n. 272 19 maggio 2014

A NTEPRIMA MONA CO Marciello e Ghiotto gareggeranno in GP2 e WS Renault 3.5 per dimostrare che l’Italia merita un posto nel motorsport che conta TOCCA A VOI Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003

Direttore responsabile: Massimo Costa ([email protected])

Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti

Collaborano: Carlo Baffi Antonio Caruccio Marco Cortesi Alfredo Filippone Dario Lucchese Claudio Pilia Guido Rancati Dario Sala Silvano Taormina Filippo Zanier

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2 Il graffio di Baffi ANTEPRIMA MONACO IL CASO

TOCCA A VO

4 Per il terzo anno consecutivo il mondiale di F.1 non presenta piloti italiani al via e la corsa più importante, caratteristica e affascinante della stagione, Monte-Carlo, sarà priva del tricolore sulla griglia di partenza. Ma a salvare la situazione ci penseranno due ragazzi di 19 anni, Marciello e Ghiotto, al via OI rispettivamente della GP2 e della World Series Renault, gare di contorno

5 ANTEPRIMA MONACO IL CASO

Massimo Costa farà una comparsata a Monte-Carlo con la so nella F.3 Italia nel 2011, F.3 europea nel WSR. Nessun pilota italiano sarà presente 2012 e 2013 (tutte e tre le stagioni con Pre- Tra pochissime ore, il Principato di Mona- in F.1 e ormai tutti sembriamo assuefatti a ma) sino al passaggio attuale in GP2. co si trasformerà nel salotto più ambito, questa assurda situazione che perdura dal Ghiotto si è sempre arrangiato con i pro- ricercato, invidiato del mondo del motor- 2012. Il tricolore sarà così salvato da due pri mezzi (leggi supporto famigliare e sport. E non solo. Un salotto al quale tutti ragazzi di 19 anni, nati a poco più di due sponsor amici) e dopo due anni di Abarth vorrebbero accedere, partecipare, assiste- mesi distanza: 17 dicembre 1994 Raffaele, ha gareggiato in F.Renault 2.0 (tre anni re. Essere protagonisti. Ebbene, soltanto 24 febbraio 1995 Luca. con Prema) affrontando poi l’impegnativo una ristretta elite potrà raccontare che, un salto doppio in Renault 3.5. Marciello ha giorno, era presente. Sono i 22 piloti del MARCIELLO E GHIOTTO vinto la F.3 europea 2013 dopo esserne mondiale F.1, ma anche i 26 della GP2 e i stato il vice campione 2012, Ghiotto è sta- 22 della World Series Renault. Settanta GLI INIZI IN F.ABARTH to vice campione Abarth 2012 e vice cam- ragazzi che scateneranno i loro sogni lun- pione Renault ALPS 2013. Ora si sono go le stradine di un tracciato cittadino uni- Il percorso agonistico di questi due ragaz- “parcheggiati” nelle due categorie che co, affascinante, che emana storia da ogni zi è piuttosto similare per quanto riguarda stanno, fianco a fianco, sotto il mondiale cordolo, ogni guardrail, ogni curva, un per- gli inizi. Entrambi infatti, hanno comin- F.1. Marciello, sempre sospinto dalla FDA, corso che ospita la F.1 fin dal 1950. Di que- ciato con la F.Abarth seppur in due anni è finito nel team spagnolo Racing Engi- sti soltanto tre sono italiani, di cui due par- diversi: 2010 Marciello, 2011 Ghiotto. neering campione lo scorso anno con tecipano ai rispettivi campionati per tutto Dopo di che, le strade scelte sono state Fabio Leimer, Ghiotto ha scelto la italiana lo svolgimento della stagione di GP2 e diverse anche se convergono nel nome di Draco dove ha trovato un supporto fonda- WSR. Si tratta di Raffaele Marciello e Luca un team: Prema. Marciello è entrato a far mentale dal proprietario della squadra, il Ghiotto mentre il terzo è Andrea Roda che parte del Ferrari Driver Academy, ha cor- brasiliano Guto Negrao. MARCIELLO 4 GARE 0 PUNTI Entrambi hanno disputato quattro gare, due appuntamenti, in questo inizio di stagione. E le cose potevano decisamente andare meglio per tut- ti e due. Marciello in qualifica si è fatto onore otte- nendo l’ottavo tempo a Sakhir e il quarto a Mon- tmelò. Purtroppo, nelle partenze delle due main race, le gare del sabato, Raffaele ha sbagliato l’av- vio. In Bahrain è sfilato quindicesimo, poi ha rimediato pure un drive through per eccesso di velocità in pit-lane. In Spagna ha fatto uguale toc- candosi poi con un avversario nel 1° giro. Non essendoci in GP2 una seconda qualifica, Marciel- lo nelle seguenti gare sprint della domenica mat- tina si è ritrovato nei bassifondi degli schieramen- ti di partenza senza alcuna possibilità di recupe- rare. Morale: zero punti.

6 CIRCUITI CITTADINI? A PAU HANNO VINTO GHIOTTO BENE Pare dunque che siano le partenze il punto negativo, e da migliorare in fretta, sia per A MONZA, QUARTO Raffaele sia per Luca. Una fase particolare, emotiva, delle gare che ha finito per rovi- Ghiotto ha esordito con una qualifica 1 straordinaria a Monza, ottenendo il terzo tem- nare i loro primi due appuntamenti. Mar- po. Ma nel momento clou del via di gara 1, il vicentino ha tentennato perdendo diver- ciello e Ghiotto nel Principato non avranno se posizioni e commettendo poi un errore alla curva Lesmo concludendo solo sedi- particolari timori nell’affrontare un trac- cesimo con rammarico. In qualifica 2, Luca ha ottenuto l’ottavo crono disputando ciato cittadino. Raffaele ha già corso a una seconda corsa gagliarda che lo ha visto concludere al quarto posto. Nella succes- Macao nel 2012 e 2013 e anche a Pau vin- siva tappa di Alcaniz,la qualifica 1 è andata male, soltanto diciassettesimo, per non cendo con la F.3, Ghiotto ha gareggiato lo parlare della prima corsa, sedicesimo. Nella Q2, il riscatto con l’ottavo crono realiz- scorso anno in una prova di Renault inter- zato. Ma, ancora peggio di quanto accaduto in gara 1 a Monza, Ghiotto ha pericolo- nazionale a Pau, vincendola pure lui. Cer- samente stallato in fase di partenza venendo urtato da Martsenko. tamente, Monaco è diversa così come lo sono le potenze che hanno alle loro spalle. Ma il concetto di un “cittadino” già lo cono- scono e questo è molto positivo. Ora non resta che tifare per loro, rappresentanti per l’Italia della massima espressione del motorsport a Monte-Carlo.

7 ANTEPRIMA MONACO L’EDITORIALE ITALIA SENZA

Vitantonio Liuzzi l’ultimo italiano a gareggiare in F.1 a Monaco. Correva l’anno 2011

8 Per il terzo anno consecutivo il mondiale F.1 non annovera piloti tricolori al via. Alle spalle del mondiale, i nostri ragazzi si impegnano, ma quelli presenti in campo internazionale sono pochissimi. Perché? A SPERANZA? Massimo Costa già vincente in F.1. Marciello e Fuoco dun- dei numeri, la crisi economica in Italia si è que. Poi? Luca Ghiotto è in World Series fatta particolarmente sentire così come in Nessuno ne parla più. Ormai è normale Renault, è appena agli inizi di una nuova e Spagna, una nazione che fino a qualche così. I giornali sportivi hanno abbassato la impegnativa avventura, alle spalle per ora anno fa aveva in giro per l’Europa decine di guardia, i generici dopo essersi scandaliz- ha solo il supporto della famiglia e di qual- piloti (e sottolineo il “decine”) ed oggi si zati qualche tempo fa, neanche se ne accor- che amico, ma si sta lavorando per trovare ritrova con non più di tre-quattro giovani gono. E ne sentono la mancanza. Stiamo sponsorizzazioni ulteriori che possano impegnati nelle formule. parlando dei piloti italiani, merce sempre aumentare il volume del budget. più rara, assenti in F.1 nei campionati 2012, L’INUTILITÀ ABITUALE 2013 e 2014. E non si vedono all’orizzonte IL CASO UNICO eventuali arrivi. L’impressione è che anche DELLA FEDERAZIONE nel 2015 l’Italia probabilmente non sarà DI GIOVINAZZI rappresentata nel mondiale F.1, forse nel C’è poi da registrare, ma ormai siamo anche 2016 magari la Ferrari potrebbe portare nel Alle spalle di Marciello e Ghiotto, nel FIA piuttosto stanchi dal sottolinearlo, la totale circus Marciello, essendo un suo allievo. F.3 abbiamo, come detto, Fuoco. Ma anche assenza della Federazione italiana. Dov’è Parcheggiandolo alla Sauber o alla Marus- Riccardo Agostini, Michele Beretta e Anto- finito il famoso progetto lancia giovani della sia, se ancora ci saranno queste due squa- nio Giovinazzi. Riccardo e Michele conta- Formula Abarth, campionato che ha ucciso dre in grave crisi economica. E sempre che no sulle capacità dei loro rispettivi genito- in un batter d’occhio. Per non parlare della Marciello, per dirla tutta, si conquisti il pas- ri nel trovare sponsor, operazione che fino F.3 Italia. Ora con la neonata F.4 stanno rac- saggio con belle gare in GP2. La situazione ad ora sta fornendo frutti importanti. Anto- contando le stesse cose del periodo Abarth. è dunque piuttosto drammatica dal punto nio invece, è completamente supportato Qualcuno ci crede? Chi ha provato a smuo- di vista sportivo. La coincidenza con l’arri- dalla famiglia Gelael. Il padre del pilota vere le acque romane, chi si è presentato con vo della F.1 a Monte-Carlo, con i contorni Sean infatti, gli ha affiancato Giovinazzi fin un progetto reale, con qualcosa di concreto, di GP2 e World Series Renault, ci ha por- dai tempi del karting e gli ha permesso di non è stato neanche ascoltato inducendolo tato a farvi ricordare che nel principale correre nella F.Pilota China e dal 2013 nel alle dimissioni. Meglio mantenere questo salotto del motorsport avremo, come FIA F.3. Resta da capire se Gelael senior stato di coma generale. La CSAI si preoccu- descritto nelle pagine precedenti, due sarà intenzionato a proseguire in questa pa di creare propri campionati, di riempirli 19enni, Ghiotto e Marciello, impegnati nel- operazione per affrontare categorie supe- di pilotini, dopo di che di essi non se ne cura le due categorie. riori. Nella Eurocup F.Renault abbiamo il più. Basti raccontare che la vittoria di Fuoco solo Ignazio D’Agosto. Anche il giovane nell’ALPS, pilota Ferrari, non ha portato rin- pugliese è supportato dalla sola famiglia, graziamenti CSAI al pilota. Perché? Perché L’AIUTO DI FDA qualcosa potrebbe nascere con la Caterham ha corso in un campionato che la mentalità E DELLE FAMIGLIE per il prossimo anno grazie ai buoni rap- ristretta di chi governa il motorsport italiano porti che intercorrono col team Koiranen. ritiene nemico. A loro non interessa promuo- Ma cosa c’è alle loro spalle, com’è il pano- Ma per ora tutto appare piuttosto vago. vere i piloti italiani, raccogliere un pool di rama dei nostri giovani piloti emergenti, in sponsor per aiutarli. A loro interessa stacca- quali categorie si stanno muovendo, chi li LA CRISI HA re licenze, creare campionati che poi muoio- supporta? Al momento molto si deve al no per incapacità gestionale, fare accordi in Ferrari Driver Academy. Raffaele Marciel- COLPITO L’ITALIA qua e in là, mandare in giro persone attem- lo è impegnato in GP2 e Antonio Fuoco lo pate affinché raccontino che stanno creando troviamo nel FIA F.3 European Champion- La lista degli italiani impegnati in catego- progetti e quant’altro. Ma la sostanza è nul- ship. Sono due ragazzi di indubbio talento, rie per monoposto a livello internazionale la. Tutti i piloti sopra citati, impegnati in stanno studiano a Maranello come trasfor- termina qui. Come avete potuto appurare è campo internazionale, non hanno mai rice- mare questa dote in qualcosa che potrebbe piuttosto scarna. E, soprattutto, a parte vuto negli ultimi mesi una telefonata, una farli diventare grandi campioni. Ma il cam- l’intervento FDA per Marciello e Fuoco, gli lettera, un segnale quanto meno di incorag- mino non è facile anche se la speranza di altri sono tutti liberi da management di un giamento. Tutti sono lasciati al proprio desti- vederli un giorno impegnati in F.1 è tanta. certo livello e qualità. Come fare dunque? no. Ma state certi che se uno di questi, come Magari proprio con la Ferrari, sempre che Prima di tutto occorre vincere per convin- ci auguriamo, arriverà in F.1, il presidente di il presidente Luca di Montezemolo decida cere a smuovere le acque e questo aspetto turno e la sua cricca di inutili responsabili (o di puntare sui cavallini italiani che sta cre- avremo modo di verificarlo nel corso della irresponsabili?) si appenderà le medagliette scendo e non su qualche pilota già esperto, stagione. Per quanto riguarda la pochezza al petto.

9 FORMULA 1 LA CURIOSITÀ

HAMILTON SORP ANCHE BOLT

Secondo un sondaggio inglese, il pilota della Mercedes è lo sportivo “più gradito al marketing” di tutto il pianeta. L'ennesimo riconoscimento che arriva alla vigilia di una gara, quella di Monte-Carlo, dove Lewis può mettere una pietra importante nella costruzione del suo secondo mondiale

10 PASSA

11 FORMULA 1 LA CURIOSITÀ

Virat Kohli

12 Stefano Semeraro Mercedes non credo che vorranno favorire Lewis dopo appena cinque gare, li faranno correre come Secondo SportsPro, l'autorevole rivista inglese che si vogliono anche perché la F.1 ha bisogno di duelli e occupa di business applicato alla sport, Lewis Hamilton spettacolo. Il problema di Nico è che Hamilton è un è lo sportivo più “vendibile” del 2014. Più di Usain Bolt, rivale tostissimo, un grande agonista anche quando più di Cristiano Ronaldo e Neymar. Una miniera di non è in buona giornata». potenziali soddisfazioni per gli esperti di marketing, un Un pessimo cliente persino con una macchina non uomo da 28 milioni di dollari all'anno secondo Forbes, straordinaria, figuratevi ora che viaggia su una astro- ma che potrebbe aumentare e non di poco il suo valore nave argentata. A Barcellona Lewis ha superato il se quest'anno riuscirà a vincere il suo secondo titolo compagno di squadra in classifica, planando a quo- mondiale. Del resto di gare per ora se ne sono corse solo ta 100, Monte-Carlo, il circuito che da sempre distri- cinque, ma alzi la mano chi non ha già pensato: stavolta buisce patenti d'eccellenza, potrebbe arrivare un tocca a lui. A Barcellona ha vinto sudando, incalzato da altro colpo da knock-down, o addirittura da knock- Nico Rosberg, ma proprio la maniera in cui è riuscito a out. Fra i tombini del Principato, Hamilton ha vinto gestirsi - qualcuno sostiene anche a manipolare il box con una sola volta, nel 2008: guarda caso nell'anno in cui le sue continue comunicazioni - potrebbe essere stato un si prese il Mondiale, per ora l'unico della sua carrie- colpo durissimo per Nico, che di Hamilton per ora ha ra. Nei sei anni seguenti ha dovuto ingoiare molti subito non solo il talento, ma anche il carisma. rospi, assistere impotente o quasi all'epopea di Vet- «Quando eravamo insieme alla McLaren usava dei truc- tel, ma non si è mai sentito inferiore a nessuno. Nel- chetti mentali con me – ha raccontato Jenson Button alla l'anno dei ventennale della morte di Ayrton Senna, Bild – e sono sicuro che farà la stessa cosa ora che ha una un capolavoro nel Principato sarebbe un sigillo di Mercedes così veloce. Se non ha già iniziato a farlo...». lusso. E probabilmente un colpo terribile al morale Per l'ex-campione del mondo con la Brawn GP, Hamil- dei suoi avversari, Rosberg per primo. ton e Rosberg sono entrambi forti e veloci, ma forse al tedesco manca un po' di cattiveria, un po' di malizia. «Nico è abbastanza intelligente per capire se Lewis cer- ca di condizionarlo mentalmente – ha continuato But- Usain ton – e questo non so se sia un bene, perché alla lunga Bolt potrebbe dargli su nervi. Con alcuni piloti certi trucchet- ti funzionano, con altri no perché ci ridono sopra. Alla

Robert Griffin III

Cristiano Ronaldo La top-10 degli atleti più “vendibili” del 2014 secondo SportsPro 1) Lewis Hamilton – motorsport, Gran Bretagna 2) Virat Kohli – cricket, India 3) Robert Griffin III – NFL, USA 4) Cristiano Ronaldo – calcio, Portogallo 5) Grigor Dimitrov – tennis, Bulgaria 6) Usain Bolt – atletica, Giamaica 7) Neymar – calcio, Brasile 8) Missy Franklin – nuoto, USA 9) Blake Griffin – NBA, USA 10) Sloane Stephens – tennis, USA 13 FORMULA 1 LA CRISI FERRARI SPRO

14 Si sono corse appena cinque gare del mondiale di Formula 1 2014, ma si può già parlare di una stagione da buttare per il team Maranello e della F14T come una delle più deludenti vetture del Cavallino di Formula 1 di tutti i tempi. In attesa della versione “B”, che dovrebbe debuttare in Canada… FONDO ROSSO

15 FORMULA 1 LA CRISI FERRARI

Testo, foto e disegni in una stagione già pesantemente compro- Nico Rosberg pare al momento impresa di Paolo D’Alessio messa. A questo punto inutile nascondersi assolutamente velleitaria. E sarà probabil- dietro un dito: se a Montreal debutterà una mente così fino al 2015, quando si potrà Fin dai test invernali pre-campionato si era versione profondamente rimaneggiata del- intervenire sul power unit e montare turbi- capito che qualcosa non quadrava. Come la monoposto di Fernando Alonso e Raikko- na e compressore di diametro più grande, conciliare le roboanti affermazioni del Pre- nen vorrà dire una sola cosa, che nella Fer- come quelli della Mercedes, per intenderci, sidente Montezemolo, che nel dicembre rari di quest’anno c’era veramente poco da copiando magari la dislocazione di questi 2013 aveva detto di puntare alla doppia vit- salvare e il progetto 2014 era inadeguato per accessori sulla W05. Ma, purtroppo, non toria nel mondiale piloti ed in quello battersi con i migliori. Così, dopo sole cin- sono questi gli unici problemi della Ferrari costruttori, con le risultanze delle tre sessio- que gare, quella che doveva essere la mono- 2014. Dopo cinque gare si è scoperto, ad ni di prova a Jerez, e Bahrain, dove le mono- posto del riscatto, rischia di finire nella poco esempio, che il telaio della F14T non è cer- posto motorizzate Mercedes volavano, onorevole galleria delle peggiori Ferrari di tamente il migliore del lotto e che, sul fron- mentre la rossa alternava prestazioni inte- Formula 1 della storia, in compagnia di altri te aerodinamico, la Ferrari continua a svi- ressanti a crono decisamente poco incorag- modelli che non hanno di certo scritto pagi- luppare poco carico. Ebbene si, a dispetto gianti. Ma, si sa, un conto sono i test, dove ne esaltanti per il Cavallino. della nuova galleria del vento, di modifiche un po’ tutti si nascondono, altra cosa le gare, che, una volta trasferire dall’officina, alla dove si deve giocare a carte scoperte. E dove, pista, sembrano funzionare meglio delle a partire dal Gran Premio d’Australia, sono DELUDE ANCHE passate stagioni (ve le ricordate le lamente- emersi tutti i limiti della F14T, culminati IL TELAIO DELLA F14 le di Alonso nel 2012 e lo scorso anno?) il nell’onta del doppiaggio di Kimi Raikkonen problema della rossa è lo stesso delle ultime nel recente Gran Premio di Spagna. Dove, Con la versione “B” che debutterà a Montre- stagioni: poca deportanza. Cosa che, ad un preoccupato Presidente Montezemolo, al, lavorando sull’elettronica si potrebbe esempio, non manca alla Red Bull che, pur ha annunciato l’arrivo di una versione “B” guadagnare qualche cavallo e avvicinare disponendo di un motore inferiore, recupe- della monoposto 2014, per il Gran Premio Red Bull, Williams e Lotus, ma pensare di ra nei tratti guidati, dove a volte è addirittu- del Canada, sperando di salvare il salvabile impensierire le vetture di Lewis Hamilton e ra più competitiva della Mercedes.

16 IL PROBLEMA DEL MUSETTO

Per inquadrare alcuni dei problemi che affliggono la Ferrari F14T di quest’anno possiamo rifarci alla classica immagine del tizio che si immette in autostrada e incro- cia una vettura che procede in senso con- trario. La prima cosa che viene in mente è di trovarsi di fronte ad un pazzo, ma se le vetture diventano rapidamente due, tre, cinque, dieci, cento bisogna ricredersi e convincersi di avere sbagliato. E di essere noi ad avere imboccato l’autostrada in sen- so contrario. Più o meno è quello che dovrebbe essere capitato in casa Ferrari nel 2014 dove, dopo i dubbi riguardanti il “power unit” e le sue prestazioni, sono affiorati pesanti riserve sulle prestazioni del telaio e soprattutto sulle carenze aero- dinamiche della F14T. Una vettura che non pare avere superato l’empasse delle ultime stagioni quando, regolarmente, le beccava di santa ragione da Red Bull e Lotus. D’al- tra parte, che ci fosse qualcosa di sbagliato in questa F14T erano stati in molti a sospet- tarlo, fin dall’esordio, quando si erano alza- ti i veli sulla rossa e sul suo insolito muset- to. Mentre tutti gli altri team avevano crea- to monoposto con protuberanze più o meno sgradevoli all’anteriore, sfruttando al limite il regolamento 2014, in casa Ferrari si era optato per una soluzione dotata di una mini fessura tra muso e ala anteriore. Questo mentre, da tempo immemorabile, tutti cercano di incanalare quanta più aria possibile sotto la monoposto, per aumen- F 138 F 14T tarne la deportanza. Forse non sarà questa l’unica pecca della F14T ma, siccome la conformazione anteriore di una monopo- sto influisce sul funzionamento di tutto la vettura, e visti i risultati dei primi cinque Gran Premi, si capisce come la scelta aero- dinamica del Cavallino non sembri la più azzeccata. E per averne la riprova basta guardare cosa è stato fatto in casa Merce- des. Il team che sta letteralmente dominan- do il mondiale 2014 è l’unico ad avere un musetto relativamente basso ma, appena è stato possibile passare il crash-test, ha fat- to debuttare una versione aggiornata del musetto, con diversi supporti laterali del- l’ala anteriore e soprattutto con un canale di alimentazione del fondo vettura decisa- mente più ampio. Risultato: le prestazioni della imprendibile W05 sono ulteriormen- te migliorate. A nessuno fischiano le orec- chie a Maranello?

17 FORMULA 1 LA CRISI FERRARI TUTTE LE FERRARI DA DIMENTICARE

1957 FERRARI 801 F1 All’indomani della tragica scomparsa di Alberto Ascari, che perde la vita il 26 Maggio del 1955 sulla pista di Monza, mentre sta pro- vando la Ferrari Sport dell’amico Eugenio Castellotti, la Lancia pone fine alla sua avventura in Formula 1. Grazie ai buoni uffici del- l’Avvocato Gianni Agnelli, stanco di vedere vincere la Mercedes, il materiale della Squadra Corse Lancia e le sue monoposto, denomi- nate D50, vengono cedute alla Scuderia Ferrari. Nelle mani di piloti come Peter Collins o Juan Manuel Fangio, che nel 1956 si lauree- rà campione del mondo, la D50 è pressochè imbattibile, ma la sua supremazia in Formula 1 è destinata ad esaurirsi nell’arco di pochi mesi. A fine stagione, dopo un burrascoso litigio col Drake di Maranello, Fangio lascia la Ferrari, per passare alla Maserati e la D50 viene trasformata in 801 F1 (8 sta per 8 cilindri e 01 per Formula 1). La monoposto del Cavallino perde la peculiarità dei serbatoi stac- cati dal corpo vettura e subisce profonde modifiche al motore, con l’aumento dell'alesaggio (80 mm) e la diminuzione della corsa (62 mm), che fanno salire la potenza a 275 CV a 8.200 giri/min. Per rendere la monoposto più maneggevole, la 801 viene anche dotata di un nuovo telaio, che riprende gli schemi costruttivi della sfortunata 555 F1 “supersqualo”. Queste migliorie dovrebbero renderla imbat- tibile, invece sortiscono l’effetto contrario e mentre l’ex pilota del Cavallino, Juan Manuel Fangio, si aggiudica il quinto e ultimo mon- diale della carriera, il 1957 della Ferrari è avaro di soddisfazioni e si chiude senza alcuna vittoria all’attivo per il Cavallino.

18 1969 FERRARI 312 F1 Atro ciclo di vetture assolutamente deludenti nella storia del Cavallino, le 312 F1, che gareggiano dal 1966, al 1969. In questo lasso di tempo la Scuderia di Maranello dispone del motore più competitivo in circolazione, un 12 cilindri a V di 3.000 cc che, sulla carta,dovrebbe surclassare i plurifrazionati della BRM, il V8 della Repco o il neonato otto cilindri Ford Cosworth. Accade invece l’esatto contrario: in quat- tro stagioni di gare, la Ferrari vince tre soli Gran Premi e colleziona un’impressionante serie di ritiri. La stagione più negativa di tutte è però il 1969, che vede il debutto della quarta, ed ultima, versione della 312 F1. Anche se la sigla è la stessa della vettura che aveva esordito nel 1966, si tratta a tutti gli effetti di un modello del tutto inedito. Per il quarto anno di fila la rossa presenta una nuova aerodinamica, con un corpo vettura più profilato ed appiattito e, come tutte le monoposto dell’epoca, utilizza ampie super- fici alari, sia sull’asse anteriore, che al posteriore. La nuova versione del 12 cilindri a V di 3.000 cc (nel 1969 l’aspirazione torna al centro della “V”, gli scarichi laterali) eroga ben 436 CV, un valore decisamen- te superiore alla concorrenza. Gli aggiornamenti a telaio e aerodinamica e l’incremento della potenza non sono tuttavia sufficienti per rintuzzare gli attacchi delle migliori monoposto made in England. E il terzo posto del neozelandese Chris Amon nel Gran Premio d’Olanda del 1969, rappresenta il migliore risultato in una stagione tutta da dimenticare, che si chiude col divorzio del pilota neozelandese e con una Ferrari che, dopo anni di bilanci in rosso, entra a far parte del Gruppo Fiat. Un sacrificio indispen- sabile per continuare a sopravvivere....

19 FORMULA 1 LA CRISI FERRARI

1973 FERRARI 312 B3 Nel 1973 bisogna registrare l’ennesima svolta tecnica in casa Ferrari: dopo lo storico passaggio dal motore anteriore, a quello posteriore, datato 1960, nel ‘73 anche la scuderia modenese si deve, suo malgrado, convertire al telaio monoscocca. Da anni Maranello dispone del migliore motore in circo- lazione, il ben noto 12 cilindri “boxer”, ma le prestazioni delle sue monoposto da Gran Premio vengo- no mortificate dagli obsoleti telai semi-monoscocca (struttura tubolare, rinforzata con pannelli di allu- minio), che il Cavallino si ostina ad utilizzare. Queste strutture portanti sono troppo pesanti e poco rigide, se comparate ai telai “monoscocca” di scuola britannica, per cui, se vuole tornare a vincere in Formula 1, anche Maranello deve convertirsi a questa tipologia strutturale. Ed è quello che accade nel 1973 quando l’ingegner Sandro Colombo, che ha rimpiazzato Mauro Forghieri alla guida del Reparto Corse Ferrari, si rivolge in Inghiltera allo specialista Jonathan Thompson per realizzare il primo tela- io “monoscocca” del Cavallino. Sulla carta la nuova rossa, denominata 312 B3, avrebbe tutte le carte in regola per vincere (nuova struttura portante, aerodinamica più esasperata, ampi margini di svilup- po), invece le prestazioni della Ferrari made-in-England sono a dir poco disastrose. Dopo un deluden- te Gran Premio d’Inghilterra, dove Jacky Ickx viene surclassato dalle monoposto britanniche, il Dra- ke in persona ordina uno stop di alcuni Gran Premi, in attesa del debutto di una rinnovata versione della 312 B3 curata, questa volta, dal rientrante Mauro Forghieri.

20 1980 FERRARI 312 T5 Corroborata dal doppio titolo mondiale di Jody Scheckter e della 312 T4, la Ferrari presenta la mono- posto destinata al mondiale 1980 pochi giorni dopo la conclusione della stagione1979, convinta di poter mantenere il numero “1” sulle fiancate delle sue monoposto per molti anni ancora. Mai nessu- na profezia fu più sbagliata: la 312 T5 si rivelerà un progetto fallimentare, una delle peggiori rosse da Gran Premio di tutti i tempi e decreterà di fatto la fine delle Ferrari con cambio trasversale, meglio note come “T”, iniziata nel lontano 1975. La 312 T5, carente nelle prestazioni, con un’aerodinamica decisamente inferiore, rispetto alle migliori vetture ad effetto suolo dell’epoca e con un telaio semi- monoscocca, che palesa tutti i suoi limiti, raccoglie una manciata di punti, in un mondiale dominato da Williams, Ligier, Brabham e Renault. Sulle negative prestazioni delle vetture di Maranello influi- sce anche il comportamento delle gomme Michelin, che essendo state sviluppate per le Renault tur- bo, stentano a funzionare sulla Ferrari T5. Di fronte a questa debacle tecnica, che ha pochi preceden- ti nella storia del Cavallino, Enzo Ferrari decide di abbandonare definitivamente lo sviluppo del moto- re aspirato, per concentrarsi sull’inedito 6 cilindri sovralimentato, tramite turbo-compressore, che in quei mesi sta nascendo nelle officine di Maranello.

21 FORMULA 1 LA CRISI FERRARI

1992 FERRARI F92 A Nel 1992 Luca Cordero di Montezemolo, l’artefice dei grandi successi di Niki Lauda a metà anni ‘70, torna a Maranello, ma non come direttore sportivo, bensì nelle vesti di Presidente della Casa automobilistica più famo- sa al mondo. Purtroppo il suo ritorno a Maranello coincide con una delle stagioni più travagliate nella cin- quantennale storia del Cavallino. Dopo le delusioni del 1991, dopo avere perso la leadeship tecnica ed essere stata superata da McLaren, Williams e perfino Benetton, Maranello deve reagire, con un progetto innovativo, che riesca a riportare in alto i colori della compagine modenese. Occorre insomma una scossa, un azzardo tec- nico, per azzerare il gap nei confronti di una concorrenza che diventa, di anno in anno, più minacciosa. E l’ar- ma della riscossa potrebbe essere l’interessante F92 A a doppio-fondo, progettata da Postlethwaite e Migeot, i due aerodinamici che nel 1990 avevano introdotto il musetto rialzo in Formula 1. In galleria del vento la Fer- rari del 1992 fornisce ottime risultanze e potrebbe addirittura inaugurare una nuova tipologia costruttiva. Pec- cato che, una volta in pista, la rossa col doppio fondo si trasformi in un autentico disastro, in una delle peg- giori Formula 1 costruite a Maranello. Col risultato di relegare la Ferrari nelle retrovie, in un mondiale domi- nato dalle Williams-Renault FW14B di Nigel Mansell e Riccardo Patrese. Williams dotate di sospensioni atti- ve, che trasformano le monoposto anglo-francesi in una sorta di moderne “wing-car”. Solo in rare occasioni, come quando ad esempio piove e le velocità di punta si abbassano, la F92 A sa essere competitiva. Peccato che nel 1992 piova raramente...

22 23 FORMULA 1 SEBASTIAN VETTEL I RAGAZZI DI CAMP NON PIANGONO MA Il colpo di fulmine con le corse fu ad Hockenheim nel 1993, ma il suo primo amore resta il calcio. Lo champagne non lo esalta, e la prima parola che ha pronunciato da bambino è probabilmente una bugia. Ma se volete farlo innervosire dovrete armarvi di grande pazienza

Chi è stato il tuo primo eroe? «Non mi ricordo, ma non credo di essere stato nervoso. I «Michael Schumacher, senza dubbio» ragazzi di campagna si adattano a quello che viene»

Qual è il primo GP che ti ricordi di aver visto? Quale è stato il primo piatto che hai cucinato? «Nel 1993 mio padre per la prima volta mi portò ad assi- «Uova strapazzate». stere alle prove libere ad Hockenheim, dove si svolgeva il GP di Germania». La prima cosa che hai fatto stamattina? «Sorpresa: mi sono svegliato…». Quanti anni avevi quando hai deciso che volevi diventare un pilota di F.1? La prima cosa che hai fatto dopo esserti guadagna- «Di sicuro era uno dei miei sogni da bambino, ma quan- to un sedile in F.1? do sono cresciuto e ho iniziato a correre sulle monoposto «Ho perso l’aereo per l’Ungheria». ho smesso di considerarlo un sogno, e iniziato a conside- rarlo una realtà». Il primo disco che hai comprato? «Si chiamava Informer, di un artista chiamato Snow». Di che colore era il tuo primo casco? «Il primo vero casco che ho comprato era un Arai bianco. Il primo sport che hai praticato da bambino? prima ne avevo uno nero con una striscia blu, ma era uno «Il calcio, e mi piace ancora». di serie comprato in un negozio». Il primo bacio romantico? Quando hai vinto il tuo primo trofeo e come era «Lei aveva circa 16 anni». fatto? «Avevo otto anni, era una corona d’allora e ne andai mol- Quando ti hanno chiesto per la prima volta di fir- to fiero». mare un autografo? «Correvo in Formula Bmw, nel 2003/2004». Quando hai avuto il tuo primo grosso incidente con una macchina da corsa? E quando hai bevuto per la prima volta lo Cham- «Nel kart, quando avevo sette anni. Dopo, l’unico grosso pagne? incidente che ho avuto è stato nel 2006, correndo nella «Non mi ricordo, probabilmente non mi fece molto effet- World Series by Renault a Spa uscendo al Radillon». to».

Qual è stata la prima macchina che hai guidato? Meglio un pezzo di cioccolato o della frutta? «Ho provato a imparare a guidare con una Ford Fiesta in «Grazie a Dio della frutta, oggi» un giardino». La prima parola che hai detto da bambino? Quanto eri nervoso il tuo primo giorno di scuola? «mmmhhh…. Cavallo vapore!».

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26 «SARÀ UN 2014 EQUILIBRATO, ALL’INIZIO...» Il responsabile corse della Pirelli spiega come si è giunti a individuare le tre mescole che quest’anno dovranno servire per tutte le gare del campionato. Rispetto al 2013 le scelte sono state meno estreme, ma mettere tutti d’accordo non è mai facile. E dopo Barcellona qualcosa sicuramente è destinato a cambiare. La Casa italiana, comunque, non ha nessuna voglia di lasciare il Circus

Paul Hembery, come si sente a inizia- stazioni, considerati i cambi sostanziali che scorso anno, quindi abbiamo avuto una pri- re una stagione senza tutte le lamen- sono intervenuti. Forse durante la stagione, ma idea del loro comportamento. Abbiamo tele dello scorso anno? quando le macchine miglioreranno, ci ren- capito molto presto che potenzialmente ci «Be’, qualcuno si lamenta lo stesso, ma in deremo conto che alcune delle nostre scelte sarebbe stato un grosso problema di pati- F.1 ogni anno è diverso e ogni stagione ha il sono un po’ conservative, poiché man mano mento e ciò significa che sapevamo anche suo argomento preferito. L’anno scorso sot- che si ridurranno i problemi di scivolamen- che con minore carico aerodinamico le gom- to tiro c’erano le gomme, adesso la parten- to e patimento caleranno anche quelli rela- me avrebbero avuto bisogno da un lato di za è stata molto positiva. Arrivando al tivi al surriscaldamento delle gomme. For- offrire resistenza al patinamento, ma dall’al- debutto con macchine molto nuove, cosa se una volta che avremo compreso gli effet- tro anche di offrire più “grip”, proprio in ter- che ovviamente influenza gli pneumatici, ti di questo sviluppo delle vetture potremo mini di grip chimico - che viene prodotto siamo stati fortunati a svolgere i test pre-sta- rivedere alcune delle nostre scelte». attraverso la mescola - per compensare la gione su circuiti che ci ci hanno fornito mol- mancanza di carico. Questa era la nostra sfi- to presto informazioni estremamente utili Come mai per voi quest’anno le cose da. Abbiamo sostenuto dei test in dicembre su come le vetture avrebbero lavorato sulle sono più facili che nel 2013? E’ per via con alcune delle macchine 2013 per fare una gomme, e questo ha rappresentato un di macchine più semplici da equipag- comparazione fra i prodotti dello scorso sostanziale passo in avanti. Nel primo GP giare? anno e quelli di quest’anno, cosa che si è abbiamo assistito a un mix di condizioni cli- “Nelle stagioni passate siamo stati molto rivelata molto importante. Ha significato matiche; in realtà c’è stata molta pioggia, un aggressivi, non solo per creare una impor- per noi capire le nuove vetture. Essenzial- fatto positivo per noi visto che per quest’an- tante sfida dal punto di vista delle strategie, mente abbiamo solo tre tipi di mescole slick no abbiamo studiato nuove gomme per il ma anche per mettere alla prova i progetti- per 19 piste - con le super soft che verranno bagnato, e durante la qualifica abbiamo sti. Per alcuni ha funzionato, per altri no. utilizzate quasi esclusivamente per i pochi potuto vedere che c’è una sovrapposizione Quest’anno, viste tutte le incognite provoca- circuiti cittadini. Se con le mescole devi for- fra quelle che chiamiamo intermedie e le full te dai nuovi regolamenti, abbiamo deciso di nire 11 team e 19 diversi tipo di circuiti signi- rain. Alcune macchine sono uscite con un fare un piccolo passo indietro». fica che puoi trovarti un po’ in difficoltà in tipo, altre con un altro, e ciò significa che situazioni di estremo caldo o freddo estre- abbiamo finalmente ridotto la differenza Quando avete iniziato a lavorare con mo, ma è una regola che vale per ognuna che c’era fra le due mescole. In passato c’era- i team sul 2014? Avendo di fronte una delle squadre presenti. In generale possia- no occasioni nelle quali emergeva un buco stagione così complicata avrete avuto mo dire che tutti un po’ stanno faticando, fra quando era meglio usare l’una o l’altra, e bisogno di molta cooperazione da non ci sono uno o due decisamente più questo rendeva tutto molto difficile per i parte loro. avvantaggiati, ed è proprio questo che ricor- team. Ora quel buco è sparito. Riguardo alle «Abbiamo iniziato a raccogliere dati in giu- diamo sempre ai team: la sfida è la stessa gomme stick, abbiamo assistito a buone pre- gno. Le macchine sono nate nel luglio dello per tutti».

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28 Ci può spieg0re la differenza principale no loro di massimizzare le prestazioni. I team meno rispetto alle scorse stagioni? La Pirelli dispo- performanti invece, tendono a chiedere di più alle ne di nuove tecnologie? gomme nel tentativo di colmare il distacco dai più «Dovevamo ovviamente diversificare il prodotto a forti. Quindi sì, qualcosa del genere succederà, causa dei nuovi regolamenti. Volevamo anche inter- anche se con tre sole mescole le opzioni saranno venire con alcuni cambi sulla tecnologia delle gom- ridotte. Credo che nel 90 per cento dei casi i team me, ma lo abbiamo rimandato al prossimo anno» capiranno che tipo di gomme siamo intenzionati a scegliere. Ci saranno solo un paio di casi incerti Negli ultimi due anni le gomme sono state un durante la stagione». fattore decisivo nel campionato. E’ un ‘ono- re’ che avete perso a favore delle power unit I primi due test si sono svolti nel caldo del quest’anno? Bahrain: i piloti vi hanno fornito le occasio- «Sì, credo che sarà l’anno delle power unit. La F.1 ha no che volevate? subìto un cambio importante e noi siamo al servizio «Siamo stati molto attivi nel convincere i team e la dello sport. Ci è stato chiesto di fare un determinato FIA che si trattava di un’occasione da non perdere. tipo di lavoro. E’ sicuramente vero che c’è stato un E ne è valsa la pena. E’ stata una novità fantastica. grande investimento da parte dei motoristi su tecno- Barcellona è un grande tracciato per i test, ma non logie nuove e interessanti, ed è giusto che quest’an- quando fa freddo. Andare nel Bahrain, che è un cir- no l’attenzione sia concentrata su questo aspetto». cuito dove conta la trazione, per un costruttore di gomme come noi, con 40° sul tracciato, ha signifi- Barcellona solitamente è il primo banco di cato poter capire a che punto ci si trovava. Così vole- prova della stagione. E’ così anche per le vamo continuare su questa strada, possibilmente gomme? dividendoci a metà fra Abu Dhabi e il Bahrain, per «Da un certo punto di vista è un circuito storico per riuscire a studiare ancora meglio le mescole». i test, in particolare per le gomme anteriori sinistre. Quando fa caldo i test ti consentono di valutare i Anche quando vi siete trovati sotto pressio- miglioramenti e i cambiamenti che stai facendo. E’ ne è sembrato che restare in F.1 fosse una anche il primo GP nel quale tutti iniziano a capire di cosa positiva per la Pirelli. Di che cosa sare- che macchina dispongono e possono valutare degli ste soddisfatti quest’anno? sviluppi. Cambia la prospettiva delle cinque, sei gare «Be’, sono le cattive notizie che fanno vendere i gior- successive, e lo stesso si può dire per le coperture. I nali, qualche volta! Sarà una buona stagione se riu- team hanno già iniziato a lavorare per ottimizzare le sciremo a ottenere quello che ci è stato chiesto: gare prestazioni delle gomme, all’inizio della stagione con due o tre pit-stop. Ci siamo riusciti nelle stagio- chiaramente le priorità erano altre. Ora iniziano a ni passate e lo stiamo facendo anche quest’anno. lavorare sui dettagli. La mia opinione è che alla fine Vogliamo che le gare siano interessanti per gli dell’anno le macchine gireranno più veloci che nelle appassionati e vogliamo sempre ottenere quello che ultime stagioni». ci chiedono i nostri clienti. Siamo felici di far parte della F.1. E’ una campionato pazzesco, un prodotto Nel 2013 alcuni team hanno sofferto parec- unico. Ci sono i migliori piloti del mondo e nuove chio di più rispetto ad altri per via degli pneu- tecnologie davvero fantastiche. Quest’anno andre- matici: è una situazione destinata a ripeter- mo in Russia, e il nostro azionista di maggioranza si? ha sede in quel Paese, quindi il business con la Rus- «Può darsi che accada verso la fine dell’anno. Stia- sia per noi è importante, Sempre che la F.1 voglia mo già assistendo a grandi differenze di ritmo, e que- continuare ad avere a che fare con noi». sto significa che chi va più veloce tende a suggerire, diciamo così, scelte più conservative che consenta- Intervista tratta da Formula1.com

29 IL RICORDO JACK BRABHAM CIAO, BLACK J E’ stato l’unico a vincere un mondiale di F.1 guidando una vettura che aveva anche progettato. La passione la ereditò dal padre, e l’ha passata ai figli e persino ai nipoti. La scuderia che porta il suo nome è scomparsa a fine 1991, ma il suo ricordo è destinato a durare

Carlo Baffi quistò il suo ultimo successo, a in Sud Afri- ca, nella prima gara in calendario. Quattordici trion- Nel Circus era per tutti “Black Jack”, per via del suo fi in carriera, che avrebbero potuto essere quindi, se temperamento coriaceo e duro. Superarlo in pista non gli fosse sfuggita la vittoria a Monte Carlo. Pro- era un’impresa difficile, anche per fuoriclasse come prio su quel mitico tracciato, che gli regalò la sua pri- Graham Hill, Clark e Surtees. Purtroppo la notte ma vittoria in F.1, il 10 maggio 1970, Brabham fu scorsa, all’età di 88 anni, il tre volte iridato s’è spen- protagonista fino alle ultime curve. In testa dal 21° to nella sua casa in Australia, provato da una lunga giro, l’australiano si vide rimontare nel finale da uno malattia al fegato. scatenato Jochen Rindt, a bordo della Lotus Ford, Australiano, classe 1926, Jack Brabham aveva ere- dalla livrea rosso-oro dello sponsor Gold Leaf. ditato la passione per i motori dal padre un grande L’emergente austriaco arrivò negli scarichi del bat- appassionato di meccanica. Dopo aver acquistato tistrada, che malgrado fosse di gran lunga più esper- una Cooper usata nel ’53, pagata coi soldi di uno to fu costretto all’errore, terminando lungo alla vec- sponsor il cui nome appariva lungo le fiancate della chia curva del Gasometro. Per qualcuno fu quasi un monoposto, partì alla volta dell’Europa, dove nel passaggio di consegne, Brabham si sarebbe ritirato 1955 fece il suo esordio in F.1 al G.P. di Gran Breta- a fine stagione, mentre Rindt avrebbe conquistato gna, ovviamente su una Cooper. Il suo indiscutibile un titolo mondiale, purtroppo assegnatogli postu- talento lo portò ben presto alla ribalta e nel ’59, anno mo, complice il fatale incidente a Monza. Nonostan- in colse la sua prima affermazione, si laureò cam- te il ritiro del suo fondatore, la Brabham continuò a pione del mondo sulla vettura inglese spinta dal calcare le piste fino al 1991, mietendo successi, in motore Climax. Sempre sulla Cooper, Brabham fece particolare dopo che nel ’72 venne rilevato da un il bis l’anno dopo. Ormai raggiunto l’Olimpo del manager emergente, tale Bernie Ecclestone. Nel Motorsport, l’australiano iniziò a pensare al futuro, frattempo Brabham continuò a frequentare il mon- magari al volante di una vettura che portasse il suo do delle corse, a testimonianza di una passione mai stesso nome. Il sogno di trasformarsi in costruttore, sopita e a raccogliere onori: dopo il titolo di OBE divenne realtà nel 1962, quando “Black Jack” debut- (officer of the Order of the British Empire), che gli tò su una Brabham nel G.P. di Germania, al Nurbur- era stato assegnato nel 1966, nel 2008 è stato insi- gring. gnito di una onorificenza simile dal governo austra- Nel giro di quattro stagioni, la scuderia divenne liano, mentre la città di Perth ha addirittura battez- sempre più competitiva e nel ’66, le corone iridate zato un quartiere a suo nome. Il suo testimone di Brabham salirono a tre. Il campione australiano l’hanno raccolto i figli della prima moglie Betty, fu il primo e sarà anche l’unico pilota della storia ad Geoff, Gary e David, tutti piloti di buon livello (spe- aver vinto un mondiale a bordo di una vettura pro- cie David) e ora ora tocca ai nipoti: Matthew, figlio gettata e costruita personalmente. La sua carriera di Geoff, è impegnato nella IndyLights, mentre Sam, proseguì fino al 1970, anno in cui “Black Jack” con- figlio di David, partecipa alla Formula Ford inglese.

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Sotto, Sir Jack Brabham a Melbourne in posa a fianco del busto bronzeo che lo ritrae. Sopra, il pilota e costruttore australiano con Dennis Hulme nel 1966

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32 Carlo Baffi lotti, che lo invita a Monza ad assistere alle pro- che in soli tre giri, non si possono respirare così ve per il Gran Premio Supercortemaggiore, in tanti gas da svenire. Anche la “750 Monza” fini- Monza, 26 maggio 1955. Sono da poco passate programma nel fine settimana. Ascari accetta e sce sotto accusa; Mike Hawthorn sosterrà che i le 13, quando sul popolare tracciato brianzolo, passa a prendere l’amico fraterno Gigi Villore- pneumatici ed i cerchioni erano incompatibili si compie un tragico destino. Alberto Ascari, due si. Una volta in autodromo, i due si siedono in tra loro e sarebbero stati la causa della brusca volte campione del mondo F.1 e asso indiscus- tribuna centrale, fino a quando “Ciccio” decide derapata. Ma spunta anche l’ipotesi dell’ostaco- so del volante, perde la vita in una drammatica di fare una visita ai box, malgrado Villoresi cer- lo improvviso. Qualcosa (un animale selvatico uscita di pista. E’ un incidente destinato a far chi di dissuaderlo. Nelle insoliti vesti di spetta- sbucato dal parco), o qualcuno ha attraversato discutere, per via dei troppi misteri, che ancor tore Ascari incontra i tanti amici della Ferrari, la pista nel momento in cui stava sopraggiun- oggi aleggiano intorno ad esso e al personaggio. scuderia per cui ha corso sino a due anni prima. gendo la vettura. Magari uno di quegli operai Può così ammirare la nuova Sport “750 Monza” che in quei giorni lavorano alla costruzione del- A MONACO RIPESCATO tre litri che insolitamente non veste una carroz- le curve sopraelevate. zeria rossa, bensì ancora d’allumino sagomato. DAI SOMMOZZATORI D’improvviso il campione si rivolge a Castellot- UN DRAMMA ti, chiedendogli:” Posso fare un paio di giri?” Per cercare di far luce sui fatti, occorre tornare Una richiesta che spiazza un po’ tutti, dal INSPIEGABILE ad un antefatto accaduto la domenica preceden- momento che Ascari non è più un pilota del te, durante il GP di Monaco. E’ l’81° giro, Asca- Cavallino e potrebbero esserci dei problemi Successivamente comincerà a circolare una ri, che ha da poco preso il comando, esce velo- legati all’assicurazione. Stupisce ancora di più voce secondo cui Ascari avrebbe cercato di evi- cissimo dal tunnel per dirigersi verso la chicane vedere Ascari chiedere a Castellotti il casco e i tare un uomo comparso improvvisamente del porto. Ad un tratto la sua Lancia D50 sban- guanti. Un gesto decisamente inconsueto, per- davanti a lui. Costui, distrutto dalla colpa, si da, punta verso il mare, travolge transenne e ché veniva meno quel rito che aveva sempre sarebbe prima confessato ad un sacerdote e poi sacchi di sabbia, finendo la sua corsa nel Medi- accompagnato ogni gara di “Ciccio”. Era tal- suicidato. Si dovrà attendere il 2001, quando il terraneo. L’immediato arrivo di un sommozza- mente legato ai suoi accessori personali, che giornale svizzero “Rinascita” del 14 settembre, tore recupera il pilota sbalzato fuori dall’abita- nelle acque di Monte Carlo chiese al sommoz- pubblicherà il racconto di Angelo Consonni, che colo, che una volta salito sulla barca dei soccor- zatore accorso in suo aiuto di reimmergersi e all’epoca aveva sette anni e che si trovava col si perde i sensi. Rinvenuto all’ospedale, il pilo- recuperare il suo casco azzurro. Si racconta che nonno in prossimità della curva del Vialone. ta lamenta solo una contusione al naso, oltre durante le prove di un Gran Premio, nel vedere Consonni racconta di aver visto due operai allo choc. I giorni successivi, tornato nella sua il suo caschetto spostato dal muretto dei box, intenti ad attraversare la carreggiata per rag- casa milanese di Corso Sempione, “Ciccio” tro- Ascari avesse abbandonato il circuito per tor- giungere un capanno, mentre si sentiva soprag- va il modo di scherzare coi giornalisti sull’epi- narsene in albergo. giungere un’auto. Se il primo è lesto, il secondo sodio, sottolineando che se avesse letto il suo tentenna e si ferma. Subito dopo, quel bimbo, oroscopo avrebbe evitato di correre. Si riferisce avverte uno strano silenzio e vede la Ferrari infatti a quanto appreso da un vicino di stanza QUELLA VOGLIA girare su se stessa e rovesciarsi. Detto ciò, man- nel corso della sua breve degenza monegasca; FATALE DI GUIDARE ca a tutt’oggi una spiegazione ufficiale dei fatti trattasi di un radiocronista francese, che nel cor- e molti interrogativi sono senza risposta. Perché so del GP è caduto nella sua postazione, frattu- Ebbene, non curante della superstizione, Asca- mai un uomo maniacale e superstizioso come randosi una gamba. L’elemento curioso è che ri si cala nell’abitacolo della Ferrari e mette in Ascari, sale su un’auto di un altro pilota, rinun- costui avesse la stessa data e ora di nascita di moto. Compie i primi due giri ad andatura ciando ai suoi talismani? La voglia di scacciare Ascari. Dunque un giorno poco fortunato per i moderata, poi parte per il terzo. Il fragore degli i dubbi è plausibile, ma Villoresi sosterrà che il nati in quella costellazione. Un guasto inspiega- 8000 giri si avvertono sempre più in lontanan- suo caro amico avrebbe avuto paura di aver pau- bile (qualcuno metterà sott’accusa i freni) , che za, mentre la vettura si dirige verso le curve di ra. Vivere con il timore costante di un pericolo scuote il pilota, non tanto per il “tuffo” in mare, Lesmo. Il rombo torna a salire, verso la curva immaginario, porta inesorabilmente ad una quanto per ciò che potrebbe presagire una sor- del Vialone (oggi intitolata ad Ascari) per lan- mancanza di lucidità. E Ascari è ossessionato te infausta. A seguito di un brutto incidente ciarsi lungo il rettifilo. Ma ecco che cessa all’im- dalla scomparsa del padre Antonio, il popolare occorsogli negli anni delle gare motociclistiche, provviso sostituito da una breve successione di asso degli anni ‘20, perito tragicamente il 26 Ascari s’è convinto di essere protetto da una tonfi sordi, seguito da un silenzio irreale, come luglio del 1925 nel Gran Premio di Francia a buona stella; non si considera un pazzo del racconteranno dei testimoni presenti in corsia Monthlery. A distanza di trent’anni esatti, sem- volante, sa valutare i pericoli, ma al tempo stes- box. Alla vista dei primi soccorritori, appaiono pre a detta di Villoresi, Ascari continuava a ripe- so sostiene che ad ogni gara il destino siede sem- due lunghe strisce nere che attraversano la pista tere:”Io quest’anno non lo passo. E’ accaduto pre accanto al pilota. Parliamo di un’epoca in verso l’esterno, segno inequivocabile di una anche a mio padre, ho la sua stessa età.” Un cui gli standard di sicurezza sono pressoché ine- brusca manovra e qualche metro dopo, il corpo padre ed un figlio dalle vite quasi parallele. sistenti e di conseguenza gli incidenti mortali straziato del pilota con indosso i brandelli della Scomparsi lo stesso giorno, il 26, a 36 anni 10 sono una costante. Lo stesso Ascari, in passato camicia azzurra. Poco più in là tra i cespugli, gia- mesi e 13 giorni Alberto; a 36 anni 10 mesi e 11 è stato protagonista di incidenti seri, ma senza ce il relitto della Ferrari a ruote capovolte. La giorni Antonio, con entrambe le vetture capot- subire gravi conseguenze, ma dopo Monaco notizia fa subito il giro dei quotidiani, le cause tate. Si aggiunga che Ascari non sopportava i qualcosa cambia. Forse il pilota avverte l’esigen- dell’incidente sono però sconosciute dal gatti neri ed in particolare il numero 13 con tut- za di risalire in vettura al più presto al fine di momento che non vi sono testimoni oculari. ti i suoi multipli. Nasce il 13 di luglio 1918 e le dimostrare che è ancora il campione di sempre. L’errore umano è quasi impossibile, visto che lettere che formano il nome ed il cognome sono Pensieri che si rincorrono nella mente di “Cic- Ascari conosce Monza a memoria. Qualcuno 13. Il suo esordio in F.1 avviene il 13 maggio cio”, che nella propria abitazione milanese si parla di un malore; forse perché il pilota non s’è 1950, ottiene 13 vittorie, 13 pole con la Ferrari e concede qualche giorno di riposo, come ordina- ancora ristabilito dall’incidente di Monaco? O 17 podi. La Lancia sulla quale vola in mare reca togli dai medici. forse per via dei gas della benzina, dal momen- il numero 26, un multiplo di 13, lo stesso del Se non ché, la mattina del giovedì successivo to che Ascari respirava solo con la bocca per via giorno della fatale uscita di pista a Monza. riceve una telefonata dell’amico Eugenio Castel- del setto nasale fratturato? Poco probabile, visto Quando si dice, le coincidenze. 33 MOTO GP GARA A LE MANS

34 MARQUEZ NELLA STORIA A soli 21 anni, e con un mondiale già in tasca, lo spagnolo della ha conquistato la quinta vittoria su cinque appuntamenti ed ha affiancato il proprio nome a piloti che hanno segnato il motociclismo come Agostini e Hailwood

Filippo Zanier

Giacomo Agostini e Mike Hailwood: per farsi un'idea della grandezza raggiunta da Marc Mar- quez, ad appena 21 anni, basta guardare a chi il talento di Cervera è andato ad affiancare il proprio nome nel libro dei record grazie al successo perentorio ottenuto a Le Mans. Cinque vittorie nelle prime cinque gare di una stagione della Classe regina è infatti un'impresa che fino a ieri era riuscita solo ad "Ago", mentre in quanto a precocità Marc si è tolto la soddi- sfazione di soffiare il primato al compianto "Mike The Bike", che cinque corse consecutive era riuscito a vincerle quando di primavere ne aveva già 22. Record che saranno anche sol- tanto freddi numeri come sostengono alcuni, ma che duravano rispettivamente dal 1972 e dal 1962, fatto che dovrebbe dare un'idea di come il giovane spagnolo stia davvero riscriven- do la storia del motociclismo con le proprie imprese.

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fosse fermo. Se Sabadell piange, anche comunque ancora tanto, perché Marquez RIMONTA DA URLO Maiorca non ride. Jorge Lorenzo ha dovu- è ancora lontano; lo stesso Rossi ha rico- PER MARQUEZ to infatti incassare l'ennesimo fine settima- nosciuto che l'errore con cui a Le Mans ha na difficile, in cui non solo non è stato all'al- spalancato la porta al pilota Honda è stato A Le Mans, il campione del mondo in cari- tezza di quel Marquez con cui ha duellato una conseguenza del ritmo forsennato che ca ha mandato in onda l'ennesima punta- alla pari per tutto il 2013, ma si è dovuto aveva imposto alla propria gara per tenta- ta del proprio dominio, che è stato ancora rassegnare ad essere messo in ombra anco- re di tenere a distanza lo spagnolo. Un'ul- una volta chiaro fin dal venerdì. Se si ra una volta da Valentino Rossi. Per "Por teriore occasione per misurare le proprie esclude il terzo turno di prove libere, in cui Fuera", che a differenza di Rossi ha deciso ambizioni il pilota di Tavullia l'avrà al Jorge Lorenzo è riuscito a sopravanzarlo di continuare a lavorare con il vecchio tela- Mugello, pista che ha visto alcuni dei suoi per 24 millesimi, Marquez ha chiuso in io, il problema continua ad essere lo scar- trionfi più belli ma che nel 2010 gli è anche testa ogni singola sessione disputata sul so feeling con le gomme 2014 della Bridge- costata l'infortunio che ha fatto un po' da circuito Bugatti. Poi è arrivata la corsa, che stone, un handicap serio che sta compro- spartiacque per la sua carriera. Difficile lo ha visto risalire senza difficoltà da un mettendo la sua stagione. Il distacco in immaginare un posto migliore per ritorna- lungo che nel corso del primo giro lo ave- classifica da Marquez ammonta infatti già re alla vittoria... va fatto scivolare in decima piazza. Mar- ad 80 punti, un gap che sarebbe difficile da quez ha faticato un po' nei primi cinque recuperare anche se dal Mugello tutto tor- LA DUCATI TORNA giri ("ero troppo rilassato", ha commenta- nasse ad andare per il meglio per Jorge. to nel dopo gara), poi ha cambiato marcia AD ESSERE UN CASO e nell'ordine ha infilato Pedrosa, Lorenzo, LA CONFERMA Bautista, Dovizioso, Bradl, Pol Espargaro Si sta appannando progressivamente e Rossi, andando a tagliare il traguardo in AL TOP DI ROSSI invece la stella della Ducati. Dopo che a piena scioltezza dopo 28 giri, in piedi sul- inizio stagione l'adesione alla Classe Open le pedane e a braccia larghe, come per dire Chi invece a Le Mans ha provato definiti- sembrava aver rivitalizzato le Rosse, con a tutti "sono qui, ancora io, provate a fer- vamente di essere ritornato ai vertici è pro- il bel podio di Andrea Dovizioso ad Austin marmi se potete". Purtroppo per gli altri, prio Rossi. In Francia il "Dottore" ha chiu- a regalare ottime speranze per il prosie- però, al momento fermarlo sembra impre- so secondo per la terza volta in cinque gare, guo del campionato, le Desmosedici GP14 sa improba, perché poco si può fare di candidandosi al ruolo di principale antago- stanno progressivamente tornando nel- fronte a quello che è di gran lunga il nista di Marquez e togliendosi di dosso l'anonimato. Le gomme extra-morbide miglior pacchetto uomo-macchina della definitivamente il vestito del "bollito", che aiutano a mettere a segno dei begli exploit Moto GP. Marquez e la RC213V sono infat- lui stesso si era frettolosamente cucito in qualifica, ma il passo gara è lontano ti un'accoppiata perfetta, in cui il manico addosso dopo i due anni disastrosi in Duca- anni luce da quello dei migliori. Dopo la del pilota e le caratteristiche della moto si ti e un rientro in Yamaha non proprio spet- gara di Le Mans, chiusa in ottava piazza a fondono alla perfezione. Se la Honda tacolare nel 2013. In realtà le serie difficol- oltre 20" dal leader, un rassegnato Dovi- garantisce un chiaro vantaggio al "Cabron- tà che sta incontrando oggi Lorenzo, un zioso ha commentato così: "Stiamo lavo- cito" nella fase di accelerazione in uscita campione assoluto che nel 2013 sembrava rando tanto, ma al momento la nostra dalle curve, grazie a un'elettronica perfet- l'unico argine allo tsunami Marquez, per- realtà è questa". Tutt'altro che incorag- ta che in Yamaha non sono ancora riusci- mettono forse di valutare con occhi diver- giante, visto che la prima delle "vere" ti a replicare, non c'è dubbio che il resto ce si la crisi attraversata da Rossi tra il 2011 e Open, la FTR di Aleix Espargaro, ha chiu- lo metta lui con una fase di ingresso e per- il 2013. La morale è che quando si hanno so solo a mezzo secondo. correnza curva aggressiva al massimo che solo due ruote per danzare sull'asfalto, sen- prevede angoli di piega impossibili e za feeling con il mezzo non si va da nessu- ampio uso dei cordoli, che nessuno sfrut- na parte, e se in questo inizio di 2014 ta quanto lui. Lorenzo ha avuto la sfortuna di perderlo mentre Rossi ha avuto invece la fortuna e la capacità di ritrovarlo. Significativo, però, LA CRISI DI PEDROSA che questa conquista non sia arrivata al LORENZO LONTANO pilota di Tavullia come un dono del cielo, ma che sia frutto di una scelta difficile e Che la superiorità del pacchetto tecnico rischiosa come quella di separarsi da Jere- non basti a spiegare i risultati di Marquez my Burgess e dal lavoro che ne è consegui- lo dimostra il weekend orribile passato da to. Oggi, dopo cinque GP, Rossi ha la sicu- Daniel Pedrosa in Francia. Lontano dalle rezza che quella di legarsi a un tecnico sen- posizioni che contano per tutto il fine set- za esperienza in Moto GP come Silvano timana, in gara il secondo alfiere del team Galbusera sia stata la scelta giusta, e lo si HRC è crollato, subendo l'onta di vedersi può percepire chiaramente nell'entusia- scavalcato dalla moto clienti di un ottimo smo che Valentino ha ritrovato per il lavo- Alvaro Bautista, terzo al traguardo. Pedro- ro di sviluppo tecnico, lavoro che ha già sa ha invece chiuso quinto, ma lontano avuto uno sbocco importante con l'arrivo anni luce dal passo del proprio caposqua- del nuovo telaio che pare essere un netto dra, che nella sua rimonta dalle retrovie passo avanti nello sfruttamento dello dopo l'errore iniziale lo ha passato come se pneumatico anteriore. Il lavoro da fare è

36 L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 18 MAGGIO 2014 1 - Marc Marquez (Honda) - Honda Team - 28 giri 2 - Valentino Rossi (Yamaha) - Yamaha Factory - 1"486 3 - Alvaro Bautista (Honda) - Gresini - 3"144 4 - Pol Espargaro (Yamaha) - Tech 3 - 3"717 5 - Dani Pedrosa (Honda) - Honda Team - 4"077 6 - Jorge Lorenzo (Yamaha) - Yamaha Factory - 7"088 7 - Stefan Bradl (Honda) - LCR - 11"527 8 - Andrea Dovizioso (Ducati) - Ducati Team - 22"103 9 - Aleix Espargaro (FTR Yamaha) - Forward - 22"626 10 - Bradley Smith (Yamaha) - Tech 3 - 23"108 11 - Cal Crutchlow (Ducati) - Ducati Team - 25"780 12 - Scott Redding (Honda) - Gresini - 39"523 13 - Yonny Hernandez (Ducati) - Pramac - 42"544 14 - Hiroshi Aoyama (Honda) - Aspar - 42"736 15 - Karel Abraham (Honda) - AB - 56"644 16 - (PBM) - Bird - 1'14"123 17 - Colin Edwards (FTR Yamaha) - Forward - 1'19"723 18 - Broc Parkes (PBM) - Bird - 1'30"934 19 - Mike Di Meglio (Avintia) - Avintia - 1'34"521

Non Classificati Alvaro 1° giro - Andrea Iannone (Ducati) - Pramac Bautista 1° giro - Hector Barbera (Avintia) - Avintia 1° giro - Nicky Hayden (Honda) - Aspar

Il campionato 1. Marquez 125; 2. Pedrosa 83; 3. Rossi 81; 4. Dovizioso 53; 5. Lorenzo 45; 6. Bradl 39; 7. P. Espargaro 38; 8. A. Espargaro 37; 9. Smith 34; 10. Bautista 26. BAUTISTA IL “PRIVATO” DA PODIO

Una nota di merito dopo il GP di Le Mans va anche ad Alva- ro Bautista. Spesso autore di errori marchiani che sono costati gare e lividi a lui e a qualche avversario, questa vol- ta il pilota del team Gresini è stato autore di una corsa magi- strale. Ha lasciato che fossero gli altri a rischiare, e proprio grazie a questa gestione di gara intelligente man mano che passavano i giri la sua ascesa è stata inarrestabile, fino ad arrivare al terzo posto soffiato a Pol Espargaro, anch'egli autore di una buonissima corsa. Per tutti e due la soddisfa- zione di essersi messo dietro almeno un "ufficiale" delle rispettive marche, e per il mondo Moto GP la conferma che dietro i primi della classe, che hanno sempre i riflettori del- la ribalta, il talento non manca.

Grande gara di Vale Rossi 37 INDYCAR INDY500 POLE DAY SILURO CARPENT Gli ovali sono il suo forte e il pilota americano lo ha dimostrato nella qualifica più importante della stagione. Notevoli le prestazioni di Hinchcliffe e Power che con lui scatteranno dalla prima fila. Non ha impressionato il ritorno nella categoria di Villeneuve, relegato nelle ultime file

38 TER

39 INDYCAR INDY500 POLE DAY

Marco Cortesi

Ed Carpenter è andato a segno nelle prove di qualifica per la Indy 500. Il pilota di Indianapolis ha sfondato quota 231 miglia orarie e conquistato la propria seconda pole position consecutiva. Al debutto sta- gionale dopo che le prime corse su strada- li erano state disputate da Mike Conway, ha zittito la concorrenza. Ancora una vol- ta, Carpenter ha mostrato come l’affinità con il tracciato possa far la differenza e, anche se la gara sarà un’altra cosa, è pron- to per essere protagonista la prossima domenica. Sensazioni miste al team Andretti. James Hinchcliffe si è piazzato secondo dopo aver perso buona parte del- le libere in quanto infortunato, e Carlos Munoz, pur non ripetendo la performance del sabato, ha chiuso comunque tra i primi nove con Marco Andretti sesto. Più indie- tro, anche se non eccessivamente staccati, Classica foto ricordo per i protagonisti della prima fila Ryan Hunter-Reay e Kurt Busch che però hanno sofferto lo smacco di non entrare nella sessione decisiva. Il secondo si è comunque mostrato in gran forma, piaz- zandosi subito alle spalle del “caposqua- dra” appena fuori dalla top-10. Nonostan- te la poca esperienza nella categoria e con le velocissime vetture IndyCar, gli anni passati a scalpitare insieme ad altri 42 pilo- ti su ogni tipo di circuito ovale gli verran- no sicuramente utili. LA FORZA DI PENSKE IL CROLLO DI GANASSI

In gara, bisognerà tener conto dell’armata di Roger Penske. Will Power si è piazzato terzo davanti ad Helio Castroneves mentre Juan Pablo Montoya, rimasto fuori dal “Fast Nine”, è stato comunque il migliore degli inseguitori con una media che sareb- be stata buona per la prima fila. E, si sa, il team del Capitano, anche per quanto riguarda la gara ci sa fare. Lontani, incre- dibilmente lontani, i portacolori del team Ganassi. Impressiona il trentesimo posto di Ryan Briscoe, ma anche il fatto che uno Sesta fila per Tony Kanaan, come Scott Dixon non sia riuscito ad entra- re tra i “Fast Nine” solleva qualche preoc- a sinistra, e nona per cupazione. Ancora più indietro sono il vin- Jaques Villeneuve, sopra. citore 2013 Tony Kanaan e Charlie Kimball, Meglio è andata a Montoya, con il giovane rookie Sage Karam, gestito a destra, che domenica insieme a Dennis Reinbold, trentunesimo. scatterà dalla quarta fila

40 Lo schieramento di partenza 1. fila Ed Carpenter (Dallara DW12-Chevy) – Carpenter - 231.067 mph (371.866 kmh) James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 230.839 Will Power (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 230.697 2. fila Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 230.649 Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) – Schmidt - 230.614 Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 230.544 3. fila Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 230.146 Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) – Fisher - 229.893 JR Hildebrand (Dallara DW12-Chevy) – Carpenter - 228.928 4. fila Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) – Penske - 231.007 Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 230.928 Kurt Busch (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 230.782 5. fila VILLENEUVE DELUDE Jack Hawksworth (Dallara DW12-Chevy) – Herta - 230.506 ALESHIN IMPRESSIONA Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 230.256 Mikhail Aleshin (Dallara DW12-Honda) – Schmidt - 230.049 Per quanto riguarda invece il team KV, 6. fila Sebastien Bourdais occuperà il diciassette- simo posto ed è più forse Townsend Bell la Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 229.922 punta della squadra, mentre un po’ più di Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) – KV - 229.847 serenità c’è al team Coyne. Justin Wilson Oriol Servia (Dallara DW12-Honda) – Rahal - 229.752 ha dimostrato di aver digerito gli ovali quanto basta per ambire ad un buon piaz- 7. fila zamento. Si è chiusa a favore dell’inglese Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) – Andretti - 229.719 Jack Hawksworth la sfida tra i debuttanti. Il terzo classificato dell’Indy Lights 2013 Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) – Rahal - 229.628 aprirà la quinta fila davanti a Wilson ma Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 229.251 soprattutto a Mikhail Aleshin, che sembra aver trovato un buon compromesso. Come 8. fila detto però, la gara cambierà molte cose e Pippa Mann (Dallara DW12-Honda) – Coyne - 229.223 dopo le performance dello scorso anno, Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) – Foyt - 229.201 molti si aspettando di vedere Michael Andretti ed i suoi mettere a segno delle Alex Tagliani (Dallara DW12-Honda) – Fisher - 229.148 buone prove. E molti fan si aspettano anche 9. fila un recupero di Jacques Villeneuve, solo ventisettesimo alla fine della qualifica. Townsend Bell (Dallara DW12-Chevy) – KV - 229.009 Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 228.953 Jacques Villeneuve (Dallara DW12-Honda) – Schmidt - 228.949 10. fila James Davison (Dallara DW12-Chevy) – KV - 228.865 Martin Plowman (Dallara DW12-Honda) – Foyt - 228.814 Ryan Briscoe (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 228.713 11. fila Sage Karam (Dallara DW12-Chevy) – Ganassi - 228.436 Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) – KV - 228.088 Buddy Lazier (Dallara DW12-Chevy) – Lazier - 227.920

41 GP2 GIACOMO RICCI DAL VOLANTE AL MURETTO E’ stato uno dei piloti italiani che ha corso in più categorie, ora è il team manager della Trident e si è trovato subito vincente grazie al successo ottenuto da Cecotto nella prima gara di Montmelò. Scopriamo come è cambiata la vita, e il lavoro, del neo direttore della squadra di Salvadori

Marco Cortesi Quali sono i vantaggi e gli svantaggi zione in cui era, non c’era molto altro da della tua nuova posizione? fare, ma bisogna anche dire che il tempi- Dopo una carriera di alto livello con le ruo- “Per certi versi mi trovo avvantaggiato. smo della safety-car è stato perfetto per te scoperte, Giacomo Ricci è stato chiama- Avendo corso per anni ad altissimo livello, noi: se fosse entrata prima ci saremmo to a sorpresa dal team Trident Racing per so come pensa un pilota e di cosa ha biso- dovuti fermare, e con le gomme soft Cecot- ricoprire il ruolo di Team Manager in GP2 gno, anche le piccole cose come il grip sul to non sarebbe riuscito a completare lo e GP3. Poche gare dopo il debutto, è arri- volante o altri dettagli che lo rendono più stint finale a quel ritmo. Comunque, anche vato il primo grande successo dopo un lun- motivato. Anche lo stesso modo di parlare i piloti devono essere coinvolti nelle strate- go digiuno. Ricci, che aveva visto la propria e spiegare le cose. Poi ci sono aspetti che gie e convinti delle scelte fatte, perché sono carriera da pilota ad alto livello arenarsi devo imparare. L’età può essere un ostaco- loro che devono metterle in atto. Non mi proprio all’indomani del successo in GP2 lo, perché sono giovanissimo, e trovando- sogno nemmeno di insegnare a Johnny Series nel 2011, è tornato nella categoria mi a comandare persone a volte con più Cecotto o Sergio Canamasas”, per vincere, anche se non ha ancora appe- anni di a volte il salto si sente. Comunque, so il casco al chiodo. cerco sempre di motivare e coinvolgere tut- Però avrai qualche vantaggio nella ti, e anche se io stesso sono stravolto, ten- comunicazione coi piloti durante la Com’è iniziata questa nuova avven- go duro perché so che sono il primo a non gara… tura? dover mai mollare”. “Posso aiutarli a trovare il ritmo giusto, “Avevo cominciato a ricoprire questo ruo- anche a confronto con gli avversari, perché lo un po’ per gioco lo scorso anno al team Che tipo di Team Manager sei? con queste gomme ci si può trovare ad ave- MLR71 in Auto GP. Poi all’inizio del 2014, “Sono sempre stato molto motivato e meto- re un ritmo più lento, ma essere comunque quando la stagione stava per iniziare, è arri- dico, e cerco di trasmettere questo mio modo più veloci degli altri. Uso l’esperienza da vata la chiamata di Maurizio Salvadori che di lavorare. In questo senso sono più di un pilota, ma anche quella da coach driver fat- mi ha offerto di diventare il Team Manager Team Manager, entro in aspetti quali il set- ta con gentleman e piloti professionisti. del team Trident, e che ringrazio per aver- up e la gestione della qualifica, in particola- Sempre per quanto riguarda le gomme mi mi dato questa opportunità”. re in GP2 dove la gomma è particolare, con aiuta il fatto di essere stato il test-driver un picco di performance enorme seguito da della Pirelli, perché anche se le coperture Cosa è cambiato per te passando dal- un rapido decadimento. Basti dire che sono cambiate, si tratta di un progetto al l’abitacolo al muretto? durante la qualifica non sono mai al muret- quale ho partecipato, e so di cosa sto par- “E’ diverso dal fare il pilota ed è diverso to, ma in qualche punto alto della pista per- lando. anche lo stress. Facendo il pilota sei super- ché così posso aiutare i piloti a non trovare stressato, ma per poco tempo. Sai di esse- traffico tra gente che sta spingendo e altra Che succederà ora? Non correrai più re la punta di diamante e sei tu a fare la par- che rallenta. Sai com’è, il monitor dei tempi o ti vedremo ancora in pista? te finale del lavoro di tutta la squadra, dal- ha un certo ritardo, e bastano anche pochi “Vorrei correre ancora e sto cercando una la partenza, al tenere le gomme in buono secondi di scarto per rovinare un giro”. buona opportunità, magari in GT. Certo, la stato, a motivare la squadra fino al fermar- priorità al momento va al team Trident ed ti nel punto giusto al pit-stop. Attorno al Molti ti indicano come l’artefice del- il tempo dedicato alla ricerca di un posto al pilota ho scoperto tante cose che prima non la vittoria di Cecotto a Barcellona, è volante si è ridotto parecchio… comunque, vedevo. A partire dagli orari di lavoro che andata così? continuo ad allenarmi e tenermi in forma, non esistono: si sta in pista fino a quando “La strategia è stata scelta da tutta la squa- nell’ottica di tornare alla guida da qualche serve”. dra nel suo complesso. Partendo dalla posi- parte”.

42 43 AUTO GP IL PUNTO POTERE A SAT Il giapponese conduce il campionato con sicurezza, ma dovrà saltare un appuntamento per la concomitanza con la GP2, altra categoria alla quale partecipa. Chi riuscirà a buttarlo giù dal trono nel corso della stagione?

44 TO

45 AUTO GP IL PUNTO

Antonio Caruccio

Tre gare dell’Auto GP sono andate in archi- vio, ed è già tempo di bilanci. Dopo Marra- kech, Le Castellet e Budapest si possono già iniziare a delineare quelle che sono le aspettative della quarta stagione della serie organizzata da Enzo Coloni che ha visto negli anni laurearsi campioni Romain Gro- sjean, Kevin Ceccon, Adrian Quaife-Hobbs e Vittorio Ghirelli. In testa alla classifica c’è Kimiya Sato, della Euronova, che ha con- quistato tre delle sei corse sino a qui dispu- tatesi, salendo sul podio in tutte le occasio- ni. Il giapponese ha in campionato 114 pun- ti contro i 75 di Tamas Pal Kiss che lo inse- gue. L’ungherese, che ha vinto la sua prima gara in Auto GP a Le Castellet, ha sopra- vanzato Markus Pommer, autore di un fine settimana difficile in Ungheria, che lo ha visto finire fuori dal podio in entrambe le occasioni. Sato però dovrà perdere una Due pole per Kevin Giovesi gara, quella di Zeltweg, perché concomi- tante con la GP2 ad Hockenheim (che disputa per il team Campos), ed ecco che diventa importante per tutti fare il maggior numero di punti in attesa che il giappone- se sia costretto a marcare i suoi zero in clas- sifica. La Rosa assistito dai suoi tecnici GIOVESI DA POLE RODA SPRECA

Ai piedi del podio virtuale del campionato ci sono due piloti italiani, Kevin Giovesi ed Andrea Roda. Il primo, portacolori della Eurotech, è stato in grado di aggiudicarsi le pole position di Marrakech e Le Castellet, ma in gara non è stato altrettanto fortuna- to. Il successo però, per lui è arrivato a Le Castellet, nella seconda corsa, quando sul- la pioggia si è involato solitario verso la pri- ma affermazione nella serie. Roda invece è l’uomo delle occasioni sprecate. Il comasco si è visto sfuggire di mano il secondo posto nella gara inaugurale finendo contro il muro all’ultimo giro, mentre a Le Castellet a metterlo fuori dalla battaglia per il podio è stato un problema al pit-stop del team Virtuosi UK. In Ungheria, forse anche per compensazione karmica, è arrivato il terzo posto in gara 1 che ha così coronato gli sfor- zi e l’impegno di Andrea in questi ultimi due anni.

46 LA ROSA E CIPRIANI POCO GENTLEMAN

Grande alternanza si è vista sul podio in queste prime sei gare, con ben nove piloti che hanno portato a casa un trofeo. I più sorprendenti sono stati sicuramente Michele La Rosa e Giuseppe Cipriani, pilo- ti considerati gentleman della categoria, che però a Marrakech sono stati in grado di gestire una gara difficile, che ha premiato la loro regolarità. La Rosa, che quest’anno si affida all’assistenza tecnica di Euronova, ha conquistato la piazza d’onore, mentre Cipriani all’ultimo giro la medaglia di bron- zo, grazie all’uscita di Roda. Nella scorsa gara di Budapest è salito sul podio anche Sam Dejonghe. Il belga, che nei test di Valencia aveva segnato il record della pista, ha potuto così raccogliere la sua prima cop- pa in campionato, dopo un veloce appren- distato in seno al team Virtuosi UK. La squadra d’oltremanica in un solo fine setti- mana è così tornata sul podio con Roda e Dejonghe che hanno riportato un risultato che mancava dal 2012, con Pal Varhaug.

Pommer tra i protagonisti

47 AUTO GP IL PUNTO

Pal Kiss non sembra annoiarsi

TANTA SFORTUNA PER LA CERRUTI

Proprio a Budapest si è rivisto in azione il campione del 2013, Vittorio Ghirelli, che al termine di un fine settimana altalenante ha comunque portato a casa un podio in gara 2 alle spalle di Sato, con cui lo scorso anno si era giocato il titolo. Tra i primi dieci in classifica la gioia del podio è mancata anco- ra a Michela Cerruti. La portacolori di Super Nova sta potando a termine un apprendistato più che positivo con la squa- dra inglese, ma la sorte non le è certo stata amica. A Marrakech è rimasta a lungo bloc- cata dalla safety-car e da un errore in fase di ripartenza di Dejonghe, che l’ha vista perdere oltre un minuto, senza il quale avrebbe tranquillamente lottato per il podio. A Budapest invece, il disastro. Men- tre era quinta è rientrata ai box per il pit- stop ma si è trovata davanti il compagno Pommer, che aveva sbagliato giro di rien- tro ed ha così finito per vanificare non solo la sua gara ma anche quella di Michela. A quel punto Miki si è ritrovata decima, sen- za la possibilità di poter sperare nella gri- glia invertita in gara 2 per giocarsi il podio. La sfida però è adesso lanciata alle prossi- me due gare di campionato, a Monza e Imo- la, tracciati di casa che lei ben conosce e sui quali sarà in grado di distinguersi. Merita- no una menzione Yoshitaka Kuroda, che ha disputato due corse con Zele Racing al posto di Sergio Campana, e Loris Spinelli. Quest’ultimo è al suo debutto con le mono- posto e addirittura in arrivo dal karting, nonostante le difficoltà nel gestire 550 cavalli sta facendo notevoli passi in avanti e nella seconda parte di stagione sarà in grado di esprimere al meglio il proprio potenziale.

48 Sato festeggia con i figli del team principal Euronova, Vincenzo Sospiri

Il campionato 1 – Sato 114 punti 2 – Pal Kiss 75 3 – Pommer 65 4 – Giovesi 58 5 – Roda 53 6 – Dejonghe 41 7 – La Rosa 36 8 – Cerruti 36 9 – Cipriani 21 10 – Ghirelli 19 I vincitori Marrakech 1 – Kimiya Sato Marrakech 2 – Markus Pommer Le Castellet 1 – Tamas Pal Kiss Le Castellet 2 – Kevin Giovesi Budapest 1 – Kimiya Sato Budapest 2 – Kimiya Sato I poleman Marrakech – Kevin Giovesi Le Castellet – Kevin Giovesi Budapest – Markus Pommer

Buoni risultati per la Cerruti

49 WTCC JOSÉ MARIA LOPEZ

ALL’INFERNO E RITORNO L’argentino pareva avviato a una brillante carriera dopo i successi nella F.Renault 2.0 e Renault V6, ma gli anni seguenti in F.3000 e GP2 non sono stati brillanti e il sogno di approdare in F.1 è sfumato. La resurrezione nel suo Paese, nel Turismo nazionale, poi finalmente il ritorno in Europa con la Citroen nel WTCC, campionato che ora lo vede al comando

50 51 WTCC JOSÉ MARIA LOPEZ

Dario Sala con la F.3000 della Arden. C'era anche Vitan- gevo forte e commettevo errori. Però è inutile tonio Liuzzi con me. Andai molto bene tanto nascondersi. Un giovane se vuole arrivare alla In molti lo hanno descritto come la sorpresa che risultai il più veloce di circa mezzo secon- F.1 deve vincere e in fretta e così io facevo di di questo inizio campionato. Chi lo segue da do. Ero convinto di correre per loro, ma tutto per arrivare a questo obiettivo. Ho sba- un po' invece, ci vede solo una ulteriore con- Renault decise che avrei dovuto farlo con la gliato tanto, ma sono anche convinto di non ferma delle sue grandi doti velocistiche. José CMS, gestita tecnicamente da Enzo Coloni. E' essere stato nei top team”. Maria Lopez nel WTCC sta continuando a fare stato un anno difficile anche se nei test erava- quello che faceva con la Cram nella F.Renault mo andati molto bene. Forse mi fidai troppo Potessi tornare indietro cosa cambiere- 2000 italiana, con la Dams nella F.Renault V6 dei tempi realizzati in inverno tanto che pen- sti? e nella GP2 e nel Turismo argentino. Ovvero sai che avrei vinto anche in quella categoria. “Probabilmente il mio approccio. Magari mi andare forte e vincere. Nei radar degli appas- Invece, le cose non andarono così. Di sicuro la fermerei un attimo di più a pensare prima di sionati italiani ed europei, il ragazzo di Cordo- macchina non era al cento per cento, ma nel- agire. In due anni ho vinto tutto tra 2.0 litri e ba ha mandato il suo segnale nel 2002 e poi la mia testa pensavo che il problema fossi io. V6 e così mi ero creato una mentalità che non negli anni a venire (vestendo i colori ufficiali Così mi sono messo a spingere più del dovuto ammetteva altro che la vittoria. Così quando della Renault) sembrava fosse un predestina- con il risultato di distruggere qualche macchi- non vinci pensi che ci sia qualcosa di sbaglia- to alla F.1, avvicinata solo come tester per il na. Ero convinto di finire fra i primi tre del to. All'epoca pensavo che una macchina potes- team francese. Invece la carriera agonistica ha campionato e vincere qualche gara, ma così se andare forte solo perché io andavo forte. presentato dei conti inaspettati e “Pechito” ha non fu”. Invece la faccenda è più complessa. C'è di mez- dovuto ingoiare bocconi amari che piano pia- zo un team con il quale decidere assetti e stra- no lo hanno fatto sparire dagli schermi. Di lui Poi è arrivata la GP2, ma anche in que- tegie ed insieme si arriva al risultato. Quindi arrivavano poche sporadiche notizie dall'Ar- sto caso le cose non sono andate come non tutto poteva dipendere da me”. gentina. Finché proprio nel suo Paese natale previsto. ha ripreso a vincere, ha ritrovato le motivazio- “Il primo anno lo feci con la DAMS. All'inizio A quel punto arrivò la fine del rapporto ni ed è tornato in Europa con un programma eravamo competitivi, ma poi abbiamo perso la con Renault. ufficiale che lo ha di nuovo posto all'attenzio- strada ed ho commesso anche qualche errore. “Si, il rapporto con la RDD terminò e per me ne di tutti i media. Un viaggio particolare il suo Sono convinto che con una ART sarebbe sta- iniziò un periodo davvero duro perché non che abbiamo voluto ripercorrere assieme. to diverso, ma è andata così. L'anno successi- avendo appoggi economici, sapevo che per me vo sapevo che avrei dovuto vincere il campio- sarebbe diventato complicato restare in Euro- Dopo le vittorie che avevi ottenuto in nato per rimanere in quel mondo e sperare pa. Mi chiamò la AF Corse per un test a Fiora- Italia e in Europa nella Renault 2.0 e V6, ancora nella F.1. Ho fatto i test invernali con no con la vettura GT e andò molto bene. Quin- tutti si aspettavano che questo accades- la ART risultando più veloce di sei decimi di di venni invitato a Sebring. Fui veloce anche se anche nella F.3000 Internazionale e Nelsinho Piquet. Ancora una volta però, se la macchina accusò problemi tecnici. Vide- successivamente della GP2. Cosa è suc- Renault decise di dirottarmi da un'altra parte ro però che ci sapevo fare e Risi mi chiamo per cesso invece? e così finii alla Super Nova. E' andata male. St. Petersbourg. In quell'occasione però, com- “Dopo la vittoria nella F.Renault V6 feci un test Sapevo di non essere competitivo e allora spin- misi un grosso errore. Distrussi la macchina 52 in prova così non poterono disputare la corsa. semivuota, invece secondo me già sapevano aspettavi? Non mi chiamarono più. Lo capisco, ma ero che non ce l'avrebbero fatta. Ci hanno fatto fir- “Sapevo che avrei potuto far bene. Sul giro sec- solo alla mia seconda corsa in GT e sono con- mare i contratti, versare il dieci per cento e sia- co sapevo già di essere veloce, ma non avevo vinto che anche loro hanno perso una bella mo anche andati dalla presidente dell'Argen- grandi riferimenti sulle gare. Inoltre, avete opportunità perché poi sono cresciuto molto tina per dare credito all'iniziativa. Ovviamen- presente chi sono i miei compagni di squadra. su quel genere di vetture”. te non se ne fece nulla. Sparirono molti soldi. Il re del Turismo ed il re dei Rally. Gente con La cosa che mi fece più male fu che che qual- una preparazione incredibile. Girando tanto A questo punto sei dovuto tornare in cuno disse che io sapevo che si trattava di un nei test e con la simulazione sono riuscito a Argentina. Cosa che a posteriori è stata bluff e che il tutto era stato fatto per intascar- migliorare molto questo aspetto ed ora ne rac- giusta visto che il tuo Paese ti ha rilan- si i soldi. Non è vero. Ero giovane e certe cose colgo i frutti. Comunque non immaginavo di ciato. davvero non le vedevo. Ero concentrato nella essere al comando del mondiale ”. “Un periodo durissimo. Mi fermai sei mesi e preparazione. Non pensavo ad altro che tor- non volevo più correre. Ero senza motivazio- nare in forma per la F.1 e non mi sono accor- Come sei stato accolto alla Citroen. ni. Poi, un mio amico, Victor Rosso, che gesti- to di cosa stava accadendo. Un altro brutto col- Macchina francese, piloti che sono leg- va le Honda ufficiali, ha fatto di tutto per far- po insomma”. gende anch'essi francesi. Come è l'am- mi tornare. Mi ha preparato una macchina biente? semi ufficiale e alla seconda corsa ero già in E quindi, ancora l'Argentina. “Molto bene e non lo dico perché sono sotto pole. Ho vinto la sesta gara e alla settima ave- “E ancora depresso. Ho dovuto ricominciare contratto con loro. Ovvio, Yvan e Sébastien vo la macchina ufficiale. Ho ripreso a vincere tutto dall’inizio. Sono tornato a vincere e a sono delle star e sono francesi, ma lavorando gare e campionati. Ho ritrovato fiducia e moti- ritrovare me stesso. Fino all'arrivo del WTCC con umiltà e con rispetto mi hanno accettato. vazioni nelle corse. Cosa che era sparita. Il nel 2013, nella gara di casa. Ho preso al volo Hanno visto che sono una persona seria e pro- livello di team e piloti è molto alto e questo mi l'occasione del team privato Wiechers. Il mio fessionale che ha voluto inserirsi in squadra ha permesso di crescere moltissimo. L'Argen- obiettivo era fare meglio delle altre BMW. senza forzare nulla. In più ho molto rispetto tina mi ha aiutato molto in questo. Non è sta- Sapevo che la macchina non poteva lottare per per tutti e due. Muller ha vinto tutte le catego- to un passo indietro. Le cose sono tornate ad vittoria. Non mi sono messo pressione, poi ho rie che ha frequentato e Seb lo sapete tutti chi andare bene anche se io volevo comunque tor- visto che riuscivo a tenere il passo dei più è. Poi, sono di Cordoba, per noi il rally è qua- nare in Europa e non appena se ne presenta- esperti. Abbiamo lavorato molto bene, miglio- si una religione ed io da bambino sognavo va l'occasione correvo in gare internazionali”. rando sempre più la macchina. In gara uno quando passava Loeb. Capite quindi cosa sono arrivato quarto e poi ho vinto gara due. significa averli in squadra. Adesso ci frequen- Ed è così che è nata l'opportunità del Non me lo aspettavo, ma in quel fine settima- tiamo e nel team ascoltano molto i miei sug- WTCC. na tutto è girato a meraviglia e le cose sono gerimenti su come migliorare la macchina. “Esatto. Appena avevo un'occasione cercavo di cambiate”. Ovviamente tutti quanti sappiamo che le prenderla subito. Quando la Wiechers ha fat- ragioni della Citroen vengono prima di tutto e to sapere che cercava un pilota non ci ho pen- In quel frangente è nata l'opportunità questo per un pilota professionisti deve esse- sato due volte e sono andato”. Citroen? re ben chiaro”. “François Ribeiro ci disse che c'era una possi- Prima però c'è stata la parentesi, brut- bilità con la Citroen ed ha spinto molto per me. La domanda d'obbligo a questo punto ta, della USF1. Come è andata? Loro mi hanno contattato e invitato ad un test. diventa quella sul mondiale. Ci pensi? “Il 2009 per me è stato un anno fantastico. Ci sono andato sapendo che avrei dovuto fare Comincia a diventare un'idea fattibile? Vincevo ogni gara e sono stato il primo pilota bene e così è stato. Mi hanno detto di aspetta- “Se un pilota ti dice che non vuole vincere, ti a poter lottare per i tre titoli dei campionati re una loro risposta, ma nel frattempo ne dove- racconta una balla. Chiaro però che adesso Turismo in Argentina. Ne ho vinti due. Que- vo alcune ai team in Argentina. Ho quindi non ci penso. Vado avanti gara per gara cer- sto probabilmente ha risvegliato l'interesse rinunciato a correre nel mio Paese e ad un cer- cando di fare il cento per cento in ogni occa- della gente che si chiedeva perché non potes- to punto ho pensato sarei rimasto a piedi. Inol- sione. Poi se deve arrivare, arriverà. Ma ho sof- si provare ancora con la F.1. In molti hanno tre, in un paio di test con la Citroen, c'era anche ferto troppo in passato. Non mi faccio illusio- spinto per me ed è arrivata l’opportunità con . Pensavo che me la sarei gioca- ni su nulla. Vado avanti con la massima con- questo team americano che, secondo me, in ta con lui. Ero un po' teso. Poi a dicembre mi centrazione. Vedremo nei prossimi mesi. Per realtà non è mai esistito. Sono andato a Char- hanno confermato e tutto è ripartito”. ora non posso lamentarmi della mia stagione, lotte e nella sede c'era qualcosa… Pensavo fos- ma è realmente troppo presto per fare questi sero agli inizi e che fosse normale una sede Ed ora sei in testa al mondiale. Te lo pensieri”. Lopez con Boullier, attuale team principal McLaren, quando erano entrambi alla Dams GP2 nel 2005

Lopez in GP2 con Super Nova nel 2006

53 CARRERA CUP MATTEO CAIROLI

54 Il giovanissimo pilota italiano, ancora senza patente, ha vinto la gara Porsche di Misano e sogna di poter entrare nel “giro” della Casa di Stoccarda. La sua vittoria a Misano ha rivoluzionato gli standard della categoria tricolore IL RIFORMISTA 55 CARRERA CUP MATTEO CAIROLI

Antonio Caruccio gara 2 sei leader di campionato. Quali sono le aspettative per fine Sembra esserci stata una vera e propria stagione? rinascita per il motorsport italiano nel “Ovviamente mi piacerebbe aggiudicar- 2014. Dopo aver visto vincere nella FIA mi il campionato. Mi è molto piaciuto Formula 3 il debuttante Antonio Fuoco, battagliare con avversari esperti come aver constatato il successo di classe nel Giraudo e Liberati, questo dimostra che GT Open del rookie Giorgio Roda e sali- bisogna puntare in alto anche se è il pri- re sul podio il giovane Niccolò Schirò, mo anno, perché sarà importante essere anche nella Porsche Carrera Cup cam- leader a fine stagione, non tanto adesso. pionato italiano si è assistito ad una vera Misano in teoria era la pista su cui avrei e propria rivoluzione, che ha visto il avuto maggiori difficoltà rispetto agli diciassettenne rookie Matteo Cairoli vin- altri, quindi sono fiducioso”. cere al debutto e guidare la classifica di campionato dopo il primo round di Chi pensi saranno i tuoi maggiori Misano. rivali? “Penso Liberati e Postiglione”. Hai vinto la prima gara in Carrera Cup, te lo aspettavi? Parallelamente continui ancora a “Devo essere sincero, non pensavo di correre in Formula Renault 2000? vincere da subito, ma ero consapevole “Ad essere sincero in questo momento del mio potenziale insieme al team Anto- quel programma è in stand-by. Dopo nelli. Sono molto contento non solo per l’incidente di Imola, ed aver saltato Pau il risultato assoluto, ma anche per quan- per la concomitanza con Misano, mi sen- to riguarda il lavoro svolto su una vettu- to di voler prediligere il mio impegno con ra per me sconosciuta”. la Porsche. Abbiamo discusso a lungo con mio papà su quale fosse la soluzione Avevi già provato la Porsche Car- migliore e per ora ho deciso di abbando- rera? nare le formule. Ho comunque provato, “Ho girato per un’oretta a Misano nelle sempre grazie ad Antonelli, la F.4 nel test scorse settimane la prima volta, poi ho di Adria”. fatto metà del turno mattutino di Le Castellet ed infine il primo vero test l’ho Hai trovato delle difficoltà di adat- completato al Mugello. Quindi non mol- tamento alla vettura? to, ma sono fiducioso per il potenziale La Porsche è una macchina decisamente che abbiamo per il resto della stagione”. più difficile da guidare di una monopo- sto. Non ci sono aiuti di nessun genere, Come ti trovi all’interno del team ed è anche più difficile delle altre GT. Antonelli? Quando avevo guidato la Ferrari infatti, “Molto bene, ho un gran feeling con i sulla 458 GT3 c’è l’ABS, cosa che invece responsabili della squadra e con i mec- non è prevista in Porsche”. canici. Ho anche tanti compagni di squa- dra, Pietro Negra, Angelo Proietti, Davi- Cosa fai quando non corri? de Roda e Gianluca Giraudi e questo è “Studio da geometra e mi alleno”. decisamente positivo per un debuttante come me che ha modo di avere altri ter- Che altri obiettivi hai in questa sta- mini di paragone”. gione? “Entrare nel programma Scolarship per Adesso, grazie anche al podio di gli Under 26 della Porsche”.

56 57 ELMS GARA A IMOLA

Sono state 4 Ore dense di emozioni quelle offerte dalla categoria dell’endurance europeo, dove nelle classi LMP2 e GTE tutto si è deciso nei minuti finali SENZA Massimo Costa

Non capita spesso di assistere a una gara di 4 Ore, nel caso la European Le Mans Series sul circuito di Imola, e che l’ordine di arrivo si decida nei minuti finali sia per quanto riguarda la classe LMP2 sia per la categoria GTE. Simon Dolan, Harry Tin- cknell e Filipe Albuquerque, piloti della Zytek-Nissan del team Jota, hanno festeg- giato la certezza della vittoria a 4’30” dalla bandiera a scacchi quando la Morgan- Nissan del Newblood by Morand in quel momento condotta dall’ex F.1 , e divisa con Gary Hirsch e Romain Brandela, si è arresa per problemi al moto- re. Klien aveva conquistato la prima posizione dopo un lungo inseguimento su Dolan, concretizzatosi al 125° giro, ad appena 14 dalla conclusione. Dolan, 44 anni, è un gentleman driver che comunque non viaggia pianissimo, ma rispetto ai suoi

58 RESPIRO più giovani compagni di team lasciava almeno 1”5 al giro. Il volenteroso britannico, che a Silverstone aveva sfasciato la Zytek a metà gara, doveva rifarsi la reputazione agli occhi della squadra e a Imola ha corso veramente molto bene. E ha guidato tan- tissimo perché secondo le categorie di divisione FIA dei piloti, Tincknell e Albuquer- que non potevano svolgere più di uno stint. Tant’è che il portoghese (Platinum) di giri ne ha fatti 29, l’inglese (Gold) 27 e Dolan 83. Sarebbe stato dunque difficile per il team Jota tagliare il traguardo in prima posizione, nonostante Tincknell e Albu- querque, grazie alle loro qualità, avessero portato la Zytek sempre davanti a tutti. Occorreva qualche “aiuto” da parte degli avversari e puntuale tutti si sono dati un gran da fare…

Pole e vittoria per il team Jota

59 ELMS GARA A IMOLA

JOTA SFRUTTA I GUAI ALTRUI

A parte i veramente sfortunati piloti del team Morand, che erano stati protagonisti di una prova molto regola- re, all’appuntamento con il successo finale sono man- cati i team Alpine e Thiriet by TDS. I primi si sono ritro- vati a gestire una strategia non perfetta, che ha costret- to Paul-Loup Chatin a un rabbocco nel finale, portan- do a cinque le soste contro le quattro del team Jota. I secondi, hanno dovuto fare i conti con una foratura e con un disco freni da cambiare che li ha buttati giù dal podio. E dire che la Alpine con Nelson Panciatici pri- ma, Chatin poi e Oliver Webb nel finale, la vittoria l’ave- va veramente accarezzata. Non da meno Pierre Thiriet, Ludovic Badey e Tristan Gommendy, ma l’affidabilità e la fortuna hanno giocato un ruolo determinante. Con- siderando poi che tutti saranno a Le Mans per la 24 Ore, sarà bene che trovino la via giusta per non abdicare pri- ma che sulla Sarthe arrivi il tramonto. Stesso discorso vale per il team Murphy. Rodolfo Gonzalez, ex GP2, ha corso molto bene nella prima parte coprendo ben 80 giri. Il venezuelano ha anche segnato il secondo gpv del- la gara dietro ad Albuquerque, ed era costantemente nelle posizioni da podio. Ma una manovra distratta in un sorpasso a Brandela, con relativa toccata, gli ha chia- mato uno stop and go dalla direzione gara anche trop- po puntigliosa, dopo di che è arrivata la rottura del dif- ferenziale sulla sua Oreca-Nissan. Nathanael Berthon e Karun Chandhok, che ai box attendevano il loro tur- no di guida (come nel team Jota, essendo considerati di livello “superiore” potevano fare un solo stinto ovve- ro Gold e Platinum), sono rimasti a bocca asciutta.

Terza la Alpine, ma con l'amaro in bocca

60 Puntava alla vittoria la Oreca del Thiriet by TDS, a destra nella foto, ma problemi di varia natura l'hanno rallentata

Grande vittoria di Bertolini nella GTE

61 ELMS GARA A IMOLA

Cressoni-Kemenater, battuti all'ultimo giro nella classe GTE

termine la missione condivisa con i russi Vik- BERTOLINI E CRESSONI tor Shaitar e Sergey Zlobin (l’italiano ha gui- FANNO LA DIFFERENZA dato solo uno stint in quanto Platinum). Tan- to rammarico per Cressoni e Kemenater, Nella classe GTE, Matteo Cressoni e Andrea soprattutto per la safety-car entrata al 90° giro Bertolini sono stati i protagonisti assoluti. Il che ha fatto recuperare qualche cosa alla Fer- primo, autore anche di una squillante pole, rari SMP e per il tempo perso da Tony quan- con la Ferrari 458 del team Kessel ha impres- do Perazzini gli si è girato davanti alla Rivaz- so alla corsa un ritmo folle meritando la pri- za bloccandolo. Sul terzo gradino del podio ma posizione. Il secondo invece, con la Ferra- GTE, un altro italiano, Daniel Zampieri. Il ri 458 SMP si è prodotto in un recupero sen- romano ha condiviso la Ferrari 458 JMW con za fiato nei giri finali per recuperare il divario Daniel McKenzie e George Richardson. Un bel che lo separava dalla gialla Ferrari guidata da terzetto, molto veloce, che ha meritato il risul- Tony Kemenater, il compagno di Cressoni. tato finale. Sul podio poteva puntare anche la Come in un thriller, Bertolini (che al 116° giro Ferrari AF Corse di Cameron-Griffin-Venturi, aveva uno svantaggio di 25”) ha raggiunto con Griffin che ha siglato il gpv della catego- Kemenater al 139° e ultimo giro, lo ha supera- ria in gara, ma una disavventura nella fase to alla Villeneuve, ha resistito alla carica del finale, col fascione posteriore staccatosi per un rivale alla staccata della Tosa, ed ha portato a contatto, ha vanificato i sogni di gloria. Sempre di corsa la brava intervistatrice televisiva

62 L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 18 MAGGIO 2014 1 - Dolan-Tincknell-Albuquerque (Zytek Z11SN-Nissan) - Jota - 139 giri 4.00’04”690 2 - Capillaire-Charouz (Oreca 03-Nissan) - Loeb - 28”869 3 - Chatin-Panciatici-Webb (Alpine A450-Nissan) - Signatech - 42”679 4 - KimberSmith-McMurry (Zytek Z11SN-Nissan) - Greaves - 1 giro 5 - Thiriet-Badey-Gommendy (Morgan-Nissan) - Thiriet by TDS - 2 giri 6 - Schell-Leutwiler-Coleman (Morgan-Nissan) - Pegasus - 2 giri 7 - Bertolini-Shaitar-Zlobin (Ferrari 458) - SMP - 1° GTE - 5 giri 8 - Kemenater-Cressoni (Ferrari 458) - Kessel - 5 giri 9 - McKenzie-Richardson-Zampieri (Ferrari 458) - JMW - 5 giri 10 - Talkanitsa-Talkanitsa-Kaffer (Ferrari 458) - AT - 6 giri 11 - Barthez-Pons-Ayari (Ferrari 458) - Sofrev ASP - 6 giri 12 - Cameron-Griffin-Venturi (Ferrari 458) - AF Corse - 7 giri 13 - Narac-Armindo-Halliday (Porsche 911) -Imsa - 7 giri 14 - Laursen-Mac-Piccini (Ferrari 458 GT3) - 1° GTC - Formula Racing - 7 giri 15 - Beretta-Markozov-Ladygin (Ferrari 458 GT3) - SMP - 7 giri 16 - Ladygin-Basov-Persiani (Ferrari 458 GT3) - SMP - 7 giri 17 - Wainwright-Carroll-Barker (Porsche 911) - Gulf - 7 giri 18 - Frey-Mailleux (Oreca 03-Judd) - Race Performance - 7 giri 19 - Goethe-Hall-Brown (Aston Martin Vantage) - Gulf - 8 giri Piccini, a destra nella foto, primo nella GTC con Mac e Laursen 20 - Perrodo-Crubilè-Collard (Porsche 997 GT3) - Crubilè - 9 giri 21 - Gonzalez-Ajlani-Brundle (McLaren MP4-12C GT3) - ART - 10 giri 22 - Maris-Merlin-Helary (Porsche 911 GT3) - Imsa - 10 giri 23 - Flohr-Castellacci (Ferrari 458 GT3) - AF Corse - 10 giri PICCINI AL TOP 24 - Bourret-Gibon-Belloc (Ferrari 458 GT3) - Sofrev ASP - 10 giri 25 - Rasmussen-Melnikov (Ferrari 458 GT3) - AF Corse - 10 giri PERSIANI DA PODIO 26 - Korjus-Demoustier-Goudy (McLaren MP4-12C GT3) - ART - 11 giri 27 - Machitski-Sardarov-Cocker (BMW Z4 GT3) - Barwell - 11 giri Nella classe GTC, il tricolore non è mancato grazie ad Andrea Piccini. 28 - Rotenberg-Salo-Mediani (Ferrari 458 GT3) - SMP - 12 giri Chiamato all’ultimo minuto da AF Corse per rimpiazzare Jan Magnus- 29 - Perera-Lasserre-Dermont (Porsche 997 GT3) - Almeras - 12 giri sen, che aveva un impegno in Danimarca col figlio Kevin (pilota McLa- 30 - De Leener-Sbirrazzuoli (Ferrari 458 GT3) - AF Corse - 13 giri 31 - Mallegol-Blank-Bachelier (Ferrari 458 GT3) - AF Corse - 13 giri ren F.1), Piccini si è trovato sulla 458 condivisa con Mikkel Mac e Joh- 32 - Mann-Casè-Giammaria (Ferrari 458) - AF Corse - 15 giri nny Laursen, entrambi danesi. Hanno tenuto un buon passo, Piccini ci ha messo del suo per risalire la classifica e alla fine è arrivato il succes- Giro più veloce: Filipe Albuquerque 1‘36”144 so di categoria con appena 10” di vantaggio sulla Ferrari SMP di Beret- ta-Markozov-A.Ladygin mentre terzo si è piazzato Luca Persiani, sem- Ritirati pre su Ferrari SMP, con K.Ladygin-Basov. Il giro più veloce tra i GTC 136° giro - Klien-Hirsch-Brandela 118° giro - Van Splunteren-Vannelet-Soulet lo ha siglato un ottimo , alla sua prima apparizio- 99° giro - Broniszewski-G.Piccini ne stagionale in ELMS, con la Ferrari AF Corse condivisa con Thomas 80° giro - Gonzalez-Chandhok-Berthon Flohr, però piuttosto lento per puntare a qualche risultato di prestigio. 66° giro - Perazzini-Cioci-Lyons

Terzo posto per Persiani nella classe GTC

63 DTM GARA A OSCHERSLEBEN GRAZIE Disastrosa in qualifica con pista asciutta, la Mercedes ha giocato la carta della disperazione prima del via della corsa quando l’asfalto ha cominciato a bagnarsi. Ed è stata la mossa giusta che ha permesso a Vietoris di vincere la sua prima corsa nella categoria

Vietoris vola sul bagnato

64 PIOGGIA Claudio Pilia pe) e nessuno ha raggiunto l’ultima fase del Q3, trovando un decimo posto in gri- Cantava Marco Mengoni: “… e mentre il glia come miglior risultato. Con le pro- mondo cade a pezzi, io compongo spazi ve ufficiali che non hanno fatto presagi- e desideri…”. Ha fatto lo stesso la Mer- re nulla di buono, l’occasione di rinfran- cedes, che ad Oschersleben, secondo carsi è arrivata con la pioggia, nel giro round della stagione 2014 del DTM, ha di ricognizione. Ingabbiati nelle retro- iniziato a raccogliere i cocci dopo un vie, alcuni piloti hanno deciso di entra- avvio di stagione decisamente compli- re ai box a pochi secondi dallo spegni- cato. L’ha fatto all’indomani di una qua- mento dei semafori rossi, cambiando gli lifica terribile, nella quale quasi tutti i pneumatici asciutti con quelli da bagna- suoi piloti non sono riusciti ad entrare to, risultati estremamente importanti a nel Q2 (quattro vetture su cinque elimi- pochi giri dal via, quando la pioggia ha nate al primo taglio erano delle C-Cou- aumentato d’intensità.

65 DTM GARA A OSCHERSLEBEN

Contatto tra Petrov e Juncadella

dere punti, perciò grazie a chi ha deciso di VITTORIA DI SQUADRA richiamarmi ai box al momento giusto!”. Primi punti PER VIETORIS Con la medaglia d’argento ottenuta, “Roc- per Di Resta, ky” si è portato in vetta alla serie con 30 buon quarto Così ha fatto anche Christian Vietoris, che punti, mentre per il nostro portacolori si è con questa strategia – decisamente azzec- trattato di un ritorno sul podio, che man- cata, anche grazie all’ingresso frequente cava dallo scorso 2012, quando vinse l’ap- della safety-car per le diverse uscite di pista puntamento olandese di Zandvoort. “Dopo – ha messo a segno un colpaccio per la Casa un anno (2013, ndr) così problematico” - di Stoccarda, regalandogli un successo che, ha spiegato Mortara - “è una grande sensa- almeno per un giorno, può farle vedere un zione. Saremmo potuti essere sul podio già po’ di luce in fondo al tunnel di prestazio- a Hockenheim ed oggi potevamo fare ni negative in cui si è infilata. “Abbiamo meglio del terzo posto, ma è comunque un sperato nella pioggia”, ha detto Vietoris, buon risultato”. “perché sull’asciutto ancora non ci siamo. Una gara bagnata era la nostra unica occa- STRATEGIA ERRATA sione ed abbiamo approfittato al massimo di questa opportunità. Il mio team ha fat- IN CASA BMW to un ottimo lavoro con il pit-stop e la stra- tegia, questa vittoria è di tutta la squadra”. Merito anche della strategia suicida adot- tata per , Timo Scheider, Antonio Felix Da Costa e Mattias Ekstrom: ROCKY LEADER un clamoroso errore tattico collettivo ha MORTARA SUL PODIO mandato in fumo una corsa che, fino a quel momento, era da loro dominata. Invece, Alla gioia della Mercedes e di Vietoris, al niente da fare, così come in casa BMW, che suo primo successo nella prestigiosa serie stavolta ha subìto una grossa battuta d’ar- tedesca, si è però affiancata anche quella resto, cogliendo “solo” un quinto posto con dell’, che ha piazzato ben due RS5 sul e un nono con Martin Tom- podio grazie a ed Edo- czyk. Stavolta la Casa di Monaco di Bavie- ardo Mortara. “La gara è stata caotica, ma ra ha di che recriminare, soprattutto per sono felice per il mio podio”, ha sintetizza- aver buttato alle ortiche la splendida prova to il pilota del team Phoenix. “A metà del- di Felix Da Costa, visto che sul podio vir- la corsa non sembrava che potessimo pren- tuale già c’era, fino alla chiamata ai box.

66 L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 18 MAGGIO 2014 1 - Christian Vietoris (Mercedes C-Coupe) - HWA - 44 giri 1.15'28"785 2 - Mike Rockenfeller (Audi RS5) - Phoenix - 0"674 3 - Edoardo Mortara (Audi RS5) - Abt - 7"769 4 - (Mercedes C-Coupe) - HWA - 8"906 5 - Augusto Farfus (BMW M4) - RBM - 9"326 6 - Miguel Molina (Audi RS5) - Abt - 13"051 7 - Timo Scheider (Audi RS5) - Phoenix - 20"503 8 - (Mercedes C-Coupe) - HWA - 20"597 9 - Martin Tomczyk (BMW M4) - Schnitzer - 23"079 10 - Adrien Tambay (Audi RS5) - Abt - 24"340 11 - Antonio Felix Da Costa (BMW M4) - MTEK - 24"620 12 - (BMW M4) - Schnitzer - 26"892 13 - Mattias Ekstrom (Audi RS5) - Abt - 27"201 14 - Maxime Martin (BMW M4) - RMG - 31"032 15 - Joey Hand (BMW M4) - RBM - 39"802 16 - Nico Muller (Audi RS5) - Rosberg - 44"324 17 - Vitaly Petrov (Mercedes C-Coupe) - Mucke - 55"493 18 - Jamie Green (Audi RS5) - Rosberg - 1 giro 19 - (BMW M4) - RMG - 1 giro

Ritirati 27° giro - 22° giro - 14° giro - 7° giro - Robert Wickens

Primo podio stagionale Il campionato 1.Rockenfeller 30 punti; 2.Vietoris 25; 3.Wittmann 25; 4.Ekstrom 18; 5.Tambay 16; per Mortara, terzo al traguardo 6.Mortara 15; 7.Farfus 14; 8.Di Resta 12; 9.Glock 10; 10.Molina 8.

Farfus quinto e primo dei piloti BMW

Ottimo secondo posto per Rockenfeller

67 BLANCPAIN GT SPRINT GARE A

68 LAMPO LAMBO Bleekemolen-Proczyk hanno dominato con la Gallardo le due corse sul tracciato inglese che ha visto protagonista anche Zanardi, quinto nella prova finale. Sfortunato Pantano, grande protagonista, ma il suo compagno Onidi dopo il pit-stop ha perso una ruota Antonio Caruccio

Doppietta per la Lamborghini nel secondo round andato in scena a Brands Hatch per la stagione 2014 del Blancpain GT Sprint Series. Un risultato inaspettato ed anche a sorpresa che ribadisce però come Lamborghini, nonostante un progetto meno evoluto rispetto agli altri marchi, sia ancora in grado di potersi difendere ad armi pari con gli avversari. Jeroen Bleekemolen in coppia con Hari Proczyk si è issato sul gradino più alto del podio, domando gli attacchi della Mercedes SLS di Maximilian Buhk e Maximilian Gotz, che in entram- be le corse si sono dovuti accontentare della piazza d’onore, nono- stante un’apparente maggiore velocità.

La felicità di Bleekemolen e Proczyk

69 BLANCPAIN GT SPRINT GARE A BRANDS HATCH

BMW BRAZIL DA PODIO Gran rimonta di Zanardi nella finale VANTHOOR TRISTE

Grandi festeggiamenti anche in casa BMW, dove il team Brazil ha completato il wee- kend con due terzi posti arrivati per mano di Sergio Jimenez e Caca Bueno. Due podi fotocopia non sono però la cartina tornaso- le di due corse movimentate ed avvincenti, che hanno regalato grandi sorprese. La pri- ma è stata la pole position di Laurens Van- thoor, emerso per una manciata di millesi- mi al termine del Q3 a scapito della Merce- des del team HTP. Il belga, al via della gara di qualificazione ha chiuso la porta in fac- cia alla SLS, dando modo di recuperare posizioni a Bleekemolen e Markus Winkel- to una strategia aggressiva nella manche hock. Il tedesco però, ha pagato la differen- pomeridiana, che lo ha visto anticipare il pit- za di prestazioni del compagno austriaco stop, spingere a pista vuota e recuperare Niki Mayr-Melnhof, dovendo così cedere il sino alla sesta posizione. La fortuna aiuta gli passo agli avversari. Analogo discorso per audaci, e così la penalità inflitta alla secon- Vanthoor, che ha visto Cesar Ramos non da BMW del Team Brazil di Matheus riuscire a tenere il suo stesso passo negli Stumpf e Valdeno Brito per irregolarità nel stint di gara, accontentandosi di un sesto e corso della sosta, gli ha consegnato un’ono- quarto posto, che regalano comunque ad revolissima quinta posizione finale. entrambi importanti punti per la classifica di campionato. Una classifica che vede lea- PANTANO SCATENATO der la Mercedes di Buhk e Gotz con 51 pun- ti, contro i 42 di Bleekemolen e Proczyk che MA LA RUOTA… hanno fatto un notevole balzo in avanti. Positivo anche il risultato dell’altra mac- china di casa Roal. La coppia composta da ZANARDI DA David Fumanelli e Stefano Colombo ha MEDAGLIA D’ORO conquistato per la prima volta la pole posi- tion e la vittoria di classe nella Silver Cup, Decisamente peggio è andata a Stephane e grazie al decimo posto assoluto della Ortelli, accoppiato per l’occasione con Main Race, è arrivato il primo punto in Roman Rusinov, che non ha raggiunto la campionato. Negativo il bilancio di casa zona punti in nessuna della due gare, come Bhaitech, anche se c’era la possibilità di anche Stef Dusseldorp e Sergey Afanasiev. I chiudere il weekend in maniera positiva. due, coinvolti in contatti in entrambe le gare, Dopo una difficile qualifica, intervenendo non hanno percorso più di metà del chilo- sul BOP (bilanciamento delle prestazioni) metraggio previsto sul totale del fine setti- è stata aumentata la pressione del turbo mana. Grande invece la prestazione di Alex delle MP4-12C per la domenica, con un Zanardi. Il bolognese, a Brands Hatch vinci- Giorgio Pantano scatenato. In gara 2 infat- tore della medaglia d’oro alle Paraolimpiadi ti, il veneto con uno scatto eccezionale si nei Giochi di Londra 2012, ha compiuto era portato in quarta piazza, vedendo però un’impresa altrettanto significativa. Dopo svanire il proprio lavoro quando, dopo il una buona qualifica che lo aveva visto pren- cambio gomme, Fabio Onidi ha perso la dere il via per la prima gara dalla terza fila, ruota posteriore destra, venendo costretto Alex è stato protagonista di un brutto errore ad un pit-stop aggiuntivo. Sempre in top- a metà della corsa. Dopo aver danneggiato 10 invece la Ferrari Villorba, che con l’aerodinamica anteriore nelle prime fasi, Andrea Montermini e Filip Salaquarda ha Zanardi è andato in testacoda nell’ultima portato a casa due settimi posti. Merita una curva, dove cercando di ripartire ha finito nota l’assenza di Nick Tandy. L’inglese, per insabbiarsi. È stata quindi chiamata la divenuto portacolori ufficiale della Porsche vettura di sicurezza per recuperare la BMW negli ultimi anni, ha dovuto lasciare il cir- Z4 della Roal, che ha poi concluso la corsa in cuito dopo che, nel corso del primo turno diciassettesima piazza, posizione da cui ha di prove libere, il compagno Philipp From- poi preso il via per la Main Race. Senza menwiler aveva distrutto la Porsche 997 risparmiare battaglie, Alex ha messo a pun- impattando contro le barriere.

70 L'ORDINE DI ARRIVO GARA DI QUALIFICA Due terzi posti per Jimenez-Bueno DOMENICA 18 MAGGIO 2014 1 - Bleekemolen-Proczyk (Lamborghini) - Grasser – 40 giri 1:00'40"330 2 - Buhk-Gotz (Mercedes SLS) - HTP - 0"488 3 - Bueno-Jimenez (BMW Z4) - Team Brasil - 6"477 4 - Brito-Stumpf (BMW Z4) - Team Brasil - 7"779 5 - Winkelhock-MayerMenhof (Audi R8 LMS) - Phoenix - 14"889 6 - Vanthoor-Ramos (Audi R8 LMS) - WRT - 15"890 7 - Salaquarda-Montermini (Ferrari 458) - Villorba - 16"086 8 - Onidi-Pantano (McLaren MP4-12C) - Bhaitech - 16"241 9 - Rosina-Hayek (Lamborghini) - Reiter – 16”711 10 - Pentus-Lloyd (McLaren MP4-12C) - Bhaitech - 17"188 11 - Colombo-Fumanelli (BMW Z4) - ROAL - 17"702 12 - Lisowski-Abril (Audi R8 LMS) - WRT - 20"482 13 - Basseng-Latif (Audi R8 LMS) - Phoenix - 21"071 14 - Rast-Ide (Audi R8 LMS) - WRT - 21"681 15 - Landmann-Halek (Lamborghini) - Grasser - 21"945 16 - Toril-Ebrahim (Mercedes SLS) - Fortec - 25"059 17 - Zanardi (BMW Z4) - ROAL – 4 giri

Giro veloce: Renè Rast 1'25"346

Ritirati 21° giro - Dusseldorp-Afanasiev 0 giri - Guilvert-Ortelli L'ORDINE DI ARRIVO GARA FINALE DOMENICA 18 MAGGIO 2014 1 - Bleekemolen-Proczyk (Lamborghini) - Grasser – 40 giri 1:01'17"981 2 - Buhk-Gotz (Mercedes SLS) - HTP - 4"043 3 - Bueno-Jimenez (BMW Z4) - Team Brasil - 11"760 4 - Vanthoor-Ramos (Audi R8 LMS) - WRT - 19"365 5 - Zanardi (BMW Z4) - ROAL – 24”579 6 - Lisowski-Abril (Audi R8 LMS) - WRT - 25"187 7 - Salaquarda-Montermini (Ferrari 458) - Villorba - 25"747 8 - Brito-Stumpf (BMW Z4) - Team Brasil - 27"088 9 - Rast-Ide (Audi R8 LMS) - WRT - 27"829 10 - Colombo-Fumanelli (BMW Z4) - ROAL - 41"001 11 - Basseng-Latif (Audi R8 LMS) - Phoenix - 58"394 12 - Pentus-Lloyd (McLaren MP4-12C) - Bhaitech – 1’04"185 13 - Guilvert-Ortelli (Audi R8 LMS) - G Drive - 1'09"230 14 - Toril-Ebrahim (Mercedes SLS) - Fortec – 1 giro 15 - Landmann-Halek (Lamborghini) - Grasser – 1 giro 16 - Onidi-Pantano (McLaren MP4-12C) - Bhaitech – 1 giro

Giro veloce: Renè Rast 1'25"245

Ritirati 14° giro - Winkelhock-MayerMenhof 12° giro - Rosina-Hayek 2° giro - Dusseldorp-Afanasiev

Il campionato 1.Buhk-Gotz 51; 2.Proczyk-Bleekemolen 42; 3.Jimenez-Bueno 33; 4.Lisowski-Abril Buon weekend per Montermini-Salaquarda 23; 5.Ramos-Vanthoor 22; 6.Guilvert-Ortelli 21; 7.Afanasiev-Dusseldorp 13; 8.Zanar- di 10; 9.MayrMelnhof-Winkelhock, Ide-Rast 8.

La BMW di Colombo-Fumanelli Il cambio piloti tra Pantano e Onidi, poco dopo la perdita della ruota 71 V8 SUPERCARS GARE A PERTH IL GIORNO DELLA VOLVO Dopo un debutto al di sopra delle aspettative, la Volvo è riuscita a rompere il ghiaccio a Perth grazie al talentuoso McLaughlin. A segno anche il ritrovato Lowndes e il sorprendente Mostert

72 McLaughlin

73 V8 SUPERCARS GARE A PERTH

Silvano Taormina

Il weekend appena concluso a Perth passe- rà alla storia per aver celebrato la prima vit- toria nel V8 Supercars della Volvo. Un suc- cesso che al costruttore svedese mancava dal lontano 1986, anno in cui Robbie Fran- cevic si impose per l'ultima volta ad Adelai- de in quello che all'epoca si chiamava anco- ra ATCC. A centrare l'impresa ci ha pensa- Mostert to naturalmente il talentuoso Scott McLau- ghlin, apparso competitivo sin dalla prima prova stagionale nonostante una S60 anco- ra da svezzare. A dirla tutta, il prometten- te neozelandese aveva bruciato le tappe MOSTER AL PRIMO assaporando il gradino più alto del podio nella tappa extra-campionato di Albert SUCCESSO DA UFFICIALE Park. Adesso è giunto anche il primo suc- cesso in una prova ufficiale, a chiusura di Il successo di Lowdens in gara 2, concretiz- un cerchio ideale che in meno di un anno e zatosi in un nuovo flag-to-flag, è stato net- mezzo ha visto trionfare almeno una volta to ma non perentorio come quelli conqui- anche Nissan e Mercedes, i nuovi costrut- stati a mani basse nelle prime prove stagio- tori accolti nella popolare serie australiana nali. La ritrovata competitività del Triple a partire dal 2012 dopo quasi un ventennio Eight è stata confermata anche da Jamie di duopolio targato Holden-Ford. Whincup, riaffacciatosi in zona podio dopo quasi dieci gare di astinenza. Il campione in carica ha chiuso in terza posizione die- LOWNDES RITROVA tro a Mark Winterbottom. In top-five anche LA VITTORIA i kiwi McLaughlin e Coulthard, incapaci di bissare il podio di gara 1. Il trionfo della McLaughlin ha colto il successo in gara 1 Volvo ha fatto passare in secondo piano dopo aver centrato la sua quarta pole sta- l'altro tema principale del week-end, ovve- gionale. Seppur autore di una partenza non ro il primo successo di Chaz Mostert al proprio eccezionale, che dopo la prima cur- volante della sua Falcon ufficiale. Il pupil- va lo ha visto accodarsi a Craig Lowndes lo della Ford, dopo un inizio di stagione in (Triple Eight) e Russel Ingall (Dumbrell), cui a tratti è apparso impacciato, si è impo- Mclaughlin è riuscito a transitare per pri- sto nella prova domenicale correndo da mo sotto la bandiera a scacchi dopo aver veterano. Un primo posto che ha fatto deciso di ritardare il cambio-gomme. Sul seguito al podio di gara 1 e ai due giri velo- podio gli hanno fatto compagnia il conna- ci nelle due prove precedenti. Dopo un zionale Fabian Coulthard (BJR) e il sor- avvio cauto che lo ha visto procedere in scia prendente (FPR), nelle tornate conclusive al momentaneo leader, nonché poleman, protagonisti di un bel duello che ha delizia- Lowndes, Mostert è emerso nella seconda to i numerosi spettatori giunti nel piccolo parte di gara dopo er agguantato la leader- impianto del Western Australia. Un pit- ship al termine del valzer dei pit-stop. A stop anticipato ha penalizzato Lowndes, nulla è valsa la timida offensiva di Lowndes scivolato in sesta piazza dietro alle Merce- che ha preferito accontentarsi della piazza des di Holdsworth dopo aver accusato un d'onore. Sul podio ha trovato posto anche eccessivo degrado delle coperture nel fina- Mark Winterbottom, terzo dopo aver resi- le. Il portacolori del Triple Eight, dopo le stito a Whincup nel finale, che così mantie- disavventure di Winton e Pukekohe, si è ne ben salda la leadership in campionato. rifatto con gli interessi centrando dappri- Non è riuscito a ripetersi McLaughlin, ral- ma la pole in Q2 e poi la vittoria nella man- lentato da una collisione con Tim Slade che pomeridiana del sabato. Un successo (Walkinshaw) a pochi giri dal termine. che, nella storia del V8 Supercars, lo porta Weekend da dimenticare anche per Van a divenire il pilota ad aver colto il maggior Gisbergen (Tekno), mai in top-ten dopo numero di vittorie sullo stesso tracciato alcune noie meccaniche e qualche contatto (quindici), record che fino a pochi giorni fa di troppo, e James Courtney (HRT), per la condivideva con Mark Skaife, vittorioso per mia volta in questa stagione rimasto a sec- quattordici volte a Oran Park. co di podi.

74 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 17 MAGGIO 2014 1 - Scott McLaughlin (Volvo) - Polestar GRM - 42 giri in 41'12''484 2 - Fabian Coulthard (Holden) - BJR - 0''753 3 - Chaz Mostert (Ford) - FPR - 1''336 4 - Mark Winterbottom (Ford) - FPR - 3''822 5 - Lee Holdsworth (Mercedes) - Erebus - 6''292 6 - Craig Lowndes (Holden) - Triple Eight - 6''592 7 - Will Davison (Mercedes) - Erebus - 12''362 8 - Todd Kelly (Nissan) - Kelly - 15''589 9 - James Courtney (Holden) - HRT - 15''958 10 - David Reynolds (Ford) - FPR - 16''199 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 SABATO 17 MAGGIO 2014 1 - Craig Lowndes (Holden) - Triple Eight - 42 giri in 40'59''486 2 - Mark Winterbottom (Ford) - FPR - 1''858 3 - Jamie Whincup (Holden) - Triple Eight - 8''622 4 - Scott McLaughlin (Volvo) - Polestar GRM -13''253 5 - Fabian Coulthard (Holden) - BJR - 13''603 6 - Chaz Mostert (Ford) - FPR - 14''246 7 - Scott Pye (Ford) - DJR - 15''059 8 - James Courtney (Holden) - HRT - 16''388 9 - David Reynolds (Ford) - FPR - 16''645 10 - Russell Ingall (Holden) - Dumbrell - 19''288 L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 3 DOMENICA 18 MAGGIO 2014 1 - Chaz Mostert (Ford) - FPR - 83 giri in 1h21'35''001 2 - Craig Lowndes (Holden) - Triple Eight - 2''174 3 - Mark Winterbottom (Ford) - FPR - 4''279 4 - Jamie Whincup (Holden) - Triple Eight - 11''026 5 - Fabian Coulthard (Holden) - BJR - 15''665 6 - Jason Bright (Holden) - BJR - 16''574 7 - David Wall (Ford) - DJR - 30''829 8 - James Moffat (Nissan) - Kelly - 31''943 Lowndes 9 - David Reynolds (Ford) - FPR - 37''933 10 - Michael Caruso (Nissan) - Kelly - 38''089

Il campionato 1. Winterbottom 1199; 2. Lowndes 1098; 3. Coulthard 1059; 4. Whincup 986; 5. Courtney 928; 6. Van Gisbergen 861; 7. McLaughlin 840; 8. Mostert 792; 9. Rey- nolds 757; 10. Bright 754; 11. Holdsworth 702; 12. Davison 678.

Partenza gara 1 75 CIVM VERZEGNIS LA ZAMPATA DI ZARDO

Gianluca Marchese Foto Moretti e Monai

Pioveva in gara 1. E ha ricominciato finemente poco prima del- l'inizio delle partenze delle Sport in gara 2. Tutto rovinato? Macché. La 45esima Verzegnis-Sella Chianzutan, terza di CIVM, va in archivio a fiato sospeso con il rientrante Denny Zardo (al debutto assoluto sull'Osella FA30-Zytek!) che nella generale si lascia dietro Merli per 4 centesimi dopo due salite al cardiopalma. Zardo, confermatosi ai suoi livelli dopo qual- che tempo passato troppo lontano dalle cronoscalate, ha costruito il successo in una gara 1 bagnatissima dove a sentire lui non ha nemmeno az...zardato: “Sono salito in primis per non fare danni. Non mi aspettavo di vincerla! Poi, in gara 2 con le slick c'era troppo umido. Ma è andata bene, non nascondo che sono felicissimo. Mi ha forse aiutato anche il fatto di non avere nulla da perdere. Sono molto tranquillo”. Per il campio- ne veneto non è infatti ancora certo il programma stagionale: “Pensiamo a fare un passo per volta”. Chissà che però qualco- sa non cambi, alla luce dell'entusiasmo che questo successo gli ha permesso di riassaporare.

76 Super Zardo a Verzegnis

77 CIVM VERZEGNIS

MERLI FELICE Giuliani tra i protagonisti nel gruppo E1 E… SCONTENTO con la Lancia Delta Evo In ottica tricolore tutto sommato non cam- bia granché. Con la PA2000 Honda, Merli ha rimontato due secondi in gara 2, restan- do dietro nell'assoluta, ma si è portato a casa in Trentino i 10 punti della vittoria parziale. Insomma, 17,5 punti su 20 e ulte- riore allungo netto in testa al campionato. Ok, ci sarebbe sempre da massimizzare i risultati, soprattutto quando Faggioli è impegnato nell'Europeo, ma considerando il primo posto, anche lì in gara 2, strappa- to a Caltanissetta, per il leader di campio- nato il bicchiere resta pur sempre quasi pie- no. E infatti, pur non riuscendo a nascon- dere un po' di disappunto (che sia uno che non molli mai si è capito da un pezzo e 4 centesimi forse fanno pure più “male”), Christian sa bene che proprio a una visio- ne più ampia può permettersi di guardare: “È andata così. Ho faticato nella prima manche con una scelta d’assetto non otti- male. Peccato, ma succede. Portiamo a casa punti in ottica campionato”. MAGLIONA E LOMBARDI FRIULI DA INCORNICIARE

Altri due super protagonisti della gara del- la Scuderia Friuli Acu, che tra l'altro ha pure ospitato il pluricampione rally Paolo Andreucci su una Peugeot 208 Gti perso- nalizzata “UcciUssi” e il manager Pirelli Terenzio Testoni come apripista d'eccezio- abbiamo rinnovato assetto e telaio. E il ne, a Verzegnis sono stati Omar Magliona motore è passato da 1,5 a 1,6 litri”. Roberto e Achille Lombardi. Il primo prosegue la Ragazzi rimonta sul rivale Iaquinta nel derby tra Osella PA21 Evo Honda di gruppo CN. Per SCOLA APPIEDATO Magliona sono arrivati infatti un terzo RAGAZZI GONGOLA posto assoluto da incorniciare con un bel sorriso sul podio con Zardo e Merli e, guar- L'evento friulano è stato invece decisamen- dando ancora al Tricolore, due nette vitto- te meno dolce per Domenico Scola. rie di categoria sul calabrese ancora leader All'esordio a Verzegnis, in gara 2 il calabre- in classifica. I conti ora dicono 50 a 40 in se ha preferito parcheggiare la sua PA2000 favore di Iaquinta. Il duello proseguirà fino con noie al propulsore per non compromet- all'ultimo: “Questo podio assoluto deve tere ulteriormente le componenti. Purtrop- darci più spinta. Dobbiamo ancora rimon- po per lui non è la prima volta in stagione. tare e quindi lavorare. Il campionato è lun- Prima dell’anno è invece la vittoria in gara go”, ha detto Magliona. Per Lombardi, 1 di Cannavò con la Lambo Gallardo in quarto assoluto sfiorando il podio, è stata gruppo GT. Il rientrante Di Fant con la Por- una giornata vissuta tra i big del Tricolore sche ha fatto sua l'assoluta, ma con due e della FIA International Hill Climb Cup secondi posti: infatti, a “scivolare” meglio con l'agile Radical SR4 di classe E2/B 1600. sull'umido di gara 2 è stato il leader della Non che sia il suo primo risultato di un cer- classifica Roberto Ragazzi. Sempre al to rilievo, ma non ha nascosto la soddisfa- volante della Ferrari 458 Superchallenge il zione, anche per le novità apportate a ini- driver veneto gongolava per il colpo messo zio stagione che sembrano funzionare, a segno e i punti ulteriormente guadagnati spiegando: “Con il preparatore NP Racing in una delle categorie più combattute.

78 L'ORDINE DI ARRIVO VERZEGNIS-SELLA CHIANZUTAN DOMENICA 18 MAGGIO 2014 Classifica assoluta: 1. Zardo (Osella FA30 Zytek) in 5’30”98; 2. Merli (Osella PA2000 Honda) a 0”04; 3. Magliona (Osella PA21 Evo Honda) a 23”03; 4. Lom- bardi (Radical SR4 Suzuki) a 30”56; 5. Iaquinta (Osella PA21 Evo Honda) a 33”64; 6. Gabat (Ford Escort Csw) a 36”44; 7. Janik (Lola B02/50 Zytek) a 40”13; 8. Schagerl (VW Rallye Golf Tfsi-R) a 40”92; 9. Giuliani (Lancia Delta Evo) a 41”46; 10. Zlatov (Audi Quattro) a 43”20. Gara-1: 1. Zardo (Osella FA30) in 2’51”01; 2. Merli (Osella PA2000) a 2”08; 3. Magliona (Osella PA21 Evo) a 12”52; 4. Lombardi (Radical SR4) a 15”82; 5. Iaquin- ta (Osella PA21 Evo) a 15”86; 6. Scola. (Osella PA2000) a 16”87; 7. Schagerl (VW Rallye Golf Tfsi-R) a 18”26; 8. Holzmann (Mitsubishi Lancer) a 18”42; 9. Giuliani (Lancia Delta Evo) a 18”57; 10. Gabat (Ford Escort Csw) a 18”63. Gara-2: 1. Merli (Osella PA2000) in 2’37”93; 2. Zardo (Osella FA30) a 2”04; 3. Magliona (Osella PA21 Evo) a 12”55; 4. Lombardi (Radical SR4) a 16”78; 5. Iaquin- ta (Osella PA21 Evo) a 19”82; 6. Gabat (Ford Escort Csw) a 19”85; 7. Zlatkov (Audi Quattro) a 21”72; 8. Gramenzi (Alfa Romeo 155 DTM) a 22”17; 9. Janik (Lola B02/50) a 22”33; 10. Stollberger (Lotus Opel) a 22”66. Classifica dei gruppi. Racing Start: 1. Scappa (Renault Clio Rs) in 7’14”07; 2. Chia- varoli (Renault Clio Sport) a 11”63; 3. Silvi (Renault Clio Rs) a 23”66; 4. Fiabane (Honda Integra) a 25”24; 5. Cappello (Citroen Saxo) a 26”64. Racing Start turbo: 1. Pezzolla (Mini Cooper S) in 6’51”29; 2. Montanaro (Mini Cooper S) a 19”38; 3. Mercati (Opel Corsa Opc) a 39”67; 4. Malvasio (Opel Cor- sa Opc) a 46”95; 5. Lanfranco (Mini Cooper S) a 52”39. Gruppo N: 1. Hafner (Mitsubishi Lancer Evo) in 6’28”63; 2. Taus (Subaru Impre- za Wrx Sti) a 5”48; 3. Mayer (Honda Civic Type-R) a 22”09; 4. Buiatti (Honda Civic Type-R) 22”61; 5. Hinterhofer (Honda Civic Type-R) a 26”52. Gruppo A: 1. Horvat (Peugeot 206 Wrc) in 6'31”69; 2. D'Amico (Renault Clio) a 16”61; 3. Martinis (Renault Clio S1600) a 19”10; 4. Mancin (Citroen Saxo) a 19”23; 5. Pedroni (Mitsubishi Lancer Evo) a 20”34. Gruppo E1: 1. Gabat (Ford Escort Csw) in 6’07”42; 2. Schagerl (VW Rallye Golf Tfsi-R) a 4”48; 3. Giuliani (Lancia Delta Evo) a 5”02; 4. Zlatkov (Audi Quattro) a 6”76; 5. Pailer (Lancia Delta) a 8”41. Gruppo GT: 1. Di Fant (Porsche 911 GT3 Cup) in 6'29”49; 2. Ragazzi (Ferrari 458 Challenge) a 2”61; 3. Cannavò (Lamborghini Gallardo) a 18”39; 4. “The Climber” (Ferrari F430) a 36”31; 5. Frijo (Porsche 996) a 38”44. Gruppo CN: 1. Magliona (Osella PA21 Evo) in 5’54”01; 2. Iaquinta (Osella PA21 Evo) a 10”61.; 3. Conticelli F. (Osella PA21 Evo) a 28”66; 4. Madrian (Norma M20F Bmw) a 38”18; 5. Crespi (Osella PA21/J) a 1'03”93. Gruppo E2/B: 1. Merli (Osel- la PA2000) in 5’31”02; 2. Lombardi (Radical SR4) a 30”52; 3. Ferrais (Osella PA30 Zytek) a 59”47; 4. De Gasperi (Radical Prosport) a 1'03”75; 5. Svoboda (Norma M20F Honda) a 1'04”49. Gruppo E2/M: 1. Zardo (Osella FA30) in 5'30”98; 2. Janik (Lola B02/50) a 40”13; Omar 3. Stollnberger (Lotus Opel) a 48”60; 4. Pedrotti (F.Renault) a 54”09; 5. Mandl Magliona (Dallara F301-02) a 56”60.

FAGGIOLI, VITTORIA CON TOCCATA IN SPAGNA

Altro giro, altro record. Ma festa rovinata da un'uscita di strada nell'ormai ininfluen- te terza manche. Simone Faggioli e la Norma Zytek fanno quattro su quattro nel Cam- pionato Europeo alla Subida al Fito. Con il risultato al sicuro il fiorentino ha poi toc- cato nell'ultima salita della gara spagnola: qualche danno, soprattutto sul lato sini- stro, al prototipo, ma nessuna lesione per il pilota che ha comunque eseguito i con- trolli medici precauzionali al pronto soccorso locale. La notizia si è presto diffusa a Verzegnis, dove nel post-gara Zardo ha espresso un pensiero per il campione in cari- ca e Magliona gli ha dedicato la vittoria di gruppo.

79 EUROPEO RALLY AZZORRE SOUSA VINCE IN TRASFERTA

Assente la Skoda e con Craig Breen costretto al ritiro Bernardo Sousa vince il suo primo rally valido per l’europeo e rompe il digiuno dei piloti madeirensi sull’isola azzoriana

80 Bernardo Sousa passerà alla storia come il primo pilota di Madeira a vincere sugli sterrati delel Azzorre

81 EUROPEO RALLY AZZORRE

Guido Rancati

Un ultimo colpo di reni e via, verso la vittoria. Guardingo il giu- sto nelle prime cinque prove speciali della seconda e ultima tap- pa del Sata Rallye Açores, affrontata da leader con diciannove secondi e uno di vantaggio su Kevin Abbring, Bernardo Sousa innesta la baionetta e va all'attacco sui ventun chilometri e tre- cento metri della Tronqueira. Si gioca tanto, il madeirense, qua- si tutto: nei due tratti appena archiviati, l'olandese gli ha rosic- chiato un bel po' del vantaggio e quel che gli resta non è suffi- ciente a farlo star tranquillo. Deve contrattaccare e lo fa con luci- dità. Deciso a sfruttare in quell'ultimo tratto tutto il potenziale della Fiesta Regional e pure il vantaggio che gli deriva dall'aver scelto di aggredire la boucle finale con le Pirelli più dure a dispo- sizione. Che forse lo hanno un tantino penalizzato nei confron- ti dl rivale – che aveva puntato sulle Michelin più morbide – nel- le prove più corte. Ma che ora dovrebbero dargli una mano. Lo fanno. Sulla terra di Sao Miguel, le “scarpe” italiane si confer- mano stivali delle sette leghe. Il resto ce lo mette lui, con una prestazione perfetta. Non sbaglia niente, firma la prova, mette un altro secondo e uno fra sé e Abbring e va a vincere. E' un'im- presa, la sua: mai, in passato, un madeirense s'era imposto alle Azzorre. “Non posso non ricordare la mia vittoria fra le Super2000 al Jor- dan Rally di tre anni fa e tuttavia questo è davvero un gran bel momento per me”, risponde a chi gli chiede se quello che si pre- para a festeggiare esibendo la sciarpa del Benfica è il successo più importante da lui conseguito fin qui. “Anche perché – aggiunge – è arrivato alla fine di una battaglia molto intensa con Kevin che è un tipo assai veloce”. Il venticinquenne dei Paesi Bassi inserito nella Peugeot Acade- my incassa i complimenti di chi lo ha battuto e prova a vedere il bicchiere mezzo pieno. Non ha vinto neppure questa volta, però ha raccolto i primi trentun europunti di una stagione per lui fon- damentale ed è già molto di più del niente che gli era rimasto fra le mani fin qui. E se è vero che la vita è una ruota che gira... Lefebvre continua a crescere Nella grande giornata di Bernardo Sousa (che adesso conta di proseguire nella serie per rilanciare una carriera che la sciagurata parentesi con la Lotus ha rischiato di far finire) c'è spazio anche per Stéphane Lefebvre. Il ventiduenne che la federazione francese ha proiettato con una borsa di studio nell'Europeo Junior ha confermato sulla terra azzoriana il tanto di buono che nell'Esagono vanno dicendo di lui. Costantemente nelle zone calde della classifica delle tutto-avanti, non ha sbagliato praticamente nulla e ha chiuso al decimo posto assoluto, nettamente davanti agli altri con due ruote motrici e agli altri Under. E adesso guarda avanti con più di una speranza di rendere la vita difficile a Jan Cerny.

82 L'ORDINE DI ARRIVO SABATO 17 MAGGIO 2014 1. Sousa-Magalhaes (Ford Fiesta RRC) in 2.43’56″7 2. Abbring-Marshall (Peugeot 208 T16 R5) a 6″2 3. Raoux-Magat (Peugeot 207 S2000) a 7'51″9 4. Consani-Vilmot (Peugeot 207 S2000) a 9'18″8 5. Rego-Costa (Mitsubishi Lancer Evo IX)a 10'07″5 6. Teodosio-Teixeira (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 10'11″2 7. Rodrigues-Rodrigues (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 10'15″8 8. Tlust'ak-Skaloud (Skoda Fabia S2000) a 11'15″5 9. Vale-Medeiros (Subaru Impreza WRX Sti) a 11'39″1 10. Lefebvre-Dubois (Peugeot 208 VTI) a 12'05″2

Classifica campionato Piloti: 1. Lappi 98; 2. Breen 69; 3. Gryazin 53; 4. Wiegand e Kajetanowicz 48; 6. Kubica 39; 7. Sousa e Consani 37; 9. Bouffier e Abbring 31.

Junior: 1. Cerny 77; 2. Immonen 50; 3. Kristiansen 46; 4. Lefebvre 42; 5. Ingram 41.

Nel primo passaggio a Tronqueira Kevin Abbring ha rischiato grosso prendendo troppo velocemente il guado finale

Costenaro miglior azzurro Dice male, la trasferta atlantica, ad Andrea Crugnola, costretto ad arrendersi troppo LAPPI presto e, soprattutto, senza essere riuscito a lasciare un segno importante. E non dice troppo bene neppure a Fabio Andolfi che ha salutato la compagnia nelle ultimissime battute, dopo aver comunque fatto vedere cose interessanti su un fondo NON PAGA che ancora conosce assai poco. A salvare (si fa per dire) il bilancio italiano alle Azzorre ci pensa Giacomo Costenaro con la Peugeot 207 della Delta: non fa sfracelli, il veneto, ma almeno vede l'arrivo. PEGNO La Skoda ha deciso di non affrontare la trasferta alle Azzorre e ad Esapekka Lappi non è restato altro che seguire a distanza la sfida sulla terra dell'arcipelago atlantico. Con qualche timore, si ha da credere. Per poco, però: il tempo che Craig Breen pagasse pegno alla gioventù della 208 Turbo 16 con un principio di incendio e il finlandese ha potuto rilassarsi. Fuori l'as- satanato irlandese, il finlandese ha avuto la certezza di conservare un vantaggio importante sul suo princi- pale avversario nella corsa alla corona continentale. Il resto della gara, poi, lo ha vieppiù confortato. Come Breen, pure Vasily Gryazin s'è arreso e i pochi punti rastrellati dei due a Sao Miguel non bastano a mette- re in serio pericolo la sua leadership.

83 PRODUZIONE JEEP CHEROKEE

Il nome è quello di una tribù indiana. La visibilità non è ottimale: utili quindi i zione anteriore, integrale e integrale con le Nel mondo dell’auto Cherokee dagli anni sensori e la telecamera. ridotte: quindi in base alle singole esigen- settanta è simbolo di libertà. La base meccanica è stata pensata in Italia ze si può avere quella che più interessa. Va Il modello appena arrivato sul mercato ita- e serve anche l’Alfa Romeo Giulietta. E’ detto che la versione più estrema grazie liano è stato presentato la scorsa primave- molto innovativa e resistente tanto che nei anche al blocco del differenziale posterio- ra al salone di NY. Si presenta con una crash test ha ottenuto eccelsi risultati. re ha capacità come nessun’altra rivale. nuova linea, una nuova base meccanica e Sotto il cofano c’è un 2 litri diesel Fiat con La Cherokee può avere cambio manuale a nuovi motori. common rail di ultima generazione. sei marce o a nove automatico. Il design è di rottura: il frontale ha le clas- Rispetto al vecchio modello con cui non L’abitacolo si presenta con schermo siche sette feritoie ma i fari molto sottili; i condivide più nemmeno un bullone, è net- touch 7 pollici o 8,5. passaruota sono tagliati di netto e non tamente più comoda, nettamente più I sedili possono avere riscaldamento e ven- seguono il profilo curvo delle ruote; la par- capace nel fuori strada, nettamente più tilazione. te posteriore ha fari alti, rifrangenti bassi veloce su strada asfaltata, nettamente più Il divano scorre per 14 centimetri. e un po’ esposti a eventuali urti; linea di precisa per chi la deve portare. Il sedile anteriore si può piegare a tavoli- cintura alta e lunotto piccolo. La nuova Cherokee può essere a sola tra- no. UN MITO NEL NOME E NEI CONTENUTI Va ovunque, ha un design di rottura e motori diesel vigorosi. La visibilità però non è il suo punto forte

84 Scheda tecnica Jeep Cherokee Limited 2.0 Lunghezza 462 cm Alla guida colpisce per come sia morbi- Larghezza 186cm da e facile da portare nonché reattiva ai comandi di sterzo e acceleratore. La nuo- Altezza 167 cm va Cherokee invita quindi a una guida brillante e si porta con disinvoltura tra le Capacità bagagliaio 412-500/1267 litri curve nonostante l’altezza rilevante e il Velocità massima 187 km/h peso non proprio contenuto. Il motore spinge con vigore e risulta ben insono- Accelerazione 0-100 10”9 rizzato. Buoni i freni grazie a quattro generosi dischi. Il cambio automatico a Consumo medio 18,9 km/l 9 marce è il più moderno sul mercato e presenta inserimenti dolci e impercetti- Prezzo 39.000 euro bili. Quando si porta il pedale dell’acce- Garanzia 3 anni/100 mila km leratore a fondo corsa scala rapidissima- mente.

RIVALI: VW TIGUAN, TOYOTA RAV4, NISSAN QASHQAI

85 I CALENDARI 2014 DOMENICA PER DOMENICA

Test FIA F.3 8 giugno 22 giugno 7-8 ottobre a Imola F.1 a Montreal F.1 a Spielberg Mondiale Rally in Sardegna GP2 a Spielberg Test World Series Renault Indycar a Fort Worth GP3 a Spielberg 21-22 ottobre a Jerez WTCC a Mosca FIA F.3 European a Spa 3-4-5 novembre ad Alcaniz GT Open a Portimao WTCC a Spa F.3 Open a Portimao GT Open a Jerez Formel 3 a Spielberg F.3 Open a Jerez ...... Adac GT a Spielberg British F.3 Snetterton F.Renault ALPS a Spa Euro V8 Series a Brno F.4 Italia ad Adria EuroGTSprint a Brno 25 maggio F.Junior ad Adria Nascar a Sonoma F.1 a Monte Carlo Nascar a Pocono V8 Supercars a Hidden Valley World Series Renault 3.5 a Monte Carlo Nascar Euro Series a Brands Hatch Europeo Rally in Belgio GP2 a Monte Carlo Italiano Rally Sardegna Italiano WRC Marca Trevigiana Indycar a Indianapolis ovale Trofeo Rally Terra Sardegna Indy Lights a Indianapolis ovale 29 giugno Formel 3 al Lausitzring 15 giugno Mondiale Rally in Polonia Adac GT al Lausitzring Moto GP a Montmelò Moto GP ad Assen British F.3 a Silverstone WEC - 24 Ore di Le Mans Indycar a Houston (2) F.Renault NEC a Silverstone Formel 3 a Hockenheim USCC a Watkins Glen Blancpain Endurance Silverstone F.Renault NEC a Hockenheim World Series Renault 3.5 a Mosca Trofeo Lamborghini a Silverstone Nascar a Michigan Eurocup Renault 2.0 a Mosca F.Renault ALPS a Spielberg Clio Cup ad Adria FIA F.3 European al Norisring Clio Cup a Spielberg Coppa Italia ad Adria DTM al Norisring Targa Tricolore Porsche a Spielberg RS Cup ad Adria Blancpain Endurance Le Castellet F.Renault 1.6 Nordic a Tierp Arena Targa Tricolore Porsche ad Adria Trofeo Lamborghini a Le Castellet F.Junior a Franciacorta 2000 Light ad Adria Nascar a Kentucky WTCC al Salzburgring CIVM Passo dello Spino Auto GP a Imola Nascar a Charlotte F.4 Italia a Imola CITE a Imola 1 giugno CIP a Imola Moto GP al Mugello CIVM Coppa Teodori Indycar a Detroit (2) USCC a Detroit World Series Renault 3.5 a Spa Eurocup Renault 2.0 a Spa F.Renault NEC Junior a Spa FIA F.3 European a Budapest DTM a Budapest Super GT ad Autopolis Nascar a Dover Stock Car Brazil a Ribeirao Preto Auto GP a Monza GT Italia a Monza CIP a Monza Italiano WRC Salento CIVM Trofeo Scarfiotti

86 6 luglio 13 luglio 27 luglio F.1 a Silverstone Moto GP al Sachsenring F.1 a Budapest GP2 a Silverstone Indycar a Iowa GP2 a Budapest GP3 a Silverstone USCC a Mosport GP3 a Budapest Indycar a Pocono World Series Renault 3.5 al Nurburgring British F.3 a Spa Indy Lights a Pocono Eurocup Renault 2.0 al Nurburgring F.Renault NEC a Spa F.3 Masters a Zandvoort F.Renault NEC Junior al Nurburgring Blancpain Endurance Spa (24 Ore) Blancpain GT Sprint a Zandvoort Super Formula al Fuji Trofeo Lamborghini a Spa GT Open a Budapest FIA F.3 European a Mosca USCC a Indianapolis F.3 Open a Budapest DTM a Mosca Nascar a Indianapolis F.Renault ALPS a Monza Nascar a Loudon CIP a Magione Clio Cup a Monza GT Italia al Mugello Coppa Italia a Monza CITE al Mugello 3 agosto Targa Tricolore Porsche a Monza CIP al Mugello Mondiale Rally in Finlandia RS Cup a Monza F.4 Italia al Mugello Indycar a Lexington Nascar a Daytona F.Renault 1.6 Nordic a Falkenberg Indy Lights a Lexington Nascar Euro Series a Tours FIA F.3 European a Spielberg V8 Supercars a Townsville 20 luglio DTM a Spielberg Italiano Rally San Marino F.1 a Hockenheim F.Renault NEC Junior ad Assen Trofeo Rally Terra San Marino GP2 a Hockenheim F.4 Italia a Magione CIVM Trento-Bondone GP3 a Hockenheim WTCC a Rio Hondo Indycar a Toronto (2) Nascar a Pocono Indy Lights a Toronto V8 Supercars a Ipswich Auto GP a Spielberg Stock Car Brazil a San Paolo ELMS a Spielberg CIVM Cronoscalata del Reventino Super GT a Sugo GT Open a Silverstone 10 agosto F.3 Open a Silverstone Moto GP a Indianapolis Coppa Italia a Magione USCC a Elkhart Lake RS Cup a Magione Super GT al Fuji 2000 Light a TBA Adac GT al Slovakia Ring Nascar Euro Series al Nurburgring F.Renault 1.6 Nordic a Parnu Europeo Rally in Estonia Nascar a Watkins Glen CIVM Coppa Selva di Fasano

87 I CALENDARI 2014 DOMENICA PER DOMENICA

17 agosto 7 settembre 21 settembre Moto GP a Brno F.1 a Monza F.1 a Marina Bay Indycar a Milwaukee GP2 a Monza Formel 3 al Sachsenring Indy Lights a Milwaukee GP3 a Monza Adac GT al Sachsenring Auto GP al Nurburgring Blancpain GT Sprint a Portimao Euro V8 Series al Sachsenring FIA F.3 al Nurburgring GT Open a Spa Blancpain Endurance al Nurburgring DTM al Nurburgring F.3 Open a Spa (1000 Km) Nascar a Michigan EuroGTSprint a Magny-Cours Trofeo Lamborghini al Nurburgring Stock Car Brazil a Cascavel F.Renault ALPS al Mugello F.Renault NEC al Nurburgring Clio Cup al Mugello WEC ad Austin 24 agosto Coppa Italia al Mugello USCC ad Austin F.1 a Spa Targa Tricolore Porsche al Mugello Nascar a Loudon GP2 a Spa RS Cup al Mugello Europeo Rally a Cipro GP3 a Spa F.Renault 1.6 Nordic a Solvalla Italiano Rally Adriatico Mondiale Rally in Germania CIP a Varano CIVM Pedavena Croce Indycar a Sonoma F.Junior a Varano Indy Lights a Sonoma Nascar a Richmond 28 settembre Super Formula a Motegi Trofeo Rally Terra Costa Smeralda Moto GP ad Alcaniz USCC a Danville CIVM Coppa Carotti World Series Renault 3.5 a Le Castellet Blancpain GT Sprint al Slovakia Ring Eurocup Renault 2.0 a Le Castellet Nascar a Bristol 14 settembre Super Formula a Sugo V8 Supercars a Ipswich Mondiale Rally in Australia DTM a Guangzhou F.Renault 1.6 Nordic a Knutstorp Moto GP a Misano GT Open a Monza CIVM Trofeo Fagioli World Series Renault 3.5 a Budapest F.3 Open a Monza Eurocup Renault 2.0 a Budapest F.4 Italia a Monza 31 agosto Super Formula ad Autopolis 2000 Light a Monza Moto GP a Silverstone ELMS a Le Castellet F.Renault 1.6 Nordic a Mantorp Park Indycar a Fontana DTM al Lausitzring CITE a Pergusa Super GT a Suzuka Formel 3 al Lausitzring Nascar a Dover Formel 3 al Nurburgring WTCC a Sonoma Stock Car Brazil a Salvador Adac GT al Nurburgring Formula E a Pechino British F.3 a Brands Hatch British F.3 a Donington F.Renault NEC a Most Nascar a Chicago F.Renault NEC Junior a Zolder V8 Supercars a Victoria Nascar ad Atlanta Stock Car Brazil a Nova Santa Rita Stock Car Brazil a Curitiba F.4 Italia a Vallelunga GT Italia a Le Castellet GT Italia a Vallelunga Europeo Rally in Repubblica Ceca CITE a Vallelunga Italiano Rally Friuli Italiano WRC San Martino di Castrozza

88 5 ottobre 19 ottobre 16 novembre F.1 a Suzuka Moto GP a Phillip Island Mondiale Rally in Gran Bretagna Mondiale Rally in Francia World Series Renault 3.5 a Jerez WEC ad Al Sakhir USCC a Braselton Eurocup Renault 2.0 a Jerez Super GT a Motegi Super GT a Buriram FIA F.3 European a Hockenheim WTCC a Macao Formel 3 a Hockenheim DTM a Hockenheim F.3 a Macao Adac GT a Hockenheim Blancpain GT Sprint a Zolder Nascar a Miami Euro V8 Series a Hockenheim Auto GP a Estoril V8 Supercars a Phillip Island F.Renault ALPS a Jerez ELMS a Estoril Stock Car Brazil a Brasilia F.Renault NEC Junior a Spa GT Open a Montmelò Nascar a Kansas City F.3 Open a Montmelò 23 novembre Coppa Italia a Imola F.4 Italia a Montmelò F.1 a Yas Marina Targa Tricolore Porsche a Imola F.Renault NEC Junior a Zandvoort GP2 a Yas Marina Formula E a Putrajava GP3 a Yas Marina 12 ottobre Nascar a Talladega Finali Mondiali Trofeo Lambo a Sepang F.1 a Sochi Italiano WRC Como GP2 a Sochi 30 novembre GP3 a Sochi 26 ottobre WEC a San Paolo Moto GP a Motegi Mondiale Rally in Spagna WEC al Fuji Moto GP a Sepang 7 dicembre Blancpain GT Sprint a Zolder WTCC a Suzuka V8 Supercars a Sidney FIA F.3 European a Imola Nascar a Martinsville GT Italia a Imola V8 Supercars a Surfers Paradise 13 dicembre CIP a Imola GT Italia a Monza Formula E a Punta del Este EuroGTSprint a Imola CITE a Monza WTCC a Shanghai Clio Cup a Vallelunga 10 gennaio 2015 Nascar a Charlotte Coppa Italia a Vallelunga Formula E a Buenos Aires Nascar Euro Series a Le Mans RS Cup a Vallelunga V8 Supercars a Bathurst F.Junior a Franciacorta Stock Car Brazil a Curitiba Europeo Rally in Svizzera Europeo Rally in Romania Italiano Rally Due Valli 2 novembre F.1 ad Austin WEC a Shanghai Blancpain GT Sprint a Baku Nascar a Fort Worth Stock Car Brazil a Taruma 9 novembre F.1 a San Paolo Super Formula a Suzuka Moto GP a Valencia Nascar a Phoenix F.Junior a Varano Europeo Rally in Corsica

89 Una nuova avventura ci aspetta!

Per tutto lo scorso anno Cuore nelle Corse, la nostra rubrica di cultura e passione sportiva curata in collaborazione da Italiaracing e dall’ing Andrea Toso della Dallara, ci ha tenuto compagnia esplorando l’articolatissimo e affascinante mondo del motorsport in tutti i suoi aspetti. Da questo numero Cuore nelle Corse torna sotto forma di appuntamento per tutti coloro che hanno una curiosità, un dubbio, un ricordo, una proposta da sottoporre e condividere all’ingegner Toso e alla comunità dei lettori di Italiaracing. Con questo nuovo formato ci proponiamo di essere multimediali e interattivi, sterzando con agilità fra le pagine del nostro Magazine e la rete di internet e dei social network, e vi invitiamo quindi a visitare i nostri account Twitter e Facebook CUORE NELLE CORSE e ad inviare le vostre domande e le vostre proposte all’indirizzo mail [email protected]