Masarykova univerzita Filozofická fakulta Ústav románských jazyk ů a literatur Italský jazyk a literatura

Bakalá řská diplomová práce

Brno 2009 Lucie Brunnerová Lucie Brunnerová

La lotta contro il potere nei libri La Cognizione del dolore e .

Vedoucí bakalá řské práce: Mgr. Paolo Divizia, Ph.D.

Masarykova univerzita Filozofická fakulta Brno

2009

2

Prohlašuji, že jsem bakalá řskou práci vypracovala samostatn ě pod vedením Mgr. Paolo Divizia, PhD. A uvedla veškeré využití pramen ů. Tišt ěná verze je totožná s verzí elektronickou.

V Brn ě dne 21.12.2009 Podpis:

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I miei ringraziamenti vanno a Mgr. Paolo Divizia, Ph.D. per la preziosa collaborazione profusa nello scrivere la presente tesi.

4 INDICE

I. INTRODUZIONE ...... 6

II. LA VITA E LE OPERE DI ...... 7

III. LA COGNIZIONE DEL DOLORE ...... 10

3.1. Cognizione del dolore ...... 10

3.2. Trama ...... 11

3.3. Analisi ...... 15

3.3.1. Narratore e personaggi ...... 15

3.3.2. Tempo ...... 17

3.3.3. Spazio ...... 17

3.3.4. Temi principali ...... 19

3.3.5. Linguaggio e stile...... 21

IV. LA VITA E LE OPERE DI ANTONIO TABUCCHI ...... 23

V. SOSTIENE PEREIRA ...... 26 5.1. Sostiene Pereira ...... 26

5.2. Trama ...... 27

5.3. Analisi ...... 32

5.3.1. Narratore e personaggi ...... 32

5.3.2. Tempo ...... 34

5.3.3. Spazio ...... 35

5.3.4. Temi principali ...... 36

5.3.5 Linguaggio e stile...... 38

VI. CONCLUSIONE E CONFRONTO TRA LE DUE OPERE ...... 39

VII. BIBLIOGRAFIA...... 41

5 I. Introduzione

Guerre, regime fascista, dittature – questi termini ormai sono per noi cose passate, sono cose le quali la mia generazione, per fortuna, non ha neanche vissuto. Ma ci sono molti autori che hanno trovato in sè la forza il coraggio e la voglia di raccontare nei loro libri quello che hanno vissuto. L’argomento della presente tesi di laurea è la lotta contro il potere però in questo caso il termine potere ha due significati. Nel primo caso il potere contro il quale si lotta nel libro è la guerra ovvero il primo conflitto mondiale. Nel secondo caso il potere è la dittatura, perciò si tratta maggiormente della lotta per la libertà e, per i diritti negati. Nonostante siano tanti gli autori che, una volta finita la guerra e i regimi dittatoriali, hanno deciso di parlare delle ingiustizie e mostruosità che essi portano con sè, la mia scelta è caduta su due scrittori e due loro libri le cui idee si pongono contro la situazione politica dell’epoca. Il primo è Carlo Emilio Gadda, uno dei maggiori scrittori del Novecento con il suo romanzo la Cognizione del dolore . E il secondo è il famoso scrittore contemporaneo, Antonio Tabucchi e il suo libro Sostiene Pereira , per il quale è diventato maggiormente conosciuto e da cui è stato tratto nel 1995 l’omonimo film. La storia di essi viene svolta nei luoghi e addirittura nei paesi completamente diversi al di fuori dall’Italia, e mentre il primo libro con la sua storia richiama la situazione politica durante il regime fascista in Italia, l’altro in qualche modo rispecchia la situazione politica d’oggi. Lo scopo della presente tesi è interpretare i due libri, i quali a prima vista possono sembrare diversi fra sé, e cercare di scoprire che cosa hanno le due opere in comune. Si comincia con il riassunto delle vite e delle opere più importanti dei due scrittori. Nel caso di Carlo Emilio Gadda, è una parte molto importante perchè, tutto quello che l’autore ha vissuto, sia l’esperienza del primo conflitto mondiale che il rapporto con sua madre, si riflettono in molti dei suoi libri ma soprattutto nell’opera la quale viene trattata nella presente tesi, la Cognizione del dolore. I due capitoli successivi si occupano della stesura delle opere e in particolar modo della trama, segue l’analisi dell’ambiente, dei personaggi, dei temi e, infine del linguaggio. Nel capitolo conclusivo si cerca di confrontare le due opere e, di scoprire quale sia il messaggio lanciato da parte dei due autori verso il lettore.

6 II. La vita e le opere di Carlo Emilio Gadda ¹

Carlo Emilio Gadda nasce a Milano il 14 novembre 1893 in una famiglia medio- borghese. Il padre , Francesco Ippolito, sposa in seconde nozze Adele Lehr, figlia di Johann Anton Lehr, ufficiale dell’esercito asburgico e poi funzionario delle poste italiane. A Carlo Emilio si aggiungono altri due fratelli Carla ed Enrico. Francesco Ippolito, dopo essere andato quasi in rovina con gli investimenti nelle attività di filatura della seta e con la costruzione di una villa in Brianza, muore nel 1909. I problemi economici della famiglia segnano in modo negativo l’età di infanzia e di adolescenza di Carlo Emilio. La madre la quale era rimasta da sola con tre figli porta avanti la famiglia e spinge Carlo Emilio, che si è diplomato a pieni voti presso il Liceo ginnasio “ Parini “ a Milano, ad iscriversi nel 1912 al Politecnico per iniziare gli studi di ingegneria, secondo la tradizione famigliare. Dopo un’infanzia e un’adolescenza piena di insidie, Gadda interrompe gli studi e parte come volontario per la prima guerra mondiale, ma il suo principale entusiasmo per una nuova esperienza si conclude con la sua cattura a Caporetto nel novembre del 1917 e di seguito con l’improgionamento che durerà più di un anno. Il colpo più duro presenta però la morte del fratello Enrico, anche egli volontario. Tornato a casa dopo la prigionia nel gennaio del 1919, Carlo Emilio non si riprenderà mai da questo trauma e l’esperienza della guerra lo segnerà per sempre. Sui campi di battaglia e in prigionia scrive il diario² nel quale dice:

« Non voglio più scrivere, ricordo troppo. Automatismo esteriore e senso della mia stessa morte: Speriamo passi presto tutta la vita. »³

Il quinquennio 1919-1924 è un periodo in cui lo scrittore non concepisce nessun opera, inoltre tra gli anni 1922- 1924 Gadda si dedica al lavoro ingegneristico in Argentina.

______¹ I dati biografici sono ricavati da Pecoraro, Aldo, Gadda, Laterza, Roma- Bari, 1998 e da Pendullà, Walter, Carlo Emilio Gadda. Il narratore come deliquente, Rizzoli, Milano, 1997. ² I suoi diari vengono pubblicati per la prima volta nel 1955 con il come Giornale di guerra e di prigionia . ³ Dall’appendice al diario di prigionia si registrano, in data 18 gennaio, « condizioni morali e mentali disastrose: Caporetto, gli aeroplani, Enrico, immaginazioni demenziali », precedute da presente dichiarazione.

7 Il soggiorno fuori dall’Italia ha permesso a Gadda di conoscere una realtà diversa e grazie all’ambientee argentino, lo scrittore cambia il suo stile di scrivere, sia nel campo espressivo che concettuale. Rientrato in Italia dall’Argentina il 27 febbraio del 1924 oltre a dedicarsi all’ingegneria, Gadda lavora al romanzo Racconto italiano di ignoto del Novecento ma purtroppo l’opera rimane incompiuta a causa del fascismo. Per lo stesso motivo non vengono pubblicati neanche i diari di guerra. Il primo scritto letterario ufficiale di Gadda ha a che fare con Manzoni il quale Gadda ammira immensamente, è L’Apologia manzoniana, che viene pubblicata nel 1927 sulla rivista « Solaria ».4 Nel 1928 interrompre il suo lavoro do ingegnere per dedicarsi pienamente alla scrittura, comincia a scrivere Novella seconda, ma libro come tanti altri rimane incompiuto. Nello stesso anno comincia ma non conclude la Meditazione milanese. 5 Il libro si presenta sotto la forma di un dialogo fra l’autore e un interlocutore chiamato “critico”. Sempre nel 1928 Gadda completa gli esami per la laurea in filosofia ma non presenta la tesi. Tra gli anni 1931-1934 pubblica i libri La Madonna dei filosofi e Il Castello di Udine. Nel 1938 comincia la pubblicazione a puntate della Cognizione del dolore su « Letteratura » 6. La pubblicazione del libro che condanna il fascismo e le guerre viene interrota nel 1941. Nel 1946 compare sulla rivista « Letteratura » Quer pasticciaccio brutto de via Merulana 7, ma dopo cinque puntate, a opera incompiuta, la pubblicazione si interrompe.

______4 La rivista fondata nel 1926 da Alberto Carocci. 5 L’opera sarà pubblicata postuma nel 1974 a cura di Gian Carlo Roscioni. 6 Una delle principali riviste letterarie del Novecento. Fondata a Firenze nel 1937 e diretta da Alessandro Bonsanti. È stata pubblicata fino al 1968.

8 Nel 1950 si trasferisce a Roma dove comincia a lavorare presso il terzo canale radiofonico della RAI, e dove lavora fino al 1955. Il vero successo arriva con la comparsa nel 1957 del Pasticciaccio in volume. Il termine « pasticciaccio » entra nella lingua italiana. Nel 1963 pubblica in volume la Cognizione e, in più riceve il Premio internazionale di letteratura. Man mano che aumenta la fama, lo scrittore si chiude sempre di più. Gadda muore a Roma il 21 maggio 1973. L’epitaffio che ha dettato per se stesso- « Condidit pietas » 8 - include due significati altretanto tragici:

« La pietà di sconosciuti cittadini ha permesso la sepoltura di chi non aveva più sulla terra persone care; la morte è arrivata pietosa ad anullare la sofferenza. Solitudine estrema o sofferenza illimitata: morte come liberazione dal dolore. Chi ha amato la giustizia non può amare la morte .» 9

______7 Il Pasticciaccio in volume sarà stampato, soltanto nel 1957. 8 La pietà lo ha seppelito. 9 Pecoraro, Alda, Gadda, Laterza, Roma-Bari, 1998, p.234

9 III. La Cognizione del dolore

3.1. La Cognizione del dolore

Il presente romanzo viene dapprima pubblicato in sette puntate, che corrispondono ai sette capitoli del romanzo, sulla rivista « Letteratura » fra gli anni 1938-1941. Come si è già detto prima Gadda interrompe la pubblicazione del libro per colpa della guerra. Nel 1963 La cognizione del dolore esce per la prima volta in volume e nel 1970 il romanzo esce con i due tratti 10 nuovi in italiano. Infine nel 1975 vengono pubblicati postumi gli abbozzi di un decimo tratto incompiuto.

La Cognizione del dolore viene considerata un’autobiografia come si può intuire da molte cose. Ad esempio nel primo capitolo viene citata l’età del protagonista Gonzalo Pirobutirro il quale ha quarantaquattro anni, l’età esatta dello scrittore, oppure quando Gadda parla dell’ambiente in cui si svolge la storia, invita il lettore a riconoscere la Lombardia e la Brianza ovvero i posti dove egli è cresciuto così come la villa nella quale è vissuto. Spesso criticato per l’uso delle tecniche narrative difficili, il romanzo è uno dei capolavori dello scrittore.

______10 Così Gadda chiama i capitoli, coincidenti con le puntate.

10

3.2. Trama

Il presente romanzo si apre con un primo capitolo storico-ambientale in cui viene descritta la situazione del Maradagàl, dove un violento Nistitùto de Vigilancia para la Noche recluta i reduci della guerra contro il Parapagàl per sorvegliare le ville dei proprietari. In primo piano all’inizio sono i danni economici e la disfatta sociale del dopoguerra. Sia Maradagàl che Parapagàl cercano di incolparsi a vicenda. In questo paese immaginario del Sud-America, in un piccolo vilaggio di nome Lukones, vive il protagonista del libro, Don Gonzalo Pirobuttiro d’Eltino. Tutta la storia del presente romanzo si focalizza sul rancore furibondo che Gonzalo nutre verso la sua drammatica condizione esistenziale: il protagonista tende ad accannirsi in modo atroce contro sua madre. All’inizio del libro viene anche fornito un impietoso ritratto di Gonzalo con le sue stranezze e manie. Oltre al rapporto tra madre e figlio, fa parte del primo capitolo anche uno scandalo accaduto a Lukones. Pedro Manganones il vigilante di guerra, il quale risulta essere registrato all’anagrafe come Gaetano Palumbo, finge di essere sordo e alla fine viene scoperto dal colonello Di Pasquale. Nel secondo capitolo viene chiamato alla villa di Pirobutirro per una visita a Gonzalo il medico Higueróa. Mentre il medico si avvia verso la casa di Don Gonzalo incontra Battistina, la domestica della mamma di Gonzalo. I due cominciano a parlare ed ella racconta al dottore le preoccupazioni e paure che ha la Signora nei confronti di suo figlio.

Il signor Gonzalo gira per casa che pare un matto, quelle poche ore che ci sta: non si può più vivere in quella casa. Quando lui comincia a girar per casa come un’apparizione, alla signora gli prende male dalla paura...creda a me, signor dottore, che la conosco da un pezzo;.... povera donna!....dopo tutte le vite che ha fatto! 11

______11 Gadda, Carlo Emilio, La Cognizione del dolore, Garzanti, Milano, 2008, pag. 48.

11

Il medico non dà particolare importanza alla conversazione con Battistina, pensando che siano solo le solite dicerie da parte dei contadini. Il terzo tratto è tutto dedicato alla visita durante la quale il dottore non verifica nessuna malattia fisica. In seguito egli propone a Gonzalo di andare a fare una gita in automobile insieme a lui e sua figlia Giuseppina. Gonzalo rifiuta l’invito e la conversazione tra loro due continua ma questa volta il comportamento del protagonista cambia. E iniziano a manifestarsi i suoi scatti di ira dei quali si raccontava nel secondo capitolo. Egli rivela al medico le sue preoccupazioni per la madre, la quale di notte rimane spesso da sola in villa. In più detesta tutti i peones 11 che la mamma frequenta. Gonzalo è geloso anche di un bambino il quale viene a casa della madre per le lezioni di francese. È ossessionato della villa e anche del muro che la circonda. Il quarto capitolo continua con il sondaggio dell’animo del protagonista il quale si sente solo e turbato per la solitudine della madre, ma si mostra contrario ad accettare l’idea di pagare il Nistitùto per far vigilare la casa. Il medico non riuscirà a capire che il male che opprime il paziente non è da « male visibile» ma si tratta di un « male invisibile». Con il quinto capitolo si apre la seconda parte del romanzo dedicata soprattutto alla madre la quale è sopravissutta al figlio morto in guerra 12 . Si tratta di un capitolo molto tragico che raffigura le violenze della guerra. Il sesto capitolo il quale si svolge in casa della madre è uno dei capitoli più commoventi del libro. Gadda avvicina al lettore il rapporto complicato tra Gonzalo e sua madre. La mamma, terrorizzata dal proprio figlio, lo descrive però nella sua mente con l’amore materno e l’affetto immenso. Ogni volta che egli torna a casa, la mamma lo accoglie con gioia, ma alla fine i loro incontri finiscono con le liti e con i scatti d’ira da parte del figlio. Invece il figlio si rivela indifferente ai sentimenti della madre e a volta sembra quasi che il figlio la odi profondamente.

______11 Contadini. 12 Un altro segno autobiografico. Il frattelo di Gadda è morto durante la guerra e sia Gadda che Gonzalo non si sono mai ripresi da questo fatto.

12

La madre disse « oh! Gonzalo, come stai? Oh! guarda! » e proferì con un singhiozzo di gioia i nomi delle due stelle, a mani giunte, a guisa di saluto... Il figlio la salutò appena, come ogni volta, stanco. Neppure le sorrise. Ella non insisté a cercarne lo sguardo, non chiese del viaggio, nè dell’uragano. Il cuore le martellava nella incertezza, si fece a preparare, sulla tavola, la lucernetta a petrolio. Ma non vi riuscì subito, anzi vi si impigliò: con zolfanelli umidi: tossì, ad accenderne alcuno: che subito si spegneva contro la cimasa annerata del lucignolo. Le sue mani rigide, quasi inerti, non arrivano a prendere con esatezza; le riuscì difficile d’insinuare il cilindro di cristallo nella sua ghiera precisa di ottone lucido, come una trina dei costumi desueti: e questa invece lo doveva ritenere alla base. Si sarebbe seduta, tremava...ma bisognò pensare al figlio... Quando la lampada poté rischiarare la stanza, alfine, le parve di dover cadere. 13

Il settimo capitolo è dedicato di nuovo al protagonista e al rapporto tra madre e figlio. Solamente in questo capitolo è possibile intravedere un attimo affettivo tra loro due che però viene spezzato dall’arrivo del peone. Il suo arrivo scatena di nuovo in Gonzalo l’ira e violenza. Il capitolo si chiude, in maniera abbastanza deprimente, in un giorno d’autunno con l’eco delle martellate del fabbro. L’ottavo capitolo inizia con il racconto della lavandaia Peppa di un furto alla villa del Trabatta. Si tratta di una vendetta da parte dell’istituto della vigilanza su un non abbonato. Qualche giorno dopo la Peppa insieme alle altre persone va a trovare la madre di Gonzalo e tutte queste persone in casa scatenano in Gonzalo i ricordi dell’infanzia. Il nono capitolo culmina con la scoperta della madre morente per colpa di una misteriosa aggressione.

Il trapestio delle sei o sette persone sul pavimento di legno della camera ebbe finalmente un arresto. Quelli che più s’erano avvicinati al letto dalla parte occupata, tra cui la donna, chiamarono ancora, quasi sottovoce, per un riguardo, « senora, senora» , chinandosi. E il vecchio Olocati la scoperse. Gli occhi della signora, aperti, non lo guardarono, guardavano il nulla. Un orribile coagulo di sangue si era aggrumato, ancor vivo, sui capelli grigi, dissolti, due fili di sangue le colavano dalle narici, le scendevano sulla bocca semiaperta. Gli occhi erano dischiusi, la guancia destra tumefatta, la pelle lacerata, e anche sotto l’orbita, orribile. Le due povere mani levate, scheletrite, parevano protese verso « gli altri » come in una difesa o una implorazione estrema. Esse poi apparivano graffiate: macchie e sbavature di sangue erano sul guanciale e sul lembo del lenzuolo 14.

______13 Gadda, Carlo Emilio, La Cognizione del dolore, Garzanti, Milano, p. 123. 14 Ivi, p.190.

13

Si sospetta che ad uccidere la madre siano stati quelli dell’istituto, perchè la villa della Signora così come la villa del Trabatta non paga l’Istituto perchè le proteggano. Ma questo è soltanto un sospetto, perchè dal finale incompiuto non si riesce a capire chi fosse il vero assassino. Con il sospetto e mistero si conclude la trama del romanzo.

Come scrive Roscioni 15 , dai frammenti rilasciati da Gadda, si prevedono tre versioni della scana finale. In una prima versione i due cugini del Trabatta odono qualcuno che scavalca il cancello e lo rincorrono silenziosamente, si accorgono che è passato nella casa della Signora. In una seconda versione terribile, la signora è assalita dalla guardia dell’Istituto mentre è in letto. Ella crede il figlio. Sopraggiungono i due pones a la salvano. In una terza versione si ha l’agonia e la morte della Signora- che crede nel delirio di essere stata uccisa dal figlio. Il dolore eterno.

______15 Da Roscioni, Gian Carlo, La disarmonia prestabilita, Studio su Gadda, Einaudi, Torino, 1974, p. 162.

14 3.3. Analisi

3.3.1. Narratore e personaggi

Nel presente romanzo, a differenza del libro Sostiene Pereira che viene trattato nell’altra metà della presente tesi, non si rivela così importante la trama, quanto il modo in cui essa viene raccontata, la presenza dei personaggi e posti significativi e infine il linguaggio usato dallo scrittore. Il narratore della storia Gonzalo è anche il personaggio principale, si tratta perciò del narratore autodiegetico. Con il presente tipo di narratore è neccessaria la focalizzazione interna in cui il narratore-personaggio adotta un punto di vista interno e conosce solo determinate vicende della storia.

Come ho già ricordato prima, il personaggio principale è l’ingegnere Gonzalo Pirobutirro d’Eltino, l’alterego dello scrittore, il quale è travolto dal “male oscuro” e, dall’odio verso tutto e tutti. Odia la casa ereditata dal padre, odia la madre con la quale è molto crudele, odia tutti i contadini del paese e infine odia l’Istituto di Sorveglianza Notturna. Tutti gli altri personaggi della storia e soprattutto la madre hanno paura di lui. Gonzalo è un uomo collerico e frustrato e molto spesso viene travolto dagli scatti d’ira. Il carattere di Gonzalo viene descritto attraverso i compaesani

José, il peone, sosteneva ch’egli avesse dentro, tutti e sette, nel ventre, i sette peccati capitali, chiusi dentro nel ventre, come sette serpenti: che lo rimordevano e divoravano dal di dentro, dalla mattina alla sera: e perfin di notte, nel sonno. Dormiva, la mattina, fino alle otto, e anche otto e mezza: e si faceva portare al letto il caffè, dalla Signora, che non finiva più di far scale per quel figlio, povera vecchia!e anche i giornali; per poi leggerli e beverlo fuori a poco a poco, sia il caffè che i giornali, allungato in letto come una vacca.... 16 .

Dicevano che fosse vorace, e avido di cibo e di vino; e crudele: questo già fin da ragazzo.... 17

______16 Gadda, Carlo Emilio, La Cognizione del dolore, Garzanti, Milano, 2008, p. 35. 17 Ivi, p.36.

15 Ma nel corso della storia vengono rilevati anche i comportamenti e sentimenti positivi di Gonzalo il quale nonostante il suo brutto comportamento verso sua madre, si preoccupa per la sua solitudine e a volte nella sua mente vorrebbe chiederle scusa ma non ci riesce. Nel libro viene descritto bene sia lo stato d’animo di Gonzalo che il suo aspetto fisico.

Era alto, un po’ curvo, di torace rotondo, maturo d’epa, colorito nel viso come un Celta: ma la pelle alquanto rilasciata e stanco all’aspetto, benchè fosse una meravigliosa mattina 18 .

Elisabetta Francois, la madre di Gonzalo è una donna e madre amorevole che vive soprattutto dei ricordi dell’infazia di Gonzalo e suo fratello morto in guerra. Da giovane faceva l’insegnante e finora cerca di insegnare francese ai bambini del paese, uno dei principali motivi delle liti con Gonzalo, il quale è geloso e si sente non amato fin da piccolo. Oltretutto della madre si sa che è una donna molto colta e ammiratrice delle opere di Shakespeare. L’autore rivela al lettore la paura immensa che ella prova verso suo figlio ma nonostante tutto cerca sempre di difendere e di giustificare il suo comportamento. Il romanzo si conclude con la misteriosa morte della madre.

Il dottore Higueróa che viene chiamato nella villa di Gonzalo è padre di cinque figlie, tra le quali anche Giuseppina detta Pina, della quale si dice che sia “nata al volante”. Già dall’inizio il dottore pensa di far conoscere Pina a Gonzalo e cerca di organizzare l’incontro fra loro due. Dopo una lunga conversazione tra Gonzalo e il dottore egli capisce che nell’anima di Gonzalo frigge qualcosa di molto orrido e atroce ma non riesce a scoprire di che cosa si trattisse.

Gli altri personaggi che fanno parte della storia sono il colonello Di Pasquale, il quale scopre la menzogna della sordità inventata da Gaetano Palumbo e gli altri abitanti del paese come José, il peone dei Pirobutirro, Battistina la domestica della famiglia oppure lavandaia Peppa.

Infine una parte molto importante del libro è rappresentata dalla presenza degli animali come galline o maiali che vengono citati molto spesso.

______18 Ivi, p.56.

16 3.3.2. Tempo

La questione spaziotemporale viene descritta non subito ma nel corso della narrazione. La storia del presente libro è ambientata nel paese immaginario del Sud-America dove si è appena conclusa la guerra tra i due stati Maradagàl e Parapagàl ma lo scrittore lascia intendere che dietro la guerra tra Maradagàl e Parapagàl c’è un’altra guerra reale e storica; la prima guerra mondiale con le battaglie dell’Isonzo tra l’Italia e l’Austria.

Il racconto è quasi interamente basato sull'analessi ovvero la narrazione si interrompe continuamente per recuperare episodi del passato. È molto difficile seguire bene il tempo in cui viene narrata la storia e il lettore a volte può anche perdersi nel racconto ma questo fatto non è dovuto tanto all’analessi quanto al linguaggio complicato.

3.3.3. Spazio

Nella Cognizione del dolore lo spazio è ben preciso. A Lukones in un paese del Maradagàl vivono i principali personaggi della storia, Gonzalo e sua madre. Il paesaggio e il clima del posto che vengono descritti nel libro rimandano alla Brianza, il paese dove Gadda ha trascorso gli anni della sua infanzia.

Clima o cielo, in certe regioni, altrettanto grandinifero che il cielo combatte su alcune mezze pertiche della nostra indimenticabile Brianza: terra, se mai altra, meticolosamente perticata. 19

Il motivo per cui Gadda ha scelto un paese sudamericano è probabilmente perchè anche lui stesso ha vissuto in Argentina ma il paese fittizio gli ha servito sopratutto per poter rappresentare meglio la situazione politica italiana nel dopoguerra. Inoltre è chiaro che se Gadda avesse ambientato il romanzo in Italia avrebbe avuto guai con la censura. Nel libro si mescola la geografia lombarda con quella sudamericana.

______19 Gadda, Carlo Emilio, La Cognizione del dolore, Garzanti, Milano, 2008, p. 9

17 I luoghi aperti descritti da Gadda assomigliano alla Brianza, come è stato già detto prima, ma tuttavia si intravede l’aria “pesante” del dopoguerra e l’oppressione da parte dei vigilanti dell’Istituto. Invece i luoghi chiusi sono descritti con una forte ripugnanza. Per esempio il ristorante è rappresentato come il luogo dell’ipocrisia e dove i camerieri usano il doppio linguaggio, fra loro e i clienti. Ma il posto più odiato da parte di Gonzalo è senz’altro la villa che è anche il luogo principale delle perpetue liti tra madre e figlio e il posto dove alla fine la madre subisce una violenta agressione. Secondo le parole del protagonista Gonzalo, il suo spazio viene ripetutamente violato dai peones e da tutte le persone che vengono a trovare la madre nella villa.

18 3.3.4. Temi principali

Tutti i motivi essenziali del romanzo girano intorno al grande tema autobiografico gaddiano del « male oscuro» e del dolore.

Male oscuro e dolore

Il male oscuro ovvero il male di vivere è uno dei temi principali nelle opere degli autori novecenteschi. Ma Gadda usando il presente tema è riuscito a trasformare il libro nel “romanzo della propria vita”. Il “male oscuro” che devasta Gonzalo è dovuto alla guerra, all’amore scarso da parte di sua madre, all’odio che il protagonista nutre verso il padre e infine alla morte del fratello.

Ira e odio

Gadda ha ripetutamente attribuito la causa della propria infelicità alla povertà della famiglia causata dagli investimenti azzardati del padre. Questo altro tratto autobiografico è cruciale nella formazione del personaggio di Gonzalo, il quale parla continuamente del disprezzo e dell’odio nutrito per la villa paterna. Oltre alla villa è evidente che Gonzalo nutre dentro di sé l’odio verso tutte le persone del paese ma sopratutto verso sua madre. Nel corso della narrazione l’odio si mescola con la gelosia e con l’ira.

Possesso

La gelosia di Gonzalo si trasforma in possesso rappresentato dalle cose comuni come il possesso del muro, della villa oppure del denaro. Il muro del giardino del quale si parla molte volte, è sia un simbolo del possesso privato che il simbolo della sbarra psicologica che divide Gonzalo dal resto del mondo.

Il muro è gobbo, lo vedo, e anche le anime dei morti lo scavalcherebbero...dei poveri morti! Per tornare a dormire nel loro letto...che è lì, bianco...come lo hanno lasciato al partire...e par che li aspetti...dopo tanta guerra!... È storto, tutto gobbe: lo so: ma il suo segno, il suo significato rimane, e agli onesti gli deve valere, alla

19 gente: deve valere. Per forza. Dacchè attesta il possesso: il sacrosanto privato privatissimo mio, mio!...mio proprio e particolare possesso...che è possesso delle mie unghie, dieci unghie, delle mie giuste e vere dieci unghie! 20

Solitudine e incomunicabilità

Uno dei temi importanti della Cognizione del dolore è senza dubbio la solitudine, la quale pervade tutto il libro. Ma il protagonista Don Gonzalo non è l’unico a sentirsi solo, lo è anche sua madre e tra i due protagonisti principali è evidente oltre alla solitudine anche l’incomunicabilità. Sia Gonzalo che sua madre non sono in grado di parlarsi senza continui litigi e offese.

Guerra

La guerra è la vera protagonista del primo tratto. Per Gadda la guerra è sempre rappresentata dalla prima guerra mondiale alla quale ha participato e dove è morto suo fratello e, nella Cognizione, il fratello di Gonzalo. Tutta la descrizione spazio-temporale richiama alla situazione italiana nel dopoguerra. La prima conseguenza di essa è nel libro rappresentata dai falsi reduci di guerra.

Ognuno dei due paesi sostiene di aver vinto la guerra e ne addossa all’altro la terribile responsabilità. Negli anni seguenti al 1924 vi erano perciò, tanto nel Maradagàl quanto nel Parapagàl, dei reduci di guerra, alcuni dei quali appartenevano e appartengono tutt’ora alla benemerente categoria dei mutilati: e zoppicavano, o avevano sul volto cicatrici, o un arto irrigidito, o erano privi di un piede, o di un occhio. Non è infrequente, nei più ciaccolosi caffè del Maradagàl o del Parapagàl, venir fissati da un occhio di vetro. Di alcuni reduci si sapeva che erano stati feriti, per quanto non apparisse; le cicatrici, nascoste dai panni, venivano così defraudate della quota di ammirazione a cui avevano diritto. Vi erano poi anche dei sordi di guerra. 21

______20 Gadda, Carlo Emilio, La Cognizione del dolore, Garzanti, Milano, 2008, p. 77. 21 Ivi, p. 10

20 3.3.5 Linguaggio e stile

Le prime pagine del libro, invece di collocare la storia nello spazio e nel tempo, attirano l’attenzione sopratutto per il linguaggio inarmonico o insolito che per il lettore comune può sembrare abbastanza difficoltoso. La lingua italiana si mescola con forme spagnole (“ noche” ), oppure , ispaneggianti (“ Nistitútos”), lombarde o lombardeggianti (“granone”), è possibile trovarci termini toscani (“ du soldi per cacio”), e persino venetismi (“ciaccolosi”). Le forme dialettali si alternano con le voci dei linguaggi dei settori specifici, come per esempio diritto, medicina, filosofia. Invece il linguaggio aulico , caratterizzato sopratutto dalla presenza di molti latinismi, si scontra con quello popolaresco. 22

Per dimostrare come sia vario il linguaggio nel romanzo La Cognizione del dolore , ho scelto le prime frasi con le quali comincia il primo capitolo.

In quegli anni, tra il 1925 e il 1933, le leggi del Maradagàl, che è paese di non molte risorse, davano facoltà ai proprietari di campagna d’aderire o di non aderire alle associazioni provincali di vigilanza per la notte Nistitútos provinciales de vigilancia para la noche, e ciò in considerazione del fatto che essi già sottostavano a balzelli ed erano obbligati a contributi molteplici, il cui globale ammontare, in alcuni casi, raggiungeva e financo superava il valsante del poco banzavóis che la proprietà rustica arriva a fruttare, Cerere e Pale assenziendo, ogni anno bisestile: cioè nell’anno su quattro in cui non si sia verificata siccità, non pioggia persistente alle semine ed ai raccolti, e non abbi avuto passo tutta la carovana delle malattie. Paventata, più che ogni altra, la inelutabile « Pernospera banzavoisi » del Cattaneo: essa opera, nella misera pianta a un disseccamento e sfarinamento delle radicine e del fusto, proprio nei mesi dello sviluppo: e lascia ai disperati e agli affamati, invece del granone, un tritume simile a quello che lascia dietro di sè il tarlo, o il succhiello, in un trave di rovere . In talune plaghe bisogna poi fare i conti anche con la grandine... 23

______22 Tratto da Pecoraro, Aldo, Gadda, Laterza, Bari, 1998. 23 Gadda, Carlo Emilio, La Cognizione del dolore, Milano, Garzanti, 2008, p. 9.

21 Già dalla prima pagina è evidente che il linguaggio usato dallo scrittore è estremamente elaborato e a volte intricato. Ma nonostante la lingua, la quale in alcuni tratti può risultare pesante, sono proprio il registro linguistico e lo stile personale di Gadda a rivelare lo specchio allegorico della situazione italiana dell’epoca. Gadda usa registri diversi: dal sublime al comico, dal patetico al tragico, oppure dal grottesco al sarcastico. Secondo molti critici il romanzo presenta la struttura del giallo, sopratutto nella parte finale.

22 IV. La vita e le opere di Antonio Tabucchi 24

Antonio Tabucchi nasce a il 24 settembre 1943, ma viene allevato dai nonni materni con i quali vive nel piccolo borgo di Vecchiano, nella provincia toscana. Durante gli anni universitari a Pisa compie vari viaggi in Europa, ma è la passeggiata fra le bancarelle di Gare de Lyon a Parigi a cambiargli la vita. Proprio là gli capita tra le mani il poema Tabacaria di 25 . Dalle pagine del libro nascerà l’ispirazione della vita, che farà di Tabucchi il più grande ammiratore e conoscitore dell’opera di Pessoa, e il suo principale traduttore in lingua italiana. Grazie ai libri dello scrittore portoghese, Tabucchi s’innamora di Portogallo e decide di trasferirsi a Lisbona dove nel 1969 si laurea con una tesi sul surrealismo portoghese . Tra gli anni 1970-1973 studia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. In seguito, viene chiamato a per insegnare lingua e letteratura portoghese. L’esordio dello scrittore avviene nel 1975, l’anno in cui pubblica il suo primo romanzo Piazza d’Italia. . Il libro viene ripubblicato nel 1993. Tabucchi spiega la ripubblicazione nella nota alla seconda edizione:

« Scrissi Piazza d’Italia nel 1973 e lo pubblicai nel 1975. Sono passati vent’anni e mi sembra giusto ripubblicarlo, anche perchè è introvabile da tempo. Lo ripubblico tale e quale come era, ripristinando il primitivo sottotitolo, al quale fu preferita la dizione “romanzo”. Allora scriverlo mi fece molta compagnia. Era una torrida estate in Toscana e io dovevo aspettare il settembre. Uscì per volontà del mio amico Enrico Filippini, che ricordo con affetto, e con una generosa quarta di copertina di Cesare Segre, cui va ancora il mio pensiero grato. Non mi resi conto, a quel tempo, che con questo libro sarei diventato uno scrittore. Le cose prima succedono e poi ci si riflette sopra. Fa un effetto strano rileggersi dopo vent’anni. E ripubblicare un libro che fu il nostro Io di allora. Quello ero l’Io che sono oggi, mi viene da chiedermi, o un’altra persona? Non lo so, e forse non voglio sapere. So che questo libro è le mie radici, di uomo e di scrittore. Tutto torna o niente torna. Che lo dica chi se ne intende». 26

______24 I dati biografici sono ricavati da Ghidetti, Enrico, Luti, Giorgio, Dizionario critico della letteratura italiana del Novecento, Editori Riuniti, Roma, 1997. E dal sito www.fondazioneitaliani.it 25 Fernando Pessoa ( 1888-1935) uno dei maggiori poeti di lingua portoghese. 26 Tabucchi, Antonio, Piazza d’Italia, Feltrinelli, Milano,1993.

23 Nel 1978 comincia ad insegnare all’Università degli Studi di Genova, e nello stesso anno pubblica il secondo romanzo, Il piccolo naviglio. Negli anni successivi escono Il gioco del rovescio e altri racconti e Donna di Pim. Ma il romanzo importante arriva nel 1984 si chiama Notturno indiano, da cui nel 1989 viene tratto l’omonimo film. Il protagonista di Notturno indiano percorre tutta l’ per cercare il suo amico scomparso, ma il viaggio gli servirà soprattutto per ritrovare la propria identità. Nel 1985 pubblica il racconto intitolato Piccoli equivoci senza importanza, e l’anno seguente Il filo dell’ orizzonte. Anche da questo libro, come nel caso di Notturno indiano, viene tratto l’omonimo film, realizzato nel 1993. Nel 1987 esce la raccolta di racconti e lettere I volatili del Beato Angelico, inoltre Tabucchi riceve per Notturno indiano il premio francese “Prix Médicis”. Nel 1989 gli viene conferito dal presidente portoghese “l’Ordine Do Infante Dom Herique”, e il governo francese lo nomina “Chevalier des Arts e des lettres“. Un’anno dopo viene pubblicato un’opera saggistica intitolata Un baule pieno di gente, Scritti su Fernando Pessoa e l’anno successivo esce il racconto L’angelo nero. Nel 1993 Tabucchi scrive in portogese il romanzo Requiem con il quale vince il premio italiano “ P.E.N Club italiano”. L’anno 1994 rappresenta l’anno decisivo nella carriera dello scrittore toscano, oltre ad pubblicare il racconto romanzesco Gli ultimi tre giorni di Fernardo Pessoa. Il delirio esce il libro dal titolo Sostiene Pereira, il quale porterà a Tabucchi fama internazionale. In seguito gli vengono conferiti vari premi fra i quali il “Premio Scanno”, “Super Campiello” e infine il premio “” per la letteratura europea. Negli anni successivi esce un romanzo, sempre ambientato a Lisbona, La testa perduta di Damasceno Monteiro e l’opera seggisticai intitolata La gastrite di Platone, dove Tabucchi presenta la sua idea personale di “come si dovrebbe comportare un intellettuale”. Nel 2002 lo scrittore riceve il “Premio France Culture “ per la letteratura straniera con il romanzo epistolare pubblicato un’anno prima Si sta facendo sempre più tardi. Tra gli anni 2003-2006 scrive sia opere saggistiche come Autobiografie altrui, Poetiche a posteriori, Brescia, piazza della Loggia e, L’oca al passo. Notizie dal buio che stiamo attraversando, che opere letterarie come il romanzo Tristano muore, Una vita e infine Racconti, il volume che raccoglie i suoi racconti del decennio 1981-1991. Fin’ora l’ultimo libro di Tabucchi è uscito nel 2009 e viene intitolato Il tempo invecchia in fretta.

24 Antonio Tabucchi inoltre contribuisce alle pagine culturali del « » 27 e del « Pais »28 e insegna all’Università di ma vive praticamente in Portogallo. Il perchè lo spiega in un’intervista rilasciata al giornale francese « Le Monde».

« L’Italia è attualmente una “democrazia vigilata”, dove non c’è spazio per la libertà di parola. Da una parte, l’impero berlusconiano con quasi tutti i media, la distribuzione cinematografica, senza contare le case editrici e le aziende assicurative; dall’altro lato, un piccolo spazio riservato al più grande partito d’opposizione, gli ex- comunisti del Partito Democratico, alcune banche, alcune amministrazioni locali, un po’ di stampa. Non si può “disturbare” questo equilibrio». 29

Tabucchi non è mai stato dalla parte dell’autorità, né nei suoi romanzi né nella realtà ed esprime le sue opinioni riguardo il potere politico, l’ingiustizia e la corruzione sia nei suoi libri che nelle sue dichiarazioni pubbliche, come nel seguente articolo tratto da «Le Monde ». E sarà anche per quello che Tabucchi viene spesso considerato come colui che con tutta l’anima lotta per la giustizia.

« Per più di dieci anni ho denunciato sulla stampa l’infezione italiana: la corruzione, il conflitto di interessi, l’attacco dei politici contro la giustizia, l’arrivo trionfale della bruttezza, la caduta in basso della democrazia. Ma non vorrei, alla mia età, diventare un medico specialista: a forza di occuparsi di uno “Stivale”, si rischia di dimenticare il corpo al quale appartiene la gamba. Il mondo è vasto, e davanti ai grandi problemi del mondo, davanti alla grande bruttezza e alla grande bellezza del mondo, quelli dell’Italia sono piccoli problemi, della piccola bruttezza e della piccola bellezza».29

______27 Il quotidiano italiano, nasce nel 1876 e ha la sede a Milano. 28 Il quotidiano spagnolo che esce in tre edizioni: la principale è la edizione spagnola, poi la europea e infine la versione internazionale in inglese. 29 Da un’ intervista rilasciata il 10 ottobre 2008 a Raphaelle Rérolle e pubblicata in italiano il 1. novembre su www.italiadalestero/info/archives/1514

25 V. Sostiene Pereira

5.1. Sostiene Pereira

Il presente romanzo è stato scritto nel 1993 e pubblicato nel settembre 1994, dapprima sul «Gazzettino »30 e subito dopo in volume. L’opera con il suo protagonista Pereira diventa subito un libro molto disscusso. Il romanzo che porta allo scrittore la fama internazionale è interessante non solo da punto di vista storico ma anche psicologico ed è interessante anche la dichiarazione di Tabucchi nella quale spiega come sia nato il simpatico protagonista Pereira e la sua storia.

« Il dottor Pereira mi visitò per la prima volta in una sera di settembre del 1992. A quell’epoca non si chiamava ancora Pereira, non aveva ancora i tratti definiti. Era qualcosa di vago, di sfuggente e di sfumato, ma aveva già voglia di essere protagonista di un libro: era solo un personaggio in cerca d’autore. Non so perchè scelse proprio me per essere raccontato. Un’ipotesi possibile è che il mese prima, in una torrida giornata d’agosto di Lisbona, anch’io avevo fatto una visita. Ricordo con nitore quel giorno. Al mattino comprai un quotidiano della città e lessi la notizia che un vecchio giornalista era deceduto all’Hospital de Santa Maria di Lisbona. Per discrezione non desidero di rivelare il nome di quella persona. Dirò solo che era una persona che avevo fuggevolmente conosciuto a Parigi, alla fine degli anni sessanta, quando egli, da esiliato portoghese, scriveva su un giornale francese. Era un uomo che aveva esercitato il suo mestiere di giornalista negli anni quaranta e cinquanta, in Portogallo, sotto la dittatura di Salazar. Ed era riuscito di giocare una beffa alla dittatura salazarista pubblicando su un giornale portoghese un articolo feroce contro il regime. Poi, naturalmente, aveva avuto seri problemi con la polizia e aveva dovuto scegliere la via dell’esilio... In settembre, come dicevo, Pereira a sua volta mi visitò. Lì per lì non seppi cosa dirgli, eppure capii confusamente che quella vaga sembianza che si presentava sotto l’aspetto di un personaggio letterario era un simbolo e una metafora: in qualche modo era la trasposizione fantasmatica del vecchio giornalista cui avevo portato l’estremo saluto. Mi sentii imbarazzato ma l’accolsi con affetto. Quella sera capii confusamente che un’anima che vagava nell’etere aveva bisogno di me per raccontarsi, per descrivere una scelta, un tormento, una vita... Gli dissi che tornasse ancora, che si confidasse con me, che mi raccontasse la sua storia. Lui tornò e io gli trovai subito un nome: Pereira».31

______30 Il Gazzettino è un quotidiano del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia ed è stato fondato nel 1887. 31 Da Tabbucchi, Antonio, Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori, Feltrinelli, Milano, 2003, pp. 45-47.

26 5.2. Trama

Durante l’estate del 1938, nel Portogallo sottomesso alla dittatura salazarista, vive il protagonista della storia, il dottor Pereira, un giornalista che dirige la pagina culturale di un giornale del pomeriggio, il «Lisboa». Un giorno, mentre Pereira sfoglia le varie riviste, trova una riflessione di un certo Monteiro Rossi sulla morte. In seguito alla lettura dell’articolo Pereira che cerca un collaboratore alla sua nuova rubrica di necrologi di letterati illustri, contatta e di conseguenza assume il giovane studioso. I suoi necrologi di scrittori antifascisti non possono però essere pubblicati, perchè vanno incontro alla censura del regime, e Pereira è costretto ad archiviarli sperando che il giovane prima o poi gli porti un necrologo pubblicabile. Una sera in cui conosce anche la ragazza di Monteiro Rossi, Marta, Pereira comincia ad affezionarsi ai due giovani i quali sono pieni di ideali. Comincia così una collaborazione abbastanza strana tra Pereira e Monteiro, il quale si fa vivo di tanto in tanto portando a Pereira quale articolo impubblicabile oppure chiamandolo per chiedere soldi. Pereira senza sapere il perchè, paga il giovane di tasca sua e comincia a vivere un periodo abbastanza confuso rendendosi conto che i due ragazzi gli stanno cambiando la vita. Da quando era morta sua moglie, Pereira viveva come se fosse già morto, non faceva altro che pensare alla morte, alla ressurezione della carne, nella quale non credeva. La sua era soltanto una sopravvivenza, una finzione di vita, una continua monotonia. La mattina si svegliava, beveva un caffè, si faceva un bagno freddo, prendeva la frittata al formaggio che gli preparava tutti i giorni la sua donna di casa, e si dirigeva verso l’ufficio del giornale. Alle due andava a pranzare al Café Orquídea dove prendeva la limonata con lo zucchero e la frittata alle erbe aromatiche, nonostante i suoi problemi di peso. Durante il pranzo ascoltava spesso i discorsi di altri clienti, oppure parlava con il cameriere Manuel il quale gli raccontava quello che intanto succedeva in Europa, e soprattutto in Spagna dove era in corso la guerra civile. Dopo pranzo ritornava a casa per parlare con il ritratto di sua moglie al quale raccontava quello che gli era successo durante la giornata, le confidava i suoi pensieri e chiedeva consigli. Ma con l’arrivo di Monteiro Rossi, Pereira sostiene che qualcosa in lui sia cambiato anche se non riusciva a spiegare cosa fosse. Pereira riconosce in Monteiro sé stesso da giovane ed ogni volta che lo incontra, comincia a pensare a come sarebbe stato bello se avesse avuto dei figli.

27 Pereira il quale non frequentava nessuno dei suoi amici, oltre a un sacerdote di nome don António, un giorno decide di partire per le terme di Coimbra dove si trovava anche un suo vecchio amico Silva, sperando che i trattamenti termali e l’aria fresca lo aiutassero a chiarirsi le idee. Ma durante la conversazione tra lui e il suo amico Silva il quale si rivela indifferente alla situazione politica, Pereira decide di ripartire la mattina successiva. Sul treno Pereira fa un incontro molto significativo con una persona che gli apre gli occhi. Durante il viaggio da Coimbra a Lisbona, Pereira si accomoda in uno scompartimento dove c’era una signora che leggeva un libro. I due cominciano a parlare e infine decidono di andare a mangiare insieme. Pereira le parla del suo lavoro da giornalista e la signora di nome Ingeborg Delgado spiega a Pereira che si trova in Portogallo per ritrovare le sue radici, e gli svela anche i suoi progetti per il futuro. Essendo ebrea che vive in Germania ha deciso di partire per gli Stati Uniti e infine dice a Pereira di fare qualcosa. Pereira avrebbe voluto risponderle che sopra di lui, c’era il suo direttore, il quale era un personaggio del regime che in più c’era il regime, la sua polizia e che in un paese come il Portogallo non si potevano esprimere le proprie opinioni, ma alla fine non dice niente di tutto questo. Dopo la conversazione Pereira saluta la signora, scende a Lisbona e si dirige verso casa, sentendosi molto turbato. Il giorno successivo quando Pereira arriva nella redazione trova una lettera di Monteiro Rossi la quale diceva:

Egregio dottor Pereira, purtroppo sto attraversando un periodo infausto. Avrei bisogno di parlare con lei, è urgente, ma preferirei non passare dalla redazione. L’aspetto martedì sera, alle otto e trenta, al Café Orquídea, mi piacerebbe molto cenare con lei e raccontarle i miei problemi. Con speranza, suo Monteiro Rossi. 32

I due si incontrano e cenano insieme, intanto Rossi parla dei suoi guai a causa dell’arrivo di suo cugino, che è venuto in Portogallo dalla Spagna, per reclutare volontari portoghesi che vogliano far parte di una brigata internazionale. Così chiede a Pereira se gli può trovare un’alloggio. Anche in questo caso Pereira non riesce a dirgli di no. La mattina dopo Pereira riceve una telefonata da parte del suo medico il quale gli consiglia di farsi ricoverare per qualche giorno in una clinica talassoterapica di Parede, a causa dei suoi problemi cardiaci e problemi di peso.

______32 Tabucchi, Antonio, Sostiene Pereira, Feltrinelli, Milano, 1994, p. 77.

28 Alla fine Pereira acconsente, chiama il direttore del Lisboa per chiedergli il permesso, chiama Monteiro Rossi per lasciargli il numero sul quale lo può chiamare , prepara la valigia in cui mette il ritratto di sua moglie e parte. Una mattina, mentre si prepara per fare una passeggiata incontra il suo nuovo dottore di nome Cardoso. Il dottor Cardoso, un giovane medico, parla con Pereira dei suoi problemi salutari e ogni tanto gli fa anche qualche domanda riguardo alla sua vita sessuale, il che mette Pereira in imbarazzo. Nonostante tutto ciò Pereira prova per il dottore una forte simpatia e quando gli propone di cenare insieme, accetta con piacere. Pereira trova la conversazione con il dottor Cardoso molto piacevole, da una parte perchè il dottore ammirava la pagina culturale diretta da Pereira e si intendeva in letteratura, e dall’altra perchè sentiva che di lui si poteva fidare. Così comincia a parlare della sua vita, dei suoi problemi, preoccupazioni, pensieri, dell’incontro con Monteiro e Marta e infine della moglie deceduta. Il dottor Cardoso invece gli parla della teoria inventata dai due medici e psicologi francesi, i quali vedono la personalità come una confederazione di varie anime composte dai vari cosidetti l’io egemone. E secondo il dottore, con questa teoria si può spiegare il cambiamento di Pereira. Pereira comincia ad essere interessato a questa teoria e ne discutte molto con il dottore nelle loro successive coversazioni. Dopo essere tornato a Lisbona, Pereira incontra Marta ma fa fatica a riconoscerla. Era dimagrita di almeno dieci chili e i suoi capelli erano corti e biondi. Marta gli spiega che ora si chiamava Lise Delaunay e che il suo cambiamento era necessario per diventare un’altra persona. In più porta un altro articolo da parte di Monteiro, il quale come dice Marta non poteva venire perchè si trovava nei guai, gli chiede altri soldi e va via. Il giorno successivo Pereira decide di andare a trovare don António per parlargli del pentimento, dei due ragazzi che aveva conosciuto e della teoria di confederazione delle anime. Ma don António gli fa capire che le sue teorie e i suoi problemi sono solamente una perdita di tempo. Pochi giorni dopo Pereira incontra il dottor Cardoso e gli parla della sua nostalgia della vita passata. Il dottore gli dice che l’unica possibilità di migliorare la propria vita è di frequentare “il futuro”, il quale è rappresentato da Monteiro Rossi, e di smettere di frequentare “il passato” e di parlare al ritratto di sua moglie. Pereira si sente stanco per tutto ciò che stava accadendo e, decide di lavorare da casa. Mentre traduceva il testo di un scrittore francese qualcuno suona al campanello. Apre la porta e vede Monteiro Rossi turbato e spaventato. Egli chiede a Pereira se poteva farsi una doccia e

29 dormire un po’. Monteiro Rossi si addormenta subito dopo essersi fatto la doccia e si sveglia solo all’ora di cena. Mentre cenano Monteiro gli parla dei problemi con suo cugino e gli fa vedere tutti i passaporti falsi che portava nello zaino. Ma non fa in tempo a dirgli di più, perchè qualcuno comincia a bussare alla porta. Era la polizia che voleva entrare. Monteiro diventato pallido si nasconde in camera mentre Pereira apre la porta. Entrano tre uomini armati e vestiti con abiti civili e dicono di essere poliziotti che stanno cercando un giovane ragazzo al quale devono dare una lezione di buone maniere. All’inizio Pereira prova a mentire dicendo che era da solo, ma gli uomini dopo aver visto la tavola apparecchiata per due persone gli ridono in faccia. Mentre uno di loro tiene la pistola contro Pereira gli altri due entrano in camera dove era nascosto Monteiro. D’ora in poi Pereira sente solo le urla. Dopo qualche minuto escono i due uomini e dicono a Pereira che se racconterà qualcosa a qualcuno, la prossima volta sarà lui quello che cercheranno. Pereira entra in camera e vede il giovane per terra, cerca di alzarlo ma quando vede uscire il sangue dalla testa, capisce che Monteiro, quel giovane che adorava la vita non avrebbe avuto via di scampo dalla morte. Pereira decide di fare una cosa folle che qualche tempo prima non gli sarebbe neanche venuta in mente, ma ora tante cose erano cambiate. Dopo aver conosciuto Monteiro, il dottor Cardoso e infine la signora del treno, non poteva più essere il “vecchio” Pereira,un giornalista indifferente, ormai era un uomo diverso. E così il “nuovo” Pereira scrive un articolo intitolato “ Assassinato un giornalista” nel quale dice:

Si chiamava Francesco Monteiro Rossi, era di origine italiana. Collaborava con il nostro giornale con articoli e necrologi. Ha scritto testi sui grandi scrittori della nostra epoca, come Majakovskji, Marinetti, D’Annunzio,García Lorca. I suoi articoli non sono ancora stati pubblicati, ma forse lo saranno un giorno. Era un ragazzo allegro, che amava la vita e che invece era stato chiamato a scrivere sulla morte, compito al quale non si era sottratto. E stanotte la morte è andata a cercarlo. Ieri sera, mentre cenava dal direttore della pagina culturale del “ Lisboa ”, il dottor Pereira che scrive questo articolo, tre uomini armati hanno fatto irruzione nell’appaartamento. Si sono qualificati come polizia politica, ma non hanno esibito nessun documento che avvalorasse la loro parola. Si tende a escludere che si trattasse di vera polizia, perchè erano vestiti in borghese e perchè si spera che la polizia del nostro paese non usi questi metodi. Erano dei facinorosi, che agivano con la complicità di chi non si sa chi, e sarebbe bene che le autorità indagassero su questo turpe avvenimento. Li guidava un uomo magro e basso, con i baffi e un pizzetto, che gli altri due chiamavano comandante. Gli altri due sono stati più volte chiamati per nome dal loro comandante. Se i nomi non erano falsi essi si chiamavano Fonseca e Lima, sono due uomini alti e robusti, di incarnato scuro, con l’aria poco intelligente.Mentre l’uomo magro e basso teneva sotto il tiro della pistola chi scrive questo articolo, il Fonesca e il Lima hanno trascinato il Monteiro Rossi in camera da letto per interrogarlo, secondo quanto loro stessi hanno dichiarato. Chi scrive questo articolo ha udito colpi e grida soffocati. Poi i due uomini hanno detto che il lavoro era fatto. I tre hanno

30 rapidamente abbandonato l’appartamento di chi scrive minacciandolo di morte se avesse divulgato il fatto. Chi scrive si è recato in camera da letto e non ha potuto altro che constatare il decesso del giovane Monteiro Rossi. Era stato pestato a sangue, e dei colpi, inferti con il manganello o con il calcio della pistola, gli avevano fracassato il cranio. Il suo cadavere si trova attualmente al secondo piano di Rua da numero 22, in casa di chi scrive questo articolo. Monteiro Rossi era orfano e non aveva parenti. Era innamorato di una ragazza bella e dolce di cui non conosciamo il nome. Sappiamo solo che aveva i capelli color rame e amava la cultura. A questa ragazza, se ci legge, noi porgiamo le nostre condoglianze più sincere e i nostri più affettuosi saluti. Invitiamo le autorità competenti a vigilare attentamente su questi episodi di violenza che alla loro ombra, e forse con la complicità di qualcuno, vengono perpetrati oggi in Portogallo 33 .

Con il presente articolo in mano va in tipografia e alla fine riesce a pubblicarlo nel giorno stesso. Pereira torna in casa, prende la sua valigia ed esce sostenendo che ormai non aveva più tempo da perdere e doveva pensare a dove fuggire al più presto possibile, perchè ormai a Lisbona non c’era più posto per lui .

______33 Tabucchi, Antonio, Sostiene Pereira, Feltrinelli, Milano, 1994, pp. 202-203.

31 5.3. Analisi

5.3.1. Narratore e personaggi

Per raccontare la storia, lo scrittore ha usato il narratore onnisciente con la focalizzazione zero: questo tipo di focalizzazione si abbina solo ad un narratore esterno, infatti in questo caso il narratore del libro è un narratore anonimo, il quale interpreta la storia facendo credere che gli sia stata raccontata dal protagonista, in questo caso Pereira. Il che si capisce soprattutto dall’utilizzo molto frequente della frase “sostiene Pereira”. Nel corso della narrazione il narratore nè interviene nella storia nè giudica i comportamenti di Pereira. Quindi è il lettore che può dirigere tutta la narrazione.

Già dal titolo è chiaro chi sia il protagonista. Con il nome Pereira, che significa in portoghese albero del pero, l’autore vuole rendere omaggio a un popolo che secondo lui ha subito le grandi ingiustizie della storia. Il personaggio principale del quale conosciamo solo il cognome, è un vedovo grasso e piuttosto attempato. Da quando è morta sua moglie si sente morto anche lui e vive soprattutto di ricordi. Lavora come giornalista ed è una persona molto colta, che ama la cultura e le opere degli scrittori francesi, le quali traduce e pubblica nella pagina culturale che dirige. Nonostante il suo lavoro da giornalista Pereira non è ben informato della situazione politica nel mondo, soprattutto perchè il giornale per il quale scrive è sottoposto alla censura dittatoriale e perciò succede spesso che invece di parlare degli omicidi, il giornale preferisce parlare dello yacht più lussuoso del mondo. All’inizio Pereira non ci fa caso, il suo atteggiamento si può definire indifferente, ma con l’arrivo di Monteiro Rossi, un altro personaggio importante del libro, cambia completamente il suo modo di pensare e di agire. Già dalle prime pagine si capisce che Pereira è un uomo molto onesto e che sente continuamente il bisogno di doversi pentire, anche se non sa di cosa. Oltretutto si rivela come una persona riservata e a volte anche misteriosa, come nel caso dei sogni che fa. Egli dice spesso di sognare, ma i sogni non li vuole mai rivelare dicendo che essi non hanno a che fare con la presente storia. Le sue qualità più aprezzabili sono però la sua semplicità e la simpatia.

Francesco Monteiro Rossi è un giovane che viene assunto da Pereira per scrivere i necrologi dei grandi scrittori ancora viventi. È laureato in filosofia ed è senza entrambi i

32 genitori. Per il ciuffo sulla fronte, Pereira vede in lui una certa assomiglianza con sé stesso da giovane. Monteiro è un giovane rivoluzionario che combatte contro il regime,facendo parte dei movimenti antifascisti, ed è una persona che ama la vita e ragiona con il cuore, ma questo tipo di atteggiamento gli porterà soltanto dei problemi, così come la relazione con Marta la quale influenza molto le idee politiche di Monteiro.

Marta, la ragazza di Monteiro è considerata da Pereira come una ragazza troppo spigliata e pettegola ma allo stesso tempo anche dolce e carina. Nel momento in cui Pereira e Marta si incontrano per la prima volta, porta i capelli lunghi di color rame, sana, bella e piena di vita, di carnagione chiara e gli occhi verdi, l’esatto contrario della moglie di Pereira. A Pereira piacciono in particolar modo le sue braccia e le spalle, ma nel corso della vicenda la ragazza cambia il suo aspetto, si taglia i capelli, li tinge di biondo e dimagrisce notevolmente.

Un altro personaggio molto importante, che entra nella storia solo nella seconda metà del libro, è il dottor Cardoso; un uomo tra i trentacinque e i quarant’anni con un pizzetto biondo e gli occhi celesti, il quale dimostra un particolare interesse per la letteratura francese. Si è laureato in medicina e specializzato in dietologia e psicologia. Ed è proprio lui a spiegare a Pereira la “teoria della confederazione delle anime”, e che cerca di incoraggiarlo in tutto quello che fa. I due uomini si stimolano a vicenda e alla fine del libro Pereira riesce a pubblicare il suo articolo compromettente soltanto grazie all’aiuto del dottor Cardoso.

La signora Delgado, la quale Pereira incontra sul treno è un’ebrea con la gamba di legno. Con Pereira parla della sua intenzione di trasferirsi negli Stati Uniti, e spiega che nella Germania nazista non c’è più il posto per le persone come lei. Alla fine rimprovera Pereira dicendogli che per poter combattere contro la dittatura ci vuole solo la volontà. Questo breve incontro rende Pereira ancora più confuso.

Ci sono poi cinque personaggi secondari; il direttore del Lisboa; il quale simpatizza con il regime; la portiera che Pereira considera una collaboratrice della polizia segreta; Silva, il vecchio compagno universitario di Pereira che con il suo disimpegno politico provoca in Pereira una forte ripugnanza; padre António dal quale Pereira va a confessarsi; e infine Manuel, il cameriere del Café Orquídea che informa Pereira della situazione mondiale. Tutti i personaggi che Pereira incontra nel corso della storia rappresentano una svolta nel suo modo di pensare e di fare.

33 5.3.2 Tempo

La vicenda del presente romanzo si svolge nell’estate dell’anno 1938, nel periodo in cui la Spagna è travolta dalla guerra civile, il Portogallo è sottoposto alla dittatura salazarista 34 , e l’Europa “si prepara” per il secondo conflitto mondiale. La storia è collocata in un tempo determinato e gli incontri importanti come quello fra Pereira e Monteiro Rossi sono ben precisi:

Era il venticinque di luglio del millenovecentotrentotto, e Lisbona scintillava nell’azzurro di una brezza atlantica, sostiene Pereira. 35

La storia viene raccontata in modo lineare con qualche rimando agli anni studenteschi del protagonista, all’età della sua giovinezza trascorsa con la moglie, oppure Pereira accenna propri sogni, ma senza troppi particolari.

Fece un bel sogno della sua giovinezza, lui era sulla spiaggia della Granja e nuotava in un oceano che sembrava una piscina, e sul bordo di quella piscina c’era una ragazza pallida che lo aspettava con un asciugamano fra le braccia. E poi lui rientrava dalla nuotata, era proprio un bel sogno, ma Pereira preferisce non dire come continuava, perchè il suo sogno non ha niente a che vedere con questa storia, sostiene .36

______34 Antonónio de Salazar nel 1932 sale al potere e la sua dittatura durerà 47 anni fino all’aprile del 1974. 35 Tabucchi, Antonio, Sostiene Pereira, Feltrinelli, Milano, 1994, p. 10. 36 Ivi, p. 108.

34 5.3.3. Spazio

Come è stato già accennato prima, la trama del libro è ambientata principalmente a Lisbona, e a Coimbra, città dove Pereira aveva trascorso gli anni studenteschi. Nel racconto si alternano luoghi chiusi- come l’ambiente dell’uffico della redazione di Pereira, il suo appartamento oppure il Café Orquídea - con quelli aperti come le vie di Lisbona e la spiaggia di Coimbra. Inoltre vengono descritti con precisione non solo i luoghi di Lisbona con i nomi precisi delle vie ma soprattutto l’atmosfera della città, come la calura devastante durante il giorno o la piacevole brezza atlantica di sera. Pereira rivela spesso al lettore che sia la città che tutta l’Europa puzzano di morte. Per di più dal racconto di Pereira è possibile intravedere l’aria della città dittatoriale nella quale la paura e l’angustia fanno ormai parte della quotidianità.

Pereira sostiene che la città sembrava in mano alla polizia, quella sera. Ne trovò dappertutto. Prese un taxi fino al Tereiro do Paco e sotto i portici c’erano camionette e agenti con i moschetti. Forse avevano paura di manifestazioni o di concentrazioni di piazza, e per questo presidiavano i punti strategici della città. Lui avrebbe voluto proseguire a piedi, perchè il cardiologo gli aveva detto che gli ci voleva del moto, ma non ebbe il coraggio di passare davanti a quei militari sinistri, e così prese il tram che percorreva Rua dos Fanqueiros e che finiva in Praca da Figueira. Qui scese, sostiene, e trovò la polizia. Questa volta dovette passare di fronte ai drappelli, e questo gli procurò un leggero malessere. Passando sentì un ufficiale che diceva ai soldati: e ricordatevi ragazzi che i sovversivi sono sempre in agguato, è bene stare con gli occhi aperti. 37

______37 Tabucchi, Antonio, Sostiene Pereira, Feltrinelli, Milano, 1994, pag. 19.

35 5.3.4. Temi principali

Tra i temi principali emergono sicuramente quelli della vita e della morte.

Vita e morte

La vita è nel libro rappresentata dal personaggio Francesco Monteiro Rossi. In questo caso si tratta sopratutto della voglia di vivere, della voglia di combattere per una vita migliore, una vita con più possibilità di esprimere le proprie opinioni. In opposizione c’è il tema della morte. Si potrebbe parlare addirittura dell’ossessione di essa da parte del personaggio principale Pereira, il quale pensa continuamente alla morte, la sente in aria, lui stesso si sente già morto. Morta è la moglie di Pereira, morti sono i combattenti nella guerra, la morte viene trattata nei necrologi, e infine con la morte del giovane Rossi si conclude anche la storia del libro.

Anima

Uno dei temi più interessanti che si trovano nel libro è quello dell’anima. Il tema dell’anima o meglio della “teoria della confederazione delle anime” è l’argomento principale della conversazione tra Pereira e il dottor Cardoso. Di conseguenza Pereira cerca di capire meglio la teoria, perchè vede in essa la spiegazione giusta del suo cambiamento mentale. La teoria espressa dal dottore è la seguente:

Noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto un controllo di un io egemone... quella che viene chiamata la norma, o il nostro essere, o la nostra normalità, è solo il risultato, non una premessa, e dipende dal controllo di un io egemone che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro l’io egemone e ne prende il posto, passando a dirigere la coorte delle anime, meglio la confederazione, e la preminenza si mantiene fino a quando non viene spodestato a sua volta da un altro io egemone, per un attacco diretto o per una paziente erosione. 38

______38 Tabucchi, Antonio, Sostiene Pereira, Feltrinelli, Milano, 1994, p.123.

36 Amore e amicizia

Nel romanzo l’amore si presenta sotto vari aspetti. Quello più evidente è l’amore tra Pereira e la moglie defunta, eppure egli parla al suo ritratto tutti i giorni. Un altro tipo di amore è l’amore paterno quello fra Pereira e Monteiro. Pereira che non ha dei figli, prova affetto e debolezza per il giovane e nonostante gli articoli sbagliati che Monteiro gli consegna, egli continua a mantenerlo e ad aiutarlo in tutti i modi possibili. Invece tra Pereira e il dottor Cardoso nasce una forte amicizia e questo diventa l’unica persona della quale Pereira riesce a fidarsi.

Coraggio, giustizia, verità, libertà

Altri argomenti altrettanto importanti sono quelli del coraggio, della giustizia e della verità ma ce ne sono molti altri come la violenza, il male e il bene. Il coraggio diventa paradossalmente uno delle qualità principali di Pereira, il quale all’inizio del libro non vuole essere coinvolto in niente. Ma la metamorfosi che Pereira subisce causa, che egli diventa una persona disposta a lottare per la giustizia e la verità nonostante l’ambiente pericoloso in cui vive.

Politica

Il tema esenziale di tutto il romanzo è quello politico, ovvero la dittatura e la violenza salazarista, e sullo sfondo la situazione politica europea. Dopo la sua uscita il romanzo viene accusato come un libro politicamente orientato e con qualche riferimento polemico alla destra di Berlusconi.

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5.3.5. Linguaggio e stile

Il romanzo Sostiene Pereira è, a differenza del romanzo la Cognizione del dolore, caratterizzato dall’utilizzo del linguaggio molto semplice, conciso e fluido. Il racconto che è piuttosto breve viene diviso in 25 capitoli e contiene una storia lineare ma altrettanto intensa e avvincente, il carattere del principale personaggio si sviluppa gradualmente ed è quasi impossibile non affezionarsi a lui. Il sottotitolo del libro è una testimonianza, il che spiega la tecnica che l’autore utilizza per la narrazione: con l’aiuto della frequente locuzione “sostiene Pereira” lascia spazio alle proprie immaginazioni ma allo stesso tempo può far suscitare nei lettori dei dubbi ponendosi delle domande; “ è successo davvero così? Pereira lo sa o lo sostiene solamente?” Ma pare che sia proprio questo lo scopo dello scrittore:

“ Mi sembra un compito onorevole per la letteratura quello di suscitare dubbi e fare domande. Direi di più: suscitare inquietudine”. 39

Tabucchi con la presente storia cerca di salvare il senso della vita anche attraverso l’inquietudine, e così dà speranza alla gente che in qualunque situazione difficile sia possibile trovare una via d’uscita, e che non è mai troppo tardi per agire e cambiare la propria vita. Pereira diventa indubbiamente un eroe dei nostri tempi, e la sua storia dovrebbe ispirare e incoraggiare ognuno di noi per non rimanere indifferenti a ciò che ci accade intorno.

______39 Dall’intervista rilasciata al giornale Avanti nel 1992. www.avanti.it

38 VI. CONCLUSIONE E CONFRONTO TRA LE DUE OPERE

A prima vista i due libri trattati nella presente tesi possono apparire completamente diversi. Sia per la loro storia che per i personaggi e, infine anche per il luogo dove vengono svolti. Nonostante le diversità tra La Cognizione del dolore e Sostiene Pereira , che sono senza dubbio molte, ritengo che i due libri abbiano in comune più cose che uno a prima vista possa immaginare. Nel caso del primo libro La Cognizione del dolore, la storia viene svolta in un paese immaginario del Sud- America, mentre la storia del libro Sostiene Pereira si svolge in Portogallo. In tutti e due casi però, gli autori hanno scelto per raccontare le loro storie, i posti molto cari ai loro cuori. In più sia Gadda che Tabucchi hanno scelto i luoghi lontani per rispecchiare la situazione politica dell’Italia. Uno dei temi che i due romanzi hanno in comune è il rapporto complicato. Nel primo libro si tratta del rapporto difficile tra Gonzalo e sua madre, nel secondo tra Pereira e Monteriro Rossi. Questi rapporti sono dovuti sopratutto all’incapacità di aprirsi uno verso l’altro e di cercare di chiarirsi. Gonzalo sicuramente vuole bene a sua madre, la sua preoccupazione per lei è molto chiara ma nonostante tutto ciò, il loro rapporto è pessimo e, senza nessun segno di amore nei suoi confronti. Gonzalo ha dichiarato più volte che avrebbe voluto chiedere perdono a sua madre ma non ci riesce. Anche il rapporto tra Pereira e Monteiro Rossi è molto complicato, ma il problema è esattamente opposto. Pereira non è d’accordo con la vita che fa Monteiro Rossi ma neanche lui come Gonzalo è in grado di dire qualcosa per cambiare la situazione. Perciò il lettore vede come l’incapacità di comunicare distrugge l’anima di entrambi i protagonisti. Sia nella Cognizione del dolore che in Sostiene Pereira il racconto finisce con la morte. Sappiamo bene che a uccidere Monteriro Rossi è stata la polizia del regime, nel caso della uccisione della madre di Gonzalo ci sono più potenziali agressori, ma è molto probabile che ella è stata uccisa dall’Istituto della vigilanza, l’allegoria del fascismo. Infine tutti e due trattano dei temi filosofici a partire da “male oscuro” fino a “confederazione delle anime”. Ho intitolato la presente tesi “la lotta contro il potere” e già nella introduzione ho accennato che il potere viene rappresentato in ognuno di questi due libri in modo diverso. Tutte e due le storie richiamano la guerra ma non si tratta dei libri guerreschi, la storia della

39 guerra non viene raccontata, ma viene solamente accennata per far capire il periodo storico in cui si svolgono. I due scrittori vogliono avvicinare ai lettori la situazione, l’ambiente e i problemi che hanno dovuto affrontare le persone durante e dopo le varie guerre e dittature. E sia Gadda che Tabucchi ci sono senza dubbi riusciti. I due libri si presentano come un vero studio della mente dei due personaggi attraverso i loro pensieri e sentimenti.

Gonzalo, il protagonista della Cognizione del dolore è un esempio perfetto per capire cosa vuol dire “aver vissuto la guerra”. La sua vita è stata completamente distrutta da essa. Gonzalo, l’alterego di Gadda, dopo aver vissuto la guerra durante la quale ha perso il proprio fratello non riesce a riprendere la sua vita. Gadda che in molti dei suoi libri lotta contro la prima guerra mondiale vuole far vedere la crudeltà e vuole far capire che oltre a tante vittime che la guerra porta con sè, riesce sopratutto ad uccidere tante anime delle persone sopravvissute. Gonzalo è un personaggio che a causa della guerra ha perso la voglia di vivere e ha preferito arrendersi. All’inizio dell’altro libro anche Pereira viene definito come una persona che si è arresa ma nel corso della storia si trasforma, e alla fine lotta contro la dittatura attivamente. In questo caso è Pereira che dovrebbe diventare il modello da seguire da tutti noi.

40 VII. BIBLIOGRAFIA

Bibliografia primaria

Gadda, Carlo Emilio, La cognizione del dolore, Garzanti, Milano, 2008.

Tabucchi, Antonio, Sostiene Pereira, Feltrinelli, Milano, 1994.

Bibliografia secondaria

Pecoraro, Aldo, Gadda, Laterza, Bari, 1998.

Pedullà, Walter, Carlo Emilio Gadda. Il narratore come deliquente, Rizzoli, Milano, 1997.

Rosciconi, Gian Carlo, La disarmonia prestabilita. Studio su Gadda, Einaudi, Torino,1974.

Ghidetti, Enrico, Lutti, Giorgio, Dizionario critico della letteratura italiana del Novecento, Riuniti, Roma, 1997.

Tabucchi, Antonio, Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori, Feltrinelli, Milano, 2003.

Sitografia:

Articolo originale “Berlusconi a abaissé le niveau esthétique” di Raphaele Rérolle, l’intervista in italiano disponibile sul sito www.italiadallestero/info/archives/1514.

Un’altra intervista con Tabucchi disponibile sul sito www.avanti.it.

La biografia di Tabucchi disponibile sul sito www.fondazioneitaliani.it.

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