Domino Noir (Il Domino Nero) Opéra-Comique in Tre Atti

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Domino Noir (Il Domino Nero) Opéra-Comique in Tre Atti FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA Paolo Costa presidente Cesare De Michelis Pierdomenico Gallo Achille Rosario Grasso Mario Rigo Valter Varotto Giampaolo Vianello consiglieri COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Angelo Di Mico presidente Luigi Braga Adriano Olivetti Maurizia Zuanich Fischer SOCIETÀ DI REVISIONE PricewaterhouseCoopers S.p.A. Giampaolo Vianello sovrintendente Sergio Segalini direttore artistico Marcello Viotti direttore musicale La Fenice prima dell’Opera 2002-2003 9 FONDAZIONE TEATRO LA FENICE DI VENEZIA Le domino noir (Il domino nero) opéra-comique in tre atti libretto di Eugène Scribe musica di Daniel Auber Teatro Malibran giovedì 20 novembre 2003 ore 19.00 turni A-G domenica 23 novembre 2003 ore 15.30 turni B-F martedì 25 novembre 2003 ore 19.00 turno D giovedì 27 novembre 2003 ore 19.00 turno E domenica 30 novembre 2003 ore 15.30 turno C Emile Desmaisons (1802-1880), Daniel Auber. Litografia, 1865. Sommario 5 La locandina 7 Un domino per una suora mancata di Michele Girardi 9 Le domino noir: libretto e guida all’opera a cura di Marco Marica 145 Le domino noir in breve a cura di Gianni Ruffin 147 Argomento – Argument – Synopsis – Handlung 159 Hervé Lacombe Le domino noir di Scribe e Auber, ossia il genio dell’opéra-comique 175 Marco Marica Le metamorfosi di Angèle, ovvero la fortuna dell’opéra-comique in Europa dell’Ottocento 193 Hector Berlioz Théâtre de l’Opéra-comique: prima rappresentazione di Domino noir, parole di Scribe, musica di Auber […] 199 Marco Marica Bibliografia 207 Online: Cyber-Auber a cura di Roberto Campanella 213 Daniel Auber a cura di Mirko Schipilliti Copertina dello spartito del Domino nero, edito da F. Lucca. Milano, 1850 ca. Le domino noir (Il domino nero) opéra-comique in tre atti libretto di Eugène Scribe musica di Daniel Auber Versione a cura di Marc Minkowski e Jeremie Rhorer, secondo i recitativi di Pëtr IlicCajkovskij (???) Editore proprietario Chappell, Parigi Rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano personaggi ed interpreti Angèle Veronica Cangemi Brigitte Rosita Ramini Jacinthe Giovanna Donadini Ursule Filippo Morace (20-23-27/11) Bruno Praticò (25-30/11) La tourière Silvia Pasini Horace Simon Edwards Juliano Nicolas Rivenq Lord Elfort Federico Sacchi Gil Perez Filippo Morace (20-23-27/11) Bruno Praticò (25-30/11) maestro concertatore e direttore Marc Minkowski regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi coreografia Gheorghe Iancu light designer ? ? ? Orchestra e Coro del Teatro La Fenice direttore del Coro Piero Monti in lingua originale con sopratitoli in italiano nuovo allestimento 6 LA LOCANDINA Corpo di ballo Silvia Casadio, Roberta Magliaro, Francesca Bertoli, Samita Lupu, Marian Serbanescu, Ovidiu Jancu Ballet Español de Clara Ramona Claire Batchelder Ros (Clara Ramona), coordinatrice Leticia Castro Pérez, Rocio Munoz Pacheco, Miguel Olite Lumbreras, Jesus Segobiano Cobos, Maria Fernanda Borria, Rosina Corneo Gonzalez, Merritxell Blanco Munoz, Javier Garcia Marian, Marta Piva, Georgie Jing de Gebaner direttore musicale di palcoscenico Giuseppe Marotta direttore di palcoscenico Paolo Cucchi responsabile allestimenti scenici Massimo Checchetto maestro di sala Stefano Gibellato aiuto maestro di sala Joice Fieldsend aiuto maestro del coro Ulisse Trabacchin altro direttore di palcoscenico Lorenzo Zanoni assistente regista Mauro Bonazzoli assistente scenografo ???? ????? maestri di palcoscenico Silvano Zabeo Maria Cristina Vavolo Raffaele Centurioni maestro rammentatore Pierpaolo Gastaldello maestro alle luci Gabriella Zen responsabile macchinisti Vitaliano Bonicelli capo elettricista Vilmo Furian capo attrezzista Roberto Fiori capo sarta Rosalba Filieri responsabile della falegnameria Adamo Padovan coordinatore figuranti Claudio Colombini scene ??? costumi ??? calzature ??? parrucche ??? sopratitoli Studio GR (Venezia) Un domino per una suora mancata Riparte la stagione d’opera della Fenice, e riparte anche «La Fenice prima dell’opera», con l’ultimo titolo della serie 2002-2003: con Nabucodonosor, in uscita nel gennaio prossimo, daremo alla collana la numerazione dell’an- no solare (2004/1). I lettori, inoltre, potranno disporre del libretto dell’ope- ra successiva, A midsummer night dream di Benjamin Britten, sin dalle re- pliche di quella precedente. Questo volume è dedicato a Le domino noir di Auber, pressoché scono- sciuto oggi, che tuttavia, come Marco Marica spiega nel saggio sulla fortuna dell’opéra-comique nell’Ottocento,1 godeva di un’enorme popolarità nel XIX secolo. La ragione principale di tale oblìo sta proprio nella natura formale, ibrida, del genere opéra-comique, fra teatro di prosa e teatro musicale, una natura che richiede interpreti che siano attori veri, oltre che cantanti. Il prag- matismo, tuttavia, è d’obbligo nella vita quotidiana dei palcoscenici: meglio dunque «mediare tra l’esigenza di salvare la commedia a scapito dell’opera e l’esigenza opposta, di sacrificare l’opera alla commedia», come nota Marica nella guida all’opera (p. 13). Perciò Marc Minkowski, che dirige questa pro- duzione, ha scelto di sostituire le parti dialogate con i recitativi da lui stesso realizzati insieme a Jérémie Rohrer secondo l’impianto lasciato da Cajkovskij, che li concepì tra il 1868 e il 1869, in vista di una ripresa di Le domino noir a Mosca. Si perderà così la fragranza dell’originale, a tutto vantaggio della coerenza interpretativa dell’insieme. I lettori potranno trovare il riassunto della trama di Le domino noir, provvisto di uno spumeggiante commento, anche nella recensione alla prima 1 Marco Marica ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Roma La Sapienza con una tesi sull’opéra-comique, e attualmente sta per pubblicare gli esiti della sua ricerca in un vo- lume monografico nella collana del dipartimento di scienze musicologiche dell’Università di Pa- via (L’«opéra-comique» in Italia, 1770-1830: rappresentazioni, traduzioni, derivazioni, in usci- ta nel 2004). Collaboratore dell’Istituto nazionale di studi verdiani, ha scritto saggi su Verdi e altri compositori. 8 MICHELE GIRARDI assoluta del compositore Hector Berlioz. Un intreccio ricco di colpi di scena, e di situazioni piccanti, talora di ascendenza mozartiana (sul modello del fi- nale secondo delle Nozze di Figaro): basti pensare che, nel second’atto, l’e- legante viveur Horace de Massarena esce da una stanza buia insieme all’at- tempata governante dell’amico Juliano, Jacinthe – inspiegabilmente lì –; tornato dentro per cercarvi l’amata misteriosa, ne esce di nuovo, questa vol- ta mano nella mano col cuoco Gil Perez, suscitando la comprensibile ilarità dei presenti. In realtà la protagonista si è presa una serata di libertà, parte- cipando al ballo mascherata con un domino nero, che ne protegge la vera identità. Avrebbe dovuto fuggire a mezzanotte, come Cenerentola, ma inve- ce è costretta a rifugiarsi proprio in casa di Juliano, dove si finge aragonese e canta per un gruppo di temibili gaudenti, fra cui proprio il suo corteggia- tore. Nell’atto conclusivo il mistero si scioglie, come scrive Berlioz: Eccola salva; corre, arriva, apre, entra, cade mezza svenuta di stanchezza e di emozio- ne… in che luogo, prego?… indovinate un po’… nel parlatorio di un convento delle An- nonciades. Sì, in un convento; è una novizia (chi l’avrebbe detto?), prossima a rinuncia- re al mondo di lì a qualche ora. Angela d’Olivarès, questo il suo nome, deve diventare presto la badessa del convento, e per meglio prepararsi alla santa e grave cerimonia del- la sua presa del velo, ha preso la maschera, è corsa al ballo e conversato tutta la notte con i più eleganti cavalieri di Madrid. Stento a credere alla realtà della sua vocazione per la vita monastica. In Spagna, forse, non si guarda tanto per il sottile. Naturalmente la soluzione è positiva: Angèle non prenderà né i voti né la ca- rica e, dispensata dalla regina in persona, potrà finalmente coronare il suo amore, proponendo a Horace di sposarla davanti alle suorine (ed è un bel coup de théâtre oltre che un inconsueto segno di emancipazione). Nel saggio di presentazione dell’opera, Hervé Lacombe scrive: 2 Il pubblico non deve cercare in Auber l’intensità delle passioni, la profondità e interio- rità dell’espressione, oppure la proiezione e amplificazione degli affetti che animano il cuore umano attraverso il medium vocale (come nell’opera italiana), ma abbandonarsi al piacere dell’intreccio di Scribe, al nascondino dei personaggi, all’emozione deliziosa delle melodie (p. 162). È quello che ci auguriamo che accada in questo ciclo di recite di Le domino noir al teatro Malibran. Michele Girardi 2 Hervé Lacombe è professore di Musicologia nell’Università di Rennes 2. Specialista della musica francese del XIX e XX secolo, ha pubblicato presso Fayard (Parigi) Les Voies de l’opéra français au XIXe siècle (1997), la cui versione inglese riveduta e ampliata è apparsa in inglese presso la University Press of California nel 2001. Il suo libro più recente è una biografia di Geor- ges Bizet (2000), anch’essa in corso di traduzione. Attualmente lavora sull’opera contemporanea e sta preparando una monografia su Francis Poulenc. Libretto di Eugène Scribe Musica di Daniel Auber Traduzione italiana di Fabio Perselli e Marco Marica Edizione a cura di Marco Marica con guida musicale all’opera Jean Pierre Dantan (1800-1869), Eugène Scribe. Busto in gesso. Fa parte di una serie comprendente an- che i busti di Jacques Halévy, Giacomo Meyerbeer e Germaine Delavigne. Parigi, Museo Carnavalet. Le domino noir, libretto e guida
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