COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 3 del 08 Febbraio 2012 (o.d.g. 3 del 08 Febbraio 2012)

OGGETTO: Comune di (VI). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio.

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art. 14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 08 Febbraio 2012 come da nota n. 57461 del 06.02.2012 del Dirigente della Unità di Progetto Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV), Segretario della Commissione; – Il Comune di Roana con note n. 8179 del 29.08.11 e n. 10964 del 11.11.2011 ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS; – Il Comune di Roana ha approvato con DGC n. 53 del 03.05.07 il “Documento Preliminare e lo schema di accordo di pianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio comunale. L’accordo di copianificazione tra il Comune di Roana, la Provincia di e la Regione per la redazione del P.A.T. in esame è stato sottoscritto in data 28.06.07. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T., oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Roana con DGC n. 3 del 19.01.10 ha espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Comunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione. Il Comune di Roana con DCC n. 31 del 29.07 – ha adottato il Piano di Assetto del Territorio Comunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04. Come da documentazione presentata, l’avviso dell’avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio del Comune, Bur n. 66 del 02.09.11 e sui quotidiani “Il Gazzettino e Il Giornale di Vicenza” del 02.09.11. Dalla documentazione trasmessa dal Comune ed acquisita agli atti, risulta che sono pervenute complessivamente n. 64 osservazioni delle quali n. 63 pervenute entro i termini e n. 1 pervenuta fuori termine, di tali osservazioni n. 22 sono attinente a questioni ambientali o al Rapporto Ambientale.

− PARERE DELLA COMMISSIONE VAS SUL RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE La Commissione Regionale VAS, con parere n. 32 del 17/04/07, aveva espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sul Rapporto Ambientale Preliminare (ex relazione ambientale) allegato al documento preliminare per la redazione del Piano di Assetto Territoriale Comunale, con prescrizioni che dovevano essere ottemperate in sede di stesura del Rapporto Ambientale.

- INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il Comune di Roana è situato nella parte occidentale dell’Altopiano dei 7 Comuni e confina ad ovest con il Comune di , a sud con i Comuni di e di e, ad est, con il Comune di . Per la sua estensione (circa 7.839 ettari) è uno dei comuni più estesi dell’intera

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Provincia di Vicenza. Di grande rilievo risulta inoltre il dato delle aree boscate (di poco superiore ai 54 Kmq,) che coprono più del 70% dell’intero comune. Il territorio comunale risulta compreso tra i 597 e i 2.015 metri sul livello del mare con una escursione altimetrica complessiva pari a 1.418 metri. L'altitudine media dei centri abitati è di poco superiore ai 1.000 metri. La struttura insediativa si articola in sei centri frazionali, coincidenti con altrettante Parrocchie, ove risiede oltre l’80% della popolazione residente: Mezzaselva, Roana, Camporovere, Canove, Cesuna, e Tresché Conca. La frazione di Roana è la frazione capoluogo mentre la sede municipale è situata nella frazione di Canove. Negli ultimi dieci anni la popolazione residente ha conosciuto un lento ma costante aumento passando dai 3.823 abitanti del 2000 ai 4.248 registrati nel 2009 con un incremento medio percentuale dell’11,11%. Ben più marcato risulta invece nel medesimo periodo l’incremento del numero delle famiglie (+ 25,27%) cui corrisponde, per contro, una costante riduzione del numero medio di componenti che si è venuto a stabilizzare nel 2009/2010 sul valore di 2,10 ab/famiglia con un valore minimo di 1,89 ab/famiglia registrato nella frazione di Cesuna. Della struttura insediativa originaria, dopo le drammatiche vicende della prima guerra mondiale, restano ben poche configurazioni: sono tuttavia ancora riconoscibili sia all’interno dei nuclei rurali che dei principali centri storici alcune caratteristiche tipologie tipiche della Montagna dei 7 Comuni come pure la stretta relazione che esiste tra l’organizzazione della struttura insediativa degli abitati e la morfologia dei luoghi. Al pari di altri Comuni dell’Altopiano, anche il Comune di Roana ha conosciuto a partire dalla fine degli anni ’60 un forte sviluppo edilizio, legato prevalentemente alle cosiddette “seconde case”, che ha determinato un significativo ampliamento delle aree urbanizzate attorno ai principali centri frazionali, ma anche la realizzazione di complessi residenziali e villaggi isolati che hanno in molti casi definitivamente compromesso il delicato equilibro esistente con una secca perdita di “attrattività” anche in termini turistici. Pur essendo un territorio fortemente antropizzato si rileva comunque la presenza di ampi spazi prativi di particolare valenza paesaggistica oltre che ambientale. Oltre ai boschi già ricordati vale inoltre la pena segnalare la forra della Val d’Assa che taglia trasversalmente in territorio comunale caratterizzandolo in modo del tutto peculiare. Il territorio è attraversato dall’importante asse stradale della S.P. 349 del Costo, che collega la pianura vicentina all’Altopiano per poi proseguire verso il Trentino, e dalla S.P. del Piovan che salendo dalla Val d’Astico attraversa gli abitati di Rotzo, Mezzaselva e Roana per poi collegarsi alla provinciale del Consto in località Bivio Italiano a Canove. L’analisi demografica a supporto del P.A.T. ha evidenziato un lento, ma costante, aumento della popolazione residente nel Comune negli ultimi dieci anni che è passata dai 3.823 abitanti del 2000 ai 4.248 registrati nel 2009 con un incremento percentuale dell’11,11%. Ciò è dovuto essenzialmente alla riduzione dei valori negativi che avevano caratterizzato il saldo naturale nei primi anni duemila (solo negli ultimi due anni si registra peraltro una timida inversione di tendenza), ed ai valori marcatamente positivi del saldo sociale legato sia all’arrivo di lavoratori stranieri che di abitanti provenienti da altri Comuni dell’Altopiano. Significativo a tale riguardo è il caso della frazione di Canove che, sia per la posizione baricentrica e per la presenza dei principali servizi che per la vicinanza ad Asiago, ha registrato un incremento della popolazione di ben il 29,74% passando dai 992 abitanti del 2000 ai 1.287 del 2010. Solo la frazione di Mezzaselva registra un contenuto decremento (-3,64%) mentre per quanto riguarda le altre frazioni si rileva una sostanziale tenuta della popolazione di Roana (+ 3,6%) ed un contenuto ma costante incremento (mediamente dell’8,15%) per le frazioni di Camporovere, Cesuna e Trechè - Conca. Ben più marcato risulta invece nel periodo considerato l’incremento del numero delle famiglie (+ 25,27%) cui corrisponde per contro una costante riduzione del numero medio di componenti che si stabilizza nel 2009/2010 sul valore di 2,10 ab/famiglia con un valore minimo di 1,89 ab/famiglia registrato nella frazione di Cesuna. Se ciò è in parte imputabile all’invecchiamento della popolazione ed al basso tasso di natalità, le verifiche effettuate hanno evidenziato una significativa quota di nuclei familiari unipersonali titolari di alloggi utilizzati per le vacanze ed il tempo libero (le cosiddette “seconde case”). E proprio per quanto concerne gli alloggi utilizzati per vacanza e/o tempo libero i dati TARSU forniti dagli uffici comunali attestano complessivamente ben 5.207 “seconde case” su un totale di 6.896

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abitazioni rilevate con un incremento, rispetto al 2001, di 1146 unità che portano la percentuale delle abitazioni per vacanza dal 73,9% del 2001 al 75,5% dell’ottobre 2010. Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale tra le diverse frazione, i dati forniti rilevano una marcata concentrazione delle seconde case nelle frazioni di Canove e di Cesuna seguite da Treschè Conca e, in misura più contenuta, da Roana e dalle frazioni rimanenti. Va segnalato infine come le stime condotte sul PRG vigente (così come modificato dalla Variante 2004 recentemente approvata dalla Giunta Regionale) indicano una potenzialità residua di ben 307.700 mc ancora realizzabili (in prevalenza all’interno delle zone di espansione previste) per una popolazione ancora insediabile stimata di circa 433 residenti e ben 4237 turisti.

- VINCOLI Per quanto riguarda i vincoli individuati ai sensi del D.Lgs. 42/2004 si segnalano: − il vincolo paesaggistico ex art. 136, comma 1 - lettera d), che interessa la parte settentrionale e quella meridionale del territorio comunale; − il vincolo paesaggistico ex art. 142 comma 1 lett. g) che riguarda le aree boscate; − il vincolo paesaggistico (ex vincolo Galasso L. 431/85) al quale sono sottoposti i principali corsi d’acqua presenti nel territorio comunale e gli ambiti montani superiori ai 1600 metri; − il vincolo paesaggistico relativo alle aree gravate da usi civici; − il vincolo paesaggistico relativo alle zone di interesse archeologico; − il vincolo monumentale relativo agli edifici pubblici riconosciuti quali beni culturali ex art. 10; Si è inoltre provveduto ad individuare il Sito di Interesse Comunitario, nonché ZPS, IT3220036 denominato “Altopiano dei 7 Comuni” appartenente alla Regione biocenografica continentale, le aree sottoposte a vincolo di destinazione forestale (L.R. n. 52/78) e quelle soggette a vincolo idrogeologico e forestale ai sensi del R.D. n. 3267/1923. Le fasce di rispetto individuate sono quelle generate dai seguenti elementi: − Idrografia – R.D. n. 523/1904 − Cave – L.R. n. 44/1982 − Pozzi di prelievo per uso idropotabile - D. Lgs n.152 del 03.04.2006 − Cimiteri – R.D. n. 1265/1934 e D.P.R. n. 285/1990 − Impianti di depurazione - L. n. 319/1976 e Delibera del Comitato dei Ministri del 4.02.1977 − Impianti di comunicazione elettronica ad uso pubblico – D.lgs n. 259/2003 e L. n. 36/2001 − Viabilità - D.P.R. n. 495/92 Per quanto riguarda infine la pianificazione sovraordinata sono stati evidenziati i seguenti elementi: − l’ambito naturalistico di livello regionale di cui all’art. 19 del PTRC; − l’ambito interessato dal “Piano d’Area dell’Altopiano dei , dei Costi e delle colline pedemontane vicentine”; − le aree a pericolosità di valanga con riferimento al P.A.I.; − i centri storici perimetrali sulla base degli atlanti provinciali pubblicati a cura della Regione Veneto e del P.R.G. vigente;

- QUADRO DI SINTESI DELLE CRITICITA’AMBIENTALI Dall’analisi sullo stato dell’ambiente è possibile individuare le criticità sulle componenti ambientali che risultano direttamente influenzate dalle potenziali pressioni generate dalle attività antropiche che insistono sul territorio, come indicato nella tabella riportata di seguito. Aria Basse concentrazione di inquinanti atmosferici. Conflittualità tra allevamenti ed aree insediative. Clima Bassa concentrazione di azoto, fattore responsabile delle modificazioni climatiche Acqua Buona copertura dei servizi di rete. Consumi sostenibili di acqua potabile. UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 3

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Presenza di aree con vulnerabilità delle acque all’inquinamento. Suolo e Sottosuolo Presenza di cave dismesse e numerose cave attive. Situazione critica per la presenza di estesi ambiti di cava in prossimità del torrente Ghelpack, uno dei pochi corsi d’acqua superficiali dell’altopiano. Presenza di elementi di dissesto geologico anche in possibile interazione con il tessuto insediativo (senza peraltro un reale e serio rischio per la popolazione insediata). Presenza di ambiti di pregio vegetazionale. Presenza di estese aree prative. Flora e fauna Buona estensione delle superfici boscate. Gran parte delle aree boscate sono caratterizzate da specifici elementi di fragilità: rischi di incendi in prossimità degli insediamenti, suscettibilità agli schianti ed a eventi di natura biotica e abiotica negli ambiti interessati da rimboschimento. Biodiversità Presenza di aree naturali boscate con Habitat di interesse comunitario. Rischio di perdita di prati montani a seguito abbandono dell’attività di alpeggio. Paesaggio Presenza di elementi di degrado paesaggistico puntuali. Salute Umana Presenza di stazioni radio base. Elevati livelli di radon. Presenza di ambiti a maggior rumorosità. Mancata documentazione di livello luminoso. Popolazione Elevata pressione turistica stagionale. Beni materiali Elevata produzione di rifiuti urbani. Bassa percentuale di raccolta differenziata. Criticità nella gestione della raccolta dei rifiuti. Elevati consumi energetici. Insicurezza stradale.

- CONTENUTI E OBIETTIVI DEL PAT Il Piano si propone: − la tutela e la valorizzazione del paesaggio rurale e montano, delle aree di importanza naturalistica ed ambientale e delle identità storico-culturali; − la qualità degli insediamenti urbani ed extraurbani, attraverso la riqualificazione ed il recupero edilizio ed ambientale degli aggregati esistenti, con particolare riferimento alla salvaguardia e valorizzazione dei nuclei storici, e l’impiego di tecniche progettuali e realizzative in equilibrio con l’ambiente che assicurino un armonico inserimento degli interventi nel contesto paesaggistico ed − ambientale; − la promozione e la realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole, finalizzato a soddisfare le necessità di crescita e di benessere dei cittadini, senza pregiudizio per la qualità della vita delle generazioni future, nel rispetto delle risorse naturali; Il Piano mira inoltre ad assicurare in via generale la salvaguardia delle qualità ambientali, culturali ed insediative del territorio al fine della conservazione, tutela e valorizzazione dei beni naturali, culturali, architettonici ed archeologici presenti nonché ad assicurare la prevenzione e riduzione dei rischi connessi all’uso del territorio e delle sue risorse, al fine di garantire la sicurezza degli abitati e la difesa idrogeologica dei suoli. Nel dettaglio le finalità e gli obiettivi del Piano di Assetto del Territorio del Comune di Roana possono essere sintetizzati in rapporto ai 4 sistemi definiti dal Documento Preliminare stilato dall’Amministrazione Comunale come di seguito evidenziato.

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Il sistema ambientale Il sistema ambientale è rappresentato principalmente dai boschi, dai pascoli d’alta quota e dai prati/pascoli che caratterizzano il territorio comunale. A prescindere dalla funzione propria esse evidenziano infatti una indiscutibile valenza ambientale e paesaggistica, oltre che agricolo-produttiva, tale da conferirgli dignità di bene da tutelare o valorizzare: una indubbia “risorsa”, anche economica, per Roana e per le sue possibilità di sviluppo, non solo turistico. Gli obiettivi specifici per il sistema ambientale sono: − la conservazione del paesaggio agrario, delle sue componenti e del relativo patrimonio di biodiversità e la tutela dei principali coni visuali di belvedere; − la tutela ed il miglioramento dei boschi e dei pascoli d’alta quota; − la tutela e la valorizzazione dei grandi alberi; − l’individuazione degli ambiti di particolare valore ambientale e di particolari biotopi; − la tutela e miglioramento delle reti ecologiche naturali e seminaturali; − la tutela e valorizzazione degli elementi e delle forme di particolare interesse geologico (Valle del Ghelpach e Val d’Assa); − la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico della prima guerra mondiale e degli elementi di interesse storico testimoniale; − l’individuazione e valorizzazione dei percorsi storico-ambientali e testimoniali, dei sentieri alpini e delle strade interpoderali; − la salvaguardia dei corsi d’acqua, delle sorgenti presenti nel territorio ed in particolare di quelle utilizzate per fini potabili; − l’individuazione delle aree a maggior rischio di dissesto idrogeologico.

Il sistema insediativo Il sistema insediativo per la sua particolare articolazione riveste una peculiare importanza all’interno della redazione del Piano di Assetto del Territorio anche in considerazione delle dinamiche di sviluppo che hanno determinato negli ultimi anni un costante incremento delle aree urbanizzate, con particolare riferimento agli insediamenti destinati al mercato turistico (le cosiddette “seconde case”), e delle possibilità edificatorie residue ammesse dal P.R.G. vigente così come integrato dalla Variante 2004. Gli obiettivi specifici per il sistema insediativo sono: − il recupero del patrimonio edilizio esistente con particolare riferimento ai centri storici delle frazioni ed agli aggregati rurali di antica origine, anche attraverso opportune forme di incentivazione; − il miglioramento della funzionalità degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree urbane definendo, per le aree degradate, gli interventi di riqualificazione e di possibile di riconversione e per le parti o elementi in conflitto funzionale le eventuali fasce o elementi di mitigazione ambientale; − la localizzazione delle nuove opportunità di sviluppo residenziale a completamento e/o ricucitura degli insediamenti esistenti con l’obiettivo di favorire il consolidamento delle frazioni in relazione al modello evolutivo storico e di promuovere, nel contempo, il riequilibrio della dotazione di aree a servizi, il miglioramento dell’assetto infrastrutturale e la riqualificazione dei “bordi” dell’edificato; − il contenimento dell’edificazione diffusa in territorio aperto e la salvaguardia delle aree di maggior pregio paesaggistico; − l’adeguamento della dotazione degli spazi pubblici e dei servizi sia a favore della popolazione residente che di quella turistica. − il dimensionamento delle nuove possibilità insediative per A.T.O. in relazione alle esigenze della comunità locale per soddisfare prioritariamente il fabbisogno abitativo dei nuclei familiari residenti e favorire la permanenza della popolazione anche attraverso la definizione di specifiche agevolazioni per la “prima casa”.

Il sistema produttivo Analogamente al sistema insediativo, anche quello produttivo esige una particolare attenzione per affrontare le criticità evidenziate in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”.

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Gli obiettivi specifici per il sistema produttivo sono: − il sostegno e lo sviluppo dell’attività agricola anche attraverso la tutela dei suoli ad elevata vocazione agricola o silvo-pastorale; − il riordino funzionale e strutturale delle zone produttive esistenti; − il riconoscimento delle situazioni di degrado per le quali promuovere interventi volti alla riconversione e riqualificazione urbanistica ed ambientale; − l’individuazione in adiacenza alla zona produttiva del Comune di Asiago di una nuova area da destinare al trasferimento delle attività ricadenti in zona impropria e/o l’insediamento di nuove attività; All’interno del sistema produttivo, il settore turistico riveste un ruolo di primaria importanza per il Comune di Roana. Questo settore, che negli ultimi anni ha conosciuto un significativo sviluppo, è destinato infatti ad assumere un peso sempre più importante nella base economica locale anche se non certamente esclusivo. Sicuramente il paesaggio, il clima, la qualità ambientale, le testimonianze storiche presenti sul territorio (in particolare quelle legate alla Grande Guerra) costituiscono un’indubbia “risorsa turistica”, ma proprio al fine di perseguire un effettivo rilancio dell’offerta turistica del Comune appare evidente l’esigenza di promuovere la qualificazione ed il potenziamento della dotazione di servizi e delle infrastrutture di supporto. Il P.A.T., pertanto, oltre a rilevare la consistenza e l’assetto delle attività esistenti e le eventuali necessità di sviluppo, intende promuovere l’evoluzione delle attività turistiche, nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e durevole, che concili le esigenze di crescita (soprattutto in termini qualitativi) con quelle di preservazione dell’equilibrio ambientale. In questo contesto il P.A.T. persegue, anche attraverso la cooperazione con la Provincia e i Comuni contermini: − la riqualificazione ed il potenziamento degli impianti e delle attrezzature per la pratica dello sci alpino e dello sci di fondo; − l’individuazione delle aree e delle strutture vocate al turismo di visitazione, all’escursionismo e alle attività sportive e ricreative; − la riqualificazione ed il potenziamento delle strutture turistico-ricettive esistenti verso standard di elevata qualità; − l’adeguamento ed il potenziamento della dotazione di servizi; − l’individuazione e la valorizzazione dei percorsi storico-ambientali e testimoniali, dei sentieri alpini e delle strade interpoderali e forestali con la creazione di una rete strutturata di percorsi ciclo pedonali in grado di assicurare il collegamento tra le frazioni ed i principali servizi e la fruizione del territorio nel suo complesso valorizzando le eccellenze presenti. Il sistema dei servizi e delle infrastrutture Il sistema dei servizi e delle infrastrutture nella sua complessa articolazione costituisce l’elemento di interconnessione tra le diverse parti e funzioni del territorio ed esige pertanto una attenta pianificazione in coerenza con gli obiettivi di qualità e sostenibilità ambientale anche in considerazione della già richiamata vocazione turistica del Comune. Gli obiettivi specifici per il sistema dei servizi e della viabilità sono lo sviluppo e la qualificazione funzionale, sia urbanistica che edilizia, degli ambiti ad elevata specializzazione presenti sul territorio comunale con particolare riferimento: − agli ambiti per la pratica dello sci; − al polo sportivo – ricreativo del laghetto Lonaba; − al polo sportivo e scolastico del Weister; − al complesso edilizio della Cattedra; − al polo socio assistenziale di Villa Brunialti; − all’ex Istituto elioterapico di Mezzaselva; − la razionalizzazione e l’adeguamento del sistema della viabilità locale, principale e secondaria, e dei collegamenti con la viabilità sovracomunale individuando nel contempo le strade ed i principali “nodi” da adeguare e/o riqualificare; − l’adeguamento strutturale e funzionale della dotazione di spazi a parcheggio; − la riorganizzazione ed il potenziamento della rete di percorsi ciclabili e pedonali.

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- GLI ATO Il P.A.T. suddivide il territorio comunale in 4 Ambiti Territoriali Omogenei – A.T.O. sulla base dei caratteri geografici, fisico – ambientali e insediativi più significativi. 1. Sistema naturalistico dei boschi e dei pascoli montani Verena - Meatta 2. Val d’Assa 3. Ambito del sistema insediativo 3.1 Roana e Mezzaselva 3.2 Canove e Camporovere 3.3 Conca e Cesuna 4. Sistema naturalistico dei boschi e dei pascoli montani Corbin -Magnaboschi 4.1 Corbin 4.2 Belmonte 4.3 Magnaboschi

- AZIONI DI PIANO ED EFFETTI Il P.A.T. del comune di Roana è stato redatto sulla base di obiettivi e condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni ammissibili, secondo le seguenti linee di principio: Il sistema ambientale Per quanto riguarda il sistema ambientale le azioni specifiche del P.A.T. puntano da un lato a riconoscere, tutelare e valorizzare gli ambiti e le componenti paesaggistiche, naturalistiche, ambientali e storico-culturali di maggior pregio (i boschi, il sistema dei prati/pascoli e dei pascoli d’alpeggio, i coni visuali più significativi, i siti di interesse preistorico, le incisioni rupestri della Val d’Assa, i campi di battaglia e le fortificazioni della Grande Guerra, le forre della Val d’Assa e della Valle del Ghelpach,.…) e, dall’altro, a limitare gli interventi che comportano la sottrazione di territorio agricolo e forestale e/o ne compromettono l’integrità sostenendo nel contempo la permanenza ed il consolidamento delle aziende agricole operanti sul territorio comunale come pure l’insediamento di funzioni agrituristiche e la produzione di servizi ambientali in relazione alle potenzialità ricreative, sportive e culturali presenti. Ciò nella consapevolezza che le risorse ambientali e la qualità del paesaggio costituiscono la “risorsa economica” più importante per Roana e per le sue possibilità di sviluppo anche turistico. In tal senso il P.A.T., nel riprendere e confermare le previsioni del P.R.G. vigente, individua l’ambito di interesse storico ed ambientale della Val d’Assa e della valle del Ghelpach per il quale rilancia la proposta redazione di uno specifico progetto integrato di tutela e valorizzazione delle risorse archeologiche, culturali, naturalistiche ed ambientali presenti finalizzato alla creazione di uno specifico sistema tematico demandando al P.I., sulla base di specifiche indagini, il compito di rilevare le eccellenze presenti (siti preistorici del Bisele, incisioni rupestri, vestigia della Grande Guerra, singolarità geologiche e geomorfologiche, peculiarità faunistiche e vegetazionali, …) definendo le azioni finalizzare alla loro tutela e fruizione compatibile a scopo didattico e turistico. Il sistema insediativo In coerenza con gli obiettivi di ricomposizione del tessuto urbano e di contenimento dell’utilizzo della risorsa suolo, il P.A.T. punta essenzialmente a rafforzare la struttura gerarchica dei “centri” attraverso il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente (con particolare riferimento a quello di vecchio impianto) e delle aree di maggior degrado urbanistico ed edilizio, la saturazione delle aree già urbanizzate e la ricucitura/completamento dei “bordi” dell’edificato promuovendo, nel contempo, il miglioramento della dotazione di aree a servizi. In tale contesto il P.A.T. propone – come si è già avuto modo di evidenziare – la riqualificazione e riconversione urbanistica ed ambientale delle due aree produttive di espansione previste dal P.R.G. vigente in località Parnoli, a nord dell’abitato di Roana, e in via Marchiesara con l’obiettivo di perseguire una più coerente utilizzazione di tali ambiti in rapporto al contesto insediativo ed ambientale. Le stesse linee preferenziali di sviluppo insediativo individuate dal P.A.T. si configurano sostanzialmente come completamento e/o ricucitura degli insediamenti esistenti con l’obiettivo di favorire il consolidamento delle frazioni in relazione al modello evolutivo storico e di promuovere, nel

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA contempo, il riequilibrio della dotazione di aree a servizi ed il miglioramento dell’assetto infrastrutturale. Del resto, se si escludono gli ambiti di sviluppo insediativo individuati rispettivamente a nord del Bivio Italiano (a Canove), in prossimità del campo sportivo di Conca ed in aderenza al “villaggio Madonnina” di Treschè che per le loro caratteristiche possono essere destinati all’atterraggio di eventuali crediti edilizi ma anche alla realizzazione di nuovi insediamento per la vacanza ed il tempo libero con l’applicazione delle previste misure perequative, gli ambiti rimanenti sono essenzialmente finalizzati a soddisfare puntuali esigenze abitative della popolazione residente. Per quanto riguarda il mercato turistico delle cosiddette “seconde case” il P.A.T. si limita infatti a recepire le previsioni del P.R.G. vigente (così come integrato dalla Variante 2004) demandando peraltro al P.I. il compito di verifica tali previsioni in rapporto agli obiettivi generali definiti dal P.A.T. e, per gli ambiti non ancora convenzionati, di definire specifiche azioni volte a perseguire le seguenti finalità: − integrazione delle opere di urbanizzazione carenti o mancanti; − potenziamento della dotazione dei servizi pubblici e di uso pubblico; − revisione degli indici di edificabilità stabiliti dal P.R.G. previgente al fine di poter addivenire ad un più coerente disegno urbano ed assicurare un armonico inserimento degli interventi nel contesto paesaggistico ed ambientale. Il P.A.T. incentiva infine l’utilizzo di strumenti quali la perequazione, il credito edilizio e la compensazione urbanistica, anche attraverso la conclusione di specifici Accordi con soggetti privati ai sensi dell’art. 6 della L.R. n. 11/2004, come pure l’adozione di specifiche misure volte a favorire mediante l’utilizzo di tecnologie ecocompatibili e un’elevata qualità costruttiva, il contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo sostenibile ed il miglioramento della qualità dell’abitare. Il sistema produttivo In coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile” il P.A.T., in conformità agli indirizzi del P.T.C.P. della Provincia di Vicenza, persegue il riordino funzionale e la riqualificazione urbanistica ed edilizia degli insediamenti artigianali esistenti definendo nel contempo i criteri per l’ampliamento delle attività produttive ricadenti in zona impropria e l’applicazione della procedura dello “sportello unico” con l’obiettivo di assicurare la permanenza ed il consolidamento delle attività presenti compatibilmente con le prioritarie esigenza di tutela ambientale e paesaggistica e di miglioramento della qualità di vita. Come si è già avuto modo di evidenziare, inoltre, il P.A.T. individua in località “piana dei Rela”, in continuità con la zona produttiva di Asiago, un ambito di sviluppo insediativo destinato al trasferimento di attività ricadenti in zona impropria ma anche all’insediamento di eventuali nuove attività artigianali e, in località Kaltaprunno, un ulteriore ambito finalizzato all’insediamento di attività di lavorazione e deposito di materiali inerti di cava (favorendo in tal senso il trasferimento di quelle operanti all’interno degli abitati di Roana e di Canove), nonché di aziende che operano del settore degli scavi, demolizioni e movimenti terra. Per quanto riguarda invece il settore primario, il P.A.T. promuove la tutela dei suoli a vocazione agricola e/o silvo-pastorale con l’obiettivo di tutelarne la presenza a fini produttivi e paesaggistici e potenziarne l’utilizzo demandando al P.I. la definizione di specifiche misure volte a: − sostenere l’attività agricola anche per i risultati ambientali e paesaggistici che ne conseguono; − sostenere ed incentivare la produzione e lavorazione del latte, in particolare nelle malghe, e dei prodotti locali con l’utilizzo anche delle misure previste dal PSR 2007-2013 opportunamente coordinate dal Comune; − valorizzare il sistema delle malghe e attraverso la creazione di un “Circuito delle malghe” comprendente le malghe con funzione produttiva e quelle che, avendo dimesso tale attività, possono essere comunque utilizzate per la promozione e la fruizione del territorio. − promuovere ed incentivare attività integrative del reddito agricolo quali l’offerta di servizi ambientali, didattici, ricreativi (maneggio, assistenza mountain bike, ecc.), nonché attività in grado di configurare un modello alternativo di ospitalità fondato sul concetto di “albergo diffuso” basato sulla presenza di bed & breakfast, beauty farm, agriturismi e strutture assimilabili, promuovendo al contempo le eccellenze enogastronomiche e le peculiarità sia ambientali, sia culturali del territorio;

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− promuovere la riqualificazione e la valorizzazione della viabilità rurale di interesse paesaggistico ed ambientale anche per finalità turistiche e ricreative. Per quanto concerne il settore turistico, infine, il P.A.T. persegue un modello di sviluppo turistico “integrato” che sappia valorizzare le componenti ambientali, storico-culturali, ma anche sportive e ricreative presenti nel territorio ricercando “nuove attrattività” per avviare un concreto rilancio del sistema turistico attivando strategie di sviluppo “multifunzionali”, dirette cioè alla diversificazione dell’offerta, e quindi maggiormente sostenibili da un punto di vista ambientale ed economico. Accanto alla valorizzazione delle risorse paesaggistiche, naturalistiche, storico-culturali presenti sul territorio (Val d’Assa, incisioni rupestri, campi di battaglia e fortificazioni della Grande Guerra,…) con la realizzazione di una rete di percorsi di visitazione, opportunamente segnalati ed attrezzati, rivolti alle diverse tipologie di attività (escursionismo a piedi o a cavallo, mountain bike, nordic walking, sci escursionismo,…), il P.A.T. delinea infatti un più generale programma di riqualificazione e potenziamento dei servizi, delle attrezzature e degli impianti esistenti (riqualificazione e potenziamento degli impianti per la pratica dello sci, realizzazione di nuove attrezzature sportive e ricreative, nuovo campo da golf, qualificazione e potenziamento delle strutture turistico ricettive, realizzazione di nuove strutture specializzate per il relax ed il benessere, nuovi servizi alla persona, …) secondo modelli culturalmente avanzati, sia in funzione sia della popolazione locale che di quella legata alla fruizione turistica. In tal senso – come si è già avuto modo di evidenziare - il P.A.T. individua alcuni ambiti di eccellenza (“Contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi”) per i quali promuove la definizione di appositi “progetti di rilevanza strategica” che dovranno attivare, anche attraverso la sottoscrizione di specifici Accordi di Programma, nuove sinergie e collaborazione tra gli Enti e soggetti coinvolti (sia pubblici che privati) in modo da conseguire concretamente gli obiettivi enunciati. Il sistema dei servizi e della viabilità All’interno del più generale progetto di riqualificazione degli insediamenti urbani, di miglioramento della qualità di vita e di rilancio dell’offerta turistica particolare rilievo assumono le previsioni relative alle attrezzature sportive, ricreative ma anche ai servizi sociali e culturali ed alla dotazione di spazi a parcheggio e a verde. In tal senso il P.A.T. per il sistema dei servizi prevede lo sviluppo e la qualificazione funzionale, sia urbanistica che edilizia, degli ambiti di maggior rilevanza presenti sul territorio comunale: il palazzetto dello sport di Mezzaselva, il polo sportivo e ricreativo del laghetto di Roana, il polo sportivo e scolastico di Canove e, ancora, il complesso socio-assistenziale di Villa Brunialti a Cesuna (interventi, quest’ultimi, che rientrano all’interno dei già citati “progetti di rilevanza strategica”) ma anche un complessivo adeguamento della dotazione di servizi pubblici o di uso pubblico per garantire adeguati livelli di qualità della vita e degli insediamenti. Per quanto riguarda invece il sistema infrastrutturale, il P.A.T. persegue la riorganizzazione e la riqualificazione della rete viaria locale e dei principali elementi di criticità del sistema stradale favorendo l’applicazione degli strumenti del credito edilizio e della compensazione urbanistica mentre per quanto concerne il sistema della mobilità ciclo – pedonale, il Piano promuove la costruzione di una strutturata rete di percorsi ciclabili e pedonali in grado di assicurare il collegamento tra le frazioni ed i principali servizi e la fruizione del territorio nel suo complesso valorizzando le eccellenze presenti. La perequazione urbanistica Il Piano di Assetto del Territorio del Comune di Roana, assume come principio fondamentale della pianificazione urbanistica a scala comunale, la perequazione urbanistica e ne promuove l’attuazione con il Piano degli Interventi, nei Piani Urbanistici Attuativi, nei comparti urbanistici e negli atti di programmazione negoziata. In tal senso, tutte le aree di trasformazione urbanistica, indipendentemente dal loro grado di trasformazione, contribuiscono alla determinazione delle volumetrie (o delle superfici copribili) realizzabili ed alla realizzazione delle dotazioni territoriali in termini di cessione di aree a servizi e/o realizzazione di opere pubbliche commisurate, secondo i criteri e le modalità di seguito definite, al valore della edificabilità concessa. Nello specifico il P.A.T. stabilisce specifiche misure perequative per: − le Zone di espansione dell’edificato individuate dal P.I. in aggiunta a quelle previste dal P.R.G. vigente; UNITA’ DI PROGETTO COORDINAMENTO COMMISSIONI (VAS-VINCA-NUVV) 9

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− le Nuove edificazioni nelle zone di urbanizzazione consolidata ed edificazione diffusa individuate dal P.I. in aggiunta a quanto già previsto dal P.R.G. vigente − le Aree idonee per interventi diretti alla riqualificazione e riconversione; − gli Accordi tra soggetti pubblici e privati; − i contesti territoriali destinati alla realizzazione di Programmi Complessi. La perequazione potrà attuarsi attraverso: a) la cessione al Comune di corrispondenti potenzialità edificatorie da utilizzare prioritariamente: − per realizzare servizi pubblici, servizi di uso pubblico, attrezzature di interesse generale; − per la realizzazione di edilizia residenziale pubblica e/o convenzionata; − per la compensazione di soggetti interessati da provvedimenti di esproprio; − per la formazione di sistemi ecologici (fasce boscate, bacini di laminazione, …) anche ad integrazione di analoghi sistemi esistenti. b) la realizzazione diretta e/o il contributo per la realizzazione di opere pubbliche programmate all’esterno della zona interessata o la cessione di aree a standard eccedenti i limiti di dimensionamento stabiliti dal P.A.T. In alternativa il P.I., potrà consentire, la monetizzazione di tutta o parte della quota perequativa a favore del Comune secondo un principio di equivalenza del valore economico delle stessa determinato sulla base delle apposite tabelle deliberate dal Consiglio Comunale. Dalla data di adozione del P.A.T. la perequazione urbanistica si applica obbligatoriamente, nella misura non inferiore al 20% del valore immobiliare della volumetria concessa (determinato sulla base delle apposite tabelle deliberate dal Consiglio Comunale), anche alle aree di “urbanizzazione programmata” per le quali non risultino ancora convenzionati i relativi P.U.A. ad esclusione di quelle classificate dal P.R.G. vigente come zone “Industriali ed artigianali di nuova formazione”. La perequazione non si applica in ogni caso agli interventi urbanistico edilizi destinati alla costruzione della prima casa – residenza stabile. In tal caso l’attuazione degli interventi è subordinata alla sottoscrizione dell’apposita Convenzione in conformità allo schema deliberato dal Consiglio Comunale

- CONFRONTO FRA SCENARI DI PIANO L’analisi comparativa tra lo stato di progetto e lo scenario alternativo da una parte, e lo stato attuale e l’ipotesi zero dall’altra forniscono dei punteggi significativamente diversi, per quanto riguarda il territorio del PAT. L’applicazione del Piano, comporta un significativo miglioramento rispetto alla situazione attuale e ad una ipotesi di prosecuzione dell’attuale PRG vigente, fino al suo completamento. Infatti il progetto di PAT tende all’individuazione ed alla formazione di ambiti comunali ben distinti la cui gestione comporta una maggiore sistematicità nello sviluppo e nell’occupazione di suolo e individua delle misure di mitigazione che rivestono una certa importanza soprattutto nella fase di realizzazione del piano. In tutti i casi, sia nella verifica dell’opzione zero, sia nell’analisi dell’opzione alternativa, l’ipotesi di Piano si è dimostrata superiore sotto il profilo dell’azione di miglioramento della qualità complessiva dell’ambiente.

- MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE Il procedimento di VAS propone dunque misure di mitigazione e criteri atti a evitare o ridurre gli impatti dei piani e dei programmi. Gli interventi si riferiscono: − alle misure previste nelle Tavole del PAT e misure previste direttamente dalle norme tecniche; − alle specifiche misure di mitigazione previste dalla Selezione preliminare di screening relativa all’intero territorio del PAT; − alle specifiche misure di compensazione previste dalla Valutazione appropriata relativa agli interventi significativi del PAT; − ulteriori prescrizioni previste dal Rapporto Ambientale; − modalità operative per l’attuazione delle misure di mitigazione.

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- IL MONITORAGGIO Gli effetti ambientali degli interventi previsti dal piano sono stati valutati con il modello descritto basato sull’analisi comparativa delle singole componenti dei diversi temi ambientali nell’ipotesi ante e post . La grande variabilità e la difficoltà di costruire un modello in grado di interpretare sia gli effetti diretti che le molteplici interazioni tra fattori a livelli diversi può generare deviazioni rispetto alle valutazioni qualitative elaborate. L’osservazione della dinamica temporale di alcuni descrittori rappresenta quindi un necessario completamento del modello utilizzato al fine di effettuare eventuali scelte di piano correttive e garantire il perseguimento degli obiettivi preposti. Si è proceduto quindi alla scelta di alcuni indicatori in grado di soddisfare principalmente i seguenti requisiti: − devono essere facilmente rilevabili; − non devono essere di tipo qualitativo, ma enumerabili; − devono descrivere direttamente elementi di criticità ambientale. I parametri verranno rilevati secondo una periodicità definita ed implementati in un database al fine di valutare con immediatezza la dinamica temporale da confrontare con le medie territoriali e con le ipotesi di piano. Le modalità di verifica e monitoraggio dalle previsioni di sostenibilità del P.A.T., in rapporto alla V.A.S., si possono così sintetizzare: − L’attuazione delle previsioni del PAT nonché l’evoluzione delle condizioni di equilibrio che ne assicurano la sostenibilità, è sottoposta a specifico monitoraggio. − La relazione evidenzia, sulla base dell’aggiornamento dei dati del quadro conosciuto ed in rapporto agli indicatori utilizzati per la VAS, anche sulla base dei dati rilevati dal rapporto annuale sullo stato dell’Ambiente, gli andamenti tendenziali dei parametri di sostenibilità utilizzati per la VAS in rapporto allo stato di attuazione delle previsioni del PAT. − Il piano di monitoraggio è stato calibrato secondo i principi standard degli indicatori e la scelta di questi ultimi è stata finalizzata a monitorare le criticità rilevate.

- OSSERVAZIONI Dalla documentazione trasmessa dal Comune ed acquisita agli atti, risulta che sono pervenute complessivamente n. 64 osservazioni delle quali n. 63 pervenute entro i termini e n. 1 pervenuta fuori termine, di tali osservazioni n.22 sono attinenti a questioni ambientali o al Rapporto Ambientale. Le proposte di controdeduzione risultano condivisibili in quanto appaiono coerenti con i principi di salvaguardia e valorizzazione ambientale.

− L’ Unità di Progetto Coordinamento Commissioni, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge che: Il Rapporto Ambientale esaminato, integrato secondo le indicazioni fornite in sede istruttoria, risulta correttamente impostato e contiene le informazioni di cui all’allegato VI del D.Lgs. 152/2006, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 13 del medesimo D.Lgs. 152/2006. Premesso che uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione, le stesse hanno rappresentano gli elementi che hanno meritano una particolare attenzione in fase di pianificazione. Il Rapporto Ambientale del PAT ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. Il Rapporto Ambientale, nel confermare i criteri assunti dal PAT, approfondisce gli obiettivi del Documento Preliminare evidenziando le specifiche azioni inserite nelle NTA, divise sia per componenti ambientali e socio-economiche, che per obiettivi. La verifica della coerenza esterna è stata fatta in relazione ai principi di sostenibilità ambientale ed alla pianificazione sovraordinata. Per quanto riguarda il monitoraggio sono stati individuati indicatori da misurare in sede di attuazione.

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VISTE - la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008; - la DGR 791/2009

RITENUTO che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS

ESPRIME PARERE POSITIVO sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Roana a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI prima dell’approvazione del Piano , si ottemperi alle seguenti prescrizioni:

1. Le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali, nonché con le modifiche derivanti dall’accoglimento delle osservazioni attinenti a questioni ambientali o al Rapporto Ambientale, le cui proposte di controdeduzione sono risultate condivisibili, come in premessa riportato.

2. Relativamente ai “Contesti territoriali destinati alla realizzazione di Programmi Complessi” individuati nell’elaborato A4 “Carta delle Trasformabilità” e ubicati in contesti strategici, alla fine dell’art. 26 delle NTA va aggiunto il seguente comma:: “Ai fini dell’assoggettamento alla procedura VAS detti Programmi Complessi dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 152/2006, alla verifica di assoggettabilità.”

3. In considerazione dell’istruttoria Tecnica per la Valutazione di Incidenza ambientale del PAT si prescrive che: • ART . 25 DEMANIO SCIABILE , dovrà essere riformulato come segue: ART . 25 DEMANIO SCIABILE Il P.A.T. individua nella tav. 4 “Carta delle Trasformabilità” gli ambiti di demanio sciistico sia per la pratica dello sci alpino che per lo sci di fondo. In tali ambiti il P.A.T. promuove l'ammodernamento ed il potenziamento degli impianti esistenti e delle relative attrezzature di supporto e di servizio nel rispetto della vigente normativa di settore e delle indicazioni contenute nelle presenti norme. Direttive per il Piano degli Interventi Il P.I. provvede a dettagliare le indicazioni del P.A.T. e a definire, anche mediante la predisposizione di apposite schede progettuali, gli interventi ammessi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi sopra richiamati.

Prescrizioni e vincoli Il P.A.T. fa proprie le disposizioni previste dalla vigente normativa di settore. Si richiamano inoltre le disposizioni di legge relative alle aree di uso civico. Gli interventi ammessi dovranno in ogni caso rispettare le valenze ambientali e paesaggistiche del

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA territorio, nonché le disposizioni della Legge 7 marzo 2001, n. 78 "Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale". All’interno delle zone SIC-ZPS è vietata la realizzazione di nuovi impianti di risalita a fune e nuove piste per la pratica dello sci a eccezione di quelli previsti negli strumenti di pianificazione generali e di settore vigenti alla data di emanazione del D.L. 17 ottobre 2007 n.184 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)”, a condizione che sia conseguita la positiva valutazione d'incidenza dei singoli progetti, ovvero degli strumenti di pianificazione generali e di settore di riferimento dell'intervento, nonché di quelli previsti negli strumenti adottati preliminarmente e comprensivi di valutazione d'incidenza. Sono fatti salvi gli impianti per i quali sia stato avviato il procedimento di autorizzazione, mediante deposito del progetto esecutivo comprensivo di valutazione d'incidenza, nonché gli interventi di sostituzione e ammodernamento anche tecnologico che non comportino un aumento dell’impatto sul sito in relazione agli obiettivi di conservazione della ZPS. Ai fini di una maggiore compatibilità ambientale, gli interventi di ampliamento e potenziamento sugli impianti sciistici esistenti all’esterno dell’area SIC-ZPS dovranno fare proprie le seguenti indicazioni: − i nuovi tracciati sciistici devono evitare i siti di riproduzione della fauna e le arene di canto, e limitare quanto più possibile l’abbattimento di elementi arborei. − la realizzazione di opere permanenti ed interventi di modellazione del terreno devono essere limitati alla soluzione di specifiche esigenze tecniche finalizzate alla sicurezza delle piste e/o alla ricomposizione ambientale dei siti interessati. Si devono in ogni caso escludere azioni e opere che comportino alterazioni alla copertura forestale o del suolo tali da determinare o aggravare rischi idrogeologici; − devono limitare le strade di servizio permanenti allo stretto necessario; devono veder eseguite le opere di manutenzione degli impianti con l’utilizzo delle strade esistenti, in ogni caso con le cautele idonee ad evitare danni all’ambiente o disturbo alla fauna; − devono prevedere l’inerbimento con il corredo floristico dell’area; − devono prevedere l’interramento delle linee elettriche e relative cabine; − devono comportare l’asportazione a fine stagione di manufatti quali recinzioni, barriere frangivento, ecc; − devono valutare, in caso di nuove realizzazioni o di revisione generale degli impianti a fune, le modalità di riduzione del rischio di impatto per gli uccelli. − i progetti delle nuove realizzazioni devono essere supportati da indagini specifiche sulla vegetazione e sulla fauna; − gli interventi di manutenzione devono essere effettuati in tempi e con modalità tali da non arrecare disturbo della fauna o alterazione della flora, ove del caso previo monitoraggio teso a verificare l’opportunità di azioni di contenimento del disturbo; − va vietato l’illuminamento notturno degli impianti sciistici. − presso gli impianti scioviari non è ammesso l’uso di altoparlanti tranne che per comunicazioni di servizio e di soccorso. Gli interventi relativi alle piste per lo sci da fondo: − devono evitare sostanziali alterazioni della morfologia dei luoghi e, in particolare, della stabilità delle scarpate, della copertura vegetale e del reticolo idrografico; − seguire per quanto è possibile tracciati di strade interpoderali o sentieri già esistenti; evitare percorsi in aree di particolare interesse floristico o in aree di svernamento e riproduzione della fauna; − negli interventi di sistemazione e manutenzione devono essere messe in atto tecniche di ingegneria naturalistica, inerbimenti delle scarpate e dei sedimi, mascheramento totale di eventuali reti antierosione. Eventuali opere di innevamento artificiale devono prevedere: − l’interramento dei manufatti

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− la limitazione del rumore con l’adozione di sistemi per l’insonorizzazione dei macchinari più rumorosi riducendo il disturbo al di sotto della soglia considera critica in relazione ai caratteri dell’ambiente circostante; − l’esclusione di qualsiasi tipo di additivo; − l’asportazione degli erogatori al termine di ogni stagione; − l’adozione di strumenti tecnologici per l’ottimizzazione del consumo energetico con l’obiettivo di migliorare l’efficienza degli impianti, incentivando anche l’adozione di sistemi di produzione dell’energetica maggiormente sostenibili sotto il punto di vista ambientale; − la creazione, ove possibile, di bacini di raccolta delle acque meteoriche privilegiando l’uso di tecniche in grado di favorire la biopotenzialità di tali ambienti nella stagione primaverile ed estiva.

Tutti gli interventi di cui al presente articolo sono subordinati alla predisposizione di un’idonea Valutazione di Incidenza Ambientale ai sensi della Direttiva CEE 92/43.

• ART . 26 CONTESTI TERRITORIALI DESTINATI ALLA REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI COMPLESSI , dovrà essere riformulato come segue: ART . 26 CONTESTI TERRITORIALI DESTINATI ALLA REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI COMPLESSI Il P.A.T. individua con apposita simbologia nella tav. 4 “Carta delle Trasformabilità” i seguenti ambiti di eccellenza che per la loro rilevanza sociale ed economica, sia a livello locale che territoriale, necessitano di un ulteriore fase di sviluppo progettuale. Per tali ambiti il P.A.T. promuove, d’intesa con gli Enti competenti ed i soggetti coinvolti, la definizione di appositi Progetti di rilevanza strategica finalizzati alla realizzazione di opere o programmi di intervento volti a perseguire gli obiettivi proposti attraverso l’attivazione di specifici Accordi di programma che assicurino il coordinamento delle azioni e determinino i tempi e le modalità di intervento, le risorse finanziarie ed ogni ulteriore adempimento: − Verena, Larici, Gruppach; − Laghetto Lonaba; − Villa Brunialti; − Canove centro; − La Cattedra; − Istituto Elioterapico di Mezzaselva.

Direttive per il Piano degli Interventi Per tali ambiti il P.A.T. definisce gli obiettivi e le azioni che il P.I. provvederà a sviluppare: - VERENA , LARICI , GRUPPACH : il P.A.T., persegue prioritariamente la qualificazione funzionale degli ambiti adibiti alla pratica dello sci alpino riconoscendo il ruolo di eccellenza dell’area sciistica del Verena all’interno del sistema Altopiano. A tale scopo il P.A.T. promuove la sostituzione e l’ammodernamento anche tecnologico degli impianti, modesti ampliamenti del demanio sciabile, ma anche l’adeguamento delle relative attrezzature di supporto, finalizzate al raggiungimento di adeguati livelli di efficienza e di sicurezza. Nella prospettiva di attivare strategie di sviluppo “multifunzionali”, dirette cioè alla diversificazione dell’offerta (e quindi maggiormente sostenibili da un punto di vista ambientale ed economico), il P.A.T. promuove, in conformità agli strumenti di pianificazione generali e di settore vigenti alla data di adozione del P.A.T., l’utilizzo della rete silvo pastorale esistente, nell’area compresa tra la dorsale del Monte Erio, la conca del Gruppach ed i Quarti del Verena in collegamento con il comprensorio sciistico del Campolongo e, a sud, con l’ambito del laghetto Lonaba, per la pratica dello sci da fondo oltre che come percorsi da dedicare alle ciaspe, al nordic walking e/o allo sci escursionistico. In tale contesto appare quanto mai strategico il recupero a fini turistico ricettivi del complesso dell’ex malga Gruppach che dovrebbe fungere da punto di appoggio non solo nel periodo invernale, quale “Centro fondo”, ma anche nel periodo estivo come “Centro dell’ospitalità” a supporto della rete escursionistica, ciclabile ed ippoturistica nell’ambito di un più generale progetto di valorizzazione delle eccellenze storiche ed ambientali dell’area. Andrà verificata altresì la possibilità di inserire nuove attrezzature sportive e/o per il tempo libero o, ancora, appositi spazi informativi e didattici,

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COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA coordinando tra loro le diverse attività. - LAGHETTO LONABA : alla luce dell’importante progetto di riqualificazione funzionale e riutilizzo, anche a fini balneabili, del laghetto Lonaba realizzato dall’Amministrazione (cui si affiancano il parco acrobatico e lo stadio del ghiaccio in via di costruzione), il P.A.T. intende consolidare la funzione turistico – sportiva di tale ambito attraverso l’inserimento di nuove attrezzature sportive e per il tempo libero e delle necessarie infrastrutture di supporto. In tale contesto andrà promosso il recupero ambientale della cava Spilleck e verificata la possibilità di realizzare nella fascia ad ovest di via Oxabech un campo da golf, recuperando prioritariamente - quale Club House - eventuali fabbricati esistenti. All’interno del Progetto andrà previsto l’insediamento di nuove strutture turistico ricettive alberghiere dotate di tutte le necessarie attrezzature di supporto per il gioco e lo svago ma anche di strutture specializzate quali hotel e/o centri benessere, beauty farm,… che sappiano coniugare natura e relax con il divertimento, lo sport ed il benessere con l’obiettivo di potenziare e qualificare l’offerta turistica del Comune. Il P.A.T. promuove inoltre l’adeguamento della viabilità esistente ed il potenziamento della dotazione di aree a parcheggio e della rete di percorsi ciclo pedonali di collegamento con gli insediamenti esistenti ed il camping Riviera. - VILLA BRUNIALTI : nel recepire il progetto promosso dalla Fondazione “Vicenza una città solidale” per la realizzazione di strutture innovative di alloggio e/o aggregazione per tutti coloro che vivono o lavorano nell'ambito della disabilità, il P.A.T. persegue la creazione di un polo servizi con finalità socio-assistenziali attraverso il complessivo recupero delle strutture esistenti (compreso l’edificio attualmente ospitante la scuola media) e la valorizzazione delle aree di pertinenza attraverso la riqualificazione ed il potenziamento degli spazi a parco, l’inserimento di attrezzature sportive e per il tempo libero dotate delle necessarie infrastrutture di supporto e la creazione di un sistema di percorsi ciclo pedonali collegato agli insediamenti esistenti ed alla rete dei percorsi rurali e di interesse ambientale individuati dal P.A.T. - CANOVE CENTRO : il P.A.T., nell’assumere e fare propri gli obiettivi del Concorso di Idee bandito dall’Amministrazione comunale, promuove l’elaborazione di un progetto generale di recupero funzionale e riqualificazione urbanistica ed edilizia dell’ambito individuato rafforzando il ruolo di eccellenza della frazione quale Polo funzionale di rilevanza comunale e territoriale. In tal senso il P.A.T. prevede la creazione nell’area adiacente la piscina comunale di un “campus sportivo e scolastico” attraverso il potenziamento degli attuali impianti, l’inserimento di nuove attrezzature sportive (palazzetto dello sport, campi da gioco e spazi polivalenti) e la localizzazione del nuovo plesso scolastico. In tale contesto andrà prevista la ricollocazione dell’attuale campo da calcio e delle necessarie attrezzature di supporto e valutata la possibilità di attivare, d’intesa con il Comune di Asiago, la realizzazione di un nuovo campo da golf sulle aree agricole adiacenti. Il progetto dovrà inoltre promuovere la complessiva riqualificazione urbanistica ed ambientale degli spazi pubblici situati a ridosso del centro storico (su via XXV aprile) con la creazione di un parco urbano per il gioco e lo svago e/o di uno spazio polifunzionale di aggregazione da destinare anche a manifestazioni pubbliche per residenti e turisti oltre alla realizzazione di un edificio di servizio ove trasferire l’ufficio turistico e l’ambulatorio medico. Particolare attenzione andrà posta al miglioramento della viabilità carrabile e degli accessi sulla strada provinciale (anche valutando la riorganizzazione e l’adeguamento della rotatoria del Bivio Italiano), alla riorganizzazione ed al potenziamento delle aree a parcheggio in rapporto alla attrezzature esistenti ed in progetto nonchè alla creazione di una rete di percorsi ciclo pedonali interconnessi alla “dorsale” dell’ex ferrovia. All’interno della generale riorganizzazione dell’area potranno infine essere individuati specifici ambiti ove concentrare i crediti derivanti dall’applicazione dello strumento della compensazione urbanistica per l’acquisizione delle aree da destinare alla realizzazione delle attrezzature e degli impianti pubblici o di interesse pubblico. - LA CATTEDRA : in attuazione degli esisti del concorso di progettazione e di idee bandito dall’Associazione tra i Comuni di Asiago – – Gallio – – Roana e Rotzo “per l’istituzione ed esercizio sull’altopiano di una stalla e podere modello” il P.A.T. persegue il recupero funzionale e la riqualificazione dell’intero complesso della “Cattedra” con l’obiettivo di realizzare un “Istituto di ricerca multidisciplinare per le problematiche sociali, economiche, agricole, ambientali, culturali e turistiche nelle aree di montagna”. Per conseguire pienamente gli obiettivi di

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recupero e riqualificazione enunciati potrà essere valutata l’opportunità di insediare anche funzioni culturali, ricreative e turistico ricettive - con particolare riferimento all’insediamento di strutture specializzate quali centri benessere e beauty farm - come pure l’eventuale destinazione a residenza di parte degli immobili e/o delle aree di pertinenza. Il P.A.T. promuove inoltre il recupero ambientale e la valorizzazione delle aree circostanti anche attraverso la creazione di un sistema di percorsi collegati all’ambito di interesse storico e naturalistico della Val d’Assa e della sottostante valle del Ghelpach coordinando ed integrando tali interventi con quelli previsti dallo specifico “Progetto di tutela e valorizzazione” di cui al successivo art. 31. Andrà in ogni caso valutata anche la possibilità di recuperare e/o potenziare le originarie funzioni agricolo – produttive del complesso in coerenza con le indicazioni di cui al successivo art.32, favorendo l’insediamento di funzioni agrituristiche e/o la produzione di servizi ambientali. - ISTITUTO ELIOTERAPICO DI MEZZASELVA : per immobili dell’ex Istituto Elioterapico di Mezzaselva il P.A.T. promuove la definizione, in accordo con gli Enti interessati, di un complessivo progetto finalizzato al riutilizzo ed al recupero delle strutture esistenti a fini sanitari e/o sociali (strutture ospedaliere, case di cura, casa di riposo, ….). Il P.I., sulla base di successivi approfondimenti nell’analisi e conoscenza del territorio e delle tematiche evidenziate, definisce puntualmente gli ambiti, i contenuti e le modalità di intervento finalizzate al raggiungimento degli obiettivi sopra indicati. Il P.I. potrà prevedere inoltre limitate variazioni della definizione d’ambito conseguenti al livello più dettagliato delle previsioni urbanistiche che gli sono proprie e/o finalizzate ad assicurare una funzionale organizzazione delle attrezzature e delle infrastrutture previste sempre che dette modifiche non comportino l’alterazione dell’equilibrio ambientale e/o delle condizioni di sostenibilità degli interventi evidenziate negli elaborati di V.A.S.

Prescrizioni e Vincoli Fino all’approvazione del primo P.I. il P.A.T. fa espressamente salve le previsioni del P.R.G. vigente relative alle zone residenziali e per servizi. La progettazione degli interventi relativi alle piste ed agli impianti per la pratica dello sci dovrà seguire i criteri e le direttive stabilite dal precedente art. 25. In particolare, si ribadisce la necessità di sottoporre a idonea Valutazione di Incidenza Ambientale ai sensi della Direttiva CEE 92/43, l’attuazione del Programma Complesso denominato Verena, Larici, Gruppach. • ART . 35 ELEMENTI DELLA RETE ECOLOGICA , anche secondo quanto previsto e prescritto a pagina 141 dell’integrazione atti esaminata, dovrà essere riformulato come segue: Art. 35 ELEMENTI DELLA RETE ECOLOGICA Il P.A.T. persegue il generale miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica del territorio comunale individuando nella permanenza e nel potenziamento della rete ecologica uno dei fattori cardine per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, di tutela della naturalità e di incremento della biodiversità. In tal senso il P.A.T. assume gli obiettivi definiti dal P.T.C.P della Provincia di Vicenza. In coerenza con gli obiettivi sopra richiamati il P.A.T. individua, nella tav. 4, gli elementi fisico- biotici costituenti la Rete Ecologica comunale, suddivisi in: − core area: porzione del territorio che offre uno spazio ecologico ottimale in quantità e qualità alle popolazioni animali. In termini funzionali rappresenta un’area minima vitale in grado di sostenere una o più comunità autoriproducentesi. Nel territorio comunale tale area è in massima parte coincidente con il limite del S.I.C. – Z.P.S. IT3220036 “ALTOPIANO DEI 7 COMUNI ” definito dalla Regione Veneto in ottemperanza alla Direttiva 92/43/CE. − aree di connessione naturalistica (buffer zones): porzioni di territorio contermini alla core area ed ai corridoi ecologici la cui funzione prevalente è di proteggere e/o attenuare i fattori di disturbo determinati dalle aree maggiormente antropizzate e/o insediate poste nelle immediate vicinanze. Nel territorio comunale coincidono in larga parte con le aree boscate. − corridoi ecologici: sono gli elementi fondamentali per la costruzione di connessioni ecologiche faunistiche tra le aree rurali e quella montana consentendo la mobilità delle specie e l’interscambio genetico tra le diverse aree “collegate”, presupposto essenziale al mantenimento della biodiversità.

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Nel territorio comunale coincidono con i corsi d’acqua e le valli dell’Assa e del Ghelpach.

Direttive per il Piano degli Interventi Il P.I. sulla base delle indicazioni del P.A.T. provvede alla ricognizione ed alla definizione puntuale della Rete Ecologica disciplinandone gli elementi costitutivi attraverso: − il miglioramento delle aree interessate da processi di rinaturalizazione spontanea; − la conservazione ed il potenziamento della naturalità nelle aree rurali (siepi, filari, aree boscate,…); − gli interventi di ricostruzione delle parti mancanti della rete ecologica, con particolare riferimento alle aree urbane; − la limitazione dei disturbi (inquinamento acustico, atmosferico,..) derivanti dal transito e dall’utilizzo dei mezzi motorizzati; − la tutela, la riqualificazione ed il miglioramento del verde urbano, quale elemento di completamento delle funzioni della rete ecologica individuata negli spazi aperti; − l’indicazione degli interventi atti a consentire la connessione dei corridoi ecologici in presenza di barriere di origine antropica (strade, insediamenti urbani,…). Il P.I. definisce, in sede di trasformazione urbanistica del territorio, contestuali o preventivi interventi di mitigazione e/o compensazione ambientale, al fine di potenziare e garantire l’efficacia della rete ecologica. Il P.I. potrà individuare ulteriori opportune modalità di incentivazione della rete ecologica promuovendo forme di gestione da parte di soggetti pubblici e/o privati di aree e spazi integrati o da integrare nella rete ecologica comunale.

Prescrizioni e vincoli Nelle aree nucleo o negli ambiti di connessione naturalistica prossimi alle aree SIC e ZPS i progetti che implicano modificazioni di usi, funzioni, attività in atto sono soggetti a valutazione di incidenza (VINCA) ai sensi della normativa statale e regionale in materia. All’interno dei corridoi ecologici e degli ambiti di connessione naturalistica distanti dalle aree SIC e ZPS la necessità della valutazione d’incidenza è decisa dall’autorità competente in relazione alla prossimità delle aree SIC e ZPS; nel caso non si renda necessaria dovrà essere redatta un’analisi che dimostri comunque la compatibilità dell’opera con i luoghi. Con riferimento alla specifica tutela delle aree nucleo, la realizzazione delle infrastrutture e degli impianti tecnici è subordinata a idonea Valutazione di incidenza Ambientale ai sensi della Direttiva CEE 92/43 anziché a generiche misure di mitigazione mirate alla ricostituzione della continuità della permeabilità ecologica nei punti critici di passaggio. Inoltre, l’inserimento di strutture utili all’attraversamento faunistica e la costituzione di aree di rispetto formale dovranno essere realizzate con elementi arborei ad arbustivi autoctoni ai fini del rispetto della biodiversità. Nelle more di approvazione del primo P.I., vanno conservati gli elementi vegetali lineari ed areali presenti sul territorio, rientranti tra gli elementi portanti della Rete. Non sono consentiti interventi che possano occludere o comunque limitare significativamente la permeabilità della rete ecologica. Per l’area S.I.C. – Z.P.S. si richiamano le specifiche misure di conservazione allegate alla DGRV n. 2371 del 27.07.2006 nonché le disposizioni previste dall’apposito Piano di Gestione.

• nell’attuazione di un qualsiasi articolo delle N.T.A., la cui azione strategica insista all’interno del sito della Rete Natura 2000 (SIC/ZPS IT3220036 “A LTOPIANO DEI SETTE COMUNI ”), o la cui area di analisi, come evidenziata nell’integrazione atti esaminata, ricada anche solo parzialmente all’interno dei suddetti siti della Rete Natura 2000, dovrà essere redatta apposita Valutazione di Incidenza Ambientale ai sensi della Direttiva 92/43/CEE; • siano obbligatoriamente e attentamente recepiti gli ART . 25 DEMANIO SCIABILE , ART . 26 CONTESTI TERRITORIALI DESTINATI ALLA REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI COMPLESSI e ART . 35 ELEMENTI DELLA RETE ECOLOGICA , così come modificati e siano rispettate ed attuate le considerazioni, le prescrizioni, le direttivi e i vincoli ivi contenuti.

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4. Per quanto riguarda il contenimento dell’inquinamento luminoso e l’incremento del risparmio energetico occorre inserire un articolo riportante le seguenti prescrizioni: “Per l'illuminazione di impianti sportivi e grandi aree di ogni tipo devono essere impiegati criteri e mezzi per evitare fenomeni di dispersione di luce verso l'alto e al di fuori dei suddetti impianti. Fari, torri faro e riflettori illuminanti parcheggi, piazzali, cantieri, svincoli, complessi industriali, impianti sportivi e aree di ogni tipo devono avere, rispetto al terreno, un'inclinazione tale, in relazione alle caratteristiche dell'impianto, da non inviare oltre 0 cd per 1000 lumen a 90° ed oltre. È fatto divieto di utilizzare per fini pubblicitari fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo, anche in maniera provvisoria. Per l'illuminazione di edifici e monumenti, gli apparecchi di illuminazione devono essere spenti entro le ore ventiquattro. L'illuminazione delle insegne non dotate di illuminazione propria deve essere realizzata dall'alto verso il basso. Per le insegne dotate di illuminazione propria, il flusso totale emesso non deve superare i 4500 lumen. In ogni caso, per tutte le insegne non preposte alla sicurezza, a servizi di pubblica utilità ed all'individuazione di impianti di distribuzione self service è prescritto lo spegnimento entro le ore 24 o, al più tardi, entro l'orario di chiusura dell'esercizio. E' vietato installare all'aperto apparecchi illuminanti che disperdono la luce al di fuori degli spazi funzionalmente dedicati e in particolare, verso la volta celeste. Tutti gli impianti di illuminazione pubblica devono utilizzare lampade a ristretto spettro di emissione; allo stato attuale della tecnologia rispettano questi requisiti le lampade al sodio ad alta pressione, da preferire lungo le strade urbane ed extraurbane, nelle zone industriali,nei centri storici e per l'illuminazione dei giardini pubblici e dei passaggi pedonali. Nei luoghi in cui non é essenziale un’accurata percezione dei colori, possono essere utilizzate, in alternativa, lampade al sodio a bassa pressione (ad emissione pressoché monocromatica). E’ vietata l’installazione all’aperto di apparecchi illuminanti che disperdono la loro luce verso l’alto.”

Oltre a quanto sopra riportato, in sede di attuazione del Piano occorre ottemperare alle seguenti ulteriori prescrizioni:

5. Il Piano degli Interventi dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PAT in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale.

6. Il Piano comunale di zonizzazione acustica dovrà essere adeguato in relazione alle previsioni attuative del Piano degli Interventi.

7. In sede di monitoraggio dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale per le Infrastrutture) (Segretario Regionale per l’Ambiente) Ing. Silvano Vernizzi Ing. Mariano Carraro

FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della U. P. Coordinamento Commissioni (VAS – VINCA – NUVV) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 18 pagine

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