Nuovi Dipinti Dei Bassano

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Nuovi Dipinti Dei Bassano ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte FIG. I - STOCCOLMA, MUSEO - IACOPO BASSANO: ADORAZIONE DEI PASTORI NUOVI DIPINTI DEI BASSANO ONSIDERANDO questa fotografia di un da dipinti bassaneschi; tanto inesauribile, tanto C dipinto del Museo di Stoccolma (fig. I), elastica sembra ancora in quelle creazioni la grande di spiriti tanto da farlo apparire grande di capacità di trasfigurare da parte dell' artista, in dimensioni, I) mi vien fatto di riprendere in esame una parola, la sua fantasia. Al Presepio del quel manipolo di opere di Jacopo in cui (come 1568 si lasciano invece ricondurre le forme cano­ tutto lascia apparire) questa tela rientra; opere che niche della tarda pittura di J acopo. a suo tempo ho datato intorno al 1570. '!) Una A chiarire succintamente questa idea basti più matura riflessione mi fa ritenere ora quel osservare come il S. Pietro dell'Estense a Modena bellissimo gruppo di dipinti anteriore, e non già che tanto assomiglia al S. Giuseppe del Presepio posteriore, al Presepio del Museo Bassanese, bassanese lo precede, non lo segue. Infatti le eseguito nel 1568. In quel gruppo è un com­ più tarde innumerevoli ripetizioni di questo plesso di elementi coloristici e formali di tale motivo conduttore riportano alla figura del Pre­ ricchezza e varietà che è arduo farli coincidere sepio bassanese, e non già al S. Pietro di Mo­ tra di loro o con qualche elemento offerto altrove dena, che è artificioso ritenere una derivazione ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte da un paradigma ormai fissato con tanta irre­ vocabile puntualità. E non è, quel S. Giuseppe, 1a sola forma, tra quelle del Presepio bassanese (dipinto che è una svol­ ta capitale nello stile di Jacopo), che ritorni poi sovente. E, d'altra parte, la tela modenese si allea anche troppo intimamente con le altre magnifiche opere di quel periodo U fred­ do,,: sulla compattezza del quale .non crediamo sia facile dissentire. Nè ci sembra che all' assunto contrasti quel dipinto firmato di Francesco, col Mira­ colo delle quaglie nella collezione Caspari a Monaco, che abbiamo assegnato ~l I568 -70 , 3) e dove vedemmo la col­ laborazione del padre. La testa di giovinetto, di Jacopo, che qui an­ cora una volta ripro­ duciamo (fig. 2) è ben dello stesso momento della celebre Penteco­ ste, ma nulla osta a creder la tela della col­ lezione Caspari dipinta prima del I568, quando Francesco aveva di­ FIG. 2 - MONACO, RACCOLTA CASPARI - IACOPO DA PONTE: MIRACOLO DELLE QUAGLIE ciannove anni. E una (PARTICOLARE) più naturale sequenza ci sembra leghi dunque finalmente le opere evidenza, il quadro di Stoccolma che ci ha create subito dopo il 1562, quando primeggiano dato occasione a questa importante rettifica e le argentee Adorazioni della Corsini e del Museo che, non fosse per la sua grande bellezza, met­ di Vienna, coi liquidi splendori madreperlacei terebbe conto, appunto per quella rettifica, di del gruppo in questione. presentare; anche se non lo conosciamo diretta­ In questo periodo che corre, pertanto, omoge­ mente. Del resto, se qualche riscontro di forme neo dal 1562 al 1568 rientra dunque, con chiara usuali al bassanese può esser giovevole per ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte FIG. 3 - LONDRA, COLLEZIONE PRIVATA - L'ADORAZIONE DEI PASTORI convalidare la proposta di un'attribuzione, ecco possibile di poter collocare il dipinto svedese la Madonna che è la stessa già nella collezione prima di quel 1562, che, con la Crocifissione Frizzoni-Salis e dell'affresco di San Francesco, trevigiana di San Teonisto, mette un termine il grosso pastore carponi che è quello stesso di invalicabile a un' altra epoca ben chiara della un'incisione di G. Sade1er 4) e di un mirabile di­ pittura di Jacopo. pinto (fig. 3) veronese s) da me pubblicato quattro 2. A proposito della quale epoca, nettis­ anni or sonoi ma ecco altresì che queste figure sima, e del suo mirabile colorismo di super­ di Stoccolma appaiono, accanto a quei dipinti ficie, mi sia permesso di additare qui una anteriori, altrimenti trasfigurate, sì che non par parentela che, finalmente, ne chiarisce le origini ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte FIG. 4 - VERONA, COLLEZIONE PRIVATA - JACOPO BASSANO: ADORAZIONE DEI MAGI FIG. 5 - ROMA, GALLERIA DORIA (DEPOSITI) - JACOPO E FRANCESCO DA PONTE: IL FIGUUOL PRODIGO (Fot. Calderisi, Roma) 59 ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte FIG. 6 - ROMA, GALLERIA DORIA (DEPOSITI) - JACOPO E FRANCESCO DA PONTE: IL FIGLIUOL PRODIGO (PARTICOLARE) (Fot. Calderisi, Roma) ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte FIG. 7 - ROMA, GALLERIA DORIA (DEPOSITI) - GEROLAMO DA PONTE: CACCIATA DEI MERCANTI manieristiche: quale quella che si può notare tra cariche di futuro), facendo del plasticismo del il summentovato dipinto veronese e un Presepio Buonarroti il supporto di un colore tutto super­ (fig, 4) di Pellegrino Tibaldi, recentemente reso ficie e niente atmosfera, in virtù del quale, questa di pubblica ragione. 6) pittura compie, issofatto, un passo verso un In verità altre opere di Pellegrino Tibaldi Il naturalismo " che soltanto a settentrione degli colpiscono per quel connaturarsi di un bel Appennini poteva pervenire a una pregevole colore, ricco d'impasto e di spessore, a una . sintesi. Questo movimento, crediamo, compie forma lapidea, scultorea che, salendo per li rami, una delle sue migliori affermazioni negli anni si ritrova essere poi quella di Michelangelo: intorno alla metà del secolo, quando il Tibaldi si pensi agli affreschi della cappella Poggi, lavora ai suoi affreschi bolognesi e, probabil­ dove si vedono coagulazioni di tinte, bianchi mente, lo scledense Giovanni De' Mio eseguisce calcinosi, rapporti nettissimi, che non disdireb­ i suoi affreschi, innegabilmente tibaldeschi, bero a un Battistello. nella cappella Sauli in S. Maria della Grazie. 7) Il pensiero corre a quel filone, ben definito Ci avvediamo allora che al Tibaldi, a Daniele ma non ancora convenientemente apprezzato, da Volterra risalgono alcune tra le più signifi­ della pittura romana cinquecentesca che risale a cative correnti manieristiche: tanto felici in Daniele da Volterra ed è continuato da Jacopino quelle loro evasioni dal michelangiolismo che esse del Conte, dal Mazzoni, da Marco da Siena, e, arrivano, senza scosse, a innestarsi nel barocco. appunto, dal Tibaldi. Tentano costoro di uscire Non altrimenti si spiegano infatti quelle belle e dalla cittadella del michelangiolismo (e la sor­ succose opere volterrane di Pietro Candido, tita è, nella storia dell'arte italiana, tra le più testè rivelate, che fino a ieri andavano sotto il ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte FIG. 8 - PARIGI, RACCOLTA POLY - GEROLAMO DA PONTE: S. FRANCESCO STlMMATlZZATO ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte nome, il che è significativo, del volterrano Giovanni Pao­ lo Rossetti, già compreso dal Voss nel filone romano fa­ cente capo a Daniele.B) E ancor meno si spieghereb­ bero, senza l'esempio del­ l'impasto tibaldesco, certi significativi atteggiamenti di Bartolomeo Cesi a Bologna, del Tinti e dell'Amidano a Parma che trasmettono allo Schedoni lo spessore e il colore ereditati da Pelle­ gnno. Ma, per tornare a J acopo Bassano, ben si può credere ora che, non lontano da quegli anni intorno al 1550, egli inaugurasse quella sua nuova visione pittorica che abbiamo chiusa anni fa entro un periodo di tempo troppo vasto - dal 1542 al 1562 - e che, confessiamolo, nè Ve­ nezia, nè Lombardia, nè Oltralpe avevano saputo spiegare . compiutamente. Ora è evidente invece che l'aver fissata quella partico­ lare visione pittorica alla metà del secolo sposta i termini della cronologia bassanesca. Forse già il Presepio di Hampton Court deve credersi di circa dieci anni più tardoi e così tutto FIG. 9 - BOSTON, MUSEO DELLE BELLE ARTI - FRANCESCO DA PONTE CRISTO DERISO un gruppo di opere possono venir, più ragionevolmente, comprese entro poco ricono3ciuta la tendenza a precorrere i ,tempi e più di un decennio: dal 1550 circa al 1562. che veramente "avanza l'ora di Spagna", Si è indotti inoltre a credere più giusta que­ intendo la Cena Borghesiana, è ovviai non si sta cronologia anche dalla constatazione del gusto sbaglia reputandole press'a poco coeve. Ma la particolarissimo che informava la visione tinto­ Cena del Bassanese è appunto una delle opere rettesca in quel medesimo tempoi già ho accen­ già comprese nel ventennio 1542-62. nato allo spessore tutto "spagnuolo" della 3. Qualche anno fa, visitando i depositi pasta cromatica nella Cena di S. Marcuola della galleria Doria, vidi questo quadro (fig. 5), datata al 1547. 9) La parentela di quella pittura anche esso non citato nel mio volume sui con un'opera di Jacopo Bassano dove è stata Bassano, e che qui pertanto voglio pubblicare. ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte accanto a quella del figlio; tutte le altre dimostrando, per vari se­ gni, come probabilmente la firma del padre sulle opere giovanili del figlio fosse la testimonianza di un incoraggiamento, o di una speculazione commerciale, più che l'attestato di una reale partecipa­ zione. Qui invece J acopo si rico­ nosce benissimo nel gruppo del figliuol prodigo accolto dal padre (fig. 6) e il lettore può crederci se gli assicuriamo non già che questa parte rivela lo stile di Jacopo verso il 1580 (afferma­ zione per la quale non è facile ottenere un credito immediato), ma almeno che questa parte si distacca da tutto il resto per una superiore finezza' che la riprodu­ zione appena rivela: le campane delle trombe luccicanti nella tre· pida penombra colorata sembrano bolle oscillanti a mezz'aria.
Recommended publications
  • A Second Miracle at Cana: Recent Musical Discoveries in Veronese's Wedding Feast
    BASSANO 11 A SECOND MIRACLE AT CANA: RECENT MUSICAL DISCOVERIES IN VERONESE'S WEDDING FEAST Peter Bossano 1.And the third day there was a marriage in Cana of Galilee; and the mother of Jesus was there: 2. And both Jesus was called, and his disciples, to the marriage. 3. And when they wanted wine, the mother of Jesus saith unto him, They have no wine. 4. Jesus saith unto her, Woman what have I to do with thee? mine hour is not yet come. 5. His mother saith unto the servants, Whatsoever he saith unto you, do it. 6. And there were set there six waterpots of stone, after the manner of the purifying of the Jews, containing two or three firkins apiece. 7. Jesus saith unto them, Fill the waterpots with water. And they filled them up to the brim. 8. And he saith unto them, Draw out now, and bear unto the governor of the feast. And they bare it. 9. When the ruler of the feast had tasted the water that was made wine, and knew not whence it was: (but the servants which drew the water knew;) the governor of the feast called the bridegroom, 10.And saith unto him, Every man at the beginning doth set forth good wine; and when men have well drunk, then that which is worst; but thou hast kept the good wine until now. —John 2: 1-10 (KingJames Version) In Paolo Veronese's painting of the Wedding Feast at Cana, as in St. John's version of this story, not everything is as at seems.
    [Show full text]
  • 2004/1 (8) 1 Art on the Line
    Art on the line NEWS – The Age of Titian in Edinburgh The Age of Titian: Venetian Renaissance Art opinion of Professor Peter Humfrey, of the from Scottish Collections is a major exhibi- University of St Andrews and guest curator of tion planned for the National Gallery of the exhbition, will nicely complement those in Scotland in Edinburgh from 4 August to 5 Edinburgh. Another little-known work from a December 2004. It will bring together the Scottish public collection is Bonifacio’s Sacra National Gallery’s own group of Venetian Conversazione in the McManus Art Gallery Cinquecento pictures, loaned to it since 1945 in Dundee. by the Dukes of Sutherland, and Edinburgh’s “The exhibition will also draw on a num- other Venetian pictures (including important ber of Scottish private collections. Despite works by Cariani, Jacopo Bassano, Moroni the sales and dispersals of the later nine- and Veronese – and even perhaps by teenth and twentieth centuries, Scotland Giorgione) plus those in Scotland’s other remains rich in collections such as those of principal public art gallery, that of Glasgow the Marquess of Bute or the Earl of Wemyss, (Kelvingrove and Burrell Collection). formed by Scottish noblemen in the Regency Some of the former Sutherland pictures, and Victorian periods,” said Professor including Tintoretto’s Entombment and Humfrey. “Some of these collections are very Lotto’s Virgin and Child with Saints, and now little known, and among the works that have also Titian’s Venus Anadyomene (figure 1), been promised to the exhibition are have in the meantime been acquired by the Savoldo’s Shepherd and Romanino’s National Gallery.
    [Show full text]
  • V. MOSCHINI Spetto Del Quadro, Quando La Pulitura, Iniziata Con Piccole Prove Che Trovarono Ampia Conferma Nelle Radiografie, I) V
    ©Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo -Bollettino d'Arte FIG. I - VENEZIA, GALLERIE DELL' ACCADEMIA - LA PRIMA SALA NUOVI ALLESTIMENTI E RESTAURI di Venezia poter contare su di un artista come Carlo Scarpa, dotato di una sensibilità più che rara, anche se ALLE GALLERIE DI VENEZIA egli talvolta trovò delle limitazioni, specialmente dovute all'edificio già esistente. Le rettifiche durante i lavori A QUANDO NEL 1948 davo notizia in questo Bollettino furono appena quelle inevitabili in simili operazioni, nè vi D della nuova sistemazione in corso delle Gallerie del­ furono esperimenti magari audaci ma con il rischio di l'Accademia, I) non poco si è fatto per presentare in modo dover rifare tutto daccapo. Vi potranno essere dei ritocchi, organico e omogeneo il nucleo essenziale di quella ecce­ ma l'insieme sembra destinato a restare almeno per la zionale raccolta, anche se siamo stati costretti a lasciar durata normale di tali allestimenti, e questo è già qualcosa. da parte i progetti di ampliamento. Nel frattempo alcuni Dopo i primi lavori, tra i quali fu specialmente dimostra­ lavori vennero fatti conoscere,2) ma sia pure a costo di tiva la sistemazione della sala di S. Orsola, si passò a uti­ ripetizioni non sarà forse inutile qualche cenno ulteriore. lizzare il vasto e disorganico ambiente costituito dalla parte I criteri indicati in quel mio articolo ormai stagionato superiore della Chiesa della Carità, reso anzitutto assai più vennero seguiti successivamente con quella fedeltà che era luminoso per l'apertura di nuovi lucernai. S'introdusse solo possibile restando le persone che continuavano ad at­ qui in pieno l'uso di pannelli anche di grandI dimensioni, tuarli.
    [Show full text]
  • FRANCESCO BASSANO Ii
    FRANCESCO BASSANO ii (Bassano del Grappa 1549 - Venice 1592) Autumn, with Moses Receiving the Ten Commandments oil on canvas 78 x 103 cm (30¾ x 40½ in) Provenance: Sale, Pescheteau-Badin, Gadeau et Leroy, Paris 29 April 1998, lot 77. Exhibited: To be included in the forthcoming exhibition Arte e Vino, Palazzo della Gran Guardia, Verona. HE RICH ABUNDANCE OF THE HARVEST IS charmingly illustrated in Autumn, with Moses Receiving the Ten Commandments. Set within a lush, mountainous landscape the present work shows rural land workers processing the fruits of their labours, as the sky darkens into the evening. In the Tforeground, along a river bank, the early stages of the wine picking and pressing process are depicted. On the right, a couple pick grapes from a vine that are then placed in woven baskets. Alongside the pair an older woman, accompanied by a loyal spaniel, leans down to lift a pair of baskets. Standing inside a barrel, a young barefoot boy squelches the freshly picked grapes with his feet, his tunic held up above his ankles. On the left, two oxen are tethered and tended by a young boy wearing a feather plumed hat, a wooden stick slung over his shoulder. The oxen are evidently hauling the large wooden barrel that sits atop a wooden cart - presumably for transporting the freshly pressed grape juice for winemaking. Alongside the animals, a young girl kneels and drinks some of the russet coloured liquid from the grapes with a beaker. Beside her, more freshly picked grapes are decanted into a barrel by a bearded man.
    [Show full text]
  • The Evolution of Landscape in Venetian Painting, 1475-1525
    THE EVOLUTION OF LANDSCAPE IN VENETIAN PAINTING, 1475-1525 by James Reynolds Jewitt BA in Art History, Hartwick College, 2006 BA in English, Hartwick College, 2006 MA, University of Pittsburgh, 2009 Submitted to the Graduate Faculty of The Dietrich School of Arts and Sciences in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy University of Pittsburgh 2014 UNIVERSITY OF PITTSBURGH KENNETH P. DIETRICH SCHOOL OF ARTS AND SCIENCES This dissertation was presented by James Reynolds Jewitt It was defended on April 7, 2014 and approved by C. Drew Armstrong, Associate Professor, History of Art and Architecture Kirk Savage, Professor, History of Art and Architecture Jennifer Waldron, Associate Professor, Department of English Dissertation Advisor: Ann Sutherland Harris, Professor Emerita, History of Art and Architecture ii Copyright © by James Reynolds Jewitt 2014 iii THE EVOLUTION OF LANDSCAPE IN VENETIAN PAINTING, 1475-1525 James R. Jewitt, PhD University of Pittsburgh, 2014 Landscape painting assumed a new prominence in Venetian painting between the late fifteenth to early sixteenth century: this study aims to understand why and how this happened. It begins by redefining the conception of landscape in Renaissance Italy and then examines several ambitious easel paintings produced by major Venetian painters, beginning with Giovanni Bellini’s (c.1431- 36-1516) St. Francis in the Desert (c.1475), that give landscape a far more significant role than previously seen in comparable commissions by their peers, or even in their own work. After an introductory chapter reconsidering all previous hypotheses regarding Venetian painters’ reputations as accomplished landscape painters, it is divided into four chronologically arranged case study chapters.
    [Show full text]
  • Annual Review 2013–2014 the National Galleries of Scotland Cares For, Develops, Researches and Displays the National Collection of Scottish
    Annual Review 2013–2014 The National Galleries of Scotland cares for, develops, researches and displays the national collection of Scottish © Keith Hunter Photography © Andrew Lee © Keith Hunter Photography and international fine art and, Scottish National Gallery Scottish National Portrait Gallery Scottish National Gallery with a lively and innovative The Scottish National Gallery comprises The Scottish National Portrait Gallery of Modern Art One three linked buildings at the foot of is about the people of Scotland – past Home to Scotland’s outstanding national programme of exhibitions, the Mound in Edinburgh. The Gallery and present, famous or forgotten. The collection of modern and contemporary education and publications, houses the national collection of fine portraits are windows into their lives art, the Scottish National Gallery of art from the early Renaissance to the and the displays throughout the beautiful Modern Art comprises two buildings, aims to engage, inform end of the nineteenth century, including Arts and Crafts building help explain Modern One and Modern Two. The early the national collection of Scottish art how the men and women of earlier times part of the collection features French and inspire the broadest from around 1600 to 1900. The Gallery made Scotland the country it is today. and Russian art from the beginning of possible public. is joined to the Royal Scottish Academy Photography and film also form part of the twentieth century, cubist paintings building via the underground Weston the collection and help to make Scotland’s and superb holdings of Expressionist and Link, which contains a restaurant, café, colourful history come alive. modern British art.
    [Show full text]
  • Review of Titian and the Golden Age of Venetian Painting Annemarie Sawkins Marquette University, [email protected]
    Marquette University e-Publications@Marquette Haggerty Museum of Art Faculty Research and Haggerty Museum of Art Publications 4-1-2012 Review of Titian and the Golden Age of Venetian Painting Annemarie Sawkins Marquette University, [email protected] Published version. Sixteenth Century Journal, Vol. 43, No. 1 (Spring 2012): 314-315. Publisher Link. © 2012 The iS xteenth Century Journal Publishers, Inc. Used with permission. 314 Sixteenth Century Journal XUII/1 (2012) without any loss of honor" (55). It is difficult to see how these conclusions are relevant to either the sophisticated works of fiction that seek to elucidate the complex intricacies of upper-class honor, or anthropological studies largely based on modern sources, such as julian Pitt-Rivers's oft-cited "Honour and Social Status:' There continues to be no evidence that the nobility litigated their honor in the courts, for to do so would have manifested the very dishonor they were seeking to make disappear and had good reasons to hide. In sum, this book looks at previously ignored data that is important, but which also must be recog­ nized as what it is: evidence of how the non-noble classes in a part of one small town negoti­ ated offenses they could litigate without losing the very honor they were litigating to defend. --"' ~ SCj ~"'- Titian and the Golden Age of Venetian Painting: Masterpieces from the National Galleries of Scotland. Ed. Edgar Peters Bowron, Andrew Butterfield, and Michael Clarke. New Haven: Yale University Press, 2010. 95 pp. n.p.ISBN 978-0-300-16685-9. REVIEWED BY: Annemarie Sawkins, Marquette ~niversity As is often the case, a major art gift, or in this case a purchase, becomes the catalyst for an important reassessment of a collection followed by an exhibition with a significant publi­ cation.
    [Show full text]
  • Download Article
    This edition of the Technical Bulletin has been supported National Gallery Technical Bulletin by Mrs Charles Wrightsman volume 36 Titian’s Painting Technique from 1540 Series editor: Ashok Roy Photographic credits © National Gallery Company Limited 2015 All images © The National Gallery, London, unless credited All rights reserved. No part of this publication may be transmitted otherwise below. in any form or by any means, electronic or mechanical, including CAMBRIDGE photocopy, recording, or any storage and retrieval system, without © Fitzwilliam Museum, Cambridge: 51, 52. prior permission in writing from the publisher. CINCINNATI, OHIO Articles published online on the National Gallery website © Cincinnati Art Museum, Ohio / Bridgeman Images: 3, 10. may be downloaded for private study only. DRESDEN Gemäldegalerie Alte Meister, Staatliche Kunstsammlungen Dresden First published in Great Britain in 2015 by © Photo Scala, Florence/bpk, Bildagnetur für Kunst, Kultur und National Gallery Company Limited Geschichte, Berlin: 16, 17. St Vincent House, 30 Orange Street London WC2H 7HH EDINBURGH Scottish National Gallery © National Galleries of Scotland, photography by John McKenzie: 250–5. www.nationalgallery.co.uk FLORENCE British Library Cataloguing-in-Publication Data. Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, Galleria degli uffizi, Florence A catalogue record is available from the British Library. © Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, Gabinetto Fotografico, Ministero per i Beni e le Attività Culturali: 12. ISBN: 978 1 85709 593 7 Galleria Palatina, Palazzo Pitti, Florence © Photo Scala, ISSN: 0140 7430 Florence – courtesy of the Ministero Beni e Att. Culturali: 45. 1040521 LONDON Apsley House © Stratfield Saye Preservation Trust: 107. Publisher: Jan Green Project Manager: Claire Young © The Trustees of The British Museum: 98.
    [Show full text]
  • Venetian Disegno
    Venetian Disegno: New Frontiers An Online Conference Thursday 20 & Friday 21 May, 13:30–18:00 UK Time / BST Hosted by the Warburg Institute Organised by Thomas Dalla Costa and Genevieve Verdigel The relationship between disegno and Renaissance Venetian art has historically been a problematic one, with emphasis instead being placed on the Venetian predilection for colore. Scholarship of the past few decades has, however, challenged this perspective and drawn attention to the importance of the Venetian disegno. This digital conference brings together an international group of scholars and some of the most novel research in this field in order to establish a new frontier. Disegno is applied in its multifaceted nature to encompass the physical act of drawing, the tangible drawn object and the role of design in artistic practice. Papers will bear witness to this mutability by addressing topics including printmaking, workshop reuse, under-drawings and the adoption of diverse graphic media by Venetian artists active between circa 1430 and 1620. The term ‘Venetian’ is here taken in its broadest sense to encompass both Venice and its mainland territories. Also under consideration are artists who relocated to the Veneto and their contribution to the region’s artisanal culture. In its broad chronological, geographical and technical scope, this conference will reinvigorate consideration of what defines both Venetian art and the Venetian disegno. Free Attendance. Streamed via Zoom. Book online: https://warburg .sas.ac.uk/events/event/24105 Thursday
    [Show full text]
  • Titian and the Renaissance in Venice
    PRESS RELEASE TITIAN AND THE RENAISSANCE IN VENICE 13 FEBRUARY TO 26 MAY 2019 Städel Museum, Exhibition Annex Frankfurt, 19 December 2018. Starting on 13 February 2019, the Städel Museum will devote a major special exhibition to one of the most momentous chapters in the Städelsches Kunstinstitut history of European art: Venetian painting of the Renaissance. Entitled “Titian and the and Städtische Galerie Renaissance in Venice”, the show unites more than a hundred masterpieces – In the Dürerstraße 2 early sixteenth century, artists of the “City of Water” developed an independent strain 60596 Frankfurt am Main Phone +49(0)69-605098-170 of the Renaissance relying on purely painterly means and the impact of light and Fax +49(0)69-605098-111 [email protected] colour. One of their most important exponents was Titian (ca. 1488/90–1576), who www.staedelmuseum.de/en would hold the key position in the Venetian art scene all his life. The Frankfurt show PRESS DOWNLOADS AT assembles more than twenty examples by Titian alone – and thus the most extensive newsroom.staedelmuseum.en selection of his works ever before on display in Germany. It will also present paintings PRESS AND PUBLIC RELATIONS and drawings by Giovanni Bellini (ca. 1435–1516), Jacopo Palma il Vecchio Pamela Rohde (1479/80–1528), Sebastiano del Piombo (ca. 1485–1547), Lorenzo Lotto (ca. 1480– Telefon +49(0)69-605098-170 Fax +49(0)69-605098-188 1556/57), Jacopo Tintoretto (ca. 1518/19–1594), Jacopo Bassano (ca. 1510–1592), [email protected] Paolo Veronese (1528–1588) and others. These works will offer comprehensive Franziska von Plocki insights into the artistic and thematic breadth of the Renaissance in Venice and Telefon +49(0)69-605098-268 Fax +49(0)69-605098-188 elucidate why artists of later centuries looked back to the art of this time and place [email protected] again and again for orientation.
    [Show full text]
  • Center-40.Pdf
    CENTER40 CENTER40 NATIONAL GALLERY OF ART CENTER FOR ADVANCED STUDY IN THE VISUAL ARTS Record of Activities and Research Reports June 2019 – May 2020 Washington, 2020 National Gallery of Art CENTER FOR ADVANCED STUDY IN THE VISUAL ARTS Washington, DC Mailing address: 2000B South Club Drive, Landover, Maryland 20785 Telephone: (202) 842- 6480 E- mail: [email protected] Website: www.nga.gov/casva Copyright © 2020 Board of Trustees, National Gallery of Art, Washington. All rights reserved. This book may not be reproduced, in whole or in part (beyond that copying permitted by Sections 107 and 108 of the U.S. Copyright Law, and except by reviewers from the public press), without written permission from the publishers. Published by the Center for Advanced Study in the Visual Arts at the National Gallery of Art ISSN 1557- 198X (print) ISSN 1557- 1998 (online) Publisher and Editor in Chief, Emiko K. Usui Series Editor, Peter M. Lukehart Center Report Coordinator, Jen Rokoski Managing Editor, Cynthia Ware Design Manager, Wendy Schleicher Typesetting and layout by BW&A Books, Inc. Printed on McCoy Silk by C&R Printing, Chantilly, Virginia Photography of CASVA fellows and events by the department of imaging and visual services, National Gallery of Art Frontispiece: Members and staff of the Center, December 2019 CONTENTS 6 Preface 7 Report on the Academic Year June 2019 – May 2020 8 Board of Advisors and Special Selection Committees 9 Staff 11 Report of the Dean 17 Members 28 Meetings 41 Lectures 44 Publications and Web Presentations 45 Research 55 Research
    [Show full text]
  • Jacopo Bassano's Last Supper
    Jacopo Bassano’s Last Supper (1542) NOTE THAT THE ESSAY REFERS TO THE ABOVE PHOTO Jacopo Bassano’s painting version of the The Last Supper presents an alternative approach to those of his contemporaries, while simultaneously incorporating various elements popular among the Venetian movement of his age. Though inspired from the older and more well-known masterpiece rendering of The Last Supper by Leonardo Da Vinci, and despite the fact that Bassano himself was part of the Venetian School, his painting in a matter of speaking both steals and lets lie many aspects popular in this movement of artists. The Last Supper was painted as a typical oil painting with the same materials as the rest of the Venetian artists and painters of the 1800s; a small note may be made concerning the fact that Venice offered a moisture factor and thus required durable materials. An interesting note about the reaction to the colors of his masterpiece by 19th century artists may be mentioned to shed light concerning the materials and coloring of this piece. Thus, they painted over these original colorings with colors more suited to their 19th century aesthetic tastes. It wasn’t until a more recent restoration that Bassano’s shadings and lightings became apparent. This is important because lighting was a principle of the Venetian School, of which Bassano contradicted by molding his works to a heavier style of Mannerism. Many details are striking about this painting, especially in light of the painting, which inspired Leonardo’s version of this point in Christ’s life. In contrast to the linear, smooth lining and organization of the twelve apostles present in the masterpiece of Da Vinci, the artwork of Bassano expresses a more disorganized scene.
    [Show full text]