Progetto di integrazione al piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)

Legge 18 Maggio 1989, n. 183, art. 17, comma 6-ter

Rete idrografica minore naturale di pianura

Relazione

LINEE GENERALI DI ASSETTO IDROGEOLOGICO E QUADRO DEGLI INTERVENTI

BACINO DEI TORRENTI CERONDA E CASTERNONE

INDICE

1. Introduzione...... 4

2. Riferimenti ...... 5

3. Caratteristiche generali ...... 6 3.1. Aspetti idrologici e idraulici...... 8 3.1.1. Torrente Ceronda Caratteristiche generali...... 8 3.1.2. Torrente Ceronda Portate di piena ...... 10 3.1.3. Torrente Casternone Caratteristiche generali ...... 11 3.1.4. Torrente Ceronda Portate di piena ...... 13 3.1.5. Messa a punto del modello idrodinamico di simulazione...... 13 3.2. Delimitazione delle aree allagabili...... 15 3.3. Aree storicamente esondate...... 16

4. Assetto di progetto ...... 16 4.1. Torrente Casternone: dall’abitato di Navei – a Brione...... 16 4.1.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 16 4.1.2. Interventi principali ...... 17 4.1.3. Azioni non strutturali : Fasce fluviali ...... 17 4.2. T. Casternone: da Brione – alla confluenza col torrente Ceronda ...... 18 4.2.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 18 4.2.2. Interventi principali ...... 19 4.2.3. Azioni non strutturali : Fasce fluviali ...... 19 4.3. Torrente Ceronda: dall’abitato di – alla confluenza col torrente Casternone ...... 19 4.3.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 19 4.3.2. Interventi principali ...... 20 4.3.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento...... 21 4.3.4. Azioni non strutturali : Fasce fluviali ...... 21 4.4. Torrente Ceronda: confluenza col torrente Casternone – confluenza col torrente Stura 22 4.4.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale ...... 22 4.4.2. Interventi principali ...... 24 4.4.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento...... 25 4.4.4. Azioni non strutturali : Fasce fluviali ...... 25

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Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino dei Torrenti Ceronda e Casternone

1. Introduzione

L’Autorità di bacino del fiume ha condotto sulla rete idrografica, a partire dal 1995, attività di ricognizione, di studio e di predisposizione del Piano, attraverso il coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali.

Sono stati avviati prioritariamente i Sottoprogetti:

SP 1-Piene e naturalità degli alvei

SP 2- Stabilità dei versanti

Nel 2000 è stato infine promosso il Sottoprogetto SP 4 Rete idrografica minore naturale e artificiale che prende in esame il restante sistema idrico naturale e artificiale nelle aree di pianura e di fondovalle montano, presenti in ciascuno dei 9 ambiti in cui è stato suddiviso il territorio compreso tra i principali affluenti del Po, con l’obiettivo di integrare il quadro delle conoscenze circa le criticità idrauliche presenti:

- lungo i corsi d’acqua naturali del reticolo secondario naturale e artificiale

- nei nodi critici intesi sia come singole località dove i fenomeni di esondazione coinvolgono insediamenti abitativi, produttivi e infrastrutture di grande importanza, sia come parti di reticolo idrografico minore il cui assetto idraulico è completamente compromesso dalle mutate caratteristiche del territorio su di esso idraulicamente gravante.

Dopo una fase preliminare consistente nell’inquadramento generale di tutto il territorio in esame, nella individuazione delle problematiche più rilevanti, nell’acquisizione dei dati esistenti al fine di definire le esigenze di approfondimento conoscitivo per i diversi temi di studio, si è proceduto per il

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corso d’acqua in oggetto allo svolgimento delle attività previste dalla prescrizione tecnica di disciplinare riepilogate nel seguente elenco:

- Caratterizzazione geometrica, geomorfologica e idraulica del reticolo idrografico delle aree soggette ad allagamento; - Catasto delle opere idrauliche; - Aggiornamento e sistematizzazione dell’idrologia di piena; - Valutazione del pericolo attuale di esondazione; - Caratteristiche socio - economiche delle aree soggette ad esondazione; - Censimento delle emergenze storico - culturali, naturalistiche ed ambientali; - Delimitazione delle fasce fluviali per assegnati tempi di ritorno; - Definizione delle linee di assetto e relative opzioni di intervento.

Complessivamente lo studio ha portato a:

- una rappresentazione sintetica delle zone a diverso grado di pericolosità e di rischio

- alla individuazione dei criteri e delle opzioni di intervento per il progressivo conseguimento di una riduzione del rischio attuale a livelli compatibili.

Sono così disponibili gli elementi conoscitivi per predisporre una integrazione al PAI riguardante i corsi d’acqua del reticolo idrografico secondario naturale.

2. Riferimenti

L’attività di analisi è stata sviluppata con riferimento al seguente studio, reso disponibile dalla Regione Piemonte: “Studio geomorfologico e idrologico dei bacini idrografici e degli alvei dei torrenti Ceronda e Casternone” del novembre 1998 commissionato dai comuni di (capofila), Cafasse, e Pianezza, Comunità Montana Val Ceronda e Casternone, Ente di Gestione del Parco Regionale La Mandria, Provincia di Torino. Lo studio ha riguardato i seguenti tratti: - Torrente Ceronda da km 2 a monte della confluenza dei rii Riana, Rablera e Adreil fino alla confluenza nel Torrente Stura;

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- Torrente Casternone dalla confluenza dei rami che scendono da Punta dell’Arpone e dal Colle della Portia fino alla confluenza nel Torrente Ceronda. Lo studio è stato sviluppato attraverso differenti fasi successive tra cui: - acquisizione dei dati storici connessi ai corsi d’acqua ed al loro comportamento; - rilievi di campagna; - caratterizzazione idrologica dei bacini ed applicazione di un modello monodimensionale per la valutazione dei livelli di piena in moto permanente.

3. Caratteristiche generali

Il Ceronda trae origine dalla confluenza di alcuni impluvi alimentati da diverse sorgenti allineate ad una quota altimetrica di circa 1200 m e poste lungo le pendici del M. Druina, M.Colombaro e M. Lera, le cui linee di cresta delimitano il bacino la cui altitudine media è di 625 m s.m. Il Casternone nasce dalle pendici meridionali del M. Arpone, a quote comprese tra 1100 m e 1300 m circa. La quota media del bacino è di 650 m s.m. Sia il Ceronda che il Casternone sono caratterizzati da un alveo con morfologia monocursale, in cui tratti rettilinei si alternano ad altri sinuoso-regolari. Localmente la notevole quantità di depositi alluvionali in alveo determina la formazione di barre con creazione di rami multipli effimeri la cui attivazione è legata ad occasionali eventi di piena. I materiali alluvionali in alveo mostrano una granulometria progressivamente decrescente da monte verso valle, pur restando costantemente nell’ambito dei depositi ghiaioso-ciottolosi. Dal punto di vista geologico il territorio in oggetto può essere suddiviso in due settori geologicamente distinti, l’uno comprendente i rilievi estesi nella porzione nord-occidentale del bacino è scavato nel substrato cristallino relativamente omogeneo, l’altro relativo al settore collinare e di pianura in cui si sviluppano estese e potenti formazioni detritiche di ambiente continentale modellate in più ordini di terrazzi. Il basamento cristallino è riferibile alla grande massa di rocce ultrabasiche conosciuta con il termine di “Massiccio di Lanzo” costituita da peridotiti che nelle parte più esterne di tale unità tettonica passano a serpentiniti.

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I terreni di copertura sono costituiti da depositi fluvio-lacustri in facies Villafranchiana, da unità glaciali e fluvioglaciali in parte (settore meridionale) riconducibili al complesso glaciale di Rivoli-Avigliana., ai depositi fluviali antichi e ai depositi fluviali recenti. In relazione all’infiltrazione efficace si sottolinea la scarsa permeabilità della superficie dei terrazzi fluvioglaciali, che interessano larghe parti della pianura, per la presenta in superficie di una coltre limoso-argillosa. Tra i dissesti di natura gravitativa è stata evidenziata la presenza di scoscendimenti superficiali. Problemi legati al trasporto solido sono segnalati essenzialmente “in corrispondenza dei sottobacini di ordine gerarchico inferiore”. Le conoidi alluvionali formatisi allo sbocco nel fondovalle di rii minori sono spesso soggette ad intensa reincisione con approfondimento dell’alveo e destabilizzazione delle sponde (ad esempio rio del Lupo alla confluenza col Ceronda). L’alveo dei corsi d’acqua principali è generalmente inciso nelle proprie alluvioni. L’abbassamento rispetto al livello di base dei fondovalle è tuttavia solitamente modesto e non superiore a 2-3 m. Dall’esame degli elaborati cartografici emerge quanto segue. Il Ceronda è un corso d’acqua che inizia a presentare problemi di instabilità d’alveo e ad esondare a partire dall’abitato di Varisella dove il fondovalle si allarga. Tra Varisella e Fiano l’alveo descrive una stretta curva verso Sud e imbocca un fondovalle relativamente ampio delimitato dalle scarpate, alte circa una cinquantina di metri, dei terrazzi mindelliani. In questo settore le aree alluvionabili si espandono notevolmente ed è individuato un braccio secondario riattivabile nei pressi di Cascina Baratonia. L’alveo, di tipo unicursale sinuoso, mostra una certa energia evolutiva che lo porta a sviluppare una forte tendenza all’erosione di sponda. A partire dalla località Cascina San Lorenzo l’alveo descrive una stretta curva che lo porta riprende l’originale direzione di deflusso verso Est. In questo settore il fondovalle si allarga ulteriormente e si fonde con quello del Casternone con il quale il Ceronda confluisce tra San Gillio e Druento. A valle di questa confluenza riprendono anche in sponda destra le scarpate dei terrazzi mindelliani, intercalate a tratti con i resti più esterni della cerchia morenica mindelliana della Valle di Susa. In questo settore le aree alluvionabili si ampliano ulteriormente andando ad interessare zone urbanizzate con particolare riferimento all’area industriale di Druento, allo stabilimento della Magneti Marelli e all’area industriale del Trucco presso Venaria. A partire dalla confluenza del canale del Parco l’alveo

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del Ceronda appare rettificato e fissato per lunghi tratti tra difese spondali e arginature. Il Casternone comincia a mostrare problemi di instabilità d’alveo e ad esondare a partire dalla località Triachera (comune di Val della Torre). L’alveo è di tipo monocursale debolmente sinuoso. A partire dalla località il Ponte il fondovalle e conseguentemente le aree esondabili si allargano andando ad interessare anche zone residenziali con particolare riferimento alla borgata Gibbione e alla Borgata Brione. Nel tratto terminale il fondovalle è delimitato dalle scarpate dei ripiani terrazzati e, nei pressi di San Gillio, dai resti delle coeve cerchie del complesso morenico della valle di Susa. Si evidenzia a tratti una certa tendenza all’erosione di sponda. L’esame delle carte relative all’evento alluvionale del novembre 1994 mostra quanto segue. Per tutto il tratto tra Fiano e la località cascina San Lorenzo sono stati osservati intensi processi di erosione di sponda. A valle di detta località, in corrispondenza della confluenza nel Ceronda, intensi processi erosivi hanno danneggiato il guado presente sul Casternone. Inoltre sono stati danneggiati alcuni ponti e si è avuto il crollo di un palazzo moderno a Venaria.

3.1. Aspetti idrologici e idraulici

3.1.1. Torrente Ceronda Caratteristiche generali

Il torrente, che scorre tra la Val di Susa e la Valle di Lanzo, trae origine dal M. Colombano, a Nord-Ovest di Torino. Prosegue per 24 km prima di confluire nella , nel Comune di Venaria Reale. Il suo principale affluente è il Torrente Casternone, che si immette in destra idrografica circa 7 km a monte della foce. La superficie totale del bacino è di 181 km2, e può essere suddiviso schematicamente in una parte montana (38 km2), a forte pendenza, ed in una parte di pianura con pendenze sempre inferiori all’1%. Nell’ambito di questo studio sono state individuate cinque sezioni di rilevanza idrologica per le quali si è proceduto alla determinazione delle onde di piena per assegnato tempo di ritorno: - sez. 4 nei pressi dell’abitato di La Cassa, sez. 3 immediatamente a valle dell’immissione del torrente Casternone, - sez. 2 in corrispondenza dell’abitato di Druento,

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- sez. 1 alla foce. In funzione dell’analisi idrologica sono stati individuati alcuni elementi caratteristici del bacino, quali tempo di corrivazione e coefficiente di afflusso, che definiscono la risposta del bacino ad un determinato evento di pioggia, ed i parametri della curva di possibilità pluviometrica, che individua il regime delle piogge dell’area cui si riferisce e permette di correlare, per ogni tempo di ritorno, la durata della pioggia alla sua intensità. Nella tabella seguente sono riportate le principali caratteristiche morfometriche dei bacini idrografici chiusi in corrispondenza delle quattro sezioni indicate.

A Hmin Hmed L tc F Sez. [km2] [m.s.l.m.] [m.s.l.m.] [km] [h] 1 181 246 521 24 6.8 0.50 2 140 261 580 19 5.3 0.50 3 121 273 630 17 4.6 0.65 4 62 273 620 17 3.8 0.65

Il coefficiente di afflusso F è stato stimato a partire da dati bibliografici (ad es. la carta dei coefficienti di afflusso del Servizio Idrografico Nazionale) e da valutazioni sulla geomorfologia del bacino e sull’uso del suolo, ed in particolare sul rapporto tra le aree urbanizzate e non urbanizzate. Per il torrente Ceronda è stato adottato un valore di F pari a 0.65 per i due sottobacini più a valle e di 0.5 per la parte più a monte. Per la stima delle portate al colmo di piena e per la definizione delle relative onde si sono definite le curve di possibilità pluviometrica per i tempi di ritorno considerati (T=20, 100, 200, 500 anni). Per la definizione dei parametri a ed n del bacino sono state prese in considerazione le stazioni pluviometriche interne o molto prossime al bacino idrografico in esame. Nel caso del torrente Ceronda le stazioni considerate sono quelle di : Venaria La Mandria, Viù C.le Fucine e Lanzo Diga. Per tutte le stazioni considerate i parametri a ed n per i tempi di ritorno di interesse sono stati ricavati dalla Direttiva Portate, redatta dall’Autorità di Bacino del Fiume Po. Nella tabella seguente sono riportate le stazioni pluviometriche utilizzate, il codice relativo, i valori dei parametri delle curve di possibilità pluviometrica al variare del tempo di ritorno e i valori medi adottati.

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STAZIONE Tr = 20 anni Tr = 100 anni Tr = 200 anni Tr = 500 anni a20 n20 a100 n100 a200 n200 a500 n500 1363 48.3 0.35 63.47 0.35 69.95 0.35 78.5 0.35 Venaria La Mandria 1356 Viù 43.96 0.52 56.05 0.52 61.22 0.52 68.03 0.52 C.le Fucine 1359 53.27 0.42 69.73 0.41 76.74 0.41 86.01 0.41 Lanzo Diga BACINO 48.51 0.43 63.08 0.43 69.30 0.43 77.51 0.43

3.1.2. Torrente Ceronda Portate di piena

L’analisi idrologica ha permesso di definire gli idrogrammi di piena per la modellazione idraulica, in corrispondenza delle sezioni di interesse: - la sezione 1, alla foce, - la sezione 2, presso l’abitato di Druento, - la sezione 3 a valle della confluenza del torrente Casternone, - la sezione 4, in corrispondenza dell’abitato di La Cassa. Sono stati quindi determinati gli idrogrammi di portata relativi ai sottobacini chiusi a tali sezioni .

Sez. QT=20anni(mc/s) QT=100anni(mc/s) QT=200anni(mc/s) QT=500anni(mc/s)

1 520 675 740 825

2 462 603 662 738

3 372 485 531 592

4 176 232 255 285

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Ceronda Idrogrammi alle sezioni considerate per T=200 anni

800

700 sez. 1 sez. 2

600 sez. 3 sez. 4

500 /s] 3 400 Q [m

300

200

100

0 0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48 t [h]

3.1.3. Torrente Casternone Caratteristiche generali

Il Torrente Casternone è un affluente in destra idrografica del torrente Ceronda. Scorre tra la Val di Susa e la Valle di Lanzo, trae origine dal M. Arpone, a Nord-Ovest di Torino. Prosegue per 16 km attraversando gli abitati di Val della Torre e S. Gillio prima di confluire Torrente Ceronda, nel Comune di Druento. La superficie totale del bacino è di 59 km2. Sono state individuate due sezioni di rilevanza idrologica per le quali si è proceduto alla determinazione delle onde di piena per assegnato tempo di ritorno: nei pressi dell’abitato di S. Gillio (sez. 2) e immediatamente a monte dell’immissione nel torrente Ceronda (sez. 1). In funzione dell’analisi idrologica sono stati individuati alcuni elementi caratteristici del bacino, quali tempo di corrivazione e coefficiente di afflusso, che definiscono la risposta del bacino ad un determinato evento di pioggia, ed i parametri della curva di possibilità pluviometrica, che individua il regime delle piogge dell’area cui si riferisce e permette di correlare, per ogni tempo di ritorno, la durata della pioggia alla sua intensità.

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Nella tabella seguente sono riportate le principali caratteristiche morfometriche dei bacini idrografici chiusi in corrispondenza delle quattro sezioni indicate. Per quanto riguarda la determinazione del tempo di corrivazione, esso è stato calcolato utilizzando la formula di Giandotti. I valori di tc delle diverse sezioni di interesse così ottenuti, sono anch’essi riportati nella tabella seguente.

Tabella: Casternone Elementi caratteristici dei bacini sottesi dalle sezioni di interesse

Sez. A[km2] Hmin[m.s.l.m.] Hmed[m.s.l.m.] L[km] tc[h]

1 59 273 635 13 3.6

2 55 296 640 16 3.3

Il valore del coefficiente di afflusso F è? stato assunto pari a 0.45 per tutto il bacino in conformità con le indicazioni acquisite dai dati bibliografici (Carta dei coefficienti di afflusso del Servizio Idrografico Nazionale), dallo studio di bacini simili a quello in esame per formazione rocciosa e vegetazione, da valutazioni sulla geomorfologia del bacino e sull’uso del suolo, ed in particolare sul rapporto tra le aree urbanizzate e non urbanizzate.

Per il torrente. Casternone è stato adottato un valore di F pari a 0.50 per entrambi i sottobacini. Per la stima delle portate al colmo di piena e per la definizione delle relative onde si sono definite le curve di possibilità pluviometrica per i tempi di ritorno considerati (T=20, 100, 200, 500 anni). Per la definizione dei parametri a ed n del bacino sono state prese in considerazione le stazioni pluviometriche interne o molto prossime al bacino idrografico in esame. Nel caso del torrente Casternone le stazioni considerate sono quelle di: Venaria La Mandria, Viù C.le Fucine e Lanzo Diga. Per tutte le stazioni considerate i parametri a ed n per i tempi di ritorno di interesse sono stati ricavati dalla Direttiva Portate, redatta dall’Autorità di Bacino del Fiume Po.

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Si è quindi calcolata la media dei valori di a ed n così raccolti, ottenendo, per ogni tempo di ritorno considerato, una coppia di valori dei parametri che è stata adottata come caratteristica del bacino in esame. Nella tabella seguente sono riportate le stazioni pluviometriche utilizzate, il codice relativo, i valori dei parametri delle curve di possibilità pluviometrica al variare del tempo di ritorno e i valori medi adottati.

STAZIONE Tr = 20 anni Tr = 100 anni Tr = 200 anni Tr = 500 anni

a20 n20 a100 n100 a200 n200 a500 n500

1363 Venaria La 48.3 0.35 63.47 0.35 69.95 0.35 78.5 0.35 Mandria

1356 Viù C.le Fucine 43.96 0.52 56.05 0.52 61.22 0.52 68.03 0.52

1359 Lanzo Diga 53.27 0.42 69.73 0.41 76.74 0.41 86.01 0.41

BACINO 48.51 0.43 63.08 0.43 69.30 0.43 77.51 0.43

3.1.4. Torrente Ceronda Portate di piena

Lo scopo dell’analisi idrologica è la definizione degli idrogrammi di piena per la modellazione idraulica, nelle sezioni di interesse definite: - la sezione 1, alla foce, - la sezione 2, circa 3 km più a monte dell’abitato di S. Gillio. Sono stati quindi determinati gli idrogrammi di portata relativi ai sottobacini chiusi a tali sezioni.

Sez. QT=20anni(mc/s) QT=100anni(mc/s) QT=200anni(mc/s) QT=500anni(mc/s)

1 222 292 321 358

2 214 282 310 347

3.1.5. Messa a punto del modello idrodinamico di simulazione

Le verifiche idrauliche effettuate in moto stazionario gradualmente variato sono state condotte mediante l’applicazione di modellistica numerica utilizzando il

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codice di calcolo HEC-RAS elaborato dall’Hydrologic Engineering Center dell’US Army Corps of Engineers. Per la rappresentazione dei corsi d’acqua mediante il modello di simulazione numerica sono state utilizzate 14 sezioni sul torrente Ceronda ed 8 sezioni sul torrente Casternone rilevate a distanze non inferiori ad 1 km. Tali sezioni sono state integrate da sezioni intermedie schematiche (di forma trapezia) posizionate in corrispondenza di punti in alveo rilevati topograficamente al fine di riportare sul modello valori di pendenza del fondo più aderenti alla realtà; sono stati inseriti nel modello anche i manufatti trasversali individuati nel censimento delle opere. Per le verifiche idrauliche i due torrenti sono stati schematizzati come tre aste indipendenti, ad ognuna delle quali sono state imposte particolari condizioni al contorno, i cui limiti sono di seguito specificati: - Tratto di torrente Casternone compreso tra il ponte in loc. “Navei” e la confluenza col torrente Ceronda; - Tratto di torrente Ceronda a monte della confluenza con il torrente Casternone fino al ponte in loc. Gattinara; - Tratto di torrente Ceronda compreso tra la confluenza con il torrente Casternone e la confluenza nel Fiume Stura. Lungo le tre aste sono stati inseriti i ponti presenti su entrambi i torrenti (le cui caratteristiche geometriche sono state estratte dal censimento sopra citato) e le due soglie situate a valle del Ponte di Via Cavallo delle quali sono stati effettuati rilievi topografici. A fronte dello studio idrologico effettuato in precedenza, per le simulazioni delle tre aste, si è stabilito di adottare i valori di portata riportati nella seguente tabella, corrispondenti ad un tempo di ritorno 200 anni:

Tratto Portata (m3/s) Torrente Casternone 300 Torrente Ceronda – monte confluenza 300 Casternone Torrente Ceronda – confluenza Stura 800

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Come condizioni al contorno nelle sezioni di monte dei due corsi d’acqua, sono state assunte le altezze di moto uniforme, in quanto è stato ritenuto che lungo i tratti iniziali vi si instaurino tali condizioni. Per le condizioni di valle è stato ipotizzato quanto segue: - livello idrometrico nel Fiume Stura alla confluenza del torrente Ceronda corrispondente alla quota di pelo libero dello Stura stesso in condizioni di piena. Tale quota è comunque inferiore alla quota della soglia più alta pari a 244.7 m.s.m.; - livello idrometrico nelle sezioni di valle degli altri tratti pari a quello risultante dalla simulazione del tratto terminale del Ceronda. Le scabrezze adottate sono state differenziate tra alveo inciso ed aree golenali e tra tratto di valle del Ceronda e tratti a monte come si vede dai valori del coefficiente di Manning utilizzati per le simulazioni riportato nella seguente tabella:

Tratto Area golenale (s/m1/3) Alveo inciso (s/m1/3) Torrente Casternone 0.06 0.04 Torrente Ceronda – monte confluenza 0.06 0.04 Casternone Torrente Ceronda – confluenza Stura 0.05 0.033

3.2. Delimitazione delle aree allagabili

La delimitazione delle aree allagabili è stata effettuata nello studio esaminato esclusivamente per tempo di ritorno pari a 200 anni interpretando i risultati delle simulazioni ed integrando gli stessi con le informazioni di altro genere acquisite nel corso dello studio. In particolare la mappatura delle aree potenzialmente inondabili è stata effettuata considerando i seguenti due aspetti che possono condizionare il deflusso e l’espansione delle acque fluviali: - aspetti morfologici del terreno; - manufatti in alveo (soprattutto gli attraversamenti inadeguati) e infrastrutture presenti nelle aree golenali (rilevati ferroviari, stradali, ecc.). Un esempio è rappresentato dal muro di recinzione sud-occidentale della Mandria, il quale sviluppandosi parallelamente al torrente Ceronda per diversi chilometri, svolge funzione di muro spondale costituendo un ostacolo all’espansione laterale del corso d’acqua privo di affidabilità. Pertanto il limite di potenziale espansione

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delle acque è stato valutato individuato sulla base degli elementi geomorfologici presenti nella zona.

3.3. Aree storicamente esondate

La delimitazione delle aree esondabili per piena catastrofica è stata tracciata sulla base degli effetti che si sono manifestati durante l’evento del 4-6 novembre 1994 come risultano dallo studio esaminato (in particolare dai seguenti elaborati: “Carta del sistema fluviale in seguito ad un evento di piena” e “Carta del sistema fluviale attuale”). Tale perimetrazione tiene conto dell’effetto combinato dei torrenti Ceronda e Casternone e delle immissioni della rete idrografica minore.

4. Assetto di progetto

Per la suddivisione del corso d’acqua in tratti omogenei si è fatto riferimento alle caratteristiche geomorfologiche e alla presenza di opere idrauliche (grado di contenimento dell’evoluzione morfologica e protezione offerta per la difesa dalle piene). In particolare i corsi d’acqua sono stati suddivisi nei seguenti tratti: - Torrente Casternone: abitato di Navei – Brione; Brione – confluenza col torrente Ceronda. - Torrente Ceronda: abitato di Varisella – confluenza col torrente Casternone; confluenza col torrente Casternone – confluenza col torrente Stura.:

4.1. Torrente Casternone: dall’abitato di Navei – a Brione

4.1.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

In linea generale è opportuno sottolineare che ai fenomeni di esondazione contribuiscono i numerosi tributari minori esistenti nel tratto in esame, i quali

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congiuntamente agli effetti di rigurgito provocati dal passaggio dell’onda di piena del torrente Casternone provocano localmente in prossimità delle immissioni esondazioni e situazioni di dissesto. L’alveo del torrente Casternone, poco a monte del guado in località “Caritas”, presenta condizioni della sponda sinistra favorevoli alle esondazione verso i campi retrostanti e in direzione della Borgata Gibbione. In occasione dell’evento di piena del novembre 1994 il ponte di monte di Val della Torre è stato pesantemente lesionato ed è attualmente in fase di rifacimento; mentre il ponte di Val della Torre in prossimità di località “Il Ponte” è stato sormontato dalle acque e danneggiato. Ad eccezione del “Ponte” in località “Il Ponte” a Val della Torre, tutti gli attraversamenti presenti nel tratto in esame sono adeguati rispetto ai criteri di compatibilità imposti dalla Direttiva tecnica di piano 2/99 contenente i “criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce A e B”.

4.1.2. Interventi principali

Sulla base delle indicazioni sopra riportate si ritengono necessari i seguenti interventi principali: 1 Ampliamento della luce e adeguamento in quota dell’intradosso del ponte a Val della Torre denominato “Il Ponte”.

2 Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’alveo e delle sezioni di deflusso atta a mantenere in buono stato idraulico – ambientale l’alveo fluviale ed in efficienza idraulico le opere preesistenti.

4.1.3. Azioni non strutturali : fasce fluviali

Nel tratto in esame i limiti delle aree di esondazione per T=200 anni sono stati tracciati essenzialmente in base a criteri geomorfologici, in quanto le verifiche idrauliche effettuate per l’evento di piena considerato indicano livelli del pelo libero esterni all’alveo inciso. Il limite della fascia è soggetto a locali ampliamenti dovuti a fattori di carattere geomorfologico (in particolare sono stati inviluppati i numerosi paleoalvei riattivabili dalla piena di riferimento), alla presenza di elementi naturali o infrastrutturali (strada per Val della Torre, limiti interpoderali, ecc.) di

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contenimento della piena e a fenomeni di rigurgito dell’idrografia minore (in particolare in prossimità di Borgata Gibbone). La fascia assume un'ampiezza variabile tra 200 e 500 m in funzione dell’esigenza di protezione di infrastrutture e abitati e della morfologia del territorio, tale ampiezza si riduce via via verso monte. L’area di esondazione interessa parte del comune di Val della Torre dove lambisce diversi edifici in destra e in sinistra idrografica e in particolare l’interamente Borgata Gibbone per il concorre di apporti della rete idrografica minore e del torrente Casternone. Nel tratto compreso tra Borgata Gibbone e Borgata Brione sono interessate numerose abitazioni: civili: · in destra, Borgata Verna, Borgata Brusa e Borgata Brione; · in sinistra, Borgata Buffa e Cascina Balegno. Nel tratto in esame l’area di esondazione per piena catastrofica si discosta dall’area di esondazione per TR = 200 anni solo in sinistra idrografica andando a interessare l’intera Borgata Gibbione e alcune abitazioni a monte di Borgata Brione.

4.2. Torrente Casternone: da Brione – alla confluenza col torrente Ceronda

4.2.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

In linea generale è opportuno sottolineare che ai fenomeni di esondazione contribuiscono i numerosi tributari minori esistenti nel tratto in esame, i quali congiuntamente agli effetti di rigurgito provocati dal passaggio dell’onda di piena del torrente Casternone provocano localmente in prossimità delle immissioni esondazioni e situazioni di dissesto. Da segnalare il dissesto che interessa le sponde del Casternone in corrispondenza del guado poco a monte della confluenza nel Ceronda, danneggiato durante gli ultimi eventi. Nel tratto in esame l’alveo si presenta in alcuni punti sovralluvionato e con canalizzazioni secondarie riattivabili in occasioni di eventi di piena. Tutti gli attraversamenti presenti nel tratto in esame sono adeguati rispetto ai criteri di compatibilità imposti dalla Direttiva tecnica di piano 2/99 contenente i

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“criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce A e B”.

4.2.2. Interventi principali

Con riferimento alle criticità emerse si ritengono necessari solo interventi a carattere ordinario e straordinario atti a mantenere in buono stato idraulico – ambientale l’alveo fluviale ed in efficienza idraulico le opere preesistenti.

4.2.3. Azioni non strutturali : fasce fluviali

Nel tratto in esame i limiti delle aree di esondazione per T= 200 anni sono stati tracciati essenzialmente in base a criteri geomorfologici, in quanto le verifiche idrauliche effettuate per l’evento di piena considerato indicano livelli del pelo libero esterni all’alveo inciso. Il limite della fascia è soggetto a locali ampliamenti dovuti a fattori di carattere geomorfologico (in particolare sono stati inviluppati i numerosi paleoalvei riattivabili dalla piena di riferimento presenti a valle di Brione e in prossimità della confluenza con il torrente Ceronda), alla presenza di elementi naturali o infrastrutturali (rilevati stradali, limiti interpoderali, orli di terrazzo, ecc.) di contenimento della piena e a fenomeni di rigurgito dell’idrografia minore. La fascia assume un'ampiezza variabile tra 300 e 500 m in funzione delle esigenza di protezione di infrastrutture e abitati e della morfologia del territorio. L’area di esondazione interessa diversi edifici civili e fabbricati sparsi in destra e in sinistra idrografica lungo l’intero tratto in esame. Nel tratto in esame l’area di esondazione per piena catastrofica si discosta localmente dall’area di esondazione per TR = 200 anni per brevi tratti sia in sinistra sia in destra idrografica.

4.3. Torrente Ceronda: dall’abitato di Varisella – alla confluenza col torrente Casternone

4.3.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

In linea generale è opportuno sottolineare che ai fenomeni di esondazione contribuiscono i numerosi tributari minori esistenti nel tratto in esame, i quali congiuntamente agli effetti di rigurgito provocati dal passaggio dell’onda di piena

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del torrente Casternone provocano localmente in prossimità delle immissioni esondazioni e situazioni di dissesto. Da segnalare la presenza di sovralluvionamenti e canalizzazioni secondarie riattivabili in casi di piena nei seguenti tratti: - in località Mulino Vecchio nel comune di Varisella; - in località S. Lorenzo nel comune di La Cassa la cui presenza rischia di vanificare la funzionalità dell’opera di difesa spondale realizzata in sponda destra a protezione dei pozzi dell’acquedotto. Durante l’evento del novembre 1994 il ponte sulla strada La Cassa – Fiano è stato oggetto di fenomeni di scalzamento delle pile in alveo, mentre il ponte del Violino è stato sormontato dalle acque di piena a causa dell’insufficiente sezione di deflusso. Ad eccezione del ponte del Violino, tutti gli attraversamenti presenti nel tratto in esame sono adeguati rispetto ai criteri di compatibilità imposti dalla Direttiva tecnica di piano 2/99 contenente i “criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce A e B”.

4.3.2. Interventi principali

Sulla base delle indicazioni sopra riportate si ritengono necessari i seguenti interventi principali: 1 Ampliamento della luce e adeguamento in quota dell’intradosso del ponte del Violino.

2 Risagomatura della sezione d’alveo allo scopo di migliorarne l’officiosità idraulica nei seguenti tratti:

in località Mulino Vecchio;

in località S. Lorenzo.

3 Manutenzione ordinaria delle sezioni di deflusso, finalizzata al ripristino dell’officiosità idraulica.

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4.3.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento

Con riferimento alla definizione degli interventi definiti nel paragrafo precedente ed alle tipologie di opere rappresentate nel “Quaderno delle Opere Tipo” allegato al PAI, si fornisce la seguente valutazione sommaria dei costi.

Risagomatura sezioni d’alveo € 232.500,00

Stima dei costi totali € 232.500,00

4.3.4. Azioni non strutturali : fasce fluviali

Nel tratto in esame i limiti delle aree di esondazione per T= 200 anni sono stati tracciati essenzialmente in base a criteri geomorfologici, tenuto anche conto del fatto che le verifiche idrauliche effettuate per l’evento di piena considerato indicano livelli del pelo libero esterni all’alveo inciso. Il limite della fascia è soggetto a locali ampliamenti sia in sinistra sia in destra dovuti a fattori di carattere geomorfologico (sono stati inviluppati i numerosi paleoalvei riattivabili dalla piena di riferimento presenti lungo tutto il tratto in esame), alla presenza di elementi naturali o infrastrutturali (pista di collaudo della FIAT, rilevati stradali, limiti interpoderali, orli di terrazzo, ecc.) di contenimento della piena e a fenomeni di rigurgito dell’idrografia minore (in particolare prossimità di Cascina Gattinara, di Cascina Lorenzo e di Cascina Rubbianetto). A valle del ponte della strada La Cassa – Fiano l’esondazione del torrente Ceronda alimenta la rete idrografica minore e riattiva alcuni paleoalvei contribuendo alla formazione di due aree di esondazione disgiunte. In prossimità di Cascina Nuova l’area di esondazione subisce un notevole ampliamento essendo stato inviluppato un paleoalveo riattivabile dalla piena di riferimento. La fascia assume un'ampiezza variabile tra 100 e 500 m in funzione delle esigenza di protezione di infrastrutture e abitati e della morfologia del territorio, tale ampiezza si riduce via via verso monte. L’area di esondazione interessa diversi edifici civili e fabbricati sparsi sia in destra sia in sinistra idrografica lungo l’intero tratto in esame e in particolare nel tratto di monte in prossimità del ramo riattivabile di cui si è già detto.

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Nel tratto di monte in destra idrografica per piena catastrofica si forma un’isola i cui limiti sono stati assunti coincidenti con alcune evidenze geomorfologiche quali orli di terrazzo e forme fluviali relitte.

4.4. Torrente Ceronda: confluenza col torrente Casternone – confluenza col torrente Stura

4.4.1. Sintesi delle criticità e delle esigenze di intervento strutturale

In linea generale è opportuno sottolineare che ai fenomeni di esondazione contribuiscono i numerosi tributari minori esistenti nel tratto in esame, i quali congiuntamente agli effetti di rigurgito provocati dal passaggio dell’onda di piena del torrente Casternone provocano localmente in prossimità delle immissioni esondazioni e situazioni di dissesto. A valle della confluenza del torrente Casternone a Nord Ovest del concentrico di Druento in sponda destra l’area golenale del Torrente Ceronda è occupata da abitazioni civili, capannoni ed edifici industriali interessate dalle acque di esondazione del torrente Ceronda e indirettamente di tre corsi d’acqua secondari (Rio Caloria, Rio delle Rive e Rio Fellone). che interferiscono con le costruzioni presenti e inducono processi erosivi di fondo che tendono a rimontare verso monte costituendo possibili fonti di instabilità. La criticità principale è costituita dall’inadeguatezza della sezione del Torrente Ceronda, aggravata dalle immissioni dei corsi d’acqua secondari sopra menzionati; difatti, alle esondazioni del Ceronda si aggiungono quelle degli affluenti presenti in questo tratto che risentono degli effetti di rigurgito provocati dal passaggio dell’onda di piena. Lungo tale tratto sono già state realizzate o sono attualmente in corso operazioni di disalveo e di realizzazione di difese spondali sia in destra sia in sinistra orografica volte ad aumentare la capacità di deflusso del corso d’acqua. Nel tratto d’alveo tra il Ponte Verde e il ponte Castellamonte localizzato a Nord Ovest del concentrico di Venaria e nella zona Nord del concentrico stesso sono interessati dal rischio di allagamento in sponda destra gli insediamenti produttivi e gli edifici residenziali realizzati nelle aree del Torrente Ceronda delimitate dal terrazzo naturale su cui sorge la Reggia, mentre in sponda sinistra gli edifici e l’area industriale in corrispondenza di via Stefanat e la Borgata Trucco. In questo tratto sono presenti cinque attraversamenti di cui quattro stradali ed uno ferroviario. In particolare le criticità riscontrate sono determinate dall’inadeguatezza del Ponte Verde e del ponte Ceronda.

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Il primo di questi è il Ponte Verde, attraversamento della strada di accesso al Parco La Mandria il quale, avendo due pile in alveo, determina un significativo restringimento della sezione libera di deflusso. Da segnalare il principio di scalzamento che ha interessato la pila destra del suddetto attraversamento, ma che per il momento non desta preoccupazione (durante l’evento del novembre 1994 è stato sormontato subendo danni). Il Ponte Ceronda è il secondo degli attraversamenti precedentemente citati; esso presenta una tipologia analoga a quella del Ponte Verde, con due pile in alveo che restringono significativamente la sezione di piena del corso d’acqua. Sia a monte sia a valle del ponte sono state recentemente effettuate operazioni di riprofilatura dell’alveo e di adeguamento delle arginature presenti in sponda sinistra. Il successivo attraversamento, costituito dal Ponte Castellamonte, presenta una pila nella golena di destra ma la luce tra la spalla e la pila è ostruita da una fitta vegetazione e pertanto la sua funzionalità idraulica è estremamente ridotta inoltre il rilevato di accesso alla spalla sinistra occupa interamente l’area golenale con conseguente restringimento della sezione di piena (a seguito dell’evento del novembre 1994 a valle dell’opera si sono innescati importanti processi di erosione spondale). Le criticità riscontrate sono attribuibili alla riduzione della capacità di deflusso in caso di piena dovuta alla presenza di fabbricati ed infrastrutture in aree golenali. In particolare i tratti che appaiono più a rischio sono quello a monte del Ponte Ceronda e quello a valle del Ponte di Via Cavallo. La presenza della traversa di derivazione a valle di via Cavallo ed il restringimento dovuto al Ponte Ceronda, provocano un effetto di rigurgito verso monte e di rallentamento della corrente favorendo il sovralluvionamento dell’alveo e le esondazioni soprattutto in sinistra, lungo la fascia parallela al torrente tra la Borgata Trucco ed il rilevato della ferrovia Torino-Ceres. Infine lo scalzamento della difesa al piede del terrazzo su cui è ubicato il centro storico di Venaria può comportare fenomeni di instabilità pericolosi per le abitazioni a ridosso del corso d’acqua. In questo tratto il torrente mostra una forte tendenza erosiva che, tra l’altro, in occasione della piena del 1994, ha causato il parziale crollo di un edificio residenziale subito a valle del ponte in via Cavallo. Persiste quindi una notevole difficoltà al contenimento del corso d’acqua all’interno dell’alveo di morbida tanto che danni si sono verificati anche recentemente, con conseguenti ulteriori interventi di adeguamento e sistemazione delle difese. Ad eccezione del Ponte Verde e del ponte Castellamonte, tutti gli attraversamenti presenti nel tratto in esame sono adeguati rispetto ai criteri di

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compatibilità imposti dalla Direttiva tecnica di piano 2/99 contenente i “criteri per la valutazione della compatibilità idraulica delle infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico all’interno delle fasce A e B”.

4.4.2. Interventi principali

E’ opportuno premettere che non si ritiene possibile un’arginatura in destra a protezione dell’area compresa tra la strada di accesso al Parco “La Mandria” ed il terrazzo naturale in quanto l’eventuale realizzazione risulterebbe difficoltosa per l’interferenza con la strada stessa e sottrarrebbe una vasta area attualmente disponibile per l’esondazione in caso di piena. Sulla base del quadro di riferimento attuale definito nel corso delle attività precedentemente svolte e delle criticità riscontrate in seguito alla delimitazione delle aree esondabili per il tempo di ritorno di riferimento (200 anni) sono stati individuati i seguenti interventi principali: 1 Adeguamento dei seguenti ponti:

ampliamento della luce e adeguamento in quota dell’intradosso del Ponte Verde;

ampliamento della luce del Ponte Ceronda.

2 Ricarica e/o ricostruzione delle seguenti difese spondali:

a valle del ponte sulla strada per località Remondino per complessivi;

in sponda destra in località centro storico di Venaria tra i ponte Verde e di Via Cavallo.

3 Adeguamento in quota muro spondale esistente, in sponda destra, in località Venaria, a valle del ponte di via Cavallo.

4 Realizzazione di un nuovo muro arginale in corrispondenza del muro di recinzione esistente presso lo stabilimento di filatura in destra.

5 Realizzazione nuovi rilevati arginali nei seguenti tratti:

a valle della confluenza del torrente Casternone, in destra;

nel tratto a monte dell’imbocco del tombamento dello stesso sotto lo stabilimento di filatura sia sulla sponda destra che sulla sponda sinistra del Rio Caloria;

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in località Venaria, tra i ponti Ceronda e Castellamonte, a protezione dei fabbricati in area golenale destra;

6 Adeguamento in quota e/o sagoma argine esistente a Venaria, tra l’immissione del Rivo Bassa e il Ponte Ceronda, in sponda sinistra;

7 Interventi localizzati per riconfigurazione nodo di confluenza mediante movimentazione ed asportazione di materiale alluvionale in corrispondenza dell’immissione del torrente Ceronda nella Stura di Lanzo.

Manutenzione ordinaria e straordinaria dell’alveo e delle sezioni di deflusso in particolare nel tratto compreso tra le confluenze del torrente Casternone e del Rio Fellone.

4.4.3. Valutazione sommaria dei costi di intervento

Con riferimento alla definizione degli interventi definiti nel paragrafo precedente ed alle tipologie di opere rappresentate nel “Quaderno delle Opere Tipo” allegato al PAI, si fornisce la seguente valutazione sommaria dei costi.

Ricarica e/o ricostruzione difese spondali esistenti € 586.500,00

Adeguamento muro spondale esistente 35.000,00 Realizzazione nuovo muro arginale 832.500,00 Realizzazione nuovo rilevato arginale 1.978.000,00 Adeguamento in quota e/o sagoma argine esistente 552.500,00 Riconfigurazione nodo di confluenza 50.000,00 Stima dei costi totali € 4.034.500,00

4.4.4. Azioni non strutturali: fasce fluviali

Nel tratto in esame il tracciamento delle aree esondabili è stato desunto dalle simulazioni idrauliche eseguite nello studio dei nodi critici in corrispondenza dei centri abitatai di Venaria Reale e Druento, prestando particolare attenzione all’assetto morfologico per l’eventuale presenza di locali discontinuità sulle quote di sponda, in particolare presso i centri abitati.

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Il limite della fascia è soggetto a locali ampliamenti sia in sinistra sia in destra dovuti a fattori di carattere geomorfologico (sono stati inviluppati i numerosi paleoalvei riattivabili dalla piena di riferimento presenti in sinistra e in destra in prossimità dell’abitato di Druento e in prossimità della confluenza), alla presenza di elementi naturali o infrastrutturali (rilevati stradali, limiti interpoderali, orli di terrazzo, ecc.) di contenimento della piena e a fenomeni di rigurgito dell’idrografia minore (in particolare prossimità della Regia Mandria). I livelli ottenuti dalla simulazione rivelano che la piena di riferimento sormonta la sponda sinistra in corrispondenza della confluenza con il torrente Casternone. L’analisi delle esondazioni storiche conduce ad estendere il limite delle aree esondabili sino alla località Rubbianetta. Nel tratto di valle in sponda sinistra è allagata parte del parco La Mandria sino all’orlo della scarpata fluviale. In prossimità della confluenza in sponda sinistra l’esondazione interessa l’area golenale e si espande sino a Borgata Trucco e agli insediamenti industriali presenti; mentre in destra, pur essendo i livelli idrici inferiori rispetto alla quota di sommità delle sponde, dall’analisi delle informazioni storiche disponibili si desume che le esondazioni hanno luogo nel tratto immediatamente a monte del tronco di torrente esaminato e si propagano verso valle in area golenale. La fascia assume un'ampiezza variabile tra 400 e 900 m in funzione delle esigenza di protezione di infrastrutture e abitati e della morfologia del territorio. Le aree allagabili comprendono diverse cascine isolate e fabbricati industriali e in particolare gli stabilimenti industriali di Druento situati nell’area golenale estendendosi sino alla scarpata fluviale e gli insediamenti residenziali e industriali di Venaria Reale situati nell’area golenale sino agli orli di scarpata fluviale situati sulla sponda destra del corso d’acqua. È opportuno sottolineare che il muro Sud-Occidentale della Mandria che decorre per alcuni chilometri circa parallelarmente al torrente Ceronda ad una distanza variabile tra qualche metro a 200-300 m è quasi sempre compreso nell’ambito dell’area esondabile in esame. In particolare dagli eventi di piena pregressi è risultato che il muro ha costituito un ostacolo all’espansione laterale delle acque , subendo localmente danno. Ne deriva quindi che il manufatto ha svolto localmente il ruolo di argine anche se impropriamente. Pertanto il limite di esondazione è stato svincolato dal decorso del muro perimetrale ed è stato tracciato alla luce dei riscontri morfologici e documentali. Nelle sezioni terminali le aree esondabili si raccordano con le quelle di pari tempo di ritorno fornite dal PAI per il torrente Stura di Lanzo in cui torrente Ceronda confluisce.

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Nel tratto in esame l’area di esondazione per piena catastrofica si discosta dall’area di esondazione per TR = 200 anni nei seguenti tratti: - in destra idrografica dalla confluenza con il torrente Casternone sino a Cascina Merlo lambendo parte dell’abitato di Druento; - in sinistra in prossimità della confluenza del Rivo Valsoglia.

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ALLEGATO 1 - Idrogrammi stimati (in forma tabulare) per T=200 anni nelle sezioni considerate

Ceronda

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

0.00 0.00 0.00 0.00 0.00 0.17 0.20 0.32 0.32 0.75 0.33 0.86 1.25 1.27 2.95 0.50 1.90 2.71 2.76 11.04 0.67 3.28 5.81 6.01 31.00 0.83 5.90 11.86 12.39 65.92 1.00 10.34 22.16 23.21 111.86 1.17 17.19 37.73 39.47 159.52 1.33 26.94 59.18 61.61 199.84 1.50 39.97 86.61 89.48 228.21 1.67 56.49 119.65 122.36 244.86 1.83 76.58 157.48 159.09 252.70 2.00 100.16 198.98 198.27 255.12 2.17 127.01 242.83 238.37 254.83 2.33 156.78 287.66 277.97 253.60 2.50 189.02 332.16 315.84 229.90 2.67 223.19 375.17 351.04 182.80 2.83 258.73 415.76 382.95 138.81 3.00 295.03 453.27 411.23 104.89 3.17 331.53 487.25 435.80 80.33

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t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

3.33 367.69 517.53 456.80 62.77 3.50 403.02 544.09 474.47 50.09 3.67 437.12 567.07 489.16 40.75 3.83 469.65 586.71 501.25 33.73 4.00 500.36 603.32 511.12 28.34 4.17 529.07 617.23 519.14 24.13 4.33 555.66 628.80 525.64 20.77 4.50 580.10 638.35 530.92 18.07 4.67 602.40 646.21 523.46 15.86 4.83 622.60 652.66 489.13 14.03 5.00 640.78 657.95 445.04 12.50 5.17 657.07 662.30 399.81 11.21 5.33 671.58 654.08 357.26 10.12 5.50 684.46 616.80 318.80 9.18 5.67 695.84 568.29 284.70 8.37 5.83 705.86 517.61 254.77 7.67 6.00 714.67 468.93 228.58 7.06 6.17 722.39 424.00 205.69 6.74 6.33 729.16 383.35 185.68 6.44 6.50 735.09 346.94 168.15 6.15 6.67 740.27 314.52 152.75 5.88 6.83 737.24 285.71 139.19 5.62 7.00 711.09 260.12 127.21 5.37 7.17 674.66 237.39 116.61 5.14 7.33 634.42 217.17 107.18 4.91 7.50 593.64 199.15 98.78 4.70

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t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

7.67 553.95 183.06 91.28 4.50 7.83 516.14 168.66 84.55 4.31 8.00 480.61 155.75 78.50 4.13 8.17 447.48 144.15 73.06 3.96 8.33 416.75 133.70 68.13 3.79 8.50 388.34 124.26 63.67 3.64 8.67 362.15 115.73 59.62 3.49 8.83 338.03 107.98 55.94 3.35 9.00 315.84 100.94 52.58 3.22 9.17 295.42 94.53 49.51 3.09 9.33 276.64 88.68 46.70 2.97 9.50 259.36 83.33 44.12 2.86 9.67 243.44 78.43 41.74 2.75 9.83 228.77 73.93 39.56 2.65 10.00 215.25 69.79 37.54 2.56 10.17 202.76 65.98 35.68 2.47 10.33 191.22 62.46 33.95 2.38 10.50 180.55 59.21 32.35 2.30 10.67 170.67 56.20 30.87 2.22 10.83 161.50 53.41 29.49 2.15 11.00 153.00 50.82 28.20 2.08 11.17 145.10 48.41 27.00 2.02 11.33 137.75 46.17 25.88 1.95 11.50 130.91 44.08 24.84 1.90 11.67 124.54 42.13 23.98 1.84 11.83 118.58 40.31 23.44 1.79

30

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

12.00 113.03 38.60 22.91 1.74 12.17 107.83 37.00 22.39 1.69 12.33 102.96 35.50 21.88 1.65 12.50 98.40 34.10 21.39 1.61 12.67 94.12 32.78 20.91 1.57 12.83 90.11 31.53 20.44 1.53 13.00 86.34 30.36 19.98 1.50 13.17 82.79 29.26 19.54 1.47 13.33 79.45 28.22 19.10 1.44 13.50 76.30 27.43 18.68 1.41 13.67 73.33 26.88 18.27 1.38 13.83 70.53 26.34 17.86 1.35 14.00 67.88 25.81 17.47 1.33 14.17 65.38 25.29 17.09 1.30 14.33 63.01 24.78 16.71 1.28 14.50 60.76 24.28 16.35 1.26 14.67 58.64 23.79 16.00 1.24 14.83 56.62 23.32 15.65 1.22 15.00 54.71 22.85 15.32 1.21 15.17 52.90 22.40 14.99 1.19 15.33 51.17 21.95 14.67 1.17 15.50 49.53 21.51 14.36 1.16 15.67 47.97 21.09 14.06 1.15 15.83 46.48 20.67 13.77 1.13 16.00 45.07 20.26 13.48 1.12 16.17 43.71 19.87 13.20 1.11

31

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

16.33 42.43 19.48 12.93 1.10 16.50 41.20 19.10 12.67 1.09 16.67 40.02 18.72 12.41 1.08 16.83 38.90 18.36 12.16 1.07 17.00 37.83 18.00 11.92 1.06 17.17 36.80 17.66 11.69 1.05 17.33 36.08 17.32 11.46 1.05 17.50 35.52 16.99 11.23 1.04 17.67 34.97 16.66 11.02 1.03 17.83 34.43 16.35 10.80 1.02 18.00 33.90 16.04 10.60 1.02 18.17 33.37 15.73 10.40 1.01 18.33 32.86 15.44 10.20 1.01 18.50 32.35 15.15 10.01 1.00 18.67 31.85 14.87 9.83 1.00 18.83 31.36 14.60 9.65 0.99 19.00 30.88 14.33 9.48 0.99 19.17 30.41 14.06 9.31 0.98 19.33 29.94 13.81 9.14 0.98 19.50 29.49 13.56 8.98 0.98 19.67 29.04 13.31 8.83 0.97 19.83 28.59 13.08 8.68 0.97 20.00 28.16 12.84 8.53 0.97 20.17 27.73 12.62 8.39 0.96 20.33 27.31 12.39 8.25 0.96 20.50 26.90 12.18 8.12 0.96

32

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

20.67 26.49 11.97 7.99 0.96 20.83 26.10 11.76 7.86 0.95 21.00 25.70 11.56 7.73 0.95 21.17 25.32 11.36 7.61 0.95 21.33 24.94 11.17 7.50 0.95 21.50 24.57 10.98 7.38 0.95 21.67 24.21 10.80 7.27 0.94 21.83 23.85 10.62 7.17 0.94 22.00 23.50 10.45 7.06 0.94 22.17 23.15 10.28 6.96 0.94 22.33 22.81 10.12 6.87 0.94 22.50 22.48 9.95 6.77 0.94 22.67 22.15 9.80 6.68 0.94 22.83 21.83 9.64 6.59 0.93 23.00 21.51 9.49 6.50 0.93 23.17 21.20 9.35 6.42 0.93 23.33 20.89 9.20 6.33 0.93 23.50 20.60 9.07 6.25 0.93 23.67 20.30 8.93 6.18 0.93 23.83 20.01 8.80 6.10 0.93 24.00 19.73 8.67 6.03 0.93 24.17 19.45 8.54 5.96 0.93 24.33 19.18 8.42 5.89 0.92 24.50 18.91 8.30 5.82 0.92 24.67 18.64 8.18 5.76 0.92 24.83 18.39 8.07 5.69 0.92

33

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

25.00 18.13 7.96 5.63 0.92 25.17 17.88 7.85 5.57 0.92 25.33 17.64 7.74 5.51 0.92 25.50 17.40 7.64 5.46 0.92 25.67 17.16 7.54 5.40 0.92 25.83 16.93 7.44 5.35 0.92 26.00 16.70 7.35 5.30 0.92 26.17 16.48 7.26 5.25 0.92 26.33 16.26 7.16 5.20 0.92 26.50 16.05 7.08 5.15 0.92 26.67 15.84 6.99 5.11 0.92 26.83 15.63 6.91 5.06 0.92 27.00 15.43 6.82 5.02 0.91 27.17 15.23 6.74 4.98 0.91 27.33 15.03 6.67 4.94 0.91 27.50 14.84 6.59 4.90 0.91 27.67 14.65 6.52 4.86 0.91 27.83 14.47 6.44 4.82 0.91 28.00 14.28 6.37 4.79 0.91 28.17 14.11 6.31 4.75 0.91 28.33 13.93 6.24 4.72 0.91 28.50 13.76 6.17 4.69 0.91 28.67 13.59 6.11 4.65 0.91 28.83 13.43 6.05 4.62 0.91 29.00 13.27 5.99 4.59 0.91 29.17 13.11 5.93 4.56 0.91

34

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

29.33 12.95 5.87 4.54 0.91 29.50 12.80 5.82 4.51 0.91 29.67 12.65 5.76 4.48 0.91 29.83 12.50 5.71 4.46 0.91 30.00 12.36 5.66 4.43 0.91 30.17 12.22 5.61 4.41 0.91 30.33 12.08 5.56 4.38 0.91 30.50 11.94 5.51 4.36 0.91 30.67 11.81 5.46 4.34 0.91 30.83 11.68 5.42 4.32 0.91 31.00 11.55 5.37 4.29 0.91 31.17 11.42 5.33 4.27 0.91 31.33 11.30 5.29 4.25 0.90 31.50 11.18 5.25 4.23 0.90 31.67 11.06 5.21 4.22 0.90 31.83 10.94 5.17 4.20 0.90 32.00 10.83 5.13 4.18 0.90 32.17 10.72 5.09 4.16 0.90 32.33 10.61 5.06 4.15 0.90 32.50 10.50 5.02 4.13 0.90 32.67 10.40 4.99 4.11 0.90 32.83 10.29 4.96 4.10 0.90 33.00 10.19 4.92 4.08 0.90 33.17 10.09 4.89 4.07 0.90 33.33 9.99 4.86 4.06 0.90 33.50 9.90 4.83 4.04 0.90

35

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

33.67 9.80 4.80 4.03 0.90 33.83 9.71 4.77 4.02 0.90 34.00 9.62 4.75 4.00 0.90 34.17 9.53 4.72 3.99 0.90 34.33 9.44 4.69 3.98 0.90 34.50 9.36 4.67 3.97 0.90 34.67 9.28 4.64 3.96 0.90 34.83 9.19 4.62 3.95 0.90 35.00 9.11 4.59 3.94 0.90 35.17 9.04 4.57 3.93 0.90 35.33 8.96 4.55 3.92 0.90 35.50 8.88 4.53 3.91 0.90 35.67 8.81 4.50 3.90 0.90 35.83 8.74 4.48 3.89 0.90 36.00 8.66 4.46 3.88 0.90 36.17 8.59 4.44 3.87 0.90 36.33 8.53 4.42 3.86 0.90 36.50 8.46 4.40 3.85 0.90 36.67 8.39 4.39 3.84 0.89 36.83 8.33 4.37 3.84 0.89 37.00 8.26 4.35 3.83 0.89 37.17 8.20 4.33 3.82 0.89 37.33 8.14 4.32 3.81 0.89 37.50 8.08 4.30 3.81 0.89 37.67 8.02 4.28 3.80 0.89 37.83 7.97 4.27 3.79 0.89

36

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

38.00 7.91 4.25 3.79 0.89 38.17 7.85 4.24 3.78 0.89 38.33 7.80 4.22 3.78 0.89 38.50 7.75 4.21 3.77 0.89 38.67 7.70 4.20 3.76 0.89 38.83 7.65 4.18 3.76 0.89 39.00 7.60 4.17 3.75 0.89 39.17 7.55 4.16 3.75 0.89 39.33 7.50 4.15 3.74 0.89 39.50 7.45 4.13 3.74 0.89 39.67 7.41 4.12 3.73 0.89 39.83 7.36 4.11 3.73 0.89 40.00 7.32 4.10 3.72 0.89 40.17 7.27 4.09 3.72 0.89 40.33 7.23 4.08 3.71 0.89 40.50 7.19 4.07 3.71 0.89 40.67 7.15 4.06 3.70 0.89 40.83 7.11 4.05 3.70 0.89 41.00 7.07 4.04 3.70 0.89 41.17 7.03 4.03 3.69 0.89 41.33 6.99 4.02 3.69 0.89 41.50 6.95 4.01 3.68 0.89 41.67 6.92 4.00 3.68 0.89 41.83 6.88 3.99 3.68 0.89 42.00 6.85 3.98 3.67 0.89 42.17 6.81 3.98 3.67 0.89

37

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

42.33 6.78 3.97 3.67 0.89 42.50 6.75 3.96 3.66 0.88 42.67 6.71 3.95 3.66 0.88 42.83 6.68 3.95 3.66 0.88 43.00 6.65 3.94 3.65 0.88 43.17 6.62 3.93 3.65 0.88 43.33 6.59 3.92 3.65 0.88 43.50 6.56 3.92 3.64 0.88 43.67 6.53 3.91 3.64 0.88 43.83 6.51 3.90 3.64 0.88 44.00 6.48 3.90 3.64 0.88 44.17 6.45 3.89 3.63 0.88 44.33 6.42 3.89 3.63 0.88 44.50 6.40 3.88 3.63 0.88 44.67 6.37 3.87 3.62 0.88 44.83 6.35 3.87 3.62 0.88 45.00 6.32 3.86 3.62 0.88 45.17 6.30 3.86 3.62 0.88 45.33 6.28 3.85 3.61 0.88 45.50 6.25 3.85 3.61 0.88 45.67 6.23 3.84 3.61 0.88 45.83 6.21 3.84 3.61 0.88 46.00 6.19 3.83 3.61 0.88 46.17 6.16 3.83 3.60 0.88 46.33 6.14 3.82 3.60 0.88 46.50 6.12 3.82 3.60 0.88

38

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2 sez. 3 sez. 4

46.67 6.10 3.81 3.60 0.88 46.83 6.08 3.81 3.59 0.88 47.00 6.06 3.80 3.59 0.88 47.17 6.04 3.80 3.59 0.88 47.33 6.03 3.80 3.59 0.88 47.50 6.01 3.79 3.59 0.88 47.67 5.99 3.79 3.58 0.88 47.83 5.97 3.78 3.58 0.88 48.00 5.96 3.78 3.58 0.88

39

Casternone t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

0.00 0.00 0.00 0.17 0.47 0.69 0.33 1.54 2.32 0.50 4.41 7.48 0.67 11.25 19.49 0.83 24.24 41.08 1.00 44.65 72.54 1.17 72.22 111.38 1.33 105.20 153.26 1.50 140.92 193.59 1.67 176.49 228.80 1.83 209.45 257.02 2.00 238.13 277.92 2.17 261.74 292.27 2.33 280.24 301.35 2.50 294.10 306.55 2.67 304.06 309.10 2.83 310.93 309.96 3.00 315.48 309.86 3.17 318.36 309.28 3.33 320.12 293.45 3.50 321.14 254.61 3.67 309.22 212.58 3.83 275.54 175.31

40

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

4.00 237.03 144.69 4.17 201.20 120.23 4.33 170.43 100.84 4.50 144.87 85.40 4.67 123.88 73.02 4.83 106.66 63.00 5.00 92.50 54.80 5.17 80.77 48.03 5.33 70.99 42.39 5.50 62.79 37.66 5.67 55.85 33.64 5.83 49.95 30.22 6.00 44.89 27.28 6.17 40.53 24.74 6.33 36.76 22.53 6.50 33.47 20.60 6.67 30.59 18.91 6.83 28.06 17.41 7.00 25.83 16.09 7.17 23.85 14.91 7.33 22.08 13.87 7.50 20.51 12.93 7.67 19.10 12.08 7.83 17.83 11.32 8.00 16.68 10.63 8.17 15.65 10.01

41

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

8.33 14.71 9.52 8.50 13.86 9.21 8.67 13.08 8.91 8.83 12.37 8.62 9.00 11.72 8.34 9.17 11.26 8.07 9.33 10.93 7.82 9.50 10.60 7.57 9.67 10.29 7.33 9.83 9.99 7.09 10.00 9.70 6.87 10.17 9.42 6.65 10.33 9.14 6.45 10.50 8.88 6.25 10.67 8.62 6.05 10.83 8.38 5.87 11.00 8.14 5.69 11.17 7.91 5.52 11.33 7.68 5.35 11.50 7.47 5.19 11.67 7.26 5.04 11.83 7.06 4.89 12.00 6.86 4.75 12.17 6.67 4.61 12.33 6.49 4.48 12.50 6.32 4.35

42

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

12.67 6.15 4.23 12.83 5.98 4.11 13.00 5.82 4.00 13.17 5.67 3.89 13.33 5.52 3.79 13.50 5.38 3.69 13.67 5.24 3.59 13.83 5.11 3.50 14.00 4.98 3.41 14.17 4.86 3.33 14.33 4.74 3.25 14.50 4.63 3.17 14.67 4.51 3.09 14.83 4.41 3.02 15.00 4.30 2.95 15.17 4.21 2.88 15.33 4.11 2.82 15.50 4.02 2.76 15.67 3.93 2.70 15.83 3.84 2.64 16.00 3.76 2.59 16.17 3.68 2.53 16.33 3.60 2.48 16.50 3.53 2.44 16.67 3.46 2.39 16.83 3.39 2.35

43

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

17.00 3.32 2.30 17.17 3.26 2.26 17.33 3.20 2.22 17.50 3.14 2.18 17.67 3.08 2.15 17.83 3.03 2.11 18.00 2.97 2.08 18.17 2.92 2.05 18.33 2.87 2.02 18.50 2.83 1.99 18.67 2.78 1.96 18.83 2.74 1.93 19.00 2.70 1.91 19.17 2.66 1.88 19.33 2.62 1.86 19.50 2.58 1.84 19.67 2.54 1.82 19.83 2.51 1.79 20.00 2.47 1.77 20.17 2.44 1.76 20.33 2.41 1.74 20.50 2.38 1.72 20.67 2.35 1.70 20.83 2.32 1.69 21.00 2.30 1.67 21.17 2.27 1.66

44

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

21.33 2.25 1.64 21.50 2.22 1.63 21.67 2.20 1.61 21.83 2.18 1.60 22.00 2.16 1.59 22.17 2.14 1.58 22.33 2.12 1.57 22.50 2.10 1.56 22.67 2.08 1.55 22.83 2.06 1.54 23.00 2.05 1.53 23.17 2.03 1.52 23.33 2.01 1.51 23.50 2.00 1.50 23.67 1.98 1.49 23.83 1.97 1.49 24.00 1.96 1.48 24.17 1.94 1.47 24.33 1.93 1.46 24.50 1.92 1.46 24.67 1.91 1.45 24.83 1.90 1.45 25.00 1.89 1.44 25.17 1.88 1.43 25.33 1.87 1.43 25.50 1.86 1.42

45

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

25.67 1.85 1.42 25.83 1.84 1.41 26.00 1.83 1.41 26.17 1.82 1.41 26.33 1.82 1.40 26.50 1.81 1.40 26.67 1.80 1.39 26.83 1.79 1.39 27.00 1.79 1.39 27.17 1.78 1.38 27.33 1.77 1.38 27.50 1.77 1.38 27.67 1.76 1.37 27.83 1.76 1.37 28.00 1.75 1.37 28.17 1.75 1.37 28.33 1.74 1.36 28.50 1.74 1.36 28.67 1.73 1.36 28.83 1.73 1.36 29.00 1.72 1.35 29.17 1.72 1.35 29.33 1.71 1.35 29.50 1.71 1.35 29.67 1.71 1.34 29.83 1.70 1.34

46

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

30.00 1.70 1.34 30.17 1.70 1.34 30.33 1.69 1.34 30.50 1.69 1.34 30.67 1.69 1.33 30.83 1.68 1.33 31.00 1.68 1.33 31.17 1.68 1.33 31.33 1.68 1.33 31.50 1.67 1.33 31.67 1.67 1.33 31.83 1.67 1.32 32.00 1.67 1.32 32.17 1.66 1.32 32.33 1.66 1.32 32.50 1.66 1.32 32.67 1.66 1.32 32.83 1.65 1.32 33.00 1.65 1.32 33.17 1.65 1.32 33.33 1.65 1.31 33.50 1.65 1.31 33.67 1.65 1.31 33.83 1.64 1.31 34.00 1.64 1.31 34.17 1.64 1.31

47

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

34.33 1.64 1.31 34.50 1.64 1.31 34.67 1.64 1.31 34.83 1.63 1.31 35.00 1.63 1.31 35.17 1.63 1.31 35.33 1.63 1.30 35.50 1.63 1.30 35.67 1.63 1.30 35.83 1.63 1.30 36.00 1.63 1.30 36.17 1.62 1.30 36.33 1.62 1.30 36.50 1.62 1.30 36.67 1.62 1.30 36.83 1.62 1.30 37.00 1.62 1.30 37.17 1.62 1.30 37.33 1.62 1.30 37.50 1.62 1.30 37.67 1.62 1.30 37.83 1.61 1.29 38.00 1.61 1.29 38.17 1.61 1.29 38.33 1.61 1.29 38.50 1.61 1.29

48

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

38.67 1.61 1.29 38.83 1.61 1.29 39.00 1.61 1.29 39.17 1.61 1.29 39.33 1.61 1.29 39.50 1.61 1.29 39.67 1.60 1.29 39.83 1.60 1.29 40.00 1.60 1.29 40.17 1.60 1.29 40.33 1.60 1.29 40.50 1.60 1.29 40.67 1.60 1.29 40.83 1.60 1.29 41.00 1.60 1.28 41.17 1.60 1.28 41.33 1.60 1.28 41.50 1.60 1.28 41.67 1.60 1.28 41.83 1.60 1.28 42.00 1.59 1.28 42.17 1.59 1.28 42.33 1.59 1.28 42.50 1.59 1.28 42.67 1.59 1.28 42.83 1.59 1.28

49

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

43.00 1.59 1.28 43.17 1.59 1.28 43.33 1.59 1.28 43.50 1.59 1.28 43.67 1.59 1.28 43.83 1.59 1.28 44.00 1.59 1.28 44.17 1.59 1.28 44.33 1.59 1.28 44.50 1.59 1.28 44.67 1.58 1.27 44.83 1.58 1.27 45.00 1.58 1.27 45.17 1.58 1.27 45.33 1.58 1.27 45.50 1.58 1.27 45.67 1.58 1.27 45.83 1.58 1.27 46.00 1.58 1.27 46.17 1.58 1.27 46.33 1.58 1.27 46.50 1.58 1.27 46.67 1.58 1.27 46.83 1.58 1.27 47.00 1.58 1.27 47.17 1.58 1.27

50

t [h] Q200 [m3/s] sez. 1 sez. 2

47.33 1.58 1.27 47.50 1.58 1.27 47.67 1.57 1.27 47.83 1.57 1.27 48.00 1.57 1.27

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Franco idraulico e stima del rigurgito in corrispondenza di manufatti di attraversamento

Infrastruttura interessata TR 200

Franco Rigurgito

idraulico1 (m) (m)

TORRENTE CERONDA

Ponte di Druento (stabilimento filatura) 1.34 0.5 Ponte Verde (ingresso Mandria) -1.32 0.7 Ponte Ceronda - Castellamonte -0.16 0.7 Passerella pedonale 2.71 2.0 Ponte in Via Cavallo 5.36 1.5

1 Valori negativi del franco idraulico indicano il funzionamento in pressione durante l’evento di piena considerato.

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