Riforma costituzionale: le ragioni di un SI. Ne ha parlato Piero De Luca

Si è tenuta alla galleria Marte Live di Cava de’Tirreni un incontro di Basta un Si del comitato Ragione Pubblica presieduto da Piero De Luca. Dopo l’introduzione dello stesso De Luca e di Francesco Nicodemo, parola agli ospiti tra cui Mauro Maccauro di Confindustria e Marco Gay dei giovani imprenditori salernitani. Presente anche Gennaro Migliore sottosegretario di Stato alla Giustizia, Alfonso Bonajuto e Simone Valiante. Tanti i temi toccati dall’eliminazione degli enti inutili, riduzione costi della politica e maggiore governabilità del Paese: nodi racchiusi nelle ragioni del SI al referendum per la riforma costituzionale.

Abusi su un 14enne in un centro massaggi a Cava, due arresti

I Carabinieri hanno eseguito a Cava de’ Tirreni e Vicenza unaordinanza applicativa di misure cautelari con custodia in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della procura di Nocera nei confronti di due indagati ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo, avendo privato la vittima minorenne della libertà personale, provvedendo a videoregistrare quanto stava accadendo e realizzando così riproduzione di materiale pedopornografico.

Il provvedimento scaturisce dalle risultanze investigative emerse dalle attività tecniche di perquisizione locale disposte dalla Procura, corroborate dalle fonti dichiarative, a seguito della denuncia presentata da una madre per le violenze sessuali subite dal figlio minorenne, avvenute all’interno di un centro massaggi gestito da uno degli indagati a Cava de’ Tirreni tra l’ottobre 2015 e l’aprile 2016.

Le attività investigative hanno finora consentito di accertare che i due arrestati in concorso con altri due soggetti rimasti ignoti in quanto travisati con maschera e parrucca, hanno attirato l’adolescente all’interno del centro massaggi e dopo averlo legato, lo costringevano – a turno – a subire atti sessuali, provvedendo a video filmare quanto stava accadendo. Le indagini proseguono per identificare gli altri complici ed accertare eventuali episodi analoghi all’interno del locale commerciale.

E Galdi nei guai con Passa per la nomina del capo dei vigili urbani

CAVA DE’ TIRRENI. Omissione atti di ufficio. Questa l’ipotesi di reato che la Procura della Repubblica ipotizza per l’ex sindaco Marco Galdi, per l’ex assessore comunale delegato alla viabilità Vincenzo Passa e per il dirigente comunale Antonino Attanasio. A quanto pare sarebbe stato già depositato da parte del pm titolare dell’inchiesta l’avviso di conclusione indagine nei confronti dei tre indagati. I fatti risalgono naturalmente al mandato sindacale Galdi e riguardano un procedimento di nomina per il comandante dei vigili urbani metelliani. A far scattare la denuncia nei confronti del sindaco, dell’assessore e del dirigente sarebbe stato Saverio Vario, assunto nel 2010 con un contratto a tempo indeterminato all’esito di una procedura di mobilità. Nel 2014 a Vario, inoltre, venne attribuito anche il grado di tenente colonnello presso il comando di polizia locale, proprio con un atto firmato dal dirigente dell’area sicurezza e protezione civile Antonino Attanasio.

Soldi alla Cavese, condanna bis per Galdi di Andrea Pellegrino

CAVA DE’ TIRRENI, Respinto l’appello promosso da Marco Galdi, la Corte dei Conti conferma la sentenza di condanna di primo grado per l’ex sindaco e per alcuni ex ed attuali funzionari di Cava de’ Tirreni, per i soldi comunali destinati alla Cavese Calcio. Così resta confermato il danno di 120 mila euro alle casse del di Cava de’ Tirreni che dovrà essere risarcito da Marco Galdi, Giovanna Longobardi (per l’adozione in qualità di responsabile del II settore di 3 determine dirigenziali), Antonino Attanasio (quale responsabile del IV settore), Nobile Montefusco (per il parere favorevole sugli atti) ed Assunta Medolla (per il visto di regolarità contabile). In primo grado, ad eccezione di Marco Galdi, per gli altri si era applicato uno sconto pari al 50 per cento del danno contestato. Con la conferma della sentenza in Appello, le somme saranno così ripartite: 54mila euro circa dovrà sborsare l’ex sindaco Marco Galdi, attuale consigliere comunale d’opposizione; 22mila euro, invece, Giovanna Longobardi; 4.800 euro Attanasio e 202 euro Medolla e Montefusco. In Appello Marco Galdi, in particolare, ha sostenuto «la mancanza di colpa grave nel comportamento posto in essere e, comunque, una mancanza di responsabilità per tutti quegli adempimenti che rientravano nella competenza dei dirigenti». Per il Procuratore Generale, però, «dalla ricostruzione della vicenda emerge chiaramente una condotta gravemente colposa del sindaco per aver egli proposto al Consiglio comunale di erogare alla locale squadra di calcio un contributo economico di consistente entità». Il Pg ha poi evidenziato che «la responsabilità di Galdi emerge nelle direttiva sindacale del 9 novembre 2010 con la quale l’allora sindaco invitava il settore competente a sbloccare e a procedere con sollecitudine, ben sapendo della mancanza di contratto scritto che avrebbe richiesto un impegno della somma prima della sua liquidazione». In pratica erano stati destinati fondi – circa 150mila euro – per la Cavese Calcio a fondo perduto. «La società sportiva – si legge nel dispositivo – era ormai prossima al dissesto, l’aver deliberato la corresponsione di un sostegno finanziario dell’importo di 150mila euro si è configurata come un’arbitraria liberalità che contrasta totalmente con i criteri di efficienza, efficacia ed economicità che devono presiedere l’attività delle pubbliche amministrazioni». Intanto Marco Galdi sabato mattina – ore 11,00 al Comune – terrà una conferenza stampa. «La vicenda – spiega l’ex sindaco – è complessa e la ricostruirò puntualmente perché i miei concittadini, se riterranno di farlo, possano valutarla e cogliere la verità “sostanziale” al di là di quella processuale, che in ogni caso rispetto. Dopo aver fatto il sindaco in cinque difficilissimi anni di veleni e calunnie non ho riportato alcuna condanna sul piano penale né ho processi in corso. Della mia onestà e di quanto ho fatto per la mia città vado fiero e so, davanti alla mia coscienza, di poter camminare a testa alta». Trentunenne fermato a Cava de’ Tirreni per violenza sessuale, stupro e violenza

Nella serata di ieri, personale della polizia di stato appartenente al commissariato di pubblica sicurezza di Cava de’ Tirreni, a conclusione di un’attivita’ investigativa, ha arrestato ad Altavilla Silentina R. B., 31 anni, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso il 20 maggio 2016 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Salerno. Lo riferisce la questura di Salerno in una nota. L’arrestato – scrive la questura – e’ stato condannato alla pena di quattro anni, nove mesi e cinque giorni di reclusione per i reati di violenza sessuale, stupro e violenza privata. La sentenza di condanna e’ stata resa possibile dalle risultanze dell’attivita’ d’indagine che i poliziotti cavesi svolsero sullo stupro subito da due ragazze minorenni, nel mese di giugno 2004, a Cava de’ Tirreni. Ieri sera, dopo che e’ stato tratto in arresto, l’uomo e’ stato condotto dai poliziotti presso la casa circondariale diSalerno a disposizione dell’Autorita’ Giudiziaria.

Fuochi per Sant’Antonio, al Tar il primo giugno

Si discuterà il prossimo primo giugno il ricorso al Tar proposto da padre Gigino nei confronti del comune di Cava de’ Tirreni per l’annullamento del provvedimento del sindaco Enzo Servalli che vieta lo spettacolo pirotecnico in occasione della festa di Sant’Antonio. Il ricorso è stato presentato dalla provincia religiosa Salernitano – Lucana dell’Immacolata Concezione dei Frati Minori, rappresentata dagli avvocati Alfonso Senatore ed Andrea Di Lieto e mira naturalmente all’annullamento dell’atto che respinge la richiesta di accensione di fuochi pirotecnici il 18 giu- gno. «Negli ultimi cinque anni – scrivono i legali – il Santuario Francescano di Cava de’ Tirreni è stato sempre autorizzato dal sindaco ad accendere i fuochi pirotecnici nel periodo di giugno». «E’ chiaro – spiega Alfonso Senatore – l’ec- cesso di potere. Inoltre il diniego dell’accensione dei fuochi pirotecnici e quello per l’installazione delle luminarie sono stati emanati senza la previa comuni- cazione dei motivi ostativi all’accogli- mento delle relative richieste. Se tali motivi fossero stati rappresentati, il Rettore del Santuario avrebbe potuto superare le difficoltà. Infine gli atti sono stati emessi dopo circa due mesi dalle relative richieste». Ancora, secondo i legali: «Il potere di rilasciare l’autorizzazione all’accensione dei fuochi di artificio è dell’autorità locale di pubblica sicurezza che a Cava de’ Tirreni è il commissariato di polizia». Una vicenda questa che vede contrapposto Frà Gigino Petrone e il sindaco metelliano da diverso tempo.

Morto l’anziano sparato dal vicino di casa a Cava de’ Tirreni

Non ce l’ha fatta Carmine Mosca, l’anziano di 88 anni ferito a colpi di fucile dal vicino 82enne,nella frazione Santa Lucia di Cava de’ Tirreni per una banale lite di confine lo scorso 12 aprile. A darne notizia il sito zerottonove.it

Ad esso si aggrava la posizione dellì82enne Giuseppe Milite. La lite era iniziata a causa della potatura di piante confinanti tra le proprietà di Mosca e Milite ed è poi degenerata quando quest’ultimo ha esploso alcuni colpo ferendo gravemente il vicino.

Nuovo avviso della Corte dei Conti al Comune di Cava

CAVA DE’ TIRRENI. La Corte dei Conti avvisa nuovamente il Comune di Cava de’ Tirreni. Dopo i rilievi che sono stati sollevati dall’organo di giustizia contabile rispetto agli ultimi consuntivi e che ora saranno anche all’attenzione del Consiglio comunale per le misure da adottare, la Corte torna a bussare a Palazzo di Città. Con una nuova delibera della sezione regionale di controllo per la è stata segnalata la mancata trasmissione delle relazioni-questionario relative ai rendiconti della gestione 2014. «Il mancato invio o il grave ritardo delle relazioni – scrive la Corte dei Conti – potrebbe pregiudicare l’accertamento, da parte delle competenti sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, di squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria, o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno, con conseguente preclusione dell’attivazione delle misure previste dagli articoli 148 e articolo 148 bis del decreto legislativo 267/2000 (Tuel)». Così ora il Comune di Cava de’ Tirreni «dovrà rendere note le iniziative adottate al fine di assicurare l’adempimento obbligatorio di legge». Andrea Pellegrino

Cava, ospedale a rischio chiusura. Galdi: “Si convochi un tavolo tecnico”

«Si convochi un tavolo tecnico urgente per l’ospedale di Cava de’ Tirreni». L’ex sindaco Marco Galdi lancia un nuovo allarme, dopo le indiscrezioni che arrivano sul nuovo piano ospedaliero all’attenzione del ministero della Salute. A quanto pare, il nosocomio cittadino si vedrà completamente svuotato dei posti letto, quindi a rischio chiusura. «Emergono notizie – spiega Marco Galdi – poco chiare ed assai preoccupanti circa il “piano Polimeni”, piano ospedaliero già presentato al Ministero della Salute, che determinerebbe, a mio avviso, conseguenze catastrofiche per la provincia di Salerno». Infatti, nonostante il giudizio del Tar promosso dal Comune di Cava de’ Tirreni contro la delibera Viggiani (ex manager del “Ruggi d’Aragona”, sembra ormai scontata la chiusura del reparto di Ginecologia ed Ostetricia per il Santa Maria dell’Olmo. Ma non solo, incalza Galdi: «Si adombra per Cava de’ Tirreni un ospedale “solo sulla carta” in balia delle decisioni del manager del “Ruggi d’Aragona” di Salerno». Per questo, l’attuale consigliere comunale ha chiesto al sindaco Vincenzo Servalli: «l’istituzione di un tavolo sulla sanità aperto ai rappresentanti politici, locali e regionali, alle sigle sindacali e alle associazioni dei consumatori

Andrea Pellegrino

Cava, Corte dei Conti: gravi irregolarità contabili di Andrea Pellegrino

Comune di Cava de’ Tirreni: riscontrate gravi irregolarità contabili e finanziarie nell’approvazione dei bilanci consuntivi riferiti agli anni 2012 e 2013. Questo è quanto emerge dalla decisione della Corte dei Conti che, dopo aver esaminato i chiarimenti forniti dal Comune, li ha ritenuti insufficienti a garantire il superamento delle criticità segnalate e che metterebbero, a serio rischio l’attendibilità dell’equilibrio economico-finanziario dell’Ente anche per il futuro. Dalla relazione, inviata al Comune di Cava de’ Tirreni, emergono irregolarità di tale gravità della situazione economico-finanziaria riferita al 2012 e al 2013 che si configurerebbero le condizioni per attivare le verifiche sulla regolarità della gestione amministrativa e contabile dell’ente da parte dei giudici contabili prevista dall’art.148 bis del Tuel, Accertamenti questi non attivati anche se la Corte dei Conti si è riservata di verificare, in sede di controllo sui successivi rendiconti, se stati adottate le misure correttive prospettate dal Comune nel corso delle controdeduzioni. Diverse le irregolarità alle quali il Comune non è stato in grado di fornire giustificazioni a sostegno di gestioni (2012 e 2013 ed in parte anche per quanto riguarda l’esercizio 2014) caratterizzate da una serie di violazioni di natura contabile che metterebbero a serio rischio l’equilibrio di bilancio. Le criticità, peraltro, evidenziate già dai revisori dei Conti del Comune di Cava de’ Tirreni nel corso della redazione dei questionari allegati ai rendiconti di gestione coinvolgono quasi per intero la struttura dei documenti contabili esaminati dalla Corte. Si va dal ritardo ingiustificabile nell’approvazione del consuntivo del 2012 avvenuto nel mese di maggio 2013, alla mancata riscossione dei tributi, che in alcuni casi non raggiungono il 50%, meno della metà delle somme iscritte in bilancio, alla gestione delle entrate non ripetitive che il Comune ha invece utilizzato per far fronte a spese di natura corrente che in quanto eccezionali potrebbero per il futuro non verificarsi e quindi in assenza di una riduzione delle spese potrebbero seriamente compromettere l’equilibrio di bilancio. Ma i Giudici contabili hanno evidenziato anche una gestione non in linea con i nuovi principi contabili per quanto attiene ai debiti fuori bilancio riconosciuti non sempre attraverso una valutazione puntuale dei requisiti di riconoscibilità. Negativo anche il giudizio per quanto riguarda la gestione ed i debiti nei confronti delle Società partecipate dell’Ente, dall’Ausino al Cstp, al Consorzio di Bacino che vanterebbe un credito milionario, alla Metellia, al Consorzio Farmaceutico. Preoccupante invece appare la gestione dei residui cancellati o mantenuti senza una previa rigorosa verifica dei requisiti imposti dalla legge e che in qualche modo minerebbero la veridicità della reale consistenza dell’ avanzo di amministrazione che comunque secondo la Corte dovrebbe essere accantonato per far fronte, tra l’altro come prospettato dagli stessi revisori dei conti ad eventuali debiti pregressi. Spetta ora all’amministrazione Servalli adottare con tempestività le misure idonee a scongiurare eventuali provvedimenti da parte della Corte dei Conti rimuovendo le irregolarità accertate. Allo stesso modo i Revisori dei Conti del Comune dovranno vigilare e consegnare una dettagliata relazione entro i prossimi tre mesi alla Sezione della Corte dei Conti in merito all’avvenuto superamento di tutte le irregolarità riscontrate. Una decisione dunque davvero pesante e che pregiudica di non poco il lavoro a cui è chiamato l’attuale amministrazione che si ritrova a dover fare i conti, il termine è più che appropriato con gestioni del passato.