GAL Montagna Vicentina
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CAPITOLOCAPITOLO 9 GAL Montagna Vicentina 122 123 00 imp libro.indd 122-123 24-11-2008 11:33:52 di Marco Franzoso “Patria e matria”. È così che Mario Rigoni oggetti di vita quotidiana commuovono più Stern, l’insuperabile cantore dell’Altopiano dei di armi e divise, riportandoci a condividere la Sette Comuni, chiama questa terra incantata, sorte della generazione dei nostri bisnonni. Ma citando a sua volta un altro poeta veneto le ferite non sono un’esclusiva degli uomini. d’eccellenza come Andrea Zanzotto. Tutta la zona dell’Altopiano è ancora oggi “Patria” intesa come terra dei padri, ma anche segnata da crateri, trincee, fortificazioni. A chi come nazione alla quale si appartiene e per capita di sorvolarla, appaiono come cicatrici, la quale combattere: i segni indelebili che la in parte conservate grazie all’intervento della Prima Guerra Mondiale ha lasciato su queste Comunità Montana che le ha trasformate in montagne ne sono la testimonianza. un vastissimo museo all’aperto, in parte invece “Matria” invece proviene dal “mater” latino, sanate dalla rigogliosa vegetazione, la miglior dunque il luogo di nascita e più in generale, alleata del tempo. vista la regione della quale stiamo parlando, È così che il rosso si tramuta nel verde della la natura incontaminata che è la madre di natura. Partendo da Enego, stupisce quasi tutti noi. Due poli che hanno dato origine ad il susseguirsi di boschi di castagno, faggete, un territorio senza eguali. Tra Monte Grappa foreste di abeti, prateria alpina e pascoli, e Tonezza, tra Asiago e Recoaro Terme, è che termina a Recoaro Terme con la “Conca facile stupirsi per la ricchezza dei contrasti e di Smeraldo”. Di essa Nietzsche scriveva: per l’armonia finale che ne deriva. Fragore “Recoaro, come paesaggio, è una delle più di armi e antiche filastrocche. Austeri musei belle esperienze; e questa sua bellezza io l’ho e ridenti malghe. Sport di resistenza e totale inseguita prodigandomi con zelo e fatica”. relax. Qui si trova di tutto e tutto assume un Le Piccole Dolomiti incorniciano un mondo carattere speciale, come è normale per una dal fascino intatto, con una fauna protetta terra più vicina di altre al cielo. Per scoprire d’eccezione. Camminando nell’Alto Vicentino la sua bellezza, immaginiamo di osservare capita di incontrare il rondone alle quote 124 l’arcobaleno di colori che crea un cristallo più basse, sostituito in alto dall’aquila reale, 125 di ghiaccio con le sue infinite sfaccettature dalla poiana, dal gallo forcello che si aggira quando è attraversato dalla luce del sole: rosso, nei valloni selvaggi. I prati sono punteggiati arancione, giallo, verde, blu, violetto, indaco. di fiori dai nomi suggestivi come il Crocco, Il rosso richiama immediatamente alla la Stellina, il Narciso dei poeti, la Primula, memoria il tanto sangue tragicamente versato l’Elleboro, il Botton d’oro, alimento per lepri, durante il durissimo scontro tra italiani e caprioli, camosci, mufloni, marmotte. Forse austriaci nel 1915-1918. Solo nell’ossario di il modo migliore per comprendere il sottile Asiago, il Sacrario del Leiten, si conservano equilibrio creatosi nei secoli tra la natura e i resti di oltre 60.000 soldati di entrambi i l’uomo è seguire la Via delle Malghe, che fronti, mentre in quello del Monte Grappa consente di scoprire abitudini e storia delle sono circa 12.000. Chi volesse conoscerne le popolazioni montane. sofferenze, può visitare il Museo della Guerra a Il verde contrasta qui con il blu del cielo dal Canove di Roana: le fotografie dei caduti e gli quale dipende la vita di pastori e vaccari. 00 imp libro.indd 124-125 24-11-2008 11:35:02 1 2 Protetto dai venti del nord grazie ad una qui in qualsiasi periodo dell’anno, il corpo mitologia e soprattutto nella lingua qui catena montuosa che raggiunge i 2300 m, sembra rinascere e il desiderio di muoversi si parlata, il cimbro appunto. l’altopiano è comunque coperto per molti fa irresistibile. In inverno, chi desidera può Questo vernacolo è il più antico dialetto mesi dalla neve: proteggere il bestiame dal seguire le proprie tendenze agonistiche e tedesco che si sia conservato, grazie freddo e dalle intemperie è un impegno cimentarsi nello sci alpino, nello snowboard all’isolamento linguistico della popolazione quotidiano, insieme alla mungitura e alla o nel pattinaggio. Personalmente preferisco tirolese trasferitasi prima dell’anno 1100 fornitura del foraggio, sostituito in estate dalle la lentezza e il silenzio che garantiscono lo e alla secolare economia di sussistenza di erbe selvatiche. Il risultato di tante fatiche è sci di fondo, che conta più di 500 km di questi luoghi. Lo gnomo Siben, che vedete uno squisito latte dal quale si ricava l’alimento piste, e le ciaspole, con le quali camminare campeggiare su tutti i materiali promozionali principe della gente di montagna, il formaggio sulla neve fresca in mezzo ai boschi innevati. dell’Altopiano, è il simbolo delle origini Asiago d’Allevo DOP. Una vera squisitezza, Non a caso sono stati questi gli unici mezzi cimbre, e la guida al copioso patrimonio di prodotta con poche modifiche alla ricetta sin di trasporto della gente dell’Altopiano per tradizioni legate alla vita popolare e al folklore. dal Medioevo, e commercializzata in tutto secoli, sostituiti in estate dai cavalli. A fargli Siamo così giunti all’arancione, colore il Mediterraneo durante la Repubblica di concorrenza ci sono oggi, durante la bella della gioia; ma anche dei lactari, gli squisiti Venezia. Scremato con la spannarola, posto stagione, le cromature e i colori sgargianti funghi spesso presenti a ravvivare le tavole in 3 4 nella caldiera, mescolato con la batarela e delle mountain bike. A tutti sarà capitato, occasione della Festa del Prunno e della Sagra infine fatto riposare sullo scagno, il formaggio durante una passeggiata su una carrareccia, dei Cuchi, ovvero dei fischietti popolari a viene servito con la tradizionale polenta di essere superato da un gruppo di riders fiato, che hanno proprio a Cesura il loro unico e spesso accompagnato dai funghi, altra impegnati in una competizione senza respiro. museo al mondo. Altra antichissima tradizione delizia di queste zone. La loro raccolta, da L’Altopiano è il paradiso del pedale su sterrato: è la “Chiamata di marzo” di Recoaro, integrazione di una dieta spesso monotona si si calcola che, tra sentieri tabellati e non, vi che consiste nell’accogliere la primavera, è trasformata oggi in un rito quasi esoterico siano oltre 750 chilometri di strade bianche da chiamandola con i campanacci delle vacche e per molti appassionati, che riempiono i loro percorrere. le secchie per mungere. Un rito che si perde cestini di porcini e finferli. I funghi sono solo Dopo una giornata di fatiche, la meritata nella notte dei tempi. uno dei regali fatti dalla natura ai montanari, ricompensa si ha a tavola, dove si possono Ci stiamo così spostando dall’arancione della 126 abituati un tempo ad utilizzare i frutti del gustare delizie prodotte solo qui in quantitativi festa al viola della magia. Fate, Orchi, Streghe, 127 territorio anche a fini terapeutici. La betulla estremamente limitati: ad esempio la patata Beate Fanciulle (le Séleghen Beibelen) e serviva per i disturbi renali, il biancospino era di Rotzo, coltivata per tradizione nella zona Sanguinelli (folletti del bosco) abitano qui da utile nelle affezioni al cuore, e la Rosa Canina occidentale dell’Altopiano di Asiago, dal millenni. Un’atmosfera misteriosa circonda era in grado di contrastare le infezioni. Allo sapore dolce e inconfondibile, oppure il ancora oggi luoghi come la Schaff Kuvela di stesso modo, le acque ferruginose di Recoaro sedano di Rubbio. Dai campi arriva poi l’orzo, Cesuna, un’imponente tettoia di roccia, il avevano proprietà curative, note da sempre base di una gustosa zuppa, detta praio, di Tanzerloch di Camporovere, che avrebbero alla popolazione locale, ma valorizzate solo antiche origini cimbre. ospitato un tempo sabba danzanti di streghe, nell’Ottocento, quando la città divenne una Non è possibile dimenticare infatti che la o l’Altar Knotto di Rotzo, costituito da stazione curativa e idrotermale tra le più conca è vera e propria isola geografica. Un un grande masso in bilico sull’orlo della rinomate d’Italia, frequentata da aristocratici, mondo a parte, già abitato 3000 anni fa, le cui montagna, un suggestivo altare dove effettuare intellettuali e teste coronate. origini nordiche degli abitanti si riconoscono sacrifici in favore di Odino e Thor. Nel blu del cielo appare così il giallo del sole, facilmente dalle caratteristiche fisiche degli Sulle stesse cime dove un tempo vivevano inteso come benessere a 360°. Arrivando abitanti, nei riti, nelle usanze, nella ricchissima gli dei, si trova oggi il più importante centro 00 imp libro.indd 126-127 24-11-2008 11:35:10 2 di astronomia ottica in Italia, l’Osservatorio popolo “cimbro”. Nel 1404 i Sette Comuni sono sorti alberghi, ville e seconde case in mulini, di magli e seghe. Completavano lo sei chilometri, scavata nella roccia per una dell’Università di Padova. Merito del si diedero a Venezia nel civile, restando legati numero straripante, ma in anni più recenti scenario economico qualche allevamento di larghezza di oltre due metri. E un altro grande cielo particolarmente limpido, che al alla diocesi di Padova nell’ecclesiastico. La si è avvertita la necessità di non disperdere pecore e bovini, e un’agricoltura di sussistenza, Ossario, che ricorda gli scontri di inaudita tramonto sfuma sempre più verso l’indaco, Serenissima si affidò a questi montanari per definitivamente la natura e la cultura con un po’ di frumento, granoturco e la violenza avvenuti sul Pasubio nel 1916, l’anno completando la nostra tavolozza di colori e la difesa dei confini dagli Imperiali, sicura orgogliosa di quella “Patria e Matria”.