Il Poeta Renzo Maggiore Il 27 Gennaio Alle 18
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Teatro e Formazione sabato 14 aprile incontro organizzato da ERT-FVG Teatro e Formazione. È questo il tema dell’incontro organizzato per sabato 14 aprile dall’ERT – Ente Regionale Teatrale e dall’Area Educazione, Università e Ricerca del Comune di Trieste a conclusione del percorso annuale che ha coinvolto gli educatori della prima infanzia di tutta la regione. “Quando il teatro forma” è il titolo di una mattinata che vedrà la partecipazione diRoberto Gris, ricercatore dell’Università di Trento;Franco Rotelli dell’associazione Amici del Parco di S. Giovanni di Trieste; Emiliana Moro, responsabile asili nido del Comune di Pordenone, gli operatori del progetto teatroescuola dell’ERT e dei servizi educativi del Comune di Trieste. A coordinare gli interventi sarà Roberto Frabetti, attore e regista della compagnia La Baracca di Bologna e direttore artistico di Cornici Zerosei, festival internazionale di teatro e cultura per la prima infanzia che si svolge a Trieste. A partire dalle esperienze dei tre gruppi di ricerca regionale formatisi nell’ambito del progetto Teatro Fantasma dell’ERT, del Festival Cornici Zerosei e dei ricreatori di Trieste, l’incontro vuole essere un momento di confronto sul tema della formazione teatrale come importante risorsa per gli educatori della prima infanzia. Un ambito, questo, al quale le istituzioni pubbliche e gli operatori scolastici e culturali della nostra regione hanno sempre rivolto una particolare attenzione. Nel corso della mattinata, inoltre, i tre gruppi di educatori presenteranno attraverso una breve performance il loro percorso di lavoro. Appuntamento dalle 10 alle 13 al MIB – School of Management (Via Caduti di Nasiriya 1). L’ingresso è libero ed è rivolto in particolare ad educatori dei nidi e scuole d’infanzia, operatori teatrali e degli enti pubblici, ma è aperto anche a studenti, ricercatori e genitori. Per maggiori informazioni: Comune di Trieste – Area Educazione Università e Ricerca 040.6758731/8044 www.retecivica.trieste.it; ERT 0432.224214, [email protected]. LA MANO: STRUMENTO CHE CREA STRUMENTI, STRUMENTO CHE SUONA STRUMENTI Venerdì 13 aprile, ore 18 Auditorium di Casa della Musica / Scuola di Musica 55 (via Capitelli, Trieste) Conversazione a cura di Walter Macovaz (liutaio) con Massimo Avian (Professore Associato di zoologia del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste) Giovanni Vianelli (pianista e docente di filosofia) Un incontro che vuole riscoprire l’importanza della manualità, della percezione, della creatività consapevole in un mondo dominato dalle alte tecnologie. Alcuni studiosi si confrontano, per il tramite della musica, della sua produzione, dell’ascolto, della fruizione di essa, sul tema molto sentito dell’originalità delle produzioni umane. L’incontro si intitola La mano: strumento che crea strumenti, strumento che suona strumenti e si svolge venerdì 13 aprile, alle 18, a Casa della Musica. L’ingresso è libero. Così commenta il coordinatore dell’incontro, il liutaio Walter Macovaz: Nell’era della produzione CNC (Computer Numerical Control), usare le mani per produrre qualcosa può sembrare “economicamente poco vantaggioso”. Che sia un violino, che sia l’esecuzione di una sonata di Chopin. Per l’uno e per l’altra abbiamo soluzioni “industriali e tecnologicamente avanzate” . Nell’era della riproducibilità tecnica di qualsiasi cosa – oggetto inerte o cellule staminali – forse il “saper Fare” qualcosa con le mani, quelle mani che ci hanno differenziato dalle scimmie, potrebbe ridarci la dimensione dell’Homo Faber le cui produzioni ammiriamo nei musei ed ascoltiamo nei concerti.Lasciamo alle macchine le produzioni di serie e con le mani produciamo strumenti e suoni che ancora l’uomo cerca e desidera”. Informazioni: Casa della Musica/Scuola di Musica 55 tel. 040 307309 [email protected] SETTIMANE INTENSE AL ROSSETTI DI TRIESTE Il 14 e15 aprile in Sala Bartoli del Teatro ROSSETTI in programma per il circuito altri percorsiINTERVISTA CON MARINETTI di Giovanni Antonucci Scene: Cristiano Paliotto Costumi: Cristiano Paliotto Musiche: Pino Cangialosi Regia: Francesco Branchetti Produzione: Ass.ne Culturale Foxtrot Golf con Francesco Branchetti e Giovanni Antonucci.Binomio già noto al pubblico triestino, quello di Francesco Branchetti e Giovanni Antonucci, che due anni orsono hanno proposto alla Sala Bartoli un Io, Ettore Petrolini molto apprezzato. Ritornano in questa stagione, il primo in qualità di interprete oltre che di regista e il secondo come autore di un testo tutto dedicato a Filippo Tommaso Marinetti. Uno spettacolo che si pregusta molto interessante dato che Antonucci, oltre che fine studioso del Futurismo è un vero appassionato di Marinetti che ha reso qui protagonista di una sorta di “intervista impossibile” Seguirà dal 17 al 22 sempre in Sala Bartoli per lo stesso circuito : LA MUSICA E LE STELLE Di: testi di Galileo Galilei, Lucrezio, Francesca Bonici, Giovanni Renzo Scene: video di Valentina Romeo, Gianluca Masi e Giovanni Renzo Musiche: Giovanni Renzo Produzione: Il Castello di Sancio Panza Interpreti: Maria Serrao, Maurizio Marchetti. Un pianoforte, un computer, due voci, la poesia… e la segreta magia delle stelle. E la serata sarà di certo indimenticabile, e di sicuro effetto nella raccolta Sala Bartoli. La musica e le stelle tesse una serie di composizioni musicali concepite come una sorta di esplorazione del Cosmo che dischiudono agli occhi dello spettatore un suggestivo atlante sonoro. Giovanni Renzo (che le ha composte e le eseguirà al pianoforte), musicista e appassionato di astronomia, seguendo il Sidereus Nuncius di Galileo Galilei ha ricostruito la mappa stellare della notte del 1610 in cui Galileo osservò per la prima volta il cielo con il cannocchiale e tramuta quell’arabesco di stelle in una partitura: gli astri, proiettati e disposti sul pentagramma, ne sono le note. L’attesa è grande per il 26 aprile per il debutto del Musical ELISABETH , presso la Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti che sarà replicato fino al 6 maggio 2012. Finalmente arriva su palcoscenico del Politeama Rossetti l’Imperatrice Sissi! Il musical Elisabeth di Michael Kunze e Sylvester Levay era da molti anni fra i titoli a cui lo Stabile regionale ambiva, soprattutto dopo la trionfale anteprima nazionale a cui hanno partecipato gli stessi autori, data – in forma di concerto – nella splendida cornice del Castello di Miramare nel 2004. Un’emozione che si rinnoverà, anzi crescerà, con la programmazione nel cartellone Musical dell’allestimento vero e proprio. E sarà subito evento: lo spettacolo è il maggiore mai ospitato nella storia dello Stabile e sarà trasportato da ben 13 Tir carichi di elementi scenografici, luci, parrucche e una miriade di meravigliosi costumi. L’allestimento infatti celebra il ventennale del debutto di Elisabeth ed è destinato ai grandi teatri tedeschi: unica eccezione, Trieste dove il musical segna un’importante prima nazionale e sarà interpretato da un cast di assoluto livello, capeggiato nel ruolo del titolo da Annemieke van Dam, olandese come le interpreti storiche Pia Dowes e Maya Hakvoort, e da Mark Seibert nel ruolo della Morte. Di: liriche di Michael Kunze musiche di: Sylvester Levay Scene: Hans Schavernoch Costumi: Yan Tax Musiche: Sylvester Levay Regia: Harry Kupfer coreografie di Dennis Callahan Produzione: produzione Andrea Friedrichs for La Belle Tournee GmbH Interpreti: Annemieke Van Dam, Mark Seibert, Kurosch Abbasi, Oliver Arno, Mathias Edenborn, Betty Vermeulen, Elissa Huber, Elissa Huber, Dennis Kozeluh, Ann Christin Elverum, Sophie Blümel, Sanne Mieloo, Alice Macura, Angela Hunkeler, Linda Konrad, Kira Primke, Marthe Römer, Thorsten Tinney, Martin Markert, Lars Rindelaub, Martin Pasching, Jan Altenbockum, Sven Fliege, Gernot Romic, Claudia Wendrinsky, Lieselot Meurisse, Martin Planz, Sascha Kurth, Johan Vandamme. DAL 13 AL 22 APRILE TEATRO LA CONTRADA :L’APPARENZA INGANNA Contabile diligente e uomo mite senza qualità, François Pignon lavora per un’azienda di produzioni derivanti dal caucciù, preservativi in primis. Sfortunatamente, è stato deciso il suo licenziamento, la qual cosa, unitamente al divorzio dalla bella moglie di cui è ancora innamorato e al fatto che il figlio diciassettenne non lo considera minimamente, lo porta a contemplare il suicidio. Il suo vicino lo ferma in tempo, dando via a una serie di eventi che cambieranno totalmente la sua vita e persino il suo carattere: il primo passo è quello di fingersi gay, in modo da spingere la dirigenza a non procedere al licenziamento per paura di mobilitare la associazioni omosessuali. L’idea per quanto assurda ha successo su tutti i fronti e ribalta completamente le sorti del povero Pignon, in ufficio, nella società e anche nella vita privata, trasformandolo da oscuro contabile a icona del movimento omosessuale, con tutte le esilaranti conseguenze del caso. Tratto dall’omonimo film francese del 2000 (titolo orginale: Le placard), L’apparenza inganna riporta in scena per la quinta volta il personaggio di François Pignon inventato da Veber nel 1973 con la pièce teatrale L’emmerdeur (in italiano Il rompiballe), successivamente portata sul grande schermo da Edouard Molinaro. A dieci anni da L’emmerdeur, nell’83 Pignon è di nuovo protagonista diLes compères (in italiano Noi siamo tuo padre, da cui viene tratto il remake americano del ’97 Due padri di troppo del regista Ivan Reitman). Nell’86 ritorna con Les fugitifs (Due fuggitivi e mezzo), da cui viene tratto due anni dopo un altro remake negli USA, In fuga per tre, diretto dallo stesso