I PERCORSI DELLA MEMORIA Sono itinerari che non rappresentano esclusivamente semplici tracciati escursionistici, bensì sono soprattutto dei percorsi di carattere storico-cul- turale, che permettono di visitare Oncino con il pensiero rivolto al passato. Passeggiare lungo queste «Vie», utilizzate quotidianamente fino agli anni Oncino ’60, immersi in splendidi paesaggi, riporta a ciò che nei secoli gli uomini di questa valle hanno costruito con il loro duro lavoro, battezzando luoghi Oncino, Ounçin nella parlata locale, piccolo dell’alta in provincia di che richiamavano l’attenzione più di altri, utilizzando i vecchi forni per , sorge a 1220 metri d’altezza sul fianco sinistro della valle laterale percorsa fournhà, servendosi dell’acqua del gourc, e recandosi al mulino per mou- dal torrente Lenta, affluente di destra del Po. Il paese gode di una posizione soleg- linà; ciò costituisce un patrimonio tutto da riscoprire. giata da cui è possibile ammirare un tipico panorama montano, costituito da piccole borgate e gruppi di case ormai quasi del tutto disabitati. La frazione Serre, situata sull’opposto versante del vallone, gode di una splendida veduta sul Monviso che con i suoi 3841 metri costituisce anche la massima elevazione del comune, passando in- fatti sulla sua vetta il confine che separa e . Il nome del paese anticamente era Hulcium poi divenuto Huncinum forse per il fondo vallivo che assume per l’appunto un aspetto ad uncino, elemento che si ritrova an- cora oggi nello stemma comunale. Capoluogo, frazioni, borgate, ponti, forni, mulini sono testimonianza di un passato florido e laborioso intriso di sacrifici e fatiche, ma anche di attaccamento e amore della gente del posto per la propria terra. Un passato che trova le sue vicende più decisive e caratte- rizzanti nella storia del Marchesato di di cui Oncino fece sem- pre parte nel periodo compreso tra il 1142 e il 1548 sotto la guida dei quattordici marchesi che in questi quattro secoli si succedettero. Testimone del passato storico di Oncino è la Chiesa Parroc- chiale di S. Stefano che sorge sull’attuale piazza Roma e ne rappresenta il fabbricato di maggior im- portanza. Fino al 1600 al posto della chiesa si ergeva il palazzo dei Conti Saluzzo di Pae- sana e di Oncino. Oncino LAOUZE Ogni tetto delle case di Oncino e delle sue borgate veniva ricoperto con laouze estratte sul territorio comunale o in co- Lei laouziére muni limitrofi; le cave presenti in gran nu- mero sul nostro comune, erano e sono tuttora ricche di materiale adatto alle più d’Ounçin svariate esigenze di costruzione (lose, archi- travi, pietre da muratura).

Il trasporto delle laouze avveniva manual- mente. Dov’era consentito, si utilizzavano i bers, così da ridurre la fatica rispetto al trasporto su Lammo schiena. Lametto Burin

Trancho

Da lei Meidilhe lh’éro doue vie: uno aval për lou crèst ënt al brut i vënìo aval ënt la Tampo dë lei Savìne, a Cho dal Pùërc. Laouze L’aouto vio i pasavo pu içài sal Pra dë la Coulëtto, Briquét Ardì e pé i calavo aval vèr la Fountano dë la Costo (Costo d’An- danhìn), i vënìo aval al Pra dë l’Aze e pé aval a lei Bigorie. Dë déisù da la Tampo dal Valoùn vënarian bën ilen scaze ai Sa- lezian. Apré, da chì aval ën paou lei pourtavën së l’ëstsino e ën paou lei mënavën bë lou bèrs.

Tsarìo counoise bën l’ëscanh…