Relazione Sull'andamento Meteorologico Del Periodo Aprile-Settembre Nella Regione Abruzzo
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Servizio Presidi Tecnici di Supporto al Settore Agricolo Ufficio Coordinamento Servizi vivaistici e Agrometeo Scerni(Ch) REPORT METEOROLOGICO DELL’ANNO 2017 NELLA REGIONE ABRUZZO Febbraio 2018 Bruno Di Lena Domenico Giuliani Responsabile Ufficio Fernando Antenucci Introduzione Il servizio Presidi Tecnici di Supporto al Settore Agricolo della regione Abruzzo, nell’ambito delle iniziative finalizzate al contenimento dell’uso dei fitofarmaci e al risparmio idrico, ha emesso notiziari tecnici a cadenza settimanale, i quali sono stati pubblicati nel sito istituzionale della regione Abruzzo. In questa nota si riporta il riepilogo dell’andamento meteorologico dell’anno 2017 nella regione Abruzzo. Metodologia operativa L’analisi dell’andamento meteorologico del periodo gennaio-dicembre 2017 è stata effettuata facendo ricorso ai dati termo-pluviometrici giornalieri rilevati dalle stazioni automatiche gestite dal Centro Agrometeorologico Regionale di Scerni. Distribuzione territoriale delle stazioni automatiche. (Le stazioni di Ripa Teatina e Tollo sono gestite dalle relative cantine) Per ciascuno dei mesi esaminati sono state prodotte mappe riepilogative relative ai seguenti parametri: Media delle temperature massime Media delle temperature minime Temperature massime assolute Temperature minime assolute Precipitazioni cumulate Scarti in percentuale delle precipitazioni cumulate rispetto ai valori del periodo di riferimento 1971-2000 Analisi degli eventi estremi di temperatura per alcune stazioni su base annua (confronto dati termici rilevati nel 2017 con il 95° percentile delle temperature massime e il 5° percentile delle temperature minime) Per il periodo aprile-settembre sono state calcolate: Le sommatorie termiche su base 10°C, parametro utile in viticoltura per valutare i processi fisiologici della pianta in relazione alle risorse bioclimatiche. Le mappe sui dati termici e pluviometrici sono state approntate con l’ausilio del software Surfer vers. 6. GENNAIO La distribuzione delle precipitazioni sul territorio mostra che le masse d’aria di provenienza balcanica, spinte verso l’interno da strutture depressionarie, hanno scaricato la loro umidità suirilevi per arrivare, più deboli, nelle aree endo-montane. Si nota, infatti, una netta distinzione tra la fascia collina litoranea, nella quale i valori sono compresi tra 150,6 mm di Ancarano e i 353,8 mm di Teramo, e le aree interne dell’aquilano dove le piogge sono sensibilmente inferiori (Fig. 1). I valori più alti delle precipitazioni massime giornaliere si sono concentrati nell’area collinare centrale della regione, nella quale, in 24 ore, sono caduti 115,6 mm, 104 mm, 121,8 mm, 116,4 mm, rispettivamente a Chieti, Villamagna, Cepagatti e Pescara (Fig. 2) Nelle altre località, a parte quella di Teramo, dove sono caduti in un giorno ben 129 mm di pioggia, i valori si sono collocati nell’intervallo compreso tra 48,8 mm di Orsogna e 92,0 mm di Fossacesia (Fig. 2). Il 95° percentile delle precipitazioni, ricavato dai dati storici del periodo 1971–2000,rappresenta per ciascuna delle località esaminate, un valore decisamente alto e, quindi, poco frequente (Fig. 3). Ebbene in quasi tutte le località si sono raggiunti valori cumulati di pioggia eccezionali, in quanto hanno superato abbondantemente il 95° percentile, con percentuali comprese tra il 26% di Sulmona e il 262% di Cepagatti (Fig. 4). Le situazioni più critiche sono collocate nelle aree provinciali di Pescara e Teramo. Fig. 1 Distribuzione territoriale dei valori cumulati di precipitazione giornaliera Fig. 2 Distribuzione territoriale dei valori massimi di precipitazione giornaliera Fig. 3 Distribuzione territoriale dei valori al 95° percentile dei cumulati di precipitazione Fig. 4 Distribuzione territoriale degli scarti in percentuale tra i cumulati di precipitazione e i valori del 95° percentile della serie storica 1971-2000. L’andamento meteorologico del mese di gennaio 2017 si caratterizza per un primo brusco calo dei valori termici, determinato dalle nevicate della prima decade, al quale è seguito un brevissimo rialzo soprattutto nei valori massimi, e una seguente diminuzione dovuta ai fenomeni nevosi dei giorni 16- 18 gennaio. Le aree più fredde sono risultate quelle interne del Fucino e della valle Peligna. La figura 5, relativa alla distribuzione territoriale delle medie delle temperature massime, mette in evidenza che i valori si sono collocati nell’intervallo compreso tra 3,3° C della località di Borgo Ottomila nel Fucino e 9,4° C della stazione di Fossacesia. Le aree centro meridionali sono risultate tendenzialmente più “calde”. (Fig.5) La distribuzione territoriale della media delle temperature minime mostra che i valori più bassi sono raggruppati nell’area del Fucino e nelle località di Colle Roio e di Oricola. Nella fascia collinare centro-meridionale della regione prevale la classe 0/4°C, mentre in quella settentrionale prevale la classe -2/0°C (Fig. 6). I valori delle temperature massime assolute si sono collocati nell’intervallo compreso tra 9,3° C della stazione di Avezzano e 19,1° C della località di Pescara. Nella fascia collinare sono prevalenti le classi 15/17°C e 17/20°C. (Fig. 7) I valori più bassi delle temperature minime assolute sono stati registrati nella valle Peligna, nel Fucino e nella località di Oricola, dove la colonnina di mercurio è scesa a -13,6° C. Nella fascia collinare litoranea è prevalente la classe compresa tra -3 e -7° C. (Fig. 8). Fig. 5 Media delle temperature massime del mese di gennaio 2017 Fig. 6 Media delle temperature minime del mese di gennaio 2017 Fig. 7 Temperature massime assolute del mese di gennaio 2017 Fig. 8 Temperature minime assolute del mese di gennaio 2017 FEBBRAIO Le precipitazioni cumulate del mese di febbraio sono state più intense nelle province di Teramo e Pescara, dove i valori si sono collocati nell’intervallo compreso tra 81,6 di Alanno e 112,9 di Colonnella. I valori più bassi, al di sotto di 40 mm, sono stati rilevati nella piana del Fucino (Fig. 9). Gli scarti in percentuale rispetto al dato storico (1971-2000) sono in generale tutti positivi, fatta eccezione per le località di Sulmona, Avezzano, Oricola, Cepagatti, Scerni e Fossacesia(Fig. 10). La diversa distribuzione territoriale delle precipitazioni cumulate si evince anche dall’esame delle massime precipitazioni giornaliere (Fig. 11). Il valore più alto di questo parametro è stato rilevato nella località di Cellino Attanasio con 96 mm mentre i valori decisamente più contenuti sono stati rilevati nella piana del Fucino (Fig.11). Fig. 9 Distribuzione territoriale delle precipitazioni cumulate totali Fig. 10 Distribuzione territoriale degli scarti in percentuale delle precipitazioni cumulate rispetto al dato storico (1971-2000) Fig. 11 Distribuzione territoriale delle precipitazioni massime giornaliere L’analisi della distribuzione delle temperature medie mette in evidenza un netta distinzione tra le stazioni più calde della fascia collinare litoranea e quelle interne della provincia dell’Aquila. Nelle prime prevale la classe di frequenza 9-12°C, mentre nelle seconde i valori si sono attestati sui 5- 7°C. In alcune aree della provincia di Teramo e a Sulmona si rilevano valori intermedi ricadenti nella classe 7-9°C (Fig.12) Fig. 12 Distribuzione territoriale delle temperature medie Le medie delle temperature massime si sono collocate nell’intervallo compreso tra i 10,4 °C della località di Oricola e i 16,4°C della stazione di Alanno. Le aree più calde per questo parametro sono risultate quelle della provincia di Chieti (Fig. 13) Le medie delle temperature minime si sono collocate nell’intervallo compreso tra -1.2 °C della località di Oricola e i 8,8°C della stazione di Villalfonsina (Fig. 14) Il valori più bassi delle temperature massime assolute è stato rilevato nella stazione di Alanno con 23,5 °C mentre quello più basso è stato registrato nella località di Colle Roio con 15,9 °C (Fig.15). Per quanto concerne le temperature minime assolute si segnala il valore più basso, pari a -7,9 °C rilevato nella stazione di Borgo Ottomila, mentre quello più alto, pari a 3,3°C è stato registrato a Chieti (fig. 16). Fig. 13 Distribuzione territoriale della media delle temperature massime Fig. 14 Distribuzione territoriale della media delle temperature minime Fig. 15 Distribuzione territoriale delle temperature massime assolute Fig. 16 Distribuzione territoriale delle temperature minime assolute MARZO Le precipitazioni cumulate del mese di marzo sono state più intense lungo la fascia collinare litoranea dove i valori si sono collocati nell’intervallo compreso tra 43,8 mm di Colonnella e 131,6 mm. di Cellino Attanasio. Nella valle peligna e a Oricola le precipitazioni hanno superato 60 mm. La località meno piovosa è risultata quella di San Benedetto dei Marsi con 18 mm. (Fig. 17) Gli scarti in percentuale rispetto ai valori storici di riferimento sono risultati, alla luce di questi eventi pluviometrici, positivi in buona parte della regione, con il valore più alto rilevato nella località di Colonnella (142%) (Fig. 18). La netta distinzione tra la fascia collinare litoranea e le aree interne dell’aquilano si evince anche dall’esame della distribuzione territoriale delle massime precipitazioni giornaliere le quali hanno raggiunto il valore più alto, pari a 106,8 mm, nella località di Cellino Attanasio. (Fig. 19). Fig. 17 Distribuzione territoriale delle precipitazioni cumulate totali Fig. 18 Distribuzione territoriale degli scarti in percentuale delle precipitazioni cumulate del mese di febbraio 2017 rispetto al dato storico (1971-2000) Fig. 19 Distribuzione territoriale delle precipitazioni massime giornaliere L’analisi della distribuzione delle temperature medie mette in evidenza valori più alti nella fascia collinare meridionale della regione dove si registra la classe di frequenza 11-14 °C. Nelle altre località le temperature medie si sono collocate al di sotto di 11°C. (Fig.20) Fig. 20 Distribuzione territoriale delle temperature medie Le medie delle temperature massime si sono collocate nell’intervallo compreso tra i 15,2 °C della località di Colonnella e i 20,2°C della stazione di Alanno. Le aree più calde per questo parametro sono risultate quelle della provincia di Chieti (Fig.