FIUMI UNITI RONCO MONTONE

Dossier del Laboratorio urbano per la realizzazione di un Parco fluviale diffuso.

progetto promosso da gestione del percorso partecipato

LABORATORIO URBANO

Comune Fiumi Uniti di per tutti

2 FIUME

Parco Regionale Ferrara del Delta del Po Comacchio Bisogni, idee e progetti condivisi Valli di Martin Pescatore Area ristoro Comacchio all’insegna di “Un Fiume per Tutti” 4

Bologna Marina di Ravenna Airone Giardini Ravenna Il percorso partecipato - Linea del tempo 6 Parco della FIUMI UNITI, Vena del Gesso RONCO, MONTONE Romagnola Parco fluviale diffuso MONTONE AMBIENTE Parco RONCO Parco giochi del Montone Forlì Parco Cervia Cicogna della Salina Vena essenziale di un corpo vitale 8 I Meandri Ravenna di Cervia del Ronco Parco di Selbagnone Cesena Carpa Parco di Dante ACQUA Parco Nazionale Foreste Casentinesi Fecondo elemento naturale da proteggere 16

Anfibi FLORA E FAUNA Sup Arca ospitale per la biodiversità 24 Percorso museale Punta Marina della bonifica Lucciole CIVILTÀ Ragone Canoe Acque e terre, una storia millenaria 34 Porto Fuori Lido Adriano MONTONE Ponte Nuovo Punta Meccanico bici Percorso ciclabile Chiusa Galletti BENE COMUNE San Marco FIUMI UNITI Lido di Dante Spazi e occasioni per la socialità e il benessere 44 Zona archeologica Chiusa di Classe Rasponi La Laboratori Escursione Torraccia PIANIFICAZIONE RONCO Lido Territorio a misura d’uomo e natura 54 Basilica di Classe Sant’Apollinare in Classe PROGETTI Colonna dei francesi Museo della Città e del Territorio di Classe Fiume come identità naturale e culturale 60 Madonna dell’Albero Pineta di Classe Diamo un nome al parco diffuso 68 O A N E V San Bartolo B Centro Visite Villaggio Fosso Ghiaia Cubo Magico delle Cicogne Bevanella Bisogni, idee GLI OBIETTIVI TUTTO È COMINCIATO DA... importanti realtà ad alta valenza naturale della : e progetti condivisi Si tratta di una porzione di territorio ravennate che negli esiti L’Amministrazione comunale di Ravenna già nel 2015 con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e il Parco Re- all’insegna di del processo partecipato si candida a divenire strategicamen- ordine del giorno del consiglio comunale sollecitava unita- gionale del Delta del Po. Percorso che si ricollegherebbe a “Un Fiume per Tutti” te parco fluviale diffuso. Un luogo che si apre alla popolazio- mente ad alcune associazioni del territorio, l’avvio di un pro- quanto già fatto nei territori forlivesi (Parco di Selbagnone, ne ravennate e agli appassionati del turismo ambientale per cesso partecipativo “Per la realizzazione di un percorso flu- I Meandri del Ronco, Parco del Montone). Rendono ancora Questo dossier è il frutto di un percorso una sua fruizione consapevole. Un risultato da raggiungere viale tutelato” in tali aree individuando già alcune possibili più interessante tali proposte di fruibilità le presenze di Pie- partecipato, promosso dal Comune di Ravenna non solo e non principalmente ricorrendo ad interventi inge- azioni da mettere in campo come la realizzazione presso la vi, Ville storiche, Castelli, che si collocano lungo il percorso. ad ottobre 2017 e durato otto mesi. gneristici ma piuttosto riscoprendo e attivando scelte di sal- Chiusa San Marco di un centro informazioni e punto di par- Un confronto intenso e approfondito durante vaguardia, recupero della memoria storica dei luoghi, valo- tenza di percorsi pedonali e ciclabili individuati lungo tutto il MA È SOLO UN PUNTO DI PARTENZA il quale un variegato gruppo di soggetti rizzazione, fruizione, presenza umana, vigilanza, manuten- tratto del fiume Montone dal confine della limitrofa provin- Il dossier rappresenta solo il punto di partenza, di stimolo ed organizzazioni del territorio ha condiviso idee, zione, non tralasciando ovviamente l’attenzione al versante cia di Forlì sino ai Fiumi uniti. e supporto verso azioni puntuali e concrete che coinvolge- conoscenze specifiche, criticità e proposte della tutela idraulica di territori antropizzati. ranno attivamente tutti i soggetti interessati e deputati per per conoscere meglio e valorizzare OLTRE AL DOSSIER, COSA ABBIAMO OGGI competenza verso la creazione istituzionale di un parco dif- l’area lungo i corsi d’acqua del Ronco, IL LABORATORIO URBANO Oggi, anche in risposta alle proposte e sollecitazioni che fuso nel pieno rispetto delle norme che riguardano le aree del Montone e dei Fiumi Uniti fino alla foce. Una valorizzazione del territorio che nelle intenzioni e sensi- hanno continuato a provenire da istituzioni ed enti, associa- di interesse. bilità dei protagonisti del laboratorio urbano dovrebbe con- zioni ambientaliste, sportive, ricreative e culturali, comitati sentire ai fiumi di riappropriarsi della loro funzione ecosi- cittadini, pro loco e aziende, il percorso partecipato si è con- stemica di naturale corridoio ecologico, un patrimonio am- cluso producendo una prospettiva di Vision futura condivi- bientale che prendendo a riferimento modelli già sperimen- sa e un Piano d’azione per poterla realizzare. tati di integrazione fra essere umano e natura, possa tra- Tra gli elementi principali del Piano di Azione emergono si- mandare alle generazioni future una connessione intelligen- curamente le spinte a garantire la fruibilità con percorsi a te tra la città che si sviluppa e le risorse naturali che la ca- piedi, in bicicletta, a cavallo e in canoa, e l’opportunità di ratterizzano. valorizzare il Parco Diffuso come interconnessione fra due

4 5 IL 21 - 22 aprile iniziative sulle erbe 12 - 13 maggio PERCORSO INIZIATIVE ALL’ARIA spontanee a cura di visita ai Giardini lungo Ass. Naturista Ravennate i fiumi aMeraviglie Segrete PARTECIPATO APERTA COORDINATE 11 maggio 19 - 20 maggio 21 aprile visita all’Antico Porto capanni aperti e discesa Fiumi Uniti OTTOBRE 2017 > GIUGNO 2018 idee e proposte 24 marzo biciclettata collettiva di Classe a cura di passeggiata collettiva a cura di FIAB, Fai Fondazione RavennAntica 26 maggio RACCOLTA 30 gennaio a cura di Trail Romagna e Comitato Cittadino Ragone PERCORSO e Co.Fu.Se. camminata 17 maggio di Dante PARTECIPATO PUBBLICO 7 aprile 5 - 6 maggio 18 gennaio Lab meeting 23 giugno piantumazione collettiva Water Blitz Ravenna Ravenna 2018 dati Bosco di città a cura a cura di CIFLA evento finale 14 dicembre di EkoClub International Chiusa avvio 20 febbraio RACCOLTA 30 novembre 3 maggio di San Marco

INCONTRI PREPARATORI 9 novembre 20 marzo GRUPPO GUIDA FEBBRAIO 12 ottobre avvio GENNAIO GIUGNO DICEMBRE APRILE MAGGIO NOVEMBRE MARZO REDAZIONE OTTOBRE documenti finali APPROVAZIONE la vision / il piano d’azione / documenti finali il dossier / la mappa 6 7 Vena essenziale di un corpo vitale

coordinatore AMBIENTE Giovanni Gabbianelli FAI Delegazione Ravenna

testi di Il fiume è il terminale di un bacino Giovanni Gabbianelli idrogeologico che determina FAI Delegazione Ravenna Beatrice Giambastiani la forma e alimenta il territorio. CIRSA Centro Interdip. Un ecosistema ambientale il cui Ricerca Scienze Ambientali - UNIBO Tessa Zauli, Luca Berardo equilibrio è a rischio di mutamenti FAI e CIFLA (Centro Innovazione Flaminia) climatici. Laura Prometti Consorzio di bonifica

foto p. 10, 13 - Lab. IGRG dell’Università di Bologna p. 11 - wikipedia.org/wiki/Fiumi_Uniti p. 14, 15 - quotidiano.net

8 9 Geomorfologia fluviale

BACINO IDROGRAFICO: è quella parte di territorio che contribuisce, con le sue acque, ad alimentare un fiume; è Il fiume appena arginato. Si deposita il limo e la ghiaia Il fiume diviene pensile. trasportati dal fiume. L’effetto degli argini si vanifica delimitato dalla linea di spartiacque superficiale che lo se- e il rischio alluvioni si accentua. para dai bacini adiacenti e racchiude al suo interno il reticolo idrografico, costituito dal corso d’acqua principale e dai suoi dai fiumi e progressivamente accumulatisi in tempi geologici. o artificiale. È costituita di depositi alluvionali ed è soggetta affluenti. Il punto di chiusura del bacino idrografico è la foce Sono aree prive di rilievi significativi o con rilievi molto bassi. ad inondazioni nei periodi di piena. o la confluenza in un altro corso d’acqua. FIUMI UNITI È UN FIUME PENSILE: condizione frequente ALVEI ALLUVIONALI: alvei che generalmente scorrono in BACINO IDROGEOLOGICO: è la porzione del bacino idrolo- nei corsi d’acqua di pianura arginati i cui sedimenti, non poten- sedimenti alluvionali da essi stessi depositati in precedenza. gico che è posta nel sottosuolo e contribuisce all’alimentazio- dosi depositare nella piana alluvionale, si accumulano nell’al- Possono assumere varie morfologie; il Fiume Uniti ha una ne della falda idrica. È delimitato dallo spartiacque sotterraneo veo, sopraelevandolo rispetto al piano di campagna circostante. tipica forma rettilinea che è il limite dell’area in cui le acque di infiltrazione percolano verso lo stesso acquifero. Lo spartiacque sotterraneo dipen- GOLENA: bassa zona di terreno pianeggiante compresa fra La FOCE è il punto in cui il fiume termina e le sue acque si de, quindi, dalle strutture stratigrafica, tettonica e morfologica il letto di magra di un corso d’acqua ed il suo argine naturale riversano in mare. Ci sono due tipologie di foce, a delta o a dell’area che condizionano il deflusso delle acque sotterranee. estuario a seconda della quantità di sedimenti trasportati dal In genere il bacino idrogeologico (relativo alle acque sotterra- corso d’acqua e dell’energia della corrente marina. nee) non coincide con il bacino idrografico (relativo alle acque Il Fiumi Uniti ha una tipica foce a estuario, cioè costituita da superficiali). un solo ramo. Ciò è dovuto alla scarsità di sedimento in cari- co, ma soprattutto all’azione delle onde, correnti e maree che PIANURA ALLUVIONALE: è un ambiente deposizionale ca- redistribuiscono lungo la costa i sedimenti fluviali prima che ratterizzato da depositi «clastici» (sedimenti alluvionali) portati si possano accumulare in un corpo sedimentario significativo.

10 11 Anche se non vi sono accumuli notevoli di sedimento, gli Rischio idrologico completamente gli spazi vuoti del terreno sottraendoli all’aria. Rischio alluvioni estuari sono caratterizzati da tipici depositi e strutture sedi- È condizionato da depressioni naturali del terreno non drenate mentarie (barre e dune subacquee da corrente, con stratifi- e idrogeologico (la superficie non è dotata di un’adeguata pendenza necessa- Gli eventi meteorologici e climatici estremi fanno ormai pur- cazione e laminazione inclinata). ria per smaltire l’acqua in eccesso con il deflusso superficiale) troppo parte del nostro vivere quotidiano. L’Agenzia Am- dei Fiumi Uniti o da opere antropiche (rilevati stradali e ferroviari, argini, muri) bientale Europea (AEA) ha recentemente diffuso un report PRINCIPALI PROCESSI FLUVIALI: prive di adeguati sistemi per lo smaltimento delle acque. (https://www.reteclima.it/cambiamenti-climatici-italia- 1- Erosione: la forza del flusso dell’acqua che scava il suolo ESONDAZIONE: fuoriuscita di acqua dall’alveo fluviale e ed-europa-10-principali-rischi-climatici) in cui presenta e la roccia dal letto del fiume e dalle rive rendendo il sedi- può avvenire come: La Direttiva 2007/60/CE (Direttiva Alluvioni): è una direttiva le 10 categorie di eventi meteorologi e climatici estremi che mento mobile. Rotta per tracimazione: sor- dell’Unione Europea il cui scopo è quello di istituire un quadro rappresentano i maggiori rischi naturali in Europa e cioè: on- 2- Trasporto: trasporto del sedimento da quote più elevate monto dell’acqua di piena e europeo per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni e date di calore, piogge torrenziali, straripamento di corsi a quote meno elevate. La materia solida trasportata prende conseguente escavazione per ridurre le conseguenze negative connesse per la salute uma- d’acqua, tempeste di vento, frane, siccità, incendi boschi- il nome di carico sedimentario. al piede esterno dell’argine na, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. vi, valanghe, grandinate e mareggiate. Il carico sedimentario fluviale consiste in tutto il materiale Rotta per erosione: parziale Promuove un approccio specifico per la gestione dei rischi di al- Con il decreto legislativo n. 49 del 2010, l’Italia ha recepito trasportato attraverso il flusso dell’acqua. Può essere di di- demolizione del lato inter- luvioni e un’azione concreta e coordinata a livello comunitario. la Direttiva Europea e si è impegnata a predisporre un quadro verso tipo: no di un argine per erosio- A livello nazionale, questa direttiva è stata recepita con il De- delle PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO ALLUVIONALE e di - carico sospeso ne al piede esercitata dalla creto Legislativo n. 49 del 23 febbraio 2010. redigere un adeguato piano di gestione per contenerne i dan- - carico lungo il letto del fiume corrente fluviale ni. Regioni e autorità di bacino di rilievo nazionale sono gli en- (rotolamento, trazione, saltazione) Rotta per sifonamento: infil- ti preposti a rispondere agli obblighi previsti dalla normativa. - carico in soluzione trazione d’acqua all’interno 3- Deposito: il materiale può essere depositato sul letto, del corpo arginale con fuo- lungo le rive o alla foce. riuscita sul fianco esterno. Il ristagno idrico consiste in acqua che staziona sulla super- ficie del terreno, sommergendolo e occupando più o meno

12 13 RISCHI E PERICOLI: COME RICONOSCERLI? Possibili variazioni in una maggiore va- • Aumento delle intensità delle precipitazioni durante gli I due termini non sono sinonimi e non vanno confusi. riabilità delle porta- eventi intensi. climatiche future te fluviali e un incre- • Aumento delle probabilità di periodi siccitosi lunghi. PERICOLO: mento nella frequen- modo in cui un oggetto o una situazione può essere nociva. Nel quadro delle principali problematiche connesse agli asset- za di eventi estremi POSSIBILI IMPATTI DEL CAMBIAMENTO RISCHIO: ti fluviali vale segnalare come i più recenti studi climatici di sca- quali piene e magre. CLIMATICO A LIVELLO RAVENNATE la probabilità che un danno si verifichi effettivamente. la regionale mostrano una buona concordanza nel prospettare: Per quanto riguarda l’Emilia Romagna e, più in particolare, il • Crescita della pressione antropica sulle risorse idriche, in a) una riduzione generalizzata della precipitazione media, ravennate, il profilo climatico è fortemente influenzato dalla particolar modo sull’uso e sulla gestione. Il RISCHIO correlato ad un evento calamitoso, sia esso natu- con l’eccezione delle Alpi in inverno, posizione geografica (tra Appennini, Pianura Padana e mare) • Aumento del rischio di alluvioni e inondazioni. rale o antropico, si può riassumere nella seguente espressione: b) un aumento nella frequenza di eventi meteorici estremi, che porta a una forte variabilità climatica spaziale e temporale • Deterioramento dei suoli e aumento del rischio di deser- R (rischio) = F (frequenza) * V (vulnerabilità) * E (esposizione) c) un incremento della temperatura media. che coinvolge sia i valori medi, sia la frequenza e l’intensità de- tificazione. - RISCHIO: grado di perdite (numero atteso di perdite uma- La combinazione di questi fattori climatici comporterebbe gli eventi meteorologici estremi. La serie storica dei dati clima- • Aumento del livello del mare che comporterà maggiori ri- ne, feriti, danni alle proprietà, interruzione delle attività, un’accelerazione del ciclo idrologico, legata all’intensificar- tici raccolti dal 1961 al 2015 è stata aggiornata e presentata schi per le zone costiere europee del Mediterraneo (del- ecc.) in conseguenza ad un fenomeno naturale o artificiale; si degli scambi suolo-atmosfera, che si manifesta, tra l’altro, nell’edizione 2017 dell’Atlante Climatico dell’Emilia Romagna. le quali Ravenna fa parte). Si potrà verificare: la perdita - FREQUENZA: probabilità che un fenomeno di un determi- di zone umide alla foce dei fiumi, l’invasione d’acqua sa- nato livello si verifichi in un dato tempo e in una data area; POSSIBILE CLIMA FUTURO DELL’EMILIA ROMAGNA lata nelle falde costiere di acqua dolce, con conseguen- - VULNERABILITÀ: attitudine a subire danni di un elemen- • Ulteriore aumento delle temperature (massime, minime ze sull’agricoltura e sulla disponibilità di acqua dolce, l’e- to o un gruppo di elementi esposti al rischio derivante da e medie). rosione delle spiagge basse e delle spiagge ottenute con un fenomeno di determinata pericolosità; • Aumento dell’intensità e della durata delle “ondate di calore”. opere di difesa costiera. - ESPOSIZIONE: valore (entità della presenza umana e dei • Diminuzione del numero di giorni di gelo (ma non delle ge- beni materiali) degli elementi esposti al rischio. late più dannose). • Diminuzione delle precipitazioni medie.

14 15 Fecondo elemento naturale da proteggere

coordinatori Patrizia Lucialli, Luigi Vicari ARPAE ACQUA La qualità dell’acqua e del suo testi di fluire sono l’energia del fiume: Patrizia Lucialli, Luigi Vicari ARPAE lo stato di salute ecologico Giovanni Gabbianelli FAI Delegazione Ravenna e chimico di questo elemento

bibliografia primario e generativo va tutelato Regional approach to modeling the transport da ogni forma di inquinamento. of floating plastic debris in the S. Liubartseva, G. Coppini, R.Lecci, S.Creti

foto p. 18, 21 - CIFLA (Centro Innovazione Flaminia) p. 19, 22 - Lab. IGRG dell’Università di Bologna p. 23 - Legambiente e www.worldoceansday.org/

16 17 Qualità delle acque I flussi dell’acqua possono essere alterati da attività umane, una pendenza che possono variare nel tempo e termina il suo come quelle agricole o le operazioni di urbanizzazione che corso in un mare, oceano, lago o altro fiume. Le caratteristiche “... Da cui si può concludere come l’acqua vada dai fiumi al presuppongono la deforestazione di vaste aree soprattutto idrologiche che possono descrivere un fiume sono: mare e dal mare ai fiumi, quindi costantemente circolando nei Paesi in via di sviluppo (Centro-Africa, sud-America, Indo- la portata cioè il volume d’acqua che passa in una sezione e tornando e come tutti i mari e i fiumi siano passati infinite nesia), la costruzione di dighe e l’inquinamento atmosferico. del fiume in un’unità di tempo; volte dalla foce del Nil...” così Leonardo da Vinci descrive il il regime ovvero l’insieme delle variazioni della portata du- ciclo idrologico (o ciclo dell’acqua). È l’idrologia la scienza rante un periodo annuale; che studia l’insieme di tutti i fenomeni legati all’acqua nel suo il coefficiente di deflusso, che è il rapporto fra il volume di naturale movimento sulla superficie terrestre. acqua che esce attraverso una sezione nell’unità di tempo e L’acqua evapora a partire dal terreno, dalla vegetazione e da- l’afflusso meteorico, ossia le precipitazioni; gli specchi d’acqua, sotto l’azione della radiazione solare, per la velocità della corrente. poi essere trasportata, sotto forma di nubi di vapor d’acqua, Difficilmente la portata di un fiume è costante nel corso dell’anno, dal movimento dell’atmosfera. Le nubi tendono a riconden- nella maggior parte dei casi si possono distinguere tre situazioni sarsi, precipitando nuovamente al suolo o sugli specchi d’ac- magra, nei periodi più secchi, quando nel fiume scorre po- qua sotto forma di precipitazioni. ca acqua; L’acqua delle precipitazioni si infiltra nel suolo oppure scor- morbida, nei periodi umidi, in cui nel fiume scorre abbon- re in superficie (formando fiumi, laghi o torrenti) o nel sotto- dante acqua; suolo. Infine l’evaporazione dal suolo e dalle superfici idriche Il fiume, alimentato dalle precipitazioni piovose, dallo scio- piena, quando scorre una quantità eccezionale di acqua, tale (dagli oceani fino alla più piccola pozza) e la traspirazione dal- glimento di nevi o ghiacciai o dalle falde idriche sotterranee, è da inondare aree che normalmente sono asciutte. le piante e dagli animali (uomini compresi) chiudono il ciclo. un corso d’acqua perenne che scorre sulla superficie terrestre Le caratteristiche idrologiche del fiume dipendono dalle con- (in alcuni casi al di sotto di essa) guidato dalla forza di gravi- dizioni climatiche, dalla topografia del bacino idrografico e tà. Raccoglie le acque di una superficie fisicamente delimita- dalle caratteristiche litologiche del territorio attraversato dal ta da spartiacque detta bacino idrografico; ha un percorso e corso d’acqua.

18 19 I Fiumi Uniti prendono vita dalla confluenza dei fiumiRonco corso dell’anno. Altre nove stazioni si trovano, invece, a mon- Lo stato chimico è un indice che riassume in modo sintetico (che nasce nell’Appennino Tosco-Romagno – Monte Faltero- te della confluenza: sei sul Fiume Ronco e tre sul Montone. il grado di contaminazione dei corsi d’acqua. na, 1654 m s.l.m.) e Montone (la cui sorgente è nell’ Appen- Attualmente il tema delle acque interne superficiali fluviali è Analizzando i dati della rete degli ultimi anni, si rileva che lo nino forlivese, al Passo del Muraglione a circa 900 m s.l.m). regolato dalla Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE), re- stato ecologico dei corpi idrici fluviali dell’Emilia Romagna Fino all’inizio del ‘700, il Ronco e il Montone – che circonda- cepita dal decreto legislativo 152/2006. L’Unione Europea, raggiunge l’obiettivo di qualità “buono” in gran parte dei fiu- vano Ravenna per poi unirsi verso il mare Adriatico - espose- con questa direttiva, ha istituito un quadro uniforme a livel- mi delle zone appenniniche e pedecollinari - dove l’antropiz- ro più volte la città a rovinose esondazioni. lo comunitario ma, soprattutto, ha dato impulso e attuazione zazione del territorio è contenuta o comunque compatibile Le successive opere idrauliche (volute in particolare dal cardi- ad una politica di lungo termine con l’obiettivo di promuovere con il rispetto della struttura e del funzionamento degli eco- nale Giulio Alberoni, 1735) risolsero il problema deviando il cor- il miglioramento della qualità ambientale delle acque e l’uti- sistemi fluviali – mentre, nel reticolo idrografico di pianura, si so del Montone e facendolo confluire, insieme al Ronco, nell’al- lizzo accorto e razionale delle risorse naturali. Secondo la di- riscontrano corpi idrici che si collocano in stati ecologici pre- veo di un canale (Panfilio) che congiungeva la città con il mare. rettiva tutti i corpi idrici, entro il 2015, dovevano raggiungere valentemente “sufficienti” e “scarsi”, con situazioni anche La lunghezza dei Fiumi Uniti è attualmente di circa 12 km e il lo stato di buono e, ove già esistente, mantenerlo. in “cattivo”. La ripartizione percentuale dei corpi idrici fluviali deflusso si attesta sui 10 m³/s annui. regionali nelle diverse classi di stato ecologico è la seguente: La qualità delle acque dei corpi idrici superficiali viene con- Lo stato del corpo idrico deriva dalla valutazione attribuita al trollata da ARPAE attraverso una rete di monitoraggio regio- suo stato ecologico e allo stato chimico. 28% 33% 29% 10% nale (attiva dal 1983) costituita da postazioni fisse in cui pe- Lo stato ecologico è un indice che riassume la qualità della strut- BUONO SUFFICIENTE SCARSO CATTIVO riodicamente vengono prelevati e analizzati campioni per va- tura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici presenti nei lutare lo stato ecologico e chimico dei fiumi. La rete di moni- corsi d’acqua; concorrono allo stato ecologico elementi biologici Lo stato chimico, invece, risulta “buono” per la grande mag- toraggio, negli anni, è stata sottoposta a diversi aggiornamen- (fauna ittica, flora acquatica), idromorfologici (regime idrologico, gioranza dei corpi idrici fluviali e solo nel 2% dei fiumi si regi- ti e modifiche per renderla conforme ai dettami normativi. continuità fluviale, condizioni morfologiche), fisico-chimici(ossi - stra il superamento degli standard di qualità ambientale per Lungo i Fiumi Uniti è presente una di queste stazioni di moni- geno disciolto, nutrienti e parametri fisici quali la temperatura, la le sostanze inquinanti prioritarie: toraggio (Ponte Nuovo) dove, per valutare la qualità di questo conducibilità, ecc.) e chimici (elenco di sostanze inquinanti ricer- tratto di fiume, vengono effettuati 8 campioni distribuiti nel cate sono riportate in Tab.4.5/a del DM 260/2010). 98% 2% BUONO NON BUONO

20 21 A livello locale può essere di interesse LIM , un indice tro- Valori dei principali nutrien- Altre due questioni da risolvere fatti all’inquinamento ambientale, al degrado e al danno estetico, ECO fico che tiene conto dei nutrienti (azoto ammoniacale, azoto ti (azoto ammoniacale, azo- a conseguenze negative sulla qualità della vita di tutte le specie nitrico, fosforo totale e ossigeno disciolto), ripartito in 5 clas- to nitrico, fosforo totale) mi- L’INTRUSIONE SALINA. (umani, animali e vegetali), nonché ad elevati costi di sanifica- si di qualità, da qualità elevata a cattiva qualità. surati dal 2010 al 2016 in Per quanto riguarda i fiumi regionali andrebbe oggi conside- zione. La maggior parte dei rifiuti in mare arriva dalla terraferma Focalizzando l’attenzione sui corrispondenza della stazio- rato, a livello di qualità ambientale, anche il loro riconosciu- attraverso i fiumi soprattutto nei momenti di piena. risultati del monitoraggio ef- ne Ponte Nuovo, confronta- to legame con la significativa intrusione salina che si registra Il LITTER è tutto questo: fettuato negli ultimi 6 anni ti con i valori soglia che con- ampiamente nell’asta terminale e nei terreni circostanti. Il - Bottiglie e lattine nella stazione Ponte Nuovo, corrono al LIM fenomeno è incrementato nel periodo estivo, in cui la siccità - Confezioni di bevande ECO si trova che lo stato chimico e i prelievi di acqua dai fiumi per l’irrigazione (a monte) dimi- e alimenti è stabilmente buono mentre nuiscono la portata dei corsi d’acqua, con conseguenze ovvie - Pezzi di carta e di vetro il LIM presenta valori oscil- In questo tratto di fiume la situazione relativamente alla con- in termini negativi sullo stato ecologico complessivo. Nel ca- e chewing gum ECO lanti fra elevata e sufficiente qualità a seconda delle annualità. centrazione di fitofarmaci è buona: negli ultimi anni i valori so dei Fiumi Uniti l’acqua marina risale generalmente sino al - Mozziconi di sigaretta La causa prevalente di questo andamento è l’apporto variabi- di questo parametro sono sempre stati inferiori a 0.2 mg/l: ponte sulla strada “Classicana” (4,5 km dalla costa). e avanzi di cibo le di nutrienti, tipico di un fiume la cui portata dipende preva- - Piccoli imballaggi lentemente dagli eventi meteorici, e il tipo di aree attraversate LE PLASTICHE E soprattutto… sacchetti di plasti- (prevalentemente agricole e fortemente antropizzate). IN MARE. ca poiché la non-degradabilità, la Il LITTERING consiste nel get- capacità di galleggiare e l’ampia I dati aggiornati della rete di monitoraggio regionale delle ac- tare via impropriamente e ille- diffusione rendono questo mate- que superficiali – compresa la stazione Ponte Nuovo - ven- galmente i rifiuti nell’ambiente riale il più persistente e il più im- gono annualmente aggiornati da Arpae e si possono trovare (terrestre e marino) senza che vi pattante nell’ambiente. Come si collegandosi al sito internet www.arpae.it/elenchi_dinamici. si presti attenzione. Le ripercus- può vedere dalle due immagini A e B (Mare Adriatico e zoom asp?tipo=dati_acqua&idlivello=2020 sioni di questo atteggiamento sulla Costa Romagnola) i principali responsabili del littering sono molto pesanti, portano in- marino sono i fiumi.

22 23 coordinatori Sara Segati, Simone D’Acunto CESTHA Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat Arca ospitale testi di Sara Segati, Simone D’Acunto FLORA CESTHA Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat per la biodiversità Claudio Mattarozzi Circolo Matelda Legambiente Ravenna Fausto Romualdi E FAUNA ASD Surf Casting Romagna M. Patrizia Matteucci Giardino e Dintorni Il sistema idrografico del fiume

bibliografia accoglie una notevole ricchezza Flamigni E., Tedaldi G. Verdecchia M., Laghi P., Pastorelli C., Neri M., biologica: pesci, anfibi, invertebrati, Bazzocchi F., 2006-2007. Relazione generale (obiettivi, aspetti naturalistici, paesaggi e storia nella bassa valle del fiume uccelli, rettili, mammiferi e varietà Ronco-Bidente: verso un piano condiviso di salvaguardia e promozione). Museo Civico di Ecologia, Meldola (FC). di specie arboree fra alberi, V CTI dell’I.T.I.S., N. Baldini, Legambienete, I.P.S. Melozzo da Forlì, 1997. arbusti ed essenze floreali. Un fiume per amico. Romagna acque, P. 6. Naldi S., Ballardini D., Bevilacqua D., 2010. Natura e biodiversità, Tip. Moderna Ravenna, cap.9.

foto CESTHA Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat Pixabay, Turismo.it, Wikipedia

24 25 Flora e fauna

La provincia di Ravenna ospita la maggiore diversità faunisti- ca di Vertebrati a livello regionale ed una tra le più elevate a livello nazionale. I motivi di questa particolare ricchezza fau- nistica sono dovuti alla notevole diversità ambientale che ca- PESCI ratterizza il nostro territorio. I Fiumi Uniti rappresentano un Le specie I pesci autoctoni dei Fiumi Uniti, costituiscono degli anelli bacino con una potenziale forte presenza di vertebrati, tut- fondamentali nei cicli vitali dell’ambiente fluviale e rappre- tavia le dinamiche di gestione e regolamentazione delle ac- significative sentano simboli di biodiversità; alcuni sono nelle liste di pro- que hanno con il tempo creato un cambiamento drastico nel- tezione europee, altri non vi sono inseriti, ma sono ugualmen- la migrazione dell’ittiofauna e nella presenza di mammiferi, Attualmente si stima la presenza delle seguenti specie, di se- te in riduzione. Tra le specie che si possono annoverare tro- avifauna e rettili lungo gli argini. guito presentate suddivise in gruppi tassonomici. viamo il Barbo (Barbus plebejus), un Ciprinide affusolato con Con la caratteristica struttura “a mosaico” del paesaggio, ove caratteristici barbigli ai lati della bocca (50-70 cm), la Lasca si alternano coltivi, siepi, lembi di bosco relitti, zone umide, (Chondrostoma genei), con la sua livrea è grigio-verdastra, il calanchi e arbusteti, l’area dei Fiumi Uniti rivela una notevo- ventre color argento e sui fianchi una fascia orizzontale più le diversità ambientale, che ammette una elevata biodiver- scura. Il Cobite (Cobitis taenia bilineata), dal corpo è allun- sità. Uno tra i punti a maggiore diversità biologica è stato in- gato, siluriforme, con la bocca rivolta verso il basso e fornita dividuato nella foce, ma un censimento più esaustivo sicura- di barbigli; tipico delle zone a corso lento con fondale fango- mente permetterà l’individuazione di altre zone d’interesse so e ricco di vegetazione sommersa. lungo l’asta del fiume.

26 27 Si tratta di pesci che vivono nei tratti medio-alti dei corsi d’ac- qua e necessitano, per la riproduzione, di acque pulite e sub- strati ghiaiosi. Risentono negativamente delle canalizzazioni e delle attività estrattive in alveo, che aumentano il degrado delle acque e compromettono anche fisicamente i siti ripro- duttivi e della presenza di sbarramenti, che impediscono lo- ro di risalire i corsi d’acqua per raggiungere le zone di fregola. borella, il rombo e il cefalo (quest’ultimo, come molte del- ANFIBI Lungo la foce è possibile ritrovare il Ghiozzetto cinerino (Po- le specie indicate, arriva fino alla chiusa Rasponi che potreb- Per la peculiarità del loro ciclo vitale, che nelle fasi larvali è matoschistus canestrini), tipico delle acque salmastre a fondi be risalire fino ad arrivare nell’entroterra ma, per mancanza legato all’elemento liquido e negli stadi adulti agli ambienti fangosi, coperti da alghe del genere Ulva ed Enteromorpha. di una scala di monta, è li che si ferma). terrestri, questi vertebrati sono considerati ottimi indicatori Essendo eurialino lo si può trovare sia in acque completa- È inoltre segnalata la presenza del Nono (Aphanius fascia- biologici. Tuttavia le specie alloctone introdotte, l’alterazio- mente dolci che in acque con salinità di tipo marino (più facil- tus), piccola specie eurialina mediterranea e della Cheppia ne dell’habitat, la cementificazione, l’innalzamento degli ar- mente in inverno); il ghiozzo cinerino è una delle specie tute- (Alosa fallax), specie che risale annualmente i corsi d’acqua gini a scopi di difesa e i sempre più ridotti allagamenti natu- late dall’allegato II della Direttiva 92/43/CEE. Sempre in zo- provinciali per la riproduzione. Tra le numerose specie alloc- rali delle aree limitrofe, hanno fatto sì che queste specie si si- na foce è possibile rinvenire il Ghiozzo (Gobius paganellus), il tone che popolano le acque dei Fiumi Uniti, si stima la pre- ano spostate, trovando nuove zone riproduttive e di staziona- Branzino (Dicentrarchus labrax), l’Orata (Sparus aurata), e la senza della Carpa (Cyprinus carpio), del Carassio (Carassius mento. Lungo i fiumi Uniti si stima attualmente la presenza Passera (Platichthys flesus). Non manca poi il cavedano, l’al- carassius) e della Pseudorasbora (Pseudorasbora parva), ol- della Raganella italiana (Hyla intermedia), del Rospo sme- tre al Persico sole (Lepomis gibbosus), il Persico trota (Mi- raldino (Bufo viridis) e Rospo comune (Bufo bufo) e la Rana cropterus salmoides), il Siluro (Silurus glanis), e il Luccioper- agile (Rana dalmatina). Ricordiamo infine che tutte le spe- ca (Stizostedion lucioperca), nelle zona litoranea. cie di anfibi della regione sono protette dalla L.R. n. 15/2006. Saltuariamente è possibile rinvenire l’Anguilla (Anguilla an- guilla), registrata tra le specie “In pericolo critico” nella Li- sta Rossa IUCN.

28 29 RETTILI AVIFAUNA (Athene noctua), nidificanti in MAMMIFERI La presenza dei rettili in ta- La provincia di Ravenna risulta essere, a livello regionale, queste zone. Essendo di per sé animali molto schivi e per lo più con abitu- li aree è stata con il tempo quella con il maggior numero di specie ornitiche totali, nidi- A seguito dell’aumento del dini notturne, per annoverarne la presenza servirebbe un’in- drasticamente compromes- ficanti, svernanti e di passo. picco salino, dalla foce lun- dagine approfondita attualmente si può valutare la presenza sa dagli sfalci. Nell’areale dei Fiumi Uniti sono presenti le note “garzaie”, in go l’asse fluviale e dell’al- delle seguenti specie: Attualmente, si può conside- cui sostano o nidificano alcune specie di aironi europei; la terazione dell’habitat, sono Il Tasso (Meles meles), un grosso mustelide onnivoro, che rare la presenza del Ramarro garzaia di questo complesso fluviale ospita colonie numero- scomparse alcune specie di predilige habitat forestali, ma si adatta in realtà a vivere an- occidentale (Lacerta bilinea- sissime di Garzetta (Egretta garzetta), di Nitticora (Nyctico- piccoli Passeriformi, tra cui il che in ambienti boschivi di limitate dimensioni e colonizza ta), della Lucertola muraiola rax nycticorax) e di Aironi guardabuoi (Bubulcus ibis). raro Forapaglie castagnolo anche territori coltivati, purché vi siano ben rappresentate (Podarcis muralis), della Lucertola campestre (Podarcis si- Assieme agli aironi sono presenti il Cormorano (Phalacroco- (Acrocephalus melanopogon) ed il Basettino (Panurus biar- siepi e lembi di bosco residui. È stata segnalata la sua pre- cula), del Biacco (Coluber viridiflavus), della Natrice tessel- rax carbo), il Marangone minore, l’Airone bianco maggiore micus), entrambe specie che costruiscono il nido nella par- senza nell’area di studio. lata (Natrix tessellata) e della Biscia dal collare (Natrix na- (Egretta alba) e il comune Airone cenerino (Ardea cinerea). te bassa dei canneti. L’Istrice (Hystrix cristata), animale dalle abitudini principal- trix natrix). Degna di nota, infine, la Luscengola (Chalcides Tra le specie di interesse comunitario si annovera la presenza Raramente alla foce è possibile rinvenire nidi di Beccaccia di mente notturne ed assai schivo, tanto che, durante le notti di chalcides). del Martin Pescatore (Alcedo atthis), piccolo uccello ittiofago mare (Haematopus ostralegus). luna piena, evitano con cura gli spiazzi aperti, dove potrebbe- Risulta meno frequente, nella zona di pianura dei Fiumi Uniti, ai vertici della catena alimentare dell’ecosistema del fiume. ro essere avvistati con facilità; durante il giorno, invece, ripo- l’incontro con la Testuggine palustre (Emys orbicularis), spe- Il rapace diurno che domina l’area fluviale è la Poiana (Bu- sano in tane che scavano nel terreno. Lungo i Fiumi Uniti so- cie di interesse comunitario e altamente minacciata dall’al- teo buteo), mentre in nottur- no stati osservati adulti con cuccioli a seguito. terazione dell’Habitat e dalle popolazioni naturalizzate di te- na non mancano il Gufo co- Considerata certa è la presenza nelle zone più vicine alla fo- stuggini esotiche. mune (Asio otus) e la Civetta ce, il Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) e la Nutria (Myocastor coypus), specie consolidata tra le alloctone pre- senti nel territorio, predilige le aree rivierasche di acque dol- ci, paludi, laghi e fiumi a lento scorrimento, caratterizzate da ricca vegetazione.

30 31 INVERTEBRATI LA FLORA possono osservare le elofite, piante che pur essendo radicate al Anche tra gli invertebrati ci sono numerose presenze di pre- Non esiste un censimento esaustivo delle specie vegeta- suolo, vivono prevalentemente con le radici e le gemme ricoperte gio, con specie di interesse comunitario e tutelate dalla L.R. li presenti lungo i Fiumi Unti nel tratto appartenente al ter- da acqua, mentre restano aeree foglie e fiori. Dell’originale con- n. 15/2006, soprattutto tra i Lepidotteri degli ambienti umi- ritorio Ravennate. Tuttavia, la vegetazione ripariale, ovvero figurazione del fiume rimangono però le idrofite, piante acqua- di ed i Coleotteri xilofagi. presente lungo i corsi d’acqua e tipicamente “azonale” (cioè tiche, il cui fabbisogno idrico è massimo e che si sono adattate Risulta inoltre abbondante la presenza di Lucciole (Lucio- svincolata quasi totalmente dall’influenza del clima, in quan- a vivere sommerse o galleggianti nell’acqua e la cui presenza è la italica), specie appartenente alla famiglia delle Coleotte- to legata principalmente alla presenza di acqua), risulta mol- strettamente legata alle condizioni d’inquinamento delle acque. ri Lampiridi, che dietro una morfologia estetica non proprio to importante, rivestendo un ruolo fondamentale nel garanti- Numerose, soprattutto tra quelle arboree, sono le specie al- accattivante, nascondono la capacità di emettere luce pro- re un buon funzionamento degli ecosistemi fluviali. loctone naturalizzate. Tra queste troviamo la Robinia (Robi- pria e apparire così come piccole sorprese nel buio della not- Purtroppo, fin dai tempi più antichi, i fiumi sono stati elet- Dove una volta sorgeva la foresta igrofila, a seguito di una se- nia pseudacacia), l’Acero negundo (Acer negundo), il Topi- te. Questi piccoli insetti, hanno inoltre bisogno di umidità e si- ti dall’uomo a luoghi ideali per la realizzazione dei suoi inse- rie di disboscamenti, atti a facilitare il cammino delle acque, nambur (Helianthus tuberosus), il Falso indaco (Amorpha lenzio per brillare in climi naturali protetti dall’inquinamen- diamenti e gli ambienti ripariali hanno subìto gli impatti deri- attualmente sono presenti solo erbe pratifere. C’è però chi fruticosa), l’Ailanto (Ailanthus altissima) ed il Platano orien- to urbano, al punto che possono considerarsi vere e proprie vanti dalle molteplici attività antropiche, oggi evidenti soprat- sostiene che quest’opera sia stata negativa per il territorio e tale (Platanus orientalis), tutte specie per lo più invasive. sentinelle luminescenti che da sole possono rappresentare tutto nel tratto fluviale di pianura, ove il fiume è ridotto ad un che sarebbe necessario far ricrescere gli alberi per ottenere Ultima, ma non per importanza, è la presenza indiscussa del- un chiaro indice naturale del benessere ambientale. semplice canale. Qui interventi indiscriminati, a partire dal- un naturale convogliamento delle acque, evitando così inon- la canna di Plinio (Arundo donax L. subsp. plinii), una spe- In Italia sono presenti ormai sempre più raramente in aree na- le stesse opere di regimazione e di bonifica, hanno compro- dazioni dannose per l’agricoltura. cie riparia, che cresce lungo il basso corso dei fiumi. Il nome turali a causa del forte inquinamento e di alcuni fattori di urba- messo la vegetazione origi- Dove l’uomo ha edificato i capanni da pesca, la vegetazione si generico deriva dal latino ‘aruno’, nome molto antico di una nizzazione come l’aumento delle superfici cementificate, l’uti- naria, avviando l’ecosistema presenta molto varia: si possono riconoscere sia orti che al- canna palustre, che forse deriva dalla radice celtica ‘aru’ (ac- lizzo di pesticidi su scala massiccia e l’inquinamento luminoso. fluviale ad un grave degrado beri da frutto, aceri montani e betulle canadesi, ma anche i qua); il nome specifico si riferisce ad una canna presente nel Come per la maggior parte delle specie citate in questo do- con perdita della biodiversi- residui della vecchia foresta, con salici bianchi, pioppi bian- fiume Reno presso Bologna, dettagliatamente descritta da cumento, si rende necessario un intervento più deciso nella tà e omogeneizzazione del- chi, ontani neri e frassini (la manutenzione operata dall’uomo Plinio nella “Historia Botanica”. salvaguardia di tale minuscolo microcosmo dal fascino sim- le specie, ormai difficilmen- impedisce la ricrescita dell’antica vegetazione). Lungo i tratti di spiaggia sono ancora visibili tipici esempi di bolico e straniante. te recuperabile. In alcune zone sono ancora presenti ristrette superfici dove si vegetazione delle sabbie.

32 33 Acque e terre, una storia millenaria

Da oltre duemila anni Ravenna CIVILTÀ e il suo territorio sono al centro coordinatore di un complesso e incessante intervento Carlo Zingaretti dell’uomo legato alla necessità testi di di convivere fra corsi d’acqua, terra Carlo Zingaretti Francesca Lizza e mare, fra civiltà e natura. Fondazione RavennaAntica (per i testi sull’Antico Porto di Classe e il Museo della Città e del Territorio di Classe)

foto p. 36, 38, 40, 41,43 - Carlo Zingaretti p. 37, 39 40 - Fondazione RavennAntica

34 35 Poi fu portato a scorrere lungo le mura nord della città. Dalla Il Montone nasce dal- La lunga storia metà del 1200 il Lamone venne “spostato” più a nord, oltre le colline forlivesi, nei Piangipane, per ordine dell’imperatore Federico II di Svevia, pressi del passo del dei Fiumi Uniti che aveva espugnato Ravenna nel 1240. Muraglione. A San Be- Diventarono centrali il Ronco e il Montone: il primo fu portato nedetto in Alpe riceve il Non si può parlare di Ravenna senza parlare di acqua: mare, lungo le mura cittadine di sud ovest (borgo San Rocco e giar- rio Destro e il torrente valli o paludi, fiumi. Se in origine la città sorgeva su isolotti, a dini pubblici), il secondo sostituì il Lamone sul lato nord (Ma- Acquacheta. Poco pri- diretto contatto con il mare, già ai tempi di Galla Placidia (V se- donna del Torrione, Porta Adriana, via Sabbionara). Si ricon- ma di Forlì vi conflui- colo) il mare si trovava all’altezza dell’attuale stazione ferrovia- giungevano nei pressi dell’attuale stazione ferroviaria per an- sce il fiume . An- ria e si allontanerà inesorabilmente dal centro abitato nei se- dare a sfociare a Punta Marina. ticamente si chiamava coli a venire. Questo “interramento” della città va attribuito ai Liviense, da Forum Livii, nome romano di Forlì. Punta Marina deve il suo nome proprio all’estuario dei fiu- numerosi fiumi che sfociano nei dintorni di Ravenna che, con Con i due fiumi che la cingevano, Ravenna aveva assicurato mi uniti che con i loro apporti alluvionali avevano costituito le loro piene stagionali, trasportano terra e detriti dall’Appen- l’approvvigionamento d’acqua e la difesa delle mura, fungen- una “punta” di terra che si protendeva verso il mare aperto. nino al mare. Unico caso nella geografia italiana, Ravenna vede do i fiumi da fossato difensivo. sfociare nei suoi immediati dintorni ben 6 fiumi: il Reno, il La- Il Ronco nasce dal monte Falterona, in Toscana, e il suo nome Non va sottovalutata la loro importanza economica visto che mone, il Bevano, il Savio, oltre ovviamente al Ronco e Montone. è Bidente. L’imperatore romano Traiano (I secolo d.C.) lo utiliz- alimentavano i canali per portavano acqua nei numerosi mu- I fiumi più a diretto contatto con la storia cittadina sono tre: il zò per alimentare l’acquedotto che dissetava Ravenna e Classe, lini a ridosso della città. Lamone, il Ronco e il Montone. dove era di stanza la grande flotta romana. Da Forlì in poi il Bi- Erano di indubbia utilità ma, nel corso dei secoli, a causa del Il Lamone fu un protagonista sin dall’antichità più remota es- dente assume il nome di Ronco. Il fiume scorreva bagnando San loro andamento torrentizio, diventarono una seria minaccia. sendo il fiume, noto allora comeFlumisellum , che entrava da Pietro in Vincoli e Godo per poi confluire nella grande valle Stan- La vicinanza delle colline forlivesi da cui nascevano e le fre- Porta Adriana, scorreva attiguo all’attuale via Cavour e conflu- diana a sud di Ravenna. Circa nel 1180, i ravennati ne modifica- quenti piene facevano sì che una gran quantità di terriccio ve- iva nel Padenna, una diramazione del Po di Primaro, in quel- rono il corso portandolo lungo le mura sud della città, seguendo nisse trasportato a mare e nel suo transito innalzava l’alveo la che oggi è la piazzetta Andrea Costa. l’andamento dell’attuale via Ravegnana, l’antico letto del fiume. dei fiumi tanto che furono necessari argini sempre più eleva-

36 37 ti per evitare che straripassero, allagando la città. Nonostan- un’importante infrastruttura portuale che l’imperatore Ono- periodo tardo antico e bizantino, che rende evidente la di- te ciò furono numerosi gli allagamenti e fu chiara a tutti la ne- rio valorizzò enormemente come scalo commerciale. Di quel- mensione e il contesto di quello che all’epoca era un grande cessità di allontanarli dalle mura. Già nel 1562 ci fu una solle- la realtà sono rimaste rovine importanti che costituiscono il porto commerciale, un porto al centro di traffici rilevantis- vazione popolare, capeggiata dagli stessi nobili, contro l’arci- Parco Archeologico dell’Antico Porto di Classe e che si trova simi con l’Africa e, in particolare dopo il 540, con l’Oriente. vescovo che non intendeva modificare il corso dei fiumi come all’inizio di via Marabina. Il percorso inizia dal Centro Visite, in cui un mercante del richiedeva la popolazione, impaurita dalle frequenti esonda- tempo racconta la storia della città tramite multi proiezio- zioni. Fu chiamata la “rotta dei mulini” perché il popolo infu- di, professore di idraulica dell’Università di Bologna e da Ber- Antico Porto di Classe. Il nuovo sito archeologico dell’An- ni a parete e pavimento concepite come un unico sistema riato distrusse le chiuse che alimentavano i mulini, molti dei nardino Zendrini, professore dell’Università di Padova e con- tico Porto di Classe, prima stazione del Parco Archeologico, di coinvolgimento visivo, allo scopo di proporre un inqua- quali di proprietà della curia. sulente della Serenissima Repubblica di Venezia, ma si avvalse sviluppato in prossimità della grande Basilica di Sant’Apol- dramento storico, archeologico e geografico. A confermare il pericolo che correva la città ci fu il dramma- della collaborazione di un valente ingegnere fusignanese: Gio- linare in Classe, rappresenta uno dei più importanti scali Si prosegue poi passeggiando accanto ai magazzini por- tico straripamento del 1636. Nella notte del 27 maggio di vanni Antonio Zane. Fu quest’ultimo a progettare l’importante portuali del mondo romano e bizantino. tuali e alla strada basolata che attraversa l’area in cui sono quell’anno i fiumi in piena ruppero gli argini e Ravenna fu chiusa di San Marco che regola il corso del Montone. Proprio al V secolo - l’epoca d’oro di Ravenna capitale e di presenti pannelli illustrativi con approfondimenti temati- sommersa da 2 metri di acqua. Le vittime non furono tan- I Fiumi Uniti, involontariamente, segnano il confine geografi- Classe - risale l’impianto generale delle strade e degli edifi- ci iconografici e testuali e lastre prospettiche che mostra- te quanto si poteva temere, ma lo spavento fu tale che da co fra la città di Ravenna e la città di Classe, quest’ultima sor- ci che sono al centro del progetto di musealizzazione a cie- no ricostruzioni di elementi architettonici non più presenti, quell’anno fu un susseguirsi ininterrotto di richieste di inter- ta, per volere dell’imperatore romano Cesare Ottaviano Au- lo aperto dell’Antico Porto, ossia la fase portuale databile al permettendo ai turisti di calarsi nell’atmosfera dell’epoca. vento rivolte allo Stato Pontificio, sovrano della Romagna. Fi- gusto, come centro urbano fortificato del porto militare, re- nalmente e dopo varie vicissitudini, nel 1731 si cominciò a alizzato negli ultimi decenni prima della nascita di Cristo. Il progettare sul serio la loro “diversione” che fu attuata dal car- porto militare ospitava fino a 250 navi da guerra e presidiava dinale legato Giulio Alberoni. I lavori iniziarono nel 1733 e il Mare Adriatico e il Mediterraneo Orientale, compreso il Mar terminarono nel 1739. I fiumi furono portati a scorrere come Nero. Già ai tempi di Galla Placidia e dell’imperatore Onorio, si vede tutt’ora, a sud di Ravenna, per farli sfociare nei pres- suo fratellastro, il porto militare esisteva solo in ridottissime si di quella località che è di Lido di Dante. dimensioni essendo il grosso della flotta stato trasferito a Co- Il cardinale Alberoni attuò lo studio fatto da Eustachio Manfre- stantinopoli o Bisanzio, che dir si voglia. Restava comunque

38 39 Ponte Nuovo. L’aggettivo Nuovo sta per sottolineare che etani, nel 1612, aveva “rivitalizzato” approfondendo i fonda- prima della deviazione dei fiumi non c’era bisogno di un li a - 2,5 m e dotandolo di una palificata a mare che impediva ponte in quella zona che fu indispensabile invece a devia- alle correnti marine di insabbiarlo. La Torraccia si rese neces- zione avvenuta. Costruito in mattoni, gran parte dei quali saria per difendere lo scalo dalle incursioni dei pirati e faceva prelevati dalla Rocca Brancaleone, risultò essere una delle parte di un sistema difensivo voluto dallo Stato Pontificio lun- opere di ingegneria civile più ammirate del 1700. go tutta la costa adriatica. Nel ravennate ve n’erano diverse: Il Museo della Città e del Territorio di Classe, che sarà Nel novembre 1944 fu fatto saltare dalle truppe tedesche Nel loro rettilineo percorso verso il mare, i Fiumi Uniti resero inu- nei pressi del Po di Primaro, del torrente Bevano, del Savio e inaugurato nell’autunno del 2018, racconterà lo stretto le- in ritirata. Rimasero intatti i piloni su cui fu gettato un pon- tilizzabile il tracciato del Canale Panfilio, fatto scavare dal cardi- di Cervia, l’unica torre perfettamente conservata e dedicata a game tra Ravenna e le genti provenienti da tutto il mondo te Bailey per far transitare le truppe dell’Ottava Armata Bri- nal legato Giovanni Stefano Donghi negli anni 1651-1654 e che San Michele. La Torraccia ha una base di 12,40 m per 12,40. che vi si sono via via insediate. tannica che, con le formazioni partigiane comandate da Ar- collegava il porto Candiano a Ravenna dalle parti dell’ex macello Attualmente è alta 12 m ma in origine doveva essere del tut- Al centro l’avvincente storia di una città tre volte capitale, rigo Boldrini, nome di battaglia Bulow, liberarono Ravenna comunale (vicino a via Renato Serra). Panfilio in onore del papa to simile a quella di Cervia. Al piano terra vi erano disposti dei che lega indissolubilmente i propri destini alla fine dell’Im- il 4 dicembre 1944. Innocenzo X della famiglia Pamphili, regnante in quel periodo. cannoni su tre lati, mentre dalla parte di terra vi era la porta di pero Romano e alla nascita di una nuova era che determi- In gennaio 1945 fu dato l’incarico alla Cooperativa Mura- Il porto Candiano era ciò che rimaneva della portualità raven- accesso. Il posto di guardia era situato ai piani superiori, che nerà gli assetti dell’Europa e del mondo allora conosciuto. tori e Cementisti di Ravenna di ricostruire il ponte che fe- nate così importante ai tempi dell’imperatore romano Cesare dovevano essere almeno due. Nei pressi della torre vi erano I visitatori affronteranno un affascinante percorso nella ce in soli 58 giorni di lavoro, impiegando centinaia di ma- Ottaviano Augusto e via via decaduta. Oggi, a ricordare il vec- magazzini per lo stoccaggio e un’osteria-infermieria che for- storia, in cui verranno approfonditi temi specifici quali la estranze. chio porto, è rimasto il rudere della Torraccia, la torre guardiana niva anche derrate alimentari per le imbarcazioni in partenza navigazione e il commercio e in cui saranno presenti opere, che presidiava l’imboccatura e che ci difendeva dalle incursioni e serviva da quarantena in caso di epidemie. La gestione del plastici ricostruttivi, apparati grafici e multimediali. dei pirati. Anche Porta Nuova o Porta Pamphilia, eretta in onore complesso difensivo e di approvvigionamento fu concessa dal del pontefice, benefattore di Ravenna, ne è una testimonianza. pontefice Clemente X ai marchesi Cavalli che assumevano l’o- nere della difesa ma che potevano applicare la “regalia” una Tornando al 1700 e ai grandi lavori di sistemazione idraulica, Torraccia. Sulla data di costruzione ci sono divergenze: chi la specie di balzello per ogni merce movimentata dal porto, se- va ricordato che Ravenna deve a Giovanni Antonio Zane an- vuole edificata nel 1667 chi nel 1669. Fu edificata sul lato si- condo un tariffario codificato. che il progetto e la realizzazione del Ponte Nuovo. nistro del porto Candiano che il cardinale legato Bonifazio Ca- Evidentemente risolvendo il problema dei fiumi, si compromi-

40 41 se l’utilizzo del porto Candiano e fu così che Giulio Alberoni fece Chiesa di Porto Fuori. Percorrendo l’argine sinistro in dire- sotto il dominio dei veneziani, fu trasferita, assieme a tutto scavare il Canale Corsini che collegò la città con il mare e che di- zione del mare, dopo aver superato il ponte della circonval- il convento, dentro le mura cittadine e si può venerare nella ventò il nuovo porto di Ravenna, tutt’ora ben funzionante e attivo. lazione esterna, vi vede la chiesa di Porto Fuori e il campa- chiesa di Santa Maria in Porto in via di Roma. Lo scenario naturale in cui i Fiumi Uniti scorrevano era molto di- nile. È dedicata alla Madonna e il suo nome antico era San- Chiusa Rasponi. Poco oltre ci si imbatte nell’imponente verso da come lo vediamo attualmente. Ai primi del 1700 esi- ta Maria in Fossula o in Fossella, ad indicare un piccolo cana- sbarramento, con annessa casa del custode, attualmente steva ancora la pineta di proprietà del monastero di Santa Ma- le che si immetteva nel mare, utilizzato come porticciolo. La non utilizzata. La chiusa risale al 1934, costruita dal Genio ria in Porto che si estendeva sia a sinistra che a destra dei fiumi. chiesa esisteva già prima del 1000 ma se ne ha la certezza ca in Albis, Pietro Canonico ricevette sulla riva del mare dal- Civile dopo che la precedente era stata spazzata via da una A quei tempi il bosco pinetato iniziava dal Po di Primaro, a nord nel 1062. Accanto ad essa un minuscolo monastero con po- le mani di due angeli la preziosa stele della Madonna Greca. piena nel 1928. La sua costruzione fu motivata dalla neces- di Casalborsetti e finiva nei pressi di Rimini, con un’estensione chi monaci. Pietro Canonico, vissuto tra il 1049 e il 1119, di La chiesa di Porto Fuori diventò santuario e fu meta di pelle- sità di rifornire di acqua dolce le risaie che si estendevano ai di circa 7.000 ettari. Verso la fine del secolo, Napoleone irruppe ritorno dalla Terra Santa, approdò fortunosamente nei pres- grinaggi di imperatori, re, arcivescovi, nobili e alte personali- lati del fiume e dallo zuccherificio di Classe, grande consu- in Italia e anche Ravenna fu conquistata dai Francesi e ammi- si della chiesetta, scampando ad una burrasca marina che, tà del tempo oltre che di tantissimi fedeli. Nel 1300 la chie- matore di acqua. nistrata dalla Repubblica Cisalpina che decretò l’esproprio e la per poco, non affondò la nave con cui tornava nella sua Ra- sa fu decorata con un ciclo di affreschi, opera di Pietro da Ri- vendita delle proprietà della Chiesa. La pineta di Santa Maria in venna. In quel frangente tragico fece il voto di costruire una mini e della sua scuola. Di particolare rilievo era il campani- I Fiumi Uniti hanno fama anche durante il Risorgimento. Lun- Porto fu comprata nel 1804 da una cordata di nobili e banchie- chiesa alla Madonna per aver salva la vita. Per grazia ricevu- le, più antico della chiesa stessa e che si riteneva fosse un fa- go gli argini transitò infatti Giuseppe Garibaldi durante la Tra- ri, la “Società degli acquirenti di Porto”, capeggiati da Alessan- ta la costruì per davvero sulle vestigia di quella preesisten- ro dell’antico porto di Classe, supposizione però mai provata. fila Garibaldina, l’epica fuga di Garibaldi verso Forlì, la Tosca- dro Guiccioli (più noto per essere stato il marito di Teresa Gam- te ed edificò anche un monastero capace di accogliere pelle- La chiesa fu completamente distrutta da un bombardamen- na e poi la Liguria, avvenu- ba Guiccioli, amante di Lord Byron) e da Domenico Baronio, ban- grini diretti a Roma. Si racconta che l’8 aprile 1100, domeni- to aereo anglo americano il 5 novembre 1944. Si salvò solo ta nell’agosto 1849. Una la- chiere. I nuovi proprietari la abbatterono e ne fecero campi da la base del campanile, tutt’ora visibile, e qualche muro pe- pide, posta su un pilastro vi- coltivare e poi grande risaia fino a circa la metà del 1900. rimetrale. Affreschi perduti per sempre. Quella che vedia- cino all’ex Fattoria Rasponi, Ne diventarono i proprietari più consistenti i conti Rasponi e in- mo oggi è la ricostruzione della chiesa avvenuta nel 1952. ne fa esplicito riferimento. Il fatti, se si percorre l’argine sinistro del Fiume, subito dopo Por- Da vedere attualmente vi è il grande dipinto nell’abside, at- suddetto pilastro si trova lun- to Fuori, in direzione del mare, si può vedere ciò che resta del- tribuito a Gaspare Sacchi da Imola, attivo alla fine del 1400 e go la strada asfaltata che cor- la fattoria Rasponi, trasformata in appartamenti condominiali. il sarcofago di Pietro Canonico. La Madonna Greca, dal 1400, re sotto l’argine sinistro.

42 43 Spazi e occasioni

coordinatori Francesca Piccini per la socialità Ass. Tralenuvole Giovanni Trabalza Ass. Trail Romagna BENE e il benessere

testi e foto Ass. Tralenuvole Ass. Trail Romagna COMUNE CESTHA Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat Giardino e Dintorni FIAB Ravenna Il fiume può essere un ambiente Comitato Cittadino Ragone ideale per favorire la conoscenza, Associazione Cammino Dantesco la salute e il tempo libero di cittadini Il Villaggio delle Cicogne CIFLA e turisti fra sport, escursioni, visite Fondazione RavennAntica guidate, eventi culturali e conviviali.

foto p. 51 - Takako Hirai

foto Discesa dei Fiumi Uniti 2018 e Nordic Walking Fabrizio Zani

44 45 Serenamente contemplava la corrente del fiume; Fruizione didattica, mai un’acqua gli era tanto piaciuta come questa, mai aveva sentito così forti e così belli la voce ricreativa, sportiva, e il significato dell’acqua che passa. Gli pareva che il fiume avesse qualcosa culturale di speciale da dirgli, qualcosa ch’egli non sapeva ancora, qualcosa che aspettava proprio lui. I fiumi da sempre fanno parte del contesto cittadino, invitan- Il fiume offre tratti paesaggisticamente differenti: la parte do residenti e turisti a recarvisi e a godere di ambienti ancora più a monte è tipica di un ambiente più naturale, con spon- (Hermann Hesse) naturali, come quelli che troviamo a Ravenna, Città d’acque, de ricoperte da vegetazione e la presenza di uccelli che lungo il corso dei Fiumi Uniti. stanziano sulle rive. Immaginiamo di percorrere i Fiumi Uniti, dai limiti più occi- Oltre Punta Galletti, poco prima dell’abitato di Ponte Nuo- dentali dei fiumi Montone (in prossimità di Ragone) e Ronco vo, entriamo nella zona più antropizzata, dove l’alveo flu- (Coccolia), nell’area di pertinenza del Comune di Ravenna, viale si allarga e le sponde si arricchiscono di orti. per poi proseguire fino alla foce, raggiungendo i paesi di Lido Infine, in prossimità della chiusa Rasponi, l’ultimo tratto è Adriano e Lido di Dante. contraddistinto dalla presenza dei capanni da pesca, uno scorcio romantico tipico del nostro territorio che preannun- cia la vicinanza del mare.

Lungo tutto il percorso, le opportunità per una gita in biciclet- ta, una passeggiata fuori porta, un’esperienza culturale, na- turalistica, formativa o storica, non mancano, grazie alle mol- teplici iniziative degli Enti ed Associazioni locali, coinvolte nel progetto Fiumi Uniti per Tutti.

46 47 ESCURSIONI Discesa dei Fiumi Uniti PERCORSI CICLOTURISTICI Circuito dei due fiumi ad opera di Fiab Camminate, podistiche, escursioni lungo il canale Lama, La Escursione in canoa ideata da Trail Romagna e suppor- Diversi percorsi e sempre nuove iniziative in bici per tutte le Percorso caratterizzante del progetto che parte da Raven- discesa in canoa dei Fiumi Uniti a cura di Trail Romagna www. tata dal Gruppo Canoa Uisp Ravenna, porta in acqua ca- età sono organizzati da Fiab Ravenna. Si segnalano in parti- na (passerella sui Fiumi Uniti presso Ponte Nuovo); prose- trailromagna.it noe, kayak e sup (stand-up paddle) da tre punti di parten- colare quelli che esaltano il carattere strategico dell’area in gue verso Madonna dell’Albero, si ferma alla colonna dei za, in relazione al grado di preparazione dei partecipanti: funzione di connettere parti di territorio con mezzi di mobili- francesi, passa da Coccolia e prosegue fino a San Pietro 13 km dalla Chiusa San Marco, 9 km da Ponte Nuovo e tà “dolce” ecosostenibile. www.fiabravenna.com/ in Trento, dove è prevista la visita della Pieve. circa 4 km dalla Chiusa Rasponi di Porto Fuori. Unico per AdriaBike: Ravenna - Marina di Ravenna - Lidi Nord - S. Al- Si prosegue fino a Pilastro dove si sale sull’argine del fiume tutti l’approdo finale, la spiaggia di Lido di Dante. berto - Comacchio - Ferrara - Venezia - Slovenia. Montone per giungere a Ragone. Si prosegue fino alla chiusa Bicy: Ravenna - Classe - Cervia (con possibilità di Collegamento di S. Marco, per visitare la struttura del Consorzio di Bonifica con Cesenatico - Rimini - Pesaro - Lecce). Questi due percorsi co- e infine si rientra a Ravenna al Parco Baronio (fine percorso). stituiscono il Corridoio Adriadico, della rete denominata Bicitalia. Progetto T (Itinerario delle due capitali) Firenze - Faenza - Ravenna sulle tracce di Dante Alighieri progetto di valorizza- zione turistica del territorio romagnolo mediante la creazione di un flusso turistico di tipo ciclo escursionistico collina – mare destagionalizzato. www.fiabravenna.com/progetto-t/ Fiab Ravenna è impegnata anche nella progettazione di nuovi iti- nerari. Primo fra tutti e più importante “La ciclabile che vorrei” Ravenna - Parco di Teodorico - Quartiere San Giuseppe - Bassette – (diramazione verso Pineta San Vitale) - Capanno di Garibaldi - Porto Corsini (terminal crociere) - allaccio con il collegamento in- ternazionale denominato AdriaBike sopra descritto www.fiabravenna.com/rete-ciclabile/rete-ciclabile-ravenna/r01/

48 49 ATTIVITÀ CULTURALI, re, a cura di CO FU SE per la conoscenza dei capanni e del loro LUDICO - RICREATIVE contributo alla valorizzazione e la ricerca storica sul territorio. Visita all’Antico Porto di Classe e al Museo della Città e del Cammino di Dante www.camminodante.com Territorio di Classe, a cura di Fondazione RavennAntica www. Percorso che prende il via dalla tomba di Dante, passan- ravennantica.it do dinnanzi alla Basilica di San Francesco e proseguendo Biciclettate per la Settimana della Bonifica; Biciclettate verso la casa Polentana di via Zagarelli alle Mura. ATTIVITÀ NATURALISTICHE, Bimbinbici; pedalata del 25 aprile (della liberazione); Scia- Si prosegue lasciando il centro storico procedendo lungo SCIENTIFICO - DIDATTICHE, me di bici in collaborazione col Comune di Ravenna l’argine sinistro dei Fiumi Uniti e del fiume Montone: sto- FORMATIVE Biciclettate all’interno del Festival Naturae (dell’associa- rico passaggio per raggiungere le colline. Qui gli argini si Le meraviglie segrete www.meravigliesegrete.it Il fiume è una vera aula didattica all’aperto di inestimabile valore, zione Solaris) www.festivalnaturae.it elevano a circa sei metri e la camminata mette in risalto Luoghi insoliti e inaspettati, celati nei contesti cittadini, al contempo delicata e da preservare. Per tale motivo è neces- i contorni delle colline e gli ampi orizzonti della pianura. nascondono percorsi sensoriali, erbe officinali da cono- sario che sia inserito all’interno di un programma didattico dalle Poche centinaia di metri dopo il paese di S. Marco, la cam- scere da vicino, ammirarle in tranquillità, annusarne la molteplici sfaccettature, soprattutto nel caso di Ravenna, territo- minata si conclude al parco letterario dedicato a Dante, bellezza, fotografarle o disegnarle… ma anche stare tran- rio in cui i fiumi hanno contraddistinto la storia stessa della città. potendo ammirare un giardino fiorito con rose e fiori di nu- quillamente sull’erba in silenzio. Il gioco di fiume merose varietà botaniche, piante perenni con scenografie Attività ludico - didattica dedicata a tutti i livelli scolastici e Per- multicolori, tra boschetti e spazi aperti. Feste di paese e iniziative organizzate dai comitati cittadini: corso “Contro Corrente” a cura di Ass. Cestha www.cestha.it Qui troverete esposti i cento canti parafrasati della Divi- Festa d’estate a Ragone, Festa degli animali di San Marco, Un fiume per amico na commedia, il tutto arricchito dalla presenza di opere Sagra de’ Capelet di Porto Fuori, le Sagre Paesane di Clas- Attività ludico - didattiche di educazione alla sostenibilità ambien- d’arte contemporanea e riproduzioni in “scala naturale” se, di Lido di Dante, di Ponte Nuovo e Madonna dell’albe- tale a cura di Ass. Tralenuvole www.associazionetralenuvole.it dei quadri di Monet. ro e quella di San Pancrazio dove c’è anche un Museo del- Campagna Spiagge e Fondali Puliti la Cultura Contadina. Iniziativa nazionale di Legambiente, passa anche da quest’a- Visita ai capanni aperti nel tratto da Chiusa Rasponi al ma- rea con pulizia collettiva di aree golenali e foce.

50 51 Bosco di città Nel corso degli ultimi anni sono state organizzate nuove pian- tumazioni con il coinvolgimento di bambine e bambini cre- ando un piccolo bosco nell’area dietro il Conad Galilei in via Keplero. Un nuovo ecosistema che può svolgere significativi ed importanti funzioni legate, non solo all’ambiente in senso stretto e di mitigazione degli effetti del cambiamento clima- tico, ma anche al benessere della collettività. In occasione del Mese dell’Albero in Festa l’ultima piantuma- zione è avvenuta il 7 aprile 2018 a cura di EkoClub Interna- Citizen Science e Water blitz Alla scoperta di erbe spontanee tional che svolge sul territorio piccole opere di forestazione e Evento che consente a tutti cittadini di avvicinarsi alle pra- Incontri con l’esperto e passeggiate a cura dell’Associazione di manutenzione www.ekoclub.it tiche scientifiche e contribuire a conoscere lo stato delle Naturista Ravennate assnaturistarav.altervista.org/chi-siamo/ Gare di pesca sportiva, eventi esibizioni e progettazione di acque di fiumi, canali, stagni e zone umide. Kirecò uno spazio per l’innovazione e lo sviluppo del territo- allaggio canoe accessibile a diversamente abili a cura di un Viene distribuito un kit con istruzioni per misurare i ni- rio in cui si organizzano iniziative su partecipazione, sosteni- Mare di Mosaico e Asd Surf Casting Romagna. trati e i fosfati presenti nelle acque a cura di CIFLA www. bilità ambientale e sociale, turismo slow, didattica. È anche Il Villaggio delle Cicogne all’interno di un’Oasi a Fosso Ghiaia fondazioneflaminia.it/centro-per-linnovazione/ Hostaria e coworking www.kireco.eu è un luogo incantato dove ammirare le cicogne da vicino e li- Le visite guidate presso le emergenze architettoniche e cul- bere in volo. Si orga- turali dell’area a cura di FAI delegazione di Ravenna www. nizza “La Corsa del- fondoambiente.it/luoghi/rete-fai/delegazione-fai-di-ravenna la Cicogna” e l’Inter- national Yoga Day.

52 53 Territorio a misura d’uomo e natura

Luana Gasparini e Gaia Lembo PIANIFICAZIONE

su contributo scritto da Giovanni Gabbianelli Per armonizzare il sistema sociale FAI Delegazione Ravenna ed economico e quello ambientale linkografia sono necessari piani strategici Pagina web della Regione E-R sulla soppressione delle Autorità di bacino per individuare, governare e valorizzare nazionali, interregionali e regionali / Subentro dell’Autorità di bacino distrettuale funzioni e utilizzi di risorse naturali ambiente.regione.emilia-romagna.it/ suolo-bacino/notizie/in-evidenza/ come i fiumi. soppressione-autorita-di-bacino- nazionali-interreg-subentro-autorita- bacino-distrettuale Carte del PSC Comune di Ravenna rup.comune.ra.it/PSC/Elaborati/ Quadro-Conoscitivo/Elaborati- Grafici-Quadro-Conoscitivo

54 55 SISTEMA SOCIALE TERRITORIO SISTEMA DI CHI SONO LE COMPETENZE? ca, e alla sorveglianza idraulica. L’Agenzia rilascia i nulla osta ED ECONOMICO AMBIENTALE Governo e uso dei fiumi Le competenze amministrative sui fiumi hanno subito impor- e i pareri previsti dalla normativa di settore. Risorse per la produzione Produzione Inquinamento Il Governo del territorio. tanti modifiche organizzative con il D.M. 25 ottobre 2016. Il 2) All’Agenzia Regionale per la prevenzione, l’ambiente e È l’insieme delle attività relative all’uso del territorio, con ri- Decreto ha soppresso le Autorità di Bacino nazionali, interre- l’energia (ARPAE) articolata sul territorio con strutture per le Funzione ricreativa ferimento sia agli aspetti conoscitivi che a quelli normativi e gionali e regionali e ha disciplinato l’organizzazione delle nuove autorizzazioni e le concessioni aventi sede nei capoluo- Biodiversità (SAC) Funzione paesaggistica gestionali, riguardanti la tutela, la valorizzazione e le trasfor- Autorità di Bacino distrettuali. Le Autorità di bacino interregio- ghi di provincia, sono affidate le funzioni di concessione, vigi- Funzione storica culturale mazioni delle risorse territoriali e ambientali. nali del Fiume Reno e del Marecchia-Conca e l’Autorità dei Ba- lanza e controllo nelle materie delle risorse idriche e di utiliz- ed educativa Risorse Benessere sociale Funzione didattica e sperimentale La “zonazione” e la “zonizzazione” territoriale costituiscono cini Regionali Romagnoli sono confluite nell’Autorità di bacino zo del demanio idrico. ecc. sotto il profilo metodologico uno dei più utilizzati e consoli- del Fiume PO che rappresenta un ente sovraordinato rispetto Riduzione rischi ambientali - Difesa esondazioni dati strumenti operativi nel campo della pianificazione e della alle regioni interessate per la Pianificazione Generale dell’area. IMPORTANTE. - Difesa da frane e dissesto - Protezione attività agricole gestione territoriale-ambientale. In base alle numerose espe- Ciò consente alla Regione di avere un unico ente di riferimen- Le eventuali concessioni per usi - ecc. rienze di settore sono suggeriti ed utilizzati diversi approcci, to per la pianificazione dei rischi idraulici, idrogeologici e la particolari di aree e risorse del criteri e meccanismi metodologico-operativi, a dimostrazio- gestione sostenibile della risorsa idrica, per ottenere omoge- demanio idrico vengono rilasciate La necessità di valutare ne delle diverse specificità da affrontare in campo territoriale neizzazione e semplificazione delle procedure. dalla SAC previa verifica di com- Valutare significa attribuire un valore. Politiche Il valore è una proprietà variabile ed ambientale così come dei diversi approcci al problema. E La Regione Emilia-Romagna in ottemperanza anche alla L.R patibilità idraulica da parte dell’A- Un valore, in quanto variabile esiste solo in relazione alla specifica ciò si evince anche dal significato assunto dai termini che og- 13 /2015 “Riforma del sistema di Governo regionale e locale, genzia di protezione Civile. valutazione che lo determina. Valutazione gi si preferisce utilizzare la “zonazione” ha un’accezione più dal 1 maggio 2016 assegna le funzioni che erano svolte dai Piani Gli elementi da valutare hanno diversa degli effetti natura: ambientale, territoriale, fisico-ambientale, la “zonizzazione” ha finalità strategico Servizi tecnici di bacino ora soppressi in capo a due Agenzie. economica, sociale, sanitaria e tendono ad assumere criteri di autoreferenzialità programmatorio e pianificatoria. 1) All’Agenzia Regionale per la sicurezza e la protezione Le immagini seguenti mostrano l’area rappresentata nelle carto- spesso tra loro conflittuali. Programmi Ogni tipo di zonizzazione è il risultato di una scelta che ha già civile (ARSTPC) articolata in servizi corrispondenti ai bacini grafie del Piano Strutturale Comunale (PSC) del Comune di Ra- Considerarli separatamente significa rinunciare alla interdisciplinarietà ai fini selezionato ciò che si ritiene importante o meno =  la scel- idrografici e sedi coincidenti a quelle dei soppressi STB, so- venna. Le carte del PSC e tutte le voci complete si trovano al link della qualità del processo di valutazione, Valutazione è necessaria pertanto la definizione ta di un particolare tipo di zonizzazione è già di per sé la scel- no affidate le funzioni afferenti alla difesa del suolo, con par- rup.comune.ra.it/PSC/Elaborati/Quadro-Conoscitivo/Elaborati- Progetti degli impatti di un sistema integrato di valutazione. ta del particolare tipo di politica che si intende attuare. ticolare riferimento ai lavori di manutenzione e difesa idrauli- Grafici-Quadro-Conoscitivo

56 57 Comune di Ravenna Comune di Ravenna Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica QUADRO CONOSCITIVO Piano Strutturale Comunale 2003 (L.R. 24 marzo 2000, n° 20) Variante Generale al PRG 93 CARTA DELL'USO DEL SUOLO scala 1:6 0 .000 C.0.2 CARTA DELL'USO DEL SUOLO 0 metri 4.000 QUADRO CONOSCITIVO TAV. AGG. 12/03/2003 C.0.2

CARTA DELL'USO DEL SUOLO C.0.2

TERRITORI URBANIZZATI

TESSUTO URBANO

Tessuto urbano continuo

Centri storici

Ambiti urbani consolidati

Tessuto urbano discontinuo

Insediamenti e infrastrutture storici del territorio rurale

Sistema insediativo sparso # #

ZONE INDUSTRIALI E COMMERCIALI

Aree industriali e commerciali # #

Comune di Ravenna Comune di Ravenna # Comune di Ravenna Comune di Ravenna Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione UrbanistAicaree portuali Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica QUADRO CONOSCITIVO Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Comune di Ravenna Comune di Ravenna QUADRO CONOSCITIVO Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica QUADRO CONOSCITIVO Piano Strutturale Comunale 2003 (L.R. 24 marzo 2000, n° 20) Piano Strutturale Comunale 2003 (L.R. 24 marzo 2000, n° 20) CARTA D(L.R.I S 24I NmarzoTE 2000,SI nV∞ 20)ALUTATIVA: Variante Generale al PRG 93 Variante Generale al PRG 93 CARTA DEI VINCOLI AMBIENTALI VIGENTI: Piano Strutturale Comunale 2003 CARTA DELL'USO DEL SUOLO Variante Generale al PRG 93 del sistema naturaslec ae laa m1:b6 i0e .n0t0a0le scala 1:60.000 ambiti di tutela S.V.B. ZONE ESTRATTIVE, DISCARICHE E CANTIERI CARTA DI SINTESI VALUTATIVA: del sistescalama n1:60.000aturale e ambientale C.0.2 CARTA DELL'USO DEL SUOLO D.1.2.a CARTA DEI VINCOLI AMBIENTALI VIGENTI: ambiti di tutela 0 metri 4.000 0 QUADRO CONOSmCetrIiTIVO 4.000 QUADRO CONOSCITIVO TAV. AGG. 12/03/2003 TAV. AGG. 06/05/2003 S.V.B. 0 metri 5.000 C.0.2 QUADRO CONOSCITIVO TAV. AGG. 20/02/2007 D.1.2.a CARTA DI SINTESI VALUTATIVA: del sistema naturale e ambientale CARTA DELL'USO DEL SUOLO Comune di Ravenna Aree estrattive attive Comune di Ravenna CARTA DEI VINCOLI AMBIENTALI VIGENTI: ambiti di tutela S.VAr.eBa P.ianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica QUADRO CONOSCITIVO C.0.2 D.1.2.a (L.R. 24 marzo 2000, n° 20) Piano Strutturale Comunale 2003 G COMPONENTI DEL TERRITORIO TERRITORI URBANIZZATI Impianti tecnologici (enel, aereoporti, discariche,c.t.o...) Variante Generale al PRG 93 # VINCOLI E DISCIPLINA SOVRAORDINATA CARTA DELL'USO DEL SUOLO G scala 1:6 0 .000 ALTIMETRIA G TESSUTO URBANO C.0.2 CARTA DELL'USO DEL SUOLO

G 0 metri 4.000 QUADRO CONOSCITIVO RETI DI COMUNICAZIONE TAV. AGG. 12/03/2003 C.0.2 VINCOLI AMBIENTALI VIGENTI da -4.0 a -0.2 da 3.6 a 7.4 da 11.3 a 15.1 da 18.9 a 22.7

Tessuto urbano continuo G G #

CARTA DELL'USO DEL SUOLO da -0.2 a 3.6 da 7.4 a 11.3 da 15.1 a 18.9 Reti stradali e ferroviarie e spazi acessori # G

Centri storici Bene paesaggistico di notevole interesse pubblico # C.0.2 G EMERGENZE NATURALISTICHE #

Ambiti urbani consolidati G Territorio costiero ZONE VERDI ARTIFICIALI NON AGRICOLE G TERRITORI URBACNorIsiZ d'ZacAquTa I Canale Candiano Zone dunose e/o cespugliose

Tessuto urbano discontinuo G

Zone d'acqua Zone boscate G Fiume o corso d'acqua e relative sponde o piedi degli argini Verde urbano, aree sportive e ricettive TESSUTO URBANO º Insediamenti e infrastrutture storici del territorio rurale G [ SUDDIVISIONE AREALE G G

Zona umida di importanza internazionale º Sistema insediativo sparso #Tessuto urbano continuo TERRITORI AGRICOLI

# Capoluogo, frangia, forese e litorale G

G 7 ZONE INDUSTRIALI E COMMERCIALI G (

Zona gravata da uso civico di legnatico INFRASTRUTTURE PRINCIPALI G 7 º

Centri storici SEMINATIVI (

# G 7

CASAL BORSETTI ( Aree industriali e commerciali 7

Gomma Ferro G # (

# MANDRIOLE 7

Zona gravata da uso civico di pesca # G º (

# 7

Aree portuali Ambiti urbani consolidati Seminativi in aree irrigue

G (

CRITICITA' DI ORIGINE NATURALE ## 7 G (

# LITORALE º ZONE ESTRATTIVE, DISCARICHE E CANTIERI Zona archeologica G " COLTURE PERMANENTI Tessuto urbano discontinuo G ºÞ ¦ Zone esondabili # Aree estrattive attive SANT' ALBERTO G Albero monumentale º G Comune di Ravenna Frutteti Comune di Ravenna # Area Pianificazione Territoriale - Servizio ProgettazionIne sUerbdaianimstiecanti e infrastrutture storici del territorio rurale Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Comune di Ravenna Comune di Ravenna Impianti tecnologici (enel, aereoporti, discariche,c.t.o...) # ¦ Zone soggette a ingressione marina G Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica QUADRO CONOSCITIVO Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica QUADRO CONOSCITIVO

(L.R. 24 marzo 2000, n° 20) G º # Piano Strutturale Comunale 2003 (L.R. 24 marzo 2000, n° 20) Piano Strutturale Comunale 2003 CARTA DI SINTESI VALUTATIVA: Variante Generale al PRG 93 Variante Generale al PRG 93 G del sistema naturale e ambientale RETI DI COMUNICAZIONE Sistema insediativo sparso Colture da legno scala 1:60.000 S.V.B. # CARTA DI SINTESI VALUTATIVA: del sistema naturale e ambientale CARTA DELL'USO DEL SUOLO Zone soggette a erosione costiera G # # scala 1:6 0 .000 0 metri 4.000

MARINA ROMEA º QUADRO CONOSCITIVO º CARTA DELL'USO DEL SUOLO TAV. AGG. 06/05/2003 S.V.B. SAVARNA # C.0.2 G # Reti stradali e ferroviarie e spazi acessori # 0 metri 4.000 # QUADRO CONOSCITIVO TAV.V AigGneGti . 12/03/2003 # G CARTA DI SINTESI VALUTATIVA: del sistema naturale e ambientale ZONE INDUSTRIALI E COCRMIMTIECRITCAIA' LDII ORIGINE ANTROPICA C.0.2 # G ZONE VERDI ARTIFICIALI NON AGRICOLE S.V.B.

G 7

CARTA DELL'USO DEL SUOLO G GRATTACOPPA ( CONVENTELLO G 7 COMPONENTI DEL TERRITORIO # Allevamenti 7 ( Verde urbano, aree sportive e ricettive Aree industriali e commCeorcnitailgiuità con zone industriali 7 G C.0.2 # # G (( # PORTO CORSINI ALTIMETRIA # G SAN ROMUALDO G TERRITORI AGRICOLI TORRI # G TERRITORI URBANIZZATI ºÞ Fragilità dei caratteri naturalistici della fascia cZoOsNtiEe rAaGRICOLE ETEROGENEE G

Aree portuali # da -4.0 a -0.2 da 3.6 a 7.4 # da 11.3 a 15.1 da 18.9 a 22.7 G G

SEMINATIVI ß G

# G da -0.2 a 3.6 da 7.4 a 11.3 da 15.1 a 18.9 ß G TESSUTO URBANO Incompatibilità degli usi esistenti con i caratteSri sntaemturia clioslttiucriali e particellari complessi

# ZONE ESTRATTIVE, DISCARICHE E CANTIERI GLORIE Seminativi in aree irrigue G G [ EMERGENZE NATURALISTICHE

## # G G

# Aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di BORGO MASOTTI MARINA DI RAVENNA COLTURE PERMANENTI Forte carico antropico G # G Tessuto urbano continuo Aree estrattive ßattive Corsi d'acqua Canale Candiano Zone dunose e/o cespugliose

# spazi naturali (formazioni vegetali naturali, bacini d'acqua) importanti # #

CoG mune di Ravenna Comune di Ravenna G " MEZZANO Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Zone d'acqua Zone boscate Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica QUADRO CONOSCITIVO

Frutteti # G G (L.R. 24 marzo 2000, n° 20) Subsidenza Piano Strutturale Comunale 2003 º

Centri storici Aree assoggettate a interventi di rinaturalizzazione CG ARTA DI SINTESI VALUTATIVA: # G

# Impianti tecnologici (enel, aereoporti, discariche,c.t.o...) Variante Generale al PRG 93 [

del sistema naturale e ambientale SUDDIVISIONE AREALE scala 1:60.000

Colture da legno G

S.V.B. CARTA DI SINTESI VALUTATIVA: del sistema na#turale e ambientale

0 metri 4.000 G

# º 7 ß Scarse caratteristiche qualitative dei corsi d'acqua QUADRO CONOSCITIVO

# TCaApoVlu.o gAo,G fraGng.ia ,0 fo6re/s0e 5e /li2tor0al0e 3 S.V.B.

7

# ( G

Ambiti urbani consolidati Complessi macchia-radura CAMERLONA

RETI DI COMUNICAZIONE 7 # (

Vigneti LE AMMONITE 7

7 7 # ( G

CAR#TA DI SINTESI VALUTATIVA: del sistema naturale e ambientale (

7 ( G (

# 7

7

( INFRASTRUTTURE PRINCIPALI 7

7 (

# ( G # º

S.V.B. (

7

# Allevamenti Scarsa valorizzazione delle fascie fluviali ( 7 º

7

( ( G 7

Tessuto urbano discontinuo Rimboschimenti # CASAL BORSETTI (

# # Reti stradali e ferroviarie e spazi acessori 7 G

(

# 7

COMPONENTI DEL TERRITORIO ( Gomma Ferro G 7 # # (

7 G MANDRIOLE 7

SANTERNO # ( PUNTA MARINA

ZONE AGRICOLE ETEROGENEE º º

# # 7 ( G (

Detrattori del paesaggio (margini urbani di scarsa qualità) 7 ( ( ( ( 7

7 7 7 G

7

ALTIMETRIA ( G (

# Comune di Ravenna 7

Insediamenti e infrastrutture storici del territorio rurale ZONE VERDI ARTIFICIALI NON AGRICOLE Ambiti naturali per collegamento paesaggistico/ecol. ( 7 CRITICITCAom' DuIn eO R dIiG RINavEe NnnAaT URALE G

7

Sistemi colturali e particellari complessi ( Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica G ( QUADRO CONOSCITIVO

( # º

7 LITORALE º

" 7

7 da -4.0 a -0.2 da 3.6 a 7.4 da 11.3 a 15.1 da 18.9 a 22.7

7 ( Piano Strutturale Comunale 2003 (L.R. 24 marzo 2000, n° 20) G G ( # 7 ( (

( 7 CARTA DI SINTESI VALUTATIVA: Detrattori del paesaggio (infrastrutture) 7 7

G G ( Variante Generale al PRG 93 ( ( ( 7 ( 7

Aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di ( G ºÞ ¦ 7 G # ( del sistema naturale e ambientale scala 1:60.000 da -0.2 a 3.6 da 7.4 a 11.3 da 15.1 a 18.9 (7 Zone esondabili spazi naturali (formazioni vegetali naturali, bacini d'acqua) importanti # Sistema insediativo sparso # Verde urbano, aree sportive e ricettive Ambiti idonei alla salvaguardia dei sistemi idrologici FORNACE ZARATTINI # 7 #

7 S.V.B. º CARTA DI SINTESI VALUTATIVA: del sisSAtNTe' AmLBERTaO naturale e ambientale G ( PIANGIPANE ( G # º 0 metri 4.000

Presenza diffusa e puntuale di detrattori del paesaggio agrario 7 7 QUADRO CONOSCITIVO TAV. AGG. 06/05/2003 S.V.B. G

( (

FRANGIA G Aree assoggettate a interventi di rinaturalizzazione N CAPOLUOGEMOERGENZE NATURALISTICHE 7 7 " G

(capannoni, tralicci alta tensione, etc.) (

( Zone soggette a ingressione marina CART¦A DI SINTESI VALUTATIVA: del sistema naturale e ambientale G LIDO ADRIANO º ZONE INDUSTRIALI E COMMERCIALI # 7 TERRITORI AGRICOLI Prato umido 7

( G º

( # G S.V.B. 7 Complessi macchia-radura # Corsi d'acqua Canale Candiano Zone dunose e/o cespugliose7 7 ( G

# ALTRE CRITICITA' ( ( ( G 7 7 # (7 º G (7 7 ( Zone soggette a erosione costiera # ( COMPONENTI DEL TERRITORIO G 7 ( Zone d'acqua Zone boscate

7 7 G

Aree industriali e commerciali Zona umida G MARINA ROMEA º

SEMINATIVI º Rimboschimenti 7 ( SAVARNA # #( ( G 7 º # 7 #

# G G SAN MICHELE 7 PORTO FUORI # ( º Scarsa continuità e messa in rete del sistema ambientale ( ( ALTIMETRIA # [ G SUDDIVISIONE AREALE # 7 7 7 CRITICITA' DI ORIGINE ANTROPICA G ( G # ( Ambiti naturali per collegamento paesaggistico/ecol. # (BORGO MONTONE # # G # Aree portuali TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI SEMI NATURALI 7 7 7 # G (

( Seminativi in aree irrigue # º

( ( da -4.0 a -0.2 da 3.6 a 7.4 da 11.3 a 15.1 da 18.9 a 22.7 G º 7 G

Assenza di poli di "occasioni" e distributivi del sistema rurale 7 Capoluogo, frangia, forese e litorale 7 7

G (

CONVENTELLO GRATTACOPPA

( # ( G 7

G

Ambiti idonei alla salvaguardia dei sistemi idrologici # ´ # 7 ( 7 7 7

e del paesaggio agrario da -0.2 a C3.6ontiguità con zdoa n7.e4 ai n11d.3ustriali da 15.1 a 18.9 G 7

( ( (

# # G ( G (

7

7 G

( INFRASTRUTTURE PRINCIPALI 7 7

PORTO CORSINI º G

º ZONE ESTRATTIVE, DISCARICHE E CANTIERI (

COLTURE PERMANENTI ZONE BOSCATE SAN ROMU( ALDO

( G 7 7

7

Prato umido Comune di Ravenna ( Comune di Ravenna G

# 7 TORRI G (

EMERGENZE NATURALISTICHE CASAL BORSETTI (

Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica Area Pianificazione Territoriale - Servizio Progettazione Urbanistica (

7 QUADRO CONOSCITIVO G

Þ 7

º Fragilità dei caratteri naturalistici della fascia costiera G

Gomma Ferro 7 G (

º (

PONTE NUOVO (

7

7( 7 # MANDRIOLE G

(L.R. 24 marzo 2000, n∞ 20) º

VILLANOVA Piano Strutturale Comunale 2003 G G

Zona umida 7( LIDO DI DANTE ( Aree estrattive attive CARTA DEI VINCOLI AMBIENTALI VIGENTI: Corsi d'acqua Canale Candiano Zone dunose e/o cespugliose Boschi di latifoglie 7 ß

Frutteti 7 Variante Generale al PRG 93 # G

# ( G

# 7( G (

# ambiti di tutela ( scala 1:60.0007 ß

7 CRITICITA' DI ORIGINE NATURALE CLAS SE Incompatibilità degli usi esistenti con i caratteri naturalistici MADONNA DELL'ALBERO Zone d'acqua Zone boscate º 7( GLORIE G ( #

D.1.2.a 7( CARTA DEI VINCOLI# AMBIENTALI VIGENTI: ambiti di tutela G G TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI SEMI NATURALI # # LITORALE º 7( [ # " 0 metri 5.000 7( G º S. MARCO # ( # G G Impianti tecnologici (enel, aereoporti, discariche,c.t.o...) Boschi misti o di conifere QUADRO CONOSCITIVO TAV. AGG. 20/02/2007 7 D.1.2.a Colture da legno ( MARINA DI RAVENNA 7 # BORGO MASOTTI ( # G Þ ¦ [ SUDDIVISIONE AREALE º # 7 ( ( 7 G ( G Zone esondab7ili Forte carico antropico ZONE BOSCATE 7 ß # SANT' ALBERTO G

CARTA DEI VINCOLI AMBIENTALI VIGENTI: ambiti di tutela # º G G º

Capoluogo, frangia, forese e litorale G # " # MEZZANO G RETI DI COMUNICAZIONE ZONE CARATTERIZZATE DA VEGETAZIONE ARBUSTIVA O ERBACEA # # G

Boschi di latifoglie Vigneti D.1.2.a RAGONE G #LONGANA ¦ Zone soggette a ingressione marina Subsidenza G 7

G

SAN BARTOLO G (

# º # G 7

INFRASTRUTTURE PRINCIPALI G

# º # (

º

Boschi misti o di conifere # 7

# # VINCOLI E DISCIPLINA SOVRAORDINATA Carta di sintesi valutativa del sistema G G

# CASAL BORSETTI (

Reti stradali e ferroviarie e spazi acessori # Allevamenti Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione FOSSO GHIAIA 7

# Zone soggette a erosione costiera Scarse caratteristiche qualitative dei corsi d'acqua 7 ß

Carta sull’uso del suolo Carta dei Vincoli ambientali vigenti # Gomma Ferro Carta sulle aree a rischio di inondabilità G G ( naturale ed ambientale 7

º (

GHIBULLO CAMERLONA MARINA ROMEA 7 7 MANDRIOLE PILASTRO ( º

# # º LE AMMONITE

# # SAVARNA 7 º ZONE CARATTERIZZATE DA VEGETAZIONE ARBUSTIVA O ERBACEA G 7 G

# RONCALCECI (

( (

7 7 ß (

7

7 # G (

# G (

7 ( (

ZONE VERDI ARTIFICIALI NON AGRICOLE Aree a vegetazione sclerofila BORGO FAINA 7 7

CRITICITA' DI ORIGINE NATURALE ( ZONE AGRICOLE ETEROGENEE VINCOLI AMBIENTALI VIGENTI CRITICITA' DI ORIGINE ANTROPICA Scarsa valorizzazione delle fascie fluviali 7 º

# # G G (

## # ( ( º Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione 7

LITORALE 7 º "

G ( G

7 ( 7

GRATTACOPPA ( 7

CONVENTELLO SANTERNO (

FILETTO 7 G Þ PUNTA MARINA ¦ º G 7 º (

Aree a vegetazione sclerofila GAMBELLARA Contiguità con zone industriali ZDoentrea tetosorin ddealb pilaiesaggio (margini urbani di scarsa qualità) 7 ( ( ( ( ( 7

Verde urbano, aree sportive e ricettive ZONE APERTE CON VEGETAZIONE RADA O ASSENTE 7 7 7 º 7

# # Sistemi colturali e particellari complessi SANT' ALBERTO (

# 7 G

Bene paesaggistico di notevole interesse pubblico G ( (

# º

# LIDO DI CLASSE PORTO CORSINI ( 7

# SAN ROMUALDO G 7 G (

# ( º

TORRI # 7 ZONE APERTE CON VEGETAZIONE RADA O ASSENTE 7 7 7

7 G ( º ( ( G 7 # ( (

( S.PIETRO IN TRENTO Þ Zone soggette a ingressione marina 7 Aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di Fragilità dei caratteri naturalistici della fascia costiera Detrattori del paesaggio (infrastrutture) 7 # º ¦ 7 G G ( (

( ( 7 ( 7

TERRITORI AGRICOLI # Aree con vegetazione rada # 7 #

# # (7 º OSTERIA ( G FORESE # # G ( (7 spazi naturali (formazioni vegetali naturali, bacini d'acqua) importanti 7 # FORNACE ZARATTINI 7 Territorio costiero S. STEFANO # 7 º Aree con vegetazione rada # ( ß ( # PIANGIPANE G G ( # 7 7

# Presenza diffusa e puntuale di detrattori del paesaggio agrario 7 ( º ß N ´ ( (

Incompatibilità degli usi esistenti con i caratteri naturalistici Zone soggette a erosione costiera G FRANGIA 7 7 N GLORIE CAPOLUOGO 7 (capannoni, tralicci al#ta tensione, etc.) " SEMINATIVI Spiagge, dune e sabbia ( G MARINA ROMEA ( º # Aree assoggettate a interventi di rinaturalizzazione º (

Spiagge, dune e sabbia SAVARNA LIDO ADRIANO º # [ 7 G 7 ( 7 G ( SAVIO DI RAVENNA ( # Fiume o corso d'acqua e relative sponde o piedi degli argini 7 BORGO MASOTTI MARINA DI RAVENNA G 7 # º # # 7 ( #7 ( Forte carico antropico ACLRTITRIEC ICTRAI' TDICI IOTRAI'GINE ANTROPICA G ( ( 7 ( ß 7 G 7 ZONE UMIDE # CARRAIE (7 º

# ( (7 7 ( # S.PIETRO IN VINCOLI ( Seminativi in aree irrigue ZONE UMIDE # G 7 (

Complessi macchia-radura 7 7

COCCOLIA G 7 7 ( 7 ( " # (

# # LIDO DI SAVIO MEZZANO CONVENTELLO GRATTACOPPA ( ( 7 G 7 7 # ## º G 7 ZONE UMIDE INTERNE ( SAN MICHELE 7 PORTO FUORI 7 ( ( º Zona umida di importanza internazionale Subsidenza CSocanrtisgau citoà nctoinnu iztoà nee minedsussat riina lirete del sistema ambientale ( ( 7 ( 7 # # G CAMPIANO # 7 G 7 ( (

(BORGO MONTONE PORTO COR( SINI

7

COLTURE PERMANENTI Rimboschimenti ZONE UMIDE INTERNE 7 SAN ROMUALDO G 7 (

# ( ( (

Paludi interne # # # # TORRI º

Assenza di poli di "occasioni" e distributivi del sistema rurale 7

# 7 G 7

( (

Þ 7 ß DURAZZANO Scarse caratteristiche qualitative dei corsi d'acqua º Fragilità dei caratteri naturalistici della fascia costiera

# S.P. CAMPIANO

7

´ 7 ( 7

Zona gravata da uso civico di legnatico e del paesaggio agrario CAMERLONA 7 ( G (

LE AMMONITE ( 7

7 7

( 7

ZONE UMIDE MARITTIME ( 7

7 ( ( ß Frutteti Paludi interne # # º # # (

Ambiti naturali per collegamento paesaggistico/ecol. # 7 G 7 ( ( 7 7

7 ( ( ( ß 7

DUCENTA # (

7 Incompatibilità degli usi esistenti con i caratteri naturalistici ( Scarsa valorizzazione delle fascie fluviali # 7 º (

GLORIE 7

# # ( ( 7 G 7

Paludi salmastre BORGO SISA ( º

7 PONTE NUOVO ( (

[ 7( 7 Zona gravata da uso civico di pesca ( 7 VILLANOVA

7( G LIDO DI DANTE

7 # Colture da legno ZONE UMIDE MARITTIME SANTERNO (

Ambiti idonei alla salvaguardia dei sistemi idrologici # BORGO MASOTTI 7PU(NTA MARINA MARINA DI RAVENNA º

7 7( (

Detrattori del paesaggio (margini urbani di scarsa qualità) Forte carico antropico G ( ( ( (

Zone intertidali 7 7 7 ß ( 7

7 CLASSE º

# MASSA ERBOSA 7 M7AD(ON(NA DELL'ALBERO

( ( G

7 7

CASTIGLIONE 7 7( (

" 7( # S. MARCO

( MEZZANO 7 ( º

Zona archeologica 7 G

Vigneti Paludi salmastre # 7 SAN ZACCARIA 7 (

Prato umido 7 7 CORPI IDRICI ( ( ( 7 7 ( ( BASTIA

( ( Subsidenza 7 7 ( # Detrattori del paesaggio (infrastrutture) 7 7 G G ( (

( ( ( 7

( (7 7 G 7 7

# ( (7 FORNACE ZARATTINI 7

7 º PIANGIPANE (

ACQUE CONTINENTALI (

7

Presenza diffusa e puntuale di detrattori del paesaggio agrario 7

# RAGONE

Allevamenti Zone intertidali (

# Zona umida ( Albero monumentale Scarse caratteristiche qualitative dei corsi d'acqua LONGANA FRANGIA 7 ß

# 7

CAPOLUOGO 7 7 N (

LA CASERMA

# # (capannoni, tralicci alta tensione, etc.) " CAMERLONA SAN BARTOLO (

# 7

# # CASEMURATE LE AMMONITE ( ( 7

LIDO ADRIANO º

7 7 (

Corsi d'acqua, canali e idrovie # 7 (

7 # (

( º

( 7

7 58 59 ( 7 7

7 (

# 7 ( ( FOSSO GHIAIA ( 7

ZONE AGRICOLE ETEROGENEE TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI SEMI NATURALI CORPI IDRICI # # ALTRE CRITICITA' # Scarsa valorizzazione delle fascie fluviali (( ( 7 º

7 7 # (7 ( º ( GHIBULLO 7

Bacini d'acqua (7 7 PILASTRO (

( 7 º

7 ( RONCALCECI ( 7

7 (

7 ß

7 ( ( 7

( SANTERNO (

7 PUNTA MARINA

7 º

# 7 (

7 º MATELLICA SAN MICHELE PORTO FUORI ( BORGO FAINA

Detrattori del paesaggio (margini urbani di scarsa qualità) ( ( ( ( (

Aree estrattive dismesse Scarsa continuità e messa in rete del sistema ambientale 7 7 7 ( 7

Sistemi colturali e particellari complessi 7 ACQUE CONTINENTALI 7

ZONE BOSCATE 7 7 ( º

(

(

(BORGO MONTONE ( 7

7 7

Sindaco Fabrizio Matteucci # 7 7 (

( (

# ( º

( (

Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino # 7

FILETTO º

7 Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Assenza di poli di "occasioni" e distributivi del sistema rurale 7 7

Chiari da caccia # # 7 GAMBELLARA 7 7 ( (

7 ( ( (

# ( ( º

Aree prevalentemente occupate da colture agrarie con presenza di 7 Detrattori del paesaggio (infrastrutture) 7 7 CONSULENTI G G ( ( ( 7 ( 7

# ´ 7 ( 7

Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Consulente sostenibilita' Prof. Enzo Tiezzi Sindaco Vidmer Merca tali UNITA' DI PROGETTO Corsi d'acqua, canali e idrovie e del paesaggio agrario (7 Boschi di latifoglie ( ( (

Sindaco Vidmer Mercatali UNITA' DI PROGETTO Collaboratori Arch. Tiziana Altieri ambientale Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Responsabile Arch. Franco Stringa Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi # # (7 LIDO DI CLASSE 7 Arch. Giovanna Mathis Collaboratore Arch. Marco Rosini spazi naturali (formazioni vegetali naturali, bacini d'acqua) importanti 7 7 FORNACE ZARATTINI

Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Responsabile Arch. Franco Stringa Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Coordinatore Arch. Alberto Mutti Franca Gordini º

7 7 Consulente operativo Arch. Edoardo Preger ( (

PIANGIPANE º

Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Coordinatore Arch. Alberto Mutti Franca Gordini Responsabile attività Arch. Francesca Proni Segreteria ( ( 7 Consulente paesaggio Arch. Francesco Nigro ( 7 7 7 7

Responsabile attività Arch. Francesca Proni Segreteria CONSULENTI Progettisti Arch. Leonardo Rossi Agenda 21 Dott.ssa Luana Gasparini Presenza diffusa e puntuale di detrattori del paesaggio agrario ( ( º S.PIETRO IN TRENTO

UNITA' DI PROGETTO MENSA 7 (

CONSULENTI Progettisti Arch. Leonardo Rossi Agenda 21 Dott.ssa Luana Gasparini Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Arch. Antonia Tassinari Collaboratori Arch. Stefania Bertozzi ( FRANGIA ( 7 (

Responsabile Arch. Franco Stringa S.I.T. Ing. Giovanni Malkowski Collaboratori Arch. Raffaella Bendazzi 7 7 Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Arch. Antonia Tassinari Collaboratori Arch. Stefania Bertozzi Collaboratori Arch. Giovanna Mathis Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Arch. Cristina Casadei # S CAPOLUOGO 7 D.1.2.a N OSTERIA (

(capannoni, tralicci alta tensione, etc.) FORESE "

Coordinatore Arch. Alberto Mutti Dott. Alessandro Morini Arch. Stefania Bertozzi 7 ( Collaboratori Arch. Giovanna Mathis Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Arch. Cristina Casadei Arch. Francesco Nigro Istruttori Tecnici Barbara Amadori Dott.ssa Elisa Giunchi ( . ( 7 C

Aree assoggettate a interventi di rinaturalizzazione Bacini d'acqua # º Responsabile attivita' Arch. Francesca Proni Silvia Casavecchia Arch. Paola Billi Boschi misti o di conifere PONTE NUOVO º ( LIDO ADRIANO Arch. Francesco Nigro V S. STEFANO Istruttori Tecnici Barbara Amadori Dott.ssa Elisa Giunchi Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Francesca Brusi Geom. Paolo Minguzzi 7 7 ( # 7( 7 Arch. Antonio Olivucci Arch. Elisa Giunchi Mauro Burnazzi # Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Francesca Brusi Geom. Paolo Minguzzi Consulente sostenibilità Davide Nittolo . Arch. Elisabetta Santolini VILLANOVA (

Arch. Leonardo Rossi Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi Arch. Daniela Giunchi . LIDO DI DANTE

0 7 7( ( º Consulente sostenibilità Davide Nittolo Arch. Elisabetta Santolini Arch. Antonia Tassinari Franca Gordini Arch. Caterina Gramantieri ambientale Prof. Enzo Tiezzi S.I.T. Ing. Giova nni Malkowski Arch. Cinzia Zoli B N ´ 7 ( 7( 7 . # # ambientale Prof. Enzo Tiezzi S.I.T. Ing. Giovanni Malkowski Arch. Cinzia Zoli Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Comunicazione Maurizia Pasi Arch. Luigi Liverani Collaboratori Arch. Riccardo Pulselli Dott. Alessandro Morini ( . 2 7 7 7( ( Istruttori Tecnici Barbara Amadori Arch. Elisa Marchi Arch. Marco Rosini ALTRE CRITICITA' ( Collaboratori Arch. Riccardo Pulselli Dott. Alessandro Morini Silvia Casavecchia ( ( ( 7 CLASSE 7 7 º Francesca Brusi Paolo Minguzzi ( º Arch. Marco Rosini 7 Silvia Casavecchia # MAD(ONNA DELL'ALBERO 7 ( 7 Mirko Venturelli (7 7 Federica Proni # 7( 7 ( ( ( Complessi macchia-radura Aree estrattive dismesse # 7 ZONE CARATTERIZZATE DA VEGETAZIONE ARBUSTIVA O ERBACEA ( 7 # 7 SAVIO DI RAVENNA 7 7( 7 ( º # S. MARCO ( ( ( ( 7 7 ( 7 # 7 7 ( 7 º # 7 SAN MICHELE PORTO FUORI ( # CARRAIE ( ( Scarsa continuità e messa in rete del sistema ambientale 7( ( ( ( # 7 S.PIETRO IN VINCOLI 7 7 7 7 7 COCCOLIA ( (BORGO MONTONE ( ( 7 LIDO DI SAVIO Rimboschimenti Chiari da caccia 7 7 7 º Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione ( # ( ( (

º (

# Assenza di poli di "occasioni" e distributivi del sistema rurale 7 7 7 RAGONE

( CAMPIANO ( LONGANA

´ 7 7

e del paesaggio agrario SAN BARTOLO Sindaco Vidmer Merca tali UNITA' DI PROGETTO ( (

Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Responsabile Arch. Franco Stringa Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi 7 7

( 7

# º º

Ambiti naturali per collegamento paesaggistico/ecol. Aree a vegetazione sclerofila ( Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Coordinatore Arch. Alberto Mutti Franca Gordini DURAZZANO ( 7 7

# # S.P. CAMPIANO ( Responsabile attività Arch. Francesca Proni Segreteria # FOSSO GHIAIA 7

# (

(

CONSULENTI Progettisti Arch. Leonardo Rossi Agenda 21 Dott.ssa Luana Gasparini 7

GHIBULLO 7

PILASTRO ( º

Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Arch. Antonia Tassinari Collaboratori Arch. Stefania Bertozzi PONTE NUOVO º ( RONCALCECI 7( 7 Collaboratori Arch. Giovanna Mathis Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Arch. Cristina Casadei VILLANOVA ß LIDO DI DANTE 7( C DUCENTA Ambiti idonei alla salvaguardia dei sistemi idrologici ZONE APERTE CON VEGETAZIONE RADA O ASSENTE Arch. Francesco Nigro Istruttori Tecnici Barbara Amadori Dott.ssa Elisa Giunchi # 7(

BORGO SISA BORGO FAINA 7( . Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Francesca Brusi Ge#om. Paolo Minguzzi ( 0 # 7 CLASSE º Consulente sostenibilità Davide Nittolo Arch. Elisabetta Santolini # M7AD(ONNA DELL'ALBERO º 7( . ambientale Prof. Enzo Tiezzi S.I.T. Ing. Giova nni Malkowski Arch. Cinzia Zoli # 7(7( 2 Collaboratori Arch. Riccardo Pulselli Dott. Alessandro Morini S. MARCO ( FILETTO 7 Arch. Marco Rosini ( Prato umido ERBOSA Aree con vegetazione rada Silvia Casavecchia # GAMBELLARA # MASSA 7 7( 7( ( ( º # # 7 7 CASTIGLIONE LIDO DI CLASSE SAN ZACCARIA BASTIA 7

( º S.PIETRO IN TRENTO RAGONE Zona umida Spiagge, dune e sabbia # LONGANA 7 FORESE OSTERIA ( # SAN BARTOLO 7 # # # S. STEFANO ( # 7 º N ´ LA CASERMA ( º # CASEMURATE 7 FOSSO GHIAIA TERRITORI BOSCATI E AMBIENTI SEMI NATURALI ZONE UMIDE # # ( PILASTRO GHIBULLO 7

# º RONCALCECI ( SAVIO DI RAVENNA 7 ß ( º # # 7 CARRAIE BORGO FAINA ( S.PIETRO IN VINCOLI

ZONE BOSCATE º ZONE UMIDE INTERNE COCCOLIA 7 MATELLICA ( LIDO DI SAVIO 7 º FILETTO ( # GAMBELLARA CAMPIANO º Boschi di latifoglie Paludi interne # # # LIDO DI CLASSE

Sindaco Vidmer Merca tali UNITA' DI PROGETTO 7 DURAZZANO # Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Responsabile Arch. Franco Stringa Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi S.P. CAMPIANO ( º S.PIETRO IN TRENTO Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Coordinatore Arch. Alberto Mutti Franca Gordini 7 # Responsabile attività Arch. Francesca Proni Segreteria OSTERIA ( CONSULENTI Progettisti Arch. Leonardo Rossi Agenda 21 Dott.ssa Luana Gasparini FORESE Boschi misti o di conifere # MENSA 7 ZONE UMIDE MARITTIME # # Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Arch. Antonia Tassinari Collaboratori Arch. Stefania Bertozzi S. STEFANO ( Collaboratori Arch. Giovanna Mathis Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Arch. Cristina Casadei 7 S Arch. Francesco Nigro Istruttori Tecnici Barbara Amadori Dott.ssa Elisa Giunchi DUCENTA º N ( .

´ V # Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Francesca Brusi Geom. Paolo Minguzzi Consulente sostenibilità Davide Nittolo Arch. Elisabetta SanBtOoRlinGiO SISA 7 ( . ambientale Prof. Enzo Tiezzi S.I.T. Ing. Giovanni Malkowski Arch. Cinzia Zoli B Collaboratori Arch. Riccardo Pulselli Dott. Alessandro Morini 7 # . ZONE CARATTERIZZATE DA VEGETAZIONE ARBUSTIVA O ERBACEA # Arch. Marco Rosini Silvia Casavecchia ( Paludi salmastre # SAVIO DI RAVENNA 7 ( º MASSA ERBOSA 7 # CARRAIE ( # CASTIGLIONE S.PIETRO IN VINCOLI COCCOLIA 7 SAN ZACCARIA ( LIDO DI SAVIO 7 Aree a vegetazione boschiva e arbustiva in evoluzione BASTIA º Zone intertidali (

CAMPIANO

Aree a vegetazione sclerofila CORPI IDRICI DURAZZANO # LA CASERMA S.P. CAMPIANO # # CASEMURATE

ZONE APERTE CON VEGETAZIONE RADA O ASSENTE ACQUE CONTINENTALI DUCENTA # # BORGO SISA # # ## # # MATELLICA Aree con vegetazione rada Corsi d'acqua, canali e idrovie # # MASSA ERBOSA # # CASTIGLIONE SAN ZACCARIA BASTIA Sindaco Vidmer Merca tali UNITA' DI PROGETTO Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Responsabile Arch. Franco Stringa Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi Spiagge, dune e sabbia # Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Coordinatore Arch. Alberto Mutti Franca Gordini Bacini d'acqua Responsabile attività Arch. Francesca Proni Segreteria CONSULENTI Progettisti Arch. Leonardo Rossi Agenda 21 Dott.ssa Luana Gasparini Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Arch. Antonia Tassinari Collaboratori Arch. Stefania Bertozzi MENSA

Collaboratori #Arch. Giovanna Mathis Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Arch. Cristina Casadei # S Arch. Francesco Nigro Istruttori Tecnici Barbara Amadori Dott.ssa Elisa Giunchi LA CASERMA .

Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Francesca Brusi Geom. Paolo Minguzzi V CASEMURATE Consulente sostenibilità Davide Nittolo Arch. Elisabetta Santolini .

ZONE UMIDE Aree estrattive dismesse ambientale Prof. Enzo Tiezzi S.I.T. Ing. Giova nni Malkowski Arch. Cinzia Zoli B Collaboratori Arch. Riccardo Pulselli Dott. Alessandro Morini

# . Arch. Marco Rosini Silvia Casavecchia # ZONE UMIDE INTERNE Chiari da caccia MATELLICA

Sindaco Vidmer Mercatali UNITA' DI PROGETTO Paludi interne Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Responsabile Arch. Franco Stringa Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi # # Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Coordinatore Arch. Alberto Mutti Franca Gordini # Responsabile attività Arch. Francesca Proni Segreteria # Sindaco Vidmer Merca tali UNITA' DI PROGETTO CONSULENTI Progettisti Arch. Leonardo Rossi Agenda 21 Dott.ssa Luana Gasparini Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Responsabile Arch. Franco Stringa Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Coordinatore Arch. Alberto Mutti Franca Gordini Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Arch. Antonia Tassinari Collaboratori Arch. Stefania Bertozzi Responsabile attività Arch. Francesca Proni Segreteria Collaboratori Arch. Giovanna Mathis Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Arch. Cristina Casadei CONSULENTI Progettisti Arch. Leonardo Rossi Agenda 21 Dott.ssa Luana Gasparini

C MENSA ZONE UMIDE MARITTIME Arch. Francesco Nigro Istruttori Tecnici Barbara Amadori Dott.ssa Elisa Giunchi Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Arch. Antonia Tassinari Collaboratori Arch. Stefania Bertozzi Collaboratori Arch. Giovanna Mathis Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Arch. Cristina Casadei S

Arch. Francesco Nigro Istruttori Tecnici Barbara Amadori Dott.ssa Elisa Giunchi . Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Francesca Brusi Geom. Paolo Minguzzi . 0 Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Francesca Brusi Geom. Paolo Minguzzi V Consulente sostenibilità Davide Nittolo Arch. Elisabetta Santolini Consulente sostenibilità Davide Nittolo Arch. Elisabetta Santolini . . ambientale Prof. Enzo Tiezzi S.I.T. Ing. Giova nni Malkowski Arch. Cinzia Zoli ambientale Prof. Enzo Tiezzi S.I.T. Ing. Giovanni Malkowski Arch. Cinzia Zoli B Collaboratori Arch. Riccardo Pulselli Dott. Alessandro Morini 2 Collaboratori Arch. Riccardo Pulselli Dott. Alessandro Morini # . Arch. Marco Rosini Silvia Casavecchia Paludi salmastre Arch. Marco Rosini Silvia Casavecchia # Zone intertidali

CORPI IDRICI

ACQUE CONTINENTALI # # # # Corsi d'acqua, canali e idrovie

Bacini d'acqua

Aree estrattive dismesse

Chiari da caccia

Sindaco Vidmer Merca tali UNITA' DI PROGETTO Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Responsabile Arch. Franco Stringa Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi Assessore Urbanistica Fabio Poggioli Coordinatore Arch. Alberto Mutti Franca Gordini Responsabile attività Arch. Francesca Proni Segreteria CONSULENTI Progettisti Arch. Leonardo Rossi Agenda 21 Dott.ssa Luana Gasparini Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Arch. Antonia Tassinari Collaboratori Arch. Stefania Bertozzi Collaboratori Arch. Giovanna Mathis Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Arch. Cristina Casadei Arch. Francesco Nigro Istruttori Tecnici Barbara Amadori Dott.ssa Elisa Giunchi C

Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Francesca Brusi Geom. Paolo Minguzzi . Consulente sostenibilità Davide Nittolo Arch. Elisabetta Santolini 0

ambientale Prof. Enzo Tiezzi S.I.T. Ing. Giovanni Malkowski Arch. Cinzia Zoli . Collaboratori Arch. Riccardo Pulselli Dott. Alessandro Morini 2 Arch. Marco Rosini Silvia Casavecchia

Sindaco Fabrizio Matteucci Segretario Generale Dott. Amedeo Penserino Assessore Urbanistica Fabio Poggioli

CONSULENTI Consulente generale Prof. Arch. Gianluigi Nigro Consulente sostenibilita' Prof. Enzo Tiezzi Collaboratori Arch. Tiziana Altieri ambientale Arch. Giovanna Mathis Collaboratore Arch. Marco Rosini Consulente operativo Arch. Edoardo Preger Consulente paesaggio Arch. Francesco Nigro

UNITA' DI PROGETTO Responsabile Arch. Franco Stringa S.I.T. Ing. Giovanni Malkowski Collaboratori Arch. Raffaella Bendazzi Coordinatore Arch. Alberto Mutti Dott. Alessandro Morini Arch. Stefania Bertozzi D.1.2.a Responsabile attivita' Arch. Francesca Proni Silvia Casavecchia Arch. Paola Billi Arch. Antonio Olivucci Arch. Elisa Giunchi Mauro Burnazzi Arch. Leonardo Rossi Segreteria Giovanna Galassi Minguzzi Arch. Daniela Giunchi Arch. Antonia Tassinari Franca Gordini Arch. Caterina Gramantieri Responsabile Ambiente Dott.ssa Angela Vistoli Comunicazione Maurizia Pasi Arch. Luigi Liverani Istruttori Tecnici Barbara Amadori Arch. Elisa Marchi Francesca Brusi Paolo Minguzzi Federica Proni Mirko Venturelli Fiume come identità naturale e culturale Luana Gasparini e Gaia Lembo su contributo scritto da PROGETTI Giovanni Gabbianelli FAI Delegazione Ravenna

mappa interattiva a cura di Il fiume può diventare un parco diffuso Carla Ascani a vocazione ambientale e culturale, SIT Comune di Ravenna spazio aperto di fruizione sociale, bibliografia capace di connettere in varie Linee guida regionali per la riqualificazione integrata dei corsi d’acqua naturali dell’Emilia-Romagna- prospettive la città e le sue articolazioni, Riqualificazione morfologica per la mitigazione del rischio di alluvione e il miglioramento dello stato ecologico. il mare e la campagna. ambiente.regione.emilia-romagna.it/suolo-bacino/ notizie/allegati-2018/linee-guida-fiumi/view Mappa interattiva SIT Comune di Ravenna maps.comune.ra.it/Fiumiuniti

foto di Punta Galletti Carlo Zingaretti

60 61 Pianificazione a una sinergia tra obiettivi di riqualificazione dell’ecosistema fluviale e di diminuzione del rischio da esondazione e da di- e gestione dei fiumi namica morfologica”. Approccio chiaramente indicato anche dalla stessa Unio- QUALI INDIRIZZI E AZIONI ne Europea, che richiede di realizzare un’implementazione PER LA PIANIFICAZIONE? congiunta delle direttive comunitarie “Acque” (2000/60/CE) Aver analizzato e discusso sull’area che si estende intorno ai e “Alluvioni” (2007/60/CE) per gestire in modo efficace il ri- fiumi Ronco, Montone e Fiumi Uniti, da diversi punti di vista, schio raggiungendo al contempo gli obiettivi di qualità eco- sia tecnici che in qualità di fruitori, ha fatto maturare una se- logica dei corpi idrici”. rie di considerazioni sul tema della gestione e, prima ancora, della pianificazione. • Sempre seguendo le Linee Guida regionali: “la proget- tazione degli interventi di riqualificazione integrata dei corsi SEGUIRE LE LINEE GUIDA REGIONALI d’acqua deve essere necessariamente di tipo multiobiettivo, • Mantenere come riferimento le “Linee guida regionali ovvero deve tener conto contemporaneamente dei diversi ef- per la riqualificazione integrata dei corsi d’acqua naturali fetti, in particolare ambientali, idraulico-morfologici e socio- dell’Emilia-Romagna - Riqualificazione morfologica per la economici, su tutti i portatori di interesse e su tutti gli elemen- mitigazione del rischio di alluvione e il miglioramento del- ti dell’ecosistema coinvolti dagli interventi. lo stato ecologico”. Le Linee Guida partono da questo pre- supposto “… vogliono avviare una riflessione tecnica, fornen- • Adottare un approccio basato sul confronto tra diverse do al contempo spunti già applicativi, per mettere a punto una alternative, con lo scopo di individuare quelle in grado di cre- nuova strategia di difesa del territorio che integri quella esi- are maggiori sinergie e di soddisfare al meglio gli obiettivi ta- stente e si indirizzi verso un approccio alla gestione dei corsi lora conflittuali tipici dei progetti di sistemazione della rete d’acqua più in sintonia con i loro processi naturali, puntando idrografica.

62 63 LE CONNESSIONI ralistico per attività ludico-sportive (Parco fluviale diffuso) ma una posizione migliore per raccogliere finanziamenti da diver- di una forte capacità di governance delle risorse ambientali Intervenire sulle connessioni esistenti tra la città di Ravenna anche di riscoperta e valorizzazione della funzione storico-cultu- se fonti, ottenere l’accettazione pubblica e politica e approfitta- da parte delle istituzioni pubbliche. e quest’area dove il sistema fluviale di Fiumi Uniti sviluppa il rale del suo disarmonico patrimonio a marcata rilevanza storica, re di una cooperazione efficace tra i diversi attori nel contesto A livello internazionale si concorda nel considerare caratte- suo alveo completamente a sud dell’abitato, risultando di fatto culturale e sociale (Porto di Classe, Torraccia e canale Panphi- della governance. La pianificazione e l’esecuzione di misure per rizzanti per un simile approccio strategico alla pianificazione marginale (di confine) rispetto agli insediamenti urbani. La per- lio, Pineta di Classe, ecc) che in passato hanno contribuito a for- il ripristino dei fiumi urbani non dovrebbero seguire un approc- del bacino i seguenti punti: cezione che si ha del fiume nella città è quindi limitata a que- mare l’insieme dei valori identitari locali riconosciuti e condivisi. cio dall’alto verso il basso. La consultazione pubblica e l’impe- - compromessi tra obiettivi economici, sociali e ambientali sta posizione periferica, accentuata dalle opere di protezione gno con le comunità locali sono emersi come passi cruciali nel- alternativi e tra esigenze esistenti e potenziali future; (argini). E questo nonostante negli ultimi decenni si sia rea- Secondo gli orientamenti e le esperienze condotte in questi ul- la pianificazione e attuazione delle misure di ripristino nelle cit- - un approccio dettagliato per riconoscere il fabbisogno lizzata una espansione urbana rilevante parallelamente all’a- timi anni a livello di Comunità Europea si rileva come il ripristi- tà. La società civile e il settore privato sono vitali per lo sviluppo idrico ambientale e l’importanza del funzionamento degli sta fluviale non fornendo però alcun significativo elemento di no dell’ambiente idrico nelle aree urbane ha legami molto im- delle città e dei loro hinterland e svolgeranno un ruolo importan- ecosistemi acquatici nella fornitura di beni e servizi; connessione fra i territori che avrebbero potuto, attraverso la portanti con la pianificazione locale, la gestione del rischio di al- te nel far fronte alle sfide future. - comprensione delle interazioni con il bacino, compresa la condivisione di un uso seppure limitato al paesaggio, trovare luvioni e le misure di adattamento ai cambiamenti climatici. Le gamma di sistemi e attività idrologiche, ecologiche, sociali e condividere attraverso il fiume una identità. autorità locali dovrebbero quindi utilizzare i processi di pianifica- COME INTERVENIRE SULL’AREA ed economiche al lavoro all’interno di un bacino; zione dell’uso del territorio per apportare miglioramenti alla rete FIUMI UNITI, RONCO, MONTONE - una solida analisi basata su scenari per affrontare l’incer- QUALE RUOLO PER QUEST’AREA? fluviale urbana. Allo stesso tempo, tali processi di pianificazione In quest’ottica risulterebbe utile approcciare i problemi in base ad tezza nello sviluppo futuro e nel clima, valutando scenari Considerare il fiume come risorsa unitaria, e abbandonare la possono identificare le aspirazioni degli stakeholder e assistere una analisi basata sui cosiddetti servizi ecosistemici, un concetto idro-economici alternativi; logica dell’intervento puntuale, pure apprezzabile per l’interes- alla consegna del restauro, offrendo un’importante opportuni- unificante nella valutazione delle relazioni tra risorse ambienta- - prioritizzazione, per identificare quali tra molte domande se che accende, e procedere ad una progettazione in grado di tà per le parti interessate a partecipare al processo decisionale. li, sistemi economici e azione di governance ormai sempre più sono le esigenze chiave per lo sviluppo economico, la giu- coinvolgere azioni pubbliche e private in una sinergia tesa a ri- In questo contesto, il processo di pianificazione e finanziamen- adottato a livello nazionale e locale (www.isprambiente.gov.it/ stizia sociale e la protezione dell’ambiente. guadagnare alla città sia la sua parte storica che quella nuova o to delle misure di ripristino nelle aree urbane richiede un’effica- files/biodiversita/SERVIZI_ECOSISTEMICI.pdf ). Per quanto riguarda Fiumi Uniti le azioni preliminari circa la del tutto marginale (insediamenti di Dante, Classe, ecc). Non as- ce collaborazione attraverso l’applicazione di schemi multifun- Il filo conduttore dell’analisi è basato sull’evidenza che larga sua pianificazione e gestione potrebbero così indirizzarsi: segnandogli quindi solo un’azione di appropriazione delle aree zionali. Gli schemi multifunzionali contribuiscono al raggiungi- parte dei servizi ecosistemici sono caratterizzati da beni pub- Primo atto della pianificazione è l’individuazione dei contenuti del fluviali, delle sponde e del greto, come grande polmone natu- mento di molteplici vantaggi per diversi settori. Sono quindi in blici che, come tali, per essere difesi e potenziati, necessitano patrimonio insediativo per riconoscere le tracce di quel progetto

64 65 di territorio che ha resistito alle trasformazioni della modernità e delle acque interne superficiali fluviali, ma anche sollecitazio- che può aiutare a ricostruire una relazione attiva e biunivoca tra ni a prendere atto dei problemi di infiltrazione salina nelle ac- la città (dentro) e il territorio aperto (fuori), fino all’individuazione que dei fiumi e presenza di rifiuti di plastica (littering) come delle “corone della città” come ambito strategico di intervento. questioni locali di rilevanza mondiale per la salute del pianeta. Lo scopo è quello di individuare porzioni di territorio periur- bano che risultino come persistenza (strutturale e non solo Cambiare prospettiva e assumere la presenza del fiume formale) di assetti consolidati e siano pertanto preordinati a: come “nuovo standard urbanistico”. L’elemento acqua viene Questa parte - costituire documento materiale di paesaggi agrari storici; preso in considerazione in ogni scelta che comporti una tra- della mappa mostra - diventare segmenti di un sistema reticolare che mantenga sformazione del territorio. Al pari di altre dotazioni urbani- gli inserimenti effettuati in tema di Fauna o ripristini in forme contemporanee una continuità fra le stiche, a seconda dei casi, la presenza del fiume può essere: presente nell’area. aree verdi interne alla città e le estensioni sistemiche del spazio pubblico, infrastruttura per la mobilità, meccanismo territorio aperto; per il controllo idrico, ambito produttivo, elemento di valore - di conseguenza individuare le parti di territorio da assu- ambientale, nodo ecologico, componente del paesaggio, of- mere come invarianti nei confronti della crescita urbana; ferta turistica e possibile chiave di marketing territoriale ecc. - definire la trama fondiaria entro la quale ricondurre le pos- Durante il percorso partecipato Fiumi Uniti per Tutti è stata sibili opere infrastrutturali; elaborata una Mappa Interattiva a cura del SIT del Comune - costituire una infrastrutturazione ambientale di rilevanza di Ravenna che ha raccolto le informazioni via via segnala-

ecologica, insieme ad una funzione produttiva agricola e te dai partecipanti in relazione a punti di interesse, attività Il piano della mappa a spazi a parco; svolte, presenza di flora e fauna, percorsi ciclabili. La mappa mostra alcune proposte dei partecipanti - convalidare, consolidare e garantire la natura policentrica sarà continuamente aggiornabile e contiene anche un pia- per la valorizzazione dell’area come parco delle forme insediative. no in cui sono visibili gli interventi di valorizzazione dell’area diffuso con vocazione Fornire ai cittadini alcune importanti informazioni tra cui, proposti dai partecipanti per il futuro. alle attività escursionistiche, culturali -didattiche, prioritariamente, un aggiornato quadro in tema della qualità La mappa è consultabile al link maps.comune.ra.it/Fiumiuniti di sport e turismo.

66 67 I post-it consegnati dai partecipanti DIAMO UN per proporre NOME AL PARCO un nome DIFFUSO al parco diffuso

Una città con il cuore Il Fiume è vita. Vivi il fiume Citywater che scorre con disegno di corso d’acqua su cui Il Fiume esiste ancora! si affaccia anche un borgo di casette Logo Turrazza. Dal Fiume al Mare Fiume come amico Un Fiume… Uniti per tutti Fiumi Uniti. Uniti per i Fiumi Percorso fluviale suburbano con disegno della forcella Le strade della canna di Ravenna

Parco dei Tre Fiumi Il Parco della Forcella Il disegno della forcella con anche la Torraccia un pesce un ciclista Un fiume per tutti - Fiumiuniti Fiumi di Ravenna Unitevi! un capanno un albero un gabbiano (tutto attaccato) e fiumieuniti immagine di testa turrita come Logo Ravenna Fluviale

Testa turrita logo con scritta FIUMI UNITI ... PER LA VITA !!! Un Fiume per Tutti Tutti Uniti per i Fiumi Parco Rasponi con disegno di tanti corsi d’acqua che convergono verso un punto centrale Fiumi Uniti: il binomio natura e tradizione FluVia

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