04SPE01A0405 ZALLCALL 11 21:14:52 05/03/99 l’Unità GLI SPETTACOLI 19 Giovedì 4 maggio 2000

tre ad Ercole e a Romolo, inter- liano potesse girare un western. pretò un’altra leggenda in due Mi sbagliavo, e comunque Ea- film di Umberto Lenzi, Sandokan stwood fu perfetto. In quanto a Muore Reeves, l’Ercole dei film la tigre di Mompracem e I pirati del- 007, per carità! Per fortuna l’ha la Malesia, avventurosi e piutto- fatto Sean Connery, è l’unico ac- sto belli (lui era un Sandokan sor- cettabile in un simile ruolo». Americano, aveva 74 anni: diventò famoso in Italia coi peplum prendente, tutto sommato mi- Steve Reeves era uno sportivo, gliore di Kabir Bedi). Il suo ulti- in ogni senso. Per questo si ritirò anni Cinquanta sembrava una so Gladiatore di Ridley Scott, dove ’48, Mister Universo nel ‘50: que- mo film fu un western, Vivo per la giovane, all’età in cui gli atleti ALBERTO CRESPI stravaganza (si narrano aneddoti Russell Crowe interpreta un ruolo sti erano i suoi Oscar. Il primo tua morte di Luigi Bazzoni (1970). appendono i bicipiti al chiodo, e coloriti sulle battute delle troupe, che avrebbe potuto essere suo, contatto con il cinema fu Cecil B. Proprio al western è legata una preferì coltivare kiwi, o allevare u il primo Ercole, il migliore: quando vedevano Reeves o gli al- con analoga prestanza (è anch’e- De Mille, che voleva offrirgli il 04SPE01AF10 delle due grandi occasioni che cavalli da corsa. Su quell’incontro né i numerosi imitatori dei tri «forzuti» che prima del ciak gli un ex sportivo, un rugbista) ruolo principale in Sansone e Da- 1.0 Reeves si lasciò sfuggire nella sua a Torino, dobbiamo però precisa- F peplum italiani, né l’Hercules gonfiavano i muscoli con apposi- ma con ben altro talento d’attore. lila. Reeves nicchiò e De Mille breve carriera: Sergio Leone, che re un’ultima cosa. Circolava, in- della Disney hanno offuscato la ti esercizi). All’epoca il culturi- Del suo «erede» Arnold Schwarze- scritturò Victor Mature. Così l’e- 13.0 l’aveva conosciuto sul set di Gli fatti, questa leggenda: che Ree- memoria di Steve Reeves, l’ameri- smo era meno inquinato di oggi negger diceva due cose, entrambe sordio fu rinviato al ‘57, quando ultimi giorni di Pompei, gli aveva ves, come a volte capita ai cultu- cano che venne in Italia per dare dalla peste degli steroidi: questo, vere: «È più credibile di me come fu chiamato in Italia per Le fati- offerto la parte del pistolero sen- risti, non fosse forte. Che «non volto e muscoli all’eroe greco. almeno, ci giurò Reeves quando attore, ma io avevo un corpo più che di Ercole di Pietro Francisci, za nome in Per un pugno di dollari. sapesse sollevare nemmeno una Reeves è morto a 74 anni, nel venne in Italia nel 1989, al festi- classico, lui appartiene alla gene- considerato ancora oggi un clas- Pochi anni prima, era stato uno stilografica» (parola di Riccardo suo ranch di Escondido in Cali- val del cinema sportivo di Tori- razione del “grosso è bello”. Lui è sico del genere. Seguirono tanti degli attori (molti, a dire il vero) a Freda) e che per prendere in brac- fornia, per le conseguenze di un no, e avemmo il piacere di inter- un Tir, io sono una Ferrari». altri film: Ercole e la Regina di Li- cui fu proposta la parte di James cio le attrici ricorresse alla con- tumore. Non girava più film da vistarlo. Era un uomo simpatico Reeves era del Montana come dia, Il terrore dei barbari, Gli ultimi Bond nel primo 007. Ma di questi trofigura. A Torino glielo dissero 30 anni. Non era mai stato un at- che parlava del cinema con gran- Gary Cooper, il suo attore preferi- giorni di Pompei, La leggenda di due «rimpianti», parlava così: e lui, a 63 anni, afferrò l’interpre- tore. Al cinema arrivò da atleta: de disincanto. Probabilmente to, ma non osava certo parago- Enea, Romolo e Remo: come si ve- «Rifiutai Per un pugno di dollari te e la resse fra le braccia per un era un culturista, profeta di que- avrebbe sorriso dell’imminente narsi a lui. Era stato Mister Ame- de, tutta la mitologia possibile perché, da uomo del West, mi buon minuto. Era un fusto vero, sta disciplina che nell’Italia degli ritorno del peplum grazie all’atte- rica nel ‘47, Mister Mondo nel veniva allegramente riciclata. Ol- sembrava impossibile che un ita- a uno così sarà lieve la terra.

In basso gano esse dal cinema o dalla tv. MICHELE ANSELMI Spinola «Sarà perché negli anni Sessanta e Lucherini si facevano meno interviste. Non ROMA Se lo ricordano ancora be- in una foto c’erano i talk-show o le compar- ne, Enrico Lucherini e Matteo Spi- di qualche sate. Oggi gli attori sono più pre- nola: la sera prima di una confe- anno fa parati, leggono di più, citano gli renza stampa, , al- In alto, scrittori famosi, e proprio per lora coniugata Rizzoli, telefonò Steve Reeves questo diventano più spericolati. per annunciare Non li fermi cosa avrebbe StupidarioStupidario più. E quando detto il giorno dicono una fes- dopo ai giorna- seria, quella listi. «Enrico, rimbomba». vorrei definir- Sembrerà mi un’attrice strano ma, no- danubiana: nel nostante sia la mio sangue più presa in gi- sento scorrere i ro e sbeffeggia- fasti austro-un- ta, per i due garici». Il press- press-agent re- agent per poco sta Valeria Ma- non esplose in «Nonsosemiamo.Sen- «Chiederò alla Melan- «È una condanna. In «Non sono un’oca. So- «Io sto sempre col cer- «Io sono un’attrice che «Ogni notte guardo la «L’iter creativo mi ha rini «l’unica una risata, era toilbisognodiprendere dri di istituire un fondo strada gli uomini mi ri- no una vamp incom- vello a palla, così anche ama essere riletta prima Luna e mi faccio do- fatto capire da che luce con le caratte- troppo anche una vacanza da me stes- per preservare il mio pe- conoscono dal fondo presa». gli altri stanno a chiap- diessereletta». mande». vengo, di che colore so- ristiche della per lui. Ma sa». ne: se è di interesse pub- schiena». pestrette». no, in quale elemento diva». «Ha i «Tintura di blico è anche un bene vado». tempi giusti», odio» - così lo culturale». scrivono sulla chiamavano al- Luca Barbareschi Claudia Koll Valeria Marini Romina Mondello Vittorio Storaro prefazione di l’epoca, per i Conta fino a suoi capelli ros- dieci... prima di sicci - restò in parlare, «qual- silenzio, senza siasi cosa fac- tradire un’emo- cia. Non stiamo parlando di me- zione, veleno- riti artistici. È il suo modo di pre- samente pregu- sentarsi, di saper costruire il per- stando le facce sonaggio. Non a caso nel libro ci dei cronisti di sono molte battute dette da lei, fronte a quella una che si dà senza risparmio, e sciocchezza. dice cose strambe, divertenti, cu- Si chiama d’attored’attore riose». Del tipo: «Non ho ancora Conta fino a la dizione perfetta. Soprattutto dieci... prima di quando parlo normalmente». parlare»,ha Lucherini & Spinola da ridere: Troppo poco? Questo è quanto una copertina passa il convento, e si può conve- gialla con do- nire con i due catalogatori di fre- dici bocche, scacce quando riflettono: «Forse costa 15mila li- 04SPE01AF09 «Così sfottiamo il cinema» il nostro ruolo è finito. Poco ma- re ed è edito le, vuol dire che continueremo a dal Castoro: 2.50 Melato immaginaria» (Giuliana lo, vanesio e mitomane. Sono le scherzano: Franco Zeffirelli («Se divertirci scambiandoci battute al sintetizzando, 16.0 De Sio) o «Finto Brass» (Giovanni donne, magari esclusivamente mi piace Firenze? Ma Firenze so- telefono». Anche se non è più il potremmo de- Soldati). No, qui le frasi erano per una questione di numero, a no io»), Daniele Formica («Gli at- tempo in cui Lucherini entrava finirlo uno tutta farina del loro sacco, degli fare la parte del leone: sia le «in- tori recitano per scopare, le attrici in ufficio gridando: «Mi fanno «stupidario attori e delle attrici, e ne scaturi- tellettuali» (Laura Morante, Giu- scopano per recitare»), Adriano male i capelli!», firmato Antonio- d’attore» (e va un purissimo sciocchezzaio da liana De Sio, Monica Guerritore, Celentano («Ho fatto solo film ni-Guerra, e Spinola rispondeva: d’attrice, ma ci sottoporre col sorriso sulle labbra Pamela Villoresi, d’arte e non mi han- «La vita è un valzer. Peccato che sono anche al giudizio del pubblico. Niente Chiara Muti), che le no capito»), Emilio lei non sapesse ballare», firmato «perle» attri- di troppo spinto od offensivo, in- «maggiorate» (Ales- Fede («Non posso fare Ferreri-Azcona. buite a registi, tendiamoci, e non solo per ri- sia Marcuzzi, Alessia a meno del sesso. La Da questo punto di vista Conta divi televisivi, sparmiarsi qualche costosa quere- Mertz, Valeria Mari- Esce il libro mia soglia di resisten- fino a dieci... prima di parlare può presentatori e la (peraltro a carico dell’editore): ni, Eva Grimaldi, Ela «Conta fino za va dalle 24 alle 36 essere letto quasi come un capric- soubrettes) di in quell’ambiente Lucherini e Weber, Serena Gran- ore»). a dieci...“ prima cio senile, la dolce unghiata di agile lettura e Spinola devono continuare a la- di). Vogliamo parlare «Sono tranquillo. due maturi press-agent che que- di maliziosa vorare, se possibile senza farsi di Alba Parietti quan- di parlare»: Neanche un Vajont gli attori e quelle attrici hanno a fattura. Ci han- una folla di astiosi nemici. do sentenzia: «Solo di coglionate rovina volte contribuito a lanciare. Per no messo anni Raccolte in una sessantina di un uomo impotente una raccolta una carriera oggi in la controprova basterebbe scorre- Lucherini & capitoletti, ciascuno dei quali può avere dubbi sul- di frasi Italia», ragiona Spino- re il più feroce dei capitoletti, Spinola, già au- battezzato con il titolo di un film la mia femminilità»? la, rispondendo a chi quel «Cose molto cattive» dove i tori qualche lu- («Culo e camicia», «Vacanze ro- O di Anna Kanakis gli chiede se il libret- due satanelli, sotto il misterioso stro fa del divertente C’era questo, cie quelle riguardanti gli attori e vento la battuta. Perché stavolta mane», «Viale del tramonto»...), quando si vanta: to gli procurerà qual- pseudonimo di Corinne Mythos, c’era quello..., a mettere insieme le attrici straniere, ma per lo più i non si trattava di coniare, magari le involontarie boutades restitui- «Andavo a caccia di che rogna. Mentre vetrioleggiano in libertà. Un questo catalogo di (innocenti) due press-agent si sono affidati a cena con Vanzina, D’Agostino scono, con qualche legittima fa- uomini come una gelida sciupa- Lucherini, rimpiangendo le ame- esempio per tutti? «Povera Jean- scemenze che vengono dal mon- alla propria memoria, spesso tra- o Verdone, qualche nomignolo ziosità dovuta all’estrapolazione, maschi. Li attiravo, li seducevo e ne stupidaggini di Sylva Koscina, ne (Moreau). Le sono cadute an- do dello spettacolo. Non tutte le dotta in bigliettini scritti al volo impertinente, tipo «Sotto il vesti- la fotografia di un mondo dello poi li lasciavo senza rimpianto». punta il dito contro l’ipertrofica che quelle rughe che le si erano «voci» sono di prima mano, spe- in bagno per non disperdere al to gente» (Serena Grandi), «La spettacolo chiacchierone e ridico- Ma anche gli uomini non”mitomania delle nuove star, ven- fermate a metà faccia».

gliato Iulio, Marcel Maréchal AGGEO SAVIOLI (fra i molti autori da lui fre- quentati, c’è anche il nostro PARIGI Festoso avvio della sta- Claudia la «Venexiana» seduce con la voce Ruzzante) ci propone un otti- gione 2000 del Théâtre des Ita- mo Bernardo, Alexia Portal è liens: gremitissima e plaudentis- una Valiera fin troppo garbata. sima la Salle Renaud-Barrault del Una grande Cardinale a Parigi nell’opera cinquecentesca diretta da Scaparro Catherine Allegret (figlia d’ar- Rond-Point, già alla prova gene- te, sua madre era Simone Si- rale di martedì; e per la «prima» ne accorgessero con ritardo), il anonimato, e la sua singolarità zia, e lo fa suo, ma per una fo (Roberto Francia), anche i tore), in quel suo nero abito di gnoret) e Valérie Moreau sono di ieri sera si attendeva un folto gesto è sicuro, la lingua france- nel panorama teatrale dell’e- notte. Il ragazzo, già invaghi- possibili arredi, come lo stesso lutto (i costumi sono stati dise- rispettivamente, con proprie- pubblico, con esponenti, anche, se (suo idioma d’origine) viene poca. La spregiudicatezza ver- tosi d’una Valiera, sposa novel- letto ove convenzionalmente gnati da Vera Marzot), insinua tà, Nena e Oria. E c’è ancora dello spettacolo, della cultura, da lei padroneggiata destra- bale e delle situazioni non è at- la (ma evidentemente insoddi- si collocherebbero gli struggi- qualcosa di amaro nel tripudio Emmanuel Lemire, che dice il della politica dei due paesi. In mente. Sia lode a Maurizio Sca- tediata da detriti letterari, qua- sfatta), godrà anche le grazie di menti e le esultanze di Anzola, erotico fin lì rappresentato, e, Prologo e si affaccia di nuovo, tanto fervore, certo, aveva non parro, che ha vinto le ritrosie li possono riscontrarsi in un costei. E poi? La regia di Sca- dà più vivo risalto alla carnali- chissà, un presagio di morte. nella fase culminante della sto- poca parte l’esordio sulle scene, dell’attrice, così come, nel lon- Aretino. E se il pensiero corre parro, con accortezza e discre- tà dell’insieme. Giacché di La traduzione in francese ria (lo spettacolo dura un’ora e vistosamente annunciato, di tano 1965, aveva riportato alla al sommo Machiavelli, è ma- zione, ci induce a ritenere che quel clima di spasimosi deside- della Venexiana, ovvero La Vé- mezza filate) come un osserva- . La quale, di- ribalta, al Festival di Spoleto, la gari per una battuta (rilevata a Iulio se ne partirà per altre av- ri partecipano i personaggi mi- nitienne, reca la firma di un tore silenzioso e misterioso. Sa- ciamolo subito, ha superato bril- splendida commedia cinque- dovere anche nell’attuale alle- venture. Del resto, la vicenda nori dell’opera: le domestiche esperto italianista, René de rà lui, per caso, l’immagine lantemente la prova: le si adatta- centesca, incentrandola sulla stimento) come «lo experi- risulta di un’assoluta terrestrità Nena e Oria, l’attempato fac- Ceccatty, ed è più che apprez- dell’Anonimo veneziano? no benissimo le vesti di Anzola, presenza inattesa d’una Laura mentar è cosa bellissima, per (se possiamo usare questo ter- chino e ruffiano Bernardo, che zabile, sebbene vi si perda la Si replica fino al 27 maggio, la bella e ricca vedova protagoni- Adani sottratta al prevalente aver avvantaggio in cogno- mine). Gli scarsi accenni a cose vivono di riflesso le frenesie coloritura dialettale che del la- La Vénitienne. Seguirà, dal 31 sta dellaVenexiana; la sua venu- repertorio «borghese» di una scer», che potrebbe apparte- di religione, e al lessico relati- delle loro padrone o commit- voro costituisce un tratto dav- maggio al 4 giugno (stavolta in stà è fuori discussione, semmai pur lunga e illustre carriera. nergli. vo, risuonano come metafore, tenti, e le imprese del fortuna- vero non secondario. Quanto italiano) La Locandiera di Gol- maturata, la voce è, come sem- La Venexiana, databile alla La smaniosa e possessiva An- al limite del blasfemo. Qui è il to Iulio. Forse, s’intende, la agli interpreti, si è detto, all’i- doni, con Pamela Villoresi nel pre, sensuale e seducente (pec- prima metà del XVI secolo, zola, dunque, irretisce il giova- corpo a dominare, e l’aver tol- riapparizione finale di Anzola nizio, della Cardinale. Stépha- ruolo di Mirandolina, regista cato che i registi di cinema se conserva, come si sa, il suo ne Iulio, un forestiero in Vene- to di mezzo, regista e scenogra- (non prevista dall’Ignoto Au- ne Metzger è l’avvenente e spi- Maurizio Panici.