PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

Sub-ambiti compresi nell’AIL O - Nolano n° Sub-ambito Trame APR Ha 43 - Colline RT 49-22 914 8,2% 44 Nola CPT 49-22 704 6,4% 45 Area di porta - CIS RS 15-22 2008 18,1% 46 da a CPR 49-22 716 6,5% 47 - - CRT 49-22 976 8,8% 48 Piana di CR 22-16 556 5,0% 49 S.Gennaro V. - Palma C. CT 22-24-16 878 7,9% 50 - CPR 22-16 985 8,9% 51 Piana tra Saviano e S.Gennaro V. RT 22-16 2470 22,3% 52 CR 49-22 871 7,9% 11078 100,0%

Comuni ricadenti, in tutto o in parte, nei seguenti Sub-ambiti n° Sub-ambito N° Comuni* Ha Casamarciano 39,66%, Nola 37,76%, 6,47%, Tufino 14,64%, 43 Nola - Colline 5 1,47% 914 Nola 89,40%, 0,31%, 44 Nola 3 Saviano 10,29% 704 5,63%, Cicciano 16,64%, Cimitile 6,02%, 0,01%, Nola 71,39%, 45 Area di porta - CIS 6 Roccarainola 0,30% 2008 Camposano 27,69%, Cicciano 43,36%, Cimitile 20,25%, 46 da Cimitile a Cicciano 4 Nola 8,69% 716 Camposano 2,25%, Casamarciano 29,96%, Cicciano 4,98%, Cimitile 0,43%, Comiziano 24,94%, Nola 0,30%, 47 Comiziano - Casamarciano - Tufino 7 Tufino 40,14% 976 Liveri 47,00%, Nola 14,19%, Palma 0,02%, 48 Piana di Liveri 4 San Paolo Bel Sito 38,79% 556 1,99%, Nola 0,81%, 7,94%, 39,61%, 49 S.Gennaro V. - Palma C. 5 49,65% 878 Nola 0,49%, San Vitaliano 7,08%, Saviano 65,57%, 50 Scisciano - Saviano 4 Scisciano 26,86% 985 Carbonara di Nola 2,82%, Nola 47,83%, Ottaviano 4,12%, Palma Campania 13,38%, San Gennaro Vesuviano 4,30%, San Paolo Bel Sito 0,90%, 51 Piana tra Saviano e S.Gennaro V. 7 Saviano 26,64% 2470 Cicciano 1,45%, 52 Roccarainola 2 Roccarainola 98,45% 871 *% di superficie comunale relativa al singolo sub-ambito

2 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

Parte I Descrizione Ambiente Insediativo

1. Caratteristiche del territorio L’area Nolana presenta una conformazione particolarmente articolata dal punto di vista geo- morfologico, con ampie aree pianeggianti che si elevano dolcemente, a sud, verso il Vesuvio e a nord verso le dorsali dell’Appennino (monti del Partenio) e con una caratterizzazione geologica strettamente legata all’attività vulcanica e al dilavamento delle falde dei rilievi circostanti. L’area è costituita da depositi alluvionali e palustri, e da coperture di prodotti piroclastici eterometrici, a luoghi rimaneggiati ed a matrice prevalente compresi in un intervallo altimetrico di 0- 100 m (s.l.m.). i primi depositi sono caratterizzati da una permeabilità per pori, assai variabile ma in genere piuttosto bassa ed i secondi da una permeabilità che varia in funzione della granulometria prevalente. La vulnerabilità di tali aree è connessa, per le zone prossime ai rilievi carbonatici, alla propagazione del materiale franato; da una vulnerabilità della falda e pericolosità vulcana medio – alta. Predominano suoli ad alta biodiversità (57.0%) e suoli ad alta sensibilità ambientale (21.5%). I primi sono suoli vulcanici andici, generalmente profondi con orizzonti di superficie ricchi di sostanza organica e fertili. Questi suoli ed in particolare i suoli andici con orizzonte di superficie spesso su superfici neolitiche della pianura pedemontane sono riportati tra i geositi di interesse internazionale. I suoli ad alta sensibilità ambientale si trovano paesaggi pedologici colluviali del comprensorio. Si tratta di suoli molto delicati rispetto all’ambiente in cui essi sono inseriti. Nell’area manca una idrografia superficiale perenne e le acque che scendono dai rilievi non sono in grado di alimentare i corsi d’acqua per tutto l’anno, sia per l’irregolarità delle piogge che per la modesta capacità delle sorgenti. I corsi d’acqua più importanti che si originano da sorgenti sono quelli che provengono dai monti , il torrente di Avella e quello del Gaudo.

Il PTCP articola l’AIL nelle seguenti aree di specifico interesse:

AIL O - Nolano Ha %

Aree e componenti d'interesse naturalistico 115 1,0% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico 332 3,0% Aree e componenti d'interesse rurale 7538 68,0% Aree e componenti d'interesse urbano 3030 27,4% Aree di criticità e degrado 62 0,6% Aree complessive* 11078 100,0%

2. Aree di interesse naturalistico e rurale E’ la terza zona agricola della provincia per estensione (oltre 7500 ha), in cui predominano sistemi colturali frutticoli a media biodiversità che coprono il 64% della superficie totale. Nell’ultimo decennio è da segnalare l’aumento della superficie agricola in diversi comuni ed in particolare un consistente aumento della superficie investita a frutteti in tutta l’area. Le superfici urbanizzate rappresentano il 25% del totale.

AREE DI INTERESSE NATURALISTICO FATTORI STRUTTURANTI

Boschi di conifere e di latifolie 46 ha pari all’1% della superficie

ALTRE AREE DI INTERESSE

Aree a pascolo naturale pari a 24 ha

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AREE DI INTERESSE RURALE FATTORI STRUTTURANTI

Frutteti e frutti minori (4578 ha pari al 51% della superficie) Sistemi colturali complessi (651 ha pari al 7% della superficie)

ALTRE AREE DI INTERESSE

Colture erbacee (765 ha pari al 9% della superficie)

In quest’AIL i frutteti sono considerati fattori strutturanti del paesaggio in quanto ne caratterizzano non solo l’aspetto, ma anche l’economia da secoli, praticamente sin dalla comparsa dai primi insediamenti umani, come testimoniano ritrovamenti archeologici e numerose testimonianze storiche . L’agricoltura dell’area Nolana è caratterizzata da estesa frutticoltura con prevalenza del nocciolo nella parte settentrionale, con discreta presenza di melo e kaki, e dell’albicocco nella parte meridionale. Si tratta di sistemi colturali ad alta biodiversità, che consentono lo sviluppo di flora spontanea e la presenza di avifauna e di piccoli mammiferi. Il nocciolo è coltivato in Campania sin dall’antichità. Numerose testimonianze si rinvengono nella letteratura latina, già a partire dal III secolo avanti Cristo e da reperti archeologici. D'altra parte lo stesso nome del nocciolo, "Avellana", tratto da Linneo dalle antiche denominazioni, deriva la sua tipologia da un'antichissima città della Campania chiamata appunto Abella. Rientrano nel Programma Speciale di Sviluppo Locale TERRE ANTICHE DEL NOCCIOLO i comuni di Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Liveri, Nola, Palma Campania, Roccarainola, San Gennaro Ves., San Paolo Bel Sito, San Vitaliano, Saviano, Scisciano, Somma Ves.,Tufino, Visciano. L’albicocco viene riportato in Campania la prima volta da Gian Battista Della Porta, scienziato napoletano, che, nel 1583, nell'opera “Suae Villae Pomarium” distingue due tipi di albicocche: bericocche e crisomele, più pregiate. Da questo antico termine deriverebbe, quindi il napoletano “crisommole” ancora oggi usato per indicare le albicocche, e da cui sarebbero derivate, inoltre, le crisomele alessandrine, che ancora esistono nell'area vesuviana. La Campania è la regione più importante, nella coltivazione di albicocche, con quasi 50.000 tonnellate di prodotto, proveniente per la maggior parte dall'area vesuviana, che rappresenta circa l'80% della produzione regionale. Nell'area dei comuni vesuviani attualmente vi sono circa 2000 ettari di albicoccheti, con una produzione che in condizioni climatiche normali si dovrebbe attestare sui 400.000 quintali. La maggior parte è destinata al consumo fresco. Una quota variabile di anno in anno viene trasformata in nettari, ossia in succo e polpa, mentre una piccola parte viene trasformata in confetture, essiccati e canditi, e in ultimo una quota molto limitata è trasformata in prodotti surgelati e sciroppati. La mela annurca è presente da secoli nella nostra provincia ed attualmente è diffusa soprattutto nel Giuglianese, nell’area Flegrea e nell’agro Nolano. Deriva il suo nome da annorcola ed è citata sia da Plinio il vecchio (Mala Orcula) che da Gian Battista della Porta (Orcola) proprio in riferimento alla sua origine nella zona di vicino all’ingresso negli inferi (Orco). Il kaki fu introdotto in Italia negli anni 20 e la regione Campania è stata per decenni il principale bacino di produzione europea. La provincia di Napoli in particolare detiene ancora il primato nazionale. E’ particolarmente diffuso nelle aree flegrea, vesuviana, acerrana e nolana, spesso allevato in sistemi colturali complessi (orti e frutteti consociati) caratterizzati da elevata biodiversità.

3. Fattori storici e caratteri recenti dell’insediamento rurale La rete centuriata romana, che rappresenta il sistema agrimensorio più caratteristico di tutta l’antichità classica ha fornito la trama su cui si sono insediate numerosissime masserie e casali che hanno costituito i capisaldi intorno ai quali è stato organizzato fino al dopoguerra tutto l’assetto territoriale dell’intera Piana campana, caratterizzando il paesaggio con le linee impresse dalla divisione geometrica degli antichi agrimensori militari romani per l’assegnazione di terre ai legionari veterani, rimarcate da filari di alberi frangivento e delimitatori. Le tre pianure ai piedi del Vesuvio (napoletana, sommese e sarnese) rappresentano un ottimo esempio della complessità delle tecniche di suddivisione del territorio in epoca romana. Infatti, sono state rinvenute ben 7 reti centuriate differenti per modulo e per estensione, tra le quali sono riconoscibili ancora delle tracce nella centuriazione -Atella ed in quella di Nola di Nuceria, che hanno conferito ai paesaggi agrari del territorio del Piano Campano la caratteristica suddivisione ortogonale. Negli ultimi decenni, l’equilibrio delle diverse componenti del territorio e del paesaggio è stato in parte compromesso dalla diffusa edificazione e dall’abbandono di alcune aree rilevanti dal punto di vista paesaggistico, culturale e insediativo (centri storic i degradati, aree archeologiche poco valorizzate, scarsa attenzione e tutela per alcune aree naturali rilevanti,…). Nelle cartografie storiche del 1936 i centri dell’area Nolana si presentano compatti e distaccati: le espansioni insediative si concentrano prevalentemente ai margini dei nuclei storici centrali; sono

4 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale poco significative le espansioni sia lungo la viabilità principale di livello territoriale (S.S.7 bis), sia lungo la viabilità di collegamento intercomunale. Molto diffuse sono le case rurali e le masserie nei territori agricoli che si presentano estremamente variegati per la fitta trama dei canali, per i numerosi percorsi interpoderali, per la conformazione dei campi, per gli innumerevoli manufatti sparsi sul territorio.

4. Fattori storici e caratteri recenti dello sviluppo urbanizzativo e delle centralità

Negli anni ‘70-80 lo sviluppo urbanizzativo investe tutti i centri dell’area nolana: la saturazione del capoluogo e di molti centri della conurbazione vesuviana costiera, che presentano situazioni abitative problematiche per congestione, traffico, degrado, la localizzazione di alcune grandi industrie a Pomigliano (Alfa sud, Alfa Romeo, Aeritalia) e di alcuni agglomerati industriali dell’Asi, il consistente incremento e potenziamento della rete viaria sia di livello nazionale che di interesse provinciale, la localizzazione di grandi insediamenti di tipo terziario (CIS Centro ingrosso sviluppo campano) accelerano il processo di urbanizzazione delle aree lungo la direttrice Nolana, da Pomigliano a Baiano. Negli ultimi vent’anni il sistema insediativo nolano registra aumenti consistenti della popolazione e delle espansioni edilizie sia lungo le infrastrutture principali di collegamento territoriale, sia in modo diffuso in area agricola. Nell’area Nolana il sistema insediativo si articola in direzione nord-sud con gli insediamenti di Roccarainola, Cicciano, Camposano, Cimitile, Nola e in direzione est-ovest con gli insediamenti di Scisciano, Saviano, Nola, S.Paolo Belsito; i centri si susseguono a catena e presentano continuità dell’edificato: ai nuclei storici che si presentano con una struttura compatta e riconoscibile, si affiancano aree edificate che, soprattutto quelle di più recente formazione caratterizzate da insediamenti di edilizia residenziale pubblica, rivelano spesso un impianto incompiuto. Nola è il centro di riferimento per tutti i comuni dell’area che in epoca romana si configuravano come casali strettamente dipendenti da Nola; nel centro sono presenti diverse attrezzature di interesse territoriale e molte attività terziarie. Negli anni più recenti Nola ha assunto un ruolo sempre più rilevante anche a livello regionale per la presenza del Cis, dell’Interporto, della sede dell’Università di Napoli. Molto interessanti sono le aree archeologiche presenti sia all’interno che all’esterno del centro urbano, anche se poco valorizzate. Il centro storico è molto interessante per complessità insediativa e presenza diffusa di manufatti di interesse storico-architettonico; è però segnato da condizioni di degrado e congestione. Strettamente connessi a Nola, sull’asse nord-sud, sono i centri di Saviano, Cimitile, Camposano e Cicciano che negli anni più recenti hanno registrato una crescita demografica consistente ed un aumento notevole del patrimonio abitativo. Di notevole interesse culturale è il complesso delle basiliche paleocristiane di Cimitile. Il centro di Saviano è strettamente connesso sia a Nola che a Marigliano che all’area vesuviana interna (S.Giuseppe Vesuviano) e fino a qualche decennio fa si caratterizzava prevalentemente come centro agricolo; negli anni più recenti ha subito profonde trasformazioni di tipo insediativo con espansioni edilizie consistenti (lungo la viabilità di collegamento tra i centri e diffusa in area agricola) sia di tipo residenziale che produttivo (centri commerciali, attività manifatturiere,...). Tufino è un piccolo centro dell’agro Nolano, a margine degli insediamenti più consistenti del sistema Nola- Roccarainola e di quello di Avella. Ha registrato negli anni più recenti una modesta crescita demografica e del patrimonio abitativo. Il paesaggio è fortemente segnato dalla presenza di cave, che sono diffuse e in alcuni casi profonde (alcune cave sono utilizzate come discariche o come siti di stoccaggio). La cava più consistente si trova in prossimità del centro abitato, la vegetazione spontanea presente la maschera e non crea un impatto negativo sul paesaggio. Il di Visciano forma una lunga lingua sul crinale di una delle dorsali trasversali del Preappennino, che si spinge oltre i mille metri di quota, e che penetra nel territorio avellinese separando il Vallo di Lauro dal Baianese. Il centro è compatto ed il paesaggio di grande interesse dal punto di vista naturalistico (bassa presenza antropica, presenza di boschi, versanti ad elevata pendenza, ...). Il territorio di Roccarainola ricade in parte all’interno del Parco Del Partenio (foresta demaniale di Roccarainola 900ha). L’insediamento si articola in diversi nuclei ed è strettamente collegato al centro di Cicciano. Negli anni ‘80 ha avuto un incremento significativo di abitanti e di abitazioni (edilizia residenziale pubblica rione Fellino); le aree di recente edificazione presentano una complessiva assenza di qualità urbana e carenza di attrezzature e servizi anche di tipo locale. Si riconosce una condizione di squilibrio tra Nola e i centri vicini, una concentrazione assoluta di attività e servizi nel centro maggiore (negli anni più recenti sono aumentate molto le attività commerciali solo a Cicciano). E’ possibile dunque individuare un gruppo di centri, connessi fisicamente, che configurano un’area urbanizzata compatta che ha Nola come centro di riferimento, e per i quali non è possibile riconoscere attualmente ruoli complementari o differenze rilevanti (Cimitile, Ca mposano, Cicciano) e una serie di centri che sono collegati a Nola dal punto di vista funzionale, ma per i quali è possibile riconoscere una maggiore caratterizzazione, relazioni ancora congruenti tra insediamento e contesto ambientale e forme di identità superstiti (Visciano, Roccarainola, Tufino, Saviano, Palma).

5 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

5. Situazione socioeconomica e dinamica delle attività produttive

Quest’area, oltre alla destinazione agro- alimentare, si caratterizza per le infrastrutture moderne, per la commercializzazione specie del tessile abbigliamento, proponendosi così come iun importante polmone per il commercio. Le trasformazioni sociali ed economiche dell’area Nolana sono avvenute principalmente nel corso degli anni settanta-ottanta. Il CIS, nato nella metà degli anni ottanta, è diventato il maggior centro di distribuzione all’ingrosso d’Europa ed oggi rappresenta una delle realtà commerciali più dinamiche dell’area Nolana e del Mezzogiorno. Il CIS, moderno centro di raccolta e smistamento merci, che, di fatto, rappresenta la rilocalizzazione di molte attività precedentemente insediate in Piazza Mercato a Napoli, occupa un’area totale di 1.700.000 mq, di cui 550.000 mq sono superfici coperte, ospita 328 aziende grossiste dislocate su otto grandi isole commerciali, i settori merceologici sono 80, gli addetti complessivi sono 3.500 unità, 200 i servizi e gli studi professionali che vi operano all’interno. Nelle immediate vicinanze del CIS è presente l’Interporto Campano, il primo e più importante polo del Centro-SudItalia per lo stoccaggio, la movimentazione e la manipolazione delle merci, dotato di strutture ed attrezzature che dovrebbero rendere più razionali le attività degli operatori. L’Interporto occupa un’area di 350.000mq: sono localizzati un terminal ferroviario ed intermodale collegato alla rete nazionale F. S. in grado di assorbire10.000 tonnellate di merci al giorno, consentendo il trasbordo dalla modalità ferroviaria a quella su strada e viceversa; magazzini frigoriferi per una superficie di oltre 30.000 mq; 75.000 mq coperti per magazzini per merci; 130.000 mq coperti per magazzini per trasportatori, spedizionieri e corrieri e, in ultimo,23.000 mq destinati all’area doganale. In fase di completamento è il Centro servizi polifunzionale “Vulcanobuono”. Il complesso logistico impegna un’area complessiva di 260 mila mq. All’interno vi sorgono impianti telematici ed informatici per il monitoraggio delle flotte dei veicoli, uffici per la fornitura di servizi di accesso alle banche dati nazionali ed internazionali, attività destinate ad un ampio pubblico ( un grande ipermercato, attività commerciali di tutti i generi e dimensioni, , alberghi, ristoranti ed attività per il tempo libero. L’Area di sviluppo industriale (ASI) sorge in località Boscofangone, nelle immediate vicinanze del Cis, dell’interporto e del Centro servizi polifunzionale “Vulcanobuono”. I quattro complessi, hanno una buona accessibilità essendo localizzati in prossimità degli assi viari principali che collegano l’area Nolana al resto della regione ed all’accesso diretto alle autostrade A16 Napoli –Bari, alla A30 Caserta – Salerno, alla A1Milano – Napoli ed alla A3 Salerno – Reggio Calabria.escita delle realtà locali.

6. Situazione della mobilità e delle infrastrutture Molti centri sono localizzati lungo la strada statale 7 bis, che attraversa tutta l’area in direzione ovest-est, da Marigliano a Tufino. Lungo la strada provinciale del Vallo di Lauro sono localizzati S. Paolo Belsito, e Liveri, vicini ai centri della provincia di Avellino (Quindici, Lauro, Moschiano). A nord della SS. 7 bis Camposano, Cimitile, Cicciano, Comiziano, Tufino e Roccarainola si collegano alla strada provinciale per Caserta. Il trasporto su ferro si articola sulla linea ferroviaria (FF.SS.) Caserta- Nola- Salerno, che assolve a funzione di trasporto passeggeri e merci e sulla tratta Napoli-Baiano della ferrovia Circumvesuviana, con funzione di collegamento di tipo metropolitano (solo trasporto passeggeri).

7. Risorse paesistiche e ambientali La morfologia articolata, la caratterizzazione geologica, la rilevanza delle aree verdi, la struttura insediativa storica, la presenza di un articolato sistema di risorse storico-culturali conferiscono al paesaggio una precisa identità. Gli elementi con incidenza paesaggistica di seguito elencati rappresentano valore e significato di elementi costitutivi e connotativi del paesaggio storico. La loro individuazione discende dalla lettura incrociata dei seguenti dati: § Valutazione della valenza paesaggistica posseduta da quei beni culturali per i quali è già riconosciuto l’interesse storico – architettonico dichiarato nei decreti ministeriali di vincolo; § Individuazione tra i beni culturali appartenenti a quelli di cui all’art. 12 comma 1 del D.LGS. 22/01/2004 n. 42, di quelli significativi ai fini della conformazione del paesaggio, della connotazione della città storica ovvero della scena urbana.

Elenco dei Beni Vincolati

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DENOMINAZIONE COMUNE DECRETO

Parrocchiale di San Gavino a Via Camposano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Vittorio Emanuele

Chiesa di San Clemente, piazza Casamarciano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Umberto I

Castello Mercogliano, Via Santa Casamarciano Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali Maria del 05/03/1987

Chiesa di San Pietro Apostolo Cicciano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1

Chiesa di Santa Maria degli Angeli Cicciano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1

Chiesa e Campanile Cicciano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 dell’Immacoloata Concezione, Via Roma

Chiesa di san Giacomo Apostolo, Cicciano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 piazza Giovanni XXIII

Complesso Basilicale di san Felice Cimitile Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1

Parrocchiale di san Felice Cimitile Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1

Chiesa e Convento di San Cimitile Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali Francesco di Paola del 28/01/1989

Parrocchiale di San Severino, Comiziano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 piazza san Severino

Palazzo D’Afflitto, piazza san Comiziano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Severino

Santuario di Santa Maria a Parete, Liveri Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Via Santa Maria a Parete

Duomo e Campanile di San felice, Nola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 piazza Duomo

Palazzo Orsini(Tribunale), piazza Nola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Giordano Bruno

Chiesa del Gesù, piazza Giordano Nola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Bruno

Chiesa e Campanile Nola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 dell’Immacolata Concezione, piazza matteotti

Convento di Sant’Angelo in Palco Nola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1

Complesso conventuale di santa Nola Decreto Ministero Istruzione Pubblica del Chiara, via Vitale 02/03/1921

Complesso di Santa Maria degli Nola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Angeli(Camaldolesi di Nola) 7 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

Convento dei Cappuccini o San Nola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Francesco in località Madonna delle Grazie

Castello Cicala in località omonima Nola Decreto Ministero Educazione Nazionale del 27/11/1932

Caserma Principe Amedeo, piazza Nola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 d’Armi

Ruderi del castello in località Monte Roccarainola Decreto Ministero Beni Culturali e Ambientali Moio del 14/10/1985

Parrocchiale e Campanile di San Roccarainola Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1 Giovanni Battista

Villa Montesano in località omonima San Paolo Belsito

Chiesa di San Vitaliano San Vitaliano Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1

Chiesa di Madonna di Loreto Tufino Decreto legislativo 42/2004 – art.10 comma 1

All’interno del territorio dell’AIL, con Decreto Ministeriale 28 marzo 1985 Zona del Colle Cicala nel comune di Nola, è stata dichiarata di notevole interesse pubblico la zona del Colle di Cicala, dalla quale si gode un significativo panorama e che si estende da Nola fino al mare.in quanto rappresenta un insieme di rilevante interesse ambientale e paesaggistico nel quale si inseriscono episodi architettonici di particolare valore, quali i resti del Castello e dell'abitato di Cicala, che vi era sorto intorno. Si segnala, infine, di particolare interesse il complesso delle Basiliche Paleocristiane nel centro storico di Cimitile di epoca compresa tra il IV ed il X secolo d.C. il cui nucleo originario risale al II- III secolo d.C., comprende le basiliche di San Felice in Pincis, di San Giovanni (Basilica Nova), di San Caulonio, di San Tommaso, di Santo Stefano e dei SS. Martiri, sorte intorno al luogo dell'antico "coemeterium" nolano in cui erano sepolti il corpo di San Felice e quelli di altri martiri.

8. Criticità ambientali e funzionali

La situazione complessiva dell’area è caratterizzata da elementi di criticità connessi in primo luogo alla presenza di cave che ricadono nei comuni di Tufino e Casarmarciano. Queste segnano fortemente il paesaggio, sono diffuse e in alcuni casi profonde; spesso vengono utilizzate come discariche e come siti di stoccaggio, sebbene la presenza di vegetazione ne attenui l’impatto dal punto di vista visivo. Altro elemento di criticità è costituito dalla presenza di estese aree a rischio esondazione che si estendono tra l’area commerciale occupata dal CIS e quella individuata dal susseguirsi dei comuni del sistema nolano in direzione Nord-Sud dal centro urbano di Nola fino a Cicciano. Lo sviluppo degli insediamenti industriali e commerciali negli anni ‘70-‘80 ha trasformato profondamente la destinazione agricola originaria dei suoli creando una realtà commerciale economico-produttiva di ampio respiro, anche di livello europeo, che per contro non si è integrata funzionalmente con il sistema insediativo locale. In generale, sia per Nola che per i comuni limitrofi, i centri storici, sebbene interessanti per complessità insediativa e presenza diffusa di manufatti di interesse storico-architettonico, versano in condizioni di degrado e congestione. Di contro le espansioni edilizie di recente edificazione presentano una complessiva assenza di qualità urbana e carenza di attrezzature e servizi anche di tipo locale.

9. Specificazione delle linee strategiche generali per ambiente e paesaggio, insediamenti,attività, mobilità L’orientamento progettuale si basa sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale insieme alla implementazione di servizi di eccellenza e allo sviluppo economico produttivo 8 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale dell’area già a forte vocazione commerciale nonché sul riconoscimento del valore storico dei centri e nuclei storici e delle aree urbane prevalentemente consolidate. Inoltre ha l’obiettivo di integrare le funzioni del CIS con il sistema insediativo locale. Infine il piano propone la progettazione di servizi per la fruizione del patrimonio archeologico e delle risorse ambientali (parco del Partenio ed aree adiacenti). Obiettivo del piano è il ridisegno urbano delle aree agricole compromesse: infatti la frammentazione urbana e l’assenza di un impianto urbanistico coerente e riconoscibile ha condotto alla individuazione di aree di integrazione urbanistica e riqualificazione ambientale atte a migliorare la qualità edilizia, spaziale e funzionale. Tali aree collocate ai margini degli insediamenti urbani, sono destinate a soddisfare inoltre i fabbisogni residenziali non solo della popolazione residente ma anche di una quota destinata ai bisogni localizzativi derivanti dalle esigenze di rilocalizzazione residenziale espresse nell’ambito della strategia del PTC. L’incremento residenziale si realizza grazie all’individuazione di aree di possibile densificazione adiacenti ai centri minori sia integrando gli insediamenti di ERP sia densificando le aree parzialmente edificate. L’organizzazione complessiva del “sistema nolano”, caratterizzata attualmente dal polo di Nola e da piccoli centri, prevede il potenziamento dell’offerta di servizi pubblici rari (formazione universitaria e ricerca, con i relativi servizi) nonchè l’incremento e l’integrazione tipologica dei servizi urbani di livello sovracomunale in una logica di complementarità: i centri minori disposti lungo la direttrice nord-sud, hanno una dotazione contenuta di attrezzature di livello locale: sono luoghi marginali che possono essere riconfigurati, coinvolgendo anche gli spazi parzialmente edificati ad essi adiacenti, come nuovi luoghi centrali complementari a quelli esistenti connessi al sistema di valori urbanistico- culturali del centro storico di Nola e, in maniera diversa, di Cimitile, ed integrati in una rete che, a livello locale, si estenda a tutto il sistema insediativo nolano. Alla strutturazione del “sistema nolano” costituito dal continuum dei centri disposti lungo la direttrice nord-sud da Nola a Cicciano, il piano contrappone la presenza di fasce agricole periurbane che evitano la saldatura dei centri costituendo corridoi ecologici della più ampia rete generale. Il PTC individua tra gli altri parchi provinciali il Parco Nolano con l’obiettivo di: a) costituzione di una centralità di riequilibrio fondata sul disegno degli spazi aperti e verdi in cui vanno collocate attrezzature e servizi rari integrati in un progetto di paesaggio e con elevata qualità architettonica; b) realizzazione di una continuità paesaggisto-ambientale tra la collina di Castel Cicala e il paesaggio della piana campana; c) costituzione di un cuore verde della conurbazione nolana finalizzata ad evitare la saldatura tra i centri urbanizzati e fornire spazi aperti per la migliore abitabilità dei residenti.

Il PTCP individua inoltre nello specifico i seguenti interventi:

d) Creazione di centri di servizi rari inclusi l’alta formazione e la ricerca e) Una nuova linea di trasporto pubblico locale f) Dimensionamento delle abitazioni in relazione alla localizzazione delle nuove funzioni g) Individuazione dei corridoi ecologici locali volti ad evitare la saldatura tra centri h) Recupero delle aree degradate finalizzato alla realizzazione di attività per il tempo libero e al servizio del parco

9 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

Parte II Descrizione Sub-ambiti

43 RT Insediamento rurale - trasformazione urbanizzativa diffusa del sistema rurale

10 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito

Il sub- ambito è costituito prevalente da territori rurali di particolare rilevanza paesaggistica che in gran parte hanno conservato la loro integrità naturalistica e da aree boscate. A fronte della quasi inesistente presenza di insediamenti urbani emergono aree di criticità dovute alla presenza di amp ie cave nei comuni di Casamarciano e Tufino. Dal punto di vista geomorfologico l’ambito è caratterizzato per la maggior parte dalla presenza di complessi idrogeologici costituiti da depositi piroclastici sciolti vesuviani a copertura dei rilievi carbonatici.e in minima parte da detriti di falda ad elementi carbonatici sciolti ed associati a prodotti piroclastici. Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi alluvionali palustri e delle piane intercrateriche, depositi piroclastici incoerenti “pozzolane”, e in minima parte depositi detritici pedemontani e di conoide. L’area è quasi interamente sottoposto al vincolo idrogeologico ai sensi RDL 3267/23. Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali il sub-ambito è costituito prevalentemente da mosaici agricoli ed agro-forestali dei rilievi montani e da aree agricole a più elevata complessità strutturale e in minor parte da aree forestali dei rilievi montani. Per quanto riguarda le sorgenti naturali di rischio ambientale si segnalano aree soggette a pericolosità idraulica e aree soggette a pericolosità frane; per le sorgenti antropiche si segnala presenza di vaste aree di cave e aree utilizzate a discariche e di numerose cavità.

Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse Sub-ambito n° 43 - Nola - Colline area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate # 115 12,6% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 115 12,6% Aree ed emergenze archeologiche 0 0,0% Centri e nuclei storici # 0 0,0% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico 0 0 0,0% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 41 4,5% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica # 696 76,1% Aree agricole periurbane 0 0,0% Aree agricole ordinarie 0 0,0% Aree e componenti d'interesse rurale # 737 80,6% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 0 0,0% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 0 0,0% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale # 0 0,0% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 0 0,0% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica # 62 6,7% Aree di criticità e degrado # 62 6,7% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 914 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori: di strutturazione naturale N2 Rilievi carbonatici Vette grotte, pareti nude, N4 Fiumi Fasce fluviali vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio N5 Incisioni torrentizie Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico 11 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

N8 Boschi non coltivati Endemismi, habitat di specie rare (sic, zps o fondali marini), sistemi colturali ad alta biodiversità, aree poco antropizzate in tessuto urbano, N9 Suoli ad alta fertilità di strutturazione storica S6 Terrazzamenti, assetti colturali tradizionali dei Per gli assetti colturali tradizionali frutteti, dei vigneti, degli agrumeti e degli oliveti - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti S7 Panorami identitari rappresentativi della Paesaggi naturali colturali o edificati ad alta identità locale, belvedere o punti panoramici regione locali

3. Indirizzi

Il sub-ambito è connotato da un territorio rurale e aperto prevalentemente pianeggiante segnato dalla presenza dei rilievi collinari di Monte Spraghera e di Boschitello dove sono individuati due punti di particolare panoramicità. L’orientamento progettuale si basa sul riconoscimento del valore naturalistico ed agronomico dell’ambito e sulla necessità di ristabilire condizioni di maggiore equilibrio ambientale attraverso il recupero e la riqualificazione paesaggistica delle estese aree di cava. Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dal presente piano per gli specifici elementi e zone dell’ambito, il piano definisce i seguenti indirizzi: - conservazione e valorizzazione delle aree caratterizzate da alto valore ambientale e paesaggistico, da rilevanti componenti vegetazionali o geomorfologici, prevedendo il divieto di tutti gli intervent che possono alterare o compromettere la percezione paesaggistica di insieme; - predisposizione ed attuazione di specifici piani settoriali di ripristino e rinaturalizzazione delle aree di degrado ambientale ai fini della creazione di boschi, parchi e giardini pubblici; - salvaguardia delle aree boscate con espresso divieto di edificabilità; - conservazione del paesaggio agrario attraverso il mantenimento del sistema agro-ambientale delle colture arboree tipiche, attraverso la valorizzazione e riqualificazione delle interconnessioni tra aree agricole e aree di vegetazione naturale, con particolare attenzione alla conservazione dei margini boscati, il potenziamento delle siepi e delle alberature; - promozione delle attività turistiche sostenibili anche attraverso il riuso delle costruzioni rurali isolate a fini turistici (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali delle aree, centri informazione turistica ).

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N2 Rilievi carbonatici Per i crinali principali e secondari: Vette, grotte, pareti nude - assenza di interventi edificatori o infrastrutturali

Per le vette e le pareti nude e le grotte - integrità fisica dei suoli e assenza di interventi antropici nell’immediato intorno, anche colturali (salvo il taglio forestale, gli interventi necessari alla eventuale messa in sicurezza o alla mitigazione del rischio idrogeologico connessi alla difesa del suolo e ad eventuali limitati percorsi di servizio, scientifici o didattici) N4 Fiumi In generale: Fasce fluviali vegetate - salvaguardia quantitativa e qualitativa della risorsa acqua negli alvei naturali e nei Reticoli irrigui o di drenaggio reticoli irrigui e di drenaggio, con contenimento degli impatti da inquinamento e degli utilizzi impropri - rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani di Bacino - assenza o almeno minimo impatto di interventi edificatori o infrastrutturali privati per una fascia di rispetto dalle sponde (con riferimento al vincolo ex Galasso) - naturalizzazione e recupero di fruibilità delle sponde con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità ciclopedonale al fiume attraverso percorsi pubblici

Fasce fluviali vegetate: - continuità di alberature lungo sponda, da completare e reintegrare ex novo, salvo opere infrastrutturali non evitabili N5 Incisioni torrentizie In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in Sistemazioni storiche delle aree situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2)

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N8 Boschi non coltivati Per i boschi non coltivati Endemismi, habitat di specie rare - elevato grado di biodiversità, e di disetaneità, da raggiungere senza introduzione (sic, zps o fondali marini), sistemi di specie alloctone e diminuzione della superficie boscata colturali ad alta biodiversità aree - assenza di manufatti edilizi o infrastrutturali salvo i percorsi ciclopedonali poco antropizzate in tessuto urbano, funzionali alla fruizione quelli veicolari di servizio e i manufatti per le attività varchi utili per la rete ecologica silvocolturali o per attività compatibili di fruizione naturalistica e di ricerca scientifica

Per le aree di valore naturalistico - integrità in applicazione dei criteri già adottati per Sic e Zps

Per le aree poco antropizzate in contesto urbano e i varchi utili per la rete ecologica: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilit à con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti - rafforzamento (e in assoluto non diminuzione dell’ampiezza) dei varchi non edificati, non recintati e dotati di impianti a verde alberato N9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione

Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti

Fattori di strutturazione storica S6 Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali tradizionali dei frutteti dei vigneti - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle degli agrumeti e degli oliveti cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti S7 Panorami identitari rappresentativi Per le strade e i punti panoramici: della regione - fruibilità da mantenere o ripristinare senza ostacoli o elementi deterrenti in Paesaggi naturali colturali o edificati ad primo piano delle visuali panoramiche da luogo pubblico; alta identità locale, belvedere o punti panoramici locali Per i paesaggi ad alta identità: immagine consolidata da mantenere senza elementi alteranti per materiali, colori o dimensioni o ostacolanti la fruizione completa

13 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

44 CPT Centri in contesto di periferia urbanizzata con diffuse trasformazioni urbanizzative nel contesto rurale

14 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito

Il sub-ambito è caratterizzato dalla presenza del nucleo storico della città di Nola e da aree contermini prevalentemente urbanizzate. Il territorio rurale aperto che completa l’area dell’ambito presenta una edificazione diffusa sparsa che ha compromesso l’originaria destinazione agricola facendo assumere un carattere urbano a i territori a ridosso della città. Pertanto tali aree sono state individuate come aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione. L’ elemento di rilievo è il centro storico di Nola; tale nucleo è caratterizzato dall'impianto viario irregolare di epoca medievale innestatosi sulle orditure dell'antico tracciato romano e offre numerosissimi ed interessanti esempi di architettura civile e religiosa, testimonianza del ricchissimo patrimonio storico ed artistico della città. Secondo le descrizioni degli storici dell'epoca, Nola romana era cinta da mura e contava dodici porte, di cui soltanto cinque erano le più importanti, Nei pressi dell'attuale piazza Duomo si trovava, probabilmente, l'antico Foro, mentre un Tempio dedicato a Giove sorgeva nel luogo dove fu successivamente costruita la prima basilica, la chiesa dei SS. Apostoli. Nel XV secolo la città era circondata da solide mura intervallate da torri in cui si aprivano le quattro porte ubicate nei punti cardinali; a nord Porta Samuele, ad est Porta Cortefella, a sud Porta Vicanzia e ad ovest Porta Chiusa o Antica. La rete viaria aveva più o meno la struttura che caratterizza l'attuale centro storico, con due strade principali seguenti le direzioni est-ovest (Via Cortefellana) e nord-sud (Via Vicanzia). Dal punto di vista geomorfologico l’ambito è formato quasi completamente da complessi idrogeologici costituiti da depositi di colmata per bonifica, terreno fluvio- lacustri con elementi piroclastici sedimentari, depositi palustri con torba, e in minor parte da depositi piroclastici sciolti vesuviani a copertura dei rilievi carbonatici. Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi alluvionali palustri delle piane intercrateriche e solo in minima parte da depositi piroclastici incoerenti “pozzolane”. Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali l’ambito è costituito da mosaici agricoli della pianura e da aree agricole a più elevata complessità strutturale.

Il PTCP articola il sub- nelle seguenti aree di specifico interesse: Sub-ambito n° 44 - Nola area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche # 0 0,0% Centri e nuclei storici # 61 8,7% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico # 61 8,7% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 65 9,2% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica 0 0,0% Aree agricole periurbane # 103 14,7% Aree agricole ordinarie 0 0,0% Aree e componenti d'interesse rurale # 168 23,9% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 109 15,5% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 50 7,1% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale # 315 44,7% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 474 67,4% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 704 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori:

15 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale di strutturazione naturale N9 Suoli ad alta fertilità di strutturazione storica S1 Centri storici Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, religiosi, militari, turistici sistemazioni storiche per fruizione turistica,

Infrastrutture e attrezzature dell’insediamento A1 Ferrovie con stazioni A2 Strade Pr, SS, Autostrade Linee di trasporto pubblico locali in sede fissa Reti di percorsi ciclopedonali

3. Indirizzi

L’orientamento progettuale si basa sul riconoscimento del valore storico dei centri e nuclei storici e delle aree urbane prevalentemente consolidate e sul ridisegno urbano delle aree agricole compromesse: infatti la frammentazione urbana e l’assenza di un impianto urbanistico coerente e riconoscibile ha condotto alla necessità di individuare aree di integrazione urbanistica e riqualificazione ambientale atte a migliorare la qualità edilizia, spaziale e funzionale.Tali aree collocate ai margini degli insediamenti urbani, sono destinate a soddisfare i fabbisogni abitativi locali e in quota parte contribuiscono al ridisegno localizzativo della Provincia di Napoli, nell’ambito della strategia policentrica del piano. 4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione

Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti

Fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Per i centri e nuclei storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali - leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai identitari, emergenza nel paesaggio tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; S2 Viabilità storica Per la viabilità storica: Opere civili storiche per strade o altre - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri infrastrutture, storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di percorsi pedonali storici attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;

Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) S5 Siti e monumenti isolati religiosi, Per le ville e giardini storici militari, civili, produttivi turistici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze Giardini, parchi storici, filari, viali, nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare ingressi, pertinenze agricole, relazioni attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo terra-mare, sistemazioni storiche per vegetale e manufatto,il16 rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli PTCP 2006 – Rapporto Ambientale terra-mare, sistemazioni storiche per vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli fruizione turistica, approdi, gli intorni contestuali ,...)

Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto

17 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

RS Insediamenti rurali consolidati con isolate trasformazioni specialistiche

18 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito

Il sub-ambito è caratterizzato da aree agricole ordinarie che dagli anni ‘70 in poi hanno subito profonde trasformazioni e visto la realizzazione di grandi strutture destinate ad attività commerciali ed industriali.

Il CIS, nato nella metà degli anni ottanta, è diventato il maggior centro di distribuzione all’ingrosso d’Europa ed oggi rappresenta una delle realtà commerciali più dinamiche dell’area Nolana e del Mezzogiorno: moderno centro di raccolta e smistamento merci, occupa un’area di 1.700.000 mq, di cui 550.000 mq superfici coperte; ospita 328 aziende grossiste dislocate su otto grandi isole commerciali.

Nelle immediate vicinanze del CIS è presente l’Interporto Campano, il primo e più importante polo del Centro-Sud Italia per lo stoccaggio, la movimentazione e la manipolazione delle merci, dotato di strutture ed attrezzature che dovrebbero rendere più razionali le attività degli operatori: occupa un’area di 350.000mq nella quale sono localizzati un terminal ferroviario ed intermodale collegato alla rete nazionale FS.

Di recente realizzazione è il Centro servizi polifunzionale “Vulcano buono”. Il complesso logistico impegna un’area complessiva di 260 mila mq.; all’interno vi sorgono impianti telematici ed informatici, uffici per la fornitura di servizi di accesso alle banche dati nazionali ed internazionali, un grande ipermercato, attività commerciali, alberghi, ristoranti ed attività per il tempo libero.

Infine in località Boscofangone l’Area di Sviluppo Industriale (ASI) nelle immediate vicinanze del CIS, dell’interporto e del Centro servizi polifunzionale “Vulcanobuono”: i quattro complessi, hanno una buona accessibilità essendo localizzati in prossimità degli assi viari principali che collegano l’area Nolana al resto della regione ed hanno accesso diretto alle autostrade A16 Napoli – Bari, alla A30 Caserta – Salerno, alla A1Milano – Napoli ed alla A3 Salerno – Reggio Calabria.

Dal punto di vista geomorfologico il sub-ambito è caratterizzato quasi interamente da depositi di colmata per bonifica , terreni fluvio-lacustri con elementi piroclastici rimaneggiati e/o sedimentari, depositi palustri con torba, terreni fluvio-colluviali e limno-palustri delle piane interrateriche e in parte da depositi piroclastici sciolti vesuviani a copertura dei rilievi carbonatici. Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di complessi idrogeologici costituiti da depositi alluvionali palustri delle piane intercrateriche e in parte da depositi piroclastici incoerenti “pozzolane”.

L’area è quasi completamente sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi RDL 3267/23.

Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali il sub-ambito è costituito interamente da aree agricole della pianura.

Per quanto riguarda le sorgenti naturali di rischio ambientale si segnalano aree di pericolosità idraulica; per le sorgenti antropiche si segnala la presenza di siti potenzialmente inquinati. Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse:

Sub-ambito n° 45 - Area di porta - CIS area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche 0 0,0% Centri e nuclei storici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico 0 0 0,0% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 73 3,6% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica 0 0,0% Aree agricole periurbane # 54 2,7% Aree agricole ordinarie # 1253 62,4% Aree e componenti d'interesse rurale # 1379 68,7% Insediamenti urbani prevalentemente compatti 0 0,0% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 37 1,9% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale # 1 0,0% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali # 589 29,3% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici # 2 0,1% Aree e componenti d'interesse urbano # 629 31,3% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0%

19 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 2008 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori: di strutturazione naturale N4 Fiumi Fasce fluviali vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio

Infrastrutture e attrezzature dell’insediamento A1 Ferrovie con stazioni A2 Strade Pr, SS, Autostrade Linee di trasporto pubblico locali in sede fissa Reti di percorsi ciclopedonali A4 Interporti A5 Centri di servizi e funzioni urbane Centri urbani Centri di attrezzature funzionali specialistiche isolate Aree ASI A6 Zone di origine di prodotti agricoli o artigianali,

3. Indirizzi Il PTCP individua il Polo specialistico di Nola tra i Poli produttivi suscettibili di “sviluppo” per “funzioni miste”, produttive, logistiche e del commercio Per tutti i Poli specialistici produttivi, di rilievo provinciale o sovracomunale si formulano i seguenti indirizzi generali: a) caratterizzazione di ciascun insediamento in base alle proprie condizioni peculiari e potenzialità evolutive; b) schedatura delle attività produttive presenti e delle specifiche condizioni ambientali e infrastrutturali, anche ai fini di una definizione dei requisiti di compatibilità delle tipologie di attività insediabili; c) riqualificazione e completamento delle dotazioni infrastrutturali ed ecologiche; d) individuazione di risposte in sito alle esigenze di sviluppo o di reinsediamento delle attività già insediate nell’insediamento; e) utilizzazione, ancora per attività di tipo produttivo, secondarie o terziarie, delle aree e degli insediamenti che si rendano disponibili per dismissione; f) miglioramento delle opportunità di organizzazione della logistica e delle condizioni di accessibilità per le merci e per le persone, anche con i servizi di trasporto collettivo locale; g) qualificazione dei servizi comuni alle imprese e dei servizi ai lavoratori; h) valutazione dell’entità e tipologia dei consumi energetici dell’insediamento, delle opportunità di risparmio, di ottimizzazione energetica, di cogenerazione. i) valutazione dell’entità e tipologia dei consumi idrici dell’insediamento, delle opportunità di risparmio, di riciclo, di riutilizzazione irrigua delle risorse in uscita dalla depurazione; j) valutazione dell’entità e tipologia dei rifiuti prodotti nell’ambito, delle caratteristiche di pericolosità,. k) miglioramento dell’immagine complessiva degli insediamenti in termini di riordino urbanistico,. l) miglioramento della qualità ecologica dell’insediamento e del contesto,. m) informazione e assistenza per l’accesso ai finanziamenti UE per la qualificazione in senso ambientale delle attività produttive. n) promozione di forme di certificazione ambientale riferite all’area produttiva nel suo complesso oltre che alla singola impresa. o) sostegno a iniziative di marketing territoriale.

Per tale polo specialistico produttivo la Provincia, di concerto con i Comuni interessati, e nel caso specifico anche con il Consorzio ASI, per la presenza dell’ agglomerato ASI, approva un programma per valutare le specifiche condizioni attuali e le opportunità evolutive dell’agglomerato.

20 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N4 Fiumi In generale: Fasce fluviali vegetate - salvaguardia quantitativa e qualitativa della risorsa acqua negli alvei naturali e nei Reticoli irrigui o di drenaggio reticoli irrigui e di drenaggio, con contenimento degli impatti da inquinamento e degli utilizzi impropri - rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani di Bacino - assenza o almeno minimo impatto di interventi edificatori o infrastrutturali privati per una fascia di rispetto dalle sponde (con riferimento al vincolo ex Galasso) - naturalizzazione e recupero di fruibilità delle sponde con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità ciclopedonale al fiume attraverso percorsi pubblici

Fasce fluviali vegetate: - continuità di alberature lungo sponda, da completare e reintegrare ex novo, salvo opere infrastrutturali non evitabili

21 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

CPR Centri in contesto di periferia urbanizzata a contatto con paesaggio rurale consolidato e poco alterato

22 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito

Strettamente connessi a Nola, sull’asse nord-sud, sono i centri di Cimitile, Camposano e Cicciano che negli anni più recenti hanno registrato una crescita demografica consistente ed un aumento notevole del patrimonio abitativo. Il territorio rurale aperto che completa l’area dell’ambito presenta una edificazione diffusa sparsa che ha compromesso l’originaria destinazione agricola facendo assumere un carattere urbano ai territori a ridosso della città. Pertanto tali aree sono state individuate come aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione destinate a ospitare servizi e residenze. Di notevole interesse culturale è il complesso delle Basiliche Paleocristiane nel centro storico di Cimitile di epoca compresa tra il IV ed il X secolo d.C. il cui nucleo originario risale al II- III secolo d.C.; comprende le basiliche di San Felice in Pincis, di San Giovanni (Basilica Nova), di San Caulonio, di San Tommaso, di Santo Stefano e dei SS. Martiri, sorte intorno al luogo dell'antico "coemeterium" nolano in cui erano sepolti il corpo di San Felice e quelli di altri martiri. Dal punto di vista geomorfologico l’ambito è caratterizzato prevalentemente da complessi idrogeologici costituiti da depositi di colmata per bonifica, terreno fluvio-lacustri con elementi piroclastici sedimentari, depositi palustri con torba, e in minor parte da depositi piroclastici sciolti vesuviani a copertura dei rilievi carbonatici. Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi alluvionali palustri e delle piane intercrateriche e in minima parte da depositi piroclastici incoerenti “pozzolane”. Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali l’ambito è costituito da mosaici agricoli della pianura e da aree agricole a più elevata complessità strutturale. Per quanto riguarda le sorgenti naturali di rischio ambientale si segnala la presenza di numerose cavità e di aree utilizzate a discariche.

Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse: Sub-ambito n° 46 - da Cimitile a Cicciano area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche 0 0,0% Centri e nuclei storici # 64 9,0% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico # 64 9,0% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 60 8,4% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica 0 0,0% Aree agricole periurbane # 106 14,8% Aree agricole ordinarie # 5 0,7% Aree e componenti d'interesse rurale # 171 23,9% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 103 14,4% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale # 377 52,7% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 481 67,1% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 716 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori: di strutturazione naturale N4 Fiumi Fasce fluviali vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio N5 Incisioni torrentizie Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico 23 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

N9 Suoli ad alta fertilità di strutturazione storica S1 Centri storici Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S3 Aree archeologiche Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici, S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, religiosi, militari, turistici sistemazioni storiche per fruizione turistica,

3. Indirizzi

L’orientamento progettuale si basa sul riconoscimento del valore storico dei centri e nuclei storici e delle aree urbane prevalentemente consolidate, nonchè sul ridisegno urbano delle aree agricole compromesse: infatti la frammentazione urbana e l’assenza di un impianto urbanistico coerente e riconoscibile ha condotto alla necessità di individuare aree di integrazione urbanistica e riqualificazione ambientale atte a migliorare la qualità edilizia, spaziale e funzionale. Tali aree collocate ai margini degli insediamenti urbani, sono destinate a soddisfare i fabbisogni abitativi locali e in quota parte contribuiscono al ridisegno localizzativo della Provincia di Napoli, nell’ambito della strategia policentrica del piano: L’organizzazione complessiva del “sistema nolano” e la creazione di una nuova “centralità”, caratterizzata attualmente dal polo di Nola e da piccoli centri, prevede il potenziamento dell’offerta di servizi pubblici rari (formazione universitaria e ricerca, con i relativi servizi) nonchè l’incremento e l’integrazione tipologica dei servizi urbani di livello sovracomunale in una logica di complementarità: i centri minori disposti lungo la direttrice nord-sud possono essere riconfigurati come nuovi luoghi centrali complementari a quelli esistenti, connessi al sistema di valori urbanistico-culturali del centro storico di Nola e fino a Cimitile attraverso la individuazione di un’area destinata a servizi e attrezzature di livello superiore. Alla strutturazione del “sistema nolano” costituito dal continuum dei centri disposti lungo la direttrice nord-sud da Nola a Cicciano, il piano contrappone la presenza di fasce agricole periurbane che evitano la saldatura dei centri costituendo corridoi ecologici della più ampia rete generale.

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N4 Fiumi In generale: Fasce fluviali vegetate - salvaguardia quantitativa e qualitativa della risorsa acqua negli alvei naturali e nei Reticoli irrigui o di drenaggio reticoli irrigui e di drenaggio, con contenimento degli impatti da inquinamento e degli utilizzi impropri - rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani di Bacino - assenza o almeno minimo impatto di interventi edificatori o infrastrutturali privati per una fascia di rispetto dalle sponde (con riferimento al vincolo ex Galasso) - naturalizzazione e recupero di fruibilità delle sponde con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità ciclopedonale al fiume attraverso percorsi pubblici

Fasce fluviali vegetate: - continuità di alberature lungo sponda, da completare e reintegrare ex novo, salvo opere infrastrutturali non evitabili N5 Incisioni torrentizie In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in Sistemazioni storiche delle aree situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2) N9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione

Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti

Fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Per i centri e nuclei storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali - leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai identitari, emergenza nel paesaggio tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti

24 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; S2 Viabilità storica Per la viabilità storica: Opere civili storiche per strade o altre - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri infrastrutture, storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di percorsi pedonali storici attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;

Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) S3 Aree ed emergenze archeologiche Per le aree ed emergenze archeologiche: Pertinenze archeologiche sistemate, - precauzione e integrità rispetto agli interventi di qualsiasi natura salvo quelli reperti leggibili nel paesaggio (tracce finalizzati alle prospezioni, al completamento degli scavi e alla riqualificazione e alla centuriazione etc), sistemi fruizione dei beni archeologici , archeopaesistici, approdi storici, - fruibilità e qualificazione della accessibilità, anche con opere a basso impatto per servizi, rimozione di superfetazioni e di altri interventi deterrenti la leggibilità dei beni;

Per i reperti leggibili nel paesaggio: - leggibilità delle tracce del sistema di segni territoriali antichi (lotti, allineamenti, rilevati, relazioni visive tra manufatti ), da potenziare anche con completamento della percorribilità di tracciati viabili in tratti in cui si siano perse le tracce S5 Siti e monumenti isolati religiosi, Per le ville e giardini storici militari, civili, produttivi turistici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze Giardini, parchi storici, filari, viali, nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare ingressi, pertinenze agricole, relazioni attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo terra-mare, sistemazioni storiche per vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli fruizione turistica, approdi, gli intorni contestuali ,...)

Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto

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CRT Centri urbani o minori in contesto in parte rurale poco alterato in parte con diffuse trasformazioni urbanizzative

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1. Descrizione del sub-ambito

Il sub-ambito è caratterizzato prevalentemente da aree agricole di particolare rilevanza agronomica. In tale contesto di territorio rurale aperto si trovano i centri urbani di Casamarciano, Comiziano e Tufino. Dal punto di vista geomorfologico il sub-ambito è caratterizzato da complessi idrogeologici costituiti da depositi piroclastici sciolti vesuviani a copertura dei rilievi carbonatici delle piane intercrateriche. Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi piroclastici incoerenti “pozzolane. Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali il sub-ambito è costituito prevalentemente da mosaici agricoli della pianura ed aree agricole a più elevata complessità strutturale. Per quanto riguarda le sorgenti naturali di rischio ambientale si segnalano aree soggette a pericolosità idraulica; per le sorgenti antropiche si segnala presenza di alcune aree di cava e aree utilizzate a discariche e di cavità.

Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse: Sub-ambito n° 47 - Comiziano - Casamarciano - Tufino area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche # 1 0,1% Centri e nuclei storici # 37 3,8% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico # 38 3,9% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 619 63,5% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica # 4 0,4% Aree agricole periurbane # 80 8,2% Aree agricole ordinarie 0 0,0% Aree e componenti d'interesse rurale # 703 72,0% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 31 3,1% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 142 14,6% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale # 21 2,1% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali # 41 4,2% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 235 24,1% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 976 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori: di strutturazione naturale N4 Fiumi Fasce fluviali vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio N5 Incisioni torrentizie Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico N9 Suoli ad alta fertilità di strutturazione storica S1 Centri storici Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici 27 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, religiosi, militari, turistici sistemazioni storiche per fruizione turistica,

Infrastrutture e attrezzature dell’insediamento A2 Strade Pr, SS, Autostrade Linee di trasporto pubblico locali in sede fissa Reti di percorsi ciclopedonali

3. Indirizzi

Il sub-ambito è connotato da un territorio rurale aperto prevalentemente pianeggiante. L’orientamento progettuale si basa sul riconoscimento dell’elevato valore agronomico delle aree agricole e del valore storico dei centri e nuclei storici e delle aree urbane prevalentemente consolidate nonché sulla individuazione di aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale che consente la riorganizzazione dei centri mediante la riqualificazione.delle aree già urbanizzate e l’integrazione di servizi e attrezzature. Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dal presente piano per gli specifici elementi e zone dell’ambito, il piano definisce i seguenti indirizzi: - conservazione del paesaggio agrario attraverso il mantenimento del sistema agro-ambientale delle colture arboree tipiche, attraverso la valorizzazione e riqualificazione delle interconnessioni tra aree agricole e aree di vegetazione naturale, con particolare attenzione per la conservazione dei margini boscati, il potenziamento delle siepi e delle alberature - promozione delle attività turistiche sostenibili anche attraverso il riuso delle costruzioni rurali isolate a fini turistici (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali delle aree, centri informazione turistica ).

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N4 Fiumi In generale: Fasce fluviali vegetate - salvaguardia quantitativa e qualitativa della risorsa acqua negli alvei naturali e nei Reticoli irrigui o di drenaggio reticoli irrigui e di drenaggio, con contenimento degli impatti da inquinamento e degli utilizzi impropri - rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani di Bacino - assenza o almeno minimo impatto di interventi edificatori o infrastrutturali privati per una fascia di rispetto dalle sponde (con riferimento al vincolo ex Galasso) - naturalizzazione e recupero di fruibilità delle sponde con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità ciclopedonale al fiume attraverso percorsi pubblici

Fasce fluviali vegetate: - continuità di alberature lungo sponda, da completare e reintegrare ex novo, salvo opere infrastrutturali non evitabili N5 Incisioni torrentizie In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in Sistemazioni storiche delle aree situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2)

28 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

N9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione

Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti

Fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Per i centri e nuclei storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali - leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai identitari, emergenza nel paesaggio tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; S2 Viabilità storica Per la viabilità storica: Opere civili storiche per strade o altre - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri infrastrutture, storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di percorsi pedonali storici attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;

Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) S5 Siti e monumenti isolati religiosi, Per le ville e giardini storici militari, civili, produttivi turistici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze Giardini, parchi storici, filari, viali, nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare ingressi, pertinenze agricole, relazioni attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo terra-mare, sistemazioni storiche per vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli fruizione turistica, approdi, gli intorni contestuali ,...)

Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto S6 Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali tradizionali dei frutteti dei vigneti degli - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle agrumeti e degli oliveti, cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) - omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti

29 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

CR Centri urbani o minori in contesto rurale consolidato e poco alterato

30 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito

Il sub-ambito è caratterizzato prevalentemente da aree agricole di particolare rilevanza agronomica. In tale contesto di territorio rurale aperto si trovano i centri urbani di San Paolo Belsito e Liveri. Dal punto di vista geomorfologico Il sub-ambito è per lo più formato da complessi idrogeologici composti da depositi di colmata per bonifica, terreno fluvio- lacustri con elementi piroclastici sedimentari, depositi palustri con torba, e in minor parte da detriti di falda ad elementi carbonatici sciolti e associati a prodotti piroclastici talora presenti in livelli passanti verso il basso a depositi ghiaioso-sabbioso-limosi e brecce di conoide. Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi alluvionali palustri delle piane intercrateriche e in minor parte da depositi detritici pedemontani e di conoide Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali il sub-ambito è costituito da mosaici agricoli ed agro-forestali della pianura e in piccola parte dei rilievi montani ed aree agricole a più elevata complessità strutturale.

Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse: Sub-ambito n° 48 - Piana di Liveri area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche 0 0,0% Centri e nuclei storici # 31 5,5% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico # 31 5,5% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 339 61,0% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica # 65 11,6% Aree agricole periurbane 0 0,0% Aree agricole ordinarie 0 0,0% Aree e componenti d'interesse rurale # 404 72,6% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 30 5,5% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 91 16,4% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 122 21,9% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 556 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori: di strutturazione naturale N4 Fiumi Fasce fluviali vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio N5 Incisioni torrentizie Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico N9 Suoli ad alta fertilità di strutturazione storica S1 Centri storici Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, 31 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

religiosi, militari, turist ici sistemazioni storiche per fruizione turistica,

3. Indirizzi

Il sub-ambito è connotato da un territorio rurale aperto prevalentemente pianeggiante. L’orientame nto progettuale si basa sul riconoscimento dell’elevato valore agronomico delle aree agricole e del valore storico dei centri e nuclei storici e delle aree urbane prevalentemente consolidate nonché sulla individuazione di aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale che consente la riorganizzazione dei centri mediante la riqualificazione.delle aree già urbanizzate e l’integrazione di servizi e attrezzature. Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dal presente piano per gli specifici elementi e zone dell’ambito, il piano definisce i seguenti indirizzi: - conservazione del paesaggio agrario attraverso il mantenimento del sistema agro-ambientale delle colture arboree tipiche, attraverso la valorizzazione e riqualificazione delle interconnessioni tra aree agricole e aree di vegetazione naturale, con particolare attenzione per la conservazione dei margini boscati, il potenziamento delle siepi e delle alberature - promozione delle attività turistiche sostenibili anche attraverso il riuso delle costruzioni rurali isolate a fini turistici (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali delle aree, centri informazione turistica ).

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N4 Fiumi In generale: Fasce fluviali vegetate - salvaguardia quantitativa e qualitativa della risorsa acqua negli alvei naturali e Reticoli irrigui o di drenaggio nei reticoli irrigui e di drenaggio, con contenimento degli impatti da inquinamento e degli utilizzi impropri - rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani di Bacino - assenza o almeno minimo impatto di interventi edificatori o infrastrutturali privati per una fascia di rispetto dalle sponde (con riferimento al vincolo ex Galasso) - naturalizzazione e recupero di fruibilità delle sponde con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità ciclopedonale al fiume attraverso percorsi pubblici

Fasce fluviali vegetate: - continuità di alberature lungo sponda, da completare e reintegrare ex novo, salvo opere infrastrutturali non evitabili N5 Incisioni torrentizie In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in Sistemazioni storiche delle aree situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2) N9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione

Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti

Fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Per i centri e nuclei storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali - leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai identitari, emergenza nel paesaggio tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; S2 Viabilità storica Per la viabilità storica: Opere civili storiche per strade o altre - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri infrastrutture, storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di percorsi pedonali storici attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini ni pietra nei 32 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini ni pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;

Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) S3 Siti e monumenti isolati religiosi, Per le ville e giardini storici militari, civili, produttivi turistici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze Giardini, parchi storici, filari, viali, nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare ingressi, pertinenze agricole, relazioni attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo terra-mare, sistemazioni storiche per vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli fruizione turistica, approdi, gli intorni contestuali ,...)

Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto S6 Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali tradizionali dei frutteti dei vigneti - assetto delle coltiv azioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle degli agrumeti e degli oliveti, cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) - omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti

33 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

CT Centro in contesto rurale alterato da diffuse trasformazioni urbanizzative

34 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito

Il sub-ambito è composto quasi completamente da territori urbanizzati dei comuni di San Gennaro Vesuviano e Palma Campania. L’ambito presenta una edificazione diffusa sparsa che ha compromesso l’originaria destinazione agricola facendo assumere un carattere urbano ai territori a ridosso della città. Pertanto tali aree sono state individuate come aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambentale ed aree agricole periurbane, entrambe volte a soddisfare le esigenze locali di attrezzature e servizi. Dal punto di vista geomorfologico il sub-ambito è caratterizzato da complessi idrogeologici costituiti da depositi di colmata per bonifica, terreno fluvio-lacustri con elementi piroclastici sedimentari e depositi palustri con torba e da depositi piroclastici sciolti vesuviani a copertura dei rilievi carbonatici. Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi alluvionali palustri delle piane intercrateriche e da depositi piroclastici incoerenti “pozzolane”. Dal punto di vista delle risorse naturalistiche ed agro-forestali il sub-ambito è costituito da mosaici agricoli della pianura e da aree agricole a più elevata complessità strutturale.

Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse:

Sub-ambito n° 49 - S. Gennaro V. - Palma C. area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche 0 0,0% Centri e nuclei storici # 62 7,1% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico # 62 7,1% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 21 2,4% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica # 20 2,3% Aree agricole periurbane # 230 26,2% Aree agricole ordinarie 0 0,0% Aree e componenti d'interesse rurale # 270 30,8% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 117 13,4% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 428 48,7% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 545 62,1% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 878 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S3 Aree archeologiche Pertinenze archeologiche sistemate, reperti leggibili nel paesaggio (tracce centuriazione etc), sistemi archeopaesistici, approdi storici, S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, religiosi, militari, turistici sistemazioni storiche per fruizione turistica,

3. Indirizzi 35 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

Il sub-ambito è connotato da un territorio rurale aperto pianeggiante caratterizzato da una diffusa urbanizzazione che ne ha compromesso l’originaria destinazione agricola. L’orientamento progettuale si basa sul riconoscimento del valore storico dei centri e nuclei storici e delle aree urbane prevalentemente consolidate nonché sulla individuazione di aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale ed aree agricole periurbane che consente la riorganizzazione dei centri mediante la riqualificazione.delle aree già urbanizzate e l’integrazione di servizi e attrezzature.

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Per i centri e nuclei storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali - leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai identitari, emergenza nel paesaggio tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; S2 Viabilità storica Per la viabilità storica: Opere civili storiche per strade o altre - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri infrastrutture, storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di percorsi pedonali storici attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;

Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) S3 Aree ed emergenze archeologiche Per le aree ed emergenze archeologiche: Pertinenze archeologiche sistemate, - precauzione e integrità rispetto agli interventi di qualsiasi natura salvo quelli reperti leggibili nel paesaggio (tracce finalizzati alle prospezioni, al completamento degli scavi e alla riqualificazione e alla centuriazione etc), sistemi fruizione dei beni archeologici , archeopaesistici, approdi storici - fruibilità e qualificazione della accessibilità, anche con opere a basso impatto per servizi, rimozione di superfetazioni e di altri interventi deterrenti la leggibilità dei beni; Per i reperti leggibili nel paesaggio: - leggibilità delle tracce del sistema di segni territoriali antichi (lotti, allineamenti, rilevati, relazioni visive tra manufatti ), da potenziare anche con completamento della percorribilità di tracciati viabili in tratti in cui si siano perse le tracce S5 Siti e monumenti isolati religiosi, Per le ville e giardini storici militari, civili, produttivi turistici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze Giardini, parchi storici, filari, viali, nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare ingressi, pertinenze agricole, relazioni attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo terra-mare, sistemazioni storiche per vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli fruizione turistica, approdi, gli intorni contestuali ,...)

Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto

36 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

CPR in contesto di periferia irbanizzata a contatto con paesaggio rurale consolidato e poco alterato

37 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito

Il sub-ambito è caratterizzato prevalentemente da aree agricole di particolare rilevanza agronomica. In tale contesto di territorio rurale aperto si trovano i centri urbani di Scisciano e Saviano. Dal punto di vista geomorfologico il sub- ambito è costituito da complessi idrogeologici composti da depositi piroclastici sciolti vesuviani a copertura dei rilievi carbonatici.Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi piroclastici incoerenti “pozzolane”. Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali il sub-ambito è costituito prevalentemente da mosaici agricoli della pianura ed aree agricole a più elevata complessità strutturale.

Il PTCP articola il sub- nelle seguenti aree di specifico interesse:

Sub-ambito n° 50 - Scisciano - Saviano area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche 0 0,0% Centri e nuclei storici # 49 5,0% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico # 49 5,0% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 453 46,0% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica 0 0,0% Aree agricole periurbane # 93 9,4% Aree agricole ordinarie 0 0,0% Aree e componenti d'interesse rurale # 546 55,4% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 89 9,0% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 297 30,1% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale # 5 0,5% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 391 39,7% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 985 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori: di strutturazione naturale N4 Fiumi Fasce fluviali vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio N9 Suoli ad alta fertilità

di strutturazione storica S1 Centri storici Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S6 Terrazzamenti, assetti colturali tradizionali dei frutteti dei vigneti degli agrumeti e degli oliveti,

38 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

3. Indirizzi

Il sub-ambito è connotato da un territorio rurale e aperto prevalentemente pianeggiante. L’orientamento progettuale si basa sul riconoscimento dell’elevato valore agronomico delle aree agricole e sul riconoscimento del valore storico dei centri e nuclei storici e delle aree urbane prevalentemente consolidate nonché sulla riorganizzazione dei centri mediante la riqualificazione.delle aree urbanizzate e l’integrazione di servizi e attrezzature. Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dal presente piano per gli specifici elementi e zone ricadenti nella delimitazione del sub-ambito considerato, in particolare il piano definisce i seguenti indirizzi: - conservazione del paesaggio agrario attraverso il mantenimento del sistema agro-ambientale delle colture arboree tipiche, attraverso la valorizzazione e riqualificazione delle interconnessioni tra aree agricole e aree di vegetazione naturale, con particolare attenzione per la conservazione dei margini boscati, il potenziamento delle siepi e delle alberature - promozione delle attività turistiche sostenibili anche attraverso il riuso delle costruzioni rurali isolate a fini turistici (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali delle aree, centri informazione turistica ).

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N4 Fiumi In generale: Fasce fluviali vegetate - salvaguardia quantitativa e qualitativa della risorsa acqua negli alvei naturali e nei Reticoli irrigui o di drenaggio reticoli irrigui e di drenaggio, con contenimento degli impatti da inquinamento e degli utilizzi impropri - rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani di Bacino - assenza o almeno minimo impatto di interventi edificatori o infrastrutturali privati per una fascia di rispetto dalle sponde (con riferimento al vincolo ex Galasso) - naturalizzazione e recupero di fruibilità delle sponde con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità ciclopedonale al fiume attraverso percorsi pubblici

Fasce fluviali vegetate: - continuità di alberature lungo sponda, da completare e reintegrare ex novo, salvo opere infrastrutturali non evitabili N9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione

Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti

Fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Per i centri e nuclei storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali - leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai identitari, emergenza nel paesaggio tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; S2 Viabilità storica Per la viabilità storica: Opere civili storiche per strade o altre - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri infrastrutture, storici (porte urbane, scorci prospettici in ngressoi e in uscita) e delle direttrici di percorsi pedonali storici attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;

39 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) S5 Siti e monumenti isolati religiosi, Per le ville e giardini storici militari, civili, produttivi turistici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze Giardini, parchi storici, filari, viali, nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare ingressi, pertinenze agricole, relazioni attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo terra-mare, sistemazioni storiche per vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli fruizione turistica, approdi, gli intorni contestuali ,...)

Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto S6 Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali tradizionali dei frutteti dei vigneti - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle degli agrumeti e degli oliveti, cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) - omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti

40 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

RT Insediamenti rurali consolidati con diffuse trasformazioni urbanizzative

41 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito

Il sub-ambito è caratterizzato prevalentemente da aree agricole di particolare rilevanza agronomica. In tale contesto di territorio rurale aperto ricadono parte delle aree urbane del comune di Nola. Dal punto di vista geomorfologico il sub-ambito è prevalentemente composto da complessi idrogeologici costituiti da depositi piroclastici vesuviani sciolti a copertura dei rilievi carbonatici e in minor parte da depositi di colmata per bonifica.Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi piroclastici incoerenti “pozzolane” e solo in piccola parte da depositi alluvionali palustri delle piane intercrateriche. Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali il sub-ambito è costituito prevalentemente da mosaici agricoli della pianura ed aree agricole a più elevata complessità strutturale.

Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse:

Sub-ambito n° 51 - Piana tra Saviano e S.Gennaro V. area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche 0 0,0% Centri e nuclei storici # 2 0,1% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico # 2 0,1% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 2204 89,2% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica 0 0,0% Aree agricole periurbane # 228 9,2% Aree agricole ordinarie 0 0,0% Aree e componenti d'interesse rurale # 2432 98,5% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 25 1,0% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 10 0,4% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 36 1,4% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 2470 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori: di strutturazione naturale N4 Fiumi Fasce fluviali vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio N9 Suoli ad alta fertilità

42 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

3. Indirizi

Il sub-amb ito è connotato da un territorio rurale e aperto prevalentemente pianeggiante. L’orientamento progettuale si basa sul riconoscimento dell’elevato valore agronomico delle aree agricole e sulla riorganizzazione dei centri contermini mediante la individuazione di aree agricole periurbane destinate all’integrazione di servizi e attrezzature. Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dal presente piano per gli specifici elementi e zone ricadenti nella delimitazione del sub-ambito, il piano definisce i seguenti indirizzi: - conservazione del paesaggio agrario attraverso il mantenimento del sistema agro-ambientale delle colture arboree tipiche, attraverso la valorizzazione e riqualificazione delle interconnessioni tra aree agricole e aree di vegetazione naturale, con particolare attenzione per la conservazione dei margini boscati, il potenziamento delle siepi e delle alberature - promozione delle attività turistiche sostenibili anche attraverso il riuso delle costruzioni rurali isolate a fini turistici (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali delle aree, centri informazione turistica ).

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione

Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti

Fattori di strutturazione storica S6 Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali tradizionali dei frutteti dei vigneti - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle degli agrumeti e degli oliveti cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) - omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti

43 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

CR Centri urbani o minori in contesto rurale consolidato e poco alterato

44 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

1. Descrizione del sub-ambito Il sub-ambito è costituito prevalentemente da territori rurali aperti di particolare rilevanza agronomica e paesaggistica che in gran parte hanno conservato la loro integrità naturalistica. L’unico insediamento urbano presente è rappresentato dal centro urbano di Roccarainola. Dal punto di vista geomorfologico il sub-ambito è formato da complessi idrogeologici composti da depositi piroclastici sciolti vesuviani a copertura dei rilievi carbonatici.e in piccola parte da detriti di falda ad elementi carbonatici sciolti ed associati a prodotti piroclastici. Dal punto di vista delle unità geolitologiche siamo in presenza di depositi piroclastici incoerenti “pozzolane”, e in minima parte da depositi detritici pedemontani e di conoide. Dal punto di visto delle risorse naturalistiche ed agro-forestali il sub-ambito è costituito da mosaici agricoli ed agro-forestali dei rilievi montani, mosaici agricoli ed agro forestali dei rilievi collinari, mosaici agricoli della pianura ed aree agricole a più elevata complessità strutturale. Per quanto riguarda le sorgenti naturali di rischio ambientale si segnalano aree soggette a pericolosità idraulica e aree soggette a pericolosità frane; per le sorgenti antropiche si segnala la presenza di aree di cave e aree utilizzate a discariche, nonché numerose cavità.

Il PTCP articola il sub-ambito nelle seguenti aree di specifico interesse: Sub-ambito n° 52 - Roccarainola area Ha % Aree ad elevata naturalità 0 0,0% Aree boscate 0 0,0% Laghi, bacini e corsi d'acqua e relative zone di tutela 0 0,0% Aree e componenti d'interesse naturalistico # 0 0,0% Aree ed emergenze archeologiche 0 0,0% Centri e nuclei storici # 25 2,9% Aree e componenti d'interesse storico culturale e paesaggistico # 25 2,9% Aree agricole di particolare rilevanza agronomica # 248 28,5% Aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica # 491 56,3% Aree agricole periurbane 0 0,0% Aree agricole ordinarie 0 0,0% Aree e componenti d'interesse rurale # 739 84,8% Insediamenti urbani prevalentemente compatti # 13 1,5% Aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale # 94 10,7% Aree di integrazione urbanistica e di riqualificazione ambientale 0 0,0% Aree e complessi per insediamenti produttivi sovracomunali 0 0,0% Aree e complessi per servizi e attrezzature pubbliche sovracomunali 0 0,0% Impianti tecnologici 0 0,0% Aree e componenti d'interesse urbano # 107 12,3% Aree di recupero e riqualificazione paesaggistica 0 0,0% Aree di criticità e degrado # 0 0,0% Reti infrastrutturali per la mobilità 0 0,0% Nodi e reti per la connettività territoriale # 0 0,0% Aree complessive* # 871 100,0%

2. Situazioni di specifico interesse

Il sub-ambito è caratterizzato dai seguenti fattori: di strutturazione naturale N4 Fiumi Fasce fluviali vegetate Reticoli irrigui o di drenaggio N5 Incisioni torrentizie Sistemazioni e attenzioni storiche delle aree pericolose per dissesto idrogeologico N9 Suoli ad alta fertilità di strutturazione storica S1 Centri storici Ingressi a centri st, luoghi centrali identitari, emergenza nel paesaggio S2 Viabilità storica Opere civili storiche per strade o altre infrastrutture, percorsi pedonali storici S5 Siti e complessi isolati produttivi civili, Giardini, parchi storici, filari, viali, ingressi, pertinenze agricole, relazioni terra-mare, 45 PTCP 2006 – Rapporto Ambientale

religiosi, militari, turistici sistemazioni storiche per fruizione turistica,

3. Indirizzi

Il sub- ambito è connotato da un territorio rurale e aperto segnato dalla presenza di rilievi collinari e montani. L’orientamento progettuale fondamentale si basa sul riconoscimento del valore naturalistico ed agronomico del sub-ambito e sulla conservazione e salvaguardia delle aree agricole di particolare rilevanza paesaggistica ancora integre nonché del valore storico dei centri e nuclei storici e delle aree urbane prevalentemente consolidate, infine sulla individuazione di aree di consolidamento urbanistico e di riqualificazione ambientale che consente la riorganizzazione dei centri mediante la riqualificazione.delle aree già urbanizzate e l’integrazione di servizi e attrezzature. Fermo restando il rispetto delle disposizioni dettate dal presente piano per gli specifici elementi e zone del sub-ambito, il piano definisce i seguenti indirizzi: - conservazione e valorizzazione delle aree caratterizzate da alto valore ambientale e paesaggistico, da rilevanti componenti vegetazionali o geomorfologici, prevedendo il divieto di tutti gli intervent che possonmo alterare o compromettere la percezione paesaggistica di insieme - conservazione del paesaggio agrario attraverso il mantenimento del sistema agro-ambientale delle colture arboree tipiche, attraverso la valorizzazione e riqualificazione delle interconnessioni tra aree agricole e aree di vegetazione naturale, con particolare attenzione per la conservazione dei margini boscati, il potenziamento delle siepi e delle alberature - promozione delle attività turistiche sostenibili anche attraverso il riuso delle costruzioni rurali isolate a fini turistici (attività agrituristiche compatibili con i caratteri rurali delle aree, centri informazione turistica ).

4. Valori strutturali da salvaguardare

Fattori di strutturazione naturale N4 Fiumi In generale: Fasce fluviali vegetate - salvaguardia quantitativa e qualitativa della risorsa acqua negli alvei naturali e nei Reticoli irrigui o di drenaggio reticoli irrigui e di drenaggio, con contenimento degli impatti da inquinamento e degli utilizzi impropri - rispetto o ristabilimento degli equilibri idrogeologici, coerentemente con le indicazioni dei Piani di Bacin o - assenza o almeno minimo impatto di interventi edificatori o infrastrutturali privati per una fascia di rispetto dalle sponde (con riferimento al vincolo ex Galasso) - naturalizzazione e recupero di fruibilità delle sponde con aumento (e in assoluto non riduzione) della accessibilità ciclopedonale al fiume attraverso percorsi pubblici

Fasce fluviali vegetate: - continuità di alberature lungo sponda, da completare e reintegrare ex novo, salvo opere infrastrutturali non evitabili N5 Incisioni torrentizie In generale vedi fiumi, con specifiche attenzioni ai fattori di rischio idrogeologico in Sistemazioni storiche delle aree situazioni torrentizie e di instabilità dei versanti pericolose per dissesto idrogeologico Per le sistemazioni storiche vedi attenzioni per opere civile della viabilità storica (S2)

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N 9 Suoli ad alta fertilità In generale - caratteri della produzione adeguati agli standard agro-ambientali delle Norme di Buona Pratica Agricola del Piano di sviluppo rurale, con riduzione dell’uso di prodotti chimici - riduzione (e comunque non aumento) di aree con usi residenziali o produttivi non agricoli, con demolizioni e ricostruzioni compensativa in aree di densificazione

Per le aree limitrofe ad aree urbanizzate: - usi pubblici con prevalente messa a verde alberato e comunque non edificabilità con blocco degli interventi privati salvo limitate definizioni morfologiche dei bordi costruiti

Fattori di strutturazione storica S1 Centri storici Per i centri e nuclei storici Ingressi a centri storici, luoghi centrali - leggibilità e integrita del disegno dell’impianto urbano con riferimento ai identitari, emergenza nel paesaggio tracciati, agli spazi pubblici e ai relativi affacci e ai complessi costruiti con le relative tipologie o architetture rilevanti, per l’identità storica; - articolazione e dei caratteri tipomorfologici, formali e costruttivi dei tessuti edilizi e degli spazi aperti, da salvaguardare con riferimento alle tipologie ricorrenti, ai materiali e alle tecniche costruttive locali - residenzialità come destinazione prevalente, accompagnata da quella commerciale e artigianale tradizionale e compatibile con l e tipologie edilizie storiche - leggibilità e fruibilità dell’impianto complessivo nell’inserimento nel territorio circostante e delle strutture e degli elementi naturali o di archeologia antica e medievale che hanno influenzato l’impianto insediativo; S2 Viabilità storica Per la viabilità storica: Opere civili storiche per strade o altre - leggibilità e valorizzazione dei punti di contatto tra percorsi storici e centri infrastrutture, storici (porte urbane, scorci prospettici in ingresso e in uscita) e delle direttrici di percorsi pedonali storici attraversamento; - fruibilità dei sedimi esistenti con integrazioni e conservazione degli elementi tradizionali coerenti quali: selciati, alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e scarpate, gradoni e scalini in pietra nei sentieri a forte pendenza; - completezza della rete, da integrare con limitati nuovi tracciati necessari a completarla nei tratti in cui essa non è più riconoscibile; - filari alberati lungo i tracciati da amantenere, integrare o impiantare ex novo;

Per le opere civili - integrazione dei manufatti con ripristino delle relazioni con gli assi viari di riferimento e leggibilità con conservazione di eventuali opere d’arte di particolare pregio e con reintegro delle sistemazioni vegetali (viali, siepi) S5 Siti e monumenti isolati religiosi, Per le ville e giardini storici militari, civili, produttivi turistici - assetto degli edifici e degli spazi a giardino o a corte e delle altre pertinenze Giardini, parchi storici, filari, viali, nella loro articolazione e morfologia originaria, da conservare con particolare ingressi, pertinenze agricole, relazioni attenzione agli aspetti rilevanti dal punto di vista paesistico compreso l’arredo terra-mare, sistemazioni storiche per vegetale e manufatto,il rapporto con la viabilità e gli ingressi, con i belvedere, gli fruizione turistica, approdi, gli intorni contestuali ,...)

Per gli altri edifici e complessi specialistici di interesse storico, architettonico e monumentale, - articolazione dei complessi edificati e caratteri tipomorfologici degli edifici e delle specifiche peculiarità architettoniche e formali da conservare - integrità dei caratteri dell’intorno spaziale aperto ad strettamente connessi ai complessi, formato da strade, piazze o corti o altre pertinenze aperte con relative fronti prospicienti, giardini ed elementi architettonici singolari, da mantenere o da rispristinare - rilevanza urbana e paesistica storicamente assunta e consolidata e rapporto con gli assi di fruizione e i punti di visuale, da mantenere anche con politiche di promozione delle attività e di vincolo agli interventi del contesto S6 Terrazzamenti, assetti colturali Per gli assetti colturali tradizionali tradizionali dei frutteti dei vigneti - assetto delle coltivazioni a colture legnose da mantenere con la varietà delle degli agrumeti e degli oliveti, cultivar locali, della trama parcellare, delle infrastrutture rurali tradizionali (strade poderali, siepi, muretti, fossi di drenaggio, dei sistemi di siepi miste e di eventuali pur ridotte masse boschive presenti) - omogeneità nell’utilizzo dei materiali e delle morfologie, tipologie e dimensioni tradizionali nei manufatti edilizi o infrastrutturali presenti nei contesti

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