Fellini E I Tarocchi Di Marina
Fellini e i tarocchi di Marina Un mondo parallelo e insolito, nel quale Federico Fellini viveva immerso nelle sue superstizioni, fobie, fragilità, insicurezze, passioni, geniali intuizioni: in oltre quattrocento pagine Marina Ceratto Boratto ripercorre, da spettatrice diretta e attrice suo malgrado, la vita straordinaria del regista riminese durante nove anni cruciali della storia del cinema italiano degli anni Sessanta. La cartomante di Fellini. L’uomo, il genio, l’amico è il titolo del libro della Ceratto edito da Baldini+Castoldi. Come mai Marina può presentarci questa corposa testimonianza così personale? Ecco che nel lungo diario dell’autrice s’inserisce un romanzo, o una favola, insomma un’esperienza straordinaria che s’intreccia nell’essere straordinario che fu Federico Fellini. È la storia di una brava e bella attrice, Caterina Boratto, che dopo una rimarchevole carriera negli anni Trenta e Quaranta del Novecento lascia il cinema e diventa moglie di un facoltoso uomo d’affari torinese: Marina è sua figlia che vive l’adolescenza a Roma dopo i tracolli finanziari del padre. E in quella Roma dei primi anni Sessanta Caterina, affascinante ed elegante, con indosso uno dei suoi famosi cappelli a tesa larga, incontra Fellini per strada, che la riconosce e la recluta immediatamente sul set di 8½. Ecco come Marina a sedici anni si vede proiettata dal rigido collegio religioso al mondo fantasmagorico non solo del cinema di Cinecittà ma della vita personale del Maestro, chiamato il Faro, adulato e vezzeggiato da schiere di ammiratori e adulatori, una grande tribù che si muoveva per Roma e lungo il litorale di Fregene composta da scrittori, intellettuali, musicisti, tecnici del suono e delle luci, aspiranti registi, falegnami, adoranti attricette, pettegoli e linguacciuti giornalisti, ballerini e truccatori, costumisti e parrucchieri, produttori e anche pseudo alchimisti, maghi e sensitivi.
[Show full text]