SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia

2) Codice di accreditamento: NZ00042

3) Albo e classe di iscrizione: Nazionale 1°

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

PICCOLI PASSI

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

Settore: Assistenza (riferita alla tutela dei diritti sociali e ai servizi alla persona) Area di intervento: Anziani; Immigrati, profughi; Disabili Codice: A 01; A 04; A06

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Il territorio dei soggetti proponenti il progetto è costituito dal Comune di Acireale, Augusta, , Cassibile, , Gravina di Catania, , , , Belpasso e . Morfologicamente tali territori presentano delle enormi differenze che certamente hanno influito ed influiscono sulla struttura sociale, culturale ed economica del bacino di riferimento. In modo particolare, l’analisi dei bisogni effettuata dai soggetti proponenti il progetto, al fine di individuare il contesto dove intervenire, si è concentrata su alcune delle criticità che rendono fragile la società civile, ossia la disabilità e l’anzianità. Anziani Nel 2017 nel distretto target risultano residenti n.° 56.449 anziani. Il modo in cui si sono considerati gli anziani – soggetti a rischio, destinatari di politiche di sostegno e di cura, membri della comunità, cittadini – ha orientato inevitabilmente le scelte nel campo delle politiche sociali. Il tema dell’esclusione sociale è uno dei fattori che ha concorso alla necessità di rafforzare i diritti di cittadinanza attiva. Occorre riconoscere come “il terzo settore” abbia dato l’input necessario all’Ente Locale affinché realizzasse servizi alla persona, sempre più adeguati promuovendo innovazione e diversificazione dell’offerta. La domanda di servizi verso gli anziani è alta anche in funzione, oltre alle esigenze di assistenza socio-sanitaria di cui sono portatori, della complessiva trasformazione sociale della famiglia. Infatti, vivendo sempre più l’anziano da solo, venendo meno la disponibilità del nucleo all’assistenza per diversificati motivi, in carenza o assenza di valide reti di solidarietà sociale, la domanda è costantemente rivolta alle strutture pubbliche. Certamente si può affermare che, pur essendo ancora per certi versi necessario per talune fasce di anziani il supporto dell’assistenza domestica, gli anziani dimostrano di avere bisogno di relazione, di comunicazione, di scambio di esperienze. La chiave di lettura del fenomeno può essere cosi sintetizzata: Il cambiamento del contesto socio-familiare, l’affermarsi del modello nucleare e il cambiamento nei compiti di cura oggi più che mai influiscono a determinare nell’anziano l’isolamento e la povertà di relazioni sociali, la scarsa tenuta dei legami sociali o addirittura la disgregazione sociale.

In tal senso i bisogni emersi sono:  Assistenza domiciliare  Ricovero in strutture residenziali  Centri diurni  Servizio di trasporto sanitario e sociale  Centri d’incontro per attività di aggregazione, tempo libero  Inserimento in attività lavorativa Ancora oggi, quindi, a circa un ventennio dalla emanazione delle leggi riferite agli anziani, si rileva che l’anziano solo ha il bisogno di essere assistito, ma che le prestazioni devono essere erogate con rigore e con criteri di efficacia ed efficienza, su un progetto individualizzato. Occorre promuovere e sostenere interventi mirati che favoriscono la vita di relazione, organizzando luoghi e centri d’incontro ove gli anziani contrastino la solitudine, il senso di svuotamento e la perdita di stimoli. Purtroppo gli anziani vengono esclusivamente considerati portatori di “bisogni passivi” cioè di bisogni assistenziali e sanitari, confinandoli al di fuori della società e separandoli di fatto dal contesto sociale di cui in realtà sono parte integrante. Bisogna invece considerare anche i loro “bisogni attivi” di partecipazione, di socializzazione e protagonismo, rafforzando la solidarietà e la relazionalità e contrastando i meccanismi di espulsione dal tessuto familiare e sociale. Relativamente alla condizione anziana, è da tenere conto che non esiste solo una non autosufficienza fisica; oggi è sempre più diffusa, in questa nostra società così fragile nei rapporti umani, una non autosufficienza sociale, determinata dalla mancanza di ruolo, dalla solitudine, dall’angoscia per il futuro e dalla debolezza della rete solidale. Quindi, sono senza alcun dubbio necessari ed indispensabili gli interventi dell’istituzione pubblica volti a sostenere i casi di non autonomia e la domiciliarità, ma altrettanto utili si rivelano le iniziative finalizzate ad attivare processi di integrazione e di inclusione: l’orizzonte degli interventi sociali si allarga ed occorre rimodulare le tradizionali politiche di protezione sociale offrendo ai cittadini anziani la possibilità di sentirsi ancora “risorsa”, parte attiva della vita comunitaria.

Città Popolazione Anziani % +65 Età media residente residenti (+65) Acireale 52574 10567 20,1% 43,2 Augusta 36091 8007 22.3% 44,1 Avola 31576 6289 19.9% 42,8 Belpasso 28108 4029 14.3% 39.1 Cassibile (Frazione 4573 623 19.6% 41,4 Siracusa) Floridia 22726 3808 16,8% 41,4 Gravina di Catania 25615 5566 21,8% 43,4 Melilli 13598 2299 17,4% 41,4 Modica 54522 11.047 20,2% 42,5 Rosolini 21322 4019 18.9% 41,4 Sortino 8657 2025 23.5% 44,8

(Dati Comuni Italiani Anno 2017) Anziani e famiglia Negli ultimi cinquant'anni, nel nostro paese, la famiglia è profondamente cambiata. Fino alla fine degli anni cinquanta essa si manifestava principalmente nella sua forma allargata, ossia si sostanziava di una rete di diversi nuclei, ognuno dei quali era costituito da un copioso numero di elementi. All'interno di questo panorama socio- culturale, l'assistenza all'anziano in difficoltà era un vero e proprio “fatto sociale”, a cui partecipava l'intera comunità (coniugi, fratelli, cugini, figli, nipoti, etc.). Questa abbondanza di risorse permetteva alla famiglia allargata di prendersi agevolmente cura di un anziano fino alla fine dei suoi giorni, assistendolo nella sua casa senza l'ausilio delle istituzioni. Oggi le cose sono molto cambiate: la lunghezza media della vita si è sensibilmente estesa; i nuclei familiari non sono più così fortemente interrelati ed il numero dei loro costituenti è andato via via scemando. L'assistenza all'anziano in difficoltà si trasforma, così, da “fatto sociale” a “fatto squisitamente privato” a carico, non più della comunità, manifestantesi nella famiglia allargata, ma dei singoli nuclei familiari. Questo fa sì che la famiglia veda una drastica riduzione delle risorse, che ha a disposizione per assistere i membri anziani in difficoltà,

esponendola già a dei livelli molto elevati di stress. Pensare che le conseguenze del carico assistenziale investano solo quest’ultimo è estremamente riduttivo e poco realistico. A dire il vero anche pensare che l’impatto di questo stress sia circoscritto alla famiglia è riduttivo. La sua azione va ben oltre coinvolgendo l’intero tessuto sociale. Una figlia impegnata nella cura dell’anziana madre, il cui carico assistenziale inizia a saturare le risorse disponibili, sarà necessariamente una moglie meno presente, una madre meno attenta, ma anche una lavoratrice meno efficiente. Negli ultimi anni, inoltre il fenomeno si è ulteriormente complicato. L’età in cui le persone diventano genitori è andata progressivamente crescendo e questo fa sì che l’assistenza all’anziano genitore vada a coincidere con un altro complesso e faticoso compito di sviluppo, ovvero il crescere un figlio nell’età evolutiva (infanzia o adolescenza). Non è difficile immaginare quanto possa essere terribilmente diverso assistere un anziano genitore, mentre i figli sono ancora bambini o adolescenti rispetto a quando i figli sono già dei giovani adulti. I sociologi parlano di “generazione sandwich” per descrivere il fenomeno in cui sono implicati coloro, che sono contemporaneamente coinvolti su due difficili “fronti” come quello di assistere un anziano genitore e di accudire un figlio in età evolutiva. Se le risorse della famiglia di fronte a questa sfida (affrontare il più serenamente possibile questa delicata fase del ciclo di vita) sono drasticamente mutate, le aspettative che la società ripone nei suoi confronti non lo sembrano altrettanto: dalla famiglia nucleare ci si continua ad aspettare ciò che si attendeva dalla famiglia allargata. Questo elemento culturale mette le famiglie in difficoltà rispetto al chiedere aiuto e all'esternare la loro fatica e la loro sofferenza. Lavorando con i familiari degli anziani in difficoltà emerge come diversi di loro si siano sentiti giudicati dopo aver esplicitato le loro difficoltà nell'assistenza ad un anziano fragile. Chi riporta il bisogno di essere sollevato e sostenuto nel proprio difficile compito, anziché essere compreso e supportato, viene spesso tacciato di ingratitudine e ciò alimenta un grande rischio, a cui vanno incontro queste famiglie: l'isolamento. Non sentendosi compresi i familiari si isolano rendendo, inconsapevolmente, il loro compito ancora più arduo. Complice di tutto questo risulta essere anche il nuovo modo con cui la nostra cultura si confronta con l'anzianità. Fino a pochi decenni fa, la vecchiaia era profondamente legata a significati quali: orgoglio, esperienza e risorsa. L'anziano aveva un ruolo centrale all'interno della famiglia, era il patriarca che prendeva le decisioni e a cui tutti si rivolgevano per chiedere consiglio,

in virtù del bagaglio esperienziale che aveva accumulato negli anni. I cambiamenti socio-culturali intervenuti negli ultimi decenni hanno totalmente stravolto questo modo di confrontarsi con la senilità. L'anzianità è passata dall'essere un valore al centro del tessuto sociale ad un disvalore ai suoi margini. In una società con il culto della giovinezza, della performance e del cambiamento, la vecchiaia non può che essere unicamente vista sotto la lente della perdita. La senilità si trasforma, quindi, da fase del ciclo di vita a malattia da combattere e debellare. La vecchiaia, nella cultura occidentale, è così, diventata un tabù come lo sono già diventate, da tempo, la morte e la malattia. L'anzianità, oggi, risulta, quindi, legata a significati come perdita, malattia e marginalità. Questa nuova attribuzione di significati non può non avere delle profonde implicazioni, in primis nell'anziano stesso, che condivide queste premesse, infatti sono sempre di più gli anziani che soffrono di depressione. La cosa più sconcertante, però, è che fino a qualche tempo fa, abbiamo dato per scontato che ciò fosse assolutamente fisiologico, ovvero che la depressione anziché una malattia da curare fosse una condizione stabile e congenita alla vecchiaia. Proviamo a pensare alle implicazioni di quanto detto sul carico assistenziale. Emerge, quindi, come la sfida della famiglia di fronte alla fragilità legata alla condizione anziana sia oggi più che mai, un'impresa ardua e complessa ed è per questo che risulta fondamentale metterla a tema, socialmente e culturalmente, per non colludere con l'isolamento delle famiglie, per incoraggiarle a parlare, a chiedere aiuto, per far vedere loro ciò che già c'è e per riflettere insieme, coinvolgendo l'anziano e la sua famiglia, su quanto ancora occorra fare. Nel 2017 a favore di soggetti anziani, in stato di bisogno e meritevoli di assistenza, le Misericordie partecipanti al Progetto hanno realizzato i seguenti servizi:

TABELLA N. 1 DATI RELATIVI AI SERVIZI DI TRASPORTO ORDINARIO N. SERVIZI DI TRASPORTO TERRITORIO SANITARIO ORDINARIO Acireale 570 Augusta 878 Avola 852 Belpasso 854 Cassibile (fraz. 100 Siracusa) Floridia 965

Gravina di Catania 623 Melilli 265 Modica 108 Rosolini 806 Sortino 95

TABELLA N. 2 DATI RELATIVI AI SERVIZI DI TRASPORTO SANITARIO D’EMERGENZA N. SERVIZI N. SERVIZI N. SERVIZI SANITARI SANITARI DI TRASPORTO TERRITORIO D’EMERGENZA EMERGENZA SANITARIO DI CON MEDICO A SENZA MEDICO A EMERGENZA BORDO BORDO Acireale 20 2 18 Augusta 81 12 69 Avola 3 0 3 Belpasso 27 5 22 Cassibile (fraz. 0 0 0 Siracusa) Floridia 20 3 17 Gravina di Catania 58 10 48 Melilli 40 10 30 Modica 61 15 46 Rosolini 81 5 76 Sortino 10 7 3

Il bisogno individuato - per numeri e tipologia del servizio stesso - è di evidente rilevanza sociale e necessita di ricevere continuità di risposta. I dati riportati, infatti, si riferiscono al numero di servizi effettuati, senza considerare le numerose richieste che non sono state soddisfatte per mancanza di risorse umane e mezzi, non perché non in possesso delle associazioni locali, ma semplicemente perché già impiegati nel sociale. La domanda, pertanto di tale tipologia di intervento, è superiore all’offerta stessa. Si stima che le associazioni proponenti il progetto sono riuscite con il proprio personale e mezzi logistici a soddisfare circa il 70% delle richieste pervenute. A questo si aggiunga che le Misericordie della provincia di Siracusa che stanno proponendo il presente progetto sono inserite integralmente all’interno delle comunità locali e/o limitrofe. Nonostante, infatti la presenza nel territorio di altre associazioni che svolgono il medesimo o analogo servizio, la popolazione gradisce di più lunga l’attività e la professionalità delle Misericordie.

TABELLA N. 3 DATI RELATIVI ALLA PRESENZA/ASSENZA DI SERVIZI ANALOGHI A QUELLI OFFERTI DALLE MISERICORDIE Territorio Servizi di trasporto sanitari Servizi sanitari d’emergenza ordinari Acireale 104 368 Augusta 178 149 Avola 124 103 Belpasso 149 137 Cassibile (fraz. Siracusa) 20 8 Floridia 263 124 Gravina di Catania 89 107 Melilli 67 47 Modica 115 87 Rosolini 83 138 Sortino 37 28

L’immigrazione L'immigrazione coinvolge non solo le persone che si trasferiscono da un Paese ad un altro, ma soprattutto la società che li ospita. Questo fenomeno lo si è visto crescere in questi ultimi anni sia per le numerose guerre scoppiate nel mondo, sia per le tragedie provocate dal terrorismo sempre più presente nelle nostre vite e sui quotidiani, e sia per la povertà del loro Paese natale, la mancanza di lavoro e il miraggio di un'esistenza più dignitosa nel campo. Per questi motivi quasi quotidianamente in l'Italia vediamo giungere moltissime persone provenienti dall'Est europeo, dai Balcani, dall'Africa portando con sé non solo unicamente i pochi averi o la numerosa famiglia, ma soprattutto nuove culture, religioni e lingue. In realtà, l'immigrazione è, non solo un fenomeno economico, ma altresì un fenomeno umano e sociale che ci seguirà nei prossimi anni. Negli ultimi anni si è assistito ad un forte aumento del fenomeno dell'immigrazione clandestina, riconducibile per lo più al differente grado di benessere tra stati in via di sviluppo e stati sviluppati. Come sottolineano le vicende di cronaca, non c'è giorno che clandestini, che non hanno nulla da perdere, provenienti da: Europa Orientale (20%), Nord Africa (22%), Europa Occidentale (10%), Africa Subsahariana (22%), America Latina (5%), America Settentrionale (3%) o da altri paesi corrano il rischio ad imbarcarsi sopra le mal ridotti imbarcazioni che li porteranno non si sa dove, verso quella che credono la salvezza. Numerosi sono i racconti dei migranti che

raggiungono le nostre coste con ogni mezzo disponibile, nascosti ovunque possibile, sopportando fatiche, maltrattamenti e molto spesso rischiando anche di morire durante il "viaggio della speranza”, così come è accaduto nelle traversate dalla Libia fino alle coste Italiane. Attualmente gli immigrati presenti sul territorio nazionale censiti dal ministero dell’Interno sono 175.550. Di questi 136.978 sono ospitati in strutture temporanee. La regione che ne accoglie di più, secondo i dati aggiornati a Dicembre 2017, è la Lombardia con il 13% del totale. A seguire il Lazio con l’9%, la Sicilia 9%, Puglia e Campania a pari merito con il 7%. Il totale degli immigrati sbarcati presso i porti italiani sono 119.369, di cui 15.731 i minori non accompagnati (dati provenienti dal Ministero degli Interni aggiornati a Dicembre 2017). In particolare il Comune di Augusta e il Comune di Catania, per le caratteristiche geografiche e per le strutture portuali di cui è dotata, ha registrato nel 2017 un numero di migranti sbarcati pari a 16.955 nel Comune di Augusta e circa 15.659 nel Comune di Catania, per cui è stato necessario attivare un sistema di accoglienza e assistenza sanitaria, gestite dall’ ASP di Siracusa e Catania e dalle associazioni di volontariato (le Misericordie risultano una delle associazioni protagoniste) , capace di accogliere tutte le emergenze sanitarie dei migranti, in accordo con i protocollo di sicurezza attivati dalle Prefetture in sinergia con le altre forze dell’ordine e il Dipartimento di Protezione Civile. In generale, i porti siciliani accolgono il 60% delle operazioni di sbarco, la Calabria con il 20% e a seguire la Campania, Puglia e la Sardegna. I paesi di provenienza più rappresentati nel 2017 sono stati Nigeria (16 %), Guinea Costa D’avorio e Bangladesh (9%). Vari sono i motivi che spingono gli extracomunitari a stabilirsi nel nostro stato:  guerre che coinvolgono gli stati di provenienza;  mancanza di lavoro nel proprio stato;  sogno di trovare benessere nel paese di destinazione. L'Italia è vista come una meta da raggiungere per trovare il benessere; purtroppo non è veramente questo ciò che spesso trovano una volta qui. Una crisi di tipo economico, che sta investendo gran parte dell’Europa e il numero sempre crescente di immigrati, non rendono sempre disponibili posti di lavoro. Molto spesso è la criminalità

organizzata internazionale a gestire l'ingresso clandestino, e questo rende il problema ancora più drammatico, basti pensare a quei "trafficati" che, dopo essere stati introdotti nei paesi di destinazione, vengono spesso inseriti nel mondo criminale e sfruttati come fonti di nuovi profitti illeciti (ad esempio nel campo della prostituzione, dello spaccio di droga, furti o accattonaggio, lavoro nero, ecc.). La popolazione italiana dovrebbe promuovere un'accoglienza dignitosa per uomini e donne in fuga dalla loro patria, alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri figli, che vogliono venire in Italia, per lavorare legalmente ed inserirsi a pieno titolo nella nostra società, rispettandone le leggi e la cultura. Questo vuol dire governare il fenomeno conciliando le ragioni della legalità con quelle dell'ospitalità, le ragioni della sicurezza con quelle della solidarietà. Noi italiani abbiamo centri di accoglienza straripanti e possediamo leggi non adeguate per affrontare questo problema di non facile soluzione. È possibile governare le migrazioni, operando con intelligenza e umanità. Resta il fatto che siamo ancora molto diffidenti rispetto ai "diversi" e non ci ricordiamo che anche nella nostra storia è stato scritto un triste capitolo di immigrazione: come dimenticare le grandi navi o gli straripanti treni che partivano dal mezzogiorno per andare in America o in Europa, gente che accettava umili lavori pur di sopravvivere: ora la storia si ripete con l'unica variante che i poveri del mondo, almeno in larga parte, non siamo noi, ma aumentano sempre più. Occorre aumentare l'accoglienza del nostro Paese, per consentire agli immigrati di inserirsi nella nostra società, senza per questo perdere la nostra e la loro identità. Un problema difficile da affrontare, ma non impossibile e che trova a livello territoriale molte e articolate risposte da parte della società civile: istituzioni, comunità religiose, sindacati, associazioni; di imprese, volontariato. Sono queste risposte multiple che vanno promosse ed estese, più che una politica centrale per l'immigrazione fatta di statistiche e di burocrazia. In particolare, a tutti gli stranieri appena sbarcati saranno garantite:  Soccorso sanitario:  cure sanitarie urgenti (con pericolo di vita, anche per malattia o infortunio);  cure sanitarie essenziali (per malattie e infortuni che non siano pericolosi nell’immediato, ma che potrebbero determinare maggiore danno alla salute o rischio per la vita).  Interventi di prevenzione relativi a:

 tutela della gravidanza e della maternità;  tutela della salute dei minori;  vaccinazioni obbligatorie;  profilassi, diagnosi e cura di malattie infettive. Allo stato, le Misericordie proponenti il progetto sono impegnate quasi quotidianamente, soprattutto in estate, nei porti di Augusta e Pozzallo per l’assistenza agli sbarchi e per il trasporto degli immigrati in condizione di salute non adeguate nei vicini ospedali della zona (, Augusta, Siracusa, Modica, Ragusa, Vittoria). Disabilità Il fenomeno, come ben precisato nei siti specialistici, non è di facile quantificazione e la stessa definizione di disabilità non è universale. Si preferisce, per semplicità, riportare dei numeri di massima: secondo l’ISTAT il numero dei disabili ammonta a oltre 2,5 milioni di persone (anche se quelle non autonome possono arrivare attorno ai 4 milioni), pari al 5% della popolazione dai sei anni in su e che vive in famiglia. Si contano tra questi circa 1 milione di invalidi motori ed oltre 1 milione di disabili sensoriali: 600 mila sordi - fino a 900 mila includendo problemi di udito - 350 mila ciechi, 100 sordomuti. Si stimano, inoltre, 300 mila persone con insufficienza mentale. Di questi circa il 60% è in età compresa tra i 7 e 74 anni. Analizzando scrupolosamente i dati in nostro possesso, in Italia vi sono 2 milioni 615 mila disabili, di cui 894 mila uomini e 1 milione 721 mila donne, pari al 5% circa della popolazione di 6 anni e più che vive in famiglia (tab. 1). La presenza di situazioni di disabilità cresce con l'età: tra le persone di 65 anni o più la quota di popolazione con disabilità è del 19,3%, per raggiunge il 47,7% (38,7% per gli uomini e 52% per le donne) tra le persone di 80 anni e più. Ai fini di questa indagine, si definisce disabile la persona che, escludendo le condizioni riferite a limitazioni temporanee, dichiara il massimo grado di difficoltà in almeno una attività della vita quotidiana pur tenendo conto dell’eventuale ausilio di apparecchi sanitari (protesi, bastoni, occhiali, ecc.). A seconda della sfera di autonomia funzionale compromessa, sono state individuate quattro tipologie di disabilità: confinamento, difficoltà nel movimento, difficoltà nelle funzioni della vita quotidiana, difficoltà della comunicazione.

La condizione di “confinamento”, che determina la costrizione permanente a letto o su una sedia a rotelle, riguarda il 2,1% della intera popolazione considerata e raggiunge circa il 25% tra le persone di 80 anni e più. Le disabilità nel movimento (difficoltà nel camminare, nel salire le scale, nel chinarsi, nel coricarsi, nel sedersi) si rilevano nel 2,2% dell’intero universo; la percentuale sale al 9,9% nella fascia d’età 75-79 anni fino a raggiungere il 22,5% tra le persone di 80 anni e più. Le disabilità nelle funzioni (difficoltà nel vestirsi, nel lavarsi, nel fare il bagno, nel mangiare) riguardano il 3% della popolazione di 6 anni e più, circa il 12% tra i 75 ed i 79 anni; tra gli ultraottantenni, invece, circa 1 persona su 3 ha difficoltà a svolgere autonomamente le fondamentali attività quotidiane. Le disabilità sensoriali (difficoltà a sentire, vedere o parlare) coinvolgono circa l’1% della totale della popolazione.

TABELLA 1. NUMERO DI PERSONE DISABILI DI 6 ANNI E PIÙ CHE VIVONO IN FAMIGLIA, PER SESSO E CLASSI D'ETÀ.

Classi d’età 6-14 15-24 25-44 45-64 65-74 75 e più Totale Maschi 40 27 81 153 204 389 894 Femmine 40 32 82 209 323 1035 1721 Maschi e 80 59 163 362 527 1424 2615 Femmine Fonte: ISTAT, indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari

L’indagine offre utili informazioni anche in relazione ad altri aspetti quali il titolo di studio e l’occupazione. La distribuzione delle persone disabili e non disabili secondo il titolo di studio evidenzia come le persone con disabilità raggiungono per lo più titoli di studio medio- bassi. Quanti hanno conseguito il diploma o la laurea rappresentano l’8,3% contro il 30,3% delle persone senza disabilità. Il divario si riduce nelle fasce di età avanzata, anche se rimane consistente tra gli adulti (25-44 anni): il 28,9% delle persone disabili è diplomato o laureato contro il 47,8% tra le persone senza disabilità. Nella stessa classe di età il 30,1% delle persone con disabilità ha la licenza elementare o nessun titolo di studio contro il 6,7% dei coetanei non disabili.

Per quanto riguarda l’integrazione lavorativa si stima che i disabili occupati siano il 16,3% delle persone disabili in età lavorativa contro il 54,4% dei loro coetanei senza disabilità. Nelle età adulte (15-44 anni) i disabili maschi occupati sono circa il 32%, contro quasi il 70% dei maschi non disabili. Le donne con disabilità presentano livelli di occupazione più bassi rispetto agli uomini disabili (fra i 15 e i 44 anni solo il 18,3% è occupato), e sono meno inserite nel mondo del lavoro rispetto alle pari età non disabili (rispettivamente 18,3% e 45,6% nella classe di età 15-44). L’indagine multiscopo dell’Istat non comprende i minori di 6 anni e le persone che non vivono in famiglia. Per quanto concerne la stima dei disabili che vivono in residenze e non in famiglia, i risultati della rilevazione sui presidi socio-assistenziali indica la presenza di 165.538 persone disabili od anziani non autosufficienti ospiti nei presidi socio-assistenziali.

TABELLA 2 NUMERO DI PERSONE DISABILI E DI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI OSPITI NEI PRESIDI RESIDENZIALI SOCIO-ASSISTENZIALI

Disabili Anziani Totale minori di 18 tra 18 e 64 Totale anni anni Maschi 1316 11165 12481 24358 36839

Femmine 901 11271 12172 30266 42438 Maschi e Femmine 2217 22436 24653 54624 79277 Fonte: ISTAT-CISIS, Rilevazione sui presidi residenziali socio-assistenziali

Appare, invece, ancora difficile conoscere il numero dei bambini disabili fino a 5 anni ed avere informazioni su aspetti connessi alla loro condizione in quanto in proposito non esistono analoghe indagini. Indicazioni si possono avere dalle rilevazioni annuali del MIUR sulle certificazioni scolastiche degli alunni disabili che frequentano la scuola dell’infanzia e sulle richieste di docenti di sostegno, ma si tratta di dati rilevati con modalità diverse. Secondo alcune stime, i minori con disabilità, da 0 a 5 anni, dovrebbero essere circa 40.000. In Italia, come accaduto in altri paesi europei, l’attenzione delle istituzioni pubbliche e della collettività nei confronti delle persone disabili è progressivamente cresciuta

nel corso degli ultimi decenni ed ha determinato un notevole miglioramento delle condizioni di salute, di vita autonoma e di integrazione sociale. Le politiche centrate sull’istituzionalizzazione e l’assistenzialismo sono state gradualmente superate promovendo e avviando politiche di pari opportunità e buone prassi sulla base di una progressiva responsabilizzazione delle istituzioni, dell’associazionismo e del privato sociale. La tutela e l’integrazione sociale delle persone con disabilità è oggi riconosciuta da un’ampia ed articolata normativa statale e regionale, che ha definito un articolato quadro di diritti di cittadinanza. Questa normativa caratterizzata inizialmente da approcci occasionali e settoriali si è sviluppata come risposta ai bisogni di assistenza delle persone disabili, ma poi sempre più alle crescenti esigenze connesse alla vita in famiglia e nell’ambiente di vita quotidiana. Il processo complessivo che si è registrato nel corso dell’ultimo decennio è stato costellato da traguardi raggiunti in molti settori, compreso quello relativo alla prevenzione, alla cura ed alla riabilitazione delle persone con disabilità, ma i risultati raggiunti non possono considerarsi pienamente soddisfacenti in termini qualitativi e quantitativi e richiedono ancora uno sforzo a livello normativo, amministrativo ed operativo. Uno dei dati critici che continuano a manifestarsi, in particolare, nella gestione delle politiche sociali e sanitarie è l’eterogeneità territoriale delle prestazioni e dei servizi. Nel nostro Paese, accanto a buone prassi di alto significato sociale e tecnico, attente ai vecchi e nuove domande delle persone disabili, convivono situazioni di difformità, carenze negli investimenti, frammentazioni nell’offerta della rete dei servizi ed in taluni casi inadempienze. In un momento storico come quello attuale, caratterizzato sul piano amministrativo da un sostenuto processo di decentramento e, sul piano culturale e scientifico, da una evoluzione rapida delle conoscenze, delle competenze e delle tecnologie, appare prioritario a vari livelli l’esigenza di azioni e di strumenti operativi di coordinamento tra i servizi per una maggiore integrazione tra sanitario, sociale ed educativo/formativo. La disabilità nel bacino preso in considerazione presenta caratteristiche non sempre omogenee.

TABELLA N.3

Disabili presi in Popolazione TERRITORIO carico dal disabile residente Comune Acireale 624 237 Augusta 396 141 Avola 420 150 Belpasso 311 91 Cassibile (fraz. Siracusa) 106 41 Floridia 274 57 Gravina di Catania 287 60 Melilli 117 68 Modica 327 91 Rosolini 261 30 Sortino 70 11

Alcuni comuni (es. Avola, Acireale, Rosolini, Melilli etc.) nonostante difficoltà di carattere organizzativo - strutturale, hanno avviato una serie di interventi e servizi territoriali per l’handicap, affidati alla gestione del privato sociale che, inevitabilmente, ha prodotto la crescita di consapevolezza rispetto al fenomeno. Le considerazioni che possono emergere dall’analisi dei dati sulla disabilità sono riconducibili all’inadeguata presenza di strutture, servizi e prestazioni presenti nel distretto, oltre all’opportunità di potenziare od introdurre servizi volti a garantire, come, ad esempio, l’integrazione scolastica e prescolastica, l’inserimento socio- lavorativo, la permanenza dei soggetti disabili nel proprio ambiente di vita, la formazione e qualificazione professionale, ecc. Ma si tratta di dati limitati sia perché mancano informazioni provenienti dalle ASP, sia perché ordinariamente nell’ambito comunale, l’espressione di un bisogno da parte dei cittadini avviene per iscritto (quindi con possibilità di misurazione), solo in relazione ad un’offerta di servizi. Si è determinato, di fatto, negli anni, un pullulare di iniziative anche di tipo privatistico e di volontariato che, tese ad un approccio collettivo del problema, ha generato, in molti casi, la consapevolezza del diritto di cittadinanza, superando stati di emarginazione e di esclusione sociale, anche se non in modo esaustivo per tutti. In altri comuni (Augusta, Gravina di Catania, Floridia, etc.) si assiste ad una mancanza di servizi aperti istituzionalizzati per la disabilità, nonostante la presenza

di recente attivazione di interventi, limitati alla realizzazione di azioni a tempo determinato. Sono stati avviati progetti, ai sensi della L.104/92, che in deroga al dettato della stessa norma, sopperiscono alle carenze istituzionali. A fronte di un’autonomia residua del soggetto disabile, per intero garantita dal supporto della famiglia che si fa carico, da sola, del soddisfacimento dei bisogni primari, dall’altro lato c’è un quadro di relazioni e rapporti sociali del tutto mortificati. L’immagine che emerge, quindi, è quella di una qualità della vita che rimane appiattita tra le mura domestiche, priva di tutti quegli aspetti relativi alla vita di relazione che sono fondamentali per ogni persona, a prescindere dalla presenza di un handicap. La famiglia, la cui vita si svolge tutta attorno all’invalido, rivolge già il suo appello all’esterno per l’assistenza, la cura e il trasporto di questi soggetti, molto spesso relegati ai margini della società. Ciò che emerge, pertanto, è il bisogno di ottenere maggiori servizi, interventi e prestazioni per i soggetti che presentano una disabilità. Potendo effettuare una sintesi dei bisogni espressi dai disabili, nel nostro territorio, emergono le seguenti tipologie:  Assistenza sanitaria e tecnico-riabilitativa;  Assistenza domiciliare;  Trasporto: servizi di accompagnamento non solo per i centri terapeutici ma anche per altre attività di socializzazione;  Centri residenziali per i soggetti più gravi (R.S.A., C.T.A., Case Protette, Dopo di noi, ecc.);  Sostegno economico;  Centri di aggregazione sociale;  Servizi di supporto alla famiglia in modo da consentire ai membri la normale vita di relazione;  Centri di ascolto;  Centri culturali, ricreativi, musicali. In questo contesto, quindi, progetti globali, come il nostro, possono assumere un ruolo strategico di promozione, regia, monitoraggio e valutazione del sistema di rete sociale

per e con la famiglia della persona con disabilità, sia quando questa famiglia c’è, soprattutto quando manifesta forti difficoltà, o non c’è. Il progetto globale è quindi soprattutto un valido strumento tecnico-amministrativo da collegare ad un nuovo approccio della presa in carico, che ha lo scopo di fotografare la condizione delle persone con disabilità, rimuovere ostacoli e discriminazioni e favorire il conseguimento di una eguaglianza di opportunità e di una piena partecipazione alle attività della società. Ecco in sintesi i numeri dei servizi resi dalle nostre associazioni ai soggetti disabili nel corso dell’anno 2017. POPOLAZION SERVIZI RESI AI E DISABILE TERRITORIO SOGGETTI RESIDENTE DISABILI Acireale 624 203 Augusta 396 175 Avola 420 196 Belpasso 311 184 Cassibile (fraz. Siracusa) 106 200 Floridia 274 178 Gravina di Catania 287 106 Melilli 117 223 Modica 327 88 Rosolini 261 189 Sortino 70 157

I dati statistici dell’ISTAT, sopra citati, confermano che, grazie ai cambiamenti socio – culturali e alle politiche di deistituzionalizzazione operate nel nostro Paese, si è ormai generalizzata la permanenza delle persone disabili nei luoghi normali della vita. La presenza di persone disabili nei presidi socio-assistenziali è in progressiva diminuzione e si attesta ormai a meno di duecentomila unità (165.538). Un dato fondamentale è, quindi, costituito dal fatto che la larghissima maggioranza delle persone disabili, comprese quelle in età adulta ed in situazione di gravità, oggi vive in famiglia. Le famiglie con almeno un componente con disabilità sono, infatti, circa 2.500.000, circa il 12% del totale. In 246 mila famiglie vive più di un disabile. E’ la famiglia, quindi, il primo contesto di riferimento per le persone disabili, dove crescono manifestando le prime esigenze specifiche e “diverse”, dove si affannano le

risposte delle persone che ci convivono e si concentrano quelle dei servizi presenti sul territorio. Le famiglie, spesso, manifestano difficoltà a sostenere situazioni che richiedono notevoli carichi assistenziali per le cure da prestare ai loro familiari con conseguenze non solo di carattere economico, ma anche di disagio sociale e di minori opportunità di integrazione rispetto ad altre. Le politiche per le persone disabili, pertanto, non possono essere separate e disgiunte da quelle sulla famiglia in generale e pur con le necessarie specificità devono integrarsi pienamente con queste. La famiglia è chiamata sempre più ad un’assunzione di responsabilità ed a svolgere un ruolo insostituibile di aiuto alle persone con disabilità, ma occorre che sia messa nelle condizioni di conoscere cosa e come fare e di essere sostenuta. Come? Attraverso un mix di interventi normativi di carattere anche fiscali e di interventi socio- assistenziali a livello territoriale: dall’assistenza economica e psicologica a servizi integrativi, quali centri diurni, soggiorni di vacanza, ospitalità temporanee, fino a strutture residenziali che diano serenità per il futuro. Le misure di sostegno non possono limitarsi alle agevolazioni per i familiari lavoratori o ad altri provvedimenti di natura economica e fiscale, ma devono essere accompagnati da interventi di diversa natura e che siano mirati alle effettive esigenze di quella specifica famiglia, in quello specifico contesto. Le prestazioni economiche e sociali previste dallo Stato da sole sono del tutto insufficienti in un nuovo e moderno welfare e rischiano di ripercorrere le vecchie strade dell’assistenzialismo, che ha relegato spesso le persone disabili al ruolo passivo di fruitori di politiche limitando il loro protagonismo di cittadini a pieno titolo e l’autogestione delle loro scelte. La responsabilizzazione della famiglia deve essere sostenuta da una rete di servizi nelle sue diverse articolazioni: ambulatoriale, domiciliare, semiresidenziale e residenziale. Tutto ciò significa che sull’organizzazione del welfare locale si gioca gran parte della sfida dei prossimi anni per garantire la migliore qualità di vita possibile alla persona con disabilità e alla sua famiglia.

Destinatari e beneficiari del progetto. Destinatari: Il presente progetto va proposto, disposto e realizzato nei confronti di tutti, ma a partire prioritariamente da tutti coloro che versano in situazione di handicap, con riferimento anche alle pluridisabilità psichico- intellettivo. Il progetto, inoltre, si inserisce nel percorso intrapreso dalle Misericordie nel coinvolgimento della cittadinanza attiva e della società civile nell’erogazione dei servizi tesi al soddisfacimento di tutti i bisogni sociali e sanitari rivolti a tutti gli anziani del bacino indicato. Il progetto si rivolge, quindi, a tutte quelle persone che presentano difficoltà o riduzione di risorse cognitive e relazionali, o non in grado di utilizzare nel modo più efficiente possibile le risorse cognitive e relazionali per un funzionamento cognitivo che permetta un inserimento sociale e relazionale adeguato, nonché a coloro che vivono soli onde consentire il miglioramento della qualità della vita degli stessi e permettere loro di rimanere nel loro domicilio evitando l’istituzionalizzazione ed alleviare il carico ai familiari. Le azioni di questo progetto andranno, infatti, ad incidere in maniera esplicita anche su altri soggetti (beneficiari) che saranno appunto favoriti dall’impatto positivo del progetto sul territorio. Possiamo individuare:  le famiglie degli utenti disabili ed anziani che, pur non avendo un coinvolgimento diretto nel progetto, potranno beneficiare di un sostegno relazionale e professionale che possa permettere loro di recuperare un equilibrio relazionale, un proprio “tempo libero” e una “qualità di vita” che produca effetti positivi sui rapporti inter familiari ed in generale su tutto il contesto relazionale sociale delle persone;  In considerazione degli elementi di criticità o dei punti di forza che l’esperienza del progetto potrà mettere in luce, riteniamo che si possano trarre esperienze e stimoli per sviluppare nuovi interventi e nuove modalità organizzative per le politiche sociali a beneficio dell’intero sistema dei servizi territoriali, in modo trasversale anche per quei soggetti non direttamente coinvolti nel progetto ma che operano nell’ambito della disabilità e anzianità;

 In considerazione dell’aumento dell’inclusione della persona anziana e quella con disabilità, si evidenzia il valore aggiunto che il progetto può portare in tema di sensibilità del contesto sociale e culturale ed il contributo all’abbattimento di barriere culturali, strutturali e comunicative. La finalità complessiva del progetto è dunque quella di rafforzare il tessuto solidale della collettività, con beneficio diretto sulla popolazione generale e con indubbio vantaggio formativo ed educativo per i volontari medesimi

7) Obiettivi del progetto:

L’obiettivo fondamentale del progetto è di allargare la rete relazionale del target considerato, facendole uscire dall’isolamento e dalla selettività che caratterizza i loro rapporti quotidiani e favorire l’integrazione e l’aggregazione degli stessi nel contesto sociale, nonché di offrire un efficace supporto alle famiglie degli anziani e dei disabili. Con riferimento ai disabili e agli anziani, gli obiettivi sono i seguenti. Il fine è promuovere condizioni di vita dignitose e un sistema di relazioni soddisfacenti nei riguardi di persone che presentano difficoltà nella propria autonomia personale e sociale, in modo che esse possano sentirsi parte di comunità e di contesti relazionali dove poter agire, scegliere, giocare e vedere riconosciuto il proprio ruolo e la propria identità. Si intende, quindi: - promuovere la piena inclusione in tutti i contesti di vita della persona anziana o con disabilità, tenendo conto delle sue potenzialità e dei suoi bisogni; - favorire le occasioni di relazione e contribuire ad organizzare contesti e situazioni che valorizzino la persona e le diano la possibilità di essere protagonista attiva nella comunità. - favorire l’integrazione dell’anziano nel tessuto sociale e soprattutto tra la persona normodotata e quella diversamente abile, in modo da creare un percorso di crescita parallela: della persona diversamente abile e del Volontario che decide di intraprendere questa esperienza;

- favorire l’assistenza l’accompagnamento ed il trasposto di anziani e disabili, al fine di migliorare lo stile di vita, favorire la socializzazione, favorire gli incontri interpersonali; - agevolare la formazione di una cultura che favorisca il concetto di valore di sé e dell’altro; - potenziare le capacità di accoglienza, di sostegno, rivolto agli anziani adulti ed ai soggetti con disabilità; - organizzare e strutturare con attività i pomeriggi delle persone anziane e disabili del territorio, aumentando la loro socializzazione e fornendo nuovi stimoli e nuove competenze; - sollevare la famiglia nella gestione del proprio congiunto anziano o disabile, prolungando il tempo che questo passa al di fuori del nucleo familiare; - formare in modo sempre più mirato e congruente i volontari a raggiungere la maturazione umana e l’integrazione personale, sul piano civico, sociale, culturale e professionale; - orientare i Volontari nello svolgimento dei diversi compiti relativi al rapporto con l’anziano ed il disabile (attività ricreative, mansioni di tipo assistenziale, aspetti relazionali ed emotivi); - favorire e promuovere il protagonismo attivo del giovane volontario in tutte le attività della struttura e verso le persone anziane e disabili in generale.

INDICATORI RISULTATO ATTESO n. accompagnamenti anziani e disabili Aumentare il servizio di effettuati accompagnamento presso le strutture ospedaliere, e le strutture scolastiche dei disabili ed anziani > 30 Qualità della relazione con l’ospite e Migliorare la qualità della dell’ospite relazione con l’ospite favorendo il rapporto 1 a 1 Tempo libero dei disabili ed anziani del Pomeriggi strutturati con visite territorio domiciliari, partecipazioni ad eventi e feste cittadine, attività

di svago (giochi di gruppo, animazione, etc.); “Stanchezza” delle famiglie del territorio che Aumentare l’assistenza alle vivono con il proprio congiunto anziano o famiglie nella gestione dei disabile; disabili e degli anziani > 20 Difficoltà della famiglia nella quotidiana Sollievo della famiglia poiché gestione del congiunto la gestione temporale del congiunto si riduce

Gli obietti specifici che si intendono raggiungere sono rappresentati, in sintesi, dall’incremento dell’integrazione del disabile e dell’anziano nella vita sociale del Comune, un maggiore sostegno alle famiglie nella gestione delle giornate e degli accompagnamenti dei loro familiari. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile si offre con questo progetto un momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta di sé stessi e delle proprie aspirazioni. Un anno di servizio civile che dia la possibilità al giovane volontario di conoscere più da vicino la realtà sociale del proprio territorio, lo stesso territorio in cui un domani vivrà come cittadino adulto magari più consapevole e più partecipe della realtà comunitaria in cui vive, proprio perché sperimentata in modo diretto in questo anno. L’obiettivo fondamentale del progetto è inoltre mantenere, supportare e potenzialmente ampliare, un sistema integrato di servizi e attività, già avviate, volto alla piena integrazione della persona anziana nel proprio contesto territoriale e culturale di riferimento. Il presente progetto vuole consolidare e investire ulteriormente nei servizi per anziani già attivati dai soggetti proponenti, al fine di continuare a contribuire allo sviluppo di una comunità solidale e accogliente, in cui ogni cittadino possa trovare spazi e ambiti per esprimere se stesso, le proprie potenzialità, ma anche i propri bisogni, siano essi materiali, sociali o relazionali. I servizi proposti, inoltre, perseguono le seguenti finalità:  prevenire forme di disagio e marginalità sociale della persona anziana, con particolare attenzione alla prevenzione e al contrasto rispetto a situazioni di solitudine e di isolamento;

 offrire ai destinatari strumenti e conoscenze utili per emergere dalla propria condizione di disagio e migliorare così la qualità della propria vita;  creare “spazi” fisici e relazionali in cui generazioni diverse si confrontano e si arricchiscono reciprocamente, attraverso la valorizzazione delle differenze;  favorire e facilitare l’accesso ai servizi territoriali (amministrativi, sanitari, educativi, ecc.) da parte dei soggetti coinvolti;  organizzare attività di socializzazione Ogni attività è caratterizzata da obiettivi specifici già definiti, che tuttavia si arricchiscono ulteriormente e si consolidano anche grazie all’inserimento dei Volontari del Servizio Civile. Gli obiettivi specifici riferiti ai servizi di sostegno sono i seguenti:  Costruzione e condivisione di un progetto educativo individualizzato per ogni persona accolta che, a partire dalla valorizzazione delle risorse personali, supporti l’individuo nella ricerca delle possibili soluzioni ai propri problemi;  orientare i destinatari alla scelta di servizi specifici per il superamento degli ostacoli di base che impediscono il pieno godimento dei diritti di cittadinanza. In questo caso gli operatori coinvolti indirizzeranno e/o accompagneranno le persone verso servizi territoriali idonei a risolvere le varie problematiche.  creazione di un contesto di socializzazione basato sul dialogo, sull’ascolto attivo e sull’impiego del tempo libero, secondo forme organizzative rispettose dei tempi personali, dello stato di salute e della libertà individuale, senza vincolo di frequenza o obblighi di qualsiasi genere  la valorizzazione dell’anziano come soggetto attivo nella costruzione di un contesto di socializzazione che favorisca la creazione di relazioni amicali;  il sostegno alle famiglie nell’accudimento dell’anziano. Con riferimento agli immigrati, gli obiettivi sono i seguenti. L’obiettivo generale del progetto è quello di contribuire all’integrazione sociale e culturale della popolazione migrante che risiede nel territorio della provincia di Siracusa e Catania. L’obiettivo generale del progetto si declina a sua volta in due obiettivi generali con i rispettivi obiettivi specifici, che fanno riferimento a due aree: A) Assistenza

1. Favorire l’aiuto sanitario agli immigrati nell’imminenza dello sbarco; B) Integrazione sociale 1. Sviluppare nell'opinione pubblica e nel sentire condiviso un clima favorevole allo sviluppo di una società disposta a conoscere le "diversità" e dialogare con esse, crescendo e migliorandosi, 2. Creare un punto di raccolta della solidarietà umana a favore di coloro che hanno bisogno di cibo, vestiario, ma anche di un supporto concreto per un primo approccio con le regole burocratiche della società ospitante.

8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Azione 1 Coordinamento del progetto Questa fase comprende l’insieme delle attività che saranno poste in essere per sponsorizzare il progetto, per gestirlo e portarlo a compimento. Attività previste:  La pubblicazione del Bando di selezione dei volontari SCN, sia sul sito web e i canali social delle Confraternite, sia mediante l’affissione di poster e la distribuzione di volantini:  La promozione dell’iniziativa progettuale attraverso i siti web delle Misericordie partecipanti al progetto e il profilo Facebook;  Il “reclutamento” dei volontari attraverso le procedure di selezione, in applicazione delle Linee Guida del sistema di selezione verificato dall’Ufficio Nazionale in sede di accreditamento;  Il perfezionamento del piano di lavoro considerando il periodo di avvio delle attività, i bisogni del territorio aggiornati in tempo reale, il profilo dei volontari selezionati;  Mobilitazione dei formatori indicati nella presente candidatura verranno mobilitati e sarà stilato un calendario della formazione. Saranno previste

lezioni comuni, in rete, per favorire l’aggregazione e l’esperienza delle varie realtà partecipanti al progetto;  Incontri periodici con i vari OLP coinvolti per condividere esperienze, risolvere problemi, superare difficoltà;  Giornata di accoglienza e congedo dei ragazzi selezionati.  Acquisire conoscenze trasversali; nello specifico si sottolinea la capacità di lavorare in team, assistere le persone, erogare servizi, attività di centralino con supporto tecnico ed informatico ed incremento della abilità in possesso del volontario attivo. Durata: dal Mese 1 al mese 12 Azione 2 Formazione dei volontari del SCN La formazione avverrà nei tempi e modi definiti nel Prontuario e dettagliati successivamente nella Scheda, ai punti da 29) a 41). I volontari SCN parteciperanno dapprima alla formazione generale, pari a 42 ore, che saranno svolte nei primi 180 giorni. Le sessioni saranno programmate durante l’orario di servizio. La formazione specifica, pari a 72 ore, sarà lanciata contestualmente all’avvio del progetto (mese 1) è terminerà entro i primi 90 giorni. I percorsi previsti saranno strutturati in moduli brevi, che daranno ai partecipanti la possibilità di acquisire nozioni teoriche e competenze pratiche. Grazie ai percorsi formativi i volontari SCN acquisiranno le conoscenze teoriche e pratiche necessarie a svolgere con competenza, responsabilità, “saper fare” e “saper essere” le mansioni assegnate. In modo particolare:  Acquisizione di una migliore conoscenza delle caratteristiche degli utenti target di riferimento del progetto e sulle modalità di approccio relazionale con essi, dell’organizzazione dei servizi sul territorio, oltre all’acquisizione di una migliore conoscenza delle associazioni sedi locali di progetto e modalità organizzative dei servizi;  Acquisizione di conoscenze tecniche rispetto alla sicurezza sui luoghi di lavoro: Tecniche di primo soccorso, sicurezza e utilizzo dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale);  Acquisizione di competenze trasversali (leadership, lavorare in team, brainstorming, ecc.). Durata: da mese 1 a mese 6

Azione 3 Servizio di trasporto sanitario ordinario L’azione 3 consiste nella realizzazione del trasporto sanitario ordinario, primario e secondario, ossia nel trasporto degli utenti per ricoveri, visite specialistiche, dimissioni da presidi sanitari ed ospedalieri. L’attivazione può avvenire dietro richiesta diretta da parte di cittadini-utenti, medici curanti, o su richiesta e segnalazione della centrale operativa 118, guardia medica locale. Obiettivo generale dell’azione Offrire a coloro che ne fanno richiesta (anziani non autosufficienti, disabili, dializzati, malati oncologici) un servizio di trasporto efficace ed improntato sul principio della sussidiarietà, secondo i Livelli Essenziali di Prestazione individuati in fase di analisi territoriale. Tempi: dal primo mese. Il servizio è svolto dall’associazione durante l’intero arco dei 12 mesi, tutti i giorni della settimana. Attività previste:  Registrazione e programmazione delle richieste di intervento pervenute ai centralinisti addetti alla ricezione diretta delle richieste presenti in ogni sede di attuazione del progetto;  Realizzazione del servizio di trasporto sanitario ordinario con l’intervento della squadra di trasporto infermi in ambulanza e secondo i turni stabiliti (ovvero, trasporti sanitari dell’utente con ambulanze per: ricoveri, visite specialistiche, dimissioni da presidi sanitari ed ospedalieri);  Ripristino, cura e manutenzione ordinaria di tutti i dispositivi e strumenti in dotazione nonché dei mezzi di soccorso utilizzati durante il servizio;  Visite domiciliari presso le abitazioni dei soggetti con patologie invalidanti (e/o di strutture proposte alla ricezione di questi), per offrire supporto al personale sanitario (infermieri e medici volontari) in forza presso l’Ente Proponente;  Utilizzo dei mezzi di servizio ordinario, sanitario e sociale, a seconda delle esigenze.

Azione 4 Servizio di trasporto sanitario d’emergenza L’azione 4 consiste nella realizzazione del trasporto sanitario d’emergenza che, può essere svolto con o senza medico a bordo, tramite l’impiego delle strumentazioni, che di volta in volta si rendono necessarie al caso concreto, in dotazione ad una ambulanza di tipo A. Obiettivo generale dell’azione Offrire un tempestivo intervento sanitario in caso di emergenza, inculcando ai giovani del servizio civile le nozioni di primo soccorso. Tempi: dal primo mese, con compiti differenziati per i giovani in servizio civile in funzione della formazione già effettuata, autonomamente in virtù del proprio bagaglio curriculare oppure nell’ambito del progetto stesso. Il servizio è svolto dall’associazione durante l’intero arco dei 12 mesi, tutti i giorni della settimana. Attività previste:  Ricezione della richiesta di intervento;  Realizzazione del servizio di pronto intervento ed emergenza sanitaria dalle Squadre di soccorso in ambulanza;  Ripristino, cura e manutenzione ordinaria di tutti i dispositivi e strumenti in dotazione nonché dei mezzi di soccorso utilizzati durante il servizio. Azione 5 Accompagnamento sociale L’azione 5 consiste nell’accompagnare nei vari centri di aggregazione sociale i soggetti anziani e disabili, impossibilitati a muoversi con i normali mezzi di trasporto. Obiettivo generale dell’azione Permettere a soggetti target di poter frequentare i luoghi di vita quotidiana (scuola, centri di aggregazione, uffici pubblici, ecc…) al pari dei propri coetanei e favorire l’integrazione sociale degli stessi. Tempi: dal primo mese Attività previste:  Accompagnamento scolastico tramite autovetture o mezzi speciali di trasporto disabili;  Accompagnamento nei centri di aggregazione sociale per favorire la loro integrazione.

 Accompagnamento sociale nei vari centri di vita sociale. Azione 6 Eventi ricreativi I volontari del servizio civile, affiancheranno gli operatori a servizio dell’associazione nelle attività di accompagnamento diretto del disabile (con l’ausilio di un pulmino attrezzato) presso: locali, parchi pubblici, cinema, musei e altri siti culturali, teatro, feste in piazze, sagre. Obiettivo generale dell’azione Favorire l’inclusione sociale del disabile, dell’anziano e della famiglia. La condizione di disabilità e l’età avanzata, infatti, rende complessa, e in alcuni casi impossibile, la possibilità di spostarsi dal proprio domicilio e condurre un’esistenza sociale adeguata. Ciò riguarda sia il disabile e l’anziano in prima persona, sia i familiari che si prendono cura di lui, spesso costretti ad assisterlo in maniera continuativa. È quindi fondamentale pensare ad azioni dirette a evitare le situazioni di qualunque forma di isolamento: emotivo, relazionale, affettivo, creando una rete di vicinanza col disabile, l’anziano ed i suoi familiari. La partecipazione ad eventi “socializzanti” che questa azione garantisce permette di combattere quell’esclusione relazionale a cui troppo spesso i destinatari del progetto sono abituati. Il progetto offre l’opportunità di ridurre le condizioni di isolamento, dando maggiore continuità alle attività “sociali”, attraverso un aumento del numero di ore dedicate a questo servizio Tempi: ogni mese a partire dal secondo Attività previste: - Partecipazioni ad eventi e feste cittadine, se organizzate; - Ideazione di attività di svago (feste, giochi di gruppo, animazione, etc.); Azione 7 Assistenza sanitaria e presidi sanitari I volontari del servizio civile, durante manifestazioni sportive, eventi culturali e ricreativi, sagre cittadine, fiere, feste patronali, cittadine, religiose, ecc…, anche ad alta affluenza di pubblico anziano e disabile saranno impiegati per assicurare la perfetta gestione logistica e sanitaria degli eventi medesimi, al fine di agevolare la partecipazione alle stesse del target progettuale. Obiettivo generale dell’azione

La gestione globale dell'evento viene affrontata dalla presenza dei ragazzi del servizio civile e dei volontari della Misericordia tramite l'analisi del rischio specifico sanitario, il sopralluogo preliminare degli spazi destinati, la progettazione delle postazioni, l'attenta valutazione delle forze e delle dotazioni da utilizzare, la stretta collaborazione con le altre figure deputate alla prevenzione e alla sicurezza. Tutto ciò garantisce una previsione del rischio ordinario e straordinario e la sua pronta gestione durante la manifestazione. Tempi: ogni mese a partire dal secondo Attività previste:  Garantire per ogni evento l’assistenza con almeno tre volontari qualificati ed un mezzo equipaggiato per poter affrontare tutte le casistiche di incidente che possono verificarsi durante lo svolgimento di una manifestazione;  Realizzazione del servizio di pronto intervento ed emergenza sanitaria dalle Squadre di soccorso in ambulanza;  Ripristino, cura e manutenzione ordinaria di tutti i dispositivi e strumenti in dotazione nonché dei mezzi di soccorso utilizzati durante il servizio. Azione 8 Assistenza sanitaria durante gli sbarchi di clandestini L’azione 8 permette una presenza sanitaria costante all’interno dei centri di accoglienza dedicati ai migranti (Cas, Cara, Cpsa e Cie) nella fase immediata dello sbarco e anche successivamente allo stesso. Individuando i soggetti più vulnerabili, fornendo informazioni sull'educazione all'igiene, alla salute e sul sistema sanitario, le Misericordie della Provincia di Siracusa e Catania sono in supporto alle diverse autorità locali al fine di individuare soluzioni e procedure per migliorare le condizioni dell'accoglienza agli sbarchi. Obiettivo generale dell’azione Il continuo monitoraggio dello stato degli ospiti del Centro e delle pratiche che si attuano nei confronti dei migranti al momento dell'arrivo, vede le associazioni proponenti impegnate a garantire e a favorire i diritti delle persone al momento dello sbarco e della permanenza nel centro stesso, affinché venga assicurata a tutti gli ospiti una adeguata assistenza alla salute e alla persona. Tempi: dal primo mese Attività previste:

• Assistenza sanitaria durante e dopo lo sbarco; • Trasferimento di immigrati presso le strutture sanitarie adeguate al caso; • Accompagnamento sociale nei vari centri di accoglienza. Azione 9 Monitoraggio dell’assistenza In questa fase si prevede di monitorare il servizio erogato, intervistando le persone disabili, gli anziani ed i familiari che usufruiscono dell’apporto dei volontari, e laddove si presenti la necessità ai professionisti che li seguono. Obiettivo generale dell’azione Monitorare costantemente il servizio erogato. Tempi: Ogni due mesi a partire dal quarto. Attività previste: Sottoporre questionari ai familiari e a quanti a vario titolo entrano in contatto con i disabili, gli anziani ed il progetto. Le precedenti Azioni di progetto possono essere evidenziate nel seguente diagramma di Gantt

Azioni M M M M M M M M M M M M 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1 X X X X X X X X X X X X 2 X X X X X X 3 X X X X X X X X X X X X 4 X X X X X X X X X X X X 5 X X X X X X X X X X X X 6 X X X X X X X X X X X 7 X X X X X X X X X X X 8 X X X X X X X X X X X X 9 X X X X X

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Acireale Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 25 Soccorritori sanitari Volontari 12 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 2 Medici Volontari 1 Psicologo Volontario 1 Infermiere Volontario

Augusta Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 20 Soccorritori sanitari Volontari 10 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 2 Medici Volontari 1 Psicologo Volontario 1 Infermiere Volontario 7 Operatori socio sanitari Volontari 1 Operatore 118 Volontario

Avola Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 16 Soccorritori sanitari Volontari 8 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 2 Infermieri Volontari 3 Medici Volontari 1 Psicologo Volontario

Cassibile (fraz. Siracusa) Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 12 Soccorritori sanitari Volontari 10 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 1 Medico Volontario

Floridia Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 20 Soccorritori sanitari Volontari 10 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 5 Operatori Socio sanitari Volontari 2 Medico Volontari 2 Infermieri Volontari Gravina di Catania Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 15 Soccorritori sanitari Volontari 10 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 1 Medico Volontario 1 Infermiere Volontario

Melilli Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 25 Soccorritori sanitari Volontari 10 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 5 Operatori Socio sanitari Volontari 5 Medico Volontari 1 Assistente sociale Volontario 5 Infermieri Volontari 2 Educatori Volontari

Modica Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 8 Soccorritori sanitari Volontari 2 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 1 Medico Volontari 1 Psicologo Volontario

2 Infermieri Volon tari

Rosolini Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 30 Soccorritori sanitari Volontari 12 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 10 Addetti al centro operativo Volontari 5 Infermieri Volontari 2 Medici Volontari 1 Assistente sociale Volontario 1 Psicologo Volontario

Sortino Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 25 Soccorritori sanitari Volontari 14 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 3 Infermieri Volontari 1 Medico Volontario 2 Psicologi Volontari

Belpasso Quantità Qualifica professionale Volontari/Dipendenti 18 Soccorritori sanitari Volontari 10 Autisti di mezzi di soccorso Volontari 1 Infermieri Volontari 2 Medici Volontari 1 Psicologo Volontario

È chiaro che, trattandosi di un progetto sul trasporto sanitario d’emergenza ed ordinario, le Misericordie hanno a disposizione risorse umane adeguate per poter espletare le attività previste nel progetto. Tutte le Misericordie partecipanti possiedono in seno alle proprie associazioni le figure dei soccorritori, degli autisti, degli addetti al centro operativo, dei medici e degli infermieri. In alcune di esse, poi, sono previste anche le figure degli operatori socio sanitari, degli operatori socio – assistenziali, degli assistenti sociali e degli psicologi. Tutti questi soggetti professionisti svolgono all’interno delle associazioni attività di volontariato. Mentre è comprensibile e logica la figura dei soccorritori, degli autisti, degli addetti al centro operativo, del medico, dell’infermiere, degli operatori socio sanitari e degli operatori socio assistenziali, che quotidianamente si occupano della salute e della vita dell’infermo e, quindi, coerente al progetto che oggi si propone, la figura dello psicologo, tra le risorse umane per l’espletamento delle attività previste e descritte di seguito, si spiega con l’esigenza di garantire ai volontari e, quindi, anche ai giovani in servizio civile, di elaborare lo stress dell’ emergenza, lo stress che normalmente si

sviluppa nelle relazioni di aiuto, nonché l’impatto emotivo con eventi non frequenti ed, a volte, anormali. La figura dell’assistente sociale, infine, si inserisce nel lavoro di analisi del bisogno territoriale e nell’ identificazione, sfuggente per un profano del settore, di tutte quelle situazioni familiari e non, che spesso, vengono mantenute nascoste alla società civile per vergogna o semplicemente per ignoranza (disabilità gravi, anziani indigenti, ecc.) 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto In funzione delle attività previste e tenendo conto delle predisposizioni personali, i volontari in servizio civile, previa formazione e secondo i turni stabiliti, svolgeranno i seguenti ruoli:  Addetti di segreteria;  Soccorritori sanitari;  Addetti alla ricezione delle richieste degli utenti e relazioni con il pubblico;  Operatori sociali;  Accompagnatori sociali Le attività previste per il raggiungimento degli obiettivi saranno:  Formazione dei volontari sulle tecniche relazionali di interazione con persone disabili;  Formazione dei volontari sul primo soccorso e sulle tecniche di trasporto sanitario e sociale degli anziani;  Formazione dei volontari sugli ambienti e sugli spazi di intervento dei disabili beneficiari del servizio, approfondendo le tempistiche e l’organizzazione quotidiana degli utenti;  Partecipazione ad attività ludico/educative e uscite socializzanti per i disabili e gli anziani.  Acquisire competenze ed abilità come saper comunicare, risolvere e gestire problemi, saper prendere decisioni, fornire assistenza alle persone, interpretare e comunicare le giuste modalità richieste adeguate agli obiettivi ed ai destinatari. Tutti gli operatori saranno impiegati nei servizi previsti dal progetto e coordinati dai responsabili e dagli O.L.P. preposti, ai quali sarà affidato anche l’onere della composizione delle squadre chiamate a svolgere le attività.

Attraverso una programmazione mensile o settimanale (a seconda delle esigenze organizzative) verrà gestita la composizione dei turni di servizio. Gli ordini di servizio di entrambi i volontari (dell’Ente e di servizio civile), saranno redatti ed affissi nella bacheca informativa dell’Ente, e, su richiesta degli interessati, saranno valutate ed accolte richieste di: cambi turno, permessi, ecc. Durante tutte le attività i volontari utilizzeranno solo ed esclusivamente materiali e mezzi di proprietà dell’associazione. L’ente attuatore, inoltre, doterà, sin dal principio, i volontari in servizio civile dei dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) previsti dalla vigente normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. Sarà, pertanto, obbligo dei volontari in servizio civile di indossarli nei casi previsti, mentre sarà cura degli O.L.P. preposti e del Responsabile Legale dell’Ente, garantire che tale obbligo sia rispettato. I giovani in servizio civile svolgeranno le mansioni previste e precedentemente descritte secondo i turni e gli orari stabiliti, nel rispetto del regolamento e delle indicazioni dell’Ente. Durante tutte le attività che saranno svolte, i giovani in servizio civile saranno sempre seguiti dagli Operatori locali di Progetto ed affiancati dai volontari delle Misericordie con più esperienza ed anzianità di servizio.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 44

10) Numero posti con vitto e alloggio: 0

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 44

12) Numero posti con solo vitto: 0

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6: 6

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di: • Eventi di formazione e sensibilizzazione provinciali, regionali o nazionale (es. incontro nazionale giovani in servizio civile); • Alla flessibilità oraria nell’ambito del monte ore prestabilito; • Agli spostamenti sulla base delle indicazioni dei responsabili del progetto.

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

Nominativi dei Responsabili N. Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Sede di Cod. Locali di Ente Accreditato vol. N. attuazione del Comune Indirizzo ident. Data per Data di Cognome e progetto sede Cognome e nome C.F. di C.F. sede nascita nome nascita

1 Misericordia di Acireale Via P. 114069 4 Andaloro Antonina 02/ 07/1965 NDLNNN65L42G597V Acireale Vasta 180 Grazia Catena

2 Misericordia Augusta Via A. 18871 4 Mastronuzzi Francesco 08/08/1957 MSTFNC57M08A494F Rapaglià 14/02/1 RPG Augusta Gramsci Roberto 979 RRT7 15-23 9B14I 754B

3 Misericordia Avola Via 6392 4 Bellincontro 13/05/1986 BLLSST86E13A522W Rapaglià 14/02/1 RPG Avola Dolmen 10 Sebastiano Roberto 979 RRT7 9B14I 754B

4 Misericordia Siracusa- Via degli 50018 4 Gionatan 18/06/85 FRLGTN85H18I754L Rapaglià 14/02/1 RPG Cassibile Cassibile Ulivi 81 Roberto 979 RRT7 9B14I 754B

5 Misericordia di Floridia Via 28223 4 Di Mauro Gisella 27/03/1984 DMRGLL84C67I754I Rapaglià 14/02/1 RPG Floridia Labriola Roberto 979 RRT7 snc 9B14I 754B

6 Misericordia di Gravina di Via F. 11764 4 Farinella Venera 19/09/1982 FRNVNR82P59C351Q Gravina di Catania Zangrì 10 Catania

7 Misericordia Melilli Via 23400 4 Mercurio Giovanni 05/08/1985 MRCGNN85M05A494F Rapaglià 14/02/1 RPG Melilli Concerie Roberto 979 RRT7 snc 9B14I 754B

8 Misericordia Modica Via Mercè 127230 4 Trigilia Irene 08/05/1961 TRGRNI61E48L521J Modica 53

9 Misericordia Rosolini Via G. 6143 4 Macauda Tiziana 02/09/1986 MCD TZN 86P42 Z112U Rapaglià 14/02/1 RPG Rosolini Maltese 65 Roberto 979 RRT7 9B14I 754B

10 Misericordia Sortino Piazzale 50020 4 Matera Martina 15/11/1995 MTRMTN95S55I754X Rapaglià 14/02/1 RPG Sortino Marconi 1 Roberto 979 RRT7 9B14I 754B

11 Misericordia Belpasso Via Alcide 23391 4 De Santis Bianchina 20/09/1958 DSNBCH58P60Z114U Belpasso de Gasperi 5

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Sarà prevista un’attività di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale attraverso i principali social network (Facebook, Twitter, Instagram, siti Web). Tutte le notizie verranno pubblicate sulla pagina profilo della Confederazione Nazionale ed in quella della Misericordia e delle Associazioni ed Enti del territorio dove si svolgerà l’attività. In questo modo si potrà raggiungere il maggior numero di persone. Ogni Misericordia, inoltre, svolgerà attività di promozione e sensibilizzazione a livello locale sia prima dell’avvio del progetto che durante. Prima dell’avvio del progetto • Promozione del servizio civile nazionale in occasione di feste e ricorrenze promosse dall’associazione; • Promozione del servizio civile nazionale in occasione di eventi pubblici: punto informazione all’inizio anno scolastico nelle scuole superiori, punto informazione in sedi universitarie in occasione dell’apertura dell’anno accademico • Come presentare la domanda del Servizio Civile Nazionale • Interviste ed articoli su giornali, radio e TV locali Durante lo svolgimento del progetto Organizzazione di incontri sui seguenti punti: • Sensibilizzazione ai temi del Servizio Civile Nazionale • Illustrazione delle esperienze dei giovani dei precedenti bandi • Presentazione del progetto ai giovani in servizio civile Totale ore per attività di promozione e sensibilizzazione: 28

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Si rimanda al proprio sistema di selezione verificato dall’Ufficio Nazionale in sede di accreditamento

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

si

38

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

Si rimanda al proprio sistema di monitoraggio verificato dall’Ufficio Nazionale in sede di accreditamento

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

si

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Sono, inoltre, requisiti preferenziali: • Patente tipo “B”

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Acireale Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00

Augusta Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00

Avola Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00

Belpasso Descrizione Costo Numero giovani Totale 39

Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00

Cassibile (fraz. Siracusa) Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00

Floridia Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00 Gravina di Catania Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00 Melilli Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00

Modica Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00

Rosolini Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00

40

Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00 Sortino Descrizione Costo Numero giovani Totale Divise di servizio* € 160,00 4 € 640,00 Dispositivi di € 40,00 4 € 160,00 Protezione Individuale Formazione specifica € 50,00 4 € 200,00 Totale € 1.000,00 *una estiva ed una invernale Totale generale risorse aggiuntive destinate per ogni sede di attuazione: € 1.000,00 per un totale complessivo di € 11.000,00

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Partenariati attivati sul progetto: Partner Codice Ruolo nel Profit/no Accreditato/ fiscale progetto n Profit non accreditato Parrocchia San 80027620873 Fruizione del NO Non Paolo Apostolo- Salone per PROFIT accreditato Gravina Di proiezione; Fruizione Catania dell’Oratorio per le attività di progetto Gm Pubblicita’- 05321130873 Pubblicità del PROFIT Non Gravina Di bando e delle accreditato Catania attività previste nel progetto Gm Job – Gravina 05450240873 Collaborazion PROFIT Non Di Catania e nella accreditato formazione sulla sicurezza sui posti di lavoro; Fornitura di DPI Comune di 81002050896 Segnalazione Ente Accreditato Augusta dei soggetti V P.pe Umberto che 89 necessitano di 96011 Augusta intervento; Collaborazion e nelle attività 41

sociosanitarie e assistenza

II Istituto 81002260891 Fruizione Scuola Non Superiore “A. Aula accreditato Ruiz” Convegni per Via Catania 83 le attività del 96011 Augusta progetto; Utilizzo del videoproiettor e; Attività di diffusione ai propri utenti delle attività previste per il progetto Farmacia 00625330899 Fornitura Profit Non Cataudella materiale accreditato via Sipione sanitario 96019 Rosolini

I° Istituto 90009450892 Attività di Scuola Non Comprensivo diffusione ai accreditato G.E. Rizzo di propri utenti Melilli delle attività previste per il progetto; Parrocchia 90002600899 Attività di Non Profit Non Sant’Antonio diffusione ai accreditato Abate di Melilli propri associati delle attività previste per il progetto; Parrocchia San 90002450899 Attività di Non Profit Non Sebastiano diffusione ai accreditato Martire propri di Melilli associati delle attività previste per il progetto; Parrocchia San 81002380897 Attività di Non Profit Non Nicolò Chiesa diffusione ai accreditato Madre propri associati delle attività previste per il progetto; Associazione 01065630897 Attività di Non Profit Non Polisportiva integrazione accreditato

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dilettantistica e Melilli socializzazio ne con anziani, disabili Comune di 80002250894 Segnalazione Ente locale Non Sortino dei soggetti accreditato che necessitano di intervento; Fruizione dei locali del Centro Sociale Giovanile per le attività del progetto A.pro.D.A. 9201468089 Attività di Non Profit Non Associazione pro counseling e accreditato Diversamente coadiuvazion Abili Onlus e del personale sanitario non medico, assistenti sociali, O.S.S. Parrocchia 81004610887 diffondere tra Non Profit Non Basilica gli associati e Accreditato Madonna delle non, le Grazie attività previste nel progetto al Parrocchia San 83000150892 Fruizione dei Non Profit Non Giuseppe- Chiesa locali Accreditato Madre dell’oratorio Buon Pastore per attività ludiche ricreative

La SDIPI SISTEMI SRL, P.IVA 04531330480, con sede Scandicci, aderisce al progetto e contribuirà alla sua realizzazione con le seguenti attività: A) sperimentazione di soluzioni innovative per la promozione del progetti SCN, implementando applicativi e tools per costituire una web community dei volontari SCN, dove potranno confrontarsi e partecipare a discussioni inerenti i temi più rilevanti che emergeranno dalle attività svolte; B) gestione in modo continuativo della piattaforma di Confederazione contenente le informazioni tematiche utili ai potenziali candidati al SCN; C) realizzazione di un sistema informativo telematico

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di gestione delle risorse umane finalizzate ad accrescere l’efficacia ed efficienza delle azioni realizzate dai giovani volontari del SCN

Istituto “Giuseppe Toniolo” di Studi Superiori – Largo Gemelli 1, 20123 Milano, P.IVA 00862520152 Nell'ambito dell'attività che l'Istituto ha avviato con le indagini condotte per il "Rapporto Giovani – analisi longitudinale sulla condizione giovanile dei Millennials" (i nati fra il 1980 e il 2000) - un vero e proprio Osservatorio che si propone di fornire dati, analisi e notizie che possano esplorare a fondo la loro realtà, l'Istituto ha sottoscritto con Confederazione una convenzione per realizzare una ricerca sull'impegno dei giovani volontari, in servizio civile e non, attraverso due questionari somministrati online a partire dal 22 maggio p.v. con l’obiettivo di una conoscenza generale dei giovani in rapporto con le Misericordie e delle loro motivazioni e gratificazioni – intende avvalersi dell’Osservatorio Giovani per realizzare: 1. un confronto sui due questionari già dal Centro predisposti (per giovani in servizio civile e giovani volontari non in servizio civile); 2. una interpretazione/lettura dei dati raccolti attraverso la somministrazione dei questionari, in comparazione con altri studi condotti dall’Istituto Toniolo

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Al fine di realizzare le attività indicate al punto 8 del formulario, in relazione agli obiettivi fissati dal progetto al precedente punto 7, di seguito sono indicate in quantità e qualità le risorse tecniche e strumentali necessarie per lo svolgimento del servizio, mediante l’elencazione dettagliata delle attrezzature specificamente utilizzate nell’attività prevista. Sede di attuazione del Progetto Acireale Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 1 Ambulanza attrezzata per l’emergenza sanitaria 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Manichino BLS adulto e pediatrico per addestramento 1 Autovettura 1 Postazione Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 1 Defibrillatore semiautomatico 1 Aspiratore

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3 Sedie a rotelle 2 Coppia di bastoni canadesi 2 Girelli Augusta Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 1 Ambulanza attrezzata per l’emergenza sanitaria 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Manichino BLS adulto e pediatrico per addestramento 1 Autovettura 1 Postazione Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 3 Defibrillatore semiautomatico 1 Apparecchio “Min Lab” Psychotech per biofeedback 1 Apparecchio “Attila Relax” per registrazione stress 1 Aspiratore 1 Barella nautica auto galleggiante 1 Barella Toboga 3 Materassino antidecubito 5 Sedie a rotelle 1 Coppia di bastoni canadesi 2 Girelli 1 Lettino snodabile per lunga degenza

Belpasso Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 1 Ambulanza attrezzata per l’emergenza sanitaria 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Manichino BLS adulto e pediatrico per addestramento 1 Autovettura 1 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 1 Defibrillatore semiautomatico 1 Aspiratore 2 Sedie a rotelle

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Avola Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 2 Ambulanza attrezzata per l’emergenza sanitaria 2 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Manichino BLS adulto e pediatrico per addestramento 1 Autovettura 2 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 15 Apparati ricetrasmittenti portatili e veicolari, operanti sulle frequenze autorizzate, in uso dell’associazione, con annessi particolari equipaggiamenti e ricambi 3 Defibrillatore semiautomatico 3 Aspiratore 2 Sedie a rotelle

Cassibile (fraz. Siracusa) Quantità Tipo di risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario 1 Manichino BLS adulto e pediatrico per addestramento 1 Autovettura 1 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 2 Defibrillatore semiautomatico 1 Aspiratore 10 Sedia a rotelle 2 Coppie di bastoni canadesi 3 Girelli 2 Letto ospedaliero 6 Postazione fissa radio VHF 1 Lavagna luminosa 1 Ponte Radio

Floridia Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica

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4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 2 Ambulanza attrezzata per l’emergenza sanitaria 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Automezzo polifunzionale 1 Autovetture 2 Manichino BLS adulto e pediatrico per addestramento 2 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 3 Defibrillatore semiautomatico 3 Aspiratore 3 Materasso antidecubito 5 Sedie a rotelle 3 Bastoni canadesi 2 Girelli 5 Radio VHF e postazione radio VHF 1 Lavagna luminosa Gravina di Catania Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 1 Ambulanza attrezzata per l’emergenza sanitaria 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Autovetture 2 Manichino BLS adulto e pediatrico per addestramento 1 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 1 Defibrillatore semiautomatico 1 Aspiratore 2 Sedie a rotelle 2 Girelli

Melilli Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 2 Ambulanza attrezzata per l’emergenza sanitaria 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Automezzo polifunzionale

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2 Autovetture 2 Manichino BLS adulto e pediatrico per addestramento 3 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 3 Defibrillatore semiautomatico 3 Aspiratore 3 Materasso antidecubito 10 Sedie a rotelle 5 Bastoni canadesi 5 Girelli 3 Lettino snodabile per degenza 6 Radio VHF e postazione radio VHF 1 Lavagna luminosa

Modica Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Autovetture 1 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Defibrillatore semiautomatico

Rosolini Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 2 Ambulanze attrezzata per l’emergenza sanitaria 2 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 2 Manichini BLS adulto e pediatrico per addestramento 2 Mezzo trasporto disabili 1 Autovetture 1 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 1 Lavagna luminosa per attività formative riferite al progetto 1 Postazione fissa radio 2 Defibrillatori semiautomatici 4 Aspiratori 4 Materassini antidecubito 20 Sedie a rotelle 2 Letto ospedaliero

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1 Sollevatore pazienti 2 Spalliere per letto

Sortino Quantità Tipo Di Risorsa 8 Divise estive/invernali per i volontari 4 Manuali primo soccorso per la formazione specifica 4 Dispense per la formazione generale 4 Dispositivi di Protezione Individuale 4 Presidi medico – chirurgici 1 Ambulanza attrezzata per l’emergenza sanitaria 1 Ambulanza attrezzata per il trasporto sanitario ordinario 1 Autovettura 3 Postazioni Computer – Telefono – Fax 1 Videoproiettore per attività formative riferite al progetto 1 Aspiratore 1 Defibrillatore semiautomatico 1 Materassino antidecubito 3 Sedie a rotelle

A queste risorse vanno aggiunte quelle fornite dai partner per la realizzazione del progetto, così come evidenziato al punto 24 del presente formulario.

Partner Tipo di risorsa Parrocchia San Paolo Apostolo-  Fruizione del Salone per proiezioni; Gravina Di Catania  Fruizione dell’Oratorio Gm Pubblicita’- Gravina Di  Pubblicità bando di selezione ed Catania attività previste nel progetto;

Gm Job – Gravina Di Catania  Collaborazione sulla formazione in ambito di sicurezza sui posti di lavoro;  Fornitura DPI Comune di Augusta  Segnalazione dei soggetti che necessitano di intervento Farmacia Cataudella Rosolini  Fornitura materiale sanitario I° Istituto Comprensivo G.E.  Segnalazione dei soggetti che Rizzo di Melilli necessitano di intervento  Fruizione locali Parrocchia Sant’Antonio Abate di  Segnalazione dei soggetti che Melilli necessitano di intervento  Fruizione locali Parrocchia San Sebastiano di  Segnalazione dei soggetti che Melilli necessitano di intervento  Fruizione locali Parrocchia San Nicolò Chiesa  Segnalazione dei soggetti che Madre necessitano di intervento  Fruizione locali

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Associazione Polisportiva  Segnalazione dei soggetti che dilettantistica Melilli necessitano di intervento  Fruizione locali Comune di Sortino  Segnalazione dei soggetti che necessitano di intervento  Fruizione locali A.pro.D.A. Associazione pro  Segnalazione dei soggetti che Diversamente Abili Onlus necessitano di intervento

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

27) Eventuali tirocini riconosciuti:

28) Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:

Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile è previsto il rilascio di un attestato da parte della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia in cui si riporta la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio. La Misericordia rilascerà, su richiesta dell’interessato e per gli usi consentiti dalla legge, una certificazione del servizio svolto durante l’anno di Servizio Civile.

La società STEA CONSULTING SRL, in virtù della partecipazione e del superamento delle prove intermedie e finali previste nei corsi relativi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 36-37 D.legs 81/08) in ambito di Formazione Specifica rilascerà idoneo attestato valevole ai fini curriculari e spendibile in ambito lavorativo.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

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Presso le sedi locali di progetto partecipanti, agli indirizzi dichiarati in fase di accreditamento e riportati al punto 16 del presente formulario

30) Modalità di attuazione:

In proprio presso l’ente con formatori dell’ente; nella erogazione della formazione generale è previsto l’impiego di esperti in compresenza con formatori accreditati secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle Linee Guida per la formazione generale dei volontari.

31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

si

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Si rimanda, al riguardo, al sistema di formazione verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile in sede di accreditamento.

33) Contenuti della formazione:

Si rimanda, al riguardo, al sistema di formazione accreditato verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile in sede di adeguamento alle nuove linee guida

34) Durata:

42 ore da effettuarsi tutte entro 180 giorni (così come dichiarato in fase di adeguamento di accreditamento del sistema di formazione)

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

Presso le sedi locali di progetto partecipanti, agli indirizzi dichiarati in fase di accreditamento e riportati al punto 16 del presente formulario

36) Modalità di attuazione:

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Formazione a distanza per un totale di 6 ore per la parte di formazione e in formazione sui rischi connessi all’impiego dei Volontari in Progetti di Servizio Civile La formazione, inoltre, sarà effettuata da docenti e istruttori dell’Ente, in possesso delle qualifiche ed abilitazioni eventualmente richieste dalle caratteristiche del corso. I formatori e gli istruttori collaboreranno nella preparazione e nel monitoraggio dei percorsi di formazione, così da assicurare coerenza nei contenuti e nei metodi utilizzati.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

NICOLA DE ROSA Avellino, 20.03.1965. BUSA’ ALFREDO ANTONINO MARIA FRANCESCO Catania, 02/04/1984 ROMEO SALVATORE Acireale 12/05/1968 SCALIA SIMONA Acireale 30/06/1986 CATALANO MARCO Verona 22/06/1973 BORDONARO FILIPPO, 15/05/1979. RUSSO CONCETTA, Augusta 21/12/1988. LEANZA SALVATORE, Catania 09/04/1959. BARBARINO SALVATORE, Augusta 31/10/1983 LOMBARDO ANDREA, Augusta 23/06/1990 STAGNO SERENA, Enna 31/08/1991 BIANCA SEBASTIANO, Avola 17/01/1959 MONTELEONE FRANCESCO, 21/12/1963. DI ROSA ANDREA ROBERTA, SIRACUSA 20/02/1985 CONTINO LUANA Catania 11/01/1991 BROZZETTI AZELIA RITA, Catania 24/08/1965 ARENA MARIA FRANCESCA, Catania 06/11/1968 LICATA ARCANGELO, Bompensiere 21/03/1943 CASERTA GIOVANNI, Paternò 19/07/1970 GIRGENTI ALFIO MARIA, Paternò 29/12/1982 LICCIARDELLO MASHA Catania 07/01/1995 MARCHESE DAVIDE, Catania19/10/1979 FARINELLA VENERA, Catania 19/09/1982 BELLOFIORE GIOVANNI, Augusta 10/11/84 SALERNO VINCENZO, Melilli 18/05/1958

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DAVID VINCENZO, SIRACUSA 28/03/1991 BARTOLOTTA VANESSA, SIRACUSA 10/05/1985 CASCHETTO GIOVANNI, Modica 07/12/1982. MODICA SALVATORE, Modica 05/10/1986. CARUSO LUIGI, Sortino 16/07/1946 PAGLIALUNGA ANTONINO, 12/11/54 DI PASQUALE GIOVANNA, Ragusa 27/01/58 CAPPELLO RITA, Scicli 13/05/1967 IACONO FLORIANA, Modica 21/06/1960 COLOMBO ANTONINO, Siracusa 14/01/1973 MAZZARELLA CARMELO, Siracusa 28/07/1976 RAPAGLIA’ ROBERTO, Siracusa 14/02/1979 SPADARO DAVIDE, CATANIA 31/07/1976

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

NICOLA DE ROSA Geometra, Tecnico Esperto in Sicurezza nei luoghi di lavoro e antincendio. BUSA’ALFREDO ANTONINO MARIA FRANCESCO, specialista in cardiologia ROMEO SALVATORE, specialista in anestesia e rianimazione SCALIA SIMONA, infermiera di primo livello CATALANO MARCO, infermiere professionale BORDONARO FILIPPO, operatore 118 e formatore sanitario RUSSO CONCETTA, formatore sanitario LEANZA SALVATORE, Medico dell’emergenza e ginecologo BARBARINO SALVATORE, Infermiere LOMBARDO ANDREA, Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche STAGNO SERENA, Terapista della Riabilitazione psichiatrica BIANCA SEBASTIANO, Medico rianimatore ASP SR MONTELEONE FRANCESCO, Medico Responsabile P.S. ASP SR, Medico dell’emergenza DI ROSA ANDREA ROBERTA, Psicologa LICATA ARCANGELO, Educatore

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CASERTA GIOVANNI, Infermiere Professionale GIRGENTI ALFIO MARIA, Avvocato BROZZETTI AZELIA RITA, Medico di continuità assistenziale CONTINO LUANA, infermiere, Formatore sanitario LICCIARDELLO MASHA, infermiere, MARCHESE DAVIDE, Infermiere, Istruttore IRC BLS-D FARINELLA VENERA, Laurea in scienze della Comunicazione BELLOFIORE GIOVANNI, formatore sanitario ed istruttore BLSD IRC SALERNO VINCENZO, Medico chirurgo istruttore BLSD IRC DAVID VINCENZO, Psicologo BARTOLOTTA VANESSA, laurea in scienze della formazione e dell’educazione CASCHETTO GIOVANNI, formatore sanitario MODICA SALVATORE, tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro. CARUSO LUIGI, Medico specialista in psicoterapia sistemico relazionale PAGLIALUNGA ANTONINO, medico DI PASQUALE GIOVANNA, psicologa CAPPELLO RITA, infermiere IACONO FLORIANA, operatore socioassistenziale COLOMBO ANTONINO, infermiere MAZZARELLA CARMELO, formatore sanitario, istruttore BLS-D IRC RAPAGLIA’ ROBERTO, istruttore guida mezzi di soccorso SPADARO DAVIDE, medico chirurgo

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

FAD PER LA PARTE RIGUARDANTE FORMAZIONE INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI VOLONTARI IN PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE I contenuti saranno proposti attraverso modalità di apprendimento attivo. Verrà dato ampio spazio ai lavori di gruppo, alle esercitazioni, alle attivazioni esperienziali. Gli aspetti teorici saranno svolti con lezioni frontali di aula supportate da ausili informatici ed audiovisivi.

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La parte pratica sarà affrontata attraverso esercitazioni e simulazioni sotto la supervisione del docente formatore. Ognuno dei partecipanti sarà agevolato nel riconoscimento delle personali modalità di Sapere, Saper fare e Saper Essere e nella formazione di possibili applicazioni degli apprendimenti del corso e nell’individuazione di successivi sviluppi professionali. A livello metodologico ed operativo, il lavoro di formazione degli operatori sarà essenzialmente partecipativo, caratterizzato da una logica alternanza tra fasi teoriche e di esposizione dei contenuti e momenti in cui i partecipanti saranno chiamati a giocare un ruolo attivo attraverso l’utilizzo creativo di strumenti di counseling espressivo. Tutti i corsi prevedono un test finale che sarà discusso in aula con i volontari. I risultati finali di ogni singolo test saranno registrati e conservati all’interno del fascicolo personale di ogni volontario. Tutti i moduli formativi prevedono un registro sul quale sono annotate le presenze degli allievi volontari con firma del docente formatore ed argomento trattato.

40) Contenuti della formazione:

Nozioni Generali:  Catena del soccorso  Aspetti legali dell’attività del soccorritore volontario  Codice della strada (articoli di riferimento) e conduzione mezzi sanitari e sociali  Riferimenti normativi e leggi regionali;  Cenni sulla sicurezza in ambienti di lavoro e normativa di riferimento, sul rischio, sulla sicurezza, sulla prevenzione attiva e passiva, sui DPI;  Cenni di telecomunicazioni (apparati CB, VHF, UHF, norme di trasmissione);  Psicologia dell’emergenza; Durata complessiva modulo: 10 ore; Formatori: Lombardo Andrea, Stagno Serena, Di Rosa Andrea Roberta, Farinella Venera, David Vincenzo, Bartolotta Vanessa, Modica Salvatore, Caruso Luigi, Di Pasquale Giovanna, Rapaglià Roberto, Girgenti Alfio Maria, Licata Arcangelo. Cenni di anatomia dello scheletro;  Esame e valutazione dell’infortunato, urgenze;  Lussazioni, fratture, immobilizzazione;

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 Traumi e lesioni cranio – encefalici, della colonna vertebrale e tronco – addominali. Durata complessiva modulo: 10 ore; Formatori: Catalano Marco, Barbarino Salvatore, Monteleone Francesco, Contino Luana, Ternullo Remo, Caschetto Giovanni, Salonia Agata, Scalia Simona, Paglialunga Antonino, Cappello Rita, Caserta Giovanni, Saitta Biagio. Ambito del soccorso in caso di patologie shock ed altri eventi sanitari:  Lesioni da alte e basse temperature;  Alterazioni delle funzioni vitali;  Emorragie, ferite, shock, ustioni, intossicazioni;  Infarto del miocardio, ictus, insufficienze respiratorie;  Basic Life support defribillation (B.L.S. D.);  T.S.O.;  Assistenza sanitaria, triage, supporto vitale di base. Durata complessiva modulo: 12 ore; Formatori: Romeo Salvatore, Leanza Salvatore, Arezzi Marco, Barbarino Salvatore, Bianca Sebastiano, Licciardello Marsha, Marchese Davide, Salerno Vincenzo, Caschetto Giovanni, Caruso Luigi, Spadaro Davide, Mazzarella Carmelo, Bellofiore Giovanni, Cappello Rita, Paglialunga Antonino, Brozzetti Azelia Rita, Patania Giovanni. Ambito pratico dell’emergenza e del trasporto sanitario ordinario:  Esercitazione pratica: M.C.E. – R.C.P. – B.L.S.D.;  Immobilizzazione, caricamento e trasporto ( I.C.T.P.) del politraumatizzato;  Caratteristiche dell’ambulanza;  Conduzione delle ambulanze;  Trasporto e tecniche di barellaggio;  Bendaggi. Durata complessiva modulo: 18 ore; Formatori: Busà Alfredo, Romeo Salvatore, Bordonaro Filippo, Russo Concetta, Bianca Sebastiano, Monteleone Francesco, Contino Luana, Marchese Davide, Bellofiore Giovanni, Salerno Vincenzo, Caschetto Giovanni, Salonia Agata, Rapaglià Roberto, Mazzarella Carmelo e Iacono Floriana, Caserta Giovanni, Brozzetti Azelia Rita, Saitta Biagio. Aspetti generali sulla disabilità: - Studio dei bisogni dei disabili che fanno richiesta di assistenza: aspettative e richieste reciproche, difficoltà, criticità, impressioni;

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- Distinzione tra le diverse figure professionali del settore socio-educativo- assistenziale riconoscendone i ruoli e competenze specifiche; - Riferimenti Legislativi principali: Legge n. 104/92, Legge Regionale n. 29/97, Legge Regionale n. 514/09. Durata complessiva modulo: 6 ore; Formatori: Lombardo Andrea, Stagno Serena, Di Rosa Andrea Roberta, Farinella Venera, David Vincenzo, Bartolotta Vanessa, Modica Salvatore, Caruso Luigi e Di Pasquale Giovanna, Girgenti Alfio Maria, Licata Arcangelo Ambito psicologia e disabili - Elementi di psicologia; - Medicina dell’handicap e psichiatria; - Aspetti relazionali del reinserimento sociale; - Il lavoro di equipe: collaborazione e conflitto; - La comunicazione e la relazione con il disabile, l’anziano e la sua famiglia; - Approccio con i profughi. Durata complessiva modulo: 10 ore; Formatori: Lombardo Andrea, Stagno Serena, Di Rosa Andrea Roberta, Farinella Venera, David Vincenzo, Bartolotta Vanessa, Caruso Luigi e Di Pasquale Giovanna, Licata Arcangelo. Ambito sicurezza - Programma formativo (art. 37 D.Lgs 81/08 e Accordo Stato Regione 21.12.2011) della durata di 4 ore in modalità e-learning in rispetto alle direttive dell’Accordo Stato Regione 21.12.2011 su piattaforma FAD dedicata ad esclusivo utilizzo di Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. - Informativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 36 D.Lgs 81/08) della durata di 2 ore in modalità e-learning su piattaforma FAD dedicata ad esclusivo utilizzo di Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. Durata complessiva modulo: 6 ore; Formatore: Nicola De Rosa

41) Durata:

72 ore

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Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Si richiama al riguardo il sistema di monitoraggio verificato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale in sede di accreditamento

Data, 05/02/2018

Il Responsabile del Servizio civile nazionale dell’ente

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