Lungomare di Vendicio – Formia CINEMA ALLA DERIVA settima rassegna 2013 RIDERE È UNA COSA SERIA
7 capolavori del cinema comico in 7 notti di piena estate
ogni settimana alle ore 21.30 - ingresso libero
Venerdì 12 luglio
Totò a colori (Italia 1952, col., 104’) di Steno [Stefano Vanzina], con Totò [Antonio de Curtis], Virgilio Riento, Luigi Pavese, Isa Barzizza, Mario Castellani, Franca Valeri, Galeazzo Benti, Vittorio Caprioli, Carlo Mazzarella, Alberto Bonucci, Paolo Ferrari
Il maestro Scannagatti, genio musicale incompreso, vive nel paese di Caianello. Per convincerlo a dirigere una banda musicale gli promettono un incontro con l'editore Tiscordi. Scannagatti si reca a Milano per portare all'editore le sue composizioni. Viene creduto pazzo e cacciato. Tra i primissimi film italiani a colori, è una antologia dei migliori sketch del repertorio teatrale di Totò, dal vagone letto al numero del direttore d'orchestra a quello della marionetta. Assolutamente geniale, con momenti di sublime comicità divenuti ormai proverbiali. Venerdì 19 luglio
Mio zio (Mon oncle, Francia 1958, col., 120’) di Jacques Tati, con Jacques Tati, Jean- Pierre Zola, Adrienne Servantie, Alain Bécourt, Lucien Fregis
Il piccolo Gérard è diviso tra la monotonia asettica della casa ultratecnologica dei genitori e il colore del quartiere popolare dove vive lo zio Hulot. Sorella e cognato cercano di inglobare nel loro mondo lo stralunato parente con risultati catastrofici. Una satira surreale sulla contrapposizione tra due mondi e sull’ansia piccolo borghese di apparire moderni. Tati si confronta con la civiltà delle macchine e va oltre la comicità immediata del burlesque: soltanto il poeta e il bambino possono salvare la nostra società dalla disumanizzazione che nasce dall’omologazione. Premio speciale della giuria a Cannes e Oscar per il miglior film straniero.
Venerdì 26 luglio
A qualcuno piace caldo (Some Like It Hot, USA 1959, b/n, 119’) di Billy Wilder, con Tony Curtis, Jack Lemmon, Marilyn Monroe, Joe E. Brown
Testimoni involontari del massacro di San Valentino del 14 febbraio 1929, Joe e Jerry, di professione musicisti, sfuggono ai gangster e si fanno assumere in un'orchestra di sole donne, travestendosi e celando a tutti la loro identità. Una commedia assolutamente perfetta, probabilmente il film più divertente della storia del cinema: evasione e intelligenza al massimo grado, ritmo infallibile, odor di sesso e di morte e una Marilyn Monroe deliziosa in quella che è, forse, la sua migliore interpretazione di sempre. Al centro di tutto c’è un tema ricorrente nel cinema di Wilder, il travestimento che ribalta gli stereotipi sessuali, resuscitando temi e modi della grande comicità del passato.
Giovedì 1 agosto
L’armata Brancaleone (Italia 1966, col., 120') di Mario Monicelli, con Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Gian Maria Volonté, Enrico Maria Salerno, Maria Grazia Buccella, Barbara Steele, Carlo Pisacane, Folco Lulli
In un’Italia medievale famelica e stracciona, Brancaleone da Norcia, soldato di ventura, vaga al comando di un pugno di velleitari e sbandati ancor più malmessi di lui. Sbrigliata stravaganza in costume, questo capolavoro di fantasia e avventure farsesche dilata i confini della commedia all’italiana con un’operazione culturale originale e intelligente che comprende Kurosawa e Calvino, oltre che la tradizione picaresca, da Pulci a Cervantes. La spiritosa reinvenzione di una parlata mista di latino medievale e italiano prevolgare, il gioioso impegno degli interpreti e la brillante conduzione registica di Monicelli danno vita a una delle prove più alte del cinema popolare italiano. Giovedì 8 agosto Hollywood party (The Party, USA 1968, col., 99') di Blake Edwards, con Peter Sellers, Claudine Longet, Steve Franken, Jean Carson
Dopo aver distrutto con la sua sbadataggine il set di un film, un modesto attore di origine indiana è invitato per sbaglio a una festa nella lussuosa villa di un produttore dove combina un guaio dopo l’altro. Il punto più alto raggiunto dalla coppia Edwards/Sellers: una sequenza ininterrotta di gag devastanti orchestrate, con un crescendo magistrale, all’interno di un unico ambiente. Sberleffo estremo verso il mondo di Hollywood e manifesto anarco-pop senza freni, continua e rinnova la grande tradizione del burlesque americano, integrandola con una vena di autentica tenerezza (evidente nell’ambivalenza del protagonista) e una puntigliosa critica sociale di costume.
Giovedì 22 agosto
Manhattan (Manhattan, USA 1979, b/n, 96’)di Woody Allen, con Woody Allen, Mariel Hemingway, Diane Keaton, Meryl Streep, Michael Murphy
Alterne vicende nella vita sentimentale di uno scrittore televisivo di New York la cui ultima moglie l’ha abbandonato per una donna. Una pietra miliare nella filmografia del regista americano che si è ormai lasciato alle spalle i film di pura comicità e si cimenta sull'arduo terreno del cinema serio. La musica di Gershwin, uno splendido bianco e nero, il coinvolgimento di un cast perfetto, lo scavo nel profondo sempre insaporito da uno humour corrosivo dolceamaro e da situazioni al limite del grottesco: tutto concorre alla riuscita di un dramma in cadenze leggere di commedia, per farne la summa dell’opera di Woody Allen che suona come una dichiarazione d’amore per New York.
Venerdì 30 agosto
Non ci resta che piangere (Italia 1984, col., 107') di Roberto Benigni e Massimo Troisi, con Roberto Benigni, Massimo Troisi, Amanda Sandrelli, Paolo Bonacelli
Durante un furioso temporale, un bidello e un maestro elementare cercano rifugio in una locanda e si ritrovano catapultati nel 1492. Tra varie farsesche avventure conosceranno Leonardo da Vinci e tenteranno di impedire a Colombo di scoprire l’America. Benigni e Troisi in un film diretto e interpretato a quattro mani: una coppia inedita, eterogenea, ma ben assortita, quella dei due più grandi talenti comici del cinema italiano degli ultimi anni. Anche se l’intreccio non sempre funziona a dovere, il film ebbe un successo enorme, mettendo a frutto la simpatia e l’estro dei due protagonisti, con alcune gag rimaste celebri. In termini circensi, Benigni è il clown, Troisi l’augusto.