Delpinoa 49: 77-88. 2007

Revisione dello status IUCN per alcuni taxa inclusi nella Lista Rossa della Regione Campania

M. INNANGI, A. IZZO, V. LA VALVA

Dipartimento delle Scienze Biologiche, Sezione di Biologia Vegetale, Università degli Studi di Napoli Federico II, Via Foria 223, 80139 Napoli. [email protected] [email protected]

Riassunto. Utilizzando la metodologia IUCN è Abstract. Using IUCN methodologies, the status of stato riesaminato lo status delle seguenti sei specie the following six rare species of Campania rare della Campania considerate a rischio: (Southern ) considered at risk has been re- Chamaerops humilis L., Globularia neapolitana O. examined: Chamaerops humilis L., Globularia Schwarz, Medicago arborea L., Parnassia palus- neapolitana O. Schwarz, Medicago arborea L., tris L., Pinguicula crystallina Sibth. & Smith. Parnassia palustris L., Pinguicula crystallina subsp. hirtiflora (Ten.) Strid, Simethis planifolia Sibth. & Smith. subsp. hirtiflora (Ten.) Strid, (L.) Gren. & Godr. Indagini di campo hanno con- Simethis planifolia (L.) Gren. & Godr. Field sur- fermato lo stato di rischio per Medicago arborea, veys confirmed the degree of risk for Medicago Pinguicula crystallina subsp. hirtiflora e Simethis arborea, Pinguicula crystallina subsp. hirtiflora, planifolia ed hanno fatto emergere uno stato più and Simethis planifolia, and showed higher risk grave di quello precedentemente assegnato a than previously reported for Chamaerops humilis, Chamaerops humilis, Globularia neapolitana e Globularia neapolitana, and Parnassia palustris; Parnassia palustris, fornendo dati utili per la con- they also provided data useful for the conservation servazione di queste rare entità. of these rare entities.

Key words: Campania, Chamaerops humilis, Endangered species, Globularia neapolitana, IUCN, Medicago arborea, Parnassia palustris, Pinguicula crystallina, Red List, Simethis planifolia

Nel Luglio 2008 è stato pubblicato a cura utilizzato al mondo in ambito scientifico e con- della Società Botanica Italiana “Flora da con- servazionistico. La versione più recente, ed servare; iniziativa per l’implementazione in attualmente in uso, dei criteri e delle categorie Italia delle categorie e dei criteri IUCN (2001) IUCN risale al 2001 ed è accompagnata da per la redazione di nuove Liste Rosse” (ROSSI linee guida contenenti precise indicazioni et al. 2008). metodologiche su come valutare un taxon Il protocollo IUCN, introdotto nel 1976 (IUCN 2001, 2006). (LUCAS &WALTERS 1976), è stato migliorato CONTI et al. (1997) hanno individuato tutte attraverso l’aggiornamento delle categorie di le specie della Campania che rientravano in minaccia nel 1991 (MACE &LANDE 1991) e la una categoria di rischio IUCN, ossia VU, EN e redazione di criteri più oggettivi con la defini- CR, consentendo l’individuazione di 38 taxa a zione di soglie numeriche per alcuni parametri rischio, di cui 3 considerati CR e 35 VU. valutabili quantitativamente, come il numero Sulla base dei dati di CONTI et al. (1997) di individui, l’areale e l’area occupata. Grazie sono state prese in esame sei specie, tutte pre- a questa continua evoluzione e all’implemen- cedentemente ritenute VU. Le specie indivi- tazione di valutazioni quantitative oltre che duate sono Chamaerops humilis L., Globula- qualitative, il sistema IUCN è divenuto il più ria neapolitana O. Schwarz, Medicago arbo- rea L., Parnassia palustris L., Pinguicula indivuare con maggiore precisione, laddove crystallina Sibth. & Smith. subsp. hirtiflora possibile, le stazioni di rinvenimento dei taxa. (Ten.) Strid, Simethis planifolia (L.) Gren. & Questi dati di tipo storico hanno consentito, Godr. inoltre, una pur parziale ricostruzione diacro- Per le sei specie sopra elencate è stata con- nica della distribuzione delle specie in Cam- dotta un’indagine bibliografica, esaminati pania. degli exsiccata ed effettuate indagini in campo Le indagini in campo sono state condotte per l’acquisizione dei dati necessari alla reda- nel periodo Marzo-Novembre 2009. Per la zione di una moderna Lista Rossa regionale. georereferenziazione ci si è avvalsi di un GPS cartografico. METODOLOGIA Tutti i dati sono stati schedati seguendo il protocollo IUCN (ROSSI et al. 2008). La nomenclatura adottata nel presente lavo- Le schede conclusive proposte per le sei ro è quella seguita da CONTI et al. (2005), men- specie sono state organizzate secondo il mo- tre per l’inquadramento sistematico ci si è rife- dello proposto dalla S.B.I. adattato alla sola riti a PIGNATTI (1982). regione Campania. Per le specie oggetto di stu- L’indagine bibliografica è stata finalizzata dio viene aggiornato lo status IUCN per la all’individuazione dell’areale delle specie sia a Regione. livello europeo sia a livello nazionale. Le flore La distribuzione viene riportata per la sola locali campane, in seguito, hanno permesso di Regione Campania e non per tutto il territorio reperire tutte le informazioni e le segnalazioni nazionale. precedenti per le specie sul territorio regionale. Il numero di stazioni indicato tiene conto Per la distribuzione europea delle entità si è principalmente delle stazioni, rinvenute o consultato TUTIN et al. (1964-1980), mentre meno nel presente studio, riportate nelle flore per quella italiana si sono seguite le indicazio- della Campania. Segnalazioni vaghe non veri- ni di FIORI (1923-1929) e PIGNATTI (1982). ficate non sono state tenute in conto, mentre Sono stati, inoltre, consultati i contributi di sono state inserite le stazioni indagate con il GUADAGNO (1932), RICCIARDI (1996), MORAL- presente studio e non riportate nelle flore. DO et al. (1985-1986), CAPUTO et al. (1989- La EOO (Extent Of Occurrence) è stata cal- 1990), DI NATALE & LA VALVA (2000), GUADA- colata costruendo delle aree plausibili di esten- GNO (1918). sione dell’areale della specie attorno alle sta- Lo studio e la raccolta dei dati sono stati zioni rinvenute e a quelle conosciute nella condotti nelle diverse aree della Campania in bibliografia floristica. Nel caso di ampie aree cui le entità erano state segnalate. La ricerca per le quali il taxon non è seganalato e per delle suddette non è stata limitata alle sole quelle con chiara evidenza di inospitabilità segnalazioni presenti nelle Flore, ma è stata dell’habitat, si è fatta la somma delle varie sot- condotta anche in altre aree con l’aspettativa di tozone disgiunte. trovare stazioni sconosciute. La AOO (Area Of Occupancy) è stata cal- Gli ambienti di ricerca sono stati: Campi colata in due modi diversi. Il primo tiene conto Flegrei, Napoli, Penisola sorrentino-amalfita- delle indicazioni IUCN riguardo una griglia di na, Monti Lattari, Capri, Monti Picentini. 2x2 km (o, in casi eccezionali, di 1x1 km) ed è L’esame degli exsiccata delle specie scelte quello utilizzato ufficialmente nei criteri. è stato condotto nell’Herbarium Neapolitanum L’altro indica l’area reale che le specie occu- (NAP) della Sezione di Biologia Vegetale del pano sul territorio calcolata o stimata diretta- Dipartimento delle Scienze Biologiche dell’U- mente sul campo. niversità di Napoli Federico II. Sono state con- sultate principalmente le collezioni dei due più RISULTATI importanti floristi che hanno operato in Cam- pania, ossia Michele Tenore e Giovanni Gus- Si riportano di seguito i risultati del lavoro sone. L’esame degli exsiccata ha permesso di di revisione e la lista delle stazioni rinvenute e

78 verificate per le sei specie in Campania. nella zona caprese. 9.10 Other: la presenza di numerosissimi individui coltivati, provenienti Chamaerops humilis L. in molti casi da luoghi lontani, può mettere a Palmae. rischio il genoma delle popolazioni selvatiche. Biologia. Nanofanerofita o fanerofita arbo- 10.1 Recreation/tourism: sia la costa amalfita- rea che fiorisce tra Maggio e Giugno alle quote na sia quella caprese sono interessate da fortis- tra 0 e 600 m s.l.m. (PIGNATTI 1982). sima pressione turistica che può sicuramente Ecologia. Macchie e boscaglie sempre avere impatti negativi su questa specie. verdi (PIGNATTI 1982). Per la Campania si rin- Criteri IUCN applicati: in base ai dati dis- viene su rupi e falesie prossime al mare, solita- ponibili è stato applicato il criterio di indiciz- mente in zone inaccessibili con vegetazione zazione C. non molto fitta. Criterio C. Sottocriteri: C2 - Declino conti- Distribuzione in Campania. Regione bio- nuo dedotto e osservato del numero di indivi- geografica: Regione Mediterranea, Provincia dui maturi. Opzioni: (i) nessuna sottopopola- tirrenica, Settore Campano-Laziale (PEDROTTI zione costituita da più di 250 individui maturi. 1996). Province amministrative: Napoli, Saler- Questa entità vive tuttora in Campania, no. Numero di stazioni: 2 per la Campania confermando tutte le segnalazioni storiche (coste di Capri e zona prossima a Capo affidabili. Tuttavia è osservato già dagli autori d’Orso). precedenti il declino continuo della popolazio- Gruppo corologico ed areale globale. ne di C. humilis soprattutto nelle coste capresi, Regione mediterranea occidentale (PIGNATTI dove la specie è stata relegata, soprattutto nel- 1982), con estensione ad est fino a l’ultimo secolo in funzione delle minacce (TUTIN et al. 1964-1980). sopra riportate, in ambiente irraggiungibili dal- Minacce. 1.4 Infrastructure development: l’uomo. Discorso simile si può fare per la costa la sensibile urbanizzazione, soprattutto nel amalfitana che, per sua natura, rappresentereb- tratto delle coste capresi, è una minaccia sensi- be l’optimum ecologico per C. humilis, che bile per questa specie che è costretta a rifugiar- non si insedia allo stato naturale soprattutto per si nei soli luoghi assolutamente inadatti a qual- colpa dell’antropizzazione. Il criterio C, dun- siasi infrastruttura. 1.5 Invasive alien species que, considerando che in nessuna delle due sta- (directly impacting on habitat): molte specie zioni si superano i 250 individui maturi, è competritici non originarie della macchia, quello meglio applicabile a questa specie in quali ad esempio Agave spp. e Yucca spp., rim- Campania. piazzano la palma nana nel suo stesso habitat, Categoria di rischio: EN C2a(i). competendo con essa. 3.1 Food: per il passato In base al criterio C, l’entità è dunque da la palma nana è stata raccolta abbondantemen- considerarsi Endangered/Minacciata. te per mangiarne i giovani germogli, il cavolo Interazioni con la popolazione globale. C. palmizio o le drupe; non si può escludere che humilis presenta impollinazione anemogama e questa pratica possa riprendere nel futuro. 3.4 disseminazione zoocora, per lo più ad opera Materials: dalla palma nana si estraggono un dei gabbiani. Non si possono escludere, quin- gran numero di materiali utilizzati, soprattutto di, scambi genetici tra le sottopopolazioni di nel passato, per farne cordami o vimini. 3.5 Capri e quella di Capo d’Orso, distando queste Cultural/scientific/leisure activities: la palma due meno di 50 km in linea d’aria. Inoltre la nana è attualmente una delle più diffuse specie disseminazione operata dai gabbiani che colo- ornamentali per l’arredo urbano e privato, e nizzano indiscriminatamente tutti gli ambienti non si può escludere che tutti gli esemplari costieri e rupestri (e, di recente, anche quelli viventi in luoghi raggiungibili possano essere urbani) potrebbe favorire, in condizioni adatte, prelevati a questo scopo. 7.6 Avalanches/land- l’instaurarsi di nuove sottopopolazioni. slides: l’ambiente in cui vegeta attualmente la Status per l’Italia: non risulta minacciata a palma nana in Campania può essere soggetto a livello nazionale (CONTI et al. 1992). frane e crolli, come vi sono evidenze recenti Precedente status per la Campania: VU

79 (CONTI et al. 1997). 4 per la Campania (Capri, Monte S. Angelo a Strategie/azioni di conservazione e norma- Tre Pizzi, Monte Garofano e Monte Terminio), tiva. Nessuna delle due sottopopolazioni di C. ma è stata rinvenuta in una unica località, pres- humilis ricade in aree naturali protette. so il Monte San Michele, una delle cime del Soprattutto per le popolazioni di Capri e per Monte S. Angelo a Tre Pizzi, al confine tra quelle eventualmente presenti nel territorio di l’amministrazione della Provincia di Napoli Anacapri andrebbero instaurati vincoli per evi- (Comune di Pimonte) e quella di Salerno tare che questi ultimi esemplari vengano (Comune di Positano). distrutti o prelevati. Discorso analogo vale per Gruppo corologico ed areale globale: spe- la costa di Capo d’Orso che, tuttavia, per sua cie endemica della Campania (PIGNATTI 1982). conformazione, è meno a rischio immediato di Minacce. 7.6 Avalanches/landslides: come impatto antropico. Questa palma, l’unica spon- per la maggior parte delle casmofite, alcuni tanea del bacino del Mediterraneo, caratterizza esemplari o un gran numero di esemplari pos- associazioni di macchia mediterranea tipica- sono essere coinvolti in fenomeni di frana o mente aride ed è un elemento della flora che crollo che non sono affatto infrequenti nella andrebbe particolarmente tutelato. zona. 9.9 Restricted range: la forma biologica Note. Maggiori indagini lungo la costa di e l’habitat particolare restringono molto l’area- Capri andrebbero effettuate via mare per accer- le di questa specie anche in funzione della dis- tarsi della effettiva distribuzione di C. humilis seminazione. sull’Isola. È da aggiungere che, nonostante le Criteri IUCN applicati: in base ai dati dis- molteplici minacce che affliggono questa spe- ponibili è stato applicato il criterio di indiciz- cie, essa è per sua natura notevolmente resi- zazione B. stente, soprattutto al fuoco, e che quantomeno Criterio B. Sottocriteri: B2 - AOO: 4 km2. in Campania predilige ambienti dove l’uomo Opzioni: presenza accertata in un’unica stazio- difficilmente ha accesso. Se le minacce per ne; (iv) declino osservato del numero di sotto- questa specie dovessero cessare o limitarsi, popolazioni. non è da escludere che la sua popolazione Le informazioni disponibili per questa spe- possa rapidamente aumentare. cie in Campania portano ad identificare un numero di stazioni pari a 4, per le quali si può Globularia neapolitana O. Schwarz stimare un areale (EOO), dedotto in funzione Globulariaceae (Plantaginaceae, secondo dell’habitat, di circa 250 km2. Sono state veri- APG II). ficate 3 stazioni sulle quattro conosciute ed in Biologia. Camefita reptante che fiorisce tra un solo caso sono stati rinvenuti degli esem- Maggio e Giugno alle quote tra 400 e 1400 m plari, per una AOO di 4 km2 (0,003 km2 effet- s.l.m. (PIGNATTI 1982). Per la stazione campa- tivamente misurati). Il mancato rinvenimento na di Monte S. Angelo a Tre Pizzi, numerosi nelle stazioni di Monte Garofano e Capri esemplari fioriti sono stati visti anche a Luglio. (escludendo, dunque, quella del M. Terminio Ecologia. Rupi e pietraie calcaree (PIGNATTI che non è stata verificata) porta comunque ad 1982). Per la Campania si rinviene sul Monte osservare un declino nel numero delle sottopo- San Michele come casmofita su pareti calcaree polazioni rendendo evidente lo status di più o meno verticali; in alcuni casi come pul- minaccia per questa entità. vinate al suolo tra le rocce affioranti. Categoria di rischio: CR B2ab(iv). Distribuzione in Campania. Regione bio- In base al criterio B, l’entità è dunque da geografica: la specie ricade in stazioni presen- considerarsi Critically endangered/Gravemen- ti tra la Regione Mediterranea, Provincia te minacciata. Tirrenica, Settore Campano-Laziale e la Re- Interazioni con la popolazione globale. G. gione Eurosiberiana, Provincia dell’Appenni- neapolitana è un endemismo molto interessan- no, Settore dei Monti Campano-Lucani (PE- te poiché vive a quote sensibilmente minori DROTTI 1996). Province amministrative: rispetto alle congeneri. Ciononostante, le inte- Avellino, Napoli, Salerno. Numero di stazioni: razioni tra le sottopopolazioni, così ampiamen-

80 te dislocate, non appaiono verosimili. Apollo). Status per l’Italia: V (vulnerabile) (CONTI et Gruppo corologico ed areale globale: al. 1992). Regione mediterranea nord orientale (PIGNATTI Precedente status per la Campania: VU 1982), con estensione ad est fino a Creta (CONTI et al. 1997). (TUTIN et al. 1964-1980). Strategie/azioni di conservazione e norma- Minacce. 1.4 Infrastructure development: tiva. Il territorio caprese non rientra in alcun sia la popolazione nella città di Napoli sia tipo di area protetta. Sia sui Picentini sia sui quella caprese risentono del fortissimo impatto Monti Lattari la specie ricade nei confini di antropico che, soprattutto nel capoluogo parte- Parchi Regionali i quali, per loro statuto, nopeo, ha sicuramente frammentato o grave- dovrebbero garantire forme di protezione ai mente compromesso l’habitat di questa specie. taxa appartenenti a questa forma biologica, 1.7, 7.4 e 10.5 Fires, Wildfire and Fire: vi sono ricordando che a livello nazionale ed europeo evidenze, per la Discesa Coroglio (una delle le casmofite sono tutte protette. Le asperità zone di Napoli dove la specie è presente), di degli habitat colonizzati da G. neapolitana ripetuti incendi che hanno distrutto gli esem- offrono tuttavia una forma di protezione natu- plari, dei quali solo alcuni manifestano segni di rale. ripresa; gli incendi possono funestare sia le Note. Non si può escludere che le stazioni popolazioni capresi sia quelle napoletane. 3.1 di tale specie siano in realtà molte di più, data Food: questa specie è da sempre utilizzata la possibile confusione con G. meridionalis. come foraggio per il bestiame. 3.5 Cultural/ La tassonomia di questo genere si presenta il scientific/leisure activities: M. arborea è più delle volte alquanto complessa ed andreb- abbondantemente utilizzata a scopo ornamen- be ulteriormente approfondita. Inoltre, gli tale, soprattutto dai privati, e può risentire di habitat colonizzati da quest’entità sono solita- questo fattore di minaccia. 6.4 Other kind of mente irraggiungibili dall’uomo o difficilmen- Pollution: le stazioni di M. arborea nel te osservabili, e quindi non appare inverosimi- Napoletano possono risentire del forte inquina- le che siano presenti sottopopolazioni scono- mento della zona, dato soprattutto dalla vici- sciute sulle varie rupi dell’Appennino campa- nissima struttura dell’ex Italsider, vecchia no o meridionale. acciaieria dismessa che è fonte di grandissimo inquinamento, soprattutto delle acque e dei Medicago arborea L. sedimenti. 7.5 Volcanoes: la stazione di Posil- Leguminosae. lipo, a cavallo tra la zona del Vesuvio e quella Biologia. Fanerofita cespugliosa che fiori- dei Campi Flegrei, non può essere considerata sce tra Maggio e Giugno alle quote tra 0 e 300 aliena dal rischio vulcanico anche per quanto m s.l.m. (PIGNATTI 1982). riguarda le popolazioni vegetali. 7.6 Avalan- Ecologia. Crepacci di rupi calcaree ches/landslides: soprattutto per le stazioni di (PIGNATTI 1982). Per la Campania si rinviene Posillipo, quelle più prossime al mare, vi sono su rupi e falesie prossime al mare, sia su tufo numerose evidenze di dissesto con fenomeni di sia su calcare, in zone con vegetazione tipica crollo e frana. 10.1 Recreation/tourism: sia le dell’Oleo-ceratonion. stazioni di Capri sia quelle di Napoli sono in Distribuzione in Campania. Regione bio- zone a forte impatto turistico o di attività di geografica: Regione Mediterranea, Provincia tempo libero che possono rappresentare una tirrenica, Settore Campano-Laziale (PEDROTTI minaccia per la specie. 10.4 Transport: il ripe- 1996). Province amministrative: Napoli. tuto via vai di bus turistici nell’isola di Capri è Numero di stazioni: 3 per la Campania (Capri, un fattore di rischio, o quantomeno un limite, in cui si rinviene in due località distinte; zona nell’espansione degli esemplari lungo i bordi prossima a Posillipo, dove si rinviene in loca- delle strade. lità molto contigue anche se frammentate; Criteri IUCN applicati: in base ai dati dis- presso il Lago d’Averno, con pochi individui ponibili è stato applicato il criterio di indiciz- isolati sulla parte sommitale del Tempio di zazione D.

81 Criterio D. Sottocriteri: D2 - Popolazione atto ed esse andrebbero implementate conside- caratterizzata da superficie occupata molto rando la ricchezza floristica dell’Isola e la forte ristretta (<20 km2) e numero ridotto di stazioni pressione turistica che ne è una minaccia. (meno di 5) tale da poter diventare in breve Note. Le sottopopolazioni di Napoli e Capri tempo ed in maniera imprevedibile “grave- risentono, come si è detto, dell’impatto antro- mente minacciata” o persino “estinta” in con- pico. In particolar modo per Napoli è evidente seguenza dei fattori di minaccia . la creazione di patches in cui la pianta soprav- L’areale stimato (EOO) per quest’entità, vive nel contesto urbano, fino ad avere zone considerando la notevole frammentazione naturali in cui essa è elemento di spicco della dovuta all’impatto antropico soprattutto per la vegetazione. È altamente probabile che vi zona di Posillipo, che alterna ambienti inconta- siano numerosi esemplari sparsi sul territorio o minati a zone industriali, è 20 km2, mentre la addirittura popolamenti sconosciuti, sia nella AOO stimata è 12 km2 (verificata è 0,11 km2). zona di Posillipo sia in quella di Capri, senza Si riscontrano 5 stazioni, 2 a Capri e 3 tra Na- escludere in maniera categorica, in assenza di poli e Pozzuoli nelle quali, complessiva-men- studi mirati, la presenza della specie in altre te, la popolazione non supera le 2000 unità, la aree dei Campi Flegrei, della Penisola Sorren- maggior parte delle quali nella zona di Posilli- tina o del Cilento. po, a Napoli. Questi dati rendono applicabile con adeguata precisione il solo criterio D. Parnassia palustris L. Categoria di rischio: VU D2. Saxifragaceae. In base al criterio D, l’entità è dunque da Biologia. Emicriptofita scaposa che fiorisce considerarsi Vulnerable/Vulnerabile. tra Giugno ed Agosto, alle quote tra 200-1900 Interazioni con la popolazione globale. Le m s.l.m., eccezionalmente a quote inferiori o due sottopopolazioni capresi e napoletana non superiori (PIGNATTI 1982). appaiono in logico collegamento genetico, sia Ecologia. Ambienti acquitrinosi, paludi e per quanto riguarda l’impollinazione (entomo- prati torbosi (PIGNATTI 1982). Nell’unica sta- gama) sia per quanto riguarda la disseminazio- zione campana la pianta si presenta similmen- ne (legumi deiscenti). Altrettanto appare poco te a una casmofita su rocce umide in prossimi- verosimile un qualche collegamento con le tà di cascata. altre popolazioni italiane, la più vicina delle Distribuzione in Campania. Regione bio- quali è sulle Isole Ponziane. geografica: la specie ricade in stazioni presen- Status per l’Italia: non risulta minacciata a ti tra la Regione Mediterranea, Provincia Tir- livello nazionale (CONTI et al. 1992). renica, Settore Campano-Laziale e la Regione Precedente status per la Campania: VU Eurosiberiana, Provincia dell’Appennino, set- (CONTI et al. 1997). tore dei Monti Campano-Lucani (PEDROTTI Strategie/azioni di conservazione e norma- 1996). Province amministrative: Avellino, tiva. Almeno una parte della subpopolazione Salerno. Numero di stazioni: 4 per la Campa- napoletana di M. arborea ricade nei confini del nia (Valle delle Ferriere, Vallone Matrunolo, Parco Urbano Virgiliano che, per sua natura, Valle del Sabato e Valle della Caccia), ma l’en- non garantisce alcuna forma di difesa, soprat- tità è stata rinvenuta in una unica località, nella tutto riguardo la flora spontanea. Numerosi Valle della Caccia, presso Senerchia (AV), ai individui in questa località sono infatti stati piedi della cascata del torrente Acquabianca. “captati” per l’abbellimento del parco e sono Gruppo corologico ed areale globale: spe- soggetti a potatura. Ciononostante, la maggior cie circumboreale (PIGNATTI 1982), abbondan- parte degli individui ricade nei confini del temente distribuita dalla Russia con limiti Parco Regionale dei Campi Flegrei ed una meridionali in Italia e Grecia (TUTIN et al. buona parte è nella zona ancor più protetta del 1964-1980). Parco Sommerso “La Gaiola”, dove l’accesso Minacce. 9.5 Low densities - 9.9 Restricted in molti siti è molto difficile. Per la zona capre- range: la popolazione ridotta ad un unico se, invece, non vi sono forme di protezione in esemplare osservato fa presupporre che, anche

82 qualora via siano altri esemplari non visti nelle non più attuali per la Regione; questo genere di vicinanze, la densità di popolazione è comun- osservazione dovrebbe stimolare gli interventi que estremamente bassa, a livelli pressoché conservazionistici. La specie attualmente è critici, così come la distribuzione spaziale. presente all’interno di un’oasi WWF, che a sua 10.1 Recreation/tourism: la cascata è all’inter- volta rientra nel territorio del Parco Regionale no di un’oasi WWF di libero accesso e facil- dei Monti Picentini. Il delicatissimo status di mente raggiungibile, frequentata da molti visi- conservazione di questa specie in questo bioto- tatori, per i quali (come è stato osservato per po potrebbe fungere da input per potenziare le degli esemplari di Lilium bulbiferum L.) la rac- misure di protezione dell’ambiente mediante colta indiscriminata di fiori e piante intere può adeguamento del piano del Parco. Si suggeri- non essere un evento raro. sce inoltre un maggiore controllo ed un moni- Criteri IUCN applicati: in base ai dati dis- toraggio sulla popolazione di questa specie. ponibili è stato applicato il criterio di indiciz- Andrebbero condotti studi più approfonditi sia zazione D. nella Valle della Caccia sia nella Valle delle Criterio D. Il mancato rinvenimento della Ferriere, dove qualche individuo potrebbe specie nella Valle delle Ferriere, dove già era ancora sopravvivere in luoghi non facilmente ritenuta molto rara, e l’unico individuo ritrova- accessibili. Si esorta, infine, a provvedere, to nella Valle della Caccia conducono all’ap- almeno per la Campania, ad una conservazio- plicazione del criterio D, essendo in questo ne ex situ ed alla pianificazione di interventi di caso la popolazione stimabile senza molti ripopolamento. dubbi in meno di 50 unità per l’intera Cam- pania. Pinguicula crystallina Sibth. & Smith. Categoria di rischio: CR D. subsp. hirtiflora (Ten.) Strid In base al criterio D, l’entità è dunque da Lentibulariaceae. considerarsi Critically endangered/Gravemen- Biologia. Emicriptofita rosulata che fiori- te minacciata. sce tra Aprile e Maggio alle quote tra 200 e Interazioni con la popolazione globale. 1300 m s.l.m. (PIGNATTI 1982), ma si sono Questa specie, ampiamente distribuita sia in osservati a quote prossime al mare esemplari Europa sia nella stessa Penisola italiana, viene fioriti fino a Novembre. a trovarsi in Campania al margine inferiore del Ecologia. Rupi umide e stillicidiose (PI- suo areale, essendo le condizioni ecologiche GNATTI 1982). In Campania, questa specie si non favorevoli alla sua riproduzione. Difatti gli trova quasi sempre insieme ad Adianthus unici siti in cui si è riscontrata per la Campania capillus-veneris L. su rocce umide, spesso con sono ambienti dalle caratteristiche ecologiche muschi e/o epatiche e, in molti casi, su roccia peculiari in cui P. palustris ha potuto vegetare calcarea in disfacimento (brecciolino o fanghi- anche se in numero ridotto di individui. glia). Appare, dunque, altamente inverosimile che la Distribuzione in Campania. Regione bio- specie possa espandere la propria popolazione geografica: la specie ricade in stazioni presen- o il proprio areale in Campania né che vi pos- ti tra la Regione Mediterranea, Provincia Tir- sano esseri apporti popolazionistici o genetici renica, Settore Campano-Laziale e la Regione dalle regioni confinanti a settentrione. Eurosiberiana, Provincia dell’Appennino, set- Status per l’Italia: non risulta minacciata a tore dei Monti Campano-Lucani (PEDROTTI livello nazionale (CONTI et al. 1992). 1996). Province amministrative: Avellino, Precedente status per la Campania: VU Napoli, Salerno. Numero di stazioni: 6 stazio- (CONTI et al. 1997). ni verificate per la Penisola Sorrentino- Strategie/azioni di conservazione e norma- Amalfitana (Monte S. Angelo a Tre Pizzi, Valle tiva. Si sottolinea che questa specie riveste per delle Ferriere, Vallone di Vecite, Valle di la Campania una grande importanza biogeo- Cetara, gole del Torrente Bonea, Marina di grafica, essendo al limite meridionale del suo Vietri sul Mare) e 3 stazioni verificate per i areale e testimone di caratteristiche ambientali Monti Picentini (Vallone Matrunolo, 2 stazioni

83 nella Valle del Sabato); 3 stazioni non rinvenu- ri interi o fiori, soprattutto nelle stazioni facil- te o verificate in Penisola Sorrentino-Amalfita- mente raggiungibili o frequentate; vi sono na (Colle Calavricito, Valle di Furore, Bosco anche alcuni siti prossimi alle spiagge che Croce). risentono particolarmente del rischio bagnanti. Gruppo corologico ed areale globale: Re- Recentemente (Luglio 2011) la popolazione gione mediterraneo-montana nord orientale del Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi è stata gra- (PIGNATTI 1982), con popolazioni in Penisola vemente danneggiata dall'installazione abusiva Balcanica, Grecia, Albania e Iugoslavia (TUTIN di un'edicola votiva realizzata in cemento che et al. 1964-1980). ha distrutto il muschio e gli esemplari di Minacce. 1.8 Other kind of Habitat Pinguicula. loss/degradation (human induced): qualsiasi Criteri IUCN applicati: in base ai dati di- intervento umano sui corsi d’acqua per opera sponibili è stato applicato il criterio di indiciz- di regimentazione, arginamento o captazione zazione B. può influenzare questo taxon. 3.5 Cultural/ Criterio B. Sottocriteri: B2. Superficie oc- scientific/leisure activities: come per altre spe- cupata stimata inferiore a 2000 km2. cie del genere Pinguicula ed altre piante inset- Opzioni: a) Presenza accertata in non più di tivore, questa entità può essere soggetta a pre- 10 stazioni. b) (ii) superficie occupata + (iii) lievo e/o commercio che potrebbe seriamente superficie, diffusione e/o qualità dell’habitat + minacciarne la conservazione, soprattutto nelle (v) numero di individui maturi. stazioni più facilmente raggiungibili. 6.3 Wa- L’areale stimato complessivo (EOO) di P. ter pollution: molte forme di inquinamento crystallina subsp. hirtiflora per la Campania delle acque, sia per natura chimica sia per ri- copre all’incirca 300 km2, mentre la superficie fiuti solidi, possono minacciare questa entità effettivamente popolata (AOO), date le esigen- che è legata intimamente all’acqua. 7.1 ze rigorose di habitat di questa entità, è di gran Drought: per quanto questo taxon si rinvenga lunga inferiore, stimata usando delle griglie di in zone che sono umide durante tutto il corso 1x1 km2, e risulta in 9 km2 (oggettivamente dell’anno, casi eccezionali di siccità (non asso- verificata in meno di 500 m2). La popolazione lutamente improbabile per il nostro clima) totale è stimata in circa 12000 esemplari, ma si potrebbero danneggiarne le popolazioni. 7.2 riscontrano estreme variazioni nel numero di Storms/flooding: allo stesso modo della siccità, individui maturi per stazione, con estremi di eventi alluvionali particolarmente intensi o massimo 6600 e minimi di soli anche 2 indivi- violenti potrebbero rappresentare una minac- dui, segno evidente di declino sia degli habitat cia. 7.6 Avanlaches/landslides: come per altre sia delle sottopopolazioni. Si è dunque appli- piante che vegetano sulle rupi o rocce, il peri- cato il criterio B in quanto, data la superficie colo di crolli o frane non è da escludersi per occupata totale, si è riscontrata la presenza questa entità. 9.4 Inbreeding: data la distanza accertata in non più di 10 stazioni tra la geografica relativamente ampia tra le sottopo- Penisola Sorrentino-Amalfitana ed i Monti polazioni, difficilmente copribile dagli impol- Picentini. In queste stazioni si è verificato, in linatori tipici di questo taxon (Imenotteri), è alcuni casi (Vallone di Vecite, gole del Torrente presumibile l’instaurarsi, soprattutto nelle pic- Bonea, Valle di Cetara, Vietri sul Mare), lo cole popolazioni, di fenomeni di inbreeding stato di degrado degli habitat, mentre in altri e/o deriva genetica. 9.9 Restricted range: casi è evidente il forte declino del numero di l’ampio scattering spaziale delle sottopopola- individui (gole del Torrente Bonea, Valle di zioni, abbinato all’habitat molto specifico, ren- Cetara, una stazione della Valle del Sabato). dono le stazioni campane di questa entità Tutto ciò, in funzione della delicatezza degli minacciate. 10.1 Recreation/tourism: pur se habitat in cui questa entità vegeta ed alla luce non eccessivamente appariscente, soprattutto di tutte le minacce sopra citate che possono date le dimensioni esigue e l’habitat, come ridurre di anno in anno la popolazione di que- tutte le piante insettivore questa specie può sta entità, mette in evidenza lo status di vulne- risentire di prelievo indiscriminato di esempla- rabilità che può rapidamente aggravarsi se non

84 si attuano maggiori opere di protezione e con- um L., Pubilaria bicolor (Desf.) Raf., Pubila- servazione, affiancate a lavoro di ricerca sulla ria mattiazzii (Vand.) Samp., Morgagnia bico- biologia e distribuzione. lor (Desf.) Bubani, S. bicolor (Desf.) Kunth, Categoria di rischio: VU B2ab(ii+iii+v). S. mattiazzi (Vand.) Sacc. In base al criterio B, l’entità è dunque da Liliaceae. considerarsi Vulnerable/Vulnerabile. Biologia. Geofita rizomatosa che fiorisce Interazioni con la popolazione globale. Va tra Aprile e Maggio alle quote tra 0 e 500 m considerato in termini preliminari che, sia s.l.m. (PIGNATTI 1982). attraverso impollinazione sia attraverso disse- Ecologia. Macchie acidofile a Cistus sp. minazione, i due gruppi di stazioni dei (PIGNATTI 1982). Per la Campania è stata rin- Picentini e della Penisola Sorrentina non sono venuta in una gariga con elementi arbustivi in comunicazione diretta tra loro. La biologia dati da L., Euphorbia den- del taxon, infatti, da quanto si è osservato, pre- droides L., Juniperus phoenicea L. e abbon- vede l’impollinazione da parte di Imenotteri, dante copertura di Ampelodesmos mauritanica quali i bombi, che non sono soliti coprire gran- (Poir.) T. Durand. & Schinz dove non sono di distanze, mentre la disseminazione avviene stati ritrovati esemplari di Cistus sp., pur vege- principalmente attraverso i corsi d’acqua. tando essi non molto lontano. Questo tende, allo stato attuale delle condizio- Distribuzione in Campania. Regione bio- ni climatiche e geografiche della Regione, ad geografica: Regione Mediterranea, Provincia isolare in maniera sensibile sottopopolazioni tirrenica, Settore Campano-Laziale (PEDROTTI che in linea d’aria sono in effetti piuttosto vici- 1996). Province amministrative: Napoli. ne. L’attuale distribuzione, a livello sia regio- Numero di stazioni: l’entità è tata rinvenuta in nale sia nazionale ed internazionale, è sicura- una unica località, presso la Torre di Montalto mente frutto di fenomeni biogeografici com- nella Baia di Ieranto, all’interno del territorio plessi che determinano l’attuale areale fram- del Comune di Massa Lubrense (NA). mentato tra l’Italia e l’Europa orientale. A ciò Tipo corologico ed areale globale. Specie va aggiunta la complessità evolutiva dell’inte- atlantica/euri-mediterranea occidentale (PI- ro genere Pinguicula, che è uno dei più inte- GNATTI 1982), estesa verso nord fino al sud- ressanti dal punto di vista biogeografico e ovest dell’Irlanda e ad est fino all’Italia occi- genetico. dentale (TUTIN et al. 1964-1980). Status per l’Italia: R (rara) (CONTI et al. Minacce. 1.1.2.1 Small scale wood planta- 1992). tions: la presenza di oliveti, chiaramente rica- Precedente status per la Campania: VU vati fino a poco tempo fa in ambienti naturali, (CONTI et al. 1997). fa temere che queste coltivazioni possano Strategie/azioni di conservazione e norma- espandersi distruggendo la già limitata superfi- tiva. Buona parte delle stazioni campane di cie occupata dalla specie. 1.1.4.1 Nomadic questa specie ricade nel territorio dei Parchi livestock: ci sono evidenze di pascolo di ovini Regionali dei Monti Lattari e dei Monti che, se intensificato nell’area, potrebbero pro- Picentini. Lo status di vulnerabilità di questa babilmente causare danni alla popolazione entità è noto da tempo; tuttavia non esiste una favorendo specie più antropofile e/o nitrofile. completa conoscenza della biologia e della di- 1.7, 7.4 e 10.5 Fires, Wildfire and Fire: l’asso- stribuzione della specie in Campania. In tal ciazione di gariga con abbondanza di Grami- senso si suggeriscono un potenziamento delle naceae rende l’ambiente particolarmente espo- conoscenze in funzione della pianificazione di sto ad incendi, sia naturali sia indotti dall’uo- una adeguata opera di conservazione della mo a scopo doloso o di lucro. La forma biolo- stessa. gica della specie può lasciar sperare in una sua ripresa e resistenza al fuoco come altre geofi- Simethis planifolia (L.) Gren. te; tuttavia un impatto ripetuto o troppo inten- Sinonimi: Anthericum bicolor Desf., sivo degli incendi potrebbe essere fatale data la Anthericum liliago L., Anthericum planifoli- AOO piuttosto ridotta di questa specie. 9.9

85 Restricted range: la AOO è limitata, pur man- ELENCO DELLE STAZIONI VERIFICATE tenendosi una buona densità di popolazione. Criteri IUCN applicati: in base ai dati di- Chamerops humilis sponibili è stato applicato il criterio di indiciz- Tra Torre di Tummulo e Capo d’Orso, nel zazione D. territorio del Comune di Maiori (SA). Rupi e Criterio D2. Sottocriterio: D2 - popolazione falesie inaccessibili prospicienti il mare. caratterizzata da superficie occupata molto 40°38’01’’ N, 14°40’33’’ E , tra 10 e 80 m ristretta: 4 km2. s.l.m., con una media altitudinale di 45 m; L’unica stazione per la Campania si estende individui maturi conteggiati ~170. su una superficie (AOO) di approssimativa- Tra Punta Caterola e Punta Fucile, nel terri- mente 4 km2 (0,02 km2 effettivamente misura- torio del Comune di Capri (NA). Rupi e falesie ti) con una popolazione stimata in oltre inaccessibili prospicienti il mare. 40°33’26’’ 120.000 unità. Questo genere di informazioni N, 14°15’11’’ E, tra 8 e 30 m s.l.m., con ap- rende plausibile la sola applicazione del crite- prossimativamente una media altitudinale di rio D, sottocriterio 2, che prevede una superfi- 10 m; individui maturi conteggiati ~40. cie occupata ristretta (solitamente < 20 km2) o un numero ridotto di stazioni in cui la popola- Globularia neapolitana zione sia tuttavia abbondante. Proprio la ridot- Monte S. Michele, sul Monte Sant’Angelo ta AOO può rapidamente far rendere questa a Tre Pizzi tra i territori dei Comuni di Pimonte specie, in visione delle minacce citate, grave- (NA) e Positano (SA). Rupi più o meno verti- mente minacciata o addirittura estinta. cali, non stillicidiose né umide, in associazione Categoria di rischio: VU D2. con altre casmofite di quota. 40°38’52’’ N, In base al criterio D, l’entità è dunque da 14°30’16’’ E, 1400 m s.l.m.; individui maturi considerarsi Vulnerable/Vulnerabile. quasi certamente oltre le 10.000 unità. Interazioni con la popolazione globale. Questa specie presenta una distribuzione sia a Medicago arborea scala nazionale sia a scala internazionale parti- Posillipo (tra Discesa Gaiola, Parco colarmente frammentata. Approfondite indagi- Virgiliano, Discesa Coroglio e Punta di ni di tipo biogeografico si renderebbero neces- Annone ed in tutta la costa dell’Area Marina sarie per chiarire meglio i motivi di questa di- Protetta della Gaiola), nel territorio del stribuzione così discontinua. Sono da ritenersi Comune di Napoli. Rupi e crepacci su substra- difficili, perciò, scambi genetici o flussi di to tufaceo. 40°47’56’’ N, 14°10’36’’ E, tra 5 e popolazione con le altre stazioni note per 120 m s.l.m.; individui maturi conteggiati l’Italia. ~780, ma un numero molto elevato di individui Status per l’Italia: non risulta minacciata a vive sulle rupi dell’Area Marina Protetta della livello nazionale (CONTI et al. 1992). Gaiola dove un censimento della popolazione Precedente status per la Campania: VU non è stato effettuato, per quanto una stima (CONTI et al. 1997). verosimile è di circa 2000 esemplari. Strategie/azioni di conservazione e norma- Pozzuoli (NA), periplo del Lago d’Averno tiva. La specie si rinviene in un territorio nelle sulla parte sommitale del Tempio d’Apollo. immediate prossimità della zona B della Esemplari forse naturalizzati oppure, per la Riserva Marina di Punta Campanella che, loro posizione, sfuggiti ai numerosi interventi com’è noto, protegge soprattutto la zona som- antropici. 40°50´21" N, 14°4´55" E, 5 m s.l.m.; mersa senza tuttavia ignorare fauna e flora individui maturi conteggiati ~10. costiere. Si potrebbe dunque sollecitare l’ente Strada provinciale tra Anacapri e Capri, nel che gestisce la Riserva a cautelare maggior- territorio del Comune di Anacapri (NA). Rupi mente l’area presso la Torre di Montalto per calcaree prospicienti il mare. 40°33’29’’ N, salvaguardare l’habitat di questa interessante 14°13’30’’ E, 260 m s.l.m.; individui maturi entità floristica. conteggiati ~50. Sentiero verso Punta Tragara, nel territorio

86 del Comune di Capri (NA). Macchia mediter- Comune di Scala (SA). Rupi stillicidiose. ranea con Pinus halepensis Miller ed elementi 40°39’07’’ N, 14°34’55’’ E, 420 m s.l.m.; indi- di vegetazione coltivata e/o naturalizzata. vidui maturi conteggiati ~200. 40°32’44’’ N, 14°15’00’’ E, 132 m s.l.m.; indi- Sorgente Acquasanta sul Monte S. Angelo a vidui maturi conteggiati ~10. Tre Pizzi, nel territorio del Comune di Pimonte (NA). Rupi stillicidiose. 40°39’04’’ N, Parnassia palustris 14°30’02’’ E, 1239 m s.l.m.; individui maturi Valle della Caccia, nel territorio del conteggiati ~6.580. Comune di Senerchia (AV). Parete rocciosa Valle del Sabato, nel Parco Regionale dei umidissima, quasi verticale, popolata soprat- Monti Picentini nel territorio del Comune di tutto da epatiche, prossima ad una cascata. Giffoni Valle Piana (SA). Parete grondante 40°42’58’’ N, 15°10’44’’ E, 607 m s.l.m.; indi- acqua. 40°47’07’’ N, 14°58’45’’ E, 846 m vidui maturi conteggiati 1. s.l.m.; individui maturi conteggiati 171.

Pinguicula crystallina subsp. hirtiflora Simethis planifolia Vallone Matrunolo, all’interno del Parco Presso la Torre di Montalto, Baia di Ieranto Regionale dei Monti Picentini, nel territorio nel territorio del Comune di Massa Lubrense del Comune di Serino (AV). Parete umida e (NA). Gariga con elementi arbustivi dati da stillicidiosa prossima ad un corso d’acqua. Pistacia lentiscus, Euphorbia dendroides, 40°49’56’’ N, 14°55’11’’ E, 640 m s.l.m.; indi- Juniperus phoenicea e abbondante copertura vidui maturi conteggiati ~2480. di Ampelodesmos mauritanica. 40°34’25’’ N, Grotte naturali del Bonea, nel territorio del 14°20’31’’ E, tra 25 e 120 m s.l.m., con appros- Comune di Vietri sul Mare (SA). Rupe umida simativamente una media altitudinale di 75 m; ed ombrosa, 40°40’58’’ N, 14°42’03’’ E, 248 individui maturi ~100.000. m s.l.m.; individui maturi conteggiati ~150. Corpo di Cava, Badia dei Benedettini, nel STATUS PROPOSTO PER LE ENTITÀ INDAGATE territorio del Comune di Vietri sul Mare (SA). Parete stillicidiosa. 40°40’54’’ N, 14°41’27’’ In base ai dati esposti è possibile revisiona- E, 334 m s.l.m.; individui maturi conteggiati 2. re o confermare lo status regionale IUCN per Spiaggia di Marina di Vietri, detta “Mari- le specie indagate. nella dei Ninnilli”, nel territorio del Comune di Chamaerops humilis. Status elevato da VU Vietri sul Mare (SA). Grotta umida e stillici- ad EN applicando il criterio C: EN C2a(i). diosa a pochi metri dal mare. 40°40’00’’ N, Globularia neapolitana. Status elevato da 14°43’08’’ E, 2 m s.l.m.; individui maturi con- VU a CR applicando il criterio B: CR teggiati ~1200. B2ab(iv). Località Demanio, presso il Vallone di Medicago arborea. Status confermato VU Vecite nel territorio del Comune di Maiori applicando il criterio D: VU D2. (SA). Rocce stillicidiose. 40°39’54’’ N, Parnassia palustris. Status elevato da VU a 14°39’26’’ E, 177 m s.l.m.; individui maturi CR applicando il criterio D: CR D. conteggiati ~360. Pinguicula crystallina subsp. hirtiflora. Vallone Grande, nel territorio del Comune Status confermato VU applicando il criterio B: di Cetara (SA). Roccia stillicidiosa prossima al VU B2ab(ii+iii+v). corso d’acqua. 40°39’33’’N, 14°41’25’’E, 212 Simethis planifolia. Status confermato VU m s.l.m.; individui maturi conteggiati ~ 40. applicando il criterio D: VU D2. Valle delle Ferriere, nel territorio del

LETTERATURA CITATA

BLASI C., BOITANI L., LA POSTA S., MANES F., nale per la biodiversità. Palombi Editori, MARCHETTI M. 2005. Stato della biodiversi- Roma. tà in Italia. Contributo alla strategia nazio- CANEVA G., CANCELLIERI L. 2007. Il Paesaggio

87 Vegetale della Costa d’Amalfi. Gangemi LUCAS G., WALTERS S.M. 1976. List of rare, Editore, Roma. threatened and endemic for the coun- CAPUTO G.,LA VALVA V., NAZZARO R., tries of . IUCN Threatened Plants RICCIARDI M. 1989-1990. La flora della Pe- Committee. Kew, England. nisola Sorrentina (Campania). Delpinoa 31- MACE G.M.,LANDE R., 1991. Assessing 32: 3-97. extinction threats: toward a re-evaluation of CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI IUCN threatened species categories. Con- C. 2005. Annotated checklist of the Italian serv. Biol. 5: 148–157. vascular flora. Palombi Editori, Roma. MORALDO B., LA VALVA V., RICCIARDI M., CONTI F., MANZI A., PEDROTTI F. 1992. Libro CAPUTO G. 1981-1982. La Flora dei Monti rosso delle piante d’Italia. Ministero del- Picentini (Campania). Pars prima: Selagi- l’Ambiente, Ass. Ital. per il WWF, S.B.I. nellaceae-Umbelliferae. Delpinoa 23-24: Poligrafica Editrice, Roma. 203-291. CONTI F., MANZI A., PEDROTTI F. 1997. Liste MORALDO B., LA VALVA V., RICCIARDI M., Rosse regionali delle piante d’Italia. TIPAR CAPUTO G. 1985-1986. La Flora dei Monti Poligrafica Editrice, Roma. Picentini (Campania). Pars altera: Pyrola- CONTI F., PERUZZI L. 2006. Pinguicula (Lenti- ceae-Orchidaceae. Delpinoa 27-28: 59-148. bulariaceae) in Central Italy: taxonomic PEDROTTI F. 1996. Suddivisioni botaniche study. Ann. Bot. Fenneci 43: 331-337. dell’Italia. Giorn. Bot. Ital. 130: 214-225. DI NATALE A., LA VALVA V. 2000. La flora di PIGNATTI S. 1982. Flora d’Italia. 1-3. Edagrico- Napoli: i quartieri della città. Webbia 54 le, Bologna. (2): 271-375. RICCIARDI M. 1996. Flora di Capri (Golfo di FIORI A. 1923-1929. Flora Analitica d’Italia. Napoli). Annali di Botanica, LIV: 7-169. Edagricole, Bologna. ROSSI G., GENTILI R., ABELI T., GARGANO D., FRAISSINET M., LA VALVA V. 2001. I parchi e le FOGGI B., RAIMONDO F.M., BLASI C. 2008. riserve naturali terrestri della Campania. Flora da Conservare: Iniziativa per l’imple- Imago Media Editrice, Piedimonte Matese. mentazione in Italia delle categorie e dei GUADAGNO M. 1918. La Vegetazione della criteri I.U.C.N. (2001) per la redazione di Penisola Sorrentina. Bullettino dell’Orto nuove Liste Rosse. Inform. Bot. Ital. 40 Botanico della Regia Università di Napoli, (supp. I). Società Botanica Italiana Onlus, V: 133-178. Firenze. GUADAGNO M. 1932. Flora Capraearum Nova. TUTIN T.G., BURGES N.A.,CHATER A.O., Tipografia Valbonesi, Forlì. EDMONDSON E.D., HEYWOOD V.H., MOORE LA VALVA V., RICCIARDI M. 1976-1977. Flora e D.M.,VALENTINE D.H.,WALTERS S.M., Vegetazione dell’Isola di Dino. Delpinoa WEBB D.A 1964-1980. Flora Europaea. 1- 18-19: 127-176. 5. Cambridge University Press, Cambridge.

Finito di stampare nel mese di dicembre 2011

88