INTEGRAZIONE Banca Monte Parma in Intesa Sanpaolo
Incontro con le Organizzazioni Sindacali
10 agosto 2011
1 Il Gruppo Intesa Sanpaolo
L’integrazione di Banca Monte Parma
Il modello delle Relazioni Industriali
2 Banca leader in Italia di dimensione europea
Leader in tutti i segmenti con una quota di mercato del 16% nei crediti e del 17% nei Il leader in depositi con la clientela Italia Leadership nei prodotti più importanti
Solidi livelli di patrimonializzazione e qualità dell’attivo migliore nel sistema
La rete più estesa in Italia: circa 5.700 filiali, quota di mercato 17% (1) e 11 milioni di clienti
Presenza capillare e ben distribuita degli sportelli che rende il Gruppo effettivamente nazionale: quota di mercato > 15% (1) in 14 regioni su 20 Capacità unica di raggiungere i clienti Elevato livello di penetrazione nei mercati locali: quota di mercato > 5% (1) in tutte le 110 province
Concentrazione nelle aree più ricche d’Italia: presenza retail capillare in zone che rappresentano più del 70% della ricchezza delle famiglie italiane
Presenza Selettiva presenza nel retail banking nei Paesi del Centro-Est Europa e nel Medio Oriente e Nord internazionale Africa, con 8,3 milioni di clienti e oltre 1.700 filiali in 13 paesi strategica Rete internazionale con presenza in 29 Paesi per sostenere le attività della clientela corporate all’estero
Dati al 31 marzo 2011
Metodologia Banca d’Italia, dati al 31 dicembre 2010
3 Il Gruppo in sintesi: Risultati
Totale Attivo euro 644.717 mln ~ 11 milioni in Italia ~19,3 milioni di clienti Crediti verso clientela ~ 8,3 milioni euro 375.513 mln all’estero
Raccolta Diretta Intesa 5.682 euro 417.906 mln Sanpaolo 7.428 in Italia sportelli Patrimonio Netto (1) 1.746 euro 54.462 mln all’estero
Utile Netto 1trim. 2011 Capitalizzazione di mercato (2) euro 661 mln Euro 29,8 mld
Dati al 31 marzo 2011 (1) Incluso Utile Netto (2) Al 30 giugno 2011
4 Leadership in Italia fondata su una relazione di lungo periodo con la clientela
RANKING IN ITALIA 1 Impieghi 15,6%
1 Depositi 16,8%
1 Leasing 18,6%
1 Fondi Pensione(1) 25,0%
1 Risparmio Gestito (2) 25,3%
1 Factoring 33,0%
1 Bancassurance (3) 37,3%
5 Modello organizzativo orientato al cliente
Unità organizzative della Consigliere Delegato e Capogruppo CEO
Società controllate Corrado Passera
Direzioni Centrali
Divisione Public Finance Divisione Divisione Corporate e Banca dei Territori Banche Estere Eurizon Banca Investment Capital Fideuram Banca Infrastrutture Banking Innovazione e Sviluppo
Gaetano Miccichè Marco Morelli Mauro Matteo Mario Ciaccia (DG) (DG Vicario del CEO) Giovanni Boccolini Micillo Colafrancesco
6 Divisione Banca dei Territori
Divisione Banca dei Territori
M. Morelli (DG Vicario)
Ufficio Servizio Customer Coordinamento Coordinamento Relationship Controlli Organizzativo Management F. Luotti E. Zambito Marsala F. Nieddu
Direzione Direzione Direzione Direzione Direzione Marketing Direzione Presidio Qualità Marketing Marketing Pianificazione Direzione Credito al Società Personale e Canali Privati Small Business Imprese e Controllo Crediti Consumo di Gestione C. Romagnoli M. Barbuti M. Siracusano B. Bossina R. Dal Mas L. Ariano D. Mazza M. Cesareo • Agriventure Moneta • Banca Prossima Neos Finance • Centrovita Assicurazionii • Eurizon Vita • Intesa Sanpaolo Assicura • Intesa Sanpaolo Previdenza • Intesa Sanpaolo Private Banking • Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) • Intesa Sanpaolo Vita • Mediocredito Italiano • Setefi • Sirefid • Sud Polo Vita
7 Divisione Banca dei Territori
Divisione Banca dei Territori M. Morelli (DG Vicario)
Direzione Direzione Direzione Veneto Direzione Direzione Direzione Direzione Piemonte , Valle Direzione Milano e Friuli Venezia Emilia Romagna Toscana e Campania, Lazio, Sardegna D’Aosta e Liguria Lombardia Provincia Giulia e Trentino Marche, Abruzzo Umbria Basilicata e e Sicilia Alto Adige e Molise Puglia A. Maestri P. Bauchiero F. Ceruti F. Innocenzi G. Feliziani L. Nebbia G. Castagna A. Nucci
CR Veneto Banca CR Firenze Area Lazio Area Torino e Area Lombardia Area Milano Città Banca Monte Banco di Napoli ( F. Innocenzi) (L. Nebbia) (N. Fioroni) Provincia Ovest (A. Marini) Parma (G. Castagna) Area CR Veneto Nord ( L. Teolis) (E. Zerega) (C. Berselli) Ovest Area Firenze e Casse Area Sicilia Area Milano Area Napoli e (R. Simonato) (L. Severini) (S. Immordino) Area Valle d’Aosta e Area Lombardia Nord Provincia Carisbo Provincia (M. Di CR Pistoia e Pescia (E. Ascari) Piemonte Nord Est (M. G. Bertoli) (M. Lazzarotto) (G. Pallotta) Gennaro) Area CR Veneto Banca del Credito (P. Boccassino) Sud Est Area Toscana (S. Visone) Sardo Area Lombardi Sud CariForlì e Romagna Area Campania ( M. Tussardi) (G. Cuccurese) Area Liguria e Est (S. Capacci) (L. Faussone) Area Centro (A. Dante) Piemonte Sud Ovest (V. Bovi) Banca di Trento e CR Ascoli Piceno (A. Cipriani) (P. Monceri) Banca dell’Adriatico Area Calabro Lucana Bolzano CR Città di Castello (P. Buzzi) (D. Pilla) (R. Calabrese) (N. Calabrò) CR Foligno (G. Tammaro) CR Spoleto (U. Alunni) Area Puglia CR Friuli Venezia CR Terni e Narni (A. Bragò) (A. D’Oria) Giulia (M. Marson) Area Civitavecchia Rieti e Viterbo (T. Ferrante) CR Venezia CR Civitavecchia (F. De Martino) CR Prov. Viterbo (T. Nocentini) (F. Gallia) CR Rieti (S. Congedo)
8 Solida creazione di valore per tutti gli stakeholders
Banca dell’economia reale, con una visione a medio-lungo termine che pone al centro il cliente Una vera Banca “locale” in tutte le regioni italiane, con una presenza distributiva senza eguali Clienti Semplificazione dei prodotti e delle procedure
Banca con redditività sostenibile cioè bilanciata tra gestione operativa, profilo di rischio, liquidità e solidità/leverage Azionisti Distribuzione in dividendi degli utili che eccedano il 10% di Common Equity ratio e che non servano per la crescita organica Eventuali acquisizioni selettive finanziate con operazioni di cessione/quotazione
Crescita professionale e formazione Valorizzazione del talento femminile Dipendenti Welfare Aziendale: fondo sanitario, previdenza complementare, occupazione e solidarietà (“Solidarietà tra generazioni”)
Banca con chiara identità/ reputation , che contribuisce anche alla crescita e allo sviluppo Società e dell’economia e della società, con un impegno forte per innovazione, internazionalizzazione, nuovi progetti imprenditoriali, infrastrutture e ammodernamento del Paese Ambiente Banca “ponte” tra privato e pubblico, tra profit e nonprofit, tra imprese e università Corporate Social Responsibility profondamente radicata in tutte le funzioni di business e di staff
9 Divisione Corporate e Investment Banking
Capital Markets, Investment Banking e Structured Finance Andrea Munari Global Banking & Transaction (1) Large Corporate Italia Stefano Stangoni Teresio Testa 19.000 Clienti International (3) Walter Ambrogi
Merchant Banking 54 Filiali Marco Cerrina Feroni Mid (2) Corporate Factoring Rony Hamaui Marco Rottigni domestiche Leasing Edoardo Bacis
Partner globale a supporto dello sviluppo equilibrato e sostenibile delle imprese e delle istituzioni finanziarie, anche a livello internazionale tramite una rete specializzata di filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono attività di corporate banking
Dati al 31 marzo 2011 (1) Imprese prevalentemente con fatturato superiore a 500 milioni di euro (2) Imprese con fatturato superiore a 150 milioni di euro e prevalentemente fino a 500 milioni di euro (3) Include la rete specializzata di filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono attività di corporate banking
10 Divisione Corporate e Investment Banking International coordina la Rete specializzata per la clientela corporate in 29 Paesi
BANCHE CORPORATE FILIALI UFFICI DI RAPPRESENTANZA (*) Beirut Istanbul Filiale Hub Dubai Dubai Casablanca Teheran Il Cairo Tunisi
Hong Kong Filiale Hub Shanghai Ho Chi Minh City Pechino Hong Kong Singapore Mumbai Seoul Tokyo
Amsterdam Francoforte Atene (1) Stoccolma Filiale Hub Londra Londra Mosca Varsavia Madrid Parigi
George Town Filiale Hub Santiago San Paolo New York New York
(*) Gli Uffici di Rappresentanza includono l’International Regulatory and Antitrust Affairs e Intesa Sanpaolo Eurodesk con sede a Bruxelles (1) Ad Atene è presente anche l’Ufficio di Rappresentanza di Banca IMI
11 Divisione Banche Estere
Albania Repubblica Ceca
Romania (*) Bosnia -Erzegovina
8,3 Milioni Serbia Croazia di Clienti
Slovacchia Egitto 1.726 Filiali in 13 Paesi Slovenia Federazione Russa Ucraina
Grecia Presenza selettiva e strategica nel retail banking in Centro-Est Europa e Ungheria nel Medio Oriente e Nord Africa
Dati al 31 marzo 2011 (*) Inclusa Banca CR Firenze Romania
12 Il Gruppo Intesa Sanpaolo
L’integrazione di Banca Monte Parma
Il modello delle Relazioni Industriali
13 Contesto di riferimento – Banca Monte Parma (1/2)
67 sportelli nelle provincie di Parma, Piacenza e Reggio Emilia
8 Filiali in provincia di Piacenza
50 filiali in provincia Parma 8 raggruppamenti di filiale 8 Filiali in provincia di Piacenza
50 filiali in provincia Parma 9 filiali in provincia di Reggio Emilia
9 filiali in provincia di Reggio Emilia Contesto di riferimento – Banca Monte Parma (2/2)
Entra nel gruppo Intesa Sanpaolo con closing del contratto il 26 luglio 2011. Permette il seguente riposizionamento complessivo sulle province:
Gruppo ISP Banca Monte Parma ISP Pro Forma PROVINCIA Filiali (n) QdM (%) Posizione Filiali (n) QdM (%) Posizione Filiali (n) QdM (%) Posizione Parma 22 6,0% #7 50 13,6% #2 72 19,6% #2 Piacenza 13 5,8% #3 8 3,6% #7 21 9,4% #3 Reggio Emilia 20 4,8% #6 9 2,1% #9 29 6,9% #6
Emilia Romagna 403 11,2% 67 1,9% 470 13,1%
15 Il Gruppo Intesa Sanpaolo
L’integrazione di Banca Monte Parma
Il modello delle Relazioni Industriali
16 Art. 2 DELEGAZIONE SINDACALE di GRUPPO: materie di competenza
Demandi dall’Art. 20 CCNL (modificato dall’Accordo nazionale 07/07/2010): premio aziendale; previdenza complementare; assistenza sanitaria; garanzie volte alla sicurezza del lavoro; tutela delle condizioni igienico sanitarie dell’ambiente di lavoro;
ma anche: art. 16 – Distacco del personale; art. 17 – Appalti; art. 21 – Procedura in termini di orari di lavoro. art. 46 – Sistema incentivante; art. 66 – Formazione; art. 70 – Coinvolgimento sindacale (rif. Sviluppo professionale, criteri di valutazione); art. 80 – Formazione e sviluppo professionale; art. 84 – Inquadramento del personale;
Mobilità infragruppo anche al di fuori delle fattispecie di cui agli artt.15,18 e 19 ccnl Linee guida e principi di applicazione dell’art.4 della Legge 300/1970 Circolo ricreativo Tutte le materie già oggetto di accordi sottoscritti a livello di Gruppo
17 Il perimetro di applicazione del Protocollo
Tutte le società Delegazione Sindacale di Gruppo del Gruppo che applicano il ccnl credito Comitato di Consultazione a livello di Gruppo
Osservatorio in materia di sviluppo sostenibile e sicurezza
Commissione mista in materia di pari opportunità (art.13 CCNL) a livello di azienda Organismo paritetico sulla formazione (art.14 CCNL)
18 Il perimetro di applicazione del Protocollo
Perimetro ristretto
Coordinamenti territoriali delle RR.SS.AA. (art. 4 Prot.)
19 Art. 5 – incontri a livello di Area
CADENZA degli INCONTRI: di massima TRIMESTRALE
Con gli incontri di Area l’Azienda dà attuazione alle disposizioni previste dal Ccnl all’art.10 (incontro annuale) e all’art.11 (incontri semestrali)
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