Tesi Dottorale Maggio 2013
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DOTTORATO DI RICERCA IN LETTERATURE COMPARATE XXV CICLO TANGERI, UN TEMA O UN MITO? STUDIO SULLA NARRATIVA DI ÁNGEL VÁZQUEZ . TESTI E CONTESTI. Dottoranda: Daniela Natale Tutor: Prof. Giuseppe Grilli Coordinatore: Prof. Francesco Fiorentino 1 Indice Ringraziamenti ………………………………………….…………... 6 Introduzione ………………………………………..……….………. 7 Capitolo I: Tangeri, tra leggenda e storia 1.1 Il mito…………………………………………………………….,. 12 1.2 La storia antica……………………………………………............. 20 1.1 La storia moderna…………………………………….................... 25 1.2 La storia contemporanea………………………………................. 33 1.3 Il mito di Tangeri e il cinema…….….……………..….…………. 38 Capitolo II: Vivere a Tangeri/scrivere di Tangeri 2.1 Frontiere linguistiche e frontiere culturali………………............. 48 2.2 Intelligenze (in)solidali: Paul Bowles e i Beats …………............. 57 2.3 La Tangeri di Paul Bowles ……………………………..……….. 63 2.4 Tangeri: luogo dell’esotismo e dell’alterità……………………... 68 2.5 Paul Bowles e la tradizione orale magrebina…………...……….. 77 2.6 Identità insorgenti e identità depresse nella Tangeri multilingue ………………………………………..……………... 80 2 2.7 Altre voci di Tangeri…………………………………….……….. 88 2.8 Jane Bowles, una vita ai confini del mondo……………...…….... 90 2.9 Jane e Paul, la strana coppia……………………….……………… 94 2.10 Jane a Tangeri……………………………………..………….…. 98 Capitolo III: La sintesi perfetta 3.1 Ángel Vázquez: la scrittura come ricostruzione di uno spazio…………….…….………………………..….…… 105 3.2 La scrittura come vita: Se enciende y se apaga una luz ….......... 109 3.3 La struttura circolare del romanzo……………………….…….. 113 3.4 Fiesta para una mujer sola , la novela “maldita” di Ángel Vázquez ………………………...……….………….…..... 175 3.5 Da Madrid a Tangeri…………………………………….……… 180 3.6 I cicli narrativi: il romanzo breve e i racconti………….….......... 213 3.7 Los cuentos: El pájaro multicolor........ …………......….............. 218 3.8 La hora del té ................................................................................ 223 3.9 Bárbara y los cisnes ...................................................................... 226 3.10 Oliva ............................................................................................ 230 3.11 Reúma .......................................................................................... 233 3.12 El hombre que estuvo enamorado de Bette Davis ....................... 238 3 3.13 Un pequeño esfuerzo ................................................................... 246 3.14 Las viejas películas traen mala pata ........................................... 249 3.15 Los inocentes del invernadero.......................................... ........... 262 3.16 Un sombrero alegre ..................................................................... 267 3.17 El cuarto de los niños .................................................................. 274 3.18 La vida perra de Juanita Narboni : geografia intima di Tangeri ..……………………………………………….….......... 305 3.19 Il lenguaje .…………………………….……………...….......... 308 3.20 Juanita, hija de Tánger ……………………………..…............. 310 3.21 Juanita e la Tangeri araba…………………….….…….…...….. 314 3.22 La ciudad : spazi pubblici e privati……………..……..….......... 316 Capitolo IV: La conquista di uno stile come correlato del proprio universo narrativo 4.1 Tra behaviorismo e frammentazione del punto di vista…………………………………………………………….. 321 4.2 Un mondo che scompare, uno stile in fuga…………………..… 336 4.3 Il dispositivo della memoria come nostalgia della scrittura……………………………………………..................... 339 4 Conclusioni ………………………………….…………………….. 341 Appendice Antonio Fuentes por Ángel Vázquez........................................... 344 Bibliografia ……………………………………………………….. 346 Recensioni e articoli su Ángel Vázquez ………………….……… 369 Sitografia ......................................................................................... 371 Filmografia ………….……………………………………………. 374 5 RINGRAZIAMENTI Al termine di questo lavoro desidero ringraziare coloro che hanno concorso alla sua realizzazione, e che mi hanno sostenuta umanamente e professionalmente. Primo fra tutti, il Professor Giuseppe Grilli, per i suoi preziosi insegnamenti e le occasioni di crescita professionale che mi ha offerto, in questi anni di studio e di ricerca. Un ulteriore ringraziamento desidero esprimerlo alla mia famiglia, per essermi stata vicina in ogni momento. 6 INTRODUZIONE “Tánger llora a los que no la conocen y los que la conocen la lloran ” dice un proverbio tangerino.1 Artisti di tutto il mondo, che l’hanno conosciuta e ne sono rimasti sedotti, hanno contribuito a trasmetterne il mito fino a noi. Tangeri o Tanja , come viene chiamata in arabo, deriva il suo nome da quello della dea berbera Tanga , sposa di Anzar , dio della pioggia e dell’acqua. Il suo stesso nome, e la lunga storia, aggiungono alla bellezza della città l’eco della leggenda e della mitologia. Sospesa tra Africa e Europa, nella sua baia si incontrano un mare e un oceano. È spazzata dalle raffiche di charqui , il vento che soffia incessante dallo Stretto di Gibilterra. La città di Tangeri è da tempo immemorabile un crocevia di civiltà, un punto di intersezione per vari incontri e un luogo concupito da diversi popoli bramosi di estendere i propri confini, come fenici, romani, vandali, spagnoli, portoghesi, inglesi, francesi. Luogo d’esilio del mitico traditore, il conde don Julián, fu convertita all’Islam con le armi. La sua posizione geografica, in prossimità dell’Europa, ha largamente influito sulla sua affascinante storia, aprendola al mondo esterno e contribuendo al suo spirito liberale. È una città liminale per eccellenza, affacciata sui confini antichi del mondo, all’ombra delle colonne d’Ercole, che furono testimoni del «folle volo» dell’Ulisse di Dante.2 Quale terra d’esilio e città di frontiera vede, nel 1492, l’arrivo di numerose famiglie di ebrei e arabi, espulsi dalla penisola iberica, che si stabiliscono sulla 1 Raccolto dalla sottoscritta durante un soggiorno-studio nella città marocchina. 2 Il viaggio dell’Ulisse dantesco è rievocato nel XXVI Canto dell’Inferno, in cui l’eroe appare sapientiae cupido e animato da innatus cognitionis amor . È colui che incalza i suoi compagni a «seguir virtute e canoscenza». E, per amore della conoscenza, si spinge oltre i limiti ritenuti invalicabili, volgendo «la poppa nel mattino». Ulisse, partendo per quello che sarà il suo ultimo viaggio, ne inverte la consueta direzione e, puntando la prua ad Occidente, «di retro al sol», procede verso il tramonto, fino al naufragio e «al folle volo». Cfr. Boitani Piero, L’ombra di Ulisse. Figure di un mito , Il Mulino, Bologna, 1992; Cfr. dello stesso autore, Sulle orme di Ulisse , Il Mulino, Collana Intersezioni, Bologna, 2007; Cfr. Cacciari Massimo, L’Arcipelago , Adelphi, Milano, 1997; Cfr., inoltre, Giglio Raffaele, Il volo di Ulisse e di Dante. Altri studi sulla Commedia , Loffredo, Napoli, 1997. 7 sponda opposta del mare. Con la caduta di Granada i Re Cattolici mettono fine all’esistenza degli ebrei e degli arabi, in quella terra dove erano convissute le tre religioni, spostando, idealmente, Al-Andalus sulla costa africana.3 A Tangeri hanno convissuto le tre culture, l’araba, l’ebraica e la cristiana. La sua posizione geografica ha largamente influito sulla sua affascinante storia, aprendola al mondo esterno, e contribuendo al suo spirito liberale. Nel 1912 i francesi istituiscono un Protettorato in Marocco, cedendo il nord e il sud del Sahara agli spagnoli. Nel 1923 Tangeri diviene una zona internazionale, politicamente neutrale e con un’economia aperta. Il nuovo statuto formalizza il controllo internazionale sulla città, che si trasforma in ville de plaisir , di intrighi e di traffici, per lo più illeciti, di spionaggio e di esilio politico. È il rifugio per gli spagnoli dopo la Guerra, definita da Giuseppe Grilli, dei Tre Anni,4 conclusasi con la vittoria di Franco e l’instaurazione del regime dittatoriale. È anche enclave libera per gli ebrei perseguitati dai nazisti. Si converte, poi, in asilo per i nazisti stessi, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ma i suoi paradossi non si esauriscono qui. Dal 1940 fino alla fine della guerra, viene occupata dalle truppe di Franco in seguito ad un accordo diplomatico, in base al quale, la neutralità della Spagna doveva garantire un certo ordine tra le distinte comunità europee che vi risiedevano. La sua fama raggiunge l’apogeo quando, alla fine della guerra, viene ripristinato lo statuto originario di territorio libero, con modifiche minime. Gli Stati Uniti e la Russia si integrano nello statuto, riducendo considerevolmente il potere della Spagna sulla città. Verso la fine degli anni ‘40 fino all’inizio degli anni ‘60, vi risiedono personaggi delle più svariate risme, tra cui Paul e Jane Bowles, gli artisti della Beat Generation , i loro amici e associati e molti scrittori e artisti che nacquero e si formarono nella stessa città marocchina, come ad esempio Ángel Vázquez 3 Cfr. Gil Grimau Rodolfo, La Frontera sur de al-Andalus , Estudios sobre la Península Ibérica y sus relaciones históricas con Marruecos, Publicaciones de la Asociación Tetuán – Asmir, Tánger, 2002, p. 146. 4 Grilli Giuseppe, Modelli e Caratteri dell’Ispanismo Italiano , Mauro Baroni Editore, Viareggio- Lucca, 2002, p. 169. 8 Molina, Carlos e Emilio Sanz de Soto, Juan María López Aguilar, Ramón Buenaventura, Antonio Lozano, José Enrique Freyro, Ramón Da Cruz, José Luís Delgado, Pepa Vargas, Juana Villanueva e tanti altri, catturati dalle malie della labirintica città. Ma di lì a poco le cose cambieranno