Rassegna Stampa 10 Dicembre 2019
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RASSEGNA STAMPA di martedì 10 dicembre 2019 SOMMARIO O Maria Immacolata, ci raduniamo ancora una volta intorno a te. Più andiamo avanti nella vita e più aumenta la nostra gratitudine a Dio per aver dato come madre a noi, che siamo peccatori,Te, che sei l’Immacolata. Tra tutti gli esseri umani, tu sei l’unica preservata dal peccato, in quanto madre di Gesù Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Ma questo tuo singolare privilegio ti è stato dato per il bene di tutti noi, tuoi figli. Infatti, guardando te, noi vediamo la vittoria di Cristo, la vittoria dell’amore di Dio sul male: dove abbondava il peccato, cioè nel cuore umano, ha sovrabbondato la grazia, per la mite potenza del Sangue di Gesù. Tu, Madre, ci ricordi che, sì, noi siamo peccatori, ma non siamo più schiavi del peccato! Il tuo Figlio, con il suo Sacrificio, ha spezzato il dominio del male, ha vinto il mondo. Questo narra a tutte le generazioni il tuo cuore terso come cielo dove il vento ha dissolto ogni nube. E così tu ci rammenti che non è la stessa cosa essere peccatori ed essere corrotti: è ben diverso. Una cosa è cadere, ma poi, pentiti, rialzarsi con l’aiuto della misericordia di Dio. Altra cosa è la connivenza ipocrita col male, la corruzione del cuore, che fuori si mostra impeccabile, ma dentro è pieno di cattive intenzioni ed egoismi meschini. La tua purezza limpida ci richiama alla sincerità, alla trasparenza, alla semplicità. Quanto bisogno abbiamo di essere liberati dalla corruzione del cuore, che è il pericolo più grave! Questo ci sembra impossibile, tanto siamo assuefatti, e invece è a portata di mano. Basta alzare lo sguardo al tuo sorriso di Madre, alla tua bellezza incontaminata, per sentire nuovamente che non siamo fatti per il male, ma per il bene, per l’amore, per Dio! Per questo, o Vergine Maria, oggi io ti affido tutti coloro che, in questa città e nel mondo intero, sono oppressi dalla sfiducia, dallo scoraggiamento a causa del peccato; quanti pensano che per loro non c’è più speranza, che le loro colpe sono troppe e troppo grandi, e che Dio non ha certo tempo da perdere con loro. Li affido a te, perché tu non solo sei madre e come tale non smetti mai di amare i tuoi figli, ma sei anche l’Immacolata, la piena di grazia, e puoi riflettere fin dentro le tenebre più fitte un raggio della luce di Cristo Risorto. Lui, e Lui solo, spezza le catene del male, libera dalle dipendenze più accanite, scioglie dai legami più criminosi, intenerisce i cuori più induriti. E se questo avviene dentro le persone, come cambia il volto della città! Nei piccoli gesti e nelle grandi scelte, i circoli viziosi si fanno a poco a poco virtuosi, la qualità della vita diventa migliore e il clima sociale più respirabile. Ti ringraziamo, Madre Immacolata, di ricordarci che, per l’amore di Gesù Cristo, noi non siamo più schiavi del peccato, ma liberi, liberi di amare, di volerci bene, di aiutarci come fratelli, pur se diversi tra noi - grazie a Dio diversi tra noi! Grazie perché, col tuo candore, ci incoraggi a non vergognarci del bene, ma del male; ci aiuti a tenere lontano da noi il maligno, che con l’inganno ci attira a sé, dentro spire di morte; ci doni la dolce memoria che siamo figli di Dio, Padre d’immensa bontà, eterna fonte di vita, di bellezza e di amore. Amen. (Preghiera all’Immacolata di Papa Francesco – 8 dicembre 2019) 3 – VITA DELLA CHIESA L’OSSERVATORE ROMANO Non c’è vera carità pastorale senza fraternità Alla comunità del seminario regionale Flaminio di Bologna Abbiamo bisogno di essere liberati dalla corruzione del cuore La preghiera del Papa all’Immacolata in piazza di Spagna Per l’Ucraina frutti di pace nella giustizia L’auspicio del Papa all’Angelus AVVENIRE Pag 3 Dai “Medici” alla “Tosca”, quando la fede è resiliente di Giuseppe Lorizio L’esperienza religiosa e la semplificazione del racconto dalla opere alla serie tv Pag 16 Francesco nomina il cardinale Tagle nuovo prefetto di “Propaganda fide” di Gianni Cardinale e Lorenzo Fazzini “Io resto sempre padre Chito, un semplice prete per i poveri” Pag 23 Nella preghiera siamo davvero figli di Andrea Riccardi Pag 24 La Bibbia? Merito e sacrificio di Luigino Bruni Pag 25 “Uno scudo laico per l’arte sacra” di Alessandro Beltrami Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt presenta il Fondo edifici di culto, di cui è presidente IL FOGLIO Pag 1 L’ascesa irresistibile di Luis Antonio Tagle, il nuovo Papa rosso che del Concilio promuove l’ermeneutica della discontinuità di Matteo Matzuzzi ITALIA OGGI Il card. Tagle dopo Francesco? di Antonino D’Anna Era al centro dell'attenzione anche di Papa Ratzinger 6 – SERVIZI SOCIALI / SANITÀ LA NUOVA Pag 19 Esuberi alla Stella Maris: “Troviamo una soluzione” Codess scrive ai sindacati 7 - CITTÀ, AMMINISTRAZIONE E POLITICA IL GAZZETTINO DI VENEZIA Pag V “Muneghette, nessuno sarà cacciato” di Nicola Munaro Il sacerdote che si occupa dell’edificio della Caritas spiega che lo stabile non è sicuro e va ristrutturato. “Carità e accoglienza vanno fatte bene, con dignità: stiamo trovando una soluzione temporanea per tutti” Pag V Daniel Touitou è il nuovo rabbino. “Un centro studi ebraico a Venezia” di Marta Gasparon “L’antisemitismo? E’ un male antico” LA NUOVA Pag 19 “Non abbiamo messo in strada nessuno”. I proge tti della Curia sull’assistenza di Alberto Vitucci Il vicario del patriarca don Fabrizio Favaro: bisogna garantire anche la dignità delle persone, quei luoghi erano inagibili Pag 19 Venezia dà il benvenuto al nuovo rabbino. “Una città fantastica” di R.D.R. CORRIERE DEL VENETO Pag 8 Centro di studi internazionale: “Nuova linfa per Venezia” di Valentina Iorio Comunità ebraica, il nuovo rabbino 8 – VENETO / NORDEST IL GAZZETTINO Pag 1 Il passato di odiatore del writer anti-odio di Angela Pederiva Pag 16 Il sentiero del Papa buono di Giovanni Carraro Dopo essere stato nominato Patriarca di Venezia nel 1953, amava trascorrere i periodi di riposo a San Pietro di Feletto (Treviso) CORRIERE DEL VENETO Pag 1 Migrare: le due facce di Vittorio Filippi Veneto e l’estero … ed inoltre oggi segnaliamo… CORRIERE DELLA SERA Pag 1 Il declino del Paese moderato di Ernesto Galli della Loggia Noi e l’uomo forte Pag 8 Il gioco dell’oca dei partiti sulla nuova legge elettorale di Francesco Verderami Pag 23 Il sorriso delle donne immigrate che crescono i nostri ragazzi di Antonio Polito e Stefano Landi Shirley, babysitter per amore di sua fi glia. La 49enne filippina morta nello scontro tra un bus e un mezzo della nettezza urbana a Milano LA REPUBBLICA Pag 30 La scommessa di gennaio di Stefano Folli AVVENIRE Pag 1 Come urlo dal basso di Mauro Magatti Vuoto nella politica, forza della società IL FOGLIO Pag 3 La tratta delle ragazze cristiane 629 dal Pakistan sono finite in Cina, dove c’è una grande richiesta di donne IL GAZZETTINO Pag 1 In tre mesi tre nuovi partiti a sinistra e a destra del Pd di Alessandro Campi LA NUOVA Pag 4 E’ un sistema drogato: una mazzata che fa bene a tutti di Ferdinando Camon Pag 5 Le medaglie sporche non possono pagare mai di Gianni Riotta Torna al sommario 3 – VITA DELLA CHIESA L’OSSERVATORE ROMANO Non c’è vera carità pastorale senza fraternità Alla comunità del seminario regionale Flaminio di Bologna «La carità pastorale del prete non può essere credibile se non è preceduta e accompagnata dalla fraternità, prima tra seminaristi e poi tra presbiteri». Lo ha ricordato Papa Francesco alla comunità del Pontificio seminario regionale Flaminio “Benedetto XV” di Bologna, ricevuta in udienza nella mattina di lunedì 9 dicembre, nella Sala Clementina. Cari fratelli nell’episcopato e nel sacerdozio, cari seminaristi! Vi do il benvenuto in occasione nel centenario di fondazione del Pontificio Seminario Regionale Flaminio, voluto da San Pio X. Vi saluto tutti di cuore; ringrazio il Cardinale Matteo Zuppi per le sue parole, e saluto con affetto Mons. Luigi Bettazzi, che è quasi coetaneo del Seminario! Questa importante ricorrenza rappresenta una felice occasione per riflettere sulla bellezza della chiamata al sacerdozio ministeriale, che ci dà il dono e l’impegno di rappresentare il Buon Pastore in mezzo al suo Popolo e vivere come il Buon Pastore in mezzo al suo Popolo. Per prepararsi a questa missione, la madre Chiesa chiede di fare un serio percorso formativo, che l’ambiente del Seminario può offrire nel modo migliore. In tale prospettiva, vorrei indicarvi tre aspetti che identificano questo luogo e soprattutto tempo di formazione e di preparazione al sacerdozio, che è il seminario. Esso è casa di preghiera, casa di studio, casa di comunione. Voi siete chiamati ad essere evangelizzatori nella vostra Regione, segnata anch’essa dalla scristianizzazione. Quanti sono più esposti al vento freddo dell’incertezza o dell’indifferenza religiosa, hanno bisogno di trovare nella persona del sacerdote quella fede robusta che è come una fiaccola nella notte e come una roccia alla quale attaccarsi. Questa fede si coltiva soprattutto nel rapporto personale, cuore a cuore, con la persona di Gesù Cristo. E il Seminario è prima di tutto la casa della preghiera dove il Signore convoca ancora i «suoi» in «un luogo appartato» (cfr. Lc 9, 18), a vivere un’esperienza forte di incontro e di ascolto. Attraverso tale via, Egli vuole prepararli a diventare «educatori del Popolo di Dio nella fede», e abilitarli a «proclamare con autorità la Parola di Dio», a «radunare il Popolo» e a nutrirlo con i Sacramenti per «condurlo sulla via della salvezza» e conservarlo nell’unità (cfr.