Edizioni Dell'assemblea 66
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Edizioni dell’Assemblea 66 Consiglio Regionale della Toscana Gabinetto G. P. Vieusseux The British Institute of Florence Associazione Culturale Il Palmerino Università degli Studi di Firenze Università degli Studi di Trento Una sconfinata infatuazione Firenze e la Toscana nelle metamorfosi della cultura anglo-americana: 1861-1915 a cura di Serena Cenni e Francesca Di Blasio Atti del convegno internazionale di studi Firenze, 16-17 giugno 2011 Firenze, novembre 2012 Una sconfinata infatuazione : Firenze e la Toscana nelle metamorfosi della cultura anglo-americana : 1861-1915 : atti del convegno internazionale di studi : Firenze, 16-17 giugno 2011 / a cura di Serena Cenni e Francesca Di Blasio. – Firenze : Consiglio regionale della Toscana, 2012 ((In testa al front.: Consiglio regionale della Toscana … et al.]. 1. Cenni, Serena 2. Di Blasio, Francesca 3. Toscana <Regione>. Consiglio regionale 305.800945551 Intellettuali americani e intellettuali inglesi – Influssi della Toscana – 1861- 1915 – Atti di congressi C.I.P. (Cataloguing in publishing) a cura della Biblioteca del Consiglio regionale della Toscana L’immagine di copertina è l’elaborazione grafica di un affresco di Gino Severini, Pulcinella con piffero, presente nella Sala delle Maschere del Castello di Montegufoni (Montespertoli). Consiglio regionale della Toscana Settore Comunicazione istituzionale, editoria e promozione dell’immagine Progetto grafico e impaginazione: Patrizio Suppa Stampato presso il Centro stampa del Consiglio regionale della Toscana Novembre 2012 ISBN 978-88-89365-14-4 Sommario Presentazione - Daniela Lastri 7 Introduzione - Serena Cenni 9 Ornella De Zordo “Italia amore mio”: vita avventurosa di Jessie White Mario 17 Nick Ceramella If Garibaldi Had Been Prouder 27 Franco Marucci “O bella libertà, o bella”: i Browning per l’Italia 45 Gabriella Romani Un poeta americano a Firenze: Longfellow e le “calate dei barbari” al salotto di Emilia Peruzzi nei ricordi di De Amicis 59 Alyson Price Janet Ross at Poggio Gherardo 79 Irene Campolmi Janet Ross: collezionista d’arte o marchande amateur? Un insolito caso di collezionismo femminile nella Firenze di fine Ottocento 89 Elisa Bizzotto Vernon Lee e Eugene Lee-Hamilton: autobiografia e riscrittura in un dialogo a distanza 139 Giovanna Mochi “A vain agitation of particles”: gli americani di Henry James tra ville e strade fiorentine 163 Margherita Ciacci Mabel Dodge: da Arcetri all’Armory Show 177 Carla Locatelli Sinestesie geometriche: il “Ritratto di Mable Dodge a Villa Curonia” di Gertrude Stein 201 Valeria Bruni All’origine dell’avanguardia: modernismo e codice della forma in Roger Fry 223 Antonella Francini Mina Loy: un amore mancato “alle luci dell’Arno” 241 Maria Micaela Coppola “Come with me, sweetheart, into Italy”: Radclyffe Hall, l’Italia e Firenze 257 Federica Parretti Isadora Duncan a Firenze: ispirazione e mediazione 291 Laura Caretti Gordon Craig a Firenze: l’utopia di un nuovo teatro 309 Francesca Di Blasio (Fools rush in) Where Angels Fear to Tread: la Toscana e l’Italia di E. M. Forster 341 Mark Roberts Reginald Turner in Florence 351 Stefania Michelucci La Toscana etrusca e quella romana in D. H. Lawrence 369 Susan Payne Aldous Huxley and Tuscany 391 Mirella Billi Edith e i suoi fratelli tra due mondi 401 Giovanna Silvani Sotto il sole nero: le poesie di guerra di Edith Sitwell 423 Tiziana Masucci La Firenze di Violet Trefusis 437 Le autrici e gli autori 455 Presentazione Quando mi fu presentato il progetto del convegno di studi “Una sconfinata infatuazione. Firenze e la Toscana nelle metamorfosi della cultura angloamericana: 1861-1915”, sposai immediatamente l’idea di sostenerlo e di inserirlo fra le iniziative per le celebrazioni dei cen- tocinquantanni di storia nazionale. Percepii che il convegno offriva la possibilità di scandagliare una parte di vicende italiane da una visuale originale: da una parte il contributo che un ampio gruppo di intellettuali anglo-americani – che elessero Firenze come loro dimo- ra – portarono alla cultura non soltanto europea e dall’altro gli in- trecci, i percorsi, i reciproci scambi e i fermenti culturali che proprio a Firenze e in Toscana nascevano nel periodo compreso tra l’unità d’Italia e lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il Consiglio Regionale non è nuovo a questo tipo di iniziative che approfondiscono le ragioni profonde dell’amore che una parte rile- vante della cultura angloamericana ha nutrito per il nostro territo- rio, pena cancellare una porzione rilevante della nostra storia: non si può non ricordare gli importantissimi convegni che precedettero quest’ultimo appuntamento internazionale, quello su “Vernon Lee e Firenze settant’anni dopo” (maggio 2005) e l’altro su “Lawrence, Firenze e la sfida di Lady Chatterley” (maggio 2008). È risaputo che gli inglesi elessero Firenze quale capitale artistica del mondo tanto che la resero una tappa importante del Grand Tour, il viaggio attraverso l’Europa e l’Italia in particolare, la cui moda si diffuse tra il XVI e il XIX secolo fra i ceti abbienti e gli intellettuali: un viaggio nell’arte e nella cultura per il completamento e l’affina- mento dell’educazione, ma anche una sorta di viaggio di iniziazione, un vero e proprio rito. Perciò andare alla ricerca delle motivazioni che determinarono questa “sconfinata infatuazione” significa aprirci a una nuova lettura della nostra storia, vuol dire allargare la nostra visuale sull’influenza che Firenze e la Toscana hanno avuto nella cultura europea e ame- 7 ricana, confermando una convinzione assolutamente attuale: è solo con la cultura che possono emergere idee e movimenti nuovi perché, come è stato autorevolmente detto, “la storia culturale dell’umanità è sempre stata un confronto con i propri limiti, è stata un continuo superamento dei pregiudizi e dei luoghi comuni”. La vita e le opere degli artisti che gli illustri studiosi hanno qui riportato ne sono la più limpida testimonianza. In conclusione sono lieta di vedere che l’impegno che espressi all’inaugurazione del convegno – quello della pubblicazione dei suoi atti nella collana delle edizioni dell’Assemblea Legislativa Toscana – si è trasformato in realtà. Per questo voglio ringraziare il Presidente del Consiglio Regionale Alberto Monaci, gli uffici del Consiglio Regionale, gli studiosi per il loro prezioso contributo scientifico e, in particolare, la Professoressa Serena Cenni, vera anima di tutta questa iniziativa. Daniela Lastri Consigliera Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale - IX Legislatura 8 Introduzione I saggi di questo volume rappresentano il contributo scientifico e critico che un gruppo di studiosi ha voluto ‘donare’ a Firenze e alla Toscana quando, nel giugno del 2011, nell’ambito anche della ricor- renza dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia, si sono ritrovati per confrontarsi, in modo innovativo e originale, sulle molteplici presenze anglo-americane nel nostro territorio. Che Firenze e la Toscana siano state meta, in particolare a partire dal Grand Tour, di ricchi e colti viaggiatori provenienti da vari stati europei ma, soprattutto, dall’Inghilterra e dall’America, è cosa nota e molto è stato scritto sulla loro presenza e sulle loro dimore e giar- dini che essi arredarono, riadattarono e trasformarono secondo gusti rinascimentali e/o romantici. Come è cosa nota che artisti e intel- lettuali dello spessore, ad esempio, di Robert Browning ed Elizabeth Barrett Browning siano stati profondamente ed emotivamente coin- volti nella causa dell’unificazione e dell’indipendenza italiana. Con l’Unità d’Italia nel 1861, Firenze capitale nel 1865, e anche con l’aura di eroismo che circondava in Inghilterra figure come quella di Giuseppe Mazzini e di Giuseppe Garibaldi, si assiste a un risorgimento di ‘italianità’ che si concretizza in un flusso pressoché costante di intellettuali inglesi e americani, attirati dal dinamismo e dalle idee libertarie di una nazione riuscita, dopo anni di dominio straniero, ad affrancarsi dalla presenza degli oppressori. È il ruolo svolto dalla Toscana nella costituzione di uno stato unitario ad af- fascinarli ed è la cultura di una città come Firenze, successivamente aperta ai primi impeti protofuturisti, a sedurli, a renderli desiderosi non solo di recepirla, ma anche di difenderla intensamente e di dif- fonderla nelle rispettive patrie. Gli agi economici di cui possono godere per nascita molti dei cosmopoliti che decidono di stabilirsi a Firenze e le relazioni che sono in grado di tessere grazie a una costante frequentazione di salotti e a una fitta rete di conoscenze internazionali e di viaggi, 9 Introduzione Serena Cenni Serena Cenni permette loro di captare le innovazioni più avanzate della cultura europea per trasfonderle in ambiente fiorentino mentre Firenze, grazie all’imprinting internazionale che da sempre la connota, si rende promotrice di iniziative e scambi culturali in una osmosi aperta, in particolare verso la fine del secolo, anche alle sperimentazioni più ardite. Si pensi, solo per fare qualche esempio, all’ereditiera americana Mabel Dodge, che a Villa Curonia, sotto Arcetri, apre il proprio salotto agli artisti e alle artiste più all’avanguardia del momento; alla bellissima poetessa Mina Loy, autrice di aforismi, legata a Filippo Tommaso Marinetti, ma anche a Giovanni Papini; alla danzatrice Isadora Duncan, che influenza, con la sua arte sperimentale, il regista e scenografo Gordon Craig che, proprio a Firenze, fonda l’innovativa e originalissima “Scuola d’Arte del Teatro”; alla poetessa Gertrude Stein, che, con la compagna