Italiani Sempre Più in Alto Il Ritorno Dei Giganti
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Anno XIV - n.11 - 21 marzo 2018 Ma quanto... Miami su SuperTennis In tv in diretta dalle 16.00, tutti i giorni dalla Florida Pag.14 ItalianiIl ritorno sempre dei piùgiganti in alto A Indian Wells Del Potro batte Federer in una finale d’altri tempi. E di un’altra categoria... Pag.4 Naomi Osaka Storia di Flach, doppista rock dal Giappone Capelli lunghi e risposte fulminanti, con furore insieme a Seguso segnò un’epoca Pag.6 Pag.8 GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: un’altra categoria Pag.3 Focus Next Gen: Hubert Hurkacz Pag.10 Numeri della settimana Pag.12 - Pre-Quali IBI18 Pag.16 Coppa Davis a Genova: i biglietti Pag.20 Circuito Fit-Tpra Pag.22 - Personal coach Pag.24 Racchette: Rafa alla Decima, Roger vola Pag.26 L’esperto: che infortunio ha avuto Murray? Pag.29 prima pagina Un’altra categoria DI ENZO ANDERLONI - FOTO GETTY IMAGES on eravamo più abituati a emozioni così. Roba forte, di un’altra categoria. Il rumore Ndell’impatto del diritto da 100 miglia orarie di “Palito” Del Potro, con il pubblico del deserto californiano che fa “ooh”, come i bambini. Il Più Forte di Sempre che non riesce a rispondere a servizi devastanti e sente che la palla dell’avversario pesa troppo. Diventa frettoloso, nervoso, perde la perfezio- ne del suo ritmo esecutivo. Quel livello di tennis è roba forte anche per lui che si chiama Federer. La sfida finale di Indian Wells ci ha ri- portato, come per incanto, nella magia del tennis dell’ultimo decennio, quel- lo dei fenomeni assoluti. E se Federer è il più forte di tutti i tempi, come ha definitivamente certificato la leggenda qualità dell’avversario richiedeva so- lampi d’eccellenza accecante di Indian Rod Laver regalandogli una delle sue luzioni al limite delle sue possibilità) Wells non ci hanno impedito di entusia- vecchie Dunlop di legno, simbolo di rinforza ulteriormente i meriti dell’ar- smarci anche per quello che è successo passaggio del testimone, è anche me- gentino, capace nel 2009 agli Us Open nell’Atp di Inving, Texas: raggiungendo rito del fatto che ha avuto avversari di di strappare la finale allo svizzero ma la finale il nostro Matteo Berrettini, 21 statura incredibile. soprattutto di prendere letteralmente anni, ha ottenuto i punti per entrare per Se non si fosse ripetutamente infortu- a pallate Nadal in semifinale, nel mo- la prima volta tra i primi 100 giocatori nato, se non avesse dovuto farsi ope- mento in cui il binomio “Roger-Rafa” del mondo, al n.95. Era solo un Chal- rare quattro volte, tre al polso sinistro, spazzolava tutto. lenger, ma con i suoi 150.000 dollari di uno come Juan Martin Del Potro sareb- Il recupero di Del Potro a questo livello montepremi aveva un cast da circuito be stato il quinto dei Fab... Four. E che è una grande notizia, che il circuito Atp maggiore. Le prime otto teste di serie razza di tennis siano capaci di mettere avrebbe potuto annunciare con molto erano comprese entro i primi 77 gioca- in campo questi fenomeni l’abbiamo anticipo se i suoi metodi di calcolo delle tori del mondo e il n.1 era il giapponese improvvisamente rivisto sul centrale classifiche non avessero richiesto qua- Sugita, n.40, l’avversario che costrinse di Indian Wells. Qualcosa che sta una si due anni di rincorsa/purgatorio allo Fabio Fognini a un’epica battaglia nel- spanna sopra alla “normale” eccellen- sfortunato argentino per recuperare un la recente sfida di Davis. Ebbene, al di za. E infatti sua Eccellenza Federer ha ranking che gli consentisse di affronta- là del simbolico abbattimento del mu- perso l’aplomb, è stato spinto a sca- re i tabelloni con una testa di serie ade- ro dei 100, la sensazione più bella che vare talmente tanto in fondo alle sue guata. E quindi di non dover impattare Berrettini trasmette è di essere in grado capacità da scegliere persino di tirare con un Top 10 ai primi turni come gli di esprimere un tennis che emerge na- addosso al suo avversario pur di pren- succedeva nel 2017 nonostante avesse turalmente anche in un tabellone così, dersi un punto importante. Cose che già dimostrato nella seconda metà del battendo proprio Sugita, poi l’america- un signore come lui fa solo se ha un 2016 (anno in cui conquistò l’argento no Smyczek, n.117, il bosniaco Basic, coltello alla gola. alle Olimpiadi e guidò l’Argentina al- n.75, e l’ungherese Fucsovics, n.60. Era Il fatto che da straordinario campione la conquista della prima Coppa Davis dall’esplosione di Fognini, un decennio Federer sia riuscito a crearsi le occa- andando a battere Andy Murray allora fa, che non avevamo un Top 100 così sioni per vincere anche in tale fran- n.2...) di essere uno dei tre/quattro gio- giovane. Gran bella prospettiva per lui gente e che le abbia fallite rischiando catori più forti in assoluto ma piazzato e per gli altri talenti azzurri che stanno più del dovuto (perché sentiva che la dal ranking di fine 2016 solo al n.38. I facendo la corsa con lui. DIRETTORE COORDINAMENTO REDAZIONALE HANNO COLLABORATO REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONE Manoscritti e fotografie, anche se non Angelo Binaghi Angelo Mancuso Giovanni Di Natale, Andrea Nizzero, GAME Comunicazione & Media S.r.l. pubblicati, non si restituiscono. SUPER TENNIS TEAM Claudia Pagani, Gabriele Riva, COMITATO DI DIREZIONE Antonio Costantini (foto editor), Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, REDAZIONE E SEGRETERIA Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Amanda Lanari, Annamaria Pedani Piero Valesio Stadio Olimpico - Curva Nord Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, (grafica) Ingresso 44, Scala G La rivista è disponibile Massimo Verdina A CURA DI 00135 Roma in formato digitale sui siti www. FOTO Sportcast srl Info: [email protected] federtennis.it e www.supertennis.tv DIRETTORE RESPONSABILE Getty Images, Archivio FIT, Antonio Via Cesena, 58 - 00182 Roma Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 e spedita via newsletter. Per riceverla Enzo Anderloni Costantini, Angelo Tonelli [email protected] dell’ 8 gennaio 2004 scrivere a [email protected] 3 circuito mondiale Bentornato Delpo! Dopo 52 giocati, Juan Martin Del Potro conquista il primo Masters 1000 in carriera battendo in finale a Indian Wells Federer. Come ha già fatto 4 volte su 6. Ecco perché è una buona notizia, anche per Roger DI ANDREA NIZZERO - FOTO GETTY IMAGES l di là di tutte le cose splen- dide, e meritate, che stia- mo leggendo a proposito Adi Juan Martin del Potro in questi giorni, ce n’è una che forse non viene sottolineata abbastanza. È una caratteristica che ha dimostrato di possedere ampiamente in passato e che ha confermato nuovamente do- menica scorsa in California. L’argen- tino è uno dei pochissimi giocatori, e probabilmente l’unico di quelli at- tualmente in salute, a non provare paura quando affronta Roger Fede- rer. In un momento in cui il tennis maschile soffre uno dei suoi periodi peggiori per quantità e qualità de- gli infortuni, il suo trionfo a Indian Wells è una splendida notizia. Con molti nomi di vertice convalescenti o avvolti da incertezze di varia natura, il tennis Atp cominciava a risentire della mancanza di uno sfidante pri- vo di timori reverenziali e capace di opporsi all’Ancien Regime restaurato nel 2017 da Federer e Nadal. Certo, la strepitosa e commovente vittoria di Juan Martin non basta da sola a risol- vere una situazione che, inutile na- sconderlo, dovrebbe destare un po’ di preoccupazione: le prime cinque teste di serie dell’edizione 2017 di Indian Wells (erano Andy Murray, No- vak Djokovic, Stan Wawrinka, Rafael Nadal e Kei Nishikori) hanno vinto un totale di zero incontri in quella del 2018, e sono tutte avvolte da nubi di incertezza poco rassicuranti. Sempli- La dedica a Cesar, cemente, però, le cose belle che ci ha l’amico cagnolone... regalato la partita fin qui più emozio- nante dell’anno sono state troppe e Appena il tempo di abbracciare tutto il suo team. Poi, subito dopo la vittoria a Indian Wells su Roger Federer, Juan Martin Del Potro troppo importanti per concentrarsi va verso la telecamera col classico pennarellone da autografo. Ma sui problemi cronici del circuito. al posto di nome e cognome, Delpo disegna una cuore grande così e dentro ci scrive “Cesar”. La dedica è per il suo enorme cagnolone Quattro operazioni nero, da poco scomparso. Sul suo profilo Instagram aveva scritto: È ormai un cliché, anche se uno di “Mi mancherai tantissimo. Mi hai accompagnato per 10 anni, mi hai quelli con un fondo di innegabile sempre accolto con allegria al ritorno da ogni viaggio, mi hai sempre verità, ripetere che Del Potro ne ha protetto. Addio, Cesar”. (g.r.) 4 circuito mondiale affrontate troppe per temere una partita di tennis o il suo risultato. Quattro sono state le operazioni chirurgiche che i suoi polsi hanno subito tra il 2010 e il 2014. Le ul- time due al polso sinistro, che te- mevamo potessero stroncarne lo spirito e mettere fine alla sua car- riera, sembravano se non altro aver compromesso in modo definitivo l’efficacia del suo rovescio bimane. Un tempo colpo devastante quasi quanto il diritto, era diventato un colpo di contenimento o al massi- mo dotato di utilità tattica. Ha cer- cato di ricostruirlo prima quasi da A destra, Federer abbraccia Juan Martin solo, senza un coach a tempo pie- Del Potro dopo la finale. In campo lo no dopo la separazione da Franco svizzero era più nervoso del solito e a fine Davin, poi con l’aiuto di Sebastian match gli è mancato l’apporto del servizio Prieto, al suo fianco dagli scorsi Us Open.