teatro comunale di dozza

via xx settembre, 51 - 40060 - dozza (bo)

Direzione Artistica: COMPAGNIA TEATRALE DELLA LUNA CRESCENTE

Per informazioni (abbonamenti e biglietti) e prenotazioni: Tel. 347 5548522 - 0542 30768 Email: [email protected] www.comune.dozza.bo.it www.compagniadellalunacrescente.it

TEATRO COMUNALE DI DOZZA in collaborazione con: COMPAGNIA TEATRALE DELLA LUNA CRESCENTE DOZZA eventi 2011 CROSSROADS - Jazz e altro in Emilia-Romagna PERSONAE - Percorsi Teatrali COMBO JAZZ CLUB ENOTECA REGIONALE EMILIA-ROMAGNA DOZZAJ2011 ENODOZZAJAZZ CA’ VAINA TRACKS - Tracce d’autore PIM - Poesia Immagine Musica DozzaTeatroRagazzi SABATO SERA DUE - SETTE SERE DUE COMUNE DI DOZZA COOP. GIORNALISTI “CORSO BACCHILEGA” PROVINCIA DI BOLOGNA Fondazione Dozza Città d’Arte REGIONE EMILIA-ROMAGNA PROGRAMMA 2O11 Pro-Loco Dozza

Teatro Comunale di Dozza - Programma 2011

2001 - 2011… Il Teatro Comunale di Dozza, in quanto spazio teatrale, compie dieci anni! Era il 2001 quando come Compagnia Teatrale della Luna Crescente si decise di aprire uno spazio nuovo deputato al teatro e alla musica… Uno spazio nuovo che apriva in un tempo dove tanti altri spazi chiudevano… Fu una scommessa che oggi, in un’epoca ancora più segnata dalle difficoltà economiche e dalle incertezze sul futuro, è stata vinta!… Vinta grazie al sostegno di un’Amministrazione Comunale che crede nella validità di un teatro in cui le stagioni, non sono semplicemente “rassegne”, ma piccoli grandi progetti culturali… Vinta grazie all’aiuto della Provincia di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, che nel tempo hanno mantenuto l’interesse in un lavoro costante sul territorio, dove i criteri della qualità artistica e della sostenibilità economica sono gli unici criteri ad avere cittadinanza… Vinta grazie al gradimento del pubblico, o meglio, dei “tanti pubblici”. Lo sforzo anche quest’anno è lo stesso: costruire un cartellone di proposte originali, molto varie, ricerche espressive particolari, sguardi profondi sul mondo, intrecciando i linguaggi artistici, mescolando i generi, superando le barriere, abbattendo pareti. Teatro, musica, letteratura, cinema, storia, attualità… tutto insieme… in un programma che comunichi al pubblico, questa è la speranza, le stesse emozioni, la stessa vitalità, la stessa energia che gli artisti che calcheranno il palco di questo piccolo spazio libero, in questo piccolo borgo medievale, trasmettono a noi. Fare teatro, musica, arte, cultura in genere non significa necessariamente produrre “beni superflui”, beni che possono essere “tagliati” con la scure e sacrificati sull’altare della crisi… Il teatro, la musica, l’arte, la cultura in genere aiutano a migliorare la qualità della vita, aiutano, proprio in momenti di crisi, a ri-trovarsi, a ri-partire con nuovo slancio e quindi a superare… Ancora grazie ai compagni di strada di questi dieci anni… a quelli che lo sono stati… a quelli che ancora lo sono… e a quelli che arriveranno… nella convinzione di fare parte, tutti, di un’affascinante sfida. Corrado Gambi Compagnia Teatrale della Luna Crescente

DOZZA EVENTI è il progetto principale dell’attività complessiva del Teatro Comunale di Dozza, suddiviso in quattro diverse iniziative, delle quali tre in primavera (la rassegna di teatro “PERSONAE - Percorsi Teatrali” , il Festival Jazz “DOZZAJ” , giunto ormai alla IXª edizione (ancora una volta all’interno della rassegna regionale “Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna”) e la rassegna “DozzaTeatroRagazzi” alla IIIª edizione), ed una in autunno (il progetto tematico interdisciplinare).

La programmazione annuale curata dal Teatro Comunale e dalla Compagnia Teatrale della Luna Crescente è arricchita, come sempre da altre sezioni: “ENODOZZAJAZZ - Sorsi di jazz in Enoteca” e “TRACKS - Tracce d’autore” (quest’anno ancora più ricca con appuntamenti annunciati, ma ancora da calendarizzare, in estate sul palco nella Piazza della Rocca, con: la band degli STEEL MILL, guidata da Vini “Maddog” Lopez, primo batterista della mitica E-Street Band di Bruce Sporingsteen; e il ritorno, con la band americana, di WILLIE NILE) che presentano, la prima, appuntamenti e approfondimenti con musicisti di calibro internazionale in incontri “ravvicinati” nell’ambito del jazz (negli spazi dell’Enoteca Regionale, all’interno della Rocca di Dozza), e, la seconda, del rock-blues americano, al Teatro Comunale. Infine, nell’ambito del festival DOZZAJ, si inaugura quest’anno la sezione “DOZZAJ Off” dedicata a nuovi talenti emergenti nel panorama jazz.

Progetto d’arte, informazione, cultura dedicato al tema della CRISI.

Per il nono anno consecutivo in autunno viene proposto un programma di iniziative legate ad un tema, in collaborazione con vari soggetti: approfondimenti specifici che possono ricorrere al teatro, alla musica, alla letteratura, al cinema o essere costruiti in forma di conferenze e/o dibattiti. La forma preferita per le singole iniziative è la “contaminazione” fra i vari linguaggi. Si tratta, quindi, di appuntamenti culturali diversificati, scaturiti da varie ispirazioni, con approfondimenti di taglio storico-sociale, associati a presentazioni di brani letterari, a film, e ad iniziative di spettacolo. Il progetto tematico del 2011 avrà come titolo “CRISI”.

Il Teatro Comunale di Dozza ospita, come è ormai consuetudine, una mostra permanente di fotografie in bianco e nero di Mario Sabbatani , dell’Associazione P.I.M. - Poesia Immagine Musica, persona di rara sensibilità umana ed artistica e prezioso collaboratore da tanti anni delle attività del Teatro e della Compagnia. La mostra è costituita da una selezione di scatti realizzati durante la programmazione del teatro, costantemente aggiornata dopo ogni stagione teatrale.

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Quest’anno inoltre il Teatro Comunale di Dozza rende omaggio ad un grande della musica, più volte proposto a concorrere al premio Nobel, che compie settant’anni. BOB DYLAN! Il progetto-tributo dal titolo “Thank you Bob” sarà composto da una mostra fotografica, da spettacoli teatrali, musicali, e da incontri di approfondimento.

Sabato 5 Marzo 2011 - ore 21 PERSONAE - Percorsi Teatrali Compagnia Teatrale della Luna Crescente & Laboratorio LA.P.S.U.S. 2012: LA GRANDE CRISI di Aldo Giannuli (Ponte alle Grazie - 2010) con: Corrado Gambi e Alfonso Cuccurullo musiche di: Carmen Falconi e Giulia Costa

... “Ieri ho detto ‘domani ti pago’. E domani ti pago!”… Ma… è possibile fare uno spettacolo su temi economici?... Ed è possibile fare uno spettacolo su temi economici a passo di… tango?... ed è possibile fare uno spettacolo su temi economici, a passo di tango, sul grande mostro della… crisi (aaaaaahhhhhh!!!)?... Ed ancora, è possibile fare uno spettacolo, su temi economici, a passo di tango, sulla crisi… anche con ironia?... Questa è la scommessa di Corrado Gambi e Alfonso Cuccurullo a partire dal libro di Aldo Giannuli. Nel 2012 non finirà certamente il mondo (forse!), ma potrebbe cambiare la Storia. Il triennio 2012-2014 si prospetta infatti come un crocevia di eventi epocali. Non solo, come già paventano banche centrali e istituti di rating, siamo ancora dentro la crisi, ma essa potrebbe intensificarsi gravemente. Fra le cause, la fragilità economica legata al debito USA ma anche di alcuni paesi europei, con la scadenza di titoli di Stato e obbligazioni per il mostruoso totale di circa ventimila miliardi; la guerra valutaria e commerciale fra Occidente e Cina; la crisi dell’Unione Europea con il rischio di una sua scissione, ed eventi politici di grande portata: le elezioni presidenziali in USA, Francia e Russia, il cambio della dirigenza cinese, la nomina del nuovo governatore della BCE e, nella nostra piccola Italia, la possibilità strisciante di forme soft o meno soft di secessione. Grazie al rigoroso supporto di dati per lo più ignoti al pubblico, il libro di Aldo Giannuli ricostruisce gli scenari che da questo complesso puzzle di avvenimenti potrebbero sorgere negli anni a venire. Associando lettura economica e lettura politica degli eventi con una precisione e una competenza rare, “2012: la grande crisi” è anche un vademecum per la comprensione del mondo d’oggi. … E come disse il grande Totò… “Ieri ho detto ‘domani ti pago’. E domani ti pago!”…

Aldo Giannuli , barese, classe 1952, è una vera e propria enciclopedia vivente per quel che riguarda la storia delle trame eversive in Italia. Laureato in Scienze Politiche, è ricercatore di Storia contemporanea presso l’Università di Bari. Consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di Piazza Fontana), Pavia e Brescia (strage di Piazza della Loggia), ha appena terminato una consulenza per la Procura di Palermo. Dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi ed è salito alla ribalta delle cronache giornalistiche quando, nel novembre 1996, ha scoperto una grande quantità di documenti non catalogati dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’Interno, nascosti nell’ormai rinomato «archivio della via Appia». Autore di numerosi testi tra cui «Lo stato parallelo» (insieme a Paolo Cucchiarelli) e «Storie di intrighi e di processi», Aldo Giannuli è diventato un punto di riferimento per tutti coloro, magistrati, storici o giornalisti che si occupano delle trame eversive, terroristiche e mafiose, che hanno insanguinato la storia dell’Italia repubblicana. Attualmente collabora con il settimanale «Avvenimenti» e con il mensile «Libertaria».

Sabato 5 e Domenica 6 marzo 2011 il laboratorio LA.P.S.U.S. terrà i suoi "stati generali" presso il Teatro Comunale di Dozza. Il LA boratorio Progettuale degli Studenti Universitari di Storia ( La.p.s.u.s. ), attivo presso l'Università Statale di Milano già da alcuni anni, nato per affrontare le nuove problematiche che lo studio della Storia Contemporanea pone agli storici, in un tempo in cui superficialità e disorientamento caratterizzano lo studio della società contemporanea, intende creare con questi "stati generali" una due giorni di riflessioni, bilanci e dibattiti interni, sulle attività svolte fino ad ora e sulle prospettive future del laboratorio, a livello organizzativo e di elaborazione. Il laboratorio inoltre ha da poco avviato una stimolante collaborazione con la Compagnia della Luna Crescente. Relazione che si traduce, all'interno della due giorni del 5 e 6 marzo, nella "presentazione performativa" del libro "2012, la grande crisi", dello storico Aldo Giannuli, e in un laboratorio teatrale, all'interno del quale i ragazzi di La.p.s.u.s., coordinati da Corrado Gambi, inizieranno ad affrontare un piccolo percorso di formazione teatrale, che si inserisce nel progetto, che porterà nel mese di marzo 2011 alla mostra "La strategia della tensione e le stragi impunite: 1969-1984" , presso l'Università Statale di Milano, inaugurata proprio da un evento/performance elaborato e realizzato da La.p.s.u.s. e dalla Compagnia Teatrale della Luna Crescente.

www.laboratoriolapsus.it [email protected] http://www.facebook.com/Laboratorio.LAPSUS

Alfonso Cuccurullo ha esordito presso il ”Circolo Pavese” nel dramma “Il cercatore d’oro” di Satprem per la regia di Davide Montemurri. In seguito con lo stesso Montemurri ha approfondito il metodo di recitazione “Orazio Costa”. Nel 1995 partecipa al concorso teatrale “Targa Malvezzi”; segue un intensa attività teatrale con alcuni gruppi teatrali del comprensorio imolese. Nel 1998 si iscrive alla scuola di recitazione “Teatro Colli” di Emanuele Montagna e partecipa al seminario tenuto dal direttore della Scuola di Teatro di San Pietroburgo Vadim Mikacencov. Inoltre partecipa a laboratori tenuti dall’attore e regista Tanino De Rosa. Nel 2001 comincia una collaborazione col regista Vittorio Possenti prendendo parte come attore agli spettacoli “Non si sa come” e “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello. Nel 2003 partecipa come narratore allo spettacolo “Anime salve” dedicato alla memoria di Fabrizio De Andrè e successivamente allo spettacolo “Voci al di la’ del mare” con la cantante Luisa Cottifogli ed il musicista Fabio Tricomi. Nel 2005 entra come voce narrante nel “Tango Quartet” formazione di musicisti che dedica il proprio lavoro alla musica e alla letteratura argentina. Da anni tiene laboratori teatrali in diversi istituti scolastici e realizza spettacoli di narrazione rivolti a tutte le fasce di età.

Venerdì 11 Marzo 2011 - ore 21 TRACKS - Tracce d’autore WOLF RIVER - Tributo a Jeff Buckley Michele D’Alessandro - chitarra e voce Alessandro Bozza - basso Davide Villani - chitarra Youssef Ait Bouazza - batteria 2

I Wolf River nascono nel settembre 2009 da un'idea di Alessandro Bozza, che propone a Michele D’Alessandro il progetto. I due accomunati da una grande passione per Jeff Buckley, ne vogliono riproporre i grandi capolavori e diffondere le canzoni meno conosciute. La formazione necessita di una seconda chitarra, così entra nella band Davide Villani (subentrato a Paolo Bertoni da aprile 2010), jazzista e maestro di. Nel giugno 2010 il batterista Youssef Ait Bouazza entra a far parte della band. Il 7 agosto 2010 i Wolf River partecipano alla serata "Dream Brother's night Jeff Buckley tribute" tributo ufficiale a Jeff Buckley.

Jeffrey "Jeff" Scott Buckley (Anaheim, 17 novembre 1966 – Memphis, 29 maggio 1997) è stato un cantautore e chitarrista statunitense. Nel 1992 firma un contratto con la casa discografica Columbia Records, tramite il chitarrista e dirigente Steve Berkowitz (autore del mixaggio del suo primo CD, un EP dal titolo Live at Sin-é uscito nell'agosto del 1993, locale nel quale Jeff si esibì più e più volte agli inizi della sua carriera). Forma una band di supporto, di cui entrano a far parte: Michael Tighe, chitarrista, vecchio amico di Buckley; Mick Grondhal, bassista, fan di Jeff dai tempi dei suoi concerti alla Columbia University; Matt Johnson, batterista, ex Chainsaw Kitten. Partono allora per uno showcase-tour negli Stati Uniti ed Europa (con tappe in Inghilterra, Olanda e Francia, nazione nella quale fu molto apprezzato). In Italia si esibisce per tre volte (il 16 settembre 1994 a Milano, il 17 febbraio 1995 a Cesena e il 15 luglio 1995 a Correggio). Si sente quindi pronto per incidere il suo primo . Andy Wallace, che lavorò anche all'album Nevermind dei Nirvana, fu scelto come produttore. Jeff, volle inoltre, che Gary Lucas partecipasse alla produzione dell'album, suonando nelle tracce Grace e Mojo Pin. La band, quindi, si ritirò negli studi di registrazione di Woodstock per circa tre settimane. Il 23 agosto 1994 pubblica il suo lavoro più importante, Grace, un album di dieci tracce che fu osannato dalla critica musicale; ebbe vari riconoscimenti, tra i quali il "Gran Prix International Du Disque dell'Academie Charles CROS", il disco d'oro in Francia e in Australia (nazioni dove il suo successo fu più evidente). Delle dieci tracce incise sette sono originali, mentre tre sono cover. Originariamente, nel disco, sarebbe dovuta rientrare anche Forget Her, ma Jeff decise di non pubblicarla, e venne quindi sostituita da So Real. Dal gennaio 1994 al febbraio 1996 Jeff è perennemente in tour per promuovere l'album: Nord America, Giappone, Oceania, Europa. Nel 1996 Matt Johnson, batterista, lascia il gruppo, ma i motivi non sono affatto chiari: si parla di droga, stress o semplicemente voglia di sperimentare nuove strade. Venne sostituito inizialmente da Eric Eidel, e successivamente da Parker Kindred. Iniziano quindi i lavori per il nuovo album, che avrebbe probabilmente dovuto chiamarsi My Sweetheart the Drunk. La band si esibisce sotto falsi nomi nei locali dell'est degli Stati Uniti, durante il Phantom Solo Tour che parte il 6 dicembre 1996, quando si esibiscono con il nome "The Crackboats". Altri nomi usati durante il tour furono: "Possessed By Elvis", "Father Demo", "Smackrobiotic", "Crit Club", "Topless America". Chiude quindi il 14 e il 15 dicembre a Washington, come "Martha & The Nicotines" e "A Puppet Show Named Julio". Il 14 febbraio 1997 Jeff parte con il gruppo, destinazione Memphis, per le registrazioni del nuovo disco. Il produttore designato è Tom Verlaine. Le sessioni terminano nel marzo 1997, dopodiché la band torna a New York. Jeff invece si trattiene a Memphis. Ma la casa discografica non è contenta del materiale. Jeff, richiama dunque la band invitandola a tornare a Memphis. Il 29 maggio 1997 fra le 20 e le 21, prima di andare in studio, Jeff si trova con il suo roadie Keith Foti a bordo del furgone di quest'ultimo. I due si fermano nei pressi del Wolf River, affluente del Mississipi. Jeff ha voglia di fare un bagno. Si immerge nelle acque del fiume con addosso i vestiti e gli stivali, e nuota a dorso fino ai piloni del ponte sull'autostrada, cantando il ritornello di “Whole Lotta Love”, dei Led Zeppelin. Comincia a farsi buio. Keith richiama più volte Jeff chiedendogli di tornare a riva. Appare un battello nella direzione opposta, ed è troppo tardi: pochi secondi e Jeff Buckley scompare nelle acque del Wolf River. Alle 21, circa, Keith chiama la polizia, che arriva un quarto d'ora più tardi e inizia a dragare il fiume. Successivamente telefona a Michael Tighe, a cui affida il compito di dare la notizia alla madre di Jeff, Mary Guibert, che si trova a Los Angeles. La mattina del 5 giugno un passeggero del traghetto American Queen nota una sagoma di un corpo umano impigliato tra i rami di un albero che galleggia sotto il ponte di Beale Street, la via più importante di Memphis. Il corpo di Jeff viene riconosciuto da Gene Bowen, tour manager di Buckley; il riconoscimento avviene grazie a un piercing all'ombelico e dalla maglietta che Jeff indossava al momento della scomparsa. Buckley, prima dell'annegamento, era di buon umore e, come risulta dalle analisi, sobrio e lucido, tanto che le cause dell'annegamento vengono imputate prevalentemente alla congestione e all'imperizia del pilota del battello finito sopra Jeff. Il 1º agosto 1997 si celebra l'ultimo addio a Jeff Buckley, nella chiesa di Saint'Ann a Brooklyn, lì dove era iniziata la sua carriera durante il Tim Buckley Tribute. La chiesa è gremita di persone, e la cerimonia si chiude con un discorso di Mary Guibert. Nel corso degli anni successivi alla scomparsa verranno pubblicati vari album postumi come Mystery White Boy, Live a l'Olympia, Live at Sin-é (Legacy Edition), Grace Around the World. È considerato una delle voci più emozionanti nel panorama.

Domenica 20 Marzo 2011 - ore 16 DOZZATEATRORAGAZZI - IIIª Rassegna di Teatro Ragazzi Compagnia Teatrale della Luna Crescente & Paola Camerone UN PESCE È UN PESCE Lettura - Spettacolo di Voci ed Ombre di e con: Paola Camerone , Corrado Gambi , Marina Mazzolani ispirata al libro illustrato di Leo Lionni

La lettura spettacolo, nata dalla collaborazione tra la Compagnia Teatrale della Luna Crescente e l'esperta di Teatro delle Ombre Paola Camerone, si ispira al racconto di Leo Lionni Un pesce è un pesce, in cui il rapporto di amicizia nato tra un girino ed un pesce porterà quest'ultimo alla scoperta della propria identità ed all'accettazione positiva della propria diversità. La tecnica delle ombre, con cui lo spettacolo è stato realizzato, si rivela particolarmente adatta a raccontare queste tematiche, e ben rappresenta le atmosfere sospese, rarefatte ed emotivamente intense proprie del racconto.

Paola Camerone , milanese di nascita e bolognese di adozione, ha frequentato il corso di laurea in D.A.M.S. Spettacolo, laureandosi con la tesi Teatro Gioco Vita: le ombre nella scena contemporanea ed iniziando a collaborare con la suddetta compagnia teatrale, al termine del corso Cercatori d’ombre da loro stessi organizzato. A partire dall’anno 2000 si occupa della costruzione di sagome ed oggetti scenici per tutti i loro spettacoli e dell’ideazione e conduzione di laboratori sul teatro delle ombre, sia in Italia che in Francia. Presso la stessa compagnia anima le sagome dell’operina in musica El Retablo de Maese Pedro e conduce la mostra Un mondo di figure d’ombra. Omaggio a Lele Luzzati e gli spettacoli L'ombra di Pollicino e Ombromania , nelle tournées in Italia e Francia. Ha realizzato esperienze di laboratorio e letture animate per conto di scuole ed associazioni ricreative del bolognese. Con la Compagnia Teatrale della Luna Crescente mette in scena nel 2010 “Stivali a Monte Sole” storia scritta da Giulia Casarini, sulla strage di Marzabotto, spettacolo prodotto dall’ANPI e dal CIDRA di Imola nell’ambito delle celebrazioni del 25 Aprile. 3

Sabato 26 Marzo 2011 - ore 21 PERSONAE - Percorsi Teatrali Matteo Belli MARZABOTTO testo di Carlo Lucarelli e Matteo Belli diretto e interpretato da: Matteo Belli musiche: Paolo Vivaldi aiuto regia: Katia Pietrobelli scena, luci e fonica: Luigi Sermann collaborazione ai costumi: Ileana Colognesi organizzazione: Maurizio Sangirardi progetto grafico: Mirella Pagin Prodotto da: Associazione Culturale Ca' Rossa / Centro Teatrale per l'Oralità con il contributo di: Regione Emilia-Romagna, Assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna, Comunità Montana Cinque Valli Bolognesi, Teatro Consorziale di Budrio

L’altopiano di Monte Sole, dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943 tra il governo italiano e il comando alleato, divenne una zona di grande importanza strategica nei piani di occupazione delle truppe tedesche. Occorreva far piazza pulita di qualunque cosa o persona fosse di ostacolo alla loro avanzata. Iniziarono così, ad opera dei nazifascisti, rastrellamenti, saccheggi, deportazioni, incendi di case, esecuzioni sommarie e violenze di ogni genere verso la popolazione civile e la brigata partigiana attiva in quella zona, la Stella Rossa comandata da Mario Musolesi, il “Lupo”. Il 28 maggio 1944 ci fu un primo massiccio rastrellamento ai danni della Stella Rossa. All’alba del 29 settembre 1944 il maggiore delle SS Walter Reder diede il via all’operazione di eliminazione della Stella Rossa. Vengono impiegati 1500 uomini, armati di mitra, mortai, lanciafiamme, cannoni. I partigiani sono 500, cercano di resistere, ma Musolesi viene ucciso e il gruppo decimato. Anche la popolazione viene colta di sorpresa. Gli uomini abili si rifugiano nei boschi, mentre vecchi, donne e bambini cercano riparo nelle chiese, nei rifugi antiaerei o nelle abitazioni. Sarà un’operazione di disumana brutalità che non risparmierà niente e nessuno. Fra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 in questa zona vengono massacrate 770 persone. Molti testimoniano della presenza di fascisti insieme ai tedeschi. Le voci che iniziarono a circolare sull’efferatezza di questo eccidio vennero prontamente smentite dalle autorità e dalla stampa locale. Al termine della guerra Reder venne processato e condannato all’ergastolo nel 1951. Seguì una lunga storia di omissioni processuali, appelli e imbarazzanti silenzi che hanno trovato fine soltanto con la sentenza del 7 maggio 2008 che ha confermato la condanna degli imputati, di cui cinque all’ergastolo.

Scritto dal giallista-detective Carlo Lucarelli e dall’attore e regista Matteo Belli, Marzabotto è uno spettacolo di narrazione scenica in cui Matteo Belli dà voce a molti personaggi: l’archivista Gargiulo che svela i segreti custoditi nell’ armadio della vergogna , i suoi capoufficio, i superstiti della strage che raccontano la violenza subita, l’ufficiale tedesco, i militari italiani, i ministri della Repubblica, i giudici e i magistrati che nel primo dopoguerra si occuparono della vicenda. Basandosi su testimonianze documentali e popolari, la narrazione procede nel racconto dell’eccidio, per poi rendere conto del vergognoso occultamento del fascicolo numero 1937 dentro un armadio, nascosto con le ante contro il muro, in fondo a un corridoio della Procura Generale Militare di Roma. Qui è rimasto sepolto fino al 1994. «Il linguaggio scenico - spiega Matteo Belli - è quello di un “sinfonismo attoriale” che ho sviluppato nel corso di anni d’esperienza come autore e interprete, ma qui arricchito dall’intento di raccontare, anche con strumenti recitativi propri della commedia all’italiana, una tragedia italiana, ancor prima che universale». Quello di Matteo Belli vuole essere un Teatro di Narrazione «che non sia solo nozionistico, ma anche rivelatorio di significati inediti, iscritti nella filigrana di quei codici della realtà, che il linguaggio artistico può rendere meglio leggibili ai sensi dello spettatore, contribuendo a una riflessione più ampia sull’utilizzo e il significato della conoscenza storica». Alla base del suo fare teatrale c’è il concetto di “rivelazione”, ovvero quella capacità dell’Arte di attingere e svelare zone profonde della psiche e dell’animo umano. Una materia fatta di documenti storici, testimonianze di sopravvissuti, cronache giudiziarie come nel caso di Marzabotto , solo se affrontata con gli strumenti e le ragioni dell’Arte, che permettono di portare alla luce nuovi e inediti significati, può diventare qualcosa di più di un teatro di nozione. Può diventare un “Teatro di Rivelazione”, capace di innescare come nel grande teatro tragico un processo di liberazione catartica del dolore.

Matteo Belli , dopo gli studi classici e musicali, nel 1989 ha iniziato a lavorare in teatro come mimo-fantasista ed attore. Ha realizzato spettacoli come autore o interprete, confrontandosi con testi classici e con autori contemporanei. Ha creato diversi lavori in cui il tessuto letterario si intreccia e si completa nell’esecuzione musicale dal vivo ( Del mondo ho cercato – Poesia e musica medievale italiana ; Concerto dal VI libro dell’Eneide , Le maschere di dentro , un omaggio a Italo Calvino; Ora X: Inferno di Dante ). È stato ospite di trasmissioni televisive come Domenica in, Solletico , Stasera mi butto , Maurizio Costanzo Show . È tra i fondatori, oltreché presidente, dell’Associazione culturale Ca’ Rossa/Centro Teatrale per l’Oralità con cui ha realizzato, come direttore artistico, le rassegne Ci sarà una volta… Radici antiche e nuovi orizzonti del Teatro d’Arte Popolare , Parola d’attore e Verba volant , rassegna di letture e spettacoli per piccolo palcoscenico.

Carlo Lucarelli , affermato scrittore di letteratura gialla e noir, sa intrecciare generi tra loro diversi, ottenendo risultati di sorprendente efficacia. Ha scritto romanzi, saggi e racconti tradotti e pubblicati anche in molti paesi esteri. Dalle sue opere sono state tratte fiction per la tv e film per il cinema. È autore di programmi televisivi e radiofonici, testi per il teatro e fumetti. Ha ricevuto diversi premi letterari. Vive tra Mordano e San Marino.

Domenica 27 Marzo 2011 - ore 16 DOZZATEATRORAGAZZI - IIIª Rassegna di Teatro Ragazzi Istituto Comprensivo di Dozza e Castel Guelfo LITTLE ITALY con: Matteo Berti, Luca Bragaglia, Simone Caradossi, Islam Mohamed, Veronica Pregnolato, Lorenzo Roda, Giorgia Castellucci, Adam Laaboudi, Rosy Bonifazio, Federica Mimmi, Simone Bacchilega, Francesco Bambina, Francesco Calzolari, Marika Zanelli, Cristiano Cardone, Alessia Severi, Bianca Horgos classi I A, II A, II B, III B, III C Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Moro” di Toscanella di Dozza coordinamento: Marina Mazzolani, Corrado Gambi 4

Perché “Little Italy”? Perché la piccola Italia è quella che ovunque nel mondo hanno ricostruito i nostri emigrati, ma è anche quella “in miniatura”: un gioco in cui emergono i segni inconfondibili del nostro Paese, il “bel Paese”. Piccole sono le dimensioni dell’Italia vera, se la si guarda nel mappamondo. La piccola Italia celebra i 150 della sua Unità. Ora siamo qui. Prendiamo atto: l’Italia esiste, è unita, è una, è indivisibile. Tutto è a posto. Festeggiamo! … O… no? Lo spettacolo “racconta”, in fondo, solo questo. Espone, in forma divertente, a tratti ironica, una serie di dubbi, liberamente tratti dall’attualità. Così tutto si confonde: la Storia, il presente, il futuro, il passato prossimo, quello remoto, per arrivare a un momento finale che forse dovrebbe stare all’inizio e invece conclude, irrompendo come un pezzo di teatro dell’assurdo dove, ancora una volta, l’immaginario e il reale si mischiano e si costruiscono una logica speciale tipica dei sogni. E tutto si consegna al pubblico, in modo che viaggi da un’emozione all’altra e, tra diversi sorrisi e qualche commozione, risolva il rompicapo o semplicemente apra lo sguardo non solo sull’Italia com’è, ma anche su l’Italia possibile. Un’Italia dotata di memoria e, assieme, di fantasia.

Sabato 2 Aprile 2011 - ore 21 TRACKS - Tracce d’autore & THE ST. MARKS SOCIAL “LOVE IT TO LIFE” Jesse Malin - vocals, guitar Randy Schrager - drums Matt Hogan - guitars Tommy USA - bass

Dopo il grande successo di “Broken Radio”, pungente duetto con Bruce Springsteen, è cambiata la carriera di Jesse Malin. L'album del 2007 “Glitter in the Dark” è stato un grande successo di pubblico che ha portato Jesse a suonare ovunque nel mondo. Da allora Jesse Malin ha pubblicato un pregevole disco di cover, “”, e il nuovo ed acclamato “Love It To Life” registrato con la i St. Marks Social (da qui il nome Jesse Malin and the St. Marks Social). “Love it to Life” fa pensare a Bruce Srpingsteen e la sua E Street band e ai lavori solisti di Mike Ness (altro ammiratore e fortunato collaboratore del Boss) dei Social Distortion. Jesse è un vero newyorkese, un eroe dell'underground cresciuto nella scena punk dei primi ottanta con gli Heart Attack e svezzato alla corte del punk major anni novanta con i (uno dei migliori esempi di americano degli anni '90). La carriera solista di Jesse Malin è iniziata nel 2003 con l'esordio “The Fine Art of Self Destruction” (prodotto dall'amico e giovane talento , e con la partecipazione di Melissa Auf Der Mar), ed è proseguita nel 2004 con “The Heat” per arrivare nel 2007 al grande successo di “Glitter in the Dark”. Il nuovo album di Jesse Malin & the St. Marks Social è stato prodotto da Ted Hutt, ex membro fondatore dei Flogging Molly (di cui è stato anche produttore, così come di Gaslight Anthem e Lucero) si avvale dell'operato di collaboratori illustri come Randy Schrager, l'ex batterista degli Scissor Sisters. Il nuovo Jesse Malin si muove tra le influenze dei Clash, dell'Elton John di “Goodbye Yellow Brick Road”, Neil Young, Bad Brains, Cheap Trick e Replacements, e tra i contemporanei Wilco, Spoon, Gaslight Anthem, Hold Steady e Lucinda Williams. Jesse Malin è il menestrello punk rock di New York, conoscitore di ogni vicolo della grande mela e dei segreti che cela l'oscurità della città che non dorme mai e le sue canzoni suonano davvero rock come se da qualche parte nei quartieri di New York qualcuno stesse ancora vivendo gli anni ’70 della Grande Mela. www.jessemalin.com www.myspace.com/jessemalin

Domenica 3 Aprile 2011 - ore 16 DOZZATEATRORAGAZZI - IIIª Rassegna di Teatro Ragazzi ExtraVagantis - Nuova Associazione Teatro Integrato E ANCORA… DIVERSI DA CHI? Lettura-Spettacolo sui temi della diversità a cura degli attori di ExtraVagantis

Per quanti motivi si può essere considerati “diversi”? Quante sono le “categorie” in cui gli esseri umani vengono suddivisi? Quanti i muri, gli steccati, i diritti negati, le sensibilità offese? Cercando nei libri per ragazzi emergono storie di bambini o adolescenti in situazione di handicap, stranieri, extraterrestri, figli di coppie separate, ragazzi in problematico percorso di accettazione del proprio orientamento sessuale, rom ed ebrei, giovani donne alle prese con il loro ruolo sociale e con le negate pari opportunità. Questa lettura “parla” della diversità come preziosa occasione di scambio e di arricchimento. Noi, tutti, siamo “diversi” e noi, tutti, ci offenderemmo se ci chiamassero “uguali” nel senso di interscambiabili. Ognuno di noi, in fondo, aspira ad essere “speciale” e ognuno di noi in fondo lo è. Ognuno di noi può essere un brutto anatroccolo o un cigno, dipende dal punto di vista, dagli ambiti di riferimento, dallo sguardo che siamo in grado di usare e dal valore che diamo ad ogni essere umano.

“ExtraVagantis - Nuova Associazione Teatro Integrato ” nasce, il 10 dicembre 2008, dalla lunga esperienza di teatro integrato, tra persone in situazione di handicap e non, promossa dall’Associazione Onlus “La Giostra” e condotta dal 2001 dalla Compagnia Teatrale della Luna Crescente, da cui sono scaturiti 7 spettacoli. I progetti nati dal laboratorio sono stati finanziati, nel tempo, dalla Comunità Europea, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Provincia di Bologna, dal Comune di Imola, da soggetti privati. Il laboratorio ha ospitato studenti universitari provenienti anche da altri Paesi della Comunità Europea, è stata argomento, esclusivo o tra gli altri, di quattro tesi di laurea all’Università di Bologna, ha ospitato (nel 2005) alcuni incontri del percorso formativo per insegnanti di sostegno organizzato dall’Università di Bologna, ed è stata presentata (2005) dalla Compagnia Teatrale della Luna Crescente al Twisfer Congress , convegno internazionale sul Teatro Sociale, svoltosi in Austria e Slovenia, finanziato dalla Comunità Europea ed organizzato dall’Università di Graz. L’attività del Laboratorio è stata presentata (2007) al convegno internazionale di Cartoceto “I Teatri delle Diversità”. Nel 2009 l’Associazione ExtraVagantis ha prodotto due performances, presentate ad Imola e anche fuori regione, ha collaborato a progetti sul territorio in collaborazione con altre Associazioni e istituzioni locali. Nel 2010 ha organizzato ad Imola nell’area dell’ex ospedale psichiatrico “Osservanza”, la prima edizione del festival “DDT - Different Diversity’s Theaters.

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Sabato 9 Aprile 2011 - ore 18 - Enoteca Regionale Emilia-Romagna ENO DOZZA JAZZ2011 ROBERTO BARTOLI “IL SUONATORE JONES - Un contrabbasso per Fabrizio De Andrè” Recital per contrabbasso solo di Roberto Bartoli

Un esplicito, sentito omaggio, ad uno dei massimi poeti libertari del nostro tempo. La forma : una suite di rivisitazioni ed improvvisazioni sulle canzoni di Faber. Lo stile : da Perotino a John Zorn. Il mezzo : un contrabbasso. Il messaggio : “Libertà l’ho vista dormire nei campi coltivati A cielo e denaro, a cielo ed amore, protetta da un filo spinato… libertà l’ho vista svegliarsi ogni volta che ho suonato per un fruscio di ragazze a un ballo, per un compagno ubriaco…..”

Roberto Bartoli , diplomato in contrabbasso al conservatorio di Pesaro, ha studiato poi arrangiamento e composizione jazzistica con Bruno Tommaso. Ha collaborato con numerosi musicisti tra cui Massimo Urbani, Dave Shnitter, Charles Davis, Steve Grossman, Tomaso Lama, Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Gabriele Mirabassi, Mauro Negri, Fabrizio Meloni, Mario Marzi, Marco Tamburini, Ettore Fioravanti, Simone Zanchini, Luciano Biondini, Achille Succi, Vasko Atanasovski, Stefano Battaglia. Dal 1980 ad oggi ha partecipato a numerosi festival internazionali in Italia, Francia, Svizzera, Austria, Germania, Belgio, Spagna, Portogallo, Slovenia, Croazia, Russia, Libano, Tunisia, Etiopia. Ha pubblicato,tra gli altri, i CD: Amaremandorle con il gruppo TAO e Paolo Fresu, edito dalla etichetta tedesca Y.V.P., Terre di Mezzo con il trio Rodriguez-Zanchini-Bartoli, edito dalla italiana Philology, Astolfo sulla Luna con Antonio Marangolo ed il Collettivo Leòn, Pulcherrima ignota con l'E Bairàv Ensemble, edito da Zecchini Editore, Faro con E.Rodriguez, S.Zanchini ed E.Fioravanti edito dalla Wide Sound, Anche se solo un miraggio, ci vuole coraggio , una suite per contrabbasso solo edita edita dalla etichetta Stella Nera, Medinsud e Malmediterraneo con il gruppo Cantodiscanto, Jazz Back con A. Marangolo e la Sebastian Coleman Gallery, La musica del vento , con Fabrizio Meloni, l'E Bairav Ensemble ed I Virtuosi Italiani, Da Napoli a Buenos Aires con l'ensemble della soprano internazionale Barbara Ulricca Theler, Non posso riposare con Paola Sabbatani, ed. Bruno Alpini-Stella Nera, Tirodarco con S.Maiore, D.Sillato e A.Succi, pubblicato dalla italiana El Gallo Rojo. E' autore delle musiche di diversi lavori teatrali: Lo scialle e Canti per Elefanti con Elena Bucci, Gordon Pym con Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Party con la Compagnia Teatrale della Luna Crescente. Attualmente è docente di contrabbasso e didattica d’insieme presso la scuola di musica Vassura-Baroncini di Imola

Sabato 9 Aprile 2011 - ore 21 - Teatro Comunale di Dozza DO ZZAJ 2O11 - IX Dozza Jazz Festival BASSOPROFILO TRIO feat. Giovanni Tommaso, Gabriele Mirabassi, Simone Zanchini Giovanni Tommaso - contrabbasso Gabriele Mirabassi - clarinetto Simone Zanchini - fisarmonica

Mai nome di un gruppo musicale fu più ironico, perché mettendo assieme Tommaso, Mirabassi e Zanchini a tutto ci si può trovare di fronte fuorché a della musica di ‘bassoprofilo’. In oltre 50 anni di carriera, Giovanni Tommaso ha vissuto tutte le stagioni del jazz italiano moderno, lasciando impronte indelebili col suo contrabbasso, a partire dal celebre Quartetto di Lucca all’exploit jazz-rock con i Perigeo. Nel mezzo, una sequenza di collaborazioni con la crema del jazz americano (Chet Baker, Dexter Gordon, Johnny Griffin, Art Farmer…) e della musica popolare italiana (Mina, Morandi, Dalla, Cocciante, Rino Gaetano, Anna Oxa…). Tommaso è un artista aperto all’insolito, sempre a suo agio negli incroci tra il linguaggio jazzistico classico e gli spunti provenienti dalle musiche contemporanee, anche pop-rock. Pure Mirabassi si muove con funambolica agilità tra registri musicali diversi: dal colto al popolare, dal folklorico al cantautorato. Celebri in particolare sono le sue collaborazioni con Guinga, Gianmaria Testa, Mario Brunello. Zanchini, col suo spirito musicale eversivo e imprevedibile, capace della più suadente melodia come della più graffiante improvvisazione, allarga ulteriormente la palette espressiva del trio.

Giovanni Tommaso , contrabbassista, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra, Giovanni Tommaso nasce a Lucca il 20 gennaio del 1941. È considerato una dei migliori contrabbassisti d'Europa. Inizia la sua attività jazzistica nel 1957 con il gruppo Quartetto di Lucca soggiornando a lungo a New York tra il '59 e il '60. Si trasferisce a Roma nel 1967, dove proprio in quegli anni molti musicisti provenienti dall'Africa, Europa e Stati Uniti facevano esperimenti di jazz d'avanguardia, con Steve Lacy a capo di questa corrente. Nel 1971 forma il gruppo Perigeo che guida fino al 1977, realizzando cinque album e svolgendo un’ attività intensissima in tutto il mondo, anche al fianco di prestigiosi gruppi come Weather Report e Mahavishnu. Scrive numerose colonne sonore per il cinema e per la televisione (telefilm e film dedicati al cinema muto). E' stato titolare della cattedra di musica jazz presso il Conservatorio di Perugia. Dal 1986 dirige i seminari di Umbria Jazz Clinics in gemellaggio con il Berklee College of Music. Può essere considerato un talent scout, infatti nel Quintetto che dirige da molti anni hanno fatto parte alcuni tra i migliori jazzisti italiani tra cui Massimo Urbani, Paolo Fresu, Flavio Boltro, Danilo Rea, Roberto Gatto. A 30 anni dallo scioglimento del Perigeo, storico gruppo che ha segnato la storia musicale del nostro paese, Giovanni Tommaso rilancia quell’esperienza creando Apogeo con Daniele Scannapieco al sassofono, Bebo Ferra alla chitarra, il giovane e talentuoso pianista Claudio Filippini ed il batterista americano Anthony Pinciotti. Durante la sua carriera ha avuto il privilegio di suonare al fianco di grandi maestri come Sonny Rollins, Dexter Gordon, Gil Evans, Mary Lou Williams, Don Byas, Joe Henderson, Gerry Mulligan, Chet Baker, Johnny Griffin, Art Farmer, Barney Kessel, Frank Rosolino, Conte Candoli, Hampton Hawes, Max Roach, Kenny Clarke, Mal Waldron, Tony Scott, George Coleman, Steve Lacy, Gato Barbieri e di musicisti europei come George Gruntz, Daniel Humair, Franco Ambrosetti, Renè Thomas, Bobby Jaspar. Anche nel campo della musica pop vanta un curriculum considerevole sia come produttore che come arrangiatore. Ricordiamo tra tutti gli album realizzati: Riccardo Cocciante "A mano a mano" e "Cervo a primavera", Mina "Finalmente ho 6 conosciuto il Conte Dracula", Gianni Morandi "Morandi", Rino Gaetano "E io ci sto", Ivan Graziani "Viaggi e intemperie", Anna Oxa "Controllo totale", Lucio Dalla "Alice", Sammy Davis Jr. "European Tour" ed una rilettura jazzistica di canzoni famose interpretate da noti cantanti quali: Antonacci, Arbore, Cocciante, Dalla, Gil, Mango, Mannoia, Morandi, Paoli, Ron e Telesforo, pubblicato dalla BMG con il titolo "Strane Stelle Strane".

DISCOGRAFIA: - Gato Barbieri “Last tango in Paris” (United Artist) - Quintetto di Lucca (RCA) - M. Waldron, G. Tommaso, P. Pignatelli, J. Griffin (Horo) - Perigeo (6 album) (RCA) - Frank Rosolino and Conte Candoli (RCA) - Giovanni Tommaso Quintet “Via G.T.” (Red Records) - Enrico Rava (ECM) - Giovanni Tommaso Quintet “To Chet” (Red Records) - Kay Winding (Edipan) - Giovanni Tommaso Quintet “Over the ocean” (Red Records) - Barney Kessel (RCA) - Giovanni Tommaso Quintet “Strane stelle strane” (BMG) - Max Roach with Steve Lacy (Japanese release) - Chet Baker & Ennio Morricone (RCA) - Enrico Rava “String Band” (Soul Note) - John Lewis “A milanese story” (Atlantic) - D'Andrea, Tommaso, Gatto “Kick off” (Red Records) - Lee Konitz, E. Rava, F. D'Andrea, G. Tommaso, G. Munari - D'Andrea, Tommaso, Gatto “Airegin” (Red Records) “Stereokonitz” (RCA)

Gabriele Mirabassi , e’ uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale. Ha conseguito il diploma al conservatorio di Perugia in clarinetto con il massimo dei voti e la lode. La sua formazione musicale per i primi anni ha riguardato le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea, vantando collaborazioni con "bacchette" prestigiose tra cui Gunther Schuller, John Cage, Luis Andriessen. Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente in ambito jazzistico, attività che, a partire dall'incisione di Coloriage (1991), in duo col fisarmonicista Richard Galliano, è diventata mano a mano sempre più consistente fino a diventare esclusiva. In duo con Stefano Battaglia incide Fiabe, con Riccardo Zegna Piccolo Valzer, con Sergio Assad Velho Retrato ed è protagonista del progetto musicale Cambaluc. Nel 1996 vince il Top Jazz nella categoria "miglior nuovo talento". Nel 2000 a "Umbria Jazz” presenta insieme a Luciano Biondini, Michel Godard e Francesco D'Auria il progetto Lo Stortino . Lo Stortino riceve consensi di critica e di pubblico sia in Italia che all'estero. Nel progetto si rileva una particolare attenzione per le variegate architetture compositive che attingono soprattutto alla tradizione popolare e alla musica colta europea e i solisti offrono interventi di alto profilo nell'ambito di un discorso musicale fortemente suggestivo ed evocativo. Tra i dischi successivi si segnalano 1 a 0 (Egea), lavoro incentrato sullo choro brasiliano, e i più recenti Latakia Blend con Luciano Biondini e Michel Godard (Enja) e Fuori le mura (Egea) realizzato in duo con Luciano Biondini. Le attuali collaborazioni con il gruppo di Rabih Abou-Khalil, la partecipazione al progetto Castel del Monte II di Michel Godard e ai due progetti di Battista Lena (Banda Sonora e I cosmonauti russi), il trio con Enrico Pieranunzi e Marc Johnson, il progetto “Rugantino” di Roberto Gatto e numerose altre sono solo le ultime attività di un artista che vanta partecipazioni nei più importanti festival in Italia e all'estero. Diverse le collaborazioni importanti, tra le ultime da segnalare quella accanto a Gianmaria Testa e Mario Brunello nel progetto artistico “Per Altri Sentieri” e quella di “Attraverso” , spettacolo realizzato al Festival della Letteratura di Mantova per Produzioni Fuorivia con Erri De Luca, Marco Paolini, Mario Brunello e Gianmaria Testa.

Domenica 10 Aprile 2011 - ore 21 - Teatro Comunale di Dozza DO ZZAJ 2O11 - IX Dozza Jazz Festival SIMONE ZANCHINI “… BETTER ALONE!” Simone Zanchini - fisarmonica acustica, fisarmonica midi, live-elettronics, laptop

"Meglio solo…!" non è un atto di presunzione, anzi, al contrario la piena presa di coscienza che infrangendo certi codici comunicativi e certi linguaggi, l’interplay e il dialogo musicale diventano difficili. Questa incondivisibilità si complica ulteriormente quando, come in questo progetto, diversi mondi artistici si mescolano tra loro ( il teatro, la costruzione progettuale, le sonorità timbriche degli strumenti acustici e lo sterminato mondo elettronico ) nel tentativo di creare un unico magma che sfocia in un personale approccio alla materia improvvisativa. Credo che " Meglio solo..." non sia esclusivamente un concerto ma anche l'espressione di una forma letteraria e concettuale comprensibile se si ascolta l'opera dall'inizio alla fine e, soprattutto, credo che appartenga a quella categoria di opere da "scoprire" e non solo da riconoscere. Sono sempre stato convinto che certi ronzii che albergano nel nostro cervello sono solamente nostri, magnificamente unici, trasmissibili attraverso le emozioni e percepibili soltanto se si è armati di una grande "disponibilità". Per sopperire,dunque, a questa insormontabile difficoltà mi sono detto:…"meglio solo!"

Simone Zanchini , fisarmonicista tra i più interessanti e innovativi del panorama internazionale, la sua ricerca si muove tra i confini della musica contemporanea, acustica ed elettronica, sperimentazione sonora, contaminazioni extracolte… sfociando in un personalissimo approccio alla materia improvvisativa. Diplomato con lode in fisarmonica classica al Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro, con il maestro Sergio Scappini. Strumentista eclettico, esercita un’intensa attività concertistica con gruppi di svariata estrazione musicale (improvvisazione, musica contemporanea, jazz, classica ). Ha suonato in numerosi festival e rassegne in Italia (Clusone Jazz, Umbria Jazz, Tivoli Jazz, Time in Jazz -Berchidda, Sant’Anna Arresi, Barga Jazz, Mara Jazz, Jazz in’it -Vignola, Ravenna Festival, Rossini Opera Festival, Siena Jazz, Rumori Mediterranei -Roccella Jonica,…) e nei più importanti festival internazionali ( Francia, Austria, Germania, Inghilterra, Olanda, Svezia, Danimarca, Finlandia, Slovenia, Croazia, Macedonia, Spagna, Inghilterra, Russia, Tunisia, Libano, India, Giappone ecc. ). Vanta collaborazioni con molti musicisti di fama internazionale: Thomas Clausen, Gianluigi Trovesi, Javier Girotto, Marco Tamburini, Massimo Manzi, Tamara Obrovac, Krunoslav Levacic, Vasko Atanasovski, Paolo Fresu, Antonello Salis, Han Bennink, Art Van Damme, Bruno Tommaso, Ettore Fioravanti, Mario Marzi, Stefano De Bonis, Michele Rabbia, Giovanni Maier, Andrea Dulbecco, Frank Marocco, Bill Evans, Adam Nussbaum. Collabora stabilmente con i Solisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, con cui compie regolarmente tournee in ogni parte del mondo. Ha costituito un originalissimo trio di improvvisazione estemporanea con Antonello Salis ed Han Bennink col quale si è esibito in alcuni tra i più importanti festival europei di tendenza. Attualmente sta portando avanti due nuovi progetti: Elettrotico Quintet (G.Falzone, M.Ottolini, A.Alessi, C.Calcagnile), in cui confluiscono i suoi interessi per la musica contemporanea e di improvvisazione e il quintetto "…fuga per Art" che rivisita in chiave personale, ed omaggia, uno dei massimi esponenti viventi della fisarmonica jazz: Art Van Damme. Recentemente, ha inciso un Cd dal titolo "Meglio Solo" nel quale sperimenta le possibilità timbriche del suo strumento anche attraverso l’uso di una particolare fisarmonica midi, live-electronics e laptop. Insegna fisarmonica jazz presso il dipartimento jazz del conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro. 7

Venerdì 15 Aprile 2011 - ore 21 DO ZZAJ 2O11//:Off - “New Talent” JUNKFOOD Paolo Raineri - tromba ed effetti Michelangelo Vanni - chitarra elettrica ed effetti Simone Calderoni - basso elettrico ed effetti Simone Cavina - batteria ed effetti

La band Junkfood nasce nel luglio del 2007. Il background musicale estremamente eterogeneo dei singoli componenti ha fin dall’inizio orientato i Junkfood a cercare di proporre una sintesi tra diversi generi (post-rock strumentale, jazz, psichedelia, improvvisazione radicale) attraverso un sound coerente ed originale. Dal 2007, anno in cui il gruppo vince il primo premio del Concorso del Festival delle Arti di Bologna nella sezione Jazz, i Junkfood si esibiscono in diversi club e festival italiani. Nel 2009 vincono il primo premio nella Sezione gruppi al Concorso nazionale “Chicco Bettinardi” Nuovi talenti del jazz italiano indetto dal Piacenza jazz club. Nel 2010, su commissione del Cineclub “Il Raggio Verde” di Faenza (RA), scrivono la colonna sonora del film “Dementia” (1955) del regista americano John Parker, e la eseguono dal vivo in diversi Festival e rassegne cinematografiche in tutta Italia. I componenti della band suonano e hanno collaborato a vario titolo con band e artisti quali, Yuppie flu, Mariposa, Calibro 35, Wu Ming. www.myspace.com/junkfoodquartet

Sabato 16 Aprile 2011 - ore 21 TRACKS - Tracce d’autore Music Train presenta: DANIELE TENCA “BLUES FOR THE WORKING CLASS” Daniele Tenca - voce, chitarra, armonica Pablo Leoni - batteria percussione, cori Luca Tonani - basso Heggy Vezzano - chitarra

"...non è facile abbinare bei testi, impegnati, con la musica blues, lui ci è riuscito...un'operazione degna di nota...i miei più sinceri complimenti...". Fabio Treves su "Blues for the Working Class" a LIFE IN BLUES, Lifegate Radio,18.03.2010.

Se nel Mississippi degli Anni Venti si narravano storie legate alla dura realtà rurale e nella Chicago dei ‘40/’50 le liriche furono ispirate dalla "moderna" emarginazione metropolitana, nel 2010 Daniele Tenca e la sua Band mettono il Blues a servizio delle problematiche più che mai attuali quali: il lavoro nero, la precarietà, le morti bianche, le discriminazioni sociali, che - in barba al progresso culturale ed economico - non sono affatto migliori di quelle di un'epoca, mai prossima al tramonto, che lega storie e luoghi lontani solo in apparenza. Il risultato è uno show coinvolgente a livello musicale ed emotivo, che riporta il Blues alla sua originale funzione di veicolo di comunicazione sociale, grazie all’apporto di una Band dall’esperienza decennale insieme ad artisti blues di valore internazionale (Andy J. Forest, Aida Cooper, Keisha Jackson, Ronnie Jones, Arthur Miles per citarne alcuni).

Daniele Tenca & The Blues for the Working Class Band sono l’unico band act italiano selezionato per le finali dell’International Blues Challenge 2010, che si è svolto a Memphis (U.S.A.) nel Febbraio 2011. Sono inoltre tra i sette act italiani che hanno raggiunto le finali per le selezioni del 1° European Blues Challenge che si tiene a Berlino nel Marzo del 2011.

”Blues for the Working Class ” (Ultratempo 2010) Un album di blues, in inglese, per sensibilizzare le coscienze sul tema della Sicurezza sul Lavoro e sulla precarietà del Lavoro. Undici brani, nove inediti e due cover, "Factory" di Bruce Springsteen e "Eyes on the Prize", con la partecipazione di artisti come Cesare Basile, Marino Severini, Andy J. Forest e Massimo Martellotta (Calibro 35).

“…blues elettroacustici misurati e mutevoli, a seconda della necessità espressiva dettata con ottimi testi in inglese, (…). Encomiabile iniziativa, ottimo cd.” Silvano Brambilla – Il Blues Magazine

“Daniele Tenca ha voluto fare le cose per bene, tirare fuori il vestito buono per le grandi occasioni. (…) Così fra una “The Plant” che sembra un’outtake di “Exile” degli Stones, una rarefatta e ispirata “Flowers At The Gates” e la cover di “Factory” di Springsteen immancabile ispiratore di storie di perdenti e di fabbriche abbandonate. Un lavoro partecipato e diretto, vissuto in prima persona , una dichiarazione di appartenenza col calore e l’intensità del blues.” Beppe Ardito – Fuori dal Mucchio|Il Mucchio Selvaggio

“Blues for the Working Class è un album sorprendente, che conferma che si fa del buon Blues anche al Sud dell’Europa.Daniele Tenca ne è una prova, ci consegna un grande prodotto, ben assemblato sia nei testi che nelle musiche, e che sta in piedi senza aver bisogno di virtuosismi musicali.” Wil Winjoven - Bluesbreeker

“...Blues For The Working Class è un grande disco per suoni e contenuti ed un chiaro esempio dell'attualità del Blues quale messaggio sociale.” Michele Lotta – KBLF Blues Web Magazine

"Tenca has located his compositions solidly in that American tradition, then, but with strong blues backbone to it.(...) But what does it sound like? It sounds very good.(...) a strong recording with a high standard of musicianship." Mike Garner – Blues News

“Suonati da Tenca e dai musicisti che da anni collaborano con l’armonicista americano Andy J. Forest, uno ad uno i brani prendono vita, arrivano al costato e stringono in pugni quel certo nodo alla gola: enormi di com-passione, di con-divisione, sono puro pathos 8 blues, esperienza rock che filtra fra i dettami delle corde, di una ritmica che è sangue, polsi e vene gonfi di tempo, di un tormento che sceglie, all’omertà, la memoria. Un disco fiero, urgente, necessario: il piacere di fare musica sommato al coraggio di fare della musica uno strumento civico, etico. Eccellente.” Roberta Molteni – Lost Highways

“Nove brani originali e due cover realizzati con passione e cura, un libretto con traduzione in italiano dei testi (per assicurarsi che il messaggio arrivi a destinazione); Tenca non lascia nulla al caso...”. Massimiliano Spada – JAM

“Un disco sanguigno, dalle sonorità ottime e rubate egregiamente al sound d’oltre oceano. Blues for the working class è un lavoro egregio, di molto superiore ad una media fin troppo costruita o al contrario, improvvisata.” Sonia Cenceschi – Beat Bop a Lula

“Il "blues per la classe operaia" di Daniele Tenca è un canto accorato per gente, storie e volti che troppo spesso finiscono nel dimenticatoio: sono le morti sul lavoro, lo sfruttamento, il ricatto (di chi è senza contratto o interinale) e infine la fatica e il sudore al centro di questi blues, un progetto coraggioso e nobile (…) una piccola opera blues (ma con qualche deviazione rock nelle vene, a partire dalla vibrante, rabbiosa 49 People) dove la forza e la malinconia tipica di questo stile può trovare terreno fertile nelle liriche dello stesso Tenca.” Fabio Cerbone – Rootshighway

“…un lavoro di notevole qualità, già presentato a novembre negli States e che potrebbe dare modo a Daniele Tenca di tornarci da protagonista.” Riccardo Santangelo – Amadeus

“…un disco Bluesy, blues dell’anima con il ritmo pigro e la malinconia del bajou. Un boogie lento e sinuoso, dai toni spesso acustici, che ti ipnotizza e ti sintonizza su New Orleans. È sorprendente il talento con cui Daniele ha messo assieme i testi, complessi e perfettamente incastrati nelle canzoni.” . Blue Bottazzi – Blue Bottazzi Beat

“Sonorità raffinate a tratti più blues, a tratti più rock, che tengono alta la tensione per tutta la durata del disco anche nelle ballate più acustiche, grazie alla sua voce estremamente avvolgente ed espressiva.” Lorenz Zadro – Blues Made in Italy

“Blues For The Working Class compie un bellissimo viaggio nei suoni del Blues. Delta, qualche incursione nelle paludi della Louisiana e classiche atmosfere alla J.J. Cale con quella ritmica ipnotica e coinvolgente (…). Il punto di forza dell'album è nella band che supporta Daniele e nella sua bella ed espressiva voce.” Massimo Massimi – Outlive!

“…Blues For The Working Class ha una sua direzione ben definita e una sua chiara identità sia da un punto di vista musicale, sia da quello dei contenuti che ne fa un cd piacevole da ascoltare e sicuramente di impatto nella dimensione Live.” Cristiano Menci – Blues Summit

Sabato 30 Aprile 2011 - ore 21 PERSONAE - Percorsi Teatrali Corrado Gambi & Letizia Magnani BOOM - Parole e musica di un’Italia miracolata di e con: Corrado Gambi, Letizia Magnani

Gli anni ’50… Gli anni ’60… Un’Italia che esce dalla II Guerra Mondiale devastata… Un’Italia che è un paese profondamente ferito dai bombardamenti anglo-americani e dalle distruzioni lasciate dai nazisti, stanco, sfiduciato, senza prospettive precise, incerto addirittura sulla sua stessa unità. L'economia è prostrata; la società è sostanzialmente la stessa di inizio secolo: agricola, arretrata e provinciale; incerta la posizione stessa dell'Italia sullo scacchiere internazionale… Poi… qualcosa accade… Disponibilità di nuove fonti di energia… Trasformazione dell'industria dell'acciaio… Scoperta del metano e degli idrocarburi in Val Padana… Realizzazione di una moderna industria siderurgica sotto l'egida dell'IRI… Rinascita dell’industria italiana… Sviluppo tecnologico… Diversificazione produttiva… Ingresso dell'Italia nel Mercato Comune… Aumento della produzione… Basso costo del lavoro… Trasformazione da un’economia agricola ad una industriale… La Fiat… L’Olivetti… Crescita delle esportazioni… Aumento dei consumi… Aumento del numero di impiegati, tecnici, manager, dirigenti d’azienda… BENESSERE… E ancora… La televisione… Il design… La cultura nazional-pop… Le canzonette… La pubblicità… Lascia o Raddoppia… Sanremo… La Seicento e la Cinquecento… Le vacanze… CAROSELLO… … Ecco… un affresco in parole e musiche di quegli anni… gli anni dove si sognava di essere l’America… dove tutto stava cambiando e mai più nulla sarebbe stato come prima… dove non c’era la crisi che ci toglieva la speranza… o forse… dove eravamo semplicemente più innocenti e sognatori… dove “Dopo Carosello tutti a nanna!”… dove ancora “contro il logorio della vita moderna” bastava un bicchiere d’amaro offerto da un raffinato e rilassato signore per sentirsi subito un altro… dove tutti fischiettavamo Mina che ci offriva un bicchiere di una bibita gialla con le bollicine… Questo eravamo… inebriati di nuova musica… nuovi balli… nuove immagini… Appunto un’Italia miracolata! “BOOM” è una piccola scorribanda tra le parole, le immagini e i suoni di quell’Italia… ormai così lontana… forse… O forse no…

Letizia Magnani , intraprende lo studio del pianoforte in tenera età con Roberta Ropa (allieva del M. Franco Scala) per approdare successivamente allo studio del canto lirico a Bologna. Nell'Ateneo della stessa città consegue contemporaneamente la Laurea in Filosofia. Si sta perfezionando in Canto lirico con il tenore argentino Michelangelo Curti canto di Tradizione orale con Francesca Breschi e Giovanna Marini. Ha seguito seminari sull' improvvisazione radicale tenuti dal violoncellista Tristan Honsinger e studia regolarmente con il batterista Roberto Dani. Ha frequentato i seminari di Nuoro Jazz, Arquato Jazz e Sant' Anna Arresi. Ha studiato e collaborato con Domenico Caliri, Stefano Debonis e Fabrizio Puglisi. Ha approfondito lo studio della vocalità moderna con La Verne Jackson, Martina Grossi e Tiziana Ghiglioni. E' iscritta al I anno del corso inferiore di composizione classica Presso il Conservatorio B. Maderna di Cesena. Presso il conservatorio "A. Buzzolla'' di Adria ha conseguito il diploma di Licenza di Solfeggio ed è laureanda in canto jazz. Nello stesso conservatorio partecipa come corista al progetto 'Synkretismos de las americas' - per solisti, big band e coro- diretto dal compositore ed arrangiatore Paolo Silvestri e l'intervento di Barbara Casini. Nel 2009 inizia a perfezionare la letteratura pianistica con Pietro Gatto (allievo del M° Leonid Margarius). Da anni si dedica all'approfondimento della lingua e della musica tradizionale portoghese, in particolare il Fado, interessandosi anche alla musica brasiliana. Ideatrice e fondatrice del Settetto 'A lingua portuguesa' e del Ciranda Quartet, collabora con Michele Francesconi, Gabriele Zanchini, Roberto Rossi, Edu Hebling, Giancarlo Bianchetti, Fabio Tricomi e Maurizio Pincastelli. Collabora come corista con David Riondino e Francesca Breschi nel progetto 'Il cantico dei Cantici' assieme a Daniele Mencarelli, Angelo Lazzeri, Fabio Battistelli e Alessandro Paternesi. Insegna canto, armonia complementare, solfeggio e impartisce lezioni di coro presso la scuola di musica moderna Ca' Vaina e l'Associazione Musicale Laurentiana di Imola. 9

Sabato 7 Maggio 2011 - ore 21 PERSONAE - Percorsi Teatrali & TRACKS - Tracce d’autore Franco Minganti, Marina Petrillo, Maurizio Bettelli, Antonio Zirilli FOLK-WAYS: Woody Guthrie, Bob Dylan, Bruce Springsteen Viaggio alla scoperta delle radici della musica americana Iniziativa all’interno di “THANK YOU BOB”, progetto-tributo dedicato al 70° compleanno di Bob Dylan

Steinbeck, Faulkner, Guthrie, Seeger, poi Dylan, e ancora Springsteen… Folk, Blues, Gospel, Spiritual… Letteratura, musica, cinema, politica… Un piccolo viaggio alla ricerca delle radici della musica americana, attraverso quei fili che tengono uniti i protagonisti di questa epopea… Gli intrecci, appunto, delle strade su cui si è formata la cultura dell’occidente nel novecento. Quindi non solo cultura americana, ma anche l’influenza che questa ha avuto, e ancora ha, al di qua dell’oceano… Il “grande sogno americano” e il suo opposto… l’altra faccia dell’”American Dream”, quella degli esclusi, della gente comune, dei poveri, dei lavoratori, dei loosers, degli oppressi, degli immigrati, di quelli che lottano contro fame e disoccupazione, violenza e sopraffazione… Un affresco quanto mai attuale nel mondo “globale”…

Marina Petrillo , nata a Milano nel 1967, Marina Petrillo è redattrice di Radio Popolare dove conduce il quotidiano culturale e per molti anni si è occupata di quello musicale. Ha vissuto in Irlanda e a Roma, lavorando per “Il manifesto”, Radio AnnaLivia di Dublino e RaiRadiodue. Ha pubblicato I muri di Belfast (Costa e Nolan, 1996) e Nativo americano: La voce folk di Bruce Springsteen (Feltrinelli, 2010).

Maurizio Bettelli, laureato in Letteratura anglo-americana, autore e compositore, ha svolto attività editoriale, scritto canzoni per I Nomadi (testi e musiche dell’album Naracauli e altre storie, EMI 1978. e Babilonia , CGD 1986) e ha collaborato con diversi musicisti italiani e stranieri. Ha curato le musiche della trasmissione Questa terra è la mia terra. Alessandro Baricco legge Furore di Steinbeck alla radio (RAI Radio 3, 1997). Ha tradotto e adattato in italiano varie canzoni tra cui i brani del musical Dirty Dancing , e, recentemente, una raccolta antologica delle canzoni di Woody Guthrie ( Le canzoni di Woody Guthrie , Feltrinelli, 2008). È stato il curatore assieme a Franco Minganti del convegno internazionale Woody Guthrie e la dignità dell’uomo. Storia, letteratura, musica, immagini , svoltosi a Bologna nel maggio 2008. È leader della Maurizio Bettelli Revue, gruppo che opera assieme dalla fine degli anni ’70, dapprima portando in tour le composizioni scritte da Bettelli, successivamente accompagnando Alessandro Baricco e Gabriele Vacis nel corso della prima versione dello spettacolo teatrale Totem - Voci, suoni, lezioni. (1997-2000). Dalla fine degli anni ‘90 il gruppo propone una formula di spettacolo che, traendo origine dal Teatro-canzone, attraverso varie esperienze ha sviluppato una propria identità. Negli spettacoli proposti dal gruppo, la parola narrata si intreccia con la canzone, la letteratura con la tradizione orale, e il risultato finale è un insolito e piacevole percorso narrativo in equilibrio tra didattica e performance.

Franco Minganti , insegna Lingua e Letteratura Americana presso la Facoltà di Lingue dell’Università di Bologna. Le sue ricerche si muovono soprattutto in ambito di rapporti tra storytelling, letteratura e gli altri media (cinema, televisione, radio, fumetto, musica, computer). Su tali aspetti ha pubblicato numerosi saggi apparsi in volume e su riviste come Acoma, Amerikastudien/American Studies, Cinema e cinema, Linea d’ombra, Storia nordamericana, RSA Rivista di studi anglo-americani, Letterature d’America . È coautore con Fink, Maffi e Tarozzi della Storia della letteratura americana , autore di X-Roads , Letteratura, jazz, immaginario ed ha pubblicato saggi sul jazz, da Jazztoldtales. Jazz e fiction, letteratura e jazz a Qualcosa sulle immagini in movimento di Billie Holiday (in Giorgio Rimondi, a cura di, Lady Day Lady Night. Interpretare Billie Holiday , Greco & Greco, Milano 2003) e Documenting . Ha pubblicato Amiri Baraka-ritratto dell’artista in nero (2007). Insieme a Roberto Barbolini ha curato il Meridiano Mondadori dedicato a Dashiell Hammett. Si occupa spesso della cultura e dell’estetica afroamericana nei loro aspetti più diversi, dalla letteratura alla musica, al cinema.

Antonio Zirilli , classe 1964, nel 1998 fonda i Thundercrack, tribute band di Bruce Springsteen nella quale suona il piano. Negli anni ha suonato con tantissimi amici (Southside Johnny, Miami & The Groovers, The Backstreets, Joe D’Urso & The Stone Caravan, Willie Nile, etc..). Più volte negli States, ha suonato con band ed in acustico ad Asbury Park (Stone Pony, Paramount Theatre, Mcloones’ Supper Pub), al Wall Street Pub di Red Bank, a due passi dal mitico Countie Basie Theatre ed a New York (Bitter End, Bowery Electric). Nel disco "For you 2: a tribute to Bruce Springsteen" (2010) ideato e prodotto da Ermanno La bianca, ha eseguito una particolare versione di "Growin' up". Attualmente è in giro per l’Italia con i Blastwaves per la promozione di “Trying to get out”, primo cd autoprodotto con l’illustre presenza di Joe D’Urso e Willie Nile in un paio di tracce.

Domenica 8 Maggio Aprile 2011 - ore 21 DO ZZAJ 2O11//:Off “New Talent” IMPROPLAYERS “SUONI INAUDITI NEL CINEMA MUTO” Sonorizzazione di: - Film di S. Beckett del 1965 Regia di Alan Schneider - La Coquille et le Clergyman di Germaine Dulac del 1928

“La prassi dell’improvvisazione è un percorso straordinariamente utile per qualsiasi strumentista: lo arricchisce da un punto di vista emotivo, psicologico, spirituale e tecnico. L’improvvisazione come mezzo espressivo, come canale privilegiato e diretto tra il compositore-interprete e l’oggetto musicale, risulta fondamentale e decisivo per quel musicista che vuole esprimere il sé attraverso la musica. La prassi dell’improvvisazione va intesa come lo sviluppo di un metodo di lavoro quotidiano di pratica strumentale atta a stabilire un rapporto simultaneo tra pensiero e azione e cercare di definire, su un piano più psicologico, una distinzione interiore tra essenza e personalità.Operare in questo senso permette di espandere e sviluppare le tecniche diverse già assunte portandole da uno stato di conoscenza ad uno di consapevolezza e favorendo la necessità di scoprirne o inventarne di nuove, stabilendo una relazione armoniosa tra esse e la (le) propria(e) personalità, creando una relazione di significato diretto tra urgenza espressiva e tecnica esecutivo/compositiva. Soprattutto ricrea i presupposti per il raggiungimento e l’affermazione di un’identità musicale: il peggior nemico della musica è il musicista che non è identificato in e con ciò che suona; è inimmaginabile un musicista che non abbia ricostruito il percorso di rivelazione-comunicazione con e della propria individualità, risolto nodi profondi del significato e raggiunto una maturità emotiva coincidente con una naturale, consequenziale intensità emotiva… La ricerca attraverso l’improvvisazione è uno straordinario strumento che si offre ad essere sperimentato sia in contesti tradizionali, su materiale preesistente, sia su contesti informali, tabula 10 rasa di totale estemporaneità.Per diminuire quella percentuale di casualità che spesso influisce sulla qualità musicale oggettiva, è fondamentale una rigorosa disciplina, dirigendo gran parte della concentrazione nell’approfondimento di ciascun parametro musicale specifico: il suono, la melodia il ritmo e l’armonia… L’uomo ha un corpo, un cuore, una voce, dei sentimenti, un’intelligenza e il suo corpo è materia, lo possiamo toccare. E la musica? Proviamo a darle un’immagine, a disegnarla, a toccare nuovi percorsi di studio scavando attraverso la prassi improvvisativa fino alle sue fonti pure, focalizzandone gli ingredienti primari, i parametri costituenti: la sua materia”. (Stefano Battaglia)

Gli Improplayers sono:

Massimo Zaniboni - sax Filippo Feletti - batteria Michele Griesi - fisarmonica Maurizio Lesmi - sax Federica Maglioni - fagotto Nicola Nanni - chitarra, effetti Alessandro Petrillo - chitarra, effetti Daniel Remondini - basso Adriano Rugiadi - basso Silvia Trezza - voce Pier Marco Turchetti - pianoforte

Sabato 14 Maggio 2011 - ore 21 TRACKS - Tracce d’autore (JK) JAKE CLEMONS Jake Clemons - chitarra, sax, voce Brett Mayer - tastiere, cori Ryan Gleason - basso, cori Matt Musty - batteria, cori Josiah Schlater - chitarra, cori

Jake Clemons è il nipote del saxofonista storico di Bruce Springsteen “Big Man” Clarence Clemons, nonché cantautore e musicista eclettico. Nel 1992 il suo volto fece il giro del mondo quando si esibì alla cerimonia d’insediamento del presidente Bill Clinton. Dopo aver girato gli States con la band ska reggae The Israelites, e aver collaborato più di una volta con la E Street Band e con i Red Hot Chili Peppers, Jake ha intrapreso anche la carriera solista. Musicista completo, nei suoi album esplora diversi generi, dal rock alla tradizione popolare americana. Approda in Italia dopo il breve tour in solo del 2010, con la sua band per la promozione del nuovo disco “IT’S ON”. www.jakeclemons.com

Sabato 21 Maggio 2011 - ore 21 PERSONAE - Percorsi Teatrali & TRACKS - Tracce d’autore Enrico Fink SUBTERRANEAN JEWISH BLUES Cohen, Zimmerman & Co.: alla ricerca di radici ebraiche fra i folk singer americani di e con: Enrico Fink e Tiziano Mazzoni Acoustic Band produzione: Officine Della Cultura con la partecipazione di Franco Minganti Iniziativa all’interno di “THANK YOU BOB”, progetto-tributo dedicato al 70° compleanno di Bob Dylan

Sul palco Enrico Fink e la Tiziano Mazzoni Acoustic Band percorrono le strade di Bob Dylan, Leonard Cohen, Paul Simon e altri ancora insieme a Franco Minganti , americanista all'università di Bologna, autore di innumerevoli lavori su musica e mondo nord americano. L'obiettivo dichiarato è quello di investigare il rapporto – se e dove esiste – fra grandi autori che hanno disegnato l'immaginario occidentale del '900, e le loro radici ebraiche: fra la loro musica, le loro parole, e la tradizione e il pensiero ebraico o ebraico-americano. Ne emerge un'immagine nuova e sorprendente di un mondo che forse credevamo di conoscere: un'America dei folksinger, in cammino tra ricerca identitaria e folk revival, idealismo e poesia.

Enrico Fink , musicista, autore e interprete teatrale, ha all'attivo numerose produzioni ed incisioni legate al mondo musicale ebraico. Tornato di recente dal suo debutto brasiliano, è regolarmente in tournée in Italia, Europa e Stati Uniti con programmi musicali che vanno dalla musica ebraica est europea al repertorio sinagogale italiano. Da molti anni tiene conferenze in varie università italiane, europee, nord e sudamericane, e corsi dedicati a storia e prassi esecutiva delle tradizioni musicali ebraiche – in particolare, ha insegnato musica ebraica presso la Scuola Estiva di Alta Specializzazione Musicale di Bertinoro. Le sue principali pubblicazioni musicali sono: Quasi Live , ed. Materiali Sonori 2009; La Istoria de Purim (con l'Ensemble Lucidarium), ed. k617 (Francia) 2006; Il Ritorno alla Fede del Cantante di Jazz, ed. Materiali Sonori 2005; Lokshen – Patrilineare , primo lavoro a suo nome, ed. Le Vie dei Canti – Materiali Sonori 2000; AnimaMeticcia (Materiali sonori, 2009) Klezmer – Cronache di viaggi , ed. Frame 1997, in cui canta da solista con l’Orchestra Regionale della Toscana.

Franco Minganti , insegna Letteratura Americana presso la Facoltà di Lingue dell’Università di Bologna. Le sue ricerche si muovono soprattutto in ambito di rapporti tra storytelling, letteratura e gli altri media (cinema, televisione, radio, fumetto, musica, computer). Su tali aspetti ha pubblicato numerosi saggi apparsi in volume e su riviste come Acoma, Amerikastudien/American Studies, Cinema e cinema, Linea d’ombra, Storia nordamericana, RSA Rivista di studi anglo-americani, Letterature d’America . È coautore con Fink, Maffi e Tarozzi della Storia della letteratura americana , autore di X-Roads, Letteratura, jazz, immaginario ed ha pubblicato saggi sul jazz, da Jazztoldtales. Jazz e fiction, letteratura e jazz a Qualcosa sulle immagini in movimento di Billie Holiday (in Giorgio Rimondi, a cura di, Lady Day Lady Nigh: Interpretare Billie Holiday , Greco & Greco, Milano 2003) e Documenting . Ha pubblicato Amiri Baraka-ritratto dell’artista in nero (2007). Insieme a Roberto Barbolini ha curato il Meridiano Mondadori dedicato a Dashiell Hammett.

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Tiziano Mazzoni , Bluesman pistoiese, raffinato chitarrista e leader ormai da anni di varie formazioni che si muovono dal blues alla canzone d'autore, partecipando ai principali festival nazionali. Ha pubblicato nel 2006 il suo disco d'esordio come autore: Zaccaria per terra (ed. Horus), ed è in uscita con il suo secondo CD. www.officinedellacultura.org

Sabato 28 Maggio 2011 - ore 21 PERSONAE - Percorsi Teatrali & TRACKS - Tracce d’autore Compagnia Teatrale della Luna Crescente & Street Legal presentano: CHRONICLES musiche: Andrea Tampieri - chitarra; Corrado Gambi - voce Street Legal : Gianluca Morozzi - chitarra Giorgio Malucelli - chitarra e voce Francesco Checco Palmisano - chitarra e fisarmonica Alberto Sebastiani - basso e con la partecipazione di: Alfonso Cuccurullo Iniziativa all’interno di “THANK YOU BOB”, progetto-tributo dedicato al 70° compleanno di Bob Dylan

“La mia strada era stata lunga e avevo cominciato dal niente. Ma adesso il destino stava per manifestarsi, e io avevo la sensazione che stesse guardando dritto in faccia a me, e, a nessun altro.”… Siamo nel 1961, all’epoca in cui Dylan giunge a Manhattan, ed è attraverso i suoi occhi e la sua mente aperta che possiamo gettare uno sguardo sul Greenwich Village. La New York di Dylan è la magica città delle possibilità: feste piene di fumo e che durano la notte intera, straordinarie scoperte letterarie, amori passeggeri e amicizie indistruttibili. La voce di Dylan è distintamente americana: generosa di spirito, impegnata, fantasiosa e ritmata. Un racconto intensamente personale di un’epoca assolutamente straordinaria. Di volta in volta rivelatrice, poetica, appassionata e ironica, la voce di Dylan diventa incantevole spiraglio sui pensieri, toccante riflessione sulla vita, le persone, i luoghi di un uomo e un artista tra i più grandi interpreti del suo tempo. Dylan più volte “arriva a noi”, seguendo quella consuetudine per cui poeti e scrittori “ci dicono come sentiamo, dicendoci come loro sentono”, trovando il modo di esprimere l’inesprimibile, a volte dicendoci la verità a volte mentendoci “perché i nostri cuori non abbiano a spezzarsi”… con grande ironia, con grande senso epico, a volte con grande “cialtroneria”… in un collage di vita vera, vita immaginata, episodi verosimili, altri assolutamente privi di riscontro certo… racconti, episodi, aneddoti, giochi di parole, invenzioni, piccoli capolavori di umorismo… Questo è Bob Dylan…questo il Dylan scrittore… questo e molto altro… Qui, in questo spettacolo, si intreccia il Dylan scrittore, e il Dylan musicista, e a rendere la complessità delle varie atmosfere, sono le voci dei musicisti stessi e degli attori, in un gioco di cut-out (taglia-cuci), anch’esso omaggio alla “folle” scrittura di Dylan, accompagnate dalla sua musica e dalle sue canzoni eseguite dal vivo.

Corrado Gambi e Andrea Tampieri collaborano assieme dal 1994, approfondendo l’intesa che stabilirono fin dall’inizio e confermando, in diverse occasioni, una comune sensibilità. (“I cancelli del cielo”, “Borderline”, “Pappagalli verdi”, “Blue Valentine”, alcuni spettacoli finali di laboratori tenuti nelle scuole, “Ho trovato il chitarrista molto ubriaco ma estremamente solido”). Bob Dylan e Bruce Springsteen sono stati il principale terreno di studio e, assieme, occasione di sperimentare gli arrangiamenti originali di Andrea Tampieri, seguendo le possibilità della voce di Corrado Gambi. Il piacere di ritrovarsi a provare, di nuovo, è, oggi, tenacemente ricercato nonostante gli “ostacoli” delle loro scelte di vita nettamente differenti. Ma il tenace inseguimento di Dylan e di Springsteen, attuato (scientificamente ... “c’è del metodo, in questa follia”...) da Corrado Gambi negli anni e lungo varie strade d’Europa e d’America, reca come frutto sempre nuove ispirazioni, che non possono non portare a cercare, ovviamente, Andrea... prima o poi.

Gli Street Legal nascono all’inizio del 2007 come tributo acustico a Bob Dylan, in forma di trio: Giorgio Malucelli (voce e chitarra), Gianluca Morozzi (chitarra e armonica - noto scrittore di romanzi, tra cui ricordiamo “Accecati dalla luce” ed. Fernandel, “Nato per rincorrere”, “Blackout”, “L’era del porco” e “Il vangelo del coyote”, “Cicatrici” editi da Guanda) e Alberto Sebastiani (basso). Dopo il debutto al Tapas di Torino, la band si allarga con l’ingresso del polistrumentista Francesco Checco Palmisano (fisarmonica, chitarra elettrica, percussioni). In questa formazione si esibisce in rassegne prestigiose quali Scandellara Rock, o in locali storici come Ca’ De Mandorli. Il repertorio pesca dai mille rivoli del vastissimo songbook di Bob Dylan, dai grandi classici come Like a Rolling Stone a perle poco note come When the Night Comes Falling From the Sky . Il tutto ri-arrangiato in chiave acustica, ma assolutamente rispettosa dell’opera del grande cantautore.

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Da Sabato 30 Aprile a Sabato 28 Maggio - Sale Espositive della Rocca di Dozza THANK YOU BOB Mostra fotografica dedicata a Bob Dylan a cura di Corrado Gambi e Mauro Casadio Farolfi - “Thank you Bob” progetto/tributo dedicato al 70° compleanno di Bob Dylan Inaugurazione ore 11.00 - Rocca di Dozza

I TEMPI STANNO CAMBIANDO di Mauro Casadio Farolfi e Corrado Gambi

Una voce gracchiante, acida, fuori da ogni schema, da folksinger del Far West, come il suo amico e idolo musicale Woody Guthrie. Nel gennaio 1961 Bob Dylan si recò al Greystone Hospital nel New Jersey per rendergli omaggio poco prima della sua scomparsa: Guthrie fu una vera rivelazione ed ebbe su Dylan e le sue prime composizioni una grande influenza. “ Potevi sentire continuamente le sue canzoni e allo stesso tempo viverle ” disse il menestrello di Duluth a proposito del suo maestro. Un assemblaggio fra musica e vita, musica e strada, perennemente on the road , come ci insegna la cultura americana di quei tempi.

Robert Allen Zimmerman, per tutti Bob Dylan in onore del poeta Dylan Thomas, nasce il 24 maggio 1941 a Duluth nel Minnesota. Si esibisce per la prima volta nella primavera del ’61 in alcuni club di New York e fu subito un shok, per quel timbro vocale strano, sgraziato ma per tanti affascinante. La sua voce magnetica, come le parole delle sue canzoni d’amore e di protesta, un linguaggio poetico che, ascoltato e non subito letto, ha prodotto ammirazione in tutto il mondo e lungo almeno tre generazioni.

Voce, testi e volto sono tutt’uno anche in questa mostra, dove si può vedere il Dylan dai primi anni sessanta a oggi. Nelle foto l’evoluzione del poeta candidato al Nobel per la letteratura, nato da una famiglia ebrea e che conosceva bene la Bibbia (infatti molti suoi testi hanno riferimenti biblici). Forse anche per questo nel settembre del 1997 a Bologna, Papa Giovanni Paolo II lo chiama a cantare una delle canzoni più famose: Blowing in the wind . Insieme a Bob e ai 400.000 presenti intona la canzone-inno di un’intera generazione. “How many roads must a man walk down before you can call him a man ”. E ancora “ la risposta soffia nel vento… ”. A noi piace ricordare Dylan, nel suo 70° compleanno, con Thank you Bob : eventi che si svolgeranno a Dozza e Imola, un tributo di canzoni, spettacoli teatrali, lettura di testi, foto e altro ancora, perchè Dylan più di altri ha saputo interpretare in questi cinquant’anni le inquietudini sociali di milioni di persone in tutto il mondo ma anche le tensioni individuali, le aspirazioni di una ricerca della Verità che troviamo spesso nelle oltre mille canzoni-poesie. Anche per questo ringraziamo Bob Dylan per il bel regalo che ci ha donato in questi decenni. Con la sua chitarra acustica o elettrica, con le sue conversioni religiose o le sue frecce rivoluzionarie, ma sempre con quell’atteggiamento saggio e ironico di sapersi mettere perennemente in gioco. E noi pronti ad ascoltarlo e cercare nell’ “ another side” nostro e di Bob le parole “ Come gather ’round people… for the times they are a-changin ”.

Signori e signori, i tempi stanno cambiando e ora: Thank you Bob .

PREZZI BIGLIETTI:

Rassegna “PERSONAE - Percorsi Teatrali” e “TRACKS - Tracce d’autore”

INTERI: ...... € 15,00 RIDOTTI: (20-25 e sopra 65 anni) ...... € 13,00 (sotto 20 anni) ...... € 10,00 (bambini fino 13 anni) ...... GRATIS Spettacolo dell’11 marzo ...... € 10,00 Spettacoli del 2 aprile e 14 maggio ………... € 20,00

Rassegna “DozzaTeatroRagazzi”

Spettacoli del 20 marzo, 27 marzo e 3 aprile .... INTERI € 7,00 .... RIDOTTI € 5,00 (fuori abbonamento)

ABBONAMENTI (10 spettacoli) : INTERI...... € 140,00 RIDOTTI...... € 120,00

Rassegna “DOZZAJ2O11”

INTERI: ...... € 15,00 RIDOTTI: (sotto 20 e sopra 65 anni) …...... € 13,00 (bambini fino 13 anni) ...... GRATIS

ABBONAMENTI (concerti a Teatro) : INTERI...... € 28,00 RIDOTTI...... € 24,00

“ENODOZZAJAZZ” - (Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna – Rocca di Dozza)

Appuntamento del 9 aprile: ...... € 5,00

Rassegna “DOZZAJ Off - New Talent”

Appuntamenti del 15 aprile e 8 maggio ………. € 10,00

Mostra fotografica “THANK YOU BOB”

Entrata compresa nel biglietto d’ingresso di visita alla Rocca di Dozza

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Sabato 5 Marzo 2011 - ore 21 Venerdì 15 Aprile 2011 - ore 21 PERSONAE - Percorsi Teatrali DO ZZAJ 2O11 //:Off - “New Talent” Compagnia Teatrale della Luna Crescente JUNKFOOD & Laboratorio LA.P.S.U.S. Paolo Raineri - tromba ed effetti 2012: LA GRANDE CRISI Michelangelo Vanni - chitarra elettrica ed effetti di Aldo Giannuli (Ponte alle Grazie - 2010) Simone Calderoni - basso elettrico ed effetti con: Corrado Gambi e Alfonso Cuccurullo Simone Cavina - batteria ed effetti musiche di: Carmen Falconi e Giulia Costa Sabato 16 Aprile 2011 - ore 21

TRACKS - Tracce d’autore Venerdì 11 Marzo 2011 - ore 21 Music Train presenta: TRACKS - Tracce d’autore DANIELE TENCA WOLF RIVER - Tributo a Jeff Buckley Michele D’Alessandro - chitarra e voce “BLUES FOR THE WORKING CLASS” Alessandro Bozza - basso Daniele Tenca - voce, chitarra, armonica Davide Villani - chitarra Pablo Leoni - batteria percussione, cori Youssef Ait Bouazza - batteria Luca Tonani - basso Heggy Vezzano - chitarra Domenica 20 Marzo 2011 - ore 16 Sabato 30 Aprile 2011 - ore 21 DozzaTeatroRagazzi - IIIª Rassegna di Teatro Ragazzi PERSONAE - Percorsi Teatrali Compagnia Teatrale della Luna Crescente & Paola Camerone Corrado Gambi & Letizia Magnani UN PESCE È UN PESCE BOOM - Parole e musica di un’Italia miracolata Lettura - Spettacolo di Voci ed Ombre di e con: Corrado Gambi, Letizia Magnani di e con: Paola Camerone , Corrado Gambi , Marina Mazzolani ispirata al libro illustrato di Leo Lionni Sabato 7 Maggio 2011 - ore 21

PERSONAE - Percorsi Teatrali & TRACKS - Tracce d’autore Sabato 26 Marzo 2011 - ore 21 Franco Minganti, Marina Petrillo, Maurizio Bettelli, Antonio Zirilli PERSONAE - Percorsi Teatrali FOLK-WAYS: Woody Guthrie, Bob Dylan, Bruce Springsteen Matteo Belli Viaggio alla scoperta delle radici della musica americana MARZABOTTO Iniziativa all’interno di “THANK YOU BOB”, progetto-tributo testo di Carlo Lucarelli e Matteo Belli dedicato al 70° compleanno di Bob Dylan Prodotto da: Associazione Culturale Ca' Rossa / Centro Teatrale per l'Oralità Domenica 8 Maggio Aprile 2011 - ore 21 diretto e interpretato da: Matteo Belli DO ZZAJ 2O11 //:Off - “New Talent” IMPROPLAYERS Domenica 27 Marzo 2011 - ore 16 “SUONI INAUDITI NEL CINEMA MUTO” DozzaTeatroRagazzi - IIIª Rassegna di Teatro Ragazzi Sonorizzazione di: Istituto Comprensivo di Dozza e Castel Guelfo - Film di S. Beckett del 1965 Regia di Alan Schneider LITTLE ITALY - La Coquille et le Clergyman di Germaine Dulac del 1928 Con alunni delle classi I A, II A, II B, III B, III C Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Moro” di Toscanella di Dozza Sabato 14 Maggio 2011 - ore 21 coordinamento: Marina Mazzolani, Corrado Gambi TRACKS - Tracce d’autore (JK) JAKE CLEMONS Sabato 2 Aprile 2011 - ore 21 Jake Clemons - chitarra, sax, voce TRACKS - Tracce d’autore Brett Mayer - tastiere, cori JESSE MALIN & THE ST. MARKS SOCIAL Ryan Gleason - basso, cori “LOVE IT TO LIFE” Matt Musty - batteria, cori Josiah Schlater - chitarra, cori Jesse Malin - vocals, guitar

Randy Schrager - drums Matt Hogan - guitars Sabato 21 Maggio 2011 - ore 21 Tommy USA - bass PERSONAE - Percorsi Teatrali & TRACKS - Tracce d’autore Enrico Fink Domenica 3 Aprile 2011 - ore 16 SUBTERRANEAN JEWISH BLUES DozzaTeatroRagazzi - IIIª Rassegna di Teatro Ragazzi Cohen, Zimmerman & Co.: ExtraVagantis - Nuova Associazione Teatro Integrato alla ricerca di radici ebraiche fra i folk singer americani E ANCORA… DIVERSI DA CHI? di e con: Enrico Fink e Tiziano Mazzoni Acoustic Band Lettura-Spettacolo sui temi della diversità produzione: Officine Della Cultura a cura degli attori di ExtraVagantis con la partecipazione di Franco Minganti Iniziativa all’interno di “THANK YOU BOB”, Sabato 9 Aprile 2011 - ore 18 - Enoteca Regionale Emilia-Romagna progetto-tributo dedicato al 70° compleanno di Bob Dylan ENO DOZZA JAZZ2O11 - Enoteca Regionale Emilia-Romagna ROBERTO BARTOLI Sabato 28 Maggio 2011 - ore 21 “IL SUONATORE JONES - Un contrabbasso per Fabrizio De Andrè ” PERSONAE - Percorsi Teatrali & TRACKS - Tracce d’autore Recital per contrabbasso solo di Roberto Bartoli Compagnia Teatrale della Luna Crescente & Street Legal CHRONICLES Sabato 9 Aprile 2011 - ore 21 - Teatro Comunale di Dozza musiche: Andrea Tampieri - chitarra; Corrado Gambi - voce DO ZZAJ 2O11 - Teatro Comunale di Dozza - IX° Dozza Jazz Festival Street Legal : Gianluca Morozzi - chitarra BASSOPROFILO TRIO Giorgio Malucelli - chitarra e voce feat. Giovanni Tommaso, Gabriele Mirabassi, Simone Zanchini Francesco Checco Palmisano - chitarra e fisarmonica Giovanni Tommaso - contrabbasso Alberto Sebastiani - basso Gabriele Mirabassi - clarinetto e con la partecipazione di: Alfonso Cuccurullo Simone Zanchini - fisarmonica Iniziativa all’interno di “THANK YOU BOB”, progetto-tributo dedicato al 70° compleanno di Bob Dylan Domenica 10 Aprile 2011 - ore 21 - Teatro Comunale di Dozza Da Sabato 30 Aprile a Sabato 28 Maggio DO ZZAJ 2O11 - Teatro Comunale di Dozza - IX° Dozza Jazz Festival Sale Espositive della Rocca di Dozza SIMONE ZANCHINI THANK YOU BOB “… BETTER ALONE!” Mostra fotografica dedicata a Bob Dylan Simone Zanchini - fisarmonica, live-elettronics, laptop a cura di Corrado Gambi e Mauro Casadio Farolfi 14 Inaugurazione ore 11.00 - Rocca di Dozza