La Valletta Brianza (Lc) - giungo 2019 N. 4

Luca 21,28 Responsabile: don Giorgio De Capitani

EDITORIALE Vi presento…

voi pensate che sia facile, alla mia E età, resistere, resistere, resistere? Lauro De Bonis Il mondo sembra impazzito, l’Italia è im- pazzita: solo i ciechi e gli ottusi non se ne acque a Roma nel dicembre del 1901, ultimo di sette accorgono. N figli, da Adolfo e da Lilian Vernon. Il padre diresse la rivista Il Convito, che uscì in 2 fascicoli E perché non se ne accorgono? Resi cie- dal gennaio 1895 al dicembre 1907 e nella quale il Carducci chi e ottusi da chi o da che cosa? pubblicò la Canzone di Legnano e Pascoli alcuni dei suoi Talora non me lo so spiegare, tanto è migliori Poemi Conviviali. Nella casa paterna, trovò un am- assurda la follia barbarica che si è impos- biente capace sessata anche dei credenti. Sì, assurdità! di contribuire Eppure, una ragione ci deve essere: una in maniera ef- forza strana, misteriosa di Male ha offusca- ficace e robu- to la testa della folla, resa anonima dopo sta alla impo- essere stata stuprata nell’essere. stazione della Spentosi lo spirito, la massa vive al di sua vasta cul- fuori, aliena, in presa ad ogni populista, che tura e adatto a sviluppare in è per un verso un burattinaio, e per l’altro lui quella natu- un burattino di se stesso. rale disposizio- E alla massa rincoglionita sembra quasi ne alla poesia che la provvidenza abbia inviato dal cielo ed alla critica letteraria cui la laurea in chimica, ottenuta alla un nuovo messia. università di Roma nel 1922, non pose ostacolo ma indusse Almeno avessero ascoltato il primo, quel un rigore metodologico raro in quei tempi nella repubblica Gesù di Nazaret che venne, disse parole delle lettere. divine, fece segni strepitosi, e fu condanna- Antifascista fin dalla marcia su Roma, nel 1924 fu invitato to a morte, proprio perché invitò gli uomini, negli Stati Uniti a tenere conferenze di carattere storico, lette- dicendo loro: “Convertitevi”!, in greco (è il rario e filosofico dalla società Italia-America di New York. testo che ci è giunto): Μετανοεῖτε, meta- Qui continuò a confermare la sua indignazione per i metodi noèite, ovvero: Cambiate mentalità, mutate della dittatura fascista in patria e per la impudica propaganda che gli agenti di Mussolini facevano per il dittatore. il vostro pensiero. Nel 1926 insegnò ad Harvard, la più antica e fra le più pre- Forse Gesù Cristo non immaginava un’e- stigiose università americane, lingua e letteratura italiana.. poca in cui, invece che con la testa, una Nel 1927 De Bosis compone Icaro, la sola opera poetica massa di bruti avrebbe pensato con il ven- che rimanga di lui. Icaro ottenne il premio olimpico di poesia tre! ad Amsterdam nel 1928 e fu tradotto in inglese da Ruth Dra- don GIORGIO per, la sua fidanzata, donna generosa ed illuminata.

1 Nell'estate del 1928, tornato in Italia per le vacanze, iniziò il Fu una prova di grande coraggio e di sbalordi- lavoro di propaganda clandestina con un'associazione deno- tiva, sovrumana abilità. Le strade erano in sub- minata Alleanza Nazionale. Preparò fra il giugno e l'ottobre buglio e la gente leggendo il messaggio se lo

otto foglietti, li ciclostilò in seicento copie e li impostò lui stes- passava di mano in mano. Dopo circa mezz'ora so, viaggiando da una città all'altra con gravissimo rischio Lauro scomparve e si diresse, in quella notte personale. Questi foglietti si rivolgevano al re ricordandogli il senza luna, verso l'isola d'Elba, dove il suo ae- suo dovere di tenere fede al giuramento di re costituzionale. reo precipitò. L'aviazione solo dopo un bel po' di Gli Italiani dovevano guardarsi - era questo il tattico tempo si fece viva e andò ad aspettarlo verso la della Alleanza Nazionale - dall'aderire a movimenti antimo- Corsica, in direzione cioè sbagliata, dimostran- narchici e anticlericali. Mussolini, infatti, sarebbe stato ben do la propria inefficienza (già ampiamente pro- felice di poter dimostrare al Quirinale e al Vaticano che la vata nel luglio 1930 quando Bassanesi e Dolci sola alternativa al fascismo era la rivoluzione contro la mo- avevano volato su Milano disseminando volanti- narchia e contro la chiesa. ni di Giustizia e Libertà). Prima di partire per gli Stati Uniti, dove intendeva dimettersi Naturalmente, la stampa del regime cercò di da segretario della Italia-America, per poter rimanere in patria minimizzare il fatto e agenti fascisti sparsero la a combattere, i suoi collaboratori Vinciguerra, Di Cesarò, Fer- voce che De Bosis si era diretto in Jugoslavia, loiso, Zanotti, Bianco si misero d'accordo per continuare l'o- che si godeva la vita sulla Costa Azzurra o che pera intrapresa durante la sua breve assenza. Quando il piro- era andato in America a fare soldi, dimostrando scafo che lo riportava dagli Stati Uniti era prossimo all'Inghil- così che la caccia non era riuscita ad abbattere terra, De Bosis ricevette da un amico la notizia che sua ma- quel piccolo aeroplano, indubbiamente precipi- dre, tre suoi famigliari, Vinciguerra e un nuovo collaboratore, tato per mancanza di carburante come aveva Rendi, erano stati arrestati. Vinse a fatica il primo impulso di previsto il suo eroico pilota.

continuare il viaggio e di andare a Roma a farsi arrestare. De Bosis comunque non si arrese. Non cedette allo scon- IL TESTAMENTO forto del processo ai familiari e agli amici, non depose le armi di fronte alla campagna di stampa tesa a diffamare la sua e Bosis comprese – a differenza di tanti, di azione politica. Viveva a Parigi, tenendosi in contatto con D troppi – che non bisognava aspettare se- Gaetano Salvemini, Luigi Sturzo a Londra e con Francesco condo una più comoda "resistenza". Luigi Ferrati a Bruxelles. Lavorava come portiere in un alber- Nella sua Storia della mia morte, scritta la go. notte prima del volo su Roma (quando già sape- Il 1931 lo vede alla ricerca di fondi per poter imparare a va di dover morire non già per la prontezza della volare e per acquistare un aeroplano per realizzare il suo "caccia” di Mussolini al suo minuscolo aereo, disegno di volare sul cielo di Roma in aeroplano dal quale ma perché i serbatoi, per non insospettire i testi- gettare manifesti per esortare il re ed il popolo ad ascoltare la moni, erano stati riempiti per un tragitto più bre- voce dell'onore e del dovere. Certo non il suo mode- ve, da Marsiglia a Barcellona), De Bosis si dice- stissimo impiego, dal quale detraeva ottocento franchi per la va convinto che «il fascismo non cadrà se prima famiglia di Rendi, per raggiungere la cifra necessaria per l'im- non si troveranno una ventina di giovani che presa. Nel mese di aprile trovò il denaro grazie al redattore sacrifichino la loro vita per spronare l'animo de- capo del quotidiano liberale di Bruxelles, Le Soire, D'Arsac. gli Italiani. Mentre, durante il Risorgimento, i Anche il dottor Sicca, medico italiano di Londra, contribuì con giovani pronti a dar la vita si contavano a mi- grande generosità alle spese. gliaia, oggi ce ne sono assai pochi. Bisogna Seguirono mesi di difficoltà e di speranza. Un primo tentati- morire. Spero che, dopo me, molti altri seguiran- vo fallì alla partenza, prevista dalla Corsica. L'impresa così, no, e riusciranno infine a scuotere l'opinione». oltre a non essere portata a termine, non era più segreta. Ma ancora una volta Lauro De Bosis non cedette e con sovruma- na volontà ricominciò da capo. Comprò l'aeroplano in Germa- «Il nuovo mondo nia sotto il nome di Mr. Morris e fece stampare ad Annemas- che sorge senza ceppi se i manifesti. Giunse il giorno stabilito: il 3 ottobre 1931. De- e senza vincoli di muraglie e di frontiere collato dall'aeroporto di Marignan presso Marsiglia, alle ore uno ed uguale per gli uguali libero per i liberi 15,15 De Bosis arrivò a Roma poco dopo il tramonto. Disce- che accerchia le diverse genti sfatte se da una quota di 2000 metri a quella di trecento, dissemi- dall'odio in una sola azzurra patria, nando circa 400.000 manifestini sul centro della città: Piazza luminosa e immensa: Venezia, il Corso e la zona prospiciente Palazzo Chigi e poi il cielo, o Fedra, il cielo, ecco il mio regno!» addirittura l'aeroporto. (Lauro De Bosis, Icaro) 2

MEDITATE, LEGHISTI, Non sprecare!

MEDITATE! raclito è stato un grande filosofo greco, che anticipò Pla- SANT’AMBROGIO, I doveri, III, 45 E tone e gli stoici. Visse tutta la vita a Efeso, sulle coste dell’Asia Minore, tra il 535 e il 475 avanti Cristo, e la sua era a anche quelli che escludono i forestieri una famiglia ari- M dalla città non meritano certo approvazio- stocratica molto ne. importante. Ciò significa cacciarli proprio quando si do- Sembra che ad- vrebbero aiutare, impedire loro i rapporti con la dirittura Eraclito madre comune, rifiutare loro i frutti che la terra fosse un discen- produce per tutti, troncare le relazioni di vita già dete dei re della iniziate, non voler dividere in tempo di necessità città. le risorse con quelli con i quali furono comuni i Gli studenti ri- diritti. cordano Eraclito Le fiere non scacciano le fiere, e l’uomo scac- soprattutto per le cia l’uomo! sue parole di- Gli animali, sia feroci che domestici, ritengono ventate famose: comune a tutti il cibo che la terra offre; essi anzi πάντα ῥεῖ, pan- aiutano chi è della medesima razza, l’uomo lo ta rei, tutto scor- combatte, mentre non dovrebbe credere estra- re. Se “non pos- neo a sé nulla di quant’è umano. siamo bagnarci due volte nello stesso fiume”, diceva Eraclito, è perché ogni cosa muta in VI INVITO A LEGGERE… continuazione. Tutto ciò che esiste è dunque soggetto alla legge del divenire e della trasformazione, pur nel suo tendere IL DEMONE MERIDIANO costantemente all’armonia ed alla “ricomposizione degli oppo- sti”. di Paul Bourget Di Eraclito si narra che attaccò gli Efesii che avevano man- Descrizione dato in esilio l'amico Ermodoro dicendo loro: «Gli Efesii, dai giovani in su, dovrebbero tutti impiccarsi per quello che è il Cos'è il "demone me- loro merito e lasciare la città ai fanciulli». Si racconta poi che ridiano"? È la tenta- «alla fine, preso dal fastidio degli uomini, se ne andò a zione di chi ha rag- sui monti nutrendosi d'erba e di piante selvatiche». giunto il meriggio della vita (di chi ha supera- Temistio, oratore politico ed esegeta di Aristotele, vissuto to "il mezzo del cam- nel IV sec. d. C., in La virtù; narra questo episodio: min di nostra vita"). «Gli abitanti di Efeso vivevano in mezzo al lusso e ai piace- Per Louis Savignan, ri. Quando furono sorpresi dalla guerra e videro i Persiani affermato storico e circondare la loro città, continuarono a vivere come avevano bandiera degli intellet- sempre fatto. Solo quando le provviste cominciarono a dimi- tuali cattolici, tornato nuire e la fame si fece sentire, si riunirono in assemblea per da Parigi nella natia Alvernia quando gli viene offer- decidere cosa fare per non terminare le provviste, ma non ci to di candidarsi al Parlamento, tale tentazione consi- fu nessuno che ebbe il coraggio di proporre di mettere un fre- ste da un lato nel poter trascurare gli studi per la no al loro eccessivo tenore di vita. Mentre se ne stavano se- politica, dall'altro la morale per amare la donna con duti a discutere, un uomo chiamato Eraclito prese una man- cui era stato fidanzato vent'anni prima e da cui era stato abbandonato. Nel frattempo, a Parigi, un prete ciata di farina d’orzo, la mescolò con acqua e si mise a man- modernista celebra (cinquant'anni prima del Conci- giarla standosene seduto in mezzo a loro. In questo modo, lio!) con un nuovo rito in lingua volgare e il figlio di diede a tutto il popolo un insegnamento silenzioso. Si raccon- Savignan inclina pericolosamente verso questa ere- ta che, dopo aver visto che, se volevano continuare a mangia- sia. Sullo sfondo, la lotta della Chiesa contro il nemi- re, dovevano ridurre in qualche modo gli sprechi della tavola, co esterno (la politica anticlericale massonica) e gli abitanti di Efeso sciolsero subito l’assemblea e se ne anda- quello interno (il modernismo). rono a casa».

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In libreria Qualche riflessione LA LOCANDA sul bene comune ricordi e sorprese di don Giorgio

edito presso la 3/ Casa Editrice APOLLO.

Come si può acquistarlo? opo aver chiarito la differenza tra indivi- Richiedendolo presso D duo e singolo, possiamo adesso dare una definizione di massa e di socialità (o qualsiasi Libreria, oppure online comunità). sul sito della La massa è un insieme anonimo di indivi- Casa Editrice Apollo dui che sono talmente realtà a se stanti o chiusi all’altro da spersonalizzarsi. https://www.apolloedizioni.it/ La massa è un anonimato di ego come di qualcosa incapace di relazionarsi. Esiste solo l’ego, null’altro, e se esiste l’altro rima- Pubblicità nuovi libri ne sempre “altro”, qualcosa con cui non si può entrare in comunicazione. Sarebbe, comunque, errato parlare di mandria, perché gli animali, anche i più fero- ci, hanno una vita (animale deriva da “ani- ma”), per di più comunitaria. Ma dire massa è la cosa peggiore che si possa dire di un insieme di esseri umani, bloccati nel loro io incomunicabile. La massa annulla il singolo che, quando diventa un numero tra numeri, può essere un pericolo per la salvezza di questo mondo. La massa è incontrollabile, spazza via tutto ciò che incontra, distrugge ogni seme di vita. La socialità è quella realtà che dà al singolo la possibilità di esprimersi, di farsi valere nel suo essere più profondo. Non è un anonima- to. La socialità è un insieme di singoli che riscoprono la ricchezza spirituale del loro essere interiore, e da massa anonima di incomunicabili tra loro diventa una vivace comunità di esseri con un loro volto, un loro nome, una loro coscienza, una loro mente, un loro pensiero. (continua)

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