COMUNE di BOLZANO VICENTINO

Provincia di

Piano di Assetto del Territorio Comunale

Documento Preliminare

artt. 3, 5 e 15 LR 11/2004

Adottato con Delibera della Giunta comunale nr. …… del …….. Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

LA NUOVA LEGGE URBANISTICA REGIONALE OBIETTIVI, CONTENUTI E FINALITÀ PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO

La LR 11/2004 stabilisce all’articolo 2 criteri, indirizzi, metodi e contenuti che gli strumenti di pianificazione devono avere per conseguire il raggiungimento di obiettivi relativi a: • Promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole; • Tutela delle identità storico-culturali e della qualità degli insediamenti attraverso le operazioni di recupero e riqualificazione; • Salvaguardia e valorizzazione dei centri storici, del paesaggio rurale e montano e delle aree naturalistiche; • Difesa dai rischi idrogeologici; • Coordinamento con le politiche di sviluppo di scala nazionale ed europea.

In attuazione dei principi di sussidiarietà e concertazione, l’art. 5 introduce il metodo del confronto e della concertazione con gli enti pubblici territoriali al fine di pervenire ad una disciplina condivisa delle risorse economico-territoriali.

Tale metodo, di cui agli art. 5 e 15, viene attuato attraverso:

- le procedure di copianificazione per la formazione condivisa e partecipata del piano urbanistico, finalizzata a migliorare il processo decisionale e la successiva gestione; - la predisposizione e sottoscrizione del presente documento preliminare contenente la disciplina degli obblighi reciproci, la modalità di acquisizione del quadro conoscitivo, gli obiettivi della pianificazione e il programma di coordinamento del lavoro; - l’individuazione di due diversi livelli di pianificazione in funzione della dimensione locale, sovracomunale o regionale degli interessi coinvolti; - il riconoscimento della responsabilità diretta ai Comuni relativamente alla gestione del proprio territorio per lo sviluppo della comunità locale da esercitare, secondo i principi di sussidiarietà e partenariato, con le province e la regione per le funzioni di salvaguardia, coordinamento e sviluppo territoriale; - la semplificazione dei procedimenti amministrativi, garantendo trasparenza e partecipazione; - la disponibilità del quadro conoscitivo e l’accessibilità al pubblico delle informazioni che lo costituiscono.

RAPPORTI CON LA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE:

Sono comunque fatte salve eventuali norme di salvaguardia, secondo le modalità previste dall’atto di indirizzo regionale di cui all’art. 46 della L.R. 11/2004 approvato con D.G.R.V. n. 828 DEL 21.03.2006, relative al PTCP adottato, in particolare per quanto previsto dall’art. 13 delle N.T.A. del PTCP con riferimento all’Ambito n. 1: “L’area urbana centrale: Vicenza e i comuni di cintura”. Il Comune ha inoltre anticipato, sia pure a grandi linee, i contenuti della propria pianificazione strategica già con la delibera di Giunta n. 90 del 21 settembre 2006: “Piano territoriale di coordinamento provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza; indirizzi di carattere urbanistico da trasmettere alla Provincia relativamente al territorio Comunale”.

2

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

SCELTE STRATEGICHE E OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ DEL PIANO

INDIRIZZI RELATIVI AL SISTEMA AMBIENTALE: LA “CAMPAGNA” E LA RETE DELLE ACQUE

1) Il PAT relativamente al SISTEMA AMBIENTALE provvede, alla tutela delle Risorse Naturalistiche e Ambientali e all’integrità del Paesaggio Naturale, quali componenti fondamentali della “Risorsa Territorio”, rispetto alle quali è valutata la “sostenibilità ambientale” delle principali trasformazioni del territorio anche con riferimento all’art. 4 LR 11/2004 e alla Direttiva 2001/42/CE del 27.6.2001 sulla Valutazione Ambientale Strategica. Le aree di valore naturale ed ambientale, sono individuate e disciplinate dal PAT, che ne definisce gli obiettivi generali di valorizzazione, in coerenza con le indicazioni della pianificazione sovraordinata. Nel territorio comunale esiste un SIC (Sito di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zona di Protezione Speciale) denominato “Bosco di e risorgive limitrofe” (codice area SIC IT3220040) che riguarda principalmente il corso del fiume Tesina. Il PAT valorizzerà tale ambito; verrà comunque disposta la valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) allo scopo di sviluppare uno screening sulla base del quale si possano valutare eventuali incidenze sull’ambiente.

2) Il PAT provvede alla difesa del suolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali, accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, individuando la disciplina per la loro salvaguardia. In particolare è compito del PAT definire le aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico in ambito montano e collinare, le aree esondabili e quelle a maggiore rischio sismico.

Bolzano Vicentino era un tempo definito come “paese dei mulini” (la cui ruota figura nello stemma comunale) e di riflesso dei corsi d’acqua - grandi e piccoli - che ne intersecano il territorio.

Il territorio di Bolzano Vicentino è interessato alle disposizioni del PAI (Piano di Assetto Idraulico) di cui il PAT recepirà le disposizioni.

L’Autorità di Bacino nell’adozione delle misure di salvaguardia per l’assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta-Bacchiglione, ha individuato il territorio di sinistra Tesina in classe P1 (pericolosità moderata).

Si valuta quindi di confermare e rafforzare, di concerto con gli altri Enti di competenza, le norme a tutela di risorgive, rogge, canali e fiumi, dei loro argini e delle aree limitrofe già presenti nel P.R.G. vigente, prevedendo concrete misure di manutenzione, piantumazioni arboree e simili.

È da studiare e prevedere anche una possibile fruizione a fini didattici, ricreativi e simili di argini, golene, aree umide in genere, fruizione che non sia invasiva dell’ambiente stesso.

3

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

INDIRIZZI RELATIVI AL TERRITORIO AGRICOLO, AI PAESAGGI “STORICI” ED ALLA RELATIVA RESIDENZA

3) Il PAT individua gli ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale e gli elementi significativi del paesaggio di interesse storico. Per gli ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale assicura, nel rispetto delle esistenti risorse agro-produttive: - la salvaguardia delle attività agro-silvo-pastorali ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio; - la conservazione o la ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, e delle associazioni vegetali e forestali; - la salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici e idrogeologici e degli equilibri ecologici. Qualora negli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico sussistano limitazioni all’utilizzazione agricola dei suoli, la pianificazione urbanistica comunale promuove anche lo sviluppo di attività integrative del reddito agricolo, quali la silvicoltura, l’offerta di servizi ambientali, ricreativi, per il tempo libero e per l’agriturismo.

Più avanti si dirà della volontà di mantenere una netta distinzione tra aree urbanizzate e “campagna” vera e propria, ricchezza di Bolzano Vicentino cui dà un connotato caratteristico anche in termini ecologici e culturali.

Al riguardo, la L.R. disciplina rigidamente le edificazioni in zone rurali, nelle quali “sono ammessi (…) esclusivamente interventi edilizi in funzione dell’attività agricola, siano essi destinati alla residenza che a strutture agricolo-produttive”, interventi tra l’altro “consentiti, sulla base di un piano aziendale, esclusivamente all’imprenditore agricolo titolare di un’azienda agricola” (art. 44).

Il PI indicherà quindi idonee possibili soluzioni per abitazioni ed annessi non più funzionali all’attività agricola, tenendo conto di un riutilizzo che non diventi “invasione” della campagna a scopi speculativo-residenziali ma permetta, ad esempio, attività affini all’agriturismo, a produzione e vendita di prodotti tipici e di pregio e finalità similari.

Relativamente agli elementi significativi del paesaggio di interesse storico, recepisce ed integra nel proprio quadro conoscitivo i sistemi e gli immobili da tutelare e ne specifica la relativa disciplina. Si ritiene di confermare la particolare attenzione che già il P.R.G. vigente riserva a Ville, Mulini ed altri edifici “storici”, “archeologia industriale” e simili, prevedendo una attenta schedatura che, nel contempo, ne permetta una fruizione anche “economica” da parte della proprietà.

Dal punto di vista urbanistico, infatti, l’azione del Comune deve essere volta all’obiettivo della tutela effettiva di questi beni storici, agevolandone risanamento e riuso, in quanto si ritiene da più parti come sia pacifico che solamente il rinnovo del patrimonio storico-edilizio in relazione ad esigenze di economicità della gestione complessiva ne garantiscano l’esistenza e la continuità nel tempo.

Si tratta di immobili non più funzionali all’uso per lo più agricolo tipico di un tempo, sovente compromessi da “incollature” di costruzioni posticce ed aggiunte varie occorse negli anni. L’adeguamento delle norme pertanto, nel rispetto dei principi

4

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

generali, è da interpretarsi come una necessità per corrispondere ad effettive e concrete esigenze di salvaguardia storico-culturale.

INDIRIZZI RELATIVI AI “NUCLEI STORICI” DI BOLZANO E LISIERA: ELEMENTI DI RILIEVO STORICO-ARCHITETTONICO

4) Il PAT definisce la classificazione dei Centri Storici di cui all’Atlante Regionale in relazione all’entità, al ruolo storico, alle caratteristiche strutturali ed insediative. Per ogni centro storico ne individua la perimetrazione, gli elementi peculiari le potenzialità di qualificazione e sviluppo, nonché gli eventuali fattori di abbandono o degrado sociale, ambientale ed edilizio. Individua inoltre la disciplina generale diretta ad integrare le politiche di salvaguardia e riqualificazione del centro storico con le esigenze di rivitalizzazione dello stesso, anche con riguardo alla presenza di attività commerciali e artigianali, favorendo al tempo stesso, il mantenimento delle funzioni tradizionali, affievolite o minacciate, prima fra queste la residenza della popolazione originaria.

Il PAT stabilisce le direttive e le prescrizioni per la formazione del Piano degli Interventi PI, nonché le norme per la salvaguardia degli elementi di rilievo storico- architettonico. In particolare per la formazione del PI il PAT:

- specifica i criteri per l’acquisizione del quadro conoscitivo relativo a tutti i fabbricati e manufatti presenti all’interno dei centri storici, nonché agli spazi liberi esistenti d’uso pubblico o privato. Il PI classifica con apposite schede il patrimonio edilizio esistente - definisce le modalità per l’individuazione delle categorie in cui gli elementi sopra descritti devono essere raggruppati, per caratteristiche tipologiche e pregio storico-architettonico, - stabilisce, per ogni categoria così individuata, la gamma degli interventi possibili (gradi di protezione), quelli comunque necessari alla tutela degli elementi di pregio, (norme puntuali), nonché le condizioni per le possibili variazioni al grado di protezione (flessibilità), anche attraverso schemi e prontuari. - determina le destinazioni d’uso possibili in relazione alle caratteristiche tipologiche, alla consistenza ed al ruolo urbano, - individua i limiti per la nuova edificazione, in funzione allo stato di conservazione, al pregio degli edifici, ed alla struttura del tessuto urbano; - delimita gli ambiti da assoggettare a progettazione unitaria, strumento urbanistico attuativo, programma integrato. - individua le aree e gli edifici da destinare a servizi, nonché le opere o gli impianti di interesse collettivo o sociale e le nuove viabilità. - definisce norme ed indirizzi per la soluzione dei problemi della circolazione nonché degli spazi di sosta e di parcheggio per gli autoveicoli, da realizzarsi preferibilmente al di fuori del contesto del centro storico, indicando le aree pedonali ed i percorsi ciclabili (piano della circolazione).

5

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

INDIRIZZI RELATIVI AL SISTEMA DEGLI INSEDIAMENTI ED AL RAPPORTO “CITTA’ – CAMPAGNA”

5) Relativamente al Sistema Insediativo il PAT: - verifica l’assetto fisico funzionale degli insediamenti e promuove il miglioramento della funzionalità degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree urbane, definendo per le aree degradate gli interventi di riqualificazione e di possibile riconversione per le parti o elementi in conflitto funzionale, nonchè le eventuali fasce o elementi di mitigazione funzionale; - individua delle opportunità di sviluppo residenziale in termini quantitativi e localizzativi, definendo gli ambiti preferenziali di sviluppo insediativo, in relazione al modello evolutivo storico dell’insediamento, all’assetto infrastrutturale ed alla dotazione di servizi, secondo standard abitativi e funzionali condivisi; - stabilisce il dimensionamento delle nuove previsioni per A.T.O. e per ciascuna realtà specifica, con riferimento ai fabbisogni locali; - definisce gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi necessari gli insediamenti esistenti e di nuova previsione, precisando gli standard di qualità urbana e gli standard di qualità ecologico-ambientale; - definisce gli standard abitativi e funzionali, che nel rispetto delle dotazioni minime di legge, determinino condizioni di vita decorose e coerenti con l’evoluzione storica degli insediamenti, favorendo la permanenza delle popolazioni locali.

Si ritiene quindi di prevedere un modesto sviluppo residenziale, in aderenza ad aree già edificate, particolarmente per esigenze familiari o similari, comunque mantenendo e rimarcando la distinzione tra zone rurali ed aree urbane, valorizzando contestualmente le risorse e qualità dei “nuclei urbani” del Capoluogo comunale e di Lisiera, AGEVOLANDO IL RIUSO E LA VALORIZZAZIONE DELL’ESISTENTE.

Peraltro, nel caso delle NUOVE EDIFICAZIONI altezze limitate (max due piani dal livello campagna), precise tipologie di edificio (casa singola, villetta a schiera o similare) idonea distanza da incroci ed assi stradali, potranno assicurare una presenza rada e non invasiva sul territorio.

Il ricorso alla concertazione con privati ex art. 6 della L.U.R. potrà inoltre contemperare l’esigenza di dotazione di spazi, strutture ed edifici pubblici laddove mancanti o da incrementare.

Venendo alla classica “tripartizione” del territorio comunale si ritiene, in armonia con quanto sopra espresso, di esprimere le seguenti indicazioni.

Per la località OSPEDALETTO, pur “schiacciata” tra il confine comunale e l’autostrada A31, è possibile studiare un ampliamento nelle uniche due direzioni possibili, vale a dire l’estremo sud dell’edificato esistente, peraltro con attenta verifica della viabilità onde non appesantire l’esistente; per l’area a sud va valutata in fase di redazione del PAT la possibilità di prevedere l’accesso anche dalle limitrofe zone residenziali di Vicenza.

6

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

La frazione di LISIERA potrà conoscere analoga limitata espansione verso il cul- de-sac della “Busa” così come nell’attigua area allargata in direzione autostrada- ferrovia, peraltro mantenendo aperte le visuali verso argini, edifici monumentali (es. Villla Valmarana-Zen) ed il paesaggio agricolo in genere.

Il CAPOLUOGO COMUNALE vede anzitutto una possibilità di prosecuzione dell’attuale “cintura verde” di P.R.G., chiudendo il relativo semicerchio esistente in direzione ovest incontrando la roggia Tergola, laddove insistono impianti di acquicoltura in procinto di dismissione e papabili per attività di agriturismo o similare. A nord di tale zona l’attuale “fascia agricola pregiata” ai lati della Tergola potrebbe divenire un “parco fluviale” con percorsi ciclabili “leggeri” (sterrato e simile) e didattici ad hoc.

Al di fuori del semicerchio di cui sopra rimane isolato il gruppo ora sparpagliato di case di Via Caffarette, che potrebbe quindi essere “saldato” sì da creare un “borgo” isolato e ben definito rispetto alla porzione est del Capoluogo, a sua volta racchiuso entro le “nuove mura” rappresentate dalla “cintura verde”.

Altra possibilità di crescita può intravedersi nella borgata della “Crosara”, in saldatura a SUA esaurito sulla destra Tesina, cui raccordarsi in prosecuzione con la viabilità esistente.

Venendo agli SPAZI ED EDIFICI PUBBLICI, il recente adeguamento della cartografia di Piano (“Variante 1/2006”, delibera di C.C. n. 21 del 18.05.2006) ha certificato la notevole abbondanza degli standard rispetto ai minimi di legge e come peraltro siano da potenziare gli spazi ad uso dell’Istruzione.

Si ritiene pertanto di ampliare gli spazi per l’Istruzione per eventuale posizionamento di nuove strutture dedicate a servizi scolastici nel Capoluogo. A Lisiera obiettivo primario è il mantenimento della locale Scuola Elementare con conferma e valorizzazione della zona posta dietro la palestra e destinata ad uso “sociale” o similare. Parimenti ad uso “sociale” sarà il rafforzamento di analoga area presente in Capoluogo (e che attualmente comprende appunto Scuole, Centro Disabili e Sede Associazioni, etc.).

In ambito sportivo si può prevedere un rafforzamento delle strutture dedicate (Palazzetto dello Sport, piattaforma polivalente, etc.), in particolare in Capoluogo ad uso specifico per le varie Associazioni – “liberando” così gli attuali impianti scolastici per uso esclusivo, appunto, delle Scuole - nonché la presa in considerazione di un eventuale impianto natatorio - situato all’interno della zona sportiva esistente in Capoluogo - strutture tutte comunque da realizzarsi principalmente nell’ottica della “concertazione urbanistica”.

6) Per il territorio rurale il PAT si pone l’obiettivo di salvaguardare gli aspetti storico- culturali delle attività tradizionali, e di attuare le politiche di sviluppo delle attività agricole sostenibili attraverso la promozione di specifiche opportunità.

Persegue i seguenti obiettivi:

A) tutelare i suoli ad elevata vocazione agricola o silvo-pastorale, limitandone il consumo; B) promuovere lo sviluppo di una agricoltura sostenibile, improntata sull’impiego di tecnologie non inquinanti e finalizzata al risparmio di energia e di risorse non riproducibili;

7

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

C) promuovere nelle aree marginali, il mantenimento delle attività agro-silvo- pastorali e delle comunità rurali, quale presidio del territorio, incentivando lo sviluppo di attività complementari; 1. individua le caratteristiche produttive del settore primario, le vocazioni colturali, le peculiarità forestali, la consistenza dei settori: zootecnico, orto-floro- vivaistico, ittiogenico, etc. 2. promuove la valorizzazione del territorio rurale disciplinando i movimenti di terra, l’apertura di nuove strade, la conservazione ed il miglioramento dei boschi, delle aree prative, delle aree umide, ecc.; 3. stabilisce i criteri per gli interventi di: - miglioramento fondiario; - riconversione colturale; - infrastrutturazione del territorio rurale; 4. definisce i criteri per la classificazione del territorio secondo le seguenti caratteristiche: - produzione agricola tipica o specializzata; - aree integre, di primaria importanza per la funzione agricolo produttiva; (struttura aziendale) - aree compromesse, caratterizzate da un elevato frazionamento fondiario; (struttura aziendale) - aree boscate - aree prative; 5. individua i beni culturali tipici della zona agricola e indica i criteri per la loro disciplina; 6. definisce le caratteristiche tipologiche, costruttive e formali, della edificazione in zona agricola. 7. promuove la valorizzazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso il riutilizzo dei fabbricati rurali non più funzionali all’attività agricola e di quelli abbandonati, valutando l’opportunità di inserire destinazioni residenziali o turistico-ricettive, in funzione della loro localizzazione, all’esterno o all’interno di nuclei o centri storici. 8. disciplina le strutture precarie (legittime anche a seguito del condono edilizio), al fine di realizzare un decoroso riordino degli insediamenti ed il miglioramento complessivo delle condizioni paesaggistiche ed ambientali;

Riguardo le nuove edificazioni – sia per il presente ambito “residenziale” ma così come quelli per quelli “produttivi” – si esprime la volontà di aggiornare il Regolamento Edilizio per permettere una maggiore sostenibilità ambientale con l’introduzione di specifiche normative indirizzate al contenimento ed al risparmio energetico nonchè all’uso di materiali naturali e riciclabili.

INDIRIZZI RELATIVI AL SISTEMA PRODUTTIVO: LA VOCAZIONE DEL “VERSANTE NORD-EST”

7) per le attività produttive il PAT valuta la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario e ne definisce le opportunità di sviluppo, in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”.

Il PAT individua le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e produttive e le distingue in:

8

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

• ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale, caratterizzati da effetti sociali, territoriali ed ambientali, che interessano più Comuni e/o relazionati ad altri comprensori produttivi di livello regionale o interregionale;

• aree produttive di rilievo comunale, caratterizzate da limitati impatti delle attività insediate o da insediare;

• si prefigge di concentrare e, se del caso, esportare, in aree già a consolidata vocazione produttiva le varie attività produttive, contando sulla viabilità esistente così come quella prevista a livello sovracomunale ed interprovinciale; in particolare si reputa di confermare per futuri sviluppi l’attuale area produttiva posta a nord-est del territorio comunale ai confini ed in aderenza con similari zone dei Comuni di e San Pietro in Gù, stante la presenza di idonee infrastrutture di comunicazione (Casello autostradale “Vicenza Nord” della A31 “”, SS 53 “Postumia”, linea ferroviaria VI-TV ed attigua Stazione / Scalo merci di San Pietro in Gù) e l’esistenza di strutture a servizio delle imprese (mensa, aree di servizio, etc.).

Tutte le scelte saranno comunque realizzate nel rispetto delle prescrizioni del PTCP.

8) Il PAT prevede il riuso dei principali e più significativi, manufatti che documentano la storia della civiltà industriale. A tale scopo individua e valorizza – come già accennato - le zone e i manufatti dell’archeologia industriale (nel nostro caso, a titolo di esempio, i mulini “Proti” e “Tergola” e l’ex-opificio “Cotorossi”), con lo scopo di un loro possibile recupero e riutilizzo per usi culturali, didattici, espositivi. In ogni caso prospettando destinazioni maggiormente compatibili con gli insediamenti e/o l’ambiente circostante e coerenti con le caratteristiche tipologiche originarie. Il PAT definisce comunque i criteri per il recupero di tutti i manufatti di “archeologia industriale” la cui disciplina è precisata dal Piano degli Interventi.

9) per il settore turistico - ricettivo il piano di assetto del territorio, valuta la consistenza e l’assetto delle attività esistenti e promuove l’evoluzione delle attività turistiche, nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e durevole, che concili le esigenze di crescita (soprattutto in termini qualitativi) con quelle di preservazione dell’equilibrio ambientale, socio-culturale, agroproduttivo, silvopastorale, etc.;

INDIRIZZI RELATIVI AL SISTEMA DEL TERZIARIO: LA POSSIBILE CREAZIONE DEL “POLO DI SUD-OVEST”

10) Il PAT individua, i principali servizi a scala territoriale, ovvero le parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche, o servizi ad alta specificazione economica, scientifica, culturale sportiva, ricreativa e della mobilità. Tali ambiti sono definiti “Poli Funzionali”. I Poli Funzionali sono caratterizzati inoltre dalla forte attrattività di persone e di merci e da un bacino di utenza di carattere sovracomunale, tali da comportare un forte impatto sugli altri sistemi territoriali.

Verrà valutata in fase di redazione del PAT la possibilità – compatibilmente con le previsioni del PTCP – di localizzare nelle vicinanze del casello autostradale “Vicenza Nord” eventuali interventi di attività relative ai settori ricettivo (albergo, mensa, 9

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

pubblici esercizi) e del terziario avanzato (informatica, nuove tecnologie, servizi alle imprese).

INDIRIZZI RELATIVI ALLA VIABILITA’ ED ALLE INFRASTRUTTURE IN GENERE: CASELLO A31 “VICENZA NORD”, S.F.M.R. E “NUOVA BASSANESE”

11) Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale il PAT suddivide il sistema delle infrastrutture per la mobilità, in sottosistema infrastrutturale sovracomunale e in sottosistema infrastrutturale locale raccordandosi con la pianificazione di settore prevista ed inoltre:

a) infrastrutture a scala sovracomunale: Il PAT recepisce le previsioni della pianificazione sovraordinata;

b) infrastrutture locali: Il PAT definisce il sistema della viabilità locale e della mobilità ciclabile e pedonale, ed i collegamenti con la viabilità sovracomunale;

Il territorio comunale è attraversato dalla Strada Statale 53 “Postumia” che si richiama nel nome al Console romano Postumio Albino, in carica nell’anno 148 a.C. e che diede il via alla costruzione dell’arteria che anticamente collegava Genova con Aquileia.

Questo è un importante elemento che caratterizza il nostro territorio, terra di passaggio nei secoli di genti e di commerci, meritevole di un “progetto culturale” che ne riscopra l’origine e le vicende.

Il Casello autostradale “Vicenza Nord” della A31 “Valdastico” è un altro elemento che caratterizza il territorio di Bolzano Vicentino. Il tratto di raccordo con l’A4 Milano-Venezia permette un agevole collegamento terrestre con i maggiori centri della Pianura padana ed oltre. Inoltre, pur nell’incertezza della prosecuzione della “Valdastico” a nord, l’inizio dei lavori di completamento di tale arteria verso il rodigino va indubbiamente a valorizzare il tratto autostradale di nostro interesse.

Quindi il Casello “Vicenza Nord” va visto non come “problema” ma – nel contesto di cui sopra - come risorsa. Assume un po’ il ruolo della “Stazione dei treni” come questa era intesa cinquanta – sessant’anni fa, centro di diramazione dei flussi di traffico, calamita di commerci ed interessi vari. Si rafforza pertanto l’ipotesi del possibile “polo del terziario” poc’anzi descritto.

Concretamente, peraltro, gli interventi sulla viabilità possono nel nostro caso esplicarsi sulla cosiddetta “viabilità minore”, quindi su Strade di interesse provinciale e comunale.

È bene rammentare come Bolzano-Capoluogo sia storicamente nato lungo la “Strada del Vicerè” - esplicito richiamo a Ranieri d’Asburgo, rappresentante dell’Imperatore d’Austria nel Regno Lombardo- – un’importante direttrice di collegamento Vicenza-Bassano, con tutti i vantaggi e tutti gli inconvenienti che ciò non da oggi comporta.

10

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

Verrà valutata al riguardo l’ipotesi di un tracciato alternativo destinato ad aggirare il centro del Capoluogo, di concerto con la Provincia ed i Comuni limitrofi, riallacciandosi alla progettualità abbozzata nelle sue grandi linee dal Consiglio Comunale di Bolzano Vicentino ancora nel 2001 (Delibera nr. 70 del 17.12.2001, “Approvazione Accordo di Programma tra Bolzano Vic.no, S. Pietro in Gù, e Provincia di Vicenza per realizzazione di nuova viabilità sovracomunale”).

L’effettiva deviazione del traffico potrà quindi liberare spazi e risorse nel cuore del Capoluogo per una rivitalizzazione dello stesso.

L’Amministrazione Comunale ha inoltre già sottoscritto apposito “protocollo d’Intesa” relativo alla “Metropolitana di Superficie” (S.F.M.R.) come da Delibera di Giunta n. 61 del 05.05.2005, per cui il territorio comunale potrà essere servito da alta frequenza di passaggi ferroviari sulla linea Castelfranco-Vicenza, restituendo all’ex-Stazione FF.SS. di Lisiera l’antica importanza quale efficiente e comodo punto di appoggio (parcheggio ed altri servizi) nel tragitto verso Vicenza e di lì verso altre destinazioni.

LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA AZIONE BASILARE DEL PIANO

12) Per quanto riguarda l’obbligatorietà della VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA sugli strumenti urbanistici di cui alla Direttiva 2001/42/CE e gli obblighi di cui all’art. 4 della LR 11/2004, si sottolinea che la procedura della VAS dovrà configurarsi come elemento fondante per la costruzione del piano, valutando gli effetti ed i differenti scenari derivanti dalle azioni pianificatorie sul territorio al fine di promuovere uno sviluppo equilibrato nel rispetto dell’uso sostenibile delle risorse. Per questo motivo il Quadro Conoscitivo dovrà essere strutturato in coerenza con gli obiettivi sulla valutazione dell’impatto delle scelte pianificatorie.

- Definizione dei tematismi del quadro conoscitivo, delle banche dati e delle serie storiche, al fine di individuare gli indicatori di stato e di pressione necessari alla valutazione di sostenibilità strategica; - Individuazione delle “tendenze” relativamente ai tematismi del quadro conoscitivo contenute nelle matrici; - Individuazione dei possibili progetti strutturali nell’ambito del PAT per misurare gli effetti rispetto alle “voci” del quadro conoscitivo; - Previsione di uno o più “scenari” soggetti a valutazione al fine di pervenire alla scelta delle alternative.

In aggiunta ai citati obiettivi di carattere generale tabelle specifiche possono sintetizzare le indicazioni di carattere politico e programmatico espresse dalle Amministrazioni comunali. Tali indirizzi descrivono le azioni fondanti il Piano che dovranno essere sviluppate nel corso dell’elaborazione progettuale.

L’Amministrazione Comunale vuole inoltre redigere e diffondere il “1° Rapporto sullo stato dell’ambiente”, strumento di conoscenza, analisi e comunicazione delle principali tematiche ambientali del territorio (aria – acqua – suolo – scarichi e fognature, etc.), collegato con il documento preliminare. Esso, oltre a costituire un significativo contributo alla conoscenza della realtà comunale, vuole essere pensato e costruito per: 11

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO Documento preliminare artt. 3, 5 e 15 della L.R. 11/04

- diventare uno strumento efficace per far “circolare informazione”; - far crescere la consapevolezza ambientale dei diversi “attori sociali”; - permettere a tutti, singoli cittadini, operatori sociali ed economici, amministratori e decisori politici, di conoscere in modo approfondito la situazione ambientale del territorio che li circonda.

LA PROGRAMMAZIONE URBANISTICA SUPERIORE: RECEPIMENTO DI ISTANZE E PROGRAMMAZIONI TERZE

13) Quanto precede riassume e condensa gli orientamenti che si ritiene di adottare per Bolzano Vicentino negli anni a venire.

Peraltro, l’Amministrazione Comunale è aperta al recepimento di eventuali disposizioni urbanistiche emanate da Enti di ordine superiore, in un’ottica di piena ed aperta collaborazione.

12

COMUNE DI BOLZANO VICENTINO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO