Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo in Terres. Inventario dell'archivio storico (1737 - 2012)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici in collaborazione con Archivio Diocesano Tridentino

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione della Soprintendenza per i beni librari, archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino; la redazione dell'inventario è stata curata da Francesca Tecilla, Elena Bertagnolli, Cinzia Groff e Ornella Bolognese socie della cooperativa Koinè e ultimata nel luglio 2012.

L'intervento è stato realizzato utilizzando il Sistema informativo degli archivi storici del . Le schede sono state compilate secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006. Relativamente alla descrizione delle singole unità archivistiche sono stati usati i seguenti criteri: - il titolo originale del documento è riportato tra virgolette; - nella trascrizione dei titoli si sono ricondotti all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le lettere maiuscole e minuscole e si sono sciolte le abbreviature; - le ricostruzioni di titoli, di date ed eventuali altre integrazioni sono state indicate tra parentesi quadre; - di ogni unità archivistica si sono indicati gli estremi cronologici, la definizione archivistica e il numero delle carte.

In particolare per i registri:

- in presenza di più titoli originali, si è scelto quello più significativo, specificandone la posizione solo se esso non appare all'esterno; - si è riportata, ove presente, la numerazione originaria per carte o per pagine; se assente si è dato il computo delle carte scritte, facendo seguire al numero l'espressione "non numerate" (n.n.); - la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte viene espressa mediante la locuzione "carte sinistra - destra" (cc. sd); - in presenza di una numerazione non omogenea si è indicato il computo totale delle carte scritte, specificando di seguito, tra parentesi tonde, il tipo di numerazione presente (parziale, varia, imprecisa); - si è indicata tra parentesi la presenza di carte bianche, tranne quelle esistenti in fine registro.

Nelle citazioni, l'unità archivistica è individuata dal nome del fondo, dal nome della serie e dal numero che indica la posizione dell'unità all'interno della serie. Ad ogni unità archivistica è inoltre associata una segnatura, scritta nel margine sinistro in alto e applicata sul pezzo, che indica la collocazione fisica del pezzo all'interno della serie. Questa è costituita da una lettera alfabetica maiuscola diversa per ogni fondo, dal numero corrispondente alla serie, dal numero del pezzo in inventario e, eventualmente, dal numero della busta-contenitore.

Nella descrizione delle unità archivistiche si è fatto ricorso alle seguenti abbreviazioni e sigle: c., cc. carta, carte recto - verso cc. sd carte sinistra - destra, cioè con la numerazione originaria riferita allo specchio formato da due facciate contrapposte n., nn. numero, numeri n. n. non numerato/e num. orig. numerazione originale p., pp. pagina, pagine tit. dorso titolo dorso tit. int. titolo interno

ADT Archivio Diocesano Tridentino

Alla fine dell'inventario si trovano indici relativi a: persone, toponimi, istituzioni e cose notevoli. Ad ogni lemma dell'indice sono associati i numeri che indicano la posizione del lemma stesso nell'inventario; tali numeri sono collocati tra parentesi graffe, accanto alle introduzioni e alle unità archivistiche, in alto a destra. Le voci dell'indice si riferiscono esclusivamente a quanto riportato nel presente inventario, senza ulteriori ricerche e approfondimenti critici.

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Sommario Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 1737 - 2012...... 5

Curazia dei Santi Filippo e Giacomo ...... 8 Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo...... 11 Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 1737 - 2012...... 14 Registri dei nati e battezzati, 1806 - 1975...... 15 Registri dei matrimoni, 1917 - 2010...... 17 Registri dei morti, 1895 - 1989...... 19 Registri dei cresimati, 1905 - 2012...... 20 Stati delle anime, sec. XX inizio...... 21 Atti matrimoniali, 1919 - 1962 ...... 22 Diari delle messe avventizie, 1912 - 1942 ...... 23 Registri dei legati pii, 1894 - 1958...... 24 Registri delle soddisfazioni degli oneri missari, 1908 - 1994...... 25 Registri di cassa del Pane di Sant'Antonio, 1905 - 1940 ...... 26 Protocolli degli esibiti, 1881 - 1935...... 27 Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, 1737 - 1963...... 28 Carteggio e atti, 1815 - 1944 ...... 31

Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo ...... 32 Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 1953 - 1984 ...... 34 Resoconti, 1953 - 1984...... 35

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo...... 36 Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 1833 - 1984...... 39 Partitari, 1921 - 1958 ...... 40 Resoconti, 1833 - 1984...... 41

Confraternita del Santissimo Sacramento ...... 43 Confraternita del Santissimo Sacramento in Terres, 1901 - 1955 ...... 45 Registri di amministrazione, 1901 - 1955...... 46

Società corale Santa Cecilia...... 47 Società corale Santa Cecilia in Terres, 1953 - 1960 ...... 48 Registri di amministrazione, 1953 - 1960...... 49

Comune di Terres...... 50 Documentazione dell'archivio del Comune di Terres, 1823 - 1880...... 51 Carteggio e atti, 1823 - 1880 ...... 52

Scuola elementare di Terres...... 53 Documentazione dell'archivio della scuola elementare di Terres, 1928 - 1949...... 55 Documentazione relativa all'attività didattica, 1928 - 1949...... 56

Indici...... 57

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Albero dei soggetti produttori

Curazia dei Santi Filippo e Giacomo, Terres, 1806 febbraio 13 - 1943 aprile 30 Successori: Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo, Terres, 1943 maggio 1 - E' filiale di : Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista, Flavon, sec. XIII -

Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo, Terres, 1943 maggio 1 - Predecessori: Curazia dei Santi Filippo e Giacomo, Terres, 1806 febbraio 13 - 1943 aprile 30 Assorbe : Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Terres, ante 1537 - 1987 gennaio 24

Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, Terres, 1953 marzo 11 - 1987 gennaio 24

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, Terres, ante 1537 - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo, Terres, 1943 maggio 1 -

Confraternita del Santissimo Sacramento, Terres, [1901] - ante 2004

Società corale Santa Cecilia, Terres, 1953 novembre 22 - 1960 settembre 8

Comune di Terres, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Scuola elementare di Terres, Terres, 1924 ottobre 1 - 1987

4 superfondo Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 1737 - 2012 {1}

registri 24, fascicoli 18; metri lineari 2.0

Storia archivistica Al momento del presente riordino la documentazione dell'archivio storico della parrocchia di Terres si trovava depositato nella canonica di Terres, ad eccezione dei libri canonici che si trovavano presso il parroco nella canonica di Denno. La documentazione era raccolta parte in raccoglitori ad anelli e parte in faldoni riportanti il titolo sul dorso, frutto di interventi dei parroci di Terres effettuati nel secolo XX. Gran parte di questo carteggio si trova ora inserito nella serie Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti. Non sono presenti molti documenti antichi anche perché la canonica, e con essa l'archivio, andò distrutta in un incendio nel 1802 (1). Nelle relazioni compilate in occasione delle visite pastorali effettuate dal 1907 al 1958, si dichiarava che la documentazione dell'archivio si trovava conservata in canonica in un armadio sempre chiuso a chiave o ordinata in teche secondo il loro contenuto (2). Nell'intervento di riordino non si sono individuati criteri archivistici tali da poter ricostruire un ordinamento originario, quindi si è optato, anche su esempio di altri archivi parrocchiali, per un riordino che indicasse l'ideale svolgersi delle attività del curatore d'anime e degli enti sottoposti al suo controllo. L'archivio storico della parrocchia di Terres verrà depositato, assieme agli archivi delle parrocchie facenti parti l'unità pastorale di Denno, nella canonica di Denno.

Lingua Italiano; latino; tedesco

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico della parrocchia di Terres ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del Ministero dell'interno n. 39/1966, Direzione generale degli Archivi di Stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari". Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale rispettando le unità preesistenti. Per quanto riguarda l'ordinamento poiché non è stato possibile ricostruirne uno preesistente, si sono individuate le varie attività svolte dal parroco e le amministrazioni che nella parrocchia operano sotto la sua diretta o indiretta responsabilità. Le valutazioni, le scelte e le operazioni occorse nel presente lavoro di riordino sono state comunque concertate con il direttore dell'Archivio Diocesano Tridentino e con il referente della Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento.

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Condizioni di accesso In base alle "Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana" la consultazione dei documenti riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. La consultazione di documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, è regolata in termini di legge statale (D. L. 30/6/03 n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali") richiamata dal "Testo unico provinciale dei Beni Culturali" (L. P. n. 1/2003). Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. Inoltre, in base alle suddette "Intese", la consultazione da parte degli studiosi deve comunque avvenire mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio tramite l'Archivio Diocesano, il quale dovrà inviare al servizio provinciale competente l'elenco delle autorizzazioni rilasciate.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso, sentito il parere e avuto il consenso dell'incaricato diocesano per gli archivi parrocchiali. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961, pp. 777-778

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 COPPOLA G., GRANDI C. (a cura di), La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, Bologna, 1989 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989

Fonti normative Circolare del Ministero dell'Interno 25 giugno 1966, n. 39, Norme per la pubblicazione degli inventari Codice di diritto canonico (1983) Decreto arcivescovile 10 febbraio 1993, istituzione dell'Archivio Diocesano Tridentino Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11) Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 27 agosto 1993, n. 11704, Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana. Legge provinciale 17 febbraio 2003, n. 1, Nuove disposizioni in materia di beni culturali. Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, Codice in materia di protezione dei dati personali

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Norme o convenzioni La scheda è stata compilata secondo le regole di descrizione di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, fasc. 3, c. 121. (2) Ibidem.

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Ente Curazia dei Santi Filippo e Giacomo {2} 1806 febbraio 13 - 1943 aprile 30

Luoghi Terres (TN)

Altre Forme autorizzate del nome Primissaria curata di Terres

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 01/01/1737 - 11/03/2012

Storia Il paese di Terres si trova nella Valle di Non, sulla sponda destra del Noce ai limiti settentrionali del cosiddetto "Contà". Il "Contà" o "Contado" di Flavon, che comprendeva anche i paesi di Flavon e Cunevo, fu culla della potente famiglia Flavon che nei secoli XI-XIII deteneva il feudo. I Flavon, famiglia nota ancora nel 1004 all'epoca dell'imperatore Enrico II, furono tra i primi nobili a ricoprire la prestigiosa carica di "avvocati del principato", esercitando per conto del principe vescovo il potere temporale- amministrativo civile e militare. Nell'arco di poco più di tre secoli riuscirono a possedere beni vasti e importanti, soprattutto nelle valli del Noce e nelle Giudicarie. Il Contado di Flavon passò alla fine del XIII secolo alla nobile famiglia Coredo di Castel Valer, quindi agli Spaur che lo tennero fino alla soppressione dei giudizi patrimoniali. In seguito all'incorporazione del Dipartimento dell'Alto Adige nella Provincia del Tirolo e all'istituzione dei Giudizi distrettuali, le cessate giurisdizioni patrimoniali di Spor e Belfort furono incorporate al Giudizio distrettuale di Mezzolombardo, mentre l'antico Contado di Flavon con i comuni di Flavon, Terres e Cunevo vennero aggregati al neoistituito Giudizio distrettuale di Cles. Dal punto di vista ecclesiastico gli abitanti di Terres dipendevano anticamente dalla parrocchia di Flavon, presso la quale si recavano per assistere alle sacre funzioni e per ricevere i sacramenti. A partire dall'inizio del XVIII secolo il parroco di Flavon mandava un sacerdote primissario a Terres allo scopo di garantire agli ammalati e agli anziani la possibilità di assistere alla prima messa, fermo restando l'obbligo di frequentare la parrocchiale per coloro che avevano la possibilità di recarsi a Flavon. L'erezione di una stazione di cura d'anime provvista di un sacerdote stabile eletto dalla comunità di Terres venne decretata il 13 febbraio 1806 (1) mediante l'istituzione della primissaria curata, immediatamente soggetta alla parrocchia di Flavon. Secondo i capitoli allegati al documento di erezione infatti il parroco di Flavon forniva annualmente gli oli santi e l'acqua benedetta che permettevano al sacerdote di Terres di amministrare i Sacramenti del Battesimo, dell'Eucarestia e dell'Estrema unzione. Il primissario doveva anche ascoltare le confessioni, celebrare la messa nei giorni festivi, spiegare il Vangelo dal giorno di Ognissanti fino a Pasqua, spiegare la dottrina cristiana e tenere la scuola, con l'obbligo di assistere alle funzioni parrocchiali a Flavon. I vicini della comunità di Terres erano tenuti a fornire al loro curato la legna da ardere, una decorosa abitazione e un onorario annuo in denaro e in frumento. 8

Il primo primissario curato di Terres fu don Giacomo Tolameotti da Samoclevo, che rimase a Terres fino al 1817. Il 18 aprile 1807 il vescovo Emanuele Maria Thun concesse la facoltà di esporre il Santissimo Sacramento, aumentando in tal modo la possibilità di celebrare le sacre funzioni nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, fermi restando i diritti del parroco di Flavon per le messe solenni e cantate, per gli uffici funebri, per gli anniversari e per le sepolture dei fanciulli e degli adulti (2). La tenuta ufficiale dei registri dei nati, dei matrimoni e dei morti e la facoltà di rilasciare i relativi certificati spettavano sempre al parroco di Flavon; al primissario era concesso solo di tenere nota dei nati di Terres, da inviare al parroco per la debita registrazione (3), e di celebrare i matrimoni mediante delega del parroco. Il distacco dalla parrocchia di Flavon avvenne definitivamente il 25 aprile 1943 con l'elevazione della curazia dei Santi Filippo e Giacomo a parrocchia. In seguito alla rinuncia dei capifamiglia di Terres, il diritto di nomina del parroco passò al vescovo di Trento.

ELENCO DEI CURATI

1806-1817 Giacomo Tolameotti 1817-1919 Antonio Gabardi 1820-1822 Michele Gottardi 1822-1824 Giacomo Filippo Belfanti 1825-1828 Cristoforo Dalpiaz 1828-1839 Giovanni Antonio Bonetti 1839-1856 Francesco Zadra 1857-1858 Domenico Girardelli 1858-1869 Baldassare Pasotti 1869-1872 Angelo Giuseppe Ferrari 1873-1876 Giovanni Battista Graifenberg 1877-1893 Giuseppe Weiss 1894-1911 Raffaele Bertoluzza 1912-1916 Luigi Martini 1916-1943 Luigi Deromedis

Funzioni, occupazioni e attività Con il termine "curazia" si vuole indicare un luogo o un territorio determinato, con chiesa propria, situata all'interno dei confini della parrocchia, sottratta parzialmente alla giurisdizione del parroco e affidata a un curato. La curazia poteva essere, in relazione alla parrocchia d'origine, completamente o parzialmente dipendente, o indipendente a seconda delle concessioni ottenute a mano a mano dall'autorità ecclesiastica e civile. Nei territori soggetti alla giurisdizione austriaca venivano riconosciute come indipendenti quelle sole stazioni di cura d'anime delle quali si poteva comprovare l'erezione a cura indipendente con il beneplacito dello Stato. I sacerdoti che ambivano all'assegnazione del beneficio curaziale dovevano sostenere gli esami di concorso indetti dall'Ordinariato. Il curato era tenuto a celebrare la messa "pro populo" ed era autorizzato a tenere, senza delegazione parrocchiale, i registri di battesimo, matrimonio e morte. Nel Tirolo tuttavia si ebbero curazie erette anche senza la presenza di tutti gli elementi descritti sopra. Tra le due guerre mondiali la

9 maggior parte delle curazie presenti sul territorio tridentino ottennero l'elevazione a parrocchia e il sistema curaziale fu abolito completamente in seguito al Concordato del 1984.

Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Cles Decanato di Denno (dal 1912)

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Parrocchie e curazie ADT, Libro B Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 501-503 ROSSI E., Il paese di Terres, Trento, 1977

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, fasc. 3, cc. 3-5. (2) Ibidem, cc. 16-17. (3) Ibidem, cc. 20-21.

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Ente Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo {3} 1943 maggio 1 -

Luoghi Terres (TN)

Archivi prodotti Fondo Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 01/01/1737 - 11/03/2012

Storia La parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo di Terres venne eretta con decreto vescovile del 25 aprile 1943 che ebbe vigore a partire dal primo maggio dello stesso anno (1). Con tale decreto si sancì definitivamente il distacco dall'antica parrocchia matrice di San Giovanni Battista di Flavon. In seguito alla rinuncia dei capifamiglia di Terres, il diritto di nomina del parroco passò quindi al vescovo di Trento. I confini della nuova parrocchia rimasero gli stessi della cessata curazia e coincidono con quelli del comune di Terres. La parrocchia confina a nord ovest con la parrocchia di , a est con la parrocchia di e a sud con la parrocchia di Flavon. Si dovette aspettare dieci anni per formare il patrimonio del beneficio parrocchiale necessario ai fini del riconoscimento civile della parrocchia; il formale decreto del Presidente della Repubblica fu emanato in data 11 marzo 1953 (2). La parrocchia di Terres fa parte del decanato del Mezzolombardo e dal 18 marzo 2012 dell'Unità Pastorale Cristo Salvatore avente sede a Denno. Con decreto ministeriale del 30 dicembre 1986 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio 1987 la parrocchia è stata dichiarata Persona Giuridica Privata (Tribunale di Trento, Registro Persone Giuridiche n. 555).

ELENCO DEI PARROCI

1943-1945 Luigi Deromedis 1945-1952 Leopoldo Cappello 1953-1963 Pompeo Preti 1963-1975 Giulio Clauser 1975-1984 Carlo Daz 1984-1987 Ezio Franzoi (parroco di Flavon) 1988-1994 Oreste Guarnieri 1995-2010 Augusto Angeli 2010- Alessio Pellegrin

Condizione giuridica Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto

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Funzioni, occupazioni e attività Il termine "parrocchia" (3) deriva dal greco e indica, dal punto di vista etimologico, una qualsiasi circoscrizione territoriale. Nei primi secoli della cristianità fino al basso medioevo il termine venne adottato per indicare le ripartizioni dei territori diocesani in circoscrizioni minori, fenomeno nato in conseguenza del moltiplicarsi nelle diocesi di nuove chiese sotto la spinta delle crescenti esigenze dei fedeli. La consacrazione definitiva del "sistema parrocchiale" si ebbe con il Concilio di Trento che, sulla base della precedente normativa pontificia e conciliare, dettò una nuova e completa disciplina della struttura della Chiesa. I legislatori del Concilio prescrissero che, per la più efficace tutela della cura delle anime affidate ai vescovi, il "populus fidelium" si dovesse distinguere in parrocchie proprie con confini determinati e che a ciascuna di esse venisse assegnato un sacerdote che vi risiedesse, soltanto dal quale i fedeli potevano ricevere i Sacramenti (Sess. XXIV, cap. 13). Si ordinò così che venissero erette parrocchie in tutti i luoghi in cui esse non esistevano e si stabilirono delle norme per assicurare ai parroci un reddito minimo. Il parroco si impegnava a risiedere nel luogo assegnatogli, ad approfondire la conoscenza della comunità dei fedeli attraverso la compilazione e l'accurata custodia dei libri parrocchiali e a partecipare alle adunanze vicariali. I principi enunciati dal Concilio di Trento e successivamente ribaditi nella normativa pontificia sono stati accolti e sintetizzati nel testo del Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 216 §1 dispone che il territorio di ogni diocesi debba essere diviso in "distinctas partes territoriales", a ciascuna delle quali "sua peculiaris ecclesia cum populo determinato est assignanda suusque peculiaris rector, tamquam proprius eiusdem pastor, est praeficiendus pro necessaria animarum cura". L'istituzione parrocchiale dunque risulta costituita, oltre che dall'elemento territoriale, da altri tre elementi: un determinato "popolo", una peculiare "chiesa" e un "pastor". Il Codice di diritto canonico del 1983 ha riconosciuto la personalità giuridica della parrocchia espressamente concepita come "Communitas Christifidelium" (CIC 1983, can. 515 §3). Tale riforma è stata recepita sia nell'accordo tra Stato e Chiesa (legge 121/1985) sia nelle disposizioni sugli enti e beni ecclesiastici (legge 222/1985); le diocesi e le parrocchie acquistano la personalità giuridica civile dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell'interno che conferisce loro la qualifica di "ente ecclesiastico civilmente riconosciuto".

Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Mezzolombardo

Fonti normative Codice di diritto canonico (1983) Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

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Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali ADT, Parrocchie e curazie Bibliografia ASSON V., Flavon nel Contà attraverso i secoli, Trento, [1977] BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 ROSSI E., Il paese di Terres, Trento, 1977 WEBER S., La Pieve di Denno e le sue chiese filiali, Trento, 1935, pp. 156-159

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, fasc. 3, c. 34. (2) Ibidem, c. 38. (3) Le presenti notizie informative sono da ritenersi generali e non esaustive. Per un approfondimento e una bibliografia articolata si rimanda alla voce corrispondente dell'"Enciclopedia del diritto", Giuffré, Varese, 1958-1995.

13 fondo A Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 1737 - 2012 {4}

registri 19, fascicoli 11

Soggetti produttori Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo, 1943 maggio 1 - Curazia dei Santi Filippo e Giacomo, 1806 febbraio 13 - 1943 aprile 30

Modalità di acquisizione e versamento Il fondo è sempre stato di proprietà dell'ente; in base alla Commissione Beni Culturali dell'1 aprile 1994 è stato dichiarato di interesse storico.

Contenuto La documentazione conservata nel fondo è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da carteggio e atti vari.

Lingua Italiano; latino; tedesco

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione in quanto l'ente parrocchia è ancora attivo.

Esistenza e localizzazione delle copie Presso l'Archivio Diocesano Tridentino si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio di Trento fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

14 serie A 1 Registri dei nati e battezzati, 1806 - 1975 {5} registri 5

Contenuto I registri dei battesimi insieme a quelli dei matrimoni furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei battezzati vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da cinque registri, il primo strutturato a tabella tracciata a mano, gli altri a tabella prestampata, sui quali sono registrati, secondo le disposizioni governative, le generalità del battezzato, "il tempo della nascita" (anno, mese, giorno e ora), il luogo di nascita, il giorno del battesimo, i nomi dei genitori, del ministro battezzante, della levatrice (mammana) e dei padrini e la condizione sociale di questi ultimi. Per quanto riguarda la rilevazione degli estremi cronologici si specifica che viene sempre segnalata come prima data quella riferita alla nascita e come ultima quella riferita al battesimo. Il primo registro dei nati e battezzati riporta anche le registrazioni dei morti dal 1869 al 1871 e dal 1879 al 1907.

A 1.1 {6} "Anno 1806. Primus liber baptizatorum comunitatis Terresii" 1806 dicembre 29 - 1828 aprile 19 Altre denominazioni: "[B]atte[zzati] libr[o] I. 1806-182[8]. Morti" (tit. dorso) Alle pp. 1-2, prima delle registrazioni dei nati e battezzati: annotazione relativa alla registrazione dei battezzati anteriormente al 29 dicembre 1806 sui registri dei nati e battezzati della parrocchia di Flavon, [1806]; alle pp. 1-17: registro dei morti, 1869 dicembre 16-1871 maggio 1; 1879 gennaio 2-1907 agosto 5; alla fine: memorie relative ai primissari di Terres, all'erezione della primissaria curata, alla concessione del tabernacolo, all'incendio del 16 agosto 1802, alla demolizione della vecchia chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, alla benedizione della prima pietra della nuova chiesa e ai benefattori della chiesa, 1828 marzo 28-1828 aprile 18. Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 50, 17 (bianche le pp. 3, 4, 13 e 14 del registro dei morti) 15

Segnature precedenti: I

A 1.2 {7} "Liber secundus baptizatorum comunitatis Terresii. Anno 1821" 1820 novembre 27 - 1837 dicembre 8 (1) Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. sd 38 Segnature precedenti: II Note (1) Le registrazioni dei nati e battezzati dal 27 novembre 1820 al 19 aprile 1828 sono riprese dal registro precedente.

A 1.3 {8} "Terres. Nati e battezzati. 1838-1869 inclusive" 1838 febbraio 26 - 1869 dicembre 31 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 59, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: III

A 1.4 {9} "Terres. Registro dei nati e battezzati dall'anno 1870 all'anno 1943" 1870 gennaio 16 - 1943 maggio 15 (con annotazione del 28 dicembre 1943) Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 122, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: IV

A 1.5 {10} "Nati. Tomo V" 1943 settembre 13 - 1975 giugno 29 Altre denominazioni: "Libro dei nati della parrocchia di Terres" (tit. int.) Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. sd 55, con indice a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: V

16 serie A 2 Registri dei matrimoni, 1917 - 2010 {11}

registri 2

Contenuto I registri dei matrimoni, insieme a quelli dei battesimi, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91- 97 del "Rituale Romanum" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri dei matrimoni infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, i riti civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 lo Stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al Comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici.

La serie è formata da due registri. Il primo registro è in parte strutturato a tabella prestampata riportante, secondo le disposizioni governative, la data del matrimonio, le generalità degli sposi, del ministro celebrante, dei testimoni e la condizione sociale di questi ultimi e in parte riporta gli atti di matrimonio redatti secondo le norme concordatarie. Il secondo registro riporta gli atti di matrimonio prestampati.

A 2.1 {12} "Matrimoni nella curazia di Terres dal 1914 al 1955" 1917 agosto 18 - 1954 settembre 25 Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, cc. sd 43, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: volume I

17

A 2.2 {13} "Parrocchia di Terres. Matrimoni 1956-***" 1956 settembre 25 - 2010 agosto 21 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 96, con indice alfabetico alla fine n.n. Segnature precedenti: volume II

18 serie A 3 Registri dei morti, 1895 - 1989 {14}

registri 1

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilivano anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § "Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur"). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'autorità politica austriaca si interessò ai libri parrocchiali con la lettera circolare del primo maggio 1781 che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. Nella successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 vennero prescritte formule e espressioni linguistiche uniformi per la loro compilazione e si ordinò di "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai Comuni (anche se la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci non venne mai meno) con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione aulica centrale d'organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i Comuni.

La serie è formata da un unico registro riportante i morti di Terres dal 1895.

A 3.1 {15} "Parrocchia di Terres. Registro dei morti dal 1885 al 1989" 1895 gennaio 30 - 1989 novembre 12 (1) Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 172, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Segnature precedenti: I Note (1) Le registrazioni dal 30 gennaio 1895 al 5 agosto 1907 sono riprese dal registro precedente. Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Registri dei nati e battezzati, reg. 1.

19 serie A 4 Registri dei cresimati, 1905 - 2012 {16}

registri 1

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli "stati delle anime" dal "Rituale Romanum" di Paolo V nel 1614, nel quale si stabilirono anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § "Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur"). In realtà nella diocesi di Trento i registri dei cresimati furono compilati con sistematicità solo a partire dal secolo XIX.

A 4.1 {17} "Terres. Registro dei cresimati" 1905 agosto 3 - 2012 marzo 11 Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 38, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

20 serie A 5 Stati delle anime, sec. XX inizio {18}

registri 1

Contenuto Il "Liber Status animarum" (o Anagrafe) era un registro che permetteva al parroco di conoscere in modo esatto la composizione, la situazione anagrafica e l'impartizione dei Sacramenti delle famiglie sottoposte alla sua cura al fine di facilitare il suo compito di sacerdote e di ufficiale di stato civile. La compilazione degli stati delle anime venne raccomandata, insieme a quella dei registri dei cresimati e dei morti, dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614. Successivamente diversi concilii e sinodi ordinarono che durante la Quaresima di ogni anno questi libri venissero aggiornati. Queste disposizioni non furono applicate diligentemente nelle parrocchie della diocesi di Trento: prima del XIX secolo infatti si sono conservati pochi registri di questo tipo nonostante le frequenti sollecitazioni provenienti anche dalle autorità civili. Molti sono i vescovi tridentini che, negli atti delle visite pastorali, richiamano l'attenzione su questa lacuna; il vescovo Celestino Endrici in occasione della sua prima visita pastorale nella diocesi stilò un formulario in cui si richiedeva, tra l'altro, e per la prima volta in forma esplicita, di segnalare la presenza in parrocchia degli "Status animarum" o "Anagraphes". Nel 1917 il Codice di diritto canonico li rese obbligatori, lasciando alle disposizioni dei vari Ordinari il compito di introdurli e di stilare anche nuovi e più semplici metodi di compilazione.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, p. 52 Codice di diritto canonico, Roma, 1984, can. 440 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, VII (1905), p. 239 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989, pp. 277-319

A 5.1 {19} "Anagrafe della popolazione di Terres" sec. XX inizio (con integrazioni fino al 6 agosto 1996) Italiano Registro; carta, legatura in mezza pelle, pp. 164

21 serie A 6 Atti matrimoniali, 1919 - 1962 {20}

fascicoli 1

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi, variano per genere e quantità a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Il permesso politico, introdotto nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820, veniva rilasciato dal Comune e doveva dimostrare che lo sposo fosse in grado di mantenere una famiglia mediante l'esercizio di un'attività o fosse garantito da una paga giornaliera. Ai parroci era vietato benedire i matrimoni di coloro che non lo avessero presentato. In seguito alla legge n. 847 del 27 maggio 1929, la documentazione di ogni matrimonio viene raccolta nel bifoglio "Esame dei contraenti", consistente nelle domande da farsi agli sposi secondo il can. 1020 del Codice di diritto canonico, e comprende anche la notificazione al comune dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali. Si possono trovare anche atti relativi a matrimoni non celebrati o celebrati fuori parrocchia.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 174-175

A 6.1 b. 1 {21} Atti matrimoniali 1919 - 1962 Italiano, latino Fascicolo; carta, cc. 644 n.n.

22 serie A 7 Diari delle messe avventizie, 1912 - 1942 {22}

registri 2

Contenuto L'autorità ecclesiastica centrale predispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie e il diario personale del sacerdote e ne stilò le norme per la loro compilazione. I diari delle messe avventizie, con quelli delle messe legatarie, dovevano essere custoditi in sacrestia, come stabilito da una comunicazione ai decani del 14 agosto 1804 redatta dal vicario generale del vescovo di Trento Simone Albano Zambaiti che riprendeva quanto enunciato nell'enciclica 'Quamvis iterato' del 4 gennaio 1774. Tali disposizioni vennero confermate dal vescovo Francesco Saverio Luschin nel 1825 (Costituzioni diocesane, 1 marzo 1825). Nei diari delle messe avventizie dovevano essere annotati il numero progressivo delle messe celebrate, la data della celebrazione, l'intenzione e il nome del ministro celebrante.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 382-386

A 7.1 {23} "Diarium missarum" 1912 aprile 7 - 1925 luglio 9 Altre denominazioni: "Diarium missarum celebratarum in ecclesia Terresi a die 7 mensis aprilis anno 1912 ad diem 8 mensis iulii anni 1925" (tit. int.) Latino Registro; carta, legatura in tela, cc. 120 n.n.

A 7.2 {24} "Diarium missarum" 1925 luglio 10 - 1942 novembre 23 Latino Registro; carta, legatura in tela, cc. 106 n.n.

23 serie A 8 Registri dei legati pii, 1894 - 1958 {25}

registri 1

Contenuto La serie è formata da un registro sul quale sono annotati gli adempimenti dei legati pii testamentari. Per ogni legato sono indicate le disposizioni testamentarie con i relativi obblighi (es. celebrazione di uffici sacri) e il loro adempimento.

A 8.1 {26} "Legati pii privati dal 1894 in poi" 1894 - 1958 marzo 8 Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 5 n.n.

24 serie A 9 Registri delle soddisfazioni degli oneri missari, 1908 - 1994 {27}

registri 2

Contenuto La serie è formata da due registri sui quali sono annotati gli adempimenti degli oneri missari derivanti dai legati perpetui.

A 9.1 {28} "Messe legatarie" 1908 gennaio 15 - 1940 marzo 1 Italiano Registro; carta, legatura in carta, pp. 15

A 9.2 {29} "Registro dei legati missari della chiesa parrocchiale dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo in Terres" 1958 marzo 2 - 1994 gennaio 5 Italiano Registro; carta, legatura in tela, pp. 64 (bianche le pp. 14-16, 28-36, 40)

25 serie A 10 Registri di cassa del Pane di Sant'Antonio, 1905 - 1940 {30}

registri 1

Contenuto La devozione antoniana più diffusa è quella del Pane di Sant'Antonio, attiva nelle parrocchie per alleviare, con le offerte dei più ricchi, la miseria dei poveri. La pia pratica si diffuse in tutto il mondo, portando molte persone a promettere al Santo una certa quantità di pane per le persone più bisognose se avessero ottenuto la liberazione da mali spirituali o fisici. Ottenuta la grazia, il beneficiato deponeva nella cassetta di Sant'Antonio, presente in chiesa, una somma di denaro corrispondente al pane promesso. Spesso nell'iconografia il Santo viene rappresentato in atto di dare del pane ai poveri e in special modo ai bambini. La serie è formata da un registro sul quale sono state annotate le offerte a Sant'Antonio per la distribuzione di pane ai poveri della parrocchia di Terres.

A 10.1 {31} "Pane di Sant'Antonio. Settembre 1900" 1905 novembre 29 - 1940 maggio Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 12 n.n.

26 serie A 11 Protocolli degli esibiti, 1881 - 1935 {32}

registri 3

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri sui quali devono essere annotati, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza di una amministrazione con l'indicazione della data e del contenuto. Ai parroci venne raccomandata la compilazione di tali registri per una corretta gestione del loro ufficio sia dall'autorità politica, sia da quella ecclesiastica.

Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888, pp. 120-121

A 11.1 {33} "Protocollo degli esibiti della cura di Terres. 1 luglio dell'anno 1881" 1881 luglio 1 - 1896 dicembre 24 Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 16 n.n.

A 11.2 {34} Protocollo degli esibiti 1897 gennaio 10 - 1935 dicembre 20 (1) Italiano Note (1) Sono presenti dei salti di registrazione dal 6 maggio 1901 al 1 maggio 1906 e dal 18 marzo 1918 al 7 gennaio 1934. Per il periodo dal 1919 al 1934 cfr. anche il registro successivo.

A 11.3 {35} "Protocollo esibiti. 1919-***" 1919 gennaio 3 - 1931 novembre 3 Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 15 n.n.

27 serie A 12 Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, 1737 - 1963 {36}

fascicoli 7

Contenuto La serie è formata da sette fascicoli nei quali è raccolta e ordinata la maggior parte del carteggio e degli atti della parrocchia di Terres. L'autore di questo riordino fu il parroco don Pompeo Preti (a Terres dal 1953 al 1963) che intraprese l'ordinamento dell'archivio molto probabilmente in vista della visita pastorale del 1958. Il sacerdote raccolse la documentazione in raccoglitori ad anelli di metallo, in parte mantenendo e sistemando i contenitori preesistenti (1) e apponendo sul dorso delle etichette dattiloscritte. Il prospetto dell'archivio è stato rinvenuto durante il presente lavoro di riordino frammisto ad altre carte ed è stato posizionato all'interno della primo fascicolo della serie. Di seguito si trascrive il prospetto completo: Categoria prima. Edifici ecclesiastici. Fascicolo I. Chiesa parrocchiale, campane, cimitero. Fascicolo II. Chiesa di San Giorgio e capitello del Santissimo Rosario. Fascicolo III. Oratorio parrocchiale e cinema San Giorgio. Categoria seconda. Terreni e oneri. Fascicolo I. Terreni chiesa parrocchiale. Fascicolo II. Terreni beneficio parrocchiale. Fascicolo III. Oneri missari. Categoria terza. Parrocchia e autorità. Fascicolo I. Relazioni e decreti dell'autorità ecclesiastica. Fascicolo II. Relazioni e decreti dell'autorità civile. Categoria quarta. Nati, matrimoni, morti fuori parrocchia. Categoria quinta. Pratiche matrimoniali. Categoria sesta. Apostolato laico. Fascicolo I. Azione Cattolica italiana. Fascicolo II. A.C.L.I. Fascicolo III. Confraternita Santissimo, Terz'Ordine, ecc. Categoria settima. Autentiche reliquie. Categoria ottava. Fascioni, pratiche di congrua, diritti, consegne. Categoria nona. Conti chiesa e conti beneficio. In fase di riordino alcuni raccoglitori erano completi di etichetta originale, altri ne erano sprovvisti e in altri casi l'etichetta originale è stata rinvenuta tra la documentazione; in assenza di etichetta i titoli delle unità archivistiche sono stati ricostruiti desumendoli dal prospetto. Si segnala una discordanza nell'uso dei termini "Categoria" e "Sezione" tra il prospetto e i titoli riportati in etichetta dallo stesso sacerdote. Nel caso di due raccoglitori invece il numero della "Categoria" non corrisponde a quello della "Sezione" indicata sull'etichetta; per omogeneità si è riportato il titolo del prospetto segnalando in nota quello dell'etichetta. Per la documentazione pertinente alla "Categoria quinta" e alla "Categoria nona" si rimanda alle rispettive serie.

Note (1) Cfr. l'elenco delle "teche" d'archivio nel questionario redatto dal parroco don Leopoldo Cappello in occasione della visita pastorale del 1948 in: Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, fasc. 3, c. 122.

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A 12.1 b. 1 {37} "Sezione I. 1. Chiesa parrocchiale dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo. 2. Chiesa di San Giorgio. 3. Cappella della Madonna del Rosario. 4. Oratorio parrocchiale (1)" 1877 - 1954 Carteggio e atti relativi a: campane, arredi sacri, lavori e restauri alla chiesa parrocchiale (pavimento, porta maggiore, decorazione pareti, vetrate) e alla chiesa di San Giorgio, sacrestano, cimitero, capitello della Madonna. Contiene, all'inizio, il prospetto dell'archivio redatto da don Pompeo Preti, [1958]. Italiano, tedesco Fascicolo; carta, cc. 163 Note (1) Manca la documentazione relativa all'Oratorio parrocchiale.

A 12.2 b. 1 {38} "Sezione II. 1. Terreni chiesa parrocchiale. 2. Terreni beneficio parrocchiale. 3. Messe legatarie" 1824 - 1958 Carteggio e atti relativi ai beni immobili della chiesa parrocchiale (1824-1958), all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale (1829-1923), ai beni immobili del beneficio parrocchiale ([1939]; 1951-1957) e ai legati missari (1830-1927). Contiene carteggio e atti relativi all'aggiudicazione dell'eredità di Teresa Giovannini vedova di Carlo Dalpiaz di Terres, 1927-[1929] (con documenti di famiglia dal 1841 al 1921); contiene carteggio e atti relativi all'aggiudicazione dell'eredità di Maria fu Giovanni Battista Dalpiaz di Terres, 1951-1957. Italiano Fascicolo; carta, cc. 412

A 12.3 b. 2 {39} "Categoria Terza. Parrocchia e autorità. Fascicolo I. Relazioni con le autorità ecclesiastiche" 1806 - 1963 Memorie relative ai primissari di Terres, all'erezione della primissaria curata, alla concessione del tabernacolo, alla demolizione della vecchia chiesa, alla costruzione e alla consacrazione della nuova chiesa (1), capitoli del curato, rapporti del curato con il parroco di Flavon, documenti attestanti il diritto del parroco alla legna fornita dal Comune, atti relativi all'elevazione della curazia a parrocchia, alla formazione del beneficio parrocchiale e al riconoscimento civile della parrocchia (1806-1953); carteggio e atti di autorità ecclesiastiche: atti visitali, consacrazione della chiesa (1838), deleghe per la benedizione dei matrimoni, concessioni di facoltà e privilegi, nomine dei parroci, predicazione quaresimale, sacre missioni, funzioni votive, erezione della Via Crucis, ecc. (1832-1963). Fascicolo; carta, cc. 193 Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Registri dei nati e battezzati, reg. 1, alla fine.

A 12.4 b. 2 {40} "Categoria quarta. Nati, matrimoni, morti fuori parrocchia" (1)

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1882 - 1957 Certificati, notificazioni, estratti e comunicazioni relativi a nati, matrimoni e morti avvenuti fuori Terres. Italiano, latino, tedesco, inglese, francese Fascicolo; carta, cc. 144 Note (1) Il titolo è desunto dal prospetto dell'archivio, in quanto sull'etichetta è riportato un altro numero: "Sezione VIII. Nati, matrimoni , morti fuori parrocchia".

A 12.5 b.2 {41} "Categoria sesta. Apostolato laico. Fascicolo I. Azione Cattolica Italiana. Fascicolo II. Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. Fascicolo III. Confraternita Santissimo, Terz'Ordine, ecc." (1) 1902 - 1957 Carteggio e atti relativi alle associazioni parrocchiali: erezione Terz'Ordine (1902-1914); Pia Unione Sacro Cuore di Gesù (1915); Apostolato della Preghiera (1935-1936); Paggi del Santissimo Sacramento (1954; 1957); Confraternita del Santissimo Sacramento: statuto (1914), elenchi di iscritti (1941-1945), documento di erezione canonica (1927), elezione dei membri di direzione (1954), convocazione assemblea, approvazione regolamento e statuto, celebrazione del quarantesimo anniversario dell'erezione (1954). Fascicolo; carta, cc. 394 Note (1) Il titolo è desunto dal prospetto dell'archivio, in quanto sull'etichetta è riportato un altro numero: "Sezione IX. Confraternita Santissimo. Terz'Ordine Francescano. Azione Cattolica. Altre associazioni". Manca la documentazione relativa all'Azione Cattolica.

A 12.6 b. 3 {42} "Categoria settima. Autentiche reliquie" (1) 1737; 1811 - 1958 Autentiche di reliquie. Latino Fascicolo; carta, cc. 24 Note (1) Il titolo è stato desunto dal prospetto dell'archivio.

A 12.7 b. 3 {43} "Categoria ottava. Fascioni, pratiche di congrua, diritti, consegne" (1) 1869 - 1963 Documentazione relativa alle fassioni e alla congrua del parroco di Terres (1869-1953), atti di consegna e riconsegna (1912-1963), carteggio e atti relativi al diritto di passaggio di condutture di acqua potabile attraverso un fondo di proprietà della chiesa (1924; 1928; 1930). Italiano Fascicolo; carta, cc. 149 Note (1) Titolo desunto dal prospetto dell'archivio.

30 serie A 13 Carteggio e atti, 1815 - 1944 {44}

fascicoli 3

Contenuto La serie è formata da tre fascicoli contenenti la documentazione relativa alla gestione dell'ufficio parrocchiale e non contemplata nell'ordinamento effettuato da don Pompeo Preti.

A 13.1 b. 1 {45} Carteggio e atti 1815 - 1944 Documenti di privati (1815; 1859), sonetto composto in onore del curato don Giovanni Antonio Bonetti (1828), documenti della Congregazione di carità di Terres (1845; 1865), istituzione di un voto a memoria dell'incendio del 2 novembre 1870 (1871), istituzione del Consiglio di tutela (1912), questua per le Sante Anime (1912-1944), carteggio attinente all'anagrafe, ecc. Italiano Fascicolo; carta, cc. 34

A 13.2 b. 1 {46} "N. 1. Circolari vescovili e scuole" 1841 - 1922 Lettere pastorali, circolari e comunicazioni di autorità ecclesiastiche. Italiano, latino Fascicolo; carta, cc. 412

A 13.3 b. 1 {47} "N. 2. Atti civili" 1841 - 1923 Circolari, leggi, ordinanze, disposizioni di autorità civili. Italiano, tedesco Fascicolo; carta, cc. 387

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Ente Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo {48} 1953 marzo 11 - 1987 gennaio 24

Luoghi Terres (TN)

Archivi prodotti Fondo Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 01/01/1953 - 31/12/1984

Storia In seguito alla rinuncia dei capifamiglia di Terres al diritto di nomina dei futuri parroci e con il consenso del parroco di Flavon e del Capitolo della Cattedrale di Trento, il 25 aprile 1943 il vescovo di Trento Carlo de Ferrari elevò la curazia di Terres a parrocchia, staccandola definitivamente dalla parrocchia di San Giovanni Battista di Flavon (1). Per il riconoscimento civile della parrocchia e per l'istituzione del beneficio parrocchiale era necessario dimostrare di possedere un patrimonio sufficiente per il mantenimento del parroco. La donazione di un appezzamento di terreno da parte di un privato concretizzò la formazione di tale patrimonio e rese possibile il riconoscimento civile della parrocchia, ottenuto con decreto del Presidente della Repubblica dell'11 marzo 1953 (2). Oltre alle rendite annue derivanti dal terreno, il parroco di Terres poteva contare sul supplemento di congrua a carico dello Stato e sul diritto di usufrutto della canonica e dell'orto di proprietà del comune di Terres (3). In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres ha perso la personalità giuridica civile.

Funzioni, occupazioni e attività Una precisa definizione dei benefici, e tra questi del beneficio parrocchiale, come enti giuridici si ha solo con il Codice di diritto canonico del 1917. Il can. 1409, infatti, lo definisce come "un ente giuridico costituito o eretto in perpetuo dall'autorità ecclesiastica, composto di un ufficio sacro e del diritto di percepire i redditi della dote, spettanti all'ufficio". Il beneficio era dunque costituito da due elementi: uno definito "spirituale", cioé l'ufficio sacro, e l'altro "materiale", la dote annessa. L'origine dei benefici si deve ricercare nelle prime fasi della cristianizzazione quando il vescovo distribuiva le offerte dei fedeli al clero, ai poveri e alle chiese. I sacerdoti rurali godevano, a loro volta, dell'usufrutto dei diritti feudali o prestazioni reali. Soltanto verso l'XI secolo i benefici divennero perpetui. La dote del beneficio poteva essere costituita da beni mobili o immobili, come campi, vigneti, boschi, pascoli, case e in seguito titoli del debito pubblico o titoli di stato; da prestazioni certe e obbligatorie da parte di famiglie o persone morali, come le decime, assegni dal Comune; da offerte sicure dei fedeli spettanti al beneficiato come le tasse o quotazioni liberamente assunte; dai diritti di stola, nei limiti delle tasse diocesane o della legittima consuetudine. Il beneficio parrocchiale aveva annessa la cura d'anime era perciò un beneficio curato: in analogia con gli uffici ecclesiastici anche i benefici potevano distinguersi in riservati e di libera collazione, elettivi e di giuspatronato. L'erezione era l'atto legittimo con cui la competente autorità ecclesiastica costituiva il beneficio. La fondazione consisteva invece nella costituzione della dote beneficiaria. Il beneficio non si poteva erigere se non aveva una dote stabile e conveniente, con redditi perpetui. Una 32 forma particolare di conferimento del beneficio era quella preceduta dalla presentazione del candidato da parte di un patrono (comunità, padronato, famiglia, clero regolare, re, governo). Nel Trentino, in seguito alla secolarizzazione del principato vescovile, tutti i benefici esistenti nel territorio e non soggetti già a un patronato privato, divennero di patronato cesareo. Solo con il Concordato del 1929 (art. 25) lo stato italiano rinunciò alla prerogativa sovrana del regio patronato sui benefici maggiori e minori, che gradualmente decaddero. Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto rappresentante dell'ente egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio e di amministrarlo sotto la sorveglianza dei vescovi, dei patroni e dello stato. Nel corso dei secoli le rendite di alcuni benefici parrocchiali vennero a poco a poco assottigliandosi fino a non essere sufficienti al mantenimento del beneficiato. I governi dovettero perciò provvedere stabilendo congrue e supplementi di congrue a carico dei Comuni o di altri enti. L'istituto del beneficio ecclesiastico fino al Concilio Vaticano II ha costituito il principale strumento tecnico per procurare il sostentamento del clero; il Concilio pervenne alla decisione che esso doveva "essere abbandonato, o almeno riformato a fondo" ("Presbyterorum Ordinis", decreto 7 dicembre 1965 § 20). Così il Codice di diritto canonico del 1983 ha prefigurato (CIC 1983, can. 1272 § 2) la costituzione dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero e ha chiamato la Conferenza episcopale alla graduale devoluzione di redditi e per quanto possibile della dote stessa beneficiale all'istituto.

Contesto generale Diocesi di Trento

Fonti normative Codice di diritto canonico (1983) Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, fasc. 3, c. 34. (2) Ibidem, c. 38. (3) Ibidem, fasc. 7, cc. 108-109.

33 fondo B Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 1953 - {49} 1984

fascicoli 1

Soggetti produttori Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, 1953 marzo 11 - 1987 gennaio 24

Lingua Italiano

Vedi anche: Serie Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti.

34 serie B 1 Resoconti, 1953 - 1984 {50}

fascicoli 1

Contenuto A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e Chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

B 1.1 b. 1 {51} Resoconti 1953 - 1984 Nn. 1-7 Italiano Fascicolo; carta, cc. 14 n.n.

35

Ente Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo {52} ante 1537 - 1987 gennaio 24

Luoghi Terres (TN)

Archivi prodotti Fondo Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 01/01/1833 - 31/12/1984

Storia La prima testimonianza dell'esistenza della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Terres ci è data dagli atti della prima visita pastorale compiuta nel 1537 nella diocesi di Trento, nei quali viene menzionata tra le cappelle soggette alla pieve di Flavon. La sua costruzione è però anteriore a tale data e risale probabilmente ai secoli XIII-XIV (1). La chiesa venne costruita a monte del paese in posizione più accessibile per la popolazione rispetto alle preesistenti chiese di San Giorgio e quella di San Daniele. Negli atti visitali del 1579 viene riportato che nella chiesa c'erano l'altare maggiore dedicato ai santi titolari e due laterali dedicati a San Martino e ai Santi Innocenti e che era circondata dal cimitero (2). Il 16 agosto 1802 un incendio distrusse quasi interamente il paese e la chiesa venne gravemente danneggiata al punto che si decise di demolirla e di costruirne una nuova (3). Come luogo venne scelto il colle di San Giorgio, accanto all'antica chiesetta. I lavori iniziarono il 15 aprile 1828 con la benedizione della prima pietra e terminarono nel 1830. Il decano di Cles benedì la nuova chiesa il 16 gennaio 1831 con la celebrazione della prima messa e il 5 maggio 1838 il vescovo Giovanni Nepomuceno Tschiderer, in visita pastorale, la consacrò solennemente (4). La chiesa presenta una facciata semplice e decorosa, abbellita da lesene che la dividono in tre campi sovrastati da un timpano triangolare; l'interno è a una navata con volta a botte, ripartita in tre campate. L'altare maggiore venne eseguito nel 1853, con marmi policromi e pala alla parete del coro rappresentante i santi titolari; anche gli altari minori sono di marmo. Le pareti interne furono decorate da Giambattista Chiocchetti nel 1907 con dipinti sulle volte del presbiterio e della navata. Anticamente esisteva uno stretto legame tra la chiesa e la comunità, legame che si esplicava anche nell'amministrazione dei suoi beni, affidata a sindaci eletti dalla comunità e approvati dal parroco di Flavon. I sindaci presentavano le rese di conto del loro operato annuale al parroco e ai rappresentanti della comunità per riceverne l'approvazione e in quell'occasione si procedeva anche all'elezione dei nuovi sindaci. Il patrimonio della chiesa era formato da fondi che venivano dati in locazione e da capitali che venivano investiti presso privati. La comunità era tenuta anche alla manutenzione dell'edificio. In seguito al Concordato del 1929 il ruolo degli amministratori laici venne ridimensionato fino a che il curatore d'anime si assunse in toto la responsabilità dell'amministrazione della chiesa. In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato quest'ultimo sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Chiesa parrocchiale di Terres è stato soppresso e i suoi beni (con tutte le relative pertinenze, accessioni, comproprietà, diritti, servitù e ipoteche) sono stati assegnati all'ente Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo avente sede in Terres. 36

Funzioni, occupazioni e attività Il curatore d'anime era il legittimo amministratore della sostanza della chiesa curata, come anche delle chiese annesse e di tutte le fondazioni istituite a favore delle stesse. Il patrimonio della chiesa era costituito dagli apparati, dagli utensili, dagli arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali, introiti, diritti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. Il parroco svolgeva la sua attività di responsabile amministrativo affiancato dai fabbricieri (detti anche sindaci o massari), quali rappresentanti della comunità. L'istituzione e l'azione dei fabbricieri vennero disciplinate da un decreto napoleonico del 26 maggio 1807: venivano nominati per decreto ministeriale o prefettizio, erano generalmente tre per ciascuna chiesa e duravano in carica cinque anni. Nella diocesi di Trento venne emanata nel 1865 una normativa relativa all'amministrazione delle chiese che disciplinava, tra l'altro, anche il rapporto del curatore d'anime coi fabbricieri. Il primo era considerato l'organo ecclesiastico dell'amministrazione e a lui competeva la principale direzione; i fabbricieri gli erano affiancati "tanto allo scopo di prestargli assistenza, quanto nella loro qualità di rappresentanti della comunità ecclesiastica (...). Tanto il curator d'anime che i fabbricieri devono sempre aver cognizione di quanto concerne l'amministrazione". I fabbricieri venivano di regola proposti al curatore d'anime; il loro ufficio durava due anni, salvo la possibilità di essere riconfermati. Dal 1874 (Legge 7 maggio 1874, Boll. Leggi dell'Impero n. 50) spettava al decano il diritto di nominare i fabbricieri proposti dalla comunità. Le fabbricerie erano perciò organi amministrativi dipendenti dall'autorità ecclesiastica, ai quali era demandata l'amministrazione dei beni temporali di una chiesa, con esclusione di qualsiasi ingerenza nelle questioni di culto. Anche il Codice di diritto canonico del 1917 (cann. 1183-1184) contemplava espressamente la fabbriceria, escludendola però da molte ingerenze (elemosine di messe, ordine della chiesa e del cimitero, disposizione e custodia dei libri parrocchiali, ecc.). Lo stesso Codice conferiva alla chiesa personalità giuridica, con il diritto di acquistare, ritenere, amministrare liberamente ed indipendentemente da ogni potere civile beni temporali per il conseguimento dei propri fini (can. 1495). Dove mancava la fabbriceria, l'amministratore unico era il rettore della chiesa, sotto l'esclusivo controllo dell'Ordinario. Il parroco o rettore della chiesa, che faceva sempre parte di diritto della fabbriceria, per la natura stessa dell'ente ne era il presidente. Il Concordato del 1929 e il regio decreto del 26 settembre 1935 ridimensionarono ulteriormente la rilevanza delle fabbricerie. L'ente chiesa parrocchiale è stato soppresso in seguito all'applicazione degli adempimenti in materia di revisione concordataria seguiti alla legge 20 maggio 1985 n. 222, e all'entrata in vigore del relativo regolamento di esecuzione (decreto 13 febbraio 1987, n.33), in particolare in seguito all'approvazione dei decreti con i quali è stata stabilita la sede e la denominazione dei nuovi enti parrocchia.

Contesto generale Diocesi di Trento Decanato di Cles Decanato di Denno (dal 1912)

Fonti normative Norme per l'amministrazione del patrimonio delle chiese e dei benefici nonché delle fondazioni ecclesiastiche nella diocesi di Trento, 1865 Codice di diritto canonico (1983)

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Legge 20 maggio 1985, n. 222, "Disposizioni sugli enti ecclesiastici in Italia e per il sostentamento del clero cattolico in servizio nelle diocesi" Decreto Ministeriale 30 dicembre 1986, Conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto all'Istituto per il sostentamento del clero nella diocesi di Trento ed alle quattrocentocinquantasei parrocchie costituite nella stessa diocesi. Perdita della personalità giuridica civile da parte di millecentonovantuno enti beneficiali e di quattrocentoquarantadue chiese parrocchiali, tutti della sopraddetta diocesi di Trento

Fonti archivistiche e bibliografia Fonti d’archivio ADT, Atti visitali Bibliografia ROSSI E., Il paese di Terres, Trento, 1977 WEBER S., Le chiese della Valle di Non nella storia e nell'arte, vol. III I decanati di Taio, Denno e Mezzolombardo, Trento, 1938, pp. 156-159

Note (1) Cfr. ROSSI E., Il paese di Terres, Trento, 1977, p. 77. (2) Cfr. ADT, Atti visitali n. 3, c. 43. (3) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Registri dei nati e battezzati, reg. 1, alla fine. (4) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, fasc. 3, c. 51.

38 fondo C Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, 1833 - 1984 {53}

registri 1, fascicoli 3

Soggetti produttori Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, ante 1537 - 1987 gennaio 24

Lingua Italiano

Vedi anche: Serie Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti.

39 serie C 1 Partitari, 1921 - 1958 {54}

registri 1

Contenuto Il partitario, o libro maestro, è un registro suddiviso in tante partite distinte quante sono le persone con le quali subentra un rapporto di interesse. Una parte delle registrazioni è relativa alla descrizione del credito e un'altra alla registrazione degli acconti e/o saldi a mano a mano che avvengono i versamenti da parte del debitore.

C 1.1 {55} "Partitario fondi e capitali della venerabile chiesa curaziale di Terres" 1921 settembre 5 - 1958 (con annotazioni del 1965) Altre denominazioni: "Registro partitario fondi e capitali" (tit. int.) Partitario dei beni immobili e dei capitali. Italiano Registro; carta, legatura in tela, cc. 43 n.n.

40 serie C 2 Resoconti, 1833 - 1984 {56}

fascicoli 3

Contenuto Con il decreto governativo del 3 agosto 1803 il Ministero per il culto del Regno d'Italia stabiliva delle regole per una migliore amministrazione economica dei beni in possesso degli istituti religiosi. Tutti gli "stabilimenti di religione e di beneficenza pubblica" erano tenuti a presentare annualmente alle municipalità il bilancio della loro attività, entro i tre mesi dell'anno successivo. In base alla circolare del governo del Tirolo e Vorarlberg del 13 ottobre 1821, ogni anno i sindaci della chiesa, nominati dal capo-comune e confermati dal pastore delle anime e dal giudice distrettuale, dovevano rendere conto dell'amministrazione del patrimonio della chiesa mediante un resoconto. Sei settimane dopo il termine dell'anno militare, che cominciava il primo novembre e terminava il 31 ottobre, il sindaco della chiesa servendosi di appositi formulari doveva rendere i conti dell'amministrazione della chiesa, alla presenza del giudice, del pastore locale e di una deputazione comunale. Il conto formalmente rivisto e approvato doveva essere custodito nella cassa della chiesa o in un apposito armadio; in questa occasione era cura del pastore locale delle anime compilare un estratto di tale conto e trasmetterlo per conoscenza all'Ordinariato. Rimase sempre comunque al vescovo l'ispezione del patrimonio delle chiese della sua diocesi. La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e Chiesa del 1855 spettava agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne un'altra all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e Chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose.

C 2.1 b. 1 {57} Resoconti 1833 - 1871 Nn. 1-30 Mancano i resoconti per gli anni 1856, 1863-1865; per gli anni 1833/34, 1834/35 e 1854 sono presenti solo gli estratti conto; per gli anni 1836/37, 1839/40, 1848, 1866-1871 sono presenti solo gli atti di liquidazione. Italiano Fascicolo; carta, cc. 145 n.n.

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C 2.2 b. 2 {58} Resoconti 1872 - 1931 Nn. 31-78 Mancano i resoconti per gli anni 1872, 1874 e 1879-1882; per gli anni 1875-1878 è presente solo l'evasione dei conti; per gli anni 1872, 1884, 1895 e 1929 sono presenti gli inventari del patrimonio. Italiano Fascicolo; carta, cc. 536 n.n.

C 2.3 b. 3 {59} Resoconti 1932 - 1984 Nn. 79-97 Manca il resoconto per l'anno 1974. Italiano Fascicolo; carta, cc. 140 n.n.

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Ente Confraternita del Santissimo Sacramento {60} [1901] - ante 2004

Luoghi Terres (TN)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento in Terres, 01/01/1901 - 31/12/1955

Storia Dal 1844 esisteva, canonicamente eretta, un'unica confraternita del Santissimo Sacramento che faceva riferimento a tutta la parrocchia di Flavon, compreso Terres. All'inizio del XX secolo, su proposta del parroco di Flavon, i confratelli di Terres si staccarono amministrativamente dalla confraternita madre eleggendo un proprio direttivo. Essi erano tenuti ad intervenire in parrocchia solo alla processione del Corpus Domini, mentre partecipavano alle processioni nella curazia di Terres ogni seconda domenica del mese. Si continuò in questo modo sotto la direzione del parroco di Flavon e senza l'approvazione dell'Ordinariato fino al 1914, quando i confratelli di Terres tentarono un distacco definitivo dalla confraternita della parrocchiale. L'erezione della Confraternita venne approvata dall'autorità vescovile, che la riconobbe solo come filiale di quella di Flavon: il direttore restava il parroco di Flavon, mentre il curato di Terres ricopriva l'incarico di vicedirettore con l'onere di tenere tutta l'ordinaria amministrazione (1). Grazie al curato don Luigi Deromedis la Confraternita di Terres venne eretta canonicamente il 16 marzo 1927 (2), staccandosi definitivamente da quella di Flavon e adottando come statuto quello generale della diocesi di Trento approvato dal vescovo Celestino Endrici. Secondo il regolamento interno della Confraternita (3) il curato di Terres ricopriva la carica di direttore ed era coadiuvato dal priore e da sei consiglieri. Ogni confratello era tenuto, pena l'esclusione dal sodalizio, a pagare una tassa di iscrizione e una tassa annuale che gli permettevano la partecipazione alle processioni e alle assemblee generali. La Confraternita ebbe un'intensa attività durante l'ufficio di don Deromedis (1916-1943) e in seguito subì una brusca flessione. Nel 1954 il parroco don Pompeo Preti tentò di rinnovare lo spirito e l'organizzazione dell'associazione proponendo nuove elezioni per la nomina della direzione e attivandosi per l'approvazione di un nuovo regolamento (4). Nell'anno 1955 cessano le registrazioni relative all'attività della Confraternita in Terres, che "si era ridotta alla semplice iscrizione automatica, al pagamento della quota annuale e alla celebrazione delle messe stabilite per gli iscritti defunti" (5). Non si conosce quando l'associazione abbia cessato di esistere; nel 2004 un decreto vescovile soppresse tutte le confraterite ancora attive nella diocesi: fra queste non rientrava però la confraternita del Santissimo Sacramento di Terres, che dunque doveva essere già estinta.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da 43 osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla "Quaecumque a Sede Apostolica" del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, ad eccezione di quelle del Santissimo Sacramento, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino. Infatti il decreto del 25 aprile 1806 art. I stabiliva: "Sono proibite in tutto il Regno le confraternite, le congregazioni, le compagnie ed in genere tutte le società religiose laicali eccettuate le confraternite sotto la denominazione del Santissimo, delle quali potrà esistere una sola presso ciascuna parrocchia sotto la direzione e dipendenza dell'Ordinariato e del parroco rispettivo per l'esercizio delle sacre funzioni" e l'art. IV prevedeva che i beni e le rendite delle confraternite del Santissimo fossero amministrati dai fabbriceri delle chiese parrocchiali e sussidiarie.

Note (1) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, fasc. 5, cc. 32-35. (2) Ibidem, c. 42. (3) Cfr. Confraternita del Santissimo Sacamento in Terres, Registri di amministrazione, reg. 3, pp. 40-43. (4) Cfr. Ufficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo in Terres, Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti, fasc. 5, cc. 51 e segg. (5) Ibidem, fasc. 3, c. 168.

44 fondo D Confraternita del Santissimo Sacramento in Terres, 1901 - 1955 {61}

registri 3

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, [1901] - ante 2004

Vedi anche: Serie Carteggio e atti ordinati da don Pompeo Preti.

45 serie D 1 Registri di amministrazione, 1901 - 1955 {62}

registri 3

Contenuto La serie si compone di tre registri sui quali si trovano annotati i dati relativi alla confraternita e alla sua gestione dal 1901 al 1955, come ad esempio la trascrizione del documento di erezione canonica, i verbali delle riunioni, l'elenco dei soci iscritti e la situazione di cassa.

D 1.1 {63} "Confraternita del Santissimo. 1904" 1901 - 1928 febbraio 27 Registro degli iscritti, delle riscossioni delle tasse annuali, delle entrate ed uscite e dei verbali delle riunioni (1). Italiano Registro; carta, legatura in carta, cc. 21 n.n. Note (1) I verbali si riferiscono a due riunioni: 1917 e 1928.

D 1.2 {64} "1912 (1). Amministrazione entrata-uscita della confraternita del Santissimo Sacramento Terres" 1912 aprile 29 - 1955 - Registro di entrate e uscite, 1912 aprile 29-1928 luglio 13; 1945 dicembre 31-1952 dicembre 31; - registro delle riscossioni delle tasse annuali, 1946-1955. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, cc. 38 n.n. Note (1) A "1912" è stato soprascritto "1946".

D 1.3 {65} "Confraternita Santissimo Sacramento Terres. 1927" 1927 gennaio 1 - 1945 gennaio 3 p. 1: memoria relativa all'erezione della confraternita, 1927 maggio 8; pp. 2-61: registro dei verbali delle riunioni, delle riscossioni delle tasse annuali, con regolamento interno, 1927 marzo 6-1945 gennaio 3; capovolgendo il registro: pp. 1-25: registro di entrate e uscite, delle riscossioni delle tasse annuali e dei verbali delle riunioni, 1927 gennaio 1-1941 aprile 30. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 61, 25

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Ente Società corale Santa Cecilia {66} 1953 novembre 22 - 1960 settembre 8

Luoghi Terres (TN)

Archivi prodotti Fondo Società corale Santa Cecilia in Terres, 01/01/1953 - 31/12/1960

Storia La Società corale Santa Cecilia venne istituita a Terres il 22 novembre 1953 con lo scopo principale di rendere più solenni le funzioni liturgiche attraverso il canto sacro, senza trascurare peraltro il canto profano. Lo stesso giorno venne redatto lo statuto della Società, articolato in 53 punti e che in seguito fu sottoposto all'approvazione dei soci e alla conferma del parroco di Terres. Lo statuto prevedeva che la gestione e l'amministrazione della Società passassero attraverso le decisioni dell'assemblea dei soci e di un consiglio di direzione, composto dal presidente, dal vicepresidente, dal direttore, dal capocoro, dall'organista e da due consiglieri. La carica di direttore era ricoperta dal parroco locale, che aveva il compito di scegliere la musica da eseguire sia nelle funzioni religiose sia in altre occasioni e di designare il capocoro e l'organista. Il parroco di Terres aveva anche il compito di confermare e controfirmare le nomine e le deliberazioni della Società apponendovi il timbro della parrocchia. Secondo lo statuto il "libro soci", contenente anche i verbali delle riunioni, doveva essere conservato presso l'archivio parrocchiale. Il patrimonio sociale era costituito dal materiale musicale, fornito dalla chiesa parrocchiale di Terres e dagli introiti derivanti dalle prestazioni offerte dal coro o da offerte e donazioni. I soci erano tenuti a cooperare al raggiungimento degli scopi statutari, partecipare alla scuola di musica sacra secondo le modalità e i tempi previsti dallo statuto o dalla direzione e partecipare alle esecuzioni corali in chiesa. Dall'esame dei verbali delle riunioni dell'assemblea dei soci emerge la vita della Società nel corso dei suoi quasi sette anni di attività: si prendeva in esame la situazione finanziaria, si stabiliva la partecipazione dei soci alle lezioni settimanali di musica sacra, ai pellegrinaggi, alle gite, ai pranzi sociali e alle solennità per la festa di Santa Cecilia. L'8 settembre 1960 l'assemblea dei soci deliberò il suo scioglimento in quanto "per motivi non elencabili, la vita della Società è venuta meno" (1).

Note (1) Cfr. Società corale Santa Cecilia in Terres, Registri di amministrazione, reg. 1.

47 fondo E Società corale Santa Cecilia in Terres, 1953 - 1960 {67}

registri 1

Soggetti produttori Società corale Santa Cecilia, 1953 novembre 22 - 1960 settembre 8

Lingua Italiano

48 serie E 1 Registri di amministrazione, 1953 - 1960 {68}

registri 1

E 1.1 {69} "Società corale Santa Cecilia. Terres" (1) 1953 novembre 22 - 1960 settembre 8 pp. 1-15: statuto, 1953 novembre 22 (con approvazione del 27 novembre 1953); pp. 17-29: registro dei soci, 1953 novembre 27-1960 luglio 9; pp. 99-128: registro dei verbali delle riunioni del consiglio direttivo e dell'assemblea dei soci, 1953 novembre 24-1960 settembre 8. Italiano Registro; carta, legatura in mezza tela, pp. 128 (bianche le pp. 16, 30-98) Note (1) Il titolo è ripreso dal timbro apposto sulla coperta.

49

Ente Comune di Terres {70} 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Luoghi Terres (TN)

Archivi prodotti Fondo Documentazione dell'archivio del Comune di Terres, 01/01/1823 - 31/12/1880

Storia Durante il periodo napoleonico (1810-1817) Terres era frazione del comune di Denno. Nel 1818, con la cessazione delle istituzioni italiane, Terres torna a costituirsi come comune autonomo.

50 fondo F Documentazione dell'archivio del Comune di Terres, 1823 - 1880 {71}

fascicoli 2

Soggetti produttori Comune di Terres, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Lingua Italiano

51 serie F 1 Carteggio e atti, 1823 - 1880 {72}

fascicoli 2

F 1.1 b. 1 {73} Carteggio e atti relativi alla costruzione della nuova chiesa in Terres 1823 - 1838 (con documenti 1811-1857) Deliberazioni, preventivi, ricevute, consegna di atti alla "Deputazione della nuova chiesa di Terres", prospetti di entrate e di spese, documentazione relativa alle prestazioni di lavoro da parte della popolazione e alla vertenza per il pagamento all'impresa di Giuseppe Arnoldi di Denno. Contiene anche: atto relativo alle spese per lavori al tetto della chiesa, alla canonica, a un ponte e a due fontane, 1811; atto relativo ad un prestito contratto dalla frazione di Terres per fornire l'abitazione al primissario curato, s.d.; documenti privati di Francesco Dalpiaz Dolzan, membro della Deputazione, 1830-1857. Italiano Fascicolo; carta, cc. 100

F 1.2 b. 1 {74} Carteggio e atti relativi alle scuole 1874 - 1880 Carteggio e atti relativi alla scuola popolare di Terres: circolari, nomine dei maestri, stipendi e sussidi dei maestri, calendario e orario scolastico, ecc. Contiene anche documentazione del Consiglio scolastico locale di Flavon, Cunevo e Terres: disposizione in merito ai versamenti al fondo pensione per la maestra di Terres e verbale di una riunione del Consiglio, 1896; 1898. Italiano Fascicolo; carta, cc. 46

52

Ente Scuola elementare di Terres {75} 1924 ottobre 1 - 1987

Luoghi Terres (TN)

Archivi prodotti Fondo Documentazione dell'archivio della scuola elementare di Terres, 01/01/1928 - 31/12/1949

Storia Si suppone che la scuola elementare di Terres abbia iniziato la sua attività con l'entrata in vigore delle nuove norme per l'organizzazione delle scuole elementari della Venezia Tridentina. La scuola terminò la sua attività nel 1987 (1).

Condizione giuridica Ente pubblico

Funzioni, occupazioni e attività Il primo ottobre 1924 (2) entrarono ufficialmente in vigore le nuove norme per l'organizzazione delle scuole elementari della Venezia Tridentina dal punto di vista didattico. Con i nuovi ordinamenti previsti le scuole elementari vennero divise in scuole classificate, scuole provvisorie e scuole sussidiate. L'ordinamento didattico prevedeva per gli alunni dai sei ai quattordici anni, otto anni di scuola, divisi in cicli: il grado inferiore (dalla I alla III classe, nelle quali venivano insegnati, oltre a scrivere, a leggere e a far di conto, nozioni fondamentali di dottrina cristiana e rudimenti di geografia); il grado superiore (IV e V classe, dove si aggiungevano lo studio della storia, nozioni di diritto e di economia); le classi integrative di avviamento professionale (VI, VII, VIII) che prevedevano insegnamenti ed esercitazioni specifiche. La durata dell'anno scolastico per i primi quattro anni di scuola era di 180 giorni di 5 ore ciascuno con orario spezzato: negli altri quattro, per i quali scattava la possibilità dell'esonero estivo, le giornate si riducevano a 108. Trascorsi tre anni di applicazione in via sperimentale dei decreti della Riforma Gentile, con il R.D. n. 577 del 5 febbraio 1928 (3) vennero raccolte in un testo unico tutte le leggi e le norme sull'istruzione elementare e post- elementare e venne stabilito che l'amministrazione delle scuole elementari sarebbe spettata al Regio Provveditore agli studi e l'art.11 stabiliva che: "il territorio del Regio Provveditorato è diviso con decreto ministeriale in circoscrizioni ispettive...e in circoli didattici...". Veniva ribadita la distinzione in scuole classificate, non classificate e sussidiate (art. 51); si definirono più precisamente le scuole classificate: "sono classificate le scuole ordinate in classi distinte rette ciascuna da un proprio insegnante, ovvero abbinate o tenute in orario alternato da un solo insegnante; ogni scuola classificata non può avere più di 60 alunni" (art. 65); nelle disposizioni per le Nuove Province si ribadisce inoltre che l'insegnamento doveva essere impartito in lingua italiana (art. 272).

53

Note (1) Cfr. ANTONELLI Q., Storia della scuola elementare e formazione e formazione degli archivi scolastici nel Trentino, IN: Gli archivi delle scuole elementari trentine: censimento descrittivo, a cura di Arcaini R. G., Trento, 2003, p. 396. (2) Organizzazione delle scuole elementari nella Venezia Tridentina, pubblicato in: Schola. Bollettino del R. Provveditorato agli Studi della Venezia Tridentina, anno I, n. 6-7 (aprile-maggio 1924). (3) Tale decreto rimase in vigore con modificazioni fino alla creazione della scuola media unica, nel 1962.

54 fondo G Documentazione dell'archivio della scuola elementare di Terres, 1928 - {76} 1949

fascicoli 1

Soggetti produttori Scuola elementare di Terres, 1924 ottobre 1 - 1987

Contenuto Il fascicolo conservato nel fondo è stato rinvenuto, in fase di riordino, tra la documentazione dell'archivio storico della parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo di Terres. La restante documentazione della scuola elementare di Terres, dal momento della sua soppressione avvenuta nel 1987, si trova conservata nell'archivio della scuola elementare di Flavon, frammista alla documentazione di quest'ultima.

Lingua Italiano

55 serie G 1 Documentazione relativa all'attività didattica, 1928 - 1949 {77}

fascicoli 1

G 1.1 b. 1 {78} "Libro del paese di Terres. Esplorazioni. 1948-***" 1928 - 1949 (1) (con annotazione del 1956) Elaborati degli scolari con note delle maestre aventi come oggetto la vita quotidiana, gli usi, i costumi e avvenimenti storici di Terres (ad esempio l'acquedotto, la chiesa, i curati, l'edificio scolastico, l'allevamento del bestiame, la campana dei caduti, utensili e arnesi, proverbi, incendi in paese). Contiene: "Prospetto delle offerte pervenute agl'incendiati di Terres e modo di distribuzione delle medesime. Redatto dal reverendo preside p. Angelo Ferrari a giustificazione del Comitato e dedicato ai signori benefattori", Trento, 1871, pp. 40, a stampa. Italiano Fascicolo; carta, cc. 78 Note (1) Solo alcuni elaborati riportano la data: 1928/29; 1929/30; 1945; 1949.

56

INDICE ANALITICO DELLE COSE NOTEVOLI Altari 52

Archivio parrocchiale 37, 76

Arredi sacri 37, 52

Campane 36, 37, 78

Canonica 48, 73

Capitello della Madonna di Terres 37

Cimitero 36, 37, 52

Incendi 6, 45, 52, 78

Lavori chiesa 37, 52

Oratorio parrocchiale di Terres 36, 37

Reliquie 36, 42

Scuole 46, 74, 78

Via Crucis 39

Visite decanali 39

Visite pastorali 36, 39, 52

57

INDICE ANALITICO DELLE ISTITUZIONI Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (A.C.L.I.) 36, 41

Azione Cattolica Italiana 36, 41

Beneficio parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo di Terres 3, 36, 38, 39, 48, 49

Cancelleria aulica di Vienna 20

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Terres 2, 6, 29, 36, 37, 38, 52, 53, 55, 66, 73

Chiesa di San Daniele di Terres 52

Chiesa di San Giorgio di Terres 36, 37, 52

Commissione aulica centrale d'organizzazione, Vienna 5, 11, 14

Comune di Cunevo 2

Comune di Denno 70

Comune di Flavon 2

Comune di Terres 2, 3, 48, 70, 71

Comunità di Terres 6, 7

Confraternita del Santissimo Sacramento di Flavon 60

Confraternita del Santissimo Sacramento di Terres 36, 41, 60, 61, 63, 64, 65

Congregazione di carità di Terres 45

Consiglio di tutela per il comune di Terres 45

Consiglio scolastico locale di Flavon, Cunevo e Terres 74

Contado di Flavon 2

Curazia dei Santi Filippo e Giacomo di Terres 6, 33, 48

Decanato di Mezzolombardo 3

Deputazione della nuova chiesa di Terres 73

Diocesi di Trento 5, 11, 14, 18, 52, 60

Dipartimento dell'Alto Adige 2

Giudizio distrettuale di Cles 2

Giudizio distrettuale di Mezzolombardo 2

Istituto diocesano per il sostentamento del clero di Trento 48

Ministero dell'Interno 3 58

Pane di Sant'Antonio di Terres 30, 31

Parrocchia dei Santi Fabiano e Sebastiano di Terres 1, 3, 13, 15, 30, 36, 39, 52

Parrocchia di Nanno 3

Parrocchia di San Giovanni Battista di Flavon 2, 3, 6, 48

Parrocchia di Tuenno 3

Pia Unione del Sacro Cuore di Gesù di Terres 41

Pieve di Flavon 52

Primissaria curata di Terres Vedi Curazia dei Santi Filippo e Giacomo di Terres

Provincia autonoma di Trento, Commissione beni culturali 4

Regno d'Italia, Ministero per il culto 56

Scuola elementare di Flavon 76

Scuola elementare di Terres 75, 76

Scuola popolare di Terres 74

Società corale Santa Cecilia di Terres 66, 67, 69

Terz'Ordine di San Francesco di Terres 36, 41

Ufficio amministrativo diocesano di Trento 50, 56

Unità Pastorale Cristo Salvatore, Denno 3

59

INDICE ANALITICO DEI NOMI DI PERSONA Angeli Augusto, parroco di Terres 3

Arnoldi Giuseppe da Denno, impresario 73

Belfanti Giacomo Filippo, curato di Cunevo 2

Bertoluzza Raffaele, curato di Terres 2

Bonetti Giovanni Antonio, curato di Terres 2, 45

Cappello Leopoldo, parroco di Terres 3

Chiocchetti Giambattista, pittore 52

Clauser Giulio, parroco di Terres 3

Clemente VIII, papa 60

Coredo di Castel Valer, famiglia 2

Dalpiaz Cristoforo, curato di Terres 2

Dalpiaz Maria fu Giovanni Battista da Terres 38

Daz Carlo, parroco di Terres 3

Deromedis Luigi, curato di Terres 2, 60

Endrici Celestino, vescovo di Trento 18, 60

Enrico II, imperatore 2

Ferrari Angelo Giuseppe, curato di Terres 2

Flavon, conti 2

Gabardi Antonio, curato di Terres 2

Giovannini Dalpiaz Teresa vedova di Carlo da Terres 38

Girardelli Domenico, curato di Terres 2

Giuseppe II d'Asburgo, imperatore 60

Gottardi Michele, curato di Terres 2

Graifenberg Giovanni Battista, curato di Terres 2

Guarnieri Oreste, parroco di Terres 3

Luschin Francesco Saverio, vescovo di Trento 22

Martini Luigi, curato di Terres 2

Paolo V, papa 5, 11, 16, 18 60

Pasotti Baldassare, curato di Terres 2

Pellegrin Alessio, parroco di Terres 3

Preti Pompeo, parroco di Terres 3, 36, 37, 39, 60

Thun Emanuele Maria, vescovo di Trento 2

Tolameotti Giacomo, curato di Terres 2

Tschiderer Giovanni Nepomuceno, vescovo di Trento 52

Weiss Giuseppe, curato di Terres 2

Zadra Francesco, curato di Terres 2

Zambaiti Simone Albano, vicario generale del vescovo di 22 Trento

61

INDICE ANALITICO DEI TOPONOMI Flavon 3, 39, 48

Noce, fiume 2

Terres 2, 8, 9, 12, 14, 17, 19, 43, 48, 78

Tirolo 2, 20

Tirolo e Voralberg 56

Valle di Non 2

Valli Giudicarie 2

Venezia tridentina 75

62