Fermarci a riflettere

ieri come oggi, NARRARE sulla complessita della guerra LA GRANDE GUERRA NELL’ALTO VICENTINO attraverso i paesaggi le testimonianze e i ricordi

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GLI APPUNTAMENTI

Musei Altovicentino è un progetto culturale per Organizziamo rassegne di incontri per favorire la conoscen- la valorizzazione e la promozione del patrimonio za del patrimonio conservato nei musei e quello ancora pre- dell’alto vicentino; tanti musei e siti riuniti sotto un sente nel territorio, con manifestazioni quali “Musei a cielo unico nome, per dare vigore alle attività di un ter- aperto” e “Vivi weekend”. ritorio che si racconta attraverso la sua ricchezza culturale. www.museialtovicentino.it/eventi

Dal 2001 15 comuni in convenzione (Lusiana, Malo, , , , , Ro- ana, , , , , PER LA SCUOLA , , , ) condividono attività di coordinamento e di Ogni museo dedica alle classi laboratori e attività di appro- promozione delle iniziative avviate all’interno della fondimento. stessa rete museale territoriale. www.museialtovicentino.it/didattica

Le foto d’epoca sono concesse dall’Archivio Storico del Comune di Valdagno (VI)

Contributo fotografico: Liverio Carollo; Simone Gottardi; Leonardo Malatesta; Matteo Mocellin; Bernardetta www.museialtovicentino.it Pallozzi; Ampelio Pellattiero; Giuseppe Santamaria; Paolo Tomiello. NARRARE LA GRANDE GUERRA NELL’ALTO VICENTINO

A cento anni dall’entrata in guerra dell’Italia, Su queste montagne si è combattuto, ma Oggi possiamo visitare questi luoghi come riteniamo doveroso fermarci e riflettere sul prima si sono costruiti forti su speroni di un unico grande museo all’aperto, grazie devastante evento che è stato la Prima Guer- roccia con paesaggi mozzafiato, trincee lun- a un’attività decennale di tutela e valorizza- ra Mondiale, che si è meritata l’appellativo di go i pascoli e al margine di boschi secolari, zione del patrimonio presente, che conta an- Grande. Ci siamo chiesti come ricordare i poi velocemente abbattuti per far fronte alle che numerosi musei e collezioni, dove sono protagonisti, non solo quelli famosi, i luoghi esigenze della guerra, sono state realizzate conservati materiali, documenti, fotografie, e gli eventi di quegli anni cruciali e abbiamo postazioni di artiglieria dando concretezza a capaci di restituirci la complessità di questa scelto la narrazione, raccontando di quando una strategia di attacco e di difesa, e, ancora, pagina di storia. le prealpi vicentine sono state la linea natu- realizzate tante strade per raggiungere velo- rale di un confine, che è diventato protagoni- cemente i luoghi cardine della linea del fron- sta degli eventi bellici tra il ‘15 e il ‘18. te, che si andava definendo e che si muoveva a seconda delle capacità degli eserciti.

In copertina: Un ufficiale fotografato mentre si specchia in una bacino d’acqua, in un momento che sembra di pausa, diventa il simbolo del bisogno di fermarsi a riflettere dinnanzi alla complessità della guerra ieri come oggi. Foto: Archivio Storico, Fondo Nizzero - Comune di Valdagno (VI) click IL PROGETTO

Musei Altovicentino, in occasione delle celebrazio- ni per il Centenario della Grande Guerra, ha avvia- to, grazie al contributo della Regione del , un programma articolato e complesso, per divulgare la conoscenza del patrimonio materiale e immateriale 4 LABORATORI 10 ITINERARI e favorirne la fruizione, in particolare da parte del- le nuove generazioni, offrendo proposte educative in Abbiamo realizzato 4 labora- Abbiamo individuato 10 iti- chiave interdisciplinare, con la finalità di educare ai tori, per facilitare l’approccio nerari che portano ai luoghi temi della convivenza e della pace. al tema della Grande Guerra simbolo del conflitto vissuto Siamo partiti dalla ricchezza di risorse del patrimonio nelle scuole di ogni ordine e sul territorio vicentino, che bellico disponibili, quali i musei e le collezioni che do- grado e contribuire alla com- possono essere fruiti sia in cumentano questo periodo. prensione di questo catastro- maniera autonoma, avvalen- fico evento indagando aspetti dosi delle tracce proposte e legati al vissuto in quegli anni disponibili sul sito e sulla app in questi luoghi. (qui con la georeferenziazione, ove la rete internet lo consen- te), sia offrendo un servizio di guide naturalistico-ambientali con competenze storiche spe- cifiche.

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I LABORATORI proposte didattiche

Musei Altovicentino ha scelto il registro • Ci proponiamo di coinvolgere e stimolare della narrazione per alimentare un ricordo l’interesse degli studenti di oggi invitan- fecondo, attraverso le memorie individuali doli a una riflessione costruttiva attorno e collettive della Prima Guerra Mondiale, al tema del conflitto, che, se risolto con la quattro episodi, da cui sono scaturite 4 pro- violenza, lascia profonde ferite. poste per le classi delle scuole primarie e secondarie. Si è partiti dal presupposto che • L’educazione alla pace, al dialogo, al rispet- ciò che resta della Guerra è memoria, una to delle differenze parte da fatti concreti, memoria collettiva, fatta di storie, di oggetti documenti, testimonianze che raccontano quotidiani, di armi, di fame e freddo, di lutti, di tante storie. Lo facciamo con modalità di eroi, di traditori, di amicizia e di valori. che privilegiano l’interazione e la parte- Immagini, memorie, carte documentali cipazione da parte dei ragazzi, attraverso diventeranno strumenti preziosi per rileg- l’enucleazione di parole chiave, la visione di gere quegli eventi: la guerra di frontiera e documenti d’epoca ufficiali e privati. quella delle retrovie; la guerra degli eserci- • A questo fine i laboratori saranno condot- ti e quella vissuta dalla popolazione. ti da personale di consolidata esperienza e con una preparazione specifica.

2 ore

Il laboratorio avrà Svolgimento nelle Classi IV e V scuola primaria/ Personale esperto e con una Accesso ad archivio durata di due ore. sedi scolastiche o scuola secondaria di primo e secondo grado preparazione specifica materiali di studio presso quelle museali. con modalità e linguaggi differenziati. 5 I LABORATORI

STRADA DELLE 52 GALLERIE: LUCE E BUIO IN PASUBIO “Resterà la memoria delle cose ardite”

La guerra segna il paesaggio, che va oltre il conflitto bellico lo incide, lo ridisegna. Tante e allarga la prospettiva dei fatti le strade necessarie per rag- alla durata del ricordo. giungere le truppe, rifornirle, Ma c’è anche lo spazio per uno consentire un veloce ricam- sguardo attento alla natura, bio di uomini e mezzi, strade che ci consente di cogliere la che poi rimangono e portano meraviglia del paesaggio, delle nuovo sviluppo alla montagna. rocce, delle piante e degli ani- Simbolo delle strade costruite mali che trovano in un contesto durante la Prima Guerra Mon- duro, difficile, un’armoniosa diale è la Strada delle Gallerie, convivenza. Il laboratorio vuol che sul portale della prima essere un invito a una escur- galleria reca incisa l’iscrizione: sione verso uno dei luoghi sa- “Ex arduis perpetuum nomen”. cri alla Patria con uno sguardo Frutto di perizia ingegneristica, rispettoso delle vicende stori- è rimasta impresa memorabile che e dell’ambiente che le ha e suggerisce una riflessione ospitate.

2 ore

Il laboratorio avrà Classi V scuola primaria Accesso ad archivio durata di due ore. e scuola secondaria materiali di studio di primo e secondo grado. 6 PANNI DI LANA, SCATOLE DI LATTA E MUNIZIONI Le fabbriche dell’Alto Vicentino al servizio della Grande Guerra

La guerra non è solo quel- Le fabbriche dell’alto vicentino la dei militari, delle strategie erano in prima linea non solo belliche, ma anche quella dei per la geografia politica, ma piani economici. Da sempre per garantire tutto questo alle l’industria alimenta la guerra migliaia di soldati che combat- fornendo armi e mezzi a chi tevano per la patria. combatte. Attraverso immagini e docu- La Prima Guerra Mondiale ha menti, ripercorreremo la mo- segnato la vita non solo di colo- bilitazione delle industrie lo- ro che erano schierati al fronte, cali impegnate nelle forniture ma anche di chi aveva il com- militari e racconteremo le tra- pito di lavorare per produrre sformazioni che interessarono tutto ciò che era indispensabile la manodopera, il lavoro e la ai soldati: armi e munizioni, vita delle fabbriche durante i divise, coperte, scarpe, zaini, terribili momenti del conflitto. senza dimenticare gli alimenti che sfamavano i militari.

2 ore

Il laboratorio avrà Classi IV e V scuola primaria Accesso ad archivio durata di due ore. e scuola secondaria materiali di studio di primo e secondo grado. 7 I LABORATORI

CIVILI IN FUGA DALLA GUERRA Abitare la linea del fronte: quando la guerra entra in casa e ti obbliga ad andartene … per poi fare ritorno.

La geografia politica entra nel Gli oggetti d’epoca, i fram- quotidiano sconvolgendo la menti dei diari e delle lettere vita di tante persone. La linea privati così come i documenti del fronte scardina i confini, ufficiali ci faranno seguire i che venivano tramandati da loro destini tra storie di amici- generazioni, impedisce di con- zie e amori nati nonostante la tinuare le attività di sempre e guerra, di cambiamenti, a cui impone l’abbandono di terre queste genti sono andate in- da secoli appartenute a quelle contro tra mille difficoltà. stesse genti, costrette ora ad andare verso dove? e portan- dosi appresso che cosa?

2 ore

Il laboratorio avrà Classi IV e V scuola primaria Accesso ad archivio durata di due ore. e scuola secondaria materiali di studio di primo e secondo grado. 8 VITA DA SOLDATO Paura, coraggio e disciplina

La giustizia militare durante la Prima Guerra Mondiale, con regole ferree e spesso crudeli, ha tentato di arginare l’emo- zione più naturale e spontanea di fronte agli eventi del conflit- to: la paura. I tribunali di guerra, gli uffi- ciali superiori, lo spettro delle fucilazioni, la pratica inumana delle decimazioni rappresen- tano gli strumenti con i quali Dalle lettere dei soldati e dalla contrastare l’umana debolezza memorialistica affiorano i fatti del soldato. che raccontano la lotta delle persone nei confronti di si- tuazioni spesso estreme, mai vissute prima.

2 ore

Il laboratorio avrà Classi IV e V scuola primaria Accesso ad archivio durata di due ore. e scuola secondaria materiali di studio di primo e secondo grado. 9 click MUSEI E COLLEZIONI DELLA GRANDE GUERRA

Una rete museale territoriale dedicata a reperti e documenti risalenti 5 Centro Visite al primo conflitto mondiale, differenziate per tipologia di beni conser- della Grande Guerra vati e per chiave di lettura offerta. TONEZZA DEL CIMONE via Roma www.museialtovicentino.it/musei/grande-guerra Raccoglie documenti e testimonianze per comprendere la guerra combattuta sull’al- tipiano di Tonezza e sul Monte Cimone.

1 Museo della vita del soldato 3 Collezione Rovini 6 Sala Espositiva “Tito Caporali” nella Grande Guerra TRESCHÈ CONCA di SCHIO RECOARO TERME via Chiesa, 180 via Rovereto 21/a - (Ex caserma Cella) via Roma, 17 - (Adiacente biblioteca civica) Collezione privata di ritrovamenti dai La mostra permanente “Tito Caporali”, Racconta la guerra, come è stata vissuta campi di battaglia, che testimoniano il espone l’interessante raccolta frutto delle dagli uomini in trincea, tra paura e speran- dramma individuale e collettivo della ricerche dell’Associazione Ricercatori Sto- ze, tra il freddo della terra e i ricordi del Grande Guerra. rici IV Novembre. calore di casa.

2 Museo Storico 4 Museo Storico Militare 7 Museo della 1^Armata della Grande Guerra 1915-18 Forte di Punta Corbin Fondazione 3 Novembre 1918 CANOVE di ROANA TRESCHÈ CONCA di ROANA VALLI del PASUBIO via Roma via Rossi 24 via Ossario, 2 Il museo conserva numerosi reperti belli- Un forte italiano sull’Altopiano dei 7 Comu- La Guerra sul Pasubio viene spiegata at- ci, armi, elmetti, mappe, foto,... a testimo- ni attivo solo nel primo anno del conflitto, traverso un percorso allestito con ambien- nianza delle vicende che hanno trasforma- ora recuperato e musealizzato, a scopo tazioni e documenti capaci di coinvolgere il to l’Altopiano dei in uno dei didattico. visitatore. più tremendi teatri di guerra.

10 VIII

Roana Gallio X Rotzo 2 Valstagna CANOVE 5 TONEZZA DEL CIMONE 3 V 4 IX VII TRESCHÈ CONCA Lusiana II I VALLI DEL PASUBIO Santorso Marostica 7 VI

III A31 6 1 SCHIO RECOARO TERME IV Malo I Zona Sacra del Pasubio VI Novegno Valdagno Monte II Strada delle 52 Gallerie VII Forte Corbin - Monte Cengio di Malo III Anello di Campogrosso VIII Forte Campolongo

IV Sentiero del Sentinello IX Monte Corno GLI ITINERARI V Monte Cimone e Ossario X Sentiero del Vu

11 click ITINERARI ITINERARI L’alto vicentino è anche un museo a Molti dei siti interessati dalla guerra cielo aperto, nel quale, grazie al con- sono ora ripristinati: si tratta di luo- tributo di studiosi e appassionati, è ghi accessibili e che, grazie a impor- I stato possibile ricostruire il contesto tanti interventi di recupero, sono in La Zona Sacra del Pasubio ambientale e paesaggistico, scenario grado di raccontare ancora le vicende e luogo di accoglimento delle truppe. che qui hanno avuto luogo. Nel 1922 lo Stato Italiano con un Regio De- creto dichiara la zona meridionale e cen- trale del Pasubio Zona Sacra, perché “tra le più cospicue per fasti di gloria del teatro di guerra 1915-918”. La sommità del massiccio del Pasubio è stata infatti la protagonista di una cruenta vicenda storica, che trasformò la montagna in quello che un combattente austriaco non esitò a definire “la caldaia delle streghe”.

Tutti gli itinerari Difficoltà itinerari basati sulla scala CAI: 5 sono georeferenziati T : turistico ore E : escursionistico Scarica l’APP Tempo Non percorribile Musei Altovicentino EE : escursionisti esperti percorrenza E in caso di neve 12 II III IV La Strada delle 52 Gallerie L’anello storico di Campogrosso Sentiero del Sentinello

Tra i percorsi che conducono al Pasubio, la Il percorso è a tutti gli effetti un museo dif- Il monte Civillina, già prima della guerra, Strada delle Gallerie o della 1ª Armata, che fuso, un libro aperto sulla storia, ma anche faceva parte del sistema di difesa della via- da Bocchetta Campiglia (1216 slm) conduce sul patrimonio naturalistico locale. Per- bilità di confine ed era sede di una batteria a Porte del Pasubio (1928 slm), rappresenta correndolo è possibile rendersi conto delle di fortezza, servita da una camionabile che un percorso di straordinario interesse stori- strategie militari messe in atto dall’eserci- partiva da Passo Zovo attraverso Castraz- co e ambientale. Progettata dal tenente ing. to italiano, predisposte per la seconda linea zano. Percorrendo il Sentiero del Civillina, Giuseppe Zappa per incarico del comando del fronte. Lungo il percorso infatti sono che si inerpica dall’alveo del fiume Agno della 1ª Armata, fu realizzata dalla 33ª Com- evidenti numerose postazioni, osservatori, sino alla cima del monte, ripercorrendo pagnia minatori del 5º Reggimento Genio e gallerie e bunker. una ripida strada militare, si può vivere lo da 6 Centurie di lavoratori militarizzati. I la- stretto legame tra paesaggio e necessità vori iniziarono nel marzo del 1917 e furono belliche. portati a termine in pochi mesi. La sua lun- ghezza complessiva è di circa 6300 metri, dei quali 2300 distribuiti in 52 gallerie e i restanti tagliati nella roccia a mezza costa.

3,5 2 4 ore ore ore

Tempo Non percorribile Tempo Tempo percorrenza EE in caso di neve percorrenza T percorrenza T 13 ITINERARI

V VI VII Il monte Cimone e il suo Ossario Il Novegno, l’ultimo monte Da Forte Corbin a Monte Cengio

Il monte Cimone costituì, durante l’offensi- Il monte Novegno è stato tra i luoghi chiave Nella zona sud-occidentale dell’Altopiano va austro-ungarica di Primavera, uno degli dell’offensiva di Primavera, nota come Sta- di Asiago, a strapiombo sulla Valle dell’A- ultimi baluardi contro l’avanzamento degli fexpedition, la spedizione punitiva. Da qua- stico e sulla pianura vicentina, si trova- imperiali. Per la sua posizione esso costi- lunque parti lo si osservi, il massiccio del no il Forte di Punta Corbin, la più grande tuiva un prezioso osservatorio e un formi- Novegno dà l’esatta impressione di costitu- delle cinque fortificazioni dell’Altopiano, dabile baluardo, per cui esso è conosciuto ire un estremo e imponente baluardo verso e il Monte Cengio, zona sacra della Prima nella storiografia austriaca come la “Gibil- la pianura vicentina, quale in effetti divenne Guerra Mondiale. Le suggestioni offerte dal terra” del fronte italiano. durante l’offensiva austro-ungarica della percorso, che unisce Forte Corbin e Mon- Questa meta, scenario della guerra di mine, primavera del 1916. Qui diventa facile im- te Cengio, consentono di cogliere lo spirito è circondata da trincee e postazioni, che maginare il fluttuare della linea di confine che animava gli ideali dei giovani soldati oggi sono ospitate da boschi accoglienti. e i possibili scenari se l’esercito austriaco all’avvio del conflitto. avesse avuto la meglio.

2 4 4 ore ore ore

Tempo Tempo Tempo percorrenza T percorrenza T percorrenza T 14 VIII IX X Forte Campolongo Monte Corno Il Sentiero del Vu

La visita al Forte Campolongo è un’occa- Monte Corno è certamente il luogo in cui Il Sentiero del Vu si arrampica sulle pare- sione importante per toccare con mano il meglio si coglie il valore internazionale ti del Canal di Brenta, di fronte al Monte valore e la qualità dell’ingegneria italiana. del conflitto, data la massiccia presenza di Grappa, sui passi già percorsi dai soldati, a Esso costituiva uno dei punti cruciali dello truppe inglesi e francesi. Il Comune di Lu- cui si sono sovrapposte le storie dei recu- sbarramento in prossimità del confine ita- siana, nel territorio dell’Altopiano di Asia- peranti, di chi al termine del conflitto si è lo-austriaco. go, è stato particolarmente coinvolto dagli ritrovato con una terra devastata e cercava Collocato sul ciglione della parete rocciosa eventi bellici della Prima Guerra Mondiale. un sostentamento con la raccolta di quanto strapiombante sulla Val d’Astico, situato a Lo scoppio della guerra, oltre a provocare la guerra aveva loro lasciato. Questo impe- quota 1720 dell’omonima Cima in territorio ingenti danni materiali e perdite umane, gnativo ma suggestivo percorso, è dedicato comunale di Rotzo, alle pendici occidentali costrinse la popolazione a scappare dalla ad Albino Celi, soprannominato “El Vu”, per- dell’Altopiano dei Sette Comuni, è stato re- loro terra, per vivere profuga in varie loca- ché dava del Voi a tutti; Celi è il leggendario alizzato tra gli anni 1908 e 1912. lità italiane. valstagnese al quale si è ispirato il film “Il recuperante” di Ermanno Olmi e il libro “Le stagioni di Giacomo” di Mario Rigoni Stern.

2,5 2 7-9 ore ore ore

Tempo Tempo Tempo percorrenza T percorrenza T percorrenza EE 15 click

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INFO

Ufficio Musei Altovicentino Largo Morandi, 1 | 36034 MALO (VI) - Ivana De Toni - Responsabile Tel. 0445.580459 | e-mail [email protected] - iscriviti alla newsletter | seguici su facebook

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Iniziativa realizzata con il contributo della Regione del Veneto ai sensi della L.R. 11/2014, art. 9 nell’ambito del programma per le commemorazioni del centenario della Grande Guerra