MARIA MULDAUR to a quelli in cui, invece, è altamente espressiva sco del 2018) nell’album azzardare la sottolinea- Don’t You Feel My Leg ha deciso di cimentarsi. e la band fornisce alla d’esordio di Maria Mul- tura per l’iniziale Georgia R The Last Music Company Nel suo recente CD, l’ar- titolare del CD un sup- daur recante titolo il suo Grind (con Muldaur in ot- O www tista di si porto preziosissimo per nome e cognome. Mes- tima forma, con tanto di C è impegnata a interpre- la sua esibizione, grazie se a confronto le due voce provocatoriamente K tare brani resi celebri soprattutto alla frizzante versioni, balza immedia- roca), per Loan Me Your da Louisa Dupont “Blue chitarra di Chris Adkins tamente all’orecchio la Husband e Trombone Lu” Barker, famosa can- e a una sezione fiati in differente “pasta” del- Man Blues (in entrambi i tante nata, vissuta e de- grado di pompare-a-più- la voce di Muldaur: al titoli le atmosfere si fan- ceduta (nel 1998) a New non-posso in occasione timbro “acerbo” dell’in- no soffuse e il canto del- Orleans. Don’t You Feel di tracce movimentate e terpretazione del 1973 la titolare raggiunge ele- My Leg (con l’esplicito di soffiare delicatamente subentra (giustamente) vate vette di intensità) sottotitolo The Naughty quando la Muldaur si av- una “rotondità” e pro- oppure per le diverten- Bawdy Blues Of Blue Lu vicina con passo felpato fondità seducenti. Risul- ti Scat Skunk, Bow Leg- Barker) presenta dodi- al microfono per sussur- ta essere piuttosto arduo ged Daddy e A Little Bird È più facile e veloce elen- ci tracce grazie alle qua- rare note pacate. Il bra- segnalare qualche bra- Told Me. Album da gusta- care i generi musica- li Muldaur può espri- no che chiude e titola il no in particolare: l’inte- re dalla prima all’ultima li che Maria D’Amato, in mere tutta la sua arte CD era già presente (in- ro lavoro, infatti, viaggia nota: un efficace aiuto arte Maria Muldaur, non interpretativa, mostran- sieme a Vaudeville Man, su binari di gradevolezza per sgombrare la mente ha abbracciato duran- do addirittura pregevoli anch’esso firmato da Bar- e coinvolgimento emo- da cupi pensieri. te la sua carriera rispet- doti di crooner… La voce ker ma assente nel di- tivo elevati. Si potrebbe Riccardo Caccia

Spain un band che incideva per la Grunt, l’etichet- Mandala Brush ta del giro Jefferson Airplane.. Molto godi- Glitterhouse Records bile viceversa la spagnoleggiante (ovviamen- www½ te) The Coming Of The Lord, dove tromba, trombone, clarinetto e flauto si combinano Dal dizionario, significato di mandala: “Nel- con la voce melodiosa di Haden e una ritmi- la tradizione religiosa buddista e induista, ca quasi rock e basica, con sugarkane che è rappresentazione simbolica del cosmo, re- “semplicemente” una bellissima e dolcissima alizzata con intrecci di fili su telaio o con folk-rock song, dove le armonie di Petra ag- polveri di vario colore sul suolo, o dipinta giungono fascino alla canzone; la lunga (ro- su stoffa, o affrescata sulle pareti del -tem oster + cogburn) rimane in questi territori di pio.” E dalla cartella stampa apprendiamo Americana music “estrema”, dopo una lun- che gli Spain, perché di loro parliamo, in ga intro psych, che ritorna nel finale, si evol- questo Mandala Brush praticano dell’ “in- ve in un brano che rimanda al Joe Henry più die pop slowcore Americana free jazz.” Se ombroso ed introspettivo, con il solito lavo- riuscirò almeno a capire i titoli delle canzo- ro di fino alla batteria di Frankel. You Bring ni riportate nel retro copertina, che utiliz- Me Up, con entrambe le sorelle ai cori è uno zano anche simboli e caratteri di non facile oltre ad altri musicisti di supporto. Quindi dei brani che più rimane nella forma canzo- comprensione, cercherò di illustrarvi dove ancora una volta ci siamo, con qualche va- ne, un soul-rock che ricorda certi brani av- portano queste pennellate cosmiche di Josh riazione significativa nel suono, per esem- volgenti della Band, mentre Tangerine con Haden e soci, quantomeno a livello musica- pio nell’iniziale Maya In The Summer, che violino struggente e sax ritorna al folk jazz le. La band californiana, in circa 25 anni di all’inizio rimanda ai Doors e al suono “frea- dei brani più complessi di questo Mandala carriera, ha realizzato sei album di studio, kettone” della California acida, con Josh che Brush, con [Holly] che si fa più intima e qua- questo è il settimo, ma ci sono anche alcuni sembra più intenso del solito nel suo canta- si cameristica grazie agli intrecci sonori di fi- Live ed antologie: Josh, essendo degno figlio to a tratti quasi sguaiato, per quanto la musi- sarmonica, violino e cello; Folkestone, Kent di tanto padre, , uno dei più ca dai risvolti ipnotici sia vicina al messaggio con una tromba pimpante rimanda agli epi- grandi contrabbassisti della storia del jazz, universale di una ode alla pace ed all’amore, sodi più estroversi del Nick Drake di Bryter ha sempre cercato di privilegiare nella pro- con il basso pulsante, la chitarra vagamente Layter, influenza che rimane anche in quel- pria carriera più la qualità che la ricerca del morriconiana e il lavoro intricato di Frankel la piccola gemma che è Laurel, Clementine, successo, quindi i suoi dischi sono per scel- alla batteria; il pezzo forte dell’album è però uno dei brani che ricorda di più il suono clas- ta stati dei prodotti di nicchia, spesso affasci- GOD Is Love (non ho i caratteri nella tastie- sico degli Spain, con la voce dei fratelli Ha- nanti, con punte di merito per l’esordio The ra del PC per scrivere l’altro titolo), un lungo den che si incontra di nuovo nel finale ricco Blue Moods Of Spain e Sargent Place. Il grup- brano strumentale di quasi 15 minuti, con di pathos, e con la conclusiva Amorphous, po ovviamente ruota attorno alla personalità Matthew McDeMerritt al sassofono, flauto che giustifica nuovamente l’impiego del ter- di , autore dei brani, cantante e ed altri strumenti esotici, , vio- mine Americana Free Jazz con il suo intrec- bassista, unico membro fisso della formazio- lino e voce femminile senza parole che gal- cio di un cantato folk per quanto estremo, ne, che nel disco si avvale della presenza di leggia a tratti sulla strumentazione free form quasi alla Tim Buckley, e le derive improv- Kenny Lyon, chitarrista e organista, di Danny folk jazzy del brano, con la chitarra quasi aci- visative della musica. Ancora una volta un Frankel, ecclettico batterista e del tastierista da, le percussioni e i fiati, sax e flauto che mi disco non facile, fuori dagli schemi, ma dal Shon Sullivan. Non manca in alcuni brani la hanno ricordato in parte un disco poco co- fascino inalterato. presenza delle sorelle Petra e Tanya Haden, nosciuto ma splendido come Come degli 1, Bruno Conti

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