Piano Di Emergenza Intercomunale Di Protezione Civile
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Rev.2 2016 PIANO DI EMERGENZA INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE UNIONE DEI COMUNI DEL LOGUDORO ARDARA, ITTIREDDU, MORES, NUGHEDU S.N., PATTADA, OZIERI, TULA Unione dei Comuni del Logudoro Rev.2 Piano di Emergenza Intercomunale di Protezione Civile Giu.2016 Premessa Il presente Piano di Emergenza Intercomunale di Protezione Civile si inquadra nel sistema di GESTIONE ASSOCIATA del Servizio di Protezione Civile, sancito con delibera dell’Assemblea dei Sindaci dell’Unione del Logudoro del 26/08/2009 N°41. Pertanto, i Piani Comunali di emergenza dei Comuni (Ardara, Ittireddu, Mores, Nogheddu S.N, Ozieri, Pattada, Tula) si devono, quindi, integrare e coordinare con il Piano Intercomunale dell’Unione del Logudoro, al fine di raggiungere l’obiettivo comune di realizzare una gestione coordinata delle risorse e di supporto dell’emergenze a livello intercomunale. Tale modello organizzativo è conforme a quanto definito nel Manuale Operativo della Presidenza del consiglio dei Ministri – ottobre 2007, che consente ai piccoli comuni, caratterizzati da un numero esiguo di abitanti e poca disponibilità di risorse, di gestire e pianificare le emergenze in forma associata al posto di più centri operativi comunali. Tale gestione associata sarà garantita, attraverso la realizzazione di un’unica Centro operativo Intercomunale, co- gestita dal personale dei Comuni dell’Unione, i cui compiti sono definiti tramite apposita convenzione tra i Sindaci. Tale aspetto fondamentale è approfondito e dettagliato nel modello organizzativo delineato nel Piano. In generale, il Piano di Protezione Civile: • Individua le attività da svolgere in tempo di pace, le azioni, le attività coordinate, le procedure, i mezzi nonché le risorse umane e strumentali e le relative modalità di gestione dell’emergenza, per ciascuna tipologia di rischio insistente su un territorio; • Definisce come prevenire e mitigare gli effetti degli eventi, come affrontarli fino al superamento della fase acuta di crisi ed al ripristino delle condizioni di normalità. Il Piano definisce gli scenari di rischio sulla base della vulnerabilità del territorio dell’Unione (aree, popolazione coinvolta, strutture danneggiabili, ecc.), al fine di poter disporre di un quadro globale ed attendibile relativo all'evento atteso e, quindi, poter dimensionare, preventivamente, la risposta operativa necessaria al superamento della calamità, con particolare attenzione alla salvaguardia della vita umana (ad esempio, attraverso l’identificazione delle risorse necessarie.) Il Piano Intercomunale di Protezione Civile, ha il triplice obbiettivo di: • Organizzare i Comuni in periodi di pace e di emergenza; • Censire le risorse disponibili nell’ambito del territorio di competenza; • Stabilire le procedure di raccordo tra i Comuni facenti parte dell’Unione del Logudoro. In particolare, l’obbiettivo principale del Piano è quello di proporre un modello organizzativo per i Comuni per la risposta alle emergenze che potrebbero colpire il territorio d’interesse; il presente documento ritrae il quadro generale dei principali rischi del territorio e propone un modello d’intervento a scala intercomunale. In questo contesto, la gestione coordinata dei servizi comunali di Protezione Civile ha come scopo principale quello di supportare i Sindaci dei Comuni dell’Unione impegnati nelle fasi della previsione, della prevenzione e della gestione dell’emergenza, in un’ottica di sussidiarietà e ottimizzazione delle risorse e delle comunicazioni, al fine di ottenere la massima funzionalità ed efficacia del sistema. Il Piano rappresenta dunque lo strumento operativo di riferimento di supporto ai comuni per fronteggiare le Pag. 1 di 146 Unione dei Comuni del Logudoro Rev.2 Piano di Emergenza Intercomunale di Protezione Civile Giu.2016 competenze ad esso attribuite dalle normative in materia di protezione civile, essenzialmente finalizzate ad assicurare gli interventi indirizzati all’incolumità e all’assistenza della popolazione, alla salvaguardia dei beni, in particolare di quelli pubblici, funzionali al mantenimento delle normali condizioni di vita della popolazione ed allo svolgimento delle attività pubbliche essenziali. La gestione associata e la necessità di un Piano Intercomunale di Protezione Civile deriva dalla consapevolezza di un territorio caratterizzato da Comuni di ridotte dimensioni affini dal punto di vista territoriale ed ambientale, prevedendo sia azioni da parte dei singoli comuni sia un’azione integrata, in rapporto all’estensione ed alla gravità dei potenziali scenari di rischio. Si sottolinea che affinché il Piano Intercomunale di Protezione Civile sia uno strumento efficace, per poter rispondere prontamente alle esigenze del territorio, deve essere necessariamente flessibile e dinamico nonché costantemente aggiornato e sottoposto a verifica periodica. Il Piano Intercomunale, nella sua stesura, è coerente con le informazioni contenute nei Piani Comunali di Emergenza e per gli aspetti tecnici è conforme a quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale, in particolare: Metodo Augustus; Manuale Operativo per la predisposizione di un piano comunale o intercomunale di Protezione Civile – ottobre 2007 OPCM 28 agosto 2007, N°3606; Legge regionale n.36/2013 “Disposizioni urgenti in materia di protezione civile”; Manuale operativo delle allerte ai fini di Protezione civile – Procedura di allertamento del sistema regionale di protezione civile per il rischio meteorologico, idrogeologico e idraulico – Delibera Giunta Regionale n.53/25 del 29712/2014. Il presente Piano Intercomunale di Protezione Civile è strutturato in tre parti principali: A PARTE GENERALE Raccolta di tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio, alle reti di monitoraggio, delle risorse presenti ed all’elaborazione degli scenari di rischio. B LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE Identificazione e delineazione degli obiettivi da conseguire per fornire una risposta adeguata di Protezione Civile in caso di qualsiasi tipo di emergenza. C MODELLO DI INTERVENTO Definizione delle responsabilità nei vari livelli di comando e controllo, dell’integrazione e del coordinamento delle azioni, delle modalità con cui si realizza lo scambio costante di informazioni e l’utilizzo congiunto delle risorse di Protezione Civile. Pag. 2 di 146 Unione dei Comuni del Logudoro Rev.2 Piano di Emergenza Intercomunale di Protezione Civile Giu.2016 Indice A.Parte Generale .................................................................................................................................................6 A.1.Dati di base ...................................................................................................................................................6 A.1.1. Il territorio .................................................................................................................................................6 A.1.2.L’ambiente .............................................................................................................................................. 12 A.1.3.Strutture e risorse presenti nell’Unione ................................................................................................. 19 A.1.4.Aree di Protezione civile ......................................................................................................................... 22 A.2.Scenari degli eventi attesi .......................................................................................................................... 41 A.2.1. Rischio idrogeologico ............................................................................................................................. 42 A.2.2.Rischio avverse condizioni meteo ........................................................................................................... 62 A.2.3.Rischio Incendi Boschivi .......................................................................................................................... 67 A.2.4.Rischio Incendi di interfaccia .................................................................................................................. 78 A.2.5.Rischio Trasporto merci pericolose ......................................................................................................... 79 A.2.6.Rischio Sismico ........................................................................................................................................ 89 A.3.Indicatori di evento e risposta del sistema di Protezione Civile ................................................................. 97 A.3.1. Livelli di allerta - Reti di Monitoraggio ................................................................................................... 97 B.Lineamenti della pianificazione ................................................................................................................... 106 B.1. Coordinamento operativo intercomunale dell’Unione .......................................................................... 106 B.1.1. Centro operativo intercomunale - COI ................................................................................................ 111 B.2 Salvaguardia della popolazione dell’Unione ............................................................................................ 112 B.2.1. Verifica dell’idoneità delle risorse disponibili ....................................................................................... 113 B.3Rapporti tra le Istituzioni locali e nazionali ..............................................................................................