Archivio per il Vocabolario Storico Italiano

Rivista annuale ~ ISSN 2611-1292

Direzione

Lorenzo Ambrogio Gianluca biAsci Rosario colucciA Paolo D’Achille Yorick gomez gAne Rita librAnDi Luigi mAtt Luca seriAnni

Consulenti internazionali

Matthias heinz Franco Pierno

Redazione

Vincenzo D’Angelo

Volume II, 2019 «Archivio per il Vocabolario Storico Italiano»: rivista on line (www.avsi.unical.it) con periodicità annuale, sottoposta a double–blind peer review. ISSN 2611-1292.

Per il vol. I, 2018 le revisioni anonime sono state curate da studiosi afferenti alle seguenti istituzioni: Università degli Studi di Milano – La Statale, Università del Piemonte Orientale, Università di Bologna, Università di Cassino, Università di Genova, Università di Napoli – Federico II, Università di Roma – La Sapienza, Università di Salerno, Università di Verona. Redazione: Laboratorio di Storia della lingua italiana, Dipartimento di Studi Umanistici, Università della Calabria, Via P. Bucci, Cubo 21B, 87036 Rende (CS), Italia. Chiusura redazionale: 15/12/2019. Tribunale civile di competenza: Cosenza (dir. resp.: Yorick Gomez Gane). Impaginazione: LEXIS Compagnia Editoriale in Torino srl. Immagine in copertina: frantoio di Casa Massimi (Piglio, FR), disegno di Andrea Caponi. Indice del vol. II, 2019

1. Contributi organici, su porzioni specifche di lessico o da spogli di riviste o studi linguistici 1.1. Termini musicali assenti dal LesMu e assenti o privi di esempi nel GDLI (lettera A) Claudio Porena p. 7 1.2. Latinismi non adattati di ambito giuridico Amerigo Simone p. 38 1.3. Grecismi non adattati (lettere A-L) Mariateresa Caputo p. 91

2. Contributi raccolti tramite il riscontro del GRADIT 2.1. Lettera W (parziale: WE-WH) Luigi Matt p. 124 2.2. Lettera X (parziale: XE) Gianluca Biasci p. 145 2.3. Lettera Z (parziale: ZA) Alessandro Davide Manconi p. 164

3. Contributi raccolti tramite il riscontro di dizionari dell’uso diversi dal GRADIT 3.1. Neologismi datati dal 2000 in poi in Z–2018 Federica Mercuri p. 183

4. Contributi raccolti tramite il riscontro di neologismari 4.1. Gennaro Vaccaro, Dizionario delle parole nuovissime e diffcili, 1966 Maria Giorgia Basoli, Arianna Casu, Stefania Corgiolu, Raimondo Derudas, Eugenio Garbini, Sara Medde, Francesca Pazzola, Matteo Spanu, Vincenza Su- las p. 202 4.2. Luciano Satta, Il millevoci, 1974 (lettere A-D) Elena Bàrbaro p. 312 4.3. Silverio Novelli – Gabriella Urbani, Dizionario della Seconda Repubblica, 1997 Daniela Ricco p. 350

5. Contributi sparsi 5.1. Lemmi singoli Maria Giorgia Basoli, Mariateresa Caputo, Yorick Gomez Gane Alessandra Marcellino, Luigi Matt p. 397 5.2. Storicizzazione dei lemmi XE privi di esempi nel GDLI Gianluca Biasci p. 405

6. Contributi propedeutici alla pubblicazione di vocabolari storici delle terminologie settoriali 6.1. Numismatica Marianna Spinelli p. 438 6.2. Balistica Vincenzo D’angelo p. 445 Tavola dei contributi disponibili per la pubblicazione nell’AVSI p. 449

Criteri redazionali dell’AVSI p. 455 www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 202

4. Contributi raccolti tramite 1965 Iolena Baldini, L’innamorata, Mi- il riscontro di neologismari lano, Mursia, 1965, p. 33: Anche per la grazia che sua madre donava alla sua 4.1. Gennaro Vaccaro, Dizio- persona vestendola, ornandola, ab- nario delle parole nuovissime boccolandole i capelli 2006 Salvato- e diffcili, 1966, di Maria Gior- re Niffoi, La vedova scalza, Milano, Adelphi, gia Basoli (B, N) – Arianna 2006, p. 75: me li abboccolò con un fer- Casu (A, M) – Stefania Cor- ro arroventato nonna Gantina. giolu (U, V) – Raimondo De- 2. Acconciare con boccoli. rudas (C, J, K, L) – Eugenio 1960 Laudomia Bonanni, L’imputata, Garbini (D, O) – Sara Medde Milano, Bompiani, 1960, p. 209: Per esem- (F, G, I, S) – Francesca Pazzo- pio, quella sarta: abboccola la bimba la (Q, R, W, Z) – Matteo Spanu coi cartocci, l’infronzola, la porta in (P) – Vincenza Sulas (E, H, T)1 chiesa vestita da ballerina. 3. v. intr. pron. Di capelli, arric- ciarsi. AbstrAct: This miscellaneous article 1966 Carla Vasio, L’orizzonte, Milano, presents, in alphabetical order and on his- Feltrinelli, 1966, p. 75: I capelli pettinati torical principles, a list of words found in Gennaro Vaccaro’s 1966 collection of neol- con la riga a sinistra gli si abboccola- ogisms Dizionario delle parole nuovissime, no sulla fronte. the chronological background of which is = Deriv. di boccolo con a– e –are. always widened (from backdatings to recent usage), also highlighting new meanings and (N) acciugato agg. Farcito o con- other linguistic data not yet included in Ital- dito con acciughe. ian dictionaries. 1945 Attilio Crèpas, Manuale dei fdan- zati, Napoli, Rispoli, 1942, p. 238: I panini (N) abboccolare v. tr. Arricciare i acciugati, le pizzette e poi il dolce e capelli. poi la frutta. I bambini vogliono tutto 1965 Felice Chilanti, Ponte Zarathustra, 1 Il testo (per esteso Gennaro Vaccaro, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1965, Dizionario delle parole nuovissime e diffci- p. 29: Nell’oscurità mangiava macche- li. Neologismi, solecismi, esotismi, barbaris- roni acciugati, neri d’acciughe, den- mi, regionalismi, dialettalismi, locuzioni con tro la pignatta di coccio 2010 Fabio 10.000 esempi tratti dei romanzi di autori ital- Picchi, Senza vizi e senza sprechi. La virtù iani editi per la prima volta nell’anno 1966. in cucina e la passione degli avanzi, Milano, Supplemento annuale a tutti i Vocabolari della lingua italiana: 1967, Roma, Romana Libri Al- Mondadori, 2010, ed. digitale: spaccai in fabeto, 1966) è di seguito cit. come «Vaccaro due il vaporoso tocco di pane resusci- 1966». In questa sede alcuni lemmi (ad es. bar- tato e versai all’interno dei due pezzi bisino o colonnista) raggruppano accezioni che il burro fuso e acciugato 2017 Giu- potrebbero, alla luce di eventuali nuovi studi seppe Capano, 100 cibi in conserva, Milano, etimologici, rivelarsi non accezioni di uno stes- so lemma ma lemmi omonimici. In assenza di Tecniche Nuove, 2017, p. 83: Conserva di certezze etimologiche, tuttavia, è parso ragion- peperoni sottolio acciugati. evole evitare una diversa lemmatizzazione. = Deriv. di acciuga con –ato. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 203

(N) accounter sost. m. Ammini- Riccardi, Tacchi a squillo, Milano, Baldini e stratore. Castoldi, 1966, p. 169: Rosinella si acco- 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lu- volava nel giaciglio pregando 1978 cro, Milano, A. Mondadori, 1965, p. 188: In «Filologia moderna», III (1978), p. 149: Ma uno studente laureato in canzoni Accovolarsi, voce senese, per Accoc- e fotoromanzi certamente non aveva colarsi. la taglia dell’uomo moderno, del tec- = Deriv. di accovarsi ‘id.’ con –ol–; l’in- nico, del manager, dell’accounter, del terpretazione proposta da Coronelli (cfr. l’attestazione del 1701) va scartata, poiché dirigente dell’industria 1994 Mario la forma attesa come parasintetico di covile Baudino, In volo per affari, Milano, Rizzo- sarebbe accovilarsi. li, 1994, p. 21: È vero che il suo lavoro era un altro, che faceva il copy e non (E) (R) acosmistico agg. Nella l’accounter 2018 Achille Maccapani, Il visione hegeliana della flosofa di venditore di bibite, Genova, Frilli, 2018, ed. Spinoza, relativo alle dottrine che digitale: La nostra accounter verifca gli stati di insolvenza, e poi procede automaticamen- privano di realtà oggettiva il mondo, te. identifcandola con Dio. = Voce ingl., affne per signifcato al più 1846 Johann Lichtenfels, Compendio del- frequente accountant ‘contabile, ragioniere’: le cose più degne a sapersi nella storia della OED s.v. accounter. flosofa, trad. it. di Domenico Meschinelli, Vi- cenza, Tramontini, 1846, p. 48: totale anni- (N) accovolarsi v. intr. pron. Ri- chilamento del sensibile come molte- piegarsi su sé stessi, accovacciarsi. plice ed esclusivo riconoscimento del 1701 Vincenzo Maria Coronelli, Biblio- non–sensibile, cioè dell’uno: insomma teca universale sacro–profana, antico–mo- l’Eleatismo è acosmismo spiritualisti- derna, in cui si spiega con ordine alfabetico co o spiritualismo acosmistico 1865 ogni voce, anco straniera, che può avere si- Gerolamo Boccardo, Nuova enciclopedia gnifcato nel nostro idioma italiano, appar- italiana. Prefazione, Torino, Unione tip. ed. tenente a’ qualunque materia, tomo I, Ve- torinese, 1865, p. 82: lo spinosismo in tal nezia, Tivani, 1701, p. 891: Accovolarsi, caso non è che l’affermazione di Dio [...] annidarsi, cioè ritirarsi, o giace- e la negazione del mondo, ovvero un re nel Covile, proprio degli Animali; teismo acosmistico, secondo la deno- e dicesi anche degli Uomini, che si minazione di Hegel 1933 Pasquale pongono nel Letto, che però Cubile Spicacci, Ritmi ed armonie del pensiero. Lo- si dice. E dicesi ancora accovolarsi in gica fantastico–sentimentale (mondo greco), signif. di nascondersi, rannicchiarsi, Napoli, Guida, 1933, p. 106: Certa cosa star ritirato in qualsivoglia altro luogo è però, che, con una tale intuizione 1823 Opuscoli di Senofonte. Trasportati dal evidentemente acosmistica, [...] spa- greco in italiano da varj, tomo I, Milano, Tip. riva insieme la sonante molteplicità Sonzogno, 1823, p. 275 nota: Io ho credu- dei fenomeni, epperò ogni intuizione to bene di far sentire la lettera dell’e- di rapporti tra le cose stesse 1965 spressione greca traducendo “di far Nino Fandaglia, La via lunga, Roma, Edd. di star giù a piangere” [...] per esprime- Novissima, 1965, p. 174: Quello profonda- re il costume antico d’accovolarsi a mente religioso che, pur avvicinando- piangere sul pavimento 1966 Duilio si alle correnti acosmistiche, proprie www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 204

del neoplatonismo e dell’idealismo, si (E) (R) aggattonato agg. Acquat- protendeva in una meravigliosa strada tato in una posizione simile a quella d’ascesa palpitante d’amore verso Dio tipica del gatto. 1992 GRADIT (senza fonte) 2015 Ro- 1920 Federico De Roberto, La “Co- berto Giovanni Timossi, Nel segno del nulla. cotte”. E altre novelle, Milano, Vitagliano, Critica dell’ateismo moderno, Torino, Lindau, 1920, p. 287: Aggattonato come quan- 2015, p. 12: Per il panteismo spirituali- do seguiva la preda, nelle sue cacce, e stico o emanazionistico (detto talvol- fuori dalla grazia di Dio, Ciccarino la ta «acosmistico» o «anicosmico») il seguì 1966 Carlo Alianello, La nascita mondo è una pura manifestazione del di Eva, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 11: La divino [...] oppure è una sua emana- massa di quel verde gli apparve come zione come nella flosofa neoplato- il dorso di una grande bestia, tutta ste- nica. [...] il cosmo e ogni altra entità sa, aggattonata in terra 1991 Ro- procedono spontaneamente dall’Uno sanna Bertacchi Monti, Il collare, Bergamo, (l’unità perfetta, semplice e infnita), Lubrina, 1991, p. 11: È tra questi ultimi, che si scalpellano nell’anima, il ricor- sono cioè una sua emanazione e quindi do di una cucina, alchemico anfratto una forma di panteismo acosmistico; della casa aggattonata dentro il prato infatti, «l’Uno è tutte le cose e non è 1999 GRADIT (senza data). nessuna di esse». = Part. pass. di aggattonare. = Deriv. di acosmismo (GRADIT: 1907; ma almeno dal 1846: cfr. la prima attestazio- ne della presente v.) con –ico. (N) aggrottatura sost. f. L’aggrot- tare le sopracciglia atteggiando il vol- (N) adagissimamente avv. In to ad un’espressione corrucciata. modo estremamente lento. 1814 Francesco Cherubini, Vocabolario milanese–italiano, tomo I, Milano, Stamp. 1936 In «Rassegna storica del Risorgi- reale, 1814, s.v. muson: Certa aggrottatu- mento», XIII (1936), p. 1715: E nel buio ra del viso con cui si mostra collera pesto e colla stessissima precauzione e dispetto 1832 Antonio Morrocche- il testo tornava al balcone chiuso ada- si, Lezioni di declamazione e d’arte teatrale, gissimamente 1966 Mario Apollonio, Firenze, Tip. all’insegna di Dante, 1832, p. I raggi–pane, Milano, Bietti, 1966, p. 138: 218: Talvolta un’increspatura di fronte Uno reclinò adagissimamente il capo a tempo, un aggrottatura [sic] di ci- sulla spalla destra. glio, un’analogo movimento d’occhi, = Deriv. di adagio con –issimo e –mente. esprime più di qualunque altro atteg- giamento 1930 In «Archivio storico di (N) adulterologo agg. Di psica- Corsica», VI (1930), p. 68: V’ha chi attri- nalista, specializzato nella cura degli buisce in parte quest’incavatura delle adulteri. tempie all’uso del berretto senza vi- 1966 Giovanni Dusi, La moglie, Mila- siera, e quindi all’aggrottatura delle no, Bompiani, 1966, p. 168: Prendono ap- ciglia nell’aria aperta ed assolata de’ puntamento con lo psicanalista adul- monti 1965 Gianna Manzini, Allegro teròlogo. con disperazione, Milano, Mondadori, 1965, = Comp. di adultero e –logo. p. 169: Quella fuggevole aggrottatura www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 205

della fronte, che lo avrebbe reso buf- = Deriv. di ala con –tura. fo. 2. Campo che presenta avvalla- (N) aldente agg. Audace, intra- menti. prendente. 1797 Giovanni Mariti, Odeporico o sia 1966 Nino Marino, La sostanza, Milano, Itinerario per le colline pisane, tomo I, Firen- Rizzoli, 1966, p. 111: Si accorse con fer- ze, Pagani, 1797, pp. 120: Le altre Vacche mezza, che né i baffetti della Silvia né [...] sono [...] condotte legate a pajo la moglie che faceva oroscopi al gior- da un piccolo garzone a pascolare sui nale col direttore aldente gli avevano cigli, nelle fosse, sulle strade, nei pic- mai dato questa lieve spinta verso su. coli appezzamenti di terra soda, nelle = Forse deriv. di ald(ace), var. ant. di au- aggrottature, nei campi ove non è se- dace, con –ente. mentato. = Deriv. di aggrottare con –tura. (N) allegriata sost. f. Festa di pa- ese. (N) alatura sost. f. Distanza tra la 1881 In «La nuova antologia», LX punta delle ali di un uccello o di un (1881), p. 79 (GRL, senza indicazione del velivolo, apertura alare. fasc.): mi disse per correttivo Domeni- 1932 In «L’Aerotecnica. Giornale ed atti co il cantiniere: si sta qui nello bagna- dell’Associazione italiana di aerotecnica», to, si fatica e un’allegriata non guasta XII (1932), p. 102 (GRL, senza indicazione 1959 Giovanni Ginobili, Bricciche de su- del fasc.): Costruita di blocco colla car- perstizioni e pregiudizi popolari marchigia- linga e facente di essa parte è la pin- ni, Macerata, Tip. S. Giuseppe, 1959, p. 10: na dorsale che serve [...] di sostegno Gli altri risposero che non se la senti- per l’alatura del velivolo 1966 Carlo vano di affrontare tanti giorni di viag- Alianello, Nascita di Eva, Firenze, Vallec- gio a piedi per un’allegriata 1965 chi, 1966, p. 124: Qualche uccellaccio Giovanni Orelli, L’anno della valanga, Mila- di grande alatura che piombava d’un no, Mondadori, 1965, p. 117: Ma è il bello, tratto sulle acque ferme e ne rimbal- venga, vedrà che allegriata. zava subito via. = Deriv. di allegria con –ata. 2. Motivo utilizzato nell’arte greca e asiatica che prevede l’inserimento (E) (R) allergicamente avv. Mani- di ali nelle fgure mitiche e divine. festando una reazione allergica. 2009 Vincenzo Pinto, Apoteosi della ger- 1913 Atti del congresso internaziona- manicità. I sentieri di Julius Langbehn, critico le contro la tubercolosi, a cura di Vittorio della cultura tedesca di fne Ottocento, Lecce, Ascoli, Roma, Tip. Ed. Nazionale, 1913, vol. I libri di Icaro, 2009, p. 56: La modifca- III, p. 425: la cute per la formazione di zione concreta dell’alatura dimostra lo una tossina da parte di un focolaio sviluppo formale e stilistico dell’arte tubercolare, reagisce allergicamen- greca. Langbehn inserisce un excursus te 1966 Alberto Bevilacqua, Questa spe- letterario che dimostra lo stretto lega- cie d’amore, Milano, Rizzoli, 1966, p. 114: me tra lo sviluppo dell’arte greca e la proprio questo mi procurava piacere: comparsa dell’alatura, tra forma arti- che il suo gradevole vuoto riuscisse a stica e mito. diventare quasi allergicamente il mio www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 206

1976 GRADIT (senza fonte) 1998 Mar- il naso, & per la bocca, sana il mal kus Wiesenauer, L’omeopatia. Una terapia Franzese 1999 GRADIT (senza data). naturale. I principi e la pratica, trad. it. di (n) 3. sost. m. Persona che ha Caterina Salabè, Roma, Edd. Mediterranee, subìto un lutto. 1998, p. 20: Anche in questo caso si 1864 Georg Wilhelm Friedrich Hegel, controlla in primo luogo a quali so- Filosofa della storia, trad it. di Alessandro stanze (polline di fori, determinate Novelli, Napoli, Rossi–Romano, 1864, p. graminacee, eccetera) il paziente re- 120: Solo il cinquantesimo anno di agisce allergicamente 2006 Alessan- vita libera dalla strettissima durezza dro Bellan, Trasformazioni della dialettica. del lutto; e ciò perché l’alluttato non Studi su Theodor W. Adorno e la teoria cri- dimagri 2002 Francesco Campione, tica, Padova, Il Poligrafo, 2006, p. 164: due Lutto e desiderio. Teoria e clinica del lutto, flosofe che, fsiologicamente e stori- Roma, Armando, 2012, p. 143: La propo- camente, sembrano reagire allergica- sta propria di questa modalità consi- mente l’una all’altra. ste nel tentare di ripristinare i rituali = Deriv. di allergico con –mente. collettivi del cordoglio per far sì che gli alluttati non superino la soglia ol- (E) (R) alluttato agg. Vestito o tre la quale il non senso e la ragione parato a lutto. non possono essere più recuperati. 1781 [Celestino Colunna], Alla chiara = Part. pass. di alluttare. memoria immortale di Maria Teresa d’Au- stria Aug. imperadrice gloriosa grande forte (N) amaleciti sost. m. pl., spec. per la virtù, s.l., s.e., 1781, p. 8: Si allude con l’iniziale maiuscola. Tribù no- alla funerea edifcantissima pompa made probabilmente di origine araba, […] alla quale la nostra Sovrana […] stanziata nel deserto della Palestina assisteva a piè di un Trono alluttato meridionale, a sud del Negeb e del- genufessa, e desolata 1966 Leonardo la penisola sinaitica centrale (odierno Sciascia, A ciascuno il suo, Torino, Einaudi, et–Tih). 1966, p. 50: Così lugubremente ritocca- 1584 Jeronimo Sanpedro, Militia ce- to e alluttato nel vestito e nella cravat- leste del piè della rosa fragante, trad. it. di Alfonso de Ulloa, Venezia, Sessa, 1584, p. ta 1999 GRADIT (senza data). 72: Allhora discesero gli Amaleciti, 2. Oscurato, annerito. & i Chananei, che le montagne habi- 1550 Giorgio Agricola, De la generatio- tavano 1725 Pantaleone Dolera, Pa- ne de le cose, che sotto la terra sono, e de negirici ed orazioni sacre, Milano, Vigone e le cause de’ loro effetti e nature, Venezia, f.lli, 1725, p. 71: sconfggere immense Tramezzino, 1550, p. 336: Raffreddato squadre di Madianiti, e di Amaleciti poi se ne fa polve, e si pone dentro 1966 Riccardo Bacchelli, Il coccio di terra- un vaso col collo lungo, che sia ò di cotta, Milano, Mondadori, 1966, p. 307: Si vetro alluttato tuto [sic] di fuori, […], ricordò delle preghiere di Mosè pro- ò di creta 1636 Castore Durante, Her- feta in Refdim sul colle in vista della bario nuovo, Venezia, Giunti, 1636, p. 19: Il battaglia di Giosuè contro Amalec e fumo delle foglie bollite con acqua gli amaleciti 2013 Giancarlo Infan- in pignatta alluttata, pigliato poi per te, L’altra faccia del sole, Roma, Armando, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 207

2013, p. 97: Grazie all’aiuto divino, gli = Dall’«ebraico ‛Ămālēq[ī]; la Vulgata Israeliti riuscirono a sconfggere gli come nome di popolo Amalec, come nome di Amaleciti e ad entrare nella terra pro- persona Amalech» (EncIt, s.v. amaleciti). messa. (N) ammarronato agg. Divenuto 2. sost. m. e f. (amalecita). Mem- di colore marrone. bro di tale tribù. 1924–1926 In «Bollettino tecnico del- 1645 Luigi Albrizio, Prediche, Roma, la coltivazione dei tabacchi», XXI, XXII o Manelf, 1645, p. 92: Di ciò sdegnato XXIII (1924, 1925 o 1926), p. 40 (GRL, da Iddio permise, che il disubbidiente cui non si ricava l’annata precisa): si usa in un’altra fattione contro li Filistei tenere appese le foglie ammarrona- ne havesse il piggiore, e da un solda- te, che hanno cioè assunto il colore to Amalecita, anzi dal fgliuolo dello marrone, per l’ulteriore disseccamen- stesso Agag (se dice il vero Filone) to dei lembi e delle costole 1965 ucciso, e spogliato, restasse 1732 Franco Simongini, Il cialtrone, Torino, Edd. Pao lo Medici, Dialogo sacro sopra il secon- dell’albero, 1965, p. 39: Due mustacchi do libro de’ regi, Venezia, Geremia, 1732, p. folti e lunghi, ammaronati sotto il 3: D. Che disse David a questo Ama- naso per il continuo suo fumare sigari lecita? / M. Gli dimandò d’onde con di scadente qualità. tali segni di affizione allora egli ve- = Deriv. di marrone con ad– e –ato. nisse; cui rispose l’Amalecita: io sono fuggito dall’esercito degli Israeliti (N) ammazzino sost. m. Chi ma- 1829 Angelo Cagnola, Esposizione topo- cella bestiame. grafca del viaggio israelitico nel Deserto, 1965 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, Lodi, Tip. Orcesi, 1829, p. 127: all’epoca Milano, Longanesi, 1965, p. 87: Nella sta- della prima battaglia coll’Amalecita e gione giusta faceva anche l’ammazzi- col Cananeo l’arca del testamento po- no, scannava i maiali e preparava le sava sotto i padiglioni di Cades Barne carni e gli insaccati. av. 1874 Niccolò Tommaseo, Prose narra- = Deriv. di ammazzare con –ino. tive, Milano, Longanesi, 1975, p. 710: Sono fgliuolo d’un amalecita, di lontano (N) antiarmonioso (anti–armo- di qui 2015 Jax Miller, Il segreto del nioso) agg. Privo di armonia, antiar- mio nome, trad. it. di Velia Februari, Nova- monico. ra, Book me, ed. digitale: Amalecita, devi 1842 In «Bazar di novità artistiche, lette- aiutarmi prima che sia troppo tardi rarie e teatrali», 26 gennaio 1842, p. 31: l’an- 3. agg. Relativo a tale tribù. ti–armoniosa parte del tenor Forti in perfetto 1719 Ferdinando Zucconi, Lezioni sacre contrasto con la spontanea dolcezza della sua sopra la divina scrittura, tomo II, Venezia, voce 1966 Roberto Di Marco, Le fughe, Baglioni, 1719, p. 700: Era Amano di Milano, Feltrinelli, 1966, p. 11: È solo un stirpe Amalecita 1881 Pietro Cossa, I presentimento, sarebbe antiarmonio- Borgia, Torino, Casanova, 1881, p. 190: De so insistervi anche perché ha fnito la razza / Amalecita non rimanga un per naufragare. vivo. = Deriv. di armonioso con anti–. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 208

(E) (R) anosognosia sost. f. Di- co, derivante da anosognosia 1996 sturbo neuropsicologico per il quale Pensiero e linguaggio. Introduzione alle un soggetto colpito da paralisi non ha ricerche contemporanee, a cura di Daniele percezione del proprio stato. Gambarara, Roma, NIS, 1996, p. 154: in 1941 In «Rivista sperimentale di fre- specifche condizioni cliniche (quali niatria e medicina legale delle alienazioni quelle dei pazienti anosognosici stu- mentali», XLV (1941), p. 150 (GRL, senza diati da Bisiach e Germiniani) 2012 indicazione del fasc.): dall’anosognosia Gian Camillo Manzoni, Paola Torelli, Neu- vera, fenomeno morboso per cui l’e- rologia, Bologna, Esculapio, 2012, p. 107: miplegico non ha più coscienza della Punto nodale della aprassia di cui, metà malata del proprio corpo 1955 spesso, i pazienti stessi sono anoso- GRADIT (senza fonte) 1966 Roberto Di gnosici è che essa è tipicamente as- Marco, Le fughe, Milano, Feltrinelli, 1966, sociata a patologia lesionale focale p. 227: Potrebbe trattarsi dunque d’un evento anosognosico, derivante da dell’emisfero dominante per il lin- anosognosia 2004 Rosalia Cavalieri guaggio. et alii, Sentire e parlare, Soveria Mannelli, 3. sost. m. Chi soffre di anosogno- Rubbettino, 2004, p. 41: Esiste, nella sto- sia. ria delle patologie del linguaggio, un 1942 In «Rivista di patologia nervosa e interessantissimo fenomeno: l’anoso- mentale», XLVII (1942), p. 38 (GRL, senza gnosia [...] quella perdita di consape- indicazione del fasc.): egli avrebbe dovu- volezza di sé con cui convive un sog- to, come succede negli anosognosi- getto affetto da afasia sensoriale. ci, persistere nella ignoranza del suo = Comp. di noso– e –gnosia, con a–. lato, invece il soggetto compieva ed eseguiva correttamente i movimenti (N) anosognosico agg. Relativo comandati 2007 Mauro Maldonato, La alla condizione patologica di chi non coscienza. Come la biologia inventa la cul- ha percezione del proprio stato. tura, Napoli, Guida, 2007, p. 190: Quando 1951 In «Rivista di neurologia», XXI (1951), p. 117 (GRL, senza indicazione del Ramachandran o Gallese sostengo- fasc.): Così per esempio nel fenome- no giustamente la perdite della teo- no anosognosico vengono ad essere ria della mente negli anosognosici, superati i comuni rapporti spaziali stiamo riferendo della perdita di un 1978 In «Archivio di psicologia, neurologia sistema, benché sia quello che fa da e psichiatria», XXXIX (1978), p. 399: Dal fondamento all’intero edifcio della punto di vista psichico il bambino era coscienza 2014 Maurice Merlau–Pon- iperattivo, a volte logorroico, altre ty, Fenomenologia della percezione, trad. it. volte mutacico, aveva un atteggia- di Andrea Bonomi, Milano, Bompiani, 2014, mento anosognosico e scadute erano ed. digitale: In realtà, l’anosognosico le capacità di critica e di giudizio. non ignora semplicemente l’arto pa- 2. Che manifesta anosognosia. ralizzato: può distogliersi dalla def- 1966 Roberto Di Marco, Le fughe, Mila- cienza solo perché sa dove rischiereb- no, Feltrinelli, 1966, p. 227: Potrebbe trat- be di incontrarla. tarsi dunque d’un evento anosognosi- = Deriv. di anosognosia con –ico. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 209

(N) antiformale (anti–formale) (N) antiregime (anti–regime) agg. agg. Che manifesta disinteresse o Che contrasta un regime. ostilità per le forme canoniche. 1965 Alessandro Bonsanti, La nuova sta- 1920 In «La Ronda», II (1920), p. 231 zione di Firenze, Milano, Mondadori, 1965, (GRL, senza indicazione del fasc.): una de- p. 470: Lei che va pazza per la politica, rivazione ed un adattamento di futuri- che è titolare del più famoso salotto smo e cubismo, sulla base della stessa antiregime della città 2000 Anna illusione anti–classica ed anti–for- Bosco, Comunisti. Trasformazioni di partito in Italia, Spagna e Portogallo, Bologna, il male di identifcazioni coll’oggetto Mulino, 2000, p. 52: Morlino evidenzia 1935 In «La Nuova Italia. Rassegna critica che dove vi sono formazioni antire- mensile della cultura italiana e straniera», VI (1935), p. 347 (GRL, senza indicazione gime tendono a formarsi dei «sistemi del fasc.): In quanto però alla speranza partitici interni» 2016 Esilio siriano. Migrazioni e responsabilità politiche, a cura da lui ammessa, che il rafforzamento di Marina Calculli e Shady Hamadi, Milano, della educazione classica, attualmen- Guerini, 2016, ed. digitale: i gruppi anti– te in vigore nella scuola ma troppo regime sunniti in Libano si aspetta- contrastato dalla vita quotidiana, vano che i rifugiati siriani fossero in possa determinare un mutamento sa- grandissima maggioranza anch’essi lutare nell’indirizzo della poesia an- anti–regime. tiarchitettonica e antiformale di oggi, 2. sost. m. Organizzazione politica noi facciamo la stessa obbiezione al che si oppone ad un regime. Mom., a proposito della lirica del 1966 Giorgio Bocca, Storia dell’Italia ’500 1965 Alessandro Bonsanti, La nuo- partigiana, Bari, Laterza, 1966, p. 550: [...] va stazione di Firenze, Milano, Mondadori, il regime con l’antiregime, la compa- 1965, p. 75: Pertanto, una costruzione gnia di ventura con l’esercito 1996 antieconomica è nello stesso tempo Nando Dalla Chiesa, La politica della dop- antiformale… Non rispetta, cioè, la piezza: da Andreotti a Berlusconi, Torino, forma, quella che dovrebbe essere la Einaudi, 1996, p. 70: L’Anti–regime mo- sua forma 1997 Paolo Gallo, Grandi stra però ben presto di essere niente sistemi giuridici, Torino, Giappichelli, 1997, più che una rumorosa coda del vec- p. 161: Sia in Francia che in Germania chio regime 2007 Mario Ragionieri, 25 non dovevano però tardare a manife- luglio 1943: il suicidio inconsapevole di un starsi reazioni antiformali, ed in def- regime, Empoli, Ibiskos, 2007, p. 356: farà nitiva anticoncettuali 2003 Antonio risalire alla Monarchia le colpe delle Esposito et alii, Eduardo Souto De Moura, deviazioni del regime e dell’antiregi- Milano, Electa, 2003, p. 212: L’annulla- me. mento di una rigida relazione di vin- = Deriv. di regime con anti–. colo tra distribuzione interna e com- posizione di prospetto dell’edifcio di (N) antitrasteverino agg. Ostile rua do Teatro, si combina con l’iso- al rione di Trastevere e alla sua cul- morfsmo antiformale sperimentato a tura tipica. Salisburgo. 1966 Libero Bigiaretti, Le indulgenze, = Deriv. di formale con anti–. Milano, Bompiani, 1966, p. 116: Magari www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 210

quella sera il mio sentimento antitra- I, Ancona, Tip. Baluff, 1810, p. 248: si fa steverino era eccessivo. festa il giorno 4 di Maggio, con pom- = Deriv. di trasteverino con anti–. pa ed apparatura particolare di tutto il sacro Tempio 1966 Mario Apollonio, (N) aperçu sost. m. (pl. aperçus). I raggi–pane, Milano, Bietti, 1966, p. 240: Sguardo di intesa, ammiccamento. Nell’apparatura festosa dell’Europa 1966 Italo Alighiero Chiusano, La pro- barocca 2002 Carlo Capra–Franco Del- va dei sentimenti, Milano, Rizzoli, 1966, la Peruta–Fernando Mazzocca, Napoleone e p. 50: Sentii che parlavano, fra risa e Italiana, 1802–1805, Milano, aperçus, delle esigenze della moda. Skira, 2002, p. 55: Appiani dette prova 2. Panoramica, excursus. di una non comune dote organizzativa 2011 Ciro Ciliberto–Roberto Lucchetti, nel sapere coordinare e soprintendere Un mondo di idee. La matematica ovunque, a tutti i lavori d’apparatura. Milano, Springer, 2011, p. 37: ci si soffer- = Deriv. di apparare con –tura. ma solo su Georg Cantor […] e Ri- chard Dedekind […], come noi del (N) architettino sost. m. Archi- resto, giustamente perché loro han- tetto giovane e inesperto, non ancora no fatto la parte del leone – ma negli affermato. aperçus storici si trascura il tessuto 1849 Grande riunione tenuta nella sala diffuso. dell’ex Circolo popolare in Roma, Roma, = Voce fr. (comune in entrambi i Paterno, 1849, p. 74: ed un Architettino signifcati). si affacciò alla Loggia del Circolo 1966 Libero Bigiaretti, Le indulgenze, Mi- (N) apparatura sost. f. Allesti- lano, Bompiani, 1966, p. 49: Al solo scopo mento, apparato scenografco o deco- di separare dopo un po’ Eva dalla sua rativo. amica, me dal mio bravo architettino 1724 Sincera, e distinta notizia del- 1997 Alessandro Bergonzoni, Silences. Il la magnifca solennità, e sacro triduo con teatro di Alessandro Bergonzoni, Milano, cui si è celebrata l’approvazione del culto Ubulibri, 1997, p. 82: i casi sono tremi- del b. Andrea Conti, Lucca, Marescandoli, la ormai, eh ma lo trovo l’architettino 1724, p. 9: Così disposta, e distribuita che ha costruito 2007 Paola Pettinotti, l’Apparatura, la mattina di Domeni- Il ghetto. Un’indagine nei caruggi dei trave- ca 30 Gennajo si diede principio alla stiti, Genova, F.lli Frilli, 2007, p. 211: Roba Solennità del sagro Triduo da Monsi- che mi aveva raccontato Marco, uno gnor Illustrissimo 1745 Esequie della degli amichetti di Annalisa, l’archi- serenissima Elisabetta Carlotta d’Orleans tettino con la erre moscia e il piercing duchessa vedova di Lorena, Firenze, Tarti- al sopracciglio. ni e Franchi, 1745, p. 12: e il grand’Arco = Deriv. di architetto con –ino. fnto della Cupola, da ambe le parti si vedeva ornato da due grandi specchi, (N) arciapprovato agg. Approva- […], e coll’istessa nobile apparatura, to senza riserve, universalmente. che si osservava nel fondo della Cu- 1759 Nicola Navone, Componimenti po- pola 1810 Antonio Leoni, Istoria d’An- etici per le felicissime nozze di sua eccellenza cona capitale della marca anconitana, vol. il signor don Michel’Angiolo Conti duca di www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 211

Guadagnolo con sua eccellenza la signo- Ascaniaccio però nitriva arcicontento ra donna Girolama Publicola Santacroce, 2010 Antonio Martino, La guerra e le pa- Roma, Zempel, 1759, p. 42: Chi lascia la role. clandestina della Resistenza via vecchia per la nuova, / Dice un savonese (1944–1945), Roma, Cromografca, altro proverbio arciapprovato, / Spes- 2010, p. 233: Arcicontento del risultato, se volte ingannato si ritrova 1965 quell’ingenuo podestà ne comunicava Franco Simongini, Il cialtrone, Torino, Edd. il risultato all’alto commissario. dell’Albero, 1965, p. 245: Il testo di pre- = Deriv. di contento con arci–. sentazione già predisposto, controlla- to ed arciapprovato, a cui non dovevo (N) arduinico agg. Relativo al re mutare una virgola, sostituire un ac- d’Italia Arduino o al suo regno. cento 1976 In «Epoca», XXVI (1976) 1818 In «Rivista universale», VIII (GRL, senza indicazione del fasc. e del n. di (1818), p. 466: ma nulla toccarono del p.): il nuovo processo del lavoro, la territorio Arduinico o d’altre parti, sia nuova legge sulla droga, la riforma in virtù della diseredazione paterna, penitenziaria, il nuovo diritto di fami- sia anche perché fgli di una prima glia, pur arciapprovati, non benefcia- moglie 1965 Salvator Gotta, L’ultimo no ancora il paese. dei Vela, Milano, Mondadori, 1965, p. 89: = Deriv. di approvato con arci–. Quante ore aveva trascorso Claudio, ragazzo, seduto su quel muretto, tra (E) arcicontènto agg. Contentissi- quegli alti ruderi della cinta arduini- mo. ca, con un libro di scuola sulle ginoc- 1550–1551 GRADIT (senza fon- chia 1994 Giovanni Romano, Piemonte te) 1677 Vittorio Siri, Memorie recon- romanico, Torino, Fondazione CRT, 1994, p. dite dall’anno 1601 fno al 1640, Parigi, Ma- 32: Dall’interno della dinastia ardui- bre–Cramoisy, 1677, p. 529: il Papa disse nica, fu espresso un ramo, quello dei all’Arcivescovo nell’ultima udienza marchesi di Romagnano 2008 Sergio che ‘l Nunzio di Spagna gli scriveva Noto, La Valle d’Aosta e l’Europa, Firenze, che ‘l Re cattolico era contento, & Olschki, 2008, vol. I, p. 35: Tutti gli scon- arcicontento che ‘l detto Duca con- tri più signifcativi fra truppe sassoni cedesse loro il perdono 1746 No- e arduiniche si svolsero altrove, lun- velle letterarie pubblicate in Firenze l’anno go la direttrice del Brennero e presso 1746, vol. VII, Firenze, Stamp. della S.S. Verona. Annunziata, 1746, p. 251: E ne assicuro, = Deriv. di Arduino, nome di Arduino d’I- che non mi stimo degno di tanto bene, vrea (955–1015), con –ico. che da quei Signori mi ven fatto; e che ne son arcicontento e stracontento (N) arduinidi sost. m. pl., spec. 1841 Angelo Dalmistro, Scelta di poesie e con l’inziale maiuscola. Chi appartie- prose. Edite e inedite, vol. III, Venezia, Tip. ne alla dinastia del re d’Italia Ardu- Alvisopoli, 1841, p. 173: Giacch’ella s’è ino. messa sulla buona strada, continui a 1917 In «Rivista storica italiana», batter quella; e si chiamerà un giorno XXXIV (1917), p. 26 (cfr. GRL): Gli Ar- arcicontento 1966 Roberto Di Marco, duinidi e altre numerose famiglie pro- Le fughe, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 222: venienti dal conte di Pomba Dadone www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 212

1929 Francesco Cognasso, Umberto Bian- 2. v. intr. pron. Acquisire le carat- camano, Torino, Paravia, 1929, p. 104: Nel teristiche ed i modi propri dell’aristo- 1021 infatti già si parla di una nuova crazia. spedizione di Enrico II in Italia e gli 1965 Salvator Gotta, L’ultimo dei Vela, Arduinidi di Torino non sono troppo Milano, Mondadori, 1965, p. 14: Eppure, sicuri 1965 Salvatore Gotta, L’ultimo nella sua parabola umana, s’era ari- dei Vela, Milano, Mondadori, 1965, p. 265: stocraticizzata fno ad aver l’aria di Ma questa merlatura è anteriore; forse una regina in esilio 1994 Fiorenza dell’epoca dei Monferrato che venne- Taricone, Teresa Labriola. Biografa politica di un’intellettuale tra Ottocento e Novecento, ro dopo gli arduinidi 2002 Mauro Minola, I Savoia. Viaggio attraverso la storia Milano, Angeli, 1994, p. 188: Labriola se e i luoghi della Valle di Susa, Susa, Susa libri, da un lato prende le distanze dall’u- 2002, p. 15: i Conti tennero sempre per guaglianza e punta sulla differenza tra sé i più importanti ed antichi castelli uomini e donne, dall’altro, si vertica- della Comba, Susa ed Avigliana, co- lizza e per meglio dire, si aristocrati- struiti nel X secolo, quando la dina- cizza 2007 Edgardo Bartoli, Milord. Av- stia degli Arduinidi era impegnata a venture dell’anglomania italiana, Vicenza, combattere e a cacciare i Saraceni. Neri Pozza, 2007, p. 29: E mano a mano = Deriv. di Arduino, nome di Arduino d’I- che questa borghesia industriale si vrea (955–1015) con –idi. aristocraticizzava acquistava anche la cultura tipica dell’aristocrazia. (N) aristocraticizzare v. tr. Ren- = Deriv. di aristocratico con –izzare. dere aristocratico, nobilitare. 1897 In «Rivista italiana di sociologia», (N) artescienza sost. f. Metodo I (1897), p. 222: In questo suo ultimo vo- che unisce le impostazioni delle arti e lume J. Novicow ha voluto aristocra- della scienza. ticizzare la società ed i governi 1933 1854 Francesco Palermo, Classazione dei libri a stampa dell’I. e R. Palatina in cor- In «Annali di tecnica agraria», VI (1933), p. rispondenza di un novo ordinamento dello 71: Una corrente, piuttosto potenziata, scibile umano di Francesco Palermo, Firen- che tenderebbe ad aristocraticizzare il ze, I. e R. Biblioteca Palatina, 1854, p. 49: di- vino, valendosi d’ogni accorgimento ciamo ch’egli, ripresa subitamente la per valorizzarlo sempre più, in modo quistione, [...], intorno alla differenza da fargli largo col creargli d’attorno tra scienza e arte, defnì esser l’ar- un’atmosfera di preziosità 1966 Da- te: «nell’operare in qualunque cosa, rio Cecchi, Antonio Mancini, Torino, UTET, coll’intelletto o con la persona»; e la 1966, p. 238: Gli intendimenti del me- scienza: «nella cognizione de’mezzi, cenate tedesco risultano evidenti: nell’operare». E affermò, l’una e l’al- egli voleva aristocraticizzare ad ogni tra inseparabili fra di loro; così che costo i prodotti pittorici del Mancini composta una sola voce di tutte e due, 1984 In «Cineforum», XXIV (1984), p. 80 Artescienza, intitolò il sistema pro- (GRL, senza indicazione del fasc.): non c’è priamente con questo nome 1946 frac che possa nobilitare, aristocrati- Pietro Pancrazi, Scrittori d’oggi. Serie sesta, cizzare il nanetto. Bari, Laterza, 1946, p. 167: questi veristi, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 213

naturalisti, annalisti, talora appassio- ma pronto a tornare docile al primo nati della loro presunta artescienza richiamo del fschietto asonico. come neofti 1966 Mario Apollonio, 2. Di ambiente, insonorizzato. I raggi–pane, Milano, Bietti, 1966, p. 82: 2002 In «Rivista di studi politici interna- Un politico accettasse alla pari l’arte- zionali», LXIX (2002), p. 265 (GRL, senza scienza della parola 2010 Luigi Spez- indicazione del fasc.): Alle riunioni degli zaferro, Caravaggio, Cinisello Balsamo, ambasciatori NATO o UE, nelle ca- Silvana, 2010, p. 32: La sua concezione mere asoniche di alcune ambasciate, della meccanica come artescienza, ciascuno raccontava le sue esperien- non è tanto quella di un’arte in gra- ze. do di superare la natura, [...] quanto = Deriv. di sonico con a–. soprattutto di una machinatio che, in quanto volta ad ottenere un risultato (N) assistentello sost. m. Assisten- pratico (e non solo estetico), deve in- te di scarse qualità. dagare secondo ragione ed esperien- 1953 Francois Rabelais, Gargantua e za. Pantagruele, trad. it. di Mario Bonfantini, = Comp. di arte e scienza. Torino, Einaudi, 1953, p. 185: le voglio costituire nel Guazzettese una buo- (N) asentimentale agg. Privo di na rendita, e non precaria, come cer- sentimentalismo. ti assistentelli sorbonicoli insensati 1928 Guido Ruberti, Storia del teatro Laurana Berra, La grande famiglia, contemporaneo, Bologna, Cappelli, 1928, p. 1966 59: Appunto perché una tra le pochis- Milano, Feltrinelli, 1966, p. 187: L’inge- sime nature d’eccezione, perché asen- gner Pozzi, un assistentello del Po- timentale, Ibsen sconfnerebbe dai li- litecnico 1971 In «Casabella», XLIV miti convenuti del pessimo e dell’ot- (1971), p. 33 (GRL, senza indicazione del timo, anzi del bene e del male 1965 fasc.): tutto un popolo, o Lager, per Salvator Gotta, L’ultimo dei Vela, Milano, attenerci al tema schilleriano, di assi- Mondadori, 1965, p. 250: “Uomo serio” stenti e assistentelli; in un tempo che aveva, per lui, anche il signifcato di vedeva comunque risorgere la teuto- “asentimentale” 2008 Guglielmo Pi- nica Mannestreue. spisa, La terza metà, Venezia, Marsilio, 2008, = Deriv. di assistente con –ello. p. 86: Eccomi ora impantanato nella dialettica asentimentale di mia madre, (N) astroglass sost. m. Cristallo incapace di protestare o di insistere. dotato di una composizione particola- = Deriv. di sentimentale con a–. re, utilizzato nelle astronavi. 1965 Giuseppe Berto, La fantarca, Mi- (N) asonico agg. Che produce suo- lano, Rizzoli, 1965, p. 42: L’unico che ni non percepibili dall’orecchio uma- dal posto di comando potesse vede- no. re all’esterno attraverso la fnestrella 1966 Michele Prisco, Una spirale di d’astroglass. nebbia, Milano, Rizzoli, 1966, p. 93: Libe- = Comp. di astro– e dell’ingl. glass ‘cri- ro dal guinzaglio saltellava frenetico stallo’. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 214

(N) astutaccio agg. Astuto in so un esame […], alla determinazione modo maligno. di particolari requisiti attitudinari in 1703 Vincenzo Maria Coronelli, Bi- un individuo 1966 Mario Apollonio, blioteca universale sacro–profana, anti- I raggi–pane, Milano, Bietti, 1966, p. 154: co–moderna, in cui si spiega con ordine al- Piuttosto parevano un gruppo di sco- fabetico ogni voce, anco straniera, che può lari che han da svolgere un compito avere signifcato nel nostro idioma italiano, appartenente a qualunque materia, tomo IV, speciale, dopo un serio esame attitu- Andrea D’Angelo, Guer- Venezia, Tivani, 1703, p. 1311: Astutac- dinario 2005 ra di periferia. Resistenza, vita quotidiana e cio, [...] Peggiorativo d’astuto, cioè stragi dimenticate nell’area orientale di Na- astuto maligno, che inganna coll’a- poli 1940–1943, Napoli, Il Quartiere, 2005, stuzie 1966 Riccardo Bacchelli, Il coc- p. 304: Il mio gruppo fu destinato a cio di terracotta, Milano, Mondadori, 1966, Graz, capoluogo della Stiria e, a se- p. 142: Entrato in confdenza, e magari guito di un superfciale test attitudina- in simpatia col vecchio astutaccio. rio ebbi la qualifca di [...] manovale 2. sost. m. Chi mostra astuzia ma- muratore. ligna. = Deriv. di attitudine con –ario. av. 1786 Gasparo Gozzi, Opere in versi e in prosa, tomo IV, Venezia, Palese, 1794, p. (N) attorcinare v. tr. Attorcigliare. 106: Non ho bene in mente quale an- 1817 Giuseppe Antonio Guattani, Me- tico Poeta dicesse, ch’era gravissimo morie enciclopediche romane sulle belle arti, danno, che il cuore degli uomini non antichità. ecc., tomo V, Roma, Mordacchini, fosse coperto di cristallo, [...] e non 1817, p. 74: È da notarsi che la cintura, fosse ciascheduno obbligato a crede- balteo che il parazonio dee sostenere re alla lingua; la quale è un’astutac- è ravvolto e attorcinato sulla sinistra cia 1812 Scelta di novelle de’ più ele- mano in vece di pendere da un omero, ganti scrittori italiani ad uso de’ giovinetti, secondo il consueto delle statue eroi- Milano, Fusi e C., 1812, vol. III, p. 68: Non che 1928 Lorenzo Viani, Angiò. Uomo andò un terzo d’ora, che eccoti arri- d’acqua, Milano, Alpes, 1928, p. 90: Attor- vare l’astutaccio ch’era stato in ascol- cinai il manico e le corde al mio polso to 1935 In «Nuova Antologia», 1935, p. ferrato 2002 Luigi Malerba, Il circolo 10 (GRL, senza indicazione di vol. e fasc.): di Granada, Milano, Mondadori, 2002, p. E nello sguardo dell’astutaccia ci fu, 118: Homero Luís riuscì a trattenere […], un qualcosa che lo metteva in in gola l’ira che gli attorcinava lo sto- furore. maco. = Deriv. di astuto con –accio. 2. intr. pron. Attorcigliarsi. 1966 Luigi Malerba, Il serpente, Mila- (N) attitudinario agg. Relativo no, Bompiani, 1966, p. 116: Si muoveva alle attitudini personali, attitudinale. a spirali, si annodava nell’aria, si at- 1939 In «Folia medica. Periodico tri- torcinava su se stessa 1996 Mau- mensile di patologia e clinica medica», XXV rizio Migliori, Arte politica e metretica as- (1939), p. 248: Ad ogni modo, non si siologica. Commentario storico–flosofco al può negare la possibilità e l’esistenza Politico di Platone, Milano, Vita e pensiero, di mezzi adatti per giungere attraver- 1996, p. 322: la descrizione di Schuhl www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 215

[...], che ha ipotizzato il riferimento coscienze […] al nuovo compito del necessario ad una macchina appesa contadino di autodirigersi 1966 Car- ad un flo che, per il moto impresso melo Bene, Nostra Signora dei Turchi, Mila- da Dio, si attorcina e, quindi, dà luogo no, Sugar, 1966, p. 13: Autorizzava certi al movimento opposto, non è accetta- suoi rifessi ad autodirigersi 2003 In «Il Veltro. Rivista della Civiltà Italiana», bile 2002 Ilaria Borrelli, Luccatmì, Cava XLVII (2003), p. 44 (GRL, senza indicazione de’ Tirreni, Avagliano, 2002, p. 120: Man- del fasc.): In ogni caso l’apprendimento co le apro il cancello che nel freddo ha da confgurarsi visibilmente come della notte mi si attorcina addosso in un’esperienza che, facendosi via via lacrime. signifcativa per l’individuo, lo renda = Deriv. di attorcere con –in e –are. capace di autodisciplinarsi, autodi- rigersi, autoapprezzarsi 2010 Eva (N) ausländer sost. m. inv. Citta- Cantarella, «Sopporta, cuore...». La scelta dino straniero. di Ulisse, Roma–Bari, Laterza, 2010, p. 89: 1966(<) Ruggero Zangrandi, La tradot- un altro mondo comincia a proflarsi: ta del Brennero, Milano, Feltrinelli, 1966, p. quello nel quale l’individuo comincia 68: Non valeva la mezza fetta di pane lentamente a credere nella sua possi- che un tagliaborse tedesco lancia- bilità di autodirigersi. va con compiacimento attraverso il = Comp. di auto– e dirigersi. tavolo, a quello degli ausländer che gli era entrato in simpatia o gli aveva (N) automemoria (auto–memo- reso il servigio. ria) sost. f. Dispositivo o sistema per = Voce ted. ‘id.’. la conservazione della memoria. 1912 Il ripetitore tecnico, ossia autome- (N) autobottone sost. m. Disposi- moria dello studente di scuola tecnica. Sunti tivo immaginario per sbloccare auto- delle materie scientifche e letterarie per la maticamente determinate emozioni. preparazione razionale degli alunni alle pro- ve trimestrali e agli esami di Riparazione, 1966 Nino Marino, La sostanza, Milano, Torino, Lib. Ed. Internazionale, 1912, titolo Rizzoli, 1966, p. 30: Si accorse della Sil- 1920 In «Giornale della libreria della tipo- via così, gli si era premuto l’autobot- grafa e delle arti e industrie affni», XXXIII tone e aveva sviscerato le sensazioni (1920), p. 311 (GRL, senza indicazione del immagazzinate quel giorno di prefab- fasc.): Ripetitore tecnico, ossia auto– bricata tristezza. memoria dello studente di scuola tec- = Comp. di auto– e di bottone. nica 1966 Nino Marino, La sostanza, Milano, Rizzoli, 1966, p. 30: E a volte il (N) autodirigersi v. intr. pron. bottone si preme da solo, autobottone, Dirigersi da sé, comportarsi in piena automemoria, autonastro. autonomia. 2. Memoria di ciò che si è scritto in 1946 Amos Edallo, Ruralistica. Urba- opere precedenti. nistica rurale, Milano, Hoepli, 1946, p. 46: 1979 Antonio Pavan, All’origine del Perciò il sistema delle cooperative progetto borghese: il giovane Descartes, deve preparare la riforma, mobili- Brescia, Morcelliana, 1979, p. 71: Ora, ar- tando ed istruendo le mentalità e le retrando dalla soglia dell’automemo- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 216

ria verso la soglia storiografca della 1941 In «Rivista del catasto e dei servizi genesi dei pensieri cartesiani, sappia- tecnici erariali», VIII (1941), p. 232 (GRL, mo che una preistoria c’è a quel pen- senza indicazione del fasc.): queste mac- siero forte e a quell’esperienza 1997 chine vanno inserite tutte in serie su Fabio Danelon et alii, Le varie fla. Studi di di un unico circuito autoregolante ad letteratura italiana in onore di Emilio Bigi, intensità costante 1966 Domenico Ga- Milano, Principato, 1997, p. 13: Quando relli, Il ragno e il resto, Firenze, Vallecchi, Dante cercava parole che indicassero 1966, p. 109: La reazione dovrebbe es- cose leggere e vaganti (per dirla con sere autoregolante 2002 Massimilia- Saba), la fantasia […] gli offriva un no Veronesi, Regolazione PID. Fondamenti campionario lessicale tratto da varie di teoria, algoritmi di taratura, applicazio- fonti, tra cui un posto non piccolo ha ni di controllo, Milano, Angeli, 2002, p. 86: anche l’automemoria, in questo caso i Nel caso dei processi autoregolanti termini già usati nell’episodio di Pao- (descritti da una funzione di trasferi- lo e Francesca 2009 Simonetta Barto- mento del primo ordine più ritardo) lini, Ardengo Soffci. Il romanzo di una vita, per i parametri dell’algoritmo PI o Firenze, Le Lettere, 2009, p. 58: In gene- PID si devono considerare le seguenti rale comunque il dubbio sulla vitalità espressioni. del ricordo, sulla verità di ciò che esso = Part. pres. di autoregolare. può contenere, mi sembra non tenga conto del fatto che l’esercizio dell’au- (N) aventure sost. f. Avventura. tomemoria in Soffci è costante. 1965 Angela Bianchini, Le nostre di- = Comp. di auto– e di memoria. stanze, Milano, Mondadori, 1965, p. 114: Pregna di rinunce e di asceticismo e (N) autonastro sost. m. Nastro di chissà quali tristezze, ma anche di magnetico che si attiva da sé. slancio mistico e miracoloso verso 1966 Nino Marino, La sostanza, Milano, l’aventure e l’amore. = Voce fr. ‘id.’. Rizzoli, 1966, p. 30: E a volte il bottone si preme da solo, autobottone, auto- memoria, autonastro. (N) baciatoio sost. m. Luogo in = Comp. di auto– e di nastro. cui ci si può baciare liberamente. 1966 Libero Bigiaretti, Le indulgen- (N) autoparlante agg. Di stru- ze, Milano, Bompiani, 1966, p. 132: Che mento, che suona da sé. aspettano a costruire dei baciatoi, per 1965 Salvator Gotta, L’ultimo dei Vela, casi urgenti come questo? 1981 In Milano, A. Mondadori, 1965, p. 218: Sulla «Oggi», XXXVII (1981), p. 17 (GRL, senza macchina, accanto all’autista che gui- indicazione del fasc.): SIGNORA MA- dava, sedeva un giovanotto munito di ESTRA, VADO IN BACIATOIO. una tromba autoparlante. Questa frase è abituale in Svezia dove = Comp. di auto– e di parlante. si riserva un’aula alle effusioni. Ma ai romantici studenti italiani l’idea pare (N) autoregolante agg. Che si re- una cretinata. gola da sé. = Deriv. di baciare con –toio. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 217

(N) badilare v. intr. Lavorare con dori, 1966, p. 95: per i primi dieci mi- un badile. nuti tutti si sforzano dannatamente di 1851 Carlo Berti Pichat, Istituzioni capirci qualcosa: immobilità, silenzio scientifche e tecniche, ossia Corso teorico e baratrale 1984 Giovanni Testori, I pro- pratico di agricoltura, vol. III, Torino, Pom- messi sposi alla prova. La monaca di Monza, ba e comp., 1851, p. 1174: Nell’aratura or- Milano, Mondadori, 2003, p. 299: in quel dinaria, il badilare riporta alla superf- baratro son precipitati; che fu, anche cie la poca terra sbriciolata rimasta in e dunque, d’amore; e perché a spin- fondo nell’arare, ricaduta dall’orec- gerli in quel baratrale abbraccio v’era chio dell’aratro nella piegaia 1966 dietro e v’è tuttavia, il Padre 2002 Nino Marino, La sostanza, Milano, Rizzoli, Giancarlo Marinelli, Dopo l’amore, Parma, 1966, p. 46: Così ci mettiamo a badilare Guanda, 2002, p. 135: riuscita l’impresa con calma (fnché le buche, la mia e di riempire il loro tempo con qualco- la sua, non sono piene) 2009 Mau- sa di diverso dalla motosega, il piano- ro Corona, Il canto delle manere, Milano, forte e il Cristo di legno, allora l’oblio Mondadori, 2009, p. 229: scoprì che i tetti e la stagione baratrale che avevano ri- delle case era fatti a spiovere, per far succhiato i sonni e le veglie di Mattia, cascare la neve senza badilare. forse, avrebbero potuto dileguarsi. 2. v. tr. Colpire con un badile. = Deriv. di baratro con –ale. 2006 Mauro Corona, L’ombra del ba- stone, Oscar Mondadori, 2006, p. 25: con il (N) barbisino sost. m. Basetta. badile picchiava a più non posso un 1736 Beatifcationis e canonizationis cane e una cagnetta piccola che era ven. servi Dei Alexandri Sauli, Roma, Typ. rimasti attaccati dopo che il cane gli Rev. Cam. Apost., 1736, p. 253: mi pare, aveva montato su alla cagnolina. [...] che abbi nome Giuseppe, che fu quel- continuava a badilare i cani col badile lo, che veniva à curarlo, e so che stà di piatto. di Bottega a S. Rocco di questa Città, = Deriv. di badile con –are. & è giovaae [sic] grande con due bar- bisini 1965–1967 «Bollettino storico (N) baratrale agg. Profondo, abis- piacentino», LX, LXI o LXII (1965, 1966 sale. o 1967), p. 113 (GRL, da cui non si ricava 1603 Vincenzo Bruno, Teatro de gl’in- l’annata precisa): Il quondam Signor ventori di tutte le cose, Napoli, Longo, 1603, Giovanni Paolo Landi era alto, ma- p. 157: spiriti condennati nelle famme ba- gro, sottile di gamba, lungo di faccia, ratrali 1963 Giovanni Papini, Politica brutto da incutere paura, portava due e civiltà, Milano, Mondadori, 1963, p. 299: barbisini, andava sempre in giro per Discussioni inutili, ingenue, imbe- Cereto 1965 Carlo Castellaneta, Vil- cilli; perdita pura e pretta di fato, di la di delizia, Milano, Rizzoli, 1965, p. 95: il parole, di foglio e d’inchiostro: prova Dante fregò sui barbisini il dorso del- millesima e milionesima della bara- la mano. trale ignoranza politica in cui nuota- 2. Ragazzo, giovanotto. no quasi tutti gli italiani che parlano 1870 Carlo Dossi, Vita di Alberto Pisa- e scrivono di politica 1966 Maria ni, Milano, Luigi Perelli, 1870, p. 111: Ve’, Corti, Il ballo dei sapienti, Milano, Monda- un barbisino di quindici anni, il cap- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 218

pello negli occhi, che rado il muro di germogliano quella cicoria bianca un vicolo 1974 Luigi Monteleone, La che in Milano si chiama barbisini e bestia controvento, Milano, Bompiani, 1974, da’ Genovesi costetti ed altro non è p. 116: Nel locale si vede una bella che il rimessiticcio della cicoria. donna, nera di capelli, con le labbra = Da barbìsin ‘basetta’ o ‘uomo che porta aspre, corta di gonne, indossa un golf le basette’, voce diffusa in vari dialetti set- di lana strettissimo sul petto; fa volare tentrionali (cfr. per es. Cherubini, s.v.; Ponza, s.v.). la borsa sulla faccia d’un giovanotto, un barbisino, e questi dietro i colpi (N) barellista sost. m. Addetto al vacilla. trasporto di malati e feriti con la ba- 3. Varietà di uva piemontese più rella. nota come grignolino. 1966 Ugo Pirro, Freddo furore, Milano, 1873 Relazioni generali intorno ad alcu- ni fra i più eminenti prodotti della provincia Sugar, 1966, p. 72: Chirurghi, barellisti, di Pavia, Pavia, Tip. Bizzoni, 1873, p. 73: suore infermiere, sacerdoti disoccu- La barbera, il grignolino da noi detto pati, becchini, ebanisti vi è andata barbisino, la mònferina o brachetto, il male, avete perso sei cadaveri a pri- nebbiolo, il dolcetto sono uve che ab- ma mattina av. 1986 Cesare Zavat- biamo comuni col Piemonte 1879 tini, Opere 1931–1986, Milano, Bompiani, Giovanni Maria Molfno, Lettera ampelogra- 1991, p. 517: vi erano i barellisti con le fca seguita dalla descrizione di quarantuna barelle pronte, perché appena arriva- uve, Genova, Faziola e Papini, 1879, p. 27: to all’altare colui che veniva in quel Rammento che al Congresso agrario, modo a chiedere una grazia da chissà ed Esposizione ampelografìca regio- dove, guardava la Madonna con una nale di Pavia, tra le uve bianche, mi faccia supplice e crollava 1995 Jean parvero elette l’Altrugo, il Barbisino, Raymond, La lettrice, trad. it. di Anna Bene- la Bianchetta, la Bonarda, il Citronino nati, Roma, Biblioteca del Vascello, 1995, p. 23: Due infermieri e un barellista son 1988 Il vino nell’economia e nella società italiana medioevale e moderna. Convegno lì che si prendon subito cura di Eric, di studi, Greve in Chianti, 21–24 maggio chiedono spiegazioni sulla sua salute 1987, Firenze, Accademia economico–agra- 1997 Umberto Simonetta, Storie non tanto ria dei Georgofli, 1988, p. 42: Tale vino regolari, Milano, Baldini & Castoldi, 1997, dovrebbe identifcarsi con un tipo di p. 233: M’hanno detto che all’ospedale grignolino, dal momento che ancora San Carlo c’è un barellista lucano che all’inizio di questo secolo nella zona fa veramente ridere. erano usati per il grignolino sinonimi = Deriv. di barella con –ista. quali barbisino o uva barbisina. 4. Germoglio della cicoria bianca. (N) basello sost. m. Superfcie ri- 1795 Dizionario universale economico– alzata, gradino. rustico, tomo XV, Roma, Stamperia Michele 1959 Lucio Mastronardi, Gente di Vige- Puccinelli, 1795, p. 57: acciò si conservi- vano, Milano, Rizzoli, 1977, p. 50: Sede- no d’inverno e si pongono le radiche vano sul basello della sua fabbrica, della cicoria lontano dall’aria nelle e si contavano quel che era quel che cantine, sepolte nell’arena ove esse doveva essere 1965 Carlo Castellane- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 219

ta, Villa di delizia, Milano, Rizzoli, 1965, p. cuni elementi dell’antico costume di 53: Le due guardie sedute sul basello corte francese. del marciapiede 1978 Giulio del Tre- = Deriv. di bavero con –etta. dici, Tarbagatai, Torino, Einaudi, 1978, p. 50: Sul rialzo della piazza, sul basello (N) bertocca sost. f. Vulva. dei sposi, indove si parla alla grande 1932 Francois Rabelais, Gargantua e 1982 Felice Chilanti, Lettera a Pechino: ri- Pantagruele, trad. it. di Gildo Passini, Roma, cordi? In piazza a dare armi al popolo c’era Formiggini, 1932 (digitalizzato in www.li- soltanto Leo Longanesi, Milano, All’insegna berliber.it): A questo spettacolo il leone, del pesce d’oro, 1982, p. 30: Sedevano sul preso da pietà accorse a vedere se si fos- basello i due fratelli del caduto alla se fatta male e considerando la sua ber- guerra di Spagna. tocca disse: “Oh, povera donna, chi t’ha = Da basell, voce diffusa in vari dialetti fatto tal ferita?” 1966 Gianni Clerici, settentrionali (cfr. per es. Cherubini, s.v.). Fuori rosa, Vallecchi, 1966, p. 70: il Berto non aveva cambiato parrocchia, e doveva (N) baveretta sost. f. Colletto ri- piacergli sempre la ‘bertocca’ 1984 camato di abiti o grembiuli femminili. Francois Rabelais, Gargantua e Pantagruele, 1864 Cesar Lecat De Bazancourt, Il trad. it. di Augusto Frassineti, Milano, Rizzo- Montagnardo Ovvero le Due Repubbliche, li, 1984, p. 372: Ben pasciuta, zavorrata, trad. it. anonima, Trieste, Stab. Libr. Tip. imbottita e decorata sarà presto, a tutte Coen, 1864, vol. IV, p. 29: Ed egli si diede coglie, la bertocca di mia moglie. Chi va a cantarellare siccome canta per solito là? Dice qui sua santità, e già so dove lo uno studente del quartier latino: Cosa metto, che non solo molto presto, sotto il bella non è più di Frisetta dalla candi- dolce patrio tetto, saremo in due nel letto. da e bella baveretta, dal roseo labbro = Deriv. di Berta – «nome proprio di don- na, assai comune nella tradizione popolare, e la pupilla nera 1965 Annamaria Tesi, specie nel medioevo; a indicare una persona Un bel passato, Milano, Longanesi, 1965, p. qualunque, una della folla (perciò generica e 36: Bambine del 1912 con le gambe impersonale)» (GDLI, s.v.) – con –occa; cfr. magre imprigionate nelle lunghe cal- il bolognese bartoca ‘id.’ (registrato da Al- ze marrone di cotone, insaccate nei berto Menarini, Vocabolario intimo del dia- grembiulini di tela a colori vivaci, letto bolognese: amoroso, sessuale, scatolo- gico, Bologna, Edd. dei Portici, 1983). chiusi a giro di collo dalle scomode baverette bianche, a spalla a spalla, (N) bezzicone sost. m. Molestia le teste vicine 1977 I pizzi: moda e simbolo, a cura di Alessandra Mottola Mol- verbale, insulto. fno e Maria Teresa Binaghi Olivari, Milano, av. 1815 Giovanni Meli, Opere, Paler- Electa, 1977, p. 18: Da un lato esso [scil. mo, Di Marzo, 1857, p. 185: Cerca ognun l’abito “stile impero”] costituisce un de compagni, al solo oggetto / Di no- aspetto dell’evoluzione dell’abito in- iarli con più d’un bezzicone, / Chè di glese, dall’altro nella forma rigida- azzuffarsi ognor piglian diletto. mente tronco–conica della gonna, in 2. Persona molto ingorda. alcune baverette rialzate in pizzo “alla 1965 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, Medici”, nella caratterizzazione della Milano, Longanesi, 1965, p. 69: era il mo- vita alta, come si è visto, recupera al- mento in cui adoperava il suo lessico www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 220

speciale trattandomi di bezzicone im- Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1965, p. pippiato, ingordo. 88: Per far posto ai bigatti nella bigat- = Deriv. di bezzicare ‘beccare rapidamen- tiera divoratori di foglie di gelso. te’ o ‘infastidire con parole offensive’ con – = Deriv. di bigatto con –eria. one. (N) biscela sost. m. inv. Ragazzo (N) bigatteria sost. f. Luogo pre- riccioluto, gradasso. disposto per l’allevamento dei bachi 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, da seta. Milano, Rizzoli, 1965, p. 234: un biscela dà 1819 Vincenzo Dandolo, Dell’arte di l’allarme 1983 Giacomo De Antonellis, governare i bachi da seta, Milano, Sonzogno, Milano: crescita di una metropoli dall’Unità 1819, p. 73: Nel determinare l’uso della d’Italia ad oggi, Milano, NED, 1983, p. 34: piccola bigatteria, cioè di quella che i delinquenti, cercavano allora di evi- dee contenere i bachi sin dopo la terza tarlo; e altrettanto facevano quelli del muta, non ho avuto in mira, che d’in- loro giro, i smilza cioè le lóro donne, dicare quanto essa riuscirebbe meglio i segagna, balord, biscela... all’economico governo dei bachi [...] = Voce milanese (cfr. Carlo Emilio in confronto a luoghi più ampi o non Gadda, L’Adalgisa. Disegni milanesi, Firenze, Le Monnier, 1944, p. 65: «l’Olocati abbastanza capaci 1839 Angelo Sola- Ermenegildo detto “el Gildo–gratta” o ri, Metodo facile e sicuro per coltivare i gelsi “el Biscella” già una volta rincorso, per ed i bachi da seta, Condogno, Cairo, 1839, p. quanto invano, dal brigadiere Veronesi della 44: Quando vengono dei giorni piovo- squadra mobile; Biscella = ricciutello, da si e freddi, è cosa buona fare qualche bisc = ricciuto, e, prima ricciolo»; Federico fammata e riscaldare l’aria della bi- Formignani, Dialetti lombardi per un anno, gatteria: se poi vengono dei tempora- Milano, Giornale della Lombardia, 1975, p. 97: «Il biscela, al contrario, è il bulletto, li, bisogna aprire le porte, le fnestre e il gradasso. Biscela sta per “ricciutello”, ed gli sfogatoj, e dar aria, altrimenti es- è voce adattata ai ribaldi, pare, da quando sendo molto caldo, soffoco e chiuso, Manzoni descrisse i “bravi” di Don Abbondio in poche ore si potrebbe cambiare la muniti di un vistoso ciuffo di capelli»). bigatteria in un cimiterio 1846 In «Museo scientifco, letterario ed artistico, ov- (N) bombardino sost. m. Persona vero Scelta raccolta di utili e svariate nozioni poco raccomandabile. in fatto di scienze, lettere ed arti belle», VIII 1966 Piero Santi, Libertà condizionata, (1846), p. 239: Anche un’altra donna, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 93: Furon fat- la di Rohan, ha preso a fornire gra- ti sedere e, al gruppo, si aggiunsero tuitamente le foglie de’ gelsi ad una altri tre bombardini. Pare che i nuovi bigatteria, stabilita per dar lavoro alle venuti avessero rapinato, qualche sera povere donne di Brou [...]. La educa- prima, la donna. zione de’ bachi in quest’anno non la 2. Bevanda alcolica preparata con è stata punto felice. I bachi nati anzi panna, brandy, caffè e zabaione caldo, tempo, grazie all’autunno che si è diffusa in particolare nelle località di prolungato sino alla primavera: inte- montagna. re bigatterie guaste dalla muscardina 2013 Rino Casazza, Il Fantasma all’O- 1965 Felice Chilanti, Ponte Zarathustra, pera, Un libretto in cinque atti con Auguste www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 221

Dupin, Zeroundici Edd., 2013, ed. digitale: (N) bozzuto agg. Che presenta ri- quest’ultimo li aveva invitati dopo il gonfamenti, bitorzoluto. pranzo per gustare un bicchiere di squi- 1874 Raffaele Renzone, Manuale di f- sito bombardino 2014 Silvia Dall’Aglio, siologia umana per gli studenti di medicina, DAP: Dinner And Pics, in http://dinnerandpi- Napoli, Vitale, 1874, p. 341: Le vescicole cs.tumblr.com: una bevanda che avrebbe seminali rappresentano dei diverticoli potuto scaldare le sere invernali e tra o tubi varicosi e bozzuti, che metto- tutte le combinazioni possibili, quella no in un’unica cavità 1966 Carlo a base di latte, whisky e liquore all’uo- Alianello, Nascita di Eva, Firenze, Vallecchi, vo, ovviamente scaldati, sembrò quella 1966, p. 140: E tante bestie più picco- migliore. Dopo aver realizzato la be- le e alte più bozzute e più grosse che forse erano i cuccioli e le femmine vanda, il giovane genovese la fece pro- 1991 Enciclopedia medica italiana. Ag- vare a un cliente che esclamo: “Acci- giornamento della seconda edizione, a cura denti! È una bombarda!”, e per questo di Luciano Vella, Firenze, USES, 1991, p. fu chiamata Bombardino. 3041: Contorni bozzuti, retrazioni del = Deriv. di bombarda con –ino. proflo epatico, ipertrofe lobari sono segni spesso concomitanti nelle cirro- (N) botteghina sost. f. Donna che si 2007 Torsten Krol, Callisto: un intrigo gestisce una bottega o vi lavora. americano, Milano, Isbn, 2007, ed. digitale: I 1853 Giacinto Carena, Prontuario di vo- pantaloni erano bozzuti quindi cercai caboli attenenti a parecchie arti, ad alcuni nelle tasche. C’erano due bei muc- mestieri, a cosa domestiche ed altre di uso Alfredo comune, Torino, Stamp. reale, 1853, p. 109: chietti di banconote 2011 Baldino et alii, Imaging dell’apparato uro- Botteghine, donne che lavorano nella genitale: patologia non oncologica, Milano, Bottega della Cartiera 1965 Anna Springer, 2011, p. 56: Il reperto è quello Maria Tesi, Un bel passato, Milano, Longa- di reni a profli bozzuti con multiple nesi, 1965, p. 20: Quella donnina che ha cisti nel contesto. la bottega nel borgo: “la botteghina” = Deriv. di bozzo con –uto. che vende di tutto 2004 Chiara Novel- li, Storie del Quadraro, Roma, Viviani, 2004, (N) brancolata sost. f. Lotta in cui p. 174: Griselda era rimasta comunque gli avversari si afferrano a vicenda. una donna di grande spirito, e ciò la av. 1365 Commedia di Dante degli Al- faceva benvoluta da tutti coloro che la lagherii col commento di Jacopo della Lana, conoscevano, fnanche da quella fgu- Bologna, Tip. Regia, 1866, p. 482: e trovò ra strana che era la Botteghina. Anteo: fenno alle brancolate insieme, = Deriv. di bottega con –ina. Ercole lo gittò giuso in terra; perché questi era fgliuolo di terra, tanto (N) bouse sost. f. Escremento di quanto era più battuto alla terra, tanto vacca gli accrescea più forza 1965 Felice 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, Chilanti, Ponte Zaratustra, Milano, All’inse- Milano, Rizzoli, 1965, p. 164: Han persino gna del pesce d’oro, 1965, p. 47: Reagì e attaccato ai vestiti l’odore della bouse. mi balzò addosso, e nella brancolata = Voce fr. ‘id.’. era più forte di me. Ci rotolammo e ci www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 222

colpimmo nella ghiaia fangosa della Missiaglia, 1839, p. 552: Il travaglio suo strada provinciale. più abituale fu quello di raffazzonare = Deriv. di brancare con –olo e –ata dei modelli di oriuoli, e di ornamenti (un’origine dal dialetto veneto è ipotizzata di orefceria e bronzeria; ma faceva da Felice Chilanti, La paura entusiasmante, Milano, Mondadori, 1971, p. 287: «Dal dia- di mestieri riportare il grande premio letto branculada, lotta contadinesca che si alle scuole reali: quello era il punto combatte prima afferrando l’avversario alla capitale per il suo avvenire 1880 vita ben stretto poi tentando di sollevarlo per In «Nuova Antologia di scienze, lettere ed gettarlo a terra»). arti», L (1880), p. 204: Se le industrie (N) brasera sost. f. Zona di una per le quali il genio italiano è meglio fornace dove si posizionano le braci. predisposto da natura, come le in- 1599 Francesco De Marchi, Architettu- dustrie estetiche, vetreria, ceramica, ra militare, Roma, de Romanis e fgli, 1810, bronzeria, ecc., fossero coltivate con p. 809: Il fondo di questa fornace det- una parte di quell’ardore che le con- ta Zitatora vuol essere doi palmi più dusse due o tre secoli or sono ad un bassa della bocca dove entra la fam- grado 1931 In «Historia. Studi storici ma à percuotere il metallo, sotto dove per l’antichità classica», V (1931), p. 27: E si dice la Brasera, vuole essere cuppa sono venuti in luce dei particolari di almeno cinque, ò sei brazza, acciò tecnica che portano elementi nuovi che la volta di questa fornace abbia per la storia della bronzeria romana gran vento, et vuole essere fatta tutta in questo periodo. in volta, perché il fuoco non la fac- 2. Reparto di una fabbrica in cui si cia crepare 1965 Carlo Castellaneta, lavora il bronzo. Villa delizia, Milano, Rizzoli, 1965, p. 128: 1950 Teresa Noce, Gioventù senza sole, il nuovo quartiere del Castello, tra il Roma Macchia, 1950, p. 242: E quando si sole e il fumo, pare una gran brasera. parla di licenziamento, tutte le ope- = Voce milanese, propr. ‘braciere’ (cfr. Cherubini, s.v.). raie del reparto bronzeria si oppon- gono 1966 Luigi Malerba, Il serpente, (N) bronzeria sost. f. Arte di lavo- Milano, Bompiani, 1966, p. 213: C’è la fa- rare il bronzo. legnameria, la marmeria, la bronzeria 1834 In «Bollettino di notizie statisti- 2004 Celestino Canteri, Memorie del nostro che ed economiche d’invenzioni e scoper- ’900: circoli comunisti, lotte e vita nella To- te», II (1834), p. 171: Passando in rivista rino capitale operaia. Il Circolo Carlo Marx le diverse industrie che si esercitano e il Circolo Garibaldi. Torino, Barriera di nel Dipartimento della Senna, vedia- Nizza 1908–1975, a cura di Donato Anto- mo che le osservazioni precedenti niello, Milano, Jaca Book, 2004, p. 62: La possono essere applicate a tutte e nuova istituzione dei commissari di particolarmente alla bronzeria, alle reparto era un modo profondamente bijouterie, alla porcellana, merci democratico e un modo rispondente propriamente chiamate articoli di alle necessità del controllo reparto Parigi 1839 Biografa universale antica per reparto (e quei reparti di allora si e moderna, supplemento, vol. IV, Venezia, chiamavano: utensileria, bronzeria, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 223

torneria, calderai, preparazione mon- nota che i giovani ci tengono a byro- taggio, lavorazioni aggiunte). neggiare, ma quella ostentazione d’i- = Deriv. di bronzo con –eria. conoclastia non lo innamora affatto 1966 Italo Alighiero Cusano, La prova dei (N) bussio sost. m. Il bussare in sentimenti, Milano, Rizzoli, 1966, p. 30: modo prolungato. Quanto ai sentimenti... chi può indi- 1966 Italo Alighiero Cusano, La prova viduarli con esattezza, e tanto meno dei sentimenti, Milano, Rizzoli, 1966 p. 34: esprimerli con fedeltà? Ma mi accor- entrò in sala, dopo un gracile bussìo go che sto byroneggiando 1973 alla porta, il piccolo Ferdl, reduce Luigi Cattanei, G.C. Abba: formazione di da villa Matilde 2003 Laura Pariani, un memorialista, Bologna, Cappelli, 1973, L’uovo di Gertrudina, Milano, Rizzoli, 2003, p. 38: chiama ed organizza una calda p. 165: Un bussìo di colpi secchi alla materia d’origine anche romantica e porta è il segno del vespro. nello stesso tempo indica approdi si- = Deriv. di bussare con –ìo. curi ed antichi mai rinnegati in tanto byroneggiare dell’Abba. (N) byroneggiare v. intr. Scrivere = Deriv. di Byron, cognome dello scrittore imitando lo stile di George Gordon inglese George Gordon Byron (1788–1824) Byron. con –eggiare. 1858 In «Pasquino. Giornale umoristi- co, non politico, con caricature», III (1858), (N) cagnasca sost. f. Tipo di squa- 115, p. 105: Sia messo alla porta, e con- lo. segnato ai Carabinieri Reali! Perdo- 1966 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, no, perdono, lettori miei! Ho voluto Milano, Longanesi, 1966, p. 198: “Ma no, byroneggiare, e darmi l’aria d’uomo capitano! É una cagnasca, non un pe- incompreso 1889–1891 Luigi Piran- scecane...”. dello, Lettere da Bonn: 1889–1891, Roma = Deriv. di cagna con –asca. Bulzoni, 1984, p. 105: I versi, non mol- to felici nel loro byroneggiare, con (N) calapùgnolo sost. m. Tipo di qualcosa di falso nel tono, sono però coleottero. tutt’altro che trascurabili e uno dei 1966 Mario Tobino, Sulla spiaggia e primi segni della graduale rimedita- di là dal molo, Milano, Mondadori, 1966, zione dei principi e delle convenzio- p. 207: Il ronzio che faceva il calapu- ni della civiltà positivistica 1907 gnolo era acuto e sottile, simile a un Tullo Massarani, Cesare Correnti nella vita infantile continuo pianto 1996 An- e nelle opere. Introduzione a una edizione gelo Gianni–Manrico Testi, Dalla Torre Ma- postuma degli scritti scelti di lui in parte tilde alle vette Apuane. Poeti e narratori di inediti o rari, Firenze, Le Monnier, 1907: Viareggio e della Versilia, Viareggio, Baroni, Che onda di decasillabi e che sussul- 1996, p. 563: mentre nella vicina piaz- to di senarii manzoniani! Quanto os- zetta Shelley s’animava la caccia ai sianeggiare e byroneggiare! 1939 calapugnoli, i coleotteri. Alfredo De Nonno, Ugo Foscolo, Milano, = Comp. di cala– e pugnolo, var. toscana Treves, 1939, p. 224: Quando Foscolo di pungolo (cfr. per esempio Antonio Politi, conosce Byron nei ritrovi londinesi Dittionario toscano, Venezia, Miloco, 1665, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 224

s. v. stimolo: «strumento che pugne, al quale = Dall’antroponimo Camillo. i Fior. dicono pugnolo»). (N) capitellato agg. Di struttura (N) caledonia sost. f. Tipo di fore. architettonica, dotata di capitello. 1966 Carla Vasio, L’orizzonte, Roma, 1905 In «Studi e materiali di archeo - Polìmata, 1966, p. 10: La terra porta ciuf- logia e numismatica», III (1905), p. 18 (GRL, f disordinati di foglie verde scuro tra senza indicazione del fasc.): La stele ret- cui compaiono nella stagione giusta tangolare aniconica capitellata, come le caledonie, le violacciocche, i gia- ad esempio quella etrusca di Orvieto ginti e le pansè. 1912 Luigi Ariano Milani, Il R. Museo ar- = Dal lat. Caledonia, nome dato antica- cheo logico di Firenze: sua storia e guida mente al territorio a nord della Britannia. illustrata, Firenze, Tip. Ariani, 1912, p. 25: la stele a pilastro capitellato 1966 (N) calemma sost. m. e f. Feno- Ugo Pirro, Freddo furore, Milano, Sugar, meno tipico dell’Oceano Atlantico 1966, p. 85: non restava altro che il Pa- caratterizzato da ondate altissime. lazzaccio capitellato della Rinascente 1886 In «Bollettino della Società ge- 2003 Raimondo Zucca, Insulae Sardiniae et ografca italiana», XI (1886), p. 300: Nel Corsicae. Le isole minori della Sardegna e tempo del così detto calemma, il della Corsica nell’antichità, Roma, Carocci, mare, sebbene al largo in apparenza 2003, p. 230: base parallelepipeda, mar- tranquillo, frange furiosamente sulla morea, scandita su tre lati da pilastri costa e molti bianchi furono vittime capitellati impostati su cornice moda- di quel fenomeno marino, che nessu- nata 2016 Franco Fresi, La Sardegna no ha ancora spiegato 1912 Palmiro dei misteri, Roma, Newton Compton, 2016, Premoli, Vocabolario nomenclatore, Bolo- ed. digitale: Li costituivano pezzi archi- gna, Zanichelli, 1912, s. v.: Calemma, alta tettonici, pietre informi e lastroni di onda di marea 1932 Eugenio Oberti, varia grandezza, betili troncoconici Amerigo Vespucci alla scoperta del continen- con incavi, cippi in forma di colonna te sud–americano, Torino, Paravia, 1932, p. turrita, colonne capitellate, frammenti 198: Perché sapeva bene quanto fos- di statue antropomorfe. sero diffcili i paraggi del Golfo di 2. Di struttura anatomica o botani- Guinea, a causa delle frequenti calme ca, che ha forma di capitello. al largo e dei «tornadi» e della «ca- 1825 Stefano Delle Chiaie, Memorie lemma» lungo le coste 1966 Bruna sulla storia e notomia degli animali senza Piatti, Venere e il Begriffo, Milano, Longa- vertebre del regno di Napoli, Napoli, Stamp. nesi, 1966, p. 197: Si snodò tra i rifessi Soc. Tip., 1825, p. 376: siccome osservasi della calemma. nella Fig. 9 e di altro aculeo capitella- = Voce port. ‘id.’ to trifda posto tra gli aculei cartilagi- nei 1886 In «Annali Del Museo Civico (N) camillo sost. m. Persona che si Di Storia Naturale “Giacomo Doria”», XXIV fnge poco intelligente. (1886), p. 285: ventose poco prominen- 1966 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, ti, anteriori, ad aperture irregolar- Milano, Longanesi & C, 1966, p. 79: prefe- mente elittiche; rostrello capitellato, riva fare il camillo, il fnto tonto. armato da 48 uncini 1902 In «Malpi- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 225

ghia. Rassegna mensuale di botanica», XVII bisognava adattarsi alla sbobba della (1902), p. 521: lo stimma capitellato va casanza. diviso in intero e con fenditura. Nel = Deriv. di casa con –anza; si tratta di gruppo delle Crocifere con lo stimma una voce gergale milanese (cfr. Cherubini, s. capitellato con fenditura ponemmo v. zerga). la Cochlearia Armoracia L 1934 In «Atti della Società toscana di scienze natura- (N) cavavoglie agg. inv. Che sod- li residente in Pisa. Processi verbali», XLIV disfa i desideri, appagante. (1934), p. 146: rudimento d’ovario lage- 1965 Orsola Nemi, Le signore Barab- niforme, assottigliato in lungo collo, bino, Milano, Rizzoli, 1965, p. 148: ‘Il la- capitellato all’apice, lungo quanto gli voro’ diceva sempre, povera cara, ‘è stami o più. cavavoglie e Scacciapensieri’ 2005 = Deriv. di capitello con –ato. David Bargiacchi, Mea culpa, Lecce, Manni, 2005, p. 18: Senza sforzo non si ottiene (N) caporaduno sost. m. Chi so- mai niente il lavoro è spezzaschiene praintende all’organizzazione o allo ma anche cavavoglie. svolgimento di un raduno. 2. sost. m. inv. Attività che soddi- 1966 Libero Bigiaretti, Le indulgenze, sfa i desideri. Bompiani, 1966, p. 183: È proprio un tipo 1864 «La gioventù. Giornale di lettera- rotariano, di presidente, di caporadu- tura e d’istruzione», V (1864), p. 499: Ab- no, pensavo. biamo il dettato: Lavorar di voglia è = Comp. di capo e raduno. un cavavoglie. Intorno un pezzo di marmo, mi avrei rifnito le ossa. (N) carpogno sost. m. Rammendo = Comp. di cavare e voglie. fatto alla buona, senza cura. 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, (N) cetomedista sost. m. e f. Chi Milano, Rizzoli, 1965, p. 106: Le calzette appartiene al ceto medio. rammendate piene di carpogni. Giuseppe D’Agata, Il circolo Otes, = Dal milanese carpogn (cfr. Cherubini, 1966 Feltrinelli, 1966, p. 10: s. v.). Di giorno siamo dei laureati (io in una disciplina uma- (N) casanza sost. f. Prigione. nistico–scientifca, secondo una vec- 1901 Giovanni De Nava, Musolino: il chia classifcazione), dei cetomedisti bandito d’Aspromonte, Firenze, Nerbini, ma produttivi, seri 2004 La forma- 1901, p. 184: Dove il giovanotto d’ono- zione delle parole in italiano, a cura di Maria re, uscendo dal carcere, dalla casanza Grossmann e Franz Reiner, Tübingen, Nie- meyer, 2004, p. 207: Il secondo gruppo può trovare un tetto sicuro 1966 Piero Santi, Libertà condizionata, Vallecchi, […], è più composito, in quanto com- 1966, p. 220: passava le ore senza peso prende [...] persone che fanno parte di a guardare il sofftto e a leggere, come gruppi e associazioni: accademista, fanno tutti quelli che sono in casan- camorrista, clacchista, cetomedista. za 2013 Leonardo Coen–Renato Val- 2. agg. Relativo al ceto medio. lanzasca, L’ultima fuga, Milano, Baldini Ca- 1985 In «La civiltà cattolica», CXXXVI stoldi Dalai, 2013: Nessun tipo di spesa: (1985), 1, p. 289: Questo metterà in cri- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 226

si ancora di più la parte ‘bassa’ della notes. Preferisco Elvis, Padova, Primiceri, società che vedrà restringersi gli spazi 2011, p. 70: Si tratta di quei discorsi d’una politica cetomedista e assisten- da bar malinconici che escono fuo- zialista (gli impiegati del principe) ri a fne serata, dopo tanto ciciarare fnora condivisa dai partiti di massa d’altro 2016 Valerio Moggia, Novelle 2008 Aldo Bonomi, Milano ai tempi delle a impulsi elettrici, Milano, Mondadori, 2016, moltitudini: vivere, lavorare, produrre nella ed. digitale: si fermava incuriosita a ci- città infnita, Milano, Mondadori, 2008, p. ciarare con l’Arleziano. 23: È dalla rottura di questo modello = Dal milanese cicciarà (Cfr. Cherubini, consolidato, cetomedista per l’appun- s. v.). to più che borghese tout-court, [...] che nasce il bacino del capitalismo (N) ciclosincroprototrone sost. personale. m. Apparecchio che assomma le fun- = Deriv. della loc. ceto medio con –ista. zioni del ciclotrone e del sincrotone. 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il (N) chifellaio sost. m. Venditore di resto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 94: Si chifel (panini dolci a forma di mezza- venne sostituendo nel lavoro uno ster- luna). minato esercito di ingegneri e tecnici 1907 In «Bollettino dell’Uffcio del la- di apparecchi sperimentali su grande voro», VIII (1907), p. 173: Hanno aderito scala: ciclosincroprototroni, accelera- alla Camera del lavoro le due nuove tori lineari, iperbolici, parabolici. leghe dei candelai di San Giuliano e = Comp. di ciclo–, sincro–, proto– e –tro- dei chifellai di Pisa 1965 Iolena Bal- ne. dini, L’innamorata, Milano, Mursia, 1965, p. 10: Il mercato con le montagne di (N) cioccaia sost. f. Deposito di pane sciocco, le venditrici di erbe ciocchi da ardere, legnaia. cotte dietro i calderoni fumanti, il ri- 1957 In «Frutticoltura», XIX (1957), p. chiamo del chifellaio 2000 Natale 493: Polloni come questi, nascenti su Rauty, Storia di Pistoia. Nell’eta delle rivolu- zioni 1777–1940, Firenze, Le Monnier, 2000, vecchie cioccaie, per lo più profonda- p. 183: si va dai quattro acquaioli, ai mente rose dalla carie 1965 Felice ventisette fornai, […] ai due chifellai. Chilanti, Ponte Zarathustra, Milano, All’inse- = Deriv. di chifel (1839: GRADIT) con gna del pesce d’oro, 1965, p. 51: Una sera il –aio. babbo riconobbe impronte nella neve di zoccoli e d’una ruota di carriola, (N) ciciarare v. intr. Chiacchiera- dalla nostra cioccaia giù per la stra- re. della 2009 Daniela Carfagna, Sabaudia 1965 Carlo Castellaneta, Villa di deli- tra sogno e realtà, Roma, Gangemi, 2009, p. zia, Milano, Rizzoli, 1965, p. 141: Non par 151: Intorno ad ogni cioccaia, la terra, vero d’esser qui, con lui, ciciarare di sabbiosa, giallastra e fradicia, si è sol- tutto e di niente 1999 Laura Pariani, levata, quasi a rincalzare a protegge- la signora dei porci, Milano, Rizzoli, 1999, re quella che, seppure ormai inutile, è p. 187: andarono insieme nel bosco, una pianta, una creatura di Dio. ciciarando 2011 Katia Gallo, Social = Deriv. di ciocco con –aia. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 227

(N) circumgalattico agg. Che cir- Pezzati, 1822, p. 215: ai fornaj, pizzica- conda una galassia. gnoli, bottegaj, macellari, fruttaioli, 1965 Italo Calvino, Le cosmicomiche, mugnai, vinaj, bettolieri, osti, locan- Torino, Einaudi, 1965, p. 48: ripetendo per dieri, strascini, pollajoli, pesciaioli, spregio il segno in rozze caricature civajoli, formajoli, ed altri venditori per ogni angolo della sfera circumga- di commestibili 1830 In «Gazzetta di lattica 1975–1977 In «Coelum. Perio- Firenze», 25 febbraio 1830, p. 7: Gaspero dico mensile per la divulgazione dell’astro- Pieri ha ceduto a Giovanni Pieri suo nomia», XLV, XLVI o XLVII (1975, 1976 fglio maggiore di Anni 30. il Traff- o 1977), p. 293 (GRL, da cui non si ricava co ad uso di Civaiolo 1865 GRADIT l’annata precisa): un’emissione continua (senza fonte) 1965 Alessandro Bonsanti, di gas relativistico e radiazione a bas- La nuova stazione di Firenze, Milano, Mon- sa frequenza, dal nucleo, in forma di dadori, 1965: Il tempo, il Tempo..., per un fascio che si apre un canale nel gas molti è una misura assoluta, press’a circumgalattico. poco come il metro lo è per un mer- = Comp. di circum– e galattico. cante di stoffe, e il chilogrammo per un civaiolo 1990 Giorgio Batini, Firen- (N) ciumachella sost. f. Donna ze, pochi lo sanno, Firenze, Bonechi, 1990, giovane e graziosa. p. 230: Alle Due Strade c’è la targa ma av. 1863 Giuseppe Gioachino Belli, non c’è più il civaiolo. L’ultimo smise ‎Lettere, giornali, zibaldone, a cura di Gio- di vendere semi, legumi secchi, pani- vanni Orioli, Einaudi, 1962, p. 199: All’A- co e vecce, una quarantina d’anni fa ve Maria del martedì 24 si battezzerà, 2009 In «Nuova antologia», DCIII (2009), signor ciumaco, un’altra ciumachella p. 271: Cancellando l’insegna del bet- forse più crestosa di voi, che è tutto toliere o del civaiolo, distruggendo dire 1966 Ugo Pirro, Freddo furore, l’insegna del cappellaio di moda o del Sugar, 1966, p. 48: Le ciumachelle no- vecchio Caffè, il volto cittadino ha stre, poi, camminavano stringendosi perso in gran parte la sua caratteristica fra loro e ridendosi una sotto l’ascel- 2015 Alessandro Agostinelli, Toscana, Tori- la dell’altra, come all’uscita da sco- no, EDT, 2015, ed. elettronica: In città ci la 2017 Nicola Verde, Il vangelo del boia, sono i civaioli, cioè i vecchi venditori Roma, Newton Compton editori, 2017: Titta di legumi secchi, granaglie, semi e al- immaginò che non volesse mostrarsi, tri prodotti gastronomici come frutta forse era qualcuno che, in incognito, secca, aringhe affumicate ecc. aveva adocchiato una ciumachella. = Deriv. di civaia con –iolo. = Voce romanesca ‘id.’ (propr. ciumaca è forma dialettale di lumaca) (N) clacsonata sost. f. Colpo di clacson. (E) (R) civaiolo (civajolo) sost. m. 1965 Franco Simongini, Il cialtrone, To- Venditore di legumi secchi. rino, Edizioni dell’Albero, 1965, p. 178: ac- 1804 Jacopo Maria Paoletti, La polizia o sia il governo di polizia, in Raccolta di compagnandosi con una secca clacso- trattati e memorie di legislazione e giuri- nata assordante delle sue trombe no- sprudenza criminale, tomo V, Firenze, Tip. vissime 1994 Dario Voltolini, Rincorse, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 228

Torino, Einaudi, 1994, p. 24: Dalla vicina insomma da lui risultasse pure lieve- tangenziale giungevano le clacsonate mente disgustosa, ma anche affettuo- isteriche degli intrappolati 2002 An- samente melanconica 1997 In «Fi- drea Camilleri, Storie di Montalbano, Mila- lologia mediolatina», IV (1997), p. 252: Do- no, Mondadori, 2002, p. 592: Dopo mezzo vrà infatti sempre tenersi ben presente chilometro però la decisione abbacò che una delle diffcoltà create, a livel- di colpo, frenò, provocando una fu- lo ecdotico, da un testo come questo, ribonda clacsonata della macchina non letterario, è quella derivante dai che gli veniva darrè 2017 Gian Luigi problemi connessi con il suo carattere Fortuzzi, Il bel pianista, Milano, Mondadori, collaticio. 2017, p. 123: John arriva sotto il sesto = Dal lat. collaticium ‘mescolato’. piano. Lancia l’ormai storico segna- le di tutte le loro notti di fuoco. Fuori (e) (E) (R) colonnista sost. m. campo: il segnale non è altro che una Giornalista titolare di una rubrica di clacsonata in piena notte. attualità o di varietà in un quotidiano = Deriv. di clacson con –ata. o in un periodico. 1957 Giuseppe Prezzolini, Tutta l’Ame- (N) codiera sost. f. Parte dei f- rica, Firenze, Vallecchi, 1958, p. 344: Alle nimenti del cavallo che imbriglia la volte il colonnista è un personaggio coda. indipendente anche dalle opinioni 1857 Salvatore Villani, Manuale ovvero metodo teorico–pratico per addestrare i ca- del giornale 1964 GRADIT (senza valli da tiro, con pochi mezzi e facilità e ren- fonte) 1966 Maria Corti, Il ballo dei derli docili e destri alla voce del guidatore, sapienti, Milano, Mondadori, 1966, p. 67: Catania, Giuntini, 1857, p. 13: ed adattando Non si saprebbe dire che giorno fu e pure la sua braca un pò larga, la sua co- come si chiamasse l’ignoto colonni- diera lenta; ed i suoi tiranti bene asso- sta av. 1969 Carlo Emilio Gadda, Un dati 1965 Ercole Piatti, La cugina, Milano, gomitolo di concause: Lettere a Pietro Citati Bompiani, 1965, p. 52: Lungo la parete di (1957–1969), Milano, Adelphi, 2013, p. 21: fronte erano appesi i fnimenti dei ca- In ogni modo sono molto contento, valli, le redini, i paraocchi, i sottopan- salvo grane e aggressioni di critici o cia, le codiere 1988 Giuseppe Bonaviri, giornalisti o colonnisti 1995 Etica Il dorminveglia, Milano, Mondadori, 1988, p. e giornalismo. Atti del convegno, Roma, 50: Nella quale un vecchio ebreo, con Presidenza del Consiglio dei ministri – Di- una papalina unta senza visiera, aveva partimento per l’informazione e l’editoria, esposto basti, codiere, bisacce, focchi 1995, p. 164: Insieme a questi interes- per ornamento di muli e cavalli. si ci sono giornalisti e colonnisti che = Deriv. di coda con –iera. potremo defnire «da fantascienza» 2017 Mario Reading, La profezia dei tem- (N) collaticio agg. Messo insieme plari, Roma, Newton Compton, 2017, ed. di- alla meglio, raffazzonato. gitale: In quell’occasione si era ripro- 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, posto di uccidere un colonnista ebreo Milano, Bietti editore, 1966, p. 30: E avreb- che aveva messo in ridicolo la Lancia be voluto che la cena collaticia offerta Sacra su un giornale di sinistra. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 229

(n) 2. Finanziatore, associato ad scute, si «conferenzeggia», si inau- altri, di imprese marinaresche. gura, si troneggia, si lascia marcire il 1755(<) Carlo Targa, Ponderazioni so- plebeo e il subalterno, le masse ope- pra la contrattazione marittima, Genova, raie e contadine, i popoli affamati e Stamp. Casamara, 1755, p. 91: fra i co- sfruttati. lonnisti non hanno luogo i privilegii = Deriv. di conferenza con –eggiare. sociali accordati a quello dalla legge comune 1871 Nicola Alianelli, Delle (N) contagiabile agg. Che può es- antiche consuetudini e leggi marittime nelle sere contagiato. Provincie Napoletane, Napoli 1871, p. 93: 1847 Giuseppe Carbonaro, Intorno al nelle società quindi entravano an- rapporto su la peste e le quarantene, Napoli, cora un amministratore denominato Cataneo, 1847, p. 254: Questa relazione padrone, che fosse o no colonnista o che passa tra il corpo contagioso ed il partecipe nella nave aveva parte nei corpo contagiabile dicesi contagione lucri come amministratore 1903 1917 In «Archivio di ottalmologia», XXIV Teodoro Massa, Le consuetudini della città (1917), p. 107: sarebbero tuttavia messi di Bari. Studi e ricerche, Bari, Vecchi, 1903, nelle corsie alla rinfusa gli affetti da p. 210: era veramente una società fra i congiuntivite contagiose e quegli altri colonnisti, il proprietario o i compro- che presentano forme congiuntivali prietarii della nave e i marinai 1977 non contagiabili 1965 Enrico Lupi- Pietro Ebner, Economia e società nel Cilento nacci, L’irregolare, ed. Ceschina, 1965, p. medievale, Roma, Edd. Di Storia e letteratu- 93: - E se io fossi contagiabile? - Do- ra, 1977, p. 39: L’istituto «ad usum Ri- mandò Olivia 2015 Guido Ceronetti, vera», esteso a tutti gli abitanti della Pensieri del Tè, Milano, Adelphi, 2015, ed. costa amalftana, consentiva ad ogni digitale: Prima che il sangue fosse con- socio (colonnista) di partecipare ai tagiabile dalla Malattia 2017 Carla viaggi con l’apporto di un qualcosa: Ida Salviati, Il primo libro non si scorda mai. dal denaro alla nave, alle merci, all’e- Storie e idee per innamorarsi della lettera- quipaggio. tura tra 5 e 11 anni, Firenze, Giunti, 2017, = Deriv. di colonna (‘porzione di una pa- ed. digitale: Per molti autori importanti gina a stampa’ o ‘somma di denaro a dispo- del post Sessantotto, l’infanzia non sizione del capitano di una nave per le spese appare contagiata né contagiabile dal di viaggio’) con –ista; nel primo signifcato “male di vivere”. agirà l’infusso dell’ingl. columnist. 2. Contagioso. 1837 Dott. Cricchio, Metodo di curare il (N) conferenzeggiare v. intr. Par- colera–asiatico senza il soccorso del medico, lare col tono e la mimica tipica di una Palermo, Tip. Virzì, 1837, p. 11: Il princi- conferenza, pontifcare. pio contagiabile intanto immesso nel- 1966 Domenico Tarizzo, I congiurati, la economia dell’uomo non sempre Milano, Rizzoli, 1966, p. 47: Il sorrisetto sviluppa istantaneamente l’azione sua di Ybarra mi sferza: conferenzeggio 1936 In «Note e riviste di psichiatria. Mani- nel tentativo di risalire 1968 In «Lo comio provinciale di Pesaro», p. 254 (GRL, Spettatore internazionale», III (1968), p. 17 da cui non si ricava l’annata né il fasc.): Una (GRL, senza indicazione del fasc.): Si di- legge che vieta il matrimonio nei casi www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 230

di malattia contagiabile e di infermità Zelig, 1996, p. 114: era controluna, e si mentale di uno dei contraenti. vedeva soltanto la sua sagoma scura e = Deriv. di contagiare con –bile. intenta 2015 Vinicio Capossela, Il pa- ese dei coppoloni, Milano, Feltrinelli, 2015: (N) controdelibera sost. f. Deli- Una notte che cala e si forma in ma- bera che annulla o modifca un’altra teria spessa, un’oscurità che si man- approvata in precedenza. gia. Lunghe strisce di fuoco le ardono 1966a(<) Vergilio Gamboso, La Basi- controluna. lica del Santo. Guida artistica, Padova, Edd. = Deriv. di luna con contro–. Messaggero, 1966, p. 33: Tra il 1485 e l’89, tra delibere e controdelibere [...] (N) controtelegramma sost. m. 1966b Mario Apollonio, I raggi–pane, Mi- Telegramma che annulla o modifca lano, Bietti, 1966, p. 142: Parlavano di quanto detto in un altro spedito pre- una controdelibera, che aveva cassato cedentemente. quanto s’era da tempo deciso, di rim- 1965 Annamaria Tesi, Un bel passato, boschir l’Appennino 1982 Giovan- Milano, Longanesi, 1965, p. 91: dopo mol- ni Mantese, Scritti scelti di storia vicentina. te incertezze, telegrammi e controte- Storia del territorio, Vicenza, Istituto per le ricerche di storia sociale e di storia religio- legrammi 2004 In «Archivio storico per le province napoletane», CXXII (2004), p. sa, 1982, p. 382: Contro questa delibera della maggioranza (41 voti), si formò 686: Aspettiamo i Castellana da tanti una controdelibera della opposizione giorni, telegrammi e controtelegram- 2016 In www.panorama.it, 14 marzo 2016: mi e non vengono. Inizia un duello a colpi di delibere e = Deriv. di telegramma con contro–. controdelibere. = Deriv. di delibera con contro–. (N) conventualizzare v. tr. Far as- sumere gli atteggiamenti di chi con- (N) controluna avv. In posizione duce una vita monastica. o direzione opposta alla luna. 1966 Italo A. Chiusano, La prova dei sentimenti, Cinisello Balsamo, San Paolo, 1941–1943 Dino Buzzati, Il buttafuo- co. Cronache di guerra sul mare, Milano, 1966, p. 155: Dovrò pregare le sue mo- Mondadori, 1992, p. 41: Ma il comandan- nache di non... come dire? Conven- te capisce che i caccia inglesi devo- tualizzarti troppo. no trovarsi controluna 1945 Alberto 2. Organizzare un gruppo secondo Colantuoni, Una casa qualunque. Racconti le regole di un convento. con la rosa, racconti con la spina, Milano, 1996 Mario Sensi, Storie di bizzoche Utra, 1945, p. 74: S’è sporto oltre il ri- tra Umbria e Marche, Roma, Edd. di storia paro di ferro e sotto, ai piedi dell’al- e letteratura, 1995, p. 26: A conventualiz- tana, nell’ombra controluna di questa zare i reclusi di Gubbio fu il vescovo 1966 Inisero Cremaschi, A scopo di lucro, 2014 Raccolta d’arte di San Francesco di Milano, Mondadori, 1965, p. 74: riaprire Trevi, a cura di Bruno Toscano, Milano–Fi- gli occhi sulle tre fgure immobili, renze, Giunti, 2014, p. 50: Pietro Gabriel- controluna 1996 Pat Carra–Marghe- li, vescovo di Gubbio (1326–1344), rita Giacobino, Svegliatevi bambine, Milano, nel 1342 provvide a conventualizzare www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 231

con regola agostiniana i reclusi della reno, felice, signore del favoloso pa- sua diocesi che stazionavano o sui radiso terrestre 1969 L’ateismo nella monti sovrastanti la città. flosofa contemporanea. I grandi problemi, 3. v. intr. pron. Di ordine religio- Torino, SEI, 1969, p. 182: creare per Dio è so, assumere le caratteristiche tipiche unire e unire è immergersi nella colpa dell’organizzazione conventuale. e nel dolore, è corpuscolizzarsi. 1925 In «Bilychnis. Rivista di studi re- = Deriv. di corpuscolare con –izzare. ligiosi», XIV (1925) p. 287 (GRL, senza indicazione del fasc.): Ed ecco perché (N) corpuscolizzazione sost. f. fatalmente esso si dovrà, in un certo Riduzione in corpuscoli. qual modo, benedettinizzare, con- 1940 In «Rivista ospedaliera. Giornale ventualizzare per poter riuscir effca- di medicina e chirurgia», XXX (1940), p. ce 2016 Luigi Borzacchini, La scienza 431: Alla lampada a fessura si notano di Francesco. Dal santo di Assisi al papa numerosissimi depositi sulla faccia argentino, Bari, Dedalo, 2016, p. 58: Col posteriore della cornea e corpusco- tempo l’Ordine si clericalizza, con- lizzazione dell’acqueo 1965 Nino ventualizza, urbanizza. Fandaglia, La via lunga, Roma, Edd. di no- = Deriv. di conventuale con –izzare. vissima, 1965, p. 278: L’uomo normale altro non è che una corpuscolizzazio- (N) corpuscolizzare v. tr. Ridurre ne estremamente diffcile a defnire in piccolissimi corpùscoli, atomizza- ma animata da imperituro anelito di re. eternità e di infnito 1975 Romain 1845 Paolo Morello, Istoria flosofca Rainero, I Personaggi della storia contem- della medicina in Italia, vol. I, Firenze, a poranea, vol. II, Milano, Marzorati, 1975, p. spese dell’autore, 1845, p. 249: la grand’o- 1061: Precisando il concetto di materia pera della digestione non consiste in e abbracciando con la sua teoria sulla altro che in certe suddivisioni, mecca- legge di corpuscolizzazione 2004 niche sempre, in materia sempre più Pierre Teilhard de Chardin, Verso la conver- atomizzata, o molecolizzata o cor- genza. L’attivazione dell’energia nell’umani- tà, a cura di Silvana Procacci, trad. it. di An- puscolizzata 2004 Pierre Teilhard de namaria Tassone Bernardi, Verona, Gabriel- Chardin, Verso la convergenza. L’attivazione dell’energia nell’umanità, a cura di Silva- li, 2004, p, 232: la corpuscolizzazione na Procacci, trad. it. di Annamaria Tassone della Materia a questo livello arriva Bernardi, Verona, Gabrielli, 2004, p. 309: la a operarsi, non solo per raggruppa- Stoffa costitutiva del Mondo si pre- menti di atomi, [...] ma per sintesi ad senta come un fusso di Energia fsica effetto ultra–rifessivo. misurabile, più o meno corpuscoliz- = Deriv. di corpùscolizzare con –zione. zata in «materia». 2. v. intr. pron. Ridursi in piccolis- (N) costrittorio agg. Che costrin- simi corpuscoli, atomizzarsi. ge, coercitivo. 1965 Nino Fandaglia, La via lunga, 1908 In «Il Rinnovamento. Rivista criti- Roma, Edd. di novissima, 1965, p. 280: ma ca di idee e di fatti», III (1908), p. 75 (GRL, sento che, di certo, non s’era corpu- senza indicazione del fasc.): L’impero dal- scolizzato, allora, vivendo libero, se- la Chiesa esercitato sulla coscienza www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 232

individuale, non è costrittorio 1966 = Deriv. di costringere con –torio. Inisero Cremaschi, A scopo di lucro, Milano, Mondadori, 1965, p. 203: Si aggrappa ad (N) criccarchia n. Potere esercita- ogni pretesto perché i tempi scorrano to da un gruppo ristretto. senza far sentire il loro peso costrit- 1925 In «L’educazione nazionale» torio 1983 AA.VV., Lutero nel suo e VIII (1925) (GRL, senza indicazione del nel nostro tempo, Torino, Claudiana, 1983, p. fasc. e della p.): Ella ha vendicato, con 50: Il carattere costrittorio e sanzio- quell’articolo, molti buoni maestri, natorio della legge è un aspetto del me compreso, che tutta la criccarchia suo ruolo pedagogico 2016 Mattia delle associazioni multicolori aveva Filippini et alii, I defenestratori. Un roman- posto in non cale 1934 In «La Cul- zo sorprendente, Novara, Libromania, 2016, tura», s. III, XIII (1934), p. 26 (GRL, senza ed digitale: È proprio questa la sagacia indicazione del fasc.): tanto che si è po- dei Defenestratori: far credere che le tuto foggiare un derisorio criccarchia defenestrazioni siano un atto volitivo nel senso di «dominio delle cricche» e non costrittorio. (giornali del febbraio 1924) 1966 Maria 2. Che provoca restringimento o Corti, Il ballo dei sapienti, Milano, Monda- ostruzione. dori, 1966, p. 131: si sorride parecchio, 1838 «Giornale di scienze, letteratura ed sembra una favola, tutti amici, niente arti per la Sicilia», XVI (1838), 61, p. 241: criccarchie 1977 Michele Millozzi, Il In mezzo a tali movimenti, ai quali Fascismo marchigiano nei fondi dell’A.C.S. concorrono ancora per le loro contra- (1922–1925), Urbino, Argalia, 1977, p. 81: zioni i muscoli costrittori di quest’or- La criccarchia, insediatasi nei vari gano 1933 In «Rivista di biologia», XV dicasteri, perduta di vista la falange (1933), p. 530: Da ciò l’ammissione di ardita che ve l’aveva sospinta, dimen- un’autonomia polmonare, sia costrit- ticata la fede giurata, in mano ai rea- toria che espansoria, e con essa di un zionari e ormai reazionaria essa stessa tono polmonare, alternativamente co- svolge una politica classista 2015 strittorio e espansorio 2017 Arthur In www.ilfattoquotidiano.it, 6 maggio 2015: C. Guyton–John E. Hall, Fisiologia medica, Abbiamo dato inizio a una nuova sta- trad. it. anonima, Milano, Edra, 2017, ed. di- gione di Criccarchia. gitale: Controllo del fusso ematico tis- sutale da parte di fattori rilascianti o = Comp. di cricca e –archia. costrittori di derivazione endoteliale. 3. sost. m. Muscolo che provoca (N) criocircuito sost. m. Circuito restringimento o ostruzione di un or- la cui temperatura è intorno allo zero gano. assoluto. 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il 1721 Sebastiano Melli, La comare leva- trice istruita nel suo ufzio secondo le regole resto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 66: Ciò più certe, e gli ammaestramenti più moderni, era necessario per il funzionamento Venezia, Recurti, 1721, p. 34: sà esser cor- del nuovo calcolatore principale, co- rugata la Vagina dell’Utero, munita di struito secondo la tecnica ormai affer- un costrittorio, e non esser ampio il matasi dei criocircuiti supercondutto- foro della Cervice. ri 1968 In «Alta frequenza. Rivista di www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 233

radiotecnica, telefonia e acustica applicata», mesto corteo i RB. PP. Domenicani, le XXXVII (1968), p. 717: da quelle otte- Suore infermiere domenicane, le Suo- nute con criocircuiti che lavorano nei re crocifssine 1965 Iolena Baldini, limiti della superconduttività. L’innamorata, Milano, Mursia, 1965, p. 87: = Comp. di crio– e circuito. Gli altari parevano mense angeliche, coi fori, le candele e il pane e il vino (N) criologico agg. Relativo alle dei tabernacoli, apparecchiate con to- basse temperature e al loro studio. vaglie uscite immacolate dalle mani 1908 Atti del sesto Congresso geografco delle Crocifssine 2011 Alfredo Chiti, italiano, Venezia, Ferrari, 1908, p. 92: Quan- Il santuario della Madonna dell’Umiltà di tunque un quadro criologico completo Pistoia, Pistoia, Nuove esperienze, 2011, p. non possa risultare se non dalla elabo- 20: all’angolo di via degli Scalzi con razione dei dati di tutte le stazioni [...] la via della Provvidenza, fno a poche 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il resto, diecine d’anni fa atrio d’ingresso del Firenze, Vallecchi, 1966, p. 104: non si trat- Conservatorio delle Crocifssine. ta di memorie nuove, solo di un per- = Deriv. di crocifsso con –ina. fezionamento, un addensamento delle memorie criologiche attuali 2006 Pa- (N) cucuzzata sost. f. Confettura olo Paci, Evitare le buche più dure. Vent’an- di zucchine, tipica della cucina sici- ni di viaggi al contrario, Milano, Feltrinelli, liana. 2006, p. 21: a meno che non siano digi- 1627 Vittorio Lancellotti da Camerino, tati come gecocidi (sterminio di rettili Lo scalco Prattico, Roma, Corbelletti, 1627, notturni) o gelocidi (delitti per mezzo p. 22: dodici tazze imperiali di confet- di tecniche criologiche). tura bianca; Otto bacili reali di cucuz- = Deriv. di criologia con –ico. zata 1854 Cesare Cantù, La Lombardia nel secolo XVII, Milano, Volpatp e C., 1854, (N) crocifssina sost. f. Religiosa p. 83: Crostate di ova misside, cucuz- dell’ordine del Santissimo Crocifsso. zata, e cedro condito. Zuppe reali, 1782–1783 In «Gazzetta toscana», con fette di pane di Spagna, petto di XVII o XVIII (1782 o 1783), p. 127 (GRL, cappone arrosto piccato 1965 Ercole da cui non si ricava l’annata precisa): Nel Patti, La cugina, Milano, Bompiani, 1965, p. caso poi della mancanza totale di 142: villini ed edifci pubblici somi- dette Ragazze capaci di queste doti gliavano a cassate di ricotta con intor- e della estinzione delle Famiglie Pa- no la striscia ondulata della cucuzzata trone vuole, che il diritto per turno 2015 Amparo Machado–Chiara Prete, 1001 passi nelle Ragazze dei Conservatori specialità della cucina italiana da provare delle Abbandonate, e delle Crocifs- almeno una volta nella vita, Roma, Newton sine 1852 Pietro Contrucci, Biografa Compton, 2015, p. 716: La cucuzzata è di Niccolò Puccini, Pistoia, Tip. Cino, 1852, una confettura di zucchine verdi tipi- p. 45: istituì alquanti posti per le fan- ca dell’intero territorio siciliano, ed è ciulle povere nel conservatorio delle uno degli ingredienti di alcuni tipici Crocifssine 1908 In «Il rosario», XXV dolci a base di pasta reale. (1908), p. 346: Partecipavano pure al = Deriv. di cucuzza con –ata. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 234

(N) dattiloscrivente agg. Di di- 1947 In «Repertorio generale annuale spositivo per scrivere che funziona della Giurisprudenza italiana», XLIX (1947), tramite l’impulso delle dita. p. 949: Non è pertanto nullo il verba- 1943 In «La ricerca scientifca ed il pro- le di tal genere che [...] manchi della gresso tecnico», XIV (1943), p. 282 (GRL, controfrma di autentica, dell’attesta- senza indicazione del fasc.): In altra even- zione di chi fosse il dattiloscrivente tuale comunicazione si renderanno 1958 Antonio Baldini–Giuseppe Prezzoli- noti altri particolari del sistema; ad ni, Carteggio 1912–1962, Roma, Edizioni esempio quelli già studiati, relativi di storia e letteratura, 1993, p. 75: Quello alla macchina dattiloscrivente 1949 di Boine portava tracce di indubbie In «Rivista di diritto fnanziario e scienza del- incertezze e scorrezioni che in parte le fnanze», VIII (1949), p. 390 (GRL, senza credo di aver potuto sanare, ma che indicazione del fasc.): l’aggiornamento erano certamente dovute al dattilo- delle particelle in base alle nuove ta- scrivente 1964 In «Paragone. Arte», riffe d’estimo, potrebbero venir fatte XV (1964), p. 10 (GRL, senza indicazione con le note macchine selezionatrici del fasc.): La scrittura dei nostri dattilo- e dattiloscriventi, così da giungere scriventi non persegue viceversa altro meccanicamente fno alla formazione scopo se non quello di confermare e del ruolo 1966 Carmelo Bene, Nostra ricalcare un modello linguistico dia- signora dei Turchi, Milano, Sugar, 1966, p. letticamente anteriore all’atto sog- 87: Il brigadiere si sarebbe seduto e, gettivo–creativo del dattiloscrivere strimpellando sulla tastiera dattilo- 2016 Marco Terramoccia, La sobria vita di scrivente, smanioso, avrebbe preso un marinaio da diporto, Brescia, Cavinato a cantare: “È qui presente davanti a Editore International, 2016, ed. digitale: Fu me...!”. declassato immediatamente, da ma- 2. sost. f. Macchina per scrivere. rinaio assaltatore da difesa interna a 1967 In «Paragone: Letteratura», XVIII marinaio dattiloscrivente. (1967), p. 85 (GRL, senza indicazione del 4. carattere dattiloscrivente loc. fasc.): Vorrei l’avesse vista quel mat- sost. m. Carattere grafco derivante da tino con che arie da brava fgliola se- scrittura a macchina. deva al tavolino e con quanta calma, 1984 Giuseppe Zupo–Vincenzo Marini con quanta sicurezza batteva alla sua Recchia, Operazione Moro. I fli ancora co- dattiloscrivente 1974 In «Carte segre- perti di una trama politica criminale, Milano, te. Rivista trimestrale di lettere e arti», XXIV Franco Angeli, 1984, p. 232: un’accurata (1974), p. 138 (GRL, senza indicazione del catalogazione dei volantini delle Br fasc.): Anche se «il giovane poeta» si e di altre organizzazioni eversive dal frma «catastalmente» e dimentica la 1976 in poi [...] sulla base di un rap- erre di «proprio» nella dattiloscriven- porto tra i caratteri dattiloscriventi ed te 2010 Annarita Coriasco, Proflo d’au- altre anomalie o simiglianze 2003 tore, s.l., Lulu.com, 2016, p. 38: Egli infla Marco Strano, Manuale di criminologia criti- l’ennesimo foglio nella dattiloscri- ca, Firenze, SEE, 2003, p. 290: La Sezione vente e dà un’occhiata distratta fuori si occupa anche del riconoscimento dalla fnestra. dei caratteri dattiloscriventi, identif- 3. sost. m. Dattilografo. cando il tipo di macchina utilizzato www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 235

ed individuando eventuali anomalie (N) défraichi agg. Sgualcito. da usura 2007 Sergio Flamigni, Dossier 1966 Michele Prisco, Una spirale di neb- delitto Moro, Milano, Kaos, 2007, p. 125: bia, Milano, Rizzoli, 1966, p. 45: Distrarre la scrittura del comunicato presenta- l’occhio di questi spettatori dal tutù di va caratteristiche (tipo dei caratteri tulle rosa che sbocciava alla fne d’un dattiloscriventi Light Italic, passo di corpetto abbastanza défraichi. scrittura e anomalie negli spazi di al- = Voce fr., part. pass. di défraîchir cuni segni di interpunzione) del tutto ‘sciupare’. analoghe a quelle riscontrate nei pre- (N) degnabile agg. Che può essere cedenti comunicati delle Br. = Part. pres. di dattiloscrivere (GRADIT: degnato di qualcosa. 1970; ma da GRL emergono attestazioni de- 1966 Riccardo Bacchelli, Il coccio di gli anni Quaranta). terracotta, Milano, Mondadori, 1966, p. 308: E in ciò non umile, con la stanchezza (N) decursus sost. m. Decorso, propria, ma dell’animo, quasi non si svolgimento. sentisse più degnabile dell’attenzio- 1869 In «Lo Sperimentale. Archivio di ne. biologia normale e patologica», XXI (1869), = Deriv. di degnare con –bile. 24, p. 83: Decursus: 3o giorno di malat- tia. Dalle 8 pom. del 2o giorno di ma- (E) (R) demistifcato agg. Sottrat- lattia fno alle 8 ant. del 3o giorno furo- to ad ogni mistifcazione, svelato. 1965 Giuseppe D’Agata, Il circolo no osservati 20 accessi 1966 Luigi Ma- lerba, Il serpente, Milano, Bompiani, 1966, p. Otes, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 157: Col 108: Proseguivano con descrizioni sem- vantaggio irrecuperabile, o meglio, pre più particolari secondo un decursus irreversibile, che esse hanno come discipline capaci di determinare per inesorabile 2003 Josip Percan, Femina dulce malum. La donna nella letteratura me- il consumatore un reale, cioè scienti- dievale latina (secoli X–XIV), trad. it. anonima, fco, cioè demistifcato arricchimen- Roma, Kappa, 2003, p. 134: Abelardo ha to culturale 1976 Margherita Isnardi infuenzato notevolmente (nonostante Parente, Parmenide e Socrate demistifcati, in «Rivista di storia della flosofa», XXXI le critiche e le condanne degli oppo- (1976), titolo 1999 GRADIT (senza data) sitori!) il decursus del pensiero scola- 2001 Giuseppe Fornari, Fra Dioniso e Cri- stico a lui successivo 2004 In «Studi sto: la sapienza sacrifcale greca e la civiltà francescani», CI (2004), p. 22 (GRL, senza in- occidentale, Bologna, Pitagora, 2001, p. 268: dicazione del fasc.): Inoltre si obietta che L’architettura delle nostre chiese, ri- la diffcoltà non pare superata, dato che visitata in tal modo, si dimostra im- la similitudo ci sospinge a passare da prevedibilmente pregnante, è come se un termine o da una realtà che con esso in esse entrassimo dentro il corpo del- si esprime, ad un’altra; ora dove avvie- la vittima–Cristo, in un labirinto de- ne questo passaggio (ductio) si attua un mistifcato che anziché perdere salva decursus e confronto sorretto da argo- 2009 Antonino Terranova, Dalle fgure del mentazioni, inconcepibile in Dio. reale. Risignifcazioni e progetti, Roma, Gan- = Voce lat. gemi, 2009, p. 87: e in questo senso non www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 236

mi sembra proponibile niente di meno giovane, con un metro in mano, che che una rigorosa ripresa di comporta- fssa da natica a natica la misura del menti di avanguardia dopo l’ideolo- derriere della signorina senza faccia gia demistifcata dell’avanguardia 2013 Lucinda Riley, Il segreto della bam- = Part. pass. di demistifcare. bina sulla scogliera, trad. it. di Lisa Maldera, Firenze, Milano, Giunti, 2013, p. 31: Non (N) demoiselle sost. f. (pl. demoi- vorrei mai che sporcassi il tuo der- selles) Signorina, ragazza. rière sedendoti per terra. 1813 Laurence Sterne, Viaggio senti- = Voce fr. ‘id’. mentale di Yorick lungo la Francia e l’Ita- lia, trad. it. di Didimo Chierico [= Ugo Fo- (N) dianella sost. m., con l’inizia- scolo], s.l., s.e., 1825, p. 243: da poco più le maiuscola. Tipo di vino rosso to- di mezz’ora quel povero giovinotto scano, simile al Chianti. aveva raccolto il tenero addio dal- 1929 In «Monitore dei tribunali», LXX le labbra della sua demoiselle 1965 (1929), p. 938 (cfr. GRL): Onde non e Annamaria Tesi, Un bel passato, Milano, meraviglia, che «Dianella» corra oggi Longanesi, 1965, p. 159: In genere per qual nome della villa Fucini fra lette- l’entrée in società di queste demoi- rati; e nelle loro cerchie meno austere selles si sceglie sempre Firenze; è il o in cenacoli giocondi (se ne ha in atti capoluogo 2000 Ivan Gobry, Cavalie- ri e pellegrini. Ordini monastici e canonici la prova) «Dianella» distingua anche regolari nel XII secolo, Roma, Città Nuova, il vino di quel colle 1932 Riccar- 2000 p. 128: Dopo che il governatore ha do Bacchelli, Confessioni letterarie, Milano, fatto il suo discorsetto se le demoisel- Mondadori, 1973, p. 295: «Come lo chia- les mostrano di gradire la postulante mate questo vino?» «Dianella» rispo- fanno una riverenza 2017 Tanya Anne se 1961 In «Annuario vinicolo d’Italia», Crosby, La Preda Vichinga, trad. it. di Elisa- IV (1961), p. 648 (cfr. GRL): Nella zona betta Bricca, Babelcube Inc., 2017, ed. digi- di Vinci si produce il Dianella 1966 tale: Hai detto che la demoiselle è stata Piero Santi, Libertà condizionata, Firenze, allevata in un convento? Vallecchi, 1966, p. 225: Folco beveva = Voce fr. ‘id.’. senza accorgersene, sparì in breve il Dianella 2013 Aldo Santini, La cuci- (N) derrière (derriere) sost. m. na forentina. Storia e ricette, Roma, Orme, Deretano. 2013, ed. digitale: L’archivio della me- 1966 Piero Santi, Libertà condizionata, moria mi suggerisce dei nomi, delle Firenze, Vallecchi, 1966, p. 68: Un gruppo marche, che signifcavano molto, sul- di americani in blue jeans bianchi tutti la nostra tavola nella stanza di cucina, derrière e gambestecchi fotografava- tra il camino e la credenza: Dianella, no 2005 Vincenzo Puppo, La sessualità Sammontana, Montepaldi, Melini. umana e l’educazione a fare l’amore, Firen- = Da Dianella, nome di una località to- ze, Loggia de’ Lanzi, 2005, p. 11: Di lato, scana situata nei pressi di Vinci. accanto la moto in questione, vicino al sedere della modella un non ben (N) dilaceratore agg. Che dilace- identifcato signore, moderatamente ra. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 237

1766 Alessandro Verri, in «Il caffé», ottenne di essere esaminato in solitu- II (1766), pp. 391–392: le vendicatrici dine dall’ordinario di cattedra, temu- leggi, il rimorso dilaceratore, il di- tissimo dilaceratore di allievi. sprezzo, e la diffdenza degli uomini, = Deriv. di dilacerare con –tore. e cento svantaggi in somma, che ne derivano dalla ingiustizia, non sono (N) dilungaggine sost. f. Il dilun- paragonabili ai passeggeri vantaggi, garsi in discorsi. che ci possono derivar dall’ingiusti- 1838 Pierre Antoine Noel Bruno Daru, Storia della repubblica di Venezia, trad. it. zia 1884 In «Archivio di psichiatria, anonima, vol. IX, Capolago, Tip. Elvetica, scienze penali ed antropologia criminale», V (1844), p. 178 (GRL, senza indicazione del 1838, p. 253: Tutte queste sottigliezze e fasc.): Come ho detto, il fatto è dovuto dilungaggini erano prova che l’Austria all’azione meccanica degli aghi dila- travedeva casi più favorevoli 1938 Giuseppe Camposampiero, La poesia italia- ceratori 1966 Roberto Di Marco, Fughe, na contemporanea, Roma, Torino, S.A. Casa Milano, Feltrinelli, 1966, p. 229: Accorger- Ed. Nazionale, 1938, p. 159 (cfr. GRL): Si si che la situazione o la si risolve con comprende bene come le immagini, la forza del moncherino dilaceratore o così snaturate, restino prive di alcuna altrimenti si fa fagotto. effcacia e vengano sciupate nella pro- 2 sost. m. Persona che dilacera, di- saicità e nella dilungaggine discorsi- struttore. va 1966 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, 1745 Daniele Concina, Osservazioni cri- Milano, Longanesi, 1965, p. 160: Ecco, mi tiche, e morali in difesa della storia del pro- babilismo, e del rigorismo, Pesaro, Gavelli, sembra di averti spiegato tutto senza 1745, p. 91: Vostra Riverenza rappresenta perdermi in dilungaggini 2006 Ma- al Mondo i Teologi più celebri per pietà, per risa Pizza, Al lavoro con Dario Fo e Franca dottrina, per dignità, quai dilaceratori delle Rame: genesi e composizione dello spettacolo teatrale, 1996–2000, Roma, Bulzoni, 2006, p. viscere della lor buona madre 1863 D. Carlo Passaglia ed i suoi giornali, Bologna, 203: Alla conferenza stampa tenuta a S. Maria Maggiore, 1863, p. 328: Calunnia Taormina in una splendida giornata di si è incolpare l’Episcopato dello sci- sole, Franca Rame, con Fo e Albertaz- sma, che minacciano i ribelli; calun- zi, in una battuta sagace spegne qual- nia si è il farlo dilaceratore del gregge siasi dilungaggine sul caso montato di Gesù Cristo 1911 Paolo Amaducci, dalla stampa riguardo al sodalizio con La fonte della Divina Commedia, Bologna, Albertazzi. Tipografa sociale editrice, 1911, p. 161: i = Deriv. di dilungare con –aggine. dilaceratori delle proprie sostanze son dilacerati da «cagne bramose» 1924 (N) dimenanza sost. f. Il dimenar- In «La Lettura. Rivista mensile del “Corrie- si. re della sera”», XXIV (1924), p. 438: Che 1966a Gustavo Marchesi, Canto e can- cosa signifca questo stranissimo rito? tanti, Milano, Ricordi, 1996, p. 184: Certo Esso comincia con un sacrifcio: Si che il suo impaccio come attore dove- offrono al Dilaceratore 1991 Luca va essere tra i più riusciti: non voleva Canali, Spezzare l’assedio e altre storie, Por- recitare perché l’azione in scena era, denone, Studio Tesi, 1991, p. 148: Chiese e secondo lui, “una burattinata” (eppu- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 238

re qualcuno del genere ci vorrebbe la novità degli accidenti loro, li quali oggi come antidoto contro le dime- ò sono stati tramutati ne popoleschi, nanze delle regie di moda) 1966b ò per la famigliare usanza paiono es- Roberto di Marco, Fughe, Milano, Feltrinel- sere in guisa ammolliti, o disacerbiti, li, 1966, p. 174: Si devono considerare che più non offendono l’udito 1966 come un test di comportamento le sue Riccardo Bacchelli, Il coccio di terracotta, mossettine e dimenanze 1985 2 plus Milano, Mondadori, 1966, p. 170: Non per 2. a collection of international writing, ed. by questo lui si placò né disacerbì. James Gill, Lausanne, Mylabris Press, 1985, = Deriv. di acerbo con dis– e –ire. p. 171 (cfr. GRL): Cedigliano i verbi / danzano comunque gustandosi l’oc- (N) disavvitare v. tr. Svitare. chio: / veniva sempre nel luogo del 1942(<) Edgardo Baldi–Aldo Cerchiari, diletto / fotoculografa di turno inglo- Enciclopedia moderna italiana, vol. I, Mila- bando ogni lettera / o sbirciata con no, Sonzogno, 1942, s.v.: disavvitare a. serena disinvolta dimenanza bisbigli lo stesso che svitare 2011 In www. nel bacino illeggibile. blitzquotidiano.it, 18 febbraio 2011: Ber- = Deriv. di dimenare con –anza. lusconi non schioderà, piuttosto di- savviterà i bulloni dei suoi processi: (N) disacerbire v. tr. Rendere con il legittimo impedimento, con il meno duro, lenire. confitto di competenza. Li farà gal- 1827 Quinto Curzio Rufo, Delle imprese leggiare nel vuoto di un tempo senza di Alessandro Magno con i supplimenti del data e ci conviverà governando. Freinsemio, trad. it. di Pietro Manzi, Prato, 2 v. intr. pron. Liberarsi con un Giachetti, 1827, vol. I, p. 110: mi annunzia movimento a spirale. qualche terribile disavventura. Non 1965 Italo Calvino, Le cosmicomiche, curarti disacerbire il disperato dolore, Torino, Einaudi, 1965, p. 144: Poteva ren- il quale sarà per premermi il cuore; dere più familiare l’idea che la nostra che alle anime affannate è sollievo caduta fosse un avvitarci e disavvitar- vedersi aprir le porte dell’infelice suo ci in una specie di spirale 1984 Aldo stato 1911–1912 In «Critica sociale», Busi, Seminario sulla gioventù, Milano, Riz- XXI o XXII (1911 o 1912), p. 313 (GRL, da zoli, 2014, ed. digitale: girandosi verso di cui non si può ricavare l’annata precisa né il lui nel tentativo di disavvitarsi dalla fasc.): È cosa tanto curiosa il patriotti- morsa dei capelli attorno al polso. smo borghese! Ma sarebbe il colmo = Derivato di avvitare con prefsso dis–. delle ironie della storia, se, proprio a quel Giolitti, che cooperò così effca- (N) discettatorio agg. Relativo al cemente – è pura giustizia riconoscer- discettare. lo – a disacerbire la secolare servitù 1966 Alessandro Bonsanti, La nuova dei contadini in Italia. stazione di Firenze, Milano, Mondadori, 2. v. intr. Divenire meno duro. 1966, p. 473: Parve tornare in possesso 1560 Lodovico Castelvetro, Ragioni di tutte le sue facoltà discettatorie e d’alcune cose segnate nella canzone di mes- determinanti. ser Annibal Caro Venite all’ombra de gran 2. Che ha le caratteristiche di una gigli d’oro, Venezia, Arrivabene, 1560, c. 4v: discettazione. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 239

1878 Giovanni Di Pietro, Illustrazione Teoria generale dell’oblio, trad. it. di Roma- dei più conosciuti scrittori contemporanei na Petri, Vicenza, Neri Pozza, 2017, ed. digi- siciliani. Dal 1830 a quasi tutto il 1876, tale: Dopo una fucilazione negligente, Palermo, Amenta, 1878, p. 97: E di vero si svegliò in un letto troppo corto per siccome egli ha battuto il ramo della il suo metro e ottantacinque, e tanto predicazione, le sue idee sono dettate stretto che, se avesse disincrociato le con tornio oratorio, e discettatorio da braccia, con le dita avrebbe toccato il non saperci decidere se siano più ar- suolo di cemento su entrambi i lati. ringhe e concioni sacre che lezioni di 2. v. intr. pron. Di qualcosa che era Economia–politica–religiosa 1954 incrociato, sciogliersi. Mario Apollonio, Storia del teatro italiano, 1899 In «Rivista di patologia nervosa e vol. III, Firenze, Sansoni, 1954, p. 53: Il mentale» IV (1899), p. 265 (GRL, senza in- tono discettatorio, in quella bocca, è dicazione del fasc.): Perché la selezione burlesco 2006 Aurelio Macchioro, Stu- avesse potuto agire in questo caso, di di storia del pensiero economico italiano, sarebbe stato necessario che al tempo Milano, Angeli, 2006, p. 35: Di codesto stesso si fosse disincrociata una par- incondito ve n’è molto in Gioia, in- te delle fbre ottiche crociate 2005 condito intrinseco allo stesso gusto Elias Sanbar, Il palestinese. Figure di un’i- discettatorio dell’epoca, che portava dentità, trad. it. di Anna Maria Cagiano Mal- i nostri trisnonni ad avere all’attivo, vezzi, Milano, Jaca Book, 2005, p. 14: vari appena quarantenni, tomi giganteschi binari s’incrociano, costituiscono una scaraventati dagli uni sulla testa degli fgura di linee, prima di disincrociarsi altri. per poi convergere di nuovo, più lon- = Deriv. di discettare con –torio. tano e più tardi, incrociarsi ancora, rifare la fgura, disincrociarsi, e così (N) disincrociare v. tr. Sciogliere via. qualcosa che era incrociato. = Deriv. di incrociare con dis–. 1917 Alessandro Varaldo, Un fanciullo alla guerra. Avventure di un fanciullo nella (E) (R) disorganizzativo agg. Che campagna del 1848, Milano, F.lli Treves, crea disorganizzazione, caos, disfaci- 1917, p. 121: il soldato cadde a faccia innanzi mento. senza disincrociare le braccia 1965 Gian- na Manzini, Allegro con disperazione, Mila- 1805 Giacomo Tommasini, Sulla feb- bre di Livorno del 1804, sulla febbre gialla no, Mondadori, 1965, p. 291: Egli tentò di americana e sulle malattie di genio analogo, raddrizzarsi con un sospiro, disincro- Parma, Mussi, 1805, p. 416: La gangrena ciando le caviglie e liberando le brac- non é infammazione: é un processo cia 1982 Primo Levi, Se non ora, quan- disorganizzativo, che all’infamma- do?, Torino, Einaudi, 1982, p. 182: Quando zione in certi casi succede: è effetto Gedale ebbe fnito, Edek disincrociò di preceduta, anzi di cessata infam- le gambe, si raddrizzò sullo sgabello, mazione 1911 Pasquale D’Ercole, Il si ravviò i capelli, si stirò i pantaloni saggio di panlogica, ovvero l’enciclopedia sulle ginocchia, e chiese con sussie- flosofca dell’hegeliano Pietro Ceretti, vol. go: – Quali sono le vostre opinioni II, La flosofa della natura (ossia l’esologia), politiche? 2017 José Eduardo Agualusa, Torino, Bocca, 1911, p. 85: Perciò questo www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 240

processo (terapeutico), deve, in primo Mondadori, 1966, p. 180: Si insinuava in luogo, riabilitare la vita individuale lui e nella dolcenomata Noemi. della Natura esterna, uranogeologica, = Comp. di dolce e nomato, part. pass. ad una defnita reazione competente dell’arc. nomare ‘nominare’. per tempo e luogo defniti; in secon- do luogo, deve riabilitare una energia (N) donluigi sost. m. inv. Denaro. 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lu- riorganizzativa competente a sè disor- cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 57: Così ganizzativa 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il resto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. andavo a casa sua, sempre sperando 58: Non lo sciopero disorganizzativo, di buttarci dentro, una casa piena di meschinamente ricattatorio: non la donluigi ma poi è andata di trasverso. = Comp. di don e Luigi, nome di una mo- richiesta di miglioramenti fnanzia- neta francese. ri, contro la minaccia di far restare senza energia, senza tra- (E) dry agg. Di vino o liquore, sporti, senza comunicazioni 1990 secco. GRADIT (senza fonte) 2014 Valentina 1892 GRADIT (senza fonte) 1966 Penati, Stalking e psicopatologia, Ferrari Giulia Niccolai, Il grande angolo, Mila- Sinibaldi, 2014, ed. digitale: In seguito al no, Feltrinelli, 1966, p. 118: Beve un dry trauma, lo stato d’animo della vitti- martini gelato in un bicchiere leggero ma potrebbe essere riassunto in una triangolare 2014a Luigi Cojazzi, 101 fase disorganizzativa, nella quale è cose da fare a Barcellona almeno una volta riscontrabile uno stato di negazione, nella vita, Roma, Newton Compton, ed. digi- meccanismo di difesa che serve ad tale: Martini dry per tutti? Non c’è mi- allontanare il pensiero di quei tragici glior tranquillante 2014b Piersandro Pallavicini, Una commedia italiana, Milano, momenti 2017 Edgar Morin, Per una teoria della crisi, trad. it. anonima, Roma, Feltrinelli, 2014, ed. digitale: E gli scuri Armando, 2017, p. 36: L’antagonismo, vetri del vermouth rosso, bianco, dry. oltre una certa soglia e al di fuori di = Voce ingl. ‘id.’. certi processi, diventa disorganizzati- (N) ecché inter. Esprime sorpresa, vo: ma, anche disorganizzativo, può sconcerto e simili, o serve a richiama- costituire la condizione di possibili re l’attenzione. riorganizzazioni trasformatrici. = Deriv. di organizzativo con dis–. 1802 Quinto Orazio Flacco, Opere, trad. it. di Francesco Soave, tomo II, Venezia, Val- le, 1812, p. 137: Ecchè? quando del f- (N) dolcenomato agg. Chiamato glio sciagurato / Porta la testa Agave, con un nome dolce. a se par stolta? 1880 François Laurent, 1898 Gabriele D’Annunzio, Prose di Principii di diritto civile, vol. V, Milano, Val- ricerca, a cura di Annamaria Andreoli e lardi, 1880, p. 393: Ecché! Le convenzio- Giorgio Zanetti, Milano, Mondadori, 2005, ni formano legge per i tribunali, come p. 2936: il dolcenomato Graziuolo dei per le parti contraenti; il giudice per- Bambagiuoli le cui rime furono rinve- tanto non può mai modifcarle 1952 nute tra le carte del Re 1966 Riccar- Carlo Emilio Gadda, cit. in Enza Biagini– do Bacchelli, Il coccio di terracotta, Milano, Anna Nozzoli Bestiari del Novecento, Roma, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 241

Bulzoni, 2001, p. 105: Il poeta Carducci che l’indice di similarità produca uno incontrò il leone col poncho e mor- schema di ponderazione simmetrico, morò sdegnosamente: «Al collo leo- gli autori considerano una trasforma- nino avvoltosi il puncio». Il leone gli zione asimmetrica della correlazione. disse: «Me lo inflo». «Ecché?» fece Econometricamente essi impiegano torvo il poeta Carducci. «Me lo inflo, due fasi [...]. me lo inflo», ripete il leone 1965 = Deriv. di econometrico (GRADIT: Alessandro Bonsanti, La nuova stazione di 1957, ma retrodatabile a fne Ottocento tra- Firenze, Milano, Mondadori, 1965, p. 485: mite GRL) con –mente. “Ecché, tu credi realmente” diceva quella voce “credi a una realtà statica, (N) emblematismo sost. m. Ten- congelata, defnitiva...?” 1990 Mari- denza alla rappresentazione attraver- na Miraglia, Culture fotografche e società a so emblemi. Torino, 1839–1911, Torino, Allemandi, 1990, 1914 In «Rivista italiana di sociolo- p. 40: Ecché? Senza che il vostro di- gia», XVIII (1914) p. 752 (cfr. GRL): Ora letto abbia ad allontanarsi a voi che sorge a tal proposito il dubbio che il lo amate cotanto, che in ogni line- Durkheim, poiché l’emblematismo è amento della sua fsionomia vedete anche nelle nostre società il mezzo un’espressione, un’amorevole parola, migliore per rappresentarsi l’unità di quasi direi una carezza. un aggruppamento [...] 1966 Mar- = Dalla loc. e che. co Apollonio, I raggi–pane, Milano, Bietti, 1966, p. 79: Girolamo sostenne che non (N) econometricamente avv. Dal gli importava nulla dell’emblema- punto di vista dell’econometria, in tismo foreale della città ex–vicina maniera econometrica. 1990 Guido Cornini, Botticelli, Firenze, 1947 In «Giornale degli economisti e Giunti, 1990, p. 24: Respinto il sospeso annali di economia», VI (1947), p. 87 (GRL, emblematismo dei quadri mitologi- senza indicazione del fasc.): intorno alla conoscenza della realtà vista econo- ci degli stessi anni, gli stessi modelli metricamente 1966 Domenico Garelli, compositivi si frammentano in una Il ragno e il resto, Firenze, Vallecchi, 1966, visione affollata, più tormentata e p. 77: Ogni provvedimento nel campo icastica 2015 Franco Ruffni, La Ca- dell’economia produce effetti econo- landria. Commedia e festa nel Rinascimento, metricamente misurabili ed immedia- Bologna, Cue Press, 2015, p. 67: Luogo di tamente rilevabili 1994 Banca d’Ita- convegno di un pubblico che non è né lia, Ricerche quantitative per la politica eco- l’individuo né la collettività indistin- nomica, vol. II, Roma, Banca d’Italia, 1994, ta, esso addensa le sue fgurazioni, sul p. 546: In Pesaron e Smith (1992) si fnire del Quattrocento, in bilico tra la descrive un approccio volto a rendere rappresentazione sacra e l’emblema- i risultati teorici econometricamente tismo di Cinquecento inoltrato. operativi 2016 Luigi Aldieri, Esterna- = Prob. dal fr. emblematisme, termine lità di conoscenza tra imprese. Aspetti me- proprio del linguaggio sociologico di Émile todologici ed empirici, Torino, Giappichelli, Durkheim, espressamente richiamato nell’at- 2016, p. 29: Per superare il problema testazione del 1914. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 242

(N) encefalostimolatore sost. m. tata l’idea solleticante che fosse stato Strumento che stimola le funzioni del noleggiato da cima a fondo da uno sistema nervoso. sconosciuto nababbo onde proteggere 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il dalla indiscrezione del volgo i volut- resto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 140: Ai tuosi esbats del principiante 1965 connettori multipli dei terminali di Alessandro Bonsanti, La nuova stazione di comando dei modulatori Raser dello Firenze, Milano, Mondadori, 1965, p. 176: encefalostimolatore collegai i connet- Aveva altro da pensare che ad am- tori dei modulatori Laser delle vie di ministrare gli esbats di quel bestione ingresso ed uscita del calcolatore. d’artista mancato 2005 Francesco Di- mitri, Neopaganesimo. Perché gli dei sono = Comp. di encefalo– e stimolatore. tornati, Roma, Castelvecchi, 2005, p. 88: Accanto ai sabba, festività solari, ci (N) erettezza sost. m. Lo stare in sono i lunari esbat. Vengono celebra- posizione eretta, rigidità. ti in corrispondenza della luna piena 1841 Agatino San Martino, Sulla porta- ta de’ fumi, Catania, Giuntini, 1841, p. 144: 2014 Gemma Herrero Virto, Viaggi a Eilean onde non dare in dei dossi che potreb- II. Arcani, s.l., Virto, 2014, ed. digitale: Lo bero incontrarvisi, e calibrarsi onde esbat è una celebrazione che si svolge procedervi colla necessaria erettezza nella notte della luna piena, una ceri- 1965 Gianna Manzini, Allegro con dispe- monia per la Dea. Questo mese si ce- razione, Milano, Mondadori, 1965, p. 49: lebra lo esbat della luna di mais, serve Come stelo di giaggiolo, l’ostentata ad assorbire tutta l’energia della luna. erettezza del busto 1973 Gianna Man- = Voce fr. ant., propr. ‘divertimento, zini, Sulla soglia, Milano, Mondadori, 1973, gioco’ (cfr. DMF, s.v.). p. 20: Mentre era il suo trasudare falsa dignità che io inseguivo, insieme con (N) eventomo s. m. Atomo che ha l’erettezza che la gorgera impone e statuto di evento. 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il ogni tratto del volto smentisce. = Deriv. di eretto con –ezza. resto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 126: pa- droneggiare le teorie fsiche, specie (N) esalio sost. m. Suono febile. quella recente (almeno, era recente 1966 Mario Tobino, Sulla spiaggia e di allora, e per me è recente anche ora) là dal molo, Milano, Mondadori, 1966, p. relativa agli evèntomi, gli eventi–ato- 221: Dal cuore di Petrolini, cosciente mi, che tratta le particelle elementari e abbandonato, iniziava l’esalìo di un più come eventi che come enti. violino, annunciava il maledetto tem- = Tamponamento di evento e (at)omo. po. = Deriv. di esalare con –ìo. (N) eyeshadow sost. m. inv. Co- smetico per l’ombreggiatura delle ci- (N) esbat sost. m. (pl. esbats). Fe- glia e sopracciglia. stino pagano dedicato al culto della 1966 Giulina Niccolai, Il grande ango- luna. lo, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 74: Da una 1955 Alessandro Bonsanti, La vipera e vaschetta di cristallo sopra la mensola il toro, Firenze, Sansoni, 1955, p. 205: Scar- prende un cilindro di metallo, lo apre, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 243

girandolo spinge in su la punta ver- Otes, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 42: Uno de–smeraldo di eyeshadow 1986 dei fenomeni più straordinari è il pro- In «Epoca», xxxvii (1986), p. 148 (GRL, cesso di “facilizzazione” dell’arte, senza indicazione del fasc.): I prezzi va- non vi pare? 1999 Agata Piromallo riano dalle 9.500 per lo smalto per Gambardella, Costruzione e appropriazione unghie, alle 12.500 lire per il rosset- del sapere nei nuovi scenari tecnologici, Na- to, dalle 18.000 per l’eyeshadow Duo poli, CUEN, 1999, p. 41: Questo «doppio alle 26.000 per il Make–up Treatment legame» tra facilizzazione dell’uso e 2008 Cinzia Felicetti, Principesse si diven- complessifcazione del funzionamen- ta, Milano, Sperling & Kupfer, 2008, p. 104: to entra in corto circuito [...] quando si consiglia [...], per dare maggiore la macchina subisce un guasto 2007 profondità allo sguardo, di picchietta- Orfeo Notaristefano, Cocaina connection, re un po’ di eyeshadow grigio scuro Roma, Ponte Sisto, 2007, p. 55 (cfr. GRL): o castagna all’attaccatura delle ciglia facilizzazione ambientale: se un bim- superiori con un pennellino angolare. bo vede la madre prendere pillole, è = Voce ingl. ‘id.’, comp. di eye ‘occhio’ e ovvio che questo lo impressioni e che shadow ‘ombra’. in futuro lo condizioni. = Deriv. di facile con –izzazione. (N) executive staff loc. sost. m. inv. Gruppo dirigente di un’azienda. (N) farfallio sost. m. Sfarfallio. 1966 Nino Marino, La sostanza, Mila- 1966 Italo Alighiero Chiusano, La pro- no, Rizzoli, 1966, p. 17: Il Capphone era va dei sentimenti, Milano, Rizzoli, 1966, p. good level brain, una sentenza del 167: Finalmente se la vide accanto, quiz aziendale che l’executive staff lo sguardo perso – oltre i vetri un po’ aveva imposto a tutti 2004 Lo svilup- appannati – nel farfallio della neve po locale: una nuova frontiera per il «non- 2002 Maurizio Nocera–Antonio Verri, Totò proft», a cura di Giancarlo Provasi, Mila- Franz altrimenti detto Totò Toma, Castrigna- no, Franco Angeli, 2004, p. 78: A questa no dei Greci, Amaltea, 2002, p. 239: cando- struttura, si affancano un corpo snel- re di ali librate su un infnito d’inezia, lo di executive staff e alcuni nuclei di farfallii silenziosi sui primi risvegli consulenti ed esperti. della natura 2004 Anna Maria Caredio, = Loc. ingl. ‘id.’, comp. di executive Il ponte delle catene, Roma, Artemide, 2004, ‘dirigente’ e staff ‘squadra’. p. 108: Quel taglio mascolino la rende- va più donna e più sensuale, quell’on- (N) facilizzazione sost. f. Il facili- da appena sulla fronte con quel farfal- tare, semplifcazione. lio bianco sui capelli nerissimi era il 1914 Enrico Leone, Lineamenti d’eco- massimo. nomia politica, Roma, Tipografca Editrice = Deriv. di farfalla con –ìo. Nazionale, 1914, p. 573: Lo sconto non è un prestito generico di capitali de- (N) februum sost. m. Nell’antica stinati a investimenti dallo scontista; Roma, festa della purifcazione che ma è piuttosto, nella sua intima natu- veniva celebrata alla fne del mese di ra, una facilizzazione di disponibili- febbraio, in coincidenza con la fne tà 1966 Giuseppe D’Agata, Il circolo dell’anno religioso. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 244

1743 Aurelius Augustinus, La città di va Fiandra la vecchia cotonina della Dio, trad. it. di Cesare Benvenuti da Crema, tovaglia 1967 (GRADIT, senza fon- Roma, Stamp. di De’ Rossi, 1743, p. 142: te) 1995 In «Casa Country», III (1995), D’onde viene, che i Terminali si cele- 9, p. 66: Armonie di intrecci di fandra, brano nel mese di Febbrajo, e che vi ricami o applicazioni con fattorie, ca- si fa una cirimonia espiatoria [...] che valli, frutti e fori 1999 Fiorella Ferri– si chiama col nome, che questo mese Angelica Ferri, Manuale delle feste, Roma, ha preso per se: Februum 1821 Ni- Hermes, 1999, p. 83: Se si desidera una colas Sylvestre Bergier, Dizionario enciclo- tavola particolarmente ricca, sulla to- pedico della teologia, della storia della chie- vaglia di fandra rossa posate un tulle sa, degli autori che hanno scritto intorno alla di colore oro e sopra un pizzo avorio. religione, dei concili, eresie ordini religiosi ec., trad. it. di Clemente Biagi, tomo XIII, 2. tela di Fiandra loc. sost. f. Tes- suto di lino di qualità molto pregiata, Firenze, Pagani, 1821, p. 252: S’immagi- narono alcuni ignoranti superstiziosi, spesso damascato, usato soprattutto per tovagliati. che questi fuochi accesi nella campa- 1598 Cesare Vecellio, Habiti antichi et gna fossero una cerimonia religiosa, moderni di tutto il mondo di nuovo accre- utilissima all’esito dell’agricoltura, la sciuti di molte fgure, Venezia, Sessa, 1598, c. dedicarono alle Anime dei morti che 124r: giubboni sotto di tela di Fiandra, si giudicano dimorare in terra, ed a con maniche del giacco di maglia, Plutone, Dio dell’inferno, e la parola variano spesso ancor il loro vestire februum, l’atto di accendere il fuo- 1779 In «Gazzetta universale», VI (1779), co, signifcò da questo momento una p. 13: un servizio da tavola per 24 co- purifcazione religiosa, e diede il suo perte di fnissima tela di Fiandra guar- nome al mese di febbraio 1966 Ma- nite di trine 1926 Pompeo Molmenti, rio Apollonio, I raggi–pane, Milano, Bietti, La storia di Venezia nella vita privata, Ber- 1966, p. 76: Quello delle idi di marzo, gamo, Ist. italiano di arti grafche, 1926, p. al termine delle feste del februum 173: Ricchi e lussuosi, se non sempre 1993 Censorino, Il giorno natalizio, trad. it. lindi, anche gl’intimi indumenti: le di Valter Fontanella, vol. II, Bologna, Zani- camicie ed i corpetti di fnissima tela chelli, 1993, p. 53: Februum è tutto quel- di Fiandra, ornati di merletti d’argen- lo che serve a placare e a purifcare. to e di bottoni d’oro smaltati 1999 = Voce lat. ‘id.’. (GRADIT, senza data) 2013 Maria Tardi- ti, La venturina, Milano, Baldini & Castoldi, (E) (R) fandra sost. f. Tessuto di 2013, ed. digitale: Guardate, donne, la lino di qualità molto pregiata, spesso tela di Fiandra! Toccate, toccate! Ci damascato, usato soprattutto per tova- fate quattro lenzuola a tre teli! gliati. = Da Fiandra, nome di una zona del Bel- 1878 In «Giornale napoletano di floso- gio famosa per l’eccellenza delle sue stoffe. fa e lettere, scienze morali e politiche», IV (1878), p. 209: Due drappi da tavolino (N) flandera sost. f. Donna che con i suoi pizzi di Fiandra alti 1965 lavora in una flanda. Enrico Lupinacci, L’irregolare, Milano, Ce- 1940 Giacomo Bollini–Attilio Frescura, schina, 1965, p. 91: Nessuno chiama- I canti della flanda. Vecchie canzoni del- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 245

le “flandere” brianzole, Milano, Carisch, al peso dei bozzoli signifcava che la 1940, titolo 1965 Carlo Castellaneta, Vil- flerina aveva rubato 2017 Bottega- la di delizia, Milano, Rizzoli, 1965, p. 212: tredici, Trame di ortica, Lecce, Youcanprint, Prima di addormentarmi l’ho sentito 2017, p. 25: Vuole imparare in fretta, grugnire beato contro il mio petto, capire come funziona la flanda, dalla modulando nel naso, tra di sé, l’aria raccolta delle foglie di gelso che nu- della flandera 1984 Mino Argentieri– trono i bachi da seta, alla cernita dei Angelo Turchini, Cinema e vita contadina, bozzoli, a tutti i passaggi della loro la- Bari, Dedalo, 1984, p. 43: Antonia, gio- vorazione fno alla tessitura della seta. vane flandera, è la fglia di Mirino, Vuole essere la flerina più brava. capolega della zona, che vive in ca- = Deriv. di flo con –erina; il termine è scina alle dipendenze di un padrone proprio di vari «dialetti settentrionali» (Tul- arrogante e disumano 1995 Giovanni lio De Mauro, Storia linguistica dell’Ita- Aliberti, L’economia domestica. Sec. XIX– lia repubblicana dal 1946 ai giorni nostri, XX, Pisa, Istituti editoriali e Poligrafci Inter- Roma–Bari, Laterza, 2014, ed. digitale). nazionali, 1995, p. 303: Descrive la vita quotidiana di una flandera bergama- (N) flovisione sost. m. Trasmis- sca 2003 Edoardo Pittalis, Dalle Tre Ve- sione via cavo dei programmi televi- nezie al Nordest, vol. II, Pordenone, Bibliote- sivi. ca dell’immagine, 2003, p. 17: Racconterà 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il re- molti anni dopo una ex flandera: “I sto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 45: È anche sindacati xe vegnui nà volta, jerimo la prima volta che parlo in flovisione, maestrae che noialtri staimo bene e chissà le papere 1972 Pio Baldelli, che no se podea parlar” 2013 Lau- Informazione e controinformazione, Milano, ra Mühlbauer, La sarneghera, Roma, Elliot, Mazzotta, 1972, p. 48: La flovisione o 2013, ed. digitale: Matilde aveva fbra. Lei era una flandera, e lì venivano televisione trasmessa via cavo prende prese solo quelle robuste di salute. le mosse dalla soluzione di un proble- = Deriv. di flanda con –era; il termi- ma tecnico comune a vari paesi. ne è proprio di vari «dialetti settentrionali» = Comp. di flo– e visione. (Tullio De Mauro, Storia linguistica dell’I- talia repubblicana dal 1946 ai giorni nostri, (N) flovisivo agg. Relativo alla f- Roma–Bari, Laterza, 2014, ed. digitale). lovisione. 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il re- (N) flerina sost. f. Ragazza che sto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 45: Dovrò lavora in una flanda. tenere una serie di lezioni ai Corsi di 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, Aggiornamento Scientifco, su uno Milano, Rizzoli, 1965, p. 174: Nella flan- da austriaca dove udivo da bambina dei circuiti flovisivi culturali. = Comp. di flo– e visivo. cantar le flerine 2016 Maria Teresa Bertini–Brunella Colciago, Una pagina della storia di Gessate: il baco da seta in Marte- (N) fnamai avv. Persino. sana, Lecce, Youcanprint, 2016, p. 95: se 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, il peso della seta lavorata aggiunta Milano, Rizzoli, 1965, p. 88: E fnamai al peso dei rifuti risultava inferiore che in via Madonnina un grave fatto www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 246

di sangue si verifcò la scorsa notte è parola bruttissima, evocatrice di stolidità e all’incrocio del vicolo San Carpoforo. coglionaggine; la associo istintivamente al = Voce milanese (cfr. Cherubini, s.v.). milanese “fston”»).

(N) fnoltre prep. Fino ad un de- (E) (R) fabellare v. tr. Ventilare terminato limite ed oltre (in senso sia con un fabello. spaziale sia temporale). 1966 Giuseppe Montesano, A capoftto, 1777 Luigi Lami, Notizie critico–stori- Edizioni Sottotraccia, 1966, p. 126: Smisi che dell’acqua santa di Roma, Roma, Stam- di fabellare, ero coperto di sudore, peria di Michelangelo Barbiellini, 1777, p. 5: frastornato 1987 GRADIT (senza fon- Cosicche nella state fnoltre al merig- te). gio se n’adombra gran parte del vicin 2. Sbattere ripetutamente. praticello 1864 Programma del Re- av. 1985 Italo Calvino, Sotto il sole gia- gio Istituto tecnico superiore di Milano per guaro, Milano, Mondadori, 2010, ed. digita- l’anno scolastico 1864–65, Milano, Vallar- le: e fabellava le ciglia atteggiando le di, 1864, p. 13: e dell’enorme deposito labbra in un sorriso malizioso 1987 di argille stratifcate sparse di massi GRADIT (senza fonte) 1999 Mariano erratici che dalla trincea si spinge f- Bargellini, Mus utopicus: e altre storie di noltre il viadotto di Cisano 1901 animali prodigiosi, Milano, Gallino, 1999, p. Vittorio Corbucci, Una poetessa umbra: 127: Ed ecco, preceduto come un rab- Francesca Turina Bufalini contessa di Stupi- domante dal fabellare delle mie an- nigi, Città di Castello, Lapi, 1901, p. 29: E siffatta opera indubbiamente intrapre- tenne, di colpo entro nella notte. se e continuò fnoltre il 1578, con suo 3. Pulire con un panno che ha la grande dispendio e fastidio 1965 forma di fabello. Salvator Gotta, L’ultimo dei Vela, Milano, 1965 Franco Simongini, Il cialtrone, To- Mondadori, 1965, p. 23: Portava su alle rino, Edizioni dell’albero, 1965, p. 98: Il ga- meraviglie della montagna fnoltre i ragista fabellando il parabrezza della seicento metri 1992 Enrico Stinchelli, mia Fiat millecento. Opera, che follia! Spiando dietro le quinte = Deriv. di fabello con –are. del melodramma dal 1600 ad oggi, Bologna, Bongiovanni, 1992, p. 21: questa usanza, (N) fop–house sost. f. inv. Ostel- pur uffcialmente abrogata intorno al lo, dormitorio. 1830, andò avanti fnoltre il 1870. 1966 Giulia Niccolai, Il grande angolo, = Comp. di fno e oltre. Milano, Feltrinelli, 1966, p. 103: Questo è uno degli alberghi meno cari di New (N) fstone sost. m. Uomo sciocco, York. Subito dopo vengono le fop– tontolone. house, infamanti... 1968 Giose Rima- 1966 Giuseppe Grieco, Dividersi insie- nelli, Tragica America, Genova, Immordino, me, Roma, Novissima, 1966, p. 11: Osserva 1968, p. 50: L’uomo della Bowery paga l’uomo. Un fstone. Un estraneo. il suo biglietto all’ingresso della fop– = Dal milanese fston, propr. ‘torso’ (cfr. Cherubini, s.v.; per l’uso fg. cfr. Michele house, di sera o di giorno quando è Mari, Filologia dell’anfbio. Diario militare, proprio stanco e desidera dormire. Milano, Bompiani, 1995, p. 115: «“piantone” = Voce ingl. am. ‘id.’. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 247

(N) fonoscheda sost. f. Scheda per (N) freddone sost. m. Uomo in- registrare e riprodurre suoni su nastro sensibile alle grazie femminili. magnetico. 1966 Fausta Cialente, Un inverno fred- 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il dissimo, Feltrinelli, 1966, p. 80: Val pro- resto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 124: Ri- prio la pena di spogliarsi con un fred- spondo alla tua fonoscheda, così af- done come te. fettuosa. = Deriv. di freddo con –one. = Comp. di fono– e scheda. (N) frigidore sost. m. Freddezza, (N) fonoscrivere v. tr. Registrare freddo. un messaggio vocale su nastro ma- 1833 Giovanni da Camerino, Memoria- le, scritto nel secolo del 1300 e pubblicato dal gnetico. conte Monaldo Leopardi di Recanati, Pesaro, 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il Tipografa A. Nobili, 1833, p. 184: Messere, resto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 127: Fo- per amore di Iddio, dammi un poco- noscrivimi appena puoi. Mi fa tanto lino della brace che sopravvanzati per piacere risentire la tua voce. accaldarmi in questi frigidori 1941 In = Comp. di fono– e scrivere. «Domus. Architettura e arredamento dell’abi- tazione moderna in città e in campagna», XIV (N) fotofou (foto–fou) sost. f. (1941), p. 39 (GRL, senza indicazione del Speciale fltro che, applicato ad un fasc.): v’è un certo frigidore in queste apparecchio fotografco, dà una parti- luci pure, o azzurrastre di un indicibi- le azzurro profondo, o verdastre quasi colare sfumatura alla fotografa. color di laguna, v’è un indicibile frigi- 1964 Il vangelo secondo Matteo, a cura di Giacomo Gambetti, Milano, Garzanti, dore 1965 Nino Fandaglia, La via lunga, Roma, Novissima, 1965, p. 149: Lo prende- 1964, p. 295 (cfr. GRL): Sono arrivato al va per mano conducendolo attraverso cinema senza nozioni professionisti- i campi, ancor parzialmente immersi che, tanto che ancora adesso quando nel frigidore della notte. sento il mio operatore parlarmi di = Deriv. di frigido con –ore. foto–fou, io non so bene che cosa sia la foto–fou, così pure mi sfuggono (N) fumaia (fumaja) sost. f. Sbuf- infniti altri elementi tecnici che per fo o colonna di fumo, fumata. la mia forma mentis sono incapace di 1617 Pedro de Valderrama, Il Valderra- afferrare 1966 Ugo Pirro, Freddo furo- ma quadragesimale, trad. it. di Egidio Got- re, Milano, Sugar, 1966, p. 98: E poi con tardi, Venezia, De Franceschi, 1617, p. 482: l’aiuto di due fotofou, inquadrava la Altresì il fuoco signifca tempeste, et Morris ferma al Foro Italico sotto una abissamento del Cielo, perchè quando di quelle statue nude e torzolute. si sparano folgori, e nel Cielo vi sono = Comp. di foto– e del fr. fou ‘effetto di fuochi, e fumaie, ogni cosa minaccia sfumato in un’immagine fotografca, ottenuto borasche, e rovine 1685 Giovanni Bat- attraverso l’uso di uno speciale fltro’ (1905: tista Pacichelli, Memorie de’ viaggi per l’Eu- GRADIT; la data però non è riferita a questa ropa christiana, scritte a diversi in occasion specifca accezione). de’ suoi ministeri, parte IV, tomo I, Napoli, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 248

Raillard, 1685, p. 260: Il fumo in l’hora cinema di Mario Bava, Roma, Un mondo a maggiormente s’inalza, rispignendo parte, 2007, p. 267: Macchinisti che ogni l’una l’altra fumaja, le quali aggrop- tanto gettavano secchiate d’acqua, il pansi con la maggiore del mezo, quasi dolly che andava su e giù e fumo in una sola, che spinta in alto, và à con- teatro, fumoni bianchi, fumoni neri. fondersi con le nubi 1851 Girolamo = Deriv. di fumo con –one. Ulloa, Dell’arte della guerra, vol. II, Torino, Tip. Savoiardo e Bocco, 1851, p. 296: Per (N) gerengé sost. m. Tipo di tabac- le facili comunicazioni [...] si conven- co. gono de’ segnali, come fumaie, colpi 1838 Repertorio del diritto patrio tosca- di cannone, fanali, bandiere, razzi e no vigente, ossia Spoglio alfabetico e lettera- le delle più interessanti disposizioni legislati- via discorrendo 1965 Iolena Baldi- ve veglianti nel Granducato in materie tanto ni, L’innamorata, Milano, Mursia, 1965, p. civili che amministrative, tomo VIII, Firenze, 36: Quella densa fumaia annebbiava Giuliani, 1838, p. 169: Qualità dei tabac- tutto. chi / Trinciati / Gerengè 1841 Gio- = Deriv. di fumo con –aia. vanni Battista Dami, Poche favole e novelle, Firenze, Stab. Tip. Fabris, 1841, p. 150: Gli (N) fumone sost. m. Dispositivo estremi futti affronteranno i carichi per produrre grandi quantità di fumo. di Gerengè, d’Avana 1846 Diziona- 1943 In «Cinema. Quindicinale di di- rio delle scienze naturali nel quale si tratta vulgazione cinematografca», VIII (1943), p. metodicamente dei differenti esseri della na- 23 (GRL, senza indicazione del fasc.): Esi- tura, vol. XVI, Firenze, Batelli e fgli, 1846, stono in commercio dei prodotti già p. 200: tabacco Canadà, tabacco d’Un- confezionati che prendono il nome gheria, tabacco gerengè, tabacco na- di fumoni, prodotti, spesso, a base di chitosch 1873 Guido Falorsi, Guardare fosforo [...], producono fumo bianco e pensare. Studi dal vero, Firenze, a spese di denso in grande quantità 1965 Carlo alcuni amici, 1873, p. 79: avevo dovuto Castellaneta, Villa di delizia, Milano, Rizzoli, buttar via, in omaggio a quella larva di 1965, p. 131: Non ci sarà bisogno, sta- bel sesso, una spagnoletta di gerengè notte, di accendere i fumoni per tener accesa d’allora 1966 Bruna Piatti, Ve- lontane le zanzare 1971 Elda Bossi, nere e il Begriffo, Milano, Longanesi, 1966, Teatro televisivo, Torino, ERI, 1971, p. 327: p. 45: Raccontava che doveva perfno affnché le apparizioni dei personaggi accartocciarsi le sigarette da solo con si possano ottenere senza ricorrere a tre soldi di «gerengé», il tabacco da fumoni, o altri mezzi scopertamente naso, quello che costava meno. artifciosi 1998 Adalberto Albertini, Tra = Etimologia incerta. un ciak e l’altro. Storielle, Catania, Boemi, 1998, pp. 85–86: Dunque: in lontananza, (N) giallocariato agg. Di colore a un segnale convenuto, gli artifcieri giallo tendente al bruno, che ricorda dovevano accendere dei fumoni neri i denti cariati. per oscurare il cielo, i pompieri far 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lu- cadere la pioggia, poi man mano [...] i cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 115: Una fumoni si spegnavano 2007 Gabrie- smorfa le scopre piccoli denti, uno le Acerbo–Roberto Pisoni, Kill Baby kill!: il giallocariato. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 249

= Comp. di giallo e cariato. (N) grandezzone sost. m. Persona che si dà grandi arie, che mostra ma- (N) globulizzante agg. Arrossato nie di grandezza. per l’eccessivo affusso di sangue, 1965 Iolena Baldini, L’innamorata, Mi- congestionato. lano, Mursia, 1965, p. 38: – È grandezzo- 1966 Domenico Tarizzo, I congiurati, na – diceva infuocata di collera – la Milano, Rizzoli, 1966, p. 30: Grido, i pu- nostra città non le basta, vuole Roma gni tesi, l’occhio globulizzante in par- 2015 Maria Luisa Bressani, Nel tempo, tenza dall’orbita. Roma, Yucaprint, 2015, p. 56: perchè stai = Deriv. di globulo con –izzante. a parlare con quella donna che chiac- chiera tanto e fa la ‘grandezzona’, (N) godivo sost. m. Godimento. così piena d’arie? Non mi piace. = Deriv. di grandezza con –one. 1966 Maria Corti, Il ballo dei sapienti, Milano, Mondadori, 1966, p. 265: Ma che (N) graneggiare v. intr. Grandina- godivo! Mi dai un po’ di fuoco? re. = Deriv. di godere con –ivo. 1960 Giorgio Orelli, Un giorno della vita, Milano, Lerici, 1960, p. 74: E quel- (E) (R) goticheggiante agg. Che la del camoscio ch’era un cespuglio richiama lo stile gotico. che si muoveva mentre tutto intorno 1904 In «Studj romanzi», II (1904) p. 137 era fermo da non poterlo di più, fn- (GRL, senza indicazione del fasc.): [...] sono ché non si mise a graneggiare, e nel molto più belle e disegnate fnemente; nevischio, e poi nella pioggerella d’a- sopratutto l’ultima, goticheggiante, ghi di larice, non vedemmo più nulla lumeggiata assai bene da tenui colo- 1965 Giovanni Orelli, L’anno della valan- ri 1965 Alessandro Bonsanti, La nuova ga, Milano, Mondadori, 1991, p. 8: senza stazione di Firenze, Milano, Mondadori, 1965, aspettare che dalla valle venga su il p. 499: Nella semioscurità di una chie- suono dell’avemaria, ha aperto la ge- sa dalle strutture gigantesche e nude, losia che cominciava a graneggiare. goticheggianti e arieggianti pertanto le = Deriv. di grano ‘chicco’ con –eggiare. Carceri piranesiane 1973 GRA- (N) gremitezza sost. f. L’essere DIT («in “Bolaff Arte”») 1997 Mariel- la Zoppi–Cristina Donati, Guida ai chiostri gremito, pieno, affollato. e cortili di Firenze, Firenze, Alinea, 1997, p. 1965 Gianna Manzini, Allegro con di- sperazione, Milano, Mondadori, 1965, p. 39: Sulla destra, una magnifca scala 212: Lucentezze affaticate per una gre- del sec. XV di gusto goticheggiante. mitezza malata, per un più di delizia 2015 Marco Gallo, Studi di storia dell’arte, e d’attesa 1991 Laura Betti–Michele iconografa e iconologia, Roma, Gangemi, Gulinucci, Le regole di un’illusione: i flm, il 2015, p. 14: All’epoca le tre ante erano cinema, Roma, Associazione “Fondo Pier Pa- inquadrate da una cornice goticheg- olo Pasolini”, 1991, p. 391: La gremitezza giante che ovviamente era tricuspidata del taccuino d’appunti dell’intellet- con colonnine tortili. tuale d’eccezione 2002 Matrimonio = Deriv. di gotico con –eggiante. all’italiana di Vittorio De Sica: testimonian- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 250

ze, interventi, sceneggiatura, a cura di Gual- 1980 In «Ar cheo logia medievale», ca. 1980, tiero De Santi e Manuel De Sica, Roma, As- p. 294 (GRL, che come n. di vol. indica vii– sociazione Amici di Vittorio De Sica, 2002, viii): Possiamo distinguere tre casi: p. 37: una chiusura – se così vogliamo quello in cui – come si è visto – l’in- dire – che assottiglia e in parte bana- sediamento originario è una cassina lizza la gremitezza sentimentale ed elementare; quello in cui la corte si emotiva del flm 2014 Gualtiero De forma per aggregazione in uno spa- Santi, Ritratto di Zavattini scrittore, Reggio zio chiuso di un precedente insedia- Emilia, Imprimatur, 2014, ed. digitale: trova pur il modo di consumare la compatta mento ad hameau [...] 2005 Rosanna Cioff–Giovanna Petrenga, Casa di re. La gremitezza degli apparati linguistici, Reggia di Caserta fra storia e tutela, Mila- lasciando le parole che signifcano e no, Skira, 2005, p. 90: Nel 1783, infne, comunicano alle proprie spalle. venne iniziato il giardino del Hame- = Deriv. di gremito con –ezza. au, il villaggio campestre, completato soltanto dopo cinque anni, alla vigilia (N) grifagneria sost. f. Atteggia- della Rivoluzione 2017 Edmond de mento o sguardo minaccioso. Goncourt–Jules de Goncourt, Storia di Ma- 1966 Mario Tobino, Sulla spiaggia e di ria Antonietta, trad. it. di Francesca Sgorbati là dal molo, Milano, Mondadori, 1966, p. Bosi, Palermo, Sellerio, 2017, ed. digitale: E 273: Il volto atteggiato alla grifagne- infne ecco il fondo del giardino, lo ria, gli occhi apparentemente provo- sfondo del quadro, il fondale da tea- catori 1987 In «Materiali per una storia della cultura giuridica», XVII (1987), p. 309 tro: è il paradiso di Berquin, è l’Arca- (cfr. GRL): Natura umana e grifagne- dia di Maria Antonietta, è l’Hameau! ria genovese che non vorrei smentire Il villaggio bucolico dove faceva tra- nemmeno in questa occasione. vestire il Re da mugnaio e Monsieur = Deriv. di grifagno con –eria. da maestro di scuola! = Voce fr. ‘id.’. (N) guarnaschese agg. Di Guar- nasco. (N) hammond sost. m., spec. con 1965 Enrico Lupinacci, L’irregolare, l’iniziale maiuscola. Organo elettrico Milano, Ceschina, 1965, p. 25: Aveva e largamente utilizzato in vari generi perseguiva dei ricordi guarnaschesi musicali, tra cui jazz, blues e rock. di weekends dell’anteguerra. 1957 In «La Rassegna musicale», XX- = Deriv. di Guarnasco, nome di un picco- VII (1957), p. 271 (GRL, senza indicazio- lo centro del Canton Ticino, con –ese. ne del fasc.): per causa di un comune denominatore timbrico che riporta- (N) hameau sost. m. Villaggio di va alle sonorità un poco stucchevoli campagna, casale rustico. dell’organo Hammond 1966 Nino 1966 Italo Alighiero Chiusano, La pro- Marino, La sostanza, Milano, Rizzoli, 1966, va dei sentimenti, Milano, Rizzoli, 1966, p. p. 26: nei rari dormiveglia visioni di 48: Sull’altra riva, rifesso in quello viaggi su scale mobili d’oro con sot- specchio d’acqua artifciale, si ve- tofondo di organo hammond 1984 deva il rustico hameau che la regina Franco Fabbri, Elettronica e musica. Gli s’era fatta disegnare dal Mique ca. strumenti, i personaggi, la storia, Milano, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 251

Fabbri, 1984, p. 101: Grazie a questo si- ingegneri laureati nell’Hoch–Schule stema l’organo Hammond è un vero del Reich 2010 Emil L. Fackenheim, e proprio strumento polifonico, dota- Un epitaffo per l’ebraismo tedesco. Da Hal- to di una ricchezza timbrica notevole le a Gerusalemme, trad. it. di Giovanna Co- stanzo e Lucrezia Piraino, Firenze, Giuntina, 1999 Gaetano Liguori–Guido Michelone, Una storia del jazz. Musica e musicisti dal 2010, p. 77: Nel 1935 avevo lasciato 1900 al 2000, Milano, Marinotti, 1999, p. Halle perla Hochschule di Berlino. 132: avallando sia pur indirettamente = Voce ted. ‘id.’ l’exploit popolare anche col pubblico bianco della canzone nera, attraverso (N) homme à femmes loc. sost. due strumenti, l’organo Hammond e m. Uomo che ha grande successo con la chitarra elettrica 2001 Enrico Stro- le donne, dongiovanni. bino, Musiche in cantiere. Proposte per il la- 1898 Marco Morasso, Uomini e idee del boratorio musicale, Milano, Franco Angeli, domani. L’egoarchia, Torino, F.lli Bocca, 2001, p. 44: con Tonino passavamo ore 1898, p. 195: non sono altro che l’e- a suonare il riff di Paranoid, dei Black strinsecazione dell’impotente rabbia Sabbath, amavo l’Hammond distorto dei miserabili senza femmine contro di Jon Lord, dei Deep Purple 2017 il maschio elegante e sagace, cui le Andrea Pedrinelli–Vasco Rossi, La storia donne si offrono, contro il vero homme dietro le canzoni, Firenze, Giunti, 2017, ed. à femmes! 1929 In «Noi e il mondo. digitale: Da notare un curioso e un po’ Rivista mensile de La tribuna», XIX (1929), dissonante organo Hammond che co- p. 81: Era un terribile homme à fem- lora l’inizio della seconda parte. = Voce ing. ‘id.’, dal cognome del mes. Le mie amiche impazzivano per progettatore, l’ingegnere statunitense lui 1966 Alessandro Bonsanti, La nuo- Laurens Hammond (1895–1973). va stazione di Firenze, Milano, Mondadori, 1966, p. 115: Tutti i suoi propositi d’ar- (N) hoch–schule (hoch schule, dimento, la sua vanità, per il momen- hochschule) sost. f., con le iniziali to, assai più programmatica che rea- maiuscole. Università. le, d’homme à femmes 2013 Anna 1880 In «La rivista europea», XX (1880), Bravo, La conta dei salvati. Dalla grande p. 107 (GRL, senza indicazione del fasc.): è guerra al Tibet. Storie di sangue risparmiato, approvato anche il disegno dell’uni- Roma–Bari, Laterza, 2013, ed. digitale: Si versità di Karkoff, ma l’idea colossa- circonda sia di amiche indiane sia di le di Karasin è ristretta dentro i conf- occidentali emancipate, si rallegra di ni ordinari della tedesca e provinciale averle accanto, inventa per loro nuo- Hoch Schule 1914 In «Rivista inter- vi nomi, le inizia alla spiritualità, le nazionale di scienze sociali», LXIV (1914), tratta con tenerezza – lo si potrebbe p. 341: Ricordo fra questi specialmen- defnire una specie unica di homme à te una giovinetta della Hoch–Schule femmes. protestante 1966 Ruggero Zangrandi, = Loc. fr. ‘id.’ La tradotta del Brennero, Milano, Feltrinel- li, 1966, p 327: Complicati congegni un (N) honda sost. m. In Egitto, capo tempo azionati sotto il controllo di indiscusso di un villaggio. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 252

1966 Giulia Niccolai, Il grande angolo, va 2005 Francesco Tomatis, Filosofa Milano, Feltrinelli, 1966, p. 30: Domìn- della montagna, Milano, Bompiani, 2013, guez spiega a lei e a Karlheinz che ed. digitale: Al limite delle nostre da “Honda” signifca padrone e anche ultimo sempre vane fatiche, ai bordi sindaco, il maggiore proprietario ter- dell’infnito, rasentando la illimite riero e l’uomo più colto, il più sag- disperazione, un passaggio a volte si gio e il più rispettato. [...] A pranzo apre 2008 L’Europa allo specchio, a cura i tecnici dicono loro che l’Honda ha di Pietro Barcellona e Riccardo Cavallo, vol. I, Frammenti di coscienza europea, Roma– saputo del loro arrivo e che desidera Acireale, Bonanno, 2008, p. 22: È l’impero conoscerli. = Voce ar. ‘id’. di uno solo, che si distende illimite, sovrastante ogni contrastante voce (N) hullygullare v. intr. Ballare 2015 Michele D’Arcangelo, Ysra’el, Mila- l’hully gully. no, SEM, 2015, ed. digitale: La mia notte 1966 Ugo Pirro, Freddo furore, Mi- è un percorso stellare, / una fronte il- lano, Sugar, 1966, p. 52: Mio padre che limite di gorghi profondi, / sensibili al hullygullava svergognatamente in un rifesso degli occhi. gruppo misto di mignottelle depilate. 2. sost. m. Spazio ideale senza = Deriv. di hully gully, nome di un ballo confni, infnito. in voga negli anni Sessanta del Novecento, 1985 Giorgio De Santillana, Fato antico con –are. e fato moderno, trad. it. di Alessandro Passi e Romano Mastromattei, Milano, Adelphi, (N) iconotecario sost. m. Chi ge- 1985, p. 120: Tali punti, Limite posto stisce un archivio di immagini. nell’Illimite [...], erano l’origine e, 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, per così dire, la sostanza delle cose Milano, Bietti, 1966, p. 80: Naturalmen- 1998 Antonino Stagnitta, Dio. Più che un te: l’archivista. O come lo chiamate? personaggio o una biografa. Il romanzo “L’iconotecario”. dell’essere e del dio degli dei, Roma, Arman- = Deriv. di iconoteca (1917: GRADIT) do, 1998, p. 127: Nello spazio, perché lo con –ario. spazio rappresenta la dimensione, il limite, mentre il necessario è l’illimite (N) illimite agg. Che non ha limiti. assoluto 2003 Andrea Tagliapietra, La 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, virtù crudele. Filosofa e storia della sinceri- Milano, Bietti, 1966, p. 51: Lo spazio– tà, Torino, Einaudi, 2003, p. 88: Alla pleo- tempo illimite, prima e dopo lo spa- nexia, al voler avere di più dell’uomo zio–tempo umano 1978 Arrigo Co- che desidera un’infnita pluralità di lombo, Le società del futuro. Saggio utopico cose e fnisce per perdersi nell’illimi- sulle società postindustriali, Bari, Dedalo, te dell’avere, ossia nel nulla, il flo- 1978, p. 260: Poi che la causa più pro- sofo propone una riconversione uni- fonda è il capitale, il principio che fcante del vettore del desiderio verso usa il macromorfsmo, che lo impel- di sé 2010 Reggio città metropolitana: le, che trova in questa prerogativa e per l’amicizia mediterranea, a cura di Giu- tensione della macchina lo strumento seppe Tuccio, Roma, Gangemi, 2010, p. 43: alla propria illimite tensione espansi- un’analisi della geoflosofa del mare www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 253

nietzscheana, caratterizzata soprattut- (N) impersonifcazione sost. f. to dal richiamo oceanico dell’Illimite, L’interpretare un personaggio, l’im- più che dalla “misura” terracquea me- personare. diterranea. 1908 In «Rassegna contemporanea», = Deriv. di limite con in–. I (1908), p. 164 (GRL, senza indicazione del fasc.): A proposito della grande (N) imperibile agg. Che non può impersonifcazione di Paola Tanque- perire, immortale, eterno. rav, della modesta e sgraziata eroina 1821 Cesare Guglielmo de la Luzerne, della Seconda moglie 1965 Fran- Istruzione pastorale, trad. it. di Arnaldo Ar- co Simongini, Il cialtrone, Torino, Edizioni naldi, Venezia, Curti, 1821, p. 41: Ma G. dell’albero, 1965, p. 170: D’improvviso, C. volendo che le sante verità da lui però, fece irruzione nella terrazza, la portate nel mondo non perissero mai, solita impersonifcazione del giullare le ha confdate ad un ministero impe- o menestrello, o ruffano che dir si vo- ribile, a un ministero che rinnovel- glia 2001 Marco Bertozzi, Il cinema, landosi continuamente resti sempre l’architettura, la città, Bari, Dedalo, 2001, lo stesso 1853 Achille Longhi–Luigi p. 168: Stephanie è il prototipo della Toccagni, Vocabolario della lingua italia- arrivista piccolo–borghese ed espri- na, Milano, a spese di Ernesto Oliva, 1853, me tutti i miti di questo ceto sociale: s.v.: Imperibile, add. mf. non peribile dall’aspirazione ad abitare in centro 1900 Giuseppe Giuliani, La borghesia ed il quale status–symbol, alla impersoni- popolo in questa fne di secolo, Trani, Vecchi, fcazione della self–made–woman per 1900, p. XVIII: Lasciarono nei profes- il raggiungimento del successo. sori e negli alunni gradevole impres- 2. Rappresentazione per mezzo di sione, affetto vivissimo, imperibile un simbolo di un concetto astratto. stima 1966 Riccardo Bacchelli, Il coc- 1860 Domenico Giella, Quale sia la cio di terracotta, Milano, Mondadori, 1966, forma di governo che meglio convenga agli p. 340: L’irreparabile, l’incancellabile, stati presenti di Europa, e più specialmente l’imperibile in eterno dell’avvenuto all’Italia nostra, Palermo, s.e., 1860, p. 40: nella contingenza 1998 Hāfez, Il libro E la monarchia è addivenuta la forma del coppiere, a cura di Carlo Saccone, Mila- predominante, vorrei dire la imperso- no, Luni, 1998, p. 159: Qui portatemi il nifcazione sociale, e così la patria da vino, ché ad Hifez sostegno è imperi- grande individuo sociale (popolo) si bile per grazia e pietà della plebe e di è mutata in piccolo individuo – uomo Colui ch’è pronto al perdono! 2005 (Re) 2015 Antonio Romano, Mentir da Vittorio Sgarbi, Il male: esempi di crudeltà, gentildonne, s.l., Romano, 2015, ed. digita- Milano, Skira, 2005, p. 304: In un mon- le: Ma il peggiore, il peggiore di tutti, do dove il male è la regola e il bene è il cardinale. Ovviamente è solo per l’eccezione (e un’eccezione alla fne appagare gli anglicani, ma è l’imper- perdente, quantunque per la sua supe- sonifcazione del potere sociale. riore essenza imperibile). = Deriv. di personifcazione con in–. = Deriv. di peribile (voce di buona diffu- sione soprattutto ottocentesca, come si ricava (E) impietosamente avv. In ma- da GRL) con in–. niera impietosa, crudelmente. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 254

1550 GRADIT (senza fonte) 1856 Bianchini, Le nostre distanze, Milano, Mon- Pasquale Calvi, Memorie storiche e critiche dadori, 1965, p. 135: Un triangolo sem- della rivoluzione siciliana del 1848, Londra, pre scartato, come implausibile. s.e., 1856, tomo IV, p. 118: Vendicare i tri- 2. Non credibile, inverosimile. sti cooperatori alla sua ristaurazione, 1862 In «Giurisprudenza civile della i cui delitti, impietosamente, le “Me- corte suprema di giustizia di Napoli», dicem- morie” descrivono 1911 Giovanni bre 1862, p. 539: rendevasi necessaria Vailati–Mario Quaranta, Scritti di scienza, la pruova testimoniale per giudicare Bologna, Forni Editore, 1911, p. XIII: Pa- con più accurata cognizione di cau- reto, ad esempio, ricorderà impietosa- sa, e per evitare che gli atti di lunga mente le (tre!) recensioni dedicate nel mano anteriori, potessero con implau- 1907 a Otto Effertz 1966 Michele Pri- sibile anacronismo riferirsi a concetti sco, Una spirale di nebbia, Milano, Rizzoli, di epoche posteriori 1879 GRADIT 1966, p. 92: Perché stasera la giudico (senza fonte) 1989 In «Quaderni catane- così impietosamente? 1997 Cesare si di cultura classica e medievale», I (1989), De Marchi, Il talento, Milano, Feltrinelli Edi- p. 77: È sembrato implausibile, in ge- tore, 1997, p. 65: il cinema di Fellini non nerale, che la Roma di Valentiniano I aveva ancora, trasfgurando in arte un potesse essere ai livelli di popolazio- episodio del genere, condannato im- ne dell’età augustea 2005 Stefano Ca- pietosamente alla banalità tutti quelli labrese, Www.letteratura.global: il romanzo che gli assomiglino 2014 Benito Li dopo il postmoderno, Torino, Einaudi, 2005, Vigni, Pasolini: testimone autentico, poeta p. 136: Un testo letterario distingue tra e scrittore scomodo per il potere corrotto, ciò che possiamo fare e ciò che sareb- Roma, Sovera, 2014, p. 31: Il suo corpo be implausibile facessimo. impietosamente massacrato, steso nel = Deriv. di plausibile con in–. fango. = Deriv. di impietoso con –mente. (N) impronunciato agg. Non det- to, non rivelato. (E) (R) implausibile agg. Non ap- 1948 Eugenio Montale, Quaderno di prezzabile, inaccettabile. traduzioni, Milano, Edd. della Meridiana, 1855 In «Giornale di giurisprudenza 1948, p. 135: Verbo non pronunciante pratica», VIII (1855), 1, p. 144: E se questi ancora e impronunciato 1966 Ro- pur la menasse per buona, l’adesione berto Bacchelli, Il coccio di terracotta, Mi- sua esser potrebbe parto di implausi- lano, Mondadori, 1966, p. 122: Ogni cre- bile concerto 1879 GRADIT (senza atura umana avrà per le sue geniture fonte) 1906 In «Rivista di diritto interna- le impronunciate parole di questa mia zionale», LXXXI (1906), p. 1157: D’altra preghiera indicibile 1990 Giulio Ga- parte la ricostruzione del sistema of- letto, Il piacere della disperazione: il primo ferta dal remittente, e che condiziona Leopardi, Verona, Edd. del Paniere, 1990, la rilevanza della questione, il cui ap- p. 23: l’oscuro rimorso di un male in- prezzamento spetta anzitutto al giu- fantilmente imprecisato e impronun- dice a quo, non appare palesemente ciato 2005 In «Annali della Fondazione implausibile: onde può darsi ingresso Luigi Einaudi», XXXIX (2005), p. 265: E all’esame del merito 1965 Angela tuttavia, se il nesso Risorgimento ri- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 255

voluzione francese risultava comun- (N) inavuto agg. Che non è stato que impronunciabile e impronunciato posseduto. [...] 2011 Mario Baudino, Ne uccide più 1966 Nino Marino, La sostanza, Milano, la penna. Storia di crimini, librari e detecti- Rizzoli, 1966, p. 78: E lei congestionata, ve, Milano, Rizzoli, 2011, ed. digitale: una pigiata, inavuta. prova neanche troppo indiretta del = Deriv. di avuto con in–. terrore che aleggia da sempre, impro- nunciato, pressoché inavvertito ma (N) incacchiato agg. Arrabbiato, persistente. irritato. 1959 Domenico Paolella, Le italiane 2. Di suono, non realizzato nella furiose, Firenze, Vallecchi, 1959, p. 20: Ma pronuncia. quello lo spingeva verso il fondo: era 1869 Vigilio Inama, Grammatica greca incacchiato anche lui, per quanto alto. per le scuole, Milano, Valentiner & Mues, Si irrigidì e curvandosi gli bloccò la 1869, p. 6: Già gli antichi grammatici bocca coprendogli la faccia con la dissero l’ι sottoscritto άνεκφώνητον mano 1966 Ugo Pirro, Freddo furore, impronunciato. Milano, Sugar, 1966, p. 64: Per tutta Roma = Deriv. di pronunciato con in–. ce li sentivamo alle spalle incacchiati e incaponiti 1993 In «Filologia e criti- (N) imprugnolito agg. Grinzoso ca», XVIII (1993), p. 267: Questo lettore come una prugna secca. non ingenuo (e magari incacchiato, 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, per le ragioni sopra dette) vuole anda- Milano, Bietti, 1966, p. 123: “C’è dentro re a fondo alla cosa 1999 GRADIT un uomo rannicchiato e imprugnoli- (senza data) 2004 Domenica Luciani, La to” disse Ester rabbrividendo. scuola infernale, Milano, Feltrinelli, 2004, = Deriv. di prugnolo con in– e –ito. p. 95: col solito tono incacchiato di quando qualcuno di noi scavola un (N) impulciato agg. Pieno di pul- calcolo alla lavagna. ci. = Part. pass. di incacchiarsi (GRADIT: 1964; ma già in Paolella, Le italiane furiose, 1950 Concetto Marchesi, Il libro di Ter- cit., p. 189). site, Milano, Mondadori, 1950, p. 267: Tu credi che soffare un po’ d’aria dal- (N) incartonito agg. Che ha preso le narici e mostrare i denti come fa una consistenza simile al cartone. una cagna impulciata, sia un sorriso! 1966 Laurana Berra, La grande fami- 1966 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, Mi- glia, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 45: Aveva lano, Longanesi, 1966, p. 85: A me mai le guance che gli pendevano ai lati del niente, una pazienza da cane impul- viso come i bargigli di un tacchino e ciato, un tormento 1992 Giuseppe la pelle incartonita tutta cosparsa di Dall’Ongaro, La villa degli inganni, Milano, macchie giallastre 2011 Pierluigi Coz- Mondadori, 1992, p. 73: Mai vista cagna zoli, Fuga da Brema, Cerignola, Enter, 2011, più infangata e impulciata. p. 93: Atteggiando a disprezzo la fac- = Part. pass. di impulciare (1887: GRA- cia cerosa e incartonita 2016 Arianna DIT). Pitzalis–Andrea Tenucci, Strumenti per l’a- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 256

nalisi dei costi, Torino, Giappichelli, 2016, ro, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 131: Grossi p. 87: Una volta staccato dalla catena, tronchi, ancora incortecciati, sorreg- il pellame si presenta completamento gevano le traverse 2004 Roberto Piu- asciutto e «incartonito». mini, Le donne e i cavalieri, Reggio Emilia, = Deriv. di cartone con in– e –ito. Aliberti, 2004, p. 168: Ecco all’improv- viso un trepidissimo sussulto dell’in- (N) incimato agg. Posto in cima. tero fogliame, un brivido lungo e so- 1966 Giuseppe D’Agata, Il circolo Otes, poroso del gran corpo incortecciato. Milano, Feltrinelli, 1966, p. 33: Le croma- 2. Di persona, che ha la pelle spes- ture esistono fra fgure di ragazze ar- sa e dura. rampicate e incimate su alti sgabelli. 1957 Michele Saponaro, Romanzi all’a- = Deriv. di cima con in– e –ato. ria aperta, Milano, Mondadori, 1957, p. 38: un nodo di ossa teso come un pugno (N) incistito agg. Avvolto in una su un collo secco che pareva una fune, formazione cistica. e incortecciato di pelle scabrosa, su 1872 In Sigismond Jaccoud, Trattato di cui brillavano i due occhietti viperini. patologia interna, trad. it. anonima, con note = Deriv. di corteccia con in– e –ato. originali di Diodato Borrelli, vol. I, Napoli, Marghieri, 1872 p. 215: L’ascesso cele- (E) (R) indecifrabilità sost. f. brale, incistito o no, occupa a prefe- L’essere indecifrabile, incomprensi- renza la sostanza bianca bile. 2. Penetrato profondamente 1891 In «Critica sociale. Rivista quin- 1966 Laurana Berra, La grande fami- dicinale del socialismo», I (1891), p. 228 glia, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 46: Egli (GRL, senza indicazione del fasc.): Ah, era il segno d’un male, ormai pro- quella dichiarazione di indecifrabili- fondamente incistito nella parte più tà (tanto vaga da lasciarsi interpretare segreta dell’organismo, che la Casa come estesa a tutto il libro e non solo portava in sé fn dalle origini 2001 alla frma dei tre gaglioff pellegrini) Marcello Staglieno, Montanelli: novant’anni controcorrente, Milano, Mondadori, 2001, mi mette in fero sospetto che l’occhio p. 429: Il fatto è che, probabilmente, il del giudice abbia trovato in altre pagi- virus della corruzione è incistito nel ne tanti insulti 1949 GRADIT (Elio Dna di noi italiani, incapaci di oppor- Vittorini, Le donne di Messina) 1966 Mi- vi un vaccino. chele Prisco, Una spirale di nebbia, Milano, = Deriv. di cisti con in– e –ito. Rizzoli, 1966, p. 321: Adesso quest’e- pilogo inatteso sembrava suggellare (N) incortecciato agg. Di albero, la loro indecifrabilità più che il loro che ha il tronco ed i rami ricoperti di amore 2000 Umberto Galimberti, Psi- corteccia. che e techne. l’uomo nell’età della tecnica, 1857 In «Annali di chimica applicati Milano, Feltrinelli, 2002, ed. digitale: Non alla medicina», s. III, XXIV (1857), p. 102: potendo vivere nell’indecifrabilità del I semi di caffè vengono presi giù da- mondo, l’uomo tenta pratiche d’espe- gli alberi, ancora incortecciati 1966 rienza con cui costruire una mappa Ruggero Zangrandi, La tradotta del Brenne- del mondo che renda quest’ultimo www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 257

percorribile e rispondente alle con- Diocleziano, uscente dalle tenebre del dizioni minime d’esistenza 2014 carcere e che scorre su carro dorato Enrico Beccarini, I Vimana e le guerre degli e tirato da cavalli incantati o infatati, dei, Firenze, Enigma, 2015, ed. digitale: Un potrebbe essere l’ipostasi dell’Aurora esempio, tra i tanti, della indecifra- mattutina 1966 Mario Tobino, Sulla bilità di questo testo viene alla luce spiaggia e di là dal molo, Milano, Monda- quando sono nominati i metalli per dori, 1966, p. 24: Il vascello era infatato costruire i Vimana. dalle luci del tramonto 2004 Andrea = Deriv. di indecifrabile con –ità. Camilleri, Romanzi storici e civili, Milano, Mondadori, 2004, p. 184: Era stato un (N) industrialscientifco (in- prodotto, un frutto del giardino infa- dustrial–scientifco) agg. Proprio tato del leggendario Santo La Marina, dell’industria e della scienza. del tutto simile alle pere. 1966 Giuseppe D’Agata, Il circolo Otes, = Deriv. di fatato con in–. Milano, Feltrinelli, 1966, p. 50: Tale è, al momento, il ruolo organico assegnato (N) infschiante agg. Indifferente all’artista nell’economia e nel conte- a tutto. sto della nuova cultura a sfondo indu- 1900 In «Natura ed arte. Rivista illustra- strialscientifco 1996 Lietta Tornabuo- ta quindicinale italiana e straniera di scienze, ni, ’96 al cinema, Milano, Baldini & Castol- lettere ed arti», X (1900), p. 59 (cfr. GRL): di, 1996, p. 118 (cfr. GRL): il background Alcune bestie erano ringhiose, altre industrial–scientifco svanisce per melanconiche, altre vispe, gaie, sal- lasciar posto a una favola spiritosa ed tellanti, parecchie infschianti addirit- educativa ambientata nel mondo dei tura 1966 Fausta Cialente, Un inverno giocattoli 1999 Massimo Mongai, Il freddissimo, Feltrinelli, 1966, p. 89: Enzo gioco degli immortali, Milano, Mondadori, troppo riguardoso, Regina troppo ti- 2018, ed. digitale: I membri del Cerchio mida, Alba troppo infschiante 1990 Interno erano al corrente del mio pro- Paola Barocchi, Storia moderna dell’arte in getto di progresso industrial–scienti- Italia, Torino, Einaudi, 1990, p. 223: Né fco. chitarra e pittoricume nostalgico, né = Comp. di industrial(e) e scientifco. carnevale e tira a campà infschiante: queste sono le smorfe e le maschere (N) infatato agg. Reso magico, in- del suo decadimento servile. cantato, fatato. = Part. pres. di infschiarsi. 1871 Letterio Lizio Bruno, Canti popo- lari delle isole Eolie e di altri luoghi della (N) inidentifcabile agg. Che non Sicilia, Messina, s.e., 1871, p. 2: Bella che può essere identifcato, riconosciuto, sei adorna di bellezze dai piedi inf- non precisabile. no alla treccia, te fecero le Fate e sei 1906 In «Giornale italiano delle malat- infatata; tanta bellezza non provenne tie veneree e della pelle», XLI (1906), p. 75 da te 1916 In «Bullettino di archeo - (GRL, senza indicazione del fasc.): Ci ri- logia e storia dalmata», XXXIX (1916), p. mase però inidentifcabile un batterio 67 (cfr. GRL): Dobbiamo però ricorda- 1965 Enrico Lupinacci, L’irregolare, Mila- re qui di passaggio, come la fglia di no, Ceschina, 1965, p. 199: Il confne tra www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 258

l’amicizia e l’amore gli risultava ini- (N) juiverie sost. f. (pl. juiveries). dentifcabile per situare al di qua o al Quartiere ebraico, ghetto. di là certe manifestazioni 1999 Anna 1844 In «Il Politecnico. Repertorio men- Foa, Ebrei in Europa: dalla peste nera all’e- sile di studj applicati alla prosperità e coltura mancipazione, Roma, Laterza, 1999, p. 296: sociale», VII (1844), p. 396: Nella contra- Come l’emergere della sua ambiva- da della Juiverie, re Carlo VIII, e poi lenza fondamentale, ossia l’idea che Francesco I, quando disponèvansi a un ebreo nascosto ed inidentifcabile calare in Italia, tènnero tornèi colla fosse ancora più pericoloso 2007 lor corte 1904–1905 In «Il corriere israelitico. Periodico mensile per la storia e la Attilio Fortini, Assenze prime, Civitavecchia, letteratura israelitica», XLIII o XLIV (1904 Prospettiva Editrice, 2007, p. 75: La sua as- o 1905) p. 131 (GRL, da cui non si ricava senza rende inidentifcabile il signif- l’annata precisa): negli antri fetidi e do- cato di qualsiasi materia 2015 Marco lorosi, nelle catapecchie luride delle Gallo, Studi di storia dell’arte, iconografa Juiveries 1987 Arnaldo Momigliano, e iconologia, Roma, Gangemi, 2015, p. 89: Pagine ebraiche, Torino, Einaudi, 1987, p. Rivolto verso Cristo che all’imbocco 133: La juiverie di Montmélian scom- della grotta trae alla nuova vita un ini- parve virtualmente circa cinquanta dentifcabile giusto. anni dopo, quando gli Ebrei venivano = Deriv. di identifcabile con in–. gettati nei pozzi, essendo ritenuti re- sponsabili della peste nera. (N) interritmico agg. Relativo ad 2. Gruppo sociale costituito da una commistione di ritmi diversi. ebrei. 1966 Alberto Bevilacqua, Questa specie 1965 Angela Bianchini, Le nostre di- d’amore, Milano, Rizzoli, 1966, p. 122: Il stanze, Milano, Mondadori, 1965, p. 88: ma solito ballo in cui si sottintende un’al- dieci, vent’anni fa, lì c’era la crema, tra connivenza interritmica. la juiverie più ricca della città, quella = Deriv. di ritmico con inter–. che ha dato i negozi, i musei, i lasciti alle università 2014 Riccardo Calima- ni, Ebrei eterni inquieti, Milano, Mondadori, (N) invertebranza sost. f. Condi- 2014: Si comprende facilmente l’inte- zione di invertebrato. resse che può avere la juiverie a es- 1966 Roberto Di Marco, Fughe, Milano, servi ampiamente rappresentata. Feltrinelli, 1966, p. 160: O, con cruciale = Voce fr. ‘id.’. invertebranza, patapumfete? = Deriv. di invertebrato con –anza. (N) juvaresco (juvarresco) agg. Relativo all’opera o alla maniera ar- (N) ipernebuloso agg. Che sta so- chitettonica di Filippo Juvara. pra le nubi. 1880 In «L’ingegneria civile e le arti in- 1960 Giorgio Orelli, Un giorno della dustriali», VI (1880), p. 6 (GRL, senza indi- vita, Milano, Lerici, 1960, p. 59: Fossi un cazione del fasc.): conservare al vasto uccello che vola, vorrei raggiungere isolato, che ora a ponente ed a notte una zona ipernebulosa. dà forma alla piazza Milano, il gran- = Deriv. di nebuloso con iper–. dioso carattere dell’architettura Juva- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 259

resca 1911 In «Arte e storia», XXXI 168 (GRL, senza indicazione del fasc.): ri- (1911), p. 293 (GRL, senza indicazione del destandomi alla realtà mi domando fasc.): La rapidità, le contrarietà nel anch’io se troveremo uno che ci reciti corso dell’esecuzione, le diffcoltà il Kaddish 1965 Angela Bianchini, Le inerenti allo stile juvarresco, d’ordine nostre distanze, Milano, Mondadori, 1965, p. artistico, tecnico e economico, tutto- 68: Recitava ogni sera, e lo raccontava ciò ha contribuito a determinare un a noi nipoti [....] il kaddish 1995 Pa- quadro sproporzionato ad ogni ragio- trizia Sola, Piccolo dizionario dell’ebraismo, ne d’arte 1965 Salvator Gotta, L’ultimo Milano, Gribaudi, 1995, p. 72: KADDÌSH dei Vela, Milano, Mondadori, 1965, p. 88: (QADDISH) (aram. Santo) Nome di Fra la chiesetta e lo spigolo del Semi- una parte della liturgia prevalente- nario Grande – costruzione d’ammat- mente in lingua aramaica. Si tratta di tonato, juvaresca – s’apriva un varco una santifcazione e di una esaltazio- di verde av. 1994 Paolo Volponi, Ro- ne del nome Dio, e dell’invocazione manzi e prose, a cura di Emanuele Zinato, dell’avvento del Suo Regno 2015 vol. III, Torino, Einaudi, 2002, p. 256: Di Israel J. Singer, A oriente del giardino dell’E- architettura juvarresca, non proprio den, trad. it. di Marina Morpurgo, Torino, attribuibile al maestro: con un grande Bollati Boringhieri, 2015, ed. digitale: Non cortile centrale rettangolare, e con i sarebbero mai state chiamate a recita- lati più corti aperti a colonne in porti- re il kaddish in memoria del padre e cato 2014 Carlo Feltrinelli, Senior ser- della madre defunti vice, Milano, Feltrinelli, 2014, ed. digitale: = Voce aramaica, propr. ‘santo’. A metà del Settecento, un giovane se- guace della scuola juvaresca, senz’al- (N) kalakukko sost. m. Pasticcio tro un dilettante, si era sbizzarrito in di pane ripieno di carne di maiale e un’impresa unica. pesce, tipico della cucina fnlandese. = Deriv. di Juvara (o Juvarra: entram- 1965 Luigi Malerba, Il serpente, Mila- be le forme sono ben attestate), cognome no, Bompiani, 1965, p. 155: Non toccherei dell’architetto Filippo Juvara (1678–1736) nemmeno la polpa bianca della gua- con –esco. mebana, nemmeno il favoloso kala- kukko 1979 In «Epoca», XXX (1979), (N) kaddish (qaddish) sost. m. p. 25 (GRL. senza indicazione del fasc.): Preghiera ebraica, recitata per glori- Ma il piatto nazionale è il Kalakukko, fcare Dio o per onorare la memoria tortello che combina pesce e carne di dei defunti. maiale 2003 Bo Carpelan, Il libro di 1857 Alessandro Mc. Caul, Gli antichi Benjamin, trad. it. di Carmen Giorgetti Cima, sentieri ovvero Confronto dei principj e dot- Milano, Iperborea, 2003, p. 147: dolce di trine del moderno giudaismo colla religione di Mosè e dei profeti, trad. it. di C.L. Lauria, segale e malto, porridge di farina di Pinerolo, Tip. di Lobetti–Bodoni, 1857, p. segale, kalakukko, pasticcio di pesce 304: Dove dice Mosè al fgliuolo giu- e carne di maiale 2015 Andy Symin- deo di ripetere il Kaddish per il suo gton–Catherine Le Nevez, Finlandia, trad. it. anonima, Torino, EDT, 2015, ed. digita- morto genitore 1910 In «Il corriere israelitico. Periodico mensile per la storia e le: Qui alcune bancarelle vendono la la letteratura israelitica», XLIX (1910), p. specialità locale chiamata kalakukko, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 260

una grande pagnotta di segale imbot- (N) leonardescamente avv. Alla tita di coregone e poi cotta in forno. maniera dello stile pittorico di Leo- = Voce fnlandese ‘id.’ nardo da Vinci. 1898 In «Rivista d’Italia», III (1898), (N) lanternata sost. f. Fiaccolata. p. 67: ora largo e tutto volto a Tizia- 1894 In «Gazzetta uffciale del regno d’I- no, come nell’Assunta del Duomo talia», 24 marzo 1894, p. 1261: gran lanter- Vecchio, o fne e leonardescamente nata allegorica a soggetto libero; con ricercatore, come nella lunetta della premi, moccoletti e faccolata 1897 Cena 1927 Guido Edoardo Mottini, La In «L’illustrazione italiana», XXIV (1897), pittura italiana da Leonardo al Tiepolo, Mi- p. 154: Bengala, cornetti, campanelli, lano, Unitas, 1927, p. 72: Raffaello dota tamburelli accompagnarono la lanter- leonardescamente questi due femma- nata, sinchè tutti furono stanchi morti tici personaggi di meravigliose mani di andare, gridare, suonare, assordare paffute 1966 Italo Alighiero Chiusa- no, La prova dei sentimenti, Milano, Rizzoli, i Quiriti 1965 Carlo Castellaneta, Villa 1966, p. 187: adombrò la depressione di delizia, Milano, Rizzoli, 1965, p. 32: C’e- che sorride leonardescamente sotto lo ro per caso, alla lanternata dei soci del zigomo 1989 Laura Granatella, D’An- Velo Club. Uno spettacolo. Immagi- nunzio e Pirandello tra letteratura e teatro, nate: centinaia di lanterne, nel buio, Roma, Bulzoni, 1989, p. 27: È così che il che oscillavano attaccate ai manubri. cromatismo, leonardescamente inte- 2. Colpo violento. so, cioè come «luce che non può mai 1561 Delle lettere facete et piacevoli cacciare del tutto l’ombra», acquista di diversi huomini grandi et chiari et belli in questo primo nucleo di taccuini ingegni, raccolte da Francesco Turchi, vol. un suo preciso signifcato vitalistico II, Venezia, s.e., 1575, p. 327: e la prima 2015 Ernesto d’Alfonso, L’antico, il mo- volta che vi trovate a cantare fatemi derno, il classico: itinerario teorico, Firenze, brindisi d’un madrigale: ma di gra- Altralinea, 2015, p. 73: a partire dalla f- tia che non vi sia quel basso datore nitudine di una grandezza fnita, quel- di lanternate si crudeli 1960 Miguel la del corpo umano e del suo alterego, De Cervantes Saavedra, Il fantasioso genti- sfera e quadrato, circoscritti, che ne luomo Don Chisciotte della Mancia, trad. it. rappresentano leonardescamente la di Cesco Vian, Milano, Edd. Club del libro, condizione esistenziale. 1960, p. 189: L’oste gli procurò quanto = Deriv. di Leonardesco con –mente. voleva, e Sancio lo portò a don Chi- sciotte che si teneva la testa con le (N) lessicatore sost. m. Secondo mani, lamentandosi per il dolore della le teorie semiologiche di Charles W. lanternata 2010 Jack London, La Stra- Morris, categoria di segni dotati di da. Diari di un vagabondo, trad. it. di Davide specifche funzioni comunicative. Sapienza, Roma, Castelvecchi, 2010, ed di- 1966 Roberto Di Marco, Fughe, Mila- gitale: Altroché se dormo – per quanto no, Feltrinelli, 1966, p. 191: S’impone una tempo non so – visto che mi sveglia lingua Giuseppe, un qualsiasi sistema una lanternata in faccia. di lessicatori 1975 Ferruccio Rossi = Deriv. di lanterna con –ata. Landi, Charles Morris e la semiotica nove- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 261

centesca, Milano, Feltrinelli, 1975, p. 93: na, Modena, Mucchi, 2003, p. 12: Il Lions La tesi difesa da Morris è che siano Club Modena Wiligelmo, in sintonia segni, ma non lessicatori: essi cioè con i più alti valori Lionistici, profon- hanno i loro interpretanti come ogni de il proprio impegno di solidarietà al segno semioticamente inteso, ma di- prossimo 2014 Riccardo Crosa, Thank versi da quelli dei lessicatori 2009 you, Tricase, Youcanprint, 2014, ed. digita- Dizionario di flosofa, Roma, Istituto del- le: pur essendo italiano, ho scelto di la Enciclopedia Italiana, 2009, s.v. segno: privilegiare il testo in lingua inglese Su questa base Morris distingue s. poiché, oltre ad essere la lingua nati- complessi (o ascrittori) e s. semplici: va del movimento lionistico interna- questi ultimi si suddividono in iden- zionale, la ritengo anche una lingua tifcatori (ulteriormente articolati in globale. indicatori, descrittori, nominatori; si = Deriv. di Lion(s) con –istico. tratta di s. che tendono a indirizzare la risposta in una defnita regione spa- (N) liscardino sost. m. Damerino zio-temporale, cioè che localizzano), 1966 Carlo Castellaneta, Villa di deli- designatori (che designano le pro- zia, Milano, Rizzoli, 1965, p. 140: un bel prietà di una situazione), apprezzatori liscardino dalla soglia dell’osteria la (che servono a valutare positivamen- stava rimirando, le mani affondate te o negativamente), prescrittori (che nelle saccocce. comandano un certo comportamen- = Etimologia incerta; potrebbe trattarsi di to), e infne, come classe residua (i s. un deriv. di liscardo ‘sale aromatico’ con – precedentemente citati sono conside- ino (ma va detto che di tale sostantivo è nota rati ‘lessicatori’), solo un’attestazione di un manoscritto antico: cfr. TB, s.v.). = Dall’ingl. lexicator, termine coniato da Charles W. Morris. (N) lisippeo agg. Relativo allo sti- le di scultura di Lisippo o ispirato ad (E) (R) lionistico agg. Relativo al esso. Lions club. 1851 Bullettino dell’Istituto di corri- 1963 Accademia Carrara, Antichi dise- spondenza ar cheo logica per l’anno 1851, gni e stampe dell’Accademia Carrara di Ber- gamo, Bergamo, Ed. del Lions club, 1963, Roma, Bertinelli, 1851, p. 24: Lisippee p. II: La «Mostra di antichi disegni e sembrano esser pure le proporzio- stampe dell’Accademia Carrara» nel ni del nostro bronzo 1938 Pericle suo arco di durata, da giugno a otto- Ducati, L’arte in Roma dalle origini al sec. bre, mentre celebra la ricorrenza di un VIII, Bologna, Cappelli, 1938, p. 291: al di decennale, sigla in modo impareggia- sopra della prima corona di foglie di bile l’inizio di un nuovo decennio di acanto, è scolpita quasi a tutto tondo una fgura di Ercole, riproducente il vita lionistica 1966a Michele Prisco, Una spirale di nebbia, Milano, Rizzoli, 1966, tipo lisippeo 1966 Maria Corti, Il ballo p. 179: Un’attività dello spirito lioni- dei sapienti, Milano, Mondadori, 1966, p. 29: stico 1966b GRADIT (senza fonte) ai lati del corridoio c’erano Eschine, 2003 Guido Vigarani, Inventario dei ma- arte greca, Ermes in riposo, arte lisip- noscritti dell’Archivio capitolare di Mode- pea, un altro Ermes, stile prassitelico www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 262

1994 Federico Rausa, L’immagine del vin- (N) malignolipina sost. f. Com- citore. L’atleta nella statuaria greca dall’età posto formato da lipidi presente nei arcaica all’ellenismo, Treviso, Fondazione tessuti e nel sangue affetti da tumore Benetton, 1994, p. 154: Echi lisippei si maligno. possono cogliere in alcuni soggetti 1961–1962 Ugo Cassarino–Italo Ca- atletici cronologicamente collocabili relli, La malignolipina nei tumori maligni tra la fne del IV e l’inizio del III se- umani e nel sangue circolante, test specifco colo 2018 Eloisa Dodero, Il tesoro di per la diagnosi precoce, in «Atti della Acca- antichità: Winckelmann e il Museo capitoli- demia Lancisiana di Roma», I (1961–1962), no nella Roma del Settecento, Firenze, Giun- titolo 1964 In «Archivio italiano di ana- ti, 2018, p. 309: Per quanto riguarda gli tomia e istologia patologica», XXXVIII schemi scelti per rendere le imprese, (1964), p. 23: È noto, infatti, da un lato, la ripresa dal repertorio iconografco che nei tumori maligni sono presenti lisippeo è assai chiara. genericamente lipidi – in particolare = Deriv. di Lisippo, nome di uno scultore un composto specifco chiamato «ma- greco del IV sec. a.C., con –eo. lignolipina» 1966 Roberto Di Mar- co, Fughe, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 209: Tutto questo deriva forse dalla mali- (N) lividomorboso agg. Di colore gnolipina 1970 In «Rivista di biolo- livido, che rivela malattia. gia», LXIII (1970), p. 169: Hanno perso 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lucro, sotto questo aspetto un tale signifcato Milano, Mondadori, 1965, p. 95: Il dolore assoluto i lipidi del cancro, le cosid- dello zigomo, sotto il cerotto, batte a dette «malignolipine» […] da quando intermittenze, la faccia del cameriere rAPPort e i suoi collaboratori isolaro- è specchio della sua: occhiaie livido- no da una milza di bue una cytolipina morbose, il giallo della pelle sotto i identica alla cytolipina H. lampioncini colorati come bengala. = Comp. di maligno, lipo– e –ina. = Comp. di livido e morboso. (N) malversità sost. f. Tendenza al (N) macubista sost. m. Spacciato- male, malvagità. re di droga. 1862 In «Giurisprudenza del regno. 1960 Franco di Bella, Italia nera, Mi- Raccolta progressiva di giurisprudenza, le- lano, Sugar, 1960, p. 540: Macubista: gislazione e dottrina», XIII (1862), p. 755: spacciatore di cocaina 1965 Inìsero Non vi fu previo trattato, ma il ladro Cremaschi, A scopo di lucro, Milano, Mon- confdava nell’ingordigia e malversi- dadori, 1965, p. 61: Poi ha fatto un po’ tà umana, e forse aveva già disegnato il macubista, sai cos’è? Crepa se non in genere a chi rivolgersi 1965 Io- lo sai 2009 Daniela Gobetti, Dictionary lena Baldini, L’innamorata, Milano, Mursia, of Italian Slang and Colloquial Expressions, 1965, p. 117: L’eco delle sue passate New York, Barron’s, 2009, s.v.: MACUB- disgrazie era stato raccolto dalla por- ISTA, m., narc. (From > macuba). tineria del palazzo, nido di malversità Drug peddler. femminesca 2004 Giovanni di Capua, = Deriv. di Macuba, nome di un tipo di Delenda DC, Soveria Mannelli, Rubbettino, tabacco, con –ista. 2004, p. 161: alcuni procuratori mili- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 263

tanti, che si sentivano autorizzati a Passariano. Dimora e destino dei nobili Ma- rinchiudersi nella loro cittadella giu- nin, Passariano di Codroipo, Assoc. fra le pro diziaria per giudicare la malversità loco del Friuli Venezia Giulia, 2001, p. 503: della politica. Le specie sono buoi, poche vacche, manzola- = Deriv. di malversare con -ità. me, asini, cavalli, alcuna pecora = Deriv. di manzo con –olo e –ame. (N) mangia–poesie sost. m. Letto- re appassionato di poesie. (N) marchettuola sost. f. Prosti- 1966 Piero Santi, Libertà condizionata, tuta. Firenze, Vallecchi, 1966, p. 109: Maledette 1966 Piero Santi, Libertà condizionata, strade e maledetto quel mangia–poe- Firenze, Vallecchi, 1966, p. 153: Ridente sie. come una marchettuola di Piazza del- = Comp. di mangia– e poesie. la Repubblica. = Deriv. di marchetta con –uola. (N) mangia–verz agg. Che ha i di- fetti tipici dei milanesi. (N) marcucciano agg. Del pittore 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, Mario Marcucci. Milano, Rizzoli, p. 119: Da come la guar- 1942 In «Emporium», XCV (1942), p. dano, una matta compagna che vien 132: Il predominante realismo dell’o- giù a ruota libera, han capito che è pera marcucciana, che ha fatto in- foresta, insomma di Milano, milanese sistentemente parlare di un ritorno mangia–verz. all’Ottocento [...]. potrebbe mettere = Comp. di mangia– e del milanese verz in sospetto e sviare un giudizio che ‘verza’. non vada oltre l’apparenza delle cose 1966 Mario Tobino, Sulla spiaggia e di là (N) manzolame sost. m. Mandria del mare, Milano, Mondadori, 1966, p. 312: di bovini giovani. Era stato colpito dalla pittura marcuc- av. 1597 Giuseppe Falcone Piacentino, ciana e si prodigò a descriverla e illu- La nuova, vaga et dilettevole villa, Brescia, strarla 2001 Francesco Gurrieri, Dia- Bozzola, 1599, p. 236: Alcuni se ‘l grano loghi d’autore, Firenze, Chegai, 2001, p. 63: lussuriasse, fallo pascere à porci, ò a Ma lo spazio esistenziale ancor prima manzolami 1812 In «Annali dell’a- che poetico in cui mi pare si possa gricoltura italiana del Regno d’Italia», XIII riconoscere Marcucci è quello del- (1812), p. 270: Gli altri, come le vacche la meditazione solitaria dei momenti ed il manzolame più giovine l’estate alti di Luzi: forse in questo senso il viene messo in montagna 1932 In “post–ermetismo” marcucciano può «L’Italia agricola», XIII (1932), p. 128: Il essere spiegato, ben oltre, ovviamen- manzolame può essere portato talo- te, la sequenza cronologica. ra al pascolo anche in primavera, nei = Deriv. di Marcucci, cognome del pitto- campi da dirompere 1965 Bruna re viareggino Mario Marcucci (1910–1992) Piatti, Venere e il Begriffo, Milano, Longane- con –ino. si, 1965, p. 130: Stando nella stanza mi ero impregnato di odore di manzola- (N) marquee sost. f. Grande ten- me 2001 Francesca Venuto, La villa di da. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 264

1966 Giulia Niccolai, Il grande angolo, (N) metacristallino agg. Che con- Milano, Feltrinelli, 1966, p. 15: Vede ap- tiene cristallo. prontata per loro sotto una marquee, 1966 Domenico Garelli, Il ragno e il una grossa tenda quadra appoggiata resto, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 151: Si è in ombra al muro di una casa e sor- potuto ottenere un reticolato metacri- retta agli altri tre lati da pali piantati stallino di nuclei. = Comp. di meta– e cristallino. nel terreno. = Voce ingl. ‘id.’. (N) micromuscolare agg. Relati- vo a un movimento muscolare appena (N) marvaglione sost. m. Malattia percettibile. che colpisce gli animali. 1966 Roberto Di Marco, Fughe, Milano, 1965 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, Feltrinelli, 1966, 14: Il suo viso sempre Milano, Longanesi, 1965, p. 76: Poi però dolce e sereno adesso s’era fatto teso gli venne il marvaglione agli animali, per una sorta di guazzabuglio micro- e il vecchio ebbe addirittura il misere- muscolare 1995 Carmen Covito, Del re agli intestini per lo spavento. perché i porcospini attraversano la strada, = Etimologia incerta. Milano, Bompiani, 1995, p. 72: Ma il fat- to è che la prima notte avevo cerca- (N) masseuse sost. f. (pl. masseu- to inutilmente di addormentarmi an- ses). Massaggiatrice. ch’io, troppo stremata, scossa da stra- 1897 In «Natura ed arte», VII (1897), p. ni crampi micromuscolari […], e poi 66 (GRL, senza indicazione del fasc.): Dopo Gabriel aveva cominciato a agitarsi e, colazione confda la propria persona nel sonno, parlava 1999 Lee Sannel- alla masseuse newyorkese che le pra- la, L’esperienza della kundalini, trad. it. di Antonella Barbieri, Milano, Murra, 1999, p. tica il massaggio del viso e del collo 116: il lavoro di questi due scienziati, secondo un metodo speciale 1913 Joseph Chilton Pearce (1980) affermò Hans Rau, La crudeltà. Studiata specialmen- che da adulti abbiamo il nostro reper- te nei suoi rapporti coi fattori sessuali, trad. it. anonima, Torino, F.lli Bocca, 1913, p. 208: torio personale di movimenti micro- Egli si fa lavorare per qualche tempo muscolari, coordinati con l’utilizzo e la ricezione del linguaggio. da una masseuse, secondo tutte le re- = Comp. di micro– e muscolare. gole dell’arte 1966 Duilio Riccardi, Tacchi a squillo, Milano, Baldini e Castoldi, (N) mignan (mignam) sost. m. 1966, p. 141: E anche certi giornali che Nella comunità ebraica romana, ceri- si defniscono buoni, incassano quat- monia che sancisce il passaggio alla trini a palate con la pubblicità delle maggiorità, più nota come bar mizvà. “masseuses” 1978 Dora Setti, La Duse 1965 Annamaria Tesi, Un bel passato, com’era, Milano, Pan, 1978, p. 94: In que- Milano, Longanesi, 1965, p. 40: Dunque sta traversata per il Sud America è per dicevo che tra poco te passi di Mi- l’appunto accompagnata dalla mas- gnam: sai che cosa vuol dire? Diventi seuse, da due cameriere. un ometto 2010 Daniela Di Castro, = Voce fr. ‘id.’. I Tesori del museo ebraico di Roma. Guida www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 265

alla visita e alle collezioni, Roma, De Luca, ta, […], si vedono bellissime mitaines, 2010, p. 73: La relativa cerimonia, il bar ossia mezzi–guanti di pizzo bianco o Mizvà, viene detto a Roma maggio- di reticella 1957 Paolo Monelli, Bar- rità o mignan perché minian è il nu- baro dominio. Seicentocinquanta esotismi mero di dieci ebrei 2014 In «Pagine esaminati, combattuti e banditi dalla lingua con antichi e nuovi argomenti, storia ed eti- ebraiche», 9 novembre 2014: hanno parte- mologia delle parole e aneddoti per svagare cipato alla festa organizzata per i no- il lettore, Milano, Hoepli, 1957, p. 227: MI- stri quattro ragazzi che entravano di TAINE – Questo antico francesismo mignan proprio in questi giorni. = Dall’ebraico minian ‘gruppo di dieci ci è sempre parso una di quelle paro- ebrei necessario per la preghiera pubblica’ le care alle nostre nonne, odorosa di (perché per esservi ammessi è necessario canfora e di muffa; fa venire in mente aver passato il bar mizvà). vecchine freddolose con lo scaldino. osservAzioni: la var. mignam, messa a Invece, se non di lana come vuole il lemma da Vaccaro 1966 sulla scorta dell’at- testazione del 1965, potrebbe essere frutto di vocabolario, ma di merletto, mitaines errore. se ne vedono di nuovo presso le si- gnore eleganti 1966 Italo Alighiero (N) mikeggiare v. intr. Imitare gli Chiusano, La prova dei sentimenti, Milano, atteggiamenti di Mike Bongiorno. Rizzoli, 1966, p. 140: “Donna Matilde!”. 1966 Maria Corti, Il ballo dei sapienti, Janos le afferrò la sinistra, coperta di Milano, Mondadori, 1966, p. 268: Man- una mitaine di lana nera 2008 Tere- zoni, quel biondino che mikeggia sa Megale, Mirandolina e le sue interpreti. Attrici italiane per «La locandiera» di Gol- 2001 Maria Corti, Le pietre verbali, Torino, doni, Roma, Bulzoni, 2008, p. 111: appare Einaudi, 2001, p. 9: Sai che lui non balla. in un atteggiamento energico, con en- E subito si è fatto un crocchio di col- trambe le mani, avvolte da traforate e lettoni intorno a lui, e lui in mezzo a scure mitaines, girate e poggiate sui mikeggiare. = Deriv. di Mike, nome del presentatore fanchi stretti. televisivo italo–americano Mike Bongiorno = Voce fr. ‘id.’. (1924–2009), con –eggiare. (E) (R) mohar sost. m. Nel mondo (N) mitaine sost. f. (pl. mitaines). ebraico, dote pagata dal fdanzato ai Mezzo guanto. genitori della futura moglie. 1826 Tecnologia femminile ossia Arti e 1930 In «Atti della Accademia nazionale mestieri che al bel sesso s’appartengono e di dei Lincei. Classe di Scienze morali, storiche che ei può piacevolmente occuparsi, Milano, e flologiche. Memorie», s. VI, CCCXXVII Pirotta, 1826, p. 112: Il lavoro di maglia a (1930), p. 62: L’ammontare del mohar è cordone presenta la medesima facili- poi fssato ad una determinata somma, tà; si può, secondo il sistema de lavori distinguendo secondo si tratti di una di maglia a coste, fare nelle gonnelle, vergine o di una vedova. Nel sistema nelle mitaines, nelle calzette a giorno ebraico questo pagamento è quindi un 1836 In «Corriere delle dame. Giornale di atto che deve precedere il matrimonio mode, amena letteratura, teatri e varietà», 5 1966 Riccardo Bacchelli, Il coccio di ter- aprile 1836, p. 162: Per uso di manica cor- racotta, Milano, Mondadori, 1966, p. 194: www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 266

Giobbe era in grado d’aggiungere, un miscuglio di prezioso e di plebeo, nell’usuale prezzo di fdanzamento, un gergo accademico e barbarico, in quel che chiamavasi mohar, una ravvivato da un uso ardito dei verbi, somma, che, proporzionata alla sua da una montparnassiana (non parnas- ricchezza e confrontata con la loro siana) libertà di sintassi. indigenza, riusciva ingente 1967 (n) 2. sost. m. Artista che vive nel GRADIT (senza fonte) 2009a Francesco quartiere parigino di Montparnasse. Bandini, Le grandi religioni orientali la re- 1990 Juan Benet, Lance spezzate, trad. ligione d’Israele e l’ebraismo post–biblico, it. di Angelo Morino et alii, Napoli, Guida, Firenze, Alinea, 2009, p. 45: La promessa 1990, p. 170: l’ultima cosa che aveva di matrimonio veniva fatta in presen- ricevuto a Parigi era stato il lascito za di testimoni con la consegna della di Proust, accantonato dai montpar- dote (mohar) che lo sposo faceva al nassiani 1997 Michele Colucci–Ric- padre della ragazza la quale da quel cardo Picchío, Storia della civiltà letteraria momento aveva il grado di moglie russa. II Novecento, Torino, UTET, 1997, p. e poteva unirsi maritalmente al suo 437: Evidentemente Geórgij Ivànov, sposo 2009b Raniero Fontana, Geru- che era strettamente legato ai mon- salemme e dintorni. Per una teologia cristia- tparnassiani e aveva colto l’atmosfe- na della Terra di Israele, Cantalupa, Effata, ra della loro prosa e in generale del- 2009, p. 42: Il seduttore ne pagherà il la loro vita, si ispirò proprio ad essa «prezzo nuziale», il mohar, ed essa di- quando scrisse il romanzo La scissione verrà sua moglie. dell’atomo. = Dall’ebr. môhar ‘id.’. = Deriv. di Montparnasse e –iano. (E) (R) montparnassiano agg. (N) nolenza sost. f. Il non volere, Relativo al quartiere parigino di Mon- indisponibilità. tparnasse, e ai letterati ed artisti che ci 1892 In «Atti dell’accademia ponta- vivono. niana», XXII (1892), p. 74: [...] la detta 1926 In «I libri del giorno. Rassegna mensile internazionale», IX (1926), p. 121 cattedra per morte o per nolenza di (GRL, senza indicazione del fascicolo): detto Genovesi, debba provvedersi Alla letteratura montparnassiana si è di successione idoneo per cuncursum aggiunto di recente anche un libro di 1965 Iolena Baldini, L’innamorata, Milano, Fuss–Amoré e Ombiaux, ricco di no- Mursia, 1965, p. 78: Di tanti argomenti, tizie, di aneddoti e di ricordi ne’ suoi uno riuscì a impressionarmi per quan- coloriti capitoli 1932 GRADIT (Al- to toccato appena una volta, con vaga berto Moravia) 1965 Enrico Lupinacci, nolenza, dal capitano. L’irregolare, Milano, Ceschina, 1965, p. 30: = Dal lat. nolentia. Una specie di distinto incrocio tra il marinaio e il pittore montparnassiano (N) novillada sost. f. Corrida con si alzò aprendo le braccia verso Ed- tori giovani e toreri non ancora pro- gardo 1992 Edda Ronchi Suckert, Ma- fessionisti. laparte. 1932–1936, Firenze, Ponte Alle Gra- 1923 In «La lettura. Rivista mensile del zie, 1992, p. 627: Strano francese, il suo: “”», XXIII (1923), p. 684: www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 267

Spettacolo quindi di second’ordine la uva e pigiarvela. Si usa in Piemonte e novillada, al quale i veri competenti Lombardia. Dicesi anche Bennaccia o di tauromachia sdegnano di recarsi, Navaccia 1965 Salvator Gotta, L’ultimo ma che, nonostante, è ben accetto al dei Vela, Milano, A. Mondadori, 1965, p. 86: popolo 1960 Ernest Hemingway, Morte È il solito carro che ha sempre servito nel pomeriggio, trad. it. di Fernanda Pivano, anche ai contadini per trasportare fe- Torino, Einaudi, 1960: Ai tempi nostri una no, navacce di vendemmia, sacchi di novillada è una corrida in cui tori di età grano, strumenti da campagna 1989 inferiore o maggiore a quella richiesta Antonio Ivan Pini, Vite e vino nel Medioevo, in una corrida uffciale, vale a dire mi- Bologna, CLUEB, 1989, p. 163: in Emilia nori di quattro anni e maggiori di cin- si usa la “navaccia”, cioè un recipien- que, o difettosi nella vista o nelle cor- te aperto in alto e con i lati rialzati. na, vengono combattuti da toreri che [...] la “navaccia” trasporta uva, men- o non hanno ancora assunto o hanno tre la “castellata” trasporta il mosto rinunciato al titolo di matador de toros 2000 Giancarlo Malacarne, Sulla mensa del [...]. In passato una novillada era qua- principe. Alimentazione e banchetti alla cor- te dei Gonzaga, Modena, Il bulino, 2000, p. lunque forma di divertimento coi tori 309: navaccia: grossa cassa entro la fuori dalla corrida uffciale, ma oggi la quale si pigiano le uve. novillada realizza l’intento di offrire = Deriv. di nave con –accia. una corrida regolare a prezzi minori di quelli uffciali 1966 Carla Vasio, L’oriz- (N) neue sachlichkeit loc. sost. f. zonte, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 44: A Bar- inv., con le iniziali maiuscole. Movi- cellona i tori della novillada macellati mento artistico, nato in Germania nel assai male 1998 Pierre Kalfon, Il Che. 1925 come reazione ad altre correnti Una leggenda del secolo, trad. it. di Luisa (in particolare all’espressionismo), Cortese, Milano, Feltrinelli, 1998, p. 103: as- che propugna un ritorno all’oggetti- sistono, senza particolare entusiasmo, vità. allo spettacolo di tauromachia della 1970 Roberto Tassi, Giovane pittura te- novillada, che non esiste in Argentina. desca (continuità della Neue Sachlichkeit), (*novillada: corrida coi tori giovani). Milano–München, Galleria del Levante, = Voce sp. ‘id.’. 1970, titolo 1982 Elena Giobbio Crea, Considerazioni sulla Neue Sachlichkeit (N) navaccia sost. f. Recipiente nell’ottica della critica di ieri e di oggi: utilizzato per il trasporto dell’uva. concordanze, divergenze, Milano, Cisalpi- 1875 Pasquale Fornari, Il piccolo Carena no–Goliardica, 1982, titolo 1994 Rubem o nomenclatura italiana spiegata e illustrata Fonseca, Vaste emozioni e pensieri imperfet- colle parole corrispondenti nei dialetti: mila- ti, trad. di Adelina Aletti, Roma, Biblioteca nese, piemontese, veneto, genovese, napoli- del Vascello, 1994, p. 117: Babel non era tano, siciliano, sardo e friulano, Milano, Li- di molte parole. Preferiva osservare le breria editrice di educazione e d’istruzione di persone. O discutere con Canetti sulla Paolo Carrara, 1875, p. 176: Benna: è un Neue Sachlichkeit, la nuova oggetti- grande vaso di legno, di forma quadri- vità, la nuova realtà 2011 Il restauro lunga, più stretta nel fondo, con quat- del moderno in Italia e in Europa, a cura di tro manitengoli per uso di trasportare Emanuele Palazzotto, Milano, Angeli, 2011, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 268

p. 31: La Neue Sachlichkeit (la nuova (N) opaleggiante agg. Di colore oggettività delle cose, dei materiali), lattiginoso con rifessi cangianti, opa- che fu il tema etico del Weissenhof. lescente. 2. agg. Di realizzazione artistica, 1841 Dizionario classico di storia natu- ispirata a tale movimento. rale, vol. XIV, Venezia, Tasso, 1841, p. 226: 1965 Enrico Lupinacci, L’irregolare, Il Quarzo opaleggiante o Girasole, Milano, Ceschina, 1965, p. 25: Nel suo ar- che offre un fondo latteo donde sorto- redamento Neue Sachlichkeit in rosso no dei rifessi azzurrognoli o rossicci erotico e nero tenebroso. 1965 Enrico Lupinacci, L’irregolare, Mila- = Loc. ted., propr. ‘nuova oggettività’. no, Ceschina, 1965, p. 310: Questo mare opaleggiante: è inventato male av. (N) omacciola sost. f. Donna ma- 1981 Lion Feuchtwanger, La distruzione del scolina. tempio e le prime comunità cristiane, trad. 1966 Carlo Alianello, Nascita di Eva, it. di Ervino Pocar, Rimini, Guaraldi, 2014, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 135: La sto- ed. digitale: Ed ecco, proprio vicino a ria di quella omacciola o ominastra, sé, vede un che di luccicante, di opa- come volle chiamarla Eva, i ragazzi leggiante, ed è strano che non l’abbia l’avevano saputa solo allora. veduto prima 2010 Piero Boi, Il quarto = Deriv. di (u)omo con –accio e –ola. millennio: cargo dei cloni, Roma, Capone, 2010, p. 34: Tuiavii ne ammirò la pelle (N) ominastro sost. m. Uomo roz- di porcellana fnissima, opaleggiante zo, privo di qualità. e invetriata. 1904 In «Nuova antologia», CXCV = Deriv. di opale con –eggiante, sul mo- (1904), p. 318: Certo, niun d’essi ci de- dello di part. pres. come rosseggiante e ver- scrive omettini lilliputieni, omaccioni deggiante. brobdingnachiani, ominastri laputiani 1966 Carlo Alianello, Nascita di Eva, Firen- (N) opaline sost. f. (pl. opalines). ze, Vallecchi, 1966, p. 188: Gli ominastri Vetro traslucido, opalina. non ci sono più e poi non sanno par- 1966 Laurana Berra, La grande fami- lare 2013 Nicola Smigliani, Due per glia, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 73: Vive- uno, s.l., Lulu.com, 2013, p. 66: E questo va sola in un appartamento arredato lo bloccava... e gli faceva pensare di con pregevoli mobili dell’ottocento, essere uno stupido e facco ominastro pieno di opalines e di soffusa signo- senza gli attributi giusti per emergere. rilità 2013 Simonetta Agnello Hornby, 2. sost. f. (ominastra). Donna ma- Via XX settembre, Milano, Feltrinelli, 2013, scolina. ed. digitale: Lo trovavamo sempre se- 1966 Carlo Alianello, Nascita di Eva, duto in soggiorno, intento a leggere il Firenze, Vallecchi, 1966, p. 135: La sto- giornale aperto sul ripiano del tavo- ria di quella omacciola o ominastra, lo rotondo: vi cadeva sopra la luce di come volle chiamarla Eva, i ragazzi una bella lampada con il paralume di l’avevano saputa solo allora. opaline. = Deriv. del lat. omine(m) con –astro. = Voce fr. ‘id.’. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 269

(N) osterreich inter., con l’iniziale quali l’una a sinistra sfuma in palli- maiuscola. Esclamazione di meravi- dazzurro metafsico. glia. = Comp. di pallido e azzurro. 1966 Luigi Malerba, Il serpente, Milano, Bompiani, 1966, p. 184: Osterreich, dice- (N) palomita sost. f. (pl. palomi- vo, ma allora come fai a avere freddo? tas). Colombella. = Nome ted. dell’Austria (ma semplifcato 1966 Carla Vasio, L’orizzonte, Milano, grafcamente: la forma corretta è Österreich), Feltrinelli, 1966, p. 43: Dando il grano usato come esclamazione per assonanza con alle palomitas che mi graffarono a osteria, a sua volta eufemistico per ostia. sangue tutto il braccio 1992 Gesual- do Bufalino, Calende Greche, Milano, Bom- (N) pagnacco agg. Ben vestito. piani, 2014, ed. digitale: lei bianca, tene- 1966 Nino Marino, La sostanza, rissima colomba mia, palomita mia! Milano, Rizzoli, 1966, p. 135: È an- = Voce sp. ‘id’. tipatico a tutti i dipendenti che vanno al cinema il sabato sera con la ragazza (N) panciagonfa sost. m. Persona pagnacca e cotonata. che ha un pancia enorme. = Prob. deriv. del milanese pagn ‘panni, 1966 Piero Santi, Libertà Condizionata, vestiti’ con –acco. Firenze, Vallecchi, 1966, p. 140: Andarono a quel funerale squallido, quel pan- (N) pallidazzurro agg. Di colore ciagonfa si era accanito a vivere. azzurro pallido, celestino. = Comp. di pancia e gonfa.

1863 John Bigelow, Gli Stati Uniti d’America nel 1863, trad. it. anonima, Mi- (N) pan meino (pammeino) loc. lano, Corona e Caimi, 1863, p. 209: Tra i sost. m. Biscotto o panino dolce, tipi- primaticci miransi l’Hepatica, pal- co della Lombardia. lidazzurra, ed altre Rantmculaceae 1966 Laurana Berra, La grande famiglia, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 215: il Frontini di colore più vivo 1928 In «Alma- nacco letterario», IV (1928), p. 298 (GRL, tardava a portare i pammeini e le fo- senza indicazione del fasc.): camminò nel caccette 1972 Oreste del Buono, La Mi- lano nera di Scerbanenco, Milano, Garzanti, cielo del terso mattino, guardando le p. 218 (cfr. GRL): o come se la gente non montagne immateriali nel cielo palli- facesse altro che mangiare panettoni o dazzurro 1965 Salvator Gotta, L’ul- pan meino 2015 Giacomo Bassi et alii, timo dei Vela, Milano, Mondadori, 1965, p. Milano e Lombardia, Torino, EDT, 2015, ed. 58: le grandi montagne, all’orizzonte, digitale: Un altro biscotto è il pan mei- si proflavano sullo sfondo del cielo no, o pan de mej. Il suo nome deriva pallidazzurro. dalla parola miglio, ingrediente molto 2. sost. m. Azzurro pallido. usato in antichità per produrre il pane. 1984 Giovanni Bernardini, Allegoria = Dal milanese pan mein, propr. ‘pan di (semiseria) del viaggiatore e altri epiloghi, miglio’. Foggia, Bastogi, 1984, p. 25: poi chiude gli occhi: nulla di concreto salvo una (E) (R) pantoteri sost. m. pl., con distinzione evidente delle parti, delle l’iniziale maiuscola. Ordine di mam- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 270

miferi fossili, di dimensioni simili a (N) parascienza sost. f. Disciplina quelle dei roditori attuali. che aspira ad essere scientifca senza 1951 Nello Beccari, Anatomia comparata esserlo, pseudoscienza. dei vertebrati, Firenze, Sansoni, 1951, p. 48: 1966 Giuseppe D’Agata, Il Circolo Si può soltanto supporre, egli soggiun- Otes, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 157: La ge, che i Tritubercolati, o Pantoteri, psicologia, la sociologia e la psichia- abbiano preceduto gli Insettivori e i tria, per esempio, sono già in grado di Creodonti 1958 GRADIT (senza fonte) contestare alla letteratura il suo valore 1963 Emanuele Padoa, Manuale di anatomia di parascienza dell’individuale e del comparata dei vertebrati, Milano, Feltrinelli, relativo 1981 Luciano Anceschi, Il 1990, p. 50: nella tabella classifcativa caos, il metodo. Primi lineamenti di una nuo- abbiamo diviso in quattro ordini, dei va estetica fenomenologica, Napoli, Tempi Triconodonti, Multitubercolati, Sim- Moderni, 1981, p. 49: scienza e spiritua- metrodonti e Pantoteri 1965 Italo lismo, scienza e parascienza, scien- Calvino, Le Cosmicomiche, Torino, Einaudi, za e parapsicologia, per aumentare 1965, p. 118: Questi Nuovi, non so come e esaltare l’immensifcazione (Mari- diavolo li chiamate voi, Pantoteri o netti) dell’Io 1983 Andrew Macken- cos’altro, erano d’una specie ancora zie, Apparizioni e Fantasmi, trad. it. di Ugo Dèttore, Roma, Edd. Mediterranee, 2012, p. un po’ informe 2006 Brunetto Chiarelli, 22: L’uomo fra passato e futuro, Firenze, Alinea, se mancassero prove per l’espres- sione «parascienza» – come potreb- 2006, p. 8: passando attraverso i Panto- teri (con Crusafontia), porta alla com- be oggi essere chiamata in modo più comprensivo poiché l’accento della parsa dei primi Euteri. ricerca è stato recentemente spostato 2. sost. m. (pantoterio). Mammife- dal campo psicologico a quello fsico ro fossile appartenente all’ordine dei 2010 Alberto Salza, Bambini perduti, Mila- Pantoteri. no, Sperling & Kupfer, 2010, p. 229: L’eu- av. 1911 Enrico Morselli, L’uomo se- condo la teoria dell’evoluzione: antropolo- genetica è una parascienza, ideata dal gia generale. Lezioni dettate nelle università britannico Francis Galton nel 1907 di Torino e di Genova (corsi liberi dal 1887 2014 Manuela Trinci–Paolo Sarti, La giu- al 1908), Torino, Unione tipografco–editrice sta fatica di crescere. Indipendenza, inciam- torinese, 1911, p. 727: Pantoterio dell’e- pi e fantasia, i migliori alleati per diventare ra mesozoica 1958 GRADIT (senza grandi, Milano, Feltrinelli, 2014, ed. digitale: fonte). viste le oscillazioni della moderna pe- = Comp. di panto– e –teri(o). dagogia e le perturbanti ipotesi delle parascienze. (N) pappagorgiante agg. Di men- = Comp. di para– e scienza. to, grasso e faccido. 1965 Franco Simongini, Il cialtrone, (E) (R) paricollo agg. Di indu- Torino, Edizioni dell’albero, 1965, p. 86: mento, privo di colletto, con scollatu- Avendo sotto gli occhi il bel naso, la ra tonda che segue il collo, girocollo. bella bocca e il bel mento, pappagor- 1966 Piero Santi, Libertà condiziona- giante, della persona interessata. ta, Firenze, Vallecchi, 1966, p. 152: Folco = Deriv. di pappagorgia con –ante. accanto a lei era secco e povero, con www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 271

quel maglione rosso paricollo 1983 Calabrone a Frosinone; e addirittura GRADIT (senza fonte) 2018 Manuela nell’Ape che Ronza (detta «la peche- Della Corte, Su il sipario, Firenze, goWare, ronza») a Ponza 2007 Piero Campisi, ed. digitale: Indossava dei jeans e una La Pecheronza, s.l., s.e., 2007, p. 204: La maglietta bianca, paricollo, sotto a pecheronza era la telescrivente. Da una giacca di lino che pareva spiegaz- lui era stata affabilmente battezzata zata ad arte. come l’ape che ronza per il caratte- 2. sost. m. Indumento girocollo. ristico e ripetitivo rumore che fanno i 1983 GRADIT (senza fonte) 2015 tasti quando battono in continuazione Veronika Santiago, La guerra degli elementi: sui rulli di carta [...]. E, detta da lui, la tempesta del tempo, Tricase, Youcanprint, l’ape che ronza, era ben presto di- 2015, ed. digitale: prese gli abiti appog- giati con cura accanto a lui e li indos- ventata l’apecheronza, la pecheronza sò: un paricollo e un abito rigorosa- e, in seguito, la Pecheronza con la P mente neri. maiuscola. E noi tutti si parlava della = Comp. di pari e collo. Pecheronza intendendo sia la telescri- vente, che la notizia, che il fattorino. (N) pecheronza sost. f. Nome gio- = Alterazione giocosa della loc. ape che ronza. coso di signifcato imprecisato, che si può attribuire a qualsiasi cosa. (N) perron sost. m. Scalinata, gra- 1966 Roberto di Marco, Fughe, Mila- dinata. no, Feltrinelli, 1966, p. 198: quindi con 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, abnegazione egli persevera mormo- rando teneramente le solite cose, non Milano, Bietti, 1966, p. 14: Uscirono, ra- s’avvede della pecheronza sul bianco sentarono il muro dell’hotel particu- lier lungo il perron lastricato di mat- 1989 In «Italiano & Oltre», IV (1989), p. 64 tonelle gialle. (GRL, senza indicazione del fasc.): I bam- = Voce fr. ‘id.’ bini si divertono molto a questi travi- samenti o fraintendimenti che posso- (N) pesteggiare v.tr. Calpestare. no essere involontari e casuali, ma an- 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, che intenzionali come nelle domande Milano, Bietti, 1966, p. 57: all’altezza tranello «Sai dirmi cos’è la pecheron- dell’Acqua Santa da un tratto pesteg- za? E la sincheraglia?» 1995 Mario Biondi, Un giorno e per tutta la vita, Milano, giato a lungo si dipartiva un’orma. = Deriv. di pestare con –eggiare. Rizzoli, 1995, p. 171: «Quando fai così osservAzioni: Vaccaro 1966 lemmatizza sembri una pecheronza.» Una “pe- pesteggiato agg. ma nell’es. da lui prodotto, a cheronza”? Che cosa poteva mai es- cui non si può aggiungere ulteriore documen- sere? Una cosa molto noiosa, eviden- tazione, la forma è senza dubbio un participio temente, il massimo del fastidio, ma con valore verbale. doveva trovare il modo di chiederle una spiegazione. Una “pecheronza”? (N) pettacchione sost. m. Seno Mah 1998 Alberto Arbasino, Paesaggi particolarmente prosperoso italiani con zombi, Milano, Adelphi, 1998, 1966 Ugo Pirro, Freddo furore, Mi- p. 354: Si sbracò presto nel Volo del lano, Sugar, 1966, p. 52: però era sexy, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 272

con un pettacchione volgare molto riti 1996 Mario Tobino, Sulla spiaggia cheap 2015 Wanda Marasco, Il genio e di là dal molo, Milano, Mondadori, 1966, dell’abbandono, Vicenza, Neri Pozza, 2015, p. 57: sempre il vento garrulo pettego- ed. digitale: Aveva fatto panza, stomaco lezzava con le vele della Lucia. e pettacchione in un unico blocco. Lo = Deriv. di pettegolezzo con –are. stomaco, soprattutto, s’era gonfato come una vescica in cui stavano cre- (N) philodendron sost. m.. Pian- scendo mascelle che l’azzannavano. ta della famiglia delle Aracee, tipica = Deriv. di petto con –acchione, prob. di dell’America tropicale. origine napoletana (cfr. Pirro Bichelli, Gram- 1966 Domenico Tarizzo, I congiurati, matica del dialetto napoletano, Bari, Pegaso, Milano, Rizzoli, 1966, p. 7: su di loro un 1974, p. 82: «qualche volta si introduce un immenso philodendron protendeva suffsso di forma varia: / Buffo – Buffettone = Schiaffo – Schiaffone, / Pietto – Pettacchione lucide foglie carnose 1976 Ippoli- = Petto – Gran petto»). to Pizzetti–Henry Cocker, Il libro dei fori, Milano, Garzanti, p. 25: un gran numero (N) pettegolezzare v. intr. Fare delle più note piante da appartamento, pettegolezzi, malignare. come il Ficus, il Philodendron, la Dif- 1814 Ugo Foscolo, Opere edite e postu- fenbachia, la Tradescantia, il Ciccus e me. Epistolario 2, vol. VII, a cura di France- altre 2002 Peter Tompkins–Christopher sco Silvio Orlandini e Enrico Mayer, Firenze, Bird, La vita segreta delle piante, trad. it. di Le Monnier, 1853, p. 90: lasciali fare, e Alda Carrer, Milano, Il Saggiatore, 2009, p. dire e disdire, e spiare, e malignare, 46: per vedere se stabiliva il momento e pettegolezzare, quanto hanno fato esatto in cui il philodendron entrava 1841 Amalia Nizzoli, Memorie sull’Egitto e in comunicazione registrabile con un specialmente sui costumi delle donne orien- essere umano. tali e gli harem, Milano, Tip. e Lib. Pirotta, = Voce del lat. scient. 1841, p. 224: Dopo il pranzo la pipa ed il caffè non potevano mancare, indi (N) piagnucolosità sost. f. Atteg- un buon cicalare e pettegolezzare di giamento lamentoso, piagnucoloso. donne 2017 Giuseppe Rossi, Vacanze 1870 Friedrich Schiller, Opere Critiche Fantasmatiche, Tricase, Youcanprint, ed. di- ed Estetiche, trad. it. di Ignazio Mastropa- gitale, 2017, p. 96: Edoardo gli chiede se squa, Torino, Negro, 1870, p. 35: dileggio ci sono buone notizie, lui, allargan- quel male del sentimentalismo e quel- do le braccia: «Se quelle due comari le piagnucolosità, che per malo inten- smettessero di pettegolezzare». dimento e per scimiottatura di opere 2. Scherzare, giocare. eccellenti, da forse diciotto anni, han- 1818 Giambattista Agretti, Testimonian- no preso il sopravvento in Germania ze e confronti sul Tempio di Marte in Todi, 1914 Adolfo Gaspary, Storia de la lettera- motivi e rimedj sulle rovine di questa città, tura italiana, vol. I, Torino, Loescher, 1914, Perugia, Calindri, Santucci e Garbinesi, 1818, p. 422: Quando raccolse le sue lettere p. 4: poteva servire di validissimo so- notò egli stesso con dispiacere, come stegno lo stravagante avvilimento di la piagnucolosità vi crescesse sempre un Dio, che condiscendeva a pettego- più 1954 AA.VV., Il Quattrocento, Fi- lezzare cogli uomini non pe’ loro me- renze, Sansoni, 1954, p. 95: Da solennità www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 273

a piagnucolosità il passo è breve. To- 1895 GRADIT (senza fonte) 1966 nalità ambedue della retorica 1966 Ugo Pirro, Freddo furore, Milano, Sugar, Laurana Berra, La grande famiglia, Milano, 1966, p. 116: Andammo al Cafè de Pa- Feltrinelli, 1966, p. 226: la sua nota più ris a scolarci in piedi birre fresche e caratteristica consisteva nella piagnu- mente pilè 2013 Peppino Manzi, Ma- colosità 1977 In «Il lavoro neuropsi- nuale bar, Torino, Blu Editore, 2013, p. 83: chiatrico», LX (1977), p. 67: Soprattutto Inserire prima gli ingredienti, poi il l’assenza di una coscienza di malat- ghiaccio pilè, facendo attenzione che tia è condizione che esalta la reazio- sia secco e poco acquoso. ne di piagnucolosità salvo quando la = Voce fr. ‘id.’. stessa si realizza in soggetti psicotici (N) piritare v. intr. Emettere peti. nei quali già ad opera della malattia 1966 Roberto Di Marco, Fughe, Milano, la piagnucolosità attinge alle compo- Feltrinelli, 1966, p. 44: E Masin sternutì, nenti del quadro psichico e non tende piritò, sputò 2013 Carmine Abate, Il almeno all’inizio a svincolarsi da esso bacio del pane, Milano, Mondadori, 2013, 2012 Roberto Bani, Il libro dei sentimenti. ed. digitale: una PK 50 XL di un bellis- L’ordine fsico delle tendenze psichiche, Em- simo rosso Ferrari, che però in salita poli, Ibiskos, 2012, ed. digitale: se tendenti piritava come un divoratore di fagioli. alla lacrimosità, lamentosità, piagnu- = Dal siciliano pirit(i)ari (cfr. VS, s.v. pi- colosità, pietosità, lagnosità, misere- ritiari). volezza, pateticità. = Deriv. di piagnucoloso con -ità. (N) piscinela sost. m. inv. Ragaz- zino. (N) piazarot sost. m. inv. Perdi- 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, giorno, bighellone. Milano, Rizzoli, 1965, p. 226: Solo qual- 1965 Felice Chilanti, Ponte Zarathustra, che carriola, la scala d’un portinaio, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1965, e una piscinela salta fuori, che fa il p. 72: Anche loro fgli di contadini e lavorante qui dal 56, a suggerire l’as- braccianti ma senza più radici ai caso- salto 1993 Laura Pariani, Di corno o lari ed ormai persi nella società della d’oro, Palermo, Sellerio, 1993 p. 131: non piazza, denominati per questa ragione indovinava mai da chi gli venivano i piazarot. colpi; tutto perché non era altro che = Dal veneto piazaroto (cfr. Dino Coltro, un piscinèla di sei anni 2007 Lau- Stalle e piazze. El flò, il teatro di paese e di ra Pariani, Dio non ama i bambini, Torino, parrocchia, Verona, Bertani, 1979, p. 201: «Piazaròto pl. piazaròti, colui che abita in Einaudi, 2007 p. 18: Un gruppo di pi- piazza. Il termine ha sempre un valore negati- scinèla gioca nel fango con un paio vo per i contadini delle corti e delle contrade: di palline 2017 Sara Zanisi, Il Portello. per loro i piazaròti sono senza creanza, pieni Voci dalla fabbrica. Le interviste di Duccio di se stessi e sfruttatori»). Bigazzi in Alfa Romeo, Milano, Angeli, 2017, ed. digitale: un piscinèla, proprio stupi- (E) pilè agg. Di ghiaccio (o bevan- do, tra l’altro, si faceva vedere bene da ghiacciata), pestato affnché diven- con l’orgoglio e lì abbiamo mangiato ti bevibile. subito la foglia. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 274

= Voce milanese ‘id.’ (ma la forma più 1966(<) Ruggero Zangrandi, La tradot- comune è piscinola: cfr. Cherubini, s.v., e ta del Brennero, Milano, Feltrinelli, 1966, p. Cletto Arrighi, Dizionario milanese–italiano. 64: E non ebbe esitazioni a confessare Col repertorio italiano milanese, Milano, che egli vi si trovava perché sorpre- Hoepli, 1896, s.v.). so a frugare in una casa semidistrut- ta, dopo un bombardamento. Era un (N) pistrinum sost. m. Luogo plunderer, insomma. dove un tempo si produceva o si ven- = Voce ted. ‘id.’ (la parola è identica in deva il pane. ingl., ma il testo in cui compare è incline 1751 Agostino Calmet, Commentario all’uso dei germanismi, per cui la derivazione letterale, istorico, e morale sopra la regola di dal ted. è molto più probabile). S. Benedetto con alcune osservazioni sopra gli ordini religiosi, che seguitano la stessa (N) polizeimeister sost. m., spec. regola, Arezzo, Bellotti, 1751, p. 319: Que- con l’iniziale maiusc. Comandante di sto prova, che i nostri Vecchi sotto il polizia. nome di Pistrinum intendevano la ca- 1966(<) Ruggero Zangrandi, La tradot- mera del forno 1825 François Mazois, ta del Brennero, Milano, Feltrinelli, 1966, p. Il palazzo di Scauro o descrizione di una 94: V’erano inoltre, i locali dell’am- casa romana rammento di un viaggio fatto a ministrazione carceriera, che era aff- Roma sul fnire della repubblica da Merovi- ro principe di Svevia, trad. it. di A. Sergent, data a un semplice graduato, un Poli- Milano, Giusti, 1825, p. 72: Ti mostrerò zeimeister 1982 Pier Arrigo Carnier, Lo sterminio mancato: la dominazione nazi- il pistrinum, ossia luogo in cui si fa sta nel Veneto orientale 1943–1945, Milano, il pane 1957 Bianca Maiuri, Museo Mursia, 1982, p. 109: Udine ebbe come Nazionale di Napoli, Novara, Istituto Geo- grafco De Agostini, 1957, p. 126 (cfr. GRL): ultimo comandante il Polizeimeister La supposizione, pertanto, che si tratti Fisher 1996 Leonid Nikolaevic Andre- ev, Il governatore, trad. it. di Paolo Galvagni, del ritratto del panettiere, proprietario Faenza, Mobydick, 1996, p. 28: poiché il della casa e del pistrinum, e della mo- polizeimeister paventasse qualcosa e glie [...] 2005 Grazia Grimaldi Bernar- di, Botteghe Romane. L’arredamento, Roma, avesse tenuta allerta tutta la polizia 2013 Roberto Sciarrone, La Repubblica di Quasar, 2005, p. 3: prima di presentare Weimar nei documenti del Servizio Informa- e descrivere l’arredamento del pistri- zioni Militare, Roma, Nuova Cultura, 2013, num (panetteria) – di cui il prestino o ed. digitale: maresciallo, polizeimeister, prestinaio delle regioni settentrionali addetto ai commissariati di polizia. d’Italia conserva ancora oggi quasi = Voce ted. ‘id’. intatto il nome. 2. Panettiere. (N) polliciata sost. f. Colpo di pol- 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, lice. Milano, Bietti, 1966, p. 17: Ecco il pistri- 1939 In «Annali del Fascismo», IX num, il norcino, il grocer d’oggi. (1939) p. 23 (GRL, senza indicazione del = Voce lat. fasc.): le folle hanno sentito lo stile di Mussolini «la ciclopica polliciata» (N) plunderer sost. m. Saccheg- che il Duce ha dato al nuovo asset- giatore. to del mondo moderno 1998 Lu- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 275

cio Scardino, Arrigo Minerbi e gli scultori nando nel letto, rifutando di studiare e della Fornace Grandi di Bondeno, Ferrara, abbandonandomi alla masturbazione. Liberty House, 1998, p. 82: La vittima 2. v. intr. pron. Mettersi a poltrire. del lavoro, reso all’infuori di ogni re- 1676 Antonio Canoflo, Il Lucidario torica populistica, quasi soltanto con evangelico discorsi predicabili sopra le il compiaciuto gusto per la “pollicia- quattro domeniche dell’Avvento, le sei dopo ta” 2014 Luigi Panella, Roma sul ring: l’Epifania, Venezia, Pezzana, 1676, p. 81: un secolo di boxe nella capitale, Roma, Ul- faranno per te la disciplina, mentre tu trasport, 2014, ed. digitale: inoltre ha un ti giaci con la meretrice: faranno per occhio menomato da una polliciata te digiuni, e vigilie, mentre tu ti stai ricevuta durante un combattimento crapolando, e poltronando 1966 Ma- che gli ha procurato il distacco della ria Corti, Il ballo dei sapienti, Milano, Mon- retina 2015 In «Linus», settembre 2015, dadori, 1966, p. 170: vorrei poltronarmi e p. 39: al movimento di blocco degli leggere un bel libro. smartphone, volgarmente detto anche = Deriv. di poltrone con –are. polliciata. 2. Impronta di un pollice. (N) pomiciaccio sost. m. Luogo 1939 In «Panorama. Enciclopedia dell’attualità», I (1939), p. 59 (GRL, senza dove le coppie possono scambiarsi indicazione del fasc.): Tornano le im- effusioni. pronte: si scoprono delle polliciate sul 1965 Franco Simongini, Il cialtrone, Torino, Edizioni dell’albero, 1965, p. 182: cristallo abbandonato 1966 Laurana Berra, La grande famiglia, Milano, Feltrinel- per lo scortico, amico mio, il pomi- li, 1966, p. 176: Così quando ti arrivava- ciaccio, lo scannatoio, la garçonn- no le voci con grandi polliciate nere iere, l’alcova, come te pare, professò ai margini potevi essere certo, senza 2008 Antonio D’Eugenio, Lessico erotico bisogno di rilevare le impronte digi- inglese–italiano, vol. IV, Il legame d’amore, tali, d’altronde chiarissime, che erano Bari Levante, 2008, p. 376: HIDEAWAY passate nelle mani di Sebastiano. pm900 pomiciaccio (per convegni = Deriv. di pollice con –ata. amorosi). = Deriv. di pomiciare ‘amoreggiare’ (voce (N) poltronare v. intr. Poltrire, romanesca) con –accio. oziare. 1671 Antonio Canoflo, Discorsi para- (N) porchera sost. f. Luogo dove dossici per tutti i giorni di Quaresima con i le coppie si appartano in cerca di in- panegirici ne’ primi sabbati, di S. Matthia, S. Tomaso d’Aquino, S. Gioseppe, e della San- timità. tissima Annunciata, Venezia, Pezzana, 1671, 1965 Carlo Castellaneta, Villa di deli- p. 613: ed obbrobriosa de successori zia, Milano, Rizzoli, 1965, p. 106: Le pa- d’Adamo, veniste per legare un Dio, reva a momenti quel pomeriggio col e giacete semivivi, semimorti in ter- suo Cesare, là in porchera didietro al ra a poltronare? 2017 Luigi Anepeta, Duomo. Dis–umanità, Roma, Ninalienum, 2017, ed. = Deriv. di porco con –era (suffsso co- digitale: Rivendicai i miei diritti poltro- mune nel dialetto milanese). www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 276

(N) porrino agg. Di colore verde, 67: il rosso al tramonto, gli infraros- simile al porro. si nella penombra postcrepuscolare, 1966 Duilio Riccardi, Tacchi a squillo, il nero–indaco verso la mezzanotte Milano, Baldini & Castoldi, 1966, p. 13: I 2016 Valerio Amadei, Sogni infranti e rin- passeggeri si pigiavano come acciu- collati, Borghetto Lodigiano, Porto Seguro, ghe nella botte di quell’autobus verde 2016, ed. digitale: Sulla cima sagomata porrino. di un immenso, antico castello si sta- = Deriv. di porro con –ino. gliava contro un incerto cielo postcre- puscolare. (N) portapallini (porta–pallini) 2. Di tendenza letteraria, che supe- sost. m. inv. Piccola sacca destinata a ra o sviluppa le modalità del crepu- contenere pallini da fucile. scolarismo. 1965 Ercole Patti, La cugina, Milano, 1948 Mario Bonfantini, La letteratura Bompiani, 1965, p. 167: Manovrando gli italiana del Novecento. Panorama critico, ottocenteschi misurini da polvere che Milano–Varese, Cisalpino, 1948, p. 93: il si tramandavano nella famiglia di ge- colorito Govoni (che passò per futuri- nerazione in generazione, i portapalli- sta), il postcrepuscolare Valeri 1959 Umberto Bosco, Realismo romantico, Calta- ni e le cartucce 2000 Stefania Massari, Museo nazionale delle arti e tradizioni popo- nissetta–Roma, Sciascia, 1959, p. 251: non lari. Guida, Roma, Marsilio, 2000, p. 101: Si si valuta pienamente se non saggian- tratta di piccole tabacchiere, fasche dolo alla luce della poesia posteriore, per polvere da sparo o porta–pallini la crepuscolare e la postcrepuscolare da caccia. 1964 Fausto Curi, Corrado Govoni, Milano, = Comp. di porta– e pallini. Mursia, 1964, p. 10: il nostro, trascorsi gli anni della giovinezza, indirizzerà (N) postcrepuscolare (post–crepu- in senso per così dire postcrepuscola- scolare) agg. Che avviene o si verifca re le sue invenzioni poetiche 2004 dopo il crepuscolo. Il canto strozzato. Poesia italiana del Nove- cento, a cura di Giuseppe Langella e Enrico 1938 In «Natura», XXX (1938), p. 127 Elli, Novara, Interlinea, 2004, p. 227: Se (GRL, senza indicazione del fasc.): osser- l’ironia rimane una costante del loro vazioni sulla estensione e sugli aspet- lavoro, essa tuttavia si contiene den- ti della anormale luminosità celeste tro una sapienzialità moderna, post– post–crepuscolare e notturna 1966 Roberto di Marco, Fughe, Milano, Feltrinelli, crepuscolare. = Deriv. di crepuscolare con post–. 1966, p. 14: Entrambi erano spettatori e protagonisti della rappresentazione (N) post–granducale (postgran- copulatoria postcrepuscolare 1982 Rudolf Arnheim, Estetica e psicologia, trad. ducale) agg. Relativo al periodo sto- it. di Lucia Pizzo Russo, Bologna, il Mulino, rico immediatamente successivo alla 1982, p. 143: alla mia sinistra sembra- fne del Granducato di Toscana. no catturare tra le scaglie quella poca 1966 Piero Santi, Libertà condizionata, luce postcrepuscolare che rimane Firenze, Vallecchi, 1966, p. 36: Al tempo 2002 Isabella Romanello, Il colore. Espres- di Firenze capitale del Regno, ver- sione e funzione, Milano, Hoepli, 2002, p. ghiana, post–granducale, predannun- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 277

ziana, prefuturista 1968 Mostra mogli per lo più conoscono dalle tele- biennale internazionale della grafca, Fi- fonate post–vespertine dei mariti. renze, STIAV, 1968, p. 51: Meglio invece = Deriv. di vespertino con post–. lasciare stare Fattori dove fu, in una toscanità modernizzata ma in fondo (N) potelé agg. Paffuto, in carne. ancora postgranducale, misurata e 1966 Alessandro Bonsanti, La nuova stazione di Firenze, Milano, Mondadori, asciutta 1985 Franco Cambi, Collodi, De Amicis, Rodari: tre immagini d’infanzia, 1965, p. 117: Colta, spiccata nel pieno Bari, Dedalo, 1985, p. 40: nella Toscana momento, suscettibile di non durare post–granducale e ancora economi- più di un giorno, della sua grazia po- camente in via di industrializzazione telée, poteva costruire un degno pre- e connotata da elementi artigianali e mio. = Voce fr. ‘id’. mercantili 1990 Alain Elkann, Vita di Moravia, Firenze, Giunti, 2018, ed. digitale: In qualche modo era molto rappresen- (N) preantropomorfco agg. Re- tativo delle qualità e dei difetti della lativo al periodo antecedente all’epo- Toscana “postgranducale”, “postri- ca in cui le divinità venivano immagi- sorgimentale”, “attuale”. nate con sembianze umane. = Deriv. di granducale con post–. 1939 In «Minerva medica. Gazzetta per il medico pratico», XIX (1939), p. 596: (N) postvespertino (post–vesper- Molto si è discusso sul caduceo o tino) agg. Che avviene dopo il vespro. “kerykeion” rappresentato da un paio 1992 In «Bollettino della Badia greca di di serpenti attorcigliati attorno ad un Grottaferrata» LXVI (1992), p. 306: Si trat- bastone e risalente a oltre 5000 anni ta di un rito post–vespertino celebrato fa. Nell’era preantropomorfca prima di preferenza al venerdì 2006 Lo di essere usato quale emblema di un spazio letterario del medioevo. Le culture dio [...] 1966 Roberto di Marco, Fu- circostanti, vol. III, Le culture slave, a cura ghe, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 28: Varietà di Mario Capaldo, Roma, Salerno Ed., 2006, preantropomorfche, come te fglia p. 425: Nella prassi cattedrale costan- d’un clan e ricettacolo di sementi ari- tinopolitana la Pannychis era una ce- stocratiche 1984 Mario Untersteiner, lebrazione vigiliare post–vespertina Le origini della tragedia e del tragico. Dalla propria della Quaresima e delle gran- preistoria ad Eschilo, Milano, Istituto edito- di feste. riale cisalpino, 1984, p. 368: presentano il 2. Serale. medesimo valore, osserva che il verso 1966 Maria Corti, Il ballo dei sapienti, di Esiodo «è pieno di reminiscenze e Milano, Mondadori, 1966, p. 248: Anche di ritorno dell’antica fede preantro- i ghisa in quell’ora postvespertina pomorfca» 1990 Alberto Caraccio- uscivano dal cuore di Milano 2003 lo, Nulla religioso e imperativo dell’eterno. L’educazione plurilingue. Dalla ricerca di Studi di etica e di poetica, Genova, Tilgher, base alla pratica didattica, a cura di Silvana 1990, p. 13: dall’oscura Divinità pre- Schiavi Fachin, Udine, Forum, 2003, p. 142: antropomorfca, ad uno tra gli Dei di Queste costatazioni sperimentali non un Olimpo o di un Pantheon, al Tao fanno che riconfermare quello che le di Laotse, al Dio di Abramo, al Dio www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 278

cristiano, al Nulla o all’Essere di cui rativi sono quelli sostenuti dopo l’ac- parlano le religioni esistenzialistiche. quisizione del contratto ma prima che = Deriv. di antropomorfco con pre–. venga iniziata l’attività di costruzione o il processo produttivo. (N) pre–operativo (preoperativo) = Deriv. di operativo con pre–. agg. Che precede un intervento chi- rurgico, preoperatorio. (N) presonico agg. Che ha una ve- 1908 In «Annali di Ostetrica e Gineco- locità inferiore a quella del suono. logia», XXX (1908), p. 568: Esame pre- 1966 Paolo Barbaro, Giornale dei lavo- operativo 1932 In «L’Ospedale mag- ri, Torino, Einaudi, 1966, p. 104: Scusa la giore. Rivista scientifco–pratica dell’Ospe- noia, Leone mio, forse è la lentezza dale maggiore di Milano ed istituti sanitari del mio treno ancora presonico. annessi», s. II, XX (1932), p. 461: i tassi = Deriv. di sonico con pre–, sul modello ureici pre–operativi hanno oscillato di supersonico. tra il 0,32 e il 0,48 1946 In «Clini- ca odontoiatrica», I (1946), p. 200: I canini (N) presonniferoso: agg. Che sta mascellari ritenuti dovrebbero essere per addormentarsi grazie ad un son- trattati solo dopo un’accurata diagno- nifero. si preoperativa. 1966 Maria Corti, Il ballo dei sapien- 2. Che precede un’operazione, ti, Milano, Mondadori, 1966, p. 96: lo stato un’attività. d’animo generale si stabilizza in un 1966 Giuseppe D’Agata, Il Circolo astratto acquietamento dello spirito, Otes, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 8: Di pro- presonniferoso. muovere quindi uno sviluppo della = Deriv. di sonnifero con pre– e –oso. coscienza di classe, sia pure a livel- lo pre–operativo (prerivoluzionario), (N) pritanizzare v. intr. Assumere come coscienza di un futuro esercizio il rango di pritano. del potere 1982 Giorgio Tagliacozzo, 1841 Sebastiano Ciampi, La Grecia de- scritta da Pausania. Volgarizzamento, Mila- Leggere Vico, Milano, Spirali, 1982, p. 266: no, Molina, 1841, p. 20: I Focesi dunque corrispondono ai tre stadi dello svi- presero Delfo quando ivi pritanizza- luppo mentale del bambino distinti va Eraclide, ed in Atene era arconte dal Piaget e dal lui chiamati “pre– Agatocle l’anno IV della olimpiade operativo”, “concreto–operativo” e CV, nella quale Proro cireneo vinse lo “formale–operativo” 2012 Giovanni Carbonara–Michela Palazzo, La sala delle stadio Cariatidi nel Palazzo Reale di Milano: ri- 2. v. tr. Elevare al rango di pritano. cerche e restauro, Roma, Gangemi, 2012, p. 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, 269: Ricordo ancora il primo sopral- Milano, Bietti, 1966, p. 153: i reduci sono luogo ‘pre–operativo’ a Milano, con sempre scomodi, e più quando non Alessandra Mottola Molfno 2018 pretendono d’essere applauditi e pri- Ugo Sòstero–Erasmo Santesso, I principi tanizzati. contabili per il bilancio d’esercizio. Analisi e = Deriv. di pritano («ciascuno dei cin- interpretazione delle norme civilistiche, Mi- quanta rappresentanti di una stessa tribù che lano, EGEA, 2018, p. 402: I costi preope- avevano la presidenza della bulè ateniese per www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 279

la decima parte di un anno», av. 1788: GRA- convegno, per il quarantacinquennale DIT) con –izzare. della Scheiwiller, che si tenne a Mi- lano 2013 Tony di Corcia, Valentino. Ri- (N) quarantacinquennale agg. tratto a più voci dell’ultimo imperatore del- Che dura per o da quarantacinque la moda, Torino, Lindau, 2013, ed. digitale: anni. Dovevamo preparare le collezioni per 1965 Enrico Lupinacci, L’irregolare, il quarantacinquennale. Milano, Ceschina, 1965, p. 83: I decora- = Deriv. di quarantacinquennio (voce tivi resti quarantacinquennali di una non registrata nei dizionari ma ben attestata già nell’Ottocento, come si ricava da GRL) bellezza tanto fagrantemente ne- con –ale. gletta da Castesegna 1988 Mauro Fotia, Il territorio politico. Spazio, società, (N) querencia sost. f. Nel gergo Stato nel Mezzogiorno d’Italia, Napoli, Edi- zioni scientifche italiane, 1988, p. 101 (cfr. della corrida, zona dell’arena in cui il GRL): lo Stato ponendo fne al qua- toro si sente al sicuro. rantacinquennale ricorso all’iniziati- 1966 Carla Vasio, L’orizzonte, Mila- va privata, aveva assunto la gestione no, Feltrinelli, 1966, p. 44: cerca un’area sicura, si rifugia, si irrigidisce: la diretta delle ferrovie 1992 Joseph De Guibert, La spiritualità della compagnia di querencia è una zona di elezione, è Gesù. Saggio storico, trad. it. di Giandome- il perno della terra, è il ventre della nico Mucci, Roma, Città nuova, 1992, p. 297: madre 2005 Gail McDowell, Una festa Noi riteniamo, dunque, che, malgra- mobile. A tavola (e sotto il tavolo) con Er- nest Hemingway, trad. it. anonima, Torino, Il do la sua durata quarantacinquennale, leone verde, 2005, p. 64: Kelley Dupuis il periodo che è alle nostre spalle sia dice che nel mondo della tauroma- pur sempre da considerare transito- chia esiste una parola, querencia, che rio 2000 Tim Page, Dawn Powell. Una biografa, trad. it. di Chiara Vatteroni, Roma, si riferisce a quella parte dell’arena dove il toro si sente al sicuro. Hemin- Fazi, 2000, ed. digitale: Nel corso della quarantacinquennale storia di «Mad», gway aveva trovato la sua personale querencia all’Havana 2014 Renato il bacino di utenza demografco è ri- Polizzi, Morti favolose di animali comuni, masto abbastanza immutato 2017 Bologna–Napoli, Caracò, 2014, ed. digitale: Paolo Gulisano–Filippo Rossi, La forza sia Per questo tende a scegliere un ango- con voi, Milano, Ancora, 2017, ed. digitale: lo dell’arena come residenza naturale, con l’Episodio III termina la trasfor- la querencia, un luogo dove si sente al mazione della storia originale nella sicuro e dove diventa particolarmente cinevicenda esalogica (nella realtà pericoloso. quasi trentennale, nella fnzione qua- = Voce sp. ‘id.’, propr. ‘il voler bene’. rantacinquennale) del Cavaliere Jedi rinnegato. (N) ragionissima sost. f. Ragione 2. sost. m. Quaranticinquesimo an- assoluta, indiscutibile. niversario di un avvenimento. 1727(<) Belisario Valeriani, La cac- 2001 Raffaele Crovi–Angelo Gaccione, cia in Etolia, Firenze, Paperini, 1727, p. 53: L’immaginazione editoriale, Torino, Ara- L’ha ragion, ragionissima 1806 Pa- gno, 2001, p. 196 (cfr. GRL): durante un olo Grapelli, in Capricci teatrali del secolo www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 280

XIX, Roma, S. Andrea della Valle, 1806, p. p. 339: Francoflo nel 39–40 ai tempi 39: Hai ragione, ragionissima. La be- della Non–belligeranza, del Rap- stia sono io 1891 Policarpo Petroc- prochement e degli affari con Parigi chi, Nòvo dizionàrio universale della Lingua 2007 Franco Bianco–Marcello Zanatta, Re- italiana, vol. II, Milano, F.lli Treves, 1891, sponsabilità e comunità, Cosenza, Pellegrini, s.v.: super. di Ragione, scherz. Egli ha 2007, p. 108: strettamente imparentata ragione, ragionissima 1945 Alfredo con quella teoria della similitudine e Bogardo, Questa maledetta guerra, Milano, del rapprochement che costituiscono Edd. dell’arcobaleno, 1945, p. 44: aveva il vero nucleo della teoria della cono- proprio ragionissima quel tuo amico scenza 2014 Massimo Faggioli, Papa giornalista a dire che l’alleanza fra Francesco e la “chiesa–mondo”, Roma, Ar- noi e i Tedeschi era un’alleanza sui mando, 2014, p. 33: Papa Francesco si generis 1966 Gino Montesanto, La cu- presenta come il papa del rapproche- pola, Milano, Mondadori, 1966, p. 139: “per ment, del riavvicinamento e dell’ap- lui, l’udienza pontifcia” una voce pello all’unità nella chiesa e della autoritaria al di là della siepe “è più chiesa nel mondo. importante di qualsiasi bilancio e ha = Voce fr. ‘id.’; alla diffusione recente del ragionissima” 1999 Mimmi Cassola, termine non sarà estraneo l’uso in ingl. (in L’assente. La grande famiglia, Milano, Jaca cui il termine è presente già dal 1795: OED) book, 1999, p. 129: Aveva ragionissima. E tu, fglio mio, eri felice quando fa- (N) razdora sost. f. Padrona di cevate quegli scherzi? E Alberto, an- casa, massaia. che lui, era felice? 1965 Felice Chilanti, Ponte Zarathu- = Deriv. di ragione con –issima. stra, Milano, All’insegna del pesce d’oro, 1965, p. 50: Infne la frusta colpì la (N) rapprochement sost. m. Ri- razdora che fuggì inseguita da altre avvicinamento alle posizioni politi- frustate 1986 Giuseppe Pederiali, Una che o alle idee altrui. donna per l’inverno, Milano, Rusconi, 1986, 1907 Maria Luisa Rosati, Carlo Alberto p. 191: La razdora raccontò che stava di Savoia e Francesco IV d’Austria d’Este. alla fnestra quando l’argine aveva ce- Documenti inediti e studi, Roma–Milano, duto 2005 Anna Menozzi, Il casermo- Soc. Ed. Dante Alighieri, 1907, p. 6 (cfr. ne e il divertimento, Roma, Sovera, 2005, p. GRL): La difesa particolare dell’Ita- 45: primavera, estate ed autunno, e la lia è affdata, esclusivamente d’ogni nonna faceva da mangiare come fosse altro, a V. M. e alla Casa d’Austria; la “razdora” 2016 Andrea Sinigaglia– pare dunque che un rapprochement Marino Marini, La cucina piacentina. Storia più stretto fra questi sia indispensabi- e ricette, Mulazzo, Tarka, 2016, ed. digitale: le 1957 Vittorio Gabrieli, Sir Kenelm Reggitore, capo, al femminile reggi- Digby, Roma, Edd. di Storia e Letteratura, trice, la razdòra. È lei, qui e in altre 1957, p. 190 (cfr. GRL): per i precedenti parti dell’Emilia, il fulcro, a lei sono diplomatici e un resoconto particola- delegate le politiche economiche. reggiato del rapprochement tra Roma = Voce di area emiliana ‘id.’ (ne esistono e Carlo Stuart [...] 1965 Enrico Lupi- numerose varianti, tra cui: arzdora, azdora, nacci, L’irregolare, Milano, Ceschina, 1965, rasdora, rezdora, resdora, zdora, zdaura). www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 281

(N) rebellotto sost. m. Grande 1965 Angela Bianchini, Le nostre di- confusione, disordine. stanze, Milano, Mondadori, 1965, p. 61: Era 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, passato il momento dei piccoli refuge- Milano, Rizzoli, 1965, p. 213: «Ai castel- es olandesi, il fratellino e la sorellina, li del dazio» commenta un brumista che avevano visto la casa bombardata «dev’essere scoppiato un rebellotto» dagli stukas 2009 L’esperienza dell’e- 1994 Uberto Paolo Quintavalle, Milano silio nel Novecento tedesco, a cura di Anna perduta e altre commedie, Milano, Sipario, Maria Carpi et alii, Roma, Artemide, 2009, p. 1994, p. 174: E allora ci stia attenta! 136: l’esilio, sia quello del singolo sia Che rebellotto. Insomma, attenta ai quello di massa dei refugee, si conno- bauli, vediamo se ci sono tutti 1995 ta per l’impossibilità del ritorno. = Voce ingl. ‘id.’ Rodolfo Celletti, L’infermiera inglese, Firen- ze, Giunti, 1995, p. 43: e domandasse che (R) rez-de-chaussée (rez de ci facessi in quel rebellotto di grida e chaussée) sost. m. inv. Piano rialzato di casse sbattute sulla ribalta 2011 Flavio Casella, Spesso come un mattone, s.l., di un edifcio. Onirica, 2011, p. 47: Non trascurabile ca- 1927 GRADIT (senza fonte) 1966 Ruggero Zangrandi, La tradotta del Bren- ratteristica di quegli anni universitari nero, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 166: en- fu la contestazione studentesca; cro- travamo nei radi negozi ricavati dai giolo informe e confuso d’istanze re- rez–de–chaussée dei palazzi abbattuti presse, inestricabile rebellotto d’op- 1985 Giovanni Massari–Ippolito Massa- poste pulsioni. ri, Risanamento igienico dei locali, Milano, = Dal milanese rebellott (cfr. Cherubini, Hoepli, 1985, p. 286: Tali sono i semin- s.v.). terrati, i terreni ed i rez–de–chaussée, privi di insolazione, gli ambienti di (N) reflé sost. m. inv. Lavata di qualunque piano in lati battuti da ac- capo, ramanzina. qua a vento, o semplicemente da ven- 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, ti umidi 2012 Mario Rossi–Mariangela Milano, Rizzoli, 1965, p. 44: Lei la prima Turchiarulo, Costruire in stile, Roma, Gan- a far fera, mai una volta col magone gemi, 2012, p. 199: Si potrebbe, volen- se le toccava un reflé 2016 Giampao- do, dopo il rez-de-chaussée e il primo lo Pansa, Il rompiscatole. L’Italia raccontata piano, che costituiscono la villa, fa- da un ragazzo del ’35, Milano, Rizzoli, 2016, cilmente creare, data la disposizione ed. digitale: Se non la piantate subito vi della scala (e sempre volendo) una darò un reflé speciale come il menu serie di appartamenti da affttare al che avete di fronte! Fabio = Secondo Vaccaro 1966 si tratta di una 2°, al 3° e al 4° piano 2016 Benedettucci, Le ore dell’imperatore, Roma, voce milanese, ma non è possibile trovare ri- scontri; più prob. dal fr. reflé, part. pass. di Gangemi, 2015, p. 59: la quale per lun- refler ‘affbbiare, riflare’ (non attestato però ghi anni ospitò nel suo salon al rez de come sost.: cfr. TFL). chaussée, con vista sul giardino da lei tanto amato, numerose personalità di (N) refugee sost. m. (pl. refugees). spicco della cultura e della politica Rifugiato, profugo. francese. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 282

= Voce fr. ‘id.’ (dalla loc. avv. à rez de chimerico delle immunità, col quale chaussée ‘al livello della strada’). riluendo una porzione del suo debito, si sgraverebbe almeno in parte da tan- (N) ridimensione sost. f. Ridi- ta oppressione, in cui geme 1797 mensionamento. Editto dell’E.mo. Sign. Cardinale Carlo 1957 Carmelo Musumarra, La sacra Rezzonico camerlengo di Santa Chiesa, per rappresentazione della Natività nella tra- la vendita dei fondi all’amortizazione delle dizione italiana, Firenze, Olschki, 1957, p. Cedole, e per altri oggetti riguardanti la Cir- 171 (cfr. GRL): la ridimensione dei va- colazione della moneta, Roma, Stamp. della lori psicologici e morali tra autore e Rev. Camera Apostolica, 1797, p. 3: Il pri- personaggi 1961 EncIt, III appendice, mo Requirente sarà sempre preferito, s.v. Gran Bretagna: Uno dei fenomeni ad esclusione del solo caso, in cui il della vita economica interna inglese Possessore Ecclesiastico dentro lo che negli anni dopo il 1946 si è ma- spazio di otto giorni dalla publicazio- nifestato con maggior risalto, è preci- ne del detto elenco si dichiari con ef- samente quello della ridimensione, e fetto pronto a riluire a pari condizione si potrebbe quasi dire rovesciamento, il fondo 1833 Niccola Palma, Storia della politica agronomica naziona- ecclesiastica e civile della regione più set- tentrionale del Regno di Napoli detta dagli le 1966 Carmelo Bene, Nostra Signo- antichi Praetutium, ne’ bassi tempi Aprutium, ra dei turchi, Milano, Sugar, 1966, p. 12: A oggi città di Teramo e diocesi aprutina, vol. creatore di un altro movimento, alla III, Teramo, Angeletti, 1833, p. 265: Lelio ridimensione di oggetto, addirittura Pompetti in enfteusi per l’annuo ca- strumento, come in natura insom- none di dodici ducati (poscia riluito) ma 1977–1985 Attilio Moroni, Scritti il vasto orto, già area della primiera rettorali. Le relazioni per l’inaugurazione Cattedrale 1905 In «Archivio storico si- dell’anno accademico (1977–1985) e altri ciliano», n.s., XXX (1905), p. 79 (cfr. GRL): scritti, Macerata, Universitatis Maceratensis, Il Caprera e la Violanta nel 1451 la 2006, p. 51: Una ridimensione di questa vendettero a Pietro Speciale, col pat- normativa sia a livello centrale che to di potersela riluire; come di fatti fu regionale è urgente per porre un certo riluita nel 1484 da D. Anna Caprera e ordine ed applicare i principi elemen- Ximenes De Foux 1965 Ercole Patti, tari della giustizia distributiva 1982 La cugina, Milano, Bompiani, 1965, p. 67: Pietro Ciaravolo, Max Stirner: per una teo- resi dell’unico, Roma, Cadmo, 1982, p. 130 era gravata da una enfteusi che in- (cfr. GRL): All’esaltazione della parola frmava tutti gli atti seguenti e della segue nel fondo la ridimensione del quale nessuno dei vari proprietari che signifcato. nel corso di quasi un secolo avevano = Retroformazione di ridimensionare. posseduta la vigna si era mai accorto e che nessuno aveva pensato a riluire (N) riluire v. tr. Disimpegnare su- 2001 Enzo Sipione, Economia e società nel- bentrando ad altri in un’obbligazione. la contea di Modica, secoli XV–XVI, Messi- 1791 Tommaso Gargallo, Memorie pa- na, Intilla, 2001, p. 38: L’8 febbraio 1475 trie per lo ristoro di Siracusa, tomo I, Napo- il nobile Antonio de Fide concede in li, Stamp. Reale, 1791, p. 45: or divenuto enfteusi un pezzo di terra, dentro il www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 283

suo feudo La Guardiola, ai fratelli de (E) (R) risqué agg. Audace, azzar- Ragusia, per dieci tari annui e vieta dato. esplicitamente che il censo possa es- 1857 In «L’uomo di pietra. Giornale let- sere riluito nell’intero, ma solo per terario, umoristico–critico, con caricature», metà. 26 marzo 1857, p. 152: Mi pare pregio = Dal lat. reluere ‘svincolare da un obbli- dell’opera di riferire, a mo’ di conclu- go, disimpegnare’. sione di questo Corriere, un motto un po’ risqué d’un uffciale di un reggi- (E) (R) risi e bisi loc. sost. m. pl. mento di cavalleria 1959 GRADIT Minestra asciutta di riso e piselli, tipi- (senza fonte) 1965 Annamaria Tesi, Un ca della cucina veneta. bel passato, Milano, Longanesi, 1965, p. 1865 In «Il frustino. Giornale illustra- 251: Lei è bellissima stasera, donna to ed umoristico, di commercio, industria, Maria; perfno troppo ‘materassabi- agricoltura, scienze, arti, teatri e varietà», II le’, se suo fratello Lucio mi consente (1865), 1, p. 94: un eccellente [sic] mi- di usare un’espressione un po’ risquée nestra: risi e bisi 1931 Guida Ga- 2015 Julia Quinn, Una serata davvero spe- stronomica d’Italia, Milano, Touring Club ciale, trad. it. di Antonella Pieretti, Milano, Italiano, 1931, p. 108: la caratteristica di Mondadori, 2015: anche se sapeva quan- queste squisite minestre è d’esser tutte to fosse terribilmente risquée, allun- assai dense (fsse), come i risi e bisi, e gò le dita e gli sforò delicatamente come questi molto saporite per la va- lo zigomo 2017 Rick Gekoski, Darke, rietà dei condimenti che vengono im- trad. it. di Chiara Codecà, Milano, Bompiani, 2017, ed. digitale: All’epoca vivere con piegati 1965 Annamaria Tesi, Un bel la propria ragazza era piuttosto risqué passato, Milano, Longanesi, 1965, p. 76: La – per fortuna non si usava ancora il nonna che fno allora si era fnta assor- termine “partner”, che alle mie orec- ta nell’inghiottire i suoi risi e bisi non chie continua ad avere una connota- può più contenere la sua indignazione zione professionale. 1999 GRADIT (senza data) 2007 Carla = Voce fr. ‘id.’ Coco, Venezia in cucina, Roma–Bari, Later- za, 2011, ed. digitale: Innanzitutto, San (N) rosacrema (rosa–crema, rosa Marco, festeggiato il 25 aprile con un crema) agg. Di colore rosa tendente al menù rituale costituito da una tenera giallo crema. primizia che il principe ha il privilegio 1938 Atti della Società italiana di scien- di assaggiare per primo: si tratta dei ze naturali e del Museo civico di storia na- piselli, presentati sotto forma di risi e turale in Milano, vol. LXXVII, Milano, Tip. bisi 2015 Alberto Toso Fei, La Venezia Bernardoni, 1938, p. 125 (cfr. GRL): Parte segreta dei dogi, Roma, Newton Compton, ventrale del collo e alto petto rosa–vi- 2015, ed. digitale: I “risi e bisi” (riso e nato volgente al rosa–crema sul bas- piselli) sono una densa zuppa che nei so petto, sull’addome e sulle gambe secoli è divenuta il piatto celebrativo 1966 Giulia Niccolai, Il grande angolo, della primavera che forse più rappre- Milano, Feltrinelli, 1966, p. 68: Tu sei una senta Venezia e il Veneto. donna di Picasso rosacrema e inarcata = Loc. veneta, propr. ‘risi e piselli’. che corre verso il mare 2010 Lorena www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 284

Lombroso–Simona Pareschi, Il libro comple- va allora un grande, immenso petalo to del giardinaggio, Milano, Gribaudo, 2010, posato sul creato. p. 485: Al contrario un’altra varietà, 2. sost. m. Colore rosa con sfuma- ‘Alfred de Dalmas’, sfoggia fori pic- ture azzurre. coli, semidoppi, che però sono ugual- 1928 Enrico Bevilacqua, Vincenzo Mon- mente profumati e di color rosa cre- ti. La vita, l’opera, i tempi, Firenze, Le Mon- ma 2014 Joseph Kessel, Bella di gior- nier, 1928, p. 17 (cfr. GRL): Ma il poeta no, trad. it. di Elisabetta Sibilio, Roma, e/o, sa troppo bene che tra le dovizie del 2014, ed. digitale: Si fguri che portava rosazzurro [...] 1977 Piero Bigongiari, un maglione verde oliva a righe con Paradigma, Firenze, La nuova Italia, 1977, una sciarpa rosacrema. «Che orrore!» p. 138 (cfr. GRL): indichi una tendenza gridò Renée. a eludere il vincolo del rosazzurro, 2. sost. m. Colore rosa tendente al da cui è raro che Grazia proceda li- giallo crema. bera per la durata di un intero roman- 1999 Adriana Martens, Restaurare mo- zo 2003 Maurizio D’Alessio, Strana, bili. Tecniche e segreti, Colognola ai Colli, dolce pazzia, Firenze, Stranamore, 2003, p. Demetra, 1999, p. 26: La sua colorazione 33: Sei stata indecisa tra un orologio varia dal rosa–crema al rosso scuro. I di plastica che sembra fatto di bizzar- mobili antichi, fabbricati con assi più ro argento traslucido e un altro di uno larghe di 40 centimetri, hanno elevate strano rosazzurro metallico. = Comp. di rosa e azzurro. valutazioni 2016 Sherry Thomas, Solo osservAzioni: la visualizzazione parziale di notte, trad. it. di Laura Di Rocco, Milano, offerta da GRL dell’attestazione del 1928 (in Mondadori, 2016, ed. digitale: Dipingere assoluto la prima reperibile) non consente di una fgura umana signifcava rimane- prendere in esame l’intera frase; dal contesto re nel suo studio, mentre preferiva di non si può stabilire con certezza se rosaz- zurro sia utilizzato come aggettivo o come gran lunga stare en plein air, catturare sostantivo (quest’ultima appare l’ipotesi più l’esuberante rosa crema di un albero probabile). di ciliegie in fore. = Comp. di rosa e crema. (E) rouge sost. m. Nel gioco della roulette, rosso. (N) rosazzurro agg. Di colore rosa 1959 GRADIT (senza fonte) 1986 con sfumature azzurre. Fëdor Dostoevskij, I grandi romanzi, Roma, 1966 Fausta Cialente, Un inverno fred- Newton Compton, 2011, ed. digitale: Subito dissimo, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 76: Le puntai cento gulden sul rouge, e vinsi; loro cupole avvolte in polverose neb- tutti e duecento sul rouge, e vinsi; tutti bioline rosazzurre 1999 Tim Winton, e quattrocento sul noir, e vinsi; tutti e Nel buio dell’inverno, trad. it. di Maurizio ottocento sul manque, e vinsi 2013 Bartocci, Roma, Fazi, 1999, p. 27: Aveva Loretta Chase, Suadente come seta, trad. it. di i capelli bagnati, appiccicati sul viso Diana Fonticoli, Milano, Mondadori, 2013, rosazzurro, impastati nel moccio va- ed. digitale: Clevedon si trasferì al tavolo gante 2018 Matteo Fontana, Il veleno del Rouge et Noir, giocò per mezz’ora dei ricordi, Milano, Feltrinelli, 2018, ed. di- e anche lui ebbe fortuna, poi si stancò e gitale: Il cielo stesso, rosazzurro, pare- andò alla ricerca di Aronduille 2015 www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 285

Salvatore Cicala, Come uccidere rubare... e vana aveva la dabbenaggine o la teme- farla franca!, Villanova di Guidonia (Rm), rità di avventurarsi nel deserto senza Aletti, 2015, ed. digitale: egli continuava quella sabaica e caldaica protezione. a giocare da solo contro il banco e la 2. Della lingua o dell’alfabeto usa- roulette (che accettava le grosse gioca- ti dai Sabei. te) puntando fno a 300 mila Franchi 1883 In «Mosè. Antologia israelitica», alla volta su Rouge o Noir! VI (1883), p. 428 (GRL, senza indicazione (n) 2. agg. Di rossetto, di colore del fasc.): Nella quarta seduta il Dr. rosso vivo. Muller comunicò un lavoro sui nomi 1966 Alessandro Bonsanti, La nuova sta- [...] nel dialetto sabaico 1896 In zione di Firenze, Milano, Mondadori, 1966, p. «Rendiconti della Reale Accademia dei Lin- 272: Il gesto con cui si passava il ci- cei, Classe di scienze morali, storiche e flo- lindro rouge sulle labbra restò sospe- logiche», V (1896), p. 252: avrebbe preso so 2017 Paloma Sánchez–Garnica, Sul- per base non l’alfabeto comunemente le ali del silenzio, trad. it. di Sara Cavarero, usato, ma un altro più antico, sabaico, Milano, Piemme, 2017, ed. digitale: Marta si verisimilmente tratto da documenti era truccata le labbra con un consunto dell’archivio di Stato di Aksum. rossetto rouge che teneva in borsa. = Deriv. di Saba con –ico. = Voce fr., utilizzata in entrambi i signifcati. (N) salvafamiglia (salva–fami- (N) rugginosa sost. f. Moneta. glia) agg. Che serve a salvare la fa- 1965 Inìsero Cremaschi, A scopo di lucro, miglia. Milano, Mondadori, 1965, p. 133: ‘sta corsa 1996 In «Epoca», XLVII (1996), p. 30 mi costa una rugginosa di più, ma in (GRL, senza indicazione del fasc.): Qui di- scarsella non guazza neanche una bar- scetta di crisi coniugali e di adozioni betta, me la offri te, vero signorino? salva–famiglia 2012 Giulio Tagliavi- = Conversione dell’agg. rugginoso. ni–Ugo Biggeri, Manuale di fnanza popola- re, Venezia, Eif, 2012, p. 118: è opportuno (N) sabaico agg. Relativo alla po- spostare le quote relative su quello polazione dei Sabei. che potremmo defnire “conto salva- 1925 In «Rivista coloniale. Organo famiglia”. Il conto salvafamiglia una dell’Istituto coloniale italiano», XX (1925), p. volta era la tasca del cappotto nell’ar- 421 (GRL, senza indicazione del fasc.): […] madio, oppure un barattolo nascosto dell’Impero salomonico o meglio sa- in cantina. baico da essa chiamato axumita, della 2. sost. m. Chi ha la responsabilità cui potenza e del cui cospicuo grado di della famiglia. civiltà sono eloquenti testimoni e do- 1965 Gianna Manzini, Allegro con di- cumenti i colossali obelischi 1935 sperazione, Milano, Mondadori, 1965, p. In «Rivista di politica economica», XXV (1935), p. 860: Sembra potersi affermare che 159: E l’anziano salvafamiglia: sudac- la dinastia sabaica intanto sia di origine arabi- chiato a testa indietro, tutt’aperta la ca e precisamente yemenita 1966 Riccar- bocca, in vista i denti sconnessi, gon- do Bacchelli, Il coccio di terracotta, Milano, fo il collo: un mostro. Mondadori, 1966, p. 228: Se qualche caro- = Comp. di salva– e famiglia. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 286

(N) sbombato agg. Che presenta (N) schizzinio sost. m. Pioggerel- bombature. la. 1966 Italo Alighiero Chiusano, La pro- 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lu- va dei sentimenti, Milano, Rizzoli, 1966, p. cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 67: Ma lo 189: Coperta com’era da una striscia schizzinìo è fnito, rimane un agitarsi umida che la riduceva a una sbombata di pulviscolo nell’aria. macchiolina rosa 1987 Marina Jarre, = Deriv. di schizzo con –ino e -ìo. Galambra. Quattro storie con fantasmi, Tori- no, Bollati Boringhieri, 1987, p. 25: Accan- (N) scopaico agg. Relativo allo to, si vedeva una ramazza appoggia- stile dell’architetto e scultore greco ta alla parete e un secchio sbombato Scopa o dei suoi imitatori. di metallo 1995 Marina Jarre, I padri lontani, Torino, Bollati Boringhieri, 1995, p. 1819 Le opere di Luciano, volgarizzate da Guglielmo Manzi, vol. II, Losanna, s.e., 157: [...] del vaso d’argento sbombato per le frequenti cadute dal mobiletto 1819, p. 251: un simulacro di Diana era nell’entrata da cui i fgli, passando di posto in mezzo alla sala, scopaico corsa, lo rovesciavano 2010 Luciana lavoro 1915 In «Atti di Accademia di Littizzetto, Col cavolo, Milano, Mondadori, ar cheo logia, lettere e belle arti», III (1915), 2010, ed. digitale: Se avete il coraggio di p. 184: E queste medesime fattezze tu inflare le vostre estremità in disgu- trovi nel defunto scolpito in una cele- stosi mocassini sbombati non vi me- bre stela funebre di Atene, provenien- ritate il diritto di stare al mondo. te dall’Ilisso, dove l’idealismo sco- = Deriv. di bombato con s–. paico della testa è in aperto contrasto con il realismo della scena 1937 (N) scalmobilista sost. m. Addetto Giovanni Soranzo, Peregrinus apostolicus. al funzionamento di una scala mobile. Lo spirito pubblico e il viaggio di Pio VI a 1966 Nino Marino, La sostanza, Mila- Vienna, Milano, Vita e pensiero, 1937, p. no, Rizzoli, 1966, p. 26: Regi decreti che 358: Frammento di altorilievo: testina vietano lo sciopero agli scalmobilisti. muliebre di tipo scopaico, con riccioli = Deriv. di scal(a) mobile con –ista. raccolti sulla nuca 1976 Ranuccio Bianchi Bandinelli, Etruria, Roma, Torino, (N) scelpa sost. f. Refurtiva, bot- UTET, 1976, p. 189: Il pezzo, ravvivato tino. da vivace policromia ancora in par- 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, te conservata, si ispira a modelli del Milano, Rizzoli, 1965, p. 140: Dice che la IV sec. di tipo scopaico 1966 Maria scelpa è al sicuro dov’è, nel negozio Corti, Il ballo dei serpenti, Milano, Monda- dell’Egidio, meglio che da sua sorella dori, 1966, p. 29: Menelao dotato di un 2004 Maurizio Esposito, Uomini di camor- orrendo elmo e in braccio la salma di ra: la costruzione sociale dell’identità de- Patroclo, stile scopaico–lisippeo. viante, Milano, Franco Angeli, 2004, p. 185: = Deriv. di Scopa, nome di un architetto e Scelpa. Stoffa ma anche refurtiva. scultore greco nato a Paro, vissuto nel IV sec. = Etimologia incerta. a.C., con –ico. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 287

(N) sculettio sost. m. L’ondeggia- 1966 Fulvio Tomizza, Il bosco delle acacie, re le natiche, in particolare cammi- Milano, All’insegna del Pesce d’oro, 1966, p. nando. 31: Dalle radici pendevano grumi di 1960 Laudomia Bonanni, L’imputata, terra secchita. Milano, Bompiani, 1960, p. 64: Guardava 2. Morto, stecchito. dietro allo sculettio della ragazza Ba- av. 1989 Gianni Celati, Parlamenti buf- sile e dietro alle ritardatarie 1966 f, Milano, Feltrinelli, 1989, p. 99: Difatti Laurana Berra, La grande famiglia, Milano, moltissimi stavano dondolando in Feltrinelli, 1966, p. 73: Un nostro comune attesa del mio passaggio e io dove- amico aveva sposato una certa Loret- vo darci molto sui pedali ogni volta a ta, tutta sculettìi 1983 In «L’Europeo», non restarci secchito. XXXIX (1983), p. 204 (GRL, senza indica- = Deriv. di secco con –ito. zione del fasc.): Se invece preferite imi- tare il frenetico sculettio di Jennifer (N) semiammobiliato (semi–am- Beals in Flashdance e far bruciare i mobiliato, semi ammobiliato) agg. Par- vostri muscoli in un orgasmo di fatica zialmente ammobiliato. e sudore, preparatevi a un allenamen- 1966 Fausta Cialente, Un inverno fred- to non meno impegnativo 2006 Aldo dissimo, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 268: Busi, Bisogna avere i coglioni per prenderlo Aiutare il padre a installarsi in un pic- nel culo, Milano, Mondadori, 2006, p. 169: colo appartamento semi–ammobilia- mi abbandono in un pudico ma non to che miracolosamente aveva potuto istintivo sculettio da tacchino che si trovare 1988 Eileen Romano–Masolino sistema per la cova 2017 Mike Papa, D’Amico, Album Hemingway, Milano, Mon- Decalogo semplice, Youcanprint, 2017, ed. dadori, 1988, p. 103: L’appartamento, digitale: Per prima cosa ci fece vede- affttato semi ammobiliato, si trovava re uno sculettio niente male mentre la sopra una rumorosa segheria 2001 seguivamo per il maniero. Maria Luisa Bianco, L’Italia delle disugua- = Deriv. di sculettare con –io. glianze, Roma, Carocci, 2001, p. 163: si trovò un appartamentino, semiammo- (N) sdosato agg. Che non è ben biliato piccino piccino 2010 Monica dosato. Ali, In the kitchen, trad. it. di Grazia Gatti, 1965 Ercole Patti, La cugina, Milano, Milano, Il Saggiatore, 2010, p. 46: L’agente Bompiani, 1965, p. 180: Le tue cartucce immobiliare che gliel’aveva mostrato sono sdosate. lo aveva descritto come «semiammo- = Deriv. di dosato con s–. biliato», ma Gabe lo aveva trovato ammobiliato a suffcienza e l’aveva (N) secchito agg. Rinsecchito. immediatamente affttato. 1879 Giovanni De Castro, La storia nel- = Deriv. di ammobiliato con semi–. la poesia popolare milanese, Milano, Gaeta- no Brigola & Co., 1879, p. 308: Gli erano (N) semibenessere sost. m. Be- morti tutti i fgliuoli, quando nel 1661 nessere parziale. venne in luce quel Carlo II, che mai, 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lu- per così dire, non uscì di puerizia, cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 196: An- ultimo pollone di un fusto secchito che i teddy–boys si sono addormen- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 288

tati sui materassi del semibenessere e e campi, v’è tutto all’intorno, fuori le della semicoscienza 1977 Dissenso mura, una fascia di terre seminative, e socialismo. Una voce marxista del Samid- pascolive e boschive 1966 Fausta zat sovietico, trad. it. di Clara Strada Janovič, Cialente, Un inverno freddissimo, Milano, Marilla Boffto e Fiorenza Caselli, Torino, Feltrinelli, 1966, p. 165: Si vedevano an- Einaudi, 1977, p. 25: Il cammino verso che le demolizioni in corso di vecchie la libertà [...] incomincia dentro di casacce semicampagnole 2004 En- noi, dal momento in cui cessiamo di rico Berti, Eubolo o della ricchezza. Il floso- arrampicarci sui gradini della carriera fo contro i governanti ricchi, Napoli, Guida, o del semibenessere materiale 1989 2004, p. 152: Di colpo ella sembrò an- Emilio Isgrò, Polifemo, Milano, Mondadori, che ringiovanita; aveva abbandonato 1989, p. 125: Là, in quella casa tiepida il suo vecchio look semi–campagno- trasudante un semibenessere, la nobi- lo per trasformarsi in una donna di le Bovarò rinculava davanti allo spec- classe 2014 Maria Trionf, Il diario chio con le vesti imbastite 2009 dell’attesa: storia di una famiglia, Roma, Cecilia Cristofori, Operai senza classe, Mi- Bibliotheka, 2014, p. 317: Vidi issare un lano, Franco Angeli, 2009, p. 109 (cfr. GRL): cestino di insalatina sopra un carro da Non so neanche io come collegarli due uomini semicampagnoli e chiesi veramente alla società, nel senso che se me la vendevano. sono ai margini tra uno stato di po- = Deriv. di campagnolo con semi–. vertà ed uno di semibenessere 2016 Edoardo Albinati, La scuola cattolica, Mi- (N) semicolpevole (semi–colpevo- lano, Mondadori, 2016, ed. digitale: Potrei le) agg. Che deriva da colpa non gra- portare numerosi esempi dalla vita di ve. mia nonna, una borghese che ha attra- 1894 Cesare Lombroso, Gli anarchici, versato fascismo, gravidanze, guerra, Torino, Bocca, 1894 p. 35: Di ereditario semipovertà e semibenessere. non gli conosco che le sue origini, = Deriv. di benessere con semi–. l’esser nato da un amore semicolpe- vole e da parenti degenerati e cat- (N) semicampagnolo (semi–cam- tivi 1966 Fausta Cialente, Un inverno pagnolo) agg. Che presenta parte dei freddissimo, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 241: caratteri tipici delle cose di campa- Enzo, invece, che sapeva come gli av- gna. venimenti s’erano svolti in realtà, si 1914 Luigi Carozzi, Il lavoro nell’igie- sentiva sospeso in uno stato d’animo ne, nella patologia, nell’assistenza socia- semicolpevole 2014 Grazia Verasani, le, Firenze, Barbera, 1914, p. 317: mentre Mare d’inverno, Milano, Giunti, 2014, ed. di- questa cifra sale a ⅓ nelle scuole mi- gitale: Arricciò le labbra in un sorriso ste dei sobborghi, che comprendono semicolpevole. elemento operaio e semicampagnolo 2. sost. m. Persona parzialmente 1960 Novissimo digesto italiano, a cura di colpevole. Antonio Azara e Ernesto Eula, Torino, UTET, 1843 Loyau D’Amboise, Vita di San vol. V, p. 82: La città [...] nel Medioevo Francesco di Sales, trad. it. Filippo De Ber- poteva assumere un aspetto semicam- nardi, Milano, Lib. Mussi, 1843, p. 155: Non pagnolo — ci sono entro le mura orti usava che con circospezione grandis- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 289

sima del diritto di interdire qualcuno fco e l’ananasso, nonchè il pepe, pre- dalle funzioni sacerdotali, persuaso feriscono la semiombra 1966 Ro- che un sacerdote diviso dal santuario berto Di Marco, Fughe, Milano, Feltrinelli, diviene l’obbrobrio degli uomini, e 1966, p. 150: Col suo corpo forma una il più delle volte d’un semicolpevo- lunga e stramba chiazza scura nella le, se ne fa uno scellerato 1922 In semiombra della stanza 2016 Giosuè «La giustizia penale e la procedura penale Calaciura, Pantelleria: l’ultima isola, Bari, italiana», XXVIII (1922), p. 685: […] il Laterza, 2016, ed. digitale: I nuovi acqui- quale fno a prova contraria è sempre renti chiedono più luce nella semiom- un semicolpevole, un imputato quasi bra arcaica che doveva proteggere dal raggiunto dalla prova, ha il mezzo di calore e dalla meteorologia sempre tentare la propria riabilitazione dinan- sopra le righe. zi alla società 2003 Marcello Straz- = Deriv. di ombra con semi–. zeri, Potere, strategie discorsive, controllo sociale. Percorsi foucaultiani, Lecce, Manni, (N) semiperso agg. Parzialmente 2003, p. 99: Se il sospettato, in quanto nascosto. presunto semi–colpevole, meritava la 1963 Glauco Cambon, La lotta con Pro- comminazione di una certa quantità teo, Milano, Bompiani, 1963, p. 73: E ora di castigo, tortura compresa, si pote- infne hai assunto forma umana, Di va cominciare a punire in virtù delle esile vecchio grigio semiperso nella prove già raccolte e servirsi di questo notte che avanza 1965 Iolena Bal- inizio di pena per estorcere la “parte dini, L’innamorata, Milano, Mursia, 1965, di verità ancora mancante”. p. 8: Con le fnestre dirimpetto chiu- = Deriv. di colpevole con semi–. se e lontane, semiperse fra gli alberi 1991 Franco Polletti–Loretta Righetti–Gior- (N) semiombra (semi–ombra) sost. gio Celli, Viaggi straordinari attorno a Jules f. Ombra parziale, penombra. Verne, Milano, Mursia, 1991, p. 16: quel 1717 In «Giornale de’ letterati d’Italia», meccanismo semiperso nell’ombra XXVII (1716) [ma 1717], p. 131: egli di- dei larghi tamburi che sovrastavano mostrò con sì buona riuscita, che col l’apparecchio 2014 Andrew Graham– mezzo di una macchia fssa incon- Dixon, Caravaggio, trad. it. di Massimo Pa- trastabile, che alcuni chiamarono se- rizzi, Milano, Mondadori, 2014, ed. digitale: miombra, gli venne fatto di scoprire, Il servitore di Paolo se ne sta tranquil- che Giove gira sopra il suo asse in 9 lo in un angolo, perso nei suoi pensie- ore e 56 minuti 1827 Francesco Mili- ri e semiperso nell’ombra. zia, Dizionario delle Belle Arti del Disegno, = Deriv. di perso con semi–. Bologna, Cardinali e Frulli, 1827, p. 260: […] che non si vegga alcuna apertura (N) semipovero (semi–povero) laterale, ma anzi lo spettatore si trovi agg. Che dispone di mezzi economici collocato in una semi–ombra favore- piuttosto scarsi. vole alla illusione ottica che si vuo- 1966 Fausta Cialente, Un inverno fred- le produrre 1893 In «Atti del Reale dissimo, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 168: Istituto veneto di scienze, lettere ed arti», IV Questi piccoli appartamenti in queste (1893), p. 1218: la palma del dattero, il case semipovere risuonavano come www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 290

scatole vuote di latta 1999 Luciano semiprofeti, i quali attestavano senza Mirone, Gli insabbiati. Storie di giornalisti saperlo che l’epoca di Cristo apporta- uccisi dalla mafa e sepolti dall’indifferenza, va nel mondo un’Era novella, nunzia Roma, Castelvecchi, 1999, p. 49: Si disse della pienezza dei tempi 1850 In «Il che ricattava, ma in realtà faceva la pirata: giornale artistico, letterario, teatrale», sua vita di giornalista ‘semipovero’. XVI (1850), 2, p. 5: Rossini! Rossini! Tu Era un battitore libero, uno al quale forse, benchè semi–profeta, non hai piaceva lavorare da solo 2005 Enzo mai preveduto che la sola esecuzio- Bettiza, Il libro perduto, Milano, Mondadori, ne della tua musica dovesse divenire 2005, p. 597: Quel neocomunismo ri- un tempo cosa gloriosa e pellegrina belle e autogestito, quell’allineamen- 1966 Riccardo Bacchelli, Il coccio di ter- to generoso di un Nord semipovero racotta, Milano, Mondadori, 1966, p. 148: Il al fanco dei derelitti non allineati del doloroso profeta, o come lo chiamava Sud. sarcasticamente Simone, il disdettato 2. sost. m. Persona che dispone di semiprofeta, nascose il viso sotto un mezzi economici piuttosto scarsi. lembo dei suoi cenci 1999 In «Rivi- 1920 In «Il Policlinico», XXVII (1920), sta degli studi orientali», LXXII (1999), p. 13 p. 745 (cfr. GRL): In primo luogo lede il (GRL, senza indicazione del fasc.): Dall’al- principio dell’eguaglianza nei diritti, tro lato il semi–profeta, marchiato poichè mentre il ricco può scegliere dalle profezie bibliche e chiamato il medico di sua fducia; il povero e dalla sua presenza nel Corano al com- il semi–povero devono subire quello pito di diffondere l’abramitica fede loro imposto 1934 In «Bollettino del- nel Dio unico 1967 Nezami di Ganjè, la società medica della provincia di Como», Le sette principesse, trad. it. di Alessandro I (1934), p. 41 (GRL, senza indicazione del Bausani, Milano, Rizzoli, 2013, ed. digitale: fasc.): sussiste anche il diritto del po- si possono distinguere due tendenze: vero e del semipovero ammalato di una, propria dei testi aristocratici per- tubercolosi [...] all’assistenza e all’at- siani sasanidi, nemica dell’«usurpato- tuazione del provvedimento più ido- re» del sacro regno iranico, e l’altra, neo nel momento iniziale della malat- rappresentata anche nel Corano, dove tia. Alessandro compare come un semi- = Deriv. di povero con semi–. profeta. = Deriv. di profeta con semi–. (N) semiprofeta (semi–profeta) sost. m. Chi ha parziali qualità di pro- (N) semiscomparso (semi–scom- feta. parso) agg. Che è scomparso in buona 1844 Taddeo dei Consoni–Giacomo parte. Lombroso, Degli ostacoli che le consuetudi- 1931 In «Atti dell’Accademia Pontania- ni appongono alla evangelica rigenerazione na», LXI (1931), p. 35: scomparsa un’i- degli Ebrei e come superarli, Milano, Tip. cona cinquecentesca ch’era nella cap- Borroni e Scotti, 1844, p. 176: Potrebbesi, pella di San Domenico; semiscom- dico, inferire che tutti questi perso- parso l’archivio, che nel Settecento naggi sono altrettanti panegiristi della serbava alcune platee antiche 1966 religione cristiana, tanti predicatori Fausta Cialente, Un inverno freddissimo, Mi- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 291

lano, Feltrinelli, 1966, p. 243: Quel bruli- (N) slucciolare v. intr. Emettere chio bianco e silenzioso che scendeva una luce foca e intermittente. implacabilmente a ovattare un uni- 1939 In «L’esame artistico e letterario», verso semiscomparso 1981 Massimo n.s., II (1939), p. 362: [...] fors’anche i Del Fante–Guido Passerini, Oltre il futuro. cavalli marini promessi, o rivelati a Profezie e rivelazioni sul prossimo futuro, lui solo, dallo slucciolare dell’onda Bari, Edd. Mediterranee, 1981, p. 109: La stessa cosa accade oggi per quel con- 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lucro, tinente semi–scomparso che era una Milano, Mondadori, 1965, p. 54: Sopra la volta l’Atlantide 1998 In «L’Espres- porta d’ingresso di ogni casa sluc- so», XLIV (1998), p. 117 (GRL, senza indi- ciolano lampadine verdastre, troppo cazione del fasc.): Le musiche dei padri, uguali, da far perdere l’orientamento. i dialetti semiscomparsi, le leggende = Deriv. di lucciola con s– e –are. popolari e i sapori di mondi scono- sciuti si mescolano e riafforano tra le (N) smandolinatore sost. m. Suo- note di una musica antimetropolitana. natore di mandolino. = Deriv. di scomparso con semi–. 1966 Nino Marino, La sostanza, Milano, Rizzoli, 1966, p. 47: Tutto il resto riguar- (N) sfondellato agg. Oggetto di da gli smandolinatori con gli occhi da derisione, di dileggio. cernia bollita. 1965 Franco Simongini, Il cialtrone, = Deriv. di mandolinare con s– e –tore. Torino, Edd. dell’Albero, 1965, p. 80: Sim- boleggiar così le follie di una genera- (N) smoccoloso agg. Di persona, zione di nostalgici e sfondellati inse- sporco di moccio. gnanti di Liceo e d’Università. 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lu- = Deriv. di fondello con s– e –ato, con riferimento alla loc. prendere per i fondelli. cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 61: Cre- pa, se non lo sai, merda, smoccoloso, (N) siliski sost. m. Velluto ad imi- troiazza, vai a farti massacrare 2004 tazione di pelliccia. Gian Maria Ferretto, Prima lettura analitica comparata nei sensi letterale, allegorico, 1965 Iolena Baldini, L’innamorata, Mi- anagogico e morale della Comedia di Dante lano, Mursia, 1965, p. 85: Matasse di tri- Alighieri, vol. VII, Treviso, G.M.F, p. 3622 na, capelli, falpalà, collier di penne di (cfr. GRL): Nel primo sonetto della struzzo, borse ricamate di perle, fori “Tenzone” è una barbona, costipata artifciali, stole di siliski. = Etimologia incerta. cronica e smoccolosa; qui diventa una dea 2014 Erika Marconato, È questa la (N) slineato agg. Divelto. fne?, Perugia, Graphe, 2014, ed. digitale: Il 1966 Nino Marino, La sostanza, Milano, giorno dopo aver saputo i risultati mi Rizzoli, 1966, p. 19: Il macchinista suo sono licenziato e ho speso tutto lo sti- marito era stato assolto perché i binari pendio di quel mese per comprare alla erano slineati. ragazza smoccolosa un regalo. = Deriv. di linea con s– e –ato. = Deriv. di moccoloso con s–. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 292

(N) smucchiare v. tr. Spargere fo- infltrarsi in te, ma anche può contare raggio precedentemente ammucchia- dentro di te su una Quinta Colonna. to. = Comp. di snob e cocco. 1786 In «Antologia Romana», settembre 1785, p. 78: Si chiama gente, si aduna (N) socratello sost. m. Filosofo in tutto il villaggio, si preparano i secchi, erba. e tutto si mette in ordine per ismuove- 1966 Piero Santi, Libertà condizionata, re e smucchiare quella biada 1844 Firenze, Vallecchi, 1966, p. 122: Credeva Nuovo dizionario universale di agricoltura, a d’essere un socratello moderno ed era cura di Francesco Gera, tomo XXI, Venezia, un grullo, altro che. Antonelli, 1844: s. v.: SMUCCHIARE. Si = Deriv. di Socrate con –ello. dà questo nome in alcuni paesi all’ope- razione di levare i feni ed i foraggi dal (N) somatismo sost. m. Concezio- posto ov’erano stati ammucchiati, per ne della psichiatria e della flosofa metterli in un altro 1965 Felice Chi- che considera le istanze del corpo pri- lanti, Ponte Zarathustra, Milano, All’insegna oritiarie rispetto a quelle della psiche. del pesce d’oro, 1965, p. 63: Ogni mattina 1880 In «Archivio italiano per le ma- il sole ritornavano e smucchiavano di- lattie nervose e più particolarmente per le stendendo il feno ad asciugare. alienazioni mentali», vol. XVI (1880), p. 144 2. Togliere qualcosa da un muc- (GRL, senza indicazione del fasc.): Am- chio, disfare. mette [...] una bene intesa coercizione quale utilissimo presidio di quel ra- 1866 In «Il politecnico. Parte tecnica», zionale sistema curativo che, essendo IV (1866), 2, p. 194: In altre offcine con basato sul somatismo, sulle norme di- un sistema meglio inteso si utilizzano sciplinari, sul lavoro, sulle distrazioni i gaz degli alti forni o che hanno già dilettevoli [...] 1916 In «Rivista di servito ad altre operazioni e che an- patologia nervosa e mentale», XX (1916), drebbero altrimenti perduti. Restano p. 281 (GRL, senza indicazione del fasc.): però sempre le spese di mano d’opera Psicologismo e somatismo sono i due per l’ammucchiare e lo smucchiare poli verso cui si sono sempre orientate 2015 Vittorio Pupillo, Proverbi. La bellez- le dottrine psichiatriche. Oggi preva- za della vita nelle parole della tradizione, le decisamente il somatismo; tuttavia Tricase, Youcanprint, p. 50: Fa prima una non si potrebbe dire che il somatismo gallina a smucchiare che cento ad am- sia la dottrina moderna e il psicologi- mucchiare. (Signifca che, nella casa, smo l’antica 2002 In «Annali dell’Isti- basta un dissipatore per distruggere i tuto universitario orientale. Sezione roman- risparmi di tante persone). za», XLIV (2002), p. 192: Nella più stret- = Deriv. di mucchio con s– e –are. ta tradizione fsiognomica, di diretta fliazione lombrosiana, nel romanzo è (N) snobococco sost. m. Batterio incisivamente presente il somatismo, dello snobismo. mentre quasi del tutto estranea o con 1965 Enrico Lupinacci, L’irregolare, un’incidenza quasi nulla è la teoria Milano, Ceschina, 1965, p. 317: Lo snobo- ambientalistica 2017 Iain Hamilton cocco non soltanto ti assedia e cerca di Grant, Filosofe della natura dopo Schelling, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 293

trad. it. di Emilio Carlo Corriero, Torino, Ro- scarsamente sorvegliabile e fonte di senberg & Sellier, 2017, p. 109: Entrambi un presunto social security defcit, fa rifutano il fenomenismo di Kant, ed appello a una struttura piramidale e entrambi si oppongono al somatismo gerarchica del mercato del lavoro. sotteso al suo concetto di materia. = Deriv. di sorvegliare con –bile. 2. Insieme dei caratteri somatici. 1965 Inisero Cremaschi, A scopo di lu- (N) sottobovaio sost. m. Aiutante cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 154: La di un bovaio. bocca in una smorfa che è un sorriso 1859 In «L’eco dei tribunali», I (1859), o in un sorriso che è una smorfa, un p. 399: l’altro, certo Antonio Cecco..., somatismo fossilizzato, da idiota. sottobovaio e suo dipendente, ha una = Deriv. di somat(ico) con –ismo. fsonomia aperta e serena 1965 Fe- lice Chilanti, Ponte Zarathustra, Milano, (N) sorvegliabile agg. Che può es- All’insegna del pesce d’oro, 1965, p. 51: sere sorvegliato. Insieme accendevano i nostri ciocchi 1897 In «Raccolta uffciale delle leggi e le fascine nel focolare spento, in e dei decreti del Regno d’Italia», XXXVI fondo alla nera stamberga di servo di (1897), p. 3662: La zona sorvegliabile stalla sottobovaio dei possidenti Ba- ha per confne la pineta ed il piano varo. perpendicolare alla linea di tiro che si = Deriv. di bovaio con sotto–. trova a 500 m. 1914 Carlo Federico Bonini, I processi termoelettrici della side- (N) spelacchiatura sost. f. L’esse- rurgia moderna, Milano, Hoepli, 1914, p. re spelacchiato. 287: Nel costruire questi forni è facile 1900 In «L’Arte. Rivista di storia dell’ar- ricavare una suola ad una sola camera te medioevale e moderna e d’arte decorati- centrale molto facilmente accessibile va», III (1900), p. 221 (GRL, senza indica- e sorvegliabile 1965 Alessandro Bon- zione del fasc.): Nonostante i guasti, la santi, La nuova stazione di Firenze, Milano, vernice screpolata, la spelacchiatura Mondadori, 1965, p. 41: Eccolo là, fa- del bel fondo avvolto nell’azzurro e cilmente sorvegliabile, controllabile con vivida luce all’orizzonte, e quel nelle sue mosse, di quanto era neces- taglio che dall’occhio destro gira sul- sario, perlomeno, onde tenersene alla la fronte e rasenta l’occhio sinistro, la larga... 1991 Marina De Franceschini, potenza di Giorgione qui si afferma Villa Adriana, Roma, L’Erma di Bretschnei- solenne 1934 Italo Balbo, La centuria der, 1991, p. 400: Le due terrazze erano alata, Milano, Mondadori, 1934, p. 238: il separate da un terzo muro W ed erano terreno mostra una gran spelacchia- direttamente collegate da una scala; tura e assume tinte di ocra e di terra ognuna aveva la sua scala d’accesso bruciata 1965 Salvator Gotta, L’ulti- indipendente, passaggio obbligato mo dei Vela, Milano, Mondadori, 1965, p. facilmente sorvegliabile 2009 Cri- 22: Quante spelacchiature mostrava il stiana Flamingo–Elisa Giunchi, Muri conf- tronco di quella pianta, alla sua base ni passaggi, Milano, Giuffrè, 2009, p. 215: 1996 Piero Cudini, Che fai tu luna in ciel, Contrapponendosi alla circolazione Milano, Rizzoli, 1996, p. 38: Quell’altro io globale della forza–lavoro, diventata riprende fato, si mette allo specchio (e www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 294

non si sputa in un occhio, come pure Luccatmì, Cava de’ Tirreni, Avagliano, 2002, dovrebbe), tira in dentro la pancia, fa p. 47: Alzo il telo spillettato del ban- fnta di non vedere la spelacchiatura, cone e c’è lui rannicchiato al buio a cerca un sorriso dignitoso 2017 Ro- fumarsi una sua MS morbida e a leg- berta De Tomi, Alice nel labirinto, s.l., Aba- gersi tipo topo di biblioteca un libro. te, 2017, ed. digitale: Erano putti gemelli, = Deriv. di spilletta con –ato. ma con i colori invertiti: uno, vestito con giacca e sottana nere, aveva una (E) (R) stanferna sost. f. Grossa spelacchiatura rossa sulla sommità apertura, squarcio. del capo ed enormi occhi neri. 1878 Napoleone Caix, Studi di etimo- = Deriv. di spelacchiare con –tura. logia italiana e romanza, Firenze, Sanso- ni, 1878, p. 41: tosc. stanferna ‘grande (N) spernacchiata sost. f. Rumore apertura’ 1937 In «L’italiano. Rivista simile a quello di una pernacchia. settimanale della gente fascista», XI (1937), 1966 Ugo Pirro, Freddo furore, Milano, p. 424: Soldati, chi s’affacciasse a una Sugar, 1966, p. 64: Capivano che becca- stanferna a destra, si rimpiattavano vano soltanto le spernacchiate della in agguato, venivano alle mani rab- Jaguar. biosamente dietro l’assito 1947 = Deriv. di spernacchiare con –ata. GRADIT (Anna Banti, Artemisia) 1965 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, Milano, (N) spicciatutto sost. m. Lavora- Longanesi, 1965, p. 156: Sicuro, io ti sga- tore senza una mansione precisa, fac- nascio! Allora questa bocca si apre o totum. no? Vuoi che te la spalanchi a forza, 1966 Gino Montesanto, La cupola, quella stanferna? Milano, Mondadori, 1966, p. 90: Privi di = Etimologia incerta; «forse dall’ant. *ta- qualifca, di specializzazione, pronti a ferna, dal lat. taberna “capanna, tugurio”» offrirsi come manovali, garzoni, spic- (GRADIT). ciatutto, sguatteri. = Comp. di spicciare e tutto. (N) strafulminare v. tr. Fulminare ripetutamente fno all’incenerimento (N) spillettato agg. Munito di spil- totale. le o spillette. 1934 Achille Campanile, Chiarastella, 1740 Molière, Le opere, trad. it. di Ni- Milano, Mondadori, 1934, p. 111: Questi colò Di Castelli, vol. III, Lipsia, Weidmann, selvaggi – il cielo li strafulmini – p. 53: ella resterà incantata dalli vostri danno la caccia ai bianchi, per strap- Calzoni, che son’attaccati con spille par loro i copricapi, che poi divorano alla vostra pettorina. La faranno im- golosamente 1943 In «Salesianum», pazzir d’amore, e un’Amante spillet- V (1943), p. 2 (GRL, senza indicazione del tato, sarà per essa una fricassea mera- fasc.): Nessuno mi strafulmini se oso vigliosa 1966 Duilio Riccardi, Tacchi scrivere queste parole 1966 Italo a squillo, Milano, Baldini e Castoldi, 1966, Alighiero Chiusano, La prova dei sentimen- p. 254: Ingegnosamente piegati, coi ri- ti, Milano, Rizzoli, 1966, p. 153: Razza svolti a triangolo come le buste vere, di porci, che Dio li strafulmini av. spillettati ai lati 2002 Ilaria Borrelli, 1968 Giovanni Guareschi, Don Camillo e www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 295

Don Chichì, Milano, Rizzoli, 1996, p. 178: tradizionalmente un negativo 2017 Guardandola e pensando ai fortunati Luca Romano, Garanzia giovani in Veneto: che l’abitavano, non si poteva neppu- un modello di sussidiarietà basato sulla for- re dire «Che Dio vi strafulmini!» per- za, Milano, Franco Angeli, 2017, p. 20: lo ché il Tolini aveva installato, in cima stato di straniazione permanente che alla casa, tanto di parafulmine 2014 caratterizza la nuova percezione dello Gianluigi Melega, Tempo lungo. Autobiogra- spazio e del tempo. fa del boom, Venezia, Marsilio, 2014, ed. = Deriv. di straniare con –zione. digitale: Dio ti strafulmini, tu e le tue manie di girare con tutto. (N) strozzinare v. tr. Prestare de- = Deriv. di fulminare con stra–. naro ad usura. 1918 In «Bilychnis. Rivista di studi reli- (N) straintegrato agg. Perfetta- giosi», VI (1918), p. 185 (GRL, senza indica- mente integrato. zione del fasc.): Perchè vedi, in quest’af- 1966 Maria Corti, Il ballo dei serpenti, fare dello strozzare, o, attenuando la Milano, Mondadori, 1966, p. 278: Lascia parola, strozzinare, il prossimo, come fare a lui, quello è straintegrato nel in molti altri affari di questo delizio- neocap. so mondo, guai a scivolarci 1931 = Deriv. di integrato con stra–. In «Universalità fascista. Rassegna mensile dell’espansione rivoluzionaria e della vita (N) straniazione sost. f. Atto, ef- universitaria», I (1931), p. 344 (GRL, senza fetto dello straniare. indicazione del fasc.): Ne va della nostra 1965 In «Il Verri», X (1965), p. 40 dignità giornalistica e umana. E sen- (GRL, senza indicazione del fasc.): In Mo- tiamo noi per lui un certo senso di... ran si assiste al trapasso dell’assurdo ferezza che non ci permette di “stroz- come straniazione del mondo al sog- zinare” così il prossimo 1965 Bruna getto, e l’assurdo si annuncia come Piatti, Venere e il Begriffo, Milano, Longane- dolore al ginocchio, inizio simbolico si, 1965, p. 45: Strozzinava pure i pove- di straniazione del soggetto a se stes- ri diavoli stretti dal bisogno 1995 Gianni Ippoliti, Virus Natale, Milano, Mon- so 1966 Riccardo Bacchelli, Il coccio di terracotta, Milano, Mondadori, 1966, p. 115: dadori, 1995, p. 70: Ricordando quanto S’impazientiva degli scrupoli e delle già detto sulla folle impennata dei straniazioni di Seth 1995 Francesco prezzi che si verifca da un giorno Lo Piccolo, Identità urbana: materiali per all’altro, anche accettando di volersi un dibattito, Roma, Gangemi, 1995, p. 73: far strozzinare senza pietà 2005 Lu- Piuttosto che un problema di non rico- igi Veronelli–Pablo Echaurren, Bianco rosso noscibilità, c’è un evidente problema e Veronelli, Viterbo, Nuovi equilibri, 2005, di straniazione nei numerosi quartieri ed. digitale: A lorsignori interessano popolari costruiti direttamente dagli le fbrillazioni delle supervalutazio- enti di edilizia pubblica alla perife- ni, gli investimenti a breve, non san- ria delle grandi città europee 2002 no ragionare a lungo e largo raggio. Adriana Cavarero–Franco Restaino, Le flo- Ritengono più profcuo strozzinare i sofe femministe, Milano, Mondadori, 2002, compratori che agevolare i produttori. p. 194: il consistere nella straniazione è = Deriv. di strozzino con –are. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 296

(N) stuzzicarello agg. Che stuzzi- (N) superautorimessa sost. f. Au- ca, pungente, eccitante. torimessa enorme. 1966 Ugo Pirro, Freddo furore, Milano, 1966 Maria Corti, Il ballo dei serpenti, Sugar, 1966, p. 61: Uscimmo fuori, l’a- Milano, Mondadori, 1966, p. 21: La città ria era stuzzicarella e seccava il su- poteva dirsi, quanto agli odori, una dore 1994 Angelo Di Mauro, Fiabe del effciente superautorimessa. Vesuvio, Milano, Mondadori, 1994, p. 114: Il = Deriv. di autorimessa con super–. canto dal buio correva dolce a coagu- lare arabeschi nel tessuto. A volte si (N) superbizzarro (super bizzarro) agg. Molto bizzarro. liberava stuzzicarello 2007 Angelo Vetturini, Il lume di carta, Imola, La mandra- 1966 Maria Corti, Il ballo dei serpenti, gora, 2007, p. 214: Però, come si dice: Milano, Mondadori, 1966, p. 294: Sei biz- l’amore non è bello se non è stuzzi- zarra, quando dici così; non so cosa ti carello. prende, superbizzarra 1996 Gianni Farinetti, Un delitto fatto in casa, Venezia, 2. sost. m. Cibo sfzioso, stuzzichi- Marsilio, 1996, ed. digitale: Ha deciso per no. regali super poveri e super bizzarri 1998 In «Oasis», XIV (1998), p. 108 (in realtà per suo cugino ha acquistato (GRL, senza indicazione del fasc.): Agritu- anche tre di jazz) 2015 Albert G. Rid- rismo vuol dire ospitalità in azienda dle, Atlantis code, trad. it. di Tullio Dobner, ma soprattutto in famiglia, quindi cu- Roma, Newton Compton, 2015, ed. digitale: cina – e conserve, che sono lo stuzzi- Quella doccia è un’esperienza super- carello e il colore della gastronomia bizzarra. calabrese 2011 Alberghi e ristoranti = Deriv. di bizzarro con super–. d’Italia, Milano, Touring editore, 2011, ed. digitale: Tra gli antipasti le svojature e (N) superdeterminazione (super– stuzzicarelli della Campagna Roma- determinazione, super determinazione) na, poi l’amatriciana, premiata come sost. f. Determinazione estrema, tra- la migliore della regione, i macche- scendentale. roni con animelle e carciof e la coda 1941 In «Archivio di flosofa», XI alla vaccinara. (1941), p. 58 (GRL, senza indicazione del = Voce romanesca (cfr. Fernando Ravaro, fasc.): Non arriva però a mio avviso Dizionario romanesco, Roma, Newton & a giustifcarla e soddisfarla, quest’e- Compton, 1994, s. v.); deriv. di stuzzicare sigenza, nel suo sistema: dove l’inde- con –arello. terminazione non è superdetermina- zione 1951 In «Filosofa», II (1951), (N) superannunciatore sost. m. p. 56 (GRL, senza indicazione del fasc.): Annunciatore eccellente. Questo non–essere positivo, questa 1965 Giuseppe Berto, La fantarca, Mi- indeterminazione carica di determi- lano, Rizzoli, p. 8: In realtà era sempli- nazioni, questa super–determinazione cemente la voce d’un superannuncia- fa sì che l’ostacolo [...] 1966 Roberto tore della Propaganda che declamava Di Marco, Fughe, Milano, Feltrinelli, 1966, motti psicopolitici. p. 16: Sono mancati i rimedi che ci = Deriv. di annunciatore con super–. vorrebbero per la parte avvelenata dai www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 297

miasmi della superdeterminazione cia cascare, superspugne in omaggio 1993 Francesco Olivari, Ippolito Nievo: 2017 Marta Abbà, Super–spugna che assor- lettere e confessioni, Torino, Genesi, 1993, be il petrolio e bioplastica, in www.ideegreen. p. 107: E solo per ragioni contestua- it, 6 maggio 2017: Questa super spugna, li all’invenzione delle Confessioni composta da cera legante, è perfetta come fantasia di sopravvivenza d’un per assorbire ciò che viene acciden- io focalizzato dall’autore in quello del talmente sversato nell’acqua, che sia protagonista maschile che la femmi- petrolio o un altro prodotto chimico. nilità diventa una sorta di superdeter- = Deriv. di spugna con super–. minazione del personaggio 2007 Luigi Burzotta, La psicanalisi e la scienza, (N) supertraffco (super–traffco, Milano, Franco Angeli editore, 2007, p. 149: super traffco) sost. m. Traffco molto La super determinazione freudiana intenso. indica che il sintomo non è mai deter- 1931 Atti del Congresso Nazionale di minato da un solo desiderio. studi romani, Roma, Istituto di studi romani, = Deriv. di determinazione con super–. 1931, p. 568: Questi nuovi mezzi mec- canici hanno dato alle nostre città il (N) superposto agg. Sovrapposto. supertraffco nel quale ci dibattiamo 1845 Annibale Di Saluzzo, Le Alpi che e che sembra minacciare di sommer- cingono l’Italia, Torino, Tip. Mussano, 1845, gere la vita, la tranquillità, la salute, p. 125: Trovasi nella lignite stessa e fra l’argilla, che forma lo strato superpo- rendendoci schiavi della nostra stessa sto alla medesima, del ferro solforato tecnica mirabile 1959 Reno Ferrara, Problemi e prospettive dei trasporti urbani in 1965 Iolena Baldini, L’innamorata, Milano, Europa, Milano, Nuova Mercurio, 1959, p. Mursia, 1965, p. 29: La nostra sofftta, 68: In primo luogo, per tutte le città, divisa in più stanze superposte, radu- c’è senz’altro l’esistenza di un super– nava mobili smessi, attrezzi, quadri traffco, di una congestione di mezzi 2008 Eleonora Destefanis, La diocesi di Piacenza e il monastero di Bobbio, Spoleto, di trasporto, per lo meno nelle ore di Fondazione Centro italiano di studi sull’Alto punta e in certi giorni della settimana Medioevo, 2008, p. 255: oltre al ritaglio 1966 Maria Corti, Il ballo dei serpenti, Mi- di base, in prossimità della sottostante lano, Mondadori, 1966, p. 248: Cessato di colonna, si rileva come lo spesso letto identifcare le proprie braccia con le di malta che assicura il raccordo con linee del supertraffco, le riposavano l’abaco superposto [...]. seduti al bar 2015 Angelica Gianbel- = Deriv. di posto con super–. luca, Ricomincio da Sydney, Youcanprint, 2015, ed. digitale: Dove erano fniti gli (N) superspugna (super–spugna, edifci alti e vetrati di poco prima? Le super spugna) sost. f. Spugna di qua- grandi strade e il super traffco? lità superiore. = Deriv. di traffco con super–. 1966 Nino Marino, La sostanza, Mi- lano, Rizzoli, 1966, p. 58: Badili che si (N) supervalorizzare (super–valo- spostano da soli, blocchi di cemento rizzare, super valorizzare) v. tr. Valoriz- che cascano senza che nessuno li fac- zare al massimo. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 298

1923 In «I libri del giorno. rassegna venuto a Buenos Aires cosa signifchi mensile internazionale», VI (1923), p. 422 il tango. (GRL, senza indicazione del fasc.): l’abi- = Comp. di tango e –dromo. tudine a supervalorizzare appassiona- tamente o comicamente [...] 1935 (N) tapeur sost. m. Pianista in lo- In «Giurisprudenza delle imposte dirette», cali pubblici. VIII (1935), p. 262 (GRL, senza indicazio- 1903 In «Nuova Antologia», CXCI ne del fasc.): Trattasi, in altri termini, di (1903), p. 311: non trovano nemmeno supervalorizzare i prodotti del suolo lezioni, e devono considerare come con un procedimento che richiede il provvidenza un posto di tapeur in concorso di fattori particolari ed indi- qualche caffè–concerto 1965 Anna- pendenti dall’industria agraria 1965 maria Tesi, Un bel passato, Milano, Longa- Inisero Cremaschi, A scopo di lucro, Mila- nesi, 1965, p. 120: a un suo segno, l’uo- no, Mondadori, 1965, p. 198: Sa vincere mo al pianoforte, il tapeur, scandisce il suo organismo, lo supervalorizza, con vivacità le note di Broken doll un po’ di glicerina o di Kaloderma e 1999 Montale a teatro, a cura di Rosita Tor- via 1984 Carmen Betti, L’Opera nazio- di Castria, Roma, Bulzoni, 1999, p. 63: Io nale Balilla e l’educazione fascista, Firenze, appena un bambino, indifferente alla La nuova Italia, 1984, p. 28: E proprio in questione, il barnabita era anche un tal senso essi diressero i loro sforzi, discreto tapeur di pianoforte 2015 trascurando il progetto Vecchi che fra Piero Violante, Swinging Palermo, Palermo, l’altro aveva il difetto di supervaloriz- Sellerio, 2015, ed. digitale: Ma fu a Paler- zare l’arditismo, fno al punto di fare mo che mi raccontò delle sue serate a sbiadire l’idea fascista 2004 In «Il Los Angeles di tapeur di un piano bar. nuovo spettatore», XXV (2004), p. 46 (GRL, = Voce fr. ‘id.’. senza indicazione del fasc.): L’indirizzo di Greven di supervalorizzare il pro- (N) tappinata sost. f. Passeggiata. dotto Continentale, lo ha portato a far 1941 In «Le Alpi. Rivista mensile del fronte unico con i produttori indipen- Centro alpinistico italiano», LXI (1941), denti francesi. p. 139 (GRL, senza indicazione del fasc.): = Deriv. di valorizzare con super–. Voleva, dopo di aver conosciuto le diffcoltà di una ascensione di roc- (N) tango–dromo (tangodromo) cia, rendersi conto di quello che può sost. m. Pista in cui si balla il tango. essere una vera e propria ascensione 1966 Ugo Pirri, Freddo furore, Milano, su ghiaccio che esorbiti dalle comuni Sugar, 1966, p. 54: Folco la tirò su, la «tappinate» sui facili ghiacciai pia- spinse verso il tango–dromo 2004 neggianti 1966 Roberto Di Marco, Fu- Laura Pariani, La straduzione, ilano, Rizzoli, ghe, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 24: Scocca 2004, p. 104: Di pomeriggio però tutto un bel tramonto prestissimo e addio, cambia: alle tre il comitato di quartie- ma ora è il momento giusto, evviva re apre il tangódromo proprio qui sot- dunque la tappinata. to e la musica invade calle Defensa. È = Deriv. di tappina ‘pianella’ (forma pro- diffcile spiegare a te che non sei mai pria di vari dialetti meridionali) –ata. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 299

(N) tarà sost. m. Buono a nulla, Ho espresso il mio assoluto dissenso sciocco. da un goffo tentativo di teoricizzare 1965 Inìsero Cremaschi, A scopo di lu- 1998 Luciano Sterpellone, La medicina gre- cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 60: Oc- ca, Saronno, Novartis, 1998, p. 206: Si av- chio, ci vuole, occhio e naso per non videro però che gli elementi obiettivi cadere sui prati come un qualsiasi in loro possesso erano troppo scarsi tarà. per teoricizzare 2017 Pierluigi Sabati- = Etimologia incerta. ni, Pace fredda: potere e democrazia, Roma, Armando, 2017, p. 31: Nella parte con- (N) techista sost. m. Addetto alle clusiva relativa all’analisi “dell’armo- teche. nia degli interessi”, Carr attribuisce ai 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, liberali lo sbaglio di teoricizzare un Milano, Bietti, 1966, p. 45: “Sanno tutto i sistema internazionale monelli”, divagò il techista, compli- = Deriv. di teorico con –izzare. ce. = Deriv. di teca e –ista. (N) terrasse sost. f. Terrazza. 1964 Ernest Hemigway, Festa mobi- (N) teleadorare v. tr. Adorare una le, trad. it. di Vincenzo Mantovani, Milano, celebrità della televisione. Mondandori, 2010, p. 66: mi fermai da- 1965 Franco Simongini, Il cialtrone, vanti alla terrasse del ristorante La Torino, Edizioni dell’albero, 1965, p. 208: Nègre de Toulouse 1966 Libero Bi- Tutti conoscono la tua bella faccia e giaretti, Le indulgenze, Milano, Bompiani, ti teleadorano. 1966, p. 265: Di mattina tardi, avevo = Comp. di tele– e adorare. conosciuto Betty, in quel caffè, in quella “terrasse” smarginata e fuida. (N) teoricizzare v. tr. Teorizzare. = Voce fr. ‘id.’. 1829 In «Biblioteca italiana. O sia giornale di letteratura, scienze ed arti», LIII (N) terun sost. m. inv. Persona (1829), p. 362: Egli non ha voluto neppu- dell’Italia meridionale, terrone. re teoricizzare prolissamente 1902 1965 Emilio De Rossignoli, H come Mi- In «Atti della R. Accademia dei Lincei. Ren- lano, Milano, Longanesi, 1965, p. 95: Ma i diconti delle adunanze solenni», II (1902), p. terùn non permettono di bere che ai 267: Anche in questo lavoro l’A. si la- loro 1987 In «Nuovi studi politici», scia trasportare, forse un poco troppo, XIX (1987), p. 76 (GRL, senza indicazione dal desiderio di teoricizzare 1939 In del fasc.): i settentrionali animati dalla «Rassegna di architettura. Rivista mensile di prevenzione e dal disprezzo nei con- architettura e decorazione», XI (1939), p. 159 fronti dei terùn 2004 Vittorio Messo- (GRL, senza indicazione del fasc.): Lo sco- ri–Aldo Cazzullo, ll mistero di Torino: due po di questo studio è di cooperare alla ipotesi su una capitale incompresa, Milano, conservazione dei giardini, non di te- Mondadori, 2004, p. 147: Insomma, per oricizzare sul diritto e sulla giustizia lui, i napouli e i buzzurri, i terùn e i delle leggi a tutela degli stessi 1966 polentoni, non erano in antitesi ma in Alessandro Bonsanti, La nuova stazione di sintonia 2016 Gianni Farinetti, Il bal- Firenze, Milano, Mondadori, 1966, p. 395: lo degli amanti perduti, Venezia, Marsilio, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 300

2016, ed. digitale: E se non sorseggi poi = Deriv. di gr. thanatos con –ico. si offendono e ti fanno poi sapere da terzi che sto terùn del maresciallo. (N) trabecolato agg. Formato da = Voce milanese. trabecole. 1901 In «Annali di ostetricia e gineco- (N) testing sost. m. inv. Effettua- logia», XIII (1901), p. 645: L’avventizia zione di una serie di test a scopo di si continua quasi sempre, senza diffe- verifca o collaudo. renziazione netta, col tessuto connet- 1966 Giulia Niccolai, Il grande angolo, tivo trabecolato 1966 Mario Tobino, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 121: Si occu- Sulla spiaggia e di là dal molo, Milano, Mon- pa dell’elaborazione dei dati in tutte le dadori, 1966, p. 194: C’erano appunto le fasi di ricerca di sviluppo e di testing due ali trabecolate di aeroplano. dei veicoli spaziali 2011 Siti web ope- 2. sost. m. Formazione anatomica rativi, a cura di John Allspaw e Jesse Robbins, costituita da trabecole. trad. it. anonima, Milano, Hops Tecniche nuo- 1873 In «Memorie della Accademia del- ve, 2011, p. 49: lo stesso vale negli ambiti le scienze dell’Istituto di Bologna», s. III, IV della gestione del prodotto, della pro- (1873), p. 403: limiterò le mie indagini gettazione, del testing 2017 Pier Paolo pel primo o muscolare, solo alla di lui Cavagna, Manuale per il testing pedagogico superfcie interna che è in rapporto ed educativo professionale, Zuri frazione di diretto col trabecolato che si continua Ghilarza (OR), Edizioni scientifche Cavagna, colla caduca uterina 1958 In «Ar- 2017, p. 17: il testing pedagogico rientra chivio italiano di anatomia e di embriologia», all’interno di quel poliedrico patrimo- LXIII (1958), p. 83: Abbondante il cal- nio epistemologico che pedagogisti ed lo interno rappresentato da un largo educatori dovrebbero conoscere. trabecolato di tessuto osseo 2008 = Voce ingl. ‘id.’. Luciano Vella, Enciclopedia medica italiana, Firenze, USES, 2008, p. 2594: registra in (N) thanatoico agg. Votato alla gradi l’angolo sotteso dalla superfcie morte. interna del trabecolato e la superf- 1966 Roberto Di Marco, Fughe, Mi- cie anteriore dell’iride 2014 Paola lano, Feltrinelli, 1966, p. 227: Sulla fne Cozza–Antonella Polimeni, Manuale di pa- della vicenda che si svolge nella lo- tologia degli organi di senso, Milano, Edra, canda–grattacielo d’una Manhattan 2014, ed. digitale: proteina fbrillogra- puramente thanatoica 1990 In «Lin- nulare anomala a livello dell’orletto gua e stile», XXV (1990), p. 299: Così la pupillare, della capsula anteriore del composizione è chiusa in un cerchio cristallino, del trabecolato sclerocor- thanatoico di non progresso, d’impos- neale e della zonula. sibilità di creazione 2003 Roberta = Deriv. di trabecola con –ato. Ferrari, Gli Abissi di Alfeo. La dimensione memoriale nella letteratura in inglese, Pisa, (N) trantrantran intr. Onomato- ETS, 2003, p. 9: l’irruenza cieca e onni- pea che imita i colpi di una mitraglia- pervasiva dell’eros pare fondersi con trice. un impulso thanatoico e scompagina- 1966 Michele Prisco, Una spirale di re l’equilibrio degli elementi. nebbia, Milano, Rizzoli, 1966, p. 24: Suo www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 301

padre aveva cercato di fuggire (sì, si rossore, la innonda di un vapore tra- trattava di suo padre ma sembrava un sudatorio. flm, che bellezza), e quelli, trantran- 2. Di tessuto, che permette la tra- tran trantran 1996 Augusto Monti, sudazione. Vietato pentirsi e altre storie, Cuneo, Araba 1965 Franco Simongini, Il cialtrone, To- fenice, 1996, p. 421: bottiglie di liquore rino, Edd. dell’albero, 1965, p. 177: Il regi- spaccate contro i muri, sparacchiando stra con i guanti dimezzati, di corda a casaccio, minacciando alle case ser- trasudatoria. rate, fnché – ronronron – trantrantran. = Deriv. di trasudare con –zione. = Voce onomatopeica. (N) trombettiata sost. f. Musica (N) trapuntaia sost. f. Ricamatri- suonata da un trombettiere. ce. 1966 Roberto Di Marco, Fughe, Milano, 1868 In «Gazzetta del popolo italiano», Feltrinelli, 1966, p. 25: Ma Giuseppe riu- 2 novembre 1868, p. 4: Ghilardi Angela diva il suono della famosa trombettia- nata Rossetti, id. 76, d’Asti, trapun- ta sulla tomba di Lucreziana, e voleva taia 1911 In «La riforma sociale», XXII (1911), p. 41 (GRL, senza indicazione del la libertà. = Deriv. di trombetti(ere) e –ata. fasc.): Da giovine faceva la lavanda- ia, poi si sposò, ebbe fgliuoli, quindi imparò il mestiere di trapuntaia, po- (N) tropocronico agg. Relativo al vero mestiere, confessa, perchè «lo passare del tempo. strozzino ribassa continuamente i 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, prezzi» 1963 Salvator Gotta, Zaira, ra- Milano, Bietti, 1966, p. 130: Erano surro- gazza del circo, Milano, Mondadori, 1963, p. gati tropocronici della gloria eterna. 142: Faceva la trapuntaia con una sua = Comp. di tropo– e –cronico. sorella; gente molto povera 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, Milano, (N) trufolo sost. m. Recipiente per Rizzoli, 1965, p. 228: Son diventati tutti liquidi. eroi quest’oggi, la trapuntaia e il sel- 1957 Undicesima triennale, Milano, laio 1967 Salvator Gotta, Il progresso s.e., 1957, p. 359: Trufolo, recipiente di si diverte. Storia della mia “piccola città”, teracotta usato nell’Italia meridiona- Milano, Mondadori, 1967, p. 18: Clarina le 1966 Giuseppe D’Agata, Il Circolo l’indomani se ne andò. Andò in casa Otes, Milano, Feltrinelli, 1966, p. 76: Mia della trapuntaia Giuditta Rígola. madre tastò l’acqua ed andò a pren- = Deriv. di trapunta con –aia. dere quella fredda da aggiungere. La versò da un trufolo, con parsimonia, (N) trasudatorio agg. Che favori- come versasse olio. sce la trasudazione. = Voce abbruzzese (cfr. Niccola Castagna, 1834 In «Manuale di conversazione con- Saggio di alcuni vocaboli e modi del dialetto tenente notizie, scoperte, invenzioni relative angolano col riscontro italiano, in «Il all’economia domestica, al commercio, alle Borghini», III (1878), p. 318: «Trùfolo, s.m. arti [...]», III (1834) p. 236: promuove su Utensile contadinesco di creta per vino»); tutta la faccia un soverchio calore e forse connesso con trufolare ‘sguazzare’. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 302

(N) tuttosesso agg. Estremamente ro lo scalone affollato, acquistarono i sensuale. biglietti e si portarono sulla banchi- 1965 Inìsero Cremaschi, A scopo di lu- na in attesa che giungesse un treno cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 11: Anche 2005 Paolo Rumiz, È oriente, Milano, Fel- Novello, però più occasionalmente, trinelli, 2005, p. 59: La birra trema, è la pensa a lei Franchina tuttobrio e tut- U–Bahn, la metropolitana che sferra- tosesso 2014 Marco Belpoliti, L’età glia sotto la locanda 2011 Konstanty dell’estremismo, Parma, Guanda, 2014, ed. Gaber, Un secolo in dieci giorni. Dieci eventi digitale: uno di quei personaggi nati per memorabili del Novecento europeo, trad. it. disordinare e per buttare all’aria i piani di Laura Lescio, Milano, Feltrinelli, 2011, ditutti: energico, leggero, provocatore, p. 69: Sul binario della U–Bahn nella bambino–vecchio, tuttosesso. Friedrichstrasse passeggiano signori 2. Improntato ad una sessualità azzimati e signore eleganti in abito spinta. da sera, aspettando il treno 2014 1984 Italo Alighiero Cusano, Literatur: Paul Grossman, I sonnambuli, trad. it. di Sara scrittori e libri tedeschi, Milano, Rusconi, Brambilla, Roma, TimeCrime, 2012, ed. digi- 1984, p. 15: fa apparire non solo uni- tale: Sotto tutto questo c’era la nuova laterale, ma del tutto insipido l’eros tuttosesso ostentato dal nostro tem- stazione dell’U–Bahn, il punto d’in- po 1996 Peppe Lanzetta, Incendiami la contro di molte delle linee sotterranee vita, Milano, Baldini & Castoldi, 1996, p. più affollate di Berlino e, al di sopra, 89: Era contenta Rosa perché aveva la stazione della S–Bahn, che spediva capito che l’attendeva un pomeriggio a tutta velocità treni di superfcie in tuttosesso. ogni angolo della metropoli. = Comp. di tutto e sesso. = Voce ted. ‘id.’.

(N) u–bahn sost. f., con le iniziali (N) ultrabravo agg. Molto bravo. maiuscole. Ferrovia sotterranea, me- 1966 Maria Corti, Il ballo dei sapienti, tropolitana. Milano, Mondadori, 1966, p. 194: Un gio- 1933 In «Roma. Rivista di studi e di vita romana», XI (1933), p. 171 (GRL, sen- vane ultrabravo? Bene, la cosa faceva za indicazione del fasc.): A Berlino la molto piacere 1984 Gino Negri, La rete della U–bahn è limitata alla cit- Scala si è rotta. Un thriller cabaret, un melo- dramma demenziale, Brescia, Camunia, 1984, tà, quantunque come è noto la città p. 65: Forse non gli bastano gli applau- si estenda notevolissimamente talchè le linee metropolitanee raggiungono si, ne vuole ancora. Se li merita! Bra- quasi Spandau da un lato, al di là di vo, ultrabravo, formidabile... 2012 Charlottemburg, e Friedrichsfelde Pier Calderan, Robot fai da te. Invenzione DIY per hobbisti, artisti e maker, Milano, Apogeo, dall’altro lato 1966 Ruggero Zan- grandi, La tradotta del Brennero, Milano, 2012, ed. digitale: Un pianista ultrabravo, Feltrinelli, 1966, p. 202: Di lì la ferrovia di solito può suonare musica classica, sotterranea funzionava ancora per un jazz, rock, liscio e chi ne ha più ne tratto. Diressero i quattro prigionieri metta. verso l’ingresso della U–Bahn, scese- 2. sost. m. Persona molto brava. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 303

2016 Jacques Spitz, La guerra mondia- (N) ultracentrale (ultra–centrale, le n°3, trad. it. di Giuseppe Lippi, Milano, ultra centrale) agg. Posizionato oltre Mondadori, 2016, ed. digitale: “A questi un centro geometrico. ultrabravi mandiamo gli ultrasuoni” 1925 Vasco Ronchi, La prova dei siste- sembra che abbia detto Ustakin. mi ottici, Bologna, Zanichelli, 1925, p. 47 = Deriv. di bravo con ultra–. (cfr. GRL): Se però si mette a fuoco un piano un po’ extracentrale, allo spo- (N) ultraceleste (ultra–celeste) star di Q, si vede anche muoversi la agg. Che si trova al di là della volta frangia centrale, proporzionalmente, celeste, iperuranio. nello stesso senso o in senso inverso 1865 In «Giornale Arcadico di Scien- a seconda che il piano osservato è in- ze, lettere, ed Arti», gennaio–febbraio 1864 tra– o ultra–centrale. [ma 1865], p. 85: In tal guisa, Platone 2. Centralissimo. nel Fedro, assegna ai superi un seg- 1965 Enrico Lupinacci, L’irregolare, gio ultraceleste, che non ha nè colo- Milano, Ceschina, 1965, p. 231: La posi- re, nè forma tangibile e può solo dal- zione ultracentrale dello studio è sen- la mente esser compreso 1932 In za dubbio un vantaggio importantis- «Rivista di flologia e d’istruzione classica», simo 2012 Mattia Bernardo Mattioli, LXI (1932), p. 236: Di quaggiù sarà mai Strano ma Londra. Come trasferirsi e vivere capace di cantare le meraviglie del all’estero, Roma, Fazi, 2012, ed. digitale: regno ultraceleste 1966 Mario Apol- Palazzine in mattoni di tre o quattro lonio, I raggi–pane, Milano, Bietti, 1966, p. piani, aiuole, viette squadrate, poco 108: Alle sentinelle morte degli spazi traffco se si tiene conto della posizio- che noi della rete dei pianeti chiama- ne ultra centrale. vamo iperurani, ultracelesti 1988 = Deriv. di centrale con ultra–. Sergej Sergeevic Averincev, L’anima e lo specchio. L’universo della poetica bizantina, (N) ultracosciente (ultra–coscien- trad. it. Giuseppe Ghini, Bologna, il Mulino, te) agg. Che prescinde ciò che è co- 1988, p. 152: Anche lo spazio presen- sciente. ta due livelli: il “mondo subceleste” 1921 In «La Cultura», I (1921), p. 268 e il “mondo ultraceleste”, nettamente (GRL, senza indicazione del fasc.): Consi- superiore al primo 2002 Giovanni dera, infatti, Hoffmann la vita ultra- Lombardo, L’estetica antica, Bologna, il sensibile e ultracosciente come una Mulino, 2002, p. 55: le altre Essenze de- continuazione della vita sensibile e gne di essere amate – la Giustizia, la cosciente 1942 Rodolfo Bottacchia- Temperanza e la Saggezza – perman- ri, H. von Kleist, E.T.A. Hoffmann, Napoli, gono nell’incorporea tangibilità della Libreria Scientifca, 1942, p. 114: Perciò loro “regione ultraceleste” 2009 come Hoffmann induce la natura a Teodorico Moretti–Costanzi, Opere, a cura rivelarsi nella sua vita multiforme, di Edoardo Mirri e Marco Moschini, Mila- in tutte le sfumature dei suoi fanta- no, Bompiani, 2009, p. 232: È un turbine smi e delle sue voci, così egli rivela il che s’innalza, transumando, verso un mondo ultracosciente 1972 Giovanni Uranio ultra–celeste. Ferretti, Fenomenologia e antropologia per- = Deriv. di celeste con ultra–. sonalistica, Milano, Vita e pensiero, 1972, p. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 304

196: gli atti della persona, che, in re- no sconosciuto, 1872–1915, Trento, Scotoni, lazione alla sfera psichica, debbono 1934, p. 503: Era un pregiudicatissimo essere considerati ‘ultra–coscienti’ ultradiffcile 1966 Luigi Malerba, Il 2006 Annamaria Bona, Maddalena, l’altra serpente, Milano, Bompiani, 1966, p. 200: metà di Cristo, Torino, Melchisedek, 2016, Però se parlare è diffcile, scrivere è ed. digitale: in uno stato di coscienza ultradiffcile 2007 Mario Bonfantini particolare, ultracosciente, possiamo e la poesia. Quaderno del Premio di poesia interagire sulla materia e con i campi e traduzione poetica Achille Marazza edizio- ne 2006, Borgomanero, Fondazione Achille correlati. Marazza, 2007, p. 41: La mia ultradiffci- 2. sost. m. Percezione che và oltre le ambizione è sempre stata di offrire. ciò che è cosciente. = Deriv. di diffcile con ultra–. 1891 In «Atti del Regio Istituto veneto di scienze, lettere ed arti», s. VII, XXVIII (N) ultradolce agg. Molto dolce. (1891), p. 28: secondo chi parla, ciò, 1948 In «L’Italia agricola», LXXXV piuttosto che l’incosciente, dovrebbe (1943), p. 683: uva da tavola [...]. Senza chiamarsi l’ultra cosciente che asso- semi, ultradolce 1953 In «Atti dell’Ac- miglia all’automatismo per effetto cademia italiana della vite e del vino», IV accumulato del precedente lavoro (1953), p. 426: In questa categoria delle dell’individualismo sciente e volente uve tardive il primo posto è però do- 1908 Enrico Morselli, Psicologia e spiriti- vuto, secondo me, al vitigno Impero smo. Impressioni e note critiche sui fenomeni medianici di Eusapia Paladino, vol. II, Tori- dalle spargole uve ultra bionde ed ul- no, F.lli Bocca, 1908, p. 78: O è dai margi- tra dolci, fortemente moscate 2014 ni del nostro ultra–cosciente 1966 Marco Malvaldi, La famiglia Tortilla, Torino, Piero Santi, Libertà condizionata, Firenze, EDT, 2014, ed. digitale: Dopo aver man- Vallecchi, 1966, p. 204: Insomma l’ultra- giato qualcosa di ultra dolce a metà cosciente era senza fne 2003 Marco pomeriggio. V. Stella, Il sogno della vita, Roma, Hermes, 2. Delicato, soave. 2003, p. 62: l’uomo è caduto nell’Esi- 1966 Piero Santi, Libertà condizionata, stenza subcosciente oppure ha portato Firenze, Vallecchi, 1966, p. 34: Tutto di- la sua Vita esteriore nel subcosciente, venta, nel ricordo, ultradolce ed este- mentre il suo essere interiore si eleva- nuato 2009 Riccardo Finocchi, Melting va nell’ultra–cosciente. spot. Strumenti di analisi dell’audiovisivo = Deriv. di cosciente con ultra–. pubblicitario, Roma, Meltemi, 2009, p. 118: A questo punto appaiono due didasca- (N) ultradiffcile agg. Molto dif- lie le quali confermano che il nuovo fcile. Satinelle Ice, grazie al suo sistema re- 1911 In « dantesco», XIX frigerante, permette una depilazione (1911), p. 219 (GRL, senza indicazione del indolore, ultradolce, e quindi soppor- fasc.): Sia per le altre questioni, dove è tabile anche per un uomo. tanto, ma tanto ultradiffcile, per non 3. Di materiale o tessuto, molto dire ch’è affatto impossibile “deci- raffnato. dere”, come lui dice con “sicurezza” 1935 In «Bollettino della proprietà in- 1934 Tullio Marchetti, Luci nel buio. Trenti- tellettuale», XXXIV (1935), p. 144 (GRL, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 305

senza indicazione del fasc.): Acciaio ul- quella cecità fsica che dischiude un tra–dolce per bossoli 1991 Cristi- mondo ultrasensoriale. na Brigidini–Pierparide Tedeschi, Sabadell, = Deriv. di sensoriale con ultra–. Milano, CondeNast, 1991, p. 110: Quintin esibisce i tessuti in jacquard di lino e (e) (E) (R) umbellato agg. Di or- coordinati, quelli uniti e nuovissimi ganismo vegetale, disposto a forma di ultradolci tessuti di cashgora. ombrello. 4. Di famma, molto leggera. 1726 Paolo Bartolomeo, Istoria e col- 2009 Allan Bay, Cuochi si diventa, Mi- tura delle piante che sono pe’l fore più ragguardevoli, e più distinte per ornare un lano, Feltrinelli, 2009, p. 90: Cuocete co- giardino in tutto il tempo dell’anno, Vene- perto a fuoco ultradolce. zia, Poletti, 1726, p. 347 Umbellato col = Deriv. di dolce con ultra–. fore color di carne. / Di for bianco con linee verdi. / Africano umbellato (N) ultrasensoriale (ultra–senso- porporeggiante 1793 Nicola Onorati, riale, ultra sensoriale) agg. Che eccede Delle cose rustiche, tomo II, L’agricoltura le percezioni dei normali sensi. pratica, Napoli, Flauto, 1793, p. 123: Le 1892 In «Il manicomio moderno. Gior- specie de’ piselli sono il pisello prima- nale di psichiatria», IX (1892), p. 386: La ticcio inglese, il pisello a scorza tenera, formazione dei processi ultrasenso- il pisello degli orti alto, il pisello basso riali e dei giudizii ne soffre per conse- a gambo forte, il pisello maggiore qua- guenza, e questi sono sottomessi per drato, il pisello umbellato, e ‘l pisello de sofferenze esterne 1901 In «Rivista campagna 1802 Ottaviano Targioni Toz- internazionale di scienze sociali e discipli- zetti, Istituzioni botaniche, tomo III, Firenze, ne ausiliarie», IX (1901), p. 523: Tutto il Stamp. reale, 1802, p. 483: Sembra, che campo ultra sensoriale rimane inac- questa gomma resina tragga la sua cessibile 1904 In «Rivista di patologia origine da qualche pianta umbella- nervosa e mentale», IX (1904), p. 323: Rap- ta 1805 GRADIT (senza fonte) 1841 presentazione nel centro ultrasenso- Rocco Ragazzoni, Repertorio d’agricoltura riale o mnemonico 1965 Nino Fanda- e di scienze economiche e industriali, tomo glia, La via lunga, Roma, Edd. di Novissima, XIV, Torino, presso la direzione dell’Opera, 1965, p. 278: La nostra condizione di 1841, p. 161: Ed è perciò che nei ter- uomini, allo stesso tempo sensoriale reni misti, con un buon governo, e ed ultrasensoriale, è un mistero conti- con una buona intesa rotazione si nuo 1981 Magda Ruggeri Marchetti, Il possono e si devono far succedere le teatro di Antonio Buero Vallejo o Il processo leguminose alle graminacee, a queste verso la verità, Roma, Bulzoni, 1981, p. 13: le solanee, le umbellate, le crucifere, Per questo la realtà–verità ultra–ra- ecc. 1922 In «Giornale botanico italia- zionale e ultra–sensoriale è più acces- no», XXIX (1922), p. 62 (GRL, senza indi- sibile agli anormali 2010 Rosalma cazione del fasc.): L’Asperula faccida Salina Borello, Il miraggio e oltre. Saggi su Ten. si colloca sistematicamente fra Ungaretti, de Chirico, Montale, Quasimodo, le specie dell’Europa media con pan- Roma, EdiLet, 2010, p. 22: L’occhio cen- nocchia corta e cime dense umbella- trale diverrà segno di appartenenza a te 1965 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 306

Milano, Longanesi, 1965, p. 53: Si sentiva vano quanto bastava di iniziativa per come il ciliegio dietro la cascina che farne un dilettantismo disinvolto. all’improvviso sbiancava l’aria con i = Deriv. di vacanza con –oso. fori umbellati. = Dal lat. scient. umbellatus. (N) vacuum sost. m. Mancanza, vuoto. (N) ursprache sost. f., con l’ini- 1966 Maria Corti, Il ballo dei sapienti, ziale maiuscola. Lingua primitiva, Milano, Mondadori, 1966, p. 53: È ormai originaria. in piedi, ma con visibili tracce del 1907 In «Rivista italiana di sociologia», vacuum vitaminico 2012 Giuseppe Culicchia, Venere in metrò, Milano, Monda- XI (1907), p. 735: A proposito di questo gruppo indoeuropeo, la critica re- dori, 2012, ed. digitale: Il vuoto (vacuum) centissima ha chiaramente dimostra- inteso come lo spazio che intercorre to che la famosa Ursprache (lingua tra le particelle di materia non è vuoto ma pieno di enormi quantità di ener- originaria primitiva) è nelle nebbie gia futtuante. 1966 Maria Corti, Il ballo dei sapienti, Mi- = Voce lat. lano, Mondadori, 1966, p. 98: Occuparsi di una solitaria Ursprache, intravve- (N) vaga sost. f. Ondata. derne al buio della lontananza qual- 1966 Roberto Di Marco, Fughe, Milano, che barlume 1996 Umberto Eco, La Feltrinelli, 1966, p. 28: Le vaghe narcoti- ricerca della lingua perfetta nella cultura che del sonno anche in tempi storici europea, Roma, Laterza, 1996, p. 114: si in processione trionfale per tutto il re- arriva all’ipotesi che non il sanscrito sto della vita e anche dopo la morte. sia la lingua originaria o Ursprache = Dal fr. vague ‘id.’. ma che tutta una famiglia di lingue, compreso il sanscrito, derivassero da (N) valzerone sost. m. Valzer tra- una protolingua che non esiste più ma volgente. che è possibile ricostruire idealmente 1935 In «Rassegna dorica: cultura, cro- 2004 Massimo Prampolini, Ferdinand de naca musicale», VII (1935), p. 130 (GRL, Saussure, Roma, Meltemi, 2004, p. 11: Allo senza indicazione del fasc.): Qualche slan- stesso tempo perde gradualmente in- cio passionale non manca, il pubblico teresse la ricerca della prima lingua, si è divertito, il valzerone alla fne del la Ursprache che aveva affascinato la primo quadro ci ha di colpo fatto fare maggior parte dei primi comparatisti. un viaggio dal lago di Como a Venezia = Voce ted. ‘id.’. 1956 Umberto Vittorio Cavassa, Gente di- versa, Milano, Ceschina, 1956, p. 393: Un (N) vacanzoso agg. Propenso ad valzerone viennese suonato con foga andare in vacanza. di ritmi e colori 1966 Carlo Castellane- 1962 In «Epoca», XIII (1962), p. 98 ta, Villa di delizia, Milano, Mondadori, 1966, (GRL, senza indicazione del fasc.): Gli ita- p. 9: Zum... zum–tata zum... Prima di liani sono molto vacanzosi 1966 scorgere le giostre, il valzerone fa ac- Mario Apollonio, I raggi–pane, Milano, celerare il passo in questo imbrunire Bietti, 1966, p. 144: Quei vacanzosi ave- di marzo 1989 Giuseppe Pederiali, Il www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 307

ragno d’oro, Milano, Rizzoli, 1989, p. 59: E nella visione estremista della lettera- attaccarono le prime note della mar- tura e del cinema. cia nuziale, per sostituirla subito con = Deriv. di vampiro con –ico. un valzerone romantico 2004 Dario Fo, Il paese dei Mezaràt. I miei primi sette (N) vantaggiosità sost. f. L’essere anni (e qualcuno in più), Milano, Feltrinelli, vantaggioso. 2004, p. 194: In quel momento la ban- 1927 In «Rivista del diritto commercia- da suonava la marcia a valzerone e il le e del diritto generale delle obbligazioni», corteo traballava un po’. XXV (1927), p. 537: Permette di ritenere = Deriv. di valzer con –one. la maggiore o minore vantaggiosità di quel collocamento solo relativamente (N) vampirico agg. Relativo ai garantito, vantaggiosità in considera- vampiri. zione della quale possa ragionevol- 1835 Pietro Contrucci, Monumento mente ritenersi effettuata la rinunzia robbiano nella loggia dello Spedale di Pi- alla pretesa creditoria già sorta 1966 stoja, Prato, F.lli Giachetti, 1835, p. 300: Domenico Garelli, Il ragno e il resto, Firen- Ma il delirio vampirico, o bisbetico, ze, Vallecchi, 1966, p. 13: Quando il pub- o plutonico, o peggio è un gran che blico iniziò ad abbandonare gli stadi, di novità sconcia, di sinistra e goffa cessò la vantaggiosità dell’investi- Piero Santi, Libertà originalità 1966 mento 1985 Antonio De Lillo–Antonio condizionata, Firenze, Vallecchi, 1966, p. Schizzerotto, La valutazione sociale delle 162: Ognun dei due pensò al morto occupazioni. Una scala di stratifcazione sperduto nei viali a cipressi, in quei occupazionale per l’Italia contemporanea, ripiani vampirici, ma nessuno dei due Bologna, il Mulino, 1985, p. 99: La strut- disse nulla 1989 Leggere i promessi tura cognitiva in base alla quale viene sposi. Analisi semiotiche, a cura di Giovan- stabilita la vantaggiosità sociale delle ni Manetti, Milano, Bompiani, 1989, p. 266: diverse occupazioni in rapporto alle Stoker lo ha fatto tale con l’unica giu- altre è comune a tutti i soggetti che stifcazione della sua conterraneità fanno parte di una stessa collettività con il mito vampirico 1991 Erberto 2009 Peppino Ortoleva, Il secolo dei media. Petoia, Vampiri e lupi mannari. Le origini, la Riti, abitudini, mitologie, Milano, Il Saggia- storia, le leggende di due tra le più inquietan- tore, 2009, p. 63: D’altra parte, la cresci- ti fgure demoniache, dall’antichità classica ta di mezzi come il telegrafo, le fer- ai nostri giorni, Roma, Newton Compton, rovie, e più tardi il telefono, la radio 1991, p. 53: Dalla descrizione fatta da e le reti stradali e aeree ha a sua volta Lucano e da Petronio, oltre ad alcuni promosso l’affermarsi del mercato in temi già menzionati, ne afforano altri tutti i campi dell’esistenza, perché ne che concorrono a caratterizzare ulte- ha rafforzato la vantaggiosità rispetto riormente il mito vampirico: la necro- ad altri modelli organizzativi di tipo fagia e il furto del cadavere 2003 gerarchico o ritualistico. Roberta Mochi, Libri di sangue. L’horror 2. Condizione ottima, che dimo- italiano di fne millennio, Castel Mella, Lar- stra il favore della fortuna. cher, 2003, p. 125: un esempio concreto 1830 Giuseppe Bifulco d’Aquila, Il dell’intrusione di un tema vampirico mondo di Pallade, Napoli, Marotta e Van- www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 308

spandoch, 1830, p. 201: Qui soprarrivar come la mia, stesso colore verdema- si vide per altra porta un giovane, che rino, era ferma contro il marciapiede, alla nobiltà, e leggiadria del porta- di fronte al panorama della Capitale mento, e degli atti; alla vantaggiosi- 1977 Anita Seppilli, Sacralità dell’acqua e tà della persona; alla proporzione, e sacrilegio dei ponti, Palermo, Sallerio, 1977, sveltezza delle membra. p. 298: In una redazione del suo mito, = Deriv. di vantaggioso con –ità. Glauco – Verde–marino, o il Lumi- noso–incolore, come altri ritiene di (N) veloboot sost. m. Tipo di im- dover tradurre 2010 Gaetano Cappelli, barcazione a pedali. Canzoni della giovinezza perduta, Venezia, 1965 Enrico Lupinacci, L’irregolare, Marsilio, 2010, p. 133: Guardo le ombre Milano, Ceschina, 1965, p. 129: Permette- scure dei delfni venire fuori da un va a una comitiva di svizzeri del Nord magma di turchesi, blu – c’è sempre in vacanza di dividersi fra coppie i ve- tanto blu nei miei quadri – verdema- loboote. rino e penso che più che delfni sem- = Voce ted. ‘id.’. brano balene. osservAzioni: Vaccaro 1966 lemmatizza = Comp. di verde e marino. veloboote, che però sembra una forma plurale (peraltro scorretta: in ted. si dovrebbe avere naturalmente Velobooten). (N) vestiarismo sost. m. Attività di costumista. (N) verdemarino (verde–marino) 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, agg. Di colore verde, somigliante a Milano, Bietti, 1966, p. 190: E vestivano quello del mare. secondo le indicazioni del vestiari- 1811 Domenico Romanelli, Viaggio a smo teatrale riferito ai tre secoli pitto- Pompei a Pesto e di ritorno ad Ercolano, reschi 1976 Vittorio Fagone, Il momento Napoli, Perger, 1811, p. 87: Elle caduta artigiano. Aspetti della cultura materiale in nell’Egeo con veste a color verde- Italia, Milano, Silvana, 1976, p. 120: I di- marino, che alza la mano per chieder versi settori del vestiarismo teatra- soccorso 1842 Giuseppe La Farina, L’I- le conservano le antiche tradizioni talia coi suoi monumenti, le sue rimembran- dell’artigianato dell’abbigliamento e ze e i suoi costumi, Firenze, Bardi, 1842, p. raggiungono in Italia una particolare 31: Il lastrico del santuario è di larghe maestria. pietre quadrate; quello de’ vestiboli di = Deriv. di vestiario, con –ismo. un mosaico o commesso verdemarino e turchino scuro 1902 In «Bollettino (N) vesticchiato agg. Vestito alla del R. Comitato geologico d’Italia», XXXIII buona, molto approssimativamente. (1902), p. 282 (GRL, senza indicazione del 1966 Nino Marino, La sostanza, Milano, fasc.): Verde–marino [...] abbondantis- Rizzoli, 1966, p. 136: Ci volle un quar- simo, presentante talora tinte violette to d’ora buono, poi fnalmente i due accennanti a passaggi a glaucofane, vennero fuori vesticchiati. in cristalli nutriti o scheletrici ed a = Deriv. di vestire con –icchiato. struttura fnemente intrecciata 1966 Luigi Malerba, Il serpente, Milano, Bompia- (N) vezzeggio sost. m. Il vezzeg- ni, 1966, p. 134: Una Seicento multipla giare, vezzo. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 309

1861 In «Bullettino archeo logico sar- il duce. Lettere, a cura di Ettore Rotelli, Mi- do, ossia raccolta dei monumenti antichi in lano, Archinto, 1996, p. 12: Invero, ecco ogni genere di tutta l’isola di Sardegna», la spiegazione, l’incontro milanese, VII (1861), p. 140: Dietro al medesimo apparentemente fortuito nel breve in- vi è S. Anna che posa la man sinistra contro vianesco, era stato preparato in sopra l’omero del bambino in atto di ogni dettaglio, con cura estrema. vezzeggio 1966 Mario Tobino, Sulla = Deriv. di Viani, cognome del pittore, spiaggia e al di là del molo, Milano, Monda- incisore e scrittore viareggino Lorenzo Viani dori, 1966, p. 296: I cruisers si chiamano (1882–1936), con –esco. anche cabinati poiché hanno vezzeg- gio di cabine, il saloncino gonfo di (N) viennesa sost. Tipo di cassa- cuscini 2004 Mario Cennamo, Pirati forte prodotta a Vienna. saraceni e barbareschi in Liguria, Genova, 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, F.lli Frilli, 2004, p. 77: Battute di caccia o Milano, Rizzoli, 1965, p. 140: Proprio lei passeggiate, banchetti luculliani ed il sa tanto chi dei quattro è il marmot- vezzeggio dell’ascolto di musica. tina che ha fatto il colpo, è uno che = Retroformazione di vezzeggiare. ti apre una viennesa con un chiodo 1992 Carlo Castellaneta, Storia di Mila- (N) vianesco agg. Relativo a Lo- no, Milano, Rizzoli, 1992, p. 96: Arrivano renzo Viani o agli stili da lui attuati. su commissione gli specialisti della 1935 In «Pan: rassegna di Lettere, arte e «viennesa», la cassaforte nuovo tipo. musica», III (1935), p. 385 (GRL, senza in- = Deriv. di Vienna, con –esa. dicazione del fasc.): Ma Storie di umili titani si presta ad esemplifcare il tono (N) vieux jeu loc. agg. Di vecchio minore sacrifcato della produzione stampo, all’antica. giornalistica vianesca 1946 Pietro 1898 Costanzo Rinaudo, VII Centenario Pancrazi, Scrittori d’oggi, Bari, Laterza, 1946, della fondazione di Cuneo. Memorie stori- p. 25: E voi ora avrete già capito quale che, Torino, Roux Frassati, 1898, p. 413: sarà il tono di tutto il libro. Vianesco Furono improntati a quello spirito di del più bello perché più arioso e varia- giacobinismo, ormai quasi vieux jeu, to Viani 1954 In «L’approdo Letterario», che dilagò fno al 18 brumaio in ogni III (1954), p. 38 (GRL, senza indicazione del terra tolta all’antico regime delle armi fasc.): Ma se noi ripensiamo lo scrittore repubblicane francesi 1913 In «La- nell’ambiente formativo italiano che cerba», I (1913), p. 62 (GRL, senza indica- abbiamo descritto possiamo risentire zione del fasc.): Ne’ camposanti posson nei tipi del più pretto quadro vianesco trovare soddisfazioni di vario genere qualcosa del gusto, dell’inciso, della soltanto i poeti sentimentali o maca- fantasia che hanno le caste paesane bri vieux jeu, incarogniti ne’ più effe- per l’anedotto 1966 Mario Tobino, minati e stantii romanticismi 1965 Sulla spiaggia e al di là del molo, Milano, Annamaria Tesi, Un bel passato, Milano, Mondadori, 1966, p. 269: Le altre pareti Longanesi, 1965, p. 174: Ho quaranta- dell’esposizione erano occupate dai cinque anni ormai, se non fosse so- quadri così detti “vianeschi” 1996 prattutto… sì, via, diciamo un uomo La forma della giovinezza. Lorenzo Viani e così vieux jeu 1977 Franco Fortini, www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 310

Questioni di frontiera, Torino, Einaudi, 1977, 1965 Bruna Piatti, Venere e il Begriffo, p. 273: tutta la tematica di La Strega Milano, Longanesi, 1965, p. 96: La vincata erano però, in quel periodo, qualcosa dell’orto, sventrata in più punti, pro- di assai sorpassato, anzi di vieux jeu, teggeva malamente un tappetino di per il ceto intellettuale 2014 Alberto prezzemolo infangato e gambi alti di Arbasino, Ritratti italiani, Milano, Adelphi, aglio in fore. 2014, ed. digitale: Barocco? No, troppo = Deriv. di vinco con –ata. vieux jeu. Rinascimento? Assoluta- mente out. (N) vocabile agg. Che è possibile = Loc. franc. ‘id.’ nominare. 1966 Riccardo Bacchelli, Il coccio di (N) vigilatorio agg. Che manifesta terracotta, Milano, Mondadori, 1966, p. 307: vigilanza. Più per destino indeprecabile che per 1965 Franco Simongini, Il cialtrone, vocabile volontà di Dio. Torino, Edizioni dell’albero, 1965, p. 99: La = Deriv. di vocare con –bile. calma ruggente dal profondo del suo petto nero medagliato da una plac- ca con il numero di targa vigilatoria (N) voncio agg. Malridotto, sciu- 1975 Antonio Papisca, Europa ’80: dalla pato. Comunità all’Unione europea, Roma, Bulzo- 1965 Carlo Castellaneta, Villa di deli- ni, 1975, p. 177: L’altro modo per neu- zia, Milano, Rizzoli, 1965, p. 209: Quan- tralizzare la tendenza vigilatoria dello do si gira di nuovo verso di loro lei stato–nazione in fase di ristruttura- hai i suoi palmi vonci sopra il sede- zione policentrica 1995 In «Rivista re 1966 Maria Corti, Il ballo dei sa- trimestrale di diritto pubblico», XLV (1995), pienti, Milano, Mondadori, 1966, p. 278: p. 72 (GRL, senza indicazione del fasc.): «C’è Cicerone da queste parti?» Una funzione di carattere vigilatorio «Eccolo.» «Troppo voncio.» «Cosa del Parlamento 2004 Gianni Macè, La vuoi per tre piotte?» «Ma mancano scheggia, Roma, Sovera, 2004, p. 12: Solo delle pagine.» 2007 Benito Mazzi, allora mi accorsi che la messinscena Nel sole zingaro. Storie di contrabbandieri, era rivolta ad un pubblico inadeguato, Novara, Interlinea, 2007, ed. digitale: Per dall’animo semplice e troppo rispet- dar da mangiare a quei bocia laceri toso del potere vigilatorio. e vonci che vagano trascurati come = Deriv. di vigilare con –torio. piccoli animali per le strecce dei bor- ghi vigezzini 2013 Riccardo Besola et (N) ville d’eau loc. Città termale. alii, Operazione Madonnina: Milano 1973, 1966 Mario Apollonio, I raggi–pane, Genova, F.lli Frilli, 2013, ed. digitale: Ma Milano, Bietti, 1966, p. 102: Nell’estate la apre un poco la fnestra giusto per piovosa di una ville d’eau. cambiare aria, perché se lui è stro- = Loc. franc. ‘id.’. picciato e voncio dalla notte prima, quello che gli sta seduto di fronte, (N) vincata sost. f. Sorta di rete piantonato da due spine in divisa, fatta di giunchi intrecciati. puzza come un cane randagio. www.avsi.unical.it – «AVSI» II, 2019, p. 311

= Dal milanese vonc ‘unto’ (cfr. Cheru- it. di Cino Boccazzi, Pordenone, Edd. Studio bini, s.v.). Tesi, 1988, p. 5: Il wasm di Abadilla è il “segno segreto” dei messaggeri di (N) volina sost. f. Bicicletta dotata Porto Sudan 1990 Idries Shah, I suf. di volano. La tradizione spirituale del sufsmo, trad. it. 1965 Carlo Castellaneta, Villa di delizia, di Paola Davico, Roma, Edd. mediterranee, Milano, Rizzoli, 1965, p. 108: Lo vede dal- 1990, p. 197: Il suo wasm (marchio del- la fnestra dileguarsi, alto sulla volina la tribù) era molto simile a una larga d’argento, nella notte senza campane. freccia, chiamata anche piede d’aqui- = Dal milanese volin ‘volano’ (cfr. Che- la. rubini, s.v.). = Voce ingl. am. ‘id.’.

(N) wasm sost. m. Marchio di ri- (N) zanzibar sost. inv. Senza fssa conoscimento o d’infamia. dimora, vagabondo. 1966 Roberto di Marco, Fughe, Milano, 1965 Inìsero Cremaschi, A scopo di lu- Feltrinelli, 1966, p. 31: La prova più chia- cro, Milano, Mondadori, 1965, p. 171: Vai ra della turpitudine passata da Giusti- pure al tuo destino, compagno, al tuo na-la-locandiera è il wasm, diciamo destino di zanzibar. impressole col ferro rovente 1988 = Da Zanzibar, nome di un arcipelago Thomas E. Lawrence, Dispacci segreti, trad. della Tanzania.