Silk Way Rally: il reportage

Fra i più blasonati , il Silk Way Rally ha assegnato la vittoria 2017 a due storici marchi del motorsport: e . Ecco come si è svolta questa settima edizione attraverso , Kazakhstan e Cina.

Tredici tappe (l’ultima, da Zhongwei a Xi’An, annullata per maltempo), 3 paesi attraversati – Russia, Kazakhstan e Cina -. In totale quasi diecimila km di percorso, di cui 4.094 solo di prove cronometrate.

Poco più di 10° la temperatura minima registrata e oltre 42° la massima.

La settima edizione del Silk Way, fra i rally raid più lunghi e impegnativi, ha preso il via il 7 luglio dalla splendida Piazza Rossa di Mosca. Un patrimonio mondiale Unesco, Proprio ai piedi del Cremlino, dopo le verifiche tecniche e amministrative svoltesi nel complesso olimpico cittadino Luzniki.

Due settimane più tardi, il 22 luglio, gli equipaggi hanno raggiunto la città fortezza di Xi’An, Silk Way Rally: il reportage

punto di partenza della celebre Via della Seta. Un itinerario in parte inedito con le grandi dune del deserto del Gobi e le speciali di Dunhuang e Alashan Youqi protagoniste assolute.

Tappa dopo tappa, da a passando per , Astana (con la sua Expo 2017), , Urdzhar e Karamay, la carovana del Silk Way si è fermata a Urumqi per il day off. Quindi via verso la celebre terra dell’Esercito di Terracotta per il podio finale e le premiazioni di quello che è stato definito “More than rally, brighter than adventure”.

Peugeot e Kamaz le protagoniste nelle categorie Auto e Truck (camion). E il prossimo anno questa immensa avventura aprirà le porte anche alle due ruote. Info su www.silkwayrally.com .

Cyril Despres, Mr. Silk Way Rally.

Ancora loro, i francesi e David Castera, su Peugeot 3008 DKR, ripetono l’impresa. Conquistano per la seconda volta consecutiva la vittoria del Silk Way Rally dopo 13 tappe da Mosca a Xi’An, in Cina. “E’ stata un’avventura immensa: partire dalla Piazza Rossa e arrivare nell’antica capitale delle 13 dinastie è un’emozione indescrivibile – commenta Despres – La chiave per vincere? Non commettere errori (o commetterne pochi) e poter contare su una vettura affidabile. Ho ancora molto da imparare come pilota di auto ma misuro i miei progressi di anno in anno. Vincere qui è stata la miglior preparazione in vista della Dakar”.

A bordo della 3008 DKR #100, l’equipaggio del Team Peugeot Total ha chiuso con un vantaggio di 1 ora e quasi 5 minuti sui connazionali Christian Lavieille/Jean-Pierre Garcin, su BJ40L, performante vettura del nuovo costruttore cinese Baicmotor, al suo esordio proprio al Silk Way.

Loeb vola, anche troppo.

Sfortunata invece la partecipazione dell’atteso Sébastien Loeb, navigato dal monegasco Daniel Elena. Aveva condotto la gara in testa alla classifica tutta la prima settimana con un ritmo impressionante, conquistando ben 4 vittorie di tappa. Poi il nove volte campione del mondo rally alla guida della Peugeot #104 è stato costretto al ritiro a causa dell’incidente nella tappa Urumqi-Hami. E’ volato, finito ad alta velocità in un canale di scolo, riportando una brutta contusione.

Quinto importante piazzamento invece per l’altro portacolori del Team Peugeot, quello Stéphane Peterhansel, in coppia con Jean-Paul Cottret, vincitore della Dakar 2017 (oltre che Silk Way Rally: il reportage

del maggior numero di Dakar nella storia di questo rally). Perse due ore per incidente nella 4 giornata (la sua Peugeot ha cappottato diverse volte), il francese è risalito dal fondo classifica sino alla top 5 finale. Ci è riuscito aggiudicandosi più prove cronometrate di tutti gli altri piloti in questa edizione della gara.

Facendo da “Angelo custode” di Despres, Mr. Peter ha però dovuto abbandonare ogni velleità di vittoria assoluta. Ha invece dimostrato un grande spirito di squadra nell’aiutare il compagno a mantenere il comando della generale, così da arrivare tranquillamente sino a Xi’An.

Sul terzo gradino del podio è salito invece il cinese Wei Han, con il co-driver Liao Min. La sua guida “pulita” al volante del Geely SMG Buggy #107 gli è valsa una meritata medaglia di bronzo. Alla finish-line il gap del cinese è stato però di circa 1 ora e 11 minuti dal primo classificato.

Un italiano conquista una speciale.

Ma la settima edizione del Silk Way Rally parla anche un po’ di italiano. Il riferimento è al risultato riportato da Eugenio Amos su Ford TRX08LMOD del Team 2 Wheels Drive. Il giovane pilota di Varese, classe 1985, navigato dal francese Sébastien Delaunay, sfoggia un primo piazzamento nella SS 10 da Hami a Dunhuang. Amos ha una carriera decennale alle spalle da pilota semiprofessionista su pista.

Percorsi gli 87 km di trasferimento, ha iniziato la speciale in 6^ posizione. “Un centinaio di km dopo mi sono reso conto che la polvere degli equipaggi davanti a me non era così lontana e mi sono detto che forse potevamo farcela – racconta Eugenio – Ho cercato di guidare al meglio e Sébastien non ha commesso alcun errore di navigazione. Non ci siamo mai persi e quando io ho mostrato qualche segnale di nervosismo al volante, lui è sempre rimasto calmo. Dopo aver sorpassato la Peugeot di Peterhansel a 5 km dal traguardo mi sono reso conto di quello che stava realmente accadendo. Un’emozione incredibile, difficile da spiegare. Il nostro è un piccolo team famigliare dove tutti lavorano ogni minuto per far sì che il buggy sia pronto ogni giorno per lo start. Quella vittoria è per tutti noi!”.

Alla conquista della via della seta.

Grazie a questo risultato e ai buoni piazzamenti nelle altre tappe sulla via della seta, Amos ha concluso al quarto posto della classifica generale. Primo italiano a vincere una speciale in un rally blasonato come il Silk Way dopo anni. Silk Way Rally: il reportage

Rallentata invece da alcuni inconvenienti la corsa al traguardo dell’altro equipaggio tricolore, Pietro Cinotto/Fulvio Zini. Sfortunata in particolare la foratura di due pneumatici nell’arco di 50 metri nella stage da Alashan Youqy a Zhongwei. Per il Polaris RZR 900EBO del Team Xtreme Plus solo un 23° piazzamento nonostante tanta determinazione.

I francesi Pelichet/Decre su Hilux (Team Raid Lynx) si sono piazzati ottavi con un ritardo di poco più di 1 minuto dai cinesi Liu/Fang con l’altro Geely SMG Buggy.

Nella top ten della overall si sono anche classificati gli equipaggi X-Raid Mini John Cooper Works Rally. Nono posto infatti per gli americani Bryce Menzies e Peter Mortensen, davanti ai compagni di team Jazeed Alrajhi/Tom Colsoul.

Forte del record del mondo nel salto in lungo in 4×4 (15 metri), il giovane Menzies si è rivelato ottimo driver in questo rally dalle grandi distanze, piazzandosi davanti all’esperto Alrajhi. Quest’ultimo secondo assoluto alla scorsa edizione del Silk Way.

Da segnalare anche il 15° piazzamento dell’unico equipaggio femminile in gara composto dalle russe Mariia Oparina e Taisiia Shtaneva con il loro Maverick X3 XRS DPS.

E l’armata Kamaz domina fra i trucks.

Se la Casa del Leone ha dettato legge nella categoria auto, in quella truck il colore vincente è stato il “blu Kamaz”. L’armata di Naberejnye Tchelny si è aggiudicata i primi tre posti della generale e piazzato il quarto camion nella top ten. Cioè quello al 10° posto guidato da , vincitore dell’ultima Dakar.

Una sfida interessante quella all’interno della stessa equipe russa. Dopo 13 lunghi giorni l’ha spuntata in 43 h45m38s davanti ad . Terzo piazzamento per il detentore del podio della passata edizione, Airat Mardeev.

A infastidire la casa costruttrice fondata nel 1969 ci ha pensato il pilota kazako Artur Ardavichus. Pilota new entry del Petronas De Rooy Team alla guida del Powerstar #310. Curioso il cambio di navigatore. Prima il belga Bruynkens, e dalla tappa 11 lo spagnolo Ferran Alcayna (fino a quel momento co-driver di Ton Van Genugten). Con una guida improntata a non assumere rischi, Ardavichus ha ottenuto con l’Iveco Powerstar un prestigioso 4° piazzamento.

I test di Iveco.

Anche nei trucks dunque, la top ten ha qualcosa di italiano. Con un Iveco compare pure un Silk Way Rally: il reportage

altro equipaggio. E’ quello con il driver olandese Ton Van Genugten dietro al volante del Trakker #306, 6° nella overall.

Meno brillante invece, anche per noie meccaniche, la partecipazione di uno dei grandi favoriti di questa 7^ edizione, l’olandese Gerard De Rooy sul rinnovato Iveco Powerstar. “Il nostro obiettivo principale ara di testare il nuovo camion e le modifiche apportate in vista della Dakar – spiega De Rooy. Il Silk Way è un rally lungo e impegnativo con tappe difficili. Un terreno vario ad ogni tappa con tratti tecnici alternati ad altri veloci. Un’esperienza importante indipendentemente dal risultato finale”. Undicesimo e dodicesimo posto infine per altri due nomi blasonati della categoria: il ceco Martin Kolomy, su Tatra Phoenix, e il giapponese Teruhito Suguwara alla guida del suo Hino 500 Series.

Nell’ambito del SWR si è svolto il più corto China Grand Rally. Anche per questi è riportata la classifica in basso.

Sonja Vietto Ramus – Foto Aleksei Nikitin e Sonja Vietto Ramus

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Silk Way Rally 2017

Silk Way Rally Silk Way Rally: il reportage

2017 Peugeot 3008 DKR

Silk Way Rally Logo

Classifica Silk Way Rally 2017 – AUTO

1. Cyril Despres/David Castera (FRA) – Peugeot 3008 DKR – 41h46m25s

2. Christian Lavieille/Jean-Pierre Garcin (FRA) – Baicmotor BJ40L – +1h04m39s

3. Wei Han/Liao Min (CHN) – Geely SMG Buggy – +1h11m29s

4. Eugenio Amos/Sébastien Delaunay (ITA-FRA) – Ford TRX08LMOD – +2h12m12s

5. Stéphane Peterhansel/Jean-Paul Cottret (FRA) – Peugeot 3008 DKR – +2h37m27s

6. Binglong Liu/He Sha (CHN) – Baicmotor BJ40L – +3h13m49s

7. Kun Liu/Mingji Fang (CHN) – Geely SMG Buggy – +3h26m07s Silk Way Rally: il reportage

8. Jérome Pelichet/Eugénie Decre (FRA) – – +3h27m46s

9. Bryce Menzies/Peter Mortensen (USA) – Mini John Cooper Works Rally – +4h05m502

10. Jazeed Alrajhi/Tom Colsoul (SAU-BEL) – Mini John Cooper Works Rally – +5h29m19s

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15. Mariia Oparina/Taisiia Shtaneva (RUS) – Maverick X3 XRS DPS – +27h33m20s

23. Pietro Cinotto/Fulvio Zini (ITA) – Polaris RZR 900EB0 +138h42m37s

Classifica Silk Way Rally 2017 – TRUCK – CAMION

1. Dmitry Sotnikov/Ruslan Akhmadeev/ Ilnur Mustafin (RUS) – Kamaz 43509 – 43h45m38s

2. Anton Shibalov/Andrey Mokeev/Dmitrii Nikitin (RUS) – Kamaz 43269 – +6m04s

3. Airat Mardeev/Aydar Belyaev/ Dmitrii Svistunov (RUS) – Kamaz 43269 – +23m12s

4. Artur Ardavichus/Marco Ferran Alcayna/ Michel Huisman (KAZ/ESP/NLD) – Iveco Powerstar – +2h40m27s

5. Siarhei Viazovich/Pavel Haranin/Andrei Zhyhulin (BLR) – Maz 5309RR – +6h28m56s

6. Ton Van Genugten/Bart De Gooyert/Bernard der Kinderen (NLD) – Iveco Trakker – +9h39m10s

7. Aliaksei Vishneuski/Maksim Novikau/Andrei Neviarovich (BLR) – Maz 5309RR – +9h57m27s

8. Aleksandr Vasilevsk/Dzmitry Vikhrenka/Anton Zaparoshchanka (BLR) – Maz 5309RR – +10h37m07s

9. Miklos Kovacs/Peter Czgledi/Laszlo Acs (HUN) – Scania Qualisport Torpedo – +17h53m15s

10. Eduard Nikolaev/Evgenii Iakovlev/Vladimir Rybakov (RUS) – Kamaz43269 – +108h16m53s Silk Way Rally: il reportage

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16. Gerard De Rooy/Moi Torrallardona/Darius Rodewald – (NLD/ESP/NLD) – Iveco Powerstar – +321h25m54s

Classifica China Grand Rally – AUTO

1. Feng Chen/Yi Cheng Wang (CHN) – Hilux – 22h05m02s

2. Xin Gang Wang/Jun Tao Lian (CHN) – MRP11 – +11m38s

3. Ming Zhang/Zeng Rong Wang (CHN) – Han Wei Racing Car SMG – +1h21m48s

Silk Way Rally: il reportage –