E-BOOK

Le nostre avventure

QUELLI DI ROZZANO

Storie di un gruppo di amici

Siamo Quelli di Rozzano, un gruppetto di amici nato per caso dalla passione della corsa.

La corsa è stata il mezzo che ha fatto nascere un'amicizia tra di noi che è andata oltre il semplice trovarsi per una sgambata od una "tapasciata": amiamo la natura, camminare in montagna in ogni stagione, ed abbiamo fatto insieme tante belle cose, ma tante altre ne vorremmo fare ancora.

Quelli di Rozzano ringraziano tutti gli amici che hanno contribuito alla realizzazione di questo E-book

E-BOOK

Le nostre avventure

QUELLI DI ROZZANO

Storie di un gruppo di amici

Quelli di Rozzano – e-Book 2010

I diritti di traduzione, di riproduzione e di adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo sono liberi a tutti gli amici podisti.

L'elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze.

Sommario

SOMMARIO

PARTE I – MARATONE

Firenze - 26 novembre 2006 Dopo tanti allenamenti, corsette e tapasciate arriva il giorno della prima maratona: un vero battesimo sportivo nella meravigliosa Fi- renze ...... pag. 3

Torino - 15 aprile 2007 L'avventura primaverile in una caldissima Torino "estiva": ogni ma- ratona è una corsa unica e irripetibile. I “bauscia” milanesi alla con- quista della città dei "Bogianen" ...... pag. 17

Milano - 2 dicembre 2007 La maratona dove tutti Quelli di Rozzano hanno partecipato - Il grande ritorno di Gianni 23 anni dopo la sua ultima maratona ...... pag. 27

Milano – 23 novembre 2008 Quattro QDR in gara, due esordi in maratona...... pag. 41

Ferrara – 8 marzo 2009 Uno di Quelli di Rozzano, uno delle Salamelle, due insieme a Ferrara . pag. 55

Treviso – 29 marzo 2009 La grande coalizione podistica: Quelli di Rozzano, Avis Locate Triulzi e Le Salamelle ...... pag. 59

Palermo – 15 novembre 2009 La prima maratona da QDR di Toni e Nando ...... pag.. 71

Firenze – 29 novembre 2009 La grande coalizione podistica: Quelli di Rozzano, Avis Locate Triulzi e Le Salamelle … si replica ...... pag. 77

Roma – 21 marzo 2010 La maratona dei gladiatori con gli amici del Viviam Cent’anni ...... pag. 85

Milano – 11 aprile 2010 Il debutto in maratona del neo-QDR Federico ...... pag. 97

Storie di un gruppo di amici III Sommario

PARTE II – DI TUTTO E DI PIU’

Corsa sociale La nostra “corsa sociale” … QDR & Friends ...... pag. 109

Ricorderemo volentieri I ricordi più belli con tutti gli amici ...... pag. 115

Appendice Palmarès ...... pag. 161

IV Storie di un gruppo di amici

FIRENZE 26 novembre 2006

Dopo tanti allenamenti, corsette e tapasciate arriva il giorno della prima maratona: un vero battesimo sportivo nella meravigliosa Firenze

Firenze 2006

FIRENZE 2006

“Alle 8,15 avrà inizio l’operazione Florence”: Il messaggio di Emilio dava inizio alla spedizione di questa Armata Branca- leone della Maratona. La terza generazione di maratoneti del condominio di via D’Azeglio (una del- le case con più alta densità di maratoneti in Italia) dopo mesi di preparazione psico-fisica, è pronta alla partenza per l’obiettivo prescelto. Un giovane talento emergente, supportato da un staff tecnico di primo piano (anzi di terzo piano), sentiva crescere in sé l’emozione di essere arrivato finalmente alla vigilia di un avvenimento di cui aveva voluto fortemente essere protagonista. La preparazione di Cristian è stata meticolosa, le tabelle di allenamento ri- spettate, e il mix tra l’istinto del neofita, l’esperienza recente di Emilio e quella un po’ più stantia ed ammuffita di Gianni, la pazienza di Ilaria, e Oriana e Lo- rella a completare il “team”, l’organizzazione logistica (storica l’ultima sera, sembrava una riunione clandestina di carbonari con tanto di mappa e tabelle dei passaggi), ci facevano ben sperare, perché, come si dice in queste situazioni, “nulla era stato lasciato al caso”. Parte la Carovana dell’Alleluja: per fortuna il viaggio sino al primo “piss- stop” dopo Bologna è tranquillo; nell’Autogrill troviamo molti maratoneti del nord che stanno andando anche loro a Firenze; è una calata (o una risalita, per chi viene da sud) di un’orda colorata e appassionata, che vuole conquistare un giorno di gloria in una delle città più belle del mondo: tutti vogliono “sciacquare i propri panni in Arno” e già qui entriamo nel clima della manifestazione, le sca- riche emotive cominciano a farsi sentire, le paure che qualche granello di sabbia possa entrare nel meccanismo preparato con cura si sentono impalpabili, ma non se ne parla per evitare di portare sf…..ortuna. Si riparte e sull’Appennino c’è traffico e piove, cielo plumbeo, ma dopo il Mu- gello il tempo migliora, e verso mezzogiorno arriviamo a Firenze: già il solo ve- dere le colline intorno, con i colori dell’autunno, ci conferma che abbiamo fatto bene a venire qui, almeno sarà un bel week-end in compagnia, in buona compa- gnia, anche se lo scopo è il “battesimo” del nostro figlio putativo nel misterioso mondo della Maratona. Andiamo subito al Centro Maratona, presso lo stadio di atletica, e passiamo sotto quello che ci appare come un arco trionfale, lo striscione d’ingresso al Cen- tro. In mezzo a tanta gente come noi, atleti, mogli, figli, genitori, ex-atleti im- portanti (Gianni Poli, Marco Marchei e chissà quanti altri), passando tra i vari stand di altre maratone e manifestazioni, ci rendiamo conto di quale business giri intorno al mondo del podismo e dello sport amatoriale: per gli stakanovisti del podismo, ad avere soldi e tempo, ogni domenica c’è una maratona in Italia, in Europa, nel Mondo….ah girare il mondo vedendo città e luoghi corren- do……incontrare persone di altre città e di altre culture, come ci arricchirebbe:

Storie di un gruppo di amici 3 I classici QDR apprenderemmo qualcosa da tutti ed a tutti potremmo dare qualcosa, penso che questa sia o debba essere la ricchezza dell’uomo….in pace. Vabbè, ora ci è anche venuta fame ed il menu del maratoneta prevede: riso in bianco con olio e parmigiano, verdure cotte, mela. Ritiro del pacco gara e del pettorale: Cristian mi sembra un bimbo al primo giorno di scuola accompagnato dai genitori, si capisce che è emozionato, è un misto di stupore, paura, insicu- rezza, è teso; questi momenti sono come quelli degli ultimi giorni prima del ma- trimonio, quanto temi che qualcosa possa andare storto; ovviamente con le debi- te proporzioni, qui è comunque un divertimento, anche se fatto seriamente, mentre il matrimonio …beh è un’altra cosa…… “Espletate le formalità di rito”, così si dice in questi casi, risaliamo in auto per andare in albergo, Park Hotel Diana, adiacente alla chiesa della Madonna della Tosse (speria- mo di dormire stanotte…), dove lasciamo i bagagli nelle camere (che casualità, camere 52, 55, 57 i numeri degli anni dei vecchi Oriana e Gianni) e dopo un bre- ve riposino, partiamo alla volta del centro. Da lontano vediamo il campanile di Giotto, là in fondo a via Lamarmora, ci fermiamo in piazza San Marco a chiedere informazioni sui mezzi pubblici della mattina seguente e scopriamo che molti mezzi sono stati soppressi a causa della maratona e quindi non siamo sicuri di come arrivare dall’albergo alla partenza. Arriviamo al Duomo, c’è un mare di folla e, tra i turisti normali, si distinguono i maratoneti che cominciano ad “assaggiare” la pavimentazione delle strade che percorreranno l’indomani. Andiamo in piazza della Signoria, entriamo nel primo cortile di Palazzo Vec- chio, costeggiamo gli Uffizi, ci scambiamo una foto con una coppia di ragazzi spagnoli, arriviamo sul lungarno e lì ammiriamo il Ponte Vecchio illuminato da luci di diverso colore: l’effetto è stupendo, tutti si accalcano sul parapetto del lungarno per le classiche foto romantiche: ci gustiamo questa vista e questi momenti; pur in mezzo a tanta gente, si respira qualcosa che ti fa sentire isolato da tutto il resto del mondo e dalla calca che c’è intorno a noi e quello che abbia- mo intorno è soltanto arte e storia e …..qualcosa che non sappiamo cosa sia, ma che sentiamo intorno e dentro di noi…... “nell’Arno d’argento si specchia il fir- mamento”… Transitiamo sul Ponte Vecchio: c’è da lustrarsi gli occhi per le oreficerie e c’è qualcuno, anzi qualcuna, che vorrebbe fare la spesa in questo “outlet” dell’oro. Cristian comincia ad essere un po’ stanco: uno come Lui non può resistere a queste basse velocità e le gambe gli stanno cominciando a dire che sarebbe ora di aumentare il passo. Durante la passeggiata (strano presagio), Cristian ci chiede come mai Abebe Bikila corse la maratona delle Olimpiadi di Roma senza scarpe (meno male che non gli abbiamo risposto, scherzando: “perché se le era dimenticate a casa !!!”).

4 Storie di un gruppo di amici Firenze 2006

Proseguiamo sino a Palazzo Pitti, per ritornare poi sui nostri passi ed arri- viamo sino a San Lorenzo ed ai mercatini delle Cappelle Medicee, ma ora siamo stanchi tutti ed abbiamo anche fame, anche se sono solo le 19,00. Arriviamo alla trattoria I’Toscano (proprio così, alla fiorentina, con l’articolo tronco) e lì, alèèèè, altro che menu del maratoneta: crostini toscani, scamorza cotta, finocchiona, pecorino, pasta e fagioli, ribollita, pasta alla chitarra con ra- gù, lampredotto con le bietole, tagliata con rucola e un fiasco di Chianti (ne con- cediamo un paio di bicchieri a Cristian, è un po’ meglio del Gatorade e fà più sangue); come dolce, maremma maiala, cosa meglio di cantuccini con Vin Santo ? Ora siamo un po’ più allegri, ma dobbiamo tornare in albergo per la notte…… Decidiamo di finire la serata con l’ultima riunione strategica nella hall dell’albergo, per ripassare il programma, il percorso, gli incontri con Cristian e ci lasciamo dandoci appuntamento per le 6,45 per la colazione del maratoneta ….. almeno così pensiamo…. Ah che bello, ora una bella dormita (anche se sappiamo, noi dello staff, che, chi più chi meno, non dormiremo molto: Cristian per la tensione della “notte prima degli esami”, Gianni per il Chianti ed il lampredotto, ed Emilio per……boh). Ore 23,15, sto entrando sotto la doccia quando Oriana sente bussare alla porta della nostra camera; mi metto un asciugamano addosso ed apro: davanti a me non avevo due persone, ma due cenci pallidi e Cristian, quasi piangendo mi dice:”Ho dimenticato le scarpe a casa…” Ma come, tutto preparato, tutto a posto, la borsa preparata da giorni, e la co- sa più importante non c’è !!! Ma come prendersela con Cristian: è già abbastan- za mortificato. Che numero hai di piede? In macchina ho le mie New Balance 43 e mezzo, “forse vanno bene, andiamo a provarle”. “Ad Emilio è meglio non dire niente, lasciamolo riposare”. Mi rivesto e con Cristian ed Ilaria andiamo al parcheggio dove Cristian “te- sta” le scarpe che, tra l’altro, cominciano già ad essere un po’ consumate sui tal- loni esterni, da cui si sta staccando anche un pezzo del rinforzo, che tagliamo subito per evitare che dia problemi: il “test” di prova è una corsetta di 20 metri nel parcheggio e Cristian dice “Vanno bene…”, d’altronde alternative non ce ne sono, tranne quella di chiedere domattina a colazione un paio di scarpe agli altri maratoneti….. Torniamo alle camere e si va a dormire, sperando che soprattutto Cristian si riposi e non pensi troppo alle scarpe. Nella sua stanza, l’ignaro Emilio…

IL “ D “ DAY - IL GIORNO DELLO SBARCO 26 NOVEMBRE 2006 D.C.

La notte non è stata totalmente tranquilla: le camere davano sulla strada, e per tutta la notte sono passate auto, speriamo che almeno Cristian non le abbia sentite.

Storie di un gruppo di amici 5 I classici QDR

Sveglia ore 6,30, presenti alla colazione ore 6,45 (Oriana dice che non mi ha mai visto così rapido e puntuale alla sveglia): guardo ai piedi di Cristian, ci guardiamo negli occhi senza dire nulla, Emilio è gasato e sembra che la marato- na debba farla lui, Cristian fa una colazione leggera, ma abbastanza abbondan- te per non appesantirsi comunque ed avere un po’ di riserva; conosciamo un po- dista di Roma, che ha già diverse maratone al suo attivo e vorrebbe fare 3h10’: decidiamo di andare insieme alla partenza, cercando magari un taxi, che però non si trova ed allora usciamo per andare alla fermata dell’autobus più vicino, che si trova in via Leonardo da Vinci e facciamo conoscenza con un podista di Ginevra, ed un ragazzo di Piacenza, anzi (com’è piccolo il mondo) di Gossolengo, e si parla dell’Osteria della Pergola e del gnocco fritto…. Ma nel frattempo, le nostre “marathon girls”, cosa stanno facendo ? Abbiamo dovuto lasciare sulle loro spalle il peso delle masserizie da recuperare e da por- tare alle macchine: per fortuna hanno fatto una bella colazione e dovremo ricon- giungerci al ponte San Niccolò, al 13 km. Facciamo un passo indietro e ritorniamo alla fermata di via Leonardo da Vinci: sempre senza farci accorgere da Emilio, chiedo a Cristian come vanno le scarpe: dice che sono un po’ strette, gli consiglio di non allacciarle troppo per o- ra, in modo che il piede si abitui un po’; mi sento come un donatore di organi, non si potrà dire che un pezzo di maratona non l’abbia fatta anch’io….anche se tramite una “appendice” esterna, ma pur sempre mia…. Arriva l’autobus che ci lascia proprio sul Lungarno della Zecca Vecchia: una marea di maratoneti, sono circa 7500 iscritti, tutti pronti alla grande sfida con sé stessi. Saliamo sul pulmann navetta che porta alla partenza (Emilio ed io siamo ”abusivi”, solo Cristian potrebbe salirci, ma in qualità di maratoneti ad honorem e staff tecnico personale del nostro allievo, non possiamo lasciarlo solo e quindi saliamo anche noi). Piazza Michelangiolo è uno spettacolo: maratoneti di tutti i tipi e di tante nazionalità; riconosciamo americani, francesi, svizzeri, austriaci, inglesi, tede- schi, spagnoli, anche dell’est europeo, un mare di gente che saltella, fa stre- tching, corricchia, coperti dalle pettorine viola che servono da protezione per il vento ed il freddo, anche se la giornata si sta aprendo ed il sole comincia a scal- darci. Dall’alto del piazzale vediamo Firenze e l’Arno: “ Firenze è come un albero fiorito, che in piazza dei Signori ha tronco e fronde, ma le radici forze nuove ap- portano, dalle convalli limpide e feconde…….l’Arno, prima di correre alla foce, canta baciando Piazza Santa Croce… ”; vediamo Ponte Vecchio, il Duomo con il campanile di Giotto, Palazzo della Signoria, Santa Croce davanti a noi, le ville sulle colline, con il sole che illumina i colori autunnali…. Tutto è uno spettacolo…....tra noi tre sentiamo qualcosa di impalpabile che nessuno sa spiegare, qualcosa che unisce chi sta per affrontare un evento così (Cristian), e chi lo ha già provato (Emilio e Gianni); continuo a guardare le scar-

6 Storie di un gruppo di amici Firenze 2006 pe di Cristian ed ogni tanto gli chiedo come vanno, speriamo non gli diano pro- blemi e che finisca bene la maratona. Siamo tutti e tre commossi e anche se solo Cristian deve correre, lui sa che correrà con 6 gambe e con 3 teste: non che sia diventato come Cerbero, ma sa che saremo con lui dall’inizio alla fine. Il nostro allievo tradisce l’emozione del momento, salivazione azzerata, sguardo assorto, ma, soprattutto, gli scappa la pipì: davanti ai gabinetti “volan- ti” dell’organizzazione ci sono code tipo supermercato alla vigilia di Natale, da farsela addosso prima di entrare; quindi opta per gli spazi aperti offertigli dalla città. Ma non è il solo: dall’alto del parapetto vediamo molti maratoneti che salgo- no a piedi, e becchiamo anche qualcuno che fà la pipì vicino ai cespugli e glielo gridiamo. Ora dobbiamo lasciare Cristian al suo destino: entra nell’ultima gabbia pre- vista, anche se, passo dopo passo, riesce ad intrufolarsi tra quelli più avanti ed allo sparo di partenza è praticamente quasi a metà del gruppone. Con Emilio ci dividiamo: Lui va allo striscione di partenza, io affianco Cri- stian mentre il serpentone dei maratoneti comincia a muoversi. Sincronizziamo gli orologi: Emilio (che ha le tabelle dei passaggi in testa) fa partire il cronometro, mentre io calcolerò il tempo “lordo” dalla partenza per ar- rivare in tempo nei punti di incontro previsti.

ORE 09.06 partenza ! Cristian comincia la sua avventura (fermandosi poco dopo la partenza per un’altra pipì…..da emozione), mentre Emilio ed io scendiamo per trovarci con le “marathon girls” che ci aspettano al km. 13 al ponte San Niccolò: le raggiun- giamo e vediamo insieme il passaggio del gruppetto dei primi che ha già un buon vantaggio sugli altri che mano mano vediamo transitare. Ci sembra di riconoscerci in quelli che corrono, nelle loro facce, nella loro fa- tica, nei loro passi, e li invidiamo……aspettiamo il passaggio di Cristian, Emilio spera che abbia seguito i suoi consigli per il ritmo da tenere e non “scoppiare”, mentre Ilaria, Oriana ed io (gli unici a conoscere il “segreto”) speriamo solo che non gli facciano male i piedi, e Lorella vaga. Passaggio di Cristian, che sembra volare nella discesa dal ponte e saetta in perfetta media della tabella di Emilio: ci fa segno che le scarpe vanno bene, ed Ilaria tira un sospirone di sollievo, io urlo per incitare e per scaricare il nervosi- smo dell’attesa. Prossimo appuntamento in piazza L.B.Alberti, al 18km e mezzo: ci incam- miniamo velocemente perché Cristian dovrebbe arrivarci dopo una mezz’oretta. Passiamo dal ristoro del 25mo km. e ci offrono da mangiare e da bere, però non ne approfittiamo, anche se chiediamo alle signore se hanno i cantuccini col vin santo……

Storie di un gruppo di amici 7 I classici QDR

Siamo abbastanza “gasati” perché Cristian ci aveva detto che le scarpe erano ok, siamo ottimisti in mezzo a tanta gente che è lì come noi: oltre a italiani di diverse regioni, sentiamo parlare inglese, francese, spagnolo…Emilio va incon- tro ai maratoneti verso il cartello del 18mo km, mente noi quattro lo aspettiamo in piazza, ma quando arriva ci dice che ha le vesciche……Ilaria quasi piange, Oriana e io sentiamo dentro di noi sconforto, anche perché non possiamo dir- lo a Emilio e Lorella. Però il tempo di passaggio è buono, è come da tabella “emilifera” ed il nostro trainer fa le sue proiezioni del tempo finale con la calcolatrice del cellulare: ci guardiamo in tre, e non possiamo dire come vorremmo “altro che fare tabelle, qui rischiamo di non arrivare alla fine !!”. Ci incamminiamo verso il nuovo punto di incontro stabilito (al 28km e mezzo in piazza della Repubblica, in pieno centro), prendo sottobraccio Ilaria e, tra di noi, speriamo che Cristian si fermi ad un punto di pronto soccorso per farsi me- dicare le vesciche: meglio perdere qualche minuto ma arrivare alla fi- ne….speriamo in bene, sarebbe un peccato, Cristian ha preparato tutto bene (beh, quasi tutto…..) anche Ilaria soffre per lui. Ci fermiamo in un bar per un caffè ed un piss-stop, ed andiamo avanti più in fretta possibile, compatibilmente con il ritmo che può tenere tutto il gruppo. Attraversiamo tutto il centro per ar- rivare in piazza della Repubblica dove c’è una marea di gente, non solo per la maratona. Noi tre siamo tesi perché non sappiamo come arriverà Cristian. Emilio fende la folla e rischiamo di perdere Lorella; ci appostiamo scagliona- ti lungo le transenne e vediamo passare decine di maratoneti, e cresce dentro di noi l’invidia e l’ammirazione per loro. Emilio chiede ad una donna del servizio d’ordine se sono già passati i pace- maker delle 3h45’ e questa gli dice di sì…panico totale ! Cristian è già passato ! Ma il nostro trainer non ci crede e rifà i conti: no, non può essere passato; infatti non si sbaglia: Cristian arriva e ci prende quasi in contropiede, non riesco a far- gli una foto, ma la cosa più importante è che riesce a prendere la borraccia con l’energetico che gli passiamo e dice ad Ilaria che ora va tutto bene. Ilaria scarica la tensione e piange, Oriana l’abbraccia, Emilio è gasato, spe- riamo in bene, ora dovremo vederci tra Ponte Vecchio e piazza della Signoria, più o meno al 39mo km. Cristian deve affrontare ora la parte più dura, anche psicologicamente: gli abbiamo fatto una testa così (che la maratona inizia al 30mo km, che da quel momento il corpo consuma sé stesso ecc.) e, oltre al problema delle scarpe, che Emilio non sa, come se non bastasse deve affrontare i lunghi rettilinei in andata e al ritorno del parco delle Cascine e un bel pezzo di lungarno. Arriviamo in piazza: fa caldo, sembra ci siano quasi 20 gradi, siamo contro sole e diventiamo rossi; battiamo le mani e ci sgoliamo per incitare tutti quelli che passano, ora più sgranati, ma il passaggio è continuo, alcuni hanno la faccia stravolta dalla fatica, una fatica che conosciamo e fa aumentare il nostro inci- tamento, quasi non ho più voce e le mani mi fanno male.

8 Storie di un gruppo di amici Firenze 2006

Ilaria nota che le facce di molti sembrano quasi deformate dalla fatica e le confermiamo che è proprio così: infatti quello che sta passando in quel momento, alla partenza aveva 25 anni, ora ne dimostra almeno 50…., ma è uno spettacolo vedere gente come noi, normale, che sta compiendo questa impresa, siamo con loro, e loro corrono anche per noi. Speriamo nel passaggio di Cristian, soprattutto che stia bene e tenga duro, a quel punto si va avanti a forza d’inerzia, con tutto quello che non si ha più den- tro: arriva, ha la faccia stravolta sempre di più, ma corre; dentro di me, lo am- miro e lo giudico grande, perché sta reagendo con orgoglio e coraggio all’inconveniente delle scarpe. Il nostro trainer considera il tempo ottimo, come previsto, - più o meno, magari sperava in qualche minutino in meno, però va be- ne così, qui è arrivato ed ora quello che manca al traguardo lo si strappa con le unghie e con i denti. Lo rivediamo al passaggio dietro a Palazzo Vecchio, lo incitiamo, lui non ci vede nemmeno, anche se ci farfuglia qualcosa, ma ormai è finita, ed andiamo in piazza Santa Croce all’arrivo, dove vediamo arrivare tanti maratoneti bene, al- tri molto meno bene, qualcuno sta anche male, uno arriva con le scarpe in mano, alla fine eccolo: transita sotto il traguardo ed il cronometro sopra di lui indica 3h45’ e rotti anche se il suo tempo effettivo è di 3h43’! Siamo tutti lì con lui, ha corso anche per noi e noi abbiamo corso con lui: si siede per terra per riprendersi un po’, gli togliamo le scarpe ed a quel punto sve- liamo tutto ad Emilio che si accorge delle scarpe, anche se aveva già avuto dei dubbi perché non gli sembravano quelle nuove di Cristian: lo abbraccia ed una volta di più, anche se siamo in mezzo a tanta gente, sentiamo che c’è qualcosa che non ci sappiamo spiegare, ma che ci unisce. Ha la medaglia al collo, l’ha conquistata e non la molla più, capisco quello che sta provando e la cosa più bella per lui penso che sia quella di avere vicino Ilaria ed intorno gli amici che lo stanno invidiando ed ammirando: non penso di dire sciocchezze, ero commosso allora e lo sono anche ora mentre scrivo, credo che Emilio mi capisca. Mangia qualcosa, beve, ora piano piano deve riprendersi per ritornare sulla terra, dalla dimensione in cui ha vissuto in tutto questo pe- riodo. Devo dire che tutte queste emozioni ci hanno fatto venire un po’ di fame, pe- rò dobbiamo rientrare in albergo dove lo aspetta una doccia per rimettersi un po’ in sesto prima di ripartire. Insieme ad altri maratoneti cerchiamo di portarci verso una fermata di au- tobus per tornare all’albergo, ma non ne vediamo passare: cosa c’è di meglio al- lora che andarci a piedi? Tanto Cristian ne ha già fatti 42 (e centonovantacinque metri), tre o quattro chilometri in più cosa saranno? In effetti non appena ri- prende a camminare fa un po’ di fatica, logicamente ha le gambe un po’ legnose, le scarpe purtroppo non possono non avergli dato fastidio, ma, man mano che proseguiamo, sta sempre meglio, anche se stanco, e le gambe riprendono un po’ di tono….forse sono più stanche le nostre.

Storie di un gruppo di amici 9 I classici QDR

Ci godiamo questa “passeggiata”, parliamo della maratona, ma non solo, ci coccoliamo il nostro allievo, che scarica, camminando, la tensione accumulata correndo….sembra assurdo per chi non corre, quasi incomprensibile, ma è così; dentro ha ancora tanto da dare, ma soprattutto, ha un grande vuoto…..allo sto- maco … è fame, però prima è meglio che faccia una bella doccia. Arriviamo in albergo dove Cristian si rinfresca e si riprende un po’ e noi pre- pariamo le auto per il ritorno a casa: ci facciamo spiegare il percorso per rag- giungere l’autostrada e, naturalmente, guidando io la carovana, sbaglio strada e mi ritrovo a fare un giro turistico per Firenze, prima di ritrovare le indicazioni che ci portano in autostrada, dove, prima di ripartire definitivamente, ci fer- miamo per mangiare qualcosa; sono quasi le 16,00, ma una pizza ed un’insalata ci stanno bene (non è che ci sia molto altro, ma va bene lo stesso). Cristian o- stenta la sua medaglia e penso che, dalla fame che ha, riuscirebbe a mangiare anche quella. Nell’autogrill troviamo una famiglia di maratoneti emiliani: padre e figlio, hanno impiegato 5 ore, e confermano che non è tanto importante l’agonismo, quanto la volontà di mettersi alla prova con qualcosa che ti sembra superiore al- le tue normali forze, per superare quel limite che tutti abbiamo nella testa, ma che, ogni tanto, è gratificante cercare di superare per provare sensazioni inte- riori difficili da far comprendere a chi non ha questa sensibilità. Anche questo per me, fa parte, visto che siamo nella sua città, del concetto dantesco “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute et canoscenza”. Ci sistemiamo e si parte per tornare a casa… “Addio Firenze, addio cielo divino…..”: magari è solo un arrivederci, lo spe- riamo, maratona o non maratona, perché Firenze è sempre da godere e da gu- stare davvero con tutti i cinque sensi, è una città dove non puoi non sentirti av- volto da una atmosfera magica, arte, storia, cultura, gente diversa, ad ogni pas- so c’è qualcosa che racconta una storia, che racconta la storia; ma sta sempre a noi, quando viaggiamo, guardare con occhi interessati per cercare di cogliere tutto quanto il mondo ci offre. Eh sì, è stato proprio un bel sogno, una bella avventura, un’esperienza per tutti, per chi ha partecipato in prima persona all’avvenimento sportivo, e per chi lo ha vissuto dal di fuori, anche se eravamo tutti coinvolti emotivamente. Grazie amici, sarebbe bello che ci fossero altre esperienze come questa, in- sieme, ed anche se tutti abbiamo voglia di tornare a casa, abbiamo già nella te- sta l’idea di ripartire per un’altra avventura, chissà quando e dove e di che tipo (un’altra maratona, una corsa speciale, un trekking in montagna ? Chi lo sa); di certo sto provando quella sensazione ben spiegata da una frase di Reinhold Messner che ho letto nel suo museo della Montagna di Castel Firmiamo che più o meno diceva questo: soffro della dicotomia dell’uomo romantico, che ama la propria casa, ma vuole andare per il mondo perché sente un richiamo per la co- noscenza di altri luoghi, e quando li raggiunge lo riprende nostalgia di casa, in una continua ricerca di sé stesso nel fatto stesso di viaggiare e di muoversi.

10 Storie di un gruppo di amici Firenze 2006

Ehi… non vi siete ancora addormentati ? Meno male: è vero che sono stato un po’ prolisso (e questo me lo dicono tutti), però mica sono uno scrittore che può esprimere con poche parole sentimenti o stati d’animo, e descrivere un avveni- mento di cotale importanza per noi in quattro righe. Vorrei ringraziavi tutti per la bella atmosfera che avete saputo creare e spe- ro ci possano essere tanti altri momenti come questi, tutti insieme…..cerchiamo di farlo davvero, ragazzi, queste sono cose bellissime, che rimangono e nessuno ce le potrà portare via. Un abbraccio a tutti.1 Gianni QDR Post scriptum: ripensandoci, ora ho capito tante cose, perché noi siamo …QUELLI DI ROZZANO ! “… Ci temono …”

LA MIA PRIMA MARATONA

Come iniziare: con il tuo racconto hai già detto tutto quello che c’era da dire; io vorrei solo scrivere le emozioni che ho provato nella mia, anzi nella nostra maratona. Entriamo nel pullman e già sentiamo che l’aria è diversa, è l’aria che respira chi vuole conoscere il suo limite. In quest’istante cado in una specie di trance (che finirà solo davanti alla piz- za). Eccoci in piazza Michelangelo, dopo il primo “piss-stop” sono pronto a partire ma sulla linea di partenza mi accorgo che mi riscappa; sulla destra c’è una schiera di piscioni, ma l’urlo di Gianni VAI !!! fa iniziare a muovere le gambe, dopo un minuto mi accorgo che così non arrivo alla fine … secondo “piss-stop” … Dal primo al quinto Km c’è un’atmosfera surreale; ai lati della strada non ci sono persone ma tanti alberi, così fitti che quasi non si vede il cielo. Tanta gente con la nostra stessa passione: LA CORSA. Il silenzio è rotto da un applauso spontaneo, indirizzato ad un ragazzo disa- bile che partecipa con le stampelle. Partono dei cori da stadio tra cui un po poropopoo. Eccoci al quinto Km.: si iniziano a vedere le prime persone ai lati della stra- da, tra i marine, quelli vestiti tutti uguali con le loro maglie viola tutti impettiti, iniziano ad esserci i primi affaticati.

1 Ma le altre eroine della giornata, le scarpe, che fine hanno fatto ? Le ho lasciate nel box come me le ha consegnate Cristian il 26 novembre, non le ho lavate, le ho lasciate lì, mi sembra- va indelicato usarle ancora anch’io … poi, per la prima volta, le ho indossate il 1 gennaio 2007 correndo con Oriana … e volavo … avevano ancora dentro l’effetto “Maratona Cristian”.

Storie di un gruppo di amici 11 I classici QDR

Dal decimo al quindicesimo ci sono tre eventi che ricordo bene: il passaggio sul ponte con la musica dei carabinieri, il primo check con voi che mi ha dato un po’ di coraggio e molte borracce nascoste ovunque. Ecco il ristoro del 15°, l’inesperienza sui percorsi così lunghi mi porta ad i- gnorarlo anche perchè la colazione è stata, come l’ha definita Gianni, abbondan- te ma leggera. Sicuramente, uno dei ricordi più belli di questa esperienza è stato quello di una bambina che correva incontro al suo papà con un cartello con su scritto “SEI IL PAPÀ PIÙ FORTE DEL MONDO”. Intorno al 17° c’era un ristoro (de no artri) uno di quelli organizzati da un gruppo podistico della zona, e lì il tapascione che c’è in me si è sentito un po’ a casa, proprio lì ho scambiato due battute con i due di Roma, che poi sono diven- tati i miei compagni di viaggio sino alla fine. Al 18° l’entusiasmo di Emilio per il rispetto dei tempi,è stata energia pura per la mente, mi ha fatto distogliere i pensieri dai polpacci che iniziavano ad in- durirsi. Ma a farmi risvegliare è stato il cavalcavia del 25°, un bello strappo che al- cuni dicono che serve a rompere il ritmo; a me ha solamente rotto … i piedi, cosa avevate capito? Subito dopo c’è stato l’ingresso nel parco delle cascine e l’incontro con quel signore che correva senza scarpe; la mia considerazione è stata: “almeno io un amico che me le ha prestate c’è l’ho! se ce la fa lui, io gli ultimi 12 km me li sbrano” … anche se avevo i piedi cotti e le fitte al costato. Intorno al ristoro del 30° km, un po’ di confusione causata dal poco cibo, dal- la strada stretta e da alcuni che si bloccavano in mezzo alla strada per crisi. Bene, ora inizia la Maratona, ma la cosa non tanto simpatica è che la parte più dura equivale al lungo e monotono rettilineo verso il centro città. Al 38° quando vi ho incontrato, vi ho detto ”non ce la faccio” ma dopo ho cer- cato di reagire peccato che, al 39°, sopra l’imbocco del tunnel c’era S. Pietro con le chiavi che avrebbero aperto la porta del km 42.195; dentro quel tunnel ho av- vertito sensazioni mai provate prima, una distorsione dei sensi, passando vicino a un ristorante il profumo del cibo mi dava fastidio e mi provocava la nausea, le persone che urlavano mi infastidivano, anche il tatto mi aveva abbandonato; ho provato a prendere una pastiglia di Enervit ma mi è scivolata dalle mani senza neanche accorgermene, sentivo le gambe anestetizzate, provavo a massaggiarle per avere una reazione, ma niente. Emilio dice che ci siamo rincontrati al 40° ma io non ricordo niente, verso il 41° c’è stata l’uscita dal tunnel, che è stata causata dall’inizio del pianto di Da- ria (la ragazza di Roma) che è terminato solo all’arrivo. Gli ultimi 195 metri li ho fatti ripensando a tutti gli sforzi che ho dovuto fare per arrivare fino lì; gli allenamenti a qualsiasi ora, anche quando ero stanco o non ne avevo voglia, l’ossessione di correre anche in viaggio di nozze per non perdere troppi allenamenti, le 30 km in solitaria, ecc. …

12 Storie di un gruppo di amici Firenze 2006

Bene, ora è arrivato il momento dei ringraziamenti: Grazie a Ilaria perché hai sopportato tutte le mie paturnie per questa mara- tona, per aver accettato anche le prossime, e per essermi stata vicino nei mo- menti duri. Grazie a Emilio per i consigli e perché hai sempre cercato di tenere il mio rit- mo durante le uscite domenicali anche se per te a volte andavo un po’ troppo forte. Grazie a Gianni per il supporto morale, per i consigli tecnici ma soprattutto per le SCARPE!!!!!! Ed in fine grazie a tutti i componenti dell’operazione Florence, per aver corso da una parte all’altra della città per incontrarmi GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE Ciao a tutti. Cristian QDR

… E PER CONCLUDERE

Siamo arrivati alla fine del racconto di questa meravigliosa esperienza e do- po aver apprezzato tutto il racconto descritto con tanta passione dal nostro poe- ta e le sensazioni del protagonista come non potrei aggiungere due parole. Per me questa è stata una grande esperienza che ricorderò sempre, come se la corsa l’avessi fatta anch’io: dagli allenamenti svolti quasi sempre insieme e alla preparazione della corsa nei minimi dettagli fino al magone di quella mat- tina in piazza Michelangelo per non essere uno dei 7.500. Sì posso dire che dopo le mie due partecipazioni come atleta alla maratona, avere fatto da accompa- gnatore mi ha dato comunque tanta soddisfazione, emozione e gioia. Nelle mie due esperienze di Milano aver avuto un supporto tecnico-logistico e soprattutto di amicizia da parte di Gianni mi ha aiutato e caricato molto e quindi sono contento di aver lanciato l’idea all’inizio di settembre di accompa- gnare tutti insieme Cristian alla sua grande “prima” lontano da casa. La sua corsa è stata anche la nostra corsa: i chilometri percorsi insieme con Gianni e Cristian nelle garette dei “tapascioni”, a volte difficili e in situazioni cli- matiche di ogni genere, i sacrifici della sveglia alle sei e mezzo della domenica mattina, la corsetta nel giorno del matrimonio giusto per non perdere il vizio, la costanza delle corse alla sera dopo una giornata lavorativa sono convinto che alla fine ti ripagano in tante maniere anche sei non sei il corridore della maratona. Alla fine della maratona ho abbracciato Cristian e dopo aver saputo del mi- stero delle scarpe mi ricordo con molto piacere di avergli detto: “Sei andato mol- to bene, allora bravo, bravo due volte !!!”. Ricorderò sempre questi due giorni a Firenze per l’amicizia che ci ha legato e spero che tutti noi potremo rivivere altri momenti emozionanti come questo. Grazie a tutti per la vostra amicizia: Gianni, Oriana, Cristian, Ilaria e Lorella. Ciao. Emilio QDR

Storie di un gruppo di amici 13 Storie di un gruppo di amici

4 I classici QDR

TORINO 15 aprile 2007

L'avventura primaverile in una caldissima Torino "estiva": ogni maratona è una corsa unica e irripetibile. I “bauscia” milanesi alla conquista della città dei "Bogianen"

Torino 2007

TORINO 2007

I Personaggi della nostra storia: Cristian, un maratoneta alla ricerca della conferma; Emilio, un maratone- ta che ritenta la sfida; Gianni, accompagnatore ex maratoneta; Ilaria, suppor- tatrice/sopportatrice di Cristian; Oriana, accompagnatrice dell’accompagnatore; Fabio, maratoneta last minute; Daniela, assistente logistica Rozzano-Torino; Andrea, bogianen assistant; Massimo, l’eporediese volante; Anna, eporedia running team assistant; Irene, junior assistant.

Era una notte buia e tempestosa … beh questa storia non inizia proprio così, però metaforicamente la tempesta era iniziata dopo la Maratona di Firenze del 26 novembre 2006 (vedi precedente romanzo … e se ve lo siete persi correte su- bito in libreria ad ordinarlo, altro che il libro di Baldini …). Cristian, non contento dell’exploit delle scarpe del Gianni, voleva vedere cosa avrebbe combinato con le sue. La maratona prescelta è stata quella di Torino, sia per la vicinanza, che per la data: 15 aprile, anche se Emilio e Gianni erano un po’ perplessi, per diversi motivi; calcolando i tempi di recupero da Firenze e quelli di preparazione, la da- ta cadeva troppo presto, poi la primavera con i primi caldi, ecc. però … Però c’era anche la presentazione della maratona stessa da parte degli orga- nizzatori presso il negozio Running Store di Milano, dove, davanti ad un nume- roso pubblico (stimato in 7 persone, compresi 4 rappresentanti dei Quelli di Rozzano), veniva presentato il percorso (che non esisteva ancora) virtuale e tut- te le manifestazioni collaterali. Ok, deciso: Cristian parteciperà, Emilio riprenderà la preparazione per la sua terza maratona, e Quelli di Rozzano ripasseranno in massa il confine della loro regione, e planeranno come aironi sulle sponde del Po per un’altra avventu- ra tutti insieme. Già tra noi speriamo di rivivere un’altra esperienza come Firenze, sia in sen- so sportivo che nel segno dell’amicizia e, perché no, anche turistico-culturale. Ma c’è anche Fabio, la saetta abbiatense, che decide di parteciparvi, insieme con altri del gruppo VTV di Abbiategrasso. Allora perché non contattare anche il nostro amico Massimo, la massima personalità sportiva e culturale (dopo il Ramella) della città “dalle rosse torri”, “la città del turismo d’eccellenza”, che magari, vista la vicinanza con Torino, si sta preparando a parteciparvi? Ed infatti anche Massimo è in fase di allena- mento, e vorrebbe battere il suo record di 3h25’ ... mica male. Ok, Ilaria prenota l’albergo, abbiamo anche Daniela che ci aiuta nell’organizzazione logistica, ed ora tocca agli atleti concentrarsi sulla prepara- zione. Vanno avanti domenica dopo domenica, allenamento dopo allenamento, chi- lometri dopo chilometri, i sacrifici cominciano a dare risultati e sale la solita

Storie di un gruppo di amici 17 I classici QDR tensione pre-maratona, quando si ha paura che possa saltare tutto per un non- nulla. La domenica prima della maratona è Pasqua: la diaspora del gruppo … Emi- lio corre al mare, Cristian il lunedì dell’Angelo fa l’ultimo test a Zinasco e poi …. sarà quel che sarà. L’ultima messa a punto dei motori prevede anche una seduta di massaggi (mica thailandesi, neh ...): anche questa volta nulla è stato lasciato al caso. Intanto siamo d’accordo con Massimo di vederci al ritiro dei pettorali sabato 14 e poi la domenica alla partenza, con tutta la famiglia che lo seguirà. Partenza sabato mattina e subito la prima sorpresa per il gruppo, prima di salire in auto (la storica Zafira dell’ex-maratoneta del gruppo, Gianni, e sottoli- neo ex-maratoneta): si materializzano le magliette rosse e bianche con la scritta Quelli di Rozzano, sono 6 pezzi unici, rosse con scritta bianca per i maschietti e bianche con scritte rosse per le femminucce. Queste magliette faranno il giro del mondo (podistico) e tutti le additeranno con rispetto e timore … come la prima volta che siamo stati chiamati così. Emilio ha preparato anche un cartello da esporre in auto: Quelli di Rozzano Supporto Tecnico Logistico Sportivo, con il logo della Maratona di Torino.a colo- ri. Non solo: ha preparato anche i tempi di passaggio previsti (e sperati) da in- dossare a mo’ di braccialetti per avere sempre un riscontro durante la corsa. Il viaggio è tranquillo sino ad Asti, dove Ilaria rallegra la compagnia creden- do che la pianta della città fosse a forma di bottiglia di spumante … poi, come da tradizione, Gianni sbaglia uscita dell’autostrada e percorriamo una serie di ameni vialoni in zone industriali della periferia torinese, prima di riprendere la giusta strada ed arrivare a Torino, dove transitiamo per i viali che costeggiano il Po, e che i maratoneti dovranno percorrere l’indomani. Lasciamo l’auto dietro piazza Castello e ci rechiamo al punto maratona per il ritiro dei pettorali e per l’appuntamento con Massimo: sfoggiamo le nostre ma- gliette rosse e bianche e tutti ci guardano (penso che nessuno sappia dove sia Rozzano, però facciamo scena comunque). Ma, a causa dell’orario, l’appuntamento con Massimo salta, e ritiriamo i pet- torali da soli; naturalmente, e non poteva essere altrimenti, c’è qualcosa che non va: Cristian ha dimenticato i documenti in macchina e dobbiamo ritornare a prenderli. Siamo in Piazza Castello, davanti a Palazzo Madama, a Palazzo Reale, al Teatro Regio, si stanno ultimando i preparativi per la maratona, ci sono molti turisti, comunque Torino è una bella città, si vede che è stata capitale di uno Stato per diversi secoli (se consideriamo la storia sino agli anni ‘50 per molti a- spetti è diversa da Milano, pur avendo ora anche molte analogie, più che altro dovute all’appiattimento culturale ed alla standardizzazione causata dal boom economico degli anni ’60 e dalla falsa cultura materiale del mondo contempora- neo, che appiattisce e rende uguale tutte le grandi città, passando sopra alla lo- ro storia, che è invece la loro ricchezza).

18 Storie di un gruppo di amici Torino 2007

Scopriamo un bel self-service che con 7 euro ci dà da mangiare (convenzione per i podisti…correre, a volte, dà anche questi vantaggi) in via Bogino … dove c’è lo storico Juventus Club Torino (storico per Gianni, ai milanisti aggregati non gliene frega niente). Però il caffè lo prendiamo un uno dei locali storici di Torino, Fiorio, in via Po, dove costa meno che nei centri commerciali di Milano, ed andiamo dentro a curiosare: pareti con broccati, tavoli in legno decò, specchi … personaggi che hanno fatto la storia non solo di Torino sono passati di qua. Ora però dobbiamo andare all’albergo per depositare i bagagli; arriviamo ed Emilio ci tiene a precisare che nella sua camera i letti devono essere separati – “ah –dice il portiere, Antonio- lei è la persona che ha telefonato per il letti sepa- rati “ … in effetti il suo “partner” è Fabio e non vuole che si pensi male (tanto noi lo prendiamo comunque in giro …). Come si dice nei viaggi organizzati “ore xxx: arrivo ed assegnazione delle camere”. Poi tutti a prendere il tram perché alle ore 16,00 il nostro Tour Operator a- veva organizzato una visita guidata al Museo Egizio, il secondo al mondo dopo quello del Cairo ed in effetti l’esperienza è molto interessante, soprattutto Ilaria e Cristian possono raffrontarlo (con le debite proporzioni) a quello del Cairo che hanno visitato in viaggio di nozze (“la coppia più bella del mondo”… ragazzi l’avete scritto sulla cartolina con la maschera di Tutankamon che ci avete man- dato … cercate di confermarlo). Bella la visita anche se il museo, e non poteva essere altrimenti, è molto affollato, e bisognerebbe vederlo con molta più calma: le mummie ed i papiri, gli oggetti rinvenuti quasi integri nelle tombe, la sala con gli specchi piena di statue sono affascinanti … i fondi per le Olimpiadi in- vernali del 2006 hanno consentito di risistemare il museo ed anche Torino gode ancora, almeno alla vista del turista, dei benefici architettonici e degli arredi “o- limpici”. All’uscita del museo, si perpetra una congiura ai danni di Gianni: Fabio dice che uno del suo gruppo che si è iscritto, non è venuto e quindi sta cercando qual- cuno che ne usi il pettorale; ma Gianni ha solo le scarpe (le ha portate per Cri- stian … Firenze docet), e una maglietta, e non aveva preventivato di correre. Però gli amici … chiamiamoli così, mettono insieme un puzzle di abbiglia- mento: Cristian dice che ha un cappellino ed un cronografo in più, Emilio un paio di pantaloncini e quindi Gianni deve cedere alla violenza, anche Ilaria ed Oriana sono d’accordo: d’altronde è ormai tradizione che qualcuno di noi debba indossare (o calzare … vero Cristian ?) qualcosa degli altri … ok, vedrò di fare la seconda parte della maratona, cercando di dare una mano (soprattutto moral- mente e nel limite del possibile), a chi del nostro gruppo fosse in difficoltà (an- che se vanno tutti molto più forte di me; sono tutti di un’altra categoria). Però con Oriana avevamo in programma una visita la domenica mattina, in- sieme con Anna ed Irene, alla mostra dei Macchiaioli a Palazzo Bricherasio, e quindi dovrò cercare di organizzarmi per vedere come fare. Ritorniamo in albergo per prepararci per la cena, prenotata dal nostro colla- boratore in loco, Andrea, presso il ristorante “AMICI MIEI”: bè, il nome ci sta

Storie di un gruppo di amici 19 I classici QDR proprio bene, siamo qui anche perché siamo amici grazie alla corsa, che possia- mo considerare come il cemento del nostro gruppo, ma sopra queste fondamenta la casa che abbiamo costruito è cresciuta in modo semplice e spontaneo e penso di poter dire abbastanza bene (mai farsi trascinare dall’entusiasmo, però un cer- to orgoglio per questa amicizia, alla mia età, lasciatemelo dire, lo sento …) Ora tutti a nanna, domani è il grande giorno. Buona notte.

DOMENICA MATTINA - 15 APRILE 2007

SVEGLIA !!! Tutti a colazione !!! E come all’alba del giorno stabilito per il duello dietro il convento dei carme- litani scalzi (citando Alexandre Dumas) i nostri 3 moschettieri di Rozzano (A- thos-Cristian, Porthos-Emilio, Aramis-Gianni), uniti al guascone D’Artagnan- Fabio, completano un quartetto che ha pochi eguali nel mondo del podismo “fai da te”: insieme con le nostre cheer leaders Ilaria e Oriana piombano sulla cola- zione distruggendo tutto quello che capita sotto i denti, come i moschettieri fece- ro con le guardie del cardinale Richelieu. Alla fine si esce e si va a prendere il tram per portarci il più possibile vicino a piazza Castello: già il percorso dei tram è deviato per la maratona e dobbiamo percorrere un po’ di strada per arrivarci: mi dispiace per Cristian, Emilio e Fa- bio, che dopo dovranno farne altri 42, però la camminata serve per svegliarci; camminiamo in compagnia di un concorrente sardo (uno che si vede che va forte) insieme col suo allenatore che scatta più fotografie di un giapponese, a noi e a tutto quello che vede. Arriviamo in piazza Castello che si sta riempiendo di maratoneti e loro ac- compagnatori: non c’è molta gente, certo non c’è la folla di partecipanti di Firen- ze ma vediamo qualche faccia conosciuta, tra cui quello che corre coi mutandoni e la maglia di lana a mezze maniche e col baschetto (dimostra più di 65 anni, l’abbiamo visto due volte a Milano); troviamo il gruppo del VTV di Abbiategras- so con gli amici di Fabio ed arriva anche Massimo, l’eporediese volante, con An- na ed Irene: rispetto all’ultima volta che l’abbiamo visto è ulteriormente dima- grito, ora ha un fisico da maratoneta agonista, non per niente ha fatto qualcosa come 3ore20’o giù di lì a Vercelli. Gli eporediesi sono una famiglia atipica (per i parametri di questa nostra strana società standardizzata) : a casa non hanno la televisione, ma hanno una collezione di cd di tutti i tipi di musica da far invidia alla Bottega Discantica, non hanno il cellulare, ma vivono ugualmente bene; Irene è una bella signorina sempre interessata a tante cose: tra le tante gioca a pallavolo, studia con profit- to, ed è venuta per visitare la mostra sui Macchiaioli visto che a scuola li hanno studiati: vedendo ragazzi come lei mi si apre il cuore, è la prova che ci sono tanti giovani che apprezzano certi valori ed hanno interessi impegnativi al di fuori della scuola, oltre all’obbligo di dover studiare; sin da quando l’abbiamo cono-

20 Storie di un gruppo di amici Torino 2007 sciuta, diversi anni fa in Sardegna, ci è sempre piaciuta, per la sua dolcezza, la sua tranquillità, i suoi interessi per tutto quello che ha intorno … brava. Ma torniamo alla partenza della maratona: classico riscaldamento, stre- tching, scambio di battute … certo Firenze era un’altra cosa, non solo per il pa- norama che avevamo sotto di noi, ma anche per il numero dei partecipanti, il co- lore, l’internazionalità dei concorrenti; qui sembra qualcosa di ridotto: certo, chi è lì per farla e si è preparato da mesi non la pensa certo così, però il calore di Fi- renze, quel qualcosa nell’aria che c’era allora…mah, sono solo mie sensazioni “e- sterne” anche se il riscaldamento (si fa per dire) devo farlo anch’io visto che sono ingaggiato come “lepre”, ma al contrario (cioè anziché tirare qualcuno all’inizio, lo dovrei fare alla fine della gara). Pronti! via! giù per via Po: vediamo passare i nostri eroi e riusciamo anche a fotografarli, Massimo, Emilio, Cristian, Fabio…ora non potremo più vederli sino al 30km.,perché il percorso non è a “stella” tipo quello di Firenze dove avevamo potuto avere più punti di incontro, ma è allungato verso la periferia e quindi si era optato per un solo appuntamento al 30 km.prima dell’arrivo. Tranne che per me, che devo trovarmi al ristoro del 25km. per rincuorare la truppa. Ora il team di assistenti si divide: Ilaria ha appuntamento con Daniela, An- drea ed il piccolo Matteo, mentre Oriana con Anna ed Irene andranno alla mo- stra dei Macchiaioli a Palazzo Bricherasio (per fortuna vicino alla partenza) in- seme con me in elegante tenuta da podista, dato che ho il tempo di vedere anch’io seppure di corsa (tanto per riscaldarmi) questa mostra che mi sarebbe dispiaciuto perdere, visto che eravamo lì. Tralascio la descrizione di tutti i qua- dri e gli autori visti (anche se sarebbe opportuno anche se tedioso … ehm ehm) ma una piccola parentesi devo farla: mi sembra di aver capito che i macchiaioli sono praticamente gli impressionisti italiani ed il periodo storico in cui sono vis- suti ed hanno creato a volte dei veri capolavori è molto importante per la nostra storia recente, visto che i soggetti erano anche aspetti della vita sociale dell’epoca (contadini, borghesia) dando una descrizione diretta di un mondo che si stava evolvendo e non solo in campo artistico. All’uscita della mostra, lascio un po’ stupito il personale (vista la mia tenuta podistica), tranne una custode che dice di essere una podista, purtroppo ferma per problemi alle ginocchia e, tanto per cambiare, attacco “bottone” parlando della maratona. Ora però devo affrettarmi perché devo andare da Palazzo Bri- cherasio sino al ristoro del 25km (sono circa 5-6 km), dove devo cercare di non arrivare già scoppiato, se devo aiutare qualcuno, altrimenti non servirei alla causa. Risalgo i concorrenti e vedo anche i primi, poi tutti gli altri lungo la ciclopi- sta del Po, sino a fermarmi al ristoro del 25km. in via Ventimiglia: fa caldo, per essere il 15 aprile e capisco che tutti stanno soffrendo una calura troppo antici- pata rispetto alla stagione. Ma ecco arrivare il primo dei nostri atleti: Massimo, transita ai 25 km,più o meno in 2 ore circa (scusa Massimo se non sono preciso, magari ti ho rubato qualche minuto), sembra fresco, il peso che si deve portare

Storie di un gruppo di amici 21 I classici QDR appresso non lo affatica di certo, il passo è sciolto e costante, lo vedo bene, ed avviso col cellulare Oriana … certo, la nostra organizzazione ha previsto anche che il mezzo-maratoneta di appoggio abbia il collegamento telefonico con la base operativa del 30mo km…cosa credete, siamo QUELLI DI ROZZANO, mica quel- li della mutua, praticamente la maratona minuto per minuto, da un inviato in- terno. Ora devo aspettare il nostro secondo atleta: chi sarà? 2ore16minuti più o meno, arriva Cristian, abbastanza accaldato, ma con un buon passo e mi dice che Emilio e Fabio sono poco dietro, ma il caldo li ha un po’ fiaccati, non pensa- vano di soffrirlo così. Avviso Oriana e mi preparo a partire di rincorsa come l’ultimo cavallo al Palio di Siena: dopo 5 minuti arriva Emilio con Fabio subito dietro; ma Emilio sembra in crisi per il caldo e poco dopo si ferma addirittura; Fabio prosegue e devo quindi accompagnare Emilio, ma non pensavo che fosse così giù, anche se è noto che soffre il caldo, ed oggi è davvero un caldo estivo, per giunta improvviso. Si ferma ancora, non vuole ripartire correndo … allora devo sostenerlo in un modo che non avrei mai pensato di dover fare: non accompa- gnarlo “di scorta”, ma proprio cercare di farlo correre perché lui continua a dire che vuole fermarsi e non correre più, non sembra neanche lui; il dramma va a- vanti per 4/5 chilometri, sul lungo Po, ogni tanto riprende a correre, poi si ri- ferma, poi dice che al 30mo si fermerà, ed io che continuo a martellarlo gridan- dogli che non è venuto sin lì per fermarsi, ma per finire la maratona, e che non sono venuto lì anch’io per vederlo così, ma per arrivare al traguardo; che se con- tinua a fermarsi e ripartire è peggio, meglio che vada più piano ma non si fer- mi…insomma due maroni grossi come una casa, anzi come una maratona. Per fortuna, quando stiamo per arrivare al 30mo km., all’appuntamento con le Gianduia-Girls, decide di continuare, pur di non sentirmi più gridargli dietro. Informo Oriana al telefono di quanto sta accadendo e quando transitiamo sul lungo Po Diaz, una autentica ovazione si leva dal gruppo delle nostre fans Ila- ria, Daniela, Oriana, (con Andrea ed il piccolo Matteo). Ma Emilio prosegue, sempre fermandosi, e ripartendo, mettendo a dura pro- va sia il suo fisico che il mio, abituato ad andare piano ma costantemente, men- tre lui, o si ferma e cammina oppure riprende a correre più forte di quanto io possa stargli al passo … una sofferenza … per me, spero che si decida a correre più adagio, ma non si fermi più; anch’io con questo continuo cambiamento di ritmo ho le gambe dure, come se l’avessi fatta tutta. E comunque lo capisco, pur- troppo il caldo lo ha messo ko e ha intaccato anche la cosa più importante che serve per sforzi prolungati: la testa, cioè la capacità di trovare nel nostro cervel- lo la forza di superare le crisi da fatica. Continuo ad incitarlo, a dirgli di non fermarsi così, insomma un autentico scassamento di zebedei, (traduzione “cabbasisi” come si dice nei romanzi del commissario Montalbano), però … però, pur con il dovuto senso della misura per l’avvenimento, in quei momenti ero importante per un amico, a cui potevo dimo- strare affetto cercando di aiutarlo nel raggiungere un obiettivo a cui si era pre-

22 Storie di un gruppo di amici Torino 2007 parato da mesi e che sembrava sfuggirgli per un imprevisto. Tornando però al lato prettamente sportivo, le cose non stavano andando molto bene: era un con- tinuo saliscendi di umori e sensazioni e, oltre al normale salto nel buio della maratona dopo il 32/33mo km., si aggiungeva il fatto che stavamo arrivando al punto del percorso più brutto dal punto di vista ambientale: un bel tratto di una specie di tangenziale, con tanto di svincoli e gard-rail (il lungo Stura Lazio) che non aiutava di certo i maratoneti. In effetti in quel tratto ho contato più podisti in difficoltà (anche fermi per vesciche, sangue ai capezzoli, crampi) che gente che correva davvero, d’altronde il tempo a quel punto era relativo e l’importante era arrivare alla fine sulle proprie gambe. Sul ponte Amedeo VII (per la precisione) al km.37, avviso Oriana della si- tuazione e mi dice che anche Cristian non è ancora arrivato, segno delle difficol- tà che tutti hanno avuto per il caldo. Emilio va, in qualche modo; percorriamo viali che sembrano non finire mai; il ristoro al 40 km.è preso d’assalto: tutto quello che c’era da bere o mangiare è stato arraffato, per fortuna c’è ancora tan- ta roba e ci fermiamo per rifornirci. Ora stiamo per arrivare al momento in cui un maratoneta vuole gustarsi, pur con tutta la fatica, il “trionfo” dell’ultimo chilometro: si transita in via XX settembre, alle Porte Palatine, dove c’è il punto di ristoro finale, mancano un paio di curve all’arrivo, ma Emilio ha i crampi e si deve fermare; poi riprende, ma si ferma ancora: il traguardo è lì, dopo una curva, in fondo, ma sembra sem- pre lontano. Lui sta davanti, io un po’ defilato dietro, ci applaudono, ma io dico alla gente che è lui da applaudire, non io, che sono un abusivo … Finalmente ecco il traguardo di Piazza Castello, passiamo sotto lo striscione d’arrivo e, scusate, in quel momento ho pianto, perché ho ripensato a tutte le maratone che avevo fatto più di vent’anni prima e solo allora ho riprovato quelle sensazioni, anche se avevo “rubato” una medaglia, ma avevo faticato più di quanto pensassi per aiutare (e spero di esserci riuscito) un amico che aveva bi- sogno. Eh già … più di vent’anni prima … e quindi, visto che ho citato Dumas ed i Tre Moschettieri, ora bisognerà in qualche modo scrivere anche … “Vent’anni dopo” (ma questa idea, in quel momento, non mi era nemmeno passata per la testa). La fredda cronaca (come direbbe Frengo) : speedy Massimo tempo strepitoso, anche se non batte il suo record (il caldo c’era anche per lui), Cristian 3h59’55”, Fabio 4h24’00”, Emilio 4h32’25” (ma correggetemi se sbaglio). Ora ci ricongiungiamo dopo l’arrivo, chi più, chi meno stanco, tutti un po’ in affanno per il caldo, ma ora che è finita e siamo tutti insieme è bello stare in compagnia a scambiare battute e sensazioni provate da chi ha corso e da chi ha seguito ed atteso … anche questo è il bello di queste cose, soprattutto belle per- ché si fanno insieme agli amici che condividono una passione che ci lega, un le- game che sentiamo e proviamo anche solo guardandoci negli occhi … mica sa- remo innamorati !!!

Storie di un gruppo di amici 23 I classici QDR

C’è anche la mascotte del gruppo: Edoardo, figlio di Fabio, per la foto finale tutti insieme, di Quelli di Rozzano. Irene, Anna e Massimo devono lasciarci per riprendere il treno per “Ivrea la bella, dalle rosse torri”, però contiamo e spe- riamo di rivederci in qualche modo per qualche altra manifestazione, sportiva o non, chissà, di certo è bello tenere sempre i contatti con amici con cui condivide- re diversi interessi. Ora la truppa ritorna in albergo per la doccia dei maratoneti e troviamo il concorrente sardo con cui avevamo fatto la strada al mattino: è stato male e si è ritirato (anche se aveva l’allenatore personale): si vede che non è di Quelli di Rozzano ... Accompagno Fabio alla stazione per riprendere il treno per casa, e ritorno in albergo per recuperare QDR: salutiamo la città dei Savoia, dei gianduiotti, del Valentino, del Po, della Mole Antonelliana, degli agnolotti del plin (spero di non aver detto un’eresia), dei grissini, della mia Juve (so che a Voi non ve ne frega niente, ma siccome sto scrivendo io, beccatevi anche questa): si ritorna all’avito paesello, dopo un’altra avventura insieme, un po’ diversa da quella di Firenze, ma sempre comunque entusiasmante, almeno per me. E chissà la prossima quando sarà … Ciao a tutti. Gianni QDR

24 Storie di un gruppo di amici

MILANO 2 dicembre 2007

La maratona dove tutti Quelli di Rozzano hanno partecipato Il grande ritorno di Gianni 23 anni dopo la sua ultima maratona

Milano 2007

MILANO 2007

Tutto è cominciato dopo la maratona di Torino del 15 aprile 2007: gli amici avevano deciso che “dovevo” rifare una maratona (complici anche Oriana ed Ila- ria) e quindi quale occasione migliore di quella di Milano del 2 dicembre? Infatti ci sarebbe stato tutto il tempo per una preparazione adeguata, il periodo era an- che il migliore (a sentire gli esperti la fine dell’autunno consente una prepara- zione nei 3 mesi precedenti non caldi per arrivare a fine novembre/primi di di- cembre), e c’era anche tutto il tempo per prepararsi anche psicologicamente (qualche mese per “riprogrammare” il cervello ad avere questo obiettivo con tut- to il preambolo della preparazione). Quindi riassumendo: se volete fare una maratona, perchè non avete altro da fare, questo potrebbe essere il vostro vademecum: 1) dai 2 ai 4 mesi per pensarci bene se volete farla; 2) 3 mesi antecedenti alla data prescelta per prepararvi fisicamente e psico- logicamente; 3) 15 giorni precedenti a riposare fisicamente e ripassare tutto quanto è sta- to “studiato” come prima di un esame. Quindi, passate le vacanze di agosto, in cui comunque ho proseguito a corre- re in Sardegna, su e giù per la Barbagia (con la classica corsa Calagono- ne/Dorgali, 9 km.dal livello del mare a 700 m., che mi ha visto per la seconda volta arrivare saldamente all’ultimo posto) per mantenere un livello discreto di allenamento, la preparazione per la maratona parte da domenica 2 settembre, a Locate per poi proseguire ogni domenica con percorsi di 22/25 km, più un solo allenamento a metà settimana, con punte di 27/29 km. (il giro del lago di Vare- se, fatto 3 volte e 28 km. a Trovo), con massimo 33 km. a Borghetto Lodigiano l’11 novembre. Ma il 25 novembre, ultimo test prima della maratona, nei soli 18 km a Gratosoglio (la corsa dei Viviam Centanni dal centro Vismara, dove lavora Cristian) il “dramma”: un dolore al retrocoscia sinistro (che già sentivo da qual- che settimana) mi faceva fermare più volte e mi faceva male davvero, tanto che a Cristian e Fabio dissi che non avrei certo potuto fare la maratona la domenica dopo, in quelle condizioni; naturalmente gli amici mi dissero di non dire “gian- nate” e di stare tranquillo … ma non ero tanto convinto. Martedì 27 avevo fissato un massaggio con Gregory, osteopata e massaggia- tore sportivo del centro Targetti: diciamo che a vederlo e pensare che con le ma- ni che aveva mi avrebbe dovuto strapazzare c’era da spaventarsi; ed infatti dopo il suo trattamento non riuscivo più a camminare,ma devo riconoscere che con la sua manipolazione ed il riposo degli ultimi giorni, sembrava che il dolore fosse sopito. Ormai però non potevo tirarmi indietro ed il sabato mattina con Oriana an- diamo a ritirare il pettorale al centro maratona di Piazza Duomo: già ero emo- zionato e cominciava a salire la concentrazione e tutto era in funzione della cor- sa del giorno dopo, qualsiasi gesto o pensiero era già proiettato al mattino di

Storie di un gruppo di amici 27 I classici QDR domenica. Però avevo ancora il dolore e mi chiedevo come avrei potuto fare 42 km. così, se la domenica prima ne avevo finiti a malapena 18. Ma non avevo te- nuto conto (perché erano 23 anni che non correvo più una maratona) di una cer- ta cosa … Mi accorgo però che sto parlando solo di me e non degli altri artefici e registi della mia maratona: Emilio, che si preparava con la solita determinazione e costanza e che era il “colpevole” principale nell’aver architettato la trappola in cui ero caduto per co- stringermi a rifarne una (addirittura aveva pensato di farla insieme a me, col mio passo, con tutti gli amici, ma per fortuna alla fine aveva rinunciato a questo progetto); Cristian, che dopo Firenze (con le mie scarpe) e Torino (col caldo), ne voleva fare una come si deve e si era preparato in maniera perfetta, con prestazioni ve- ramente notevoli; Fabio, che mi era stato di sprone e complice primo di Emilio e che, seppur in un periodo di molte difficoltà, era deciso di tentarla “alla guascona” (a Torino lo avevo soprannominato il D’Artagnan del gruppo); Ilaria, cheta cheta, che assisteva Cristian, e che, sotto sotto, lavorava anche lei con gli altri per costringermi a farla e che non potevo deludere; Cristina, che nonostante gli impegni di studio, voleva vedermi fare la mara- tona, e che altrettanto non potevo deludere; Ma Oriana è stata la mia musa ispiratrice ed il mio sprone: non so come e- sprimerle la mia gratitudine, per l’aiuto che mi ha dato in quel periodo, che co- munque è solo una piccola parte di quello che sempre mi dà, da quando ci cono- sciamo.

SABATO 1° DICEMBRE 2007

Il sabato, dopo il ritiro del pettorale, si entra in trance, e come in un ritiro spirituale: si capitalizza tutto quanto accumulato nei mesi precedenti ed anche l’alimentazione ha il suo culmine ne “l’ultima cena”, dopo la dieta dissociata dell’ultima settimana; una mega-spaghettata alla carbonara (ma con spaghetti alla chitarra, quindi con ulteriore aggiunta anche di proteine). Poi a letto presto (anche se, in questi casi, non si dorme per niente, anzi, quando ci si corica, si vorrebbe già che fosse ora di svegliarsi per evitare di pen- sare troppo al giorno dopo e per essere certi che la carica che sai essere dentro di te, non svanisca nel corso della notte) non prima di aver preparato la colazione per il mattino, banana, barrette di musli e quinoa, frutta secca.

DOMENICA 2 DICEMBRE 2007

Sveglia ore 6,00, prima di quando ci alziamo per andare al lavoro, però in 5 minuti siamo in piedi per prepararci; non sembra, ma anche per chi non deve fare la maratona ma è vicino a chi si prepara, sopportare la preparazione è un

28 Storie di un gruppo di amici Milano 2007 impegno e non si vede l’ora che finisca come una liberazione. Il ritrovo è con Fa- bio alla stazione del metro di piazza Abbiategrasso: c’è ancora buio, siamo in 5 sulla Corsa di Oriana (Oriana, Ilaria, Cristian, Emilio ed io): si parla, ma one- stamente non saprei di cosa, perchè comunque tutto quello che diciamo serve so- lo per stemperare la tensione e non far svanire la concentrazione e la carica che sentiamo in noi. Ostentiamo la sacca della maratona che ci fa passare senza pa- gare il biglietto e nel metro siamo insieme con altri maratoneti; li squadriamo dall’alto al basso, come fossero avversari da battere….invece sono come noi, con la loro tensione e paura per la gara, paura che vada storto qualcosa, dopo mesi di preparazione, la solita storia, sempre uguale e sempre diversa. Scendiamo alla stazione di Lanza e ci dirigiamo all’Arena dove c’è il punto di ritrovo e deposito borse: chi si cambia all’aperto, chi sotto l’ingresso dell’Arena, chi dentro al tendone che, pur grande, è strapieno di gente e, soprattutto, di o- dori; l’olio canforato ti entra nelle narici e funge da anestetico: mi basta entrare perché mi passi il dolore che ho ancora alla gamba, ed entro, come penso tutti in un’altra dimensione; pensi di essere un super-uomo, imbattibile (perché comun- que il tuo avversario sei tu) pur con i propri limiti di cui ognuno è conscio, ci si massaggia le gambe con la canfora, si parla col proprio corpo, lo si studia, lo si sprona, si cerca di fare un rapido “check-up” per capire se è tutto a posto. Esco dal tendone e trovo tutti gli altri amici già pronti e tesi: Emilio, Cristian, Fabio, Ivano, gli altri del VTV, Ilaria ed Oriana già pronte per l’assistenza logistica. Ci avviamo verso il Castello Sforzesco che dobbiamo attraversare per rag- giungere la partenza in Piazza Castello, non prima di alcuni “piss” stop e di tan- te foto che ci scattiamo a vicenda e che saranno un bel ricordo da guardare nei giorni successivi per rivivere questi momenti insieme.

Nelle gabbie alla partenza Ora ci avviamo nelle gabbie, la mia naturalmente è l’ultima e mi sto ancora chiedendo perché sono qui in mezzo a tanti altri “matti”, chi me l’ha fatto fare: mi guardo intorno e vedo i “colpevoli”, sono ancora una volta insieme a me, mi sostengono, mi salutano ed allora devo correrla anche per loro che mi hanno spronato ed aiutato. Stiamo aspettando il colpo di pistola della partenza e faccio l’ultimo controllo e l’appello: Scarpe: allacciate e riallacciate - Piedi: presenti e ben spalmati di crema idratante - Gambe: cosparse di alcool canforato – Pancia: sempre presente e saldamente agganciata- Marsupio: contenente barrette e fia- lette energetiche pronte all’uso – Cellulare: preparato con messaggi per Oriana per i passaggi ai vari km. – Capezzoli: debitamente cerottati – Sono coperto come si deve? Cappellino invernale ben calzato? Non fa freddo, la temperatura sembra discreta e quasi ideale per una corsa lunga, ma l’adrenalina fa salire il calore del corpo e non si sente freddo … vorrei poter co- me uscire da me stesso e vedermi correre la maratona da fuori invece … prodigi della scienza moderna … mi rimpicciolisco … sempre più … sempre più … anco- ra … non mi fermo mai … ma ora dove mi trovo, che posto è questo ?

Storie di un gruppo di amici 29 I classici QDR

TESTA: “come che posto è questo? Non mi riconosci ? Sei dentro la tua testa ed io sono il tuo cervello: certo lo stai vedendo da una angolazione che non hai mai visto, ci sei dentro! vedi, ci sono degli spazi vuoti, altri un po’ disordinati, insomma è evidente che sono proprio il tuo cervello; ed ora vieni con me, anzi con noi e partecipa alla tua maratona da dentro il tuo corpo, mica tutti lo posso- no fare … facciamo l’appello: Cuore ?” CUORE: “presente! –altrimenti col cavolo che puoi correre - sto battendo un po’ fortino, spero di tenere, ma perché non hai portato il cardiofrequenzimetro, così mi controllavi meglio, mica ti garantisco di poter tenere i battiti sotto con- trollo, poi sono cavoli tuoi …” Gambe … GAMBE: “per ora siamo in attesa e va tutto bene, non sentiamo freddo, puz- ziamo un po’ di canfora…però le nostre colleghe degli altri podisti puzzano an- che di più, quindi siamo in buona compagnia, certo un po’ tremiamo, quando si dice “ti tremano le gambe” è vero, quando voi sopra siete emozionati, chissà per- ché, tocca a noi tremare … boh ...” Ehi, là sotto, piediiiiii: PIEDI: “noi siamo belli profumati, siamo stati spalmati della solita crema, speriamo di non soffrire troppo, sai che non amiamo molto l’asfalto poi la nostra pianta si scalda e voi sopra dite che facciamo male…per forza, non ascoltate quando cerchiamo di farci sentire !!!” T: “ ora che tutto è sotto controllo aspettiamo solo di metterci tutti in moto, ma mi raccomando dobbiamo andare tutti all’unisono, perché se solo uno di noi crolla, sto’ INCOSCIENTE si deve fermare e quindi …“ PRONTI ??? VIA!!! T: “la grande avventura ha avuto inizio, dai, senti che roba qui dentro; era tanto che non mi facevi provare questa sensazione, bravo Gianni, hai fatto bene, in qualche modo, tutti insieme, ce la faremo, ce la dobbiamo fare” C: “ragazzi, sto cercando di prendere il ritmo giusto e tranquillo per durare il più possibile, e voi sotto ?” G-P:.“be’ si va, cerchiamo anche noi di prendere le misure giuste, però ricor- datevi lì su di ascoltare quando vi mandiamo i messaggi!” T: “dai, qui c’è già una banda, e siamo solo al primo km., lo avevo letto che ci sarebbero state orchestrine e simili lungo tutto il percorso, un po’ come accade a New York, così ti passa meglio il tempo e non pensi solo a correre; poi per ora siamo in compagnia: guarda c’è Emilio che è rimasto con noi all’inizio, e poi tutti gli altri podisti … qui non ci dovrebbe capitare di soffrire per la solitudine, un problema che colpisce me e poi ne risentite tutti voi”

Bastioni di Porta Venezia T: “guardate là quanti stanno facendo la pipì lungo la cancellata dei giardini pubblici, c’è anche Emilio (o non dovevo svelarvelo ?); la sotto come va ?”

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C: “bene, bene, sto ancora cercando il ritmo giusto, però mi sembra che stia- mo rispettando il tempo previsto, anche se sento che andiamo un po’ fortino, non vi pare ?” G: “noi sentiamo già dei dolorini alle cosce, è un po’ presto per avere male, però andiamo avanti, forse è l’effetto del massaggio dell’altro giorno, siamo usci- te distrutte!”

Corso Venezia T: “guardate, qui vediamo quelli che sono davanti, poi ripasseremo anche noi dall’altro lato, c’è anche il ristoro, ora passeremo in corso Vittorio Emanuele, in piazza Duomo, guardate quanta gente ci guarda !” C: “dai, è proprio bello aver partecipato, comunque stiamo facendo un’esperienza divertente anche se sarà faticosa;” G-P: ”non dirlo a noi !”

9° km. - Viale Gran Sasso T: “oh, ragazzi, stiamo andando più forte della tabella prevista, però io mi sento bene e voi ?” C: “direi di sì, mi sembra di aver trovato il ritmo giusto; “ G-P: “noi “tiremm innanz” come disse Amatore Sciesa, per ora va bene, an- che se qualche indolenzimento c’è.” T: “ma quello è Fabio: speriamo di stargli un po’ insieme (cioè che lui stia con noi), anche se qui la compagnia non manca di certo.” P: “si però qui è entrato un sassolino nella scarpa destra, nel tallone: ci si ferma per toglierlo? siamo in viale Romagna, la strada è ancora lunga, se questo mi dà fastidio più avanti?” T: “no, non fermiamoci, altrimenti perdiamo il ritmo, siamo all’inizio e per- derlo non sarebbe un bene; tanto il sassolino fra un po’ si girerà da qualche par- te e si troverà un posticino nel piede per non dare fastidio ...” C: “sono d’accordo.” P: “se lo dite voi, tanto poi il sasso l’abbiamo noi da sistemare, eh!?”

14° km. - dopo Piazzale Corvetto T: “meno male che con la compagnia di Fabio tutti i vialoni della circonval- lazione sono passati quasi senza che ce ne accorgessimo, ora c’e anche un com- plessino jazz qui in corso Lodi; poi fra poco c’è il ristoro organizzato dal VTV di Abbiategrasso, quindi con Fabio siamo raccomandati ...” Tutto bene là sotto ?” C-G-P:”sì, tutto sommato abbiamo preso tutti il ritmo giusto, qui corriamo quasi in casa e fra poco arriviamo da Oriana e dagli amici che ci stanno aspet- tando e poi quelli non sono i pacemakers delle 4h30’ ?”

Storie di un gruppo di amici 31 I classici QDR

T: “caspita, certo che sono loro, allora stiamo andando bene, cerchiamo di stare insieme più possibile, ma senza strafare, che ne dite?” C-G-P: “sei tu che comandi, noi eseguiamo: per ora ci sentiamo bene”

18,5° km. - Piazza Abbiategrasso

T: “guardate, c’è Oriana, la mamma di Cristian, Chiara, il papà di Ilaria, quanta gente ad applaudirci ... quasi quasi lancio un urlo AAAAAHHHHHHH (sentito che roba !)” C: “oh! mi hai fatto spaventare: avvisa prima, sai che se mi emoziono ti posso fare brutti scherzi” G-P: “capo, visto che siamo qui insieme con i pacemarkers delle 4h30’ e li te- niamo bene, andiamo avanti così?” T: “se va bene a voi, direi di provarci”

Mezza Maratona

T: “ragazzi, va bene così? Stiamo staccando i pacemakers delle 4h30’, incre- dibile, però non esagerate, siamo alla mezza in un tempo ottimo, mica potete te- nerlo sino alla fine, altrimenti mi costringerete a lavorare troppo per non farvi crollare alla fine (perché ormai, dite la verità), alla fine ci arriviamo neh?” C: “io ci sto” - G: “anche noi !” - P: “e quindi dobbiamo andare anche noi …!!!”

25° km. - Piazza Tirana

T: “ehilà, ho un po’ di stanchezza, mi sa che mi sta venendo una piccola cri- setta, anche perché questa zona non è che sia molto attraente, e poi, guardate, qui agli incroci rischi che ti tirino sotto e voi, là da basso, dovete lavorare di più per evitare le auto…incredibile, siamo proprio a Milano ...” C: “va là che andiamo bene, riprenditi presto, che a Bisceglie c’è Oriana e magari anche Cristina che ci aspettano!!” G: “noi resistiamo, anche se cominciamo ad essere un po’ durette”. P: “oh, qui al destro c’è una piccola vescichetta, ci mancava anche questa”. T: “ok, ricomponiamoci tutti e facciamo bella figura, stiamo arrivando al 28° km. e lì vedo Oriana, ma è sola: mica potevamo costringere Cristina a fare la maratona anche lei, ed Ilaria è giusto che sia al seguito di Cristian, chissà come vanno forte lui ed Emilio, e chissà Fabio che distacco ci hanno dato ...” C: “ma pensiamo a noi, mi sa che fra un po’ ci sarà anche bisogno di un piss stop, non sentite niente?” G: “noi sentiamo solo che stiamo diventando sempre più dure …” P: “e noi che la vescichetta vicino all’alluce ci dà fastidio!”

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31° km. - Via Harar

T: “guarda là, lo stadio Meazza, e dietro di noi i pacemakers delle 4h30’, però è l’ora della pipì, così tiriamo un po’ il fiato tutti: anche se i pacemakers ci supe- rano, fin qui siamo arrivati meglio del previsto, e quello che succede d’ora in poi è l’imponderabile della maratona; guardate, qui c’è il muro del parco di Trenno, fermiamoci qui …” G-P: “grazie, intanto un po’ ci riposiamo, fate con calma …” T: “ok ragazzi, ripartiamo, mancano solo 10 km., i più duri sono i prossimi 5/6, poi se passiamo indenni da queste forche caudine, andremo avanti per forza d’inerzia” G-P: “bè, per forza d’inerzia magari ci andrai avanti tu, noi senza forza vera ci blocchiamo ed entriamo in sciopero!!!!” C: “e no eh! Mettiamoci d’accordo: qui ci siamo venuti per arrivare alla fine! guardate là sul marciapiede: quella mamma e quel papà con quel ragazzino in carrozzina; altro che maratona, lui non potrà mai correre, noi tutti dobbiamo andare avanti anche per quelli come lui.” T: “dai, siamo a Lampugnano, guarda c’è l’amico di Emilio che avevamo tro- vato alla partenza, ma sembra un po’ stanco” C: “stiamo passando dal campo 25 Aprile: quanti ricordi, quanti anni abbia- mo corso qui, vi ricordate? E quanti atleti “veri” abbiamo visto: Cova, Panetta, Marchei, Magnani, l’allenatore Rondelli, i marciatori che hanno poi conquistato medaglie su medaglie, e tanti altri ...” T: “vedete che abbiamo passato il periodo di crisi?” G-P: “bè, magari voi, ma noi qui sotto non ne possiamo più: non si potrebbe fermarci un attimo e prendere qualcosina? Non hai mica portato una fialetta miracolosa?” T: “ok, stop per recupero energie: beviamoci ‘sta fialetta di malto-destrine e chissà cos’altro, tanto anch’io non ci capisco più niente a questo punto, altro che usare la testa per superare la crisi!” C: “ci sono anch’io per ricompattare la squadra: mettetevi tranquilli, che il più è fatto, guardate là in fondo c’è il 40° km. con il ristoro, ormai si vola!!!!!” G-P: “diciamo che il concetto di volo che abbiamo è un po’ diverso da quello che adesso stiamo provando noi qui sotto; ci mancava anche il pavè con le rotaie di viale Montello … ma qui siamo a Milano o in Cina? Non c’è un negozio italia- no, tutti cinesi! Non sarà mica un miraggio che ci sembra di essere alla marato- na delle Olimpiadi di Pechino?” T: “oh, ma là sotto se avete forza per tutti ‘sti discorsi, dateci dentro allora, che fra poco è finita davvero!” G-P: “sì, è finita la benzina … altro che …” T: “guardate, in fondo, l’Arco della Pace … dai Gianni, adesso tocca a te, ri- prenditi!!”

Storie di un gruppo di amici 33 I classici QDR

C-G-P: “dai Gianni, adesso noi ci ritiriamo, o meglio, ritorna cosciente e guarda chi c’è in fondo ad aspettarti ...”

42,195° km - L’arrivo

Non ne ho più, le gambe sono due pezzi di legno, però vicino allo striscione dell’arrivo vedo tutti: Oriana, Cristina, Ilaria, Fabio, Emilio, Cristian, Ivano, 42 km, 195 metri alla fine: non so come, ma lancio un urlo, raccolgo le ultime gocce di energia che solo l’adrenalina che cresce dentro di noi in momenti come questo può farti tirare fuori e sprinto (naturalmente lo sprint è proporzionato alle mie residue energie) perché loro mi stanno incitando ed applaudendo e finisco in 4h33’ e rotti lordi (poi effettivi 4h29’ e spiccioli); è finita, non so come ho fatto, ma l’ho finita e meglio di quello che sperassi, se mi avessero detto che l’avrei fatta così, non ci avrei creduto. Ancora oggi, a distanza di mesi, mentre sto scrivendo, non so come possa a- vere fatto, ma d’altronde è la stessa cosa che penso ora a quando, 24/25 anni fa, finivo le maratone in 3h16’ o 3h34’ e tenevo ritmi che, per me, avevano dell’incredibile. Forse alla fine ero un po’ stravolto, tanto che Oriana e Cristina non mi hanno nemmeno riconosciuto (anche perché avvolto nella stagnola come una tavoletta di cioccolato: ed in effetti mi sentivo proprio rigido come una stec- ca di fondente - nel senso di “fuso”-; per togliermi le scarpe non vi dico le soffe- renze per chinarmi … anche se ero in buona compagnia). Ora il gruppo si ricompatta: tutti abbiamo fatto la nostra impresa, l’essenziale era arrivare e siamo tutti arrivati bene; siamo tutti contenti e que- sto è l’importante. Ci cambiamo sotto l’ingresso dell’Arena: siamo in mutande, facciamo fatica a piegarci (chi più, chi meno - io faccio parte dei più), ma scher- ziamo tra di noi ed il morale è alto: questo è l’effetto benefico di aver corso una maratona, stiamo provando la consapevolezza di aver trovato dentro noi stessi quel qualcosa che va oltre i nostri normali limiti per superarci. Non so se chi non abbia mai corso una maratona lo possa capire, ma auguro di provarlo a tutti coloro che praticano le mie stesse attività. Andiamo al ristoro finale con risotto alla milanese (anche i muscoli delle mie gambe devono essere quasi come un risotto … alla milanese) e poi il gruppo si divide per tornare alla normalità quotidiana (ma consapevoli di aver passato una giornata fantastica). Ma la fatica più improba deve ancora arrivare: scende- re e salire i marciapiedi ed i gradini della metropolitana ... Ho finito: spero di non aver annoiato il lettore che avrà avuto la pazienza di arrivare sino alla fine di questo strampalato racconto; d’altronde una maratona è una corsa lunga e tortuosa, ed anche il racconto lo era, magari, come nella ma- ratona, c’è stato più di un momento di crisi, ma, come diceva il poeta, mi rimetto “alli benigni lettori” per avere la loro indulgenza. Un abbraccio a tutti i miei amici che spero di non aver deluso, dopo la lunga attesa per questo libercolo.

34 Storie di un gruppo di amici Milano 2007

Primo p.s. – Ho tralasciato volutamente commenti sul percorso e sull’accoglienza della città. Secondo p.s. - (e ti pareva): la sera abbiamo festeggiato dai fratelli La Bufala alla Multisala di Rozzano (Cristian, Ilaria, Emilio, Lorella, Oriana ed io), poi dopo qualche giorno alla Multisala è saltato l’impianto elettrico per un corto cir- cuito ed è rimasta chiusa per mesi ……. che potenza Quelli di Rozzano dopo la maratona, quanta energia ancora … Gianni QDR

... E PER CONCLUDERE

Milano 2007 è stata la maratona dove tutti Quelli di Rozzano sono stati pro- tagonisti, prima qualcuno correva, qualcuno accompagnava, ma quel giorno era- vamo tutti li per partecipare: adesso mancano solo le nostre donne che fino ad oggi sono state, in questo genere di manifestazione, grandi supportatrici e sop- portatrici. Dopo la bellissima e originale storia raccontata da Gianni, perché questa è stata “la sua maratona” in tutti i sensi in quanto negli ultimi anni ha portato prima me e poi Cristian a partecipare a questa sfida con sé stessi, voglio breve- mente commentare la bella esperienza perché giornate come quella che abbiamo vissuto tutti insieme non si potranno dimenticare mai. Questa per me è stata la più bella maratona perché ci siamo avvicinati alle- nandoci, sacrificandoci e a volte soffrendo insieme, arrivando tutti all’obiettivo finale del traguardo e quando dico “soffrendo insieme” non mi riferisco alla fati- ca della corsa e degli allenamenti ma per quello che uno di noi ha passato in quel delicato momento della sua vita e noi amici abbiamo cercato di stargli vici- no: la sua risposta è stata grande e nonostante tutto ha voluto fortemente que- sta maratona … e l’ha fatta sua! Dopo tutto quello che ha fatto per me sono contento di essere stato il colpevo- le ideatore della trappola per inguaiare Gianni dopo 23 anni: un’immensa soddi- sfazione vederlo gioire nel suo sprint degli ultimi duecento metri della marato- na, perché sono sempre stato certo che un giorno o l’altro avrebbe dato qualsiasi cosa pur di rivivere quei momenti (andate a leggere della nostra malinconia e tristezza di quella mattina a Firenze quando solo Cristian era nella gabbia per partire). E’ stato molto bello anche nel vedere Cristian ripetersi in un’altra maratona anche se lui a oggi non è ancora soddisfatto in quanto è convinto di potersi mi- gliorare (e di questo ne siamo convinti tutti): avevo già avuto una bella occasio- ne, a Torino, partecipando con lui ma poi il caldo mi stremato e non ho potuto accompagnarlo al traguardo. Lui va forte e prima o poi sarà soddisfatto anche del tempo finale. Ma la mia piccola soddisfazione che per me ha avuto più valore del mio re- cord in maratona del 2003 di 3h41’ è stata quella di aver accompagnato l’amico

Storie di un gruppo di amici 35 I classici QDR

Ivano del VTV fino al traguardo della sua prima maratona, insieme al “mitiko” Enrico dell’Avis Locate Triulzi (pensate che quel giorno Enrico doveva fare solo un allenamento per la maratona di Reggio Emilia della domenica successiva!!!). Dopo aver fatto con lui anche la sua prima 33 km alla Milano-Pavia dello scorso ottobre Ivano era contentissimo e questo mi ha gratificato molto e mi ha fatto pensare che tutto sommato gli porto fortuna: l’abbraccio con lui ed Enrico al tra- guardo è stato un segno di grande simpatia (… e pensare che due giorni dopo la maratona Ivano si è fatto male al piede sul lavoro ed è stato fermo per due mesi … mi rallegra il fatto che sia riuscito a togliersi prima una bella soddisfazione). Ora la nostra preparazione e la nostra mente sono già proiettate alla Milano- Pavia in preparazione della maratona di Firenze di fine novembre dove dopo tutto il duro lavoro speriamo di poter avere ancora tante emozioni e storie di un gruppo di amici da poter raccontare. Ciao a tutti. Emilio QDR

… E ANCORA

Il nostro gruppo non è solo un gruppo di amici che decidono la domenica di correre insieme ... E' qualcosa di più!!!! E' sempre un gruppo di amici che ha deciso di fare della corsa una proprio credo, qualcosa che vada al di là del semplice gesto atletico ... Qualcosa che ci fa sentire uniti e ci permetta di condividere insieme momen- ti piacevoli, ma allo stesso tempo di condividere i problemi e momenti negativi della nostra vita ... forse tutto ciò non si chiama per caso amicizia? Insieme abbiamo condiviso diverse esperienze, ma quando si parla di mara- tona, si parla di una sfida che tutti noi affrontiamo con noi stessi, e quale mi- glior modo per viverla insieme. Dopo Firenze (Fabio assente ingiustificato ...) e Torino, ecco Milano, la no- stra tanto amata città, e allora a Milano si corre tutti!!!! Il mitico grande Gianni dopo oltre vent'anni! Sono esperienze che ti rimangono dentro, un segno indelebile che nessuno ti potrà mai cancellare; perchè, a detta di tutti, la corsa o la ami o la odi ... Noi, inutile dirlo, ne siamo innamorati (non ce ne vogliano le nostre donne, dopo loro chiaramente) ... La maratona di Milano è sopraggiunta in un momento molto particolare del- la mia vita. Un momento di grande difficoltà ... ma forse, come se fosse una leg- ge fisica, in alcuni momenti negativi, ti accade qualcosa di intensità uguale e contraria ... A dire il vero avevo già rinunciato a parteciparvi ... ma sapevo che gli amici sarebbero venuti a prendermi a casa e di peso mi avrebbero portato alla parten- za. Con Emilio il discorso non si poteva nemmeno intavolare, non ci fu spazio di discussione... SI CORRE...STOP! Quindi, cosa aggiungere a tutto ciò ... aveva ragione!!!!!

36 Storie di un gruppo di amici Milano 2007

Così, come tante volte nella vita, rialzi la testa e guardi avanti, nel lungo tunnel c'è sempre uno spiraglio di luce, in quei momenti non lo vedi, ma ci devi credere ... e luce adesso sia!!!!! Una sera dopo mesi mi sono deciso di rivivere quelle emozioni che mi hanno segnato nel bene e nel male; la maratona è stata per me il primo passo di un lungo cammino, come se segnasse uno spartiacque tra il difficile passato e lo speranzoso futuro. Ho voluto scrivere qualcosa a colei che per me rappresenta un modo di vivere e pensare, di cui condivido il suo carattere duro ma solidale, difficile ma pieno di soddisfazioni: LA MARATONA! Un grazie particolare a tutti gli AMICI! Emilio, Gianni, Cristian, Ivano, E- zio, Maurizio, Piero e tutti coloro che quella mattina hanno scelto di correre in- sieme per la nostra città. Infine un abbraccio particolare Oriana, Ilaria e Cristi- na, che sfidando il freddo, ci hanno sostenuto sino all'arrivo.

UN AMORE CHE NON TRADISCE Giacevo sul fondo quella mattina e tu ... tu mi hai teso la tua mano. Mi hai raccolto e mi hai accompagnato sulle tue strade. I tuoi paladini ... i miei amici ... mi sorridevano sui vagoni della metropolitana, sentivo parlare i loro cuori ... la mia impresa era la loro impresa. Non ero sulle strade della mia Milano ... non ero ovunque ... Quella mattina mi hai donato un corpo per farmi capire che ogni passo fosse un passo verso il mio domani. Quel domani in cui non vedevo più un raggio di sole, quel domani in cui non vedevo il sorriso di mio figlio. Mi hai donato una testa ... una testa con la quale dovevo far pace ... la pace che incontri quando ti sfido per tutti i tuoi quarantadue chilometri, e mi insegni che la sofferenza ci rafforza e ci ricordi che gioie e dolori sono la nostra vita e fanno parte di noi ... perchè gioia e dolore, in questi momenti sono le stesse sensazioni. E, all'ultimo chilometro mi hai donato il cuore ... lo stesso cuore che ha una madre che corre con gioia tenendo per mano i propri figli ... il cuore della gente che con un sorriso e con un applauso

Storie di un gruppo di amici 37 I classici QDR

ti spinge al traguardo ... un traguardo che per tutti e una grande partenza per un nuovo sogno ... il cuore degli amici che ti stringono in un abbraccio che toglie il fiato e ti ridà quella speranza che credevi perduta ... quella speranza che tieni stretta dentro e non permetti che scivoli via con tutte le lacrime che ti attraversano il viso ... il cuore che mi dà la forza di credere che tu ... sei un vero amore ... un amore che non tradisce ... Fabio VTV e QDR "ad honorem"

38 Storie di un gruppo di amici

MILANO 23 NOVEMBRE 2008

Quattro QDR in gara, due esordi in maratona

Milano 2008

MILANO

Come in ogni vigilia che si rispetti anche per la sul si- to QDR domina il silenzio stampa. La tensione è palpabile, l’assenza di dichia- razioni ci fa capire quanto gli atleti siano concentrati a raccogliere in loro tutte le energie. Gli ultimi giorni bisogna ridurre i chilometri ma l’astinenza da en- dorfine di solito impedisce di gustare l’improvviso riposo che magari per mesi si è agognato. Il nervosismo rischia di farla da padrone. Il sabato è dedicato agli ultimi preparativi: scelta dell’abbigliamento, carico di carboidrati, ritiro del pet- torale, studio della tattica migliore. Pomeriggio in poltrona con le gambe solle- vate trangugiando ogni tanto un bicchiere di sali che i crampi sono sempre in agguato. “Chi me l’ha fatto fare?” ripetuto come un mantra non è il viatico mi- gliore; meglio “ Domani è un altro giorno si vedrà!“ E sarà un giorno da ricorda- re e da vivere intensamente come pochi altri capitano nella vita. Che normal- mente i giorni sono tutti uguali fatti delle stesse identiche cose. Ma domenica per voi sarà un giorno speciale. Chi solitamente è uno dei tanti, avrà la possibi- lità di assaporare il gusto di essere uno dei pochi. Costerà freddo, fatica, un tremendo mal di gambe, il non riuscire a dormire per la stanchezza domenica sera. Ma ne sarà valsa la pena. Certo non sarà eroismo, ma sullo striscione di arrivo, anche se solo per un attimo, un po’ eroi lo sarete. Buona Maratona. Ciao Massimo QDR @

... in bocca al lupo per la maratona di domani, speriamo che questo vento si calmi un attimo, gustati appieno le intense emozioni che ti può dare questa corsa. Buona maratona. Toni B.

Sono le 20.30 e a quest'ora tutto il QDR siede a tavola, finalmente a rifocil- larsi. Le notizie da Milano sono ancora frammentarie, ma l'emozione nei raccon- ti telefonici è coinvolgente. Permettetemi di tessere le lodi di tre podisti, non proprio scelti a caso tra gli arrivati. Gianni, che ha tirato fuori dal cilindro una maratona che nessuno si aspettava. Ha finito alla grande nonostante il poco (per non dire pochissimo) allenamento. Che sia l'inizio di una nuova giovinezza ? Poi Enzo, che puntava ad un gran risultato e ha dovuto combattere con un vento fa- stidiosissimo, ma si è avvicinato al muro delle tre ore migliorandosi di almeno una quindicina di minuti. Bravissimo a gestire una gara con un finale difficile a causa di un crampo, ma la sua grande combattività è uscita tutta. Infine Emilio, instancabile anima e motore di questo sito, votato alla causa del proselitismo verso la corsa. Oggi ha abdicato alle ambizioni di tempo per accompagnare i ne- ofiti all'arrivo come una buona chioccia. Tutti e tre, ognuno a modo loro dei GRANDI ... e scusate se sono tutti e tre AMICI miei ! Ciao. Massimo QDR @

Storie di un gruppo di amici 41 Le nostre avventure

Sono arrivato al castello alle 08,30 in bicicletta, finalmente ho potuto saggia- re il profumo della maratona, altro che profumo c’era un odore fortissimo di olio canforato nell’aria, quasi fastidioso per chi non corre, meglio di Chanel N. 5 per gli atleti. Volevo vivere questa sensazione per me prossima come dicono gli ami- ci, vedere tutti i loro riti, le loro manie, i preparativi prima della partenza, sem- bravano gladiatori pronti a conquistare Milano. Il freddo si faceva sentire e tutti cercavano le zone calde dove batteva il sole e dove si stava veramente bene. Alle 09,20 partenza regolare e in orario per gli atleti, per me e Oriana l’ora di par- tenza per la colazione, tè e croissant caldi alla marmellata. Dopo 20 minuti coc- colati dal caldo siamo ripartiti per svolgere i compiti che ci sono stati assegnati dal presidente. Il mio era quello di seguire in bici gli amici del QDR, ma anche per altri non mancavano incitamenti e pacche sulle spalle, per dare sostegno morale. Sono rimasto per un tratto del percorso, fino al ventesimo chilometro per poi tornare in pizza castello e immortalare l’arrivo di tutti. C’erano le im- mancabili Gianni’s angels con uno striscione inneggiante il loro idolo, e un se- condo striscione salutava l’arrivo di Ilaria, alla quale bisogna fare i complimenti per aver portato a termine questa fatica, ma un complimento va a tutti da parte mia. Oggi, lunedì 24/11, finalmente una mattina senza i dolori alle gambe, devo però constatare che questo si è trasferito alla parte meno nobile del corpo uma- no, anche la bici vuole i suoi sacrifici. Alvaro QDR

Ragazzi, ragazze, giovani, meno giovani, amici, parenti, ecc. Grazie grazie a tutti quelli che hanno partecipato ieri alla nostra maratona, supportandoci e trascorrendo il loro tempo libero dietro a noi matti che abbiamo corso. La vostra simpatia, il vostro incoraggiamento, sono stati una cosa meravigliosa, che ha fatto ancora di più la giornata indimenticabile. Ho buttato giù così al volo que- ste righe, ma non preoccupatevi (oppure cominciate a preoccuparvi): fra qualche mese (eh, i miei tempi sono questi …) scriverò il solito articolino su questa gior- nata … ahivoi!!. Certo che vedendo stamattina la neve … (e sabato il vento), ieri ci è andata proprio bene!!! Per Le Salamelle ieri avrei voluto tenere la terza le- zione di ornitologia (e so che la aspettavate con ansia), ma purtroppo le precarie condizioni fisiche e mentali del dopo maratona non mi avrebbero consentito la lucidità necessaria per un adeguata esposizione dell’argomento (gli strigiformi) sarà per la prossima volta, non mancate. Ciao a tutti Gianni QDR

Dopo la giornata di ieri, sono tornato sulla terra, anche se è dura; è troppa la differenza (ieri volavamo sulle ali di un sogno, oggi siamo ridiscesi in mezzo ai comuni mortali). Ieri eravamo degli eroi, oggi siamo i soliti uomini. Ieri sfidavamo il mondo, oggi il mondo ci sovrasta e cerchiamo di resistere. Ma sempre il mio pensiero va alla giornata che abbiamo passato e provo ancora sensazioni incredibi- li: ogni minuto mi passa ancora davanti; siamo stati tutti grandissimi, comunque

42 Storie di un gruppo di amici Milano 2008 abbiamo fatto un’impresa, chi per la prima volta, chi lo aveva già provato. Tenia- mo stretti i ricordi e le sensazioni di questi momenti, nessuno potrai mai portarce- li via: la cosa che li fa diventare ancora più belli è che li abbiamo condivisi con gli amici che ci hanno pazientemente assistito. Credetemi che è stata un’esperienza personale bellissima, ancor più bella perché c’eravate tutti voi. Gianni QDR

Ciao Massimo, non avevo avuto ancora il tempo di leggere questo Tuo msg: quello che ci scrivi è proprio quello che NOI maratoneti proviamo e siamo, per un giorno. Solo chi, come noi e come Te, ha provato queste cose, le può compren- dere e capire come, nella grande fatica che facciamo,ci si possa sentire grandi ed eroi in quei momenti. E la Tua telefonata di ieri sera ha confermato che anche Tu hai corso con noi ieri, e ci hai aiutato a superare le piccole e grandi difficoltà che abbiamo incontrato: vento, mal di gambe, sete, fame, crisi mentali, paura di non arrivare ... grazie ancora. Scriverò alcune note "di fresco" sulla giornata di ieri, e poi mi dedicherò (con molta calma, al ritmo che ho tenuto ieri ... quindi fra qualche mese ...) alla stesura del solito articolo dedicato alla maratona e din- torni. Ma il Tuo amico Enzo quanto ha fatto? Un caro ed affettuoso saluto. Gianni QDR (in veste di presidente QDR, ma, soprattutto, di amico).

Ciao Gianni, … rispondo solo alla tua curiosità: Il mio amico Enzo è una for- za della natura. A doti di gran velocista unisce una innata spavalderia che lo porta ad osare dove gli altri sarebbero molto più prudenti. E’ al suo terzo anno da podista e ieri alla seconda maratona ha chiuso in 3h11’. La prima a Torino l’aveva chiusa a 3h 24’. Pensa che ieri è passato alla mezza in 1h e 24’. Poi nel finale ha dovuto pagar pegno ma è stato bravissimo non mollare nonostante i crampi e il vento fastidioso. Penso che con la sua velocità sarebbe più tagliato per gare più brevi, ma si sa il fascino della maratona è unico. A presto. Massimo QDR @

Ciao! E' stato un piacere essere presente al vostro successo di ieri ... Ab- biamo patito un po' di freddo, ma ne è valsa la pena! Siete stati tutti "su- per maratoneti". Ci vediamo alla prossima ... corsa,non maratona! Per quest'ultima ho bisogno di tempo ... Buon pomeriggio e ancora compli- menti. Cla Le Salamelle

Ciao!!! Siete stati fortissimi! Tutti quanti ... Che bello essere lì a sostener- vi! Grazie a voi! Ci avete regalato dei momenti unici che porteremo sem- pre con noi! … Ciao Grandissimi. Maria P. Le Salamelle

Attenti QDR abbiamo le spie dell'Ortica qui!!! Che bello vedervi oggi, siete stati fantastici tutti davvero!! Ho fatto più di 400 foto ma ne ho tenute nemmeno un centinaio perchè dall'agitazione quando vi vedevo inqua- dravo tutto tranne che voi: cielo, muri, lampioni, foglie ... che foto da pau-

Storie di un gruppo di amici 43 Le nostre avventure

ra ... le ho pubblicate nell'album maratona, ci sei anche tu Emilio!!! Pao- la P. Ortica Team

Ciao Emilio!!!!!! complimentissimi, ti ho visto all’arrivo tutto baldanzoso, direi che non hai perso per niente la forma che avevi quest’estate!! tra l’altro avete beccato una giornata splendida, vi è andata di lusso. Per il resto tutto bene??? Io sono un po’ inchiodato, con il freddo mi fermo, e poi ho un ginocchio un po’ dolorante … insomma, sono da buttare!!! hehehe- e!!! Ciaoooo. Michele L.

Ho VINTO la mia prima maratona. Si avete letto bene, ho vinto … la mia sfida, ho raggiunto il mio obiettivo, sono arrivato in fondo alla mia prima mara- tona. E anche se i “saggi”, che mi hanno aiutato in questi mesi di preparazione, hanno sempre detto che il tempo non conta, sono comunque soddisfatto delle mie 4h10m31sec. Sempre meglio di 4h11min. ☺. Ho fatto per molti anni sport a livello agonistico, ero preparato a gestire emozione, adrenalina, sforzo fisico … ma ho scoperto quanto sia bello riprovare tutte queste sensazioni e non mi ver- gogno a dire che ho percorso gli ultimi 250 metri piangendo. Un pianto liberato- rio, pieno di gioia per essere riuscito ad arrivare in fondo nonostante la sofferen- za degli ultimi km. Credo che la prima maratona sarà un po’ come il primo amo- re … mi porterò dietro tutte quelle fotografie, quei momenti condivisi con delle persone che mi hanno aiutato negli allenamenti, nelle corse domenicali, nella gara stessa … Grazie ad Emilio (perdonami se, mio malgrado, ho contribuito a “rovinare” il sogno), Menego, Cristian, Flavio, Gianni, Alvaro, Enrico, Renato, tutti i QDR e tutti quelli che in questo momento sfuggono alla mia memoria. Grazie. Marco QDR

Cosa vi resterà dentro la testa e in fondo al cuore dopo aver corso una Mara- tona "come quella di Domenica"?!?! Ognuno ha la sua personalissima risposta; ecco la mia. La prima cosa che mi viene in mente è che siamo veramente tanto tanto fortunati, anzi siamo bravi e fortunati, le due cose non possono essere se- parate, QUALCUNO ci ha dato un talento fatto di sacrificio, costanza, impegno, noi siamo stati bravi nel non gettarlo ai porci ma a coltivarlo nel migliore dei modi. Questo di sicuro ci aiuterà anche nella vita, ci aiuterà a dare il giusto peso ai problemi che affronteremo e a non ingigantire piccoli ostacoli quotidiani. Al- tra cosa che mi ha veramente sorpreso della Maratona, e della corsa più in ge- nerale, è come incida positivamente sul nostro carattere. La corsa tira fuori il meglio di noi. In questi mesi durante i quali ho avuto la fortuna di correre con voi mi sono convinto ancor di più che avere "carattere e carisma" non vuol dire essere aggressivi, violenti o imporre con la forza la propria opinione, eppure, se ci pensate, in tutti gli altri ambienti "sportivi" questa logica è ribaltata. Mi ha meravigliato come anche nelle situazioni di maggiore stress e fatica non ci siano

44 Storie di un gruppo di amici Milano 2008 mai episodi negativi o incomprensioni. Per fortuna non siamo tutti uguali, o- gnuno ha le sue debolezze e i suoi punti di forza, ci prendiamo per il culo, scher- ziamo, ma ci rispettiamo sempre, perchè sappiamo che chi corre ha le "palle" per metterrsi in gioco e dimostrare a di non essere inferiore neanche ad un campio- ne olimpico. E se chi corre ha le "palle quadrate", noi che abbiamo fatto la Mara- tona come le abbiamo sergente Sugar? (alias Giacomo dei Busto Garolfo Cops) ... le abbiamo cubiche!!! (P.S.: ovviamente il discorso delle palle è solo metaforico, possiamo ancora guardare le ragazze che corrono con quel giusto occhio non pri- vo di malizia). L'ultima cosa che voglio dire è impossibile da spiegare a parole e solo chi ha provato un' esperienza come quella di Domenica potrà capirmi. Subito dopo l'ar- rivo ero emotivamente paralizzato perchè dentro di me crescevano 2 sentimenti fortissimi ma opposti. Ero commosso per l'obbiettivo che avevo sognato e rag- giunto con le mie gambine corte deboli e storte, ma ero soprattutto felice ed eu- forico per come stavo fisicamente. Dal 37° KM in poi ho sciolto tutta la tensione e mi sentivo leggero e potente. Sentivo le gambe e il cervello correre all'unisono. Ero eccitato, gasato, non smettevo più di ridere ... è da tre giorni che continuo a pensare a quei minuti e una domanda ricorrente ed ossessiva mi attanaglia i pensieri: Renato! Ma cosa avevi messo nella bottiglia???? E la corsa continua ... Alla prossima per i ringraziamenti ... Allegri!!! Ringraziamenti Speciali: And the Oscar goes to ... Cristian: cavolo senza di te e la tua disponibilità nell'insegnarmi a correre seriamente, non sarei mai riuscito a immaginare di poter correre la Maratona, non sapevo niente ... nemmeno da che parte cominciare. Mi ha colpito troppo il primo giorno che abbiamo corso insieme il tuo modo scientifico di fare le ripetute (Garmin docet), quel giorno me lo ricordo ancora, tornando a casa ero veramente distrutto ma cominciava a dipanarsi la nebbia che avevo nella testa: mi sono convinto a "indebitarmi" per comprare il gps, ho scoperto cosa sono le andature, il ritmo, la preparazione di un obbiettivo. Non è poco ... P.S. (se alla prossima maratona, all'altezza del Naviglio pavese, mi tiri un'altra mega-pacca sulla spal- la per incitarmi gridando Forza Merio, ti finisce la bici in acqua...;) Non avendo fiato per urlare dal dolore ho dovuto correre in apnea per 2 minuti ... ahhh mi fa ancora male ...). Emilio: mi accorgo di quello che fai per me. E' stato fondamentale il tuo ap- proccio per farmi sentire da subito a mio agio nei QDR. Le telefonate, gli sms, gli inviti sono tutti gesti che dimostrano il tuo impegno nei mei confronti ... per adesso sono in debito, ma vedrai che l'impegno che ci hai messo per farmi "acca- sare" si rivelerà un investimento redditizio. Trasmetti entusiasmo e passione ... C'è sempre molto da imparare a te ... Enrico: quanti consigli in pochi giorni!!!! L'enciclopedia della maratona!!! Abbigliamento, scarpe, alimentazione, allenamenti di scarico, tattica di gare, ri- fornimenti, ritmo maratona etc etc.. Ho cercato di seguire in ogni dettaglio quel- lo che mi hai detto, se è andato tutto alla stragrande è anche merito tuo, tu che

Storie di un gruppo di amici 45 Le nostre avventure mi hai portato quasi (sottolineo quasi) per mano fino al 37° KM tenendomi per il gomito quando cercavo di alzare l'andatura (entusiasmo giovanile!), per poi pro- nunciare la fatidica frase che ha aspettavo: "se voi ne avete ancora potete anda- re" ... e nella mia testa è partita la cavalcata delle valchirie! Renato: già fin dal mattino, quando ti sei presentato con quella bici, che en- tra a pieno titolo tra le cose piu belle della Maratona, ho capito che sei (come di- rebbe mourinho) uno Special One. Hai fatto una cosa utile e generosa e per di più l'hai fatta con ironia, originalità e stile e lo stile è tutto nella vita (come nel- la corsa). Che dire dei nostri ultimi km? Indimenticabili, indescrivibili, unici ... Ti ve- devo emozionato e questo mi inorgogliva e mi dava ancora più carica. Senza il tuo supporto morale e materiale non avrei mai provato quelle sensazioni che, essendo all'esordio in maratona, non avevo mai vissuto ma che tu conosci molto bene ... Ai QDR tutti e in particolare al mio Presidente Gianni: mi avete dato tanto senza chiedere niente in cambio. Mi avete fatto scoprire la bellezza e il valore del correre in gruppo e il miracolo di condividere la Maratona. Sono cose che mi hanno fatto crescere come persona e che non dimenticherò mai mai mai. Valgo- no più di mille parole. Flavio QDR

E’ stato bello, vivere una maratona “ai margini della battaglia”. E’ stato bello, vedere che un uomo, senza l’aiuto di mezzi meccanici riesce a percorrere 42 km in poco più di 2 ore. E’ stato bello, vivere le emozioni e le ”crisi“ degli amici, cercando di rendermi utile il più possibile. E’ stato bello, vedere le facce degli automobilisti arrabbiati, ma impotenti perché c’era qualcosa di più grande: la MARATONA. Grazie GUERRIERI mi avete emozionato. Cristian QDR

Eccomi qua!!! Cosa potrei dire io riguardo alla tanto amata Maratona? Beh, intanto potremmo parlare della bellissima impresa che hanno compiuto i nostri paladini ... QDR, VTV, Salamelle, Locate ... non fa nessuna differenza ... si per- chè quando si corre non esiste nessuna bandiera ... siamo tutti un' unica squa- dra e la maglia diversa che portiamo, serve solo per dare un tocco di colore ai grigi mattini domenicali ... Sarà una mia impressione, ma mai come in quest'ul- timo periodo si respira tanto fermento attorno al nostro ambiente ... Ed è così tangibile, che anche le persone che si avvicinano, vengono contagiate da questa incredibile ... malattia. Figuriamoci poi, se qualcuno di noi, per svariati motivi, decide di non partecipare e di assistere ... UN MASSACRO!!!! Si, perchè queste manifestazioni ti danno un carico di adrenalina che puoi solo scaricare correndo ... e se come me, la scorsa domenica, non lo fai, diventa un problema ... Certe

46 Storie di un gruppo di amici Milano 2008 sensazioni che si provano vedendo le gesta degli amici sono impareggiabili ... fantastica emozione quando abbracciandoti, ti rendono partecipi della loro im- presa ... E' proprio un impresa che tutti prima o poi nella nostra vita dovremmo provare ... certo nella realtà di tutti i giorni non esiste solo la corsa, ma è garan- tito che ciò che amiamo, rende la nostra gia difficile vita un po' migliore ... e quindi perche non ritagliarsi attimi di cristallina purezza ... Grazie amici ... per avermi fatto vivere una nuova emozione. Grazie a tutti ... un abbraccio a coloro che vivono nelle nostre idee ... e anche a coloro i quali il tempo potrà far scoprire questo nuova ... filosofia di vita. Fabio QDR e VTV

La maratona podistica è terminata, ma subito per me è iniziata l’altra marato- na: quella del web, dove l’importanza di mettere in rete i primi commenti, aggiorna- re le statistiche dei QDR e cercare di riordinare tutte le fotografie fatte in quella giornata non mi hanno neanche dato il tempo di pensare e meditare su quello che è stata la domenica appena trascorsa. Aggiornando questo spazio ho voluto subito e- saltare le performance dei miei amici podisti perché è quello che meritano veramen- te. In un pezzo scritto recentemente avevo detto che i NAM (Novelli Aspiranti Ma- ratoneti) avevano già vinto la loro maratona per la costanza negli allenamenti, per i sacrifici che hanno e che abbiamo fatto tutti noi che abbiamo tagliato quel traguar- do: ma per questo obiettivo raggiunto mi sento in dovere di ringraziare prima di tut- to anche chi non ha corso la maratona, ma ci ha accompagnato nelle corse nei mesi di preparazione, serali e domenicali, e chi ci ha sostenuto in quella bellissima gelida giornata di cielo splendido. Grazie a tutti coloro che hanno lottato con me, un ap- plauso e un bravo va a tutti quanti, i NAM prima di tutto. Marco, dopo uno sfortunato tentativo di qualche anno fa interrotto con un in- fortunio al culmine della preparazione ci hai ritrovati a Motta Visconti in una ta- pasciata e hai voluto subito rimetterti in discussione: sei riuscito a vincere la tua maratona e non devi scusarti di aver contribuito a non realizzare il mio sogno che avrebbe voluto tutti insieme al traguardo … era solo un incentivo per tutti a non mollare, ma la maratona insegna tante cose, che sia la prima o la ventesima, non bisogna mai sognare e bisogna sempre combattere fino alla fine: hai finito con o- nore e merito, bravo. Flavio, ti sei aggregato a noi tramite Cristian e ti sei inseri- to subito nel gruppo in maniera veramente positiva e hai disputato una corsa fan- tastica dove anche l’esperto Renato Avis Locate ha apprezzato e sottolineato la tua prestazione: bravissimo, ora dovrai puntare al record di Gianni perché solo tu e Cristian potete farlo in casa QDR! “Menego” grande amico emiliano, da quando ti ho conosciuto ho capito subito che sei prima di tutto una persona gradevolissima e di compagnia e mi ha fatto veramente piacere la tua presenza anche alla sera venendo a correre con noi fino a Rozzano: mi è dispiaciuto non poter condividere con te il traguardo come il memorabile arrivo di settembre insieme alla Milano- Pavia: sarà per la prossima, complimenti. “Walky”, ti ho conosciuto sul campo so- lo domenica, non avendo mai avuto occasione di correre insieme prima, ma hai

Storie di un gruppo di amici 47 Le nostre avventure dimostrato di essere veramente forte e voi, i due Paolo, sarete da sprono a tutte Le Salamelle insieme a Ilaria … anche tu alla tua prima, hai fatto un gran bel esor- dio: complimenti da parte di tutti noi con Gianni in prima persona che ha potuto vedere quanto vali sul campo. Nunzio, mi viene da ridere come ci siamo conosciuti una sera tutti e due in partenza per una corsetta serale sotto casa: ridendo e scherzando hai contribui- to a far forte il gruppetto dei “guerrieri della notte di rozzangeles” dicendo che con noi ti “ringiovanivi” e nonostante il guaio fisico nel pieno della preparazione hai terminato un’altra maratona brillantemente. Cristian, come mi sarebbe piaciuto averti accanto in maratona, dopo tante corse domenicali insieme, e tu hai voluto comunque esserci, anche se in bicicletta, come supporto morale: gra- zie! Alvaro, sono contento di averti trascinato in questo pazzesco ambiente e preparati perché l’anno prossimo “ti tocca!”, grazie per esserci stato vicino do- menica con la tua simpatia e con il tuo spirito sempre ricco di entusiasmo. Fa- bio, è una bella sorpresa trovarti sul percorso a tifare, come tutte le tue sorpre- se di quest’anno, dalle 21 km dopo due mesi di “fermo”, ai ritrovi della mattina alla corsa con solo due ore di sonno: sei proprio un bel elemento! Oriana, è da anni che ci segui in tutte le corse e in tutte le maratone, e con tanta pazienza assisti e inciti il nostro “presidente” Gianni che anche quest’anno ci ha stupiti con una prestazione eccezionale, iscrivendosi solo alla fine, con un minimo di preparazione, facendo una gradita sorpresa a tutti. Ilaria e Lorella che hanno voluto essere in piazza Abbiategrasso a fare il tifo per tutti gli amici. Ma cosa si può dire poi di tutti gli altri grandi amici? Bisognerebbe scrivere per ore intere per elogiare “signori” come Enrico che ha fatto da balia a tutti noi con la sua grande simpatia e lunga esperienza podistica: grazie, grazie a te e tutti gli altri di Locate, da Dario a Mauro, da Eraldo a Renato che domenica chi ha stupito con la sua bicicletta di supporto tecnico-logistico mettendo in ri- lievo una delle cose più belle e indimenticabili della giornata: le scritte dei gruppi di amici che ha voluto portare in giro per Milano (Avis Locate, VTV, Sa- lamelle e QDR) in segno di grande amicizia che ci lega tutti quanti: bravo Rena- to hai fatto una grande cosa, considerando che oltre alla maratona ti sei fatto anche da Opera a Milano e ritorno, un grazie di cuore. Gli amici del VTV in gara domenica, Roberto e Maurizio, che hanno fatto una esemplare prestazione, Marcella e marito, e quelli che sono venuti a sup- portarci con il loro tifo, Ezio e Tonino, e lo sfortunato amico Ivano che ha do- vuto rinunciare all’ultimo alla sua seconda maratona causa un infortunio. All’amico Maurizio che ha lottato con noi fino alla mezza ma che poi ha do- vuto fare i conti con la troppo recente bella prestazione di Venezia e che non gli ha permesso di terminare la gara come voleva, va un grande saluto e un arrive- derci a presto per nuove avventure. Ma adesso devo ringraziare anche per la compagnia, l’entusiasmo e la vivaci- tà che hanno sempre portato nelle corse domenicali e che sono arrivati anche per le strade di Milano con il loro clamoroso tifo, quel bel gruppo podistico di

48 Storie di un gruppo di amici Milano 2008 nuova generazione che sono Le Salamelle: grazie a tutte voi da Annalisa a Claudia, da Paola a Maria, da Viola a Elisa, presenti domenica e tutti gli al- tri ragazzi e ragazze che ora non ho nominato ma che ogni domenica troviamo sui percorsi delle tapasciate. Grazie per il vostro entusiasmo che fa “bene” e la vostra fantasia nel fare le cose, vedi gli striscioni per gli atleti fino al punto che ora dovremo registrare il marchio delle “Gianni’s Angels”. Un saluto anche a Paola dell’Ortica che invano abbiamo tentato di coinvol- gere in questa maratona, ma che ha tifato per tutto il percorso saltando da un punto all’altro della città con la sua macchina fotografica immortalando tutti gli amici oltre ai suoi compagni dell’Ortica Team, capitanati da Gianfranco che ha coinvolto tantissime persone del suo gruppo in questa esperienza milanese dopo le avventure estere di quest’anno, tra cui la debuttante Maria che dopo averci “sopportato” fino al 22° km si è involata per il suo meritatissimo risultato finale. Ho riservato il finale ai nostri corrispondenti QDR. Massimo di Ivrea, che ci ha incitato dal web fino alla vigilia e che ci scrive sempre articoli molto interessanti, sportivi, naturalistici e letterari: grazie e speriamo di vederci presto in qualche occa- sione podistica e non, però, come dice il presidente … soldi ghe né minga … Il ritro- vo a Milano con Giuseppe corrispondente di Roma è stato un po’ difficile in quanto avremmo voluto incontrarci già nella giornata di sabato al ritiro dei pettorali, ma per impegni vari ciò non è stato possibile da parte nostra e abbiamo potuto farlo solo domenica mattina davanti al deposito borse e infatti subito al nostro arrivo abbiamo avuto il piacere di conoscerci: scambi di saluti e presentazioni con tutti i QDR e gli altri nostri amici, foto di rito tutti insieme e la speranza di ritrovarci in altre occa- sioni. Giuseppe è stato un piacere conoscerti, a presto. Sicuramente chissà quanti avrò stufato con questo mio prolisso elenco di sa- luti e ringraziamenti, ma volevo scriverlo perché desideravo conservare un altro bel ricordo di quella che è stata la giornata di domenica … indimenticabile … dove l’amicizia e la voglia di stare insieme con il pretesto della corsa ha comun- que, a mio avviso, prevalso sulla prestazione sportiva. Grazie e saluti ancora a tutti, anche a quelli che non ho nominato o che mi sono proprio scordato. Ciao. Emilio QDR

Comunque, non per essere monotono … Stupendissssssimo tutto, la giorna- ta, la corsa, gli amici e amiche, la simpatia, le foto, tutto tutto tutto!!! … Stasera vado alla Targetti per massaggio defaticante post-maratona, però sto bene, an- che di gambe, avrei voluto correre anche ieri. Ieri ho comprato la gazzetta, c’è inserto maratona con l’ordine di arrivo ecc. ed anche un articolo che sottolinea le cose positive e quelle negative (naturalmente gli automobilisti …), Ciao. Gianni QDR

Carissimi Emilio, Gianni e QDR, Salamelle ... TUTTI! Anche questa vol- ta non vi siete smentiti ... in mezzo a tante storture che la maratona di Mi- lano ci ripropone insistentemente, voi tutti siete andati oltre, sottolinean-

Storie di un gruppo di amici 49 Le nostre avventure

do quei giochi di sostegno, tenacia, passione che si condividono tra amici. Ma che belli i vostri sorrisi che non ci risparmiavate nemmeno al 42esimo (e passa) km!! Grazie ... so cosa vuol dire ... anche lo spostamento lieve di una piccola parte del corpo, in quei momenti può risultare dolorosissi- mo!!! E' sempre un piacere leggervi e notare quanta ricchezza ci sia in tut- ti voi! … Un affettuoso saluto a ciascuno. Paola P. Ortica Team Ieri ho partecipato alla Maratona di Milano come “ciclista” accompa- gnando molti amici nella loro fatica. Devo dire che quest’esperienza mi ha colpito molto e mi ha fatto capire che la conquista dello striscione dell’arrivo è il reale premio per chi pratica questo sport. Seguire gli amici nel loro sforzo mi ha fatto vivere la vera “maratona” fatta d’allegria, di sudore, di dolore e di sofferenza. E’ stato molto bello vedere questo popolo di “atleti” che si preparavano in allegria per l’imminente partenza, le foto si sprecano tutti con volti sorridenti e pronti per l’imminente partenza del- la gara. Gli spogliatoi situati ai piedi del Castello Sforzesco profumavano di canfora e di mentolo, creme necessarie per il riscaldamento muscolare. Questo profumo si è diffuso nell’aria mescolandosi con il freddo di questa domenica mattina in città. Questa allegria e “concentrazione” è esplosa quando è stato dato il “via”, ed una marea umana ha incominciato la loro conquista dei 42 km. Tutti quanti hanno incominciato a macinare chilo- metri sgranandosi sempre di più permettendo ad ogni atleta di prendere il proprio ritmo gara e a sudare. Con le prime fatiche è aumentato il deside- rio di ristoro, quest’anno molto ben riforniti. Il dolore e la sofferenza l’ho incontrata, già, dal 25° km. sofferto il freddo con conseguenze di affati- camento e crampi che hanno costretto molti di loro al fatidico ritiro. Dal 32° km in poi ho visto molti di loro, continuare con tanta sofferenze. La gioia per superare la linea d’ARRIVO, in quelle situazioni, è talmente grande che si cerca di “non sentire” il male, non rendendosi contro che tale atteggiamento è peggiorativo per i nostri muscoli ed a volte è meglio FER- MARSI per non peggiorare l’infortunio. Un insegnamento che deve servire anche per me che molte volte mi sono trovato in quelle condizioni. Io e la mia bici abbiamo avuto il compito di seguire gli amici. Molti di loro cor- revano per la prima volta la Maratona (Antonio e Gianluca dell’Avis Lo- cate), (Marco, Flavio di Quelli di Rozzano), (Paolo- Menego per Le Sala- mele). Ho seguito per molto tempo il grosso gruppo di amici capeggiato da Enrico (Avis Locate), Emilio(Quelli di Rozzano), Marco, Flavio, Menego, Paolo e Maria. Lungo il percorso ho fatto visita al “grande” Gianni e Ila- ria di (Quelli di Rozzano) in dietro di 5-10 minuti dal gruppo d’Emilio, stavano bene e correvano "tranquillamente" la loro maratona, nel rag- giungerli ho incontrato più volte Gianluca in perfetta forma. Verso il 21° km mi sono recato da Dario e Mauro (Avis Locate) avanti di 10-15 minuti quando li ho raggiunti stavano. Arrivati al fatidico 35° km. la fatica si è fatta sentire, per Emilio e Marco è incominciata la crisi e si sono staccati.

50 Storie di un gruppo di amici Milano 2008

Dal gruppo d’Enrico e Menego si sono staccati, con un buon ritmo, Flavio e Paolo terminando la loro maratona sotto le 4 ore. Ottimo il ritmo finale di Flavio, nel vederlo correre gli ultimi kilometri mi ha rammentato i “miei” tempi migliori e l’emozione si è fatta sentire, bravissimi tutti gli al- tri, BRAVISSIMI per il loro sforzo, BRAVISSIMI per l’ottima giornata che hanno vissuto che mi hanno fatto vivere GRAZIE ragazzi, Grazie CAMPIONI. Renato C. – Avis Locate Triulzi

Ciao, sono rientrato a Roma mercoledì sera e ho avuto il resto della settima- na da incubo lavorativo. Ma non mi sono dimenticato dell'incontro con Emilio e soci. Ho visto le foto del dopo corsa e sono assai dispiaciuto di non essere stato con voi al raduno conviviale. Sarebbe stata una bella occasione per conoscersi meglio. Ma guardiamo avanti e speriamo che sia stato solo rimandato. Per Mi- lano, ho aspettato per scrivere qualcosa e mi sono deciso solo ieri. Ho fatto un fioretto: giurin giurello, di Milano non parlo! A una settimana dalla Maratona di Milano, e dopo averne letto di cotte e di crude, la promessa fatta a me stesso mentre percorrevo le strade meneghine, mi sembra essere stata la scelta miglio- re. Ma il non averne parlato mi ha privato del piacere di dire alcune cose che, pur mantenendo la promessa, non posso fare a meno di dire. Sono, soprattutto, alcuni ringraziamenti. Innanzi tutto devo ringraziare tutti quelli che testarda- mente, con entusiasmo e in situazione difficile riescono a farsi carico del peso organizzativo. Mi riferisco, naturalmente, ai volontari e alle società podistiche che lungo il percorso si sono affannati, per quanto possibile, a trattenere i quat- troruotisti, si sono occupati dei punti di ristoro e degli spugnaggi e si sono fatti carico di essere quasi l’unico pubblico plaudente. Devo ringraziare gli amici ri- trovati, e quelli, finalmente conosciuti di persona. In particolare, non se ne vo- gliano a male gli altri, non posso non citare il grande Ettore C. che riesce a stemperare tutto con la sua grande simpatia e ironia. Però, mannaggia, questa volta per farlo arrabbiare ce l’hanno messa tutta!!! Ringrazio i simpatici amici di Rozzano, guidati dall’irrefrenabile “capobanda” Emilio, che ho potuto finalmente incontrare e che, col loro entusiasmo, danno la speranza che, alla fine, qualcosa possa finalmente cambiare. Come mi è già capitato di dire altrove, a tutte que- ste persone e agli appassionati milanesi auguro che un giorno, possano essere orgogliosi della maratona della loro città e non essere sempre i primi e i più mortificati di quello che purtroppo succede anno dopo anno. Come si dice dalle vostre parti: sperem!!!! Un ultimo e personalissimo ringraziamento al mio fan club che, raddoppiato per l’occasione (a mia moglie si è aggiunta mia figlia), mi ha accolto all’arrivo con urla, applausi e suono di raganelle a festeggiare il mio insperato personal best. Un saluto e un abbraccio a tutti. Giuseppe QDR @

Storie di un gruppo di amici 51 Le nostre avventure

42 Storie di un gruppo di amici

FERRARA 8 marzo 2009

Uno di Quelli di Rozzano, uno delle Salamelle, due insieme a Ferrara

Ferrara 2009

FERRARA

Eccomi a commentare la mia seconda maratona in quel di Ferrara. Dopo Mi- lano mi sembrava la scelta più ovvia, ho vissuto in questa città per otto anni, mia mamma abita qui … insomma mi piace giocare in casa. Siamo entrati in clima maratona sabato, quando insieme al mio compagno di avventura Menego (ferrarese doc), abbiamo ritirato il pettorale di gara, poi giretto per la città, ape- ritivo in compagnia di Stefania e … PRONTO, per la prima volta QDR da solo in trasferta (ci tenevo a far una buona corsa anche per tenere alto l’onore del no- stro gruppetto di appassionati runners). Domenica mattina, giornata splendida, forse anche troppo calda … non moltissimi partecipanti (credo circa 600 alla maratona). Partiti!! Primi 10/12 km all’interno della città, percorso bello, Ferra- ra è una città piacevole, pubblico non pagante molto civile anche se non partico- larmente appassionato (comunque nessun clacson scortese a disturbare la no- stra fatica). Usciti dalla città in direzione di Vigarano Mainarda, il percorso nel- la campagna ferrarese mi è parso meno affascinante, forse anche perché caldo e fatica si sono fatti sentire. Sono rimasto in compagnia di Paolo per i primi 32 km, poi il mio compagno d’avventura ha preferito rallentare (il suo vero obietti- vo resta la maratona di Treviso, dove dovrà confrontarsi con la temibilissima I- laria) e quindi ho affrontato l’ultima parte della corsa in solitudine. Mi ero posto come obiettivo di scendere sotto le 4 ore e nonostante i crampi che mi hanno col- pito all’improvviso al km 40 … per ben 14 secondi … MISSIONE COMPIUTA. Dopo settimane di “fredde” serate d’allenamento e “gelate” corse domenicali in compagnia dei soliti noti (a proposito, grazie a tutti), è stata una grande soddi- sfazione personale. Un pensiero speciale per Paolo, in questo week ho avuto mo- do di conoscerlo meglio, di apprezzarlo come persona e come runner (grazie so- prattutto per il religioso silenzio durante la maratona). Alla prossima Marco QDR

„ Domenica giornata calda ... caldissima ... anche troppo. Di questa dome- nica nella mia città ricorderò molte cose, la partenza in Corso Giovecca .... il castello che appare sulla sinistra, i tanti e tanti passi per percorrere 42.195 metri, ... mio padre che mi ha caparbiamente se seguito per quasi tutto il percorso .... mia madre che per la prima volta mi ha visto correre .... ma soprattutto i lunghi ed interminabili discorsi tra me e Marco!! Ora esattamente non ricordo se ci siamo scambiati 10 o 12 parole ..... ma dav- vero intense : "Acqua?", "Ristoro?", "Arancia?". Grazie Marco per la bella corsa insieme, e grazie a tutti per averci pensato! Paolo “Menego” Le Salamelle

Storie di un gruppo di amici 55 Le nostre avventure

4 Storie di un gruppo di amici

TREVISO 29 marzo 2009

La grande coalizione podistica: Quelli di Rozzano, Avis Locate Triulzi e Le Salamelle

Treviso 2009

TREVISO

Ecco, devo scrivere qualcosa di questa nuova maratona ... ma devo scrivere ancora di quella di Milano del 23 novembre scorso (prima o poi finisco di scri- verne, anche se prima dovrei iniziare ...): meglio che mi metta d'impegno e butti giù le prime impressioni a caldo (oddio, visto il tempo, più che altro le impres- sioni sono "all'umido"). Ragazzi che pioggia: certo ne abbiamo anche presa di più, ma mai per 42 km, cioè per più di 4 ore, però alla fine, e ce lo dicevamo per tirarci su il morale saba- to sera, la pioggia avrebbe fatto diventare questa impresa ancora più "eroica" ... anche se gli eroi sono altri, sono quelli che aiutano chi soffre, quelli che non hanno e donano agli altri, ma questi sono argomenti che meritano un altro con- testo, cerco di non uscire dal seminato, cioè questa maratona. Come sempre quando mi trovo insieme agli amici in queste avventure (come era successo a Fi- renze, Torino, Schiranna, anche a Milano), mi sembra tutto bello e viaggio ad una spanna da terra, sia per l'obiettivo che sta per materializzarsi (e che ti fa entrare davvero in un'altra dimensione), sia per quella atmosfera che respiria- mo quando si è insieme, tutti consci di essere parte di qualcosa di bello e di im- portante per noi.

SABATO 28 MARZO

Partiamo sabato 28, Qdr e delegazione Salamelle: Emilio, Cristian, Ilaria (con supplemento QDR jr in preparazione all'uscita), Flavio, Alvaro, Enrico '24, Oriana e Gianni, Paolo Menego e Ilaria Furia (di cognome; p.s. di lei dovrò scri- vere in occasione della maratona di Milano); arrivo a Treviso, albergo, e poi al centro maratona (come da prassi). Ritiro pettorali, giro negli stand con ricono- scimento campioni (DiNapoli, Damilano, Laura Fogli, Pizzolato, Poli, Marchei e chissà quanti altri ne abbiamo visti), accaparramento volantini delle altre ma- ratone e manifestazioni (come se potessimo farle tutte), ma questo ci dà un tono da atleti richiestissimi, visto che tutti ci dicono: "venite da noi" "iscrivetevi qui" "la nostra è la più bella" ... quanti sogni, ma è bello sognare (d'altronde "la vita è sogno" lo scrisse anche Calderon dela Barca), i sogni, come la telefonata, allun- gano la vita. Alzi la mano chi tra di noi, tra sè e sè, non pensa in questi momenti "questa prima o poi la faccio", e magari chissà, ci riusciremo anche. Ma è meglio stare coi piedi per terra e concentrarci su quello che dovremo fa- re l'indomani, non prima di aver usufruito di un multi-assaggio gratuito di pro- secco (in effetti l'obiettivo primario della gita) e del pasta-party, dove abbiamo "rapito" Pizzolato (grazie alla bella faccia tosta di Cristian) per alcune foto di gruppo: il grande Orlando ha avuto parole di stima per i QDR che ha finto di co- noscere (ormai questo marchio è un simbolo delle corse, che ha oltrepassato i confini del proprio condominio dove è nato).

Storie di un gruppo di amici 59 I classici QDR

Poi giretto turistico per il centro, per incontrarci con gli amici di Locate: e fi- nalmente la pioggia, piano piano, ma inesorabile, aumenta man mano che passa il tempo, e tra noi diciamo: "beh che si sfoghi ora e stanotte e domattina ci lasci in pace". Pia illusione: andiamo a cena e, tra un carboidrato e l'altro, è un continuo guardare fuori dalla finestra se ha smesso o meno "guarda là contro la luce del lampione, ma è pioggia!!" "sì, ma quando viene così forte la sera, si sfoga di notte e poi domattina non pioverà" "dai, andiamo a letto presto, c'è anche l'ora legale e dobbiamo mettere avanti le lancette" "ok, treno alle 7,19 quindi sveglia alle 5,45 " "cosa ?? facciamo almeno alle 6,00, pietà!" "però alle 6,40 dobbiamo aver fatto co- lazione e partire per la stazione" "… 'notte a tutti, mi raccomando, cercate di dor- mire" ... ed infatti sino a oltre mezzanotte (ora solare) mi trovo a girare in camera (per la somma gioia di Oriana che vuole dormire) perchè non so cosa indosserò, co- sa metterò nella sacca, e tanto chi dorme in questi momenti? mi è già capitato ... invece dormo, anche se non so se sogno di dormire vicino ad una cascata o forse penso, dormendo, che qualcuno abbia dimenticato l'acqua aperta.

DOMENICA 29 MARZO

Drin drin (la sveglia non fa proprio così), ma è già ora di alzarsi? sono appe- na andato a letto! Mi è venuto pure il mal di testa, per forza, sono stanco ... Su dai, cosa non si fa per quelle che sono le nostre passioni. Pronto per colazione: ci sembra di mangiare sotto una cascata, con l'acqua che scroscia sulla tettoia del locale, ma tanto, vedrete, si sfoga ora, poi si calmerà, è un classico. Alè, fuori con le auto, carovana sino alla stazione ferroviaria, parcheggio, di corsa sotto la pioggia ai treni (e siamo già abbastanza bagnati nonostante gli impermeabilini e quanto altro indossiamo per proteggerci): tanti come noi in stazione, che matti, ma state a casa a dormire la domenica mattina, mica siete normali !! Arriva il treno: è già pieno da Venezia, tutti che vanno a Vittorio Ve- neto per la maratona, ed infatti la maggior parte di noi trova posto davanti al wc, in piedi (o meglio riusciamo a rimanere piedi perchè siamo stipati gli uni contro gli altri); il problema è quando qualcuno, dal vagone, vuole andare in ba- gno, di cui sono il custode dell'ingresso: una meraviglia, ne usufruisce anche una maratoneta tedesca. Guardiamo fuori dai finestrini e ci sembra che addirittura stia grandinando ... beh, ma prima o poi smette, è matematico. Arrivo in stazio- ne a Vittorio Veneto, non prima di una bella sosta sotto una galleria e per respi- rare un po' dobbiamo aprire il finestrino del gabinetto ed aprirne, per forza, la porta. In condizioni normali, ne avrei già pieni i cosiddetti, ma la carica di adre- nalina anestetizza tutto il brutto.

L’arrivo a Vittorio Veneto "Vittorio Veneto, stazione di Vittorio Veneto": alè tutti giù (mi sembra di es- sere tornato a militare, quando andavi a fare i campi, su e giù dai treni, su e giù dai camion), e tutti sui pullmann navetta che ci aspettano per portarci alla par-

60 Storie di un gruppo di amici Treviso 2009 tenza; è come fare i pendolari per andare al lavoro, treno, pullmann, pigiati co- me sardine ... meno male che fra un po' si corre. Sotto la pioggia (che evidente- mente non aveva ascoltato le nostre speranze di previsioni) ci avviamo a piedi al parcheggio sotterraneo del supermercato scelto come spogliatoio, un po' al buio, un po' sotto fioche lampade al neon, ci cambiamo; due sembrano essere le cose più necessarie: sacchi della spazzatura misura condominio per ripararci dalla pioggia e il mio nastro adesivo, che ho portato ispirato dal cielo, di cui tutti fan- no man bassa, per riparare le sacche, o attaccare i numeri, o chiudere le sacche stesse che non sono il massimo della comodità. Dai Gianni, sempre l'ultimo ad essere pronto, fra 5 minuti chiudono le gab- bie (sì, quelle per i matti come voi ... ma state a casa che piove!), dai Alvaro stiamo vicini, diamoci la manina per non perderci, tanto quelli li vediamo ades- so e poi all'arrivo, quando saranno là ad aspettarci, consegnamo le borse. E do- vendole consegnare a due camion diversi, naturalmente ci perdiamo ... distin- guerci sotto quali sacchi dell'immondizia ci si nasconda non è facile, ma per for- tuna ritrovo Alvaro ed anche Cristian, poi ci riperdiamo di vista, con Alvaro in- vece cerchiamo riparo da qualche parte, ma tutti i posti sono occupati: sotto gli striminziti gazebo dell'organizzazione non c'entra più uno spillo (mi ricordano le pecore in Sardegna che, per ripararsi dal sole, stanno tutte pigiate quasi le une sulle altre sono l'avara ombra degli alberi). C'è gente che per non bagnarsi si è messa sotto i camion, noi scambiamo qualche parola con un alpino fuori dalla sua bella casa, che guarda un po' sconsolato i podisti che irrorano le vigne e gli dico "chissà come sarà il prosecco quest'anno" "paglierino" … L'altoparlante con- tinua ad incitarci, mi fanno quasi tenerezza gli appelli a riscaldarci e prepararci alla partenza, tutti cerchiamo di prendere meno freddo possibile, ma tra pioggia, vento, e quant'altro, non vediamo l'ora di partire, ma solo per scaldarci un po', senza pensare troppo che dovremo fare 42 km.in quelle condizioni (anche se siamo sempre dell'idea che "prima o poi smette")." Attenzione: mancano 5 minuti !!" e naturalmente mi entra un sassolino nella scarpa, meglio toglierlo, alè, altra perdita di tempo, ma sono tutti gesti che fan- no parte della scaramanzia per non rimanere fermi a pensare, non faccio stre- tching perchè cerco, senza speranza, un piccolo riparo per la pioggia e con Alva- ro lo troviamo sotto uno dei gazebo dell'organizzazione (buttiamo fuori altri due per starci sotto ...), dove ci offrono anche un thè caldo. Ora però non possiamo più nasconderci: si parte !!

E ora … scatenate l’inferno … Ci strappiamo le vesti (cioè i sacchi dell'immondizia) ed anche se non mi sembra che ci siamo molti concorrenti, ci mettiamo quasi 2 minuti a passare sot- to l'arco della partenza, parte il nostro cronometro ... siamo Atleti, insieme con tutti gli altri, ci sentiamo forti, inspiriamo col naso, buttiamo fuori dalla bocca tutta l'aria che abbiamo nei polmoni, nei primi passi cerchiamo la respirazione ottimale, anche se dopo qualche decina di metri già dobbiamo lottare con le

Storie di un gruppo di amici 61 I classici QDR scarpe inzuppate, le calze fradice, cerchiamo un passo tentando di andare più diritti possibile per cercare la linea ideale, ma dobbiamo a volte zigzagare tra gli altri, visto che siamo partiti quasi di rincorsa, come gli ultimi cavalli del palio di Siena. Però fatti qualche centinaio di metri stiamo bene e già devo dire ad Alvaro di calmarsi, io parto sempre più adagio di quello che potrei, perchè so che, prima o poi, potrei pagare una partenza veloce (veloce = sotto i 6'30" al km. scusate, non pensate male, io sono per lo slow food e per lo slow run). Il gruppo si sgrana ab- bastanza presto, forse non ci sono così tanti partenti come si pensava, magari il maltempo ha fatto stare a casa gli iscritti indecisi. Andiamo avanti bene, ci sembra di aver trovato un buon passo, senza fare molta fatica, il che è molto importante. Ma se speravamo che il tempo miglioras- se, dobbiamo ricrederci, perchè comincia ora anche un po' di vento e pioggia di traverso. Ma, alzando gli occhi al cielo, vediamo passare 2 aironi: è un buon au- spicio, siamo noi che voliamo (non per nulla abbiamo adottato come simbolo QDR per questa trasferta gli aironi - le nostre auto sono "Airone 1" ed "Airone 2"), anche se cominciamo ad essere un po' appesantiti dalla pioggia. Passiamo le frazioni di Vittorio Veneto, la strada è tutta dritta, quasi quasi quella che sembra la prima curva degna di tale nome è al passaggio a livello di in- gresso in Conegliano, più o meno al 12° km. Anche se piove, ad ogni ristoro meglio bere, thè o energetici, anche se le bevande sono sempre fredde, causa il maltempo, gli spugnaggi (ci offrono spugne bagnate ed asciutte, anche se oggi non si capisce la differenza) servono comunque per detergersi un po' dal sudore ed asciugarci dalla pioggia. Il transito dal centro di Conegliano è molto bello, c'è movimento di gente che ci applaude e gente che, come tutte le domeniche mattine, va un po' in giro, a messa, nei bar, oppure sotto un gazebo che spande odore di grigliata e vino ... meglio non fermarsi, manca ancora troppo per lasciarsi andare, anche se nei paesi successivi, alpini e volontari ti tentano ancora con prosecco e rosso vivace. Usciamo da Conegliano, transitiamo da Susegana e qui, tra il 16° e 18° km. ho una piccola crisi di stanchezza, mi fermo per un pis stop ed in effetti riparto bene, al punto che al ristoro del 20° km, mentre Alvaro decide di tirare un po' il fiato, io riesco ad allungare un poco e transito alla mezza in 2h15' lordi (saranno 2h13' e rotti netti), e mi sento bene, forse troppo, temo che più avanti possa ar- rivare una crisetta. Passo un concorrente finlandese ed arrivati a Ponte Priula da un'altoparlante le note di "We are the champions": mi danno la carica, devo dimostrare che sto bene e non faccio fatica. Poco dopo, un borbottio, un mormo- rio ... per forza, stiamo per arrivare sul ponte del Piave, tutto imbandierato, che emozione, tra di me canticchio l'inno del Piave, debitamente adattato: "il Piave mormorava calmo e placido al passaggio, dei QDR il 29 marzo; marciavano compatti come un'unica barriera per far la Maratona sino a sera". Scherzi a parte, è davvero un'emozione, mi sembra un fiume davvero diver- so, al di là dell'iconografia patriottarda che ci hanno insegnato a scuola. Al 25° km. vado ancora bene, Alvaro dovrebbe essere poco dietro, e, con mio stupore,

62 Storie di un gruppo di amici Treviso 2009 raggiungo Cristian e Flavio, un po' in difficoltà: sto insieme a loro ed avviso O- riana col cellulare. Cristian mi lascia poco dopo, mentre Flavio (non ci posso credere) non riesce a starmi dietro. Sino al 30° km. Ancora bene, ora si avvicina il temuto "buco nero", il "salto nel buio", una sensazione che trovo simile a quella che Dante già descriveva nella Divina Commedia (ma che, già il Divino Poeta conosceva la maratona?): "e come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l'acqua peri- gliosa e guata, così l'animo mio, ch'ancor fuggiva, si volse a retro a rimirar lo passo che non lasciò giammai persona viva"; il passaggio dopo il 30° km. è "lo passo" che anche Dante supera, ed il maratoneta si volge indietro a pensare ai chilometri percorsi, ed ai "pochi" che dovrà ancora fare, visto che è il momento in cui si supera questo "vuoto" e si entra nella "terra incognita". E continua a piovere, non c'è un centimetro di pelle o di abbigliamento che non sia zuppo, penso di avere la pelle delle dita dei piedi tutt'uno con le calze, però devo dire che nel complesso sto ancora bene, sento che sto un po' calando, ma è il momento di tirare un po' il fiato per riprendermi poi, spero, verso la fine, per arrivare con un po' di energia. Al 35° km. a Villorba, agguanto al ristoro banane, uvetta, un bicchiere di e- nergetico e cammino per qualche decina di metri, mentre col cellulare invio sms ad Oriana per avvisarla dove sono, come eravamo d'accordo. Ma ora l'umidità comincia a fare il suo effetto sui muscoli, comincio a sentire un po' di crampi, devo massaggiarmi ogni tanto la gamba destra che rimane un po' rigida. Peccato perchè di testa sto bene e sono anche in linea col tempo che pensavo di fare sino a quel momento: al 40° passo in 4h19' lorde (4h16'54" nette, come saprò all'arrivo), però entrando nel centro storico di Treviso il crampo si accen- tua e, nonostante che correre in città, in mezzo a palazzi e chiese del centro sto- rico, sia molto caratteristico, e c'è gente che ancora applaude quelli come me, al 41° km. devo fermarmi per qualche secondo, per massaggiarmi la gamba, che mi è diventata rigida. Però ancora un paio di curve e sono arrivato, sento le voci dei miei "fans" (gli amici di Locate che hanno già finito, Ilaria, Oriana e mio padre, grande) sotto la porta San Tommaso, come un passaggio sotto un arco di trionfo, perchè un trionfo comunque è per tutti arrivare alla fine di una maratona, oggi più di altre volte: ultima curva, ultimi 100 metri, l'arrivo là in fondo, un bacio mandato in cielo a chi non c'è più, ma che mi ha aiutato anche oggi, come in tutta la mia vi- ta, il mio nome gridato dallo speaker, un sorriso sulla linea d'arrivo ... è fatta, non so se piangere, non solo per la stanchezza, tremo dal freddo, ho le mani inti- rizzite ... vedo gli altri, Oriana e mio padre, che sensazioni, anche se le gambe sono due pezzi di legno, ormai la pioggia non la sento più, cerco di svincolare dal fango per raggiungere un posto coperto per cambiarmi, vedo Emilio, Ilaria, Me- nego, Cristian, Renato e i locatesi ... mi sento un eroe, con quella medaglia al collo, so che il mio tempo è più alto dei 2 che avevo fatto a Milano, ma comunque è inferiore a quello che era il mio obiettivo più logico e quindi, mettendo insieme

Storie di un gruppo di amici 63 I classici QDR il maltempo, i crampi, e le vicissitudini dell'ultimo periodo, sono soddisfatto, so- prattutto perché ... è finita!!!

E’ finita!

Ora sento tutto il dolore fisico, ma il benessere mentale dopo questo sforzo: non so se parlare o stare zitto, per non perdere quello che ho dentro, Oriana mi aiuta a cambiarmi (mi sorregge, perché alzare le gambe diventa ora uno sforzo quasi immane), mio padre che aspetta sotto la pioggia, cercando di ripararsi sot- to le tribune dello stadio … ne valeva la pena fare tutta questa fatica, con que- ste condizioni di tempo? Solo se lo provi lo puoi dire: sì, come sempre, è sempre una sfida con te stesso, col tuo “io”, ma alla fine vinci sempre, dentro la tua testa ti passa la tua vita, non solo podistica; sarà la fatica che ti fa pensare in questo modo, ma davvero, mi sembra di averlo già scritto altre volte, considero la ma- ratona come una metafora della vita e la corsa è anche una filosofia di vita, sia che tu vada adagio o forte, non cambia la sostanza, se cerchi di correre con la te- sta per il gusto di farlo e non per mero agonismo (d’altronde se non ci fosse que- sto stimolo, quelli come me non correrebbero). La bellezza della fatica … come spiegarlo a chi non corre? e la maratona è la sublimazione di questo (anche se ci sono le 100 km. o corse anche più dure, però questa distanza così particolare ha un fascino che la distingue tra le altre). Beh, ora un po’ più asciutti (per quanto possibile) e riscaldati, ricompattiamo il gruppo: quasi quasi abbiamo preso meno pioggia noi che abbiamo corso di chi, stoicamente, ci ha aspettato; ora altra impresa: raggiungere le auto che abbiamo lasciato al mattino alla stazione, dall’altra parte della città. Salire sul predellino del pullmann, altra impresa titanica … e chi tira su le gambe ??? Il pullmann ci lascia ad una bella distanza dalla stazione: allora tutti sotto un androne di un condominio, ed io ed Emilio che andiamo a recuperare le auto, per caricare poi tutta la nostra truppa … Ragazzi, ma anche queste sono sensazioni e ricordi che ti rimangono nella memoria con piacere: siamo un gruppo, è importante. Ritorno in albergo dove ci stanno aspettando l’Orofolo di Dorgali e la sua paziente consorte Diana: trovarsi con loro è sempre un piacere, perchè ricordiamo i bei giorni tra- scorsi in vacanza insieme, in Sardegna, in ValGardena, in Val Pusteria, a Sacile ...

Piccola parentesi

Piccola, ma importante parentesi- un breve ritratto di Carmelo: nasce a Ra- gusa Ibla e, con Camilleri, è uno dei personaggi siciliani contemporanei più im- portanti; lo stesso Camilleri non ha potuto prescindere dal metterlo nelle storie del commissario Montalbano, tanto è calato nel suo ruolo di siculo doc, come il pomodorino di Pachino, il pistacchio di Bronte e la mandorla di Avola. Indu- striale del mobile furlan, ingegno multiforme, una specie di Zelig che si adatta a tutti i luoghi ed alle persone che incontra. Tant'è che l'espressione "Orofolo" è entrata nell'uso comune di Dorgali (chi l'avrebbe mai detto, un siculo-friulano

64 Storie di un gruppo di amici Treviso 2009 che lascia un'impronta nella lingua barbaricina sarda). Chiusa parentesi, ma per Carmelo ci sarebbe da scrivere...e chissà che prima o poi...

Relax Andiamo a riposare, ragazzi, ci vediamo alle 19,00 per la cena. Doccia, riposino e siparietti "a luci rosse" ... vero ?? qualcuno sa a chi mi riferisco!! Ma, scherzi a parte, dentro di me (e penso dentro tutti noi), stiamo godendo come pazzi per quel- lo che abbiamo fatto, che altro dire che non abbia già scritto, sono le "solite" sen- sazioni, e quanto dico "solite" non intendo qualcosa di noioso perchè già provato, ma, strano, qualcosa di sempre nuovo e diverso dalla precedente.

“Serata di gala” Ma ora, dopo una bella doccia ed un bel sbragamento a letto, è ora di prepa- rarsi per la festa finale all'Agriturismo Il Cascinale (scelta DOC, dove eravamo già stati Oriana ed io qualche anno fa). Per fortuna gli amici QDR, Locate e Salamel- le, sono soddisfatti, almeno mi sembra, del trattamento culinario, quasi tutto a base di radicchio trevisano (visto che viene prodotto lì). Lì conosciamo due podisti catanesi, anche loro con la medaglia della maratona al collo e scambiamo qualche parola: la corsa unisce. Ecco, questa è la degna conclusione di una giornata stra- ordinaria, un'altra giornata straordinaria, per me quasi "un mercoledì da leoni", perchè leoni siamo stati tutti, sia le "frecce" di Locate, che le "furie" Salamellose, che i mitici "QDR" ed tutti i loro parenti ed amici che li hanno seguiti.

LUNEDI 30 MARZO Concludiamo lunedì con il rientro a casa (Flavio con parte degli amici di Lo- cate, era già partito la domenica pomeriggio, gli altri locatesi erano partiti il mattino presto) in tranquillità, per chiudere in bellezza questa piccola ma in- tensa vacanza: Ilaria Furia, Menego, Ilaria (e Jr in arrivo), Cristian, Emilio, Al- varo, Enrico, Oriana e Gianni. Accettiamo la proposta di Alvaro di fermarci a Montecchio Maggiore, vicino a Vicenza, per visitare due castelli detti di "Romeo e Giulietta", le cui origini af- fondano nel periodo scaligero. Grazie ad un cicerone locale, molto simpatico, ap- prendiamo particolari interessanti, ma non basta: sui colli Berici, guidati da Al- varo, concludiamo con un veloce, ma soddisfacente, pranzo. Ora però dobbiamo rientrare a casa, ma per salutarci, gli amici ci aspettano in un'area di servizio in tangenziale: nessuno di noi vuole dirlo, ma ho l'impres- sione che si faccia di tutto per allungare i tempi di queste giornate, che non si abbia voglia di lasciarci, perchè, ancora una volta e con persone nuove rispetto a precedenti occasioni, lo stare insieme ad amici con cui puoi condividere le cose che ami, davvero, ti allunga la vita! Ciao a tutti. Gianni QDR

Storie di un gruppo di amici 65 I classici QDR

LA MIA PRIMA MARATONA

Se qualcuno dovesse chiedermi quali sono i due eventi sportivi più importan- ti della mia vita posso dire con tutta sicurezza che la maratona di Treviso 2009 è uno dei due. L’altro si riferisce è una vittoria in un torneo di pallavolo tra le scuole medie e se pensate che il mio sport preferito è il calcio e di vittorie ce ne sono state molte con medaglie e coppe, la dice lunga, sulla soddisfazione che può dare una maratona. Ma c’è una grande differenza, le altre sono vittorie di squa- dra e ti chiedi sempre se sei stato all’altezza oppure sono arrivate per merito dI altri. La maratona di Treviso è solamente mia. Da quasi un anno faccio parte del QDR ma non mi sentivo del gruppo com- pletamente, mancava qualcosa e quel qualcosa l’ho raggiunto correndo la mara- tona. Da due mesi mi preparavo con corse domenicali ad hoc e negli ultimi gior- ni con diete che odiavo, quattro giorni carne e gli ultimi quattro solo pasta, non ne potevo più. Attendevo la partenza con impazienza e sabato 28/03/2009 ore 08,00 eccoci pronti, nella prima auto (airone 1) il presidente Gianni, Oriana, En- rico e Ilaria, seconda auto (airone 2) Emilio, Cristian, Flavio (misuratore di temperatura d’aria con la sola imposizione della mano) ed io Alvaro, dopo qual- che chilometro siamo stati raggiunti dalle terza auto (salamella 1) con Ilaria e Menego. Solo all’arrivo troviamo tutti gli amici dell’AVIS DI LOCATE TRIULZI, con relative consorti, che devo ringraziare per la compagnia e l’amicizia e il tifo che hanno fatto per me alla prima maratona. Divertendoci tra frasi sciocche e molto serie abbiamo percorso questi 300 Km. per arrivare a Treviso senza accorgerci del tempo e del viaggio, ci si ferma una sola volta ed è sempre una piccola festa. Appena arrivati in albergo “al giardino”, solo il tempo di scaricare i bagagli e subito a ritirare il pettorale, che sensazione ritirare il tuo numero. Ormai si erano fatte le 13,00, tutti pronti per il pranzo, ancora carboidrati, fortunatamente anche uno spiedino di carne, ma ecco la prima sorpresa, davanti a noi in attesa del piatto di pasta il grande Or- lando Pizzolato, il quale con molta disponibilità e cortesia ha accettato di fare delle foto in compagnia del nostro gruppo, ancora una volta ho avuto la certezza che nel mondo dei runners non esistono primedonne. Tornati all’albergo più che soddisfatti, mi dicevo, appena arrivato e subito una foto con Pizzolato, la mia maratona poteva definirsi un successo fin dall’inizio. Alla sera una cena veloce, VELOCE ?!?! Lasciamo perdere, fortunatamente questa volta sono stato auto- rizzato a mangiare una pizza, insieme agli amici del G.P. AVIS LOCATE DI TRIULZI e poi subito a letto. Dimenticavo di dire che la stanza era divisa con l’amico Emilio, dove tutti hanno fantasticato sui rumori che si sentivano prove- nire dall’interno (televisione), per non parlare delle varie creme di cui si sarebbe parlato per molti giorni a venire nei corridoi a bassa voce e neppure tanto bassa. Emilio è una persona stupenda, sempre positivo, non esita ad incoraggiarmi di- cendomi che non ha dubbi sulla mia preparazione, non esita neppure quando mi

66 Storie di un gruppo di amici Treviso 2009 deve “cazziare” per delle scelte non corrette, ancora oggi lo sento brontolare per un paio di scarpe usate 15 giorni prima della maratona. Ci alziamo prestissimo, non mi alzavo così presto neppure quando andavo a pescare e sotto il sempre vigile controllo di Emilio inizio la preparazione, cam- biando idea rispetto alla sera precedente, quando si trattava di pioggerellina, ora è un diluvio, non importa, colazione e partenza in treno per Vittorio Veneto, viaggio in piedi, sempre sotto una pioggia battente. Ci si ritrova tutti insieme in un sotterraneo per cambiarci e decidere cosa indossare all’ultimo minuto e via per entrare nelle gabbie, naturalmente nell’ultima perché alla mia prima espe- rienza e poi inutile dire che i tempi mi penalizzano. La tensione mi prende, mi assalgono i primi dubbi, ce la farò ? Riuscirò a tagliare il traguardo ? I crampi !!! Fortunatamente vicino a me ho Gianni il presidente, la sola presenza mi rincuo- ra e mi tranquillizza, so che mi guiderà per i primi chilometri, prendendomi per le orecchie nel caso la foga mi prendesse il passo. L’altoparlante ci invita a pre- pararci e alle 09,45 precise PARTENZA. Prendiamo un buon passo, mi sento in ottima forma, dopo 100 metri un par- tecipante si blocca subito, probabilmente uno stiramento, faccio finta di non ve- dere e continuo a tenere, Gianni mi comunica che stiamo andando bene, oltre la velocità prevista, attraversiamo il paese e le persone lungo il percorso di gara ci applaude, nonostante la pioggia sono li a incitarci, molte sono alla finestra, una signora anziana grida qualcosa, quando Gianni la vede le ordina di rientrare che fa freddo, tutto questo mi fa venire il magone e mi fa capire che non potrò mai perdere questa sfida, un momento di grande emotività. Al quinto chilometro il primo rifornimento, prendo in corsa un bicchiere, pur- troppo ne bevo pochissima, dalla foga la rovescio tutta sulla maglietta, poco male, nessuno si accorgerà che sono “bagnato”, i 10 Km. corrono in un attimo, neppure mi accorgo di esserci arrivato se non vedendo il secondo rifornimento, dove succede la stessa cosa, prendo il bicchiere ma non bevo quasi nulla, ma chi ne ha bisogno. Sono così impegnato nella corsa che non mi concentro nel bere, fortunatamente la giorna- ta più che uggiosa non mi fa mancare nulla, purtroppo la stessa cosa succede anche al quindicesimo chilometro e questo mi fa capire che non è mancanza di concentra- zione ma “non so bere in corsa”, mi allenerò a casa intorno al tavolo. Al tredicesimo passiamo per Conegliano, molta gente ai lati ci applaude, questi sono i momenti in cui devo fare attenzione per non farmi prendere la ma- no, anzi i piedi, il solito Gianni mi fa tornare sulla terra. Ad un certo punto sen- to una musica è il can-can e anche questo mette le ali ai piedi, poi ci si mettono gli alpini con il prosecco e figuriamoci se manca la grappa. Ai 20 Km. mi fermo e decido di camminare per potermi rifocillare almeno con qualcosa di caldo, di mangiare non se ne parla, non riuscirei. Al 21 Km. nonostante un ottima anda- tura per i miei standard lascio andare Gianni, voglio rimanere solo e concen- trarmi bene per dosare i miei sforzi. Il passaggio sul ponte della Priula è stato fantastico ed emozionante sopra tantissime bandiere con un sacco di gente ai lati che applaudiva, sotto il Piave

Storie di un gruppo di amici 67 I classici QDR dove si è fatta la storia e qui magone a non finire. Nonostante stia veramente bene mi assale la paura “tutto sta andando troppo bene”, per questo rallento e a volte cammino. Vedo scorrere tutti i chilometri, ogni tanto mi accodo a qualcuno e “riposo”, quando supero il trentaduesimo, ricordo le parole di molti podisti, “da qui in avanti inizieranno i problemi”, per me una iniezione ulteriore di adrena- lina, primo perché è la prima volta che arrivo a questa distanza ed è record per- sonale e poi penso che se sono arrivato fino qui tra poco ci sarà l’arrivo. Al trentasettesimo rallento per affiancare un maratoneta in difficoltà, pas- sano dei minuti e vedo arrivare i palloncini delle 5 ore, a questo punto altra i- niezione di adrenalina, rimango con loro fino al Km. 40, dove decido di non fer- marmi all’ultimo rifornimento, ne ho saltati tanti …. E poi non voglio superare le 5 ore. Corro con molta circospezione gli ultimi 2 Km, il porfido come diciamo a Milano o sanpietrini a Roma, il pavè insomma, bagnati, sono molto scivolosi, ma a 200 metri dall’arrivo mi fermo e guardo con sfida (vinta) il traguardo e a diffe- renza di altri dove dicono che si arriva con il magone, per me altra iniezione di adrenalina e sento di sfidare il traguardo, dicendogli da pazzo che se anche fosse stato più avanti non avrebbe fatto nessuna differenza, avrei visto la sfida. Altra soddisfazione, quando lo speaker avvisa che Camattari Alvaro si sta avvicinan- do al traguardo e lo taglia entro le 5 ore, HO VINTO. Inizio a rendermi conto di quello che ho fatto quando una signorina mi mette al collo la medaglia ricordo, con una grandissima soddisfazione mi metto alla ri- cerca degli amici, per primo trovo l’immancabile Emilio che abbraccio e subito dopo Gianni, mentre mi cambio sogno una doccia e un lettino caldo, prima voglio gustarmi quell’atmosfera irripetibile del dopo maratona, so che tutto questo ri- marrà nella mia memoria per sempre, forse un giorno potrò raccontarlo ai miei nipotini in una giornata tipo questa, dove fuori diluvia. Sono passate tre ore dalla fine della maratona, doccia stupenda e rilassante, ma di dormire non se parla, l’adrenalina è ancora alta, continuo a rivedere l’arrivo. Per rilassarmi definitivamente ci vuole la cena serale dove la trevigiana la fa da padrona, poi tutti a letto dove fortunatamente mi addormento. Al mattino mi sveglio relativamente presto e non riesco a stare fermo, devo alzarmi e fare una passeggiata, al ritorno una ricca colazione ma prima un ca- patina all’edicola per fare razzia di quasi tutte le copie del quotidiano locale do- ve vengono esaltate le gesta di QDR e salamelle-ortica. Verso le 10,00, sembra strano non essere in ufficio di lunedì, partenza verso Milano, facendo prima una visita ai castelli di Giulietta e Romeo a Montecchio Maggiore a pochi chilometri da Vicenza e un ultima mangiata di affettati in quel di Grancona (VI), cibo per la mente e subito dopo cibo per lo stomaco, ancora una volta tutti insieme. Cosa ricorderò di questi giorni ? Senza esitazione posso dire TUTTO. Al ri- torno mia sorella la saggia dice che chi corre è un runner, ma solo chi completa una maratona è un Maratoneta. Alvaro QDR

68 Storie di un gruppo di amici

PALERMO 15 novembre 2009

La prima maratona da QDR di Toni e Nando

Palermo 2009

PALERMO

Finalmente soddisfatto. Era una sensazione che in maratona negli ultimi anni non mi capitava di vivere appieno, alla fine c'era sempre un'immensa gioia e una felicità incontenibile, ma rimaneva sempre un tratto scoperto. Questo per- chè negli ultimi anni mi sono preso troppo sul serio cercando di migliorare i miei tempi senza pensare che sarebbe andato tutto meglio soltanto se avessi corso con la voglia di farlo. E tutta questa pressione alla fine mi ha fatto passare la voglia per questa at- tività, in questi mesi correvo soltanto la domenica mattina con gli amici di Roz- zano, l'unico gruppo con cui anche 30 chilometri sembravano passeggiate. In settimana andava male, mancavano gli stimoli e le poche uscite erano dettate più dalla costrizione che dalla voglia. Tutta questa matematica ha ammazzato la poesia e ho smesso di correre in settimana due mesi fa. Ieri alla partenza ero sereno anche se avevo detto a me stesso che, se come nelle ultime tre maratone, al traguardo ero insoddisfatto per non aver raggiunto il mio obiettivo, allora avrei smesso con la 42 chilometri. Sa- pevo che questa maratona sarebbe dovuta essere corsa più con la testa che con le gambe, dovevo ritornare a correre per il piacere di farlo proprio come capita la domenica mattina. un tempo mi riusciva tutto facile, riuscivo a correre 5-6 volte la settimana, ma devo ammettere che dopo Firenze e quel tempo di tre ore nette, correvo più per migliorarlo che per altro, correvo senza più anima. Nelle ultime tre marato- ne (Torino, Venezia e Praga) ho sempre sbagliato tattica cercando soltanto di superare Firenze e, in ognuna di queste occasioni, ho avuto crisi di chilometri e chilometri dove volevo essere altrove ma non lì. Poi all'arrivo tutto si dimentica e certi pensieri vengono lasciati alle spalle. Questa volta l'obiettivo era un altro, niente tempi o confronti, soltanto io e quel- la distanza che mi apprestavo a percorrere per l'ottava volta, ancora una volta, forse l'ultima se non mi avrebbe dato più emozioni. Ma è stato diverso e rimarrà nella mia testa come una delle più belle maratone mai corse perchè è una delle poche in cui sono stato lucido per tutta la distanza. Fermo da 15 giorni, con soltanto un lungo di 28 chilometri chiuso in difficol- tà sulle spalle, due giri da 21 chilometri della città, l'unica soluzione era quella di fare due mezze e non una maratona, la prima con la testa, la seconda con il cuore. Sono partito sereno e senza nessun tipo di pressione, ho riscoperto quanto sia bello affrontare una gara senza nessuna ansia. Ho abbracciato l'amico di tanti chilometri Bruno, anche lui emozionato per il ritorno sulla distanza regina dopo due anni esatti d'assenza, azzero il cronometro fermo a due settimane fa e parto per questa maratona con la ferma convinzione di trovare subito un ritmo e di non cambiarlo mai durante il percorso.

Storie di un gruppo di amici 71 Le nostre avventure

La prima parte della gara è letteralmente incantevole, si lasci il centro li- berty di via della Libertà e ci si dirige verso il parco della Favorita, silenzio e ombra lungo la strada tra pini e cavalli ai lati. I primi 10 chilometri sono tutti un batter di passi che si odono nitidamente, di uccellini che cinquettano nella villa Nisciemi e dall'incantevole bellezza del parco del monte Pellegrino che so- vrasta l'intera città. La seconda parte del giro è lungo i saliscendi di via Libertà, si ritorna da- vanti al Giardino Inglese pr proseguire superando piazza Politeama e il Teatro Massimo, fino ai Quattro canti dove si volta per superare la Porta nuova e at- traversare la reggia dei Normanni in un percorso favoloso. Poi l'ultima parte, ritorno ai Quattro canti fino al mercato di Ballarò e ritor- no al Giardino Inglese. Così per due volte con l'unica differenza che dei 1500 al- la partenza, tra maratoneti e mezzimaratoneti, al secondo giro eravamo solo duecento con la possibilità di correre quasi completamente da solo la seconda frazione. Il mio obiettivo era quello di rimanere lucido e godermi ogni istante di que- sta maratona, e ci sono riuscito perchè per tutta la gara non ho avuto nessuna crisi nonostante non essermi praticamente mai allenato e con due settimane di inattività, ho trovato subito il mio ritmo e ho controllato a non cambiarlo, altre volte avrei osato di più, ma senza allenamento potevo soltanto correre con la te- sta e con il cuore. La corsa è letteralmente volata come i chilometri con il piacere di incontare sulla strada Peppino e Paolo, Bruno e Claudia, e scambiarci un paio di frasi cor- rendo e con il sorriso, cosa che in altre corse era impossibile. Non ho pensato mai alle difficoltà che potevo incontrare e al muro da superare,e forse non pen- sandoci non l'ho mai incontrato. Alla fine 3h 49' di corsa che mi è veramente piaciuta, ora che ho ritrovato il piacere di correre, e il segreto per farlo senza pressioni, posso ricominciare a di- vertirmi, anche in settimana. Ci saranno altre maratone, non ci si può fermare adesso che mi sto divertendo. Toni QDR

Ciao, un saluto a tutti i QDR da Favignana, scusate ma mi sono risvegliato solo ora dal coma mentale della maratona, arrivederci a presto. Nando QDR

Grande Toni! Sono contento che Quelli di Rozzano hanno contribuito, nel lo- ro piccolo, a farti scoprire un altro modo di vivere le maratone. Sei un grande! Ciao e complimenti ancora. Emilio QDR

Mi è difficile definire quello che ha scritto Toni sull'esperienza alla maratona di Palermo, ma non perchè non abbia compreso quello che ha voluto dire, ma

72 Storie di un gruppo di amici Palermo 2009 perchè non sono sicuro di poterlo descrivere con le mie limitate capacità lettera- rie: quando leggendo certe cose, provi piacere, una sensazione che stai leggendo qualcosa che è la stessa cosa che provi tu, o che vorresti dire tu, ciò ti serve come sprone. Il podista/maratoneta che usa la corsa come pensiero filosofico o come filoso- fia di vita (non sono parolone vuote, ogni momento, ogni atto della nostra vita è filosofia), come l'aver compreso che cosa deve essere e come si deve affrontare il nostro sport, per goderlo, sempre, sia che si vada adagio o veloce, sia che tu vo- glia raggiungere un risultato o semplicemente tu voglia correre per il gusto di farlo. Di certo è che, con questo modo di pensare, raggiungi sempre il tuo obiettivo: quello di essere dentro, e questo è l'importante, felice e soddisfatto per quello che stai facendo in quel momento, perchè comunque tu vinci sempre, con te stesso, è come avere "un cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me", ed è così che dovremmo affrontare sempre i nostri impegni podistici, so- prattutto per aiutarci a superare i momenti di crisi durante le maratone. Però, lo ripeto, questa è la mia umile opinione, ma è il miglior allenamento e preparazione che io possa fare. Bravo Toni e grazie. Gianni QDR

Storie di un gruppo di amici 73 Le nostre avventure

72 Storie di un gruppo di amici

FIRENZE 29 novembre 2009

La grande coalizione podistica: Quelli di Rozzano, Avis Locate Triulzi e Le Salamelle … si replica

Firenze 2009

FIRENZE

Tutto cominciò con un papello … Non temete non siamo di fronte all’ennesimo scandalo politico, ma davvero tutto cominciò dal papello di Firenze, quel breve diario di viaggio, di colui, che di lì a poco, si sarebbe autoproclamato Presidente di quell’embrione di un soggetto, che chiamare gruppo sportivo è davvero riduttivo. Raccontava di un viaggio condominiale, quasi un’iniziazione alla maratona compiuta secondo canoni tribali, con un occhio alle leggende nor- diche e l’atro alle tradizioni meneghine. I vecchi che scortano il giovane verso la prova che gli farà guadagnare l’età adulta e naturalmente le vesciche ai piedi, complici due scarpe non proprio della giusta misura. Sembrava sarebbe finito tutto lì, con il giovane felice di essere arrivato in fondo, con la tacca sulla spada da mostrare al mondo, e i vecchi con il sorriso sotto i baffi e l’espressione un po’ malinconica “ ah se solo potessimo trovare il tempo, vedrebbero tutti di cosa siamo capaci ...”. E invece quel papello fu un seme coriaceo in una terra fertile, rivelò cose non dette e intenzioni forse nemmeno pensate. Mi capitò tra la posta come una fiondata che si fa largo tra il rumore di fondo e la cacofonia delle no- stre giornate. Stavo preparando la maratona di Torino 2007 con amici che di lì a poco si sarebbero volatilizzati. Ma non erano che delle lepri che mi spingevano verso il traguardo finale: una giornata di gloria, e diciamola tutta anche di un caldo boia, con gli ormai noti a tutti come “Quelli di Rozzano“. Fu quasi una ri- fondazione, una spada conficcata nella roccia, un solco tracciato con l’aratro, di cui fui testimone quasi inconsapevole. Divenne un limite invalicabile: indietro non si torna. Il resto è storia : Emilio a gestare e gestire un sito con la forza di mille braccia; Cristian a spronare Gianni a riprendere il discorso con la marato- na interrotto molti anni prima; Gianni a raccontare un sogno con la sua filosofia humorale, una delle correnti di pensiero più innovative di tutto il Novecento. E poi come un fiume in piena che travolge tutto al suo passaggio, podisti che si la- sciano trasportare e altri che diventano podisti per conoscere il balsamo saluta- re della loro amicizia e della loro compagnia. Ora Firenze ha chiuso un cerchio, perché il tempo a volte è circolare, e capita di rivivere emozioni già vissute, e perché le promesse, soprattutto quelle che non si sono mai fatte, vanno mante- nute. Ad un occhio distratto questa potrebbe sembrare una fine, ma è come sempre un inizio. Come un elioforo che sprizza semi in un prato, in un infinita moltiplicazione, Quelli di Rozzano sono tesi verso l’eterna giovinezza o verso l’infinito. Ma ormai i matematici hanno svelato che anche gli infiniti sono infini- ti e tra le infinite possibilità che la statistica ci regala, chissà che il loro viaggio non passi per la 2010. Ciao. Massimo QDR @

Massimo, come sempre leggere quello che scrivi è un piacere solo paragona- bile alla libidine che ti pervade quando vedi lo striscione finale di una maratona. Ancora una volta quello che hai scritto è magnifico, è davvero molto “vero”, leg-

Storie di un gruppo di amici 77 Le nostre avventure gerlo è un piacere, che merita un ringraziamento, per ora solo spicciolo perché non ho molto tempo (anzi sto rubando il tempo al lavoro, oggi mi è concesso). A presto e grazie grazie ancora, per ora. Gianni QDR

„ Carissimi QdR e grandi maratoneti, come state? Io sono ancora emoziona- ta per quello che mi avete fatto provare durante i 2 giorni di trasferta a Firenze. Per me e per Maura essere lì con voi ha significato davvero tanto. Questa volta non ho corso la maratona, ma è come se l'avessi fatto. Ho pensato per mesi a come rendere la nostra "sorpresa" qualcosa di speciale per tutti. Per noi che arrivavamo di nascosto a Firenze e per voi che erava- te là carichi, ma tesi ... Devo dire la verità, è andato tutto meglio del pre- visto. Voi avete, come sempre, vinto perchè, continuo a ripeterlo, chi fa una maratona vince ... e io, da supporter, ho dentro una gioia infinita per aver vissuto intensamente parte della vostra esperienza. Non si tratta solo di un gruppo podistico, non siamo "atleti" di società diverse che si incon- trano e trascorrono insieme le ore che precedono le gare o quelle successi- ve. Non è solo il correre fianco a fianco che ci unisce. Ieri guardavo ognu- no di voi passare durante la maratona. Sentirvi rispondere alle urla del vostro tifo, battere 5 con voi, guardare i vostri volti segnati dalla fatica, ma sorridenti mi ha fatto rivedere me stessa. Ora sono ancora più convin- ta che la magia della domenica di cui ho già parlato con qualcuno di voi c'è. Esiste, ma esiste ogni giorno della settimana perchè le PERSONE che corrono la domenica sono gli AMICI di ogni giorno. A tutti faccio i miei complimenti per il successo di ieri. Vi ringrazio per quello che mi avete dato. Un pezzo di maratona l'ho fatta anch'io con voi ... Cla Le Salamel- le

„ Ciao QdR! Ancora complimenti a tutti per l'ottimo risultato ottenuto alla maratona di Firenze, sarà anche grazie alla mitica tifoseria che siete an- dati tutti così forte? Emilio, come va il polpaccio? Alvaro, sei passato così veloce all'arrivo che non ti ho nemmeno visto! Grazie Gianni per aver ral- lentato sul rettilineo d'arrivo permettendomi di fotografarti. Ci vediamo alla corsa di Pavia? A presto. Wuby Le Salamelle

„ Carissimi compagni di maratone!!!! Una brevissimo commento sulla bella maratona di Firenze che è stata segnata da un successo in quanto tutti i partecipanti amici QDR e Avis Locate, senza dimenticare io e Paolo su- perstiti Salamelle, sono riusciti a concludere i 42,195 km!!! Per fortuna stavolta a parte un po’ di freddo in arrivo il "bel tempo" ci ha accompa- gnato e diversamente da chi è rimasto a correre a Milano abbiamo potuto correre all'asciutto ... cosa ormai non così ovvia dopo le esperienze di To- rino e Treviso ...!!! Solo un po’ di amarezza per il mio real time: per un se- condo non sono riuscita a battere il mio personale ... e un po’ di carognetta

78 Storie di un gruppo di amici Firenze 2009

alla vista del tempo ... direi che è scontata!!!! :( Un grazie particolare an- che alle due supporter d'eccezione Wuby e Cla delle Salamelle che son ve- nute a farci il tifo e come non ricordare anche i miei genitori che addirit- tura si son lanciati nella realizzazione di un fantastico striscione "Forza Salamelle e QDR" a sottolineare che l'amicizia che lega i due gruppi è ormai risaputa anche in famiglia!! Sperando di poter presto ripetere l'e- sperienza maratona tutti in compagnia magari regalandoci anche una cenetta dopogara tutti insieme (lavoro permettendo), vi abbraccio tutti. Ciao Ilaria P. Le Salamelle

„ A parte i dolori assurdi tutto benissimo, è stata un'esperienza incredibile ed è stato bello condividerla con un gruppo così. Ciao Martino G.

„ Grande ragazzi anche questa è fatta ... bellissima città Firenze ciao e alla prossima!!! Juri C.

„ Dopo quello che ho letto nel blog e ripensando a Firenze non posso che confermare: Quelli delle Salamelle che passando per il Casterno hanno incontrato delle Tigri sono i migliori ... Ovviamente senza dimenticare le diviazioni verso l'Ortica di Locate in direzione Trovo in compagnia di molti altri amici ... Siete tutti grandissimi!! Cla Le Salamelle

„ Ciao QDR ... bentornati! Complimenti a tutti e sono contento di aver con- diviso con voi e con tutti gli amici questa meravigliosa giornata! Confesso che è stata una corsa faticosa, ma il pensiero di essere tutti uniti dal lac- cio della stessa medaglia mi ha fatto arrivare fino alla fine! Grazie alle SalaSupporters ... uno spicchio della nostra medaglia è anche vostra! E soprattutto ... complimenti per il primo traguardo passato dal piccolo Da- vide ... non vediamo l'ora di vederti arrivare con le tue gambe!!!! :-) Un sa- luto anche al mitico corrispondente da Roma! Menego Le Salamelle

Un grazie a tutti gli amici ed ai loro cari che hanno partecipato con noi alla bellissima esperienza di Firenze: QDR, Avis Locate, Casterno, Salamelle miste e tutti gli altri. Grazie anche a chi ci ha sostenuto “a distanza”, avete corso con noi e ci avete aiutato. Non appena possibile cercherò di mettere in ordine tutte le idee che ho in testa, per descrivere anche questa esperienza, un amore che si chiama Maratona. Ciao a tutti. Gianni (con Oriana ed Enrico 1924) QDR

Grazie a tutti gli amici che hanno reso “magica Firenze”: podisti e accompa- gnatori di tutti i gruppi-amici che la domenica si trovano per le tapasciate ma che nelle grandi occasioni sono capaci di trasformare un week-end sportivo in un ricordo indimenticabile di vera amicizia. Nella nostra semplicità siamo capaci di trovare quelle emozioni che penso in pochi possano vivere positivamente come

Storie di un gruppo di amici 79 Le nostre avventure noi. Siamo diventati una grande famiglia che va da Abbiategrasso a Locate Triulzi, da Casterno a Rozzano, da Milano fino a Roma - mi ha fatto veramente piacere anche rivedere l’amico Giuseppe dopo un anno dal nostro incontro alla maratona di Milano - un gran bel giro di persone che si allarga sempre di più. Quindi grazie a tutti voi e spero che ci saranno tante altre occasioni per poter trascorrere ancora insieme magici momenti. Un caro saluto a tutti. Emilio QDR

Anche io, Cristian e Davidino vogliamo ringraziare tutti per il bellissimo fine settimana trascorso insieme. Come sempre ci siamo divertiti e siamo stati bene con tutti voi. Grazie di cuore. Ciao. Ilaria QDR

„ Beh che dire ... mi aggrego al grazie di cuore x tutti gli amici che hanno condiviso questa esperienza che non è mai la stessa, non è mai banale, non è mai scontata ma riesce sempre a regalare a tutti emozioni uniche. Mi è capitato anche stavolta ... nel correre questa maratona all’inizio in maniera un po’ disinteressata, in quanto tra me e me pensavo addirittura di non arrivare, e mi sono reso conto piano piano ... km dopo km ... di es- sere dentro un evento che non solo condividi con altre 10.000 persone, ma che se lo ascolti ti fa vedere cosa c’è dentro di te davvero ... e allora mentre sei li che corri ripensi ai giorni precedenti ... ai mesi precedenti ...alla fati- ca e al divertimento, ai sacrifici che hai affrontato per arrivare li ... ad un evento ... cosi speciale del quale ti fai pian piano travolgere ... E’ vero ... il cerchio si allarga ... le amicizie vere diventano sempre più vere ... e le per- sone che impari in punta di piedi a conoscere ti danno anche con un sem- plice sguardo sempre qualcosa in più .... Ho notato i vostri sguardi ... ho ascoltato i vostri respiri ... ho visto le vostre smorfie di sofferenza ... di gioia ... di dolore e tutto questo ci ha portato ad un unico obiettivo che è stato quello di tagliare la linea del traguardo ... Complimenti a tutti ... perchè ricordate che ... NON E’ DA TUTTI!!!! Ciao. Alla prossima Mau- rizio V. Daini di Carate

„ Il GRAZIE più grosso lo dico io a tutti gli amici che rendono la domenica indimenticabile e che,durante la settimana, sono sempre presenti ... Un abbraccio a tutti, di qualsiasi gruppo o zona d'Italia ... Cla Le Salamel- le

„ Per me è stata un'esperienza incredibile e condividerla con un gruppo così è stato un vero onore. Grazie a tutti per il sostegno, mi serviva proprio al mio debutto. Con il passare dei giorni sto iniziando a rimettere insieme i pezzi dei vari passaggi che mi ero perso in gara (causa evidente stato con- fusionale), mamma che emozione. Ciao a tutti Martino G.

80 Storie di un gruppo di amici Firenze 2009

Sarebbe bello se la soddisfazione della propria prestazione potesse essere pa- ragonabile alla gioia degli incontri fatti, come è stato a Firenze. Sfortunatamen- te, per me, la gara è stata totalmente negativa. Ma, dopo lo sconforto, adesso ho già da pensare a Reggio. Mancano pochi giorni e spero di poter tornare ai miei, seppur modesti livelli. Ci sarà occasione per incontrarci da qualche parte, spero a Verona, a Roma o da qualche altra parte. Siete una forza della natura per en- tusiasmo e simpatia. Un abbraccio a tutti. Ciao. Giuseppe QDR @

„ Ciao a tutti, … Oggi finalmente posso sedermi al p.c. e scrivere della Ma- ratona di Firenze corsa domenica scorsa. L’amico Emilio dice “magica Fi- renze” e ha ragione. Domenica in piazzale Michelangelo alla partenza del- la maratona eravamo più di 10.000 atleti. Noi eravamo veramente un bel gruppo numeroso fatto di tanti amici. In nostra compagnia e con Quelli di Rozzano c’erano gli immancabili Paolo e Ilaria, Maurizio un conoscente di Emilio, persona simpaticissima, c’era il “debuttante G. Martino. Su quel piazzale abbiamo incontrato anche l’amico “romano” Giuseppe L. con il suo copricapo proveniente dalla Marathon Sahara. In attesa della par- tenza c’era pure l’unico rappresentante della VTV Abbiategrasso G. Pietro, e molti altri amici che ora non ricordo il nome. Insomma, un bel gruppo che si è disciolto in tante direzioni appena dato il “via” alla gara. La “Ma- ratona” è stata molto bella ed è stata vissuta intensamente. E’ vero quello che scrive Maurizio quest’evento ottimamente organizzato e condiviso con 10.000 atleti ti travolge, ti fa vedere cosa c’è dentro di te e ti fa ascoltare il tuo corpo i tuoi muscoli i tuoi tendini. In questa maratona ogni passo che ho fatto è stata una conquista, ogni chilometro un traguardo. Pure io, con i miei “acciacchi” pensavo di non arrivare ma il solo pensiero del ritiro mi si arricciava la pelle ed ho continuato conquistando un’ottimo “Arrivo”. Grande Emilio che ho incontrato tra il 25° ed il 30° chilometro che per colpa di un polpaccio “birichino” ha dovuto rallentare. Grandissimo Cri- stian che con caparbietà ed energia ha portato l’esordiente Martino all’arrivo e tu Martino, devi essere fiero ed orgoglioso di quello che hai fat- to, pensa, la tua prima maratona in 4:08, sai quanti esordienti di mara- tona farebbero la firma. Tantissimi. Mi dispiace per Giuseppe L., pur- troppo ogni maratona non è mai uguale all’altra vedrai che la prossima andrà meglio. Sai spero di incontrarti a Reggio Emilia per una chiacchie- rata e “forse” in maratona. Bravissimi i “ragazzi” del gruppo Avis ed il re- sto dei componenti del gruppo di Quelli di Rozzano. Ancora una volta ab- biamo dimostrato di essere dei veri atleti ed amici è stato bellissimo dopo le fatiche della gara ritrovarsi in compagnia delle nostre famiglie al Ri- storante e festeggiare questa splendida giornata di sport. Non è la prima volta che le nostre fatiche sportive le festeggiamo così ed ogni volta “ritro- varci” così è bellissimo. Vorrei abbracciare tutti voi da Gianni il presiden- te di Quelli di Rozzano ed Oriana, Alvaro e sua figlia, Martino

Storie di un gruppo di amici 81 Le nostre avventure

l’esordiente e signora, Cristian ed Ilaria in compagnia del BELLISSIMO e bravissimo Davidino, Emilio e Lorella, il “siur” Enrico. E se mi consenti- te un abbraccio più forte ai componenti del nostro gruppo, Mauro il nostro presidente e signora Emanuela, Dario ed Emanuela, Enrico e Giusy, E- raldo, Cristina, mia moglie Gianna ed il nostro Franco che finalmente è diventato un “Maratoneta” e sua moglie Lina. Un pensiero al nostro “campione” Beppe e signora Mery che per colpa di acciacchi ha corso a Fi- renze i 21 chilometri. E come dice Emilio speriamo che ci siano ancora al- tre occasioni per poter trascorrere tutti insieme questi momenti magici pieni di allegria e di sport. Un saluto a tutti. A presto. "SIAMO GRAN- DIIIIIIIIIIIIII" Renato C. Avis Locate Triulzi

„ Grazie a tutti voi, sottolineo le belle parole di Renato sul gruppo, non vedo l'ora di poter aver l'onore di condivdere altre fatiche con tutti voi. Tran- quillo son felicissimo del mio risultato, però devo dare una grossa fetta del merito al mio coach Cristian mi ha letteralmente trascinato all'arrivo, un grande. a presto Martino G.

82 Storie di un gruppo di amici

ROMA 21 marzo 2010

La maratona dei gladiatori con gli amici del Viviam Cent’anni

Roma 2010

ROMA

Non c’è due senza tre !!! Roma la mia terza maratona dopo Treviso e Firenze, partenza dal cuore della Roma antica via dei fori imperiali, nel primo giorno di primavera o equinozio di primavera, insieme ad altri 15.000 atleti e appassiona- ti, inizio la fatica che mi porterà a correre 42,195 Km. Questa edizione è stata dedicata alla memoria del mitico campione etiope Abebe Bikila, passato alla storia per aver vinto una olimpiade senza scarpe nei lontani giochi di Roma del 1960. Tutto inizia il sabato mattina precedente, attendo sotto casa il taxi con all’interno l’amico Emilio che ci porterà alla stazione di Milano per partire alla volta della capitale. Il freccia rossa è in orario e in tre ore siamo a destinazione, dove appena arrivati un piccione con problemi intestinali attendeva … Emilio … subito abbiamo detto che porta fortuna … porta fortuna a me per non essere stato colpito, meno ad Emilio che con il sorriso, neppure vistoso, imprecava con- tro sconosciuti dei. Una veloce pulita alla tuta una volta arrivati in camera e corsa, questa parola ci perseguiterà per tutto il racconto, per un panino alla sta- zione, due passi nei dintorni e partenza per il palazzo dei congressi o marathon village, siamo fortunati, ci dicono che per il ritiro del pettorale al mattino c’era una coda fin fuori dal palazzo, svolta la procedura ci aggiriamo tra gli stand e in uno di questi troviamo Gianni Poli che sponsorizza la Cortina-Dobbiaco, con il quale ci intratteniamo piacevolmente qualche minuto, devo dire di aver trovato una persona veramente disponibile e alla mano, dopo circa un’ora ritorno in al- bergo per prepararci alla cena. Con gli amici per tutta la sera abbiamo discusso di corse, concentrati sull’indomani ma davanti ad un piatto di spaghetti all’amatriciana non siamo riusciti a trattenerci, nella stessa sera abbiamo con- segnato a Giuseppe la maglietta di corrispondente a Roma per i QDR. La sveglia del mattino seguente è alle 6,30 si inizia subito a ricontrollare tutto, questo è stato fatto per ben due volte la sera precedente, ma non è mai troppo, appena usciti dall’albergo si comincia a respirare l’aria dell’evento, in metropolitana ci sono solo atleti, per oggi lo siamo tutti e mostriamo con orgo- glio il pettorale di gara, forse perché ci da il diritto all’uso dei mezzi pubblici gratuitamente, ma sempre con orgoglio. Mentre consegniamo la borsa ci diamo gli ultimi consigli … va bene …. nel mio caso ricevo gli ultimi consigli, dall’alto delle mie tre maratone un minimo di esperienza l’avrò pur fatta. La partenza come sempre è da pelle d’oca, un pubblico di tutte le nazioni ci incita gridando, quando passi vicino a qualcuno ti accorgi che urla guardandoti in viso e ti dici “sta incitando proprio me !!!!” tra la miriade di persone tu sei il destinatario di quelle parole, sono solo tue, queste sono piccole soddisfazioni che ripagano di tanti sacrifici, tutti gli allenamenti vengono cancellati dall’adrenalina che ti per- vade, l’incoraggiamento funziona sempre lo attendo e puntuale come le tasse ar- riva. Su quasi tutto il percorso i romani sono stati perfetti (a differenza dei mi- lanesi, sono milanese), ho gareggiato tra ali di persone, incitato e applaudito,

Storie di un gruppo di amici 85 Le nostre avventure hanno fatto in modo che dessi il meglio di me. Non avevo tante aspettative, pen- savo di non essere preparato adeguatamente, anche se nelle tre precedenti do- meniche avevo corso 32-27-27 con qualche affanno forse dovuto al troppo alle- namento e per questo sentivo di non avere la forza necessaria o lo stimolo per essere “incazzato” quel tanto che basta o quella rabbia agonistica necessaria per correre una maratona. Niente di tutto questo dopo la partenza, non posso dire di essermi bevuto i chilometri, ma litri di acqua sicuramente, piccola difficoltà al 26° chilometro, ri- solto mangiando un pezzo di banana, seconda difficoltà al 36° risolto sempre mangiando un frutto. Durante il percorso pensavo alla Cortina-Dobbiaco al giro del lago di Varese e alla maratona di Venezia, mi dicevo di ricordarmi l’iscrizione, i pettorali non sono molti, questo mi faceva capire di stare bene. Gli ultimi 3 chilometri molto faticosi, dovuti a piccole salite che alla fine diventano un calvario, unico rimpianto non essere riuscito a battere il mio record persona- le di due minuti e mezzo, non importa se tutti dicono che Roma è una maratona difficile dove non è possibile stabilire record, un piccolo rimpianto rimane. Cos’altro può rimanere? Tantissimo come ad ogni maratona, le persone, la città, i monumenti, tutto è stato bellissimo, sono rimasto favorevolmente stupito dagli amici di Milano, non c’era un attimo in cui mi sono sentito solo, sembrava che fossero tutti vicino a me, ho scaricato il cellulare sabato sera dal numero di messaggi, purtroppo mi sono scordato il caricabatteria e non ho potuto risponde- re, un grazie particolare a chi mi ha scritto buona notte, ringrazio anche chi ha spedito un solo bacio da dividere in due, (parenti genovesi?) che si è preso tutto Emilio e sono rimasto a guancia asciutta, grazie a tutti i QDR, per tutto questo ho deciso di correre una maratona alla settimana. Alvaro QDR

La Maratona di Roma è stata bellissima! I sacrifici e i duri allenamenti delle uscite serali e dei lunghi domenicali degli ultimi tre mesi sono stati ripagati in tutto e per tutto dalla spettacolare giornata romana di domenica scorsa. La set- timana che ha preceduto l’evento nella quale la preoccupazione di non saper se riuscire a correre dopo l’infortunio nell’ultima corsa di Gaggiano è stata molto pesante soprattutto psicologicamente in quanto il dolore sembrava essere passa- to ma anche dopo la seduta dal massaggiatore del venerdi le prospettive non sembravano delle migliori ma non ho voluto pensarci più del dovuto: inizierò la gara e poi si vedrà … sempre sperando in bene! Sabato mattina, Alvaro ed io partiamo con il Freccia Rossa delle 9.15 che ci porterà a Roma in 3 ore e 30 per fare 600 km … mi viene da ridere pensando che invece io impiegherò 4 ore abbondanti per farne 42 km … il viaggio è stato veloce e i nostri vicini erano naturalmente … maratoneti (scopriamo che i due ragazzi accanto a noi sono gli amici di Paola e Andrea delle Salamelle … incre- dibile!).

86 Storie di un gruppo di amici Roma 2010

Ero emozionato: Roma, ottava maratona, ma l’emozione c’è sempre come se fosse la prima volta; inoltre a breve avrei conosciuto una collega di lavoro di Roma con cui ho contatti da 15 anni ma che non ho mai avuto l’occasione di in- contrare e conoscere: nelle settimane precedenti ci eravamo accordati per l’incontro ed ora era arrivato il momento: all’inizio del binario in stazione, ci in- contriamo e ci abbracciamo come se ci fossimo ritrovati dopo tanto tempo. E’ stato veramente simpatico ed emozionante. Roberta ci accompagna all’albergo vicino alla stazione, lasciamo i bagagli e andiamo a mangiare un panino insieme, poi rimaniamo d’accordo per ritrovarci la domenica sera a cena e ci lasciamo, lei per i suoi impegni e noi per andare all’EUR al centro maratona per ritirare pettorale e pacco gara. Svolta la forma- lità rientriamo in albergo, vicino alla stazione e comodo per muoverci in questi due giorni: ringraziamo Giuseppe, il nostro “corrispondente di Roma” che ci ha dato l’indirizzo appena gli abbiamo chiesto una dritta per un posto comodo e ac- cessibile ancora lo scorso gennaio appena fatta l’iscrizione. Inoltre Giuseppe ci ha proposto, nella settimana precedente al nostro arrivo, di partecipare alla ce- na pre-maratona che stava organizzando per alcuni amici maratoneti: infatti, dopo una doccia rilassante, usciamo e ci dirigiamo verso la zona del ristorante, abbiamo un paio d’ore per fare due passi ma senza appuntamento ci incontria- mo con largo anticipo proprio con Giuseppe che stava facendo due passi vicino al ritrovo. Ci ritroviamo volentieri dopo esserci salutati lo scorso novembre a Fi- renze e insieme ci concediamo una passeggiata, una chiacchieratina e un aperi- tivo. Al ristorante poi conosciamo due podisti di Padova, due milanesi della Bri- gata tapasciona, arrivano gli amici del GP Gorgonzola 88 e per ultimi i nostri amici del Viviam cent’anni arrivati solo nel tardo pomeriggio nella capitale. Bel- la serata in compagnia per una cena, senza esagerare con le specialità proposte dal menù, pensando all’impegno del giorno dopo: è anche l’occasione per conse- gnare a Giuseppe la mitika maglietta rossa da corrispondente QDR @ come ave- va provveduto tempo fa Gianni per Massimo corrispondente da Ivrea. Ci salu- tiamo e ci rinnoviamo gli auguri a vicenda per il giorno dopo, ci incamminiamo verso l’albergo insieme a Fabio, Giorgio e Alessandro e ci accordiamo per il pun- to di ritrovo per il mattino successivo. E’ l’alba: colazione in camera, ci siamo portati una crostata all’albicocca, marmellata e del the in quanto la colazione viene servita troppo tardi, non è un albergo convenzionato con la maratona, noi abbiamo appuntamento con gli ami- ci e seguendo i suggerimenti di Giuseppe prendiamo la metro scendendo al Circo Massimo nonostante l’albergo disti poco dalla partenza ma essendo tutto tran- sennato, non conviene andare a piedi. Una marea di gente che consegna borse sui camion dell’organizzazione e dopo qualche foto con gli amici consegnamo an- che noi e ci dirigiamo nelle gabbie. E’ uno spettacolo: vedere così tanta gente (15.000) incanalarsi nei percorsi obbligatori ed entrare in ordine; nella parte alta dei Fori Imperiali sul curvone del Colosseo c’è un cordone umano che trattiene gli 85.000 della corsa popolare

Storie di un gruppo di amici 87 Le nostre avventure dei 4 km che via via si vanno ad ammassare alla partenza subito dopo gli ultimi atleti della maratona. E’ arrivata l’ora, si parte, inizio la mia ottava maratona! Sono felice, carico, teso al punto giusto ma sempre con l’incognita polpaccio. Ci carichiamo dandoci un “cinque” a vicenda e dandoci appuntamento in un punto preciso a fine gara, inizio tranquillo con Fabio, Giorgio e Alessandro mentre Alvaro preferisce, e fa bene, tenere il suo passo che lo porterà fino in fondo alla corsa. Si procede tran- quillamente ma dopo una mezzoretta perdiamo Fabio che si ferma per un piss- stop, invano rallentiamo per aspettarlo ma più passa il tempo e più non lo ve- diamo arrivare: proseguiamo con la speranza che poi ci raggiunga, ma questo non succederà. Poco dopo si stacca anche Alessandro: Giorgio ed io proseguiamo al nostro passo mentre inizio ad avere un “cane che morde il mio polpaccio sini- stro”; molto lentamente prima, un po’ di più dopo, smette, si stacca, ricomincia, riesco, cambiando leggermente il ritmo, a driblare il problema e arriviamo sul lungotevere dove non sembra avere più niente. Il morale va su e giù ma la grinta c’è: troviamo Pino che si aggrega a noi e proseguiamo superando Castel Sant’Angelo e arriviamo sul rettilineo in leggera salita dove la basilica di San Pietro appare bellissima lì di fronte, passiamo e come per miracolo non sento più niente, facciamo anche dei pezzi aumentando il ritmo ma poi ritorniamo al nostro passo: ci credo, sono convinto che posso fare compagnia a Giorgio fino alla fine in modo che possa arrivare al suo obiettivo in- torno alle 4 ore. Ma poco dopo il dolore ritorna, poi se ne va, rieccolo … ma si va avanti e alla mezza passiamo in 2 ore esatte. Ci crediamo: Giorgio va bene ma anche io mi sento tutto sommato ok. Superiamo il Foro italico e poi eccolo - lo strappo in salita del raccordo - con tanto di ponte sul Tevere. Il dolore diventa più fitto, stringo i denti, tra poco ci sarà il ristoro dei 25: ne approfitto anche per un piss-stop, massaggino veloce e riparto fiducioso ma poco dopo è dolore totale. Stringo i denti ma so che devo rallentare subito per non rischiare di compromet- tere il finale di corsa. Giorgio sta andando bene e molto di malincuore gli dico di proseguire: non è giusto che debba rallentare per me, e come da accordi a inizio gara “ognuno deve dare quello che si sente”. Lo incoraggio a mantenere il passo tenuto fino a quel momento e lo saluto incitandolo, sono convinto che ce la farà! Sono comunque contento perché fino al 27° sono arrivato, avrei potuto avere problemi peggiori fin dall’inizio ma così non è andata, quindi voglio proseguire, qualche tratto a piedi per non peggiorare la situazione ma vado avanti convinto di farcela … una cara amica molto tenace dice “barcollo ma non mollo” così deve essere e così sarà! Passano i palloncini delle 4.15, ma la cosa non mi preoccupa e vado avanti; più corro e più sono con- vinto di farcela anche perché ora c’è la parte più bella: passaggio in piazza Na- vona, il centro, la via del Corso … lunghissima non finisce mai!!! … finalmente in piazza del Popolo, qualche passo a piedi per non appesantire il polpaccio ma riparto e mi inserisco nel gruppo delle 4.30; alla fontana di Trevi non sento più niente … nel senso che ormai il polpaccio è un sasso … ma l’entusiasmo mi fa

88 Storie di un gruppo di amici Roma 2010 arrivare in un attimo all’Altare della Patria. Manca poco … solo salitelle … ul- timo ristoro e poi via per ripassare al Circo Massimo e finalmente ultimo salito- ne intorno al Colosseo, discesa e rettilineo dei Fori Imperiali dove riesco anche ad aumentare il passo e tagliare il traguardo della maratona più bella che abbia mai fatto!! E’ finita, grande soddisfazione e gioia, non sento più la gamba ma ormai chissssenefrega … è fatta! Ritiro la medaglia e vado a cambiarmi per poi aspet- tare gli amici al punto stabilito. Vedo l’amica del Viviam Cent’anni e mi informa che tutti sono arrivati e anche molto bene: “Crudo” con un grande tempo, ma questo si sapeva, Giorgio, Fabio, Alessandro, Pino e poco dopo vedo arrivare Al- varo trionfante: anche lui ha terminato brillantemente la sua terza maratona. Contenti ci avviamo verso l’albergo, naturalmente la via Cavour è tutta in salita … non problem! si va avanti … cavolo ma la corsa è finita! In camera ini- zia il non-stop di telefonate e messaggini: “me tocca fa’ er centralista” aoohhh … “Arvaro” ha il telefono scarico e quindi “me tocca smistà tutta a’ corrispondenza der mondo intero” … ma lo faccio con piacere anche se riesco a farmi la doccia solo dopo un’ora mentre il coinquilino sta già riposando da mò!!! Ci riposiamo un po’ e poi cambiamento di programma: non si va più al ristorante perché la genti- lissima Roberta ha pensato di farci una sorpresa invitandoci a cena a casa sua per una cenetta romana. Non vorremmo disturbare ma accettiamo molto volen- tieri perché ci fa molto piacere la disponibilità di Roberta e della sua famiglia, così possiamo conoscere anche suo marito, i suoi splendidi ragazzi e una cara amica di Roberta. Trascorriamo una serata molto bella, mangiamo come lupi (a- vevamo fatto colazione e basta, dopo la corsa non si ha fame … ma quando ci si riprende …) tutto quello che ha cucinato molto molto bene la nostra amica. Vo- glio ringraziare lei e tutta la sua famigliola perché sono stati veramente di cuo- re, simpatici, ospitali e affettuosi: siamo stati accolti molto bene, come se fossi- mo amici da anni: grazie di cuore, ricorderò questo week-end romano sia per la maratona sia per aver conosciuto finalmente l’amica dopo anni di solo telefona- te. Appena rientriamo in albergo, penso che siano passati al massimo dieci mi- nuti e poi …. crolliamo. Dopo una bella dormita ed una tranquilla colazione, Alvaro ed io decidiamo di prendere l’autobus e dirigerci in San Pietro dove, vista una lunghissima coda per entrare nella basilica, decidiamo di andare altrove: ci dirigiamo verso Castel Sant’Angelo per poi puntare verso piazza Navona. Quattro passi fanno bene per sciogliere un po’ i muscoli (alla fine penso che avremmo fatto circa 6-7 km!). Camminiamo rilassati per le vie del centro di un lunedi romano tranquillo pieno di turisti: arriviamo al Pantheon, alla fontana di Trevi e andiamo a sederci sulla classica scalinata a piazza di Spagna, qualche foto ricordo e poi verso Santa Ma- ria Maggiore. La passeggiata termina in una pizzeria con tavolini all’aperto vi- cino alla stazione, sembrava carina e ci siamo fermati: mai mangiata una pizza così schifosa in vita mia … unico brutto ricordo di questa tre giorni romana. Passiamo a ritirare i bagagli in albergo e poi in stazione dove il Freccia Rossa ci

Storie di un gruppo di amici 89 Le nostre avventure riporterà a Milano in tre ore. Ecco, direte …. che barba … meno male che ha fi- nito … ma ho cercato di raccontare tutto quello che avevo in mente, rimarrà scritto e rimarrà sempre nel cuore questo bellissimo ricordo romano. Grazie a tutti, da Alvaro compagno QDR, a Giuseppe il nostro inviato di Roma; Roberta e family, gli amici del Viviam Cent’anni, quelli di Gorgonzola e tutti gli altri amici conosciuti in questi giorni. Chiudo con queste parole: Grazie Roma … splendida Maratona … tornerò sicuramente ... Emilio QDR

„ Il G.P. Avis Locate invia ai due amici di Quelli di Rozzano, Emilio (04:26:02) ed Alvaro (04:48:37) che hanno corso la Maratona di Roma un mondo di complimenti per la loro OTTIMA corsa. Complimenti ragazzi siete stati grandi ed avete tagliato l'ARRIVO in un tempo "onorevole" ed invidiabile, bravissimi. Renato C. - Avis Locate Triulzi

„ Ciao Emilio!! Grazie per i complimenti ... sono davvero contenta di esserci riuscita. Roma è una tra le più impegnative che io abbia mai fatto! E a te, come è andata? E' vero, è stata una magnifica serata sabato! Colgo l'occa- sione per invitarti ad una cena che vogliamo fare noi della brigata insie- me a quanti più podisti riusciamo a riunire, per la data del 9 aprile. Tu non ci sei su facebook? A presto!!! Sabry - GPG 88

„ Grandi Emilio e Alvaro ... siete stati davvero dei mitici “gladiatori”!! Maurizio V.

Complimenti ragazzi, oggi ho iniziato la giornata leggendo i racconti di Emi- lio ed Alvaro, le immagini le vedrò un altra volta, nonostante i tre anni passati ho ancora un forte ricordo della maratona di Roma e, leggendo i racconti, è come se avessi di nuovo rivisto la moltitudine di atleti e tutte quelle teste controsole che ti spiano da sopra il Colosseo alla partenza. Il percorso è sempre qualcosa di magico, riesco a capire tutte le vostre emozioni per questa corsa splendida. An- cora complimenti a tutti e due per la classica mentalità da maratoneta che avete ormai sviluppato, calcolando e distribuendo bene le forze sui temuti sanpietrini. Emozioni fantastiche, bravi QDR Toni QDR

Ciao Emilio. Un grande abbraccio a tutti! Non aggiungo altro, almeno per ora. Spero che la batosta mi passi presto: è stata dura e il morale è ancora a ter- ra. Ma non potevo non ringraziarvi tutti per il vostro caro pensiero. A pre- sto!!!!!!!!! Giuseppe L.

90 Storie di un gruppo di amici Roma 2010

LA MIA PRIMA MARATONA

„ Eccoci è arrivato il battesimo con la Maratona. La mia prima volta!!! Sveglia alle 5e45 ... neanche a dirlo notte in bianco! sarà stata la tensione, saranno state le penne all'arrabbiata, che più che all'arrabbiata erano "all'incazzata" saranno stati i miei compagni di camera che russavano come tromboni insomma non ho chiuso occhio e mi sono alzato con la te- sta che mi scoppiava! Sapevo comunque che dopo pochi km sarebbe scom- parso, mi succede spesso di correre col mal di testa so che passa ed è pas- sato! Il ritrovo è con i miei soci della Viviam Cent’anni e il mitico Emilio ed Alvaro di QdR. Il pettorale alto ci costringe ad una partenza nelle re- trovie ma poco importa, non abbiamo pretese velleitarie vogliamo fare una bella maratona ma si sa è la prima e quello che viene viene! Emozione tantissima ... si parte con la musica di The final countdown, ed è adrena- lina a mille! Ancora adesso a distanza di 24ore descrivere ciò che si prova è difficile, mentre ci si incammina sotto l'arco gonfiabile della partenza mille sensazioni una dietro l'altra!!! va beh siamo partiti ci facciamo gli ultimi incitamenti tra di noi ... come se si andasse in battaglia, alla con- quista di Roma!!! da subito il passo è rallentato dalle persone che trotte- rellano ... anche noi trotterelliamo, il mio scudiero è Emilio Qdr poi ci so- no Giorgio e Alessandro della società, oscuri presagi si affacciano però su Emilio, in settimana fermo per un dolore al polpaccio con la speranza di lasciarselo alle spalle oggi per la Maratona ... tutto bene per i primi 5km, passo buono senza fatica 5,30km ... azz devo fermarmi bisogno fisiologico, la faccio contro un albero ... e perdo i miei soci! non provo a raggiungerli ho paura di sprecare troppe energie, comincia la mia corsa solitaria,molti km sul lungotevere dove verso il 12km ritrovo mio cugino Alessandro ed i palloncini Pacemaker delle 4h30 li supero pensando che fra qualche km avrei trovato quelli delle 4he15 bianchi. Al 18km il passaggio a P.zza S.Pietro ... BELLISSIMO!!! pelle d'oca alta un cm ... poi ancora lungote- vere e lungotevere. Il passo è lento per me sotto i 6/km arriverò alla 1/2 in 2h e 2min un infinità butto via il braccialetto con i tempi teorici(il pas- saggio alla mezza era 1he52'), non oso aumentare il ritmo, continuo a pensare ai km che mancano, avrei bisogno di parlare con qualcuno Emi- lio, Giorgio dove siete? i km non passano mai, al 25km facciamo anche una rampa sembra una tangenziale, ho bisogno di bere e di mangiare, io che riesco a stare con facilità sotto i 4,40km nella mezza maratona adesso fatico a mantenere i 5,30! Via del foro italico, via della Moschea ... il pezzo più brutto, niente da guardare, tranne una giapponesina niente male che col suo passo vedo fuggire piano piano! Finalmente supero i palloncini bianchi delle 4he15 siamo al 28km sembra che finalmente le gambe gira- no a dovere, ma mi assale ancora la fame! e la sete ... non vedo ristori ... volevo raggiungere i palloncini delle 4h ed invece vengo raggiunto nuo-

Storie di un gruppo di amici 91 Le nostre avventure

vamente da quelli delle 4e15! è un bel gruppetto incitano tutti a non mol- lare, Piazza Navona, Piazza del Popolo, passo di fianco alla fontana di Trevi sono 39km ... mannaggia non riesco a stare dietro ai palloncini bianchi, mi sembra aumentino il ritmo, guardo l'orologio 5,12/km troppo per me adesso ... rallento ... passo di fianco all'Altare della Patria e sono 40km è quasi finita! ma le gambe non ne vogliono più sapere mi fermo, cammino solo pochi secondi, non posso mollare ora mi superano ragazze grassocce e persone anziane! non è possibile riprendo a correre sembra fi- nita ... ma c’è una salita un muro saranno 100mt corricchio vedo il Colos- seo evviva è finita davvero!!! 4h 13'23" tempo effettivo! Emozione? tantis- sima quando ho messo la medaglia al collo ... indescrivibile! Gli altri compagni di avventura li rivedo all'arrivo so che Emilio ha mollato al 27km rallentando il ritmo ed è arrivato in 4he37, Giorgio in 4he05' e A- lessandro in 4he40', la felicità è immensa, le aspettative sono state in par- te disattese, ma troppi tanti fattori hanno causato la debacle: 1) pochi lunghi solo 2 sopra i 25km nelle ultime 6 settimane, 2) la poca anzi nulla esperienza nella gestione della maratona (vedi fame continua), 3) la diffi- coltà del percorso, 4) la mancanza di compagni di viaggio e soprattutto di Emilio che mi aveva scortato nel lungo di 32km per niente sofferto tra una chiacchiera e l'altra, 5) l'allenamento cominciato a gennaio e troppo breve per affrontare una maratona. Lo spirito però è quello giusto! ho voglia di ricominciare ad allenarmi per abbattere il muro delle 4 ore. Comunque non dimenticherò mai ... LA MIA PRIMA MARATONA DI ROMA!!! Fa- bio S. - Viviam100anni

„ Ciao Emilioooooo!!!!!!!! Sei un grande senza di te e dei tuoi consigli non l’avrei mai finita questa mia prima maratona, grazie mille, come va la gamba? Ciao Alessandro - Viviam100anni

„ Esperienza indimenticabile e soprattutto da ripetere, la bellezza della cit- tà che mi ha fatto passare e pensare meno alla fatica. Un grazie di cuore a tutti, ed in particolar modo ad Emilio, il grande TRASCINATORE. Ci vediamo Domenica alla Certosa. Ciao a tutti. Giorgio – Viviam100anni

HO VINTO LA MIA BATTAGLIA CON LA LUPA

„ Ho vinto la mia battaglia con la "Lupa"! - Tutto ebbe inizio dopo la Mara- tona del Brembo, ai primi di gennaio, quando dissi a Marco: “Amore, pen- si che a Roma io possa riuscire a fare 4h30’?”. La maratona di Roma l’avevo già corsa quattro volte, senza allenamento specifico ed il mio tem- po migliore era stato 4h46’ nel 2006. E’ sempre stata una tra le mie prefe- rite, forse perché secondo me è molto impegnativa, quindi più soffro nel raggiungere il traguardo, più la amo: eh, lo so, ho bisogno di cure! Ad o- gni modo, Marco mi prepara una tabella, che per me è una novità. Io ho

92 Storie di un gruppo di amici Roma 2010

sempre corso solo la domenica e non avevo mai fatto le fatidiche “ripetute” (preferisco una 100 km ad una ripetuta da 3000 m). E così il mio allena- mento ha inizio alla data del 12 gennaio 2010. Il martedì le ripetute, il venerdì la corsetta di un’ora e la domenica il lungo (incluse la maratona di Verona e la Strasimeno). Nei giorni vuoti mi dedicavo alla palestra e l’unico giorno di “relax” era quello del corso di danza del ventre. Non ho mai esitato, non ho mai avuto la minima indecisione, nemmeno nei giorni più difficili. Neve, pioggia o qualsivoglia temperatura, non ho mai rinun- ciato al mio allenamento. Mi sembrava di fare una cosa strana, ma mi fi- davo del mio “personal trainer”, nonché mio compagno di vita. Per la prima volta mi stavo preparando ad una maratona, io, la regina delle ta- pascione: roba da matti! Questi erano quelli che dovevano partire per Roma: papà Peppino e mamma Elena (partiti venerdì 19), Vittorio ed An- na (partiti venerdì 19), io ed Andrea (partenza fissata per sabato), Marco e Filippo (partiti il giovedì), Sabina e Stefano (partenza fissata per saba- to). Siamo partiti tutti, tranne Andrea, che ha dovuto rinunciare alla ma- ratona nella Capitale per problemi fisici. Finalmente, dopo un viaggio in solitaria sul treno Frecciarossa, arrivo a Roma, sempre bella e maestosa. Mi dirigo in albergo a posare la valigia e mi precipito a mangiare un piat- to di spaghetti all’amatriciana (già in treno avevo l’acquolina…). Mando un messaggio al mio “coach” scrivendo quello che stavo mangiando, e lui mi risponde: “Nooooo, c’è la pancetta!” Allora gli rispondo: “E allora? Così fa comunella con la mia!”. Lui sa che è una partita persa e ci rinuncia. Mi raggiungono Vittorio ed Anna ed insieme arriviamo all’Expo (uno tra i più belli in Italia). Ritiriamo il pettorale, dopodiché io inizio ad incontra- re, con piacere, amici nuovi e vecchi. Scambio di foto e scambio di battute, dopodiché torno in albergo. Più tardi io, i miei, Anna e Viktor, Marco e Fi- lippo ci incamminiamo verso il prescelto ristorante, dove c’è ad attenderci buona parte della Brigata, insieme al gruppo “Quelli di Rozzano”. Giu- seppe (Laurietto) ha organizzato tutto al meglio, come sempre. Ci sono i fratelli Scianca, con uno dei quali (Marco) parte l’ennesima “sfida” di ga- ra. Per me, intanto, è la volta degli spaghetti cacio e pepe, accompagnati da un buon vinello rosso ed infine una grappa morbida, ed è un tripudio! (Marco, il mio “coach”, mi ha molto “cazziato” al telefono per la grappa). La domenica mattina, dopo una buona e, stavolta, sana colazione, ci diri- giamo verso il Colosseo, luogo della partenza. La gente è davvero tanta! L’emozione sale, si scattano foto, si scambiano sorrisi e saluti e non ci si accorge che è tardi, cribbio! Purtroppo, parto dietro i palloncini delle 5 o- re, poiché è impossibile raggiungere quelli delle 4h30’ per la folla di par- tecipanti. Partiamo ed inizio subito con uno scatto per raggiungere i “miei” pacer. Vedo mio papà, che è partito bene, così pure Viktor. Li lascio e proseguo con il mio obiettivo. Dopo un paio di km li raggiungo e final- mente mi accodo a loro (davvero simpatici!). Verso il 18° km, dopo aver

Storie di un gruppo di amici 93 Le nostre avventure

passato il Vaticano, mi accorgo di averli distanziati di qualche minuto. Proseguo e raggiungo Marco Scianca, che mi dice che non è in forma. Pas- siamo insieme la “mezza”, poi rallenta, peccato, non c’è più sfida ora. I km passano per me e mi accorgo di stare bene. Inizio a soffrire quando en- triamo in centro. I sampietrini li sento come se fossi a piedi nudi. Il dolore (che poi è stanchezza) sale alle caviglie e ai polpacci, quindi rallento un po’, ma non cammino. Sono a buon punto e DEVO arrivare “a buon pun- to”! Finalmente l’ultimo km, accelero ed inizio a dare tutto quello che mi è rimasto. L’ultima salita la faccio emettendo dei suoni gutturali simili a quelli che produce una bestia disumana ferita (tipo uomo delle nevi). Su- pero alcune persone e mi sembra di andare velocissima (poi, vedendo i filmati, mi sono messa a ridere), finalmente arrivo e con un tempo per me fantastico: 4h24’10’’, il mio personale! Prendo fiato ed Alfredo mi fotogra- fa e mi saluta. Faccio un paio di passi, inizio a realizzare, e comincio a piangere dalla gioia. Fare il personale a Roma non ha prezzo! E’ una ma- ratona bella ed impegnativa. La vivi, la soffri, la godi e, alla fine, ti rima- ne dentro! Bravi tutti coloro che l’hanno terminata, bravo papà, che dopo sei anni, hai concluso un’altra maratona, ti voglio bene! Bravo il mio per- sonal trainer che mi ha permesso di realizzare uno dei miei sogni, ti ado- ro! La “lupa” per quest’anno, l’ho fatta “crepare”! Sabrina T. - GPG 88

94 Storie di un gruppo di amici

MILANO 11 aprile 2010

Il debutto in maratona del neo-QDR Federico

Milano 2010

MILANO

LA MIA PRIMA MARATONA

Ho pensato più volte in questi giorni e soprattutto ieri durante la corsa a co- sa scrivere in questo breve resoconto. Come ho detto a Emilio nell’ultima uscita di allenamento pre-maratona uno dei fattori che mi aveva spinto e motivato a lanciarmi in questa esperienza (e per esperienza intendo tutta la preparazione che la maratona necessita oltre che l’atto conclusivo) era stata il leggere i vari resoconti sul sito dei QDR: si parlava con grande soddisfazione di corse in cui il piazzamento e il tempo sono il fattore meno influente, si descrivevano momenti, sensazioni, stati d’animo positivi e negativi che volevo assolutamente sperimen- tare. Poter scrivere adesso della MIA esperienza per condividere con tutti gli altri QDR, amici dei QDR o semplici curiosi tutto quello che mi è successo ieri, pur piccolo e insignificante possa sembrare a tanti non appassionati, è quindi per me motivo di enorme orgoglio e immensa soddisfazione. Ovviamente la maratona inizia qualche giorno prima, con la cura meticolosa di tanti dettagli quali l’alimentazione (uscire di sera e ordinare nei locali la coca cola invece che la birra devo ammettere che un po’ mi ha imbarazzato!!), il ripo- so assoluto, l’attenzione maniacale a “dove si appoggiano i piedi” per evitare in- fortuni dell’ultimo momento. La sera prima mi sono fatto anche la lista dei ve- stiti e delle cose da ricordarmi appena sveglio: pettorale, orologio carico, cappel- lo, cerotti, creme, pantaloncini, pastiglie … e la maglia? Caspita … mi sono ac- corto solo il sabato alle 23 che non avevo mai sperimentato nei lunghi una ma- glia a maniche corte … e uno dei consigli che più mi è stato ripetuto è “mai spe- rimentare dei vestiti nuovi durante una maratona” … panico … perché l’altro consiglio è “correre leggeri durante la maratona”! Tenuto conto che alla fine a- vrei tenuto sopra la maglia rossa QDR alla fine ho optato per la maglia termica super sperimentata blu … che anche esteticamente si abbinava bene (ovviamen- te ho fatto la prova colore davanti allo specchio!) confidando nel vento e nel freddo previsto dalle previsioni!! La notte l’ho passata bene … quanto meno non ho mai avuto problemi nell’addormentarmi in vita mia. Sveglia alle sei e 40, colazione abbondante e partenza per la metro. Ovvia- mente la prima soddisfazione è stata passare davanti agli addetti delle metropo- litane con il mio bel pettorale facendomi aprire le porte dei tornelli … mi sono sentito un atleta di quelli veri, salvo poi accorgermi che dietro di me pratica- mente tutti gli altri utenti della metropolitana erano maratoneti … e tanti an- che con numerazione bassissima di pettorale (obiettivamente il mio n. 7857 non faceva così onore di fronte a qualcuno sotto il 1000). Ho passato il viaggio in metro a sentire il racconto di una ragazza (avrà avu- to 35 anni) capace dal 2003 al 2010 di finire 64 maratone … più qualche PAS-

Storie di un gruppo di amici 97 Le nostre avventure

SATORE!!! “Ma in che mondo sono finito?” ho pensato “Io mi sento un supereroe ad essere qui oggi e invece c’è gente che considera questa corsa a mo’ di allena- mento?”! Finito il viaggio in metro consegno il tutto al deposito borse e decido di te- nermi coperto (avevo portato in maniera provvidenziale una felpa da buttare per non prendere freddo in partenza) e concentrarmi seduto vicino alla zona di partenza a guardare le facce degli altri concorrenti. Sembrerà retorico … ma il podismo amatoriale deve essere uno sport che da felicità perché, nonostante la fatica che sarebbe toccata da li’ a breve a tutti noi, prevalevano espressioni di emozione, contentezza, soddisfazione! Ultimo “piss stop” un minuto prima del via, lancio degli indumenti in eccesso ed eccomi transitare sotto il traguardo della partenza tonico, concentrato e con- vinto dei miei mezzi. Per scaramanzia non l’ho mai detto … ma era inevitabile che avessi un o- biettivo personale: mi ero fissato un obiettivo minimo, ovvero stare sotto le 4 o- re, e un obiettivo massimo, ovvero le 3.45. E da bravo principiante ovviamente stragasato per la partecipazione mi sono sentito da subito invincibile e così, do- po un paio di km di “carburazione” ho avvistato da lontano i palloncini della 3.45 e ho cominciato una lenta marcia di avvicinamento conclusasi senza diffi- coltà all’ottavo km. Mi sentivo in forma, rilassato, tranquillo e convinto … quin- di senza alcun problema a correre in 5,15 a km … anzi … dopo il 15 km il ritmo mi sembrava quasi basso e quindi ho optato per accelerare lasciandomi dietro i palloncini. E’ il momento di “massima felicità”: le gambe vanno da sole e la maratona di Milano, che tutti descrivevano come “noiosa” a me sembra anche bella: riforni- mento perfetti, nessun problema con gli automobilisti (alla fine lungo tutto il percorso ci sono stati pochi punti con i clacson impazziti … ma nulla di più) e anche alcune band a suonare in palchi posizionati in punti strategici. Molto bel- lo il passaggio in Duomo e in porta Venezia, con anche tanta gente ad applaudi- re e musica a tutto volume. Il passaggio della mezza maratona in zona castello è in 1.50.50 … ottimo direi. Dal 25-esimo km comincio a pensare al fatto che da li’ a poco avrei avuto compagnia: Cristian mi aveva promesso di accompagnarmi in bici nell’ultimo tratto, e forse potrebbe esserci anche mio padre. Comincia a sentirsi un po’ di stanchezza e vengo ripreso dai palloncini della 3.45. La cosa tra l’altro mi rende molto perplesso: il Garmin continuava a darmi tempi sui 5.10/5.15 min/km e, a mio parere, loro avrebbero dovuto andare a 5,20! Poco male: un po’ di compagnia fa piacere! Al 29 km, prima di quando previsto, ecco l’incontro con Cristian in bici e al 30 km con mio padre, anche lui in bici. A questo punto sono ancora tranquillo e lucido: parlo con Cristian e sono contento di sentire che parla al te- lefono con Emilio informandolo dei miei tempi e trovandomi ancora tonico. Al 32 Km, al passaggio sui navigli, il Garmin mi segna 5,06 min/km: comincio a pen- sare al fatto che i pacemaker stiano esagerando … forse aveva ragione Emilio

98 Storie di un gruppo di amici Milano 2010 quando diceva che ce ne sono alcuni non così capaci di tenere il ritmo … poco male … rallento un filo lasciandoli andare ma tenendoli sotto controllo. Al 34 km il patatrac: mi fermo per un” piss stop”, ma forse più che altro per la voglia di fermarmi, e mi rendo conto, all’improvviso, che non ne ho più. Mesi e mesi a sentirmi dire che la maratona inizia da li’ in poi, che tutti gli allenamenti servono solo per gli ultimi 10 km e io, in quel momento, comincio a capire cosa vuol dire entrare in crisi. Ho sempre pensato che fossero delle esage- razioni e che, nel caso, rallentare il ritmo di qualche secondo sarebbe stato suffi- ciente a superare le difficoltà, e che comunque con un po’ di forza di volontà ba- stava poco per arrivare al traguardo … e invece … Il ritmo è cominciato a calare di 1 minuto a km … ho fatto in tempo a saluta- re Menego e Ilaria e fermarmi al ristoro del 35 esimo per recuperare … se non ci fosse stato Cristian da li’ in avanti avrei probabilmente iniziato solo a cammina- re! 7 km ancora … hai voglia Cristian a dirmi che ormai manca poco … ma se le gambe non vanno, il cervello è invece ancora capace di fare i conti anche in quei momenti … e 7 km corrispondono ancora a 45 minuti … ho fatto il conto in un secondo e dentro di me ho avuto un piccolo attacco di panico. Penso di avere tentato di fermarmi almeno 3 volte per camminare … ma le incitazioni di Cristian … e un po’ di amor proprio mi hanno tutte le volte per- messo, seppur a ritmi bassissimi, di continuare. Il tratto più duro è stato Corso Sempione … lungo e controvento … al km 40 vengo sorpassato da un signore a piedi nudi che chiede a Cristian di portargli le scarpe al traguardo … mah …! Ma ormai è fatta ... penso … passo sotto il cartel- lone dell’ultimo km e ZAC … crampi … NOOOOOOOOOOO! Vengo sorretto da un signore del pubblico che gentilmente mi accompagna al passo per 100 m. ... ma caspita … dopo tutta questa fatica passare il traguardo zoppicando non mi va e quindi provo a rimettermi a correre e vedo che tutto funziona … e a questo punto mi godo tutto … due ali di folla che urlano e incitano … la musica a tutto volume … vedo Alvaro che fa le foto e mi saluta … e vedo il traguardo … sono abbondantemente sotto le 4 ore ... dei dolori e della fatica non mi interessa più nulla … ce l’ho fatta! 3.53.59 alla fine per il mio Garmin (o 3.54.01 per il real time). Mi avevano detto che un secondo dopo il taglio del traguardo si cominica a pensare alla prossima maratona ma in quei momenti penso solo a non stramaz- zare al suolo. Ho perso Cristian ma trovo subito Giada, la mia ragazza che come promesso è venuta a trovarmi sul traguardo e Ulisse che mi fa i complimenti con una sonora abbaiata. Le gambe sono dure, fatico un po’ a cambiarmi e so- prattutto sento di non stare nemmeno troppo bene: un mix tra voglia di rimette- re di stomaco e voglia di svenire. Meno male che Giada mi fa da infermiera e mi traghetta fino a casa dove, dopo essermi steso per 10 minuti torno tonico, in forma e desideroso di parlare con tutti di quello che ho fatto. A distanza di due giorni ripenso ora alla frase che mi ha detto Cristian in zona San Vittore (ero intorno al 34-esimo) alla prime difficoltà: “guarda che questo che

Storie di un gruppo di amici 99 Le nostre avventure ti sembra il pezzo più duro lo ricorderai da domani come il pezzo più bello” … ca- spita … è evidente che solo chi ha fatto una maratona capisce quei momenti …! Concludo il mio resoconto, sperando di non avere annoiato i lettori, con un po’ di ringraziamenti. I primi vanno a Flavio e ad Alessio che, rispettivamente nel 2008 e nel 2009 mi hanno accompagnato in quasi tutte le uscite infrasettimanali. Penso che sen- za un valido “compagno di viaggio”, affidabile e puntuale, qualsiasi runner opte- rebbe per mettersi sul divano nei mesi autunnali e invernali invece che indossa- re le scarpe da corsa e uscire al gelo con la nebbia, la neve o la pioggia. Il secondo va a tutti i QDR che mi hanno accolto nel loro gruppo “anarchico insurrezionalista” raccontandomi tutti i trucchi del mestiere. Grazie in partico- lare a Emilio, vero motore del gruppo e a Cristian, che è stato il primo con i suoi racconti a suscitare in me la curiosità di provarci. Grazie infine a Giada, la mia morosa, che “più o meno pazientemente”, come tutte le mogli o fidanzate dei corridori, è stata costretta a subirsi puntualmente i racconti, i problemi e gli appuntamenti fissi (soprattutto quello della domenica all’alba) che scandiscono la preparazione di una maratona. Beh … ovviamente questo è solo l’inizio … spero di poter continuare ad “ammorbarvi” a breve con i racconti di altre maratone!!!! Federico QDR

Complimenti a Federico QDR per l'ottima prestazione alla sua prima mara- tona: sei stato bravo, hai tenuto duro ed hai centrato l'obiettivo di portare a termine la tua prima esperienza con un tempo strepitoso. Tanti complimenti da tutti noi! Complimenti anche a Vincenzo QDR che ha disputato la mezza mara- tona e un bravo a tutti i nostri amici del VTV e Salamelle che hanno partecipato alla maratona ed alla staffetta a squadre: un saluto affettuoso a tutti! Quelli di Rozzano

Bravo Federico! Ho saputo della tua ottima prestazione, con qualche pro- blemino nel finale: per la prossima, vedrai, farai tesoro dell’esperienza diretta che hai fatto per completarla meglio (che non vuol dire migliorare il tempo, an- che se sarebbe auspicabile, ma finirla in quasi crescendo e il più lucido possibi- le). Benvenuto nel nostro club di matti (perché chi corre è matto e chi corre la maratona è matto all’ennesima potenza …). Ma dì la verità: quello che ti dice- vamo era vero o no? e che sensazioni hai provato? ad un certo punto ti sei senti- to invincibile o no? poi è arrivato il buco nero che ogni maratoneta, quando ha finito di consumare la scorta di energie ed inizia a consumare sé stesso, deve af- frontare, che sia al 30mo o più avanti: ed è lì che deve scattare quel qualcosa nella testa che ti fa andare avanti e stringere i denti, anche se non bisogna mai superare i limiti del buon senso, ma solo superare il piccolo limite che ognuno ha dentro di sé, perché siamo noi il limite di noi stessi, quando corriamo. Gianni QDR

100 Storie di un gruppo di amici Milano 2010

Mi aspettavo un bel commento da Federico ... ho letto un bellissimo capitolo della storia dei QDR: evidentemente noi QDR oltre a fare qualche corsetta, qualche tapasciata e qualche maratona ... sappiamo anche esprimere la nostra felicità, i nostri sentimenti e le nostre emozioni. Bravo Federico per l'obiettivo raggiunto alla tua prima maratona: sono contentissimo e felice perchè penso di aver contibuito nel mio piccolo al tuo successo con qualche consiglio e aver ma- cinato parecchi chilometri insieme a te nella preparazione del del tuo debutto in maratona ... ma il merito è stato solo tuo ... perchè tu hai corso i 42,195 km. Emilio QDR

Complimenti Federico … un bel racconto coinvolgente. Adesso che hai cono- sciuto la madre di tutte le corse … vedrai che in qualche modo non ne potrai fa- re a meno. Io, nel mio piccolo, ci penso sempre, anche se sono passati più di due anni dall’ultima esperienza di Milano, non vedo l’ora di ritornare … e so che presto ci tornerò … con tutti gli amici del mitiko QDR … Fabio QDR

Ho appena finito di leggere il racconto di Federico, grandissimo mi ha fatto sentire i brividi. Quanta energia e quanta gioia e soddisfazione. Bravo. Toni QDR

„ Ricordo di un'altra splendida esperienze - Ciao a tutti! Stamattina un gruppo di salamelle ha voluto provare una nuova esperienza: la maratona a staffetta a Milano. Non sono mancati i coraggiosi Paolo, Maria ed An- drea che sfidando i dolori fisici si sono cimentati nella 42 chilometri e so- no stati grandi come sempre! Paola, io, Rosanna e Gianni (ormai noto a tutta Milano come "l'addetto al recupero"!) nell'ordine che ho indicato ab- biamo corso a fianco dei maratoneti per la splendida avventura della Re- lay Marathon. Non sono mancati i clacson e le lamentele di qualcuno, ma il clima era quallo di una grande festa. Tanta la gente coinvolta, tanti an- che i tifosi (Mamy, Wuby ed Alvaro per primi ... Si sono fatti quasi una maratona anche loro ...), tanti i vip (Paola, Cla, Rosanna e Gianni per primi ... :-), i famosi atleti ... Il vento ha portato con sè tanta gioia. La mia sicuramente! Non sto a raccontare i miei 10 chilometri, un po' perchè ne ho vissuti 42, un po' perchè non è il paesaggio quello che merita. E' chi trovo sul percorso, chi corre con me pur correndo altrove o seguendomi da casa, anche via sms, insomma chi mi accompagna sempre e si emoziona con me a regalarmi una domenica stupenda dopo l'altra. Oggi oltre a tut- to questo ho potuto provare una nuova emozione, del tutto particolare, ma forte. Ho visto la maglia con il mio nome correre verso il traguardo indos- sata dal figlio di Andrea che ha accompagnato insieme a sua sorella il papà all'arrivo ... Guardavo quei 2 bimbi teneramente per mano al loro papà: un'immagine da incorniciare ... Sono arrivata al traguardo e non

Storie di un gruppo di amici 101 Le nostre avventure

poteva esserci un modo migliore ... Oltre ai miei soliti ringraziamenti a chi ha reso possibile questa mia nuova grande esperienza (vi risparmio i dettagli questa volta, ok? Tanto potete leggere le altre e.mail!!) voglio complimentarmi con tutti. Continuate a correre perchè è bello farlo. Il ri- sultato dei frazionisti della nostra staffetta: 56, 56, 59 e 48 minuti x 42,195 km. Cla - Le Salamelle

„ Ciao Emilio! Grazie, che gentile che sei e che piacere ricevere la tua mail … E’ stata la mia prima maratona, l’ho preparata in 4 mesi e 10 gg. E’ stata dura ma sono talmente felice di essere arrivata al traguardo che an- cora oggi a parlarne mi viene da piangere. Buona giornata! Loredana M.

„ Tanti soliti piccoli perché di un disastro annunciato! - VORREI FARE I MIE COMPLIMENTI A TUTTI COLORO CHE HANNO FINITO LA MARATONA DI MILANO E IN PARTICOLAR MODO A FEDERICO!!! Speravo che questa volta fosse diverso ... ci speravo davvero tanto ... dopo tutti i proclami dell’organizzazione ... del cambio data ... del comune che aveva promesso grandi cose e invece ... il solito disastro annunciato di Mi- lano e infatti a malincuore con grande dispiacere devo constatare che an- che questa volta non è cambiato nulla. Ma partiamo dall’inizio in quanto arrivato a Rho, mitico polo fieristico milanese, trovo la zona partenza e deposito borse in una zona a dir poco infelice senza un minimo di riparo ... tirava un vento gelido e nuvoloni neri si aggiravano sulle nostre teste ... per cui inizio a chiedermi ... se per caso avesse piovuto cosa sarebbe suc- cesso??? Possibile che con tutti questi capannoni che ci sono qui non se ne possa aprire uno e mettere tutti quanti in condizioni più agiate??? Va beh ... andiamo avanti ... provo a convincermi che sarà tutto ok ... ma si lotta anche per entrare nelle gabbie e poi finalmente si parte ... I primi 4/5 km scorrono via bene nonostante il forte vento che ci da un po’ di fastidio ... senza traffico ... senza macchine che suonano ... un’illusione che però dura veramente poco ... perché appena entriamo in via Novara inizia il solito delirio ... con macchine in coda che oltre a buttarti i fumi dei gas di scari- co nei polmoni ti strombazzano e insultano in continuazione ... Il tutto procede allo stesso modo procedendo per lo stadio di S. Siro ... il Pala- Sharp e via via fino alla circonvallazione ... un vero delirio. Continuo a correre ... passo al 20° km in 1h.56” … in linea con i miei traguardi finali ... ma sento gli ennesi clacson che impazzano in lontananza e allora dav- vero non ne posso più ... giro per la mezza e pongo fine a questa ennesima disavventura ... e mentre taglio il traguardo dei poveri (per me una vera delusione) sento che intervistano Linus che dice che la CITTA’ HA RI- SPOSTO MEGLIO???? MA DOVE???? Arrivederci alla prossima che sicu- ramente non sarà più MILANO. Maurizio V.

102 Storie di un gruppo di amici Milano 2010

“Impressioni di un provincialotto canavesano” - Come al solito la maratona di Milano scatena ridde di commenti. Si legge di tutto e il contrario di tutto. Chi guarda a questa manifestazione da lontano ha l’impressione che le valutazioni siano frutto più di pareri preconcetti che di una attenta analisi. Tant’è che in quest’occasione si è arrivati addirittura alla fantacritica: in rete già venerdì cir- colava una disamina dei punti negativi e di quelli positivi che sarebbero emersi in questa decima edizione, ma anche sulla numerazione delle edizioni c’erano vedute differenti. Penso che non sia obbligatorio per una città avere per forza a tutti i costi una maratona, così come nessuno è obbligato a forza a prendere parte alla Mi- lano City Marathon. Salvo il fatto del sacrosanto diritto di ognuno a esprimere le sue critiche, mi sembra però che spesso si cada nel ridicolo. Innanzitutto sui servizi che si pre- tende di avere a tutti i costi e possibilmente senza costi. Trasporti sui mezzi pubblici gratuiti, parcheggi gratuiti, padiglioni riscaldati, trasporti indumenti super efficienti, pasta party, ristori stile pranzo di nozze, pacco gara in oro mas- siccio,docce e massaggi thailandesi … e chi più ne ha più ne metta. Ci si sente degli eroi a correre in 5 o 6 ore una maratona, quasi si fosse scalato il K2, e poi ci si spaventa per due gocce di pioggia e per qualche passo in più per raggiunge- re il deposito borse. Poi la delusione per l’impossibilità di avvicinare i numeri di Roma, Venezia e Firenze. Queste città fanno il pienone perché hanno percorsi monumentali unici al mondo. Anche qui le critiche ci sono ma la possibilità di correre in quei luoghi richiama ogni anno nuovi adepti, di cui peraltro moltissimi stranieri. Cari Milanesi, mettetevi l’animo in pace, le periferie delle grandi città sono brutte e gli abitanti delle grandi città fuggono verso il mare e la montagna tutte le domeniche anche a costo di farsi tre o quattro ore di coda sull’autostrada. I meno fortunati vanno a passarsi la domenica ai centri commerciali. Tutti comunque non sopportano di essere intralciati sulle loro macchinone da qualche migliaio di perdi tempo in calzoncini e cannoniera, che si ostinano ancora dopo 10 anni a voler correre a Milano. Per cui se proprio volete correre la Maratona a Milano fatelo con uno spirito diverso. Invece di pretendere che tutto il mondo cambi per seguire il vostro deli- rio di onnipotenza da maratoneta, provate a cambiare voi. Sopportate con pazienza qualche colpo di clacson, portatevi una mantellina per la pioggia e soprattutto allenatevi un po’ di più, in modo che qualche passo dopo la linea di arrivo siate in grado di farlo. A proposito, un pettorale alla tanto decantata New York costa più di 250 Euro, si attende intruppati in mezzo alla strada al vento e al gelo il via della gara e non mi risulta che nel pacco gara ci sia un completo di Ermenegildo Zegna. P.S. Venite a correre nel verde Canave- se. Ciao. Massimo QDR @

Storie di un gruppo di amici 103 Le nostre avventure

LA MIA PRIMA MARATONA

„ Leggendo il bel racconto di Federico al quale faccio i complimenti per lo strepitoso risultato, ho rivissuto insieme a lui quello che è stato il mio per- corso di preparazione alla mia prima maratona … la Milano City Mara- thon. Un mio carissimo amico, che ha nel suo curriculum maratone im- portanti tra cui quella di New York con un personale di 3 ore e 14’, mi ha coinvolto in questa emozionante avventura. Per questo lo ringrazio per a- vermi introdotto alla corsa, per avermi insegnato lo stile di vita da mara- toneta, per avermi trasmesso l’entusiasmo del runner e per avermi fatto provare la gioia nel concludere una maratona. Tutto ha inizio il 1 dicem- bre 2009 con la mia prima uscita e da li gli allenamenti settimanali, il martedì e il giovedì e nel week il lunghissimo fino ad arrivare al fatico giorno l’11 aprile 2010. Come Federico, ho iniziato i preparativi giorni prima con la dieta (rispetto a lui io sono astemia e quindi mi è stato facile ordinare spremute e succhi di frutta), il riposo e la scelta dell’abbiglia- mento. Ho usato anche io, nonostante le raccomandazioni, indumenti nuovi ma ci tenevo all’abbinamento dei colori per via delle foto che non vedo l’ora di vedere. Sveglia 5.45, colazione, vaselina, abiti e via verso il ritrovo con il mio personal trainer. Durante tutto il tragitto fino a Fama- gosta abbiamo parlato, come avevamo fatto nei mesi precedenti durante gli allenamenti, sul come affrontare il percorso nel tempo che avevamo fis- sato, 5 ore. E così è stato sono arrivata al traguardo con un tempo reale di 4:54:20. All’ingresso della metropolitana anche per me è stato un orgoglio mostrare il numero del mio pettorale F937. Mentre aspettavamo il treno, tutti ci guardano. Un signore di Berlino in viaggio verso le 5 terre ci ha chiesto della maratona e ci ha raccontato delle sue. Nei suoi occhi e in quelli del mio allenatore ho visto la gioia nel parlare delle proprie espe- rienze … fantastico! Il treno era pieno di maratoneti. Arriviamo a Rho, un freddo terribile! Abbiamo visto partire i top runners e poi ci siamo inseriti nella folla pronta per le partenza. Dopo pochi minuti il via! Ero un po’ te- sa per via del vento, dopo pochi km mi sono liberata della maglia vecchia che mi avevano fatto portare e da li i km fino al 30esimo son passati velo- cemente sempre al fianco del mio allenatore che mi insegnava a muovermi nella folla, a tagliare le curve e a bere ai ristori. Al 20 km per me ma che dall’altra parte della corsia era il 40 Km, passava il vincitore. Impressio- nante vederlo volare via come una gazzella. Poi arrivo alla deviazione con la mezza e lì la mia prima soddisfazione il proseguimento verso la “BIG” quella dei 42km e195m. Qui purtroppo mi è venuto il dolore al fianco, o- ramai so che ho questo problema probabilmente dovuto al diaframma (ho fatto degli esercizi di respirazione per settimane) questa volta fortunata- mente non è stato forte e dopo poco mi è passato e più ritornato. Non co- nosco Milano quindi non avevo l’idea precisa di dove ero, ma bellissimo il

104 Storie di un gruppo di amici Milano 2010

passaggio in Duomo e in centro. Bravissimi i complessi e strepitoso l’impianto stereo che trasmetteva credo la musica di radio DJ. Adoro la musica che per me unita alla corsa è fonte di grande energia. Così arrivo fino al 32 km, li è iniziata la stanchezza e di conseguenza ho ridotto il passo. Al 37 km ho dovuto cedere, ho camminato fino al 38 km ma nelle orecchie sentivo la voce del mio allenatore (lui è dovuto andare avanti per- ché il mio passo era troppo lento per le sue gambe) che mi diceva … Non fermati!. Allora anche se lentamente sono ripartita. Mi sembrava che i cartelli dei km non arrivavano mai. Quando ho visto 40 km non mi sem- brava vero e mi sono detta “CE L’HAI FATTA! ... FORZA FORZA!”. Al ri- storo mi son ripresa un po’. Dei ragazzi mi dicevano “sei quasi arrivata” e più avanti un altro ragazzo “dopo la curva c’è il traguardo sei arrivata”. Quando l’ho visto ho pensato che ero riuscita a vincere la sfida che avevo fatto con me stessa ... concludere una maratona. Passando sotto il tra- guardo ho visto il fotografo che mi scattava le foto e tutti che mi urlavano “BRAVA”. Mi sentivo chiamare, era il mio allenatore. L’abbraccio con lui. Poi ho preso la mia medaglia con tanto di inchino della persona che me la stava mettendo al collo. Il ritorno a casa dove c’erano i miei genitori e mio fratello a festeggiami. Il giorno dopo ero ancora al 937 (nr del mio petto- rale) cielo! I complimenti degli amici, dei parenti e dei colleghi tra i quali Emilio e Alvaro. Alvaro è venuto da me subito alle 9 per sentire come era andata, la felicità di dire “sono arrivata!”. Poi ho ricevuto con piacere l’inaspettata mail di Emilio (che io non conoscevo) che si complimentava con me e nel pomeriggio anche lui è venuto di persona a trovarmi nel mio ufficio. Mi si è aperto un mondo nuovo, corretto, sano e fatto di persone vere e sincere. Ringrazio tutti per aver condiviso con me questa esperienza unica. La gioia e l’emozione di questo giorno non la dimenticherò mai e mi accompagnerà per tutta la vita. Loredana M.

Storie di un gruppo di amici 105 Le nostre avventure

92 Storie di un gruppo di amici

CORSA SOCIALE

La nostra “corsa sociale” … QDR & Friends

Corsa sociale

CORSA SOCIALE

25 MAGGIO 2008 - SCHIRANNA

LA CORSA PERFETTA? GIRO DEL LAGO DI VARESE

Forse oggi con il giro intorno al lago di Varese ci siamo andati vicini: percorso praticamente quasi tutto sulla pista ciclopedonabile, 5 sostanziosi ristori per i 28 (??) km. (poi erano almeno 29 e mezzo), leggere ondulazioni, aspetti artistici, stori- ci, naturalistici, persino il maltempo ci ha "graziato", visto che era prevista piog- gia al mattino, mentre, dopo aver piovuto tutta la notte, ha praticamente smesso poco prima che iniziassimo e siamo stati anche beneficiati da un pallido sole quasi all'arrivo, una bella compagnia (e non poteva essere altrimenti, siamo Quelli di Rozzano), una bella doccia calda all'arrivo, grazie alla disponibilità della Canottie- ri Varese che ringraziamo, ed un fornitissimo ristoro finale con tortellini, salumi, formaggi ... La Schiranna, ormai un classico per qualcuno di noi, ha visto la parte- cipazione anche di gruppi venuti da Ravenna, Carpaneto Piacentino, Brembate, persone che hanno voglia di camminare ed affrontano queste manifestazioni con lo spirito originario che ha ispirato la nascita dell'IVV prima e della Fiasp poi: camminare, non correre, in gruppo, e passare insieme giorni in allegria, per rima- nere giovani, visitando luoghi e conoscendo altre persone con gli stessi ideali. Ecco, questa manifestazione è il prototipo di quello che dovrebbero essere que- ste giornate, un modello da seguire e a cui siamo contenti di partecipare, quando ne abbiamo l'occasione. Oriana ha effettuato il duro percorso di 14 km., Ilaria, te- mendo giustamente la pioggia, ha camminato nel bel parco e, per quanto era pos- sibile, sul lungolago varesino, Cristian, Emilio e Fabio hanno accompagnato e tra- scinato letteralmente Gianni (che aveva il vantaggio di conoscere già il percorso), soffrendo a causa della, per loro, bassa velocità che ha imballato loro le gambe: ma per Gianni era il contrario, e il loro ritmo era stato sin dall'inizio troppo alto ed al- la fine tutti avevano il mal di gambe, per motivi opposti ... misteri del podismo ... ma la prossima volta che ognuno vada col proprio passo, così che tutti diano il massimo di cui sono capaci; certo comunque è stato bello fare il percorso insieme, scattare foto degli angoli più suggestivi e farsi ritrarre tutti insieme. Questa, che in un certo senso avevamo organizzato come una sorta di "corsa sociale", è proseguita con un'altra delle specialità dei QDR: la corsa delle gambe sotto il tavolo; infatti ci aspettava il pranzo all'Agriturismo Il Vecchio Castagno di Angera, dove siamo stati raggiunti dagli altri amici Cristina e Luca, con cui abbiamo proseguito la giornata con diverse specialità atletiche: antipasti misti, primo, secondo, dolce, Gutturnio, caffè, lemoncello. Anche in questo caso il gruppo si è distinto con la solita classe ed abilità: i più esperti aiutavano i meno preparati a terminare il loro compito, dimostrando, ancora una volta, che la classe non è acqua (infatti il Gutturnio è andato via bene).

Storie di un gruppo di amici 109 Le nostre avventure

Ora attendiamo la prossima manifestazione, speriamo altrettanto bella (e le premesse ci sono tutte), anche se non sarà sempre domenica, una domenica co- me questa da ricordare con piacere. Ciao a tutti. Gianni QDR

Abbiamo scritto una delle pagine più belle di questa pur breve storia del QDR. Quale scenario migliore del lago di Varese. Un'avventura che ci porteremo dentro e che la ricorderemo con grande gioia. Trenta chilometri vissuti con grande passione. Con quella passione che non fa sentire la fatica. Quella passio- ne che rende ogni passo della nostra corsa un momento da vivere e da ricordare. Gianni, Cristian, Emilio e Fabio insieme dal primo all'ultimo chilometro. Alla partenza temevamo il tempo avverso, invece come se il tutto fosse programmato, nemmeno una goccia d'acqua. E nonostante il tempo fosse grigio, il sereno era nei nostri occhi ... tre ore e più di corsa possono essere tante. Ma a me sembrano passate troppo in fretta. Si sa, la felicità è un attimo troppo breve ... vorresti che perdurasse più a lungo ... quasi come dire all'arrivo, nonostante la fatica: pur- troppo è già finita! Ma con la consapevolezza di credere che ci saranno nuove emozioni da vivere insieme. A questo punto che dire, grazie a tutto ciò che ci ac- comuna e ci rende veri amici. E per chi vuol saperne di più, il piacere di vivere e condividere con noi la prossima avventura. Fabio, orgogliosamente QDR

Non c'è altro da aggiungere: posso solo dire che è stata una giornata vera- mente indimenticabile: grazie a tutti per la vostra amicizia. Emilio QDR

24 MAGGIO 2009 - GAVIRATE

"GITA SOCIALE DEI QDR & FRIENDS"

Alla gita sociale dei QDR & Friends oggi tanti amici, ma iniziamo con le for- mazioni in campo: i QDR con Enrico, Gianni, Oriana, Emilio, Lorella, Cristian, I- laria, Alvaro; VTV con Piero, Rosa, Ezio, Ivano; Le Salamelle schierano Paolo, Ila- ria, Paola; "liberi-podisti" Toni e Nando, Rossella e Dario; amici non podisti Ezio, Grazia, Monica e Matteo. Grazie ad una meticolosa organizzazione a cura della presidenza, Gianni & Oriana, ci siamo trovati tutti noi podisti alle 8.00 a Gavirate per iniziare una delle più belle giornate podistiche e culinarie degli ultimi anni. Dopo la rituale foto di gruppo, dove da oggi i QDR con canotta da corsa ufficiale grazie al favoloso regalo che Alvaro ha voluto fare a tutti i componenti del gruppo seguendo le orme della presidenza che regalò a tutti le borse, Lorella e Rosa in partenza per una bella camminata sulla 13 km dove sullo stesso itinerario anche Oriana e Cristian andranno di corsa; poi il gruppone della 27 km che, con il tra- scorrere del tempo e dei chilometri, si scinderà in tre gruppetti.

110 Storie di un gruppo di amici Corsa sociale

Bellissimo percorso, tutto su pista ciclabile, dove oltre ai partecipanti a que- sta corsa incontriamo tanta gente che corre, che passeggia o che va in bicicletta, soprattutto famiglie con bambini, godendo di una bellissima giornata, molto calda ma perfetta per trascorrere una mattinata in mezzo alla natura. Ottimi ristori ben forniti e ottime segnalazioni da parte dell’organizzazione che rispetto allo scorso anno ha cambiato il punto di partenza e arrivo, da Schiranna a Gavi- rate con giro del lago in senso orario. All’arrivo tutti i vari gruppetti vengono ac- colti dal nostro coach Enrico insieme ai nostri amici e Ilaria, che pur essendo prossima al grande evento anche con il “pancione” ha voluto essere con noi. Ri- storo di fine corsa, breve riposino e poi tutti in agriturismo ad Angera dove sotto un fresco e areato portico troviamo una bella tavolata che ci aspetta. Un ottimo pranzo in compagnia è la cosa più bella per trascorrere un pomeriggio dopo la fatica del mattino. Grazie a tutti coloro che hanno condiviso con noi questa bella giornata e un rammarico per tutti gli altri amici che avremmo voluto avere insieme ma che per impegni vari non hanno potuto aggregarsi … sarà per il prossimo anno. Emilio QDR

24/5 il Piave mormorava nel 1915, ora invece il 24/5 del 2009 il lago di Vare- se mormorava per la contentezza di vedere un bel gruppone di amici rappresen- tanti vari gruppi (QDR, VTV, Salamelle e liberi), partecipare a questa splendida giornata, presa come spunto per la “gita sociale” dei QDR, come avevamo orga- nizzato lo scorso anno. Però quest’anno il tempo bellissimo (anche troppo caldo) ed il gruppo molto folto (17 podisti + 6 non-podisti) hanno ampliato il piacere di stare insieme. I percorsi, da quello di 13 a quello di 28, il giro del lago completo, ci hanno gratificato e la fatica ed il caldo, anche se abbastanza intensi, non ci hanno fatto perdere il buonumore che già dal ritrovo al mattino aleggiava intor- no a noi. Poi anche la sorpresa delle nuove canotte QDR predisposte da Alvaro ed Emilio, dopo le borse che usiamo da 3 mesi: tutto faceva prevedere una bellissi- ma giornata e così è stato. Il piacere di trovarsi, di partire insieme (poi, giusta- mente, ognuno col suo passo), di trovarsi all’arrivo, di pranzare insieme, ridendo e scherzando (e qualcuno anche bevendo il noto energetico bianco o rosso a base di uva …): non so esprimere compiutamente le sensazioni che ho provato veden- domi circondato dai miei amici, dai miei cari, dai più giovani di me, ed ancora di più da chi deve ancora arrivare, ma è già dei nostri, pur essendo ancora nel pan- cino della mamma (sta correndo anche là dentro, lo vedo già con la maglietta QDR !!!!); ragazzi, sarò pure un sentimentale, ma ci sono circostanze che mi fanno commuovere e non mi vergogno a scriverlo, a volte è come se mi trovassi sotto una campana di vetro dove c’è tutto il bello che possa volere in quei mo- menti. Beh, poi c’è anche la corsa, bellissima, per qualsiasi percorso: alla fine anche i 28 km non sono così lunghi come sembrano prima di farli, soprattutto se li fai in buona, anzi, ottima compagnia; comincio con Oriana, Alvaro, Nando,

Storie di un gruppo di amici 111 Le nostre avventure

Paola, poi i percorsi si dividono e rimango con Alvaro e Nando, perché Paola scappa via, poi Alvaro rallenta, poi a metà riprendo Paola (solo perché si è fer- mata ad aspettarmi … non per niente è una delle Gianni’s Angel !!), poi Nando rallenta; l’ultimo tratto lo percorro con Paola, e non c’è fatica o caldo che tenga, il piacere di questa compagnia supera tutto. Ed alla fine trovare tutti gli amici ... che brividi (forse era il caldo, a questo punto ...). Speriamo ci siano altre giornate così, un affettuoso saluto a tutti i miei amici. “QDR & Friends” Grazie a tutti i partecipanti la festa di ieri: è stato bello stare insieme per tutta la giornata e spero Vi sia piaciuta l’organizzazione dei QDR. Mi auguro che ci siano altre occasioni simili. Alla prossima!! Gianni QDR

Altro che 27 km i miei sono la bellezza di 28,100. Non mi dilungo a spiegare, fa tutto parte della mia innata capacità di orientarmi tra le indicazioni sparse nei percorsi. Ciao. Alvaro QDR

„ L’organizzazione dei QDR è stata impeccabile e la compagnia davvero me- ravigliosa. Grazie a tutti per la bella giornata trascorsa ieri. Sono sicura che ci saranno altri bei momenti da condividere insieme … ad esempio Gianni … ci hai pensato alla maratona del lago di Garda? Potremmo pren- derla come una bella scampagnata … al limite se proprio vediamo che non ce la si fa … prendiamo il traghetto per raggiungere l’arrivo … così anche noi potremo fare il nostro miglior tempo!!!! n.b. se tra i destinatari c’è anche Rosa, mi raccomando fammi avere notizie per la skyrunner del 7 giugno o altre ancora … nel frattempo inizio la cura della mela chiodata … stasera si va dal ferramenta!!!!! Ciao Paola F. Le Salamelle

„ Ah si, gran bella giornata! Alla prossima Toni B.

„ Certamente è stata proprio una bella giornata e grazie della compagnia ciao Ivano P. VTV Abbiategrasso

„ Un grazie a tutti per la compagnia! e all'agrigestore per l'agricibo! Paolo M. Le Salamelle

„ Grazie davvero tanto anche a te per la bella giornata, ci vorrebbero + spes- so queste giornate, correre mangiare e ridere, mi sembra non manchi nul- la!! Grazie un abbraccio Ilaria P. Le Salamelle

„ Grazie a voi dell'organizzazione e della bella giornata trascorsa insieme. Io e Dario saremo felici di rivedervi per altre corse e mangiate in compa- gnia. Buona giornata a tutti voi! Rossella M.

112 Storie di un gruppo di amici

RICORDEREMO VOLENTIERI

I ricordi più belli con tutti gli amici

Ricorderemo volentieri

RICORDEREMO VOLENTIERI

I MOMENTI PIU’ SIGNIFICATIVI ESTRATTI DAL NOSTRO SITO

MARZO 2008

„ Carissimi, l’incontro con Emilio, che si è registrato nella nostra community, mi ha fatto conoscere il vostro gruppo. Mi è piaciuto molto, da subito, lo spirito che vi anima. La nostra community, ospitata con simpa- tia e complicità da podisti.net, è una realtà completamente diversa della vostra: tantissimi utenti da tutte le parti d’Italia. Alcuni riescono a fre- quentarsi di più, altri di meno, altri ancora solo sul web, ma, nonostante tutto, nel tempo sono nate anche belle amicizie personali. Voi, al contra- rio, siete nati come un piccolo gruppo di amici che vuole condividere la propria passione con gli altri. E’ molto bello vedere che, situazioni comple- tamente diverse, sono comunque animate dallo stesso entusiasmo. Noi troviamo l’opportunità d’incontro, in occasione di alcune manifestazioni e in particolare in coincidenza delle maratone e, visto che vi muovete in gruppo, mi farebbe piacere incontrarvi alla prima occasione. omplimenti per lo spazio che avete creato e i miei auguri di riuscire a mantenerlo sempre così vivace. V’invito, oltre a Emilio, che è già registrato, di venirci a trovare. Troverete senz’altro nuovi amici e, ne sono sicuro, noi ne trove- remo altri sette. (Laurietto). Ciao Giuseppe L.

APRILE 2008

„ Dal Blog del Toni in Calendario primaverile, troviamo: ... Per quanto ri- guarda la corsa, il mio primo amore, dopo la maratona voglio divertirmi un po’ su distanze più brevi soprattutto per non andare in contraddizione perchè, più di una volta, ho dichiarato che il mio intento è fare solo due maratone all'anno, magari nel 2009 si può pensare alla tripletta, ma è meglio farne poche e bene. Ma visto che adesso non ho nessuna maratona nelle vicinanza mi posso reinventare con alte distanze e tipologie di corse. Ma il discorso è bello ampio, quindi meglio andare nello specifico ... Do- menica 04 Maggio: manifestazione podistica non competitiva a Sant’Angelo Lodigiano (LO) su distanze variabili di 6-13-19-24 km (valu- terò quale delle ultime due partecipare), ritorno a una gara in un contesto naturalistico ed ambientale con promessa mantenuta con il gruppo di “Quelli di Rozzano” a cui avevo promesso di partecipare a una gara in forma di gemellaggio ... Toni

„ Causa infortunio serio (strappo muscolare al polpaccio) non ci sarò dome- nica alla gara a Sant'Angelo Lodigiano proprio come ti avevo promesso,

Storie di un gruppo di amici 115 Le nostre avventure

l'idea di mantenere la promessa sarà uno stimolo in più per ritornare pre- sto a macinare chilometri. Ciao Emilio e buona corsa Toni

„ Ciao, seguo abbastanza assiduamente (per quanto riesco, visto che il com- puter di casa è sempre sotto controllo di mia figlia) il sito. Proprio ieri se- ra mi sono guardato le foto della gara alla Certosa. Vedo che lavori tan- tissimo per mantenere tutto aggiornato, ma d’altronde è indubbio che il segreto del successo e dell’utilità di questi siti è proprio l’aggiornamento continuo. Vedo poi che state partecipando a parecchie gare, bravi!! Io in- vece ho un po’ la mania delle uscite in solitaria (il lunghissimo del sabato mattina), per poi partecipare saltuariamente a qualche gara qua e là. Quest’anno ho rinunciato alla maratona primaverile, per allenarmi senza troppi patemi d’animo (paura di non arrivare, voglia di migliorarsi) e mi sono goduto l’inverno. Qui sono cominciati i campionati locali (Campio- nato Canavesano) sia Fidal che UISP e nelle prossime settimane conto di partecipare a qualche gara. In tutto ci saranno più di 60 gare, c’è n’è per tutti i gusti!!! Quelle primaverili normalmente stanno tra i 10-15 KM mentre quelle lunghe sono a settembre- ottobre. Chissà che non ci si possa vedere per qualche gara lunga nella vostra preparazione verso Firenze. Nell’ attesa mando un caloroso saluto a tutti gli amici di Rozzano!!! Mas- simo S.

DRESANO - MAGGIO 2008

OGGI PER EMILIO E' STATO UN COMPLEANNO SPORTIVO SONO ESATTAMENTE 10 ANNI DI CORSE AMATORIALI Era esattamente maggio 1998 quando il mio amico Gianni mi trascinò in quella che doveva essere la mia prima corsa di una lunga serie: dopo vari tenta- tivi riuscì a portarmi a Dresano: "... vieni è bello ... c'è tanta gente ... mi disse, non correre da solo, vieni, vedrai che ti piacerà .. facciamo 12 km insieme ... ma io ado adagio ... non importa ... l'importante è essere qui, non correre da solo vi- cino a casa ... sì ma la domenica è l'unico giorno che posso dormire un po', ripo- sarmi e poi uscire a fare una corsetta verso le 11, 11.30 ... l'orario in cui Gianni tornava dalle tapasciate ... tu sei matto che io la domenica mi alzo alle 7.00 per andare a correre ...". Feci quella 12 km, me la ricordo ancora come fosse ieri, Gianni rallentò il suo passo per permettermi di correre al suo fianco ... fu bello, e oggi posso solo dire: grazie Gianni per avermi portato in questo mondo. Quan- to tempo è passato, quanti chilometri ho fatto da allora, quanti posti belli ho co- nosciuto, sono riuscito anche a fare le maratone ma soprattutto quanti amici ho conosciuto in questi anni. Non posso elencarli tutti ma almeno a loro glielo devo: Gianni G., Fabio N., Silvio Z. e Cristian G. l'ultimo arrivato tra noi. Poi sicura- mente le nostre donne di QDR, gli amici del VTV Abbiategrasso e Avis Locate e tutti gli altri amici che ho conosciuto e che insieme abbiamo percorso tanti, tanti

116 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri chilometri sotto il sole e sotto l'acqua, ... grazie a tutti quanti e mi auguro di po- ter passare ancora con voi tante domeniche. Questa mattina dopo 10 anni sono ritornato a Dresano, mi dispiace che proprio oggi Gianni non era con noi ma in- sieme a Cristian e Fabio abbiamo trascorso una bella mattinata insieme. Un sa- luto a tutti da Emilio QDR

„ Rozzano - Caro Emilio, innanzitutto desidero esprimere a lei a tutti "Quel- li di Rozzano" le mie più sentite scuse per il ritardo con cui vi scrivo. Per me è stato un piacere visitare il vostro blog che ritengo sia molto ben strut- turato e ricco di spunti, non solo per chi condivide la passione per la corsa ma per tutti coloro che amano trascorrere il proprio tempo libero all'aria aperta e alla scoperta dei tanti itinerari che offre il nostro territorio. Ho molto apprezzato la carrellata delle immagini disponibili negli album fo- tografici, interessanti sono anche le mappe dei percorsi consigliati, così come ho trovato utile e funzionale l'idea dei link che rimandano ad altri siti di "vita cittadina" e non solo. La rete è uno strumento così ricco di po- tenzialità che si presta ad essere utilizzato nei modi più svariati. Quello che fa la differenza, a mio avviso, è sempre la qualità dei contenuti che va di pari passo con la forma e l'opportunità di fruire dello spazio virtuale per ascoltare e interagire con gli altri, scambiarsi opinioni e punti di vista capaci di alimentare e offrire nuovi stimoli alla vita di una città e dei suoi abitanti. Desidero quindi complimentarmi con tutti voi per l'ottimo risul- tato ottenuto, frutto della vostra straordinaria passione e del vostro impe- gno. Non mancherò certo di visitarvi ancora e intanto ne approfitto per inviarvi i miei auguri per le vostre prossime sfide sportive. Un caro saluto. Massimo D'Avolio - Sindaco di Rozzano

GIUGNO 2008

Da dieci anni nella mia azienda, con un gruppetto di colleghi, ho aderito ad una iniziativa per un progetto di adozione a distanza: avendo constatato l'affi- dabilità e la trasparenza di tutto quello che viene fatto dalla Congregazione Po- vere Serve della Divina Provvidenza (Suore Don Calabria) ho proposto anche nell'ambito del nostro gruppetto di amici di Quelli di Rozzano di aderire e ri- chiedere una adozione anche per noi. L'abbiamo fatto senza nessun tipo di esi- tazione perchè a tutti è piaciuta subito l'idea ed ora siamo contenti e abbiamo avuto in affido un bambino del Brasile. Vogliamo essere a nostra volta promoto- ri di questo progetto, pur sapendo che siamo picccoli picccoli e che incidiamo po- co o niente in tutto questo, ma sapendo che ci sono tanti altri piccoli piccoli come noi in tutte le parti d'Italia e nel mondo possiamo tutti insieme non essere poi così piccoli piccoli per poter aiutare dei bambini. Per questo motivo vi invitiamo a leggere il piccolo opuscolo che abbiamo voluto mettere in rete sul nostro sito, naturalmente con il permesso dell'Ufficio Missioni della Congregazione. Abbia- mo dedicato appositamente un piccolo spazio all'inizio del nostro sito. Nel file

Storie di un gruppo di amici 117 Le nostre avventure pdf troverete una breve presentazione del progetto ed anche i numeri di telefono e la mail per contattare L'Ufficio Missioni della Congregazione per qualsiasi tipo di ulteriore chiarimento e informazione. Con tanti di voi Quelli di Rozzano han- no percorso e macinato chilometro su chilometro, con il freddo e con il caldo, con la pioggia, il gelo, la nebbia ed il sole ... ridendo, scherzando e a volte parlando anche di problemi seri e difficili, magari un domani potremo anche parlare dei bambini che abbiamo voluto adottare nello stesso Progetto. Vi ringraziamo per l'attenzione consapevoli di scrivere ad amici che potranno essere, se non lo so- no già, possibili promotori di iniziative come questa. Ciao a tutti. Quelli di Rozzano

SARNICO - GIUGNO 2008

UNA GIORNATA PARTICOLARE "Una giornata particolare", così potremmo definirla la nostra consueta gita che ci porta tutti insieme a scoprire località per noi insolite. Un gruppo di amici che ogni anno condividono il piacere del sano "stare insieme". Il mare, la monta- gna o il lago è un piccolo dettaglio, come se facesse da cornice ad un quadro in cui ognuno di noi depone la propria firma. Questa volta la scelta è caduta su Sarnico, che in una calda domenica di giugno ci ha accolto e ci ha regalato tutte le sue bellezze. Con ben quattro percorsi, la gara ha dato a tutti la possibilità di decidere, comunque, il piacere di fare qualche chilometro insieme, è stato un ri- cordo che ricorderemo a lungo. Ecco, forse poter correre tutti insieme dovrebbe diventare un piacere che ci possa legare per le prossime avventure. Grazie a tut- ti gli amici del VTV e anche chi, non facendo parte del gruppo, condivide con noi queste emozioni. Fabio VTV e QDR

GRAZIE DI CUORE A TUTTI GLI AMICI DEL VTV ABBIATEGRASSO PER LA SPLENDIDA GIORNATA Gli amici del VTV di Abbiategrasso sono un bel gruppo podistico e come tutti i gruppi che si rispettano ogni tanto organizzano delle gite: quest'anno è stata scelta una località bergamasca, Sarnico sul lago d'Iseo dove in programma c'era la 35° Sarneghera con quattro percorsi di 6, 12, 18 e 25 km. Nel segno della cor- diale e sincera amicizia, Quelli di Rozzano sono stati invitati a partecipare alla gita ma purtroppo per impegni vari solo io ho potuto aggregarmi al gruppo. Tan- tissimi podisti provenienti da varie parti della Lombardia (anche un folto grup- po di podisti di Pisa) si sono radunati per questa corsa tra le più gettonate della zona e dopo la rituale foto di gruppo siamo partiti per una bella e impegnativa corsa: la partenza tutti insieme molto emozionante, ha visto dopo qualche chi- lometro sgretolarsi il gruppo VTV in tanti piccoli gruppetti che hanno percorso tutte le quattro distanze. Sono partito con l'intenzione di godermi al massimo la giornata con l'idea di percorrere la 25 km ma subito dopo la prima lunga salita

118 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri nel bosco con il caldo torrido ho pensato insieme ai miei compagni Ivano e Mas- simo, che forse avremmo dovuto riflettere bene prima di arrivare al bivio della 18 e 25. Più si proseguiva, più si saliva, maggiormente aumentava la convinzio- ne che la scelta giusta sarebbe ricaduta per la distanza più abbordabile visto il percorso veramente impegnativo e la calda temperatura: infatti abbiamo optato all'unanimità per la 18 km che comunque ci ha fatto sudare fino alla fine. Una bella corsa in un ambiente prealpino caratteristico molto diverso da quello delle nostre corse domenicali in pianura, ben organizzata e ricca di ristori compreso quello finale, la possibilità di fare una bella doccia per riprendersi fisicamente e poi tutti a mangiare in un bellissimo agriturismo sulla riva del fiume Oglio. Co- sa c'è di meglio di una bella compagnia che si trova a tavola dopo "una faticata" a mangiare, a parlare, ridere e scherzare ... con un fantastico integratore sul ta- volo (... aveva uno strano colore rosso rubino ... in bottiglia di vetro ... che strano ... non mi sembrava Enervit o Gatorade!!!) che ha risollevato tutti gli amici della compagnia. Ragazzi, che giornata, anche la passeggiatina verso il lungolago di Sarnico .. per smaltire ... prima di ritornare a casa. Voglio proprio ringraziare tutti gli amici del VTV per questa giornata indimenticabile e per come mi hanno accolto nel loro consolidato gruppo: queste sono le cose più semplici e le più belle che si possano fare quando c'è l'amicizia e la voglia di stare insieme divertendo- si. Grazie a tutti i partecipanti alla gita. Emilio QDR

QUINTO DE' STAMPI - GIUGNO 2008

I QDR HANNO ACCOLTO UNA RAPPRESENTANZA DELLE SALAMELLE DI ABBIATEGRASSO PER UN SIMPATICO GEMELLAGGIO In un giugno che sembra novembre, abbiamo "giocato in casa", partecipando alla corsa degli amici di Quinto Stampi, percorrendo i sentieri della nostra zona, scelti con attenzione per far vedere ai partecipanti che ancora qualche piccola porzione di campagna esiste ancora anche alla periferia di Milano. Il tempo ci ha risparmiato la pioggia, però non abbiamo potuto godere appieno della giorna- ta perchè il freddo comunque non è stato un buon compagno di viaggio, al con- trario delle Salamelle, con cui abbiamo rinsaldato i legami di amicizia podistica che abbiamo allacciato da qualche tempo. Il percorso transitava dal centro spor- tivo Vismara, poi le vecchie cascine e località che una volta erano la campagna di Milano (Selvanesco, Ronchetto delle rane), e dove, sino a una quarantina di anni fa, i milanesi andavano a fare la merenda nelle osterie, la domenica pome- riggio (e ne sono stato testimone), e dove ora la campagna sembra sopravvivere con fatica all'avanzata del cemento e della speculazione. Tornando alla corsa: Oriana e Fabio la 12 km, Cristian ed Emilio sulla 18 km con gli amici delle Sa- lamelle, Pier e Paolo, tornati poi indietro a recuperare Annalisa la Guaz Sala- mella e Gianni (povera Guaz: ha dovuto sorbirsi il mio eloquio logorroico per tutti i 18 km.!!!); certo se ha resistito, può ora affrontare prove ben più ardue ... ciao a tutti. Gianni QDR

Storie di un gruppo di amici 119 Le nostre avventure

Dopo la sempre brillante sintesi della mattinata descritta dal nostro "presi- dente" volevo soltanto ringraziare tutti di cuore per un'altra bella corsa in com- pagnia: QDR e Salamelle. Enrico, lo vediamo sempre in prima linea: ci vede partire, ci saluta e ci aspetta in trepidazione come un vero coach e quando uno ad uno arriviamo sembra essere sempre più soddisfatto di essere lì con noi; Fa- bio, che porta sempre con onore in segno di grande amicizia la maglietta che gli abbiamo regalato dopo la maratona di Milano con scritto "ad honorem" anche se lui rimane un podista VTV; Cristian che scalpita sempre come un puledro e ap- pena si parte mi fa sempre impazzire per dargli una calmata anche perchè fac- cio una fatica a stare al suo passo; Oriana sempre presente e la più costante del- le donne di Rozzano; Gianni il mitico podista che corre alla grande tutte le do- meniche senza neanche un allenamento settimanale (... ma come fa?). E poi che dire delle Salamelle?: Pier, oggi ho corso con lui per la seconda volta e va vera- mente alla grande; Paolo, simpaticissimo, oggi l'ho chiamato "Toro scatenato" per la sua potenza incredibile; Annalisa, brava, intraprendente, simpatica e ga- gliarda ... una ragazza veramente in gamba, buon per Alby (che non abbiamo ancora avuto la possibilità di conoscere bene, ma comunque ragazzo simpatico e di compagnia); un saluto anche a Manu e alla sorella di Pier, conosciute ieri, che hanno onorato la corsa di Quinto con una bella 12 km. Ciao a tutti e arrivederci in altre occasioni. Emilio QDR Buongiorno a tutti! E' un piacere scoprire che nel mondo della corsa si pos- sano instaurare rapporti che possano andare al di là delle semplici gesta sporti- ve. In fin dei conti la corsa, per molti di noi, è solo un mezzo per ritrovare un sorriso nella nostra vita, il piacere di condividerlo con persone piacevoli, non può essere che "valore aggiunto". Con gli amici delle Salamelle, e non solo loro, tutto questo è possibile. Purtoppo, per ciò che mi riguarda, ultimamente non posso es- sere del gruppo per via di un infortunio spero leggero, mi auguro di tornare pre- sto a far parte del gruppo, anche se la mia presenza non mancherà mai ... Fabio VTV e QDR

PAVIA OVEST – GIUGNO 2008

„ Ciao a tutti, ieri ho partecipato alla “Stralanfranco di Pavia”, un percorso stupendo, la prima parte sotto il sole, ma gli ultimi 3 km. veramente belli in mezzo al verde con il Ticino che scorre sulla destra. Mi sono avvicinato a questo sport da circa due anni e mi piace lo spirito goliardico, la voglia di ritrovarsi la domenica mattina con gli amici per una sana corsa podi- stica è bellissimo vedere gruppi e gruppetti, con vari colori di maglia che si salutano tra loro, discutono della corsa della settimana precedente, del- la fatica patita e parlano della prossima manifestazione, sembra che tutti si conoscano da una vita. Voglio spendere una parola e un ringraziamento anche per gli organizzatori, ti accolgono sempre disponibili e con un sorri- so, un grazie anche alle persone ai ristori, sempre pronte a porgerti qua-

120 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

lunque cosa si trovi sul tavolo e spesso anche un incoraggiamento. Per tornare alla corsa, siamo partiti verso le 9, leggermente tardi per i miei canoni, soffro terribilmente il caldo, con l’amico Emilio, la persona che mi ha consigliato il massaggiatore, dove acquistare le scarpe, l’importanza del cardiofrequenzimetro, mi fa conoscere le date e i percorsi più belli, sen- to di essere stato adottato a 50 anni. La prima parte è stata per me diffici- le, in questi casi si da sempre la colpa al caldo, ero partito baldanzoso per fare per la prima volta i 16 km. ma ho optato subito per i 10, la seconda parte è stata, come ho gia detto bellissima, ero preso dalla fatica e dalla voglia di arrivare, ma ho trovato la lucidità di guardare lo stupendo pae- saggio e vedendo l’acqua ho dovuto frenare la voglia di fare un bagno. Un saluto a tutti. Alvaro C.

MARUDO - LUGLIO 2008

„ SI SI SIII … Ho raggiunto il traguardo dei 18 Km, per la prima volta da quando partecipo alle corse. Come al solito ero partito par i 12 ma la compagnia è un ottimo stimolo e grazie ad Emilio che spesso tornava a prendermi, la compagnia di Gianni, con il quale nel giro di pochi chilo- metri, abbiamo parlato di un sacco di cose, dai gamberi alla caccia, dal cibo a come correre; Alessandro un bravo anche a lui per i suoi 18, e altri, mi sono ritrovato alla fine della faticaccia “quasi” senza accorgermene, quasi è tra virgolette. Anche Blues, il simpatico pastore tedesco mi ha di- vertito, facendo sue tutte le rogge e i fossi della zona, beato lui. Il percorso è stato bello, migliore la prima parte nel bosco, in mezzo ai campi la se- conda, fortunatamente il caldo non era eccessivo, altrimenti sarebbe stata dura per tutti. Alla fine ci attendeva una bella sorpresa, oltre al solito ri- so, Alessandro afferma che aprirà una risotteria, una bellissima coppa come gruppo. Mentre mi gustavo una ottima anguria, tre fette, riflettevo su quello che ero riuscito a fare e nonostante fossi stremato, già pensavo alla prossima. Qualcuno si è complimentato per quello che ho scritto la volta precedente, altri mi hanno tirato le orecchie per la punteggiatura non curata, in tutti i casi sono rimasto stupito, perché scrivere non è certo il mio forte, il mio lavoro è quello di parlare al telefono con molte persone, tutto il giorno o quasi, la scrittura si riduce solo a qualche appunto. Ma … non ha importanza, non devo vincere nessun premio letterario, scrivo solo le mie sensazioni, per me tutte nuove. Un saluto a tutti. Alvaro C.

ABBIATEGRASSO - LUGLIO 2008

"VTV DAY" PER FESTEGGIARE I 50 ANNI DI PIERO Di solito scriviamo qualche riga sulla corsa per ricordarci della mattinata podistica, ma questa volta dobbiamo parlare di un week-end più culinario che

Storie di un gruppo di amici 121 Le nostre avventure sportivo. Abbiamo iniziato sabato sera con una pizzata organizzata dai QDR un po' in fretta e all'ultimo momento per poterci salutare prima delle vacanze, ma alla fine si è rivelata una bella serata pur non riuscendo ad avere tanti altri a- mici con noi: comunque una ventina di persone tra QDR, VTV e Le Salamelle sono stati un gran bel numero per trascorrere insieme una serata alla "nostra base", La Magolfa. Poche ore dopo, la mattina successiva, siamo stati invitati dai nostri amici VTV a partecipare al "VTV day" per festeggiare i 50 anni di Piero: ritrovo in centro ad Abbiategrasso e via tutti insieme in cascina. Forma- zione di tre gruppetti per percorrere circa 6, 14 e 17 km sui bellissimi sentieri e sulle stradine verso il Ticino, prima della grande festa: salame, prosciutto, zola, patatine, prosecco e sangria e tanto altro ... anche acqua fresca! e gli auguri a Piero per il suo compleanno. Un ringraziamento di cuore a tutti gli amici del VTV per averci invitato alla loro festa, per aver rafforzato il nostro legame di amicizia. Un abbraccio particolare va al festeggiato Piero e un grande ringra- ziamento a Rosa che si è prodigata e impegnata con tutte le sue forze per la buona riuscita della festa. Grazie ancora a tutti da parte di tutti Quelli di Roz- zano. Ciao Emilio QDR Cari compagni di corsa (ed ora anche di merenda), dopo la bella serata di ie- ri, stamattina abbiamo proseguito questo bel gemellaggio tra un colosso del po- dismo come il VTV e noi, piccoli piccoli del QDR: Vi ringraziamo dell'invito e di tutta la fatica che avete fatto per organizzare questa bella mattinata. Ma visto che tra le vostre file annoverate un poeta, che abbiamo potuto apprezzare sta- mattina con la splendida poesia dedicata al compleanno di Piero, mi sono per- messo di buttare giù queste quartine senza pretese (effetto probabile delle quar- tine di sangria che stamattina ho trangugiato con copiosa avidità: che reintegra- tore ! altro che il Gatorade). Alla prossima corsa, ciao a tutti e grazie ancora !!!!!! Gianni QDR

"IL 27 LUGLIO" (un po' come "Il 5 Maggio") Ah che afa, che calura è la corsa una tortura, ma oggi qui, ad Abbia-grasso tutto ciò sarà uno spasso. QDR e VTV tutti insieme stan così, per goder, alla fin fine, di sangria e patatine, cetrioli, salamini, cipolline e tanti vini, con lo zola ed il prosciutto (l'abbiamo fatto fuori tutto !). L'amicizia, l'allegria, anche il caldo passa via; il giardino e la cascina, fan più bella la mattina, ma la cosa assai migliore è che abbiam, con tardo ardore, rafforzato l'amistà che la corsa già ti dà. Or dobbiam gridar così viva viva il VTV.

122 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

LOCATE TRIULZI - SETTEMBRE 2008

SIAMO TORNATI TUTTI E CI VOLEVA UNA GRANDE CORSA COME QUELLA DI LOCATE PER RIPARTIRE ALLA GRANDE

Siamo tornati tutti dalle vacanze e oggi a Locate Triulzi siamo ripartiti alla grande: ebbene si, ci voleva proprio una bella corsa come quella di Locate per ri- partire tutti insieme in vista dei prossimi impegni autunnali e invernali. Com- plimenti agli amici di Locate che hanno ridisegnato alcune parti del percorso, migliorandolo rispetto agli scorsi anni e hanno organizzato molto bene la corsa con tanti ristori e soprattutto quello meraviglioso finale: veramente bravi, anzi bravissimi, l'anno prossimo ancora! Quelli di Rozzano oggi a Locate si sono pre- sentati come gruppo: eravamo in otto, Gianni e Oriana, Enrico che non può per- dere certo questi appuntamenti, Cristian, Emilio; inoltre si sono aggiunti al no- stro gruppo Mario, zio di Cristian, Alessandro "Caz" e il suo Blues, degni rap- presentanti delle Salamelle e per finire Alvaro, già con noi da parecchio tempo e oggi, dopo il parere superfavorevele del "CdA del gruppo di amici" e natural- mente del suo consenso è diventato ufficialmente uno di Quelli di Rozzano: tanti auguri Alvaro e grazie per averci dato fiducia e amicizia, speriamo di trascorre- re insieme altri bellissimi momenti come quelli che hanno caratterrizzato il no- stro gruppetto di amici. La corsa è stata molto bella e anche la temperatura e le condizioni climatiche sono state favorevoli: una gran bella domenica mattina. La giornata è stata anche piacevole per i tantissimi amici incontrati, e qui c'è da fa- re una lunghissima lista, ma ne vale la pena. Gli amici del VTV, sempre in tanti e sempre cordiali, personalmente sono partito con Ivano per il giro dei 4 poi ci siamo ricongiunti con il resto del gruppo; l'amico Rino di Moirago, per oggi senza moglie, ha corso insieme a noi; l'incontro con Rosetta e Gabriella di Zivido sem- pre in pista; Mario e gli altri "cugini" di Quinto Stampi, gli amici del gruppo "Corsa continua" che non vedavamo da Gaggiano; gli amici dell'Ortica Team sempre trainati da Gianfranco, l'uomo corridore-promotore-fotografo, in compa- gnia di tanti altri del suo gruppo tra i quali oggi abbiamo avuto il piacere di ri- correre insieme a Paola, una delle podiste più simpatiche e brillanti che uno può incontrare sulle strade della Lombardia, ma che dico ... d'Europa ormai (da Ma- drid a Berlino, chi la ferma più!) e spero che chiunque legga possa un giorno co- noscerla perchè secondo me ... è unica! .... Termino qui perchè mi sono fatto un po' prendere dall'entusiasmo e non vorrei diventare patetico e noioso, ma dopo una giornata così bella, dovevo mettere tutto agli atti. Emilio QDR Una classica alla ripresa dopo le vacanze, che è servita (e ne avevamo voglia) a ritrovare tanti amici degli altri gruppi, che già Emilio ha elencato: ammetto che una delle cose più belle delle nostre corse domenicali, è proprio questa. I co- lori delle magliette (puzzolenti di sudore e fatica, ma per questo più belle), i sor- risi, le battute, le facce di chi, come te, corre, cammina e comunque si muove con voglia, sono un patrimonio che non dobbiamo sperperare, uno stimolo per tutti.

Storie di un gruppo di amici 123 Le nostre avventure

Personalmente per la prima volta ho conosciuto quelli di CorsaContinua (nome evocativo), e l'OrticaTeam (con la mitica Paola): l'Ortica mi riporta indietro negli anni della mia infanzia (il ricordo si perde nella notte dei tempi), quando da pic- colo mio padre (Enrico1924 di QDR, ancora in pista) mi portava a piedi da Piaz- za Risorgimento, sino all'Ortica, per vedere giocare a calcio, sui campi che ora non ci sono più (per dirla alla Celentano "solo case su case, catrame e cemento"), l'Ortica che era un simbolo della Milano degli anni 50, tant'è che Zavattini am- bienta "Miracolo a Milano" nella città dei barboni dell'Ortica, che vagamente ri- cordo anch'io (casssspita quanto sono vecchio !!); poi i mitici VTV (ma quanti e- rano, ne sbucavano da tutte le parti ...), sempre gentili, amiconi, spiritosi: pro- vare per credere, sono fantastici; e QuintoStampi? Mario e gli altri "giovani" del gruppo concittadino; e quanti altri gruppi che non ricordo!! Grazie a tutti, per- chè, come ho già detto, siete anche Voi che mi/ci date la carica per continuare in questo nostro bellissimo sport. Oh, però alla fine ci hanno premiato (mi pare 42°-43° gruppo) con 8 partecipanti: 2 bottiglie di vino e una stupendisssssimis- sima coppa, subito consegnata a Caz Alessandro (Salamella aggiunta a QDR og- gi), per la consegna al vincitore morale di oggi del nostro gruppo: Blues, che non appena sceso dalla macchina, era già ansioso di correre ed ha "trascinato" lette- ralmente Caz per i 18 km. Grazie a tutti Gianni QDR

„ Eccomi! Come sempre mitici quelli di QdR! Mi sono davvero divertito, e ringrazio tutti per la coppa, che è già finita tra i trofei di Blues (eh già, Blues ha la sua bacheca dei trofei ...). A proposito invito tutti sul sito delle Salamelle perchè Blues è nientepopodimeno che "atleta del mese"!!! Un saluto particolare alla simpaticissima Paola dell'Ortica, che ha "rubato" percorso, ed è stata beccata da me e Blues ... E complimeti ad Alvaro per la sua ufficialità nell'appartenenza al gruppo, so che ne è entusiasta e so che terrà alta la bandiera. Credo che domenica andrò alla Maramotta in- sieme al mio gruppo, e la domenica successiva sarò a Monaco di Baviera per l'altra mia passione (la birra!!! Comincia l'Oktoberfest!!!), ma Emilio conta pure su di me per la Milano-Pavia, sarò sul percorso a fare il tifo per te e per il mio amico Menego. Un saluto anche a tutti gli altri, Gianni, Enrico ed Oriana in testa, ma anche a tutti quelli del VTV e ai neoamici dell'Ortica Team. Buone corse a tutti. Alessandro e Blues "Le Salamel- le-AVIS Abbiategrasso"

Ciao QDR - Volevo iniziare con una frase ad effetto, ma è difficile, rischi di essere scontato, banale e soprattutto ripetitivo e forse NOI del QDR non cer- chiamo questo, ero alla ricerca di persone semplici e per fortuna le ho trovate, è giusto dire che ho trovato degli amici e tanti altri ne ho trovati per strada. Ho deciso di iniziare con la stessa semplice parola che avrei usato per la fine. GRA- ZIE. Alvaro QDR

124 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

Ciao Emilio, ad essere sinceri non mi sono accorto di nulla, forse la stan- chezza, ma neanche tanto, mi è sembrata una domenica come tante altre ulti- mamente. Ero felice perché ogni volta mi miglioro un pochino. Avete parlato, ne più ne meno di altre volte, sono sincero, non mi sono accorto di niente. Devo dire che mi ha fatto felice la vostra decisione, per altri potrebbe essere una cosa da niente far parte di un gruppo, ma voi non avete richieste particolari e si entra solo se si è amici, gia mi piaceva come era prima, e mi sentivo unito, ma voi mi avete fatto sentire molto meglio. Tanto che non avevo parole, forse sono passato per un menefreghista un insensibile è che non mi veniva niente perchè ero con- tentissimo. Mi è uscita solo una parola che aveva un significato più profondo, “GRAZIE”. Alvaro QDR

MOTTA VISCONTI - SETTEMBRE 2008

TANTE CORSE OGGI, MA LA SCELTA ALLA FINE E' STATA PER LA MARAMOTTA A MOTTA VISCONTI: COMPLIMENTI ALL'ORGANIZZAZIONE

Ciao a tutti, ieri alla presenza di Cristian ed Emilio ho ricevuto la mitica maglietta rossa dei QDR. La scritta era QUELLI DI ROZZANO E … dove E stà per quello che vuoi. Un ringraziamento anche a tutti gli altri, la foto di rito ver- rà fatta la prossima settimana, ieri mattina il tempo non lo permetteva. Natu- ralmente è stata subito sfoggiata, il problema è che alla corsa di Motta Visconti davano la maglietta della seconda Maramotta di colore rosso, veramente un ca- os trovarci. La corsa era una “semplice” 16 Km, sorrido quando dico semplice, ricordando quando facevo una faticaccia per fare i 6 o 7. Per renderla più profi- cua gli amici mi hanno fatto fare una 6 Km come riscaldamento, totale 22, SPQDR, Sono Pazzi Quelli Di Rozzano, spunto preso da Asterix. Il percorso è stato molto bello, all’interno del parco si potevano vedere degli animali, molti di questi erano liberi, come struzzi e pavoni, altri all’interno di recinti tenuti ve- ramente bene. Un saluto a tutte Le Salamelle. Ciao alla prossima. Alvaro QDR

MILANO-PAVIA - SETTEMBRE 2008

23° EDIZIONE DELLA MILANO-PAVIA, CORSA COMPETITIVA

Una bella corsa competitiva alla quale non ho mai voluto partecipare pen- sando alla strada tutta dritta e monotona che porta da Milano a Pavia lungo il Naviglio. L'anno scorso coinvolto dal gruppo di amici, QDR e VTV, mi feci trascinare in questa corsa e alla fine dovetti ricredermi su quello che avevo sempre soste- nuto: infatti correndo con tanta gente, ed essendo la strada molto stretta, non ti accorgi del percorso monotono e allora quest'anno ho deciso di rifarla.

Storie di un gruppo di amici 125 Le nostre avventure

L'unico di Quelli di Rozzano ma circondato da un bel gruppetto di amici: I- vano del VTV, Paolo delle Salamelle, Maurizio dei Daini di Carate e infine Nun- zio di Ponte Sesto il mio nuovo amico podista compagno delle uscite serali a tar- da ora che si è iscritto proprio all'ultimo giorno. Naturalmente al ritrovo a Porta Ticinese c'erano anche Ezio, Maurizio e Ro- berto, le frecce di Abbiategrasso del VTV, che abbiamo visto alla partenza, giu- sto per il riscaldamento, e poi all'arrivo (stanchi di aspettarci ... !): loro vanno troppo forte per le nostre possibilità. Un gruppetto pieno di buoni propositi, fare tutta la corsa insieme, quasi tutti con lo stesso passo, ma consapevoli che ognuno avrebbe potuto correre al meglio delle proprie possibilità nel momento più opportuno. Già nei primi chilometri abbiamo avuto il primo distacco con Nunzio, che molto saggiamente ha optato per il suo passo che lo porterà a chiudere brillantemente la corsa (bravissssi- mo!), poi intorno al 14° km abbiamo perso il contatto con Maurizio che arriverà a Pavia purtroppo in compagnia di un infortunio che gli ha rallentato la corsa, ma l'importante è arrivare e anche lui ha concluso la corsa. Ivano, scatentato con Paolo, mi hanno dato del filo da torcere, ma tutto sommato sono riuscito a tenere d'occho e sotto controllo "i ragazzi terribili" insieme, dal 18° km circa con Massimo, un amico podista-chirurgo (... meglio poter contare su questi amici in caso di emergenza!!!!) che si è agganciato al nostro gruppetto e abbiamo fatto subito amicizia. Arrivati tutti e quattro insieme in Pavia abbiamo finito questa bellissima corsa con lo sprint finale in discesa nella centralissima Pavia di Mas- simo e Ivano, seguiti a breve da Paolo ed io. Tutti contenti e un po' stanchi ma soddisfatti per aver concluso questa bella competitiva. Bel ristoro finale dopo il Ponte Vecchio e complimenti all'Atletica Milano per aver organizzato bene que- sta manifestazione. Infine il ritorno in pullman a Milano con Paolo e Nunzio. Grazie a tutti della compagnia. Ciao Emilio QDR „ Bella la foto ... Grazie Mille! Tutto bene un cavolo ... ho un melone al po- sto del ginocchio ... non so cosa sia successo ... il male per fortuna è un po’ passato ... vediamo ora con una settimana di riposo che succede ... Ieri demoralizzatissimo ... anzi di più !!!!!!!!!!!!! Per fortuna il derby mi ha ti- rato su!!! Maurizio V. Daini Carate Brianza „ Ciao emilio … Ti anticipo una foto della Milano-Pavia. Ne seguiranno al- tre. Complimenti … siete stati bravissimi!!!!! ... D’altra parte … quando i soggetti sono belli … si può fare solo un gran bel figurone. Ieri mi sono emozionata per voi e per la bellissima manifestazione alla quale avete partecipato!!!!!! Ancora bravi!!!! Paola F. Le Salamelle „ Ciao Emilio, ... anche oggi è stata una divertente fatica, soprattutto una corsa in compagnia di vecchi e nuovi amici con cui credo condivideremo altre lunghe sgambate per le strade e gli sterrati della Lombardia. Grazie a tutto il gruppo. Menego Le Salamelle

126 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

TROVO - OTTOBRE 2008

... E ALLA FINE CI SIAMO RITROVATI TUTTI A TROVO! Anche se avvolta nella prima nebbia ottobrina, la mattinata di oggi a Trovo è stata rischiarata dall'incontro con tutti gli amici dei vari gruppi con noi "gemel- lati": Avis Locate, VTV, le Salamelle; personalmente sono stato ingaggiato da 5 balde Salamelle per accompagnarle sul percorso dei 21 km. e, pur faticando un po', ho cercato di tenere il loro passo, soprattutto parlando sempre: Annalisa, the president, Paola, Claudia, Maria, sorella di Paola dell'Ortica Team, e la nuova salamella Elisa, mi hanno fatto compagnia (e che compagnia !!!, simpati- che, spiritose, giovanissime, ma soprattutto podisticamente gagliarde, ho fatto una fatica per far loro credere che le stavo "tirando" invece ero io ad avere biso- gno di loro...); certo che in buona compagnia, il tempo ed i chilometri trascorrono senza accorgersene, parlando dei programmi futuri, della preparazione per una maratona, delle escursioni in montagna, anche se ho capito che lo scopo princi- pale per le Salamelle è raggiungere i ristori! d'altronde è una tattica come un'al- tra per affrontare le corse ed in una giornata come quella di oggi, dove non ve- devi intorno a te per la nebbia, una delle poche che si potevano vedere erano i ristori (brodo a parte ...). Grazie ragazze per la bella compagnia, che spero di po- ter ripetere, e grazie a tutti gli amici, che anche oggi hanno fatto di una domeni- ca, una domenica speciale. Gianni QDR Ho riordinato un po’ le idee dopo la bellissima mattinata di nebbia che mi vi- sto partecipare come quei podisti “pace-makers” che alle maratone servono da punti di riferimento ai partecipanti. Ed in effetti, almeno sino ad un certo punto, così è stato. Le Salamelle mi hanno scelto, istigate da Emilio, semper lui, con questo ruolo, per trascinarle verso la gloria della approssimativa mezza mara- tona. Poi le cinque Gianni’s Angels (Annalisa, Claudia, Elisa, Maria e Paola, in rigoroso ordine alfabetico) mi hanno superato in ritmo ed allora cercavo di te- nerle a freno, perché la corsa era ancora lunga; mi sembrava di essere come un auriga su di un carro trainato da 5 puledre di razza che stentavo a tenere a fre- no (domanda: ma se una coppia di cavalli sono una pariglia, quattro sono una quadriglia, cinque cosa sono: una “quinquiglia”, una “pentatiglia”, una “cinqui- glia” boh, se qualcuno lo sa, ci scriva). Le ringrazio ancora per la bella mattina- ta: così come ringrazio tutti gli amici con cui ho, ancora una volta, condiviso bei momenti di sano sport (e non li elenco tutti, altrimenti non finisco più). Grazie a mio padre Enrico, che trasciniamo sempre con noi, che, nonostante la non più verde età (usando un eufemismo …), sfoggia la sua maglietta “QDR classe 1924”, con spirito sportivo … Grazie a mia moglie Oriana, santa donna, che compensa la sofferenza del dovermi sempre sopportare, con il piacere che le dà la corsa (perché la corsa, pur essendo essa stessa sofferenza, è comunque piace- re, ma qui sconfineremmo nella filosofia, dai greci in poi, e non mi pare il caso- magari in futuro, nello spazio cultura di questo blog, scriveremo qualcosa in me- rito). Ciao a tutti. Gianni QDR - Ufficio della presidenza

Storie di un gruppo di amici 127 Le nostre avventure

„ A Gianni un grazie speciale per il grande sostegno e per la fiducia. E' sta- to un piacere correre tutti i 21 chilometri in allegra compagnia, inoltre ora io e Maria conosciamo anche la differenza tra la gallinella d'acqua e il germano ... Divertimento e cultura ... Alla prossima. Cla Le Salamelle

„ Ragazze … un grazie a tutte voi, che con la vostra simpatia, cortesia e te- nacia siete riuscite a trasformare una nebbiosissima e umida giornata au- tunnale, in una domenica trascorsa all'insegna dell'amicizia e del calore umano. Un grazie anche a Gianni ed ai ragazzi QDR che condividono i vostri stessi principi sia nella corsa che nella vita di tutti i giorni. Dimen- ticavo: evviva la famiglia GUAZ che ha partecipato unanime alla corsa di Trovo!!! Continuate così!!!! Buona giornata. Paola F. Le Salamelle

„ Grazie davvero a tutte! E inoltrate il mio grazie anche a Gianni! La corsa di domenica è stata bellissima! Ho davvero apprezzato la vostra caldissi- ma accoglienza e la vostra simpatia, senza le quali non sarei davvero riu- scita ad arrivare in fondo! Non avevo mai corso in gruppo e sono rimasta davvero colpita dal vostro spirito sportivo :) ! E io che volevo quasi trovare un altro sport per l'inverno ... mi sa che ormai mi tocca continuare a cor- rere ... io lo dico che sempre che corsa e montagna sono una droga! :)))) Buona settimana! Elisa Le Salamelle

„ Ciao!!!!! Grazie mille per i commenti, e che dire ... Gianni è davvero un grande!! Le Gianni's Angels lo aspettano alla prossima corsa! :-) Annali- sa G. Le Salamelle

„ Siete molto simpatici anche in foto.. :) ma dal vivo MOLTO MEGLIO!!!:)) Un sentito grazie ancora a Gianni che ha avuto la pazienza di trascinarci per i primi 20,9 km a Trovo:) ciaoooooo Maria P. Le Salamelle

GRAZIE RAGAZZI

GRAZIE QDR - Un attimo per favore ... non voglio parlare di corsa in questo momento ma voglio solo esprimere una piccola-grande cosa, perchè mi sento di scrivere quanto sono "uniti Quelli di Rozzano": per me è un periodo un po' sfor- tunato in quanto in questo ultimo periodo me ne sono capitate di tutti i colori ... niente di grave per fortuna, ma tanti imprevisti dove ho avuto bisogno di qual- cuno ... e questo qualcuno ... è arrivato sempre a darmi una mano. Sto parlando dei miei amici QDR. Esempio ... poco tempo fa una sera ho fatto un incidente con l'auto e mi sono trovato a piedi con la mia famiglia e Oriana mi è venuta in soccorso accompagnando moglie e figlia a casa mentre aspettavo i vigili urbani; alla lavatrice non arrivava corrente e subito Cristian, pur non stando bene fisi- camente, è venuto a cambiarmi subito l'interruttore affinchè potessi usarla pri- ma possibile; Alvaro si è offerto di venirmi a prendere e portarmi da/a casa-

128 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri lavoro se non avessi avuto l'auto sostitutiva mentre la mia era dal carrozzierie; basta ... no, domenica mattina torno dalla corsa e la tapparella della camera si rompe: nel pomeriggio Cristian mi dà disponibilità di aiutarmi a sistemarla e questa sera poveretto dopo una giornata di duro lavoro ha perso un mucchio di tempo e l'ha aggiustata ... finito ... no; lunedi mattina scendo nel box alle 7.30 per accompagnare mia figlia a scuola e la macchina non parte: batteria a terra, rompo le scatole a Gianni che di solito esce di casa nel mio stesso orario e lui viene subito in mio soccorso con la sua auto e con i cavi riusciamo a farla parti- re. Spero che questo momento un po' sfi... passi, ma tutto ciò per dire quanto posso ringraziare i miei amici. Noi non siamo uniti solo per la corsa ... cerchiamo di aiutarci in tutti i modi e questo è veramente bello: ci sono stati altri momenti più seri e difficili dove i miei amici mi sono sempre stati vicini, anche Fabio oltre a Gianni, Oriana, Cristian e Ilaria ... è bello sapere che puoi contare sempre su qualcuno ... e per questo vi dico GRAZIE AMICI QDR ... GRAZIE. Emilio QDR Hai fatto bene!!!!!!! Condividere emozioni con chi ti vuole bene, è sempre qualcosa di positivo ... gli amici ci sono soprattutto quando ne hai bisogno, e questo è importante ... Non preoccuparti mai di chiedere aiuto, tu sei una per- sona che di aiuto ne dai molto, anche nelle piccole cose, anche quando non ti rendi conto di farlo ... Gli amici sono un bene prezioso ... non dimenticartene ... Ciao. Buona giornata. Fabio VTV e QDR Ciao Emilio, hai scritto delle cose veramente belle e penso che gli amici non servano solo nei momenti belli, ma soprattutto in quelli difficili e quindi ... ecco- ci qua!!!!! Anche voi siete persone veramenti speciali. Quindi ... W W W W i QDR. Ciao a tutti e buona giornata! Ilaria QDR Ho letto quello che hai scritto, non ti devi stupire e non devi ringraziare, tut- to quello che hai ricevuto non è dovuto, ma te lo sei guadagnato con il tuo com- portamento e la tua amicizia, parlo per me ma sono sicuro che sia anche il pen- siero degli altri, tutto ci è venuto spontaneo e sarei stato contento di poterlo fa- re. Ci conosciamo da una vita, ci frequentiamo da poco e se questo lo penso io, cosa puoi aspettarti da tutti gli altri che ti conoscono da moooolto tempo, inten- do dire che se nel mio piccolo ti ho dato la mia disponibilità, gli altri ti daranno sicuramente di più. Questo è una bella realtà fatto da persone sincere non mi sarei aspettato nulla di diverso. Ciao Alvaro QDR Emilio ... E quando invece abbiamo avuto bisogno noi e Ti sei sempre dimo- strato disponibile (tante volte che non mi ricordo nemmeno, anche per piccole cose, che a volte sembrano grandi)? Non c’è bisogno di ringraziare, l’importante è sapere che, per quanto si possa fare, poco o tanto che sia, c’è sempre qualcuno. Personalmente mi dispiace che, causa motivi di lavoro e lontananza, in questi ultimi mesi non possa essere di molto aiuto, soprattutto in casa ma anche per gli amici. Ma comunque quando si sta insieme, sono sempre felice ed aspetto sem- pre con ansia quei momenti (per la corsa, per una pizza, per qualsiasi cosa). Grazie a Te ed a tutti Ciao Gianni QDR

Storie di un gruppo di amici 129 Le nostre avventure

IL CORRISPONDENTE DI IVREA

„ Cari amici lettori, sì, mi rivolgo proprio a voi, quei pochi che in questi me- si si sono avventurati nella lettura dei miei contributi fuori porta; è giusto che sappiate la vera verità di come è stato rinnovato l’accordo di collabo- razione che mi lega al sito QDR. Non so cosa leggerete o cosa vi diranno, ma vi giuro sulla foto autografata di Stefano Baldini che le cose sono an- date proprio così! Essendo ormai in scadenza il mio contratto, peraltro so- lo verbale (o meglio dire webale), avevo sollecitato più volte un incontro chiarificatore con gli amici QDR, in particolare l’Emilio, che del sito è il vero Deux Ex Machina. Avevo proposto ogni genere di gara sotto casa mia, per attirarli in un luogo dove la trattativa su obbiettivi, linea editoriale e perché no ricompensa, potesse a me essere più favorevole. Il QDR in toto aveva nicchiato, tergiversato, adducendo le scuse più improbabili, mezze maratone da preparare, auto che improvvisamente non partivano, irri- nunciabili vacanze peraltro ormai fuori stagione in Val Gardena. Quand’ecco, improvvisa, la proposta di Gianni QDR, presidente in pectore del gruppo (credo autonominato), di un incontro a metà strada, sul Lago Maggiore. Giunto a Taino la mattina di sabato 18, scoprivo con disap- punto che l’Emilio era misteriosamente assente per non chiari motivi. A- vrei capito solo più tardi che era tutta una mossa del Gianni, per impedi- re che il carattere estremamente disponile, cortese e generoso dell’Emilio, potesse indulgere troppo a mio favore. Gianni, che si occupa delle “faccen- de sporche“, voleva avere la mano completamente libera. Naturalmente, immancabile, la solita Oriana, complice e succube del Gianni. Subito io e Anna, mia moglie, venivamo scarrozzati per mezzo Varesotto, dove quasi casualmente capitavamo in luoghi in cui gli amici del QDR e simpatiz- zanti avevano corso con profondo divertimento. E giù lodi sperticate al QDR e a tutti i suoi amici. Poi, arrivati ad un piccolo paesino, ci incam- minavamo per una passeggiata di tre ore in mezzo ad un bosco incantevo- le, dove si alternavano castagni, faggi e noccioli. Transitavamo per vecchi alpeggi ormai abbandonati che suscitavano il nostro interesse e la nostra curiosità. Insomma una chiara strategia per parlare di tutto tranne che del mio contratto. Amo moltissimo passeggiare per i boschi e il mio animo andava in solluchero. Si giungeva infine affamati ad un ristorantino dove i funghi, di cui mia moglie è ghiotta, guarda caso! venivano aggiunti a profusione ad ogni portata. Ma soprattutto, colpo da maestro del Gianni, sicuramente ordito in combutta con il cameriere del ristorante già dal me- se di luglio, quando in occasione di una corsa aveva fatto un sopraluogo per preparare la tresca, ecco materializzarsi sul tavolo un bicchiere dalle proprietà magiche. Per quanto io bevessi, il bicchiere era sempre misterio- samente pieno di ottimo vino. Ripresomi a stento dal lauto pasto e dalle abbondanti bevute grazie all’aria fresca di una giornata già un po’ troppo

130 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

autunnale, partivo all’assalto, per tentare di strappare una soluzione van- taggiosa al rinnovo di questo benedetto contratto. Ma ecco il Gianni pro- fondersi nell’arte che gli riesce meglio: l’adulazione. Non sto a raccontarvi le mille cose carine che mi ha detto, la mia pudicizia me lo impedisce. In- somma, per farla breve, un sonora stretta di mano durante il commiato, ha sancito il prosieguo della mia collaborazione al sito. Eh sì, miei cari lettori, dopo una giornata come quella di sabato, mi sarei sentito un ver- me ad abbandonarvi. E pensare che avevo ricevuto una ottima offerta da parte di un sito di massaie vicentine, interessate ad un mio contributo cu- linario, in particolare per scoprire i segreti della zuppa di cavolo, di cui detengo la conoscenza di un’antica ricetta. Non mi è chiaro per quanto tempo mi sono impegnato, ma mi sa che per un bel pezzo ancora dovrete sorbirvi i miei sproloqui dal Piemonte. Mi è chiaro però che non potrò mancare al prossimo appuntamento sociale del QDR (giro del lago di Va- rese a maggio?). Questo perché ho capito che gli amici del QDR si occupa- no in modo scientifico della reintegrazione post gara. Però i loro testi di ri- ferimento non sono le pubblicazioni di Arcelli o di Conconi, bensì le guide di Slow Food !!!!! Alla prossima. Massimo S.

Incontro al vertice (a ben 1.050 m. s.l.m.) il 18/10 tra QDR ed il corrispon- dente dal Piemonte - Si è svolto sabato 18/10 un incontro tra la presidenza Qdr (con delega da parte del consiglio direttivo) ed il corrispondente dal Piemon- te/Sezione Canavese, Massimo.

L’incontro si è concluso, e non poteva essere altrimenti, col rinnovo del contrat- to e con una calorosa stretta di mano: il luogo scelto per suggellare tale incontro è stato il percorso della manifestazione podistica svoltasi lo scorso 20 luglio “TRA MONTI E VALLI D’OR” in val Veddasca (Varese), tra Curiglia e Monteviasco: gli splendidi colori autunnali, anche se la giornata era piovosa, hanno accompagnato le due delegazioni nell’allegra scarpinata e nella immancabile tavolata finale. Per i Qdr: Vi raccomando, l’anno prossimo cercate di esserci, perché i luoghi sono mol- to belli, da gustare con lentezza, ed alla fine … polenta per tutti !!!

Ed è stato un grande piacere ritrovare, dopo la maratona di Torino 2007, Massimo e Anna, persone con cui è bello stare insieme (gli articoli di Massimo sulle manifestazioni del podismo canavesano sono sempre interessanti e scritti con grande acume tecnico e invogliano, prima o poi, a partecipare a qualche cor- sa in montagna da quelle parti, anche se per noi della pianura, potrebbero rive- larsi letali !!!). Speriamo, prima o poi, di fare un bel gruppone e partecipare in- sieme a qualche manifestazione che possa soddisfare tutti, agonisti e tapascioni. Naturalmente il tutto sarebbe solo un pretesto per una mangiatona finale! (p.s. i dettagli economici del rinnovo saranno divulgati solo al cda dei Qdr ...) Ciao a tutti. Gianni QDR

Storie di un gruppo di amici 131 Le nostre avventure

CASARILE - NOVEMBRE 2008

CHE DOMENICA A CASARILE, RITROVO CON TANTI AMICI E DUE NUOVI QDR: MARCO E FLAVIO ... BENVENUTI TRA NOI !!!

Ucci ucci ucci, sento odor di podistucci … Si prevede un’altra bella mattinata podistica a Casarile (sperando nella benevolenza di Giove pluvio): nulla potrà fermare la gioiosa armata podistica che domenica 16 novembre, si troverà in quel di Casarile. Una specie di raduno rawe (tutti i podisti sono un po' sballati, altrimenti mica andrebbero a correre...), un festival dei gruppi nostri amici: VTV, Salamelle, Avis Locate, Atletica Certosa, Vivian Cent'anni, Olympia Trovo e tanti altri, tranne l'Ortica Team che ha scelto Salsomaggiore. Ed il primo vero freddo della stagione, d'altronde la Stragelada mica si chiama così per caso, an- che se quest'anno è molto meno freddo di altri anni, quando rompevamo lette- ralmente il ghiaccio sulle stradine di campagna. Bei percorsi, ottimi ristori (tutti rigorosamente documentati fotograficamente dalle Salamelle), bel sole, ottima compagnia: un altra giornata da incorniciare e da ricordare con piacere, e tra l'altro, ultima corsa in preparazione alla Maratona di Milano della prossima domenica. I maratoneti e i N.A.M. (novelli aspiranti maratoneti) di noi Qdr sono pronti: Emilio, Marco, Flavio con in più Menego Salamella (compagno di prepa- razione) non potevano avere giornata migliore per mettere a punto gli ultimi dettagli; Oriana, Cristian, Alvaro e Gianni (ma quest'ultimo non è tanto norma- le ... poi magari qualcuno vi dirà perchè), hanno goduto sia sulla 19 km che sulla 12 km della bella giornata. Of course, anche il giovane Enrico ci ha accompagnato e si è intrufolato in tutte le foto delle Salamelle, ostentando la ormai gloriosa maglietta rossa QDR classe 1924. Un grazie ancora agli organizzatori di questo avvenimento, ormai una classica per noi QDR. Le cinque Salamelle "Gianni's angels" di oggi (Anna- lisa, Claudia, Elisa, Paola, Viola) non vedevano l'ora di ascoltare la seconda le- zione di ornitologia (dopo quella di Trovo); oggi abbiamo parlato degli ardeidi (la prima lezione verteva sui rallidi e sugli anatidi) e l'interesse per queste esposi- zioni "sul campo" sta crescendo, tanto quanto la passione per la corsa ... prima o poi faremo un gruppone alla Forrest Gump osservando la nostra avifauna ... si accettano prenotazioni, non spingete per parteciparvi, ci sarà posto per tutti ! A domenica prossima alla Maratona (mamma mia!!) Gianni QDR Non soffro il freddo, il mio strato di grasso ben mi protegge dal gelo, ma ieri a Casarile si barbellava parecchio, nonostante questo vedevo tantissima gente. Tutti o quasi parlavano della maratona di Milano di domenica prossima, discu- tevano sulla preparazione fatta fino a quel momento e che la Stragelada era solo un rifinimento. Tutti i migliori sono partiti prima, tranne Gianni che quando sente Salamelle … Durante la corsa è uscito il sole e tutto è diventato veramen- te piacevole. Prima del ritorno a casa c’è stata l’investitura dei nuovi QDR, alla presenza del presidente e di tutti gli uomini del gruppo, mancava solo Fabio, per

132 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri le donne c’era Oriana, sono state consegnate le magliette rosse con le foto di rito, ora … sono cavoli vostri. Un benvenuto a Marco e Flavio. Una sorpresa c’era an- che per Emilio, l’iscrizione di Gianni alla maratona di Milano, finalmente, per- ché tenere questo segreto, che era diventato di pulcinella, lo conoscevano tutti tranne Emilio e iniziava ad essere pesante da tenere. Domenica sarò alla par- tenza per augurare in bocca al lupo a tutti e li seguirò dove mi sarà possibile in bicicletta, per poi trovarci tutti insieme alla sera nella immancabile mangiata. Ciao Alvaro QDR

DICEMBRE 2008

UN RICORDO PARTICOLARE

Quando l'altra sera guardando il bellissimo sito sempre aggiornato degli a- mici dell'Avis di Vigevano mi sono trovato in primo piano la foto e la scritta "En- rica: la ricordiamo così" ... stentavo a crederci ... non può essere vero mi ripetevo ... non mi sembra possibile ... vista la tarda ora ho mandato subito una mail ad Angelo per sapere cosa fosse accaduto e oggi ho avuto la triste conferma: la set- timana scorsa Enrica è mancata improvvisamente. A volte non sembra vero che possano succedere certe cose, a persone a noi vicine, a persone che incontri qua- si tutte le domeniche, che corri insieme sugli stessi sentieri e sulle stesse strade, che ti fermi ai ristori e insieme bevi e mangi qualcosa, scambi qualche parola e qualche battuta divertente. Io non mi ricordavo il suo nome, come non so il no- me di tanti amici podisti che incontro tutte le domeniche, ma con Enrica in que- sti anni ho avuto il piacere di chiacchierare in molte corse, spesso ci si raggiun- geva, ci si superava e si facevano dei lunghi tratti di corsa insieme: mi è venuto subito in mente uno dei tratti più lunghi che abbiamo fatto insieme, lo scorso primo maggio a Garlasco, dove Annalisa delle Salamelle fece anche una foto che inserisco qui sotto, così potremo sempre ricordarla. Anche altri QDR hanno cor- so sicuramente qualche tratto con Enrica: vogliamo, anche se un po' in ritardo, fare le condoglianze al marito e a tutti i suoi famigliari. Ciao Enrica. Emilio e Quelli di Rozzano

GENNAIO 2009

„ Ciao Emilio, buon anno anche te e a tutto il gruppo di QDR che aumenta sempre di più. La risposta alla tua domanda è sì, ho preso ispirazione dai consigli sul tuo blog e ho deciso di partecipare, domenica 18 gennaio, alla marcia a Zinasco (PV), qualla sarà l'occasione per incontrarci e correre insieme perchè anch'io sono un tapascione come te e la maggior parte del- la gente che corre per passione. Ho visto che vai a Treviso, è propositivo iniziare l'anno con un obiettivo come quello della maratona, io, dopo al- cune noie con Parigi e Madrid ho optato per Praga, soprattutto per le belle

Storie di un gruppo di amici 133 Le nostre avventure

donne e la birra :-) In bocca al lupo anche a te per questo 2009. Ci vedia- mo a Zinasco. Saluti Toni B.

„ Gianni dice sempre delle grandi grandi verità! Mi riferisco in questo caso al suo fantastico e direi commuovente pezzo "bilancio 2008-inizio 2009"! anche io infatti ritengo che la cosa più bella della corsa sia, oltre allo sta- re in mezzo alla natura e vedere fantastici paesaggi, la possibilità di con- dividere la passione con una simpatica compagnia di amici e per questo io, avendo incontrato voi, mi posso ritenere davvero fortunata!!! grazie a tutti per tutta l'energia e la vitalità che mi trasmettete in ogni occasione!!! Ilaria Le Salamelle

Oggi ho ripreso anch'io a correre: avevo terminato il 2008 in compagnia di Ilaria e Enrico con una bella 21 e mi sembrava giusto ripartire con un'altra 21 ... sempre in compagnia ... e questa è la cosa più importante; questa volta con Ila- ria c'era Marco e insieme abbiamo fatto un altro bel giro nelle nostre campagne intorno a Ponte Sesto. Grazie dell'ottima e simpatica compagnia e ciao a tutti Emilio QDR

BILANCIO 2008 E INIZIO 2009

Bilancio 2008 e inizio 2009 - A fine anno di solito si stilano i bilanci di ogni atti- vità ed anche il podismo non deve fare eccezione: grazie al nostro blog (parto della mente di Emilio, che ci ha consentito di ampliare le nostre amicizie podi- stiche e non solo) abbiamo scoperto quanto è bello scrivere le proprie sensazioni e ci diamo dentro dallo scorso febbraio. Vorrei ricordare le manifestazioni più belle o più significative a cui ho partecipato nel 2008. A gennaio inizio il primo dell'anno "chi corre a Capodanno, corre tutto l'an- no" ... avendo passato San Silvestro sulle montagne della Valsesia, approfitto per una sgambatina al Sacro Monte di Varallo Sesia (Patrimonio dell'umanità nella lista Unesco ... mica roba da poco!), poi Epifania a Besate da Adriano con gli amici del VTV, poi Zinasco Vecchio nella nebbia; a febbraio Lodi-Villa Braila e Pavia est, a marzo corriamo per l'Hospice con gli amici del VTV ed alla Certo- sa di Pavia (primo contatto indiretto con le Salamelle, davanti a noi nella classi- fica dei gruppi); ad aprile Torre d'Isola, Castelveccana (che fatica in salita!), la Straticino a Pavia, dove finalmente avviene l'incontro ravvicinato con le Sala- melle; a maggio accoppiata Garlasco e Sant'Angelo, la pioggia e l'esondazione del Ticino a Bereguardo, prima della Camminata di San Carlo a Schiranna (giro del lago di Varese), scelta come corsa sociale (Emilio, Cristian, Fabio, tutti in- sieme a me, Oriana, Ilaria, che bello!!); giugno, con la classicissima Sforzesca, poi un solitario periplo del Lago di Varese ed a metà mese la corsa di casa a Quinto Stampi, insieme alle Salamelle con cui festeggiamo all'arrivo; arriva l'e- state ed a luglio Marudo (Alessandro ed il suo Blues, conosco Alvaro), i tempora- li di Velate (un diluvio!!), la bellissima gita a Monteviasco, peccato che fossimo

134 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri solo Oriana ed io, nessun altro QDR aveva potuto parteciparvi, con polentata fi- nale, poi la festa insieme agli amici del VTV; agosto, con la classica di Oleggio nel parco del Ticino piemontese, e la trasferta in Sardegna per la Calagono- ne/Dorgali (tutta salita, ancora ultimo!!); ripresa a settembre con gli amici del- l'Avis Locate, poi nelle campagne di casa, a Basiglio, dove comincio a pensare al- la maratona di Milano (e comincio anche a prepararmi, più che con l'allenamen- to, con la testa); poi arriva la nebbia di ottobre, a Trovo stupenda corsa con le Salamelle, a novembre un altro giretto del lago di Varese di 28 km, Borghetto Lodigiano e Casarile, ultima prima della maratona. Il 23/11 la grande giornata della Maratona (ma di questo, prima o poi, scriverò a parte), poi il rilassamento post-maratona a Lodi, poi arriviamo a ridosso delle festività con la bella corsa di Trezzo d'Adda e per chiudere l'anno Moncucco, dove tutti i gruppi amici si sono dati appuntamento: Ortica, VTV, Quinto Stampi, Locate, ed il "verde salamella" a spopolare, con l'amico Silvio all'organizzazione. Che dire di quest'anno: se ancora ce ne fosse stato bisogno, ho avuto la con- ferma che questo cemento che è la corsa, mi ha aiutato ad apprezzare ancora di più la vicinanza dei "vecchi" amici (e amiche) e mi ha fatto conoscere altre belle persone, che sono entrate a far parte della mia vita, non solo podistica; spero che, se avranno la pazienza di leggere queste righe, possano comprendere quello che voglio dire e continuino ad onorarmi della loro amicizia. Non posso qui fare il loro elenco, cominciano ad essere davvero tante! E alla fine devo ringraziare mia moglie Oriana, che con passione mi ha sempre spronato ed accompagnato in queste avventure, con la speranza di averla sempre ed ancora più spesso al mio fianco nella corsa della vita. Buon anno e, mi raccomando, correte piano perchè ... chi va piano va sano e va lontano ... e vede meglio dove sta andando. Ciao Gianni QDR

ZINASCO VECCHIO - GENNAIO 2009

BELLISSIMO!!! CORSA IN COMPAGNIA DI TANTI ... TANTI AMICI E FINALMENTE L'INCONTRO CON TONI E IL SUO AMICO BRUNO Ma in quanti eravamo questa mattina a Zinasco? Non parlo di quanti podisti hanno partecipato alla corsa perchè erano tanti, ma in quanti amici ci siamo da- ti appuntamento sul posto. Bellissimo!!! ... per me e penso anche per altri, sia una bella soddisfazione trovarsi anche con il freddo, la pioggerella e la nebbia alle 8 in un paesino della bassa pavese e contarci ... e vedere quanti siamo ... e sapere che abbiamo tutti questa passione ... Bellissimo. Stamane poi ancora di più delle altre volte perchè oltre a tutti gli amici di Locate e molte Salamelle si sono uniti a noi anche Rino e Maria Teresa, due amici di Moirago che spesso ab- biamo incontrato in altre corse domenicali e spesso troviamo negli allenamenti serali in quel di Rozzangeles; ma non è finita, questa mattina siamo riusciti fi- nalmente a incontrarci con Toni e il suo amico Bruno di Gallarate. Ci siamo scambiati per molto tempo saluti nel web ma incontrare e conoscere "sul campo"

Storie di un gruppo di amici 135 Le nostre avventure amici nuovi è molto bello e spero che la corsa fatta tutti in compagnia sia stata di gradimento soprattutto a Toni che abbiamo trascinato in una variante sup- plementare al percorso dei 17 km. Mi auguro che sia stato contento e che abbia avuto una buona impressione del nostro gruppetto di amici ... non importa se di Locate, Abbiategrasso o dove, l'importante è come corriamo tutti insieme, come ci divertiamo e come sappiamo trovare la forza di inventarci sempre qualcosa per non rendere la corsa monotona quando, come oggi, le condizioni climatiche non ti permettono neanche di ammirare il paesaggio intorno. E poi che dire del- la corsa ... passa in secondo piano il fatto che anche oggi abbiamo macinato pa- recchi chilometri: dai 17 ai 20, 23 per la maggior parte di noi, e Marco che con 28 km segue rigorosamente il programma in preparazione della maratona di Ferrara, sarà il primo ad essere impegnato, gli altri per Treviso hanno un po' di tempo in più. Grazie della compagnia ... e domenica si replica a Sannazzaro. Ciao a tutti Emilio QDR

„ C'è un momento della giornata a cui sono molto legato e che rappresenta per me un breve lasso di tempo a cui non mi vorrei mai separare, ed è alla mattina, nella mezz'ora scarsa di tempo che ci metto a coprire la distanza da casa mia al lavoro sulla sella della mia bici. E' un momento particola- re, rilasso le spalle e mi copro il necessario per ripararmi dal freddo, e mentre pedalo ascoltando musica lascio ai pensieri la libertà di fare i loro viaggi, di pensare al tempo passato e a quello che accadrà, poi inizia la giornata lavorativa e i pensieri il più delle volte sono condizionati verso l'impegno che si ha, ma quella mezz'ora di libertà è il modo per me mi- gliore per iniziare la giornata lasciando un tempo sospeso da occupare senza tensioni. E nella nebbia di questa mattina mi è ritornata in mente quella del giorno precedente, quando nella campagna pavese era così fitta da essere una cosa sola con la neve sui campi non riuscendo a scorgere niente nei lunghi tratti dove non c'erano cascine od altri casolari, solo una strada visibile per qualche decina di metri e tutto bianco intorno, come quelle palle di neve con dentro l'acqua e qualche miniatura, che una volta agitate non distingui più niente se non pochi particolari. E in questa mat- tina bianco candida ho avuto il piacere di conoscere un gruppo di ga- gliardi podisti, molto variopinto e con il sorriso sulle labbra, sempre pron- to alla chiacchera e alla discussione. E' stata una bell mattina, scandita dal ritmo di passi sul terreno ghiacciato dove ho conosciuto il gruppo di Quelli di Rozzano e i vari gruppi satellite, dall'AVIS di Locate Triulzi, passano per le Salamelle e qualche ferrarese un pò fuori zona tra queste campagne pavesi. Ne è uscita fuori una gran bella esperienza scambiando parole un pò con tutti, ascoltando storie e racconti di vita che non mi stancheranno mai di sorprendermi. Quindi ringrazio Emilio per l'invito, gli faccio i complimenti a simbolo di tutti i ragazzi conosciuti ieri mattina per lo spirito e la passione con cui affrontano questo strano sport, a volte folle, che ti porta a svegliarti alle sei di mattina di domenica per andare a

136 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

correre nella neve a un'ora di auto da casa solo per il piacere di calpestare nuove terre e provare nuove esperienze. Ma si fa questo e altro quando c'è di mezzo una passione. Ci saranno altre occasioni per incontrarci, sia io che Bruno, con il gruppo conosciuto ieri, sperando che la prossima volta coincida con una giornata di Sole che anticipa la Primavera. A questo pensavo questa mattina, ma non solo al recente passato, mi è capitato di pensare che domani è un giorno molto importane, l'inizio di un nuovo ci- clo e non soltanto per me, ma per molta altra gente. Domani, quando pe- dalerò verso l'ufficio, sarà il giorno dell'insediamento ufficiale di Obama alla Casa Bianca, e mai come in questo caso sento addosso la sensazione che qualcosa di importante sta capitando. La figura del nuovo presidente americano ha rilanciato in me una visione ottimistica del futuro politico e sociale, e se questo è veramente il momento più difficile affrontato dal do- poguerra, allora l'inizio di un mandato di un afroamericano come presi- dente a stelle e strisce può segnare una svolta e un inversione di marcia in questo periodo di violenza e di odio, dove le destre fomentano la tensione e dove si ha paura del prossimo, ghettizzandolo e confondendo il colore del- la pelle con un pregiudizio. Il razzismo putroppo è ancora presente, ed è un razzismo mentale, fatto di insegnamenti errati trasmessi dalla società e aumentati dall'ignoranza, un razzismo cieco dal classismo e simbolo di una generazione che non è solo vittima degli errori delle precedenti. Do- mani comprerò il giornale e terrò da parte la prima pagina, la metterò da parte e un giorno racconterò ai miei figli che io c'ero quel giorno, gli rac- conterò cosa era prima e spero di dirgli le differenze tra il mandato di quel maiale assassino di Bush e il nuovo presidente americano. Toni B.

TRISTE FEBBRAIO 2009

LA MAMMA DI GIANNI A tutti i nostri amici. Il nostro blog è nato con lo scopo di mettere a disposi- zione di altri appassionati della corsa, informazioni sulle corse podistiche, carti- ne e percorsi, foto, storie da noi vissute, scambi di pareri e sensazioni, commenti simpatici o critici degli amici che incontriamo settimanalmente e tante altre co- se; abbiamo voluto anche evidenziare il fatto che Quelli di Rozzano non sono un’associazione podistica, ma sono semplicemente un gruppetto di amici … che hanno tantissimi altri amici nei vari gruppi podistici e ben venga che aumentino giorno dopo giorno e di questo ne siamo contenti e orgogliosi. Ci sono dei mo- menti nella vita dove non sempre la gioia e la felicità possono essere in primo piano, a volte capitano anche dei periodi tristi e purtroppo in questi giorni stia- mo vivendo uno dei più brutti momenti da quando ci siamo “ufficialmente” pre- sentati: e ancora più triste è il momento che stanno passando Enrico, Gianni e Oriana. La scomparsa improvvisa di Domenica, moglie di Enrico e mamma di Gianni, che personalmente conosco da più di vent’anni, ha lasciato tutti senza

Storie di un gruppo di amici 137 Le nostre avventure parole. La scorsa settimana telefonai alla mamma di Gianni per sentire delle sue condizioni fisiche dopo la caduta dove si fece male alla spalla e dopo avermi assicurato sulla sua salute mi disse, salutandomi, che era molto contenta del bel gruppetto di amici che abbiamo formato e ne parlava con grande soddisfazione e orgoglio come se vivesse in prima persona l’esperienza. Ho questa frase in testa da due giorni e non riesco a toglierla dai miei pensieri, non perché mi disturbi ma perché sto cercando una spiegazione a tutto questo, sempre ammesso che ci sia. In questi giorni quel gruppetto si è stretto intorno agli sfortunati amici e tanti altri hanno chiamato e si sono resi partecipi e vicini in vari modi. Mi di- spiace tantissimo di quello che è accaduto, vedere degli amici in una situazione così triste e difficile ma spero che questo ci dia la forza per renderci ancora più uniti e sono contento di essere uno di loro. Oltre a rimanere sempre nei nostri ricordi e nel nostro cuore, di Domenica mi piacerebbe lasciare anche questa pic- cola traccia nel nostro blog, tra i momenti felici e i momenti tristi di Quelli di Rozzano, ma questo non posso deciderlo in prima persona. Emilio QDR

CERTOSA DI PAVIA - MARZO 2009

IL NOSTRO AMICO SILVIO CON IL SUO GRUPPO DELL'ATLETICA CERTOSA ORGANIZZA ... QUELLI DI ROZZANO NON POSSONO MANCARE! Per l'ultima corsa prima della maratona di Treviso siamo andati alla Certosa di Pavia dove l'Atletica Certosa del nostro amicone Silvio ha organizzato una delle loro manifestazioni, quella principale, infatti poi li ritroveremo anche tra 15 giorni a Torre d'Isola ancora impegnati a preparare altri percorsi. Oggi più di 1.600 persone hanno partecipato a questa bella corsa, ben organizzata con tanti ricchi ristori e siamo stati fortunati anche per la bella giornata di sole, un po' freddina, ma che ci ha permesso di trascorrere una stupenda mattinata. Con il nostro gruppetto formato da ben 8 componenti si è unito anche il mio amico Maurizio, diventato amico dei QDR in quanto ogni tanto viene a correre con noi, facendoci sempre tanto piacere, peccato che abita dalla parte opposta della città e quindi non sempre è comodo per venire nelle nostre zone. Naturalmente sem- pre in compagnia anche degli amici di Locate, Salamelle e VTV siamo partiti e km dopo km ci siamo divisi in tanti piccoli gruppetti, ognuno al proprio passo preferito, per poter trovare il giusto ritmo di corsa che domenica prossima ci ve- drà impegnati in una delle più ambite maratone d'Italia; tutti sappiamo che non sarà una passeggiata ma vedo gli amici concentrati e carichi agonisticamente, anche coloro che per infortuni non hanno potuto prepararsi al meglio. Forza a- mici, abbiamo davanti una grossissima occasione, infatti saremo tanti in questa spedizione e sicuramente, oltre alla gara sportiva, sarà una bellissima esperien- za da condividere tutti insieme. Un saluto anche a tutti gli amici e amiche dei due gruppi di Abbiategrasso: anche oggi abbiamo avuto la fortuna e il piacere di trovarli sui percorsi super-impegnati nella preparazione del loro prossimo obiet-

138 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri tivo della maratona di Torino, ed in particolare alle esordienti Paola e Claudia delle Salamelle, Sara del VTV e del carissimo Ivano, alla sua seconda maratona, che a causa di un infortunio non ha potuto correre con noi la passata edizione di Milano. Ma prima toccherà a noi e cercheremo di fare del nostro meglio. Ciao a tutti Emilio QDR

APRILE 2009

Maratona di Torino - Tutta sotto la pioggia, ne sappiamo qualcosa noi dopo Treviso, la maratona di Torino è stata conclusa brillantemente dai nostri amici di Abbiategrasso: VTV e Salamelle. Grandi prestazioni per i nostri amici "vete- rani" ma soprattutto grandi debutti in maratona per Andrea 3,57 (Salamelle), Sara 4,15 (VTV), Paola 4,23 (Salamelle), Claudia 4,28 (Salamelle) ... BRAVIS- SIMI E BRAVISSIME !!! Inoltre i "già esperti" che hanno concluso con ottimi tempi la loro maratona: del VTV, Piero 3,17 - Roberto 3,22 - Maurizio 3,28 - I- vano 3,29 - Tonino 3,42 - Marcella 3,56 - Ezio 4,14 - delle Salamelle, Ilaria e Pa- olo rispettivamente con 3,44 e 3,48. Penso che questa giornata sarà indimenti- cabile sia per gli amici che hanno esordito in maratona, sia per quelli che hanno ottenuto ottimi risultati e hanno migliorato i loro tempi in maratona: dell'elite del VTV cosa dobbiamo dire? Piero, Roberto, Maurizio e Tonino sono sempre grandi e grande anche Ivano che ha ritoccato di ben 38 minuti il suo tempo di Milano 2007; Menego che alla quarta maratona (la terza in un mese e mezzo!) è sceso sotto il muro delle 4 ore, ... e di tanto ... bravissimo, Ilaria che ha rosic- chiato altri 5 minuti al tempo di Treviso ... Bravissimi e caparbi tutti. E gli e- sordienti? Sicuramente Andrea ha fatto una corsa strepitosa, abbiamo corso in- sieme a Torre d'Isola e si vedeva che era molto concentrato e caricatissimo, po- teva solo fare una bellissima maratona; Sara VTV ha confermato la sua grinta con una maratona degna di un esordio; e le due simpatiche Salamelle, assidue compagne di allenamento? Fantastiche Paola e Claudia bcng1: erano convinte di farcela e hanno realizzato il loro sogno; siete state proprio brave e tenaci. I com- plimenti da parte di tutti gli amici di Quelli di Rozzano. Bravi, anzi bravissimi. Domenica a Besate ci racconterete tutto!!! Emilio QDR

„ Maratona di Torino - I primi commenti dei protagonisti – Ciao la corsa è andata benissimo ho chiuso in 3 e 29. Domenica prossima commentiamo. Ivano P. VTV

„ La maratona è andata bene, siamo arrivati tutti tranne uno che ha avuto problemi alla caviglia, grande Ivano che ha fatto il suo record, ciao Mau- rizio VTV

„ Ieri: dopo 4 ore e 28 minuti la pazza Salamella bcng1511 ha tagliato il traguardo: tutto bene per tutti … una gioia infinita! - Oggi tutto bene, un

Storie di un gruppo di amici 139 Le nostre avventure

po’ di dolorino, ma sono a scuola. Sto bene e sono stra-felice! Cla Le Sa- lamelle

„ Giorno runners, Vi allego le prime foto di Torino. E' stata un'esperienza mozzafiato!!!! A quando la prossima? Buona giornata a tutti … qualche dolorino alle gambe, ma la gioia è talmente tanta che la sofferenza passa in secondo piano. Ciaooooo Paola F. Le Salamelle

„ Sono contento e soddisfatto … Andrea F. Le Salamelle

„ Tutto bene, la caviglia si è fatta sentire per un paio di km ma ho fatto fin- ta di non sapere che era la mia!!! Onestamente al 24° stavo pensando che non sarei riuscito a finirla ... e invece è andata bene ... se ci fosse stato il sole sarei schiattato sulla salita dal 24° al 28°! Paolo M. Menego Le Sa- lamelle

„ Altra maratona bagnata ma più che fortunata! Cinque Salamelle hanno espugnato Torino alla grande, chi come esordiente chi migliorando i pro- pri personal! Ilaria P. Furia Le Salamelle

„ L'emozione non diminuisce, anzi più il tempo passa più sono contenta. Se guardo la medaglia (bruttina, ma per me meravigliosa!) ripenso ad ogni attimo, rivivo sofferenza e coraggio, forza e dolore ... Tutto, la gente, le bande, i bambini con cui ho battuto 5 e sento le grida di incoraggiamento. E al traguardo quel "Forza" di mamy, Wuby e Patty mentre mio papà era al telefono dalla montagna. So che conosci le sansazioni, le parole non ba- stano, non sono quelle giuste per trasmettere ciò che uno ha dentro e che porta con sè. Oggi poi, l'ho detto ai miei alunni e, spontaneamente, mi hanno applaudito. Ho vinto Emilio ... ho vinto davvero. Ti è piaciuto il pezzo? Da prima pagina! E' quello che mi è venuto, di getto! Buona serata a te e famiglia pt. Cla BCNG1-1511 Le Salamelle

DRESANO - MAGGIO 2009

A DRESANO CON I QDR PER IL MIO COMPLEANNO PODISTICO Lo scorso anno terminai il commento di questa corsa così: ... "Questa mattina dopo 10 anni sono ritornato a Dresano, mi dispiace che proprio oggi Gianni non era con noi ma insieme a Cristian e Fabio abbiamo trascorso una bella mattina- ta insieme". Quest'anno per la mia undicesima candelina podistica Gianni era presente e con lui anche Oriana ed Enrico; c'erano anche Cristian e Alvaro (che proprio lo scorso anno trovammo qui a Dresano in una delle sue prime parteci- pazioni alle corse domenicali) e sorpesa, ci ha raggiunto al ristoro finale anche Fabio, che con una caviglia infortunata, oggi non ha potuto correre ma ha voluto essere in qualche modo ugualmente dei nostri. Oriana per la 15 km all'inizio

140 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri con Gianni e Alvaro che poi hanno proseguito sulla 20 dove un po' più avanti c'eravamo anche Cristian ed io. Bella corsa, percorso piacevole e bravi gli amici Marciatori San Giorgio che vista la giornata caldissima hanno messo sui percor- si tantissimi ristori ben riforniti che hanno rifocillato tutti i partecipanti: corsa ben organizzata con precise segnalazioni, persone nei punti giusti e tanta sim- patia e cordialità, molto precisi anche i chilometraggi. Abbiamo incontrato i tan- tissimi podisti di Casalpusterlengo, tra i quali Pietro e gentil consorte che ave- vamo visto anche in occasione della maratona a Treviso. Inoltre Cristian ed io questa mattina abbiamo fatto conoscenza e chiacchierato un po' sul percorso, con un ragazzo e una ragazza di Caleppio che saluto volentieri in quanto lei era alla sua prima venti chilometri. Ciao Emilio QDR

E’ passato un anno ed eccoci di nuovo a Dresano (MI) una delle corse più vecchie, siamo alla 33° edizione e dove esattamente un anno fa ho incontrato Emilio per la prima volta ad una corsa, allora finivo a malapena i 6 Km, oggi fi- nisco a malapena i 20 Km. Come lo scorso anno una giornata molto calda e quando inizia i miei chilometri dimezzano e la fatica si fa sentire. Non compio solo io un anno di corsa, anche per Emilio è stata la prima MA ben 11 anni pri- ma, come sei vecchio Emilio !!!!! Partiti per ultimi o quasi, abbiamo preso la cor- sa con molta calma, Emilio e Cristian davanti con un passo (da pazzi) io con Gianni e Oriana dietro con molta calma, guardandoci il paesaggio e scattando qualche foto a scorci molto belli. Enrico ad attenderci all’arrivo. Come dicevo tutto con molta calma tipo passeggiata domenicale veloce. Lo stress della mara- tona è lontanissimo. Oriana opta per i 15 e per qualche secondo rimango dub- bioso su cosa fare, cancellata subito dalla stessa che mi incita a correre la 20 (a fine corsa mi ha detto che non le fischiavano le orecchie, strano). Ai 13 schiatto, Gianni mi lascia e con lui faccio l’elastico, mi avvicino e mi allontano, a 2 chilo- metri dall’arrivo mi attende per fare delle bellissime foto all’interno di una ca- scina, all’ombra di un albero in mezzo all’aia. Dopo 2 ore e un sacco di sudore, arrivo stanchissimo ma come al solito soddisfatto. Alvaro QDR

Ma su 33 edizioni, quante ne avrò fatte? Penso almeno 20-23, da quando, a fine anni ’70, si partiva dall’oratorio del vecchio paese, ed eravamo in pochi, con il vitellino, premio per il gruppo più numeroso, che ciondolava sulle sue zampine nel giardino dell’oratorio. Il paese si è ingrandito, ma la corsa trova sempre nel- la nostra campagna angoli molto belli, vecchie ruote di mulini, angoli con salici piangenti nelle anse dei torrenti, una campagna che ancora ti consente di gode- re una corsa in un paesaggio rilassante. E come allora Enrico ’24 sempre pre- sente, ed i nuovi amici che via via hanno scoperto la corsa e con cui ho il piacere di condividere questi momenti di sano sport: Emilio, poi Cristian, Alvaro, Fabio e, dulcis in fundo, la mia dolce metà Oriana. Alla fine la classica bruschetta ed il premio al nostro gruppo, 30° classificato con 6 iscritti: un bel salame nostrano che affetteremo alla prima occasione. Gianni QDR

Storie di un gruppo di amici 141 Le nostre avventure

ANCORA TRISTI MOMENTI

IL PAPA’ DI ORIANA Ciao a tutti, da gestore de nostro sito vi invio sempre mail per informarvi delle nostre corse, delle nostre avventure e dei bellissimi momenti che trascor- riamo insieme. A volte, e ne farei volentieri a meno, quest’anno è già la seconda volta in tre mesi che vi scrivo per informarvi di fatti spiacevoli. E’ trascorso così poco tempo dalla morte della mamma di Gianni e purtroppo ieri sera è morto il papà di Oriana. Tutti noi QDR siamo vicini a Oriana e Gianni in questo triste momento. Mi sono sentito in dovere di avvisare tutti i nostri amici. Ciao a tutti Emilio QDR „ Emilio, per favore trasmetti Le mie condoglianze a Oriana. Assicurale che ricorderó il papá nella prossima messa che celebreró. Un caro saluto e un abbraccio a tutti. Giuseppe, dom José „ Caro Signor Emilio e quelli di Rozzano, mi rattrista tanto leggere queste notizie. Ma d'altra parte siamo tutti in cammino verso la meta. La morte fa parte della vita . E' molto doloroso il distacco, il distacco dai nostri ca- ri. Siamo vicine a Oriana e Gianni nella preghiera e sono sicura che i no- stri cari sono tra le braccia del nostro Padre Eterno dove vivono la felicità e la pace eterna e da lassù ci proteggono. Siamo vicine a tutti Voi nel pen- siero che supera le distanze e tutti i limiti. Siamo forti nella fede che ci aiuta a superare questi momenti difficili. Le nostre sincere condoglianze. Un forte abbraccio. Jeanine „ Grazie Emilio!! Abbraccia Oriana anche da parte nostra ... mia di Paolo e Luchino! Un bacione Maria P. Le Salamelle „ Le mie condoglianze ad Oriana per la perdita del padre ed un saluto a tutti. Nunzio M. „ Sono vicina ad Oriana. Le mando un abbraccio. Cla Le Salamelle „ Ciao Emilio, cavolo mi spiace per quello che hai scritto oggi ... fai tu per favore le mie condoglianze ... in questi casi non si mai che dire ... Mauri- zio V. „ Ciao Emilio, da parte mia fai le mie più sentite condoglianze ad Oriana per la morte del papà. Un abbraccio Nicolas M. „ Ciao Emilio, ti prego di far giungere a Oriana le mie condoglianze e spero che la vicinanza di tanti amici, in questo triste momento, possa essere di qualche conforto. Giuseppe L.

142 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

„ Piero e Rosa si uniscono al dolore per la perdita del papà di Oriana. Pie- ro A. VTV Abbiategrasso

„ Sono molto dispiaciuta e a nome mio e della Soc. Olympia Trovo, porgo le più sentite condoglianze ad Oriana e Gianni. M.Anto Olympia Trovo

„ Mi spiace molto per il papà di Oriana e per il vostro dolore, mando un abbraccio a tutti voi. Rossella M.

CORTINA-DOBBIACO - MAGGIO 2009

I QDR GIANNI E ORIANA ACCOMPAGNATI DA ENRICO IN COMPAGNIA DELLE SALAMELLE ILARIA E PAOLO IN ALTO-ADIGE Altra trasferta, purtroppo solo per alcuni di noi e dopo tristi giornate; questa volta in ambiente alpino, tra i più belli al mondo: le Dolomiti ! Altro gemellaggio QDR/Salamelle. La versione podistica della Dobbiaco-Cortina di sci di fondo, e della Cortina-Dobbiaco in mountain bike, ha due percorsi: i 30 km. competitivi con partenza da Cortina e gli 11 km con partenza dal lago di Landro, utilizzando la vecchia tratta della ferrovia che, ai tempi dell’Impero Austro-Ungarico, univa queste cittadine. Infatti siamo anche passati sotto due vecchie gallerie dismesse. La giornata (come del resto era prevista), era fredda e piovosa. Partenza con pullmann da Dobbiaco alle 6,45 per i 30 chilometristi Ilaria e Paolo Salamelle e Gianni QDR, ed alle 7,45 per Oriana QDR (che ha optato, prudentemente, per gli 11 km.). L’atmosfera era la stessa che si prova alle maratone: podisti di tutta Italia (ho visto toscani, laziali, marchigiani, oltre naturalmente ai nordici come noi) ed anche stranieri “alpini” (austro-tedeschi); si potrebbe quasi dire che si tratti di una corsa “della pace”, unendo due cittadine che durante la guerra del ’15-’18 si trovavano a ridosso del fronte ed infatti Dobbiaco fu bombardata dagli italiani che avevano i cannoni vicini al Monte Cristallo e sopra il Monte Piana. Peccato che la giornata piovosa ci abbia impedito di godere del panorama che avevamo intorno, infatti siamo riusciti a vedere ben poco delle montagne che ci circonda- vano: Tofane, Cristallo, Tre Cime di Lavaredo, Croda dei Baranci, anche se ne abbiamo sentito la presenza, ed abbiamo anche goduto, pur nella pioggia, del profumo dei boschi, dell’aria frizzante e fresca (anche fredda !!!). Alcuni passaggi comunque ci hanno fatto vedere cose stupende: il ponte di legno sopra il rio Fanes, che scorreva decine di metri sotto di noi, il passaggio sotto la chiesa di Ospitale, il bosco vicino al lago di Landro, la chiesetta di Lan- dro, unica costruzione rimasta dopo la distruzione del paese durante la guerra, il cimitero austro-ungarico, il forno di fusione dei minerali poco prima del lago di Dobbiaco, ed il bellissimo arrivo al Grand Hotel in stile Liberty di Dobbiaco; confesso una certa emozione, da 11 anni con Oriana andiamo lì d'estate, un paio di volte anche in inverno, e trovarsi a correre in posti che conosci, ma lontani da

Storie di un gruppo di amici 143 Le nostre avventure casa, te li fa vedere in modo nuovo. Alla fine i 30 km sono arrivati senza tanta fatica, forse il freddo e la pioggia ci hanno agevolato, perchè non abbiamo patito caldo, il sole mi ha riscaldato solo negli ultimi 2 km. Impegnativa, ma all'altezza della situazione, l'organizzazione, capeggiata da Gianni Poli (e scusate se è poco ...), che abbiamo avuto il piacere di conoscere alla maratona di Treviso (con cui ho condiviso anche una foto ... che onore!), buono il pacco gara ed i gadgets. E' stata una giornata "storica", sotto diversi aspetti, ma con un cruccio: che, pur avendo avuto il piacere di 4 giorni con la splendida compagnia di due ragazzi come Ilaria Furia e Paolo, Oriana ed il "mio" coach Enrico '24, non c'erano gli al- tri amici QDR coi i loro cari insieme a noi. Speriamo prima o poi di passare in- sieme altre belle giornate come a Treviso, Torino, Firenze, Lago di Varese, per- chè è questo il valore aggiunto della corsa: l'amicizia e lo stare con le persone a cui sei affezionato. Gianni QDR

ZIVIDO DI S. GIULIANO MILANESE - GIUGNO 2009

UN BEL PERCORSO TRA LE CAMPAGNE CON PASSAGGIO E RISTORO A ROCCA BRIVIO Questa mattina a ranghi ridotti … Alvaro ed io … in compagnia di Vincenzo siamo andati a Zivido dove abbiamo partecipato a una corsa molto ben organiz- zata dagli amici di San Giuliano. Ottima segnaletica, , tanti ristori e molto ben riforniti: infatti con il caldo di questa mattina c’era la necessità di bere spesso e gli amici di Zivido sono stati perfetti mettendo ben quattro ristori sulla 21 km. Un bel percorso tra le campagne intorno a San Giuliano che abbiamo affrontato con un passo molto tranquillo, con il passaggio, verso la fine, a Rocca Brivio do- ve al ristoro abbiamo trovato la mitika Gabriella super-impegnata a distribuire bicchieri di varie bevande ai partecipanti. Dei nostri amici abbiamo incontrato solo il gruppo Diabolik e tanti di Casalpusterlengo, mentre con piacere ho corso dopo tantissimo tempo, gli ultimi chilometri con Marco, un amico podista ormai veterano delle 100 km. All’arrivo la sorpresa del grande “Enrico 1924” che, es- sendosi svegliato presto non ha esitato a prendere l’auto e venire a salutarci alla fine della corsa. Bravo anche Vincenzo che domenica dopo domenica inizia a col- lezionare 21 km nel suo palmarès. Ma la bella notizia della giornata che abbiamo ricevuto a fine corsa è stato un sms di Cristian e Ilaria QDR che ci annunciavano la nascita di Davide, arri- vato alle 10,10 mentre stavamo correndo: tantissimi auguroni a voi e al vostro bambino … e al nostro QDR JR!!! Ciao Emilio QDR

DAVIDE QDR JR – GIUGNO 2009

"OGGI ALLE 10.10 E' NATO IL PICCOLO DAVIDE. PESA 3.220. MAMMA E BIMBO STANNO BENE. CIAO ILARIA E CRISTIAN" Con questo bellissimo messaggio è arrivata la notizia che tutti aspettavamo con ansia da circa una

144 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri settimana ... tanti auguri al piccolo Davide, ai neo-genitori Ilaria e Cristian da parte di tutti Quelli di Rozzano e da tantissimi loro amici. Quelli di Rozzano & Friends „ DAVIDE - BEN ARRIVATO - Oggi 28 giugno per Cristian ed Ilaria (QDR) è un giorno speciale, bellissimo, indimenticabile infatti alla 10,10 è nato DAVIDE un "campioncino" di Kg. 3,220 a loro, tutti noi del G.P. A- vis Locate, inviamo un GRANDE Augurio ed a te, piccolo Davide, vor- remmo che il cammino della tua vita sia piena di salute di felicità e d'a- more. Auguri, Auguri Auguri G.P. Avis Locate Triulzi „ Auguroni a mamma e papà!! Rossella M. „ Allora non ero solo io a soffrire sotto il sole!!!!! …auguroni alla mamma congratulazioni al papà e tanti baci a Davide. Luciana A. – Diabolik Atletica Milano „ AUGURIIIIIIII al piccolo Davide a mamma e papà da Piero e Rosa VTV Abbiategrasso „ Mi raccomando fai gli auguri da parte mia. Vincenzo S. „ Finalmente leggo e.... BENVENUTO DAVIDE!! Un caloroso abbraccio a mamma e papà! Paola P. Ortica Team „ Ciao! Stamattina tornata dalla corsa autogestita "Abbiategrasso- Morimondo e ritorno" ho ricevuto la splendida notizia (grazie Emilio per avermi avvisata!): ora tra i QdR c'è anche il piccolo Davide! Auguri al bimbo, alla sua mamma e al suo papà. Diventerà sicuramente un grande campione ... Buona domenica a tutti! Cla Le Salamelle „ DAVIDE (sms) - Bellissimo! Fai gli auguri a tutti da parte mia e family. Buona domenica Cla Le Salamelle „ Sono felicissimo, all'occasiione fai i miei auguri a Cristian e Ilaria. Re- nato Avis Locate „ Fai tanti auguri da parte nostra alla mamma, papà e al piccolo Davide. Enrico Avis Locate „ Sono proprio contento per loro. Dovete fargli il completo del gruppo come mascotte. Ciao e buona domenica. Ivano VTV Abbiategrasso „ Che splendida notizia, auguri per questa nuova vita (anche da genitori). Toni B.

Con un po' di ritardo volevamo ringraziare tutti gli amici podisti e non dei messaggi ricevuti per la nascita del nostro piccolo Davide. Appena possibile vi faremo conoscere il nostro nuovo piccolo QDR JR. Grazie di cuore a tutti. Ilaria, Cristian e Davide QDR

Storie di un gruppo di amici 145 Le nostre avventure

PIEVE EMANUELE - OTTOBRE 2009

IN OCCASIONE DELLA CORSA DEI TRE COMUNI ... ECCO VINCENZO, TONI E NANDO, TRE NUOVI AMICI-ATLETI PER QUELLI DI ROZZANO

Corsa in casa, percorsi tracciati dagli amici dell'Avis Locate (Renato), una fornita borsa gastronomica, una bella giornata, molto fresca all'inizio, ma poi ci siamo riscaldati col sole, ed anche alcune piccole pecche non hanno scalfito il piacere di stare insieme. I centri di Pieve Emanuele, Opera, Locate e le loro campagne, sono state percorsi dagli intrepidi e variegati QDR, oggi arricchiti da ben 3 nuovi adepti, battezzati in questa occasione: Toni e Nando, dalle brume del nord-ovest mila- nese, e Vincenzo, dalla neo provincia di Barletta-Fizzonasco, sono stati insigniti, nel corso di una breve, ma toccante cerimonia, dell'ambita maglia rossa con sa- ettante scritta bianca "Quelli di Rozzano e ..." e e e ... un momento di commo- zione ed una lacrimuccia mista ad un fremito di orgoglio, ha solcato il volto del presidente (cioè io ...), quando il percorso è transitato da Opera, nello stesso luo- go dove i QDR sono davvero nati, quella domenica mattina di qualche anno fa, quando per la prima volta un podista locale, incontrandoci (Emilio, Cristian ed io), ci apostrofò con "... ma sono quelli di Rozzano!" e Cristian di rimando "... ci temono!!"; ecco come siamo nati, ma al di là dell'episodio, davvero era nato qual- cosa tra questo gruppetto di amici e le loro famiglie, una cosa che, per fortuna, non solo sentiamo ancora, ma è diventata ancora più forte, coinvolgendo altri amici intorno a noi. Grazie a tutti ! Ma, dulcis in fundo, alla fine chi è arrivato a trovarci, con la sua magliettina rossa con la scritta QDR JR ? Il grande Davidino, 3 mesi e mezzo, con mamma Ilaria, venuto a salutare papà Cristian e tutti noi: dal più piccolo al più grande (di età) Enrico '24. Che foto di gruppo alla fine, 85 anni di differenza, ed in mezzo tutti noi: beh ci penso, e mi dico che questi sono i momenti che valgono la pena di essere vis- suti, sono piccole cose, di piccole persone, che ti fanno sentire grandi, perchè sai di non essere solo, c'è sempre qualcosa che è intorno a noi che ci tiene uniti, siamo un mondo, piccolo o grande che sia, ma importante per tutti noi. Io lo ve- do e lo sento così, spero che anche gli altri amici provino le stesse cose. Beh ora, avanti Savoia, alla prossima corsa in attesa dell'obiettivo di questo periodo, Firenze a fine novembre...... al solo pensiero me lo sta già gustando, la maratona è solo un pretesto, tutto quello che vivremo insieme sarà la cosa più importante. Ciao podisti. Gianni QDR A Vincenzo, Toni e Nando: Grazie per essere entrati nei QDR! Grazie per la vostra amicizia sincera per tutti noi: siamo tutti contenti che siate dei nostri! P.S. Però non passate ... al Real Madrid nei prossimi 24 mesi ... (come ha giu- stamente dichiarato Fabio QDR). Ciao Emilio QDR

146 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

Grazie a tutti voi, non me l'aspettavo proprio, è stato molto bello dico sul se- rio, è una fortuna avervi conosciuto! Nando QDR Ciao Emilio, scrivo questa mail diretta a te per risponderti al tuo sms, ma i destinatari sono tutti quelli del gruppo QDR. Mi fa immensamente piacere il gesto di questa mattina, personalmente far parte ufficialmente del gruppo è, oltre a essere una piacevole sorpresa che non mi aspettavo, anche un proseguimento di questi anni, dopo i primi contatti at- traverso il blog e le prime uscite dove si parlava soltanto di corsa, adesso cor- rendo, e oggi mi sono accorto, si parla sempre meno di corse e sempre di più si allargano le conversazioni verso altre direzioni, segno che non si è più soltanto runners ma anche amici. Nonostante la distanza che ci separa è sempre un piacere incontrare voi tutti ognuno in fondo completamente diverso dagli altri, in questi dieci mesi ho avuto la possibilità di conoscere anche altri gruppi di persone e in un anno sono cam- biate tante cose, ho sempre inteso la corsa come una dimensione completamente personale dove trovare stimoli ed equilibrio allo stesso tempo, dopo Zinasco ho capito che non è soltanto questo, ma anche possibilità di dividere il Tempo con altre persone aprendosi e ascoltando. Questo è un aspetto esterno alla corsa, sapere che a quaranta chilometri da casa mia c'è un gruppetto di amici con cui passo volentieri il mio Tempo è un punto di riferimento. Mi fa molto piacere essere uno dei QDR e soprattutto un amico dei QDR. PS: potrei andare in Spagna soltanto se mi assicurano che hai ristori danno la sangria invece dell'acqua. Toni QDR

MAGLIETTA ROSSA

Ho deciso di togliere lo specchietto della preparazione atletica di Palermo, tra l'altro fermo da un mese e il diario d'allenamento arenato alla prima setti- mana, proprio perchè non c'è più niente di tecnico in questa preparazione, iscrit- to sono iscritto ma in settimana, se riesco a correre, lo faccio senza orologio, non ho più voglia di pensare a tempi e tabelle. E pensare che da ieri ufficialmente faccio parte di un gruppo sportivo, gli amici di Rozzano hanno voluto, me Bruno e il nuovo runner Vincenzo, insignarci della tanto ambita maglietta rossa, l'uni- ca e originale. Ormai è quasi un'anno che corro con loro, mi trovo bene e mi hanno fatto stare bene soprattutto loro. Le prime volte ricordavo che c'era un pò di distacco come era ovvio, la mia solita timidezza non mi faceva aprire, ma era soltanto questione di tempo. Sono contento anche per Bruno che ha trovato un gruppo per correre e vedo in lui finalmente quella costanza che prima mancava, ora i ruoli si sono invertiti, adesso sono io quello che fa le 5 prima di correre. Chi l'a- vrebbe detto soltanto che le cose sarebbero cambiate, che mi mettevo a correre senza più pensieri ma solo voglia di farlo, Toni QDR

Storie di un gruppo di amici 147 Le nostre avventure

CESANO BOSCONE - NOVEMBRE 2009

E ARRIVO' IL GIORNO DEL LUNGHISSIMO ... MA I "FANTASTICI 4 QDR" NON SI SONO FATTI INTIMORIRE DALL'ORRIBILE SITUAZIONE METEOROLOGICA!

Ai miei tempi si leggevano i fumetti dei Fantastici Quattro dove Mister Fan- tastic, la Donna invisibile, la Torcia umana e la Cosa facevano cose incredibili: oggi quattro QDR in compagnia di altri amici non hanno fatto cose incredibili ma hanno creduto fino alla fine di poter "combattere" contro acqua, vento e freddo ... e ci sono riusciti, e hanno portato a termine la loro missione! Perchè oggi era il giorno del lunghissimo e si dovevano fare 33 km, indipendentemente dal sole o dalla pioggia e nonostante la giornata pessima con un orribile situa- zione meteorologica i "fuori di testa", così è nato in settimana il nome del grup- petto, ce l'hanno fatta. Così dei QDR, Gianni, Emilio, Cristian e Alvaro con gli amici di Locate, Enrico, Franco, Eraldo e Antonio, in compagnia di Maurizio e Martino (alla sua prima 33) hanno creduto fino alla fine di questo lunghissimo. E' stata una vittoria "di testa", in quanto la situazione non era la migliore e si sa, in gara ci si butta a rotta di collo, non si guarda più niente, ma in allena- mento la situazione cambia ... non è la stessa cosa, il tutto diventa più difficile, dove subentrano i ... "ma chi ce lo fa fare ... del resto è solo un allenamento ... ma dobbiamo farne per forza 33 visto il tempo ..." e come si dice in TV ... "rin- grazio ... ma rifiuto l'offerta e vado avanti". Sotto un'acqua veramente fitta Gianni e Alvaro sono partiti per primi e noi li abbiamo seguiti poco dopo e alle 7.50 tutti eravamo in corsa per il primo giro dei 12 km ed intorno alle 9.00 sia- mo ripassati dal via per accodarci agli altri partecipanti della 21 km. Prima, in- torno all'8° km perdiamo Antonio che, fermatosi per un pit-stop, sbaglia strada e prosegue da solo direttamente sulla 21; mentre al 7° del secondo giro (quindi al 19°) Maurizio ed Emilio si distaccano dal gruppetto perdendo terreno rispetto agli altri amici: i due amici dall'epoca del servizio militare, nel lontano 1981, 15° Cavalleggeri di Lodi, "massicci e compatti" restano insieme per altri 3 km circa, poi Maurizio dopo il ristoro mi ha esortato a raggiungere gli altri in quanto forse bisognoso di trovare un suo passo ideale. Sono situazioni difficili e imbarazzanti dove se vai e lasci solo l'amico in quel momento un po' in difficoltà ti senti un "vigliacco", se non vai rischi di metterlo ulteriormente in difficoltà pensando di aiutarlo ma ostacolandolo a trovare il suo passo corretto. In queste situazioni tutti siamo consapevoli e senza rancori e senza problemi si continua. Così, ho raggiunto gli altri amici aumentando un po' il passo in quanto loro avevano pre- so un bel vantaggio ma il cambio di ritmo mi ha fatto bene e sono riuscito ad ar- rivare fino alla fine in buono stato. Negli ultimi chilometri ci ha impressionato una ragazza, che fin da lontano, abbiamo osservato come marciasse veramente bene, ad un ottimo ritmo, e una volta raggiuntala, abbiamo fatto conoscenza con Tatiana, 16 anni (giovanissima e bravissima) a cui ho promesso una citazione

148 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri nella nostra recensione domenicale: un caro saluto affettuso dai QDR, ciao Ta- tiana, sei forte e caparbia, magari ci incontreremo ancora! Alla fine dopo il giro di pista, terminiamo soddisfatti questi faticosissimi 33 km: bravo Martino al suo primo lunghissimo, bravi e grazie a tutti gli altri amici compagni di corsa oggi, bravo Maurizio che arriva poco dopo e bravi Alvaro e Gianni che chiudono gli arrivi; tutti contenti e soddisfatti abbiamo la certezza di aver lavorato bene fino ad oggi e che in queste ultime tre settimane che ci separano dalla maratona a Firenze avremo la possibilità di rigenerarci con convinzione di poter fare bene quando arriverà il momento. Grandi e fantastici tutti, ciao Emilio QDR

„ Grazie a tutti per la splendida compagnia e per l'appoggio, devo dire che nonostante il tempo mi son divertito. Complimenti all'addetto stampa. Ciao Martino G.

„ Grande Emilio ... Grazie di nuovo ... è stato un piacere davvero ... riuscire comunque a finire il tutto con quel tempaccio ... non pensavo proprio!! Un saluto a tutti i QDR e Amici ... Ciao. A presto Maurizio V.

ZELOFORAMAGNO - DICEMBRE 2009

RIECCO FLAVIO: FINALMENTE E' TORNATO A CORRERE CON NOI

Questa mattina al ritrovo, oltre a Enrico, Gianni, Oriana, Fabio, Alvaro ed io, abbiamo avuto il piacere di ritrovare Flavio, assente da parecchio tempo per problemi fisici che l'hanno tenuto lontano dalle corse, ma che ora speriamo ab- bia superato: con l'occasione ha portato due suoi amici di Quinto che hanno di- sputato una grandiosa 21 km registrando un ottimo tempo. A Zelo abbiamo tro- vato puntuali all'appuntamento le 4 Salamelle, oggi nel nostro gruppo, Cla, Wuby, Frog e Alex e tutti insieme siamo partiti per la corsa non competitiva, non troppo affollata, in quanto la giornata podistica di Zeloforamagno era prin- cipalmente concentrata sulle corse competitive con partenza successiva alla no- stra. Oriana e Flavio QDR sulla 12 con Wuby e Alex, mentre tutti gli altri divisi a gruppetti sulla 21. All'inizio un breve tratto in compagnia anche con gli amici Silvio e Nazzareno dell'Atletica Certosa. L'ultima e unica volta che partecipai a questa corsa fu nel lontano 2001, il 25/11 ... non ho grossi ricordi ... e infatti oggi ho concretizzato il perchè, per questo motivo non ho più partecipato ... corsa ab- bastanza squallida su un percorso che non ho trovato un granchè ... poi forse anche la giornata nuvolosa con un cielo tetro ha reso la mattinata abbastanza incolore, nulla togliendo agli organizzatori che sono stati molto bravi nell'assi- stenza sia nei punti pericolosi sul percorso, sia ai ristori, compreso quello finale al caldo, ma ripeto il clou della mattinata era la competitiva, infatti poca gente sulla tapasciata: ma la nostra mattinata in compagnia degli amici è stata co- munque bella come sempre, anche quando il paesaggio non è dei più belli, il no- stro spirito di amicizia va oltre a qualsiasi cosa. Ultima nota della giornata, ho

Storie di un gruppo di amici 149 Le nostre avventure rivisto con molto piacere dopo tanto tempo un ex collega, Umberto N., anche se mi ha detto che non sta più bene fisicamente e che purtroppo ha dovuto abban- donare le maratone nelle quali ha sempre registrato tempi da sogno!: un augu- rio perchè possa comunque riprendersi al più presto per continuare a divertirsi. Grazie a tutti e, per gli amici di Zelo, tranquilli, siete stati bravi, ho solo detto il mio parere personale ... Emilio QDR

„ Ciao Emilio, ho letto adesso l'articolo sulla corsa di ieri, non sono comple- tamente d'accordo con te per quanto riguarda il percorso. Io ero sulla 12 km, ma non mi è sembrato così terribile, buona parte era su stradine ster- rate, all'inizio (1° ristoro) siamo passati per un borgo con "castello", sono stati brutti solo gli ultimi 2 km nella zona industriale di Peschiera. Ho trovato peggiore la corsa di Cesano Boscone o quella del quartiere Olmi di Milano. Un grazie ad Oriana e Caz che mi hanno supportato e sopportato nel momento di crisi. Ciao. Maura Le Salamelle

„ Tra tutti gli sport il podismo è sempre stato quello nel gradino più basso della mia scala, ho iniziato a correre solo ed esclusivamente per sfida con un compagno di classe delle superiori con cui gareggiavo per prendere il voto migliore. Dopo 18 anni ci siamo ritrovati ed scattata subito la compe- tizione, della serie “Se lo fai tu, uomo, riesco anch’io, donna, e anche me- glio!”. Il mio primo tentativo: 15 min. sulla pista ciclabile di Lagosanto (FE), poi, senza abbandonare le altre attività, ho incrementato minuti e km. Son tornata a Milano il 31/12/2008 ed il 01/01/2009, alle 8:30 (no- nostante fossi andata a nanna alle 04:30), correvo sulla neve del parco con l’unica compagnia di cani e padroni che, perplessi, osservavano questa sciroccata vestita in una qualche maniera. Ho corso sola lungo il naviglio per diversi mesi poi, dopo qualche insistenza, ho partecipato alla prima corsa organizzata (male), poi ho partecipato a quella successiva, a quella ancora dopo, alla stramilano … Ho acquisito l’abitudine domenicale co- minciando a guardarmi attorno e notando ste magliette verdi, dal logo alquanto comico, il nome di battaglia bizzarro, indossate da personaggi differenti per sesso, età, forma …ma accomunati dalle stesse passioni: la corsa, il cibo, la birra, la voglia di stare insieme, l’allegria e la spensiera- tezza, ed è stato “amore”. Risultato: non posso più farne a meno. Ho trova- to in Cla la mia compagna di passo (cosa non facile), e, grazie a lei, ho co- nosciuto anche voi, tanta bella gente con cui rallegrare la domenica mat- tina nonostante gli occhi pesti ed il freddo pungente o il caldo opprimente. Quindi grazie, grazie a tutti quelli che organizzano e partecipano a questi raduni multicolori che non concludono la settimana, bensì, danno la cari- ca e quel qualcosa in più per cominciare la successiva. E a chi mi chiede “A quando la prima maratona?” rispondo “Non lo so, non faccio più pro- grammi a lungo termine, assaporo ogni giorno vivendolo al meglio delle

150 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

mie possibilità, o quanto meno ci provo!”. Quindi alla prossima, cari ami- ci del QDR e non e … “Batti 5”. Frog Le Salamelle

DICEMBRE 2009

RICORDIAMO UN NOSTRO “AMICO” „ Il mio grande Amico Blues non c'è più. Qualcuno mi darà dello scemo, qualcuno piangerà, qualcuno se ne fregherà. Ma dentro di me rimarrà questa immagine, quella che vedete. Quella di un cane felice, di un cane innamorato dell'aria aperta, di un cane esuberante, simpatico e soprattut- to fedele. La sua compagnia mi ha sempre giovato, la sua intelligenza è arrivata a stupirmi, la sua testardaggine mi ha fatto incazzare, ma lui era il mio Amico Blues, e rimarrà tale per sempre. Tutti gli amici della corsa conoscevano la sua irruenza, e godevano della sua compagnia. In qualche caso, non pochi in percentuale, ha fatto passare o superare la paura dei cani ad alcuni amici, altri pur mantenendo la diffidenza corre- vano volentieri in sua compagnia, e ridevano delle sue stranezze, e chiede- vano di lui quando non c'era. Blues era Blues, il cane podista, il cane del- le Salamelle, il Mio Cane. E se ne è andato senza poter correre più. Blues, se esiste un paradiso per i cani, sicuramente ora starà già correndo per i prati. Corri, Blues, corri, adesso puoi farlo di nuovo ... Alex C. Le Sala- melle

Era da tempo che Blues non stava più bene e purtroppo oggi Blues non c'è più. Vogliamo ricordarlo forte, vivace e instancabile come quando correva accan- to a tutti noi. Forza Alessandro, Devi essere fiero di Blues. Ti siamo vicini. Emi- lio per Quelli di Rozzano

„ So da ieri che il nostro Blues (scusami Ale se dico "nostro") oggi avrebbe iniziato a correre senza dolore lungo nuovi percorsi. Purtroppo non sono riuscita a sorridere mentre lo sentivo andare via, ma so che era necessa- rio. Nel pomeriggio mi sono messa a riguardare le foto di quest'anno e mi sono soffermata proprio su quelle che ci hai inviato. Non riesco ancora a sorridere in viso, ma dentro lo faccio. Per te, per Blues e per chi, come noi, gli ha voluto bene. Blues è lil simbolo della vera salamella, amante della corsa e delle maglie verdine, sereno lungo i percorsi, assetato ai ristori, desideroso di stare in compagnia ... Correrà ancora. Anche con noi ... Cla Le Salamelle „ Forza Ale, Blues sarà sempre vicino a te! E' stupendo! Penso che i cani ci debbano insegnare molti valori quali la fedeltà, l'amore, la tenerezza, il sacrificio ... non ci abbandonano ma e proprio per questo vedrai che sarà sempre li vicino a te! Daniele D. Avis Locate Triulzi

Storie di un gruppo di amici 151 Le nostre avventure

„ ... una brutta davvero brutta mancanza avremo nelle nostre corse ... io da amante dei cani sono tra gli amici che alla lettura della mail non hanno versato solo una lacrima ... molte molte di più! Blues in ogni caso sarà sempre con noi e ci accompagnerà nei nostri ricordi per molti moltissimi km insieme!!! Ilaria Le Salamelle

„ ... e adesso corri, corri, corri ... e continuerai a farlo sempre al nostro fianco e den- tro di noi. Ciao Blues, ci mancherai. Menego Le Salamelle

„ Chi non ha mai avuto animali, per quanto possa sforzarsi, non può capi- re. E' tutto qua, puro e semplice. Un animale è un animale, non una per- sona, vero ma, a differenza delle persone, loro sono capaci di dare incon- dizionatamente, generosi amici e compagni, a volte sembra che percepi- scano il tuo stato d'animo e agiscano di conseguenza. Ti si spezza il cuore quando non puoi più fare nulla per loro, vorresti ma non puoi, e allora non ti rimangono che i ricordi dei tanti momenti, felici o tristi, passati in- sieme. Grazie Blues ... e smettila d'inseguire i miei gatti in paradiso, certo che c'è, non potrebbe essere altrimenti. Frog - Le Salamelle

„ Un abbraccio grande ad Alex, quando se ne va un amico è una grande perdita, ti lascia un vuoto perchè è come se fosse mancato un tuo caro; perdere il tuo cane è un dolore doppio perchè perdi un amico " quello della vita perchè un cane è disposto a morire per il suo padrone", e perdi un tuo caro perchè un cane diventa uno di famiglia. Tutto possono comprendere questi sentimenti, ma solo quelli che hanno avuto e perso un cane possono veramente capire quale dolore si ha dentro! Io avevo un cane ed è mor- to!!!!! Ciao Alex un forte abbraccio e un bacione lassù al tuo Blues. Giampiero C. Avis Locate

Ciao Blues, Io ho paura dei cani, ma Blues era speciale; ho due suoi ricordi che mi sono più impressi degli altri: uno caldissimo ed uno freddissimo. Il primo risale a luglio 2008, a Marudo, la prima volta che correvo insieme all’amico Al- varo, a Caz ed al suo Blues: caldo torrido e Blues che ci ha seguiti per tutti i quasi 20 km., col suo testone, ed alla fine, stanchissimo, va ad accucciarsi nel bagagliaio dell’auto del Caz con la lingua a penzoloni; quel giorno, come ci disse poi Caz, Blues dormì tutto il pomeriggio. Quello freddissimo a Casorate Primo, gennaio 2009, -17°, e Blues con il fazzoletto color verde salamella al collo, forse l’unico tra noi che, col suo pelo, stava al caldo. Anche lì foto di gruppo con Blues, grande podista dai grandi occhioni buoni, che non chiedeva mai dove si andava, ma correva, correva, correva, e continuerà a correre ancora … Gianni QDR

152 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri

SANNAZZARO DE' BURGONDI - GENNAIO 2010

ALLA 27° MARCIA DELLA MERLA NUOVO RECORD PER ORIANA ALLA SUA PRIMA 21 KM

Oggi a Sannazzaro bella corsa, giornata molto fredda ma con cielo azzurro e limpido, del resto è la corsa dei giorni della merla, i più freddi dell'anno. I QDR si presentano con un bel gruppetto: Gianni e Oriana, Enrico sempre presente, Emilio, Cristian, Fabio e Alvaro; ci aspettano alla partenza anche Furia e Me- nego e l'amico Federico che oggi debutterà sulla distanza dei 25 ... poi 26 km per l'esattezza, inoltre gli amici del VTV oggi numerosi che troveremo sul percorso. Corsa molto ben organizzata come sempre dagli amici di Sannazzaro: bel per- corso, ottime segnalazioni, ristori ben forniti e gente simpatica dell'organizza- zione sul percorso e all'arrivo dove hanno preparato per tutti i podisti dell'otti- ma pasta calda e buon vinello! Tutti i QDR sul percorso dei 18 che poi saranno 21 per la felicità di Oriana che ha così chiuso brillantemente un mese magico arrivando prima alla distanza dei 17 per poi oggi affermarsi sulla 21 km: brava Oriana! Io, in compagnia delle due Salamelle F&M e Federico lasciamo gli amici al bivio della 18 e percorriamo la 26 dove negli ultimi km veniamo raggiunti da alcuni amici del VTV e con loro terminiamo per poi ritrovarci con tutti gli altri all'arrivo, quasi tutti, in quanto purtroppo Alvaro, avendo avuto un problemino fisico, ha dovuto rientrare prima degli altri: ma niente di preoccupante, Alvaro sta bene, saluta gli amici e ha già dato appuntamento a tutti domenica prossima ad Abbiategrasso per la prima corsa organizzata dai nostri amici delle Salamelle. Come sempre grazie a tutti della bella compagnia. Emilio QDR Da quanti anni partecipo a Sannazzaro? Io ci andavo sin dai primordi della mia attività podistica, con coach Enrico, quando i QDR non esistevano ancora, quando il ristoro era nel cortile del bar, a base anche di trippa, brodo e vin bru- lè, quando andavamo da soli nel pavese o nel cremasco … ed ora mi trovo qui insieme a tanti amici più giovani di me, con tanto entusiasmo, che mi corrono intorno; io sono rimasto fermo, il mio ritmo è diminuito, loro fanno forte, ma le soddisfazioni aumentano: ieri Oriana ha sfondato il muro dei 20 km., per fortu- na “al buio”, perché siamo partiti per i dichiarati 18 e ci siamo trovati a farne 20,820 (per la precisione), con saliscendi, terreno sconnesso, ghiaccio, argini, ma molto belli (ed una bella pastasciutta alla fine). Il piacere di aver corso insieme a mia moglie, per così tanti km, per la prima volta, è stato impagabile, e le belle sensazioni che provo sempre alle corse, han- no avuto qualcosa in più, anche se in certi tratti ho faticato a tenerle dietro. Ormai è pronta per un altro piccolo passettino in avanti. Peccato per Alvaro, vit- tima di un piccolo infortunio che ci ha guastato la festa (soprattutto per lui, che non ha potuto godere appieno la giornata). Speriamo si possa riprendere per continuare la sua preparazione per Roma, insieme con Emilio. Ed ora attendia-

Storie di un gruppo di amici 153 Le nostre avventure mo il debutto delle Salamelle nell’organizzazione della loro prima corsa: sappia- te, o Luganeghe, che i QDR, dall’alto della loro qualificata esperienza, saranno molto critici, e non tralasceranno nessuna rampogna, ove si notassero falle nell’organizzazione. Ma l’importante è che i QDR abbiamo una robusta dose di “salamelle” (quelle da addentare), degne di Obelix. Gianni QDR

„ Ciao Emilio ... innanzi tutto ti ringrazio per la compagnia di domenica ... considero il vostro un gruppo di "guru" nella preparazione della marato- na e quindi sono ben felice di approfittare della vostra compagnia e dei vostri consigli. Per quanto riguarda domenica prossima avevo escluso la possibilità di venire causa festa di compleanno a cui dovrei presenziare sabato sera ... ma dato che "l'appetito vien mangiando" stavo quasi pen- sando di bigiare e tenervi compagnia di nuovo nella 6,5 km + 21 km (spe- rando che il chilometraggio questa volta si reale!!) Vedo di farti sapere qualcosa di più preciso entro giovedì mattina, ok? Saluti e buona giorna- ta!! Federico L.

FEBBRAIO 2010

Report viaggio umanitario

Ciao, sono Toni del Team Africasa, vi scrivo da casa, dalla fredda Italia stretta da questo Inverno, dopo che un paio di giorni si siano interposti tra il rientro e questo presente. A nome di tutto il Team volevo ringraziare tutti i membri di questo gruppo che si sono interessati alla nostra iniziativa. Il proget- to del Team Africasa è andato a buon fine e tutto il materiale è stato donato nei luoghi e alle organizzazioni precedentemente contattate, gente splendida che in parte conoscevo e che ho conosciuto facendomi contagiare dalla loro energia. Nello specifico sono stati consegnati i vestiti alla ONG AAC di Omar a Mbour (Senegal) devoluti ai bambini di strada, i giocattoli all’orfanotrofio di Bamako (Mali) e al contatto Emmanuel della ONG 2 ADIB, i libri alla futura costruzione della biblioteca del villaggio di Dany (Togo) che gestisce Komi della ONG AJVSM, i farmaci al presidio ambulatorio di Ando (Togo) e le stesse macchine che hanno eseguito la trionfale cavalcata, tra terra rossa e voragini sulla strada, alla ONG AEDMS, da cui i proventi della vendita saranno da rinvestire nel pro- getto di una costruzione di una scuola a Lomè (Togo) e nell’acquisizione di forni- ture per la costruzione di una sala d’informatica, oltre che alla creazione della stessa biblioteca di Dany. Per questioni logistiche (in Africa non si può pianifi- care niente, si deve vivere alla giornata improvvisando inscallah) come stop non preventivati alle frontiere, non è stato possibile visitare altri tre progetti prese- lezionati, ma si recupererà in futuro. Ora tornati a casa il progetto del team A- fricasa continua, stiamo pianificando una mostra fotografica del viaggio a cura dei fotografi e rafforzando i legami con le persone conosciute in questo splendido viaggio umanitario, mentre tra qualche giorno saranno disponibili sul sito, le fo-

154 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri to del viaggio. Vi terremo aggiornati sulle notizie dell’avanzamento dei progetti in Africa. Un abbraccio a tutti a nome di tutto il Team Africasa. Toni Team A- fricasa

CERTOSA DI PAVIA - MARZO 2010

TANTI QDR ALLA CORSA ORGANIZZATA DAGLI AMICI DELL'ATLETICA CERTOSA: UN CALOROSO BENVENUTO A MARTINO, FEDERICO E ALESSIO, TRE NUOVI QDR Oggi Quelli di Rozzano hanno onorato la corsa organizzata dagli amici del- l'Atletica Certosa presentandosi in forze con ben 11 QDR. Infatti con il coach Enrico, Gianni, Oriana, Emilio, Cristian, Fabio, Alvaro, Vincenzo, Toni, Nando e ... Federico! Infatti abbiamo fatto la sorpesa a Federico, consegnandogli la ma- glietta gloriosa dei QDR appena arrivati al ritrovo: benvenuto tra noi amico! A- vremmo dovuto consegnare altre due magliette, a Martino ed Alessio, ma pur- troppo non hanno potuto partecipare alla corsa di oggi, ma li abbiamo raggiunti telefonicamente per dargli la notizia. Alla prima occasione si presenteranno an- che loro con la "mitika rossa". Prima di partire abbiamo incontrato tanti amici tra i quali i gladiatori di Roma della Viviam cent'anni, gli amici del Diabolik e M.Anto dell'Olympia Tro- vo con la sua splendida bambina. Partenza tutti insieme per poi dividerci tra i percorsi dei 13 km (poi risulteranno molto più corti) e quello dei 22. Bellissimo percorso con ben 5 ristori molto ricchi: complimenti agli amici della Certosa per l'ottima organizzazione e mitika tutta la famiglia di Silvio che padroneggiava l'ultimo ristoro. Alla fine una squisita pastasciutta al ristoro finale, riusciamo a salutare an- che gli amici di Locate, solo quando stanno andando via in quanto partiti molto prima di noi stamattina e, Alvaro ed io, ritroviamo Lamberto che lunedi scorso ha fatto il viaggio di ritorno da Roma con noi. Auguro una Buona Pasqua a tutti gli amici presenti oggi, a tutti gli altri impegnati in altre corse e un arrivederci per i futuri appuntamenti, Ciao Emilio QDR Una tradizione la corsa della Certosa di Pavia, organizzata dagli amici dell’Atletica Certosa. L’ora legale, la fatica di alzarsi per aver dormito un’ora in meno, l’aria frizzante di una mattinata di primavera: ma la certezza che sarebbe stata una bella mattinata (e perché negarlo, la speranza di una bella mangiati- na al ristoro finale). E così è stato, come sempre qui: l’unica delusione è stata per chi ha parteci- pato alla 13km, perché alla fine si sono rivelati 10km; il percorso della 22km at- traversava la campagna pavese, transitava anche in un’oasi naturale, con sta- gni, canali naturali, bosco con le cassette per i vari tipi di uccelli, sino ad arriva- re all’agriturismo La Vecchia Stalla, dove abbiamo apprezzato il ristoro e gli a- nimali lì presenti, tra cui anche uno struzzo, già presente gli anni passati; quel- lo sì che potrebbe diventare una punta di diamante per i QDR, e quello che lo

Storie di un gruppo di amici 155 Le nostre avventure batterebbe di corsa ? certo potremmo avere un po’ di problemi per prendergli le misure della maglietta e fargliela indossare. Abbiamo avuto il piacere di riavere tra di noi i reduci dalla maratona di Ro- ma, Alvaro ed Emilio, che hanno sfoderato la loro preparazione per la maratona per ottenere ottimi risultati anche domenica. Grazie a Silvio, alla sua famiglia ed agli altri organizzatori, per un’altra mattinata felice tra di noi, insieme a lo- ro. Gianni QDR Quelli di Rozzano augurano un benvenuto ai tre nuovi componenti del grup- po di amici: Martino, Federico e Alessio. Siamo tutti felici che da oggi farete parte del nostro gruppo. Quelli di Rozzano SMS: Grazie mille è un vero piacere entrare in un bel gruppo così! Onorerò i colori, ciao Martino QDR SMS: Grazie mille! Oggi doppia soddisfazione ... la maglia QDR e la nascita di mio nipote Lorenzo ... grande domenica. Federico QDR Inserisco il mio primo commento da QDR! Cosa dire? Domenica è stata una gran giornata … oltre a essere entrato nell’esclusivo gruppo podistico “anarchico insurrezionalista” (come definito al telefono dal presidente Gianni durante la te- lefonata ad Alessio) sono anche diventato nuovamente zio grazie a mia sorella … quindi felicità doppia. Ma limitiamo i commenti alla parte prettamente spor- tiva: non so dire se me lo aspettavo o meno (qualche dubbio data l’insistenza nelle due settimane precedenti di Emilio ovviamente mi era venuto) ma sicura- mente ci tenevo molto a poter indossare la maglia rossa QDR dato che, pur da non ufficiale membro, cominciavo a ritenervi “il mio gruppo podistico”. Comun- que la promessa nei confronti della maglia è quella di “amarla ed onorarla fin- ché morte non ci separi”. Per quanto riguarda invece la corsa è stata indubbia- mente quella con più ristori che abbia mai fatto: comincio a temere che alla Ma- ratona di Milano un po’ patirò la mancanza di tutti questi ristori, delle crostate, delle fette biscottate con la nutella o con il miele, dei biscotti ecc… ! Percorso piacevole ma soprattutto correre con il sole è tutta un’altra cosa rispetto alle domeniche passate con la nebbia e con la neve! Comunque 22 km per me corsi sufficientemente in scioltezza (nonostante le poche ore di sonno) in compagnia di Emilio e Cristian per poi farmi in solitaria gli ultimi 3,5 km necessari per il programma di preparazione alla maratona dell’11….! Ora manca pochissimo al- la data fatidica … speriamo in bene!! Vi invio, come promesso, anche la foto scattata nel pomeriggio a Varazze … ho cominciato a portare la maglia QDR in giro per l’Italia! Federico QDR

TORRE D'ISOLA - APRILE 2010

PRIMA CORSA UFFICIALE CON LA MAGLIA ROSSA DEI QDR DI ALESSIO Oggi siamo andati a Torre d'Isola per partecipare alla bellissima corsa sem- pre ben organizzata dagli amici dell'Atletica Certosa: eravamo in pochi, Gianni e Oriana, il coach Enrico, Alvaro, io e il neo-qdr Alessio, oggi alla sua prima cor-

156 Storie di un gruppo di amici Ricorderemo volentieri sa ufficiale con i colori dei QDR. Alessio aveva già corso molte volte con noi e con l'altro neo-qdr Federico ma oggi è stato il giorno debutto. Cristian oggi era im- pegnato a seguire in bicicletta, dove avrebbe potuto farlo ..., Federico impegnato alla Milano City Marathon, la sua prima maratona. Ci siamo trovati al ritrovo e siamo partiti con gli amici di Locate ma nel giro di pochi chilometri eravamo già divisi in gruppetti: io con Alessio e Gianni con Alvaro e Oriana fino alla devia- zione della 13 dove la first-lady ha poi proseguito da sola fino all'arrivo. Bellis- simo il percorso tutto nel Parco e lungo il Ticino, ottimi ristori (tre sulla 20 km). Sul percorso siamo stati raggiunti anche dagli amici del VCA, compagni alla maratona di Roma. Complimenti all'organizzazione anche oggi perfetta. Una bella mattinata, fredda e con un vento pazzesco per tutto il percorso ... ma il nostro pensiero era per Federico che avrebbe dovuto lottare con un nemico in più: proprio il vento. Grazie a tutti per la bella mattinata in compagnia e grande Alessio che con la canotta rossa QDR oggi era gasatissimo. Emilio QDR E’ troppo bella la manifestazione di Torre d’Isola per rinunciarvi, se appena ci possiamo andare: pochissimo asfalto, boschi, sentieri, stradine sterrate nel parco del Ticino ed alcuni squarci dall’alto sul fiume, oggi, grazie al sole ed al vento, con riflessi sull’acqua quasi da quadro impressionista. Il vento però ci ha dato molto fastidio, ha aumentato la fatica sul percorso lungo (già ricco di sali- scendi), ma anche chi ha percorso quello corto ha avuto le sue difficoltà. Il piace- re è stato anche effettuare tutto il percorso insieme ad Alvaro, reduce dai trionfi di Roma, che gode ancora, pur con un po’ di acciacchi, dei benefici della prepara- zione della maratona. Emilio ed Alessio, che neanche il vento può fermare, Oriana sulla 13 (causa vento troppo forte non se l’è sentita di stare con noi sulla 21). Abbiamo visto gli amici del Vtv e Avis Locate, quelli che non hanno partecipato alla concomitante maratona e staffetta di Milano. Ma Torre d’Isola rimane un punto fermo da an- ni, sempre organizzata bene dagli amici della Certosa, con il tradizionale pasta- party e raspadura finale. Gianni QDR

MAGGIO 2010

PURTROPPO UN ALTRO TRISTE MOMENTO Purtroppo, oltre a tutte le cose belle che facciamo insieme e ricordiamo vo- lentieri nel nostro sito, nella vita ci sono dei momenti veramente brutti: in que- sto momento la nostra amica Ilaria, con il fratello Gianluca, la mamma e Cri- stian stanno vivendo dei giorni terribili. La morte del papà, appena sessantenne e sportivo ciclista appassionato, ha sconvolto la vita dei nostri amici e ha lascia- to impietriti tutti noi amici che lo conoscevamo. Noi QDR in questo ultimo anno siamo stati colpiti da quattro lutti, dalla mamma di Gianni ai papà di Oriana e Lorella ed ora anche il papà di Ilaria. Speriamo in tempi migliori e, anche se non ci sono molte parole in questi tristi

Storie di un gruppo di amici 157 Le nostre avventure momenti, possiamo solo stare uniti come amici e aiutarci l’un l’altro a superare queste situazioni difficili. Certo, non riporterà in vita i nostri cari, ma consape- voli che la vita va e deve andare avanti sono sicuro che il tempo e la nostra ami- cizia che ci lega già da tempo ci aiuteranno ad affrontare con un po’ di serenità il futuro. Sono vicino a Ilaria e a tutta la sua famiglia e sono sicuro che con la sua forza riuscirà a trasmettere tutto l’amore che ha ricevuto dal suo papà al piccolo Davide. Emilio QDR

158 Storie di un gruppo di amici

APPENDICE

Palmarès

Palmarès

PALMARÈS

(CURRICULUM "SCARPAE")

GIANNI „ 50 KM VAREDO-VAL D'INTELVI 1981 (la prima generazione: l'enciclopedia vivente „ MARATONA RADUNO PODISTICO PROV. ERBA 1982 e scrittore) „ 30 KM M.N. FOLGARIA-LAVARONE 1982 „ MARATONA D'INVERNO-MONZA 1983 „ MARATONA CESANO BOSCONE 1983 „ MARARATONA MILANO 1984 „ MILANO CITY MARATHON 2007 „ MILANO CITY MARATHON 2008 „ 2009 „ CORTINA-DOBBIACO 2009 „ FIRENZE MARATHON 2009 EMILIO „ MILANO CITY MARATHON 2002 (la seconda generazione: web-runner e/o „ MILANO CITY MARATHON 2003 schnauzer) „ TURIN MARATHON 2007 „ MILANO-PAVIA 2007 „ MILANO CITY MARATHON 2007 „ MILANO-PAVIA 2008 „ MILANO CITY MARATHON 2008 „ TREVISO MARATHON 2009 „ FIRENZE MARATHON 2009 „ MARATONA DI ROMA 2010 CRISTIAN „ FIRENZE MARATHON 2006 (la terza generazione: il factotum) „ TURIN MARATHON 2007 „ MILANO-PAVIA 2007 „ MILANO CITY MARATHON 2007 „ TREVISO MARATHON 2009 „ FIRENZE MARATHON 2009 FABIO „ MILANO-PAVIA 2000 (QDR "ad honorem") „ MILANO CITY MARATHON 2000 „ MILANO-PAVIA 2006 „ TURIN MARATHON 2007 „ MILANO-PAVIA 2007 „ MILANO CITY MARATHON 2007

Storie di un gruppo di amici 161 Le nostre avventure

ALVARO „ TREVISO MARATHON 2009 (grande ... Alvaro!!!) „ FIRENZE MARATHON 2009 „ MARATONA DI ROMA 2010

MARCO „ MILANO CITY MARATHON 2008 (unlimited) „ FERRARA MARATHON 2009

FLAVIO „ MILANO CITY MARATHON 2008 (il musicista bassista) „ TREVISO MARATHON 2009

TONI „ MILANO CITY MARATHON 2005 (grande cuore al servizio dei bisognosi) „ MARATHON DE MONACO E DE LA RIVIERA 2006 „ MARATONA DELLA CITTA’ DI ROMA 2007 „ FIRENZE MARATHON 2007 „ TURIN MARATHON 2008 „ 2008 „ PIN PRAGUE INTERNATIONAL MARATHON 2009 „ PALERMO MARATHON 2009

FERNANDO „ MARATHON DE MONACO E DE LA RIVIERA 2006 (... NANDO!!!) „ MARATONA DELLA CITTA’ DI ROMA 2007 „ FIRENZE MARATHON 2007 „ PALERMO MARATHON 2009

MARTINO „ FIRENZE MARATHON 2009 (il dottore)

FEDERICO „ MILANO CITY MARATHON 2010 (... NANO)

162 Storie di un gruppo di amici

Ultimo aggiornamento - Maggio 2010

Gianni, Oriana, Emilio, Lorella, Cristian, Ilaria, Enrico 1924, Davide Jr Fabio, Alvaro, Flavio, Marco, Vincenzo, Toni, Nando, Martino, Federico, Alessio Massimo e Giuseppe QDR @

Minigruppo podistico - Ponte Sesto – Rozzano (MI) http://quellidirozzano.spaces.live.com – [email protected]