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Aju 015 Cacciavillani 4/11/13 17:36 Página 143 Huerta, Santiago y Fabián López Ulloa (eds.). 2013. Actas del Octavo Congreso Nacional de Historia de la Construcción. Madrid, 9-12 de octubre de 2013. Madrid: Instituto Juan de Herrera. I mulini ad acqua e la loro tecnica costruttiva nella regione Abruzzo Carlos Alberto Cacciavillani Il tema di questo lavoro riguarda i mulini ad acqua rami di fiume genera il tratto finale denominato fiu- della valle del Tavo-Saline e quanto concerne luoghi, me Saline; da qui, tracciando il confine tra i comuni materiali e sistemi costruttivi nel territorio di Loreto di Città S. Angelo e Montesilvano, arriva alla foce Aprutino. La ricerca è strutturata in due parti: una sul mare Adriatico. prima parte è concentrata sull’ ambito territoriale di La conformazione orografica imposta i nuclei abi- riferimento che dalle pendici del Gran Sasso, scende tati sui crinali delle colline che ripiegano morbide nel verso la costa, attraversando una estensione valliva fondovalle, disponendo nella campagna una maglia che comprende i comuni di Farindola, Penne, Loreto insediativa diffusa e puntuale, segnata dalla presenza Aprutino, Collecorvino, Moscufo, Cappelle sul Tavo, del fiume. Quest’ultimo forma una rete ambientale e Città S. Angelo e Montesilvano; la seconda parte è strutturale, intelaiata dalla scansione geometrica dei un approfondimento sui manufatti localizzati nel te- colori dei campi coltivati, di quel mondo rurale che rritorio di Loreto Aprutino. nella storia, ha determinato i caratteri del tessuto eco- Ogni ambito fluviale conserva ancora le radici di nomico e sociale dell’intero territorio (figura 1). questa cultura legata alla terra e alla lavorazione dei Un disegno che, fino ad oggi, ha mantenuto inva- prodotti coltivati dall’uomo; l’architettura fatta di riate le sue trame essenziali, restituendo nella forma materiali, lavorazioni, sapienze artigianali, determina del paesaggio e negli elementi architettonici di ques- una riscrittura continua che delimita i contorni del te- ta parte dell’Abruzzo, regione geograficamente com- rritorio di appartenenza. Lo studio dei luoghi dei ma- plessa e variegata, con un modellamento della super- teriali e dei sistemi costruttivi dei mulini a ruota ficie topografica, definito da un recinto di montagne idraulica è stato svolto seguendo metodologie di in- a nordovest, trattenuto dalla linea del mare a sud est; dagine a più livelli; dalle ricognizioni fatte in sito, ai conformazione questa, che forgia nei secoli, la voca- rilievi metrici e fotografici dei manufatti ancora pre- zione e l’identità dei luoghi (Cacciavillani, e Maz- senti, unitamente allo studio delle cartografie di rife- zanti 2013). rimento e delle fonti documentarie. In articolare, è stato analizzato l’ambito territoriale «Ci si arriva come d’improvviso, traversando le ripide della valle del Tavo-Saline. Il fiume Tavo attraversa gole e gli ampi altopiani dell’Appennino, quasi che il Gran Sasso voglia segnare, proteggendo gli imprevisti, il territorio della provincia di Pescara: nasce sulla ca- dolci declivi, un luogo diverso. Lo si scorge subito come tena del Gran Sasso, scorre tra i rilievi collinari e i un territorio molto antico, abitato da sempre e da sempre sistemi vallivi, attraversando le terre dei comuni so- costruito, dove il passato è tutto lì, presente e vissuto, pracitati per ricongiungersi con il fiume Fino nel co- senza ostentazione o rancori. Continuamente abitato, mune di Cappelle sul Tavo. La confluenza dei due così come può essere normale continuare ad abitare, ge- Aju 015 Cacciavillani 4/11/13 17:36 Página 144 Huerta, Santiago y Fabián López Ulloa (eds.). 2013. Actas del Octavo Congreso Nacional de Historia de la Construcción. Madrid, 9-12 de octubre de 2013. Madrid: Instituto Juan de Herrera. 144 C. A. Cacciavillani la sua presenza, la ricchezza delle acque, hanno pro- fondamente inciso sulla storia insediativa, culturale e produttiva dei territori attraversati. Molteplici le atti- vità produttive nei secoli, che si sono sviluppate nelle vicinanze dei fiumi, utilizzando la forza motrice de- lle acque e che hanno permesso di alimentare mulini, frantoi, gualchiere, segherie, cartiere. I mulini consi- derati appartengono alla tipologia definita a ruota orizzontale o ritrecine, costituiti da due o tre palmeti Figura 1 mossi da un piccolo e veloce corso d’acqua, il forma- La rete fluviale e i sistemi vallivi. Individuazione dei mulini le, su cui viene posizionato a cavallo l’edificio (figu- censiti (disegno dell’autore 2013) ra 2). nerazione dopo generazione, nella stessa casa che non è né castello né in rovina, in parte nuova in parte antica, secondo le esigenze. E’ una terra che sembra chiusa in se stessa, difficile da raggiungere e da conoscere, perché sono attutiti gli echi del tumulto nazionale per i contadini e le loro case, così per la piccola borghesia. Questa terra di antichi pastori non riserva grandi emozioni, perché i valori sono sommessi e le differenze sottili, essi rinviano ad un sentimento profondo, nascosto in noi stessi» (Ren- na 1980, 16-17). Il paesaggio è il risultato di una civiltà antica e fortemente radicata in questi luoghi, le cui origini si possono far risalire fino all’epoca romana, nonché anche alle civiltà precedenti; tuttavia, la conforma- zione attuale è l’esito della rivoluzione mezzadrile della seconda parte del Settecento e dell’Ottocento. Le zone dove si conservano il maggior numero di Figura 2 manufatti sono quelle ricadenti nei territori comunali Mulini a ruota orizzontale. A sinistra, Mulino Frattaroli; a di Loreto Aprutino e Penne, insediamenti urbani di destra, mulino Aliprandi (foto dell’autore 2013) piccole dimensioni, contraddistinti da un’architettura significativa, distante dall’architettura rurale, che ap- parenta gli edifici principali ai modelli urbani dell’I- La forma architettonica è riconducibile alla casa talia meridionale, e del Regno di Napoli in particola- rurale, a due tre piani, detta italica; costituita da due re (Cardinale e Cavuta 1995). soli grandi vani, uno al piano terra per gli animali e La conformazione geografica di questa zona è uno gli attrezzi e uno al piano superiore per l’abitazione dei principali fattori che caratterizzato l’individualità del contadino (figura 3). Tale corpo si amplia e si e la storia di questo luogo. Le montagne ne hanno fa- arricchisce di spazi, di forme, a seconda del numero vorito l’autonomia ed allo stesso tempo la chiusura e del nucleo familiare che lo abita, delle funzioni, la protezione dell’urto immediato dei maggiori avve- dell’epoca, dei luoghi; producendo un campionario nimenti storici nazionali e forse hanno agevolato la tipologico fatto di diversificazioni significative, ma conservazione di un prevalente carattere rurale, sia generate all’interno della stessa matrice (Ortolani nelle forme economiche che sociali (Renna 1980, 22). 1964). L’asta fluviale del Tavo-Saline, sin dall’inizio, si L’ambito territoriale della vallata del Tavo-Saline, pone come infrastruttura: canale di comunicazione, è dominato dalla casa isolata posta sul fondo e pre- sistema di irrigazione e approvvigionamento idrico; senta due principali tipi di dimora: la casa di pendio Aju 015 Cacciavillani 4/11/13 17:36 Página 145 Huerta, Santiago y Fabián López Ulloa (eds.). 2013. Actas del Octavo Congreso Nacional de Historia de la Construcción. Madrid, 9-12 de octubre de 2013. Madrid: Instituto Juan de Herrera. I mulini ad acqua e la loro tecnica costruttiva nella regione Abruzzo 145 Figura 4 Mulino Scialacqua, Penne (Pe). Prospetto, particolare (di- segno dell’autore 2013) Figura 3 Mulino Scialacqua, Penne (Pe). Pianta e prospetto (disegno tura, i canali per l’adduzione dell’acqua, che struttu- dell’autore 2013) rano il sistema dell’edificio. Il corpo di fabbrica, si articola su più livelli: ris- petto agli altri semplici manufatti di edilizia rurale, l’unica differenza che si rende necessaria nel mulino e la casa di ripiano o di fondovalle, dotata di scala è la doppia apertura ad arco dette anche bocche, sul esterna. La prima lavora sul dislivello dei suolo e fa prospetto principale, in cui le acque che defluiscono sì che essa risulti parzialmente interrata verso monte, vengono ricondotte nell’alveo del fiume (figura 5). dove si trova l’ingresso ai vani abitativi veri e propri Al fine di analizzare le costruzioni, è particolar- che sovrastano il rustico, mentre a valle si apre l’in- mente interessante definire le differenti tipologie: i gresso di quest’ultimo. mulini studiati si contraddistinguono principalmente La casa di fondovalle, occupa il piano inferiore per il disegno della facciata secondo un modello d’is- con le stalle, il fondaco e, a volte, la cucina; attraver- pirazione classica, in cui il numero degli archi sul so una scala esterna, corredata da loggia o ballatoio prospetto, coincide con il numero delle ruote oriz- posizionati sul prospetto principale, si accede al pia- zontali posizionate ognuna sotto la rispettiva macina. no superiore, dove si dispongono gli spazi delle ca- Tale conformazione determina una giacitura dei mere. Formalmente, si sviluppavano come dei para- piani orizzontali, a differenti quote, che in sezione si llelepipedi allungati con copertura a capanna; ad esse sviluppano creando una variazione prospettica; con si aggiungono volumi di forma cubica, dove le ag- la facciata a monte di un solo piano, a cui si affianca gregazioni geometriche dei vari locali, conferiscono il posizionamento delle vasche di carico a formare una disposizione planimetrica a pianta quadrata; ti- una sorta