Archivio Comunale Di Noale
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Archivi non statali della Regione del Veneto – Inventari 10 ARCHIVIO COMUNALE DI NOALE Archivi del podestà, della comunità e della podesteria in epoca veneta (1405 - 1797) Inventario I. 1405 - 1599 a cura di LIDIA FERSUOCH e MARINA ZANAZZO Venezia Giunta regionale del Veneto 1999 Archivi non statali della Regione del Veneto – Inventari 10 Ministero per i beni e le attivit€ culturali Soprintendenza archivistica per il Veneto Giunta regionale del Veneto Direzione cultura, informazione e flussi migratori Servizio beni librari e archivistici Coordinamento scientifico e redazionale della Soprintendenza archivistica per il Veneto con il contributo finanziario della Giunta regionale del Veneto e del Comune di Noale Giunta regionale del Veneto Tutti i diritti riservati La mappa di p. XXX • stata riprodotta con atto di concessione n‚ 31 del 30 giugno 1999 ’di Stato di Venezia Il volume • distribuito gratuitamente e pu‚ essere richiesto presso la Direzione cultura, informazione e flussi migratori, Palazzo Sceriman, Cannaregio 168, Venezia SOMMARIO PRESENTAZIONE V Parte prima INTRODUZIONE 1. Il podest€, la comunit€ e la podesteria di Noale: cenni di storia istituzionale e amministrativa XI 2. Il podest€ e il suo archivio XV 3. La comunit€ e il suo archivio XXVIII 4. La podesteria e il suo archivio XXI 5. Vicende degli archivi XXIV 6. Gli inventari XLII 7. Il riordino XLIII 8. Criteri di ordinamento e redazione ’ XLIV 9. Tavola di raffronto XLV 10. Sigle e abbreviazioni L Parte seconda INVENTARIO Archivio della comunit€ 1. Registri delle parti 1 2. Registri di leggi e sentenze 3 3. Libri giornali 4 4. Libri degli esattori 5 5. Estimi 6 6. Processi della comunit€ 41 7. Materie relative agli estimi 44 8. Materie relative alle gravezze de mandato Dominii 45 9. Varie 46 Archivio del podest€ 10. Volumi reggimento (1405 - 1599) 49 I comuni sono stati fin dalla loro remota origine e sono ancor oggi, pur con i mutamenti subiti nel tempo e le diverse accezioni locali, struttura dorsale della storia politica, istituzionale e civile del nostro paese. ’e ’del loro secolare patrimonio documentario, pre e postunitario, sono perci‚ attivit„ essenziali per consentire una sempre pi… accurata e scientifica ricerca storica agli specialisti, ma anche per mettere a disposizione della comunit„ tutta, garantendone fruizione ed accesso agevoli, le testimonianze del proprio passato e della propria identit„ culturale. Con questa consapevolezza la Regione, in stretta collaborazione con la Soprintendenza archivistica del Veneto, ha promosso il progetto di riordino e inventariazione degli archivi di alcuni enti territoriali gi„ sedi podestarili della Serenissima Repubblica e perci‚ detentori di documentazione di particolare interesse, che ha trovato espressione in una collana editoriale di cui il presente volume • il pi… recente esito. Felice appare infine la scelta di pubblicare questa prima parte ’’storico del comune di Noale, centro che per la sua strategica posizione geografica nel cuore della pianura veneta raccoglie documentazione preziosa non solo per la storia locale, ma anche per meglio ricostruire il passato delle “”citt„ venete vicine. Giancarlo Galan Presidente della Regione del Veneto Dopo vari anni di lavoro – la convenzione tra Soprintendenza, per conto della Regione, e operatori risale infatti al 1990 – viene qui pubblicato il primo volume ’’comunale di Noale. I tempi sono stati indubbiamente lunghi ma sono ’giustificati dalla mole e dalla complessit€ del fondo: e il discorso vale anche per altri volumi di questa stessa collana. Quando si mise mano al progetto “”si aveva forse ’vaga di ci‡ che avrebbe comportato: tra ’’di stampare i lavori era stata prevista appunto come ’perch• si pensava piuttosto ai tradizionali inventari dattiloscritti. A ragion veduta si pu‡ invece dire che la scelta di arrivare alla stampa • stata una scelta felice per molteplici ragioni: • per‡ certo che la stampa richiede un lungo e notevole lavoro di normalizzazione e di precisione che invece si pu‡ trascurare nell’dattiloscritto. Si parlava di mole e di complessit€: infatti ’di epoca veneta di Noale • uno dei maggiori come quantit€ e quindi la sola schedatura ha richiesto tempi assai lunghi. Ma influenza assai maggiore ha avuto la complessit€, di cui vorremmo mettere in luce due aspetti. Il primo • nella conoscenza dei meccanismi amministrativi con cui operavano podest€ e comunit€, di cui si sa ormai abbastanza ma non tutto. Esistono infatti specificit€ locali, situazioni speciali legate al territorio di competenza, caratteristiche sociali ed economiche della zona, ecc. Ma ancora piˆ complessa – e qui il discorso si fa squisitamente archivistico – • la realt€ di un archivio nel momento in cui ci si mette mano. Dal suo formarsi, infatti, infinite sono state le vicissitudini che ha incontrato: spostamenti materiali, eventi fisici dannosi, perdite accidentali o dolose, interventi di ordinamento maldestri e quindi distruttivi della struttura originaria. Ne conseguono legature incongrue, salti di numerazione, perdite della facies della copertina, forti danni nelle pagine iniziali e finali, strappi e sbiaditure degli inchiostri. Il contesto in cui opera ’• pertanto del tutto differente da come era ’nel suo formarsi e la ricostruzione si rivela assai ardua se non talvolta impossibile. Ci auguriamo che a questo primo volume seguano al piˆ presto i successivi, sicch• sar€ possibile avere un quadro completo della vita di Noale nel periodo veneto. Ma gi€ questo primo volume offre una quantit€ enorme di dati politici, sociali, economici, di costume, ’architettonico della citt€, delle coltivazioni agricole, ’idrografico e viario, in una parola della vita. E questo infatti • ci‡ a cui servono gli archivi: a raccontarci, purch• la sappiamo leggere, la Vita. Bianca Lanfranchi Strina Soprintendente archivistico per il Veneto Sono di Lidia Fersuoch i paragrafi 1-5 ’i testi introduttivi alle serie, la schedatura delle unit€ archivistiche delle serie 5-9 e la schedatura dei volumi reggimento ni 1-43. Sono di Marina Zanazzo i paragrafi 6-10 ’la schedatura delle unit€ archivistiche delle serie 1, 2, 3, 4 e la schedatura dei volumi reggimento ni 44-81. Lidia Fersuoch e Marina Zanazzo ringraziano le istituzioni che hanno sostenuto questo lavoro e le persone che lo hanno migliorato con consigli e suggerimenti: Stefano Caravello, Guglielmo Costanzo, Michele ’Luigi Fozzati, Alda Galli, Anna Maria Menegazzi, Ermanno Orlando, Gherardo Ortalli, Maria Pia Pedani, Gianni Penzo, Carlo Picozza, Claudio Povolo, Claudia Salmini, Alessandra Sambo, Ubaldino Sampaoli, Alessandra Schiavon. Un particolare segno di gratitudine va a Bianca Lanfranchi Strina e Giorgetta Bonfiglio Dosio. Parte prima INTRODUZIONE 1. IL PODESTÀ, LA COMUNITÀ E LA PODESTERIA DI NOALE: CENNI DI STORIA ISTITUZIONALE E AMMINISTRATIVA Il pi€ antico atto1 conservato ’del comune di Noale ‚ datato 1405; giƒ dalla fine del Trecento tutto il territorio trevigiano era saldamente in possesso di Venezia. La pressione veneziana comunque aveva avuto inizio ben prima: alla metƒ del secolo XI risalgono i contrasti per motivi decimali tra il vescovo di Treviso e ’di S. Ilario circa alcuni beni ubicati nel Trevigiano2; ’ politica ’ veneziana ‚ fin troppo nota per non vedere in questo tentativo di espansione oltre i confini del ducato, sulla base inoltre di falsi privilegi imperiali3, un risvolto politico. Molti altri monasteri veneziani, sulle tracce del cenobio ilariano, tra i secoli XII e XIII acquisiscono beni nella terraferma trevigiana, seguiti a ruota dai privati cittadini4. La penetrazione economica veneziana non sembra arrestarsi neppure durante la signoria dei da Romano5: il distretto di Treviso era infatti diventato „la naturale area di espansione per una cittƒ costruita ’e priva di un contado vero e proprio…6. Accanto ai fortissimi interessi fondiari il Trevigiano rivestiva, per la classe politica veneziana, ’ economica e militare di grande rilievo: Treviso forniva alla cittƒ lagunare legname e derrate alimentari, controllava tutti i collegamenti viari con Austria, Germania e Ungheria ed era dotata di un articolato sistema difensivo7; era inevitabile che Venezia mirasse a un controllo diretto, politico e militare e non solo economico, di ’’entroterra. Al travagliato periodo ezzeliniano risale ’’territoriale veneziana; approfittando dei conflitti tra Padova e Treviso i veneziani si installarono negli abbandonati possedimenti lagunari dei trevigiani: „propter dictam werram, divisionem et hostilitatem comune et homines Tarvisii ... non potuerunt uti iurisdictionibus suis…8 lamentano le testimonianze raccolte nel 1281 dal comune di Treviso che richiede invano la restituzione delle terre usurpate. Nel dicembre del 1338 la cacciata degli Scaligeri da Treviso sancisce ’ finale, ’ ’ provincia. Alcuni centri del Trevigiano erano passati sotto il controllo della Repubblica fin ’antecedente: ‚ il caso del castello di Noale, fondato nel XII secolo e soggetto alla signoria dei Tempesta, avogadori del vescovo di Treviso9. Guecello Tempesta, nel tentativo di conservare alcune delle sue prerogative sul castello, fece atto di dedizione alla Serenissima; i benefici che egli ottenne tuttavia non vennero confermati ai suoi discendenti e dal 1342 il castello di Noale entr† a far parte della podesteria di Treviso10. Pochi anni dopo, nel 1360, il Maggior consiglio di Venezia ritenne di sottrarre il territorio noalese alla giurisdizione del rettore di Treviso istituendo ’ podesteria11; il nuovo assetto politico- amministrativo delle terre trevigiane venne ben