PAN 1998 Relazione Generale

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PAN 1998 Relazione Generale Regione Abruzzo Comune di PETTORANO SUL GIZIO RISERVA NATURALE REGIONALE MONTE GENZANA ALTO GIZIO PIANO DI ASSETTO NATURALISTICO (L.R. n. 116 del 28 novembre 1996) Volume primo RELAZIONE GENERALE 1998 COOP. COGECSTRE PENNE Redazione Coop. COGECSTRE C.da Collalto, 1 65017 Penne (PE) Tel. (085) 8215003 - 8279489 Fax (085) 8215001 Coordinamento Fernando Di Fabrizio Mario Pellegrini Testi Caterina Artese - Forestale Fabio Conti - Botanico Mario Costantini - Designer Giuliano Davide Di Menna - Architetto Anna Rita Di Cerbo - Erpetologa Fernando Di Fabrizio - Naturalista Roberto Di Muzio - Agronomo Vincenzo Ferri - Erpetologo Claudio Giancaterino - Geometra Marcella Lufrano - Biologo Aurelio Manzi - Botanico Edoardo Micati - Storico Angela Natale - Docente Mario Pellegrini - Naturalista Gianfranco Pirone - Botanico Mario Posillico - Biologo Guido Prola - Naturalista Domenico Spagnuolo - Paletnologo Daniele Toppeta - Architetto Coordinamento cartografico Claudio Giancaterino Mario Pellegrini Rilievi cartografici Laura Bandieramonte - Carta delle fasce altimetriche e delle acclività Laura Bandieramonte - Carta geologica e geomorfologica Marcella Lufrano - Carta dell’uso del suolo Caterina Artese, Mario Pellegrini - Carta della vegetazione Disegni cartografici Laura Squartecchia Foto Fernando Di Fabrizio Mario Pellegrini INDICE Aspetti geografici 4 Trasformazione storica del paesaggio antropico 14 Il patrimonio archeologico della Riserva 29 Archeologia industriale ed aspetti pastorali 51 Aspetti storici ed urbanistici di Pettorano sul Gizio 64 Aspetti climatici 77 La geologia 86 Aspetti vegetazionali 102 Piante di interesse fitogeografico 151 Proposte gestionali del patrimonio floristico-vegetazionale della Riserva 163 Vegetazione forestale e usi civici 170 L’agricoltura 189 Aspetti faunistici - Premessa 203 I lepidotteri diurni (Rhopalocera) e le Zygene (Zygenidae) 204 Anfibi e rettili 218 Ornitofauna 270 Mammiferi 290 RISERVA NATURALE REGIONALE MONTE GENZANA ALTO GIZIO ASPETTI GEOGRAFICI Marcella Lufrano - Biologo Conformazione orografica L’area della Riserva è compresa tra il foglio 153-IV nord-ovest e 152-I nord-est (cartografia IGM 1:25000). I suoi limiti nel setto- re nord-orientale raggiungono la porzione del territorio che si sviluppa ad ovest della strada statale n. 17, comprendendo l’abi- tato di Pettorano sul Gizio fino al confine amministrativo comu- nale, in direzione sud, di Rocca Pia. Da qui, escludendo appunto l’abitato di Rocca Pia, il confine prosegue verso sud, sud-ovest fino a lambire il confine amministrativo stesso. La demarcazione amministrativa sottolinea, quindi, per un lungo tratto i suoi con- fini occidentali, nella porzione di territorio che da Toppe Vurgo giunge fino al monte Genzana dirigendosi per breve tratto verso ovest sino a giungere nei pressi del Vallone S. Nicola. Tralasciando i limiti amministrativi comunali, la linea di confine scende lungo il predetto Vallone sino ad incontrare un tracciato stradale abbandonato il quale piega decisamente verso est fino a ricongiungersi con la strada statale citata all’inizio. In totale il territorio compreso è pertanto di 3.164 ha. Il territorio si presenta abbastanza omogeneo nella sua conformazione strutturale e teoricamente ben fruibile come riserva naturalistica in quanto l’unico centro abitato, il comu- ne di Pettorano sul Gizio, pur compreso nell’ambito territo- riale della Riserva, ne occupa una porzione totalmente perife- rica. Questo farà sì che la suddivisione in fasce a differente normativa sarà di gran lunga facilitata in quanto l’area più sog- getta alla pressione antropica, notoriamente i centri abitati e le zone limitrofe, è posta proprio ai confini della Riserva stes- sa. Non a caso, come si evince dall’analisi dell’utilizzo storico del territorio, le zone dove si sono esercitate le tradizionali attività si dipartono dalle quote più basse limitrofe il centro abitato, tendendo alla loro rarefazione sino a raggiungere le quote più elevate. COGECSTRE Penne, 1998 4 RISERVA NATURALE REGIONALE MONTE GENZANA ALTO GIZIO L’abitato di Pettorano sul Gizio e parte della Riserva Monte Genzana e Alto Gizio. La stessa energia del rilievo sottolinea ampiamente questa caratteristica: dai 530 m circa del limite occidentale si perviene gradatamente ai 2.170 m rappresentati dal monte Genzana. L’andamento clivometrico, ben evidenziato dalla relativa conti- nuità delle curve di livello, valorizza e sottolinea questa asser- zione. Nonostante sia notevole la differenza altimetrica tra i due estremi in una porzione del territorio, è altrettanto vero che il suo aspetto morfologico testimonia una generalizzata COGECSTRE Penne, 1998 5 RISERVA NATURALE REGIONALE MONTE GENZANA ALTO GIZIO “morbidezza” di paesaggio, appena interessata dalle cesure riferite ai valloni provenienti dalla direttrice Toppe Vurgo- monte Genzana. Toppe Vurgo (quota 1.917), monte Genzana (quota 2.170) e monte Mattone (quota 1.515) rappresentano le cime più elevate nel settore che stiamo considerando; altre elevazioni acquisi- scono, più semplicemente e giustamente, la denominazione di “colle”, sia per le quote più basse sia per la ulteriore morbidez- za del rilievo (Colle dell’Acero; Colle Marsolina; I Colli; Colle la Guardiola). Le valli, le sopracitate cesure, caratterizzano ampiamente il ter- ritorio. Si tratta di incisioni essenzialmente torrentizie alimenta- te da sorgenti e dalle acque di fusione e si riconoscono, dalla toponomastica ufficiale, ben dodici toponimi. Alcuni di questi sono la denominazione, in successione, di una stessa incisione L’alta valle Gentile vista da Toppe Vurgo. COGECSTRE Penne, 1998 6 RISERVA NATURALE REGIONALE MONTE GENZANA ALTO GIZIO (Vallone S. Margherita - Valle Frevana) e la diversa denominazio- ne scaturisce o dalla presenza di una sorgente (Valle Frevana da Fonte di Frevana) o da un insediamento in questo caso sacro: Vallone S. Margherita dalla omonima S. Margherita in Valle. Altri toponimi attestano l’utilizzo storico del territorio, in quanto testimonianza di altri insediamenti pastorali (Ovile dei Montoni, La chiesa di S. Margherita in Valle nella parte bassa dell’omonimo vallone. COGECSTRE Penne, 1998 7 RISERVA NATURALE REGIONALE MONTE GENZANA ALTO GIZIO Ovile del Pelosello); di interessante derivazione la fontana del Pelosello che ha denominato anche l’omonimo bosco del Pelosello. La morfologia del sito, ove è predominante il carsismo, è anche testimoniata da tre emblematici toponimi: Il Lago (sotto il monte Mattone), chiara indicazione di una depressione doli- niforme ove si raccolgono temporaneamente le acque meteori- che e di fusione, oppure, più in basso, il Piano della Grotta ed ancora più ad est Le Grotte (nei pressi di Colle La Guardiola), chiaro indizio di cavità naturali probabilmente adibite anche a ricovero temporaneo del bestiame. Nel territorio, infine, troviamo indicazione ufficiale di otto sca- turigini a vario titolo, fruite od utilizzate come vedremo più avanti. Idrologia e sorgenti Le sorgenti La più importante sorgente del gruppo di scaturigini situata nel territorio di Pettorano sul Gizio è quella denominata Gizio. È ubicata a quota 600 m nel Vallone S. Margherita ed affiora al di sotto di un deposito detritico che riempie l’alveo del vallone stesso. A tal proposito si riportano alcune portate desunte dal catalogo delle sorgenti italiane (vol. IX, anno 1964 edito da Servizio Idrografico Centrale). Oltre a questa ricordiamo le sorgenti del Frevano poste a sud- est dell’abitato in località S. Margherita con portata 1,5 l/s (27- 9-1955) e le cui acque erano captate per integrare l’acquedotto di Pettorano sul Gizio. Lungo la statale che da Rocca Pia unisce Pettorano sul Gizio, in località Callarelle, rinveniamo diverse polle rispettivamente denominate sorgente Gallese, con portata 0,59l l/s (28-9-55) e sorgente Pinciara I e Pinciara II, rispettivamente con 5,62 l/s e 5,13 l/s (27-9-55). Nei pressi del Vallone di S. Gioveniale nascono alcune sorgenti tutte di scarsa portata, ad eccezione di Piantaniccio I con 0,50 l/s e S. Giovenale con 0,88 l/s (27-7-59). Altre sorgenti di minore portata e interesse sono ugualmente indicate nell’elenco sopra ricordato e qui di seguito vengono COGECSTRE Penne, 1998 8 RISERVA NATURALE REGIONALE MONTE GENZANA ALTO GIZIO elencate: Acero; Acque Piche I; Acque Piche II; Ciaramelle; Del Favo; Fascia; Fonticelle; Marzolina I; Marzolina II; Pacile; Pantaniccia II; Pantaniccia III; Pantaniccia IV; Pelosello; Varuscio; Tagliole. Il fiume Gizio Questo corso d’acqua, che è l’unico presente nel territorio della Riserva, lambisce il comune di Pettorano sul Gizio. L’etimologia della denominazione del fiume è fatta risalire, secondo una tradi- zione leggendaria, ad Egippo o Pizio, diciottesimo re latino o tri- gesimo re d’Italia il quale annegò mentre lo attraversava a causa di una improvvisa piena (Del Re, 1835). Altre ipotesi indicano che il nome Gizio o Gizzo derivi da Izzo che vuol dire bruno, forse a causa del colore che assume per le arene del suo letto, ma questa etimologia risulterebbe sicuramente erronea. Di fatto nasce al limite nord-orientale del monte Genzana sotto l’abitato di Pettorano sul Gizio, dove sono localizzate le omoni- me sorgenti. Le acque sorgive sono quasi immediatamente cap- tate: dapprima in sotterraneo per usi potabili, dai comuni di Data Portata Data Portata 15-V-59 4380 5-X-60 4895 17-VI-59 3893 2-XI-60 4158 30-VII-59 3908 15-XI-60 4190 8-VIII-58 3808 2-XII-60 4206 22-IX-59 3504 4-I-61 4149 31-X-59 3466 27-II-61 4827 30-XI-59 3761 17-III-61 4229 29-XII-59 3668 10-IV-61 4265 23-I-60 3971 8-V-61 3986 4-III-60 4425 7-VI-61 4160 10-III-60 4555 5-VII-61 4237 8-IV-60 4724 3-VIII-61 4154 8-V-60 3644 25-IX-61 4046 10-VI-60 4751 9-X-61 3921 4-VII-60 5088 23-X-61 3998 1-VIII-60 4568 7-XI-61 3492 9-IX-60 4652 6-XII-61 3552 COGECSTRE Penne, 1998 9 RISERVA NATURALE REGIONALE MONTE GENZANA ALTO GIZIO Sulmona e Pettorano con una derivazione che preleva circa 0,350 mc/sec, quindi dall’ENEL con un canale in cui è stata ubi- cata la sezione G1 e dove è stata misurata una portata di 1,212 mc/sec; il rilascio in alveo a valle del canale era di 0,072mc/sec (sezione G1).
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