CAPITOLOCAPITOLO 9 GAL Montagna Vicentina

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“Patria e matria”. È così che Mario Rigoni oggetti di vita quotidiana commuovono più Stern, l’insuperabile cantore dell’Altopiano dei di armi e divise, riportandoci a condividere la , chiama questa terra incantata, sorte della generazione dei nostri bisnonni. Ma citando a sua volta un altro poeta le ferite non sono un’esclusiva degli uomini. d’eccellenza come Andrea Zanzotto. Tutta la zona dell’Altopiano è ancora oggi “Patria” intesa come terra dei padri, ma anche segnata da crateri, trincee, fortificazioni. A chi come nazione alla quale si appartiene e per capita di sorvolarla, appaiono come cicatrici, la quale combattere: i segni indelebili che la in parte conservate grazie all’intervento della Prima Guerra Mondiale ha lasciato su queste Comunità Montana che le ha trasformate in montagne ne sono la testimonianza. un vastissimo museo all’aperto, in parte invece “Matria” invece proviene dal “mater” latino, sanate dalla rigogliosa vegetazione, la miglior dunque il luogo di nascita e più in generale, alleata del tempo. vista la regione della quale stiamo parlando, È così che il rosso si tramuta nel verde della la natura incontaminata che è la madre di natura. Partendo da , stupisce quasi tutti noi. Due poli che hanno dato origine ad il susseguirsi di boschi di castagno, faggete, un territorio senza eguali. Tra Monte Grappa foreste di abeti, prateria alpina e pascoli, e Tonezza, tra e , è che termina a Recoaro Terme con la “Conca facile stupirsi per la ricchezza dei contrasti e di Smeraldo”. Di essa Nietzsche scriveva: per l’armonia finale che ne deriva. Fragore “Recoaro, come paesaggio, è una delle più di armi e antiche filastrocche. Austeri musei belle esperienze; e questa sua bellezza io l’ho e ridenti malghe. Sport di resistenza e totale inseguita prodigandomi con zelo e fatica”. relax. Qui si trova di tutto e tutto assume un Le Piccole Dolomiti incorniciano un mondo carattere speciale, come è normale per una dal fascino intatto, con una fauna protetta terra più vicina di altre al cielo. Per scoprire d’eccezione. Camminando nell’Alto Vicentino la sua bellezza, immaginiamo di osservare capita di incontrare il rondone alle quote 124 l’arcobaleno di colori che crea un cristallo più basse, sostituito in alto dall’aquila reale, 125 di ghiaccio con le sue infinite sfaccettature dalla poiana, dal gallo forcello che si aggira quando è attraversato dalla luce del sole: rosso, nei valloni selvaggi. I prati sono punteggiati arancione, giallo, verde, blu, violetto, indaco. di fiori dai nomi suggestivi come il Crocco, Il rosso richiama immediatamente alla la Stellina, il Narciso dei poeti, la Primula, memoria il tanto sangue tragicamente versato l’Elleboro, il Botton d’oro, alimento per lepri, durante il durissimo scontro tra italiani e caprioli, camosci, mufloni, marmotte. Forse austriaci nel 1915-1918. Solo nell’ossario di il modo migliore per comprendere il sottile Asiago, il Sacrario del Leiten, si conservano equilibrio creatosi nei secoli tra la natura e i resti di oltre 60.000 soldati di entrambi i l’uomo è seguire la Via delle Malghe, che fronti, mentre in quello del Monte Grappa consente di scoprire abitudini e storia delle sono circa 12.000. Chi volesse conoscerne le popolazioni montane. sofferenze, può visitare il Museo della Guerra a Il verde contrasta qui con il blu del cielo dal Canove di : le fotografie dei caduti e gli quale dipende la vita di pastori e vaccari.

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Protetto dai venti del nord grazie ad una qui in qualsiasi periodo dell’anno, il corpo mitologia e soprattutto nella lingua qui catena montuosa che raggiunge i 2300 m, sembra rinascere e il desiderio di muoversi si parlata, il cimbro appunto. l’altopiano è comunque coperto per molti fa irresistibile. In inverno, chi desidera può Questo vernacolo è il più antico dialetto mesi dalla neve: proteggere il bestiame dal seguire le proprie tendenze agonistiche e tedesco che si sia conservato, grazie freddo e dalle intemperie è un impegno cimentarsi nello sci alpino, nello snowboard all’isolamento linguistico della popolazione quotidiano, insieme alla mungitura e alla o nel pattinaggio. Personalmente preferisco tirolese trasferitasi prima dell’anno 1100 fornitura del foraggio, sostituito in estate dalle la lentezza e il silenzio che garantiscono lo e alla secolare economia di sussistenza di erbe selvatiche. Il risultato di tante fatiche è sci di fondo, che conta più di 500 km di questi luoghi. Lo gnomo Siben, che vedete uno squisito latte dal quale si ricava l’alimento piste, e le ciaspole, con le quali camminare campeggiare su tutti i materiali promozionali principe della gente di montagna, il formaggio sulla neve fresca in mezzo ai boschi innevati. dell’Altopiano, è il simbolo delle origini Asiago d’Allevo DOP. Una vera squisitezza, Non a caso sono stati questi gli unici mezzi cimbre, e la guida al copioso patrimonio di prodotta con poche modifiche alla ricetta sin di trasporto della gente dell’Altopiano per tradizioni legate alla vita popolare e al folklore. dal Medioevo, e commercializzata in tutto secoli, sostituiti in estate dai cavalli. A fargli Siamo così giunti all’arancione, colore il Mediterraneo durante la Repubblica di concorrenza ci sono oggi, durante la bella della gioia; ma anche dei lactari, gli squisiti Venezia. Scremato con la spannarola, posto stagione, le cromature e i colori sgargianti funghi spesso presenti a ravvivare le tavole in 3 4 nella caldiera, mescolato con la batarela e delle mountain bike. A tutti sarà capitato, occasione della Festa del Prunno e della Sagra infine fatto riposare sullo scagno, il formaggio durante una passeggiata su una carrareccia, dei Cuchi, ovvero dei fischietti popolari a viene servito con la tradizionale polenta di essere superato da un gruppo di riders fiato, che hanno proprio a Cesura il loro unico e spesso accompagnato dai funghi, altra impegnati in una competizione senza respiro. museo al mondo. Altra antichissima tradizione delizia di queste zone. La loro raccolta, da L’Altopiano è il paradiso del pedale su sterrato: è la “Chiamata di marzo” di Recoaro, integrazione di una dieta spesso monotona si si calcola che, tra sentieri tabellati e non, vi che consiste nell’accogliere la primavera, è trasformata oggi in un rito quasi esoterico siano oltre 750 chilometri di strade bianche da chiamandola con i campanacci delle vacche e per molti appassionati, che riempiono i loro percorrere. le secchie per mungere. Un rito che si perde cestini di porcini e finferli. I funghi sono solo Dopo una giornata di fatiche, la meritata nella notte dei tempi. uno dei regali fatti dalla natura ai montanari, ricompensa si ha a tavola, dove si possono Ci stiamo così spostando dall’arancione della 126 abituati un tempo ad utilizzare i frutti del gustare delizie prodotte solo qui in quantitativi festa al viola della magia. Fate, Orchi, Streghe, 127 territorio anche a fini terapeutici. La betulla estremamente limitati: ad esempio la patata Beate Fanciulle (le Séleghen Beibelen) e serviva per i disturbi renali, il biancospino era di , coltivata per tradizione nella zona Sanguinelli (folletti del bosco) abitano qui da utile nelle affezioni al cuore, e la Rosa Canina occidentale dell’Altopiano di Asiago, dal millenni. Un’atmosfera misteriosa circonda era in grado di contrastare le infezioni. Allo sapore dolce e inconfondibile, oppure il ancora oggi luoghi come la Schaff Kuvela di stesso modo, le acque ferruginose di Recoaro sedano di Rubbio. Dai campi arriva poi l’orzo, Cesuna, un’imponente tettoia di roccia, il avevano proprietà curative, note da sempre base di una gustosa zuppa, detta praio, di Tanzerloch di Camporovere, che avrebbero alla popolazione locale, ma valorizzate solo antiche origini cimbre. ospitato un tempo sabba danzanti di streghe, nell’Ottocento, quando la città divenne una Non è possibile dimenticare infatti che la o l’Altar Knotto di Rotzo, costituito da stazione curativa e idrotermale tra le più conca è vera e propria isola geografica. Un un grande masso in bilico sull’orlo della rinomate d’Italia, frequentata da aristocratici, mondo a parte, già abitato 3000 anni fa, le cui montagna, un suggestivo altare dove effettuare intellettuali e teste coronate. origini nordiche degli abitanti si riconoscono sacrifici in favore di Odino e Thor. Nel blu del cielo appare così il giallo del sole, facilmente dalle caratteristiche fisiche degli Sulle stesse cime dove un tempo vivevano inteso come benessere a 360°. Arrivando abitanti, nei riti, nelle usanze, nella ricchissima gli dei, si trova oggi il più importante centro

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di astronomia ottica in Italia, l’Osservatorio popolo “cimbro”. Nel 1404 i Sette Comuni sono sorti alberghi, ville e seconde case in mulini, di magli e seghe. Completavano lo sei chilometri, scavata nella roccia per una dell’Università di Padova. Merito del si diedero a Venezia nel civile, restando legati numero straripante, ma in anni più recenti scenario economico qualche allevamento di larghezza di oltre due metri. E un altro grande cielo particolarmente limpido, che al alla diocesi di Padova nell’ecclesiastico. La si è avvertita la necessità di non disperdere pecore e bovini, e un’agricoltura di sussistenza, Ossario, che ricorda gli scontri di inaudita tramonto sfuma sempre più verso l’indaco, Serenissima si affidò a questi montanari per definitivamente la natura e la cultura con un po’ di frumento, granoturco e la violenza avvenuti sul Pasubio nel 1916, l’anno completando la nostra tavolozza di colori e la difesa dei confini dagli Imperiali, sicura orgogliosa di quella “Patria e Matria”. cura dei bachi da seta. Nel fondovalle si della Strafexpedition, la spedizione punitiva, regalandoci, dopo il miracolo dell’arcobaleno, che non si avrebbe a dubitare della fede e Le malghe sui pascoli alti vengono estraevano ferro, piombo, rame, argento e che costò agli austriaci 82.815 tra morti, l’incantesimo delle stelle. della divozione di questo popolo verso la nuovamente caricate, e il latte dell’Altopiano una modesta quantità d’oro. Fino alla prima feriti e dispersi, e 147.000 agli italiani. Con Repubblica essendo ferocissimi, nati et allevati dona il prezioso formaggio Asiago, mentre metà del Novecento piccole imprese familiari le popolazioni costrette all’esodo, profughe nel ghiaccio, nel caldo et in continue fatiche et il bosco di faggi e abeti curato fornisce una producevano mole abrasive, ricavate dalla a Torino, Bergamo, Como. Come del resto di Ulderico Bernardi sudori, et fatti molto robusti et bellicosi, come buona rendita di legname, oltre ai suoi frutti pietra molara. Attività tuttavia che dovevano quelle di , San Nazario, Campese, annotava il Provveditore ai Confini Francesco spontanei, specialmente funghi di varie essere integrate con l’emigrazione, prima , Cismon, , Pove Siben Alte Comoine Prudere Libe, Sette nel 1598, inviando al Doge Marino sorta: porcini, chiodini, cantarelli, lattari. temporanea, poi, dalla fine dell’Ottocento fino e Campolongo. Ora, nell’era della pace che Vecchi Comuni Fratelli Cari. Così, nella loro Grimani la sua “Relazione dell’Alpi Vicentine I turisti che alzano gli occhi verso le cime a metà inoltrata del Novecento, definitiva. dura ormai da più di sessantanni, è tempo di antica parlata “cimbra” si definiscono insieme et de’ passi et de’ popoli loro”. vedono l’Ortigara, il monte Zebio, con le loro Verso gli Stati Uniti d’America, il Brasile, musei. Della guerra e dei lavori ordinari. Si Asiago, Rotzo, Roana, Gallio, , Enego Per questo lo Stato Veneto concesse alla memorie delle tremende devastazioni inferte l’Argentina, l’Australia, ma anche la Romania, sono tracciati percorsi tra le antiche mulattiere 3 e . Una federazione nata prima di Reggenza dei Sette Comuni privilegi fiscali, nella Grande Guerra, quando gli abitanti dei l’Ungheria, l’Austria. e le trincee, ma a Carpané di San Nazario, quella Elvetica, nel XIII secolo. Unione per la esonerandola dalle imposte sul sale, sulla lana, Sette Comuni dovettero andare raminghi nel Poi, negli anni della grande trasformazione lungo il Brenta, si è voluto documentare libertà e la sopravvivenza, in un territorio che sul vino, e persino sull’esercizio di osterie. profugato e i caduti negli scontri si contarono del Veneto, molte famiglie cercheranno anche il pericoloso mestiere dei Recuperanti, lo studioso seicentesco Costantino Bonomi Esenzioni indispensabili, per la scarsità delle a decine di migliaia. Ora, le povere vittime sistemazione nelle fabbriche di . Le che per decenni si sono guadagnati il pane definiva montuoso, povero e freddo, sterile risorse locali, che si limitavano a quanto si sono raccolte nel grande Ossario visibile da vecchie contrade dalle case di pietra viva raccogliendo residuati bellici, a rischio della al punto che non vi viene prodotto affatto poteva ricavare da un’economia silvo-pastorale, tutto l’Altopiano. conosceranno l’abbandono. Con loro, anche vita. Nella stessa sede si trova anche il Museo vino e solo poche biade, che non bastano com’era stato fin dalle prime presenze umane Il teatro di guerra si completa con le contigue le latterie sociali e i numerosi caselli turnari, del Tabacco, una coltura praticata a lungo sui al sostentamento di quelle popolazioni sull’Altopiano. , nell’alta valle del torrente chiuderanno bottega. Il bosco recupererà i fianchi terrazzati della montagna affacciati al che per due mesi all’anno appena. Una Antiche di millenni, come testimoniano Leogra. Altra terra aspra, dove i terreni suoi spazi, invadendo anche le fortificazioni fiume che scende dalla Valsugana. stenta condizione, durata secoli. Mutata ritrovamenti preistorici di insediamenti stabili coltivati vennero strappati al bosco e alle costruite sul finire dell’Ottocento, quando 128 radicalmente con l’avvento del turismo, che ha a Bostel, e il dolmen di Camporosà, altare crode, e contenuti nei terrazzamenti. Il le Valli confinavano con l’impero d’Austria 129 rovesciato il vecchio adagio contadino “sotto la dei sacrifici a nord di Rotzo. Una raccolta di territorio comunale è formato da due grosse Ungheria, per il controllo della via che per 1 neve pane”, in un più adeguato “sopra la neve documenti singolari è poi fornita dai graffiti borgate, Staro e Sant’Antonio, e da un Pian delle Fugazze (da fogo, i fuochi del pane”, dato l’intenso afflusso di patiti degli tracciati sui fianchi della Val d’Assa. Pagine tappeto a trama larga di 130 contrade, sparse carbone di legna) conduceva alla pianura sport invernali. Anche se il benessere materiale e pagine di pietra, dove compaiono sciamani lunga la dorsale prealpina che congiunge i veneta. La Grande Guerra ha lasciato ha imposto il prezzo di una caduta del senso danzanti, arcaiche figure di uomini in forma Sette Comuni vicentini e i Tredici Comuni numerose testimonianze. Forse la più celebre di identità. La lingua portata mille anni fa d’albero, idoli di remoti culti forestali, veronesi, di ascendenza “cimbra”. Nei secoli, è la “strada delle cinquantadue gallerie”, in Altopiano dalle popolazioni germaniche, capanne, armi, animali, simboli solari, uccelli le Valli hanno nutrito con parsimonia qualche costruita dai genieri della Prima Armata sopraggiunte in cerca di terre migliori, è ora e pesci. Molti di questi segni sono venuti alla migliaio di anime, tra boschi di faggi, roveri, nel 1917 per motivi strategici, definita patrimonio di pochi. E l’originario spirito, luce dopo la piena furiosa del 1966, quella altri alberi destinati a fornire legna da ardere e dal generale Cadorna impresa da giganti legato anche alle proprietà collettive di boschi stessa che rischiò di cancellare Venezia. Strati materiale per la produzione di carbone dolce. che nessun’altra eguaglia su tutto il fronte e pascoli si è logorato, per le divisioni del di fango vennero spazzati via, restituendo Ogni anno si ricavavano anche migliaia di pali europeo, per arditezza, per difficoltà; certo patrimonio e i tragici eventi della storia che all’Altopiano altri fondamenti della sua di castagno per la rete elettrica e telegrafica. una delle maggiori meraviglie dell’ingegneria hanno aggredito il costume e i valori del storia. Dagli anni Settanta del Novecento La buona presenza d’acqua muoveva ruote di militare nell’arte della guerra. Lunga oltre

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Contesto geografico ed economico sociale Agricoltura e ambiente rurale

Nell’area sono state rilevate aziende agricole, Il territorio coincide con l’intera area montana 1 2 ed in parte pedemontana della provincia zootecniche e forestali, la cui superficie totale di , con una superficie totale pari a assomma a 66.567 ettari, di cui 25.000 1.105 Km2, la cui popolazione complessiva costituiscono la SAU. La struttura delle è di 81.400 abitanti residenti. I 36 comuni aziende mostra come il settore sia tuttora ������ interessati sono: Altissimo, , Asiago, caratterizzato dalla presenza (24% del totale) ����� ����� , , , di micro-aziende (meno di 1 ettaro) mentre, ��������� , , se si considerano tutte le aziende con meno ���� ������ , , Enego, , di 10 ettari di SAU, la quota sale al 75% ���������� del totale dell’area. Larga parte delle aziende ������ ���������� Foza, Gallio, , Laghi, , ���������� ��������� Lugo di V., Lusiana, , Nogarole dunque è di piccole dimensioni, evidenziando �������������� una prevalente funzione di residenzialità del ����� ��������� V.no, , , , ������� territorio sia nel caso della pluriattività, sia nel ����� Recoaro Terme, Roana, Rotzo, Salcedo, San caso delle conduzioni anziane. Inoltre, larga ������� ������� Nazario, Solagna, , Torre 3 4 ����������� ��������������� ����� Bel Vicino, , Valli del Pasubio, parte delle superfici aziendali è boscata; in ������ ������ Valstagna, Velo d’Astico1. queste aree ricade infatti quasi la totalità del ������������� ������� ������������� �������� Le caratteristiche geomorfologiche hanno patrimonio forestale provinciale. L’indirizzo ��������� ������� condizionato pesantemente lo sviluppo nettamente prevalente è quello zootecnico del ������� ���� economico-sociale, che presenta situazioni di bovino da latte, con un modesto carico per �������������� 1 ����������� marginalità sia a livello industriale che agricolo ettaro di superfici foraggiere . ������������� a causa degli alti costi di insediamento e In termini di multifunzionalità e delle condizioni strutturali e lavorative diversificazione l’area comprende 60 particolarmente svantaggiose. Il fenomeno di agriturismi3 e 9 fattorie didattiche4. ������������� spopolamento si è fortemente accentuato ed è ���������� in corso ormai da decenni. I comuni dell’area, infatti, sono caratterizzati da una bassa densità 130 ��������� 2 131 abitativa pari a 73,7 abitanti/kmq . 5 ����������� ��������

00 imp libro.indd 130-131 24-11-2008 11:35:28 Valenze naturalistiche e ambientali Missione del GAL

L’ambiente è quello tipico della media montagna Il GAL opera nei settori primario, artigiano 1 2 1 2 ovvero delle prealpi venete caratterizzato da zone e piccole imprese, pubblico e commercio/ tipicamente montane con pascoli d’alta quota, prati turismo. L’attenzione verte soprattutto alpini e boschi. L’integrità dell’ambiente ha permesso al sostegno e all’affermazione nelle zone un consistente sviluppo del settore turistico in località rurali di tutte quelle attività compatibili già affermate (Altipiano di Asiago, Recoaro Terme con l’ambiente, che realizzano ed offrono e Tonezza) in aree con caratteristiche prevalemente i propri prodotti con adeguati requisiti di pedemontane, fortemente antropizzate, ma anche in qualità. Nello svolgere questo proposito, si zone dirupate, nelle quali risulta praticamente assente occupa sinergicamente del mantenimento la presenza di insediamenti abitativi1. di un tessuto socio-economico che sia Numerose le zone di elevata importanza ambientale sufficientemente diversificato, costituito da come le seguenti aree protette, identificate come SIC piccole imprese e prestatori di servizi, sia e ZPS: SIC Granezza, SIC Fiume Brenta dal confine pubblici sia privati2. trentino a Cismon del Grappa, SIC Buso della Rana, 3 3 4 SIC Torrente Valdiezza, SIC Biotopo “Le Poscole”, SIC Bosco di e risorgive limitrofe, SIC/ZPS Altopiano dei Sette Comuni, SIC/ZPS Massiccio del Grappa5. I comuni di Crespadoro ed Altissimo, rientrano nel territorio sul quale insiste il Parco Naturale Regionale della Lessinia, completamente nel primo caso e solo per il 2% del territorio, nel secondo.

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00 imp libro.indd 132-133 24-11-2008 11:35:49 Prodotti tipici e tradizionali

PRODOTTI TIPICI Prodotto Caratteristiche Formaggio Asiago DOP Prodotto con latte vaccino, si presenta come un formaggio a pasta semidura ne esistono due tipologie: “Pressato” o “Fresco” e “D’allevo” o “Stagionato”. Formaggio Grana Padano DOP Formaggio semigrasso a pasta dura cotta, stagionato dai 12 ai 24 mesi. Viene prodotto con latte vaccino parzialmente scremato. Formaggio Provolone Valpadana DOP Formaggio semiduro a pasta filata, prodotto con latte di vacca intero. Asparago Bianco di Bassano DOP Il periodo di produzione va dalla seconda metà di marzo alla prima metà di giugno. I turioni vengono presentati sul mercato in mazzi, legati manualmente con fibre vegetali. Sopressa Vicentina DOP Prodotta con carni suine, presenta dimensioni e peso sono molto variabili. Esternamente di colore grigiastro, internamente tendente al rosaceo con marezzatura irregolare dovuta alla componente grassa. Olio Veneto DOP DOP iscritta nel registro comunitario con la denominazione “Veneto Valpolicella, Veneto Euganei e Berici, Veneto del Grappa Dop”, per valorizzare le caratteristiche peculiari delle zone di produzione. Vini DOC Bianchi e rossi: Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Pinot Nero, Sauvignon, Torcolato, Vespaiolo, Marzemino, Cabernet e Cabernet Sauvignon. Vini Monti Lessini o Lessini DOC Bianchi, rossi e rosati: Durello, Spumante e Spumante Rosato. Vini Vicenza DOC Bianchi, rossi e rosati: Garganego, Chardonnay, Moscato, Manzoni Bianco, Pinot Grigio, Bianco e Nero, Riesling, Sauvignon, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Merlot e Raboso. Per quanto riguarda i vini, il territorio è inoltre interessato dalle seguenti IGT: Vini delle Venezie e Vini del Veneto. 134 PRODOTTI TRADIZIONALI (DECRETO N.8627 DEL 19/06/07, PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE N.147 DEL 27/06/07) 135 Prodotti lattiero-caseari Carne ed insaccati Burro a latte crudo di Malga; Caciocapra; Formaggio a Latte Crudo Intero Bondola della Val Leogra; Ciccioli della Val Leogra; Coessin della Val di Posina; Formaggio Acidino; Formaggio Bastardo del Grappa; Formaggio Leogra; Cornioi di Crespadoro; Lardo in Salamoia; Lardo Steccato con Caciotta di Asiago; Formaggio Malga Altopiano dei Sette Comuni; Formaggio le Erbe; Luganeghe della Val Leogra; Oco in Onto dei Berici; Sopressa Morlacco; Formaggio Pecorino Fresco di Malga; Formaggio Tosella; Ricotta Vicentina. Affumicata; Ricotta Affumicata della Val Leogra; Ricotta da Saccheto della Val Leogra; Ricotta Fioreta delle Vallate Vicentine; Ricotta Pecorina dei Berici; Paste e panetteria Ricotta Pecorina Stufata dei Berici. Bigoi; Gargati;Torta Ortigara;Torta Pinza. Prodotti vegetali Pesci Composte delle Valli dell’Agno e del ; Crauti delle Bregonze; Durona Trota Fario Valli Vicentine; Trota Iridea Valle Chiampo del Chiampo; Fagiolo di Posina; Farina di Mais Marano; Farina di Mais Biancoperla; Fasola Posenata; Marinelle Sotto Spirito; Mostarda Vicentina; Altri prodotti Patata di Posina; Patata di Rotzo, Sedano di Rubbio Grappa Veneta; Miele del Grappa; Mieli dell’Altopiano di Asiago.

1 Fonte: Piano di Sviluppo Locale GAL Montagna Vicentina 4 Fonte: Elenco Regionale delle Fattorie Didattiche del Veneto (aggiornamento al 2 Fonte: www.montagnavicentina.com 31/12/2007) – Allegato A del Decreto della Regione Veneto n.8 del 29/02/2008 3 Fonte: www.veneto-agriturismo.it - marzo 2008 5 Fonte: DGR del Veneto n. 4059 dell’11 dicembre 2007

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