Periodico trimestrale del Sentiero Francescano della Pace Aut. n. 52 del 28 ottobre 2010 del Tribunale di Perugia della Marca Il Cammino Francescano Periodico trimestrale del sentiero Francescano della Pace della Francescano sentiero del trimestrale Periodico DIFFUSIONE GRATUITA nel solstizio d’estate sulSentiero notturna Camminata Le leggende del Monte Anno III-Numero 10 Subasio Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

Il Sentiero Francescano VISITACI SU FACEBOOK: Periodico trimestrale del Sentiero Francescano della Pace Il Sentiero Francescano Registrazione Ufficio Periodici n. 52 del 28/10/2010 presso il Tribunale di Perugia - Rivista telematica presente ← In copertina e su questa pagina: Le vie del Signore sono infinite, su www.sentierofrancescano.it - Sede redazione: via della di Paolo Verdarelli, che ringraziamo vivamente per la concessione. Fornace 11, Maiolati Spontini (AN) - 0731-704450 [email protected]

PROPRIETARIO: Associazione “Amici del Sentiero Francescano della Pace” Sede: Valfabbrica (PG) - fraz. Coccorano, voc. Sambuco 12 CF 94133160542 - [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE: Diego Mecenero, Ordine dei Giornalisti Regione Marche [email protected] - www.diegomecenero.it

COMITATO DI REDAZIONE: Anna Rita Vagnarelli, Carmen Nardi, Simone Zerbini, Marta Zerbini, Diego Galizzi, Silvia Papa, Rita Zerbini, Silvia Totò, Alberto Tufano, Rosanna Giappichini

HANNO COLLABORATO IN QUESTO NUMERO: Daniele Poto, Daniele Crotti

UFFICIO GRAFICO:

Studio Grafico Visibilia www.studiograficovisibilia.it

ARCHIVIO FOTOGRAFICO: Fotolia, Shutterstock, Archivio dell’Associazione

RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI PERSONALI: Diego Mecenero

© 2010-2013 - Il Sentiero Francescano Tutti i diritti riservati.È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore. L’editore è a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e comunque non volute omissioni o imprecisioni nell’indicazione delle fonti bibliografiche o fotografiche. 2 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it Una Rivista al numero dieci * di Diego Mecenero

Gentilissimi lettori, come il Cammino Francescano della con questa uscita la nostra Rivista abban- Marca. dona per sempre il numero ad una sola cifra Sono presenti anche testimonianze auto- e arriva al traguardo n. 10. Contempora- revoli, come l’intervista a Enrico Mentana neamente, entra nel suo terzo anno di vita. e al cardinal Angelo Scola, nonché l’esclu- Con lo scorso numero abbiamo concluso sivo San Francesco dipinto dalla penna un primo round di presentazione delle dello scrittore e giornalista Daniele Poto. tappe che costituiscono il Sentiero France- Leggerete anche del Santo di in versi scano della Pace e, prossimamente, lo riper- poetici e ascolterete i suoni medievali della correremo con nuovi criteri e nuove “lauda”nelle sue espressioni più pretta- metodologie comunicative allo scopo di mente francescane. dar il più possibile spazio alla grande ric- Anche la sezione relativa alla cronaca è chezza di storia, tradizioni e contenuti di piuttosto ricca, sia di notizie a livello locale questa affascinante realtà. che di eventi a raggio nazionale. Gli articoli del presente numero aleggiano Mi permetto, stavolta, di segnalare anche attorno ai due poli, iniziale e finale, del per- il mio articolo che intende offrire il respiro corso, cioè Assisi e Gubbio. e i colori che scaturiscono dal momento in Esploreremo i territori a mo’ di Grand Tour, cui, tredici anni fa, nasceva come “istitu- parleremo con Giotto mentre affresca le pa- zione” il Sentiero Francescano della Pace. reti della Basilica superiore di Assisi, ci iner- Come sempre, ringrazio tutti coloro che picheremo sul Monte Subasio e ci hanno collaborato (si badi bene, gratuita- tufferemo nelle leggende del Monte Cucco. mente, cioè per passione) all’uscita di que- Non tralasceremo l’approfondimento della sto numero e vi lascio alle prossime pagine conoscenza di luoghi significativi, come ad che seguono. esempio i Tempio di Minerva ad Assisi, o di realtà tipicamente “parallele” alla nostra Buona lettura, quindi!

3 * autore e giornalista, direttore responsabile della rivista Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

RECENSIONI

a cura della Redazione

Liquidi Cristalli viaggio in attraverso le meraviglie dell’acqua

CON UN PIZZICO DI ORGOGLIO PRESENTIAMO tici e magici, le attività sorte nei loro pressi, le emer- UNA PUBBLICAZIONE ALLA QUALE HA PRESO genze archeologiche, la flora e la fauna, le acque PARTE ANCHE LA “NOSTRA” CARMEN NARDI minerali. Ad illustrare la pubblicazione centinaia di suggestivi Il Monte Cucco, i Monti di Gualdo Tadino, Nocera scatti fotografici che immortalano scorci incantati, Umbra, l’Oasi di Sassovivo, la Valnerina, la Valle animali, fiori, piante e soprattutto lei, la regina della del Naia: sono le sei aree naturalistiche protagoni- natura, l’acqua, in tutte le sue forme. ste del libro fotografico Liquidi Cristalli, realizzato Il volume si può acquistare a Gubbio presso la car- dalla Event360° di Gubbio e patrocinato dalla Pro- tolibreria Pierini e le librerie Fotolibri e Libri e Idee. vincia di Perugia. La pubblicazione, ricca di immagini a colori e con Edizioni: Event360° testi esplicativi, esplora un “mondo idrico” in Pagine: 151 parte sconosciuto scoprendo i segreti di fiumi e Lingua: italiano/inglese sorgenti, le loro storie e leggende, gli usi terapeu- Prezzo di copertina: € 35,00

↙ Una delle splendide immagini della pubblicazione.

4 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it

CRONACA

a cura della Redazione

Un nuovo percorso tra le vie di Gubbio Fratello Lupo

Da poco è inaugurato a Gubbio un percorso spiri- tuale. Ne abbiamo parlato con Simone Minelli, re- sponsabile dell’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, pellegrinaggi, turismo e sport. Il percorso Fratello Lupo è un cammino a piedi che permette di visitare i luoghi francescani della città di Gubbio, seconda patria del Santo. Diviso in due parti per venire incontro alle varie ne- cessità delle persone, può essere un percorso facile, in cui si può usufruire di ascensori, nel caso di per- sone anziane o con difficoltà di deambulazione, oppure un percorso più lungo, dove dalla città si sale al monte Ingino fino alla basilica di S. Ubaldo. Per maggiori info: www.fratellolupogubbio.it

Tradizione & tecnologia

Una linea WIFI lungo il Sentiero Recentemente il Comune di Valfabbrica ha po- sizionato lungo il tratto del Sentiero France- scano della Pace dei ripetitori per garantire il collegamento a una linea WIFI che consenta a chiunque, in maniera del tutto gratuita, di con- nettersi ad internet. Tale iniziativa permetterà di usufruire di utili in- formazioni storico-escursionistiche relative al percorso, mostrando con precisione in che punto ci si trova.

↖ Il ripetitore per il WIFI in località Sambuco. 5 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

CRONACA

a cura della Redazione

A Gubbio sul Sentiero Francescano

la Fonte del Pellegrino

INAUGURATA L’8 GIUGNO LA FONTANA REALIZZATA IN LOCALITà SEMONTE (GUBBIO) LUNGO IL SENTIERO FRANCESCANO

Esiste dall’8 giugno scorso una nuova fonte per i pellegrini in cammino lungo il Sentiero France- scano, percorso che il tal senso non offre molte occasioni di dissetarsi. A dotare il tratto di Semonte Settestrade di una fontana ci hanno pensato gli abitanti della zona, in particolare del “rione del Piano” - abituati al passaggio di un numero sempre crescente di pel- legrini - in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, pellegrinaggi, turismo e sport. Un migliaio di camminatori solo l’anno scorso hanno transitato nella pianura della frazione eu- gubina, secondo una stima dei pellegrinaggi, nu- mero destinato a crescere in futuro non solo per l’appassionarsi di sempre più gente agli itinerari spirituali, ma anche per il nome di Francesco scelto dal nuovo Pontefice. La benedizione della Fonte del Pellegrino è stata in calendario lo scorso sabato 8 giugno, alle 16.30, presenti il vescovo di Gubbio, Mario Cec- ↑ La fontana di Semonte lungo il Sentiero. cobelli, e il parroco di Semonte, don Armando Minelli. spiega Simone Minelli, responsabile dell’Ufficio Il manufatto in pietra è stato realizzato da Ga- diocesano per la pastorale del tempo libero, pel- briele Ghirelli e riporta le effigi dei santi France- legrinaggi, turismo e sport e parrocchiano di Se- sco, Ubaldo e Venanzio (protettore della monte - Alcuni chiedono alle famiglie che frazione). puntualmente provvedono al rifornimento del- “Questa realizzazione è motivata dal fatto che l’acqua, ma la Fonte rappresenterà un punto di nell’arrivare da Pietralunga, dopo varie ore di riferimento certo nel cammino”. cammino, i pellegrini all’altezza della nostra fra- zione, si trovano con le scorte di acqua finite - (da Agenzia Press News)

6 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it

CRONACA

a cura della Redazione

1 settembre 2013 8a custodia del Giornata per la creato L’1-2-3 SETTEMBRE IN CAMMINO SUL SENTIERO PER LA CUSTODIA DEL CREATO: TRA I COLLABO- RATORI ANCHE LA NOSTRA ASSOCIAZIONE

La Giornata per la custodia del creato è un'ini- ziativa voluta, ogni 1° settembre, dalla Confe- renza Episcopale Italiana per riaffermare l'importanza, anche da un punto di vista della fede, dell'ambientalismo con tutte le sue impli- cazioni etiche e sociali. Per quest’anno è stato scelto il tema “La famiglia educa alla custodia del creato” e a fare coreo- grafia all’evento è proprio Assisi. Anche al Sentiero Francescano della Pace sarà dato uno spazio di visibilità, che avrà connota- zione nazionale, soprattutto in concomitanza con l’annuale cammino di tre giorni (1-2-3 set- tembre) organizzato dalla Diocesi di Gubbio. Tra i collaboratori all’evento c’è anche la nostra As- sociazione. Il pellegrinaggio è un itinerario insieme geo- grafico e interiore, da compiersi passo dopo passo, che nasce sia per riappropriarsi di una per- duta, salutare “lentezza”, essenziale per vivere un'esperienza di spiritualità e vicinanza al creato, sia per misurarsi da vicino con l'esperienza di Francesco di Assisi, il Santo simbolo dell'amore e del rispetto per ogni creatura a cui si ispira il nuovo Papa.

Per maggiori informazioni: Ufficio pellegrinaggi della Diocesi di Gubbio 0759273980 – 3355439975 [email protected]

7 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10 Una Rivista per ogni Stagione

di Diego Mecenero

Abbiamo voluto che le uscite dei numeri de Il Sen- tiero Francescano fossero “ritmate” dalla sapiente                cadenza del fluire delle stagioni. Quattro quindi DIFFUSIONE GRATUITA     sono i numeri diffusi nell’arco dell’anno, uno per ciascuna delle stagioni, dando così modo di con- Le leggende notare in tal senso una serie di rubriche e argo- del Monte menti che già di per sé sono connotati da una forte Subasio Il Cammino Francescano valenza “naturale”: della Marca • le tratte del Sentiero; • luoghi caratteristici lungo il Sentiero; • tradizioni legate al territorio; • fauna e flora lungo il Sentiero; • cronaca inerente la zona; • i valori tipici del francescanesimo; • la voce dei bambini delle scuole; • le interviste agli anziani con i loro ricordi; • le leggende e ricette del territorio; Camminata notturna • ...e molto altro. nel solstizio d’estate sul Sentiero                   

In questo decimo numero:

Una Rivista al numero dieci 3 Il Tempio di Minerva ad Assisi 20 Cronaca 4 Due chiacchiere con Giotto 22 Una rivista per ogni stagione 8 Le leggende del Monte Cucco 24 Camminata notturna nel solstizio d’estate 10 La lauda francescana 26 Dopo tredici anni 12 Il Cammino Francescano della Marca 28 Il Subasio, la montagna di Francesco 14 Il lupo di Gubbio dalla penna dei poeti 32 Grand Tour in Umbria 16 San Francesco in poesia 34 Il Francesco di Daniele Poto 18 Flora - Fauna 36 Incontro con Mentana e Scola 19 La posta - La ricetta 38

8 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it

Su uno speciale camper in tour per la lotta alla disoccupazione

Sul camper di Civiltà di Carmen Nardi * Etica

Lo speciale camper di Civiltà Etica è partito. Con la nascita della cooperativa sociale otto giovani, scelti in base alla presentazione di Il 28 giugno Gianluca De Gennaro inizierà progetti e a colloqui attitudinali, riceve- un viaggio a tappe per il nostro Paese che ranno un contratto di lavoro in regola per il lo porterà a parlare e a coinvolgere tanti primo anno. Possibilità che sarà rinnovata Italiani nell’imminente creazione di una ad altri giovani per gli anni a venire. nuova cooperativa ispirata all’economia di condivisione per la nascita di nuovi posti di La cooperativa sociale accoglie giovani arti- lavoro. sti, educatori e contadini che attraverso la musica, la pittura, la danza, la fotografia, la Il progetto, partito già dal 2012 e promosso scrittura, il disegno, il cinema, il teatro, la attraverso una serie di incontri e dal sito pedagogia, l’agricoltura ed il recupero dei www.civiltatetica.it, prevede la costituzione lavori manuali intendono mettersi al servizio di una cooperativa sociale ad azionariato della causa dei bambini e delle bambine di popolare per dare un segnale forte nella strada, secondo i progetti della Fundación lotta alla disoccupazione e sperimentare un Cristo de la Calle (Ibarra), Muchachos Soli- nuovo approccio nella risoluzione della crisi darios (Quito) e di Mano Amiga a (Rio- economica. bamba) in Ecuador.

L’obiettivo: l’adesione di 4000 persone al ↘ Gianluca De Gennaro accanto allo speciale camper. progetto, attraverso la sottoscrizione di un certificato di impegno (sul sito www.civil- taetica.it) del valore di 50 € per fondarne il capitale sociale.

La somma verrà effettivamente erogata da ciascun sottoscrittore solo al raggiungi- mento dei 4000 certificati.

* giornalista e content manager 9 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10 Camminata notturna lungo il Sentiero

di Diego Mecenero nel solstizio d’ estate

IN COLLABORAZIONE CON

Vedi sul nostro Canale Youtube il Associazione Italiana servizio sulla Camminata Notturna Guide Ambientali Escursionistiche

Lo scorso 22 giugno la nostra Associazione Amici del Sentiero Francescano della Pace ha organizzato una seconda camminata notturna, dato il successo della precedente versione invernale, in collaborazione stavolta con l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escur- sionistiche dell’Umbria (www.aigae.org), nella persona di Raffaele Capponi. L’evento ha riscosso successo e soddisfazione tra tutti i circa ottanta camminatori giunti dalle zone limitrofe, ma anche da più lontano. Prestigioso per noi aver collaborato con l’AIGAE, l'unica Associazione di categoria, in Ita- lia, che rappresenta chi per professione accompagna in natura, illustrando agli interessati le caratteristiche ambientali e culturali delle aree visitate. Ad AIGAE fanno riferimento tanto le Guide Escursionistiche Ambientali che si occupano di Ecoturismo, che gli operatori di Educazione Ambientale che operano come liberi pro- fessionisti o nelle maggiori aziende italiane impegnate nella promozione del turismo so- stenibile e della didattica ambientale. Raffaele Capponi, di Gubbio, coordinatore di AIGAE Umbria, assieme al nostro Raffaele Pagliacci, anch’egli guida escursionistica, ci ha aperto la strada, facendoci gustare il per-

10 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it ↘ La locandina annunciante l’evento. corso svoltosi sotto la placida notte stellata del solstizio d’estate. La camminata, della lunghezza di circa 7 km, ha consentito infatti di sperimentare il cammino di notte, proprio nel solstizio del- l’estate, lungo un tratto dell’antico percorso francescano per gustare il silenzio, il bagliore della luna, il profumo del bosco invernale e le suggestioni che i componenti dell’Asso- ciazione hanno evocato in relazione al tema della pace e alla figura del Santo di Assisi. Ritrovandosi alle ore 20.30 nel piazzale ac- canto alla diga di Valfabbrica, i camminatori hanno effettuato un percorso ad anello pas- sando per Coccorano, la località detta “della Croce”, Sambuco e Coccoranaccio. ↘ La Croce Rossa di Valfabbrica in servizio. L’Associazione Amici del Sentiero France- scano della Pace di Valfabbrica è nata pro- prio con lo scopo di valorizzare il territorio, il patrimonio artistico, le bellezze naturali e le tradizioni popolari che sono custodite lungo e accanto al percorso francescano e iniziative come queste - che di tanto in tanto proponiamo - centrano in pieno tale obiet- tivo. La camminata, di media difficoltà, si è con- clusa attorno alle ore 23.30 con l’offerta a tutti di bruschette con olio locale. Ringraziamo vivamente, oltre che gli orga- nizzatori, anche la Croce Rossa di Valfab- brica, i Vigili urbani, la Guardia forestale, i Carabinieri e, non da ultimi davvero, il ↘ Foto di gruppo prima della partenza. gruppo degli Arcieri di Valfabbrica che hanno allestito accoglienza e ristoro finale. In autunno è probabile che organizzeremo ancora qualcosa, stavolta non di notte, ma in diurna. Vi terremo aggiornati al riguardo. A tal scopo potete trovare informazioni sem- pre aggiornate sulla nostra pagina di Face- book. A presto, quindi!

11 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10 Dopo tredici 13 anni

di Diego Mecenero

Che coincidenza. Per curiosità vado a vedere quando ho registrato il dominio del sito internet del Sentiero Francescano e scopro che è stato “un 19 agosto”, nel 2008. È il giorno del mio compleanno. Sono passati 5 anni. Sarà che questo numero della Rivista, a conclu- sione della presentazione di un primo round di tutte le tappe del Sentiero, ha un po’ la conno- tazione di riflessione sul percorso tout-court, ma va da sé che vado a rispolverare poi una vecchia cartellina nella quale conservo le cose “antiche” di questa realtà che, per pura passione, mi ha fatto fondare questo strumento comunicativo ciamo dell’Anno Santo del Giubileo: un pro- che vede, in data odierna, 9.136 contatti. getto ambizioso di “ripristino” di un antico Tiro quindi fuori un opuscolo, quello che vedete sentiero dal carattere francescano. fotografato in questa pagina e me lo rileggo. Il Presidente della Provincia di Perugia di allora, È un documento raro, non ce l’ha quasi nes- Mariano Borgognoni, così esordisce in apertura suno. Ma è importante. È la “memoria storica” del documento, intitolato Sentiero France- di cosa è il Sentiero Francescano della Pace. scano della Pace - Presentazione del progetto Costituito di sole dodici pagine, compresa la co- di ripristino del primo tratto Assisi - Gubbio in pertina e due mappe entrambe a doppia pa- occasione del grande Giubileo del 2000: gina, me lo divoro nella lettura in meno di Questo Sentiero che oggi viene ripristinato si è mezz’ora. Vorrei condividerlo con voi. caricato di tanti significati emotivi, di mille Si tratta di quanto la Provincia di Perugia e la spontanee adesioni provocate dall'ambiente Comunità Montana dell’Alto Chiascio “lancia- naturale in cui si snoda, di infinite suggestioni rono” poco prima dell’anno 2000 o, meglio, di- conservatesi nella topografia e nella memoria

12 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it

poche cose semplici, così come farebbe un bambino (è ciò che spesso più ci sfugge): • esiste un antico percorso che si rifà alla per- sona di San Francesco d’Assisi; • il nome di questo percorso è uno, preciso, con valenza lessicale “tecnica”, come un marchio: Sentiero Francescano della Pace; • il progetto prevedeva, nella sua interezza, un tragitto che parte da Assisi e si conclude a La Verna, in provincia di Arezzo, luogo nel quale esiste un importante santuario francescano legato alla memoria delle stimmate del Santo; • tale progetto di ripristino è stato suddiviso in due grandi “tratti”: Assisi - Gubbio e Gubbio - La Verna; • solo il primo tratto Assisi - Gubbio è stato ri- pristinato, in occasione del Giubileo del 2000. • la “codifica” del Sentiero (cioè dove passa) è stata elaborata da un comitato di esperti scientifici sia in campo storico che della co- noscenza dell’ambiente. Diciamolo, fuori dai denti: arrivava il Giubileo e, con esso, la possibilità di sovvenzionamenti economici importanti, qualora si realizzassero progetti secondo dati criteri. Ci sta. È nel nor- male metabolismo delle realtà umane che si realizzino cose buone, come lo è questa, così come è normale (anche se un po’ triste) che

. Pace della Francescano Chiascio che lancia il Sentiero dell’Alto Montana Comunità e della di Perugia Provincia della ↑ Il documento tutto abbia uno stop, o perlomeno uno stand- by, quando i soldi cessano o, lasciatemelo dire, popolare fino a questa fine di Novecento. Così quando compaiono altrove, magari con va- esso oggi - ricostruito fra Assisi e Gubbio con lenza “europea” (cioè solo per progetti con molta cura e con il necessario scrupolo scienti- tale connotazione, e il Sentiero Francescano fico di tante collaborazioni, grazie all'ardore di non si colloca in tal senso) e - magia delle molti appassionati e partendo da lungimiranti magie - appare la “Via Francigena di San Fran- intuizioni di gruppi e associazioni - può essere cesco” che si “sovrappone” all’antico Sentiero intitolato alla pace che Francesco sicuramente con targa sfavillante europea. vi cercò prima di poterne predicare al mondo Noi abbiamo fatto una scelta o, perlomeno, l’irrinunciabilità anche a costo del sacrificio per- l’ho fatta io, in una duplice espressione: aderire sonale ed estremo della propria esistenza. agli inizi della cosa, alla “fonte”, alla “nascita”, Non vorrei entrare nei dettagli (abbiamo avuto e non rinnegare la connotazione storico-scien- modo e avremo in futuro modo di approfondirli tifica di chi ha dato vita tredici anni fa al Sen- appieno negli anni a venire), vorrei piuttosto tiero Francescano della Pace. Sarà la scelta di partire dalle “cose macroscopiche” e dire un bambino, ma a me non pare proprio strana.

13 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

Il Subasio, la montagna di Francesco

di Silvia Papa *

Un territorio che ci riporta a giorni lontani e al mondo di San Francesco, è il monte Subasio. Incuriosita e attratta dal luogo, decido di intraprendere un viaggio di storia e di natura. Il Monte Subasio è una delle vette più importanti del comprensorio appenninico centrale, che si estende tra i comuni di Assisi e di , fino ad arrivare a quelli di Gualdo Tadino e di Foligno. È ricco di fauna e una fitta e variegata vegetazione ricopre il sottobosco, mentre la sommità del monte è lasciata a pascolo. Alcuni raccontano che questa particolare conformazione ri- corda la testa di un frate, fitta di capelli all'esterno, ma priva invece al suo interno.

Un’incantevole cornice, ricordata anche da Dante nella Divina Commedia: Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo, fertile costa d'alto monte pende, onde Perugia sente freddo e caldo da Porta Sole; e di rietro le piange per grave giogo Nocera con Gualdo. Dante Alighieri, Paradiso, XI canto (43-48).

Nel salire la montagna mi ricorre alla mente il tragitto che faceva Francesco, il quale sorretto da una fede impavida ed eroico combattente in nome della povertà e del misticismo, si ri- fugiava quassù in preghiera e in meditazione, circondato solo dalla selva densa e misteriosa dei lecci e delle querce, gli stessi che ancora oggi delimitano l’Eremo delle Carceri. Al tempo di Francesco, l’Eremo era costituito da grotte e da una piccola cappella, poi nel XV secolo San Bernardino da Siena edificò il convento. Percorrendo un acciottolato e oltrepassando una volta in muratura, si arriva al chiostrino dei frati, una terrazza triangolare che si affaccia a strapiombo sul fosso delle Carceri.

14 * storico dell’arte Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it

↓ Panorama dal Monte Subasio.

→ L’Eremo delle Carceri, immerso nel verde della foresta del Monte Subasio. Alle estremità del chiostro vi sono le porte che conducono al refet- torio dei frati e alla chiesa di Santa Maria delle Carceri, mentre al piano superiore del refettorio sono situate le celle dei frati. At- traverso stretti cunicoli e scalette si accede ai luoghi di meditazione di Francesco e dei suoi seguaci. È emozionante e suggestivo tro- varsi nella grotta di San Francesco Lascio alle mie spalle i quasi 800 m di altezza, con con il letto in pietra e il masso su un ricordo incancellabile del silenzioso Eremo, e cui si sedeva, così come visitare le mi dirigo verso la vetta del monte, imbattendomi grotte dei suoi compagni, Leone in una bellissima cornice di pini d’Aleppo che fa o Bernardo di Quintavalle. da quinta alla veduta della Valle Umbra e del lago La tradizione lega questi luoghi Trasimeno. ad alcuni episodi della vita di San Proseguo il mio cammino in colorati prati e per- Francesco, come ad esempio la corro un ultimo tratto accompagnata da una predica agli uccelli, i quali, nidifi- brezza primaverile ma decisa, mescolata ad un cando su un leccio vicino al- odore di corteccia degli alberi. l’eremo, disturbavano con i loro Ora solo una manciata di passi mi separa dalla cinguettii il raccoglimento dei meta finale ed eccomi qui in cima, rapita dal ma- frati e, dietro esortazione del gnifico spettacolo, un panorama incantevole, che Santo, essi si spostarono in un’al- si apre all’orizzonte sino a perdersi nelle vette del tra parte del lecceto. Gran Sasso. Provare per credere.

15 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

Padova, Venezia, Ferrara, Bologna, un breve tran- sito a Firenze, Perugia, Foligno, Terni e Roma sono, a grandi linee, le tappe della prima parte Grand Tour del grand tour di Goethe che, dopo una sosta di qualche mese a Roma (da ottobre 1786 a feb- braio 1787), riprende il viaggio per Napoli, Pa- in lermo, Alcamo, Segesta, Agrigento, Umbria Caltanissetta, Catania, Taormina, Messina, di nuovo Napoli e infine Roma, dove rimane dal giu- gno 1787 all'aprile 1788. di Silvia Papa Arrivato in Umbria da Firenze nell’ottobre del 1786 visita Perugia, Assisi, Foligno, Spoleto e Terni. “In un mattino incantevole lasciai Perugia I primi viaggi in Umbria risalgono al Medio Evo (…). La città è in bella posizione, la vista del lago durante i pellegrinaggi dei monaci benedettini [Trasimeno] straordinariamente amena: mi sono verso Roma, ma fu con il Grand Tour che l’Italia ben impresso nella mente quelle visioni. La strada divenne meta per i viaggi di istruzione dei giovani fu dapprima in discesa, poi, in una allegra vallata inglesi e tedeschi di buona famiglia, desiderosi di fiancheggiata da ambo i lati da lontane colline, immergersi nella storia, nell’arte e nella cultura vidi finalmente stendersi Assisi”. del nostro Paese. Grande estimatore dei nostri architetti che, da Vi- L’espressione Grand Tour, compare per la prima truvio al Palladio - osserva Goethe - ben sanno volta nella guida The Voyage of di Richard come si devono costruire città e come vanno Lassels, edita nel 1670. eretti i templi e gli edifici pubblici, egli rimane me- Diverse furono le personalità artistiche che ritras- ravigliato ad Assisi di fronte alla facciata della sero le bellezze italiane e umbre, tra queste si an- chiesa di S. Maria della Minerva, già Tempio di novera la figura del letterato e drammaturgo Minerva, costruito al tempo di Augusto: “Alla tedesco, Johann Wolfgang Goethe. Ingegno ver- Madonna degli Angeli congedai il mio vetturino satile e dai mille interessi, d’inesauribile vitalità e (…) e con un forte vento salii ad Assisi, avendo curiosità, Goethe intraprende un viaggio in Italia, voglia di fare una passeggiata a piedi attraverso dal settembre 1786 al giugno 1788, procuran- quel mondo che mi appariva così appartato. Le dosi un prezioso materiale per una serie di articoli enormi costruzioni della babelica sovrapposizione che pubblica al suo ritorno in Germania. Molto di chiese in cui riposa San Francesco le lasciai a più tardi, a partire dal dicembre 1813, Goethe sinistra e (…) chiesi dove si trovasse Santa Maria inizia a scrivere, sulla base dei suoi ricordi (di let- della Minerva (…). tere, di diari, di appunti e di documenti di viag- Finalmente giungemmo alla città veramente an- gio), il lungo resoconto della sua spedizione in tica ed, ecco, davanti ai miei occhi, quell’illustre Italia: Viaggio in Italia. monumento, il primo completo monumento Il 3 settembre 1786 Goethe, sotto falso nome dell’antichità che io contemplavo”(…). Un tem- (Jean Philippe Möller a volte un commerciante, pio di proporzioni modeste, come si conveniva a altre un pittore di Lipsia), lascia Karlsbad per un una città tanto piccola; ma così perfetto, così fe- viaggio verso un Paese che gli appare come un licemente ideato, che potrebbe rifulgere in qual- luogo ideale, in cui l'uomo può vivere in armonia siasi luogo. (...). Non potevo saziarmi di con se stesso, la natura e il divino: "Alle tre del contemplare quella facciata, tanto è la genialità, mattino, all'insaputa di tutti (...) mi sono gettato tanto il senso d'arte che vi traspare”. in una carrozza di posta, solo soletto, non Il 27 ottobre, dopo aver lasciato Foligno, Goethe avendo per bagaglio che un portamantelli ed una giunge a Terni: “(...) la cittadina è in una posi- valigetta...". Trento, Bolzano, Verona, Vicenza, zione ridente, che ho ammirato con piacere, in

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un giro fatto ora. Si trova al principio di una gramma, contenuto in Odi, inni, egloghe, epi- bella pianura, fra monti di roccia calcarea. grammi: “Fresco soggiorno in estate concede Come Bologna dalla parte opposta, così Terni l’ardua Perugia / Ma par l’antro d’Eolo ne’ dì al di qua si stende ai piedi di una catena di che spira il vento”. monti”. Pochi anni più tardi, nel 1835, anche lo scrittore Arrivato a Spoleto, Goethe manifesta il suo ap- e poeta tedesco Franz Wilhelm von Gaudy ar- prezzamento verso il Ponte delle Torri e verso riva in Italia e si ferma, come si legge nei suoi l’utilità civica delle opere architettoniche anti- Quadretti italiani, a Passignano, piccolo villag- che: “L’arte architettonica degli antichi è vera- gio di pescatori sulla riva del lago di Perugia: “Il mente una seconda natura, che opera mio occhio rimase abbagliato da quel mar dif- conforme agli usi e agli scopi civili. È così che fuso d’oro che dal fondo s’agitava, scintillava, sorge l’anfiteatro, il tempio, l’acquedotto”. fiammeggiava”. Il poeta diretto a Roma, si Il pittoresco, il sublime e il sacro, alla cui ricerca ferma a Terni e visita le maestose cascate del si mettono i viaggiatori del Grand Tour, sono Velino, che paragona a un “drago spumante di aspetti presenti nel paesaggio umbro: dalla bel- rabbia”, la cui “bava copriva di schizzi la pia- lezza degli Appennini allo scenario naturale nura e bagnava la fronte di chi stava ad ammi- “bello e terribile” offerto dalla Cascata delle rare (…)”. Marmore, dai paesaggi rilassanti dei monti di Nel passaggio dell’Umbria meridionale, lungo Colfiorito alle testimonianze del passato ro- la Via Flaminia, il sublime si incontra all’arrivo mano. in Valnerina, dove paesaggisti e scrittori si di- La poetessa inglese Anna Miller nel 1771 nel lungano a parlare del territorio che li accoglie descrive le glorie passate, così racconta di Spo- all’imbocco della gola del Nera. Gli artisti ne leto: “...nel giardino del vescovo, ove c’è un an- danno una descrizione con la pittura, come il fiteatro e alcuni sotterranei, nella chiesa di S. francese Corot. Salvatore ci sono alcuni esigui resti di un tempio Lord Byron dedica alcuni versi alla Cascata delle del sole, e parte di un tempio di Ercole nelle Marmore: “Impareggiabil cataratta, orribil- celle dei Gesuiti…”. mente bella”. August von Platen, poeta romantico tedesco, arrivato in Umbria nel maggio 1828, ebbe Infine, altro luogo visitato dai viaggiatori, prima modo di visitare, come si legge dai suoi diari, il di lasciare l’Umbria è Otricoli, l’antica Ocricu- convento di Assisi e di Perugia con le sue porte lum, dove tra i resti dell’antica città romana è e i suoi panorami, che gli ispirarono un epi- stata rinvenuta la testa di Giove.

17 esclusivo Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10 Abbiamo chiesto al noto scrittore e giornali- sta Daniele Poto di pennellarci con la sua penna l’immagine di Francesco d’Assisi, così come la vede, la sente. Lo ringraziamo per la sua disponibilità. Troviamo la firma di Daniele su quotidiani nazionali come il Messaggero, il Corriere Il Francesco della Sera, Il Tempo, la Repubblica e molte altre testate. Come scrittore ha pubblicato numerosi libri come “Brindisi basket”, “Un’anima in fondo al canestro (segnalazione premio letterario di Daniele Poto Coni 2004), “Un delitto per male”, “Ro- manzo finale”, “La carambola”, “Le mafie nel pallone”, “Nessuna pietà per i vinti”, “101 motivi per non vivere in Italia” e “In- croci Roma Torino. Biglietti per il presente di Daniele Poto * con scontrini di memoria”.

Oggi che l’Istat prevede per gli italiani 80 anni di auste- distingue tra Stato e Chiesa, che bypassa l’una e l’altra rità, abbracciando il presente, ipotecando il futuro per se occorre, se è giusto), il richiamo ad alcuni modelli del quattro generazioni di connazionali, il richiamo alla so- passato e del presente. brietà, all’austerità, a un quadro di riferimento valoriale Non idola ma esempi da perseguire, più che da seguire. forte e fecondo, ci rimanda alla personalità di Francesco Se la vita è testimonianza (ne sono più che mai con- D’Assisi. Santo e non santino, liberabile dall’icona più vinto) le testimonianze, le orme lasciate da chi ci ha pre- strettamente osservante e devozionale per assurgere a ceduto nella storia dell’umanità, vanno interpretate e esempio e modello, indicazione di stile di vita in un ricalcate se occorre, mutatis mutandis, ovvero il nostro modo che pubblicizza, ispira, istiga a tutt’altro. Oggi che radicamento nell’attualità che ci fa essere, specificata- i grandi sistemi di riferimento (marxismo, capitalismo) mente, diversi. più che in crisi sono definitivamente obsoleti e si guarda Dunque, Francesco, tra gli altri. Non solo santo venera- a modelli alternativi di sviluppo che prescindano dalle bile e “poverello d’Assisi”, non solo oggetto di icono- consuete etichettature (destra/sinistra), la richiesta d’an- grafia pittorica (bella e memorabile la mostra di Rieti). coraggio all’anti-consumismo è un forte presidio. San Francesco è forte e “scomodo” perché non è una Perché si ha l’impressione che questa deriva abbia fatto figura accomodante, riconciliabile, riconducibile, ad os- più danni, con modalità subliminali, evidentemente simoro irredimibile. L’attualizzazione della sua figura, non manifeste, delle sopracitate dottrine politiche, del suo credo, non è forzatura secolari sta ma volen- persino omologandole a un livello di super-conce- teroso, quasi obbligatorio, wishful thinking, per i zione assoluta, come potrebbero dimostrare anche contemporanei che credono che la vita non sia de- gli attuali modelli di coalizione. naro e potere ma amore, sobrietà, passaggio. Così, rifiutando questo mainstream, laici- In questo senso la rilettura della sua figura non smo e cattolicesimo nella ricerca di valori è d’accatto ma veicola pulsioni forti e at- potrebbero incontrarsi, delineando un ter- tuali. Se virata sul pensiero dominante reno comune molto pratico e pragmatico porta all’indignazione, a una rabbia co- incarnato nelle “buone pratiche” della vita struttiva, a una voglia indomita di cambia- di tutti i giorni. mento. Se questa concezione si fa prassi Pensiamo a un forte radicamento morale si abbraccia un’ideale di vita proteso alla che serva da cartina di tornasole, come re- trasformazione di noi stessi e, per quello sponsabilità critica per i comportamenti della che possiamo, del pezzetto di mondo che vita di quotidiana (dal parcheggio dell’auto- ci circonda e su cui possiamo influire. È evi- mobile a una decisione difficile da prendere dente che questa molla, questo forte ri- nel proprio ambito lavorativo, la forbice di chiamo, si riflette sul successo dei possibilità è davvero molto vasta). Eviden- “cammini” intitolati ai Santi. Passo dopo temente questo atteggiamento si sinto- passo gente di paesi diversi e di diverse mo- nizza immediatamente con alcuni richiami che tivazioni, cammina in sincrono verso un fu- si allineano immediatamente nella scala di turo che si ostina a credere migliore o, quanto comportamenti adottabili. La legalità (che non meno, migliorabile.

18 * scrittore e giornalista Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it Incontro con Mentana e Scola

di Alberto Tufano * ↗ Il nostro inviato Alberto Tufano all’incontro dei giorna- listi con Enrico Mentana e il cardinal Angelo Scola.

Il nostro amico giornalista Alberto è stato da noi accre- per l’indole umana? Il cardinale Scola anche su questo ditato all’incontro a Milano con Enrico Mentana e il car- argomento si è espresso e ha dato una delle risposte dinal Angelo Scola nel giorno di San Francesco di Sales, più suggestive in assoluto. “Poiché la differenza cultu- patrono dei giornalisti. Lo ringraziamo di cuore. rale esiste, bisogna far sì che le persone accettino l’altro e vogliano essere arricchite dal prossimo, prendendo quanto c’è di bello e fecondo. In quest’ottica i social Antefatto. Sebbene io non sia più un cronista di primo network possono aiutare a rompere le barriere per co- pelo, avere l’opportunità d’incontrare il cardinale An- struire un sentiero comune. Libertà religiosa e libertà gelo Scola è stata un’esperienza emozionante. Quando globale coesistono, bisogna prenderne atto ed accet- il nostro direttore, Diego Mecenero, ha avuto la con- tare il dialogo”. ferma che il cardinale avrebbe avuto piacere di rispon- dere anche alle nostre domande, ci siamo concentrati Avanti insieme. “Francesco di Sales è stato uno dei sulle tematiche che potessero interessare i nostri lettori grandi comunicatori della Storia perché coinvolgeva gli abituali; in particolare, volevamo coniugare argomenti altri. Andare insieme è un concetto importante e mo- legati al mondo dei giovani, di cui abbiamo diffusa- derno per rimettere i valori al centro della realtà, come mente parlato nel primo numero monografico di inizio è necessario fare. Non educa bene chi dice “fai così”, anno, con quello dei valori di Francesco d’Assisi. E sic- ma educa bene chi dice “fai così insieme a me” e trova come, l’incontro col cardinale Scola era anche l’occa- la tua via”. sione per analizzare i risultati del Rapporto Giovani 2013, volevamo porre l’accento sul “sentiero” più Scuola. “Bisogna evitare che la scuola diventi un par- adatto per seguire il cammino di Francesco nella società cheggio per non entrare nel mondo del lavoro e far sì odierna. Le risposte del cardinale, sintetizzate per temi, che ciascuno attivi la propria tensione evolutiva (con non hanno deluso le nostre aspettative. tanto di citazione riportata a inizio articolo, ndr). Cre- scere vuol dire anche porsi come soggetto e assumersi Sentiero e pregiudizio. “La semplicità è il sentiero su cui responsabilità”. dovrebbero camminare i giovani. E il pregiudizio può essere un punto di partenza costruttivo per i rapporti Speranza in tempo di crisi. “Dio è un’esperienza di gioia umani. Dichiarare il pregiudizio può aiutare ad abbat- che dà speranza: per vivere questa esperienza bisogna tere le barriere e a distinguere il vero dal verosimile”. entrare nel volto dell’altro, aprirsi al prossimo e fare in modo che l’altro entri nella nostra esistenza. Senza Facebook tra Hobbes e Spinoza. Uno dei temi di attua- paura. Se la crisi attuale ha fatto sì che i giovani non lità, che più ci premeva approfondire era: i social net- siano già i protagonisti del presente, essi devono guar- work oggi per i giovani che li usano sono più “lupo”, dare in alto per guardare avanti. Per essere protagonisti quindi vicini al concetto filosofico di Hobbes, o più del futuro bisogna dare valore anche al presente e la “Dio”, in accezione positiva come teorizzava Spinoza spinta a migliorarsi apre alla speranza.”

* giornalista 19 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

Il Tempio di Minerva

Nel 1212 i Benedettini, concedono in affitto gli ad ambienti del Tempio al neo Comune di Assisi Assisi (sorto nel 1198) e per tutto il 1200 e il 1300 il pronao funge da Tribunale civico e la chiesetta di San Donato viene utilizzata come carcere co- di Silvia Papa munale, almeno fino all’inizio del 1400 (Lino Temperini, Assisi romana e medievale. Profilo Nel meraviglioso scenario di architettura me- storico archeologico con 90 illustrazioni, Roma dievale della Piazza del comune di Assisi, si ri- 1985). Giotto, non a caso, rappresenta nella mane affascinati di fronte al Tempio di Minerva. scena Omaggio all’uomo semplice, degli affre- Costruito nel I secolo a.C. per volere di Gneo schi del ciclo pittorico della Basilica superiore di Cestio e Tito Cesio Prisco, il Tempio costituisce S. Francesco, un’immagine del Tempio, dove si uno degli esempi più integri e leggibili dell'ar- vedono le finestre con forti inferriate. chitettura sacra romana: le sei splendide co- Entrando al suo interno, ammirando le pareti lonne corinzie e l’intera facciata sono ancora e la volta, si possono individuare le tappe che intatte, così come le mura laterali dell’edificio hanno portato all’attuale sistemazione dell’in- sono ben conservate. cantevole Tempio di Minerva. Edificato su uno dei terrazzamenti che costitui- Nel 1539 il papa Paolo III, facendo visita ad As- vano l'antica città ed in particolare sulla ter- sisi, ordina che il Tempio di Minerva venga re- razza centrale che si affacciava sul piazzale staurato e dedicato alla Madonna e il Tempio sottostante, identificato come foro, presenta prende il nome di Santa Maria sopra Minerva. una cella quadrangolare preceduta da un pro- Nel 1613 il vescovo di Assisi dona il Tempio ai nao. La cella era costruita a piccoli blocchi di Frati del Terzo Ordine Regolare di S. Francesco, calcare locale legati da malta: di questa sono che vi rimangono ininterrottamente per 145 visibili la facciata e la controfacciata, mentre i anni. muri laterali verranno poi incorporati nella Nel 1634 i frati intraprendono grandi opere di chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Sulla ristrutturazione sotto la guida dell’architetto as- fronte, sei colonne scanalate di ordine corinzio sisano, Giacomo Giorgetti. Egli elimina le poggiano su alti plinti, sormontati da capitelli stanze nella parte alta della cella del Tempio, fa con doppio ordine di foglie d'acanto. Al diso- costruire la volta a botte, prolunga l’area della pra poggia l'architrave sul quale campeggiava cella fino al retrostante muro di sostruzione e un’iscrizione dedicatoria con lettere in bronzo, disegna il monumentale altare maggiore. Le andate perdute, che menzionava i due quat- quattro colonne corinzie, il cornicione e il fron- tuorviri quinquennali, finanziatori dell'opera. tespizio dell’altare sono di terracotta rivestita di Abbandonati i riti pagani, il Tempio viene uti- stucco e abbellita di oro. Le altre parti e i putti lizzato e restaurato dai monaci Benedettini, che sono tutto in stucco. In mezzo al frontespizio, dividono la cella in due piani, ricavando stanze un quadro del Giorgetti rappresenta il Dio di abitazione nella parte superiore e la chiesa Creatore, circondato da angeli, in atto di ab- di San Donato nella parte inferiore. Anche il bracciare tutto il creato. Sopra il quadro vi era pronao viene diviso in due piani. una iscrizione in latino (ora conservata dietro

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legno, viene tolta dal centro dell’altare e sosti- tuita con un quadro di S. Filippo Neri. L’iscri- zione al vertice dell’altare maggiore viene sostituita dalla seguente: «A Dio ottimo mas- simo in onore della Beata Vergine Maria, madre della vera sapienza, e di San Filippo Neri». Sulla volta si trovano le tempere di Francesco Appiani: medaglione con San Filippo in gloria, sostenuto da quattro angeli in stucco dorato a tutto rilievo; allegoria delle quattro virtù cardi- nali (Giustizia e Fortezza a destra, Prudenza e Temperanza a sinistra), sedute sulle nubi e con- tornate da puttini dorati. Sempre dell’Appiani sono le tre virtù teologali nella lunetta sopra all’altare): «Questo tempio glorioso, già dedi- l’altare maggiore e gli angeli musicanti nella cato a Minerva, dea della falsa sapienza, [ora è controfacciata, sopra l’organo. consacrato] alla Madre della vera sapienza». Vengono aggiunti i due altari laterali. Due co- Sul cornicione dell’altare, in corrispondenza lonne rosate, con capitelli dorati, sono chiuse delle quattro colonne corinzie, vi sono le statue entro lesene a spicchi, disposte in un piano simboliche della Purezza e della Carità e due obliquo rispetto al fondo. Su questo piano ri- angeli. Altri due angeli più piccoli chiudono un posa il cornicione tutto mosso a spigoli. Sopra frontoncino ricurvo, sopra il quale vi è il mono- di esso è una voluta ricurva, chiusa in ogni lato gramma raggiato della Vergine, fra due puttini. da un angelo a stucco dorato. Al centro dello A metà altezza, fra colonna e colonna, svolaz- specchio due puttini svolazzanti reggono la co- zano in ogni lato due putti a tutto rilievo, di rona di gloria. L’architettura è in legno tinto a buona fattura. In alto, nella parte posteriore, si marmo. Tele negli altari laterali (anno 1764): ammirano molti putti in forma di gloria, reg- Transito di S. Andrea Avellino, dipinto da A. M. genti serti di fiori, in una vivace aria di festa. Garbi (a destra); Transito di San Giuseppe, di- Nel 1758 i Terziari Regolari lasciano il Tempio pinto dall’austriaco Martino Knoller (a sinistra). alla Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Un duplice messaggio per una buona morte. Neri. I Filippini edificano subito un ampio con- Con la soppressione napoleonica degli ordini vento. L’altare del Giorgetti viene ritoccato se- religiosi del 1810, i Filippini devono abbando- condo i gusti dell’epoca. La mensa, già in stile nare il Tempio di Minerva, che passa al clero romanico, viene rifatta e configurata a sarco- secolare. fago, come i nuovi altari laterali. Ai lati dell’al- Nel 1896, al centro dell’altare maggiore, in so- tare i due grandi medaglioni del Giorgetti stituzione del quadro di S. Filippo Neri viene (Nascita della Vergine e presentazione al tem- collocata la statua in gesso della Madonna di pio; Vergine annunciata e angelo nunziante) Lourdes, portata in dono dalla Francia alla città vengono rimossi e sostituiti da due coretti or- di Assisi. namentali. Le sottostanti statue di S. Rocco e Nel 1918 la Chiesa di S. Maria sopra Minerva, di S. Sebastiano vengono sostituite dalle statue viene affidata di nuovo ai Frati del Terzo Ordine in gesso dei Santi Pietro e Paolo, con i loro sim- Regolare di S. Francesco, mentre tra gli anni boli (chiave e tiara papale, spada e libro). 1990 e 1995 nella struttura vengono eseguiti Anche la Vergine con il Bambino, scolpita in dei nuovi interventi di restauro.

21 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10 Due chiacchiere con Giotto

di Silvia Papa

Di cosa saremmo venuti a conoscenza, se ci fossimo trovati ad Assisi, mentre Giotto stava dipingendo gli affreschi nella Basilica di San Francesco? Proviamo per un momento a vestire i panni di una giornalista che, andando a ritroso nel tempo, viene catapultata nella fabbrica di Assisi alla fine del XIII secolo, mentre Giotto termina di affrescare le 28 scene della Vita di San Fran- cesco. Che cosa avrebbe trovato e cosa dove nella fascia inferiore sono affrescate le 28 avrebbe domandato a Giotto? scene della vita di San Francesco, tratte dalla Al suo arrivo avrebbe visto un andirivieni di per- Legenda maior di San Bonaventura, poiché tale sone, maestranze, apprendisti di bottega, pre- opera costituiva - annuisce Giotto - la biografia paratori di colori, pigmenti, calce, sabbia, ufficiale del Poverello. pennelli, acqua, impalcature, un rincorrersi di voci, un odore di calce... Avrebbe atteso la fine Nel ciclo di Assisi, Giotto rinnova la decorazione di una “giornata” e avvicinandosi al pittore, murale, sia sotto l'aspetto organizzativo che avrebbe chiesto di accompagnarla tra le scene tecnico. della vita del Santo, facendosi spiegare la scelta La tecnica di pittura a fresco, basata sull'im- del tema, la tecnica adoperata, le novità icono- piego di “giornate” - ci racconta l’artista - sta grafiche, ammirando estasiata un’opera unica, soppiantato quella per “pontate”. Il termine straordinaria e avanguardista. “pontata” deriva da “ponteggio”, un sistema di impalcatura posizionato a ridosso di una pa- La Basilica di Assisi viene iniziata nel 1228, due rete. Con la tecnica a pontate si eseguiva l'af- anni dopo a morte di San Francesco e viene fresco sulla parete, attenendosi allo stesso consacrata nel 1253 da Papa Innocenzo IV. spazio occupato dall'impalcatura, mentre con L’edificio in stile gotico è strutturato su due li- l’uso delle giornate, non devo, né io né i miei velli, uno inferiore che custodisce le spoglie del allievi, affrescare l'intera parete corrispondente Santo e l’altro superiore ad un’unica navata, all'impalcatura, ma solo una singola parte di

22 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it essa, seguendo così le esigenze compositive esempio, e questo ha comportato la creazione dell’opera. La novità della tecnica a giornate è di modelli e figure nuove, che ho tratto dal che una volta finito il disegno, si stende l’into- mondo di oggi. Ecco dunque svelato il perché naco necessario solo sulle figure che si decide di un abbigliamento moderno. Le storie raffi- di dipingere in quella giornata e non su tutta gurate rappresentano le scene principali della la parete. Ciò non toglie che su un unico pon- vita di Francesco, tra cui la conversione, l'ab- teggio io possa eseguire più giornate, cioè più bandono dei beni, un momento d'estasi e la parti di una sola parete”. canonizzazione. San Francesco è un uomo, che vive tra la gente, nella natura e in spazi ar- Ma come si procede tecnicamente? chitettonici. Una volta eseguito sulla parete, sopra l’into- naco grezzo, il disegno a carboncino, ripassato Soffermatosi davanti alla scena Rinuncia dei con il rosso sinopia, si stende un secondo beni terreni, Giotto ci racconta: strato di intonaco, liscio e sottile, sul quale si La scena rappresenta due mondi quello dei bor- inizia a dare il colore, prima che l’intonaco ghesi con i loro abiti eleganti, abbelliti da copri asciughi, in tal modo i colori si fissano alla pa- capi e quello di Francesco, seminudo, coperto rete. In genere nei volti si inizia dai toni chiari con un manto dal Vescovo. Il padre, Pietro di per arrivare a quelli scuri; viceversa nelle vesti Bernardone, pronto a scagliarsi contro il figlio, si comincia a dipingere dalle tonalità scure per di cui disapprova la scelta, indossa una veste poi degradare verso quelle più chiare. Diversi gialla, colore che simboleggia i beni materiali. particolari possono essere successivamente Dietro di lui, i due bambini che tengono nei eseguiti a secco, come i blu e gli azzurri (lapi- lembi degli abiti i sassi da lanciare a Francesco, slazzuli, oltremarino), che vanno dati a tem- perché ritenuto “folle” a rinunciare a tutti i suoi pera alla fine dell’affresco. averi. Il Santo invece tende le mani, guarda as- sorto in alto verso le dita benedicenti del Padre Il nuovo procedimento pittorico implica la ne- celeste, che spuntano dalle nuvole, approvando cessità di mettere a punto di volta in volta i di- la scelta di Francesco. Il tutto è inserito sceno- segni delle immagini da dipingere. Al maestro graficamente alle spalle di due edifici. spetta infatti il compito di disegnare e di inven- tare le immagini, a lui è affidato tutto l’im- Nelle storie di Assisi i personaggi si muovono pianto compositivo, mentre per la messa in all'interno di splendidi paesaggi cittadini e rurali opera sul muro, egli si serve di aiutanti. con un formidabile senso realistico e naturali- Non solo la tecnica è innovativa, ma osser- stico, i colori modellano le figure, i disegni trac- vando le scene raffigurate, si comprende ciano le forme anatomiche e gli stati espressivi. anche l’importante rivoluzione iconografica Gli episodi, raccontati all'interno di un finto che nasce con Giotto. La tradizione iconogra- loggiato sostenuto da colonne tortili, trasmet- fica sacra si fondava su quella pittorica bizan- tono un effetto illusionistico che sembra oltre- tina e su un suo repertorio codificato ormai da passare le pareti della Basilica. secoli. Ora Giotto invece ha di fronte un sog- getto contemporaneo e come intende affron- Il tempo a disposizione è ormai terminato, il pit- tare tale sfida? tore si congeda e torna ai suoi lavori. Una nuova pittura ha avuto origine: rimutò l'arte del La figura di San Francesco - indicando Giotto dipignere di greco [cioè bizantino] in latino e ri- alcune scene - ha richiesto un repertorio di epi- dusse al moderno (Cennino Cennini, Libro sodi mai raffigurati prima, come le stigmate ad dell’Arte).

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Le Leggende del Monte Cucco

di Carmen Nardi

STORIE DI DEMONI, GIGANTI, STREGHE E DÈI RINTRACCIATE, RICOLLEGATE E REINTERPRETATE DAL NOTO SAGGISTA EURO PULETTI

C'è un luogo nel cuore appenninico dell'Um- erba velenosa in questo terreno, appare, in ef- bria in cui da sempre emergono in superficie i fetti, alquanto singolare. segni di un mondo infero e misterioso. Un Una valenza negativa deriva a questa valle dal- luogo i cui abitanti hanno rintracciato le mani- l’essere attraversata da una netta e profonda festazioni del male e le forze del bene a loro fenditura - sottolinea Euro Puletti - simbolo pa- contrapposte. tente di forze, che, tanto poderose quanto mi- Si tratta dell'area del Monte Cucco, situata a steriose, vollero creare un elemento di perenne nord est dell'Umbria. divisione nell’omogenea continuità di questa Qui, in un paesaggio fatto di grotte, forre, pro- montagna. fonde fenditure, si intrecciano i fili di leggende A questa valle "infernale" si contrappone, tut- senza tempo, di animali fantastici, di diavoli e tavia, la gola calcarea rupestre della Foce dè di dei i cui echi sono stati mirabilmente rintrac- Sombo, baluardo del bene, in cui alberga la ciati, e poi amplificati, in uno studio inedito del Capra Bergólla che difende i bambini dai peri- Professor Euro Puletti, di Villa Col de’ Canali di coli. Costacciaro, cultore dell'uomo e della natura di Il luogo dovette essere considerato d’influenza quest'area montuosa. positiva già nell'antichità, poiché allo sbocco Tra i luoghi più ricchi di attribuzioni popolari c'è della valle fu eretto il Tempio di Giove Appen- sicuramente il Torrente delle Gorghe, a monte nino, e, non distanti, sorsero due romitori: di Sigillo, con l'imponente spaccatura delle quello del Monte di Santa Maria e quello del- Lecce, la cui forma, simile ad un incudine, fu l’Ara di San Maffeo. creata, secondo la tradizione, da un dio infero Ma il male, nella rappresentazione popolare, ha (Plutone o Vulcano). Su di un piano di questa sempre i suoi emissari ed è così che alla Capra balza rocciosa sorge un luogo ritenuto malefico Bergólla si potrebbe contrapporre il malefico - e non è difficile comprenderne il motivo - il caprone detto Diàntene, o Diàmmene, o Cìfero cui nome è Orto della Cicuta. L'abbondanza di (Lucifero).

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La duplice valenza, negativa e positiva ad un tempo, di queste capre immaginarie - spiega Puletti - rispecchia certamente, da un lato, la grande dannosità del bestiame caprino la- sciato, una volta, al pascolo brado, poiché, con il suo dente “velenoso e mortale”, inaridiva e desertificava, rapidamente, il territorio sul quale s’era insediato, mentre, dall’altro, la grandissima utilità della sua carne, delle sue pelli, e, soprattutto, del suo dolcissimo e leg- gerissimo latte, che può sostituire addirittura quello d’una donna. Fenomeno caratteristico del Monte Cucco sono certamente le sue tante grotte, che ↑ ↓ Suggestive immagini di paesaggi del Monte Cucco. hanno incarnato fin dalla più remota antichità la contrapposizione fra bene e male. Dalla parte del bene troviamo la Grotta Bianca, un rifugio sicuro e asciutto per eremiti e pa- stori lungo l’arcaico tracciato armentario tran- sappennico umbro-marchi- giano “Costacciaro - San Felice”. "All'esercito del male" fanno capo invece la Grotta Nera e la Bocca Nera, una voragine-in- ghiottitoio, quest’ultima, che si diceva ingo- iasse, vivi ed interi, uomini ed animali. Interessante ricordare, inoltre, come le magi- che e potenti atmosfere di questi luoghi siano state alimentate anche dalla letteratura me- dioevale e rinascimentale. L'esempio più cele- eruttare i magmi incandescenti dell’inferno. bre è certamente quello rappresentato Al contempo però con il suo grande grembo dall'Orlando Furioso. Il fiero paladino viene so- quasi materno ha da sempre protetto coloro praffatto sia sul Monte Cucco che sul Monte che lo abitano facendo sfogare al suo interno Catria dalle forze del male ora incarnate dal i terremoti, le fiamme distruttive dell'inferno e Gigante Sanìa, ora dal Gigante Golìa, ora da i fiati del diavolo. Satana, ora da un misterioso e brutale esercito Così avverrà - ci dice in conclusione Euro Pu- nemico. letti - secondo la tradizione orale popolare, Altri luoghi pieni di mistero sono le due Croci anche al momento della fine del mondo, dei Fossi (incrocio magico in cui confluiscono quando il Cantone (o Cantùccio) di Gubbio tre torrenti). Qui si concentrano numerose in- sarà l’unico lembo di crosta terrestre ad essere fluenze negative dando vita a giardini del dia- risparmiato dal Dies Irae. volo, scarpe del diavolo, porte dell’inferno, In quel giorno il bene trionferà solo qui e ai luoghi di convegno notturno di streghe e stre- pochi superstiti eletti sarà dato in premio goni, tane di lupi. d’avere salva la vita e di continuare a ristorarsi Il monte Cucco è stato da sempre considerato all’ombra fresca e rassicurante della mela con- un vulcano dalle popolazioni autoctone e in ventina (“la mela del convento”, di questo “vi- qualità di vulcano dalla sua nera bocca do- vere insieme” all’ombra tutelare del Monte vranno, un giorno, necessariamente di nuovo Cucco), il melo del bene e della salvezza.

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La lauda francescana

di Silvia Papa

La lauda ha origine come forma di canto po- L’opera rivela una concezione positiva della polare religioso e rappresenta una delle radici natura, capace di interagire con l'uomo, più preziose della nostra cultura, attraverso il quale cammino verso la salvezza, dove la na- suo patrimonio musicale, letterario e spiri- tura coincide con il divino. Una preghiera de- tuale. stinata ad essere cantata in pubblico e Durante la prima metà del XIII secolo, nell’Ita- accompagnata da una melodia, come dimo- lia, attraversata dal fermento religioso e mi- stra, ad esempio, la litania iniziale di ogni stico che caratterizza la nascita degli ordini verso “laudato sii”. predicatori e mendicanti, l’ordine france- scano dà il via al genere letterario della lauda. La scelta del volgare poi è da ricercarsi nella Sebbene la lirica religiosa fosse già impiegata volontà di rivolgersi anche alle persone sem- in canti corali nelle celebrazioni passionali e plici, proprio in virtù dell’ideale francescano pasquali, il Cantico delle Creature di San che esaltava l’umiltà e la povertà. Francesco, testo raffinato e ricco di spunti Le parole, collegate tra loro solo da una con- colti e liturgici, assume un valore letterario, giunzione, sono piene di immagini, capaci di divenendo il primo componimento della lin- parlare all’immaginazione di chi le ascolta. gua italiana. L’insieme del mondo descritto è sereno e ar- Con un animo da poeta, Francesco, figlio di monioso, grazie alla fratellanza di tutte le un ricco mercante, aveva ricevuto una buona creature, che vengono personificate e chia- formazione, conoscendo sia il latino che la mate “fratello” e “sorella”. La figura del- poesia provenzale, intorno al 1224 compone l’uomo che ne esce è di colui il quale perdona un inno di lode al Signore e al Suo creato, rie- per l’amore di Dio e sopporta con fede le pri- laborandolo secondo una spiritualità di vazioni e le tribolazioni che la vita gli arreca. umiltà, di amore e di gratitudine. Il Cantico, una litania di versi, modellati sui Il Cantico delle Creature è stato scritto in vol- salmi biblici, in particolare sul Salmo 148 , ha gare e probabilmente in diversi momenti poche rime (“Signore - onore - splendore - della vita del Santo. amore”; “stelle - belle”; “vento - sustenta- mento”; “incoronati - voluntati”; “corporale Altissimu, onnipotente - male”; “rengratiate - humilitate”), ma bon Signore... molte assonanze e grande cura è posta nella scelta degli aggettivi.

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Diverse sono le figure retoriche utilizzate, tra delle sventure, che lo hanno colpito. Egli de- le quali, anafora: ”laudato si’” all’inizio di scrive infatti la negatività della vita e del ogni strofa, tranne nella prima e nell’ultima; mondo, segnati da una continua violenza, personificazioni: “messer lo frate Sole” (v. 6); prodotta dal peccato dell’uomo. Jacopone “sora Luna e le stelle” (v. 10); “frate Vento” guarda alla vita quotidiana spesso con un (v. 12); “sor’Acqua” (v. 15); “frate Focu” (v. realismo crudo e rispetto alla poetica di San 17); “sora nostra madre Terra” (v. 20); “sora Francesco, sembra venir meno quell’atteg- nostra Morte corporale” (v. 27); climax: “cla- giamento lieto e armonico con la natura e rite et pretiose et belle” (v. 11); polisindeto: con l’esterno. I suoi versi, scritti in volgare “et per aere et nubilo et sereno et onne umbro, sono arricchiti dal latino ecclesiastico tempo”. e da invenzioni linguistiche e lessicali. Cele- Alla fine del componimento emerge inoltre bri e intensi sono i versi del Pianto della Ma- una nuova concezione della morte, non più donna, che rappresentando i diversi temuta, ma anch’essa momenti della Pas- considera “sorella”, ↓ Particolare del Presepe di Greccio, Giotto, Assisi. sione, attraverso il poiché la morte con- dialogo tra più inter- sente all’uomo di ri- locutori, assumono la congiungersi a Dio. forma di una sacra Mentre gli ultimi due rappresen- versi, secondo una tazione. struttura circolare, ri- chiamano l’incipit della lauda iniziale, quale esortazione per i fedeli La figura di a lodare e ringraziare Maria, protagonista Dio. dell’evento, mostra La religione france- un sentimento ma- scana ispirata da una terno che passa dalla fede del cuore, ha eser- pena alla speranza, citato, come abbiamo fino ad arrivare al do- già detto, un’impor- lore della perdita. In tante ruolo nella nostra questa bellissima, letteratura volgare e si struggente invoca- deve a questo ordine e ai suoi primi france- zione della Madre al Figlio, Jacopone sem- scani la nascita di una “vera” lirica religiosa. bra riversare il suo personale anelito verso È infatti con Jacopone da Todi che la lauda Dio. Da questa opera avrà inizio la lauda assume una dignità d’arte. Ricco notaio, con- drammatica che si svilupperà nel dramma li- vertito, dopo la tragica morte della moglie, turgico fino alla fine del Quattrocento. Jacopone entra negli spirituali francescani e, Narrazioni evangeliche in musica, dove il ispirato anche dal Cantico delle Creature di canto si fa preghiera e la preghiera si fa San Francesco, inizia a comporre laude. La canto, con un’intensità espressiva e una im- sua produzione poetica è caratterizzata da mediatezza comunicativa di magnifica bel- una religiosità dolorosa e da una visione ri- lezza, sono un’ulteriore lascito della piegata sul proprio io, frutto probabilmente religiosità francescana.

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Il Cammino Francescano della Marca Assisi-Ascoli

di Silvia Papa ↓ In percorso in 8 tappe del Cammino francescano della Marca.

Il Cammino Francescano della Marca da Assisi grinaggio, divenendo uno dei Cammini Fran- ad Ascoli ripercorre una delle vie che San Fran- cescani ufficiali. cesco seguì nei suoi viaggi nelle Marche e col- Il Cammino nasce da un’esperienza di amici lega la Basilica del Santo d’Assisi con il sepolcro che hanno partecipato e condiviso il Cammino del patrono di Ascoli, Sant’Emidio. Organizzato di Santiago di Compostela - mi dice l’Assessore all’interno del ricco programma del Festival del- Antonini - di tale percorso abbiamo, insieme l'Appennino, il Cammino è un pellegrinaggio tra l’altro a Maurizio Serafini, preso in esame culturale e spirituale di 8 tappe, che si svolge diversi aspetti, sia spirituali che turistici. Questi attraverso i bellissimi sentieri dell’Umbria e caratteri li abbiamo uniti ad una matrice sto- delle Marche. rica, come quella francescana, della nostra Durante uno degli eventi del Festival dell’Ap- zona. pennino, ho avuto l’opportunità e il grande Tommaso da Celano, scrivendo sulla vita di san piacere di incontrare e intervistare i promotori Francesco, ci riporta che a seguito delle sue dell’iniziativa del Cammino, l’Assessore alla predicazioni, il Santo arrivò ad Ascoli, lasciando Cultura della Provincia di Ascoli Piceno, dott. soprattutto nella Marca meridionale una cospi- Andrea Antonini e Maurizio Serafini. cua eredità, tanto da essere considerato il ter- Artefici del successo della manifestazione, mi ritorio, dopo quello umbro, del primo sviluppo hanno svelato come e perché sia nato il pelle- del francescanesimo.

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Ad esempio nelle Marche troviamo San Gia- Compostela. Provenivano per lo più dal medio como della Marca, Beato Marco da Monte Adriatico o dall’alta Puglia, giungevano ad Gallo e ancora che il primo Papa dell’ordine Ascoli, proseguivano per Foligno, da li verso As- francescano fu proprio un ascolano, Nicolò IV. sisi, per pregare sulla tomba di San Francesco, e poi ripartivano alla volta di Siena, da dove pro- Come sono legate le due città di Assisi ed cedevano per Santiago. Ascoli Piceno? Questo tragitto veniva percorso anche a ritroso, Pensando al Medioevo, oltre alla via franci- andando nei Santuari del sud, San Nicola di Bari gena, i pellegrini percorrevano anche altre vie, o Monte Sant’Angelo in Gargano, per poi con- a piedi o con i carri, per arrivare a Santiago di tinuare verso la Terra Santa. Il Cammino, colle-

di Silvia Totò *

Il 24 aprile scorso ha avuto il via la seconda Bel Paese. Le adesioni non devono comunque edizione del Cammino Francescano della essere mancate se gli organizzatori stanno pen- Marca, evento di apertura del Festival dell’Ap- sando a una edizione settembrina. pennino promosso dalla Provincia di Ascoli Pi- Significativa si rivela anche l’apertura di tre ceno. nuovi ostelli lungo il percorso. Il Cammino ripercorre una delle vie che San L’intento è quello di consolidare l’iniziativa (in Francesco seguì nelle sue predicazioni verso modo che il territorio sia pronto ad accogliere le Marche e rappresenta un pellegrinaggio in qualsiasi momento dell’anno il viandante e culturale e spirituale insieme. che quest’ultimo possa camminare senza biso- Lungo quasi 180 km e 8 giorni di viaggio, gno di guide), che rappresenta una valorizza- porta i temerari viandanti a percorrere centri zione del patrimonio artistico, culturale e storici così come sterrati montani, città d’arte, naturalistico, aspirando magari ad elevarla al li- la cui bellezza è ai più conosciuta, così come vello raggiunto da altri e più famosi cammini borghi medievali meno noti incastonati nello (come per esempio il Cammino di Santiago de splendore dei monti. Compostela, le cui strade francesi e spagnole Inizia ad Assisi, dove i pellegrini ricevono la sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità benedizione dal padre Guardiano della Basi- dall’UNESCO). lica di San Francesco e procede attraverso Maurizio Serafini, uno dei direttori artistici del Spello, Foligno, Serravalle di Chienti, Muccia, Festival dell’Appennino, ma anche musico e pel- Pievebovigliana, Caldarola, Cessapalombo, legrino, ha così descritto la sua esperienza: San Ginesio, Sarnano, Amandola, Comu- “Il pellegrinaggio è raggiungere una meta e nanza, Palmiano, Venarotta, per terminare ad non è vagare inutilmente. Ascoli Piceno sulla tomba di Sant’Emidio, to- È percepire i passi antichi di chi ci ha preceduto talizzando il coinvolgimento di 2 regioni, 4 attraverso sentieri e strade carichi di storia e di province e 15 comuni. storie; è perseveranza, continuità, ricerca e su- Questa primavera hanno partecipato una ot- peramento dei propri limiti fisici e spirituali; è tantina di persone, tra cui 28 stranieri (Fran- armonia con la natura, adattamento, riacquisi- cia, Olanda, Germania, Stati Uniti), forse più zione dei valori primari dell’uomo e frugalità, consci di noi italiani del fascino suggestivo del essenzialità, semplicità”.

* scrittore - silviatoto.com 29 ↘ L’Assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno, Andrea Antonini, con la nostra intervista- Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10 trice inviata Silvia Papa. gando Ascoli ad Assisi, ripercorre le stesse strade, che hanno visto il pellegrinare di mi- gliaia di credenti. Ma Ascoli si lega ad Assisi anche per un altro motivo - continua l’Assessore Antonini - nel 2009 il gruppo che stava testando il percorso, arrivato a Colfiorito, nella notte del 6 aprile, av- vertì il terribile terremoto che devastò l’Aquila. Da questo drammatico evento, il pellegrinaggio divenne anche un cammino di preghiera e di devozione verso la città di Ascoli, difesa da San- ufficialmente nel 2011. Quest’anno abbiamo ri- t’Emidio, protettore dai terremoti. cevuto oltre 100 domande di adesione, ma ab- Si racconta infatti che il terremoto del 1703, biamo consentito il Cammino a 80 partecipanti, che colpì il centro Italia, lasciò invece indenne perché per ora è possibile intraprenderlo solo la città ascolana. Il Cammino accompagna ide- con una determinata organizzazione, ma a almente i partecipanti nel nome dei due Santi. breve sistemeremo alcune specifiche, come dare delle guide e realizzare un’apposita segnaletica Quali sono le tappe e chi ne prende parte? lungo le tappe. Il Cammino inizia da Assisi, ci si trova in Basilica, Il Cammino dello scorso aprile ha visto la pre- si visita la tomba di Francesco, si ha la benedi- senza di pellegrini arrivati da diversi Paesi d’Eu- zione dai Frati Minori e la consegna delle Cre- ropa, Germania, Olanda, Francia e alcuni dagli denziali, il “passaporto” del pellegrino, si passa Stati Uniti. La metà erano italiani, 25 circa pro- poi al saluto delle Autorità con il Sindaco di As- venivano dalle Marche. sisi presente, in quanto il Cammino è patroci- I motivi per cui partecipano sono differenti, al- nato dal Comune. cuni per fede, altri per turismo, ma devo dire Ci si muove, passando per Spello, in direzione che tutti hanno alla fine confessato di aver vis- di Foligno, che segna la fine della prima tappa. suto un profondo senso di religiosità, racchiusa Il tragitto è formato da 8 tappe, che si svolgono in quelle strade tracciate e ritracciate, nel corso in 8 giorni, abbiamo iniziato il 24 aprile e ter- dei secoli, da antichi fedeli. Lo stesso vale per minato il 1° maggio. me, essendo anche Priore della Confraternita di Con un percorso di 180 km si attraversa 2 Re- San Jacopo di Compostela, avvertire quell’atmo- gioni (Umbria e Marche), 4 Province (Perugia, sfera di spiritualità che si crea durante il Cam- Macerata, Fermo e Ascoli Piceno) e 15 Comuni mino. Il passaparola e l’ottima accoglienza ha (Assisi, Spello, Foligno, Serravalle di Chienti, fatto aumentare il numero delle richieste al pel- Muccia, Pievebovigliana, Caldarola, Cessapa- legrinaggio e per questo abbiamo deciso di or- lombo, San Ginesio, Sarnano, Amandola, Co- ganizzare un secondo Cammino nell’anno munanza, Palmiano, Venarotta, Ascoli Piceno). 2013. Inoltre ci spostiamo anche lungo le strade delle Per partecipare si può andare nel sito del Festival transumanze appenniniche e in parte lungo la dell’Appennino: www.festivaldellappenino.it e via Lauretana che collegava, già a partire dal da li seguire le istruzioni per l’evento del pros- XIV secolo, Loreto a Roma. simo settembre.

Cosa ci può dire riguardo i partecipanti? Infine l’Assessore mi dà notizia di tre bellissimi Nel 2009 abbiamo iniziato facendo un itinera- nuovi progetti: rio di prova, idem nel 2010, siamo invece partiti All’interno dell’itinerario sono stati inaugurati

30 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it strutture ricettive e la cittadinanza. Abbiamo or- ganizzato eventi e incontri per ciascuna tappa, mi viene in mente Sarnano, con la suggestiva lettura dei Fioretti di San Francesco di Mario Polia. La giornata terminava infine con uno spettacolo musicale, grazie anche al “reclutamento” di musicisti tra i pellegrini. La risposta positiva a tutto il nostro lavoro, arrivata dall’alto numero di domande di partecipazione, ci ha spinto a tre nuovi ostelli per pellegrini nelle città di Co- preparare un altro pellegrinaggio, dal 1° all’8 munanza, Venarotta e Ascoli Piceno. Gli ostelli, settembre, per dare spazio a quanti sono rimasti di proprietà comunale, saranno gestiti da as- fuori lo scorso aprile. sociazioni locali che potranno contribuire ad attivare un turismo religioso, in cui legare in- L’incanto dei luoghi, il misticismo religioso, l’ot- sieme arte, cultura e turismo, tre aspetti che tima ospitalità insieme ad una preparata e at- contribuiscono a sviluppare al meglio le poten- tenta organizzazione ha attratto e attrae zialità, di cui dispone il nostro territorio. moltissime persone, come oggi alla manifesta- L’ostello di Venarotta, con grande soddisfa- zione di Pito Suona con i lupi, altro pittoresco zione, è stato anche il recupero di un Con- evento del Festival dell’Appennino 2013, nel vento Francescano. quale tra i visitatori ho avuto la fortuna di im- Dopo aver ringraziato il dott. Antonini per battermi in alcuni partecipanti del Cammino tutto il tempo dedicatomi, ho l’occasione di Francescano della Marca, che mi hanno resa parlare con l’altro ideatore dell’evento, Mauri- partecipe delle loro esperienze. zio Serafini. Una simpatica signora americana, Diane, pro- L’idea del Cammino nasce dopo un pellegri- veniente dagli Stati Uniti - precisandomi - dallo naggio a Santiago di Compostela e su cosa si Stato del Maine, docente di storia medievale, poteva fare nel nostro territorio, il quale per ha percorso una parte del Cammino, rima- conformazione geografica si presta molto nendo piacevolmente colpita dalle località, dal bene ad essere percorso a piedi. cibo e dall’ospitalità italiana, come quella offer- Ringraziando in primis l’Assessore, Andrea An- tale dalle Pro Loco, che ha trovato molto acco- tonini, che ha creduto e sostenuto il progetto glienti e ben attrezzate, citandomi ad esempio sin dall’inizio - continua Serafini - abbiamo co- quella di Palmiano, un piccolissimo, ma deli- minciato, spostandoci su piccole tratte per ca- zioso Comune nella Provincia di Ascoli. pire se vi erano i presupposti culturali, Un altro partecipante è stato l’archeologo mar- naturalisti e spirituali per organizzare un cam- chigiano, dott. Andrea Marziali, della ABACO, mino. Dai piccoli itinerari siamo passati all’in- società cooperativa di Fermo, che ha sottoli- dividuazione dell’intero tragitto tra le neato non solo il clima di condivisione tra i pel- meravigliose Umbria e Marche. legrini, le amicizie createsi, pur provenendo da Grazie poi a un lavoro, politico da un lato e cul- Paesi con culture diverse, ma anche il riuscito turale dall’altro, abbiamo dato vita ad un viag- connubio di tradizioni popolari, natura e devo- gio dal carattere spirituale e turistico, zione. perfettamente corrispondente. Abbiamo mappato i luoghi con il GPS, ab- Ed ora non resta che aspettare il prossimo Cam- biamo interessato e coinvolto le Istituzioni, le mino Francescano della Marca!

31 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

Il lupo di Gubbio dalla penna dei poeti

di Silvia Papa

→ San Francesco e il lupo di Gubbio, affresco, Pienza.

Un episodio che ha ispirato poeti, musicisti e artisti è l’incontro di San Francesco con il lupo nella città di Gubbio, vicenda descritta nei Fioretti al capitolo XXI, Del santissimo miracolo che fece san France- sco quando convertì il ferocissimo lupo d’Agobio.

Riportando solo alcuni scritti dedicati al celebre in- contro, si ricordano i poeti Angiolo Silvio Novaro, Giovanni Papini e il cantautore Angelo Branduardi.

Nella raccolta di poesie per ispido lupo, e con amica voce ↘ Il monumento a San Francesco e il lupo presso la chiesa della Vittorina l’infanzia Il Cestello: poesie gli disse: "O lupo, mio fratello lupo, a Gubbio, luogo nel quale si ritiene sia avvenuto il celebre incontro. per i piccoli (1910), il poeta perché mi guardi così ombroso e cupo? Angiolo Silvio Novaro ha Perché mi mostri quegli aguzzi denti? composto San Francesco e il Vieni un po' qua, siedimi accosto e senti: lupo: Io so che tu fai molto male a Gubbio e tieni ognuno della vita in dubbio, Viveva un dì, narra un'antica voce e so che rubi uccidi e non perdoni intorno a Gubbio un lupo assai feroce nemmeno ai bimbi, e mangi i tristi e i buoni: che aveva i denti più acuti che i mastini Orbene ascolta: come è vero il sole, e divorava uomini e bambini. ciò che tu fai è male. Iddio non vuole! Dentro le mura piccole di Gubbio Ma tu sei buono; e forse ti ha costretto stavano chiusi i cittadini e in dubbio a ciò la fame. Ebbene, io ti prometto ciascuno della vita. La paura che in Gubbio avrai d'ora in avanti il vitto: non li lasciava uscire dalle mura. ma tu prometti essere onesto e dritto E San Francesco venne a Gubbio, e intese e non dare la minima molestia: del lupo, delle stragi, delle offese; Essere insomma una tranquilla bestia. ed ebbe un riso luminoso e fresco, Prometti dunque tutto questo, dì?". e disse: "O frati, incontro al lupo io esco!". Il lupo abbassò il capo, e fece: "Si!". Le donne avevano lagrime così "Davanti a Dio tu lo prometti?". grosse, ma il Santo ilare e ardito uscì. E in fede il lupo alzò molto umilmente un piede. E a mezzo al bosco ritrovò il feroce Allora il Santo volse allegro il passo

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a Gubbio, e il lupo dietro, a corpo basso. Nel 2000 il cantautore ita- In Gubbio fu gran festa, immenso evviva: liano Angelo Branduardi ha scoppiò la gioia, e fino al ciel saliva. pubblicato un album dedi- E domestico il lupo entro rimase cato a San Francesco d’Assisi le chiuse mura, e andava per le case intitolato L'infinitamente im mezzo ai bimbi come un vero agnello, piccolo, che contiene anche e leccava la gota a questo e a quello. il brano Il lupo di Gubbio. E poi morì. E fu da tutti pianto e seppellito presso il campo santo. Francesco a quel tempo in Gubbio viveva E sulle vie del contado Nel 1926 Giovanni Papini, Apparve un lupo feroce nella raccolta Pane e Vino, Che uomini e bestie straziava compone Il lupo di Gubbio: E di affrontarlo nessuno più ardiva. Di quella gente Francesco ebbe pena, della loro umana paura, prese il cammino cercando il luogo dove il lupo viveva S’Egli mi fece simile alla fiera ed arma con sé lui non portava. che rugghia e morde contro i falsi dei, Quando alla fine il lupo trovò non voglio il ferro barattare in cera Quello incontro si fece, minaccioso, per compiacer gli scribi e i farisei. Francesco lo fermò e levando la mano: Tu Frate Lupo, sei ladro e assassino, E se di Cristo il gregge sonnolento su questa terra portasti paura. indugia nel cammino lento e cupo Fra te e questa gente io metterò pace, necesse che talvolta sia strumento il male sarà perdonato d’Iddio, la forza del dente di un lupo. da loro per sempre avrai cibo e mai più nella vita avrai fame

↘ Il monumento a San Francesco e il lupo presso la chiesa della Vittorina che più del lupo fa l'Inferno paura! a Gubbio, luogo nel quale si ritiene sia avvenuto il celebre incontro. Raccontano che così Francesco parlò E su quella terra mise pace E negli anni a venire del lupo Più nessuno patì. Tu Frate Lupo, sei ladro e assassino ma più del lupo fa l'Inferno paura!

33 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10 San Francesco in

di Silvia Papa poesia IL SANTO DI ASSISI TRA LE RIGHE DEI POETI

L’essenza della spiritualità di Francesco e la bel- lezza di quegli occhi, che guardano il mondo con purezza, guidano i versi dei poeti nel can- tare un amore grande e appassionato e una mistica semplice e assoluta.

San Francesco A quei che avean sol cenci, ai poverelli parlava come a teneri fratelli. Dicea: «Se fame vi rimorde e sete, vostro è il mio pan, vostro è il mio vin, prendete E il bianco pan, l'anfore colme, i vari panni, le fibbie, i nitidi calzari, la morbida e sottil giubba di seta, tutto ei donava con faccia lieta, fin la cintura pallida d'argento... E più donava e più vivea contento! (Angiolo Silvio Novaro)

San Francesco e le Creature Agli uomini che avean elmo e corazza, Che avean la spada e la ferrata mazza, Dicea: « Gesù nessuna guerra vuole, Vuoi che vi amiate sotto il dolce sole. ↑ San Francesco predica agli uccelli, Anthony Falbo. La tortorella mai non piange sola: Presso ha il compagno che la racconsola, Il ferro e l'ira! Amatevi e cantate! » Le piccole api fanno lor cellette! E a quei che avean sol cenci, ai poverelli, Concordi, e ognuna un po' di miei vi mette; parlava come a teneri fratelli. Le rondinelle van per miglia e miglia Dicea: «Se fame vi morde, o sete, Concordi, e ognuna un chicco solo piglia. Vostro è il mio pan, vostro il mio vin: prendete!». Amatevi anche voi, dunque! Lasciate (Angiolo Silvio Novaro)

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San Francesco nella terra, dal cuore Dolce era l'aria e limpido il mattino dell'uomo alla venatura di una foglia, e passava nel ciel più d'un uccello, Francesco amava col fervore più materno, e allegramente si mise in cammino col trasporto più ingenuo. per la Marca d'Ancona un fraticello. (Marino Moretti) Egli cantava una canzon gioconda, quella che aveva fatto da se stesso Santa Maria degli Angeli mentre, nascosto in una verde fronda, Frate Francesco, quanto d'aere abbraccia qualche usignol gli rispondea sommesso. Questa cupola bella del Vignola, E il venticello gli girava attorno Dove incrociando a l'agonia le braccia e gli portava il buon profumo fresco Nudo giacesti su la terra sola! tolto un po' prima che facesse giorno E luglio ferve e il canto d'amor vola al bosco e all'orticello, al pino e al pesco. Nel pian laborioso. Oh che una traccia E le cincie calando alla campagna, Diami il canto umbro de la tua parola, seguendo i raggi rapidi del sole; L'umbro cielo mi dia de la tua faccia! Non sei per caso quello che a Bevagna ci disse tante tenere parole? ». Su l'orizzonte del montan paese, E i fiorellini si volgeano verso Nel mite solitario alto splendore, i piedi suoi che non facean già male, Qual del tuo paradiso in su le porte, quasi essi pure ad ascoltare il verso che uscia dai labbri armonioso e uguale. Ti vegga io dritto con le braccia tese E il sole che avea il santo odor del cielo, Cantando a Dio - Laudato sia, Signore, e il sol che avea il buon odor del bosco, Per nostra corporal sorella morte! gli facea dire da un suo raggio anelo: (Giosuè Carducci) «Sei quel di San Damiano, ti conosco ». ↓ San Francesco d’Assisi, Cyra R. Cancel. L'altro diceva; «Sì, sono quello », con un accento semplicetto e gaio, e palpitava il cuor del fraticello, il dolce cuore dentro il rozzo saio. Tutte le cose dal buon Dio create cantava con inchini e con sorrisi il fraticello che avea nome Frate Francesco, ed era di lassù. (Marino Moretti)

Il Santo poeta Il Santo Poeta è da molti secoli nella memoria degli uomini e la sua poesia è ormai nella natura stessa. Poiché Francesco d'Assisi non è un santo che si veneri soltanto nelle chiese da sacerdoti e da fedeli: è un poeta che noi sentiamo e onoriamo dinanzi a tutte le cose belle. Tutto ciò che vive e palpita

35 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

il la flora sambuco del Sentiero

di Marta Zerbini

Dedichiamo questo numero alla pianta che dà il nome alla località in cui risiede la no- stra Rivista, lungo il Sentiero Francescano: il sambuco. Al sambuco in passato si attribuivano poteri magici contro i demoni e le streghe. Non è escluso che la toponomastica del nostro bel borgo abbia a che fare con questo fatto, tanto più che ad esso è legata la presenza di un monastero e che, all’epoca, si usava talora circondare i luoghi sacri con questa pianta dal potere apotropaico. Il Sambucus nigra, della Famiglia delle Ca- prifogliaceae dimostra un’altezza che varia dai 3 ai 10 metri, a seconda che prenda razione molto efficace per la pesca dei pesci l’aspetto di arbusto o alberello. d’acqua dolce. Predilige un clima temperato ed è presente I fiori vengono utilizzati a scopi cosmetici e soprattutto in Europa, Nord America ed terapeutici, valorizzando le proprietà emol- Asia occidentale. lienti e lenitive utilizzabili per curare reuma- È molto frequente anche in Italia, ove cre- tismi, scottature. sce un po’ ovunque, dato che nasce spon- Un altro uso, più conosciuto, dei suoi fiori è taneamente con molta facilità. Basta quello di aromatizzare bevande alcooliche e spargere i suoi frutti sul terreno per otte- dolci vari. nere nuove germinazioni. E, per concludere, riporto quanto è tra i Il Sambuco è davvero una pianta dai mille miei ricordi di bambina: utilizzavamo la utilizzi. Dai suoi rami, ad esempio, si ricava “spremuta” dei suoi frutti per ottenere un un tipo di flauto, il sambuchè, cui fa riferi- inchiostro scuro con cui dipingere e, stac- mento Il flauto magico di Mozart. cando i suoi fiori bianchi (al centro dei quali Un altro uso inaspettato di questa pianta ri- rimaneva un buchino), vi facevamo splen- guarda i frutti, utilizzati come esca o pastu- dide collane.

36 * docente di Scuola Primaria Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it

l’ la fauna istrice del Sentiero

di Daniele Crotti*

L’istrice viene incluso tra i roditori (Rodentia è l’Ordine) simili a cavie. È quindi un rodi- tore, a dispetto del suo nome popolare di porcospino. Appartenente alla Famiglia degli Istricidi, è catalogato come Hystrix cri- bianca che ricorda un piccolo collare. Di qui stata (il nome deriva dal greco e poi dal la- il nome specifico di "cristata". Questi peli tino per indicare i peli che sul dorso, fianchi modificati sono lunghi circa 20 cm sul dorso e coda, sono trasformati in aculei, grande e fino a 35 sui fianchi. arma di difesa). I piedi anteriori sono caratteristici, somi- Solitamente gli aculei (di fatto quelli cau- glianti ad una piccola mano fornita di robu- dali), grossi duri e pungenti, spaventano i ste unghie atte a scavare radici e tuberi, predatori, grazie soprattutto al suono (un fonte principale di alimentazione. Il piede tintinnio simile ad un sibilo) che producono posteriore è più piatto, con unghie più per intimidire l’aggressore. La diceria che corte. I denti incisivi a sezione triangolare sostiene gli aculei lanciati contro il nemico rodono spesso cortecce e anche ossa ani- è solo tale. Questa leggenda popolare, per mali che spesso sono portate nella tana. Le modo di dire, è una credenza che nasce dal tane sono composte da diversi cunicoli con- fatto che, in caso di attacco, l’aculeo, che si tinuamente scavati e adattati; presentano stacca facilmente, rimane conficcato nel sempre più uscite. L'aspetto tozzo del- muso dell’aggressore. l'istrice diviene particolarmente terrificante L'istrice è considerato il più grande roditore quando è spaventato: gli aculei del dorso si europeo raggiungendo misure nell'ordine di drizzano a ventaglio, la cresta si erge in ver- 80 cm (la coda è lunga 8-17 cm) con pesi ticale e i caratteristici aculei della coda dalla di oltre 15-20 kg. Il corpo è ricoperto dai ca- forma cava emettono un suono vibrante si- ratteristici aculei ad anelli alternati bianco- mile a quello dei serpenti a sonagli. Il tutto neri; il ventre e i fianchi sono ricoperti da è accompagnato da grugniti e colpi di piedi pelame ispido dal colore bruno rossastro; sul terreno. Questa danza disarma i più ac- sul collo gli aculei diventano filiformi e quasi caniti nemici, inoltre la massa degli aculei è completamente bianchi, mentre sulla parte resa più vistosa da fatto che l'istrice mostra inferiore del collo è disegnata una lunetta sempre il posteriore agli aggressori.

* medico chirurgo 37 Il Sentiero Francescano - Anno III, Numero 10

La posta ricetta: dei lettori nocino San Giovanni

risponde Diego Mecenero

Gentili, ho trovato questo indirizzo sulla vostra rivi- sta online. Mi chiamo Marta e il 2-3-4 set- tembre sarò ad Assisi con un gruppo di pellegrini. Pensavo, insieme ad una mia amica, di stac- carmi dal gruppo una mezza giornata per percorrere il Sentiero Francescano, ma ho visto che si tratta di ben 50 km, e pertanto rete qui magari proprio per questo. Si cele- non ci basterebbe il tempo! bra l’ottava Giornata Nazionale per la Sal- Posso gentilmente chiedervi una dritta per vaguardia del Creato. poter comunque realizzare questa idea sep- Credo quindi che ci sarà un certo movi- pur in così breve tempo (ad esempio, po- mento sul Sentiero Francescano. Se volete tremmo raggiungere con il bus una località andare a Gubbio sul Sentiero Francescano, e da lì proseguire a piedi fino a Gubbio, vi- visitare un po’ la splendida cittadina medie- sitarla e poi rientrare ad Assisi sempre in vale e tornare ad Assisi tutto in giornata bus)? conviene non scegliere un percorso troppo E magari potete dirci se intendete organiz- lungo... Suggerirei quindi di partire dall’Ab- zare qualcosa per quelle date, così le pro- bazia di Vallingegno, dall’omonima località, poniamo al gruppo e magari sono interes- a circa 10-12 km da Gubbio. sati anche loro! Credo andrebbe quindi cercato un autobus Grazie mille! che da Assisi vada a Gubbio, scendendo Marta prima, in quella località. A tal fine può trovare informazioni sul sito Gentilissima Marta, www.umbriamobilita.it. proprio in quei giorni qui in zona ci sarà un Noi per quei giorni non organizziamo nulla, grande evento in collaborazione con la dati gli eventi nazionali in corso, ma accom- Conferenza Episcopale Italiana e forse sa- pagniamo documentando quanto accadrà.

38 Primavera 2013 - www.sentierofrancescano.it

La ricetta: il nocino di San Giovanni

a cura di Annarita Vagnarelli *

Ingredienti

• 24 noci verdi con mallo cino, il liquore da sempre associato all'idea di • 1,5 l di alcol al 95% riti ed incantesimi. • 500 g di zucchero Tagliare le noci verdi a pezzetti e metterle a ma- • 1 pezzetto di stecca di cannella cerare assieme alla cannella, i chiodi di garo- • 10 chicchi di caffè fano, i chicchi di caffè, la scorza di limone, lo • 10 chiodi di garofano zucchero e l'alcol. • scorza di un limone Chiudere ermeticamente ed esporre al sole per 40 giorni, scuotendo di tanto in tanto e riti- Preparazione rando in casa durante le notti. A conclusione dei 40 giorni, filtrare accurata- Alla notte di san Giovanni Battista (tra il 23 e mente, imbottigliare e lasciar riposare per al- il 24 giugno) è legata la preparazione del no- meno un anno.

* architetto, dott. di ricerca in Storia dell’Architettura 39 CAMMINA CON NOI! Manda il tuo indirizzo e il tuo periodo di mag- giore disponibilità nei prossimi mesi: stiamo per organizzare delle camminate lungo il Sen- tiero. Scrivi a [email protected]

www.sentierofrancescano.it PERIODICO DEL SENTIERO FRANCESCANO DELLA PACE