QUADERNI CARMELITANI

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uAEL CUORE DELLA HIESA:

LA ?REGHIERA

I 19 2002 l l

ì Editoriale

í«Nel Cuore deua Chiesa, mia Madre, sarò l'Amorebì (Ms B 3vº). Con queste parole Teresa di Gesù Bambino riconosceva il posto affidatole da Dio in risposta a quei «desideri più grandi deu'universo»» che la íífacevano soffrire un vero e proprio martirioì» (Ms B 3rº). Ma questa espressione è stata ben presto dilatata ad esprimere la missione contemplativa dell'inte- ro Carmelo. Questo radicarsi ímel cuore della Chiesa»» viene avvertito, tuttavia, non come una sorta di r«specializzazioneì:+ realizzata da qualche privilegiato, ma come una condizione indispensabile ad ogrìi vocazione, ad ogni stato di vita, ad ogni ministero. E non solo perché ogni dono è sempre dato a ser- vizio dell'utilità comune, ma anche perché ogni fedele - senza che con que- sto debba diventare necessariamente «ícarmelitanoìì - è chiamato ad attin- m l gere a quel luogo da cui sgorga la carità senza la quale nuua ha valore (cf. lCor 131 e che il Carmelo è chiamato a mettere in forte evidenza. ì l Inoltre, non può sfuggire a nessuno come questa felice espressione della santa di Lisieux sia stata ripetutamente utilizzata dall'attuale magi- stero pontificio sia per descrivere aue claustrali il senso della loro voca- zione, sia per ricordare a tutti i fedeli impegnati nell'opera missionaria l'indispensabíle ricorso alla forza generatrice della preghiera. E tra la più intima clausura e la più ampia dilatazione apostolica ci sta tutta la vita del- la Chiesa. Tutti, cioè, possono/devono trattare il loro compito particolare dal riferimento al cuore '. u

' A titolo esemplificativo riportiaì'no il discorso di Giovanrìi Paolo II all'Angelus del 22 ottobre 1978, peì- mostrare come anche il papa, irìiziando il suo mandato di successore dì Pietì-o, abbia cercato di comprendersi secondo questo cuore ecdesiale e mariano: ((È tern'ìinata da poco la solenne Messa di inaugurazione del mio ministero di Succes- m sore di Pietro. Per vivere intensamente questo momento stoìico, dovevamo fare la profes- W sione di fede in comurìe, che recitiamo ogrìi giorno nel Credo degli apostoli: "Credo nella santa Chiesa cattolica", e nel Credo niceno-costantirìopolitano: "Credo la Chiesa, ì?ìna, san- ta, cattolica e apostolica". Tutti insieme ci siamo resi consapevoli di questa meravigliosa ve- rità suna Chiesa, che il Concilio Vaticano II ha spiegato in due docìììnenti: neua Costituzio- ne dogmatica Lumen Gentium e nella Costituzione pastorale Gaudium et Spes suua Chiesa nel mondo contemporaneo. Ora, dobbiamo andare ancora più in profondità. Dobbiamo ar- rìvare a questo momento della storia del mondo, quando il Verbo si fa Carne. Quando il Fi- glio di Dio diventa 1"Uomo. La storia deua salvezza raggiììrìge il suo culmine e neno stesso tempo, irìizia di ìmovo nena sua forma defirìitiva quando la Vergine di Nazaì-et accetta l'an-

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î EDITORIALE EDITORIÀLB

Sul fînire del XVIII secolo, quando per gli Ordini religiosi si awicina- liturgia, la preghiera per eccellenza di tutta la Chiesa, culmine e fonte di va la prova deua soppressione, mentre al loro interno gà da tempo era in ogni altro atteggiamento orante. corso una grave crisi di identità e di fedeltà, il Padre Generale dell'Ordine E questo numero di írQuaderni Carmelitani:+ì si sofferma anzitutto sul- Carmelitano ebbe anora a dire: ((Il Carmelo senza orazione non vale più la preghiera liturgica 3. L'articolo di J. Castellano, Pregare la Liturgia, aiuta niente", trovando in qì?ìesto il consenso del papa Pio VI. Tutto questo oggi a capire come si può vivere la liturgia come momento che introduce alla viene confermato da un imponente assalto al íícastello:o del Carmelo anche contemplazione dei mistero ripresentatati, vivendo îl segno in modo tale da parte di molti non cristiani: e non certo per dístruggerlo, ma per cer- da accedere nella fede alla í«realtàìì che contiene, cioè allo stesso Signore care di entrare e carpirne i segreti. Se in qualche caso questo movimento Gesù. Anche i tempi di silenzio (messî in risalto dall'intervento di A. Caz- manifesta solo una moda passeggera, più spesso esprime il bisogno del- zago) evidenziano una delle condizioni indispensabili per ottenere il giu- l'uomo che, ííaffamato d'infinitoìì, cerca una risposta in grado finalmente sto risultato dena crescita dell'amore per Dio e per il prossimo e, insieme, di saziarlo. Questa ricerca è sostenuta dall'intuizione che nei Santi Car- sottolineano il modo «ícarmelitanoì:+ di interpretare la liturgia. melitani si trovano delle esperienze in atto, ma soprattutto un insegna- Come ««figli di profetiìì ci avviciniamo - con i rilievi di carattere biblico mento e delle guide sicure. Si vogliono trovare dei maestri (tre di loro so- di A. Vela - alla preghiera di Geremia, il profeta sofferente. Infatti, se la li- no dottori della Chiesa, e già se ne parla anche per ) che aiuti- turgia è per la vita, anche la vita è chiamata a diventare «rliturgiaì», pre- no a evitare le false vie e gli inutili intoppi e a riconoscere il percorso ori- ghiera pubblica: così è per l'invocazione dolente del profeta che, accolta ginale e irripetibile che Dio vuole costruire insieme a ciascun uomo. come parola ispirata nella Bibbia, diventa esemplare per tutta la Chiesa r«Non c'è membro dena Chiesa che non debba qualche cosa al Carme- nel tempo deua prova. 10)), ebbe ad affermare quasi cinquant'anni fa Thomas Mertoì"ì. Quale sia La seconda parte di ííQuaderni Carmelitani»» ricorda i25 anni di ponti- questo «tqualche cosaì» di cui in molti sono debitori, si evince daue parole ficato di Giovanrìi Paolo II. Lo facciamo sia elencando gli interventi del pa- che precedono: í«Sotto il titolo, fra tanti altri, di Madonna del Carmelo, la pa rigì?ìardo al Carmelo, sia riportando i testi di quelli relativi a santa Tere- Santa Vergine è venerata come Patrona dei contemplativi che cercano di sa di Gesù Bambino: si tratta deua «tcarmelitana»ì più citata. Vogliamo con condividere con altri i frutti della loro contemplazione. Il fine dell'Ordine le parole del successore di Pietro accompagrìare il pellegrinaggio in Italia fondato in suo onore è queuo di far raggîungere ai suoi membrí, sotto la che le reliquie di Teresa ancora una volta compiranno nei prossimi mesi. di lei guida, le vette dena contemplazione mistica, e di far conseguire ad Tutti devono qualcosa al Carmelo, anche i pontefici: gli interventi di altri questo fine per ia sua intercessione:+:+ 2. Giovanni Paolo II lo testimoniano. Ma non senza reciprocità: tutti i mem- Crediamo di non fare un'appropriazione indebita se identifichian'ìo bri del Carmelo devono qualche cosa (e anche più di qualche cosa) al ma- questo compito con quella che la Novo millennio ineunte, volendo pro- gistero di Giovanni Paolo II. porre una pedagogia per quena ««misura alta dena vitaìì che è la santità, in- Nel «ícuore deua Chiesa»ì, infirìe, sta anche la nostra missione in Romarìia: dica come acquisizione den'ííarte della preghieraì». Ora, se la santità passa gli e-mail che riportiamo, come già si era fatto nel n. 16-1 7 di ((Q.C.)), quelli in- per Karte deua preghiera, uno degli strumenti più comuni per acquisire viati dai frati e dane suore di Bucarest, sono il semplice, ma efficace strumen- questa abilità, quello accessibile senza difficoltà a tuttii cristiani, è la sacra to che li lega al cuore dei fratelli e delle sorelle, e a quello di tanti amici.

" Il receììte magisteì-o pontificio ha fatto propria questa istanza írcontemplativaìì della nunzio deu"Angelo e pronunzia le parole: "Fiat rrìihi secììndum verbì? tuììm" : avvenga di preglìiera pììbblica dena Chiesa. sia riproponendo il S. Rosario, sia riaffermando nen"enci- me queuo che hai detto (Lc 1,38). Irì qììel momento viene quasi concepita la Chiesa. Rian- clica Ecclesia de Euchaììstia il ruolo centrale deu'eucaristia neua vita del popolo cristiano. diamo quirìdi an'irìizio del mistero. E irì esso abbracciamo ancora ìn'ìa volta tutto il conte- Di questo documento, per la sfumatuì-a autobiografica che contiene, citiamo il n. 55 : ((È bel- nuto dena solemìità odierna. In esso abbracciamo tutto il passato della cristiarìità e dena lo intrattenersi con Lììi e, chinati sul suo petto come il discepolo prednetto (cf. Gsr 13,251 es- Chiesa, la quale, qui, a Roma, ha trovato il suo centro. In esso cerchianìo di abbracciare tut- sere toccati dall'amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel no- to il futuro del pontificato, del Popolo di Dio e di tutta la famiglia umana, perché la famiglia stro tempo, soprattutto per l" "arte dena preghiera", come non sentire un rirìnovato bisogrìo prende inizio dalla volontà del Padre, ma sempre viene concepita sotto il cuore della Ma- di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamen- dreìì (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, U7B, 42-43). to di aì'nore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento? Quante volte, rrìiei cari " T. Merton, Ascesa alla verità, Milano 1955, p. 12. fratelli e soreue, ho fatto questa esperienza, e ne ho tratto forza, consolazione, sostegnoh+.

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Sul fînire del XVIII secolo, quando per gli Ordini religiosi si awicina- liturgia, la preghiera per eccellenza di tutta la Chiesa, culmine e fonte di va la prova deua soppressione, mentre al loro interno gà da tempo era in ogni altro atteggiamento orante. corso una grave crisi di identità e di fedeltà, il Padre Generale dell'Ordine E questo numero di írQuaderni Carmelitani:+ì si sofferma anzitutto sul- Carmelitano ebbe anora a dire: ((Il Carmelo senza orazione non vale più la preghiera liturgica 3. L'articolo di J. Castellano, Pregare la Liturgia, aiuta niente", trovando in qì?ìesto il consenso del papa Pio VI. Tutto questo oggi a capire come si può vivere la liturgia come momento che introduce alla viene confermato da un imponente assalto al íícastello:o del Carmelo anche contemplazione dei mistero ripresentatati, vivendo îl segno in modo tale da parte di molti non cristiani: e non certo per dístruggerlo, ma per cer- da accedere nella fede alla í«realtàìì che contiene, cioè allo stesso Signore care di entrare e carpirne i segreti. Se in qualche caso questo movimento Gesù. Anche i tempi di silenzio (messî in risalto dall'intervento di A. Caz- manifesta solo una moda passeggera, più spesso esprime il bisogno del- zago) evidenziano una delle condizioni indispensabili per ottenere il giu- l'uomo che, ííaffamato d'infinitoìì, cerca una risposta in grado finalmente sto risultato dena crescita dell'amore per Dio e per il prossimo e, insieme, di saziarlo. Questa ricerca è sostenuta dall'intuizione che nei Santi Car- sottolineano il modo «ícarmelitanoì:+ di interpretare la liturgia. melitani si trovano delle esperienze in atto, ma soprattutto un insegna- Come ««figli di profetiìì ci avviciniamo - con i rilievi di carattere biblico mento e delle guide sicure. Si vogliono trovare dei maestri (tre di loro so- di A. Vela - alla preghiera di Geremia, il profeta sofferente. Infatti, se la li- no dottori della Chiesa, e già se ne parla anche per Edith Stein) che aiuti- turgia è per la vita, anche la vita è chiamata a diventare «rliturgiaì», pre- no a evitare le false vie e gli inutili intoppi e a riconoscere il percorso ori- ghiera pubblica: così è per l'invocazione dolente del profeta che, accolta ginale e irripetibile che Dio vuole costruire insieme a ciascun uomo. come parola ispirata nella Bibbia, diventa esemplare per tutta la Chiesa r«Non c'è membro dena Chiesa che non debba qualche cosa al Carme- nel tempo deua prova. 10)), ebbe ad affermare quasi cinquant'anni fa Thomas Mertoì"ì. Quale sia La seconda parte di ííQuaderni Carmelitani»» ricorda i25 anni di ponti- questo «tqualche cosaì» di cui in molti sono debitori, si evince daue parole ficato di Giovanrìi Paolo II. Lo facciamo sia elencando gli interventi del pa- che precedono: í«Sotto il titolo, fra tanti altri, di Madonna del Carmelo, la pa rigì?ìardo al Carmelo, sia riportando i testi di quelli relativi a santa Tere- Santa Vergine è venerata come Patrona dei contemplativi che cercano di sa di Gesù Bambino: si tratta deua «tcarmelitana»ì più citata. Vogliamo con condividere con altri i frutti della loro contemplazione. Il fine dell'Ordine le parole del successore di Pietro accompagrìare il pellegrinaggio in Italia fondato in suo onore è queuo di far raggîungere ai suoi membrí, sotto la che le reliquie di Teresa ancora una volta compiranno nei prossimi mesi. di lei guida, le vette dena contemplazione mistica, e di far conseguire ad Tutti devono qualcosa al Carmelo, anche i pontefici: gli interventi di altri questo fine per ia sua intercessione:+:+ 2. Giovanni Paolo II lo testimoniano. Ma non senza reciprocità: tutti i mem- Crediamo di non fare un'appropriazione indebita se identifichian'ìo bri del Carmelo devono qualche cosa (e anche più di qualche cosa) al ma- questo compito con quella che la Novo millennio ineunte, volendo pro- gistero di Giovanni Paolo II. porre una pedagogia per quena ««misura alta dena vitaìì che è la santità, in- Nel «ícuore deua Chiesa»ì, infirìe, sta anche la nostra missione in Romarìia: dica come acquisizione den'ííarte della preghieraì». Ora, se la santità passa gli e-mail che riportiamo, come già si era fatto nel n. 16-1 7 di ((Q.C.)), quelli in- per Karte deua preghiera, uno degli strumenti più comuni per acquisire viati dai frati e dane suore di Bucarest, sono il semplice, ma efficace strumen- questa abilità, quello accessibile senza difficoltà a tuttii cristiani, è la sacra to che li lega al cuore dei fratelli e delle sorelle, e a quello di tanti amici.

" Il receììte magisteì-o pontificio ha fatto propria questa istanza írcontemplativaìì della nunzio deu"Angelo e pronunzia le parole: "Fiat rrìihi secììndum verbì? tuììm" : avvenga di preglìiera pììbblica dena Chiesa. sia riproponendo il S. Rosario, sia riaffermando nen"enci- me queuo che hai detto (Lc 1,38). Irì qììel momento viene quasi concepita la Chiesa. Rian- clica Ecclesia de Euchaììstia il ruolo centrale deu'eucaristia neua vita del popolo cristiano. diamo quirìdi an'irìizio del mistero. E irì esso abbracciamo ancora ìn'ìa volta tutto il conte- Di questo documento, per la sfumatuì-a autobiografica che contiene, citiamo il n. 55 : ((È bel- nuto dena solemìità odierna. In esso abbracciamo tutto il passato della cristiarìità e dena lo intrattenersi con Lììi e, chinati sul suo petto come il discepolo prednetto (cf. Gsr 13,251 es- Chiesa, la quale, qui, a Roma, ha trovato il suo centro. In esso cerchianìo di abbracciare tut- sere toccati dall'amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel no- to il futuro del pontificato, del Popolo di Dio e di tutta la famiglia umana, perché la famiglia stro tempo, soprattutto per l" "arte dena preghiera", come non sentire un rirìnovato bisogrìo prende inizio dalla volontà del Padre, ma sempre viene concepita sotto il cuore della Ma- di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamen- dreìì (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, U7B, 42-43). to di aì'nore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento? Quante volte, rrìiei cari " T. Merton, Ascesa alla verità, Milano 1955, p. 12. fratelli e soreue, ho fatto questa esperienza, e ne ho tratto forza, consolazione, sostegnoh+.

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ì w Jesús Castellano Cervera ocd l

Pregare la Liturgia

l Introduzione

Il tema della preghiera liturgica occupa alcuni numeri dena Novo mil- lennio ineunte di Giovanni Paolo II, in maniera speciale i nn. 35-37. Il Papa traccia alcune priorità pastorali che vanno dau'educazione ana liturgia delle ore e dalla riflessione sui salmi (n. 341 all'Eucaristia domenicale, con qualche cenno al giorno del Sigrìore e all"anno liturgico (n. 35-361 al sa- cramento della riconciliazione (n. 37). La celebrazione della liturgia è elemento essenziale della nostra vita religiosa e del nostro apostolato pastorale. Essa fa parte della nostra gior- nata comunitaria, come della primitiva comunità di Gerusalemme alla quale s'ispira la nostra Regola. La celebrazione eucaristica quotidiana, che secondo la tradizione occidentale la Regola chiama ««missarum sollemnia««, e l'ufficio divino ci permettono di rivivere e celebrare nell'arco dell'anno liturgico i misteri del Signore che sono misteri della nostra vita chiamata a conformarsi a quena di Cristo. Ed è anche eredità preziosa del Carmelo teresiano fin dai primi gior- l ni di San Giuseppe d'Avila e di Duruelo. Contro ogni svalutazione della li- turgia nella nostra tradizione conviene ricordare che nella vita di Teresa di Gesù come in queua di Giovanni della Croce troviamo elementi di grande valore per una esemplare attenzione alla vita liturgica come fonte e culmi- ne dena nostra spiritualità carmelitana 1. Anche oggi la celebrazione degna, impegnata, contemplativa e beua della liturgia della santa Madre Chiesa impegna la nostra spiritualità, il nostro apostolato e la nostra pastorale.

' Per una rapida visione dell'esemplarità liturgica dj S. Teresa, cf. J. Castenano, Vivere con Santa Teresa di Gesù la lìturgia della Chìesa, in Calendario liturgico OCD 1982, Edizioni OCD, Firenze 1982. Per S. Giovamìi dena Croce cf. il mio contributo Experiencia del miste- rio litúrg'co en San Juan de la Cruz, in ÀA.VV., Experiencia y pensamiento en San Juan de la Cruz, Ede, Mad?rid '1990, pp. '113-'154.

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W € PREGARE LÀ LÌTUIRG4A JESIJS CASTHLLANO CERVHFtA

Il Carmelo ha un suo modo di capire la liturgia, come ha dimostrato Il Catechismo della Chiesa cattolica presenta la realtà dell'orazione nel Edith Stein, con una particolare accentuazione deua vita teologale, con l'e- tempo della Chiesa apostolica attorno aue forme tipiche del pregare cri- sigenza del silenzio e degli atteggiamenti contemplativi, ai quali siamo stiano. Esse, pur inserendosi nel dinamismo della preghiera dell'AT, per il chiamatî ad educare anche il popolo cristiano. La promozione dena pre- costante riferimento a Cristo comportano accenti inediti ed originali. Sor- ghiera liturgica costituisce una parte essenziale del nostro dirci ed essere gono così le forme della benedizione e della adorazione, la preghiera di Chiesa mentre si edifîca popolo sacerdotale di Dio Padre, Corpo di Cristo, domanda, di intercessione, di ringraziamento e di lode 3. tempio dello Spirito Santo. Questa ricca esperienza, che va dall'AT fino alla prassi della comunità Quando la Chiesa, riunita nel nome di Gesù per celebrarne íl mistero, apostolica, rimane il punto di riferimento per ogni altra preghiera cristia- risponde alla rivelazione di Dio con la forza dello Spirito e si esprime con na, che deve essere modellata sugli stessi princìpi ed ispirata dagli stessi atteggiamenti di orazione e con formule derivanti dalla tradizione cristia- sentimenti. na, ci troviamo di fronte ad un particolare tipo di preghiera che cl'ìiamia- Fin dai primi tempi della Chiesa possiamo individuare la progressiva mo preghiera lifurgica. È soprattutto di questa che noi tratteremo, cer- fissazione dei canoni della preghiera cristiana, deue sue forme tipiche, del- cando di illustrarne il fondamento nella rivelazione, le dimensioni proprie, le ore stesse deua preghiera. In questo processo hanno avuto un influsso le forme caratteristiche. determinante le nuove formule del NT e quelle tradizionali dell'AT, ormai interpretate in senso pieno ana luce di Cristo. Non possiamo dimenticare i possibili influssi dell'eucologia giudaica exhaabiblica, quale oggi cono- I. La Chiesa in preghiera sciamo, specialmente le invocazioni che accompagrìavano i sacrifici del mattino e della sera, come la Yózer, benedizione mattutina, e la grande Fin dalle prime pagine degli Atti la comunità dei discepoli, fedele agli preghiera di benedizione ed intercessione della sera o Tephillah4. Fra le insegnamenti di Gesù, appare come un gruppo in preghiera (At 1,14; 2,42; fonti più antiche possiamo rìcordare la Didaché, che prescrive la triplice 4,24s; 12,5.12) contraddistinto da due note evangeliche derivanti dan'insei recita quotidiana del 'Padre nostro' - forse in sostituzione dena formula grìamento del Maestro: l'unità dei cuori e la fedele perseveranza. Le co- giudaica dello Shemà? (cf. Dt 6,4-9) - con l'aggiunta dell'embolismo: ««per- munità apostoliche, che vanno nascendo, si riuniscono in assemblea per ché tua è la potenza e la gloria nei secolio:; e che riporta una preghiera 'eu- l'ascolto deua Parola e la preghiera (Ef 5,48-20; Col 3,16-17). Paolo offre caristica' ancora fortemente segrìata da elementi eucologici giudaici". l'esempio dena sua orazione ardente con le grandi benedizioni che apro- Con la stessa ispirazione giudeo-cristiana sono composte alcune no le sue lettere (Ef 1,3-14; Col 1,3.13-20) e con ?"esortazione per una in- formule che vanno sotto il nome di Odi di Salomone6. Esempi di preghie- tercessione universale (ffim 2j-8). Il cristiano ha coscienza-di pregare ra di intercessione di ampio respiro troviamo nella Prima lettera ai Corin- con lo spirito stesso di Gesù (Rm 8,15; Gal 4,6) e nel suo nome. Le formu- zi di Clemente Romano 7. Nel Martirio di Policarpo ci viene tramandata una le sono fondamentalmente íísalmi, inni e cantici ispiratit« (Ef 5J81 ma or- bella preghiera di ringraziamento e di offerta, probabilmente ispirata allo mai essi hanno la ricchezza del mistero di Cristo e dena rivelazione fatta stile dena prece eucaristica 8, di cui ci offre qualche cenno Giustino nella I dalla sua Parola, come possiamo vedere nei testi di Paolo e nei frammenti Apologia º. La teoria e la prassi deua preghiera trovano ben presto delle di antichi inni cristiani contenuti nelle lettere apostoliche (Ef 5,14; Fil 2,5- trattazioni sistematiche, come negli scritti di Cipriano e di Tertuuiano, di 11; 1Pt 2,2'l-25). Anche Gesù viene invocato come Sigììore; si atÌende la sua venuta con la formula <«Maranà tha«6 ííWeni, Signore Gesù«« (lCor 16,22; Ap 22,20). Tutto il culto della Chiesa primitiva si-svolge quindi in un ambiente di preghiera, con formule appropriate; accanto alla frazione del " Nn. 2623 e ss. pane, preghiera è il sacrificio spirituale dei cristiani, offerta di lode a Dio, ' L. Bouyer, Eucarisùa. Teologia e spiritualità della preghiera eucaristica, LDC, Torino il frutto di labbra che confessano il suo nome (Eb 13j5)2'. 1969, 65-84. ª A. Hamman, La preghiera. I priffi tre secoli, Desclée, Roma '1967, 11-44. ª Ivi, 45-60. ' Ivi, 101-109. ª Ivi, 160 ss. a Prirìcipi e norìne della Liturgia delle ore [PNLO], 1; 5. " Ivi, 12B-133.

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Il Carmelo ha un suo modo di capire la liturgia, come ha dimostrato Il Catechismo della Chiesa cattolica presenta la realtà dell'orazione nel Edith Stein, con una particolare accentuazione deua vita teologale, con l'e- tempo della Chiesa apostolica attorno aue forme tipiche del pregare cri- sigenza del silenzio e degli atteggiamenti contemplativi, ai quali siamo stiano. Esse, pur inserendosi nel dinamismo della preghiera dell'AT, per il chiamatî ad educare anche il popolo cristiano. La promozione dena pre- costante riferimento a Cristo comportano accenti inediti ed originali. Sor- ghiera liturgica costituisce una parte essenziale del nostro dirci ed essere gono così le forme della benedizione e della adorazione, la preghiera di Chiesa mentre si edifîca popolo sacerdotale di Dio Padre, Corpo di Cristo, domanda, di intercessione, di ringraziamento e di lode 3. tempio dello Spirito Santo. Questa ricca esperienza, che va dall'AT fino alla prassi della comunità Quando la Chiesa, riunita nel nome di Gesù per celebrarne íl mistero, apostolica, rimane il punto di riferimento per ogni altra preghiera cristia- risponde alla rivelazione di Dio con la forza dello Spirito e si esprime con na, che deve essere modellata sugli stessi princìpi ed ispirata dagli stessi atteggiamenti di orazione e con formule derivanti dalla tradizione cristia- sentimenti. na, ci troviamo di fronte ad un particolare tipo di preghiera che cl'ìiamia- Fin dai primi tempi della Chiesa possiamo individuare la progressiva mo preghiera lifurgica. È soprattutto di questa che noi tratteremo, cer- fissazione dei canoni della preghiera cristiana, deue sue forme tipiche, del- cando di illustrarne il fondamento nella rivelazione, le dimensioni proprie, le ore stesse deua preghiera. In questo processo hanno avuto un influsso le forme caratteristiche. determinante le nuove formule del NT e quelle tradizionali dell'AT, ormai interpretate in senso pieno ana luce di Cristo. Non possiamo dimenticare i possibili influssi dell'eucologia giudaica exhaabiblica, quale oggi cono- I. La Chiesa in preghiera sciamo, specialmente le invocazioni che accompagrìavano i sacrifici del mattino e della sera, come la Yózer, benedizione mattutina, e la grande Fin dalle prime pagine degli Atti la comunità dei discepoli, fedele agli preghiera di benedizione ed intercessione della sera o Tephillah4. Fra le insegnamenti di Gesù, appare come un gruppo in preghiera (At 1,14; 2,42; fonti più antiche possiamo rìcordare la Didaché, che prescrive la triplice 4,24s; 12,5.12) contraddistinto da due note evangeliche derivanti dan'insei recita quotidiana del 'Padre nostro' - forse in sostituzione dena formula grìamento del Maestro: l'unità dei cuori e la fedele perseveranza. Le co- giudaica dello Shemà? (cf. Dt 6,4-9) - con l'aggiunta dell'embolismo: ««per- munità apostoliche, che vanno nascendo, si riuniscono in assemblea per ché tua è la potenza e la gloria nei secolio:; e che riporta una preghiera 'eu- l'ascolto deua Parola e la preghiera (Ef 5,48-20; Col 3,16-17). Paolo offre caristica' ancora fortemente segrìata da elementi eucologici giudaici". l'esempio dena sua orazione ardente con le grandi benedizioni che apro- Con la stessa ispirazione giudeo-cristiana sono state composte alcune no le sue lettere (Ef 1,3-14; Col 1,3.13-20) e con ?"esortazione per una in- formule che vanno sotto il nome di Odi di Salomone6. Esempi di preghie- tercessione universale (ffim 2j-8). Il cristiano ha coscienza-di pregare ra di intercessione di ampio respiro troviamo nella Prima lettera ai Corin- con lo spirito stesso di Gesù (Rm 8,15; Gal 4,6) e nel suo nome. Le formu- zi di Clemente Romano 7. Nel Martirio di Policarpo ci viene tramandata una le sono fondamentalmente íísalmi, inni e cantici ispiratit« (Ef 5J81 ma or- bella preghiera di ringraziamento e di offerta, probabilmente ispirata allo mai essi hanno la ricchezza del mistero di Cristo e dena rivelazione fatta stile dena prece eucaristica 8, di cui ci offre qualche cenno Giustino nella I dalla sua Parola, come possiamo vedere nei testi di Paolo e nei frammenti Apologia º. La teoria e la prassi deua preghiera trovano ben presto delle di antichi inni cristiani contenuti nelle lettere apostoliche (Ef 5,14; Fil 2,5- trattazioni sistematiche, come negli scritti di Cipriano e di Tertuuiano, di 11; 1Pt 2,2'l-25). Anche Gesù viene invocato come Sigììore; si atÌende la sua venuta con la formula <«Maranà tha«6 ííWeni, Signore Gesù«« (lCor 16,22; Ap 22,20). Tutto il culto della Chiesa primitiva si-svolge quindi in un ambiente di preghiera, con formule appropriate; accanto alla frazione del pane, preghiera è il sacrificio spirituale dei cristiani, offerta di lode a Dio, " Nn. 2623 e ss. ' L. Bouyer, Eucarisùa. Teologia e spiritualità della preghiera eucaristica, LDC, Torino il frutto di labbra che confessano il suo nome (Eb 13j5)2'. 1969, 65-84. ª A. Hamman, La preghiera. I priffi tre secoli, Desclée, Roma '1967, 11-44. ª Ivi, 45-60. ' Ivi, 101-109. ª Ivi, 160 ss. a Prirìcipi e norìne della Liturgia delle ore [PNLO], 1; 5. " Ivi, 12B-133.

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Clemente Alessandrino e di Origene 10. In essi si fissano anche le ore della 1. Aspetto trinitario preghiera cristiana, ricorrendo all'esempio dei grandi oranti deu'AT e al- Secondo le antichissime formule dossologiche cristiane, la preghiera la tradizione degli apostoli. La preghiera liturgica della Chiesa in Occi- è rivolta al Padre, per Cristo, nello Spirito Santo 14; essa completa il senso dente appare già ben strutturata e qualificata nene sue forme tipiche nel- dialogico della rivelazíone, che è manifestazione di Dio per Cristo nello la Tradizione apostolica di Ippolito. Quest'opera ci offre uno schema am- Spirito ana Chiesa (DV 21 in quanto attualizza la storia dena salvezza dal pio di prece eucaristica, formule per Kordinazione del vescovo, del pre- punto di vista deua risposta alla rivelazione fatta da Dio con parole ed ope- sbitero e del diacono. Vi appare ben definita la preghiera della comunità e re e culminata nel dono di Cristo e dello Spirito. del cristiano nelle diverse ore della giornata; si insiste suna preghìera del- Secondo l'esempio ed il comando di Gesù, la preghiera è rivolta al Pa- la sera o lucernario, riportando una formula cristologica per quest'ora che dre, anche quando si usano termini come 'Dio', 'Sigrìore'. È lo Spirito che coincide col tramonto del sole ". Arìche se non possiamo seguire l'evolu- suscita in noi questa parola e ci permette di pronunciarla con audacia: zione della preghiera ecclesiale lungo tutto ?"arco della storia, non man- ííosiamo direíí '5. Il Padre è la sorgente di ogni grazia richiesta, il termine di cheremo di riferirci, al momento opportuno, alle forme specifiche della ogni lode. La preghiera liturgica educa a questo teocentrismo e mette il preghiera liturgica, specialrrìente in Occidente, come sono state fissate nel cristiano neua giusta dimensione di religiosità filiale che deve essere per- periodo aureo della liturgia romana 12. vasa dai sentimenti caratteristici dena fede, deua tenerezza, deua fiducia, dell'abbandono, dell'impegrìo coerente nel compiere la volontà del Padre. Il cristocentrismo deua preghiera liturgica è altrettanto evidente. Ol- II. Dimensioni della preghìera crìstiana tre ad essere il maestro ed il modello, Cristo è il mediatore, il soggetto e Alla luce di queste premesse possiamo tracciare una sintesi teologica l'oggetto deua preghiera. Come mediatore prega per noi; come soggetto è l'orante che unisce a sé la Chiesa rendendosi presente in coloro che so- della preghiera cristiana, valida per la preghiera liturgica ma indiretta- no riuniti nel suo nome; è poi invocato direttamente da noi come Dio, da mente indicativa anche per tutte le altre forme di orazione. Sostanzial- mente la preghìera può essere descritta come il dialogo dena comunità ec- noi è chiesto al Padre il dono del suo Spirito. Ogni preghiera presuppone clesiale con il Padre per Cristo nello Spirito santo; questo dialogo presup- Cristo attivamente presente, che coinvolge nella sua lode ed intercessione pone l'ascolto e Kaccoglimento della rivelazione fa-Ita nella Parola, la fede la Chiesa di cui è capo e ?"umanità di cui è primogenito, secondo l'espres- nel mistero celebrato, la partecipazione attiva nell'azione salvifica vissuta sione di Tertulliano: ííCristo è il sacerdote universale del Padreì» ª'-. Egli nella liturgia. Mettendo in rilievo i protagonisti della preghiera - Dio e il ímnisce a sé tutta Kumanità, in modo tale da stabilire un rapporto intimo suo popolo -, possiamo cogliere questa sua triplice dimensione: il suo sen- tra la sua preghiera e la preghiera di tutto il gerìere umano. In Cristo, ap- so trinitario, con il ruolo speciale che spetta al Padre, a Cristo e allo Spiri- punto, ed in lui solo, la religione umana consegue il suo valore salvifico e to; il suo carattere ecclesiale-comunitario; la sua densità umana '3. il suo fine" '. Ne consegue l'efficacia della preghiera fatta nel suo nome e l'universalità della sua lode ed intercessione, che per mezzo dena Chiesa assume tutta l'umanità. L'unione con Cristo per mezzo del battesimo e la sua presenza in mezzo all'assemblea sono a fondamento della nostra rela- zione fíliale con Dio.

'º M, 3'l9-338. " Ivi, 272-294. "- Per una ricca informazione circa l'eucologia deua Chiesa e la sua evoluzione, cf. E. " C. Vagaggirìi, n senso teologico della liturgia, Edizioni Paoline, 1965, IV ed., pp. 202-209. Lodi, Liturrgia della Chiesa, Dehorìiane, Bologna,'198'l. " Le parole con cui si invita ana preghiera del Signore sono urìa sirìtesi di due testi, il " Abbiamo sviluppato ampiamente le linee di questa teologia della preghiera liturgica. primo di S. Cipriaììo nel De Dominica oratione 2 (PL 4,520) che anude irì un testo alla for- anche se appìicata in maniera specifica ana liturgia delle ore, nel nostro studio: Teologia e mula della preghiera del Padre nena celebrazione eucaristica (Adversus Pelagium 3,15: PL spìritualità della liturgia delle ore, in D. Borobio (Ed.), La celebrazione della Chiesa. 3: Ritmi 23,585): a ttinter cetera sua monita et praecepta divinaìì, l'altro di S. Girolamo: í«in corporis e tempi della celebrazione, LDC, Torino-Leuìnann 1994, pp. 39al-43al; cf. il nostro recente li- illius sacrificio audeant loqui: Pater...ì». bro iìì lingì?ìa spagnola che anarga e completa questa vìsione: TeologÍa y espiritualidad de la "' Adv. Marc., IV, 9 ,9: PL 2,405. liturgia de las horas, CLP, Barcelona 2003. '7 PNLO 6.

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'v r JESÚS CASTEuANO CERVERA PREGARE LA LITURGIA

Clemente Alessandrino e di Origene 10. In essi si fissano anche le ore della 1. Aspetto trinitario preghiera cristiana, ricorrendo all'esempio dei grandi oranti deu'AT e al- Secondo le antichissime formule dossologiche cristiane, la preghiera la tradizione degli apostoli. La preghiera liturgica della Chiesa in Occi- è rivolta al Padre, per Cristo, nello Spirito Santo 14; essa completa il senso dente appare già ben strutturata e qualificata nene sue forme tipiche nel- dialogico della rivelazíone, che è manifestazione di Dio per Cristo nello la Tradizione apostolica di Ippolito. Quest'opera ci offre uno schema am- Spirito ana Chiesa (DV 21 in quanto attualizza la storia dena salvezza dal pio di prece eucaristica, formule per Kordinazione del vescovo, del pre- punto di vista deua risposta alla rivelazione fatta da Dio con parole ed ope- sbitero e del diacono. Vi appare ben definita la preghiera della comunità e re e culminata nel dono di Cristo e dello Spirito. del cristiano nelle diverse ore della giornata; si insiste suna preghìera del- Secondo l'esempio ed il comando di Gesù, la preghiera è rivolta al Pa- la sera o lucernario, riportando una formula cristologica per quest'ora che dre, anche quando si usano termini come 'Dio', 'Sigrìore'. È lo Spirito che coincide col tramonto del sole ". Arìche se non possiamo seguire l'evolu- suscita in noi questa parola e ci permette di pronunciarla con audacia: zione della preghiera ecclesiale lungo tutto ?"arco della storia, non man- ííosiamo direíí '5. Il Padre è la sorgente di ogni grazia richiesta, il termine di cheremo di riferirci, al momento opportuno, alle forme specifiche della ogni lode. La preghiera liturgica educa a questo teocentrismo e mette il preghiera liturgica, specialrrìente in Occidente, come sono state fissate nel cristiano neua giusta dimensione di religiosità filiale che deve essere per- periodo aureo della liturgia romana 12. vasa dai sentimenti caratteristici dena fede, deua tenerezza, deua fiducia, dell'abbandono, dell'impegrìo coerente nel compiere la volontà del Padre. Il cristocentrismo deua preghiera liturgica è altrettanto evidente. Ol- II. Dimensioni della preghìera crìstiana tre ad essere il maestro ed il modello, Cristo è il mediatore, il soggetto e Alla luce di queste premesse possiamo tracciare una sintesi teologica l'oggetto deua preghiera. Come mediatore prega per noi; come soggetto è l'orante che unisce a sé la Chiesa rendendosi presente in coloro che so- della preghiera cristiana, valida per la preghiera liturgica ma indiretta- no riuniti nel suo nome; è poi invocato direttamente da noi come Dio, da mente indicativa anche per tutte le altre forme di orazione. Sostanzial- mente la preghìera può essere descritta come il dialogo dena comunità ec- noi è chiesto al Padre il dono del suo Spirito. Ogni preghiera presuppone clesiale con il Padre per Cristo nello Spirito santo; questo dialogo presup- Cristo attivamente presente, che coinvolge nella sua lode ed intercessione pone l'ascolto e Kaccoglimento della rivelazione fa-Ita nella Parola, la fede la Chiesa di cui è capo e ?"umanità di cui è primogenito, secondo l'espres- nel mistero celebrato, la partecipazione attiva nell'azione salvifica vissuta sione di Tertulliano: ííCristo è il sacerdote universale del Padreì» ª'-. Egli nella liturgia. Mettendo in rilievo i protagonisti della preghiera - Dio e il ímnisce a sé tutta Kumanità, in modo tale da stabilire un rapporto intimo suo popolo -, possiamo cogliere questa sua triplice dimensione: il suo sen- tra la sua preghiera e la preghiera di tutto il gerìere umano. In Cristo, ap- so trinitario, con il ruolo speciale che spetta al Padre, a Cristo e allo Spiri- punto, ed in lui solo, la religione umana consegue il suo valore salvifico e to; il suo carattere ecclesiale-comunitario; la sua densità umana '3. il suo fine" '. Ne consegue l'efficacia della preghiera fatta nel suo nome e l'universalità della sua lode ed intercessione, che per mezzo dena Chiesa assume tutta l'umanità. L'unione con Cristo per mezzo del battesimo e la sua presenza in mezzo all'assemblea sono a fondamento della nostra rela- zione fíliale con Dio.

'º M, 3'l9-338. " Ivi, 272-294. "- Per una ricca informazione circa l'eucologia deua Chiesa e la sua evoluzione, cf. E. " C. Vagaggirìi, n senso teologico della liturgia, Edizioni Paoline, 1965, IV ed., pp. 202-209. Lodi, Liturrgia della Chiesa, Dehorìiane, Bologna,'198'l. " Le parole con cui si invita ana preghiera del Signore sono urìa sirìtesi di due testi, il " Abbiamo sviluppato ampiamente le linee di questa teologia della preghiera liturgica. primo di S. Cipriaììo nel De Dominica oratione 2 (PL 4,520) che anude irì un testo alla for- anche se appìicata in maniera specifica ana liturgia delle ore, nel nostro studio: Teologia e mula della preghiera del Padre nena celebrazione eucaristica (Adversus Pelagium 3,15: PL spìritualità della liturgia delle ore, in D. Borobio (Ed.), La celebrazione della Chiesa. 3: Ritmi 23,585): a ttinter cetera sua monita et praecepta divinaìì, l'altro di S. Girolamo: í«in corporis e tempi della celebrazione, LDC, Torino-Leuìnann 1994, pp. 39al-43al; cf. il nostro recente li- illius sacrificio audeant loqui: Pater...ì». bro iìì lingì?ìa spagnola che anarga e completa questa vìsione: TeologÍa y espiritualidad de la "' Adv. Marc., IV, 9 ,9: PL 2,405. liturgia de las horas, CLP, Barcelona 2003. '7 PNLO 6.

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'v r JESÚS CASTELLANO CERVERA PREGARE LÀ LrTURGÍA

La possibilità e la certezza di un dialogo con il Padre ci viene offerta da l'esperienza religiosa umana - e sull'esempio di Gesù, che fa vibrare tutta Cristo nel dono deno Spirito, che ««viene in aiuto aua nostra debolezza ed la sua umanità nel rapporto orante con il Padre, la Chiesa offre al cuore intercede per noi con gemiti inesprimibili" (Rm 8,26). Lo Spirito è il vinco- dell'uomo lo strumento delle sue formule affinché eglì possa interpretare lo dena comunione fra gli oranti e l'artefice deua preghiera unanime. Nei i propri sentimenti più ricchi e trasfondere in esse le proprie esperienze singoli e nella comunità, come in un tempio, lo Spirito supplica, loda ed in- più autentiche, le qì?ìali, aperte verso Dio, diventano preghiera. Nell'ambi- tercede; a nostra volta noi chiediamo lo Spirito quale dono escatologico to deua specifica relazione cristiana con Dio - fede, speranza, amore -, tut- supremo, al di là del quale nuna si può ottenere di meglio. Egli purifica ed ti i sentimenti umani trovano il modo di diventare comunione orante: la interpreta la nostra preghiera e ci rende capaci di quella coerenza filiale gioia e il dolore, la vittoria ed il fauimento, il timore e la fiducia, lo stupo- che è condizione dell'invocazione di Dio; ogni autentica manifestazione re ed il peso del peccato, tutto può diventare preghiera nella lode, nell'of- orante, individuale o comunitaria, è frutto deno Spirito. Egli, infine, porta ferta, nena supplica, neu'intercessione. Ovviamente la preghìera cristiana la Chiesa alla profondità teologale più pura nell'orazione e ana fedeltà nel- assume tutte le modalità che rendono completa e totalizzante la relazione l'adempimento deua volontà del Padre. con Dio: spirito, anima, corpo, psicologia e sensibilità, gesti corporali di adorazione o di supplica, movimenti di processione, canto, danza. Le for- me esplicite della comunicazione veicolano la relazione orante e la rendo- 2. Carattere ecclesiale no autenticamente partecipata e comunitaria: ascolto, meditazione, pro- La preghiera cristiana diventa logicamente ecclesiale per vari motivi: clamazione, canto, dialogo. Nena misura in cui l'uomo si comprende al- esprime il noi comunitario del popolo di Dio e del corpo di Cristo; è fon- l'interno dimensioni del cosmo e della storia, queste entrano a far parte data suna partecipazione nell'unico battesimo e sulla confessione dena della preghiera, che così assume il tempo, lo spazio, le cose, la natura, le stessa fede; pur ammettendo una grande varietà nelle formule, essa rin- stagioni, il lavoro ed il riposo. Spesso la natura viene invitata ad unirsi nel- salda il senso dena comunione con la Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luo- la preghìera attraverso la persona umana, íífatta voce di ogni creatura" ghi, poiché usa formule tipiche deua tradizione biblica e liturgica antica; (prece eucaristica IV). La storia passata e l'esperienza presente, il futuro ha quel tono di universalità e quen'ampiezza di orizzonti che sono le ca- pieno di speranza o minaccioso entrano nella relazione con Dio come ratteristiche del popolo di Dio; confessa la comunione con la Chiesa cele- í«tempo opportuno" (kairós) e storia di salvezza. Niente di umano rimane ste e la solidarietà con le ansie di tutta ?"umanità. Ogni preghiera ecclesia- estraneo alla preghiera deua Chiesa che, almeno in linea di principio, in- le è in qualche misura preghiera di tutto il corpo di Cristo, in modo spe- tegra in sé tutte le legittime espressioni culturali che possono arricchirla, ciale quando viene espressa nene legittime assemblee locali, incarnazioni suna scia den'ispirazione biblica e delle forme tipiche della tradizione li- della Chiesa universale. Essendo la dimensione orante una nota caratteri- turgica (SC 37-39). stica della Chiesa, fin dai primi tempi i cristiani hanno dato spazio auto- nomo alle riunioni di preghiera come momenti per esprimere la propria fede e rinsaldarla in mezzo al mondo. La preghiera cristiana ha avuto que- III. Atteggiamenti caratteristici, forme tipiche, sto carattere ecclesiale fin dalle origini, perché in essa aveva luogo la con- momenti specifici della preghiera liturgica fessione autentica della fede, l'espressione della comunione orante con tutti i battezzati, l'universalità delle intenzioni. Ed è su questa ecclesialità La preghiera specifica della Chiesa non è un vago sentimento, né una che deve essere educata ogni espressione di preghiera nella Chiesa. caotica pioggia di parole, tanto meno un'operazione di svuotamento inte- riore che conduce, come nelle tecniche orientali, ad uno stato confuso di 3. Densità antropologìca comunione con Dio. La rivelazione divirìa offre alla preghiera cristiana, nella Parola di Dio, il veicolo stesso deua risposta: essa traccia le vie del Nel dialogo con Dio la preghiera apre a lui tutta la ricchezza d'umanità rapporto con lui ed educa la manifestazione dei sentimenti umani nei suoi che è propria del cristiano e della Chiesa. I sentimenti umani, da soli, non confronti. La preghiera liturgica è eminentemente positiva ed esplicita, ha bastano perché vi sia orazione; devono essere aperti verso Dio; viceversa, una tipologia caratteristica plasmata daua tradizione biblica ed ecclesiale, una preghiera senza vibrazioni autentiche d'umanità sarebbe fredda for- si esprime in momenti celebrativi propri. mula senza contenuti. Sulla scia deua preghiera biblica - microcosmo del-

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La possibilità e la certezza di un dialogo con il Padre ci viene offerta da l'esperienza religiosa umana - e sull'esempio di Gesù, che fa vibrare tutta Cristo nel dono deno Spirito, che ««viene in aiuto aua nostra debolezza ed la sua umanità nel rapporto orante con il Padre, la Chiesa offre al cuore intercede per noi con gemiti inesprimibili" (Rm 8,26). Lo Spirito è il vinco- dell'uomo lo strumento delle sue formule affinché eglì possa interpretare lo dena comunione fra gli oranti e l'artefice deua preghiera unanime. Nei i propri sentimenti più ricchi e trasfondere in esse le proprie esperienze singoli e nella comunità, come in un tempio, lo Spirito supplica, loda ed in- più autentiche, le qì?ìali, aperte verso Dio, diventano preghiera. Nell'ambi- tercede; a nostra volta noi chiediamo lo Spirito quale dono escatologico to deua specifica relazione cristiana con Dio - fede, speranza, amore -, tut- supremo, al di là del quale nuna si può ottenere di meglio. Egli purifica ed ti i sentimenti umani trovano il modo di diventare comunione orante: la interpreta la nostra preghiera e ci rende capaci di quella coerenza filiale gioia e il dolore, la vittoria ed il fauimento, il timore e la fiducia, lo stupo- che è condizione dell'invocazione di Dio; ogni autentica manifestazione re ed il peso del peccato, tutto può diventare preghiera nella lode, nell'of- orante, individuale o comunitaria, è frutto deno Spirito. Egli, infine, porta ferta, nena supplica, neu'intercessione. Ovviamente la preghìera cristiana la Chiesa alla profondità teologale più pura nell'orazione e ana fedeltà nel- assume tutte le modalità che rendono completa e totalizzante la relazione l'adempimento deua volontà del Padre. con Dio: spirito, anima, corpo, psicologia e sensibilità, gesti corporali di adorazione o di supplica, movimenti di processione, canto, danza. Le for- me esplicite della comunicazione veicolano la relazione orante e la rendo- 2. Carattere ecclesiale no autenticamente partecipata e comunitaria: ascolto, meditazione, pro- La preghiera cristiana diventa logicamente ecclesiale per vari motivi: clamazione, canto, dialogo. Nena misura in cui l'uomo si comprende al- esprime il noi comunitario del popolo di Dio e del corpo di Cristo; è fon- l'interno dimensioni del cosmo e della storia, queste entrano a far parte data suna partecipazione nell'unico battesimo e sulla confessione dena della preghiera, che così assume il tempo, lo spazio, le cose, la natura, le stessa fede; pur ammettendo una grande varietà nelle formule, essa rin- stagioni, il lavoro ed il riposo. Spesso la natura viene invitata ad unirsi nel- salda il senso dena comunione con la Chiesa di tutti i tempi e di tutti i luo- la preghìera attraverso la persona umana, íífatta voce di ogni creatura" ghi, poiché usa formule tipiche deua tradizione biblica e liturgica antica; (prece eucaristica IV). La storia passata e l'esperienza presente, il futuro ha quel tono di universalità e quen'ampiezza di orizzonti che sono le ca- pieno di speranza o minaccioso entrano nella relazione con Dio come ratteristiche del popolo di Dio; confessa la comunione con la Chiesa cele- í«tempo opportuno" (kairós) e storia di salvezza. Niente di umano rimane ste e la solidarietà con le ansie di tutta ?"umanità. Ogni preghiera ecclesia- estraneo alla preghiera deua Chiesa che, almeno in linea di principio, in- le è in qualche misura preghiera di tutto il corpo di Cristo, in modo spe- tegra in sé tutte le legittime espressioni culturali che possono arricchirla, ciale quando viene espressa nene legittime assemblee locali, incarnazioni suna scia den'ispirazione biblica e delle forme tipiche della tradizione li- della Chiesa universale. Essendo la dimensione orante una nota caratteri- turgica (SC 37-39). stica della Chiesa, fin dai primi tempi i cristiani hanno dato spazio auto- nomo alle riunioni di preghiera come momenti per esprimere la propria fede e rinsaldarla in mezzo al mondo. La preghiera cristiana ha avuto que- III. Atteggiamenti caratteristici, forme tipiche, sto carattere ecclesiale fin dalle origini, perché in essa aveva luogo la con- momenti specifici della preghiera liturgica fessione autentica della fede, l'espressione della comunione orante con tutti i battezzati, l'universalità delle intenzioni. Ed è su questa ecclesialità La preghiera specifica della Chiesa non è un vago sentimento, né una che deve essere educata ogni espressione di preghiera nella Chiesa. caotica pioggia di parole, tanto meno un'operazione di svuotamento inte- riore che conduce, come nelle tecniche orientali, ad uno stato confuso di 3. Densità antropologìca comunione con Dio. La rivelazione divirìa offre alla preghiera cristiana, nella Parola di Dio, il veicolo stesso deua risposta: essa traccia le vie del Nel dialogo con Dio la preghiera apre a lui tutta la ricchezza d'umanità rapporto con lui ed educa la manifestazione dei sentimenti umani nei suoi che è propria del cristiano e della Chiesa. I sentimenti umani, da soli, non confronti. La preghiera liturgica è eminentemente positiva ed esplicita, ha bastano perché vi sia orazione; devono essere aperti verso Dio; viceversa, una tipologia caratteristica plasmata daua tradizione biblica ed ecclesiale, una preghiera senza vibrazioni autentiche d'umanità sarebbe fredda for- si esprime in momenti celebrativi propri. mula senza contenuti. Sulla scia deua preghiera biblica - microcosmo del-

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% W JESÚS CÀSTELLANO CERVERÀ PREGARE LA LrmRGíA

1. Atteggìamentì della preghiera confessa l'onnipotenza e ?"amore di Dio da cui tutto si attende. L'esempio di Gesù che supplica Dio neu'angpscia, la sua esortazione a chiedere con Senza pretendere di essere esaustivi, enumeriamo alcuni atteggia- fiducia tutto dal Ì2adre, come egli stesso ci ha insegnato nella 'richiesta del menti tipici della preghìera cristiana quale sì esprime neua liturgia. regno', liberano da ogni sospetto la preghiera di domanda, se mai ce ne a. Ijascolto della Parola. Fra Dio ed il suo popolo si snoda un dialogo fosse bisogrìo; infatti la fiducia verso Dio Padre nel chiedere ha, secondo che ha il suo inizio nel Dio che si rivela e parla. È solo in questo senso pri- l'insegnamento di Gesù, un logico complemento nell'abbandono aua vo- mordiale che si può parlare della preghiera come dialogo: non in quanto lontà di lui e nell'impegrìo di compierla per l'awento del suo regno. Spes- Dio deve rispondere a noi, ma in quanto noi dobbiamo rispondere a Dio so la preghiera liturgica assume questo movimento di petizione; ma sem- che ha parlato e ha detto tutto nella sua Parola (DV 2). In modo emblema- pre nena-forma tipica del 'Padre nostro': si invoca Dio e si confessano le tico la preghiera della Chiesa assegna un posto qualifîcante alla procla- Ìue opere per clìiedergli ciò di cui abbiamo bisogno. Ogni supplica è sem- mazione ed all'ascolto dena Parola, ana meditazione e aua contemplazione pre implicitamente petizione del dono escatologico supreì'no: lo Spirito delle meraviglie di Dio; a torto si chiede una risposta a Dio, se prima non 'santo, come Gesù stesso insegna (Lc 11,13). si è ascoltata la sua rivelazione. Vale in senso universale il principio enun- d. Perúìmento ed offerta sacrificale. Con frequenza la preghiera del cri- ciato dal Vaticano II, illustrato da una frase di s. Ambrogio: ««Ricordino che stiano e della Chiesa fa esplicita allusione alla condizione di peccato per la lettura della sacra scrittura dev'essere accompagnata dalla preghiera, esprimere il pentimento e domandare perdono; diventa così una confes- affinché possa svolgersi il colloquio tra Dio e l'uomo; poiché "quando pre- sione della santità di Dio e delle colpe umane. Dai salmi di pentimento al- ghiamo, parliamo con Lui; Lui ascoltiamo quando leggiamo gli oracoli di- la caratteristica invocazione ««Sigrìore, pietà»» (Kyrie, eleisorì'), presente in vini"ì» (DV 25). Ogrìi momento di preghíera della Chiesa riserva alla sacra tutte le tradizioni liturgiche, la Chiesa si colloca in un atteggiamento di po- Scrittura uno spazio prívilegiato per l'ascolto e la meditazione della Paro- vertà e di sincerità che la rende grata agli occhi di Dio. Nello stesso ambi- la; da questa sono permeate e 'traggono ispirazione tutte le formule di pre- to teologico e psicologîco sì colloca la preghiera di offerta, l'atteggiamen- ghiera della liturgia (SC 24). Ogni autentica preghiera cristiana deve ave- to sacrificale, con cui cî si rimette nelle mani di Dio per adempiere coe- re come riferimento la Parola di Dio. rentemente la sua volontà, specie quando tale adempimento comporta il b. Pàngraziamento e lode adorante. Il senso teocentrico della preghie- dono di sé nel dolore e talvolta anche nella morte. l'offerta come preghie- ra cristiana mette al primo posto Dio, il suo nome, la sua natura, le sue ra-azione, avvalorata dall'oblazione sacrificale di Gesù, deve essere sem- opere. È caratteristica del popolo d'Jsraele, deu'orazione di Gesù e delle pre fatta in unità di intenti ed in coerenza di atteggiamenti, e diventa un formule della comunità apostolica, la preghiera di ringraziamento e di lo- generoso e nobile impegno del cristiano. Solo così si può superare il 'pa- de. Alla luce della Parola di Dio, che rivela quello che Dio è e quello che ganesimo' di chi offre per placare gli dèi, o la vuota esteriorità che i pro- egli ha fatto, sgorga spontaneo, neua gioia e nella libertà, un sentimento feti e Gesù stesso hanno condannato nel culto giudaico. L'oblazione coin- che prorompe nena lode, nella benedizione, nella confessione o proclama- volge nell'obbedienza filiale tutta l'esistenza, rende vera la lode, coerente zione delle meraviglie dî Dio. Psicologicamente la lode è l'atteggiamento la s-upplica, autentico il pentimento. Cristo stesso ha elevato la sua pre- adulto e maturo di colui che sa guardare l'altro per esprimere il proprio ghiera di offerta al culmine dell'autenticità religiosa con il suo sacrificio. ringraziamento; è atteggiamento nobile del cuore umano, tanto più puro Quando la Chiesa prega, sempre presuppone questa coerenza di base per quanto più disinteressato. Questa lode, caratteristica del cristiano, è pre- mezzo dell'Amen che suggella le formule e rimaì'ìda a queua personifica- sente in ogrìi manifestazione della Chiesa che prega, dai salmi di ringra- zione dell'Amen che è Cristo nena sua oblazione al Padre (2Cor 1,18-20). ziamento alla prece eucaristica, dai cantici del NT agli inni della tradizio- Nena preghiera eucaristica, nelle preci del mattino e della sera, si rende ne ecclesiale. esp}icita questa nobile ed impegnativa forma del pregare cristiano. c. rnvocazìone e supplica. Sul versante dell'uomo, quale espressione e. Intercessione. Pregare per gli altri, rendendosi garanti con la pro- più caratteristica della condizione creaturale, abbiamo la preghiera di do- pria vita di quello che si chiede, è un altro modo nobile di interpellare Dio. manda con le sue forme tipiche di supplica, di lamentazione, di petizione, Ha la sua manifestazione suprema nella preghiera sacerdotale di Gesù, di "epiclesi' del dono supremo dello Spirito. Non si oppone alla lode, ma le quando egli intercede per l'umanità tutta, offrendo in garanzia la propria è complementare nell'esperienza del bisogno e della finitezza dell'uomo; vita. La supplica per gli altrí, dagli orizzonti sconfinati come sono queui di per sé ha un eminente senso teocentrico, in quanto nella domanda sí della Chiesa, rende la comunità in preghiera ««sacramento deu'uìnanitàìì:

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1. Atteggìamentì della preghiera confessa l'onnipotenza e ?"amore di Dio da cui tutto si attende. L'esempio di Gesù che supplica Dio neu'angpscia, la sua esortazione a chiedere con Senza pretendere di essere esaustivi, enumeriamo alcuni atteggia- fiducia tutto dal Ì2adre, come egli stesso ci ha insegnato nella 'richiesta del menti tipici della preghìera cristiana quale sì esprime neua liturgia. regno', liberano da ogni sospetto la preghiera di domanda, se mai ce ne a. Ijascolto della Parola. Fra Dio ed il suo popolo si snoda un dialogo fosse bisogrìo; infatti la fiducia verso Dio Padre nel chiedere ha, secondo che ha il suo inizio nel Dio che si rivela e parla. È solo in questo senso pri- l'insegnamento di Gesù, un logico complemento nell'abbandono aua vo- mordiale che si può parlare della preghiera come dialogo: non in quanto lontà di lui e nell'impegrìo di compierla per l'awento del suo regno. Spes- Dio deve rispondere a noi, ma in quanto noi dobbiamo rispondere a Dio so la preghiera liturgica assume questo movimento di petizione; ma sem- che ha parlato e ha detto tutto nella sua Parola (DV 2). In modo emblema- pre nena-forma tipica del 'Padre nostro': si invoca Dio e si confessano le tico la preghiera della Chiesa assegna un posto qualifîcante alla procla- Ìue opere per clìiedergli ciò di cui abbiamo bisogno. Ogni supplica è sem- mazione ed all'ascolto dena Parola, ana meditazione e aua contemplazione pre implicitamente petizione del dono escatologico supreì'no: lo Spirito delle meraviglie di Dio; a torto si chiede una risposta a Dio, se prima non 'santo, come Gesù stesso insegna (Lc 11,13). si è ascoltata la sua rivelazione. Vale in senso universale il principio enun- d. Perúìmento ed offerta sacrificale. Con frequenza la preghiera del cri- ciato dal Vaticano II, illustrato da una frase di s. Ambrogio: ««Ricordino che stiano e della Chiesa fa esplicita allusione alla condizione di peccato per la lettura della sacra scrittura dev'essere accompagnata dalla preghiera, esprimere il pentimento e domandare perdono; diventa così una confes- affinché possa svolgersi il colloquio tra Dio e l'uomo; poiché "quando pre- sione della santità di Dio e delle colpe umane. Dai salmi di pentimento al- ghiamo, parliamo con Lui; Lui ascoltiamo quando leggiamo gli oracoli di- la caratteristica invocazione ««Sigrìore, pietà»» (Kyrie, eleisorì'), presente in vini"ì» (DV 25). Ogrìi momento di preghíera della Chiesa riserva alla sacra tutte le tradizioni liturgiche, la Chiesa si colloca in un atteggiamento di po- Scrittura uno spazio prívilegiato per l'ascolto e la meditazione della Paro- vertà e di sincerità che la rende grata agli occhi di Dio. Nello stesso ambi- la; da questa sono permeate e 'traggono ispirazione tutte le formule di pre- to teologico e psicologîco sì colloca la preghiera di offerta, l'atteggiamen- ghiera della liturgia (SC 24). Ogni autentica preghiera cristiana deve ave- to sacrificale, con cui cî si rimette nelle mani di Dio per adempiere coe- re come riferimento la Parola di Dio. rentemente la sua volontà, specie quando tale adempimento comporta il b. Pàngraziamento e lode adorante. Il senso teocentrico della preghie- dono di sé nel dolore e talvolta anche nella morte. l'offerta come preghie- ra cristiana mette al primo posto Dio, il suo nome, la sua natura, le sue ra-azione, avvalorata dall'oblazione sacrificale di Gesù, deve essere sem- opere. È caratteristica del popolo d'Jsraele, deu'orazione di Gesù e delle pre fatta in unità di intenti ed in coerenza di atteggiamenti, e diventa un formule della comunità apostolica, la preghiera di ringraziamento e di lo- generoso e nobile impegno del cristiano. Solo così si può superare il 'pa- de. Alla luce della Parola di Dio, che rivela quello che Dio è e quello che ganesimo' di chi offre per placare gli dèi, o la vuota esteriorità che i pro- egli ha fatto, sgorga spontaneo, neua gioia e nella libertà, un sentimento feti e Gesù stesso hanno condannato nel culto giudaico. L'oblazione coin- che prorompe nena lode, nella benedizione, nella confessione o proclama- volge nell'obbedienza filiale tutta l'esistenza, rende vera la lode, coerente zione delle meraviglie dî Dio. Psicologicamente la lode è l'atteggiamento la s-upplica, autentico il pentimento. Cristo stesso ha elevato la sua pre- adulto e maturo di colui che sa guardare l'altro per esprimere il proprio ghiera di offerta al culmine dell'autenticità religiosa con il suo sacrificio. ringraziamento; è atteggiamento nobile del cuore umano, tanto più puro Quando la Chiesa prega, sempre presuppone questa coerenza di base per quanto più disinteressato. Questa lode, caratteristica del cristiano, è pre- mezzo dell'Amen che suggella le formule e rimaì'ìda a queua personifica- sente in ogrìi manifestazione della Chiesa che prega, dai salmi di ringra- zione dell'Amen che è Cristo nena sua oblazione al Padre (2Cor 1,18-20). ziamento alla prece eucaristica, dai cantici del NT agli inni della tradizio- Nena preghiera eucaristica, nelle preci del mattino e della sera, si rende ne ecclesiale. esp}icita questa nobile ed impegnativa forma del pregare cristiano. c. rnvocazìone e supplica. Sul versante dell'uomo, quale espressione e. Intercessione. Pregare per gli altri, rendendosi garanti con la pro- più caratteristica della condizione creaturale, abbiamo la preghiera di do- pria vita di quello che si chiede, è un altro modo nobile di interpellare Dio. manda con le sue forme tipiche di supplica, di lamentazione, di petizione, Ha la sua manifestazione suprema nella preghiera sacerdotale di Gesù, di "epiclesi' del dono supremo dello Spirito. Non si oppone alla lode, ma le quando egli intercede per l'umanità tutta, offrendo in garanzia la propria è complementare nell'esperienza del bisogno e della finitezza dell'uomo; vita. La supplica per gli altrí, dagli orizzonti sconfinati come sono queui di per sé ha un eminente senso teocentrico, in quanto nella domanda sí della Chiesa, rende la comunità in preghiera ««sacramento deu'uìnanitàìì:

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PREGARE LA Ln'aURCJA JESÚS CASTELLANO CERVERA

í«La Chiesa nena liturgia esprime i voti e i desideri di tutti i cristiani, anzi benedizíone e tocca accenti liricí stupendi nella liturgia deua luce della ve- supplica Cristo, e, per mezzo di lui, il Padre per la salvezza di tutt-o Ìl-mo;S glia pasquale con ha proclamazione den'annunzio pasquale (Exsultet). Le do... E così non solo con la carità, con l'esempio e con Ìe opere-di ;;nÎt;n- forme tipiche den'eucologia romana nella messa sono, oltre i prefazi, le za, ma anche con l'orazione, la comunità ecclesiale esercita la sua fu-rìzio- collette, le orazioni sopra le offerte e dopo la comunione. I'attuale rito del- ne materna di portare le anime a Cristo;o 'B. Con questa preghiera n-oi ;- la messa, dopo aver soppresso molte delle antiche 'apologie' o preghiere tualizziamo la petizione del 'Padre nostro' che chì"ede Ì'a';;m;o-dWl-r;Wn'o segrete del sacerdote, ha introdotto le nuove preghiere per la presentazio- di Dio, entriamo nelle intenzioni salvifiche di Cristo e manifestra;o -la"no'l ne dei doni, ispirate allo stile di benedizione giudaica dei pasti e ha ricu- stra solidarietà con tutta l'umanità. Ma l'intercessione non deve-ridur;Ì-a perato le preghiere sopra il popolo, le formule deprecatorie deua solenne pura espressività verbale o a vago sentimento di carítà: ríchiede Izim;eI benedízione alla fine della messa. È tipica la forma dell'orazione comune o gno. La pedagogia della Chiesa in preghiera ci insegrìa-che-l'i'nterc;s;'io- preghiera dei fedeli, introdotta nel rito dena messa, ma che fa parte dello ne deve essere ampia ed universale quanto l'umanità, ma anche-c-oncreta schema dialogico di ogni liturgia della Parola, che diventa così anche li- nelle intenzioni, in rapporto alle per-sone e alle situazÌ;ni-.Co-sì p;egªa-la turgia della preghiera. Nella liturgia delle ore notiamo il ricupero deue col- Chiesa nel cuore dell'eucaristia e, per estensione, nenW p;;ci deu;u'fficiÚo-di'l lette salrrìiche, dene couette per le diverse ore nel ciclo ordinario, l'intro- duzione deue preci o intercessioni a lodi e a vespro, come forme tipiche di l vino e nell'orazione comune o dei fedeli, che ha precedenti nell'esortazio- l benedizione, invocazione, offerta e intercessione scaturite dalla migliore ne di Paolo (I Tm 2,18) e nena preghiera giudaica deìla-Îephillah-. tradizione ecclesiale, pur essendo un frutto maturo dell"attuale stagione U- turgica. Pur non indulgendo aua ricchezza e varietà che l'innografia ha in 2. Forme tipiche della preghiera liturgica altre famiglie liturgiche, la liturgia romana concede ampio spazio a canti Queste manifestazioni sono ispirate alla tradízione biblica e ai tesori ed inni di composizione ecclesiastica. Si tratta di un campo pressoché illi- delKeucologia ecclesiale sia per il loro contenuto come per il ro;o genere mitato, per la facoltà concessa di sostituíre antífone, ínni e responsori con espressivo. Il rapporto con la tradizione spiega perché 'neua liturg'a,-pu; altri canti idonei, approvati daua competente autorità. Qui la Chiesa ha co- facendosi spazio alla creatività per un costante arriccmimento, si-rim'ane"l;- nosciuto una vasta e costante creatività, che è esplosa senza possibilità di gati ai modelli e ane formule dei migliori momenti dell;eucologia.--Oltre ;- essere arginata o incanalata con il rinnovamento post-conciliare. la lettura della Scrittura, il cui ascolto rimane strutturalrrì;nt'e-e"s-senzial; al- Occorre ricordare la grande ricchezza eucologica del Benedizionale la pregh5era ecclesiaìe, occupano un posto di rilievo tutte-ì-e-o;;zronî 'brblí- che conserva la struttura tipica della paroìa proclamata e della risposta che: salrni, cantici deu'AT, i tre cantÎ evangelici di Za'ccaria,- ;ari-a"e"Si- orante della Chiesa. La celebrazione tipica della benedizione presenta due meone, le composizioni del NT di stile innografico, la pregh'ì;ra 'del-"igrìo- parti principali: la prima è la proclamazione della parola di Dio, la secon- re. Altre formule sono completamente intessute della-S-crÌ;ura-o -da':'ssa da la lode dena bontà di Dío e l'ímplorazíone del suo aiuto '9. ispirate: antifone, responsori, versettí. È tipica della eucologia-liturgica la Alla luce dell'eucologia della Chiesa, può essere sviluppata una logica prece eucaristica ed altre preghiere composte sullo stesso s"che-ma-(prefa"I creatività o possono essere proposti degli adattamenti. Tuttavia affinché ta- zî consacratori per le ordinazioni); la benedizione del fonte battesimale-o le creatività e adattamento possano avanzare la pretesa di essere secondo dell'acqua lustrale e la consacrazione del crisma,- la-be;edizione "d'eí"reli": la liturgia dena Chiesa, devono essere osservati alcuni criteri fondamenta- l giosi professi, e la consacrazione delle vergini, nella nuova-premhiera -del- li: ispirazione verbale e concettuale ai dati della rivelazione; autentica con- W la benedizione degli sposi. Lo schema fondament-ale rimane quello"d;u'a fessione dena fede cattolica; nobile digrìità neua redazione letteraria; viva preghiera di 'anamnesi' o proclamazione e lode delle n'ì-eravigHe-di-Dro,-; espressione della fede del popolo e delle ricchezze culturali che possono es- di 'epidesY o invocazione fatta al Pad?re per ottenere íl-dono'del'lo -Spírito sere assunte dalla preghiera cristiana. Axìche se nella creatività e nell'adat- che rinnovi i mirabilia Dei rendendoli attuali nel sacra-me';to o -sacra'men: tamento harìno un loro ruolo le Conferenze episcopali regionali e naziona- tale. Questo schema si può considerare tipico per qualsiasÌ preghier;-di li, una oculata scelta fra l'abbondante materiale in base a criteri di dignità, l i

"' PNLO 17. " LEV '1992. Premesse gerìerali, nn. 20-24.

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JESÚS CASTELLANO CERVERA PREGARE LA Ln'aURCJA

í«La Chiesa nena liturgia esprime i voti e i desideri di tutti i cristiani, anzi benedizíone e tocca accenti liricí stupendi nella liturgia deua luce della ve- supplica Cristo, e, per mezzo di lui, il Padre per la salvezza di tutt-o Ìl-mo;S glia pasquale con ha proclamazione den'annunzio pasquale (Exsultet). Le do... E così non solo con la carità, con l'esempio e con Ìe opere-di ;;nÎt;n- forme tipiche den'eucologia romana nella messa sono, oltre i prefazi, le za, ma anche con l'orazione, la comunità ecclesiale esercita la sua fu-rìzio- collette, le orazioni sopra le offerte e dopo la comunione. I'attuale rito del- ne materna di portare le anime a Cristo;o 'B. Con questa preghiera n-oi ;- la messa, dopo aver soppresso molte delle antiche 'apologie' o preghiere tualizziamo la petizione del 'Padre nostro' che chì"ede Ì'a';;m;o-dWl-r;Wn'o segrete del sacerdote, ha introdotto le nuove preghiere per la presentazio- di Dio, entriamo nelle intenzioni salvifiche di Cristo e manifestra;o -la"no'l ne dei doni, ispirate allo stile di benedizione giudaica dei pasti e ha ricu- stra solidarietà con tutta l'umanità. Ma l'intercessione non deve-ridur;Ì-a perato le preghiere sopra il popolo, le formule deprecatorie deua solenne pura espressività verbale o a vago sentimento di carítà: ríchiede Izim;eI benedízione alla fine della messa. È tipica la forma dell'orazione comune o gno. La pedagogia della Chiesa in preghiera ci insegrìa-che-l'i'nterc;s;'io- preghiera dei fedeli, introdotta nel rito dena messa, ma che fa parte dello ne deve essere ampia ed universale quanto l'umanità, ma anche-c-oncreta schema dialogico di ogni liturgia della Parola, che diventa così anche li- nelle intenzioni, in rapporto alle per-sone e alle situazÌ;ni-.Co-sì p;egªa-la turgia della preghiera. Nella liturgia delle ore notiamo il ricupero deue col- Chiesa nel cuore dell'eucaristia e, per estensione, nenW p;;ci deu;u'fficiÚo-di'l lette salrrìiche, dene couette per le diverse ore nel ciclo ordinario, l'intro- l vino e nell'orazione comune o dei fedeli, che ha precedenti nell'esortazio- duzione deue preci o intercessioni a lodi e a vespro, come forme tipiche di l ne di Paolo (I Tm 2,18) e nena preghiera giudaica deìla-Îephillah-. benedizione, invocazione, offerta e intercessione scaturite dalla migliore tradizione ecclesiale, pur essendo un frutto maturo dell"attuale stagione U- 2. Forme tipiche della preghiera liturgica turgica. Pur non indulgendo aua ricchezza e varietà che l'innografia ha in altre famiglie liturgiche, la liturgia romana concede ampio spazio a canti Queste manifestazioni sono ispirate alla tradízione biblica e ai tesori ed inni di composizione ecclesiastica. Si tratta di un campo pressoché illi- delKeucologia ecclesiale sia per il loro contenuto come per il ro;o genere mitato, per la facoltà concessa di sostituíre antífone, ínni e responsori con espressivo. Il rapporto con la tradizione spiega perché 'neua liturg'a,-pu; altri canti idonei, approvati daua competente autorità. Qui la Chiesa ha co- facendosi spazio alla creatività per un costante arriccmimento, si-rim'ane"l;- nosciuto una vasta e costante creatività, che è esplosa senza possibilità di gati ai modelli e ane formule dei migliori momenti dell;eucologia.--Oltre ;- essere arginata o incanalata con il rinnovamento post-conciliare. la lettura della Scrittura, il cui ascolto rimane strutturalrrì;nt'e-e"s-senzial; al- Occorre ricordare la grande ricchezza eucologica del Benedizionale la pregh5era ecclesiaìe, occupano un posto di rilievo tutte-ì-e-o;;zronî 'brblí- che conserva la struttura tipica della paroìa proclamata e della risposta che: salrni, cantici deu'AT, i tre cantÎ evangelici di Za'ccaria,- ;ari-a"e"Si- orante della Chiesa. La celebrazione tipica della benedizione presenta due meone, le composizioni del NT di stile innografico, la pregh'ì;ra 'del-"igrìo- parti principali: la prima è la proclamazione della parola di Dio, la secon- re. Altre formule sono completamente intessute della-S-crÌ;ura-o -da':'ssa da la lode dena bontà di Dío e l'ímplorazíone del suo aiuto '9. ispirate: antifone, responsori, versettí. È tipica della eucologia-liturgica la Alla luce dell'eucologia della Chiesa, può essere sviluppata una logica prece eucaristica ed altre preghiere composte sullo stesso s"che-ma-(prefa"I creatività o possono essere proposti degli adattamenti. Tuttavia affinché ta- zî consacratori per le ordinazioni); la benedizione del fonte battesimale-o le creatività e adattamento possano avanzare la pretesa di essere secondo l dell'acqua lustrale e la consacrazione del crisma,- la-be;edizione "d'eí"reli": la liturgia dena Chiesa, devono essere osservati alcuni criteri fondamenta- giosi professi, e la consacrazione delle vergini, nella nuova-premhiera -del- li: ispirazione verbale e concettuale ai dati della rivelazione; autentica con- W la benedizione degli sposi. Lo schema fondament-ale rimane quello"d;u'a fessione dena fede cattolica; nobile digrìità neua redazione letteraria; viva preghiera di 'anamnesi' o proclamazione e lode delle n'ì-eravigHe-di-Dro,-; espressione della fede del popolo e delle ricchezze culturali che possono es- di 'epidesY o invocazione fatta al Pad?re per ottenere íl-dono'del'lo -Spírito sere assunte dalla preghiera cristiana. Axìche se nella creatività e nell'adat- che rinnovi i mirabilia Dei rendendoli attuali nel sacra-me';to o -sacra'men: tamento harìno un loro ruolo le Conferenze episcopali regionali e naziona- tale. Questo schema si può considerare tipico per qualsiasÌ preghier;-di li, una oculata scelta fra l'abbondante materiale in base a criteri di dignità, l i

"' PNLO 17. " LEV '1992. Premesse gerìerali, nn. 20-24.

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#- W JESÚS CASTELLANO CERVERA PREGARE LA LrTaURGÎA

di ortodossia, di rispondenza allo stile della celebrazione, dipenderà dalle IV Orientamenti pastorali e spirituali singole assemblee e dagli arìimatori delle celebrazioni liturgiche. Rimane emblematico il criterio seguito dalla liturgia romana nell'at- Le premesse bibliche e teologiche ci portano ad enucleare una serie di tuale rinnovamento; esso viene espresso esplicitamente a proposito del- temi collaterali della preghiera a modo di orientamenti pastorali. Nell'am- l'eucologia del Messale Romano, nel Proemio ai Praenotanda del nuovo pio ventaglio di questioni ne scegliamo tre: l'emblema-I-icità deua preghie- Messale (nn. 8 e 15): un ricupero ampio della «ítradizione dei santi padriì», ra liturgica, il suo rapporto con le altre espressioni di preghiera neua Chie- un adattamento al linguaggio teologico della Chiesa di oggi, quale è sa di oggi, la possibilità di nuove forme di preghiera liturgica secondo le espresso dal Vaticano II. Una creatività nena preghiera deve ispirarsi aua esigenze di oggi. Scrittura e stare in contatto vivo con la tradizione della Chiesa, rispettan- do i contenuti e le forme proprie dell'una e den'altra. 1. La liturgia, culmìne e norma della preghiera crist'ana

Due osservazioni di fondo: la liturgia è preghiera; la preghìera liturgi- 3. Momenti della Chiesa in preghiera ca rimane emblematica per ogrìi manifestazione orante della Chiesa. Ogni celebrazione liturgica è essenzialmente preghiera, in quanto par- a. Una liturgia autenticamente pregata. Paradossalmente oggi si pren- tecipa nel dialogo santificante e cultuale che è la liturgia. Infatti il culto di- de maggior coscienza di un fatto di per sé evidente: la liturgia deve esse- vino si svolge come preghiera e ha momenti culrninanti di dialogo con Dio, re autenticamente 'pregata'. Si tratta di ricuperare pienamente il senso dosando in una ricca varietà i diversí atteggiamenti e le svariate formule. contemplativo e teologale di ogni espressione liturgica come autentico Un tipico momento di preghiera e di culto è la liturgia delle ore, che dà am- dialogo con Dio, creando il clima di fede adatto. Questo esige il ricupero pio spazio aua meditazione dena Parola, aua preghiera dei salrrìi, al ringra- dei ritmi di silenzio, la vibrazione con cui ci si identifica con le formule di ziamento e au'intercessione; essa è emblematicamente 'la liturgia della pre- preghiera (che non sono testi da leggere o da recitare, ma espressioni del- ghiera' nella Chiesa. Arìche lo schema dena 'liturgia deua Parola' nella ce- la relazione con il 'Tu' ineffabile di Dio Padre o di Cristo Signore); com- lebrazione eucaristica è di per sé dialogico e suppone Kintervento di pre- porta altresì Kanimazione con il canto per rendere autenticamente orante gl"ìiera, che mai dovrebbe essere tralasciato col pretesto dena catechesi; in- l'assemblea, coinvolgendola nei sentimenti più profondi e neu'espressività fatti aua lettura segue il salmo, il vangelo è preceduto e seguito da accla- dei gesti più adeguati. Una liturgia autenticamente festosa e popolare co- mazioni in oììore di Cristo; il suo normale compimento è l'orazione comu- me una celebrazione sobria hanno quale misura di autenticità la profon- ne o dei fedeli. La liturgia dei sacramenti si svolge in un clima di preghie- dità di sentimenti che sono capaci di suscitare e veicolare. Una adeguata ra; essi sono atti di culto e confessione di fede; il ministro e l'assemblea si animazione può risvegliare sentimenti religios'i assopiti, suggerire auten- rivolgono a Dio per implorare la grazia del sacramento, per prepararvisi tici momenti di preghiera contemplativa, educare al dialogo con Dio, che adeguatamente e per ringraziare. Il cuore di ogni celebrazione sacramen- poi si prolungherà oltre il momento liturgico. tale è strutturalmente una preghiera, un dialogo della Chiesa con Dio; si b. Norma di ogni preghiera cristiana. La preghiera liturgica con la sua sottolinea così la totale dipendenza da Dio nel conferimento dena grazia sa- ispirazione biblica, con le sue dimensioni teologiche (trinitaria, ecclesiale, cramentale e l'atteggiamento essenzialrrìente teocentrico con cui la Chiesa antropological con i suoi atteggiamenti caratteristici, con le sue formule deve compiere il sacramento, rifuggendo da ogrìi tentazione di órizzonta- proprie rimane emblematica per ogni preghiera cristiana personale e co- I lismo. Questo va realizzato anche celebrando il sacramento deua riconcí- munitaria. Prendendo come ultimo termine di confronto ?"eucaristia, si liazione, che propone formule esemplari per esprimere il pentimento, la può affermare con J.J. Von Allmen: ((È nella misura in cui le preghiere so- confessione dei peccati e la confessione della lode o ringraziamento. Mas- no congeniali all'eucaristia, che esse sono specificamente cristiane:+ì 2". sima espressione dena Chiesa in preghiera è, però, l'eucaristia, che ha co- Qualsiasi manifestazione di preghiera, non soltanto deve scaturire dalla me centro la 'prece eucaristica', fonte e norma di ogrìi manifestazione del- preghiera liturgica come dalla sua sorgente e ad essa tendere come al suo la Chiesa orante; essa non è soltanto una proposta di grandi terni teologici inseriti nell'azione sacramentale che rende presente il Sigrìore ed il suo sa- crificio; esprime altresì i sentimenti più nobili deua preghiera cristiana - ringraziamento, epiclesi, oblazione, intercessione - suscitati dallo Spirito. "º J.J. Von Alhnen, Saggio sììlla cena del Signore, Ave, Roma 1968, p. 180.

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W JESÚS CASTELLANO CERVERA PREGARE LA LrTaURGÎA di ortodossia, di rispondenza allo stile della celebrazione, dipenderà dalle IV Orientamenti pastorali e spirituali singole assemblee e dagli arìimatori delle celebrazioni liturgiche. Rimane emblematico il criterio seguito dalla liturgia romana nell'at- Le premesse bibliche e teologiche ci portano ad enucleare una serie di tuale rinnovamento; esso viene espresso esplicitamente a proposito del- temi collaterali della preghiera a modo di orientamenti pastorali. Nell'am- l'eucologia del Messale Romano, nel Proemio ai Praenotanda del nuovo pio ventaglio di questioni ne scegliamo tre: l'emblema-I-icità deua preghie- Messale (nn. 8 e 15): un ricupero ampio della «ítradizione dei santi padriì», ra liturgica, il suo rapporto con le altre espressioni di preghiera neua Chie- un adattamento al linguaggio teologico della Chiesa di oggi, quale è sa di oggi, la possibilità di nuove forme di preghiera liturgica secondo le espresso dal Vaticano II. Una creatività nena preghiera deve ispirarsi aua esigenze di oggi. Scrittura e stare in contatto vivo con la tradizione della Chiesa, rispettan- do i contenuti e le forme proprie dell'una e den'altra. 1. La liturgia, culmìne e norma della preghiera crist'ana

Due osservazioni di fondo: la liturgia è preghiera; la preghìera liturgi- 3. Momenti della Chiesa in preghiera ca rimane emblematica per ogrìi manifestazione orante della Chiesa. Ogni celebrazione liturgica è essenzialmente preghiera, in quanto par- a. Una liturgia autenticamente pregata. Paradossalmente oggi si pren- tecipa nel dialogo santificante e cultuale che è la liturgia. Infatti il culto di- de maggior coscienza di un fatto di per sé evidente: la liturgia deve esse- vino si svolge come preghiera e ha momenti culrninanti di dialogo con Dio, re autenticamente 'pregata'. Si tratta di ricuperare pienamente il senso dosando in una ricca varietà i diversí atteggiamenti e le svariate formule. contemplativo e teologale di ogni espressione liturgica come autentico Un tipico momento di preghiera e di culto è la liturgia delle ore, che dà am- dialogo con Dio, creando il clima di fede adatto. Questo esige il ricupero pio spazio aua meditazione dena Parola, aua preghiera dei salrrìi, al ringra- dei ritmi di silenzio, la vibrazione con cui ci si identifica con le formule di ziamento e au'intercessione; essa è emblematicamente 'la liturgia della pre- preghiera (che non sono testi da leggere o da recitare, ma espressioni del- ghiera' nella Chiesa. Arìche lo schema dena 'liturgia deua Parola' nella ce- la relazione con il 'Tu' ineffabile di Dio Padre o di Cristo Signore); com- lebrazione eucaristica è di per sé dialogico e suppone Kintervento di pre- porta altresì Kanimazione con il canto per rendere autenticamente orante gl"ìiera, che mai dovrebbe essere tralasciato col pretesto dena catechesi; in- l'assemblea, coinvolgendola nei sentimenti più profondi e neu'espressività fatti aua lettura segue il salmo, il vangelo è preceduto e seguito da accla- dei gesti più adeguati. Una liturgia autenticamente festosa e popolare co- mazioni in oììore di Cristo; il suo normale compimento è l'orazione comu- me una celebrazione sobria hanno quale misura di autenticità la profon- ne o dei fedeli. La liturgia dei sacramenti si svolge in un clima di preghie- dità di sentimenti che sono capaci di suscitare e veicolare. Una adeguata ra; essi sono atti di culto e confessione di fede; il ministro e l'assemblea si animazione può risvegliare sentimenti religios'i assopiti, suggerire auten- rivolgono a Dio per implorare la grazia del sacramento, per prepararvisi tici momenti di preghiera contemplativa, educare al dialogo con Dio, che adeguatamente e per ringraziare. Il cuore di ogni celebrazione sacramen- poi si prolungherà oltre il momento liturgico. tale è strutturalmente una preghiera, un dialogo della Chiesa con Dio; si b. Norma di ogni preghiera cristiana. La preghiera liturgica con la sua sottolinea così la totale dipendenza da Dio nel conferimento dena grazia sa- ispirazione biblica, con le sue dimensioni teologiche (trinitaria, ecclesiale, cramentale e l'atteggiamento essenzialrrìente teocentrico con cui la Chiesa antropological con i suoi atteggiamenti caratteristici, con le sue formule deve compiere il sacramento, rifuggendo da ogrìi tentazione di órizzonta- proprie rimane emblematica per ogni preghiera cristiana personale e co- I lismo. Questo va realizzato anche celebrando il sacramento deua riconcí- munitaria. Prendendo come ultimo termine di confronto ?"eucaristia, si liazione, che propone formule esemplari per esprimere il pentimento, la può affermare con J.J. Von Allmen: ((È nella misura in cui le preghiere so- confessione dei peccati e la confessione della lode o ringraziamento. Mas- no congeniali all'eucaristia, che esse sono specificamente cristiane:+ì 2". sima espressione dena Chiesa in preghiera è, però, l'eucaristia, che ha co- Qualsiasi manifestazione di preghiera, non soltanto deve scaturire dalla me centro la 'prece eucaristica', fonte e norma di ogrìi manifestazione del- preghiera liturgica come dalla sua sorgente e ad essa tendere come al suo la Chiesa orante; essa non è soltanto una proposta di grandi terni teologici inseriti nell'azione sacramentale che rende presente il Sigrìore ed il suo sa- crificio; esprime altresì i sentimenti più nobili deua preghiera cristiana - ringraziamento, epiclesi, oblazione, intercessione - suscitati dallo Spirito. "º J.J. Von Alhnen, Saggio sììlla cena del Signore, Ave, Roma 1968, p. 180.

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JESÚS CASTELLANO CERVERA PREGARE LALÌ'nJRGÌA

culmine, ma deve altresì modellarsi sulla liturgia come scuola di preghie- lemica suscitata dal libro di J. e R. Marìtain, Lìturg'a e contemplazìone, che ra del popolo di Dio. Ecco perché qualsiasi manifestazione di orazione - voleva esaltare la contemplazione a scapito dena liturgia ". da quella mentale a quella devozionale -, se vuol essere autentica, deve Oggi, anche davanti all'ondata di metodi di preghiera che si ispirano partire daua proclamazione e dan'ascolto deua Parola ed esprimersi come alle tecniche dell'Oriente non cristiano si sente il desiderio di una osmosi lode, ringraziamento, invocazione e petizione dello Spirito, oblazione, in- feconda la l'interiorità della preghiera personale e l'oggettivatà e normati- tercessione, impegno di comunione con Cristo ed il suo mistero. Due mo- vità deua preghiera liturgica24. delli fondamentali della preghiera liturgica possono strutturare la pre- A liveuo dottrinale 1":opposizione è ormai superata. Già nella SC 12 si ghiera personale e comunitaria, al di là deua liturgia e fuori degli schemi era affermata la necessità dena preghiera personale, secondo il comando proposti, ad esempio dal benedizionale: la lecùo dMna - come prolunga- del Sigrìore, dicendo che la vita spirituale tmon si esaurisceìì nella sola li- mento e approfondimento deua liturgia deua parola - e la preghiera che si turgia'r questo accenno della SC sembra importante, in quanto cerca di da- rivolge a Dio con gli atteggiamenti fondamentali deua prece eucaristica: re una soluzione ad un problema che era stato molto sentito nei tempi del ringraziamento, epiclesi, offerta, intercessione"1. rinnovamento liturgico. Più chiara l'esposizione fatta dalla Isùtuzione Ge- nerale sulla Liturg'a delle Ore, n. 9; infatti in questo paragrafo, che è un'a- 2. Preghìera liturgica e preghiera personale pologia della preghiera ecclesiale comunitaria, si afferma indirettamente Îa dignità dena autentica preghiera cristiana fatia in privato, attribuendo- La preghiera personale è uno dei momenti in cui si esprime la vita spi- le note essenziali dena liturgìa: cristologica, pneumatologica, ecclesiale: rituale dei credenti, tanto neua sua espressione di preghìera vocale, medi- ttBenché anche la preghiera fatta nella propria stanza a porte chiuse (Mt tazione, colloquio, come nei vertici della contemplazione. Con frequenza la 6, 61 sia sempre necessaria e da raccomandarsi (SC 12) e anch'essa venga questione del rapporto fra liturgia e preghiera personale ha risentito di una compiuta dai membri della Chiesa mediante Cristo nello Spirito Santo, impostazione polemica. Così all"inizio del secolo c'è stata la polemica fra íl tuttavia ana preghiera della comunità va attribuita una dìgrìîtà specìale.. .1)I). benedettino M. Festugière e il gesuita J. Navatel. Più tardi in Germania vi è Ogni preghiera-cristiana è quindi fatta sempre dal membro dena Chiesa, stata la rivendicazione della legittin'ìità della preghiera personale contro chi per Crist:, nello Spirito. Anche la Costituzione Laudis Canùcum n. 8 di sembrava proporre solo come autentica la preghiera liturgica e comunita- Paolo VI, che promulga la nuova Liturgia delle Ore, respinge ogni opposi- ria. Si è fatta eco di questa polemica Edith Stein che nel suo libro Das Ge- zione fra liturgia e preghiera personale e ne vede anzi il mutuo rapporto. bet der Kirche, che risale al 1936, scriveva: ««Non si può opporre la pre- Il Catechismo della Chiesa cattolica riassume molto bene la tendenza ghiera interiore, libera da ogrìi forma tradizionale, "pietà soggettiva", aua conciliare, quando afferma: ííLa liturgia è anche partecipazione alla pre- liturgia che è la "preghiera oggettiva" della Chiesa. Ogni autentica pre- ghiera di CrÌsto rivolìa al Padre nello Spirito Santo. In essa ogrìi preghiera ghiera è preghiera dena Chiesa: mediante ogni preghiera sìncera qualcosa crìstiana trova la sua sorgen'te e il suo culmine. Per mezzo della liturgìa awiene nena Chiesa stessa che prega perché è lo Spirito Santo che in essa l'uomo interiore è radicato e fondato nel "grande amore con il quale il Pa- vive, che in ogni singola anima "prega per noi con inenarrabili sospiri" dre stesso ci ha amati" (Ef 2,4))) 25. Tutta la dottrina deua IV Parte del Cate- (Rom 8,26). Questa è la vera preghiera perché nessuno può dire "Sigrìore chismo è pervasa dí un profondo senso biblico e liturgico e si afferma esplí- Gesù se non neuo Spirito Santo" (cf. 1 Cor 12,3). Che cosa sarebbe la pre- citamente: ítLa preghiera interiorizza ed assimila la liturgia durante e dopo ghiera della Chiesa se non fosse îl dono di quelli che amano veramente Dio, la sua celebrazione. Anche quando è vissuta "nel segreto" (Mt 6,6), la pre- il quale è Arrìore?:í» 22. Poi, ana fine degli arìrìi cinquanta vi è stata la nota po-

ª"' J. e R. Maritain, Vjta di preghiera. Litììrgia e contempla:àorìe, Borla, Roma, recente ri- "' C:f. Pregare la parola, eucaristizzare la preghiera. Dalla alla preghiera r«eu- stampa senza data. L"originale risale al 1959. carìstìcaì>, nel mio libro Pedagogìa della preghìera, Teresianum, Roma'l993, pp. 1'l7-135. - --'---'-'7F. Brovelli, [mparare a pregare. L" apporto della ««Liturgia Hoì-arurrììì, in tíLa Scuola Cat- " Tr. it. La preghiera della Chiesa, Morcelliana, Brescia 1959, pp. 27-28. Su questo tema tolicaììÌ9 (199'l) pp. 344-358. Sono interessanti i seguenti nì?ìmeri monografici della í«Rivi- ho cercato di fare una rilettura del prezioso opuscolo di E. Steiìì: La preghiera della Chiesa. sta Úturgi- Cªa)): ErÍììcazione alla preghiera. Istanze del movimento litììrgico, n. 2, 1988; Silen- Una rilettìììra teologica, irì AA.VV., Edith Stein. Testimone per ogg', profeta per domanj, Li- zio e Iituì:gia, n. 4, 1989; Meditazione e liturgia, n. 6, 1990. breria Editrice Vaticana, Roma, 1999, pp. 18al-203. "" N. 1073.

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JESÚS CASTELLANO CERVERA PREGARE LALÌ'nJRGÌA culmine, ma deve altresì modellarsi sulla liturgia come scuola di preghie- lemica suscitata dal libro di J. e R. Marìtain, Lìturg'a e contemplazìone, che ra del popolo di Dio. Ecco perché qualsiasi manifestazione di orazione - voleva esaltare la contemplazione a scapito dena liturgia ". da quella mentale a quella devozionale -, se vuol essere autentica, deve Oggi, anche davanti all'ondata di metodi di preghiera che si ispirano partire daua proclamazione e dan'ascolto deua Parola ed esprimersi come alle tecniche dell'Oriente non cristiano si sente il desiderio di una osmosi lode, ringraziamento, invocazione e petizione dello Spirito, oblazione, in- feconda la l'interiorità della preghiera personale e l'oggettivatà e normati- tercessione, impegno di comunione con Cristo ed il suo mistero. Due mo- vità deua preghiera liturgica24. delli fondamentali della preghiera liturgica possono strutturare la pre- A liveuo dottrinale 1":opposizione è ormai superata. Già nella SC 12 si ghiera personale e comunitaria, al di là deua liturgia e fuori degli schemi era affermata la necessità dena preghiera personale, secondo il comando proposti, ad esempio dal benedizionale: la lecùo dMna - come prolunga- del Sigrìore, dicendo che la vita spirituale tmon si esaurisceìì nella sola li- mento e approfondimento deua liturgia deua parola - e la preghiera che si turgia'r questo accenno della SC sembra importante, in quanto cerca di da- rivolge a Dio con gli atteggiamenti fondamentali deua prece eucaristica: re una soluzione ad un problema che era stato molto sentito nei tempi del ringraziamento, epiclesi, offerta, intercessione"1. rinnovamento liturgico. Più chiara l'esposizione fatta dalla Isùtuzione Ge- nerale sulla Liturg'a delle Ore, n. 9; infatti in questo paragrafo, che è un'a- 2. Preghìera liturgica e preghiera personale pologia della preghiera ecclesiale comunitaria, si afferma indirettamente Îa dignità dena autentica preghiera cristiana fatia in privato, attribuendo- La preghiera personale è uno dei momenti in cui si esprime la vita spi- le note essenziali dena liturgìa: cristologica, pneumatologica, ecclesiale: rituale dei credenti, tanto neua sua espressione di preghìera vocale, medi- ttBenché anche la preghiera fatta nella propria stanza a porte chiuse (Mt tazione, colloquio, come nei vertici della contemplazione. Con frequenza la 6, 61 sia sempre necessaria e da raccomandarsi (SC 12) e anch'essa venga questione del rapporto fra liturgia e preghiera personale ha risentito di una compiuta dai membri della Chiesa mediante Cristo nello Spirito Santo, impostazione polemica. Così all"inizio del secolo c'è stata la polemica fra íl tuttavia ana preghiera della comunità va attribuita una dìgrìîtà specìale.. .1)I). benedettino M. Festugière e il gesuita J. Navatel. Più tardi in Germania vi è Ogni preghiera-cristiana è quindi fatta sempre dal membro dena Chiesa, stata la rivendicazione della legittin'ìità della preghiera personale contro chi per Crist:, nello Spirito. Anche la Costituzione Laudis Canùcum n. 8 di sembrava proporre solo come autentica la preghiera liturgica e comunita- Paolo VI, che promulga la nuova Liturgia delle Ore, respinge ogni opposi- ria. Si è fatta eco di questa polemica Edith Stein che nel suo libro Das Ge- zione fra liturgia e preghiera personale e ne vede anzi il mutuo rapporto. bet der Kirche, che risale al 1936, scriveva: ««Non si può opporre la pre- Il Catechismo della Chiesa cattolica riassume molto bene la tendenza ghiera interiore, libera da ogrìi forma tradizionale, "pietà soggettiva", aua conciliare, quando afferma: ííLa liturgia è anche partecipazione alla pre- liturgia che è la "preghiera oggettiva" della Chiesa. Ogni autentica pre- ghiera di CrÌsto rivolìa al Padre nello Spirito Santo. In essa ogrìi preghiera ghiera è preghiera dena Chiesa: mediante ogni preghiera sìncera qualcosa crìstiana trova la sua sorgen'te e il suo culmine. Per mezzo della liturgìa awiene nena Chiesa stessa che prega perché è lo Spirito Santo che in essa l'uomo interiore è radicato e fondato nel "grande amore con il quale il Pa- vive, che in ogni singola anima "prega per noi con inenarrabili sospiri" dre stesso ci ha amati" (Ef 2,4))) 25. Tutta la dottrina deua IV Parte del Cate- (Rom 8,26). Questa è la vera preghiera perché nessuno può dire "Sigrìore chismo è pervasa dí un profondo senso biblico e liturgico e si afferma esplí- Gesù se non neuo Spirito Santo" (cf. 1 Cor 12,3). Che cosa sarebbe la pre- citamente: ítLa preghiera interiorizza ed assimila la liturgia durante e dopo ghiera della Chiesa se non fosse îl dono di quelli che amano veramente Dio, la sua celebrazione. Anche quando è vissuta "nel segreto" (Mt 6,6), la pre- il quale è Arrìore?:í» 22. Poi, ana fine degli arìrìi cinquanta vi è stata la nota po-

ª"' J. e R. Maritain, Vjta di preghiera. Litììrgia e contempla:àorìe, Borla, Roma, recente ri- "' C:f. Pregare la parola, eucaristizzare la preghiera. Dalla lectio divina alla preghiera r«eu- stampa senza data. L"originale risale al 1959. carìstìcaì>, nel mio libro Pedagogìa della preghìera, Teresianum, Roma'l993, pp. 1'l7-135. - --'---'-'7F. Brovelli, [mparare a pregare. L" apporto della ««Liturgia Hoì-arurrììì, in tíLa Scuola Cat- " Tr. it. La preghiera della Chiesa, Morcelliana, Brescia 1959, pp. 27-28. Su questo tema tolicaììÌ9 (199'l) pp. 344-358. Sono interessanti i seguenti nì?ìmeri monografici della í«Rivi- ho cercato di fare una rilettura del prezioso opuscolo di E. Steiìì: La preghiera della Chiesa. sta Úturgi- Cªa)): ErÍììcazione alla preghiera. Istanze del movimento litììrgico, n. 2, 1988; Silen- Una rilettìììra teologica, irì AA.VV., Edith Stein. Testimone per ogg', profeta per domanj, Li- zio e Iituì:gia, n. 4, 1989; Meditazione e liturgia, n. 6, 1990. breria Editrice Vaticana, Roma, 1999, pp. 18al-203. "" N. 1073.

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PREGARE LA L'[mR(]A JESÚS CASTEuANO CERVERA

ghiera è sempre preghiera della Chiesa, è comunione con la Santissîma Tri- La contemplazione, per essere autentica ha per oggetto le stesse realtà nitàì» 26. In una sempUce ríformulazione dei rapporti si dovrebbe affermare - parole ed opere - deua storia della salvezza. Essa deve quindi nutrirsi al- che la liturgia è sorgente della preghiera personale, a livello sacramentale la liturgia, con il cibo della Parola, della preghiera, dei sacramenti, nella - per la grazia del battesimo e deu'eucaristia - e per il nutrimento dena pa- ricchezza inesauribile dei testi liturgici. La liturgia è momento forte e pri- rola che essa quotidianamente procura. Ma è pure il luogo dove l'orazione vilegiato per entrare in una dimensione futta particolare della contempla- si esercita anche attraverso le formule stesse della preghiera ecclesiale. zione. Se non siamo capaci di cogliere subito questo profondo senso del- Inoltre la liturgia rimane la scuola fondamentale della-preghiera personale la contemplazione liturgica ciò è dovuto al fatto che manca la consapevo- e ad essa deve in qualche modo rifarsi per cogliere l'ispirazione dei conte- lezza del vivere la liturgia come mistero al quale si partecipa con una for- nuti e la ricchezza delle formule. La preghiera personale troverà nella litur- te intensità di vita teologale, con una notevole attenzione alla presenza del gia l'educazione ad esprimersi in quegli atteggiamenti più puri e nobili del- Dio vivente, alla azione cultuale e santificante di Cristo, e alla sinergia, o la preghiera cristiana: ascolto della parola, silenzio co'ntemplativo, adora- collaborazione che a noi chiede lo Spirito. zione, lode, ringraziamento, offerta, invocazione. Per entrare neua dimensione contemplativa della celebrazione è ne- Lo stesso si può affermare del rapporto fra liturgia e contemplazione, cessario prima di tutto favorire il silenzio interiore ed esteriore, una certa in quanto questa è come una forma semplice della -preghiera, illuminata pacifîcazione del corpo e dello spirito, un profondo atteggiamento teolo- daua fede e accesa daua carità. gale per l'incontro con il mistero. Guigo II il Certosino, parlando della contemplazione come quarto gradino deua lectio divina, così la definisce: rrLa contemplazione è, per col sì dìre, un innalzamento dell'anima che si eleva al di sopra di se stessa ver- Conclusìone: tre indirizzj necessari per una preghiera sriva so Dio, gustando le gioie den'eterna dolcezzaì». Sí tratta quindi di un mo- mento semplice, unitario, fruitivo di comunione con Dio.-Paolo VI al ter- Per la necessaria ascesi della preghiera che può e deve sfociare nella mine del Concílio Vaticano II (7.12.1965) l'ha definita in questi termini: ((10 contemplazione e nen'impegno, possono servìre alcune linee di spiritua- sforzo di fissare in Dio lo sguardo e il cuore, che noi chi-amiamo conteìn- lità, appena abbozzate in un programma che comprende tutta una vita. plazione, diventa l'atto più alto e più pieno deuo spirito, l'atto che ancèra oggi può e deve gerarchizzare l'immensa piramide della attività umanaì:+.- 1. Saper ricreare la preghiera quotidiana Con tutta la tradizione patristica occo;re ricordare che la contempla- l zione cristîana ha le sue radici nel Battesimo come mistero di luce, illumi- ííPerseverare»ì è la parola neotestamentaria della preghiera. È il pro- skarteréo della comunità del cenacolo e dei primi cristiani di Gerusalem- l nazione, photismos. La Lettera Orationis formas, n. 21, della Congregazi-o- ne per la Dottrina della Fede, indica Yilluminazione come il second: mo- me che perseveravano nella preghiera (cf At 1,14; 2,42). La preghiera cri- mento della vita spirituale fondata sul santo battesimo e, citando alcuni te- stiana esigerà sempre la perseveranza, capacità di ricominciare ogni gior- sti dei Padri sul rapporto fra illuminazione battesimale' e contempla-zÌone no, di saper essere presenti con tutto il proprio essere, di continuare nel- cristiana, afferma: «íFin dall'antichità cristiana si fa riferimento ana "illuL la preghiera unanime, passando attraverso i molti deserti che Kesperien- minazione" ricevuta nel battesimo. Essa introduce i fedeli, iniziati ai divÌni za dena preghiera deve superare. La creatività o l'animazione suppongo- misteri, alla conoscenza di Cristo n'ìediante la fede che opera per mezJzo no la capacità di fare una preghiera viva, di una comunità viva e vivace, della carità. Anzi alcuni scrittori ecclesiastici parlano in-modo esplicito con tutte le possibilità che la Chiesa offre. delKilluminazione ricevuta nel battesimo come-fondamento di queÎla su? blime conoscenza di Cristo Gesù (cf. Fil 3,8) che vierìe definita come "teo- 2. Saper durare nella preghiera affinché diventi contemplazione ria" o "contemplazione"ì». È un atteggiamento che esìge una chiara e visibiie relazione di impe- gno fedele con Cristo che ci convoca alla preghiera, e con lo Spirito che prega con noi; è fedeltà ana comunità che ci accompagna, alla Chiesa uni- versale e locale che rappresentiamo, al mondo per cui preghiamo. La con- ì'- N. 2655. templazione personale è un dono, ma esige anche la contemplazione li-

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JESÚS CASTEuANO CERVERA PREGARE LA L'[mR(]A ghiera è sempre preghiera della Chiesa, è comunione con la Santissîma Tri- La contemplazione, per essere autentica ha per oggetto le stesse realtà nitàì» 26. In una sempUce ríformulazione dei rapporti si dovrebbe affermare - parole ed opere - deua storia della salvezza. Essa deve quindi nutrirsi al- che la liturgia è sorgente della preghiera personale, a livello sacramentale la liturgia, con il cibo della Parola, della preghiera, dei sacramenti, nella - per la grazia del battesimo e deu'eucaristia - e per il nutrimento dena pa- ricchezza inesauribile dei testi liturgici. La liturgia è momento forte e pri- rola che essa quotidianamente procura. Ma è pure il luogo dove l'orazione vilegiato per entrare in una dimensione futta particolare della contempla- si esercita anche attraverso le formule stesse della preghiera ecclesiale. zione. Se non siamo capaci di cogliere subito questo profondo senso del- Inoltre la liturgia rimane la scuola fondamentale della-preghiera personale la contemplazione liturgica ciò è dovuto al fatto che manca la consapevo- e ad essa deve in qualche modo rifarsi per cogliere l'ispirazione dei conte- lezza del vivere la liturgia come mistero al quale si partecipa con una for- nuti e la ricchezza delle formule. La preghiera personale troverà nella litur- te intensità di vita teologale, con una notevole attenzione alla presenza del gia l'educazione ad esprimersi in quegli atteggiamenti più puri e nobili del- Dio vivente, alla azione cultuale e santificante di Cristo, e alla sinergia, o la preghiera cristiana: ascolto della parola, silenzio co'ntemplativo, adora- collaborazione che a noi chiede lo Spirito. zione, lode, ringraziamento, offerta, invocazione. Per entrare neua dimensione contemplativa della celebrazione è ne- Lo stesso si può affermare del rapporto fra liturgia e contemplazione, cessario prima di tutto favorire il silenzio interiore ed esteriore, una certa in quanto questa è come una forma semplice della -preghiera, illuminata pacifîcazione del corpo e dello spirito, un profondo atteggiamento teolo- daua fede e accesa daua carità. gale per l'incontro con il mistero. Guigo II il Certosino, parlando della contemplazione come quarto gradino deua lectio divina, così la definisce: rrLa contemplazione è, per col sì dìre, un innalzamento dell'anima che si eleva al di sopra di se stessa ver- Conclusìone: tre indirizzj necessari per una preghiera sriva so Dio, gustando le gioie den'eterna dolcezzaì». Sí tratta quindi di un mo- mento semplice, unitario, fruitivo di comunione con Dio.-Paolo VI al ter- Per la necessaria ascesi della preghiera che può e deve sfociare nella mine del Concílio Vaticano II (7.12.1965) l'ha definita in questi termini: ((10 contemplazione e nen'impegno, possono servìre alcune linee di spiritua- sforzo di fissare in Dio lo sguardo e il cuore, che noi chi-amiamo conteìn- lità, appena abbozzate in un programma che comprende tutta una vita. plazione, diventa l'atto più alto e più pieno deuo spirito, l'atto che ancèra oggi può e deve gerarchizzare l'immensa piramide della attività umanaì:+.- Con tutta la tradizione patristica occo;re ricordare che la contempla- 1. Saper ricreare la preghiera quotidiana l zione cristîana ha le sue radici nel Battesimo come mistero di luce, illumi- ííPerseverare»ì è la parola neotestamentaria della preghiera. È il pro- l nazione, photismos. La Lettera Orationis formas, n. 21, della Congregazi-o- skarteréo della comunità del cenacolo e dei primi cristiani di Gerusalem- ne per la Dottrina della Fede, indica Yilluminazione come il second: mo- me che perseveravano nella preghiera (cf At 1,14; 2,42). La preghiera cri- mento della vita spirituale fondata sul santo battesimo e, citando alcuni te- stiana esigerà sempre la perseveranza, capacità di ricominciare ogni gior- sti dei Padri sul rapporto fra illuminazione battesimale' e contempla-zÌone no, di saper essere presenti con tutto il proprio essere, di continuare nel- cristiana, afferma: «íFin dall'antichità cristiana si fa riferimento ana "illuL la preghiera unanime, passando attraverso i molti deserti che Kesperien- minazione" ricevuta nel battesimo. Essa introduce i fedeli, iniziati ai divÌni za dena preghiera deve superare. La creatività o l'animazione suppongo- misteri, alla conoscenza di Cristo n'ìediante la fede che opera per mezJzo no la capacità di fare una preghiera viva, di una comunità viva e vivace, della carità. Anzi alcuni scrittori ecclesiastici parlano in-modo esplicito con tutte le possibilità che la Chiesa offre. delKilluminazione ricevuta nel battesimo come-fondamento di queÎla su? blime conoscenza di Cristo Gesù (cf. Fil 3,8) che vierìe definita come "teo- ria" o "contemplazione"ì». 2. Saper durare nella preghiera affinché diventi contemplazione È un atteggiamento che esìge una chiara e visibiie relazione di impe- gno fedele con Cristo che ci convoca alla preghiera, e con lo Spirito che prega con noi; è fedeltà ana comunità che ci accompagna, alla Chiesa uni- versale e locale che rappresentiamo, al mondo per cui preghiamo. La con- ì'- N. 2655. templazione personale è un dono, ma esige anche la contemplazione li-

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ì JESÚS CASTELLANO CERVERA turgica che suppone una progressiva unificazìone dell'orante, una fiamma Aldìno Cazzago ocd teorogale che dà forma e vivifica tutta la sua preghiera in parole, gesti, si- I lenzi.-È la capacità, dono dello Spirito che è l'animatore deua contempla- zione dena Chiesa, di far proprie le formule oranti, di sentirle come ri- l create nella propria preghiera, di lasciarsi condurre soavemente dalla for- Il silenzio nella liturgia mulazione che la Chiesa ci propone e di versare in essa la ricchezza deua nostra preghiera, ecclesializzata come írvoce della Sposa allo Sposo:iì. Chi sa pregare così impara anche la legge della gratuità, della lode disinteres- sata, del tempo 'perso' e offerto a Dio. Così infatti si valorizza il dono che Dio ci fa introducendoci nel mìstero e nella ricchezza della preghiera più che il 'servizio' che gli rendiamo con il nostro culto. È a questo punto che Liturgia terrestre e liturgia celeste bisogna giungere con l'esperienza deua preghiera ecclesiale, se non vo- gliamo soccombere alla tentazione di abbandonarla per la sua apparente Una deue acquisizioni della riforma conciliare in campo liturgico è sta- inefficacia sociale o pastorale. ta queua-di aver favorito la partecipazione dei laici aua celebrazione litur- gìca-sottraendoli dal ruolo-di passìvi spettatori di un'azìone che pareva 3. Riempire di realismo vitale le formule della preghiera n"'?;n coi;v'oÌgerli in nessun modo. Grazie aua ritrovata centralità dena Pa- ;ola 'di-6io, "aua valorizzazione di alcuni ministeri e alla ancor più essen- Una preghiera con spessore esistenziale. La preghiera della Chiesa ziale-risc-operta della liturgia come servizio dell'intero popolo di Dio - come quella degli oranti deu'Arìtico Testamento e come la preghìera di ch'ierici e Ìaici - la celebrazione liturgica è tornata ad essere qì?ìel che la sua Gesù, dev'essere realista, impegììativa e impegrìata con ?"esistenza con- creta, non slegata da essa. All'orante e aua comunítà si chiede quel vibra- vera natura ha sempre richiesto che fosse: un incontro tra Dio e il suo po- re esistenziale che trasforma le ossa aride delle formule in un corpo vivo p';lo r tr-a l;amore salvifico del primo e la riconoscenza, pur segnata dal che respìra e si muove sotto gli impulsi deno Spirito. Nell'alveo aperto da peccato, del secondo. E un incontro è scandito dal dialogo (((Il Signore sia questa eucologia ecclesiale, il cristiano immette il realismo della storia, l'e- 'con-voi:+:;Ite con il tuo spirito:+:ì), da gesti e azioni simboliche (il segno della sistenza degli uomini, i suoi lavorí, i problemi deua pace e della giustizia. c;o-ce,-Ìl'battersì ìl petto in segno di pentimento) e da rìtuali (l'offerta del Così la preghiera impegna l'orante. E così l'orante si impegna a vivere, p-ane e-del-vino). Il senso di tutto queuo che accade è molto semplice: far sì nella continuità dell'esistenza, i mille dettagli dei desideri espressi, delle 'che coloro che partecipano a quell'atto, a quel servizio, possano aver par- buone intenzioni pronunciate, per continuare nella vita quen'alleanza con te-a qu-ell"unico'disegn'o di amore - in una parola alla salvezza - pensato da Dio che gli sta chiedendo, mediante il dialogo orante della rivelazione, l'ef- Dio -Padre e un gio';no compiuto per mezzo del Figlio suo nello Spirito fettìva realizzazione dene parole e deua preghiera, in una storia di salvez- Santo-.-Nella liturgia ttsi attuaìì (ííexerceturìì) perciò una sola cosa: «d'opera za che, come in passato, deve sempre essere un intreccio di parole evan- deÍla-nostr-a salvezzaì» (SC 2). Tutto il resto, se di resto si può parlare, deve gelizzatrici e di azioni che sono testimonianza efficace deu'amore di Dio ;ss-ere -un'irra*azioneª di questo nucleo incandescente della grazia divi- tra gli uomini. n'Ìzzatrice, o, in un movime-nto ascensionale, tutto il resto deve introdurre Così la preghiera della Chiesa, con tutta la sua ricchezza, è celebra- 'a-questo ªìncontro gaudioso di salvezza. Come ha mirabilmente scritto zione e attualizzazione della rivelazione e continuità della storia della sal- Je'an-Corbon, ímna"celebrazione appare dunque come un "momento" in vezza.

' Cf. Catechismo della Chiesa Cat{olica, n. 1153. Per un corrìrììento ai paragrafi sulla li- turg'a'nel"CatecWªmo-dena-C;resa C-attolica si rinvia a: C. Schònborn, Le sorgenti della no- s""tras"fede." Eiturgia-e-sacramen'ti-n'el Catechjsmo della Chìesa Cattolica, Jaca Book, Milano :u98:"M.'Th'u;ìoaW ArìÌa"r;;o-Wlla-casa del Sigrìore. Gesti e parole di salvezza nella liturgia, Dehoniane, Roma '1997.

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ì JESÚS CASTELLANO CERVERA turgica che suppone una progressiva unificazìone dell'orante, una fiamma Aldìno Cazzago ocd teorogale che dà forma e vivifica tutta la sua preghiera in parole, gesti, si- I lenzi.-È la capacità, dono dello Spirito che è l'animatore deua contempla- zione dena Chiesa, di far proprie le formule oranti, di sentirle come ri- l create nella propria preghiera, di lasciarsi condurre soavemente dalla for- Il silenzio nella liturgia mulazione che la Chiesa ci propone e di versare in essa la ricchezza deua nostra preghiera, ecclesializzata come írvoce della Sposa allo Sposo:iì. Chi sa pregare così impara anche la legge della gratuità, della lode disinteres- sata, del tempo 'perso' e offerto a Dio. Così infatti si valorizza il dono che Dio ci fa introducendoci nel mìstero e nella ricchezza della preghiera più che il 'servizio' che gli rendiamo con il nostro culto. È a questo punto che Liturgia terrestre e liturgia celeste bisogna giungere con l'esperienza deua preghiera ecclesiale, se non vo- gliamo soccombere alla tentazione di abbandonarla per la sua apparente Una deue acquisizioni della riforma conciliare in campo liturgico è sta- inefficacia sociale o pastorale. ta queua-di aver favorito la partecipazione dei laici aua celebrazione litur- gìca-sottraendoli dal ruolo-di passìvi spettatori di un'azìone che pareva 3. Riempire di realismo vitale le formule della preghiera n"'?;n coi;v'oÌgerli in nessun modo. Grazie aua ritrovata centralità dena Pa- ;ola 'di-6io, "aua valorizzazione di alcuni ministeri e alla ancor più essen- Una preghiera con spessore esistenziale. La preghiera della Chiesa ziale-risc-operta della liturgia come servizio dell'intero popolo di Dio - come quella degli oranti deu'Arìtico Testamento e come la preghìera di ch'ierici e Ìaici - la celebrazione liturgica è tornata ad essere qì?ìel che la sua Gesù, dev'essere realista, impegììativa e impegrìata con ?"esistenza con- creta, non slegata da essa. All'orante e aua comunítà si chiede quel vibra- vera natura ha sempre richiesto che fosse: un incontro tra Dio e il suo po- re esistenziale che trasforma le ossa aride delle formule in un corpo vivo p';lo r tr-a l;amore salvifico del primo e la riconoscenza, pur segnata dal che respìra e si muove sotto gli impulsi deno Spirito. Nell'alveo aperto da peccato, del secondo. E un incontro è scandito dal dialogo (((Il Signore sia questa eucologia ecclesiale, il cristiano immette il realismo della storia, l'e- 'con-voi:+:;Ite con il tuo spirito:+:ì), da gesti e azioni simboliche (il segno della sistenza degli uomini, i suoi lavorí, i problemi deua pace e della giustizia. c;o-ce,-Ìl'battersì ìl petto in segno di pentimento) e da rìtuali (l'offerta del Così la preghiera impegna l'orante. E così l'orante si impegna a vivere, p-ane e-del-vino). Il senso di tutto queuo che accade è molto semplice: far sì nella continuità dell'esistenza, i mille dettagli dei desideri espressi, delle 'che coloro che partecipano a quell'atto, a quel servizio, possano aver par- buone intenzioni pronunciate, per continuare nella vita quen'alleanza con te-a qu-ell"unico'disegn'o di amore - in una parola alla salvezza - pensato da Dio che gli sta chiedendo, mediante il dialogo orante della rivelazione, l'ef- Dio -Padre e un gio';no compiuto per mezzo del Figlio suo nello Spirito fettìva realizzazione dene parole e deua preghiera, in una storia di salvez- Santo-.-Nella liturgia ttsi attuaìì (ííexerceturìì) perciò una sola cosa: «d'opera za che, come in passato, deve sempre essere un intreccio di parole evan- deÍla-nostr-a salvezzaì» (SC 2). Tutto il resto, se di resto si può parlare, deve gelizzatrici e di azioni che sono testimonianza efficace deu'amore di Dio ;ss-ere -un'irra*azioneª di questo nucleo incandescente della grazia divi- tra gli uomini. n'Ìzzatrice, o, in un movime-nto ascensionale, tutto il resto deve introdurre Così la preghiera della Chiesa, con tutta la sua ricchezza, è celebra- 'a-questo ªìncontro gaudioso di salvezza. Come ha mirabilmente scritto zione e attualizzazione della rivelazione e continuità della storia della sal- Je'an-Corbon, ímna"celebrazione appare dunque come un "momento" in vezza.

' Cf. Catechismo della Chiesa Cat{olica, n. 1153. Per un corrìrììento ai paragrafi sulla li- turg'a'nel"CatecWªmo-dena-C;resa C-attolica si rinvia a: C. Schònborn, Le sorgenti della no- s""tras"fede." Eiturgia-e-sacramen'ti-n'el Catechjsmo della Chìesa Cattolica, Jaca Book, Milano :u98:"M.'Th'u;ìoaW ArìÌa"r;;o-Wlla-casa del Sigrìore. Gesti e parole di salvezza nella liturgia, Dehoniane, Roma '1997.

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IL SILENZIO NELLA LITIJRGIA ALDINO CAZZAGO

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leste, quellalella Cneche LrlSìOCrìsto í'lSuí-íurisorto celebrabcicsìì a senzaociìbcì interruzione------,.... -- -al - cospetto-,- - ? ? ? deì I cui il Sigrìore viene con potenza e dove la sua Venuta diviene l'unica oc- I cupazione di coloro che rispondono al suo appeno»ì 2. Fìrìe della liturgia pBdre5. Quella terrestre è il «tmomento'ìì, mediato da parole, ritì, simboli e I non è allora quello di far pensare e discutere sulla salvezza - per questo rsidl:nzi,J g'r;zi; al quale ai fedeli è data la grazia di partecipare all'ininter- esiste la catechesi - ma di offrairla a coloro che vi partecipano. rotta liturgia celeste. La costituzione suua liturgia del concilio Vaticano II Non poche celebrazioni a volte danno l'impressione di avere almeno Ìr;ete questa verità con le seguenti parole: rrNella liturgia terrena noi par? messo in un secondo piano l'«mnica occupazione»» dena ttVenutaìì del Si- tecipiamo, pregustandola, a quella celeste, che viene celebrata nella santa gnore. Per una somma di fattori - infelice proclamazione della Parola, città di Gerusalemme [...] dove il Cristo siede ana destra di Dioìì (SC 8) e il omelia lunga e di stampo sociologico, cantí troppo sentimentali, il tutto at- 'dlo"cumento "s'uua-C'hÌesa ̺e -fa eco così: (([. . .] quando celebriamo il sacrificio tuato entro una cervenotica disposizione dello ííspazio sacroìì - per questi 'eucarÌ;tÌ;o ci uniamo in sommo grado al culto della chiesa celeste comu- fattori e molti altri, si diceva, ciò che balza au'occhio da talune assemblee nicando con essa»» (LG 50) 6. liturgiche non è anzitutto la percezione di aver offerto e «íspezzato».ì il mi- 'C' hÍ con'o;:"e-la";toria'deua liturgia sa che tutto ciò non è una novità. stero della salvezza ai presenti, ma che in esse ci si sia maggiormente Que"sto bel"testo dr Si;-eon; di Tessarorìica (+'l429) ricorda che liturgia cele- preoccupati di parlare di se stessi. ««Niente di tutto ciò che facciamo noi "ste"e liturQa-terrestre- non sono due liturgie, ma una sola che viene celebra- nella liturgia, ha rìcordato Giovanni Paolo II, può apparire come pîù im- ta":n cìe"lo"e"in terra-con una sola offerta-e un solo sacrificio: írsia sopra che portante di queuo che invisibilmente, ma realmente, fa Cristo per opera s'ªott'o;'è"la ;tªessa-«:op-er-aìì-che viene rivissuta. ttLa Chiesa, - scriveva il nostro del suo Spiritoìì 3. :ìt';e"-' come-cas-a-di Óio, è un"immagine del mondo intero, perché Dio è Forse è necessario ridare profondità e senso del mistero aue nostre ovu"OSlllkPìjlkX-caìovyìú nqlle e"'a}'so';a-di 'ogrìi --s..,,..,..... "cosa. .. n santuario------è urì sirrìbolo deue sfere più al- assemblee liturgiche. Per cominciare si potrebbe riflettere su questi inter- te e sovracelesti, dove si dice siano il trono di Dio e la sua dimora. È questo rogativi, certamente non nuovi: ((Il modo con cui viviamo le nostre assem- t'ron"o che-ì:aìtare rafflpresenta. Le gerarchìe celesti si trovano in molti luo- blee liturgiche è dasrvero espressione di ciò che un Altro ci ha chiamatí ad "sc'o'v'o"r'a"p;re-sent;-Crist"o-,g'hi,"m; 'qui-sono accompagrìate ìa chiesa dai preti rappresenta che prendono questo ilmondo loro posto. visibile Il... ve- n essere?»»; e íri dialoghi, i riti, i simboli del nostro radunarci, che cosa real- santuario rìceve dentro di sé il vescovo, che rappresenta il Dio-uomo Gesù, mente comunicano e cl'ìe cosa invece, nella consapevolezza di ciò che già ;'c'ui"con'd-ivide Ì-poteìri onrìipotenti. Gli altri ministri sacri rappresentano siamo, dovrebbero comunicare ed esprimere?»ì. "gli"apostoli ªe speci'almente ffili'angeli e gli arcangeli, ciascuno secondo il suo Aiutati anche dauo ««spirìto»ì della liturgia bizantina ' proponiamo il ri- ordine. Parlo di apostoli con angeli, vescovi e pre'li perché c'è solo una chie- cordo di una semplice verità, a nostro parere non sufficientemente tenuta ;a,-;Opra e-SOtt0,' da quando Dro scese e visse tra noi, facendo ciò per cuî nel debito conto: le radici, cioè il valore, della nostra liturgia terrestre non y:'n"ne"mandato :'n-no;tro favore. Ed è un'opera che è unica, come lo è il sa- stanno in basso, in quello che o:facciamo noiì», ma in alto, nella liturgia ce- cr'fìcìo"dT;ìostro-Si-grìore, comurììone e contempla;àone. Ed è così compìuta sìa"sopra c"he ºsotto,=ma- c'on questa differenza: sopra è fatta senza alcun velo o-si'mKolo, qui è fatta attraverso i s'irnboli, perché noi uomini siamo oppressì " J. Corbon, Litììrgia alla sorgente, Paoline, Roma 1982, p. 104. daua car;e=che è soggetta a corruzioneìì (Su} Tempio Santo') 7. 'ª Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Vicesimus qììintus annus, 4 dicembre 1988, n. 10. ""Quando 'part;';ipiamo -all'assemblea liturgica non dovremmo perciò ' Per u?n prjmo approccio ana liturgia bizantirìa si rinvia a: R. Taft, Oltre Yoriente e l'oc- riun"irci comeFglÎ Ìn'quilini di ìu'ìo stesso condominio che si radì?ì?rìano per di- cidente. Per una tradizione liturg'ca viva, Lipa, Roma '1999; leì., Storìa sììntebca del rito bìzan- l tino, Ijbreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1999; M. van Parys, Il simbolismo nella li- ;'cutere ;r;blemi-c:m-'uni, ma perché consapevoli d'essere ogni volta con- Il turg'a bizantina, in AA.VV., I simboli nelle grandi religioni, Jaca Book, Milano 1988, pp. 233- v';c'ati-aa"'quen;-st;;;o Dio che'dopo la prima venuta tra gli uomini median- 241; A. Schmenann, I} mondo come sacramento, Queriniana, Brescia 1965; P. Evdokimov, La te Kofferta fatta daÌ Figlio suo una-«úolta per tutte+ì (Eb 7, 27) e típer sempre'ì» preghiera della cììiesa orientale, Querirìiana, Brescia 1%9; G. Mantzaridis, n tempo Iìturgi- « co, Qiqajon, Magnano (BI) 1996; G. Florovsky, The Elements of Litììrgy, in The (Mhodox Church m the Ecumemcal Movement. Documents and Staten'ìents 1902-1975, Edited by G. Patelos, World Council of Churches, Geneva 1978, pp. 172-182. Molto uiili sono anche due tradizionali commenti alla div'na liturgia. Cf. Germanus of Costantinople, On the Divine Li- turg5r, The Greek Text with translation, introduction and commentary by Paul Meyendorff, ª Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, nrì. '1137-all38. St Vladirrìir Semirìary Press, New York 1984; N. Cabasilas, Commento alla divina liturgia. Irì- º C'Î ancl'ìe-Catechismo della Chiesa Ca«olica, n. 1139. troduzione di A. G. Nocilli, Messaggero, Padova 1984. ª"CÌltadt"ol'in""R'. ªT'aft',"("l'tre';';"rìente ;-l'occìdentW. Per una tradizìone lìturgìca vìva, p. 166. 27 26

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ALDINO CAZZAGO IL SILENZIO NELLA LITIJRGIA

l cui il Sigrìore viene con potenza e dove la sua Venuta diviene l'unica oc- leste, lella Cne LrlSìO í'lSuí-íu bcicsìì a ociìbcì ------,.... -- - - -,- - ? ? ? quella che Crìsto risorto celebra senza interruzione al cospetto deì I cupazione di coloro che rispondono al suo appeno»ì 2. Fìrìe della liturgia pBdre5. Quella terrestre è il «tmomento'ìì, mediato da parole, ritì, simboli e I non è allora quello di far pensare e discutere sulla salvezza - per questo rsidl:nzi,J g'r;zi; al quale ai fedeli è data la grazia di partecipare all'ininter- I esiste la catechesi - ma di offrairla a coloro che vi partecipano. rotta liturgia celeste. La costituzione suua liturgia del concilio Vaticano II Non poche celebrazioni a volte danno l'impressione di avere almeno Ìr;ete questa verità con le seguenti parole: rrNella liturgia terrena noi par? messo in un secondo piano l'«mnica occupazione»» dena ttVenutaìì del Si- tecipiamo, pregustandola, a quella celeste, che viene celebrata nella santa gnore. Per una somma di fattori - infelice proclamazione della Parola, città di Gerusalemme [...] dove il Cristo siede ana destra di Dioìì (SC 8) e il omelia lunga e di stampo sociologico, cantí troppo sentimentali, il tutto at- 'dlo"cumento "s'uua-C'hÌesa ̺e -fa eco così: (([. . .] quando celebriamo il sacrificio tuato entro una cervenotica disposizione dello ííspazio sacroìì - per questi 'eucarÌ;tÌ;o ci uniamo in sommo grado al culto della chiesa celeste comu- fattori e molti altri, si diceva, ciò che balza au'occhio da talune assemblee nicando con essa»» (LG 50) 6. liturgiche non è anzitutto la percezione di aver offerto e «íspezzato».ì il mi- 'C' hÍ con'o;:"e-la";toria'deua liturgia sa che tutto ciò non è una novità. stero della salvezza ai presenti, ma che in esse ci si sia maggiormente Que"sto bel"testo dr Si;-eon; di Tessarorìica (+'l429) ricorda che liturgia cele- preoccupati di parlare di se stessi. ««Niente di tutto ciò che facciamo noi "ste"e liturQa-terrestre- non sono due liturgie, ma una sola che viene celebra- nella liturgia, ha rìcordato Giovanni Paolo II, può apparire come pîù im- ta":n cìe"lo"e"in terra-con una sola offerta-e un solo sacrificio: írsia sopra che portante di queuo che invisibilmente, ma realmente, fa Cristo per opera s'ªott'o;'è"la ;tªessa-«:op-er-aìì-che viene rivissuta. ttLa Chiesa, - scriveva il nostro del suo Spiritoìì 3. :ìt';e"-' come-cas-a-di Óio, è un"immagine del mondo intero, perché Dio è Forse è necessario ridare profondità e senso del mistero aue nostre ovu"OSlllkPìjlkX-caìovyìú nqlle e"'a}'so';a-di 'ogrìi --s..,,..,..... "cosa. .. n santuario------è urì sirrìbolo deue sfere più al- assemblee liturgiche. Per cominciare si potrebbe riflettere su questi inter- te e sovracelesti, dove si dice siano il trono di Dio e la sua dimora. È questo rogativi, certamente non nuovi: ((Il modo con cui viviamo le nostre assem- t'ron"o che-ì:aìtare rafflpresenta. Le gerarchìe celesti si trovano in molti luo- blee liturgiche è dasrvero espressione di ciò che un Altro ci ha chiamatí ad g'hi,"m; 'qui-sono accompagrìate dai preti che prendono il loro posto. Il ve- essere?»»; e íri dialoghi, i riti, i simboli del nostro radunarci, che cosa real- "sc'o'v'o"r'a"p;re-sent;-Crist"o-, ìa chiesa rappresenta questo mondo visibile... n mente comunicano e cl'ìe cosa invece, nella consapevolezza di ciò che già santuario rìceve dentro di sé il vescovo, che rappresenta il Dio-uomo Gesù, siamo, dovrebbero comunicare ed esprimere?»ì. ;'c'ui"con'd-ivide Ì-poteìri onrìipotenti. Gli altri ministri sacri rappresentano Aiutati anche dauo ««spirìto»ì della liturgia bizantina ' proponiamo il ri- "gli"apostoli ªe speci'almente ffili'angeli e gli arcangeli, ciascuno secondo il suo cordo di una semplice verità, a nostro parere non sufficientemente tenuta ordine. Parlo di apostoli con angeli, vescovi e pre'li perché c'è solo una chie- nel debito conto: le radici, cioè il valore, della nostra liturgia terrestre non ;a,-;Opra e-SOtt0,' da quando Dro scese e visse tra noi, facendo ciò per cuî stanno in basso, in quello che o:facciamo noiì», ma in alto, nella liturgia ce- y:'n"ne"mandato :'n-no;tro favore. Ed è un'opera che è unica, come lo è il sa- cr'fìcìo"dT;ìostro-Si-grìore, comurììone e contempla;àone. Ed è così compìuta sìa"sopra c"he ºsotto,=ma- c'on questa differenza: sopra è fatta senza alcun velo o-si'mKolo, qui è fatta attraverso i s'irnboli, perché noi uomini siamo oppressì " J. Corbon, Litììrgia alla sorgente, Paoline, Roma 1982, p. 104. daua car;e=che è soggetta a corruzioneìì (Su} Tempio Santo') 7. 'ª Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Vicesimus qììintus annus, 4 dicembre 1988, n. 10. ' Per u?n prjmo approccio ana liturgia bizantirìa si rinvia a: R. Taft, Oltre Yoriente e l'oc- ""Quando 'part;';ipiamo -all'assemblea liturgica non dovremmo perciò cidente. Per una tradizione liturg'ca viva, Lipa, Roma '1999; leì., Storìa sììntebca del rito bìzan- riun"irci comeFglÎ Ìn'quilini di ìu'ìo stesso condominio che si radì?ì?rìano per di- l tino, Ijbreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1999; M. van Parys, Il simbolismo nella li- ;'cutere ;r;blemi-c:m-'uni, ma perché consapevoli d'essere ogni volta con- Il turg'a bizantina, in AA.VV., I simboli nelle grandi religioni, Jaca Book, Milano 1988, pp. 233- 241; A. Schmenann, I} mondo come sacramento, Queriniana, Brescia 1965; P. Evdokimov, La v';c'ati-aa"'quen;-st;;;o Dio che'dopo la prima venuta tra gli uomini median- preghiera della cììiesa orientale, Querirìiana, Brescia 1%9; G. Mantzaridis, n tempo Iìturgi- te Kofferta fatta daÌ Figlio suo una-«úolta per tutte+ì (Eb 7, 27) e típer sempre'ì» « co, Qiqajon, Magnano (BI) 1996; G. Florovsky, The Elements of Litììrgy, in The (Mhodox Church m the Ecumemcal Movement. Documents and Staten'ìents 1902-1975, Edited by G. Patelos, World Council of Churches, Geneva 1978, pp. 172-182. Molto uiili sono anche due tradizionali commenti alla div'na liturgia. Cf. Germanus of Costantinople, On the Divine Li- turg5r, The Greek Text with translation, introduction and commentary by Paul Meyendorff, ª Cf. Catechismo della Chiesa Cattolica, nrì. '1137-all38. St Vladirrìir Semirìary Press, New York 1984; N. Cabasilas, Commento alla divina liturgia. Irì- º C'Î ancl'ìe-Catechismo della Chiesa Ca«olica, n. 1139. troduzione di A. G. Nocilli, Messaggero, Padova 1984. ª"CÌltadt"ol'in""R'. ªT'aft',"("l'tre';';"rìente ;-l'occìdentW. Per una tradizìone lìturgìca vìva, p. 166.

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IL SILENZIO NELLA Lml?RGìA All)INO CAZZAGO

(cfr. Eb 9, 12; 10, 101 ora, nel «anemoríale:o B, li chiama nuovamente a parte- con più evídenza. In forza del legame tra cielo e terra la nostra liturgia ter- cipare a quen'offertal a.queu'ííoperaìì che, proprio perché ríunicaì», si svolge rena deve tornare ad essere, secondo l'espressione che Giovaru'ìi Paolo II ha ininterrottamente ?nel cielo e in determinati momenti qui in terra, ripreso dalla tradizione liturgica bizantina, í«il cielo suna terra:o 12'. Se, come abbiamo precedentemente affermato, le radici deua nostra Dal libro deu'Apocalisse sappiamo che nel cielo l'irìinterrotta lode a liturgia non stanno in basso ma in alto, cíò significa che quanto la nostra Dio è opera degli angeli e dei santi. Quando per un deterrrìinato tempo liturgia fa e offre non può rimanere qui sulla terra ma deve salire al cielo, però ci riuniamo per la celebrazione dobbiamo ricordare che per opera se vuole essere un'offerta che ottiene la salvezza a c;oro' che -of;ro'no.T"e dello Spirito Santo e nella fede 13 la nostra liturgia si unisce a quella del cie- parole del Canone Romano lo ricordano con mirabile chiarezza7írTi -su'; lo. Grande è l'evento misterioso: la corte celeste - Dio con i suoi angeli e i plichiamo, Dio onnipotente: fa' che questa offerta, per le -manr-del=t'uo an'- suoi santi - scende, prende dimora tra noi e trasforma, per il tempo deua gelo santo, sia portata sull'altare del-cielo davanti ana tua m;està -di;i;a, nostra partecipazione, la terra in un cielo. Al pari dei Cherubini che in cie- perché su tutti noi che partecipiaìno a questo altare,- comunic-andoal 'sa'n2 lo elevano lodi e canti a Dio, anche noi qui in terra facciamo la stessa cosa. to místero del corpo e sangue di tuo Figlio [cioè all'offertaJ, cend-a la -pie- Neua liturgia bizantina tutto ciò è chiaramente espresso ín due momentí nezza di ogni grazia e benedizione dal cieloìì ". La salvezza -non-vÌene-a'noi cl'ìiamati rispettivamente ««piccoloì» e rígrande:+» ingresso. Al momento del come ricompensa per qualcosa di unicamente nostro, come 'sa'Jrifici-e ««piccolo ingresso»'», momento che precede la proclamazione dena Parola di preghiere che abbiamo dato, ma come risposta di Dio-al'l'offerta-del Ìiglio Dio, davanti alla porta centrale deu'iconostasi il sacerdote dice sorrì?rnessa- suo 1º a cui noi per grazia siamo stati chiamati a partecÌpare.- ìnente la seguente preghiera: írSovrano Signore, Dio nostro, che hai costi- Ceìto, per assemblee preoccupate di celebrare soprattu'tto se stesse il tuito nei cìeli schiere ed esercìti di Angeli ed Arcangeli a servizio della tua gloria, fa' che al nostro ingresso si accompagrìi l'ingresso degli Angeli san- richiamo alla liturgia celeste è un elemento di -s-c-arso -val-ore-teologico ; ti, che con noi celebrino e glorìfichino la tua bontàìì. Al momento del tígran- perciò non meritevole di particolare preoccupazione di carattere mÌstagol de ingresso»ì mentre í sacerdoti portano in processione le offerte dirigen- gico ". La viva consapevolezza del ?egame tra le due Ii'turgie-,-e-no;o;ba- dosi verso l'altare, il coro canta il famoso irìrìo dei cherubini nel quale si mente uno sterile e occasionale richiamo ad esso, è un'irrínuncìabile pun- chiamano i fedeli a rappresentare misticamente gli stessi servitori celesti: to dí partenza per una autentica formazione liturgica-del-pop';lo-cristi"a;o. «Noi che misticamente raffiguriamo i Cherubini, e alla Trinità vivificante cantiamo l'inno trisagio, deponiamo ogrìi mondana preoccupazione affin- ((Il cielo sulla terraìì ché possiamo accogliere il Re dell'universo, scortato invisibilmente dalle angeliche schiere. Aueluia, Àlleluia, Aneluia'»ì. Se la liturgia chiede di rap- Da quanto sin qui detto diventa allora più chiaro anche un nuovo aspet- presentare i Cherubini sigrìifica, come scrisse Pavel Florenskij, ííche in cia- to, o se si vuole un'altra percezione, che dane nostre litì?ìrgíe deve-e'rnergere scuno di noí c'è qualcosa di simile al Cherubinoìì ". Rappresentare i cheru-

ª C'f. Catechismo della Chiesa Cattolica, mì. '1362-1364. " Nella divirìa liturgia bizantjna, poco p?; dena recÌt'a del Padre Nostro, il diacono for- ' Orientale lumen, n. 'IL n concetto è stato riproposto anche 'nì altre due occasiorìi. Cf. mììla la stessa richiesta: «

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All)INO CAZZAGO IL SILENZIO NELLA Lml?RGìA

(cfr. Eb 9, 12; 10, 101 ora, nel «anemoríale:o B, li chiama nuovamente a parte- con più evídenza. In forza del legame tra cielo e terra la nostra liturgia ter- cipare a quen'offertal a.queu'ííoperaìì che, proprio perché ríunicaì», si svolge rena deve tornare ad essere, secondo l'espressione che Giovaru'ìi Paolo II ha ininterrottamente ?nel cielo e in determinati momenti qui in terra, ripreso dalla tradizione liturgica bizantina, í«il cielo suna terra:o 12'. Se, come abbiamo precedentemente affermato, le radici deua nostra Dal libro deu'Apocalisse sappiamo che nel cielo l'irìinterrotta lode a liturgia non stanno in basso ma in alto, cíò significa che quanto la nostra Dio è opera degli angeli e dei santi. Quando per un deterrrìinato tempo liturgia fa e offre non può rimanere qui sulla terra ma deve salire al cielo, però ci riuniamo per la celebrazione dobbiamo ricordare che per opera se vuole essere un'offerta che ottiene la salvezza a c;oro' che -of;ro'no.T"e dello Spirito Santo e nella fede 13 la nostra liturgia si unisce a quella del cie- parole del Canone Romano lo ricordano con mirabile chiarezza7írTi -su'; lo. Grande è l'evento misterioso: la corte celeste - Dio con i suoi angeli e i plichiamo, Dio onnipotente: fa' che questa offerta, per le -manr-del=t'uo an'- suoi santi - scende, prende dimora tra noi e trasforma, per il tempo deua gelo santo, sia portata sull'altare del-cielo davanti ana tua m;està -di;i;a, nostra partecipazione, la terra in un cielo. Al pari dei Cherubini che in cie- perché su tutti noi che partecipiaìno a questo altare,- comunic-andoal 'sa'n2 lo elevano lodi e canti a Dio, anche noi qui in terra facciamo la stessa cosa. to místero del corpo e sangue di tuo Figlio [cioè all'offertaJ, cend-a la -pie- Neua liturgia bizantina tutto ciò è chiaramente espresso ín due momentí nezza di ogni grazia e benedizione dal cieloìì ". La salvezza -non-vÌene-a'noi cl'ìiamati rispettivamente ««piccoloì» e rígrande:+» ingresso. Al momento del come ricompensa per qualcosa di unicamente nostro, come 'sa'Jrifici-e ««piccolo ingresso»'», momento che precede la proclamazione dena Parola di preghiere che abbiamo dato, ma come risposta di Dio-al'l'offerta-del Ìiglio Dio, davanti alla porta centrale deu'iconostasi il sacerdote dice sorrì?rnessa- suo 1º a cui noi per grazia siamo stati chiamati a partecÌpare.- ìnente la seguente preghiera: írSovrano Signore, Dio nostro, che hai costi- Ceìto, per assemblee preoccupate di celebrare soprattu'tto se stesse il tuito nei cìeli schiere ed esercìti di Angeli ed Arcangeli a servizio della tua richiamo alla liturgia celeste è un elemento di -s-c-arso -val-ore-teologico ; gloria, fa' che al nostro ingresso si accompagrìi l'ingresso degli Angeli san- perciò non meritevole di particolare preoccupazione di carattere mÌstagol ti, che con noi celebrino e glorìfichino la tua bontàìì. Al momento del tígran- gico ". La viva consapevolezza del ?egame tra le due Ii'turgie-,-e-no;o;ba- de ingresso»ì mentre í sacerdoti portano in processione le offerte dirigen- mente uno sterile e occasionale richiamo ad esso, è un'irrínuncìabile pun- dosi verso l'altare, il coro canta il famoso irìrìo dei cherubini nel quale si to dí partenza per una autentica formazione liturgica-del-pop';lo-cristi"a;o. chiamano i fedeli a rappresentare misticamente gli stessi servitori celesti: «Noi che misticamente raffiguriamo i Cherubini, e alla Trinità vivificante cantiamo l'inno trisagio, deponiamo ogrìi mondana preoccupazione affin- ((Il cielo sulla terraìì ché possiamo accogliere il Re dell'universo, scortato invisibilmente dalle angeliche schiere. Aueluia, Àlleluia, Aneluia'»ì. Se la liturgia chiede di rap- Da quanto sin qui detto diventa allora più chiaro anche un nuovo aspet- presentare i Cherubini sigrìifica, come scrisse Pavel Florenskij, ííche in cia- to, o se si vuole un'altra percezione, che dane nostre litì?ìrgíe deve-e'rnergere scuno di noí c'è qualcosa di simile al Cherubinoìì ". Rappresentare i cheru-

ª C'f. Catechismo della Chiesa Cattolica, mì. '1362-1364. " Nella divirìa liturgia bizantjna, poco p?; dena recÌt'a del Padre Nostro, il diacono for- mììla la stessa richiesta: «

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IL SILENZIO NELLA LmJRG]A All)INO CAZZAGO bini non è una nostra írragionevole pretesa perché, è ancora Florenskij che al detto di S. Gíovanni della Croce, tíil Padre pronuncíò una parola: suo Fi- parla, ímoi abbíamo ricevuto da Dio il diritto angelico di cantare-,-u;ual'l glio. Questa parla sempre in un eterno silenzio e nel silenzio deve essere mente agli Arìgeli, la stessa canzone che gli AngeÌ'i cantano alla Trinità vi- ascoltata dau'anima»:+ '9. Se si prescinde da Giuseppe e da Maria, il silenzio vificante, ana Trinità creatrice che dona ra vita"eterna-divina»»l'.-Ceªrto 'la fu l'unico spettatore deua nascita del Figlio di Dio in questo mondo. Se- sciatteria con la quale vengono celebrate e vissute alcune liturgie ci fa ;ar- condo Edith Stein il silenzio fu pure l'abituale condizione in cui Gesù, in dare con un po' di scetticismo, o, al più, come a un-a so-rta-* romantici"s'm'o, virtù della sua natura divina, s'immerse per la sua preghiera con il Padre, a espressioni simili a ííla liturgia è il cielo suna terra»»-. ':

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All)INO CAZZAGO IL SILENZIO NELLA LmJRG]A bini non è una nostra írragionevole pretesa perché, è ancora Florenskij che al detto di S. Gíovanni della Croce, tíil Padre pronuncíò una parola: suo Fi- parla, ímoi abbíamo ricevuto da Dio il diritto angelico di cantare-,-u;ual'l glio. Questa parla sempre in un eterno silenzio e nel silenzio deve essere mente agli Arìgeli, la stessa canzone che gli AngeÌ'i cantano alla Trinità vi- ascoltata dau'anima»:+ '9. Se si prescinde da Giuseppe e da Maria, il silenzio vificante, ana Trinità creatrice che dona ra vita"eterna-divina»»l'.-Ceªrto 'la fu l'unico spettatore deua nascita del Figlio di Dio in questo mondo. Se- sciatteria con la quale vengono celebrate e vissute alcune liturgie ci fa ;ar- condo Edith Stein il silenzio fu pure l'abituale condizione in cui Gesù, in dare con un po' di scetticismo, o, al più, come a un-a so-rta-* romantici"s'm'o, virtù della sua natura divina, s'immerse per la sua preghiera con il Padre, a espressioni simili a ííla liturgia è il cielo suna terra»»-. ':

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IL SILENZIO NELLÀ LITURGIA ALDINO CAZZAGO

%ella consapevolezza di tutte le possibili differenze si può dire la stes- l l'încenso.cospetto di ìì Diotììt'tn si rirarr=--ilegge il libro,-+ - .-ì..ìì s'innaìzano ------º ª preghiere- ª e si fa l'offerta del- 5a cosa di Cristo e della sua presenza neua liturgia. Se il testo conciliare af- l'incenso, il tutto circondato dalle preghiere dei santi. ferma chiaramente che Cristo ((è sempre presente . . . nelle azíorìi liturgicheì:+ ,, ? ----.... ---yw.:>ìbìvìibuìanìHlOCnellCre-= ' denìedeve.q«qììmpîùIl silenzio è anche l'atteggiamento=e-la-disposizio'n' ------J - -:------º e d'animo che il Cre- (5(: 7), ciò significa che tale presenza è viva e percepibile anche in queua ---,....,..î?ia»iueauasuamaestà:««Sta' Indente SllenZjn deve assumere rh:ìv:>rti quandoQì. (:';r- si - pone- - - - davanti- --- '-' aª ª-Dio ª e- 'aua Sua maestà: ««Staª ííparte della celebrazioneì» che si chiama silenzio. A differenza degli uomi- in silenzio davanti al Sigrìore e spera. ???--.?--..l,,..ì,ì)cîì,ìtuuìSllenZlO,nOn in lui»» (Sal 37, 7) e ríSto in silenzio, nOn ni Dio non ha paura del silenzio. Per una questione d'evidenza è per noi , ???? I+## , -, --). ì cì i uuiiiu ueSlaerOSO dl parlareapro bocca, con perché Tìin ì'ìrsn sei tu17; che A agisciìì-: --'l'- -ª(Sal -- -39,10). - ª ª - Per'- ' l'uomo desideroso di certamente più facile concordare con il testo conciliare dove afferma cl'ìe parlare con Dio non vi è niente di peggioì? -,,. ,,. del ,.ìyììbìsì silenzio cu di ùìu Dio S[eSSO: stesso: ((A((A tete Cristo è presente «mel sacrificio dena messa»ì, nella íípersona del ministroìì, grìdo, Sìgnore; non restare in ciì=-nqir- -: - ?: ------= ª- ' 1l,lOSOnOCOrne(Ihìqrpì'ìrlo'ngrido, Signore; non restare in ?silenzio, ?-.-.?.-., -n-9...-=r"-º""a-" mio .--- -Dio, -ììì, perché,pta ªLllb, seSe turu n0nn0n miìnl par'pari nelle í«specie eucaristiche»ì, nella ««virtù dei sacramenti»ì e nella ««sua paro- . ,---" -,, - .,. ,.u p€l U e it!uele e ml- li,SerlCOrdl(ìQnp?níìì'ìakk io sono come chi scende ---l- nella --' fossaì:ì----' (Sal 28,1). Dio però è fedele e mi la»» (cfr. SC 7), ma se è vero che il silenzio è ííparte deua stessa ceìebrazìo- lasericordioso SalVP7z.q rlple non ";;rrrìr= abbandona --= (T - - i" suoi "'a' e perciò ((è bene aspettare in silenzio ne»'ì, ciò significa che Cristo è presente qui tanto quanto lo è negli altri mo- la salvezza del Signore»ì (Lam-3,- 26). menti dena liturgia dove íl suo esserci è appunto più evídente. Il problema non sta nel suo modo d'essere preseìte, perché lo è, ma nel nostro modo 2. Il silenzio nella liturgia di avvertire la sua presenza. La difficoltà non è ex parte Dei ma come sem- pre ex parte hominis. ,- ?-- - - .. . --- - ao,>cì,3ììa LuLLe le InOlìepllCl ln- l IzìonìNon è nostrasul siìpn'z'ín intenzione 4 cìììì passare - --- ora- C in --'---" raSSegna tutte le molteplici in? Il silenzio non è mancanza di qualcosa, non è un vuoto che ministri e dicazioni sul sílenzio e sulla sua. --- tipologia -,..-:,I- - contenutewwììì?cììurc nei Ilel praenotanda praen(Xanda daidal ferììeli devono riempire a tuttii costi, perché è già ricolmo di quell'esserci. l dlVerS]diversí libri ìlhri liturgici lihírrrìr; 2'. 24 A - -: --" - - - ª ª - ' l A noi qui basta ricordare l'affermazione, SpeSSO ri- 25 liturgica. Uinterro- In questa logica il paragrafo n. 30 deua Sacrosanctum Concilium fa una af- ll petuta, del silenzio íícome .pa;te della???- c-eì;b;;,rone»ì' -..,,- ---ììxcìì - IlLLu'(JlCa. Uìnterro- fermazione che non è per niente una contraddiziorìe: í«Per promuovere la gativo attorno al quale s'intende?- riflettere -----,,,,, pììv può chhtaì: essere €20S1 così formulato:rormulatg: ((OualeììV;Qlrìrpp'lo'FììííQual è il valore e la funzione - -;del - ---lsilenzio -' -"- neua ª ª- liturgia,-' visto che eSSO è ad- partecipazione attiva dei fedeli... si osservi anche, a tempo debito, il sacro dìrìtturadirittura ììnquna (.n2 sua 'mora'ì--9- parte?ì». sílenzío>ì. Per il singolo fedele e per la comunità che celebra, il silenzio non dovrebbe essere sinonimo d'inattività, di distrazione o d'occasione per ª ' - :stoQuando dì rnorHfir:>rao in una famiglia aìY'- - nasce------'aun bambino,-º a tutti i suoi componenti è rinchiudersi ín se stessi, ma tempo d'adorazione e, se si può dire, di ííim- chiesto di modificare al'meno u'; po. ' alcune?---- ...---abitudini ---ìì ye I-UlllpUl-LdlÌlenTl:compo'rt',Jmenti: orari, mersione»ì in ciò che si sta vivendo e attuando - la nostra salvezza - nena - - " - ª.tono anza di ne) voce ?nrn nel rlz parlare,'nar=+ù -ì volume --ì: -ì'?ª "--deua - ?ª musicaì" o della televisione, liturgia. Per gli ««occhi della fede:i:+ il tempo del silenzio è tempo tì:íntríso»» di esuberanZa nel gìOCO da par{e degìi altrì fra}elli, eCC.. NelvaS80luìa Vpen- quella presenza che, comunicatasi nena t«parola»:+ o nel ««sacrificio della denza dag!i aìtri e nena ìo{íì!e ìncapacì+à-ì --..- ... di..- fare- cxìcuììcììb, alcììnché. Il IluOVOil nuovo arrlVg? arrìveì- messa:+», per sovrabbondanza trabocca da esse, invade e r«abitaì'ì il silenzio - - - .- .,------ììicùcì' a uno Spazìo a'at- ìenzìonetenzioneto ha írímpostoì:+ eP! di rli riguardo. rirmovA a tuttí la - Àsua - .-l-preSenZa - --"- º = e a tutti richiederà unO spazio d'at? sìesso. Ministri e fedeli possono applicare al silenzio neua liturgia le paro- Anche nella?? --- fatica-.--.,. ,,3ìììogni uuuíueiiìumomento aeuadella gìornat;giornata le che Giovanni Battista rivolse a Cristo: ííEgli deve crescere e io invece di- - - .-- ..,.,. ..,,,íìacu c ui uiaì neSSu- nosarà ootr,'ì gioiosamente niì'ì sìì'vpr-a segnato r - - -dalla - - º-ª preSenZa -- -- ª " di quel neonato e ormai neSSu minuire»» (Gv 3, 30). ?----. +s+ ,..,.ì,zìv ucì buuuo e l'li 0lanìOno potrà nPr più I:> vivere fìrrìo come ;o 'h-; se -l- lui - -:non ' --" ci - fosse: ? ' - nel silenzio del SOnnO e nel Nello splendido sedicesimo paragrafo della Orientale Lumen, para- pìanto per la fame è lui che si farà sentire. Ill una parola lui c'è e ci sarà. grafo dedicato tutto alla necessità del silenzio nei diversi ambiti dena vita della Chiesa - teologìa, preghìera, predicazione e impegno - e sul quale torneremo in sede di conclusione, Gíovanní Paolo II ha sintetícamente ri- badito la funzione e il valore del silenzio neua liturgia: grazie ad esso ííle '-' Per questo si veda D. Sartore, Silenzio.-. --- in ..-.....,,,y,Dizionario w diwuuì Liturrg'a, gìa, .>an San raOìO, Paolo, (?:ínisello Cirìisello B. (MI) 200'l, pp.1864-1878. 1864-1878.-. .,. Dopo ....Wam DoDo cinquant'arìni cirìaììam'pìíniaììm íe rmessìom le ríflessioni lo ,;n...:--: di diRomano Romano -I= '- Guardirìi Guardini- sul si-si- nostre assemblee sappiano':are spazio alia presenza di Dio, evítando dí ce- leììzio nena ìnessa? ? In0n non Ìlanlìnhanno persoì)F!rqn d'attualità. rl'ì'ì'tììaì;+;- Cf. R. rc Guardini,Tl r--- - ª" n -testamento di Gesù. Pen- lebrare se stesseìì 26. In definitiva nella celebrazione liturgica il silenzio è sieìì stìllastìlla S.S. Messa, Messa, Vita Vita e ePpní.ip?ì-n PensÌero-, rvíìì-,,, Mila;o -ì "l;O'.ae:n uno degli spazi nei quaii ia rípresenza di Dioìì si lascia percepire con di- «Si deve anche osservare,. a-suo--..-...,,u.-,abiusuenzìo,comepartedeuacelebrazio- tempo", il"sacro silenzio, COme parte deua celebrazio- ne. La suanaì'LFadìoendedalmnmpm+îisua natììra dipende dal momento in cui ha ----:I--'------luogo neue sirìgole ªª ' - celebrazioni. Così, du- rantepolaletturaol'omelia.èunrií:hiqmngmú,-ì;+.-...-.ì------l'atto penitenziale e dopo-ll- ? l'invito? ??. ... alla ... yìpreghiera, cHi.ueí a, ilu silenzio snenzìo ? -- aiuta-aíuta iìil raccoglimento; do- do- pocomurìione,favorìscelapreghieraìrìterioredìloder-sìrrìrrr-,.ì-=----tr- la lettura o l'omelia, è un richiamo---- a .- meditare ---... . ìi cvì.:uìemebrevemente cìo ciò cne che sì si è è ascoltato; ascoltato; " dopo dopo- la percomurìione, l'uso del Messalefavorisce Romano, la preghiera n. 23). ìrìteriore di lode e di ringraziamentoìì (Principi e Norrne 'ª" n corsivo è nel testo origirìale. 33 32

b í 7 « ALDINO CAZZAGO IL SILENZIO NELLÀ LITURGIA cospetto di Dio si legge il libro, s'innaìzano preghiere e si fa l'offerta del- l'incenso,l'încenso. ilìì tuttotììt'tn circondato rirarr=--i -+ dalle - .-ì..ìì preghiere ------º ªdei - ª santi. %ella consapevolezza di tutte le possibili differenze si può dire la stes- Il silenzio è anche l'atteggiamento=e-la-disposizio'n' e d'animo che il Cre- 5a cosa di Cristo e della sua presenza neua liturgia. Se il testo conciliare af- l dentedenìedeve.q«qììmpîù deve assumere quando ------J,, si? - pone----....-:------º davanti ---yw.:>ìbìvìibuìanìHlOCnellCre- a= Dio ' e aua Sua maestà: ««Staª ferma chiaramente che Cristo ((è sempre presente . . . nelle azíorìi liturgicheì:+ inIn silenzioSllenZjn davanti rh:ìv:>rti al Sigrìore Qì. (:';r- e---,....,..î?ia»iueauasuamaestà:««Sta' spera- - - - in- - lui»» --- '-' (Sal ª ª- 37, ª - 7)' e ríSto in silenzio, nOn (5(: 7), ciò significa che tale presenza è viva e percepibile anche in queua apro bocca, perché sei tu che agisciìì. ???--.?--..l,,..ì,ì)cîì,ìtuuìSllenZlO,nOn (Sal 39,10). Per l'uomo desideroso di ííparte della celebrazioneì» che si chiama silenzio. A differenza degli uomi- parlare concon Dio Tìin non ì'ìrsn vi è 17; niente A -: ,di --'l'-???? peggio -ª I+## -- del- , --, ª silenzio --).ª - ì'- cì ' i diuuiiiu Dio ueSlaerOSO stesso: ((A tedl ni Dio non ha paura del silenzio. Per una questione d'evidenza è per noi grido,grìdo, Signore;Sìgnore; non non restare restare in insilenzio, ciì=-nqir-ì? -,,. mio ,,. -: ,.ìyììbìsìDio, - ?: perché, - -- cu --- ùìu =se ª S[eSSO:tu' n0n mi ((A par' te certamente più facile concordare con il testo conciliare dove afferma cl'ìe li,1l,lOSOnOCOrne(Ihìqrpì'ìrlo'n io sono come chi scende nella? ?-.-.?.-., fossaì:ì -n-9...-=r"-º""a-" .---(Sal - 28,1).-ììì, pta Dio ªLllb, però Se- èru fedele n0n ìnl e parimi Cristo è presente «mel sacrificio dena messa»ì, nella íípersona del ministroìì, sericordiosoSerlCOrdl(ìQnp?níìì'ìakk e non abbandona ---l- --'i suoi ----' e perciò. ,---" -,,((è - .,. bene ,.u p€l aspettare U e it!uele in silenzio e ml- nelle í«specie eucaristiche»ì, nella ««virtù dei sacramenti»ì e nella ««sua paro- la SalVP7z.qsalvezza del rlpl Signore»ì ";;rrrìr= --= (Lam-3,- (T - - " 26)."'a' la»» (cfr. SC 7), ma se è vero che il silenzio è ííparte deua stessa ceìebrazìo- ne»'ì, ciò significa che Cristo è presente qui tanto quanto lo è negli altri mo- menti dena liturgia dove íl suo esserci è appunto più evídente. Il problema 2. Il silenzio nella liturgia non sta nel suo modo d'essere preseìte, perché lo è, ma nel nostro modo di avvertire la sua presenza. La difficoltà non è ex parte Dei ma come sem- l Non è nostra intenzione passare ora in raSSegna tutte le molteplici in? dicazioniIzìonì sul sul sílenzio siìpn'z'ín e sulla 4 cìììì ,-sua ?-- - tipologia---- - ..- .C --- --'---" -contenute ao,>cì,3ììa neiLuLLe praenotanda le InOlìepllCl dai ln- pre ex parte hominis. l diversídlVerS] libri ìlhri liturgici lihírrrìr; 2'. 24 A -. -:--- --"-,..-:,I- - - - wwììì?cììurcª ª - ' Ilel praen(Xanda dal Il silenzio non è mancanza di qualcosa, non è un vuoto che ministri e l A noi qui basta ricordare l'affermazione, SpeSSO ri- ll petuta, del silenzio íícome pa;te della c-eì;b;;,rone»ì' ferììeli devono riempire a tuttii costi, perché è già ricolmo di quell'esserci. gativo attorno al quale s'intende. ???- riflettere -..,,- ---ììxcìì può essere - IlLLu'(JlCa.25 liturgica. così formulato: Uìnterro-Uinterro- In questa logica il paragrafo n. 30 deua Sacrosanctum Concilium fa una af- ííQual((OualeììV;Qlrìrpp'lo'Fìì è il valore e la funzione - -;del - ---lsilenzio?------,,,,,-' -"- neua ª ª-pììv liturgia,-' chhtaì: visto €20S1 che eSSOrormulatg: è ad- fermazione che non è per niente una contraddiziorìe: í«Per promuovere la diritturadìrìttura ììnquna (.n2 sua 'mora'ì--9- parte?ì». partecipazione attiva dei fedeli... si osservi anche, a tempo debito, il sacro Quando in una famiglia nasce un bambino, a tutti i suoi componenti è sílenzío>ì. Per il singolo fedele e per la comunità che celebra, il silenzio non chiesto:sto dìdi rnorHfir:>raomodificare al'menoaìY'- - - - u';-- - po--'a -º ª ' - dovrebbe essere sinonimo d'inattività, di distrazione o d'occasione per orari, . ' alcune?---- ...---abitudini ---ìì ye I-UlllpUl-LdlÌlenTl: compo'rt',Jmenti: rinchiudersi ín se stessi, ma tempo d'adorazione e, se si può dire, di ííim- ª.tono anza di ne) voce ?nrn nel rlz parlare,'nar=+ù -ì volume --ì: -ì'?ª "--deua - ?ª musicaì" -o - della" - televisione, mersione»ì in ciò che si sta vivendo e attuando - la nostra salvezza - nena denzaesuberanZa dag!i aìtrinel gìOCO e nena da ìo{íì!e par{e ìncapacì+à degìi altrì fra}elli,di fare alcììnché.eCC.. NelvaS80luìa il nuovo arrìveì- Vpen- liturgia. Per gli ««occhi della fede:i:+ il tempo del silenzio è tempo tì:íntríso»» di to ha írímpostoì:+ a tuttí la sua preSenZa-ì --..- e... a ..- tutti - cxìcuììcììb, richiederà Il unO IluOVO spazio arrlVg? d'at? quella presenza che, comunicatasi nena t«parola»:+ o nel ««sacrificio della tenzioneìenzìone eP! di rli riguardo. rirmovA -Anche À - -l-. nella- --"-- -ºfatica - = .- .,--- ogni - --ììicùcì' momento a uno della Spazìo giornata a'at- messa:+», per sovrabbondanza trabocca da esse, invade e r«abitaì'ì il silenzio sarà gioiosamente segnato dalla ??preSenZa --- -.--.,. di ,,3ììì quel uuuíueiiìu neonato e aeua ormai gìornat; neSSu sìesso. Ministri e fedeli possono applicare al silenzio neua liturgia le paro- no ootr,'ì niì'ì sìì'vpr-a r - - - - - º-ª- -- -- ª " - .-- ..,.,. ..,,,íìacu c ui uiaì neSSu- le che Giovanni Battista rivolse a Cristo: ííEgli deve crescere e io invece di- 0lanìOno potrà nPr più I:> vivere fìrrìo come ;o 'h-; se -l- lui - -:non ' --" ci - fosse: ??----. 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Così, du- uno degli spazi nei quaii ia rípresenza di Dioìì si lascia percepire con di- polaletturaol'omelia.èunrií:hiqmngmú,-ì;+.-...-.ì------rante l'atto penitenziale e dopo-ll- ? l'invito? ??. ... alla ... yìpreghiera, cHi.ueí a, ilu silenzio snenzìo ? -- aiuta-aíuta iìil raccoglimento; do- do- pocomurìione,favorìscelapreghieraìrìterioredìloder-sìrrìrrr-,.ì-=----tr- la lettura o l'omelia, è un richiamo---- a .- meditare ---... . ìi cvì.:uìemebrevemente cìo ciò cne che sì si è è ascoltato; ascoltato; " dopo dopo- lala percomurìione, l'uso del Messalefavorisce Romano, la preghiera n. 23). ìrìteriore di lode e di ringraziamentoìì (Principi e Norrne 'ª" n corsivo è nel testo origirìale. 32 33

b í IL S?tENZÌO NELLÀ LrTURGìÀ ALDINO CAZZAGO

íncontrare se stesso, di svelarsí, di sentire il vuoto che si fa domanda di si- versa e forse anche nuova intensità rispetto alle altre modalità del suo ma- nifestarsi come so5ìo?ad esempio queua del ««ministro:i» e della rí:parola»ì. gnificato; l'uomo che si stordisce nel rumore. Tutti, credenti e non creden- Prima di concludere un'ultima osservazione. Nell'atto di culto non si ti, hanno bisogrìo di imparare un silenzio che permetta all'Altro di parlare, fronteggiano due individualità isolate ma due comunità: quella divina, la quando e come vorrà, e a noi di comprendere quella parola:o 2". Trinità, e qì?ìella umana, la Chiesa. La prima che nel suo dis-egno di salv"ezI I'incapacità a convivere quotidianamente con il silenzio, nella litì?ìrgia za sí è aperta ed effusa sul mondo, e la seconda che a misura del-suo'ac- emerge irì tutti i suoi risvolti negativi: da t«spazioì» per l'incontro con la pre- cogliere diventa sempre più Chiesa. La Scrittura e i Padri hanno-spesso senza di Dio questi si trasforma in occasione per tornare ai propri pensieri o definito la Chiesa come la sposa 27 di Cristo sposo. La-lÌ'turgra-è-arl'o;;-il in ícvuotoì» da colmare affasteuando una dopo l'altra parole e canti in modo íímomento»» (J. Corbon) in cui per mezzo delle parole, dei gestí, dei-se'gni ; che Colui che doveva parlare è costretto a passare in secondo piano e a la- del silenzio riaccade l'incontro salvifico, cioè dFamore, tra ro sp'o;o-(Cr"'is't"o5 sciare í«spazio'íì a coloro che si sono radìuìati. È necessario tornare a ricom- e la sposa (la Chiesa). ««La Liturgia - scrisse Iva; dÌ -Cro';stadt7 W"la"'s"olerì: prendere il valore del silenzio per la normale víta qì?ìotidiana .'ìo; Se ciò accadrà nità, ripetuta all'infinito, deu'amore di Dio per-glÌ uomi"ni,-della 'su;"m'e? anche il silenzio che si vive nella liturgía sarà díversamente capito e vissuto. diazione onnipotente per la salvezza del mondo "intero-e-m o;r uom:'in Alrneno per i cristiani il processo potrebbe avere anche un movimento particolare: rappresenta le nozze dell'Agrìeno, le noYze del FigH';ªd"ea"Re, in inverso: dal silenzio nella liturgia a quella vita quotidiana. Lo íí:spazio:+ì che cui ogrìi anima credente è la fidanzata del Figlio di Dio; ed è lo Spirito -ch-e nel silenzio Dio si è ricavato nel cuore del fedele, terminata la liturgia non conduce la fidanzata a Cristoì» l'. In questo incontro nuziale Ìl-sil;'n;i; Í ììe- dovrebbe essere nuovamente e totalrrìente rioccupato da quest'ultimo ma cessario quanto le parole. dovrebbe trasformarsi in ííspazio»» di comurì?ione con i fratelli e tendenzial- mente con tutti gli uomini. Tra le possibili fonti a cui attingere per impara- re ciò ci sono le vite e gli scritti dei mistici cristiarìi ". Se è vero che Dio írabi- Per un'educazione al silenzio taìì nel silenzio nessuno al pari dí loro può insegrìare come vivendo con Dio si possano allargare gli spazi del cuore per far posto anche ai fratelli. Ognuno può facilmente constatare quanto sia oggi difficile ritagliarsi spazi e momenti di silenzio. Televisione, radio e computer assedian'o-':rmai Condusione la vita da tutti i lati - in casa, al lavoro,' neí mezzi pubblici-di ';ra;;orto' -e per ventiquattro ore al giorno. Nelle case la televisione rìmane-ac'«:e;a pe; ore senza che nessuno si fermi ad ascoltarla; la sua voce è 'Jsata -per ;o'm: Venerdì 14 settembre dello scorso anno, allo scoccare dene ore 12 e pere il silenzio che altrimenti metterebbe un po' di paura. prete'n-ae;;ì; per tre minuti, milioni di europei si sono fermati per ricordare le migliaia questa situazione che il silenzio abbia modo di-imporsi an'attenzÌone-è pul di víttíme degli attentati denTl settembre alle Torri Gemelle di New York. ra illusione. Cosa dire poi se si ha l'audacia di proporlo ad-drrittu;a CO"me Cittadini abitualmente separati da lingue spesso reciprocamente incom- valore da vivere con una certa regolarità a casa:-a-s-cuola-o-ma;a;"i 'du;a"n'l te un viaggio ín treno? L'íncomprensione e la paura del ffiílenzÌ-o acco;p'm- gna così giovani ed adulti. Con profondo realismo il pontefice nel éitato'se- dicesimo paragrafo dena Orientale Lumen ha scri-tt::l«Do;biªarrìo"cS'nfe;- ' I corsivi sono nostri. "º í

ªª Ivaìì di Cronstadt, La mia vita irì Cristo,- --, í-. p. -... '156. - --..., Il santo ,- -LL prete l uQòU, russo, CalRJulLLalt) canonizzato Ilelnel ' Cf. J. Casteuano, Ascolto e risposta nel silenzio della preghiera, in AA.VV., Dio parla '1990, non era un irìgenuo e vedeva berìissinìo che molti suoi fedeli o non si recavano alle ce- nel sjJenzio, Edizioni del Teresianum, Roìna 1989, pp. 165-'192; M. Baldirìi, Silenzio, in Dizio- lebraziorìi o, se vi si recavano, alcurìi le vivevano con-;vogliatez"za e'di' s"tra'z'i"o'nªe'.' narìo di Mistica, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1998, pp. 1141-4443.

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ÀLDINO CAZZAGO

prensibíli .(che.affinítà esíste tra l'italíano e íl finlandese?), per tre minuti si Alberto Vela ocd sHno sentití più ,vi,cini e uniti grazie? a quella sorta di lingua primo;diale:- la íílingua eterna del sjlenzioìì, come è stato scritto 3'. Quella ««lingua ete'rna; non ha avì?ìto bisogno di alcuna traduzione nelle diverse lingu=e-na;ionaYi, perché in essa non si esprimeva qì?ìesto o quell;idioma 'p;ìt"icola;,'m:l'a La preghiera di un profeta pura e semplice ídingua»ì deu'esperienza umana che a tutti -è-dato-cap7r; Quel silenzio, mentre dava íívoce»:+ e presenza alle ;iglíai"a-ài-vite'spezz"a'te,ª Studio retorico den'ultima confessione è stato anche ííparolaì» di dolore di moltissime altre che sono rimaste a di Geremia (20,7-48) pìangere quei morti. In qì?ìei tre minuti il silenzio si è fatto «rparola»ì 'ffiorì: dante di interrogativi (perchél ««parola»ì carica di ricordo (di quene mi? gliaia di vittime) e

"' ííDopo la più atroce dene tragedie,-,,- -, -,..,,,,,,LluqgCllLeelllSlenlenMaCOlOSO.un paradosso struggente e insienìe n'ìiracoloso. ?, ? ???? -...-. .-- --'-=.'ì c úaìª"' ì uuîîuiì- ulSenSan, aVeSSe perduLooers,emrìre=ììqe=n,srsrìrìì,..,,,,.:.'-:ì----=Pensavamo che il mondo postmoderno,? consumato dal caos e dai rumori irìsensati, aVeSSe perdutoedeltempo,haritrovato.níìrtì-pminìì+iíùp;,í+;í,ì.-.ì.-.--: per sempre í] senso dene sue? ? origini? ?,.. -.-..---. lontane. ---- Invece, -bb, úaììa daua -ì--ìì,-, pruìullulLa profondità ?- ?Cle.ll.O ?- dello - SpaZl( spazio ' Gli esegeti definiscono «tconfessioni di Gererniaìì cirìque testi che sono tra loro assi- murìedell'universo.unalinííìì;qrnmìnììgrr,.a.,;,ì,.,ì:.-.-.-.-ì.--=-----e del tempo, ha ritrovato, ?per tre minuti infiììiti? ?-,.-... (dolorosi .,- ---(l ma ììcmooìììu) bellissirrìi) ììuììiiLl, rrìinuti, - la ?-la unglla lingua CO- C0 milabili per contenuto, forma eì'nodalità espressiva: l'l,48-12,6; 15jO-2al; 17,14-18; IB,1B-2:3; murìe dell'universo, una lingua continua, gravidaª di "parole "" taciute,- forse la più idonea a CO- munÌCarpmunjcare unììn dolorerlrslrsr-r:- irìdicibile. ìmA;r.;ì-.:'?. La lingua ì . ì:- eterna-- --- del s51enzìo» (La forza del silenzio, iìì Coì-r'e- 20,7-18. Tutti questi testi sono molto vicini al genere letterarìo dei salmi d?i lamentazione irì- l"ere delladellR Sera, Q,pr:ì 15 1"} settembre ca«ù-h -,. 2001, *nrss p..- .ìs1). dividuale. 37 36 w- l

ÀLDINO CAZZAGO prensibíli .(che.affinítà esíste tra l'italíano e íl finlandese?), per tre minuti si Alberto Vela ocd sHno sentití più ,vi,cini e uniti grazie? a quella sorta di lingua primo;diale:- la íílingua eterna del sjlenzioìì, come è stato scritto 3'. Quella ««lingua ete'rna; non ha avì?ìto bisogno di alcuna traduzione nelle diverse lingu=e-na;ionaYi, perché in essa non si esprimeva qì?ìesto o quell;idioma 'p;ìt"icola;,'m:l'a pura e semplice ídingua»ì deu'esperienza umana che a tutti -è-dato-cap7r; La preghiera di un profeta Quel silenzio, mentre dava íívoce»:+ e presenza alle ;iglíai"a-ài-vite'spezz"a'te,ª Studio retorico den'ultima confessione è stato anche ííparolaì» di dolore di moltissime altre che sono rimaste a pìangere quei morti. In qì?ìei tre minuti il silenzio si è fatto «rparola»ì 'ffiorì: di Geremia (20,7-48) dante di interrogativi (perchél ««parola»ì carica di ricordo (di quene mi? gliaia di vittime) e

la lode, e di urì monologo in cui Gerenìia pronuncia dene maledizioni. È un l Il dìscorso in cu?i il profe'ta parla di sé e della sua situazioì'ìe rispetto a Dio, ri- l l spetto ai suoi neìnici, ana sua missione, a se stesso. È una preghiera, forse l Il l una delle più struggenti e accorate che troviamo nella Sacra Scrittura. I Suua natura di <íconfessione:ì:ì deua pericope, sul suo inízio e sulla sua fine c"è pieno consenso tra gli studiosi, anche se non tutti, intendono allo stesso modo il terìnine «íconfessione:+:+ '. Molto più complessa è invece la strutturazione interna del brano e fonte di infinite discussioni il rapporto che si può individuare tra le diverse parti che lo compongono. È proprio quest'ultimo problema che vorremmo approfondire nel nostro lavoro cer-

"' ííDopo la più atroce dene tragedie,-,,- -, -,..,,,,,,LluqgCllLeelllSlenlenMaCOlOSO.un paradosso struggente e insienìe n'ìiracoloso. perduLooers,emrìre=ììqe=n,srsrìrìì,..,,,,.:.'-:ì----=Pensavamo che il mondo postmoderno,? ?, consumato ? ???? -...-. dal .-- --'-=.'ìcaos ec daiúaìª"' ìrumori uuîîuiì- irìsensati,ulSenSan, aVeSSeaVeSSe perduto per sempre í] senso dene sue? ? origini? ?,.. -.-..---. lontane. ---- Invece, -bb, úaììa daua pruìullulLa profondità Cle.ll.O dello SpaZl( spazio edeltempo,haritrovato.níìrtì-pminìì+iíùp;,í+;í,ì.-.ì.-.--: -ì--ìì,-, ?- ? ?- - ' Gli esegeti definiscono «tconfessioni di Gererniaìì cirìque testi che sono tra loro assi- murìedell'universo.unalinííìì;qrnmìnììgrr,.a.,;,ì,.,ì:.-.-.-.-ì.--=-----e del tempo, ha ritrovato, ?per tre minuti infiììiti? ?-,.-... (dolorosi .,- ---(l ma ììcmooìììu) bellissirrìi) ììuììiiLl, rrìinuti, - la ?-la unglla lingua CO- C0 munÌCarpmurìe dell'universo, ììn rlrslrsr-r:- una ìmA;r.;ì-.:'?. lingua continua, ì . ì:------gravidaª di "parole "" taciute,- forse la più idonea a CO- milabili per contenuto, forma eì'nodalità espressiva: l'l,48-12,6; 15jO-2al; 17,14-18; IB,1B-2:3; l"emunjcare dellR Q,pr:ì un dolore 1"} ca«ù-h irìdicibile. -,. *nrss La lingua.- .ìs eterna del s51enzìo» (La forza del silenzio, iìì Coì-r'e- 20,7-18. Tutti questi testi sono molto vicini al genere letterarìo dei salmi d?i lamentazione irì- re della Sera, 15 settembre 2001, p. 1). dividuale.

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LA PREGHIERA DI UN PROFETA ALBERTO VELA

cando di rìspondere ad alcune domande: qual è il sigrìificato delle diffe- Prìma parte: tra Dìo e i suoi nemici senza alcuna via di fuga (w. 7-10) l renti parti che COmpOngOnO la pericope? Quali rapporti possiamo stabili- 7 Mi hai INGANNATO, o Signore, e rni sono lasciato INGANNARE. re tra-le diverse parti? Per quale ragione il redattore finale ha voluto tene- Mi hai fatto forza e h??. re uniti elementi così diversi? Cosa ha voluto trasmetterci in questo mo- 'S;no divenuto ogge«o di schemo ogní gìorno, tutb ridono di me. do? Quali sono gli elementi teologici che emergono dal brano così come noi oggi lo leggiamo? Dall"esegesi dell'ultima delle confessioni emergono 8 Perché ogni volta che parlo elementi importanti per comprendere l'esperienza, il vissuto, il messaggio devo gridare di Geremia? Cosa ci dice questo testo riguardo al tema della preghiera? - violenza e distruzione devo prodamare Giacché è diventata la parola del Sigrìore Obbrobrio e derisione ogrìi giorrìo. 2. Tre parii di un'unica invocazione per me 9 Ho detto: non lo voglio ricordare Non voglio parlare più nel suo nome, Il metodo che intendiamo seg'uìre è quello deu'analisi retorica2. ma c'era nel mio cuore come un fuoco che chìuso nelle mìe ossa Riteniamo si possa vedere neua nostra pericope una divisione in tre bruciava parti (7-10; 11-13 e 14481 ognuna delle quali caratterizzata da una termi- -rni affaticavo cercando di contenerlo ma non ho vinto. nologia propria con parole o frasi collocate, a volte, in posizione strategi- 10 Perché hó sentito la diffamazìone di moltì: "terrore all"ìntorno", "denuncìatelo e noi }o ca. In base al lessico caratteristico si può individuare il contenuto partico- denunceremo". lare di ogrìuna delle tre parti, le quali sono connesse le une alle altre da pa- Spiavano la mia caduta: role o espressioni che fanno da gancio. Tutti coloro con cui ero in pace Diamo alcune indicazioni riguardanti ìl metodo che cí proponiamo di Forse si lascerà INGANNARE e noi ?vinceremo prenderemo la nostra vendetta su di lui. seguìre per raggiungere lo scopo che ci siamo prefissi: procederemo in su di lui primo luogo considerando separatamente ogrìi singola parte al fine di mostrarne l'unità e la strutturazione interna. In un secondo momento evi- denzieremo gli elementi che fungono da connessione tra le parti. Passere- Questo(j,ueSL() prìmoí,n-ìuìsì gruppo '!Jl uH1ì di - --versi, . ,. **7 è -delimitato - dall'inclusione formata dai mo poi ad un'esegesi dene singole unità che cercherà di evidenziare, a verbi ingannare e v;íncere presenti- = ª= nel ª- v.-' -ì--7'è, (ingannare alsn v. P--rsîùccirrìprìrpnrje 10, l'espressione vi compare due prende- vol? partire dalle strutture precedenten'ìente individuate e dall'analisi di alcuni te) e nel-10. Legata al tema della vittoria c'è, termini particolarmente sigrìificativi, il senso e la specifîcità di ognuna per remo la nostra vendetta su di lui. poter poi giungere, da ultimo, a formulare alcune riflessioni riguardanti il Nº 'eì "d"u;"versi"centrali l'in'sÌstenza è sul campo semantico della «íparo- rapporto che si instaura fra le tre parti e la sua rilevanza al fine di una più laìì. ÌC:oeÍsìutu;ovvi"-aÌm'o"al v.'8'i v;rbì-parlare, gridare,-proclamare e il sostantivo profonda comprensione del brano. parola. La traduzione, che di volta in volta anticiperemo rispetto alla discus- )Nlªel v. 9 di nuOVO i verbi dire e parlare. Vi sono due elementi che colle- sione per facilitare il lettore, è in realtà il risultato del nostro studio ed è gan'o";"duegdlll) l LILI?C blocchisììsìyyìx- 7.-10 - . '-. ª -e . 8-9- ?? mostrando "? ' ------che - - la--, divisione -,,c-ta mirmqtrììtturanon può essere ? í stata approntata in vista dell'analisi retorica. rigida,rlglaa,Illacueiuîvcioìw--...,...-.---???, ma che i diversi- elementi cheª COmpOngOnO--- - íì - -ì: -, --+-r?,-hùv'ì"ìrs questa microstruttura ìn spnìììtíìì a lì- Su questo ì'ìumero di Quaderni Carmelitani ci preoccuperemo di giu- siSl richiamanorìcnìaiiìanu traLl a di Lll loro, l-- -, come ,,... -. awiene . ?-??? (lo, dimostreremo in seguito) a li- stificare la divisione del testo in tre parti, di mostrare le connessioni for- yello della macrostruttura di tutto il brano. Talì elementi sono: ìl tema del mali tra di esse e di proporre il commento esegetico della prima. Sul pros- la derisione e dell"esposizione al rìdìcolo che si colloca tra il v. 7 e il v. 8 con una frase quasi simile: sono diventato' oggetto" " " - - -di - -scherno - -ì-J'sì-rshrqrì ogrìi giorno, r? Atorq tut- - simo numero continueremo con l'esegesi della seconda e terza parte per ti ridono di me (v.7); è diventata la paì-ola di Dio per me obbrobrio e der'- giungere poi a raccogliere i frutti del lavoro e rispondere agli interrogati- sione ogrìi giorno (v.8) e il comparire anche nel v. 9 del verbo vìncere che vì che ci siamo posti an"inizio. :J';no degli"e}ementi caratterizzanti i vv. 7 e 10. IOA partire uegìi el'Cìììvììbì dagli elementi ------ora evidenziati - . . - ? pensiamo di poter rintraccia- re una-struttura di questo tipo: ª Per ììrìa presentazione del metodo si veda R. Meynet, L'Arìalisi retorica, Brescia 1992. 39 38

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ALBERTO VELA LA PREGHIERA DI UN PROFETA cando di rìspondere ad alcune domande: qual è il sigrìificato delle diffe- renti parti che COmpOngOnO la pericope? Quali rapporti possiamo stabili- Prìma parte: tra Dìo e i suoi nemici senza alcuna via di fuga (w. 7-10) re tra-le diverse parti? Per quale ragione il redattore finale ha voluto tene- 7 Mi hai INGANNATO, o Signore, e rni sono lasciato INGANNARE. l re uniti elementi così diversi? Cosa ha voluto trasmetterci in questo mo- Mi hai fatto forza e h??. do? Quali sono gli elementi teologici che emergono dal brano così come 'S;no divenuto ogge«o di schemo ogní gìorno, tutb ridono di me. noi oggi lo leggiamo? Dall"esegesi dell'ultima delle confessioni emergono elementi importanti per comprendere l'esperienza, il vissuto, il messaggio 8 Perché ogni volta che parlo di Geremia? Cosa ci dice questo testo riguardo al tema della preghiera? devo gridare - violenza e distruzione devo prodamare 2. Tre parii di un'unica invocazione Giacché è diventata la parola del Sigrìore per me Obbrobrio e derisione ogrìi giorrìo. Il metodo che intendiamo seg'uìre è quello deu'analisi retorica2. 9 Ho detto: non lo voglio ricordare Non voglio parlare più nel suo nome, Riteniamo si possa vedere neua nostra pericope una divisione in tre ma c'era nel mio cuore come un fuoco che parti (7-10; 11-13 e 14481 ognuna delle quali caratterizzata da una termi- bruciava chìuso nelle mìe ossa nologia propria con parole o frasi collocate, a volte, in posizione strategi- -rni affaticavo cercando di contenerlo ma non ho vinto. ca. In base al lessico caratteristico si può individuare il contenuto partico- lare di ogrìuna delle tre parti, le quali sono connesse le une alle altre da pa- 10 Perché hó sentito la diffamazìone di moltì: "terrore all"ìntorno", "denuncìatelo e noi }o role o espressioni che fanno da gancio. denunceremo". Diamo alcune indicazioni riguardanti ìl metodo che cí proponiamo di Tutti coloro con cui ero in pace Spiavano la mia caduta: seguìre per raggiungere lo scopo che ci siamo prefissi: procederemo in Forse si lascerà INGANNARE e noi ?vinceremo primo luogo considerando separatamente ogrìi singola parte al fine di su di lui prenderemo la nostra vendetta su di lui. mostrarne l'unità e la strutturazione interna. In un secondo momento evi- denzieremo gli elementi che fungono da connessione tra le parti. Passere- mo poi ad un'esegesi dene singole unità che cercherà di evidenziare, a (j,ueSL()Questo prìmoí,n-ìuìsì gruppo '!Jl uH1ì di - --versi, . ,. **7 è -delimitato - dall'inclusione formata dai partire dalle strutture precedenten'ìente individuate e dall'analisi di alcuni verbi ingannare e v;íncere presenti- = ª= nel ª- -'v. -ì--7 (ingannare sn P--rsîùccirrìprìrpnrje vi compare due vol? termini particolarmente sigrìificativi, il senso e la specifîcità di ognuna per te) e nel-10. Legata al tema della vittoria c'è,'è, al v. 10, l'espressione prende- poter poi giungere, da ultimo, a formulare alcune riflessioni riguardanti il remo la nostra vendetta su di lui. rapporto che si instaura fra le tre parti e la sua rilevanza al fine di una più Nº 'eì "d"u;"versi"centrali l'in'sÌstenza è sul campo semantico della «íparo- profonda comprensione del brano. laìì. ÌC:oeÍsìutu;ovvi"-aÌm'o"al v.'8'i v;rbì-parlare, gridare,-proclamare e il sostantivo La traduzione, che di volta in volta anticiperemo rispetto alla discus- parola. sione per facilitare il lettore, è in realtà il risultato del nostro studio ed è )Nlªel v. 9 di nuOVO i verbi dire e parlare. Vi sono due elementi che colle- í gdlll) l LILI?C sììsìyyìx- - . -. - . - ?? ? stata approntata in vista dell'analisi retorica. gan'o";"due blocchi 7.-10' ª e 8-9 mostrando" ' ------che - - la--, divisione -,,c-ta mirmqtrììtturanon può essere rlglaa,Illacueiuîvcioìw--...,...-.---???,rigida, ma che i diversi elementi che COmpOngOnO , questa microstruttura Su questo ì'ìumero di Quaderni Carmelitani ci preoccuperemo di giu- - ª --- - íì - -ì: - --+-r?,-hùv'ì"ìrs? ìn spnìììtíìì a lì- Slsi richiamanorìcnìaiiìanu traLl a di Lll loro, l-- -, come ,,... -. awiene . ?-??? (lo, dimostreremo in seguito) a li- stificare la divisione del testo in tre parti, di mostrare le connessioni for- yello della macrostruttura di tutto il brano. Talì elementi sono: ìl tema del mali tra di esse e di proporre il commento esegetico della prima. Sul pros- la derisione e dell"esposizione al rìdìcolo che si colloca tra il v. 7 e il v. 8 con simo numero continueremo con l'esegesi della seconda e terza parte per una frase quasi simile: sono diventato oggetto di scherno ogrìi giorno, tut- giungere poi a raccogliere i frutti del lavoro e rispondere agli interrogati- ti ridono di me (v.7); è diventata la' paì-ola" " di" - Dio- - - per- - -ì-J'sì-rshrqrì me obbrobrio r? eAtorq der'- - vì che ci siamo posti an"inizio. sione ogrìi giorno (v.8) e il comparire anche nel v. 9 del verbo vìncere che :J';no degli"e}ementi caratterizzanti i vv. 7 e 10. IOA partire uegìi el'Cìììvììbì dagli elementi ------ora evidenziati - . . - ? pensiamo di poter rintraccia- ª Per ììrìa presentazione del metodo si veda R. Meynet, L'Arìalisi retorica, Brescia 1992. re una-struttura di questo tipo:

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Im íì ALBERTO VELA tA PREGHIERA DI UN PROFEallÀ

A 7 Ingannare vincere: tema dell'ínganno e del prevalere di Dio. La ragione per cuí consideriamo questi tre versetti separatamente ri- B 8 Parlare, g'dare, prodamare, parola: la parola come causa dena guarda dunque più il contenuto che elementi formali. È chiaro che si di- sofferenza del profeta. stinguono dal resto della pericope per il tono di fiducia, abbandono a Dio B' 9 Dire, parlare: la parola come forza a cui íl profeta non si può sot- e per l'invito aua lode. trarre. Ognuno di essi ha caratteristiche diverse dagli altri: il v. 11 inizia in ter- A' 10 Ingannare, vincere, prendere vendetta: tema del sedurre e pre- za persona sìngo}are con l'affermazione di una certezza e termina in terza valere con soggetto non più Dio, ma i nemici. plurale con la dichiarazione sulla vergogna dei persecutori che saranno ri- coperti da un disonore eterno. All'esterno (vv. 7 e 10) abbiamo dunque la descrizione della sítuazione Il 12 inízia in seconda persona singolare rivolto al S»ìgrìore e termina del profeta con ciò che Dio ha fatto nei s-uoi confronti e ciò che iffie;secul con l'auspicio, in prima persona singolare, di vedere la vendetta di Dio sui tori si propongono di fare, mentre al centro (vv. 8 e 9) c'è il tema della pa- nemici. rola clìe è causa della sofferenza di Geremia il quale tuttavia non-pu'é-sfug- Il 13 introduce, cosa che non v'è altrove nella perícope, degli impera- gire al compito di annunciarla. tivi in seconda persona plurale che invitano alla lode e termina con la mo- tivazione per cui bisogna lodare. Ognuno di questi tre versi è collegato con le altre due parti deua peri- Seconda parte: Yabbandono in Dio (vv. 11-13) cope (lo vedremo in seguitol ma tra di loro appaiono autonomi. 11 Ma il Signore è con me come un potente terribile per questo i rrìiei persecutori Terza parte: il profeta predestìnato a soffrire (vv. 14-18) inciamperarìrìo e non vincerarìno. Si vergogrìirìo molto perché non riuscirarìrìo il disonore sarà per sempre e non si 14 Maledetto ? in cui nacqui Il dimenticherà. non sia benedetto l ? in cui mi partorì MIA MADRE

12 Ma tu Signore degli eserciti eg?ffi il giusto tu vedi la mente e il cuore. 15 Maledetto l'uomo che portò l'annuncio a MIO PADRE dicendo: Che io possa y? la tua vendetta su di loro perché a te ho affidato la rrìia causa. "Ti è nato un figlio maschio" e lo riempì di gioia.

13 Carìtate al Signore lodate il Signore 16 Sia quell"uomo come le città che il Signore ha distrutto senza averne perché ha liberato la vita del povero dalla mano di coloro che compiono il compassione. male. Possa udire urla ? e clamori di guerra a mezzoqiorno. Gli elementi lessicali che ci hanno portato a separare questi versi dal re- 17 Perché non mi ha ucciso fin dal GREMBO cosicché MIA MADRE sarebbe stata la sto del brano in realtà non sono moltil infatti l'ììnico termine cÌ'ìe ricorre in tomba per me eil suo GREMBO GRAVIDO tutti i versi è il tetragramma divino che tra 11 e 13 crea un'inclìjsione.- per sempre. Ciò che accomuna i tre versetti è lo schema: affermazione-e s-ua' spie- gazione introdotta dal perché. 18 Perché sono uscito dal GREMBO di MIA MADRE? Per vedere affanno e dolore e concludere i miei qiorni nella vergogna. llb Si vergognino molto perché non riusciranno... 12b Che ío possa vedere la tua vendetta su di loro perché a te ho affidato la mia causa La terza parte ha un vocabolario abbastanza omogeneo. Molti sono iter- 13 Cantate al Sigrìore.... rrìirìi che si ripetono, si richiamano e ci portano ad individuare la struttura del perché ha liberato la vita del povero. passo. Iniziamo con l'evidenziare le corrispondenze lessicali e seìnantiche.

40 41 íì ALBERTO VELA tA PREGHIERA DI UN PROFEallÀ

A 7 Ingannare vincere: tema dell'ínganno e del prevalere di Dio. La ragione per cuí consideriamo questi tre versetti separatamente ri- B 8 Parlare, g'dare, prodamare, parola: la parola come causa dena guarda dunque più il contenuto che elementi formali. È chiaro che si di- sofferenza del profeta. stinguono dal resto della pericope per il tono di fiducia, abbandono a Dio B' 9 Dire, parlare: la parola come forza a cui íl profeta non si può sot- e per l'invito aua lode. trarre. Ognuno di essi ha caratteristiche diverse dagli altri: il v. 11 inizia in ter- A' 10 Ingannare, vincere, prendere vendetta: tema del sedurre e pre- za persona sìngo}are con l'affermazione di una certezza e termina in terza valere con soggetto non più Dio, ma i nemici. plurale con la dichiarazione sulla vergogna dei persecutori che saranno ri- coperti da un disonore eterno. All'esterno (vv. 7 e 10) abbiamo dunque la descrizione della sítuazione Il 12 inízia in seconda persona singolare rivolto al S»ìgrìore e termina del profeta con ciò che Dio ha fatto nei s-uoi confronti e ciò che iffie;secul con l'auspicio, in prima persona singolare, di vedere la vendetta di Dio sui tori si propongono di fare, mentre al centro (vv. 8 e 9) c'è il tema della pa- nemici. rola clìe è causa della sofferenza di Geremia il quale tuttavia non-pu'é-sfug- Il 13 introduce, cosa che non v'è altrove nella perícope, degli impera- gire al compito di annunciarla. tivi in seconda persona plurale che invitano alla lode e termina con la mo- tivazione per cui bisogna lodare. Ognuno di questi tre versi è collegato con le altre due parti deua peri- Seconda parte: Yabbandono in Dio (vv. 11-13) cope (lo vedremo in seguitol ma tra di loro appaiono autonomi. 11 Ma il Signore è con me come un potente terribile per questo i rrìiei persecutori Terza parte: il profeta predestìnato a soffrire (vv. 14-18) inciamperarìrìo e non vincerarìno. Si vergogrìirìo molto perché non riuscirarìrìo il disonore sarà per sempre e non si 14 Maledetto ? in cui nacqui Il dimenticherà. non sia benedetto l ? in cui mi partorì MIA MADRE

12 Ma tu Signore degli eserciti eg?ffi il giusto tu vedi la mente e il cuore. 15 Maledetto l'uomo che portò l'annuncio a MIO PADRE dicendo: Che io possa y? la tua vendetta su di loro perché a te ho affidato la rrìia causa. "Ti è nato un figlio maschio" e lo riempì di gioia.

13 Carìtate al Signore lodate il Signore 16 Sia quell"uomo come le città che il Signore ha distrutto senza averne perché ha liberato la vita del povero dalla mano di coloro che compiono il compassione. male. Possa udire urla ? e clamori di guerra a mezzoqiorno. Gli elementi lessicali che ci hanno portato a separare questi versi dal re- 17 Perché non mi ha ucciso fin dal GREMBO cosicché MIA MADRE sarebbe stata la sto del brano in realtà non sono moltil infatti l'ììnico termine cÌ'ìe ricorre in tomba per me eil suo GREMBO GRAVIDO tutti i versi è il tetragramma divino che tra 11 e 13 crea un'inclìjsione.- per sempre. Ciò che accomuna i tre versetti è lo schema: affermazione-e s-ua' spie- gazione introdotta dal perché. 18 Perché sono uscito dal GREMBO di MIA MADRE? Per vedere affanno e dolore e concludere i miei qiorni nella vergogna. llb Si vergognino molto perché non riusciranno... 12b Che ío possa vedere la tua vendetta su di loro perché a te ho affidato la mia causa La terza parte ha un vocabolario abbastanza omogeneo. Molti sono iter- 13 Cantate al Sigrìore.... rrìirìi che si ripetono, si richiamano e ci portano ad individuare la struttura del perché ha liberato la vita del povero. passo. Iniziamo con l'evidenziare le corrispondenze lessicali e seìnantiche.

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LA PREGHIERA DI UN PRí.OFElÀ ALBERTO VELA l Il l vv. 14 e 15 iniziano con la stessa parola: maledetto e il 14 termina con 3. La soffereriza di Geremìa come filo conduttore non sia benedetto. Nel 14 rìcor're poi, per due volte, la parola giorno e due volte il verbo generare cosicché veniamo ad avere un chiasmo: maledetto - il giorno/il giorno - non sia benedetto. All5 troviamo nuovamente la ra- DopoDOpO aVeraVer eVlueiìz,iacoevidenziato li y-=h------termini' - ' --?:-: strutturanti .,- --?=ì- ?- ctz'hi'li

8 Perché ogni volta che parlo X I vv. 17 e 18 hanno in comune l'espressione mìa madre e la parola devo gìdare grembo. Mia madre couega questi versi con il 14 e rimanda anche a mìo violenza e distruzione padì-e del 15. Nel 17, sempre legato al campo semantico del nascere e del- devo proclamare Obbrobrio e derisione ogni gMnQ. la maternità, troviamo l'aggettivo gravìdo. Giac-ché è diventata la parola del Sìgnore per me Non voglio parlare più nel suo nome, Il v. 18 con l'inclusione sopra menzionata, fa da conclusione alla terza 9 Ho detto: non lo voglio rìcordare chiuso nelle mie ossa 'm: c:er;'ner'mio cu;re come un fuoco che bruciava ma non ho vinto. partegiorno e del all'intera V.14). pericope (per l'espressione miei giorni couegata a ogìi ;i affaticavo cercando di contenerlo

I versi 14-1Fù e 17-18 hanno dunque in comune i campi semantici ri- ª'terrore au'intorno=, "denunciatelo e noi lo l 10 Perché ho sentito la iffamazione a molti: denunceremo=. guardanti la nascita, la maternítà e la scansione temporale. 'Spìavano LA MIA CAD[?nA: Il '16 che non presenta nessuna connessione con questo vocabolario, Tutti co}oro con cui ero in pace si interpone come elemento che segna una separazione e, sia per il lega- Fo'r's'e's'Í'Ías"c:rà s';rdì;ìrre e noi vìnceremo su di lui p'rWeremo la nostra vendetta su di lui. me18. col 17 sopra evidenziato, sia per il significato, ci pare da legare a 17 e 11 Ma il Sìgrìore è con me come un potente valoroso Per queStOi miei persecutori INCIAMPERANNO e nonnOn vinceranno.Vllììxì aìuìu. si inA due questo blocchi: punto pensiamo di poter suddividere qì?ìesto gruppo di ver- Il dìsonore sarà per Sempre e non si dimenticherà. Si vergognino molto perché non riusciranno Tu vedi la mente e il cuore. 12-M'a-tu Sìgnore degli eserciti esamini il giusto Perché a te ho affidato la mia causa. -- Che Ìo-possa vedere la d su di loro Lodate il Signore A 14-45 Maledìzìone, giorno, nascere: annuncio dene maledizioni sul 13 Cantate al Signore D+a"H;mano-di co}oro che compiono il male. giorno della nascita e sull'uomo che ne portò l"annuncio. erché ha liberato la v'ta del osìero B 16-'18 Sviluppo deue maledizione sull'uomo senza vocabolario spe- '?incuinacqíai cifico (16). Gremk»o, madre, generare, gravido, giorni: due domande reto- 14 Maledetto il ? non sia benedetto riche che pongono il tema dena nascita in chiave negativa. Nascita vista - - il ;orno in cui rni partori mia madre a mio padre dicendo: quindi come maledizione (17 e 18). 15 Maìedetto Iªuomo che poìtò ̪arínuììcio e lo riempì di gioia. ªªTì è nato un figlio maschio= che il Signore ha distrutto senza averne compassione. 16 Sia queuªuomo come le città e clamori di guerra a mezzog'orno. La distinzione fra i due blocchi sta nel fatto che nei primi due versi Possa udire urla al mattino vengono annunciate le maledizioni sul giorno e sull'uomo, mentre negli al- cosicché rnia madre sarebbe stata la tomba per me e il tri è sviluppata la maledizione sull'uomo (16), è motivata (171 e se ne trae 17 Perché rìon mi ha ucciso fin dal grernbo la terribile conseguenza espressa al v. 18. Tra i due blocchi c'è comunque SuO grembo gravido per sempre. 18 Percììé sono uscito dal grembo & mia maíe? Per e concludere ffi nella verygna. simile.una profonda unità per il fatto che il vocabolario di 14-15 e 17-18 è assai vedere affanno e do}ore 43 42 ?

ALBERTO VELA LA PREGHIERA DI UN PRí.OFElÀ l l vv. 14 e 15 iniziano con la stessa parola: maledetto e il 14 termina con Il non sia benedetto. Nel 14 rìcor're poi, per due volte, la parola giorno e due 3. La soffereriza di Geremìa come filo conduttore volte il verbo generare cosicché veniamo ad avere un chiasmo: maledetto - il giorno/il giorno - non sia benedetto. All5 troviamo nuovamente la ra- dice del verbo generare/far nascere. DopoDOpO aVeraVer eVlueiìz,iacoevidenziato li y-=h------termini' - ' --?:-: strutturanti .,- --?=ì- ?- ctz'hi'li

LÀ PREGHIERA DI UN PROFETÀ ALBER'l"O VELA

Nei VV. 7 e 8 abbiamo la parola giorno che ritorna neí vv. 14 e 18. (utilizziamo per ora il termine con cui più fraeqtìentemente viene tradotta l Il nome di Dio del v. 7 crea un conegament-o -con Ya "seconda' paÌrote do la radice pth in questo contesto) il profeta abusando dena sua forza supe- tetrarr,ìmma rìt-rs riore per prevalere su di lui. Troviamo un'audacía simile solo nena definí- I ve7 e il al tetragramma v. 11 fa da termine ricorre inizialªe-. ai w. 11,12 -' e 13 (due volte). Da rilevare che al v. zione di Dio come ídorrente infido»» in Ger 15,18. Compaiono le radici pth (due voltele quelle dei verbi che indicano fa- Nel v. 10 l'espressione prenderemo la nostra vendetta Crea una COn- re forza su e prevalere/vincere. Le prime due ritornano poi al v. 10, come nessione con la seconda parte, dove troviarrìo-}a-tua "vendetta al v".l1l2d chiusura deu'unità. --- - -. ,,..ìì,.,:>oìuiìc ;ìeiiianuca COn ìl Sempre nel v. 10 possiamo- vedere una connessione semantica COn iì Il campo semantico è indubbiamente queno del fare violenza, dell'u- v.llfann(ìfanno creata darlp tp'rì'n;'rí;termini dau'espressione medi. ---I; la mia caduta e dal verbo inciamperanno che sare la forza, del vincere, del sopraffare. È importante tu'ltavia approfon- dire il significato di queste radici dando il giusto valore ai termini. º a'lìnPNel v. 11nnprlin il verbo rrs vincere- 1- --;"-- rimanda ---"- ' aua prima parte, vv. 7, 9 e 10 e fa da Le difficoltà sorgono soprattutto dalKinterpretazione di pth. I due si- termine? medio ? ? ?.? con ... ..la ì-- prima -ìììa paìparte ìe uuvedove eè presentepresente al al v. v. 10. 10 Serrìpre nel v. grìificati che glí esegetí solitamente attribuíscono al verbo nel nostro con- ª 11 ilVì verbo síìníì si alt'ra; vergognino rrslì - - rimanda- - - =: ---- alla terza parte, v. 18: vergogna. testo sono: sedurre oppure ingannare. Il primo ha evidentemente una mar- 'ª º - temnor.QìiVi sono TYìQ altri nrsrì collegamenti, r=; - --l- - --- per-"- esempio tra le varie determinazioni cata connotazione sessuale e fa riferimento ad un rapporto negativo tra temporali, ma non cí sembrano rilevanti dal punto di vista della struttura. un uomo e una donna, mentre il secondo può indicare livelli di gravità di- versi fino ad arrivare alla morte dell'ingenuo. ? ? -?-" .- - -ì-ì- -- - yvi?cììlb LO[Zle la nOStraDa quanto'nprirrr'sp evidenzíato cia ------'ae sottolineato - -'o - -- " " fiì'ì ora appare evidente COme la Il verbo pth ricorre nena bibbia ebraica 27 volte. È denominativo del- , ? - +** ..,------Ll a iui u, Illd al TenlpO stesso,nostra pericope strettamentp sia composta rnll«-r-ìto da parati,ì, .,.-.ì- ben - ----distinte ª º ª tra loro, ma al ten'ìpo l'aggettivo e nome semplice, credulone, incauto, ingenuo eindica, nelle di- , - - -- . -..... -xìy ì'- aLLl dVbl",'drlO ruîîe e tre.stesso, Aììíì strettamente «tpear, mr,,ì, collegate ì, ,: ----ì- --da - parole? ª e temi che le attraversano tutte e verse forme della lingua ebraica, lo stato di chi è tale oppure lasciarsi jn- , , ?r- --..,-º------yì ììììa c ?CI Lef'Za, nan- tre.nO1]nalnrnctrììthívo;--*------"---" Allo stesso modo le singole? parti, 'soprattutto la prima e la terza, han- gannare, persuadere, o traviare, sedurre o essere sedotto. pino di una versi loro nonnon struttura èè 'riúií'lqrigida. interna nella quale però la distinzione tra i vari grup? Arìalizzando i passi in cui la radice ricorre ci siamo meravigliati del fatto che gli studiosi abbiano tanto discusso sul suo possibile significato La prima parte, 7-10 è negativa, la seconda, 1 1-13 è positiva, mentre la sessuale nel nostro contesto: a noí pare infattí che tra tutte le ricorrenze, terza, 14-18 è-di nuovo negati;;."6. ..-. --î ysììì+rcììuìu 1l()íl Sl L(-l ì-a, ì-t-ìo e aì nuovo negatìva. Dal. ?? punto ? di vista del contenuto ;on ; la radice assuma un esplicito significato sessuale solo in due passi: Es ? ? --... - -' ?-' -- - --?y'? òìa Ilt-l ldlnenrO- Crl€ nellapuó negare d'ìchì:qr:qgirìnù che il tema rìiche i:-ì---:- ?percorre - -- -tutta º la pericope, sia nel lamento, che 22,15, una norma legale che recita: í«Quando un uomo seduce una vergine nella dichiarazione di fiducia, ,come ? ?-?-- nel --.. canto -----ì uîdi iuue,lode, Sldsia lala SlTuaZlOnesituazione do?dO- non ancora fidanzata e pecca con lei, ne pagherà la dote nuziale ed essa trovo.lorosa, di infamia, disprezzo, Vergogna, persecuzione in cui il profeta si diverrà sua moglie»ì, e Gb 31,9 in cui si parla di «ícuore sedotto da una don- Cercheremo ora, na»:í con probabile riferimento al peccato di adulterio. attraverso un'esegesi che proceda per parti e tenga Un testo ambiguo in cui spesso i commentatori leggono una sfumatu- como delle struffure fin qui ìnìdìvìduate. di menere in evidenza le peculia- ra sessuale è Os 2,16 in cui troviamo il paragone Israele-sposa, ma anche .------.-.= - ---ì?wìììì Ll Cl ie une e le aitre nelrità diìema'lìvo ogni singola di fqr parte pm+w+* le connessìoni -ì: -i.. ---= che -esìs+ono ? ' ? ? tra le une e le aìtre. qui non ci sono indizi chiari che possono far pensare a qualcosa di ses- nel tentativo di far emergere gli elementi teologici?? z-+- che ..., v--percorrono ywì l vììu 1l il 1Jl'a-bra suale. Nel contesto pare píù un tentativo di YHWH di persuadere, di ri- noa rlSpOndere e possono aiutarcíalìe rlrím:'naìdp a meglio rhcomprendere - -; ------il- profeta,-- ª ª == il" Su0 messaggio e condurre a sé la sposa infedele. Il significato più probabile qui potrebbe l a rispondere alle domande che ci eravamo-post'i-all;ni'zi'o"'. essere «ípersuadereì» che non ha la valenza negativa deu'inganno, ma noì'ì fa nemmeno riferimento alla sfera della seduzione sessuale. 4. Hsegesi per parti In tutti gli altri casi il significato che il verbo assume è quello di írin- gannareìì, tíimbrogliareì». Questo è evidente in alcuni passi in cui si parla a. 7-10: il lamento dell'inganno rivolto contro un ingenuo, o si vuole metl:ere in guardia qual- cuno dall'inganno dei peccatori. Così, per esempio, Os 7,11 parlando d'I- sraele che si lascia rovinare dal mescolarsi con gli stranieri recita: «íEfraim è come una colomba che si lascia ingannare, priva d'inteuigenza, ora chia- ma accusa - unica in tutta la Scrittura - contro Dio: Egli avrebbe sedotto mano l'Egitto, ora invece l'Assiriaì:ì. All'inizio del libro dei Proverbi tra le 45 44

[ì ? « ALBER'l"O VELA LÀ PREGHIERA DI UN PROFETÀ

Nei VV. 7 e 8 abbiamo la parola giorno che ritorna neí vv. 14 e 18. (utilizziamo per ora il termine con cui più fraeqtìentemente viene tradotta Iltetrarr,ìmma nome di Dio delrìt-rs v. 7 crea un conegament-o -con Ya "seconda' paÌrote do la radice pth in questo contesto) il profeta abusando dena sua forza supe- l ve7 e ilal tetragramma v. 11 fa da termine ricorre inizialªe-. ai w. 11,12 -' e 13 (due volte). Da rilevare che al v. riore per prevalere su di lui. Troviamo un'audacía simile solo nena definí- zione di Dio come ídorrente infido»» in Ger 15,18. I Nel v. 10 l'espressione prenderemo la nostra vendetta Crea una COn- Compaiono le radici pth (due voltele quelle dei verbi che indicano fa- nessione con la seconda parte, dove troviarrìo-}a-tua "vendetta al v".l1l2d re forza su e prevalere/vincere. Le prime due ritornano poi al v. 10, come Sempre nel v. 10 possiamo- vedere--- - una-. ,,..ìì,.,:>oìuiìc connessione ;ìeiiianuca semantica COn iììl chiusura deu'unità. fannofann(ìv.ll creata darlp tp'rì'n;'rí;termini dau'espressione medi. ---I; la mia caduta e dal verbo inciamperanno che Il campo semantico è indubbiamente queno del fare violenza, dell'u- Nel v. 11 il verbo vincere rimanda aua prima parte, vv. 7, 9 e 10 e fa da sare la forza, del vincere, del sopraffare. È importante tu'ltavia approfon- a'lìnP nnprlin rrs - 1- --;"-- ---"- ' º dire il significato di queste radici dando il giusto valore ai termini. termine? medio ? ? ?.? con ... ..la ì-- prima -ìììa paìparte ìe uuvedove eè presentepresente al al v. v. 10. 10 Serrìpre nel v. Le difficoltà sorgono soprattutto dalKinterpretazione di pth. I due si- 11 ilVì verbo síìníì si alt'ra; vergognino rrslì - - rimanda- - - =: ---- alla terza ªparte, v. 18: vergogna. grìificati che glí esegetí solitamente attribuíscono al verbo nel nostro con- temnor.QìiVi sono TYìQ altri nrsrì collegamenti, r=; - --l- - --- per-"- esempio'ª º - tra le varie determinazioni testo sono: sedurre oppure ingannare. Il primo ha evidentemente una mar- temporali, ma non cí sembrano rilevanti dal punto di vista della struttura. cata connotazione sessuale e fa riferimento ad un rapporto negativo tra Da quanto evidenzíato e sottolineato fiì'ì ora appare evidente COme la un uomo e una donna, mentre il secondo può indicare livelli di gravità di- nOStra 'nprirrr'sp cia ------'a - -'o - -- " "? ? -?-" .- - -ì-ì- -- - yvi?cììlb LO[Zle la versi fino ad arrivare alla morte dell'ingenuo. stesso,nostra pericope strettamentp sia composta rnll«-r-ìto da parati,ì,, ? .,.-.ì- - +** ben -..,------distinte ª -º Llª tra a iuiloro, u, maIlld al TenlpOten'ìpo Il verbo pth ricorre nena bibbia ebraica 27 volte. È denominativo del- tre.stesso, Aììíì strettamente «tpear, mr,,ì, collegate ì, ,: ----ì- --da - ,parole? - ª- -- . e-..... temi -xìy che ì'- leaLLl attraversano dVbl",'drlO tutteruîîe ee l'aggettivo e nome semplice, credulone, incauto, ingenuo eindica, nelle di- nO1]nalnrnctrììthívo;--*------"---"tre. 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Un testo ambiguo in cui spesso i commentatori leggono una sfumatu- nel tentativoìema'lìvo di difar fqr emergere pm+w+* gli -ì:elementi.-- -i..------= .-.= teologici - ---ì?wìììì? ' ? che? Ll percorronoCl ie une e le il aitrebra ra sessuale è Os 2,16 in cui troviamo il paragone Israele-sposa, ma anche no e possono aiutarcí a meglio comprendere il?? profeta, z-+- ..., il v-- Su0 ywì messaggio l vììu 1l 1Jl'a- e qui non ci sono indizi chiari che possono far pensare a qualcosa di ses- l a rlSpOndere alìe rlrím:'naìdp rh - -; ------ª ª == " suale. Nel contesto pare píù un tentativo di YHWH di persuadere, di ri- a rispondere alle domande che ci eravamo-post'i-all;ni'zi'o"'. condurre a sé la sposa infedele. Il significato più probabile qui potrebbe essere «ípersuadereì» che non ha la valenza negativa deu'inganno, ma noì'ì 4. Hsegesi per parti fa nemmeno riferimento alla sfera della seduzione sessuale. In tutti gli altri casi il significato che il verbo assume è quello di írin- a. 7-10: il lamento gannareìì, tíimbrogliareì». Questo è evidente in alcuni passi in cui si parla dell'inganno rivolto contro un ingenuo, o si vuole metl:ere in guardia qual- cuno dall'inganno dei peccatori. Così, per esempio, Os 7,11 parlando d'I- sraele che si lascia rovinare dal mescolarsi con gli stranieri recita: «íEfraim ma accusa - unica in tutta la Scrittura - contro Dio: Egli avrebbe sedotto è come una colomba che si lascia ingannare, priva d'inteuigenza, ora chia- mano l'Egitto, ora invece l'Assiriaì:ì. All'inizio del libro dei Proverbi tra le 44 45

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[À PREGHIERA DI UN PROFETÀ ml ALBERTO VELA,

raccomandazioni del padre al figlio si legge: o:Figlio mio, se i peccatori ti lare o COn gìì organì che hanno qualcosa a che vedere col parlare cioè boc- vogliono ingannare, non acconsentireìì (Pr 1,10) oppure, molto similmen- ca, labbra, lingua: te in 16,29: ííLuomo violento inganna il prossimo e lo spinge per una via " in?n P;-20,19 P r ZU,l'sj Ì elegato legacu a a labbra.ìaìììì- -. l non buonaì». In Gd 16,46 si descrive il dìspìegarsì dell'ìnganno di Dalila dicendo che 'l La radice assume inequivocabilmente il sigrìificato di «tingannare»ì in lei lo-importunava:) lrnpOrnlnaVa COH con ICle .:?ucsue pcx-parole. ---. Il lRe 22,20-22 e nei passi paraueli di 2Cr 18,19-2al, dove Dio cerca qualcì?u'ìo Nel Sal /5,,1078,36 LI'Oviaiiiutroviamo il11 seguente .)-ú,,.-. r- parallelismo: -? ? ? lo ingannavano COî'l la che possa ingannare Acab per spingerlo a muovere guerra contro Ramot di loro bocca / e con la loro lingua gli menùvano in cui in cuì il termìne boc Galaad. Si presenta allora urìo spirito che può adempíere il compito dive- ca è couegato con la nostra radice. nendo ««spirito di menzogrìa sulla bocca di tuttii suoi profetiì». Sempre in un In Pr 1,10 l'inganno awiene attraverso il dire. contesto legato ana profezia troviamo Ez 14,9: «se u?n profeta si lascia in- I; Pr 2a4,28 torna il termine labbra. gannare e fa una profezia, io, il Signore ho ingarì?rìato quel profeta...ì». In Pr 25;15zb,ì:? îrovìaíiiutroviamo um3uú.l'ìngua. Testi più ambigui potrebbero essere Gdc 14,15 e 16,5. Ill entrambii te- Questo elementoeìemenlo perpbì noìª-iiui ª" èc --ìmportanteii..,,. '- T-"++; -.---- -?? mùìin quanto, rhìpvp?'rsì ci conferma centrah nel dìsi- sti sono protagonisti un uomo e una donna: Sansone e sua moglie nel pri- gnlíìCatOgrìificato cheCne abbiamo auuìaììììì= attribuitoariaì ' ª ' - ---- ' - --" - al++ - -verbo. .------aol Infatti, ú'rarì'Frt:>- . nei due ner versi definlzíone centrali uO- di mo, Sansone e Dalila nel secondo. In entrambii casi viene rivolto alla don- qlleSìaquesta parîeparte la la Causa CauSa uì di ºbuiìa tutta ìc- la ----...- ª-sofferenza " -.-...--- - -ì'ì ùìì?ì? del?., profeta,t:>rpTe. per rna definizione deVe procla- uo- na l'invito perché seduca (o inganni) Sansone. Viste le circostanze potreb- rrìornO Cieua deua parOld-parola, bra sta ìì?ì nel ì-- messaggio - - --'?:s' ª -'- - -"' --che - -: non-J - ,può--; A; tacere, r.prpmiR ma deve al momen- procla- I be trattarsi benissimo di seduzione sessuale, ma leggendo il seguito dei mare* Il]OlKreíììoltre Kinganno l Ill9dllllU perpetratoH.,. P,. "++ da---- Dio -- º- ai - danni- --ì- -; di r'licnipnq Geremia nell'annun-al momen- l due episodi si vede chiaramente che in realtà non v'è nulla di sessuale, ma todellavocazìoneeavvt.ììu?uaib..,,...--.-?to della vocazione è avvenuto" ""- attraverso'--ì ------'=oîril.gqìmabOCCade la parola, , si dispiega? nell'annun? Sansone viene soltanto raggirato e ingannato verbalmente con l'intento di cio della parola ed è iniziato quando Dio mise la sua parola sulla bocca del carpirgli la soluzione deu'índovinello da lui proposto e il segreto della sua profeta (cf. 1,9). forza. Ciò che possiamo concludere da quanto detto fin qui è che il profeta aCCuSaCIO CheDio dipOSSlanìu averlo ingannato. cuiibìuìawi La -situazione - - ,,------in cui Geremia? si trova è tal? Oltre ano scarso uso, ora constatato, deua radice pth per esprimere mentegCCuSa pesante l)ìo Cll averioche lo uìì,3auììabw. porterà,- º"nella ª -- -terza-'- ,....-.--? -l-11- parte ? -'so'r;rrìrìra. della pericope, :A aìnaledìr« maledire una seduzione in campo sessuale bisogna aggiungere che nella nostra pe- ' -" --L'ing'anno - ' Tì: - 2=='dì 'Dìo cro'rrs è stato- rlììnnìle. dunque, sìanìfìcaìo significato ricope non v'è nulla che conduca in quella direzione. Anzi nel v. 10, dove Ìl1l qìorno gìorno dellaClella sua Sua nascita. xììabcìba. ì.ì-H -.... ? sono i nemici a spiare la caduta del profeta e a tendere insidie per farlo in- possibile secondo le ricorrenze citate, così violento da portare il profeta a ciampare la seduzione sessuale non è minimamente richiamata, ma anche desiderare la morte. qui, si tratta piuttosto di vedere se Geremia potrà essere ingannato. Altra radice importante nei versi che stiamo analizzando è la radìce Esclusa, dunque, la sfumatura sessuale e stabilito, in base al maggior ykl che-appare:he appare nelnei V.v.7. r .9. ú. 10ìu Ce 11.1-. numero di ricorrenze e al nostro contesto che îl significato da attribuire al È una radice molto frequente che significa rtpotereìì, e, soprattutto in contesto bellico, 't'«pre;aler'e;,--ttvincereìì-. Questo lo affermano senza so- verbo sia quello di í

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ALBERTO VELA, [À PREGHIERA DI UN PROFETÀ ml raccomandazioni del padre al figlio si legge: o:Figlio mio, se i peccatori ti vogliono ingannare, non acconsentireìì (Pr 1,10) oppure, molto similmen- lare o COn gìì organì che hanno qualcosa a che vedere col parlare cioè boc- te in 16,29: ííLuomo violento inganna il prossimo e lo spinge per una via ca, labbra, lingua: non buonaì». " in?n P;-20,19 P r ZU,l'sj Ì elegato legacu a a labbra.ìaìììì- -. In Gd 16,46 si descrive il dìspìegarsì dell'ìnganno di Dalila dicendo che l La radice assume inequivocabilmente il sigrìificato di «tingannare»ì in 'l lRe 22,20-22 e nei passi paraueli di 2Cr 18,19-2al, dove Dio cerca qualcì?u'ìo lei lo-importunava:) lrnpOrnlnaVa COH con ICle .:?ucsue pcx-parole. ---. che possa ingannare Acab per spingerlo a muovere guerra contro Ramot di Nel Sal /5,,1078,36 LI'Oviaiiiutroviamo il11 seguente .)-ú,,.-. r- parallelismo: -? ? ? lo ingannavano COî'l la Il Galaad. Si presenta allora urìo spirito che può adempíere il compito dive- loro bocca / e con la loro lingua gli menùvano in cui in cuì il termìne boc nendo ««spirito di menzogrìa sulla bocca di tuttii suoi profetiì». Sempre in un ca è couegato con la nostra radice. contesto legato ana profezia troviamo Ez 14,9: «se u?n profeta si lascia in- In Pr 1,10 l'inganno awiene attraverso il dire. gannare e fa una profezia, io, il Signore ho ingarì?rìato quel profeta...ì». I; Pr 2a4,28 torna il termine labbra. Testi più ambigui potrebbero essere Gdc 14,15 e 16,5. Ill entrambii te- In Pr zb,ì:?25;15 îrovìaíiiutroviamo um3uú.l'ìngua. sti sono protagonisti un uomo e una donna: Sansone e sua moglie nel pri- Questo elementoeìemenlo perpbì noìª-iiui ª" èc --ìmportanteii..,,. '- T-"++; -.---- -?? mùìin quanto, rhìpvp?'rsì ci conferma centrah nel dìsi- mo, Sansone e Dalila nel secondo. In entrambii casi viene rivolto alla don- gnlíìCatOgrìificato cheCne abbiamoauuìaììììì= attribuitoariaì ' ª ' - ---- ' - --" - al++ - -verbo. .------aol Infatti, ú'rarì'Frt:>- nei due ner versi definlzíone centrali uO- di qlleSìaquesta parîeparte la la Causa CauSa uì di buiìa tutta ìc- la ---...- sofferenza .-...--- ? del?., profeta,. per definizione uo- na l'invito perché seduca (o inganni) Sansone. Viste le circostanze potreb- º - ª- " - - -ì'ì ùìì?ì t:>rpTe. rna deVe procla- be trattarsi benissimo di seduzione sessuale, ma leggendo il seguito dei rrìornO Cieua deua parOld-parola, bra sta ìì?ì nel ì-- messaggio - - --'?:s - - --che non può tacere, ma deve procla- ' ª -'- "' - -: -J - ,--; A; r.prpmiR al momen- mare* Il]OlKreíììoltre Kinganno l Ill9dllllU perpetratoH.,. P,. ++ da--- Dio ai danni di Geremia al momen- due episodi si vede chiaramente che in realtà non v'è nulla di sessuale, ma " I todellavocazìoneeavvt.ììu?uaib..,,...--.-?to della vocazione è avvenuto attraverso- -- laº- parola,- - --ì- , -; si r'licnipnq dispiega nell'annun?nell'annun- Sansone viene soltanto raggirato e ingannato verbalmente con l'intento di " ""- '--ì ------'=oîril.gqìmabOCCade l carpirgli la soluzione deu'índovinello da lui proposto e il segreto della sua cio della parola ed è iniziato quando Dio mise la sua parola? sulla bocca del forza. profeta (cf. 1,9). Oltre ano scarso uso, ora constatato, deua radice pth per esprimere CIOCiò cheChe possiamo pOSSlanìu concludere cuiibìuìawi da- - -quanto ,,------detto fin qui è che il profeta una seduzione in campo sessuale bisogna aggiungere che nella nostra pe- gCCuSaaCCuSa l)ìoDio Clldi averloaverio ingannato.uìì,3auììabw. La - situazione - ,....-.--? ? in . cui Geremia? si trova è tal? mente pesante che lo porterà,- º"nella ª - terza-'- -l-11- parte -'so'r;rrìrìra della pericope, :A aìnaledìr« maledire ricope non v'è nulla che conduca in quella direzione. Anzi nel v. 10, dove ' -" -- - ' Tì: - 2== cro'rrs rlììnnìle. sìanìfìcaìo sono i nemici a spiare la caduta del profeta e a tendere insidie per farlo in- Ìl1l qìorno gìorno dellaClella sua Sua nascita. xììabcìba.L'ing'anno ì.ì-H -.... 'dì 'Dìo è stato- dunque, significato ciampare la seduzione sessuale non è minimamente richiamata, ma anche possibile secondo le ricorrenze citate, così violento? da portare il profeta a qui, si tratta piuttosto di vedere se Geremia potrà essere ingannato. desiderare la morte. Esclusa, dunque, la sfumatura sessuale e stabilito, in base al maggior Altra radice importante nei versi che stiamo analizzando è la radìce numero di ricorrenze e al nostro contesto che îl significato da attribuire al ykl che-appare:he appare nelnei V.v.7. r .9. ú. 10ìu Ce 11.1-. verbo sia quello di í

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gelo; Num 13,30: la conquista deua terra promessa; lSam 17,9: la sfida di e 10lo schernoSCnernO e eal al v. v. 8 o l'espressione ì c.yy-' - --..---ª ª ' -----"" obbrobrìo--- " - - ;e rlììp derisìone. tPTT'mnl Nel Slv. 11VerqOgnl- ciò che Golia agli israeliti; Ger 1,19 e 15,20: la promessa di Dio che gli avversari GeremiaGereì?ìano e disonore. 1nVOCa ìnvoca Nel suiSul v. suoiSu01 IF3,- ' nemici -ìnfine,ut?auìvì " - ---= èdì -espresso nuovo--,.-.?.-?- º"-rrrì:ì vergogrìa ? con ì- iri?ì due è che ciòtermini cheil nrofeìa siil profetavergogrìì- Ve- ve non vinceranno sul profeta; Ger 38,22: profezia sul fatto che gli uomìni di -de come:gme ilil suo suo desuno destino ì.ucìmu. ultimo. fiducía vinceranno sul re; Ab 7b: gli amici di Edom lo víncono; Sal 13,5: il lì'ìizìalì'ìizía aa delinearsì aennear:ìl la ìaragione ì aH---.,' - " perª ª-----'-" r-- cui - il- ,profeta -k - ì'rìúrìirnn(ì("lìunaviO- accusa Dio. Eglì è vitti- nemico dice 'Tho vinto"; Sal 129,2 : r«dalla giovinezza molto mi hanno per- manna didl COlOrOcoloro che Che ridono nCtOnO- -di " ai lui.- ìuì.---"-- La ba derisione úct" -=--co t-----, . e Ap'llp-. lo? ?scherno .? sììa. TnlSSlOne.dicono di una Cl( vio l seguitato, ma non hanno vintoìì; Est 6,13: «mon vinceraí su di luiìì. Più me- lenza psicologîca che il profeta deve subire a causa della sua missione. Ciò l taforico, ma con lo stesso signíficato Ger 5,22 che si riferisce alle acque del cheª ---ì-ì- avrebbe .-J,.,,,+,-, dovuto í-ng+i+ììire costituire il ilSuO suo orqoglio,orgoglio, la sua fierezza, la certezza l mare che non vinceranno la barriera loro imposta da Dio. A questi vanno - - l della Sua vita, è ìnvece la fonte del--"- disonore. '- -:-;- -La lo Parola ìp+izi;q che del un SuO tempo cuore ave- l aggiunti i passi paralleli già citatí per la radice pth che, come nei nostri versí, appare associata a ykl: lRe 22,22/ 2Cr IB,21. In entrambí íl signifi- Va avorato COn av'ìdì{++. ed era stata la gioia e la letizia del suo cuore cato di vincere è evidente ed è legato all'ínganno. (cf.l5;16; Ez 3.'l-3) ora è dìvenuta per lui obbrobrio e derisione. La +'arola Particolarmente vicini al nostro brano sono anche i passi citatí sopra di Dio)10 nOn nOn è e stataSîaKa efficace, elllUdt-cy non ììw-- è -stata -,.--- --fedele ? ?? a se stessa che si riferiscono aua lotta di Giacobbe con Dio per il fatto che lo scontro con'c"Il motìvo u'i"Íl'nostro dello -brano scherno è certamentee deua derisione' ª imparentato------*-+, è tipico klo. Nedei ghhjqmo abbìamosalmi di aualchelamento qualche non avmene tra uomini, ma tra l'uomo e Dîo anche se l'esito è diverso per- e;empio-Ìn-S'alnpl0 ?n Sal 22,8-9;ZZ,tS-'ì; 35;15-46; .X), IJ- ìv, 40,"16 -ry, --. ché Giacobbe esce dalla lotta vincitore e ottiene la benedizione, mentre Ciò che nel v. 10 emerqe ªcon - "" forza " :ì,"-Iil è+-;,, che ;er'rnine ìchglí'ìm nemici shalom dì lasciaGeremia, lascia intuire intuire coloro loGeremia stesso. non vince. Il modo in cui viene usato il nostro verbo è coìnunque con""cui un"tempo era in pace (cf. 38,22) Per il contesto e per le ricorrenze di yk} nei contesti simili nei quali as- una cer{a farmliariià - mendono il suo ìncìampare [d. Sal 35;15; 56,.7]. sume chiaramente il significato di vincere, riteníamo che anche nel nostro Se Dìo,Dio, ilìl prìmoprlrn0 a reanzzaìcrealizzare ì}ªinganno. Il1'!,l ------, è . messo----- ? alla stregua di uomini passo possa assumere lo stesso valore. falsifalSlelnganna'iOrl(CL((LOí'l-eLlL"'iiiî e ingannatori (cf. ««torrente' ª ª"-'- -- ìnfidoì»- ì---i-l- --=..-.-,??,, in Q 15;18), dîqmmaf?íCO il ,profeta appare realisrno come nel íl Nel v.l0 poi saranno gli amici divenuti nemici a progettare di ingan- giustogluStO traditoìradltO dauªalTllCOdan'amicoª- --ì-----ì,,-r;.»ììhitp?in12.6:«

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ALBERTO VELA LA PREGHIERA DI UN PlROFEIA gelo; Num 13,30: la conquista deua terra promessa; lSam 17,9: la sfida di Golia agli israeliti; Ger 1,19 e 15,20: la promessa di Dio che gli avversari e 10lo schernoSCnernO e eal al v. v. 8 o l'espressione ì c.yy-' - --..--- obbrobrìo--- e derisìone. Nel v. 11 ciò che non vinceranno sul profeta; Ger 38,22: profezia sul fatto che gli uomìni di Gereì?ìaGeremia 1nVOCa ìnvoca suiSul suoiSu01 nemici ut?auìvìª ª è' -----""-espresso --,.-.?.-? " - -? con; rlììp i duetPTT'mnl termini Sl si VerqOgnl- vergogrìì- fiducía vinceranno sul re; Ab 7b: gli amici di Edom lo víncono; Sal 13,5: il no e disonore. Nel v. IF3,- ' -ìnfine, " - ---= dì nuovo- º"-rrrì:ì vergogrìa ì- ri?ì è che ciò cheil nrofeìa il profeta Ve- ve nemico dice 'Tho vinto"; Sal 129,2 : r«dalla giovinezza molto mi hanno per- -de come:gme ilil suo suo desuno destino ì.ucìmu. ultimo. lì'ìizía a aennear:ìl ìa ì aH---., r-- - - , l seguitato, ma non hanno vintoìì; Est 6,13: «mon vinceraí su di luiìì. Più me- lì'ìizìa a delinearsì la ragione per cui il profeta accusa Dio. Eglì è vitti- nna dl COlOrO Che nCtOnO ai ìuì.' - ba" ª úctª-----'-" t-----, . -k-. ? -? ì'rìúrìirnn(ì("lìunaviO-.? . l taforico, ma con lo stesso signíficato Ger 5,22 che si riferisce alle acque del ma di coloro che ridono- -di " lui.- ---"-- La derisione " -=--co eAp'llp lo scherno sììa TnlSSlOne.dicono di una Cl( vio l mare che non vinceranno la barriera loro imposta da Dio. A questi vanno lenza psicologîca che il profeta deve subire a causa della sua missione. Ciò l ª ---ì-ì- .-J,.,,,+,-, í-ng+i+ììire il SuO orqoglio, la sua fierezza, la certezza l aggiunti i passi paralleli già citatí per la radice pth che, come nei nostri che avrebbe dovuto costituire il suo orgoglio, versí, appare associata a ykl: lRe 22,22/ 2Cr IB,21. In entrambí íl signifi- della Sua vita, è ìnvece -la fonte- del disonore. La Parola che un tempo ave- cato di vincere è evidente ed è legato all'ínganno. Va avorato COn av'ìdì{++. ed era --"-stata '- la-:-;- gioia - lo e ìp+izi;q la letizia del del SuO suo cuorecuore Particolarmente vicini al nostro brano sono anche i passi citatí sopra (cf.l5;16; Ez 3.'l-3) ora è dìvenuta per lui obbrobrio e derisione. La +'arola che si riferiscono aua lotta di Giacobbe con Dio per il fatto che lo scontro di Dio)10 nOn nOn è e stataSîaKa efficace, elllUdt-cy non ììw-- è -stata -,.--- --fedele ? ?? a se stessa non avmene tra uomini, ma tra l'uomo e Dîo anche se l'esito è diverso per- Il motìvo dello scherno e deua derisione è tipico dei salmi di lamento ché Giacobbe esce dalla lotta vincitore e ottiene la benedizione, mentre con'c" u'i"Íl'nostro -brano è certamente' ª imparentato------*-+, klo. Ne ghhjqmo abbìamo aualche qualche Geremia non vince. Il modo in cui viene usato il nostro verbo è coìnunque e;empio-Ìn-S'alnpl0 ?n Sal 22,8-9;ZZ,tS-'ì; 35;15-46; .X), IJ- ìv, 40,"16 -ry, --. lo stesso. Ciò che nel v. 10 emerqe con forza è che ì nemici dì Geremia, coloro Per il contesto e per le ricorrenze di yk} nei contesti simili nei quali as- con""cui un"tempo era in pace (cf.ª - 38,22)"" " :ì,"-Iil +-;,, ;er'rnine chglí'ìm shalom lascia lascia intuire intuire sume chiaramente il significato di vincere, riteníamo che anche nel nostro una cer{a farmliariià - mendono il suo ìncìampare [d. Sal 35;15; 56,.7]. passo possa assumere lo stesso valore. Se Dìo,Dio, ìlil prìmoprlrn0 a reanzzaìcrealizzare ì}ªinganno. Il1'!,l ------, è . messo----- ? alla stregua di uomini Nel v.l0 poi saranno gli amici divenuti nemici a progettare di ingan- falSlelnganna'iOrl(CL((LOí'l-eLlL"'iiiîfalsi e ingannatori (cf. ««torrente ìnfidoì» --=..-.-,??,, in 15;18), il ,profeta appare come íl nare e vincere il profeta, essi si propongono così di realìzzare ciò che Dio, gluStOgiusto traditoìradltO dauªalTllCOdan'amico' ª ª"-'- descrittoue:bcìî??u -- - ì---i-l- con ysì-- lucido Q..,...-. dîqmmaf?íCO ?e ??drammatico realisrno realismo nelnel da parte sua, ha già compiuto ai danni di Gererrúa e specíficano il propo- Sal 54. Tornano allaª- --ì-----ì,,-r;.»ììhitp?in12.6:«

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p î W LÀ PREGHIERÀ DI UN PROFETA .A.LBERTO VELA

íícui orecchio è íncirconciso e che non sanno prestare attenziona+:í. In 20,8 20,3; 46,5; e 49,29. In 20,10 probabilmente viene riferita come appellativo ironico che veniva dato al profeta a causa dei suoi cont'Ìnu; ;FnFn;n"c'i"di il profeta usa la stessa formula e la riferisce a sé, come se lui stesSo fosse l ?, dal momen- ora, rispetto alla parola, come coloro contro cui un tempo pronunciava i sventura. Particolarmente ironico appare questo-appelrativo, suoi oracoli e infatti riferisce alla sua sítuazíone l'espressione ííviolenza e l to che lo stesso Geremia l'aveva usato in 20,3 riferito -a-Pashur. oppressioneìì normalmente usata dai profeti per denunciare gli oppresso- 1 persecutori del profeta spiano dunque }a-sua -caduta,';'pettano che ri del popolo. l lui ceda au'inganno per vincere su di lui e procurarsi così la loro írvendet- I,'espressione mi affaticavo cercando di contenerlo, ma non ho vinto ìa)),qualCOSaCheS))efferebbesnlíì:qninprh-;------ì ------"--- ª' l qualcosa che spetterebbe solo a Dio e-che invece loro"voglio'rì'o"o'u;el? esprime la fatica di un'ímparí lotta nella quale non si può vincere. Pare í nere con le proprie maììí. Al v. 12 invece sarà Geremia a invocare sui ne- quasi clìe tutto Yessere del profeta, anche la sua fisicità sia stato intessuto, mici la vendetta, affidando però la cosa a D-io. costruito, in vista deua sua missione. Viene spontaneo auora ripensare al- le parole di Dio al momento della vocazione, quando afferma di essere sta- l Versi8 e 9 to Lui a formare iì profeta nel grembo materno (1,5): l'ultima confessione ci rimanda così al racconto della chiamata. Se nei w. 7 e 9 abbiamo la descrìzione-- +**della -- -situazione - ---ìììs- ììì s-ulin cui VCI versa Sd 11 il Non solo: il rifiuto di parlare nel trsuo nome:+», il rifiuto quindi della vo- ' profeta,chp' iì ùìaan'Fo+a nel v. 8 Ane t-r- troviamo -+, -» - - --- la = ragione. ªE la ragione è proprio la parola cazione profetica, coincide col rifiuto deua sua stessa vita, inscindibílrnen- che il profeta è costretto a prodamare. Appaiono qui tre verbi che rien- te legata con la vocazìone. Abbiamo così un aggaì'ìcio tematico con l"au- trano, con diverse sfumature, nel campo s'emantico'dena"pa;ola. tomaledizione finale. Inoltre la menzione del fuoco ci ricorda altri due te- Il v. 9 non fa altro che îlluminare 'ulteriormente ì;"sit"uazione di lotta sti di Geremia: 5,14 e 23,29 dove l'ìmmagìne del fuoco è applicata alla pa- che il profeta sta sostenendo contro Dio, cercando ad ogrìi costo di sot? rola di YHWH. La potenza distruttrice deua parola si riversa ora su colui trarsí aua propria míssione senza tuttavia- -riuscirvi. ---- .. .. --ìúDa ycììuna LCparte Ll UVI(Illl(?)troviamo che la pronuncia. Geremia non è più solo latore della parola, ma ne incar- quindi Geremia che addirittura si propone,. ,- ----, r.-.pensa - - -- di Ilull non 1 îbuîricordarsi udl 51 piùplu diu Dio, non vuole più parlare nel suo nome, mentre dall'altra questo propo na anche gli effefìi: la sorte di Gerusalemme si compie prima di tutto su di sito risulta, addirittura fisicamente, inattuabile perché perfino il CuOre e le lui. Il profeta si trova così, suo malgrado, a incarnare il suo messaggio. ossa non possono resistere al fuoco della parol:a aCCeSO ìn-ìmi. (continua) Già prima della nascita Geremia è costituit;prof;ta, 'u'om"o della paro- - ? - - - í-- -?1 Illj Il Ill.?lll-ItJ tjClld p«ll't)' ì,qla, Pe rrìrì«=ictala sua obiezione ìì,ùì IQ++, alla .-): vocazione ------rigì?ìardaª proprio il mondo della parO la e consiste nel fatto di non saper parlare- a -causa -- della giovane età (1,6) Pe, nrrs?ìrlrìproprio suCll questo, rr'ìNh-+ sí- -:fonda ! - -'- la' - conferma della mÌssíone=d; ªpa;e di D' íoy: «ítutto ciò che io ti ordinerò tu diraiìì (1,7). Ma tale parola si rivelò nella vita del profeta qualcosa di doloroso. Fat ta eccezione del primo momento dell'esercizi-o d'eua-vo'cazion'e"p"'roufetricdal-, essa, in seguito, è spesso presentata come un fuoco che brucia, che fa ma le, contro cui è inutíle sforzarsi di lottare- -- - - ,.--perché - u llllpì,ìòDlJJllC è impossibile lCbLSler€:' resistere (5,14; 20,9; 23,291 come un martello che SpaCCa la roccia (23,29), COme un motivo di obbrobrio e di scl'ìerno (6,10; 2-O-,8)-. Qui il verbo che indica il modo conacu"Î"Geremia deve profetare è assai rlCòTY'Llfnforte e non qrsì'ìrs esprime Pìì'ì-lr- il A-11-semplice -- - - -'parlare, - - .j%%* ma l'urlaree* ª - e richiama, COme già ,.,.---ba yììc s-ìììaììì«i aluLO ricordato sopra, l'urlo dena vergine. vittima. -?----- di violenza che chiama aiuto. Al tempo stesso tale verbo ci fa capire il ridicolo cui viene esposto íl pro? feta che si mette addirittura a gridare contro colui che l'ha inviato e nel cui nnY-nome - parla.- --1- Interessante notare il parauelismo con 6,10 dove sí dice <«la parola del Signore è diventata per loro oggetto di schernoì» ríferíto però a coloro íl 51 50

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.A.LBERTO VELA LÀ PREGHIERÀ DI UN PROFETA W

20,3; 46,5; e 49,29. In 20,10 probabilmente viene riferita come appellativo ironico che veniva dato al profeta a causa dei suoi cont'Ìnu; ;FnFn;n"c'i"di íícui orecchio è íncirconciso e che non sanno prestare attenziona+:í. In 20,8 sventura. Particolarmente ironico appare questo-appelrativo, il profeta usa la stessa formula e la riferisce a sé, come se lui stesSo fosse to che lo stesso Geremia l'aveva usato in 20,3 riferito -a-Pashur.?, dal momen- ora, rispetto alla parola, come coloro contro cui un tempo pronunciava i l 1 persecutori del profeta spiano dunque }a-sua -caduta,';'pettano che suoi oracoli e infatti riferisce alla sua sítuazíone l'espressione ííviolenza e l lui ceda au'inganno per vincere su di lui e procurarsi così la loro írvendet- oppressioneìì normalmente usata dai profeti per denunciare gli oppresso- ìa)),qualCOSaCheS))efferebbesnlíì:qninprh-;---qualcosa che spetterebbe solo a Dio e-che invece loro"voglio'rì'o"o'u;el?- --ì ------"--- ª' ri del popolo. l nere con le proprie maììí. Al v. 12 invece sarà Geremia a invocare sui ne- I,'espressione mi affaticavo cercando di contenerlo, ma non ho vinto esprime la fatica di un'ímparí lotta nella quale non si può vincere. Pare l mici la vendetta, affidando però la cosa a D-io. quasi clìe tutto Yessere del profeta, anche la sua fisicità sia stato intessuto, í costruito, in vista deua sua missione. Viene spontaneo auora ripensare al- le parole di Dio al momento della vocazione, quando afferma di essere sta- Versi8 e 9 to Lui a formare iì profeta nel grembo materno (1,5): l'ultima confessione l Se nei w. 7 e 9 abbiamo la descrìzione-- +**della -- -situazione - ---ìììs- ììì s-ulin cui VCI versa Sd 11 il ci rimanda così al racconto della chiamata. profeta, nel v. 8 ne troviamo la ragione. E la ragione è proprio la parola Non solo: il rifiuto di parlare nel trsuo nome:+», il rifiuto quindi della vo- chechp' iìil ùìaan'Fo+aprofeta è costrettoA t-r- -+, -» a- -prodamare. --- = Appaionoª ' qui tre verbi che rien- trano, con diverse sfumature, nel campo s'emantico'dena"pa;ola. cazione profetica, coincide col rifiuto deua sua stessa vita, inscindibílrnen- Il v. 9 non fa altro che îlluminare 'ulteriormente ì;"sit"uazione di lotta te legata con la vocazìone. Abbiamo così un aggaì'ìcio tematico con l"au- che il profeta sta sostenendo contro Dio, cercando ad ogrìi costo di sot? tomaledizione finale. Inoltre la menzione del fuoco ci ricorda altri due te- trarsí aua propria míssione senza tuttavia riuscirvi. Da una parte troviamo sti di Geremia: 5,14 e 23,29 dove l'ìmmagìne del fuoco è applicata alla pa- quindi Geremia che addirittura si propone,- - pensa---- .. .. di--ìú non ycìì ricordarsi LC Ll UVI(Illl(?) più di rola di YHWH. La potenza distruttrice deua parola si riversa ora su colui Dio, non vuole più parlare nel suo nome,. ,- ----, mentre r.-. - - -- dall'altra Ilull 1 îbuî questo udl 51 propo plu u che la pronuncia. Geremia non è più solo latore della parola, ma ne incar- sito risulta, addirittura fisicamente, inattuabile perché perfino il CuOre e le na anche gli effefìi: la sorte di Gerusalemme si compie prima di tutto su di ossa non possono resistere al fuoco della parol:a aCCeSO ìn-ìmi. lui. Il profeta si trova così, suo malgrado, a incarnare il suo messaggio. Già prima della nascita Geremia è costituit;prof;ta, 'u'om"o della paro- la, e la sua obiezione alla vocazione rigì?ìarda proprio il mondo della parO (continua) laì,q eP consiste rrìrì«=icta nel ìì,ùì fatto IQ++, di .-):non - -saper - -- - parlare- ? ª- - -a í-- causa -?1 Illj della Il Ill.?lll-ItJ giovane tjClld età p«ll't)'(1,6) e,P nrrs?ìrlrìproprio suCll questo, rr'ìNh-+ sí- -:fonda ! - -'- la' - conferma- della- -- mÌssíone=d; ªpa;e di D' íoy: «ítutto ciò che io ti ordinerò tu diraiìì (1,7). Ma tale parola si rivelò nella vita del profeta qualcosa di doloroso. Fat ta eccezione del primo momento dell'esercizi-o d'eua-vo'cazion'e"p"'roufetricdal-, essa, in seguito, è spesso presentata come un fuoco che brucia, che fa ma le, contro cui è inutíle sforzarsi di lottare perché è impossibile resistere (5,14; 20,9; 23,291 come un martello che- -- SpaCCa- - ,.-- - u la llllpì,ìòDlJJllC roccia (23,29), lCbLSler€:' COme un motivo di obbrobrio e di scl'ìerno (6,10; 2-O-,8)-. Qui il verbo che indica il modo conacu"Î"Geremia deve profetare è assai forte e non esprime il semplice parlare, ma l'urlare e richiama, COme già ricordatorlCòTY'Llfn sopra,qrsì'ìrs Pìì'ì-lr- l'urlo A-11-dena -- vergine - - -' - - .j%%* vittima die* violenza ª - che chiama aiuto. Al tempo stesso tale verbo ci fa .capire. -?-----il ridicolo,.,.---ba cui viene yììc esposto s-ìììaììì«i íl aluLO pro? feta che si mette addirittura a gridare contro colui che l'ha inviato e nel cui nomennY- - parla.- --1- Interessante notare il parauelismo con 6,10 dove sí dice <«la parola del Signore è diventata per loro oggetto di schernoì» ríferíto però a coloro íl

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Giuseppe Furioni ocd

l Giovanni Paolo II e il Carmelo

Un legame di antica data l Già il '16 ottobre 1978, il Preposito Generale dei Carmelítani Scalzí, P. Finiano Monahan, nel telegramma augurale al neo-eletto pontefice Gio- vanni Paolo II, gli rievocava la lunga amicizia che da sempre - si può dire » - ha legato Karol Wojtyla al Carmelo 1. Au'origine di tutto vi è il luogo di nascita, Wadowice, in cui sorge un convento carmelitano reso famoso dal- la santità dí P. Raffaele Kalinowski. A questo si ìega la frequentazione dei Carmelitani e la devozione aua Madonna del Carmine e al suo Scapolare. l Sarà invece un sarto di Cracovia ad appassionarlo agli scritti e alla dottri- na di san Giovanni della Croce, tanto che, qualche anno dopo, il tema del- la fede nel Santo spagrìolo sarà oggetto deua tesi di dottorato in teologia del giovane don Karol difesa all'Arìgelicum. ríQuaderni Carmelitaniì:+ intende onorare i venticinque anni dí pontífî- cato presentando l'elenco degli ínterventi di Giovanni Paolo II riguardo al Carmelo. Si tratta dei discorsi rivolti ai Carmelitani, tanto ai fratelli del- 1"Antica Osservanza come agli Scalzi, e alle Carmelitane, durante le visite alle parrocchie e ai monasteri o ricevendo i religíosi radunatí in Capitolo; delle omelíe pronunciate in occasione di beatificazioni e canonizzazioni con i relativi decreti di promulgazione; delle lettere commemorative di an- niversari significativi; ma si ripoìtano anche richiami occasionali all'inter- no di documenti o discorsi di più ampía portata, fosse pure la semplice evocazione di una figura significativa del Carmelo. Prima di consegnare ai lettori questo lungo (e arido) elenco di titoli, vogliamo però richiamare la testimonianza che lo stesso pontefice ha re-

' ííOrdo Carrrìehtarurrì Dìscalceatorurn, qìn te ab adulescentìa arrucurn novìt ex ì pso na tivitatis loco cum noìnirìe suí Raphaélis Kalinowski coniììnctum. de tua ad Petri Sedem elec- tione gaudet, gratulatur, atque te Deo et Deiparae ex corde corrìmendans et benedictionem postularìs, fiaiali animo precatur ut fides quam ex doctrirìis sancti Ioannis a Cruce mire pro- posuisti, orrmes homines in Christo et ecclesia tibi amanti oboedientia devinciat et pax ve- ra in fidei et caritatis ìu'ìitate in mundo florescat. Finianus Monahan, Generalis OCD)) (AOCD 22-23, 1977-al978, 16).

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GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO GIUSEPPE FUR?ONI

Casa generalizia. "Vita vestra est abscondita cum Christo ìn Deo". È so della sua storia di amicizia con il mondo carmelitano 2, o - per usare pa- role sue - una verità che si rìferìsce a tutti noi. Penso che si riferisca ad ogni uo- offrire?- - - -brevemente - . ..------ìììa «íuna Ll Ulld(-d cronaca uel del CllOre cuore Cne che nOn non SVanlSCe)) svanisce»:ì "I.a' mo; certamente sí riferisce ad ogrìi cristíano. Ma è una verità che attestazione resa spesso al di fuori dei discorsi ufficiali, una volta di più Se- aspetta una verifica, una testimonianza. E allora, se io guardo al mio ' r)rr'ì'nl'lnriCìtogno di una vera rh'n--,v-*r, attenzione 1- .:.4+ e di -un -ì "-sincero ª affetto. Come lo sono le parole passato, cominciando da ragazzo, quasi dalla nascita, vedo che ho vís- pronuncíate durante la visita al Teresianum4: suto vicino ad un convento carmelitano, in un luogo segnato dalla vi- ííDirei che conosco i Carmelitani Scalzi daua mia infanzia. Sono nato ta, e poi anche daua morte, di un servo di Dio: Padre Raffaele Kali- - come forse sapete - in un luogo,, iin una città, Wadowice, dove c'è ìììì nowski, che è morto come priore di Wadowice. Allora, se io ricordo convento, anche famoso, perché un tempo vi fu'SuperÌore,-Priore, il Se"r: tutto questo è perché penso che in quelle parole: "Vita nostra est ab- vo di Dio Padre Raffaele Kalinowski. Cosìª mi ª sono " abituato a vedere que- scondìta cum Christo in Deo", si riassumono un po' tutte le mie espe- SfC):l'hitrsrnnltrscmsto abito ìnolto speciale, --;-ì caratteristíco,- -- --"---'=' dai primi arìni deua mia vita. Poi rienze, le esperienze fatte da secolare perché ho incontrato da giova- mi sono abituato? ?? ?-- anche ---.. - ad- - -xììúcìcandare ad visitareVl51Ldl'el la chi-e;'a, -a pa;tec'i'p"ire 'anch"eÌ ne, da ragazzo, i Carmelítani, coi loro abiti, con la disciplina delÌa loro ana liturgia, alle cerimonie di questa chíesa. vita che si vedeva anche esternamente. E devo aggiungere che da ra- In seguito mi sono messo a studiare S. Giovanni della Croce. Ma de- gazzo andavo sempre a confessarmi nella loro chiesa, ed essendo an- vo dire che questo studio, questo interesse. per, --* vos'trao-gr"and;- . .. -- - 911 alluC 'DotÌtÍoreuSe' ui.y LLigre -). dato ultimamente in Polonia, già come Papa, non ho potuto visitare Giovanni della Croce (devo dire che ero più studioso di lui che di S. Tere- quella chiesa ma solamente la parrocchiale. - ciò che sal io li devo non a un carmelitano, nìa, -- a - ;-buon *** .,--- uo"mo -xììììsì 1"ai'c'o'º, ìaìyv, Ij e" Ul(?) Ul'le La vita carmelitana è, direi, una esemplificazione, una testimo- è più interessante - il laico che ho incontrato non era solamente studioso nianza, una manifestazione di queno che dicono queste parole paoli- conoscitore, ma uno che praticava la dottrina di--S-. -Gio;-an?rì';'d'en;'C";o"c;. ne: "Vita nostra est abscondita cum Christo in Deo": vi è espressa la Questo mi ha attirato alle sue opere, alle -op;e ªdr ªSª. Giovanni, a studiar- vostra vocazione. Veramente è una vita "abscondita cum Christo in

lo, a cercare di capirlo. Così sono arrivato- ana tesi. Ma per la tesi io do Deo". "Abscondita", si vive "in abscondito", "nascosto", "si vive in se- srropìªvrei andare arìrl-sv-r- fino 4? - alKAngelicum;- -ì? a . --. ìª non al Teresianum, e non so se il rettore greto". Si sa bene, secondo la tradizione dei vostri Genitori spirituali, Magnificoîvíagnìnco dell'Unive-rsitm-di aeu umversità di S-.'ªS. Tommaso sarà molto contento che la mia che quel "segreto" è uno spazio molto ricco. Santa Teresa dice che dè prima visita da Papa sia stata qui.. Molto-proba'ffl?;nt;il- - i-- .?. --ììs-ìììì- 't'e'm"a"d":n'aªtlellslid, Jl rcìììa ?cua LeSí, un Castello, talmente è ricca quella vita "abscondita cum Christo in il tema "San Giovanni", prevale, e l'Università, la Comunità accademica Deo". E voi avete scelto quella chiaìnata, quella strada, qtìella voca- dove è stata fatta quena tesi, eh! pare cosa secondaria. Ma lo dico sola- zione di vivere così. Di vìvere così e di portare agli altri la testimo- mente qui. Non lo ripetete mai ana gentebì, nianza di una tale vita. Devo dirvi che avete portato quella testimo- nianza a "un" ragazzo, a "un" giovane molto forte; che ha lasciato E, qualche tempo dopo, nella Casa Generalizia ocd 5: un'impronta in tutta la mia vita e sono convinto che lo fate verso tan- ti altri, in diversi paesi, in diverse città, in diversi continentiì:+. ííChe cosa posso dirvi? Forse una-----.-. sola -,,., idea, -11 un0l?JlU solo ycllblbl't)pensiero (;Ileche mi è venuto così spontaneamente entrando in questa cappella dena E, ancora con profonda gratitudine, ricevendo i partecipanti al Capi- tolo Generale dei Carmelitani Scalzi del 1985 6:

ª Un rapporto che per qua}che- tempo,- - lo-- ---ha ,...portato .,,. Q aCvìl:wìuta considerare dle ia la pOSSIDlnta possibilità di úì COn- con- sacrarsiìrsìalCarmeìn:«rìsrì-ìrrssn-,;,..'-.r:ì-ì?---:-'- al Carmelo: ((A Cracovia, in via Rakowicka, c'era ª un rnOnaSterO di Padri Carmelitg- ((E sia questa parola e questa benedizione un atto di ringrazia- ? ? mento per tutto quello che ío personalmente ho ricevuto, comincian- niden'aiutodiP.Leíìnqmnripììºúaara.-..-.i.. Scalzi. Li frequentavo? e una volta---- +** feci F. T)??---presso ,,.>w uu di- ? x,.ìiloro u i ímiei íiuei Esercizi bsercìzì Spi?rituali.bpuaituaff valendomi den'aiuto di P. Leonardo den"Addolorata.------.... -Per ,. ,I1 urì LCI certo ?u periodopeiiuuo presìpresi anCneanche ?nin considerazio-considerazio- nenelapossibilitàdientì-qrpnpìr'oí,,ì,ì-?-i-ì-=p---- la possibilità di entrare ì'ìel Carmelo. I dììbbi furono risolti ?--- dall'Arcivescovo Cardinale Sa- pieha,y-.., .. il,aìc ilquale quale - bccuììuu - secondo - ser:rìrìrìn ìo lo sme stne líìcnech-e c+ilú gli -gli-e;a+prop"ri"oÎ era ,-ì,, proprio ,.ì; ..------disse ª' brevemente: ? "Bisogna pí"ima fi- niredelmiosacerdozio.IjbreriaFrlitrirpsì-ìt;r,,.r:w.x-ì-ì=-" quello che si è cominciato".? E così---.....------3yìuvaìììiìrìaoìou,tìonoeM avvenneìì (Giovanni Paolo II, Dono ---- e -Mistero. Nel 50º º n 4/05/85 (AOCD 31/II/86, 8-9). del mio'ª" OmeliaOrneha sacerdozio, aa 'JV:arlnsu'rr==Wadowice, Ijbrería 16/06/99 Edítrice * qìrìa /0(l (AOCEª44/99,"29).Vaticana, íA rsravs -Città - - - - del-= Vaticano 1996, p. 35ì. Analoghe confidenze, rievocando gli anni di Cracovia. il papa le ha fatte anche aue mo- ' Il 22/04/79 (AOCD 24]79, 5). nache. Al monastero di «

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GIUSEPPE FUR?ONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO so della sua storia di amicizia con il mondo carmelitano 2, o Casa generalizia. "Vita vestra est abscondita cum Christo ìn Deo". È role sue - offrire brevemente «íuna cronaca del cuore che non- per svanisce»:ì usare pa- attestazione?- resa - - - spesso- . ..------al ---ìììa di fuori Ll Ulld(-d dei discorsi uel CllOre ufficiali, Cne nOnuna SVanlSCe))volta di più "I.a'Se- una verità che si rìferìsce a tutti noi. Penso che si riferisca ad ogni uo- gno di una vera attenzione e di un sincero affetto. Come lo sono le parole mo; certamente sí riferisce ad ogrìi cristíano. Ma è una verità che r)rr'ì'nl'lnriCìto rh'n--,v-*r, 1- .:.4+ - -ì "- ª ' aspetta una verifica, una testimonianza. E allora, se io guardo al mio pronuncíate durante la visita al Teresianum4: passato, cominciando da ragazzo, quasi dalla nascita, vedo che ho vís- ííDirei che conosco i Carmelitani Scalzi daua mia infanzia. Sono nato suto vicino ad un convento carmelitano, in un luogo segnato dalla vi- - come forse sapete - in un luogo,, iin una città, Wadowice, dove c'è ìììì ta, e poi anche daua morte, di un servo di Dio: Padre Raffaele Kali- convento, anche famoso, perché un tempo vi fu'SuperÌore,-Priore, il Se"r: nowski, che è morto come priore di Wadowice. Allora, se io ricordo vo di Dio Padre Raffaele Kalinowski. Così mi sono abituato a vedere que- tutto questo è perché penso che in quelle parole: "Vita nostra est ab- stoSfC):l'hitrsrnnltrscm abito ìnolto speciale, --;-ì caratteristíco,- -- --"---'=' daiª primiª " arìni deua mia vita. Poi scondìta cum Christo in Deo", si riassumono un po' tutte le mie espe- mi sono abituato? ?? ?-- anche ---.. - ad- - -xììúcìcandare ad visitareVl51Ldl'el la chi-e;'a, -a pa;tec'i'p"ire 'anch"eÌ rienze, le esperienze fatte da secolare perché ho incontrato da giova- ana liturgia, alle cerimonie di questa chíesa. ne, da ragazzo, i Carmelítani, coi loro abiti, con la disciplina delÌa loro In seguito mi sono messo a studiare S. Giovanni della Croce. Ma de- vita che si vedeva anche esternamente. E devo aggiungere che da ra- vo dire che questo studio, questo interesse per * vos'trao-gr"and; 'DotÌtÍoreuSe' gazzo andavo sempre a confessarmi nella loro chiesa, ed essendo an- Giovanni della Croce (devo dire che ero. più, --studioso - . .. -- - 911di lui alluC che ui.y di LLigreS. Tere- -). dato ultimamente in Polonia, già come Papa, non ho potuto visitare sal io li devo non a un carmelitano, nìa a ;-buon uo"mo 1"ai'c'o'º, e" - ciò che quella chiesa ma solamente la parrocchiale. è più interessante - il laico che ho incontrato, -- - *** .,--- non -xììììsì era solamente ìaìyv, Ij Ul(?) studioso Ul'le La vita carmelitana è, direi, una esemplificazione, una testimo- conoscitore, ma uno che praticava la dottrina di--S-. -Gio;-an?rì';'d'en;'C";o"c;. nianza, una manifestazione di queno che dicono queste parole paoli- Questo mi ha attirato alle sue opere, alle -op;e ªdr ªSª. Giovanni, a studiar- ne: "Vita nostra est abscondita cum Christo in Deo": vi è espressa la lo, a cercare di capirlo. Così sono arrivato ana tesi. Ma per la tesi io do vostra vocazione. Veramente è una vita "abscondita cum Christo in vreisrropìª andare arìrl-sv-r- fino 4? - alKAngelicum;- -ì? a . --. ìª non al -Teresianum, e non so se il rettore Deo". "Abscondita", si vive "in abscondito", "nascosto", "si vive in se- îvíagnìncoMagnifico dell'Unive-rsitm-di aeu umversità di S-.'ªS. Tommaso sarà molto contento che la mia greto". Si sa bene, secondo la tradizione dei vostri Genitori spirituali, prima visita da Papa sia stata qui. Molto-proba'ffl?;nt;il 't'e'm"a"d":n'aªtlellslid, che quel "segreto" è uno spazio molto ricco. Santa Teresa dice che dè il tema "San Giovanni", prevale,. e l'Università,- - i-- .?. --ììs-ìììì- la Comunità Jl rcìììa accademica ?cua LeSí, un Castello, talmente è ricca quella vita "abscondita cum Christo in dove è stata fatta quena tesi, eh! pare cosa secondaria. Ma lo dico sola- Deo". E voi avete scelto quella chiaìnata, quella strada, qtìella voca- mente qui. Non lo ripetete mai ana gentebì, zione di vivere così. Di vìvere così e di portare agli altri la testimo- nianza di una tale vita. Devo dirvi che avete portato quella testimo- E, qualche tempo dopo, nella Casa Generalizia ocd 5: nianza a "un" ragazzo, a "un" giovane molto forte; che ha lasciato ííChe cosa posso dirvi? Forse una sola idea, un solo pensiero che un'impronta in tutta la mia vita e sono convinto che lo fate verso tan- mi è venuto così spontaneamente-----.-. entrando -,,., -11in questa 0l?JlU cappella ycllblbl't) dena (;Ile ti altri, in diversi paesi, in diverse città, in diversi continentiì:+. E, ancora con profonda gratitudine, ricevendo i partecipanti al Capi- ª Un rapporto che per qua}che tempo lo ha portato a considerare la possibilità di COn- tolo Generale dei Carmelitani Scalzi del 1985 6: sacrarsiìrsìalCarmeìn:«rìsrì-ìrrssn-,;,..'-.r:ì-ì?---:-'- al Carmelo: ((A Cracovia,- in via ,-Rakowicka, ------,... .,,. c'era ª Q Cvìl:wìuta un rnOnaSterO dle ia pOSSIDlnta di Padri Carmelitg- úì con- ni Scalzi. Li frequentavo e una volta feci presso di loro i miei Esercizi Spi?rituali valendomi ((E sia questa parola e questa benedizione un atto di ringrazia- den'aiutoden'aiutodiP.Leíìnqmnripììºúaara.-..-.i.. di P. Leonardo? den"Addolorata.---- +** F. T)??--- Per ,,.>w urì uu -certo ?x,.ìi uperiodo í íiuei? ? bsercìzì presi anche .bpuaituaff in considerazio- valendomi mento per tutto quello che ío personalmente ho ricevuto, comincian- nenelapossibilitàdientì-qrpnpìr'oí,,ì,ì-?-i-ì-=p---- la possibilità di entrare ì'ìel Carmelo.------.... I dììbbi - ,. ,I1 furono LCI ?u risolti peiiuuo ?--- dall'Arcivescovo presì anCne ?n Cardinale considerazio- Sa- pieha,y-.., .. il,aìc qualeil quale - bccuììuu - secondo - ser:rìrìrìn ìo lo sme stne líìcnech-e c+ilú gli -gli-e;a+prop"ri"oÎ era ,-ì,, proprio ,.ì; ..------disse ª' brevemente: ? "Bisogna pí"ima fi- nire quello che si è cominciato".? E così---.....------3yìuvaìììiìrìaoìou,tìonoeM avvenneìì (Giovanni Paolo II, Dono e Mistero. Nel 50º deldelmiosacerdozio.IjbreriaFrlitrirpsì-ìt;r,,.r:w.x-ì-ì=-" mio sacerdozio, Ijbrería Edítrice Vaticana, Città del Vaticano 1996, ---- p. 35ì. - "'ª OmeliaOrneha a 'JV:arlnsu'rr==Wadowice, 16/06/99 * qìrìa /0(l (AOCEª44/99,"29). íA rsravs ------= º n 4/05/85 (AOCD 31/II/86, 8-9). ' Il 22/04/79 (AOCD 24]79, 5). Analoghe confidenze, rievocando gli anni di Cracovia. il papa le ha fatte anche aue mo- ' Il 24/Ol/82 (AOCD 27/82: 5:6). nache. Al monastero di «

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GrUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL C.RMEL0

do dagli anni giovanilí, dalla spiritualità carmelitana. Voi sapete bene ííCari fratelli e sorelle, la canonizzazione di ieri mi ha fatto ritor- che nella città dove sono nato-e dove son8 stato-uno studen"te'gio;a'l nare nella città della mia giovinezza. Proprio in quella città, ai piedi dei ne, ragazzo, fino agli esami di maturità c'era una cìaus-ura-;a;meìi;;- monti Beskidy, alcuni anni prima è morto Padre Raffaele Kalinowski. na, una clausura una volta presieduta dal B. Raffaele Kalino;s'kr'c:h'e Erano gli ultimi anni deua Polonía assente sulle carte geografiche del- ho avuto la gioia di alzare agli onori degli altari-.-Allora,"io'de'vo "c'o"n": l'Europa, spartita con la forza fra tre stati invasori. Io ho avuto la for- l fessarmi che in questa chiesa di questa Icomunità -carrììJelitana della tuna di nascere nella Polonia indipendente. È giunto il momento in cui mia città natale ho potuto approfittare molto sp-ecialmente-;el"sacra": posso pienamente rendermi conto di quanto io stesso e tutta la mia l mento della riconciliazione, deua penitenza. Si andaì:;-mo-?to volentie- generazione siamo debitori di tuttí coloro che per questa libertà della ri a questa chìesa un poco lontana e su una collina a confes;arsÌ-. Patria hanno faticato, lottato, sofferto, sono stati condannati a morte l E poi tutto l'incontro con l'opera dei due santi,-sop;a;tto COn o all'esilio in Siberia. In essi si purificava la nobile gemma dena libertà, San Giovanni deua Croce, nei tempi poste'rio-ri mr-ha'dat'ao'un'a grand'; macchiata dalle generazioni anteriori con l'eccessiva cura degli inte- ílluminazione spirituale, specialmente durante gU studi teologicî. Così ressí privati, l'egoismo e i molteplici abusi. Padre Raffaeìe Kalinowski ricevendovi e parlando tutto questo che ho parlato,-ho -avuto-dWvanti ha contribuito in modo particolare a rendere nobile questa gemma di ai miei occhi tutta la mia esperienza personale nei diversÌ'pe;iodiª d'elS libertà dei polacchi. Fa parte di coloro che ci hanno lasciato la più la vita, nella mia vita in cui la presenza spirituale -ca;;;lit'aFrìa'era'm'oll splendida ereditàì:ì. to forteìì. Infine, tornando a Wadowice, nel viaggio compiuto in Polonia nel Da tutti questi interventi emerge con forza il singolare affetto per iì 1999, durante il quale aveva beatificato anche P. Alfonso Mazurek 1º: Carmelo di Wadowice e per P. Raffaele Kalinowski. Il papa lo ha ricorda? rt?n modo particolare voglio salutare i padri carmelitani scalzi di to nel dúscorso della beatificazione insieme a Fra Alberto () Chmíe- Górka di Wadowice. Ci incontríamo ínfattí in una circostanza ecce- lowski 7, in occasione dena dedicazione dena nuov-a-chi'e'sa 'di ';'a'n"P'ie"t'r'oª7n zionale: quest'anno, il 27 agosto, cade il centenario della consacrazio- Wadowice il-14 ';go-sto :g"ì 8,"iì', incontrando i pellegrini polacchi il giorno do- ne della chiesa di san Giuseppe, presso il convento fondato da san Raf- po la canonizzazíone"': faele Kalinowski. Come nella mia giovinezza, infanzia, mi reco in spi- rito a quel luogo dí paraticolare culto della Beata Verg'ne del Monte Carmelo, che esercitava un'influenza così grande suna spiritualità del- la terra di Wadowice. Io stesso ricevetti ìn quel luogo numerose gra- I va andare dane Carìnelitane. Voi sapete per scienza infusa. Sapete anche qual è la vostra vo- zie, di cui oggi esprimo riconoscenza al Signore. E lo scapolare lo por- (Il'ì(.2cazione. qÌ smrì!r's Penso A;a unaìiìªìg,= frase í A dirsr'rs S. Teresaor- ìnrs del---'- Bambino- -- Gesù- "in? corde Ecclesiae amor erO". Che to ancora, così come l'ho messo dai carmelitani a Górka a poco più di cosa si vuole di più?yì (AOCD 25/80. 39)., -- E ---.-..., ane monache ,. ,. ,amòcyìyìC, di S. Giuseppe, bìblllpl sempre e IiI ílOma,in Roma, 1l il dieci anni. Sono lieto perché mi è stato dato di beatificare, insieme a '14/03/82: ««Nella mia vita ho parecchje volte visitato le vostre=" consorelle" - neua mia pairia, specialmentesoecialmentení-nqmigrií-+ùoa,.,,...------ì--- nella mia città, e devo constatare che se cerchi la gioia devi entrare nella clau- cento e otto martiri, anche il beato Padre Alfonso Maria Mazurek, suraRllrR delìe òeollro suore, cììrs'raù delle carmelitaneìì A -'n - - - -1:º? (AOC-D-:;7/&2,-'laO).º - - - ' "'- =º ª-- - -' alunno, e più tardi benemerito educatore del seminario minore an- ' Avvenuta a Cracovia jl22 giugììo+a , ?? "è3: --. í«D;sidero -.. ------,Hì?ìy,)cìc aggiì?ìngere ì..ìì'ò che queStaquesia èe ancheanCne u?rìa una nesso al convento. Ebbi occasione di incontrarmi personalmente con rn?ia gíoía paìticolare, perché ambedue- queste, ++ -----,y.,.ì..ìoy meravigliose ìì,)uìc figure ìììììni SOnObuíìu sempresempre Statestate rnolto vicihp «niîi'ì-ììzìmoìt.-- xí; 'w-...-.. - --- ª-= ? ª ' questo testimone di Cristo, che nel 1944, come priore del convento di moltozÌíìnp vicinerli nrrnììnî spiritualmente. i'n r,,.-.ª. r..:ì..-.. Mi hanno í A rs.-r,sempre -., ?- indicato =------.?- - **la ...via -l a? qúcììa quella .'-aìiuia, santità, buì?che èe lalìll VOCa- voca' datezione òadi ogrìììno Kqì-íìì inWnihìla Gesù Cristoìì Y,òl qrìc-ì (AOCD? -.ì 28/83,--?. --?-, ? -'l'l). --,. --= ,Queste ------c due ììu,3uì figure c I:'l-(Ill0 erano 91d g'à S{aKe state rlCOrricor Czerna, suggeuò la sua fedeltà a Dio con la morte per martirio. Mi in- date da Karol Wojtyla nel 1963,, nel centenario------. *+dell"insurrezione ...,,...-LwììC ul digì.-lllldlU, gennaio, aaVal'ln davanti anaalla chiesa dei Padri Carmelitani Scalzi, come testimonia la lapide ivi posta. La traduzione ita- ginocchio con venerazione presso le sue reliquíe che riposano proprio liana di quena rievocazione si trova in K. Wojtyla, Irrìiei amici, CSEO-Il Sabato, Milano 1990, nella chiesa di san Giuseppe e rendo grazie a Dio per il dono della vi- pp. 55-62. ta, del martirio e della santità dí questo grande religiosoìì. " ííLa nuova chiesa si inserisce nel,- panorama ------... dell'antica.....La Y V auuWlì-CWadowice udl dal IdLO lato aeua dena .»Kgl'yg Skawa narrocchia?e delle prime mp altì?ì?re :xìrì'ìrs dei srromt, Beschidi =ìì- e .'h:....-si colloca 2-ì non'rr- - soltamo"= accanto ' - al vecchio tempio della parrocchia, ma anche accanto alla chiesa dei PP. Carmelitani,' dove, an"irìizio di questo Se- colo,colo. eraer,ì priorerwìrìrp il iìbeato hp-trs P. 'p Rafal D-,l,ì .Kalinowski w.ì:-.-.-..-ì-: (la tì- cui - ? canonìzzazione attendiamo anCOra que- st'anrìo a Roma)ìì,(INSRoma)ìì (INS XrV/2/'Jl.XrV/2/9L 226"2315.-22R-p:'ìíì ' n 18/lí/911 (AOCD 36-37/91-92, 22-23). ìO II 16/0699 (AOCD 44/99, 29-30).

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GrUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL C.RMEL0 do dagli anni giovanilí, dalla spiritualità carmelitana. Voi sapete bene ííCari fratelli e sorelle, la canonizzazione di ieri mi ha fatto ritor- che nella città dove sono nato-e dove son8 stato-uno studen"te'gio;a'l nare nella città della mia giovinezza. Proprio in quella città, ai piedi dei ne, ragazzo, fino agli esami di maturità c'era una cìaus-ura-;a;meìi;;- monti Beskidy, alcuni anni prima è morto Padre Raffaele Kalinowski. na, una clausura una volta presieduta dal B. Raffaele Kalino;s'kr'c:h'e Erano gli ultimi anni deua Polonía assente sulle carte geografiche del- ho avuto la gioia di alzare agli onori degli altari-.-Allora,"io'de'vo "c'o"n": l'Europa, spartita con la forza fra tre stati invasori. Io ho avuto la for- fessarmi che in questa chiesa di questa Icomunità -carrììJelitana della tuna di nascere nella Polonia indipendente. È giunto il momento in cui l mia città natale ho potuto approfittare molto sp-ecialmente-;el"sacra": posso pienamente rendermi conto di quanto io stesso e tutta la mia mento della riconciliazione, deua penitenza. Si andaì:;-mo-?to volentie- generazione siamo debitori di tuttí coloro che per questa libertà della l ri a questa chìesa un poco lontana e su una collina a confes;arsÌ-. Patria hanno faticato, lottato, sofferto, sono stati condannati a morte E poi tutto l'incontro con l'opera dei due santi,-sop;a;tto COn o all'esilio in Siberia. In essi si purificava la nobile gemma dena libertà, l San Giovanni deua Croce, nei tempi poste'rio-ri mr-ha'dat'ao'un'a grand'; ílluminazione spirituale, specialmente durante gU studi teologicî. Così macchiata dalle generazioni anteriori con l'eccessiva cura degli inte- ricevendovi e parlando tutto questo che ho parlato,-ho -avuto-dWvanti ressí privati, l'egoismo e i molteplici abusi. Padre Raffaeìe Kalinowski ai miei occhi tutta la mia esperienza personale nei diversÌ'pe;iodiª d'elS ha contribuito in modo particolare a rendere nobile questa gemma di la vita, nella mia vita in cui la presenza spirituale -ca;;;lit'aFrìa'era'm'oll libertà dei polacchi. Fa parte di coloro che ci hanno lasciato la più to forteìì. splendida ereditàì:ì. Da tutti questi interventi emerge con forza il singolare affetto per iì Infine, tornando a Wadowice, nel viaggio compiuto in Polonia nel Carmelo di Wadowice e per P. Raffaele Kalinowski. Il papa lo ha ricorda? 1999, durante il quale aveva beatificato anche P. Alfonso Mazurek 1º: to nel dúscorso della beatificazione insieme a Fra Alberto (Adam) Chmíe- rt?n modo particolare voglio salutare i padri carmelitani scalzi di lowski 7, in occasione dena dedicazione dena nuov-a-chi'e'sa 'di ';'a'n"P'ie"t'r'oª7n Górka di Wadowice. Ci incontríamo ínfattí in una circostanza ecce- Wadowice il-14 ';go-sto :g"ì 8,"iì', incontrando i pellegrini polacchi il giorno do- zionale: quest'anno, il 27 agosto, cade il centenario della consacrazio- po la canonizzazíone"': ne della chiesa di san Giuseppe, presso il convento fondato da san Raf- faele Kalinowski. Come nella mia giovinezza, infanzia, mi reco in spi- rito a quel luogo dí paraticolare culto della Beata Verg'ne del Monte Carmelo, che esercitava un'influenza così grande suna spiritualità del- va andare dane Carìnelitane. Voi sapete per scienza infusa. Sapete anche qual è la vostra vo- la terra di Wadowice. Io stesso ricevetti ìn quel luogo numerose gra- I cazione. Penso a una frase di S. Teresa del Bambino Gesù "in corde Ecclesiae amor erO". Che zie, di cui oggi esprimo riconoscenza al Signore. E lo scapolare lo por- cosa(Il'ì(.2 siqÌ vuolesmrì!r's di A; più?yì ìiìªìg,= (AOCD í A rsr'rs 25/80. or- ìnrs 39). ---'- E - ane-- monache- ?di S. Giuseppe, sempre in Roma, il to ancora, così come l'ho messo dai carmelitani a Górka a poco più di '14/03/82: ««Nella mia vita ho parecchje, -- volte ---.-..., visitato ,. ,. ,amòcyìyìC,le vostre consorelle bìblllpl neua e IiI ílOma,mia pairia, 1l dieci anni. Sono lieto perché mi è stato dato di beatificare, insieme a specialmentesoecialmentení-nqmigrií-+ùoa,.,,...------ì--- nella mia città, e devo constatare che se cerchi=" la gioia" - devi entrare nella clau- suraRllrR delìe òeollro suore, cììrs'raù delle carmelitaneìì A -'n - - - -1:º? (AOC-D-:;7/&2,-'laO).º - - - ' "'- =º ª-- - -' cento e otto martiri, anche il beato Padre Alfonso Maria Mazurek, ' Avvenuta a Cracovia jl22 giugììo "è3: í«D;sidero aggiì?ìngere che queSta è anche u?rìa alunno, e più tardi benemerito educatore del seminario minore an- rn?ia gíoía paìticolare, perché ambedue+a , ?? queste--. -.. -- meravigliose - -- --,Hì?ìy,)cìc figure ì..ìì'ò ìni SOnOquesia sempre e anCne State una nesso al convento. Ebbi occasione di incontrarmi personalmente con moltornolto vicine vicihp spiritualmente. «niîi'ì-ììzìmoìt.-- Mi hanno xí; 'w-...-..sempre- , ++ indicato------,y.,.ì..ìoy --- ª-= la ? via ª ' aìì,)uìc quella ìììì santità, buíìu che sempre è la VOCa- state zionezÌíìnp dirli ogrìììnonrrnììnî ini'n Gesù r,,.-.ª. Cristoìì r..:ì..-.. (AOCDí A rs.-r, 28/83, -., ?- =- -'l'l).- ----.?- Queste- ** ... -l due ? qúcììa figure .'-aìiuia, erano buì? g'à statee lìll voca'ricor questo testimone di Cristo, che nel 1944, come priore del convento di date daòa Karol Kqì-íìì Wojtyla Wnihìla nel Y,òl1963, qrìc-ì nel? centenario -.ì --?. --?-, ? - -dell"insurrezione-,. --= , ------c ììu,3uì dic I:'l-(Ill0gennaio, 91d davanti S{aKe rlCOr ana Czerna, suggeuò la sua fedeltà a Dio con la morte per martirio. Mi in- chiesa dei Padri Carmelitani Scalzi,, come------. testimonia *+ ...,,...-LwììC la lapide ivi ul posta.gì.-lllldlU, La traduzione aaVal'ln alla ita- ginocchio con venerazione presso le sue reliquíe che riposano proprio lianapp. 55-62. di quena rievocazione si trova in K. Wojtyla, Irrìiei amici, CSEO-Il Sabato, Milano 1990, nella chiesa di san Giuseppe e rendo grazie a Dio per il dono della vi- " ííLa nuova chiesa si inserisce nel panorama dell'antica Wadowice dal lato dena Skawa ta, del martirio e della santità dí questo grande religiosoìì. e delle prime altì?ì?re dei Beschidi e si ,-colloca ------non ... soltamo.....La Y Vaccanto auuWlì-C al vecchioudl IdLO tempioaeua .»Kgl'yg della parrocchia,narrocchia? ma mp anche :xìrì'ìrs accanto srromt, alla =ìì- chiesa .'h:....- dei 2-ì PP. 'rr- Carmelitani,- "= ' dove,- an"irìizio di questo Se- colo,colo. eraer,ì priorerwìrìrp il iìbeato hp-trs P. 'p Rafal D-,l,ì .Kalinowski w.ì:-.-.-..-ì-: (la tì- cui - ? canonìzzazione' attendiamo anCOra que- st'anrìo a Roma)ìì,(INSRoma)ìì (INS XrV/2/'Jl.XrV/2/9L 226"2315.-22R-p:'ìíì ' n 18/lí/911 (AOCD 36-37/91-92, 22-23). ìO II 16/0699 (AOCD 44/99, 29-30).

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GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO GIUSEPPE FURIONI

Il rìchiamo allo Scapolare cì ricorda un altro elemenìo che lega il pa- E nella parrocchìa di S. Maria in Traspontina'3: pa ai Carmelitani, più profondo e più intimo come è la sua devozione a «tDa bambino ho vissuto in una cittadina e in una parrocchia dove Maria, segrìo di una peculiare í«spiritualitàìì di cui si sente partecipe '1. Arì- yi era anche un monastero, un convento carmelitano, e dove ho impa- che qui vale la pena di ricordare le manifestazioni di tenerezza píù sigrìifi- rato questa-gr-arìde-tradizione carmelitana che ha le radici nel Vecchio cative. Nell'incontro con i giovani a Mostacciano, dove sono presenti i Testamento, 'col -p'r-ofeta Elia, e che poi si è rirìnovata e ripristinata nel Carmelitani deu'Antica Osservanzal2: Me;"o'Ív'o 'ed"è 'a;rivata sino a noì,ªfin qui, vîcino al Vaticano, e fino a í«Qui vorrei anche farvi una confidenza personale. Mi trovo nena 'ffiuesto Papa che è legato a questa tradizione carmelitana dai suoi arìni piÙ giovarìiliìì. parrocchia dedicata alla Vergine del Carmelo. Devo dirvi che nella mia l età giovanile, quando ero come voi, ena mí ha aiutato: non potrei díre in che misura, ma penso in una misura immensa. Mi ha aiutato a tro- E, ancora, parlando ai g'ovani di Lorenzago "? : vare la grazia propria della mia età, della mia vocazioììe. Approfittan- í«(j ìncontriamo ana vigilia del g'orno dena Vergine del Monte Car- do dena visita nena parrocchia dedicata a lei, aua Vergine del Monte melo.-Son-o tanti coloro ch'; alla Madonna del Monte Carmelo devono Carmelo, voglio dire questo, voglio testimoniare questo, perché que- l;-vittoria -suue tentazioni dena vita. Posso, aua vìgilia dì questa sua sta testin'ìonianza sia anche proficua, utile per ciascuno di voi giovani. ';mm-emorazione-,-pregare insieme con voi e ricordare tutto quello cl'ìe E un aspetto molto particolare delle ricchezze spirîtuali dena Vergine, de;:"aua Vergine ªdel Monte Carmelo per la tradizione del Sacro Sca- della Madre di Cristo, perché la sua missione carmelitana, quella che polare,-a cui-s=ono legato dagli anni della fanciuuezza. Vi auguro di con- prende inizio dal Monte Carmelo, in Terra Santa, è legata ad una ve- tPinuare su 'questa strada che ci porta verso questa grandissima monta- ste. Questa veste si chiama Sacro Scapolare. Io devo tanto negli anni gna che è Gesù Cristoìì. giovanili a questo suo scapolare carmelitano. Che la madre sia sempre sonecita, si preoccupi dei vestiti dei suoi figli, che siano ben vestiti, è E ai fedeli di Aosta '5 : una cosa bella. rrRingrazio anzitutto il Vescovo di Aosta, Mons. Ovidio Lari, e gli al- Quando mancano qì?ìesti vestiti, quando i giovani sono più ener- tri Presuri della Regione; ringrazio il Vescovo d'Aosta per avermì rì- gici dei loro vestiti, quando prorompono in una energia superiore a quella che iloro vestiti possono sopportare, la madre cerca di ripara- re i vestiti dei suoi ragazzí. Forse anche i figli hanno bisogno di più di '3 Il 10/02/')1 (TR 91, 156-159). un vestito stupendo. Ecco, la Vergine del Carmelo, Madre del Sacro " Il 15/07/93 (INS XVI/2/93, 60). Scapolare, ci parla di questa cura materna, di questa sua preoccupa- " H 21/08/94 (AOCD ª39794,-'13).ªGìovamìi Paolo II non ha mancato di sottolineare quanto zione nel vestirci. Vestirci nel senso spirituale; vestirci con la grazia di sia Stata importante per la sua formazione la devozione aua Madorìrìa del Carmine e auo Sca- Dio, e aiutarci a portare sempre questa veste bianca. [...] polare anChe nel librO-interviSta con VitCoriO MeSSori: ííLa prìma forma [di devoziOne maria? Ecco, non vorrei prolungare la mia risposta. Vi sono grato per que- nal, la più antica, è legata alle soste dììrante l'infanzia davanti all"imrrìagirìe della Madonna del Perpetuor eí'petuu ->Uì.ì-îììSoccorso :51} nella ììcsìcì chiesa yìììy parrocchiale- - ì------di . .Wadow'ce, ? ? ? , è legata? aua tradizione deuo sca- sto incontro e vi auguro di trovare sempre la protezione materna della polarepOiai'e carmelitano, caì-ìììcuraììv, particolarmente yùìtìy.úì,.x...... eloquente .-.,----- ? e? ricca? di simbolismo, che conobbi sirì daua giovirìezzaglOVllleZLd per pcì iì u traìnite u aììì?ìrv del--" yy- convento ------. deí *+e" carmelitani ª ?-'ì-x-sî--»..ì.-..-:-?------. "sopra, la aìcìcìì collirìa" vs nena g'aì?r'u>sìrìr>'nrlrìl;q ìnia città natale»ì Madre di Cristo, Vergine del Monte Carmelo, come l'ho trovata ioì». (Giovamìi Paolo II (COl'ì Vittorìo Messori), Arnoldo Mondadorì, 1994, p. 232); rìevocando la ts"toÌruivaªdeffaÎ sua"v;c'azione-s':acerdo;aÌe: ítNaturalmente, parlando dene origini deua mia voca? Sziloun"eªZllJubk'ìaLCkl.lvìaìc,ìlxììlp-=.,,.-...-..----- s"a"c"eªrd"o'tªal'e", non"pWsso"dimenHcar; --- íl rilo-mariano .ªLa venerazione alla Mar3re di Dio nel- la sua forma tradizionale mi viene dana farniglia e dana parrocchia di Wadowice. [.. .] Inoltre, a " Così, il 14 dìceìrìJare "86, visitando la parrocchia di ttRegina mundiìr: tíSaluto tutti i pre- IWªSauddowi"º"c"e',"ªc"'era"sì?ìll"a"a"collina ììn mo';stero carmelitarìo, la cììi fondazione risaliva ai tempi di senti e, tramite voi, tutti i gruppi di apostolato dei laici, gruppi diversi, caratterizzati, da un San Raffaele Kalinowski. Gli abitarìti di Wadowice lo frequentavano in gran nuìnero, e ciò non CertO prOi arnma, da una certa spirituah'tà. Ad esempìo, C'è la spìrìtuahta carmehtana Che m)ªarì"'caªv"a'i"';iflªe"'tt'ersi m' urìa'diffus-a deÓozione per lo scapolare della Madorìrìa del Carmirìe. ha il suo segrìo visîbile nello scapolare carmelitano, che io porto da tami anni. Poi c'è ììna IAn"a"c"h"'io' ªlo"ri'c'e"v" e't'ti", c;edo"au"e7tà-di di;ci' an;-,-e lo porto tuttora. Sì andava dai Carm entani an- spiritualità neocatecì?ìmenale e di altri gruppi. Altri prograrnmi, altre spiritualità. Tutti con- "che""p'e'r" cÍuonfesvsWrsi."F'u-così" ch;, tarìto" ;eu-a? -ì! chiesa--- : w-nr=c.-.-..:. parrocchiale . ,ìr,ììº-ìrìr,írx?romqa quanto in queua del finn Carìne- í:ll tribuiscono al bene comune della Chiesa. Ciò che dico corrisponde alle parole di sarì Paolo: lo, sì forrrìò la rrìia de'vozìone mariana durante g}ì anni deìl"infanzia e dell'adolescenza fino al la Chiesa corpo di Cristoìì (INS IX/2/86, 19614962). 'cºons' e'guirrì""' e"ntO d;?la mªatììrità-:lassicaìì (G-iovarìrìi Paolo II, Dono e Mistero. Nel 50o del mio sa í2 Il 15/m/89 (INS XII/1/89, 104-116; TR 89, 38-39). ceì:dozioT Iib;eria EditrÌce Vaticana, Città del Vaticano 1996. p. 37).

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GIUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO

Il rìchiamo allo Scapolare cì ricorda un altro elemenìo che lega il pa- E nella parrocchìa di S. Maria in Traspontina'3: pa ai Carmelitani, più profondo e più intimo come è la sua devozione a «tDa bambino ho vissuto in una cittadina e in una parrocchia dove Maria, segrìo di una peculiare í«spiritualitàìì di cui si sente partecipe '1. Arì- yi era anche un monastero, un convento carmelitano, e dove ho impa- che qui vale la pena di ricordare le manifestazioni di tenerezza píù sigrìifi- rato questa-gr-arìde-tradizione carmelitana che ha le radici nel Vecchio cative. Nell'incontro con i giovani a Mostacciano, dove sono presenti i Testamento, 'col -p'r-ofeta Elia, e che poi si è rirìnovata e ripristinata nel Carmelitani deu'Antica Osservanzal2: Me;"o'Ív'o 'ed"è 'a;rivata sino a noì,ªfin qui, vîcino al Vaticano, e fino a í«Qui vorrei anche farvi una confidenza personale. Mi trovo nena 'ffiuesto Papa che è legato a questa tradizione carmelitana dai suoi arìni parrocchia dedicata alla Vergine del Carmelo. Devo dirvi che nella mia piÙ giovarìiliìì. età giovanile, quando ero come voi, ena mí ha aiutato: non potrei díre l in che misura, ma penso in una misura immensa. Mi ha aiutato a tro- E, ancora, parlando ai g'ovani di Lorenzago "? : vare la grazia propria della mia età, della mia vocazioììe. Approfittan- í«(j ìncontriamo ana vigilia del g'orno dena Vergine del Monte Car- do dena visita nena parrocchia dedicata a lei, aua Vergine del Monte melo.-Son-o tanti coloro ch'; alla Madonna del Monte Carmelo devono Carmelo, voglio dire questo, voglio testimoniare questo, perché que- l;-vittoria -suue tentazioni dena vita. Posso, aua vìgilia dì questa sua sta testin'ìonianza sia anche proficua, utile per ciascuno di voi giovani. ';mm-emorazione-,-pregare insieme con voi e ricordare tutto quello cl'ìe E un aspetto molto particolare delle ricchezze spirîtuali dena Vergine, de;:"aua Vergine ªdel Monte Carmelo per la tradizione del Sacro Sca- della Madre di Cristo, perché la sua missione carmelitana, quella che prende inizio dal Monte Carmelo, in Terra Santa, è legata ad una ve- polare,-a cui-s=ono legato dagli anni della fanciuuezza. Vi auguro di con- ste. Questa veste si chiama Sacro Scapolare. Io devo tanto negli anni tPinuare su 'questa strada che ci porta verso questa grandissima monta- giovanili a questo suo scapolare carmelitano. Che la madre sia sempre gna che è Gesù Cristoìì. sonecita, si preoccupi dei vestiti dei suoi figli, che siano ben vestiti, è E ai fedeli di Aosta '5 : una cosa bella. Quando mancano qì?ìesti vestiti, quando i giovani sono più ener- rrRingrazio anzitutto il Vescovo di Aosta, Mons. Ovidio Lari, e gli al- gici dei loro vestiti, quando prorompono in una energia superiore a tri Presuri della Regione; ringrazio il Vescovo d'Aosta per avermì rì- quella che iloro vestiti possono sopportare, la madre cerca di ripara- re i vestiti dei suoi ragazzí. Forse anche i figli hanno bisogno di più di un vestito stupendo. Ecco, la Vergine del Carmelo, Madre del Sacro '3 Il 10/02/')1 (TR 91, 156-159). " Il 15/07/93 (INS XVI/2/93, 60). Scapolare, ci parla di questa cura materna, di questa sua preoccupa- " H 21/08/94 (AOCD ª39794,-'13).ªGìovamìi Paolo II non ha mancato di sottolineare quanto zione nel vestirci. Vestirci nel senso spirituale; vestirci con la grazia di sia Stata importante per la sua formazione la devozione aua Madorìrìa del Carmine e auo Sca- Dio, e aiutarci a portare sempre questa veste bianca. [...] polare anChe nel librO-interviSta con VitCoriO MeSSori: ííLa prìma forma [di devoziOne maria? Ecco, non vorrei prolungare la mia risposta. Vi sono grato per que- nal, la più antica, è legata alle soste dììrante l'infanzia davanti all"imrrìagirìe della Madonna del sto incontro e vi auguro di trovare sempre la protezione materna della Perpetuor eí'petuu ->Uì.ì-îììSoccorso :51} nella ììcsìcì chiesa yìììy parrocchiale- - ì------di . .Wadow'ce, ? ? ? , è legata? aua tradizione deuo sca- Madre di Cristo, Vergine del Monte Carmelo, come l'ho trovata ioì». polarepOiai'e carmelitano, caì-ìììcuraììv, particolarmente yùìtìy.úì,.x...... eloquente .-.,----- ? e? ?ricca di simbolismo, che conobbi sirì daua giovirìezzaglOVllleZLd per pcì iì u traìnite u aììì?ìrv del--" yy- convento ------. deí *+e carmelitani -?------. "sopra, la collirìa" nena ìnia città natale»ì (Giovamìi Paolo II (COl'ì Vittorìo Messori)," ª ?-'ì-x-sî--»..ì.-..-:Arnoldo Mondadorì, aìcìcìì 1994, vs p.g'aì?r'u>sìrìr>'nrlrìl;q 232); rìevocando la ts"toÌruivaªdeffaÎ sua"v;c'azione-s':acerdo;aÌe: ítNaturalmente, parlando dene origini deua mia voca? Sziloun"eªZllJubk'ìaLCkl.lvìaìc,ìlxììlp-=.,,.-...-..----- s"a"c"eªrd"o'tªal'e", non"pWsso"dimenHcar; --- íl rilo-mariano .ªLa venerazione alla Mar3re di Dio nel- la sua forma tradizionale mi viene dana farniglia e dana parrocchia di Wadowice. [.. .] Inoltre, a " Così, il 14 dìceìrìJare "86, visitando la parrocchia di ttRegina mundiìr: tíSaluto tutti i pre- IWªSauddowi"º"c"e',"ªc"'era"sì?ìll"a"a"collina ììn mo';stero carmelitarìo, la cììi fondazione risaliva ai tempi di senti e, tramite voi, tutti i gruppi di apostolato dei laici, gruppi diversi, caratterizzati, da un San Raffaele Kalinowski. Gli abitarìti di Wadowice lo frequentavano in gran nuìnero, e ciò non CertO prOi arnma, da una certa spirituah'tà. Ad esempìo, C'è la spìrìtuahta carmehtana Che m)ªarì"'caªv"a'i"';iflªe"'tt'ersi m' urìa'diffus-a deÓozione per lo scapolare della Madorìrìa del Carmirìe. ha il suo segrìo visîbile nello scapolare carmelitano, che io porto da tami anni. Poi c'è ììna IAn"a"c"h"'io' ªlo"ri'c'e"v" e't'ti", c;edo"au"e7tà-di di;ci' an;-,-e lo porto tuttora. Sì andava dai Carm entani an- spiritualità neocatecì?ìmenale e di altri gruppi. Altri prograrnmi, altre spiritualità. Tutti con- "che""p'e'r" cÍuonfesvsWrsi."F'u-così" ch;, tarìto ;eu-a chiesa parrocchiale quanto in queua del Carìne- tribuiscono al bene comune della Chiesa. Ciò che dico corrisponde alle parole di sarì Paolo: lo, sì forrrìò la rrìia de'vozìone mariana durante" ? -ì! g}ì --- anni : w-nr=c.-.-..:. deìl"infanzia . ,ìr,ììº-ìrìr,írx?romqa e dell'adolescenza finn fino í:ll al la Chiesa corpo di Cristoìì (INS IX/2/86, 19614962). 'cºons' e'guirrì""' e"ntO d;?la mªatììrità-:lassicaìì (G-iovarìrìi Paolo II, Dono e Mistero. Nel 50o del mio sa í2 Il 15/m/89 (INS XII/1/89, 104-116; TR 89, 38-39). ceì:dozioT Iib;eria EditrÌce Vaticana, Città del Vaticano 1996. p. 37).

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W "'?W ? GIOVANNI PÀI.OLO II E u. CAEIMELO GIUSEPPE FUR?ONI «tNen'ambito della parroccìua L ,,.. .?... ,? ? meditatocordato un'altra molto negli montagrìa, anni passati, quena ma del anche Carmelo, sempre su durantecui ho studiato tutta la vi-e tratra le altre: parloparlo didi JanJanª- iyr;aíìuvv;>rú.ºTyranowsÀ. ---- ,,ììa cav«n-r-ìa Di ,. P-professione .?? di suo erapadre. impiegato, Affern ta [...]. La fatica e l'irnpegrìo del salire in alto, ecco la salita del monte cheChecme SeìlSe lavoro aVeVE?avem dì SartOscelto SCelìO gh di"' rerìCleVa ª lavorare --'----dl ª laVOr-----"- ,;ùpgriìp?lavitaìnterìore.Eraunuomo plu neuaareìmfíìní'la. ìas-ìsy ììcua sartoria -.- - ---I ++ Padri-,.- di - ?-suo ? Salesiani,? padre. Affermava che in Carmelo, le ardue conqììiste della vetta sono, come si esprin'ìeva îl mio che il lavoro di SartO' - gli rendeva più facile '-----la vita"; --ùcrs interìore. rrìn COra(X)ílO Era ad aÌllJnare un uomo la pa- grande predecessore, il Servo di Dio Paolo VI, "una formidabile scuo- '?-Ilnadiquel ìffla difficile spìrìtua}ìta spiritua}ità periodo partìcoìarnnenLe particolarmente aVeVanO rlpí tjbU yì. profonda. vìsì--y,?ì.. --.,.,.? - -I.?,,,? -?Padri ? Salesiani, che in la di maturazione di forti personalità umane" ed anche un "valido sus- quelStoraìe difficile r,pUvaìmy, periodo'- "------,aírìatríilcompitodiintesserecontatticor H. aVeVanO .-. . ? ripreso con coraggio ad animare la pa? storale giovanile,- gli' ª aVeVan0ª ---:-ì-ì-«rs affidato "qrìqorìo il compito vivo". di Janintessere Tyranowski contatti.y as-conma sidio per una vera e autentica formazìone cristiana". Infatti, scrive il Pa- ì glOVanlgìovani nell"ambitoneu"ambito' ª - - - del del- 1;mitqnd(ìSì cosìàdettoCOSlaueuu "Rosario ì,.,.. all'aspetl -. . ?vìvoª . pa, "nel silenzio immenso deua montagrìa, davanti ana maestà possen- ;o+sesolse questoquesto incaricoincarico" º non"-non p-,--,í-í;rínp? limitandosi+imuaíìuuba sniritualeall'aspetto #.. --P??? dei organizzativo, ?giovani ch« teaereì di quelle e solitari vallate [...] Kuomoche via sivia sente si inseguono piccolo, umile, e s'innalzano buono, si fino abilita ai picchi a va- preoccupanóosi? - --- ;- +axístìrtc? anche COn della lui. îormíàone Imparai coei spirituale i metodi dei eìemenìari giovani che di en- au- lutarsi quale realrrìente è, creatura minuscola davanti ana onnipotenza travanotoformazìonecheavrebberopor'trovabubú...,..-? in rapporto- conª '-" lì?ú.- "" - Imparaìí'ìrnhzqkì- COSI che t uìcbvú.era venutO ,.,..---?? .? forrrìandosì di Dio, santo e tremendo, ma Padre buono e prowidente, che si è chi- toformazìonerario educativoeducativo chedel del serrììnarìo. avrebbero serrìinario.ª ºìyî poi-ìì Tyranowski,úxì, - trovator,-,-.r,,:, vv ú*+, confermaA -?? hi che Santa era Teresae venuto sviluppo d'Avila, formandosi nell'itine- mi in- nato su di noi per farne i suoí figli" (Insegrìamenti, XI/73, 94). E così ci sugliscrittidiSanGíovanruueuaú.,,,..sugli scritti di S-' an -=--,,ì;ìgì-i:?nerlamiaetà,deueloroopereì». Giovanni della Croce e di ?Santa Teresa d'Avila, mi ìn insegnaed anche Paolo ci ispira VI chela conoscenza la montagna più ci profonda ispira la dellavisione creatura, di Dio creatore,di tutte le trodusse nella lettura, straordinaria per la mia età, deue loro opereì» creature, e soprattutto di questa creatura che è l'uomo. Sì, noi arrivia- xoLostudiodisanGiovannìavìt=y»w..,,,.???? studio di San Giovanni- = º- avrebbe=- ---z- ;ì raggiunto 'P:qna ha ?"apice ricordato . neua a Segovia1ª' tesi, difesa : mosta altezzaqui per deiacquistare monti ci una parla più anche profonda della conoscenzaprofondità delKessere di noi stessi. umano, Que- all' Angelìcum, sul tema della fede, come il' -Papa -" - --'mrpcq(ì ha ricordato ("kì a venÌre Segovîa a Ve- ªº: ci permette di scoprire le profond?ità del nostro essere uornini e donne»». nerareítRendo le relìquie grazie e allaad eVOCare Provìiden'za la Ilt,)ul che amì z haî. ,..-. concesso ?? tli venìre a ve- Tanto più non poteva dimenticarsi nella lettera invíata ai Generali dei della Croce, alal qualequale " deooodebbo ª caiìcu tanto ììy..,nella ..-- mia ? formazione? -' -" -;a úinvìnezza spirituale. e SOnO entraìo ?n Ho u.n due Ordini Carmelitani in occasione dei 750 anni dello Scapolare 'b': imparatoìTnparaíO a a conoscerlo cì,»ììuoy---,- -- --"-sin.-- -dalla--=octrn ? mia della giovinezza fede, con e sonoil suo entratolinguaggio in un e dialogo intimo conOn-' questo questo-- maestro:" rnaestro -ú rcsn della l'elaboìaelld fede, ìciav, -,. -? ? ? ? ««Anch'io porto sul mio cuore, da tanto tempo, lo Scapolare del il suo pensiero, fino- aaª cìunìuìaîcculminare":----úù;ripllqCroce".Find'allorahotro- s,,..con . l'elaborazione.. ?? della mia tesi di Carmine! Per l'amore che nutro verso la comune Madre celeste, la cui dottoratodottor'ato susu "La"La fedefede inìn sanSan Gìovanni GlOVannì- -" "o; 'hp della uvua indiCaìO Croce" y- ,.- . - protezione sperímento contìnuamente, auguro che quest'anno maria- VEl'LOìn.{ulLluaììì-yato in lui un amico e--..----?. maestro, , che mi ha indicato la luce àìe brilla ne)- no aiuti tuttii religiosi e le religiose del Carmelo e i pii fedeli che la ve- l'oscurità,l';.scurìta,- perper'-'-"" carnrrììnare camminare com'nre' ---- seì'rìpre Sernpre yerso ---l-sîa vì=ì versoDio, /os?ì úíìdec "senzaDio, J---, -?? ?altra luce né gui- nerano filialmente, a crescere nel suo amore e a irradiare nel n'ìondo da / che quella- -che ì-ªrícr?,rsîîanì-i;ìdellaCroce,NotteOscura,3-4Jìì. nel CuOre(S. Giovanni ardeva della/ Codesta Croce, mi Notte guìdava Oscura, / più 3-4))) certo lame presenza Madre deua di questa rrìisericordia, Donna del Madre sílenzio della e dellasperanza preghiera, e deua invocata graziaìì. co- che la luce del meriggío' Più volte Giovanni Paolo II ha ricordato anche íl suo legame con san E ?nin íílo occasioneoccaSlolle stesso delmiucì SOnOcentenarìosì----,...- sentito ? ? della . attratto morte specialmente 19: dalla esperienza co,Giovanni di professione dena Croce, sarto alla '7: cui conoscenza e studio fu introdotto da un lai- ed in'suegºn' amen;ª ª -ìdel (.,,+,-, Santo rli di ì-íìn'ìiVerOS. Fontiveros Fin dai primi anni deua mia 'ª 25/03/0al (TR Cll, 293-295); cfr. '16/07/88 (AOCD 33/88, 29-30). "' n 4/ 11/82(AOCD 27/82, 48). Cfr. la lettera del 14/Usîo ì aì yaì y. =--- " Dono e mìstero, p. 32. r«Prìma di entrare in seminario, ìncontrai un laico di noìne Jan AToa de Tormes,' dove= --ì-: ricorda -ì: ÀírilQ la sua PR/10/81 cuuyìbì,,... (AOCD - - ? 26/II/8'l, -'15). - ª ª r-"r's gí ?'2R]R'-l-9n. l4'l. AToa3}.e!!ffiìcorìobìy+s..-..-..?. de Tormes, dove ricorda la sua condizione di t«Terziario Carmelitanoìì (AOCD 26/IL"81. Tyranowski, che era un vero mistico. Queu"uomo, che ritengo un santo, mi introdusse ai l 3), e il discorso ai pellegrini di Avila, I"8/10/81 (AOCD 26/II/8'l, '15). grandi mistici spagrìoli e, specialmente, a san Giovanni della Croce. Prima ancora di entra- l 'ª' Lettera Le{{elA apostolica apOì+O!!C.ì--- ttMaestro ? l{MaeSuO----:-a-ììamíìnpdiSantaTeresadìGesù,laPro'w'denzarrí en la féìì, en la14 [éì, dicembre 14 dìcembre 1990, n. l'sU, 2 (AOCD Il. + I# 34-35/89-90, =.- -. - 14') re nel serninario clandestiììo, leggevo le opere di quel rrìistico, specialmente le poesie. Per l l poterlo fare in edizione originale, studiai la lingua spagrìola. Quella fu una tappa molto iìn- ha COnCeSSOuOnCe{%OIIA pochi anni dldi "pCAelpoter dal ---'a-"'-ssìslpaakO.OCIùìuO!nn'ìì"O!PT!{ua!e,khebOHIìer{- IV celebrare CelebíarkCenicnario anche aru:he aeua N mone +lIV ív«lentenarìu CCmell'arìOdi S anya ucm.Tereí.íì de!lu ....- ch nìorìe-? Geìù, i Sanla Proú'udcnìa G![ìVallTú mi dCll-ì l ricordoportante di nena K. Wojtyla ìnia vitaìì irì I(Varcare miei amici, la soglìa pp. 27-44. della speranza, p. 155). Cfr. anche il con'ìrrìovente Croce, al quale mì sento particolarmente legato, per ù suo ìnflusso spi'tuale, che ho sperì6"l

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L s ? GIUSEPPE FUR?ONI GIOVANNI PÀI.OLO II E u. CAEIMELO cordato un'altra montagrìa, quena del Carmelo, su cui ho studiato e «tNen'ambito della parroccìua L ,,.. .?... ,? ? meditato molto negli anni passati, ma anche sempre durante tutta la vi- tratra le altre: parloparlo didi JanJan iyr;aíìuvv;>rú.TyranowsÀ. Di ,. P-professione .?? era impiegato, Carmelo,ta [...]. La lefatica ardue e l'irnpegrìoconqììiste delladel salire vetta in sono, alto, comeecco lasi esprin'ìevasalita del monte îl mio cheChe SeSe aVeVE?avem scelto SCelìO ª-di ºlavorare dl---- laVOr ,,ììa neua arecav«n-r-ìa ììcua sartoria .- -- di -,.- disuo ?suo ? padre. ? padre. Affern Affermava grande predecessore, il Servo di Dio Paolo VI, "una formidabile scuo- checme ilìl lavoro dì di SartO SartO gh gli"' rerìCleVaª --'---- rendevaª -----"- ,;ùpgriìp?lavitaìnterìore.Eraunuomo plu piùìmfíìní'la. ìas-ìsy facile - -la -I vita++Padri - interìore.- Salesiani, Era un che uomo in la di maturazione di forti personalità umane" ed anche un "valido sus- '?-Ilnadi ìffla spìrìtua}ìta spiritua}ità partìcoìarnnenLe particolarmente' - yì. profonda. vìsì-- --. - -I -?Padri ? Salesiani, che in sidio per una vera e autentica formazìone cristiana". Infatti, scrive il Pa- quel difficiledifficile periodo periodo'- "------,aírìatríilcompitodiintesserecontatticor aVeVanO aVeVanO rlpí ripreso tjbU y,?ì.. con ,.,.?coraggio'----- "; .?,,,?--ùcrs rrìn ad COra(X)ílO animare ad aÌllJnare la pa? la pa- pa, "nel silenzio immenso deua montagrìa, davanti ana maestà possen- storaleStoraìe giovanile,r,pUvaìmy,- gli 'H. ª aVeVan0 ª.-. ---:-ì-ì-«rs . ? affidato "qrìqorìo il compito vivo". di Janintessere Tyranowski contatti as-con te di quelle vallate che via via si inseguono e s'innalzano fino ai picchi ì glOVanlgìovani nell"ambitoneu"ambito' ª - - - del del- 1;mitqnd(ìSì cosìàdettoCOSlaueuu "Rosario ì,.,.. all'aspetl -. . ?vìvoª . .y ma aereì e solitari [...] Kuomo si sente piccolo, umile, buono, si abilita a va- ;o+sesolse questoquesto incaricoincarico" º non"-non p-,--,í-í;rínp? limitandosi+imuaíìuuba sniritualeall'aspetto #.. --P??? dei organizzativo, ?giovani ch« dilutarsi Dio, qualesanto realrrìentee tremendo, è, macreatura Padre minuscola buono e prowidente, davanti ana che onnipotenza si è chi- travanopreoccupanóosi? - --- ;- in+axístìrtc? rapporto anche con COn dellalì?ú. lui. Imparaì îormíàoneImparai COSI coei spirituale it metodiuìcbvú. dei eìemenìari,.,..---?? giovani che di en- au- nato su di noi per farne i suoí figli" (Insegrìamenti, XI/73, 94). E così ci toformazìonetoformazìonecheavrebberopor'trovabubú...,..-? che -avrebbero ª '-" - "" - í'ìrnhzqkì-poi trovato checonferma era venutO e sviluppo .? forrrìandosì nell'itine- insegna Paolo VI che la montagna ci ispira la visione di Dio creatore, rario educativoeducativo del del serrììnarìo. serrìinario.ª ºìyî -ìì Tyranowski,úxì, - r,-,-.r,,:, vv ú*+, A -?? hi che Santa era Teresa venuto d'Avila, formandosi mi in- ed anche ci ispira la conoscenza più profonda della creatura, di tutte le suglisugliscrittidiSanGíovanruueuaú.,,,.. scritti di S-' an -=--,,ì;ìgì-i:?nerlamiaetà,deueloroopereì». Giovanni della Croce e di ?Santa Teresa d'Avila, mi ìn mocreature, qui per e acquistaresoprattutto unadi questa più profonda creatura conoscenza che è l'uomo. di noiSì, stessi.noi arrivia- Que- trodusse nella lettura, straordinaria per la mia età, deue loro opereì» sta altezza dei monti ci parla anche della profondità delKessere umano, xoLostudiodisanGiovannìavìt=y»w..,,,.???? studio di San Giovanni- = º- avrebbe=- ---z- ;ì raggiunto 'P:qna ha ?"apice ricordato . neua a Segovia1ª' tesi, difesa : ci permette di scoprire le profond?ità del nostro essere uornini e donne»». all' Angelìcum, sul tema della fede, come il' -Papa -" - --'mrpcq(ì ha ricordato ("kì a venÌre Segovîa a Ve- ªº: Tanto più non poteva dimenticarsi nella lettera invíata ai Generali dei nerareítRendo le relìquie grazie e allaad eVOCare Provìiden'za la Ilt,)ul che amì z haî. ,..-. concesso ?? tli venìre a ve- due Ordini Carmelitani in occasione dei 750 anni dello Scapolare 'b': della Croce, alal qualequale " deooodebbo ª caiìcu tanto ììy..,nella ..-- mia ? formazione spirituale. Ho ««Anch'io porto sul mio cuore, da tanto tempo, lo Scapolare del imparatoìTnparaíO a a conoscerlo cì,»ììuoy---,- -- --"-sin.-- ---=octrndalla ? mia della giovinezza fede, con? -' e-" -;a sonoil úinvìnezza suo entratolinguaggio e SOnO entraìo in ?n un eu.n Carmine! Per l'amore che nutro verso la comune Madre celeste, la cui dialogo intimo conOn-' questo questo maestro rnaestro della aelld fede, ìciav, -,. -? ? ? ? protezione sperímento contìnuamente, auguro che quest'anno maria- il suo pensiero, fino- aaª cìunìuìaîcculminare":----úù;ripllqCroce".Find'allorahotro--- :" -ú rcsn s,,..con l'elaboì. l'elaborazione.. ?? della mia tesi di no aiuti tuttii religiosi e le religiose del Carmelo e i pii fedeli che la ve- dottor'atodottorato susu "La"La fedefede inìn sanSan Gìovanni GlOVannì- -" "o; 'hp della uvuaindiCaìO Croce" y- ,.- . - nerano filialmente, a crescere nel suo amore e a irradiare nel n'ìondo yatoVEl'LOìn.{ulLluaììì- in lui- un'-'-"" amico com'nre e--..----?. maestro, yerso , che Dio,mi ha "senza indicato laaltra luce luce àìe brilla né ne)-gui- la presenza di questa Donna del sílenzio e della preghiera, invocata co- l'oscurità,l';.scurìta, perper carnrrììnare camminare' ---- seì'rìpre Sernpre ---l-sîa vì=ì verso /os?ì úíìdec Dio, J---, -?? ? me Madre deua rrìisericordia, Madre della speranza e deua graziaìì. dache / lache luce quella del- -meriggío'che ì-ªrícr?,rsîîanì-i;ìdellaCroce,NotteOscura,3-4Jìì. nel CuOre(S. Giovanni ardeva della/ Codesta Croce, mi Notte guìdava Oscura, / più 3-4))) certo Più volte Giovanni Paolo II ha ricordato anche íl suo legame con san co,Giovanni di professione dena Croce, sarto alla '7: cui conoscenza e studio fu introdotto da un lai- E ?nin occasioneoccaSlolle delucì centenarìosì----,...- ? ? della . morte 19: ed in'suegºn'íílo stesso amen; miª ªSOnO -ìdel (.,,+,-, Santo sentito rli di ì-íìn'ìiVerOS. Fontiveros attratto specialmente Fin dai primi dalla anni esperienza deua mia 'ª 25/03/0al (TR Cll, 293-295); cfr. '16/07/88 (AOCD 33/88, 29-30). Tyranowski," Dono eche mìstero, era un p. vero 32. r«Prìmamistico. diQueu"uomo, entrare in seminario, che ritengo ìncontrai un santo, un laicomi introdusse di noìne Jan ai "' n 4/ 11/82(AOCD 27/82, 48). Cfr. la lettera del 14/Usîo ì aì yaì y. =--- grandi mistici spagrìoli e, specialmente, a san Giovanni della Croce. Prima ancora di entra- AToa de Tormes, ' dovedove= --ì-: ricordaricorda -ì: ÀírilQ lala suasua PR/10/81 condizione cuuyìbì,,... (AOCD di- -t«Terziario ? 26/II/8'l, Carmelitanoìì '15). (AOCD 26/IL"81. 3}.e!!ffiìcorìobìy+s..-..-..?. - - ª ª r-"r's gí ?'2R]R'-l-9n. l4'l. l re nel serninario clandestiììo, leggevo le opere di quel rrìistico, specialmente le poesie. Per l 3), e il discorso ai pellegrini di Avila, I"8/10/81 (AOCD 26/II/8'l, '15). poterlo fare in edizione originale, studiai la lingua spagrìola. Quella fu una tappa molto iìn- l 'ª' Lettera Le{{elA apostolica apOì+O!!C.ì--- ttMaestro ? l{MaeSuO----:-a-ììamíìnpdiSantaTeresadìGesù,laPro'w'denzarrí en la féìì, en la14 [éì, dicembre 14 dìcembre 1990, n. l'sU, 2 (AOCD Il. + I# 34-35/89-90, =.- -. - 14') l ricordoportante di nena K. Wojtyla ìnia vitaìì irì I(Varcare miei amici, la soglìa pp. 27-44. della speranza, p. 155). Cfr. anche il con'ìrrìovente l ha COnCeSSOuOnCe{%OIIA pochi anni dldi "pCAelpoter dal ---'a-"'-ssìslpaakO.OCIùìuO!nn'ìì"O!PT!{ua!e,khebOHIìer{- IV celebrare CelebíarkCenicnario anche aru:he aeua N mone +lIV ív«lentenarìu CCmell'arìOdi S anya ucm.Tereí.íì de!lu ....- ch nìorìe-? Geìù, i Sanla Proú'udcnìa G![ìVallTú mi dCll-ì 60 Croce, al quale mì sento particolarmente legato, per ù suo ìnflusso spi'tuale, che ho sperì « 6"l

L s í GIOVÀNNI PÀOLO IIE IL CARMELO GIUSEPPE FUmON]

5. 22/04/79 - Roma - Nella- -- parrocchia-- º-" --c rscíss di S. rr Pancrazio 'AATI r(;VC?l, e al «íTeresianurm'ì formazione sacerdotale trovai in lui una guida sicura nei sentieri del- (AOCD 24/79, 24/79, 3-7;' -3-/; - INS-- u'sb ' II/'1/79,--- ììì À ìi ----ìriú / 956-960)ú, .ì.ìv rlpll2 ,,,, [CÀ/fl] ,-.-, nTeSld( .[GVC]. la fede. Questo aspetto della sua doftrina mi parve di importanza vita- 6. 18/05/79 - le per tuttí i crístiani, soprattutto in una epoca, esploratrice di nuove Ballestrero1 R/05/79 - Città(ÙS del71/79, Vaticano 682) -[AAB]. Annuncio della presidenza C.E .I. di P. vie, ma anche esposta a rischi e tentazioni nell'ambito della fede:+». 7. 22/05/79 - Città del Vaticano - P. A?rìastasio Bauestrero eletto cardi- L;al"e'(AOCD'2;79,-7-40) [NOM] [AAB]. In condusione, però, si deve sottolineare che un papa è degno di con- 8. n"(ìª71e/0(A(ì/º79C""07/06/79 - Oswíecìm 0245/'W7'je" Cli'WìluOPLIONI?"On'l'aJ (roìuuìa) - ì.,. ..,- )Í';iN"!'! ? ? 19Cj55 d,1 îurCh: Z (AOCD síderazione non in forza dell"amicizia, e neanche perché viene riconosciu- 24/79, 23-24; AAS 11/79,- - - ' ª 844-845;" "-k;ùi INS II/1/79, Apllq M824487)n'rìrna Cornunì [EDS]. ta un'affinítà spirituale; un papa è seguito e obbedito in forza dell'ufficio g. '14/06/79'1 4/(ì6/79 - - Città del Vaticano - Ai bambini deua prima Comunione petrino, deua sua missíone di custode della fede e pastore supremo dena (AOCD 24/ 24/79, 79, 24; 24;' INS- INS 'a Il/ ª" II/'1/79,1/ -/ !J,- rl':)"kU- 1540-1544)--'F'ovínJ('ìlfrì ìaatt3L 1[TGB] (J IJ 1. Chiesa. E proprio perché, in forza del suo ufficio, il papa ripetutamente 10. 30/06/79g(ì/0(ì/79 -- Città del Vatìcano - Conferimento del cardinalato a P. propone all'attenzione di tutta la Chiesa l'esperienza dei santi e dottori -5U/U0/Anastasio / ':J yî-- -Ba{!eStrerO ..- . -Anastasio Ballestrero IÀJ l +4(AAS l 71/79,#. ---. 903) ,. [AAB].- -, carmelitani. Anche da questo punto di vista si può dire che íítutti sono de- 11. ª20/07/79 - Cmà del Vaticano - ìncoronazìone dellªimmagìne deua bitori al Carmeloìì, e il papa lo è in un modo suo proprìo. Il modo di chi ha B.V. M&rì2ì ììAuxilium Christianorumíí nella ChieSa di SCllWandOrî il carisma di riconoscere, di autenticare, di custodire e di valorizzare ogrìi D(Gverm'(Germania) ania) (AO(:l) ª(AOC6- ìt*ì 24/79, tú, ìì-x«?) 11-42) LL...,,,. [MRCl. altro carisma. Questo però richiede ai carmelitaní di oggi una crescita nel- 12. '08/08/79'OR/08/79 - - Cìttà del Vaticano - Udienza generale (INS II/2/79, 122) la consapevolezza e nella responsabilità di essere prossimi ad un "tesoro" [TRA]. al quale tutta la Chiesa ha díritto di attingere. 13. "14/08/79 - Castel Gandolfo - Alle monache Clarisse e Basiliane (AOCD 25/80, 24; INS Il/Z/II/2/79, {'J, 131-132)x.:> ì- ìùcì [TGB] Ll --J. 14. '26/08/79"%/n8/79 - Canale d'Agordo (Belluno) - Omelia (INS II/2/79, 168- Bibliografia carmelitana di (Aovanni Paolo II 1'74;-AAS 7U79,/79, 1025)IUZ:) [TGB].libo,1. 15. "28/08/79 - Città del Vatìcano - Ai fedeli di Vìttorio Veneto (INS l anni 1978-1979 II/2/79, 190-195) [TGB]. í 16. Il 1. 15/09/79 - Telegramma,OCD 24/ {'j, tt) al (tsrs.ù3.card. Ballestrero per il 50º di professione l 2. '29/10/78 - Mentorella (Roma) - Discorso (INS I/78, 77-79) [CRE]. r"eìigio'sW (AO(3 24/79,?º " 12) - --j*ì [AAB].À '10/11/78 - Città del Vaticano - Alle religiose di Roma (AOCD 22- 17. "01/10/79 - Maynooth (Irlanda) - Ai sacerdoti e relìgiosì (INS II/2 /79, 23/77-78, 13; INS U78, 130-131) [TGB]. 487-495) [TGB].;Bl. 18. "01/l0n9 - Dublino (Irlanda) - Saluto all'?rlanda (INS II/2/79, 504- 3. "16/11/7BGenerali - (AOCD Città del 22-23/77-78, Vaticano -14; All'Unione INS I/78, Internazionale168) [TRA]. Superiore 4. '25/03/79 - Roma - Omelia a S. Croce in Gerusalemme (INS 111l]79, ig. 5i14/10/79 O:ii) ò[T/7G9 - Città del '-]citta Vaîìcaíio del Vaticano- wcys 51(l - necreto,.. .?. -.???? ?i-!.=?f':=i= ? % Erqico de 718-722) [CRE]. Ossó y Cervelló (AOCD----' -- 25/80, º --+i'p;raa;rìnnprlìEnrìcode(! 3-6; AAS 74]B2, 673-676) [EOC]. 20. ºl4s/SW)/y7C914/10]79 - Cittàe-'Ceilttl: del (Adeº] vaîìcano 'V"atiZ%alnºo"-J-Bea,,tìfi;HÍo"6e, - »ca....,.,...- ? È ]5r4:co de EF;:: g Cervelló748-753) (AOCD[EOC].OCI. 24/79, 12-21; AAS 71/79, 1390-1394; INS II/2/79, mentato sin dalla g'overìtù, e per gli studi che ho compiuto su di lui nel n'ìio periodo uni- 21. M/40/79 - Città del Vaticano - Angelus (AOCD 24179, 21-22; INS versitarioìì16/11/90, AOCD (Al Comitato34-35/89-90, per 48). il IV centenario della morte di S. Gìovanni della Croce, II/'2-/79, 754-756)-75(') [EOCl.lEuu. I rrOggj celebriamo san Giovanrìi deua Croce. È una memoria speciale perché avviene 22. '15/10/79- Città del Vaticano - Alle Pontificie Unìversità (INS II/2/79, ana fine del IV centenario sanjuanista. lo, per la prowidenza divina, rrìi sono occupato ì'nol- 757-764) [TRA].{Aj. to di san Giovarìni della Croce, della sua dottrina, dellla sua teologia, dei suoi libri. E penso 23. "17/lOn9 - Cìttà del Vaticano - Udienza generale (INS 'fl/2 /79, 765- í che questa sua dottrina, questo suo magisteì-o che la Chiesa ha riconosciuto con il titolo di 776) [EOC]. l Dottore della Chiesa, è facile ed è difficile allo stesso tempo. difficile per capire le esperien- 24. "20/10/79 - Città del Vaticano - Per la Giornata missîonarìa mondia- ceze neanchevissute. E santa senza Teresa. queste E esperienze la noche oscura, vissute per non ire si alrnenocapisce urìaa fondo parola San buona Giovanni al nostro della pre- Cro- le rìN-S Ì'l}2/79, 793-799) U'rGBl. sidente spagnolo [il card. Martìnez Somalol. Noche oscura, ma anche diverse notti oscììreìì 25. ' 1 1/11/79 - Città del Vaticano - Arìgelus (IN S II/2/79, 1121-112'E»') [TRA]. (A pranzo con i Padri Sinoda?li, il 14/12/9'l, AOCD 36-37/91-92, 19-20). 63 62

? W & í GIUSEPPE FUmON] GIOVÀNNI PÀOLO IIE IL CARMELO formazione sacerdotale trovai in lui una guida sicura nei sentieri del- 5. 22/04/79 - Roma - Nella parrocchia di S. Pancrazio e al «íTeresianurm'ì la fede. Questo aspetto della sua doftrina mi parve di importanza vita- (AOCD 24/79, 24/79, 3-7; 3-/; INS u'sb- -- II/'1/79, -- ììì º-" ìi --c / 956-960) ú,rscíss .ì.ìv rr,,,, 'AATI[CÀ/fl] ,-.-, r(;VC?l, .[GVC]. le per tuttí i crístiani, soprattutto in una epoca, esploratrice di nuove 6. ' - - -- ' --- À ----ìriú rlpll2 nTeSld( vie, ma anche esposta a rischi e tentazioni nell'ambito della fede:+». Ballestrero118/05/79 R/05/79 - - Città(ÙS del71/79, Vaticano 682) -[AAB]. Annuncio della presidenza C.E .I. di P. In condusione, però, si deve sottolineare che un papa è degno di con- 7. L;al"e'(AOCD'2;79,-7-40)22/05/79 - Città del Vaticano [NOM] - P. [AAB].A?rìastasio Bauestrero eletto cardi- síderazione non in forza dell"amicizia, e neanche perché viene riconosciu- 8. ta un'affinítà spirituale; un papa è seguito e obbedito in forza dell'ufficio n"(ìª71e/0(A(ì/º79C""07/06/79 - Oswíecìm 0245/'W7'je" Cli'WìluOPLIONI?"On'l'aJ (roìuuìa) - ì.,. ..,- )Í';iN"!'! ? ? 19Cj55 d,1 îurCh: Z (AOCD 24/79, 23-24; AAS 11/79,- - - ' ª 844-845; INS II/1/79, M824487) [EDS]. petrino, deua sua missíone di custode della fede e pastore supremo dena g. '14/06/79 - " "-k;ùi Apllq n'rìrna Cornunì Chiesa. E proprio perché, in forza del suo ufficio, il papa ripetutamente '1 4/(ì6/79 - Città del Vaticano - Ai bambini deua prima Comunione (AOCD 24/ 24/79, 79, 24; 24;' INS- INS'a Il/ ª" II/'1/79,1/ -/ !J,- rl':)"kU- 1540-1544)--'F'ovínJ('ìlfrì ìaatt3L 1[TGB] (J IJ 1. propone all'attenzione di tutta la Chiesa l'esperienza dei santi e dottori 10. 30/06/79g(ì/0(ì/79 -- Città del Vatìcano - Conferimento del cardinalato a P. carmelitani. Anche da questo punto di vista si può dire che íítutti sono de- -5U/U0/Anastasio / ':J yî-- -Ba{!eStrerO ..- . -Anastasio Ballestrero IÀJ l +4(AAS l 71/79,#. ---. 903) ,. [AAB].- -, bitori al Carmeloìì, e il papa lo è in un modo suo proprìo. Il modo di chi ha 11. il carisma di riconoscere, di autenticare, di custodire e di valorizzare ogrìi B.V.ª20/07/79 M&rì2ì - CmàììAuxilium del Vaticano Christianorumíí - ìncoronazìone nella ChieSa dellªimmagìne di SCllWandOrî deua altro carisma. Questo però richiede ai carmelitaní di oggi una crescita nel- D(Gverm'(Germania) ania) (AO(:l) ª(AOC6- ìt*ì 24/79, tú, ìì-x«?) 11-42) LL...,,,. [MRCl. la consapevolezza e nella responsabilità di essere prossimi ad un "tesoro" 12. '08/08/79'OR/08/79 - - Cìttà del Vaticano - Udienza generale (INS II/2/79, 122) al quale tutta la Chiesa ha díritto di attingere. [TRA]. 13. "14/08/79 - Castel Gandolfo - Alle monache Clarisse e Basiliane (AOCD 25/80, 24; INSINS Il/Z/II/2/79, {'J, 131-132)x.:> ì- ìùcì [TGB] Ll --J. Bibliografia carmelitana di (Aovanni Paolo II 14. "%/n8/79'26/08/79 - Canale d'Agordo (Belluno) - Omelia (INS II/2/79, 168- l 1'74;-AAS 7U79,/79, 1025)IUZ:) [TGB].libo,1. í anni 1978-1979 15. "28/08/79 - Città del Vatìcano - Ai fedeli di Vìttorio Veneto (INS Il 1. II/2/79, 190-195) [TGB]. l 2. '29/10/78 - Mentorella (Roma) - Discorso (INS I/78, 77-79) [CRE]. 16. 15/09/79 - Telegramma al card. Ballestrero per il 50º di professione '10/11/78 - Città del Vaticano - Alle religiose di Roma (AOCD 22- r"eìigio'sW (AO(3,OCD 24/79,24/ {'j, tt)12) (tsrs.ù3. [AAB]. 23/77-78, 13; INS U78, 130-131) [TGB]. ?º " - --j*ì À 17. "01/10/79 - Maynooth (Irlanda) - Ai sacerdoti e relìgiosì (INS II/2 /79, 3. "16/11/7B - Città del Vaticano - All'Unione Internazionale Superiore 487-495) [TGB].;Bl. Generali (AOCD 22-23/77-78, 14; INS I/78, 168) [TRA]. 18. "01/l0n9 - Dublino (Irlanda) - Saluto all'?rlanda (INS II/2/79, 504- 4. '25/03/79718-722) - Roma[CRE]. - Omelia a S. Croce in Gerusalemme (INS 111l]79, ig. 5i14/10/79 O:ii) ò[T/7G9 - Città del '-]citta Vaîìcaíio del Vaticano- wcys 51(l - necreto,.. .?. -.???? ?i-!.=?f':=i= ? % Erqico de Ossó y Cervelló (AOCD----' -- 25/80, º --+i'p;raa;rìnnprlìEnrìcode(! 3-6; AAS 74]B2, 673-676) [EOC]. 20. ºl4s/SW)/y7C914/10]79Cervelló (AOCD - Cittàe-'Ceilttl: 24/79, del (Adeº] vaîìcano 12-21; 'V"atiZ%alnºo"-J-Bea,,tìfi;HÍo"6e, AAS - »ca....,.,...- 71/79, 1390-1394; ? È ]5r4:co INS II/2/79,de EF;:: g versitarioììmentato sin (Aldalla Comitato g'overìtù, per e peril IV gli centenario studi che hodella compiuto morte sudi S.di luiGìovanni nel n'ìio dellaperiodo Croce, uni- 748-753) [EOC].OCI. 16/11/90, AOCD 34-35/89-90, 48). 21. M/40/79 - Città del Vaticano - Angelus (AOCD 24179, 21-22; INS rrOggj celebriamo san Giovanrìi deua Croce. È una memoria speciale perché avviene II/'2-/79, 754-756)-75(') [EOCl.lEuu. ana fine del IV centenario sanjuanista. lo, per la prowidenza divina, rrìi sono occupato ì'nol- 22. '15/10/79- Città del Vaticano - Alle Pontificie Unìversità (INS II/2/79, I toche di questasan Giovarìni sua dottrina, della Croce,questo della suo magisteì-osua dottrina, che dellla la Chiesa sua teologia, ha riconosciuto dei suoi libri.con ilE titolo penso di 757-764) [TRA].{Aj. Dottore della Chiesa, è facile ed è difficile allo stesso tempo. difficile per capire le esperien- 23. "17/lOn9 - Cìttà del Vaticano - Udienza generale (INS 'fl/2 /79, 765- ze vissute. E senza queste esperienze vissute non si capisce a fondo San Giovanni della Cro- í 776) [EOC]. ce neanche santa Teresa. E la noche oscura, per ire alrneno urìa parola buona al nostro pre- 24. "20/10/79 - Città del Vaticano - Per la Giornata missîonarìa mondia- (Asidente pranzo spagnolo con i Padri [il card. Sinoda?li, Martìnez il 14/12/9'l, Somalol. AOCD Noche 36-37/91-92, oscura, ma 19-20).anche diverse notti oscììreìì le rìN-S Ì'l}2/79, 793-799) U'rGBl. l 25. ' 1 1/11/79 - Città del Vaticano - Arìgelus (IN S II/2/79, 1121-112'E»') [TRA]. 62 63

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& í GIOVANNI PAOLO IIE IL CAFIMELO GIUSEPPE FURIONI 1 26. 45. "04/06/80 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 26/II/81, 2V"l2/79 - Cìttà del Vatícano - Lettera al card. Banestrero sugli av- ,zé; xis uìiiîso,/BU, 1677) 15//J [TGB].1,ìov3. venimenti dolorosi di Torino (AOCD 25/80, 7-8) [A?AB]. 46. "11/06/80 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 26/II/8'l, 24:"INS"III/1/80:-17Ì8; TR 80, 497) [TGB]. anno 1980 '. 4 ; INS 1ll/ 1/ 8U, 'ì / 'ìo; ì rî ovy 'TJ - y L - - - ,. 47. ' 13/06/80 -Città-(:ìtta delaei Vaticanovaubaìsv-=' ª-- ' - --ú- Nel .,,. a-»c'>s .VI - .---?centenario rrsyrl ? del transito di S. 27. CateriììaCaterìììa da SienaSìena (INSII?N.) IIMI/80, Il1/ l/OIJ, 17304753) x- - - .. .., [GVC]. L - ? 18/02/80 - Roma - Nella basilica dei SS. Silvestro e Martino ai Mon- 48. '16/06/80 - ti (INS IJLffl/80, 419-423) [CMI]. *lfì/06/80 - Città del Vaticano - Lettera al vescovo di Bayeux e Li- 28. sieux-(AOCDU 29/84,Z'J/ó'k, 21-22) I?lL) ([TGB]. ì ù:-3. 02/03/80 - Roma - Alle Carmelitane Scalze di rtTre Madonneì» (AOCD 49. "17/06/80 - 25/80, 39; OR 03/03/80) [CRE] [TGB]. Città del Vatìcano - Aì vescovi vietnamitî (AOCD 25/80, 29. :Îl5';35; INSIIUN'S'ºI"II/ I?V'ìibu, 1'/80,-1973;' ìbí.:ì; ?.:» AAS ì 72/80,cwsì, 634) ,,, ., [TGB]. , --, '22/06/80 - 24-25;19/03/80 INS - III/1/80,Città del 647-648) Vaticano ITGB]. - Ai peuegrini francesi (AOCD 25/80, 50. "7'/(ì6/80 - Città del Vaticano - Per cinque nuovì beati (INS III/1/80, 30. 'l1;l1lu-u1';,1"'o;1811-l8l'o; A-A'» AA"S íìiov, 72/-80,-597-602) ahí -vvwì L---- ["í'RA] +3 [TGB].1+ % "19/03/80 - Città del Vatícano - Udienza generale (TR 80, 193; INS 51. "03/07/80ªrì:1.[EDS]. 39. (AOCD 25/80, 10-11; INS III/4/80, 1524-1525; AAS 72/80, 692) [TGB]. 60. "Ol/12/80 - Città del VatìcanoVa'[lCano - -Ai ì-.ì vescovi vc>s,,ì,.= -- di rsì-rs ..rito ... siro-malankarico?? Ql:./Qíì 0- ÀÀ(, 25/80,"31/05/80 11; INS - Parigi III/'1/80, (Francia) 1549) [ELT].- Aue religiose in Rue du Bac (AOCD pernff il il 50º 50º di unione con la chiesa cattolica (AOCD 25/80, 9; AAS 40. 'O"l/06/80 - Parigî (Francia) - A?ll'Ìnstitut Catholique, già convento €51. "5:'l'l/'12/80 ],-8y1-, Èrs - CittàTRr:8*-íº.; del îaî.oì Vaticano sv) q'tCi -rManl]o - Ai vescovi del Vietnam in visita «

GIUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CAFIMELO

26. 2V"l2/79 - Cìttà del Vatícano - Lettera al card. Banestrero sugli av- 45. "04/06/80 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 26/II/81, 1 venimenti dolorosi di Torino (AOCD 25/80, 7-8) [A?AB]. ,zé; xis uìiiîso,/BU, 1677) 15//J [TGB].1,ìov3. 46. "11/06/80 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 26/II/8'l, anno 1980 24:"INS"III/1/80:-17Ì8;'. 4 ; INS 1ll/ 1/ 8U, 'ì / 'ìo; TRì rî ovy80, 'TJ 497) - y L[TGB]. - - - ,. 27. 47. ' 13/06/80 -(:ìtta aei vaubaìsv - .,,. . - .---? ? 18/02/80 - Roma - Nella basilica dei SS. Silvestro e Martino ai Mon- 13/06/80 -Città del Vaticano-=' ª-- ' ---ú Nel a-»c'>s VI centenario rrsyrl del transito di S. ti (INS IJLffl/80, 419-423) [CMI]. CaterìììaCateriììa da SienaSìena (INSII?N.) IIMI/80, Il1/ l/OIJ, 17304753) x- - - .. .., [GVC]. L - ? 28. 02/03/80 - Roma - Alle Carmelitane Scalze di rtTre Madonneì» (AOCD 48. *lfì/06/80'16/06/80 -- Città del Vaticano - Lettera al vescovo di Bayeux e Li- 25/80, 39; OR 03/03/80) [CRE] [TGB]. sieux-(AOCDU 29/84,Z'J/ó'k, 21-22) I?lL) ([TGB]. ì ù:-3. 29. 49. "17/06/80 - Città del Vatìcano - Aì vescovi vietnamitî (AOCD 25/80, 24-25;19/03/80 INS - III/1/80,Città del 647-648) Vaticano ITGB]. - Ai peuegrini francesi (AOCD 25/80, 35;:Îl5'; INSIIUN'S'ºI"II/ I?V'ìibu, 1'/80,-1973;' ìbí.:ì; ?.:» AAS ì 72/80,cwsì, 634) ,,, ., [TGB]. , --, 30. 50. '22/06/80"7'/(ì6/80 -- Città del Vaticano - Per cinque nuovì beati (INS III/1/80, III/l/80,"19/03/80 647-648) - Città del[TRA]. Vatícano - Udienza generale (TR 80, 193; INS 'l1;l1lu-u1';,1"'o;1811-l8l'o; A-A'» AA"S íìiov, 72/-80,-597-602) ahí -vvwì L---- ["í'RA] +3 [TGB].1+ % 31. 51. ªrì:1.[EDS]. "31/05/80 - Parigi (Francia) - Aue religiose in Rue du Bac (AOCD 60. 25/80, 11; INS III/'1/80, 1549) [ELT]. "Ol/12/80 - Città del VatìcanoVa'[lCano - -Ai ì-.ì vescovi vc>s,,ì,.= -- di rsì-rs ..rito ... siro-malankarico?? Ql:./Qíì 0- ÀÀ(, 40. 'O"l/06/80 - Parigî (Francia) - A?ll'Ìnstitut Catholique, già convento nffper il il 50º 50º di unione con la chiesa cattolica (AOCD 25/80, 9; AAS ocd (AOCD 25/80, 11-12; INS III/1/80, 1584) [CMI]. €51. "5: ],-8y1-, Èrs TRr:8*-íº.; îaî.oì sv) q'tCi rManl]o - Ai vescovi del Vietnam in visita «

80. 14/03/82 - Roma - Aue Carmelitane Scalze di S. Giuseppe (AOCD 64. "18/03/81 - Città del Vaticano - Ai giovani italiani (AOCD 26/II/E31, '2'î';82',-7-10;O'R 15-16/03/82) [CRE]. 24; INS IV/V8t 680-681; TR B1, 217) [TGB]. 27/82, 7-10; €JK 'ì'sì-ìoìv,ììoc) (y.,.,. 81. ')2/(ì4/82"22/04/82 -- Cmà del Vaticano - A sacerdoti di Roma (INS V/V82, 65. 14/09/84 - Castel (aarìdo}îo - Lettera al card. Bauestrero, inviato ad Al- ba de Tormes per il IV centenario dena morte di S. Teresa di G. (AOCD 1286-1288) [TRA].:l'KAJ.Città del Vaticano - Lettera alle Carmelitane Scalze 26/II/8t 3-5; INS IV/2/8t 406-408; OR 1S/10/81) mlA] [AAB]. 82, 31/05/82 - Cíttà aei vacicau,, - ,,,,,. .- .???? 66. "14/09/81 - Castel Gandolfo - Lettera al card. Casaroli, inviato ad As- (AOCD 27/82, 10-45; INS V/2/82, 2361-2366; ÀAS 74/F32, 836-841, TR sisi per KVIII centanario della nascita di S. Francesco (A?AS 73/84, 82, 826-828) 1chEJ[CRE] n'RA].IlrvìJ. 660) [TRA]. 83. "ízioeis2 - Città del Vaticano - Lettera ai Cileni (AAS 74/B2, 9'J1) 67. 08/10/8"l - Castel Gandolfo - Ai pellegrini di Avila (AOCD 26/II/81, [MRCl. 84. "24/09/82 - Città del Vaticano - Lettera a Juan Carlos, re di Spagna 14-16; OR O9/10/81; INS IV/2/81, 375-377; TR 81, 580-581) [TRA]. . 68. 15/10/81 - Città del Vaticano - Lettera al Preposito Generale írVirtu- (AOCD 27/82, 23) [TRA]. tis exemplum et magistra»» per ìl IV centenario di S. Teresa di G. 85. 02/10/82 -- CittàCittà deldeì Vaticano vancauu- - ª - - - - - ars -Al úi s'x«cpellegrìnaggìo P,..,, síí*iog .?..?,, E"ìFiJì58: del Carmelo OR 03/'10/82; Tere- (AOCD 26/II/ESI, 5-14; INS IV/2/81, 419-429; AAS 73/81, 692-70(; TR siano d'ìtalia (AOCD 27/82, 15-49; INS V/3/82, 655-658; OR 03/10/82; Ì 81, 591-595) [TRA]. TR 82, ll'l5-1116)=lllt)) [TRA].lllttJ. 69. "18/10181 - Città del Vaticano - Angelus (AOCD 26/II/81, 1'o; INS 86. "10/10/82 - CittàCittà deldeì Vaticano vaîìcanu - -Canonizzazione úaiìúi..,,.,..-???------aííos ? di MassimilianorsTìQl Kol- l IV/2/81, 4551-455; TR 81, 602-603) [TRA] [AAB]. be (AOCD(AOCD 27/82, 27/ìdZ, 20; ZU; ÀAS Pì"-ùì 74/82, îíup, 1220; - --,, TR --- 82, , 1148) [EDS]. 70. 05/4 1/8'l - Città del Vaticano - Nomina di P. Francesco Adeodato Mi- 87. ºú"13/10/82 :ì/1 0/82 - - Città del Vaticano - Udienza generale (INS V/3/82, 810- callef ocd a vicarío apostolico di Kuwait (AOCD 26/II/81, 19-21; AAS 823) [TRA]. l 74/82, 65) [NOM]. 88. 15/10/82 -- CittàCittà del deì Vaticano ----vaucaíiu "----n - ooì -Messaggio ì..,.,,.,,.. oqc. À ÀQ???? televisivo 75/R3. 77-7B; agli spagnoli TR 82, 71. 16/4al/8'l - Città del Vaticano - Lettera alle Carmelitane Scalze di So- (AOCD 27/82, 23-25; INS V/3/82, 824-825; AAS 75/83, 77-78; TR 82, fia (Bulgaria) (AOCD 29/84, 22) [CRE] [TRA]. 1166) [TRA]. 72. "21/11/B1 - Città del Vaticano - Lettera al card. Arìastasio Bauestre- 89. "3'l/'10/82 - Città del V.aticano -,Angelus (AOCD 27/82, 25; INS ro, ad un anno dal terremoto den'ìrpinia (AOCD 26/II/E31, 21-23; OR V/3'/82:994-9')€5;-TRV/3/82, 994-'J9b; ih 82,o4 1217-4218)ìcìí -ìw- -y ,.---[TRA]. -,- 25/11/81) [AAB]. go. "?,1/10/82"31/10/82 - - Fiumicino (Roma) - In partenza per la Spagna (AOCD 73. "2 1/12/81 - Città del Vaticano - Ai yescoyi della Toscana ««ad liminaì:+ (TR 81, 847; INS IV/2/81, 1198-120S; AAS 74/F32, 289) [ANC]. 91. Àr7l/8ªl2'J216q:31':/10/82"31/10/bl - -ORì?a1ì-2g/iq1«1/í8S2n)a[TanRaA')]I-Bara3ab Barajas (Spagna)(,ìya,,3ì.,, - . - ?? All"arrivo ?in ?Spagna ( AO.C,D ,27/82, 74. "30/12/81 - Città del Vaticano - Ai pellegríni francesi guidati dal ve- 26; INS V/3/82, 1001-1004;-- A?S" " - 75/83, r --'F-v«-nqa 239; TR FniQCOOale 82, 1244) [TRA]. SpEl scovo di Lisieux (AOCD 26/II/81, 25; INS IV/2/4264-1272; OR 92. 2*361''31/10/82 /'l":/8v2"M"a'd'ì"ìudÌ(S'p"a"g-n"a') - JA]la "C.o.nferÀe,n,z.a hhphÌsC7cºP.]QQ,ªleSP4"'qg TRnº- :ì/'12/E34) [TGB]. la (AOCD 27/82, 54-55; INS V/3/82, 1005-lm5; AAS 75/83, 249; TR 82, 1248) n'RA].íAJ. anno 1982 Madrid (Spagna) - Adorazione" " ª-- " r-ì notturna 4QCl'ìì rTQÀl(AOCD 27/82, 93. "31/10/82-4Vladrìú(>pagíia355; INS V/3/82, 1019-1022; OR 1-2/rsyw-,..?..--?? 11/82; TR 82, 1250) [TRA]. 75. " " " - -'-"- -+ --l; ì'ìpl ?íìnaSìerO del *05/Ol/82 - Città del Vaticano - Ai vescovi del Veneto ««ad liminaìì 94. (INS V/l/82, 39-45; AAS 74/82, 318) [MP,C]. 76. '24/Ol/82 - Roìna - Nella parrocchia di S. Teresa fuori Porta Salaria ;;M,-Ì252-4254)2-4254) [CRE] ILì'tEj [TRA]. (ìrstìl. (INS V/1/82, 199-204; TR 82, 74-76) [TRA]. 95. Avila (Spagna) - Omelia--" " nn ( saìcíAOCD 49R7ì 27/82, íTRÀl 31-40; íCRM]. INS V/3/82, 77. 01/11/82-Avila(Spagnal-úi?ucual,.,,,... , 24/C)1/82 - Roma - Visíta aua Casa Generalizia ocd (AOCD 27/82, 3- 1032-4041; AAS 75/83, 250-259;ª- - -'oTR Àì82, --ìir=ìíì 1254-'1257) rlp?lìa [TRA] dìocesì [CRM] dl 7) [CMI]. 96. 78. '06/02/82 - Città del Vaticano - A vescovi spagrìoli in visita rrad limi- na»» (AOCD 27/82, 7; INS V/V82, 307-,311; AAS 74/82, 468; TR 82, 122) [TRA] [GVC]. 97. líì2i5/1!I)/"82"'Alb]Ol/I1/82 - Alba deadeTormes(Spagna).7pav6!alse4pQo?lOCrlO%dÍnìrS;,rRA]reJ l'ormes ( ,=»pagnal - ,. , ....-? ?,? 79. "21/02/82 - Castel Gandolfo - Udienza generale (AOCD 27/82, 21-22; Sa dì G. (AOCD 27/82, 43-4(ò; OR 03/l'l/82; TR 82, '1259-1260) [TRA] INS V/1/82, 660-663; TR 82, 206) [TRA]. 67

66 l l [! î

GIUSEPPE FURIONJ GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO

64. "18/03/81 - Città del Vaticano - Ai giovani italiani (AOCD 26/II/E31, 24; INS IV/V8t 680-681; TR B1, 217) [TGB]. 80. 14/03/82 - Roma - Aue Carmelitane Scalze di S. Giuseppe (AOCD 65. 14/09/84 - Castel (aarìdo}îo - Lettera al card. Bauestrero, inviato ad Al- 27/82,'2'î';82',-7-10;O'R 7-10; €JK 15-16/03/82)'ì'sì-ìoìv,ììoc) [CRE]. (y.,.,. ba de Tormes per il IV centenario dena morte di S. Teresa di G. (AOCD 81. "22/04/82')2/(ì4/82 -- Cmà del Vaticano - A sacerdoti di Roma (INS V/V82, 26/II/8t 3-5; INS IV/2/8t 406-408; OR 1S/10/81) mlA] [AAB]. 1286-1288) [TRA].:l'KAJ. 66. "14/09/81 - Castel Gandolfo - Lettera al card. Casaroli, inviato ad As- 82, 31/05/82 - CíttàCittà aeidel vacicau,,Vaticano -- ,,,,,.Lettera .- .???? alle Carmelitane Scalze sisi per KVIII centanario della nascita di S. Francesco (A?AS 73/84, (AOCD 27/82, 10-45; INS V/2/82, 2361-2366; ÀAS 74/F32, 836-841, TR 660) [TRA]. 82, 826-828) 1chEJ[CRE] n'RA].IlrvìJ. 67. 08/10/8"l - Castel Gandolfo - Ai pellegrini di Avila (AOCD 26/II/81, 83. "ízioeis2 - Città del Vaticano - Lettera ai Cileni (AAS 74/B2, 9'J1) 14-16; OR O9/10/81; INS IV/2/81, 375-377; TR 81, 580-581) [TRA]. [MRCl. 68. 15/10/81 - Città del Vaticano - Lettera al Preposito Generale írVirtu- 84. "24/09/82 - Città del Vaticano - Lettera a Juan Carlos, re di Spagna tis exemplum et magistra»» per ìl IV centenario di S. Teresa di G. (AOCD 27/82, 23) [TRA]. . Ì (AOCD 26/II/ESI, 5-14; INS IV/2/81, 419-429; AAS 73/81, 692-70(; TR 85. 02/10/82 -- CittàCittà deldeì Vaticano vancauu - -Al úi pellegrìnaggìo P,..,, .?..?,, del Carmelo Tere- 81, 591-595) [TRA]. - - ª - - - - ars s'x«c síí*iog E"ìFiJì58: OR 03/'10/82; 69. siano d'ìtalia (AOCD 27/82, 15-49; INS V/3/82, 655-658; OR 03/10/82; "18/10181 - Città del Vaticano - Angelus (AOCD 26/II/81, 1'o; INS TR 82, ll'l5-1116)=lllt)) [TRA].lllttJ. l IV/2/81, 4551-455; TR 81, 602-603) [TRA] [AAB]. 86. 70. "10/10/82 - CittàCittà deldeì Vaticano vaîìcanu - -Canonizzazione úaiìúi..,,.,..-?? ? di Massimiliano Kol- 05/4 1/8'l - Città del Vaticano - Nomina di P. Francesco Adeodato Mi- be (AOCD(AOCD 27/82, 27/ìdZ, 20; ZU; ÀAS Pì"-ùì 74/82, îíup, 1220;?- -- --,,- TR - ---- 82,- -, aííos 1148) rsTìQl [EDS]. callef ocd a vicarío apostolico di Kuwait (AOCD 26/II/81, 19-21; AAS 87. "13/10/82ºú :ì/1 0/82 - - Città del Vaticano - Udienza generale (INS V/3/82, 810- l 74/82, 65) [NOM]. 71. 823) [TRA]. 16/4al/8'l - Città del Vaticano - Lettera alle Carmelitane Scalze di So- 88. 15/10/82 - Città deì vaucaíiu - ì..,.,,.,,.. ???? fia (Bulgaria) (AOCD 29/84, 22) [CRE] [TRA]. 15/10/82 - Città del Vaticano---- "----n -ooì Messaggio oqc. À ÀQ televisivo 75/R3. 77-7B; agli spagnoli TR 82, 72. (AOCD 27/82, 23-25; INS V/3/82, 824-825; AAS 75/83, 77-78; TR 82, "21/11/B1 - Città del Vaticano - Lettera al card. Arìastasio Bauestre- 1166) [TRA]. ro, ad un anno dal terremoto den'ìrpinia (AOCD 26/II/E31, 21-23; OR 89. 25/11/81) [AAB]. "3'l/'10/82 - Città del V.aticano -,Angelus (AOCD 27/82, 25; INS 73. V/3/82,V/3'/82:994-9')€5;-TR 994-'J9b; ih 82,o4 1217-4218)ìcìí -ìw- -y ,.---[TRA]. -,- "2 1/12/81 - Città del Vaticano - Ai yescoyi della Toscana ««ad liminaì:+ go. "31/10/82 - (TR 81, 847; INS IV/2/81, 1198-120S; AAS 74/F32, 289) [ANC]. "?,1/10/82 - Fiumicino (Roma) - In partenza per la Spagna (AOCD 74. "30/12/81 - Città del Vaticano - Ai pellegríni francesi guidati dal ve- 91. :31':/10/82Àr7l/8ªl2'J216q"31/10/bl - -Bara3abORì?a1ì-2g/iq1«1/í8S2n)a[TanRaA')]I- Barajas (Spagna)(,ìya,,3ì.,, - . - ?? All"arrivo in Spagna ( AO.C,D ,27/82, scovo di Lisieux (AOCD 26/II/81, 25; INS IV/2/4264-1272; OR ? ? :ì/'12/E34) [TGB]. 26; INS V/3/82, 1001-1004;-- A?S" " - 75/83,r --'F-v«-nqa 239; TR FniQCOOale 82, 1244) [TRA]. SpEl 92. 2*361''31/10/82 /'l":/8v2"M"a'd'ì"ìudÌ(S'p"a"g-n"a') - JA]la "C.o.nferÀe,n,z.a hhphÌsC7cºP.]QQ,ªleSP4"'qg TRnº- la (AOCD 27/82, 54-55; INS V/3/82, 1005-lm5; AAS 75/83, 249; TR 82, 1248) n'RA].íAJ. anno 1982 75. 93. "31/10/82-4Vladrìú(>pagíia3Madrid (Spagna) - rsyw-,..?..--??Adorazione notturna (AOCD 27/82, *05/Ol/82 - Città del Vaticano - Ai vescovi del Veneto ««ad liminaìì " " ª-- " r-ì 4QCl'ìì rTQÀl (INS V/l/82, 39-45; AAS 74/82, 318) [MP,C]. 55; INS V/3/82, 1019-1022;" " " - -'-"- OR -+ 1-2/ --l; 11/82; ì'ìpl TR?íìnaSìerO 82, 1250) [TRA]. del 76. '24/Ol/82 - Roìna - Nella parrocchia di S. Teresa fuori Porta Salaria 94. (INS V/1/82, 199-204; TR 82, 74-76) [TRA]. 77. 24/C)1/82 - Roma - Visíta aua Casa Generalizia ocd (AOCD 27/82, 3- ;;M,-Ì252-4254)2-4254) [CRE] ILì'tEj [TRA]. (ìrstìl. 7) [CMI]. 95. 01/11/82-Avila(Spagnal-úi?ucual,.,,,...Avila (Spagna) - Omelia ( AOCD 27/82, , 31-40; INS V/3/82, 78. - --" " nn saìcí 49R7ì íTRÀl íCRM]. '06/02/82 - Città del Vaticano - A vescovi spagrìoli in visita rrad limi- 1032-4041; AAS 75/83, 250-259;ª- - -'oTR Àì82, --ìir=ìíì 1254-'1257) rlp?lìa [TRA] dìocesì [CRM] dl na»» (AOCD 27/82, 7; INS V/V82, 307-,311; AAS 74/82, 468; TR 82, 96. 122) [TRA] [GVC]. 79. "21/02/82 - Castel Gandolfo - Udienza generale (AOCD 27/82, 21-22; 97. líì2i5/1!I)/"82"'Alb] adeTormes(Spagna).7pav6!alse4pQo?lOCrlO%dÍnìrS;,rRA]reJ INS V/1/82, 660-663; TR 82, 206) [TRA]. Ol/I1/82Sa dì G. (AOCD- Alba de 27/82, l'ormes 43-4(ò; ( ,=»pagnal OR 03/l'l/82; - ,. ,TR ....-? 82, ?,? '1259-1260) [TRA] 66 l 67 l

[! ?

GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO GulSEPPE FURIONI l 116. '22/Ol/83 - Città del Vatìcano - kì vescovi olandesi ííad limina»ì (INS gs. "Ol/11/82 - Salamanca (Spagna) - Ai docenti di teologia (TR 82, 1261; l VI/;':83", "1B4J1Ó6; AAS 75/83, 447') [TBR]. ìNS V/3/82, ':?049-al0s5; AAS 75/80, 260) [TRA] [GVC]. 117. V*,-ìv-rlirs/8:ªiosl '?'rlitt'ºà; d"p?lV"'ati'ca"no :'Uyd'ienza 'generale (INS VI/ 1/83, 1072- l 99. "27/04/83 - Città del Vaticano - "02/1V82 - Madrid (Spagrìa) - Ai religiosí (AOCD 27/82, 55-56; INS 108"l) [EOC]. V/3/82, 1080-1088; AAS 75/83, 274) [TRA] íGVC]. 118. l 100. "03/l 1/B2 - Madrid (Spagna) - Al mondo universitario (AOCD 27/82, 02/05/8302/05/83-bìuaueivaubaii,?, - Città del Vaticano- - -.,,,....???? -ì:----Incoronazìone C=1,,., dell'immagìnerìi Nrìrpra dei di Pa-((S. 57-58; INS V/3/82, 1094-1103; AAS 75/83, 281; TR 82, 1278) [TRA] MariaIVLarìa della uella Purità'»ì x iaxxy--- preSSO ì-..... -?" -le.?. -- Carmelitane º" rr-rs cos'ì Scalze r'ìí'pr di ìNocera dei Pa [GVC]. gani (AOCD 28/83,'- - - º42-43; " ' - - AAS hl ---r=îyíì 75/83, 680-681) g'mhsscìato [MRC]. l 101. "03/11/82 - Madrid (Spagna) - Ai giovani (AOCD 27/82, 57; INS 119. "05/05/83 - (jttà del Vatìcano - Al nuovo ambasciatore di Spagna V/3/82, 1114-1120; AAS 75/83, 292; TR 82, 1286) [TRA]. ÎIN"S VI/;/8.3"'rl51r;Ì54;?-= AAS ?- 75/83, - rarsrT"ì 658) [TRA]. 9Q/! 102. 120. "22/05/83 - Milano - Alle religiose (AOCD 28/83, 44; INS VI/l/83, 04/I1/82 - Segovia (Spagna) - In onore di S. Giovanni deua Croce 1284-1288) [TRA].IlìtfiJ. (AOCD 27/82, 47-56; INS V/3/82, 1137-1144; AAS 75/83, 293-298; TR 82, 1292-1295) [GVC]. 121. 30/05/83 - CittàCìtta deldel VaticanoVaîìcano - -Nomina ìsìuuììììa- -dì =-" ?P. - ---'ìíìPaul. . ..-- Dahdah hhciC).lQA- -- ocd ad 'ìFìì ar- 103. cìvescovo di Bagdad dei Latini ( AOCD 28/83, 37-38; AAS 76/84, 56) "06]1 1/82 - Loyola (Spagna) - Ai religiosí degli istituti fondati in Spa- [NO'M]. gna (AOCD 27/82, 58; INS V/3/82, 1160-1167) [TRA] [GVC]. 122. '15/06/83 - Città del Vatìcano - Udienza gerìera}e (AOCD 28/83, 5-6; 104. '06/11/82 - Javier (Spagna) - Ai missionari (AOCD 27/82, 58; INS V/3/82, 1168-1175; TR 82, 1306) [TGB]. 123. I*ÌS'ìrsvaÌi/olq/8Î'(IT5,:,073(,.,11;5213(p) oÍ"'lopn"'iaÌ ) - Ai giovani dall'arcivescovado (TR 105. "Il2X'/Ov6"/8'3""Cracovìa-(Polonia) - '08/11/82 - Valencia (Spagna) - Messaggio ai seminaristi (AOCD 83, 660) [RFK]. 28/84, 23; INS V/3/82, 1226; TR 82, 1324) [TRA]. 106. '08/'14/82 - Madrid (Spagna) - Alle religiose (AOCD 27/82, 59; INS 124. 22/06/83 - Cracovia (Polonia)-=-ª - Decreto --- - írvìrSrD'CVl di beatificazione di Kalinow- V/3/82, 1238-1243; TR 82, 1329-1330) [TRA]. ski (AOCD 30/85, 9-12; AAS 76/84, 1045-'1047') [RFKl. 107. '09/11/82 - Santiago de Compostela (Spagrìa) - All"aeroporto (INS 125. 72/06/8322/06/83 - CracovìaCracovia 3ì-ooìonìal(Polonia) - -Beatificazione ucauu.,....?,...- ' ª ------rsoí di ? Kalinowski ??nòQ. T'Q QQ (AOCD RR?,- V/3/82, 1245-4251) [TRA]. 28/83, 646; INS VI/'1/83, 1638-1647; AAS 75/83, 984-992; TR 83, 663 108. 667) [RFK]. "09/1 V82 - Santiago de Compostela (Spagna) - Atto rreuropeistico>ì 126. "06/07/83 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 28/83, 18; (AOCD 27/82, 59-60, INS V/3/82, 1257-1263; AAS 75/83, 331;TR 82, , 51-qì) lnxì-3. 1338) [TRA]. INS VI/2/83, 31-44) [RFK]. l21. Castel Gandolfo - Ai giovani di ««Notre-Dame de Vje:o "iog. '09/11/82 - Santiago de Compostela (Spagnaì - Alla gente di mare 26/07/83 - CaStel Ganaono - tìì ì,3svvc---. = + .- -- (AOCD 27/82, 60; OR 11/11/82; TR 82, 1336) [MRC]. (AOCD 28/83, 44; INS- Vl/2/83,ª ' " 122423; -'l-"-;-; TRaì'rm'ìglqtì 83, 748) [CRM]. (TN5 110. 128. "15/08/83 - Lourdes (Francìa) - Ai peuegrini ammalati (INS VI/2/83, '09/I'l/82 - Santiago de Compostela (Spagna) - Saluto (AOCD 29/84, bó, {'J'j) (ìyrì). 23; INS V/3/82, 1264 [TRA] [GVC]. 2'40-243; TR 83, 799) [TGB]. 111. 129. "15/08/83 - Lourdes (Francia) - Ai cattouci di Francia (INS VI/2/83, "17/11/B2 - (jttà del Vaticano - Udienza generale (AOCD 27/82, 60- 244-249) [TGB].Ék5J. 61; INS V/3/82, 1297-l3l"l; TR 82, 1352') [TRA] [GVC]. 130. "izìogzs3 - Vienna (Austria) - Nel duomo dì S. Stefano (INS VI/2/83, 112. "2'l/IV82 - Città del Vaticano - Introduzione al fascicolo OR sul viag- gio in Spagrìa (AOCD 27/82, 61) [TRA]. 4'8ª2-"4"90;"TRJ83-,-873J482-490; l'.K b5, Ijd.:»; AAS ?sì 76/84,ìsìw-r, 174) ìí ., [TGB]. , - ,- 1L3. '11/12/82 - Città del Vaticano - Ai vescovi della Sicilia ««ad limina»ì 131. 24/09/83 -- OttàOttà deldel Vaticano Vaîìcano - -Al ìì Capitolo yayìwì,- ' - -" ,?,,...Generale- --r=rsìcìas ??? dei? rrT:ìkí'l Carmelitani (AAS 74/82, 240; INS IV/2/81, 904-911) [ALB]. dell'Antica Osservanza (AOCD 28/83, 45; OR 25/09/83) [CRM]. 114. 132. "15/10/83 - OSSerVanZa3.í-ìúúùùy --,.., -Città del Vaticano - A pellegrini italiani (INS VI/2/83, 770- '16/12/82 - Città de] Vaticano - Ai vescovi della "Région Midi" in vi- 774) [TRA]. sita í«ad limina».ì (INS V/3/82, 1611-1617; AAS 75/83 166) [TGB]. 133. '29/"10/83 - Città del Vatìcano - Al Pontificio Couegio Spagnolo (INS anno 1983 "134. YW2ª!18-zÎJa927í-:"++3.a1)r;i'I'ìRyA:qli-'iGcavnCoi-03/IV83 -- C:ìttaCittà aeidel va?icaiiuVaticano - -ì. ,,.?....?..-. P. Gonzalo? ? del Castillo Crespo .ocd 115. eletto VeSCOVO ausiliare di La Paz (Bolivia) (AOCD 28/83, 39-40; AAS "02/Ol/83 - Greccio (Rieti) - Aue monache (INS VI/C)1/83, 29; AOCD 76/84, 301) [NOM]. 28/83, 43) [TRA]. 69 68

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GulSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO gs. "Ol/11/82 - Salamanca (Spagna) - Ai docenti di teologia (TR 82, 1261; l ìNS V/3/82, ':?049-al0s5; AAS 75/80, 260) [TRA] [GVC]. l 116. '22/Ol/83 - Città del Vatìcano - kì vescovi olandesi ííad limina»ì (INS 99. "02/1V82 - Madrid (Spagrìa) - Ai religiosí (AOCD 27/82, 55-56; INS VI/;':83", "1B4J1Ó6; AAS 75/83, 447') [TBR]. V/3/82, 1080-1088; AAS 75/83, 274) [TRA] íGVC]. 117. V*,-ìv-rlirs/8:ªiosl"27/04/83 - Città '?'rlitt'ºà; del Vaticanod"p?lV"'ati'ca"no - :'Uyd'ienza 'generale (INS VI/ 1/83, 1072- 100. 108"l) [EOC]. l "03/l 1/B2 - Madrid (Spagna) - Al mondo universitario (AOCD 27/82, 118. 57-58; INS V/3/82, 1094-1103; AAS 75/83, 281; TR 82, 1278) [TRA] 02/05/83-bìuaueivaubaii,?,02/05/83 - Città del Vaticano- - -.,,,....???? -ì:----Incoronazìone C=1,,., dell'immagìnerìi Nrìrpra dei di Pa-((S. [GVC]. IVLarìa uella x iaxxy--- ì-..... -? .?. Maria della Purità'»ì preSSO" -le -- Carmelitane º" rr-rs cos'ì Scalze r'ìí'pr di ìNocera dei Pa l 101. "03/11/82 - Madrid (Spagna) - Ai giovani (AOCD 27/82, 57; INS gani (AOCD 28/83,'- - - º42-43; " ' - - AAS hl ---r=îyíì 75/83, 680-681) g'mhsscìato [MRC]. V/3/82, 1114-1120; AAS 75/83, 292; TR 82, 1286) [TRA]. 119. "05/05/83 - (jttà del Vatìcano - Al nuovo ambasciatore di Spagna l 102. 04/I1/82 - Segovia (Spagna) - In onore di S. Giovanni deua Croce ÎIN"S VI/;/8.3"'rl51r;Ì54;?-= AAS ?- 75/83, - rarsrT"ì 658) [TRA]. 9Q/! (AOCD 27/82, 47-56; INS V/3/82, 1137-1144; AAS 75/83, 293-298; TR 120. "22/05/83 - Milano - Alle religiose (AOCD 28/83, 44; INS VI/l/83, 82, 1292-1295) [GVC]. 1284-1288) [TRA].IlìtfiJ. 103. 121. "06]1 1/82 - Loyola (Spagna) - Ai religiosí degli istituti fondati in Spa- 30/05/83 - CittàCìtta deldel VaticanoVaîìcano - -Nomina ìsìuuììììa- -dì =-" ?P. - ---'ìíìPaul. . ..-- Dahdah hhciC).lQA- -- ocd ad 'ìFìì ar- gna (AOCD 27/82, 58; INS V/3/82, 1160-1167) [TRA] [GVC]. cìvescovo di Bagdad dei Latini ( AOCD 28/83, 37-38; AAS 76/84, 56) 104. '06/11/82 - Javier (Spagna) - Ai missionari (AOCD 27/82, 58; INS [NO'M]. V/3/82, 1168-1175; TR 82, 1306) [TGB]. 122. '15/06/83 - Città del Vatìcano - Udienza gerìera}e (AOCD 28/83, 5-6; 105. '08/11/82 - Valencia (Spagna) - Messaggio ai seminaristi (AOCD 28/84, 23; INS V/3/82, 1226; TR 82, 1324) [TRA]. 123. I*ÌS'ìrsvaÌi/olq/8Î'(IT5,:,073(,.,11;5213(p)"Il2X'/Ov6"/8'3""Cracovìa-(Polonia) oÍ"'lopn"'iaÌ - ) - Ai giovani dall'arcivescovado (TR 106. '08/'14/82 - Madrid (Spagna) - Alle religiose (AOCD 27/82, 59; INS 83, 660) [RFK]. V/3/82, 1238-1243; TR 82, 1329-1330) [TRA]. 124. 22/06/83 - Cracovia (Polonia) - Decreto di beatificazione di Kalinow- 107. ski (AOCD 30/85, 9-12; AAS 76/84,-=-ª ---1045-'1047') - írvìrSrD'CVl [RFKl. '09/11/82 - Santiago de Compostela (Spagrìa) - All"aeroporto (INS 125. V/3/82, 1245-4251) [TRA]. 22/06/8372/06/83 - CracovìaCracovia 3ì-ooìonìal(Polonia) - -Beatificazione ucauu.,....?,...- ' ª ------rsoí di ? Kalinowski ??nòQ. T'Q QQ (AOCD RR?,- 108. "09/1 V82 - Santiago de Compostela (Spagna) - Atto rreuropeistico>ì 28/83, 646; INS VI/'1/83, 1638-1647; AAS 75/83, 984-992; TR 83, 663 (AOCD 27/82, 59-60, INS V/3/82, 1257-1263; AAS 75/83, 331;TR 82, 667) [RFK]. 1338) [TRA]. 126. "06/07/83 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 28/83, 18; "iog. '09/11/82 - Santiago de Compostela (Spagnaì - Alla gente di mare INS VI/2/83,, 31-44)51-qì) [RFK].lnxì-3. (AOCD 27/82, 60; OR 11/11/82; TR 82, 1336) [MRC]. l21. 26/07/83 - CaStelCastel GanaonoGandolfo - tììAi ì,3svvc---.giovani di ««Notre-Dame= + .- -- de Vje:o 110. '09/I'l/82 - Santiago de Compostela (Spagna) - Saluto (AOCD 29/84, (AOCD 28/83, 44; INS- Vl/2/83, 122423; TR 83, 748) [CRM]. 23; INS V/3/82, 1264 [TRA] [GVC]. 128. "15/08/83 - Lourdes (Francìa)ª ' "- -'l-"-;-;Ai peuegrini aì'rm'ìglqtì ammalati (TN5 (INS VI/2/83, 111. "17/11/B2 - (jttà del Vaticano - Udienza generale (AOCD 27/82, 60- 2'40-243; TR bó,83, 799){'J'j) [TGB].(ìyrì). 61; INS V/3/82, 1297-l3l"l; TR 82, 1352') [TRA] [GVC]. 129. "15/08/83 - Lourdes (Francia) - Ai cattouci di Francia (INS VI/2/83, 112. "2'l/IV82 - Città del Vaticano - Introduzione al fascicolo OR sul viag- 244-249) [TGB].Ék5J. gio in Spagrìa (AOCD 27/82, 61) [TRA]. 130. "izìogzs3 - Vienna (Austria) - Nel duomo dì S. Stefano (INS VI/2/83, 1L3. '11/12/82 - Città del Vaticano - Ai vescovi della Sicilia ««ad limina»ì 482-490;4'8ª2-"4"90;"TRJ83-,-873J l'.K b5, Ijd.:»; AAS ?sì 76/84,ìsìw-r, 174) ìí ., [TGB]. , - ,- (AAS 74/82, 240; INS IV/2/81, 904-911) [ALB]. 131. 24/09/83 -- OttàOttà deldel Vaticano Vaîìcano - -Al ìì Capitolo yayìwì, ,?,,...Generale ??? dei? Carmelitani 114. '16/12/82 - Città de] Vaticano - Ai vescovi della "Région Midi" in vi- dell'Antica Osservanza (AOCD 28/83,- 45;' - -" OR - --r=rsìcìas 25/09/83) rrT:ìkí'l[CRM]. sita í«ad limina».ì (INS V/3/82, 1611-1617; AAS 75/83 166) [TGB]. 132. "15/10/83 - OSSerVanZa3.í-ìúúùùy --,.., -Città del Vaticano - A pellegrini italiani (INS VI/2/83, 770- 774) [TRA]. 133. '29/"10/83 - Città del Vatìcano - Al Pontificio Couegio Spagnolo (INS anno 1983 115. "134. YW2ª!18-zÎJa927í-:"++3.a1)r;i'I'ìRyA:qli-'iGcavnCoi- P. Gonzalo del Castillo Crespo .ocd "02/Ol/83 - Greccio (Rieti) - Aue monache (INS VI/C)1/83, 29; AOCD 03/IV83 -- C:ìttaCittà aeidel va?icaiiuVaticano - -ì. ,,.?....?..-. ? ? 28/83, 43) [TRA]. eletto VeSCOVO ausiliare di La Paz (Bolivia) (AOCD 28/83, 39-40; AAS 76/84, 301) [NOM]. 68 69

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GIOVANNI PAOLO }l E IL CARMELO CaUSEPPE FURIONI

153. "19/10/84 - Città del Vaticano - A vescovi cileni « (INS 135. ... ,,, -ii ùcau?uUdZl()ne al :)r. di13/1 Ges,ù í/83 r'íìriFìcc- Cíttà del - íhrsrmVaticano or=- - Decreto - - - - ? di? beatificazione- di Sr. Maria I VII/2/84, 97al-978; AAS 77/85, 154) [MRC]. di Gesù Crocifisso (AOCD 30/85, 5-8; AAS 77/85, 578) [MGC] 154. "25/1 1/84 - Città del Vaticano - Decreto dj beatificazione di P. Danieì 136. Crocifisqíì13/11/83 - Cittàíbrìr'rì del aìoìoa Vaticano-- --.QA - -Q-'a"----ììyabuìììì:= Beatifîcazione - --'-'- uì di ':>r. Sr. lVlarìaMaria didì Gesùeesu' Brottier (AAS 78/86, 488) [TGB]. Crocìfisso (AOCD 28/83, 21-30; INS Vl]2/83, 1071-1075; A?A.S 76/84, 155. 25/11/84 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Elisabet- 263-267:263-267; TRTR R:a4? 83, 1132-1134) 1 'LQ2-lla:ìaì [M'ÓC]: rxîrr-i ta della Trinità (AOCD 32/87, 7-'7; AAS 79/B7, 1268-4273) [ELT]. 137. 25/41/84 - Città del Vaticano - Beatificazione di Elisabetta della Tri- 1134)13/11/83 [MGC]. - Città del Vaticaªnºo NAngelus (AOCD 28/83, 30-31; TR 83, l 156. 138, nità (AOCD 29/84, '15-'18.25; INS VII/2/84, 1289-'1295; AAS 77/B5, 14/1 1/83 - Città del Vaticano????? - Ai ..,,,,,,uiì?iperiaoeaîuìcazíonedi fedeli giunti per la beatificazione di l 289-294; TR 84, 1292-1296) [ELT] [TGB]. Sr.1085:TRR.g1085; Maria TR 83,di Gesù 1135-1136) aíll(:íjí'lQ(:ìrìíîî'ì Crocifîsso [MGC].ª (AOCD 28/83, .31-34; INS VI/2/83, 1082- 157. 26/I1/84 - Città del Vaticano - A pellegriní francesi e spagnoli 139. (AOCD 29/84, 18-20.25; INS VII/2/84, 1300-1304; TR 84, 1296-1297) 20)"15/1 [RFK]. 1/83 - Città del Vaticano ZAi pellegrini polacchi (AOCD 28/83, (hlT] [TGB]. 140. anno 1985 VI/2/83.VI/2/83,"1 7/1 1/83 1100-1105;allníì-llnR. - Città de) TQ 'R Vaticano 1140)qqínì I?ÓÚ'Í.'rîr'a'm - Ai Superiori maggiori d'Europa (INS 141. te()1/12/83 CEI (A()(:T') - Città ':»Rìpaì del Vaticano ìn /I 4ì rA 'Ía LetteraTì- al card. Ballestrero presiden- 158. 20/m/85 - Città del Vaticano - In ricordo di P. Sergio Sorgon (AOCD te CEI (AOCD 28/83, 40-4-1)-[AAB'l'.' 30/85, 16; OR 21-22m/85; TR 85, 47-48) [CMI]. 159. "30/m/85 - Quito (Ecuador) - Alle religiose nella basilica del "Voto anno 1984 Nacional" (INS VIII/1/85, 273-277) [TRA]. 142. 160. "31/Ol/85 - Cuenca (Equador) - Nella cattedrale (AOCD 30/85, 16; '06/02/84 - Città del Vaticano - Ai pellegrini (INS VII/1/84, 249'?51: INS VIII/1/85, 312-344; TR 85, lal6-117) [TGB]. TR 84, 106) [TGB]. "03/02/85 - Cuzco (Perù) - Omelia (INS VIII/1/85, 380; AAS 77/85, 143. *11/04/84 - Cjttà del Vaticano - Saluto (AOCD 29/84, 24; OR 161. 1')lrìììpì'ì12/04/84) [GVC].rrsìt-i 881; TR 85, 154) [MRC]. 144. 162. 13/02/85 - Città del Vaticano - Incoronazione den'immagine della CaSSlnO'17/05/84 (INFs - Città VTT/1 del /Qì Vaticano 1 ì9r1 4 /I- QQìAi polacchí rìì ---- nel 40º della battaglia dí B.V. Maria «ídel Carmemì di Paucartambo presso Cuzco (Perù) (AAS Cassino (INS VII/4/84, 1420-1433) [RFK]. 77/85, 707-708) [MRC]. 145. --.-,,., H-1 ìa úiuiìlaL;d mlSSlO- narìa"10/06/84 mrìnr"ì'?slo - Città del (hrsrm VatÌcano-'-aM"ess";gJ orsìrsì ------"gio per la Giornata missio- 163. 04/05/85 - Città del Vaticano - Ai membri del Capitolo generale ocd naria76/84.76/84, mondiale 873;87.Rª TR TR 8'l,(AOCD pì 647)r=ìy'í 29/84,[TGÌ3Í rrì'oì 24-25; INS VII/1/84, 1645-1651; AAS (AOCD 31/II/86, 5-9; INS VIII/4/85, 1183-1186; AAS 77/85, 1040- 146, 1042; TR 85, 490-491) [CMI] [RFK] [GVC]. "27/06/84 - Città deÍVaticano - Udienza generale (INS VII/1/84, 164. '12/05/85 - Utrecht (Paesi Bassi) - Incontro con relígiosí e religiose 1939-1947) [RFK]. (INS VIII/l/85, '1266-427al; AAS 78/86, !513) [CRE]. 147. - .-,,.., ,aw«a r ì eieuura apOStOllCa di O2/07/84S. MìQueì - Città di Sììrììmhì-- del Vaticano ír----a---'o - Erezione dellaª "* ' Prefettura apostolica di 165. 13/05/85 - L'Aja (Paesi Bassí) - Ai ammalatí e handicappati (INS 29/84.29/84,S. Miguel 9-1n-9-10; di ÀAASSucumMos À Q 76/84, 7í,/Q/l lÓ4 (Equador)srì,ìs mÓ:m:'rNOMÎ.' -ì-- -- in=--- Vicariato -- apostolico (AOCD VIII/1/85, 1303-1309; TR 85, 534) [TBR] [EDS]. 148. 166. "26/05/1985 - Salerno - Incontro con clero e religiosi (INS VIII/1/85, -- --" -- --ì------ìaì dllUií eie-[[O Vl- CarlO02/07/84 ann(.+nìirú - Città del VaticanoA; ( %í:?- Z -ìP." -" 'G'o"n'z"aª]'o"López ' Mararìón eletto Vi 1652-4656) [CRE]. carìo11-12; apostolico AAS AAS 7Fì/P,4 76/84, di 4rìa:»riìS. îozs)-ruoyl Migueì rxîrìì,n di Sucumbíos (Equador) (AOCD 29/84, 167. 26/06/85 - Città del Vaticano - A conclusione deua presideì'ìza CEI " 10/09/84 - Sainte Anne de B'e"ì'upré (Canada) - Agli Amerindie agli del card. Ballestrero (AOCD 30/85, 1344) [AAB]. InuitTììììi+ (INS íîxrc VII/2/84, sìvvia'ììrsì 40414(')) --- ª- [aII' -- -GBFI.' - 168. "17/07/85 - Castel Gandolfo - Udienza (INS VIII/2/85, 134-141) 150. [MRC]. ?, - -. -...--- úìì II?N.)ª vìi?iìibq,' - 51.:S-bl9) nGBi 151. "19/09/84'09/10/84 - Hun- (litt.à (Canada)YAn'e-clau'strali rlpì v-+;, - - - - (INS VII/2/84, 6L3-619) [TGB]. 169. "28/08/85 - Città del Vaticano - Udienza (INS VIII/2/85, 531-539; TR '09/10/84 - Città del Vaticano - A sacerdoti del Movimento Cari- 85, 1043) [GVC]. Sma'í:iCnsmatico (INS (TN'; VII/2/84, X7TT/9/Q/í 838H844) oao (IA ÍRA]"[(,V"C"]'." -ì - - ª ------152. Ir,14rl/0,1 r2-; " -- ' 170. 08/10/85 - Città del Vaticano - Per le íncisioni di Marangoní (AOCD 15/10/84 - Città del Vaticano - Per il 50º del «íTeresianurm» (AOCD 30/85, 15) [AAB]. l 29/84?29/84, 13-15) íg-ísì rrvìh,n [CRMi 71 « 70

L 4 s î

CaUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO }l E IL CARMELO

135. di13/1 Ges,ù í/83 r'íìriFìcc- Cíttà del - íhrsrmVaticano or=- - Decreto -... - ,,,- - -ii? diùcau?uUdZl()ne? beatificazione- aldi :)r.Sr. Maria 153. "19/10/84 - Città del Vaticano - A vescovi cileni « (INS 136. di Gesù Crocifisso (AOCD 30/85, 5-8; AAS 77/85, 578) [MGC] I VII/2/84, 97al-978; AAS 77/85, 154) [MRC]. Crocifisqíì13/11/83 - Cittàíbrìr'rì del aìoìoa Vaticano-- --.QA - -Q-'a"----ììyabuìììì:= Beatifîcazione - --'-'- uì di ':>r. Sr. lVlarìaMaria didì Gesùeesu' 154. "25/1 1/84 - Città del Vaticano - Decreto dj beatificazione di P. Danieì 263-267;263-267:Crocìfisso TRTR (AOCD R:a4? 83, 1132-1134) 128/83, 'LQ2-lla:ìaì 21-30; [M'ÓC]: rxîrr-i INS Vl]2/83, 1071-1075; A?A.S 76/84, Brottier (AAS 78/86, 488) [TGB]. 137. 155. 25/11/84 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Elisabet- 1134)13/11/83 [MGC]. - Città del Vaticaªnºo NAngelus (AOCD 28/83, 30-31; TR 83, ta della Trinità (AOCD 32/87, 7-'7; AAS 79/B7, 1268-4273) [ELT]. 138, l 156. 25/41/84 - Città del Vaticano - Beatificazione di Elisabetta della Tri- 14/1 1/83 - Città del Vaticano????? - Ai ..,,,,,,uiì?iperiaoeaîuìcazíonedi fedeli giunti per la beatificazione di nità (AOCD 29/84, '15-'18.25; INS VII/2/84, 1289-'1295; AAS 77/B5, 1085;1085:TRR.gSr. Maria TR 83,di Gesù 1135-1136) aíll(:íjí'lQ(:ìrìíîî'ì Crocifîsso [MGC].ª (AOCD 28/83, .31-34; INS VI/2/83, 1082- 289-294; TR 84, 1292-1296) [ELT] [TGB]. 139. l 157. 26/I1/84 - Città del Vaticano - A pellegriní francesi e spagnoli 20)"15/1 [RFK]. 1/83 - Città del Vaticano ZAi pellegrini polacchi (AOCD 28/83, (AOCD 29/84, 18-20.25; INS VII/2/84, 1300-1304; TR 84, 1296-1297) 140. (hlT] [TGB]. VI/2/83,VI/2/83."1 7/1 1/83 1100-1105;allníì-llnR. - Città de) TQ'R Vaticano 1140)qqínì I?ÓÚ'Í.'rîr'a'm - Ai Superiori maggiori d'Europa (INS 141. anno 1985 te()1/12/83 CEI (A()(:T')(AOCD - Città ':»Rìpaì28/83, del Vaticano40-4-1)-[AAB'l'.' ìn /I 4ì rA 'Ía LetteraTì- al card. Ballestrero presiden- 158. 20/m/85 - Città del Vaticano - In ricordo di P. Sergio Sorgon (AOCD 30/85, 16; OR 21-22m/85; TR 85, 47-48) [CMI]. anno 1984 159. "30/m/85 - Quito (Ecuador) - Alle religiose nella basilica del "Voto 142. Nacional" (INS VIII/1/85, 273-277) [TRA]. TR'06/02/84 84, 106) - Città[TGB]. del Vaticano - Ai pellegrini (INS VII/1/84, 249'?51: 160. "31/Ol/85 - Cuenca (Equador) - Nella cattedrale (AOCD 30/85, 16; 143. *11/04/84 - Cjttà del Vaticano - Saluto (AOCD 29/84 INS VIII/1/85, 312-344; TR 85, lal6-117) [TGB]. 12/04/84)1')lrìììpì'ì [GVC].rrsìt-i , 24; OR 161. "03/02/85 - Cuzco (Perù) - Omelia (INS VIII/1/85, 380; AAS 77/85, 144. '17/05/84 - Città del Vaticano - Ai polacchí nel 40º della battaglia dí 881; TR 85, 154) [MRC]. CassinoCaSSlnO (INFs(INS VTT/1VII/4/84, /Qì 11420-1433) ì9r1 4 /I QQì [RFK].rìì ---- 162. 13/02/85 - Città del Vaticano - Incoronazione den'immagine della 145. "10/06/84 - Città del VatÌcano-'-aM"ess";gJ gio per la Giornata missio- B.V. Maria «ídel Carmemì di Paucartambo presso Cuzco (Perù) (AAS narianarìa mondialemrìnr"ì'?slo (AOCD (hrsrm 29/84, orsìrsì 24-25; -- ---.-,,., -INS -- - VII/1/84,-"H-1 ìa úiuiìlaL;d 1645-1651; mlSSlO- AAS 77/85, 707-708) [MRC]. 76/84,76/84. 873;87.Rª TR TR 8'l, pì 647)r=ìy'í [TGÌ3Í rrì'oì 163. 04/05/85 - Città del Vaticano - Ai membri del Capitolo generale ocd 146, (AOCD 31/II/86, 5-9; INS VIII/4/85, 1183-1186; AAS 77/85, 1040- 1939-1947)"27/06/84 -[RFK]. Città deÍVaticano - Udienza generale (INS VII/1/84, 1042; TR 85, 490-491) [CMI] [RFK] [GVC]. 147. O2/07/84 - Città del Vaticano - Erezione della Prefettura apostolica di 164. '12/05/85 - Utrecht (Paesi Bassi) - Incontro con relígiosí e religiose S. MiguelMìQueì di diSucumMos Sììrììmhì-- (Equador) ír----a---'o- .-,,.., in ,aw«a Vicariato ª "* r' ì eieuura apostolico apOStOllCa (AOCD di (INS VIII/l/85, '1266-427al; AAS 78/86, !513) [CRE]. 29/84,29/84. 9-1n-9-10; AASÀ À Q 76/84, 7í,/Q/l lÓ4 srì,ìs mÓ:m:'rNOMÎ.' -ì-- -- =--- -- 165. 13/05/85 - L'Aja (Paesi Bassí) - Ai ammalatí e handicappati (INS 148. 02/07/84 - Città del Vaticano Z P." 'G'o"n'z"aª]'o"López Mararìón eletto Vi VIII/1/85, 1303-1309; TR 85, 534) [TBR] [EDS]. CarlO ann(.+nìirú A; ( %í:?- -ì -" ' -- --" -- --ì------ìaì dllUií eie-[[O Vl- 166. "26/05/1985 - Salerno - Incontro con clero e religiosi (INS VIII/1/85, carìo11-12; apostolico AAS AAS 7Fì/P,4 76/84, di 4rìa:»riìS. îozs)-ruoyl Migueì rxîrìì,n di Sucumbíos (Equador) (AOCD 29/84, 1652-4656) [CRE]. " 10/09/84 - Sainte Anne de B'e"ì'upré (Canada) 167. 26/06/85 - Città del Vaticano - A conclusione deua presideì'ìza CEI InuitTììììi+ (INS íîxrc VII/2/84, sìvvia'ììrsì 40414(')) --- ª- [aII' -- -GBFI.' - - Agli Amerindie agli del card. Ballestrero (AOCD 30/85, 1344) [AAB]. 150. "19/09/84 - Hun (Canada)YAn'e-clau'strali (INS VII/2/84, 6L3-619) [TGB]. 168. "17/07/85 - Castel Gandolfo - Udienza (INS VIII/2/85, 134-141) 151. '09/10/84 -- Città(litt.à del rlpì Vaticano v-+;,?, - -. --...------A- úìì sacerdoti II?N.)ª vìi?iìibq,' -del Movimento 51.:S-bl9) nGBiCari- [MRC]. smaticoSma'í:iCn (INS (TN'; VII/2/84, X7TT/9/Q/í 838H844) oao (IA ÍRA]"[(,V"C"]'." -ì - - ª ------169. "28/08/85 - Città del Vaticano - Udienza (INS VIII/2/85, 531-539; TR 152. Ir,14rl/0,1 r2-; " -- ' 85, 1043) [GVC]. l 29/84,29/84?15/10/84 13-15) íg-ísì - Città rrvìh,n [CRMi del Vaticano - Per il 50º del «íTeresianurm» (AOCD 170. 08/10/85 - Città del Vaticano - Per le íncisioni di Marangoní (AOCD « 30/85, 15) [AAB]. 70 71 L

4 s ? m l GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO GuJSEPPE FURIONJ l l í "ìgo. "15/05/86 - Città del Vaticano - Lettera al card. Ballestrero per il 50º 171. "18/10/85 - Oristano - Ad ammalati e claustrali (TR 85, 1248) [GVC] I di sacerdozio (AOCD 31/II/86, 10-11; AAS 78/86, 660-661) [AAB]. 172. 02/11/85 - Città del Vaticano - Nel cortile di San Damaso (INS "igt. "16/05/86 - Città del Vaticano - Ai vescovi delle Marche in visita rrad VIII/2/85.VIII/2/85, 1176)î î zsì [TBR].rr'ppì liminaì» (INS IX"l/86, 1441-1446; AAS 78/86, 1249; TR 86, 508) [TGB]. l 173. Brands'rrì.q03/41/85 - íÀCittà b Q del Qììog Vaticano /líl/"l xr= --- Decreto - --- di beatificazione di Tito 192. '12/06/86 - Città del Vaticano - Alla comunità indiana di Roma (INS Brandsma (AAS 84/92, 4901493) [TBR].' IX/4/86, 1811-IF314; AAS 78/86, 1299) [CEC]. 174. VIII/2/85?03/1l/85 - Città 1177-11Q9. del Vaticano----Beatifi'cJazione A A- c ...... ,.-ìyììc îrìì ------t,u -- ìì?o di Tito úranasma Brandsma (IÀ(INS 193. "04/07/86 - Tumaco (Colombia) - Nella Cancha «tSan Judas Tadeo'ìì I (INS X/2/86, 103-110; TR 86, 732) [TGB]. 175, VIII/2/85,03/l'l/85-(:ittàrlpìX7o+;î-mì 1177-1182; AAS 78/86, A---= 235-239; ª"------TR 85, 1336-1338) [TBR] 03/l'l/85 - Città del Vaticano - Angelus (INS VIII/2/85, 1183-4 '185; TR 194. 13/07/86 - Castel Gandolfo - Appello per le 10 carmelitane scalze ra- 85, 1338) [TBR]. pite neue Filippine (AOCD 3'l/II/86, 29-30; INS IX/2/86, 256) [CRE]. í76, 04/11/85 - Città del Vaticano - Ai devoti di P. Tito Brandsma (INS 195. "05/08/86 - Qttà del Vaticano - Elevazione a basilica minore deua VIII/2/85.VIII/2/85, "HRF,-íìsìaì1186-1189) rT'oDl[TBRÍ chiesa deua Madonna del Carmíne di Santa Fé (Argentina) (AOCD 177. '06/':11/85 - Città del-Vatic'ano - Udienza generale (INS VIII/2/85, 32/87, 24-25; AAS 79/87, 14) [MRCi 1203-1209) [TBR]. 196. 27/08/86 - Città del Vaticano - Elezione di P. Guy Gaucher ocd a ve- 178. scovo di Metz (AAS 78/86, 1964) [NOM]. lankareqi"19/1 2/85 rÀ - À Cíttà (. 7Q/oc del VatícanoC4'-ys rì- -- --Aj vescovi siro-malabaresi e siro-ma- lankaresi (AAS 78/86, 6al7)-ÍCECja. 197. 07/09/86 - Aosta - Benedizione dena prima pietra del Carmelo di Quart (Aosta) (TR 86, 859) [CRE]. anno 1986 198. "22/09/86 - Città del Vaticano - Ai vescovi di Sicilia t«ad limina:iì (AAS 79/B7, 272) [CMI]. 179, 199. '18/10/86 - Fiesole (Firenze) - Ai sacerdoti e ai religiosi (INS IX/2/86, 26/OV86 - Roma - Neua -parrocchia- - --- di ,. S. ....lla Maria uCl del ffldrmlrìe Carmine e S.,). Giu:hiu- SeDDeseppe al Fìl Casaletto e:x:'slo++ (AOCD - íÀ/Th"" 3al/I][/86, a'a ""'- 12-13; ' - ' INS IX/1/86, 201-207) 1067-4069 [ANC]. [MRC] [CRE]. 200. 19/10/86 - Fírenze - Decreto di beatificazione di Teresa Maria deUa 180. "06/02/86 - Bom Jesus (India) - Incontro con il clero (INS IX/1/86, Croce (AAS 8al/89, 157460) ITMC]. 347-354) [CEC]. 2m. 19/10/86 - Firenze - Beatificazione di Teresa Maria della Croce 181. 08/02/86 - Kottayam (India) - Decreto di beatificazione di Kuriakose (AOCD 31/II/86, 23-29; TR 86, 1062-1064; INS IX/2/86, 1126-1131; EliaSElias Chavara Chav.qrg (AAS (6, 78/86, bQ ìoíoc "l076'll"O;'8) -ìrs-ìr- -,'[C' --- EUeCdl'. - - - -- AAS 79/Bl 834-839) m?C]. 182. ? ??....,.,.îb i.îì íìuiìaxose ìllaS (?:hg- 202. '19/10/86 - Firenze - Alle monache di clausura (INS IX/2/86, 1104- Vara08/02/86 (Arì("Tì - Kottayam 24flrioc 49(India) Q/-í ---- Beatificazione ------??-- di Kuriakose Elias Cha 1105) [CRE] [MMP] [TRA]. vara[CEC]. (AOCD .31/Tl/86, 13-20; INS IX/1/86, 373-380; TR 86, 130-133) 203. '27/40/86 - Perugia - Alle claustrali prima di andare ad ASSíSi (INS 183. '08/02/86 - Kottayam (India) - Neua catí:edrale dei Siro-malabaresi IX/2/86, 1247-1248) [TGB]. (INS IX/1/86,IX/1/RE 383)-[CEC].- goqì rrvrí 204. "29/11/86 - Melbourne (Australia) - Agli allieví di una scuoia ra- 184. "26/02/86 - Città del Vaticano - Udienza generale (rNS IX/Il/86, 522- diofonica (INS IX/2/86, 1745-1747:) [TGBl I 530) [CEC]. 205. '14/'12/86 - Roma - Alle associazioni ecclesiali (INS IX/2/86, 196al- ? 185. 1962) [MRC]. '26/02/86[AAB]. - Città del Vaticano - Assemblea C.E.I. (AAS 78/86, 929) anno 1987 186. [TBR]."28/02/86 - Città del Vaticano - Ai giornalisti (INS IX/1/86, 555-560) "26/m/87 - Città del Vaticano - Elevazione a basilica minore della » 187. '15/03/86 - Città del Vaticano - Incontro coi vescovi brasíliani e la 206. » curÍacuría romanarnm:»nQ (INS ínvc IX/1/86, TV/4 /Oí- 712-716; -)- - -- TR- -- 86,- - 245) [TGB] chiesa della B.V. Maria del monte Carmelo di Maipú (Cile) (AOCD 188. "19/03/86 - Prato (Firenze) - Aue monache Domenicane e Benedetti- 32/87, 23-24; AAS 79/81 542) [MRC]. ne (TNFs(INS IX/1/86, TY/aí ìpr: 788-789) 7QQ iorn [TGB]-. r-rr--- 207. 18/02/87 - Città del Vaticano - Nomina di P. Braulio Sàez García a ve- 189. scovo ausiliare dì Oruro (Bolivia) (AOCD 32/87, 5-6; AAS 79/87, 453) 3al/IlI/86?'08/05/86 :)rì-p?q. - Forlì r'xìc - Alle'contemplative TV/-I? -- /0/? --.-----ì-arìvc allìí'í"'+ ------uì=::lladella Romagna nOÌÎlagna (AOCD (AO [NOM]. 31/n/86, 20-23; INS IX/l/86, 1287-1290; TR 86, 454) [CREJ [GVC]. 73 72

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GuJSEPPE FURIONJ m GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO l l l 171. "18/10/85 - Oristano - Ad ammalati e claustrali (TR 85, 1248) [GVC] í 172. I "ìgo. "15/05/86 - Città del Vaticano - Lettera al card. Ballestrero per il 50º VIII/2/85,VIII/2/85.02/11/85 1176) î- î Cittàzsì [TBR].rr'ppì del Vaticano - Nel cortile di San Damaso (INS di sacerdozio (AOCD 31/II/86, 10-11; AAS 78/86, 660-661) [AAB]. "igt. "16/05/86 - Città del Vaticano - Ai vescovi delle Marche in visita rrad 173. 03/41/85 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Tito Brands'rrì.qBrandsma (AAS íÀ b 84/92,Q Qììog 4901493) /líl/"l xr= [TBR].'------liminaì» (INS IX"l/86, 1441-1446; AAS 78/86, 1249; TR 86, 508) [TGB]. 174. 192. '12/06/86 - Città del Vaticano - Alla comunità indiana di Roma (INS l VIII/2/85?03/1l/85 - Città 1177-11Q9. del Vaticano----Beatifi'cJazione A A- c ...... ,.-ìyììc îrìì ------t,u -- ìì?o di Tito úranasma Brandsma (IÀ(INS IX/4/86, 1811-IF314; AAS 78/86, 1299) [CEC]. 175, VIII/2/85,03/l'l/85-(:ittàrlpìX7o+;î-mì 1177-1182; AAS 78/86, A---= 235-239; ª"------TR 85, 1336-1338) [TBR] 193. "04/07/86 - Tumaco (Colombia) - Nella Cancha «tSan Judas Tadeo'ìì I 85,03/l'l/85 1338) - [TBR].Città del Vaticano - Angelus (INS VIII/2/85, 1183-4 '185; TR (INS X/2/86, 103-110; TR 86, 732) [TGB]. í76, 194. 13/07/86 - Castel Gandolfo - Appello per le 10 carmelitane scalze ra- VIII/2/85,VIII/2/85.04/11/85 "HRF,-íìsìaì 1186-1189)- Città del Vaticano rT'oDl[TBRÍ - Ai devoti di P. Tito Brandsma (INS pite neue Filippine (AOCD 3'l/II/86, 29-30; INS IX/2/86, 256) [CRE]. 177. 195. "05/08/86 - Qttà del Vaticano - Elevazione a basilica minore deua '06/':11/851203-1209) [TBR].- Città del-Vatic'ano - Udienza generale (INS VIII/2/85, chiesa deua Madonna del Carmíne di Santa Fé (Argentina) (AOCD 178. 32/87, 24-25; AAS 79/87, 14) [MRCi lankareqi"19/1 2/85 rÀ - À Cíttà (. 7Q/oc del VatícanoC4'-ys rì- -- --Aj vescovi siro-malabaresi e siro-ma- 196. 27/08/86 - Città del Vaticano - Elezione di P. Guy Gaucher ocd a ve- lankaresi (AAS 78/86, 6al7)-ÍCECja. scovo di Metz (AAS 78/86, 1964) [NOM]. 197. 07/09/86 - Aosta - Benedizione dena prima pietra del Carmelo di Quart (Aosta) (TR 86, 859) [CRE]. anno 1986 198. 179, "22/09/86 - Città del Vaticano - Ai vescovi di Sicilia t«ad limina:iì (AAS 26/OV86 - Roma - Neua parrocchia di S. Maria del Carmine e S. Giu: 79/B7, 272) [CMI]. SeDDe Fìl e:x:'slo++ - íÀ/Th""- - -a'a --- ""'- ,. ....lla ' - ' uCl ffldrmlrìe e ,). hiu- seppe al Casaletto (AOCD 3al/I][/86, 12-13; INS IX/1/86, 201-207) 199. '18/10/86 - Fiesole (Firenze) - Ai sacerdoti e ai religiosi (INS IX/2/86, [MRC] [CRE]. 1067-4069 [ANC]. 180. "06/02/86 - Bom Jesus (India) - Incontro con il clero (INS IX/1/86, 200. 19/10/86 - Fírenze - Decreto di beatificazione di Teresa Maria deUa 347-354) [CEC]. Croce (AAS 8al/89, 157460) ITMC]. 181. 08/02/86 - Kottayam (India) - Decreto di beatificazione di Kuriakose 2m. 19/10/86 - Firenze - Beatificazione di Teresa Maria della Croce EliasEliaS Chavara Chav.qrg (AAS (6, 78/86, bQ ìoíoc "l076'll"O;'8) -ìrs-ìr- -,'[C' --- EUeCdl'. - - - -- (AOCD 31/II/86, 23-29; TR 86, 1062-1064; INS IX/2/86, 1126-1131; 182. AAS 79/Bl 834-839) m?C]. Vara08/02/86 (Arì("Tì - Kottayam 24flrioc 49(India) Q/-í? ----??....,.,.îb Beatificazione ------??-- i.îì íìuiìaxose di Kuriakose ìllaS Elias (?:hg- Cha vara (AOCD .31/Tl/86, 13-20; INS IX/1/86, 373-380; TR 86, 130-133) 202. '19/10/86 - Firenze - Alle monache di clausura (INS IX/2/86, 1104- [CEC]. 1105) [CRE] [MMP] [TRA]. 183. '08/02/86 - Kottayam (India) - Neua catí:edrale dei Siro-malabaresi 203. '27/40/86 - Perugia - Alle claustrali prima di andare ad ASSíSi (INS (INS IX/1/86,IX/1/RE 383)-[CEC].- goqì rrvrí IX/2/86, 1247-1248) [TGB]. 184. "26/02/86 - Città del Vaticano - Udienza generale (rNS IX/Il/86, 522- 204. "29/11/86 - Melbourne (Australia) - Agli allieví di una scuoia ra- I 530) [CEC]. diofonica (INS IX/2/86, 1745-1747:) [TGBl ? 185. 205. '14/'12/86 - Roma - Alle associazioni ecclesiali (INS IX/2/86, 196al- [AAB].'26/02/86 - Città del Vaticano - Assemblea C.E.I. (AAS 78/86, 929) 1962) [MRC]. 186. [TBR]."28/02/86 - Città del Vaticano - Ai giornalisti (INS IX/1/86, 555-560) anno 1987 » 187. curÍa'15/03/86 rnm:»nQ - Città ínvc del TV/4 Vaticano /Oí- -)- - -Incontro ------coi vescovi brasíliani e la » curía romana (INS IX/1/86, 712-716; TR 86, 245) [TGB] 206. "26/m/87 - Città del Vaticano - Elevazione a basilica minore della 188. "19/03/86 - Prato (Firenze) - Aue monache Domenicane e Benedetti- chiesa della B.V. Maria del monte Carmelo di Maipú (Cile) (AOCD ne (TNFs(INS IX/1/86, TY/aí ìpr: 788-789) 7QQ iorn [TGB]-. r-rr--- 32/87, 23-24; AAS 79/81 542) [MRC]. 189. 207. 18/02/87 - Città del Vaticano - Nomina di P. Braulio Sàez García a ve- 3al/IlI/86?'08/05/86 :)rì-p?q. - Forlì r'xìc - Alle'contemplative TV/-I? -- /0/? --.-----ì-arìvc allìí'í"'+ ------uì=::lladella Romagna nOÌÎlagna (AOCD (AO scovo ausiliare dì Oruro (Bolivia) (AOCD 32/87, 5-6; AAS 79/87, 453) 31/n/86, 20-23; INS IX/l/86, 1287-1290; TR 86, 454) [CREJ [GVC]. [NOM]. 72 73

€ € î » GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO GIUSEPPE FURIONI

227. "06/04/87 - Antofagasta (Cile) - Omelia (INS X/1/8l 10'H3-1103; TR 208. "15/03/87 - Roma - Parrocchia di S. M. Maddalena de' Pazzi (íNS X/1/B7, 563-577; TR 87, 212-213) [M'ffiP'l:' 87, 402) [MRC]. 228. 209. "06/04/87 - Antofagasta (Cile) - Congedo dal Cile (AOCD 32/87, 60- ìV,itprìì"25/03/1987 cììlla - T2Cíttà 't7 del xìr..-: Vaticano - --ìì- --ªª- Lettera º = -- enciclica ' ííRedemptoris 61; INS X/1/87, 1104-11(36; TR 87,403-404) nLA]. I Mater»ìíTTV(. Yll/Q7 sulla B.cìo V. on-í Maria A A neua r= --- vita - - --'della - - Chiesa in cammino, n. 17 229. "10/04/87 - Buenos Aìres (Argentina) - Omelia (AOCD 32/87, 59; INS (INS X/1/81 678-803; AAS 79/F3l 3B;)-rGV'Cl] X/'1/87, 1202-42al4; TR 87, 437; AAS 80/88, 207) [GVC]. zío. 29/03/87 - Città del Vaticano - Decretoºdiªbeatificazione deue marti- 230. "15/04/B7 - Città del Vaticano - Ai fedeli di lingua tedesca (INS ri di Guadalajara (AOCD 32/87, 12-17;- AAS-8(:'88", "360"-'364)"[M'lGld'[?J]Il1. X/1/87, 1330-1332; TR 87, 476) [TLA]. 211. lo;awv-n29/03/87 (srsr'rì- Città delo-ìirs-í Vaticano ------Beatificazione - --'- delle martiri di Guada- 2,31. "t5/04/87 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 32/87, 61; lajara (AOCD 32/87, 27-33; INS X/Ì/è;,-655"18"6";;"TR"87,"'27u2'-d,2u7d5) INS X]1/Bl 1333-4342; TR 87, 475) [MRC] [TLA]. [MGU].rM(;TTI 232. "25/04/87 - Città del Vaticano - Messaggio televisivo al popolo tede- 212. "29/03/87 - Città del Vaticano - Messaggio ai cileni (AOCD 32/87, 52- sco (INS X/1/87, 1419-1421) [EDS]. 5:g-53; TR'vp 87,Q7 9Qíìì280) rììí'orai[MRC]. 233. "29/04/87 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS X/1/87, 1453- 213. "30/03/87 - Città del Vaticano - A un pellegrinaggio del clero spa- 1464) [EDS]. gnolo (INS X/1/81 871-873; TR 87, 27522-76)"[;GUEdl.' 234. "30/04/87 - Colonia (Germania) - Saluto (INS X/1/87, 146B-1471; 214. *3al/03/87 - Montevideo (Uruguay) Í- -Incont;o ';on'sacerdoti e reli- AAS 80/88, 288; TR 87, 527) [EDS]. giose (INS X/1/87, 892-902) [TRA]-. 235. "30/04/87 - Colonia (Germania) - Alla Conferenza Episcopale Tede- 215. sca (AOCD 32/87, 61-62; INS X/1/87, 1472-1481; AAS 80/88, 290; TR Y/1/!Q7"OVO4/87 094 - 0ayc. Santiago TD oí (Cile) QA-- T--- - All'aeroporto- = (AOCD 32/87, 53; INS X]1/87, 921-925; TR 87, 344) [MRCI. 87, 528-530) [EDS]. 216. "Ol/04/87 - Santiago (Cile) -f Ai sacerdoti e religiosi (AOCD 32/87, 53- 236. "30/04/87 - Colonia (Germania) - Al Comitato Centrale dei Cattolici Fì4ª54; INS TkTQ X/1/87, '[14 /Q7 926-933; rìgc rs*o TR ìv'= 87, - 344)- - - ªº [M-RCl.ª ------Tedeschi (INS X/1/Bl 1482-4484) [EDS]. 217. "02/04/87 - Santiago (Cile) - A?i fedeli (AO'CD 32/87, 54; INS X/1/87, 237. m/05/87 - Colonia (Germania) - Decreto di beatificazione di Edith QRR-QzlEª938-946; TR TQ 87, Q7 349; QJn. AAS A A c80/88, rìrsìrs M6-147)-[MRCr.' - - - - - ª - -'- - - " Stein (AOCD 34-35/89-90, 32-36; AAS 82/90, (345-649) [EDS]. 218. "02/04/B7 - Santiago (Cile) - Ai vescovi-(AOCE)"32/87, 54; INS X/1/87, 238. C)1/05/87 - Colonia (Germania) - Beatificazione di Edith Stein (AOCD 947-Q!'ìR-947-958; TR T'P 87, Q7 353; 2qq. AAS A À c80/88, orsìrr, 156) -- -- '[ÙRC].------32/Bl 43-52; INS X]2/Bl 1485-1494; AAS 80/88, 297-305; TR 87, 532- 219. 535) [EDS]. g6Q-Q7R?'02/04/87 -T'Q Santiago Q7 Q€-.nì (Cile) rììíníì - Aí giovani (ÀJOCD 32/87, 55; INS X/1/B7, 9(sì9-978; TR 87, 36Ó) [MRC]. 239. '01/05/87 - Colonia (Germania) - Ana comunità ebraica (INS X]2/87, 220. 1496-1498; TR 87, 536) [EDS]. TN."''03/04/87 Y/ 'I /!Q7- Santíago 070 0oo. (Cile) Tl) oî - Alleora -religiose - --- ª- - - a -- Maipú (AOCD 32/87, 55; INS X/1/87, 979-988; TR 87, 360L363)=[MRC]J 240. 'm/05/87 - Múnster (Germania) - Con la popolazione nella Schlos- 221. 03/04/87 - Santiago (Cile) l Ai "campe;inos"--- -l----... P.,-Ju presso I1 òauludl-IU il santuario ul di splatz (AOCD 32/87, 62-63; INS X/2/87, 14994506; TR 87, 537) [EDS]. Maipú (AOCD 32/87, 55-59; INS X]1/87, 989-991; TR 87, 363-364) 241. "02/05/87 - Gelsenkirchen (Germanía) - Omelía al "Parkstadion" rÀ/íRrl[MRC]. (INS X]2/F37, 1540-4548; TR 87, 552) [EDS]. 222. 03/04/87 - Santiago (Cile) - Decreto di beatificazione di Sr. Teresa di 242. "03/05/87 - Augsburg (Germania) - Omelia nella cattedrale (INS Los Arìdes (AOCD 32/87, 18-22; AASI 80/88-,-;-265"1'27'O') "[T"LÀ']'. X/2/87, 1565-1574; TR 87, 561) [EDS]. 223. 03/04/87 - Sarìtiago (Cile) - Beatificazione di Sr. Teresa de Los Andes 243. "03/05/87 - Monaco (Germania) - Beatificazione di Rupert Mayer (AOCD 32/87, 33-43; INS X/V87, 1018-1027; AAS 80/88, 163-171; TR (AOCD 32/87, 63; AAS 80/88, 321; TR 87, 556) [EDS]. 87?87, 372-375):vp-a':ì,'z;ì [TLA]. rrì h i 244. "04/05/87 - Spira (Germania) - Omelia davanti alla cattedrale (AOCD 224. "04/04/87 - Puerto Montt (Cíle) - Omelia (AOCD 32/87, 60; INS 32/87, 63-64; INS XJ2/B7, 1593-1602; AAS 80/88, 334; TR 87, 571-572) X/1/87,X/ 1/R7 1043-1051;lnìq-qnqq. 'TD TR «:'ìv 87, or=382) -ì [MRC].-- - - = [EDS]. 225. "05/04/87 - La Serena (Cile) - Ài fedeff (AOCD 32/87, 59; INS Xjl/87, 245. "04/05/87 - Spira (Germania) - Congedo dalla Germania (INS 1(177-'InRC'.-1077-1085; TR TaQ 87, Q7 394) arììì'í [MRC]. rxhì,-- X/2/87, 1603-4606; TR 87, 573) [EDS]. 226. '06/04/87 - Antofagasta (Cile) - Ai carcerati (AOCD 32/87, 60; INS 246. "06/05/87 - Città del Vaticano - Udienza genera}e (INS X/2/87, Pb12- X/1/87, 1092-1095; TR 87, 399) [MRC]J 1623; TR 87, 574) [EDS]. 75 74 l ? î

GIUSEPPE FURIONI » GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO

208. "15/03/87 - Roma - Parrocchia di S. M. Maddalena de' Pazzi (íNS X/1/B7, 563-577; TR 87, 212-213) [M'ffiP'l:' 227. "06/04/87 - Antofagasta (Cile) - Omelia (INS X/1/8l 10'H3-1103; TR 87, 402) [MRC]. 209. "25/03/1987 - Cíttà del Vaticano - Lettera enciclica ííRedemptoris Mater»ììV,itprìì sullacììlla B. T2 V. 't7 Maria xìr..-: neua - --ìì- vita --ªª della º = Chiesa -- ' in cammino, n. 17 228. "06/04/87 - Antofagasta (Cile) - Congedo dal Cile (AOCD 32/87, 60- (INSíTTV(. X/1/81 Yll/Q7 678-803; cìo on-í AAS A A 79/F3lr= --- - 3B;)-rGV'Cl]- --' - - 61; INS X/1/87, 1104-11(36; TR 87,403-404) nLA]. zío. 229. "10/04/87 - Buenos Aìres (Argentina) - Omelia (AOCD 32/87, 59; INS I 29/03/87 - Città del Vaticano - Decretoºdiªbeatificazione deue marti- X/'1/87, 1202-42al4; TR 87, 437; AAS 80/88, 207) [GVC]. 211. ri di Guadalajara (AOCD 32/87, 12-17;- AAS-8(:'88", "360"-'364)"[M'lGld'[?J]Il1. 230. "15/04/B7 - Città del Vaticano - Ai fedeli di lingua tedesca (INS lo;awv-n29/03/87 (srsr'rì- Città delo-ìirs-í Vaticano ------Beatificazione - --'- delle martiri di Guada- X/1/87, 1330-1332; TR 87, 476) [TLA]. lajara (AOCD 32/87, 27-33; INS X/Ì/è;,-655"18"6";;"TR"87,"'27u2'-d,2u7d5) 2,31. "t5/04/87 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 32/87, 61; [MGU].rM(;TTI 212. INS X]1/Bl 1333-4342; TR 87, 475) [MRC] [TLA]. 232. 5:g-"29/03/87 'vp Q7 -9Qíìì Città rììí'orai del Vaticano - Messaggio ai cileni (AOCD 32/87, 52- "25/04/87 - Città del Vaticano - Messaggio televisivo al popolo tede- 53; TR 87, 280) [MRC]. sco (INS X/1/87, 1419-1421) [EDS]. 213. "30/03/87 - Città del Vaticano - A un pellegrinaggio del clero spa- 233. "29/04/87 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS X/1/87, 1453- gnolo (INS X/1/81 871-873; TR 87, 27522-76)"[;GUEdl.' 1464) [EDS]. 214. *3al/03/87 - Montevideo (Uruguay) Í- -Incont;o ';on'sacerdoti e reli- 234. "30/04/87 - Colonia (Germania) - Saluto (INS X/1/87, 146B-1471; giose (INS X/1/87, 892-902) [TRA]-. AAS 80/88, 288; TR 87, 527) [EDS]. 215. "OVO4/87 - Santiago (Cile) T- All'aeroporto (AOCD 32/87, 53; INS 235. "30/04/87 - Colonia (Germania) - Alla Conferenza Episcopale Tede- X]1/87,Y/1/!Q7 921-925;094 0ayc. TR TD 87, oí 344)QA-- [MRCI.-- - - = sca (AOCD 32/87, 61-62; INS X/1/87, 1472-1481; AAS 80/88, 290; TR 216. 87, 528-530) [EDS]. Fì4ª"Ol/04/87 TkTQ -'[14 Santiago /Q7 rìgc (Cile) rs*o ìv'=-f Ai - sacerdoti- - - ªº -- - -e -- religiosi (AOCD 32/87, 53- 54; INS X/1/87, 926-933; TR 87, 344) [M-RCl.ª 236. "30/04/87 - Colonia (Germania) - Al Comitato Centrale dei Cattolici 217. Tedeschi (INS X/1/Bl 1482-4484) [EDS]. QRR-QzlEª"02/04/87 - TQ Santiago Q7 QJn. (Cile) A A c - rìrsìrsA?i fedeli - - - - (AO'CD- ª - -'- - -32/87, " 54; INS X/1/87, 938-946; TR 87, 349; AAS 80/88, M6-147)-[MRCr.' 237. m/05/87 - Colonia (Germania) - Decreto di beatificazione di Edith 218. Stein (AOCD 34-35/89-90, 32-36; AAS 82/90, (345-649) [EDS]. 947-Q!'ìR-"02/04/B7 -T'P Santiago Q7 2qq. (Cile) A À c- orsìrr,Ai vescovi-(AOCE)"32/87, ------54; INS X/1/87, 947-958; TR 87, 353; AAS 80/88, 156) '[ÙRC]. 238. C)1/05/87 - Colonia (Germania) - Beatificazione di Edith Stein (AOCD 219. 32/Bl 43-52; INS X]2/Bl 1485-1494; AAS 80/88, 297-305; TR 87, 532- g6Q-Q7R?'02/04/87 -T'Q Santiago Q7 Q€-.nì (Cile) rììíníì - Aí giovani (ÀJOCD 32/87, 55; INS X/1/B7, 9(sì9-978; TR 87, 36Ó) [MRC]. 535) [EDS]. 220. '03/04/87 - Santíago (Cile) - Alle religiose a Maipú (AOCD 32/87, 55; 239. '01/05/87 - Colonia (Germania) - Ana comunità ebraica (INS X]2/87, INSTN."' X/1/87, Y/ 'I /!Q7 979-988; 070 0oo. TR Tl) 87, oî 360L363)=[MRC]J ora - - --- ª- - - -- 1496-1498; TR 87, 536) [EDS]. 221. 03/04/87 - Santiago (Cile) l Ai "campe;inos" presso il santuario di 240. 'm/05/87 - Múnster (Germania) - Con la popolazione nella Schlos- Maipú (AOCD 32/87, 55-59; INS ---X]1/87, -l----... 989-991; P.,-Ju I1 TR òauludl-IU 87, 363-364) ul splatz (AOCD 32/87, 62-63; INS X/2/87, 14994506; TR 87, 537) [EDS]. [MRC].rÀ/íRrl 241. "02/05/87 - Gelsenkirchen (Germanía) - Omelía al "Parkstadion" 222. 03/04/87 - Santiago (Cile) - Decreto di beatificazione di Sr. Teresa di (INS X]2/F37, 1540-4548; TR 87, 552) [EDS]. Los Arìdes (AOCD 32/87, 18-22; AASI 80/88-,-;-265"1'27'O') "[T"LÀ']'. 242. "03/05/87 - Augsburg (Germania) - Omelia nella cattedrale (INS 223. 03/04/87 - Sarìtiago (Cile) - Beatificazione di Sr. Teresa de Los Andes X/2/87, 1565-1574; TR 87, 561) [EDS]. (AOCD 32/87, 33-43; INS X/V87, 1018-1027; AAS 80/88, 163-171; TR 243. "03/05/87 - Monaco (Germania) - Beatificazione di Rupert Mayer 87,87? 372-375):vp-a':ì,'z;ì [TLA]. rrì h i (AOCD 32/87, 63; AAS 80/88, 321; TR 87, 556) [EDS]. 224. "04/04/87 - Puerto Montt (Cíle) - Omelia (AOCD 32/87, 60; INS 244. "04/05/87 - Spira (Germania) - Omelia davanti alla cattedrale (AOCD X/1/87,X/ 1/R7 1043-1051;lnìq-qnqq. 'TD TR «:'ìv 87, or=382) -ì [MRC].-- - - = 32/87, 63-64; INS XJ2/B7, 1593-1602; AAS 80/88, 334; TR 87, 571-572) 225. "05/04/87 - La Serena (Cile) - Ài fedeff (AOCD 32/87, 59; INS Xjl/87, [EDS]. 1077-1085;1(177-'InRC'.- TR TaQ 87, Q7 394) arììì'í [MRC]. rxhì,-- 245. "04/05/87 - Spira (Germania) - Congedo dalla Germania (INS 226. '06/04/87 - Antofagasta (Cile) - Ai carcerati (AOCD 32/87, 60; INS X/2/87, 1603-4606; TR 87, 573) [EDS]. X/1/87, 1092-1095; TR 87, 399) [MRC]J 246. "06/05/87 - Città del Vaticano - Udienza genera}e (INS X/2/87, Pb12- 1623; TR 87, 574) [EDS]. 74 75 l ? r

GrUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO

247. 07/05/87 - Città del Vaticano - Mons. Guy Gaucher trasferito ad au- 265. "08/05/88 - Florida (Uruguay) - Ordinazioni sacerdotali aNS XI/2/88, silíare dí Bayeììx e Lisíeux (AAS 79/87,-828) [NO-Ml. í219-1227; AAS 80/88, 1565; TB 88, 519) [MRC]. 248. 08/05/87 - Roma - All'Assemblea generaºle-delle"Pontificie Opere 266. '10/05/88 - La Paz (Bolivia - Alle religiose (AOCD 33/88, 29; INS Missionarie (INS X/2/87, 1634-1637;"kA-S 'Ì-9/87,-Ì387)"ITGB'J. XU2188, 1275-1284; TR 88, 542) [I"GB]. 249. "24/05/87 - Foggìa - Con le claustrali R'eden'toriste'(INS'X/2/87, 267. "15/05/88 - Lima (Perù) - Alle religiose (AOCD 33/88, 29-30; INS 1BO3-IBO4)alQnay qon.n rw,--m[TGB]. XI/2/88, 1440-l441; TR 88, 609-61"l) [.RA] [GVC]. 250. '08/06/87 - Varsavia (Polonia) - Alle claustrali in Cattedrale (INS 268. "06/06/88 - Villa Cella (Reggio Emilia) - Visita alla í«Casa della caritàì:+ X]2/87,VIQ/oi orso-»2032-2036) Q - - [EDS].-- - - - (INS XI/2/88, 1849-4851 [CMC]. 251. '19/09/87 - Detroit (Stati Uniti) - Alla comunità polacca (INS X/3/8l 269. '12/06/88 - Tindari (Messina) - Ai fedeli di Patti (INS XI/288, 1978- 643-653; TR 87, 1075) [RFK]. 1982) [PRT]. 252. 07/1V87 - Città del Vaticano - Incoronazione dell'immagine della 270. "20/06/88 - Città del Vaticano - Ai pellegrini francesi e spagrìoli (INS Vergine Maria dello Scapolare di Czerna (Polonia) (AOCD 32/87, 25- XI/2/88, 2075-2079; TR 88, 845) [TGB]. 26;9Q. AAS A A(' 79/81 í(sìrsî lqq7-14,F3) --- - - ª ª-- [MRC]. º -ª - 271. '24/06/88 - Mauthausen (Austria) - Con alcurìi superstiti neu'ex cam- 253. '22/12/87 - Città del Vaticano - Alla Curia romana (INS X/3/87, 14E3'l- po di concentramento (INS XI/2/88, 2141-2145; TR 88, 872) [EDS]. 1492; AAS 80/88, 'io3íì [EDS] [I'LA] [M(ÎJI-. 272. "27/06/88 - Innbruck (Austria) - Omelia (INS XI/2/88, 2216-2225; TR 88, 903) [EDS]. 273. "43/07/88 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XI/3/88, 103- anno 1988 115) [MRC]. 254. "11/01/8B - Città del Vaticano - Ai vescovi dei Paesi Bassi in visita 274. 16/07/88 - Rifugio ai Caduti dell'Adamello (Brescia) - Per i morti di ««ad liminaì'ì (INS XI/V88, 75-88; AAS 80/88, 1-145;-TÍ88", 'ffi8)"ITBH'J.' tutte le guerre e della montagna (AOCD 33/88, 29-30; INS XI/3/88, 255. "17/m/88 - Città del Vaticano - Angelus (INS ffil/88,'1 18-";';j9)L "[C"R"EJ ] 116-424; TR 88, 1019) [MRC]. 256. "11/02/88 - Città del Vaticano - Ai malati (INS XI/V88, 408-412; TR 275. "16/07/88 - Col Cumaììo (Belluno) - A dìeci anni dalla morte di Gio- 88,QQ 4A"71147) [TGB]. ravr'ììì vanni Paolo I (INS Xl/3/88, 127-132; TR 88, 1023-1024) [MRC]. 257. '27/02/88 - Città del Vaticano - Lettera a Casaroli per íl centenario 276. '16/07/88 - Col Cumano (Benuno) - Ai gíovani deua díocesi di Bellu- della nascita del card. Tardini (AAS 80/88, 1';21) ?CRPE'Í. no-Feltre (INS XI/3/88, 133-135) [MRC]. 258. '03/03/88 - Città del Vaticano - AJla Pontificia 'Com;issione per le 277. 24/07/88 - Cjttà del Vaticano - Angelus (AOCD 33/88, 3al-32; INS Comunicazioni sociali (INS XI/V88, 543-546; AAS 80/88, 1297; TR 88, XI/3/88, 172-175) [CRM] [MRCl 238)22Qì rT'o'oì[TBRl 278. '15/08/88 - Città del Vaticano - Lettera apostolica ííMulieris dignita- 259. '04/03/88 - Città del Vatícano - Alle Pontíficie Opere Míssionarie in termì, nn. 1.27 (INS XI/3/88, 244-37B; AAS 80/88, 1654.1720) [TRA]. Italia (AOCD 33/88, 26-27; INS XI/1/88, SÀ;I5MTAPAS 80/88","l'3aO'3";'aTIRl" 279. " 1 1/09/88 - Harare (Zimbabwe) - Affidamento alla Madre di Dio (INS 88,QQ 'M(SS240) Ml"r-m[TGBl XI/3/88, 679-680) [MRC]. 260. '09/04/88 - Città del Vaticano - Alle Superiore religìose (AAS 80/88, 280. 25/09/88 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Josefa Na- 1423)4A9Q'í [EDS]. r'crìcì val Girbes (AOCD 33/88, 12-46; AAS 8'l/89, 722-725) [JNG]. 261. 281. 25/09/88 - Città del Vaticano - Beatificazione di Josefa Naval Girbes 24/04/88 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Francisco (AOCD 34-35/89-90, 41-44, INS XI/3/88, 945-952; AAS 8al/89, 162- Palau y Quer (AOCD 33/88, 8-12; AAS 80788,=139"+"-"139;)"[F'P'Qª'l'" 262. 24/04/889Alrìììloo - ra:->Città del == Vaticano " " - Beatificazione di Francisco Palau y 168; TR 88, 1278) [JNG]. Quer (AOCD 33/88, 16-24; INS XI/V88, 1020-1027; AAS 80/88, 1112- 282. 25/09/88 - Città del Vaticano - Arìgelus (INS XI/3/88, 953; TR 88, mB; TR 88, 428-429) [FPQ]. 1279) UNG]. 263. 24/04/88 - Città del Vaticano - Regina Coeli (AOCD 33/88, 25; INS 283. 26/09/88 - Cjttà del Vaticano - Aí pellegrini per la beatificazione (INS XI/1/88, 1028-1031; TR 88, 430-431)"[FPQ]J XI/3/88, 954-959; TR 88, 1284) [JNG]. 264. '27/04/88 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XI/1/88, 1043- 284. 'I'l/t2/88 - Città del Vatícano - Ad una canonizzazione (INS XI/4/88, 1055)4ílr:-cl rìííì'ìr-'ì[MRC]. 1837-"1842) [FPQ] [EOC].

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247. 07/05/87 - Città del Vaticano - Mons. Guy Gaucher trasferito ad au- 265. "08/05/88 - Florida (Uruguay) - Ordinazioni sacerdotali aNS XI/2/88, silíare dí Bayeììx e Lisíeux (AAS 79/87,-828) [NO-Ml. í219-1227; AAS 80/88, 1565; TB 88, 519) [MRC]. 248. 08/05/87 - Roma - All'Assemblea generaºle-delle"Pontificie Opere 266. '10/05/88 - La Paz (Bolivia - Alle religiose (AOCD 33/88, 29; INS Missionarie (INS X/2/87, 1634-1637;"kA-S 'Ì-9/87,-Ì387)"ITGB'J. XU2188, 1275-1284; TR 88, 542) [I"GB]. 249. "24/05/87 - Foggìa - Con le claustrali R'eden'toriste'(INS'X/2/87, 267. alQnay qon.n rw,--m "15/05/88 - Lima (Perù) - Alle religiose (AOCD 33/88, 29-30; INS 1BO3-IBO4) [TGB]. XI/2/88, 1440-l441; TR 88, 609-61"l) [.RA] [GVC]. 250. '08/06/87 - Varsavia (Polonia) - Alle claustrali in Cattedrale (INS 268. VIQ/oi orso-» Q ------"06/06/88 - Villa Cella (Reggio Emilia) - Visita alla í«Casa della caritàì:+ X]2/87, 2032-2036) [EDS]. (INS XI/2/88, 1849-4851 [CMC]. 251. '19/09/87 - Detroit (Stati Uniti) - Alla comunità polacca (INS X/3/8l 269. '12/06/88 - Tindari (Messina) - Ai fedeli di Patti (INS XI/288, 1978- 643-653; TR 87, 1075) [RFK]. 1982) [PRT]. 252. 07/1V87 - Città del Vaticano - Incoronazione dell'immagine della 270. "20/06/88 - Città del Vaticano - Ai pellegrini francesi e spagrìoli (INS Vergine9Q. A A(' Maria í(sìrsî dello --- Scapolare- - ª ª-- º -ªdi -Czerna (Polonia) (AOCD 32/87, 25- XI/2/88, 2075-2079; TR 88, 845) [TGB]. 26; AAS 79/81 lqq7-14,F3) [MRC]. 271. '24/06/88 - Mauthausen (Austria) - Con alcurìi superstiti neu'ex cam- 253. '22/12/87 - Città del Vaticano - Alla Curia romana (INS X/3/87, 14E3'l- po di concentramento (INS XI/2/88, 2141-2145; TR 88, 872) [EDS]. 1492; AAS 80/88, 'io3íì [EDS] [I'LA] [M(ÎJI-. 272. "27/06/88 - Innbruck (Austria) - Omelia (INS XI/2/88, 2216-2225; TR 88, 903) [EDS]. anno 1988 273. "43/07/88 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XI/3/88, 103- 115) [MRC]. 254. "11/01/8B - Città del Vaticano - Ai vescovi dei Paesi Bassi in visita ««ad liminaì'ì (INS XI/V88, 75-88; AAS 80/88, 1-145;-TÍ88", 'ffi8)"ITBH'J.' 274. 16/07/88 - Rifugio ai Caduti dell'Adamello (Brescia) - Per i morti di 255. tutte le guerre e della montagna (AOCD 33/88, 29-30; INS XI/3/88, "17/m/88 - Città del Vaticano - Angelus (INS ffil/88,'1 18-";';j9)L "[C"R"EJ ] 116-424; TR 88, 1019) [MRC]. 256. "11/02/88 - Città del Vaticano - Ai malati (INS XI/V88, 408-412; TR 275. "16/07/88 - Col Cumaììo (Belluno) - A dìeci anni dalla morte di Gio- 88,QQ 4A"71147) [TGB]. ravr'ììì vanni Paolo I (INS Xl/3/88, 127-132; TR 88, 1023-1024) [MRC]. 257. '27/02/88 - Città del Vaticano - Lettera a Casaroli per íl centenario della nascita del card. Tardini (AAS 80/88, 1';21) ?CRPE'Í. 276. '16/07/88 - Col Cumano (Benuno) - Ai gíovani deua díocesi di Bellu- 258. no-Feltre (INS XI/3/88, 133-135) [MRC]. '03/03/88 - Città del Vaticano - AJla Pontificia 'Com;issione per le 277. 24/07/88 - Cjttà del Vaticano - Angelus (AOCD 33/88, 3al-32; INS Comunicazioni sociali (INS XI/V88, 543-546; AAS 80/88, 1297; TR 88, XI/3/88, 172-175) [CRM] [MRCl 238)22Qì rT'o'oì[TBRl 278. '15/08/88 - Città del Vaticano - Lettera apostolica ííMulieris dignita- 259. '04/03/88 - Città del Vatícano - Alle Pontíficie Opere Míssionarie in termì, nn. 1.27 (INS XI/3/88, 244-37B; AAS 80/88, 1654.1720) [TRA]. Italia (AOCD 33/88, 26-27; INS XI/1/88, SÀ;I5MTAPAS 80/88","l'3aO'3";'aTIRl" 279. " 1 1/09/88 - Harare (Zimbabwe) - Affidamento alla Madre di Dio (INS 88,QQ 'M(SS240) Ml"r-m[TGBl 260. XI/3/88, 679-680) [MRC]. '09/04/88 - Città del Vaticano - Alle Superiore religìose (AAS 80/88, 280. 25/09/88 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Josefa Na- 1423)4A9Q'í [EDS]. r'crìcì val Girbes (AOCD 33/88, 12-46; AAS 8'l/89, 722-725) [JNG]. 261. 24/04/88 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Francisco Palau y Quer (AOCD 33/88, 8-12; AAS 80788,=139"+"-"139;)"[F'P'Qª'l' 281. 25/09/88 - Città del Vaticano - Beatificazione di Josefa Naval Girbes 262. 9Alrìììloo ra:-> == " " " (AOCD 34-35/89-90, 41-44, INS XI/3/88, 945-952; AAS 8al/89, 162- 24/04/88 - Città del Vaticano - Beatificazione di Francisco Palau y 168; TR 88, 1278) [JNG]. Quer (AOCD 33/88, 16-24; INS XI/V88, 1020-1027; AAS 80/88, 1112- 282. 25/09/88 - Città del Vaticano - Arìgelus (INS XI/3/88, 953; TR 88, mB; TR 88, 428-429) [FPQ]. 1279) UNG]. 263. 24/04/88 - Città del Vaticano - Regina Coeli (AOCD 33/88, 25; INS XI/1/88, 1028-1031; TR 88, 430-431)"[FPQ]J 283. 26/09/88 - Cjttà del Vaticano - Aí pellegrini per la beatificazione (INS 264. XI/3/88, 954-959; TR 88, 1284) [JNG]. '27/04/88 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XI/1/88, 1043- 284. 'I'l/t2/88 - Città del Vatícano - Ad una canonizzazione (INS XI/4/88, 1055)4ílr:-cl rìííì'ìr-'ì[MRC]. 1837-"1842) [FPQ] [EOC].

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GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELC') GIUSEPPE FURIONI

302. Città de} Vaticano - Nel centenario dell'Opera di san Pie- 285. 21/'12/88 - Città del Vaticano - Nomina di P. Justino Nandor Takacs trogVlO/89 apostolo - Città(AOCD del 34-35, Vancano 51-53; - INSì«ta XII/2/89, LCIIL,..,. 71'?-123-, ., .--- , TR 89, 101(3ì? ocd vescovo ausiliare di Szekesfehervar (AOCD 34-35/89-90, 8-9; 1017) [TGB].1. I AAS 84/89, 257) [NOM]. 303. "10/10/89-Giacarta(inaonesia3-ì,iiiw,,..,..?.....?Giacarta (Indonesia) - "L'incontro - ª- "" -r= s con rsCnS i vescovi, ? rTr?'Q3 clero, re- ligiosi e religiose(JlOSe' (INS- º" IIIN-) "-----XII/2/89, ùììrc-rìì-, rs-,ì;anNQ'XlT/2/89.988-99E B41-B47; ,,. .-., TR 89,, 1060) [TGB]. anno 1989 304. "22/10/89- Città del Vaticano - Omelia (INS XII/2/89, 988-995; TR 89, 1112) [TGB]. 286. 15/Ol/89 - Mostacciano (Roma) - Alla parrocchia di S. Maria del 305. "29/10/89 - Taranto - Agli alunni del seminario interdiocesano (INS Monte Carìnelo pNS XII/4/89, 104-116; TR 89, 38-39) [MRC]. XI'i/2/89,XÌlí2Al9. 1095-1097)lìB's-+u'ììì iy<«*,.[CRE]. 1 287. 10/02/89 - Città del Vaticano - Lettera al card. Ballestrero che lascìa 306. 121 12/89 - Città del Vaticano - Messaggio aì!e re'ì'ìqìose di clausura Torìno (AOCD 34-35/89-90, 12) [AAB]. de{{'dell"Arrìerìcabaunal.-ìú.,y,.,,...??, Arnerica Latinaí AOCD--'- -- 34-35/89-"10, -- - -ss ì'ìoos 53-54; írvìcì. INS np=aì :al/2/89, ìGBl. X 5úl - l 288. '12/02/89 - Roma - Nel 50º della morte di Pio XI (INS XII/V89, 365- 1506; AAS 82/90, 595-600; TR 89, 13864388) [CRE] [TRA] [TGB] 366; TR 89, 181) [TGB]. l 289. '10/03/89 - Città del Vaticano - A vescovi del Cile in visita rrad limi- anno 1990 í na:o (AOCD 34-35/89-90, 5al; INS XII/l/89, 518-525; TR 89, 237) [TLA]. { 290. "17/03/89 - Città del Vaticano - Al colloquio internazionale su Pio XI 307. 08/02/90 - CittàCittà deldel VaticanoVancarìu= " "a- - - --Nomina iìuimii.ír îlnYYìh;Q'ì ..dì .. P. - .????Gustavo íÀ()CD Giron34-35/89-90, Hìguita (INS XII/1/89, 5(Jl-596; AAS 81/89, 1111; TR 89, 258) [TGB]. ocd a Vicario apostolico di Tumaco (Colombia) (AOCD 34-35/89-90, 291. "24/04/89 - Città del Vaticano - Ai Polacchi (INS XII/V89, ')11-919; TR 89, 376) [RFK]. 308. Ì?'Frs'!'ìrì"r»-31/03/90 - srs;ff",Ùorì?slCittà del Vaticano OV5q)tÍiNcaOnMo]f - Norrììna Nomina aì r. ,.ìubuììu di P. Justino î-ì...,,. NandorT54cs -----? ? 292. "20/05/89 - Città del Vaticano - Ai vescovi dell'?ndonesia írad limínaì» ocd da ausiliare a vescovo coadiutore di Szekesfehervar (AAS 82/90, (INS XII/':1/89, 1290-4296; AAS 81/89, 1311; TR 89, 538) [TGB]. 603) [NOM].1. 293. '03/06/89 - Reykjavik (Islanda) - Incontro con la comunità cattolica 309. 29/04/90 - CittàCìttà del del Vaticano VaîlCailty - Decreto- ùcyì,,,?,'-- - -di a" ..beatificazione on+ ? À hc Q'2/Q'l di Maria"Q4n- (INS XII/1/89, 1477-1482) [CRE]. Mercedes Prat y Prat (AOCD 34-35/89-90, 37-39; AAS 83/9'l, 340- 294. 07/06/89 - Città del Vaticano - Elevazione del}a chiesa di S. Teresa di 342) [MPP]. G.B. dí Keszthely a basilica minore (AOCD 34-35/89-90, 40-41; AAS s'ìo. 2Q/04/9029/04/90 - - Città Città del del vatìcano Vatìcano - r»

GIUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELC')

285. 21/'12/88 - Città del Vaticano - Nomina di P. Justino Nandor Takacs ocd vescovo ausiliare di Szekesfehervar (AOCD 34-35/89-90, 8-9; 302. gVlO/89 - Città de}del VaticanoVancano -- Nel ì«ta centenario LCIIL,..,. .,dell'Opera .--- , di san Pie- AAS 84/89, 257) [NOM]. tro apostolo (AOCD 34-35, 51-53; INS XII/2/89, 71'?-123-, TR 89, 101(3ì? 1017) [TGB].1. 303. I "10/10/89-Giacarta(inaonesia3-ì,iiiw,,..,..?.....?Giacarta (Indonesia) - "L'incontro - ª- "" -r= s con rsCnS i vescovi, ? rTr?'Q3 clero, re- (JlOSe IIIN-) ùììrc-rìì-, ,,. .-., anno 1989 ligiosi e religiose' (INS- º" "----- XII/2/89, rs-,ì;anNQ'XlT/2/89.988-99E B41-B47; TR 89,, 1060) [TGB]. 286. 15/Ol/89 - Mostacciano (Roma) - Alla parrocchia di S. Maria del 304. "22/10/89- Città del Vaticano - Omelia (INS XII/2/89, 988-995; TR 89, Monte Carìnelo pNS XII/4/89, 104-116; TR 89, 38-39) [MRC]. 1112) [TGB]. 287. 305. "29/10/89 - Taranto - Agli alunni del seminario interdiocesano (INS 10/02/89 - Città del Vaticano - Lettera al card. Ballestrero che lascìa XI'i/2/89, 1095-1097) [CRE]. Torìno (AOCD 34-35/89-90, 12) [AAB]. XÌlí2Al9. lìB's-+u'ììì iy<«*,. 1 288. 306. 121 12/89 - Città del Vaticano - Messaggio aì!e re'ì'ìqìose di clausura '12/02/89 - Roma - Nel 50º della morte di Pio XI (INS XII/V89, 365- dell"Arrìerìcabaunal.-ìú.,y,.,,...??,de{{' Arnerica Latinaí AOCD 34-35/89-"10, 53-54; INS :al/2/89, X 5úl - 366; TR 89, 181) [TGB]. --'------ss ì'ìoos írvìcì. np=aì ìGBl. l 289. '10/03/89 - Città del Vaticano - A vescovi del Cile in visita rrad limi- 1506; AAS 82/90, 595-600; TR 89, 13864388) [CRE] [TRA] [TGB] na:o (AOCD 34-35/89-90, 5al; INS XII/l/89, 518-525; TR 89, 237) [TLA]. anno 1990 l 290. "17/03/89 - Città del Vaticano - Al colloquio internazionale su Pio XI í (INS XII/1/89, 5(Jl-596; AAS 81/89, 1111; TR 89, 258) [TGB]. 307. 08/02/90 - CittàCittà deldel VaticanoVancarìu - -Nomina iìuimii. ..dì .. P. - .????Gustavo Giron Hìguita { 291. "24/04/89 - Città del Vaticano - Ai Polacchi (INS XII/V89, ')11-919; = " "a- - - - ír îlnYYìh;Q'ì íÀ()CD 34-35/89-90, TR 89, 376) [RFK]. ocd a Vicario apostolico di Tumaco (Colombia) (AOCD 34-35/89-90, 292. "20/05/89 - Città del Vaticano - Ai vescovi dell'?ndonesia írad limínaì» 308. Ì?'Frs'!'ìrì"r»-31/03/90 - srs;ff",Ùorì?slCittà del Vaticano OV5q)tÍiNcaOnMo]f - Norrììna Nominaaì r. ,.ìubuììu di P. Justino î-ì...,,. NandorT54cs -----? ? (INS XII/':1/89, 1290-4296; AAS 81/89, 1311; TR 89, 538) [TGB]. ocd da ausiliare a vescovo coadiutore di Szekesfehervar (AAS 82/90, 293. '03/06/89 - Reykjavik (Islanda) - Incontro con la comunità cattolica 603) [NOM].1. (INS XII/1/89, 1477-1482) [CRE]. 309. 29/04/90 - CittàCìttà del del Vaticano VaîlCailty - Decreto- ùcyì,,,?, di ..beatificazione + ? di Maria 294. 07/06/89 - Città del Vaticano - Elevazione del}a chiesa di S. Teresa di Mercedes Prat y Prat (AOCD 34-35/89-90,'-- - - a" 37-39; on À hcAAS Q'2/Q'l 83/9'l, "Q4n- 340- G.B. dí Keszthely a basilica minore (AOCD 34-35/89-90, 40-41; AAS 342) [MPP]. E34/89, 1197-1198) [TGB]. s'ìo. 29/04/902Q/04/90 - - Città Città del del vatìcano Vatìcano - r»

GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO GIUSEPPE FURIONJ

318. 334. 15/10/91 - Brasília (Brasile) - Sulla "Spianata dei ministeri" (INS 16/1 1/90 - Città del Vaticano - Al comitato per il IV centenario della XIV/2/91, 855-860) [TRA]. XITT/2/Qnmorte di san 11 Giovanni Q!Q-1 >rn della . TD Croce íìí'l s(AOC-D'34-'35/89-'a9"O',""4'8ªÎ5"uO;uleNllSª nîr= J ------335. "23/10/9'l - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XIV/2/91, 982- XIII/2/90, 1198-1201; TR 90, 127Í1-280)-[GVC]" 993; TR 91, 1241) [TGB]. 319. ---.-,,,., HLI ìa baiiuíìizzazlOne al 26/11/90K:»ìiì'ìrìshîc'ìì; - Città usrsr'rì del Vaticano Q,{ a'ìrìr- L - Conci;toro'pe"r------la canonizzazione di 336. 07/11/91 - Città del Vaticano - Mons. Braulio Séìez García da ausilia- l Kalinowski (AOCD 34-35/89-90, 5-7; INS XIII/2/90, 1304-1305; AAS l 83/Q1B3/91, ? 5-7; Fì-7 TRTQ Oíì90, qag-n1321) mv-ììyi [RFKÍ re a vescovo di Oruro (Bolivia) (AOCD 36-37/91-92, 36; AAS 84/92, 320. 89) [NOM]. ------.F,,,.,llua t(lYldO»Ll-() tjl la le)), l 14/í 2/90 - Città del Vaticano'-: Lettera apostolica ííMaestro en la fé:ì:+, 337. 10/I1/91 - Città del Vaticano - Lettera al card. A.M. Javierre Ortas, nelRFí/Rq-on IV centenario q q ga . TATC della MTTT morte ì-= ìr= di - -S. - - -Giovanni ª - - - della Croce (AOCD 34- delegato per le celebrazioni conclusive del ?TV centenario di S. Gio- 35/89-90,î4ro-"ia-ìrì1470-1477) 13-31; [GVC].revr-ì INS XIII/2/90, 1622-1639; AAS 83/91, 561-575; TR 90, vanni della Croce (AOCD 36-37/91-92, 13-44; OR 13/'12/91; TR 91, 1562) [GVC]. anno 1991 338. "13/11/91 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XIV/2/91, 1132-1142; TR 91, 1406) [CMI] [GVC]. 321. 339. 17/11/91 - Città del Vaticano - Decreto di canonizzazione di Kali- 91.91,10/02/'Jl 15Fì-1Fì(D156-159) - Roma [MRC]. rkí'rìrì - Nella parrocchia di S. Maria in Traspontina (TR nowski (AOCD 36-37/91-92, 5-8; AAS 85/93, 224-224) [RFK]. 322. 340. 17/1 1/91 - Città del Vaticano - Canonizzazione di Kalinowski (AOCD 323. '10/O4/91 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 91, 329) [GVC] 36-37/91-92, 842; INS XIV/2/91, 1171-1174; AAS 84/92, 951-954; TR 22/04/91 - Città del Vaticano - -Al -.-,.,,..,,IlCldlOuell.,arÌnellìanl Capitolo Generale dei Carmelitani F:,r"ììlgiScalzi (AOCD (Arìr'rì 36-37/9al-92, ac a-rìn-ì rìn 15-17; ------INS - ----XIV/'1/9al, - B41-843; TR 91, 372- 91, 1419-1420') [RFK]. 373ì373) rÉMTl[CMI]. 341. 17/11/91 - Città del Vaticano - Arìgelus (AOCD 36-37/91-92, 12; INS 324. XIV/2/91, 1175-1178; TR 91, 1427) [RFKl. 1225/04/9?l ('r-rsrù (ThT«2- Città del'vmìis Vaticano ìrsí - - -- -Ad - - -un - -COngTeSSO ? Su s. Giovanni del- - 342. '18/4V91 - Città del Vaticano - Ai pellegrini per la canonizzazione di lanQ/laìC-/CM Croce (INS r:ì-ì-> XIV/1/91, a-ì ì 7? . -869-872; TR 91, 3E31-382) [GVC] 325. 08/05/9al - Città del Vaticano - Incoronazione-?-.., ... ------v úcíidell'ímmagíne ììuuldglíle aldi «íOur(((?)ur Kalinowski (AOCD 36-37/'Jl-92, 20-26; INS XIV/2/'Jl, 1179-1185; TR 'Jl, 1424-1426) [RFK] [GVC] [TBR]. 83/Q1Lady ?of R7R-o";yoì Mt. Carmel»» rxxnr-ì di S. Sebastiano in Manila (Filippine) (AAS 83/91, 878-879) [MRC]. 343. 14/12/91 - Città del Vaticano - A pranzo con i Padri Sinodali (AOCD 326. "19/05/91 - Città del Vaticano - Messaggîo per la Giornata missio 36-37/91-92, 19-20) [GVC]. naría mondiale (INS XIV/'1/9al, 1281-1286;-kA' S-':84/";2,"'16'1ª;'T"Rlbb')º1-, 344. 21/12/'Jl - Città del Vaticano - Alla Curia Romana (AOCD 36-37/9'l- 550) [TGB]. 92, 26-27; AAS 85/93, 44; OR 23-24/12/91; TR 91, 1584) [GVC]. 327. '02/06/91 - Rzeszów (Polonia) - Omelia (INS XrV/1/91,, 1412-1416; AAS 84/92, 358; TR 91: 622) [R'FK]'J anno 1992 328. '14/08/91Pip?f'rn íTkTQ - Wadowìce YTX7/Q/ò4 (Polonia) -ì-ìr --- Y'Dedicazione ------della parrocchia di S. Pietro (INS XIV/2/9al, 226-2'31: TR 91,'905)'[R';K"]'. 345. "11/01/92 - Città del Vaticano - Al corpo diplomatico (INS XV/1/92, 329. 29/08/91 -Città Città del deì Vaticano V:ptir-ìnrs - Telegramma T,ì,------a - P.- Michelangelo Batiz 61-75; AAS 85/93, 64; TR 92, 29) [RFK]. ocd per il 50º di sacerdozio (AOCD 36-37/91-92, 14) [NOM?I 346. " 31/m/92 - Roìna - Visita alla Facoltà rrAuxiliuìm» (INS XV/1/92, 2C)1- 330. 07/09/9119: TN!': -NTVi>ioî Vicenza ìac- Alle /I(ìO Carmelitane îT) r=í - -- Scalze = - - - (AOCD-- 36-37/91-92, 17- 206; TR 92, 84) [TRA]. 19; INS XIV/2/91, 496-498Î-TR-Í-1-056)"[CRE'Í 347. 09/02/92 - Centocelle (Roma) - Nella parrocchia della S. Famiglia di 331. M/09/9al - Città??? del .?-.. Vaticano ..,.,..ìu 'L-Mons.' - ìviuiìs. ausnnoJ'u;'t'in'o lNandor Nandor Takacs, già Nazaret (INS XV/1/92, 254-264; TR 92, 119) [TGB]. coadiutore, nominato vescovo di Szekesfehervar (Ungheria) (AOCD 348. '14/02/92 - Città del Vaticano - Ai vescovi dell'Ovest della Francía ín 3(ì-37/QtQ')36-37/91-92, 2Rì 36) rxîú'xíì[NOM]. visita ««ad liminaì:í (AOCD 36-37/9192, 27; AAS 85/93, 269; TR 92, 332. ª ª ª - - " ì'ì:a'zirìììpL-"28/09/9í - rrT-Città - -del - - -Vaticano -sª ª ---"- - AI III Congresso della Società Inter- 129) [TGB]. nazionale írTommaso d'Aquinoì.ì- (AAS 84/92,-6'Ò5) [GVC"]". 333. n1/"Iíì/Ql r:*+> w.ì sv== 349. 1 7/02/92 - Città del Vaticano - Incoronazione dell'immagine di ((NO- Ol/10/91 - Città del Vaticano. ? - Lettera.-... - ì- per -- IC le ìiuuve nuOVe boSLlKuZIOnl Costituzioni €1el- del- leìp CarmelitaneC prìììoli'ì-a Scalze- - c --ì (AOCD - - t ª "" 36-37/91-92, -- -- ª- ' 5"l-55; INS XIV/2/9'l, 703- stra Serìora del Carmem:í di Catemaco (Messíco) (AAS 84/92, 570) 70R:70B; TRTR 91,Ql íaíîo1179-1181)-ICREI qqo-n r,-m-ì , léRÚ]]--- -- [MRC]. 81 80

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GIUSEPPE FURIONJ GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO

318. 16/1 1/90 - Città del Vaticano - Al comitato per il IV centenario della morte di san Giovanni della Croce (AOC-D'34-'35/89-'a9"O',""4'8ªÎ5"uO;uleNllSª 334. 15/10/91 - Brasília (Brasile) - Sulla "Spianata dei ministeri" (INS XIII/2/90,XITT/2/Qn 1198-1201;11 Q!Q-1 >rn TR . TD 90, íìí'l 127Í1-280)-[GVC]" s nîr= J ------XIV/2/91, 855-860) [TRA]. 319. 335. "23/10/9'l - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XIV/2/91, 982- K:»ìiì'ìrìshîc'ìì;26/11/90 - Città usrsr'rì del Vaticano Q,{ a'ìrìr- L - Conci;toro'pe"r- ----.-,,,., ------HLI ìa la baiiuíìizzazlOne canonizzazione dial 993; TR 91, 1241) [TGB]. Kalinowski (AOCD 34-35/89-90, 5-7; INS XIII/2/90, 1304-1305; AAS 07/11/91 - Città del Vaticano - Mons. Braulio Séìez García da ausilia- B3/91,83/Q1 ? 5-7; Fì-7 TRTQ Oíì90, qag-n1321) mv-ììyi [RFKÍ l 336. 320. 14/í 2/90 - Città del Vaticano'-: Lettera apostolica ííMaestro en la fé:ì:+, re a vescovo di Oruro (Bolivia) (AOCD 36-37/91-92, 36; AAS 84/92, l nel IV centenario della morte di- S.---- Giovanni - .F,,,.,llua della t(lYldO»Ll-() Croce (AOCD tjl la le)),34- 89) [NOM]. RFí/Rq-on q q ga . TATC MTTT ì-= ìr= - - - - - ª - - - 337. 10/I1/91 - Città del Vaticano - Lettera al card. A.M. Javierre Ortas, l 35/89-90,1470-1477)î4ro-"ia-ìrì 13-31; [GVC].revr-ì INS XIII/2/90, 1622-1639; AAS 83/91, 561-575; TR 90, delegato per le celebrazioni conclusive del ?TV centenario di S. Gio- vanni della Croce (AOCD 36-37/91-92, 13-44; OR 13/'12/91; TR 91, 1562) [GVC]. anno 1991 338. "13/11/91 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XIV/2/91, 321. 10/02/'Jl - Roma - Nella parrocchia di S. Maria in Traspontina (TR 1132-1142; TR 91, 1406) [CMI] [GVC]. 91,91. 15Fì-1Fì(D156-159) [MRC]. rkí'rìrì 339. 17/11/91 - Città del Vaticano - Decreto di canonizzazione di Kali- 322. '10/O4/91 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 91, 329) [GVC] nowski (AOCD 36-37/91-92, 5-8; AAS 85/93, 224-224) [RFK]. 323. 22/04/91 - Città del Vaticano - Al Capitolo Generale dei Carmelitani 340. 17/1 1/91 - Città del Vaticano - Canonizzazione di Kalinowski (AOCD ScalziF:,r"ììlgi (AOCD (Arìr'rì 36-37/9al-92, ac a-rìn-ì rìn 15-17; ------.-,.,,..,,IlCldlOuell.,arÌnellìanl ---INS - ----XIV/'1/9al, - B41-843; TR 91, 372- 36-37/91-92, 842; INS XIV/2/91, 1171-1174; AAS 84/92, 951-954; TR 373)373ì rÉMTl[CMI]. 91, 1419-1420') [RFK]. 324. 25/04/9?l - Città del Vaticano - Ad un COngTeSSO Su s. Giovanni del- 341. 17/11/91 - Città del Vaticano - Arìgelus (AOCD 36-37/91-92, 12; INS la12 Croce ('r-rsrù (INS (ThT«2 XIV/1/91, 'vmìis ìrsí869-872; - - - - - TR- - -91, - ? 3E31-382) [GVC] XIV/2/91, 1175-1178; TR 91, 1427) [RFKl. 325. nQ/laìC-/CM r:ì-ì-> a-ì ì 7? . - - 08/05/9al - Città del Vaticano - Incoronazione dell'ímmagíne di «íOur 342. '18/4V91 - Città del Vaticano - Ai pellegrini per la canonizzazione di Lady of Mt. Carmel»» di S. Sebastiano-?-.., ... ------v in Manila úcíi ììuuldglíle (Filippine) al (((?)ur (AAS Kalinowski (AOCD 36-37/'Jl-92, 20-26; INS XIV/2/'Jl, 1179-1185; TR 83/91,83/Q1 ? 878-879)R7R-o";yoì [MRC]. rxxnr-ì 'Jl, 1424-1426) [RFK] [GVC] [TBR]. 326. "19/05/91 - Città del Vaticano - Messaggîo per la Giornata missio 343. 14/12/91 - Città del Vaticano - A pranzo con i Padri Sinodali (AOCD naría mondiale (INS XIV/'1/9al, 1281-1286;-kA' S-':84/";2,"'16'1ª;'T"Rlbb')º1-, 36-37/91-92, 19-20) [GVC]. 550) [TGB]. 344. 21/12/'Jl - Città del Vaticano - Alla Curia Romana (AOCD 36-37/9'l- 327. '02/06/91 - Rzeszów (Polonia) - Omelia (INS XrV/1/91, 92, 26-27; AAS 85/93, 44; OR 23-24/12/91; TR 91, 1584) [GVC]. AAS 84/92, 358; TR 91: 622) [R'FK]'J , 1412-1416; 328. '14/08/91Pip?f'rn íTkTQ - Wadowìce YTX7/Q/ò4 (Polonia) -ì-ìr --- Y'Dedicazione ------della parrocchia di S. anno 1992 329. 29/08/91Pietro (INS -XIV/2/9al, Città deì 226-2'31: V:ptir-ìnrs TR 91,'905)'[R';K"]'.T,ì,------Città del Vaticano - Telegramma a P. Michelangelo Batiz 345. "11/01/92 - Città del Vaticano - Al corpo diplomatico (INS XV/1/92, 330. ocd per il 50º di sacerdozio (AOCD 36-37/91-92, 14) [NOM?I 61-75; AAS 85/93, 64; TR 92, 29) [RFK]. 07/09/91 - Vicenza - Alle Carmelitane Scalze (AOCD 36-37/91-92, 17- 346. " 31/m/92 - Roìna - Visita alla Facoltà rrAuxiliuìm» (INS XV/1/92, 2C)1- 19;19: INSTN!': XIV/2/91, NTVi>ioî 496-498Î-TR-Í-1-056)"[CRE'Í ìac /I(ìO îT) r=í - -- = - - - -- 331. 206; TR 92, 84) [TRA]. M/09/9al - Città del Vaticano 'L-Mons.' J'u;'t'in'o Nandor Takacs, 347. coadiutore, nominato??? .?-.. vescovo ..,.,..ìu -di ìviuiìs. Szekesfehervar ausnno lNandor (Ungheria) Takacs, (AOCD già 09/02/92 - Centocelle (Roma) - Nella parrocchia della S. Famiglia di 36-37/91-92,3(ì-37/QtQ') 2Rì36) rxîú'xíì[NOM]. Nazaret (INS XV/1/92, 254-264; TR 92, 119) [TGB]. 332. 348. '14/02/92 - Città del Vaticano - Ai vescovi dell'Ovest della Francía ín "28/09/9í - Città del Vaticano - AI III Congresso della Società Inter- visita ««ad liminaì:í (AOCD 36-37/9192, 27; AAS 85/93, 269; TR 92, nazionaleì'ì:a'zirìììpL- írTommaso rrT------d'Aquinoì.ì-sª ª ---"- (AASª ª ª 84/92,-6'Ò5) - - " [GVC"]". 333. Ol/10/91n1/"Iíì/Ql -r:*+> Città w.ì del sv== Vaticano - Lettera- per le nuOVe Costituzioni del- 129) [TGB]. leìp CarmelitaneC prìììoli'ì-a Scalze- - c --ì (AOCD - - t. ?ª "" 36-37/91-92, --.-... -- ª- - ì-' -- IC 5"l-55; ìiuuve INSboSLlKuZIOnl XIV/2/9'l, 703-€1el- 349. 1 7/02/92 - Città del Vaticano - Incoronazione dell'immagine di ((NO- 70B;70R: TRTR 91,Ql íaíîo1179-1181)-ICREI qqo-n r,-m-ì , léRÚ]]--- -- stra Serìora del Carmem:í di Catemaco (Messíco) (AAS 84/92, 570) [MRC]. 80 81

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(IOVANNI PAOLO IIE IL CAP,MELO GrUSEPPE FURIONJ

350. 367. "06/05/93 - Città del Vaticano - 150º dell'ístituzione della Pontifîcia íTkTQ'29/02/92 VXìis - ìrsa'ìCittà r?tsrsdel Vaticano ------Ai'-- vescovi scandínavi ««ad límínaìì Opera Missionaria della S. Infanzia (INS XVI71/93, 10774081) [TGB]. (INS XV/1/92, 500-507; AAS 85/93727;) [CREl"a 368. 16/06/93 - Madrid (Spagna) - Decreto di canonizzazione di Enrique 351. "05/03/92 - Città del Vaticano l C"onª il'cle;'o 'romano (INS XV/'1/92, 552-!'Fí,Q-552-558; TR TQ 92, 09 247)9/17ì [TGB].rrra'oí de Ossó y Cervenó (AOCD 38/93, 842; 39/94, 9-40; AAS 86/94, 625- 352. '19/03/92 - Sorrento (Nap-oli) - Alla comunità cristiana in cattedrale 628) [EOC]. íTkTQ(INS XV/1/92, '[ST/I /íìQ 650-655) ccrs r>rts [CRE]. - - - -- 369. 16/06/93 - Madrid (Spagna) - Canonizzazione di Enrique de Ossó y 353. 20/06/92 - Lodi - Alle religiose nel monastero delle Carmelitane Cervelló (INS XVI/1/93, 1562-1568; TR 93, 720-722) [EOC]. Scalze (AOCD 36-37/91-92, 28-32; INS XV/V92, 1877-4881; TR 92, 370. '23/06/93 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XVI/'1/93, 7Q.€-7QzLì793-794) [CRE] rrìaa [TGB].rrr'-oì 1625-1635; TR 93, 745) [EOCl 354. 'Ol/10/92 - Città del Vaticano - In suffragio del card. Jacqì?ìes Martin 371. 15/07/93 - Lorenzago (Belluno) - Rosario con i giovani dell'Azione (INS XV/2/92, 220-223; TR 92, ioasi ;cí). Cattolica (INS XVI/2/93, 59-60) [MRC]. 355, "01/11/92 - Città del Vaticano H-Arìgelus '(INS XV/2/92, 466-470; T'R 372. 16/07/93 - Lorenzago (Belluno) - Al termine della Messa (INS Q292, 1178)l'l79.l rTQDl[TBR]. XVI/2/93, 61-62) [MRC]. 356. '03/I12/92 - Città del Vaticano - Udienza (AOCD 36-37/9192, 32) 373. 'lal/08/93 - Città del Vaticano - Alle Clarisse per l'VJ?Ì Centenario [MRC].rÀ/mí"l deua nascita di S. Chiara, n. 4 (AOCD 38/93, 15; INS XVI/2/93, 380- 357. 385; TR 93, 910) [TRA] [TGB]. 18/12/92 - Città del Vaticano - Coì'ìcistoro-----.-.-, P,. per la laLaììUll]lLaZJO[le canonizzazione al di Teresa di Los Andes (AOCD 36-37/9al-92, 32-33; INS XV/2/92, 886- 374. '07/10/93 - Città del Vaticano - Kalinowski patrono secondario del- RR7-887; AAS ÀÀQ 85/93, Q('./(IQ 117-118; 44í ssrs TR mr- 921 - - 1395)- - - = --[TrA]"' ? la diocesi di Sosnowiec (Polonia) (AAS 86/94, 124) [RFK]. 375. 10/10/93 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Pietro Po- anno 1993 veda Castroverde (AOCD 39/94, 5-8; AAS 86/94, 566-568) [PPC]. 376. 10/40/93 - Città del Vaticano - Beatificazione di Pietro Poveda Ca- 358. "09/02/93 - Kampala (Uganda) - In preparazione al Sinodo -per"l'A stroverde (AOCD 39/94, 10-13; AAS 86/94, 400-403; TR 93, 1238) frlrAfrica, n n. Fs 5 íTkT(,(INS XW/1/93, 'ì[S7TiW 378-389;/íìa aírì - -AAS - ª ª -85/93, -- a-- 950; TR 93, 165) [CRE]. [PPC]. 359. 08/03/93 - Città del Vaticano - S. Giovanni della Croce patrono dei 377. 11/'10/93 - Città del Vaticano - Ai fedeli spagnoli (TR 93, 1240-1241) nrìrati c'na:ìrrrìrsl; íh rsrarx a'ìnirsa ì - -o- ª ª - - " [PPC]. - ?-' poeti")nlnQ]OO spagrìoli r:wAw-ìsy--=- (AOCD 38/93, 12-13; AAS 85/93, 552-553) [GVC]. 360. "20/03/93 - Città del Vaticano - Beatificazione di Duns Scoto e di Di- 378. 12/12/93 - Città del Vaticano - Telegramma al card. Banestrero per na Bélanger (INS XVI/1/93, 7'oss'7ÌJÍ;-Aì;'Î-85,/g3","8"877T"Rtu9e3,"3"l41) l'80º genetliaco (AOCD 38/93, 26) [AAB]. [TGB]. 379. '21/12/93 - Città del Vatícano - Alla Curia romana (AOCD 38/93, 21; 361. 21/03/93 - Città del Vaticano - Decreto--- +#+ di .. canonizzazione ,,..,..ìtì.abìuìì< uidi iereScTeresa INS XVI/2/93, 1516-1524; AAS 86/94, 800-801; TR 93, 1565) [EOC] de Jésus de Los Andes (AOCD 38/93, 5-8; AAS 86/94, 465-467) [TLA] [TRA] [GVC]. 362. 2VO3/93 - Città del Vaticano - Canonizzazione di Teresa de Jésus de T.(ìQLos Andes Àr»Aù (AOCD - íxrsrrs 38/93, snirs-s 16-21; J - INS-- =- XVI/1/93, - ---' 715-720; AAS 85/93, anno 1994 888-RQ2-888-892; TP,- ? QQ93, .315J318)gì« ìqo'í rrî '[TLA]." A-l 363, 380. '02/02/94 - Città del Vaticano - Lettera alle famiglie, n. 22 (AAS 2VO3/939R R'l9,-Qqm - Città rí delhì Vatic-ano Z Angelus (INS XVU1/93, 721-723; TR 93, 318-319) [TLA]. 86/94, 921; TR 94, 168) [GVC]. 364. 22/03/93 - Città del Vaticano - Ai pellegrini (INS XVI/1/93, 724-728; 381. 02/02/94 - Città del Vaticano - Incoronazione dell'immagine della TR 9:2,? 93, :qì320-321) r'-rr[TLAi zì Vergine Maria dello Scapólare di Tomaszów Lubelski, diocesi Zamo- 365. 05/04/93 - Città del Vaticano - Concistoro------per- ì- -- la - -canonizzazione yaìxvìììLlìlZl'-»lle Cll di sc - Lubaczow (Polonia) (AAS 86/94, 570) [MRC]. Enrico de Ossó y Cervelló (INS XVI/1/93, 824-826; AAS 85/93, 469- 382. "26/02/94 - Città del Vaticano - Ai fedeli di Arezzo-Cortona-Sanse- 47n-470; T'RTR Q293, JQìì384) rrrrsr'a-ì [EOC]. 366, polcro (INS XVII/l/94, 547-550; TR 94, 21'l) [TMR]. 09/04/93 - Città del Vaticano - Lettera---.-. ..., alle --ììììììcutaub Carmelitane DUalZe Scalze gldi 383. "09/04/94 - Città del Vaticano - Ai fedeli di Madrid (INS XVII/1/94, Os'w'ecim (AOCD 38/93, 14-15; INS XVI/1/93, 863-864; TR 93, 391- C)12-915; TR 94, 388) [EOC]. AQ2l392) [CRE]r('TIT::r [CRM] rruxí-ì [TGB].r-vt-m 83 82

n ? l GrUSEPPE FURIONJ (IOVANNI PAOLO IIE IL CAP,MELO

350. 367. "06/05/93 - Città del Vaticano - 150º dell'ístituzione della Pontifîcia íTkTQ'29/02/92 VXìis - ìrsa'ìCittà r?tsrsdel Vaticano ------Ai'-- vescovi scandínavi ««ad límínaìì (INS XV/1/92, 500-507; AAS 85/93727;) [CREl"a Opera Missionaria della S. Infanzia (INS XVI71/93, 10774081) [TGB]. 351. 368. 552-!'Fí,Q-"05/03/92 TQ- Città 09 9/17ì del Vaticanorrra'oí l C"onª il'cle;'o 'romano (INS XV/'1/92, 16/06/93 - Madrid (Spagna) - Decreto di canonizzazione di Enrique 552-558; TR 92, 247) [TGB]. de Ossó y Cervenó (AOCD 38/93, 842; 39/94, 9-40; AAS 86/94, 625- 352. íTkTQ'19/03/92 '[ST/I - /íìQSorrento ccrs r>rts (Nap-oli) ------Alla comunità cristiana in cattedrale 628) [EOC]. (INS XV/1/92, 650-655) [CRE]. 369. 353. 16/06/93 - Madrid (Spagna) - Canonizzazione di Enrique de Ossó y 20/06/92 - Lodi - Alle religiose nel monastero delle Carmelitane Cervelló (INS XVI/1/93, 1562-1568; TR 93, 720-722) [EOC]. Scalze (AOCD 36-37/91-92, 28-32; INS XV/V92, 1877-4881; TR 92, 370. '23/06/93 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XVI/'1/93, 793-794)7Q.€-7QzLì [CRE] rrìaa [TGB].rrr'-oì 354. 1625-1635; TR 93, 745) [EOCl 'Ol/10/92 - Città del Vaticano - In suffragio del card. Jacqì?ìes Martin 371. (INS XV/2/92, 220-223; TR 92, ioasi ;cí). 15/07/93 - Lorenzago (Belluno) - Rosario con i giovani dell'Azione 355, "01/11/92 - Città del Vaticano H-Arìgelus '(INS XV/2/92, 466-470; T'R Cattolica (INS XVI/2/93, 59-60) [MRC]. 92,Q2 1178)l'l79.l rTQDl[TBR]. 372. 16/07/93 - Lorenzago (Belluno) - Al termine della Messa (INS 356. '03/I12/92 - Città del Vaticano - Udienza (AOCD 36-37/9192, 32) XVI/2/93, 61-62) [MRC]. [MRC].rÀ/mí"l 373. 'lal/08/93 - Città del Vaticano - Alle Clarisse per l'VJ?Ì Centenario 357. deua nascita di S. Chiara, n. 4 (AOCD 38/93, 15; INS XVI/2/93, 380- 18/12/92 - Città del Vaticano - Coì'ìcistoro-----.-.-, P,. per la laLaììUll]lLaZJO[le canonizzazione al di 385; TR 93, 910) [TRA] [TGB]. RR7-Teresa ÀÀQ di Los Q('./(IQ Andes 44í (AOCD ssrs mr- 36-37/9al-92, - - - - - = -- ? 32-33; INS XV/2/92, 886- 374. '07/10/93 - Città del Vaticano - Kalinowski patrono secondario del- 887; AAS 85/93, 117-118; TR 921 1395) [TrA]"' la diocesi di Sosnowiec (Polonia) (AAS 86/94, 124) [RFK]. 375. 10/10/93 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Pietro Po- anno 1993 veda Castroverde (AOCD 39/94, 5-8; AAS 86/94, 566-568) [PPC]. 358. "09/02/93 - Kampala (Uganda) - In preparazione al Sinodo -per"l'A 376. 10/40/93 - Città del Vaticano - Beatificazione di Pietro Poveda Ca- frica,frlrA n n. Fs 5 íTkT(,(INS XW/1/93, 'ì[S7TiW 378-389;/íìa aírì - -AAS - ª ª -85/93, -- a-- 950; TR 93, 165) [CRE]. stroverde (AOCD 39/94, 10-13; AAS 86/94, 400-403; TR 93, 1238) 359. 08/03/93 - Città del Vaticano - S. Giovanni della Croce patrono dei [PPC]. poetinrìrati spagrìoli c'na:ìrrrìrsl; (AOCD íh rsrarx 38/93, a'ìnirsa 12-13; ì - -o-AAS ª ª 85/93,- - " 552-553) [GVC]. 377. 11/'10/93 - Città del Vaticano - Ai fedeli spagnoli (TR 93, 1240-1241) 360. "20/03/93")nlnQ]OO - r:wAw-ìsy--=-Città del Vaticano - Beatificazione- ?-' di Duns Scoto e di Di- [PPC]. na Bélanger (INS XVI/1/93, 7'oss'7ÌJÍ;-Aì;'Î-85,/g3","8"877T"Rtu9e3,"3"l41) 378. 12/12/93 - Città del Vaticano - Telegramma al card. Banestrero per [TGB]. l'80º genetliaco (AOCD 38/93, 26) [AAB]. 361. 379. '21/12/93 - Città del Vatícano - Alla Curia romana (AOCD 38/93, 21; 21/03/93 - Città del Vaticano - Decreto--- +#+ di .. canonizzazione ,,..,..ìtì.abìuìì< uidi iereScTeresa de Jésus de Los Andes (AOCD 38/93, 5-8; AAS 86/94, 465-467) [TLA] INS XVI/2/93, 1516-1524; AAS 86/94, 800-801; TR 93, 1565) [EOC] 362. [TRA] [GVC]. T.(ìQ2VO3/93 Àr»Aù - Città - íxrsrrs del Vaticano snirs-s - JCanonizzazione - -- =- - ---' di Teresa de Jésus de 888-RQ2-Los Andes ? (AOCD QQ gì« 38/93, ìqo'í rrî 16-21; A-l INS XVI/1/93, 715-720; AAS 85/93, 888-892; TP,- 93, .315J318) '[TLA]." anno 1994 363, 2VO3/93 - Città del Vatic-ano Z Angelus (INS XVU1/93, 721-723; TR 93,9R R'l9,-Qqm318-319) [TLA]. rí hì 380. '02/02/94 - Città del Vaticano - Lettera alle famiglie, n. 22 (AAS 364. 22/03/93 - Città del Vaticano - Ai pellegrini (INS XVI/1/93, 724-728; 86/94, 921; TR 94, 168) [GVC]. TR 9:2,? 93, :qì320-321) r'-rr[TLAi zì 381. 02/02/94 - Città del Vaticano - Incoronazione dell'immagine della 365. 05/04/93 - Città del Vaticano - Concistoro------per- ì- -- la - -canonizzazione yaìxvìììLlìlZl'-»lle Cll di Vergine Maria dello Scapólare di Tomaszów Lubelski, diocesi Zamo- sc - Lubaczow (Polonia) (AAS 86/94, 570) [MRC]. 47n-Enrico T'R de Q2 Ossó JQìì rrrrsr'a-ì y Cervelló (INS XVI/1/93, 824-826; AAS 85/93, 469- 470; TR 93, 384) [EOC]. 382. "26/02/94 - Città del Vaticano - Ai fedeli di Arezzo-Cortona-Sanse- 366, 09/04/93 - Città del Vaticano - Lettera---.-. ..., alle --ììììììcutaub Carmelitane DUalZe Scalze gldi polcro (INS XVII/l/94, 547-550; TR 94, 21'l) [TMR]. 383. "09/04/94 - Città del Vaticano - Ai fedeli di Madrid (INS XVII/1/94, AQ2lOs'w'ecim r('TIT::r (AOCD rruxí-ì 38/93,r-vt-m 14-15; INS XVI/1/93, 863-864; TR 93, 391- 392) [CRE] [CRM] [TGB]. C)12-915; TR 94, 388) [EOC].

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GIUSEPPE FURIONI GIOVANNI PÀOLO TIE IL CARMELO

384. "10/04/94 - (jttà del Vaticano - Apertura del Sinodo per l'Africa (INS anno 1995 XVII/1/94, 923; AAS 87/95, IB5; TR 94, 392) [ISB]. 403. "04/Ol/95 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 40/95, 5; 385. 23/04/94 - Città del Vaticano - Ai peuegrini zairesi (INS XVII/V94, 994-995; TR 94, 411) [ISB]. INS XVIII/1/95, 15-24; TR 95, 18) [TGB]. 404. 386. 24/04/94 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Isidoro I "14/Ol/95 - Manila (Filippine) - Omelia (TR 95, 50) [GVC]. 405. "03>02>95 - Città del Vaticano - Al nuovo ambasciatore cileno (INS Bakanja (AAS 87/95, 340-342) aSB]. XVIII/1/95, 309-312; TR 95, 156-157) [TLA] [MRC]. 387. 24/04/94 - Città del Vaticano - Beatifîcazione di Isidoro Bakanja (INS 406. 26/02/95 Í Città del Vaticano - Donne tteducatrici di paceìì (AOCD XVII/494, 996-4000; AAS 87/95, 165-168; TR 94, 412-413) [ISB]. 40/95, 5-7; INS XVIII/'1/95, 433-435; TR 95, 201) [EDS]. 388. 24/04/94 - Città del Vaticano - Regina Coeli (INS XVII/1/94, 1001- 407. "M/O'»/95 - Città del Vaticano - Ordinazioni presbiterali (AOCD 1004; TR 94, 414-415) [ISB]. 40/95, ?; INS XVIII/1/95, 1287; TR 95, 572) [GVC]. 389. 25/04/94 - Città del Vaticaì'ìo - Ai fedeli giunti per la beatificazione di 408. '18/O'5/95 - Città del Vaticano - Alle Superiore Generali (AOCD Isidoro Bakanja (INS XVII/l/94, 1005-1008; TR 94, 416-447) [ISB]. 40/95, 7; INS XVIII/1/95, 1325; TR 95, 589) [TGB]. 390. "08/05/94 - Città del Vaticano - Solenne conclusione del Sinodo per 409. '22/05/95 - Ostrava (Repubblica Ceca) - Congedo au'aeroporto (INS l'Africa (INS XVII/4/94, 1044-1050; TR 94, 461) [ISB]. XVIII/1/95, 1403-1406) [EDS]. 391. "22/05/94 - Città del Vaticano - Messaggio per la Giornata Missio- 410. 29/06/95 - Città del Vaticano - Nomina di Philip Boyce ocd a vesco- naria Mondiale (AOCD 39/94, 15; INS XVII/1/94, 1099-1103; AAS vo di Raphoe (Irlanda) (AOCD 40/95, 10; AAS 88/96, 123) [NOM]. 87/95, 274; TR 94, 482) [TGB]. 411. "29/06/95 - Città del Vaticano - Lettera alle donne, n. 11 (INS 392. "20/07/94 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XVII/2/94, 55- XVIII/1/95, 1871-1882; AAS 87/95, 811; TR 95, 833) [TRA]. 64) [MRC]. 412. '16/07/95 l Les Combes (Aosta) - Angelus (INS XVIII/2/95, 11F3-121; 393. 21/08/94 - Cogne (Aosta) - Omelia sul prato di Sant'Orso (AOCD TR 95, 944) [MRC]. 39/94, 13; INS XVII/2/94, 158-162) [CRM]. 413. 10/09/95 - 'Loreto (Ancona) - Alle Claustrali d'ítalia e del mondo (INS 394. '10/09/94 - Zagabria (Croazia) - A sacerdoti e religiose (INS XVIII/2/95, 344-346) [CRE]. XVII/2/94, 275-280; TR 94, 759) [CRE]. 414. "14/09/95 l Youndé (Camerun) - Esortazione Apostolica post-siì'ìo- 395. '16/10/94 - Città del Vaticano - Arìgelus (INS XVII/2/94, 49B-499; TR dale ««Ecclesia in Africaì:+, n. 34 (INS XVIII/2/95, 373-544; AAS 88/96, 94, 884) [TLA]. 24; TR 95, llm) [ISB]. 396. "18710/94 - Città del Vaticano - Ai vescovi del Cile in visita «íad limi- 445. 23:/09/95 i Castel Gandolfo (Roma) - Ai Carmelitani A.0. riuniti in na»ì (INS XVII/2/94, 544-520; AAS 87/95, 624) [MRC]. Capitolo Generale (INS XVIII/2/95, 628-63a?l; TR 95, 1171-1172') 397. "29/10/94 - Città del Vaticano - Conclusione del Sinodo suua Vita [CRM] [TBR]. Consacrata (AOCD 39/94, 14; INS XVII/2/94, 570-573; AAS 87/95, 416. Ol/10/95 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di vittime 634-635; TR 94, 908-909) [TRA] [GVC] [TGB]. della rivoluzione francese (AOCD 44/96, 5-40; AAS 88/96, 620-624) 398. '06/l'l/94 - Siracusa - Angelus (INS XVII/2/94, 641-643; TR 94, 992) [MRO]. [TGB]. 417. Ol/10/'95 - Città del Vaticano - Beatificazione di vittime della rivolu- 399. "15/1 1/94 - Città del Vaticano - Non'ìina di P. Rolando Tria Tirona ocd zione francese (INS XVIII/2/95, 6')1-696; TR 95, 1262-1263; AAS a vescovo ausiliare di Manila (AOCD 39/94, 16; AAS 87/95, 2al2) 89/97, 95-96) [MRO]. [NOM]. 418. C)al/10:/95 - Città del Vaticano - Angelus (INS XVIII/2/95, 697-698; TR 400. "30/11/94 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XVII/2/94, 95, 1264) [MRO]. 954-963) [EOC]. 419. '29/10/9'5-Città del Vaticano - Beatificazioni (INS XVIII/2/95, 993- 401. '13/12/94 - Città del Vaticano - Lettera ai bambini (AOCD 39/94, 15; 999; TR 95, 1382) [TRA]. INS XVII/2/94, 1072-10BO; TR 94, 1235) [TGB]. 420. '23/'l'l/95 - Palermo - S. Messa allo stadio (TR 95, 1535) [GVC]. 402. "19/12/94 - Città del Vaticano - Al Capitolo Generale deue Suore 421. "15/12/95 - Città del Vaticano - Annuncio dena visita in Francia (INS Francescane A?lcantarine (INS XVII/2/94, 1106-1108) [I'RA]. XVIII/2/95, 1388-1391; TR 95, 1696) [TGB].

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384. "10/04/94 - (jttà del Vaticano - Apertura del Sinodo per l'Africa (INS anno 1995 XVII/1/94, 923; AAS 87/95, IB5; TR 94, 392) [ISB]. 403. "04/Ol/95 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 40/95, 5; 385. 23/04/94 - Città del Vaticano - Ai peuegrini zairesi (INS XVII/V94, 994-995; TR 94, 411) [ISB]. INS XVIII/1/95, 15-24; TR 95, 18) [TGB]. 404. 386. 24/04/94 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Isidoro I "14/Ol/95 - Manila (Filippine) - Omelia (TR 95, 50) [GVC]. 405. "03>02>95 - Città del Vaticano - Al nuovo ambasciatore cileno (INS Bakanja (AAS 87/95, 340-342) aSB]. XVIII/1/95, 309-312; TR 95, 156-157) [TLA] [MRC]. 387. 24/04/94 - Città del Vaticano - Beatifîcazione di Isidoro Bakanja (INS 406. 26/02/95 Í Città del Vaticano - Donne tteducatrici di paceìì (AOCD XVII/494, 996-4000; AAS 87/95, 165-168; TR 94, 412-413) [ISB]. 40/95, 5-7; INS XVIII/'1/95, 433-435; TR 95, 201) [EDS]. 388. 24/04/94 - Città del Vaticano - Regina Coeli (INS XVII/1/94, 1001- 407. "M/O'»/95 - Città del Vaticano - Ordinazioni presbiterali (AOCD 1004; TR 94, 414-415) [ISB]. 40/95, ?; INS XVIII/1/95, 1287; TR 95, 572) [GVC]. 389. 25/04/94 - Città del Vaticaì'ìo - Ai fedeli giunti per la beatificazione di 408. '18/O'5/95 - Città del Vaticano - Alle Superiore Generali (AOCD Isidoro Bakanja (INS XVII/l/94, 1005-1008; TR 94, 416-447) [ISB]. 40/95, 7; INS XVIII/1/95, 1325; TR 95, 589) [TGB]. 390. "08/05/94 - Città del Vaticano - Solenne conclusione del Sinodo per 409. '22/05/95 - Ostrava (Repubblica Ceca) - Congedo au'aeroporto (INS l'Africa (INS XVII/4/94, 1044-1050; TR 94, 461) [ISB]. XVIII/1/95, 1403-1406) [EDS]. 391. "22/05/94 - Città del Vaticano - Messaggio per la Giornata Missio- 410. 29/06/95 - Città del Vaticano - Nomina di Philip Boyce ocd a vesco- naria Mondiale (AOCD 39/94, 15; INS XVII/1/94, 1099-1103; AAS vo di Raphoe (Irlanda) (AOCD 40/95, 10; AAS 88/96, 123) [NOM]. 87/95, 274; TR 94, 482) [TGB]. 411. "29/06/95 - Città del Vaticano - Lettera alle donne, n. 11 (INS 392. "20/07/94 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XVII/2/94, 55- XVIII/1/95, 1871-1882; AAS 87/95, 811; TR 95, 833) [TRA]. 64) [MRC]. 412. '16/07/95 l Les Combes (Aosta) - Angelus (INS XVIII/2/95, 11F3-121; 393. 21/08/94 - Cogne (Aosta) - Omelia sul prato di Sant'Orso (AOCD TR 95, 944) [MRC]. 39/94, 13; INS XVII/2/94, 158-162) [CRM]. 413. 10/09/95 - 'Loreto (Ancona) - Alle Claustrali d'ítalia e del mondo (INS 394. '10/09/94 - Zagabria (Croazia) - A sacerdoti e religiose (INS XVIII/2/95, 344-346) [CRE]. XVII/2/94, 275-280; TR 94, 759) [CRE]. 414. "14/09/95 l Youndé (Camerun) - Esortazione Apostolica post-siì'ìo- 395. '16/10/94 - Città del Vaticano - Arìgelus (INS XVII/2/94, 49B-499; TR dale ««Ecclesia in Africaì:+, n. 34 (INS XVIII/2/95, 373-544; AAS 88/96, 94, 884) [TLA]. 24; TR 95, llm) [ISB]. 396. "18710/94 - Città del Vaticano - Ai vescovi del Cile in visita «íad limi- 445. 23:/09/95 i Castel Gandolfo (Roma) - Ai Carmelitani A.0. riuniti in na»ì (INS XVII/2/94, 544-520; AAS 87/95, 624) [MRC]. Capitolo Generale (INS XVIII/2/95, 628-63a?l; TR 95, 1171-1172') 397. "29/10/94 - Città del Vaticano - Conclusione del Sinodo suua Vita [CRM] [TBR]. Consacrata (AOCD 39/94, 14; INS XVII/2/94, 570-573; AAS 87/95, 416. Ol/10/95 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di vittime 634-635; TR 94, 908-909) [TRA] [GVC] [TGB]. della rivoluzione francese (AOCD 44/96, 5-40; AAS 88/96, 620-624) 398. '06/l'l/94 - Siracusa - Angelus (INS XVII/2/94, 641-643; TR 94, 992) [MRO]. [TGB]. 417. Ol/10/'95 - Città del Vaticano - Beatificazione di vittime della rivolu- 399. "15/1 1/94 - Città del Vaticano - Non'ìina di P. Rolando Tria Tirona ocd zione francese (INS XVIII/2/95, 6')1-696; TR 95, 1262-1263; AAS a vescovo ausiliare di Manila (AOCD 39/94, 16; AAS 87/95, 2al2) 89/97, 95-96) [MRO]. [NOM]. 418. C)al/10:/95 - Città del Vaticano - Angelus (INS XVIII/2/95, 697-698; TR 400. "30/11/94 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XVII/2/94, 95, 1264) [MRO]. 954-963) [EOC]. 419. '29/10/9'5-Città del Vaticano - Beatificazioni (INS XVIII/2/95, 993- 401. '13/12/94 - Città del Vaticano - Lettera ai bambini (AOCD 39/94, 15; 999; TR 95, 1382) [TRA]. INS XVII/2/94, 1072-10BO; TR 94, 1235) [TGB]. 420. '23/'l'l/95 - Palermo - S. Messa allo stadio (TR 95, 1535) [GVC]. 402. "19/12/94 - Città del Vaticano - Al Capitolo Generale deue Suore 421. "15/12/95 - Città del Vaticano - Annuncio dena visita in Francia (INS Francescane A?lcantarine (INS XVII/2/94, 1106-1108) [I'RA]. XVIII/2/95, 1388-1391; TR 95, 1696) [TGB].

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440. "22/09/96 - Reims (Francia) - XV centenario del Batiesimo del Re 422. "20/í2/95 - Città del Vaticano - Udienza generale (INS XVIII/2/95, 14')'l-1[L')711421-1427) aSB].rîco'ì Clodoveo (AAS 89/97, 122;TR 96, 1110) [TGB]. 441. "07/1 1/96 - Città del Vaticano - Alla Pontificia Università Lateranen- se (TR 96, 1358) [TRA]. anno 1996 442. "22/lal/96 - Città del Vaticano - A vescovi dello Zaîre qeì della r'rcpì Gíoventù , n. 9 (AOCD 41/96, 11-12; OR 1748/08/96; TR 455. 02/08/97 - (jttà del Vaticano - Lettera al card. Poupard inviato a Li- 96, 936) [TGm. síeux per il centenario di S. Teresa di G.B. (AOCD 42/97, 24-25; TR 438. "15/08/96 - Città del Vaticano - Per il IV centenarío della Certosa di Paviap-=ín - r'T(TR D 96,rìr? nos'í931) - [CMI].- '- "'o 97, 942) [TGBl 456. '21/08/97 - Parigi (Francia) - Arrivando a Parigi (AOCD 42/97, 32; 439. "20/09/96 - -Anne-d'Auray (Francia) - Omelia sulla spianata "Ker Anna" (TR 96, 1099-1100) -[TGB]-. TR 97, 821) [TGB]. 87 86

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GIUSEPPH FUR?ONI GIOVANNI PAOLO Sl EIL CARMELO

422. 14')'l-1[L')71"20/í2/95 - Cittàrîco'ì del Vaticano - Udienza generale (INS XVIII/2/95, 440. "22/09/96 - Reims (Francia) - XV centenario del Batiesimo del Re 1421-1427) aSB]. Clodoveo (AAS 89/97, 122;TR 96, 1110) [TGB]. 441. "07/1 1/96 - Città del Vaticano - Alla Pontificia Università Lateranen- anno 1996 se (TR 96, 1358) [TRA]. 423. 442. "22/lal/96 - Città del Vaticano - A vescovi dello Zaîre qeì [TGm. r'rcpì caristico Internazionale (TR 97, 589) [EDS]. 455. 02/08/97 - (jttà del Vaticano - Lettera al card. Poupard inviato a Li- 438. "15/08/96 - Città del Vaticano - Per il IV centenarío della Certosa di Paviap-=ín - r'T(TR D 96,rìr? nos'í931) - [CMI].- '- "'o síeux per il centenario di S. Teresa di G.B. (AOCD 42/97, 24-25; TR 439. 97, 942) [TGBl "20/09/96 - Saint-Anne-d'Auray (Francia) - Omelia sulla spianata 456. '21/08/97 - Parigi (Francia) - Arrivando a Parigi (AOCD 42/97, 32; "Ker Anna" (TR 96, 1099-1100) -[TGB]-. TR 97, 821) [TGB].

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GIUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO

457. '22/08/97 - Parigi (Francia) - Ai gíovani detenutí francesí (AOCD 477. 10/05/98 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Sr. Maria 42/97, 32-33; TR 97, 834) [TGB]. Sagrario (AAS 90/98, 948-950) [MSG]. 458. 24/08/97 - Parigi (Francia) - Angelus (AOCD 42/97, 33-34; TR 97, 478. 10/05/98 - Città del Vaticano - Beatificazione di Maria Sagrarîo e 844)Q/l/lì [TGB].rT'r'Dl Maria Maravillas (AOCD 43/98, 9-':12; OR 11-í2/05/98; AAS 94/99, 459. *27/08/97 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 42/97, 34- l 179-183; TR 98, 431-432) [MSG] [MMA]. 35; TR 97, 850) [TGB]. 479. 1 1/05/98 - Città del Vaticano - Discorso ai peuegrini spagnoli (AOCD 460. "28/09/97 - Bologrìa - Incontro con le claustrali (AOCD 42/97, 35; TR 43/98, 123-14; OR 11-12/05/98; TR 98, 435) [MSG] [MMA]. 97, 965-966) [TGB] [EL'Ìl. 480. 2VO6/98 - Città del Vaticano - Telegramma per la morte del card. 461. 'Ol/10/97 - Città del Vaticano - Ai giovani religiosi e religiose Ballestrero (AOCD 43/98, 14-45; OR 22-23/06/98; TR 98, 628) [AAB]. (AOCD 42/97, 35-36; TR 97, l04'l) [TGBl 481. "08/07/98 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 98, 723) [TGB]. 462. "01/10/97 - Città del Vaticano - Udíenza generale (AOCD 42/97, 36- 482. 23/08/98 - Castel Gandolfo - Dopo la rappresentazione r«Vous m'ap- 37; TR 97, 1021) [TGB]. peuerez Petite Thérèseì;ì (AOCD 43/98, 15-16; OR 24-25/08/98) [TGB]. 463. '04/10/97 - Rio de Janeiro (Brasile) - Nella Cattedrale di Sào Seba- 483. 27/08/98 - Città del Vaticano - Elevazione a basilica minore del san- stiào (TR 97, 1029) [I'GB]. tuario della B.V.M. del monte Carmelo e di S. Teresa di G.B., diocesi 464. TD"'15/10/97 o7 arscx - Cittàsnr?rs del r--r'= Vaticano ------Udienza generale (AOCD 42/97, 37; di S. Antonio (AOCD 43/98, 5-6; AAS 90/98, 957-958) [MRC] [TGB]. TR 97, 10644065) [TGB] [TRA]. 484. 'M/09/98 - Città del Vaticano - Lettera enciclica í«Fides et ratio»ì sui 465. "48/10/97 - Città del Vaticano - Aglí aderenti dell'A.C.R. (AOCD rapporti tra fede e ragione, n. 74 (AAS ')1/99, 62) [EDS]. 42/97, 38; TR 97, 1074) [TGB]. 485. 11/40/98 - Città del Vaticano - Decreto di canonizzazione di Edith 466. 19/10/97 - Città del Vaticano - Lettera Apostolìca ítDivini amoris Stein (AOCD 44/99, 6-9; AAS 91/99, 593-596) [EDS]. scientiaì:ì per îl dottorato di S. Teresa di G.B .- (AOCD 42/97',-7123':-AAS 486. 1 1/10/98 - Città del Vaticano - Canonizzazione di Edith Stein (AOCD 90/98, 930-944, TR 97 1075-1082) [TGB]. 43/98, 16-24; AAS 91/99, 246-250; OR 12-13/10/98; TR 98, 992-994) 467. 19/10/97 - Città del Vaticano - D-ottor'ato di Teresa di G.B. (AOCD [EDS]. 42/91 26-30; AAS 90/98, 409-413; TR 97, 10831;Om) [TGB]. ª 487. 11/':10/98 - Cíttà del Vatícano - Angelus (AOCD 43/98, 24-27; OR 12- 468. 19/10/97 - Città del Vaticano - Angelus ª(AOCD '42/'97-, 38:40; TR 97, 1085-1086)4noq qnocì [TGBi rìîm 13/10/9B: TR 98, 995) [EDS]. 488. 11/10/98 - Città del Vaticano - Al concerto per S. Edith Stein (AOCD 469. 20/1 0/97 - Città del Vaticano - Ai pellegrini per il dottorato di Tere- sa di G.B. (AOCD 42/91 40-42; TR 97, 1086ll087-) [T'GB]ª. 43/98, 27-30; OR 12-13/10/98, TR 98, 996) [EDS]. 489. "14/10/98 - Città del Vaticaì'ìo - Udienza generale (AOCD 43/98, 30- 470. "22/10/97 - Città del Vaticano - Udìenza general'e'(AOC'D 42/97, 43; TRTD (1797, órsors1089-1091) srsrsí"= nGB]. - --- 32; OR 15/10/98; TR 98, lOm-1002) [EDS] [TRA]. 471. "24/10/97 - Città del Vaticano - Alla Coì'ìgregazione per la Dottrirìa del? 490. '18/10/98 - Città del Vaticano - Angelus (AOCD 43/98, 30; OR 19- la Fede (AOCD 42/97, 43-44; AAS 90/98, 590-591; TR 97, 1098) [T GB]. 20/10/98; TR 98, 1064) [TGB] [EDS]. 491. "11/11/98 - Roma - All'Università Urbaniana (AOCD 43/98, 32-33; 472. '31/tO/97 - Cíttà del Vatícano - Ai Presuli del-No;n dell;Afrí'c'; (A'A'S 90/98,(líì/(ìO crsìs 597) r-rar- [TGB]. -- OR 13/41/98; TR 98, 1185) [TGB]. 473. "16/11/97 - Città del Vaticano - Arìgelus (AOCD 42/97, 44-45I) [TGB]. 492. 17/11/98 - Città del Vaticano - P. Anders Arborelius ocd vescovo di 474. "22/I1/97 - Città del Vaticano - Comme;orazionªe-di 'P'aolo" VI"n"e'l Stockholrn (Svezia) (AOCD 43/98, 5; AAS 90/98, 1042; OR 18/11/98; centenario della nascìta (TR 97, 1215) [TGBl AAS 90/98, 1042) [NOM]. 475. "22/12/97 - Città del Vaticano ff Alla Curia ;omana (AOCD 42/97, 45; 493. "22/12/98 - Città del Vaticano - Discorso alla Curia romana (AOCD AAS 90/98, 692TR 97, 1357) [TGB]. 43/98, 33; OR 23/12/98; AAS 91/99, 608; TR 98, 1338) [EDS].

anno 1999 anno 1998 476. 10/05/98 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Sr. Maria 494. 04/Ol/99 - Città del Vatícano - Omelia (AOCD 43/98, 33; OR 2- Maraviuas (AOCD 43/98, 6-9; AAS 91/99, 342IJ3'4-4)=[MMA=la 3/01/99; TR 99, 5) [EDS].

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GIUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO

457. '22/08/97 - Parigi (Francia) - Ai gíovani detenutí francesí (AOCD 477. 10/05/98 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Sr. Maria 42/97, 32-33; TR 97, 834) [TGB]. Sagrario (AAS 90/98, 948-950) [MSG]. 458. 24/08/97 - Parigi (Francia) - Angelus (AOCD 42/97, 33-34; TR 97, 478. 844)Q/l/lì [TGB].rT'r'Dl 10/05/98 - Città del Vaticano - Beatificazione di Maria Sagrarîo e 459. Maria Maravillas (AOCD 43/98, 9-':12; OR 11-í2/05/98; AAS 94/99, *27/08/97 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 42/97, 34- 179-183; TR 98, 431-432) [MSG] [MMA]. 35; TR 97, 850) [TGB]. l 479. 1 1/05/98 - Città del Vaticano - Discorso ai peuegrini spagnoli (AOCD 460. "28/09/97 - Bologrìa - Incontro con le claustrali (AOCD 42/97, 35; TR 43/98, 123-14; OR 11-12/05/98; TR 98, 435) [MSG] [MMA]. 97, 965-966) [TGB] [EL'Ìl. 480. 2VO6/98 - Città del Vaticano - Telegramma per la morte del card. 461. 'Ol/10/97 - Città del Vaticano - Ai giovani religiosi e religiose (AOCD 42/97, 35-36; TR 97, l04'l) [TGBl Ballestrero (AOCD 43/98, 14-45; OR 22-23/06/98; TR 98, 628) [AAB]. 462. 481. "08/07/98 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 98, 723) [TGB]. "01/10/97 - Città del Vaticano - Udíenza generale (AOCD 42/97, 36- 482. 23/08/98 - Castel Gandolfo - Dopo la rappresentazione r«Vous m'ap- 37; TR 97, 1021) [TGB]. peuerez Petite Thérèseì;ì (AOCD 43/98, 15-16; OR 24-25/08/98) [TGB]. 463. '04/10/97 - Rio de Janeiro (Brasile) - Nella Cattedrale di Sào Seba- stiào (TR 97, 1029) [I'GB]. 483. 27/08/98 - Città del Vaticano - Elevazione a basilica minore del san- 464. "'15/10/97 - Città del Vaticano - Udienza generale (AOCD 42/97, 37; tuario della B.V.M. del monte Carmelo e di S. Teresa di G.B., diocesi TRTD 97,o7 arscx10644065) snr?rs [TGB] r--r'= --[TRA]. - - - di S. Antonio (AOCD 43/98, 5-6; AAS 90/98, 957-958) [MRC] [TGB]. 465. "48/10/97 - Città del Vaticano - Aglí aderenti dell'A.C.R. (AOCD 484. 'M/09/98 - Città del Vaticano - Lettera enciclica í«Fides et ratio»ì sui 42/97, 38; TR 97, 1074) [TGB]. rapporti tra fede e ragione, n. 74 (AAS ')1/99, 62) [EDS]. 466. 19/10/97 - Città del Vaticano - Lettera Apostolìca ítDivini amoris 485. 11/40/98 - Città del Vaticano - Decreto di canonizzazione di Edith scientiaì:ì per îl dottorato di S. Teresa di G.B .- (AOCD 42/97',-7123':-AAS Stein (AOCD 44/99, 6-9; AAS 91/99, 593-596) [EDS]. 90/98, 930-944, TR 97 1075-1082) [TGB]. 486. 1 1/10/98 - Città del Vaticano - Canonizzazione di Edith Stein (AOCD 467. 19/10/97 - Città del Vaticano - D-ottor'ato di Teresa di G.B. (AOCD 43/98, 16-24; AAS 91/99, 246-250; OR 12-13/10/98; TR 98, 992-994) 42/91 26-30; AAS 90/98, 409-413; TR 97, 10831;Om) [TGB]. ª [EDS]. 468. 19/10/97 - Città del Vaticano - Angelus ª(AOCD '42/'97-, 38:40; TR 97, 487. 11/':10/98 - Cíttà del Vatícano - Angelus (AOCD 43/98, 24-27; OR 12- 1085-1086)4noq qnocì [TGBi rìîm 13/10/9B: TR 98, 995) [EDS]. 469. 20/1 0/97 - Città del Vaticano - Ai pellegrini per il dottorato di Tere- 488. 11/10/98 - Città del Vaticano - Al concerto per S. Edith Stein (AOCD sa di G.B. (AOCD 42/91 40-42; TR 97, 1086ll087-) [T'GB]ª. 43/98, 27-30; OR 12-13/10/98, TR 98, 996) [EDS]. 470. "22/10/97 - Città del Vaticano - Udìenza general'e'(AOC'D 42/97, 43; 489. "14/10/98 - Città del Vaticaì'ìo - Udienza generale (AOCD 43/98, 30- TRTD (1797, órsors1089-1091) srsrsí"= nGB]. - --- 32; OR 15/10/98; TR 98, lOm-1002) [EDS] [TRA]. 471. "24/10/97 - Città del Vaticano - Alla Coì'ìgregazione per la Dottrirìa del? 490. '18/10/98 - Città del Vaticano - Angelus (AOCD 43/98, 30; OR 19- la Fede (AOCD 42/97, 43-44; AAS 90/98, 590-591; TR 97, 1098) [T GB]. 20/10/98; TR 98, 1064) [TGB] [EDS]. 472. '31/tO/97 - Cíttà del Vatícano - Ai Presuli del-No;n dell;Afrí'c'; (A'A'S 491. "11/11/98 - Roma - All'Università Urbaniana (AOCD 43/98, 32-33; 90/98,(líì/(ìO crsìs 597) r-rar- [TGB]. -- OR 13/41/98; TR 98, 1185) [TGB]. 473. "16/11/97 - Città del Vaticano - Arìgelus (AOCD 42/97, 44-45I) [TGB]. 492. 17/11/98 - Città del Vaticano - P. Anders Arborelius ocd vescovo di 474. "22/I1/97 - Città del Vaticano - Comme;orazionªe-di 'P'aolo" VI"n"e'l Stockholrn (Svezia) (AOCD 43/98, 5; AAS 90/98, 1042; OR 18/11/98; centenario della nascìta (TR 97, 1215) [TGBl AAS 90/98, 1042) [NOM]. 475. "22/12/97 - Città del Vaticano ff Alla Curia ;omana (AOCD 42/97, 45; 493. "22/12/98 - Città del Vaticano - Discorso alla Curia romana (AOCD AAS 90/98, 692TR 97, 1357) [TGB]. 43/98, 33; OR 23/12/98; AAS 91/99, 608; TR 98, 1338) [EDS]. anno 1998 anno 1999 476. 10/05/98 - Città del Vaticano - Decreto di beatificazione di Sr. Maria 494. 04/Ol/99 - Città del Vatícano - Omelia (AOCD 43/98, 33; OR 2- Maraviuas (AOCD 43/98, 6-9; AAS 91/99, 342IJ3'4-4)=[MMA=la 3/01/99; TR 99, 5) [EDS].

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GIUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO l l

anno 2000 495. "22/01/99 - In aereo per íl Messico - Ai giornalisti (AOCD 44/99, 31 ) rì.'rìeì[EDS]. 515. 15/02/00 - Città del Vat'cano - Rirììuìcía di mons. Alberto Lì?ìna Tobar, 496. '22/Ol/99 - Città del Messico (Messico) - Esortazione apostolica ((EC- arcivescovo di Cuenca (Ecuador) (AOCD 45/00, 5; OR 16/02/00) [NOM]. clesia in Americaìì, n. '15 (TR 99, 92) [TLA].- 5I16. 14/04/00 - Città del Vaticano - Nomina di mons. Gonzalo del Castil- 497. 21/03/99 - Roma - Nella parrocchia di S.' Teresa di G.B. in Panfílo lo Crespo ocd a Ordinario Militare della Bolivia (AOCD 45/00, 5; OR (AOCD 44/99, 26-29; OR 22-23/03/99) -[TGB].ª 15/04/00; AAS 92/00, 443) [NOM]. 498. OVO5/99 - Città del Vaticano - Al Pri;re O.Carm. dei SS. Silvestro e 517. 03/05/00 - Città del Vaticano - Udienza gerìerale (TR 00, 372) [EDS]. Martino ai Monti (TR 99, 414-415) lèR-Ml-rMRaC'l".' !518. "24/05/00 - Città del Vaticano - Udìenza generale (AOCD 45/00, 5-6; 499. 13/06/99 - Varsavia (Polonia) - Decreto di ºbeatifiªcazione di P. Alfon- so Mazurek (AAS 92/00, 665-670) [ALM]. TR 00, 447') [ELT]. 519. "10/06/00 - Città del Vaticano - Lettera al card. Szoka per il millennio 500. 1 3/06/99 - Varsavia (Polonia) - Beatifica-zione di P. Alfonso Mazurek (TD(TR 99,nn tììr625-628) r? --ì - [ALM].- - - -- cristiano deua Slesia (TR 00, 534) [EDS]. 501. 520. 18/06/00 - Città del Vaticano - Al Capitolo delle Suore Carmelitane 16/06/99 - Wadowice (Polonia) - Omelia (AOCD 44/99, 29-30; OR di Torino (AOCD 45/00, 6-8) [CET]. 18/06/99; TR 99, 652-653) IMRC] [RFK] [ALM]T 15/07/00 - Città del Vaticano - Per il V centenario del ítmercoledì del 502. 18/07/99 - Quart (Aosta) - An-g'elus =(AOCD'44/99, 30-31; OR 19- 524. 20/07/99)Qn/nrlrsrss [CRE]rr-m -- -'-[MRCl - - -- Carmineìì (TR 00, 663-664) [MRC]. 522. 16/07/00 - Les Combes (Aosta) - Arìgelus (AOCD 45/00, 8-9; OR 17- 503. 30/07/99 - Città del Vaticano - Rinuncia di mons. Paul Bassim ocd, vescovo dí Beirut dei Latini e noìnina del sostituto-mon;.-Pa;l'Dah= 18/07/00; TR 00, 667-668) [MRC] [CET]. dah (AOCD 44/99, 5; OR 31/07/99; AAS 94/0271'»-1) -[;O'M]': 523. "09/08/00 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 00, 698) [EDS]. 504. Ol/10/99 - Città del Vaticano - Lettera apos-to'lic;-ííS'pes';dificandiìì 524. "12/08/00 - Castel Gandolfo - Ai Volontari della Giornata Mondiale per la proclamazione di Brigida di Sv;zia, Cater'rn'a-d;'SÌ'ena""ed deua Gioventù (AOCD 45/00, 9-10; OR 13/08/00; TR 00, 702) [EDS]. Edith Stein a compatrone d'Europa (AOCD-"44/');-9S'21;"AAS"92/00', 525. "20/09/00 - Castel Gandolfo - Udienza generale (AOCD 45/00, 10-11; 220-229)')9n-99(n rDTìcì[EDSi OR 24/09/00; TR 00, 842-843) [TRA] [EDS] [TGB]. 505. 'OVIO/99 - Città del Vaticano - Omelia al Sinodo dei vescovi d'Eu- 526. 29/09/00 - Città del Vaticano - Alle Carmelitane Missionarie (AOCD ropa (AOCD 44/99, 21-26; AAS 92/00, 173-176) [EDS]-. 45/00, 11-13; OR 30/09/00; TR 00, 868-869) [CMI] [FPQ]. 506. '03/10/99 - Città del Vaticano - Decreto di beatifîcazi'one dì E. G. M. 527. "Ol/10/00 - Città del Vaticano - Omelia (AOCD 45/00, 13; OR 2- Poppe (AAS 93/01, 132) [TGB]. 3/10/00; TR 00, 926) [TGB]. 507. "10/10/99 - Roma - Omelia (AOCD 44/99, 3al-32; OR '11-12/10/99) [EDS] 528. 29/11/OO - Città del Vaticano - Nomina di P. Jean Benjamin Sleiman 508. "45/10/99 - Città del Vaticano - Inaugurazion'e-deu'An';o 'Ac"c)ald'e"';ij2 ad arcivescovo di Bagdad dei Latini (AOCD 45/00, 5; OR 30/11/00; CO (AOCD 44/99, 32; OR 17/10/99) [TRA]. AAS 94/02, 148) [NOM]. 509. "23/'10/99 - Città del Vaticano - Conclusione Sinodo vescovi d'Euro- pa (AOCD 44/99, 32; OR 24/40/99; AAS 92/00,-Y79)-[EDS]. anno 2001 sío. 29/10/99 - Città del Vaticano - Nomina di-'rrìon;'. Gì?;tavo Girón Hi- guíta ocd da Vicario apostolico a prímo V-es-co;o é"Tum'ac"o'(A"O' C"D" 529. 06/Ol/Ol - Città del Vaticano - Lettera apostolica ((NOVO miuennio 44/99, 5; (R 28/11/99; ÀAS 91/99,-1197) [NOM]a. ineunteìì, ììn. 27, 33, 42 (AAS 93/m, 266-309; TR 01, 20-42) [GVC] 511. "13/11/99 - Città del Vaticano -'In memoria-'di S. Brigida ?(TR 99, [TRA] [TGB]. q1171) 171 ì[EDS]. rcvìcì 512. 530. "20/Ol/C)1 - Roma - Per i 10 anni della «íRedemptoris missio»ì (TR 01, '20/12/99 - Città del Vaticano - Al nuovo ambasciatore di Svezia (TR 73) [TGB]. 0099, la.X7ì 1347) r'DT"ì('ì [EDS]. 53t 25/03/m - Città del Vaticano - Per i750 anni deuo Scapolare (TR 01, 5al3. '2Vl2/99 - Città del Vaticano - Alla Curia romana (AAS 92/00, 340; TQTR O(]99, Wacn'ì1350) [EDS].rr':rìcq 293-295) [MRC]. 532. "25/04/01 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 01, 396) [TRA]. 514. '1 4/1 2/99 - Città del Vaticano - Agli universitari (TR 99, 1324) [GVC]. 91 90 î

GIUSEPPE FURIONI GIOVANNI PAOLO IIE IL CARMELO l l 495. "22/01/99 - In aereo per íl Messico - Ai giornalisti (AOCD 44/99, 31 ) [EDS].rì.'rìeì anno 2000 496. '22/Ol/99 - Città del Messico (Messico) - Esortazione apostolica ((EC- 515. 15/02/00 - Città del Vat'cano - Rirììuìcía di mons. Alberto Lì?ìna Tobar, clesia in Americaìì, n. '15 (TR 99, 92) [TLA].- arcivescovo di Cuenca (Ecuador) (AOCD 45/00, 5; OR 16/02/00) [NOM]. 497. 21/03/99 - Roma - Nella parrocchia di S.' Teresa di G.B. in Panfílo 5I16. 14/04/00 - Città del Vaticano - Nomina di mons. Gonzalo del Castil- (AOCD 44/99, 26-29; OR 22-23/03/99) -[TGB].ª lo Crespo ocd a Ordinario Militare della Bolivia (AOCD 45/00, 5; OR 498. OVO5/99 - Città del Vaticano - Al Pri;re O.Carm. dei SS. Silvestro e 15/04/00; AAS 92/00, 443) [NOM]. Martino ai Monti (TR 99, 414-415) lèR-Ml-rMRaC'l".' 517. 03/05/00 - Città del Vaticano - Udienza gerìerale (TR 00, 372) [EDS]. 499. 13/06/99 - Varsavia (Polonia) - Decreto di ºbeatifiªcazione di P. Alfon- !518. "24/05/00 - Città del Vaticano - Udìenza generale (AOCD 45/00, 5-6; so Mazurek (AAS 92/00, 665-670) [ALM]. TR 00, 447') [ELT]. 500. 1 3/06/99 - Varsavia (Polonia) - Beatifica-zione di P. Alfonso Mazurek 519. (TD nn tììr r? --ì ------"10/06/00 - Città del Vaticano - Lettera al card. Szoka per il millennio (TR 99, 625-628) [ALM]. cristiano deua Slesia (TR 00, 534) [EDS]. 501. 16/06/99 - Wadowice (Polonia) - Omelia (AOCD 44/99, 29-30; OR 520. 18/06/00 - Città del Vaticano - Al Capitolo delle Suore Carmelitane 18/06/99; TR 99, 652-653) IMRC] [RFK] [ALM]T di Torino (AOCD 45/00, 6-8) [CET]. 502. 18/07/99 - Quart (Aosta) - An-g'elus =(AOCD'44/99, 30-31; OR 19- 15/07/00 - Città del Vaticano - Per il V centenario del ítmercoledì del 20/07/99)Qn/nrlrsrss [CRE]rr-m -- -'-[MRCl - - -- 524. 503. Carmineìì (TR 00, 663-664) [MRC]. 30/07/99 - Città del Vaticano - Rinuncia di mons. Paul Bassim ocd, 522. 16/07/00 - Les Combes (Aosta) - Arìgelus (AOCD 45/00, 8-9; OR 17- vescovo dí Beirut dei Latini e noìnina del sostituto-mon;.-Pa;l'Dah= 18/07/00; TR 00, 667-668) [MRC] [CET]. dah (AOCD 44/99, 5; OR 31/07/99; AAS 94/0271'»-1) -[;O'M]': 523. "09/08/00 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 00, 698) [EDS]. 504. Ol/10/99 - Città del Vaticano - Lettera apos-to'lic;-ííS'pes';dificandiìì per la proclamazione di Brigida di Sv;zia, Cater'rn'a-d;'SÌ'ena""ed 524. "12/08/00 - Castel Gandolfo - Ai Volontari della Giornata Mondiale Edith Stein a compatrone d'Europa (AOCD-"44/');-9S'21;"AAS"92/00', deua Gioventù (AOCD 45/00, 9-10; OR 13/08/00; TR 00, 702) [EDS]. 220-229)')9n-99(n rDTìcì[EDSi 525. "20/09/00 - Castel Gandolfo - Udienza generale (AOCD 45/00, 10-11; 505. 'OVIO/99 - Città del Vaticano - Omelia al Sinodo dei vescovi d'Eu- OR 24/09/00; TR 00, 842-843) [TRA] [EDS] [TGB]. ropa (AOCD 44/99, 21-26; AAS 92/00, 173-176) [EDS]-. 526. 29/09/00 - Città del Vaticano - Alle Carmelitane Missionarie (AOCD 506. '03/10/99 - Città del Vaticano - Decreto di beatifîcazi'one dì E. G. M. 45/00, 11-13; OR 30/09/00; TR 00, 868-869) [CMI] [FPQ]. Poppe (AAS 93/01, 132) [TGB]. 527. "Ol/10/00 - Città del Vaticano - Omelia (AOCD 45/00, 13; OR 2- 507. "10/10/99 - Roma - Omelia (AOCD 44/99, 3al-32; OR '11-12/10/99) [EDS] 3/10/00; TR 00, 926) [TGB]. 508. "45/10/99 - Città del Vaticano - Inaugurazion'e-deu'An';o 'Ac"c)ald'e"';ij2 528. 29/11/OO - Città del Vaticano - Nomina di P. Jean Benjamin Sleiman CO (AOCD 44/99, 32; OR 17/10/99) [TRA]. ad arcivescovo di Bagdad dei Latini (AOCD 45/00, 5; OR 30/11/00; 509. "23/'10/99 - Città del Vaticano - Conclusione Sinodo vescovi d'Euro- AAS 94/02, 148) [NOM]. pa (AOCD 44/99, 32; OR 24/40/99; AAS 92/00,-Y79)-[EDS]. sío. 29/10/99 - Città del Vaticano - Nomina di-'rrìon;'. Gì?;tavo Girón Hi- guíta ocd da Vicario apostolico a prímo V-es-co;o é"Tum'ac"o'(A"O' C"D" anno 2001 44/99, 5; (R 28/11/99; ÀAS 91/99,-1197) [NOM]a. 529. 06/Ol/Ol - Città del Vaticano - Lettera apostolica ((NOVO miuennio 511. "13/11/99 - Città del Vaticano -'In memoria-'di S. Brigida ?(TR 99, ineunteìì, ììn. 27, 33, 42 (AAS 93/m, 266-309; TR 01, 20-42) [GVC] q 171 ì rcvìcì 1171) [EDS]. [TRA] [TGB]. 512. '20/12/99 - Città del Vaticano - Al nuovo ambasciatore di Svezia (TR 530. "20/Ol/C)1 - Roma - Per i 10 anni della «íRedemptoris missio»ì (TR 01, 00 la.X7ì r'DT"ì('ì 99, 1347) [EDS]. 73) [TGB]. 5al3. 53t TQ'2Vl2/99 O(] Wacn'ì - Città rr':rìcq del Vaticano - Alla Curia romana (AAS 92/00, 340; 25/03/m - Città del Vaticano - Per i750 anni deuo Scapolare (TR 01, TR 99, 1350) [EDS]. 293-295) [MRC]. 514. '1 4/1 2/99 - Città del Vaticano - Agli universitari (TR 99, 1324) [GVC]. 532. "25/04/01 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 01, 396) [TRA].

90 91 î GIOVANNI PAOLO IIE n. CARMELO GrUSEPPE FUFIIONI

533. , 548- ,Abbreviazioni e indice tematico AAS = Acta Apostolica> Sedis. 534. » Oí,'18/06/01 672-673')672-673) - Cíttà [TLA]rTT.Al del [MRC]Il'M'prì Vaticano - Al nuovo ambasciatore del Cile (TR AOCD = Acta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum. 535. INS = Insegrìamenti di Giovanni Paolo II. MonCLíale"25/07/m - CittàdeìLì delairssì,-m*,a, Va"aticano rrù -rs-ì .Messaggio "= ª-- - per la XVII Gìorrìata OR = ?'Osservatore Romano. Mondiale della Gioventù (TR 01, 807) [TGB]. TR = La Traccia. 536. ?? ???--. , --yììba Heiìeí'aie ( ítt Ul, 834) [E] ALM = Alfonso Mazurek [499; 500; 501]. 537. "08/08/Ol12/08/01 - Città- Castpì) del Vatìcano (,ìrìrìr,u-, - Udienza m---'í generale ª - (TR 01, 834) [EDS]. ? ,?...... , --ìììHcìub ( ìrî uì, t5.jb) IhDS]. ANC = Arìdrea Corsini l73; 199; 540]. 538. 08/09/Ol12/08/01 -- Castel (.:ìqtpl Gandolfo ra,,,-ì,,ì.p. (Roma) ír»-- -? Angelus º ª ª - (TR O1, 836) [EDS] 08/09/Ol - Castel Gandolfo (Roma) - AI Capitolo Generale dei Car- ALB = Alberato di Trapani ['ll3]. ì'ììelìtanìnìentanì delìªAnkìca rlplì'Àì'ì'hraa Osservanza rs ---?---- (TR - - ª""01, - 928-929]ª - [CMI]. AAB = Arìastasio Alberto Ballestrero [6; 7; 10; "16; 26; 65; 68; 72; 141; 167; 539. 12/09/01 - Città del Vaíicano - Udìenza ì,?enerale CTR Di, 933-934) 170; 185; 190; 287; 378; 480]. [MRC]. CRE = Carmelitane (Scalze) [1; 4; 28; 32; 34; 35; 43; 71; 80; 82; 94; 164; 166; 540. 30/'1 VOI - Città del Vaticano - Per il VII centenarìo della nascita di S. 179; 189; 194; 197; 202; 255; 257; 293; 297; 305; 306; 330; 350; 352; 353; AndrAndrea ea Corsini .Corsin (TR i (T'í? Ol, íìl 1-312-1:313) 1aqQ 4ù-ì ù- '[A?NCº].' ------358; 366; 394; 413; 450; 502; 543; 544]. CET = Carmelitane di Torino [520; 522].

« anno lUU22002 CEC = Cirillo (Kuriakose) Elias Chavara [178; 180; 181; 182; 183; 184; 192; 314; 423]. 541, "06/03/02 - Città del Vaticano?????.-. - --îbiiz,aUdienza ì=,3ì::iìeraìe generale (TR('IFI Ul,02, 180) 180) [C [CMI]. CMC = Carmelitane Minori della Carità [268]. l 542, CMI = Carmelitani (Scalzi) [5; 27; 40; 60; 77; 158; 163; 198; 301; 313; 323; 543. "28/04/02"25/05/02 - Città- Fsnfis del Vaticano íp--ì - - --: Regina -s " " 'Coeli - (TR 02, 329) [CMI] 338; 438; 526; 538; 541; 542]. tino-slavo"25/05/02 (T'R(TR - Sofia 02,(ìZ) 454) (Bulgaria)ìqzn [C'PìE].rr-r??îi - Nella cattedrale cattolica di rito bizan- CRM = Carmelo [95; 127; 131; 152; 277; 333; 366; 393; 415; 498; 544; 548]. 544, EDS = Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) [8; 58; 59; 62; 86; 165; nulla»»nullaìì07/10/02 (TR - Citl:à 02,n') 850-851)gsn-pqíìdel Va-ti-cano'2 [CRE] rúùíì [CR:;]".Lettera,,,- -- peri550 anni dena bona

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GrUSEPPE FUFIIONI GIOVANNI PAOLO IIE n. CARMELO

533. , 548- ,Abbreviazioni e indice tematico 534. Oí,'18/06/01 672-673')672-673) - Cíttà [TLA]rTT.Al del [MRC]Il'M'prì Vaticano - Al nuovo ambasciatore del Cile (TR AAS = Acta Apostolica> Sedis. 535. AOCD = Acta Ordinis Carmelitarum Discalceatorum. MonCLíale"25/07/m - CittàdeìLì delairssì,-m*,a, Va"aticano rrù -rs-ì .Messaggio "= ª-- - per la XVII Gìorrìata INS = Insegrìamenti di Giovanni Paolo II. » 536. Mondiale della Gioventù (TR 01, 807) [TGB]. OR = ?'Osservatore Romano. 537. 12/08/01"08/08/Ol - Città- Castpì) del Vatìcano ??(,ìrìrìr,u-, ???--. - Udienza , --yììbam---'í generale Heiìeí'aieª - (TR ( ítt 01, Ul, 834) 834) [EDS]. [E] TR = La Traccia. 538. 08/09/Ol12/08/01 -- Castel(.:ìqtpl Gandolfo ra,,,-ì,,ì.p. ?(Roma) ,?...... , ír»-- ?- --ìììHcìub Angelusº ª ª - (TR ( ìrî O1, uì, 836)t5.jb) [EDS] IhDS]. ALM = Alfonso Mazurek [499; 500; 501]. ì'ììelìtanì08/09/Ol -rlplì'Àì'ì'hraa Castel Gandolfo rs ---?---- (Roma) - - ª""- AI - Capitoloª - Generale dei Car- ANC = Arìdrea Corsini l73; 199; 540]. 539. nìentanì delìªAnkìca Osservanza (TR 01, 928-929] [CMI]. ALB = Alberato di Trapani ['ll3]. 12/09/01 - Città del Vaíicano - Udìenza ì,?enerale CTR Di, 933-934) AAB = Arìastasio Alberto Ballestrero [6; 7; 10; "16; 26; 65; 68; 72; 141; 167; [MRC]. 170; 185; 190; 287; 378; 480]. 540. 30/'1 VOI - Città del Vaticano - Per il VII centenarìo della nascita di S. CRE = Carmelitane (Scalze) [1; 4; 28; 32; 34; 35; 43; 71; 80; 82; 94; 164; 166; AndreaAndr ea Corsini .Corsin (TR i (T'í? Ol, íìl 1-312-1:313) 1aqQ 4ù-ì ù- '[A?NCº].' ------179; 189; 194; 197; 202; 255; 257; 293; 297; 305; 306; 330; 350; 352; 353; 358; 366; 394; 413; 450; 502; 543; 544]. « CET = Carmelitane di Torino [520; 522]. anno lUU22002 CEC = Cirillo (Kuriakose) Elias Chavara [178; 180; 181; 182; 183; 184; 192; 541, "06/03/02 - Città del Vaticano - Udienza generale (TR 02, 180) [CMI]. 314; 423]. l 542, "28/04/02 - Città del Vaticano?????.-. ---îbiiz,a Regina ì=,3ì::iìeraìe Coeli (TR ('IFI02, 329)Ul, 180) [CMI] [C CMC = Carmelitane Minori della Carità [268]. 543. "25/05/02 - Sofia- Fsnfis (Bulgaria) íp--ì - -- Nella-: -s cattedrale" " ' - cattolica di rito bizan- CMI = Carmelitani (Scalzi) [5; 27; 40; 60; 77; 158; 163; 198; 301; 313; 323; tino-slavo (T'R(TR 02,(ìZ) 454) ìqzn [C'PìE].rr-r??îi 338; 438; 526; 538; 541; 542]. 544, CRM = Carmelo [95; 127; 131; 152; 277; 333; 366; 393; 415; 498; 544; 548]. nulla»»nullaìì07/10/02 (TR - Citl:à 02,n') 850-851) gsn-pqíìdel Va-ti-cano'2 [CRE] rúùíì [CR:;]".,,,-Lettera -- peri550 anni dena bona

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GIUSEPPE FURIONI !

MRC = Madonna del monte Carmelo [11; 52; 75; 83; 109; llEì; "153; 161; 162; Gìovanni Paolo II 168; 179; 195; 205; 206; 212; 215; 216; 217; 218; 219; 220; 221; 224; 225; 226; 227; 231; 252; 264; 265; 273; 274; 275; 276; 279; 286; 295; 296; 299; 317; 321; 325; 349; 356; 371; 372; 381; 392; 396; 405; 412; 448; 483; 49B; 501; 502; 521; 522; 531; 534; 539; 547]. Insegnamenti su Teresa MRO = Martiri di Rochefort (Gian Battista Durveneuil, Michele Luigi Bru- 1 lard, Giacomo Cagnot) 1416; 417; 418]. di Gesù Bambino MSG = Maria Sagrario 1477; 478; 479]. NOM = Nomine episcopali [7; 63; 70; 121; 134; 147; 148; 196; 207; 247; 285; 307; 308; 315; 329; 331; 336; 399; 410; 424; 428; 430; 443; 492; 503; 510; 515; 546; 528]. PPC = Pietro Poveda Castroverde [314; 37S; 37í3; 377]. PRT = Pier Tommaso [269]. RFK = Raffaele Giuseppe Kalinowski [122; 123; 124; 125; 126; 139; 144; 146; Il r'torno ìn Italia, nei mesi di maggio e di giugrìo 2003, delle reliquie di l 163; 251; 291; 319; 327; 328; 339; 340; 341; 342; 345; 374; 501; 548]. S. Ter;sa-dÌ-Gesù-ffiaªmkìno, evidenzìa-ancora una volta Yattualità della vìta í TBR = Tito Brandsma [116; 165; 172; 173; 174; 175; 176; 177; IB6; 254; 258; ':;ªdella-dottrina del più giovane dottore della Chiesa. In tale circostanza, 342; 355; 415]. pensiarr;o di faì-e opera utile ai nostri confratelli e a tuttj i devob ììproporre TGB = Teresa di Gesù Bambino [2; 9; 13; 14; 15; 17; 18; 24; 28; 29; 32; 34; Pgli ";ìtervent'- più';"Ígrìificativi di Giovanni Paolo II rìgììardo la Santa di Li- 36; 37; 38; 41; 42; 43; 44; 45; 46; 48; 49; 50; 51; 53; 57; 61; 64; 74; 104; "sieux-nei s-ì;oi -vent;cinque anni di pontificato. Il richiamo a questi interven- 114; 128; 129; 130; 140; 142; 145; 149; 150; 154; 156; 157; 160; 187; 188; W';-on-W privo di imporianza se si pensa che ha concorso al riconoscimento 191; 193; 203; 204; 248; 249; 255; 259; 266; 270; 288; 290; 292; 294; 300; del-DoW"ora';o I;nch'e «ì 1. 445; 446; 449; 451; 452; 455; 456; 457; 458; 459; 460; 4í31; 462; 463; 464; "--- I t'esti sono stati raccom attomo ad alcune tematiche o circostanze par- 465; 467; 468; 469; 470; 471; 472; 473; 474; 475; 4F31; 482; 483; 490; 491; ticola;.-Il primo tema è anche il più fraequente negli interventi del papa, in 497; 506; 525; 527; 529; 530; 535; 546]. p:;'r";oÌareF-q'Jand-o-s'Î rivolge alle claustrali o ai missionari: santa Teresa di TLA = Teresa di Gesù de Los Andes [222; 223; 228; 230; 2.31; 253; 289; 312; PG.B.ª-ha-comp;es-o che la sua missione consisteva nel collocarsi "nel cuore 357; 361; 362; 363; 364; 395; 405; 496; 534; 545]. de;ÍlaªChresW",'-come-l;"amìore" che alimenta ogni azione e ogni opera. Una TMC = Teresa Maria della Croce (Manetti) [200; 20g. TMR = Teresa Margherita Redi [382]. secor:do-Ìlone-riÚWarda il riconoscimento del Dottorato: il suo annuncio, la Iettera apostolica-, Yomelia durante la proclamazione, i successivì commen- l TRA = Teresa di Gesù (d'Avila) [3; 12; 22; 25; 30; 31; 32; 50; 54; 56; 65; 66; "ti.'Teres'ad; -G-JÍ3.-,-'poì, è compatrona dÚ Francia e il pontefice Paolo II non ha 67; 68; 69; 71; 7í3ì; 78; 79; 81; 82; 84; 85; 87; 88; 89; 90; 91; 92; 93; 94; 95; mancato di rico;darlo a fedeli e a vescovi, soprattutto durante i suoi pelle- 96; 97; 98; 99; 100; 101; 103; 105; 106; 107; 108; 110; 111; 112; 1 15; 119; "grinagg', Ìn-prÌmi;-quel}o a Lisieux. Un'altra serie di interventi è cosbtuita 120; 132; 133; 151; 159; 202; 214; 267; 278; 298; 306; 334; 346; 373; 379; "'da -spSzz'oni di discorsi che ripropongono citazioni dalle opere di Teresa op- 397; 402; 411; 419; 426; 441; 444; 464; 4B9; 508; 525; 529; 532; 547]. pureF;;denzi-an-o"il modo singolare-della Santina di comprendere i misteri Fde: Signore:-I=infan-zia, la prova, la croce, la misericordia. Attorno a Teresa, infine,"sÌ-'è creata àorr;e una grande "famiglia": i suoi"incomparabili genito- ;i:"e"una schiera di Wmici derivante da affinità spirituali o da provvidenziali

' Giovanni Paolo II, Lettera apostolica ««Divjnis amoì"is scientiaì», 10.

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MRC = Madonna del monte Carmelo [11; 52; 75; 83; 109; llEì; "153; 161; 162; Gìovanni Paolo II 168; 179; 195; 205; 206; 212; 215; 216; 217; 218; 219; 220; 221; 224; 225; 226; 227; 231; 252; 264; 265; 273; 274; 275; 276; 279; 286; 295; 296; 299; 317; 321; 325; 349; 356; 371; 372; 381; 392; 396; 405; 412; 448; 483; 49B; 501; 502; 521; 522; 531; 534; 539; 547]. MRO = Martiri di Rochefort (Gian Battista Durveneuil, Michele Luigi Bru- Insegnamenti su Teresa lard, Giacomo Cagnot) 1416; 417; 418]. 1 MSG = Maria Sagrario 1477; 478; 479]. di Gesù Bambino NOM = Nomine episcopali [7; 63; 70; 121; 134; 147; 148; 196; 207; 247; 285; 307; 308; 315; 329; 331; 336; 399; 410; 424; 428; 430; 443; 492; 503; 510; 515; 546; 528]. PPC = Pietro Poveda Castroverde [314; 37S; 37í3; 377]. PRT = Pier Tommaso [269]. RFK = Raffaele Giuseppe Kalinowski [122; 123; 124; 125; 126; 139; 144; 146; Il r'torno ìn Italia, nei mesi di maggio e di giugrìo 2003, delle reliquie di 163; 251; 291; 319; 327; 328; 339; 340; 341; 342; 345; 374; 501; 548]. l S. Ter;sa-dÌ-Gesù-ffiaªmkìno, evidenzìa-ancora una volta Yattualità della vìta í TBR = Tito Brandsma [116; 165; 172; 173; 174; 175; 176; 177; IB6; 254; 258; ':;ªdella-dottrina del più giovane dottore della Chiesa. In tale circostanza, 342; 355; 415]. pensiarr;o di faì-e opera utile ai nostri confratelli e a tuttj i devob ììproporre TGB = Teresa di Gesù Bambino [2; 9; 13; 14; 15; 17; 18; 24; 28; 29; 32; 34; Pgli ";ìtervent'- più';"Ígrìificativi di Giovanni Paolo II rìgììardo la Santa di Li- 36; 37; 38; 41; 42; 43; 44; 45; 46; 48; 49; 50; 51; 53; 57; 61; 64; 74; 104; "sieux-nei s-ì;oi -vent;cinque anni di pontificato. Il richiamo a questi interven- 114; 128; 129; 130; 140; 142; 145; 149; 150; 154; 156; 157; 160; 187; 188; W';-on-W privo di imporianza se si pensa che ha concorso al riconoscimento 191; 193; 203; 204; 248; 249; 255; 259; 266; 270; 288; 290; 292; 294; 300; del-DoW"ora';o I;nch'e «ì 1. 465; 467; 468; 469; 470; 471; 472; 473; 474; 475; 4F31; 482; 483; 490; 491; "--- I t'esti sono stati raccom attomo ad alcune tematiche o circostanze par- 497; 506; 525; 527; 529; 530; 535; 546]. ticola;.-Il primo tema è anche il più fraequente negli interventi del papa, in TLA = Teresa di Gesù de Los Andes [222; 223; 228; 230; 2.31; 253; 289; 312; p:;'r";oÌareF-q'Jand-o-s'Î rivolge alle claustrali o ai missionari: santa Teresa di 357; 361; 362; 363; 364; 395; 405; 496; 534; 545]. PG.B.ª-ha-comp;es-o che la sua missione consisteva nel collocarsi "nel cuore TMC = Teresa Maria della Croce (Manetti) [200; 20g. de;ÍlaªChresW",'-come-l;"amìore" che alimenta ogni azione e ogni opera. Una TMR = Teresa Margherita Redi [382]. secor:do-Ìlone-riÚWarda il riconoscimento del Dottorato: il suo annuncio, la

TRA = Teresa di Gesù (d'Avila) [3; 12; 22; 25; 30; 31; 32; 50; 54; 56; 65; 66; Iettera apostolica-, Yomelia durante la proclamazione, i successivì commen- l 67; 68; 69; 71; 7í3ì; 78; 79; 81; 82; 84; 85; 87; 88; 89; 90; 91; 92; 93; 94; 95; "ti.'Teres'ad; -G-JÍ3.-,-'poì, è compatrona dÚ Francia e il pontefice Paolo II non ha 96; 97; 98; 99; 100; 101; 103; 105; 106; 107; 108; 110; 111; 112; 1 15; 119; mancato di rico;darlo a fedeli e a vescovi, soprattutto durante i suoi pelle- 120; 132; 133; 151; 159; 202; 214; 267; 278; 298; 306; 334; 346; 373; 379; "grinagg', Ìn-prÌmi;-quel}o a Lisieux. Un'altra serie di interventi è cosbtuita 397; 402; 411; 419; 426; 441; 444; 464; 4B9; 508; 525; 529; 532; 547]. "'da -spSzz'oni di discorsi che ripropongono citazioni dalle opere di Teresa op- pureF;;denzi-an-o"il modo singolare-della Santina di comprendere i misteri Fde: Signore:-I=infan-zia, la prova, la croce, la misericordia. Attorno a Teresa, infine,"sÌ-'è creata àorr;e una grande "famiglia": i suoi"incomparabili genito- ;i:"e"una schiera di Wmici derivante da affinità spirituali o da provvidenziali

' Giovanni Paolo II, Lettera apostolica ««Divjnis amoì"is scientiaì», 10.

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMEN'n SU TERESA DI GESÙ BAMBINO incontri, compreso quello avuto con la cìttà di Roma nel pellegrinaggao del te con me, vicino a me, voì che siete nel cuore delìa Chiesa'. Possa cresce- 1887. ,%ìche questa peculiarità è ampiamente rìconoscìuta e commentata r': 'ÍnuÌciascun-a'dì vo:-mò -che fu il programma di vita di Santa Teresa del nel magistero di Giovanni Paolo II. Bambin Gesù: 'i';corde-Ec-clesiae amo; ero', nel cuore deua Chiesa io sarò l l'amore'." (Ms B 3vº)'ìì3.

««Nel cuore della Chiesa sarò l'amoreìì Per la (Àornata Mìssionaria Mondiale ((E infine, ecco l'ultima domanda: qual è la strategia dell'opera missio- Alle religiose di Roma nari'a'? Anc;e ';er questo Ì-nterrogativo la risposta è semplice: l'amore! La ((E ora, prima di concludere, desidero rivolgere una speciale parola alle 'strategia=unica e-in'dispensabile per l'opera missionaria è soltanto Kamore care Sorelle di clausura, a quelle presenti in questo incontro e a quelle che intimo'o,'pers'onale,--convinto, ardente a Gesù Cristo! Ricordiamo l'esclama sono neua loro austera clausura, scelta per urìo speciale amore verso lo Spo- zione gioiosa di Santa Teresa di Lisieux: "La mia vocazione è l'amore!... Nel so divino. Vi saluto tutte con particolare intensità di sentimenti e visito in CuOre deua Chiesa, mia Madre, ìo sarò l'amore... così sarò tutto" (Ms B spirito i vostri conventi, chiusi neu'apparenza, ma in realtà così profonda- 3vº). Deve essere così anche per noib:í 4. mente aperti alla presenza di Dio vivo nel nostro mondo uìnano, e perciò co- sì necessari al mondo. Vi raccomando la Chiesa e Roma, vi raccomando gli Alle religiose dello Zaire uomini e il mondo! A voi, ane vostre preghiere, al vostro "olocausto" racco- mando anche me stesso, Vescovo di Roma. Siate con me, vicino a me, voi «

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMEN'n SU TERESA DI GESÙ BAMBINO incontri, compreso quello avuto con la cìttà di Roma nel pellegrinaggao del te con me, vicino a me, voì che siete nel cuore delìa Chiesa'. Possa cresce- 1887. ,%ìche questa peculiarità è ampiamente rìconoscìuta e commentata r': 'ÍnuÌciascun-a'dì vo:-mò -che fu il programma di vita di Santa Teresa del nel magistero di Giovanni Paolo II. Bambin Gesù: 'i ';corde-Ec-clesiae amo; ero', nel cuore deua Chiesa io sarò l l'amore'." (Ms B 3vº)'ìì3. ««Nel cuore della Chiesa sarò l'amoreìì Per la (Àornata Mìssionaria Mondiale Alle religiose di Roma ((E infine, ecco l'ultima domanda: qual è la strategia dell'opera missio- ((E ora, prima di concludere, desidero rivolgere una speciale parola alle nari'a'? Anc;e ';er questo Ì-nterrogativo la risposta è semplice: l'amore! La care Sorelle di clausura, a quelle presenti in questo incontro e a quelle che 'strategia=unica e-in'dispensabile per l'opera missionaria è soltanto Kamore sono neua loro austera clausura, scelta per urìo speciale amore verso lo Spo- intimo'o,'pers'onale,--convinto, ardente a Gesù Cristo! Ricordiamo l'esclama so divino. Vi saluto tutte con particolare intensità di sentimenti e visito in zione gioiosa di Santa Teresa di Lisieux: "La mia vocazione è l'amore!... Nel spirito i vostri conventi, chiusi neu'apparenza, ma in realtà così profonda- CuOre deua Chiesa, mia Madre, ìo sarò l'amore... così sarò tutto" (Ms B mente aperti alla presenza di Dio vivo nel nostro mondo uìnano, e perciò co- 3vº). Deve essere così anche per noib:í 4. sì necessari al mondo. Vi raccomando la Chiesa e Roma, vi raccomando gli uomini e il mondo! A voi, ane vostre preghiere, al vostro "olocausto" racco- Alle religiose dello Zaire mando anche me stesso, Vescovo di Roma. Siate con me, vicino a me, voi «

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INSEGNAMENa?Y SU TERESA DI GESÙ BAMBINO GIOVANNI PAOLO I1

tinuamente rìnvigorito in noi dalla presenza e dall'az'ìone. dello Spìrìto Alle CarmeHtane Scalze di Naìrobi Santo, sonecitata-e assecondata coscientemente nena pregl"ìiera incessan- trLa vostra vita e la vostra attività occupano un posto importante nel- te,-in tutte le sue forme: individuale, comunìtaria e liturgica. Questo è mol- l'intera Chiesa; esse sono nella Chiesa e per la Chiesa. Voi vivete proprio to'imp-o-rtante, perché possiamo essere efficace "segno" di Dio. nel cuore della Chiesa come fecero santa Teresa del Bambino Gesù e tante "' "'VFiene-qui 'a"-proposito, data la natura del corpo di Cristo che è la Chie- altre contemplative lungo i secoli. E nel perseguire la vocazione neua fe- Sa (c'f'."lEo'r-12j'2),'ìmettere bene a fuoco il ruolo svolto nen'evangelizza- deltà a Cristo che vi ha chiamate, voi rimanete spiritualmente molto vicine ;7on' eª dan-e r;rigiose consacrate all'orazione, al silenzio, al sacrifîcio na- alle famiglie e alle comunità dalle quali provenite. Nel vivere la vostra vita ;;s;o-e aua p-enitenza. La }oro vita ha un meraviglioso e misterioso pote- totalmente per Gesù Cristo, vostro Sposo, e per tutti coloro che sono stati re-di-feco-ndità apostolica (cf. Perfectae Caritatis, 7). Mi piace ripetervi qui chiamati a vivere in lui - l'iììtera famiglia cristiana - voi potete sentirvi di- "o"q""gì c:ò"che ;cev-o un mese fa nel Carmelo di Lisieux, in Francia - e lo ri- rett.amente vicine a tutti i vostri fratelli e sorene che lottano per la salvezza p:t""o p'en;'ando-a tutte-le religiose contemplative del Brasile: "La vostra of- e per la pienezza della dignità umana. Nena vostra vita di distacco materiale 'fertaFdiªam-ore è i'n'tegrata dallo stesso Crìsto nena sua opera di redenzìo- e nel vostro zelante lavoro che compite giorno per giorno, voi mostrate la 'ne ':ra'vers"al'e", COn'ìe le 'è;de cÎe si perdono neua profondità dell'oceano". vostra solidarietà con l'intera laboriosa comunìtà in qì?ìei servizi per ì qua- 'VTv;te'lW"d;ensione ;issionaria della vostra consacrazione a somiglian- li siete chiamate. E attraverso le vostre preghiere ed il frutto delle vostre at- za di santa Teresa di Gesù Bambino! tività spirituali voi siete in grado di contribuire effettivamente alla grande " "'Ma'tu"te-1ªe-forme di vita religiosa hanno ì?u'ìo spazio per la contempla- causa della giustizia e dena pace, e al progresso umano di innumerevoli uo- zione,"rìece'ssari;perché i membri possano accogliere in modo profondo gli mini e donne. Attraverso le vostre vite di claustralí, molti figli sono condotti ;'pp"elli,-le n-ecessità-e le difficoltà dei fraatelli, nena genuina carità di Cristo»ì 7. a Cristo, i malati confortati, i bisogrìosi assistiti, i cuori umani riconciiiati ed i poveri ricevono la predicazione del Vangelo»ì 6. Aj Superiori Maggiori d'Europa ««La vostra stessa vocazione è, per voi, religiosi e religiose, un mezzo Alle religiose del Brasile priv'ile'gi'ato 'dr evangelizzazione; voi rendete testimonianza alla santità del- ííVoi sapete che per mantenere ben nitida la percezione del valore nel- 'la "Chie:a 'incarnando-Ìl suo desiderio profondo di elevarsi al radicalismo la vita consacrata è necessaria una profonda visione di fede, appoggian- 'del'le';eatitudi"ni.-Con la vo-stra vita, voÌ siete segrìi di totale disponibilità a do la vostra generosità e illuminando íl vostro continuo perfezionamento D"?o,"perTa'Chiªesªa-,pe'r-i -fratelli (cf. Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, 69). Il pri- nella carità. E per questo è necessario il dialogo con Dio nell'orazione. m' o'mP;z:7o di=evan'geÌizzazione- per i religiosi è dunque quello di confor- Senza l'orazione la vita religiosa perde il suo significato e non attinge i ;ar'e'sempre più-la 'p'roprÌa vìta alla persona e al messaggio di Gesù Cri- suoi obiettivi. Importa pregare seìnpre per vivificare il dono di Dio. 'sto'. Prima'di oFgni-proclam'mzione della parola, è la loro stessa vita che de- Quanto a ciò, fu lo stesso Signore che ci ha prevenuto. Per inculcarci y'e riv'ela;e cesù-cristo e il suo Vangelo-. In certi momenti dena loro vita, e bene questa verità egli usò due immagini espressive: "Io sono la vite, voii ancl'ìªe ;ntinJamente per gli Istituti contemplativi, questa testimonianza tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non c;;tituÌrà'la"s':oì;-evangelìzzazione, COme bene mostra il caso di santa Te- potete far nulla" (Gv 15,5). E un'altra volta, dopo aver detto che quelli che resa-del-B-ambino Gesù, divenuta nel suo Carmelo di provincia patrona lo seguono devono essere "il sale della terra", concludeva: "Il sale è buo- ;?le 'mis;ioni, -e-come a'tte-stano ugualmente i numerosi religiosi ignorati no, ma se anche il sale perdesse il sapore... non serve né per la terra né per 'du'rant"e"la ro;o QtaJ-la cui preghiera e i sacrifici che sono giunti talvolta fi- il concime e così lo buttano via" (Lc M,35). Noi sappiamo cl'ìe il meglio di no'alla"mo;e-, sono -stati veramente una testimonianza ammirevole della noi stessi, iì gusto di Dio che dobbiamo diffondere nella soavità deua te- 'Ìecondìtà del Vangelo e una fonte di conversioniìì ! stimonianza dena carità passa attraverso Cristo ed è discretamente e con-

' n 3/07/80, a San Paolo (INS III/2/80, 72-79). " n 7/05/80 (AOCD 25/80, 31-34; INS III/1/80, 1203-1206; TR 80, 355-356). " ;ittà ªdel Vatrcan'o,-il-'1';"/'11/83 (INS VI/2/83, 1'lO0-al405; TR 1140).

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GIOVANNI PAOLO I1 INSEGNAMENa?Y SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

Alle CarmeHtane Scalze di Naìrobi tinuamente rìnvigorito in noi dalla presenza e dall'az'ìone. dello Spìrìto Santo, sonecitata-e assecondata coscientemente nena pregl"ìiera incessan- trLa vostra vita e la vostra attività occupano un posto importante nel- te,-in tutte le sue forme: individuale, comunìtaria e liturgica. Questo è mol- l'intera Chiesa; esse sono nella Chiesa e per la Chiesa. Voi vivete proprio to'imp-o-rtante, perché possiamo essere efficace "segno" di Dio. nel cuore della Chiesa come fecero santa Teresa del Bambino Gesù e tante "' "'VFiene-qui 'a"-proposito, data la natura del corpo di Cristo che è la Chie- altre contemplative lungo i secoli. E nel perseguire la vocazione neua fe- Sa (c'f'."lEo'r-12j'2),'ìmettere bene a fuoco il ruolo svolto nen'evangelizza- deltà a Cristo che vi ha chiamate, voi rimanete spiritualmente molto vicine ;7on' eª dan-e r;rigiose consacrate all'orazione, al silenzio, al sacrifîcio na- alle famiglie e alle comunità dalle quali provenite. Nel vivere la vostra vita ;;s;o-e aua p-enitenza. La }oro vita ha un meraviglioso e misterioso pote- totalmente per Gesù Cristo, vostro Sposo, e per tutti coloro che sono stati re-di-feco-ndità apostolica (cf. Perfectae Caritatis, 7). Mi piace ripetervi qui chiamati a vivere in lui - l'iììtera famiglia cristiana - voi potete sentirvi di- "o"q""gì c:ò"che ;cev-o un mese fa nel Carmelo di Lisieux, in Francia - e lo ri- rett.amente vicine a tutti i vostri fratelli e sorene che lottano per la salvezza p:t""o p'en;'ando-a tutte-le religiose contemplative del Brasile: "La vostra of- e per la pienezza della dignità umana. Nena vostra vita di distacco materiale 'fertaFdiªam-ore è i'n'tegrata dallo stesso Crìsto nena sua opera di redenzìo- e nel vostro zelante lavoro che compite giorno per giorno, voi mostrate la 'ne ':ra'vers"al'e", COn'ìe le 'è;de cÎe si perdono neua profondità dell'oceano". vostra solidarietà con l'intera laboriosa comunìtà in qì?ìei servizi per ì qua- 'VTv;te'lW"d;ensione ;issionaria della vostra consacrazione a somiglian- li siete chiamate. E attraverso le vostre preghiere ed il frutto delle vostre at- za di santa Teresa di Gesù Bambino! tività spirituali voi siete in grado di contribuire effettivamente alla grande " "'Ma'tu"te-1ªe-forme di vita religiosa hanno ì?u'ìo spazio per la contempla- causa della giustizia e dena pace, e al progresso umano di innumerevoli uo- zione,"rìece'ssari;perché i membri possano accogliere in modo profondo gli mini e donne. Attraverso le vostre vite di claustralí, molti figli sono condotti ;'pp"elli,-le n-ecessità-e le difficoltà dei fraatelli, nena genuina carità di Cristo»ì 7. a Cristo, i malati confortati, i bisogrìosi assistiti, i cuori umani riconciiiati ed i poveri ricevono la predicazione del Vangelo»ì 6. Aj Superiori Maggiori d'Europa Alle religiose del Brasile ««La vostra stessa vocazione è, per voi, religiosi e religiose, un mezzo priv'ile'gi'ato 'dr evangelizzazione; voi rendete testimonianza alla santità del- ííVoi sapete che per mantenere ben nitida la percezione del valore nel- 'la "Chie:a 'incarnando-Ìl suo desiderio profondo di elevarsi al radicalismo la vita consacrata è necessaria una profonda visione di fede, appoggian- 'del'le';eatitudi"ni.-Con la vo-stra vita, voÌ siete segrìi di totale disponibilità a do la vostra generosità e illuminando íl vostro continuo perfezionamento D"?o,"perTa'Chiªesªa-,pe'r-i -fratelli (cf. Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, 69). Il pri- nella carità. E per questo è necessario il dialogo con Dio nell'orazione. m' o'mP;z:7o di=evan'geÌizzazione- per i religiosi è dunque quello di confor- Senza l'orazione la vita religiosa perde il suo significato e non attinge i ;ar'e'sempre più-la 'p'roprÌa vìta alla persona e al messaggio di Gesù Cri- suoi obiettivi. Importa pregare seìnpre per vivificare il dono di Dio. 'sto'. Prima'di oFgni-proclam'mzione della parola, è la loro stessa vita che de- Quanto a ciò, fu lo stesso Signore che ci ha prevenuto. Per inculcarci y'e riv'ela;e cesù-cristo e il suo Vangelo-. In certi momenti dena loro vita, e bene questa verità egli usò due immagini espressive: "Io sono la vite, voii ancl'ìªe ;ntinJamente per gli Istituti contemplativi, questa testimonianza tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non c;;tituÌrà'la"s':oì;-evangelìzzazione, COme bene mostra il caso di santa Te- potete far nulla" (Gv 15,5). E un'altra volta, dopo aver detto che quelli che resa-del-B-ambino Gesù, divenuta nel suo Carmelo di provincia patrona lo seguono devono essere "il sale della terra", concludeva: "Il sale è buo- ;?le 'mis;ioni, -e-come a'tte-stano ugualmente i numerosi religiosi ignorati no, ma se anche il sale perdesse il sapore... non serve né per la terra né per 'du'rant"e"la ro;o QtaJ-la cui preghiera e i sacrifici che sono giunti talvolta fi- il concime e così lo buttano via" (Lc M,35). Noi sappiamo cl'ìe il meglio di no'alla"mo;e-, sono -stati veramente una testimonianza ammirevole della noi stessi, iì gusto di Dio che dobbiamo diffondere nella soavità deua te- 'Ìecondìtà del Vangelo e una fonte di conversioniìì ! stimonianza dena carità passa attraverso Cristo ed è discretamente e con-

' n 3/07/80, a San Paolo (INS III/2/80, 72-79). " n 7/05/80 (AOCD 25/80, 31-34; INS III/1/80, 1203-1206; TR 80, 355-356). " ;ittà ªdel Vatrcan'o,-il-'1';"/'11/83 (INS VI/2/83, 1'lO0-al405; TR 1140).

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CdOVANNl PAOLO Il INSEGNAMENTI SU TERESÀ I] GESÙ BAMBINO

Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale Nella cattedrale di Cuenca (Equador) r

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CdOVANNl PAOLO Il INSEGNAMENTI SU TERESÀ I] GESÙ BAMBINO

Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale Nella cattedrale di Cuenca (Equador) r

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GIOVANNI PÀOLO II INSEGNAMENTI SU aI'ERESÀ DI GESÙ BAMBINO

Bisogna rìcorrere a questo esempio per avere una esatta conoscenza Alle relìgìose ìn BolMa della vostra importanza: quante cose dipendono da voi. Molti ora pense- «íNella Chiesa, sin dai primi tempi, esiste la vita consacrata nella sua ranno: ma non sarà che il Papa conosceva già queste suore redentoriste forrrìa'di-vìta contemplativa e claustrale. Le suore di clausura furono le pri- che vede per la prima volta? Molti pensano così, ma esse sono nascoste! ';'e-;d arriVare in Bolivia e ad esse rivolgo adesso il mio affettuoso saluto e Arìche tutti queni che attaccano il Papa, non attaccano voi perché pensa- l;'mi; eso-rt;zrone aua sequela radicale,-ane nozze con Cristo, ana preghie- no che il Papa è molto forte e così pensano che il Papa è il nemico nume- ;-e -aua-profonda sintonia con la rrìissione della Chiesa. "Esse conservano ro uno. Ma voi siete il "nemico" numero uno! non lo sanno! Grazie a Dio 'S;mpre un-po'sto eminente ììel Corpo mistico di Cristo... cui danno incre- che non lo sanno! Ma lo sappiamo noi. Dovete auora costituire sempre me'nFto"co; "un;mist;ri;sa feconditÀ apostolica" (Perfectae Caritatis, 15). Il quel cuore forte, sano che dà la vita a tutto l"organismo della Chiesa, del- loro 'stile di ;t; W ;tato-e s-arà sempre apprezzato dalla Chiesa perché è uno la Chiesa locale e della Chiesa universale, perché la Chiesa è dovunque la ;imolo"pe; 'l; dimerìsione-contemplativ-a ed escatologica di tutto il Popolo stessa:+» 12. ';'Dio".VPoi-, sorelle-contemplative, siete entrate in un "dinamismo il cui im "pu'ls'o è ?"amore"(Pao'l';-VJ'Evangelica Testificabo, 8), che vi fa comprende- Alle Pontificie Opere Missionarie in Italia re più profondamente le necessità di tutti gli uomini. Voi siete 'Tamore nel ííVi assista nel vostro lavoro santa Teresa del Bambino Gesù, la celeste 'cuoFre 'd-eua -Chiesa", come voleva essere santa Teresa di Lisieux, patrona patrona delle missioni. Ella, che cento anni fa, il 9 aprile 1888, entrava nel 'd;'ffi;mi;sioni-,-p-erché, vivendo nel cuore di Dio, vivete più da vicino di ogni Carmelo con lo scopo eminentemente apostolico di "salvare le anime" me- ;l;o "'=le";oiªe' e're-sper'ffnze, le tristezze e le angosce degli uornini d'oggi' diante la preghiera, il sacrificio, la costante unione con Cristo, consumò la 7C;aSdiur:ì-et Spes, '1).-Dalla vostra fedeltà generosa e gioiosa alla vita con- sua breve vita neu'ansia bruciante deua glorificazione di Dio suua terra. templativa e conventuale dipende in larga misura l'abbondanza e la qualità Glorificate anche voi il Sìgrìore sulla terra col vostro impegno missio- delle'-altre-vocazioni aua vita consacrata e sacerdotaleìì 14. nario, seguendo le orme della santa di Lisieì?ìx, vostra patrona, con l'aiuto e l'ispirazione di Maria santissima, Regina delle Missioni»» '! Lettera í«En ce tempsìì nel centenario delYOpera di san Pìetro apostolo ((Il Papa Pio X, cui è stato dato il nome di "Papa delle Missioni", voue riaf- ferma';'; rl fondamento spiì-ituale della fondazione attribuendole una specia? le"patron'a7procìarrìò-protemaice perenne dell'Opera di san Pìetro apostolo ' Il 24/05/87 (INS X]2/87, 1803-1804). 'san'ta'TeresaÍ d';r Ì;rnbin Gesù e d-el santo Volto, il 23 luglio 1925, l'anno stes- Così a Prato, il 19/03/86, ane monache Domenicane e Benedettjne ííCarìssiìne sorelle ;o-della ;ua :canonizzazione e due anrìi prima di istituirla come patrona prin- Domenicane e caì-issiìne soreue Benedettine, nena mia visita aua Comunità ecclesiale di Pra- c;aìe'deììe ;is;ioni di-tutto il mondo-insieme con san Francesco Saverio. to non poteva mancare un incontro con voi che, per la vosLra vocazione - come ebbe a dire :i"nt'uizion; "era-p;ofondamen-te giusta: attraverso la sua testirrìonianza e la Santa Teresa di Ijsieux - vivete "nel cuore della Chiesa"ìì (INS IX/1/86, 788-789). Il 27/10/86, a Perugia, incontrando le claustrali prima di andare ad ASSiSi: ((HO voluto 'su"a'ìnter:es;ion'e-, Teresa-pué ispirare e sostenere questa Opera di grande iniziare questa giornata celebrando la santa Eucaristia per voi e con voi, che siete giunte an- im;ort;ìnza per lo sviluppo deue Chiese di recenìe fondazione. che da ASSiSiì dove oggi rappresentanti deue Cììiese e comìu'ìioni cristiane e delle grandi re- ""Pra "gio;a"ne carmeìitWna di Lisieux, quando medita sul senso dena sua ligioni del mondo si troverarìrìo ìnsìeme per pregare per la pace. Una Messa per voi e con vocazio"ne, ªscrive: WMalgrado la mia piccolezza, vorreì ìlluminare le arìime..., voi, che - per riprendeì-e un'espressìone di santa Teresa del Barrìbino Gesù - avete per vo- cazione 1"Amore e vivete "nel cuore deua Chiesa": questo cuore dal quale irraggia la luce ho"la"voca'zione di apostolo... Vorrei essere rnissionaria... fino ana consììrrìa- della verità, la forza del martirio, l'edificazione della pace nene coscienze, neue società, su "zione'dei sec;li" (Ms B-3rº). La santa, per la quale "?"amore racchiudeva in tutta la terraìì (INS IX/2/86, 1247-1248). ;'é"t'utt'e 'W"voca'zio";; (M;-B '3v') -chifflde continuamente la grazia di amare di E il '16/'11/97, ricordando la giornata dene claustrali: «íVenerdì prossimo, festa della Pre- sentazione di Maria Santissima al Tempio, ì-icorre l'annuale Gioì-nata "Pro Orantibus", cioè Dºio"p'er 'farl"amar;. A 'u'n fratello spirituale, futuro rrìissionario, ella confida per le Religiose dj clausura, le qua]i, nel silenzio e nel raccoglimento, si dedjcano in modo speciale alla preghiera. Invito tutti ad avere un particolare ricordo per queste nostre Sorel- le che - come scrìsse santa Teresa di Lisieux - scelgono di stare nel "cuore" della Chiesa, ed harìrìo bisogrìo di solidarietà spirituale e materialeìì (AOCD 42/97, 44-45). " Città del Vaticaììo, 4/03/88 (AOCD 33/88, 26-27; INS XI/l/88, 547-550; TR 88, 240). " La Paz, 10/05/88 (AOCD 33/88, 29; INS Xl/2/88, '1275-4284; TR 88, 542).

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Bisogna rìcorrere a questo esempio per avere una esatta conoscenza Alle relìgìose ìn BolMa della vostra importanza: quante cose dipendono da voi. Molti ora pense- ranno: ma non sarà che il Papa conosceva già queste suore redentoriste «íNella Chiesa, sin dai primi tempi, esiste la vita consacrata nella sua che vede per la prima volta? Molti pensano così, ma esse sono nascoste! forrrìa'di-vìta contemplativa e claustrale. Le suore di clausura furono le pri- Arìche tutti queni che attaccano il Papa, non attaccano voi perché pensa- ';'e-;d arriVare in Bolivia e ad esse rivolgo adesso il mio affettuoso saluto e no che il Papa è molto forte e così pensano che il Papa è il nemico nume- l;'mi; eso-rt;zrone aua sequela radicale,-ane nozze con Cristo, ana preghie- ro uno. Ma voi siete il "nemico" numero uno! non lo sanno! Grazie a Dio ;-e -aua-profonda sintonia con la rrìissione della Chiesa. "Esse conservano che non lo sanno! Ma lo sappiamo noi. Dovete auora costituire sempre 'S;mpre un-po'sto eminente ììel Corpo mistico di Cristo... cui danno incre- quel cuore forte, sano che dà la vita a tutto l"organismo della Chiesa, del- me'nFto"co; "un;mist;ri;sa feconditÀ apostolica" (Perfectae Caritatis, 15). Il la Chiesa locale e della Chiesa universale, perché la Chiesa è dovunque la loro 'stile di ;t; W ;tato-e s-arà sempre apprezzato dalla Chiesa perché è uno stessa:+» 12. ;imolo"pe; 'l; dimerìsione-contemplativ-a ed escatologica di tutto il Popolo ';'Dio".VPoi-, sorelle-contemplative, siete entrate in un "dinamismo il cui im "pu'ls'o è ?"amore"(Pao'l';-VJ'Evangelica Testificabo, 8), che vi fa comprende- Alle Pontificie Opere Missionarie in Italia re più profondamente le necessità di tutti gli uomini. Voi siete 'Tamore nel ííVi assista nel vostro lavoro santa Teresa del Bambino Gesù, la celeste 'cuoFre 'd-eua -Chiesa", come voleva essere santa Teresa di Lisieux, patrona patrona delle missioni. Ella, che cento anni fa, il 9 aprile 1888, entrava nel 'd;'ffi;mi;sioni-,-p-erché, vivendo nel cuore di Dio, vivete più da vicino di ogni Carmelo con lo scopo eminentemente apostolico di "salvare le anime" me- ;l;o "'=le";oiªe' e're-sper'ffnze, le tristezze e le angosce degli uornini d'oggi' diante la preghiera, il sacrificio, la costante unione con Cristo, consumò la 7C;aSdiur:ì-et Spes, '1).-Dalla vostra fedeltà generosa e gioiosa alla vita con- sua breve vita neu'ansia bruciante deua glorificazione di Dio suua terra. templativa e conventuale dipende in larga misura l'abbondanza e la qualità Glorificate anche voi il Sìgrìore sulla terra col vostro impegno missio- delle'-altre-vocazioni aua vita consacrata e sacerdotaleìì 14. nario, seguendo le orme della santa di Lisieì?ìx, vostra patrona, con l'aiuto e l'ispirazione di Maria santissima, Regina delle Missioni»» '! Lettera í«En ce tempsìì nel centenario delYOpera di san Pìetro apostolo ((Il Papa Pio X, cui è stato dato il nome di "Papa delle Missioni", voue riaf- ferma';'; rl fondamento spiì-ituale della fondazione attribuendole una specia? le"patron'a7procìarrìò-protemaice perenne dell'Opera di san Pìetro apostolo ' Il 24/05/87 (INS X]2/87, 1803-1804). 'san'ta'TeresaÍ d';r Ì;rnbin Gesù e d-el santo Volto, il 23 luglio 1925, l'anno stes- Così a Prato, il 19/03/86, ane monache Domenicane e Benedettjne ííCarìssiìne sorelle ;o-della ;ua :canonizzazione e due anrìi prima di istituirla come patrona prin- Domenicane e caì-issiìne soreue Benedettine, nena mia visita aua Comunità ecclesiale di Pra- to non poteva mancare un incontro con voi che, per la vosLra vocazione - come ebbe a dire c;aìe'deììe ;is;ioni di-tutto il mondo-insieme con san Francesco Saverio. Santa Teresa di Ijsieux - vivete "nel cuore della Chiesa"ìì (INS IX/1/86, 788-789). :i"nt'uizion; "era-p;ofondamen-te giusta: attraverso la sua testirrìonianza e la Il 27/10/86, a Perugia, incontrando le claustrali prima di andare ad ASSiSi: ((HO voluto 'su"a'ìnter:es;ion'e-, Teresa-pué ispirare e sostenere questa Opera di grande iniziare questa giornata celebrando la santa Eucaristia per voi e con voi, che siete giunte an- che da ASSiSiì dove oggi rappresentanti deue Cììiese e comìu'ìioni cristiane e delle grandi re- im;ort;ìnza per lo sviluppo deue Chiese di recenìe fondazione. ligioni del mondo si troverarìrìo ìnsìeme per pregare per la pace. Una Messa per voi e con ""Pra "gio;a"ne carmeìitWna di Lisieux, quando medita sul senso dena sua voi, che - per riprendeì-e un'espressìone di santa Teresa del Barrìbino Gesù - avete per vo- vocazio"ne, ªscrive: WMalgrado la mia piccolezza, vorreì ìlluminare le arìime..., cazione 1"Amore e vivete "nel cuore deua Chiesa": questo cuore dal quale irraggia la luce ho"la"voca'zione di apostolo... Vorrei essere rnissionaria... fino ana consììrrìa- della verità, la forza del martirio, l'edificazione della pace nene coscienze, neue società, su tutta la terraìì (INS IX/2/86, 1247-1248). "zione'dei sec;li" (Ms B-3rº). La santa, per la quale "?"amore racchiudeva in E il '16/'11/97, ricordando la giornata dene claustrali: «íVenerdì prossimo, festa della Pre- ;'é"t'utt'e 'W"voca'zio";; (M;-B '3v') -chifflde continuamente la grazia di amare di sentazione di Maria Santissima al Tempio, ì-icorre l'annuale Gioì-nata "Pro Orantibus", cioè Dºio"p'er 'farl"amar;. A 'u'n fratello spirituale, futuro rrìissionario, ella confida per le Religiose dj clausura, le qua]i, nel silenzio e nel raccoglimento, si dedjcano in modo speciale alla preghiera. Invito tutti ad avere un particolare ricordo per queste nostre Sorel- le che - come scrìsse santa Teresa di Lisieux - scelgono di stare nel "cuore" della Chiesa, ed harìrìo bisogrìo di solidarietà spirituale e materialeìì (AOCD 42/97, 44-45). " Città del Vaticaììo, 4/03/88 (AOCD 33/88, 26-27; INS XI/l/88, 547-550; TR 88, 240). " La Paz, 10/05/88 (AOCD 33/88, 29; INS Xl/2/88, '1275-4284; TR 88, 542).

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con sempìicità la sua preghiera e il suo desiderio più profondo: "Prego per Alle religiose di clausura dell'Arnerica Latina tutte le arìime che le sararìno affidate... In paradîso desìdererò le stess':e 'col se che bramo quaggíù: amare Gesù e farlo amare" (LT 220, al rev.-Bellière). «

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(]OVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA Dl GESÙ BAMBINO con sempìicità la sua preghiera e il suo desiderio più profondo: "Prego per tutte le arìime che le sararìno affidate... In paradîso desìdererò le stess':e 'col Alle religiose di clausura dell'Arnerica Latina se che bramo quaggíù: amare Gesù e farlo amare" (LT 220, al rev.-Bellière). «

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO può diventare missionarío, se saprà offríre con Gesù al Padre le proprie cardine della mia vocazione... Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò sofferenze. La testimonianza dena vita cristiana è una predicazione silen- l'amore" (Ms B 3vº). zíosa, ma efficace, dena Parola di Dio. Gli uomirìi di oggi, che sembrano Queste parole deua Santa Carmelitana di Lisieux parlano dell'essenza indifferenti aua ricerca den'Assoluto, in realtà ne sentono ªil bisogrì:;-e soS dena vocazione di ciascuna dene Sue suore nel Carmelo: di ciascììrìa di voi. no attratti e colpiti dai santi che lo rivelano con la loro vita. La coopera- Per essere l'amore nel cuore della Chiesa siete venute tempo fa ad Oswiecím. zione spirituale an'opera missionaria deve soprattutto tendere ana' pro- C'è bisogno di spiegare come dovrebbe battere tanto proprio in que- mozione delle vocazioni missionarie. Per qììesto, mi rivolgo una volta an- sto luogo il cuore della Chiesa? Come tanto è necessario qui questo amo- cora aj gîovani e alle giovani del nostro tempo, per invitarli a ire "sì", se re con il quale Cristo ha amato l'uomo sino alla fine? Come esso è tanto il Signore li chiama a seguirlo con la vocazione missionaria»ì '7. necessario qui, dove per anni interi hanno infuriato l'odio e il disprezzo per l'uomo ammassando una raccolta di distruzione e morte tra gli uomi- Alle religiose nel monastero delle Carmelitane Scalze di Lodi ni appartenenti a tante nazioni% 19. r

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO può diventare missionarío, se saprà offríre con Gesù al Padre le proprie cardine della mia vocazione... Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò sofferenze. La testimonianza dena vita cristiana è una predicazione silen- l'amore" (Ms B 3vº). zíosa, ma efficace, dena Parola di Dio. Gli uomirìi di oggi, che sembrano Queste parole deua Santa Carmelitana di Lisieux parlano dell'essenza indifferenti aua ricerca den'Assoluto, in realtà ne sentono ªil bisogrì:;-e soS dena vocazione di ciascuna dene Sue suore nel Carmelo: di ciascììrìa di voi. no attratti e colpiti dai santi che lo rivelano con la loro vita. La coopera- Per essere l'amore nel cuore della Chiesa siete venute tempo fa ad Oswiecím. zione spirituale an'opera missionaria deve soprattutto tendere ana' pro- C'è bisogno di spiegare come dovrebbe battere tanto proprio in que- mozione delle vocazioni missionarie. Per qììesto, mi rivolgo una volta an- sto luogo il cuore della Chiesa? Come tanto è necessario qui questo amo- cora aj gîovani e alle giovani del nostro tempo, per invitarli a ire "sì", se re con il quale Cristo ha amato l'uomo sino alla fine? Come esso è tanto il Signore li chiama a seguirlo con la vocazione missionaria»ì '7. necessario qui, dove per anni interi hanno infuriato l'odio e il disprezzo per l'uomo ammassando una raccolta di distruzione e morte tra gli uomi- Alle religiose nel monastero delle Carmelitane Scalze di Lodi ni appartenenti a tante nazioni% 19. r

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INSEGNAMENTI SU TERESA DI GEStJ BAMBINO I rità che la Chiesa attribuisce alla preghiera e della fedeltà che essa vuole I che fa crescere in profondità e in estensione la Chiesa. La vita dí COrnu- sìa conservata ana risposta data da Gesù a Marta suna " 'parte migliore" nione, infatti, ««diventa un segno per il mondo e una forza attrattiva che scelta da Maria. conduce a credere in Cristo [...]. In tal modo la comunione si apre alla mis- Bisogna a questo punto ricordare che la risposta aua vocazione con- sione, si fa essa stessa míssione»», anzí "la comunione genera comunione e templativa comporta profondi sacrifici, in paraticolare -quello ':della"rÌ;un"ci'a si configtìra essenzialmente come comunione missìonaria". Nei fondatori a un'attività direttamente apostolica, che -specialm-ente og-gì s;m'bra 'co'sì e nelle fondatrici appare sempre vivo il senso della Chìesa, che si manife- connaturale ana maggioranza dei cristiani,-uomini e donne.-I-contempla sta nella loro partecipazione piena alla vita ecclesiale in tutte le sue di- tivi si dedícano al culto dell'Eterno, e "offrono a Dio un eccellente sacrifi- mensíoni e nena pronta obbedienza ai Pastorí, specialmente al Romano i Pontefice. In qì?ìesto orizzonte di amore verso la Santa Chiesa, "colonna e cio di lode" (Perfectae Caritatis, 7), in uno stato di oblazÌone-p'ers';n"ale'c:I l sì elevato da richíedere una vocazione speciale, che bis;gna v"erificar'e prim l sostegno della verità" (ffm 3,15), ben si comprendono la devozione di ma dell'ammissione o della professione'definitiva.' Francesco d'ASSiSi per "il Signor Papa", l'intraprendenza filiale di Cateri- E però da notare che anche gli Istituti contemplativi hanno nella Chie- na da Siena verso colui che ella chiama «dolce Cristo in terraì», l'obbe- sa una funzione apostolica. Infatti la preghiera è Wn-servi;io-alla-Chies'a"e dienza apostolica e il senùre cum Ecdesia di Ignazio di Loyola, la gioiosa alle anime. Essa produce "frutti abbond:;ntissimi di-s;ntitIà' "e'prO'gu'r"a al professione di fede di Teresa di Gesù: "Sono figlia della Chiesa". Si com- popolo di Dio "una misteriosa fecondità apostolica'(Pe;ectae-C'a;jt;tjs", 7) prende anche l'anelito di Teresa di Lísieììx: "Nel cuore della Chiesa, mia Di fatto si sa che i contemplativi pregano e viv';no pe;la 'Chre;a'e:p"e'sso' madre, io sarò l'amore". Siìnili testimonianze sono rappresentative della ottengono per il suo sostegno e ì'Ì suo progresso grazÌe e ;iuti-celest"i"ben piena comunione ecclesiale che santi e sante, fondatori e fondatrici, han- superiori a quem realizzati con l'azione. no condiviso in epoche e circostanze fra loro diverse e spesso molto diffi- A questo riguardo è bello concludere la presente catechesi col ricor- cili. Sono esempi aí quali le persorìe consacrate devono fare costante rife- do di Santa Teresa del Bambino Gesù, che c-on-ìa-s-u; pre

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INSEGNAMENTI SU TERESA DI GEStJ BAMBINO I rità che la Chiesa attribuisce alla preghiera e della fedeltà che essa vuole I che fa crescere in profondità e in estensione la Chiesa. La vita dí COrnu- sìa conservata ana risposta data da Gesù a Marta suna " 'parte migliore" nione, infatti, ««diventa un segno per il mondo e una forza attrattiva che scelta da Maria. conduce a credere in Cristo [...]. In tal modo la comunione si apre alla mis- Bisogna a questo punto ricordare che la risposta aua vocazione con- sione, si fa essa stessa míssione»», anzí "la comunione genera comunione e templativa comporta profondi sacrifici, in paraticolare -quello ':della"rÌ;un"ci'a si configtìra essenzialmente come comunione missìonaria". Nei fondatori a un'attività direttamente apostolica, che -specialm-ente og-gì s;m'bra 'co'sì e nelle fondatrici appare sempre vivo il senso della Chìesa, che si manife- connaturale ana maggioranza dei cristiani,-uomini e donne.-I-contempla sta nella loro partecipazione piena alla vita ecclesiale in tutte le sue di- tivi si dedícano al culto dell'Eterno, e "offrono a Dio un eccellente sacrifi- mensíoni e nena pronta obbedienza ai Pastorí, specialmente al Romano cio di lode" (Perfectae Caritatis, 7), in uno stato di oblazÌone-p'ers';n"ale'c:I i Pontefice. In qì?ìesto orizzonte di amore verso la Santa Chiesa, "colonna e sì elevato da richíedere una vocazione speciale, che bis;gna v"erificar'e prim l sostegno della verità" (ffm 3,15), ben si comprendono la devozione di ma dell'ammissione o della professione'definitiva.' l Francesco d'ASSiSi per "il Signor Papa", l'intraprendenza filiale di Cateri- E però da notare che anche gli Istituti contemplativi hanno nella Chie- na da Siena verso colui che ella chiama «dolce Cristo in terraì», l'obbe- sa una funzione apostolica. Infatti la preghiera è Wn-servi;io-alla-Chies'a"e dienza apostolica e il senùre cum Ecdesia di Ignazio di Loyola, la gioiosa alle anime. Essa produce "frutti abbond:;ntissimi di-s;ntitIà' "e'prO'gu'r"a al professione di fede di Teresa di Gesù: "Sono figlia della Chiesa". Si com- popolo di Dio "una misteriosa fecondità apostolica'(Pe;ectae-C'a;jt;tjs", 7) prende anche l'anelito di Teresa di Lísieììx: "Nel cuore della Chiesa, mia Di fatto si sa che i contemplativi pregano e viv';no pe;la 'Chre;a'e:p"e'sso' madre, io sarò l'amore". Siìnili testimonianze sono rappresentative della ottengono per il suo sostegno e ì'Ì suo progresso grazÌe e ;iuti-celest"i"ben piena comunione ecclesiale che santi e sante, fondatori e fondatrici, han- superiori a quem realizzati con l'azione. A questo riguardo è bello concludere la presente catechesi col ricor- no condiviso in epoche e circostanze fra loro diverse e spesso molto diffi- do di Santa Teresa del Bambino Gesù, che c-on-ìa-s-u; pre

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNÀMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO testimonianze di innumerevoLí anime sante, manifestano l'insopprimíbíle : L'esperienza della piccola Teresa rappresenta una via singolare di de- tensione missionaria, che distingue e qualifica la vita consacrata"ìì 22. dizione alla causa deu'evangelizzazione, che si radica nel carnmino di san- títà, presupposto índispensabile di ogni vocazione missionaria. Come rí- cordavo nell'Enciclica Redemptoris Missio, 'Tuniversale vocazione alla Asserrìblea Generale delle Ponùficie Opere Missionarie santità è strettamente collegata all'universale vocazione alla missione: tíCarissimi Fratelli e Sorelle, proseguíte in questo sforzo apostolico va- ogni fedele è chiamato aua santità e alla missione. Tale è stato il voto ar- lorizzando ogni apporto per l'opera delKevangelizzazione e p;esta;do sin- dente del Concilio nell'auspicare 'con la luce di Cristo, riflessa sul volto golare attenzione alla preghiera dei piccoli ed al contribu'to prezi-oso-Thi della Chiesa, di inuminare tutti gli uomini, annunziando il Vangelo ad ogni quanti soffrono. Il primo servizio che possiamo rendere alla diffusion-e-de5 creatura'. La spiritualità missionaria della Chiesa è un cammino verso la Regno di Dio, come l'esempio della vostra patrona S. Teresa-d-el-B-ambino santità" (Redemptoris Missio, 90))) 24. Gesù rende ben visibile, è la preghiera. Gesù ha chiesto-'di-pregare-Îrpa'l drone della messe, perché invii o-peraí nella sua messe'(cf.-Mt '9;',37). Ri'ce- Giornata Mìssionaria Mondiale viamo da lui la fede, come il dono più prezíoso. È dono che va'cu's'to-dito gelosamente e responsabilmente approfondito; dono che si CO-nSerVa-e ítEsemplare risposta alla universale chiamata alla responsabilità nel- cresce nella misura in cui viene condiviso e comunicato ai frateui».ì '! l'opera missionaria è queua data a suo tempo da santa Teresa del Bambi- no Gesù, di cui quest'anno commemoriamo il centeì'ìario della morte. La í«Quest'anno, in ricordo dena fondazione dell'Opera della Propagazio- vicenda e l'insegnamento di Teresa sottolineano il legame strettissimo che ne dena Fede, avete voluto tenere una speciale sessione pastoraÌ'e,-so-f;e;- esiste tra missione e contemplazione. Non può infatti esservi missione mandovi suua figura e sull'opera di due straordinarie do'nne-:-la "Óenerabi- senza una intensa vita di preghiera e di profonda comunione col Signore le Maria-Paolina Jaricot e la Patrona delle Missioni, Sa-nta Teresa-di-Ges'ù e col suo sacrificio sulla Croce. Bambino. [. , ,] Star seduti ai piedi del Maestro (cf. Lc 10,39) costitììisce senza dubbio Ualtra figura sulla quale voi avete voluto riflettere nel corso della vostra l'inizio di ogrìi attività autenticamente apostolica. Ma se questo è il punto di Assernblea è Santa Teresa del Bambino Gesù, proclamata'Parrona 'àene partenza, c'è poi tutto ì?ìrì camrrìino da percorrere, che ha le sue tappe ob- Missioni" dal mio venerato predecessore Papa Pio-XI-ÌÌ-14-dicemb;e 1927, bligate nel sacrificio e nena croce. Lincontro col Cristo "vivo" è anche in- e della qì?ìale celebriamo quest'arìrìo il centenario della morte-. Ìe'rìchÌ ch"raS contro col Crísto "assetato", con quel Cristo che, inchiodato aua Croce, gri- mata aua vita contemplativa, Teresa del Barrì?bino Gesù visse Ìn 6iena -sin- da attraverso i secoli la sua "sete" ardente di aniìne da salvare (cf. Gv 19,28). tonia con la realtà missionaria della Chiesa universale. Suo sommo-deside- E per saziare la sete di Dio-Amore, e ínsieme la nostra sete, altro mezzo rio era amare e fare amare il Signore, lavorando per la glorificazione dena non vi è che amare e lasciarsi amare. Arrìare, assimilando profondamente Chiesa e la salvezza delle anime, come affermavaºneua pregh'Ìer;in-cui-of- l'ardente desiderio di Cristo "che tutti gli uomini siano salvati" (lTm 2,4); la- fraiva se stessa quale vittima di olocausto all'amore-mi;ericor';oso.- sciarsi amare, permettendoGli di servirsi di noi secondo "le sue vie che non sono le nostre vie" (cf. Is 55,81 per far sì che hìtti gli uomini, sotto ogni cie- lo, possano a loro volta conoscerLo e raggiìu'ìgere la salvezza. 6. Certo, non tutti sono chiamati a partire per le ìnissioni: "Si è, infat- 2' 25/03/96 (AAS 88/96, 377-486; TR 96, 287-346). ti, missionari prima di tutto per ciò che si è, prima di esserlo per ciò che si A Javier, il 6/11/82, ai ìnissionari spagrìoli: írRispondendo alla chiarrìata dello Spirito at? dice o si fa" (Redemptoris missio, 23). Non è determinante il "dove", ma il vaverso la Chiesa, non diìnenticate cìò che nell'ordj?ne dei valori e dei mezzi OCCupa il primo "come". Si può essere autentici apostoli, e nel modo píù fecondo, anche tra posto: I"orazione e l'offerta dei vostri sacrifici. La fede e la salvezza sono urì dono di Dio che bi? sogrìa chiedere. An"orazione va ììnito lo sforzo e il sacrifi-cio per viv';;; Q'otidi:ì"naìn" "en"te'l"e"ªm'e'J le pareti domestiche, nel posto di lavoro, in un letto di ospedale, nella clau- raviglie den'aì'nore cristiano. Irì san Francesco S averio e irì santa Teresa di Ijsieux abbiamo due sura di un convento...: quel che conta è che il cuore brucí dí quella divina grandi i?ntercessoìi. Se santa Teresa. com"ella stessa-con'fidò-'al];sue-s:r:;l;, "ott"eììnÎe :r"ami"""; sarì Francesco Saverio la grazia di continuare a sp;gere dal -ci;l"o ìuìa piogg"a di'r:"s"e' :ì?ìl"l"'a t"'er'm ra, ed ha aiutato tanto la Chiesa nella sua attività? missionaria,-?-- -...,,...-----xìììúwsrììcììììlllJabpeLLd perché non dovremmo aspettar- ci alfflettantoaltrettanto dal santíìsarìto mìqqìrìrìo'r'na;ì»rrììssìonarìo?ìì (AOCD íb rìrn 27/82,a":?ìoa 58; so. INS 'rxxc- V/3/82, î 71Q 1168-1175; ìt»ù - - - - - TPì - -- 82,- - - 1306).? - - -' " C.iftàCittà del('IP:ì Vaticaììo, Vqt-ìr-nirs I'l/05/96 *îinr,íor (TR íTl) 96, ú(. 569).ccrìí " Città del Vaticano. '15/05/97 (AOCD 42/97, 30-3'l; OR '16/05/97; TR 97, 593).

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNÀMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO testimonianze di innumerevoLí anime sante, manifestano l'insopprimíbíle : L'esperienza della piccola Teresa rappresenta una via singolare di de- tensione missionaria, che distingue e qualifica la vita consacrata"ìì 22. dizione alla causa deu'evangelizzazione, che si radica nel carnmino di san- títà, presupposto índispensabile di ogni vocazione missionaria. Come rí- Asserrìblea Generale delle Ponùficie Opere Missionarie cordavo nell'Enciclica Redemptoris Missio, 'Tuniversale vocazione alla santità è strettamente collegata all'universale vocazione alla missione: tíCarissimi Fratelli e Sorelle, proseguíte in questo sforzo apostolico va- ogni fedele è chiamato aua santità e alla missione. Tale è stato il voto ar- lorizzando ogni apporto per l'opera delKevangelizzazione e p;esta;do sin- dente del Concilio nell'auspicare 'con la luce di Cristo, riflessa sul volto golare attenzione alla preghiera dei piccoli ed al contribu'to prezi-oso-Thi della Chiesa, di inuminare tutti gli uomini, annunziando il Vangelo ad ogni quanti soffrono. Il primo servizio che possiamo rendere alla diffusion-e-de5 Regno di Dio, come l'esempio della vostra patrona S. Teresa-d-el-B-ambino creatura'. La spiritualità missionaria della Chiesa è un cammino verso la Gesù rende ben visibile, è la preghiera. Gesù ha chiesto-'di-pregare-Îrpa'l santità" (Redemptoris Missio, 90))) 24. drone della messe, perché invii o-peraí nella sua messe'(cf.-Mt '9;',37). Ri'ce- viamo da lui la fede, come il dono più prezíoso. È dono che va'cu's'to-dito Giornata Mìssionaria Mondiale gelosamente e responsabilmente approfondito; dono che si CO-nSerVa-e ítEsemplare risposta alla universale chiamata alla responsabilità nel- cresce nella misura in cui viene condiviso e comunicato ai frateui».ì '! l'opera missionaria è queua data a suo tempo da santa Teresa del Bambi- no Gesù, di cui quest'anno commemoriamo il centeì'ìario della morte. La í«Quest'anno, in ricordo dena fondazione dell'Opera della Propagazio- vicenda e l'insegnamento di Teresa sottolineano il legame strettissimo che ne dena Fede, avete voluto tenere una speciale sessione pastoraÌ'e,-so-f;e;- esiste tra missione e contemplazione. Non può infatti esservi missione mandovi suua figura e sull'opera di due straordinarie do'nne-:-la "Óenerabi- senza una intensa vita di preghiera e di profonda comunione col Signore le Maria-Paolina Jaricot e la Patrona delle Missioni, Sa-nta Teresa-di-Ges'ù e col suo sacrificio sulla Croce. Bambino. [. , ,] Star seduti ai piedi del Maestro (cf. Lc 10,39) costitììisce senza dubbio Ualtra figura sulla quale voi avete voluto riflettere nel corso della vostra l'inizio di ogrìi attività autenticamente apostolica. Ma se questo è il punto di Assernblea è Santa Teresa del Bambino Gesù, proclamata'Parrona 'àene partenza, c'è poi tutto ì?ìrì camrrìino da percorrere, che ha le sue tappe ob- Missioni" dal mio venerato predecessore Papa Pio-XI-ÌÌ-14-dicemb;e 1927, bligate nel sacrificio e nena croce. Lincontro col Cristo "vivo" è anche in- e della qì?ìale celebriamo quest'arìrìo il centenario della morte-. Ìe'rìchÌ ch"raS contro col Crísto "assetato", con quel Cristo che, inchiodato aua Croce, gri- mata aua vita contemplativa, Teresa del Barrì?bino Gesù visse Ìn 6iena -sin- da attraverso i secoli la sua "sete" ardente di aniìne da salvare (cf. Gv 19,28). tonia con la realtà missionaria della Chiesa universale. Suo sommo-deside- E per saziare la sete di Dio-Amore, e ínsieme la nostra sete, altro mezzo rio era amare e fare amare il Signore, lavorando per la glorificazione dena non vi è che amare e lasciarsi amare. Arrìare, assimilando profondamente Chiesa e la salvezza delle anime, come affermavaºneua pregh'Ìer;in-cui-of- l'ardente desiderio di Cristo "che tutti gli uomini siano salvati" (lTm 2,4); la- fraiva se stessa quale vittima di olocausto all'amore-mi;ericor';oso.- sciarsi amare, permettendoGli di servirsi di noi secondo "le sue vie che non sono le nostre vie" (cf. Is 55,81 per far sì che hìtti gli uomini, sotto ogni cie- lo, possano a loro volta conoscerLo e raggiìu'ìgere la salvezza. 6. Certo, non tutti sono chiamati a partire per le ìnissioni: "Si è, infat- 2' 25/03/96 (AAS 88/96, 377-486; TR 96, 287-346). ti, missionari prima di tutto per ciò che si è, prima di esserlo per ciò che si A Javier, il 6/11/82, ai ìnissionari spagrìoli: írRispondendo alla chiarrìata dello Spirito at? vaverso la Chiesa, non diìnenticate cìò che nell'ordj?ne dei valori e dei mezzi OCCupa il primo dice o si fa" (Redemptoris missio, 23). Non è determinante il "dove", ma il posto: I"orazione e l'offerta dei vostri sacrifici. La fede e la salvezza sono urì dono di Dio che bi? "come". Si può essere autentici apostoli, e nel modo píù fecondo, anche tra sogrìa chiedere. An"orazione va ììnito lo sforzo e il sacrifi-cio per viv';;; Q'otidi:ì"naìn" "en"te'l"e"ªm'e'J le pareti domestiche, nel posto di lavoro, in un letto di ospedale, nella clau- raviglie den'aì'nore cristiano. Irì san Francesco S averio e irì santa Teresa di Ijsieux abbiamo due grandi i?ntercessoìi. Se santa Teresa. com"ella stessa-con'fidò-'al];sue-s:r:;l;, "ott"eììnÎe :r"ami"""; sura di un convento...: quel che conta è che il cuore brucí dí quella divina sarì Francesco Saverio la grazia di continuare a sp;gere dal -ci;l"o ìuìa piogg"a di'r:"s"e' :ì?ìl"l"'a t"'er'm ra, ed ha aiutato tanto la Chiesa nella sua attività missionaria, perché non dovremmo aspettar- ci altrettanto dal santíì mìqqìrìrìo'r'na;ì» íb rìrn a":?ìoa? so.-?-- 'rxxc- -...,,...-----xìììúwsrììcììììlllJabpeLLd î 71Q ìt»ù ------? - - -' ci alfflettanto" C.iftà ('IP:ìdal sarìto Vqt-ìr-nirs rrììssìonarìo?ìì *îinr,íor íTl)(AOCD ú(. ccrìí 27/82, 58; INS V/3/82, 1168-1175; TPì 82, 1306). " Città del Vaticaììo, I'l/05/96 (TR 96, 569). " Città del Vaticano. '15/05/97 (AOCD 42/97, 30-3'l; OR '16/05/97; TR 97, 593).

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMPìNTÍ SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

l carítà che - sola - può trasformare ín luce, fuoco e nuova vita per tutto il aveva ben íntuito santa Teresa di Lisieux, che ho voluto proclamare Dot- Corpo Mistico, fino ai confini della terra, non soltanto le soffere'nze fisÌ-che tore della Chiesa proprio come esperta della scientia amoris: "Capii che la e morali, ma anche la fatica stessa deua qì?ìotidianità»:i 25. Chiesa aveva un Cuore e che questo Cuore era acceso d'Amore. Capii che solo l'Amore faceva agire le membra della Chiesa [...] Capii che l'Amore l racchiudeva tutte le Vocazioní, che K Amore era tutto" (Ms B 3vº) ". Udienza generale ((LO Spirito Santo abita nella Chiesa non come un ospite che resti co- munque estraneo; ma come l'anima che trasforma la comurìità in "tempio Dottore della Chiesa santo di Dio" (lCor 3,17; cf. 6,19; Ef 2,21) e l'assimila continuamente a sé per mezzo del suo dono specií'îco che è la carità (cf. Rm 5,5; Gal 5,22). La carità L'annuncio alla Giornata Mondjale della Gioventù - insegrìa il Concilio Vaticano II neua costituzione dogmatica sulla Chiesa - 1. ((Al momento di concludere questa Giornata Mondiale in Francia, "dirige tuttii mezzi di santificazíone, dà loro forma e li conduceì al Ìoro- fine" desidero evocare la grande figura di santa Teresa di Lisieux, entrata nella (LG 42). La carità è il "cuore" del Corpo rrìistico di Cristo, come- leggiamo Vita cento anni fa. Questa giovane carmelitana fu interamente presa dal- nella bella pagirìa autobiografica di santa Teresa di Gesù Bambino:"Coml l'amore di Dio. Visse radicalmente l'offerta di se stessa in risposta an'A- presi che la Chiesa aveva un corpo, composto di varie merrìbra, e non man- more di Dio. Nella semplicità della vita quotidiana, seppe allo stesso tem- cava îl membro più nobile e più necessario. Compresi che la Chiesa aveìva po praticare l'amore fraterno. Imitando Gesù, accettò di sedersi "alla ta- un cuore, un cuore ardente d'Amore. Capii che solo l'Amore spingeva an'a- vola deí peccatoì-í", suoi "fratelli", perché essi fossero purificati dall'amo- zione le membra della Chiesa e che, spento questo Amore, gli apostoli-non re, giacché era animata dau'ardente desiderio di vedere tutti gli uomini avrebbero più arìnunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero piªù versato il "rischiarati dalla luminosa fiamma della fede" (cf. Ms C 6rº). Teresa ha co- loro sarìgue (. . .). Compresi che l',í'ímore abbracciava in sé tutte'Ìe vocazionÌ,- nosciuto la sofferenza nel corpo e la prova nellla fede. Ma è rimasta fedele che l'Axrìore era tutto, che si estendeva a tutti i tempi e a tutti i luogl'ìi (. . .-) in perché, nella sua grande intelligenza spirituale, sapeva che Dio è giusto e una parola, che l'Arnore è eterno" (Ms B 3vo)ì:í 26. misericordioso; comprendeva che l'amore è rìcevuto da Dio piuttosto che donato dall'uomo. Fino al termine della notte, fissò la sua speranza in Ge- Lettera apostolica ((NOVO millennio ineunteìì sù, il Servo sofferente che ha offerto la sua vita per molti (cf. Is 53,12). 2. Il libro dei Vangeli non lasciava mai Teresa (cf. LT 193). Ne penetrò r«Tante cose, anche nel nuovo secolo, saranno necessarie per il cam- íl messaggio con straordinaria sìcurezza di giudizio. Comprende che nel- mino storico deua Chiesa; ma se ìnancherà la carità (agape:), tutto sarà inu- la vita di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, "misericordia e verìtà si in- tile. È lo stesso apostolo Paolo a ricordarcelo nell'inno allaªcaritìì: s;-anche contrano" (Sal 85j'l). In pochi anní percorse "una corsa da gigante" (Ms parlassiì'no le lingue degli uomini e degli angeli, e avessimo una fede =da A 44vº'). Scoprì che la sua vocazione era queua di essere nel cuore deua trasportare le montagne", ma poi mancassimo della carità, tutto sarebbe Chiesa l'amore stesso. Teresa, umile e povera, traccia la "piccola via" dei "nulla" (cf. 1 Cor 13,2). La carità è dawero íl "cuore" della Chiesa-, come fanciulli che si abbandonano al Padre con una "audace fiducia". Centro del í suo messaggio, il suo atteggiamento spirituale è proposto a tutti i fedeli. .L'insegnamento di Teresa, vera scienza dell'amore, è ?"espressione lumi- nosa della sua conoscenza del mistero di Cristo e della sua esperienza per- "" Città del Vaticano, î8/05/97 (AOCD 42/91 31-32; TR 97, 535). sonale della grazìa; ella aiuta gli uomini e le donne di oggi, e aiuterà quel- 2G L"8/07/98 (TR 98, 722-723). li di domani, a meglio percepire i doni di Dio e a diffondere la Buona No- Alle Superiore Generali, il 18/05/95: ííintuizione dj Santa Teresa di Ijsieux, che con il veua del suo Amore infinito. suo genio relig'oso e la sua santità ha portato una ventata di autent;ca spiri'aì';li'tà-n-el Ven: tesimo secolo, vale anche per voi, Superiore Generali, e per tutte le persone consacrJe: "Compresi che l'Arnore racchiudeva t'utte le vocaziorìi,ª ch; l;Am-ore er"a-tutto,-che'aÍÍ'brach ciava tutti i tempi e tutti i luoghi; in una parola, che l'Amore è eterno !' (M-s -B 'Îvo)-. -Ecco,- ca- rìssìrrìe So5elle, ].a cììiave della vostra vocazione è l'Amore teologale Sempre'più ;;d;nt;, sempresemnrp'nnì più convirìto!ì»rnnlllrìtrsl'!S (AOCD (àrsr'rì 40/95, dn/OÉ 7: 7. INS TkT( XVIII/1/95, srlTTlllA 1325;Ir,r A-,-,r- TR-95-, -F, ,.,589)-. -... " Del 6/O'l/m, n. 42 (AAS 93/O'l, 266-309).

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMPìNTÍ SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

l carítà che - sola - può trasformare ín luce, fuoco e nuova vita per tutto il aveva ben íntuito santa Teresa di Lisieux, che ho voluto proclamare Dot- Corpo Mistico, fino ai confini della terra, non soltanto le soffere'nze fisÌ-che tore della Chiesa proprio come esperta della scientia amoris: "Capii che la e morali, ma anche la fatica stessa deua qì?ìotidianità»:i 25. Chiesa aveva un Cuore e che questo Cuore era acceso d'Amore. Capii che solo l'Amore faceva agire le membra della Chiesa [...] Capii che l'Amore Udienza generale racchiudeva tutte le Vocazioní, che K Amore era tutto" (Ms B 3vº) ". l ((LO Spirito Santo abita nella Chiesa non come un ospite che resti co- munque estraneo; ma come l'anima che trasforma la comurìità in "tempio Dottore della Chiesa santo di Dio" (lCor 3,17; cf. 6,19; Ef 2,21) e l'assimila continuamente a sé per mezzo del suo dono specií'îco che è la carità (cf. Rm 5,5; Gal 5,22). La carità L'annuncio alla Giornata Mondjale della Gioventù - insegrìa il Concilio Vaticano II neua costituzione dogmatica sulla Chiesa - "dirige tuttii mezzi di santificazíone, dà loro forma e li conduceì al Ìoro- fine" 1. ((Al momento di concludere questa Giornata Mondiale in Francia, (LG 42). La carità è il "cuore" del Corpo rrìistico di Cristo, come- leggiamo desidero evocare la grande figura di santa Teresa di Lisieux, entrata nella nella bella pagirìa autobiografica di santa Teresa di Gesù Bambino:"Coml Vita cento anni fa. Questa giovane carmelitana fu interamente presa dal- presi che la Chiesa aveva un corpo, composto di varie merrìbra, e non man- l'amore di Dio. Visse radicalmente l'offerta di se stessa in risposta an'A- cava îl membro più nobile e più necessario. Compresi che la Chiesa aveìva more di Dio. Nella semplicità della vita quotidiana, seppe allo stesso tem- un cuore, un cuore ardente d'Amore. Capii che solo l'Amore spingeva an'a- po praticare l'amore fraterno. Imitando Gesù, accettò di sedersi "alla ta- zione le membra della Chiesa e che, spento questo Amore, gli apostoli-non vola deí peccatoì-í", suoi "fratelli", perché essi fossero purificati dall'amo- avrebbero più arìnunziato il Vangelo, i martiri non avrebbero piªù versato il re, giacché era animata dau'ardente desiderio di vedere tutti gli uomini loro sarìgue (. . .). Compresi che l',í'ímore abbracciava in sé tutte'Ìe vocazionÌ,- "rischiarati dalla luminosa fiamma della fede" (cf. Ms C 6rº). Teresa ha co- che l'Axrìore era tutto, che si estendeva a tutti i tempi e a tutti i luogl'ìi (. . .-) in nosciuto la sofferenza nel corpo e la prova nellla fede. Ma è rimasta fedele una parola, che l'Arnore è eterno" (Ms B 3vo)ì:í 26. perché, nella sua grande intelligenza spirituale, sapeva che Dio è giusto e misericordioso; comprendeva che l'amore è rìcevuto da Dio piuttosto che Lettera apostolica ((NOVO millennio ineunteìì donato dall'uomo. Fino al termine della notte, fissò la sua speranza in Ge- sù, il Servo sofferente che ha offerto la sua vita per molti (cf. Is 53,12). r«Tante cose, anche nel nuovo secolo, saranno necessarie per il cam- 2. Il libro dei Vangeli non lasciava mai Teresa (cf. LT 193). Ne penetrò mino storico deua Chiesa; ma se ìnancherà la carità (agape:), tutto sarà inu- íl messaggio con straordinaria sìcurezza di giudizio. Comprende che nel- tile. È lo stesso apostolo Paolo a ricordarcelo nell'inno allaªcaritìì: s;-anche la vita di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, "misericordia e verìtà si in- parlassiì'no le lingue degli uomini e degli angeli, e avessimo una fede =da contrano" (Sal 85j'l). In pochi anní percorse "una corsa da gigante" (Ms trasportare le montagne", ma poi mancassimo della carità, tutto sarebbe A 44vº'). Scoprì che la sua vocazione era queua di essere nel cuore deua "nulla" (cf. 1 Cor 13,2). La carità è dawero íl "cuore" della Chiesa-, come Chiesa l'amore stesso. Teresa, umile e povera, traccia la "piccola via" dei fanciulli che si abbandonano al Padre con una "audace fiducia". Centro del í suo messaggio, il suo atteggiamento spirituale è proposto a tutti i fedeli. .L'insegnamento di Teresa, vera scienza dell'amore, è ?"espressione lumi- nosa della sua conoscenza del mistero di Cristo e della sua esperienza per- "" Città del Vaticano, î8/05/97 (AOCD 42/91 31-32; TR 97, 535). sonale della grazìa; ella aiuta gli uomini e le donne di oggi, e aiuterà quel- 2G L"8/07/98 (TR 98, 722-723). Alle Superiore Generali, il 18/05/95: ííintuizione dj Santa Teresa di Ijsieux, che con il li di domani, a meglio percepire i doni di Dio e a diffondere la Buona No- suo genio relig'oso e la sua santità ha portato una ventata di autent;ca spiri'aì';li'tà-n-el Ven: veua del suo Amore infinito. tesimo secolo, vale anche per voi, Superiore Generali, e per tutte le persone consacrJe: "Compresi che l'Arnore racchiudeva t'utte le vocaziorìi,ª ch; l;Am-ore er"a-tutto,-che'aÍÍ'brach ciava tutti i tempi e tutti i luoghi; in una parola, che l'Amore è eterno !' (M-s -B 'Îvo)-. -Ecco,- ca- rìssìrrìe So5elle, ].a cììiave della vostra vocazione è l'Amore teologale Sempre'più ;;d;nt;, semnrp'nnì rnnlllrìtrsl'!S (àrsr'rì dn/OÉ 7. TkT( srlTTlllA Ir,r A-,-,r- -F, ,., -... sempre più convirìto!ì» (AOCD 40/95, 7: INS XVIII/1/95, 1325; TR-95-, 589)-. " Del 6/O'l/m, n. 42 (AAS 93/O'l, 266-309).

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INSEGNÀMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO GIOVANNI PAOLO II

3. Carmelitana e apostola, maestra di sapienza spirituale per numero- l La Lettera apostolìca ttDivinì amorìs scientìaìì se persone consacrate o laiche, patrona delle missioni, santa Teresa occu- 1. ttLa scienza dell'amore divino, che il Padre .dèlle misericordi.e effonde pa un posto di prim'ordine nella Chiesa. La sua eminente dottrina merita ì'nediante-Gesù Cristo nello Spirito Santo, è un dono, concesso ai piccoli e di essere riconosciuta fra le più feconde. Rispondendo a numerose richie- ste e dopo attenti studi, ho la gioia di annunciare che, la domenica delle 'agli"urnili, -p;ché conoscano -e pffl??ªmlnol+ l+se,grlel'? Qdnel, î"ìt:"Q'20n, tnnasrcponshtìpnai dotti(ItJ Lll eI- Clìai sapienti;-5CLyìs-ì---/ per ì- -- questo-1- - - - - Gesù-' ha? ª esultato" - - ats -14 neno oo? Spirito'Illî+ 44 QC,-"X,ìSanto, renden.r?;rs;ct-t missioni, il 19 ottobre 1997, nena Basilica di San Pìetro in Roma, io pro- doaO lodeìuue. al aì Padre, x auu g,che yììw così == ha ---. disposto -1- . - ? ?(cf. Lc 10,24-22;. Mt 11,25-26). Gioìsce clamerò santa Teresa del Bambin Gesù e del Santo Volto Dottore della pure la Madre Chiesa nel costatare come, lungo il corso dena storia, il Si? Chiesa. Ho voluto darne qui il solenne annuncio, perché il messaggio di - ª ' ª "--i:-:ì: ,ì-,:ì.;+-ìrìArìicììn;plem.rìeì gnOre continui a rivelarsi- " ai piccoli' ª e - agli-- - -umili, -'l'a-l-----Pú'rìrli+àrlinìn"íl(:nr abilitando i suoì elettì, per santa Teresa, giovane santa così presente nel nostro tempo, è particolar- meZZOIl'ìCLJÀJllCllu-ìyìììyw dello Spirito che--- - "scruta.--- --. ?, ogni cosa,, anche le profondità di Dio" (lCor mente adatto a voi giovani: alla scuola del Vangelo, ella vi apre il cammi- 2,10),41U), a pdlparlare ìaì c deue úcmw cose ysì.?ì "che - -- Dio +? ci- ??ha donato..., non con urì linguaggio no della maturità cristiana; vi chiama ad una infinita generosìtà; vi invita suggerito dalla sapienza umana, ma insegrìatoª - - - --i-.-. w.-.ndauo - Spirito,cvsìúì*rì esprimendoocrsrìì'npnrlrì ad essere nel "cuore" dena Chiesa ì discepoli e i testimoni ardenti della ca- cose spirituali in terrrìini" ' spirituali"= -ªîirì?---ìsaìiìa-ì:Íi"(';C-o';-2,Ì2.-13). (lCor 2,'12.13J. ì-íììúc+úniúrlnìíì!";nìn- In In quesîo questo mouo modo ìu lo ,:ìpìì Spiri- ì- rità di Cristo. to Santo guìda la Chiesa verso la verità tutta intera, la provvede di diversi Invochiamo santa Teresa, affinché conduca gli uomini e le donne di questo tempo sul cammino della Verità e deua Vita! Con Teresa, rivolgia- moci alla Vergine Maria, che ella ha lodato e pregato nel corso della vita con filiale fîduciaì'ì 2í'. nenedena(:hîesaeaeuìn-íìaiuía,aìììupìibv,,,,...... ?..--.-???. dellla Chiesa e den"ìn'nanità," ' affinché"-'-'-- - --1- costitììisca ---- "rsìrrrslo motivo srì:>" di sapienza chp, è IlnªallìenìiCa e beatitudine ìeOlOg'a per tut- ti. CosìCosi haha fattoratto santasama Teresa iei esa diuì Lisieux, ì-ì.:,ìc..,,= ' con"--= ,,... la -.. sua --i-+..-.,,+aìviccimp.qnimelabenezza.. ,?? "pìccola ? ? via" che è urìªautentica teolog'a deu'amore.deu'amOre. QuestaQues'Ua giovane- -"glovane ª " -' COme - (:uííìe- '- "'- voi vuíª-I1 è criuscita -í ìúo,.,,---'h'n'liri'í'i a . trasmettere.- ...----?-? dpll'infanZla ? a ? tantissime evanCíelìcaì anime la benezzaden"lnìl- della confidenzaCOnMenZa e e deìl"abbandono "ueu aììuaììyuìììì------+---,,,,,,i+úrnmììniíìnpfraternaeservizioalpros- in .. Dio, ,.,.. della*'*+ ..----,? semplicità ? deu'infanzia evangelica, den"inti- ª" Parigi, 24/08/97, au"Angelus, concludendo la Giornata Mond?iale dena Gioventù mità conCOn u iì :bìgnore Signore ua da cuî cui bì,)îìì sgorgano Haìw- - ª spontaneamente ,F,....-.----?--??-- --: -.-g.aîy.,ì+,comrícgranrní'?ìa'mataDotto comunione fraterna e servizio al pros (AOCD 42/97, 33-34; TR 97, 844). sirno.SlJ'nO. La La piccola plCCOla grande gl" anue Teresa lel C6adi' - Gesù----'- Lll ùº Bambino ------!- "* ? --l--í-ìe ??? del Volto Ar-ì rnnrp" Santo hasarà sa'OllìO proclamata ìndicare, Dotto- in n papa lo ribadisce il 27/08/97 durante l'Udienza generale: ((Al tern'ìine deua grande re deuadena Chiesa(?:hìesa proprio proprìo per pei questo: que:ììu; "perché yclLl.,' con ,,..------rs:-.ìacr;orcìt-rrìv:aredaM.Oue- la- ----?,??? "teologia del cuore" ha saputo indicare, in Concelebrazione, durante la preghiera deu"Aììgelus, h o avuto la gioia di anniuìciare la pros- termini aCCeSSfflluaccessibili a atutti, mm, una uua strada :5Ll aiîa sicura s>ì,.... per . cercare,- ..- -- - Dio? ? e lasciarsi trovare da M. Que- sima proclamazione di santa Teresa di Ijsieux Dottore della Chiesa. Giovane anch'essa co- staS'la èe ancheanche l'esperienzar eSperlenZa diui tarìtiLdllLì ' vostri VUhrì "fratelli ì -----"--lî -- --- e soreue- ..--"-ìº .-- ??? del--; ,?passato--+iìirqmpntpanostolicadellí ??? e del presente.? Essì harì? me i paìtecipanti aua Giornata Mondiale, Teresa ha compreso in modo mirabile ?"annuncio nO saputo incarnare,1nCarnare, nel -nel silenzio sììeììzau= e ---- nel c---ì:---:. nascondimento, ììcì ììú,,,,..------??, .,,,,;+.; rlplìg ?"anima ? n?ìQnnR? ? tipicamente, consacrata apostolica di unire della sconvolgente dell'amore di Dio, ricevuto come dono e vissuto con ?"umile fiducia e la sem- vitavìta religiosa,reìlgìOSa, in IíI partìcolare pai ubuiai- 'cquella q,.ì,.., straordìnarìa -'-"'-..- ++ ----Tì;-rrnìl'aì'arlíìTl-'d(-!ììaCarlìaVerSOlpOVe------? capacità ? -í dema persona? consacrata di unire ?"intensità denadeua contemplazionecontempiaziuue et: deu'amoreucu am,ìì .per P,. Dio... -.-- coì-ì - -? l'ardore ?? dena carità verso i pove- plicità dei piccoli che, in Gesù Cristo, si affidano totalmente al Pad?re. E ne è divenuta mae- rì e ì bìsognosi, verso quel?li""' cheº- - "il --ª-mondo -- - spesso- - - ùmararíìnp emargina P e rifiutaììrifiutaìì (AOCD[AOCD 42/97,42/97, 35-36; 35-36; stra autorevole per il presente e per il futuro della Chiesa>í (AOCD 42/97, 34-35; TR 97, 850). T" R 97, a'lO'll:-cf.'AOCD 42/97, 36-37; TR 97, 1021). Nen"iììcontro con le claustrali a Bologna il 28/09/97: ««La vostra vita, che con la sua se- "A'.C".R.,ªil-18/10":'97:ª tíQualghe g'orno fa abbiamo ricordato San Fran- parazione dal mondo espressa in modo concreto ed efficace, proclama il primato di Dio, co- AgliAgn adeì-entiaaeì-enu (leudeu'A.C.R.., m.y.xs., ìì IL}, Illlí , ...... ,---?--? a- stituisce un richiamo costante aua preìninenza deua contemplazione suu"azione, di ciÒ che cesco daAssìsì,d'Assisi, Patrono ratrono d'ltaliau ìiaììa' eì- deu"Azione ucu- " r-.ì..,..,ª" '--- '..-..?.---Cattolica - --ª- - -???- Italiana.---I ?? - (a=nítn Che maestro nntn p dì veneraìo vìta evange- nel è eterno su ciò che è temporaneo. Essa si propone, di conseguenza, come urìa raffigurazìo- licalìca e Cheche concretoCOnCretO modello rnOaellO di ulapostolo apuotvìîì di u-Cristo -- -,.. è . questo,--..-.. ,? grande ? ?. Santo, noto e venerato nel ne ed una anticipazione dena meta verso cììi camrììirìa la comììrìità ecc}esìale: la futura rica- mondoílOndO IlnìerO!interoi Accanto ACCanlO a aluì, lul, che cììì? ha ììa lasciato ìú.>v---, tutto ...-. ,per -- -??? amore del Signore,. vorrei quest'oggi pitolazioììe di tutte le cose ìrì Cristo. Quanto tutto ciÒ sia vero, è testiìnoniato in modo si- presentarvipreSentarVl ììn'ììn'altra alKi'd Santa,-:??aìtra, ªmorta ªìììuì -:----ì--.=.n,++r,î..?hpììqChiesa.CertamenteJapic- L(l a -soli - - -ventiquattro . ..--.-,----- ? ????aì'ìni, , esattamente cento anrìì fa: Santa gnificativo dall"esempio di santa aI'eresa di Lisìeux, della quale rìcordiamo quest'anno il pri- Teresal'ereSa(:llueSllbauìx:ìì+uu,cììcyvììì di Gesù Barrìbìno, che- domani ' proclamerò ---ì------?-º -Ìll Dottore ª???. '-'nì A deua ì- - - Chiesa.--i-'na rli Certamente, pìíh-:>tP ln Carlne'la pic? mo centenaì-io dena morte, e che i] prossimo 19 ottobre avì-Ò la gioia di proclamare Dotto- cola Teresa'ì'ereSa sarebbeSareDDe Stata braca un'ottima -uu vyrììì,.-" ragazza . .,..-- ---dell'ACR!- ? - ---? ?r ---"- Ahneno - - - - ìl S7anru-'Irs?prima di entrare VrìllP e!;Eere in Carme- tutta re deua Chiesa. La sua breve esistenza, trascorsa nel nascondimento, continua a parlarci del lo.10. EraEra pìenapiena al di VlLauca, vitalità, uìdi ìcúcfede L e., di,....?..?.--.?.???? entusiasmo-- -"---- per' ì-- ---? Gesù - k-r--ío e per. pcich-'rrzq il Vangelo. fìl Voue tu'lta essereconsunnata tutta fascino deua ricerca di Dio e dena benezza dena completa doììazione di sé al suo amore. Nel- didì DioL)ìo e e scelse sceise di aìdiventare uivt-ììraìí- suora oúwìc, carmelitana.' " -,....---- " . La??---- sua -ì-ì breve-=.-ì, ;.t.vr,esistenza T4ì-@Q2 fu tutta rì lìaconsumata lasciato la sua sete ardente di cooperare au'opera dena redenzione ella si domandava, come sapete, dan"amore perper IclOuoIddio e e dal aai desiderioaesiueiiu-" - '-"'= uìdi -farlolalllJ - - -....-.aì'naì-e -; -.- - ...- - dal a;----???? fìrlììriqmondo irìtero.ìn nin. Teresa Lel la ci Clmanna- lìa lasciato quale fosse la sua specifica missione nena Chiesa. Nessuna scelta la soddisfaceva appieno, comeCOrne teStamentO teSîarÍlenll) la ìii via vìa semplice bcììììyì=ì e - sicura- - -....- dell'amore - -- -?? ? ,pìeno dì fiducia m Dìo. Leìpiccoli", la chiama? cioè fino al giorrìo in cui, iuììrrìinata interiormente, comprese che la Chiesa aveva un cuore, e che Va la "piccola via'.', perché è aperta a coloro che, come dice Gesù, saì'ìrìo farsi "piccoli", cioè questo cuore bruciava d'amore: "Nel cuore della Chiesa, mia madre - ena decìse allora - io urnilìurnîli e semplicì.SempllCl. E D ìnfattì 1nlaLL.l la vìa Id ' deiVLa " fiducìoso úcxª ì.,,,.... ------: abbandono ------.:I...-.,.,+,, ???? nelle ìa sìrsctv-:> mani di Dio, np?rsíìnalità contando divenen- più su sarò l'amore"ìì (AOCD 42/97, 35; TR 97, 965-966). di Lui che Suuesune proprieproprìe forze.iui ze. Anchemììpììc voi,v ,,., ragazzi, . .,.?.., .? sviluppate .??,,? ? la vostra personalità? divenen? Ai giovani religiosi e religiose, U 1/10/97: r«Carissimi, quanta ricchezza spìrituale c"è do fortì e maturi, ma fate in modo che il vostro cuore resti umile, puro, "piccolo" di fronte a nena vostra storia, quale eredità preziosa è affidata alle vostre mani. Ma ricordatelo: tutto DioDìo e SempreSernpre prontoprOlltO ad aa amare anlai'e i fratelli:l 1l artau. solo ovì così - - ---si entra.- ---- nel- ---- Regno -, dei cieli, dove il più ciò è stato dato non solo per la vostra perfezione, ma perché sia da voi posto a disposizio- grande è il più piccolo, e il più irrìportante è il servo di tuttiìì (AOCD 42/97, 38; TR 97, lO74'l l'l5 114

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNÀMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

3. Carmelitana e apostola, maestra di sapienza spirituale per numero- se persone consacrate o laiche, patrona delle missioni, santa Teresa occu- l La Lettera apostolìca ttDivinì amorìs scientìaìì pa un posto di prim'ordine nella Chiesa. La sua eminente dottrina merita 1. ttLa scienza dell'amore divino, che il Padre .dèlle misericordi.e effonde di essere riconosciuta fra le più feconde. Rispondendo a numerose richie- ì'nediante-Gesù Cristo nello Spirito Santo, è un dono, concesso ai piccoli e ste e dopo attenti studi, ho la gioia di annunciare che, la domenica delle 'agli"urnili, -p;ché conoscano -e pffl??ªmlnol+ l+se,grlel'? Qdnel, î"ìt:"Q'20n, tnnasrcponshtìpnai missioni, il 19 ottobre 1997, nena Basilica di San Pìetro in Roma, io pro- (ItJdotti Lll eI- Clìai sapienti;-5CLyìs-ì---/ per ì- -- questo-1- - - - - Gesù ha esultato neno Spirito Santo, renden. clamerò santa Teresa del Bambin Gesù e del Santo Volto Dottore della - -' ? ª " - - ats -14 oo? 'Illî+ 44 QC,-"X,ì r?;rs;ct-t aOdo lodeìuue. al aì Padre, x auu g,che yììw così == ha ---. disposto -1- . - ? ?(cf. Lc 10,24-22; Mt 11,25-26). Gioìsce Chiesa. Ho voluto darne qui il solenne annuncio, perché il messaggio di pure la Madre Chiesa nel costatare come, lungo. il corso dena storia, il Si? santa Teresa, giovane santa così presente nel nostro tempo, è particolar- gnOre continui a rivelarsi- ª ' aiª "--i:-:ì:piccoli e agli,ì-,:ì.;+-ìrìArìicììn;plem.rìeì umili, abilitando i suoì elettì, per - " ' ª ------'l'a-l-----Pú'rìrli+àrlinìn"íl(:nr mente adatto a voi giovani: alla scuola del Vangelo, ella vi apre il cammi- meZZOIl'ìCLJÀJllCllu-ìyìììyw dello Spirito che--- - "scruta.--- --. ?, ogni cosa, anche le profondità di Dio" (lCor , no della maturità cristiana; vi chiama ad una infinita generosìtà; vi invita 41U),2,10), a pdlparlare ìaì c deue úcmw cose ysì.?ì "che - -- Dio +? ci- ??ha donato..., non con urì linguaggio ad essere nel "cuore" dena Chiesa ì discepoli e i testimoni ardenti della ca- suggerito dalla sapienza umana, ma insegrìatoª - - - --i-.-. w.-.ndauo - Spirito,cvsìúì*rì esprimendoocrsrìì'npnrlrì rità di Cristo. cose spirituali in terrrìini" 'spirituali" = -ªîirì?---ìsaìiìa-ì:Íi"(';C-o';-2,Ì2.-13). (lCor 2,'12.13J. ì-íììúc+úniúrlnìíì!";nìn- In In quesîo questo mouo modo ìu lo ,:ìpìì Spiri- ì- Invochiamo santa Teresa, affinché conduca gli uomini e le donne di to Santo guìda la Chiesa verso la verità tutta intera, la provvede di diversi questo tempo sul cammino della Verità e deua Vita! Con Teresa, rivolgia- moci alla Vergine Maria, che ella ha lodato e pregato nel corso della vita con filiale fîduciaì'ì 2í'.

nedena(:hîesaeaeuìn-íìaiuía,aìììupìibv,,,,...... ?..--.-???.ne dellla Chiesa e den"ìn'nanità, affinché costitììisca motivo di sapienza e beatitudine per tut- " ' "-'-'-- - --1- ---- "rsìrrrslo srì:>" chp, è IlnªallìenìiCa ìeOlOg'a ti. CosìCosi haha fattoratto santasama Teresa iei esa diuì Lisieux, ì-ì.:,ìc..,, con ,,... la .. sua .. ,?? "pìccola ? ? via" che è urìªautentica teolog'a = ' "--= - --i-+..-.,,+aìviccimp.qnimelabenezza deu'amOre.deu'amore. QuestaQues'Ua giovane- -"glovane ª " -' COme - (:uííìe- '- "'- voi vuíª-I1 è criuscita -í ìúo,.,,---'h'n'liri'í'i a . trasmettere.- ...----?-? dpll'infanZla ? a ? tantissime evanCíelìcaì anime la benezzaden"lnìl- ª" Parigi, 24/08/97, au"Angelus, concludendo la Giornata Mond?iale dena Gioventù della confidenzaCOnMenZa e e deìl"abbandono "ueu aììuaììyuìììì in .. Dio, ,.,.. della*'*+ ..----,? semplicità ? deu'infanzia evangelica, den"inti- (AOCD 42/97, 33-34; TR 97, 844). mità con u :bìgnore ua cuî bì,)îìì Haìw------+---,,,,,,i+úrnmììniíìnpfraternaeservizioalpros- ,F,....-.----?--?? mità COn iì Signore da cui sgorgano- - ª spontaneamente -- --: -.-g.aîy.,ì+,comrícgranrní'?ìa'mataDotto comunione fraterna e servizio al pros n papa lo ribadisce il 27/08/97 durante l'Udienza generale: ((Al tern'ìine deua grande SlJ'nO.sirno. La La piccola plCCOla grande gl" anue Teresa lel C6adi' - Gesù----'- Lll ùº Bambino ------!- "* ? --l--í-ì e??? del Volto Ar-ì rnnrp" Santo hasarà sa'OllìO proclamata ìndicare, Dotto- in Concelebrazione, durante la preghiera deu"Aììgelus, h o avuto la gioia di anniuìciare la pros- re deuadena Chiesa(?:hìesa proprio proprìo per pei questo: que:ììu; "perché yclLl.,' con ,,.. la- ----?,??? "teologia del cuore" ha saputo indicare, in sima proclamazione di santa Teresa di Ijsieux Dottore della Chiesa. Giovane anch'essa co- termini aCCeSSfflluaccessibili a atutti, mm, una uua strada :5Ll aiîa sicura s>ì,.... per------rs:-.ìacr;orcìt-rrìv:aredaM.Oue- . cercare,- ..- -- - Dio? ? e lasciarsi trovare da M. Que- S'lasta èe ancheanche l'esperienzar eSperlenZa diui tarìtiLdllLì vostri VUhrì fratelli ì lî -- --- e soreue- ..- .-- ??? del ,?passato ??? e del presente. Essì harì? me i paìtecipanti aua Giornata Mondiale, Teresa ha compreso in modo mirabile ?"annuncio ' " -----"-- -"-ìº --; --+iìirqmpntpanostolicadellí? sconvolgente dell'amore di Dio, ricevuto come dono e vissuto con ?"umile fiducia e la sem- nO saputo incarnare,1nCarnare, nel -nel silenzio sììeììzau= e ---- nel c---ì:---:. nascondimento, ììcì ììú,,,,..------??, .,,,,;+.; rlplìg ?"anima ? n?ìQnnR? ? tipicamente, consacrata apostolica di unire della vìtavita religiosa,reìlgìOSa, in IíI partìcolare pai ubuiai cquella q,.ì,.., straordìnarìa ..- ++ ------? capacità ? -í dema persona consacrata di unire plicità dei piccoli che, in Gesù Cristo, si affidano totalmente al Pad?re. E ne è divenuta mae- - ' -'-"'- ----Tì;-rrnìl'aì'arlíìTl-'d(-!ììaCarlìaVerSOlpOVe-? stra autorevole per il presente e per il futuro della Chiesa>í (AOCD 42/97, 34-35; TR 97, 850). ?"intensità denadeua contemplazionecontempiaziuue""' º- - e"t: deu'amore--ª-ucu -- am,ìì - - - .-per P,.ùmararíìnp Dio... -.-- coì-ì - -? l'ardoreP ?? rifiutaìì dena [AOCD carità 42/97, verso i35-36; pove- Nen"iììcontro con le claustrali a Bologna il 28/09/97: ««La vostra vita, che con la sua se- rì e ì bìsognosi, verso quel?li che il mondo spesso emargina e rifiutaìì (AOCD 42/97, 35-36; parazione dal mondo espressa in modo concreto ed efficace, proclama il primato di Dio, co- T" R 97, a'lO'll:-cf.'AOCD 42/97, 36-37; TR 97, 1021). stituisce un richiamo costante aua preìninenza deua contemplazione suu"azione, di ciÒ che AgnAgli adeì-entiaaeì-enu (leudeu'A.C.R.., "A'.C".R.,ªil-18/10":'97:ªm.y.xs., ìì IL}, Illlí , ...... ,---?--? tíQualghe a- g'orno fa abbiamo ricordato San Fran- è eterno su ciò che è temporaneo. Essa si propone, di conseguenza, come urìa raffigurazìo- cesco daAssìsì,d'Assisi, Patrono ratrono d'ltaliau ìiaììa' eì- deu"Azione ucu- " r-.ì..,..,ª" '--- '..-..?.---Cattolica - --ª- - -???- Italiana.---I ?? - (a=nítn Che maestro nntn p dìveneraìo vìta evange- nel ne ed una anticipazione dena meta verso cììi camrììirìa la comììrìità ecc}esìale: la futura rica- lìcalica e Cheche concretoCOnCretO modello rnOaellO di ulapostolo apuotvìîì di u-Cristo -- -,.. è . questo,--..-.. ,? grande ? ?. Santo, noto e venerato nel ílOndOmondo IlnìerO!interoi Accanto ACCanlO a aluì, lul, che cììì? ha ììa lasciato ìú.>v---, tutto ...-. ,per -- -??? amore del Signore, vorrei quest'oggi pitolazioììe di tutte le cose ìrì Cristo. Quanto tutto ciÒ sia vero, è testiìnoniato in modo si- . gnificativo dall"esempio di santa aI'eresa di Lisìeux, della quale rìcordiamo quest'anno il pri- preSentarVlpresentarvi ììn'ììn'altra alKi'd Santa,-:??aìtra, ªmorta ªìììuì -:----ì--.=.n,++r,î..?hpììqChiesa.CertamenteJapic- L(l a -soli - - -ventiquattro . ..--.-,----- ? ????aì'ìni, , esattamente cento anrìì fa: Santa l'ereSa(:llueSllbauìx:ìì+uu,cììcyvìììTeresa di Gesù Barrìbìno, che domani proclamerò ---ì------? Dottore ???. deua Chiesa. Certamente, la pic? mo centenaì-io dena morte, e che i] prossimo 19 ottobre avì-Ò la gioia di proclamare Dotto- - ' -º -Ìll ª '-'nì A ì- - - --i-'na rli pìíh-:>tP ln Carlne' cola Teresa'ì'ereSa sarebbeSareDDe Stata braca un'ottima uu vyrììì,. ragazza . .,..-- ---dell'ACR! - ? ? Ahneno prima di entrare in Carme- re deua Chiesa. La sua breve esistenza, trascorsa nel nascondimento, continua a parlarci del - -" - ? --- r ---"- - - - - ìl S7anru-'Irs? VrìllP e!;Eere tutta lo.10. EraEra pìenapiena al di VlLauca, vitalità, uìdi ìcúcfede L e., di,....?..?.--.?.???? entusiasmo per ì- ? Gesù e per il Vangelo. Voue essere tutta fascino deua ricerca di Dio e dena benezza dena completa doììazione di sé al suo amore. Nel- -- -"---- ' - --- - k-r--ío. pcich-'rrzq fìl tu'lta consunnata dìdi DioL)ìo e e scelse sceise di aìdiventare uivt-ììraìí- suora oúwìc, carmelitana. ,....---- . La?? sua breve esistenza fu tutta consumata la sua sete ardente di cooperare au'opera dena redenzione ella si domandava, come sapete, ' " - " ---- -ì-ì -=.-ì, ;.t.vr, T4ì-@Q2 rì lìa lasciato quale fosse la sua specifica missione nena Chiesa. Nessuna scelta la soddisfaceva appieno, dan"amore perper IclOuoIddio e e dal aai desiderioaesiueiiu-" - '-"'= uìdi -lalllJfarlo - - -....-.aì'naì-e -; -.- - ...- - dal a;----???? fìrlììriqmondo irìtero.ìn nin. Teresa Lel la ci Clmanna- lìa lasciato fino al giorrìo in cui, iuììrrìinata interiormente, comprese che la Chiesa aveva un cuore, e che COrnecome teStamentO teSîarÍlenll) la ìii via vìa semplice bcììììyì=ì e - sicura- - -....- dell'amore - -- -?? ? ,pìeno dì fiducia m Dìo. Leì la chiama? questo cuore bruciava d'amore: "Nel cuore della Chiesa, mia madre - ena decìse allora - io Va la "piccola via'.', perché è aperta a coloro che, come dice Gesù, saì'ìrìo farsi piccoli","piccoli", cioè cioè sarò l'amore"ìì (AOCD 42/97, 35; TR 97, 965-966). urnîliurnilì e semplicì.SempllCl. E D ìnfattì 1nlaLL.l la vìa Id ' deiVLa " fiducìoso úcx ì.,,,.... abbandono ---- ???? nelle mani di Dio, contando più su Ai giovani religiosi e religiose, U 1/10/97: r«Carissimi, quanta ricchezza spìrituale c"è di Lui che Suuesune proprieproprìe iuiforze. ze. Anchemììpììc voi,v ,,.,ª ragazzi, -. -----:.,.?.., --.:I...-.,.,+,, .? sviluppate .??,,? ? ìa la sìrsctv-:> vostra personalità np?rsíìnalità divenen? divenen- nena vostra storia, quale eredità preziosa è affidata alle vostre mani. Ma ricordatelo: tutto do fortì e maturi, ma fate in modo che il vostro cuore resti umile, puro,? "piccolo" di fronte a ciò è stato dato non solo per la vostra perfezione, ma perché sia da voi posto a disposizio- DìoDiogrande e SempreSernpre è il più piccolo,prontoprOlltO ad eaa il amare piùanlai'e irrìportante i fratelli:l 1l artau. èsolo il ovìservo così - - di---si tuttiìì entra.- ---- (AOCD nel- ---- Regno -, 42/97, dei 38; cieli, TR dove 97, lO74'l il più 114 l'l5

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENn SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

3. I Pastori della Chiesa, incominciando dai miei predecessori, i Sommi doni, la abbellisce dei suoi frautti, la ringiovanísce con la forza del Vangelo e Pontefici di questo secolo che haru'ìo proposto la sua santità ad esempio la rende capace di scrutare i segrìi dei tempi, per rispondere sempre meglio per tutti, hanno pure messo in rílievo che Teresa è maestra di víta spiritua- l alla volontà di Dio (cf. Lumen genfium, 4.12: Gauàium-etsp-es,":;). l le mediante una dottrina, insieme semplice e profonda, che eua ha attinto l Fra i piccoli, ai quali sono stati manifestati Ì-n-una m'a;ierªa del tutto aue sorgenti del Vangelo sotto la guida del Maestro dívino ed ha poí co- speciale i segreti del Regno, splende Teresa di Gesù-Bambi';;-e-d;7S'anto municato ai fratelli e sorene neua Chìesa con vastissima efficacia (cf. Ms B Volto, monaca professa deu'Ordine dei ca+m:eìita'ni Sca5ªzí,"dena"quale "ri'- 2vº-3rº). Questa dottrina spirituale ci è stata trasmessa soprattutto dalla corre quest"anno il centenario dell'ingresso nella patria celeste. l Durante la sua vita, Teresa ha scoperto "luci ì'ìu;Qe, ;rgni;rcati nasco- sua autobiografia che, desunta dai tre manoscritti da lei redatti negli ultimi l sti e misteriosi" (Ms A 83vº) e ha ricevuto dal Maes;ro *vin"o";;1]; "scien- anni dena sua vita e pubblicata un anno dopo la sua morte con il titolo Hi- za deu'amore" che ha poi manifestato con particoÌa;e-origin'alitW"nei"su'oi stoire d'une Ame (Lisieux 18981 ha suscitato uno straordinario interesse fi- scritti (cf. Ms B 1rº). Tale scienza è l'espressione luminosa"dell;-su'a"cono: no ai nostri giorni. Questa autobiografia, tradotta insieme agli altri suoi scenza del mistero del Regno e dena sua esperierìza -pe;;onaÌ; 'à;Ha 'gr:' scritti in circa cinquanta lingue, ha fatto conoscere Teresa in tutte le regio- zia. Essa può essere considerata come un carisma particolare di sapienza ni del mondo, anche fuori deua Chiesa cattolica. Ad un secolo di distanza evangelíca che Teresa, come altrí santi e maestri dena fede,-ha attin"to"n'el" daua sua morte, Teresa di Gesù Bambino continua ad essere riconosciuta la preghiera (cf. Ms C 36rº). come una dene grandi maestre di vita spirituale del nostro tempo. 2. Rapída, universale e costante è stata la ricezione dell'eseìnpio della 4. Non desta perciò meraviglia che siano state preseníate ana Sede sua vita e deua sua dottrina evangelica nel nostro se-colo-. Q'u;s"i"aPd 'ÎmWa'- Apostolica molte petizioni, affinché fosse insignita del titolo di Dottore zione della sua precoce maturazione spirituale la s-ua ';;ti'tà Ì-stata'rÎ'co2 della Chiesa Universale. Da qualche anno, e in modo speciale all"awici- nosciuta daua Chiesa nello spazio di pochi anni. Infatti,-il'l-0 giugno "1"914 narsi della lieta ricorrenza del primo centenario della sua morte, tali ri- Pio X firmava il decreto d'introduzione dena causa di beatificazione, il 14 chieste sono giunte sempre più numerose anche da parte di Conferenze agosto '1921 Benedetto XV dichiarava l'eroicità deue vi;;ù-d;rla"S:;va W Episcopali, inoltre si sono svolti Congressi di studio e abbondano le pub- l Dio, pronunciando per l'occasione un discorso sulla-vi:ì' dell"Ínfanzia:p"i blicazioni che mettono in rilievo come Teresa di Gesù Bambino possieda rituale e Pio XI la proclamava Beata il 29 aprile 1923. Poco più tardi, il 17 una straordinaria sapienza ed aiuti con la sua dottrina tanti uomini e don- maggio 1925, il medesimo Papa, davanti ad un'imme'nsa -fon'a,-la"canoni'z'- ne di ogni condizione a conoscere e ad amare Gesù Cristo ed il suo Van- zava neua Basílica di San Pietro, mettendone ín risalto ro sprenaore"àeîre gelo. Alla luce dí questi datí ho deciso dí fare attentamente studiare se la virtÙ nonché l'originalità della dottrina e-due-an;i àopo,?, il 14 dicembre Santa di Lisieux avesse i requisiti per poter essere insignita del titolo di 1927, accogliendo la petizione di molti vescovi mis-siona'ri', la procla'm"a"'v'a, Dottore della Chiesa Universale. insieme a San Francesco Saverio, Patrona de'ue-mi;;roni." 5. Mi è caro, in questo contesto, ricordare brevemente alcuni momen- A paratire da tali riconoscimenti, l'irraggíamento-spiriéuale di Teresa di ti della vita di %eresa di Gesù Bambino. Nasce ad Alencon in Francia il 2 Gesù Bambino è cresciuto neua Chiesa e ;i-è-'il-atato'-nel ';'ondo"inter'o'. gennaio 1873. È battezzata due giorni più tardi ì'ìeua Chiesa di Notre-Da- Molti istituti di vita consacrata e movimenti ecclesialr specia';;nt:ne'l"le me, ricevendo i nomi di Maria Francesca Teresa. I suoi genitori sono Louis giovani Chiese, l'hanno scelta come patrona e maestra, Ì;;;;n;osi 'alla Martin e Zélie Guérin, dei quali ho recentemente riconosciuto Keroicità sua dottrina spirituale. Il suo messaggio, spesso sYntetizz;t"o"nella"cosi'd'- delle virtù. Dopo la morte della madre, avvenuta il 28 agosto IB77, Teresa detta "piccola via", che non è altro che la vía evangelica deua santità per si trasferisce con tutta la famiglia neua città di Lisieux dove, circondata tutti, è stato oggetto di studio da parte di teologi e cultori della spiritualità dall'affetto del padre e delle sorelle, riceve una formazione insieme esi- Sono state ínnalzate e dedícate al Signore, sotto il patrocinio della Santa gente e piena di tenerezza. di Lisieux, cattedrali, basiliche, santu"ari e chies-e i; 'tu'lto l';rbe". Il 'su':ªc'u'l'- Verso la fine del 1879 si accosta per la prima volta al sacramento del- to è celebrato dalla Chiesa Cattolica nei-di;:;s'Í ;iti di"O'r;nte' e" di "Occ"i'l la penitenza. Nel giorno di Pentecoste del 1883 ha la singolare grazía del- dente. Molti fedeli hanno potuto sperimentare-l-a-fo-rza della 'sua in"te"rces'? la guarigione da una grave malattia, per l'intercessione di Nostra Sigrìora sione. Tanti, chiamati al ministero -sacerdotale o alla vita -co-n;ac;at;'spe- delle Vittorie. Educata dalle Benedettine di Lisieux, riceve la prima comu- cialmente nelle missioni e nel chiostro, attribuiscono la grazia djvina del- nione 1'8 maggio 1884, dopo una intensa preparazione, coronata da una la vocazione alla sua intercessione ed al suo-es';mpio. singolare esperienza dena grazia dell'unione intima con Gesù. Poche set- 117 116

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENn SU TERESA DI GESÙ BAMBINO doni, la abbellisce dei suoi frautti, la ringiovanísce con la forza del Vangelo e 3. I Pastori della Chiesa, incominciando dai miei predecessori, i Sommi la rende capace di scrutare i segrìi dei tempi, per rispondere sempre meglio Pontefici di questo secolo che haru'ìo proposto la sua santità ad esempio alla volontà di Dio (cf. Lumen genfium, 4.12: Gauàium-etsp-es,":;). per tutti, hanno pure messo in rílievo che Teresa è maestra di víta spiritua- Fra i piccoli, ai quali sono stati manifestati Ì-n-una m'a;ierªa del tutto l le mediante una dottrina, insieme semplice e profonda, che eua ha attinto l speciale i segreti del Regno, splende Teresa di Gesù-Bambi';;-e-d;7S'anto aue sorgenti del Vangelo sotto la guida del Maestro dívino ed ha poí co- l Volto, monaca professa deu'Ordine dei ca+m:eìita'ni Sca5ªzí,"dena"quale "ri'- municato ai fratelli e sorene neua Chìesa con vastissima efficacia (cf. Ms B corre quest"anno il centenario dell'ingresso nella patria celeste. 2vº-3rº). Questa dottrina spirituale ci è stata trasmessa soprattutto dalla Durante la sua vita, Teresa ha scoperto "luci ì'ìu;Qe, ;rgni;rcati nasco- sua autobiografia che, desunta dai tre manoscritti da lei redatti negli ultimi l sti e misteriosi" (Ms A 83vº) e ha ricevuto dal Maes;ro *vin"o";;1]; "scien- anni dena sua vita e pubblicata un anno dopo la sua morte con il titolo Hi- l za deu'amore" che ha poi manifestato con particoÌa;e-origin'alitW"nei"su'oi stoire d'une Ame (Lisieux 18981 ha suscitato uno straordinario interesse fi- scritti (cf. Ms B 1rº). Tale scienza è l'espressione luminosa"dell;-su'a"cono: no ai nostri giorni. Questa autobiografia, tradotta insieme agli altri suoi scenza del mistero del Regno e dena sua esperierìza -pe;;onaÌ; 'à;Ha 'gr:' scritti in circa cinquanta lingue, ha fatto conoscere Teresa in tutte le regio- zia. Essa può essere considerata come un carisma particolare di sapienza ni del mondo, anche fuori deua Chiesa cattolica. Ad un secolo di distanza evangelíca che Teresa, come altrí santi e maestri dena fede,-ha attin"to"n'el" daua sua morte, Teresa di Gesù Bambino continua ad essere riconosciuta la preghiera (cf. Ms C 36rº). come una dene grandi maestre di vita spirituale del nostro tempo. 2. Rapída, universale e costante è stata la ricezione dell'eseìnpio della 4. Non desta perciò meraviglia che siano state preseníate ana Sede sua vita e deua sua dottrina evangelica nel nostro se-colo-. Q'u;s"i"aPd 'ÎmWa'- Apostolica molte petizioni, affinché fosse insignita del titolo di Dottore zione della sua precoce maturazione spirituale la s-ua ';;ti'tà Ì-stata'rÎ'co2 della Chiesa Universale. Da qualche anno, e in modo speciale all"awici- nosciuta daua Chiesa nello spazio di pochi anni. Infatti,-il'l-0 giugno "1"914 narsi della lieta ricorrenza del primo centenario della sua morte, tali ri- Pio X firmava il decreto d'introduzione dena causa di beatificazione, il 14 chieste sono giunte sempre più numerose anche da parte di Conferenze agosto '1921 Benedetto XV dichiarava l'eroicità deue vi;;ù-d;rla"S:;va W Episcopali, inoltre si sono svolti Congressi di studio e abbondano le pub- Dio, pronunciando per l'occasione un discorso sulla-vi:ì' dell"Ínfanzia:p"i blicazioni che mettono in rilievo come Teresa di Gesù Bambino possieda l rituale e Pio XI la proclamava Beata il 29 aprile 1923. Poco più tardi, il 17 una straordinaria sapienza ed aiuti con la sua dottrina tanti uomini e don- maggio 1925, il medesimo Papa, davanti ad un'imme'nsa -fon'a,-la"canoni'z'- ne di ogni condizione a conoscere e ad amare Gesù Cristo ed il suo Van- zava neua Basílica di San Pietro, mettendone ín risalto ro sprenaore"àeîre gelo. Alla luce dí questi datí ho deciso dí fare attentamente studiare se la virtÙ nonché l'originalità della dottrina e-due-an;i àopo,?, il 14 dicembre Santa di Lisieux avesse i requisiti per poter essere insignita del titolo di 1927, accogliendo la petizione di molti vescovi mis-siona'ri', la procla'm"a"'v'a, Dottore della Chiesa Universale. insieme a San Francesco Saverio, Patrona de'ue-mi;;roni." 5. Mi è caro, in questo contesto, ricordare brevemente alcuni momen- A paratire da tali riconoscimenti, l'irraggíamento-spiriéuale di Teresa di ti della vita di %eresa di Gesù Bambino. Nasce ad Alencon in Francia il 2 Gesù Bambino è cresciuto neua Chiesa e ;i-è-'il-atato'-nel ';'ondo"inter'o'. gennaio 1873. È battezzata due giorni più tardi ì'ìeua Chiesa di Notre-Da- Molti istituti di vita consacrata e movimenti ecclesialr specia';;nt:ne'l"le me, ricevendo i nomi di Maria Francesca Teresa. I suoi genitori sono Louis giovani Chiese, l'hanno scelta come patrona e maestra, Ì;;;;n;osi 'alla Martin e Zélie Guérin, dei quali ho recentemente riconosciuto Keroicità sua dottrina spirituale. Il suo messaggio, spesso sYntetizz;t"o"nella"cosi'd'- delle virtù. Dopo la morte della madre, avvenuta il 28 agosto IB77, Teresa detta "piccola via", che non è altro che la vía evangelica deua santità per si trasferisce con tutta la famiglia neua città di Lisieux dove, circondata tutti, è stato oggetto di studio da parte di teologi e cultori della spiritualità dall'affetto del padre e delle sorelle, riceve una formazione insieme esi- Sono state ínnalzate e dedícate al Signore, sotto il patrocinio della Santa gente e piena di tenerezza. di Lisieux, cattedrali, basiliche, santu"ari e chies-e i; 'tu'lto l';rbe". Il 'su':ªc'u'l'- Verso la fine del 1879 si accosta per la prima volta al sacramento del- to è celebrato dalla Chiesa Cattolica nei-di;:;s'Í ;iti di"O'r;nte' e" di "Occ"i'l la penitenza. Nel giorno di Pentecoste del 1883 ha la singolare grazía del- dente. Molti fedeli hanno potuto sperimentare-l-a-fo-rza della 'sua in"te"rces'? la guarigione da una grave malattia, per l'intercessione di Nostra Sigrìora sione. Tanti, chiamati al ministero -sacerdotale o alla vita -co-n;ac;at;'spe- delle Vittorie. Educata dalle Benedettine di Lisieux, riceve la prima comu- cialmente nelle missioni e nel chiostro, attribuiscono la grazia djvina del- nione 1'8 maggio 1884, dopo una intensa preparazione, coronata da una la vocazione alla sua intercessione ed al suo-es';mpio. singolare esperienza dena grazia dell'unione intima con Gesù. Poche set-

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INSEGNAMEN'II SU TERESA DI GESÙ BAMBINO (]OVANNI PAOLO II

grafici (Manuscrits autobiographiques A, B, C), pubblicati dapprima COn il timane più tardi il 14 giugno dello stesso anno, riceve il sacramento della titolo, divenuto ben presto celebre, di Histoire d'une Ame. Nel Manoscritto A, redatto dietro richiesta deua sorena Agrìese di Ge- . ??,.?.-..., ,..-ì Hi azaa ueua remeCOSte. Nel sù anora priora del monastero, ed a leí consegnato íl 21 gennaio î896, Te- , ???---...,-Hi+úìuìiìîa,cììequaurl- NataleCa COrne del "C()T'nTì'lPtg 1886 vive un'esperienza rrsì'ìsì ---; - - -" spírituale'a - - -' - ' molto profonda, che qualifi- resa descrìve le tappe deua sua esperienza religiosa: i primi anni deu'in- - " - 'flVaca come COnSF.nlìPntp "completa gllo conversione". ì"'=ú--l:+ - A -" - Grazìe--- - ad essa, supera la fragilità emO- fanzia, specialmente l'evento della sua prima comunione e deua cresima, tiva conseguente aua perdita dena "marrum:ì";dºinaiz"iau "una corsa da gigan- l'adolescenza, fino all'ingresso nel Carmelo e alla sua prima professione. te" sulla via della perfezíone (cf. Ms-A"44;º"I-45' v"º')". II Manosc'r'tto B, redatto durante il ritiro spirituale deuo stesso anno ?? ? . ... wìyi+iLulllpldLlVa, í?:ome ie Sue sorell« IITL"lTeresa P desiderak/rpria Tí abbracciare -l r - - --ì- -" la-vÌta-conternplyativa," - ª COme le sue sorelle su richiesta di sua sorella, Maria del Sacro Cuore, contiene alcune delle Paolina e Maria nel Carmelo di Lisieux,-? -, ma..,, .,,ne v è ìmpcu?ìia impedita perper la la Sua Slla gio? gl0- pagine più belle, più note e citate della Santa di Lisieux. In esse si manife- Vaneeìa.JnOCCa!"ìíìnprliìì'n,- --.,.--l'l .---H6ìw- - -ª ------'- ììì ìteììììa, ª " ªª uOpO - aVer vìsìtato Ig vaneSanta C:aq:,ìetà. In rl occasione i T nrac=+r, di- ; ì--un --ì-: peuegrinaggio - -" - -ª " ª in Italia, dopo aVer visitato la sta la piena nìaturità della Santa, che parla della sua vocazíone nella Chie- PaDaSanta ;giCasa fp'rìpli di Loreto Apl'la e -ì; iluoghi - - -, ?-: della ?.??-.-a: " Città-' ..,, -- -= eterna,--yì -- ììa, nell'udienzaììcìì uuienza COnCeSSa daldal sa, Sposa di Cristo e Madre delle anime. ..?. -?...-, .. - - --ìvcìuuìe- l(5ó/, COn îlllale gl PapadaCla ChiPr{pai fedeli a dellaT ots dìocesì- - VTTT di-J: Lisieux, --"--- ' ª il 20 novembre í887, con filíale au- Il Manoscritto C, compilato nel mese di giugno e nei primi giorni del dacia chiede a Leone XIII di .poter entrare? -- -- . .,-nel - Carmelo-í ìììcìv au all'età eiìa [11 di 1510 anni.annì. luglio 1897, a pochi mesi dalla sua morte, e dedicato alla priora Maria di +* --.,.,, yi ì.xoìcux, ()Ve rìceve l'aùlìO del- l'OrdìneIl 9 aprile rlpllq delSlo'h-' '1888 - = entra :ì s" nel------ªCarmelo º =a di Lisieux, ove riceve l'abito del Gonzaga, che glielo aveva chiesto, completa í ricordi del Manoscritto A ..- ....., -wpu'cuic eu eme'['[e la Sua l'Ordineprofessinnp? della rrìirarsc-,Vergine il po 10 ,.-.*-h---ì---- gennaio. ? ? deu'anno ª º ---- - seguente ed emette la Sua sulla vita al Carmelo. Queste pagine rivelano la sapienza soprannaturale --- ....., . ----ì úcua INdLlVlLa aeiia Ver' professioneaìneMqì-iq religiosa Tì'ì+îoìì?--ì l'8 settembre - --ì"- delº = 1890, festa della Natività della Ver- dell'autrice. Di questo periodo finale della sua vita, Teresa traccia alcune ?? ??-.. -. -----ì+ì+ììììv ubua perrezìone traccìg- togine dalla María. À/Lirlrp Intraprende 'qrsmrì-*,:,. nel Carmelo ì------" îl " cammino ª deua perfezione traccia esperienze altissime. Essa dedica pagine commoventi ana prova della fe- nell'ademoimentíìto dalla Madre Fondatrice, rìpí Teresa rì;íì.,,;?? -di ,m:-:.,,., Gesù, ,-ììì --- conauu=:ììucu " ªautentico " ' - lerVOre fervore e e redelìà,fedeltà, de: una grazia di puríficazíone che la immerge in una lunga e dolorosa ????.- .....,...r,aì= ª ì a ìcì aiiiuau. iuurrunata dgl nell'adempimentola Paroì.q rli Tìin ì-,,.,,+-dei diversi :-- --=uffîci comunitari a lei affidatí. Iuuminata dal- notte oscura, rischiarata dalla sua fiducia nell'amore misericordioso e pa- . ,. ,.,,,cuª" v-- uau,:ì - maìarrìa ael suo ama- tissimola Parola n.qrlì-p di Dio, T r»ìì;cprovata ìh,,+;.-. in modo -ì-- -- particolare dana malattia del Su0 ama terno di Dio. Arìcora una volta, e senza ripetersi, Teresa fa brinare la scin- ª' tissimoCarnì'nlnp padre, v4TQA Louis ìQ Martin,- --+:+-' cheª--"-" muOre - ' iì 29 luglio del 1894, Teresa si iì'ì- tillante luce del Vangelo. Troviamo qui le pagine più belle da lei dedicate al cammina verso la saníiíà, ìr+sìsìendo sulla cenìrali+à deWamore. Scopre e fiducioso abbandono nene mani di Dio, all'unità fra amore di Dio e amore comunìca aNe novìzìe affidaìe aue sue cure- la--- pìccoìa r--.,- - Vl(Il vìa deuªinfanziaucu lllldllZla spi-'Spl- del prossimo, alla sua vocazione missionaria nella Chiesa. ,?????? -.. ,---ybì a ocìupl'e (1] plu nel lnlSíerO 'IIF!!%2progredendo r' aHiraat-w nena quale A -IV. ella --- -" penetra ª ' sempre di più nel mistero Teresa, in questi tre manoscritti diversi, che coincidono in una unità ---.,ª .,.., - --cxcìc iii Se la VOCg- ZÌOnedella Chiesa Fl'nnqtrìlir-ì e, attirata C= -;-dalKamore -; - - --'- -'-di 'Cristo, sente CreSCere in sé la VOCa- tematica ed in una progressiva descrizíone deua sua vita e del suo cammi- zìoneCOníT(ì apostolica .qlìíì Qnr=?rs e A:--: missionaria - - che la spínge a trascinare tutti con sé in- no spirituale, ci ha consegnato una originale autobiografia che è la storia contro allo Sposo divino. della sua anima. Da essa traspare come la sua sia stata un'esistenza nella - - -- -... --ììbìohìììld= ª ' - li'líll[a, Sl orîre Vlfillng IOCalìs,tíìIl 9 giugno :qlPÀmrsdel 1895, -nella - -:--"----" festa deua Santissima Trinità, si offre vittima quale Dio ha offerto un preciso messaggio al mondo, indicando una via di olocausto all'Amore misericordioso. .- ? di - -Dio. +* +î-.-ú Il 3 aprile ayx ììc dell'anno uell annO SuCCeS- SuCCeS evangelica la "píccola via", che tuttí possono percorrere, perché tutti sono ----- ,...,,, Ila ulld pi uíla manlîeStg- sìvo,zioneí'lpllqmgìo+-í-i,,ì-,,ì-----ì-ª nella notte fra il giovedì- ed il venerdì = santo, ha una prima manifesta chiamati alìa santità. zione della malattia che la condurrà? alla ------..moìte. --. -Teresa -i c,ìa ìa la aCCt)glle accoglie COlneCOme la la Nene 266 Lettere che conserviamo, indirizzate ai familiari, alle religio- rnlSterlOSa Visit.q dp'l'ln Q - - - - A:=ª - - " " ' - dellamisteriosa fede. visita che deuo rlnrprà Sposo. --?---.---finíì divino. alla'ì ----o?co.>ulelllpOenrranellaprOVc Nello,,,. ---- stesso - ª tempo entra nella prOVa se, ai "fratelli" missionari, Teresa comunica la sua sapienza, sviluppando della fede, che durerà fino alla?.? sua ? .-morte. ---.,. ,-. Peggiorando - c-,lHîuiª aíìuo - la la sua Sua salute, Salute, a a par? par- un insegnamento che costítuisce di fatto un profondo esercizio di direzio- ìFe dau'8 luCílíO alF!Q7 sìií-rìo +- - -P-.-:+?- ?+* - :-- - =-'--ììyx II?C? îa. l-e S ue SOr tirerehaìose dau'8 luglio rqrarrìlrîrìnr= 1897 viene l trasferita------º-in infermeria. - ' ª - - Le Sue sorelle ed altre ne spirituale deue anime. religiose raccolgono le sue-? ì-..,,-ìyììtìparole, mentre c i uoll?)Il i dolori e Je e leprOVe, prOVe, SOppOrkafl COnn7 . Fanno parate dei suoi scritti anche 54 Poesìe, alcune delle qì?ìali di gran- giodel30settembrerlp?rìpqz"ì,-,,,-----:--con pazienza, si intensificano fino a culminare con la? moìte,ª- ' - nel pomerig- de spessore teologico e spirituale, ispirate alla Sacra Scrittura. Fra di esse gìo del 30 se«embre del 1897. =lo non muoio entro neua vìtaªª, aveva scrìì- meritano una specíale menzione Vjver d'ìAmore!... (P 17) e Perché t'amo, to ad un suo fraíelìo spimìuale, don Beìììère (LT 244). Le sue ultime paroìe Maria! (P 541 sintesi originale del cammino della Vergìrìe Maria secondo "Dio mio, io ti amo" sono il sigino della sua esistenza. il Vangelo. Vanno aggiunte a questa produzione 8 Pie ricreazioni: compo- ?--- --.-.-.., - ywHìì obì ILLI LÍI( aenìe6. Teresa lnerltato di Gesù LìBambino rrììpliPìra- ci-ha 5a;ciato"de'A: -'-" --"-- g'l"i'sl'cªrÌtti -" ' ª ' che le hanno giu- sizioni poetiche e teatralí, ideate e rappresentate dana Santa per la sua co- stamente meritato la qualifica di maestra-?- di-. ..,.vita -yìììtuaìc. spirituale i.a. La Sua sua Opera opera principale rimane íl racconto della sua vita nei tre manoscritti autobio- munità a motivo di alcune feste, secondo la tradizione del Carmelo. Fra gli 119 118

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(]OVANNI PAOLO II INSEGNAMEN'II SU TERESA DI GESÙ BAMBINO timane più tardi il 14 giugno dello stesso anno, riceve il sacramento della grafici (Manuscrits autobiographiques A, B, C), pubblicati dapprima COn il titolo, divenuto ben presto celebre, di Histoire d'une Ame. Natale del 1886 vive un'esperienza. ??,.?.-..., spírituale ,..-ì Hi molto azaa profonda,ueua remeCOSte. che qualifi- Nel Nel Manoscritto A, redatto dietro richiesta deua sorena Agrìese di Ge- caCa comeCOrne "completa"C()T'nTì'lPtg conversione". rrsì'ìsì ---; - - -"Grazìe 'a, ???---...,-Hi+úìuìiìîa,cììequaurl-- - -' ad- ' essa, supera la fragilità emO- sù anora priora del monastero, ed a leí consegnato íl 21 gennaio î896, Te- tiva'flVa conseguenteCOnSF.nlìPntp aua gllo perdita ì"'=ú--l:+ dena - A -""marrum:ì";dºinaiz"iau ------" - resa descrìve le tappe deua sua esperienza religiosa: i primi anni deu'in- te" sulla via della perfezíone (cf. Ms-A"44;º"I-45' v"º')". "una corsa da gigan- fanzia, specialmente l'evento della sua prima comunione e deua cresima, Teresa desidera abbracciare la-vÌta-conternplyativa, COme le sue sorelle l'adolescenza, fino all'ingresso nel Carmelo e alla sua prima professione. PaolinaIITL"l e P Maria k/rpria nel Tí Carmelo -l r - - --ì- ??di -" Lisieux,?" -. ...ª wìyi+iLulllpldLlVa, ma ne è impedita í?:ome per ie la Sue Sua sorell« gio? II Manosc'r'tto B, redatto durante il ritiro spirituale deuo stesso anno vaneVaneeìa.JnOCCa!"ìíìnprliìì'n età. In occasione di un peuegrinaggio --l'l --? - -,-ª ..,,------'- .,, in v Italia, ªìmpcu?ìia " ªª dopo- peraVer la visitato Slla gl0- la su richiesta di sua sorella, Maria del Sacro Cuore, contiene alcune delle Santa C:aq:,ì Casa rldi i LoretoT nrac=+r, e iluoghi - ; ì-- --ì-:,- della --.,. - -" .---H6ìwCittà- -ª " ªeterna, ììì ìteììììa, nell'udienza uOpO COnCeSSaaVer vìsìtato dal Ig pagine più belle, più note e citate della Santa di Lisieux. In esse si manife- PapaPaDa ai;gi fedeli fp'rìpli della Apl'la dìocesì -ì; - - -, di?-: ?.??-.Lisieux,-a: " -' ..,, -- il-= --yì 20-- novembreììa, ììcìì uuienza í887, COnCeSSa con filíale au- dal sta la piena nìaturità della Santa, che parla della sua vocazíone nella Chie- daciadaCla ChiPr{pchiede a TLeone ots - - XIIIVTTT di -J:..?.poter --"--- -?...-, entrare ' ª .. - -nel --ìvcìuuìe- Carmelo l(5ó/, all'età COn di 15îlllale anni. gl sa, Sposa di Cristo e Madre delle anime. Il 9 aprile del '1888 entra .nel Carmelo? -- -- . di.,- Lisieux, - -í ìììcìv ove au eiìariceve [11 l'abito 10 annì. del Il Manoscritto C, compilato nel mese di giugno e nei primi giorni del l'Ordinel'Ordìne dellarlpllq VergineSlo'h-' - il= 10 :ì s"gennaio ------ª+* deu'anno --.,.,,º =a yi ì.xoìcux, seguente ()Ve ed rìceve emette l'aùlìO la Sua del- luglio 1897, a pochi mesi dalla sua morte, e dedicato alla priora Maria di professioneprofessinnp? religiosa rrìirarsc-, l'8 po settembre ,.-.*-h---ì----. ? ? del 1890,ª..- º ----....., festa- -wpu'cuic della Nativitàeu eme'['[e della la Ver- Sua Gonzaga, che glielo aveva chiesto, completa í ricordi del Manoscritto A gineaìneMqì-iq María. Intraprende Tì'ì+îoìì?--ì nel Carmelo- --ì"- º--- =îl .....,cammino . ----ì úcuadeua INdLlVlLa perfezione aeiia traccia Ver' sulla vita al Carmelo. Queste pagine rivelano la sapienza soprannaturale to dalladalla Madre À/Lirlrp Fondatrice, 'qrsmrì-*,:,. Teresa ??ì----- ??-.. di -"Gesù, -." -----ì+ì+ììììvª con autentico ubua perrezìonefervore e fedeltà,traccìg- dell'autrice. Di questo periodo finale della sua vita, Teresa traccia alcune nell'adempimentonell'ademoimentíì dei diversirìpí rì;íì.,,; uffîci?? - comunitari,m:-:.,,., ,-ììì --- auu=:ììucu " aª lei" ' affidatí.- lerVOre Iuuminata e redelìà, dal- esperienze altissime. Essa dedica pagine commoventi ana prova della fe- la ParolaParoì.q di rli Dio, Tìin provata ì-,,.,,+- in :-- modo --=????.- particolare .....,...r,aì= ª danaì a ìcì malattia aiiiuau. iuurrunatadel Su0 ama dgl de: una grazia di puríficazíone che la immerge in una lunga e dolorosa tissimo n.qrlì-ppadre, LouisT r»ìì;c Martin, ìh,,+;.-. che -ì-- muOre .-- ,. ,.,,,cu iìª" 29 v-- uau,:ì luglio- delmaìarrìa 1894, aelTeresa suo ama-si iì'ì- notte oscura, rischiarata dalla sua fiducia nell'amore misericordioso e pa- Carnì'nlnpcammina verso v4TQA la saníiíà,ìQ - --+:+-' ìr+sìsìendo ª--"-" - ' sullaª' cenìrali+à deWamore. Scopre e terno di Dio. Arìcora una volta, e senza ripetersi, Teresa fa brinare la scin- comunìca aNe novìzìe affidaìe aue sue cure la pìccoìa vìa deuªinfanzia spi-' tillante luce del Vangelo. Troviamo qui le pagine più belle da lei dedicate al progredendo nena quale ella penetra- --- r--.,- sempre - Vl(Il di ucu più lllldllZlanel mistero Spl- fiducioso abbandono nene mani di Dio, all'unità fra amore di Dio e amore della Chiesa'IIF!!%2 e, attirata r' aHiraat-w dalKamore ,??????A -IV. di --- Cristo, -.. -" ,---ybì ª ' sente a ocìupl'e CreSCere (1] pluin sé nel la lnlSíerO VOCa- del prossimo, alla sua vocazione missionaria nella Chiesa. zìoneZÌOne apostolicaFl'nnqtrìlir-ì e C=missionaria -;- -; - - --'- che -'- 'la spínge---.,ª .,.., a trascinare - --cxcìc iii tutti Se conla VOCg- sé in- Teresa, in questi tre manoscritti diversi, che coincidono in una unità controCOníT(ì allo.qlìíì Qnr=?rsSposo divino.A:--: - - tematica ed in una progressiva descrizíone deua sua vita e del suo cammi- no spirituale, ci ha consegnato una originale autobiografia che è la storia IOCalìs,tíìIl 9 giugno :qlPÀmrsdel 1895, -nella - -:--"----" -festa - -- -...deua --ììbìohìììld= Santissima ª ' - li'líll[a, Trinità, Sl si orîre offre Vlfillng vittima della sua anima. Da essa traspare come la sua sia stata un'esistenza nella di olocausto all'Amore misericordioso. .- ? di - -Dio. +* +î-.-ú Il 3 aprile ayx ììc dell'anno uell annO SuCCeS- SuCCeS quale Dio ha offerto un preciso messaggio al mondo, indicando una via zioneí'lpllqmgìo+-í-i,,ì-,,ì-----ì-ªsìvo, nella notte fra il giovedì- ed il venerdì----- = ,...,,, santo, Ila ha ulld una pi primauíla manlîeStg- manifesta evangelica la "píccola via", che tuttí possono percorrere, perché tutti sono rnlSterlOSazione della malattia Visit.q dp'l'ln che la Q condurrà - - - - A:=ª? alla ------..moìte. " " --.' -Teresa -i c,ìa ìa la aCCt)glle accoglie COlneCOme la la chiamati alìa santità. dellamisteriosa fede. visita che deuo rlnrprà Sposo. --?---.---finíì divino. alla'ì ----o?co.>ulelllpOenrranellaprOVc Nello,,,. ---- stesso - ª tempo- entra nella prOVa Nene 266 Lettere che conserviamo, indirizzate ai familiari, alle religio- ìFedella dau'8 fede, luCílíO che dureràalF!Q7 finosìií-rìo alla +-?.? sua- -P-.-:+ ? .-morte. ---.,. - :- ,-. =-'Peggiorando - c-,lHîuiª aíìuo - la la sua Sua salute, Salute, a a par? par- se, ai "fratelli" missionari, Teresa comunica la sua sapienza, sviluppando tire dau'8 luglio 1897 viene trasferita?- ?+* in - -infermeria. - --ììyx II?C? îa. Le l-e Sue S ue sorelleSOr ed altre religioserehaìose raccolgono rqrarrìlrîrìnr= le sue l -parole, ------mentre --º- - ' iª dolori - - e le prOVe, un insegnamento che costítuisce di fatto un profondo esercizio di direzio- COnn7 . -? ì-..,,-ìyììtì c i uoll?)Il e Je prOVe, SOppOrkafl ne spirituale deue anime. giodel30settembrerlp?rìpqz"ì,-,,,-----:--con pazienza, si intensificano fino a culminare con la? moìte,ª- ' - nel pomerig- Fanno parate dei suoi scritti anche 54 Poesìe, alcune delle qì?ìali di gran- gìo del 30 se«embre del 1897. =lo non muoio entro neua vìtaªª, aveva scrìì- de spessore teologico e spirituale, ispirate alla Sacra Scrittura. Fra di esse to ad un suo fraíelìo spimìuale, don Beìììère (LT 244). Le sue ultime paroìe meritano una specíale menzione Vjver d'ìAmore!... (P 17) e Perché t'amo, "Dio mio, io ti amo" sono il sigino della sua esistenza. Maria! (P 541 sintesi originale del cammino della Vergìrìe Maria secondo aenìe6. Teresa lnerltato di Gesù LìBambino rrììpliPìra- ci-ha?--- 5a;ciato"de'A: --.-.-.., -'-" --"--- ywHìì g'l"i'sl'cªrÌtti -" obì ' ª ILLI' LÍI( che le hanno giu- il Vangelo. Vanno aggiunte a questa produzione 8 Pie ricreazioni: compo- stamente meritato la qualifica di maestra-?- di-. ..,.vita -yìììtuaìc. spirituale i.a. La Sua sua Opera opera sizioni poetiche e teatralí, ideate e rappresentate dana Santa per la sua co- principale rimane íl racconto della sua vita nei tre manoscritti autobio- munità a motivo di alcune feste, secondo la tradizione del Carmelo. Fra gli 118 119

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INSEGNAMENTI SU TERESÀ IX GESÙ BAMBINO GIOVANNI PAOLO II

i spíritualí [ex inùma spirimalium rerum quam experiuntur intelligential, sia altri scritti è da rìcordare una serie di 21 Preghiere. Né si può dímenticare per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno la raccolta delle sue parole, pronunciate durante gli ultimi mesi deua vita. ricevuto un carisma sicuro di verità [ex praeconio eorum qui cum episco- Tali parole, di cuí si conservano varie redazionÌ,-co"nosc'i'ì;e"com" e"N'ovi's"s'dÍ- pams successione charisma veritatis certum acceperunt'l" (Dei Verbum, 8). ma verba, sono anche note con il titolo di U7timi col';oqui. Negli scritti di Teresa di Lisieux non trovíamo forse, come in altri Dot- 7. Dallo studio accurato degli scritti di Sa-nt-a Ter:;sa -di Gesù Bambino tori, una presentazione scientificamente elaborata delle cose di Dio, ma e daua risonanza che essi hanno avuto neÌla Chiesa,-sr;osson':o co;'ffie;'e"g"li" possiamo scorgere un'illuminata testimonianza della fede che, mentre ac- I aspetti salienti dell"eminente dottrina", che costituiscre-l:elen;e'nt"o';nd"'a': coglie con fiducioso amore la condiscendenza misericordiosa di Dio e la mentale sul quale si basa l'attribuzione del titolo-'di Do;or;della'Ch"'e"s"aª. salvezza in Cristo, rivela il mistero e la santità della Chiesa. Risulta innanzituíto l'esistenza di un partiJolare caºrismW"di s';pienza. Con ragione quindi si può riconoscere nena Santa di Lisieux il carisma Questa giovane carmelitana, infatti, senza una specìale preparazione teo di Dottore della Chiesa, sia per il dono dello Spirito Santo che ha ricevuto logica, ma illuminata dalla luce del Vangelo,. . ? , ???, si .?.- sente ...?., l,JLIistruita ìîìì?cì dal úúì Maestro lYlacbu u per vìvere ed esprimere la sua esperìenza di fede, sia per la paraticolare in- divino che, come lei dice, è "il Dottore dei Dottori" (Ms A 83vºl da cui at- tenigenza del mistero di Cristo. In lei convergono i doni deua legge nuo- tinge gli "insegnamenti divini" (Ms B lrº). Senteº - -che in lei si sono compiu- tplpmararsìùrìúììnc--:*-+.....?iir---..º ...; la mise- va, la grazia cioè dello Spíríto Santo, che si manífesta nena fede viva ope- te le parole dena Scrittura: "Se qualcuno è piccoìo ;enga W me." rante per mezzo deua carità (cf. S. Tommaso d'Aquino, Summa Theol. I-II, ricordia è concessa ai piccoli" (Ms B lvo; cf. Pr 9,-4; Ìap 6,6)'e ;a"di"es;ere q. 106, art. 1; q. 108, art. 1). stata istruita neua scienza dell'amore, nascosta ai s'apie'nti:'a? sag""gi,'oc;e'71 Possiamo applicare a Teresa di Lisieux quanto ebbe a dire il mio Pre- divino Maestro si è degnato di rivelare a lei, come ai piccoli (Ms A 49r'º; cf. TLC , 4rs 10,21-22). ')I a'ìaì'í decessore Paolo VI di un'altra giovane santa, Dottore della Chiesa Cateri- Pio XI, che considerò Teresa di Lisieux come "Stella del suo pontifica- na da Siena: "Ciò che più colpisce nella Santa è la sapienza infusa, cioè la to", non esitò ad affermare nell"omelia del giorno della sua Canonizzazio lucida, profonda e inebriante assimilazione delle verìtà divine e dei miste- ne, il 17 maggio den'anno 1925: "... eidem SpirÎtus-veritatis Tlla'ape;uaí:auc ri deua fede [..j: una assimilazione, favorita, sì, da doti naturali singolaris- patefecit, quae solet a sapientíbus et prudentibus abscondere et revelare sime, ma evidentemente prodigiosa, dovuta ad un carisma di sapienza del- parvulis; siquidem haec -f teste proximo dece'ssore nostro '-"tanta 'v'aluit":u"Í lo Spirito Santo" (AAS 62 [1970] p. 675). pernarum rerum scientia, ut certam salutis viam ceteris indic-aret'('AAS 8. Con la sua peculiare dotì:rina ed il suo inconfondibile stile, Teresa '17r'l09r,l,17 [1925] P. 940ì 213). appare come un'autentica maestra della fede e della vita cristiana. Attra- Il suo insegnamento non è solo conforme alla Scrittura e alla fede cat verso i suoi scritti, come attraverso le asserzioni dei Santi Padri, passa tolica, ma eccelle ("eminet") per la profonmità-e-7a'-sinte';i Sap':enz":a"l:r'adg'I quella vivificante linfa della tradizione cattolica le cuí ricchezze, come at- giunta. La sua dottrina è insien'ìe una confessione della fede della Chiesa, testa ancora il Vaticano II, "sono trasfuse neua pratica e nella vita deua una esperienza del mistero cristiano ed una via aua smntità. Ter;saª'offre Chiesa che crede e che prega" (Dei Verbum, 8). una sintesi matura della spiritualità cristiana;-u'rìÌ-sce-l;-teTogra"e 'Îa"v"i"ta"? La dottrina di Teresa di Lisieì?ìx, se colta nel suo genere letterario, cor- spirituale, si esprime con vigore ed autorevolezza, con grande capacità di rispondente ana sua educazione e alla sua cultura, e se misurata con le persuasione e di comunicazione, come dìmostra la rice'Hio;e e la 'diff;sio": particolari cìrcostanze dena sua epoca, appare in una provvidenziale unità ne del suo messaggio nel Popolo di Dio. con la più genuina tradizione della Chiesa, sia per la confessione della fe- L'insegnamento di Teresa esprime con coerenza ed unisce in un insie- de cattolica sia per la promozione deua più autentica vita spirituale, pro- me armonioso i dogmi della fede cristiana come dottrina-di ;erità ;d espe posta a tutli i fedeli in un linguaggio vivo e accessibile. rienza di vita. Non si deve a tal proposito dímenticare che l'intelligenza del Essa ha fatto risplendere nel nostro tempo il fascino del Vangelo; ha deposito della fede trasmesso daglí Apostoli, come insegna il Concilio Va avuto la missione di far conoscere ed amare la Chiesa, Corpo mistico di tícano II, progredisce nella Chiesa sotto l'assistenza dello Spirito Santo: Cristo; ha aiutato a guarire le anime dai rigori e dalle paure della dottrina "cresce infatti la comprensione, tanto dene cose quanto delle parole tra- giansenista, più incline a sottolineare la giustizia di Dio che non la sua di- smesse sia con la contemplazione e lo studio deí credenti-[ex c'ontempla vina misericordia. Ha contemplato ed adorato nella misericordia di Dio ùone et studio credenfìum3, i quali le meditano in cuor loro (cf. Lc 2,19 e Lc tutte le perfezioni divine, perché "perfino la giustizia di Dio (e forse più di 2,51), sia con l'esperieì'ìza data da una più-profond; ?ntellig'en"z'a"d;'1l'e'cCo'se' ogni altra perfezioììe) mi sembra rivestita d;amore" (Ms A 83vº). È dive- 121 120

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESÀ IX GESÙ BAMBINO

i altri scritti è da rìcordare una serie di 21 Preghiere. Né si può dímenticare spíritualí [ex inùma spirimalium rerum quam experiuntur intelligential, sia la raccolta delle sue parole, pronunciate durante gli ultimi mesi deua vita. per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno Tali parole, di cuí si conservano varie redazionÌ,-co"nosc'i'ì;e"com" e"N'ovi's"s'dÍ- ricevuto un carisma sicuro di verità [ex praeconio eorum qui cum episco- ma verba, sono anche note con il titolo di U7timi col';oqui. pams successione charisma veritatis certum acceperunt'l" (Dei Verbum, 8). 7. Dallo studio accurato degli scritti di Sa-nt-a Ter:;sa -di Gesù Bambino Negli scritti di Teresa di Lisieux non trovíamo forse, come in altri Dot- e daua risonanza che essi hanno avuto neÌla Chiesa,-sr;osson':o co;'ffie;'e"g"li" tori, una presentazione scientificamente elaborata delle cose di Dio, ma aspetti salienti dell"eminente dottrina", che costituiscre-l:elen;e'nt"o';nd"'a': possiamo scorgere un'illuminata testimonianza della fede che, mentre ac- I mentale sul quale si basa l'attribuzione del titolo-'di Do;or;della'Ch"'e"s"aª. coglie con fiducioso amore la condiscendenza misericordiosa di Dio e la Risulta innanzituíto l'esistenza di un partiJolare caºrismW"di s';pienza. salvezza in Cristo, rivela il mistero e la santità della Chiesa. Questa giovane carmelitana, infatti, senza una specìale preparazione teo Con ragione quindi si può riconoscere nena Santa di Lisieux il carisma logica, ma illuminata dalla luce del Vangelo,. . ? , ???, si .?.- sente ...?., l,JLIistruita ìîìì?cì dal úúì Maestro lYlacbu u di Dottore della Chiesa, sia per il dono dello Spirito Santo che ha ricevuto divino che, come lei dice, è "il Dottore dei Dottori" (Ms A 83vºl da cui at- per vìvere ed esprimere la sua esperìenza di fede, sia per la paraticolare in- tinge gli "insegnamenti divini" (Ms B lrº). Sente che in lei si sono compiu- tenigenza del mistero di Cristo. In lei convergono i doni deua legge nuo- tetplpmararsìùrìúììnc--:*-+.....?iir---..º le parole dena Scrittura: "Se qualcuno è ºpiccoìo - - ;enga W me." ricordia è concessa ai piccoli" (Ms B lvo; cf. Pr 9,-4; Ìap 6,6)'e ;a"di"es;ere...; la mise- va, la grazia cioè dello Spíríto Santo, che si manífesta nena fede viva ope- stata istruita neua scienza dell'amore, nascosta ai s'apie'nti:'a? sag""gi,'oc;e'71 rante per mezzo deua carità (cf. S. Tommaso d'Aquino, Summa Theol. I-II, divino Maestro si è degnato di rivelare a lei, come ai piccoli (Ms A 49r' q. 106, art. 1; q. 108, art. 1). T , 4rs ')I a'ìaì'í º; cf. Possiamo applicare a Teresa di Lisieux quanto ebbe a dire il mio Pre- LC 10,21-22). decessore Paolo VI di un'altra giovane santa, Dottore della Chiesa Cateri- Pio XI, che considerò Teresa di Lisieux come "Stella del suo pontifica- na da Siena: "Ciò che più colpisce nella Santa è la sapienza infusa, cioè la to", non esitò ad affermare nell"omelia del giorno della sua Canonizzazio lucida, profonda e inebriante assimilazione delle verìtà divine e dei miste- ne, il 17 maggio den'anno 1925: "... eidem SpirÎtus-veritatis Tlla'ape;uaí:auc ri deua fede [..j: una assimilazione, favorita, sì, da doti naturali singolaris- patefecit, quae solet a sapientíbus et prudentibus abscondere et revelare sime, ma evidentemente prodigiosa, dovuta ad un carisma di sapienza del- parvulis; siquidem haec -f teste proximo dece'ssore nostro '-"tanta 'v'aluit":u"Í lo Spirito Santo" (AAS 62 [1970] p. 675). pernarum'17r'l09r,l, rerum940ì scientia, ut certam salutis viam ceteris indic-aret'('AAS 8. Con la sua peculiare dotì:rina ed il suo inconfondibile stile, Teresa 17 [1925] P. 213). appare come un'autentica maestra della fede e della vita cristiana. Attra- Il suo insegnamento non è solo conforme alla Scrittura e alla fede cat verso i suoi scritti, come attraverso le asserzioni dei Santi Padri, passa tolica, ma eccelle ("eminet") per la profonmità-e-7a'-sinte';i Sap':enz":a"l:r'adg'I quella vivificante linfa della tradizione cattolica le cuí ricchezze, come at- giunta. La sua dottrina è insien'ìe una confessione della fede della Chiesa, testa ancora il Vaticano II, "sono trasfuse neua pratica e nella vita deua una esperienza del mistero cristiano ed una via aua smntità. Ter;saª'offre Chiesa che crede e che prega" (Dei Verbum, 8). una sintesi matura della spiritualità cristiana;-u'rìÌ-sce-l;-teTogra"e 'Îa"v"i"ta"? La dottrina di Teresa di Lisieì?ìx, se colta nel suo genere letterario, cor- spirituale, si esprime con vigore ed autorevolezza, con grande capacità di rispondente ana sua educazione e alla sua cultura, e se misurata con le persuasione e di comunicazione, come dìmostra la rice'Hio;e e la 'diff;sio": particolari cìrcostanze dena sua epoca, appare in una provvidenziale unità ne del suo messaggio nel Popolo di Dio. con la più genuina tradizione della Chiesa, sia per la confessione della fe- L'insegnamento di Teresa esprime con coerenza ed unisce in un insie- de cattolica sia per la promozione deua più autentica vita spirituale, pro- me armonioso i dogmi della fede cristiana come dottrina-di ;erità ;d espe posta a tutli i fedeli in un linguaggio vivo e accessibile. rienza di vita. Non si deve a tal proposito dímenticare che l'intelligenza del Essa ha fatto risplendere nel nostro tempo il fascino del Vangelo; ha deposito della fede trasmesso daglí Apostoli, come insegna il Concilio Va avuto la missione di far conoscere ed amare la Chiesa, Corpo mistico di tícano II, progredisce nella Chiesa sotto l'assistenza dello Spirito Santo: Cristo; ha aiutato a guarire le anime dai rigori e dalle paure della dottrina "cresce infatti la comprensione, tanto dene cose quanto delle parole tra- giansenista, più incline a sottolineare la giustizia di Dio che non la sua di- smesse sia con la contemplazione e lo studio deí credenti-[ex c'ontempla vina misericordia. Ha contemplato ed adorato nella misericordia di Dio ùone et studio credenfìum3, i quali le meditano in cuor loro (cf. Lc 2,19 e Lc tutte le perfezioni divine, perché "perfino la giustizia di Dio (e forse più di 2,51), sia con l'esperieì'ìza data da una più-profond; ?ntellig'en"z'a"d;'1l'e'cCo'se' ogni altra perfezioììe) mi sembra rivestita d;amore" (Ms A 83vº). È dive-

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INSEGNAMENT'I SU TERESA DI GESÙ BAMBINO CJOVANNI PAOLO II nuta così un'icona vivente di quel Dio che, secondo la preghiera della I dottrìna del Concilio Vaticano II nel cap. Yí'íl de]la Cos,tìtuzìon,e Lumer'ì Chiesa, "rivela la sua onnipotenza soprattutto con la misericordia e íl per- :Ù'n"tiu-m e a quanto io stesso ho proposto nella mia Enciclica Redemptoris dono" (cf. Messale Romano, Colletta, domenica XXVI "per annum"). Mater, del 25 marzo 1987. Aììrìche se Teresa non ha un vero e proprio corpo dottrinale, tuttavia 9-.'La principale SOrgente deua sua esperienza spirituale e del suo in- particolari fulgori di dottrina si sprigionano dai suoi scritti che, come per segrìamenFto-'À -la-Parola.d.i Dio., neu?'Arìtì.co. :: neìl ffi,uo oc,Tesatymaeorìto,?,La+ei un carisma deuo Spirito Santo, colgono íl centro stesso del messaggio del- ;te"'ss'a"l'o'confessa,-specialrnente mettendo in rilievo il suo appassionato Il la rivelazione in una visione originale ed inedita, presentando un insegrìa- i amOre per iì Vangelo" (cf. Ms A 83vº).' ì-ì'ua Nei suoiy:..-..,ì*-r-caùìr'r:ìrstrsrlalNììrs- scritti si contano oltre mille mento qualitativamente eminente. citazioni bibliche: più di quattrocento dau'Antico e oltre seicento dal Nuo Il nucleo del suo messaggio, infatti, è il mistero stesso di Dio Amore, yo Testamento. di Dio Trinità, infinitamente perfetto in se stesso. Se la genuina esperien- Meba'dlgl'r':do' la preparazione inadeguata e la mancanza di strumentî per za spirituale cristiana deve coincidere con le verità rivelate, nelle quali Dio lo studio e l'interpretazione dei libri sacri, Teresa si è immersa nella medi comunica se stesso e il mistero della sua volontà (cf. Dei Veìbum, 2), oc- tazione dena Parola di Dìo con una fede ed una immediatezza singolari. corre affermare che Teresa ha fatto esperienza deua divina rivelazione, SottobOr[Ollílllu55UuCllu.ypll..,,....,,----, l'influsso dello Spirito ha raggiunto per sé e per- gli- altri una profon? giungendo a contemplare le realtà fondamentali della nostra fede unite nel da COnOSCenZa della rivelazione. Con la sua concentrazione amorosa sulla mistero dena vita trinitaria. Al vertice, come sorgente e termine, l'amore uScr'Ítt'urar;vreb;e-perfino voluto conoscere l'ebraico ed il greco per n'ìe- misericordioso dene tre Divine Persone, come essa lo esprime, special- glio capire lo spirito e la lettera dei libri sacri , ha fatto vedere l'importan? mente nel suo Atto di offerta all'.Amore misericordioso. Alla base, dalla Za cheUlle leìe sorgenti 5Lll9LllLl bibliche M...=.. hanno ----- nella vita spirituale,- ha messo in risalto parte del soggetto, l'esperienza di essere figli ado'ltivi del Padre in Gesù; l'originalità e la freschezza del Vangelo, ha coltivato con sobrietà l'esegesi tale è il senso più autentico den'infanzia spirituale, cioè l'esperienza della spìrìtualespìrìíuaie dena (lblla Parola í aì vìa di Dio,(J-ª ---, tanto ,,... dell'Antico" ------:--Ar-c=ì come del rsa'rrslp Nuovo pd Testamen? Pn'lQ(ìdl. 2 figliolanza divina sotto la mozione deUo Spirito Santo. Alla base ancora e to.tO. HaHa cosìCOSI scoperto SCOperìu tesori Lt'+uii nascosti, ììaobw.ì--, appropriandosi -ì-F..,------., parole ed episodi,? a di fronte a noi, il prossimo, gli altri, alla cui salvezza dobbiamo conabora- volteVOlKe non íìun SenZa bciiz,a audacìa ai.iú«s-ìt. soprannaturale, ,,,.------, come quando,? leggendo itesti di re con e in Gesù, con lo stesso suo amore misericordioso. Paolo (cf. lCor 12-'13), ha intuito la sua vocazione all'amore (cf. Ms B 3rº- Mediante l'infanzia spirituale si sperimenta che tutto viene da Dio, a 3vº).5V-). lullLíuíìacaInurrìinata uaua dana ì aì Parola sììí.ì x -rivelata, - -- *++7- - +Teresa -- - hat cscrìtto sir. ra ?pagìne s-î.,o 40îºìgerúali pci sull'u- Àim- Lui ritorna e in Lui dimora, per la salvezza di tutti, in un mistero di amore nità fra l'amore di Dio e l'amore del prossimo- -ªª ª" (cf. --- Ms- - "C -rv-.v-a€rCÌrîl"14 llvº-49rºl e si è im miserícordioso. Tale è il messaggio dottrinale insegnato e vissuto da que- 'm"'ed'esim;ta-con la preghiera di Gesù neu'ultima Cena, come espressìone sta Santa. dellaaella sua intercessione'ìNieìccooìwtìy per y-. la .. salvezza..-. -- -? di tutti (cf.? Ms C 34rº-35rº). Come per i Santi della Chiesa di tuttii tempi, anche per lei, nella sua La Sua dottrina coincide, come già detto, con l'insegnamento delia esperienza spirituale, centro e pienezza della rivelazione è Cristo. Teresa Chìesa."Fin-dabnleSa. rlll (la waìììsììxì b'ambina, -, è - stata---.. ++ educata - ---? dai familiari alla partecipazìone ha conosciuto Gesù, lo ha amato e lo ha fatto amare con la passione di una allaaiia preghierapìcHìììcìa e yal (.11 culto --.,. liturgico. +*+? ,??In preparazione . . . aua sua prima confes sposa. È penetrata nei misterî della sua infanzia, nelle parole del suo Van- sione, alla prima comunione e al sacramento della cresima, ha dimostrato gelo, nella passione del Servo sofferente, scolpita nel suo Volto santo, nel- uÍnÌa'mO;eun alTl01'e »Ll s"traorainarìo acn úìììúì ìw yy-per .,le . .-verità --? ?? della fede,, ed ha imparato quasì pa- lo splendore della sua esistenza gloriosa, nella sua presenza eucaristica. rola per parola il Catechismo' (cf. Msª"ª --l A -ì-37rº-37vº). J.-...1: À --c=+rs'h Alla fine rrsTnP deua r'9:'nreFo- sua vita Ha cantato tutte le espressioni della divina carità di Crisito, come sono pro- haíld 5LIscritto ILULI con s-sììx-ì-- il proprio -t- - - - .----,,sangue ?? il Simbolo degli Apostoli, come espres- poste dal Vangelo (cf. P 24, Gesù mio amato, ricorda!). sione del suo attaccamento SenZa riserve alla professione di fede. Teresa è stata illuminata in maniera particolare sulla realtà del Corpo Oltre che con le parole della Scrittura e la dottrina deua Chiesa Teresa mistico di Cristo, sulla varietà dei suoi carismì, doni dello Spirito Santo, siSl èe nutritalluLl Ila fin Illl da uu giovane 9- - - =- con - ..-- l'insegrìamento ------, ª delYrmìtazioneî- íì sìr. A íi,.o'í di Cì-isto, (r,ììn c+q-che, suua forza eminente della carità, che è con'ìe il cuore stesso della Chiesa, COme confessa lei stessa, sapeva quasi a memoria (cf. Ms A 47rº'). Sono sta? nella quale ella ha trovato la sua vocazione di contemplativa e di ìnissio- tiKl determinanti aeíeí'iiiiiiaii?i per Hci la ìu+ realizzazione î,.....-.?---- -?della ? sua vocazione carmelitana i testi naria (cf. Ms B 2rº-3vº). spirituali della Madre Fondatrìce,ª ' ª Teresaº - - = dì --:-ì Gesù, - -J -1specialmente - --;c?a rlpl rprìne'lo quelli che te- Finalmente, fra i capitoli più originali della sua scienza spirituale è da eSpOngOnOesporìgoiìtì ii bcììowiì SenSO ysìì contemplativo ìì-s-ììì,----- . . - ed- - ecclesiale- . del carisma del Carmelo te- ricordare la sapiente esplorazione che Teresa ha sviluppato del mistero e resiano (cf. Ms C 33vº). Ma in un modo del tutto specìale Teresa si è nutrî- del cammino dena Vergine Maria, giungendo a risultati molto vicini alla ta della dottrina mistica di San Giovanni della Croce, che è stato il suo ve 123 122

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CJOVANNI PAOLO II INSEGNAMENT'I SU TERESA DI GESÙ BAMBINO nuta così un'icona vivente di quel Dio che, secondo la preghiera della I dottrìna del Concilio Vaticano II nel cap. Yí'íl de]la Cos,tìtuzìon,e Lumer'ì Chiesa, "rivela la sua onnipotenza soprattutto con la misericordia e íl per- :Ù'n"tiu-m e a quanto io stesso ho proposto nella mia Enciclica Redemptoris dono" (cf. Messale Romano, Colletta, domenica XXVI "per annum"). Mater, del 25 marzo 1987. Aììrìche se Teresa non ha un vero e proprio corpo dottrinale, tuttavia particolari fulgori di dottrina si sprigionano dai suoi scritti che, come per 9-.'La principale SOrgente deua sua esperienza spirituale e del suo in- un carisma deuo Spirito Santo, colgono íl centro stesso del messaggio del- segrìamenFto-'À -la-Parola.d.i Dio., neu?'Arìtì.co. :: neìl ffi,uo oc,Tesatymaeorìto,?,La+ei la rivelazione in una visione originale ed inedita, presentando un insegrìa- ;te"'ss'a"l'o'confessa,-specialrnente mettendo in rilievo il suo appassionato i amOre per iì Vangelo" (cf. Ms A 83vº). Nei suoi scritti si contano oltre mille mento qualitativamente eminente. ' ì-ì'ua y:..-..,ì*-r-caùìr'r:ìrstrsrlalNììrs- Il Il nucleo del suo messaggio, infatti, è il mistero stesso di Dio Amore, citazioni bibliche: più di quattrocento dau'Antico e oltre seicento dal Nuo di Dio Trinità, infinitamente perfetto in se stesso. Se la genuina esperien- yo Testamento. za spirituale cristiana deve coincidere con le verità rivelate, nelle quali Dio Meba'dlgl'r':do' la preparazione inadeguata e la mancanza di strumentî per comunica se stesso e il mistero della sua volontà (cf. Dei Veìbum, 2), oc- lo studio e l'interpretazione dei libri sacri, Teresa si è immersa nella medi corre affermare che Teresa ha fatto esperienza deua divina rivelazione, tazione dena Parola di Dìo con una fede ed una immediatezza singolari. bOr[Ollílllu55UuCllu.ypll..,,....,,----,Sotto l'influsso dello Spirito ha raggiunto per sé e per gli altri una profon? giungendo a contemplare le realtà fondamentali della nostra fede unite nel - - mistero dena vita trinitaria. Al vertice, come sorgente e termine, l'amore da COnOSCenZa della rivelazione. Con la sua concentrazione amorosa sulla misericordioso dene tre Divine Persone, come essa lo esprime, special- uScr'Ítt'urar;vreb;e-perfino voluto conoscere l'ebraico ed il greco per n'ìe- mente nel suo Atto di offerta all'.Amore misericordioso. Alla base, dalla glio capire lo spirito e la lettera dei libri sacri , ha fatto vedere l'importan? Za cheUlle leìe sorgenti 5Lll9LllLl bibliche M...=.. hanno ----- nella vita spirituale, ha messo in risalto parte del soggetto, l'esperienza di essere figli ado'ltivi del Padre in Gesù; - tale è il senso più autentico den'infanzia spirituale, cioè l'esperienza della l'originalità e la freschezza del Vangelo, ha coltivato con sobrietà l'esegesi spìrìíuaiespìrìtuale dena (lblla Parola í aì vìa di Dio,(J- ---, tanto ,,... dell'Antico --- - come del Nuovo Testamen? figliolanza divina sotto la mozione deUo Spirito Santo. Alla base ancora e ª " ------:--Ar-c=ì rsa'rrslp pd Pn'lQ(ìdl. 2 tO.to. HaHa cosìCOSI scoperto SCOperìu tesori Lt'+uii nascosti, ììaobw.ì--, appropriandosi -ì-F..,------., parole ed episodi, a di fronte a noi, il prossimo, gli altri, alla cui salvezza dobbiamo conabora- ? VOlKevolte non íìun SenZa bciiz,a audacìa ai.iú«s-ìt. soprannaturale, ,,,.------, come quando, leggendo itesti di re con e in Gesù, con lo stesso suo amore misericordioso. ? Mediante l'infanzia spirituale si sperimenta che tutto viene da Dio, a Paolo (cf. lCor 12-'13), ha intuito la sua vocazione all'amore (cf. Ms B 3rº- 5V-).3vº). lullLíuíìacaInurrìinata uaua dana ì aì Parola sììí.ì x -rivelata, - -- *++7 +Teresa -- ha scrìtto pagìne gerúali sull'u- Lui ritorna e in Lui dimora, per la salvezza di tutti, in un mistero di amore nità fra l'amore di Dio e l'amore del- - prossimo- t(cf. c sir. Ms ra C? s-î.,o llvº-49rºl 40îºì e pci si èÀim- im miserícordioso. Tale è il messaggio dottrinale insegnato e vissuto da que- - -ªª ª" --- - - " -rv-.v-a€rCÌrîl"14 sta Santa. 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Ms B 2rº-3vº). spirituali della Madre Fondatrìce, Teresa dì Gesù, specialmente quelli che Finalmente, fra i capitoli più originali della sua scienza spirituale è da ª ' ª º - - = --:-ì - -J -1 - --;c?a rlpl rprìne'lo te- esporìgoiìtìeSpOngOnO ii bcììowiì SenSO ysìì contemplativo ìì-s-ììì,----- . . - ed- - ecclesiale- . del carisma del Carmelo te- ricordare la sapiente esplorazione che Teresa ha sviluppato del mistero e resiano (cf. Ms C 33vº). Ma in un modo del tutto specìale Teresa si è nutrî- del cammino dena Vergine Maria, giungendo a risultati molto vicini alla ta della dottrina mistica di San Giovanni della Croce, che è stato il suo ve 122 123

% í INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO GIOVANNI PAOLO II l ro maestro spirituale (cf. Ms A 83r'). Non è quindi da meravig]iarsi se alla occasìone dell'indimentìcabile visita a Lisieux, il 2 giugno 1 980, quando ho scuola di questi due Santi, dichiarati posteriormente Dottori dena Chiesa, vuoruto"ricordar; a tutti : "Di Teres a d:?L2s2e.ux:sAi ;'uîÌdilare cAon ncoanmvirì,z:oaneì, anche lei ottima discepola, sia diventata Maestra di vita spirituale. Vchºleul'o"ª ª º º S'-- pìr'it':"di- --- -..,., Dio ;ì h'amic+prrì permesSO frìndamentale, al suo cuore ladi realtàrivelare delVangelo direttamente [...]agli 10. La dottrina spirituale di Teresa di Lisieux ha corh'buito alla dilata- uomini del nostro tempo," -' il misteroª ª -fondamentale, '--'- a'-" T", -In rrììùcto qì?ìesta la realtà srìì via r'ì"del c'è rnlalrrìQaVangelo qualcosa [. di zione del Regìo di Dio. Con il suo esempio di santità, di perfetta fedeltà al- ta"piccora via' è la via della 'santa infanzia" la Madre Chiesa, di piena comunione con la Sede di Pietro, come pì?ìre con unico,unlCO, il ììgenìo geíìiu di úì santa oaììyú -Teresa ------diª'ª Lisieux.a-"------a . C'è- - --+-ì-úìì'n'i'upîaqlp? nello stesso tempo la()naleve confer- - ì le particolari grazie da lei impetrate per molti fraatelli e sorelle missionari, marna eeil 11 rinnovamento rlnrlOVdlllciíciy deua úyù -verità-ª - ,.ª as+' "più ?" r- fondamentale--" g---l--zìaìtolp e universale. 4 nìí'ì 'nnìversale Quale ve- ha prestato un particolare servizio alla rinnovata proclamazione ed espe- rità del messaggio evangelico- è infattiª " - - -più --.,: fondamentale r,,.ì;쪪 "írncí-n'rì:ìmenti (Insegrìamenti e più universale didi Gìo- rienza del Vangelo di Cristo e alKestensione della fede cattolica in tutte le Idil'ªqu'est'a7Dio 'aè"nostro paare e noi siamo suoi figli?' naziorìi dena terra. Non occorre dilungarci molto sull'universalità della dot- yanni11 paoìo FaOlO II, ìi,III/1 ìui íîgso] ì lî.-uúl p. y.1659). .,..). trìna teresiana e sull'ampia ricezione del suo messaggio durante il secolo QuestiQueStì SeíJlpllUlsemplici cenniLC?IIII-- ad a.?- un'ininterrottaIÀI? '= ....--- -í-==,,i;c,mt-ìrprrx-ìrl;GesùBam- - - -- serìe di testimonìanze dei Pa- che ci separa dana sua morte: ciò è stato ben documentato negli studi com- pipl Cildi questoquesío "bCuìì.»secolo' ª ì!f.@---:==,, sulla buua santìtà scì---.,, !úl e, ** la,-,.rs ? dottrìna ??? mpgqpúííin. di Santa Teresaesnrimono di Gesù chiara Bam piuti in vista del conferimento del titolo di Dottore della Chiesa aua Santa. bino e allaaiia unìversaleunìverbait= diffusione IllllLl.)1,..,- - ª del '-,.- -' suo.- =º-' - messaggìo, " - -+ ..-v; O noiesprimono glì(ì'l fedell. chiara- la Particolare importanza a questo proposito riveste ìl fatto che lo SteSso mente quanto la Chiesa abbia accolto, nei suoi pastorî e nei suoi fedeli, la Magistero della Chiesa non solo ha riconosciuto la santità di Teresa, ma ha 'd;ttrìna-spiritualerìna SplrlLuale diui questaquc,-,ic= giovane ,??.,.... .---Santa. -?? pure messo in luce la sua sapienza e la sua dottrina. Già Pio X disse di lei SegrìobegnO della(lena ricezioneììì.cbìì.ìììs-' ecclesiale y a"---,.,.------" ---dell'insegnamento À-ì 71/í-rrictpríì, dellarìrrhnanO Santa dellaè il ri- che era "la santa più grande dei tempi moderni". Accogliendo con gioia la corso alJa Sua dottrina in mom- ª documentj'- -' -" - del= - Magistero- - -;-í'ìú hríìì+pìnnlatìva ordinario della e prima edizione italiana della Stor'a dj un'anjma egli ebbe ad esaltare ifrut- Chiesa, specialmente quando" ªª si parlaª -- - della '---" vocazione--A;rscrs contemplativadpll:qíììíììacrì-, deua gioia cri- e ti che si ricavano daua spiritualità teresiana. Benedetto XV, in occasione missionaria,missìonarìa, della aeua fiducia uuubìa in Dio îîi y.,giusto ,,.-. e - misericordioso,- - della proclamazione della eroicità deue virtù della Serva di Dio illustrò la stiana,stìana, dellaaeua vocazione vocìaz.ìuììc alla aiia santità. ,).....,..-.ª ' Ne è- ?--n-una ? testimonianzaîì-=,, r.-,h,ìiro laín'n presenza 127. 826. del- via dell'infanzia spirituale e lodò la scienza delle realtà divine, concessa da la Sua dottrinaaouí'iiia neliit-ìì recente vyyìxyy Catechismo --- =--.---- della Chiesa Cattolica (nn. 127, 826, Dio a Teresa, per insegnare agli altri le vie della salvezza (cf. AAS 13 [1921] 956, 1011, 2011, 2558). Colei-' che tanto amò------í- imparare - c., ; nel*ùr-*;mrsìì; catechismo antnrevcìl le ve? 449-452). Pio XI, in occasione sia della sua beatificazione che della cano- rità della fede, ha meritato di essere annoverata fra i testimoni autorevoli nizzazìone, vone esporre e raccomandare la dottrina dena Santa, sottoli- della1 dottrinauOLLI Illa cattolica. bútìsìììw-. neando la particolare illuminazione divina (Discorsi di Pio Xl, vol. I, Torì- Teresa possiede una universalìtà- ' ªªìa;;-della ª "- sìngolare. ª:-'ì---:- fìducìa - La rlúl'P;ífonvig e sua deu'infanzia persona, sni'rit.uale il spiritualemessag- no 1959, p. 91) e qualificandola maestra di vita (cf. AAS 17 [1925] pp. 2'll- gioglO evangelico evangenco della ueua "pìccola yìys,-- vìa' - ,.. --- 244). Pio XII, quando fu consacrata la Basilica di Lisieux nel 1954, affermò, hanno îrovaíotrovato e e ccuìrìììiîaììsì contìnuano - a--. trovare . . +.a -un'accoglienza -- - , sorprendente, che fra l'altro, che Teresa era penetrata con la sua dottrina nel cuore stesso del ha VarcaTOvarcato ogni (XJíll confine. cvììììììc. L'influsso w.....,,..- ª ' ª-?? del ? suoª -ª": messaggio -ì -ìì -.. .,',.*-º- ? comprende ìa c+occp (Thìpìsa prima hadi Vangelo (cf. AAS 46 [1954] pp. 404-408). Il Card. Angelo Roncaui, futuro tuttOkllììO uomîniuOlnlnl ee donneaoniìe' laIdº "cuibuì raì-:--- santitàoaììbh- -,,ì+,,-irìpììgtp?riìíìríiaedellaspiritualità, o- eroicità- ,. ..---- delle-? virtù la stessa Chiesa ha Papa Giovanni XXIII, visitò diverse volte Lisieux, specialmente quando era riconosciuto:rlCOnOsuu?u-. pastori ì,ìaìvìx della ì ----, Chiesa, .----.--," cultori' ª - della- -"-"%: teologia --rloc;ali e della Pspiritualità, cnTnu- nunzio a Parigi. Durante il suo pontificato manifestò in varie circostanze sacerdotisaceraoueseíìììiìaììo,î.,,.,,....----, e seminaristi, religiosi e religiose, . movimenti ecclesiali e comu- la sua devozione per la Santa e illustrò i rapporti fra la dottrina dena San- nitànlla IlLRJVt-,nuOVe, uomini usìtìììtt- e donne- - =.- -?di ogni?, condizione e di ogni continente., díA cuitut? è ta di Avíla e della sua figlia, Teresa di Lisieux (Discorsi, Messaggi, Colloqui, ti Teresa reca la sua personale conferma che il mistero cristiano,, come ella si II [1959-4960] pp. 771-772). Più volte durante la celebrazione del Concilio caìivieenìt;a"alVeílLaLd it-+ruììs?ììxs- ';estimon; yy "en .F..?..??? "apostola ?? facendosi nena preghiera, Vaticano II, i Padri evocarono il suo esempio e la sua dottrina. Paolo VI, nel esprimeeSprlrne concon audacia,auud(:IcL, '-"apostola "aysì.>--- - '- - --ì: degli- -..,- - - -1--apostoli"vsrscci'hilp (Ms? nprr'he' A 56rºl hadeve un essere ValO- centenario della sua nascita, indirizzava il 2 gennaio 1973 una Lettera al presO allaalla le'LLel-d, lettera, convuìì iìil HILApiù grande" H.,--- - ..... -' - realismoT- --- 9- - - - ÀAolpossibile, cììn mp?Q!Qa.CíalO ?perché ha un Sìa valo nel Vescovo di Bayeux e Lisieux, nella qì?ìale esaltava l'esempio di Teresa nel- re universale nel tempo e nello spazio." La------forza -l: del r--c-;ì suo messaggio 'rv-rssnnn sta niena nel- la ricerca di Dìo, la proponeva come maestra delia preghiera e della spe- laIg concretaconcre'[a illustrazioneìuuSLl'dZlUllC di ulcome u---- tutte - -i+++-î " ªle - -promesse -- - -ì: - - - -di úlla'ì Gesù vsvrsmr;> trovino vit.a píena la ranza teologale, modello di comunione con la Chiesa, additando lo studio attuazione nel credente che sa con fiducìa accogliere nella propria vita la della sua dottrina ai maestri, agli educatori, ai pastori e agli steSsí teologi presenzaienZa SalVaLi'lUesalvatrice del ucì Redentore.ììcìaw----. ,. (cf. AAS 65 [1973] pp. 12-'15). Io stesso, in varie circostanze, ho aîruto la 11. Tutte queste ragioni sono chiara testimonianza dell"attualità della gioia di riferirmi alla figura e alla dottrina della Santa in modo speciale ìll dottrina dena Santa di Lisieux e della parùcolare incidenza del suo mes 125 124

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO ro maestro spirituale (cf. Ms A 83r'). Non è quindi da meravig]iarsi se alla l scuola di questi due Santi, dichiarati posteriormente Dottori dena Chiesa, occasìone dell'indimentìcabile visita a Lisieux, il 2 giugno 1 980, quando ho anche lei ottima discepola, sia diventata Maestra di vita spirituale. vuoruto"ricordar; a tutti : "Di Teres a d:?L2s2e.ux:sAi ;'uîÌdilare cAon ncoanmvirì,z:oaneì, 10. La dottrina spirituale di Teresa di Lisieux ha corh'buito alla dilata- Vchºleul'o"ª ª º º S'-- pìr'it':"di- --- -..,., Dio ;ì h'amic+prrì permesSO frìndamentale, al suo cuore ladi realtàrivelare delVangelo direttamente [...]agli zione del Regìo di Dio. Con il suo esempio di santità, di perfetta fedeltà al- uomini del nostro tempo," -' il misteroª ª -fondamentale, '--'- a'-" T - rrììùcto la realtà srìì r'ì"del rnlalrrìQaVangelo [. la Madre Chiesa, di piena comunione con la Sede di Pietro, come pì?ìre con ta"piccora via' è la via della 'santa infanzia"", In qì?ìesta via c'è qualcosa di unlCO,unico, il ììgenìo geíìiu di úì santa oaììyú Teresa - -- - di Lisieux. C'è nello stesso tempo la confer- le particolari grazie da lei impetrate per molti fraatelli e sorelle missionari, - -- ª'ª a-"------a . - - --+-ì-úìì'n'i'upîaqlp? ()naleve - ì ha prestato un particolare servizio alla rinnovata proclamazione ed espe- rnama eeil 11 rinnovamento rlnrlOVdlllciíciy deua úyù -verità-ª - ,.ª as+' "più ?" r- fondamentale--" g---l--zìaìtolp e universale. 4 nìí'ì 'nnìversale Quale ve- rienza del Vangelo di Cristo e alKestensione della fede cattolica in tutte le rità del messaggio evangelico- è infattiª " - - -più --.,: fondamentale r,,.ì;쪪 írncí-n'rì:ìmenti e più universale di Gìo- naziorìi dena terra. Non occorre dilungarci molto sull'universalità della dot- Idil'ªqu'est'a7Dio 'aè"nostro paare e noi siamo suoi figli?'" (Insegrìamenti di Gìo- trìna teresiana e sull'ampia ricezione del suo messaggio durante il secolo yanni11 paoìo FaOlO II, ìi,III/1 ìui íîgso] ì lî.-uúl p. y.1659). .,..). che ci separa dana sua morte: ciò è stato ben documentato negli studi com- QueStìQuesti SeíJlpllUlsemplici cenniLC?IIII-- ad a.?- un'ininterrottaIÀI? '= ....--- -í-==,,i;c,mt-ìrprrx-ìrl;GesùBam- - - -- serìe di testimonìanze dei Pa- piuti in vista del conferimento del titolo di Dottore della Chiesa aua Santa. plpi Cildi questoquesío "bCuìì.»secolo' ª ì!f.@---:==,, sulla buua santìtà scì---.,, !úl e, ** la,-,.rs ? dottrìna ??? mpgqpúííin. di Santa Teresaesnrimono di Gesù chiara Bam bino e allaaiia unìversaleunìverbait= diffusione IllllLl.)1,.., del ,.- suo.- - messaggìo, esprimono chiara- Particolare importanza a questo proposito riveste ìl fatto che lo SteSso - - ª '- -' =º-' " - -+ ..-v; O noi glì(ì'l fedell. la Magistero della Chiesa non solo ha riconosciuto la santità di Teresa, ma ha mente quanto la Chiesa abbia accolto, nei suoi pastorî e nei suoi fedeli, la pure messo in luce la sua sapienza e la sua dottrina. Già Pio X disse di lei 'd;ttrìna-spiritualerìna SplrlLuale diui questaquc,-,ic= giovane ,??.,.... .---Santa. -?? begnOSegrìo della(lena ricezioneììì.cbìì.ìììs-' ecclesiale y ---,.,.-- ---dell'insegnamento della Santa è il ri- che era "la santa più grande dei tempi moderni". Accogliendo con gioia la corso alJa Sua dottrina in moma" documentj-- --" À-ì 71/í-rrictpríì del, Magistero rìrrhnanO ordinario delladella - ª prima edizione italiana della Stor'a dj un'anjma egli ebbe ad esaltare ifrut- Chiesa, '- -' -" - = - - - -;-í'ìú hríìì+pìnnlatìva e ti che si ricavano daua spiritualità teresiana. Benedetto XV, in occasione specialmente quando" ªª si parlaª -- - della '---" vocazione--A;rscrs contemplativadpll:qíììíììacrì- e della proclamazione della eroicità deue virtù della Serva di Dio illustrò la missìonarìa,missionaria, della aeua fiducia uuubìa in Dio îîi y.,giusto ,,.-. e - misericordioso,- - , deua gioia cri- stìana, aeua vocìaz.ìuììc aiia ,).....,..-. - ? ? via dell'infanzia spirituale e lodò la scienza delle realtà divine, concessa da stiana, della vocazione alla santità.ª ' Ne è --n-una testimonianzaîì-=,, r.-,h,ìiro laín'n presenza 127. 826. del- la Sua dottrinaaouí'iiia neliit-ìì recente vyyìxyy Catechismo --- =--.---- della Chiesa Cattolica (nn. 127, 826, Dio a Teresa, per insegnare agli altri le vie della salvezza (cf. AAS 13 [1921] 956, 1011, 2011, 2558). Colei che tanto amò imparare nel catechismo le ve? 449-452). Pio XI, in occasione sia della sua beatificazione che della cano- rità della fede, ha meritato di-' essere annoverata------í- - c., fra ; *ùr-*;mrsìì;i testimoni antnrevcìl autorevoli nizzazìone, vone esporre e raccomandare la dottrina dena Santa, sottoli- della dottrina cattolica. neando la particolare illuminazione divina (Discorsi di Pio Xl, vol. I, Torì- 1 uOLLI Illa bútìsìììw-. no 1959, p. 91) e qualificandola maestra di vita (cf. AAS 17 [1925] pp. 2'll- Teresa possiede una universalìtà- ' ªª ª "- sìngolare. ª:-'ì---:- - La rlúl'P;ífonvig sua persona, sni'rit.uale il messag- 244). Pio XII, quando fu consacrata la Basilica di Lisieux nel 1954, affermò, glOgio evangelico evangenco della ueua "pìccola yìys,-- vìa' ìa;;-della- ,.. --- fìducìa e deu'infanzia spirituale hanno îrovaíotrovato e e ccuìrìììiîaììsì contìnuano - a--. trovare . . +.a -un'accoglienza -- - sorprendente, che fra l'altro, che Teresa era penetrata con la sua dottrina nel cuore stesso del , ha VarcaTOvarcato ogni (XJíll confine. cvììììììc. L'influsso w.....,,.. -?? del ? suo messaggio comprende prima di Vangelo (cf. AAS 46 [1954] pp. 404-408). Il Card. Angelo Roncaui, futuro - ª ' ª ª -ª": -ì -ìì -.. .,',.*-º- ? ìa c+occp (Thìpìsa ha Papa Giovanni XXIII, visitò diverse volte Lisieux, specialmente quando era kllììOtuttO uomîniuOlnlnl ee donneaoniìe' laIdº "cuibuì raì-:--- santitàoaììbh- -,,ì+,,-irìpììgtp?riìíìríiaedellaspiritualità, o- eroicità- ,. ..---- delle-? virtù la stessa Chiesa ha rlCOnOsuu?u-.riconosciuto: pastori ì,ìaìvìx della ì ----, Chiesa, .----.--, cultori della teologia e della spiritualità, nunzio a Parigi. Durante il suo pontificato manifestò in varie circostanze " ' ª - - -"-"%: --rloc;ali P cnTnu- saceraoueseíìììiìaììo,î.,,.,,....----, la sua devozione per la Santa e illustrò i rapporti fra la dottrina dena San- sacerdoti e seminaristi, religiosi e religiose, . movimenti ecclesiali e comu- ta di Avíla e della sua figlia, Teresa di Lisieux (Discorsi, Messaggi, Colloqui, nllanità IlLRJVt-,nuOVe, uomini usìtìììtt- e donne- - =.- -?di ogni?, condizione e di ogni continente. A tut? II [1959-4960] pp. 771-772). Più volte durante la celebrazione del Concilio ti Teresa reca la sua personale conferma che il mistero cristiano,, dí cui è Vaticano II, i Padri evocarono il suo esempio e la sua dottrina. Paolo VI, nel alVeílLaLdcaìivieenìt;a" it-+ruììs?ììxs- ';estimon; yy "en .F..?..??? "apostola ?? facendosi nena preghiera, , come ella si eSprlrne con auud(:IcL, aysì.>--- - ..,- -1-- centenario della sua nascita, indirizzava il 2 gennaio 1973 una Lettera al esprime con audacia, '-"apostola " - '- - --ì: degli - - - apostoli"vsrscci'hilp (Ms? nprr'he' A 56rºl hadeve un essere ValO- presO alla le'LLel-d, vuìì iì HILA H., ..... - -- Vescovo di Bayeux e Lisieux, nella qì?ìale esaltava l'esempio di Teresa nel- presO alla lettera, con il più grande" --- - -' - realismoT - 9- - - - ÀAolpossibile, cììn mp?Q!Qa.CíalO ?perché ha un Sìa valo nel la ricerca di Dìo, la proponeva come maestra delia preghiera e della spe- re universale nel tempo e nello spazio." La------forza -l: del r--c-;ì suo messaggio 'rv-rssnnn sta niena nel- Ig concre'[a ìuuSLl'dZlUllC ul u---- - i+++-î - ranza teologale, modello di comunione con la Chiesa, additando lo studio la concreta illustrazione di come tutte- " ªle - -promesse - - -ì: - - - -di úlla'ì Gesù vsvrsmr;> trovino vit.a píena la della sua dottrina ai maestri, agli educatori, ai pastori e agli steSsí teologi attuazione nel credente che sa con fiducìa accogliere nella propria vita la (cf. AAS 65 [1973] pp. 12-'15). Io stesso, in varie circostanze, ho aîruto la presenzaienZa11. Tutte SalVaLi'lUesalvatrice queste del ucìragioni Redentore.ììcìaw----. sono ,. chiara testimonianza dell"attualità della gioia di riferirmi alla figura e alla dottrina della Santa in modo speciale ìll dottrina dena Santa di Lisieux e della parùcolare incidenza del suo mes 124 125

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GJOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

saggio sugli uomini e sulle donne del nostro secolo. Concorrono inoltre al- li di tutto il mondo, e dopo aver accolto la petizione ufficiale, o Supplex Li- cune circostanze che rendono ancor più significativa la sua designazione bellus, indirizzatami in data 8 marzo 1997 dal Vescovo di Bayeììx e Lisieì?ìx, qì?ìale Maestra per la Chiesa nel nostro tempo. come pure da parte del Preposíto Generale dell'Ordine dei Carmelitani Innanzitutto, Teresa è una donna che, neu'accostarsi al Vangelo, ha sa- Scalzi deua Beata Vergine Maria del Monte Carmelo e da parte del Postu- puto cogliere ricchezze nascoste con quella COnCreteZZa e profonda r'iso- latore Generale del medesímo Ordine, decisi di affîdare alla Congregazio- nanza vitale e sapienziale che è propria del genìo femminile. Ena- ;m-erge ne delle Cause dei Santi competente in materia, "praehabito voto Congre- l per la sua universalità nella schiera delle donne sante che rìspìen'àono-p:; gationis de Doctrina Fidei ad eminentem doctrinam qi?ìod attínet" (Cost. la sapienza del Vangelo. Apost. Pastorbonus, 731 il peculiare studio dena causa per il conferimen- Teresa è, poi, una contemplativa. Nel nascondimento del suo Carmelo to del Dottorato a questa Santa. ha vìssuto la grande avventura deu'esperienza cristia;a-, fino-a ;on-os;ere: Raccolta la necessaria documentazione, le suddette due Congregazio- la lunghezza, la larghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di -Cristo (cf. ni hanno affrontato la questione nelle rispettive Consulte: queua della Con- Ef 3,18-49). Dio ha voluto che non rimanessero nascosti í-suoi segreti, m:; gregazione per la Dottrina della Fede il 5 maggio 1997, per quanto riguar- ha abilitato Teresa a proclamare i segreti del Re (cf. Ms-C 2v-o).-Co'on-la s;; da la "errìinente dottrina", e queua deua Congregazione dene Cause dei víta Teresa offrae una testímoníanza ed un'illustrazione teologica dell-a belm Santi il 29 maggio dello stesso arìno, per esaminare la speciale "". Il lezza della vita contemplativa, come totale dedicazione-a-C-ri;to,=Ùo;o 17 giugno successivo, i Cardinali ed i Vescovi merrìbri deue stesse Congre- della Chiesa, e come affermazione viva del primato di Dio-su tutt'e'le cPose. gazioni, seguendo una procedura da me approvata per l'occasíone, si sono La sua è una vita nascosta che possiede una arcana fecondrtà-p;rala-dilal riuniti in una Sessione Interdicasteriale plenaria ed hanno discusso la Cau- tazione del Vangelo e riempie la Chiesa ed il mondo del bu'o-n-odore-di C;i- sa, esprimendo all'unanimità parere favorevole aua concessione a Santa sto (cf. LT 169, 2vº). Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo del titolo di Dottore deua Chie- Teresa di Lisieux, infine, è una g'ovane. Essa ha raggiunto la maturità sa universale. Tale parere mi è stato notificato personalmente dal Sigrìor della santità in piena giovinezza (cf. Ms C 4rº). Come tale-si-p;opo-n?-:;auam Cardinale Ratzinger, Prefetto dena Congregazione per la Dottrina le Maestra di vita evangelica, partìcolarmente efficace nell'illuminare i della Fede, e dal Pro-Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, sentieri dei giovani, ai quali spetta dí essere protagonÌsti-e -testrmonr-«iei Mons. Alberto Bovone, Arcìvescovo titolare di Cesarea di Numidia. Vangelo presso le nuove generazíoni. In considerazione di ciò, il 24 agosto scorso, al momento della pre- Non solo Teresa di Gesù Bambino è il Dottore deua Chiesa più giova- ghiera dell'Angelus, alla presenza di centinaia di Vescovi e davanti ad una ne in età, ma pure il più vicino a noi nel tempo, quasi a sottolin;are l;con- sterminata folla di giovani di tutto l'orbe, radunata a Parigi per la XII Gior- tinuità con la quale lo Spirito del Sigrìore inviªa Wlla ChÌesa-i-suoi-m-es;;g- nata Mondiale della Gioventù, ho voluto personalmente annunciare l'in- geri, uomini e donne, come maestri e testimoni della fede. Infatt'Ì, qualun- tenzione di proclamare Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo Dotto- que siano le variazioni che si possono costatare nel corso della storìa-;n;- re della Chiesa universale in occasione deua celebrazione della Giornata nostante le ripercussioni che esse sogliono avere nella vita e-rìeì-pen;iero Moì'ìdiale delle Missioni [in Romal. delle persone delle singole epoche, non dobbiamo perde;e-di-vist"ala=con'l Oggi, 19 ottobre 1997, nella Piazza san Pietro, gremita di fedeli conve- tinuità che unisce tra loro i Dottori della Chiesa: essi res-tano,- iªn-ogni con- nuti da ogni parte del mondo, essendo presenti numerosi Cardinali, Arci- testo storico, testimoni del Vangelo che non muta e, con la luce e=l'a-fo;za vescovi e Vescovi, durante la solenne celebrazione eucaristica ho procla- che loro viene dallo Spirito, se ne fanno messaggeri torrì-a;do-ad -annun'l mato Dottore della Chiesa universale Teresa di Gesù Bambino e del Santo ciarlo nella sua purezza ai contemporanei. Tere-sa è Maestì'a pe'; 'Ìl-no;t;o Volto con queste parole: Venendo incontro ai desideri di un grande nume- tempo, assetato di parole vive ed essenzialí, di testimonia-nze -eroi-che- e ro di Frat-elli nellEpiscopato e di moltissimi fedeli di tutto il mondò, udito il credibili. Perciò è amata e accolta anche da frateni e da-s;rene dell;altr; parere della Congregazione delle Cause dei Santi ed ottenuto il voto della conìunità cristiane e perfino da chi neppure è cristiano-. Congregazione per la Dottrina della Fede in ciò che attiene l'eminente dot- 12. In quest'anno, in cui si celebra il Centenario dena gloriosa morte trina, con certa conoscenza e matura deliberazione, jn forza della piena au- di Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, mentre ci -prepa-riamo"a'l?Ì";ce'I' torità apostolica, dichiarìamo Santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo lebrazione del Grande Giubileo del 2000, dopo aver ric"evu'ìo-mì-m;ro;"ed Volto, vergine, Dottore della Chiesa universale. Nel nome del Padre e del autorevoli petizioni, specialmente da parte di molte Conferenze-EpÎscop-a- Figlio e dello Spirito Santo.

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GJOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO saggio sugli uomini e sulle donne del nostro secolo. Concorrono inoltre al- li di tutto il mondo, e dopo aver accolto la petizione ufficiale, o Supplex Li- cune circostanze che rendono ancor più significativa la sua designazione bellus, indirizzatami in data 8 marzo 1997 dal Vescovo di Bayeììx e Lisieì?ìx, qì?ìale Maestra per la Chiesa nel nostro tempo. come pure da parte del Preposíto Generale dell'Ordine dei Carmelitani Innanzitutto, Teresa è una donna che, neu'accostarsi al Vangelo, ha sa- Scalzi deua Beata Vergine Maria del Monte Carmelo e da parte del Postu- puto cogliere ricchezze nascoste con quella COnCreteZZa e profonda r'iso- latore Generale del medesímo Ordine, decisi di affîdare alla Congregazio- nanza vitale e sapienziale che è propria del genìo femminile. Ena- ;m-erge ne delle Cause dei Santi competente in materia, "praehabito voto Congre- l per la sua universalità nella schiera delle donne sante che rìspìen'àono-p:; gationis de Doctrina Fidei ad eminentem doctrinam qi?ìod attínet" (Cost. la sapienza del Vangelo. Apost. Pastorbonus, 731 il peculiare studio dena causa per il conferimen- Teresa è, poi, una contemplativa. Nel nascondimento del suo Carmelo to del Dottorato a questa Santa. ha vìssuto la grande avventura deu'esperienza cristia;a-, fino-a ;on-os;ere: Raccolta la necessaria documentazione, le suddette due Congregazio- la lunghezza, la larghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di -Cristo (cf. ni hanno affrontato la questione nelle rispettive Consulte: queua della Con- Ef 3,18-49). Dio ha voluto che non rimanessero nascosti í-suoi segreti, m:; gregazione per la Dottrina della Fede il 5 maggio 1997, per quanto riguar- ha abilitato Teresa a proclamare i segreti del Re (cf. Ms-C 2v-o).-Co'on-la s;; da la "errìinente dottrina", e queua deua Congregazione dene Cause dei víta Teresa offrae una testímoníanza ed un'illustrazione teologica dell-a belm Santi il 29 maggio dello stesso arìno, per esaminare la speciale "Positio". Il lezza della vita contemplativa, come totale dedicazione-a-C-ri;to,=Ùo;o 17 giugno successivo, i Cardinali ed i Vescovi merrìbri deue stesse Congre- della Chiesa, e come affermazione viva del primato di Dio-su tutt'e'le cPose. gazioni, seguendo una procedura da me approvata per l'occasíone, si sono La sua è una vita nascosta che possiede una arcana fecondrtà-p;rala-dilal riuniti in una Sessione Interdicasteriale plenaria ed hanno discusso la Cau- tazione del Vangelo e riempie la Chiesa ed il mondo del bu'o-n-odore-di C;i- sa, esprimendo all'unanimità parere favorevole aua concessione a Santa sto (cf. LT 169, 2vº). Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo del titolo di Dottore deua Chie- Teresa di Lisieux, infine, è una g'ovane. Essa ha raggiunto la maturità sa universale. Tale parere mi è stato notificato personalmente dal Sigrìor della santità in piena giovinezza (cf. Ms C 4rº). Come tale-si-p;opo-n?-:;auam Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto dena Congregazione per la Dottrina le Maestra di vita evangelica, partìcolarmente efficace nell'illuminare i della Fede, e dal Pro-Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, sentieri dei giovani, ai quali spetta dí essere protagonÌsti-e -testrmonr-«iei Mons. Alberto Bovone, Arcìvescovo titolare di Cesarea di Numidia. Vangelo presso le nuove generazíoni. In considerazione di ciò, il 24 agosto scorso, al momento della pre- Non solo Teresa di Gesù Bambino è il Dottore deua Chiesa più giova- ghiera dell'Angelus, alla presenza di centinaia di Vescovi e davanti ad una ne in età, ma pure il più vicino a noi nel tempo, quasi a sottolin;are l;con- sterminata folla di giovani di tutto l'orbe, radunata a Parigi per la XII Gior- tinuità con la quale lo Spirito del Sigrìore inviªa Wlla ChÌesa-i-suoi-m-es;;g- nata Mondiale della Gioventù, ho voluto personalmente annunciare l'in- geri, uomini e donne, come maestri e testimoni della fede. Infatt'Ì, qualun- tenzione di proclamare Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo Dotto- que siano le variazioni che si possono costatare nel corso della storìa-;n;- re della Chiesa universale in occasione deua celebrazione della Giornata nostante le ripercussioni che esse sogliono avere nella vita e-rìeì-pen;iero Moì'ìdiale delle Missioni [in Romal. delle persone delle singole epoche, non dobbiamo perde;e-di-vist"ala=con'l Oggi, 19 ottobre 1997, nella Piazza san Pietro, gremita di fedeli conve- tinuità che unisce tra loro i Dottori della Chiesa: essi res-tano,- iªn-ogni con- nuti da ogni parte del mondo, essendo presenti numerosi Cardinali, Arci- testo storico, testimoni del Vangelo che non muta e, con la luce e=l'a-fo;za vescovi e Vescovi, durante la solenne celebrazione eucaristica ho procla- che loro viene dallo Spirito, se ne fanno messaggeri torrì-a;do-ad -annun'l mato Dottore della Chiesa universale Teresa di Gesù Bambino e del Santo ciarlo nella sua purezza ai contemporanei. Tere-sa è Maestì'a pe'; 'Ìl-no;t;o Volto con queste parole: Venendo incontro ai desideri di un grande nume- tempo, assetato di parole vive ed essenzialí, di testimonia-nze -eroi-che- e ro di Frat-elli nellEpiscopato e di moltissimi fedeli di tutto il mondò, udito il credibili. Perciò è amata e accolta anche da frateni e da-s;rene dell;altr; parere della Congregazione delle Cause dei Santi ed ottenuto il voto della conìunità cristiane e perfino da chi neppure è cristiano-. Congregazione per la Dottrina della Fede in ciò che attiene l'eminente dot- 12. In quest'anno, in cui si celebra il Centenario dena gloriosa morte trina, con certa conoscenza e matura deliberazione, jn forza della piena au- di Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, mentre ci -prepa-riamo"a'l?Ì";ce'I' torità apostolica, dichiarìamo Santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo lebrazione del Grande Giubileo del 2000, dopo aver ric"evu'ìo-mì-m;ro;"ed Volto, vergine, Dottore della Chiesa universale. Nel nome del Padre e del autorevoli petizioni, specialmente da parte di molte Conferenze-EpÎscop-a- Figlio e dello Spirito Santo.

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INSEGNAMENn SU TERESA DI GESÙ BAMBINO GJOVANNI PAOLO II I l Compiuto ciò nel modo dovì?ìto, stabiliamo che questa Lettera Apo- I sto ho voluto sceglìere l'odierna domenica missionaria per proclamare stolica sia religiosamente conservata ed abbia pieno effetto- sia -o;a-cMe'in Dottore deua Chiesa universale Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo: una donna, una giovane, una contemplativa. l futuro; e che inoltre così giustamente sì giudichi e si defi;isc;,- e-sia ;an; l e senza fondamento quanto di diverso intorno a ciò possa essere-attenta"I 3. A nessuno sfugge, pertanto, che oggi si sta realízzando qualcosa di to da chíunque, con qualsivoglia autorità, scientemente o-per ignora';za. sorprendente. Santa Teresa di Lisieììx non ha potuto frequentare una Uni- Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l'aneuo del Pescatore,-il-giorn-o ;9 versità e neppure studi sistematici. Morì in giovane età: e tuttavia da oggi del mese di ottobre dell'anno del Sigrìore 1997, ventesi;o-«ir-pon;íic:ìto»;'; in poi sarà onorata come Dottore della Chiesa, qualificato ríconoscímen- to che la innalza neua considerazione dell'intera comììrìità cristiana ben al di là di quanto possa farlo un "titolo accademico". Omelia alla Messa per il Dottorato Quando, infatti, il Magistero proclama qualcuno Dottore deua Chiesa, 1. ««"Cammineranno i popoli alla tua luce" (Is 60,3). Nelle parole del intende segrìalare a tuttii fedeli, e in modo specíale a quanti rendono nel- profeta Isaia già risuona, come fervida attesa e 'luminosa S'Î;ranZa,-";eC-O la Chiesa il fondamentale servizio della predicazione o svolgono il delica- dell'Epifania. Proprio il collegamento con questa so-lennità ':gi-pe;mette"di to compito della ricerca e dell'insegnamento teologico, che la dottrina meglìo percepìre il carattere missionario de-u'odierna domenica. La-p'r-ofe- professata e proclamata da una certa persona può essere un punto di ri- zia di Isaia, infatti, auarga au'intera umanità la prospettiv-a d-ena sal'vezz;, ferimento, non solo perché conforme alla verità rivelata, ma anche perché e in tal modo antícipa il gesto profetico dei Magi dell'Oriente c"he,=recan2 porta nuova luce sui misteri della fede, una più profonda comprensione dosi ad adorare il Bimbo divino nato a Betlemme (cf. Mt-2-,'1-12)J'annun- del mistero di Cristo. Il Concilio ci ha ricordato che, sotto l'assistenza del- ciano ed inaugurano l'adesione dei popoli al messaªggio di Cristo'. lo Spirito Santo, cresce continuamente nella Chiesa la comprensione del Tutti gli uomini sono chiamati a-d accogliere nella-fede il-Vangelo che "depositum fidei", e a tale processo di crescita contribuisce non solo lo salva. A tutti i popoli, a tutte le terre e le culture, la ChÌes-a è-invi;ta7"'An: studio ricco di contemplazione cui sono chiamatii teologi, né solo il Ma- date... e ammaestrate tutie le nazioni, battezzando-le n;l nom;-der Pad?re 'e gistero dei Pastori, dotati del "carisma certo di verità", ma anche queua del Figlio e dello Spirito Santo, insegrìando loro ad osservare-tutto-crò c'he "profonda intelligenza delle cose spirituali" che è data per via di esperien- ví ho comandato" (Mt 28j9-20). Queste parole, pronunciare da-Cristo p;'I za, con rícchezza e diversità di doni, a quanti si lasciano guidare docil- ma di salire al cielo, unitamente ana promessa fatta agli JT:»-ostJoli-ed-ar sPuc- mente dallo Spirito di Dio (cf. Dei Verbum, 8). La Lumen gentium, da par- cessori di essere con loro sino aua fine del mondo (cf. Mt 28,20-),-costrtui- te sua, insegna che nei Santi "Dio stesso ci parla" (Lumen gentjum, 50). È scono l'essenza del mandato missionario: neua pers-ona dei suoi'minrstrr-è per questo che, al fine dell'approfondimento dei diviní misteri, che ríman- Cristo stesso ad andare ad gentes, verso quantiªnon ha-nno-ancor;-r'Ì'ceyu'l gono sempre più grandi dei nostri pensieri, va attribuito speciale valore to ?"annuncio deua fede. au'esperienza spirituale dei Santi, e non a caso la Chiesa sceglie unica- 2. Teresa Martin, Carmelitana scalza di Lisieux, desiderava ardente- mente tra essi quanti intende insigrìire del titolo di "Dottore". mente di essere missionaria. E lo è stata, al punto da poter-es'ffere p;';cla- 4. Tra i "Dottori deua Chíesa" Teresa di Gesù Bambino e del Volto San- mata Patrona delle Missioni. Gesù stesso le -mostrò in quale modo"avr;b- to è la più giovane, ma il suo cammino spirituale è così maturo ed ardito, be potuto vivere tale vocazione: praticando in pienezza'il-comanda;eìt'o le intuizioni di fede presenti nei suoi scritti sono così vaste e profonde, da dell'aì'rìore, si sarebbe immersa nel cuore Stesso della mis-sion-e-d;la -ChÎe'r meritarle un posto tra i grandi maestri dello spirito. sa, sostenendo con la forza misteriosa della preghiera e della comunio;e Nella Lettera Apostolica che ho approntato per Yoccasìone ho addita- gli annunciatori del Vangelo. Ella realizzava così"quanto è sottolrn-eat';"dal to alcuni aspetti salienti deua sua dottrina. Ma come non ricordare, in que- Concilio Vaticano II, allorché insegna che la Chies'a è,-per sua na'tì;'a,"'mis-" sto momento, quello che se ne può considerare il vertice, alla luce del rac- sionaria (cf. Ad gentes, 2). Non soÌo coloro che scelgono l':a-vita-mis-siona- conto dell"emozionante scoperta che ella fece della propría particolare vo- ria, ma tutti i battezzati, sono in qualche modo irnriati ad gente;.-Per-qHe- cazione nella Chiesa? "La Carità - ella scrìve - mi diede la chiave della mia vocazione. Capii che se la Chiesa aveva un corpo, composto da diverse membra, il più necessario, il più nobile di tutti non le ì'nancava: capii che la Chiesa aveva un cuore e che questo cuore era acceso d"Amore. Capii ª" Del 19/10/97 (AOCD 42/97, 7-23; AAS 90/98, 930-944, TR 97 1075-1082). che solo l'Amore faceva agire le membra dena Chiesa: che se l'Amore si

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s r'! ì GJOVANNI PAOLO II I INSEGNAMENn SU TERESA DI GESÙ BAMBINO l Compiuto ciò nel modo dovì?ìto, stabiliamo che questa Lettera Apo- I sto ho voluto sceglìere l'odierna domenica missionaria per proclamare stolica sia religiosamente conservata ed abbia pieno effetto- sia -o;a-cMe'in Dottore deua Chiesa universale Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto futuro; e che inoltre così giustamente sì giudichi e si defi;isc;,- e-sia ;an; Santo: una donna, una giovane, una contemplativa. l e senza fondamento quanto di diverso intorno a ciò possa essere-attenta"I 3. A nessuno sfugge, pertanto, che oggi si sta realízzando qualcosa di l to da chíunque, con qualsivoglia autorità, scientemente o-per ignora';za. sorprendente. Santa Teresa di Lisieììx non ha potuto frequentare una Uni- Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l'aneuo del Pescatore,-il-giorn-o ;9 versità e neppure studi sistematici. Morì in giovane età: e tuttavia da oggi del mese di ottobre dell'anno del Sigrìore 1997, ventesi;o-«ir-pon;íic:ìto»;'; in poi sarà onorata come Dottore della Chiesa, qualificato ríconoscímen- to che la innalza neua considerazione dell'intera comììrìità cristiana ben al Omelia alla Messa per il Dottorato di là di quanto possa farlo un "titolo accademico". Quando, infatti, il Magistero proclama qualcuno Dottore deua Chiesa, 1. ««"Cammineranno i popoli alla tua luce" (Is 60,3). Nelle parole del intende segrìalare a tuttii fedeli, e in modo specíale a quanti rendono nel- profeta Isaia già risuona, come fervida attesa e 'luminosa S'Î;ranZa,-";eC-O la Chiesa il fondamentale servizio della predicazione o svolgono il delica- dell'Epifania. Proprio il collegamento con questa so-lennità ':gi-pe;mette"di to compito della ricerca e dell'insegnamento teologico, che la dottrina meglìo percepìre il carattere missionario de-u'odierna domenica. La-p'r-ofe- professata e proclamata da una certa persona può essere un punto di ri- zia di Isaia, infatti, auarga au'intera umanità la prospettiv-a d-ena sal'vezz;, ferimento, non solo perché conforme alla verità rivelata, ma anche perché e in tal modo antícipa il gesto profetico dei Magi dell'Oriente c"he,=recan2 porta nuova luce sui misteri della fede, una più profonda comprensione dosi ad adorare il Bimbo divino nato a Betlemme (cf. Mt-2-,'1-12)J'annun- del mistero di Cristo. Il Concilio ci ha ricordato che, sotto l'assistenza del- ciano ed inaugurano l'adesione dei popoli al messaªggio di Cristo'. lo Spirito Santo, cresce continuamente nella Chiesa la comprensione del Tutti gli uomini sono chiamati a-d accogliere nella-fede il-Vangelo che "depositum fidei", e a tale processo di crescita contribuisce non solo lo salva. A tutti i popoli, a tutte le terre e le culture, la ChÌes-a è-invi;ta7"'An: studio ricco di contemplazione cui sono chiamatii teologi, né solo il Ma- date... e ammaestrate tutie le nazioni, battezzando-le n;l nom;-der Pad?re 'e gistero dei Pastori, dotati del "carisma certo di verità", ma anche queua del Figlio e dello Spirito Santo, insegrìando loro ad osservare-tutto-crò c'he "profonda intelligenza delle cose spirituali" che è data per via di esperien- ví ho comandato" (Mt 28j9-20). Queste parole, pronunciare da-Cristo p;'I za, con rícchezza e diversità di doni, a quanti si lasciano guidare docil- ma di salire al cielo, unitamente ana promessa fatta agli JT:»-ostJoli-ed-ar sPuc- mente dallo Spirito di Dio (cf. Dei Verbum, 8). La Lumen gentium, da par- cessori di essere con loro sino aua fine del mondo (cf. Mt 28,20-),-costrtui- te sua, insegna che nei Santi "Dio stesso ci parla" (Lumen gentjum, 50). È scono l'essenza del mandato missionario: neua pers-ona dei suoi'minrstrr-è per questo che, al fine dell'approfondimento dei diviní misteri, che ríman- Cristo stesso ad andare ad gentes, verso quantiªnon ha-nno-ancor;-r'Ì'ceyu'l gono sempre più grandi dei nostri pensieri, va attribuito speciale valore to ?"annuncio deua fede. au'esperienza spirituale dei Santi, e non a caso la Chiesa sceglie unica- 2. Teresa Martin, Carmelitana scalza di Lisieux, desiderava ardente- mente tra essi quanti intende insigrìire del titolo di "Dottore". mente di essere missionaria. E lo è stata, al punto da poter-es'ffere p;';cla- 4. Tra i "Dottori deua Chíesa" Teresa di Gesù Bambino e del Volto San- mata Patrona delle Missioni. Gesù stesso le -mostrò in quale modo"avr;b- to è la più giovane, ma il suo cammino spirituale è così maturo ed ardito, be potuto vivere tale vocazione: praticando in pienezza'il-comanda;eìt'o le intuizioni di fede presenti nei suoi scritti sono così vaste e profonde, da dell'aì'rìore, si sarebbe immersa nel cuore Stesso della mis-sion-e-d;la -ChÎe'r meritarle un posto tra i grandi maestri dello spirito. sa, sostenendo con la forza misteriosa della preghiera e della comunio;e Nella Lettera Apostolica che ho approntato per Yoccasìone ho addita- gli annunciatori del Vangelo. Ella realizzava così"quanto è sottolrn-eat';"dal to alcuni aspetti salienti deua sua dottrina. Ma come non ricordare, in que- Concilio Vaticano II, allorché insegna che la Chies'a è,-per sua na'tì;'a,"'mis-" sto momento, quello che se ne può considerare il vertice, alla luce del rac- sionaria (cf. Ad gentes, 2). Non soÌo coloro che scelgono l':a-vita-mis-siona- conto dell"emozionante scoperta che ella fece della propría particolare vo- ria, ma tutti i battezzati, sono in qualche modo irnriati ad gente;.-Per-qHe- cazione nella Chiesa? "La Carità - ella scrìve - mi diede la chiave della mia vocazione. Capii che se la Chiesa aveva un corpo, composto da diverse membra, il più necessario, il più nobile di tutti non le ì'nancava: capii che la Chiesa aveva un cuore e che questo cuore era acceso d"Amore. Capii ª" Del 19/10/97 (AOCD 42/97, 7-23; AAS 90/98, 930-944, TR 97 1075-1082). che solo l'Amore faceva agire le membra dena Chiesa: che se l'Amore si

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GIOVÀNN? PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO I dovesse spegnere, gli Apostoli non annuncerebbero píù il Vangelo, i Mar? P er ques ta SuaìVla.,, ?n Cul tutto è sentìto corrìe "grazía", per 1B centra- tiri rifiuterebbero di versare il loro sangue... Capii che l'Amore racchiude- lità c.he ,assume,i,n lei Gl rap,pojr,tocon Cristo e la. .scelta dell'amore, ;er ro va tutte le vocazioni... Allora, nell'eccesso della mia gioÌa delirante-ho spazio c.he ella dà.anche agli af.fetti e ai sentimenti nel cammino spiritu-ale, esclamato: O Gesù mio Amore... la mia vocazione l"h-o-tro':vata fi;ªarm'ent'e! Teresa di Lisieux è una santa che resta gíovane, nonostante il pa;Sa-re aer La mía vocazione è l'Amore" (Ms B, 3vº). È una pagina-stup:;à'a,":he'bal gli anni, e si propone come singolare modello e guida nel cammino cri- stiano per questo nostro tempo che si affaccia sul terzo minennio. sta da sola ad illustrare quanto si possa applicare a"Santa-Te'res;Ta"ap;grna 7. Grande è perciò la gioia della Chiesa, in questa giornata che coro- evangelica che abbiamo ascoltato nella Liturgia della -Parola:- =Ti b;n"edi""co, na le attese e le preghiere di tanti che hanno intuito, con la richiesta del o Padre, Signore del cielo e deua terra, perché hai tenuto nascost;qu"e;te Dottorato, questo speciale dono di Dio e ne hanno favorito il riconosci- ì cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt "IÌ-,25).- l 5. Teresa di Lisieux non solo intuì e descrisse 1:ì profonda-verità"del- mento e l'accoglienza. Desideriamo renderne grazie al Signore tutti insie- l'Amore quale centro e cuore deua Chiesa, ma la visse"Ìntensamente"ì'ìe'Ù'a me, e particolarmente con i professori e gli studentí delle Università ec- sua pur breve esistenza. Proprio questa convergenza tr-a-dotl:rin-a ed es;e" clesiastiche romane, che proprio in questi giorni hanno iniziato il nuovo rìenza concreta, tra verità e vita, tra insegrìamento e prassi, risplende con Anno Accademico. particolare evidenza in questa Santa, rendendola un-modeuo "avvincente Sì, o Padre, ti benediciamo, insieme con Gesù (cf. Mt 1 '1,25), perché hai specialmente per i giovani e per quanti sono aua ricerca del SenSO=auten'a nascosto i tuoi seqreìì "ai sapientí e agli intelligenti", e li hai rivelatí a que- tico da dare an'esistenza. sta "piccola", che oggi nuovamente proponi alla nostra attenzione e alla Di fronte al vuoto di tante parole, Teresa indica come alternativa l'uni- nostra imitazione. ca Parola di salvezza che, corrìpresa e vìssuta neÌ-silen-zio,-dÌv'enta sorgeììI Grazie per la sapienza che le hai donato, facendone per tutta la Chie- te di vita rinnovata. Ad una cultura razionalistÌca -e-trOp )O-SpeSSO sp';;r- sa una singolare testimone e maestra di vita! meata di materialismo pratico, ella contrappone con semplícità':d"Ísa;n"ìan- Grazie per l"amore che hai riversato in lei, e che continua ad illumina- te la "piccola via" che, rifacendosi all'essenziale deue c;s'e-,-c;ndu':ce al :,"eI re e riscaldare i cuori, spingendoli aua santità! greto di ogrìi esistenza: la divina Carità che avvolge e permea ;gni umana Il desiderio che Teresa espresse di "passare il suo Cielo a far del bene vicenda. In un'epoca, come la nostra, segnata in tanti-su;i-aspett"i -daH'a'cul" sulla terra" (QG, 17 lugliol continua a compiersi in modo meravig}ìoso. tura dell'effimero e den'edonismo, questo nuovo Dottore d'e"ua-Chie;a "a';- Grazie, o Padre, perché oggi a nuovo titolo ce la rendi vicina, a lode e pare dotato di singolare efficacia nell'iuuminare la mente ed il-cuore-dj cPhi gloria del tuo nome nei secoli. Arrìen!'ì:+-". è assetato di verità e di amore. 6. Santa Teresa è presentata come Dottore dena Chiesa nel giorno ín cuí celebriamo la Giornata Missionaria Mond?iale. Eua nutrì un desìderio arden- All'Angelus te dj dedicarsi an'annuncio del Vangelo e avrebbe-v;luto c;rona;e 'la"p;opria ríNell'odierna Giornata Missionaria Mondiale, la nostra attenzione si testimorìianza col supremo sacrificio del martirio (Id'-. Ms 'B 3;-º)". 'È7n'otPa, "irì"l- è rivolta soprattutto a Santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto, tre, l'intensa partecipazione personale con cui soste;e il l;voro apo;'tolico che questa mattina ho avuto la gioia di proclamare Dottore della Chiesa deí Padri Mau?rice Bellière ed Adolphe Roulland,-missi;n-ari risp"etti"v';n;ìt"e universale. Essa è modello di impegno missionario e Patrona delle Mis- in Afraica ed in Cina. In questo slancio di amore ªper-l'ev;ngelizz'azio'ne'Tere"' sioni pur non avendo mai abbandonato la clausura del Carmelo di Lisíeux. sa aveva un solo ideale, come lei stessa afferma: WQuel che gli éhiedia;o ì di Sí potrebbe dire che Teresa ha fatto sua la singolare proiezione mis- lavorare per la sua gloria, è di amarlo e di farlo amare'(MT"220')". sionaria di Maria Santissima, la quale animò con la sua presenza orante e La strada da lei percorsa per raggiungere-ques-to'ideWre 'di vita non è la sua perfetta carità la prima Comunità apostolica, affinché il dinamismo queua delle grandi imprese riservate-a pochi, mH è-invece u;avia'a'Íla'por? suscitato dallo Spirito Santo nella Pentecoste spingesse l'annuncio del ? .-,-. ----, -... . ------Cl via aua pUi-tata di tutti, la "piccola via", strada della confidenza e del totale affida- Vangelo fino agli estremí confini della terra. mento alla grazia del Signore. Non è via da banalizzare,-comele-fosse"me- no impegnativa. Essa è in realtà esigente, come lo è sempre il Vangelo.-Ma e via permeata di quel senso di fiducioso abbandono aua divin-a mìseri: cordia, che rende leggeì-o anche il più arduo imfflegn-o dello ;irÎto'.' 'Iº Il 19/10/97 (AOCD 42/97, 26-30; AAS 90/98, 409-41.3; TR 97, 1083-4085).

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GIOVÀNN? PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO I dovesse spegnere, gli Apostoli non annuncerebbero píù il Vangelo, i Mar? P er ques ta SuaìVla.,, ?n Cul tutto è sentìto corrìe "grazía", per 1B centra- tiri rifiuterebbero di versare il loro sangue... Capii che l'Amore racchiude- lità c.he ,assume,i,n lei Gl rap,pojr,tocon Cristo e la. .scelta dell'amore, ;er ro va tutte le vocazioni... Allora, nell'eccesso della mia gioÌa delirante-ho spazio c.he ella dà.anche agli af.fetti e ai sentimenti nel cammino spiritu-ale, esclamato: O Gesù mio Amore... la mia vocazione l"h-o-tro':vata fi;ªarm'ent'e! Teresa di Lisieux è una santa che resta gíovane, nonostante il pa;Sa-re aer La mía vocazione è l'Amore" (Ms B, 3vº). È una pagina-stup:;à'a,":he'bal gli anni, e si propone come singolare modello e guida nel cammino cri- sta da sola ad illustrare quanto si possa applicare a"Santa-Te'res;Ta"ap;grna stiano per questo nostro tempo che si affaccia sul terzo minennio. evangelica che abbiamo ascoltato nella Liturgia della -Parola:- =Ti b;n"edi""co, 7. Grande è perciò la gioia della Chiesa, in questa giornata che coro- o Padre, Signore del cielo e deua terra, perché hai tenuto nascost;qu"e;te na le attese e le preghiere di tanti che hanno intuito, con la richiesta del cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt "IÌ-,25).- Dottorato, questo speciale dono di Dio e ne hanno favorito il riconosci- ì 5. Teresa di Lisieux non solo intuì e descrisse 1:ì profonda-verità"del- mento e l'accoglienza. Desideriamo renderne grazie al Signore tutti insie- l l'Amore quale centro e cuore deua Chiesa, ma la visse"Ìntensamente"ì'ìe'Ù'a me, e particolarmente con i professori e gli studentí delle Università ec- sua pur breve esistenza. Proprio questa convergenza tr-a-dotl:rin-a ed es;e" clesiastiche romane, che proprio in questi giorni hanno iniziato il nuovo rìenza concreta, tra verità e vita, tra insegrìamento e prassi, risplende con Anno Accademico. particolare evidenza in questa Santa, rendendola un-modeuo "avvincente Sì, o Padre, ti benediciamo, insieme con Gesù (cf. Mt 1 '1,25), perché hai specialmente per i giovani e per quanti sono aua ricerca del SenSO=auten'a nascosto i tuoi seqreìì "ai sapientí e agli intelligenti", e li hai rivelatí a que- tico da dare an'esistenza. Di fronte al vuoto di tante parole, Teresa indica come alternativa l'uni- sta "piccola", che oggi nuovamente proponi alla nostra attenzione e alla ca Parola di salvezza che, corrìpresa e vìssuta neÌ-silen-zio,-dÌv'enta sorgeììI nostra imitazione. te di vita rinnovata. Ad una cultura razionalistÌca -e-trOp )O-SpeSSO sp';;r- Grazie per la sapienza che le hai donato, facendone per tutta la Chie- meata di materialismo pratico, ella contrappone con semplícità':d"Ísa;n"ìan- sa una singolare testimone e maestra di vita! te la "piccola via" che, rifacendosi all'essenziale deue c;s'e-,-c;ndu':ce al :,"eI Grazie per l"amore che hai riversato in lei, e che continua ad illumina- greto di ogrìi esistenza: la divina Carità che avvolge e permea ;gni umana re e riscaldare i cuori, spingendoli aua santità! vicenda. In un'epoca, come la nostra, segnata in tanti-su;i-aspett"i -daH'a'cul" Il desiderio che Teresa espresse di "passare il suo Cielo a far del bene tura dell'effimero e den'edonismo, questo nuovo Dottore d'e"ua-Chie;a "a';- sulla terra" (QG, 17 lugliol continua a compiersi in modo meravig}ìoso. pare dotato di singolare efficacia nell'iuuminare la mente ed il-cuore-dj cPhi Grazie, o Padre, perché oggi a nuovo titolo ce la rendi vicina, a lode e è assetato di verità e di amore. gloria del tuo nome nei secoli. Arrìen!'ì:+-". 6. Santa Teresa è presentata come Dottore dena Chiesa nel giorno ín cuí celebriamo la Giornata Missionaria Mond?iale. Eua nutrì un desìderio arden- All'Angelus te dj dedicarsi an'annuncio del Vangelo e avrebbe-v;luto c;rona;e 'la"p;opria testimorìianza col supremo sacrificio del martirio (Id'-. Ms 'B 3;-º)". 'È7n'otPa, "irì"l- ríNell'odierna Giornata Missionaria Mondiale, la nostra attenzione si tre, l'intensa partecipazione personale con cui soste;e il l;voro apo;'tolico è rivolta soprattutto a Santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto, deí Padri Mau?rice Bellière ed Adolphe Roulland,-missi;n-ari risp"etti"v';n;ìt"e che questa mattina ho avuto la gioia di proclamare Dottore della Chiesa in Afraica ed in Cina. In questo slancio di amore ªper-l'ev;ngelizz'azio'ne'Tere"' universale. Essa è modello di impegno missionario e Patrona delle Mis- sa aveva un solo ideale, come lei stessa afferma: WQuel che gli éhiedia;o ì di sioni pur non avendo mai abbandonato la clausura del Carmelo di Lisíeux. lavorare per la sua gloria, è di amarlo e di farlo amare'(MT"220')". Sí potrebbe dire che Teresa ha fatto sua la singolare proiezione mis- La strada da lei percorsa per raggiungere-ques-to'ideWre 'di vita non è sionaria di Maria Santissima, la quale animò con la sua presenza orante e queua delle grandi imprese riservate-a pochi, mH è-invece u;avia'a'Íla'por? la sua perfetta carità la prima Comunità apostolica, affinché il dinamismo ? .-,-. ----, -... . ------Cl via aua pUi-tata di tutti, la "piccola via", strada della confidenza e del totale affida- suscitato dallo Spirito Santo nella Pentecoste spingesse l'annuncio del mento alla grazia del Signore. Non è via da banalizzare,-comele-fosse"me- Vangelo fino agli estremí confini della terra. no impegnativa. Essa è in realtà esigente, come lo è sempre il Vangelo.-Ma e via permeata di quel senso di fiducioso abbandono aua divin-a mìseri: cordia, che rende leggeì-o anche il più arduo imfflegn-o dello ;irÎto'.' 'Iº Il 19/10/97 (AOCD 42/97, 26-30; AAS 90/98, 409-41.3; TR 97, 1083-4085).

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GIOVANNI PAOLO II l INSEGNAMENTI SU TERESÀ DI GESÙ BAMBINO l I

Il legame di Santa Teresa di Gesù Bambino con María fu profondo fin 2. Mi rivolgo ora ai rappresentanti dell'Ordine dei Carmelitani e li sa- I dall'infanzia. All'esperienza indimenticabile del sorriso di Maria, contem- luto calorosamente poiché questa proclamazione del Dottorato di Teresa plato sul volto dena statua posta neua sua stanza (cf. Ms A 30rº), ella attri- di Lisieì?ìx è per essi, in modo particolare, motivo di festa. Saluto di cuore buiva la sua prodigiosa guarigione an'età di dieci anni. La "Madonna del tutte le persone consacrate e i membri dei movimenti spirituali che si pon- Sorriso" starà anche di fronte al letto dell'infermeria, dove la Santa con- gono sotto il patronato di Santa Teresa di Lisieux. Vi incoraggio a restare cluderà la sua breve esistenza consumata dana malattia. fedeli al messaggio che ena dà alla Chiesa: glielo dà grazie a voi, testimo- Lo spirito di filiale abbandono verso la Madonna, che ha se«gnato l'in- ni viventi del suo insegrìamento. Abbiate a cuore di mettervi incessante- tera esistenza dena piccola Teresa, viene oggi proposto a tutti noi come mente alll'ascolto del suo messaggio e di diffonderlo intorno a voi, con la esempio da imitare. vostra parola e con il vostro esempio. Ci aiuti Santa Teresa di Gesù Bambino ad amare, seguire ed imitare la 3. Per il nostro tempo Teresa è una testimone efficace e vicina di un'e- Vergine, Madre e Regina di tutti i Santi. sperienza di fede in Dio, in Dio fedele e misericordioso, in Dio giusto me- Saluto i peuegrini di lingua italiana venuti per prendere parte a questa diante il suo stesso amore. Visse profondamente la sua appartenenza alla solenne celebrazione. In particolare, desidero rivolgere un cordiale saluto Chiesa, Corpo di Cristo. Credo che i giovani trovino effettivamente in lei ai professori ed agli studenti delle Università Ecclesiastiche romane, all'i- un'ispiratrice per guidarli nella fede e neua vita ecclesiale, in un'epoca in nizio del nuovo Arìno Accademico. Carissimi, la "lezione" che la piccola cui il cammino può essere ostacolato da prove e da dubbi. Teresa ha co- Teresa offre al Popolo cristiano è particolarmente eloquente per voi: è ne- nosciuto molti tipi di prove, ma le è stato concesso di riìnanere fedele e fi- cessario, infatti, che quanti sono chiamati a contemplare e trasmettere le duciosa, e ne rende testimonianza. Teresa sostiene i suoi fratelli e le sue so- verità dena fede coltivino quell'intima confidenza con Dio, che è propria rene lungo tutte le strade del mondo. deí "piccoli" e degli "umili". Fate tesoro di questo insegrìamento! 4. Teresa, neua sua semplicità, è modello di vita offerta al Signore sin E alla fine, un cordiale saluto a tutte le Carmelitane ed ai Carmelitani, nei gesti più piccoli. Scriveva infatti: "Voglio santificare i battiti del mio qui presenti e nel mondo interoì» :". cuore, i pensieri, le azioni più semplici unendoli ai suoi meriti infiniti" (Pr 10). È con simili disposizioni di spirito che ella si rivolse un giorno al suo Incontro con i pellegrini Maestro e Signore dicendo: "Vi chiedo di essere voi stesso la mia santità" (Offerta all'Amore misericordioso, Pr 6). ííCari Fratelli nell'Episcopato, cari amici, Scaturiscono dall'unione con Cristo i frutti di carità che dobbiamo la- 1. La giornata di ieri vi ha permesso di prendere parte a una cerimo- sciar maturare anche in noi. Teresa aveva ben compreso che è proprio qui nia rara nella vita della Chiesa, ma ricca di significato: la proclamazione l'origine dell'amore aperto verso gli altri: "Quando sono caritatevole, è di un Dottore della Chiesa. Saluto cordialmente tutl:i i pellegrini qui pre- Gesù solo che agisce in me; più SOnO unita a lui, più amo tutte le mie So- senti qí?ìesta mattina, in particolare Monsigrìor Pierre Pican, Vescovo di relie" (Ms C 12vº). Nene difficoltà che la vita quotidiana necessariamente Bayeux e Lisieux, così come Monsignor Guy Gaucher, suo ausiliare, e presenta non cercava mai di far valere i suoi diritti, ma era sempre pron- Monsignor Georges Gilson, Arcivescovo di Sens e Prelato della Missione ta a cedere davanti ad una Consorella, anche se questo le costava molto di Francia. Voi siete voluti venire ad ascoltare colei che incarna per noi la interiormente. Ecco un'attitudine che, iì"ì ogni epoca della vita della Chie- "piccola via", la via regale dell'amore. Santa Teresa di Gesù Bambino e del sa, deve essere imitata dai battezzati, di qualunque età e condizione. Solo Santo Volto fa parte di quel gruppo di santi nei quali la Chiesa riconosce la virtù dell'umiltà, che Teresa ha domandato a Cristo con insistenza, ren- dei maestri di vita spirituale. Dottore, Teresa insegrìa, poiché, sebbene i de possibile un'autentica attenzione per glí altrî. suoi scritti non abbiano la stessa natura di quelli dei teologi, sono per 5. Unita a Cristo e dedita agli altri, Teresa si sente naturalmente por- ognuno di noi un valido aiuto per la comprensione della fede e della vita tata a estendere il suo amore a tutto il mondo. Il mio predecessore, Papa cristiana. Pio XI, ha messo in risalto questo aspetto dena sua dottrina spirituale pro- clamandola "Patrona delle missioni" nel 1927. Partendo dau'amore che la unisce a Cristo, Teresa comincia a identificarsi con l'amata del Cantico dei Cantici: "Attirami dietro di te" (Ct 1,4). In seguito comprende che, insieme " Il 19/10/97 (AOCD 42/97, 38-40, TR 97, 1085-4086). a lei, il Sigììore attira la moltitudine degli uomini, in quanto la sua anima

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GIOVANNI PAOLO II l INSEGNAMENTI SU TERESÀ DI GESÙ BAMBINO l I

Il legame di Santa Teresa di Gesù Bambino con María fu profondo fin 2. Mi rivolgo ora ai rappresentanti dell'Ordine dei Carmelitani e li sa- I dall'infanzia. All'esperienza indimenticabile del sorriso di Maria, contem- luto calorosamente poiché questa proclamazione del Dottorato di Teresa plato sul volto dena statua posta neua sua stanza (cf. Ms A 30rº), ella attri- di Lisieì?ìx è per essi, in modo particolare, motivo di festa. Saluto di cuore buiva la sua prodigiosa guarigione an'età di dieci anni. La "Madonna del tutte le persone consacrate e i membri dei movimenti spirituali che si pon- Sorriso" starà anche di fronte al letto dell'infermeria, dove la Santa con- gono sotto il patronato di Santa Teresa di Lisieux. Vi incoraggio a restare cluderà la sua breve esistenza consumata dana malattia. fedeli al messaggio che ena dà alla Chiesa: glielo dà grazie a voi, testimo- Lo spirito di filiale abbandono verso la Madonna, che ha se«gnato l'in- ni viventi del suo insegrìamento. Abbiate a cuore di mettervi incessante- tera esistenza dena piccola Teresa, viene oggi proposto a tutti noi come mente alll'ascolto del suo messaggio e di diffonderlo intorno a voi, con la esempio da imitare. vostra parola e con il vostro esempio. Ci aiuti Santa Teresa di Gesù Bambino ad amare, seguire ed imitare la 3. Per il nostro tempo Teresa è una testimone efficace e vicina di un'e- Vergine, Madre e Regina di tutti i Santi. sperienza di fede in Dio, in Dio fedele e misericordioso, in Dio giusto me- Saluto i peuegrini di lingua italiana venuti per prendere parte a questa diante il suo stesso amore. Visse profondamente la sua appartenenza alla solenne celebrazione. In particolare, desidero rivolgere un cordiale saluto Chiesa, Corpo di Cristo. Credo che i giovani trovino effettivamente in lei ai professori ed agli studenti delle Università Ecclesiastiche romane, all'i- un'ispiratrice per guidarli nella fede e neua vita ecclesiale, in un'epoca in nizio del nuovo Arìno Accademico. Carissimi, la "lezione" che la piccola cui il cammino può essere ostacolato da prove e da dubbi. Teresa ha co- Teresa offre al Popolo cristiano è particolarmente eloquente per voi: è ne- nosciuto molti tipi di prove, ma le è stato concesso di riìnanere fedele e fi- cessario, infatti, che quanti sono chiamati a contemplare e trasmettere le duciosa, e ne rende testimonianza. Teresa sostiene i suoi fratelli e le sue so- verità dena fede coltivino quell'intima confidenza con Dio, che è propria rene lungo tutte le strade del mondo. deí "piccoli" e degli "umili". Fate tesoro di questo insegrìamento! 4. Teresa, neua sua semplicità, è modello di vita offerta al Signore sin E alla fine, un cordiale saluto a tutte le Carmelitane ed ai Carmelitani, nei gesti più piccoli. Scriveva infatti: "Voglio santificare i battiti del mio qui presenti e nel mondo interoì» :". cuore, i pensieri, le azioni più semplici unendoli ai suoi meriti infiniti" (Pr 10). È con simili disposizioni di spirito che ella si rivolse un giorno al suo Incontro con i pellegrini Maestro e Signore dicendo: "Vi chiedo di essere voi stesso la mia santità" (Offerta all'Amore misericordioso, Pr 6). ííCari Fratelli nell'Episcopato, cari amici, Scaturiscono dall'unione con Cristo i frutti di carità che dobbiamo la- 1. La giornata di ieri vi ha permesso di prendere parte a una cerimo- sciar maturare anche in noi. Teresa aveva ben compreso che è proprio qui nia rara nella vita della Chiesa, ma ricca di significato: la proclamazione l'origine dell'amore aperto verso gli altri: "Quando sono caritatevole, è di un Dottore della Chiesa. Saluto cordialmente tutl:i i pellegrini qui pre- Gesù solo che agisce in me; più SOnO unita a lui, più amo tutte le mie So- senti qí?ìesta mattina, in particolare Monsigrìor Pierre Pican, Vescovo di relie" (Ms C 12vº). Nene difficoltà che la vita quotidiana necessariamente Bayeux e Lisieux, così come Monsignor Guy Gaucher, suo ausiliare, e presenta non cercava mai di far valere i suoi diritti, ma era sempre pron- Monsignor Georges Gilson, Arcivescovo di Sens e Prelato della Missione ta a cedere davanti ad una Consorella, anche se questo le costava molto di Francia. Voi siete voluti venire ad ascoltare colei che incarna per noi la interiormente. Ecco un'attitudine che, iì"ì ogni epoca della vita della Chie- "piccola via", la via regale dell'amore. Santa Teresa di Gesù Bambino e del sa, deve essere imitata dai battezzati, di qualunque età e condizione. Solo Santo Volto fa parte di quel gruppo di santi nei quali la Chiesa riconosce la virtù dell'umiltà, che Teresa ha domandato a Cristo con insistenza, ren- dei maestri di vita spirituale. Dottore, Teresa insegrìa, poiché, sebbene i de possibile un'autentica attenzione per glí altrî. suoi scritti non abbiano la stessa natura di quelli dei teologi, sono per 5. Unita a Cristo e dedita agli altri, Teresa si sente naturalmente por- ognuno di noi un valido aiuto per la comprensione della fede e della vita tata a estendere il suo amore a tutto il mondo. Il mio predecessore, Papa cristiana. Pio XI, ha messo in risalto questo aspetto dena sua dottrina spirituale pro- clamandola "Patrona delle missioni" nel 1927. Partendo dau'amore che la unisce a Cristo, Teresa comincia a identificarsi con l'amata del Cantico dei Cantici: "Attirami dietro di te" (Ct 1,4). In seguito comprende che, insieme " Il 19/10/97 (AOCD 42/97, 38-40, TR 97, 1085-4086). a lei, il Sigììore attira la moltitudine degli uomini, in quanto la sua anima

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,.h» INSEGNAMENTI SU TERESA I] GESÙ BAMBINO G?OVANNI PAOLO II nutre un immenso amore per essi. "Tutte le anime che ama sono portate a si, dìpende soprattutto dalla perdita della passione e dell'amore per la ve- seguirla" (Ms C 34rº). Con una meravigliosa audacia e finezza spirituale, rità, che la fede cristiana fa incontrare. l Teresa fa sue le parole di Gesù dopo la Cena, per dire che anche lei entra Ì"'D;altra-parte, la COnOSCenZa della verità cristiana richiama intima- í a far parte del grande movimento attraverso il quale il Signore attira tutti mente ed esige interiormente l'amore a Coluì al quale ha dato ìl proprio gli uomini e li conduce al Padre: "Le tue parole, o Gesù, sono dunque mie aSSenSO. La teologia sapienziale di Santa Teresa di Gesù Bambino mostra e posso servirmi di esse per attirare sulle anime, che sono unite a me, i fa- lala Vlavia íllae5maestra Il d Lu di sìì,3ììì ogni îriflessione --- --...--- -- ?teologica ? ? g-' e ricerca dottrinale: l'amore dal vori del Padre celeste" (Ms C 34vº). l quale "dipendono' la Legge- --e -i ="""+;Profeti" - --?rra:ììí- è amore sîprcn che T)ií)tende e VerSO alla verità l'uOnnO. e in 6. Cari Fratelli, cari amici, spetta a voi vivere ogrìi giorno questa dot- questo modo si COnSerVa- º ª COrne - ---' - ----autentico - - - - -agape - 1- rli?pncinnF! verso Dìo e saDlenZlaleverso l'uomo trina offerta ora pubblicamente a tutta la Chiesa. Abbìate a cuore di far- ÈE importanteìrrìpor?aíìLt: per pCl la ìcì teologia - --- l-Ij#% ogg' .,,,- recuperare ? , la dimensione sapienziale, la vostra, di farla conoscere meglio. Come la Sacra Scrittura - che Tere- che integra l'aspetto intellettuale e scientifico con'."Così-nanta la santità dena Teresa vita die l'e-Li- sa citava con predilezione - essa non è mai troppo difficile da scoraggia- ;p;rie'r:z"asperìenza ccuibì=ìììyììíìbì--contemplativa -del - -- Mistero -.-..-- - cristiano re e mai troppo facile da essere esaurita: "Non è né chiusa da scoraggia- sieux, Dottore deua Chìesa, con la sua sapiente rìflessione alìmentata dal- re, né accessibile da divenire banale. Più la si frequenta, meno ci si stan- le sorgentiSOi'geuu della úcììa Sacra .J - '-- -Scrittura -' -,.. - ª.--- ª - ?eª-- ?della -ì: = divina.-.lì. +.-t-.lrsrrìa Tradizione, úr{ipîn2 pienamente í:A !skTEl- fe- ca, più la si medita, più la si ama" (S. Gregorio Magno, Moralia in Giob- dele agli insegnamenti del Magistero, indica alla teologia odierna la stra be, XX, 1,1). daaa uada p percorrerecì Ll-Il l ?ì í- H--per - -úraggìungere :a - .--- ? il cuore deua fede cristiana. Auspicandovì molte scoperte e gioie alla scuola di Santa Teresa di Ge- NelINel congratularmiU()Ilt?ll aíiîìaìììì- con ---- voì,. --, ------carissimi- - '- Fratellì---î-î- e A.IL. Sorelle, C--1- per Arsrsctrìlir!) l'impegno 9 sù Bambino e del Santo Volto, Dottore deua Chiesa universale, vi concedo e per 1lil preziosopreZloí?'o- ministero 'umubccì ª ' che w ª---, svolgete- -- , ,--- ..,,.- -:- a----- ?servizio - - ìQ dellacrspri:>íp Sede nrnfezìone Apostolica dle di tutto cuore la Benedizione Apostolica che estendo a tutti coloro che ag TaVOí'efavore dellaueucì Chiesaì-ìììcsìcì intera,s------7 invoco------su- -- ciascuno la speciale? protezione di Maria,IVlai'ld, Sede ,??lúLlc della úcììcì Sapienza, ,ì-ì-.,..., e- di Santa?. Teresa di Gesù Bambino e del San rappresentate e che vi accompagnano spiritualrnente»» 32. to Volto. Vì accompagrìì anche la mia Benedizione, che imparto di cuore a tutti-v:Ì,ª in pegno ª«:!ifx affetto e di gratitudine»:í ?". Alla Congregazione per la Dottrìna della Fede t«Mi è oggi particolarmente gradito concludere questo incontro con Alla Curia romana voi, ricordando Santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto, che ho avuto la gioia di proclamare solennemente Dottore della Chiesa, domeni- ««Momento particolare ai questo servizio alla Verità, è stata, quest'an- ca scorsa. nO, lala pUlJuììbat.ìsìììw pubblicazione ì-- in -...,.... lingua --??-??? latina dena "editio tipica" del Catechismo La testimonianza e l'esempio di questa giovane Santa, Patrona delle della Chiesa Cattolica, strumento privilegiato per trasmettere ìn modo Missioni e Dottore della Chiesa, aiutano a capire come vi sia una ìntima completo- ª e ? sistematico -ì------+. íl,!. messaggìo ,înyúìiìì+í-ì aeua npììíì ;,?aìvcì.bù. scorso mú mese ,?,,. di..-. ottobre,-. unità tra il compito dell'intelligenza e della comprensione della fede e queno propriamente missionario di annuncio del Vangelo della salvezza. La fede per se StesSa vuole farsi comprensibile e accessibile a tutti. La mis- sione cristiana tende, quindi, sempre a far conoscere la verità, e il vero amore per il prossimo si manifesta nella sua forma più compiut,a e profon- """' Il Il24/'10/97 24/ 10/ 9'/ (ÀOCD IALX-L) 42/97, qììú í4:3-44; , úù-"t"r,- TR ììi 97, .ì -1098). . - --.,. da quando vuole donare al prossimo ciò di cui l'uomo ha píù radicalmen- Ai VeSCOV]vescovi del úeì Nord ììora den'Africa, aeu tsìììba,- - il 3al/10/97:ìì .ììr .,,ª"-"- ,. . ííLa ..?--'- . vocazione -- ? --úrhpìí-n:>vit2Q(íCialenOn ? delle vostre comunità è an- te bisogrìo: la conoscenza della verità e la comuníone con essa. E la verità checFìeì?ìnavocazìoueaììahycì«xì....,..--...????? una vocazione alla SperanZa fondata su Crìsio.- -" - '-"'-?a"a-'- Pìccolo gregge,?--r=; ? cìr-tì- che ì'ìnrta'l"l nella vìta a rìnorre sociale COrn- non possiedepossiedenepoîereneamhpicìcoa..,..,..,--- né potere né- altra ª ª ª pretesa- -r-:- -:-...-; se non ,b, queua 2, îììi deu'amore, rhp?- vi mìida voi sietelììrìqo poìtati le vie a deu"irìcon'mriporre com? suprema è íl mistero di Dio Uno e Trino definitivamente e insuperabil- pletamente la ìa vostra vosu'a-= ? fiduciam-----..x:í.-..-.:o.ìmìiinríphpìsqntnyolto.dicuicelebriamoque- ììuubìa in Dio, Il1 wì,.ì,sicuri ,....che ++è Lì?ú - - che vi guida. lììrìgo le vie deu"irìcontro mente rivelato in Cristo. Quando l'anelito missionario rischia di inaridir- COnst'arìno ìÌ yostrìyostrì il centenario frateffi. ìrateín. Santa den""entrata »aììra Teresa ìbì e,o dineua vúGesù"" = IJ(..),víta", ºª Bambino - -ì--e,.....-- che ì- ..,,.,ì-,m-,trs eho- del--- proclamato Santo Volto, Tìíìttíìre Dottore di cui í'lella deuacelebriamo Chiesa Chiesa que-uni- uni- versalee qualch.equalcbe giornogìOrnO-" fa, ra, scrìveva: scrìvì:va:------:-=-,ì;,míì-mimqnnioì-menteaGesùecheilre- "DaL/(1 quandoquú-- - - ho-...?. compreso -.---r- ? che non potevo? fare nulla da sola... ho sentito Clìeche l'urìlCal'urìica" COSd cosaª - "---" necessaria tìcbc,hoaì '- -'- --=-m-ì-w ia era L. .di ... unirrni .--- r'?rín + ---- maggiormente 'p, ,, maì stata a delusa"Gesù e che (Ms il re-C StO rrìi sarebbe- statostato dato"-ìaato ------.-...-,,-,in m più. piu. In I11 effetti cììcbrì ,,ìì!l la ir.rìr- mia ìc...... speranza P .r-neìì'amore --- ? non ? è anchemaì stata quando delusa" i risultati(Ms C "ª n 20/10/97 (AOCD 42/97, 40-42; TR 97, '10864087). Cf. l'Udienza genera}e del 22/40/97 22vo). Che il Sigììore vi aiuti a perSeVerare nena fede e nell'amore anche quando i risultati (AOCD 42/97, 43; TR 97, 1089-1094). dene vostre opere si fanno attendere!ìì (AAS 90/98, 597). 135 134

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a G?OVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA I] GESÙ BAMBINO nutre un immenso amore per essi. "Tutte le anime che ama sono portate a seguirla" (Ms C 34rº). Con una meravigliosa audacia e finezza spirituale, si, dìpende soprattutto dalla perdita della passione e dell'amore per la ve- Teresa fa sue le parole di Gesù dopo la Cena, per dire che anche lei entra rità, che la fede cristiana fa incontrare. a far parte del grande movimento attraverso il quale il Signore attira tutti Ì"'D;altra-parte, la COnOSCenZa della verità cristiana richiama intima- l gli uomini e li conduce al Padre: "Le tue parole, o Gesù, sono dunque mie mente ed esige interiormente l'amore a Coluì al quale ha dato ìl proprio í e posso servirmi di esse per attirare sulle anime, che sono unite a me, i fa- aSSenSO. La teologia sapienziale di Santa Teresa di Gesù Bambino mostra vori del Padre celeste" (Ms C 34vº). la Vlavia íllae5maestra Il d Lu di sìì,3ììì ogni îriflessione --- --...--- -- ?teologica ? ? g-' e ricerca dottrinale: l'amore dal 6. Cari Fratelli, cari amici, spetta a voi vivere ogrìi giorno questa dot- l quale "dipendono' la Legge- --e -i ="""+;Profeti" - --?rra:ììí- è amore sîprcn che T)ií)tende e VerSO alla verità l'uOnnO. e in trina offerta ora pubblicamente a tutta la Chiesa. Abbìate a cuore di far- questo modo si COnSerVa- º ª COrne- ---' - ----autentico - - - - -agape - 1- rli?pncinnF! verso Dìo e saDlenZlaleverso l'uomo ÈE importanteìrrìpor?aíìLt: per pCl la ìcì teologia - --- l-Ij#% ogg' .,,,- recuperare ? , la dimensione sapienziale, la vostra, di farla conoscere meglio. Come la Sacra Scrittura - che Tere- che integra l'aspetto intellettuale e scientifico con la santità dena vita e l'e- sa citava con predilezione - essa non è mai troppo difficile da scoraggia- '."Così-nanta Teresa di Li- re e mai troppo facile da essere esaurita: "Non è né chiusa da scoraggia- ;p;rie'r:z"asperìenza ccuibì=ìììyììíìbì--contemplativa -del - -- Mistero -.-..-- - cristiano re, né accessibile da divenire banale. Più la si frequenta, meno ci si stan- sieux, Dottore deua Chìesa, con la sua sapiente rìflessione alìmentata dal- ca, più la si medita, più la si ama" (S. Gregorio Magno, Moralia in Giob- le sorgentiSOi'geuu della úcììa Sacra .J - '-- -Scrittura -' -,.. - ª.--- ª - ?eª-- ?della -ì: = .-.lì.divina +.-t-.lrsrrìa Tradizione, úr{ipîn2 pienamente í:A !skTEl- fe- be, XX, 1,1). dele agli insegnamenti del Magistero, indica alla teologia odierna la stra Auspicandovì molte scoperte e gioie alla scuola di Santa Teresa di Ge- aada uada p percorrerecì Ll-Il l ?ì í- H--per - -úraggìungere :a - .--- ? il cuore deua fede cristiana. INelNel congratularmiU()Ilt?ll aíiîìaìììì- con ---- voì,. --, ------carissimi - - Fratellì e Sorelle, per l'impegno sù Bambino e del Santo Volto, Dottore deua Chiesa universale, vi concedo - ' ---î-î- A.IL. 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Benedizione, che imparto di cuore a Alla Congregazione per la Dottrìna della Fede tutti-v:Ì,ª in pegno ª«:!ifx affetto e di gratitudine»:í ?". t«Mi è oggi particolarmente gradito concludere questo incontro con voi, ricordando Santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto, che ho Alla Curia romana avuto la gioia di proclamare solennemente Dottore della Chiesa, domeni- ca scorsa. ««Momento particolare ai questo servizio alla Verità, è stata, quest'an- La testimonianza e l'esempio di questa giovane Santa, Patrona delle nO, lala pUlJuììbat.ìsìììw pubblicazione ì-- in -...,.... lingua --??-??? latina dena "editio tipica" del Catechismo Missioni e Dottore della Chiesa, aiutano a capire come vi sia una ìntima della Chiesa Cattolica, strumento privilegiato per trasmettere ìn modo unità tra il compito dell'intelligenza e della comprensione della fede e completo- ª e? sistematico -ì------+. íl,!. messaggìo ,înyúìiìì+í-ì aeua npììíì ;,?aìvcì.bù. scorso mú mese ,?,,. di..-. ottobre,-. queno propriamente missionario di annuncio del Vangelo della salvezza. La fede per se StesSa vuole farsi comprensibile e accessibile a tutti. La mis- sione cristiana tende, quindi, sempre a far conoscere la verità, e il vero amore per il prossimo si manifesta nella sua forma più compiut,a e profon- da quando vuole donare al prossimo ciò di cui l'uomo ha píù radicalmen- ""'" Il Il24/'10/97 24/ 10/ 9'/ (ÀOCD IALX-L) 42/97, qììú í4:3-44; , úù-"t"r,- TR ììi 97, .ì -1098). . - --.,. Ai VeSCOV] úeì ììora aeu tsìììba, ìì .ììr .,, ,. . ..? . - ? ? te bisogrìo: la conoscenza della verità e la comuníone con essa. E la verità Ai vescovi del Nord den'Africa,- - il 3al/10/97:ª"-"- ííLa --'- vocazione - --úrhpìí-n:>vit2Q(íCialenOn delle vostre comunità è an- cFìeì?ìnavocazìoueaììahycì«xì....,..--...?????che una vocazione alla SperanZa fondata su Crìsio. Pìccolo gregge, che nella vìta sociale non suprema è íl mistero di Dio Uno e Trino definitivamente e insuperabil- - -" - '-"'-?a"a-'- ?--r=; ? cìr-tì- ì'ìnrta'l"l a rìnorre COrn- mente rivelato in Cristo. Quando l'anelito missionario rischia di inaridir- possiedenepoîereneamhpicìcoa..,..,..,---possiede né potere né- altra ª ª ª pretesa- -r-:- -:-...-; se non ,b, queua 2, îììi deu'amore, rhp?- vi mìida voi sietelììrìqo poìtati le vie a deu"irìcon'mriporre com? pletamente la ìa vostra vosu'a-= ? fiduciam-----..x:í.-..-.:o.ìmìiinríphpìsqntnyolto.dicuicelebriamoque- ììuubìa in Dio, Il1 wì,.ì,sicuri ,....che ++è Lì?ú - - che vi guida lììrìgo le vie deu"irìcontro COn ìÌ yostrìyostrì frateffi. ìrateín. Santa »aììra Teresa ìbì e,o di vúGesù IJ(..), Bambino ,.....-- e- del--- Santo. Volto, di cui celebriamo que- st'arìno il centenario den""entrata neua"" = víta", ºª - -ì--e che ì- ..,,.,ì-,m-,trsho proclamato Tìíìttíìre Dottore í'lella deua Chiesa Chiesa uni- uni- versalee qualch.equalcbe giornogìOrnO-" fa, ra, scrìveva: scrìvì:va: "DaL/(1 quandoquú-- - - ho-...?. compreso -.---r- ? che non potevo fare nulla da ------:-=-,ì;,míì-mimqnnioì-menteaGesùecheilre-? sola... ho sentito Clìeche l'urìlCal'urìica" COSd cosaª - "---" necessaria tìcbc,hoaì '- -'- --=-m-ì-w ia era L. .di ... unirrni .--- r'?rín + ---- maggiormente 'p, ,, maì stata a delusa"Gesù e che (Ms il re-C "ª n 20/10/97 (AOCD 42/97, 40-42; TR 97, '10864087). Cf. l'Udienza genera}e del 22/40/97 StO rrìi sarebbe- statostato datoaato inm più. piu. In I11 effetti cììcbrì la mia ìc...... speranza .r- --- ? non ? è maì stata delusa" (Ms C (AOCD 42/97, 43; TR 97, 1089-1094). 22vo). Che il Sigììore vi"-ì aiuti ------.-...-,,-, a perSeVerare ,,ìì!l nenair.rìr- fede P neìì'amore e nell'amore anche anche quando quando i risultati dene vostre opere si fanno attendere!ìì (AAS 90/98, 597). 134 135

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNÀMEN'n SU TERESA DI GIES'LJ BAMBINO quando ho annoverato tra i Dottori della Chiesa la giovane carmelitana di Teresa di Lisieux compatrona di Francia Lisieux, santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto. Con la Sua íJs:pìc- cola via" Ai francesi pellegrini sulle orme di Teresa di G.B. cola via" eua ha aperto ad innumerevoli? . --anime ------. un ... perCOrSO yyìysìì.ìsì ocìiìpìlCb,semplice, an?ìdll- che se esígente, verso la perfezìone ed ha ricordato ad un mondo esposto rílrìdirízzo i miei saluti cordiali e il mio caloroso incoraggiamento ai nu- sempre più alla tentazione del disimpegno che la vita cristiana è COnVer- merosi peuegrirìi francesi g'urìti a Roma seguendo le orme di santa Teresa di genza tra dottrina e prassi, tra verità e -vita; clìe-;ss-a so';r;t"tutto 'm'c'on' : Gesù Bambíno e guidati dal vescovo di Bayeux e Lisieux. Voi ben sapete, co- « tro con un Dio vicino e misericordioso, che ci spinge ad amare tutti SenZa me il soggiorno romano dena giovane Teresa Martin, nel 1887, sia stato de- rìserve e senza calcoliì» ". terminante per la sua vocazione contemplativa e missionaria nel cuore della Chiesa. Anche voi, senza entrare nel Carmelo, dovete vivere, come laici cri- Presentazione delrenciclica ««Fides etRatio>:ì l stiani, queste due dimensioni essenziali a ogrìi vita battesimale. Convertitevi, dunque, più risolutamente aua preghiera e ano spirito missionario! Sì, orga-

In partenza per la Francia ((È mia intenzione di recarmí a Lourdes nel luglío dell'anno prossimo, in occasione dell'annunziato Congresso Eucaristico Internazionale, ma è "' Il 22/12/97 (AOCD 42/97, 45; TR 97, 1357). seìnbrata opportuna, fin d'ora, una visita pastorale al cuore di qì?ìella Na- ªªEall"íTnivpîei+àîìì-ì-,,,i..,... n 18/40/98, aJ]'Angelus (AOCD vsììsíìrsr= 43/98,-30;';OR .- ?= 19-20/'10/98; ? TR 98, 1064) zione. È un tale intento ad informare la mia permanenza nella Capitale, .ndOnODlenFlînPnte?rrr'.:ìhììtrsrì---;E au"Università Urbaniana, l'41/11/98:. ? ?.tíLa .---- -verità .- ..-. -DD=-'-ª' y,può - zo.>cìc essere ª avcuìra accolta- " sempre Sernpre e SOIOe solo CO? co- che riassume idealmente in sé i valori, le prospettive e le ansie di tutti i me un d0nO pienamellte gratuito. -----.-.,...,...y,îaulueLllellellallDertaC1eVeeSSereri-Clle vieììe offerto da Dio e Che nena libeìtà deVe eSSere ri? cevuto. La ricchezza di rrwqt:í sm;t:w-- ---.....,:?; ;,,...:..- ..,. ,.ooucu --ì -- ?uìììaxìu e cmeae aì eSSere Francesì; inoltre, sospinto dalla stessa sollecitudine, mi recherò anche a ìLa nprl.q ricchezza mrslì?orsl;rìì-ù di questa- verità a,ìì, sil'as+** inserisce -ì- - nel-- - tessuto " - -' umano e chiede di eSSere ? ---- ....-.,.,,,ììv ìì u?uguaggio' aeu umanìtailìram rnentlespressa dl VeT'ìCì nella molteplicità rlip ?rsrrrsnnrs'ì- delle --+ forme - -- --'a'che ------costituiscono - ' " ìl linguaggio dell"umanità. I fram- Lisieux, luogo benedetto, verso il quale la cristianità e segnatamente le mentiCa e didefinitiv.q verità clìe rhpogrìuno trrssîo porta- ií conr-;,*. sé.- ì. -devono -.-.- . .-. - .-...,,c- tendere -- L- ù- "ìa ìbuììipur:si -ricomporsi - ' í'onCOn queua quena verìt;a verità uni-uni Missioni rivolgono lo sguardo ammirato, a causa di Santa Teresa, che col nataca e definitiva nello Snirití-í che trova q>ntrs in Cristo cr,n-., la sua? ???-----,..,..--ììuììasn-ì-ìrì:ìsuullOmOX71enedO-,:..--- forma í-cperfetta. ro-" =In "lui - la verità sun'uomo viene do- suo messaggio si è posta al centro, nel cuore - secondo la sua espressione natadebìtorenonnììªìqììpcnìgr>?r, neno Spirito santo senza rnisura - -- -- ,-.(cf.- -. -Gv. -ì-.,, 3,34) .,- mi-" ---- ìììì?ìì?ìuirì modo -' uada susciraresuscitare ulluìì pensiero pensíero che che è è debitore non più ana sola ragione. ????----.?.-..,,,.b.zique,íupensieroproîondoefecon- ma anche al cuore. Di questo- pensiero profondo e fecon- - della Chiesa, e dena Chiesa missionaria:+ì 37. do eè testimonianzateqtìmnnì:»nar:ì quena rrnr-aìa "scienza " - -; - dei- - -santi" w-' --" che ª ì?u'ì amìo fa rrìi indusse a proclamare "dot------...... L., ,(,Illllll' C ukllllle, Clle nan- torenO SegllaìO della Chiesa" lJì rnan'lPIT-l santa Teresa Qìrnnì 'Fírodi Ijsieux, t;íìa l -sulla -+ - -;scia - -a di -! tanti- --- -"santi, " uoìnini e donne, che han- e,grìato in maniera sigrìificativa la storia?- del-- r-----.- pensiero ------ìaììììì cristiano bìa siabeuiuglUO teologico Cne che IIIOSO- filoso- fico. Eorachel"esperienzaeiloensierorìpiqqn+is;aìr.,i,y,.++------= ' che I"esperienza e il -pensiero- ---dei ----.. sant' ....., siano yiu più attcmaìubme attentamente- ? - - e e slsTe sìstematicamen- :ati oer 'I"ann'rnfrì'nrHmoì+rì ,ì.ìì. -.--!-= ? ? ?- ., 32-33; OR "" Il 19/03/80 (AOCD 25/80, 24-25). te13.711/98:13711/98; valorizzati TR !:)8?98, per 1185): * l'approfondimentoîpqì delle verità cristiane»:ì (AOCD 43/98, " Il 30/05/80, a Fiumicino (AOCD 25/80, 11; INS III/'1/80, 1517-4518). 137 136

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNÀMEN'n SU TERESA DI GIES'LJ BAMBINO quando ho annoverato tra i Dottori della Chiesa la giovane carmelitana di Teresa di Lisieux compatrona di Francia Lisieux, santa Teresa di Gesù Bambino e del Santo Volto. Con la Sua íJs: cola via" eua ha aperto ad innumerevoli anime un perCOrSO semplice, pìc-an? che se esígente, verso la perfezìone? ed . -- ha ------. ricordato ... yyìysìì.ìsì ad un mondo ocìiìpìlCb, esposto ìdll- Ai francesi pellegrini sulle orme di Teresa di G.B. sempre più alla tentazione del disimpegno che la vita cristiana è COnVer- rílrìdirízzo i miei saluti cordiali e il mio caloroso incoraggiamento ai nu- genza tra dottrina e prassi, tra verità e -vita; clìe-;ss-a so';r;t"tutto 'm'c'on' : merosi peuegrirìi francesi g'urìti a Roma seguendo le orme di santa Teresa di tro con un Dio vicino e misericordioso, che ci spinge ad amare tutti SenZa Gesù Bambíno e guidati dal vescovo di Bayeux e Lisieux. Voi ben sapete, co- rìserve e senza calcoliì» ". me il soggiorno romano dena giovane Teresa Martin, nel 1887, sia stato de- « terminante per la sua vocazione contemplativa e missionaria nel cuore della Presentazione delrenciclica ««Fides etRatio>:ì Chiesa. Anche voi, senza entrare nel Carmelo, dovete vivere, come laici cri- l stiani, queste due dimensioni essenziali a ogrìi vita battesimale. Convertitevi,

In partenza per la Francia ((È mia intenzione di recarmí a Lourdes nel luglío dell'anno prossimo, "' Il 22/12/97 (AOCD 42/97, 45; TR 97, 1357). in occasione dell'annunziato Congresso Eucaristico Internazionale, ma è ªª n 18/40/98, aJ]'Angelus (AOCD 43/98,-30;';OR 19-20/'10/98; TR 98, 1064) seìnbrata opportuna, fin d'ora, una visita pastorale al cuore di qì?ìella Na- EEall"íTnivpîei+àîìì-ì-,,,i..,... au"Università Urbaniana, l'41/11/98: vsììsíìrsr= tíLa .- verità?= può ? essere accolta Sernpre e solo co- zione. È un tale intento ad informare la mia permanenza nella Capitale, me un.ndOnODlenFlînPnte?rrr'.:ìhììtrsrì---; d0nO pienamellte gratuito Clle vieììe. ? ?.offerto .---- - .- ..-. da-DD=-'-ª' y,Dio - zo.>cìc e Che ª nenaavcuìra- libeìtà" sempre deVe e SOIOeSSere CO? ri? cevuto. LaLa ricchezza ricchezza di diquesta. rrwqt:í verità-----.-.,...,...y,îaulueLllellellallDertaC1eVeeSSereri- sm;t:w si inserisce ,:?; ;,,...:..- nel tessuto--ì -- ? umano e chiede di eSSere che riassume idealmente in sé i valori, le prospettive e le ansie di tutti i espressaì nprl.qnella molteplicità mrslì?orsl;rìì-ù- delle formea,ìì, l'as+** --che ---..... costituiscono -ì- ..,. - --,.ooucu - " - ìl-' linguaggio uìììaxìu e dell"umanità.cmeae aì eSSere I fram- Francesì; inoltre, sospinto dalla stessa sollecitudine, mi recherò anche a rnentl dl VeT'ìCì rlip ?rsrrrsnnrs'ì- --+ -? ------'a' ....-.,.,,,ììv ------' " ìì u?uguaggio' aeu umanìtailìram mentiCa e didefinitiv.q verità clìe rhpogrìuno trrssîo porta- ií conr-;,*. sé.- ì. -devono -.-.- . .-. - .-...,,c- tendere -- L- ù- "ìa ìbuììipur:si -ricomporsi - ' í'onCOn queua quena verìt;a verità uni-uni Lisieux, luogo benedetto, verso il quale la cristianità e segnatamente le nataca e definitiva nello Snirití-í che trova q>ntrs in Cristo cr,n-., la sua? ???-----,..,..--ììuììasn-ì-ìrì:ìsuullOmOX71enedO-,:..--- forma í-cperfetta. ro-" =In "lui - la verità sun'uomo viene do- Missioni rivolgono lo sguardo ammirato, a causa di Santa Teresa, che col natadebìtorenonnììªìqììpcnìgr>?r, neno Spirito santo senza rnisura - -- -- ,-.(cf.- -. -.Gv -ì-.,, 3,34) .,- mi-" ---- ìììì?ìì?ìuirì modo -' uada susciraresuscitare ulluìì pensiero pensíero che che è è suo messaggio si è posta al centro, nel cuore - secondo la sua espressione dodebitore e teqtìmnnì:»nar:ì non più ana solarrnr-aìa ragione. "????----.?.-..,,,.b.zique,íupensieroproîondoefecon- - -; -ma - - anche- w-' --" al ª cuore. Di questo- pensiero profondo e fecon- toredo è dellatestimonianza Chiesa" santa quena Teresa "scienza di Ijsieux,dei santi" sulla che scia ì?u'ì di amìo tanti fasanti, rrìi indusse uoìnini ea donne,proclamare che "dot-han- - della Chiesa, e dena Chiesa missionaria:+ì 37. nO SegllaìO lJì rnan'lPIT-l Qìrnnì 'Fíro t;íìa l - -+ - -;------a -!- ----..- --- -"....L., " ,(,Illllll' C ukllllle, Clle nan- fico.e,grìatoEorachel"esperienzaeiloensierorìpiqqn+is;aìr.,i,y,.++------= in maniera sigrìificativa la storia?- del-- r-----.- pensiero ------ìaììììì cristiano bìa siabeuiuglUO teologico Cne che ' IIIOSO- filoso------...... , yiu attcmaìubme e slsTe :atiche oerI"esperienza 'I"ann'rnfrì'nrHmoì+rì e il -pensiero dei,ì.ìì. sant' -.--!-= siano ? ? più ?- attentamente- ? - - e sìstematicamen- te13711/98;13.711/98: valorizzati TR !:)8?98, per 1185): * l'approfondimentoîpqì delle verità cristiane»:ì (AOCD 43/98,., 32-33; OR "" Il 19/03/80 (AOCD 25/80, 24-25). " Il 30/05/80, a Fiumicino (AOCD 25/80, 11; INS III/'1/80, 1517-4518).

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GIOVANNI PAOLO II I INSEGNAMENTT SU TERESÀ DI GESÙ BAMBINO

Omelia a Lisieux nella basilica di S. Teresa di G.B. vuto realmente "uno spirito da figli adottivi che ci fa gridare: Abbà! Pa- dre!" La "piccola via" è la via dena "santa infanzia". In questa via c'è qual- 1. í6ono molto felice che mi sia dato di venire a Lisieux in occasione che cosa di unico, il genio di santa Teresa di Lisieì?ìx. C'è nello stesso tem- della mia visita nella capitale dena Francia. Sono qui in pellegrinaggio con po la conferma e il rinnovamento della verità più fondamentale e più uni- voi tutti cari fratelli e sorelle, che siete venuti da diverse regioni della Fran- versale. Quale verità del messaggio evangelico è infatti più fondamentale cia, anche voi presso colei che amiamo tanto, la "piccola Teresa", la cui via e più universale di questa: Dio è nostro Padre e noi siamo suoi figli? verso la santità è strettamente legata al Carmelo di Lisieux. Se le persone Questa verità, la più universale che esista, questa realtà è stata "letta" esperte nell'ascetica e nella mistica e coloro che amano i santi hanno pre- di nuovo con la fede, la speranza e Kamore di Teresa di Lisieux. Essa è sta- so l'abitudine di chiamare questa via di suor Teresa del Bambino Gesù "la ta in un certo senso riscoperta con l'esperienza interiore del suo cuore e piccola via", è senz'altro fuor di dubbio che lo Spirito di Dio, che Kha gui- con la forma presa da tutta la sua vita, durata solo ventiquattro anni. data su questa via, l'ha fatto con quena stessa generosità con cui ha gui- Quand'ella morì qui al Carmelo, vittima della tubercolosi di cui portava già dato altrimenti la sua patrona la "grande Teresa" d'Avila e con la quale ha da lungo tempo i bacilli, era quasi una bambina. Ella ha lasciato il ricordo guidato - e continua a guidare - tanti altri santi nena sua Chiesa. A lui sia dell'infanzia: dena santa infanzia. E tutta la sua spiritualità ha confermato dunque resa gloria eternamente! ancora una volta la verità di queue parole dell'apostolo: "E voi non avete La Chiesa gioisce di questa meravigliosa ricchezza di doni spirituali, ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere neua paura, ma avete ricevu- così splendidi e così vari, come sono tutte le opere di Dio nell'universo vi- to uno spirito da figli adottivi...". Sì. Teresa fu fîglia. Fu la figlia "confiden- sibile e invisibile. Ciascuna di esse riflette ano stesso tempo il mistero in- te" fino au'eroismo e di consegì?ìenza "libera" fino all'eroismo. Ma è pro- teriore dell'uonìo e corrisponde ai bisogni del tempo nella storia della prio perché lo fu fino all'eroismo che ella sola ha conosciuto il sapore in- Chiesa e delKumanità. Bisogna dire di santa Teresa di Lisieux che, fino ad teriore ed anche il prezzo interiore di quella fiducia che impedisce di "ri- un'epoca recente, è stata in effetti la nostra santa "contemporanea". È co- cadere neua paura": di quella fiducia che anche nelle oscurità e nelle sof- sì che io la vedo personalmente, nel quadro della mia vita. Ma è ancora la ferenze più profonde dell'anima, permette di gridare: "Abbà! Padre!". santa "contemporanea"? Non ha cessato di esserlo per la generazione che Sì, ella ha conosciuto questo sapore e questo prezzo. Per chi legge at- giunge ora a maturità nella Chiesa? Bisognerebbe domandarlo agli uomi- tentamente la sua "Storia di un'anima", è evidente che questo sapore del- ni di questa generazione. Che mi sia tuttavia permesso notare che i santi la confidenza filiale, proviene, come il profumo delle rose dal fiore che non invecchiano praticamente mai, che essi non cadono mai in "prescri- porta anche spine. Infatti se "siamo figli, síamo anche eredi; eredi di Dio e zione". Essi restano continuamente itestimoni dena giovinezza della Chie- coeredi di Cristo, dal momento che soffriamo con Lui per essere con Lui sa. Essi non diventano mai personaggi del passato, uomini e donne di "ie- glorificati" (Rm 8J7). È precisamente per questo che la fiducia filiale della ri". Al contrario: essi sono sempre gli uomini e le donne dî "domani", gli piccola Teresa, santa Teresa del Bambino Gesù ma anche "del Volto San- uomini dell'avvenire evangelico dell'uomo e della Chiesa, i testimoni "del to", e così "eroica" perché essa proviene dalla fervida comunione con le mondo futuro". sofferenze di Cristo. 2. "Tutti queui infatti che sono guidati dano Spirito di Dio, costoro so- E quando vedo davanti a me tantî malati e infermi penso che ancl'ì'es- no figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricade- si come Teresa di Ijsieux sono associati aua passione di Cristo e che, gra- re nella paura, ma avete ricevuto uno spírito da figli adottivi per mezzo del zie alla loro fede nell'amore di Dio, grazie al loro proprio amore, la loro of- quale gridiamo: 'Abbà, Padre!" (Rm 8j4-45). ferta spirituale ottiene misteriosamente per la Chiesa, per tutte le altre Sarebbe forse difficile trovare parole più sintetiche e nello stesso tem- membra del corpo mistico di Cristo, un accrescimento di vigore. Che essi po più incisive per caratterizzare il carísma particolare di Teresa Martin, non dimentichino mai questa bella frase di santa Teresa: "Nel cuore della vale a dire cîò che costituisce il dono tutto speciale del suo cuore, e che è Chiesa mia Madre, io sarò Kamore". Prego Dio di dare a ciascuno di que- diventato, mediante il suo cuore, un dono particolare per la Chiesa. Il do- sti amici sofferenti che amo con un affetto tutto speciale, il conforto e ia no meraviglioso nella sua semplicità, universale e neuo stesso tempo uni- speranza. co. Di Teresa di Lisieux, si può dire con convinzione, che lo Spirito di Dio 3. Aver confidenza con Dio come Teresa di Lisieu.x significa seguire la ha permesso al suo cuore di rivelare direítamente, agli uomini del nostro "piccola via" dove ci guida lo Spirito di Dio: egli guida sempre verso la tempo, il mistero fondamentale, la realtà del Vangelo: îl fatto di aver rìce- grandezza di cui partecipano i figli e le figlie di adozione divina. Ancora

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GIOVANNI PAOLO II I INSEGNAMENTT SU TERESÀ DI GESÙ BAMBINO

Omelia a Lisieux nella basilica di S. Teresa di G.B. vuto realmente "uno spirito da figli adottivi che ci fa gridare: Abbà! Pa- dre!" La "piccola via" è la via dena "santa infanzia". In questa via c'è qual- 1. í6ono molto felice che mi sia dato di venire a Lisieux in occasione che cosa di unico, il genio di santa Teresa di Lisieì?ìx. C'è nello stesso tem- della mia visita nella capitale dena Francia. Sono qui in pellegrinaggio con po la conferma e il rinnovamento della verità più fondamentale e più uni- voi tutti cari fratelli e sorelle, che siete venuti da diverse regioni della Fran- versale. Quale verità del messaggio evangelico è infatti più fondamentale cia, anche voi presso colei che amiamo tanto, la "piccola Teresa", la cui via e più universale di questa: Dio è nostro Padre e noi siamo suoi figli? verso la santità è strettamente legata al Carmelo di Lisieux. Se le persone Questa verità, la più universale che esista, questa realtà è stata "letta" esperte nell'ascetica e nella mistica e coloro che amano i santi hanno pre- di nuovo con la fede, la speranza e Kamore di Teresa di Lisieux. Essa è sta- so l'abitudine di chiamare questa via di suor Teresa del Bambino Gesù "la ta in un certo senso riscoperta con l'esperienza interiore del suo cuore e piccola via", è senz'altro fuor di dubbio che lo Spirito di Dio, che Kha gui- con la forma presa da tutta la sua vita, durata solo ventiquattro anni. data su questa via, l'ha fatto con quena stessa generosità con cui ha gui- Quand'ella morì qui al Carmelo, vittima della tubercolosi di cui portava già dato altrimenti la sua patrona la "grande Teresa" d'Avila e con la quale ha da lungo tempo i bacilli, era quasi una bambina. Ella ha lasciato il ricordo guidato - e continua a guidare - tanti altri santi nena sua Chiesa. A lui sia dell'infanzia: dena santa infanzia. E tutta la sua spiritualità ha confermato dunque resa gloria eternamente! ancora una volta la verità di queue parole dell'apostolo: "E voi non avete La Chiesa gioisce di questa meravigliosa ricchezza di doni spirituali, ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere neua paura, ma avete ricevu- così splendidi e così vari, come sono tutte le opere di Dio nell'universo vi- to uno spirito da figli adottivi...". Sì. Teresa fu fîglia. Fu la figlia "confiden- sibile e invisibile. Ciascuna di esse riflette ano stesso tempo il mistero in- te" fino au'eroismo e di consegì?ìenza "libera" fino all'eroismo. Ma è pro- teriore dell'uonìo e corrisponde ai bisogni del tempo nella storia della prio perché lo fu fino all'eroismo che ella sola ha conosciuto il sapore in- Chiesa e delKumanità. Bisogna dire di santa Teresa di Lisieux che, fino ad teriore ed anche il prezzo interiore di quella fiducia che impedisce di "ri- un'epoca recente, è stata in effetti la nostra santa "contemporanea". È co- cadere neua paura": di quella fiducia che anche nelle oscurità e nelle sof- sì che io la vedo personalmente, nel quadro della mia vita. Ma è ancora la ferenze più profonde dell'anima, permette di gridare: "Abbà! Padre!". santa "contemporanea"? Non ha cessato di esserlo per la generazione che Sì, ella ha conosciuto questo sapore e questo prezzo. Per chi legge at- giunge ora a maturità nella Chiesa? Bisognerebbe domandarlo agli uomi- tentamente la sua "Storia di un'anima", è evidente che questo sapore del- ni di questa generazione. Che mi sia tuttavia permesso notare che i santi la confidenza filiale, proviene, come il profumo delle rose dal fiore che non invecchiano praticamente mai, che essi non cadono mai in "prescri- porta anche spine. Infatti se "siamo figli, síamo anche eredi; eredi di Dio e zione". Essi restano continuamente itestimoni dena giovinezza della Chie- coeredi di Cristo, dal momento che soffriamo con Lui per essere con Lui sa. Essi non diventano mai personaggi del passato, uomini e donne di "ie- glorificati" (Rm 8J7). È precisamente per questo che la fiducia filiale della ri". Al contrario: essi sono sempre gli uomini e le donne dî "domani", gli piccola Teresa, santa Teresa del Bambino Gesù ma anche "del Volto San- uomini dell'avvenire evangelico dell'uomo e della Chiesa, i testimoni "del to", e così "eroica" perché essa proviene dalla fervida comunione con le mondo futuro". sofferenze di Cristo. 2. "Tutti queui infatti che sono guidati dano Spirito di Dio, costoro so- E quando vedo davanti a me tantî malati e infermi penso che ancl'ì'es- no figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricade- si come Teresa di Ijsieux sono associati aua passione di Cristo e che, gra- re nella paura, ma avete ricevuto uno spírito da figli adottivi per mezzo del zie alla loro fede nell'amore di Dio, grazie al loro proprio amore, la loro of- quale gridiamo: 'Abbà, Padre!" (Rm 8j4-45). ferta spirituale ottiene misteriosamente per la Chiesa, per tutte le altre Sarebbe forse difficile trovare parole più sintetiche e nello stesso tem- membra del corpo mistico di Cristo, un accrescimento di vigore. Che essi po più incisive per caratterizzare il carísma particolare di Teresa Martin, non dimentichino mai questa bella frase di santa Teresa: "Nel cuore della vale a dire cîò che costituisce il dono tutto speciale del suo cuore, e che è Chiesa mia Madre, io sarò Kamore". Prego Dio di dare a ciascuno di que- diventato, mediante il suo cuore, un dono particolare per la Chiesa. Il do- sti amici sofferenti che amo con un affetto tutto speciale, il conforto e ia no meraviglioso nella sua semplicità, universale e neuo stesso tempo uni- speranza. co. Di Teresa di Lisieux, si può dire con convinzione, che lo Spirito di Dio 3. Aver confidenza con Dio come Teresa di Lisieu.x significa seguire la ha permesso al suo cuore di rivelare direítamente, agli uomini del nostro "piccola via" dove ci guida lo Spirito di Dio: egli guida sempre verso la tempo, il mistero fondamentale, la realtà del Vangelo: îl fatto di aver rìce- grandezza di cui partecipano i figli e le figlie di adozione divina. Ancora

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU ªrERESA DI GESÙ BAMBINO fanciullo, fanciullo di dodici anni, il Figlio di Dio ha dichiarato che la sua tutta la Chiesa come la messe è abbondante e per domandare, come lei, al vocazione era di occuparsi deue cose di suo Padre (cf. Lc 2,49). Essere fan- padrone della messe d'inviare, con una generosità più grande ancora, ciulli, diventare come fanciuui, significa entrare nel centro stesso dena più operai nella sua messe (cf. Mt 9,37738). Che egli li invii maigrado tutti gli grande missione ana quale l'uomo è stato chiamato da Cristo, una missio- ostacoli e tutte le difficoltà che egli incontra nel cuore den'uomo, nena sto- ne che attraversa îl cuore stesso dell'uomo. Teresa lo sapeva perfettamen- ria dell'uomo. te. Questa missione trae la sua or'igìne dall'amore eterno del Padre. Il Fi- In Africa ho spesso pensato: quale fede, quale energia spirituale ave- glio di Dio come uomo, in una maniera visibile e "storica" elo Spirito San- yano i missionari del secolo scorso o della prima metà di questo secolo, e to in modo invisibile e "carismatico" la compiono neua storia dell'umanità. tutl:i quegli istituti missionari che sono stati fondati, per partire senza esi- Quando, al momento di lasciare il mondo, Cristo dìce agli apostoli: tare verso paesi allora sconosciuti, con il solo scopo di far conoscere il "Arìdate nel mondo intero, insegnate il Vangelo a tutte le creature" (Mc Vangelo, di far nascere la Chiesa! Essi vi scorgevano, con ragione, un'o- 16,15) egli li inserisce, con la forza del suo mistero pasquale, nella grande pera iì'ìdispensabile alla salvezza. Senza la loro audacia, senza la loro san- corrente dena missione eterna. A partire dal momento in cui li ha lasciati tità, le Chiese locali di cui abbiamo celebrato il centenario e che sono or- per andare al Padre, egli comincia a venire "di nuovo nena potenza deuo mai guidate per lo più da Vescovi africani, non sarebbero mai esistite. Ca- Spirito Santo" che il Padre invia in suo nome. Più profondamente che tut- ri fratelli e sorelle, non perdiamo questo slancio! te le verità suua Chiesa, questa verità è stata messa in rilievo nella co- Ma so che non lo volete perdere. Saluto fra voi gli anziani Vescovi mis- scienza della nostra generazione dal Concilio Vaticano II. Grazie ad esso, sionari testimoni deuo zelo di cui ho parlato. La Francia ha aììcora molti noi tutti abbiamo molto meglio compreso che la Chiesa è costantemente missionari nel mondo, sacerdoti, religiosi, religiose e laici e certi istituti si "in stato di missione" vale a dire che tutta la Chiesa è missionaria. E ab- sono aperti alla vita missionaria. Vedo quii membri del capitolo delle Mis- biamo ugualrrìente meglio compreso questo mistero particolare del cuore sioni Estere di Parigi e ricordo il beato Teofano Venard, il cui martirio in della piccola Teresa di Lisieux, la qtìale, attraverso la sua "piccola via" è estremo oriente fu una luce e un richiamo per Teresa. Penso anche a tutti stata chiamata a partecipare così pienamente e così fruttuosamente alla i sacerdoti francesi che consacrano almeno qualche anno al servizio delle missione più elevata. È proprio questo "essere piccola" che ella amava giovani Chiese, nel quadro della Fidei Donum. Oggi si comprende meglio tanto, la piccolezza del bambino che le ha ampiamente aperto la grandez- la necessità di uno scambio fraterno fra le giovani e le vecchie Chiese a re- za della missione divina di salvezza che è la missione incessante della ciproco beneficio. So per esempio che le pontificie opere missionarie in Chiesa. collegamento con la commissione episcopale per le Missioni Estere non Qui, nel suo Carmelo, nella clausura del convento di Lisieux, Teresa si mirano solo a promuovere le offerte materiali, ma a formare lo spirito mis- è sentita specialmente unita a tutte le missioni e ai missionari della Chiesa sionario dei cristiani di Francia e me ne rallegro. Questo slancio missio- nel mondo intero. Eua SteSsa si è sentita missionaria, presente, per la for- nario non può sorgere e portare frutti se non partendo da una più grande za e la grazia particolari dello Spirito d'amore, in tuttiiluoghi di missione, vitalità spirituale, dall'irradiazione della santità. vicina a tutti i missionari, uomini e donne, nel mondo. Ella è stata procla- 4. "Il bello esiste perché ci affascini per il lavoro" ha scritto mata dalla Chiesa la patrona delle missioni, come san Francesco Saverio, Norwid, uno dei più grandi poeti e pensatori che ci ha dato la terra polac- che viaggiò incessantemente in estremo oriente: sì, ella, la piccola Teresa ca e che ha accolto - e custodisce nel cimitero di Montmorency - la terra di Lisieux, chiusa nella clausura carmelitana, apparentemente distaccata francese,.. dal mondo. Ringraziamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo per i santi. Ringrazia- Sono felice di essere venuto qui poco tempo dopo la mia visita nel con- mo per-santa Teresa di Lisieux. Ringraziamo per la bellezza profonda, tinente africano, e, di fronte a questa ammirabile "missionaria" offrire al serììplice e pura, che si è manifestata in lei alla Chiesa e al mondo. Questa Padre della verità e dell'amore eterno tutto ciò che, neua potenza del Fi- bellezza incanta. E Teresa di Lisieux ha un dono particolare per affascina- glio e dello Spirito Santo, è già divenuto frutto del lavoro missionario del- re con la bellezza della sua anima. Anche se sappiamo che tutta questa bel- la Chiesa fra gli uomini e i popoli del continente nero. Vorrei nello stesso lezza fu difficile e che è cresciuta nella sofferenza, non cessa di rallegrare tempo, se mi posso così esprimere, farmi prestare da Teresa di Lisieux lo col suo fascino particolare gli occhi delle nostre anime. sguardo perspicace della sua fede, la sua semplicità e la sua fiducia, in una Ella affascina dunqì?ìe, -qì?ìesta bellezza, questo fiore di santità che è parola la "piccolezza" giovanile del suo cuore, per proclamare davanti a cresciuto su questo suolo e Ìl suo fascino non cessa di stimolare i nostri

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU ªrERESA DI GESÙ BAMBINO fanciullo, fanciullo di dodici anni, il Figlio di Dio ha dichiarato che la sua tutta la Chiesa come la messe è abbondante e per domandare, come lei, al vocazione era di occuparsi deue cose di suo Padre (cf. Lc 2,49). Essere fan- padrone della messe d'inviare, con una generosità più grande ancora, ciulli, diventare come fanciuui, significa entrare nel centro stesso dena più operai nella sua messe (cf. Mt 9,37738). Che egli li invii maigrado tutti gli grande missione ana quale l'uomo è stato chiamato da Cristo, una missio- ostacoli e tutte le difficoltà che egli incontra nel cuore den'uomo, nena sto- ne che attraversa îl cuore stesso dell'uomo. Teresa lo sapeva perfettamen- ria dell'uomo. te. Questa missione trae la sua or'igìne dall'amore eterno del Padre. Il Fi- In Africa ho spesso pensato: quale fede, quale energia spirituale ave- glio di Dio come uomo, in una maniera visibile e "storica" elo Spirito San- yano i missionari del secolo scorso o della prima metà di questo secolo, e to in modo invisibile e "carismatico" la compiono neua storia dell'umanità. tutl:i quegli istituti missionari che sono stati fondati, per partire senza esi- Quando, al momento di lasciare il mondo, Cristo dìce agli apostoli: tare verso paesi allora sconosciuti, con il solo scopo di far conoscere il "Arìdate nel mondo intero, insegnate il Vangelo a tutte le creature" (Mc Vangelo, di far nascere la Chiesa! Essi vi scorgevano, con ragione, un'o- 16,15) egli li inserisce, con la forza del suo mistero pasquale, nella grande pera iì'ìdispensabile alla salvezza. Senza la loro audacia, senza la loro san- corrente dena missione eterna. A partire dal momento in cui li ha lasciati tità, le Chiese locali di cui abbiamo celebrato il centenario e che sono or- per andare al Padre, egli comincia a venire "di nuovo nena potenza deuo mai guidate per lo più da Vescovi africani, non sarebbero mai esistite. Ca- Spirito Santo" che il Padre invia in suo nome. Più profondamente che tut- ri fratelli e sorelle, non perdiamo questo slancio! te le verità suua Chiesa, questa verità è stata messa in rilievo nella co- Ma so che non lo volete perdere. Saluto fra voi gli anziani Vescovi mis- scienza della nostra generazione dal Concilio Vaticano II. Grazie ad esso, sionari testimoni deuo zelo di cui ho parlato. La Francia ha aììcora molti noi tutti abbiamo molto meglio compreso che la Chiesa è costantemente missionari nel mondo, sacerdoti, religiosi, religiose e laici e certi istituti si "in stato di missione" vale a dire che tutta la Chiesa è missionaria. E ab- sono aperti alla vita missionaria. Vedo quii membri del capitolo delle Mis- biamo ugualrrìente meglio compreso questo mistero particolare del cuore sioni Estere di Parigi e ricordo il beato Teofano Venard, il cui martirio in della piccola Teresa di Lisieux, la qtìale, attraverso la sua "piccola via" è estremo oriente fu una luce e un richiamo per Teresa. Penso anche a tutti stata chiamata a partecipare così pienamente e così fruttuosamente alla i sacerdoti francesi che consacrano almeno qualche anno al servizio delle missione più elevata. È proprio questo "essere piccola" che ella amava giovani Chiese, nel quadro della Fidei Donum. Oggi si comprende meglio tanto, la piccolezza del bambino che le ha ampiamente aperto la grandez- la necessità di uno scambio fraterno fra le giovani e le vecchie Chiese a re- za della missione divina di salvezza che è la missione incessante della ciproco beneficio. So per esempio che le pontificie opere missionarie in Chiesa. collegamento con la commissione episcopale per le Missioni Estere non Qui, nel suo Carmelo, nella clausura del convento di Lisieux, Teresa si mirano solo a promuovere le offerte materiali, ma a formare lo spirito mis- è sentita specialmente unita a tutte le missioni e ai missionari della Chiesa sionario dei cristiani di Francia e me ne rallegro. Questo slancio missio- nel mondo intero. Eua SteSsa si è sentita missionaria, presente, per la for- nario non può sorgere e portare frutti se non partendo da una più grande za e la grazia particolari dello Spirito d'amore, in tuttiiluoghi di missione, vitalità spirituale, dall'irradiazione della santità. vicina a tutti i missionari, uomini e donne, nel mondo. Ella è stata procla- 4. "Il bello esiste perché ci affascini per il lavoro" ha scritto Cyprian mata dalla Chiesa la patrona delle missioni, come san Francesco Saverio, Norwid, uno dei più grandi poeti e pensatori che ci ha dato la terra polac- che viaggiò incessantemente in estremo oriente: sì, ella, la piccola Teresa ca e che ha accolto - e custodisce nel cimitero di Montmorency - la terra di Lisieux, chiusa nella clausura carmelitana, apparentemente distaccata francese,.. dal mondo. Ringraziamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo per i santi. Ringrazia- Sono felice di essere venuto qui poco tempo dopo la mia visita nel con- mo per-santa Teresa di Lisieux. Ringraziamo per la bellezza profonda, tinente africano, e, di fronte a questa ammirabile "missionaria" offrire al serììplice e pura, che si è manifestata in lei alla Chiesa e al mondo. Questa Padre della verità e dell'amore eterno tutto ciò che, neua potenza del Fi- bellezza incanta. E Teresa di Lisieux ha un dono particolare per affascina- glio e dello Spirito Santo, è già divenuto frutto del lavoro missionario del- re con la bellezza della sua anima. Anche se sappiamo che tutta questa bel- la Chiesa fra gli uomini e i popoli del continente nero. Vorrei nello stesso lezza fu difficile e che è cresciuta nella sofferenza, non cessa di rallegrare tempo, se mi posso così esprimere, farmi prestare da Teresa di Lisieux lo col suo fascino particolare gli occhi delle nostre anime. sguardo perspicace della sua fede, la sua semplicità e la sua fiducia, in una Ella affascina dunqì?ìe, -qì?ìesta bellezza, questo fiore di santità che è parola la "piccolezza" giovanile del suo cuore, per proclamare davanti a cresciuto su questo suolo e Ìl suo fascino non cessa di stimolare i nostri

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GIOVANNI PAOLO ll INSEGNÀMENTI SU TERESA DI GHSÙ BAMBINO cuori a lavorare: "Il bello esíste perché ci affascíni per il ?avoro". Per íl Ia- visione non risparmia la vita monastíca. A tal punto che l'opinione pub- voro più importante nel quale l'uomo apprende a fondo il mistero deua blica e perfino purtroppo certi cristiani più sensibili al solo impegno -con- sua umanità. Egli scopre in se stesso che cosa sigrìifica aver ricevuto "uno creto, sono tentati di considerare la vostra vita contemplativa come un'e- spirito di figlio adottivo", radicalrrìente diverso da "uno spirito dî schiavo", vasione dal reale, un'a'itività anacronistica ed anche inutile. Questa in- ed egli comincia a gridare con tutto íl suo eSSere: "A?bbà"!-Pa-d;e!"(cf. 'Rm comprensione può farvi soffrire ed anche umiliare. Ma vi dirò come Cri- 8,15). sto: "Non temete, piccolo grex;)ge!" (cf. Lc '12,22). Per altro, un certo rinno- Con i frutti di questo magnifico lavoro interiore si costruisce la Chie- vamento monastico, che si manifesta nel vostro paese, deve conservarvi sa, il regno di Dio sulla terra nella sua sostanza più profonda e più fonda- nella speranza. mentale. E il grido di "Abbà! Padre!" che risuona largamente in tuttíi con- Ma aggiungo ugualmente: ricambiate la sfida del mondo contempo- tinenti del nostro pianeta, ritorna così con la sua eco nella clausura car- raneo e del mondo d'oggi, vivendo più radicalmente che mai il mistero melitana silenziosa a Lisieììx, vivificando seìnpre di nuovo il ricordo della stesso della vostra condizione del tutto originale che è follia agli occhi del piccola Teresa, la quale, con la sua vita breve e nascosta ma così ricca, ha mondo e saggezza nello Spirito Santo: l'amore esclusivo del Sigrìore e di pronunciato con una forza particolare "Abbà! Padre!". Grazie a lei, la tuttii vostri fratelli in lui. E non cercate neppure di giustificarvi! Ogni amo- Chiesa intera ha ritrovato tutta la semplicità e tutta la freschezza di questo re, dal momento che è autentico, puro e disinteressato, porta in se stesso grìdo, che ha la sua origine e la sua sorgente nel cuore di Cristo stessoì:ì '. la sua giustificazione. Aìnare in modo gratuito è un diritto inalienabile del- la persona, anche - e bisogrìerebbe dire soprattutto - quando l'amato è Alle contemplative, nel Carmelo di Lisieux Dio stesso. Sulla sc'ìa dei contemplativi e dei mistici di ogni tempo, conti- nuate ad attestare con forza e umiltà la dimensione trascendente della per- trMie care sorelle, sona umana, creata a somiglianza di Dio e chiamata ad una vita d'intimità 1. Pace e gioía in Gesù Cristo! A voi che círcondate l'umile successore con luí. Sant'Agostino, al termine di meditazioni fatte tanto col suo cuore dell'apostolo Pietro! E attraverso voi a tutte le claustrali che vivono suua che con la sua penetrante intelligenza, ci assicura che la beatitudine del- terra di Francia! l'uomo sta qui: nella contemplazione amorosa di Dio! Ecco perché la qua- Devo dire anzitutto la mia profonda emozione di poter pregare pres- lità deua vostra appartenenza d'amore al Signore, tanto sul piano perso- so l'arca che contiene i resti di santa Teresa. Ho già espresso lungamente nale che comunitario, è di un estrema importanza. La densità e l'irradia- il mio ringraziamento e il mio attaccan'ìento per la "via-spirituale'che el?Îa zione deua vostra vita "nascosta in Dio" devono porre degli interrogativi ha adottato e offerto a tutta la Chiesa. Provo ora una grande gioia a visif agli uomini e alle donne di oggi, devono porre degli interrogativi ai gio- tare questo Carmelo che è stato il luogo della sua vita e della sua morte, vani che òercano così spesso il senso della vita. Incontrandovi o vedendo- della sua santificazione, in mezzo alle sue suore, e che deve restare un ali vi, bisognerà che ogní visitatore ospite o in ritiro nei vostri monasteri pos- to luogo di preghiera e di santificazione per le carmelitane e per tuttii pel- sa dire o alrrìeno sentire di aver incontrato Dio, di aver conosciuto un"epi- legriní. È da qui che vorrei confermare 'voi -tutte,-'Úu-alu;;e'sia-la 'voFstra fania del mistero di Dio che è luce e amore! Itempi che viviamo hanno bi- famiglia spirituale, nella vostra vita contemplativa, assol"utamente vitale sogrìo di testimoni tanto quanto di apologetí! Siate, da parte vostra, que- per la Chiesa e per l'umanità. sti testimoni molto umili e sempre trasparenti! 2. Pur amando profondamente la nostra epoca bisogììa rìconoscere 3. Lasciatemi anche assicurarvi - in nome deua tradizione costante che il pensiero moderno relega facilmente nel s-oggettivismo tutto ciò che della Chiesa - che la vostra vita non solo può annunciare l'assoluto di Dio, concerne la religione, la fede dei credenti, i sentimenti religiosi. E questa ma che essa possiede un meraviglioso e misterioso potere di fecondità spi- rituale (cf. Perfectae Caritatis, 7). Perché? Perché la vostra oblazione d'amore è integrata da Cristo stes- so alla sua opera di redenzione universale un po' come le onde si affonda- "" Il 2/06/80 (AOCD 25/80, 13-19; INS III/1/80, '1658-1664; l"R 80, 479-481). In occasione no nelle profondità den'oceano. Vedendo voi penso alla Madre di Cristo, di questo peuegrinaggio Teresa di G.B. è stata ric'ordata, ins̪eme a'é altri san'ti ;ran-cesr,"'an': che il 30/05/80 a Parigi nena cattedral6 di «

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GIOVANNI PAOLO ll INSEGNÀMENTI SU TERESA DI GHSÙ BAMBINO cuori a lavorare: "Il bello esíste perché ci affascíni per il ?avoro". Per íl Ia- visione non risparmia la vita monastíca. A tal punto che l'opinione pub- voro più importante nel quale l'uomo apprende a fondo il mistero deua blica e perfino purtroppo certi cristiani più sensibili al solo impegno -con- sua umanità. Egli scopre in se stesso che cosa sigrìifica aver ricevuto "uno creto, sono tentati di considerare la vostra vita contemplativa come un'e- spirito di figlio adottivo", radicalrrìente diverso da "uno spirito dî schiavo", vasione dal reale, un'a'itività anacronistica ed anche inutile. Questa in- ed egli comincia a gridare con tutto íl suo eSSere: "A?bbà"!-Pa-d;e!"(cf. 'Rm comprensione può farvi soffrire ed anche umiliare. Ma vi dirò come Cri- 8,15). sto: "Non temete, piccolo grex;)ge!" (cf. Lc '12,22). Per altro, un certo rinno- Con i frutti di questo magnifico lavoro interiore si costruisce la Chie- vamento monastico, che si manifesta nel vostro paese, deve conservarvi sa, il regno di Dio sulla terra nella sua sostanza più profonda e più fonda- nella speranza. mentale. E il grido di "Abbà! Padre!" che risuona largamente in tuttíi con- Ma aggiungo ugualmente: ricambiate la sfida del mondo contempo- tinenti del nostro pianeta, ritorna così con la sua eco nella clausura car- raneo e del mondo d'oggi, vivendo più radicalmente che mai il mistero melitana silenziosa a Lisieììx, vivificando seìnpre di nuovo il ricordo della stesso della vostra condizione del tutto originale che è follia agli occhi del piccola Teresa, la quale, con la sua vita breve e nascosta ma così ricca, ha mondo e saggezza nello Spirito Santo: l'amore esclusivo del Sigrìore e di pronunciato con una forza particolare "Abbà! Padre!". Grazie a lei, la tuttii vostri fratelli in lui. E non cercate neppure di giustificarvi! Ogni amo- Chiesa intera ha ritrovato tutta la semplicità e tutta la freschezza di questo re, dal momento che è autentico, puro e disinteressato, porta in se stesso grìdo, che ha la sua origine e la sua sorgente nel cuore di Cristo stessoì:ì '. la sua giustificazione. Aìnare in modo gratuito è un diritto inalienabile del- la persona, anche - e bisogrìerebbe dire soprattutto - quando l'amato è Alle contemplative, nel Carmelo di Lisieux Dio stesso. Sulla sc'ìa dei contemplativi e dei mistici di ogni tempo, conti- nuate ad attestare con forza e umiltà la dimensione trascendente della per- trMie care sorelle, sona umana, creata a somiglianza di Dio e chiamata ad una vita d'intimità 1. Pace e gioía in Gesù Cristo! A voi che círcondate l'umile successore con luí. Sant'Agostino, al termine di meditazioni fatte tanto col suo cuore dell'apostolo Pietro! E attraverso voi a tutte le claustrali che vivono suua che con la sua penetrante intelligenza, ci assicura che la beatitudine del- terra di Francia! l'uomo sta qui: nella contemplazione amorosa di Dio! Ecco perché la qua- Devo dire anzitutto la mia profonda emozione di poter pregare pres- lità deua vostra appartenenza d'amore al Signore, tanto sul piano perso- so l'arca che contiene i resti di santa Teresa. Ho già espresso lungamente nale che comunitario, è di un estrema importanza. La densità e l'irradia- il mio ringraziamento e il mio attaccan'ìento per la "via-spirituale'che el?Îa zione deua vostra vita "nascosta in Dio" devono porre degli interrogativi ha adottato e offerto a tutta la Chiesa. Provo ora una grande gioia a visif agli uomini e alle donne di oggi, devono porre degli interrogativi ai gio- tare questo Carmelo che è stato il luogo della sua vita e della sua morte, vani che òercano così spesso il senso della vita. Incontrandovi o vedendo- della sua santificazione, in mezzo alle sue suore, e che deve restare un ali vi, bisognerà che ogní visitatore ospite o in ritiro nei vostri monasteri pos- to luogo di preghiera e di santificazione per le carmelitane e per tuttii pel- sa dire o alrrìeno sentire di aver incontrato Dio, di aver conosciuto un"epi- legriní. È da qui che vorrei confermare 'voi -tutte,-'Úu-alu;;e'sia-la 'voFstra fania del mistero di Dio che è luce e amore! Itempi che viviamo hanno bi- famiglia spirituale, nella vostra vita contemplativa, assol"utamente vitale sogrìo di testimoni tanto quanto di apologetí! Siate, da parte vostra, que- per la Chiesa e per l'umanità. sti testimoni molto umili e sempre trasparenti! 2. Pur amando profondamente la nostra epoca bisogììa rìconoscere 3. Lasciatemi anche assicurarvi - in nome deua tradizione costante che il pensiero moderno relega facilmente nel s-oggettivismo tutto ciò che della Chiesa - che la vostra vita non solo può annunciare l'assoluto di Dio, concerne la religione, la fede dei credenti, i sentimenti religiosi. E questa ma che essa possiede un meraviglioso e misterioso potere di fecondità spi- rituale (cf. Perfectae Caritatis, 7). Perché? Perché la vostra oblazione d'amore è integrata da Cristo stes- so alla sua opera di redenzione universale un po' come le onde si affonda- "" Il 2/06/80 (AOCD 25/80, 13-19; INS III/1/80, '1658-1664; l"R 80, 479-481). In occasione no nelle profondità den'oceano. Vedendo voi penso alla Madre di Cristo, di questo peuegrinaggio Teresa di G.B. è stata ric'ordata, ins̪eme a'é altri san'ti ;ran-cesr,"'an': che il 30/05/80 a Parigi nena cattedral6 di «

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GIOVANNI PAOLO II INSHGNAMENan SU TERHSA DI GESÙ BAMBINO vere con lui il suo mìstero pasquale attraverso il tempo e lo spazio. Tutto monasteri di Francia e del mondo intero. Vi augì?ìro e domando al Signo- « ciò che voi siete, tutto ciò che voi fate ogni giorno, che si tratti den'ufficio pB, per l'i?lierce5sione della santa carmelitana di Lisieux, che vocazioni so- recitato o cantato, della celebrazione dell'eucaristia, di lavori nella cella o Íide e numerose vengaììo ad aumentare e a rinnovare le vostre diverse co- in gruppi fraaterni, del rispetto della clausura e del silenzio, di mortifica- munità contemplative. Vi benedico dì tutto cuore, nel nome del Padre e del zioni scelte o imposte dalla regola, tutto è assunto, santificato, utîlizzato da Figlio e dello Spirito Santo'ìì3 ºª. Cristo per la redenzione del mondo. Perché voi non abbiate alcun dubbio a questo riguardo, la Chiesa - in nome Stesso di Cristo - ha preso un gior- ,Aj pellegrini francesi gììidati dal vescovo di Lisieux no possesso di tutte le vostre capacità di vivere e di amare. È awenuto con l la vostra professione monastica. Rinnovatela spessoì E, sull'esempìo dei ítMi rivolgo ora specialmente ai partecipanti del pellegrinaggio tere- santi, consacratevi, immolatevi ogni giorno di più, senza cercare di sape- sianºo ªguiaato"aa Mons. Badré, vescovo di Lisieux. Grazie, cari amici, di re- re come Dio utilizzerà la vostra collaborazione. Mentre alla base di ogrìi ;'Wurr: ra-vi-sita-c'Ììe io hé compiuto l'anno scorso, concludendo presso di azione c'è uno scopo e dunque un limite, una finitudine, la gratuità del vo- vºoi Ìl-mio viaggìo in Francia e-del quale mì resta un caro ricordo. stro amore è all'origine della fecondità contemplativa. Un paragone mol- ' "' "Que;t;ann':-tuttii figli della Chiesa guardano soprattutto a santa Tere- to moderno mi viene allo spirito: voi incendiate il mondo del fuoco della sa ai"cesù,-gìo;ia-aì-Aviîa, nel quarto centenario della sua morte. Teresa di verità e den'amore rivelati, un po' come i tecnici deu'atomo accendono i Lrs"ieux è pr'o-prio un'a suaª figlia spirituale, nella stessa strada del Carmelo, razzi spaziali: a distanza. centr"ata S'au D'io-soro-,-ma Ìn modo'aoriginale, adattata alla sua situazione, al- 4. Vorreì infíne aggiungere due incoraggiamenti che mi sembrano op- la nostra situazione.e."Che ªl;;em'p'i:'o' e 'l'intercessione di Teresa di Gesù portuni. Il primo concerne la fedeltà al carisma delle vostre fondatrici o ía?iºno e-d;'Í"Volto contribuiscano a porre nel cuore dei nostri contem- fondatori. La buona fraternità e la cooperazione che esistono più che in al- pora';:ei,-come gÌà-dicevo a Lisieux, q'ueuo spirito di figli che continua- tri tempi entro i monasteri, non devono condurre ad un certo livellamen- "mente-rÎtOrnanO al Padre, che sappia attraversare le oscurità dell'anima e to degli istituti contemplativi. Che ogni famiglia spirituale vegli a conser- le"pr'ove-del-mìorìdo co-n una fiducia e una libertà possedute fino au'eroi- vare la propria identità particolare in vista del bene della Chiesa intera. 'smPo!"Pos;a-e"11;-n-el cuore della Chiesa nostra Madre, trattenere le fiamme Ciò che si fa in un luogo non è necessariamente da imitare in un altro. 'jeì;a;ore senQa :iì quale le "opere" della Chiesa e anche ìl nostro minìste- Il mio secondo incoraggiamento è il seguente. In una civiltà sempre più mobile, sonora e parlante, le zone di silenzio e di riposo diventano una necessità vitale. I monasteri - nel loro stile originale - hanno dunque più che mai la vocazione di restare luoghi di pace e d'interiorità. Non lasciate " Il 2/06/80 (AOCD 25/80, '19-22; INS ILT/l/80,. 1665-4668; TR 80, 48al-482). che pressioni interne od esterne portino attacchi alle vostre tradizioni e ai Al rìtorno dalla Francìa il papa non ha tralasciato di parlare del penegrinaggio. Il 2/06/'80,"«/UO/OU, ÌaÌ'F"iÎurni"crno:11 rlull.lJl-Illlj. -1- ';Non-; --- - ì- -possÍbile - - *a+ --- Ìn -ì questo-- momento -riassumere, neppuì-e fugace- vostri mezzi di raccoglimento. Sforzatevi piuttosto di educare i vostri ospi- mente, i momenti più significativi che ho avuto la possibilità di ìivere a Parigi, nella grande ti e i partecipanti a ritiri aua virtù del silenzio. Voi sapete certamente che metropoli dane vetuste tradizioni cristiane, e a Ijsieux, ?"ammirata città di Santa Teresa di ho avuto l'occasione di ricordare ai partecipanti ana sessione plenaria del- Gesù Barrìbino, la piccola e grande Santa, che noìì cessa di parlare di Dìo al cuore degh uo- la congregazione per i religiosi, il 7 marzo scorso, l'osservanza rigorosa rnìrìi e delle donne del nostro tempo, così assetato dei valori spirituali. È stato un incontro "q:"anto"maiqui;I?ILI) 1l1(Il con;olante-con ClÀl.'ìUlaklL( u,.. il -Popolo - .,-.-- di Dio-- che- è iìì Francia, il quale ha risposto con un della clausura monastica. Ricordavo a questo riguardo le parole molto for- " " - = - -'- -,r-Ir,r, QQ 1%IC TTT/1/Qí'l- 1ÉT2-lÉ7zl rf 12 grandegl'dllue atto dLL!J di fede ul ìCuC al passaggio a. y.,,..,,-. del-' ? Papa»ì--- --r-,'- (AOCD--ì-/-Il-lí'l 25/80, A rsrars. 23; INSanroí III/l/80, g<-gai. 1673-al674; rrsc; íììîp npllpcf. la ti di Paolo Vl: "La clausura non isola le anime contemplative della comu- LetteraLe'ùiera al al VeSCOVO VeSCOVO di CllBayeux Ba7euX e Ijsieux, e iasieu.x., il 16/06/80, ìì ìurvuìww, AOCD -29/84, -w-, -,..., 21-22); -- --,. così - ll- pure nelle. nione del corpo mistico. Ma le mette invece nel cuore della Chiesa". Ama- Udienze generali del 4/06/80 (cf. AOCD 26/II/E34, 23; INS III/'1/80, 1677), e dell'll/06/80: ((E te ha vostra separazione dal mondo del tutto paragonabile al deserto bi- ÌlÌ'la ChleSa C'ne na g an(1l ITlell Ll Sld. p Cì L4 uaììyu ì íH úmî, í.ìú î? y:ll'-???-6.-=-,-. -A-.-ìì-, aì-++ì-'ì n,,. n,ì.ccì'nno' ? blico. Paradossalmente questo deserto non è il vuoto. È qui che il Signore ria.sapevolezza Sernbrava e quindi deua Splrltuaulamolto giustificata crìsuì.ììììa, la visita bìa a yu?íc Ijsieux Hcî per îu onoraì-e .>,,.,...,.-. santa ++ --- Teresa, .-- -- d'ìe dal Carmelo di queua città ha indicato a molti contemporanei urìa paìticolare via inteì-iore ver- parla al vostro cuore e vi associa strettamente alla sua opera di salvezza. so Dìo - e che contemporaneamente la Chìesa ha rìconosciuto come ia paLrona delle mis? Queste sono le convinzioni che volevo confidarvi molto semplicemen- sioni in tutto il mondo. La consapevolezza che tutta la Chiesa è "missionaria", che è sempre te, mie care suore. Voi ne farete il miglior uso, ne sono certo. Voi pregate e dappeìtutto "in statu rnissionis'"is;'Jconsapevolezza a cui il Concilio Vaticano II ha dato molto per la fecondità del mio ministero. Siate vivamente ringraziate! Sap- espressione così piena - sembra offrire nuovo slancio in modo particolare al cattolicesimo piate che il Papa, ìnolto spesso, raggiunge col cuore e con la preghiera i :"PpaÌrigi e'irì Ì;;n'cÌ':;ì(AOED' - --'--'-ª26/II/8al, -ª 24; "---yìnrs INS III/1/80, a"'ìso-î'Don 1718; TR 80, ACì7ì 497).

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vere con lui il suo mìstero pasquale attraverso il tempo e lo spazio. Tutto monasteri di Francia e del mondo intero. Vi augì?ìro e domando al Signo- « ciò che voi siete, tutto ciò che voi fate ogni giorno, che si tratti den'ufficio pB, per l'i?lierce5sione della santa carmelitana di Lisieux, che vocazioni so- recitato o cantato, della celebrazione dell'eucaristia, di lavori nella cella o Íide e numerose vengaììo ad aumentare e a rinnovare le vostre diverse co- in gruppi fraaterni, del rispetto della clausura e del silenzio, di mortifica- munità contemplative. Vi benedico dì tutto cuore, nel nome del Padre e del zioni scelte o imposte dalla regola, tutto è assunto, santificato, utîlizzato da Figlio e dello Spirito Santo'ìì3 ºª. Cristo per la redenzione del mondo. Perché voi non abbiate alcun dubbio a questo riguardo, la Chiesa - in nome Stesso di Cristo - ha preso un gior- no possesso di tutte le vostre capacità di vivere e di amare. È awenuto con ,Aj pellegrini francesi gììidati dal vescovo di Lisieux la vostra professione monastica. Rinnovatela spessoì E, sull'esempìo dei ítMi rivolgo ora specialmente ai partecipanti del pellegrinaggio tere- l santi, consacratevi, immolatevi ogni giorno di più, senza cercare di sape- sianºo ªguiaato"aa Mons. Badré, vescovo di Lisieux. Grazie, cari amici, di re- re come Dio utilizzerà la vostra collaborazione. Mentre alla base di ogrìi ;'Wurr: ra-vi-sita-c'Ììe io hé compiuto l'anno scorso, concludendo presso di azione c'è uno scopo e dunque un limite, una finitudine, la gratuità del vo- vºoi Ìl-mio viaggìo in Francia e-del quale mì resta un caro ricordo. stro amore è all'origine della fecondità contemplativa. Un paragone mol- ' "' "Que;t;ann':-tuttii figli della Chiesa guardano soprattutto a santa Tere- to moderno mi viene allo spirito: voi incendiate il mondo del fuoco della sa ai"cesù,-gìo;ia-aì-Aviîa, nel quarto centenario della sua morte. Teresa di verità e den'amore rivelati, un po' come i tecnici deu'atomo accendono i Lrs"ieux è pr'o-prio un'a suaª figlia spirituale, nella stessa strada del Carmelo, razzi spaziali: a distanza. centr"ata S'au D'io-soro-,-ma Ìn modo'aoriginale, adattata alla sua situazione, al- 4. Vorreì infíne aggiungere due incoraggiamenti che mi sembrano op- la nostra situazione.e."Che ªl;;em'p'i:'o' e 'l'intercessione di Teresa di Gesù portuni. Il primo concerne la fedeltà al carisma delle vostre fondatrici o ía?iºno e-d;'Í"Volto contribuiscano a porre nel cuore dei nostri contem- fondatori. La buona fraternità e la cooperazione che esistono più che in al- pora';:ei,-come gÌà-dicevo a Lisieux, q'ueuo spirito di figli che continua- tri tempi entro i monasteri, non devono condurre ad un certo livellamen- "mente-rÎtOrnanO al Padre, che sappia attraversare le oscurità dell'anima e to degli istituti contemplativi. Che ogni famiglia spirituale vegli a conser- le"pr'ove-del-mìorìdo co-n una fiducia e una libertà possedute fino au'eroi- vare la propria identità particolare in vista del bene della Chiesa intera. 'smPo!"Pos;a-e"11;-n-el cuore della Chiesa nostra Madre, trattenere le fiamme Ciò che si fa in un luogo non è necessariamente da imitare in un altro. 'jeì;a;ore senQa :iì quale le "opere" della Chiesa e anche ìl nostro minìste- Il mio secondo incoraggiamento è il seguente. In una civiltà sempre più mobile, sonora e parlante, le zone di silenzio e di riposo diventano una necessità vitale. I monasteri - nel loro stile originale - hanno dunque più che mai la vocazione di restare luoghi di pace e d'interiorità. Non lasciate " Il 2/06/80 (AOCD 25/80, '19-22; INS ILT/l/80,. 1665-4668; TR 80, 48al-482). che pressioni interne od esterne portino attacchi alle vostre tradizioni e ai Al rìtorno dalla Francìa il papa non ha tralasciato di parlare del penegrinaggio. Il vostri mezzi di raccoglimento. Sforzatevi piuttosto di educare i vostri ospi- «/UO/OU,2/06/'80," ÌaÌ'F"iÎurni"crno:11 rlull.lJl-Illlj. -1- ';Non-; --- - ì- -possÍbile - - *a+ --- Ìn -ì questo momento -riassumere, neppuì-e fugace- mente, i momenti più significativi che ho avuto la-- possibilità di ìivere a Parigi, nella grande ti e i partecipanti a ritiri aua virtù del silenzio. Voi sapete certamente che metropoli dane vetuste tradizioni cristiane, e a Ijsieux, ?"ammirata città di Santa Teresa di ho avuto l'occasione di ricordare ai partecipanti ana sessione plenaria del- Gesù Barrìbino, la piccola e grande Santa, che noìì cessa di parlare di Dìo al cuore degh uo- la congregazione per i religiosi, il 7 marzo scorso, l'osservanza rigorosa rnìrìi e delle donne del nostro tempo, così assetato dei valori spirituali. È stato un incontro "q:"anto"maiqui;I?ILI) 1l1(Il con;olante-con ClÀl.'ìUlaklL( u,.. il -Popolo - .,-.-- di Dio che è iìì Francia, il quale ha risposto con un della clausura monastica. Ricordavo a questo riguardo le parole molto for- " " - --= - -'-- -,r-Ir,r, QQ 1%IC TTT/1/Qí'l- 1ÉT2-lÉ7zl rf 12 gl'dlluegrande atto dLL!J di fede ul ìCuC al passaggio a. y.,,..,,-. del Papa»ì--- --r-, (AOCD 25/80, 23; INS III/l/80, 1673-al674; cf. la ti di Paolo Vl: "La clausura non isola le anime contemplative della comu- -' ? . LetteraLe'ùiera al al VeSCOVO VeSCOVO di CllBayeux Ba7euX e Ijsieux, e iasieu.x., '-il --ì-/-Il-lí'l16/06/80, ìì ìurvuìww, A AOCD rsrars -29/84,anroí -w-, -,...,g<-gai. 21-22); -- --,. rrsc; così - ll- íììîppure npllp nelle nione del corpo mistico. Ma le mette invece nel cuore della Chiesa". Ama- Udienze generali del 4/06/80 (cf. AOCD 26/II/E34, 23; INS III/'1/80, 1677), e dell'll/06/80: ((E. te ha vostra separazione dal mondo del tutto paragonabile al deserto bi- ÌlÌ'la ChleSa C'ne na g an(1l ITlell Ll Sld. p Cì L4 uaììyu ì íH úmî, í.ìú î? y:ll'-???-6.-=-,-. -A-.-ìì-, aì-++ì-'ì n,,. n,ì.ccì'nno' ? blico. Paradossalmente questo deserto non è il vuoto. È qui che il Signore ria.sapevolezza Sernbrava e quindi deua Splrltuaulamolto giustificata crìsuì.ììììa, la visita bìa a yu?íc Ijsieux Hcî per îu onoraì-e .>,,.,...,.-. santa ++ --- Teresa, .-- -- d'ìe dal parla al vostro cuore e vi associa strettamente alla sua opera di salvezza. Carmelo di queua città ha indicato a molti contemporanei urìa paìticolare via inteì-iore ver- Queste sono le convinzioni che volevo confidarvi molto semplicemen- so Dìo - e che contemporaneamente la Chìesa ha rìconosciuto come ia paLrona delle mis? te, mie care suore. Voi ne farete il miglior uso, ne sono certo. Voi pregate sioni in tutto il mondo. La consapevolezza che tutta la Chiesa è "missionaria", che è sempre "is;'Jconsapevolezza a cui il Concilio Vaticano II ha dato molto per la fecondità del mio ministero. Siate vivamente ringraziate! Sap- espressionee dappeìtutto così "in statupiena rnissionis'- sembra offrire nuovo slancio in modo particolare al cattolicesimo piate che il Papa, ìnolto spesso, raggiunge col cuore e con la preghiera i :"PpaÌrigi e'irì Ì;;n'cÌ':;ì(AOED' - --'--'-ª26/II/8al, -ª 24; "---yìnrs INS III/1/80, a"'ìso-î'Don 1718; TR 80, ACì7ì 497).

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ro sarebbero scarsamente efficací, ma che mantiene la Chiesa ín un au- 5híesa",s,ono."una ,ri,presentazxiorffi: sac.ramentale di Gesù Cristo Capo e tentico stato di missione, la missione di Cristo! Che ella vi ottenga, cari fi- Pastore" (Pastores.dabo vobis, 15). Presi fra iloro fratelli, sono innaWzitut? gli e care figlie, íl coraggìo, la gioia, la paceb:+ 4º. to uomini dí Dío; è i,mportante che non.trascurino la loro vita spirituale, poiché tutta l'attività pastorale e teologica "deve in effetti inizia're COn la preghiera" (Alberto Magno, Commento della Teologia Mistica, '151 che è Ai vescovi francesi "qualcosa di grande che dilata l'anima e unisce a Gesù" (Teresa di Lisieux, ((A questo riguardo, conoscete bene la mia convinzione: il contributo Ms C 25vº)ì» 43. dei religiosi e delle religiose è indispensabile ana Chiesa, non solamente per la cooperazione sempre più integrata che questi fratelli e sorelle, più ((Il Concilio Ecumenico Vaticano II si è concluso con un messaggio ai disponibili, apportano ai numerosi compiti dell;evangelizzazion-e, rna anr giovani, un appello affinché essi possano "ricevere la fiaccola dalla mani che perché il loro stato religioso è in sé una testimonianza senza-parÌ-del- dei (vostri) maggiori e... il meglio dell'esempio e dell'insegrìamento dei l'amore di Gesù e delle beatitudini, e ricorda a tuttí gli altri cristía'r;i cWe es- (vostri) genítori e dei (vostri) maestri" (Messaggi del Concilio, 8 dicembre 1965). La Chiesa guarda sempre ai giovani con fiducia e con amore. Essa # si Stessi sono chiamati aua perfezione, secondo il loro stato di vita. Quan- si rallegra del loro entusíasmo e del loro desiderio di donarsi definitiva- to ai monasteri di vita contemplativa, maschili e femminili, essi giocano, l l come direbbe santa Teresa di Lisieììx, il ruolo del "icuore" nel grande Cor- mente. Per aiutarli a trovare il senso deua propria vita, essa deve presen- l po della Chiesa. Io vi domando dunque di trasmettere a queste comunÌtà tare "il Cristo eternamente giovane", "il vero eroe, umile e saggio, il pro- di religiosi e religiose e a tutte le persone consacrate, l'assicurazion-e-m'elS feta della verità e deu'amore, il compagno ed amico dei giovani" (Messag- l la mia comunione invisibíle e la mia particolare berì'edizioì'ìe. Mantenete g-j del Concilio, 8 dicembre 1965). l una viva preoccupazione di offrire a questi Istituti il necessario sostegno, Che i gerìitori e gli educatori non disperino mai e che sappiano, in ogrìi e di vegliare, con simpatia e discernímento, sui tentativi di-rìJov;-fon"da2 momento, rendere testimonianza della fede, della speranza e della felicità zìoni in ricerca di uno statutoìì 4'. che li farìno vivere e che li guidano nene loro scelte, anche se, in apparenza, i giovani non danno immediatamente il loro consenso. Come potranno i giovani avere il gusto di Dio e volere essere discepoli del Signore se non ne l tíLa santa patrona dene míssioní è della vostra regione. Da Lisieux, Te- l resa del Bambin Gesù e del sacro Volto ha fatto risp"Îendere nel mondo íl sentono mai parlare, se non frequentano persone felici di essere cristiane e l suo ardore missíonario. Il suo insegrìamento spirituale, di luminosa sem" d'impegrìarsi sulla via dena giustízia, della solidarietà e della carità? Veden- plicità, continua a toccare i fedeli di tutte le condizioni e di tutt; le cultu;e. do gli adulti credere e vivere la loro fede, scopriranno che soltanto l'amore IÈ giusto che noi le chiediamo di aÌutare Ì-cattolici-di'Fr;ì?a'ì's;guire" Íl fa agire i membri della Chiesa (cf. S. Teresa di Lisieux, Ms B 3vº)ìì ", suo cammino di santità e a sviluppare la solidarietà con iloro fratelli di Eui ropa, Africa e di altre parti del mondo, per condividere i doní ricevuti da In terra di Bretagrìa Cristo, nostra salvezzaì» '2. ««Benediciamo il Dio den'Alleanza poiché il vostro Paese deve molto al «íLesortazìone dell'Apostolo a Timoteo ci ricorda il legame intimo esi- messagg'ìo del Vangelo nella storia delle sue comunità e della sua cultura. stente fra la consacrazione e la missione. Senza questa unità il mini;tero Auspichiamo che la Chiesa in Francia, proseguendo il suo cammino sulle sarebbe solo una funzione sociale. Chiamatí e scelti dal Signore, i SaCerm orme dei padri nella fede, fìera dena sua tradizione millenaria, continui ad doti partecipano alla sua missione, che edifica la Chiesa, C"orp; dÌ C-rÌsto esercitare un'influenza salutare sulla storia dei popoli e delle nazioni. La e tempio dello Spirito (d. Presbyterorum ordinis, 1). "Nena ChÌesa e per la testímonianza resa al Vangelo non è una conquista umana, ma è servizio

- n 30/12/81 (AOCD 26/IL/81, 25; OR 31/12/81). "' n 18/Ol/97, ai vescovi del Nord dena Francia (AAS 89/97, 477; TR 97, 49; cf. AAS " Il 16/î2/82, ai vescovi dena "Région Midi" (INS V/3/82, 1611-161TJ. 89/97, 542: TR 97, 103ì. " Il 13/02/92, ai vescovi den"Ovest deua Francia (AOCD '36137/9'lJ92,' 27; TR 92, 129). " Il 15/03/97, ai vescovi francesi del "ìvíidi-Pyrenée" (AAS 89/97, 574; TR 97, 246).

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESÀ I] GESÙ BAMBINO ro sarebbero scarsamente efficací, ma che mantiene la Chiesa ín un au- 5híesa",s,ono."una ,ri,presentazxiorffi: sac.ramentale di Gesù Cristo Capo e tentico stato di missione, la missione di Cristo! Che ella vi ottenga, cari fi- Pastore" (Pastores.dabo vobis, 15). Presi fra iloro fratelli, sono innaWzitut? gli e care figlie, íl coraggìo, la gioia, la paceb:+ 4º. to uomini dí Dío; è i,mportante che non.trascurino la loro vita spirituale, poiché tutta l'attività pastorale e teologica "deve in effetti inizia're COn la Ai vescovi francesi preghiera" (Alberto Magno, Commento della Teologia Mistica, '151 che è "qualcosa di grande che dilata l'anima e unisce a Gesù" (Teresa di Lisieux, ((A questo riguardo, conoscete bene la mia convinzione: il contributo Ms C 25vº)ì» 43. dei religiosi e delle religiose è indispensabile ana Chiesa, non solamente per la cooperazione sempre più integrata che questi fratelli e sorelle, più ((Il Concilio Ecumenico Vaticano II si è concluso con un messaggio ai disponibili, apportano ai numerosi compiti dell;evangelizzazion-e, rna anr giovani, un appello affinché essi possano "ricevere la fiaccola dalla mani che perché il loro stato religioso è in sé una testimonianza senza-parÌ-del- dei (vostri) maggiori e... il meglio dell'esempio e dell'insegrìamento dei l'amore di Gesù e delle beatitudini, e ricorda a tuttí gli altri cristía'r;i cWe es- (vostri) genítori e dei (vostri) maestri" (Messaggi del Concilio, 8 dicembre # si Stessi sono chiamati aua perfezione, secondo il loro stato di vita. Quan- 1965). La Chiesa guarda sempre ai giovani con fiducia e con amore. Essa to ai monasteri di vita contemplativa, maschili e femminili, essi giocano, si rallegra del loro entusíasmo e del loro desiderio di donarsi definitiva- come direbbe santa Teresa di Lisieììx, il ruolo del "icuore" nel grande Cor- mente. Per aiutarli a trovare il senso deua propria vita, essa deve presen- l l po della Chiesa. Io vi domando dunque di trasmettere a queste comunÌtà tare "il Cristo eternamente giovane", "il vero eroe, umile e saggio, il pro- l di religiosi e religiose e a tutte le persone consacrate, l'assicurazion-e-m'elS feta della verità e deu'amore, il compagno ed amico dei giovani" (Messag- la mia comunione invisibíle e la mia particolare berì'edizioì'ìe. Mantenete g-j del Concilio, 8 dicembre 1965). l una viva preoccupazione di offrire a questi Istituti il necessario sostegno, Che i gerìitori e gli educatori non disperino mai e che sappiano, in ogrìi l e di vegliare, con simpatia e discernímento, sui tentativi di-rìJov;-fon"da2 momento, rendere testimonianza della fede, della speranza e della felicità zìoni in ricerca di uno statutoìì 4'. che li farìno vivere e che li guidano nene loro scelte, anche se, in apparenza, i giovani non danno immediatamente il loro consenso. Come potranno i tíLa santa patrona dene míssioní è della vostra regione. Da Lisieux, Te- giovani avere il gusto di Dio e volere essere discepoli del Signore se non ne l resa del Bambin Gesù e del sacro Volto ha fatto risp"Îendere nel mondo íl sentono mai parlare, se non frequentano persone felici di essere cristiane e l suo ardore missíonario. Il suo insegrìamento spirituale, di luminosa sem" d'impegrìarsi sulla via dena giustízia, della solidarietà e della carità? Veden- l plicità, continua a toccare i fedeli di tutte le condizioni e di tutt; le cultu;e. do gli adulti credere e vivere la loro fede, scopriranno che soltanto l'amore IÈ giusto che noi le chiediamo di aÌutare Ì-cattolici-di'Fr;ì?a'ì's;guire" Íl fa agire i membri della Chiesa (cf. S. Teresa di Lisieux, Ms B 3vº)ìì ", suo cammino di santità e a sviluppare la solidarietà con iloro fratelli di Eui ropa, Africa e di altre parti del mondo, per condividere i doní ricevuti da Cristo, nostra salvezzaì» '2. In terra di Bretagrìa ««Benediciamo il Dio den'Alleanza poiché il vostro Paese deve molto al «íLesortazìone dell'Apostolo a Timoteo ci ricorda il legame intimo esi- messagg'ìo del Vangelo nella storia delle sue comunità e della sua cultura. stente fra la consacrazione e la missione. Senza questa unità il mini;tero Auspichiamo che la Chiesa in Francia, proseguendo il suo cammino sulle sarebbe solo una funzione sociale. Chiamatí e scelti dal Signore, i SaCerm orme dei padri nella fede, fìera dena sua tradizione millenaria, continui ad doti partecipano alla sua missione, che edifica la Chiesa, C"orp; dÌ C-rÌsto esercitare un'influenza salutare sulla storia dei popoli e delle nazioni. La e tempio dello Spirito (d. Presbyterorum ordinis, 1). "Nena ChÌesa e per la testímonianza resa al Vangelo non è una conquista umana, ma è servizio

- n 30/12/81 (AOCD 26/IL/81, 25; OR 31/12/81). "' n 18/Ol/97, ai vescovi del Nord dena Francia (AAS 89/97, 477; TR 97, 49; cf. AAS " Il 16/î2/82, ai vescovi dena "Région Midi" (INS V/3/82, 1611-161TJ. 89/97, 542: TR 97, 103ì. " Il 13/02/92, ai vescovi den"Ovest deua Francia (AOCD '36137/9'lJ92,' 27; TR 92, 129). " Il 15/03/97, ai vescovi francesi del "ìvíidi-Pyrenée" (AAS 89/97, 574; TR 97, 246).

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0 r ì INSEGNAMENa?Ì SU TERESA DI GESÙ BAMBINO GIOVANNI PAOLO II í l

« l I di Dio e del prossimo. Esprimendo chiaramente ciò che è al centro dell'at- fine su tutti la protezione della stessa santa Teresa, perché si degrìi di aiu- tività missionaria, santa leresa di Lisieììx scriveva: "Amare vuol dire dare tÌarÌ "con-c;ì;sti benefici, e i fedeli, senza esitazione o lentezza, con rìnno- l tutto e dare se stessi". Arìche voi andate ad annunciare il Vangelo ai vostri 'vdaltlol 'aº;d'ore','ac';rra'no--sulle ;ue-tracce. Vogliamo infine cl'ìe Lei impartisca fratelli e alle vostre soreue! Con tutti gli uomini di buona volontà, costrui- la nostra Benedizione Apostolica, che sia foriera di divine grazie e stimo l te la civiltà dell'amore! Camminando senza esitazioni nella seqì?ìela di Cri- Ìo al rinnovamento dei cuoriì». sto, il Salvatore del mondo, testimoniate l'amore di Dio donato a tutti gli Dal Vaticano, '2-agosto -1997, diciannovesimo del nostro Pontificato. uominib» ", Ioannes Paulus PP. II 46. l l Lettera al card. Poupard inviato a Lisieux Annunciatrice dei misteri dí Dio per il centenario di S. Teresa di G.B. tíLa Chiesa cattolica ha la consuetudine di rendere culto a tutti i santi ««Tutto è gra;àa»ì I

e soprattutto a coloro che, nel nostro tempo, dimostrano chiari esempi di í«Concludendo quest'incontro, che per tre qìorni ha convogliato le no- l virtù e, spinti da g'ovanile ardore, si consacrarono completamente a Dio e stre attenzioni e ha impegrìato le nostre energie, continuo a ripetere nel ì alla salvezza degli uomini. Tra questi è senza dubbio da annoverare santa 'muiºo ªcu"o're'u;'a"fra"se-di' <';esa del Bambin Gesù (QG, 5 giugno) che un Teresa di Lisieux, dalla cui morte sono ormai trascorsi cento anni. Dotata Iglr"aºn'de"p;o;'ator'e-france-segí'auue piuùabúîw IÀ,..=..ª ---= ha --- inserito - in una deue sue più grandi opere di un vivído ingegno e formata da ottimi genitori, toccò ben presto i ver- r -ì- -- --.-. .'í.iiv,i++rs';ìrîra-ì'ìa" Níìn (Georges Bernanos, Journal- d'un' ªcuré de campagìe'): "Tutto è grazìa". Non tici della santità e nel suo nascondimento molto contribuì alla fioritura e esito a proclamare la ìnia convinzione personale------ì.- w,ì del 1.,++/-, fatto cherhr:ì comerrsmp fruttofîììttn aua prosperità della Chiesa, tanto da essere a buon dirìtto riconoscìuta co- di molti sforzi umani, ma soprattutto delle preghiere che noi steSSi faccia? me patrona delle missioni. 'mo"e "che'tanti hanno fatto Ìer noi, la nostra assemblea è stata una vera Abbìamo recentemente saputo che il centenario di questa santa sarà ;;zia ài Dro,-comffl grazia di Dio è stata ciascuna tappa e ciascuna cìrco celebrato con adeguata solennità nella città di Lisieì?ìx dal 28 settembre fi- ;tanza che l'ha sottolineataìì'7. no al 5 ottobre. Siamo ben consapevoli di quanto gli uomini di oggi siano affascinati e con'ìmossi daua luminosa semplicità di qììesta figura, che vol- ««Cari pellegrini di Praga'! In quasi tutte le chiese della vostra pat'ria si le essa stessa essere il cuore deua Chíesa. può vedere una statua o un'immagine della «tTeresinaì», come i devoti chia Per questo con grande piacere vogliamo soddisfare le richieste del no- mano S. Teresa di Gesù Bambino. A quante anime nei cento anni dalla sua stro venerato frateuo Pierre Pican, vescovo di Bayeux e Lisieux, che, allo scopo di rendere più solenne questo evento, Ci ha chiesto di inviare una persona eminente. Abbiamo allora rivolto il nostro pensiero a lei, venera- to fratello a noi vicino, che riteniamo senz'altro adatto ad assumere que- sto incarico. E così, manifestandole la nostra grande stima, la nominiamo " Il 2/08/97 (-ÀOCD 42/97, 24-25; TR 97, 942). Nel 199719'J/ ilìi papapapa siSl è e recato ì'bcaru- "=ìn ìììFrancìa ì ì cììì in-- -occasione ------? della? ? . Gìorrìata Moniale deua Gio- e costituiamo Inviato Speciale per l'adempimento di quel sacro rito. ventù. In questa circostanza, oltre au"aruìììncio-!-j.JT'í*»---+-arrrnna>vprpqaarrìvandoa del Dottorato, accenna a Teresa arrivando a Dimostrerà il nostro favore e la nostra benevolenza a tutti i parteci- Parìgì, quandoì'ldO la la definìscedefinìsce- - í-..,, ed rìr-tpnììti*+ amata ----- ?? nel f-rancesi:? mondo intero»ì «íLa- panti e presenti a questa commemorazione. Rappresenterà la nostra per- (21/08/97 -AOCD AOCD 42/97, 42/9/, 32; 3Z, TR IK97, 9/, 82'll óLkJ, e nel eIlel messaggio kuCò0a..., ai giovani .. ,...--- detenuti -- - f-rancesi: «íLa sona e pronuncerà con la nostra autorità parole di saluto. Invochiamo in- sciatescia'tecnet...rìstommurtuì:.ìvîìorìv,,,...... ----,,-. che Cristo dimori nel vostro cuore! Affidategli la vostra prova!- Vi aiuterà a sostener- la. NelINel SegretO Se9i'eLLl e Cnel lìyì silenzio oìs------potete '- P -- unirvi- . - -- au"incontro che altri giovani stanno v'vendo in queStO momento a Parigi. Infatti, conº la ------vostra ----ì-;...-, preghiera, ; ,,rscrrí i vostri carì-ìfìri sacrifici, iì vos'troil vostro rim'ìo- rim'ìo- vamento personale,personaie, partecipatepìaì-cì:bìyìarc- aua aíîc. riuscita" '...,.... di----- .-questo ,----- a'r.---... ,? grande .-ì,,ì raduno ì2amhiììn e ana r.rx.iì conversìone non ha forse deì vostriVOStri frateui. lîateuì. Soltanto 50lTaíllU con 'LUII la sua l,:1ª' - --'-'preghiera,.ìua -' y.,,.... --' --- santa-., ------'v:ìrs'rc? Teresa --- - - del rlgl Banìbino ì'n(ìnRQ'terO. Gesù nOnnon ha forse resoreSO possibilepOSSjùlle" ' ? '-ì--:----=...,,,.,-ìiíií-íìì+àní-n'qnnìmciareilVanqelo?ìì(22/08/97-la la conversione COnVe[?SlOllt- di unuî uuíprìgìorìiero pl l,.,..,, . e,-, .-.---.--senza --uscire - dal monastero, non ha forse " A Saint-Anne-d'Auray il 20/09/96 (TR 96, '1099-1'l00). In questo dìscorso ìnsìeme ad aiutato dei missionari che incontravano difficoltà neu'annunciare il Vangelo?ìì (22/08/97 altri santi e figure significative deua Bretagna sono rìcordati anche i coniugi Martirì: ííSer- AOCD'.1) 42/97, arl/':!ìl, 32-33, .3ìl-.S.s; TR ìrí 97, bí, 834).o.ìî). bate così il ricordo esemplare di quegli sposi caritatevoli che furono Claude e Marguerite " Città del Vaticano, Incontro coi vescovi brasiliani e la curia roìnana, 15/03/86 (INS de la Garaye o anche Louis e Zélie Martin, i genitori di Santa Teresa di Lisieuxìì. IX/4/86, 712-7'l6; TR 86, 245). 149 148

% ì GIOVANNI PAOLO II í INSEGNAMENa?Ì SU TERESA DI GESÙ BAMBINO l « di Dio e del prossimo. Esprimendo chiaramente ciò che è al centro dell'at- l fine su tutti la protezione della stessa santa Teresa, perché si degrìi di aiu- I tività missionaria, santa leresa di Lisieììx scriveva: "Amare vuol dire dare tÌarÌ "con-c;ì;sti benefici, e i fedeli, senza esitazione o lentezza, con rìnno- tutto e dare se stessi". Arìche voi andate ad annunciare il Vangelo ai vostri 'vdaltlol 'aº;d'ore','ac';rra'no--sulle ;ue-tracce. Vogliamo infine cl'ìe Lei impartisca l fratelli e alle vostre soreue! Con tutti gli uomini di buona volontà, costrui- la nostra Benedizione Apostolica, che sia foriera di divine grazie e stimo te la civiltà dell'amore! Camminando senza esitazioni nella seqì?ìela di Cri- Ìo al rinnovamento dei cuoriì». l sto, il Salvatore del mondo, testimoniate l'amore di Dio donato a tutti gli Dal Vaticano, uominib» ", '2-agosto -1997, diciannovesimo del nostro Pontificato. Ioannes Paulus PP. II 46. l Lettera al card. Poupard inviato a Lisieux per il centenario di S. Teresa di G.B. Annunciatrice dei misteri dí Dio l tíLa Chiesa cattolica ha la consuetudine di rendere culto a tutti i santi ««Tutto è gra;àa»ì e soprattutto a coloro che, nel nostro tempo, dimostrano chiari esempi di I virtù e, spinti da g'ovanile ardore, si consacrarono completamente a Dio e í«Concludendo quest'incontro, che per tre qìorni ha convogliato le no- alla salvezza degli uomini. Tra questi è senza dubbio da annoverare santa stre attenzioni e ha impegrìato le nostre energie, continuo a ripetere nel l Teresa di Lisieux, dalla cui morte sono ormai trascorsi cento anni. Dotata 'muiºo ªcu"o're'u;'a"fra"se-di' <';esa del Bambin Gesù (QG, 5 giugno) che un ì di un vivído ingegno e formata da ottimi genitori, toccò ben presto i ver- Iglr"aºn'de"p;o;'ator'e-france-segí'auue piuùabúîw IÀ,..=.. --- ha --- inserito - in una deue sue più grandi opere tici della santità e nel suo nascondimento molto contribuì alla fioritura e (Georges Bernanos, Journalª d'un = curér de-ì- campagìe'):-- --.-. .'í.iiv,i++rs';ìrîra-ì'ìa" "Tutto è grazìa". NonNíìn aua prosperità della Chiesa, tanto da essere a buon dirìtto riconoscìuta co- esito a proclamare la ìnia- convinzione' ª personale------ì.- w,ì del 1.,++/-, fatto cherhr:ì comerrsmp fruttofîììttn me patrona delle missioni. di molti sforzi umani, ma soprattutto delle preghiere che noi steSSi faccia? Abbìamo recentemente saputo che il centenario di questa santa sarà 'mo"e "che'tanti hanno fatto Ìer noi, la nostra assemblea è stata una vera celebrato con adeguata solennità nella città di Lisieì?ìx dal 28 settembre fi- ;;zia ài Dro,-comffl grazia di Dio è stata ciascuna tappa e ciascuna cìrco no al 5 ottobre. Siamo ben consapevoli di quanto gli uomini di oggi siano ;tanza che l'ha sottolineataìì'7. affascinati e con'ìmossi daua luminosa semplicità di qììesta figura, che vol- le essa stessa essere il cuore deua Chíesa. ««Cari pellegrini di Praga'! In quasi tutte le chiese della vostra pat'ria si Per questo con grande piacere vogliamo soddisfare le richieste del no- può vedere una statua o un'immagine della «tTeresinaì», come i devoti chia stro venerato frateuo Pierre Pican, vescovo di Bayeux e Lisieux, che, allo mano S. Teresa di Gesù Bambino. A quante anime nei cento anni dalla sua scopo di rendere più solenne questo evento, Ci ha chiesto di inviare una persona eminente. Abbiamo allora rivolto il nostro pensiero a lei, venera- to fratello a noi vicino, che riteniamo senz'altro adatto ad assumere que- sto incarico. E così, manifestandole la nostra grande stima, la nominiamo " Il 2/08/97 (-ÀOCD 42/97, 24-25; TR 97, 942). e costituiamo Inviato Speciale per l'adempimento di quel sacro rito. Nel 199719'J/ ilìi papapapa siSl è e recato ì'bcaru ìn ìììFrancìa ì ì cììì in-- -occasione ------? della? ? . Gìorrìata Moniale deua Gio- Dimostrerà il nostro favore e la nostra benevolenza a tutti i parteci- ventù. In questa circostanza, oltre- "= au"aruìììncio-!-j.JT'í*»---+-arrrnna>vprpqaarrìvandoa del Dottorato, accenna a Teresa arrivando a Parìgì, panti e presenti a questa commemorazione. Rappresenterà la nostra per- quandoì'ldO la la definìscedefinìsce- - í-..,, ed rìr-tpnììti*+ amata ----- ?? nel f-rancesi:? mondo intero»ì «íLa- sona e pronuncerà con la nostra autorità parole di saluto. Invochiamo in- (21/08/97 -AOCD AOCD 42/97, 42/9/, 32; 3Z, TR IK 97, 9/, 82'll óLkJ, e nel eIlel messaggio kuCò0a..., ai giovani .. ,...--- detenuti -- - f-rancesi: «íLa scia'tecnet...rìstommurtuì:.ìvîìorìv,,,...... ----,,-.sciate che Cristo dimori nel vostro cuore! Affidategli la vostra prova! Vi aiuterà a sostener- - la. NelINel SegretO Se9i'eLLl e Cnel lìyì silenzio oìs--- --potete - P -- unirvi- . - -- au"incontro che altri giovani stanno v'vendo in queStO momento a Parigi.- Infatti, - ' conº la ------vostra ----ì-;...-, preghiera, ; ,,rscrrí i vostri carì-ìfìri sacrifici, iì vos'troil vostro rim'ìo- rim'ìo- vamento personale,personaie, partecipatepìaì-cì:bìyìarc aua aíîc. riuscita ...,.... di .-questo ,----- ,? grande raduno e ana conversìone deì - " ' ----- a'r.---... .-ì,,ì ì2amhiììn r.rx.iì non ha forse VOStrivostri frateui. lîateuì. Soltanto 50lTaíllU con LUII la sua l,:1 preghiera,.ìua y.,,.... santa., ------Teresa --- - - del Banìbino Gesù non ha forse ' ª' - --'-' -' --' ------'v:ìrs'rc? rlgl ì'n(ìnRQ'terO. nOn ha forse " A Saint-Anne-d'Auray il 20/09/96 (TR 96, '1099-1'l00). In questo dìscorso ìnsìeme ad reSOreso possibilepOSSjùlle" ' ? '-ì--:----=...,,,.,-ìiíií-íìì+àní-n'qnnìmciareilVanqelo?ìì(22/08/97-la la conversione COnVe[?SlOllt- di unuî uuíprìgìorìiero pl l,.,..,, . e,-, .-.---.--senza --uscire - dal monastero, non ha forse altri santi e figure significative deua Bretagna sono rìcordati anche i coniugi Martirì: ííSer- aiutato dei missionari che incontravano difficoltà neu'annunciare il Vangelo?ìì (22/08/97 bate così il ricordo esemplare di quegli sposi caritatevoli che furono Claude e Marguerite AOCD'.1) 42/97, arl/':!ìl, 32-33, .3ìl-.S.s; TR ìrí 97, bí, 834).o.ìî). de la Garaye o anche Louis e Zélie Martin, i genitori di Santa Teresa di Lisieuxìì. " Città del Vaticano, Incontro coi vescovi brasiliani e la curia roìnana, 15/03/86 (INS IX/4/86, 712-7'l6; TR 86, 245).

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% GIOVANNJ PÀOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA Dl GESÙ BAMBINO

morate ha già insegnato a seguire "la piccola via" al grande, anzi incondi- grìa fare di ogni lavoro, per quanto nascosto e modesto, un capolavoro di zionato amore verso Dio! Che anche a voi sia dato, alla fine della vostra vi- amore e di perfezione. Bisogrìa convertirsi ana piccolezza per entrare nel re- ta, confessare con lei che "tutto è grazia". Vi benedico di cuore insieme a grìo dei cieli! Ricordiamo la gerìiale intuizione di Santa Teresa di Lisieì?ìx, tutti i vostri cari in patria! Sia lodato Gesù CristoL..»ì º. quando meditò il versetto dena Sacra Scrittura: "Se qualcì.u'ìo è veramente piccolo, venga a me" (Pr 9,4). Scoprì che il senso dena "piccolezza" era come

Infanzia ìu'ì ascerìsore che più in fraetta e più facilmente l'avrebbe portata aua vetta dena santità: "Le tue braccia, o Gesù, sono l'ascensore che ìni deve innalza- ííGesù ci insegna il modo giusto per entrare nel Regno dei cieli. Narra re fino al cielo! Per questo io non ho affatto bisogno di diventare grande; bi- l'evangelista San Matteo che "Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in sogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre di più" (Ms C 3rº)ìì 49. mezzo a loro e disse: 'In verità vi dico: se non vi convertirete e non diven- terete come i bambini, non entrerete nel regrìo dei cieli. Perciò chiunque ««La continuità e l'estensione di questa Opera sono affidate alla fede diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regrìo dei perseverante di migliaia di vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, laici in- cieli" (Mt 18,2-4). segnati o catechisti che, da attenti educatori, si sono fidati della generosità È questa la sconvolgente risposta di Gesù: per entrare nel Regrìo dei e della fede dei bambini per impegnarli nel servizio missionario della cieli la condizione indispensabile è il farsi piccoli e umi?li come bambini! Chiesa. Hanno fatto capire loro che un gesto, per quanto piccolo, ha un È chiaro che Gesù non vuole obbligare il cristiano a rimanere in una peso infinito agli occhi di Dio, se è fatto con amore. Di fatto, anno dopo situazione di perpetuo infantilismo, di ignoranza soddisfatta, di insensibi- anno, dei tesori spirituali e materiali sono stati divisi tra i bambini del lità alle problematiche dei tempi. Tutt'altro! Però egli porta il bambino co- mondo per diffondere la fede, rendere possibile Keducazione, accogliere e me modello per entrare nel Regno dei cieli per il valore simbolico che il curare quelli che erano abbandonati a malati. Noi ringraziamo il Signore fanciullo racchiude in sé. per tutta l'azione di evangelizzazione che il suo amore ha permesso ai pic- Prima di tutto il bambino è innocente, e per entrare nel regno dei cie- colissimi di compiere. E come non ricordare qui la patrona delle missioni, li il primo requisito è la vita di "grazia", e cioè l'innocenza, mantenuta o Santa Teresa del Bambino Gesù, che ha saputo dare tutta la sua grandez- riacquistata, Kesclusione del peccato, che è sempre un atto di orgoglio e di za allo spirito d'infanzia evangelico%5['. egoismo. In secondo luogo, íl bambino vive di fede e di fiducia nei suoi genito- írVi parlavo prima del "Vangelo del bambino": non ha avì?ìto esso in que- ri, e si abbandona con totale disposizione a coloro che lo guidano e lo sta nostra epoca un'espressione paraticolare nena spiritualità di santa Teresa amano. Cos'ì il cristiano deve essere umile e abbondonarsí con totale fidu- di Gesù Bambino? È proprio vero: Gesù e la sua Mamma scelgono spesso i cia a Cristo e alla Chiesa. Il gran pericolo, il gran nemico è sempre l'orgo- barnbini per affidare loro compiti grandi per la vita dena Chiesa e deu'uma- glio, e Gesù insiste sulla virtù deil'umiltà, perché davanti all'infinito non si nità. Ne ho norninato solo alcuni universalmente conosciuti, ma quanti altri può essere che umili; l'umiltà è verità ed è anche segno di inteuigenza e meno noti ne esistono! Il Redentore dell'umanità sernbra condividere con lo- fonte di serenità. ro la sollecitudine per gli altri: per i genitori, per i compagrìi e le compagrìe. Infine, il bambino si accontenta delle piccole cose, che bastano a ren- Egli attende tanto la loro preghiera. Che potenza enorme ha la preghiera dei derlo felice; una piccola riuscita, un bel voto meritato, una lode ricevuta lo bambirìi! Essa diventa ìu'ì modeuo per gli stessi adulti: pregare con fiducia fanno esultare di gioia. semplice e totale vuol dire pregare come sarìno pregare i bambiniìì 5'. Per entrare nel Regno dei cieli bisogna avere sentimenti grandi, im- mensi, universali; ma bisogrìa sapersi accontentare delle piccole cose, degli impegrìi comandati dan'obbedienza, dena volontà di Dio come sí esprime nen'attimo che fu«Be, dene gioie qì?ìotidiane offerte dalla Prowidenza; biso- "' Castel Gandolfo, Alle monache Clarisse e Basiliane, 14/08/ /9 (AOCD 25/80. 24; INS I:í/2/79, 131-132). ªº Città del Vaticano, '150º deu"istituzione della Pontificia Opera Missionaria dena S. In- fanzia, 6/05/93 (INS XVI/'1/93, 1077-1081). " Lettera ai bambini nell'Anno della Famiglia, il 13/12/94 (AOCD 39/94, 15; INS "' Udienza generale, '15/'10/97 (AOCD 42/91 :37: TR 97, 1064-'1065). XVII/2/94, 1072-1080; TR 94, 1235).

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i l À. v GIOVANNJ PÀOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA Dl GESÙ BAMBINO morate ha già insegnato a seguire "la piccola via" al grande, anzi incondi- grìa fare di ogni lavoro, per quanto nascosto e modesto, un capolavoro di zionato amore verso Dio! Che anche a voi sia dato, alla fine della vostra vi- amore e di perfezione. Bisogrìa convertirsi ana piccolezza per entrare nel re- ta, confessare con lei che "tutto è grazia". Vi benedico di cuore insieme a grìo dei cieli! Ricordiamo la gerìiale intuizione di Santa Teresa di Lisieì?ìx, tutti i vostri cari in patria! Sia lodato Gesù CristoL..»ì º. quando meditò il versetto dena Sacra Scrittura: "Se qualcì.u'ìo è veramente piccolo, venga a me" (Pr 9,4). Scoprì che il senso dena "piccolezza" era come

Infanzia ìu'ì ascerìsore che più in fraetta e più facilmente l'avrebbe portata aua vetta dena santità: "Le tue braccia, o Gesù, sono l'ascensore che ìni deve innalza- ííGesù ci insegna il modo giusto per entrare nel Regno dei cieli. Narra re fino al cielo! Per questo io non ho affatto bisogno di diventare grande; bi- l'evangelista San Matteo che "Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in sogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre di più" (Ms C 3rº)ìì 49. mezzo a loro e disse: 'In verità vi dico: se non vi convertirete e non diven- terete come i bambini, non entrerete nel regrìo dei cieli. Perciò chiunque ««La continuità e l'estensione di questa Opera sono affidate alla fede diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regrìo dei perseverante di migliaia di vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, laici in- cieli" (Mt 18,2-4). segnati o catechisti che, da attenti educatori, si sono fidati della generosità È questa la sconvolgente risposta di Gesù: per entrare nel Regrìo dei e della fede dei bambini per impegnarli nel servizio missionario della cieli la condizione indispensabile è il farsi piccoli e umi?li come bambini! Chiesa. Hanno fatto capire loro che un gesto, per quanto piccolo, ha un È chiaro che Gesù non vuole obbligare il cristiano a rimanere in una peso infinito agli occhi di Dio, se è fatto con amore. Di fatto, anno dopo situazione di perpetuo infantilismo, di ignoranza soddisfatta, di insensibi- anno, dei tesori spirituali e materiali sono stati divisi tra i bambini del lità alle problematiche dei tempi. Tutt'altro! Però egli porta il bambino co- mondo per diffondere la fede, rendere possibile Keducazione, accogliere e me modello per entrare nel Regno dei cieli per il valore simbolico che il curare quelli che erano abbandonati a malati. Noi ringraziamo il Signore fanciullo racchiude in sé. per tutta l'azione di evangelizzazione che il suo amore ha permesso ai pic- Prima di tutto il bambino è innocente, e per entrare nel regno dei cie- colissimi di compiere. E come non ricordare qui la patrona delle missioni, li il primo requisito è la vita di "grazia", e cioè l'innocenza, mantenuta o Santa Teresa del Bambino Gesù, che ha saputo dare tutta la sua grandez- riacquistata, Kesclusione del peccato, che è sempre un atto di orgoglio e di za allo spirito d'infanzia evangelico%5['. egoismo. In secondo luogo, íl bambino vive di fede e di fiducia nei suoi genito- írVi parlavo prima del "Vangelo del bambino": non ha avì?ìto esso in que- ri, e si abbandona con totale disposizione a coloro che lo guidano e lo sta nostra epoca un'espressione paraticolare nena spiritualità di santa Teresa amano. Cos'ì il cristiano deve essere umile e abbondonarsí con totale fidu- di Gesù Bambino? È proprio vero: Gesù e la sua Mamma scelgono spesso i cia a Cristo e alla Chiesa. Il gran pericolo, il gran nemico è sempre l'orgo- barnbini per affidare loro compiti grandi per la vita dena Chiesa e deu'uma- glio, e Gesù insiste sulla virtù deil'umiltà, perché davanti all'infinito non si nità. Ne ho norninato solo alcuni universalmente conosciuti, ma quanti altri può essere che umili; l'umiltà è verità ed è anche segno di inteuigenza e meno noti ne esistono! Il Redentore dell'umanità sernbra condividere con lo- fonte di serenità. ro la sollecitudine per gli altri: per i genitori, per i compagrìi e le compagrìe. Infine, il bambino si accontenta delle piccole cose, che bastano a ren- Egli attende tanto la loro preghiera. Che potenza enorme ha la preghiera dei derlo felice; una piccola riuscita, un bel voto meritato, una lode ricevuta lo bambirìi! Essa diventa ìu'ì modeuo per gli stessi adulti: pregare con fiducia fanno esultare di gioia. semplice e totale vuol dire pregare come sarìno pregare i bambiniìì 5'. Per entrare nel Regno dei cieli bisogna avere sentimenti grandi, im- mensi, universali; ma bisogrìa sapersi accontentare delle piccole cose, degli impegrìi comandati dan'obbedienza, dena volontà di Dio come sí esprime nen'attimo che fu«Be, dene gioie qì?ìotidiane offerte dalla Prowidenza; biso- "' Castel Gandolfo, Alle monache Clarisse e Basiliane, 14/08/ /9 (AOCD 25/80. 24; INS I:í/2/79, 131-132). ªº Città del Vaticano, '150º deu"istituzione della Pontificia Opera Missionaria dena S. In- fanzia, 6/05/93 (INS XVI/'1/93, 1077-1081). " Lettera ai bambini nell'Anno della Famiglia, il 13/12/94 (AOCD 39/94, 15; INS "' Udienza generale, '15/'10/97 (AOCD 42/91 :37: TR 97, 1064-'1065). XVII/2/94, 1072-1080; TR 94, 1235).

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i l À. v (JOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA ]] GESÙ BAMBINO

((E per concludere: vivete con coraggio tutta la vostra vita personale, sì necessario per la vita spirituale. E se vi e possibile, partecipate anche ai anche se vi sembra insigrìificante. La grande maestra deue piccole cose, ritiri e ai corsi di esercizi spirituali, organizzati nelle vostre diocesi e par- I Teresa di Lisieux, ci ha dimostrato nei brevi anni della sua vita quanto sia- rocchieìì "'. no grandi davanti a Dio le piccole, normali incombenzeìì 5 2. I l Eucaristia l Natale í«Gesù è presente con noi. Ecco il primo pensiero. ((O Natale del Signore, che haí ispirato i Santi di ogrìi tempo. Penso, tra Gesù è risorto, è asceso al cielo; ma ha voluto rimanere con noi e per l gli altri, a san Bernardo e aue sue elevazioni spirituali davanti alla scena l noi, in tuttiiluoghi della terra. I,'Eucaristia è dawero un'invenzione divina! toccante del presepio; penso a san Francesco d'ASSiSiy ideatore ispirato Prima di morire in Croce, offrendo la sua vita al Padre in sacrificio di della prima animazione "dal vivo" del mistero della Notte Santa; penso an- l adorazione e di amore, Gesù istituì l'Eucaristia, trasformando il pane e il che a santa Teresa di Gesù Bambino, che all'orgogliosa coscienza moder- vino nella sua stessa Persona e dando agli Apostoli e ai loro successori, i na ha riproposto con la sua "piccola via" l'autentico spirito del Nataleìì ?'3. Vescovi e i Sacerdoti, il potere di renderlo presente nella Santa Messa. Gesù quindi ha voluto rimanere con noi per sempre! Gesù ha voluto unirsi intimamente a noi nella Santa Comunione, per dimostrarci il suo Silenzio e prova amore direttamente e personalmente. Ognuno può dire: "Gesù mî ama! Io ((Il periodo deua Quaresima, che stiamo trascorrendo per prepararci l amo Gesù". degrìamente alla commemorazione deua Pasqì?ìa, mi suggerisce due pen- Santa Teresa di Gesù Bambino, ricordando il giorno della sua Prima sieri che vi lascio come ricordo e come programma. Comunione, scriveva: "Oh, come fu dolce il primo bacio che Gesù diede Voi sapete che Gesù, prima di iniziare la vita pubblica, si ritirò in pre- alla mia anima!... fu uì'ì bacio d'amore, io mi sentivo amata e dicevo a mia ghiera per qì?ìaranta giorni nel deserto. Ebbene, carissimi giovani, cerca- l volta: 'Vi amo, mi dono a voi per sempre'... Teresa era sparita come la goc- te di fare anche voi un po' di silenzio nella vostra vita, per poter pensare, cia d'acqua che si perde in seno au'oceano. Restava solo Gesù: il maestro, riflettere, pregare con maggior fervore e fare propositi con maggior deci- il Re" (Ms A 35rº). E si mise a piangere di gioia e di consolazione, tra lo stu- l sione. È difficÌle oggi creare delle "zone di deserto e di silenzio", perché si I pore delle compagrìe. è continuamente travolti dall'ingranaggio delle occupazioni, dal frastuono Gesù è presente neu'Eucaristia per essere incontrato, amato, ricevuto, degli avvenimenti, delKattrattiva dei mezzi di comunicazione, in modo che consolato. Dovunque c'è il sacerdote, n è presente Gesù, perché la missione viene compromessa la pace interiore e vengono ostacolati i pensieri su- e la «grandezza del Sacerdote è proprio la celebrazione della Santa Messa. l pren"ìi che devono qì?ìalificare l'esistenza dell'uomo. È difficile, ma è possi- i Gesù è presente neUe grandi città e nei piccoli paesi, nene chiese di l bile ed imporatante saperlo fare. montagrìa e nelle lontane capanne dell'Africa e deu' Asia, negli ospedali e Santa Teresa di Gesù Bambino racconta nena sua autobiografîa che da nelle carceri; perfino nei campi di concentramento era presente Gesù Eu- bambina ogni tanto si rendeva irreperibile, nascondendosi per pregare. caristico! "Che cosa pensi?" le chiedevano i familiari; ed essa, con innocente sem- Cari bambini! Ricevete spesso Gesù! Rimanete in lui; lasciatevi tra- plicità rispondeva: "Penso al buon Dio, alla vita, all'Eternità" (cf. Ms A sformare da luibì 55. 33vº). Riservate anche voi un po' di tempo, specialmente alla sera, per pre- gare, per meditare, per leggere una pagina del Vangelo o un episodio del- I rrNel giorno della vostra prima santa Comunione, suggerisco che par- liate a Gesù come al vostro migliorè amico, poiché questo è ciò che egli è la biografia di qualche santo; createvi una zona di deserto e di silenzio, co- l

" Città del Vaticano, Ai giovani, il 18/03/8'l (AOCD 26/II/8'l, 24; INS IV/4/8'l, 680-68'l; TR B1, 217). ª" Vienna, il '12/09/83 (INS VI/2/83, 482-490; TR 83, 873). " Città del Vaticano, Ai barnbini deua prima Comunione, 14/06/79 (AOCD 24/79, 24; " Città del Vaticano, Messa di mezzanotte del Natale 2002 (OR 26-27/12/02). INS II/1/79, 1540-1544).

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((E per concludere: vivete con coraggio tutta la vostra vita personale, sì necessario per la vita spirituale. E se vi e possibile, partecipate anche ai anche se vi sembra insigrìificante. La grande maestra deue piccole cose, ritiri e ai corsi di esercizi spirituali, organizzati nelle vostre diocesi e par- I Teresa di Lisieux, ci ha dimostrato nei brevi anni della sua vita quanto sia- rocchieìì "'. no grandi davanti a Dio le piccole, normali incombenzeìì 5 2. I l Eucaristia l Natale í«Gesù è presente con noi. Ecco il primo pensiero. ((O Natale del Signore, che haí ispirato i Santi di ogrìi tempo. Penso, tra Gesù è risorto, è asceso al cielo; ma ha voluto rimanere con noi e per l gli altri, a san Bernardo e aue sue elevazioni spirituali davanti alla scena l noi, in tuttiiluoghi della terra. I,'Eucaristia è dawero un'invenzione divina! toccante del presepio; penso a san Francesco d'ASSiSiy ideatore ispirato Prima di morire in Croce, offrendo la sua vita al Padre in sacrificio di della prima animazione "dal vivo" del mistero della Notte Santa; penso an- l adorazione e di amore, Gesù istituì l'Eucaristia, trasformando il pane e il che a santa Teresa di Gesù Bambino, che all'orgogliosa coscienza moder- vino nella sua stessa Persona e dando agli Apostoli e ai loro successori, i na ha riproposto con la sua "piccola via" l'autentico spirito del Nataleìì ?'3. Vescovi e i Sacerdoti, il potere di renderlo presente nella Santa Messa. Gesù quindi ha voluto rimanere con noi per sempre! Gesù ha voluto unirsi intimamente a noi nella Santa Comunione, per dimostrarci il suo Silenzio e prova amore direttamente e personalmente. Ognuno può dire: "Gesù mî ama! Io ((Il periodo deua Quaresima, che stiamo trascorrendo per prepararci l amo Gesù". degrìamente alla commemorazione deua Pasqì?ìa, mi suggerisce due pen- Santa Teresa di Gesù Bambino, ricordando il giorno della sua Prima sieri che vi lascio come ricordo e come programma. Comunione, scriveva: "Oh, come fu dolce il primo bacio che Gesù diede Voi sapete che Gesù, prima di iniziare la vita pubblica, si ritirò in pre- alla mia anima!... fu uì'ì bacio d'amore, io mi sentivo amata e dicevo a mia ghiera per qì?ìaranta giorni nel deserto. Ebbene, carissimi giovani, cerca- l volta: 'Vi amo, mi dono a voi per sempre'... Teresa era sparita come la goc- te di fare anche voi un po' di silenzio nella vostra vita, per poter pensare, cia d'acqua che si perde in seno au'oceano. Restava solo Gesù: il maestro, riflettere, pregare con maggior fervore e fare propositi con maggior deci- il Re" (Ms A 35rº). E si mise a piangere di gioia e di consolazione, tra lo stu- l sione. È difficÌle oggi creare delle "zone di deserto e di silenzio", perché si I pore delle compagrìe. è continuamente travolti dall'ingranaggio delle occupazioni, dal frastuono Gesù è presente neu'Eucaristia per essere incontrato, amato, ricevuto, degli avvenimenti, delKattrattiva dei mezzi di comunicazione, in modo che consolato. Dovunque c'è il sacerdote, n è presente Gesù, perché la missione viene compromessa la pace interiore e vengono ostacolati i pensieri su- e la «grandezza del Sacerdote è proprio la celebrazione della Santa Messa. l pren"ìi che devono qì?ìalificare l'esistenza dell'uomo. È difficile, ma è possi- i Gesù è presente neUe grandi città e nei piccoli paesi, nene chiese di l bile ed imporatante saperlo fare. montagrìa e nelle lontane capanne dell'Africa e deu' Asia, negli ospedali e Santa Teresa di Gesù Bambino racconta nena sua autobiografîa che da nelle carceri; perfino nei campi di concentramento era presente Gesù Eu- bambina ogni tanto si rendeva irreperibile, nascondendosi per pregare. caristico! "Che cosa pensi?" le chiedevano i familiari; ed essa, con innocente sem- Cari bambini! Ricevete spesso Gesù! Rimanete in lui; lasciatevi tra- plicità rispondeva: "Penso al buon Dio, alla vita, all'Eternità" (cf. Ms A sformare da luibì 55. 33vº). Riservate anche voi un po' di tempo, specialmente alla sera, per pre- gare, per meditare, per leggere una pagina del Vangelo o un episodio del- I rrNel giorno della vostra prima santa Comunione, suggerisco che par- liate a Gesù come al vostro migliorè amico, poiché questo è ciò che egli è la biografia di qualche santo; createvi una zona di deserto e di silenzio, co- l

" Città del Vaticano, Ai giovani, il 18/03/8'l (AOCD 26/II/8'l, 24; INS IV/4/8'l, 680-68'l; TR B1, 217). ª" Vienna, il '12/09/83 (INS VI/2/83, 482-490; TR 83, 873). " Città del Vaticano, Ai barnbini deua prima Comunione, 14/06/79 (AOCD 24/79, 24; " Città del Vaticano, Messa di mezzanotte del Natale 2002 (OR 26-27/12/02). INS II/1/79, 1540-1544).

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INSEGNAMENTI SU T'ERESA DI GESÙ BAMBINO GIOVANN? PAOLO II realìì'ìente. Egli è il più grande amico che maí avrete, e desidera essere il la croce, sentite anche voi, come santa Teresa, vivissimo l'anelito di Cristo vostro compagno particolare per ogrìi giorno della vostra vita. Così parl per l'intera umanità ed impegrìatevi ad infonderlo nena Chiesa interab» 58. lategli come a un amico che conosce il vostro nome e vi ama-teneramen- te. Ditegli i vostri segreti. Ditegli le vostre gioie e le cose che vì rattrist'an-o. «íCi siamo riuniti, sorelle carissime, in questo tempío dedicato a santa Ditegli delle persone che amate, in particolare dei vostri genitorr,-;ratellÌ-e . Voi mi permetterete di accennare brevemente a un tema sorelle. Chiedetegli di benedire le-vostre famiglie e tutte le famigli'e-ª:èel particolarmente caro ana spiritualità passionista, ma che, per la sua uni- mondo. Soprattutto ditegli quanto lo amate. Parlando del giorno della sua versalità ed essenzialità, vale per tutti: il tema della Passione di Cristo, con prima Comunione, santa Teresa del Bambin Gesù disse che si-era s;ntita particolare riferimento alla sua indispensabile funzione di riconciliazione amata da Gesù. Fu allora che dísse a Gesù: "Vi amo, mí do a voi p-e';-sWmT e di pace. Ogrìi monaca contemplativa, come sappiamo, è chiamata a vi- pre" (Ms A 35 rº). Arìche voi potete dire questo a Gesùì:+ 56. vere con particolare intensità la Croce di Cristo. Il suo Sposo, come dice- va santa Teresa di Gesù Bambino, è uno "Sposo di sangue" (LT 82). Ebbe- ne, ciò sigrìifica allora che un aspetto essenzíale della missione della clau- Croce strale è la riconciliazione degli animí divisi, mediante l'offerta della pro- ««Jn procinto di recarmi pellegrino nel santuario di Lisieux, ricordo ciò pria croce quotidiana per la riunificazione dei cuori separati dal peccato e che scriveva santa Teresa del Bambino Gesù, ancor oggi rrì,ìestr,ì-sapienm dau'inimicizia. La monaca, nutrendosi del sangue di Cristo, e rivivendo nel te e amica intrepida nella strada della nostra vita: "Un:; domenica,-;ar- suo corpo e nel suo cuore la Passione di Cristo, come Cristo "riavvicina i dando una immagine di nostro Sigrìore in croce, fui colpita -dal-s';nguºe-che lontani", secondo quanto è detto nella lettera agli Efesini (cf. Ef 2j3). Con colava da una delle sue mani divine; provai una gran pena al-pen;=ero che la sua vita di immolazione in Cristo, la monaca, come il suo divino Sposo, quel sangue colasse a 'terra senza che nessuno si desse pe'na -dÌ rac'éo'l "abbatte il muro di separazione" (Ef 2j41 che purtroppo esiste tra tante glierlo e rísolsi di restare in spírito aí piedi della croce per ricevere la-divi- creature umane, e contribuísce potentemente a riconcilíare gli uomini na rugiada che ne scendeva e che - comprendevo - avreí dovuto-poi -sp-ar- "con Dio in un solo corpo, per mezzo deua croce" (Ef 2,161 dena sua cro- gere sulle anime..." (Ms A 45vº). La preghiera monastica deve ess-ere-così: ce quotidiana in unione con quella di Cristo»'ì 5'j. una preghiera ai piedi della croce per la salvezza del mondo:o 5'I t«Di fronte a questo rrìistero, accanto au'indagine teologica, ì?u'ì aiuto rile- ííMi piace concludere con una citazione di santa Teresa di Lisieux: vante può venirci da qì?ìel grande patrimorìio che è la "teologia vissuta" dei San-b. Essi ci offrono irìdicaziorìi preziose che consentono di accogliere più fa- "Una domenica - racconta nena Storia di un'anima la carmelitarìJa pat;ona cilmente l'intuizione della fede, e ciò in forza delle particolari luci che alcuni delle missioni - guardando una immagine di nostro Sìgn-ore i;-croce-, -fu di essi hanno rícevuto dallo Spirito Santo, o pers'uìo akaverso ?"esperienza colpita dal sangue che colava da una-delle sue maní di'Jíne; -pro'var-una che essi stessi harìrìo fatto di quegli stati terribili di prova che la tradizione mi- gran pena al pensiero che quel sangue colasse a terra senza 'che nes.suno stica descrive come "notte oscì?ìra". Non rare volte i Santi harì?rìo vissuto qual- si desse pena di raccoglierlo e risolsÌ di restare in spirito ai piedi-deua-crom l ce per ricevere la divina rugiada che ne colava e che - c-omprendevo - cosa dj sìrnile alYesperienza di Gesù sulla croce nel paradossale íntreccio d?i avrei poi dovuto spargere sune anime... Il grido d?i Gesù in croce:-iHo se- beatitudine e di dolore. Nel Dialogo della rMvina Provviderìza Dio Padre mo- stra a Caterina da Siena coì'ne nene arìime sante possa essere presente la gioia te', risuonava continuamente nel mio cuore e queue parol-e-mi -a-cThen;eva- insieme aua sofferenza: "E l'arìima se ne sta beata e dolente: dolente per i pec- no dentro un fuoco incontenibile e vivissimo..." (Ms'A 4'»vº)-. Ài-piedr-del- cati del prossimo, beata per l'urìione e per l'affetto dena carità che ha ricevu- to in se stessa. Costoro imitano l'irrìmacolato Agrìello, l'Unigenito Figlio mio,

" íl 29/1 1/86, a Melbourne, Agli allie'vi di urìa scuola radjofonica. Un birrìbo ai8 anni ha chiesto: «tPresto farò la mia prima santa Comunione, Sa;to Padr; p"otrebb'e"p"e" favºoªr"e's'u'g"- gerìrrrìi cosa potrei dire o chiedere a Gesù in quel g'orno?ìì (ÌNS ªlX/Í/BB,-17'4S-l747i).' ªª U8/05/87, All'assemblea generale dene Pontificie Opere Missionarie (INS X]2/B7, ª' Il 22/05/80, AJle Badesse osb di Roma (AOCD-2'5'/80, ffi4;'-INS ;ìl/'Í/80, ª1447 4'48; TR 1634-1637). 80, 406-407). " n 23/09/89, Ane claustrali di Lucca (INS XII/2/89, 627-6:31; TR 89, 954-955).

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GIOVANN? PAOLO II INSEGNAMENTI SU T'ERESA DI GESÙ BAMBINO realìì'ìente. Egli è il più grande amico che maí avrete, e desidera essere il la croce, sentite anche voi, come santa Teresa, vivissimo l'anelito di Cristo vostro compagno particolare per ogrìi giorno della vostra vita. Così parl per l'intera umanità ed impegrìatevi ad infonderlo nena Chiesa interab» 58. lategli come a un amico che conosce il vostro nome e vi ama-teneramen- te. Ditegli i vostri segreti. Ditegli le vostre gioie e le cose che vì rattrist'an-o. «íCi siamo riuniti, sorelle carissime, in questo tempío dedicato a santa Ditegli delle persone che amate, in particolare dei vostri genitorr,-;ratellÌ-e Gemma Galgani. Voi mi permetterete di accennare brevemente a un tema sorelle. Chiedetegli di benedire le-vostre famiglie e tutte le famigli'e-ª:èel particolarmente caro ana spiritualità passionista, ma che, per la sua uni- mondo. Soprattutto ditegli quanto lo amate. Parlando del giorno della sua versalità ed essenzialità, vale per tutti: il tema della Passione di Cristo, con prima Comunione, santa Teresa del Bambin Gesù disse che si-era s;ntita particolare riferimento alla sua indispensabile funzione di riconciliazione amata da Gesù. Fu allora che dísse a Gesù: "Vi amo, mí do a voi p-e';-sWmT e di pace. Ogrìi monaca contemplativa, come sappiamo, è chiamata a vi- pre" (Ms A 35 rº). Arìche voi potete dire questo a Gesùì:+ 56. vere con particolare intensità la Croce di Cristo. Il suo Sposo, come dice- va santa Teresa di Gesù Bambino, è uno "Sposo di sangue" (LT 82). Ebbe- Croce ne, ciò sigrìifica allora che un aspetto essenzíale della missione della clau- strale è la riconciliazione degli animí divisi, mediante l'offerta della pro- ««Jn procinto di recarmi pellegrino nel santuario di Lisieux, ricordo ciò pria croce quotidiana per la riunificazione dei cuori separati dal peccato e che scriveva santa Teresa del Bambino Gesù, ancor oggi rrì,ìestr,ì-sapienm dau'inimicizia. La monaca, nutrendosi del sangue di Cristo, e rivivendo nel te e amica intrepida nella strada della nostra vita: "Un:; domenica,-;ar- suo corpo e nel suo cuore la Passione di Cristo, come Cristo "riavvicina i dando una immagine di nostro Sigrìore in croce, fui colpita -dal-s';nguºe-che lontani", secondo quanto è detto nella lettera agli Efesini (cf. Ef 2j3). Con colava da una delle sue mani divine; provai una gran pena al-pen;=ero che la sua vita di immolazione in Cristo, la monaca, come il suo divino Sposo, quel sangue colasse a 'terra senza che nessuno si desse pe'na -dÌ rac'éo'l "abbatte il muro di separazione" (Ef 2j41 che purtroppo esiste tra tante glierlo e rísolsi di restare in spírito aí piedi della croce per ricevere la-divi- creature umane, e contribuísce potentemente a riconcilíare gli uomini na rugiada che ne scendeva e che - comprendevo - avreí dovuto-poi -sp-ar- "con Dio in un solo corpo, per mezzo deua croce" (Ef 2,161 dena sua cro- gere sulle anime..." (Ms A 45vº). La preghiera monastica deve ess-ere-così: ce quotidiana in unione con quella di Cristo»'ì 5'j. una preghiera ai piedi della croce per la salvezza del mondo:o 5'I t«Di fronte a questo rrìistero, accanto au'indagine teologica, ì?u'ì aiuto rile- ííMi piace concludere con una citazione di santa Teresa di Lisieux: vante può venirci da qì?ìel grande patrimorìio che è la "teologia vissuta" dei "Una domenica - racconta nena Storia di un'anima la carmelitarìJa pat;ona San-b. Essi ci offrono irìdicaziorìi preziose che consentono di accogliere più fa- delle missioni - guardando una immagine di nostro Sìgn-ore i;-croce-, -fu cilmente l'intuizione della fede, e ciò in forza delle particolari luci che alcuni colpita dal sangue che colava da una-delle sue maní di'Jíne; -pro'var-una di essi hanno rícevuto dallo Spirito Santo, o pers'uìo akaverso ?"esperienza gran pena al pensiero che quel sangue colasse a terra senza 'che nes.suno che essi stessi harìrìo fatto di quegli stati terribili di prova che la tradizione mi- si desse pena di raccoglierlo e risolsÌ di restare in spirito ai piedi-deua-crom stica descrive come "notte oscì?ìra". Non rare volte i Santi harì?rìo vissuto qual- ce per ricevere la divina rugiada che ne colava e che - c-omprendevo - l cosa dj sìrnile alYesperienza di Gesù sulla croce nel paradossale íntreccio d?i avrei poi dovuto spargere sune anime... Il grido d?i Gesù in croce:-iHo se- beatitudine e di dolore. Nel Dialogo della rMvina Provviderìza Dio Padre mo- te', risuonava continuamente nel mio cuore e queue parol-e-mi -a-cThen;eva- stra a Caterina da Siena coì'ne nene arìime sante possa essere presente la gioia no dentro un fuoco incontenibile e vivissimo..." (Ms'A 4'»vº)-. Ài-piedr-del- insieme aua sofferenza: "E l'arìima se ne sta beata e dolente: dolente per i pec- cati del prossimo, beata per l'urìione e per l'affetto dena carità che ha ricevu- to in se stessa. Costoro imitano l'irrìmacolato Agrìello, l'Unigenito Figlio mio,

" íl 29/1 1/86, a Melbourne, Agli allie'vi di urìa scuola radjofonica. Un birrìbo ai8 anni ha chiesto: «tPresto farò la mia prima santa Comunione, Sa;to Padr; p"otrebb'e"p"e" favºoªr"e's'u'g"- gerìrrrìi cosa potrei dire o chiedere a Gesù in quel g'orno?ìì (ÌNS ªlX/Í/BB,-17'4S-l747i).' ªª U8/05/87, All'assemblea generale dene Pontificie Opere Missionarie (INS X]2/B7, ª' Il 22/05/80, AJle Badesse osb di Roma (AOCD-2'5'/80, ffi4;'-INS ;ìl/'Í/80, ª1447 4'48; TR 1634-1637). 80, 406-407). " n 23/09/89, Ane claustrali di Lucca (INS XII/2/89, 627-6:31; TR 89, 954-955).

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO il quale stando suna croce era beato e dolente" (n. 78). Allo stesso modo Te- con sensibilità la vostra carità, il vostro amore, il vostro aiuto! È la carità resa di Lisieux vìve la sua agorìia i?rì comurìione con quena di Gesù, verifican- che salva e si fa via alla verità! Sempre più si comprende che il gìovane, do irì se stessa proprio il paradosso di Gesù beato e angosciato: "Nostro Si- avvinto nelle spire avvelenate della droga, ha bisogrìo essenzíale di sen- grìore nen'orto degli '[?mvi godeva di tutte le gioie dena Trinità, eppì?ìre la sua tirsi amato e compreso per redimersi e riprendere la strada normale di agonia non era meno crudele. È un rnistero,- ma le assicuro che,-da ciò che chi accetta la vita nella prospettiva dell'eternità. Ma soprattutto, siate i provo io stessa, ne capisco qualcosa" (QG, 6 luglio, 4). È urìa testirnonianza il- portatori e i testimoni deu'amore e della misericordia di Dio, l'amico che luminante! Del resto, la stessa narrazione degli Evangelisti dà fondamento a non tradisce e che continua ad amare e ad attendere con fiduciosa spe- questa percezione ecclesiale deua coscienza di Cristo, quando ricorda che, ranza. Come sono vere e commoventi le parole scritte da santa Teresa di pur nel suo abisso di dolore, egli muore implorando il perdono peri suoi car- Gesù Bambino nella sua ultima malattia: "Sì, lo sento: avessi sulla co- nefici (cf. Lc 23,34) ed esprimendo al Padre il suo estremo abbandono filiale: scienza tutti i peccati che si possono commettere, mi getterei ugualmen- "Padre, nene tue mani consegno il rnio spirito" (Lc 23,46))) C'º. te fra le braccia di Gesù, col cuore affranto di pentimento, perché so quanto egli ami il figlio prodigo che ritorna a lui" (Ms. C 36vº-37rº). Ca- r«Non è questo il paradossale insegrìamento riferito dagli evangelisti: rissimi! Ecco il vostro compito e la vostra consegna: portate fiducia e "...colui che perde la sua vita per causa mia, la ritroverà" (Mt 16,25)? Non amore!ìì b'3. è questo l'atto evangelico di abbandono, provato così intimamente da Ber- nardetta di Lourdes e da Teresa dí Lisieux, malate per quasi tutta la loro vi- Dio è amore ta? Cari fratelli e sorelle sofferenti, partite di qì?ìi fortificatî e rinnovati per la vostra "missione speciale"! Voi siete i preziosi cooperatori di Cristo nel- ((Il 30 settembre 1997 ricorrerà il centenario della morte di Santa Te- l'applicazione nel tempo e nello spazio della Redenzione, che egli ha rea- resa di Lisieux. La sua figura non potrà non richiamare, nella sua patria, lizzato una volta per sempre e a beneficio dell'intera umanità con i miste- l'attenzione di tanti giovani pellegrini, proprio perché Teresa è una santa ri storici dell'ìncarnazione, della Passione e della Risurrezione. E Maria, giovane, che ripropone oggi questo semplice e suggestivo annunzio, col- sua e vostra Madre, sarà sempre a voi vicina!ìì '. mo di stupore e di gratitudine: Dio è Amore; ogni persona è amata da Dio, il Quale attende di essere accolto e amato da ciascuno. Un messag- ((A Lourdes si impara che la fede auevia la sofferenza non tanto nel sen- gio che voi, giovani di oggi, siete chiamati ad accogliere e gridare ai vo- so di diminuirla fisicamente. Questo è compito della medicina, o può avve- stri coetanei: "IL'uomo è amato da Dio! È questo il semplicissimo e scon- nire eccezionalrrìente in modo rrìiracoloso. A Lourdes s'impara che la fede volgente annuncio del quale la Chiesa è debitrice all'uomo" (Christifìde- auevia la sofferenza in quanto la rende accettabile come mezzo di espiazio- les laici, 34). ne e come espressione d'amore. A Lourdes s'impara ad offrirsi non solo al- Dalla giovinezza di Teresa del Bambino Gesù si sprigionano il suo en- la giustizia divina, ìna anche - come diceva santa Teresa di Lisieux - all'a- tusiasmo per il Signore, la forte sensibilità con cui ha vissuto l'amore, l'au- more misericordioso di colui che, come ho detto ììena mia lettera apostolica dacia non iuusoria dei suoi grandi progetti. Con il fascino della sua san- Salvifici Doloììs (n. 181 ha sofferto "volontariamente ed innocentemente";o 62. tità, essa conferma che Dio concede anche ai giovani, con abbondanza, i tesori della sua sapienza. Dio è misericordia Percorrete con lei la via umile e semplice della maturità cristiana, alla scuola del Vangelo. Restate con lei nel "cuore" della Chiesa, vivendo radi- ««?n effetti, il mondo moderno ha un estremo bisogno di amicizia, di calmente la scelta per Cristoìì '. comprensione, di amore, di carità. Portate dunque con perseveranza e

ºº Lettera apostolica Novo millem'ìio ineunte, 27, del 6/Ol/O'l (AAS 93/m, 266-309). " n 1 5/08/83, a Lourdes, Ai pellegrini aìmnalati (INS VI/2/83, 240-243; TR 83, 799). "' Castel Gandolfo, il 9/08/80, Messa per ex tossicodipendenti (INS IIL/2/80, 346-351). "' Città del Vaticano, Ai malati, l'lal/02/88 (INS XI/l/88, 408-412; TR 88, 147). Cf. l'U- "' Messaggio per la XII Giornata Mondiale deua Gioventù, del 15/08/96, (AOCD 4'l/96, dienza generale del 23/10/9'l (INS XIV/2/91, 982-993; TR 'Jl, 1244). 11-42, OR 17-48/08/96; TR 96, 936).

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO il quale stando suna croce era beato e dolente" (n. 78). Allo stesso modo Te- con sensibilità la vostra carità, il vostro amore, il vostro aiuto! È la carità resa di Lisieux vìve la sua agorìia i?rì comurìione con quena di Gesù, verifican- che salva e si fa via alla verità! Sempre più si comprende che il gìovane, do irì se stessa proprio il paradosso di Gesù beato e angosciato: "Nostro Si- avvinto nelle spire avvelenate della droga, ha bisogrìo essenzíale di sen- grìore nen'orto degli '[?mvi godeva di tutte le gioie dena Trinità, eppì?ìre la sua tirsi amato e compreso per redimersi e riprendere la strada normale di agonia non era meno crudele. È un rnistero,- ma le assicuro che,-da ciò che chi accetta la vita nella prospettiva dell'eternità. Ma soprattutto, siate i provo io stessa, ne capisco qualcosa" (QG, 6 luglio, 4). È urìa testirnonianza il- portatori e i testimoni deu'amore e della misericordia di Dio, l'amico che luminante! Del resto, la stessa narrazione degli Evangelisti dà fondamento a non tradisce e che continua ad amare e ad attendere con fiduciosa spe- questa percezione ecclesiale deua coscienza di Cristo, quando ricorda che, ranza. Come sono vere e commoventi le parole scritte da santa Teresa di pur nel suo abisso di dolore, egli muore implorando il perdono peri suoi car- Gesù Bambino nella sua ultima malattia: "Sì, lo sento: avessi sulla co- nefici (cf. Lc 23,34) ed esprimendo al Padre il suo estremo abbandono filiale: scienza tutti i peccati che si possono commettere, mi getterei ugualmen- "Padre, nene tue mani consegno il rnio spirito" (Lc 23,46))) C'º. te fra le braccia di Gesù, col cuore affranto di pentimento, perché so quanto egli ami il figlio prodigo che ritorna a lui" (Ms. C 36vº-37rº). Ca- r«Non è questo il paradossale insegrìamento riferito dagli evangelisti: rissimi! Ecco il vostro compito e la vostra consegna: portate fiducia e "...colui che perde la sua vita per causa mia, la ritroverà" (Mt 16,25)? Non amore!ìì b'3. è questo l'atto evangelico di abbandono, provato così intimamente da Ber- nardetta di Lourdes e da Teresa dí Lisieux, malate per quasi tutta la loro vi- Dio è amore ta? Cari fratelli e sorelle sofferenti, partite di qì?ìi fortificatî e rinnovati per la vostra "missione speciale"! Voi siete i preziosi cooperatori di Cristo nel- ((Il 30 settembre 1997 ricorrerà il centenario della morte di Santa Te- l'applicazione nel tempo e nello spazio della Redenzione, che egli ha rea- resa di Lisieux. La sua figura non potrà non richiamare, nella sua patria, lizzato una volta per sempre e a beneficio dell'intera umanità con i miste- l'attenzione di tanti giovani pellegrini, proprio perché Teresa è una santa ri storici dell'ìncarnazione, della Passione e della Risurrezione. E Maria, giovane, che ripropone oggi questo semplice e suggestivo annunzio, col- sua e vostra Madre, sarà sempre a voi vicina!ìì '. mo di stupore e di gratitudine: Dio è Amore; ogni persona è amata da Dio, il Quale attende di essere accolto e amato da ciascuno. Un messag- ((A Lourdes si impara che la fede auevia la sofferenza non tanto nel sen- gio che voi, giovani di oggi, siete chiamati ad accogliere e gridare ai vo- so di diminuirla fisicamente. Questo è compito della medicina, o può avve- stri coetanei: "IL'uomo è amato da Dio! È questo il semplicissimo e scon- nire eccezionalrrìente in modo rrìiracoloso. A Lourdes s'impara che la fede volgente annuncio del quale la Chiesa è debitrice all'uomo" (Christifìde- auevia la sofferenza in quanto la rende accettabile come mezzo di espiazio- les laici, 34). ne e come espressione d'amore. A Lourdes s'impara ad offrirsi non solo al- Dalla giovinezza di Teresa del Bambino Gesù si sprigionano il suo en- la giustizia divina, ìna anche - come diceva santa Teresa di Lisieux - all'a- tusiasmo per il Signore, la forte sensibilità con cui ha vissuto l'amore, l'au- more misericordioso di colui che, come ho detto ììena mia lettera apostolica dacia non iuusoria dei suoi grandi progetti. Con il fascino della sua san- Salvifici Doloììs (n. 181 ha sofferto "volontariamente ed innocentemente";o 62. tità, essa conferma che Dio concede anche ai giovani, con abbondanza, i tesori della sua sapienza. Dio è misericordia Percorrete con lei la via umile e semplice della maturità cristiana, alla scuola del Vangelo. Restate con lei nel "cuore" della Chiesa, vivendo radi- ««?n effetti, il mondo moderno ha un estremo bisogno di amicizia, di calmente la scelta per Cristoìì '. comprensione, di amore, di carità. Portate dunque con perseveranza e

ºº Lettera apostolica Novo millem'ìio ineunte, 27, del 6/Ol/O'l (AAS 93/m, 266-309). " n 1 5/08/83, a Lourdes, Ai pellegrini aìmnalati (INS VI/2/83, 240-243; TR 83, 799). "' Castel Gandolfo, il 9/08/80, Messa per ex tossicodipendenti (INS IIL/2/80, 346-351). "' Città del Vaticano, Ai malati, l'lal/02/88 (INS XI/l/88, 408-412; TR 88, 147). Cf. l'U- "' Messaggio per la XII Giornata Mondiale deua Gioventù, del 15/08/96, (AOCD 4'l/96, dienza generale del 23/10/9'l (INS XIV/2/91, 982-993; TR 'Jl, 1244). 11-42, OR 17-48/08/96; TR 96, 936).

156 157 GIOVANNI PAOLO Il INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

írCari amici, io saluto e ringrazio anzitutto i tre attori dello spettacolo ír?n occasione del 175º anniversario del vostro Istituto, in questo mese su Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, dottore della Chiesa, come particolarmente consacrato al Sacro Cuore di Gesù, "trésor de tendresse" pure coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione. Essi ci hanno of- (S. Teresa di Gesù Bambino, P 23,61 io mi associo volentieri aua gioia e al ferto l'occasione di meditare l'opera deua santa di Lisieux, maestra di vita rendiìnento di grazie dei Fratelli sparsi in tutti i continenti e di tutti coloro spirituale patrona delle missioni. Teresa stessa apprezzava l'arte teatrale e che hanno beneficiato del loro apostolato:+:+ c'7. la poesia, trasmettendo così il messaggio del suo divin Salvatore, non de- siderando in tutta la sua esistenza "che l'onore e la gloria di nostro Sigrìo- La chiesa sposa re" (La missione di Giovanna d'Arco, PR 1, 10ro). Io mi congratulo che colei che ha passato la sua vita nel segreto del 34. «tParticolare rilievo ha, nella vita consacrata, il significato sponsa- suo Carmelo sia sempre meglio conosciuta e continui a mostrare la via del le, che rimanda an'esigenza della Chiesa di vivere neua dedizione piena ed Sigrìore, grazie ana sua maturità spirituale e alla sicurezza della sua dot- esclusiva al suo Sposo, dal quale riceve ogrìi bene. In questa dimensione trina. Mi auguro che, attraverso la meditazione den'arte, molte persone sponsale, propria di tutta la vita consacrata, è soprattutto la donna che rì- abbiano la possibilità, seguendo la piccola carmelitana, di scoprire colui trova singolarmente se stessa, quasi scoprendo il genio speciale del suo che è la via, la verità e la vita, ed essere attirati da Lui, per amarlo con tut- rapporto con il Signore. Suggestiva è, al riguardo, la pagina neotesta- to il loro cuore poiché «íl'amore attira amore (Ms C 34vº), per vivere il van- mentaria che presenta Maria con gli Apostoli nel cenacolo in attesa oran- gelo ogrìi giorno e per servire iloro fratelli. te dello Spirito Santo (cf. At 1J3-14). Vi si può vedere un'immagine viva Io saluto anche tutti coloro che hanno partecipato a questa rappre- della Chiesa-Sposa, attenta ai cenni dello Sposo e pronta ad accogliere il sentazione, in particolare il Padre Abate e i Padri dena Congregazione di suo dono. In Pietro e negli altri Apostoli emerge soprattutto la dimensio- S. Vittore dena confederazione dei Canonici Regolari dí Sant'Agostino. Io ne deua fecondità, quale si esprime nel ministero ecclesiale, che si fa stru- vi invito tutti a ripetere continuamente, come Teresa, l'atto di -offerta al- mento dello Spirito per la generazione di nuovi figli mediante la dispen- l'Amore misericordioso, desiderando, malgrado la debolezza umana, sazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la cura pastorale. In amare e fare amare Dio, rimettendosí umilmente nelle sue mani come dei Maria è particolarmente viva la dimensione dell'accoglienza sponsale, con piccoli bambini, per compiere quotidianamente la sua volontà+» 65. cui la Chiesa fa fruttificare in sé la vita divina attraverso il suo totale amo- re di vergine.La vita consacrata è sempre stata vista prevalentemente nel- ((Al cristiano illuminato dalla grazia dello Spirito, Dio appare vera- la parte di Maria, la Vergine sposa. Da tale amore verginale proviene una mente nel suo volto paterno. A lui egli può rivolgersi con la fiducia che particolare fecondità, che contribuisce al nascere e al crescere della vita santa Teresa di Lisieux testimonia in questo intenso brano autobiografi- divina nei cuori (S. Teresa di Gesù Bambino, Ms B 2vº: "Essere tua sposa, co: "L'uccenino vorrebbe volare verso il sole splendente che incanta Îsuoi o Gesù... essere, nella mia unione a te, madre delle anime"). La persona occhi. Vorrebbe imitare le aquile, sue sorelle, che vede librarsi in alto fino consacrata, sulle tracce di Maria, nuova Eva, esprime la sua spirituale fe- al fuoco divino dena Trirìità (. ..). Ma, ahimè! tutto queuo che può fare è sol- condità facendosi accogliente alla Parola, per conaborare alla costruzione levare le sue piccole ali; librarsi in volo, però, non rientra nelle sue picco- della nuova umanità con la sua incondizionata dedizione e la sua viva te- le possibilità (...). Con audace abbandono, anora, rimane a fissare il s-uo so- stimonianza. Così la Chiesa manifesta pienamente la sua maternità sia at- le divino; niente potrà incutergli timore, né il vento né la pioggià" (Ms B traverso la comunicazione dell'azione divina affidata a Pietro, sia attra- 5rº)ìì 6G, verso la responsabile accoglienza del dono divino, tipica di Mariaìì 6º.

" A Castel Gandolfo, il 23/08/98, Dopo la rappresentazione ((VOLIS m'appellerez Petite º' Lettera ai Fratelli del S. Cuore, 1/08/96 (AOCD 41/96, 12; TR 96, 9'lO). Thérèseìì (AOCD 43/98, '15-46; OR 24-25/08/98). "" Dan'Esortazione apostolica Vita Consecrata, del 25/03/96 (AAS 88/96, 377-4Bí3; TR 96, "" A Castel Gandolfo, il 20/09/00 (AOCD 45/00, '10-11; OR 2'l/09/00; TR 00, 842-843). 287-346).

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írCari amici, io saluto e ringrazio anzitutto i tre attori dello spettacolo ír?n occasione del 175º anniversario del vostro Istituto, in questo mese su Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, dottore della Chiesa, come particolarmente consacrato al Sacro Cuore di Gesù, "trésor de tendresse" pure coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione. Essi ci hanno of- (S. Teresa di Gesù Bambino, P 23,61 io mi associo volentieri aua gioia e al ferto l'occasione di meditare l'opera deua santa di Lisieux, maestra di vita rendiìnento di grazie dei Fratelli sparsi in tutti i continenti e di tutti coloro spirituale patrona delle missioni. Teresa stessa apprezzava l'arte teatrale e che hanno beneficiato del loro apostolato:+:+ c'7. la poesia, trasmettendo così il messaggio del suo divin Salvatore, non de- siderando in tutta la sua esistenza "che l'onore e la gloria di nostro Sigrìo- La chiesa sposa re" (La missione di Giovanna d'Arco, PR 1, 10ro). Io mi congratulo che colei che ha passato la sua vita nel segreto del 34. «tParticolare rilievo ha, nella vita consacrata, il significato sponsa- suo Carmelo sia sempre meglio conosciuta e continui a mostrare la via del le, che rimanda an'esigenza della Chiesa di vivere neua dedizione piena ed Sigrìore, grazie ana sua maturità spirituale e alla sicurezza della sua dot- esclusiva al suo Sposo, dal quale riceve ogrìi bene. In questa dimensione trina. Mi auguro che, attraverso la meditazione den'arte, molte persone sponsale, propria di tutta la vita consacrata, è soprattutto la donna che rì- abbiano la possibilità, seguendo la piccola carmelitana, di scoprire colui trova singolarmente se stessa, quasi scoprendo il genio speciale del suo che è la via, la verità e la vita, ed essere attirati da Lui, per amarlo con tut- rapporto con il Signore. Suggestiva è, al riguardo, la pagina neotesta- to il loro cuore poiché «íl'amore attira amore (Ms C 34vº), per vivere il van- mentaria che presenta Maria con gli Apostoli nel cenacolo in attesa oran- gelo ogrìi giorno e per servire iloro fratelli. te dello Spirito Santo (cf. At 1J3-14). Vi si può vedere un'immagine viva Io saluto anche tutti coloro che hanno partecipato a questa rappre- della Chiesa-Sposa, attenta ai cenni dello Sposo e pronta ad accogliere il sentazione, in particolare il Padre Abate e i Padri dena Congregazione di suo dono. In Pietro e negli altri Apostoli emerge soprattutto la dimensio- S. Vittore dena confederazione dei Canonici Regolari dí Sant'Agostino. Io ne deua fecondità, quale si esprime nel ministero ecclesiale, che si fa stru- vi invito tutti a ripetere continuamente, come Teresa, l'atto di -offerta al- mento dello Spirito per la generazione di nuovi figli mediante la dispen- l'Amore misericordioso, desiderando, malgrado la debolezza umana, sazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la cura pastorale. In amare e fare amare Dio, rimettendosí umilmente nelle sue mani come dei Maria è particolarmente viva la dimensione dell'accoglienza sponsale, con piccoli bambini, per compiere quotidianamente la sua volontà+» 65. cui la Chiesa fa fruttificare in sé la vita divina attraverso il suo totale amo- re di vergine.La vita consacrata è sempre stata vista prevalentemente nel- ((Al cristiano illuminato dalla grazia dello Spirito, Dio appare vera- la parte di Maria, la Vergine sposa. Da tale amore verginale proviene una mente nel suo volto paterno. A lui egli può rivolgersi con la fiducia che particolare fecondità, che contribuisce al nascere e al crescere della vita santa Teresa di Lisieux testimonia in questo intenso brano autobiografi- divina nei cuori (S. Teresa di Gesù Bambino, Ms B 2vº: "Essere tua sposa, co: "L'uccenino vorrebbe volare verso il sole splendente che incanta Îsuoi o Gesù... essere, nella mia unione a te, madre delle anime"). La persona occhi. Vorrebbe imitare le aquile, sue sorelle, che vede librarsi in alto fino consacrata, sulle tracce di Maria, nuova Eva, esprime la sua spirituale fe- al fuoco divino dena Trirìità (. ..). Ma, ahimè! tutto queuo che può fare è sol- condità facendosi accogliente alla Parola, per conaborare alla costruzione levare le sue piccole ali; librarsi in volo, però, non rientra nelle sue picco- della nuova umanità con la sua incondizionata dedizione e la sua viva te- le possibilità (...). Con audace abbandono, anora, rimane a fissare il s-uo so- stimonianza. Così la Chiesa manifesta pienamente la sua maternità sia at- le divino; niente potrà incutergli timore, né il vento né la pioggià" (Ms B traverso la comunicazione dell'azione divina affidata a Pietro, sia attra- 5rº)ìì 6G, verso la responsabile accoglienza del dono divino, tipica di Mariaìì 6º.

" A Castel Gandolfo, il 23/08/98, Dopo la rappresentazione ((VOLIS m'appellerez Petite º' Lettera ai Fratelli del S. Cuore, 1/08/96 (AOCD 41/96, 12; TR 96, 9'lO). Thérèseìì (AOCD 43/98, '15-46; OR 24-25/08/98). "" Dan'Esortazione apostolica Vita Consecrata, del 25/03/96 (AAS 88/96, 377-4Bí3; TR 96, "" A Castel Gandolfo, il 20/09/00 (AOCD 45/00, '10-11; OR 2'l/09/00; TR 00, 842-843). 287-346).

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Gli ùìcomparabìli gemtori sìtuazione era grave perché non sì trovava nessuno, all'infuon del profes- sor Moscati. All'ultimo momento sono arrivati alcuni martiri giovani, Alle famiglie francesi martiri come , erano due ragazze italiane, e poi Marcel Cal- lo, che è martire del campo di concentramento tedesco morto per la fede, «íVorrei incoraggiarvi tutti, genitori e bambini, su questa via difficile assassinato per la fede. ma promettente, tanto che la civiltà contemporanea, non contronata, ri- Più difficile è stato durante il Sinodo deua famiglia in cui si sentiva schia da una parte di livellare, banalizzare la persona umana, troppo spes- questo desiderio di avere una coppia di sposi come candidati. È stato un so sradicata, manipolata da correntí ideologiche, rimpinzata di oggetti se desiderio grande in quel momento, ma non si è trovato nessuno perché ì'ìon di "gadget", e d'altra parte di sviluppare l'aggressività e la violenza. non esistono queste rÌserve normali che hanno tutti 'i religiosi e le religio- Piuttosto che lamentarsi, bisogna mettere in rilievo la sfida! In questo la- se, beatificati e canonizzati giustamente, con merito. Manca questo ap- voro immenso, le famiglie cristiane - con umiltà e tenacia - devono esse- poggio della società ecclesiale, del popolo di Dio. E mi è venuto in mente re più che mai un luogo di incontro interpersonale e personalizzante, in acììe -forse la vostra assemblea potrebbe chiedere formalmente una tale cììi ciascuno non sia se stesso che per l'altro e con Kaltro. Mistero della fa- beatificazione. Cerchiamoli, perché, ex natura rei, come stanno le cose, ìniglia umana che, sola, può fare nascere le persone e imprimere loro un oggi loro non trovano in genere questo appoggio della società, della co- orientamento della crescita che li contraddistinguerà per la vita! Mistero munità cristiana, dena Diocesi, delle parrocchie. Non lo trovano, non c'è anche di ogni persona, che è molto più di un viso, molto più di un corpo! una tradizione in questo campo e poi manca anche questo meccanismo Che è uno spirito, una libertà, una storia urìica con un passato, un luogo umano che è necessario per i processi della beatificazione e deua cano- sociale, con un awenire ane volte difficile da discernere! Voi lo sapete, la nizzazione. Si deve ripensare tutto questo. La Congregazione delle Cause qualità delle relazioni tra i genitori è determinante per lo sviluppo armo- dei Santi è piuttosto esecutrice, ma il sistema, il meccanismo deve essere nioso dei bambini. Una carenza in questo campo può pesare su tutta la vi- pensato dal popolo dì Dio, dalla comunità cristiana, nei diversi posti, co- ta di un essere umano. I rapporti dei bambini con il loro papà e la loro 'me andare avanti. Una volta si parlava dei genitori di Santa Teresa del mamma, dei fratelli e delle sorelle tra di loro, avranì'ìo anche delle riper- Bambino Gesù, ma non sembra che la causa sia andata avanti finoraìì 7º. cussioni a liveuo del cameratismo del perìodo scolastico e di tutta l'esi- stenza. Anche le relazioni con Dio sono facilitate, o al contrario, o pur- troppo annichilite dallo stile delle relazioni famíliari. A questo proposito, Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale avete senza dubbio sentito citare la riflessione di santa Teresa di Lisieux, 3. ((Il Concilio Vaticano II ha voluto fortemente rìaffermare il concetto allorquando era bambina: "Come íl buon Dio deve amarmi, dal momento - caro alla tradizione dei Padri della Chiesa - secondo il quale la famiglia che mio papà mi ama tanto!"ì:ì r"9. cristiana, costituita con la grazia sacramentale, riflette ì} mistero della Chiesa nella dimensione domestica (cf. Lumen gentium, 11). La Santissima Coìi il clero ì-omano Trinità abita nella famiglia fedele, la quale, in virtù dello Spirito, partecipa alla sollecitudine della Chiesa intera per la missione, contribuendo all'ani- ííAncora due piccole cose ma importanti. La prima, la domanda di mazione ed alla cooperazione missionaria. beatificazione di una coppia. Questo desiderio grande lo porto nel mio È opportuno sottolineare come i due santi Patroni delle missioni, al cuore, ma vedo che i meccanismi delle beatificazioni sono ancora lontani pari di tanti operai del Vangelo, abbiano goduto neua loro fanciììllezza di da questa possibilità. Ma non è colpa della Coì'ìgregazione, la colpa è del- un ambiente familiare veramente cristiano. San Francesco Saverio rifletté la comunità cristiana. Vengono beatifîcati e canonizzati, soprattutto i fon- nella vita missionaria la genejosità, la lealtà e il profondo spirito religioso datori, le fondatrici, i religiosi, un po' meno i sacerdoti del clero diocesa- di cui aveva fatto esperienza all'interno della sua famiglia e specialmente no. Quando era l'anno del Sinodo sui laici si cercavano dei candidati e la accanto alla madre. Santa Teresa di Gesù Bambino, per parte sua, annota

"' Città del Vaticaììo, il 10/11/80 (AOCD 25/80, 36; OR 10-4al/11/80). 'º Il 05/03/92 (INS XV/l/92, 552-558; TR 92, 247).

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a GIOVANNI PAOLO H INSEGNAMENTI SU TERESA DI GHSÙ BAMBINO

Gli ùìcomparabìli gemtori sìtuazione era grave perché non sì trovava nessuno, all'infuon del profes- sor Moscati. All'ultimo momento sono arrivati alcuni martiri giovani, Alle famiglie francesi martiri come Maria Goretti, erano due ragazze italiane, e poi Marcel Cal- lo, che è martire del campo di concentramento tedesco morto per la fede, «íVorrei incoraggiarvi tutti, genitori e bambini, su questa via difficile assassinato per la fede. ma promettente, tanto che la civiltà contemporanea, non contronata, ri- Più difficile è stato durante il Sinodo deua famiglia in cui si sentiva schia da una parte di livellare, banalizzare la persona umana, troppo spes- questo desiderio di avere una coppia di sposi come candidati. È stato un so sradicata, manipolata da correntí ideologiche, rimpinzata di oggetti se desiderio grande in quel momento, ma non si è trovato nessuno perché ì'ìon di "gadget", e d'altra parte di sviluppare l'aggressività e la violenza. non esistono queste rÌserve normali che hanno tutti 'i religiosi e le religio- Piuttosto che lamentarsi, bisogna mettere in rilievo la sfida! In questo la- se, beatificati e canonizzati giustamente, con merito. Manca questo ap- voro immenso, le famiglie cristiane - con umiltà e tenacia - devono esse- poggio della società ecclesiale, del popolo di Dio. E mi è venuto in mente re più che mai un luogo di incontro interpersonale e personalizzante, in acììe -forse la vostra assemblea potrebbe chiedere formalmente una tale cììi ciascuno non sia se stesso che per l'altro e con Kaltro. Mistero della fa- beatificazione. Cerchiamoli, perché, ex natura rei, come stanno le cose, ìniglia umana che, sola, può fare nascere le persone e imprimere loro un oggi loro non trovano in genere questo appoggio della società, della co- orientamento della crescita che li contraddistinguerà per la vita! Mistero munità cristiana, dena Diocesi, delle parrocchie. Non lo trovano, non c'è anche di ogni persona, che è molto più di un viso, molto più di un corpo! una tradizione in questo campo e poi manca anche questo meccanismo Che è uno spirito, una libertà, una storia urìica con un passato, un luogo umano che è necessario per i processi della beatificazione e deua cano- sociale, con un awenire ane volte difficile da discernere! Voi lo sapete, la nizzazione. Si deve ripensare tutto questo. La Congregazione delle Cause qualità delle relazioni tra i genitori è determinante per lo sviluppo armo- dei Santi è piuttosto esecutrice, ma il sistema, il meccanismo deve essere nioso dei bambini. Una carenza in questo campo può pesare su tutta la vi- pensato dal popolo dì Dio, dalla comunità cristiana, nei diversi posti, co- ta di un essere umano. I rapporti dei bambini con il loro papà e la loro 'me andare avanti. Una volta si parlava dei genitori di Santa Teresa del mamma, dei fratelli e delle sorelle tra di loro, avranì'ìo anche delle riper- Bambino Gesù, ma non sembra che la causa sia andata avanti finoraìì 7º. cussioni a liveuo del cameratismo del perìodo scolastico e di tutta l'esi- stenza. Anche le relazioni con Dio sono facilitate, o al contrario, o pur- troppo annichilite dallo stile delle relazioni famíliari. A questo proposito, Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale avete senza dubbio sentito citare la riflessione di santa Teresa di Lisieux, 3. ((Il Concilio Vaticano II ha voluto fortemente rìaffermare il concetto allorquando era bambina: "Come íl buon Dio deve amarmi, dal momento - caro alla tradizione dei Padri della Chiesa - secondo il quale la famiglia che mio papà mi ama tanto!"ì:ì r"9. cristiana, costituita con la grazia sacramentale, riflette ì} mistero della Chiesa nella dimensione domestica (cf. Lumen gentium, 11). La Santissima Coìi il clero ì-omano Trinità abita nella famiglia fedele, la quale, in virtù dello Spirito, partecipa alla sollecitudine della Chiesa intera per la missione, contribuendo all'ani- ííAncora due piccole cose ma importanti. La prima, la domanda di mazione ed alla cooperazione missionaria. beatificazione di una coppia. Questo desiderio grande lo porto nel mio È opportuno sottolineare come i due santi Patroni delle missioni, al cuore, ma vedo che i meccanismi delle beatificazioni sono ancora lontani pari di tanti operai del Vangelo, abbiano goduto neua loro fanciììllezza di da questa possibilità. Ma non è colpa della Coì'ìgregazione, la colpa è del- un ambiente familiare veramente cristiano. San Francesco Saverio rifletté la comunità cristiana. Vengono beatifîcati e canonizzati, soprattutto i fon- nella vita missionaria la genejosità, la lealtà e il profondo spirito religioso datori, le fondatrici, i religiosi, un po' meno i sacerdoti del clero diocesa- di cui aveva fatto esperienza all'interno della sua famiglia e specialmente no. Quando era l'anno del Sinodo sui laici si cercavano dei candidati e la accanto alla madre. Santa Teresa di Gesù Bambino, per parte sua, annota

"' Città del Vaticaììo, il 10/11/80 (AOCD 25/80, 36; OR 10-4al/11/80). 'º Il 05/03/92 (INS XV/l/92, 552-558; TR 92, 247).

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INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO GIOVANNI PAOLO II con la caratierística semplicità: "Per tutta la vita il buon Dio ha voluto cir- Una schiera di amici condarmíconaarmì aìdi amOre: i miei primi ricordi sono pieni delle carezze e dei SOr- risi più teneri!" (Ms A 4vº).- Giovanni Paolo I La famiglia partecipa alla vita e alla missione ecclesiale secondo una írMa Gesù è vissuto per il Padre, è venuto per fare la volontà del Padre triplice azione evangelizzatrice: al suo stesso in';erno-, nella comuni't'à"'di ua1pl'- (cf. Mt 6,10; 12,50; 26,42; Gv 4,34; 5,30; 6,381 ha proposto all'uomo l'im- partenenza e nena Chiesa universale. Il sacramento d-el matriªm:"n"i'o': ';faPtl magine del Padre, che pensa a noi e ci ama col suo amore eterno. Ebbene, ti, "costituisce i coniugi e i genitori cristiani testimoni"diTCri;"tÍo "fino agli troviamo qui ancora un tratto dena figura e della missione di Papa Albino estremi confini della terra", veri e propri "missionari" dell'amore e della Luciani; l'amore a Dio Padre. Con uguale profondo sentimento di fede, ha vita" (Familiaris consortio, 54))) 71. anche annunciato con straordinaria energia l'amore del Padre Celeste verso gli uomini. Come Giosuè davanti a Israele, secondo la prima lettura Alle famiglie brasiliane della santa Messa, egli ha richiamato energicamente alla grande, sconvol- gente realtà dell'amore di Dio per il suo popolo, alla stupenda bellezza del- ((E quale grande dignità, carissimi fratelli e sorelle! Si tratta della par l'elezioì'ìe alla figliolanza divina, suscitando come allora un fremito appas- tecipazione alla vita di Dio, ossia della grazia santificante e delle innume- sionato di risposta da parte di tutta la Chiesa: "Arìche noi vogliamo servi- revoli grazie che corrispondono aua vocazione-Y-matrÌ'm-onio',"au"'ess"e" r'ae re il Sigrìore, perché egli è nostro Dio" (Gs 24,18). La sua anima si era ri- genitori e a quella familiare. Levento di Cana di Galílea-s-em;ra conaSrci velata tutta, in questo senso, fin daua prima udienza, quando, parlando del proprio a questo. La mirabile trasformazione dell'acqua in vinoÌ E :;o cªhe dovere di essere buoni, aveva sottolineato: "Davanti a Dio, la posizione Kacqua, la nostra bevanda più comune, acquista, grazie all'azione di Cri- giusta è quena di Abramo, che ha detto: Sono soltanto polvere e cenere sto, un nuovo carattere: diventa vino, quindÌ un-a=b;vanda in"un"'c"erto s'e'n'l davanti a te, o Sigrìore! Dobbiamo sentirci piccoli davanti a Dio" (Giovan- so di maggior pregio. Il sigrìificato di questÌ sÌmboli Z-dell;acquW"e 'del"v'i'l ni Paolo I, Allocutio, 6/09/78: Insegnamenti di Giovanni Paolo I, p. 49). Tro- no - trova la sua espressione nella Santa Messa. Durante-'l'C)ffert:"rio, viamo qui la quintessenza dell'insegrìamento evangelico, com'è stato pro- unendo un po' d'acqua al vino, chiediamo a Dio,-medi-ante'Cri:to i, di par- posto da Gesù e compreso dai Santi, ai quali il pensiero deua paternità di tecipare alla sua vita nel SacrificÌo-Euca;istrco.'Jlì Eucaristico. Il matrimonio, l'essere ge- Dio suscita gli echi più profondi den'anima: pensiamo a un San Francesco nitori, la maternità, la paternità, la famiglia: tutto questo appartiene al- d'ASSiSiy a una Santa Teresa di Lisieì?ìxì» 73. l'ordine della natura, da quando Dio ha creato 5;uom':"-e 'la dFo'n';a, ; e tutto questo, mediante l'azione di Cristo, viene elevato aìì;;raine sopra';n"atura ((E con l'esempio e la parola insegnò sempre e a tutti ad amare, come le. Il sacramento del matrimonio diventa il modo di partecipare alla vita di si legge nella magnifica lettera indirizzata a Santa Teresa di Lisieì?ìx, dove Dio. I'uomo e la donna che credono in Cristo, che si uniscono COnle CO- scriveva: "Cercare il volto di Cristo nel volto del prossimo è l'unico crite- níugi, possono, da parte loro, confessare: i nostri corpi s-ono-re-denti,- 'À ;;- rio che ci garantisca di amare sul serìo tutti, superando antipatie, ideolo- denta l'unione coniugale. Vengono redenti-I s;er;"g"enitorí,i, la maternità, gie e mere filantropie" (Albino Luciani, Illustrissimi, "Lettera a Santa Tere- la paternità e tutto ciò che porta con sm l'Ìmp;o;tªa-d:Ila Wn'ti"tà sa di Lisieux", Ed. Messaggero, Padova, pp. 206-207))) 74. Questa verità appare in tutta la sua cÍìiarJ7za -quand'o"si' leg«ge,?, ad esempio, la vita dei genitori di santa Teresa di Gesù Bambino; e questo è solo uno degli innumerevoli esempi»ì 72. Kateri Tekakwitl"ìa ííQuesta beua corona di nuovi beati, dono generoso di Dio alla sua Chiesa, è completata daua dolce, fragile ma forte figura di giovane donna

" Il 22/05/94 (AOCD 39/94, 15; INS XVII/1/94, 1099-1103; TR 94, 482). " Omelia del 26/08/79. a Canale d'Agordo (Benììno) (INS II/2/79, '168-474). " n 4710/97, nella cattedrale di Rio de 'Janeiro (FR 97,'1029')'. " Ai fedeli di Vittorio Veneto, il 28/08/79 (INS II/2/79, 190-'195). 163 162

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GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

con la caratierística semplicità: "Per tutta la vita il buon Dio ha voluto cir- Una schiera di amici conaarmìcondarmí aìdi amOre: i miei primi ricordi sono pieni delle carezze e dei SOr- risi più teneri!" (Ms A 4vº).- Giovanni Paolo I La famiglia partecipa alla vita e alla missione ecclesiale secondo una triplice azione evangelizzatrice: al suo stesso in';erno-, nella comuni't'à"'di ua1pl'- írMa Gesù è vissuto per il Padre, è venuto per fare la volontà del Padre partenenza e nena Chiesa universale. Il sacramento d-el matriªm:"n"i'o': ';faPtl (cf. Mt 6,10; 12,50; 26,42; Gv 4,34; 5,30; 6,381 ha proposto all'uomo l'im- magine del Padre, che pensa a noi e ci ama col suo amore eterno. Ebbene, ti, "costituisce i coniugi e i genitori cristiani testimoni"diTCri;"tÍo "fino agli estremi confini della terra", veri e propri "missionari" dell'amore e della troviamo qui ancora un tratto dena figura e della missione di Papa Albino vita" (Familiaris consortio, 54))) 71. Luciani; l'amore a Dio Padre. Con uguale profondo sentimento di fede, ha anche annunciato con straordinaria energia l'amore del Padre Celeste Alle famiglie brasiliane verso gli uomini. Come Giosuè davanti a Israele, secondo la prima lettura della santa Messa, egli ha richiamato energicamente alla grande, sconvol- ((E quale grande dignità, carissimi fratelli e sorelle! Si tratta della par gente realtà dell'amore di Dio per il suo popolo, alla stupenda bellezza del- tecipazione alla vita di Dio, ossia della grazia santificante e delle innume- l'elezioì'ìe alla figliolanza divina, suscitando come allora un fremito appas- revoli grazie che corrispondono aua vocazione-Y-matrÌ'm-onio',"au"'ess"e" r'ae sionato di risposta da parte di tutta la Chiesa: "Arìche noi vogliamo servi- genitori e a quella familiare. Levento di Cana di Galílea-s-em;ra conaSrci re il Sigrìore, perché egli è nostro Dio" (Gs 24,18). La sua anima si era ri- proprio a questo. La mirabile trasformazione dell'acqua in vinoÌ E :;o cªhe velata tutta, in questo senso, fin daua prima udienza, quando, parlando del Kacqua, la nostra bevanda più comune, acquista, grazie all'azione di Cri- dovere di essere buoni, aveva sottolineato: "Davanti a Dio, la posizione sto, un nuovo carattere: diventa vino, quindÌ un-a=b;vanda in"un"'c"erto s'e'n'l giusta è quena di Abramo, che ha detto: Sono soltanto polvere e cenere so di maggior pregio. Il sigrìificato di questÌ sÌmboli Z-dell;acquW"e 'del"v'i'l davanti a te, o Sigrìore! Dobbiamo sentirci piccoli davanti a Dio" (Giovan- no - trova la sua espressione nella Santa Messa. Durante-'l'C)ffert:"rio, ni Paolo I, Allocutio, 6/09/78: Insegnamenti di Giovanni Paolo I, p. 49). Tro- viamo qui la quintessenza dell'insegrìamento evangelico, com'è stato pro- unendo un po' d'acqua al vino, chiediamo a Dio,-medi-ante'Cri:to i, di par- tecipare alla sua vita nel SacrificÌo-Euca;istrco.'Jlì Eucaristico. Il matrimonio, l'essere ge- posto da Gesù e compreso dai Santi, ai quali il pensiero deua paternità di nitori, la maternità, la paternità, la famiglia: tutto questo appartiene al- Dio suscita gli echi più profondi den'anima: pensiamo a un San Francesco l'ordine della natura, da quando Dio ha creato 5;uom':"-e 'la dFo'n';a, d'ASSiSiy a una Santa Teresa di Lisieì?ìxì» 73. questo, mediante l'azione di Cristo, viene elevato aìì;;raine sopra';n"atura; e tutto le. Il sacramento del matrimonio diventa il modo di partecipare alla vita di ((E con l'esempio e la parola insegnò sempre e a tutti ad amare, come Dio. I'uomo e la donna che credono in Cristo, che si uniscono COnle CO- si legge nella magnifica lettera indirizzata a Santa Teresa di Lisieì?ìx, dove níugi, possono, da parte loro, confessare: i nostri corpi s-ono-re-denti,- 'À ;;- scriveva: "Cercare il volto di Cristo nel volto del prossimo è l'unico crite- denta l'unione coniugale. Vengono redenti-I s;er;"g"enitorí,i, la maternità, rio che ci garantisca di amare sul serìo tutti, superando antipatie, ideolo- la paternità e tutto ciò che porta con sm l'Ìmp;o;tªa-d:Ila Wn'ti"tà gie e mere filantropie" (Albino Luciani, Illustrissimi, "Lettera a Santa Tere- sa di Lisieux", Ed. Messaggero, Padova, pp. 206-207))) 74. Questa verità appare in tutta la sua cÍìiarJ7za -quand'o"si' leg«ge,?, ad esempio, la vita dei genitori di santa Teresa di Gesù Bambino; e questo è solo uno degli innumerevoli esempi»ì 72. Kateri Tekakwitl"ìa

ííQuesta beua corona di nuovi beati, dono generoso di Dio alla sua Chiesa, è completata daua dolce, fragile ma forte figura di giovane donna

" Il 22/05/94 (AOCD 39/94, 15; INS XVII/1/94, 1099-1103; TR 94, 482). " Omelia del 26/08/79. a Canale d'Agordo (Benììno) (INS II/2/79, '168-474). " n 4710/97, nella cattedrale di Rio de 'Janeiro (FR 97,'1029')'. " Ai fedeli di Vittorio Veneto, il 28/08/79 (INS II/2/79, 190-'195).

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% € GIOVANNI PAOLO II INSEGNÀMENTI SU TERESÀ DI GESÙ BAMBINO che morì a soli ventiquatl:ro anni di età: , il "giglio dei Con Teresa che tanto avrebbe voluto raggiungere il Carmelo di Hanoi, Mohawks", la vergine irochese che nel diciassettesimo secolo nel nord con Teresa che offre la sua vita perché la buona noveua dena salvezza sia America fu la prima a rinnovare le meraviglie di santità di santa Scolasti- annunciata, noi invochiamo san Teofano e tutti i suoi compagììi: ca, santa Gertrude, santa Caterina da Siena, santa Angela Merici e santa "O beato martire! vieni ad abbracciarmi con le fiamme virginali Rosa da Lima, precedendo lungo il sentiero dell'amore, la sua grande so- del tuo amore...l" (P 47,7))) 77. reua spirituale, Teresa del Bambino Gesùìì 75.

Pio XI Daniel Bì-ottier ((I suoi interventi, frequenti e vigorosi, sostenevano ed orientavano í«Sacerdoti, religiosi, la sua grande attività "deriva dal suo grande l'impegrìo risoluto dei cattolici in campo sociale e politico. Con il loro sti- amore verso Dio", come ha detto un testimone. Umile e nello stesso tem- le volitivo e rigoroso, essi traducevano la sua forte personalità forgiatasi po vero, attivo fino ai limiti del possibile, servitore disinteressato, Daniel nella tradizione dei Pastori della Chiesa milanese, sant'Arnbrogio e san Brottier andava avanti con audacia e semplicità perché lavorava "come se Carlo Borromeo. Essi rivelavano al tempo stesso la sua pressante preoc- tutto dipendesse da lui, ma anche sapendo che tutto dipende da Dio". cupazione di incarnare il messaggio di Cristo nel cuore della città, in una Aveva affidato i bambini d'Auteuil a santa Teresa del Bambin Gesù che prospettiva decisamente universale, pur distinguendo il fermento evange- egli chiamava familiarmente in aiuto, certo del suo sostegrìo efficace a tut- lico dana civiltà che impregna: l'impegno gerìeroso di tutta la Chiesa per ti coloro per i quali ena aveva offerto la sua vita»» 76. instaurare il Regno di Cristo. Questo è l'orientamento religioso fonda- mentale del suo pontificato segnato dalla canonizzazione di Teresa di Li- Teofano Venard sieux e di Bernadetta Soubirous, di don Bosco e di Jean-Marie Vianney, di e di Tommaso Moroìì 7". ííCi sono molti modi di essere missionari, voi lo sapete. Non posso in- trattenervi a lungo. Ma come non ricordare oggi chi divenne la patrona delle missioni? In- I cristiani dell'Índonesia fatti santa Teresa del Bambin Gesù ha vissuto, si può dire, nen'intimità di ««Prego che voi siate sempre fedeli al compito ricevuto dal Signore, di san Teofano Venard la cui immagine mai abbandonò per tutta la sua ago- guidare il Popolo di Dio per la strada della salvezza. Vi sostengano neua nia. Ella aveva ritrovato la sua esperienza spirituale neua lettera d"addio di fede e nella fedelìà le preghiere di san Francesco Saverio, che evangelizzò Teofano: "Non mi appoggio sulle mie forze, ma suna forza di chi ha vinto la potenza degli inferi e dena morte sulla croce" (3 dicembre 1860). In una poesia ispirata dal missionario, ena così l'invoca: "Per i peccatori io vorrei qui lottare, soffrire an'ombra dene tue palme, " Città del Vaticaììo, il 20/06/88, dopo la canonizzazione di 117 martiri vietnaìniti (INS proteggimi, sostierìi il mio braccio" (P 47,5:). XI/2/88, 2075-2079; TR 88, 845). Ai vescovi vietnamiti: «tDi ritorno dal mio pellegrinaggio a Lisieux, mi sia permesso in- vocare la piccola carmelitana, Santa Teresa del Bambin Gesù, che molti rrìotivi uniscono al Vietnam. Il suo Carmelo è all"origine della vita carmelitana presso di voi e, se la sua salute " Beatificazione di Kateri Tekakwitha, il 22/06/80 (INS III/'1/80, 1811-'1816). lo avesse permesso, atrrebbe sicuramente raggiurìto il vostro paeseìì ('17/06/80 - AOCD ' Beatificazione di Daniel Brottier, il 25/11/84 (AOCD 29/84, '1548.25; INS VII/2/84, 25/80, 35; INS IIL/'1/80, 1973). ííVi ho parlato peììsando continuamente ana Croce di Cristo, 1289-4295; TR 84, 1292-al296). E il giorno dopo, parlando a penegrirìi francesi e spagnoli: senza la quale l'esistenza umana non ha né radici né awerìire, pensando aua Madre di Cri- tíNon possiamo dimenticare che padre Bì-ottier vi ha affidati a santa Teresa del Baríìbin Ge- sto, cosÌ venerata neUe vostre chiese e nene case dei vostri fedeli, sperando che i Beati Mar- sù: la cappella di Auteuil ve la ricorda quotidianamente. Egli aveva riconosciuto in lei un es- tiri del Vietnam, e San Francesco Saverio e Santa Teresa del Bambin Gesù che voi amate sere capace di accogliere ?"amore di Dio umilmente e senza riserva, con gioia anche tra le pregare, vi assistano ancora in questo rrìistero della passione e della resurrezione delle co- difficoltà. Ena aveva donato tutto a Dio per i suoi frateui, iìì uììo spirito mis-sionario. Ena po- murìità cattoliche vietnamiteìì (I'l/12/80 - INS III/2/80, 1656-1660). teva duììqììe sostenervi e mostrarvi la strada, nonostante le rìúfferenze di situazioni»» (AOCD "' Al colloquio internazionale su Pio XI, il 17/03/89 (INS XIM/89, 591-596; TR 89, 258). 29/84, 18-20.25; INS VII/2/84, 1300-1304, TR 84, 1296-1297). Cf. Nel 50º dena morte di Pio XI, il 12/02/89 (INS XII/1/89, 365-366; TR 89, '181).

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4 € GIOVANNI PAOLO II INSEGNÀMENTI SU TERESÀ DI GESÙ BAMBINO che morì a soli ventiquatl:ro anni di età: Kateri Tekakwitha, il "giglio dei Con Teresa che tanto avrebbe voluto raggiungere il Carmelo di Hanoi, Mohawks", la vergine irochese che nel diciassettesimo secolo nel nord con Teresa che offre la sua vita perché la buona noveua dena salvezza sia America fu la prima a rinnovare le meraviglie di santità di santa Scolasti- annunciata, noi invochiamo san Teofano e tutti i suoi compagììi: ca, santa Gertrude, santa Caterina da Siena, santa Angela Merici e santa "O beato martire! vieni ad abbracciarmi con le fiamme virginali Rosa da Lima, precedendo lungo il sentiero dell'amore, la sua grande so- del tuo amore...l" (P 47,7))) 77. reua spirituale, Teresa del Bambino Gesùìì 75.

Pio XI Daniel Bì-ottier ((I suoi interventi, frequenti e vigorosi, sostenevano ed orientavano í«Sacerdoti, religiosi, la sua grande attività "deriva dal suo grande l'impegrìo risoluto dei cattolici in campo sociale e politico. Con il loro sti- amore verso Dio", come ha detto un testimone. Umile e nello stesso tem- le volitivo e rigoroso, essi traducevano la sua forte personalità forgiatasi po vero, attivo fino ai limiti del possibile, servitore disinteressato, Daniel nella tradizione dei Pastori della Chiesa milanese, sant'Arnbrogio e san Brottier andava avanti con audacia e semplicità perché lavorava "come se Carlo Borromeo. Essi rivelavano al tempo stesso la sua pressante preoc- tutto dipendesse da lui, ma anche sapendo che tutto dipende da Dio". cupazione di incarnare il messaggio di Cristo nel cuore della città, in una Aveva affidato i bambini d'Auteuil a santa Teresa del Bambin Gesù che prospettiva decisamente universale, pur distinguendo il fermento evange- egli chiamava familiarmente in aiuto, certo del suo sostegrìo efficace a tut- lico dana civiltà che impregna: l'impegno gerìeroso di tutta la Chiesa per ti coloro per i quali ena aveva offerto la sua vita»» 76. instaurare il Regno di Cristo. Questo è l'orientamento religioso fonda- mentale del suo pontificato segnato dalla canonizzazione di Teresa di Li- Teofano Venard sieux e di Bernadetta Soubirous, di don Bosco e di Jean-Marie Vianney, di John Fisher e di Tommaso Moroìì 7". ííCi sono molti modi di essere missionari, voi lo sapete. Non posso in- trattenervi a lungo. Ma come non ricordare oggi chi divenne la patrona delle missioni? In- I cristiani dell'Índonesia fatti santa Teresa del Bambin Gesù ha vissuto, si può dire, nen'intimità di ««Prego che voi siate sempre fedeli al compito ricevuto dal Signore, di san Teofano Venard la cui immagine mai abbandonò per tutta la sua ago- guidare il Popolo di Dio per la strada della salvezza. Vi sostengano neua nia. Ella aveva ritrovato la sua esperienza spirituale neua lettera d"addio di fede e nella fedelìà le preghiere di san Francesco Saverio, che evangelizzò Teofano: "Non mi appoggio sulle mie forze, ma suna forza di chi ha vinto la potenza degli inferi e dena morte sulla croce" (3 dicembre 1860). In una poesia ispirata dal missionario, ena così l'invoca: "Per i peccatori io vorrei qui lottare, soffrire an'ombra dene tue palme, " Città del Vaticaììo, il 20/06/88, dopo la canonizzazione di 117 martiri vietnaìniti (INS proteggimi, sostierìi il mio braccio" (P 47,5:). XI/2/88, 2075-2079; TR 88, 845). Ai vescovi vietnamiti: «tDi ritorno dal mio pellegrinaggio a Lisieux, mi sia permesso in- vocare la piccola carmelitana, Santa Teresa del Bambin Gesù, che molti rrìotivi uniscono al Vietnam. Il suo Carmelo è all"origine della vita carmelitana presso di voi e, se la sua salute " Beatificazione di Kateri Tekakwitha, il 22/06/80 (INS III/'1/80, 1811-'1816). lo avesse permesso, atrrebbe sicuramente raggiurìto il vostro paeseìì ('17/06/80 - AOCD ' Beatificazione di Daniel Brottier, il 25/11/84 (AOCD 29/84, '1548.25; INS VII/2/84, 25/80, 35; INS IIL/'1/80, 1973). ííVi ho parlato peììsando continuamente ana Croce di Cristo, 1289-4295; TR 84, 1292-al296). E il giorno dopo, parlando a penegrirìi francesi e spagnoli: senza la quale l'esistenza umana non ha né radici né awerìire, pensando aua Madre di Cri- tíNon possiamo dimenticare che padre Bì-ottier vi ha affidati a santa Teresa del Baríìbin Ge- sto, cosÌ venerata neUe vostre chiese e nene case dei vostri fedeli, sperando che i Beati Mar- sù: la cappella di Auteuil ve la ricorda quotidianamente. Egli aveva riconosciuto in lei un es- tiri del Vietnam, e San Francesco Saverio e Santa Teresa del Bambin Gesù che voi amate sere capace di accogliere ?"amore di Dio umilmente e senza riserva, con gioia anche tra le pregare, vi assistano ancora in questo rrìistero della passione e della resurrezione delle co- difficoltà. Ena aveva donato tutto a Dio per i suoi frateui, iìì uììo spirito mis-sionario. Ena po- murìità cattoliche vietnamiteìì (I'l/12/80 - INS III/2/80, 1656-1660). teva duììqììe sostenervi e mostrarvi la strada, nonostante le rìúfferenze di situazioni»» (AOCD "' Al colloquio internazionale su Pio XI, il 17/03/89 (INS XIM/89, 591-596; TR 89, 258). 29/84, 18-20.25; INS VII/2/84, 1300-1304, TR 84, 1296-1297). Cf. Nel 50º dena morte di Pio XI, il 12/02/89 (INS XII/1/89, 365-366; TR 89, '181).

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4 € GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESù BAMBINO

di persona alcune dene vostre isole, e di santa Teresa del Bambin Gesù, cui Chiara è l'amante appassionata del Crocifisso povero, con cui vuole asso- è devoto il popolo deu'?ndonesiaì» 7! lutamente identificarsi»» 83'.

ríLa Madre di Dio - tanto venerata fra voi - san Francesco Saverìo - un Card. Domenico Tardini grande evangelizzatore di questo Paese -, santa Teresa del Bambin Gesù - così cara ai cuori dei cattolici indonesiani -, ottengano per voi la grazia di ((I cínquant'anni che celebriamo rendono quanto mai viva la memoria perseverare nella fede e di essere coraggiosi testimoni del Vangelo:+» 8º. del Fondatore, il Cardinale Domenico Tardini. Di lui è conosciuto ed am- mirato il fedele, sagace servizio reso a tre Sommi Pontefici e, particolar-

Il card. Martin mente, a Pio XII e Giovanni XXIII in anni decisivi per la storia della Chie- sa e delKumanità. Più riservata, quasi nascosta, è rimasta la profondità ((Il Cardinale Martin fu sempre una persona affabile, colloquiale, aper- della sua spiritualità sacerdotale, nutrita di preghiera e pietà eucaristica, ta e serena. Francese di nascita, di educazione e di sensíbilità, esprimeva purificata dal sacrificio del quotidiano, intensissimo lavoro e dal totale ab- nel suo carattere e neua sua cultura quello che è stato definito 'Tésprit de bandono a Dio. Viveva ?"obbedienza come "palestra di umiltà e morte del- finesse". Si potrebbe dire che come intelligente scrutatore deua storia e l'amor proprio". Devotissimo di santa Teresa di Lisieux, da cui aveva ap- come sacerdote devoto e colto, riuniva in se stesso l'ansia indagatrice di preso lo spirito den'infanzia spirituale, ne amava inustrare la "piccola via" Pascal e il mistico abbandono di Santa Teresa di Lisieux, Kuno e l'altra da aue n'ìonache di Vetralla, dicendo che una Carmelitana può, con l'amore, lui ben conosciuti e amati»ì ". "rendere grandi agli occhi del Signore le azioni più piccole"ìì "4.

Dina Bélanger Paolo VI

««Come se avesse ricevuto la grazia di Santa Teresa del Bambino Gesù, ««Nominando Concesio, paese natale di Giovanni Battista Montini, il che lasciò questo mondo nello stesso anno in cui essa nacque, Dina Bé- pensiero corre spontaneamente alla casa paterna ed al fonte battesimale, langer vuole "consumare il mondo intero nen'amore"; essa diviene apo- dove egli ricevette il Sacramento della nuova nascita nel giorno stesso in stolo e missionario secondo il cuore di Dioìì B2. cui - come non ricordarlo? - partiva da questo mondo l'anima eletta di Te- resa di Lisieux. Alla spiritualità della Santa carmelitana possiamo ben ac- S. Chiara d'Assisi comunare l'anelito religioso del Papa Paolo VI, che espresse il suo grande amore per Cristo con il lungo e sapiente servizio alla Chiesa»ì 85. ««Se Caterina da Siena è la Santa piena di passione per il Sangue di Cri- sto, Teresa la Grande è la donna che si spinge di "mansione" in "mansio- E. G. M. Poppe ne" fino alla soglia del Gran Re nel Casteno interiore e Teresa di Gesù Bambino è colei che percorre con semplicità evangelica la piccola via, ((Il 15 settembre 1920 visitò a Lisieux il sepolcro di S. Teresa di Gesù Bambino e dal quel momento assunse come propria la piccola viaì» 8!

' Ai vescovi den"Ìndonesia in visita ííad lirninaìì, il 20/05/89 (INS XII/1/89, 1290-1296; TR 89, 538). "º Il '10/40/89, Irìcontro con i vescovi, clero, religiosi e religiose a Giacarta (INS XII/2/89, "" IL"ll/08/93, Lettera ane Clarisse per l'Víì] Centenario della nascita d?i S. Cììiara, 4 84al-847; TR 89, 1060). (AOCD 38/93, 15; INS XVI/2/93. 380-385; TR 93, 910ì. " Città del Vaticano, Messa in suffragio del card. Jacques Martin, il 1/10/92 (INS "' U8/06/96, a "Viua Nazareth" (Roma) per il 50º di fondazione (T R 96, 725). XV/2/92, 220-223; TR 92, 1038). "ª Città del Vaticano, il 22/'11/97, nena corrìmemorazione di Paolo VI nel centenario del- ª" Omelia per la beatificazione di Dina Bélanger, il 20/03/93 (INS XVL"al/93, 708-7'l3; TR la nascita (TR 97, 1215). 93, 3'l4). "º Decreto di beatificazione di E.G. M. Poppe, 3/'10/99 (AAS 93/Ol, 132).

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di persona alcune dene vostre isole, e di santa Teresa del Bambin Gesù, cui Chiara è l'amante appassionata del Crocifisso povero, con cui vuole asso- è devoto il popolo deu'?ndonesiaì» 7! lutamente identificarsi»» 83'. ríLa Madre di Dio - tanto venerata fra voi - san Francesco Saverìo - un Card. Domenico Tardini grande evangelizzatore di questo Paese -, santa Teresa del Bambin Gesù - così cara ai cuori dei cattolici indonesiani -, ottengano per voi la grazia di ((I cínquant'anni che celebriamo rendono quanto mai viva la memoria perseverare nella fede e di essere coraggiosi testimoni del Vangelo:+» 8º. del Fondatore, il Cardinale Domenico Tardini. Di lui è conosciuto ed am- mirato il fedele, sagace servizio reso a tre Sommi Pontefici e, particolar-

Il card. Martin mente, a Pio XII e Giovanni XXIII in anni decisivi per la storia della Chie- sa e delKumanità. Più riservata, quasi nascosta, è rimasta la profondità ((Il Cardinale Martin fu sempre una persona affabile, colloquiale, aper- della sua spiritualità sacerdotale, nutrita di preghiera e pietà eucaristica, ta e serena. Francese di nascita, di educazione e di sensíbilità, esprimeva purificata dal sacrificio del quotidiano, intensissimo lavoro e dal totale ab- nel suo carattere e neua sua cultura quello che è stato definito 'Tésprit de bandono a Dio. Viveva ?"obbedienza come "palestra di umiltà e morte del- finesse". Si potrebbe dire che come intelligente scrutatore deua storia e l'amor proprio". Devotissimo di santa Teresa di Lisieux, da cui aveva ap- come sacerdote devoto e colto, riuniva in se stesso l'ansia indagatrice di preso lo spirito den'infanzia spirituale, ne amava inustrare la "piccola via" Pascal e il mistico abbandono di Santa Teresa di Lisieux, Kuno e l'altra da aue n'ìonache di Vetralla, dicendo che una Carmelitana può, con l'amore, lui ben conosciuti e amati»ì ". "rendere grandi agli occhi del Signore le azioni più piccole"ìì "4.

Dina Bélanger Paolo VI

««Come se avesse ricevuto la grazia di Santa Teresa del Bambino Gesù, ««Nominando Concesio, paese natale di Giovanni Battista Montini, il che lasciò questo mondo nello stesso anno in cui essa nacque, Dina Bé- pensiero corre spontaneamente alla casa paterna ed al fonte battesimale, langer vuole "consumare il mondo intero nen'amore"; essa diviene apo- dove egli ricevette il Sacramento della nuova nascita nel giorno stesso in stolo e missionario secondo il cuore di Dioìì B2. cui - come non ricordarlo? - partiva da questo mondo l'anima eletta di Te- resa di Lisieux. Alla spiritualità della Santa carmelitana possiamo ben ac- S. Chiara d'Assisi comunare l'anelito religioso del Papa Paolo VI, che espresse il suo grande amore per Cristo con il lungo e sapiente servizio alla Chiesa»ì 85. ««Se Caterina da Siena è la Santa piena di passione per il Sangue di Cri- sto, Teresa la Grande è la donna che si spinge di "mansione" in "mansio- E. G. M. Poppe ne" fino alla soglia del Gran Re nel Casteno interiore e Teresa di Gesù Bambino è colei che percorre con semplicità evangelica la piccola via, ((Il 15 settembre 1920 visitò a Lisieux il sepolcro di S. Teresa di Gesù Bambino e dal quel momento assunse come propria la piccola viaì» 8!

' Ai vescovi den"Ìndonesia in visita ííad lirninaìì, il 20/05/89 (INS XII/1/89, 1290-1296; TR 89, 538). "º Il '10/40/89, Irìcontro con i vescovi, clero, religiosi e religiose a Giacarta (INS XII/2/89, "" IL"ll/08/93, Lettera ane Clarisse per l'Víì] Centenario della nascita d?i S. Cììiara, 4 84al-847; TR 89, 1060). (AOCD 38/93, 15; INS XVI/2/93. 380-385; TR 93, 910ì. " Città del Vaticano, Messa in suffragio del card. Jacques Martin, il 1/10/92 (INS "' U8/06/96, a "Viua Nazareth" (Roma) per il 50º di fondazione (T R 96, 725). XV/2/92, 220-223; TR 92, 1038). "ª Città del Vaticano, il 22/'11/97, nena corrìmemorazione di Paolo VI nel centenario del- ª" Omelia per la beatificazione di Dina Bélanger, il 20/03/93 (INS XVL"al/93, 708-7'l3; TR la nascita (TR 97, 1215). 93, 3'l4). "º Decreto di beatificazione di E.G. M. Poppe, 3/'10/99 (AAS 93/Ol, 132).

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Pellegrina a Roma cittadina, alla quale anche voi partecipate attivamente e me ne compiac- cio, la vostra Comunità parrocchiale si è fatta molto più attenta alle esi- Ai pellegrini genze dei diversi ambienti e cerca di progettare e di proporre adegì?ìate iniziative di formazione e di preghiera nei momenti più opportuni per chi «Mì piace concludere il nostro incontro rammentando le pagine soavi e è impegnato lungo tutta la giornata in attività produttive. commoventi dena Storia di un'anirrìa, nene quali santa Teresa di Lisieux nar- È compito dei credenti "essere presenza" attiva ed evangelizzatrice nei ra il suo awenturoso viaggio a Roma: sei giorni dedicati a visitare le princi- luoghi di lavoro. Ritrovandosi in parrocchia per pregare insieme e per pali meraviglie dena città, conclusi con lo straordinario incontro con papa crescere nella fede, essi sono poi chiamati a diventare fermento di rinno- Leone XIII. Gioia particolarmente grande fi?ì per lei queua di potersi ingi- vamento spirituale là dove operano. È loro compito farsi apostoli deí loro nocchiare suua terra che irì secoli lontani aveva visto morire i martiri. "Il mio frateni, rivolgendo loro l'invito evangelico "vieni e vedi" (cf. Gv 1,46) ed cuore batteva da scoppiare - scrive santa Teresa del Bambino Gesù - quan- aiutandoli a riscoprire e a vivere coì'ì maggiore convinzione i valori cri- do le rrìie labbra si avvicinarono ana polvere arrossata dal sangue dei primi stiani. cristiani; domandai la grazia di essere anch'io martire per Gesù e sentii nel A proposito della Missione cittadina, come non affidarne il futuro profondo che la rrìia preghiera era esaudita..." (Ms A 61rº)ì'ì 87. cammino alla Patrona di questa Parrocchia, santa Teresa di Gesù Bambi- no, che familiarmente voi chiamate Teresina? Essa visse fortemente la ten- In visita alla parrocchìa di S. Teresa di G.B. ìn Panfilo sione missionaria tra le mura del Carmelo, tanto da essere proclamata Pa- trona delle Missioni. Insieme con la Missione cittadina, affidiamo a lei an- 2. ««Carissimi Fratelli e Sorelle di santa Teresa di Gesù Bambino in Pan- che le "missioni ad gentes" della Diocesi di Roma e tutti i missionari ro- filo! Sono lieto di trovarmi quest'oggi tra voí, proseguendo la mia visita mani, che si sono recati in molte parti del mondo per spargere generosa- pastorale alle parrocchie dena nostra Diocesi. mente il seme evangelico. Saluto cordialrnente il Cardinale Vicario, il Vescovo ausiliare del set- 4. La vita ed il messaggio spirituale di santa Teresa di Gesù Bambino tore, il vostro Parroco, P. Francesco Paciní, ed i religiosi Carmelitani Scal- e del Santo Volto, che ho avuto la gioia di proclamare Dottore della Chie- zi che conaborano aua coì'ìduzione dena Parrocchia. Il mio pensiero va poi sa il 19 ottobre 1997, è molto eloquente per la Chiesa del nostro tempo. alle religiose, ai membri del consiglio pastorale ed agli aderenti ai vari Penso, ad esen'ìpio, a quanto può insegnare ai tanti fedeli che, da tutto il gruppi parrocchiali, che svolgono un prezioso lavoro nei vari campi della mondo, si preparano a venire in pellegrinaggio a Roma, in occasione del- pastorale parrocchiale. Rivolgo con affetto il mio pensiero a tutte le per- 1"Anno Santo. Anche Teresa di Lisieux fu pellegrina a Roma nel 1887. Pro- sone che vivono in questo quartiere. In particolare, mi è caro salutare gli prio in questa chiesa è conservato, tra le sue reliquie, il velo che ella por- anziani, che so essere numerosi, ma anche i giovani nuclei familiari che si tava in occasione dell'Udienza pontificia, nella quale chiese ed ottenne dal sono di recente trasferiti in questa zona. La parrocchia, che è chiamata ad Papa Leone XIII di poter entrare al Carmelo a soli 15 anni. essere un'autentica t«famiglia di famiglieìì, sia sempre più comunità acco- La giovane Teresa si entusiasmò neuo scoprire Roma "città santuario", gliente verso di loro, così da aiutarli a realizzare la loro vocazione al servi- che raccoglie innumerevoli testimonianze di santità e di amore a Cristo. zio del Vangelo. Teresa ha saputo inoltre esprimere e sintetizzare nella sua esperienza mi- 3. Abbiamo celebrato due giorni fa la solennità di san Giuseppe, spo- stica il cuore stesso del messaggio connesso al prossimo Giubileo: l'an- so della Vergine Maria, custode del Redentore e lavoratore. Vorrei, in que- nuncio cioè della misericordia di Dio Padre e l'invito ad affidarci total- sto momento, ricordare quanti trascorrono gran parte deua giornata la- mente a lui, che a tutti viene incontro e tutti vuole salvare mediante la Cro- vorando nene dìverse istituzioni presenti in questo quartiere: il Poligrafî- ce di Cristo. co deuo Stato, l'E.N.E.L., la Scuola Media statale "Vittorio Alfìeri", nonché 5. Santa Teresa ci rìcorda poi l'entusiasmo e la generosità dei giovanî. i numerosi uffici e le sedi diplomatiche. So che, nell'ambito della Missione Il suo continuo affidarsi an'amore misericordioso di Dio ha reso la sua gio- vinezza più lieta e luminosa. Cari giovani di questa parrocchia e giovani dell'intera Diocesi, che avrò la gioia di incontra in Vaticano giovedì pros- simo, vi auguro di raggiungere la semplicità di cuore e la santità della ª' Città del Vaticaììo, il 6/02/84 (INS V?Lffl/84, 249-251; TR 84, 106). "giovane" Teresa, per sperimentare la sua fiducia nella provvidenza mise-

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) ! GIOVANNI PAOLO II INSEGNAMENTI SU TERESA DI GESÙ BAMBINO

Pellegrina a Roma cittadina, alla quale anche voi partecipate attivamente e me ne compiac- cio, la vostra Comunità parrocchiale si è fatta molto più attenta alle esi- Ai pellegrini genze dei diversi ambienti e cerca di progettare e di proporre adegì?ìate iniziative di formazione e di preghiera nei momenti più opportuni per chi «Mì piace concludere il nostro incontro rammentando le pagine soavi e è impegnato lungo tutta la giornata in attività produttive. commoventi dena Storia di un'anirrìa, nene quali santa Teresa di Lisieux nar- È compito dei credenti "essere presenza" attiva ed evangelizzatrice nei ra il suo awenturoso viaggio a Roma: sei giorni dedicati a visitare le princi- luoghi di lavoro. Ritrovandosi in parrocchia per pregare insieme e per pali meraviglie dena città, conclusi con lo straordinario incontro con papa crescere nella fede, essi sono poi chiamati a diventare fermento di rinno- Leone XIII. Gioia particolarmente grande fi?ì per lei queua di potersi ingi- vamento spirituale là dove operano. È loro compito farsi apostoli deí loro nocchiare suua terra che irì secoli lontani aveva visto morire i martiri. "Il mio frateni, rivolgendo loro l'invito evangelico "vieni e vedi" (cf. Gv 1,46) ed cuore batteva da scoppiare - scrive santa Teresa del Bambino Gesù - quan- aiutandoli a riscoprire e a vivere coì'ì maggiore convinzione i valori cri- do le rrìie labbra si avvicinarono ana polvere arrossata dal sangue dei primi stiani. cristiani; domandai la grazia di essere anch'io martire per Gesù e sentii nel A proposito della Missione cittadina, come non affidarne il futuro profondo che la rrìia preghiera era esaudita..." (Ms A 61rº)ì'ì 87. cammino alla Patrona di questa Parrocchia, santa Teresa di Gesù Bambi- no, che familiarmente voi chiamate Teresina? Essa visse fortemente la ten- In visita alla parrocchìa di S. Teresa di G.B. ìn Panfilo sione missionaria tra le mura del Carmelo, tanto da essere proclamata Pa- trona delle Missioni. Insieme con la Missione cittadina, affidiamo a lei an- 2. ««Carissimi Fratelli e Sorelle di santa Teresa di Gesù Bambino in Pan- che le "missioni ad gentes" della Diocesi di Roma e tutti i missionari ro- filo! Sono lieto di trovarmi quest'oggi tra voí, proseguendo la mia visita mani, che si sono recati in molte parti del mondo per spargere generosa- pastorale alle parrocchie dena nostra Diocesi. mente il seme evangelico. Saluto cordialrnente il Cardinale Vicario, il Vescovo ausiliare del set- 4. La vita ed il messaggio spirituale di santa Teresa di Gesù Bambino tore, il vostro Parroco, P. Francesco Paciní, ed i religiosi Carmelitani Scal- e del Santo Volto, che ho avuto la gioia di proclamare Dottore della Chie- zi che conaborano aua coì'ìduzione dena Parrocchia. Il mio pensiero va poi sa il 19 ottobre 1997, è molto eloquente per la Chiesa del nostro tempo. alle religiose, ai membri del consiglio pastorale ed agli aderenti ai vari Penso, ad esen'ìpio, a quanto può insegnare ai tanti fedeli che, da tutto il gruppi parrocchiali, che svolgono un prezioso lavoro nei vari campi della mondo, si preparano a venire in pellegrinaggio a Roma, in occasione del- pastorale parrocchiale. Rivolgo con affetto il mio pensiero a tutte le per- 1"Anno Santo. Anche Teresa di Lisieux fu pellegrina a Roma nel 1887. Pro- sone che vivono in questo quartiere. In particolare, mi è caro salutare gli prio in questa chiesa è conservato, tra le sue reliquie, il velo che ella por- anziani, che so essere numerosi, ma anche i giovani nuclei familiari che si tava in occasione dell'Udienza pontificia, nella quale chiese ed ottenne dal sono di recente trasferiti in questa zona. La parrocchia, che è chiamata ad Papa Leone XIII di poter entrare al Carmelo a soli 15 anni. essere un'autentica t«famiglia di famiglieìì, sia sempre più comunità acco- La giovane Teresa si entusiasmò neuo scoprire Roma "città santuario", gliente verso di loro, così da aiutarli a realizzare la loro vocazione al servi- che raccoglie innumerevoli testimonianze di santità e di amore a Cristo. zio del Vangelo. Teresa ha saputo inoltre esprimere e sintetizzare nella sua esperienza mi- 3. Abbiamo celebrato due giorni fa la solennità di san Giuseppe, spo- stica il cuore stesso del messaggio connesso al prossimo Giubileo: l'an- so della Vergine Maria, custode del Redentore e lavoratore. Vorrei, in que- nuncio cioè della misericordia di Dio Padre e l'invito ad affidarci total- sto momento, ricordare quanti trascorrono gran parte deua giornata la- mente a lui, che a tutti viene incontro e tutti vuole salvare mediante la Cro- vorando nene dìverse istituzioni presenti in questo quartiere: il Poligrafî- ce di Cristo. co deuo Stato, l'E.N.E.L., la Scuola Media statale "Vittorio Alfìeri", nonché 5. Santa Teresa ci rìcorda poi l'entusiasmo e la generosità dei giovanî. i numerosi uffici e le sedi diplomatiche. So che, nell'ambito della Missione Il suo continuo affidarsi an'amore misericordioso di Dio ha reso la sua gio- vinezza più lieta e luminosa. Cari giovani di questa parrocchia e giovani dell'intera Diocesi, che avrò la gioia di incontra in Vaticano giovedì pros- simo, vi auguro di raggiungere la semplicità di cuore e la santità della ª' Città del Vaticaììo, il 6/02/84 (INS V?Lffl/84, 249-251; TR 84, 106). "giovane" Teresa, per sperimentare la sua fiducia nella provvidenza mise-

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) ! GIOVÀNNI PAOLO II ricordiosa di Dio. Non sono proprio i giovani a sentire in modo accentua- Carnnelitani e Carmelitane in Romania to il bisogno di essere accolti, amati e perdonati? A voi, cari ragazzi e ra- gazze, desidero ancora una volta ricordare che soltanto in Dio possiamo trovare la fonte che placa la sete di amore e di verità presente nel nostro cuore. Auspico che possiate sperimentare il fascino di questo amore divi- no e di viverlo nel vostro quotidiano... Notiziario e-mail Santa Teresa di Gesù Bambino e san Panfilo martire ci siano di aiuto con îl loro esempio e la loro intercessione, affinché, come abbiamo preqa- to all'inizio della celebrazione eucaristica, possiamo "vivere e agire sem- pre in quena carità che spinse il Figlio di Dio a dare la vita per noi" (Col- letta). Amen! Aj barrìbini Sia lodato Gesù Cristo! Questa parrocchia sen'ìbra molto primaverile Numero 11 perché anche la Patrona, Santa Teresa, ci ricorda l'entusiasmo dei giova- ni. Si deve leggere la vita di Santa Teresa. Si legge molto faciln'ìente. La sua Bucarest, 14 giugno 2001 vita è una storia dell'anima. :Leggerla, dunqì?ìe, sarebbe molìo utile per voi, All'inizio di giugno noi Padri ci siamo ricongiunti stabilmente nel no- molto utile per tutti, per noi, per i sacerdoti, per i Vescovi, per le persone stro appartamento. Padre Adolfo ritornerà brevemente in Moldavia per religiose, come pure per gli anziani, per i giovani e per i bambini. fare gli esami del suo corso presso i francescani di Roman, e Padre Luca è ,4j gìovani e al consiglio pastorale rincasato dalla parrocchia di Bucarest. Noi ci siamo trovati di nuovo at- Grazìe per Kaccoglienza e per questa visita nella parrocchia la cui Pa- torno aua piccola tavola, noi quattro e il buon minestrone fumante di Pa- trona si chiama santa Teresina. Specialmente a Parigi, in occasione dena dre Tarcisio. Padre Antonio non perde Koccasione di aggiornarci sugli ac- Giornata Mondiale dena Gioventù, si sentiva la presenza di santa Teresi- quisti dei terreni: dopo una fase di lunga attesa ora abbiamo cinque ettari na. Era una vostra coetanea. tutti uniti e compatti. Vicino all'imbocco della strada siamo riuscití a pren- Buona Domenica delle Palme e, poî, Buona Pasquabì 8! dere un terreno di circa mille metri quadrati già edificabile. Qui costruire- mo una prima casa che per qualche anno ci servirà da convento, fino a quando non sarà terminato il progetto principale, quindi diventerà una fo- resteria. Il progetto di questa prima casa è a buon punto e quando i nostri su- periori e l'amministrazione locale ci daranno il via, cominceremo a co- struire. Speriaìno al più presto! Intanto in campagna il nostro orzo biondeggia e attende operai per la mietitura. In un piccolo appezzamento abbiamo seminato la nostra insala- ta e già mangiamo fragole, cipolle e attendiamo uva che non abbiamo piantato noi, come da biblica memoria: questa di Snagov è proprio la ter- ra che il Sigrìore ci ha promesso! In città i parroci cominciano a conoscerci e a chiamarci per sostituirli nelle loro assenze; a Crevedia, in periferia, insieme alle suore abbiamo aiu- tato ad animare una giornata di preghìera e di gioco per i giovani. Per una settimana è stato in casa con noi Mihai, un giovane di ventisette anni, de- sideroso di conoscere la vita carmelitana. Si è trovato molto bene. Lo affi- diamo al Sigrìore e anche a voí lettori chiediamo una preghiera per le vo- "" Il 21/03/99 (AOCD 44/99, 26-29; OR 22-23/03/99). cazioni.

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4 v GIOVÀNNI PAOLO II ricordiosa di Dio. Non sono proprio i giovani a sentire in modo accentua- Carnnelitani e Carmelitane in Romania to il bisogno di essere accolti, amati e perdonati? A voi, cari ragazzi e ra- gazze, desidero ancora una volta ricordare che soltanto in Dio possiamo trovare la fonte che placa la sete di amore e di verità presente nel nostro cuore. Auspico che possiate sperimentare il fascino di questo amore divi- no e di viverlo nel vostro quotidiano... Notiziario e-mail Santa Teresa di Gesù Bambino e san Panfilo martire ci siano di aiuto con îl loro esempio e la loro intercessione, affinché, come abbiamo preqa- to all'inizio della celebrazione eucaristica, possiamo "vivere e agire sem- pre in quena carità che spinse il Figlio di Dio a dare la vita per noi" (Col- letta). Amen! Aj barrìbini Sia lodato Gesù Cristo! Questa parrocchia sen'ìbra molto primaverile Numero 11 perché anche la Patrona, Santa Teresa, ci ricorda l'entusiasmo dei giova- ni. Si deve leggere la vita di Santa Teresa. Si legge molto faciln'ìente. La sua Bucarest, 14 giugno 2001 vita è una storia dell'anima. :Leggerla, dunqì?ìe, sarebbe molìo utile per voi, All'inizio di giugno noi Padri ci siamo ricongiunti stabilmente nel no- molto utile per tutti, per noi, per i sacerdoti, per i Vescovi, per le persone stro appartamento. Padre Adolfo ritornerà brevemente in Moldavia per religiose, come pure per gli anziani, per i giovani e per i bambini. fare gli esami del suo corso presso i francescani di Roman, e Padre Luca è ,4j gìovani e al consiglio pastorale rincasato dalla parrocchia di Bucarest. Noi ci siamo trovati di nuovo at- Grazìe per Kaccoglienza e per questa visita nella parrocchia la cui Pa- torno aua piccola tavola, noi quattro e il buon minestrone fumante di Pa- trona si chiama santa Teresina. Specialmente a Parigi, in occasione dena dre Tarcisio. Padre Antonio non perde Koccasione di aggiornarci sugli ac- Giornata Mondiale dena Gioventù, si sentiva la presenza di santa Teresi- quisti dei terreni: dopo una fase di lunga attesa ora abbiamo cinque ettari na. Era una vostra coetanea. tutti uniti e compatti. Vicino all'imbocco della strada siamo riuscití a pren- Buona Domenica delle Palme e, poî, Buona Pasquabì 8! dere un terreno di circa mille metri quadrati già edificabile. Qui costruire- mo una prima casa che per qualche anno ci servirà da convento, fino a quando non sarà terminato il progetto principale, quindi diventerà una fo- resteria. Il progetto di questa prima casa è a buon punto e quando i nostri su- periori e l'amministrazione locale ci daranno il via, cominceremo a co- struire. Speriaìno al più presto! Intanto in campagna il nostro orzo biondeggia e attende operai per la mietitura. In un piccolo appezzamento abbiamo seminato la nostra insala- ta e già mangiamo fragole, cipolle e attendiamo uva che non abbiamo piantato noi, come da biblica memoria: questa di Snagov è proprio la ter- ra che il Sigrìore ci ha promesso! In città i parroci cominciano a conoscerci e a chiamarci per sostituirli nelle loro assenze; a Crevedia, in periferia, insieme alle suore abbiamo aiu- tato ad animare una giornata di preghìera e di gioco per i giovani. Per una settimana è stato in casa con noi Mihai, un giovane di ventisette anni, de- sideroso di conoscere la vita carmelitana. Si è trovato molto bene. Lo affi- diamo al Sigrìore e anche a voí lettori chiediamo una preghiera per le vo- "" Il 21/03/99 (AOCD 44/99, 26-29; OR 22-23/03/99). cazioni.

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4 v CARMELITANIE CARMELITANE IN F,OÀ4AN]A NOnZÌÀRÌO E-MÀIL

P. Tarcisio poi cí ha salutato ed è partíto per Ì'ítalía dove ci ha rappre- po' per sporcizia, ci vengono incontro con grande entusiasmo e curiosità. sentato tutti al consiglio plenario e alKordinazione sacerdotale di Padre Fa- Sìì Qui faremo la nostra prima esperienza estiva tra i più poveri-e 'r;se'rÌ: bio. La nostra comurìità in questo mese di giugrìo festeggia diverse ricor- A?bbiamo così paìtecipato ana prima "anima-Bucares'Í' (un corso per ani2 renze di onomastici e di arìniversari di ordinazione. In questa atmosfera di matori), con alcuni ragazzi dena diocesi affinché un domani pOSSanO di- sobria vivacità abbiamo aperto la casa a tanta gente che è venuta a trovar- ventare, loro, animatori neua propria realtà parrocchiale e socìale. In que- ci: imprenditori italiarìi che lavorano in Romania, tra cui un amico che ci sta sta terra una delle cose che manca a questi tineri (giovani) è l'esperienza del aiutando per il progetto deua CaSa; i sigrìori La Manna che sono transitati a gruppo, della comunione tra di loro, dello stare insieme per potersi co- Bucarest come turisti; delle monache ortodosse, conosciute a Iasi, dirette al- struire come persone e comunità cristiana. Questa è una deue sfide pre- la patríarchía di Costantinopoli. Con questo spíríto di ospitalità cí preparia- senti, che anima e riempie di entusiasmo il cuore di noi giovarìi, suscitan- mo ad accogliere dau'Ìtalia altre visite tra cui queua del Padre Provinciale do il desiderio di lavorare per il Regrìo di Dio. con alcuni laici interessati ad operare in Romania. Ci auguriamo che anche Con P. Luca, abbiamo animato una giornata dei giovani nella parroc- in futuro la nostra casa possa sempre mantenere questo-clima di ospitalità. chia di Crevedia, e pur fra imprevisti e sorprese, la quarantina di giovani Dopo un anno di missione abbiamo aiutato tante persone e abbiamo presenti se ne sono tornati a casa contenti della giornata trascorsa. Arìche realizzato parte dei nostri obiettivi anche grazie a tanta vostra generosità le nostre ragazze uscite dal camin (orfanotrofio) hanno partecipato a que- e di tutti coloro che pregano per noi. Vogliamo ringraziare chi cr segue, ri- sta iniziativa ed è stata per tutte loro una esperienza positiva, si sono sen- conoscendo che la missione la costruite anche voi, chi in un modo e chi tite membri di una società che solo da poco tempo conoscono. nell'altro. Suor Margherita con esse ha trascorso una giornata a Costanza, lo- calità balneare che si affaccia sul Mar Nero. 'Una macchia scura, però ha rovinato il clima gioioso della giornata, infatti al ritorno, sul treno, ci sia- Pillole di speranza... mo scontrate con il razzismo e la poca accoglienza che queste giovani tro- vano fuori dalla propria casa. Aììche qui in Romania è arrivata la calda estate, un tempo cominciato Suor Fabiola si trova in Italia, ci sentiamo un po' orfane, ma la pre- con nuove esperienze e piccoli ma significativi impegni apostolici. Ci sia- senza dei padri ci incoraggia molto, e sempre di più la comunione tra di mo recate in Cattedrale per la grande veglia di Pentecoste animata dai gio- noi cresce dal non conoscercì precedente all'esperienza della condivisio- vani di alcurìe parrocchie della capitale. Si sono alternati momenti di silen- ne spirituale e materiale (dalle cenette preparate da novelli cuochi a mo- zio, canti e gesti liturgici che hanno aiutato a pregare e attendere il dono menti formativi insieme). dello Spirito Santo con gioia e vivacità. Con i Padri Giuseppini del Murial- Notizia fiash: la nostra comunità ha ospitato per un giorno una bimba do stiamo programmando una vara impreuna cioè un'estate-insieme per i di appena due anni, perché la mamma si trovava in ospedale per dare al- ragazzi che ci vedrà impegrìate in uno dei quartieri più' poveri della cintu- la luce il suo secondogenito. La situazione di qì?ìesta famiglia non è tra le ra di Bucarest: la Danubiana, vicino ana discarica 'citta'ina. La località è più bene, infatti vivono in sei in un piccolo appartamento senza il papà. sorta per gli operai deua fabbrica Danubiana, costruttrice delle ruote per le Ringraziamo tuttí per l'aíuto che continuamente cí date e per íl sostegno famose macchine rumene "Dacia". Questa zona ormai vive uno stato * de- nella preghiera e nelKamicizia che sentiamo sempre presenti. cadenza dene strutture molto evidente: tubazioni scoperte che percorrono tutti gli angoli dene strade, monolocali popolati da intere famiglie di dieci o più persone, uomini e donne disoccupati perché la fabbrica ha lasciato a Numero 12 casa molti dei suoi dipendeììti. Recandocí in questo quartiere decadente, durante il tragitto, un tanfo e un"aria pesante ha riempi'to i nostri polrrìoni..'. Bucuresti, 16 luglio 2001 Padre Antonio (della Congregazione dei Giuseppini) ci avvisa: Questa è la geenna di Bucarest. Uno scenario impressionante si presenta ai nostri oc- Solennità della Beata Vergina Maria del Monte Carmelo chi; una montagna di rifiuti sui quali intere famiglie razzolano tra l'immon- dizia in cerca di qualcosa per sé o da vendere. Entriamo finalmente neua Carissimi amici, siamo al numero 12 di questo notiziario'! È passato un Danubiana ed un esercito di bambini di tutti i colori, uì'ì po' per razza e un anno da quel giorno di festa in cui è nato il convento dei Carmelitani di Bu-

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'» CARMELITANIE CARMELITANE IN F,OÀ4AN]A NOnZÌÀRÌO E-MÀIL

P. Tarcisio poi cí ha salutato ed è partíto per Ì'ítalía dove ci ha rappre- po' per sporcizia, ci vengono incontro con grande entusiasmo e curiosità. sentato tutti al consiglio plenario e alKordinazione sacerdotale di Padre Fa- Sìì Qui faremo la nostra prima esperienza estiva tra i più poveri-e 'r;se'rÌ: bio. La nostra comurìità in questo mese di giugrìo festeggia diverse ricor- A?bbiamo così paìtecipato ana prima "anima-Bucares'Í' (un corso per ani2 renze di onomastici e di arìniversari di ordinazione. In questa atmosfera di matori), con alcuni ragazzi dena diocesi affinché un domani pOSSanO di- sobria vivacità abbiamo aperto la casa a tanta gente che è venuta a trovar- ventare, loro, animatori neua propria realtà parrocchiale e socìale. In que- ci: imprenditori italiarìi che lavorano in Romania, tra cui un amico che ci sta sta terra una delle cose che manca a questi tineri (giovani) è l'esperienza del aiutando per il progetto deua CaSa; i sigrìori La Manna che sono transitati a gruppo, della comunione tra di loro, dello stare insieme per potersi co- Bucarest come turisti; delle monache ortodosse, conosciute a Iasi, dirette al- struire come persone e comunità cristiana. Questa è una deue sfide pre- la patríarchía di Costantinopoli. Con questo spíríto di ospitalità cí preparia- senti, che anima e riempie di entusiasmo il cuore di noi giovarìi, suscitan- mo ad accogliere dau'Ìtalia altre visite tra cui queua del Padre Provinciale do il desiderio di lavorare per il Regrìo di Dio. con alcuni laici interessati ad operare in Romania. Ci auguriamo che anche Con P. Luca, abbiamo animato una giornata dei giovani nella parroc- in futuro la nostra casa possa sempre mantenere questo-clima di ospitalità. chia di Crevedia, e pur fra imprevisti e sorprese, la quarantina di giovani Dopo un anno di missione abbiamo aiutato tante persone e abbiamo presenti se ne sono tornati a casa contenti della giornata trascorsa. Arìche realizzato parte dei nostri obiettivi anche grazie a tanta vostra generosità le nostre ragazze uscite dal camin (orfanotrofio) hanno partecipato a que- e di tutti coloro che pregano per noi. Vogliamo ringraziare chi cr segue, ri- sta iniziativa ed è stata per tutte loro una esperienza positiva, si sono sen- conoscendo che la missione la costruite anche voi, chi in un modo e chi tite membri di una società che solo da poco tempo conoscono. nell'altro. Suor Margherita con esse ha trascorso una giornata a Costanza, lo- calità balneare che si affaccia sul Mar Nero. 'Una macchia scura, però ha rovinato il clima gioioso della giornata, infatti al ritorno, sul treno, ci sia- Pillole di speranza... mo scontrate con il razzismo e la poca accoglienza che queste giovani tro- vano fuori dalla propria casa. Aììche qui in Romania è arrivata la calda estate, un tempo cominciato Suor Fabiola si trova in Italia, ci sentiamo un po' orfane, ma la pre- con nuove esperienze e piccoli ma significativi impegni apostolici. Ci sia- senza dei padri ci incoraggia molto, e sempre di più la comunione tra di mo recate in Cattedrale per la grande veglia di Pentecoste animata dai gio- noi cresce dal non conoscercì precedente all'esperienza della condivisio- vani di alcurìe parrocchie della capitale. Si sono alternati momenti di silen- ne spirituale e materiale (dalle cenette preparate da novelli cuochi a mo- zio, canti e gesti liturgici che hanno aiutato a pregare e attendere il dono menti formativi insieme). dello Spirito Santo con gioia e vivacità. Con i Padri Giuseppini del Murial- Notizia fiash: la nostra comunità ha ospitato per un giorno una bimba do stiamo programmando una vara impreuna cioè un'estate-insieme per i di appena due anni, perché la mamma si trovava in ospedale per dare al- ragazzi che ci vedrà impegrìate in uno dei quartieri più' poveri della cintu- la luce il suo secondogenito. La situazione di qì?ìesta famiglia non è tra le ra di Bucarest: la Danubiana, vicino ana discarica 'citta'ina. La località è più bene, infatti vivono in sei in un piccolo appartamento senza il papà. sorta per gli operai deua fabbrica Danubiana, costruttrice delle ruote per le Ringraziamo tuttí per l'aíuto che continuamente cí date e per íl sostegno famose macchine rumene "Dacia". Questa zona ormai vive uno stato * de- nella preghiera e nelKamicizia che sentiamo sempre presenti. cadenza dene strutture molto evidente: tubazioni scoperte che percorrono tutti gli angoli dene strade, monolocali popolati da intere famiglie di dieci o più persone, uomini e donne disoccupati perché la fabbrica ha lasciato a Numero 12 casa molti dei suoi dipendeììti. Recandocí in questo quartiere decadente, durante il tragitto, un tanfo e un"aria pesante ha riempi'to i nostri polrrìoni..'. Bucuresti, 16 luglio 2001 Padre Antonio (della Congregazione dei Giuseppini) ci avvisa: Questa è la geenna di Bucarest. Uno scenario impressionante si presenta ai nostri oc- Solennità della Beata Vergina Maria del Monte Carmelo chi; una montagna di rifiuti sui quali intere famiglie razzolano tra l'immon- dizia in cerca di qualcosa per sé o da vendere. Entriamo finalmente neua Carissimi amici, siamo al numero 12 di questo notiziario'! È passato un Danubiana ed un esercito di bambini di tutti i colori, uì'ì po' per razza e un anno da quel giorno di festa in cui è nato il convento dei Carmelitani di Bu-

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'» CARMELÌaí:ANIE CARMEL]í'ANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MAIL carest. Vogliamo condividere con voi la nostra «grande gratitudine nei con- generare Cristo, portarlo dentro di noi, fronti del Signore e dena Madonna del Carmelo. donarlo a chi incontriamo. Tante cose sono cambiate, altre SOIIO ancora lì ad esercìtare la nostra Donaci il coraggio e la fedeltà pazienza e a richiamarci alla dipendenza da Dio in cui siamo nati e vivía- di percorrere i passi che tu hai percorso mo. I terreni ci sono, hanno già dato i loro frutti, abbiamo raccolto con dietro al Figlio tuo. soddisfazione l'orzo e gli ortaggi, ma la casa sta ancora prendendo forma Fa' che questa nostra presenza sia davvero sulla carta. portatrice di comunione I progressì nena lingua rumena sono buoni. Ad esempio, oggi celebre- con Dio e con j fratelli remo la santa messa della solennità completamente in rumeno (compresa la in questa terra, che con la sua semplicità e bellezza, predica di Padre Tarcisiol con traduziorìi apposite. Arìche l'attività apostoli- a volte ferita, affascìna i nostri occhi e il nostro cuore'ì>. ca si sta intensificando sensibilmente. Tra il 6 e il 141uglio Padre Adolfo e Pa- Visitando la Moldavia abbiamo incontrato paesaggi vergini, collirìe ric- dre Tarcisio hanno predicato per la prirna voita gli esercizi spirituali ad una che di pascoli e fiurni che puuulano di bimbi che giocano in acqua dopo aver cinquantina di suore venute da tutta la Romarìia. Alla firìe erano contente e portato le bestie al pascolo. È gente semplice che scandisce il proprio tem- un po' sorprese da una certa "novità" di contenuti e di metodo. Padre Luca po con la preghiera e il lavoro nei campi. La memoria ci riporta indietro nel ha partecipato con quattordici giovani rumerìi ad un"esperienza GOUM, urìa tempo, ad ì.u"ì mondo che abbiamo conosciuto solamente nei racconti dei sorta di esercizi spirituali itineranti in mezzo ai boschi, secondo uno stile nostri nonni. Di tutto ringraziamo e tutti affidiamo aue materne braccia di molto spartano. Per fortììrìa avevamo il Padre adalto da mandare! Un altro Maria, Regina del Carmelo, anche voi che ci seguite dall'ìtalia. avvenimento beno di questo mese è stata la presenza fraterna tra di noi del Suor Fabiola, Suor Michelle, Suor Elise, Suor Margherita. Nìuìzio Apostolico, Sua Eccenenza mons. Jean Claude Periset. Lo abbiamo invitato a cena e abbiamo trascorso insieme urìa beua serata che ci ha por- tato lo sguardo e il cuore sugli orizzonti deua Chiesa ììrìiversale. Numero 13-14 Per adesso chiudiamo qui perché ci sono tante cose da preparare. Que- sto numero è soprattutto destiììato a dire un grande grazie a Maria che ci Bucuresti, 15 Settembre 2001 ha protetti e guidati in questo anrìo così bello e intenso. Ringraziamo di cuo- re anche voi che state vivendo insieme a noi questa appassionante awentu- IPadri ra di vita e di fede, ci affidiamo ancora ane vostre preghiere. Maria benedica la Romania, "Giardino della Madre di Dio" e quelli che È passato più di un mese dall'ultimo notiziario e forse voi direte: co- ci lavorano! me? I frati deua Romania hanno chiuso la missione? Ebbene sì! Padre Tarcisio, Padre Antonio, Padre Adolfo, Padre Luca. A parte gli scherzi, la vita e gli impegni ci hanno chiamati in Italia (P. Antonio, P. Adolfo e P. Luca), e in Libano (P. Tarcisio). Le suore carmelitane Abbiamo trascorso un agosto italiano che ci ha fatto riprendere i con- tatti preziosi con le nostre comunità di origine, le famiglie e i conventi da Oggì è un giorno di rendimento di grazie a Maria per l'aiuto e la pro- cui siamo partiti, ma anche le parrocchie, i parenti, gli amici. In queste co- tezione donati ai primi frateui della Beata Vergine Maria del monte Car- munità abbiamo fatto riecheggiare venti di missione e, una volta di più, melo. Con questo spirito anche noi viviamo la prima festa della Madre del abbiamo compreso che siamo qui perché custoditi, sostenuti e mandati da Carmelo, qui in Romania. Arriviamo a questo giorno con il cuore ricco di una Chiesa che prima di tutto ci è Madre. esperienze e posti nuovi visitati, che sempre più ci rendono familiare que- Insieme al P. Provinciale e ai padri più giovani della Provincia siamo sta terra. Arìche noi ringraziamo Maria per la sua presenza di Madre che stati a Marciaga per un corso di formazione sugli esercizi spirituali. Sono ha accompagnato i primi passi di questa comunità, facendoci crescere nel- stati giorni di intenso lavoro e di profonda comunione fraaterna. É stato l'amore fraterno. come contemplare il volto giovane della nostra Provincia religiosa che da írGrazie Maria per questa tua maternità, un convento all'altro, dall'est all'ovest è un unico corpo e noi non siamo che anche noi, come donne, sentiamo come nostra vocazione: l'ultima appendice dell'impero.

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..%, € CARMELÌaí:ANIE CARMEL]í'ANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MAIL carest. Vogliamo condividere con voi la nostra «grande gratitudine nei con- generare Cristo, portarlo dentro di noi, fronti del Signore e dena Madonna del Carmelo. donarlo a chi incontriamo. Tante cose sono cambiate, altre SOIIO ancora lì ad esercìtare la nostra Donaci il coraggio e la fedeltà pazienza e a richiamarci alla dipendenza da Dio in cui siamo nati e vivía- di percorrere i passi che tu hai percorso mo. I terreni ci sono, hanno già dato i loro frutti, abbiamo raccolto con dietro al Figlio tuo. soddisfazione l'orzo e gli ortaggi, ma la casa sta ancora prendendo forma Fa' che questa nostra presenza sia davvero sulla carta. portatrice di comunione I progressì nena lingua rumena sono buoni. Ad esempio, oggi celebre- con Dio e con j fratelli remo la santa messa della solennità completamente in rumeno (compresa la in questa terra, che con la sua semplicità e bellezza, predica di Padre Tarcisiol con traduziorìi apposite. Arìche l'attività apostoli- a volte ferita, affascìna i nostri occhi e il nostro cuore'ì>. ca si sta intensificando sensibilmente. Tra il 6 e il 141uglio Padre Adolfo e Pa- Visitando la Moldavia abbiamo incontrato paesaggi vergini, collirìe ric- dre Tarcisio hanno predicato per la prirna voita gli esercizi spirituali ad una che di pascoli e fiurni che puuulano di bimbi che giocano in acqua dopo aver cinquantina di suore venute da tutta la Romarìia. Alla firìe erano contente e portato le bestie al pascolo. È gente semplice che scandisce il proprio tem- un po' sorprese da una certa "novità" di contenuti e di metodo. Padre Luca po con la preghiera e il lavoro nei campi. La memoria ci riporta indietro nel ha partecipato con quattordici giovani rumerìi ad un"esperienza GOUM, urìa tempo, ad ì.u"ì mondo che abbiamo conosciuto solamente nei racconti dei sorta di esercizi spirituali itineranti in mezzo ai boschi, secondo uno stile nostri nonni. Di tutto ringraziamo e tutti affidiamo aue materne braccia di molto spartano. Per fortììrìa avevamo il Padre adalto da mandare! Un altro Maria, Regina del Carmelo, anche voi che ci seguite dall'ìtalia. avvenimento beno di questo mese è stata la presenza fraterna tra di noi del Suor Fabiola, Suor Michelle, Suor Elise, Suor Margherita. Nìuìzio Apostolico, Sua Eccenenza mons. Jean Claude Periset. Lo abbiamo invitato a cena e abbiamo trascorso insieme urìa beua serata che ci ha por- tato lo sguardo e il cuore sugli orizzonti deua Chiesa ììrìiversale. Numero 13-14 Per adesso chiudiamo qui perché ci sono tante cose da preparare. Que- sto numero è soprattutto destiììato a dire un grande grazie a Maria che ci Bucuresti, 15 Settembre 2001 ha protetti e guidati in questo anrìo così bello e intenso. Ringraziamo di cuo- re anche voi che state vivendo insieme a noi questa appassionante awentu- IPadri ra di vita e di fede, ci affidiamo ancora ane vostre preghiere. Maria benedica la Romania, "Giardino della Madre di Dio" e quelli che È passato più di un mese dall'ultimo notiziario e forse voi direte: co- ci lavorano! me? I frati deua Romania hanno chiuso la missione? Ebbene sì! Padre Tarcisio, Padre Antonio, Padre Adolfo, Padre Luca. A parte gli scherzi, la vita e gli impegni ci hanno chiamati in Italia (P. Antonio, P. Adolfo e P. Luca), e in Libano (P. Tarcisio). Le suore carmelitane Abbiamo trascorso un agosto italiano che ci ha fatto riprendere i con- tatti preziosi con le nostre comunità di origine, le famiglie e i conventi da Oggì è un giorno di rendimento di grazie a Maria per l'aiuto e la pro- cui siamo partiti, ma anche le parrocchie, i parenti, gli amici. In queste co- tezione donati ai primi frateui della Beata Vergine Maria del monte Car- munità abbiamo fatto riecheggiare venti di missione e, una volta di più, melo. Con questo spirito anche noi viviamo la prima festa della Madre del abbiamo compreso che siamo qui perché custoditi, sostenuti e mandati da Carmelo, qui in Romania. Arriviamo a questo giorno con il cuore ricco di una Chiesa che prima di tutto ci è Madre. esperienze e posti nuovi visitati, che sempre più ci rendono familiare que- Insieme al P. Provinciale e ai padri più giovani della Provincia siamo sta terra. Arìche noi ringraziamo Maria per la sua presenza di Madre che stati a Marciaga per un corso di formazione sugli esercizi spirituali. Sono ha accompagnato i primi passi di questa comunità, facendoci crescere nel- stati giorni di intenso lavoro e di profonda comunione fraaterna. É stato l'amore fraterno. come contemplare il volto giovane della nostra Provincia religiosa che da írGrazie Maria per questa tua maternità, un convento all'altro, dall'est all'ovest è un unico corpo e noi non siamo che anche noi, come donne, sentiamo come nostra vocazione: l'ultima appendice dell'impero.

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..%, € CARMELITANIE CARMELJTANE IN ROMÀNIA NOTIZIARIO E-MAJL

Ma riprendiamo íl filo deua storia che il Buon Dio sta tessendo con noi zione abbondante, perché faceva anche da pranzo, poi sacco in spalla e in in Romania, una vera sorgente di grazia, un'occasione di apertura e arric- cammino per 15-20 Kìn in silenzio o pregando il Santo Rosario, o collo- chimento personale che desideriamo trasmettere ancl'ìe a voi. quiando personalmente con i giovani. Verso sera i Vespri e la condivisio- Mentre a fine luglio P. Antonio muoveva le pedine giuste per consen- ne fraterna. Cena e riposo nene casette dei contad?ini dei paesi che attra- tire aue suore di entrare in possesso del loro primo terreno, e P. Tarcisio si versavamo, preparate dalla meravigliosa mano della prowidenza che non liquefaceva preparando prediche e incontri vari, P. Luca si sacrificava per ha mancato di accompagnarci e manifestare le sue meraviglie. A volte nel- accompagrìare un gruppo di suore ad un ritiro in un monastero di ìnonta- la contemplazione sotto un cielo trapuntato di stelle, al buio rischiarato gna e P. Adolfo con Suor Fabiola si recava in Transilvania per tessere i rap- daua luce della luna si poteva udire il mormorio del rusceno, il canto dei porti con la Chiesa greco-cattolica. Tra le cose da ricordare c'è soprattut- grilli, lo stormire delle fronde mosse dal vento che portava il profumo del to Kincontro con i cristiani che hanno vissuto l'esperienza della persecu- fieno tagliato nei campi. Sono stati giorni ricchi di preghiera e di vita fra- zione e del carcere, veri e propri confessori della fede in carne ed ossa. terna, durante íl tragitto faticoso di qualche collina ci risuonavano dentro Dal 3 all'8 di agosto in Romania, a Timisoara si è svolto l'incontro na- il cuore alcuni passi del Cantico Spirituale di San Giovanni della Croce: írìn zionale dei giovani cattolici e greco-cattolici. Abbiamo accompagnato i ra- cerca del mio amore andrò per questi monti e queste rive, non coglierò gazzi di due parrocchie di Bucarest. In quei giorni P. Adolfo ha rappre- mai fiori...supererò ì forti e le frontiereìì. Sì, Korazione ha accompagrìato i sentato la nostra comunità aua professione solenne di Suor Terezita, pri- passi di questa esperienza. ma carmelitana scalza rumena in terra di Romania. La cerimonia, in rito 4-8 Agosto. Sr. Michelle e Sr. Margherita partecipano a Timisoara al- orientale, sí è svolta nena stupenda cornice montana del monastero di l'incontro nazionale dei giovani cattolici. Sr. Michelle accompagna i gio- Stanceni. vani della nostra Parrocchia, Sr. Margherita i giovani di Popesti Lordeni, In agosto abbiamo avuto graditissimi ospiti: Mihai, un ragazzo rume- molti dei quali conosciuti al Goum. Questa città è stata invasa daí giovani no che ha chiesto di conoscere la nostra vita di religiosi carmelitani; Ca- assetati di verità, desiderosi di trovare nei sacerdoti e nelle persone con- rolle dal Belgio che ha fatto colpo sulle monache ortodosse, e Adriana e sacrate delle gì?ìide disponibili al dialogo, hanno bisogno di veri maestri Alberto da Brescia venuti per scoprire i drammi e i tesori di questa terra. capaci di indirizzare le loro giovani vite sulla via del bene. Abbiamo potu- IL'esperienza che spiritualmente ha marcato di più P. Tarcisio è stato il to incontrare la Chiesa Greco-Cattolica, affiraverso la figura paterna del corso di esercizi spirituali predicati in Líbano, la cui grazía è ridondata an- metropolita Virgil Bercea che ha trascorso queste giornate accanto ai gio- che su di noi durante le lunghe e appassionanti riunioni di famiglia; iì'ì ef- vani. Partecipa all'incontro anche il metropolita della Chiesa Ortodossa di fetti raccontarsi la vita è il dono più bello che possiamo farci, e di cui stia- Timisoara citando ai giovani le parole di Giovanni Paolo II. mo beneficiando in questo primo anno di Romania. Per tutto il mese di agosto Sr. Michelle ogni pomeriggio ha intratte- Settembre è stato il mese del ricongiungimento della famiglia. Ormai nuto con i lavori di ricamo le ragazze orfane deu'appartamento e per al- la vita ha ripreso a pieno ritmo, e senza chiedere nulla già fioccano le ri- cune si cominciano già a vedere i primi frutti; traa poco sarà pronta una chieste di predicazione, di conferenze e momenti di formazione. P. Anto- piccola mostra con i lavoretti preparati da queste giovani che servirà per nio si è aggiudicato il primo impegrìo settimanale di incontri di formazio- stimolarle e incoraggiarle. ne ad una congregazione di religiose. I parroci non stanno nella pelle per Nei giorni 3-7 settembre abbiamo avuto la gioia di avere con noi la ca- chiamarci a predicare. Il lavoro non manca proprio. Deo Gì-afias! ra Madre Generale che ha potuto vedere direttan'ìente le nostre piccole at- tività. Sono stati giorni preziosi di ricarica spirituale e materiale. Insieme Le suore abbiamo scelto come muoverci nell'ambito dei servizi che ci vengono chiesti. Ringraziamo di cuore la Madre per qì?ìesto dono e per tutto dicia- Un estate calda l'estate rumena, ma un'estate che ci ha visto impegna- mo con grande gioia un grazie al Sigrìore. te in piccoli vari lavori di apostolato. Le vostre sorene. 25-3al Luglio. Sr. Margherita, con P. Arìtonio del Murialdo e due suore della congregazione rumena "Beata Vergine Maria", partecipa al Goum assieme ai giovani di Popesti Lordeni. Una settimana di esercizi spirituali itineranti. Sveglia al mattino alle ore 5, recita dene lodi, meditazione, cola-

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Ma riprendiamo íl filo deua storia che il Buon Dio sta tessendo con noi zione abbondante, perché faceva anche da pranzo, poi sacco in spalla e in in Romania, una vera sorgente di grazia, un'occasione di apertura e arric- cammino per 15-20 Kìn in silenzio o pregando il Santo Rosario, o collo- chimento personale che desideriamo trasmettere ancl'ìe a voi. quiando personalmente con i giovani. Verso sera i Vespri e la condivisio- Mentre a fine luglio P. Antonio muoveva le pedine giuste per consen- ne fraterna. Cena e riposo nene casette dei contad?ini dei paesi che attra- tire aue suore di entrare in possesso del loro primo terreno, e P. Tarcisio si versavamo, preparate dalla meravigliosa mano della prowidenza che non liquefaceva preparando prediche e incontri vari, P. Luca si sacrificava per ha mancato di accompagnarci e manifestare le sue meraviglie. A volte nel- accompagrìare un gruppo di suore ad un ritiro in un monastero di ìnonta- la contemplazione sotto un cielo trapuntato di stelle, al buio rischiarato gna e P. Adolfo con Suor Fabiola si recava in Transilvania per tessere i rap- daua luce della luna si poteva udire il mormorio del rusceno, il canto dei porti con la Chiesa greco-cattolica. Tra le cose da ricordare c'è soprattut- grilli, lo stormire delle fronde mosse dal vento che portava il profumo del to Kincontro con i cristiani che hanno vissuto l'esperienza della persecu- fieno tagliato nei campi. Sono stati giorni ricchi di preghiera e di vita fra- zione e del carcere, veri e propri confessori della fede in carne ed ossa. terna, durante íl tragitto faticoso di qualche collina ci risuonavano dentro Dal 3 all'8 di agosto in Romania, a Timisoara si è svolto l'incontro na- il cuore alcuni passi del Cantico Spirituale di San Giovanni della Croce: írìn zionale dei giovani cattolici e greco-cattolici. Abbiamo accompagnato i ra- cerca del mio amore andrò per questi monti e queste rive, non coglierò gazzi di due parrocchie di Bucarest. In quei giorni P. Adolfo ha rappre- mai fiori...supererò ì forti e le frontiereìì. Sì, Korazione ha accompagrìato i sentato la nostra comunità aua professione solenne di Suor Terezita, pri- passi di questa esperienza. ma carmelitana scalza rumena in terra di Romania. La cerimonia, in rito 4-8 Agosto. Sr. Michelle e Sr. Margherita partecipano a Timisoara al- orientale, sí è svolta nena stupenda cornice montana del monastero di l'incontro nazionale dei giovani cattolici. Sr. Michelle accompagna i gio- Stanceni. vani della nostra Parrocchia, Sr. Margherita i giovani di Popesti Lordeni, In agosto abbiamo avuto graditissimi ospiti: Mihai, un ragazzo rume- molti dei quali conosciuti al Goum. Questa città è stata invasa daí giovani no che ha chiesto di conoscere la nostra vita di religiosi carmelitani; Ca- assetati di verità, desiderosi di trovare nei sacerdoti e nelle persone con- rolle dal Belgio che ha fatto colpo sulle monache ortodosse, e Adriana e sacrate delle gì?ìide disponibili al dialogo, hanno bisogno di veri maestri Alberto da Brescia venuti per scoprire i drammi e i tesori di questa terra. capaci di indirizzare le loro giovani vite sulla via del bene. Abbiamo potu- IL'esperienza che spiritualmente ha marcato di più P. Tarcisio è stato il to incontrare la Chiesa Greco-Cattolica, affiraverso la figura paterna del corso di esercizi spirituali predicati in Líbano, la cui grazía è ridondata an- metropolita Virgil Bercea che ha trascorso queste giornate accanto ai gio- che su di noi durante le lunghe e appassionanti riunioni di famiglia; iì'ì ef- vani. Partecipa all'incontro anche il metropolita della Chiesa Ortodossa di fetti raccontarsi la vita è il dono più bello che possiamo farci, e di cui stia- Timisoara citando ai giovani le parole di Giovanni Paolo II. mo beneficiando in questo primo anno di Romania. Per tutto il mese di agosto Sr. Michelle ogni pomeriggio ha intratte- Settembre è stato il mese del ricongiungimento della famiglia. Ormai nuto con i lavori di ricamo le ragazze orfane deu'appartamento e per al- la vita ha ripreso a pieno ritmo, e senza chiedere nulla già fioccano le ri- cune si cominciano già a vedere i primi frutti; traa poco sarà pronta una chieste di predicazione, di conferenze e momenti di formazione. P. Anto- piccola mostra con i lavoretti preparati da queste giovani che servirà per nio si è aggiudicato il primo impegrìo settimanale di incontri di formazio- stimolarle e incoraggiarle. ne ad una congregazione di religiose. I parroci non stanno nella pelle per Nei giorni 3-7 settembre abbiamo avuto la gioia di avere con noi la ca- chiamarci a predicare. Il lavoro non manca proprio. Deo Gì-afias! ra Madre Generale che ha potuto vedere direttan'ìente le nostre piccole at- tività. Sono stati giorni preziosi di ricarica spirituale e materiale. Insieme Le suore abbiamo scelto come muoverci nell'ambito dei servizi che ci vengono chiesti. Ringraziamo di cuore la Madre per qì?ìesto dono e per tutto dicia- Un estate calda l'estate rumena, ma un'estate che ci ha visto impegna- mo con grande gioia un grazie al Sigrìore. te in piccoli vari lavori di apostolato. Le vostre sorene. 25-3al Luglio. Sr. Margherita, con P. Arìtonio del Murialdo e due suore della congregazione rumena "Beata Vergine Maria", partecipa al Goum assieme ai giovani di Popesti Lordeni. Una settimana di esercizi spirituali itineranti. Sveglia al mattino alle ore 5, recita dene lodi, meditazione, cola-

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CÀRMELJrÀN? E CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIÀRIO E-MAIL

Numero 15 dre Antonio, insieme alle nostre suore, hanno radunato a Sibiu questi "carmelitani;' presenti ufficilamente qui già dal 1988. Si sono trovati da- Ipadri vanti un gruppo molto variegato (romano-cattolici, greco-cattolici, orto- dossi, neoprotestanti), eroicamente fedele anche se gli aiuti esterni sono Bucurestí, 21 ottobre 2001 stati pochi e saltuari. Erano una ventina da Sibiu e Timisoara e sono stati Carissimi amici e confratelli, felicissimi di vedere carmelitani e carmelitane in carne e ossa. Dopo un fi- scusateci se non siamo più puntuali come un tempo ma gli eventi da rin- ne settimana di preghiera e di riflessione insieme, ci siamo lasciati con la correre con il notiziario starìrìo diventando veramente tanti. Inrìanzitutto c'è percezione che un altro ramo si è innestato suua piantina dena missione stato un cambiamento nel "prograrrìrrìa" deue costruziorìi: pensavamo di carmelitana in Romania... edificare una casa "prowisoria" a Snagov per chiudere con la vita di ap- partamento e trasferirci in campagna, ma alla fine abbiamo preferito "auar- garci" irì città per spendere meno soldi ed essere pìù vìcìrìì al "posto di la- Le suore voro". Così, in attesa di avere la casa di spiritualità e il convento "vero", stia- Carissimi tutti, la nostra comunità ha compiuto il giorno 7 ottobre un ìno stando disponibilità per le richieste di ritiri, esercizi spirituali, insegna- anno di fondazione in questa terra di Romania. Abbiamo festeggiato il mento, celebraziorìi, che ci vengono dane realtà presentí in capitale. Per av- compleanno lo assieme ai nostri padri e ai religiosi e religiose del quartie- vicinarci alla "vita di convento" abbiamo comprato un piccolo appartamen- re con la celebrazione solenne deua liturgia eucaristica neua cappellina to (due stanze) nel nostro condirnirìio. Non sappiamo ancora chi traslocherà dell'appartamento parata a festa. di noi, è sicuro che avremo un nuovo Ospite: Gesù Cristo presente nel San- DaÌ profondo del cuore ringraziamo il Sigrìore e la Vergine Maria per tissimo Sacramento. Dopo un anno e più di "angolo per la pregììiera" (mt. l il dono di questo anno. A loro chiediamo di accompagnarci di ogni gior- 2x2, vi ricordate?l avremo finalrnente la nostra cappellina. l no per servire in amore questa Chiesa. Passando a parlare della composizione della "squadra" c'è da regi- ª?l compleanno è anche un momento di revisione e di bilancio. Le ri- strare una grossa novità: visto che siamo in una fase di vita "provvisoria", chieste di aiuto arrivano pian piano, si tratta di vagliare, di scegliere, così per sfruttare bene questo tempo di maggiore libertà da impegni fissî, Pa- nei fraterni incontri di comunità oltre che a nutrire la nostra vita spiritua- dre Luca ci ha lasciati per andare in Spagna. Trascorrerà un anno ad Avi- le facciamo le nostre piccole scelte e insieme abbiamo stilato un piccolo la per un corso di spiritualità teresiana/sanjuanista e per imparare bene la programma. lingua dei nostri santi. Sono conoscenze che sicuramente ci saranno mol- - "Portiamo il nostro aiuto nella scuola materna delle suore Francescane to utili per offrire alla Chiesa di Romania un "servizio" più qualificato e ric- (filippine di nazionalità) della nostra Parrocchia, continuiamo il nostro ser- co. Intanto, lui dalla Spagna cí comunica che ha già cominciato in pieno vizio- con le ragazze orfane. Per l'occasione dell"anniversario abbiamo al- (come al solito), che è molto contento dell'ambiente così internazionale e l lestito una semplice mostra con iloro lavori di ricamo e uncinetto che i no- "carmelitano". Per grazia di Dio il letto di Luca non è rimasto vuoto a lun- stri invitati aua festa hanno potuto visitare; la gioia di queste giovani nel go: è subito venuto a v'vere con noi Mihai di Iasi, qììel giovane di cui vi ab- vedere apprezzato il loro lavoro è indescrivibile. Continua il nostro impe- biamo già parlato, che vuole vivere la nostra vita da frati. Ha cominciato grìo con-i-giovani della parrocchia, abbiamo anche scelto di collaborare bene, ha tanta buona volontà e disponibilità, condivide i nostri disagi e il con le suor':e dell'Jstituto Beata Maria Vergine (una congregazione tutta ru- nostro lavoro e ci costringe, già con la sua sola presenza, a parlare in ru- mena) per la formazione di un gruppo di adolescenti. Infine la "San Vin- ìneno anche quando siamo in casa. Speriamo bene. Pregate per lui. cenzo"-della nostra parrocchia ci ha affidato la cura di alcune famiglie po- Nel quadro dene nostre attività c'è da segnalare un nuovo impegno yere con anziani e-malati che visitiamo settimanalmente constatando per Padre Adolfo. Ha cominciato ad insegnare storia dena filosofia nell'I- quanta sofferenza c'è in questi nostri fratelli bisogrìosi di tutto. stituto teologico della Cattedrale (dedicato a Santa Teresa di Gesù Bambi- l Cerchiamo anche di essere sensibili alle vare iniziative della diocesi. no). È una beua occasione per entrare in contatto con il mondo giovanile Abbiamo partecìpato al convegno ìnternazionale sulla famîglia indetto degli studenti e aiutare i cristiani che stanno vivendo questa fase così bel- daua Chiesa cattolica e ortodossa. la e importante della vita. Per concludere vi raccontiamo del recentissimo Suor Fabiola ha partecipato, per la prima volta, a Traian an'incontro raduno dell'Ordine Secolare Carmelitano di Romania. Padre Tarcisio e Pa- di tutte le superiore organizzato dalla Federazione e Conferenza dei supe-

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CÀRMELJrÀN? E CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIÀRIO E-MAIL

Numero 15 dre Antonio, insieme alle nostre suore, hanno radunato a Sibiu questi "carmelitani;' presenti ufficilamente qui già dal 1988. Si sono trovati da- Ipadri vanti un gruppo molto variegato (romano-cattolici, greco-cattolici, orto- dossi, neoprotestanti), eroicamente fedele anche se gli aiuti esterni sono Bucurestí, 21 ottobre 2001 stati pochi e saltuari. Erano una ventina da Sibiu e Timisoara e sono stati Carissimi amici e confratelli, felicissimi di vedere carmelitani e carmelitane in carne e ossa. Dopo un fi- scusateci se non siamo più puntuali come un tempo ma gli eventi da rin- ne settimana di preghiera e di riflessione insieme, ci siamo lasciati con la correre con il notiziario starìrìo diventando veramente tanti. Inrìanzitutto c'è percezione che un altro ramo si è innestato suua piantina dena missione stato un cambiamento nel "prograrrìrrìa" deue costruziorìi: pensavamo di carmelitana in Romania... edificare una casa "prowisoria" a Snagov per chiudere con la vita di ap- partamento e trasferirci in campagna, ma alla fine abbiamo preferito "auar- garci" irì città per spendere meno soldi ed essere pìù vìcìrìì al "posto di la- Le suore voro". Così, in attesa di avere la casa di spiritualità e il convento "vero", stia- Carissimi tutti, la nostra comunità ha compiuto il giorno 7 ottobre un ìno stando disponibilità per le richieste di ritiri, esercizi spirituali, insegna- anno di fondazione in questa terra di Romania. Abbiamo festeggiato il mento, celebraziorìi, che ci vengono dane realtà presentí in capitale. Per av- compleanno lo assieme ai nostri padri e ai religiosi e religiose del quartie- vicinarci alla "vita di convento" abbiamo comprato un piccolo appartamen- re con la celebrazione solenne deua liturgia eucaristica neua cappellina to (due stanze) nel nostro condirnirìio. Non sappiamo ancora chi traslocherà dell'appartamento parata a festa. di noi, è sicuro che avremo un nuovo Ospite: Gesù Cristo presente nel San- DaÌ profondo del cuore ringraziamo il Sigrìore e la Vergine Maria per tissimo Sacramento. Dopo un anno e più di "angolo per la pregììiera" (mt. l il dono di questo anno. A loro chiediamo di accompagnarci di ogni gior- 2x2, vi ricordate?l avremo finalrnente la nostra cappellina. l no per servire in amore questa Chiesa. Passando a parlare della composizione della "squadra" c'è da regi- ª?l compleanno è anche un momento di revisione e di bilancio. Le ri- strare una grossa novità: visto che siamo in una fase di vita "provvisoria", chieste di aiuto arrivano pian piano, si tratta di vagliare, di scegliere, così per sfruttare bene questo tempo di maggiore libertà da impegni fissî, Pa- nei fraterni incontri di comunità oltre che a nutrire la nostra vita spiritua- dre Luca ci ha lasciati per andare in Spagna. Trascorrerà un anno ad Avi- le facciamo le nostre piccole scelte e insieme abbiamo stilato un piccolo la per un corso di spiritualità teresiana/sanjuanista e per imparare bene la programma. lingua dei nostri santi. Sono conoscenze che sicuramente ci saranno mol- - "Portiamo il nostro aiuto nella scuola materna delle suore Francescane to utili per offrire alla Chiesa di Romania un "servizio" più qualificato e ric- (filippine di nazionalità) della nostra Parrocchia, continuiamo il nostro ser- co. Intanto, lui dalla Spagna cí comunica che ha già cominciato in pieno vizio- con le ragazze orfane. Per l'occasione dell"anniversario abbiamo al- (come al solito), che è molto contento dell'ambiente così internazionale e l lestito una semplice mostra con iloro lavori di ricamo e uncinetto che i no- "carmelitano". Per grazia di Dio il letto di Luca non è rimasto vuoto a lun- stri invitati aua festa hanno potuto visitare; la gioia di queste giovani nel go: è subito venuto a v'vere con noi Mihai di Iasi, qììel giovane di cui vi ab- vedere apprezzato il loro lavoro è indescrivibile. Continua il nostro impe- biamo già parlato, che vuole vivere la nostra vita da frati. Ha cominciato grìo con-i-giovani della parrocchia, abbiamo anche scelto di collaborare bene, ha tanta buona volontà e disponibilità, condivide i nostri disagi e il con le suor':e dell'Jstituto Beata Maria Vergine (una congregazione tutta ru- nostro lavoro e ci costringe, già con la sua sola presenza, a parlare in ru- mena) per la formazione di un gruppo di adolescenti. Infine la "San Vin- ìneno anche quando siamo in casa. Speriamo bene. Pregate per lui. cenzo"-della nostra parrocchia ci ha affidato la cura di alcune famiglie po- Nel quadro dene nostre attività c'è da segnalare un nuovo impegno yere con anziani e-malati che visitiamo settimanalmente constatando per Padre Adolfo. Ha cominciato ad insegnare storia dena filosofia nell'I- quanta sofferenza c'è in questi nostri fratelli bisogrìosi di tutto. stituto teologico della Cattedrale (dedicato a Santa Teresa di Gesù Bambi- l Cerchiamo anche di essere sensibili alle vare iniziative della diocesi. no). È una beua occasione per entrare in contatto con il mondo giovanile Abbiamo partecìpato al convegno ìnternazionale sulla famîglia indetto degli studenti e aiutare i cristiani che stanno vivendo questa fase così bel- daua Chiesa cattolica e ortodossa. la e importante della vita. Per concludere vi raccontiamo del recentissimo Suor Fabiola ha partecipato, per la prima volta, a Traian an'incontro raduno dell'Ordine Secolare Carmelitano di Romania. Padre Tarcisio e Pa- di tutte le superiore organizzato dalla Federazione e Conferenza dei supe-

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CÀRMELITANIE CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MÀIL riori maggiori di Romania. È stato un momento molto bello e ricco per la esplorare comodamente i resti archeologicí dell"antica casa di S. Gioyan- conoscenza fraterna, la condivisione di esperienze fra le varie famigÎie ref ni dena Croce ormai scomparsa. ligiose rumene e straniere operanti. Arìche l'incontro che abbiaìn"o fatto Don Antonio Mas Arrondol professore di Crístologia, ci ha spiegato il assieme ai nostri padri a Sibiu (in Transilvania) con un gruppo del terz'or'? Castello Interiore e ha testimoniato i suoi 20 anni di voÎontariato'nel"m-onl dine carmelitano è stato bello e arricchente. Questo piccolo gruppo nato do dell'aids, alcool, droga e prostituzione, mostrando che la gente si con- prima del regime, vissuto poi in clandestinità oggì chiede aiuFo e couaboZ verte e muore riconciliata, applicando Kitinerario interiore di S. Teresa in razione, così il Carmelo pian piano cresce, opera e sì fa conoscere in tutte modo creativo ed efficace. le sue forme. Una conferma che Teresa sta bene in mezzo alla gente, è una santa per Benedite con noi il Signorel tuttî, e non sta ferma sui piedestalli barocchi. Le vostre suore. Le suore

Numero 16 Carissimi, rieccoci a voi per darvi le notizie di questo mese trascorso fra gli ímpegrìi che, ormaí stabílmente, caratterizzano le nostre gìornate e Bucuresti, 30 novembre 2001 le nuove esperienze che hanno arricchito il nostro bagaglio di conoscen- Carissimi confratelli e amici, za e di affetto per questo paese. Qui a Bucarest la vita prosegue con ritmi intensi di lavoro per la nostra Continuiamo il lavoro con le ragazze deu'appartamento, con le fami- comunità nel servizio che religiosi e parrocchie ci chiedono. Ab»biamo glie povere che hanno ammalati in casa, con i giovani della parrocchía e quasi finito di rimettere a posto l'appartame:ntino che abbiamo comprato con quelli di Popesti Lordeni. Con questi ultimi proseguono gli incontri e presto ci allargheremo. Ma ?"avvenimento più importante di quest'ulti- formativi e, in più, stiamo preparando le colinde (canti popolari natalizi) mo mese è stata la visita pastorale del nostro Padre Superiore Generaìe. da cantare visitando le famiglie e per le strade. Vogliamo preparare anche Per qì?ìesta occasione siamo andati tutti in Italia, ad eccezione di Padre Lu2 alcune piese cioè recite natalizie da presentare nelle parrocchie o in qual- ca che è in Spagna. Il risultato di questa vísita è stato posítivo e carico di che orfanotrofio (in rumeno camin). pren'ìesse buone per il nostro futuro. Dopo il nostro rientro la nostra casa Ci è stata fatta una nuova richiesta a cui abbiamo acconsentito con en- ha assunto l'aspetto di un magazzino per poter accogliere la mercanzia-e tusíasmo e fraternamente. Alla periferia di Bucuresti, e precisamente a i mobili venuti dau'?talia, con cui arrederemo la nuova depandance. Voluntari, contribuiamo alla nascita, incet incet (cioè pian pianinol di un Sul fronte del progetto "grande" (qì?ìello della casa di ªspiritualità-con- piccolo oratorio aperto a tuttí: cattolicí, ortodossí, poveri, ricchí... presso vento-chiesa) sembra che le cose comincino ad andar bene. Sta lavoran- la nuova chiesa costruita dagli Orionini nel complesso del Piccolo Cotto- do per noi un gruppo di architetti croati e sloveni (sono dei consac;atÌ del leììgo che sta nascendo. movimento dei Focolari) che ci ha presentato un'idea di progetto interesI Il sabato e la domenica ci rechiamo in questo quartiere e grande è la sante. Staremo a vedere. nostra sorpresa nel vedere questi piccoli che pur di venire all'oratorio sfî- Quanto al resto, c'è da dire che Mihai sta andando avanti bene. Sicu- dano il freddo, la neve e la lontananza della chiesa dalle proprie abitazio- ramente ha una grande voglia di imparare. E padre Luca? Lasciamo a lui ni. Vengono con i mezzi pubblici, senza essere accompagrìati dai genitori. la parola... Si ritrovano ad una fermata e insieme vengono all'oratorio e ritornano a casa la sera... a volte, anche Sr. Margherita fa parte di queste spedizioni. La cronaca di Spagrìa è molto semplice: porto l'abito tì?ìtti i giorni (an- Con Míhai abbiamo fatto una visita ai suoi parenti in Moldova, luogo che per combattere i +13 C gradi della mia cella). Alle feste della "cÌass-e bal- dove la povertà dignitosa, la semplicità e l'accoglienza deua gente ha riem- liamo tutti insieme vamos a la plaia calienta el sol, ma qui il sole non- ca- pito il nostro cuore di gioia e i nostri occhi ancora una volta si sono spa- lienta più, viene già la neve e si va a fare i cappellani dane suore-missiona- lancati ad una realtà vissuta dai nostri nonni: strada non asfaltata, ponti di rie di Palau alla mattina frrrr...esto. legrìo sorretti da barche, cavalli e carri guidati dai contadíni, che popola- Ho baciato la tomba di S. Teresa e di S. Giovanni della Croce racco- no le viuzze che si diramano fra le piccole case da presepio dei villaggi o mandando la missione rumena. Trascorrerò qualche giorno a Duruelo-per diretti verso la città per vendere i prodotti del proprio lavoro.

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CÀRMELITANIE CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MÀIL riori maggiori di Romania. È stato un momento molto bello e ricco per la esplorare comodamente i resti archeologicí dell"antica casa di S. Gioyan- conoscenza fraterna, la condivisione di esperienze fra le varie famigÎie ref ni dena Croce ormai scomparsa. ligiose rumene e straniere operanti. Arìche l'incontro che abbiaìn"o fatto Don Antonio Mas Arrondol professore di Crístologia, ci ha spiegato il assieme ai nostri padri a Sibiu (in Transilvania) con un gruppo del terz'or'? Castello Interiore e ha testimoniato i suoi 20 anni di voÎontariato'nel"m-onl dine carmelitano è stato bello e arricchente. Questo piccolo gruppo nato do dell'aids, alcool, droga e prostituzione, mostrando che la gente si con- prima del regime, vissuto poi in clandestinità oggì chiede aiuFo e couaboZ verte e muore riconciliata, applicando Kitinerario interiore di S. Teresa in razione, così il Carmelo pian piano cresce, opera e sì fa conoscere in tutte modo creativo ed efficace. le sue forme. Una conferma che Teresa sta bene in mezzo alla gente, è una santa per Benedite con noi il Signorel tuttî, e non sta ferma sui piedestalli barocchi. Le vostre suore.

Le suore Numero 16 Carissimi, rieccoci a voi per darvi le notizie di questo mese trascorso fra gli ímpegrìi che, ormaí stabílmente, caratterizzano le nostre gìornate e Bucuresti, 30 novembre 2001 le nuove esperienze che hanno arricchito il nostro bagaglio di conoscen- Carissimi confratelli e amici, za e di affetto per questo paese. Qui a Bucarest la vita prosegue con ritmi intensi di lavoro per la nostra Continuiamo il lavoro con le ragazze deu'appartamento, con le fami- comunità nel servizio che religiosi e parrocchie ci chiedono. Ab»biamo glie povere che hanno ammalati in casa, con i giovani della parrocchía e quasi finito di rimettere a posto l'appartame:ntino che abbiamo comprato con quelli di Popesti Lordeni. Con questi ultimi proseguono gli incontri e presto ci allargheremo. Ma ?"avvenimento più importante di quest'ulti- formativi e, in più, stiamo preparando le colinde (canti popolari natalizi) mo mese è stata la visita pastorale del nostro Padre Superiore Generaìe. da cantare visitando le famiglie e per le strade. Vogliamo preparare anche Per qì?ìesta occasione siamo andati tutti in Italia, ad eccezione di Padre Lu2 alcune piese cioè recite natalizie da presentare nelle parrocchie o in qual- ca che è in Spagna. Il risultato di questa vísita è stato posítivo e carico di che orfanotrofio (in rumeno camin). pren'ìesse buone per il nostro futuro. Dopo il nostro rientro la nostra casa Ci è stata fatta una nuova richiesta a cui abbiamo acconsentito con en- ha assunto l'aspetto di un magazzino per poter accogliere la mercanzia-e tusíasmo e fraternamente. Alla periferia di Bucuresti, e precisamente a i mobili venuti dau'?talia, con cui arrederemo la nuova depandance. Voluntari, contribuiamo alla nascita, incet incet (cioè pian pianinol di un Sul fronte del progetto "grande" (qì?ìello della casa di ªspiritualità-con- piccolo oratorio aperto a tuttí: cattolicí, ortodossí, poveri, ricchí... presso vento-chiesa) sembra che le cose comincino ad andar bene. Sta lavoran- la nuova chiesa costruita dagli Orionini nel complesso del Piccolo Cotto- do per noi un gruppo di architetti croati e sloveni (sono dei consac;atÌ del leììgo che sta nascendo. movimento dei Focolari) che ci ha presentato un'idea di progetto interesI Il sabato e la domenica ci rechiamo in questo quartiere e grande è la sante. Staremo a vedere. nostra sorpresa nel vedere questi piccoli che pur di venire all'oratorio sfî- Quanto al resto, c'è da dire che Mihai sta andando avanti bene. Sicu- dano il freddo, la neve e la lontananza della chiesa dalle proprie abitazio- ramente ha una grande voglia di imparare. E padre Luca? Lasciamo a lui ni. Vengono con i mezzi pubblici, senza essere accompagrìati dai genitori. la parola... Si ritrovano ad una fermata e insieme vengono all'oratorio e ritornano a casa la sera... a volte, anche Sr. Margherita fa parte di queste spedizioni. La cronaca di Spagrìa è molto semplice: porto l'abito tì?ìtti i giorni (an- Con Míhai abbiamo fatto una visita ai suoi parenti in Moldova, luogo che per combattere i +13 C gradi della mia cella). Alle feste della "cÌass-e bal- dove la povertà dignitosa, la semplicità e l'accoglienza deua gente ha riem- liamo tutti insieme vamos a la plaia calienta el sol, ma qui il sole non- ca- pito il nostro cuore di gioia e i nostri occhi ancora una volta si sono spa- lienta più, viene già la neve e si va a fare i cappellani dane suore-missiona- lancati ad una realtà vissuta dai nostri nonni: strada non asfaltata, ponti di rie di Palau alla mattina frrrr...esto. legrìo sorretti da barche, cavalli e carri guidati dai contadíni, che popola- Ho baciato la tomba di S. Teresa e di S. Giovanni della Croce racco- no le viuzze che si diramano fra le piccole case da presepio dei villaggi o mandando la missione rumena. Trascorrerò qualche giorno a Duruelo-per diretti verso la città per vendere i prodotti del proprio lavoro.

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CARMELITANIE CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MAJL

Nella nostra casa c'è una novità: abbiamo finalmente ingrandito e ab- l'impronta delle varie nazioni, danno un effetto suggestivo che fa innamo- bellito la nostra cappella. È un luogo importante per tutte noi. Lì îl nostro rare. In quest'anno così difficile, visti i fatti del mondo, vi lascio con una essere comunità si concretizza e si rafforza attorno alla presenza costante preghiera di pace e con la tenerezza del Bambino innanzi agli occhi. di Gesù Eucaristia. Auguri a tutti voi di Bucarest e ai confratelli e amici. Questo luogo inoltre è sempre più popolato da giovani, anziani e ospi- P. Luca Bulgarini ti dau'?talia... insomma ormai le circostanze ci hanno chiesto di ampliare e rendere sempre più accogliente il TEMPIO DI DIO. Le suore carmelitane

Carissimi, Numero 1 7 mancano pochi giorni all'arrivo del Santo Natale; il nostro cuore si prepara ad accogliere il grande dono che Dio ha fa'lto all'uomo: GESU. Bucuresti, 18 dicembre 2001 Scrive San Giovanni: "Dio ci ha amato per prima" e qì?ìesto ce lo ha di- Paltro giorno, distribuendo l'Eucarestia, si è awicinata una vecchietta, mostrato donandoci il suo unigenito Figlio. Di fronte a questo mistero non ha ricevuto la comunione e subito, lì a lato, si è inginocchiata e quasi pro- ci rimane altro che rimanere in silenzio e rivolgergli la nostra fiduciosa strata. Era molto compresa nel suo umile gesto di adorazione. Era come preghiera: non ti dovessi accorgere di lei, quasi confì?ìsa, a causa dell'abbigliamento ««Vieni Sìgrìore Gesù, in mezzo alla tua gente, jn qì?ìesto popolo con le scuro, con l'anonimato del pavimento. Sola col Signore, senza badare a de- ginocchia vacillanti stra o a sinistra. Pareva l'umiltà - madorìna umiltà - venuta a dirci coì'ne si e il cuore ferito nel suo ìntimo ma coìi il desiderio di rialzarsi e rico- atteggia l'amore quando accoglie. Il suo, si vedeva, era un amore umile e minciare a sperare. insieme grato: come immaginare di meritare tanto? Così la vecchietta. Vierìi iìi mezzo a tutti quei barrìbini che aiicora, troppi, popolano le stra- Vi auguriamo questo atteggiamento verso GesÙ che viene. de della nostra città. Noi stiamo bene. Mihai, quel giovane moldavo di cui vi abbiamo par- Vieni fra quei giovani che conosciamo e con i quali, Tu, stai scrivendo lato, ora è con noi come aspirante. Fa molto freddo e un po' lo sentiamo un pezzo della nostra storia in Romanìa. anche dentro la nostra casa. Siamo ancora pieni di sogni, ma ora già la- Vieni Sigrìore Gesù in questo Mondo, in questo tempo pieno di inco- voriamo: però tutto ormai è fatto in rumenO: sogni e preghiere e lavoro e gìite e di guerre; parole. riscalda il nostro cuore per renderci veri strumenti della tua presenza'ì>. Padre Luca, se ci senti, un caldo augurio a te. A voi il nostro grazie grande e riconoscente. In questi giorni di festa, che il cuore vorrebbe vivere insieme ai propri La multi ani si toate cele bune! (Auguri e tutto il bene!) cari, ricordiamo tutti voi, parenti ed amici che ci accompagnate con tanta preghiera e con gli aiuti concreti che non mancano di stupirci e rallegrar- P. Luca da Avila ci perché con le cose che cì arrivano possiamo regalare un sorriso a chi da troppo tempo non ha voglia di sorridere. Qui al Centro studi di Avila mi trovo bene. Nei giorni scorsi sono sta- to a Duruelo (primo convento del Carmelo riformato) per fare un ritiro P.S. personale, ricordando San Giovanni della Croce che poi abbiamo festeg- giato andando a Segovia. Per Natale sarò a Las Batuecas, un eremo car- Mentre i terreni, ormai, sono quasi tutti comprati, orizzonti nuovi si melitano del 1700. (Mah! Un po' troppi eremi nei gìri di P. Luca! nota del re- spalancano davanti a noi; il Sigrìore conduce i nostri passi ed attraverso ì dattore romeno). segni dei tempi e della realtà che stiamo vivendo, ci chiede di aprire i no- Ci saranno poi gli esami da preparare per la terza settimana di gen- stri occhi ed il nostro cuore alla possibilità di nuovi progetti, a prenderli in naio. Qui c'è aria di Natale e io ho organizzato, con i confraatelli provenienti visione e comprendere cosa Egli voglia da noi e cosa ci chieda, oggi, per da varie nazionalità, un presepio comune. È molto grazioso: la grotta è il testimoniarlo nella Carità! monte Carmelo e le statue di gesso, lasciate in bianco e i paesaggi, con

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Nella nostra casa c'è una novità: abbiamo finalmente ingrandito e ab- l'impronta delle varie nazioni, danno un effetto suggestivo che fa innamo- bellito la nostra cappella. È un luogo importante per tutte noi. Lì îl nostro rare. In quest'anno così difficile, visti i fatti del mondo, vi lascio con una essere comunità si concretizza e si rafforza attorno alla presenza costante preghiera di pace e con la tenerezza del Bambino innanzi agli occhi. di Gesù Eucaristia. Auguri a tutti voi di Bucarest e ai confratelli e amici. Questo luogo inoltre è sempre più popolato da giovani, anziani e ospi- P. Luca Bulgarini ti dau'?talia... insomma ormai le circostanze ci hanno chiesto di ampliare e rendere sempre più accogliente il TEMPIO DI DIO. Le suore carmelitane

Carissimi, Numero 1 7 mancano pochi giorni all'arrivo del Santo Natale; il nostro cuore si prepara ad accogliere il grande dono che Dio ha fa'lto all'uomo: GESU. Bucuresti, 18 dicembre 2001 Scrive San Giovanni: "Dio ci ha amato per prima" e qì?ìesto ce lo ha di- Paltro giorno, distribuendo l'Eucarestia, si è awicinata una vecchietta, mostrato donandoci il suo unigenito Figlio. Di fronte a questo mistero non ha ricevuto la comunione e subito, lì a lato, si è inginocchiata e quasi pro- ci rimane altro che rimanere in silenzio e rivolgergli la nostra fiduciosa strata. Era molto compresa nel suo umile gesto di adorazione. Era come preghiera: non ti dovessi accorgere di lei, quasi confì?ìsa, a causa dell'abbigliamento ««Vieni Sìgrìore Gesù, in mezzo alla tua gente, jn qì?ìesto popolo con le scuro, con l'anonimato del pavimento. Sola col Signore, senza badare a de- ginocchia vacillanti stra o a sinistra. Pareva l'umiltà - madorìna umiltà - venuta a dirci coì'ne si e il cuore ferito nel suo ìntimo ma coìi il desiderio di rialzarsi e rico- atteggia l'amore quando accoglie. Il suo, si vedeva, era un amore umile e minciare a sperare. insieme grato: come immaginare di meritare tanto? Così la vecchietta. Vierìi iìi mezzo a tutti quei barrìbini che aiicora, troppi, popolano le stra- Vi auguriamo questo atteggiamento verso GesÙ che viene. de della nostra città. Noi stiamo bene. Mihai, quel giovane moldavo di cui vi abbiamo par- Vieni fra quei giovani che conosciamo e con i quali, Tu, stai scrivendo lato, ora è con noi come aspirante. Fa molto freddo e un po' lo sentiamo un pezzo della nostra storia in Romanìa. anche dentro la nostra casa. Siamo ancora pieni di sogni, ma ora già la- Vieni Sigrìore Gesù in questo Mondo, in questo tempo pieno di inco- voriamo: però tutto ormai è fatto in rumenO: sogni e preghiere e lavoro e gìite e di guerre; parole. riscalda il nostro cuore per renderci veri strumenti della tua presenza'ì>. Padre Luca, se ci senti, un caldo augurio a te. A voi il nostro grazie grande e riconoscente. In questi giorni di festa, che il cuore vorrebbe vivere insieme ai propri La multi ani si toate cele bune! (Auguri e tutto il bene!) cari, ricordiamo tutti voi, parenti ed amici che ci accompagnate con tanta preghiera e con gli aiuti concreti che non mancano di stupirci e rallegrar- P. Luca da Avila ci perché con le cose che cì arrivano possiamo regalare un sorriso a chi da troppo tempo non ha voglia di sorridere. Qui al Centro studi di Avila mi trovo bene. Nei giorni scorsi sono sta- to a Duruelo (primo convento del Carmelo riformato) per fare un ritiro P.S. personale, ricordando San Giovanni della Croce che poi abbiamo festeg- giato andando a Segovia. Per Natale sarò a Las Batuecas, un eremo car- Mentre i terreni, ormai, sono quasi tutti comprati, orizzonti nuovi si melitano del 1700. (Mah! Un po' troppi eremi nei gìri di P. Luca! nota del re- spalancano davanti a noi; il Sigrìore conduce i nostri passi ed attraverso ì dattore romeno). segni dei tempi e della realtà che stiamo vivendo, ci chiede di aprire i no- Ci saranno poi gli esami da preparare per la terza settimana di gen- stri occhi ed il nostro cuore alla possibilità di nuovi progetti, a prenderli in naio. Qui c'è aria di Natale e io ho organizzato, con i confraatelli provenienti visione e comprendere cosa Egli voglia da noi e cosa ci chieda, oggi, per da varie nazionalità, un presepio comune. È molto grazioso: la grotta è il testimoniarlo nella Carità! monte Carmelo e le statue di gesso, lasciate in bianco e i paesaggi, con

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NOTIZIARIO E-MAIL CARMELlTy"ANIE CARMELITANE IN ROM-ANíA » l Auguri quindi a tuttí voi, che íl Sigrìore vi ricompensi per tutto queuo to da vivere. Ora ha anche la cappeua: nella nostra attesa operosa è già I che fate, per il vostro affetto e per la VO'Stra Q;rìero"srtà". beno così. Buon Natale e Felice Anno-Nuovo! Passano i giorni e arriva anche la settimana di preghìere per ?"unità dei cristiani. Le vostre suore. Qui non è certo come in Italia; qui gli ortodossi non li immagirìi: ci so- no. Quii cattolici sono una minoranza. Poi cí sono i greco-cattolicí, gli an- glicani, gli evangelici, ecc. Ma c'è anche e soprattutto il popolo di Dío che Numero 18 non fa poi tutte qì?ìelle distinzioni cui eravamo abituati in Italia e qui il Pa- Bucuresti, 25 gennaio 2001 pa ha sentito dal popolo di Dio - popolo cattolico e ortodosso insieme - Carí?confratelli e amíci: quel grído che gli è rimasto in cuore e che ha ripetuto a Roma, nen'aprire È passato il Nataìe che abbiamo vissuto proprio come íl tempo vuole: una delle porte sante: Unitate! Unitate! neve e freddo fuori e anche un po' in casa. In effetti è bello andare a pregare insieme ed è una cosa conforatante vedere tanti volti buoni e accoglientí dell'ortodossia. Mihai, il giovane che è con-noi,- , - ---..,è and'ato . -î Hyìiìrvìì, dai genitori, ai iìui-u, al nord, u()Ve dove Il il È stato con noi, ai primi dell'anno, P. Gíuseppe Pozzobon: un po" di tradizionifreddo e laquest'anno neve erano si sonoproprio vissute tanti. per-intero-. Lassù le slitte e i cavalli, il gelo e le amicizia fraterna e di dialogo posti an'inizio deu"anno e un buon amíco as- sicurato alla Missione. Noi, alla mezzanotte di Natale, siamo-'sta;i alla Cattedraìe, riempita Ora che vi scriviamo stiamo attendendo il P. Provinciale: quali novità brarecome c'eranon maí: anche c'era íl Nunzioun'atmosfera Apostolico ??serena ?-- che ---.- e calda-disubito . ,.. - - dopo? famiglia.'?"ì«xììu,3ììa. il saluto, Fí c'oncFel'e": UOílCele-ci ha det- per la nostra missione, per i nostri progetti di missione e anche per la ca- ì0: e allora come va in quel di Snagov? C,ome è statoPil viaggio"per"a"drrui:a'I sa? Lo vedremo insieme e poi ve lo diremo. re qui?'nì';9 Ora vi lasciamo con P. Luca e con i nostri saluti, il nostro grazie e la no- Si prendeva benevolmente gioco di noi che ci eravamo ripromessi di stra preghiera. essere già sistemati sul nostro terreno, a Snagov-. P. Tarcisio, P. Antonio, P. Adolfo e Mihai Arìche lui.

Vi domanderete: ma questi? frati che------fanno -----. mai? yxxw Che cìsìùìaìì'J abbiano l1lCillLld-manda- P. Luca, da Avila to a Bucarest quelli meno svegìi? E ??noi che??- ci+* sbracciamo++* . - ---ìììw Hcîper Itjl loro u tÀ?jí.l con rac-j' Io ho vissuto il mio primo Natale nel silenzio più totale della clausura coìte e sacrifici! Quelli son capací, magari, di scrivere, ma per íl reÓ... dell'eremo carmelitano di Las Batuecas, dove mi sono inconìrato con la Anche voi. fonte viva e necessaria del Carmelo. Poi sono sceso al sud, sulla Costa del In verità noí ce la mettíamo tutta e queuo che dipende da noí è tutto Sol, coi mieí genitori: solo qualche giorno per scaldarmi le ossa. pronto. Ma ci dobbiamo scontrare con una burocraz'ia 'apoderos"a 'e '- 'qu""e"l Ho visto il progetto del centro carmelitano rumeno di Snagov che è cl'ìe è peggio - molto aleatoria: tutti sono sicuri di quello che dicono e ri- molto beno, iììteressante e intelligente. Magari si possono apporatare alcu- chiedono: poi il tutto si rivela o sbagliato,, o non più valido e così si rico- ni variazioni per correggere un po' íl tíro verso la tradizione carmelitana. mincia d'accapo. Riuscite ad immagÍnarJora-la-n'ostra"pazi;nza? Qui, in Spagna, la tipologia architettonica carmelitana, fîrmata da S. Gio- Ma questo poi è solo un aspetto. La missione è anche al'tro e noi in- vanni della Croce, è bella e al tempo stesso, sobria. tanto non aspettiamo la casa nuova per vìve"re e-per ope;are. Ho fatto degli esami e altri ancora mi aspettano. Quando, an'inizio, non sapevamo?????- niente ---.., di -- rumenO- --ììvììw ec ìala VlLdvita era ej'a fatta rang In vista del Capitolo Provinciale, questo avvenimento che ci aspetta di studio, di fatica di adattamento, di ricordí, forse che íl nostro sacrificio ogni tre anni, con la sua dose di riflessione e di programmazione, mi sen- e la nostra preghiera il Signore. non li vedeva. --- . . e. .----non yìeranO aíiu bbiaciscrmi ììbìnel SuO ìill- bro? E i nostrí prími passi per COnOSCere l'ambiente e farci conoscere? E i to coìne un soìdato, ín attesa del buon combattimento e pronto alla vo- passí successivi in cui abbiamo cominciato - con timore e-t;;;ore :"a i"on: lontàSaluti del Sigrìore. a voi di Bucarest, frati e suore e a tutti i confratelli e amicî. segrìare, a confessare, poi a predicare ritiri e esercFzi-spirituali?ª La Missione è cominciata da subito-;-continu'a"or"a"------...-...,. -l Cl. ul. CilJMNCd manca ailCOro ancora la casa, la nostra casa nuova. Ma intanto abbiamo il nostro appartamen- 185 184

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CARMELlTy "ANIE CARMELITANE IN ROM-ANíA NOTIZIARIO E-MAIL » Auguri quindi a tuttí voi, che íl Sigrìore vi ricompensi per tutto queuo to da vivere. Ora ha anche la cappeua: nella nostra attesa operosa è già l che fate, per il vostro affetto e per la VO'Stra Q;rìero"srtà". beno così. I Buon Natale e Felice Anno-Nuovo! Passano i giorni e arriva anche la settimana di preghìere per ?"unità dei Le vostre suore. cristiani. Qui non è certo come in Italia; qui gli ortodossi non li immagirìi: ci so- no. Quii cattolici sono una minoranza. Poi cí sono i greco-cattolicí, gli an- Numero 18 glicani, gli evangelici, ecc. Ma c'è anche e soprattutto il popolo di Dío che non fa poi tutte qì?ìelle distinzioni cui eravamo abituati in Italia e qui il Pa- Bucuresti, 25 gennaio 2001 pa ha sentito dal popolo di Dio - popolo cattolico e ortodosso insieme - Carí?confratelli e amíci: quel grído che gli è rimasto in cuore e che ha ripetuto a Roma, nen'aprire È passato il Nataìe che abbiamo vissuto proprio come íl tempo vuole: una delle porte sante: Unitate! Unitate! neve e freddo fuori e anche un po' in casa. In effetti è bello andare a pregare insieme ed è una cosa conforatante Mihai, il giovane che è con-noi, è and'ato dai genitori, al nord, dove il vedere tanti volti buoni e accoglientí dell'ortodossia. freddo e la neve erano proprio -tanti. , - ---.., Lassù . -î le Hyìiìrvìì, slitte e i cavalli,ai iìui-u, il gelou()Ve e leIl È stato con noi, ai primi dell'anno, P. Gíuseppe Pozzobon: un po" di tradizioni quest'anno si sono vissute per-intero-. amicizia fraterna e di dialogo posti an'inizio deu"anno e un buon amíco as- Noi, alla mezzanotte di Natale, siamo-'sta;i alla Cattedraìe, riempita sicurato alla Missione. come non maí: c'era un'atmosfera serena e calda-di famiglia.'?" c'oncFel'e": Ora che vi scriviamo stiamo attendendo il P. Provinciale: quali novità brare c'era anche íl Nunzio Apostolico?? ?-- che ---.- subito . ,.. - - dopo? ì«xììu,3ììa. il saluto, Fí UOílCele-ci ha det- per la nostra missione, per i nostri progetti di missione e anche per la ca- ì0: e allora come va in quel di Snagov? C,ome è statoPil viaggio"per"a"drrui:a'I sa? Lo vedremo insieme e poi ve lo diremo. re qui?'nì';9 Ora vi lasciamo con P. Luca e con i nostri saluti, il nostro grazie e la no- Si prendeva benevolmente gioco di noi che ci eravamo ripromessi di stra preghiera. essere già sistemati sul nostro terreno, a Snagov-. P. Tarcisio, P. Antonio, P. Adolfo e Mihai Arìche lui. Vi domanderete: ma questi frati che fanno mai? Che abbiano manda- to a Bucarest quelli meno svegìi?? E noi- -che ------ci sbracciamo-----. yxxw cìsìùìaìì'J per loro l1lCillLld-con rac- P. Luca, da Avila coìte e sacrifici! Quelli son capací, magari,?? ??- di+* scrivere,++* . - ---ìììw ma Hcî per Itjl íl u reÓ...tÀ?jí.l j' Io ho vissuto il mio primo Natale nel silenzio più totale della clausura Anche voi. dell'eremo carmelitano di Las Batuecas, dove mi sono inconìrato con la In verità noí ce la mettíamo tutta e queuo che dipende da noí è tutto fonte viva e necessaria del Carmelo. Poi sono sceso al sud, sulla Costa del pronto. Ma ci dobbiamo scontrare con una burocraz'ia 'apoderos"a 'e '- 'qu""e"l Sol, coi mieí genitori: solo qualche giorno per scaldarmi le ossa. cl'ìe è peggio - molto aleatoria: tutti sono sicuri di quello che dicono e ri- Ho visto il progetto del centro carmelitano rumeno di Snagov che è chiedono: poi il tutto si rivela o sbagliato,, o non più valido e così si rico- molto beno, iììteressante e intelligente. Magari si possono apporatare alcu- mincia d'accapo. Riuscite ad immagÍnarJora-la-n'ostra"pazi;nza? ni variazioni per correggere un po' íl tíro verso la tradizione carmelitana. Ma questo poi è solo un aspetto. La missione è anche al'tro e noi in- Qui, in Spagna, la tipologia architettonica carmelitana, fîrmata da S. Gio- tanto non aspettiamo la casa nuova per vìve"re e-per ope;are. vanni della Croce, è bella e al tempo stesso, sobria. Quando, an'inizio, non sapevamo?????- niente ---.., di -- rumenO- --ììvììw ec ìala VlLdvita era ej'a fatta rang Ho fatto degli esami e altri ancora mi aspettano. di studio, di fatica di adattamento, di ricordí, forse che íl nostro sacrificio In vista del Capitolo Provinciale, questo avvenimento che ci aspetta e la nostra preghiera il Signore non li vedeva. --- . . e. .----non yìeranO aíiu bbiaci scrmi ììbìnel SuO ìill- ogni tre anni, con la sua dose di riflessione e di programmazione, mi sen- bro? E i nostrí prími passi per. COnOSCere l'ambiente e farci conoscere? E i to coìne un soìdato, ín attesa del buon combattimento e pronto alla vo- passí successivi in cui abbiamo cominciato - con timore e-t;;;ore :"a i"on: lontà del Sigrìore. segrìare, a confessare, poi a predicare ritiri e esercFzi-spirituali?ª Saluti a voi di Bucarest, frati e suore e a tutti i confratelli e amicî. La Missione è cominciata da subito-;-continu'a"or"a". Ci manca ancora la casa, la nostra casa nuova. Ma intanto------...-...,.abbiamo -l Cl. il nostroul lJMNCd appartamen- ailCOro

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NOTIZIARIO E-MAIL CARMELrTANÌE CARMELITANE IN ROMANIA l

Numero 19 derivazione animale: ehm'. Solo verdureì Certo non è tutto e non significa ?utto, ma evidentemente è qualcosa. Perciò qualcosa in più possiamo fare Da Bucarest, febbraio 2002 anche noi. Care consoreue, confratelli e amici, - Da ultimo, un nostro fine settin'ìana: 15 -17 febbraio. P. Tarcisio, Mihai Ci siamo lasciati che arrivava il P. Provinciale accompagrìato da Fr. B suor Michelle a Sibiu per un bellissimo r.itiro con ilaici carmelitani del- Pancrazio. Revisione e valutazione generale deuo stato delle cose: visione l'Ordine secolare. P. Adolfo a Cluj per un ri!ro de!le nov.izie greco-cattoli- dei progetti, correzioni e suggerimenti apportati, conferme dove era evi- ªche dell"ordine della Madre del Sigrìore. P. Antonio con le nostre Suore in dente, priorità assegnate. Ora è chiaro e deciso che presto inizieremo a co- Moldavia in esplorazione per preparare un eventuale futuro. struire una prima casetta all'entrata della proprietà che sarà (per quanto? "---Ora ci resta di augurarvi urì buon cammino verso Pasqua.. Ci ringiova- Arìcora nessuno lo sa) il nostro primo convento. Nel frattempo va avanti nisca,-il-Signore, il cuore e la mente contro tutte le nostre stanchezze per po- l'elaborazione del progetto per la costruzione definitiva. t;r-partecipare COn stupore all'incanto dena Risurrezione dell'Uomo in Dio. Voi ci dìrete: ma questa casetta non doveva già essere in piedi e abita- ta da voi ancora un anno fa? Ma quanto siete lenti e anche indecisi e quan- Corrispondenza da Avila te idee cambiate; forse i fratí, essendo in molti, sono soliti fareíxìsì... . Gio- Ma noi vorremmo vedere voi, qui al posto nostro o con noi: eravamo Qui tutto è cambiato, da S. Teresa siamo entrati nel mondo di S solo degli stranieri (e un po' sempre lo saremo); avevamo le nostre con- yann"i-deua-Croce-. Il primo lavoro è stato quello di purificare ogrìi imma- vinzioni e le abbiamo ancora, ma si devono inculturare in questa terra se- g'rna'zion;-e pªreco'rJceffio su questo santo e dottore della Chiesa. Insieme a condo i suoi bisogni; qui non siamo a nome nostro ma a nome dell'Ordi- P. Antonio Fortes, che per 10 anni ha ricercato e raccolto testimonianze ne: non dobbiamo fare come ci piace, ma come deve essere fatto; ci tro- rda"im"'an'oscritti"e 'd;cumenti deua epoca, abbiamo letto e commentato. Questo le viamo poi ad aiontare una legislazione civile che non ci da molte certez- prime"dichi-arazioni spontanee della gente che conobbe il santo ze, ma tante possibili interpretazioni. Poi metteteci pure le nostre teste, ma gìgante dena mìstìca si dimostra una persona affabilissima, piena di uma- solo un pochino, quanto è normale e... il tempo scorre. nità, colto umanista dotato di una estrema sensibilità che lo rende anche Ma questo tempo - ci diceva il P. Provinciale - con le sue fatiche, le at- Igllrladnd"e'a'rtista". 'T';talm;nt;inna'morato di Dìo, ha tracciato un itìnerarìo, n'ìa didi tese, le nostre piccole realizzazioni è tempo in cui la nostra vocazione si p""e;f'e;ro-ne-umana, dove si dimostra molto esigente con se stesso, chiarisce, si purifica e si incarna in questa terra: il nostro è un tempo vo- una estrema accondiscendenza con tutti; perfino di una vecchietta sorda cazionale. È stato beuo anche perché il nostro Economo provinciale lui diªSegovi'a che andava a trovare una volta alla settimana. stesso ascoltava e partecipava come un buon novizio. Il ritmo di studio non si è auentato dopo gli esami di gennaio, però con i Poì, mentre qui la vita continuava, P. Tarcisio è stato in Italia a incon- fraate'lli 'del"corso-tro'Qa';o-anche un attimo di tempo per inebriarci di aìte e trare il P. Generale, i confratelli, gli amici della Missione: ripetiamo: la Mis- 'd"iªqu""adì; "Il muSeO del-P"'ad-o a Madrid. Banalrrìente detto è come visitare una sione è deua Provincia e non nostra e ilegami devono essere tenuti, anche mostra fotografica sulla religìosìtà e la vìta quotidiana dei secoli passati. perché domani potresti essere qui tu e vorremmo che tu ti trovassi come Padre Luca a casa tua. Ora una notizia proprio bella: il giorno delle ceneri il gióvane che è con noí - Mihai - ha iniziato il suo postulandato: in Provincia abbiamo Numero 20 un'altra casa di formazione e con questa sono tre. Un segno di conforto e anche - perché no - una provocazione buona: vai e fa anche tu lo stesso! Da Bucarest, marzo 2002 Comunque noi vorremmo avere il suo fervore e la sua trepidazione che è Cari Confratelli, Consorelle e Arnici, così commovente come si vede nel volto di ogrìuno che inizia. 'st'iaumll'o' -vi' v;ìdo'una"aquaresi;a-"fatta di preghiera, di studio, di inse- Quaresima. In Romania la chiamano il Grande Digiuno ed è proprio gnam'enro e' ài-apostolatoªe di vita di appartamento, essendo ancora que- così. Una cosa così seria e così radicale che ci ha contagiato: anche noi sto il nostro convento. non mangeremo di grasso per questo tempo. Ma è poco al confronto di 'P;r laªno;tra' casetta a Snagov siamo allo sprìnt finale con carte e per- quello che qui fanno: arrivano a non mangiare carne e nessun prodotto dí mesrsi.eÍP.ldAlnlut:'n' io"Prestiprno :è "stato ìn -ItalÌa- po;tando i nostri progetti alla 187 186 í

CARMELrTANÌE CARMELITANE IN ROMANIA l NOTIZIARIO E-MAIL

Numero 19 derivazione animale: ehm'. Solo verdureì Certo non è tutto e non significa Da Bucarest, febbraio 2002 ?utto, ma evidentemente è qualcosa. Perciò qualcosa in più possiamo fare anche noi. Care consoreue, confratelli e amici, - Da ultimo, un nostro fine settin'ìana: 15 -17 febbraio. P. Tarcisio, Mihai Ci siamo lasciati che arrivava il P. Provinciale accompagrìato da Fr. B suor Michelle a Sibiu per un bellissimo r.itiro con ilaici carmelitani del- Pancrazio. Revisione e valutazione generale deuo stato delle cose: visione l'Ordine secolare. P. Adolfo a Cluj per un ri!ro de!le nov.izie greco-cattoli- dei progetti, correzioni e suggerimenti apportati, conferme dove era evi- ªche dell"ordine della Madre del Sigrìore. P. Antonio con le nostre Suore in dente, priorità assegnate. Ora è chiaro e deciso che presto inizieremo a co- Moldavia in esplorazione per preparare un eventuale futuro. struire una prima casetta all'entrata della proprietà che sarà (per quanto? "---Ora ci resta di augurarvi urì buon cammino verso Pasqua.. Ci ringiova- Arìcora nessuno lo sa) il nostro primo convento. Nel frattempo va avanti nisca,-il-Signore, il cuore e la mente contro tutte le nostre stanchezze per po- l'elaborazione del progetto per la costruzione definitiva. t;r-partecipare COn stupore all'incanto dena Risurrezione dell'Uomo in Dio. Voi ci dìrete: ma questa casetta non doveva già essere in piedi e abita- ta da voi ancora un anno fa? Ma quanto siete lenti e anche indecisi e quan- te idee cambiate; forse i fratí, essendo in molti, sono soliti fareíxìsì... Corrispondenza da Avila Ma noi vorremmo vedere voi, qui al posto nostro o con noi: eravamo Qui tutto è cambiato, da S. Teresa siamo entrati nel mondo di S . Gio- solo degli stranieri (e un po' sempre lo saremo); avevamo le nostre con- yann"i-deua-Croce-. Il primo lavoro è stato quello di purificare ogrìi imma- vinzioni e le abbiamo ancora, ma si devono inculturare in questa terra se- g'rna'zion;-e pªreco'rJceffio su questo santo e dottore della Chiesa. Insieme a condo i suoi bisogni; qui non siamo a nome nostro ma a nome dell'Ordi- P. Antonio Fortes, che per 10 anni ha ricercato e raccolto testimonianze ne: non dobbiamo fare come ci piace, ma come deve essere fatto; ci tro- rda"im"'an'oscritti"e 'd;cumenti deua epoca, abbiamo letto e commentato le viamo poi ad aiontare una legislazione civile che non ci da molte certez- prime"dichi-arazioni spontanee della gente che conobbe il santo. Questo ze, ma tante possibili interpretazioni. Poi metteteci pure le nostre teste, ma gìgante dena mìstìca si dimostra una persona affabilissima, piena di uma- solo un pochino, quanto è normale e... il tempo scorre. nità, colto umanista dotato di una estrema sensibilità che lo rende anche Ma questo tempo - ci diceva il P. Provinciale - con le sue fatiche, le at- tese, le nostre piccole realizzazioni è tempo in cui la nostra vocazione si Igllrladnd"e'a'rtista". 'T';talm;nt;inna'morato di Dìo, ha tracciato un itìnerarìo di p""e;f'e;ro-ne-umana, dove si dimostra molto esigente con se stesso,, n'ìa di chiarisce, si purifica e si incarna in questa terra: il nostro è un tempo vo- una estrema accondiscendenza con tutti; perfino di una vecchietta sorda cazionale. È stato beuo anche perché il nostro Economo provinciale lui diªSegovi'a che andava a trovare una volta alla settimana. stesso ascoltava e partecipava come un buon novizio. Il ritmo di studio non si è auentato dopo gli esami di gennaio, però con i Poì, mentre qui la vita continuava, P. Tarcisio è stato in Italia a incon- fraate'lli 'del"corso-tro'Qa';o-anche un attimo di tempo per inebriarci di aìte e trare il P. Generale, i confratelli, gli amici della Missione: ripetiamo: la Mis- 'd"iªqu""adì; "Il muSeO del-P"'ad-o a Madrid. Banalrrìente detto è come visitare una sione è deua Provincia e non nostra e ilegami devono essere tenuti, anche mostra fotografica sulla religìosìtà e la vìta quotidiana dei secoli passati. perché domani potresti essere qui tu e vorremmo che tu ti trovassi come Padre Luca a casa tua. Ora una notizia proprio bella: il giorno delle ceneri il gióvane che è con noí - Mihai - ha iniziato il suo postulandato: in Provincia abbiamo Numero 20 un'altra casa di formazione e con questa sono tre. Un segno di conforto e anche - perché no - una provocazione buona: vai e fa anche tu lo stesso! Da Bucarest, marzo 2002 Comunque noi vorremmo avere il suo fervore e la sua trepidazione che è Cari Confratelli, Consorelle e Arnici, così commovente come si vede nel volto di ogrìuno che inizia. 'st'iaumll'o' -vi' v;ìdo'una"aquaresi;a-"fatta di preghiera, di studio, di inse- Quaresima. In Romania la chiamano il Grande Digiuno ed è proprio gnam'enro e' ài-apostolatoªe di vita di appartamento, essendo ancora que- così. Una cosa così seria e così radicale che ci ha contagiato: anche noi sto il nostro convento. non mangeremo di grasso per questo tempo. Ma è poco al confronto di 'P;r laªno;tra' casetta a Snagov siamo allo sprìnt finale con carte e per- quello che qui fanno: arrivano a non mangiare carne e nessun prodotto dí mesrsi.eÍP.ldAlnlut:'n' io"Prestiprno :è "stato ìn -ItalÌa- po;tando i nostri progetti alla

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CARMELITANIE CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MAIL

verifica centrale e ha potuto partecipare al raduno di tuttií religiosi in pre- Con tutì:o ciò il Sigrìore non perde occasione dí lavorarci il cuore at- parazipne al Capitolo della Provincia: con questo nostro venire e ritorna- traverso la correzione fraterna, ì drammi degli amici vicini e lortani, il lut- re vogliamo far capire che in Romania siamo a nome di tutti e per-i;izi;re to della nostra provincia per Fr. Mario e Fr. Leopoldo, e le notizie-del mon- una storia sorena con queua dena Provincia. do che per diabolico sadismo sono sempre negative. EM Sì. Quanta s;ffe- Sappiamo che anche per voi è così e qì?ìesto ci conforta nel nostro renza che non abbiamo ancora trasformato in Cristo! Quanto di noi stes- cammino iniziale e anche in queuo che seguirà, magari con Kaiuté a;ch; si devi conquistarti ancora, o Signore? Sarà forse quaresima aiutarti-in di qualche altro che potrà, magari, arriva;e a dar man forte.-Noi pre;a'l questa conquista? riamo il posto, non si sa mai. P. Luca P. Tarcisio ha festeggiato 25 anni di sacerdozio. Da Trento a Bucarest: tanta strada con Dio e con gli uomini! Abbiamo conceleb;ato con luí 'Ìn una nuova e cara casa di accoglienza per bambini orfani il giorno di S. I Numero 21 Gìuseppe: anche il prete è voce buona di un Altro -per chi 'po'Ì ti-divien';'a'Íf meno un po' figlio. Come in quena casa dove i piccolí chi'amano le suore: Bucarest 27 luglio 2002 mamma! Uno solo è íl loro Padre, ma intanto lo-ro imparano a éonoscerìo Cari Confratelli e Amici, dalle suore. Così anche il prete. in verità è tanto tempo che non ci facciamo vivi. Leggendo capirete Ora aspettiamo il P. Provinciale che ci porterà la vostra vicinanza e i perché. Certo non è che col tempo le amicizie e í legami diventino più la- vostri auguri: ma quanto lo facciamo viaggiareì E qì?ìanto àurìqWe-è preS bili, almeno per noi non è cosÌ. ziosa la nostra unità! Anzitutto c'è stato il Capitolo Provinciale: quell'avvenimento che, ogni Vogliamo ringraziare tutti del lavoro che fate per noi, delle varie ini- tre anni, viene a rinnovare la vita delle nostre comunità di frati. Noi, per la ziative che intraprendete con molta fantasia e generosità;-'vogì'iamo ;'ÍCO'r- circostanza, abbiamo chiuso il nostro appartamento a Bucarest e siamo dare le nostre mamme e il loro originale e fedele modo -* e:serci-vi;n'e, andati in Italia. Tutti: chi impegnato al Capitolo, chi ad aiutare le comunità; qui a Bucarest o in Spagna; le nostre parrocchie; gli amici che-sÌ-dannoªda anche il nostro postulante, Mihai, ha avuto la sua occasione di vedere 1'I- fare, i bambini che lavorano per procurarci le teg'oÌe-d-eu-a-nost;a -ca'setta; talia e di conoscere una famiglia più grande di frati. Come sapete, il P. Pro- le monache che pregarìo... vinciale è ancora lo stesso: P. Gianni, e a lui va il nostro augurio di buon Qui ín Romanía per augì?ìrare Buona Pasqua dicono: Cristos a înviat! A lavoro. Anche qui ín Romanía il superiore è lo stesso. Diversi sono i senti- cui tu rispondi: Cu adevarat a înviat! Significa: Cristo è risorto! È Veral menti e i propositi con cui ci siamo lasciati: un amore e una determinazio- mente risorto! ne più grandi per il nostro carísma. In Italia guardiamo agli effetti, qui stanno attenti aua CauSa: noi vi e ci Prima di rientrare in Romania facciamo tappa a Loreto: la sorena di auguriamo, in questa Santa Pasqua, di entrare sempre più addentro- alla Mihai fa la sua prima professione nel Carmelo di quella città. Siamo la sua causa per gustare a lungo i suoi splendidi effetti. famiglia carmelitana e, noi con Mihai, siamo la sua famiglia e la sua terra. P.Tarcisio, P.Arìtonio, P.Adolfo e Mihai Al ritorno a Bucarest abbiamo con noi per due mesi anche P. Luca: un po' si riposa dagli studi, un po' non dimentica la lingua rumena e un po' Da Avila ancora rinnova con noi l'entusiasmo dell'inizio. Subito però ci gìunge una notizia che sconvolge i nostri piani: i nuovi Dobbiamo vergognarci di fronte alla qì?ìaresima rumena se la con- superiori bocciano il progetto di costruzione della prima CaSa: viene a co- frontiamo alla nostra qui al centro dí Avila? ªSicuramente-non-arriviam"o 'a stare troppi soldi (frutto delle fatiche e dei sacrifici di tanti); meglio con- digiuni così severi, se i nostri si possono chiamare-dÌgiuni.-E;oiªsiam"o"50 vogliare tutti gli sforzi suna costruzione definitiva. Semplice dirlo, ma non giovani (chi più, chí meno) e forti, non mancano occasìonì di 'co;pìeanni, così semplice sentírselo dire, dopo tanti sforzi e tanto tempo investito ín onomastici, anniversari di ordinazioni e di congregazÌoni.- Un-coro'-di 'é;i', progetti e pensieri. Programmi, attese, desiderio di pace nella campagna, un canto di là, e. .. la gita a Medina del Campo, dove è cresciuto-S.- Giov'a';2 programmi pastorali in città: tutto è riìnesso in discussione. Ma noi siamo ni e ha nìaturato la sua vocazione religiosa mentre si ffianteneva glÌ-s'tuªdi frati e perciò ricominciamo con pazienza. Intanto bisogna preventivare al- facendo l'infermiere nell'antico ospedale della ci'ttà.' tri due (almeno) anni di appartamento. Poi noì'ì possiamo stare ancora in

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CARMELITANIE CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MAIL verifica centrale e ha potuto partecipare al raduno di tuttií religiosi in pre- Con tutì:o ciò il Sigrìore non perde occasione dí lavorarci il cuore at- parazipne al Capitolo della Provincia: con questo nostro venire e ritorna- traverso la correzione fraterna, ì drammi degli amici vicini e lortani, il lut- re vogliamo far capire che in Romania siamo a nome di tutti e per-i;izi;re to della nostra provincia per Fr. Mario e Fr. Leopoldo, e le notizie-del mon- una storia sorena con queua dena Provincia. do che per diabolico sadismo sono sempre negative. EM Sì. Quanta s;ffe- Sappiamo che anche per voi è così e qì?ìesto ci conforta nel nostro renza che non abbiamo ancora trasformato in Cristo! Quanto di noi stes- cammino iniziale e anche in queuo che seguirà, magari con Kaiuté a;ch; si devi conquistarti ancora, o Signore? Sarà forse quaresima aiutarti-in di qualche altro che potrà, magari, arriva;e a dar man forte.-Noi pre;a'l questa conquista? riamo il posto, non si sa mai. P. Tarcisio ha festeggiato 25 anni di sacerdozio. Da Trento a Bucarest: P. Luca tanta strada con Dio e con gli uomini! Abbiamo conceleb;ato con luí 'Ìn una nuova e cara casa di accoglienza per bambini orfani il giorno di S. I Numero 21 Gìuseppe: anche il prete è voce buona di un Altro -per chi 'po'Ì ti-divien';'a'Íf meno un po' figlio. Come in quena casa dove i piccolí chi'amano le suore: Bucarest 27 luglio 2002 mamma! Uno solo è íl loro Padre, ma intanto lo-ro imparano a éonoscerìo Cari Confratelli e Amici, dalle suore. Così anche il prete. in verità è tanto tempo che non ci facciamo vivi. Leggendo capirete Ora aspettiamo il P. Provinciale che ci porterà la vostra vicinanza e i perché. Certo non è che col tempo le amicizie e í legami diventino più la- vostri auguri: ma quanto lo facciamo viaggiareì E qì?ìanto àurìqWe-è preS bili, almeno per noi non è cosÌ. ziosa la nostra unità! Anzitutto c'è stato il Capitolo Provinciale: quell'avvenimento che, ogni Vogliamo ringraziare tutti del lavoro che fate per noi, delle varie ini- tre anni, viene a rinnovare la vita delle nostre comunità di frati. Noi, per la ziative che intraprendete con molta fantasia e generosità;-'vogì'iamo ;'ÍCO'r- circostanza, abbiamo chiuso il nostro appartamento a Bucarest e siamo dare le nostre mamme e il loro originale e fedele modo -* e:serci-vi;n'e, andati in Italia. Tutti: chi impegnato al Capitolo, chi ad aiutare le comunità; qui a Bucarest o in Spagna; le nostre parrocchie; gli amici che-sÌ-dannoªda anche il nostro postulante, Mihai, ha avuto la sua occasione di vedere 1'I- fare, i bambini che lavorano per procurarci le teg'oÌe-d-eu-a-nost;a -ca'setta; talia e di conoscere una famiglia più grande di frati. Come sapete, il P. Pro- le monache che pregarìo... vinciale è ancora lo stesso: P. Gianni, e a lui va il nostro augurio di buon Qui ín Romanía per augì?ìrare Buona Pasqua dicono: Cristos a înviat! A lavoro. Anche qui ín Romanía il superiore è lo stesso. Diversi sono i senti- cui tu rispondi: Cu adevarat a înviat! Significa: Cristo è risorto! È Veral menti e i propositi con cui ci siamo lasciati: un amore e una determinazio- mente risorto! ne più grandi per il nostro carísma. In Italia guardiamo agli effetti, qui stanno attenti aua CauSa: noi vi e ci Prima di rientrare in Romania facciamo tappa a Loreto: la sorena di auguriamo, in questa Santa Pasqua, di entrare sempre più addentro- alla Mihai fa la sua prima professione nel Carmelo di quella città. Siamo la sua causa per gustare a lungo i suoi splendidi effetti. famiglia carmelitana e, noi con Mihai, siamo la sua famiglia e la sua terra. P.Tarcisio, P.Arìtonio, P.Adolfo e Mihai Al ritorno a Bucarest abbiamo con noi per due mesi anche P. Luca: un po' si riposa dagli studi, un po' non dimentica la lingua rumena e un po' Da Avila ancora rinnova con noi l'entusiasmo dell'inizio. Subito però ci gìunge una notizia che sconvolge i nostri piani: i nuovi Dobbiamo vergognarci di fronte alla qì?ìaresima rumena se la con- superiori bocciano il progetto di costruzione della prima CaSa: viene a co- frontiamo alla nostra qui al centro dí Avila? ªSicuramente-non-arriviam"o 'a stare troppi soldi (frutto delle fatiche e dei sacrifici di tanti); meglio con- digiuni così severi, se i nostri si possono chiamare-dÌgiuni.-E;oiªsiam"o"50 vogliare tutti gli sforzi suna costruzione definitiva. Semplice dirlo, ma non giovani (chi più, chí meno) e forti, non mancano occasìonì di 'co;pìeanni, così semplice sentírselo dire, dopo tanti sforzi e tanto tempo investito ín onomastici, anniversari di ordinazioni e di congregazÌoni.- Un-coro'-di 'é;i', progetti e pensieri. Programmi, attese, desiderio di pace nella campagna, un canto di là, e. .. la gita a Medina del Campo, dove è cresciuto-S.- Giov'a';2 programmi pastorali in città: tutto è riìnesso in discussione. Ma noi siamo ni e ha nìaturato la sua vocazione religiosa mentre si ffianteneva glÌ-s'tuªdi frati e perciò ricominciamo con pazienza. Intanto bisogna preventivare al- facendo l'infermiere nell'antico ospedale della ci'ttà.' tri due (almeno) anni di appartamento. Poi noì'ì possiamo stare ancora in

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CARMELITANÍE CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MAIL affitto in questa casa dopo che ci era stata prestata per... qualche mese. Si Miercurea Ciuc, Bacàu, Bucarest: i giorni disponibili erano purtroppo deve comperarla e sistemarla un poco e così faremo. quelli. Ora ci resta da raccontarvi un'altra grande sorpresa di questi ultimi Ma il fascino di S. Teresa di Gesù Bambino non dipende solo dal suo tempi. Veniamo a sapere che qualcuno ha proweduto a far giungere qui volto, ma molto più daua freschezza sorgiva del suo messaggio, daua sua in Romania le reliquie di S. Teresina. Questo era anche un nostro proget- missione. In questo campo i risultati deua visita noi li potevamo solo in- to (non siamo così sprovveduti...), ma aspettavamo ancora qualche tempo tuire dalla preghiera deua gente, dai volti dene persone, dalle confessioni per essere meglio preparati con la lingua rumena. Ma poiché la Santa era fatte e dai sacramenti che si celebravano: chi potrebbe numerare e pesare nostra Sorella non potevamo certo tirarci indietro. Difatti ci siamo butì:ati la grazia? Se lo tentassimo, resteremmo a mani vuote. a capofitto: abbiamo tradotto testi; scritto preghìere; preparato molti san- Ai frati e alle suore e ai nostri postulanti o aspiranti tornati pieni di en- tini, abbiamo auestito urìa grande mostra con testo in rumeno e in unghe- I tusiasmo (e anche stanchezza) è sufficiente e bello - direbbe il Vangelo - rese; infine tutti a preparare prediche e interventi per essere, nella nostra che iloro nomi siano scritti in cielo. modestia, pronti a tutto. Ci hanno aiutato anche dall'Ìtalia: un grazie par- Con tanti saluti a tutti e buone vacanze. ticolare a P. Pio Dolfato per la mostra offertaci, agli amici di Palermo, a Ro- berto di Verona e a Clementino per la stampa e a P. Antonio Sicari: molte cose tradotte erano ricavate dai suoi scritti. Numero 22 È arrivato il 15 luglio, giorno dell'arrivo delle reliquie. Tutti, a vario ti- tolo, eravamo presi dall'awenimento. P. Tarcisio, Mihai, Suora Margheri- Bucarest 27 novembre 2002 ta e Monica (aspirante delle carmelitane) hanno seguito tutto l'itinerario Cari confratelli, consoreue e amici, della Santa, a loro si è aggiunto P. Adolfo impegnato nei primi giornî a questo lungo silenzio è presto raccontato e speriamo anche scusato: predicare un corso di esercízi spirituali; P. Antonio Prestipino e P. Luca in- abbiamo sistemato la casa. Si è trattato di un lungo lavoro e per di più av- tanto predicavano la novena di preparazione alla cattedrale di Bucarest e venuto mentre noi continuavamo ad abitare l'appartamento. È stato fati- anche Suor Fabiola aveva le sue prediche da fare in varie parrocchie. coso: polvere dappertutto, rumore continuo, operai; poche consegrìe pun- Nelle varie città dove S. Teresina ha sostato c'è stato un accorrere fe- tuali e molti ritardi, vicini nervosi e frati... In quei lunghi mesi non c'è sta- stoso, curioso e partecipe dí cristiani: vescovi, sacerdoti, religiosi e cri- ta stanza che, scappando di luogo in luogo, non sia diventata, contempo- stiani cattolici, greco-cattolici e ortodossi. Bisogna sapere che Teresina è raneamente: ripostiglio di tutto e nostro rifugio, luogo di preghiera e dei presente con una statua in ogni chiesa cattolica della Romania: ma di lei nostri incontri, stanza da pranzo e la notte, letto per riposare. c'era solo l'immagine giovane e cara, qualche preghiera devota, qualche Il giorì"ìo dopo si ricominciava. E avanti così per quattro mesi. ricordo di nonna e niente altro. Dopo 50 anni di forzato silenzio, che co- Ora è un'altra cosa. Lappartamento a noi pare bello nena sua umiltà, sa poteva rimanere se non qualche rara sua immagine e qualche Auto- lindo, profumato di pulizia e di carità. La stanza più ampia e più bena è de- biografia ciclostilata clandestinamente? Così noi abbiamo contribuito a stinata al Signore: è la nostra cappena dove preghiamo e celebriamo la far conoscere il suo messaggio, a riempire questo caro ricordo che i cri- Messa nei giorni feriali insieme a qualche cattolico. Poi ci sono le varie stiani conservavano, a cui però mancava dolorosamente e innocente- stanzette: saletta, camere (duel cucina e un corridoio. Tutto molto picco- mente il contenuto. Volete i numeri? Abbiamo venduto 3000 libretti La vj- lo: è solo un appartan'ìento, con un ospite o due è già tutto esaurito. Ma ta è amore e 4000 con il racconto meditato della sua vita, 30.000 immagi- noi ne siamo molto soddisfatti. nette e, molto importante, la mostra seguita e letta anche di notte (a vol- Nel frattempo abbiamo vissuto quegli avvenimenti che la vita ci offriva. te trascrivevano i testil nelle varie città. Noi frati abbiamo predicato, Anzitutto abbiamo salutatò P.Luca che ripartiva per la Spagna per fi- confessato, incontrato un mare di persone, i Vescovi, ì sacerdoti, le suo- nire gli studi: le vacanze che ha trascorso con noi sono state utili a lui per re; abbiamo dato interviste radio-televisive, scritto articoli e (sapete però riprendere l'uso della lingua romena, per rimettersi dentro la nostra ami- quanto siamo umili) ci hanno anche fatto i complimenti per la lingua, le cizia e la nostra missione, per prepararsi agli esami che lo aspettavano. idee, ecc. Noi ci siamo rallegrati della sua serenità e giovialità e del suo aiuto: aveva Per la Chiesa cattolica in Romania è stato un avvenimento. Peccato passato un anno in Spagrìa ma era come se non fosse mai partito da qui. che le città visitate siano state solo quattro: Oradea (solo due orel Cluj, Ora si trova a Burgos fino alla fine dell'anno accademico.

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CARMELITANÍE CARMELITANE IN ROMANIA NOTIZIARIO E-MAIL affitto in questa casa dopo che ci era stata prestata per... qualche mese. Si Miercurea Ciuc, Bacàu, Bucarest: i giorni disponibili erano purtroppo deve comperarla e sistemarla un poco e così faremo. quelli. Ora ci resta da raccontarvi un'altra grande sorpresa di questi ultimi Ma il fascino di S. Teresa di Gesù Bambino non dipende solo dal suo tempi. Veniamo a sapere che qualcuno ha proweduto a far giungere qui volto, ma molto più daua freschezza sorgiva del suo messaggio, daua sua in Romania le reliquie di S. Teresina. Questo era anche un nostro proget- missione. In questo campo i risultati deua visita noi li potevamo solo in- to (non siamo così sprovveduti...), ma aspettavamo ancora qualche tempo tuire dalla preghiera deua gente, dai volti dene persone, dalle confessioni per essere meglio preparati con la lingua rumena. Ma poiché la Santa era fatte e dai sacramenti che si celebravano: chi potrebbe numerare e pesare nostra Sorella non potevamo certo tirarci indietro. Difatti ci siamo butì:ati la grazia? Se lo tentassimo, resteremmo a mani vuote. a capofitto: abbiamo tradotto testi; scritto preghìere; preparato molti san- Ai frati e alle suore e ai nostri postulanti o aspiranti tornati pieni di en- tini, abbiamo auestito urìa grande mostra con testo in rumeno e in unghe- I tusiasmo (e anche stanchezza) è sufficiente e bello - direbbe il Vangelo - rese; infine tutti a preparare prediche e interventi per essere, nella nostra che iloro nomi siano scritti in cielo. modestia, pronti a tutto. Ci hanno aiutato anche dall'Ìtalia: un grazie par- Con tanti saluti a tutti e buone vacanze. ticolare a P. Pio Dolfato per la mostra offertaci, agli amici di Palermo, a Ro- berto di Verona e a Clementino per la stampa e a P. Antonio Sicari: molte cose tradotte erano ricavate dai suoi scritti. Numero 22 È arrivato il 15 luglio, giorno dell'arrivo delle reliquie. Tutti, a vario ti- tolo, eravamo presi dall'awenimento. P. Tarcisio, Mihai, Suora Margheri- Bucarest 27 novembre 2002 ta e Monica (aspirante delle carmelitane) hanno seguito tutto l'itinerario Cari confratelli, consoreue e amici, della Santa, a loro si è aggiunto P. Adolfo impegnato nei primi giornî a questo lungo silenzio è presto raccontato e speriamo anche scusato: predicare un corso di esercízi spirituali; P. Antonio Prestipino e P. Luca in- abbiamo sistemato la casa. Si è trattato di un lungo lavoro e per di più av- tanto predicavano la novena di preparazione alla cattedrale di Bucarest e venuto mentre noi continuavamo ad abitare l'appartamento. È stato fati- anche Suor Fabiola aveva le sue prediche da fare in varie parrocchie. coso: polvere dappertutto, rumore continuo, operai; poche consegrìe pun- Nelle varie città dove S. Teresina ha sostato c'è stato un accorrere fe- tuali e molti ritardi, vicini nervosi e frati... In quei lunghi mesi non c'è sta- stoso, curioso e partecipe dí cristiani: vescovi, sacerdoti, religiosi e cri- ta stanza che, scappando di luogo in luogo, non sia diventata, contempo- stiani cattolici, greco-cattolici e ortodossi. Bisogna sapere che Teresina è raneamente: ripostiglio di tutto e nostro rifugio, luogo di preghiera e dei presente con una statua in ogni chiesa cattolica della Romania: ma di lei nostri incontri, stanza da pranzo e la notte, letto per riposare. c'era solo l'immagine giovane e cara, qualche preghiera devota, qualche Il giorì"ìo dopo si ricominciava. E avanti così per quattro mesi. ricordo di nonna e niente altro. Dopo 50 anni di forzato silenzio, che co- Ora è un'altra cosa. Lappartamento a noi pare bello nena sua umiltà, sa poteva rimanere se non qualche rara sua immagine e qualche Auto- lindo, profumato di pulizia e di carità. La stanza più ampia e più bena è de- biografia ciclostilata clandestinamente? Così noi abbiamo contribuito a stinata al Signore: è la nostra cappena dove preghiamo e celebriamo la far conoscere il suo messaggio, a riempire questo caro ricordo che i cri- Messa nei giorni feriali insieme a qualche cattolico. Poi ci sono le varie stiani conservavano, a cui però mancava dolorosamente e innocente- stanzette: saletta, camere (duel cucina e un corridoio. Tutto molto picco- mente il contenuto. Volete i numeri? Abbiamo venduto 3000 libretti La vj- lo: è solo un appartan'ìento, con un ospite o due è già tutto esaurito. Ma ta è amore e 4000 con il racconto meditato della sua vita, 30.000 immagi- noi ne siamo molto soddisfatti. nette e, molto importante, la mostra seguita e letta anche di notte (a vol- Nel frattempo abbiamo vissuto quegli avvenimenti che la vita ci offriva. te trascrivevano i testil nelle varie città. Noi frati abbiamo predicato, Anzitutto abbiamo salutatò P.Luca che ripartiva per la Spagna per fi- confessato, incontrato un mare di persone, i Vescovi, ì sacerdoti, le suo- nire gli studi: le vacanze che ha trascorso con noi sono state utili a lui per re; abbiamo dato interviste radio-televisive, scritto articoli e (sapete però riprendere l'uso della lingua romena, per rimettersi dentro la nostra ami- quanto siamo umili) ci hanno anche fatto i complimenti per la lingua, le cizia e la nostra missione, per prepararsi agli esami che lo aspettavano. idee, ecc. Noi ci siamo rallegrati della sua serenità e giovialità e del suo aiuto: aveva Per la Chiesa cattolica in Romania è stato un avvenimento. Peccato passato un anno in Spagrìa ma era come se non fosse mai partito da qui. che le città visitate siano state solo quattro: Oradea (solo due orel Cluj, Ora si trova a Burgos fino alla fine dell'anno accademico.

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CARMELITANIE CARMELITANE IN ROMANIA NOnZÌARlO E-MÀIL

Arriva la mamma di P. Adolfo. Per una decina di giorni abbiamo una Numero 23 cuoca come si deve: spesa fatta puntigliosamente, piatti siciliani prepara- ti da una maì'nma e cucina tenuta in ordine e la biancheria stirata a punti- 18 dicembre 2002 no. Per lei sono giorni anche di compere perché a Catania tutte (o quasi) Carissimi amici, le domeniche allestisce un banchetto con lavori artigianali romeni: è una In questi giorni che precedono il Natale, vi mandiamo solo poche no- nostra brava agente commerciale. Per lei però questi giorni sono un'oc- tizie e molti auguri. casione per stare accanto a suo fîglio prete (ogni mamma è orgogliosa di Finalmente è arrivata l'approvazione del piano urbanistico di zona. Ci questo) e per noi di dimostrarle la nostra gratitudine. sono voluti sei mesi e ora i documenti sono al Comune di Snagov. P. Antonio, dopo una resistenza ammirevole allo stress dei lavori e dei Presto speriamo di potervi far vedere tutto il complesso: ad esso han- ì progetti per il nuovo convento che nel frattempo dovevano essere portati no lavorato in tanti: anzitutto noi e gli architetti e poii nostri consulenti re- avanti, ha bisogììo di alcuni giorni di stacco e di riposo e le cure, prima di l ligiosi, venuti dall'Ítalia (P. Roberto Bozzolan, fr. Pancrazio e il geometra Suor Fabioia e poi della mamma, che ce lo restituiscono presto in forma. » Adami), i nostri tecnici di qui (ing. Sacchettil i nostri Superiori. Il risulta- P. Tarcisio ha fatto un giro in Italia per festeggiare i25 anni di sacer- to è bello e speriamo che piaccia anche a voi. Ci dicono che ora l'iter bu- dozio in Sicilia e nel Veneto: al ritorno era contento di aver incontrato mol- rocratico sarà più veloce, tanto che noi speriamo che si possa iniziare a co- tî confratelli, amici e parenti ma anche stanco di tante feste. l struire a metà deu'anno che viene. P. Adolfo ha ricominciato a insegnare all'?stituto Teologico, e tutti ab- I Noi pensiamo, ma abbiamo imparato a essere prudenti. biamo continuato la predicazione di esercizi spirituali, di ritiri: ora ne go- Come tutti i buoni frati, in questi giorni siamo tutti impegnati nella dono soprattutto le suore, ma non solo. ll preparazione del Natale: ritiri, incontrí, confessioni. Le richieste sono tan- l te e cominciamo a sentirci in pochi. A?bbiamo messo a disposizione delle Abbiamo ricevuto la prima eredità: la responsabile deu'Ordine Seco- l lare di Sibiu ci ha donato la sua casa: così - dice lei - vuole appartenere an- l parrocchie della Moldavia, dedicate a S. Teresa di Gesù Bambino, la mo- cor meglio ana nostra famiglia carmelitana, dopo che per prima l'ha resa stra sulla Santa che avevamo preparata in occasione dell'arrivo deue sue presente qui in Romania. Reliquie in Romania. E immediatamente un parroco del nord ci ha impe- Anche i nostri amici del MEC si apprestano ad arrivare qui a Buca- gnato per una settimana, Natale compreso. rest: è quasi pronto l'appartamento che si sono comprati e che ospiterà i Siamo a conoscenza che voi in Italia state lavorando per la Romania primi. con molteplici iniziative e noi non vogliamo farvi mancare il nostro rin- Da neanche un mese sono arrivate le Suore Carmelitane Missionarie graziamento. del Beato Palau: così il Carmelo si arricchisce anche in qì?ìesta terra di nuo- ve espressioni. Auguri. E il nostro postulante - Mihai - come va ? Bene! Arìche perché il P. Pro- A voi confratelli e consorelle, alle sorelle e fratelli dell'Ordine Secola- vinciale, che è stato qui in visita assieme a P. Umberto, gn ha prospettato re, agli amici dei vari gruppi missionari, agli amici del Movimento Eccle- che a febbraio si comincia il noviziato: perciò è orgoglioso. siale Carmelitano, ai nostri parenti, ai Benefattori, a chi ci segue con la Fra poco - dopo l'approvazione dei Superiori - saremo in grado di in- preghiera, la simpatia e la solidarietà viarvi i progetti quasi definitivi del nostro convento e chiesa e casa di spi- Pace a voi, ane vostre comunità e alle vostre famiglie. ritualità e anora toccherà a voi sbracciarvi con fantasia per aiutarcí a co- Siamo lontani da voi, ma ben protetti dal vostro affetto e dal vostro ri- struire. Intanto potete cominciare perché siamo ormai in avvento: tempo cordo e anche dal vostro aiuto. di rinnovamento, di preghiera e di carità. Una preghiera e una carità che Tutti assieme faccìamo un buon e bel presepe per il Signore che viene. arrivi - perché no? - fino in Romania. Un caro augurio anche da P. Luca e a P. Luca che a Natale è ad Adro, Da quassù a voi non è mai mancato di correre il ììostro ricordo, la pre- ì'na che ancora per qualche mese deve fermarsi a Burgos, in Spagna, a stu- ghiera, la riconoscenza e anche un po' di nostalgia. diare anche per noi. Un Cràciun (Natale) fericit!

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CARMELITANIE CARMELITANE IN ROMANIA NOnZÌARlO E-MÀIL

Arriva la mamma di P. Adolfo. Per una decina di giorni abbiamo una Numero 23 cuoca come si deve: spesa fatta puntigliosamente, piatti siciliani prepara- ti da una maì'nma e cucina tenuta in ordine e la biancheria stirata a punti- 18 dicembre 2002 no. Per lei sono giorni anche di compere perché a Catania tutte (o quasi) Carissimi amici, le domeniche allestisce un banchetto con lavori artigianali romeni: è una In questi giorni che precedono il Natale, vi mandiamo solo poche no- nostra brava agente commerciale. Per lei però questi giorni sono un'oc- tizie e molti auguri. casione per stare accanto a suo fîglio prete (ogni mamma è orgogliosa di Finalmente è arrivata l'approvazione del piano urbanistico di zona. Ci questo) e per noi di dimostrarle la nostra gratitudine. sono voluti sei mesi e ora i documenti sono al Comune di Snagov. P. Antonio, dopo una resistenza ammirevole allo stress dei lavori e dei Presto speriamo di potervi far vedere tutto il complesso: ad esso han- ì progetti per il nuovo convento che nel frattempo dovevano essere portati no lavorato in tanti: anzitutto noi e gli architetti e poii nostri consulenti re- avanti, ha bisogììo di alcuni giorni di stacco e di riposo e le cure, prima di l ligiosi, venuti dall'Ítalia (P. Roberto Bozzolan, fr. Pancrazio e il geometra Suor Fabioia e poi della mamma, che ce lo restituiscono presto in forma. » Adami), i nostri tecnici di qui (ing. Sacchettil i nostri Superiori. Il risulta- P. Tarcisio ha fatto un giro in Italia per festeggiare i25 anni di sacer- to è bello e speriamo che piaccia anche a voi. Ci dicono che ora l'iter bu- dozio in Sicilia e nel Veneto: al ritorno era contento di aver incontrato mol- rocratico sarà più veloce, tanto che noi speriamo che si possa iniziare a co- tî confratelli, amici e parenti ma anche stanco di tante feste. l struire a metà deu'anno che viene. P. Adolfo ha ricominciato a insegnare all'?stituto Teologico, e tutti ab- I Noi pensiamo, ma abbiamo imparato a essere prudenti. biamo continuato la predicazione di esercizi spirituali, di ritiri: ora ne go- Come tutti i buoni frati, in questi giorni siamo tutti impegnati nella dono soprattutto le suore, ma non solo. ll preparazione del Natale: ritiri, incontrí, confessioni. Le richieste sono tan- l te e cominciamo a sentirci in pochi. A?bbiamo messo a disposizione delle Abbiamo ricevuto la prima eredità: la responsabile deu'Ordine Seco- l lare di Sibiu ci ha donato la sua casa: così - dice lei - vuole appartenere an- l parrocchie della Moldavia, dedicate a S. Teresa di Gesù Bambino, la mo- cor meglio ana nostra famiglia carmelitana, dopo che per prima l'ha resa stra sulla Santa che avevamo preparata in occasione dell'arrivo deue sue presente qui in Romania. Reliquie in Romania. E immediatamente un parroco del nord ci ha impe- Anche i nostri amici del MEC si apprestano ad arrivare qui a Buca- gnato per una settimana, Natale compreso. rest: è quasi pronto l'appartamento che si sono comprati e che ospiterà i Siamo a conoscenza che voi in Italia state lavorando per la Romania primi. con molteplici iniziative e noi non vogliamo farvi mancare il nostro rin- Da neanche un mese sono arrivate le Suore Carmelitane Missionarie graziamento. del Beato Palau: così il Carmelo si arricchisce anche in qì?ìesta terra di nuo- ve espressioni. Auguri. E il nostro postulante - Mihai - come va ? Bene! Arìche perché il P. Pro- A voi confratelli e consorelle, alle sorelle e fratelli dell'Ordine Secola- vinciale, che è stato qui in visita assieme a P. Umberto, gn ha prospettato re, agli amici dei vari gruppi missionari, agli amici del Movimento Eccle- che a febbraio si comincia il noviziato: perciò è orgoglioso. siale Carmelitano, ai nostri parenti, ai Benefattori, a chi ci segue con la Fra poco - dopo l'approvazione dei Superiori - saremo in grado di in- preghiera, la simpatia e la solidarietà viarvi i progetti quasi definitivi del nostro convento e chiesa e casa di spi- Pace a voi, ane vostre comunità e alle vostre famiglie. ritualità e anora toccherà a voi sbracciarvi con fantasia per aiutarcí a co- Siamo lontani da voi, ma ben protetti dal vostro affetto e dal vostro ri- struire. Intanto potete cominciare perché siamo ormai in avvento: tempo cordo e anche dal vostro aiuto. di rinnovamento, di preghiera e di carità. Una preghiera e una carità che Tutti assieme faccìamo un buon e bel presepe per il Signore che viene. arrivi - perché no? - fino in Romania. Un caro augurio anche da P. Luca e a P. Luca che a Natale è ad Adro, Da quassù a voi non è mai mancato di correre il ììostro ricordo, la pre- ì'na che ancora per qualche mese deve fermarsi a Burgos, in Spagna, a stu- ghiera, la riconoscenza e anche un po' di nostalgia. diare anche per noi. Un Cràciun (Natale) fericit!

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CARMELn:ÀNIE CARMELITANE IN ROMÀNIA NOTIZIARIO E-MAIL

Numero 24 v'tà. Voi italiani vi lamentate della burocrazia, ma qui è una realtà esaspe- rante. Gennaio 2003 Ora ci stiamo preparando a diventare una casa di noviziato: il 2 feb- Cari Arnici, braio - giornata della Vita Consacrata - Mihai inizierà il suo can'ìmino per siamo al terzo Natale rumeno. Quest'anno è stato un po' particolare diventare il primo frate rumeno. Lui è pieno di attesa e di trepidazione e per alcuni di noî. Mentre P.Antonio e P.Adolfo sono rimasti a confessare e noi con lui. Padre Tarcisio farà da padre maestro. Con l'aiuto del Signore a far ritiri a Bucarest; P.Tarcisio, Mihai e suor Margherita sono stati in un e con le vostre preghiere, lo prepareremo bene e, lavorando intensamen- paesino della Moldavia: Gheorghe-Doja. Hanno accompagnato in quei te con lui, noi stessi saremo aiutati a riappropriarci sempre meglio della luoghi la mostra di S.Teresina perché è la patrona della parrocchia e per- nostra vocazione. ché il parroco ci ha invitati. Di P.Lùca non vi diciamo niente, perclaìé, molti di voi, l'hanno visto a Dunque: suora Margherita e Mihai con i bambini a giocare e a slittar- Natale in Italia. Lui non sa passare inosservato e si racconta da sé senza si; P.Tarcisio coìì le messe, le confessioni e le prediche; tutti COn la mostra: I fatica. così abbiamo passato dei giorni da ricordare. l Alla prossima volta col racconto del primo giorno di noviziato. Per prima cosa c'era un fraeddo del tutto eccezionale. Micidiale. Il vino si I Un Anno Buono a tutti. congelava nel calice. A parte questo, abbiamo visto e vissuto le tradiziorìi semplici e bellissime di un Natale nei paesi cattolici deua Moldavia. Poveri di molte cose, ma ricchi di una fede molto calorosa, molto umana. Arìime, ambiente, case e chiesa: tutto era scandito dalla festa che si aspettava. Lasciato Mihai al suo paese natale, noi torniamo a Bucarest alla sera del Natale dove troviamo gli altri ad aspettarci per i Vespri solenni e la ce- na e i reciproci racconti. Dopo qualche giorno arrivano i nostri amici del Movimento Ecclesia- le Carmelitano: con loro si traatta di trovare una casa di vacanze per 70 ra- gazzi di Sibiu da portare in montagna per un soggiorno educativo a fine giugno. Viene scelto un paesino incantevole sune montagne intorno alla città. Intanto si visitano anche le nostre terziarie di Sibiu e i ragazzini già incontrati questa estate: per ogni bambino un orsacchiotto - dono di al- trettanti bambini italiani - con la pancia piena piena dí caramelle, molto belli e desiderabili anche per i grandi. P. Adolfo parte per Cluj dove passa l'ultimo dell'anno in preghiera con il Vescovo e suore e cristiani e subito dopo inizia un ritiro: come sentite predichiamo molti ritiri ed esercizi spirituali: ormai la lingua rumena sem- pre più si arrende alla nostra costanza e noi possiamo comunicare la no- stra grande tradizione. Che dicono, sentendoci? Sono contenti. Molto. P.Tarcisio parte tre giorni sulla neve, in montagrìa, con quelli che nel frattempo hanno iniziato Kesperienza del Mec: molta curiosità e molte do- mande. Questi giorni sono stati beui, ma anche molto movimentati: la gen- te era impazzita sulla neve e tutti vedevano solo la propria ebbrezza. Ri- sultato: suor Elisa con in schiena una piccola fra'ltura e una ragazzina con la spalla slogata e P.Tarcisio con i cappelli píù bianchí. Poi la vita è ripresa sui ritmi normali. P. Arìtonio è sempre ingolfato di lavoro con i vari uffici, i progetti, le approvazioni: ogrìi giorno c'è una no-

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CARMELn:ÀNIE CARMELITANE IN ROMÀNIA NOTIZIARIO E-MAIL

Numero 24 v'tà. Voi italiani vi lamentate della burocrazia, ma qui è una realtà esaspe- rante. Gennaio 2003 Ora ci stiamo preparando a diventare una casa di noviziato: il 2 feb- Cari Arnici, braio - giornata della Vita Consacrata - Mihai inizierà il suo can'ìmino per siamo al terzo Natale rumeno. Quest'anno è stato un po' particolare diventare il primo frate rumeno. Lui è pieno di attesa e di trepidazione e per alcuni di noî. Mentre P.Antonio e P.Adolfo sono rimasti a confessare e noi con lui. Padre Tarcisio farà da padre maestro. Con l'aiuto del Signore a far ritiri a Bucarest; P.Tarcisio, Mihai e suor Margherita sono stati in un e con le vostre preghiere, lo prepareremo bene e, lavorando intensamen- paesino della Moldavia: Gheorghe-Doja. Hanno accompagnato in quei te con lui, noi stessi saremo aiutati a riappropriarci sempre meglio della luoghi la mostra di S.Teresina perché è la patrona della parrocchia e per- nostra vocazione. ché il parroco ci ha invitati. Di P.Lùca non vi diciamo niente, perclaìé, molti di voi, l'hanno visto a Dunque: suora Margherita e Mihai con i bambini a giocare e a slittar- Natale in Italia. Lui non sa passare inosservato e si racconta da sé senza si; P.Tarcisio coìì le messe, le confessioni e le prediche; tutti COn la mostra: I fatica. così abbiamo passato dei giorni da ricordare. l Alla prossima volta col racconto del primo giorno di noviziato. Per prima cosa c'era un fraeddo del tutto eccezionale. Micidiale. Il vino si I Un Anno Buono a tutti. congelava nel calice. A parte questo, abbiamo visto e vissuto le tradiziorìi semplici e bellissime di un Natale nei paesi cattolici deua Moldavia. Poveri di molte cose, ma ricchi di una fede molto calorosa, molto umana. Arìime, ambiente, case e chiesa: tutto era scandito dalla festa che si aspettava. Lasciato Mihai al suo paese natale, noi torniamo a Bucarest alla sera del Natale dove troviamo gli altri ad aspettarci per i Vespri solenni e la ce- na e i reciproci racconti. Dopo qualche giorno arrivano i nostri amici del Movimento Ecclesia- le Carmelitano: con loro si traatta di trovare una casa di vacanze per 70 ra- gazzi di Sibiu da portare in montagna per un soggiorno educativo a fine giugno. Viene scelto un paesino incantevole sune montagne intorno alla città. Intanto si visitano anche le nostre terziarie di Sibiu e i ragazzini già incontrati questa estate: per ogni bambino un orsacchiotto - dono di al- trettanti bambini italiani - con la pancia piena piena dí caramelle, molto belli e desiderabili anche per i grandi. P. Adolfo parte per Cluj dove passa l'ultimo dell'anno in preghiera con il Vescovo e suore e cristiani e subito dopo inizia un ritiro: come sentite predichiamo molti ritiri ed esercizi spirituali: ormai la lingua rumena sem- pre più si arrende alla nostra costanza e noi possiamo comunicare la no- stra grande tradizione. Che dicono, sentendoci? Sono contenti. Molto. P.Tarcisio parte tre giorni sulla neve, in montagrìa, con quelli che nel frattempo hanno iniziato Kesperienza del Mec: molta curiosità e molte do- mande. Questi giorni sono stati beui, ma anche molto movimentati: la gen- te era impazzita sulla neve e tutti vedevano solo la propria ebbrezza. Ri- sultato: suor Elisa con in schiena una piccola fra'ltura e una ragazzina con la spalla slogata e P.Tarcisio con i cappelli píù bianchí. Poi la vita è ripresa sui ritmi normali. P. Arìtonio è sempre ingolfato di lavoro con i vari uffici, i progetti, le approvazioni: ogrìi giorno c'è una no-

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Ouaderni Carmelitani è una rìvìsta ìnterna della Provincia Veneta OCD. Vievìe però ìnviata anche ad altrì amicí che la àesìderino. Il prezzo è àì € 17,00. Per il c.c.p. veàere qui sotto. m

Redazione di ííQuaderni Carmelitaniìì: Giuseppe Furioni (direttore), Aldino Cazzago, Romano Gambalunga, Rodolfo Girardello, Alberto Vela V.lo Carmelitani Scalzi 13, 37122 VERONA - Tel. 0458003738

Amìminiskazione di ííQuaderni Carmelitaniìì: Gianni Evangelisti, V.lo Carmelitani Scalzi 13, 37122 VERONA - Tel. 0458005633

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Stampato con il permesso dei Superiori

presso: IRotooffset Paganella - Trento

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I I l s SOMMARIO

1. Preqare la Liturgia (Jesús Castellano Cervera) ...... )) /

2. Il silenzio nella liturgia (AldinoCazzago)...... )) 25

3. La preghiera di un profeta (AlbertoVela)...... ìì 37

4. Giovanni Paolo {I e il Carmelo (GiuseppeFurioni)...... )) 53 5. Insegnamenti su Teresa di Gesù Bambino (GiovanniPaololl)...... )) 95

6. Notiziario e-mail (Carmelitani e Carmelitane in Romania) ...... ìì 171

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