• 16 SABATO — 3 APRILE 2021 Cronache L’intervista / «Ogni mese sfidavo a bridge Trump mi snobbò, lui è un tipo da poker» I 94 anni del campione: «Ho vinto dieci mondiali e tre Olimpiadi, negli anni Sessanta con il abbiamo fatto sognare l’Italia» «Volavo a Parigi per giocare con l’attore. Ancora oggi faccio le mie partite, anche al computer: morirò con le carte in mano»

I PERSONAGGI di Massimo Cutò «Le donne impazzivano ROMA per me e per il divo» «Sono nato nel 1927, ho comin- ciato a giocare a 15 anni e non ho più smesso. Lo faccio ogni giorno: il bridge è la vita». Beni- to Garozzo è un signore dagli oc- chi penetranti, una massa di ca- pelli infinita e una grande barba bianca. È napoletano, ha vissuto in Egitto da ragazzo, nell’età di mezzo si è trasferito in Florida e nel Delaware (ha la doppia citta- dinanza) e ora abita a Roma. Re- spira con le carte in mano. Gli appassionati lo definiscono co- sì: The living legend. Semplice- mente un genio. Nel palmarès vanta dieci titoli mondiali, tre Olimpiadi, cinque campionati europei e un numero infinito di tornei internazionali. Dal 1961 al 1975 ha vinto tutto con lo squa- «Lea Du Pont, il mio amore per 30 anni. drone degli imbattibili: il Blue La sua famiglia dava del tu ai Kennedy» Team, l’orgoglio nazionale – tut- ti Cavalieri della Repubblica per Il giovane campione riminese Giovanni Donati, oggi 22 anni, insieme al compagno di squadra Benito Garozzo, 94 anni meriti sportivi. Un gruppo di fuo- riclasse impossibile da eguaglia- re. L’invincibile armata di domi- ri napoletano, uno dei più noti si- Chi erano i suoi compagni al condo gli storici siamo stati la natori eleganti e charmant: smo- stemi licitativi convenzionali». tavolo? coppia più bella di ogni tempo». king, papillon, Martini cocktail, L’uomo del destino? «Forquet è stato il primo. Distin- A un certo punto lei, Belladon- club esclusivi, jet set, luoghi eso- «Fu lui a spiegarmi il sistema to, direttore di banca, personali- na e Forquet siete andati a gio- tici. Un altro mondo. E un’esi- con , l’altro gran- tà fuori dal comune. Era un feno- care con Omar Sharif. stenza irripetibile. de interprete del Blue Team. Nel meno: non prendeva rischi e «Un divo e un eccellente gioca- Com’è iniziata l’avventura? ‘61, alla vigilia del Bermuda Bo- non sbagliava mai. Glaciale. Re- tore. A fine anni ‘60 allestì The «Avevo seguito al Cairo mio pa- wl, ci fu un’emergenza e fui chia- golarista formidabile». Circus, una formazione di pro- dre ingegnere e studiavo alla mato in squadra all’ultimo mo- Raccontano che la sua squa- fessionisti: volle con sé i miglio- Gioventù italiana del Littorio mento. Responsabilità tremen- dra ideale fosse: Forquet molti- ri. Giravamo il mondo sfidando all’estero. Nel ‘43 fui rispedito a il team americano degli Aces e il da ma andò bene. Vincemmo il plicato per sei. Napoli dov’era rimasta mia sorel- pubblico correva a vederci. So- mondiale a Buenos Aires». «Pietro è stato una macchina da- la ma ci ritrovammo con i tede- prattutto le donne, perché Sha- L’inizio di una cavalcata? gli ingranaggi perfetti, una sicu- schi alle porte di casa. Ero un ra- rif era famoso per il suo fascino. «Il Blue Team era un concentra- rezza per chi gli stava di fronte. gazzino, nessuno di noi si azzar- Siamo rimasti in contatto anche to di campionissimi: dieci titoli Napoletano come me, due anni dava a uscire, troppi pericoli. Io dopo: volavo a Parigi ogni mese consecutivi senza lasciare nulla più di me. Mi spiace non sentirlo e tre amici passavamo le giorna- ai rivali. I giornali celebravano i per giocare con lui». «Omar Sharif, un eccellente giocatore. da tanto: la morte del figlio è sta- te fra interminabili partite a car- trionfi come quelli della Naziona- Poi si trasferì negli Usa. Per- to un grande dolore». Le donne erano tutte innamorate di lui» te: tressette, scopone scientifi- le di calcio. Ci fotografavano sul- ché? E poi il tandem con Belladon- co, mah jong. Finché qualcuno le scalette dell’aereo Alitalia, il «Sono stato sposato e divorzia- na: insieme eravate Pelé e Ma- tirò fuori il manualetto di un gio- Paese vinceva con noi». to e ho avuto due figli. In Ameri- co che non conoscevamo». radona? ca ho conosciuto Lea Du Pont Il bridge? «Giorgio era un attaccante, ag- che è diventata la mia compa- «Esatto. Le regole spiegate ai IN TEMPO DI GUERRA gressivo, fantasioso. Aveva gio- gna per più di trent’anni. Donna principianti da , «Iniziai nel 1943 cato a calcio nelle giovanili del- molto bella, famiglia influente personaggio che diffuse il gio- con gli amici, la Lazio. I suoi colpi erano inven- che dava del tu ai Ford e ai Ken- co ovunque. Mia sorella cono- zioni: portava a casa un sacco di nedy. Però giocava male a brid- sceva l’inglese, tradusse il testo mia sorella tradusse punti e qualcuno ne perdeva ge: cattivi maestri. Con me è di- e ne fummo conquistati». il manuale inglese» perché il suo stile era quello. Se- ventata una campionessa». Colpo di fulmine? «Una passione. Mi piacevano calcio, tennis, basket. Ero bravo negli scacchi. Però sentivo 1 I trofei 2 L’ultimo titolo un’attrazione irresistibile per il Napoletano, classe 1927, All’età di 86 anni, Benito bridge. Lo studiavo, cercavo di Benito Garozzo è un Garozzo ha ottenuto il capire segreti ed evoluzioni, gio- giocatore italiano di bridge. secondo posto con il team cavo di continuo. Punto di riferi- Nel suo palmares si contano Zaleski nel Campionato mento era il Professore: chiama- diversi titoli: 10 volte Europeo a Squadre, il vano così , in- campione del mondo, 3 volte Transnational Open del segnante di lettere e filosofia, campione olimpico e 5 volte giugno 2013, tenutosi in Warren Buffett ama il bridge: «Se gioco teorico e caposcuola al circolo campione europeo Ostenda, Belgio e passa una donna nuda, non la guardo» Vomero. L’uomo che ideò il Fio- SABATO — 3 APRILE 2021 17 • L’intervista / Benito Garozzo Cronache

I Mondiali in coppia Il trionfo nel 1975 con il campioncino contro gli americani

Tre anni fa il campione Tra le numerosissime Benito Garozzo, allora partite giocate dal 91enne, venne chiamato in campione Garozzo, una tra Nazionale per i campionati le più indimenticabili, mondiali di Lione. In secondo lui stesso, fu squadra con lui c’era un quella del , altro campione, ma di il campionato mondiale tutt’altra età: Giovanni del 1975. Ne parla così: Donati, riminese, allora «Nella mano decisiva io e 18enne. Di quei giorni Belladonna abbiamo Benito parla così: «È stata realizzato un Grande Slam una festa. Il giovanotto era a fiori contro il Piccolo già molto promettente e tra Slam senza atout messo a noi c’erano 72 anni di segno dagli americani differenza» Il campione Benito Garozzo (di spalle a destra) inisieme ai compagni del Blue Team, la squadra della nazionale italiana di bridge. nell’altra sala» Furono i migliori per un ventennio: tra gli anni Cinquanta e la metà dei Settanta vinsero 13 titoli mondiali, 3 olimpici e 11 europei

Dove avete vissuto? Tre anni fa è stato richiamato Stearns, e Dano De Falco, com- «Passa il tempo. Andavo al golf Una partita indimenticabile? «Nella sua villa a Palm Beach. in Nazionale per i campionati pagno nel Blue Team». club ma ho smesso per la schie- «Dicono sia il successo mondia- Ho insegnato bridge a Mar-a-La- mondiali di Lione: un record di Come fa alla sua età? na. I riflessi non sono gli stessi: le del ‘75. Nella mano decisiva go ai ricchi americani nel circo- longevità? «Il bridge è una combinazione invecchiando sono diventato io e Belladonna abbiamo realiz- lo di Trump». «È stata una festa. In squadra di matematica, psicologia e logi- un po’ più lento. Aiuto la memo- zato un Grande Slam a fiori con- Giocava anche lui? c’era anche Giovanni Donati, ca. Fondamentale è la visione di ria con la carnitina che migliora tro il Piccolo Slam senza atout «Macché. Era il datore di lavoro giovanotto riminese molto pro- gioco: io ce l’ho». la capacità cognitiva». messo a segno dagli americani e basta. Uno da poker». mettente: 72 anni di differen- La chiamano il Sottomarino Le piace così tanto giocare? nell’altra sala». Ha guadagnato molto? za». perché vede sott’acqua? «Il bridge è una ricerca ininter- «Abbastanza da vivere bene. Gioca sempre? «Bisogna capire in anticipo che rotta, la mia vita stessa. Ho svi- Quando smetterà di giocare? Con i soldi ho aperto una gioiel- «Tutti i pomeriggi sul web. Il cosa succederà. Prevedere le luppato il sistema Superpreci- «Solo l’ultimo giorno, come il leria a Roma dalle parti di via Ve- mio partner è un inglese che vi- mosse degli avversari. La tecni- sion. Il piacere del gioco mi ha gran maestro Stayman. Chiude- neto: la gestisce mio figlio. Per ve nelle Filippine. Gli avversari ca migliora con l’esperienza, reso via via indulgente rispetto rò gli occhi con le carte in ma- colpa del Covid sono spariti i tu- sono l’uomo d’affari americano quella sì». al perfezionismo: oggi riesco a no». risti, non è semplice». Jimmy Cayne, ex della Bear Il resto no? perdonarmi gli errori». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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