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The Brothers è ormai entrato di diritto nella storia del cinema come una delle commedie più brillanti e originali di sempre.

Per come è stato realizzato potrebbe essere considerato un vero e proprio musical. Il budget del film fu di circa 30 milioni di dollari (probabilmente gran parte spesi per comprare automobili da distruggere sul set !!), e quando uscì nella sale nel 1980 non riscosse un grandissimo consenso specialmente da parte della critica.

Ma come capita alle volte, sono il tempo e i fan a decretare il successo di una pellicola. Lo stesso avvenne ad esempio per il film “The Rocky Horror Picture Show”.

I due protagonisti del film sono Elwood Blues (interpretato da ) e Jake “Joliet” Blues (interpretato dal compianto ). Furono i due stessi attori ad inventare la coppia dei fratelli Blues, fin dai tempi del .

Quest’ultimo era, ed è ancora, un notissimo show televisivo americano che ha sfornato tra i più importanti e famosi attori comici del panorama cinematografico mondiale. Basti pensare a nomi come Eddie Murphie, , ecc.

Ma torniamo al nostro cult movie. Il film venne distribuito dalla Universal Picture per la regia del geniale (più avanti nell’articolo potrete leggerne la biografia). La sceneggiatura del film "", venne scritta da John Landis insieme a Dan Aykroyd.

Andiamo ora a rivivere la surreale trama del film “The Blues Brothers” del 1980.

Il film è ambientato a .

"Joliet" Jake Blues, dopo aver ricevuto i suoi averi dall'agente carcerario (Frank Oz), esce dalla prigione (la Joliet Prison) e viene affidato in custodia a suo fratello Elwood. È in regime di semilibertà dopo aver scontato una pena per rapina. Lo stesso Jake spiegherà poi il motivo di quel gesto: pagare una cena non saldata dai compagni della Blues Brothers Band, di cui fa parte anche Elwood. Nonostante la libertà appena riconquistata, Jake si arrabbia quando scopre che il fratello è passato a prenderlo con una Dodge Monaco del 1974, prima usata dalla polizia locale. Elwood spiega di aver scambiato la loro vecchia Cady, una Cadillac, con un microfono, e di aver comprato la Dodge a un'asta della polizia a Mount Prospect, nell'. Per dimostrargli che funziona perfettamente, compie un incredibile salto da un ponte mobile mentre questo è semiaperto. Jake si ricrede e la Dodge diventa la nuova .

La missione

Nonostante le proteste di Jake, i due si fermano nell'orfanotrofio cattolico dove sono cresciuti, al centro di Chicago. Vengono a sapere dalla suora Mary Stigmata (da loro chiamata "la Pinguina" e interpretata dalla favolosa Kathleen Freeman) che l'orfanotrofio chiuderà i battenti se non pagherà entro pochi giorni 5 mila dollari di tasse sulla proprietà dell'edificio. Jake spiega che possono ottenere facilmente e velocemente quei soldi, ma la "Pinguina" risponde che non accetterà «sporchi soldi rubati» dai due fratelli. Jake ed Elwood le rispondono con varie imprecazioni e a suon di bastonate vengono catapultati giù dalle scale dalla suora, la quale si ritira fluttuando a un palmo da terra e chiudendo la porta con la forza del pensiero.

Interviene Curtis (Cab Calloway,), un dipendente dell'orfanotrofio che aveva fatto conoscere la musica blues ai due fratelli quando erano ragazzini; anche lui rischia di ritrovarsi sulla strada. Curtis li invita a recarsi nella vicina chiesa battista di Triple Rock. Una volta giunti lì, Jake viene illuminato da una luce divina, cosa di cui si accorge il canterino reverendo Cleophus James (James Brown), e riceve la "rivelazione" di rimettere assieme la vecchia banda per recuperare così i soldi per l'orfanotrofio. Per farlo, devono riunirsi ai loro vecchi compagni di gruppo - ora tutti onesti lavoratori - e suonare di nuovo insieme. I proventi delle esibizioni andranno a saldare il debito fiscale dell'orfanotrofio. Ora i due fratelli sono "in missione per conto di Dio".

Fuori dalla chiesa protestante, Elwood passa da un semaforo rosso e attira l'attenzione di due poliziotti locali, Daniel e Mount, che sorvegliavano il semaforo: i due inseguono la vettura dei Blues Brothers e intimano loro di fermarsi. Elwood ferma la vettura, ma la sua patente era già stata sospesa in precedenza: quando i poliziotti controllano i dati, scoprono il reato e cercano di arrestarlo. I Blues Brothers fuggono, e si salvano dopo uno spericolato inseguimento guidando attraverso (nel vero senso della parola) un grande centro commerciale, e provocando enormi danni.

Una volta raggiunta la porta dell'alberghetto dove abita Elwood, una "donna misteriosa" (Carrie Fisher) li attacca a colpi di bazooka, ma i due fratelli le sfuggono. La porta dell'albergo viene sfondata, e il duo sopravvissuto riesce a entrare. Quindi si fermano nella loro stanza, con la finestra all'altezza di una linea della sopraelevata (il celebre loop, l'anello interno della soprelevata di Chicago) e nonostante il terribile rumore Jake si addormenta come un sasso mentre Elwood prepara la "cena" (una fetta di pane bianco tostato).

Il giorno dopo, con l'aiuto del responsabile della libertà vigilata Burton Mercer (), Daniel e Mount riescono a scovare la loro abitazione. Mercer ha finto di credere ai dati della patente di Elwood, sulla quale c'era l'indirizzo 1026 West Addison Street (sede del campo da baseball ). Proprio mentre i tre stanno per arrestarli, la donna misteriosa fa esplodere l'albergo con bombe radiocomandate. I Blues Brothers e i poliziotti rimangono illesi, ma i primi emergono subito dalle macerie e se ne vanno.

La Blues Brothers Band

Inizia la loro missione: riunire il loro gruppo rhythm and blues, la Blues Brothers Band. La sezione ritmica della band viene ritrovata a suonare all'Holiday Inn con il nome di "Murph and Magic Tones", mentre sta eseguendo nell'indifferenza generale una cover di Quando quando quando di Tony Renis. Grazie all'entusiasmo dei due fratelli, in breve vengono convinti a riunirsi al gruppo, che però non può fare a meno del caldo timbro degli ottoni.

Il trombettista "Mr. Fabulous" () ha trovato un ottimo lavoro al ristorante francese Chez Paul come maître. È senz'altro il più riluttante a riunirsi alla band, ma Jake ed Elwood lo mettono alle strette dando spettacolo di se stessi, facendo incetta delle costosissime pietanze del locale e infastidendo i clienti. I fratelli minacciano di tornare a mangiare «a colazione, pranzo e cena tutti i giorni della settimana» e Mr. Fabulous per disperazione cede e accetta di riunirsi al gruppo. Sulla strada per raggiungere il chitarrista Matt Murphy e il sassofonista , la Blues Brothers Band s'imbatte in una manifestazione del "Partito Socialista Americano dei Bianchi" («I nazisti dell'Illinois» come li chiama Elwood). I Blues Brothers, spazientiti, decidono di farsi largo irrompendo tra gli uomini del partito, che stanno occupando un ponte: per non essere investiti, questi sono costretti a gettarsi in acqua. Così anche i nazisti dell'Illinois decidono di dare la caccia ai Blues Brothers. Tuttavia cascano nell'inganno di Elwood, e credendo di trovare la casa di quest'ultimo si recano allo stadio Wrigley Field.

Murphy e Marini lavorano in un ristorantino a , di proprietà di Matt e sua moglie (). Davanti al locale sta suonando Memphis Slim, un cantante di strada (John Lee Hooker). Jake ordina "quattro polli fritti e una coca" ed Elwood "pane bianco tostato, liscio", grazie a tale ordinazione (probabilmente abituale per i due) vengono subito riconosciuti da Matt, che li accoglie con entusiasmo. Per convincerli a non andare con i suoi «sporchi amici bianchi», la moglie di Matt canta “Think” insieme alle clienti , ma Lou e Matt se ne vanno.

Ora, finalmente riunita, la band compra gli strumenti al Ray's Music Exchange, di proprietà del non vedente Ray (Ray Charles). Per dimostrare loro che un piano elettrico Rhodes da 2 mila dollari funziona bene, si siede al piano e suona Shake Your Tailfeather; i Blues Brothers decidono di pagarlo in cambiali.

Non sapendo dove suonare, e per non deludere i ragazzi della band che in fondo si fidano delle sue promesse, Jake trascina il gruppo in campagna e incappa per caso in un concerto al Bob’s Country Bunker, riservato al country e western.

Quella sera avrebbero dovuto esibirsi i Good Ole Boys, un gruppo country. Ma Jake è disperato, perché il tempo per salvare l'orfanotrofio passa inesorabilmente; così finge con Bob, il padrone del locale, che loro sono proprio i Good Ole Boys che i clienti stanno aspettando.

La Blues Brothers Band, che non sospetta nulla degli intrallazzi dei due fratelli, comincia a suonare dietro una rete da pollaio: questa li protegge dai rozzi clienti che, furiosi, gettano contro di loro bottiglie perché non sopportano la loro musica. Dapprima umiliati dalla folla per aver suonato rhythm and blues, riprendono consensi improvvisando brani country orecchiabili: un'interpretazione della sigla del telefilm Rawhide e la ballata Stand by Your Man, che fa sciogliere in lacrime gli avventori del locale.

Il successo dei finti Good Ole Boys è notevole ma al momento del pagamento, Bob dice a Jake che la band ha consumato più birra di quello che ha guadagnato, per cui sono loro che devono 100 dollari a Bob. I Blues Brothers con uno stratagemma scappano, senza pagare, proprio mentre arrivano i veri Good Ole Boys. Questi iniziano infuriati un folle inseguimento, che però si conclude con un violentissimo schianto contro la stessa volante della polizia già seminata da Jake ed Elwood nel centro commerciale. A questo punto anche i Good Ole Boys iniziano la caccia ai Blues Brothers.

Dopo questo disastro i Blues Brothers, che sono sempre "in missione per conto di Dio", decidono di rivolgersi al loro vecchio amico e agente Maury Sline (Steve Lawrence), che incontrano in una sauna. Sline è dapprima scettico riguardo ai due, a causa dell'abbigliamento e per il loro genere musicale che lui considera ormai sorpassato. Poi Jake lo minaccia di "raccontare qualche storiella a sua moglie", e così il manager offre loro per un gran concerto la Sala Grande del Palace Hotel, a nord di Chicago, sul Lago Wazzapamani.

Dopo aver girato tutta la contea per promuovere il concerto che si sarebbe svolto la sera stessa, aiutati anche dai bambini dell'orfanotrofio e da Curtis, la Bluesmobile finisce la benzina. I due fratelli sono costretti a spingerla per ore, rischiando di non arrivare neppure e tenendo in apprensione tutta la band. Mentre fanno rifornimento, Elwood conosce una bella ragazza molto chic (Twiggy), su una decappottabile al che si finge benzinaio, ruba per lei la benzina, si fa pagare 94 dollari (più uno di mancia) e nonostante il ritardo prova a sedurla, dandole appuntamento in un motel: la ragazza, sorridendo, rifiuta e se ne va. In realtà, in un secondo tempo, si vedrà lei delusa davanti al motel, in attesa di Elwood che non arriverà mai.

Grazie all'intenso battage pubblicitario, il Palace Hotel si è gremito di pubblico, ma tra gli spettatori si appostano anche i Good Ole Boys, i poliziotti Daniel e Mount, il loro collega Mercer e molti altri agenti che sperano di catturare i Blues Brothers. Mentre Jake ed Elwood sono costretti a passare dal bagno delle donne per entrare al Palace Hotel, ed eludere la sorveglianza, la folla si spazientisce per l'attesa e quindi Curtis ha la brillante idea di eseguire con la band Minnie the Moocher, vecchio successo del 1931 di Curtis/Calloway al Cotton Club (infatti la scena viene girata come se fosse ambientata lì, in quel locale, esattamente negli anni trenta).

Finalmente salgono sul palco Jake ed Elwood. Una volta in scena, eseguono Everybody Needs Somebody to Love di Solomon Burke nella versione di Wilson Pickett (citato anche a fine canzone) e Sweet Home Chicago di Robert Johnson nella versione di Magic Sam, riscuotendo un travolgente successo. Accortisi però che la polizia ha circondato la sala, decidono di fuggire. In questo frangente incontrano un produttore discografico, ex buttafuori del locale, che offre loro ben 10 mila dollari per un LP in esclusiva. I due accettano (lasciando però i soldi per pagare Ray al negozio di strumenti e i ragazzi della band) e l'uomo gli spiega che possono andarsene mediante una botola sul palco, proprio sotto la batteria. (nella foto a sinistra un momento del concerto al Palace Hotel).

Mentre i fratelli fuggono dall’hotel per mezzo di cupi tunnel di servizio, si imbattono nuovamente nella "Donna Misteriosa". Si scopre finalmente che si tratta della ex fidanzata di Jake, abbandonata sull'altare, questa volta armata con un fucile M-16 (dopo aver fallito con altre micidiali armi da guerra). Ma anche stavolta, i fratelli riescono a farla franca: Jake implora pietà offrendo una litania di scuse (carburante, tintoria, terremoto, inondazione, cavallette e tant'altro) e così la persuade togliendosi gli occhiali da sole (l'unica scena in cui uno dei fratelli appare senza lenti). Jake afferra la donna tra le braccia e la bacia appassionatamente, ma era solo un bluff: una volta riuscito a calmarla, guarda Elwood, gli dice «Andiamo!» e la lascia cadere nella melma. Il sempre impassibile Elwood le si rivolge commentando: «È fatto così!», raggiungendo la Bluesmobile e sfuggendo sia alla donna che ai poliziotti.

Con il pieno di benzina, i due si dirigono a folle velocità verso Chicago, distante ben 106 miglia, inseguiti da «tutte le forze dell’ordine dell'Illinois». In modo rocambolesco le eludono, dando vita a uno spettacolare inseguimento che coinvolge decine di automobili. Anche il gabbato gruppo country western Good Ole Boys li sta inseguendo con il loro camper, ma cade vittima di un tranello di Elwood, uscendo definitivamente di scena. La Bluesmobile, in grado perfino di salti e capriole, permette ai Blues Brothers di eliminare anche i nazisti dell’Illinois, che con la loro Ford Pinto cadono giù da un’autostrada in costruzione da un'altezza considerevole. Alla fine di una lunga e spettacolare caduta alle note di “La cavalata delle Walchirie” di Wagner (un subalterno dichiara il suo amore per il suo capo), si crea un cratere su una strada sottostante, dove vi cadono anche i loro complici.

L’arrivo a Chicago

Dopo ore e ore di adrenalinico inseguimento sul filo dei 200 km/h, inseguiti da un esercito di auto della polizia a sirene spiegate, che nel frattempo si schiantano in tutti i modi dietro di loro, i Blues Brothers arrivano al Richard J. Daley Center a Chicago. Irrompono nella piazza e si arrestano repentinamente su un marciapiede. Qui, chiudendo la portiera, l'esausta Bluesmobile cade letteralmente a pezzi. Elwood per un attimo si toglie il cappello per darle l'estremo saluto.

Entrano nell'edificio e , correndo a tutta velocità, prendono l'unico ascensore, salgono al 102º piano, Elwood lo danneggia costringendo gli inseguitori a usare le scale, fino all'Ufficio delle Tasse della Contea di Cook, qui però scoprono un cartello con scritto «Torno tra 5 minuti».

Nel frattempo un'armata giunta da cielo, terra e dal lago Michigan, composta da centinaia di poliziotti armati fino ai denti, esercito, marina, aviazione, pompieri, corpi speciali e incursori della SWAT, si getta urlando nell'edificio e continua l'inseguimento dei Blues Brothers travolgendo tutto quello che trova. Per fortuna all'ultimo minuto arriva l'impiegato addetto alla riscossione delle tasse (Steven Spielberg), e Jake ed Elwood possono finalmente pagare l’imposta per l’orfanotrofio. Proprio nell'istante in cui viene timbrata e consegnata la ricevuta, vengono raggiunti da centinaia di poliziotti e militari che, spianandogli addosso ogni genere di armi, li arrestano; ma ai fratelli non importa nulla, la missione è compiuta e l'orfanotrofio è salvo.

Nella scena finale la Blues Brothers Band al completo è in prigione, e suona per i compagni detenuti il brano Jailhouse Rock, scatenando ovviamente l'ennesima baraonda.

Colonna sonora

La colonna sonora del film “The Blues Brothers” è probabilmente la più venduta e ascoltata di sempre. E’ un vero e proprio festival della storia della musica blues e rock. Quello che segue è l’elenco della canzoni che possiamo ascoltare nell’evolversi della storia.

 Somebody loan me a dime, eseguita da Fenton Robinson. La si può ascoltare nella scena di Jake che esce dalla prigione, come sottofondo musicale.

 She caught the Katy, eseguita dai Blues Brothers quando si incontrano all’uscita del carcere.

 Shake your moneymaker, eseguita da Elmore James. Udibile durante l’incontro dei fratelli Blues con Curtis all’orfanatrofio.  The Old landmark, eseguita da James Brown, durante la movimentata omelia nella chiesa battista di Triple Rock.

 God music, composta da Elmer Bernstein che possiamo ascoltare nel momento in cui Jake riceve il dono del Signore e realizza che deve ricostituire la Band.

 Soothe me, eseguita da Sam and Dave, la ascoltano Jake e Elwood dall’autoradio della Bluesmobile.

 Hold on, I’m comin, sempre di Sam e Dave, durante il primo inseguimento con la polizia nel centro commerciale.

 I can’t turn you loose, eseguita dalla Blues Brothers Band è ascoltabile sempre nell’inseguimento al centro commerciale.

 Peter Gunn Theme, eseguita dai Blues Brothers (ma è un classico di Henry Mancini), la melodia più rappresentativa del film. Basta ascoltare le prime note e vengono subito in mente Jake e Elwood.

 Let the good times roll, eseguita da Louis Jordan. La si può ascoltare dal giradischi nell’appartamento di Elwood.

 Anema e core, eseguita da Ezio Pinza. Fa da sottofondo durante la visita a casa della signora Tarantino.

 Quando quando quando, eseguita (in maniera deprimente) da Murph and the Magic Tones per intrattenere il pubblico dell’Holiday Inn.

 Just the way you are di Billy Joel. Si può ascoltare sempre nella scena dell’Holiday Inn, durante il colloquio tra I Blues Brothers e (componente originale della Band).

 Die romantiker, composta da Josef Lanner. E’ il sottofondo musicale che ascoltiamo durante la “animalesca” cena che i fratelli Blues fanno al ristorante Chez Paul ai danni di Alan Rubin per convincerlo a tornare nella Band.

 Boom Boom, eseguita da John Lee Hooker nella scena che precede quella del Soul Food Cafe, gestito da Matt Murphy.

 Think, eseguita da Aretha Franklin per convincere il marito Matt a non lasciarla per seguire la Band.

 Shake your tail feather, eseguita da Ray Cherles per mostrare ai fratelli Blues la qualità degli strumenti che vende.

 Boogie chillum, eseguita da John Lee Hooker come sottofondo durante il viaggio notturno della Band in cerca di un posto dove suonare. Che poi sarà il Bob’s Country Bunker.  Your cheatin’ heart, eseguita da Kitty Wells. Si può ascoltare all’ingresso del locale sopra menzionato.

 Gimme some lovin’, Rawhide e Stand by your man, eseguite dalla Blues Brothers Band sul palco ( pollaio! ) del Bob’s Country Bunker.

 I’m walkin, eseguita da Fats Domino con la quale si svolge la promozione del concerto che la Band farà al Palace Hotel.

 Minnie the moocher, eseguita da Cab Calloway con la Band per intrattenere il pubblico del Palace Hotel, in attesa dell’arrivo dei Blues Brothers.

 Time is tight e I can’t turn you loose, eseguite dalla Blues Brothers Band, al tanto atteso arrivo dei fratelli Blues sul palco.

 Everybody needs somebody’s to love, eseguita dai Blues Brothers come prima canzone del concerto. Uno dei pezzi più famosi in assoluto.

 Sweet home Chicago, eseguita come secondo pezzo dalla Band e con la quale si congederà dal pubblico, nella solita maniera rocambolesca.

 La cavalcata delle Valchirie, di R.Wagner, nell’esilarante scena della caduta dall’autostrada interrotta della Ford Pinto con a bordo i due neonazisti. Una caduta interminabile!!

 La ragazza di Ipanema, come sottofondo durante il momento più tranquillo di tutto il film. E’ il momento nel quale i fratelli Blues sono in ascensore per raggiungere l’ufficio delle imposte.

 Jailhouse rock, eseguita dalla Blues Brothers Band (ormai tutti in prigione!), per intrattenere gli altri carcerati. L’apoteosi del rock, in questo pezzo di Elvis Presley.

Altre informazioni

Il film “The Blues Brothers” ebbe anche un seguito nel 1998. Nonostante l’interpretazione dell’originale Elwood e per la regia sempre di John Landis, il film “-Il mito continua”, riscosse un deludente consenso da parte del pubblico. Sicuramente la mancanza di John Belushi è stato il motivo principale. In ogni caso, ci sono dei film assolutamente inimitabili anche se il cast è quello originale, per via di una magica alchimia tra regista, attori, luoghi e tempi che è semplicemente impossibile ricreare.

La critica nei confronti del film del 1980, come già accennato all’inizio di questo articolo, fu tutt’altro che positiva. Tra le prime recensioni ci fu quella del Times che paragonò il film al deludente “1941: Allarme a Hollywood” di Steven Spielberg. Altre critiche più o meno aggressive vennero dal New York Times e dal Washington Post. Ma si sa che la stampa americana non ha mai avuto grande considerazione delle proprie produzione al di fuori dei blockbusters. Molti pensano che la Blues Brothers Band sia nata con e per il film. Ma non è così. Il gruppo infatti nacque qualche anno prima. Divenne famoso grazie al Saturday Night Live. Dopo la realizzazione del film, la Blues Brothers Band continuò a girare e fare concerti. Orfana purtroppo del suo frontman che era John Belushi (morto per overdose nel 1982), e di Dan Aykroyd (per motivi professionali), la Band ha registrato due album: "Live in Montreux" (1990), e "Red,White e Blues" (1992).

Tra i tanti volti che possiamo vedere nel film, è da segnalare anche il cameo di Steven Spielberg. E’ l’impiegato dell’Ufficio Tasse che compare in una delle ultime scene. Spielberg aveva già lavorato con la coppia di attori Belushi e Aykroyd, nel film che abbiamo citato prima: “1941: Allarme a Hollywood”.

Comparsata nel film dei Blues Brothers anche per il regista John Landis.

Il regista si è anche dedicato una citazione nel film. Più precisamente su una parete del ponte dove i fratelli Blues nascondono la Bluesmobile, c’è scritto “John love Deborah”. Chiaro riferimento a lui e a sua moglie Deborah.

La Bluesmobile

Come la Ford Gran Torino per Starsky & Hutch, il Generale Lee per Hazzard o Kitt per il telefilm Supercar, la Bluesmobile può essere considerata anche lei una protagonista del film a tutti gli effetti.

Sotto l’inconfondibile livrea bicolore, si nasconde una Dodge Monaco 440. Questa vettura, capace nel film di miracolose acrobazie, era anche nella realtà un’automobile dalle notevoli prestazioni. Il motore era un V8 da 7.200cc, capace di erogare 375 cv.

Ecco come Elwood ne decanta le caratteristiche ad un poco convinto Jake: “Motore truccato, sospensioni rinforzate, paraurti antistrappo, gomme antiscoppio e cristalli antiproiettile. E non c’è neanche bisogno dell’antifurto perché ho collegato tutti i contatti con la sirena. Allora che ne dici? E’ la nuova Bluesmobile, o no?”.

Per le riprese vennero utilizzate diverse “Bluesmobile”. D’altronde un solo prototipo non avrebbe resistito molto. L’unica versione originale ancora esistente è di proprietà del cognato di Dan Aykroyd. Probabilmente una di quelle mai utilizzate per le riprese.

Biografia Dan Aykroyd

Daniel Edward Aykroyd nasce ad Ottawa il 1° luglio del 1952. Nato in una famiglia cattolica per metà di origine irlandese e metà franco-canadese, il giovane Dan decide di entrare in seminario, ma ne viene espulso dopo poco tempo, ritenuto inadatto per la vita ecclesiastica. Si iscrive dunque all'Università di Carleton, nella sua città natale, Ottawa, alla facoltà di Psicologia, per studiare poi Scienze politiche e Criminologia.

Nel frattempo cresce l'amore per il palcoscenico e la comicità, tanto da indurlo a iniziare la gavetta come cabarettista in alcuni night-club. Il primo show ideato e interpretato da lui fu “ Change for a Quarter” (1972). In breve, grazie alla sua abilità ed al successo ottenuto, ottiene numerose partecipazioni alla televisione canadese.

A , Aykroyd conosce per la prima volta il comico statunitense John Belushi, con il quale instaura non solo un solido rapporto lavorativo, ma anche una profonda amicizia. I due dal 1974 lavoreranno con la troupe teatrale Second City. Negli anni seguenti, dal 1976 al 1979, la coppia sarà protagonista del cast originale del celebre show della NBC, il Saturday Night Live, un programma che ha rivoluzionato la televisione americana e che ha lanciato i maggiori talenti comici del cinema statunitense.

Nel 1979, Aykroyd e Belushi collaborano anche sul grande schermo, con la commedia “1941: Allarme a Hollywood di Steven Spielberg.

Nel 1985 partecipò ad USA for Africa, un supergruppo di 45 celebrità della musica pop tra cui Michael Jackson, Lionel Richie, Billy Joel, Stevie Wonder e Bruce Springsteen, cantando “We are the World” prodotta da Quincy Jones e incisa a scopo benefico

Aykroyd scrive e recita principalmente in commedie tra cui “Una poltrona per due” (1983) con un esilarante e “” che ottiene un enorme successo in tutto il mondo ed avrà anche una serie animata e un sequel “Ghostbusters II. Il progetto risaliva al 1982, ma la scomparsa di Belushi, che doveva far parte del cast insieme a Aykroyd stesso e a Eddie Murphy, fece slittare la produzione di due anni. Nel cast figura un altro membro del "cast originale" del Saturday Night Live, .

Biografia John Belushi

John Adam Belushi nacque nel quartiere di Humboldt Park, in Chicago USA il 24 gennaio 1949, figlio di Adam Belushi, un immigrato albanese che abbandonò la cittadina dove era cresciuto, Qytezë (era nato a Coriza) nel 1934 all'età di sedici anni e aveva aperto a Chicago due ristoranti. La madre, Agnes Samaras (nata nel 1922) era una farmacista nata ad Akron, nell' (USA), dove si era trasferita la sua famiglia anch'essa dall'Albania e aveva 5 fratelli. John aveva una sorella, Marian, più grande di 12 anni e due fratelli più piccoli: James Belushi o Jim, più piccolo di 5 anni; e William Adam Belushi o Billy, nato il giorno dell'undicesimo compleanno di John.

All'età di 6 anni, John si trasferì con la famiglia a Wheaton, un'area metropolitana di Chicago distante circa 40 Km. Per John fu molto duro abituarsi alla nuova vita, ma col tempo si abituò e coltivò tre grandi passioni: il football, nel quale eccelleva ed era famoso; la batteria e la recitazione, in particolare comica. Organizzava infatti nella sua scuola, la Wheaton Central High School, con i suoi amici spettacolini comici che avevano una certa popolarità.

A 15 anni poi incontrò la sua futura moglie Judy Jacklin, con cui si fidanzò. Il suo progetto era quello di diventare allenatore di football, ma fu incoraggiato dal suo professore di arte drammatica a gettarsi nella carriera di attore e così successe.

Gli ultimi due film di Belushi furono “Chiamami aquila” di e “I vicini di casa” di John G. Avildsen, commedia nera in cui per la terza e ultima volta John Belushi recita al fianco dell'amico Dan Aykroyd. In queste pellicole, lontane dal suo tradizionale umorismo demenziale, Belushi si conferma un attore di razza, non soltanto semplicemente "comico". Accanto al successo, tuttavia, Belushi visse un'esistenza segnata dalla droga, che finì per costargli la vita all'apice della sua carriera. Fu trovato morto il 5 marzo 1982 in una stanza dell'albergo "", sul Sunset Boulevard a Los Angeles, . La causa della morte fu un'iniezione letale di cocaina ed eroina.

John Belushi riposa oggi all'Abel's Hill Cemetery a Martha's Vineyard, .

Biografia di John Landis

John Landis nasce a Chicago il 3 agosto 1950. La sua carriera inizia da adolescente quando lavora come semplice portalettere per la casa di produzione 20th Century Fox. L'esperienza nell'ambiente maturata grazie anche a questa occasione, unita a una lunga gavetta, gli permettono di conoscere moltissime personalità, tra le quali Alfred Hitchcock, con cui allaccia un rapporto abbastanza confidenziale.

Landis passa gli anni successivi frequentando quanto più possibile i set cinematografici che lo circondano, entrando sempre più nell'ambiente e facendo conoscenze importanti. Comincia la sua scalata lavorando come assistente di produzione. Appare nel film “Slok” (1972), che scrisse e diresse, e in “Ridere per ridere” (1977). Il primo successo arriva grazie a “”, nel 1978, con John Belushi, che si rivela un trionfo. Il film anticipa la grande passione del regista per la musica soul.

Due anni dopo, si garantisce non solo la celebrità internazionale, ma un posto nella storia del cinema grazie a “The Blues Brothers”, scritto insieme a Dan Aykroyd, L'anno seguente scrive e dirige “Un lupo mannaro americano a Londra” e “Ai confini della realtà”. Durante le riprese di quest'ultimo, l'attore Vic Morrow e due attori ancora bambini, muoiono a causa di un incidente con un elicottero usato in alcune scene, che Landis aveva, forse, fatto avvicinare troppo durante alcune riprese. Nonostante non sia stato condannato, l'evento ha ovviamente scosso profondamente il regista.

Landis è anche il regista di uno dei videoclip più famosi e costosi della storia, quello di Thriller, di Michael Jackson, datato 1982, anche in questa occasione lavora al fianco di Rick Baker, grande creatore di effetti speciali che aveva già lavorato con lui in “Un lupo mannaro americano a Londra”. Per quest'ultimo ricevette anche il premio Oscar per gli effetti speciali istituito nel 1981 proprio per quell'occasione. Landis girò anche il video di "Black or White", sempre di Jackson. Bernstein, Elmer

Bernstein, Elmer. - Compositore statunitense (New York 1922 - Ojai, California, 2004). Ha legato il proprio nome alla storia del cinema scrivendo oltre 200 colonne sonore, tra cui alcune fra le più celebri di Hollywood. Lo stile innovativo di B., frutto del suo interesse per generi musicali disparati e del frequente ricorso al , portò durante gli anni Sessanta del Novecento alla compiuta realizzazione di un vero e proprio “suono americano” del cinema, in contrapposizione alle melodie, ai timbri e ai ritmi di stampo europeo che fino a quel momento avevano continuato a segnare anche le pellicole statunitensi. Inoltre si deve a B. l’invenzione di quel particolare mondo sonoro che divenne il corrispettivo musicale del genere western (basti pensare a The magnificent Seven - I magnifici sette) e al quale solo E. Morricone riuscirà a portare delle innovazioni. Dopo gli studi alla Juilliard School con M. Castelnuovo-Tedesco, B. iniziò una carriera come pianista, ma dovette interromperla a causa della Seconda guerra mondiale. Durante il servizio militare fu incaricato dapprima di scrivere gli arrangiamenti dei canti tradizionali americani per G. Miller e la banda dell’aviazione, quindi di comporre le musiche per i programmi della radio delle forze armate. Fu quest’esperienza che, dopo la guerra, gli aprì la strada per Hollywood come autore di colonne sonore. In seguito alle musiche per The man with the golden arm (L’uomo dal braccio d’oro), The ten commandments (I dieci comandamenti) e The magnificent seven (I magnifici sette), la sua fama si consolidò, facendo di B. uno dei compositori più richiesti. Lavorò con registi come M. Scorsese, J. Landis e F. Ford Coppola, scrisse le musiche per tre film di F. Sinatra, sette di J. Wayne e sei di B. Lancaster. Vinse l’Oscar per la migliore colonna sonora con la partitura di Thoroughly Modern Millie (Millie) e due Golden Globe. Tra le colonne sonore principali si ricordano: The man with the golden arm (L’uomo dal braccio d’oro, 1955), The ten commandments (I dieci comandamenti, 1956), Sweet smell of success(Piombo rovente, 1957), The magnificent seven (I magnifici sette, 1960), To kill a mockingbird (Il buio oltre la siepe, 1962), Summer and smoke (Estate e fumo, 1962), Walk on the wild side (Anime sporche, 1962), Hud (Hud il selvaggio, 1963), The great escape (La grande fuga, 1963), Hawaii (1966), Thoroughly modern Millie (Millie, 1967), True grit (Il Grinta, 1969), Airplane! (L’aereo più pazzo del mondo, 1980), (Una poltrona per due, 1983), Ghostbusters (1984), The age of innocence (L’età dell’innocenza, 1993) The rainmaker (L’uomo della pioggia, 1997), Far from heaven (Lontano dal paradiso, 2002).