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Profilo di Salute Aziendale 2013

ASL TO 4

2 INDICE Indice 2 Introduzione 2 Il territorio e le sue risorse 3 Demografia 7 Indicatori demografici 14 Popolazione straniera 20 L’ambito sanitario 24 Mortalità 24 Mortalità per cause. Grandi gruppi 28 Andamenti per cause specifiche e confronti tra quinquenni 30 Patologie tumorali 30 Patologie non tumorali 41 Indicatori di morbosità: ricoveri ospedalieri 49 Cartografia dei ricoveri ospedalieri 51 Approfondimenti monotematici 54 1. Triage incidenti domestici: dati di Pronto Soccorso 54 2. Maternità responsabile 59 3. Prevenzione Serena 70 4. Attività fisica adattata: primi dati nell’ASL TO 4 75 Considerazioni 85 Fonti informative 86

INTRODUZIONE Il documento che segue è in continuità con la precedente relazione del 2012. Utilizza gli stessi indicatori ricavati dai dati dei flussi correnti di demografia, mortalità e ricovero, aggiornati alle ultime elaborazioni date dalle fonti di rilevazione oltre ad altri dati derivanti da elaborazioni specifiche. Vengono, per altro, inseriti nel documento nuovi grafici, con particolare attenzione agli andamenti periodici, e un confronto tra quinquenni per garantire più stabilità ai numeri nel tentativo di dare elementi di valutazione sui cambiamenti di alcuni aspetti di salute/non salute dei cittadini della nostra azienda. Oltre all’osservazione dei fenomeni di mortalità per cause e gli andamenti dei ricoveri per patologie specifiche, si farà il punto su alcuni aspetti particolari quali le interruzioni di gravidanza, in quanto indicatore sociale della qualità della vita, gli incidenti domestici, l’andamento degli screening dei tumori femminili e maschili, e una prima disamina dell’attività fisica adattata, promossa sul territorio da questa Azienda, presidio preventivo importante contro le patologie cronico degenerative. In alcuni casi sono stati anche utilizzati dati della sorveglianza PASSI 2009- 2011.

3

IL TERRITORIO E LE SUE RISORSE

ASL TO 4: dati territoriali. N° Comuni 177

Estensione territoriale 3164 (Kmq) Densità abitativa 163 (Ab/Kmq) Popolazione Residente 516.458

Il territorio è diviso in 5 Sedi di Distretto • Distretto 1 di Cirié • Distretto 2 di San Mauro • Distretto 3 di Settimo • Distretto 5 di • Distretto 6 di Cuorgné

DETTAGLIO DISTRETTI

DISTRETTO 1 CIRIE’ Il Distretto di Ciriè è composto da 38 municipalità per una superficie complessiva di. 935,33 Kmq e E’ presente inoltre 1 Comunità Montana. Comuni del Distretto: , , , , , , , , Ceres, , Cirié, , Corio, Fiano, Front, , , , , , , , , , Nole, , , Rocca , San Carlo Canevese, San Francesco al 4 Campo, , Traves, , , , , , Viù DISTRETTO 2 CHIVASSO/SAN MAURO Il territorio del distretto 2 ( Chivasso) comprende 20 Comuni su una superficie di 394.64 Km2 , Comuni del distretto:, , , , , , Chivasso, Crescentino, , Fontanetto Po, Lamporo, , , , , Saluggia, San Sebastiano Po, , , . I comini di Crescentino, Lamporo, Fontanetto Po, e Saluggia fanno parte della provincia di Vercelli. Il Sub-distretto di San Mauro è composto da 7 municipalità con una superficie di 86,77 Km2 Comuni del sub- Distretto :Castiglione, Cinzano, Gassino, San Mauro, , , DISTRETTO 3 Il Distretto di Settimo è composto da 4 municipalità su una superficie di 119,43 Km2 e una popolazione generale di 84.013 abitanti, che vanno dal maggiore, Settimo di 47.790 abitanti, al più piccolo, San Benigno, di 5675. Tutti i comuni sono collocati come zona altimetrica, in pianura. Comuni del Distretto 3 : Leinì, San Benigno, Settimo T.se, . DISTRETTO 5 IVREA Il Distretto di Ivrea comprende 65 comuni per un totale di 112.314 abitanti , su una superficie di 672.30 Km2 Del territorio fa parte 1 comunità montana Val Chiusella - Dora Baltea. In rapporto all’altezza altimetrica i comuni del distretto 5 risultano così distribuiti: COLLINA: Albiano, , , , Barone, , , Candia, , Cossano, , Borgofranco, , Cascinette, , , Fiorano, Ivrea, , Loranzè, Lugnacco, , , , , Orio, Palazzo, , Pavone, , Perosa, , , , Salerano, Samone, S.Martino, , , , Vialfrè, , . PIANURA: , Mazzè, , S.Giorgio Canavese, S.Giusto Canavese, , Vestignè, , MONTAGNA: , , , , , , , , , , , , Vico. DISTRETTO 6 CUORGNE’ Il Distretto di Cuorgnè comprende 43 comuni su una superficie di 951,78 Km2 Del territorio fanno parte 2 Comunità Montane Alto Canavese; e Valli Orco e Soana. I comuni del distretto 6 COLLINA Agliè, , Baldissero, Cuorgnè, , , , , , S.Colombano Belmonte, , PIANURA , , , , , , Lusigliè, , , , , S.Ponso MONTAGNA , , , , , Chiesanuova, , Colleretto C.vo, , , Ingria, , , Pont Canavese, , , , ,

Sul Territorio insistono le seguenti Strutture sanitarie dell’A.S.L. TO4:

presidi ospedalieri posti letto pl in day hosp. OSPEDALE CIVICO CHIVASSO 198 27 PRESIDIO OSPED. RIUNITO SEDE DI CIRIE' 219 23 PRESIDIO OSPED. RIUNITO SEDE DI LANZO 113 19 OSPEDALE CIVILE DI IVREA 224 31 OSPEDALE CIVILE DI CUORGNE' 92 19 OSPEDALE CIVILE DI CASTELLAMONTE 73 0 totale posti letto 919 119 Da D.G.R. n. 2 - 944 del 27/9/2005 5

E’ inoltre presente sul territorio

• Ospedale Civico di Settimo sperimentazione gestionale con caratterizzazione di post acuzie che ospita Dimissioni Protette (80), Lungo-degenze (60) e letti per la riabilitazione fisica (70), per un totale, a regime, di 210 posti letto.

Servono il territorio 10 RSA a gestione diretta RSA a gestione diretta ASL TO 4 Posti letto Posti letto

CIRIE' 57S. MAURO 60

S. MAURIZIO 60 CALUSO 40

VARISELLA 60 IVREA 60

SETTIMO TORINESE 60 VALPERGA 40

FOGLIZZO 36 PONT 40

Totale posti letto 513 e 3 Hospice: Lanzo, Foglizzo (in apertura) e Salerano

Quadro generale delle strutture socio-sanitarie dei distretti della TO 4 (2012) (escluse le comunità per minori). (dati della Commissione di Vigilanza sulle strutture socioassistenziali)

Distretto Ciriè 1 Distretti 2,3 di Chivasso, Distretti 5,6 di Ivrea e Cuorgnè. Settimo, San Mauro Strutture anziani accr.: 15 Strutture per anziani accr.:32 Strutture per anziani accr: 36 Strutture non accreditate: 5 Struttura non accreditate: 1 Strutture non accreditate: 4 Nucl. Alzheimer Temporaneo Nucl. Alzheimer Temporaneo Presidi per disabili: 17 (NAT) 1 (NAT): 1 Presidi per. Disabili: 9 Presidi per disabili: 23

POSTI LETTO IN STRUTTURE RESIDENZIALI PER ANZIANI. Dati 2012

NON RSA RA/RAB RAA NAT CD AL CD AN ACCREDITATI

266 2589 817 147 36 0 100

6

Distribuzione posti-letto di strutture per anziani

NON ACCREDITATI RSA RA/RAB RAA NAT CD AL CD AN

100 147 36 0 266

817

2589

Legenda:RSA :residenze sanitarie assistenziali. RA:residenze assistenziali. RAA: residenze assistenziali alberghiere. NAT: nucleo Alzheimer temporaneo CD AL: centro diurno Alzheimer. CD AN: centro diurno anziani. RAF: residenza assistenziale flessibile. CA: comunità alloggio. GA: gruppo appartamento.

POSTI LETTO IN STRUTTURE RESIDENZIALI E PARZ. RESIDENZIALI PER DISABILI. Dati 2012 NON ACCRED . RSA RAF CA GA CD AL CD AN 10 46 337 99 29 190

Posti letto residenziali e semiresidenziali per disabili ASL TO 4

NON ACCRED. RSA RAF CA GA CD AL

10 46

190

29 337

99

7 DEMOGRAFIA

Nelle pagine che seguono si mostrano tabelle e grafici utili per avere una vista d’insieme degli aspetti demografici dell’ASLTO

Tabella 1. Popolazione dell’ASL TO 4 per distretti aggiornata al 2012 Anno: 2012 Reg. Piemonte su dati Istat pop Estensione KM2 Numero comuni REGIONE PIEMONTE Maschi 2.110.576 Femmine 2.263.476 Totale 4.374.052 ASL TO 4 Maschi 250.880 3160,25 Femmine 265.578 Totale 516.458 177 DISTR. 1 CIRIE Maschi 59.246 935,33 38 Femmine 61.982 Totale 121.228 DISTR. 2 CHIVASSO Maschi 38.869 394.64 20 Femmine 40.821 Totale 79.690 Maschi 19.801 86,77 7 Femmine 21.103 Totale 40.904 DISTR. 3 SETTIMO T. Maschi 40.722 119,43 4 Femmine 43.022 Totale 83.744 DISTRETTO 5 IVREA Maschi 53.325 672.30 65 Femmine 57.578 Totale 110.903 DISTRETTO 6 CUORGNE Maschi 38.917 951,78 43 Femmine 41.072 Totale 79.989 Mappa della Popolazione ASL TO 4 suddivisa per DISTRETTI. Dati BDDE 2010

Secondo i dati anagrafici aggiornati al 31.12.20118 relativi alla popolazione Tabella 2. ASL TO 4. Popolazione residente anno 2011 per classi d’età residente dell’ASL TO 4, Popolazione ASL TO 4 al 2012 ricavati dalla Banca Dati Maschi Femmine Totale Demografica Evolutiva Da 0 a 4 11.809 11.170 22.979 della Regione Piemonte, la Da 5 a 9 12.268 11.451 23.719 popolazione ammonta Da 10 a 14 12.049 11.174 23.223 complessivamente a Da 15 a 19 11.404 10.852 22.256 516.458 abitanti, con una Da 20 a 24 11.735 11.165 22.900 preponderanza femminile Da 25 a 29 12.309 12.517 24.826 che si sviluppa quasi Da 30 a 34 14.710 14.861 29.571 Da 35 a 39 18.954 18.921 37.875 completamente a partire Da 40 a 44 20.880 21.118 41.998 dai 45 anni ma è ancor più Da 45 a 49 20.934 21.260 42.194 evidente dopo i 70. (vedi Da 50 a 54 18.734 19.314 38.048 grafico 1) Da 55 a 59 17.219 18.040 35.259 Da 60 a 64 17.013 17.648 34.661 Da 65 a 69 14.911 15.504 30.415 Da 70 a 74 13.824 15.444 29.268 Da 75 a 79 10.669 13.267 23.936 Da 80 a 84 7.107 11.067 18.174 Da 85 a 89 3.150 7.156 10.306 Da 90 a 94 1.040 2.882 3.922 Da 95 a 99 145 665 810 Oltre 100 16 102 118 Totale 250.880 265.578 516.458 N.B.: tutti i dati demografici sono tratti dalla Banca Dati Demografica Evolutiva della Regione Piemonte anno 2012

Grafico 1. Distribuzione popolazione per quinquenni

distribuzione popolazione per quinquenni 2011

MASCHI FEMMINE TOTALE

Oltre 100

Da 95 a 99

Da 90 a 94

Da 85 a 89

Da 80 a 84

Da 75 a 79

Da 70 a 74

Da 65 a 69

Da 60 a 64

Da 55 a 59

Da 50 a 54

Da 45 a 49

Da 40 a 44

Da 35 a 39

Da 30 a 34

Da 25 a 29

Da 20 a 24

Da 15 a 19

Da 10 a 14

Da 5 a 9

Da 0 a 4

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000 45.000

9 Grafico 2. Andamento popolazione nel triennio 2008-2010. Confronto tra ASL

Andamento popolazioni per ASL

2008 2009 2010

1000000 908825 907563 909538 900000

800000 Nel confronto triennale

700000 si evince che la

582759 584579 popolazione piemontese 600000 586587 515997 518365 521094 è complessivamente 453355 500000 452235 stabile, l’ASL TO 4, in 451652 420969 419264 417103 lieve crescita, 400000 349397 343950 307707 309742 rappresentala la terza 306000 346482 300000 209182 azienda piemontese dopo 208700 207598 176895 171457 174156 170448 176938 Torino e l’ASL TO 3 200000 177656 169039 177268 173988 178137 177837 173674

100000

0 AL AT BI CN1 CN2 NO TO1-2 TO3 TO4 TO5 VC VCO

Grafico 3. Distribuzione % della popolazioni per grandi classi.

Distribuzione % della popolazione

70

La popolazione 60 63.84 infantile, da 0 a 14 anni rappresenta il 13.5% 50 della popolazione dell’ASL 40 La parte di popolazione compresa tra 65 anni e 30 oltre i 100 rappresenta invece il 22,6 della

20 22.61 popolazione complessiva. 13.5 10

0 0-14 15-64 >65

10

Grafico 4. Distribuzione popolazione età media per distretti (fonte PiSta)

I distretti di Ivrea e Cuorgnè presentano l’età media, in

particolare quella femminile, oltre la media regionale

Grafico 5. Saldo di popolazione tra il 2000 e il 2010

Saldo popolazione tra 2000 e 2010 ASL TO 4 (BDDE)

2010 2000 differenza

50.000

40.000

30.000

20.000

10.000

0

4 9 4 9 4 9 4 9 4 9 4 9 4 9 4 9 4 9 4 9 0 1 1 2 2 3 3 4 4 5 5 6 6 7 7 8 8 9 9 0 a a a a a a a a a a a a a a a a a a a a 1 0 5 e 0 5 0 5 0 5 0 5 0 5 0 5 0 5 0 5 0 5 r a a 1 1 2 2 3 3 4 4 5 5 6 6 7 7 8 8 9 9 lt D D a a a a a a a a a a a a a a a a a a O D D D D D D D D D D D D D D D D D D -10.000

-20.000

11 Grafico 6. Composizione popolazione femminile, differenze 2000-2010

DIFFERENTE COMPOSOZIONE POPOLAZIONE 2000-2010 FEMMINILE Nella popolazione 2010 2000 differenza femminile tra il 2000 e il 25.000 2010 si percepisce un incremento in 20.000 particolare nelle classi d’età sopra i 70 anni, ma

15.000 anche nelle fasce centrali tra i 40 e i 50 anni. Analogamente per 10.000 il sesso maschile. Esiste invece, come si evince 5.000 dal grafico 3, un differenziale negativo 0 nelle classi d’età tra i

4 9 4 9 00 a 1 a 19 a 34 a 7 a 8 0 5 0 re 20 e 34 anni. a lt D Da 5 a O Da 10 a 14 Da 1 Da 20 a 24 Da 25 a 29 Da 3 Da 35 a 39 Da 40 a 44 Da 45 a 49 Da 50 a 54 Da 55 a 59 Da 60 a 64 Da 65 a 69 Da 70 Da 75 a 79 Da 80 a 84 Da 85 Da 90 a 94 Da 95 a 99 -5.000

-10.000

Grafico 7. Distribuzione della popolazione 65 e oltre, per classi d’età

Distribuzione popolazione 65-e oltre per classi d'età

maschi femmine totale

35.000

30.269 30.000 29.140

25.000 23.718

20.000 18.075

15.508 15.404 15.000 13.736 14.761 13.124

10.594 10.989 10.627 10.000

7.086 7.313

5.000 3.954 3.314 2.885 1.069 159 702 861 30 137 167 0 Da 65 a 69 Da 70 a 74 Da 75 a 79 Da 80 a 84 Da 85 a 89 Da 90 a 94 Da 95 a 99 Oltre 100

12 Grafico 8. Popolazione ultra settantenne

Popolazione To 4 maggiore di 75 anni Maschi Femmine Nei grafici 7 e 8 si può meglio 14.000 13.252 cogliere la differenza tra i due 10.858 12.000 sessi particolarmente 10.199 accentuata sopra i 75 anni

10.000 d’età, dove i maschi muoiono

6.874 in misura maggiore e le 8.000 6.505 femmine arrivano a

6.000 rappresentare più del doppio

dei maschi stessi. 4.000 3.120 2.195

780 2.000 750 189 97 17 0 Da 75 a 79 Da 80 a 84 Da 85 a 89 Da 90 a 94 Da 95 a 99 Oltre 100

Grafico 9. Andamento della popolazione 0-14. 2000-2010

Andamento popolazione 0-14

Da 0 a 4 Da 5 a 9 Da 10 a 14 Lineare (Da 0 a 4) Lineare (Da 5 a 9) Lineare (Da 10 a 14)

24.000

23.000

22.000

21.000

20.000

19.000

18.000 2.000 2.001 2.002 2.003 2.004 2.005 2.006 2.007 2.008 2.009 2.010

La popolazione tra 0 e 9 anni, in particolare, cresce linearmente durante tutto questo decennio, in particolare per le classi più giovani:

13

Grafico 10. Distribuzione per sesso ed età 0-14. anno 2011

Distribuzione per sesso ed età 0-14

maschi femmine totale

23.308

11.237 Da 10 a 14 12.071

23.778

11.451 Da 5 a 9 12.327

22.847

11.134 Da 0 a 4 11.713

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000

14 INDICATORI DEMOGRAFICI

Seguono alcuni grafici di confronto tra le ASL del Piemonte sugli indicatori demografici e socio economici ai quali seguiranno gli analoghi intra ASL, di confronto tra i distretti.

Grafico 11. Tasso di natalità

Grafico 12. Indice di struttura

Il tasso di natalità dell’ASL TO 4, cioè il numero di nati sulla popolazione generale, si attesta sui valori medi regionali, così come l’indice di struttura della popolazione attiva, che è rappresentato dal rapporto tra popolazione attiva compresa tra 40 e 64 e quella di 15-39 e indica il ricambio tra generazioni in entrata e in uscita dal sistema produttivo di un territorio: più il valore è basso più la popolazione è giovane. Il saldo migratorio è invece oltre la media regionale ed è positivo. Si può notare che il tasso di natalità della popolazione straniera si aggira intorno al doppio di quella complessiva di ASL

15 Grafico 13. Tasso migratorio netto

Il tasso migratorio dell’ASL è superiore a quello regionale e si colloca al quarto posto tra le altre AASSLL.

Nel 2010 l’indice di vecchiaia dell’ASL TO 4 è pari a 160.7, e come si nota dal grafico, si è decisamente incrementato nell’arco di un decennio, pur restando ancora con Grafico 14. Andamento indice di vecchiaia 1991-2010 valori al di sotto della media regionale. L’indice di vecchiaia rappresenta il rapporto tra la popolazione con età uguale o superiore a 65 anni e quella d’età tra 0 e 14 anni. Un valore superiore a 100 indica una presenza maggiore di popolazione anziana rispetto a quella giovanile ed evidenzia il grado di invecchiamento della popolazione stessa. L’indice di Grafico 15. Indice di dipendenza dipendenza, che rappresenta invece il rapporto tra le classi d’età potenzialmente produttive (15-65) e quelle ancora o già improduttive ( 0-15 e oltre 65) ammonta al 54.3 ed anche questo valore è andato incrementando nel corso del decennio.

16 ANDAMENTO INDICI DEMOGRAFICI 1999-2011 (tratti dal data base MADE) per Distretti

I grafici seguenti evidenziano gli andamenti tra il 1999 e il 2011 di una serie di indicatori demografici per ciascuno dei 6 distretti dell’ASLTO 4, caratterizzando ciascuno di questi per vari aspetti

Grafico 16. Popolazione complessiva

Il Distretto 1, già il più numeroso come popolazione nel 1999 rimane tale in tutto il periodo e incrementa la sua popolazione in modo più consistente tra tutti i distretti

Grafico 17. Andamento indice di natalità

L’indicatore stima il rapporto tra il numero di nati vivi e la popolazione totale

Mentre i nati sono maggiori nel Distretto 1 in tutto il periodo, in realtà l’indice di natalità rimane abbastanza costante Il Distretto di Ivrea è quello con l’indice più basso.

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Grafico 18. Indice di vecchiaia

L’indice di vecchiaia rappresenta un indicatore dinamico che stima il grado di invecchiamento di una popolazione; valori superiori a 100 indicano una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi; viene considerato un indicatore di invecchiamento “grossolano” poichè nell’invecchiamento di una popolazione si ha generalmente un aumento del numero di anziani e contemporaneamente una diminuzione del numero dei soggetti più giovani cosicchè il numeratore e il denominatore variano in senso opposto, esaltandone l’effetto.

I Distretti con indice di vecchiaia più alto invece sono quelli di Ivrea e Cuorgnè

Grafico 19. Indice di immigrazione

Questo indicatore stima il rapporto tra il numero di soggetti immigrati e la popolazione totale.

L’indicatore è in crescita in tutti i Distretti.

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Grafico 20. Indice di dipendenza L’indice di dipendenza viene considerato un indicatore di rilevanza economica e sociale. Il numeratore è composto dalla popolazione che, a causa dell’età, si ritiene essere non autonoma - cioè dipendente - e il denominatore dalla fascia di popolazione che, essendo in attività, dovrebbe provvedere al suo sostentamento.

L’indicatore è in crescita in tutti i distretti, con rilevanza nel Distretto5

Grafico 21. Indice di ricambio L’indice di ricambio stima il rapporto tra coloro che stanno per lasciare, a causa dell’età, il mondo del lavoro e coloro che vi stanno per entrare. Anche questo indice risente del problema della struttura economica della popolazione in cui viene stimato. E’ da sottolineare che è un indice piuttosto instabile, soprattutto quando stimato in piccoli comuni, poichè considera solo cinque generazioni al numeratore e cinque al denominatore

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Grafico 22. Indice di struttura L’indice di struttura della popolazione attiva stima il grado di invecchiamento di questa fascia di popolazione; il denominatore di questo indicatore è rappresentato dalle 25 generazioni in attività più giovani che sono destinate a sostituire le 25 generazioni più anziane, anch’esse in attività al momento della stima dell’indicatore. Un indicatore inferiore al 100% indica una popolazione in cui la fascia in età lavorativa è giovane; ciò è un vantaggio in termini di dinamismo e capacità di adattamento e sviluppo della popolazione ma può essere anche considerato in modo negativo per la mancanza di

I precedenti due indicatori riconfermano le caratteristiche dei Distretti più anziani.

Grafico 23. Andamento indice di fecondità L’indicatore stima il rapporto tra il numero di nati vivi e il numero di donne in età feconda, convenzionalmente compresa tra 15 e 49 anni. Questo indicatore assume valori elevati nelle popolazioni ad alta natalità.

L’indice è più o meno stabile per tutti i Distretti. 20

POPOLAZIONE STRANIERA NELL’ASL

Grafico 24. Stranieri iscritti nell’ASL. Stranieri iscritti nell’ASL dal 1980 al 2010

Iscritti dall'Estero 1980 2010

7000

6000

5000

4000

3000

2000

1000

0 1980 anno 1983 anno 1986 anno1989 anno 1992 anno 1995 anno 1998 anno 2001 anno 2004 anno 2007 anno 2010

Grafico 25. La popolazione straniera 2010.

Piramide di popolazione 2010 stranieri ASL TO 4

maschi femmine

Da 90 a 94 Da 85 a 89 L’andamento Da 80 a 84 Da 75 a 79 migratorio è in costante Da 70 a 74 crescita con variazioni Da 65 a 69 legate anche alle Da 60 a 64 Da 55 a 59 modifiche normative Da 50 a 54 degli ultimi anni. Da 45 a 49 La distribuzione per età Da 40 a 44 Da 35 a 39 degli stranieri, che sono Da 30 a 34 maggiormente Da 25 a 29 rappresentati dalle Da 20 a 24 Da 15 a 19 classi d’età centrali e Da 10 a 14 ridotte le classi più Da 5 a 9 anziane, è assai Da 0 a 4 differente dalla 2500 2000 1500 1000 500 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 piramide della popolazione dell’ASL . più compatta e con maggiore rappresentatività delle classi d’età più anziane.

21 Grafico 26. Andamento della popolazione straniera 0-14

Andamento popolazione straniera dal 2002 al 2010 per classi da 0 a 14 anni

0-4 5-9 10-14

2500 2.436 2.353

2.155

2000 1.844 1.736 1.661 1.608 1.515 1.484 1500 1.404 1.358 1.373

1.183 1.128 1.045 1000 974 906 849 716 722 652 685 572 518 500 449 428 392

0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Grafico 27. Andamento popolazione straniera 15-65

Andamento popolazione straniera dal 2002 al 2010 anni 15-65

15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64

4500

4000

3500

3000

2500

2000

1500

1000

500

0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Grafico 28. Andamento popolazione straniera ultrasessantacinquenne

Andamento popolazione straniera 2002 2010 classi maggiori di 65

250

200

65-69 150 70-74 75-79 80-84 85-89 90-94 100 95-99 100+

50

0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Nei grafici precedenti si evidenzia l’incremento lineare della popolazione con predominanza delle classi “attive” e un costante aumento anche degli anziani.

22 Tabella 3

Cittadini stranieri - Tassi demografici delle Asl del Piemonte - Maschi + Femmine - Asl TO4

Tasso di Incr. Tasso di Tasso di Incremento Tasso di Incremento immigrazione migr. Anno natalità mortalità naturale emigrazione totale X 1000 Totale X 1000 X 1000 X 100 X 1000 X 1000 X 1000 2002 18,7 1,9 16,7 209,6 105,6 104,0 109,7 2003 15,4 1,5 13,9 497,4 114,3 383,0 473,8 2004 23,9 0,9 23,0 315,3 141,6 173,7 190,2 2005 19,8 1,1 18,7 284,0 149,0 135,0 144,8 2006 21,4 0,8 20,6 243,1 143,9 99,2 104,4 2007 22,0 1,0 21,0 448,6 126,3 322,3 384,3 2008 18,4 1,3 17,1 253,5 121,8 131,7 141,0 2009 18,2 1,2 17,0 189,1 116,8 72,3 75,0 2010 15,8 1,2 14,6 171,9 116,4 55,5 57,1 Il tasso di natalità straniero è quasi il doppio del tasso dei cittadini italiani; il tasso di mortalità è molto basso in considerazione delle caratteristiche di una popolazione essenzialmente giovane.

Grafico 29. Distribuzione stranieri per area di provenienza.

Distribuzione stranieri per area d'origine ASL TO 4 anno 2010

RESTO AFRICA; 2.60 AFRICA SETT.; 14.34

ALTRI EUROPA; 12.62

ALTRI PSA; 0.47

AMERICA LATINA; 5.62

ASIA; 4.96 EUROPA POST 15; 56.37 EUROPA 15; 3.02

23 Gli indicatori sopra considerati fotografano l’ASL TO 4 e i suoi Distretti dando:

• Un’immagine, allineata al valore complessivo della Regione Piemonte, di costante incremento di flussi migratori,

soprattutto di diverse etnie, suscettibili di influenzare nel medio lungo periodo i determinanti culturali, socioeconomici e di conseguenza i profili di salute delle comunità.

• Peraltro il rapporto tra le fasce d’età, indicatore di ricambio generazionale, fotografa una situazione che tende a spostare

la mediana dell’età verso le fasce adulte ed anziane; in quest’ultima fascia d’età la quarta età ( =>74 anni) comincia ad essere numericamente superiore alla terza età ( tra 65 e 74 anni), ciò che determinerà profili di salute e piani di

intervento, nel medio lungo periodo, mirati alla situazione demografica risultante.

• .Aumenta la durata della vita. • L’ASL TO 4 è ancora un’Azienda “giovane” anche se alcuni distretti hanno indici di vecchiaia e di struttura elevati (Distretti 5-6) • Aumenta il numero degli anziani (invecchiamento demografico o della popolazione), con preponderanza femminile • La componente straniera della popolazione è in costante crescita. • Aumentando la fascia di popolazione anziana aumenta anche la disabilità e la perdita di autonomia Tutti questi fattori non si sommano ma si moltiplicano: gli individui vivono di più, sono in numero relativo maggiore, accumulano più anni di disabilità; ne risulta una importante sommatoria di maggiori necessità che impegnano l’intero sistema di protezione sociale e devono indurlo a attivare quei settori della prevenzione che possono mantenere questa popolazione il più a lungo possibile con la migliore qualità della vita

24

L’AMBITO SANITARIO

I diversi indicatori di bisogno di salute

Le più comuni rappresentazioni dei bisogni sanitari oggi si basano sui tassi di mortalità (per causa), sui tassi di prevalenza e incidenza delle malattie (morbosità), rilevate da diagnosi oggettive (in ospedale). La morbosità può essere rilevata o attraverso strumenti ad hoc (ad es. i registri tumori) o dalla diagnosi riportata sulle prescrizioni mediche e sulle Schede di Dimissione Ospedaliera). Le tavole seguenti sono sempre ricavate dalla BDDE regionale

MORTALITÀ

La conoscenza dei principali eventi morbosi ad elevata letalità costituisce un aspetto importante nell’ambito della programmazione sanitaria, poichè fornisce indicazioni su quali problemi di salute conducono più frequentemente al decesso e consente di individuare possibili aree di intervento per ridurre la mortalità; si è ritenuto quindi di osservare il fenomeno con l’uso dei flussi di mortalità che sono sufficientemente consolidati con un’osservazione più attenta verso le cause di morte con tassi di mortalità superiori a quelli della popolazione di riferimento (Regione Piemonte).

La codificazione delle cause di morte avviene attualmente utilizzando l’ ICD X (Classificazione Internazionale delle cause di morte),che ha sostituito nel 2003 l’ICD IX, con una classificazione aggiornata delle patologie. che raccoglie e standardizza tutte patologie sotto specifici codici, in modo da uniformare le definizioni di diagnosi e poter quindi fare dei confronti tra territori diversi. I gruppi di patologie che sono stati presi ed utilizzati per le elaborazioni che seguono fanno parte della tabella seguente:

25

Tabella 4.

26 Gli indicatori utilizzati sono:

“RAPPORTO STANDARDIZZATO DI MORTALITÀ ” di seguito espresso con l’acronimo SMR : si tratta di un indicatore, standardizzato per età, che indica lo scostamento del tasso nella popolazione di riferimento, rapportato a 100 : in questo modo un SMR di valore 100 rappresenta l’area di riferimento mentre un SMR di 200 rappresenta un rischio doppio rispetto all’atteso, mentre un SMR di 50 un rischio dimezzato.

“TASSO GREZZO X 100.000” , di seguito espresso con l’acronimo TG : esprime il numero di morti medio annuale che si verifica per ogni causa ogni 100.000 residenti. E’ la misura più comunemente utilizzata per rappresentare l'impatto reale esercitato sulla popolazione residente in un territorio da una causa di morte

“TASSO STANDARDIZZATO DI MORTALITA X 100.000’ ”, di seguito espresso con l’acronimo TS : per poter effettuare confronti tra periodi e realtà territoriali diverse occorre assicurarsi che fattori riconosciuti influenti sul rischio di morte non siano distribuiti in modo diverso fra le situazioni che si vogliano porre a confronto (variabili di confondimento). Il caso più frequente è quello dell’età: è evidente che una popolazione anziana presenta una mortalità più elevata di una popolazione giovane per semplici ragioni biologiche; effettuare confronti tra territori con popolazioni rispettivamente più giovani e più anziane senza tenere conto di ciò potrebbe portare a conclusioni gravemente fuorvianti. Il tasso standardizzato rappresenta quindi un indicatore costruito in modo “artificiale”, che non corrisponde più esattamente al valore reale, ma che è adatto a confrontare i valori della mortalità tra periodi e realtà territoriali diversi per struttura di età delle popolazioni residenti. Tassi standardizzati di popolazioni diverse sono confrontabili tra loro, se la popolazione di riferimento è la stessa.

Grafico 30. Andamento mortalità regionale 2001-2010 (Tassi per 1000)

27 Grafico 31. Andamento della mortalità negli ultimi 10 anni: confronto tra ASL

Grafico 32. Andamento mortalità ASL TO 4 per sesso in numei assoluti

ANDAMENTO MORTALITA' GENERALE ASL TO 4 ANNI 2001-2010

MASCHI FEMMINE TOTALE

6.000

5.600 5.498 5.506 5.571 5.286 5.341 5.235 5.160 5.000 5.004 4.877

4.000

2.962 2.831 2.884 2.841 3.000 2.681 2.699 2.578 2.656 2.626 2.498 2.667 2.638 2.730 2.605 2.579 2.534 2.642 2.622 2.379 2.426 2.000

1.000

0 A 2001 A 2002 A 2003 A 2004 A 2005 A 2006 A 2007 A 2008 A 2009 A 2010

La mortalità regionale negli ultimi 10 anni ha avuto una tendenza alla decrescita e in modo analogo si colloca l’ASL TO 4 che come il resto delle Aziende vede anche il picco di mortalità che appare nell’anno 2003, molto probabilmente riferito all’eccesso di mortalità per l’ondata di calore di quell’estate.

28 Mortalità per cause. Grandi gruppi

Grafico 33. Cause principali femmine. Dai dati della BDDE, anno 2010, si Mortalità cause principali 2010. femmine evidenzia che le

135.84 cause principali di 140 123.69 mortalità della popolazione 120 dell’ASL TO 4 per

100 maschi e femmine differiscono: così 80 troviamo al primo posto per le femmine 60 le patologie cardiovascolari, 40 seguite dai tumori 20.03 17.47 16.27 15.34 14.09 maligni, quindi dalle 20 12.56 11.2 6.01 4.28 4.28 patologie 2.47 1.92 1.89 1.49 0 dell’apparato

e i e i i nt tal iv rt ligni n e tar respiratorio e poi da re ichici c s definiti n ma ige p nettivo ri spiratorio d ccide i n circolatoio mal situ,i ito-urinario co re n n , immuni umo e a sturb ,i malattie del sistema T us i alattie infett ge D M Stati che sistema nervoso iti crine, metaboliche Ca o pelle,sottocutaneo do en T. benigni Malf. Cong.e perinatali omuscolari nervoso, mentre per e iemop ost rgan o gli uomini la prima

causa sono i tumori Grafico 34. Cause principali maschi seguiti dalle patologie del sistema Maggiori cause di mortalità 2010. maschi circolatorio quindi dalle patologie 250.00 219.31 respiratorie e dai 201.15 traumatismi

200.00

150.00

100.00

44.48 39.82 25.15 50.00 19.15 17.62 15.75 11.90 10.33 1.09 6.33 4.88 4.59 2.52 1.56

0.00 i i o io l rio tali so a tar oio nte initi at i tiv e vo f et aligni lat fettive r oliche e n er b d n m co ig in -urinar on cciden D immun c ori cir a to mal i ttocutaneo respirato e ttie ma ne e o m la te eni .s Tu is ne,meta ni,in situ,incerti g ong e peri olar le aus Ma s i Disturbi psichicig C C usc pel .beni endocr Malf. mopoitich T ie eom st o rgan o

29 Grafico 35 Principali cause tumorali maschi. l

Tassi di mortalità standardizzati per tumori. maschi. Anno 2010 fonte PiSta

tenue e duodeno cavità nasali e seni laringe boccas faringe mielomi melanoma mesotelioma esofago retto e sigma occhi cervello e altro leucemie rene linfomi n h stomaco laringe boccas faringe vescica pancreas fegato e dotti prostata colon trachea bonchi polmoni

0 10 20 30 40 50 60 70

Grafico 36.Principali cause tumorali femmine

Tassi di mortalità standardizzati per tumori. Femmine anno 2010 fonte PiSta

linfomi h tiroide tenue e duodeno laringe esofago collo utero melanoma vescica laringe boccas faringe mielomi corpo utero mesotelioma rene utero n s leucemie linfomi n h retto e sigma occhi cervello e altro stomaco pancreas ovaio fegato e dotti colon trachea bonchi mammella 0 5 10 15 20 25 30

Tra le prime sei cause tumorali di mortalità sono in comune per maschi e femmine il tumore al polmone, il tumore del grosso intestino come cause principali, insieme alla mammella per le donne e alla prostata per gli uomini, seguiti da fegato e pancreas, ovaio e vescica

30 ANDAMENTI PER CAUSE SPECIFICHE e CONFRONTI TRA QUINQUENNI 1991- 1995 E 2006-2010 NELL’ASL TO 4 E NELLA REGIONE PIEMONTE.

PATOLOGIE TUMORALI Si riportano di seguito grafici tratti dalla Banca Dati PiSta della Regione Piemonte relativamente agli andamenti della mortalità delle patologie più importanti, dal 1991 al 2010. Come si può notare, la variabilità per anno è , a seconda della causa di morte , più o meno spiccata. Questo deriva dalla differente numerosità dei casi: nelle cause con casi maggiormente rappresentate, i valori sono decisamente più stabili e gli andamenti più lineari, mentre dove i numeri sono piccoli l’andamento è molto “frastagliato. Per ovviare a questo “inconveniente”, si è ritenuto utile fare anche un confronto tra quinquenni in modo da accorpare i numeri in periodi di 5 anni, 1991-1995 e 2006-2010, stabilizzando così i valori,in modo da rendere più evidenti le eventuali differenze, sia all’interno dell’ASL che in confronto con la Regione Piemonte. I tassi quinquennali sono standardizzati sulla popolazione europea.

Grafico 37. Mortalità per tutti i tumori maligni

Confronto quinquenni

Tutti Tumori ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine quinquennio 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 tasso 301.68 220.64 149.34 125.28 285.23 219.26 147.36 125.90 l.c. sup 310.91 227.33 155.11 130.07 286.80 222.16 149.22 127.51 l.c. inf 292.45 213.96 143.57 120.49 283.67 216.36 145.50 124.28

31

Grafico 38.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. Tutti i tumori

350 350

300 300

250 250

200 200

150 150

100 100 t. standardizzato x 100.000 x standardizzato t. 50 50

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

Nell’ASL TO 4 la mortalità per tutti i tumori scende tra il primo e il secondo quinquennio così come succede per la Regione Piemonte. In tutti e due i casi la mortalità femminile è decisamente più bassa. Nel quinquennio 1991-95 la mortalità maschile per tutti i tumori dell’ASLTO 4 era superiore a quella regionale, mentre nel secondo quinquennio si attesti a valori sovrapponibili.

32 Seguono tabelle e grafici di mortalità delle prime 5 sedi tumorali più rappresentative.

Grafico 39. Tumori trachea, bronchi, polmone

T. Polmone ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 87.58 60.57 11.39 14.11 83.27 60.22 11.76 14.70 l.c. sup 92.50 64.08 15.17 15.75 84.84 61.40 12.29 15.27 l.c. inf 82.67 57.06 7.60 12.46 81.71 59.04 11.23 14.13 Grafico 40.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. T.Polmone

100 100 90 90 80 80 70 70 60 60

50 50 40 40 30 30 20 20 t. standardizzato x 100.000 x standardizzato t. 10 10 0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

In questo caso, si evidenzia la netta riduzione della mortalità nei maschi sia nella Regione che nell’ASL TO 4. Per contro per le femmine si ha un andamento opposto con un incremento sensibile, causato molto probabilmente dall’effetto “fumo” su questa parte di popolazione sia in ASL che in Regione 33

Grafico 41.Tumore mammella

N.B. il grafico prodotto da PiSta evidenzia le femmine in azzurro.

T. Mammella ASL TO 4 femmine Regione femmine quinquennio 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 tasso 32.87 24.10 31.33 25.19 l.c. sup 35.68 26.28 32.23 25.95 l.c. inf 30.07 21.93 30.43 24.43 Grafico 42 .

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. T. Mammella

40 40

35 35

30 30

25 25

20 20

15 15

10 10 t. standardizzato x 100.000 x standardizzato t. 5 5

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 femmine Regione femmine

Il carcinoma della mammella è la principale causa di mortalità nelle donne,ma nei due quinquenni è nettamente diminuita sia in ASL che in Regione, probabilmente grazie sia all’attività di prevenzione secondari che al miglioramento delle terapie tumorali

34

Grafico 43.Tumori del grosso intestino

35

T. colon e retto- sigma ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 27.17 25.43 16.69 14.71 27.42 23.41 16.99 13.34 l.c. sup 29.94 27.66 18.57 16.31 28.31 24.14 17.60 13.85 l.c. inf 24.39 23.20 14.81 13.12 26.52 22.68 16.39 12.83

Grafico 44.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. T. colon e retto-sigma

35 35

30 30

25 25

20 20

15 15

10 10

T. standardizzato x 100.000 5 5

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

I tumori del grosso intestino rappresentano per gli uomini, la seconda causa di mortalità, e per le donna terza, dopo il tumore del polmone. Subiscono nel corso dei due quinquenni complessivamente un discreto decremento.

36

Grafico 45. Tumore della prostata

T. Prostata ASL TO 4 maschi Regione maschi 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 tasso 24.24 18.20 22.22 16.65 l.c. sup 26.90 20.04 23.02 17.24 l.c. inf 21.58 16.35 21.42 16.06 Grafico 46.

Confronto quinquenni ASL to 4 e Regione. T. Prostata

30 30

25 25

20 20

15 15

10 10

t. standardizzato x 100.000 5 5

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi Regione maschi

37

Grafico 47 Tumore del fegato e dei dotti biliari

Tumori Fegato ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 19.69 15.43 10.87 8.13 19.17 16.01 10.60 7.90 l.c. sup 22.03 17.18 12.37 9.33 19.92 16.62 11.08 8.27 l.c. inf 17.35 13.67 9.37 6.94 18.43 15.40 10.13 7.52 Grafico 48 Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione T. Fegato e vie biliari

25 25

20 20

15 15

10 10

t. t. standardizzato x 100.000 5 5

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

38

Grafico 49. Tumore del pancreas

Tumori Pancreas ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 11.19 11.42 7.03 7.15 11.41 11.48 7.27 7.86 l.c. sup 12.95 12.96 8.25 8.24 11.99 12.00 7.66 8.25 l.c. inf 9.43 9.88 5.81 6.05 10.83 10.96 6.87 7.48 Grafico 50.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. T. Pancreas

14 14

12 12

10 10

8 8

6 6

4 4 t. standardizzato x 100.000 x standardizzato t. 2 2

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

39

Grafico 51. Tumore dell’ovaio

Tumori Ovaio ASL TO 4 femmine Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 tasso 7.35 6.91 7.92 6.91 l.c. sup 8.68 8.10 8.37 7.31 l.c. inf 6.03 5.73 7.47 6.52 Grafico 52.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. T. Ovaio

10 10

9 9

8 8

7 7

6 6

5 5

4 4

3 3

t. standardizzato x 100.000 x standardizzato t. 2 2

1 1

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 femmine Regione femmine

40

Grafico 53. Tumore vescica

T.Vescica ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 17.08 9.00 2.33 1.43 14.75 9.04 2.23 1.73 l.c. sup 19.28 10.30 2.99 1.85 15.40 9.48 2.43 1.89 l.c. inf 14.87 7.70 1.67 1.01 14.10 8.61 2.03 1.57

Grafico 54

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. T. Vescica

25 25

20 20

15 15

10 10

t. standardizzato x 100.000 x standardizzato t. 5 5

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

Per i tumori del fegato e vie biliari, vescica, ovaio e prostata i valori sono tendenzialmente stabili o in leggero calo, differentemente capita per il tumore del pancreas che ha un andamento in relativa crescita.

41

CONFRONTI PATOLOGIE PRINCIPALI NON TUMORALI Grafico 55. Apparato circolatorio

App circolatorio ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 392.12 216.35 251.67 149.18 360.46 210.32 227.62 139.49 l.c. sup 402.89 222.85 258.09 153.24 363.71 212.45 229.56 140.79 l.c. inf 381.36 209.86 245.25 145.13 357.21 208.19 225.68 138.19 Grafico 56.

Confronto quinquenni ASL e Regione. Apparato circolatorio

450 450

400 400

350 350

300 300

250 250

200 200

150 150 tasso standardizzato x 100.000 x standardizzato tasso

100 100

50 50

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

42

Ipertensione ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine quinquennio 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 tasso 18.27 21.13 16.64 18.78 15.31 17.96 13.78 16.76 l.c. sup 20.60 23.17 18.31 20.17 15.98 18.58 14.26 17.20 l.c. inf 15.95 19.10 14.97 17.39 14.64 17.34 13.30 16.33 Grafico 57.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. Ipertensione

25.00 25.00

20.00 20.00

15.00 15.00

10.00 10.00 tasso standardizzato x 100.000 x standardizzato tasso

5.00 5.00

0.00 0.00 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

mal ischemiche ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 116.04 74.18 50.19 34.74 112.64 72.82 47.91 31.95 l.c. sup 121.80 78.01 53.14 36.74 114.46 74.09 48.83 32.59 l.c. inf 110.28 70.35 47.25 32.75 110.83 71.54 46.99 31.31 Grafico 58.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. Malattie ischemiche del cuore.

140 140

120 120

100 100

80 80

60 60

tasso standardizzato x 100.000 x standardizzato tasso 40 40

20 20

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

43

mal cerebrovascolari ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 115.38 55.59 86.23 47.47 106.28 58.23 79.93 48.14 l.c. sup 121.24 58.84 89.95 49.73 108.04 59.33 81.07 48.89 l.c. inf 109.53 52.35 82.50 45.21 104.52 57.13 78.79 47.39 Grafico 59.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. Malattie cerebrovascolari

140 140

120 120

100 100

80 80

60 60

tasso standardizzato x 100.000 x standardizzato tasso 40 40

20 20

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

La mortalità per le malattie cardiocircolatorie è la prima causa di morte per il sesso femminile e la seconda per quello maschile. Nei due quinquenni si registra, comunque un netto calo in entrambi i sessi così come per i valori regionali ma l’ASL TO 4 è lievemente superiore complessivamente ai valori regionali. Nell’ambito delle diverse specifiche cause, si registra invece un aumento della mortalità per ipertensione più spiccata per l’ASL che per i dati regionali.

44

Grafico 60. Malattie dell’apparato respiratorio

App respiratorio ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 61.61 49.12 22.97 23.39 61.50 47.20 23.47 21.41 l.c. sup 65.87 52.15 25.02 25.04 62.84 48.19 24.13 21.93 l.c. inf 57.35 46.09 20.92 21.75 60.16 46.22 22.82 20.88 Grafico 61.

Copnfronti ASL TO 4 e Regione. Apparato resiparatorio

70.00 70.00

60.00 60.00

50.00 50.00

40.00 40.00

30.00 30.00

tasso standardizzato x 100.000 x standardizzato tasso 20.00 20.00

10.00 10.00

0.00 0.00 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

45

Bronchite- enfisema-asma ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 40.09 31.21 11.33 11.64 38.90 28.06 11.15 10.07 l.c. sup 43.50 33.61 12.73 12.77 39.96 28.82 11.60 10.42 l.c. inf 36.67 28.81 9.94 10.51 37.85 27.31 10.70 9.72 Grafico 62.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. Bronchite, enfisema e asma

50 50 45 45 40 40 35 35 30 30

25 25 20 20 15 15

t. standardizzati x 100.000 10 10 5 5 0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

Per le patologie a carattere respiratorio si nota nei due quinquenni un calo per il sesso maschile sia dei residenti ASL, sia in Regione; viceversa per le femmine residenti nell’ASL TO 4 si rileva una tendenza all’aumento contro la diminuzione dei dati regionali.

46

Grafico 63.Mortalità per malattie Fumo-correlate

Pat fumocorrelate ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 190.19 119.47 41.30 32.78 180.30 116.90 40.60 31.98 l.c. sup 197.57 124.37 44.11 34.98 182.60 118.53 41.50 32.71 l.c. inf 182.80 114.58 38.50 30.58 177.99 115.28 39.70 31.24

Grafico 64.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. Patologie fumo-correlate

250 250

200 200

150 150

100 100

t.standardizzato x 100.000 x t.standardizzato 50 50

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010

ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

Netta è la riduzione del carico di mortalità tra i due periodi per il sesso maschile, mentre risulta decisamente attenuata per quello femminile.

47 Grafico 65. Mortalità per cause accidentali e violente.*

Andamento mortalità cause accidentali

TS ASL F TS reg F TS ASL M TS REG M

90

80

70

60

50

40

30

20

10

0 A 1991 A 1992 A 1993 A 1994 A 1995 A 1996 A 1997 A 1998 A 1999 A 2000 A 2001 A 2002 A 2003 A 2006 A 2007 A 2008 A 2009

Questo grafico, risultato dai dati PiSta, raccoglie tutte le cause di morte accidentale comprensive dei traumatismi da incidente stradale, le cause violente quali suicidio e omicidio, avvelenamento, ecc. e quindi non è confrontabile con le tabelle dei quinquenni, anche se è ipotizzabile che l’andamento regressivo sia attribuibile al netto calo della mortalità per incidente stradale, come si deduce dalla tabella e dal grafico seguenti Acc da trasporto ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- 1991- 2006- quinquennio 1995 2010 1995 2010 1995 2010 1995 2010 tasso 29.31 16.36 8.90 3.41 25.77 13.30 7.77 3.38 l.c. sup 32.31 18.70 10.61 4.49 26.71 14.01 8.30 3.76 l.c. inf 26.31 14.02 7.19 2.33 24.83 12.59 7.25 3.01 Grafico 66.

Confronto quinquenni ASL TO 4 e Regione. Accidenti da trasporto

35 35

30 30

25 25

20 20

15 15

tasso tasso standardizzatoxi00.000 10 10

5 5

0 0 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 1991-1995 2006-2010 ASL TO 4 maschi ASL TO 4 femmine Regione maschi Regione femmine

Il grafico del confronto tra quinquenni sottolinea come nel periodo 1991-95 i valori dell’ASL fossero decisamente più elevati di quelli regionali soprattutto per il sesso maschile. La forte riduzione del quinquennio seguente ha ridotto ma non eliminato la differenza positiva tra L’ASL TO 4 e la Regione sempre per i maschi. Per le femmine i valori sono sovrapponibili. 48

RIASSUMENDO.

Dai confronti quinquennali si evidenzia per prima cosa come,sia quelli di ASL che quelli regionali siano abbastanza sovrapponibili come andamenti se si esclude per le femmine dell’ASL TO 4 un lievissimo incremento dal primo al secondo periodo, della mortalità per Bronchite,enfisema e asma.

Si nota inoltre il netto decremento della mortalità per tumore al polmone nei maschi, contrapposto all’incremento nelle femmine, dati legati ovviamente al modificarsi degli stili di vita nei due generi relativi all’abitudine al fumo di tabacco, in netta riduzione dagli anni 70 negli uomini, e in aumento nello stesso periodo per le donne.

La stessa evidenza si coglie nel grafico relativo alle patologie fumo-correlate con la diminuzione netta per gli uomini, affiancata a una diminuzione molto più modesta nelle femmine.

Altra nota importante è la netta diminuzione della mortalità per incidenti stradali.

49

ALCUNI INDICATORI DI MORBOSITÀ:

RICOVERO OSPEDALIERI.

I ricoveri sono elaborazioni delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) e gli indicatori sono calcolati sul primo ricovero per residenza del ricoverato, quindi non si può parlare di vero e proprio carico sugli ospedali di riferimento di ASL, ma di carico di salute nella sua accezione più generale.

I due grafici seguenti, sono elaborazioni di MADESMART, e riassumono la distribuzione delle principali cause di ricovero in numeri assoluti per maschi e

femmine. Le più rappresentate sono le patologie dell’apparato circolatorio , sia per i maschi che per le femmine, seguiti rispettivamente da malattie dell’apparato digerente e del sistema nervoso per gli uomini , e per le donne dalle patologie osteo-muscolari e del sistema nervoso.

Le cause accidentali sono al sesto posto per le donne e all’ottavo per gli uomini. Di seguito poi, vengono presentate alcune mappe sulla distribuzione delle principali cause di rischio di ricovero con confronti regionali. Si rileva in particolare un eccesso di rischi di ricovero per patologie cardiocircolatorie sia negli uomini che nelle donne, particolarmente concentrati nei Distretti di Cuorgnè e Ciriè. Un eccesso relativo per i tumori nei maschi del

Distretto 6, un eccesso sia per maschi, più contenuto per le femmine nel distretto di Ciriè e di Settimo per le malattie respiratorie, e per i maschi del distretto di Ivrea per ricoveri per cause accidentali

50 Grafico 67. Principali cause di ricovero femmine

Principali cause di ricovero per patologie anno 2010. Femmine numeri assoluti (elaborazione Madesmart)

6000

5389

5000

4000 3974 3737

3000 2843 2783 2623 2350 2348

2000 1533 1198 1000 983 916 604 447 428 376 291

0

I I r. NI N E E E E RIO ARI U RIO IC IT ALI IV L L IG H L NITE O ENTE NTALI O L IN TT E R A E E INAT E I M I BENIG PSIC DEF R SANGU NERVOSO E INF L LA P ONG COLAT PIRAT R E L A S O ENDOCRINERBI P E C M . . D E TO DIGE MOR M U M . . D CIR TEOMUSCO A U M. MAL M M IONI O S ST TUM T T I DIST A R M.O CAUSE ACCID MAZ A EL S R M. APPARATO Genit- O .D F M M. APPAR L . APP A M M. APPARATO RE M

Grafico 68. Principali cause di ricovero maschi

Principali cause di ricovero 2010, maschi

8000 7466

7000

6000

5000

4085 4000 3361 3294 3160 3107 3000 2672 2648

2000

1062 1000 903 864 835 695 496 476 456 423

0

I E E N O TE SO I IN LLE O LARI LIG R GUE O TORI FIN RENTE RV A AN PE ATORIO E A IDENTALI S FETTIV L LDE L N IG NE USC RI M PIR C BI PSICHICI ONGENITE D A M E ELLA C AC MA R D M. I D I IRCO MO ES . M. ENDOC M. PERINATALI . TO EM R M M. C T TU SE ISTU TUMORI BENIGNI M ON RA IS STEO TO TO D AZI RA CAU EL S M. O RM APPA D PA PPARA . M. APPARATO Genito-ur.U A M. M LFO M. M. AP MA

51 CARTOGRAFIA DEI RICOVERI OSPEDALIERI Distribuzione dei rischi relativi standardizzati di alcuni indicatori di ricovero per Distretto sanitario di residenza in Piemonte nel 2010 TUTTE LE CAUSE UOMINI DONNE

APPARATO CIRCOLATORIO

52

TUMORI

APPARATO RESPIRATORIO

53

CAUSE ACCIDENTALI

RICOVERI EVITABILI

Estratto dalla pubblicazione della struttura Sovrazonale di epidemiologia I ricoveri in Piemonte 2010 54 APPROFONDIMENTI MONOTEMATICI. (I grafici sono tratti da una presentazione della dr.ssa Rosa D’Ambrosio, SSD Epidemiologia ed Educazione Sanitaria – ASL TO1 su elaborazioni dello SCaDU – Servizio Epidemiologia ASL TO3)

1. INCIDENTI DOMESTICI. (ID) Gli incidenti domestici rappresentano una causa di morbilità non indifferente, con la caratteristica di colpire in particolare i settori fragili della popolazione: bambini e anziani, ma anche la parte di donne che lavorano in casa.

Di seguito vengono riportati i dati conseguenti alla sorveglianza specifica sui Pronto Soccorsi (PS) della Regione Piemonte attivata negli anni 2008-2010 che descrivono la rilevanza del fenomeno e i suoi costi. Il tasso di accesso in PS nella Regione varia da 424/1000 del 2008 a 405/1000 del 2010 mentre l’incidenza degli accessi per ID varia dal 43/1000 al 46,9/1000 e rappresenta tra il 10 e l’11% ( Graf. 1 e 2) del totale degli accessi in PS con scarse variazioni nei tre anni sorvegliati. I maschi sono complessivamente più colpiti (52-53%) rispetto alle femmine ma con caratteristiche differenti a seconda delle classi d’età: più rappresentati i maschi delle classi d’età infantili, le femmine nell’età adulta e anziana. (Graf. 3)

L’80% degli accessi in Piemonte sono valutati al triage come “Verdi”, il 3% COME “Giallo” e lo 0,15% come “Rosso”.

Grafico ID1

55

Grafico ID2

Grafico ID3

Anche nell’ASL TO 4 la distribuzione degli accessi in PS avviene con le stesse caratteristiche di quelle regionali (Graf. ID 4), con un incremento, in numeri assoluti, tra il 2008 e il 2010.

56

Grafico ID4

n. tot. 18795

Grafico ID5

57

Grafico ID6

Tot. Accessi: 26166

Grafico ID 7

58

Grafici ID 8

Grafico ID 9

Grafico ID 10

59

2. MATERNITA’ RESPONSABILE.

Report sulle interruzioni volontarie della gravidanza nell’ASL TO 4. L’interruzione volontarie e terapeutica di gravidanza è garantita dalla Legge 194 del 1978 che a suo tempo suscitò un forte dibattito tra i differenti settori della società italiana di allora A distanza di tanti anni, l’argomento sul piano sia sanitario che politico e sociologico, accende ancora polemiche e accuse, e periodicamente si tenta di apportare modifiche alla normativa vigente accusandola spesso di inefficienza, piuttosto che di permissivismo, indulgenza etica, ecc. ed è stupefacente constatare che anche nell’ambito internazionale ancora oggi alcuni paesi occidentali europei non hanno una legislazione che tuteli la maternità responsabile (Irlanda, Malta, San Marino), e che quindi la sofferenza della decisione ad interrompere la gravidanza sia accresciuta e peggiorata dalla paura e dall’angoscia di rischiare la vita, non potendo usufruire di servizi moderni e sicuri. L’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) continua ad essere un fenomeno sanitario importante perché tocca aspetti della vita di una persona, soprattutto le donne, ma anche i loro compagni/mariti, molto delicato, e determina spesso dubbi e sofferenze personali, oltre a rischi sanitari più o meno seri. La legge 194 del 1978 ha consentito di dare l’opportunità di interrompere una gravidanza non cercata e non voluta, in modo sicuro riducendo drasticamente le morti per aborti procurati in modo improprio, e ha reso possibile, grazie all’intervento dei Consultori e l’applicazione dei protocolli di accesso ai servizi, alle donne e ai loro compagni di scegliere in modo più consapevole e sereno se portare avanti una gravidanza inaspettata. Se si guardano i dati ISTAT nelle serie storiche dagli anni ‘50 si vede, tra il 1978, anno dell’approvazione della legge 194 e il 1979/80, un vero dimezzamento delle segnalazioni di aborti spontanei che passano da valori attorno a 120.000 a valori di 60.000 circa, il che fa pensare che precedentemente alla legge, l’interruzione di una gravidanza non voluta passasse attraverso altri codici nosologici. Questo report su dati nazionali e regionali, relativo all’attuale situazione circa la distribuzione delle IVG nella nostra regione e nella nostra ASL può essere uno strumento di informazione utile per valutare l’impatto attuale della 194 e indurre a ricercare nuove strategie per arrivare a ridurre ancora il fenomeno dell’interruzione della gravidanza Periodo 2004 2010.

ISTAT. A partire dal 1979 l’Istituto nazionale di statistica, a seguito dell’entrata in vigore della legge numero 194/78, ha avviato, in accordo con le Regioni ed il Ministero della sanità, la rilevazione dei casi di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). I dati vengono raccolti per mezzo del modello individuale di dichiarazione di interruzione volontaria della gravidanza (Istat D.12), che deve essere compilato dal medico che procede all’interruzione stessa. Nel modello sono richieste notizie sulla donna e sull’interruzione della gravidanza. Le prime comprendono: data di nascita; comune di nascita e comune di residenza; provincia di intervento; cittadinanza; stato civile; titolo di studio (il più elevato conseguito); condizione professionale/non professionale (una donna è in condizione non professionale se è casalinga, studentessa, in pensione, in cerca di prima occupazione. Si trova in condizione professionale se lavora o se è disoccupata, nel senso che ha perso un precedente lavoro ed è in cerca di occupazione); posizione nella professione; ramo di attività economica; eventi riproduttivi precedenti (numero di nati vivi, di nati morti, di aborti spontanei, di Ivg); età gestazionale; settimane di amenorrea, eventuale presenza di malformazioni. Le notizie 60 sull’intervento comprendono: data dell’intervento; data della certificazione; certificazione di autorizzazione; urgenza; tipo di assenso per la minore; luogo e tipo di intervento; terapia antalgica; regime di ricovero e durata della degenza; complicazioni.” Sulla base di questa Banca-dati, sono ricavate le informazioni elaborate dalla Regione Piemonte che garantisce ulteriori approfondimenti a livello di ASL e Distretti,se richiesto specificatamente dalle singole ASL. Quadro italiano. L’annuario statistico italiano dell’ISTAT evidenzia che tra il 2006 e il 2010 si assiste a un progressivo calo delle IVG, le quali passano complessivamente da 125.782 a 112.462, variazione che è presente in tutte le classi d’età analizzate. La riduzione e livello nazionale complessivo si aggira attorno al 10%. Nella fascia d’età fino a 14 anni la variazione in negativo si attesta all’8%, mentre tra 15 e 19 anni la variazione è di circa l’11%. Nelle fasce d’età sopra i 40 anni, il trend in decrescita è poco evidente o addirittura invertito, anche se per poche unità. La distribuzione sul territorio nazionale vede le regioni del centro nord segnalare i valori più alti come quoziente standardizzato, ed il Piemonte si colloca al terzo posto, dopo la Liguria e l’Emilia Romagna. I quozienti sono calcolati sull’età feconda della donna, che viene indicata convenzionalmente tra i 15 e i 49 anni.

61 Confrontando tassi specifici di IVG ISTAT tra l’Italia e il Piemonte si vede come gli andamenti siano abbastanza simili: il Piemonte presenta dei tassi superiori rispetto a quelli nazionali sia per quanto riguarda tutta la popolazione, sia per quanto riguarda la classe d’età 15 -19 che in questo caso può essere tenuta come proxi delle IVG eseguite sulla popolazione minore essendo pochissimi i casi di IVG in età inferiore. Andamento IVG Piemonte e Italia

Andamento IVG Italia e Piemonte. Dati ISTAT

Piemonte totale Piemonte 15-19 Italia totale Italia 15-19

12

11.06 10.76 9.93 10.48 10.41 10.1 9.67 10.25 10.17 10.16 10.16 10 9.82 9.59 9.63 9.66 9.59 9.52 9.43 9.87 9.38 9.28 9.41 9.55 9.1 9.28 9.36 8.91 9.16 8.73 9.13 9.22 8.76

8 7.52 7.31 7.26 7.19 7.11 7.21 7.11 6.85 6.98 6.67 6.5 6

4

2

0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Regione Piemonte e ASL TO 4 Sia nelle donne adulte che nelle minorenni, il numero assoluto di IVG eseguite presenta negli anni in esame un andamento sostanzialmente invariato, con alcune fluttuazioni da un anno all’altro, talvolta positive , talvolta negative, particolarmente evidenti per le minori, anche in considerazione dei numeri molto piccoli. Complessivamente stabili in numeri assoluti gli eventi per i distretti di San Mauro e Ciriè, in lieve incremento Settimo e Chivasso, in flessione Ivrea e Cuorgnè

Tabella 1. Numero assoluto di IVG per residenti in ASL TO 4 Numeri assoluti: IVG in maggiorenni per distretto 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 totale Ciriè 229 186 248 224 236 217 222 1562 Chivasso 112 126 125 122 122 136 133 876 Settimo 143 145 161 142 149 154 163 1057 S. Mauro 56 61 65 63 68 69 52 434 Ivrea 224 247 233 222 204 228 194 1552 Cuorgnè 185 162 164 164 144 158 147 1124 Totale 949 927 996 937 923 962 911 6605 Numeri assoluti: IVG in minorenni per Distretto 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 totale Ciriè 4 7 5 9 12 13 7 57 Chivasso 7 4 4 8 2 4 10 39 Settimo 5 5 4 4 1 8 8 35 S.Mauro 1 2 2 4 1 2 6 18 Ivrea 12 9 12 12 6 7 6 64 Cuorgnè 3 9 9 5 0 10 7 43 Totale 32 36 36 42 22 44 44 256

62

Andamento IVG adulti residenti per distretto 2004-2010

250 248 247 236 233 229 228 224 222 224 222 217

204 200 194 186 185

164 164 161 163 162 158 154 149 150 145 147 143 142 144 136 133 126 125 122 122 112

100

68 69 65 61 63 56 52 50

0 ciriè chivasso settimo san mauro ivrea cuorgnè

Il grafico mette in evidenza quanto descritto nel testo: a valori variabili ma complessivamente simili, dei distretti 1 e 4, si contrappone un andamento in modesta crescita nei distretti 2 e 3, e in flessione nei distretti 5 e 6

Andamento IVG maggiorenni numeri assoluti nei distretti ASL TO 4

ciriè chivasso settimo san mauro ivrea cuorgnè

300

250 247 248 236 229 233 224 228 224 222 222 217 200 204 194 185 186 164 158 162 164 149 163 150 147 143 145 161 142 154 144 136 133 126 125 122 122 112 100

68 69 61 65 63 56 50 52

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

63

Andamento IVG minori (numeri assoluti) ASL TO 4

ciriè chivasso settimo san mauro ivrea cuorgnè totale

50

45 44 44 42 40

36 36 35

32 30

25

22 20

15 13 12 12 12 12 10 9 10 10 9 9 8 8 8 7 7 7 7 7 5 5 6 5 4 5 5 6 6 4 4 4 4 4 3 2 2 2 4 2 1 1 0 0 1 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

La variazione percentuale tra i due gruppi quindi subisce l’aumento o la diminuzione dei valori e si presenta come nei due grafici di seguito.

Andamento % IVG in minori sul totale di IVG ASL TO 4

ciriè chivasso settimo san mauro ivrea cuorgnè totale

12

10

8

6

4

2

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Come percentuale tra il totale delle IVG effettuate tra residenti, le minori risultano esser quasi sempre sotto il 10%, escludendo l’impennata del Distretto di San Mauro del 2010. Si tenga sempre presente la numerosità estremamente piccola dei casi.

64

Andamento % IVG adulte per Distretto ASL TO 4

TO4/1 - Ciriè TO4/2 - Chivasso TO4/3 - Settimo T. TO4/4 - San Mauro T. TO4/5 - Ivrea TO4/6 - Cuorgnè

102

100

98

96

94

92

90

88

86

84 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Distribuzione negli anni delle caratteristiche di occupazione delle donne

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

70

61.37

58.53 60 59.43 60.21 57.26 57.41 54.35 50

40

30

20 19.16 13.69 17.5316.8216.96 16.1 15.6316.19 12.21 14.45 12.84 14.81 10.79 9.5 9.81 9.959.74 10.9 9.84 7.95 8.83 10

1.53 1.45 1.55 1.94 1.69 1.49 0.84

0 occupata disoccupata in cerca di prima casalinga studentessa occupazione

Analizzando alcune caratteristiche socio-anagrafiche delle donne, si osserva negli anni,una diminuzione in percentuale delle donne occupate rispetto a quelle disoccupate.

65

IVG. Distribuzione del titolo di studio ASL TO 4

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

60

53.31 51.19 50 50 46.58 46.67 45.83 45.97 44.93 43.92 43.35 43.62

40.29 40.7 40 37.51

30

20

10 7.65 7.75 5.81 5.72 6.13 5.82 4.67 3.32 2.91 2.85 2.15 2.72 1.8 1.39 1.53 1.8 0.51 0.52 0.68 0.2 0.21 0 nessuno o licenza elementare media inferiore diploma e maturità media laurea o altro titolo universitario non dichiarato superiore

Per quanto concerne il titolo di studio, nel corso degli anni si assiste a una diminuzione della bassa scolarità e di contro un aumento dei diplomi e della laurea, mentre resta più o meno invariata la percentuale delle donne senza alcun titolo di studio . Tra le minorenni, ovviamente, il titolo di studio preponderante è quello della scuola secondaria di primo grado. La presenza di titoli superiori può essere attribuita alle scuole con titolo triennale e a parte il 2007, presenta % abbastanza basse.

IVG Minori per titolo di studio

nessuno o licenza elementare media inferiore diploma e maturità media superiore

100 96.88 94.44 95.45 95.45 91.67 88.64 90

80.95 80

70

60

50

40

30

20

11.9 9.09 10 7.14 5.56 4.55 3.13 2.78 2.78 2.78 2.27 2.27 2.27 0 0 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

66

IVG Distribuzione % per cittadinanza adulte

Italiana Straniera

Se si guarda alla distribuzione 90 84.4 83.82 della cittadinanza italiana o 82.73 78.98 80 77.36 straniera, nella popolazione di 75.68 74.86 IVG, si può notare come nell’arco di periodo analizzato 70 si assista ad un incremento della 60 presenza di cittadine straniere,

sia per le donne adulte che per 50 le minori, anche se in questo caso, essendo in presenza di 40 numeri molto piccoli, la 30 variabilità è maggiore. 24.32 25.14 22.64 21.02 17.27 20 15.6 16.18

10

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

IVG Distribuzione % per cittadinanza minori

Italiana Straniera

100 96.88

91.67 90.91 90.91 88.1 90 86.11

79.55 80

70

60

50

40

30

20.45 20 13.89 11.9 8.33 9.09 9.09 10 3.13

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

67 Come si distribuiscono le interruzioni di gravidanza rispetto ai presidi dell’ASL TO 4? Andamento IVG eseguite nei nosocomi ASL TO 4 2004-2010

900 868 822 797 800 743 700 595 600 545 557 500

400

300

200

100

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Andamento IVG <18 anni eseguite in ASL TO 4. 2004-2010 Il fenomeno subisce una progressiva 29 flessione, più accentuata a partire dal 30 28 26 26 2008, sia per il numero complessivo, 25 e ancor più evidente per le donne 20 minorenni 20 19

15 14

10

5

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Per le donne maggiorenni,

mentre nel 2004 c’è una quasi

sovrapposizione tra residenti e

interventi eseguiti nella propria

ASL, dal 2008 progressivamente

i valori si discostano fino a

raggiungere un rapporto di uno a

due. Analogamente si osserva questo fenomeno anche tra le Confronto tra IVG eseguite e residenti TO 4. 2004-2010

minorenni, ancora più eseguite TO4 residenti TO4 accentuato 996 1000 949 937 962 927 923 911 900 868 822 797 800 743 700 595 600 545 557 500

400

300

200

100

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

68

Confronto tra IVG eseguite nell'ASL TO4 e IVG di residenti minorenni

eseguiti TO4 residenti TO4

45 44 44 42 40 36 36 35 32 29 30 28 26 26 25 22 20 20 19

15 14

10

5

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Andamento IVG eseguite nei nosocomi ASL TO 4 2004-2010

1000

900 868 822 800 797 743 700

600 595 545 557 500

400

300

200

100

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Andamento IVG <18 anni eseguite in ASL TO 4. 2004-2010

35

30 29 28 26 26 25

20 20 19

15 14

10

5

0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

(si ringrazia la dr.ssa Raffaella Rusciani Servizio sovrazonale di Epidemiologia - ASL TO3 Regione Piemonte che ha fornito i dati sui quali sono state fatte le elaborazioni e i grafici) 69 3. SCREENING DEI TUMORI FEMMINILI E MASCHILI – PREVENZIONE SERENA

Come nella precedente versione, si inseriscono alcuni grafici sull’attività di screening dei tumori femminili e maschili attivi nell’ASL TO 4 perché la letteratura scientifica, al momento, identifica i tre screening di popolazione per i tumori della mammella, colon-retto e collo dell’utero attraverso rispettivamente la mammografia, la sigmoidoscopia/sangue occulto nelle feci, e il paptest (nel prossimo futuro, il test per la rilevazione del Virus HPV), come presidi di indiscussa efficacia per ridurre la mortalità per questi tre tumori, che come si è visto nelle tavole precedenti, rappresentano, nel caso delle donne con la mammella la prima causa di morte, e la terza per il colon-retto, e per gli uomini con il colon-retto la seconda causa. Sono figure che mettono in evidenza il trend di copertura degli screening nella popolazione target e la sua adesione allo screening stesso in anni differenti.

SCREENING MAMMOGRAFICO

70

Purtroppo i dati mettono in evidenza una riduzione della copertura dopo l’anno 2000 che scende al di sotto del 60%, attestandosi negli anni successivi attorno appena al 50%, pur con una buona adesione che sia nel 2011 che nel 2012 risulta essere il 70%.

71 TUMORE COLON E RETTO-SIGMA

L’invito ad aderire alla rilevazione del sangue occulto nelle feci per i residenti dell’ASL TO 4 partito in tono minore nel 2009, rimane ancora al 2012 a livelli molto bassi di copertura, mentre l’adesione non si discosta molto da quella delle Aziende con copertura maggiore. In tutte, si rileva una maggiore partecipazione del sesso femminile rispetto a quello maschile.

72

Per quanto riguarda invece la copertura dell’invito a sottoporsi a una sigmoidoscopia di controllo, la copertura della popolazione rimane al disotto del 40%, mentre l’adesione è poco superiore alla media regionale, in questo caso con una partecipazione maschile superiore a quella femminile.

73 TUMORE DEL COLLO DELL’UTERO

Nel caso dello screening dl tumore del collo dell’utero, primo degli screening di popolazione ad essere proposto a tutte le donne tra i 25 e 65 anni, si riscontra, invece, una copertura della popolazione target ottimale. L’adesione al programma rimane stazionaria attorno al 55%.

74 4. L’ATTIVITÀ ATTIVITA’ FISICA ADATTATA (AFA) NELL’ASL TO 4 ANNI 2011-2012.

Sono qui presentate le prime elaborazioni dei dati raccolti con le schede di iscrizione ai corsi AFA dei distretti dell’ASL TO 4 per dare un’immagine descrittiva della popolazione coinvolta in questa attività.

La Direzione Integrata della Prevenzione con il supporto della Direzione dell’ASL, sulla base delle evidenze scientifiche e delle buone pratiche, ha avviato nell’estate del 2011, con un atto deliberativo “quadro”, un’azione di proposizione dell’attività fisica come elemento cardine della prevenzione della salute collettiva, coinvolgendo un gran numero di attori per la costruzione di un progetto che supporti tutte le iniziative di attività fisica nella popolazione dell’ASL TO 4.

All’interno di questa delibera, in questa prima fase, sono quindi stati avviati in molti comuni dell’ASL, con il supporto fondamentale della UISP, corsi di AFA (Attività Fisica Adattata) per portatori di rachialgie. Il progetto si è caratterizzato per l’alto valore di integrazione tra servizi dell’ASL, medici di medicina generale (MMG), specialisti fisiatri ed ortopedici, ed Enti esterni, e per la presenza nel progetto, di una fase valutativa delle attività svolte e dei risultati ottenuti. Per fare ciò è stata creata, in fase di progettazione dell’attività, una scheda individuale, dove oltre ai dati anagrafici di base, sono state inserite una serie di voci atte a misurare la presenza di fattori di rischio negli stili di vita dei partecipanti e per poter capire se l’inserimento dell’attività fisica nelle abitudini di vita sia diventato un elemento di cambiamento, anche alcuni semplici test da eseguire all’inizio del corso e alla fine, in modo da monitorare gli eventuali cambiamenti.

UISP Ivrea Canavese

Tra settembre 2011 e giugno 2012, sul territorio dei distretti 5 e 6, nell’ambito dell’attività UISP del canavese sono stati avviati corsi AFA in 4 comuni del canavese: Ivrea, Caluso, Bollengo, Rivarolo, con due sedi nel comune di Ivrea. Sono state complessivamente iscritte ai corsi 152 persone, che hanno frequentato spesso, più moduli dei corsi stessi, tenuti da due istruttori laureati SUISM e abilitati all’insegnamento da un corso specifico organizzato dalla UISP. Sono state contate 432 “iscrizioni” intendendo per iscrizione quando una persona si è iscritta al corso per più moduli, anche senza poi frequentarli completamente,(si possono avere più iscrizioni per iscritto) con una frequenza media di circa 24 sedute a persona (calcolata su 152 “iscritti”). Su 432 “iscrizioni ”, 150 hanno usufruito delle sedute per meno di 6 volte, mentre in 282 casi la frequenza è stata almeno di 6 partecipazioni.

Distribuzione per genere

Su 150 iscritti, 121 risultano essere di genere femminile, pari all’80,6%, mentre l’ età media complessiva dei partecipanti è stata di 65,83, con un minimo d’età di 37 e un massimo di 81 anni, anche se in presenza del 26% di informazioni mancanti. 75 La % di dati mancanti è abbastanza consistente è può alterare la descrizione delle caratteristiche del “ campione” di popolazione (non statisticamente selezionato) che stiamo analizzando.

didstribuzione per genere

140

120

121 100

80

60

40

29 20

0 MASCHI FEMMINE

Scolarità

La distribuzione percentuale dei titoli di studio, vede la prevalenza di titoli medio-superiori, benché vi sia ancora un 16 % di scolarità elementare, giustificata dell’avanzata età media dei partecipanti. Purtroppo anche in questo caso risulta ancora un 26 % di informazioni assenti. Rispetto ai dati della sorveglianza PASSI, è più alta la rappresentazione della scolarità elementare, plausibilmente giustificata dall’età maggiore di questo campione, e più bassa la presenza di studi superiori

Campione per titolo di studio ASL TO 4 - PASSI 2008-11 (n=1720)

Nessuno/Elementare 12

Media inferiore 31

Media superiore 49

Laurea 8.3

0 10 20 30% 40 50 60

76

Scolarità

Distribuzione scolarità

22,7 elementari

29,1 medie

40,9 Superiori

7,3 Università

0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0

Fattori di rischio e stili di vita .

Abitudine al fumo di sigaretta.

DISTRIBUZIONE PER ABITUDINE AL FUMO

NO FUMO SI FUMO

6,04

93,96

La popolazione fumatrice è decisamente più bassa che quella della popolazione generale. I dati PASSI 2008-2011 indicano come fumatori il 28,9% , contro il 6,04 di questo gruppo di popolazione, che quindi è decisamente selezionato su questa variabile.

77 Eccesso ponderale

Calcolo del BMI

100

90 97

80

70

60

50 53

40

30

20

10

0 BMI IM

DISTRIBUZIONE BMI

OBESI 14,43

SOVRAP 32,99

NORMO 52,58

0 10 20 30 40 50 60

Solo in due terzi (64,6%)dei 150 aderenti è stato possibile calcolare il BMI utilizzando peso e altezza dichiarati, a causa delle informazioni non rilevate. Di questi due terzi, ben il 47.4% risulta sovrappeso o obeso. In merito a questi dati bisogna tenere presente che, da un lato sono autoriferiti ( senza misure oggettive di peso e altezza), e questo potrebbe dare una stima inferiore del reale, e dall’altro che la popolazione aderente è probabilmente selezionata per alcune caratteristiche nelle quali l’eccesso ponderale può essere particolarmente rappresentato. Nei dati PASSI 2008-2011 risultano sovrappeso/obesi il 37,7% dei rispondenti al questionario che rappresentano però la popolazione tra i 18 e i 69 anni, mentre nel caso degli aderenti AFA l’età è mediamente più elevata.

Accesso

Escluse le informazioni mancanti, la maggior parte degli iscritti dichiara di accedere ai corsi, per indicazione di amici o conoscenti o per iniziativa personale; tuttavia un dato rilevante è che complessivamente il 21 % dichiara di essere stato inviato ai corsi da operatori della sanità, medici di medicina generale, o specialisti . L’aspetto interessante di questo elemento è che tra i sanitari è presente la sensibilità rispetto all’attribuzione di efficacia dell’attività fisica come elemento di prevenzione, ma è necessario far sì che questa sensibilità aumenti ancora. 78

DISTRIBUZIONE % per motivazione di iscrizione all'AFA

MMG 3% IM 25%

PERS 40%

ORTO 6%

CONOSC 17% RFF 9%

Legenda

PERS. Personale CONOSC: amici e conoscenti MMG :medico di medicina generale RRF. riabilitazione e recupero funzionale ORTO: ortopedico IM informazione mancare

AFA precedente Già il 22,7% degli iscritti aveva seguito corsi di questo tipo in precedenza, e quindi è positivo l’incremento di partecipazione.

% di iscritti che avevano già seguito i corsi AFA

80

77.30 70

60

50

40

30

22.7 20

10

0 SI NO

Percezione del miglioramento soggettivo Si è cercato, usando la scheda individuale, di valutare alla fine dei corsi, se ci sia stato un miglioramento oggettivo e soggettivo delle condizioni fisiche degli iscritti. Si è visto al termine di questa prima esperienza, che il 60% degli iscritti, ha dichiarato di essere soddisfatto del risultato del corso, avendo la percezione di un miglioramento del proprio stato di benessere fisico. Con l’esclusione delle informazioni non rilevate, non è presente nel campione nessun dato di peggioramento tra prima e dopo il corso. 79 Miglioramenti soggettivi

90 9 80 0

70

60

50

40

30 35

25 20

10

0 migl sog no migl IM

Per quanto concerne invece la valutazione di un miglioramento oggettivo delle condizioni individuali, l’accertamento di questo parametro è risultato più difficoltoso. Questo è uno degli aspetti più complessi della valutazione, perché, i criteri usati per valutare il miglioramento oggettivo nelle performance atletiche attraverso i test pre e post, non è stato del tutto soddisfacente in quanto i test individuati, sono, da un lato di facile esecuzione, ma dall’altro poco sensibili ad individuare delle variazioni di rendimento e di performance in questi livelli di attività fisica. Sarà quindi necessario rivedere questi parametri nelle prossime edizioni.

UISP Ciriè Settimo Chivasso

Tra marzo e luglio 2012, sul territorio dei distretti 1,2,3 dell’ASL TO 4, nell’ambito dell’attività UISP dell’Area Settimo, Ciriè, Chivasso sono stati avviati corsi AFA in 7 comuni: Borgaro, Ciriè, Germagnano, Lanzo Leinì, Robassomero, Volpiano. Sono state complessivamente iscritte ai corsi 97 persone, che hanno frequentato spesso, più moduli dei corsi stessi, tenuti da due istruttori laureati SUISM e abilitati all’insegnamento da un corso specifico organizzato dalla UISP.

Distribuzione per genere Su 97 iscritti, 76 risultano essere di genere femminile, pari al 78.4% mentre l’ età media complessiva dei partecipanti è stata di 67,8, con un minimo d’età di 46 e un massimo di 80 anni. 80

Distribuzione per sesso

97

100

90 76

80

70

60

50

40

21 30

20

10

0 mas fem totale

Scolarità La distribuzione percentuale dei titoli di studio, vede la prevalenza di titoli elementari e medie inferiori, mentre sono rappresentati meno i titoli superiori. Questa distribuzione si discosta abbastanza da quella del territorio eporediese, dove l’istruzione è mediamente più elevata.

Distribuzione per scolarità (%)

45.00

44.33 40.00

35.00

30.00 30.93

25.00

20.00

15.00 15.46

10.00

7.22 5.00 2.06 0.00 elementari medie inferiori medie superiori università inf manc

Fattori di rischio e stili di vita.

Abitudine al fumo di sigaretta.

Anche in questo caso, come per i dati dell’eporediese, la prevalenza dei fumatori è estremamente bassa pari a 8.9 (eporediese 6,04) e di non fumatori 91,1 contro (eporediese 93,86) di fumatori ( nell’eporediese è alta l’informazione mancante)

81

Distribuzione abitudine al fumo

fumatori 8,9

non fumatori 91,1

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

Eccesso ponderale

Distribuzione BMI

50.00

45.00 47.25

41.76 40.00

35.00

30.00

25.00

20.00

15.00

10.00 8.79 5.00

0.00 S-Normo peso sovrappeso obesi

Anche su questa popolazione l’eccesso ponderale è decisamente superiore ad altri dati di popolazione, (50,5%), plausibilmente per una selezione a monte delle persone che si avviano all’attività AFA.

82 Accesso

Distribuzione per modalità di accesso

MMG; 36.26

Pers.; 45.05

Spec; 18.68

Nel territorio dei distretti 2,3,4, la percentuale di partecipazione all’AFA, suggerita dai MMG e specialisti comincia ad essere decisamente rilevante, (54,9%), indicando la crescita di attenzione da parte dei sanitari all’attività fisica come momento importante di prevenzione.

AFA precedente

Distribuzione per effettuazione corsi precedenti

70.00

60.00

60.42 50.00

40.00 39.58

30.00

20.00

10.00

0.00 si no

Il 60% dei partecipanti risulta avere già partecipato a corsi AFA, dimostrando una certa affezione a questa attività.

83 Percezione del miglioramento soggettivo

Percezione soggettiva del cambiamento (%)

60.00

50.00 53.61

40.00

35.05 30.00

20.00

10.00 8.25 3.09

0.00 neutro positivo negativo im

Il 53% dei partecipanti ha dichiarato di avere percepito complessivamente un miglioramento della propria condizione fisica in seguito ai corsi, mentre solo una piccola percentuale dichiara di non essere soddisfatta del risultato. Anche in questo caso, la valutazione “oggettiva” del miglioramento, a carico degli istruttori non è stata considerata in modo approfondito per gli stessi motivi già citati per il Distretto eporediese, tuttavia si può riscontrare in questo caso un tentativo di valutazione da parte degli istruttori, che individua nel 58% dei partecipanti alcuni dati di miglioramento delle performance fisiche. Il tutto da prendere con cautela, viste le problematiche di sensibilità dei test adottati in prima battuta.

Valutazione degli istruttori del miglioramento.

3.37 NEG

38.20 NEUTRO

58.43 POSITIVO

0.00 10.00 20.00 30.00 40.00 50.00 60.00 A oggi l’attività di AFA ha continuato ad espandersi, coinvolgendo altre municipalità e vedendo un crescere di interesse sia dei decisori che dei medici, che dei cittadini. Nel prossimo futuro saranno ripresi gli aspetti legati alla valutazione dell’attività, cercando di identificare nuovi indicatori che sottolineino meglio i miglioramenti che l’attività fisica può portare a chi si impegna in essa. Febbraio 2013 84

CONSIDERAZIONI

In questo escursus sono state presentate raccolte di dati correnti su indicatori comunemente usati per fare una prima descrizione della distribuzione delle patologie più rappresentate in uno specifico territorio. Moltissimi aspetti sanitari non sono evidenziati da questi flussi, che peraltro rendono chiaro che anche nell’ASL TO 4 sussistono come cause principali di morte e di ricovero, le patologie principali conosciute, quali le cardiopatie e le patologie cardiovascolari, i tumori, le patologie respiratorie. Tutte queste affezioni, in qualche modo sono attribuibili per una frazione non indifferente, a stili di vita ed abitudini non corrette, quali eccesso alimentare, fumo, sedentarietà, e già così potrebbero dare orientamenti chiari su indirizzi di politica sanitaria di prevenzione. Questi dati sono corroborati anche dai risultati delle sorveglianze della popolazione adulta come PASSI, dove si sottolinea la presenza di stili di vita ad alto rischio. In particolare in un periodo di criticità di risorse, l’ ulteriore messa in evidenza di come, obesità, diabete, ecc. producano accesso ai servizi sanitari, l’azione delle agenzie deputate alla tutela della salute collettiva. potrebbero già, e dovrebbero, orientarsi a potenziare pesantemente tutti quegl’interventi che agevolino la riduzione dei rischi di queste malattie. Sono inoltre stati aggiunti in coda alla relazione, quattro approfondimenti rispetto ad alcuni aspetti sanitari specifici: una disamina degli accessi in Pronto Soccorso per incidenti domestici grazie ai dati raccolti con la sorveglianza nei Servizi DEA del Piemonte, eseguita a cura del Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO 1; una disamina della distribuzione e delle caratteristiche sociali delle dell’Interruzioni Volontarie di Gravidanza, in quanto fenomeno sociale e sanitario rilevate, grazie ai dati forniti dal Servizio di epidemiologia dell’ASL TO 3; alcune tavole relative all’andamento degli screening dei tumori femminili e maschili, derivanti dalle presentazioni dei Workshop- screening a cura del CPO Piemonte; una prima descrizione dello sviluppo dell’Attività Fisica Adattata avviata nell’ASL in collaborazione con la UISP e i Comuni aderenti, utilizzando dati tutti locali. Preme sottolineare per quanto concerne lo screening dei tumori della Mammella e del Colon-retto, come ancora si sia lontani dal garantire a tutta la popolazione, la possibilità di accedere a questa offerta di prevenzione, determinando da una parte, la perdita di vite potenzialmente salvabili con un intervento precoce, dall’altra, un peggioramento della qualità della vita dei/delle pazienti ai quali in assenza di un intervento precoce viene diagnosticato un tumore a stadi più avanzati, con relativi interventi chirurgici di impatto più devastante e terapie intensive maggiori, nonché un aumento dei costi delle terapie per interventi di maggiore complessità e quindi onerosità. Potranno essere ulteriormente utilizzate per approfondire le conoscenze del territorio, la relazione PASSI 2009-2011, OKKio alla salute 2012, il Piano Locale della Prevenzione 2013 e la sua rendicontazione in via di elaborazione, le relazioni di attività dei servizi del Dipartimento di prevenzione, del Dipartimento Dipendenze In questo momento, si sottolinea che l’ottica della relazione è ancora orientata a problematiche di prevenzione, a partire dai servizi deputati per eccellenza a questa attività. Lo sviluppo per il futuro potrebbe essere quello di ri-orientare l’osservazione anche su tutto il rimanente materiale informativo esistente, delle attività dei servizi territoriali e ospedalieri, in modo da fornire ai decisori, ai cittadini ma anche agli stessi operatori dei servizi un panorama più approfondito ed esaustivo delle attività dell’ASL e delle caratteristiche di salute/non salute della popolazione dell’ASL TO 4.

85

FONTI INFORMATIVE Sono state consultate o utilizzate le seguenti fonti informative:

Atlante Mortalità Ente produttore Servizio di Epidemiologia ASL TO3 Mortalità ISTAT

DEMO ISTAT – demografia in cifre Ente produttore ISTAT - Istituto nazionale di statistica http://demo.istat.it/ Data di revisione Agosto 2009

PiSta-BDDE - Banca Dati Demografica Evolutiva della Regione Piemonte Ente produttore Settore Statistico Regionale in collaborazione con il CSI Piemonte http://www.regione.piemonte.it/stat/bdde/ HFA - Health for All Ente produttore ISTAT. Software fornito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e adattato alle esigenze nazionali Differenti sistemi informativi sanitari

14° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni

MADEsmart - Motore per l’Analisi Demografica ed Epidemiologica Ente produttore Settore Statistico regionale, Servizio di Epidemiologia ASL 5 in collaborazione con il CSI Piemonte

Mortalità ISTAT Dimissioni ospedaliere http://www.ruparpiemonte.it/

Registro Tumori Piemonte - CPO Piemonte Strumenti per l’accesso a dati e indicatori di salute EP/GR/137-Ottobre 2011

Rete per la Salute . Regione Piemonte - Assessorato alla tutela della Salute e Sanità CIPES Piemonte

Gennaio 2014. a cura della SSD Epidemiologia ASL TO 4.