Luoghi Di Cultura E Tecnologie Italia Nostra Enea Croma
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POLO FORMATIVO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI RICERCA 2 – REGIONE LAZIO: LUOGHI DI CULTURA E TECNOLOGIE PARTNERS: ENEA -- ITALIA NOSTRA -- CROMA AREA METROPOLITANA – PROVINCIA DI ROMA – SUBURBIO ROMANO L’area presa in esame si configura con Area Metropolitana del Comune e della Provincia di Roma ed è fortemente caratterizzata nella sua estensione da preesistenze romane del “Suburbio Imperiale”, l’epoca di maggior sviluppo, che hanno dato vita ad insediamenti che si sono sviluppati con il passare dei secoli. Nel territorio analizzato sono presenti siti storici, musei territoriali e ville romane sorte soprattutto lungo le strade consolari (cfr. Pubblicazione “Fuori Roma” e schede didattico-territoriale curate da Italia Nostra) che caratterizzano lo stesso territorio. Nella stessa area oggi è presente e si sovrappone il sistema regionale delle Riserve Statali (Tenuta di Castelporziano), dei Parchi Regionali (Appia Antica, Bracciano-Martignano (include il Monumento Naturale Caldara di Manziana ed il Monumento Naturale Pantane e Lagusiello), Castelli Romani, Inviolata, Veio), delle Riserve Regionali (Nomentum, Nazzano-Tevere, Tor Caldara), Parchi e Riserve gestiti dall’Ente Regionale Roma Natura (Aguzzano, Decima-Malafede, Insugherata, Laurentino-Acqua Acetosa, Marcigliana, Monte Mario, Pineto, Tenuta dei Massimi, Tenuta di Acquafredda, Valle dei Casali, Valle dell’Aniene, Monumento Naturale di Galeria Antica, Monumento Naturale di Quarto degli Ebrei e Tenuta di Mazzalupetto, Secche di Tor Paterno) ed il Parco Archeologico di Gabii, tutelati da apposite leggi regionali grazie ai quali è possibile unire realtà storico-archeologiche con quelle naturalistiche che insieme permettono una conoscenza più profonda di tutto il territorio. L’Area presa in esame comprende i seguenti Comuni: Albano Laziale, Anguillara Sabazia, Ariccia, Bracciano, Campagnano, Castelnuovo di Porto, Castel Gandolfo, Cerveteri, Ciampino, Colonna, Fiano Romano, Fiumicino, Formello, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Guidonia Montecelio, Ladispoli, Lanuvio, Lariano, Manziana, Marino, Mentana, Montecompatri Monte Porzio Catone, Monterotondo, Moricone, Nemi, Palestrina, Palombara Sabina, Poli, Pomezia, Riano, Rocca di Papa, Rocca Priora Sacrofano, San Cesareo, Tivoli, Velletri, Zagarolo. Nel territorio analizzato sono presenti Beni di varia natura che possono essere così raggruppati: 1 1) Beni architettonici (Beni storico-artistici-monumentali-beni museali 2) Beni ambientali (Parchi, Riserve, Sentieri) 3) Svago (Cinema e teatri, attività sportive, percorsi, biblioteche) 4) Tradizioni (Manifestazioni tradizionali/religiose, fiere/mercati, specialità gastronomiche / prodotti tipici, sagre) 5) Ospitalità (strutture ricettive, agriturismi; alberghi; bed&breakfast; campeggi; ristoranti; case per ferie; affittacamere). 6) Riserve Statali, Parchi Regionali, Riserve Regionali, Parchi e Riserve gestiti dall’Ente Regionale Roma Natura presenti nel territorio 2 1) Beni architettonici (Beni storico-artistici-monumentali-beni museali) Località Bene Descrizione Albano Museo Civico Nel grazioso edificio neoclassico di Villa Ferrajoli, Laziale immerso in un parco di gigantesche magnolie, ha sede il Museo Civico Albano. La facciata dell'edificio, mossa da un avancorpo centrale a forma di pronao tetrastilo, è ornata da un bel frontone in terracotta che illustra il mito di Cerere che insegna a Trittolemo la pratica dell'agricoltura. La delicatissima decorazione pittorica degli interni, opera di Giovanbattista Caretti, è ispirata all'arte classica e rinascimentale. Il Museo, articolato in 23 sale espositive disposte su tre piani, raccoglie reperti archeologici che vanno dal paleolitico al medioevo. Tra i reperti più importanti ivi conservati si possono evidenziare quelli dell'antica età della pietra, associati a resti di fauna paleolitica (300.000 - 30.000 anni fa), quelli dell'età del Bronzo medio e quelli relativi alla Civiltà Laziale che nel periodo più antico, quello "Albano" (XI - IX se. a. C.) ebbe il maggior splendore Museo della II La sede del Museo occupa parte degli ambienti delle Terme Legione Partica fatte costruire dall’imperatore Caracalla per i legionari. E’ dedicato alla II Legione Partica, fatta stanziare dall’imperatore Settimio Severo in Albano. Il percorso museale si articola in: aspetti della vita quotidiana , dinastia dei Severi, ricostruzione degli armamenti delle principali figure militari, necropoli. Un punto multimediale interattivo, una sala per proiezioni e uno spazio esterno per l’attività di sperimentazione pratica costituiscono un valido supporto didattico del Museo. Emissario del Lago In località Le Mole è posto lo sbocco del famoso emissario Albano del Lago Albano lungo ben 1425 metri. L'emissario fu costruito secindo lo storico Tito Livio nel 398-397 a.C. probabilmente su un precedente cunicolo del VI sec. a.C. per regolare il livello delle acque del lago. Al suo sbocco, presso le Mole di Albano, nel medioevo sorse un piccolo borgo costituito da fontanili, canali, chiuse e mulini. Una torre, ancora oggi visibile, costituiva il centro del borgo operoso. Sepolcro detto degli Il monumento, che ancora oggi si erge maestoso e pieno di Orazi e dei Curiazi fascino per la sua storia, fatta di leggenda e di un pò di mistero, costituisce un unicum per la sua architettura che trova riscontro nelle urne cinerarie etrusche di Volterra. 3 Sull'alto basamento quadrangolare, realizzato come tutto il monumento in grossi parallelepipedi di peperino, si ergevano quattro tronchi di cono sugli angoli e forse un quinto, più alto, su di una base centrale a tamburo. Il mausoleo fu edificato in età repubblicana, nella prima metà del I sec. a.C. e quindi non può essere riferito ai mitici fratelli Orazi e Curiazi. Alcuni studiosi recentemente ritengono che questo mausoleo costituisca una erudita ricostruzione della tomba di Arunte da parte dell'antica famiglia Arruntia che qui vicino aveva i suoi possedimenti. Villa ai Cavallacci La villa, tuttora in corso di scavo, ha restituito, oltre ad una serie di strutture murarie e di ambienti con pavimenti in mosaico e in marmi policromi, anche numerosi reperti tra i quali vanno evidenziate le terrecotte architettoniche e la bella testa marmorea di Tiberio Gemello. La villa, sorta alla fine dell'età repubblicana, conobbe particolare splendore soprattutto in età tiberiana, ma continuò ad essere abitata fino al V sec. d.C.. I numerosi reperti provenienti dagli scavi, sono visibili nel Museo Civico. Accampamento della Fu fatto costruire intorno al 202 d.C. (presso il XV miglio II Legione Partica della Via Appia) dall'Imperatore Settimio Severo per stanziarvi circa 6.000 uomini arruolati nella II Legione Partica detta anche Albana. I Castra erano fortificati da un possente muro di cinta in opera quadrata merlato alla sommità; la pianta è pressoché rettangolare, i lati misuravano rispettivamente m. 435 e m. 232 con una superficie di 10 ettari; torri circolari agli angoli e quadrangolari lungo i lati lunghi completavano le opere di difesa. Sono ancora oggi visibili lunghi tratti di mura, alcune torri e imponenti resti monumentali di edifici, le principali porte di accesso, alcuni tratti di strada basolata e di opere di urbanizzazione, nonché resti di edifici adibiti ad abitazioni e a magazzini. I reperti provenienti dagli scavi archeologici sono conservati presso il Museo Civico di Albano. Porta Pretoria e Porta I resti della Porta Pretoria, realizzata in opera quadrata con Principale sinistra parallelepipedi in peperino, si ergono ancora oggi dell’accampamento imponenti. La porta, larga m. 36 ed alta m. 14, è costituita della II Legione da tre fornici protetti ai lati da due avancorpi costituiti da Partica torri rettangolari ed è articolata in due piani, con il fronte rivolto verso la sottostante Via Appia ornato da elementi architettonici e statue marmoree, di cui oggi si conservano soltanto alcuni frammenti. Anche la Porta Principale Sinistra era costituita da tre fornici e da una posterula. Sono visibili ancora il fornice centrale, più largo dei due laterali e quello laterale destro con la vicina posterula, entrambi tamponati in età medievale. Anch'essa, come la cinta 4 muraria dell'accampamento, è rigorosamente costruita in opera quadrata. I Cisternoni La grande cisterna dell'accampamento può senza dubbio considerarsi uno tra i più spettacolari monumenti di Albano e del mondo romano. La cisterna fu progettata e fatta costruire dagli architetti (praefecti fabrum) della Legione per poter rifornire d'acqua l'accampamento e le abitazioni che gravavano intorno ad esso. La pianta è pressoché rettangolare con i lati lunghi di m. 47,90 e m. 45,50 e quelli corti di m. 29,62 e m. 31,90. La cisterna è stata realizzata in parte scavando direttamente il banco roccioso e in parte in muratura. Essa è divisa in 5 navate con volta e botte sostenute da 36 pilastri ed è rivestita da intonaco impermeabile (opus signinum). L'importanza dei Cisternoni di Albano deriva non solo dalla loro dimensione, che permette di immagazzinare più di 10.000 m³ di acqua, ma soprattutto dal fatto che, dopo quasi duemila anni, ancora funzionano perfettamente, alimentati da condotte romane che captano le acque dalle sorgenti poste lungo i fianchi del cratere vulcanico del Lago Albano. Terme dette di Questo imponente complesso edilizio, realizzato in opera Cellomaio cementizia rivestita da un'elegante cortina laterizia rossastra, fu fatto costruire dall' Imperatore Caracalla per aggraziarsi i legionari Albani in rivolta dopo l'uccisione del fratello Geta. La pianta del