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TRA LAGO E MONTAGNA La comunità. di Abbadia nell'età moderna

a cura della Parrocchia di Abbadia Lariana 500 ANNI DI STORIA, 500 ANNI DI FEDE don Tullio Salvetti, parroco di Abbadia Lariana

1 27 giugno 1995 abbiamo passione che c'è nella gente di celebrato il quinto centenario di conoscere le proprie origini e di fondazione della Parrocchia di san guardare a una tradizione Lorenzo in Abbadia Lariana. pluricentenaria che continua a farci Certamente la storia del paese parte sentire popolo. da molto più lontano. Questo, naturalmente, è solo un Come dice il nome, sul nostro inizio, uno spunto per proseguire lo territorio, forse già nel secolo IX, studio della storia del paese, esisteva un'abbazia benedettina, consultando le varie fonti che che nel secolo XIII lasciò il posto a un conservano ancora della ricchezze convento di Serviti. inesplorate. La data del centenario ha spinto la Mi auguro che altri continuino ad Parrocchia a curare una ricerca storica approfondire aspetti della vita di organica, che ancora non esisteva, Abbadia con pazienza e passione. ed ecco il volume. Sarà senz'altro un'occasione ulteriore Quando ho lanciato l'idea per la per valorizzare il nostro territorio e realizzazione del libro, ho trovato un per dimostrare una maggior cura e un consenso unanime, segno della più grande amore per Abbadia.

3 INTRODUZIONE Giancarlo Galli

uella che il lettore si trova "quando qualcuno si mette in testa di davanti non è l'unica far tutto da solo: dagli insediamenti Q pubblicazione di storia romani all'operato dell'ultimo sindaco, locale che chi scrive ha avuto modo di dall'arte all'economia (se ci si ricorda coordinare; la circostanza, invece di che il primo problema dell'uomo è dar luogo a meccanismi ripetitivi, nutrirsi) , dalle magistrature alla vita gioca in favore di una riflessione sociale, all'urbanistica"(2) . progressivamente più densa sia sulla Ora, credo che sia ben chiaro che in storia del territorio comasco che sul realtà la storia non è un semplice significato generale di questo tipo di elenco di fatti (per far questo bastano studi. Per usare una bella immagine di i giornali) , ma lo sforzo di individuare M. Ciani e E. Sori, la "barchetta del nella vita passata di una comunità un metodo storico" naviga disegno, un modello che ci consenta perigliosamente tra Scilla e Cariddi: di comprendere i motivi per cui quella "da un lato, si para il mostro della comunità si è evoluta in un certo storia nazionale, il gorgo della modo piuttosto che in un altro. deduzione dal generale al particolare, E questa non è impresa da poco. entro il quale rischia di essere Così, spesso gli autori di opere di inghiottito ogni tentativo di cogliere storia locale rifuggono dalla difficoltà allo stato nativo gli elementi che alzando la cortina fumogena degli hanno partecipato alla fusione e che aneddoti, dei fatterelli che, presi in se spiegano perché, oggi, quell'amalgama stessi, valgano quanto una chiacchera che chiamiamo Italia si presenti in un da caffé; il lettore incerto si accende dato modo. Dall'altro lato dello stretto di passione per la leggenda legata ad si erge il mostricciattolo della storia un determinato albero, poi chiude il locale tradizionale, pronto a soffocare libro e per il resto dei suoi giorni non il respiro degli spazi ampi, delle ha modo di spiegarsi per quale relazioni complesse (...) entro le spire ragione, ad esempio, metà dei suoi di un modello storiografico (...) antenati siano emigrati in Argentina. all'insegna dell'indulgenza Ecco, lo sforzo di cui è frutto questo campanilistica e della sacralità del libro consiste appunto nella volontà di confine comunale"('). trovare "il filo rosso in grado di legare Il confronto con le molte opere che in modo stretto, e non meramente negli ultimi anni sono state prodotte da estrinseco, i singoli elementi della enti pubblici e privati sulle vicende di narrazione e dell'interpretazione "(3) . realtà circoscritte non sempre si è Può darsi che il libro perda qualche rivelato felice, specialmente (per usare lettore adesso, ma sono certo che ne le parole di un importante storico che acquisterà in futuro, quando, si spera, si è occupato più volte dell'argomento) sarà chiaro ad un numero sempre più

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TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Introduzione al libro

grande di persone che ricordare non Un paese antico e nuovo, al tempo secondo differenti metodologie, ma importanza. Come sottolinea basta e che bisogna passare dalla stesso, si potrebbe dire con sempre intenzionati a offrire quello Enzensberger(7), "nella sua piccola nostalgia alla comprensione, perché espressione fin troppo usata ma non sforzo interpretativo di cui si è detto, esistenza (ma può un'esistenza essere "non è certo rinchiudendosi nel per questo meno giustificata, una che si può concorrere a illuminare più piccola?) si nascondono enormi riserve micro, sia della analisi storiografica, comunità che mantiene forti legami, compiutamente la storia generale: per di forza lavoro, scaltrezza, disponibilità, sia dell'aggregazione socio-culturale nel bene e nel male, col suo passato, citare ancora Sergio Anselmi, occorre sete di vendetta, riluttanza, energia, ed economica, che ci si potrà ma sa anche guardare avanti. trovare il giusto equilibrio tra "il circospezione, coraggio e ferocia. La risparmiare le pene del quotidiano, È quanto sembra emergere tra le grande che tutto ingrigisce" e "il paura del futuro non è il suo forte. sempre più dominato da forze righe della ricostruzione storica che il piccolo che nulla di importante E finché la specie sarà in grado di incommensurabili alle quali si deve lettore ha ora davanti. dice"(5). Sovente studi di carattere sopravvivere, probabilmente dovrà la reagire nelle sedi appropriate"(4). Naturalmente ogni libro ha i suoi locale possono contribuire "non solo a sua continuità non ad un qualche In questo senso la peculiarità che limiti, e questo non fa eccezione. mettere in luce elementi che sfuggono originale, ma a normalissima gente". emerge dalla ricostruzione delle Essi dipendono da precise scelte degli alla ricerca più generale ma anche, vicende di Abbadia Lariana è autori, che hanno dovuto bilanciare le tracciando un quadro dell'identità NOTE abbastanza diversa da quanto si esigenze di spazio e di tempo con la della comunità locale, ad evidenziare 1. M. CIANI; E. SORI, Ancona contemporanea 1860-1940, evidenzia in molte altre località complessità dei temi da trattare e che aspetti che possono contraddire i Ancona 1995, pp. 11-12. comasche. È mancata qui, tanto per sono stati anche condizionati modelli storiografici che presiedono al 2. S. ANSELMI, Storia locale, storia nazionale e didattica della fare un esempio, un'agricoltura oggettivamente dalle fonti disponibili. lavoro dello storico nello studio degli storia, in Governo, economia, cultura quotidiana a SantElpidio a Mare fra basso Medioevo e Novecento, a cura di S. ANSELMI, progredita capace di assorbire buona Ecco perciò che la ricostruzione delle ambiti più generali"(s). vol. I, Secolo XIV-1860, p. 13. parte delle energie circostanti, ma ciò vicende di Abbadia si avvia Sia ben chiaro (e lo si è già 3. M. CIANI; E. SORI, Ancona contemporanea... cit., p. 13. non ha nemmeno dato vita, per gran sostanzialmente a Medioevo inoltrato, sottolineato) che questa apertura a 4. S. ANSELMI, Storia locale... cit., p. 19. parte del periodo considerato, ad una fatto salvo un cenno a quel poco che si dimensioni problematiche più ampie, 5. Ibid., p. 17. altrettanto totalizzante alternativa è potuto dedurre del periodo per quanto indispensabile, non deve 6. R. GIUDICI, recensione a A. ZAMBARBIERI, La traccia manifatturiera locale. precedente il Mille, e che alcuni ambiti mortificare l'esigenza sacrosanta della dell'uomo. Maleo: il fiume, il prato, la comunità, Guardamiglio 1985-'86, 2 voll., in "Archivio storico lombardo", 1986, p. Il tratto distintivo, semmai, è quello di problematici sono stati illustrati solo su comunità locale di conoscere il proprio 511. una proiezione di queste energie certi versanti e non su altri (penso ad passato, che resta, a prescindere, un 7. H. M. ENZENSBERGER, In difesa della normalità e altri all'esterno, sia attraverso esempio ad una completa analisi patrimonio di fondamentale scritti, Milano 1988, p. 101. l'emigrazione, sia attraverso il storico artistica degli oratori presenti coinvolgimento degli abitanti in un sul territorio che ci interessa) . circuito economico, sociale e culturale Ogni opera è un'opera aperta, è fin di notevole ampiezza: penso tra l'altro banale ricordarlo, e in quanto tale si

al ruolo giocato dal rapporto con il pone come un tassello, più o meno ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI MISURE, PESI E MONETE REF. FOTOGRAFICHE fenomeno del grande allevamento ampio, su cui innestare altri contributi Lunghezza ACA Archivio comunale di Abbadia Lariana Pierluigi Tavecchio 3; 13a; 14; 16; montano, che apriva un canale di man mano che il passare del tempo braccio metri 0,594936 APA Archivio parrocchiale di Abbadia Lariana 17; 18; 21; 23b; 24; 25; 26b; 27; Superficie 28d; 29; 31; 32; 34; 35; 37; 43; 47; scambio con il ben più dinamico consentirà di accedere alla ASC Archivio Storico Civico 55a; 56; 79; 80; 81; 99; 154. pertica milanese (p.m.) di 24 tavole metri quadrati 654,5179 Don Tullio Salvetti 19; 125; 128; 129; mondo della pianura irrigua, e alla documentazione pubblica di età ASDCo Archivio Storico della Diocesi di tavola metri quadrati 27,271581 130; 131; 132; 133; 146; 148; 149; ASCMi Archivio Storico Civico di Milano 150; 160; 161;162; 163; 164; 169. presenza dell'abbazia, i cui legami con fascista e successiva, oggi di pertica metrica metri quadrati 1000 Piera Pappalardo 78s; 114; 115; ASCo Archivio di Stato di Como altri conventi rappresentavano una problematico utilizzo per ovvie ragioni Volume per aridi 116; 117; 121; 123. ASMi Archivio di Stato di Milano Michela Capitani 143. (di otto scala) litri 146,234295 formidabile rete di circolazione di di riservatezza. Ed è di fondamentale Foto Gala, 118; c. cartella staio litri 18,279287 I 19;134b; 145; 147; 155; 156; 157. esperienze religiose ed artistiche. importanza che studi del genere si cc. cartelle Mondialfoto, 134a; 158; 159; Si tratta di elementi che se da un lato Volume per liquidi 165; 166. facciano, motivo per cui chi si occupa Cat. categoria brenta litri 75,554386 Famiglia Beruschi 167. Luzzana 159. cfr. confronta hanno fatto di Abbadia in un certo di storia non può che essere grato a Pesi senso una realtà debolmente coloro che li promuovono con C.S. carte sciolte libbra grossa (di 28 once) kg 0,762517 ASCO (Mondialfoto) I I; 12; I 3b; 15; I 6b; 26a; 28s; 30; 33; 41; 46s; fasc. fascicolo movimentata al suo interno (Pierluigi intelligenza e tenacia, come lo sono io libbra piccola (di 12 once) kg 0,326793 51; 55b; 57; 70; 71; 102; 103; 104; f. foglio oncia kg 0,027233 105; 136; 151; 152. Tavecchio dimostra nel suo saggio a don Tullio Salvetti. ASCO (Meroni) 85; 86; 87; 144. ibid. o ibidem opera o documento citata nella nota precedente fascio o centinaio, per il fieno (pari a 100 libbre grosse) kg 76,251714 ASMI (Meroni) 23a; 113. questo aspetto a livello urbanistico), È solo da una serie sempre più nutrita p.a. parte antica Monete APA (Meroni) 63; 65; 69; 135; 168. ACA (Meroni) 91; 92; 93; 94; 95; Lira imperiale di 20 soldi; soldo imperiale di 12 denari; lira austriaca dall'altro hanno contribuito ad di lavori del genere, condotti p.m. parte moderna 97; 10 I ; 108; 109. (dal 1824) di 100 centesimi adeguarne la mentalità ai processi di naturalmente da studiosi anche di vol. volume Per esprimere il valore capitale dei beni immobili nel catasto teresiano Abbreviazioni: a= alto; b= basso; modernizzazione. diversa estrazione culturale e operanti volt, volumi (1760) si usavano le seguenti unità: scudo di 6 lire; lira di otto soldi. s= sinistra; d= destra. SOMMARIO

Premessa 3 5. ISTITUZIONI PUBBLICHE E SOCIETÀ La comunità di Abbadia e i problemi della povertà e dell'istruzione 91 Introduzione 5 Alessandro Cappellini - Virna Fusaro 5.1 Municipalità ed opere pie nell'assistenza ai poveri 91 1. LA FORMAZIONE STORICA DEL TERRITORIO 11 scheda - Una donna sola 96 Pierluigi Tavecchio 5.2 L'istruzione tra scuola pubblica e volontà privata 101 scheda - Antropometria militare e vita quotidiana 106 1.1 Alle origini dell'insediamento policentrico 11 note 110 1.2 Il lago, barriera e via di comunicazione 19 scheda - Abbadia prima dell'abbazia 19 1.3 Le strade e la ferrovia: un progresso senza crescita 25 6. IL COMPLESSO CONVENTUALE DEI SS. VINCENZO ED ANASTASIO 113 1.4 Corsi d'acqua e sviluppo manifatturiero 34 Piera Pappalardo note 38 6.1 Le origini 113 6.2 La chiesa seicentesca 116 2. LE RISORSE AGRICOLE: UNA REALTÀ PRECARIA 41 6.3 Il convento 124 Giancarlo Galli scheda - L'abbazia 125 6.4 I serviti 129 2.1 I caratteri originali del territorio 41 6.5 La soppressione 134 2.2 Il regime fondiario 48 note 137 2.3 La crisi della proprietà collettiva: fine di un'epoca 53 note 60 7. LE "DUE" CHIESE DI ABBADIA 143 3. IL PAESAGGIO SOCIALE 63 Michela Capitani Elena Riva 7.1 L'antica parrocchiale di S. Lorenzo "a ripa" 145 7.2 L'attuale parrocchiale: 1788 - 1995 150 3.1 Le fonti 63 7.3 Chiese ed oratori minori della parrocchia. 3.2 Il quadro d'insieme della popolazione 65 Brevi note introduttive 162 3.3 I mènages familiari 66 note 170 3.4 La struttura della popolazione 68 3.5 L'emigrazione 72 note 73

4. CACCIARE LA FAME FUMANDO TABACCO Un episodio di storia sociale a metà Ottocento 75 Giancarlo Galli 4.1 Il clima: carestie e tumulti 76 4.2 I protagonisti 79 note 83 Documentazione processuale 84 La formazione storica del territorio

Pierluigi Tavecchio

1.1 ALLE ORIGINI DELL'INSEDIAMENTO A sinistra. POLICENTRICO L'abitato di Lombrino, seconda metà del XIX sec. L'esame dell'attuale territorio di Abbadia Lariana rivela significativi indizi sulla sto- Sotto. L'abitato di Borbino, ria degli insediamenti umani e sulle trasfor- seconda metà del XIX sec. mazioni del paesaggio. Il primo si può rintracciare percorrendo il territorio e alternando l'osservazione diret- ta del paesaggio con la lettura di una carta topografica: è evidente che rispetto ai con- fini comunali gli edifici abitativi e produt- tivi si limitano ad occupare una piccolissi- ma porzione del territorio comunale, com- presa ancora oggi fra il lago ed una quota che non supera i 400 metri s.l.m.; anche se l'esatta dimensione dei nuclei originari e la loro collocazione sono stati in parte na- scosti dalla crescita edilizia del secondo dopoguerra, oggi come nei secoli scorsi am- pie porzioni di territorio sono libere da in- Jll terventi fissi e questo fatto, una montagna molto estesa ma praticabile e frequentata, sa6 costituisce un primo punto di riferimento per la ricostruzione storica. 104 100 La cartografia storica') ci suggerisce di di- menticare le forme dell'insediamento attua- Y97 7B-r\n le - che tende ad assumere l'andamento di una città lineare addossata alle principali ar- rn ..% 9 4 I _ 990 6 l >9.s I r s--y FFFR terie di comunicazione - e a considerare in- _- 6 vece la presenza di più nuclei antichi diffe- I L— renti nella struttura anche se accomunati da identiche condizioni ambientali. .._ r90 % ] 1 788 Una spiegazione della posizione degli abi- 7 l !raa 1 trs tati potrebbe infatti venire dai vincoli di na- o u 1 m --1---ray i ___ rss tura geologica: se andiamo ad analizzare le f j~ sponde lacustri vedremo che la maggior 743 LI._, 753 720 parte degli edifici si concentrano a nord _ 714 . ! 14/ jsi della località Gessima(2); da questo punto proseguendo verso Lecco in corrisponden- . za del Costone, nel passato non esistevano _ ~ 744-

condizioni per insediamenti umani sicuri 0/0 ? 744 /.4 e stabili. La pendenza ma soprattutto la na- tura franosa della zona sono infatti le ca- ratteristiche con le quali questo luogo si presenta ancora oggi alla ricostruzione sto- rica e nel passato si opponeva al passaggio

11 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo I - La formazione storica del territorio

Sopra. localizzativo determinante sia per l'opera che le costruzioni vi si adeguino tendendo Sopra. L'abitato di Crebbio, di modellazione del paesaggio che conti- a formare un nucleo comunque compatto Il territorio comunale seconda metà del XIX sec. nuamente conducono, sia come riserva non impediscono lo svilupparsi di modelli di Abbadia. A destra. idrica per le popolazioni. insediativi chiaramente leggibili ancora nelle A sinistra. L'abitato di Novegolo, Nei casi specifici delle frazioni che oggi mappe del catasto cessato; Linzanico e Creb- L'abitato di Linzanico, seconda metà del XIX sec. compongono il territorio di Abbadia assi- bio ad esempio si sviluppano in senso nord seconda metà del XIX sec. stiamo, pur in uno spazio ristretto, a diffe- - sud e presentano isolati allungati posti a renti condizionamenti apportati dai corsi quote differenti, che formano un nucleo d'acqua. I vecchi nuclei di Crebbio, Linza- probabilmente chiuso alle estremità da por- nico e Novegolo, ad esempio, sono posti te poste sulle strade d'accesso. Novegolo e proprio a ridosso della valle di Paino, men- Lombrino hanno una struttura che sembra tre Borbino ed Abbadia crescono ad una adattarsi ad un incrocio di strade che costi- certa distanza dalla valle del più impetuo- tuisce la loro ossatura. Significativa è la pre- so torrente Zerbo ma da secoli ne deriva- senza diffusa di toponimi interni agli abitati no acqua. Questi differenti modi di gestire ( pozzo, fontana) che testimoniano l'impor- fiumi e torrenti vanno rapportati alla sto- tanza dell'accesso diretto all'acqua per la for- ria di un territorio nel quale l'acqua, ben mazione iniziale dell'insediamento. lungi dall'essere carente per l'uso civile, Gli edifici in genere risultano molto ravvici- dei viandanti e ai propositi dei costruttori non rappresentò mai un serio pericolo ne- nati e di dimensioni modeste: si tratta in ge- è un carattere a tutti gli abitati sto- di strade. Come spesso accade in situazioni anche dopo abbondanti precipitazioni(3). nere di costruzioni a due o tre piani molto rici della montagna alpina e prealpina(6). Gli di particolare fragilità ambientale, furono L'insediamento organizzato per nuclei se- ribassati, che in verticale riunivano, per uno spazi collettivi si limitano a sporadiche aie le sfide portate da interventi forti come 1' parati permette di riconoscere, nella for- stesso proprietario, le funzioni di abitazio- comuni e ad anguste contrade che con il ottocentesca strada militare ad esaltare l'in- ma degli edifici e delle vie, differenti ne- ne, fienile, deposito nel sottotetto(5). L'alli- loro andamento lungo il crinale della mon- stabilità dei terreni. Per completare il qua- cessità storiche: le frazioni di Borbino, Lin- neamento degli edifici lungo le contrade, tagna favoriscono nei casi di Crebbio e Lin- dro delle opportunità insediative presenti zanico e Crebbio sembrano corrispondere la loro crescita in verticale e le aggiunte suc- zanico una ricorrente morfologia a fuso ma in questo vasto territorio dòbbiamo consi- all'aggregazione tipica dei borghi di forma- cessive, che non sono mai isolate ma che anche un orientamento delle fronti degli derare il sistema di corsi d'acqua che solca- zione medievale frequenti lungo le spon- sempre sono agganciate a costruzioni già esi- edifici adatto all'esposizione solare. no i monti sopra Abbadia. de e nelle valli che si affacciano sul Lario(4). stenti, fanno venire in mente la massima ne- Più articolata è invece l'analisi del nucleo Fiumi e torrenti rappresentano un fattore La pendenza degli appezzamenti ed il fatto cessità di risparmio di suolo produttivo che centrale di Abbadia. I criteri per compren-

12 13 Capitolo I - La formazione storica del territorio

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dere la sua morfologia passano da due con- go della trasformazione dei prodotti agri- Pagina a fianco. siderazioni: la prima è quella che la strut- coli (olive, uva, cereali), come testimonia- 1. Linzanico, tura dell'insediamento originario appare no le vicende recenti che affronteremo in contrada interna. nelle carte catastali chiaramente concentra- altra parte di questo scritto anche a propo- 2. Crebbio, contrada ta lungo un sinuoso asse stradale, la secon- sito delle derivazioni d'acqua dallo Zerbo, interna. 3. Abbadia, contrada da è che questa strada collegava, ed in par- prima tappa dello sviluppo manifatturiero. interna. te lo fa ancora, il lago, o meglio il punto Abbadia si sviluppa e trae vantaggi di tipo 4. Borbino, contrada d'approdo vicino all'Abbazia, con il borgo, commerciale dalla presenza di un centro interna. e con il castello che probabilmente esiste- propulsore per l'economia quale era l'Ab- In questa pagina. va sopra il borgo stesso. bazia, posta inoltre a lago in una posizione L'abitato di Abbadia Il nucleo di Abbadia rivela chiaramente i assolutamente privilegiata per gli scambi nelle mappe propri caratteri di "dipendenza" dalla pre- fino alle soglie dell'età contemporanea. del catasto teresiano. senza dell'edificio dell'abbazia: la strada Ma al di fuori dei nuclei più consistenti che va dal molo alle " terre d'Abbadia" in- l'analisi storica mette in evidenza un secon- crociandosi poi con il sentiero del viandan- do tipo di diffusione della presenza uma- te è la spina dorsale del borgo antico, in- na: si tratta di edifici isolati che sono distri- torno alla quale vanno aggregandosi gli edi- buiti in maniera uniforme nel vasto terri- fici. Le modalità descritte ricordano la na- torio montano e ne sfruttavano le risorse, i scita degli agglomerati medievali posti ai pascoli ed i boschi in modo particolare. Del- piedi di una fortificazione per la quale in la loro importanza economica possono te- genere facevano da appendice produttiva. stimoniare inoltre gli investimenti e le cure Questa supposizione ci viene osservando le che anche in tempi recenti riservavano loro mappe teresiane nelle quali è ancora più le comunità, con riparazioni ai caseggiati e Pagine seguenti. evidente uno sviluppo del borgo fisicamen- con il miglioramento dei collegamenti stra- Sopra: Abbadia località te separato dall'abbazia e tendente a dispor- dali con la montagna(7). Castello. si in posizione rialzata. Questi edifici isolati, destinati ad abitazio- Sotto: l'abitato di Abbadia, nelle mappe del Potremmo intendere quindi questa parte ni temporanee, a stalle, a fienili, stanno ad catasto cessato. dell'insediamento fin dalle epoche più an- indicare nelle rilevazioni catastali del pri- Pagina intera: tiche storicamente portata ad essere il luo- mo Settecento una significativa forma di po- la casa torre di Crebbio. TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA.

polamento della montagna che sfruttava una conformazione geologica fra le meno aspre e di conseguenza stabiliva collega- menti tutt'altro che disagevoli fra il lago, la montagna e la . La stalla, il fienile e l'abitazione al piano su- periore costituivano lo schema più diffuso per queste cascine, con la sola eccezione della zona di pian dei Resinelli nella quale, alla fine degli anni Cinquanta, ancora si incontrava- no rari esempi di edifici esclusivamente resi- denziali separati dalle stalle - fienili($). Se per gli alpeggi è relativamente semplice fornire una chiave di interpretazione, non è facile fare altrettanto con le numerose tracce di fortificazioni antiche presenti nel territorio di Abbadia; toponimi come Ca- stello o Torrazza, edifici integri come quel- lo di Crebbio, resti di strutture difensive come quelle allo Zucco della Rocca pon- gono sicuramente il problema delle misu- re difensive adottate in passato, ma lascia- no aperte le porte a più interpretazioni. Abbadia è stata inserita da più ricerche come parte di una complessa rete di edifi- ci dalla chiara funzione difensiva all'inter- no di un sistema di origine romana, legato forse all'antica dipendenza di questi terri- tori da Mandello.

16 Capitolo I - La formazione storica del territorio

1.2 IL LAGO, BARRIERA E VIA DI deposito di materiali; non per questo occor- COMUNICAZIONE re pensare a maestosi spazi portuali: quanto fossero precarie queste strutture, nonostan- L'immagine complessiva del lago, così come te la loro primaria importanza, ce lo raccon- la possiamo percepire oggi, ma come anche tano anche documenti relativamente recen- ce la descrivono gli studi sul paesaggio(15) na- ti: nel 1744 un certo Bernardo Ciapesoni di sconde una situazione paradossale: le spon- Mandello compie proprio per ordine dei Pa- de mai come nella nostra epoca sono state dri Serviti di Abbadia(17) un'anali'si dei moli affollate da insediamenti fissi, case, moli, muri presenti lungo un tratto delle sponde del di contenimento, mai hanno visto affacciarsi ramo orientale del Lario: dal suo rapporto una edificazione praticamente senza interru- che pure potrà aver subito dei condiziona- zioni, eppure mai come nella nostra epoca il menti verso un pessimismo interessato, risul- lago è andato, al pari della montagna, assu- ta che tra i moli di Olcio, , , mendo una collocazione marginale, soprat- , Limonta, Mandello, Abbadia ed tutto come.via di traffico. Onedo solo tre (Varenna,Limonta, Mandel- In epoche nelle quali la rete stradale era an- lo), più quello di Abbadia recentemente re- cora molto lontana dai livelli di pervasività staurato, emergono per intero dalle acque dal che oggi le riconosciamo, il lago era l'unico punto in cui si ancorano a terra fino alla "te- mezzo continuo per garantire contatti e scam- sta" protesa verso il centro del lago. Gli altri bi in tempi che oggi ci potrebbero sembrare sono descritti come muraglie in buona parte eccessivamente lenti ma che in passato era- semisommerse dalle quali si innalzano pali no una sicurezza fondamentale(16) di legno, unica possibilità di ormeggio. Per questo motivo il lago, che oggi pensiamo Per Abbadia lo sbocco a lago significava la come luogo dello svago, porta segni antichi possibilità non solo del piccolo cabotaggio, che poco hanno a che vedere con lo sport ed ma anche quella della comunicazione con la il tempo libero. sponda opposta. Il problema principale era quello di un ac- L'importanza strategica degli approdi è testi- cesso facile alle acque, di un ricovero sicuro moniata anche dalle contese che li riguarda- per le imbarcazioni, di sponde da adattare a vano : quella finora meglio documentata ri- Abbadia, e sullo sfondo, Considerando gli studi a disposizione, che veniente dal Pian dei Resinelli. Linzanico e Crebbio. raramente datano in modo oggettivo sia i Le tracce di fortificazioni poste in località SCHEDA resti materiali che le testimonianze scritte, Zucco della rocca a 855 m. s.l.m., databili sembra di cogliere con certezza soltanto al- grazie alle caratteristiche dei resti murari Abbadia prima dell'abbazia cune differenze funzionali fra gli edifici in- all'età romana(10) inevitabilmente portano dividuati. La cosiddetta Torraccia, isolata e a considerazioni generali sui sistemi di di- rimaneggiata dalla costruzione di uno svin- fesa in età antica nel lecchese poichè, gra- Le caratteristiche prevalentemente effettuati otto colo negli anni Ottanta, sembra potersi zie alla posizione decentrata, questo ma- geografiche del all'allevamento. ritrovamenti, per la spiegare come punto di controllo del lago nufatto consentiva tanto il contatto a vista territorio di Abbadia In altre località maggior parte resti di e della strada della riviera proveniente da con le torri poste a Mandello come con Lariana sono state rivierasche del Lario tombe di età imperiale, Lecco (9) . quelle poste ad Abbadia e soprattutto vi- determinanti per la sono stati rinvenuti con corredi funebri assai Un chiaro legame con le vie di comunica- gilava sui collegamenti fra la Valsassina, il nascita e lo sviluppo dei numerosi resti della scarsi o addirittura zione antiche emerge considerando per pian dei Resinelli ed il castello di Abba- primi centri abitati nella civiltà celtica, che inesistenti. Per ora, buona l'ipotesi che al toponimo Castello dia(" ). zona. La parte costiera occupò le sponde del dunque, nel territorio di in Abbadia corrisponda la trascorsa presen- Per completare questa sommaria analisi su cui sorge l'attuale lago fin dalla metà del I Abbadia non sono state za di una struttura fortificata. delle presenze fortificate citeremo il caso paese era infatti millennio a.C.; per ritrovate testimonianze Oltre alle eloquenti tracce toponomastiche della torre di Crebbio che per le sue carat- soggetta alle alluvioni Abbadia, invece, le più di abitazioni o di giocherebbero a favore di questa ipotesi la teristiche costruttive e per la fusione orga- durante i periodi di antiche testimonianze manufatti da cui si collocazione del sito, e la sua conformazio- nica del suo basamento con gli edifici del piena del lago e per archeologiche sulla vita potrebbero desumere ne geologica, caratterizzata da una scosce- borgo è stata inquadrata come esempio di questo motivo risultava dei suoi abitanti con sufficiente sa altura segnata lungo i suoi fianchi da "casa torre"> ma quel che più conta di poco adatta a risalgono solo all'età precisione le condizioni La lastra funeraria del III - IV secolo A.C. rinvenuta questo edificio è la possibilità di inserire la insediamenti stabili. I romana, a partire dal I di vita dei suoi antichi nel 1993. muri di contenimento, probabili tracce di primi villaggi, dunque, secolo d.C. In questo abitanti: probabilmente bastioni; ma sicuramente una conferma si sua funzione in un contesto territoriale al- sorsero sui pendii della periodo in epoca romana era un piene del lago e quindi consentirono la può avere anche dal fatto che il " Castello" largato. La torre è infatti spiegabile come montagna, ma l'amministrazione del centro rivierasco molto abbandonato in periodi continuità domina in modo incombente l'incrocio fra parte di un sistema di avvistamento costitu- probabilmente non suo territorio era povero, che non di crisi, e la sua dell'insediamento nelle il "sentiero del viandante" (via strategica in ito da una serie di punti in reciproco con- erano altro che alpeggi sottoposta al pago') di sopravvisse alle invasioni posizione costiera, epoche successive. Il età antica e medievale della quale più avanti tatto visivo(13), e come perno di una serie di in cui viveva una Mandello, che costituiva barbariche. difficile da difendere ritrovamento più antico, avremo modo di parlare in modo diffuso) percorsi in direzione sia di Mandello che popolazione assai un presidio fortificato. Le caratteristiche del dalle incursioni effettuato nel 1922, è e la strada discendente verso il lago e pro- della montagna(14> ridotta, dedita Fino a oggi sono stati terreno, soggetto alle devastatrici, non costituito da una tomba

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Pagina a fianco. sale alla metà del XVIII secolo e vede da una poraneo della legna 19 .I1 luogo del molo vi- Tracce di fortificazioni parte i Padri Serviti che reggevano l'abbazia cino all'abbazia può essere quindi conside- in località Torraccia. e dall'altra alcuni abitanti di Abbadia: l'og- rato come il centro di scambio più impor- getto del contendere era una sottile striscia tante del paese, con una capacità di attra- di terra addossata al muro di cinta della vi- zione anche per i comuni limitrofi. Abbia- gna a lago di proprietà dell'abbazia. Da un mo infatti notizia, almeno alla metà del Set- lato i frati reclamavano diritti di possesso an- tecento di una fiera che si svolgeva ogni anno tichissimi risalenti al XIII secolo, dall'altra i il 9 febbraio, giorno di S. Apollonia(20); a ren- "terrieri", così venivano chiamati gli abitanti dere importante l'appuntamento non era- di un luogo, rivendicavano un uso pubblico no tanto l'entità del mercato o le sue specia- consentito dall'assenza di confini odi muri e lizzazioni(21) quanto piuttosto il fatto che esso spesso messo in pratica per via delle piene era l'unico appuntamento del genere in tut- che, riducendo la spiaggia, costringevano allo ta la pieve di Mandello. scarico sull'area in questione, trasformando- Non è un caso quindi che, in un centro come la automaticamente in un deposito merci". Abbadia dove la morfologia di origine medie- Certo queste contese non si spiegano tanto vale non presentava spazi pubblici di una cer- con la miseria che avrebbe reso preziosa an- ta dimensione, in una ricognizione del 1827 che la manciata d'erba fornita da un piccolis- alla zona di fronte al lago ed in continuità del simo pascolo di riviera, quanto piuttosto con porto venga attribuito il nome di piazza co- il vantaggio di sfruttare a pieno titolo le "aree munale, sottolineandone così il ruolo nevral- di servizio" per il deposito delle merci e per gico negli scambi e nella vita del paese("). la produzione. Le stesse necessità erano re- Il confine fra terra e acqua esalta ancora di clamate più di un secolo dopo, su un tratto più l'importanza del lago come sede di traf- di spiaggia non lontano dal molo, dal Co- fici se consideriamo le attività che attorno mune che intimava ad un sacerdote Bottaz- ad esso affluivano. Si passava da strutture zi di liberare uno spazio a lago occupato abu- arcaiche ma a loro modo efficientissime sivamente a danno del demanio e degli stes- come le oghe, canaloni in parte artificiali si abitanti che da più di duecento anni lo impiegati per far scivolare verso valle i tron- usavano per il trasporto ed il deposito tem- chi abbattuti a quote più alte(3) accatastan-

Abbadia prima dell'abbazia Elisi: per questo si usava appartenga una Traduzione: "Agli Dei propri di origine Dopo l'epoca romana, torre, in realtà, si denominato Castello raccogliere l'acqua mettere in bocca ai conduttura per l'acqua, Mani. II padre Amando anglosassone, sull'onda le notizie sul centro trattava di un vero e dell'Abate, e la leggenda piovana per le esigenze defunti inumati (o nelle in mattoni e malta, (dedicò questa lapide) a di spettacoli televisivi o abitato tornano a essere proprio castello, in narra che fu utilizzato del presidio militare che ceneri dei cadaveri che ritrovata nel 1962 Sinforo, che visse [—](5) cinematografici di scarse: le uniche parte diroccato e come rifugio, in caso di vi era stanziato e che venivano cremati) una presso il torrente anni, 4 mesi e venti grande successo. testimonianze sono definitivamente pericolo, dai monaci era dunque predisposto a incinerazione, di cui è addirittura per decenni, moneta come obolo Zerbo, nella frazione giorni". Sia il padre che il figlio fornite dai resti delle sventrato in epoca benedettini del a sostenere lunghi andata però distrutta come si fa oggi con i per pagare il traghetto. Borbino. L'iscrizione si apre con sono indicati con il fortificazioni militari, napoleonica per la convento di S. Pietro (di periodi di assedio o di l'urna che raccoglieva le gioielli di famiglia. Sulle rive del Lario Il ritrovamento la invocazione agli Dei solo cognomen, come costruite a partire da costruzione della strada cui parleremo più mancanza di ceneri del defunto. La deposizione delle questa usanza archeologico più Mani, le anime dei era usanza nel 111-1V questo periodo, dopo che costeggia il lago. avanti). Il Castello era rifornimenti. Vi erano contenute una monete in questa tomba tramandata dal mito recente è awenuto defunti che risiedevano secolo d.C. secoli di pax romana, Quello che rimane del un punto strategico per Mentre non vi è fibula, cioè una spilla, di è forse dovuta a ebbe senza dubbio un nell'estate del 1993: nel negli inferi e che erano Il senso di mestizia che, per difendere la zona castello, ovvero la la difesa del luogo, certezza sull'epoca della fabbricazione celtica, un'usanza assai diffusa riscontro anche nella cortile della chiesa di S. considerate divinità nella sua asciuttezza, dalle invasioni torre, fu restaurato nel all'incrocio tra la strada sua costruzione, appare che risale a un periodo nell'antichità classica, vita quotidiana, visto Martino furono protettrici dei morti. II questa iscrizione barbariche.(') 1968, abbattendo gli rivierasca e quella che invece certo che il compreso tra il 20 a.0 che è testimoniata che le barche scoperte tracce di nome del padre comunica è accresciuto A tale epoca va forse ultimi resti che si proveniva dalla castello della Torraccia e il 20 d.C., e due nell'Italia settentrionale a costituivano mezzi di sepolture con parti di (Amandus) è latino, da un altro particolare, fatta risalire la affacciavano sul lago e Valsassina attraverso il facesse parte del monete di bronzo, che partire dal III-11 secolo comunicazione assai ossa umane e una lastra mentre quello del figlio che conferisce una costruzione della che rischiavano di passo dei Resinelli. sistema di fortificazioni raffigurano Domiziano a.C.: questa usanza viene diffusi in quel periodo. marmorea che reca (Synphorus), di origine sfumatura sarcastica alla cosiddetta "Torraccia", crollare. Tali fortificazioni che i bizantini, guidati (imperatore romano tra definita con Nel corso del XX un'iscrizione risalente al greca, è attestato in vicenda: la radice situata poco fuori Un'altra fortificazione costituivano una vera e dal generale Francilione 1'81 e il 96 d.C.) e l'espressione "obolo di secolo nel territorio di 111-1V secolo d.C. La altre iscrizioni di età etimologica del nome dell'odierno abitato di era dislocata poco più a propria cerniera contro (o Francione), Nerva (suo successore Caronte".t3) Secondo un Abbadia e a Novegno parte destra, romana a Como e in Synphorus non è Abbadia e ancor oggi nord, a controllo della le invasioni, insieme a utilizzarono alla fine del dal 96 al 98 d.C.).(2) Le mito greco, oltre che sono state scoperte purtroppo, risulta provincia di Brescia.J0 connessa soltanto al visibile dalla strada che strada rivierasca. Ancor quella che si ergeva VI secolo per resistere monete consentono di etrusco e romano, altre quattro tombe a danneggiata, ma è stato L'uso di nomi di origine significato di "utile" e costeggia il lago. Essa oggi è possibile vedere sullo Zucco della Rocca, all'invasione dei datare la tomba alla fine Caronte era il inumazione, prive di comunque possibile greca era una moda in "opportuno", a cui dominava la via di tracce di un luogo cinto sopra Mandello: di Longobardi: questi del I secolo d.C.; Ia traghettatore delle corredo funebre; i resti integrare quasi tutte le quel periodo, in cui il senza dubbio il padre comunicazione da resti di mura, questa roccaforte si è ultimi, infatti, avevano presenza della fibula, anime dei defunti ossei e il tipo di lettere mancanti: mondo ellenico era pensò nel dare il nome rivierasca che da Lecco denominato Castello, conservata la cisterna occupato quasi tutta che è anteriore di circa nell'oltretomba e doveva copertura permettono D(is) ((Manibus)] considerato come Ia al figlio, ma anche a risaliva la sponda nei pressi della chiesa di circolare, costruita l'Italia settentrionale e la un secolo, dimostra che essere pagato da questi di fare risalire all'età Synpho[ri] (4) qui vix(it) patria dell'arte e della quello di "sventura". orientale del lago e S. Bartolomeo: si tratta secondo una tecnica zona del Lario costituiva (_j (5) anche allora gli oggetti ultimi perché li imperiale romana. annos m(enses) cultura, tanto quanto lo Omen nomen, come costituiva dunque un probabilmente di un che risale alla fine un'enclave bizantina preziosi e artistici trasportasse sul fiume Sempre a questo IIII dies XX Amandus è nella nostra epoca la dicevano gli antichi importante presidio recinto fortificato, che dell'epoca romana. La all'interno dei loro venivano conservati Acheronte fino ai Campi periodo sembra che poter. diffusione di nomi romani. militare. Più che di una nei documenti antichi è cisterna serviva a possedimenti. Passata

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TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo I - La formazione storica del territorio

Pagina a fianco. doli lungo le sponde, ai legnari per la pe- sentiva quindi un più comodo ormeggio Sopra: il molo di Abbadia sca, alle fornaci per la cottura della calce, delle imbarcazioni ai grossi pali che emer- in una mappa ai frantoi per le olive, che descrivono una gendo servivano anche come "armatura" del settecentesca. 31 caj6... a¢„•.+...1 z .i. q,R.. r5, ddt;ub,,.to., :,.ttontlo2 •.,td .•••.•_ta-o Odo .,.r.m.~~ 14:4 u~4+44 L. il u . Una forma come quella che abbia- ✓ } rp . geografia localizzativa elementare ma signi- molol241 ti .r L/.OLe. dG £~ a b Vatíio~ Sotto: il porto di Abbadia. %~~~ . ,,. ....dr ~ ~•a°tlsy^,=r~t. ~ ~•..,.,t rdy:.4.c..~ 8,~,.ygt~r~, ficativa: la collocazione "a lago" di buona mo descritto doveva essere piuttosto diffusa at o ~viro S Ama. d:w+.drak .Jk.: a• orentrt.v dv ud .Oa. a.d -4t0 N, t ddr. t‘Jp o(h . 7 e nella sua semplicità appare suggerita da 6AC, k1, a. o.1d+d~ .q ~4 wd, alia.7Lr+sda2'~ >T ~Prr 4ruuic d t( .(~Id4rx, D. J' parte di queste attività prima della piena 7..7N,,_.dr. fr/i~, d. ..:c$ani.atlsf..41i«.-u Jjj'4 dad i. as ,s d.Ld'•..Gm'~¢ vJ.di. (~ enro $~,~ ~(f t"o!c%. a >6 d a~ d:4~g ab dy •<,2r wo dirt ekir.r~dvp"d 4 industrializzazione sta già a significare la vo- secoli di esperienza più che da progetti ca- .„,--411'.4.11444,1, P:4~444.-r i, d:'s~.~wto dL 4yo Or ..fq trpf ie óe lontà di ridurre i tempi di trasporto per le lati dall'alto. Nel caso di Abbadia abbiamo éYontr t& Càlriio..doV... 3A .-ll ii,w -L odo dt: oe4g.d ò cb4ramo 1.6%-4r numi,✓ ~ - merci producendole a ridosso del loro pun- anche, all'inizio del Settecento, una testimo- 14 to di prima commercializzazione. nianza documentaria in cui scopriamo tut- Lungo il litorale di Abbadia e di Linzanico ta la fragilità di simili strutture(25) che, sotto- tre sono i punti documentati come approdi poste allo sgretolamento subacqueo e al- nelle mappe settecentesche: oltre ai due pro- l'azione del vento in superficie, necessitava- 4 spicienti rispettivamente l'abbazia e la chie- no di un lavoro di costante manutenzione, 24 sa di S. Lorenzo (edifici religiosi che testi- ma che spesso, come sostenevano nel 1712 moniano anche l'antico bisogno di "proteg- gli abitanti di Abbadia, anche per effetto de- gere" i viaggi sulle vie d' acqua) , abbiamo gli stagionali innalzamenti del lago che si quello di Onedo, lungo un sentiero che ver- combinavano all'erosione, necessitava di es- rà poi ripreso e ampliato dalla strada Lecco sere prolungato verso terra per rendere pos- - . A questa data la struttura fisica dei sibile l'ormeggio nei periodi di piena. moli si può descrivere facilmente in questo Una maggiore stabilità delle strutture por- modo: una muraglia che per riparare imbar- tuali si ebbe a partire dai primi decenni del

cazioni e uomini di equipaggio dalla forza XIX secolo con la costruzione del molo nel- 4. 3• del vento si protende per una decina di me- la posizione attuale; nelle mappe del cata- JuL. dG .d.v-• No d ,~y tri nel lago e viene disposta obliquamente sto cessato elaborate verso la metà del se- 7 circz t controadIe rai2 rispetto alla spiaggia. Spesso nei moli di più colo il manufatto, costruito intorno al 1820, dttlec crtcfia~ o'rr ni 2j recente costruzione lo spessore della mura- appare organicamente inserito nella serie glia era percorribile a piedi, affiorando an- di nuove edificazioni poste tra la strada mi- che di pochi centimetri dall'acqua, e con- litare ed il lago per le quali aveva fatto pro-

altomedioevale è stato un centro di estrazione dell'iscrizione, che poteva Abbadia prima dell'abbazia contenere numeri di due sole riscontrato anche in e di lavorazione dei cifre (cioè Il, V, VI, X o XI), altre località della riva minerali ferrosi. l'indicazione precisa dei mesi lecchese del Lario ed è e dei giorni e le dimensioni dimostrato dai fori Note ridotte della stele inducono ad ipotizzare che Sinforo sia l'ondata delle invasioni si sviluppò un centro rettangolari, ancor oggi I. In latino il termine morto in giovane età. barbariche, il territorio visibili nella parte alta pagus, oltre al significato di metallurgico: lo 5. E qui riprodotta "villaggio", indicava anche un di Abbadia Lariana subì testimoniano alcuni delle pietre: tali fori l'integrazione effettuata da M. distretto rurale nella Vavassori, riportata in Carta un periodo di massi di ghiandone servivano da alloggio per suddivisione amministrativa archeologica della Lombardia IV. assestamento, con un ancor oggi visibili in la trave di legno che romana, paragonabile La provincia di Lecco, a cura di nuovo ordinamento località Chiesa rotta, sosteneva il braccio del all'odierno territorio comunale. Cfr. P. Pensa, S. Casini; Modena 1994, p. amministrativo e la lungo la strada statale. maglio. L'evoluzione storica delle 270: la forma Synphori sarebbe ripresa delle attività La loro storia è Altre testimonianze antiche comunità pagensi nel un dativo mutato dalla terza declinazione latina, anche se il produttive. singolare: inizialmente forniscono un sostegno territorio orientale del Lario dalle origini sino ai liberi nome apparteneva alla Con l'affermarsi del essi costituivano due all'ipotesi che presso comuni, in "Periodico della seconda, come talvolta si cristianesimo le coperchi di sarcofaghi, Abbadia fosse sorto un società comense", vol. XLV, usava con i nomi di origine greca. suddivisioni probabilmente di età centro metallurgico: 1977, pp. 67 e seguenti. amministrative tardo-romana, come sulle falde del monte 2. La datazione delle 6. CFR. CIL V, 4193 E 5280. monete viene anticipata da dell'impero romano mostrano la cuspide e Borbino, a Novegno, 7. P. Pensa, Le antiche vie di altri storici all'epoca di comunicazione del territorio furono sostituite da sono stati trovati un le modanature laterali; Nerone, ma appare più orientale del Lario e le loro quelle ecclesiastiche: in età altomedioevale masso da incudine per accurata la schedatura di P. fortificazioni, in Atti delle probabilmente già a furono riutilizzati come maglio, un altro Breglia, Ceramiche, bronzi e giornate di studio su "Il sistema monete del Civico Museo di fortificato dei laghi lombardi", partire dal VI secolo montanti di pietra per montante di pietra, Lecco, Tesi di Laurea, Facoltà diretti da Belloni Zecchinelli l'attuale territorio del un maglio idraulico e assai simile a quelli di Lettere e Filosofia, M. Colombo., Como 1977. paese faceva parte della ora delimitano sopra descritti, e un Università Cattolica di Milano, a.a. 1952-53. 8. 0. Zastrow, Vicende di pieve di Mandello ed l'ingresso di vane circolare che massi lavorati, tra l'epoca 3. Cfr. Giovenale, Satire, III, era soggetto alla diocesi un'abitazione.l81 sembra un ingresso di romana e l'età moderna 267, che indica questa usanza contemporanea, nella storia della di Como. L'uso di questi massi una miniera: è dunque come naulum (dal greco na0s, metallurgia altomedievale "nave"), prezzo del trasporto. Nell'alto Medioevo, come montanti durante molto probabile che in lecchese, in "Archivi di Lecco", inoltre, presso Abbadia il periodo questa zona esistesse 4. Lo spazio mancante a. V, 1982, 2, pp. 121-144.

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Sotto. babilmente da attrazione(26). Abbadia una via che La forma a L rovesciata del molo fornì un conduceva al porto. maggiore spazio protetto a disposizione dei A destra. natanti e l'edificio venne inserito fra quelli la Abbadia il pontile. cui manutenzione spettava al comune(27) Il capitolo conclusivo di questo rapporto fra gli abitanti e il lago ci introduce direttamente nel XX secolo e riguarda la costruzione del pontile per l'approdo delle imbarcazioni ava- pore della compagnia di navigazione Lariana. Anche per questa impresa, come era già acca- duto nei decenni precedenti per la strada mi- litare per Colico e per la ferrovia, misuriamo la differenza fra gli interventi dei secoli prece-

denti - che nascevano da esigenze locali, e che le per i suoi battelli presso la "casa di Mol- 1.3 LE STRADE E LA FERROVIA: militare per Colico, il collegamento lungo Pagine seguenti. su contrasti locali magari finivano per arenar- do", località proposta dal comune, e impose UN PROGRESSO SENZA CRESCITA la costa ci sembra un dato ovvio e del tutto Sopra: la strada militare nelle mappe ottocentesche. si - e quelli recenti, che imposero su un terri- un sito di sua preferenza, più adatto per le Come abbiamo ricordato in altra parte di normale, in precedenza le relazioni com- merciali ed i trasporti si svolgevano su una Sotto: il sentiero del torio limitato gli effetti di un disegno a più caratteristiche del fondale e per la forma della questo saggio a proposito della formazio- viandante nei pressi di vasta scala. Verso gli anni '80 infatti i bilanci costa, ma decentrato e lontano dalle botte- ne del tessuto urbano di Abbadia e dei nu- rete stradale più discontinua, sfruttando in Borbino. delle compagnie di navigazione a vapore del ghe, dalle osterie e oltre tutto bisognoso di clei che oggi costituiscono le sue frazioni, egual misura le vie di terra e quelle d'ac- Pagina intera: Crebbio, Lario erano favorevoli soprattutto per quanto una strada per potervi accedere da terra; no- l'immagine del territorio contraddice e na- qua, non sottraendosi a faticosi valichi e a la strada ai monti. riguarda la voce passeggeri legata al turismo nostante le lamentele dei cittadini più inte- sconde quelli che probabilmente erano, lunghi aggiramenti. stagionale28> e a questo tipo di utenza dedica- ressati alla questione, le ragioni della Laria- fino alla fine del XVIII secolo, caratteri ori- Il sistema viario fino alle soglie dell'Otto- va maggiore attenzione, ritenendo evidente- na ebbero la meglio e nel 1911 l'Amministra- ginari chiaramente visibili. cento è dominato da ostacoli anche natu- mente trascurabile la domanda locale. zione comunale si vide costretta a costruire, Il primo e più importante riguarda la per- rali che, come nel caso delle scoscese spon- Nel 1908 la società di navigazione Lariana a proprie spese, la nuova strada di collega- corribilità del territorio. Se oggi, a cento- de del lago orientale, rendono improponi- ritenne impossibile la costruzione del ponti- mento dalla nazionale al sito indicato(29). settanta anni dalla costruzione della strada bili allacciamenti diretti.

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Se per quanto riguarda gli insediamenti an- tichi abbiamo quindi ricostruito un assetto dominato da più centri di ridotta dimen- sione, ognuno con una propria specifica conformazione, per le comunicazioni su terra il motivo caratterizzante sembra esse- re il rapporto tra lago e montagna che si ripropone in modo tutto sommato analo- go per Abbadia e Linzanico. Le mappe del Catasto Teresiano ci illustrano una rete di dimensioni ridotte - almeno in rapporto al- l'estensione del territorio - con tracciati tor- tuosi e adattati all'andamento orografico. I centri abitati si pongono in corrisponden- za dei "nodi" principali; questo vale per Ab- badia, per Borbino, così come per Linzani- co e Crebbio ; al di fuori di queste relazio- ni o si va verso il lago, con mulattiere a sca- lini che si attestano proprio sulle sponde, oppure verso la montagna, risalendo a mez- za costa le valli e cercando la migliore espo- sizione possibile per arrivare ad interrom- persi in corrispondenza dei pascoli più alti oppure fino ai piani dei Resinelli. Le strade sembrano concepite in primo luogo per soddisfare esigenze locali ed in- fatti, esaminata la situazione settecentesca in un assemblaggio di più comuni fatichia- mo a riconoscere una strada di collegamen-

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sulle grandi distanze. pure confrontabile con quello della Strada quindi compito piuttosto faticoso rinveni- Regina e della più economica Valsassina(33) nei documenti cartografici del primo set- Fu soltanto tra il 1820 e il 1825 che il go- ento le tracce di percorsi antichi di una verno austriaco promosse la costruzione di la importanza dei quali ci parlano sia i do- una strada per il rapido trasferimento del- venti che le sporadiche tracce materialioo> le truppe, che avrebbe attraversato i terri- )rimo segno che invertì completamente tori di Abbadia e Linzanico collocandosi in [uadro delle comunicazioni locali ed in- una fascia fra i borghi ed il lago (34) i anche sullo sviluppo urbanistico del Si trattò del primo segno esterno ad un siste- ese fu la costruzione della strada milita- ma viario che era andato lentamente costitu- Lecco - Colico (31) . endosi nel corso dei secoli e che fu sconvolto problema delle comunicazioni di terra specialmente nei punti in cui il nuovo per- igo la sponda orientale del Lario e del corso andava ad interrompere quelli antichi. [legamento diretto, attraverso Lecco e Nei territori di Abbadia e Linzanico la strada lico, della pianura lombarda con i valichi non dovette incontrare grossi ostacoli natura- pini, sembra essere uno dei motivi ricor- li da superare, potendosi adattare semplice- iti nello studio dei territori rivieraschi: per mente all'andamento del terreno e descriven- :oli l'ostacolo era stato aggirato passando do un'ampia curva a partire da Onedo, pun- raverso la Valsassina(32) e preferendo so- to nel quale il percorso abbandonava il lago. ioni che si adattavano alle caratteristiche I problemi consistettero nella manutenzio- turali del suolo; sulle alternative possibili ne da compiersi nei decenni successivi alla trebbe essere interessante ricordare quan- costruzione della strada. Nel 1833, a quat- ìffermava nel 1606 un ingegnere al servi- tro anni dalla conclusione del tracciato, si del governo spagnolo in merito al colle- dovette ad esempio procedere al rimboschi- nento tra il Forte di Fuentes e la città di mento dell'ampio costone a levante della TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA.

capanna" per consentire il passaggio della strada. Il ceppo, caratterizzato da stratifica- zioni verticali con infiltrazioni di acqua e di argilla, non si dimostrò mai in grado di reg- gere questo tipo di lavorazione e dovette essere minato ed in parte rimosso per non pregiudicare l'incolumità dei viandanti(37). Messa in funzione come dicevamo nella pri- ma metà del XIX secolo la strada militare si impose su questi territori portando tec- niche costruttive e dimensioni inusuali; in una rete fatta di mulattiere e di viottoli a gradini si andò ad inserire di prepotenza un manufatto che, al contrario, era stato ideato e dimensionato in base a precisi cri- In questa pagina. rono evidentemente una misura sufficiente teri di progettazione e rispondeva non cer- Sopra: la stazione a preservare la strada dalla precarietà geo- to alle modeste necessità locali ma a piani ferroviaria nelle mappe del logica di questo tratto di costa se solo sei anni militari ed economici di ampio respiro. Fin primo Novecento. dopo la strada venne invasa da grossi massi dall'inizio il rapporto tra il territorio e la Sotto: gli espropri per la costruzione della linea che, interrompendola per un tratto di cin- nuova strada non fu dei migliori, segnato ferroviaria. quanta metri, danneggiarono i parapetti e da conflitti di competenze e da una miria- fermarono la circolazione per un giorno(36) de di irregolarità puntualmente represse Pagina a fianco. Poca cosa se si paragona con gli incidenti dall'autorità poliziesca: occupazione di par- Il sentiero del viandante nei pressi di Abbadia. di percorso che la stessa strada incontrò in te delle carreggiate con depositi non auto- tratti anche vicini ad Abbadia. rizzati di merci e pascolo lungo i terrapie- Nei pressi del Sasso d' Olcid i problemi era- ni di contenimento nel secolo scorso non no costituiti in primo luogo dagli smotta- rappresentano certo un fatto isolato(38) ma menti di uno scoglio a picco sul lago intac- evidenziavano semplicemente il contrasto cato alla sua base con uno scavo a "mezza fra abitudini secolari nell'uso del suolo pub-

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In questa pagina. blico ed in particolare dei fondi stradali e tempi lunghi e riguarda le frazioni che a cezionale, ancora nel 1906 1' unica strada lato di un disegno esterno che venne ad La fiumicella di Abbadia 1. Il ponte ferroviario sul regole di costruzione e manutenzione di differenza di Abbadia persero il contatto imporsi sul territorio modificandone le li- nelle mappe catastali del di Abbadia ad avere i requisiti tecnici (lar- XVIII secolo. torrente Zerbo. una arteria che il governo centrale pensa- fisico con la strada militare e progressiva- ghezza media, fondo) che la definivano nee di sviluppo, analogo discorso potrem- 2. Abbadia, paesaggio va in senso moderno dover essere costan- mente vennero a trovarsi nella condizione come carreggiabile fosse proprio quella mi- mo ripetere per la costruzione della ferro- ferroviario. temente sorvegliata e mantenuta libera da di centri minori esclusi dalle opportunità 3. Un breve tratto della litare(39). Si vive cioè una situazione nella via Milano - Lecco - Colico(40). fiumicella di Abbadia. ogni intralcio alla circolazione rapida. La di scambio, non essendo in grado di attira- quale il territorio sembra avere due tempi In modo complementare alla strada, ma strada militare va inoltre considerata nei re ad esempio le attività manifatturiere; il diversi di crescita: uno in sintonia con i rit- con un impatto sicuramente più pesante, suoi due effetti di portata territoriale: da secondo riguarda proprio Abbadia che, mi dello sviluppo manifatturiero e del- la ferrovia segnò davvero l'ingresso nel XX un lato creatrice di squilibri territoriali, dal- non a caso, vedrà crescere il proprio tessu- l'espansione degli scambi, l'altro fermo in secolo, modificando in modo notevole il pa- l'altro un corpo estraneo che sembra incon- to edificato fino all' inizio del secolo solo una condizione di arretratezza ben espres- esaggio urbano di Abbadia, pur essendo trare difficoltà nel momento di saldarsi con in prossimità della Lecco - Colico. sa dalle sue strade lungo le quali i carichi l'espressione di interessi che solo marginal- il tessuto viario esistente. A dimostrazione ulteriore di questa spiega- viaggiavano a spalla o con traini rudimen- mente potevano toccare il paese. Il primo effetto si può osservare meglio sui zione basti ricordare che, fatto davvero ec- tali. Se per la strada militare abbiamo par- Il terrapieno con numerosi ponti e cavai-

32 33 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo I - La formazione storica del territorio

Uno dei mulini cavia, insinuandosi tra la strada militare e 1.4 CORSI D'ACQUA E SVILUPPO fonte principale di energia meccanica a di- mulini. Le tracce documentarie più antiche L'ex filanda Dell'Oro. tra Abbadia e Borbino. il vecchio nucleo del paese, lo separò defi- MANIFATTURIERO sposizione nel territorio e quindi ha attira- in nostro possesso circa l'ubicazione e l'an- nitivamente da un contatto con la zona del Un esempio significativo di sfruttamento to lungo il proprio corso varie attività, dal- damento della roggia e la collocazione degli porto e dell'ex abbazia, rendendo meno delle risorse territoriali nel territorio di Ab- la differente complessità tecnologica, ma edifici provengono infatti dalle mappe del visibili i percorsi pedonali che un tempo badia è rappresentato dalla derivazione tutte interessate a trarre dalla caduta d'ac- catasto teresiano; a questa data osserviamo, garantivano i contatti tra il borgo e il lago. d'acqua che si stacca dal torrente Zerbo a qua il movimento per i loro ingranaggi. lungo un tracciato che va dal ponte sullo Zer- E con la costruzione della linea ferrata che circa 250 m. s.l.m. e finisce nelle acque del Il disegno di trasferire una portata d'acqua bo del sentiero del viandante al lago, tre si rafforzò la tendenza di crescita lineare lago nei pressi del molo dopo una devia- regolare in una zona meglio insediabile e pra- mulini da cereali, tre frantoi da olio e una in senso nord - sud che oggi ci appare pre- zione a nord. ticabile che non le sponde dello Zerbo, po- folla così vicini (in qualche caso sovrapposti) valente ma che, come abbiamo visto, na- Questo canale, che nei documenti sette - trebbe aver avuto origine alle soglie dell'età al corso della fiumicella da denunciare chia- sconde una storia nella quale il lago, l'inse- ottocenteschi viene citato come "fiumicel- moderna, dato che all'inizio del Settecento ramente la presenza di macchine mosse dal- diamento policentrico lungo il crinale e la la", nonostante una portata in apparenza lungo il suo corso erano già consolidati nella la forza idraulica(41) montagna erano legati in stretta simbiosi. modesta, è stato per almeno due secoli la toponomastica locale termini come fucina e Non mancano altri dati sullo sfruttamento

34 35 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo I - La formazione storica del territorio

La ruota idraulica della risorsa idrica, anche se si tratta di dell'ex filatoio Monti. frammenti da préndere con una certa pru- denza. Per quanto riguarda 1' industria me- tallurgica, ad esempio, sia le testimonian- ze archeologiche ( numerose pietre sago- mate come quelle impiegate nella struttu- ra dei magli medievali sono state ritrovate nel territorio di Abbadia) (42) che quelle ar- chivisfiche ( nel XV secolo 1' arrivo da Ve- nezia di un Giacomo Alippi maestro di rame intenzionato ad impiantare una rete di fucine tra Abbadia e Mandello) (43) , di- mostrano l'esistenza di una `vocazione' fa- vorita anche dalle condizioni ambientali quali la presenza di acqua e combustibili in abbondanza. Notizie più certe sull'argomento che stiamo trattando vengono verso la fine del XVIII secolo ed entrano nel vivo del rapporto tra manifattura, risorse e popolazione. E' al 1786 che risalgono infatti le convenzioni tra i proprietari della fiumicella - per la mag- gioranza gestori di opifici - e gli abitanti di Borbino per garantire a questi ultimi una quota minima di acqua della condotta che aveva origine nel loro territorio(44) A questa data si sta preparando infatti lo svi- luppo della manifattura serica anche ad Ab- badia, processo questo che durerà fino alla metà del secolo sempre in simbiosi con lo sfruttamento della derivazione dello Zerbo. E' interessante a questo proposito fare un confronto fra le modalità insediative seguite dalla industria tessile rispetto a quelle dei settori "tradizionali". I sei mulini da cereali presenti nel 1865 sul territorio comunale (45) non sembrano aver cambiato posizione rispetto ai secoli prece- denti; le mappe catastali ce li danno ancora in posizione periferica, in gran parte posti al- l'inizio della fiumicella ad intercettare flussi commerciali antichi un tempo predominan- ti (ad esempio da Borbino a Mandello) . Alla stessa data invece, completatosi il gros- so della sua crescita appare chiaro come l'industria della seta abbia sfruttato soprat- tutto la presenza della strada per Colico contemporaneamente alla presenza di strutture portuali potenziate, come abbia- mo visto, proprio all'inizio del XIX secolo. Ne sono la prova i complessi Monti(46) e Del- l'Oro (47), ancora oggi segni evidenti di una fase che si sarebbe conclusa con 1' abban- dono dei motori idraulici e con lo sfrutta- mento delle cadute d'acqua per la produ- zione di energia elettrica, che rese possibile alle attività manifatturiere di staccarsi dai corsi d'acqua che per secoli erano stati l'uni- ca fonte di approvvigionamento energetico.

36 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA.

NOTE 21. Nella fiera di Abbadia erano presenti venditori di mercanzie APPENDICE DOCUMENTARIA da braccio, lino, stoppa,scarpe, frutta,commestibili; cfr. A. CARE- 1. Specialmente per alcune frazioni come Linzanico, Crebbio, RA. Gli spazi... cit., p. 331. Borbino, Lombrino, a riprova di uno sviluppo assente anche nel CONDIZIONI DELLA RETE STRADALE DI LINZANICO, 1908 corso del XIX sec., fase altrove ricca di mutamenti decisivi, è lam- 22. ASCo, Prefettura, c. 1585. pante, nel confronto tra le mappe settecentesche e quelle di oltre 23. Ibid., c. 1559 ; sulla diffusione del termine e le sue varianti Fonte. ACA, Linzanico, Cat.X, cl. I , c. 8. un secolo successive, la totale assenza di significative aggiunte ai locali cfr. E CHERUBINI, Vocabolario milanese - italiano, III, Milano nuclei edificati. Cfr., a questo proposito ASCO, Ufficio distrettuale 1841, p. 254. delle imposte dirette, Agenzia di Lecco, Mappe teresiane, 325 (Abba- dia) e 327 (Linzanico); Mappe del Cessato, 1 (Abbadia) e 327 24. Cfr. APA,Istrumenti, c.II; in questo fondo è conservata una (Linzanico). copia del 1754 dell'incisione, datata 1743, presente in ASM, Fon- do di religione,c. 3780. 2. Sui caratteri geologici del territorio cfr. P. PENSA, Introduzio- ne al Lario, 1979; per i frequenti riferimenti, G. NANGE- 25. Ibid. RONI, Appunti sulla geomorfologia del Triangolo Lariano, Pavia 1970. 26. ASCO, Ufficio distrettuale delle imposte dirette, Agenzia di Lecco, 3. Normalmente, anche nelle località minori, gli archivi reca- Mappe del Cessato, 1 (Abbadia). no notizie dei problemi provocati da inondazioni o da gravi ca- 27. ASCo, Prefettura, c. 1545. renze d'acqua. Non sembra essere stato questo, allo stato attuale Strade comunali tenute in economia. provvede, come si ebbe a verificare, l'Onor. 28. Cfr. A.CARERA. Percorsi,... cit., p. 470. delle ricerche, il problema più grave per Abbadia e Linzanico, Verbale della visita di ricognizione dello stato di Autorità Comunale. entrambe ricche di sorgenti e a distanza di sicurezza dai corsi 29. ACA, Abbadia, Cat. I, c.1. manutenzione di dette strade per lo spirante d'acqua più impetuosi. 2) Occorre il rifacimento o ristauro 30. Ricca di indicazioni, anche se limitata nel fornire le fonti, anno 1908. 4. G.NANGERONI - RPRACCHI, La casa rurale nella montagna visto il suo carattere di guida turistica, è l'opera promossa da dell'acquedotto, che sottopassa la via della La visita ebbe luogo oggi giorno lombarda, Firenze 1958, pp. 77 - 55. AZIENDA PROMOZIONE TURISTICA DEL LECCHESE, CO- fontana nell' abitato di Crebbio. MUNITA' MONTANA DEL LARIO ORIENTALE, 17 novembre 1908 coll'intervento 5. E' questo almeno il dato più evidente scorrendo gli elenchi Sentiero del vian- Con questo lavoro verrà a regolarizzarsi anche il dei beni di seconda stazione contenuti in ASCo, Ufficio distrettuale dante, lungo la riviera orientale del Lario verso e dei Sig. Giordanoni Giacomo Sindaco, Gilardi Ing. Valchiavenna,s.n.t. selciato, che costituisce il piano della via stessa, il delle imposte dirette, Agenzia di Lecco, Tavole 1- 2 (Abbadia). Valentino perito delegato 31. A.CARERA, Percorsi,... cit.,p. 357. quale ora è dissestato. 6. Cfr. CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE, La casa dall'Onor. Deputazione Provinciale in sua seduta rurale in Italia, a cura di G. BARBIERI - L. GAMBI, Firenze 1970. Tale operazione dovrà eseguirsi il più presto 32. P.PENSA, Le comunicazioni nel bacino dell', in "Archivi di del giaorno 29 ottobre 1908, Lecco", 1988, 2, p. 324. possibile. 7. Cfr. ACA, Linzanico, Catt. VIII - XV, c.6. come da nota 30 stesso mese n° 5638. 33. Ibidem. 8. G. NANGERONI - R. PRACCHI, La casa rurale... cit., p. 87. Si richiama il verbale della visita di ricognizione 3) Da rabboccarsi le pareti del muro posto a 34. La strada venne considerata per impegno economico e tec- 9. A. BALBIANI, Le fortificazioni di Lecco, del Mandellasco e della praticato il giorno 6 novembre 1907 dal Sig. Ing. sinistra ed a riparo della strada da Linzanico a Valsassina, in Le fortificazioni del lago di Como. Atti delle giornate di nico fra i maggiori interventi mai proposti sul suolo italiano dal Andrea Gaddi coll'intervento del prelodato Sig. Crebbio lungo i beni Alippi e le pareti del muro studio, Varenna 22/24 maggio 1970, Como 1971, p. 203. governo austriaco : cfr. A. CARERA, Percorsi,... cit., p.355. Sindaco Giordanoni. pure a sinistra fra Crebbio e il cimitero. 10. A. BALBIANI, Tracce di fortificazioni sullo Zucco della Rocca in 35. ASCo, Prefettura, c. 1559 bis. territorio di Abbadia Lariana, in Il sistema fortificato dei laghi lombardi A quanto ebbe a dichiarare detto Sig. Sindaco, 36. Ibidem. 4) La strada, che dalla Chiesa parrocchiale in funzione delle loro vie di comunicazione. Atti delle giornate di studia, nell'Archivio Comunale non esiste un elenco Varenna 8-10 settembre 1974, Como 1977, pp. 241- 245. 37. Ibid.,c. 1558. di S. Antonio traduce alla frazione di Lombrino, regolare delle strade comunali, per cui non si 38. Una nutrita rassegna di contenziosi per interventi non auto- trovasi disposta a gradinate e concava nel mezzo. 11. P. PENSA, Le antiche vie di comunicazione del territorio orientale del può dare una formale distinta delle medesime, nè Lario e loro fortificazioni, in Il sistema... cit., p. 158. rizzati sulla strada militare si trova in ACA, Abbadia,Cat. X, c.5. Verificandosi che, in occasione delle abbondanti esporne le dimensioni. 12. Sulla tipologia della casa torre e sulla sua diffusione nella 39. Ibid., Cat. I, c.1. pioggie, l'acqua defluente da detta frazione e dai Esse sono tutte disposte in selciato in gran parte regione lariana cfr. per tutti Lefortifzcazioni...cit. 40. Anche per la conoscenza della questione ferroviaria nella superiori fondi copre tutta l'area stradale, con regione lariana è di fondamentale importanza A. CARERA, a gradinata, assai ristrette, sotto forte pendenza, 13. Da parte di alcuni autori si sostiene la possibilità che questi incomodo grave dei passeggeri, si insista ( come sistemi fortificati funzionassero sia come parte di un insieme che Percorsi,.cit.; per contributi aggiuntivi sulla linea Milano - Lecco - ad eccezione di quella, che dall' abitato di Colico cfr. E. BIANCHI, Studi sul tracciamento di una ferrovia che venne già fatto nel citato verbale 6 novembre come difesa individuale del singolo villaggio: cfr. P.PENSA, Ipotesi Crebbio scorre di fronte alla Chiesa Parrocchiale sul limes prealpino tardoromano barbarico a meridione dei laghi lombardi congiunga l'Italia colla Svizzera e la Germania passando per Lecco, Mila- 1907) perchè la sezione trasversale di essa no 1860; sa., Nuovi studi statistici e tecnici per la ferrovia da costruirsi di S. Antonio e, distendendosi poscia verso nord, e sull'arroccamento lariano,Como 1980, p. 367. strada abbia a disporsi sotto un sol piano lungo il lato meridionale del lago di Como da Lecco a Colico pel più solle- va ad incontrare, oltrepassato i1 cimitero 14. Il toponimo Crebbio deriverebbe dal latino quadrivium; cfr. cito passaggio delle Alpi Elvetiche, Milano 1861. Sugli interventi che inclinato verso qualcuno dei laterali muri, D. OLIVIERI, Dizionario di toponomastica lombarda, Milano 1961, comunale, i1 territorio di Mandello, la quale si resero necessari per accedere alla stazione di Abbadia cfr., per costituendo, lungo lo stesso un colatore o p. 201. quanto riguarda l'accesso dalla strada militare, ACA, Abbadia,Cat. strada è carreggiabile e disposta quasi in piano. cunetta per lo smaltimento dell'acqua. 15. È questo il quadro che viene tracciato dalle recenti indagini IX, c.3, mentre per la strada carreggiabile proveniente da Creb- Dall'ispezione di dette strade ebbe ad emergere ad ampio raggio che, lanciate verso una descrizione sintetica di bio e Linzanico progettata nel 1926 cfr. ACA, Linzanico, Cat. X, quanto segue: un ampio territorio, spesso non colgono sfumature sulle origini c.9. 5) Come venne pure accennato nel citato di alcuni insediamenti; cfr. AMMINISTRAZIONE PROVINCIA- 41. Si veda in particolare il foglio intestato "Casegiato del Tento- I) Alcune tratte di esse, specie quelle assai verbale 6° Novembre 1907, converrebbe LE DI COMO, /piani paesistici della provincia di Como, Como 1990. rio di Abbadia e Borbino Pieve di Mandello" in ASCo, Ufficio di- ristrette, trovansi solcate da carreggiate alquanto ridurre a gradinata la piccola tratta di strada strettuale delle imposte dirette, Agenzia di Lecco, 16. Sulle questioni legate alla navigazione cfr. A. CARERA, Gli Mappe Teresiane, 325 sensibili, prodotte dal frequente transito delle scorrente, nell'abitato di Lombrino, a fianco della spazi dello scambio sulle terre del lago, in Da un sistema agricolo a un (Abbadia). treggie o traini a piccole ruote (detti tramway). casa al civico n. 145, ponendo in opera dei sistema industriale: il Comasco dal Settecento al Novecento., I, Il difficile 42. Cfr. O.ZASTROW, Vicende di marmi lavorati, fra l'epoca romana equilibrio manifatturiero (1750 - 1814), a cura di S. ZANINELLI, e l'età contemporanea, nella storia della metallurgia altomedievale lecche- Al riparo di esse carreggiate, cordoni trasversali di pietra e riparandone il Como 1987 pp. 301- 328; ID., Percorsi ordinari e vie del vapore, in Da se, in "Archivi di Lecco", 1982, 2,pp. 121 - 144. volta per volta, e a seconda del maggior bisogno, selciato. un sistema agricolo a un sistema industriale: il Comasco dal Settecento al Novecento., II, La lunga trasformazione tra due crisi (1814 - 1880), a 43. E ZELIOLI PINI, Economia e società a Lecco nel tardo medioevo. cura di S.ZANINELLI, Como 1988 pp. 394 - 429. La famiglia de Molzio tra XIV e XV secolo, in "Archivi di Lecco", 1992, 4, p. 42. 17. La perizia venne richiesta probabilmente dagli stessi frati che gestivano le attività del molo; numerose testimonianze sui contra- 44. Queste indicazioni di carattere storico sono contenute in un sti sorti a questo proposito sono in ASMi, Fondo di religione, c. 3780. accordo scritto fra gli utenti della fiumicella di Abbadia risalente al 1847 in ACA, Abbadia, Cat. X, c.4. 18. Ibidem ; la fame di spazio era tale che, ad esempio, verso la metà del secolo scorso scoppiò una polemica lunga e vivace fra i 45. ASCo, Ufficio distrettuale delle imposte dirette, Agenzia di Lecco, proprietari di barche ed alcuni cittadini che avevano piantato dei Mappe del Cessato, 1 (Abbadia). gelsi proprio a ridosso dell'area di sbarco, creando intralci se non 46. Cfr. I monumenti storico - industriali della Lombardia, a cura di A. addirittura pericoli, cfr. ACA, Abbadia, Cat. X, c. 4. GARLANDINI, M. NEGRI, Milano 1984. 19. Ibid, c. 5. 47. Notizie sulla storia di questo opificio in ASCo, Prefettura, c. 20. ASMi, Fondo di religione, c. 3780. 4634.

38 39 Le risorse agricole: una realtà. precaria Giancarlo Galli

2.1 I CARATTERI ORIGINALI DEL TERRITORIO Tra monte e lago: in fondo l'essenza della struttura agricola del territorio di Abbadia ( e di Linzanico, che dall'inizio del secolo ne costituisce una parte) è tutta in questa stretta che ne condiziona fortemente i ca- ratteri, contribuendo anche a determinare le conformazioni sociali della sua popolazio- ne. L'intervento umano risulta qui notevol- mente limitato dalle specificità ambientali, che non consentirono nel passato di proce- dere a trasformazioni radicali; in particola- re, i forti dislivelli che caratterizzano soprat- tutto le terre di Abbadia, dove si passa da un'altitudine minima di 210 metri alla mas- sima di 1475 (mentre il fenomeno è meno evidente a Linzanico, dove i valori risultano rispettivamente 210 e 955W'>) offrivano all'at- tività agricola poche alternative. In mancanza dei dati rilevati a metà Cinque- cento in occasione della redazione del co- siddetto catasto di Carlo V(2), la prima im- magine documentata pervenutaci è quella che si ricava dal materiale raccolto durante l'elaborazione del catasto austriaco sette- centesco(3) (cfr. tabb. 1 e 2); essa conferma, peraltro, quanto si è finora detto: il territo- rio di Abbadia appare dominato dai boschi della parte montana, che coprivano il 61,85% del territorio, cui si aggiungeva un Sul restante 14% dei fondi poteva esercitar- Terrazzamenti in 14,51% di pascoli, ossia di fondi che per si l'attività agricola, ugualmente caratteriz- prossimità del lago l'altitudine che li caratterizzava o per la sco- nelle mappe teresiane di zata da forti limitazioni produttive: certo non Linzanico. scesità e natura intrinseca del suolo non po- esistevano, se non in misura assai limitata, tevano essere utilizzati altro che come ter- gli aratori (0,13% quelli semplici e 3,47% reni su cui condurre il bestiame a pascola- quelli lavorati a coltura promiscua di cerea- re. C'erano poi le aree decisamente impro- li e viti); sostanzialmente i fondi quantitati- duttive, quelle da cui sostanzialmente non vamente rilevanti in questo ambito erano si poteva ricavare nulla: le "ghiaie" e i "cep- solo i prati tenuti a foraggio, pratica che si pi nudi", in buona parte nemmeno censiti poteva impiantare anche su terreni non pia- perché privi di ogni valore (un decimo del- neggianti. Di qualche rilievo (ma su di esso l'intero territorio comunale) . A conti fatti, si tornerà più ampiamente in seguito) era il dunque, l'86% dei terreni di Abbadia con- patrimonio arboreo: il catasto settecentesco sentiva interventi limitati al taglio della le- censiva 115 gelsi, 550 ulivi e 278 castagni; gna (comunque una risorsa preziosa) e al significativamente, però, non venivano se- pascolo, oppure neanche quelli. gnalati impianti di colture specializzate (vi-

41 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo II - Le risorse agricole: una realtà precaria

gneti e uliveti). Qualche elemento di diffe- munque una porzione rilevantissima di Ancora più significativa delle difficoltà incon- avare remunerazioni della terra cominciava- renziazione presentava invece la distribuzio- boschi (37%) e di pascoli montani (20%), trate dall'attività agricola in un ambiente non no a preferire il più sicuro approdo al mon- ne delle colture a Linzanico, un'area in cui i quali, soprattutto nel caso del bosco, pur favorevole è la situazione di Linzanico (cfr. do della fabbrica che si veniva imponendo in la minore asperità del suolo consentiva un costituendo un'importante riserva di ma- tab. 4) alla stessa data: è dawero singolare, molte aree del territorio lecchese. più ampio ricorso alle pratiche agricole. Qui teriale da opera e da fuoco, indispensabile infatti, che qui gli spazi coltivati subirono un Una spia rivelatrice di questa tendenza è co- i fondi coltivati si aggiravano intorno al 43% per il buon funzionamento dell'agricoltu- sensibile ridimensionamento, passando dal stituita dalla porzione di prato boscato rile- del totale, con una notevole prevalenza de- ra, rappresentavano un limite oggettivo 43 al 26%, a tutto vantaggio, sembra, dei bo- vata a Linzanico nel 1862 (7,96%) e assente gli aratori vitati (31%) e dei ronchi, ossia all'ulteriore espansione del coltivo. Curio- schi, che salirono dal 36 al 45% della superfi- nella situazione del secolo precedente: in casi dei terreni terrazzati su cui si coltivavano i samente, invece, il catasto settecentesco cie totale, segno inequivocabile di un progres- come questo, la prima destinazione di un se- cereali accanto alla vite (9%) . non segnala nelle due comunità la presen- sivo abbandono di fondi un tempo coltivati, minativo che ci si appresta ad abbandonare A fronte di questi spazi coltivati stava co- za di castagneti, come invece puntualmen- di una resa, forse, degli agricoltori che alle è la sua trasformazione in prato, una coltura te fa per molti altri paesi della montagna Abbadia, Legenda Tab. I Abbadia, distribuzione delle colture, lariana, il che induce a pensare che non si paesaggio agrario. 750 Ca. (in pertiche milanesi e tavole) tratti di superficialità di rilevazione, ma di effettiva mancanza di attenzione a questa AR oratorio semplice Colture p.m. 0/0 pianta, ed è un fatto singolare, considerata AR.t. oratorio vitato l'importanza che le castagne rivestivano in AR 26.12 0,13 BG brughiera passato per l'alimentazione contadina, a BO bosco AR. t. 732. 9 3,47 meno di pensare ad una scarsa o nulla pre- CA castagneto RO 146. 8 0,69 disposizione del suolo a questo tipo di col- CE b. ceppo boscato tura. Erano invece censiti anche a Linzani- CE.nu. ceppo nudo PR 2038. 9 9,65 co numerosi gelsi (500) e ulivi (563). CO.v. coltivo da vanga OR-GI 13. - 0,06 Che le caratteristiche del suolo rappresen- CO.vt coltivo da vanga vitato tassero un limite non superabile o supera- IN incolto BO 13060. 8 61,85 bile solo in minima parte per l'attività agri- GI giardino PA 3065. 5 14,51 cola è dimostrato dai dati raccolti in occa- GR gera OL oliveto IN 45.16 0,22 sione di un'altra operazione catastale, quel- la avviata negli anni Cinquanta dell'Otto- OR orto GR 1093.19 5,18 PA pascolo cento e conclusa nella primissima fase di PA.b. pascolo boscato SVC 881.22 4,18 vita del nuovo Regno d'Italial4>. PR prato SI 14. I 0,06 Le rilevazioni compiute nel 1862 evidenzia- PR.b. prato boscato no che ad Abbadia (tab. 3) i terreni coltiva- Totale 21 1 17.13 100,00 PR.t. prato vitato ti, compresa una piccola porzione (1,79%) RO ronco Fonte: ASMI, Catasto, c. 2196. di selva castanile, erano di poco superiori SI fabbricato alla quota censita oltre un secolo prima, SVC senza valore capitale avendo raggiunto il 17,68% della superficie Tab. 2 Linzanico, distribuzione delle colture, VG vigna totale, nonostante gli accresciuti bisogni ali- I 750 Ca. (in pertiche milanesi e tavole) ZE zerbo mentari della popolazione che avrebbero ZE.b. zerbo boscato dovuto spingere, ambiente naturale permet- Colture p.m. tendo, ad estendere i coltivi. A quella data i AR 10.16 0,29 boschi occupavano ancora oltre la metà del territorio comunale (58%) e insieme ai pa- 1129. 6 31,19 AR. t. scoli montani e ai numerosi incolti impro- RO 321.15 8,88 duttivi continuavano a costituire un elemen- PR 61. 5 1,69 to di freno nella ricerca di sussistenza della popolazione locale, i cui sforzi in questo sen- PR.t. 10. 2 0,28 so, a quanto pare, si erano indirizzati, tra OR 16.12 0,46 Sette e Ottocento, nella trasformazione dei VG 4. - 0,1 I prati in seminativi lavorati a vanga, poiché la natura del suolo impediva l'utilizzo siste- BO 1332.22 36,82 matico degli aratri. Ne' era stata colta, forse PA 719. 5 19,87 per le ragioni di cui si dirà più avanti, l'oc- casione rappresentata dalla coltura dell'uli- IN 9.14 0,26 vo, il quale era presente qua e là nei fondi SVC I. 8 0,04 seminati e in quantità maggiore rispetto al

;y •~.f M F 4 fy * SI 3.23 ` 0,1 I passato (1144 piante), ma quasi del tutto as- g lí~ ~, r j/ _ k rn}r1r' R y * ,l sente nella forma della coltura specializzata Totale 3620.12 100,00 (i dati del 1862 rilevano un esiguo 0,77% di Fonte: ASMi, Catasto, c. 2197. fondi tenuti esclusivamente ad uliveto).

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che richiede meno cure, e nella progressiva non quantificabile perché i dati catastali as- risulta un'ovvia conseguenza di una stenta- fondi agricoli erano "di mediocre feracità"; comparsa su di esso di piante spontanee, che sommano prati e pascoli senza alcuna possi- tezza produttiva che non era riuscita a ga- tra i generi la foglia dei gelsi, il frumento e vengono lasciate qua e là prosperare, fin tan- bilità di scorporo: la misura era rispettiva- rantire in precedenza un'accettabile soprav- le olive erano di discreta qualità, ma era to che, qualche decennio più tardi, l'intero mente, per Abbadia e Linzanico, del 15,74% vivenza, certamente per gli errori di valuta- "mediocre il vino, e pressocché gramo il terreno risulta essersi mutato in un vero e pro- e del 42,17%), non si può ignorare che il zione commessi, ma anche, se non, nel caso melgone", ossia il granoturco. prio appezzamento boschivo. bosco copriva ancora il 65,28% da un lato e che stiamo esaminando, soprattutto per gli La ruota agraria era "di un biennio, seminan- L'evoluzione successiva non poteva che con- il 46,48% dall'altro della superficie comu- ostacoli oggettivi frapposti all'intervento dosi ogn'anno metà del coltivo a frumento, fermare queste linee di tendenza: le stime nale. A ciò si aggiunga la comparsa, soprat- umano da un contesto poco favorevole. al quale succede il grano saraceno per secon- del catasto agrario del 1913(5) segnalano per tutto ad Abbadia (11,11%), di una significa- Le notizie che ci sono pervenute circa i do frutto e metà a melgone". Sembra di capi- Abbadia (cfr. tab. 5) un coltivo ridotto al tiva porzione di incolto produttivo, ossia di generi coltivati e i sistemi di lavorazione del- re dunque che, laddove i terreni consentiva- 7,87%, nella forma del seminativo con la terre passibili di sfruttamento agricolo ma la terra aiutano a inquadrare meglio il pro- no la semina di cereali, non si procedeva ad promiscuità dell'arboreo, verosimilmente abbandonate dai proprietari, segno inequi- blema. Sappiamo che nel 1450 gli abitanti alternare questi ultimi con una vera coltura ulivi, viti e gelsi; di poco superiore era il ter- vocabile di una disaffezione della popolazio- della parrocchia di Abbadia pagavano la foraggera, il che avrebbe consentito di rico- reno coltivato in Linzanico (9,37%). E se è ne verso questo tipo di attività. decima consegnando frumento e miglio(6) stituire in modo adeguato la fertilità del suo- vero che sopravviveva una porzione di pra- Naturalmente quest'ultimo dato non va in- e che fin dal Cinquecento non mancavano lo; al contrario, il continuo avvicendamento to, ossia di coltura foraggera (d'altro canto terpretato in termini sentimentalistici, ma viti e ulivi(7), mentre le prime notizie sulla dei cereali ai cereali, con l'aggiunta partico- coltivazione del granoturco sono della metà larmente pesante dei grani di secondo frut- Tab. 3 Abbadia, distribuzione delle colture, Tab. 4 Linzanico, distribuzione delle colture, del Settecento($), ma non è possibile sapere to, ossia dell'abitudine di ottenere un secon- 1862 1862 (in pertiche metriche) quando tale pianta, così importante per l'ali- do raccolto nell'annata agraria, impoveriva (in pertiche metriche) mentazione contadina in quanto passibile progressivamente le capacità produttive dei fondi, il cui esito bastava sempre meno ai bi- Colture Superficie di coltivazione anche sui terreni meno ferti- sogni delle popolazioni locali(12). Colture Superficie li e capace di una notevole produttività CO.vt. 683.76 12,25 (aspetti positivi controbilanciati, però, dal Qualche notizia più precisa sulle pratiche CO.vt. 593.77 9,12 RO 175.11 3,14 minore potere nutritivo del mais rispetto ad agricole del territorio che ci interessa, e al RO 103.52 1,59 altri cereali, in particolare il frumento), sia tempo stesso una sostanziale conferma del OL 11.82 0,20 stata introdotta nel nostro territorio(9). permanere delle difficoltà che abbiamo già OR-GI 7.55 0,12 OR 4.41 0,08 Il catasto settecentesco, di solito così gene- evidenziato, vengono dalle perizie redatte PR 33,92 0,52 PR 57.07 1,02 roso di informazioni sull'agricoltura delle in occasione della stesura del catasto otto- PR.t. 7,95 0,12 comunità lombarde, è invece decisamente centesco che si è in precedenza citato": il PR.b. 443.98 7,96 reticente a proposito di Abbadia e Linzani- quadro che ne esce evidenzia una capacità PR.b. 237.93 3,65 CA 45.61 0,82 co; risulta addirittura singolare che le osser- produttiva assai contenuta anche sui fondi OL 50.50 0,77 BO 2529.52 45,34 vazioni che riguardano queste ultime non migliori (relativamente, è ovvio, al territo- CA 116.61 1,79 siano raccolte in fascicoli autonomi, ma rias- rio in questione) come i coltivi da vanga, che PA 91.84 1,65 sunte all'interno di quelle che riguardano mediamente non davano più di due staia a BO 3805.29 58,43 PA.b. 956.71 17,16 l'intera pieve di Mandello cui le due comu- pertica di frumento e 5-6 di mais, rendimenti PA 208.53 nità appartenevano, e comunque siano estre- che si abbassavano ulteriormente nei ron- 3,20 ZE 169.66 3,04 mamente concise". Mancano quasi com- chi e che non erano certo supportati da un BG 52.04 0,80 ZE.b. 341.25 6,1 1 pletamente i dati sui rendimenti dei terre- prodotto in uva (in media meno di mezzo ZE 191.32 2,94 CE.b. 29.28 0,53 ni, con l'eccezione di quelli riguardanti la quintale a pertica) paragonabile a quello di CE.b. 575.18 8,83 vite, che dava all'incirca mezza brenta di vino altre località comasche. I prati davano in ge- CE.nu-GR 39.89 0,70 a pertica, e i prati, i quali venivano tagliati nere un taglio all'anno e solo in quelli più CE.nu.-GR 528.42 8,12 Totale* 5579.91 100 alcuni una volta sola l'anno, altri addirittu- bassi si poteva procedere a due raccolti. Di- Totale* 65 12.53 100 *esclusi i fabbricati, pari a pertiche 23.54. ra una sola volta ogni due anni. screto era invece il prodotto dei boschi e de- *esclusi fabbricati, pari a pertiche 27.50. Fonte: ASMi, Catasto, c. 10878 Sugli altri prodotti, a parte la semplice elen- gli ulivi, almeno in termini quantitativi. Fonte: ASMi, Catasto, c. 10861. cazione (frumento, segale, mais, panico, La questione degli ulivi e delle altre colture vino, seta, olio d'oliva) è silenzio, salvo lo arboree merita, come si è anticipato, qual- Tab. 5 Abbadia e Linzanico, distribuzione delle colture, 1913 (in ettari) specificare che "si fanno appena raccolti che annotazione aggiuntiva. Circa i primi, per poco tempo di mantenimento del no- sappiamo che i contemporanei lodavano il ABBADIA LINZANICO stro comune", ossia che i raccolti bastava- clima relativamente mite del lago che ne fa- Colture Superf. Superf. no solo per un breve periodo ai bisogni del- cilitava in un certo qual modo l'attecchimen- la popolazione locale, così che, essendo la to, ma dire che la produzione che ne deriva- Seminativi con piante legnose 5I 7,87 52 9,37 gente "troppo abbondante", molti "vanno va risultasse per qualità e quindi per facilità Prati e pascoli permanenti 102 15,74 234 42,17 per il mondo a guadagnarsi il vitto". di mercato significativa è un'altra cosa. Un secolo più tardi, nel 1839, una stima A metà del Settecento vennero censite sulle Boschi compresi castagneti 423 65,28 258 46,48 redatta per l'affitto di alcuni beni di pro- terre di Abbadia 550 di queste piante e 563 Incolti produttivi 72 I1,11 I I 1,98 prietà della parrocchia di Abbadia(11) con- se ne contarono a Linzanico(14). Un secolo Totale 648* 100 555** 100 teneva osservazioni non troppo diverse, più tardi, nel 1862, Abbadia ne possedeva segno che in questo lungo arco di tempo da sola 1192, cui si aggiungevano le 616 di * esclusi i fabbricati, le strade e gli sterili, pari a ettari 447. ** esclusi i fabbricati, le strade e gli sterili, pari a ettari 59. ben poco era cambiato. Si rimarcava che i Linzanicolt5>. Le cifre dimostrano un'indub-

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Aratori piantumati nelle mappe teresiane.

bia, forte crescita della presenza di ulivi, alla quale-, però, sembra non si associasse una sufficiente attenzione alla qualità del pro- dotto. Come dichiararono i periti agrono- mi incaricati delle stime catastali nel 1862, "gli ulivi di questo territorio nella parte in piano, e radici del colle prosperano medio- cremente, quelli più in alto prosperano poco, e producono scarsissimo frutto: in generale la loro coltivazione è assai trascu- rata causa, dicesi (e come par ragionevole) , della poca prestazione del clima alla coltiva- zione di questa pianta"). Dunque il tanto decantato clima lariano forse non era poi così favorevole alla prosperità della pianta, ma è probabile che le ragioni del mancato decol- lo del settore siano piuttosto da individuare, come del resto anche per i gelsi e per la vite, nella scelta degli agricoltori locali di rinun- ciare alla specializzazione in favore della pra- tica promiscua che accompagnava sullo stes- so fondo più di una coltura (non si dimenti- chi che nel 1862 ad Abbadia l'oliveto vero e bachi allevato nell'intera pieve di Mandello. fece crollare i raccolti e che non risparmiò Linzanico, proprio, ossia la coltivazione esclusiva di que- essere fatto per i gelsi, il cui numero, come paesaggio agrario. sta pianta, rappresentava solo lo 0,77% della nel caso degli ulivi, andò sensibilmente cre- Anche nel caso della gelsibachicoltura, però, nemmeno il territorio di cui ci occupia- superficie totale e lo 0,25 a Linzanico) . Si trat- scendo tra Settecento e Ottocento: 115 ne non si possono riscontrare i segni di una pro- mou9e; le conseguenze non dovettero esse- tava di una una scelta comprensibile, perché vennero censiti ad Abbadia e 500 a Linzani- gressiva modernizzazione, e quindi di una re di scarso rilievo se, come sembra a giudi- dettata dalla necessità di assicurarsi col fru- co verso il 1750, cifre che salirono nel 1862 crescita qualitativa, del settore: nel 1845, per care dalle fonti, mancò negli anni Settanta mento e il mais anche un certo quantitativo rispettivamente a 1849 e 1173. Il patrimonio esempio, una relazione sul distretto di Lec- un vero e proprio raccolto di bozzoli nel ter- di generi necessari al' alimentazione quotidia- gelsicolo consentiva ovviamente di mantene- co annotava che in quest'area non esisteva ritorio dei due comuni(20), finché giunse, agli na, ma essa di fatto evidenzia una miopìa dei re e rafforzare la pratica della bachicoltura; "niun distinto cultore del gelso e dei bachi inizi del Novecento, una nuova malattia, la diaspis pentagoni, a colpire le piante del gel- produttori, che avrebbero potuto, adottan- secondo stime del 1721(17) , in tutte le località da seta che veramente meriti d'essere no- do scelte più coraggiose e Lungimiranti, ri- che attualmente compongono il territorio di minato (...) prosperando quivi il gelso sen- so e a mettere definitivamente in crisi una schiare qualcosa nell'immediato ma assicu- Abbadia si allevavano bachi da seta, nella za scientifiche cure"o8). Gli anni Cinquanta produzione che aveva avuto un peso non in- rarsi fonti di reddito più remunerative a me- quantità all'incirca di 90 once di semente, il del secolo portarono su tutto il Comasco la differente nell'economia del territorio (21) . dio e a lungo termine. Analogo discorso può che rappresentava il 40% dell'intero seme- bufera della pebrina, o atrofia dei bachi, che Più o meno negli stessi anni seguitava d'al-

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tro canto ad infierire nella zona la fillossera 2.2 IL REGIME FONDIARIO Con una proprietà comunale che, unita a vendita dei beni comunali di cui si dirà più della vite, i cui effetti negativi su un settore, Proprio questa povertà strutturale risulta quella dei non nobili, giunge al 93% della ampiamente in seguito. A Linzanico le par- come si è detto, non particolarmente curato essere la principale spiegazione dei carat- superficie totale, ben poco rimaneva agli al- tite, sempre nel 1826, erano 243, contro le provocarono ulteriori difficoltà agli agricol- teri del regime fondiario, ossia dell'assetto tri gruppi sociali, fra i quali emergevano solo 219 del 1750, e l'aumento era verosimil- mente dovuto alle medesime ragioni128>. tori locali, restii ad impiegare rimedi radicali della proprietà e dei patti di conduzione i possessori ecclesiastici (parrocchia, abbazia, i cui benefici sarebbero apparsi solo a lungo della terra nel nostro territorio. benefici), le cui terre, però, avevano un valo- Con il definitivo smembramento delle pro- termine e perciò spesso responsabili di un Abbiamo già rilevato come risulti impossi- re maggiore: la povertà dei fondi posseduti prietà collettive montane realizzato a metà ulteriore allargamento dell'infezione (22) . bile determinare gli aspetti strutturali del- dalla comunità di Linzanico, infatti, è testi- del secolo XIX, un gran numero di abitan- A que ta rapida rassegna degli aspetti produt- l'agricoltura in quest'area nel corso del Cin- moniata dalla contenuta quota di valor capi- ti dei due paesi si trovò ad essere proprie- tivi dell'agricoltura del territorio non poteva quecento, se non limitatamente ai beni ec- tale ad essi attribuita (7%) rispetto anche a tario di un pezzo di terra. Nel 1849 i pos- mancare un cenno intorno all'allevamento, clesiastici(25). Il primo quadro complessivo quella della proprietà dei non nobili (76%). sessori di Linzanico erano 458, in buona in particolare quello bovino, che la presenza in questo senso è dunque ancora una volta Il numerò dei possessori nel territorio che parte livellari(29), e la proprietà comunale di ampi pascoli montani farebbe supporre fio- quello fornito dal catasto settecentesco, cui ci interessa restò a lungo stabile, segno pro- era crollata da 5.914 pertiche a 226, di cui rente nel tempo. In realtà anche le scarse si è già fatto ricorso per l'analisi della di- babile di uno scarso interesse ad acquista- solo 63 intestate al comune di Linzanico. fonti a disposizione lasciano intravedere un re fondi di così contenuta remunerazione. Ad Abbadia nel 1867 venivano censiti 502 stribuzione colturale. o panorama ben diverso, a proposito del quale A metà di quel secolo (cfr. tab. 6), Abbadia Nel 1816 ad Abbadia ne vennero censiti possessori, e 455 a Linzanico(3 ) occorre distinguere nettamente tra il bestia- presentava una straordinaria concentrazione 190(27), ossia cinque in meno rispetto alla Il processo di frammentazione del possesso me che veniva condotto d'estate sugli alpeg- di proprietà comunali (nella quasi totalità di metà del Settecento, ma nel 1826 erano sa- fondiario naturalmente non si arrestò, com- gi e che proveniva dalle stalle della pianura pertinenza della comunità di Abbadia stessa), liti a 223, a causa dell'avvio del processo di plice un desiderio di radicamento nella pro- lombarda, il cui quantitativo doveva essere che toccavano l'83,49% della superficie nel suo davvero considerevole, e gli animali di pro- insieme; si trattava naturalmente delle esten- Tab. 6 Abbadia, distribuzione della proprietà fondiaria per gruppi sociali, 1750 ca. (in pertiche milanesi e in scudi) prietà degli abitanti di Abbadia e Linzani- sioni di boschi, pascoli e terreni infruttiferi che co, che le fonti danno per incredibilmente abbondavano nella zona, il cui valore era, ri- Gruppi sociali Titolari n' % Superficie p.m. Valor capitale scudi scarso: si pensi che nel 1908 venivano censi- spetto agli altri fondi, proporzionalmente ti solo 93 bovini in tutta la comunità di Ab- molto più basso (44% del valor capitale tota- Nobili 0,51 39. 2 78 0,45 badia, distribuiti su 52 proprietari, il che si- le) . A tener fronte alla proprietà collettiva c'era Ecclesiastici 2 1,02 24. I 55 0,32 gnifica nemmeno due capi a testa, una pe- solo quella dei non nobili (sarebbe improprio nuria che non era certo mitigata dalla pre- qui utilizzare la definizione di borghesi, per- Non nobili 137 70,26 2620. I 6695 38,75 senza di pochi ovini e caprini (29 in tota- ché occorrerebbe una ricerca particolare per Comproprietà fra non nobili 36 18,47 387.13 1074 6,22 le) (23). Un ventennio più tardi venivano con- definire il gruppo sociale di appartenenza dei Comunità 4 2,06 17629. 4 7602 44,00 teggiati 293 bovini e 61 tra ovini e caprini, singoli intestatari(26)), cui spettava il 14% dei. ma si tratta di dati che assommano il patri- terreni, anche se molto bassa era l'ampiezza Enti ecclesiastici 10 5,13 61. I 335 1,94 monio zootecnico di Abbadia con quello di media dei possessi (17 pertiche) , il che rivela Ordini religiosi I 0,51 352.17 1422 8,23 Linzanico, e comunque il numero di capi la dimensione prevalente di una piccola pro- Confraternite 2 1,02 -. 18 3 0,02 appartenente al singolo proprietario era sa- prietà, probabilmente in affanno, come si è lito di poco (2,2 a testa), segno di una rigi- già detto, a garantire la sopravvivenza. Eredità giacenti 2 1,02 3. 4 12 0,07 dità del settore che non trovava modo di su- Praticamente assenti i nobili, poco interessa- Totale 195 100,00 21 1 17.13 17276 100,00 perare il blocco dei suoi meccanismi, in par- ti a una terra di così scarso frutto, l'unico gran- ticolare per ciò che concerne l'adozione del- de possesso fondiario privato era quello dei Fonte: ASMi, Catasto, c. 2196. la moderna pratica della stabulazione e del religiosi dell'abbazia: 352 pertiche milanesi, (24) ricorso alle colture foraggere che rappresentavano l'1,68% della superfi- Tab. 7 Linzanico, distribuzione della proprietà fondiaria per classi sociali, 1750 ca.* (in pertiche milanesi e scudi) Certamente la scarsità dei dati a disposizione cie totale, ma erano probabilmente tra le più non consente di seguire adeguatamente l'evo- fertili, considerato che il loro valor capitale 0/0 luzione della struttura produttiva dell'agricol- rappresentava l'8,23% del totale. Gruppi sociali Titolari n° superficie p.m. valor capitale scudi tura nel territorio di Abbadia e Linzanico, ma A Linzanico (cfr. tab. 7), nella medesima fase, Nobili 1 0,46 34.18 0,97 152 1,15 i segnali che le poche notizie pervenute han- la proprietà fondiaria si distribuiva sostanzial- Ecclesiastici 4 1,83 49. 3 1,37 454 3,43 no lasciato fanno intravedere un quadro com- mente secondo una struttura analoga, con plessivo di notevole difficoltà: siamo cioè di l'unica differenza di rilievo costituita da un Non nobili 179 81,73 1504. 8 41,68 10147 76,71 fronte ad una terra intrinsecamente povera, possesso dei non nobili assai più marcato che Comproprietà fra non nobili 14 6,39 23.23 0,67 238 1,80 che non riesce in alcun modo a garantire la in Abbadia (oltre il 42% della superficie to- sopravvivenza dei propri abitanti, i quali, dal tale) e i fondi comunali ridotti, si fa per dire, Comunità 2 0,91 1841.12 51,02 931 7,04 canto loro, non sanno cogliere adeguatamen- al 51%. La ragione di questa più ampia pre- Enti ecclesiastici 8 3,66 93. - 2,59 892 6,74 te le limitate occasioni di reddito che l'am- senza della proprietà privata risiede verosi- Ordini religiosi 1 0,46 22.22 0,56 123 0,93 biente agrario potrebbe offrire (si pensi di milmente nella maggiore fertilità del territo- nuovo al caso dell'ulivo), condannandosi così rio di Linzanico rispetto a quello di Abbadia, Confraternite 5 2,28 10.10 0,29 80 0,60 ad una sopravvivenza stentata, che non sareb- anche se qui si accentuano i caratteri di re- Eredità giacenti 5 2,28 30. 8 0,85 212 1,60 be nemmeno tale senza l'apporto del patri- stringimento delle dimensioni del possesso 3610. 8 monio fondiario della comunità, argomento dei non nobili, che risulta essere mediamen- Totale 219 100,00 100,00 13229 100 su cui si tornerà ampiamente in seguito. te di poco inferiore alle 8 pertiche. *esclusi i beni a livello, pari a p.m. 10.4. Fonte: ASMi, Catasto, c. 2196.

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Cartografi al lavoro, pria terra che è connaturato a tutte le comu- di fallacia del raccolto poteva tradursi in dal cartiglio nità contadine, anche quando la maggior par- un peso enorme per la sua economia. dell'intestazione delle mappe teresiane. te degli abitanti si sono orientati, per la loro Le conferme dell'adattabilità di questo pat- sopravvivenza, verso altri settori dell'econo- to agrario al territorio che ci interessa ven- mia (ad Abbadia successe con l'industria) . Si gono, fin dagli inizi del secolo XVIII, dai ma- dovette però fare i conti con gli impegni fi- teriali elaborati in occasione della redazio- nanziari che l'acquisto fondiario richiedeva, ne del catasto teresiano(33), laddove si dichia- il che comportò un certo numero di vendite ra che tutti i terreni erano coltivati a mezza- forzate da parte dei meno fortunati. Un se- dria (caratteristica comune, si diceva, a tut- colo più tardi, perciò, nel 1947 (cfr. tab. 8), te le terre della pieve di Mandello). troviamo un numero di possessori nel comu- Un secolo più tardi, nel 1833, lo stesso tipo ne di Abbadia, cui ormai apparteneva anche di contratto veniva giudicato ancora predo- Linzanico, certo molto alto (862) , ma che rap- minante: "Nel comune di Abbadia (...) buo- presenta una quota assai inferiore rispetto alla na parte de' proprietarj lavorano i loro fondi somma dei proprietari delle due comunità in modo, che traggono a se ogni prodotto; di cui ci occupiamo a metà dell'Ottocento. tuttavia il sistema, che viene adottato dagli Rimaneva invece invariato il carattere fonda- altri è la mezzadria, colla quale si dividono mentale di questa proprietà, ossia la sua scar- per metà i generi di grano, vino, olive, casta- sa estensione: su 862 proprietari, 714 non an- gne etc., eccetto solo la foglia de' gelsi, che è davano oltre i due ettari e altri 104 erano com- riservata-per intero al padrone, il quale ha il presi nella fascia da 2 a 5 ettario11 peso di mantenere per quanto risguarda la E' ovvio che la struttura della proprietà del- provvista, i gelsi, e il mezzadro è posto a par- la terra condiziona fortemente anche i te della metà de' bozzoli a riguardo della cura modi della sua coltivazione, in particolare de' bachi da seta. Relativamente alla parte i contratti agrari. Su questo argomento, in prativa frammista ai fondi coltivi servendo per rapporto al territorio che ci interessa, le in- scorta di concimazione si gode esclusivamen- formazioni non mancano. te dal mezzadro, e pei prati isolati, paga esso In generale, a quanto sembra, il patto di un modico fitto, ed ha poi l'obbligazione non conduzione più diffuso, almeno a partire solo di spandere tutto il concime sui fondi dal Settecento, era la mezzadria, ossia la di- coltivi, ma ancora di supplire del proprio alla visione a metà, fra proprietario e colono, provvista di fieno de' monti, onde accrescere degli oneri e degli utili della coltivazione. foraggio ai bovini, e fornire così la necessaria Tale contratto si giustificava, in un territo- concimazione ai fondi. La manutenzione rio come quello di Abbadia, con la necessi- delle viti, e de' pali, che le sostengono viene tà di incentivare il contadino a lavorare una caricata al mezzadro, e li carichi prediali si terra non particolarmente fertile median- pagano dal padrone" (34) te la sua compartecipazione agli utili; in so- Dunque, con l'eccezione della foglia del gel- stanza, ogni incremento produttivo che egli so e di una quota in denaro per il prato, il riusciva a realizzare poteva tradursi in un tipo di mezzadria praticato ad Abbadia ad aumento della quota di prodotto a lui de- Ottocento inoltrato era ancora quello che stinata(32); viceversa, un semplice affitto in si suole definire classico: complice la scarsa generi o denaro, stabilendo una quota fis- produttività del suolo, non si era sviluppato sa a priori di spettanza padronale, in caso qui il cosiddetto fitto misto universalmente ci Zar itorto ctc acfia c' orbi. c

Pt t oc Tab. 8 Abbadia Lariana, distribuzione della proprietà per classi di superficie, 1947 u .NC an~. ~~ i.~. ¢c t o ACI. r*,/ tsi1t ara d`i1 x onig1'r l cnU [c NUMERO DELLE PROPRIETÀ (di ettari): SUPERFICIE DELLE PROPRIETÀ (di ettari): lirici lata h fi-2. i c `' ..4Grt non c P . fino E t: ferrrmtnata li , t ~St rr. i7a -., ~', a due ettari 714 370 i ion 1 da 2 a 5 ettari 104 308 assistenza citi J; rascritti ?d ;% `cA1!i icirte Jrtuclino tà. rt °` .,and da 5 a 10 ettari 28 179 uuh1L7 J30rctzze, aua. Qr ta Ambro da 10 a 50 ettari 15 285 one da 50 a 100 ettari I 80 (Gornicsn c ctiAwatct da-Aie eb"s Ci Totale 862 1.222 r -; Fonte: ISTITUTO NAZIONALE DI ECONOMIA AGRARIA, La distribuzione della proprietà fondiaria in Italia. Tavole statistiche. Lombardia. Roma 1947, pp. 40-41.

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diffuso nella collina comasca, ossia la corre- riori determinazioni non resta che rifarsi alla addossati al colono, che erano assolutamen- 2.3 LA CRISI DELLA PROPRIETÀ sponsione al proprietario, da parte del co- documentazione conservata presso l'archivio te ricorrenti in quel periodo; essi sono piut- COLLETTIVA: FINE DI UN'EPOCA lono, di un canone fisso in generi, quasi sem- parrocchiale di Abbadia, che, in un discreto tosto la spia di quella volontà di ricavare un I cenni alla diffusione del contratto di livel- pre frumento, e della metà dei prodotti del- numero di contratti, testimonia questa prati- reddito senza addossarsi eccessive fatiche di lo conducono il discorso al tema dello sgre- l'arboreo (uva e bozzoli), un patto partico- ca in rapporto ai fondi di proprietà ecclesia- controlli e contrattazioni col fittabile, volon- tolamento del patrimonio comunale, di cui larmente oneroso per l'affittuario, che si stica, le cui ragioni vanno probabilmente in- tà che è ulteriormente comprovata dall'atten- tale patto fu lo strumento principale. vedeva costretto a intensificare ovunque la dividuate nella difficoltà da parte dei titolari zione rivolta alla buona manutenzione dei Si è già detto di quanto imponente fosse la coltivazione del cereale indispensabile per della parrocchia di controllare assiduamen- fondi e al loro potenziamento soprattutto per (41) vastità di questi beni nel territorio di Abba- il pagamento del canone, senza che da essa te l'andamento produttivo dei fondi da loro quanto concerne le colture arboree dia e Linzanico a metà Settecento ed è fa- egli potesse trarre un significativo utile eco- affittati, cosa che era certamente necessaria Per completare la ricognizione sui contrat- cilmente intuibile che la loro ampiezza fos- nomico, in quanto praticamente tutto il rac- all'interno di un contratto come quello di ti di conduzione nel territorio di Abbadia se in relazione con la scarsa fertilità del colto finiva nelle mani del proprietario. mezzadria. Il fitto a denaro, invece, consenti- resterebbe da fare un accenno ad un altro suolo, che aveva tenuto in buona parte lon- Se ad Abbadia si fosse diffusa una tale pra- va di disinteressarsi della gestione e di riscuo- patto, quello di livello, debolmente diffu- so, a quanto pare, fino a metà Ottocento e tano i potentati laici e religiosi, non parti- tica, il risultato sarebbe probabilmente sta- tere comunque un canone fisso, presumibil- colarmente interessati ad investire laddo- to quello di provocare un esodo di coltiva- mente remunerativo per la proprietà. che poi, soprattutto in conseguenza del- ve i redditi erano così deboli e insicuri. tori dalle campagne, poiché, come si è det- Troviamo notizia di terre parrocchiali affit- l'alienazione dei beni comunali, ebbe in- vece notevole fortuna. Viceversa, il ceto contadino, pur penalizza- to, la terra era incapace di fornire tutti i tate a denaro fin dal 1693, in occasione del- to da questa stessa agricoltura risicata, tro- cereali indispensabili al pagamento dei ca- l'investitura fatta dal parroco di S. Lorenzo Con un contratto di livello sostanzialmente il proprietario cedeva in affitto a titolo per- vava nei beni comunali, che erano a dispo- noni; così si mantenne a lungo una forma di Linzanico a favore di Tommaso Rappi sizione di tutti, benché secondo regole pre- di mezzadria quasi perfetta. (benché la corresponsione del canone sa- petuo un fondo a un conduttore il quale, previo il pagamento di un canone in gene- cise che dovevano salvaguardare i bisogni La situazione cambiò solo nella seconda metà rebbe dovuta avvenire nella forma indiretta effettivi delle famiglie, gli strumenti indi- dell'Ottocento, quando l'accesso alla proprie- dell'impegno a far celebrare ogni anno cen- re piuttosto basso, aveva il diritto di rimane- re per sempre sul fondo e poteva trasmette- spensabili per la sua sopravvivenza, in ter- tà di un numero crescente di contadini pri- to messe, i cui proventi corrispondenti do- mini di terreni su cui condurre a pascolare ma nullatenenti, di cui si è detto, fece passa- vevano andare al titolare del beneficio par- re questo diritto ai suoi eredi. Si compren- derà facilmente che si trattava di un patto lo scarso bestiame, di boschi dove proce- re in secondo piano il contratto di mezzadria, rocchiale) (36) . Dopo un lungo silenzio delle dere alla raccolta di legna da fuoco e da ma non per promuovere un diverso tipo di fonti sul Settecento, le notizie in materia ab- spendibile soprattutto nelle aree meno feli- ci dal punto di vista agricolo, in quanto solo lavoro (i pali necessari alla coltivazione patto, bensì in ragione dell'incremento del- bondano per il secolo successivo.Solo per ci- della vite), di frutti selvatici, ma anche di la figura del piccolo proprietario coltivatore. tare qualche esempio, nel 1801 il "cittadino in questo modo l'affittuario (o livellario) poteva arrischiare sulla terra quegli investi- castagne, di strame per le stalle e via dicen- La prevalenza della conduzione diretta e la Parroco" Antonio Butti affittava per 95 lire do. Mantenere intatto questo patrimonio posizione ormai minoritaria della mezzadria la vigna parrocchiale a Giovan Battista Bian- menti di denaro e di lavoro che, per la ri- cordata povertà del suolo, erano in grado collettivo era perciò una necessità vitale per è testimoniata dalle perizie effettuate per il chi(37); nel 1815 i fabbricieri della chiesa di garantirsi risorse indispensabili in un con- nuovo catasto negli anni Sessanta del XIX Abbadia investivano per nove anni Dome- di fruttare solo su tempi molto lunghi. Non secolo. A questa data, inoltre, il patto mezza- nico Dell'Oro di una decina di fondi, per poteva, insomma, il livellario, correre il ri- testo non fortunato: è a questa considera- drile appariva aver subìto ulteriori e più si- l'annuo canone di 1731ire(38), e ancora, nel schio di essere allontanato dal fondo prima zione di fondo che occorre sempre rifarsi gnificative modifiche: solo sui terreni miglio- 1824, nel 1839 e nel 1840 si faceva menzio- di aver cominciato a raccogliere il frutto del- per comprendere appieno i problemi che (39) le sue fatiche. Al tempo stesso il proprieta- la gestione dei beni comunali comportò ri, infatti, frumento e mais venivano divisi per- ne di contratti a denaro . (46) fettamente a metà; sugli altri al proprietario Naturalmente il canone in denaro non era rio riusciva ad affittare un fondo di scarsa nelle diverse fasi storiche spettava una quota minoritaria (due quinti) l'unico obbligo assunto dal conduttore dei resa, molto spesso inappetibile ai più, e se il Scarse e frammentarie sono le notizie che ri- rispetto al colono, e lo stesso succedeva per i fondi. I patti fanno esplicita menzione della canone che riscuoteva era piuttosto basso, guardano i beni comunali nel territorio che prati (dove sui terreni non eccessivamente necessità di "refilare e tenere per sempre re- veniva compensato dalla sua perpetuità. ci interessa per i secoli precedenti il XVIII; a fecondi i due terzi del fieno toccavano ora al filate le viti compiendo i spazj mancanti, Notizie di contratti di livello vengono dai ma- questa data, però, appare già evidente che conduttore del fondo), segno inequivocabi- come sostituire ai moroni ed alle ulive, che teriali catastali settecenteschi inerenti Linzani- erano insorte alcune difficoltà, legate allo sta- le della necessità, da parte del primo, di in- mojono altrettante piante di egual specie, e co (tre contratti per una decina di pertiche mi- to critico delle finanze comunali, cosa che centivare i contadini a restare su fondi agri- darle allevate senza compenso", del vincolo lanesi), mentre ad Abbadia, in quella fase, sem- rendeva indispensabile procedere all'affitto coli non particolarmente remunerativi me- ad effettuare "la piantaggione de (...) mo- bra che essi fossero del tutto assenti(42), per com- o addirittura alla vendita di qualche porzio- diante la possibilità di assicurarsi una mag- roni che gli verranno somministrati dai Si- parire soltanto nel 1826, e in una misura dav- ne di proprietà pubblica. Sappiamo in que- giore porzione di prodotto, così da scongiu- gnori fabbricieri, allevandoli mediante le vero cospicua: erano affittate a questo titolo, sto senso che nel 1766 alcuni boschi comu- rare, come si è appunto detto, una fuga dalle operazioni risguardanti un buon sistema infatti, ben 726 pertiche milanesi(43), pari al nali di Abbadia erano affittati a privati, che campagne, magari verso il lavoro nelle mani- d'agricoltura, ed il tutto senza compenso". I 7,3% della superficie totale. A Linzanico, alla l'anno successivo si pensava di pagare un fatture che si andavano proprio allora svilup- miglioramenti "saranno al fittabile compen- stessa data, i contratti di livello erano 7 e ri- debito contratto dalla comunità con la ven- pando in modo tumultuoso. Continuavano sati nel limite non maggiore della metà del guardavano 139 p.m., pari all'1,6% del totale (44). dita della legna tagliata in altri fondi comu- invece ad essere divisi a metà il vino, le olive, fitto di un anno, e viceversa dovrà pagare i La tentazione di defilarsi dal punto di vista ge- nali, che nel 1787 veniva ceduto a livello un le castagne e la legna(35) deterioramenti", così come egli non riceve- stionale, di cui si è detto in precedenza, è pro- tratto di pascolo per 240 lire milanesi, che Le fonti catastali degli anni Sessanta dell'Ot- rà "compenso per qualunque infortunio e babilmente all'origine dell'interesse che anche nel 1789 la comunità chiedeva al governo tocento sottolineano anche, per Abbadia, disgrazia di brina, tempesta anche maggen- la parrocchia locale, nel corso dell'Ottocento, centrale l'autorizzazione a vendere un appez- l'esistenza di un certo numero di contratti ga, siccità, innondazioni, piogge dirotte od rivelò nei confronti del contratto di livello, zamento di bosco e che fin dal 1763 era stata agrari "a tutto danaro", ossia di patti di lavo- altro qualunque siasi caso fortuito, anche del come testimonia il tentativo di procedere al- prospettata la vendita dei diritti di pesca sul l'affitto a questo titolo di alcuni beni dell'ora- tratto di lago antistante Abbadia che erano razione in cui l'unico canone corrisposto era tutto remoto, accidentale ed impensato" (40) una somma in contanti. In mancanza di ulte- Non deve stupire la pesantezza di certi oneri torio di S. Martino, condotto nel 1839(45) di pertinenza pubblica(47)

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Pagina a fianco. L'attacco all'integrità del patrimonio fon- in tal modo la pubblica tranquillità". Il vice Sopra: Linzanico, diario comunale si accentuò negli anni prefetto fece intervenire un distaccamento paesaggio agrario. della dominazione francese, tra il 1796 e il di soldati austriaci, che il giorno 21 arresta- Sotto: appezzamento 1814, quando maggiori si fecero le richie- rono Giuseppe Morganti e Carlo Rodulati coltivato a moroni nelle mappe teresiane. ste di contribuzioni del potere centrale alle di Borbino "indiziati come capi autori, e comunità; furono le stesse autorità, allora, a principali devastatori dei boschi" (50) spingere perché venisse ceduta una parte dei Le osservazioni del vice prefetto sulla pre- beni comunali, operazione i cui proventi sunta tendenza al ladrocinio e sulla facilità avrebbero dovuto in parte pervenire alle cas- di guadagno dei responsabili dei tagli abu- se del governo e in parte sarebbero dovute sivi vanno ovviamente inquadrate nella servire a sanare i debiti delle comunità. necessità di rimarcare la colpa di cui essi si A Linzanico, nel 1796, venne ceduto a livel- sono resi responsabili; in realtà, qui come lo ad Ambrogio Micheli il fondo "Valdegni- altrove, si trattava di individui che in gene- va" e nel 1802 si procedette all'affitto di al- re erano costretti a ricorrere a questi mez- cuni terreni per pagare le spese militari cui zi per obbligo di sopravvivenza e che, nella forzatamente gli abitanti erano stati sotto- più volte ventilata prospettiva di una gene- posti dalle autorità francesi(48). Ad Abbadia rale privatizzazione dei beni comunali, pen- la comunità ricorse nel 1814 all'affitto di savano di dovere in qualche modo sfrutta- quattro fondi coltivi per far fronte ad alcuni re, finché ciò fosse stato possibile, le risor- impegni finanziari inderogabili(49). Natural- se pubbliehe(51) mente gli abitanti presi nel loro insieme non Le preoccupazioni in questo senso erano erano affatto contenti della piega che le cose dawero molto sentite, come testimonia una stavano prendendo ed ebbero modo di ma- petizione dei comunisti di Abbadia del 1814, nifestare il loro dissenso in più di un'occa- in cui si chiedeva l'annullamento dell'allivel- sione, ma il malessere che la situazione por- lazione, ossia della cessione a titolo di livello, tava con se' si esprimeva principalmente nel- deliberata nel 1813, di alcuni fondi comuna- la crescente tendenza ad ignorare gli anti- li "perché dannosa sommamente ai commu- chi patti che, come si è detto, regolavano lo nisti per mancanza di fondi liberi sufficienti sfruttamento dei beni comunali, in partico- onde spingere ai pascoli le loro bestie e per- lare mediante il taglio abusivo di legna. ché contraria allo spirito dei reali decreti" (52) E' a una pratica di questo genere che fa rife- Particolarmente delicata era la questione bestiame dei comunisti, ma progressiva- rimento il vice prefetto del distretto di Lec- delle alpi comunali, ossia dei pascoli mon- mente cercarono di liberarsi da questo one- co nel1815, denunciando "l'abuso introdot- tani destinati all'allevamento del bestiame, re per avere maggiore libertà di movimen- tosi negli abitanti dell'Abbadia, e di Linza- non solo locale, nei mesi estivi. Un docu- to nella stipulazione di contratti con pro- nico frazioni di Mandello d'invadere, taglia- mento del 1782(58) chiarisce i termini dello prietari residenti altrove, verosimilmente re e devastare i boschi comunali con grave sfruttamento collettivo di questa risorsa: anche con gli allevatori della pianura irri- danno alla sussistenza dei boschi stessi", cui "s'intende un'unione di tutti li abitanti del- gua che mandavano sulle montagne laria- non riusciva ad opporsi nemmeno la vigi- la comunità ad eleggere una persona, la ne, nel periodo estivo, grandi mandrie di lanza dei guardiaboschi, "i quali temevano quale voglia caricare l'Alpe a cui poi con- bovini(54). Un contratto stipulato nel 1815 nell'affrontare lo stuolo numeroso sempre segnano le loro bestie, pesando prima il per l'affitto dell'alpe Tavolera di Linzani- unito dei ladri". Nel marzo di quell'anno "la latte che fano, il frutto del quale viene poi r co(55) contemplava per esempio che l'affit- depredazione (...) era divenuta insultante in fra detti abitanti diviso ratteatamente in ra- tuario non potesse allevarvi "bestie forestie- modo che nel pieno mattino all'aspetto di gione di un tanto per ogni lira di latte, che re" e dovesse accettare "giusta la consuetu- tutti si permettevano di tagliare, ed asporta- da medesimi fu consegnato, e rispetto poi dine tutte le bestie de' comunisti, che li ver- ranno date in custodia", ma prevedeva an- re la legna di ragione comunale esponen- alla detta persona eletta ad amministrare, { dola ben anche in vendita al pubblico. Que- a questa viene secondo l'uso assegnato tut- che la possibilità che, nel caso l'assegnata- sti devastatori se ne facevano una professio- to il frutto del latte che raccoglie da dette rio dell'alpe non fosse un abitante del co- ne, ed abbandonavano i loro mestieri poi- bestie nel giorno di S. Gio. Battista, non mune (e la circostanza si verificò di lì a ché col frutto delle loro rubberie tanto ri- avendo altra ricognizione, che questa per pochi anni, nel 1826, con un affittuario di traevano per poter vivere, e mantenere i loro la sua amministrazione, il pastore poi, che Mandello(56), avrebbe potuto portarvi gli animali di sua proprietà, il che, a ben guar- collettivi, tanto da suscitare in più di un'oc- vizi". Stanco della situazione, il giorno 17 il assiste alle bestie, al latte, a fare il strame sindaco aveva fatto intervenire la gendarme- per l'ingrasso viene poi questo pagato a rata dare, rappresenta proprio quella rottura di casione proteste e disordini(57) ria, che aveva sequestrato una parte della delle bestie, che sono state consegnate dai una consuetudine radicata di cui si è det- Il processo di graduale alienazione degli an- legna, ma il 19 "una turba di devastatori in rispettivi padroni delle medesime". to, che riservava i pascoli ai soli abitanti tichi diritti consuetudinari degli abitanti di numero di circa 50 si era (...) recata alla I continui bisogni finanziari della comuni- della comunità. Inoltre va aggiunto che gli Abbadia e Mandello sui pascoli comunali porta di sua casa, ed alcuni pochi penetrati tà ruppero questa tradizione consolidata, amministratori comunali si videro costretti non si arrestò col progredire del secolo XIX, ben anche nel cortile declamando contro aprendo la strada ad interventi sempre più sempre più spesso ad esigere dai comunisti anzi, si accentuò ulteriormente: basterebbe di lui, e chiedendo la restituzione della le- frequenti di privati che all'inizio avevano una specie di tassa per ottenere l'autorizza- citare il fatto che il numero di animali di gna ad essi invenzionata compromettendo l'obbligo di mantenere sulle alpi anche il zione a far pascolare le loro bestie sui pascoli proprietà dei comunisti che potevano esse-

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tizzazione dei loro beni(61) Il processo si compì, nel caso del territorio che ci interessa, e a differenza di altre loca- lità, attraverso uno stillicidio di piccole ven- dite e affitti che si trasformavano successi- vamente in vere e proprie alienazioni. A Linzanico vennero affittate tra 1820 e 1821 alcune porzioni di prati comunali(62) è sem- pre nel 1821 la deputazione decise di cede- re a livello un altro prato(63). Nello stesso anno si rilevava che delle 6028 pertiche pos- sedute dalla comunità ancora nel 1807, ne rimanevano dopo alcune alienazioni 5939(64). Tra il 1821 e il 1829 il movimento delle vendite fu estremamente accelerato, in particolare dopo alcune operazioni con- dotte nel 1828(65), tanto che afine decennio si calcolava che ormai 2300 pertiche del pa- trimonio fondiario di Linzanico erano state cedute a titolo di livello a privati(66). Persino le autorità comunali, solitamente schierate in favore della vendita, sia per compiacere il potere centrale che non raramente per in- teresse personale ad acquistare direttamen- te i fondi posti all'asta, ebbero modo di ma- nifestare parere negativo, nel 1828, nei con- fronti delle ulteriori privatizzazioni propo- ste dal governo austriaco, sostenendo di non potere "non accogliere i riclami, e le lagnan- ze (...) come fondate e ragionevoli" e dichia- Crebbio, re lasciati nelle alpi diminuì tra il 1829 e il gioco non era un generico desiderio di eva- randosi "della sommessa opinione, che il li- Sopra. paesaggio agrario. 1838 da 290 a 200 bovini, e questo proprio dere certi obblighi, ma la pesante necessità vello di cui si tratta non è per essere conve- Abbadia, le sponde sterili per consentire un incremento della presen- di sopravvivere che era rappresentata spes- (67) e rocciose raffigurate nelle niente per ogni rapporto" . mappe teresiane. za di bestiame "forestiero", che era quello so dalla possibilità di mantenere qualche Gli anni Trenta furono caratterizzati da ul- di maggior interesse per il privato cui era bestia in più per il proprio fabbisogno. teriori allivellazioni di alcuni fondi e, insie- A sinistra. concesso in affitto il territorio pascolivo(58). La sorte che si riservava ai pascoli era co- me, dal ricorso all'affitto di altri per soppe- Stalla e fienile in località Anche in questo caso, come per il taglio mune del resto alle proprietà collettive nel Campelli (dal catasto rire alle necessità delle finanze comunali(68), teresiano). della legna di cui si è già fatto cenno, gli loro insieme. In questo senso il passaggio operazioni che rappresentarono comun- abitanti di Abbadia e Linzanico non erano all'Ottocento rappresenta davvero una svol- que, a quanto pare, solo un palliativo, se è vero disposti ad accettare passivamente la per- ta epocale: finisce nelle aree montane il che nel 1842 furono avviate le procedure per dita dei loro diritti. Un episodio assai em- tempo delle comunità di villaggio i cui abi- la cessione a livello di tutto o quasi il patrimo- blematico in questo senso avvenne nel tanti erano legati da vincoli solidaristici che nio comunale non ancora alienato(69) 1830, quando la deputazione comunale di impedivano l'abbassamento delle condizio- Le decisione suscitò comprensibilmente Abbadia, durante una perlustrazione in ni di vita ad un livello insostenibile e co- forti resistenze da parte di chi (ed era la compagnia di alcune guardie sui monti mincia il tempo del trionfo capitalistico, nel maggior parte) rischiava di vedersi privato "per sospetto di qualche vagabondo", veri- quale riesce poco comprensibile che so- completamente di una risorsa fondamen- ficò che il numero dei bovini presenti era pravvivano proprietà straordinariamente tale per la propria sopravvivenza. Quando za sarebbero costretti dall'impotenza ad an- superiore a quello denunciato per l'alpeg- estese di terre poco sfruttate ai fini dello il consiglio comunale di Linzanico, nel darsene prive della quota che a loro potreb- gio e provvide al sequestro degli animali sviluppo economico più generale, ad esem- maggio del 1845, deliberò la vendita a li- be competere" (70) non registrati. I proprietari di questi ultimi pio, ed è il caso di Abbadia, come serbato- vello di tutto ciò che ancora non era stato Le autorità comunali di Linzanico rispose- se la presero con le autorità in maniera piut- io di legna con cui alimentare il fabbiso- venduto, le proteste si moltiplicarono. Un ro che la determinazione di vendere il re- tosto violenta (la denuncia relativa parla gno dell'industria(6o) gruppo di "consiglieri, malghesi, ed estima- stante patrimonio comunale ( 3165 pertiche dell'attribuzione ai deputati di epiteti come Questa esigenza di avere mani libere nello ti" si rivolse nell'agosto di quell'anno all'Im- da suddividersi fra 127 famiglie di comuni- "ladri, canalia, balossi, birbe, e poi putta- sfruttamento delle risorse locali si sposava perial Regio Governo della Lombardia in sti) risaliva addirittura al 1839 (anno in cui, ne, bozzarone, ed altre ingiurie di ogni sor- pienamente, nella prima metà dell'Otto- Milano, sottolineando l'importanza che del resto, il governo centrale aveva emana- ta, e sparlamenti") e finirono per coinvol- cento, con le già ricordate necessità finan- boschi, pascoli e castagneti comunali ave- to precise disposizioni in tal senso) e giudi- gere gran parte della popolazione nel tumul- ziare delle amministrazioni locali, le quali, vano per "molte povere famiglie", le quali, carono infondate le pretese dei ricorrenti, to ("che potevano essere più di duecento unitamente al potere centrale, esercitava- (59) peraltro, "non sarebbero in grado di fare in particolare quelle dei malghesi che teme- persone") . Ancora una volta la posta in no pressioni sempre più forti per la priva- acquisto di tali beni (...) e per conseguen- vano di restare senza lavoro, negando che

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"nel Comune di Linzanico si allevi del be- passibili di privatizzazione mediante contrat- serabili puonno essere in situazione di aggra- tardanza; e tagliasi, sradicasi, svellesi, devastasi stiame bovino e che vi siano de' malghesi to di livello e le rimanenti erano congelate varsi del canone di livello, che può presenta- e si compie la più mostruosa rovina dalla loro propriamente detti domicialiti nello stesso perché oggetto di contestazione circa la loro re poca diversità, se fossero al caso d'addos- sfrenata ingordigia"(82) . Comune; giacché con tal nome voglionsi piena proprietà da parte della comunità. In sarsi quello dell'affitto" e invitarono le auto- Alle autorità austriache fu necessario an- chiamare que' pastori che vivono unicamen- una nota annessa l'imperial regio commis- rità comasche ad insistere per l'esecuzione cora oltre un decennio per aver ragione te dell'allevamento del bestiame e de' pro- sario distrettuale di Lecco osservava che "i del progetto del livello delle terre comunali, dell'ostinata resistenza degli abitanti di Ab- dotti del latte. Questi malghesi sono tutti do- contadini di questi paesi, sempre stati usi a cosa che puntualmente avvenne nei mesi suc- badia, passando anche attraverso la rimo- miciliati nella Valsassina; ed alcuni di essi nel- fruire impunemente de' boschi comunali, cessivi, ma che si scontrò nuovamente con zione, nel 1846, del primo deputato comu- la stagione estiva conducono le loro man- mal sentono la determinazione di livellare i l'opposizione della maggioranza del convo- nale Ambrogio Bianchi, che capeggiava il dre fino sui pascoli montuosi del Comune fondi, che li esclude per sempre dai mede- cato comunale di Abbadia(80). Nel 1831 i fau- partito degli oppositori(83). di Linzanico mediante un accordo fatto col- simi, epperò sono del sommesso avviso che tori della vendita tornarono alla carica dichia- Nel gennaio del 1847 il consiglio comunale l'appaltatore del pascolo, il quale ne fa un sia necessario vincerli con dolcezza e deter- rando che "i focolaristi appunto per essere si dichiarò in linea di massima favorevole al- monopolio a danno dei comunisti". Era col- minarli un poco per volta al livello della pro- quasi tutti possidenti nell'ordinaria agricol- l'alienazione, a patto che essa venisse realiz- pa di queste mandrie la devastazione dei bo- prietà comunale". tura de' proprj fondi ricavano dai fondi stes- zata come a Linzanico, ossia "segua a titolo schi comunali, mentre la risorsa castanile Il 1830 fu per Abbadia un anno di dibattiti si, le legne morte per quasi intiero il proprio di livello ad esclusivo favore dei terrieri", in "venne ormai quasi intieramente distrutta accesi. Nel luglio di quell'anno il convocato uso, che le legne de' boschi comunali servo- tanti lotti quanti erano le famiglie del comu- appunto per esser posta in fondi comunali comunale respinse il progetto di allivella- no invece per un commercio sterminatore, e ne e mediante estrazione a sorte(84). Fiocca- e di libera proprietà; poiché i proprietarj mento dei beni comunali avanzato dalle au- senza discipline" e che "il limitrofo comune rono i reclami e le proteste di tanti che si sen- della medesima, non potendo difenderla torità centrali per 58 voti contro 49, moti- di Linzanico (...) ha livellato tre quarti de suoi tivano danneggiati, tra gli altri da parte di co- dalla continua rapacità de' Comunisti, ama- vando la decisione con la necessità di garan- possessi ed il restante non solo basta per l'uso loro che, avendo un contratto d'affitto per no meglio di farla estirpare e di ricavare un tire, attraverso l'adeguato e collettivo sfrut- del pascolo, e delle legne, ma si è anche affit- alcuni fondi, temevano di perdere i loro di- pronto e sicuro capitale"(71) . Avevano perciò tamento di boschi e pascoli, "il necessario tato la tassa sul bestiame pel pascolo istesso, ritti da quel momento fino alla scadenza na- buon gioco le autorità di Linzanico ad af- concime e la legna per le viti; sicché dalla con facoltà all'affittuario d'introdurre delle turale del contratto(85). Solo nel 1849, perciò, fermare che con l'allivellamento "tutti que' detta alienazione ne addiverrebbe per ne- bestie forestiere a compire il numero di 380 il perito agrimensore Provasi potè presenta- terreni, che non saranno adatti alla coltiva- cessaria conseguenza se non il totale depe- bovini, quando quelle dei comunisti non lo re un progetto di alienazione livellaria basa- zione, verranno ingombri in pochi anni di rimento, almeno un gravissimo deteriora- completassero, e si va ad affittare gran quan- to su 149 lotti, cresciuti poi nella versione de- selve di castagni e di roveri, e ne' monti su- mento nell'agricoltura (...) e da ciò l'assolu- tità di bosco". Ad Abbadia dominava invece finitiva a 178, in considerazione del numero periori di folte boscaglie di faggi" (72) ta povertà dei suoi abitanti tutti generalmen- "una branca di avidi insensati, i quali goden- effettivo dei nuclei familiari di Abbadia aven- Negli stessi mesi, perciò, a dispetto delle te adetti alla stessa". E aggiungeva: "Le su- do impunemente dei beni comunali, non vo- ti diritto di partecipare alla spartizione(86). proteste, si procedette all'estrazione dei periori prescrizioni ingiungono di procede- gliono piegare a quelle misure che puonno La divisione effettiva avvenne mediante sor- lotti e alla loro assegnazione ai nuovi pro- re all'alienazione dei beni comunali, che pregiudicare al privato loro interesse, promo- teggio il 25 giugno 1852(87), ma essa non toc- prietari-livellari, molti dei quali, però, a non siano di stretto bisogno al Comune; dac- vendo quello del Comune"(81). cò comunque che una parte, benché consi- conferma della fondatezza di alcune argo- ché adunque tutti li beni della Comune del- Il conflitto che si delinea sulla base di que- derevole, delle proprietà comunali: nel 1860 mentazioni avanzate dagli oppositori del l'Abbadia sono necessarissimi per la stessa, sti documenti è probabilmente quello tra esse venivano ancora conteggiate nella ri- progetto, già nel 1846 furono costretti a ri- onde sostenere nello stato attuale in comu- una maggioranza, magari risicata, di nota- spettabile misura di 4303 pertiche censua- vendere ad altri le loro quote, per mancan- ne l'agricoltura (...) ne consegue, che non bili e possidenti che temeva di rompere gli rie(88), segno di un ostinato attaccamento de- za di mezzi con cui sostenere gli impegni è per legge ordinata la vendita, o livellazio- antichi equilibri che garantivano una sten- gli abitanti a questa realtà, e furono gestite assunti(73). Anzi, nel 1852, nonostante ne dei medesimi". Piuttosto, sarebbe stato tata sopravvivenza alle popolazioni locali e nel modo consueto per i decenni successivi. un'ennesima protesta fatta pervenire nel meglio, secondo il convocato, passare al sem- una forte minoranza interessata allo sfrut- Vale piuttosto la pena di ricordare che gli 1850 addiririttura al maresciallo Ra- plice affitto di tanti piccoli lotti di terra, così tamento diretto delle risorse rappresenta- acquirenti a titolo livellario del 1852 ebbe- detzkij(74), il consiglio comunale di Linza- da consentire a tutti di usufruirne, il che, te dalle terre collettive, forse convinta in ro poca materia di rallegrarsi per il passag- nico deliberò di procedere ad ulteriori alie- comunque, dal punto di vista finanziario buona fede che dalle innovazioni avrebbe- gio nel novero dei proprietari terrieri: sfrut- nazioni (evidentemente le vendite prece- avrebbe recato alla comunità un'entrata so- ro potuto scaturire ulteriori occasioni di tate quel po' di risorse che il loro lotto of- denti, pur massicce, non avevano esaurito stanzialmente analoga. Tale scelta era stata lavoro per i ceti più poveri, e dunque qual- friva e stretti dai debiti accesi per far fronte l'intero patrimonio collettivo) (75). adottata nella vicina località di Rancio con che fonte di reddito aggiuntivo. al pagamento effettuato al momento del- Ad Abbadia le cose non andarono diversa- felici risultati, mentre l'allivellazione decisa Fino al 1833 la situazione ristagnò, ma in quel- l'acquisto, molti si videro costretti a cede- mente. Da una lato si procedeva in modo a Lierna aveva provocato liti e disordini(78). l'anno ripresero le manovre per la privatizza- re, magari ad un prezzo inferiore, ciò che sempre più intenso all'affitto sia del diritto Non tutti i notabili di Abbadia erano però di zione e d'altro canto i debiti che si andavano si erano faticosamente conquistato(89). di taglio della legna che dei cosiddetti "se- questo avviso. In una petizione avanzata al- accumulando da parte della comunità impo- In un certo modo, questa sembra essere la gativi", ossia gli erbatici raccolti sui fondi l'Imperial Regia Delegazione provinciale di nevano almeno dei sacrifici limitati. In aprile significativa conclusione di una vicenda pubblici(76), dall'altro alla vendita di porzio- Como sul finire del 1830(79) alcuni di essi cri- il consiglio comunale deliberò finalmente la come quella fin qui delineata: immersi in ni sempre più estese di beni comunali. ticarono aspramente le decisioni dei loro con- cessione a livello di una "non indifferente un'agricoltura stentata, ma che garantiva Una stima del 1830(77) dell'entità di questi cittadini: "qui la maschera cade da se, e qui si quantità dei terreni in discorso, suddivisi in loro, probabilmente, un faticoso equilibrio ultimi li quantificava in 6522 pertiche mila- svelano le vergognose trame di quel partito moltissimi piccoli lotti", ma per l'ennesima anche grazie all'apporto dei beni comuna- nesi; di esse, 2089 erano considerate incedi- egoista, che oppostosi sempre con accani- volta l'operazione si arrestò, mentre, a detta li, gli abitanti di Abbadia e Linzanico resi- bili perché assolutamente indispensabili ai mento al livello, ed all'affitto, per dilapidare del solito partito favorevole alla vendita, "i stettero a ciò che poteva apparire il nuovo, comunisti per il pascolo, il rifornimento di impunemente il Comune a proprio profitto, comunisti, e non comunisti hanno organiz- consapevoli dei rischi che vi erano connes- legna e "per scorta delle alpi", 874 risultava- s'avvisò in ultimo di parteggiare per l'affit- zato la più completa devastazione dei beni si, a torto o a ragione diffidenti di un futu- no già affittate, 2287 venivano indicate come to". I ricorrenti sostennero "che anche i mi- comunali, traendo profitto dalla significata ro che assegnava loro altri ruoli.

58 59 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo II - Le risorse agricole: una realtà precaria

NOTE 17 Ibid., c. 3364. 34 APA, Istromenti, c. II. proprio per non sottostare alla tassa prevista: cfr. ibid., c. 739. 1 Questi dati in MINISTERO DI AGRICOLTURA, INDU- 18 ASCo, Prefettura, c. 4491. 35 Queste notizie in ASMi, Catasto, c. 10883. 58 Per questi dati cfr. ACA, Linzanico, Cat. V, c.3. Alcuni STRIA E COMMERCIO, Catasto agrario del Regno d'Italia. documenti sull'affitto novennale dell'alpe Valfredda e del 19 Nel 1858 il consiglio comunale di Abbadia deliberò l'ac- 36 APA, Circolari vescovili. Lombardia, Roma 1913, p. 25. Sui caratteri fisici del terri- quisto di semente-bachi giapponese immune dalla malattia prato ed alpe detto il Piano della Nave, di proprietà della torio che ci interessa cfr. A. BALBIANI, Da Lierna ad Abba- della pebrina, per un quantitativo di 30 once: cfr ibid., c. 37 Ibid., Istromenti, c.II. comunità di Abbadia, in ASCO, Prefettura, c. 2704. dia, Como 1967, pp. 5-11. 4585. Sull'argomento cfr. A. M. GALLI, Il Comasco nella "gran- 38 Ibidem. 59 La documentazione sull'episodio ibid, c. 2498. Qualche 2 II materiale in questione è conservato presso l'Archivio de crisi" bachicola (1854-1874), in `Economia e storia", XIV, disordine si era verificato anche nel 1824-25, quando ad 39 Ibidem. Storico Civico di Milano, fondo Località foresi, c. 25, ma i 1967, 2, pp. 185-229. alcuni abitanti erano stati confiscati i bovini che pascolava- Ibid., Atti di nascita. dati su Abbadia e Linzanico risultano fusi con quelli della 20 Cfr. ad esempio ibid., Camera di Commmercio di Como, c. 40 no sui terreni comunali affittati a privati in numero supe- comunità di Mandello, senza che sia possibile procedere allo 265. 41 Cfr. sulla stessa linea di condotta il contratto del 1840 riore a quello dichiarato: cfr. ibid., c. 2478. scorporo, ibid., Istro- 21 In un documento del 1900 Abbadia è compresa fra i co- per l'affitto dei beni dell'oratorio di S. Martino, 60 Sul tema delle comunità montane cfr. P. P. VIAZZO, 3 Cfr. ASMi, Catasto, cc. 2196 (Abbadia) e 2197 (Linzani- muni ai quali il governo impone la cura dei gelsi infetti dalla menti, c.II. Comunità alpine. Ambiente, popolazione, struttura sociale nelle Il nuovo censo co). Sul catasto teresiano cfr. S. ZANINELLI, diaspis: cfr. ibid., c. 254. In un altro, del 1901, il sindaco di Linza- 42 Cfr. ASMi, Catasto, cc. 2196 e 2197. Alpi dal XVI secolo ad oggi, Bologna 1990. dello Stato di Milano dall'editto del 1718 al 1733, Milano 1963; fico invitava gli agricoltori ad applicare alle piante ammalate 61 In generale, sulla questione della vendita dei beni co- circa i suoi effetti nell'area lariana cfr. G. GALLI, Il "modello 43 Cfr. ASCo, Catasto, Ufficio distrettuale delle imposte dirette di "l'opportuna miscela" curativa: cfr. ACA, Linzanico, Cat. II, c.10. munali nell'Ottocento cfr. P. BRUNELLO, Ribelli, questuan- della più perfetta legislazione economica". Il catasto milanese da Lecco, catastino 1 (Abbadia) . La quasi totalità di questi fon- ti e banditi. Proteste contadine in Veneto e in Friuli 1814-1866, Carlo VI a Maria Teresa (1718-60), in La misura generale dello 22 Per queste notizie cfr. MINISTERO DI AGRICOLTU- di apparteneva originariamente alla comunità di Abbadia Venezia 1981, soprattutto le pp. 7-126. Per un confronto Stato. Storia e attualità del Catasto di Maria Teresa d'Austria nel RA, INDUSTRIA E COMMERCIO, DIREZIONE GENERA- (426 p.m.) e ai padri Serviti (316 p.m.). LE DELL'AGRICOLTURA, Elenco dei comuni fillosserati o so- con altre realtà del territorio comasco cfr. G. GALLI, Terre territorio di Como, Como 1980. pp. 9-29. Per un confronto 44 Ibid., catastino 64 (Linzanico). Anche in questo caso la spetti d'infezione fallosserica al 31 dicembre 1906, Roma 1907, di tutti, terre di pochi, in Segni del lavoro, immagini della festa. con la più ampia realtà lombarda si rimanda a M. ROMA- maggior parte dei fondi allivellati era originariamente della Elenco Equilibrio agricolo e civiltà delle ville nel territorio di Albese con NI, L'agricoltura in Lombardia dal periodo delle riforme al 1859, p.5, e IDEM, dei comuni fzllosserati o sospetti d'infezione comunità di Linzanico (60 p.m.) e dei padri Serviti (35 p.m.) . Milano 1957, e ID., L'economia milanese nel Settecento, in Sto- fallosserica al 31 dicembre 1915, Roma 1916, p.13. Sull'argo- Cassano, a cura di G. GALLI, Albese 1993, pp. 61-66. ria di Milano, Milano 1958, vol. XII, pp. 479-547. mento cfr. S. ZANINELLI, Un tema di storia dell'agricoltura 45 APA, Istromenti, c. II. 62 ASCo, Prefettura, c. 2414. italiana fra Otto e Novecento: la diffusione della fillossera ed il 4 Il materiale ibid., cc. 10861 (Abbadia) e 10878 (Linza- 46 Sul tema dei beni comunali cfr. più in generale, ma rinnovamento°della viticoltura, in Fatti e idee di storia economica 63 Ibid., c. 2441. fico). Anche per questa fase può essere utile il confronto sempre all'interno dell'area comasca, D. ZARDIN, La pieve nei secoli XII-XX. Studi dedicati a E Borlandi, Bologna 1976, 64 Ibidem. Il documento specifica che 86 p.m. erano state con la situazione lombarda, per cui cfr. M. ROMANI, Un di Zezio Superiore nella seconda metà del `700. Proprietà collettiva pp. 861-878. cedute a titolo di livello. secolo di vita agricola in Lombardia, 1861-1961, Milano 1963, e legami comunitari, in "Periodico della Società Storica Co- e S. ZANINELLI, Storia di Monza e della Brianza. Vita economi- 23 Questi dati in ACA, Abbadia, Cat II, c. 63. Nel docu- mense", vol. XLVII, 1980, pp.25-36; V. MAZZUCCHELLI, 65 Ibid., c. 2726. ca e sociale, Milano 1969. Per la situazione comasca il con- mento vengono elencati anche 5 cavalli, 2 asini e 4 maiali "Interne dissensioni" e "pubblico vantaggio". Contese co- 66 ACA, Linzanico, Cat. V, c. 3. fronto può avvenire con C. BESANA, Il mondo agricolo laria- munali nella Lombadia del Settecento: Il caso di Varenna e 24 I dati del 1930 in ISTITUTO CENTRALE DI STATI- no nel passaggio fra i due secoli, in Da un sistema agricolo a un di Sormano, in "Periodico della Società Storica Comense, 67 Ibidem. Già nel 1826 il convocato di Linzanico aveva re- STICA DEL REGNO D'ITALIA, Censimento generale dell'agri- sistema industriale: il Comasco dal Settecento al Novecento. III. vol. LIII, 1988-89, pp. 171-196. Sulla specifica area lecchese spinto un progetto di allivellazione dei fondi comunali con coltura, 19 marzo 1930-VIII, vol.I, Censimento del bestiame, par- L'affermazione industriale (1880-1914), a cura di S. ZANINEL- cfr. R. GIUDICI, Boschi e pascoli comuni della montagna lecche- 38 voti contro e 18 a favore; ciononostante, nel 1827 il po- te II. Tavole, Roma 1933, pp. 60-61. A questa data vengono LI, Como 1989, pp. 13-103. se durante l'età delle riforme, in "Lecco Economia", 1994, 4, tere centrale, nelle sue emanazioni lecchesi, aveva voluto censiti anche 5 cavalli, 28 asini, un mulo e 14 suini. riprendere il progetto e nello stesso 1828 si era tenuta 5 Cfr. MINISTERO DI AGRICOLTURA, INDUSTRIA E pp. 40-42. Sulla crisi della proprietà collettiva cfr. M. BLO- 25 Cfr. ASMi, Località foresi, c. 25. Vengono elencate 10 per_ La fine della comunità e la nascita dell'individualismo agra- un'asta per la cessione a livello di alcuni fondi comunali, COMMERCIO, Catasto agrario del Regno d'Italia. Lombardia cit. CH, tiche milanesi della chiesa di S. Lorenzo sopra l'Adda, 6 per- rio nella Francia del XVIII secolo, Milano 1978, e, per il caso alienati per la somma di 4257 lire. 6 APA, Atti di nascita. tiche di quella di S. Antonio di Crebbio, 18 di quella di S. italiano, G. FUMI, L'integrazione economica e i suoi limiti nei 68 ASCo, Prefettura, cc. 2637 e 2726. 7 Queste notizie si desumono da un documento del 1521, Maria di Linzanico e 13 di un altro edificio religioso, di diffi- decenni dell'unificazione politica (1848-1878), in L'Ottocento eco- 69 Cfr. ibid., c. 2949. ibid., Prebenda. cile identificazione, situato in località "Castello dell'abate". nomico italiano, a cura di S. ZANINELLI, Bologna 1993, pp. 26 Cfr. sull'argomento G. GALLI, L'evoluzione della proprie- 262-266. 70 Ibid., c.2726. 8 Ibidem. tà fondiaria nella collina dello Stato di Milano fra 1 720 e 1 760: 47 Per queste notizie cfr. ASMi, Censo, p.a., c. 439. Il peso 71 Va chiarito in questo caso che i castagni erano piantati 9 Sulla diffusione del mais cfr. G. COPPOLA, Il mais nel- la Pieve di Incino, in La proprietà fondiaria in Lombardia dal dei debiti pubblici è testimoniato tra l'altro da una richie- spesso da privati su terreni concessi loro dal comune: il fon- l'economia agricola lombarda (dal secolo XVII all'Unità), Bolo- catasto teresiano all'età napoleonica, a cura di S. ZANINELLI, sta dei deputati comunali di Abbadia, avanzata nel 1787, di do rimaneva di proprietà pubblica, ma lo sfruttamento del- gna 1979. Qualche altra notizia sulle produzioni in Abba- Milano 1986, vol. II, p. 97. sospendere i lavori per la conduzione delle acque in Borbi- la pianta avrebbe dovuto essere riservata al privato. dia si desume da una stima del ricavo di terre lasciate in no a causa del cattivo stato finanziario della comunità: cfr. 27 ASCo, Prefettura, c. 4414. beneficio alla parrocchia redatta nel 1705: oltre al frumen- ibidem. 72 Il documento citato ibidem. to e al miglio vengono elencati fichi, noci, olive, foglie di 28 I dati del 1826 ibid., Catasto, Ufficio distrettuale delle impo- 73 Cfr. le testimonianze ibid., c.2949. gelso e vino: cfr. APA, Prebenda. ste dirette di Lecco, catastini 1 (Abbadia) e 64 (Linzanico); 48 Si trattava di 3178 lire corrisposte per il compenso ai barcaioli che avevano trasportato le truppe e per la fornitu- 74 Ibid., c. 2910. 10 Il rinvio alla documentazione della pieve di Mandello non è possibile sull'argomento essere più precisi, in parti- colare determinando per questa data l'entità reale della di- ra di vino, pecore e fieno ai soldati e ai loro cavalli: cfr. in ASMi, Catasto, c. 3290. Le notizie su quest'ultima ibid., c. ASCo, Prefettura, c. 506. 75 Ibid., c. 2949. 3364; esse risalgono al 1721-22. minuzione della proprietà comunale, poiché fra Sette e Ot- tocento si procedette ad alcuni corposi mutamenti di con- 49 Cfr. ibid., c. 736. 76 Cfr. ibid., cc. 2455 e 2498. 11 APA, Istromenti, c.II. fini, che riguardarono sia le terre di Abbadia e di Linzani- 50 Il documento ibid., c.723. Una nota annessa de "princi- 77 Ibid., c.2803. co, sia le comunità limitrofe, col risultato di provocare una 12 Sulla dannosa tendenza degli agricoltori comaschi a pali declamatori, ed ammutinati" accenna ad oltre una ven- 78 Ibidem. moltiplicare le semine senza reintegrare la feracità del suo- completa ristrutturazione delle dimensioni dei fondi pos- tina di individui protagonisti dei disordini. Segnalazioni di seduti dai diversi enti pubblici. lo con le colture foraggere cfr. G. GALLI, L'agricoltura alla tagli abusivi di legna esistono già per il Settecento: una nota 79 Ibidem. ricerca di un equilibrio, in Da un sistema agricolo a un sistema 29 Su questa definizione si tornerà nel paragrafo successi- del 1785 in tal senso in ASMi, Censo, p.a., c. 439. 80 Cfr. in questo senso le deliberazioni del marzo 1831 II. La lunga industriale: il Comasco dal Settecento al Novecento. vo. I dati del 1849 ibid., catastino 65. 51 Sulle condizioni materiali dei contadini lombardi cfr. ibidem. trasformazione tra due crisi (1814-1880), a cura di S. ZANI- 30 ASMi, Catasto, P. BRESOLIN, Contributo alla conoscenza delle condizioni di vita NELLI, Como 1988, pp. 33-38; a questo lavoro si rimanda cc. 10861 e 10877. 81 Il documento ibidem. dei contadini lombardi tra Sette e Ottocento, in Questioni di storia per una panoramica sull'attività agricola comasca nel peri- 31 Per questi dati cfr. ISTITUTO NAZIONALE DI ECO- agricola lombada nei secoli XVIII-XIX. Le condizioni dei contadi- 82 Ibidem. odo in questione. NOMIA AGRARIA, La distribuzione della proprietà fondiaria ni, le produzioni e l'azione pubblica, Milano 1979, pp. 11-42. Ibid., c. 2910. in Italia. Tavole statistiche. Lombardia, Roma 1947, pp. 40-41. 83 13 Cfr. ASMi, Catasto, cc. 10861 e 10877. 52 ASCO, Prefettura, c. 739. 84 Ibidem. 32 Sul contratto di mezzadria cfr. in generale G. GIORGET- 14 Questi dati ibid., cc. 2196 e 2197. TI, Contadini e proprietari nell'Italia moderna. Rapporti di produ- 53 ASMI, Censo, p.a. c. 439. 85 Cfr. in questo senso la protesta dell'affittuario dell'alpe 15 Ibid., cc. 10861 e 10878; i dati su Linzanico si riferisco- zione e contratti agrari dal secolo XVI a oggi, Torino 1974, pp. 54 Sull'allevamento nel Comasco tra Sette e Ottocento Valfredda, ibidem. no però al 1874. 282-315; in particolare sul Comasco cfr G GALLI, L'evoluzio- cfr. G. GALLI, L'evoluzione mancata... cit., pp. 58-62, e ID., 86 Cfr. ibidem e ACA, Abbadia, Cat. V, c. 2. ne mancata dell'agricoltura, in Da un sistema agricolo a un sistema 16 Ibid., c. 10883. Nella stessa nota veniva descritto il meto- L'agricoltura alla ricerca... cit., pp. 63-75. industriale: il Comasco dal Settecento al Novecento. I. Il difficile equi- 87 Ibidem. I 178 lotti avevano un'ampiezza variabile da 7 a do locale di coltivazione dell'ulivo: gli'alberi venivano pian- librio agricolo-manifatturiero (1750-1814), a cura di S. ZANINEL- 55 ASCo, Prefettura, c. 736. 43 pertiche censuarie. tati isolatamente e dal momento dell'impianto fino al totale LI, Como 1987, pp. 99-100; a questo lavoro si rimanda per deperimento non erano coltivati al piede, ma semplicemen- 56 Ibidem. 88 Ibidem. un confronto con la più ampia realtà comasca. te ingrassati ogni tre anni. I primi frutti si raccoglievano dopo 57 Nel 1813, ad esempio, alcuni comunisti si rifiutarono di 89 Cfr. in questo senso la documentazione in ASCo, Prefet- dieci anni; la raccolta avveniva in dicembre-gennaio. 33 Cfr. ASMi, Catasto, c. 3364. registrare i loro bovini prima di spingerli sui pascoli comunali, tura, cc. 2910 e 3120.

60 61 Il paesaggio sociale

Elena Riva

Lo scopo di questo lavoro è quello di analiz- zare il "paesaggio" degli uomini della comu- nità di Abbadia Lariana, in relazione all'am- biente, alla popolazione e alla struttura so- ciale; in poche parole l'intento è quello di verificare se esiste una struttura interna che -rr✓d.^7JSSC~ spiega la presenza e la coerenza in uno stes- so villaggio di un sistema di abitazioni, di • ,r% [,^. dN1 '! l ~í ~."Y?K {?: /Le, Irer':~ 7/rí '~>í[<J:.J ./lflf .'Ji~ j11/3í/K .517.42 Vem //," "paesaggio" umano di una comunità deve P ~Si Y2 ~[/('.:1~-,G -.H; CYSY"J ~':fr Ol'lr9f.' „_X1S +i. ✓ fl.'6f;'/~/~ fare i conti con concetti più complessi come rt Ci' tu,eklas>r• .. ~ff'J. 4 t'.' t'r. ~'Cfr- .ldltre +•r C: la "Casa", il casale, i sistemi di trasmissione

✓ <.y dei beni, il raggrupparsi delle proprietà, ele- 21G,•.•';7- :•: :a •ér - ,'1 i6.-,s al' ~i.'>< a ✓Q,r-':N e:cr »tr j .._. menti senza i quali la storia delle persone i✓ J~s" ~akíaa✓rc e!<', „t1+5.mn ~z~C,^ .frt C-r>. • che abitano una comunità non può essere , • a7 .:~7e jj veramente spiegata, anche se, apparente- .'.:,~9•e C-:11s'n• ,d.in ar.,1 JJYI • ..71•1✓017 mente, sembrano avere con essa un rappor- Ld1/l.'.'3t~° ::írv,fJta Àr y'J-is'2 .!tionss'a.'m c, to lontano. .'i'uJ...eRi C 71f,ft --7701'1: z/[~ J7, 47't _rr1/2 y",IJ inz,',J;{irx !~/•, r/ . nsia: rNt °snr ,A~;.ir `..1r -s•,tftYr.úrîmz.-„'fr. ``:^"'%L i d Per il contadino del passato il "paesaggio" / ? í Jr bert íkr 777i.; n:: tY- i 777>//ceJe-r .t177 ,..cr 7 9 non era costituito solo dal villaggio in cui (G;{ dyie>< v$ ~r t~Y` 4 (Yf .w 'R . abitava o dai campi che coltivava; esso con- ✓✓u rn r.:/✓:^✓ C. L.la wVta „ +✓.'J3{/J.'fXrt'. L'tl,•,;re r;,r~7^+.~4 ,'iì~ ,,J." :i»3 í,:' laH~ sisteva anche nella sua famiglia, nel gruppo • .•rî=en>,a.•.msn~~irn2e/,'~,é;•.'e*~.,G,1; th! ✓171) rnrt r,Flyt parentale con il quale da più generazioni / • ecF r .' et ✓ ✓ manteneva stretti vincoli rafforzati da nume- +/rn ttroa ia Ga.'~`•.. J e raa~.d le~.c l •'hsC ;G/'1r,Z' ,yr~11:7r u<. e „ .. g e srt>,•. ++ rose alleanze matrimoniali, nei poderi che ,`... fJ'!':.s ... J04._1 JA'~ A_~ ~'T '/OM h tjlftJ7 %•P,~.. in passato erano stati donati in dote alle don- n`• rl,•,.t. e~a C.,,/J:t ierY4., c et~¢efi't ne della famiglia e che egli avrebbe voluto >-..;.r~uiin,e. recuperare per completare o modificare l'equilibrio della propria esistenza. Troppo spesso gli studi sulla popolazione e, nella fattispecie, sulla famiglia, semplifica- no il contesto di riferimento o isolano sin- Come in ogni ricerca storica, anche le fon- Registro delle sepolture, goli elementi e questo produce una lettura ti impiegate nelle ricerche di storia demo- 1660. non solo parziale ma anche distorta delle grafica si possono distinguere in varie cate- logiche economico-sociali dei comporta- gorie. Se guardiamo all'epoca in cui sono menti familiari, proponendo al più tipolo- state prodotte dobbiamo parlare di fonti di gie e immagini puramente descrittive. età prestatistica, redatte in genere prima dell'Ottocento e che non avevano finalità 3.1 LE FONTI specificamente demografiche, come i regi- Prima di passare ad analizzare gli aspetti stri parrocchiali, gli stati delle anime, gli più strettamente demografici legati alla sto- atti notarili, i documenti fiscali, e di fonti ria del territorio di Abbadia Lariana è op- di età statistica come i registri di stato civile portuno spendere due parole sul tipo di e i censimenti, che avevano invece finalità fonte utilizzato a tale scopo, che, nel no- prettamente demografiche e che furono stro caso, è conservata soprattutto nell'Ar- adottati da Napoleone. Se si considera in- chivio parrocchiale della comunità. vece la volontà di chi ha prodotto il docu-

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mento, dobbiamo distinguere tra fonti vo- il nome e cognome del capofamiglia, del lontarie e involontarie (1)• Nel primo caso quale vengono spesso indicate l'età e la pro- si tratta di testimonianze deliberatamente fessione, compaiono tutti i componenti del •-3 éc,,_.4 ; ,—,,,. „6„,,:4, q„„,,,,.; ,,i,.? ,-. ,e,,x,..../7:- ..g.7, lasciate da chi le ha compilate (si pensi ai gruppo familiare: la moglie, i figli in ordi- ,P .. 9 cl:‘, .k.' t ,,,9x, 9:. U F G( diari personali, alle cronache stilate con ne di età, gli altri parenti conviventi, i do- l'intento di lasciare testimonianze precise mestici e i conviventi a vario titolo. Lo sta- // 7.,,r A::,.~n4, 9..e. /r< (p,,, , spondere agli scopi più diversificati e che squale e un "CH" se ha ricevuto la Cresi- 9 efun, s. , .. ; /. •' b oggi si utilizzano per ricavare informazio- ma. Occorre rimarcare che l'indicazione ni sulla popolazione del passato. Sono com- delle fondamentali qualificazioni demogra- presi in questa categoria i catasti, i registri fiche (età, stato civile) e sociali (professio- ,rs parrocchiali, le liste fiscali, gli inventari ne, condizione sociale) rimase a lungo di- ::„.::el 1n4,4,,. 1. ll,:e ''::', ;i..' delle grandi proprietà. pendente dall'arbitrio e dalla sensibilità dei „,, u r /:~~~J Le fonti che più interessano la nostra analisi compilatori e la sua generalizzazione è piut- sono, ovviamente, quelle parrocchiali, nella tosto tarda. Numerosi sono tuttavia i moti- `ti f / ~/y~.~~[ i i t fw 4+V 1 fattispecie i registri di battesimo, di matrimo- vi che suggeriscono una certa cautela nel- aicZ.,...ey „~«eín. n.... nio, di sepoltura, ma nel nostro caso specifi- l'utilizzo degli stati d'anime. Innanzi tutto ' .' - co, gli stati delle anime. La loro stesura rego- le età appaiono spesso approssimate, so- h S~:, lare fu imposta ai parroci di religione cattoli- prattutto quelle più avanzate e quelle dei .~A~ fer >C4 ca dal Concilio di Trento (1545-1563); il loro primi mesi di vita (arrotondate in genere uso non era sconosciuto, in quanto troviamo all'anno), e quindi addensate in età carat- tracce di registri simili addirittura nel Quat- teristiche, come quelle che terminano con trocento, ad esempio a Milano(2), ma tale im- la cifra O o 5. Questo fatto non deve stupire —Af't"...,,,,- 6,Z,te c::::"'"I''(1,1' ;-Z- :AE, * 'el—4.,,,f-'611- .e„,,„,. ''''''''''. '',,,,,,,e, c'j6"--7,..—, , ,,' ar.,... posizione rientrava nella volontà generale ~n ".+wcc” V ah'Ll~+i;~ più di tanto, in quanto la maggior parte del- ~~f 9~.~~f Vl Y , 'S%'~f /~ Qj / y-(~.e..... e - eX, M.f., della Controriforma di riorganizzare il clero le persone conosceva la propria età solo con 74 J ac /iw~[.. V'Y°r e e di introdurre un più rigido controllo e una una certa approssimazione. ~ -~'t L~' GG~e. tui ~sGe.e ' ' ' maggiore disciplina di tutte le componenti In aggiunta a questo, occorre specificare della compagine ecclesiastica. La difesa del che talvolta non tutti i documenti riporta- presentano serie ininterrotte a partire dal precisamente nel 1685, quando la popola- Registro dei matrimoni, cattolicesimo, infatti, non poteva non passa- no i fanciulli al di sotto dell'età stabilita per. 1660. re anche attraverso una stretta sorveglianza l'obbligo della comunione e questo limita 1650. E' importante, comunque, sottoline- zione risulta essere di 564 anime divise in sulla vita quotidiana dei fedeli: non solo di- l'indagine della struttura della popolazio- are il fatto che questi registri costituiscono 93 fuochi(?). Se si prendono come veritieri ventava necessario individuare i membri del- ne per età. Non solo. Non tutti i parroci una delle poche testimonianze, forse l'uni- tali dati (e noi non possediamo, del resto, la Chiesa cattolica, ma, una volta ribadita l'effi- visitavano ogni anno le famiglie della par- ca a un livello simile, della vita delle perso- alcuno strumento per affermare il contra- cacia dei sacramenti, si cercava di ammini- rocchia, spesso alcuni di loro si limitavano ne comuni che, altrimenti, sarebbero state rio), non può non stupire un così massiccio strarli in modo sempre più regolato e sotto- ad aggiornare l'elenco dell'anno preceden- dimenticate dalla storia. aumento della popolazione (162 unità) in posto a controllo. Tuttavia il presente lavo- te cancellando i morti e gli emigrati e ag- un lasso di tempo relativamente breve, te- ro concentrerà la propria attenzione su un giungendo i nuovi nati e i nuovi arrivati; 3.2 IL QUADRO D'INSIEME DELLA nendo conto della lentezza che caratterizzò tipo di documentazione particolare: gli "sta- tale eventualità riguarda proprio la parroc- POPOLAZIONE tus animarum" (3). Non è possibile far risalire chia di Abbadia, i cui stati delle anime ri- In senso letterale il termine demografia si- Tab. I Descrizione della popolazione per la loro comparsa ad una data precisa, in sultano essere sempre aggiornati con ag- gnifica descrizione della popolazione, ma fuochi, abitanti e assenti. quanto essi, come gli altri tipi di fonte, risul- giunte o cancellature, rendendo a volte dif- di fatto esso ha ormai assunto un concetto tano presenti ancora prima delle disposizio- ficile l'interpretazione dei dati. Naturalmen- più esteso, quello, cioè, di scienza che in- Anni Fuochi Abitanti Assenti ni del Concilio tridentino. La loro compila- te, visto che risulta arduo ricostruire le cor- daga gli aspetti e le cause di sviluppo di una 1627 402 zione fu generata dalla necessità, da parte rezioni da un punto di vista cronologico, il data popolazione, ossia gli aspetti econo- 93 564 28 del parroco, di verificare il compimento del documento è inutilizzabile per le analisi de- mici e sociali(5). Proprio per tale ragione, 1685 precetto pasquale della comunione. In de- mografiche di movimento. prima di scendere nell'analisi particolare 1712 108 560 27 finitiva, il parroco doveva redigere, prima In termini di disponibilità di questo tipo di sulla struttura e sul movimento delle per- 1721 114 583 di Pasqua, un elenco degli "atti alla comu- fonte, siamo abbastanza fortunati nel caso sone, è opportuno fornire un quadro d'in- nione", verificando così l'adempimento del di Abbadia, in quanto l'archivio parrocchia- sieme sull'ammontare della popolazione 1736 112 643 29 precetto pasquale (non si può escludere, co- le ne conserva una serie continua per buo- della parrocchia nel corso del tempo. 1750 115 659 43 munque, anche una finalità di carattere am- na parte del Settecento. Il primo porta la Per ciò che concerne Abbadia non posse- 114 ministrativo-conoscitivo) . data del 1712, mentre gli altri, in ordine diamo dati cinquecenteschi, in quanto la 1756 In genere sul frontespizio di ogni documen- cronologico, sono databili(4) al 1721, 1736, prima informazione sul numero delle ani- 1768 127 626 to è indicata la data d'inizio della compila- 1750, 1756 e 1772. me della parrocchia risale al 1627 e ci infor- 1772 132 637 52 zione, che generalmente coincide con quel- Accanto agli stati delle anime l'archivio con- ma che esso era di 402(6). Si cominciano a la dell'inizio della Quaresima. Seguono poi serva anche i registri parrocchiali dei bat- trovare dati più precisi e continuativi a par- 1808 — 1.013* le famiglie raggruppate per "luoghi". Dopo tesimi, dei matrimoni e delle sepolture, che tire dalla seconda metà del XVII secolo e *Questo dato tiene conto anche della popolazione di Crebbio

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l'incremento demografico europeo fino alla Tab. 2 Distribuzione dei fuochi per località no 108 fuochi ripartiti come segue: 35 a Lin- patri-virilocale: i figli maschi succedono al fine del Settecento. Le ragioni potrebbero nel 1721. zanico, 10 a Novegolo, 52 ad Abbadia, 13 a padre nella casa di famiglia e le donne van- essere diverse: tra queste, una delle più pro- Borbino, 2 al Castello, 1 a Robianico, 2 ai no ad abitare con il marito nella sua casa. babili può essere legata alle capacità di re- Molini e 2 a Perla. Analizzando i cognomi Le case si trasmettono all'interno del grup- cupero della popolazione dopo una grave Località Fuochi dei centri più grossi emerge con chiarezza po in linea maschile ed è necessario che si situazione di crisi come potrebbe essere sta- Linzanico 38 l'unità geografica dei gruppi familiari, ve- rispetti questa regola per la soppravviven- ta la peste del 1629-30. Mi spiego meglio. In Novegolo 9 rificabile anche con l'aiuto del catasto te- za stessa del sistema. In effetti, se le donne genere, dopo una grave crisi di mortalità che resiano. Naturalmente si è presa in consi- ereditassero nella stessa misura dei maschi faceva crollare il tasso di natalità e nuzialità Abbadia 43 derazione la denominazione della famiglia e abitassero nella casa paterna con il mari- di una popolazione, quest'ultima mostrava Borbino 17 1 con il cognome attribuito al padre o ai figli to (residenza uxorilocale) o se le nuove una certa capacità di recupero in grado di quando questo è morto e, nel caso di mo- coppie che si formano abbandonassero le Castello dell'Abate 2 ridurre i danni dell'epidemia. Come affer- glie vedova, si è preso comunque in consi- famiglie d'origine per stabilirsi da soli in ma Flinn, in tale frangente il numero dei Robianico derazione il cognome del marito. Natural- un'altra casa (residenza neolocale), i grup- matrimoni tendeva ad aumentare "allorché Molini di sopra mente lo studio dei cognomi presenta, da pi non si troverebbero riuniti in un solo si imponeva la necessità di occupare proprie- un punto di vista metodologico, non pochi quartiere. A quest'ultimo proposito occor- tà vacanti o di reintegrare compagini fami- Molini di sotto problemi complessi. Innanzi tutto quello re fare una precisazione importante: in re- liari responsabili di unità produttive dome- Perla della loro rappresentatività, soprattutto in altà, nei nostri stati delle anime, emerge stiche">. Paradossalmente l'epidemia "libe- presenza di soprannomi che spesso finisco- con chiarezza che i figli maschi sposati spes- rava" dei posti che potevano essere occupa- quecento, ma questa volta essa non subì un no per assumere la funzione di veri e pro- so vivono per proprio conto e non in co- ti da famiglie nuove. Inoltre, i matrimoni arresto come era avvenuto nel Seicento: pri cognomi. Non va dimenticato anche che mune nella casa paterna, ma questo non dissolti per la morte di uno dei coniugi po- anzi procedette, acquistando forza per tut- quando si ritrovano parecchi fuochi che cambia il nucleo del discorso, perché se tut- tevano riformarsi con un secondo matrimo- to l'Ottocento e producendo una moltipli- portano lo stesso appellativo è difficile sta- to ciò è vero, è altrettanto vero che essi re- nio del vedovo o della vedova e la morte di cazione della popolazione europea di gran bilire se effettivamente esiste tra di loro un stano vicini alla casa e alle proprietà del uno o più bambini poteva essere compensa- lunga superiore a quelle riscontrabili in legame di parentela, cioè se discendono da padre, magari separando stanze e parti di ta da nuove nascite. Nel caso di Abbadia, qualsiasi altra fase di sviluppo verificatasi uno stesso ceppo comune, oppure se tra di casa o costruendone una nuova nell'orto inoltre, dove l'emigrazione, come si vedrà nell'età medievale o in quella moderna" (13) loro non esiste nessun legame; in questo adiacente. Quindi, anche se lo stato delle in seguito, era una delle variabili demogra- Nel caso della Lombardia, un periodo di caso la presenza del patronimico e di regi- anime registra i fuochi separatamente, in fiche che interessava la popolazione, è pro- tranquillità economica, politica e sociale, il stri dei battesimi e dei matrimoni per un realtà non è possibile parlare con certezza babile che la liberazione di nuovi posti ab- miglioramento delle condizioni igienico-sa- tempo sufficientemente lungo possono ri- di residenza neolocale. bia consentito a più persone di rimanere nitarie, uniti al benefico effetto delle rifor- durre il margine d'errore. Il problema che ora si pone, però, è quello invece che di andarsene. me asburgiche "illuminate" si concretizza- Linzanico, ad esempio, risulta chiaramen- di verificare il funzionamento nel tempo Purtroppo la mancanza di notizie a proposi- rono in un aumento della natalità e in una te dominato dal gruppo degli Ambrosoni, del sistema dei quartieri di lignaggi e le scis- to di un eventuale contagio non ci permette diminuzione della mortalità di tipo catastro- presenti con ben 12 famiglie tutte concen- sioni che avvengono nel suo interno. di andare al di là del campo delle ipotesi. A fico, cioè di quella generata da grandi epi- trate nelle case prospicienti l'Oratorio del- Nello stato delle anime del 1772 molti dei tale proposito disponiamo solo di una nota demie che determinava un incremento del- la Beata Vergine Annunziata04>; seguono lignaggi presentano un numero di fuochi del parroco datata 1628 sullo stato miserevo- la già elevata mortalità ordinaria. poi il gruppo dei Rappi con 5 famiglie e inferiore rispetto al 1712, sebbene la situa- le della popolazione, in cui si dice che molte quello dei Mazza con 4. Gli altri gruppi fa- zione tra Linzanico e Abbadia si presenti delle famiglie della parrocchia" si sono estin- 3.3 I MÉNAGES FAMILIARI miliari sono presenti al livello di piccoli in modo diverso. Nel primo caso il gruppo te; altre passarono alla vendita della totale so- gruppi di 1 o 2 fuochi05>. Nel villaggio di prevalente è sempre quello degli Ambro- stanza stabile e divennero miserabili">. La presenza di stati d'anime continuativi per Linzanico, dunque, è possibile affermare soni, sebbene i fuochi passino da 12 a 10 Per quanto riguarda i dati successivi, emer- un certo periodo di tempo, unita all'analisi che dominano i quartieri di lignaggio, in (anche se nel 1736 essi risultavano addirit- ge con chiarezza come l'incremento della di altre fonti ci consente di allargare il di- quanto tre soli cognomi arrivano a rappre- tura essere 16018)) , così come i Rappi che popolazione fu piuttosto lento ma abba- scorso all'aspetto dei cosiddetti ménages fa- sentare il 60% dei fuochi. da 5 passano a 1; i Mazza, addirittura, risul- stanza costante, se si escludono dei piccoli miliari. Nella fattispecie il caso della comu- Estremamente più variegata è la situazione tano scomparsi come gruppo famigliare, cali dovuti con tutta probabilità al fenome- nità di Abbadia Lariana non si presenta di della "terra di Abbadia". Anche qui è un ma questo non deve portare a conclusioni no migratorio: essa passò dalle 583 unità semplice lettura, in quanto il territorio è gruppo a farla da padrone, i Lanfranconi, affrettate, in quanto è probabile un loro tra- del 1721 (10) alle 637 del 1772" e alle 728 molto esteso e comprende diverse località: organizzati in 12 famiglie, seguiti dai Bian- sferimento ad Abbadia nel corso del tern- del 1808 12>. La crescita, soprattutto quella ai due centri più grossi di Linzanico e Abba- chi con 8, dai Bottazzi con 6, dai Morganti po, visto che nel 1772 essi sono presenti con di fine Settecento, rientra pienamente nel- dia, si affiancano altre località come Nove- con 5, dagli Aggudi con 4 e dai Pavoni con 7 fuochi, contro i 3 del 1712. In un solo la grande stagione di sviluppo vissuta dalla golo, Borbino, Perla, Molini di sotto e di so- 3(16>. Anche in questo caso, se si confronta- caso, invece, c'è un aumento del gruppo popolazione lombarda e in genere europea pra, Robianico e quella conosciuta come no le tavole del catasto teresiano, in parti- famigliare: quello dei Cima, i quali passa- dopo la seconda metà del secolo, crescita "Castello dell'Abbate". Per comprendere colare il foglio dei beni di seconda stazio- no dai 2 fuochi del 1712 ai 5 del 1772. che non si arresterà fino al XX secolo. Del l'evoluzione dei diversi gruppi familiari e so- ne", emerge una certa compattezza geo- Anche ad Abbadia la situazione ha subito resto, come afferma nuovamente Flinn " prattutto il loro raggruppamento abbiamo grafica di questi gruppi e anche qui 4 co- delle modifiche: i Lanfranconi raggiungono quali che fossero i vincoli che avevano pre- a disposizione una serie di stati delle anime gnomi rappresentano il 60% dei fuochi. i 9 fuochi contro i 12 del 1712 e devono divi- cedentemente frenato la crescita secolare, continua per buona parte del XVIII secolo, Dalle considerazioni fin qui fatte, emerge dere la supremazia con i Dell'Oro che da 2 essi furono definitivamente spazzati via. La che ci consente di verificare l'eventuale pre- un carattere fondamentale di questa orga- passano a 9 fuochi, con i Botta7za che da 6 crescita del tardo Settecento può non esse- senza di un sistema di lignaggi. nizzazione dei gruppi familiari, e cioè che passano a 8, con i Gaddi che da 1 passano a re stata più rapida di quella del tardo Cin- Nello stato delle anime del 1712 si conta- il modo di residenza dominante è di tipo 7, con i Mazza che da 3 passano a 7. Alcuni

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lignaggi vedono invece diminuire la loro con- antico, del 1712, in tre grandi classi: l'età sistenza: i Bianchi passano da 8 a 5, i Mor- giovanile (0-20), l'età adulta (21-60), l'età ~__~.....1% i ganti da 5 a 3, mentre nuove famiglie fanno senile (oltre i 60) . Ebbene, nel 1712 il 41,8% /7c~ ; fi -• ~'rf Ca' v7ll àícrri:'r.•2YZ7x1~~.:ccfi°', ,'~[ il loro ingresso nel villaggio: i Ricco, i Cola, i delle anime risulta essere compreso nella K ./ 7. , fate J, na ``..o,+.--ta .za4f vyr",,, Pastini, i Cima, gli Invernizzi, i Cedilia. prima fascia, contro il 51,5% della seconda '`C Spiegare con precisione il perché di questi e il 6,7% della terza. Secondo un criterio t ez a,cAx ~, cambiamenti è cosa abbastanza ardua, an- economico, la popolazione è stata nuova- U,a• íx sti..~ l t,imra a~~ie9,.i. ~sw~✓_+- r a ,...,i, • che perché i documenti non consentono mente ripartita in altre tre fasce: quella non k.. J !✓ / 9 di allargare l'indagine: come afferma De- ancora produttiva o in età pre-lavorativa (0- U SJ v~r, } ~~h .+vn.RS lille, "lo storico non può far sempre parla- 15) , quella produttiva o in età lavorativa (16- s "r eo,,,,,huf.Lsz j . re i documenti come vorrebbe: è la sua de- 60) e quella non più produttiva o in età post- ✓ t? ‹.c-<`. ssi.> * F c: II is-3c ^ wh`í 411x, ,4( f l.S„ „, bolezza"). Le ragioni potrebbero essere lavorativa (oltre i 60). In Abbadia la prima !~P i gsrlt`e~>'j~W ry '5 '` ltJ_ /,J „y>.,u.J.li 6 sia di natura economica che strettamente fascia corrisponde al 32,3%, la seconda al ,,,.• .:O f i J~,,„ "4c~~ 4 demografica. Personalmente ritengo che 60,8% e la terza al 6,9% Tuttavia una preci- 1. .-s` ON/ J . ;,, .go ¢,: on /~ .> ax.TN . -3-,,C,l ... ~~j pr .l Jx+.+000'0 questa "disgregazione" o "ricompattezza", sazione è d'obbligo. In effetti la scelta dei ,(....4 t1 X ú N ~,0,07 s./i ~. /Rq HN ~+u ~•.I, r non cambia: a vecchie famiglie dominanti ma per secoli i termini iniziali e finali del- ✓mJV J t. f ..f se ne sostituiscono o se ne affiancano delle l'entrata nel mondo del lavoro furono de- y✓ S ~a-rsq✓.crr~~imo Ur aA.*s~.J nuove: le altre, nella maggior parte dei casi, terminati °soprattutto da fattori biologici. I restano sempre legate a loro tramite un rap- bambini entravano nel ciclo produttivo non J*' .all'.. w fr e,il, ~ 'e,y /t:v .~r~ ~a/.~ ~ f{ porto clientelare e quindi di dipendenza. g p . appena avevano sviluppato una forza musco- ..:w. ✓„-... i..y/t.r~+,+. aiatrii.,.J G4"^.. lare sufficiente per lavorare i campi (quindi v n w+U14 " 3.4 LA STRUTTURA DELLA prima del compimento del quindicesimo Jf POPOLAZIONE anno d'età), mentre i vecchi continuavano f ~,. 4a Uno degli aspetti essenziali dello stato del- la loro attività professionale. la popolazione in un determinato momen- Va da sè che il concetto di vecchiaia debba to è la sua struttura per età, che ci consen- essere meglio specificato: se per noi oggi un te di stabilire quale fosse il tempo di vita uomo è considerato "anziano" quando rag- giunge l'età pensionabile, non era così per assegnato all'uomo medio. Se facciamo un Se i nostri stati delle anime non ci consento- Registro dei battesimi, le popolazione del passato. Se nel Cinque- la basato sulla consanguineità o sull'affini- confronto tra le probabilità di vita che ca- no di sviluppare un discorso sulle condizioni a(24). 1770. cento la durata della vita media era di 35 I raggruppamenti aventi queste carat- ratterizzano le moderne società industria- socio-professionali della parrocchia, in quan- anni (20) (per i ceti più poveri era ipotizzabile teristiche sono normalmente definiti dagli lizzate e quelle che invece distinguevano le to non vengono mai specificate le professio- addirittura una possibilità di vita generale storici come "aggregati domestici", intesi popolazioni europee dell'età moderna, ci ni (fatta eccezione per i servi), nemmeno come unità di produzione sia per il contadi- rendiamo conto come per esse la bilancia compresa tra i 23 e i 25 anni(21)), a metà Sei- cento essa era di poco inferiore ai 45 anni, quelle del capofamiglia, essi però ci permet- no che per l'artigiano e il possidente. della vita pendesse a favore dei giovani, i tono di analizzare l'aspetto delle tipologie Tuttavia anche in questo caso una precisa- quali raramente riuscivano a raggiungere "vissuta dai più in modo disagiato, con un'at- tività di lavoro che li faceva sentire vecchi e familiari, che nel corso degli ultimi anni ha zione è d'obbligo, in quanto negli ultimi la dimensione della vecchiaia, così come la interessato molto gli storici che si sono occu- tempi la storiografia ha in parte criticato il possiamo intendere noi oggi. A quell'epo- definire vecchi a partire dai quarant'anni"(22) . Una situazione del genere sembra essere pad di demografia storica, scatenando pare- metodo Laslett, integrandolo con l'intro- ca diventare anziani significava soprattutto ri molto contrastanti sull'argomento. duzione di altri parametri importanti nel- essere fortunati. presente anche nella parrocchia di S. Lo- renzo, dove ben il 60,2% della popolazio- Innanzi tutto occorre definire che cosa s'in- l'organizzazione familiare, come i mecca- Per approfondire il discorso in merito e allo tendesse per "famiglia" nell'Europa prein- nismi di dotazione delle donne, di trasmis- stesso tempo ricavare informazioni di carat- ne censita nello stato delle anime del 1712 è compresa tra gli 1 e i 40 anni, mentre solo dustriale. Allora non erano solo i rapporti sione ereditaria, di scambi matrimoniali, di tere demografico e socio-economico, è sta- di parentela a decidere l'appartenenza ad controllo del mercato (25), cui abbiamo già to utile ripartire la popolazione di uno de- il 39,8% supera questo limite d'età e tra questi il 17,5% supera i 60 anni. un gruppo familiare, bensì la sua funzione accennato in un paragrafo precedente. gli stati delle anime, nella fattispecie il più nel quadro dell'organizzazione del lavoro. A questo proposito l'analisi del documen- In questo senso potevano far parte della fa- to del 1712 mette in evidenza come nella Tab. 3 Distribuzione degli aggregati domestici nel 1712 nelle località di Linzanico, Abbadia, miglia i garzoni piuttosto che i servi o altri parrocchia di S. Lorenzo prevalgano gli ag- Novegolo e Borbino. coabitanti, ma non i fratelli o le sorelle (que- gregati domestici di tipo nucleare, cioè le ste ultime in particolare) che abitavano in coppie o vedova/o con figli non sposati Tipologia Linzanico Abbadia Novegolo Borbino un'altra parte del villaggio o si erano trasfe- (58,4%), seguite da quelle estese, in cui Solitari 5 7 riti in un altro luogo(23). Uno storico ingle- l'aggregato domestico era rappresentato se, Peter Laslett, ha indicato una serie di re- dai parenti coabitanti che non erano spo- Nucleari 20 31 7 5 quisiti fondamentali che devono possedere sati (16,8%) e da quelle multiple, caratte- Estesi 3 7 2 5 gli individui per essere raggruppati in "fa- rizzate dalla coesistenza di più nuclei fami- miglie": 1) dormire di norma sotto lo stesso liari, presenti nella misura del 15%. Il re- Multipli 7 6 tetto; 2) condividere un certo numero di sto degli aggregati era organizzato in grup- Senza struttura attività; 3) possedere un legame di parente- pi solitari (8%), mentre l'1,8% può essere

68 69 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo III - Il paesaggio sociale

scopo di formare un reddito comune: ad esempio lavoro manifatturiero/agricoltura L/l~LIlLLGO , con 6ie66zo, rn-kyno, and,a, o proprietà/emigrazione(29). ~,~ Infine si è contestata l'esistenza di un mo- e ✓ yd o 2? e ~~ citetrrDeWv, avzera de dello prevalente di famiglia (caratterizzato dall'elevata percentuale della famiglia nu- ✓ cleare) unico per tutta l'Europa occiden- cX GC:U, r' , PCIJna'a' k/tei,IOIZ L , tale. La formazione e la composizione de- gli aggregati domestici varia a livello regio- nale, tra i villaggi di campagna e la città e a seconda degli strati sociali. Si tratta, dun- que, di calare l'aggregato domestico in un più ampio contesto economico, culturale e sociale che tenga conto della professione .~a del capofamiglia, del regime successorio vi- S3 gente, del tipo di riorganizzazione econo- mica prevalente e così via(3o) Certo, se si tiene conto solo delle categorie demografiche e se si considera che il terri- torio di Abbadia si estende soprattutto sulla

montagna, questi dati stupiscono un po', in t '. quanto sfatano in parte le opinioni diffuse 01 tI, 'o,z tra storici, antropologi ed economisti agrari )0<< secondo cui nelle zone montuose dell'Eu- 3art4rrin lcvc dr ,.'lezndel. ropa uno degli obiettivi primari della fami- u ~s glia contadina era quello di mantenere in- C .IV. d -~ecca~~ei lr _`z.,../tarzonc tatta la proprietà, evitandone la divisione. / C -I Le idee più diffuse a tale proposito sono es- senzialmente due: da un lato c'è chi pone l'accento sulla scarsità della terra, sostenen- Linzanico, definito senza struttura precisa. ventare famiglia nucleare quando muore do che l'unità della terra si imponeva quan- diversa ma ugualmente plausibile e cioè Abbadia, beni di seconda stazione Appare evidente la predominanza della fa- anche l'altro genitore. Tale situazione è do le unità fondiarie erano solo raramente quella per cui nell'area alpina non sembra beni di seconda stazione nelle mappe (27), casuale che la famiglia nucleare appaia nelle mappe del catasto teresiano. miglia nucleare, che sembra confermare confermata in parte anche per Abbadia sufficienti a sostenere più di un aggregato del catasto teresiano. l'idea, ormai diffusa tra gli storici, che fos- dove si può verificare come alcuni aggre- domestico; dall'altro c'è chi, fra gli storici, meglio documentata nelle zone dove la se proprio l'aggregato domestico semplice gati domestici che ad una certa data sono sottolinea che l'agricoltura di montagna ri- cura del bestiame era organizzata colletti- a prevalere nella società preindustriale, e classificabili come nucleari, dopo un po' di chiedeva una combinazione ottimale di cam- vamente, mentre organizzazioni familiari a non quello multiplo o famiglia-ceppo, tempo non lo sono più, o viceversa. In se- pi, prati, pascoli e boschi; appare ovvio come ceppo o esteso prevalgano in località dove come invece si riteneva un tempo, quando condo luogo si è rimproverato allo studio- un sistema basato sull'indivisibilità avesse i pascoli estivi sono gestiti dalle singole si pensava che solo con l'industrializzazio- so inglese di aver fornito una visione trop- quindi lo scopo di preservare questo delica- unità domestiche(33). In altri termini,visto ne avesse cominciato a prevalere la fami- po restrittiva della famiglia, privilegiando to equilibrio ecologico, continuamente mi- che un aspetto caratteristico dell'agricoltu- glia nucleare, diventata più indipendente gli aspetti socio-economici e trascurando i nacciato se fosse invece prevalso un sistema ra di montagna era la necessità di realizza- in termini economici e residenziali(26). In rapporti di parentela e di clientela che tra- basato sulla suddivisione dell'eredità(31). Ap- re un delicato equilibrio fra agricoltura e realtà le cose non sono così semplici e line- valicano l'aggregato domestico e che pure pare evidente come, sulla base di queste con- allevamento e dividersi dunque i compiti ari. In effetti il metodo Laslett utilizzato per possono assumere notevole rilevanza. Si è siderazioni, nelle zone di montagna dovreb- durante i mesi estivi caratterizzati dal gran- stabilire il tipo di aggregato domestico non già detto precedentemente come anche la be prevalere la famiglia-ceppo o multipla, de lavoro sulla base della manodopera a è stato alieno da critiche. realtà di Linzanico e Abbadia confermi tale in modo che un sistema ereditario basato disposizione, questo poteva essere risolto Innanzi tutto si è rimproverato allo studio- ipotesi. Analizzando le tavole del catasto sull'indivisibilità si associ a una determinata in due modi: da un lato si poteva affidare gli so e al suo gruppo di avere utilizzato una teresiano, in particolare i fogli dei beni di organizzazione domestica. animali a gruppi, definiti di "specialisti", che metodologia di tipo statico, nel senso che seconda stazione, si è verificato come an- In realtà numerosi studi degli ultimi tempi liberavano l'intera comunità da tutto ciò che le liste nominative fissano la composizione che i nuclei che sullo stato delle anime ri- hanno attestato per le zone di montagna era legato alla sfera pastorale; dall'altro un'al- degli aggregati domestici in un preciso mo- sultano essere separati, in realtà manten- risultati che portano a situazioni contrastan- ternativa poteva essere quella di formare dei mento, trascurando i cambiamenti che essi gano con il resto della parentela legami ti e a volte non prive di ambiguità(32), ma gruppi domestici più numerosi, arrivando an- possono subire nel corso del ciclo di una molto stretti di vicinanza geografica, che che di fatto hanno dimostrato l'esistenza che a famiglie-ceppo di grandi dimensioni(34) vita. In effetti un aggregato domestico può spesso doveva anche significare comunan- di una certa variabilità in materia che Viaz- Un altro punto da sottolineare è, secondo assumere nel tempo forme diverse: può za di interessi economici, e di solidarietà(28). zo, ad esempio, spiega in modi diversi. Da Viazzo, la probabilità che allevamento e agri- nascere come famiglia ceppo, se il figlio che Quest'ultima si poteva esprime a più livelli un lato egli afferma come accanto alla scar- coltura non fossero le uniche attività delle si sposa porta la moglie a vivere con la cop- in famiglie di fratelli o genitori/figli in cui sità della terra coltivabile considerata come popolazioni di montagna. Anche l'emigra- pia dei suoi genitori, trasformarsi in fami- erano praticate attività sapientemente di- fattore critico nel determinare la struttura zione stagionale e temporanea rappresen- glia estesa alla morte di uno dei due, di- versificate e indipendenti ma tutte con lo familiare, sia da aggiungere un'altra teoria, tava un mezzo per accrescere le risorse dei

70 71 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo III - Il paesaggio sociale

gruppi domestici e, come vedremo, la co- tipo stagionale in località mediamente vici- In ultima analisi, l'intensità dei movimenti tav. 1 (Abbadia) . munità di Abbadia era molto interessata al ne, vi sono anche spostamenti più lontani: migratori, sia stagionali che permanenti, fa 15. Gli Alippi, i Cima, i Pavone e i Trincavello con 2, men- fenomeno, come pure non poca importan- non pochi sono, in effetti, i riferimenti a in- pensare ad una comunità aperta invece che tre gli Airoldi, i Cornova, i Dall'Oro e i Micheli con 1. 16. I Bugatti, i Rotta e i Trincavelli sono presenti con 1, za doveva avere la pesca come attività di so- dividui "absenti da tempo". chiusa(42). La gente che emigra è più a con- mentre gli Alippi, i Dell'Oro e i Marazzi con 2. stentamento; purtroppo, però, a tale propo- Se si considera poi il periodo estivo, un do- tatto con le grandi correnti di idee e di uo- 17. ASCo, Catasto, Ufficio distrettuale delle imposte di Lecco, tav. sito non possediamo dati che ce lo confer- cumento ottocentesco ci informa del fatto mini e quando ritorna porta queste cono- 1 (Abbadia) . mino. In sintesi, quindi, un'analisi più at- che in quella stagione "un terzo dei man- scenze nel paese d'origine. Ciò potrebbe 18. APA, Stato delle anime, 1736. tenta dell'organizzazione del lavoro potreb- driani parrocchiani e forastieri" popolava- spiegare, in parte, anche un certo fiorire 19. G. DELILLE, L'ordine sociale e l'ordine dei campi. Per uno be contribuire a spiegare l'eterogeneità delle no i pascoli degli alpeggi circostanti(37) artistico di Abbadia, esemplificato in orato- studio antropologico del paesaggio agrario nel Regno di Napoli strutture domestiche delle località di mon- Le ragioni per cui la gente di Abbadia si ri, affreschi e quadri, anche di una certa fat- (secoli XV-XVIII), in Storia d'Italia. Annali 8. Insediamenti e ter- ritorio, a cura di C. DE SETA, Torino 1985, p.558. tagna, anche se, come affermano nuovamen- spostava possono essere molteplici; abbia- tura. Se oggi è innegabile poter definire le 20. G. COSMACINI, Dalla vecchiaia alla longevità: realtà e uto- te Viazzo e Albera, occorre prendere in con- mo già accennato precedentemente a ra- realtà di montagna come socialmente, cul- pia della senescenza nei secoli, in Dalla carità all'assistenza. Orfani, siderazione anche i limiti posti dalla demo- gioni di tipo economico e a motivazioni turalmente e economicamente marginale, vecchi e poveri a Milano tra Settecento e Ottocento. Atti del Conve- grafia, in quanto "generalizzazioni molto legate al sistema di trasmissione ereditaria. forse non si può dire la stessa cosa del passa- gno, a cura di C. CENEDELLA, Milano 1993, pp.21-22. ampie sono sempre rischiose" X35) e spesso lo Si è calcolato che nel XVIII secolo circa il to, dove le comunità, anche le più isolate, lo 21. E. HINRICHS, Alle origini dell'età moderna, Bari 1984, p.11. storico può fermarsi solo alle supposizioni. 30% degli uomini delle Alpi si trasferiva pe- erano meno di quanto si potesse pensare. 22. G. COSMACINI, Dalla vecchiaia alla longevità... cit., p.21. In effetti anche il caso di Abbadia presenta riodicamente in pianural381 e il fenomeno 23. E. HINRICHS, Alle origini... cit., p.21. delle contraddizioni, che forse sono solo ap- dell'emigrazione della gente "del lago" non NOTE 24. P. LASLETT, Famiglia e aggregato domestico, in Famiglia e parenti, ma che ci sono. Ad esempio, in una era certo sconosciuto1391 . 1. A. PASI, Contare gli uomini. Fonti e metodi di storia demo- mutamento sociale... cit., p.30. località dove l'emigrazione ha un certo peso Uno dei dati caratteristici, tuttavia, di questa grafica, Milano 1992, pp. 18-19. 25. Su questo problema cfr G DELILLE, La famiglia contadi- 2. Si pensi a tale proposito al lavoro di G. ALBINI, Guerra, na nell'Italia moderna, in Storia dell'agricoltura italiana in età con- dovrebbe prevalere, secondo la storiografia, fase dell'emigrazione di Antico Regime, era fame e peste. Crisi di mortalità e sistema sanitario nella Lombar- temporanea, H. Uomini e classi, a cura di P. BEVILACQUA, Vene- la complessità dei gruppi domestici, ma nel che chi si spostava aveva come fine ultimo il dia tardomedievale, Milano 1982. zia 1990, pp.507-534, e G. LEVI, Economia contadina e mercato della terra nel Piemonte di antico regime, ibid., pp.535-553. nostro caso, se si tiene conto solo delle cate- ritorno nel luogo d'origine, perché qui ave- 3. Numerosa è la letteratura su questo tipo di documento si segnalano: A. BELLETTINI, Gli "status animarum": carat- 26. J. GOODY, L'evoluzione della famiglia, in Famiglia e muta- gorie demografiche, prevalgono i nucleari, va la casa, la proprietà e qui aveva più proba- mento sociale... cit., p.55. sebbene, come si è già detto, in un contesto bilità di sposarsi. Come afferma Giovanni teristiche e problemi di utilizzazione nelle ricerche di demografia storica, in COMITATO ITALIANO PER LO STUDIO DEL- 27. L'incertezza è dovuta al fatto che i nostri stati delle ani- economico e sociale più ampio, essi non si- Levi, non è la forte mobilità ciò che distin- LA DEMOGRAFIA STORICA, Le fonti della demografia stori- me risultano pieni di aggiunte e di cancellature e ciò rende ca in Italia, Roma 1971, vol. I.; C.A.CORSINI, Gli "status ani- spesso difficile una lettura precisa del documento. ano da considerarsi veramente tali. gue la popolazione di Antico Regime da quel- marum ", fonte per la ricerca di demografia storica, ibid., vol.II. Di fatto non va dimenticato che, a prescin- la moderna, "la differenza sta nel fatto che in 28. A proposito dei legami di solidarietà, presenti soprat- 4. Il termine "databile" è appropriato in questo caso, in tutto a Linzanico, si confronti il saggio di Virna Fusaro e dere dalle tipologie di aggregato domestico quella d'Ancien Régime è predominante il' quanto la maggior parte degli stati delle anime conservati Alessandro Cappellini presente in questo volume. dominante, nella composizione sociale e de- ritorno; le assenze dalle comunità rurali [...] nell'archivio parrocchiale non riporta la data precisa della loro compilazione, ma attraverso un loro confronto è pos- 29. Sul problema cfr. G.LEVI, Famiglia e parentela: qualche mografica di una comunità vengono sem- hanno, come loro carattere fondamentale, un sibile datarli con sufficiente certezza. tema di riflessione, in Storia della famiglia italiana... cit., pp.307- 321. pre coinvolti reti di protezione e di cliente- legame diretto tradizionale con la famiglia e 5. Sulla demografia storica sono oggi disponibili tantissimi la, di credito e di ascesa sociale, strutture con la comunità d'origine"(40). Tale fatto sfa- studi ne citiamo solo alcuni tra i più noti: A.BELLETTINI, La 30. Cfr. sul problema M. BARBAGLI, Sistemi di formazione professionali e strategie di prestigio, rapporti ta in parte anche il mito storiografico che ve- popolazione italiana. Un profilo storico, Torino 1987; della famiglia in Italia, in SOCIETA' ITALIANA DI DEMO- G.C.BLANGIARDO, Elementi di demografia, Bologna 1987; GRAFIA STORICA, Popolazione, società e ambiente... cit. di potere e culturali fra le strutture di base deva le società del passato, soprattutto quelle COMITATO ITALIANO PER LO STUDIO DELLA DEMO- 31. Cfr. su tutto l'argomento il lavoro di P.P.VIAZZO, Co- GRAFIA STORICA, Le fonti della demografia storica in Italia...cit.; della società e vertici politici e religiosi, tutti contadine, talmente legate alla terra da ini- munità alpine. Ambiente, popolazione, struttura sociale nelle Alpi SOCIETA' ITALIANA DI DEMOGRAFIA STORICA, Popola- dal XVI secolo a oggi, Bologna 1990, e dello stesso autore e di elementi che spesso si sovrappongono an- birne il movimento migratorio. zione, società e ambiente. Temi di demografia storica italiana (secc. D. ALBERA, La famiglia contadina nell'Italia settentrionale, in XVII e XVIII), Bologna 1990; M.W. FLINN, Il sistema demografico che ai legami di consanguineità. In questo senso ci troviamo di fronte a Storia della famiglia italiana... cit., pp. 159-189. un'emigrazione di carattere stagionale o tem- europeo. 1500-1820, Bologna 1983; M. LIVI BACCI, Introduzio- ne alla demografia, Torino 1981, ID., Popolazione e alimentazione. 32. Si fa qui riferimento, in particolare, agli studi di R. MER- 3.5 L'EMIGRAZIONE poraneo, tipica dell'Antico Regime e anche Saggio sulla storia demografica europea, Bologna 1987; Famiglia e ZARIO, Il capitalismo nelle montagne: strategie famigliari nella di una società in via di industrializzazione mutamento sociale, a cura di M.BARBAGLI, Bologna 1977. prima fase di industrializzazione nel Comasco, Bologna 1989; ID. Sulla base degli stati delle anime e di altre come poteva essere quella comasca in quegli 6. ASDCo, Visite pastorali, Carafino, c. XLVI, 1627-1648. Il Il paese stretto. Strategie matrimoniali nella diocesi di Como. Secoli 7 maggio 1627 il visitatore ci informa che le anime da co- XVI-XVIII, Torino 1981; E RAMELLA, Terre e telai. Sistemi di informazioni a nostra disposizione la comu- anni e in particolare anche quella di Abba- parentela a manifattura nel Biellese dell'Ottocento, Torino 1983. nità di Abbadia è caratterizzata da un ele- munione ammontavano a 244, mentre le altre a 158. dia, nelle quali l'emigrazione (come già in 7. Ibid., Carlo Ciceri, vol. LXVIII, 1685. 33. P.P.VIAZZO-D.ALBERA, La famigiia contadina... cit., p. 169. vato grado di mobilità. passato) diventava la valvola di sfogo dello 8. M.W.FLINN, Il sistema demografico...cit., p.81. 34. Ibid. Oltre al prevedibile movimento delle donne squilibrio fra risorse e popolazione e si tra- che da sposate si trasferiscono nella parroc- 9. APA, c.l. 35. Ibid., p.170. sformava, di fatto, in un'abitudine a "emigra- 36. APA, Stati delle anime 1712, 1721, 1736, 1750, 1756, 1772. chia del marito, in ogni "censimento" del re per restare", un tentativo cioè di consoli- 10. Ibid., Stato delle anime, 1721. 37. Ibid, s.d. ma sicuramente ottocentesco. XVIII secolo vengono sistematicamente in- dare la propria posizione economica nella 11. Ibid., Stato delle anime. dicate le persone assenti che, con qualche zona di partenza, senza la necessità di dover- 12. ASCo, Prefettura, c. 796. In realtà l'ammotare riportato 38. R. MERZARIO, IZ capitalismo nelle montagne... cit., p. 45. oscillazione, sono quasi sempre sulla media dal documento è superiore perché comprende anche la lo- 39. Si considerino a proposito i lavori di R. MERZARIO, Una la lasciare definitivamente. calità di Crebbio con 285 abitanti, per cui la somma salireb- fabbrica di uomini. L'emigrazione dalla montagna comasca (1600- della trentina1361. Solo in un anno, il 1750, L'abitudine agli spostamenti non sembra be a 1.013. Tuttavia, sebbene tale località faccesse parte del 1750 circa), estratto da "Mélanges de l'école francaise de Rome. esse ammontano a 43 e addirittura a 52 nel abbandonare la realtà della nostra parroc- comprensorio di Linzanico, essa non cadeva sotto la giuri- Moyen age- temps modernes", 1984, 1, pp. 153-175; ID. Il paese sdizione della parrocchia di S. Lorenzo, di conseguenza non stretto... cit. e ID., Il capitalismo nelle montagne... cit. 1772. Non vi è dubbio, quindi, che l'emigra- chia nemmeno nei secoli successivi; addi- viene mai citata negli stati d'anime e nelle visite pastorali zione avesse assunto nel corso del tempo i insieme alle altre. Quindi, per non falsare il significato dei 40. G. LEVI, Mobilità della popolazione ed immigrazione a Tori- rittura, in una visita pastorale del 1906 il dati che potrebbe derivare da una comparazione errata delle no nella prima metà del Settecento, in Demografia storica, a cura caratteri di un costume profondamente ra- parroco fa questa annotazione: "emigrano cifre della popolazione, si è preferito estrapolare il dato di di E. SORI, Bologna 1975, p.418. dicato. Purtroppo non siamo a conoscenza della popolazione normale, temporanea- Crebbio. 41. APA, Visite pastorali, 1906. 13. M. W. FLINN, Il sistema demografico... cit., p. 24. delle località frequentate dagli Abbadiesi, ma mente all'estero n. 2 individui, e n. 150 sono 42. Cfr. a tale proposito le considerazioni di R.Merzario ne' sicuramente, accanto ad un'emigrazione di emigrati in modo permanente"(41) 14. ASCO, Catasto, Ufficio distrettuale delle imposte di Lecco, Il Paese stretto... cit.

72 73 Cacciare la fame fumando tabacco UN EPISODIO DI STORIA SOCIALE A METÀ OTTOCENTO Giancarlo Galli

La sera del 18 febbraio 1847 "salpavano da Lecco otto barconi con carico di diverse gra- naglie, e farine, e di qualche altra poca mer- ce dirette per la massima parte fuori di Sta- to""); uno di essi, condotto da Carlo Gilardi e da altri due uomini, si teneva a ridosso della punta di Abbadia, "quando verso le ore set- te si sentì gridare da una moltitudine di gen- te accorsa su quella punta: a riva, a riva, raz- za di cane, se no te brusem, e di pari tempo scagliarsi in quel barcone dei grossi sassi"(2) . Intimoriti, i barcaioli accostarono e furo- no circondati da una sessantina di perso- ne, talune armate di bastoni e forconi, al- tre, tre per la precisione, di "trombone", secondo i testimoni "tutti della classe dei contadini"), che li obbligarono ad assiste- re impotenti al saccheggio di 18-20 sacchi di grano, i quali vennero sveltamente por- tati, a quanto sembra, in direzione di Bor- bino, dopo di che il barcone del Gilardi fu lasciato libero di proseguire il suo viaggio. Naturalmente l'episodio non passò sotto si- lenzio e non solo per la denuncia sporta dai conducenti del barcone: in realtà, alla tradi- zionale solerzia delle autorità austriache in zioni, i convegni e i dibattiti che sono stati Barconi del lago materia di ordine pubblico si aggiunse, in dedicati all'argomento (4). di Como Attraverso le relazioni, le perizie, gli inter- in una raffigurazione quel momento storico, un'urgenza ancora ottocentesca. più forte, legata alla necessità di scongiurare rogatori si delineano inedite prospettive qualsiasi perturbazione che, facendo leva sul circa le condizioni dell'esistenza degli im- malcontento sociale, si saldasse ai fermenti putati e dei personaggi ad essi collegati, i politici indipendentistici e antiasburgici, che problemi legati alla loro collocazione eco- infatti avrebbero di li a un anno condotto alla nomica, il loro grado di cultura, la loro prima guerra d'indipendenza. religiosità, la rete dei rapporti sociali ed La polizia del tempo avviò per questo imme- altro ancora, oltre che, naturalmente, i diatamente le indagini, volte certamente a meccanismi di funzionamento della giu- scoprire gli autori del saccheggio ma anche, stizia nel periodo in questione. se non soprattutto, a rilevare eventuali dimen- Lo stesso episodio avvenuto ad Abbadia sioni politiche più generali dell'accaduto. La che ci si propone di esaminare rappresen- documentazione raccolta in queste circostan- ta una realtà complessa, di cui in questa ze costituisce la base informativa per le pagi- sede non si può che analizzare qualche ne che seguono e contribuisce ad illuminare aspetto, in particolare per ciò che attiene non pochi aspetti della vita, materiale e non, al versante economico e socio-politico, delle popolazioni del territorio che ci inte- anche per lasciare spazio alle voci dei di- ressa. Del resto tutto questo tipo di fonti as- retti protagonisti, il cui valore a volte emer- sume per gli studiosi un grande valore stori- ge con particolare evidenza senza la me- co ed etnologico: ne sono prova le pubblica- diazione selettiva dello studioso.

75 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo IV - Cacciare la fame fumando tabacco

4.1 IL CLIMA: CARESTIE E TUMULTI questo clima: basterebbe a dimostrarlo la cir- L'anno in cui si verifica l'episodio che ci costanza per cui i barconi col grano, pur pas- interessa è per l'intera Lombardia (e non sando al largo della punta a sera inoltrata, solo) un anno di grandi difficoltà e agita- trovano sulla riva del paese decine di perso- zioni(5). Da un lato riprende l'attività clan- ne che li obbligano ad accostare. Sostiene uno destina dei gruppi liberali e repubblicani degli imputati, Giuseppe Cameroni, un con- che, dopo i fallimenti sperimentati negli tadino di 23 anni, che verso l'una di notte anni Venti e Trenta, vedono riaprirsi le loro "venuto in sua casa il conterriere Lorenzo possibilità anche grazie al mutato atteggia- Micheli del fu Giuseppe, divisarono di recar- mento del Piemonte sabaudo, e dall'altro, si assieme a Linzanico dai loro parenti. Via soprattutto, l'aggravarsi delle condizioni facendo però ebbero inteso da alcuni ragaz- economiche dei ceti popolari, penalizzati zi a proferirsi come molti si erano recati alla tra l'altro da una fase di stagnazione dei Punta a fermare i barconi del grano"> e per- salari reali (il Mira la chiama senza mezzi ciò decisero di fare una deviazione per anda- termini "insufficienza")) sembra poter co- re a curiosare. Testimonianze del genere si stituire la premessa per un più ampio coin- sprecano: sembra che quasi tutto il paese al- volgimento nel processo di lotta per l'indi- l'una, alle due o alle tre di notte conversi, pendenza dal governo austriaco. In parti- passeggi, vada a trovare parenti e incidental- colare (ed è ciò che più ci interessa) sono mente si rechi per pura curiosità sulla riva il fallimento del raccolto delle patate, sul del lago, dove altrettanto casualmente ven- finire degli anni Quaranta, causato da una gono rinvenuti dei sacchi di grano abbando- malattia della pianta, e la compressione di nati che sono raccolti da incolpevoli abitanti quello cerealicolo che sottraggono risorse e portati nelle rispettive abitazioni. alimentari indispensabili alla popolazione. E' evidente invece che esiste una regia oc- Ciò che non riesce a fare o non era riuscita culta, anche semplicemente nella forma di a fare la propaganda politica fa la fame; il qualche personaggio che, recatosi a Lecco governo austriaco si trova a dover combat- e avvertitone il clima turbolento, e soprat- tere sui due fronti, ed è probabile che quel- tutto venuto a conoscenza della prossima lo più temuto e delicato non sia l'opposi- partenza sul lago del convoglio, ha sparso zione politica, perché pochi intellettuali in la voce fra i suoi concittadini, che si sono fermento possono sempre essere tenuti fatti premura di approfittarne. E' questa, do era venuto a sapere di ciò che stava acca- d'occhio, ma il malcontento strisciante del- tra l'altro, la convinzione della polizia, che dendo alla punta, e rivela di aver notato "fra le popolazioni affamate, che ben presto sfo- indaga, come si è detto, non tanto o non la gente colà accorsa (...) Davide Bianchi, cia in tumulti e disordini, di cui gli assalti solo per punire il furto dei sacchi, ma so- Lorenzo Micheli detto Bizzarot, Tobia Lan- ai depositi di granaglie o ai convogli di ge- prattutto per acquisire informazioni sui so- franconi, il così detto pittore che abita nel neri alimentari costituiscono il versante più billatori: non sono pericolosi i gruppi di Convento, sua moglie Rosina, Angelo detto appariscente e preoccupante(7). contadini affamati, o meglio, non lo sono Maggi (...), Luigi figlio di Giosuè, Lazzaro Si tratta di vicende che, per quanto concer- sul lungo periodo, perché una volta razzia- Ricchi, e Giuseppe Gaddi di Borbino" o0) ne il territorio comasco, sono ancora tutte to un po' di grano se ne staranno buoni I gendarmi passano all'arresto di tutti quelli da indagare, ma è già assodato che furono per molto tempo, magari terrorizzati per che il Maraffi ha nominato, ma alcuni si dan- molte le località in cui questi episodi avven- quello che hanno fatto. Il vero pericolo è no alla macchia sulla montagna (il Micheli, nero; tra di esse, il Lecchese ebbe parte non rappresentato da chi può svolgere una fun- il Ricchi e il Gaddi) e altri vengono rilasciati secondaria, verosimilmente in considerazio- zione destabilizzante anche in futuro, da subito perché hanno figli piccoli o parenti ne del fatto che proprio Lecco era un cen- chi può continuamente spingere quegli minorati ai quali accudire; gli interrogatori tro importante di smistamento di merci, sia stessi contadini a reagire. di coloro che sono trattenuti in carcere a in direzione di Como e Milano che verso la In questo senso l'azione giudiziaria è strin- Lecco e degli altri reperibili lasciano emer- Valtellina. Vale infatti la pena di ricordare gente e implacabile. Fin dal giorno 21 e no- gere ulteriori nomi, nei confronti dei quali che gli avvenimenti di Abbadia, nonché nostante i barcaioli non siano riusciti ad in- scattano altre indagini e nuovi interrogatori. quelli di altri paesi della zona, tra cui la vici- dividuare nessuno di preciso, i gendarmi Il gioco perverso dell'inquisizione finisce per na Mandello, furono preparati dal clima mettono ugualmente le mani su Davide Bian- scatenare la guerra di tutti contro tutti, così- rovente che si respirava a Lecco in quelle chi e Giuseppe Maraffi, forse grazie alla loro che le ingenue posizioni difensive degli in- settimane di inizio 1847; in particolare si sa cattiva fama e ai precedenti penali. In parti- colpati crollano sotto i colpi delle dichiara- quel grano, lo ammonì a guardar bene dal Sopra. che la città venne cosparsa di scritti anoni- colare il Maraffi, 26 anni, soldato in permes- zioni dell'amico e del vicino, che vuota il sac- ciò fare. Egli però se ne ripartì in tutta fret- Pontile da carico mi che attaccavano violentemente la politi- so di un reggimento austriaco, diventa per la co per cercare di salvare se stesso. Così Lui- ta senza replicar parola"(" ). (sec. XIX). ca annonaria delle autorità e l'avidità degli polizia la chiave d'accesso a tutti gli altri abi- gi Gaddi, tirato in ballo la prima volta dal Non a caso la polizia si interessa immediata- Sotto. operatori del settore, il cui ubico intento era tanti coinvolti nel saccheggio, perché rivela Maraffi, sostiene che fu quest'ultimo a par- mente dei "discorsi, che il Maraffi poteva aver La porzione di lago quello, secondo gli agitatori, di arricchirsi immediatamente una grande volontà di col- largli dei barconi che stavano per passare tenuti nella stalla del Luigi Gaddi": qualche tra Lecco e Abbadia alle spalle della povera gente(8). laborazione. Egli fa il nome di Luigi Gaddi, alla punta e "sospettando esso Gaddi, che il decina di contadini affamati che rubano sac- (sec. XIX). I fatti di Abbadia si giustificano anche con nella cui stalla si trovava casualmente quan- Maraffi intendesse di volere appropriarsi di chi di grano possono destare poco allarme,

76 77 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo IV - Cacciare la fame fumando tabacco

A destra. più importanti sono le discussioni che si fan- Un tratto della costa no al riparo da orecchie indiscrete per il po- di Abbadia. tenziale politico che essi racchiudono. In re- Sotto. altà, su questo versante, i gendarmi raccolgo- Il convento di Abbadia. no poco, quasi niente. Tutto sembra essere frutto della casualità, di un passaparola di cui è impossibile verificare 1'origine(12). Per con- tro, si verifica che del grano razziato ben poco è rimasto presso i colpevoli, la maggior parte dei quali, dopo averne consumato la mattina seguente una piccola quantità a causa della fame incombente (Clemente Dell'Oro, un contadino di 27 anni, dichiara essere "già qualche giorno, che non poteva mangiare po- lenta per difetto di danaro"), ha provveduto alla restituzione presso il parroco di Abba- dia, che durante la predica del giorno suc- cessivo ai disordini aveva incitato in questo senso i suoi fedeli. Piuttosto, la polizia appura che a monte del

saccheggio (di questo e degli altri accaduti in quanto si ritenevano quelli che coi mo- 4.2 I PROTAGONISTI Ha buon gioco la polizia a scavare nei pre- in località limitrofe) c'è probabilmente 1' nopolj facevano incarire le derrate. Si vuo- cedenti negativi degli imputati: non ci vuol "insolente risposta data da qualche nego- le anche che presentandosi alcuno di que- Le storie che si affacciano dagli incartamen- molto a rinvenire un piccolo furto, una truf- ziante di granaglie ad alcuni di Abbadia, sto paese a Lecco per aver grano non ne ti processuali sono legate tutte ad esistenze fa da quattro soldi, una rissa; soprattutto e cioè che per essi non v'era grano, e che trovasse e che venisse anche dileggiato di- difficili, e non necessariamente perché quest'ultima, nel nostro caso. Ma non si in quest'anno poteano far conto di starse- cendosegli che anzi che mangiasse della qualcuno dei protagonisti abbia l'abitudi- tratta di una rissosità congenita alla società ne colla pippa in bocca invece di mangiar polenta avrebbero potuto quelli di Abba- ne a porsi ai margini o al di fuori della le- rurale di metà Ottocento: più probabilmen- polenta"). E' proprio il parroco a que- dia cacciare la fame fumando tabacco") galità. E' la vita stessa che, a queste latitudi- te una componente di violenza strisciante, sto proposito che rincara la dose, dimo- Naturalmente ciò non valeva a determinare ni sociali, è terribilmente faticosa, conside- mai eccessivamente conclamata ma ugual- strandosi attento alla sorte dei suoi par- un atteggiamento più accomodante delle au- rato che per la maggior parte della gente mente fastidiosa per l'ordine costituito, è rocchiani. "La voce pubblica - egli sostie- torità giudiziarie, che, anzi, optarono per la mettere qualcosa sulla tavola è ancora, nel solo una manifestazione della marginaliz- ne - vuole che generale fosse il lamento formalizzazione del procedimento nei con- periodo di cui ci stiamo occupando, incre- zazione che viene sperimentata da chi, per contro i negozianti di granaglie di Lecco fronti dei principali imputati. dibilmente complicato. volontà non sempre propria, non riesce a

78 79 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA.

In questa pagina. mantenersi positivamente all'interno del una bambina. Poca carne al fuoco, dunque. A sinistra: Borbino, processo produttivoo5) Decisamente più saporito per la polizia era contrada interna. Delle 25 persone complessivamente inqui- il piatto rappresentato da Lorenzo Miche- A destra: Abbadia, site, 9 hanno già precedenti penali, e come li, Lazzaro Ricchi e Davide Bianchi. contrada interna. tali si prestano ad essere indicate come i Il primo, detto Bizzarot, 23 anni, nubile, Pagina a fianco. più probabili responsabili dell'accaduto. nel 1840 aveva causato volontariamente Uno scorcio della Naturalmente alcune di loro hanno com- delle lesioni a Giovanni Cameroni, ed era montagna sopra Abbadia. messo reati di pochissimo conto: non co- stato condannato a sette giorni d'arresto; nosciamo quello di Ambrogio Colombo, l'anno successivo era riuscito a scampare ma la pena assegnatagli nel 1826 (quattro ad un'accusa di offese personali per man- giorni di arresti domiciliari) sembra far ri- canza di prove, ma nel 1845 aveva subito ferimento a un episodio del tutto trascura- una condanna ad un mese per il ferimento bile; Clemente Dell'Oro era stato condan- di Giuseppe Bianchi, Amabile Valassi e Cle- nato a tre giorni per minacce nel 1840 e a mente Dell'Oro; mentre era in corso il re- sette per offese nel 1844, mentre per un'ac- lativo procedimento aveva ferito altre tre cusa di lesioni, nello stesso anno, non si era- persone e nel 1846 era stato inquisito per no potute trovare prove certe; anche per un altro ferimento, avvenuto durante una Luigi Gaddi un provvedimento avviato nel rissa. 1826 era rimasto bloccato per mancanza di Lorenzo Ricchi, di 22 anni, era stato dal indizi. Tobia Lanfranconi, inquisito sempre canto suo coinvolto nel medesimo ferimen- nel 1826 per insulti, ne era uscito indenne to che era costato la condanna al Micheli per la rinuncia a procedere dell'offeso; suo nel 1845 e condannato ad un mese d'arre- figlio Paolo aveva incontrato la stessa sorte sto; nel 1843 e nel 1846 aveva subito altri in seguito ad offese lanciate contro i figli due processi per rissa e lesioni, nel primo di un vicino. Ancora per ingiurie era stata caso in compagnia del Micheli, nel secon- inquisita, senza però alcun esito, Maria do associato a Davide Bianchi. Maraffi, la quale però era stata nel 1837 Quest'ultimo era un giovane di 20 anni, condannata a una settimana di arresti do- orfano di padre, analfabeta e senza un me- miciliai per maltrattamenti nei confronti di stiere preciso (nel suo primo interrogato-

80 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo IV - Cacciare la fame fumando tabacco

rio si dichiara "giornaliero di campa- rano colpevoli e chiedono clemenza. E in marne i connotati alfine di provvedere alla NOTE gna"116>). Era già stato coinvolto in due effetti, la sentenza che li riguarda, emessa sua cattura e di lui non è possibile sapere 1. Sono parole tratte dagli atti processuali del 1847, che il 15 luglio, condanna i due Lanfranconi costituiscono la fonte di questo studio; per essi cfr. ASCo, precedenti violenti: a soli 16 anni era sta- più niente. Tribunale criminale, lA, fascicolo 229. Fonti diverse saranno to tra gli indagati per il grave ferimento a 50 giorni e Clemente Dell'Oro a due Sappiamo bene, invece, come andò a fini- via via indicate. di Giovan Battista Ambrosoni (episodio mesi di carcere, mentre Luigi Dell'Oro re per Davide Bianchi, uno degli elemen- 2. Relazione della polizia, 13 maggio 1847. in cui c'entravano anche Lazzaro Ricchi viene assolto. E i tre sbandati? ti più inquieti di questa storia. In realtà, 3. Testimonianza del barcaiolo Francesco Bagnoli, 1 mar- e soprattutto, in quanto principale re- All'inizio di luglio Lorenzo Micheli è an- mentre qualcuno scappa sulle montagne zo 1847. sponsabile, Lorenzo Micheli117>) e nel cora latitante, insieme a Lazzaro Ricchi, o, all'opposto, si dà un gran da fare a col- 4. Cfr. per un primo approccio il n. 66 (1987) della rivista 1846 aveva subìto una condanna a sei che si costituisce solo nel novembre del laborare con la polizia denunciando col- "Quaderni storici", tutto dedicato al tema Fonti criminali e sto- ria sociale; M. SBRICCOLI, Fonti giudiziarie e fonti giuridiche. mesi per un altro ferimento, stavolta a 1847. Interrogato il giorno 30, il Ricchi, pevoli e non, il Bianchi, arrestato nei pri- Riflessioni, in "Studi storici", 1988, 29, pp. 491-501; R. VILLA, danno di Giovanni Carugo, merciaio am- soprannominato "Scaramuccia", a quanto mi giorni di indagine, si ostina a dichia- Sullo studio storico della devianza. Note su alcuni aspetti storiogra- bulante, a cui aveva partecipato con Lui- pare figlio di padre benestante, si dichia- rarsi quantomeno vittima di ingenuità ("io fici e metodologici, in "Società e storia", 1981, 13, pp. 639-670. gi Lanfranconi e il già ricordato Lazzaro ra estaneo alla vicenda : "Conviene che o proprio non riteneva che vi fosse cosa al- 5. Cfr. in proposito la lucida sintesi proposta da M. RO- MANI, L'economia milanese nell'età della Restaurazione, in Aspetti Ricchi (il quale, però, sembra essere sta- che la giustizia abbia preso uno abbaglio cuna di male ad appropriarmi di quelle e problemi di storia economica lombarda nei secoli XVIII e XIX, to assolto in questa circostanza) . di persona o sia stata male istrutta"119>. derrate") e a seguire un suo codice corn- Milano 1977, pp. 341-354. In definitiva i tre, Micheli, Ricchi e Bian- Egli sostiene di essersi consegnato alla po- portamentale per cui cerca di fare in modo 6. G MIRA, La rivoluzione del 1848 in Como nei suoi riflessi chi, sono noti in paese e alla polizia per lizia solo perché "stanco di esser sempre che nessuno venga coinvolto in base alle economici, in Le Cinque Giornate del 1848 in Como, Como 1949, la scarsa propensione al lavoro e il carat- perseguitato dalla Gendarmeria che più e sue dichiarazioni; anzi, in più di un'occa- p. 85. tere violento e questo ne fa dei capri più volte fu alla sua casa per arrestarlo, ma sione avanza il sospetto che vi era stata 7. Sui moti del 1848 in area lariana cfr. in generale Le Cinque Giornate... cit.; un cenno a quanto accadde nelle vicinanze di espiatori ideali, soprattutto in un conte- inutilmente per aver sempre avuto campo complicità tra gli assalitori e i barcaioli: "Io Abbadia in A. BALBIANI, Da Lierna ad Abbadia, Como 1967, sto in cui, effettivamente e contro le aspet- di fuggire". Racconta che la sera del 18 feb- ripeto che il mio intervento fu tardissimo pp. 20-21. In particolare per i risvolti economici cfr. G. MIRA, La rivoluzione del 1848... cit., in Le Cinque Giornate... cit., pp. 73- tative dell'autorità giudiziaria, è manca- braio si era recato a prendere della legna e che il barcone stava se non era per al- 101. Sempre sul legame tra difficoltà alimentari del 1847 e ta la tanto sospirata cospirazione, ossia la in un suo campo poco distante dalla pun- lontanato già dalla riva. Non pareva pro- movimento politico cfr. per l'intera area lombarda E DELLA ta di Abbadia e di essersi avvicinato alla 121>. Ad- PERUTA, I contadini nella rivoluzione lombarda del 1848, in "Mo- preparazione cosciente del tumulto a sco- prio come si fosse fatto approdare" vimento operaio", a. V, 1953, 4, pp. 538 ss. La bibliografia sulle po anche politico. In fondo è il paese stes- zona dei disordini solo per curiosità, ma dirittura, a proposito di un altro furto di condizioni di vita e di lavoro delle classi subalterne lombarde so, inteso come l'insieme degli abitanti di non aver prelevato nessun sacco di gra- grano da lui commesso (e questo sì, con- nell'età della Restaurazione si è fatta nel tempo discretamente abbondante; ci si limita perciò a qualche indicazione fra le più affamati, che scarica le proprie responsa- no, ne' tantomeno di aver costretto i bar- fessato) sulla sponda opposta del lago il utili per un primo orientamento. E DELLA PERUTA, Le con- bilità sugli sbandati del luogo: l'occasio- caioli ad accostare, circostanza tanto vera giorno 19, rivela che era opinione corren- dizioni dei contadini lombardi nel Risorgimento, in "Società", a. VII, ne è ghiotta, perché si accontenta la po- che nella perquisizione effettuata nella sua te che si trattasse di beni di proprietà dei 1951, n. 2, pp. 247-267; P. BRESOLIN, Contributo alla conoscen- za delle condizioni di vita dei contadini lombardi tra Sette e Ottocento, lizia consegnando dei colpevoli e perché casa non era stato ritrovato un bel nulla. "Carbonari", di coloro cioè con cui la po- in Questioni di storia agricola lombarda nei secoli XVIII-XIX Le con- ci si toglie di torno, per qualche tempo, Una volta tanto la polizia non trova con- lizia austriaca tanto ce l'aveva; per questa dizioni dei contadini, le produzioni e l'azione pubblica, Milano 1979, una turbativa fastidiosa della convivenza ferme precise delle accuse rivolte al Ric- ragione, sembra suggerire, gli andrebbe pp. 1142. chi, anzi, sembrano emergere alcune con- 8. La sera stessa dell'episodio di Abbadia altri tre barconi nella comunità. quasi reso merito, o almeno non si dovreb- carichi di granaglie si fermarono a pernottare a Lierna, sen- Con gli altri imputati, invece, si procede traddizioni nelle deposizioni dei testimo- be infierire su di lui. za però avere fastidi, eccetto la presenza di alcune donne fermamente, ma anche con una certa ni che l'avevano coinvolto, così che le au- Comunque fossero andate le cose, poco che gridarono ai barcaioli: "Siete fortunati perché i nostri uomini non sono a casa": cfr. la nota del commissario di- comprensione, e d'altra parte essi, in te- torità si vedono costrette "a sospendere il importò. Ammalato fin dal 12 maggio di strettuale di Lecco del 26 marzo 1847. processo" contro di lui, ossia a scagionar- sta il "collaborazionista" Maraffi, sembra- una forte gastroenterite, tanto da non Testimonianza di Giuseppe Cameroni, 9 aprile 1847. no non aver altro in mente che confessa- 1o(20) poter essere interrogato fino al 14 giugno, 9. re e rimettersi alla clemenza della giusti- Cala il sipario sulla vicenda. Il peggio, per il Bianchi si aggravò e il 27 di quel mese 10. Relazione della polizia, 13 maggio 1847. zia. Giuseppe Maraffi viene interrogato la sospettosa polizia austriaca, sembra pas- morì nelle carceri di Lecco. Si chiudeva 11. Testimonianza del 19 marzo 1847. più volte per sondare tutte le pieghe del- sato (ma si vedrà l'anno successivo, lo stra- così, tra un latitante che restava tale, un 12. Nella sua testimonianza del 19 marzo 1847, Luigi Gad- di, coinvolto nel caso dal solito Maraffi, dichiara di poter l'episodio, alla ricerca, come si è detto, ordinario 1848, quale errore di valutazio- morto in carcere e una maggioranza di abi- escludere che in paese circolassero scritti sediziosi. Analo- di eventuali risvolti politici; non cavando- ne fosse questo). Per una serie di imputa- tanti preoccupati per la brutta avventura, gamente, il 23 marzo il figlio Giuseppe afferma "d'ignora- ne altro, lo si reputa "come associato al ti minori su cui la giustizia non si era an- ma che non avevano ovviamente risolto re da chi si formasse il progetto di rubare quella granaglia". fatto commesso dagli altri ristrettamente cora espressa si evita di andare troppo per nulla di ciò che stava loro a cuore, il pri- 13. Relazione della polizia, 13 maggio 1847. però all'involamento dei sacchi di quei il sottile. mo atto di una lunga partita. Se qualcuno 14. Testimonianza del parroco di Abbadia, Antonio Nose- generi, ma non già anche alle minaccie" Tobia Lanfranconi, Giuseppe Cameroni e ancora pensa che il Risorgimento nazio- da, 15 aprile 1847. Ambrogio Colombo vengono assolti per 15. Cfr. in proposito G. GALLI, Vagabondi per forza. Oziosità e e lo si riconosce "indotto da una incal- nale, inteso come processo di emancipa- accattonaggio nel Comasco dalla Restaurazione all'Unità, in "Il Ri- zante miseria e dall'esempio altrui", ol- mancanza di indizi; Rosina Maraffi, mo- zione da una situazione di dipendenza che sorgimento", a. XXXII, 1980, 2, pp. 151-175. tre che da una "trascuratissima educazio- glie di Ambrogio, Maria Maraffi, Giovan- stava penalizzando anche e soprattutto 16. Testimonianza del 3 marzo 1847. >. La sentenza emessa il 18 giugno na Peduzzi Bianchi e Giovanna Bianchi, economicamente ampi settori della peni- ne"118 17. La fonte delle notizie sul ferimento dell'Ambrosoni in del 1847 lo condanna perciò a tre setti- pur ritenute responsabili di essersi appro- sola, sia stato affare di pochi spiriti eletti, ASCo, Tribunale criminale, 1/A, fasc. 39. E' singolare che la mane di carcere duro e al risarcimento priate di un certo quantitativo di grano, può ritenersi servito. condanna subita dal Micheli nel 1843 non venga ricordata dei danni ai derubati. Fiutato il vento, non sono giudicate talmente pericolose da Certo non si deve chiedere a un paese af- dalla polizia nella documentazione del 1847. persino i latitanti si fanno vivi: il 28 di giu- richiedere un vero processo; Battista Lan- famato di aderire a una filosofia della po- 18. Relazione della polizia, 18 giugno 1847. gno entrano nelle carceri•di Lecco Paolo franconi e Giuseppe Gaddi vengono sca- litica, ma la consapevolezza dei propri di- 19. Testimonianza del 30 novembre 1847. Lanfranconi, Angelo Lanfranconi, Luigi gionati in considerazione della loro gio- ritti, anche semplicemente di quelli della 20. Le note citate a proposito del Ricchi stanno nella rela- Dell'Oro e Clemente Dell'Oro, i quali, vane età. Solo per Lorenzo Micheli, anco- sopravvivenza, sono il primo passo per la zione della polizia del 16 dicembre 1847. più o meno negli stessi termini, si dichia- ra latitante, si spendono energie per dira- costruzione di orizzonti migliori. 21. Testimonianza del 14 giugno 1847.

82 83 suddetto Ambrogio, è persona DOCUMENTAZIONE PROCESSUALE di buona condota, caratere, e fama, e lo stato di sua famiglia è quello del suddetto n.° 12.

14) Lanfranconi Angelo detto Magg del fu Gasparo d'anni 18 celibe di Abbadia, è persona di buona condota, caratere e fama e la di lui famiglia è composta da esso e la madre, alquanto povero, e tranno il sussidio della vita col lavoro di contadino di I protagonisti dell'assalto ai barconi lavoro di sarto ed incanaggio di seta, e non fu fata maggior parte in giornata e li fu nella relazione delle autorità di Abbadia persecuzione di grano. fatto persecuzione di grano. 2 maggio 1 847 7) Agudio Francesco di altro Francesco I 5) Dell'Oro Luigi del fu I) Agudio Francesco detto Gnocc del fu d'anni 28 celibe di Abbadia, è persona di buona Gesuè d'anni 31 amogliato, è Pietro d'anni 67 amogliato di Abbadia è persona condotta, caratere, e fama, e la di lui famiglia è persona di buona condota, di buona condota, caratere e fama e il di lui stato composta come al n.°1, essendo quella ancora. caratere e fama, ed di famiglia sono 6 persone tutti al governo del 8) Bianchi Davide del fu Angelo detto assolutamente miserabile e la di suddetto e miserabili, e trajono il loro vito col Tabacone celibe d'anni 20 è persona di onesta lui famiglia è composta di n.° 4 piccolo impiego di barcaiolo, e fu la famiglia del condotta, caratere e fama, tranne però che è persone, e tranno il medesimo stata colpita di persecuzione di grano stato processato una sol volta per rissa, e la di sostentamento della vita col [ è stata trovata in possesso di grano rubato]. lui famiglia è composta della madre in vecchiaia, lavoro della giornata in qualità di 2) Cameroni Giuseppe del fu Agostino detto ed una sorella essendo tre persone, ed contadino ed essendo esso Scroch d'anni 23 amogliato di Abbadia, è persona assolutamente miserabili, e tranno il loro quello che solo che lavora e non di buon condota caratere e fama, e la di lui sostentamento col lavoro della misera giornata, fu fata persecuzione di grano. famiglia è composta di 4 persone, miserabile, e e gli fu statta fatta persecuzione di grano. 16) Ricchi Lazaro di Abbadia traja il proprio sostentamento col lavoro di 9) Maraffi Giuseppe del fu Giuseppe detto di Carlo è persona alquanto contadino [e] fu stato fata persecuzione. Pinola d'anni 26 soldato in permesso illimitato di risosa esendo stato processato 3) Bottazzi Albino d'anni 16 di Abbadia, è Abbadia, è persona di buonissima condota, caratere per rissa, e la di lui famiglia è figlio di buonissima condotta, caratere, e fama, e e fama, miserabile, e la di lui famiglia è composta da sostenuta dal di lui genitore la di lui famiglia è composta di n.° 7 persone, ed esso ed una sorella, e tranno il loro guadagno col essendo anche in un stato alquanto possidenti, e trajono il loro vito in lavoro della giornata nella qualità di contadino alquanto agiato, e li fu fata parte col lavoro dei loro fondi, e tutta la e fu fata persecuzione. persecuizione ma non hanno trovato grano. composta di n.° 3 persone, e tranno il loro Verbale d'interrogatorio rimanenza coll'incanaggi di seta essendovi in O) Micheli Lorenzo detto Bizarotto del fu sostentamento col guadagno della giornata e li fu di Davide Bianchi, con la I 7) Gaddi Giuseppe del vivente Luigi d'anni croce apposta come firma. questa famiglia 4 figlie, e non fu statta in alcun Giuseppe d'anni 23 celibe di Abbadia è persona fata persecuzione di grano. 15 è persona di buona condota, caratere e modo fatta persecuzione di grano. alquanto rissosa e fu stato processato per rissa, fama, e la di lui famiglia è sostenuta dal padre 21) Bianchi Giovanna del fu Angelo d'anni 24 e la di lui famiglia è composta di 4 persone, 4) Bianchi Angelo del fu altro Angelo d'anni ed alquanto possidente, e li fu fata persecuzione nubile è persona di buona condota, caratere, e povere, e tranno il loro vito col lavoro di 27 amogliato di Abbadia è persona di buona di grano, e ne hanno trovato pochissimo. fama e la di lei famiglia è quella del n.° 8. condotta, caratere e fama e la di lui famiglia è contadino e non fu fatta persecuzione. 18) Dell'Oro Clemente di Gesuè d'anni 27 22) Maraffi Maria vedova del fu Cameroni composta di lui e la propria moglie e un figlio I) Lanfranconi Tobia fu Alessandro d'anni 49 celibe, è persona di onesta condota, caratere, e Agostino, è persona di buona condota, caratere miserabile, e tranno il loro sostentamento col amogliato di Abadia è persona di buona condota, fama, e la di lui famiglia è composta di n.° 4 e fama e la di lei famiglia è ancora quella del n.°2. guadagno della giornata e non fu fata caratere e fama e la di lui famiglia è composta di persone assolutamente miserabili, e non fu fata persecuzione. 7 persone, ed il medesimo è quello che la 23) Lanfranconi Battista di Marco detto persecuzione di grano. Marchion d'anni 16 è persona di buona condota 5) Bianchi Luigi d'anni 27, celibe detto governa è povero, e tranno la maggior parte del caratere e fama e la di lui famiglia è sostenuta dal Barbiset di Abbadia, è di buona condota caratere loro vito col guadagno della giornata e fu fata 19) Gaddi Gesuè fu Antonio amogliato d'anni di lui padre, e fu fata persecuzione ma non fu e fama e la di lui famiglia è composta di esso persecuzione. 32 è persona di buona condota, caratere e fama, e la di lui famiglia è composta di n.° 4 trovato grano. solo, e trae il proprio sostentamento col lavoro 12) Colombo Ambrogio fu Pietro detto Pitor persone tutti nella più verde età ed di sarto essendo del tutto miserabile, e non fu d'anni 41 amogliato di Abbadia è persona di 24) Lanfranconi Paolo di Tobia d'anni 18 è fata persecuzione di grano. buona condota, caratere e fama, e assolutamente miserabile e vive col lavoro di persona di onesta condota caratere, e fama e la miserabilissimo, e la di lui famiglia è composta di contadino, e non li fu fatta persecuzione di di lui famiglia è quella del n.° I l . 6) Dell'Oro Angelo del vivente Giuseppe n.° 5 persone, esso e la moglie e 3 figli tutti nella grano. Antonio d'anni 21 celibe di Abbadia è persona di 25) Cameroni Giovanni detto Liset [?] del fu più verde età, e tranno il loro sostentamento col buona condotta, caratere e famà, di famiglia 20) Peduzzi Giovanna del fu Pietro maritata Antonio, è persona di buona condota caratere, e lavoro della giornata d'incanaggio di seta, e di miserabilissima composta di n. 6 persone una con Abbondio Bianchi di Abbadia, è persona di fama ed assolutamente miserabile, e la di lui famiglia pitore e fu fata persecuzione. delle quali è di già 7 anni che si trova inferma di buona condota caratere e fama ed è composta di n.° 5 persone tutti nella più verde malatia cronica, e tranno il loro vito col piccolo 13) Maraffi Rosina del fu Giuseppe moglie del assolutamente miserabile e la di lei famiglia è età, e non fu fata persecuzione di grano.

84 85 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Appendice documentaria al capitolo IV

Sono stato arrestato verso la mezzanotte ora sacchi di granaglia da un barcone che viaggiava scorsa in casa mia ed in quanto al motivo lo per l'insu nella precedente sera del giovedì nel ritengo proveniente da alcuni staja di granoturco toccare la cosiddetta Punta di Abbadia che resta al che mi appropriai sull'esempio di cento e cento di sotto del nostro paese, ma non so poi ne' come, altri la sera di venerdì 19 febbraio p.p. e come ne' da chi si facesse una tale apprensione, come meglio mi accingo ad esporre. non so dove sia andato a finire il genere tolto.

i4--c.~a.c4 , Nel dopo pranzo di detta giornata si vedevano (173 molti battelli e di Mandello e di Abbadia a dirigersi Interrogatorio di Rosina Maraffi all'opposta sponda ed a ritornarne carichi di 25 marzo 1847 granaglie tolte da alcuni barconi che ivi trovavansi Interrogata sulle generali rispose: Zl approdati. Dicevasi che fosse a tutti permesso l'apprensione di quella derrata trattandosi di cosa Sono Rosina Maraffi del fu Giuseppe, d'anni 36, sono moglie ad Ambrogio Colombo, con tre figli, • tolta ai Carbonari e che doveva partire per l'estero. Fu perciò che verso sera dato di piglio al batello di incannatrice di seta, cattolica, so scrivere, Nicola Lan franconi (..) del mio paese ed entrati in ed immune da pregiudizi. esso io, mio fratello Angelo da cui però vivo Interrogata se sappia o s'immagini il motivo separato, Albino Botazzi figlio del nostro Deputato, dell'odierna sua chiamata in giudizio rispose: da Giovanni detto Tigot, Antonio figlio del Mi immagino che sarò stata chiamata per essere surnomato Andreino della Molina, il cursore sentita in proposito del fatto occorso alla Punta di comunale di Linzanico di nome Luigi, Angelo Abbadia verso le ore 2 di notte del giovedì 18 Delloro figlio dell'agente comunale di Abbadia febbraio p. p., essendo io pure accorsa sul luogo stessa, Luigi Bianchi figlio del surnomato Barbisot e pel motivo che andrò ad accennare. Giuseppe Cameroni detto Scrocc e tutti e dieci Capitata da me mia sorella Maria vedova di passammo alla opposta sponda detta alle Agostino Cameroni mi disse che voleva recarsi alla Morescie ed all'unico barcone che era ancora Punta ove erano accorsi in molti col pensiero di far rimasto vi levammo cinque sacchi di grano turco ritornare indietro i barconi che dovevano per di là che di ritorno all'Abbadia si divise mezzo sacco per passare carichi di granaglie, per richiamare il di lei cadauno ossia un quattro staia per cadauno di noi figlio Giuseppe ove per avventura si fosse pur egli in circa avendo pel trasporto della mia tangente trovato nel novero della folla. potevano essere le ore 2 e mezza di notte. Verbale dinterrogatorio Verbale d'interrogatorio II primo interrogatorio di Davide Bianchi fatto uso di un mio proprio sacco, non sapendo poi lo così pregata da lei a tenerle compagnia in Strada facendo si trovarono ancora in movimento di Giuseppe Maraffi. di Rosina Maraffi. 3 marzo 1847 qual fine facessero gli sacchi in cui quel grano si quella gita, passammo assieme alla Punta, alla di e uomini, e donne e ragazzi i quali parlavano ritrovava in origine quella granaglia. cui spiaggia si viddero radunati degli uomini nel Avanti l'I. R. Consigliere Pretore (...) si è fatto dell'accaduto in aria di scherzo come che in Alla seguente domenica mi si perquisì in casa mia numero di cinquanta in sessanta, e poco discoste portare l'arrestato Davide Bianchi quell'appropriamento di granaglie nulla vi fosse quella poca granaglia e sacco che dalla pubblica da essi si si viddero pari donne e ragazzi. procedendosi alla personale sua descrizione stato di male; anzi si sentirono alcuni uomini a forza si trasportò. lo poi di certo non mi sono Noi due ci siamo trattenute alla distanza di circa come segue. dire: siamo stati bravi noi a far fermare il appropriato che la su avvertita granaglia poiché due o tre tiri di fucile da quella ripa d'approdo, e Un uomo di statura alta, corporatura se basta barcone, e chi vi stava dentro sembrava che fosse stetti sui nostri monti col fratello Angelo a far legna sentivasi che appunto volevansi far tornare indietro della apparente età d'anni 20 a 25, capegli con noi d'accordo tanto fu obbediente fino verso le ore due dopo mezzodì e se non i barconi. castani oscuri, ciglia, sopraciglia ed occhj simili nell'approdare. avessimo veduti li molti batelli che si dirigevano Mia sorella andò anche alla stessa ripa chiamando (...), fronte media, naso e bocca regolari, Ora avvenne che alla sera del successivo venerdì all'opposta sponda, non si saressimo mossi dal data mento acuto, colorito pallido e bruno. a nome suo figlio, ma non essendole stata essendosi verificato come è notorio un altro lavoro se non che verso sera. Vestito con giacchetta di panno bleu sbiadito, risposta, e ritornata da me ci trattenemmo per depredamento di granaglie all'opposta sponda del pantaloni di fustagno oliva, camiscia e Interrogato se e chi altri si appropriassero vedere cosa fosse per succedere. lago, e precisamente alle Morescie, essendomi biancheria di lana, capello di feltro nero (...) granaglie sia prima, che dopo od all'atto di quel Dopo una mezzora circa si vidde passare appunto recata sulla nostra riva, e visto che vi si trovava di ala piuttosto larga; non mossa la suo viaggio alle Moriscie rispose: da di là un barcone, alla vista del quale si abbandonato un sacco di melgone, andai a sentirono li uomini che trovavansi radunati sulla perquisizione sulla di lui persona risultando già Vi erano quasi tutti gli abitanti di Abbadia e prendere un mio piccolo sacchello della tenuta di spiaggia, a dire ad alta voce: "fermatevi, venite a eseguita indi: moltissimi anche di Mandello e fra li moltissimi due staja, e di quel grano lo riempii. Tanto poi il riva". Dietro le quali parole il barcone deve avere grano che avevo trasportato in casa la sera del Interrogato sulle generali rispose: anche di quelli che non avevano bisogno infatti approdato, poiché quasi subito dopo si giovedì, quanto in quella del detto venerdì lo momentaneo di grano, perché proprio si pensava Sono Davide Bianchi del fu Angelo e vivente Rosa viddero molti con dei sacchi in ispalla diretti chi notificai alla sera del successivo sabato al nostro da tutti che fosse lecito il dar mano a quelle Micheli, surnomato il tabaccone, nato e alla Abbadia, e chi a Borbino. Deputato Politico Bianchi, presente pure l'agente derrate. domiciliato alla Abbadia d'anni 20 appena Allo scomparire di quella turba essendo rimaste sul comunale Dell'Oro, e fu poi alla mattina del compiuti, nubile, giornaliero di campagna, Interrogato se sappia poi anche che alla punta luogo anche altre donne oltre di noi, fra le quali susseguente lunedì che venne a prenderne la cattolico, illetterato e nello scorso anno soffersi la della Abbadia venisse tolta dal barcone della non conobbi che Giovanna moglie di Abbondio consegna questo scrittore di Commissaria signor condanna di sei mesi d'arresto a Como per granaglia anche nella sera del precedente Bianchi, e la di lei cognata pure di nome Giovanna, De Capitani. ferimento. giovedì giorno 18 rispose: alla vista di una quantità di grano che stava sparso Ora mi resta di far presente che alla sera del Interrogato da quanto tempo e per qual Alla mattina di questo stesso venerdì sentii a dirsi sul terreno, ne presimo su una scossata per giovedì dopo di me venne alla Punta anche mio motivo si trovasse in arresto rispose: sulla piazza di Abbadia che si fossero levati alcuni cadauna e poi ce ne siamo venute a casa che marito Ambrogio, non già però per appropriarsi

86 87 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Appendice documentaria al capitolo IV

granaglie, ma unicamente per ricondurmi a casa, Del resto non potrei proprio niente altro riferire qualsiasi altra minaccia o violenza; e solo osservai indicare qualche lume per la scoperta delle rimproverandomi come mi fossi permessa di colà in merito alla fattami ricerca. Aggiungerò soltanto che su quella riva la massima parte avevano per persone che si trovavano sulla punta recarmi. come nella sera dello stesso giovedì si vociferasse mano, chi dei bastoni chi dei forconi e tre anche dell'Abbadia, e massime di quelle armate Ecco come sta la cosa. in Abbadia che la folla radunatasi a Mandello avevano per ciascuno un trombone, ma lo ripeto rispose: fosse riuscita ad impadronirsi di un venti sacchi di da nessuno venni minacciato od offeso. lo proprio non conobbi alcuno, di nessuno sono in Interrogata se sappia per altri che fra i molti granaglia, il che per altro fummi in seguito Interrogato se saprebbe in oggi dare una grado di dare la benché menoma descrizione ed che si trovavano sulla spiaggia ve ne fosse rilevato non sussistere. descrizione delle armi da lui indicate per anche rivedendo di quelli che per avventura vi alcuno munito anche di armi, bastoni od altri tromboni rispose: ponno aver avuto parte non saprei riconoscerne; stromenti atti ad offendere e che per Interrogatorio del barcaiolo Carlo Gilardi anche in oggi poi non ho alcun lume da obbligare il barcone ad approdare si Erano di canna piuttosto corta e larga sulla bocca 5 luglio 1847 somministrare per questa scoperta. gettassero contro lo stesso delle grosse pietre per cui io ritenni fossero tromboni; potevano però rispose: Interrogato se ricordi di esser stato altra essere anche pistole di quelle di grosso calibro, Interrogato in qual modo avessero poi a volta esaminato in ordine ai trambusti ma siccome non vi ho fatto molta attenzione nulla restare sulla sua nave dei bastoni di cui tenne Di questo ne' so, ne' viddi proprio che fra i avvenuti nella sera del 18 e successiva potrei dire di certo, e solo posso assicurare che cenno nel suo primo esame rispose: raunati sulla spiaggia ve ne fosse alcuno munito di giornata del I9 febbrajo u.s. in seguito ai quali erano armi da fuoco di canna piuttosto piccola e armi, bastoni od altro; come non viddi ne' sentii La gente che di mano mano entrava sulla nave ebbe a sofferire lo ispoglio del grano che sul larga. che si gettassero sassi contro il barcone per per prendere il grano, lasciava sulla punta del suo barcone si conteneva rispose: obbligarlo all'approdo, mentre io proprio non mi Nel primo suo esame avrebbe dichiarato che barcone il bastone di cui era munita, ne' più si sono accostata alla folla, ed a dire poi di mia Me ne ricordo benissimo e siccome io ho sempre approdato alla punta entrarono nel barcone da curava di riprenderli. sorella, quando si recò sulla ripa in cerca di suo deposta la pura verità così agli stessi [precedenti otto a dieci persone e lo obbligarono a portar Interrogato se saprebbe indicare il numero dei figlio vi fu taluno che le impose di ritirarsi, giacché interrogatori] intieramente mi riporto. fuori un sacco di grano, ed avendo obbedito a sassi che contro il barcone vennero lanciati di donne non ne volevano. Interrogato se saprebbe precisare l'ora in cui quella ingiunzione giunto sulla riva quegli rispose: Interrogata se per altro fra quei radunati alla arrivò alla punta dell'Abbadia rispose: armati di tronbone gli disserlo di metterlo lì lo sono persuaso che un venticinque o trenta sassi sponda abbia distinto alcuno, o quanto meno Partii da Lecco colla nave verso sera ed arrivai per cui lo deponeste nel luogo indicato. vennero contro noi lanciati ma fortunatamente da abbia conosciuto alcuno di quelli che se ne alla punta dell'Abbadia verso un'ora di notte. Fui Saprebbe ora indicare in qual modo tenessero nessuno ne' io ne' i compagni venimmo colti. venivano via col carico della granaglia rispose: fermato a quella sponda come già dissi per le armi quando ebbervi a fare l'accennato La grossezza poi dei sassi non saprei comando? Rispose: Non ho proprio conosciuto nessuno, ne' fra i ispogliarmi di grano e quell'operazione durò da determinarla in alcun modo ma arguendolo da quelli che trovai nel barcone devo supporre che radunati alla sponda, ne' fra quelli che circa mezz'ora. Meglio di così non saprei Li tre che avevano armi, dei quali mi accorsi al mio determinare il tempo preciso a cui giunsi fossero di poco più d'un pugno. trasportavano il grano, essendo la notte piuttosto giungere solo sulla riva, non ebbero coll'armi stesse all Abbadia in quanto che non sentii a suonare fosca, e perché anche la località in cui mi trovava a farmi la benché menoma minaccia ma le Interrogato a quale distanza si trovava dalla ora ad alcun orologio. era molto ingombra di piante. tennero sempre nel modo che dapprima le aveva punta quando venne obbligato ad approdare Interrogata se sappia almeno da chi si Interrogato se in oggi saprebbe meglio vedute, e cioè colla bocca rivolta verso terra, rispose: concepisse il pensiero di far ritornare indietro precisare le espressioni usate dalle persone proprio ebbero mai a moverla da Sarò stato alla distanza di venti passi. che si trovavano sulla punta dell'Abbadia i barconi, e di obbligarli come fecero quell'atteggiamento; e dal complesso anche del Prima che l'esaminato avesse da partire fu onde farlo approdare rispose: all'approdo, e se e da chi fosse un tal disegno loro contegno ben potei arguire che era ben lungi interrogato se rivedendo dei sassi o dei consigliato, favorito, od instigato rispose: Le stesse andavano gridando a riva a riva razza di far uso delle stesse. bastoni saprebbe dire siano quelli che vennero di cane, accompagnando tali parole con Dirò a tale proposito, che è notorio in paese come Interrogato come abbia potuto accorgersi che lasciati nella sua nave rispose: lanciamento di sassi, parte dei quali cadevano nel due o tre ore prima della sera del medesimo fossero le armi di bocca larga se le si tenevano Chi sa forse che rivedendoli non sia in grado di lago e parte vennero anche nella nave; mi pare giovedì si radunarono sotto i portici di Mandello rivolte verso terra rispose: riconoscerli. che alcuni anche dicessero anche a riva razza di che fronteggiano il lago molti contadini di Somana Mostrati all'esaminato i sassi ed i bastoni cane se no te brusem, ma della minaccia di Siccome le armi stesse erano della lunghezza di e di Sant'Antonio, e che al passaggio di alcuni trasmessi dalla Pretura di Lecco (...) rispose: abbruciarmi non potrei assicurare che venisse circa 12 oncie così si poteva veder anche barconi pur carichi di granaglie si tentasse con proprio pronunciata in quanto che era troppa la l'estremità della canna, e quindi io potei indicarla Veggo questi sassi e bastoni si assomigliano con minaccia di farli approdare, e che poi non confusione che in quel momento regnava. di calibro piuttosto grosso. quelli che mi furono lasciati nella nave, riuscirono perché i padroni dei piccoli battelli che Interrogato se anche in giornata non sappia ma non posso dire siano gli identici. si trovavano su quella spiaggia impedirono che ne Interrogato se ei approdasse realmente alla usassero per recarsi ad assalire i barconi stessi. punta dell'Abbadia in seguito ai sassi che Vociferatosi quindi ad Abbadia un tale tentativo, e contro gli vennero lanciati e se realmente ritenuto che alla Punta i barconi sogliono lambire abbia avuto timore per qualche male la sponda del lago, e che quindi riusciva più personale rispose: agevole l'obbligarli all'approdo, da ciò per quanto Pei sassi che contro mi vennero lanciati a dir vero ritengo venne il pensiero di quel malaugurato io non ebbi spavento, e molto meno mi sarei spoglio che ha formato, e forma tutt'ora la indotto ad approdare; ma nella tema però che la desolazione di tante famiglie, giacché oltre i due gente avesse ad ingrossare, e mi avesse a seguire che sono già arrestati e che sono Davide Bianchi e in battelli, ho creduto bene di approdare ben Giuseppe Mara f fì, si è tentato l'arresto anche di conoscendo che la gente lì accorsa sarebbe stata molti altri, i quali già da più settirrlane vivono la appagata nel prendere qualche sacco di grano, misera vita del fuggiasco, tenendosi lontani dalle essendo quella l'unica sua mira ed in fatti in tale loro abitazioni passando massime le notti sui supposizione non mi sono punto ingannato in monti circonvicini. quanto che giunto a terra non mi venne usata

88 89 Istituzioni pubbliche e società. LA COMUNITÀ DI ABBADIA E I PROBLEMI DELLA POVERTÀ E DELL'ISTRUZIONE Alessandro Cappellini - Virna Fusaro

La ricerca sull'organizzazione e la gestio- celebrar Messe in la ne dell'assistenza, della sanità e dell'istru- detta Chiesa di zione in Abbadia ha incontrato seri ostaco- S.Lorenzo, ower far li nella reperibilità dei documenti riferibili altre limosine, secon- a questi settori della vita pubblica; le noti- do che a loro piace- zie in relazione ad assistenza ed istruzione rà"; ogni anno Anto- sono frammentarie e non ci illuminano nio e Santino Mazza pienamente su periodi anche consistenti, avrebbero dovuto mentre le fonti d'archivio a proposito del- controllare "in che la sanità sono decisamente scarse. L'analisi detti visini s'averà di- del materiale a disposizione ha comunque spensato i detti usu- permesso di tracciare un quadro sufficien- frutti, et se non haves- temente preciso del ruolo pubblico in que- se dispensato, che sto ambito, che risulta spesso di basso pro- loro si possa far di- filo, per limiti sia oggettivi che soggettivi. spensar"(1). In che Una funzione di supplenza sembra essere cosa consistessero i svolta, con una sorta di delega delle autori- beni lasciati in eredi- tà locali, dai privati. tà non é stato possibi- le appurare con cer- 5.1 MUNICIPALITÀ ED OPERE PIE tezza. Sta di fatto che NELL'ASSISTENZA AI POVERI essi passarono ai vici- ni e così ebbe inizio Il 15 marzo 1496 Giovanni Mazza di Linza- una delle più duratu- nico, emigrato a Treviso, faceva testamen- re opere pie del pae- to: dopo aver dato disposizioni per il luogo se(2). Per lungo tempo della propria sepoltura e per la celebrazio- essa si dovette caratte- ne della "Messa di S.Gregorio", stabiliva che rizzare come una delle istituzioni proprie Testamento di Giovanni "alla Chiesa di Santo Lorenzo di Chiesa della solidarietà contadina. Purtroppo le Mazza, 1496. della detta Villa di Linzanico" fosse dato notizie al suo riguardo sono piuttosto lacu- ogni anno con gli interessi dei suoi beni nose; bisogna infatti arrivare fino alla fine "mezzo staro d'oglio, cioé una mina d'oglio del Settecento per trovarne nuovamente: a modo et misura di Mandello per illumi- in un libro delle entrate ed uscite annuali nare l'Altare di Santo Lorenzo predetto per é annotata l'amministrazione della Vicinan- l'Anima del detto testator"; inoltre dispo- za dal 1797 al 1853. In una memoria risa- neva "che sia dato per l'amor di Dio alli lente ai primi di febbraio del 1815(3) l'am- visini della Villa di Linzanico stara dieci for- ministratore del tempo, Carlo Antonio Maz- mento alla misura di Mandello in termine za, rendeva conto di un incontro con il sin- d'anni cinque da poi la morte del detto te- daco di Mandello relativo ai criteri di ge- stator per l'Anima sua"; infine, dopo aver stione degli utili del legato: "tutte le Am- predisposto dei lasciti alle sorelle ed ai suoi ministrazioni di Cause Pie, cadenti sotto il parenti Gaspare ed Antonio Mazza, prescri- titolo di pubblica Beneficenza, essendo sta- veva che, in assenza di figli, i suoi beni "da te richiamate per ordine superiore sotto la poi la morte della detta sua madre et sua sorveglianza, e regime de Sindaci Comu- Moier remagna in mano et governo de suoi nali ove sono adette, in conseguenza di ciò visini del detto testator de Linzanico pre- anche la nostra Vicinanza di Linzanico ven- detto, i quali visini si debbia l'uso, et frutto ne considerata sottoposta a tale superiore de i detti beni spender ogni Anno in far ordinanza. A tale effetto io infrascritto, qual

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TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo V - Istituzioni pubbliche e società

zione ad ogni famiglia della Terra di Lin- zanico; ma il Signor Sindaco suddetto, ap-

poggiato alle espressioni dimostrate nel _tfa clett" VECrrrta conlrtc.c 4% suddetto testamento, e dietro anche al pa- /725-a/cz deli/ l/fí i ,y • e' tit ✓yue —_ r e 6 yia2 r cl càlk: 2Si....::/ /1.., Ie .1,- ...;trf r alai' a<'C rere di altri Giureconsulti, che tutti asseri- . .4 1 p L-, r ù dGlia %i,e.rr-t+.n_ rono, come disse, che il termine di elemo- C.e r (e Ie/ rY+.8r sina, espresso nel succitato testamento s'in- %,.4 if6de C6mc. tende applicabile ai soli poveri; epperò per sistemare la cosa con maggiore regolarità l i, al ~ . Meauef,.. 1 //rénlè dr~4~~ i;x er u• ~rlte del il predetto Signor Sindaco Don Giuseppe l4.l:~A rz eyy% :N A. i.~ ~P/rÓ Pini propose la definizione di ciò al Consi- l 4?---„~ 9,-:7,../ 104;),..,:),... è ,~ ne 9,r/ é<1/41/s,s, . i t (}' e n/ o li 7'....17-7,„'.1,(:":;„„é,,•,.7,„„.„,- r i i`y l rn•ae• Cí~er~ct ~iacriturl glio Comunale tenutosi nel giorno 24 Feb- .."./a e errfie e/eraal a.,,, r! G.--y"alino P . g rs{r/✓e d ''gn!°Q/i/,i., f,.•fg/ `rier~ le»' ✓ed 4 brajo 1815; nel quale fù definito che la Re- zer i es✓é ✓/ ru l Ux -a rrx ~n P4eitr . y ~;) j y Q p A, tYriD v?Si'e ,-..9a, ✓ %ten a: ',1 /ì gtc.u/Pd ,5 • /r;ti4 1,4 1c _, r e / il rr nYric~0 ,ze/ .,„ sle 7 stanza attiva di £.216.15.6 (...) fosse distri- anae-/A gnar rre r Lre4.4 Nrr ; ,,, p~ q p,~ t eil ✓ YA a Or ~Y✓ .Ya . l ggg6 -- 4 3- buita ai poveri di Linzanico, ma che tali fos- L r ~yy Àrle 1. r7l!;4. /1• De 1 L/4u . ,; L ~r>i/irG, de%iz a 1L;ro9.~ ~1 , 4'' ,,i . /e* ~ Pr~L 7;a in, •d / Itu cl's•; í sero dichiarati dal Parroco locale, e le ri- ., ai7GCirtu, dtf 6' r~~reca..,.r. i 'I/!,1/7/T . rà qur1 .. ✓ 7 ,P2a.ai )a.✓ndce7,,,,,,,,,,,-,:.-y'í d k%/i

92 93 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo V - Istituzioni pubbliche e società

vernativa di accen- mazioni sulle ostetriche che esercitavano in tramento, indiriz- ciascun paese, grazie al quale sappiamo che zata ad un maggior ad Abbadia vi era una certa Maddalena Ma- controllo da parte raffi "non approvata" che esercitava da dello stato su pia poco tempo(14). Quello della sanità era un loca e confraterni- settore strettamente legato a quello dell'as- àcc rc //t/.1; te e alla creazione sistenza, visto che la maggior parte degli as- di un sistema omo- sistiti dalle opere pie era costituita, oltre che geneo su tutto il da donne, vecchi e bambini, da ammalati. territorio, sotto la Inoltre la sanità, in riferimento alle classi sua guidau0). In re- più bisognose, era stata a lungo confusa con altà l'azione rifor- la beneficenza, essendo concepita essenzial- matrice di Maria mente come carità: per esempio nel Sette- Teresa e Giuseppe cento, anche laddove c'erano le condotte II servì soprattutto mediche, "i tenui salari pagati dai Comuni a sovvertire antiche non assicuravano al condotto la sussisten- consuetudini ed a za (...); miravano semplicemente, in cam- porre le premesse pagna, ad impegnarlo alla residenza e a vi- di quel controllo site periodiche nel territorio coperto dalla statale sulla benefi- condottaf senza per questo implicare che cenza che si sareb- le sue prestazioni dovessero essere intera- be realizzato nel mente gratuite. Così, poiché il salario era periodo napoleo- integrato da compensi discrezionali, la nico(l1). Durante la clientela dei condotti restava anch'essa co- prima Repubblica stitutita in prevalenza dai notabili locali, ed Cisalpina gli enti erano loro a sceglierli e nominarli; mentre benefici furono l'assistenza gratuita ai poveri restava iscrit- sottoposti al con- ta sotto la voce di una volontaria carità" (15) trollo delle munici- Solo una legge del 1834 stabilì che i medi- palità ed alla sorve- ci condotti dovessero prestare gratuitamen- Sopra e nell'altra pagina. glianza delle Amministrazioni dipartimen- te la loro opera ai poveri iscritti in un ap- Elenco dei poveri assistiti tali; nel 1801 fu affidato alle prefetture il posito elenco compilato dalle amministra- tramite il legato Pavoni compito di esercitare un'autorità tutoria zioni locali e dal parroco(16). La questione nel 1878. sugli istituti assistenziali ed infine nel 1807 sanitaria si presentò drammatica in queste furono istituite le Congregazioni di carità, zone in occasione delle epidemie di cole- che attuarono il concentramento degli enti ra. Il distretto di Lecco fu uno dei più col- di beneficenza(12). Questo maggior control- piti di tutta la provincia di Como: nel 1836 lo da parte delle pubbliche autorità sull'at- presentò 1845 casi di colera con 1150 mor- tività degli istituti assistenziali é riscontra- ti"; nel 1855 l'epidemia colpì 1144 perso- bile anche per Linzanico nel già citato ri- ne provocando 606 mortio8 . Non disponia- chiamo del sindaco di Mandello agli am- mo, per queste due epidemie, di notizie di- ministratori del legato Vicinanza, che pe- rette su Abbadia, ma sappiamo che il pae- raltro non ebbe grande successo. A livello se ne rimase colpito; parlando della diffu- di dipartimento si cercò di dare una miglior sione del colera nel distretto di Lecco nel organizzazione anche alla struttura sanita- 1855, il Tassani scriveva: "siccome così in ria: al 1811 risale per esempio un "proget- Mandello quanto nelle terre adjacenti av- to per la Sistemazione delle condotte Me- venivano continue introduzioni di germe diche, e Chirurghe nel Dipartimento del coleroso, il morbo si diffuse a poco a poco Lario" X13), da cui apprendiamo che a quel- anche in quel territorio, e via mieté nume- l'epoca gli abitanti di Abbadia e Linzanico rosissime vittime (...). In confronto del- facevano parte di una condotta compren- l'epidemia colerosa del 1836 quella del dente, oltre i due comuni già citati, anche 1855 fu meno intensa e meno micidiale; quelli di Rongio, Somana, Olcio, Vassena, nella prima rimase incolume il solo comu- Onno, Lierna e Mandello; quest'ultimo era ne di Olcio; nell'ultima ne furono total- il paese di residenza del medico e del chi- mente risparmiati Bajedo, Concenedo e rurgo. Nell'opera di razionalizzazione del- Moggio"). La terza epidemia di una certa la struttura sanitaria rientra anche un elen- gravità, quella del 1867, nel mandamento co delle levatrici del dipartimento del La- di Lecco fu meno micidiale delle preceden- rio compilato nel 1808, contenente infor- ti: in questa occasione vi furono 649 casi

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Pagina a fianco. con 392 morti; i comuni risparmiati dal che il delegato provinciale di Como dovet- Statuto dell'opera pia morbo furono Lierna, Linzanico, Malgra- te intervenire presso il commissario distret- 4 Pavoni, 1881. te, Mandello, Olcio, , Rongio e So- tuale di Lecco perché imponesse al comu- Capo II. Capo III. mana(20). Ad Abbadia, che allora aveva 687 ne di Abbadia il pagamento di £.198.45 per Arrlrlstrazlere. Avverterze apeclaU." abitanti, i colpiti furono 2 ed entrambi cure ad un cronico di quel comune; sem- ART, 4. ART. L'Opera Pia ~ .r~z .'z y - è amministrata morirono("). pre a quell'anno risaliva la richiesta da par- e diretta dan (c r--.rt_. -e e à ✓/r < versava nella zona collinare e nella pianu- pi di Linzanico, somma che si tentava, sen- conservandone distinti o scopo e specialela natura e tenen- ra asciutta della provincia di Como; secon- za successo, di far pagare alla tutrice delle done separate le attività e passivitú del rispettivo Patrimonio. 'Jnt9~ L i C -; r~.! C,

do il Tassani era "quasi sconosciuta nei di- sue figlie minorennil25 . ✓ .t re-r , e., e e , stretti lacuali del Lario"(22). Per quanto ri- Nel frattempo continuava l'opera di raziona- te-t, ~, efh(:, l~~~~a/ r ,e e guarda Abbadia, relativamente a questo pe- lizzazione delle strutture assistenziali da par- riodo, le fonti ci segnalano solamente un te delle autorità: nel 1819 veniva compilato caso di tifo petecchiale, nel 1817(23). Da al- un elenco degli stabilimenti di pubblica be- tri documenti invece possiamo dedurre che neficenza del distretto di Lecco, da cui veni- per il paese si ponesse, soprattutto dal pun- va dato come esistente a Linzanico il solo le- A questo scopo l'Amministrazione si atterrà al presente . to di vista finanziario, il problema della cura gato Alippi (26) Il commissario distrettuale, Statuto Organico dell' Opera Pia, perciò che riguarda 1' ind e fte- `"r.7 e ,. y, -c~ - 6. w z e C«` .:. dei cosiddetti cronici, il cui ricovero in ospe- rispondendo alle direttive governative, pro- e gli interessi particolari di questa'^,:,r/ ~- • fh uc 2e'- y<.evP/l.e r ~ a. - _te-e i

rettore, il cui stipendio sarebbe stato di £.20 e-- - e ree. !~ e..-- e t e-e ste di pagamenti per la loro cura: così acca- Cs deva nel 1837, con una richiesta al comu- annuali. La somma a disposizione per la be- r't'e.. ..i, ..r,-z.e -,qa->r-F-t.~r_~~ ~m_~-rs-+'rr•-"-t ` erfc ne di Linzanico di £.70.35 per la cura di neficenza del legato Alippi era di £.200 al- G.esés ne n- < tt cr Gio.Batta Mainetti e nel 1838 con una nota l'anno, frutto degli interessi di un capitale in indirizzata al comune di Abbadia per il pa- dotazione alla causa pia; questa rendita veni- gamento di £.32.55 a causa dell'assistenza va distribuita in elemosine ai poveri, che nel prestata a Angela Pavoni1241; nel 1846 an- 1819 erano stati 30. Anche negli anni succes-

SCHEDA Maggiana: costui con dell'Alippi, dove la Madre di cui tratta la providenze che la di lei inattendibile in carcere "in pendenza scandalosa, cui prima "esimersi di tal peso", alcuni suoi amici Valassi si era recata a riservata ordinanza di superiorità crederà deposizione della della sua guarigione". Il era dedicata così proponendo che questo Una donna sola importunava le ragazze chiedere la carità. La codesta I.R.Delegazione opportune di emanare Valassi medesima" che I gennaio del 1819 la sembrerebbe cosa gravasse sul fratello del paese ed offriva per Delegazione 17 luglio p.p.(...) e sull'oggetto di cui si era coimputata e fatua. pretura di Lecco opportuna che venisse della Valassi. Costui strada spettacoli provinciale chiedeva siccome dall'esame, a tratta coll'ingiungere Fu così deciso di scriveva alla incaricata la però aveva i propri La vicenda di Maria della Valassi le fonti ci indecorosi; inoltre, quindi alla pretura di cui fu la stessa alla Deputazione richiamare Delegazione Deputazione comunale problemi e non era in Valassii'> ci illustra le danno poi altre approfittando della prendere sottoposta per rilevare i Comunale dell'Abbadia "seriamente" l'Alippi e i provinciale: " Quella a sorvegliarla ed a dare grado di occuparsi della condizioni di vita di una informazioni: essa "imbecillità" della provvedimenti, visto fatti esposti nella citata di far custodire, e suoi compagni perché Maria Valassi (...) si é quelle provvidenze, che sorella. L'ultimo donna sola, con dei viene definita di volta in Valassi, l'aveva messa che la Deputazione riservata ordinanza si é curare l'infetta in futuro "tenessero finalmente, mercé in caso di recidiva si documento relativo a problemi psichici, volta "imbecille", "fatua incinta e ne aveva comunale non era mai potuto in seguito anche arrestata, e di miglior condotta" con l'assistenza più attenta, rendessero questa vicenda é una esclusa da qualsiasi e proclive ad abusato con i suoi intervenuta a porre a giudiziale perizia procurare alla la minaccia di misure ed esatta, riavuta dalla opportune". Si lettera del delegato forma di solidarietà assecondare le carnali compagni. Le autorità termine a tali scandali. [appurare che essa e] medesima dei mezzi di più pesanti nel caso di sifilitica indisposizione, riproponeva quindi il provinciale al sociale, agli inizi disoneste brame parlavano di questo Ed infatti i attualmente infetta da sostentamento onde nuove "lagnanze"; la di cui era affetta. problema dell'assistenza cancelliere censuario di dell'Ottocento, in una altrui", "mendicante"; fatto con viva provvedimenti vennero morbo venereo (...) distoglierla dalla Deputazione comunale Questa pretura non alla donna: chi se ne Lecco, che termina in piccola comunità rurale. di lei si dice che preoccupazione per lo presi: il 20 agosto la all'oggetto di evitare il scandalosa vita che hà di Abbadia avrebbe trovando ora un sarebbe preso cura? questo modo: "non I documenti non conduceva "una vita scandalo che poteva pretura di Lecco fece pubblico scandalo, e di sin qui tenuta". Intanto dovuto sorvegliare il plausibile motivo per La Delegazione essendo in forza di precisano la sua età al scandalosa". I primi provocare, ma non arrestare Maria Valassi prevenire in un tempo i vennero svolte delle comportamento l'ulteriore di costei provinciale, con legge tenuti i fratelli a momento dei fatti riferimenti alla vicenda avevano percepito (o "qual mendicante disordini che ne indagini sugli episodi dell'Alippi e dei suoi detenzione, sarebbe del un'ordinanza alla sussidiare le sorelle narrati, ma ci fanno ci vengono, nel giugno comunque non davano sospetta". In una potrebbero derivare giunti all'orecchio delle compagni e fare in subordinato parere, che pretura di Lecco, pongasi il decreto fino sapere che essa era e luglio del 1818, da peso alla cosa) che, lettera alla Delegazione dall'ulterior commercio autorità, che portarono modo che la Valassi fosse ordinata la ritenne opportuno alla fine. Si ritornano le orfana di padre e di alcune missive come si intuisce da provinciale comunicava libidinoso che la Valassi a queste conclusioni: fosse "custodita ed scarcerazione della stabilire che fosse carte, che andavano madre ed aveva un scambiate tra la certi particolari, la che non esistevano potesse tenere, hà "...non emerge prova alimentata" presso i medesima, e quindi affidata unite al di lei rapporto fratello, il quale, a pretura di Lecco e la donna era rimasta motivi validi per creduto questa Pretura legale, che Franco Alippi suoi parenti o a carico restituita alla sua patria. all"Amministrazione 28 Gennaio p.p.". quanto pare, non Delegazione vittima di un vero e trattenerla, "siccome di trattenerla in arresto sia colpevole di qualche luogo pio. Siccome poi per la comunale obbligandola Note voleva o non poteva provinciale in cui si proprio stupro. I però questa Pretura fino a nuove dell'imputatogli Ma gli amministratori di fatuità della medesima ad occuparsi del suo I. Per i documenti relativi occuparsi della sorella, segnalava la condotta documenti parlano poi ebbe a riscontrare nella disposizioni di codesta libidinoso commercio Abbadia non vollero Valassi evvi dubbio, che mantenimento ed al caso di Maria Valassi essendo egli stesso immorale di tale Persona dell'arrestata di un episodio simile I.R.Delegazione, ed in tenuto..."; contro di lui occuparsi della Valassi e possa dessa tornar di alloggio; il comune di cfr. ASCo, Prefettura, cc. "miserabile". Sul conto Franco Alippi di accaduto in casa quell'orfana di Padre, e attenzione di quelle stava "l'unica quindi essa fu trattenuta bel nuovo alla vita Abbadia cercò di 2089-2090.

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Pagina manco. sivi, dal 1819 al 1829, le autorità provinciali e onesta giornata coll'incanaggio della seta, Contrada e chiesa distrettuali si occuparono soprattutto dei ed i loro figli coll'acatare alle case degli ag- di S. Rocco. nominativi degli amministratori e del diret- giatti del Comune Stesso, quindi volendo tore, tant'é vero che nei documenti d'archi- assogiatarsi potranno vivere onestamen- vio relativi a quel periodo si succedono le ter- te"(32) . La stessa posizione aveva il comune, ne di individui proposti per la carica di diret- all'incirca in quegli anni, nei confronti del- tore ed amministratore del legato Alippi, tut- le richieste di sussidio per Angelo Dell'Oro, ti disposti a svolgere l'incarico gratuitamen- ex carcerato ed infermo: "l'accordare un te; tra questi compare spesso il nome del par- tale sussidio allo stesso Dell'Oro, non fa- roco di Crebbio Manuele Provasi. Da un pro- rebbe che promovere tanti altri individui spetto non datato ma collocabile in quegli che potrebero meglio competere che allo stessi anni apprendiamo frattanto che gli as- stesso Dell'Oro"; il padre di costui godeva sistiti tramite il legato Alippi erano sempre inoltre di un buon salario come maestro 30 all'anno, ma che la rendita disponibile per della scuola di Linzanico ed inoltre "la fa- la beneficenza si era ridotta a £.100 annuali; miglia del Figlio Angelo, é composta di N.3 il dato, però, non sembra aver destato l'at- Figli il maggiore d'anni 11, ed il minore tenzione delle autorità. A quel periodo risale d'anni 7, la moglie d'anni 34 circa e tutti anche una terna per la nomina di un ammi- di perfetta salute, é capace di guadagnarsi nistratore della causa pia Vicinanza(27); sap- il proprio vito. Il padre sé bene abbia la piamo poi che nel 1838 a Linzanico fu istitu- malattia indicata nell'attestato medico ito, ad opera di Giuseppe Gaddi, un altro le- Dajelli può benissimo travagliare della sua gato a favore dei poveri(28). arte di sarto per essere un'arte legiera, tro- Ad Abbadia le risorse a disposizione della vandosi il medesimo tutto il giorno a pase- comunità per la beneficenza dovevano es- giare il Stradale Regio, ed i propri Figli anzi sere piuttosto limitate in relazione ai biso- che mandarli a travagliare in un qualche gni dei tempi se le richieste di sussidi al co- lavorerio di seta vanno questuando tutto il mune da parte di indigenti spesso veniva- giorno, e si può dire che tale famiglia é la no respinte dagli amministratori. Su que- protetrice dell'ozio"(33) . Gli inviti delle su- sto atteggiamento influiva anche la preoc- periori autorità affinché venissero accordati cupazione che la carità pubblica potesse ali- sussidi alla famiglia del miserabile non fe- mentare l'ozio e l'infirgardaggine degli as- cero cambiare idea agli amministratori co- sistiti(29). In una lettera del 27 aprile 1858 munali, che così rispondevano, 1'8 novem- la Deputazione amministrativa del comu- bre 1859, al commissario distrettuale di ne di Abbadia comunicava al commissario Lecco: "la scrivente Deputazione dichiara distrettuale di Lecco, in merito ad una ri- che non é di assoluta risponsabilità l'acor- chiesta di assistenza da parte della vedova dare sussidi, ed altri diversi spese, se non Rosa Valassi, che non intendeva interveni- che stante la vincolazione del Consiglio Co- re in suo soccorso: fin dall'anno preceden- munale, quindi nel Consiglio tenutosi in te aveva sospeso tutti i sussidi, visto l'alto codesto comune nel mese di Aprile p.p. numero di miserabili in paese, eppure que- vennero sclusi tutti i sussidiarj, per evitare sti avevano trovato di che vivere; perché l'imminente e provocato centuplo di altri non avrebbe potuto fare lo stesso la vedova diversi concorenti, e per simile circostan- Valassi(3°)? In paese non vi erano istituti di za, e per essere abbondante il Comune dì beneficenza e gli indigenti si arrangiavano questi miserabili, e se questi sclusi della andando a mendicare presso le case delle pensione di sussidio fino dello scorso anno famiglie agiate. Il 24 giugno 1858 la Dele- trovano di che vivere, egli pure dovrà vive- gazione provinciale di Como comunicava re anche il suplicante Dell'Oro Angelo"(34) . al commissario distrettuale di Lecco di aver Da quanto detto si può ben immaginare disposto, a carico del comune, un sussidio come per i poveri di Abbadia la situazione giornaliero di 30 centesimi ciascuno ai due non fosse delle più felici; a ben poco dove- figli minorenni della vedova Valassi(31) vano servire elerginazioni straordinarie, L'Amministrazione comunale, però, rima- come quella di £.1000 concessa, il 19 mar- neva della propria idea e nel dicembre del- zo 1858, dall'arciduchessa Carlotta "a sol- lo stesso anno scriveva che per il proprio lievo degli operai più bisognosi del Distret- mantenimento la Valassi "potrà rivolgersi to mancanti di lavoro per l'inoperosità de- altrove, giacché la scrivehte non trova il gli stabilimenti serici". La distribuzione dei modo pel suo soddisfacimento, dichiara soldi doveva essere curata dai parroci di inoltre la scrivente che la suddetta Valassi concerto con le amministrazioni comuna- vive con ottima prosperità, e guadagna una li; ad Abbadia toccarono 30 lire(35). La si-

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tuazione migliorò nel 1860, quando Andrea una progressiva espansione delle spese ob- 5.2 L'ISTRUZIONE TRA SCUOLA Pavoni con il sud testamento lasciò parte bligatorie a carico degli enti territoriali(45) PUBBLICA E VOLONTÀ PRIVATA delle sue sostanze ai miserabili del paese: a Nel 1890, in materia, fu emanata una nuo- "Molte cause contrastano ancora il progres- A{, loro, e specialmente agli infermi, sarebbe va legge, voluta da Crispi, che comportava / - z e2, so a cui tendiamo; accennerò i troppi mi- 4. stato distribuito ad ogni vigilia di Natale un una notevole estensione delle prerogative seri stipendi e la poca considerazione in che ./l/ determinato quantitativo di pane per un dell'autorità pubblica, a scapito dell'auto- sono tenuti generalmente gli insegnanti; i importo corrispondente agli interessi ma- nomia dei luoghi pii; a voler indicare il mu- pregiudizi che mettono ostacolo alla diffu- turati sul capitale lasciato dal testatore; am- tamento di rotta rispetto al passato non si 4,,Tie/ 'Lt- ~" -~rt .!G,( '-' Gr O.l .,e-7d sG ', - sione dell'insegnamento, la povertà delle O G~ ministratore del legato sarebbe stato il par- parlava più di «opere pie» ma di «istituzio- famiglie che sfruttano l'opera dei loro fi- /- 45f.kor- ; ./rf< = 'rl o. a i7-ie w. .e#'7,;re-, -- roco di Abbadia(36). Nel 1868 la Congrega- ni pubbliche di beneficenza». Nelle sue di- gliuoli ancora adolescenti, mandandoli ad zione di carità di Abbadia mise all'asta i sposizioni, tra l'altro, la legge prevedeva che intristire negli opifici (...). E' naturale e ra- beni assegnati al legato: essi consistevano permanesse, là dove esisteva, l'obbligo dei dicata la falsa credenza che la istruzione sia nella casa di abitazione del defunto, in un comuni di rimborsare agli ospedali le spe- inutile, generalmente parlando, e danno- fondo coltivo, in un fondo a prato con ca- se di mantenimento per i rispettivi malati sa poi al femminile"(52) . Così si esprimeva /77' 4p<~Z a7l ,1, 1 '!~:12 7 lsd r1r1-700, /r'~e`<- stani e bosco con casa annessa, in due fon- poveri, anche se lo stesso Crispi avrebbe Giuseppe Novaro, prefetto di Como, in una di a livello e in un fondo a selva(37). Da un voluto abolirlo per alleggerire i bilanci dei relazione del 1874, testimoniando il perdu- A//14-40,2c . vLarzttrz~- gd-rev/! // documento del 1897 apprendiamo che il municipi e indurre gli ospedali stessi a ri- rare, per buona parte del XIX secolo, de- legato, l'unico amministrato dalla locale durre le spese per il personale e l'ammini- gli ostacoli alla nascita ed allo sviluppo de- Congregazione di carità, disponeva di un strazione(46) gli istituti scolastici pubblici, in particolar Vt / capitale complessivo di lire 4147.10, impie- In comuni come Abbadia e Linzanico persi- ' 7.4,t1/ u~` OltLrs rryrG modo nei piccoli centri. ! gato prevalentemente in cartelle, la cui ren- stevano, oltre ad una certa diffidenza, da par- y La povertà degli abitanti dei comuni e l'im- dita annua netta era di £.186.62 . Ogni te dell'Amministrazione comunale, verso la (38) piego dei bambini nelle attività lavorative anno il comune compilava un elenco dei carità pubblica, anche difficoltà di tipo fi- % WlIC/1-C zew/ ~2 ~itl C/jf zea-r dai primi anni dell'Ottocento, quando cioè - l'opera pia Pavoni era amministrata dalla lati poveri negli ospedali, anche quelle per /ilcY!/cí , ,Grt r' i/)f'' , :;:,o/ cui la Commissione centrale di beneficen- ni incontravano nell'affrontare la questio- periodo tra il 1802 e il 1804 che, anche nel- za spesso interveniva con proprie contribu- ne del pauperismo(48). Progressivamente gli la provincia di Como, si registrò una forte zioni(42). Nel frattempo il comune di Linza- interventi a favore dei poveri si andavano accelerazione della crescita quantitativa del- convento dei Serviti, ma quali veramente fos- Elenco del materiale nico si era arricchito di altri lasciti per be- estendendo a nuove forme di assitenza, le scuole che però, come vedremo, interes- sero la portata e le caratteristiche dell'inter- occorrente per la scuola, neficenza; sul finire del secolo XIX un in- come, ad esempio, il ricovero in istituto per sò le comunità in misura diversa. vento dell'ordine sull'istruzione non ci è sec. XIX. ventario della locale Congregazione di ca- vecchi o la somministrazione di medicinali Lo sviluppo ottocentesco, comunque, non dato sapere (56) rità, redatto in base alle disposizioni della ai bisognosi(49). Le risorse per affrontare esclude l'esistenza di scuole anche in epoca Per l'Ottocento, invece, il ritrovamento di legge 17 luglio 1890, ce ne fa un quadro queste spese, però, non erano sufficienti: precedente. Gli elementi fondamentali del- fonti sufficienti e la loro analisi ci hanno con- completo : oltre ai già citati legati Vicinan- spesso, perciò, la Congregazione di carità l'istruzione di base erano spesso forniti dai sentito di studiare, anche se non compiuta- za, Alippi e Gaddi, essa amministrava le doveva far ricorso al fondo di riserva(50). Nel parroci durante la dottrina cattolica, men- mente, gli istituti scolastici pubblici e, nel caso opere pie Arrigoni, Cortenova, Mangioni, 1904 era stata approvata la legge Giolitti, che tre a disposizione di un'esigua minoranza vi di Linzanico, anche privati. Alla luce di que- Cassa di risparmio di Milano e Piloni. Il loro "con la creazione delle Commissioni provin- erano laici ed ecclesiastici che, in qualità di sta differenziazione tra le due scuole di Ab- patrimonio, tranne che per i legati Gaddi ciali di beneficenza (...) e con l'istituzione maestri mercenari, talvolta fondavano scuo- badia e Linzanico e per la loro sostanziale in- e Vicinanza, era costituito esclusivamente del Consiglio superiore presso il Ministero le, anche sulla base di lasciti privati, in com- dipendenza l'una dall'altra esse saranno trat- da titoli del debito pubblico; il loro fine era, dell'interno, rese possibile un più razionale pleta autonomia e senza doversi sottoporre tate separatamente per quanto riguarda gli genericamente, la distribuzione di elemo- coordinamento dell'assistenza da parte di alla sorveglianza di alcuna autorità. Tutto ciò avvenimenti specifici caratterizzanti le singo- sine ai poveri(43). Delle cause pie Alippi, uno Stato che Giolitti intendeva chiamare contribuiva a mantenere elitaria l'istruzio- le comunità al fine di coglierne peculiarità e Gaddi, Cortenova e Mangioni l'amministra- ad assumere l'ufficio di «supremo organo ne e a rendere caotico il sistema scolastico (54) linee comuni rapportabili al quadro delle tore era il parroco di Sant'Antonio in Creb- della convivenza sociale», con un ulteriore Ad Abbadia, secondo una testimonianza del problematiche comasche e lombarde. bio(44). In Italia, durante i primi decenni progresso nel cammino verso la creazione 1699, era il parroco ad istruire i fanciulli sui Il territorio dell'antico comune di Abbadia successivi all'Unità, nel settbre dell'assisten- del moderno Stato sociale e assistenziale" c51> primi rudimenti del leggere e dello scrive- costituisce una realtà esemplificativa del cli- za le opere pie mantennero il loro ruolo Per Abbadia e Linzanico, però, i tempi del- re(55); per il Settecento, l'unica notizia si ri- ma faticoso e contraddittorio che accompa- Pagine seguenti. centrale, anche se a mano a mano che ci si la sua realizzazione erano ancora decisamen- ferisce al 1788 ed indica l'esistenza di una gnò la nascita della scuola pubblica(57). Infat- Progetto della nuova avvicinava agli anni Novanta si manifestava te lontani. scuola situata in una stanza all'interno del ti non si hanno notizie certe sulla presenza scuola, 1892.

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In queste pagine. di istituti d'educazione fino al 1817, anno in o se essi, in qualità di possidenti, tentassero Anche nel secondo episodio l'autorità mu- alla nascita della scuola a Linzanico. Una sta- Disegni di arredi necessari cui si rileva la nomina di Nicola Mazza alla di evitare la spesa per la scuola che, essendo nicipale non intendeva pagare il maestro, il tistica del 1805 sulle scuole pubbliche del cir- per le scuole della provincia carica di maestro, professione che sembra egli sostenuta con una sovrimposta prediale, essi Mazzocchi, sostenendo che egli insegnava condario ci permette di escludere la presen- nell'Ottocento. esercitasse già da alcuni anni(58), probabilmen- avrebbero dovuto imporre a se stessi(63) Al per un numero di ore inferiori a quelle pre- za di tali istituti nel territorio considerato(73) te in forma privata, senza alcuna delega e sen- di là delle responsabilità, comunque, le re- viste, teneva una cattiva condotta e trattava mentre alcuni prospetti che risalgono al pe- za neppure aver ottenuto la patente, chiesta sistenze e le dispute ritardarono l'inizio del- gli scolari nei modi più "duri e aspri"(68) ; a riodo 1810-1822 parlano della presenza di nel 1811(59).Nell'anno successivo si approvò le lezioni ed è in un documento del 1823 difesa dell'operato del maestro si schierò, uno stabilimento privato d'istruzione situato l'istituzione della scuola elementare e venne che si hanno le prime tracce dell' effettivo con una relazione datata 1847, l'ispettore di- in Crebbio, nel comune di Linzanico, e gesti- designato il maestro nella persona del sacer- funzionamento della scuola(64); altri docu- strettuale(69). Le due vicende e i loro prota- to dal possidente Giuseppe Gaddi(74). Le fon- dote Tommaso Rappi(60) menti fanno risalire l'apertura addirittura gonisti, che non riteniamo opportuno in ti ci informano su una somma di denaro stan- In quest'occasione, però, l'assemblea degli all'anno scolastico 1832-33(65). questa sede analizzare nello specifico, met- ziata dall'autorità comunale, che secondo il estimati, il Convocato, si oppose all'apertu- Nel ventennio successivo la maggior parte tono in luce le problematiche legate al re- Regolamento del 1818 avrebbe dovuto assu- ra della scuola considerando troppo gravo- dei documenti disponibili riguardano con- perimento ed alla nomina degli insegnanti. mersi tutte le spese dell'istruzione minore(75) sa la spesa da sostenere(61). Contro le moti- tenziosi, peraltro di non facile interpretazio- Molti di essi non avevano abilitazione all'in- a favore del maestro(76), ma più numerosi vazioni addotte dall'autorità si espresse l'au- ne, tra la Deputazione comunale e due ma- segnamento nè preparazione sufficiente ed sono i dati che evidenziano le caratteristiche tore anonimo di una missiva inviata nel 1818 estri che si sono succeduti nell'insegnamen- inoltre percepivano dei salari così esigui da di scuola privata da attribuirsi all'istituto del alla Congregazione provinciale di Como, to presso la scuola di Abbadia: il sacerdote costringerli ad integrare il loro stipendio con Gaddi. In primo luogo egli insegnava, oltre nella quale si sottolineava che "il parroco Tommaso Rappi e il signor Giovanni Maz- i proventi derivanti dai lavori più dispara- che le discipline di base (leggere, scrivere e [Tommaso Rappi] è disposto a disimpegna- zocchi. Nel primo caso i deputati si rifiuta- ti(70); Nicola Mazza, il primo maestro nomi- far di conto) anche grammatica italiana e re la scuola elementare del comune stesso e vano di corrispondere lo stipendio dovuto nato, ad esempio, risultava essere un sarto (71) . latina(77)e sembra che alcuni dei suoi allievi nel significare poi che il medesimo non in- al parroco; essi sostenevano che egli non ave- La difficoltà di conciliare l'insegnamento dovessero sostenere gli esami semestrali pres- tende sostenere tale carico a meno dello sta- va adempiuto al proprio dovere nel corso con altre attività si riscontrava, come abbia- so il ginnasio di Como(78). Inoltre alcuni de- bilito emolumento di £ 200 rimarco che per dell'anno scolastico 1832-33(66). In una del- mo visto, anche nel caso degli ecclesiastici, gli alunni, il cui numero complessivo, nel pe- soddisfare questa somma nessun peso ne le missive scritte dal parroco in sua difesa che spesso venivano preferiti ai laici non solo riodo considerato, arrivò fino ad un massi- arriva all'estimo nè al personale giacchè i egli sottolineava che ogniqualvolta era stato perchè generalmente più preparati e mo- mo di trentotto, vivevano con il maestr.o(79); redditi di questo comune.... superano l'am- chiamato ad incarichi legati al suo stato di ralmente affidabili, ma poichè essi erano già l'istituto infatti, in un elenco del 1821, è defi- montare delle annuali spese"(62) . Difficile sta- curato o si era ammalato aveva designato un in possesso di rendite con le quali supplire nito collegio convitto condotto da privati e bilire se l'opposizione degli estimati fosse da supplente e tutto ciò era awenuto senza pre- alla misera mercede di maestro(72). sembra essere l'unico con tali cartteristiche attribuirsi all'effettiva povertà del comune giudizio per l'istruzione dei fanciulli(67). Modalità e dinamiche differenti portarono nell'intero distretto di Lecco(80). Infine, nel

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1821, don Michele Pini, arciprete di Mandel- no riguardo all'istituto diretto dal Gaddi ma, le loro posizioni, si esprimevano con queste le, impegnate nelle faccende domestiche, nel lo, venne nominato sorvegliante, incarico nello stesso anno, i Convocati stabiliscono di parole: " La Deputazione di Linzanico dichia- lavoro dei campi, ma soprattutto nelle attivi- previsto per gli istituti privati con convitto esi- istituire una scuola minore maschile promi- ra che il suo comune è piccolo nella sua esten- tà legate alla filatura ed alla tessitura, erano stenti nella provincia di Como(81). scua tra i comuni di Abbadia e Linzanico che, sione ed è abitato quasi per intiero da comu- in grado di apportare al reddito familiare Le fonti disponibili, seppur interessanti, co- però, non fu mai avviata; l'anno successivo si nisti poveri..., le figlie vengono avviate ai la- contributi ai quali nè si intendeva nè, proba- prono, come abbiamo visto, un arco crono- sancì la nascita, nel comune di Linzanico, voreri di seta e cominciano a quell'età in cui bilmente, si era in grado di rinunciare a favo- logico troppo ristretto e non ci forniscono della scuola maschile della quale avrebbero dovrebbero approfittare della tanto deside- re della loro istruzione, peraltro ritenuta, sufficienti elementi per tentare una inter- usufruito anche gli abitanti delle frazioni di rata [ scuola...] e si prevede che sarebbe trop- quasi unanimemente, inutile. Nel caso in con- pretazione compiuta senza il rischio di rica- Crebbio e Novegolo".Gli sviluppi della vi- po scarso il numero di quelle che potrebbe- siderazione la possibilità di finanziare, alme- vare dai documenti più di quanto, in realtà, cenda non ci sono noti salvo che per un con- ro frequentare tal istruzione ed il comune ver- no in parte, la scuola femminile con il lascito essi dicano. Ma due ordini di considerazio- tenzioso, durato molti anni, tra gli abitanti di rebbe ad incontrare un annuo peso troppo di un privato sembra aver costituito l'elemen- ni ci sollecitano a tentare una lettura dei dati Linzanico e quelli di Crebbio: entrambe le grave, che potrebbe essere di pochissimo van- to decisivo nel processo di scolarizzazione a nostra disposizione: la maggioranza degli fazioni chiedevano che la scuola fosse ubica- taggio per lo scarso numero di quelle che po- femminile che, rispetto a quello maschile, ad alunni abitava con i propri parenti(82), quin- ta nel proprio territorio(84). Gli esiti del con- trebbero approfittare"(87). Anche in questo Abbadia e Linzanico avvenne in anticipo su di il bacino d'utenza della scuola doveva es- tendere sono sconosciuti, ma di certo nel caso le motivazioni addotte dal Consiglio mu- quanto accadde nella maggioranza dei paesi sere soprattutto locale, inoltre l'assenza, fino periodo successivo vennero costituite due nicipale vennero contestate, ma le opposizio- della provincia, dove lo sviluppo delle scuole al1822, di riferimenti ad altre scuole ci per- scuole; infatti, negli anni Novanta, la scuola ni furono superate probabilmente nel 1847 femminili si registrò soprattutto a partire dal- mette, ragionevolmente, di avanzare l'ipo- maschile si trovava a Crebbio e quella fem- quando, cioè, il legato Ricchi venne ripartito l'unificazione&9". tesi che quello del Gaddi fosse l'unico isti- minile a Linzanico (85) . tra i due comuni ed utilizzato per sostenere Nel quadro di questo processo, la legge Ca- tuto d'educazione funzionante. Questi ele- Quest'ultima fu probabilmente istituita ne- l'apertura della scuola(88). Nello stesso anno, sati, del 1859, non portò sostanziali modifi- menti ci inducono a pensare al concorso del- gli anni Quaranta, nello stesso periodo e se- infatti, la scuola femminile di Abbadia risul- cazioni nell'assetto dell'organizzazione sco- l'opera privata e del consenso pubblico a so- guendo le medesime vicissitudini di quella tava già attivata e, nonostante la mancanza lastica. Essa, infatti, ribadiva il fondamenta- stegno di un' istituzione che, almeno in par- di Abbadia. Inizialmente non venne ricono- degli arredi, era frequentata da ben 40 bam- le principio di gratuità dell'istruzione pub- te, sollevava il comune dai propri doveri, ri- sciuta l'importanza della scuola per le fan- bine(89); nel 1849, inoltre, certamente esiste- blica facendone, però, ricadere il peso finan- spondendo comunque alla richiesta d'istru- ciulle ed ancora nel 1844-45 le Deputazioni vano una scuola maschile ed una femminile ziario esclusivamente sui comuni che erano zione, non solo elementare, che certamen- opponevano alla sua apertura un netto rifiu- sia ad Abbadia che a Linzanico(90). obbligati ad istituire la terza e la quarta te doveva esserci se le famiglie erano dispo- to, che provocò l'intervento anche dell'im- Le argomentazioni portate per osteggiare classi superiori), ma solo se avevano più di ste a sostenerne il peso economico. periale regio delegato(86). Nel 1844, ad esem- l'struzione femminile erano simili in tutto il 4000 abitanti. L'apertura delle scuole fem- Dal 1822 in poi le fonti archivistiche taccio- pio, i deputati di Linzanico, per giustificare Comasco, un'area dove le donne e le fanciul- minili, mentre veniva dichiarata obbligato-

SCHEDA delineare l'andamento rivedibili. La del totale che 1900-09. Questa malattia, ampiamente diffuse esaminati, ma anche specifico delle classi percentuale di questi compariva negli Indici così elevati non spesso correlata al e, forse, nel alle variazioni delle Antropometria militare e vita dei riformati, dei ultimi e dei riformati elenchi. possono non cretinismo, era territorio in esame disposizioni militari, quotidiana rivedibili e degli abili. I superava, tranne che Scorporando i dati riportarci alle dovuta ad una non si era ancora talvolta fondate su dati riguardanti il per il 1880-84, il 50% riguardanti gli inabili condizioni di vita carenza di iodio attuata una criteri mutevoli e primo gruppo del totale dei giovani si scopre che le cause della popolazione. imputabile alla qualità differenziazione tra i quindi relativi. Ciò indicano che una sottoposti a visita, fondamentali che Considerando il fatto delle acque potabili e settori produttivi spiega anche perchè Le liste di leva anche per l'antico particolarmente percentuale con una media del impedivano l'effettiva che i soggetti ad una alimentazione tale da dare origine a in questo contributo costituiscono una comune di Abbadiao); significativo poichè in consistente dei 59% e punte massime chiamata alle armi sottoposti a visita di squilibrata a favore di vere e proprie non si è voluto fonte utile e di facile la loro analisi ha quest'arco di tempo visitati apparteneva a del 77% negli anni erano i difetti di leva erano maschi vegetali quali le rape malattie illustare nello consultazione per la interessato i risultati lo Stato italiano questa categoria: dal 1865-69. statura e le malattie ventenni, quindi non e i cavoli, ricchi di professionali. specifico l'andamento ricostruzione degli delle visite tenutesi gettò le basi minimo del 21,5% dei Se a questi valori, di e/o le imperfezioni di rappresentativi di sostanze gozzigene. A conclusione di all'interno del aspetti legati alla dal 1860 al 1909 ed i dell'unificazione del riformati sui giovani per sè già molto diversa origine ; tutti gli abitanti, si Tra gli altri motivi che questa breve analisi cinquantennio (pur storia militare, dati qui di seguito paese anche dal sottoposti a visita nel elevati, si aggiungono mentre l'andamento comprende come le attestavano l'inabilità non ci si può essendo in possesso soprattutto nel riportati sono la punto di vista quinquennio 1895-99 coloro che venivano del primo fenomeno condizioni sanitarie comparivano la esimere dal delle elaborazioni dei rapporto tra potere risultante di militare, mentre con al massimo del 72% esonerati per motivi appare altalenante, dovevano essere, gracilità, l'insufficienza ricordare anche i rapporti e delle militare e società. Ma raggruppamenti su l'avvicinarsi della registrato per il di famiglia e i con una media per il generalmente, anche toracica, l'ernia e le limiti conoscitivi percentuali), ma ci si è esse, ed in particolar base quinquennale; Grande guerra periodo 1865-69, con renitenti, cioè coloro cinquantennio pari al peggiori di quanto varici. dell'antropometria prefissi di cogliere, modo gli elenchi delle infatti, vista l'esiguità criteri e principi di una media di circa il che non si 15,5%, le malattie e la appaia dai dati sui I verbali delle visite militare, che nel complesso, visite, forniscono dati del numero dei reclutamento 40%. presentavano (quasi imperfezioni sono chiamati al servizio riportano anche le consistono l'apporto fornito da utilizzabili anche per giovani che ogni anno assunsero Ma la percentuale di sempre perchè sostanzialmente in militare. professioni dei sostanzialmente nel questo tipo di fonte ai arricchire le si sottoponeva alla caratteristiche coloro che per difetti emigrati), si crescita: accanto alla Essi erano affiliai in giovani, che non fatto che alcune fini della ricostruzione conoscenze circa le visita, non si è specifiche del clima o per malattie non comprende come il media del 65% particolar modo dal sembrano, però, oscillazioni dei dati della storia sociale condizioni socio- ritenuto opportuno di eccezionalità nel venivano dichiarati numero effettivo sull'insieme dei gozzo, che costituiva direttamente sono da attribuirsi della comunità. sanitarie dell'Italia illustrarli anno per qualesi trovò il abili aumenta degli arruolati fosse riformati, si toccano il 42% delle malattie rapportabili a malattie non solo alle post-unitaria. anno. Paese intero. notevolmente se si davvero esiguo e non tassi anche dell'80%, e dei difetti fisici che specifiche; infatti esse modificate Note sommano anche i Prospetti sulla leva Il periodo oggetto di Dai rilievi fatti è arrivasse, salvo che in ed è quanto accade interessavano la erano, con ogni condizioni socio- I . ACA, Abbadia, Liste sono stati reperiti studio è stato possibile giovani dichiarati rarissimi casi, al 50% per il decennio classe dei riformati. probabilità, sanitarie degli di leva 1840-1890.

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TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo V - Istituzioni pubbliche e società

FORMAZIONE DELLA LISTA DI LEVA OPERAZIONI DEL COMMISSARIO DI LEVA °PERID110‘I DEL COE6aGLaO s1TOAVAaiNE ma L[tva, don' .sorte,, PADRE i Yeriituione della liste . Prime essa. ESAME DEFINITIVO ARRUOLAMENTO i NASCITA DOMANDE della Slitta Ss 1. But dalla psrtenrm e RE>mENZA COIIDIEIOIIE YERIFICAZIOAS v — _ pel distretti MADRE oEz.l,' IrtSCntTTo rette DECISIONI pnrwiue è 1 de➢nítira della Lista ;, ,ree1«, DATA DATA B• Corpo sai re destinate dell' inscritto dell'in_critto dell' iscritte o CONTRASSEGNI à As mìoae ota m sorte — di abiliti ed bollititi — e emsero COGNOME e NOME indicandone erte e antiert del padre, madre _ alr!nacntha ill.l' o alla Ba Motivi delle awrrwtopi t al servine militare, t della metticela (esistenza EPOCA LEOCO e talare ln tapottata in eccasieae addizioni, cantilenali ° t 4.„~ $giorno di auldissitee ali! giorno "Le_gai ' S. Sc riformate o la morte 41, Cannoni ! c d•erir.uone DELL' INSCRITTO delle saa correxíaoí. 2 mrreganae di fratello. 2 el distretto o sl corpo 1. Gioco l.jt:omeerti bz arudaWnlo I. Dill' ins_rìtto À se lo ost ue PERSONALI lue auieee I. X..me del Prise iocrineme sella Altre aanotuíeai - 1-rwnatmmte o a mese di dicliaruìwe di rubala naose g per Riferaiti a. lesa t.`alandameato a à. Cloondarh, o e t att 1 2. Di :ea p:dre Lista o ri:hîaei E ú te eanaa ~ •— il risiti ad altre stiate a preesistente allo Y. r:afeome e Komi a. Anno `a+Circondaraot r ~ callo erit della made. é anno f ai altra Iola. temo g similmente ,le H no Altre decisioni. à • e t3 5 tI, l t. ; at ~aUMtl • Statura nL r. 4a.,,,, 41.5r' Vi i 11,/aSA-6 Alia. i I Capelli .__... . Sopracciglia aimiasit, .Ulet..' /7/././7/1/// Occhi tei Fronte ,.y ` s /1 p ,

Celibe od amai.

Statura sii. e. t lt//[i• .f/r .rt4 t

In queste pagine. ria, dipendeva dalle possibilità finanziarie stico; lo statuto di quello di Linzanico risale I dati numerici reperiti, relativi agli ultimi anni Ciò è probabilmente quanto accadde ad Ab- Registro visite di leva, dei comuni e dalla domanda d'istruzione al 1914(96), mentre di un patronato ad Abba- dell'Ottocento ed al decennio successivo, ri- badia e a Linzanico; un documento del 1910, 1880. proveniente dalla popolazione (92) . dia non vi è traccia. Questo ente aveva il com- ferendosi in gran parte al numero degli iscrit- infatti, indica la donazione di un fabbricato La carenza dei documenti a nostra disposi- pito fondamentale di fornire assistenza agli ti alle diverse scuole, non ci consentono di for- e di un fondo a favore dell'asilo infantile(99), zione per il periodo unitario e per quello suc- alunni bisognosi soprattutto in quelle comu- nire statistiche attendibili su quanti fossero gli mentre al 1912 risale la nomina del consiglio cessivo non ci consentono di verificare quale nità in cui il lavoro dei fanciulli rimaneva una alunni che, effettivamente, frequentavano ed d'amministrazione dell'ente, i cui membri ap- ricaduta ebbero le leggi dello Stato sulle re- costante. L'intento prioritario era quello di ottenevano il proscioglimento. Impossibile partenevano ad entrambe le comunitàilool altà considerate. Certo è che, ancora nel 1904, arginare il grave problema dell'abbandono quindi quantificare i due fenomeni dell'abban- Resta da stabilire se anche in questo caso l'ap- quando a livello nazionale la legge impone- scolastico che, insieme ad una frequenza li- dono e delle presenze saltuarie nel territorio porto dei privati sia stato rilevante o se fu la va di estendere l'obbligo scolastico fino al mitata e saltuaria, pregiudicava la diffusione di Abbadia, ma le testimonianza indirette, volontà pubblica ad incidere sulla nascita del- dodicesimo anno d'età in quei comuni che dell'alfabetizzazione di base. Testimonianze come si è evidenziato, ne dimostrano il per- l'asilo, ma su questo, sull'utenza e sulle carat- disponevano di classi elementari superiori, a a conferma di queste difficoltà sono conte- durare, ma nel contempo, permettono di ri- teristiche, ancora una volta, purtroppo, gli Linzanico e ad Abbadia esistevano una scuo- nute nelle relazioni redatte dagli insegnanti levare una maggiore attenzione alle proble- archivi tacciono, almeno all'interno dell'ar- la maschile ed una femminile costituite da riguardo al livello raggiunto dai bambini. matiche legate alla scolarizzazione di base. co cronologico di questa ricerca. tre classi ciascunal931. A Linzanico, come si è Così, ad esempio, si esprimeva la maestra di Anche la nascita di un altro ente è indice Infatti la reperibilità delle fonti, le limita- detto, l'una era situata a Crebbio e l'altra in Linzanico al termine dell'anno scolastico 1902- dell'attenzione al mondo dell'infanzia, ed zioni poste al loro utilizzo, ma soprattutto paese, e questo almeno fino al 1899 quando, 03: "Atteso il più che mediocre ingegno da in particolar modo a quella più disagiata. le caratteristiche dell'argomento trattato in in occasione del pensionamento del maestro parte di oltre la metà degli allievi, le condi- Ci si riferisce agli asili infantili che nacque- questo paragrafo hanno fornito il limite Alippi, si propose l'istituzione di due scuole zioni della scuola dovrebbero essere assai sod- ro, con intenti pedagogico-assistenziali, tal- cronologico di partenza, mentre la scelta miste per una maggiore comodità degli alun- disfacenti se... i genitori si curassero un poco volta per volontà dei comuni in concorso di concludere la ricerca alle soglie della ni delle due frazioni(94). di più della custodia dei figli, e lasciassero loro con enti morali o privati. Nel Comasco la prima guerra mondiale si giustifica con il Importanti modifiche strutturali vennero in- il tempo di applicarsi a casa a compiere il la- nascita degli asili risale agli anni intorno al fatto che in quel periodo la scuola italiana vece introdotte in tutto il territorio naziona- voro della scuola". Ed ancora, nella relazio- 1838 ma la loro diffusione fu, inizialmen- era, nei suoi fondamenti, già strutturata, le dalla legge Daneo-Credarol95l, che affida- ne per l'anno scolastico 1906-07, la maestra te, assai limitata, forse perchè la loro istitu- mentre in seguito le problematiche legate va allo stato l'istruzione primaria revocando di Crebbio indicava tra gli elementi negativi zione non era obbligatoria per i comuni, i all'istruzione pubblica mutarono al punto la sua gestione ai comuni (tranne a quelli più le assenze "specialmente degli alunni della quali, spesso, erano ancora sprovvisti della da richiedere uno studio particolareggia- popolosi) per consegnarla ai Consigli scola- terza classe, che essendo già grandicelli aiu- scuola primariai98l. La maggioranza dei co- to, soprattutto della successiva età fascista stici provinciali. La legge prevedeva inoltre tano i genitori nei lavori campestri e special- muni, quindi, fu in grado di fornire ai pro- che, come è facile intuire, non ha potuto la nascita, nei comuni, del Patronato scola- mente durante l'allevamento dei bachi"(97) . pri abitanti gli asili solo nel Novecento. trovare spazio in questo breve contributo.

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NOTE Abbadia è la chiesa di S. Rocco, sorta come ex voto della 46. Ibid., pp.210-211. 69. ASCo, Prefettura, c. 4064. Dalla stessa fonte si apprende popolazione in seguito alle epidemie del 1836 e 1855: cfr. a 47. Per Linzanico i dati relativi ai ricoverati nell'Ospedale che la scuola maschile era costituita dalla prima e dalla se- * Il paragrafo 5.1 è di A: Cappellini, il 5.2 di V. Fusaro. questo proposito La chiesa di San Rocco, in «Abbadia oggi», Maggiore di Milano nel 1898 sono in ACA, Linzanico, Cat. conda classe. 21 sett. 1988, p. 6. 1. APA, Circolari Vescovili. Si tratta di una copia del testa- II, c. 2; in riferimento al 1900, 1901, 1903 e 1906 sono in 70. Sui problemi legati al reperimento ed alle condizioni mento autentico, come dice il documento stesso: "il testa- 20. A. Tassani, Invasione e modo di diffusione del colera asiatico ibid., c. 10. Notizie relative alle spese del comune di Linza- degli insegnanti cfr. G. VIGO, Istruzione e sviluppo economico mento autentico è nelle mani di Gio. Pietro Mazza di Lin- nella provincia di Como durante il 1867, Como 1868, pp. 34, fico per esposti nel 1900 e 1903 ibidem. Riferimenti a stan- in Italia nel XIX secolo, Torino 1971, pp. 25-62 zanico in carta pegora con il libro de beni stabili, conti e 35 e 47. ziamenti per l'assistenza ospedaliera a ricoverati di Abba- tira lui annualmente lire 3 imperiali, e mezza à tener con- dia negli ospedali di Lecco o Como per gli anni 1890-1893 71. ASMi, Studi, p.m., c. 395. 21. G. Scotti, Sul cholera che l'anno 1867 invase la città e pro- to, e scuodere, e lui dar li conti della ricavata de deti beni, ibid., Abbadia, Catt. II-V, c. 2. Il comune doveva intervenire In un documento del 1850, ad esempio, tra i compiti vincia di Como, Como 1868, p. 20. 72. et in che siano stati spesi". Un'altra copia è in ACA, Linzani- anche per pagare le spese del trasporto dei malati poveri del coadiutore della parrocchia di Abbadia cbmpariva an- co, Cat. II, c. 1. 22. A. Tassani, Notizie statistiche sulla pellagra, Como 1858, all'ospedale, soprattutto quando questo era l'Ospedale Mag- che quello di maestro, nel caso in cui il posto fosse vacante. 2. Se ne hanno notizie ancora ai primi del Novecento, pre- pP•5-7. giore di Milano: cfr.nota datata 24 maggio 1908 ibid., Cat. ASCo, Prefettura, c. 3680. cisamente nel 1908, quando in un elenco di sussidiati dalla II, c. 2. 23. ACA, 73. Ibid., c. 927. Congregazione di carità di Linzanico ne compaiono 9 a ca- Linzanico, Cat. IV, c. 1. Ben più grave fu invece l'epidemia di tifo che si sviluppò, soprattutto a Linzanico e 48. Oltre alle già citate sovvenzioni per Abbadia dobbiamo rico dell'opera pia Vicinanza: cfr. ibid., Cat. V, c. 2. A quel- ricordare un sussidio di £ 120 ricevuto dalla Congregazio- 74. ASMi, Studi, p.m., c. 395 e c. 423. l'epoca, però, la sua gestione e le sue finalità erano cambia- Novegolo, nel 1903: essa durò più di tre mesi e colpì circa ne di carità di Linzanico nel 1902: cfr. ibid., Linzanico, Cat. Le organizzazioni sociali nella Lom- te profondamente rispetto a quelle originarie. un centinaio di persone, tanto da richiedere l'assunzione 75. Cfr F. DELLA PERUTA, di un medico che si occupasse esclusivamente della cura V, c. 2. bardia dell'Ottocento, in Il paese di Lombardia, Milano 1978,p. degli ammalati di tifo; in Abbadia il morbo infieri in misura 457 e BERTONI JOVINE, Storia della scuola...cit., p. 87. 3. Ibid., c. 1. Cfr. per il pagamento dei medicinali ai poveri nel 1910 minore, provocando la morte di due persone; cfr. APA, Li- 49. 4. Ibid., c. 2. ber chronicus. ibid., Abbadia, Cat. V, c. 3; per il ricovero di anziani in istituti 76. ASMi, Studi, c. 408. la delibera della Congregazione di carità del 6 maggio 1905, 5. Ibid., c. 3. 24. ASCo, Prefettura, cc. 2243-2244. poi revocata per mancanza di fondi, ibid., Cat. II, c. 2. 77. Ibid., c. 395 e c. 423. 78. ASCo, Prefettura, c. 4001-4002. La stessa fonte ci infor- 6. S.J. Woolf, Porca miseria. Poveri e assistenza nell'età moder- 25. Ibid., c. 2245. Una richiesta del genere si ebbe anche 50. In diversi verbali del 1909 la Congregazione di carità di na, Bari 1988, p.24. ma sul cattivo stato dell'istruzione nell'istituto a causa del- nel 1862, quando l'Ospedale Maggiore di Milano reclamò Abbadia deliberava di rimpinguare il fondo sussidi del bi- l'età avanzata del Gaddi; notizie simili ibid., c. 3994. 7. Cfr. B. Geremek, La pietà e la forca. Storia della miseria e la "pensione" dovutagli per il ricovero della cronica Leoni- lancio dell'esercizio corrente ricorrendo al fondo di riser- della carità in Europa, Bari 1986, pp.47 e 67. lda Azzani df Abbadia, spesa che era a carico delle finanze va: cfr. ibidem. 79. ASMi, Studi, p.m., c. 423 e ASCo, Prefettura, c. 4000. comunali: cfr. ibid., c. 2310. 8. APA, Istrumenti-Legati. Dei legati di culto furono istituiti 51. E Della Peruta, Le opere pie ... cit., p.213. 80. Ibid., c. 4001-4002. Il convitto era censito e probabil- 26. Ibid., cc. 2105-2106. mente funzionante anche se il Gaddi non aveva ottenuto anche nell'Ottocento: tra questi ricordiamo quello dispo- 52. G. NOVARO, Relazione del prefetto di Como al Consiglio sto da Antonio Bottazzi nel 1821 e quello istituito da Paolo alcun decreto di autorizzazione. 27. Ibid., c. 2269. provinciale nella sessione ordinaria 1874, Como 1874, pp. 10- Ricchi nel 1826; cfr. ibidem. 81. Per lo stesso incarico, nel 1820, era stato proposto il 28. ACA, Linzanico, Cat. II, c. 1 e ibid., Cat. V, c. 3. 11. 9. ACA, Linzanico, Cat. II, c. 1. sacerdote Provasi Mamette, parroco di Linzanico, che non 29. Le posizioni contrarie alla carità pubblica erano diffu- 53. Per approfondire gli argomenti legati all'istruzione nel era stato approvato essendo" alquanto leso nelle facoltà men- 10. Su questo argomento cfr. A. Annoni, Assistenza e benefi- se in Italia sia prima che dopo l'Unità: cfr. a questo propo- quadro del riformismo settecentesco, cfr. C. CAPRA, La Lom- tali": ASMi, Studi, p.m., c. 423 e ASCo, Prefettura, c. 4000. cenza nell'età delle riforme, in Economia, istituzioni, cultura in bardia austriaca nell'età delle riforme (1706-1796), Torino 1987, sito F. Della Peruta, Le opere pie dall'Unità alla legge Crispi, in 82. ASMi, Studi, p.m., c. 423. Lombardia nell'età di Maria Teresa. III. Istituzioni e società, a «Il Risorgimento», XLIII (1991), 2-3, pp.181-182. pp. 399-405. Sui dibattiti settecenteschi riguardanti l'istru- cura di A.De Maddalena - E. Rotelli - G. Barbarisi, Bologna zione popolare cfr. P. DEL NEGRO, I letterati e la plebe: il 83. Ibid., c. 687. 1982, pp. 897-990. 30. ACA, Abbadia, Cat. II, c. 1. problema dell'acculturazione delle classi popolari negli anni 1770, in Economia, istituzioni, cultura in Lombardia nell'età di Maria 84. Ibid., c. 801. 31. Ibidem. 11. Per l'assistenza nel periodo napoleonico cfr. E. Bres- Teresa. II. Cultura e società, cit., pp. 1043-1058. san, Povertà e assistenza in Lombardia nell'età napoleonica, Bari 85. ACA, Linzanico, Catt.VIII-XV, c. 6. 32. Ibidem. Da una lettera dell'Intendenza del circondario 1985. Cfr., anche per il suo utile apparato bibliografico e per di Lecco al Governo provinciale di Como apprendiamo che 54. 86. Ibid., Abbadia, Cat. IX, c. 3. al 1 marzo 1861 il problema era ancora aperto: dal 17 giu- le notizie fornite nelle note, X. TOSCANI, Alfabetismo e scuole 12. Ibid., pp. 10-11 e 15-16. In due quadri generali delle elementari in Lombardia dall'antico regime al tramonto del Regno 87. Ibidem. Congregazioni di carità istituite nel dipartimento del Lario gno 1860 al 17 settembre dello stesso anno il comune di in Vita religiosa e cultura in Lombardia e nel Veneto in età ai sensi del sovrano decreto del 21 dicembre 1807 sia Abba- Abbadia aveva versato 20 centesimi al giorno ai figli di Rosa Italico, 88. Ibidem. napoleonica, a cura di G. DE ROSA e E AGOSTINI, Bari dia che Linzanico ne risultano prive: cfr. ASCo, Prefettura, Valassi, ma poi aveva sospeso l'erogazione del sussidio sen- 89. ASCo, Prefettura, c. 4064. cc. 945-946. za neanche rispondere agli inviti dell'Intendenza rivolti ad 1990, pp. 105-160. un ripristino dell'assistenza; si chiedeva pertanto un inter- 55. ASDCo, Visite Pastorali, Bonesana, c. LXXXVIII. 90. Ibid., c. 4086. 13. Ibid., c. 1071. vento del Governo provinciale affinché imponesse alla mu- nicipalità di Abbadia la ripresa del sussidio; cfr. ASCo, Pre- 56. ASMi, Amministrazione del fondo di Religione, c. 1827. Per 91. Riguardo allo sviluppo dell'istruzione cfr. le testimo- 14. Ibidem. Le prime notizie sulla presenza di levatrici in nianze di L. VALERIO, Esposizione delle condizioni della pro- Abbadia, Novegolo e Linzanico risalgono al 1699, quando fettura, c. 2310. le notizie riguardanti i Serviti cfr. il contributo di P. Pappa- lardo in questo stesso volume. vincia di Como nel 1860, Como 1860, p. 11, e R. RHO, Rela- il parroco Gio. Angelo Rappi parla dell'esistenza in queste 33. ACA, Abbadia, Cat. II, c. 1. zione sullo stato della istruzione primaria nella provincia di Como terre di "tre Comari (...)e tutte tre sono donne di buoni 57. Utili notizie sulla scuola popolare sono fornite da D. per l'anno scolastico 1863-64, Como 1864. Per il periodo suc- costumi, di buona fama, e fede, e sono pratiche, e sufficien- 34. Ibidem. BERTONI JOVINE, Storia della scuola popolare in Italia, Tori- cessivo si veda anche il saggio di C. G. LACAITA, Istruzione e temente instruite nell'offizio di Battezzare in caso di nec- 35. ASCo, Prefettura, c. 2323. no 1954. sviluppo nella provincia di Como, 1859-1914, in Politica, econo- cessità": cfr. ASDCo, Visite Pastorali, Bonesana, c. LXXXVIII. mia, società. La provincia di Como dal 1861 al 1914, a cura di 36. ACA, Abbadia, Cat. II, c. 2. 58. ACA, Abbadia, Cat. IX, c. 3. 15. E. Brambilla, La medicina del Settecento: dal monopolio dog- S. ZANINELLI, Milano 1986, pp. 477-503. matico alla professione scientifica, in Storia d'Italia. Annali VII. 37. Ibid., c. 1. 59. ASMi, Studi, p.m., c. 395. 92. Per notizie sulla legge Casati cfr. G. TALAMO, La scuo- Malattia e medicina, a cura di E Della Peruta, Torino 1984, 60. ACA, Abbadia, Cat. IX, c. 3. la dalla legge Casati alla inchiesta del 1864, Milano 1960. p. 139. 38. Ibid., c. 2. 93. ACA, Linzanico, Cat. IX, c. 5 e ibid., Abbadia, Cat. IX, c. 54. 16. Per un quadro sanitario dell'Italia della Restaurazione 39. Ibid., Cat. V, c. 1. 61. ASMi, Studi, p.m., c. 687. 94. Ibid., Linzanico, Catt. VII-IX, c. 5. cfr. E Della Peruta, Società e classi popolari nell'Italia dell'Otto- 40. Ibid., Cat. II, c. 2. 62. ACA, Abbadia, Cat. IX, c. 3. cento, Palermo 1985, pp. 27-30; sull'azione dei governi della Per informazioni specifiche circa le leggi citate cfr. BER- 41. Ibid., Cat. V, c. 3. 95. Restaurazione in tema di sanità vedi ibid., pp.53-56. 63. Cfr. V. MAZZUCCHELLI, L'educazione popolare: dibattiti TONI JOVINE, Storia della scuola... cit., pp. 273-502. e strutture, in Problemi scolastici ed educativi nella Lombardia del 42. 17. A. Tassani, Invasione del cholera-morbus nella provincia di Per le contribuzioni del 1891 e del 1902 cfr. ibid., Cat. primo Ottocento. I: l'istruzione elementare, Milano 1977, pp. 16- 96. ACA, Linzanico, Cat. IX, c. 6. II, c. 1; per quella del 1896 cfr. ibid., Cat. V, c. 1; per quelle Como durante il 1854 e modo di sua diffusione, Como 1855, p. 19. 16. del 1903 e 1905 vedi ibid., c. 2; per quella del 1914 cfr. ibid., 97. Ibid., c. 5. c. 3. 64. ASMi, Studi, p.m., c. 687. 18. Id., Invasione del colera nella provincia di Como durante il 98. Per le notizie sugli asili infantili cfr. R. CANETTA, Il 1855 e modo di sua diffusione, Como 1856, tav. A. Il confron- 43. Ibid., Linzanico, Cat. II, c. 1. Il legato Vicinanza dispo- 65. ACA, Abbadia, Cat. IX, c. 3. perdurante divario tra risorse e popolazione, in Da un sistema agri- neva, oltre che di titoli del debito pubblico, anche di un colo ad un sistema industriale; il Comasco dal Settecento al Nove- to con il distretto di Como città può essere indicativo della 66. Ibidem e ASMi, Studi, p.m., c. 687. virulenza con cui il morbo si diffuse nel Lecchese: mentre canone livellario e del ricavo della vendita delle foglie di cento. II. La lunga trasformazione tra due crisi (1814-1889), a nel distretto di Como città su una popolazione di 20.107 un gelso in area comunale; il legato Gaddi godeva di un 67. ACA, Abbadia, Cat. IX, c. 3. Nella stessa circostanza il par- cura di S. ZANINELLI, Como 1988, pp. 670-671. Lo stesso abitanti ci furono 704 casi di contagio con 490 morti, in canone livellario e possedeva un capitale di £.553.34 pre- roco scriveva che i membri della Deputazione lo avevano ac- saggio fornisce utili informazioni sull'istruzione nei suoi svi- quello di Lecco, che aveva 24.459 abitanti, i casi furono 1144 stato ad interesse ad abitanti del paese. cusato ingiustamente a causa di questioni personali riguar- luppi, anche in rapporto alle dinamiche economiche. con 606 morti; cfr. ibidem. 44. Ibid., Cat. V, c. 1. danti un'eredità e avevano anche tentato di corromperlo. 99. ACA, Abbadia, Cat. II, c. 2. 19. Ibid., p.22. Testimonianza della diffusione del colera in 45. F. Della Peruta, Le opere pie ... cit., p.182. 68. APA, Carte diverse della Fabbriceria parrocchiale, IV. 100.Ibidem.

110 111 Il complesso conventuale dei SS. Vincenzo ed Anastasio Piera Pappalardo

6.1 LE ORIGINI E' ancora possibile riconoscere in alcuni edifici che circondano l'attuale chiesa par- rocchiale di Abbadia Lariana, nonostante le inevitabili trasformazioni attuate negli ulti- mi due secoli, il complesso conventuale de- dicato ai SS. Vincenzo ad Anastasio, abitato per alcuni secoli dai frati dell'Ordine dei Servi di Maria Vergine. La documentazione conservata nell'Archivio della diocesi di Como e nelle cartelle dell'Amministrazione del fondo di religione dell'Archivio di Stato di Milano') non lascia dubbi circa l'anno della soppressione del convento, avvenuta nel 1788 nell'ambito della politica riformi- sta di Maria Teresa d'Austria e di suo figlio Giuseppe, mentre per quanto riguarda l'at- tività dei frati nei secoli di vita claustrale sono stati indispensabili i documenti che proven- gono dall'archivio del convento stesso. Si tratta di otto cartelle conservate nell'Archi- vio di Stato di Milano che hanno fornito materiale prezioso per documentare diver- si aspetti della storia del convento, anche se frati di Abbadia che si sono rivelati estre- hanno inevitabilmente aperto e lasciato in- mamente interessanti e in particolare quel- solute alcune problematiche(2). lo contrassegnato con la lettera B che ri- Il materiale archivistico contenuto nelle car- porta annotazioni diverse, alcune in forma telle è eterogeneo: si tratta di numerosi atti riassuntiva di eventi passati, altre in forma di natura amministrativa, relativi cioé alla di appunti di eventi contemporanei, riguar- gestione del patrimonio, come compraven- danti soprattutto gli edifici del complesso dite o permute di beni immobili; atti priva- conventuale, le celebrazioni solenni, le pro- ti come i testamenti; documenti a conte- fessioni dei frati che entravano in conven- nuto strettamente religioso, come autenti- to, mentre il volume C contiene i decreti che di reliquie, attestazioni di indulgenze, delle visite che avvenivano periodicamen- lasciti di benefattori con le richieste di te da parte dei rettori provinciali, assieme messe di suffragio, e perfino una preghie- alle delibere che i frati stessi formulavano, ra, appuntata su un piccolo pezzo di carta oltre alle trascrizioni puntuali delle comu- senza data, né autore. (3) Sono custoditi inol- nicazioni del Generale dell'Ordine. Anche tre incartamenti diversi, come ad esempio se sul frontespizio del libro B si legge: "Cam- quello piuttosto voluminoso relativo ad una pione del convento di S. Vincenzo dei Ser- disputa tra i frati serviti e alcuni abitanti di vi di Mandello d'ordine del molto reveren- Abbadia riguardante la realizzazione del do priore Filippo da Como Rettore Provin- molo, assieme ad altri meno dettagliati ma ciale di Lombardia, raccolto e scritto l'an- ugualmente testimoni della vita non solo no 1627. Como, convento di S. Girolamo", religiosa della comunità. Nelle cartelle sono il materiale che è possibile consultare nel- conservati anche tre volumi manoscritti dai lo stesso volume e nelle cartelle più volte

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Il complesso conventuale. citate risale agli anni intorno al 1530 e pro- vento, et da padri et frati più attempati si to pregarono il maggiore de questi due diversi conventi nel XIII secolo(7). L'ala del convento vista segue fino agli anni della soppressione. hà per tradizione che fosse il detto conven- padri, che gli lasciò qui il compagno con Un contributo utile a chiarire le vicende dalla strada. Infatti se fortunatamente i libri del conven- to de monaci beneditini, et, che i Abbati promessa, che giunto a Roma glien'have- della fondazione del convento dei Serviti to conservati, in particolare il volume B, fossero padroni di questo territorio di Man- rebbe mandato un'altro, come fecce, per potrebbe pervenire da un approfondimen- consentono di ricostruire i momenti salien- dello con diploma del Sommo Pontefice, che ambidue havessero cura delle loro ani- to relativo ai rapporti tra il convento dei SS. ti della storia di circa due secoli di vita clau- perché il primo abbate convertì alla Santa me con amministrarli i Santissimi Sagra- Vincenzo ed Anastasio e quello di S. Girola- strale, per quanto riguarda i secoli prece- Fede i popoli del predetto territorio, quali menti, et dal predetto tempo in qua la Re- mo di Como abitato da frati dello stesso or- denti non sono emerse, allo stato attuale erano infedeli, ma portò il caso di una not- ligione dei Servi di Maria Vergine ha sem- dine. Infatti, già ad una prima disanima del delle ricerche, fonti coeve. L'unico riferi- te si ruppe l'argine d'un laghetto, ch'era pre posseduto questo convento quale fu materiale conservato nelle cartelle prove- mento che si può leggere a riguardo della sopra del monastero in lontananza d'un ristaurato da fondamenti dal priore magi- nienti dal convento di Mandello(8), si osser- fondazione del convento e che riporta un miglio, et mezzo alla falda della montagna, stro Anastasio Galli figlio del medesimo nel va che i documenti archivistici dei due con- espresso riferimento alla preesistenza di un et l'acqua inondò in tant' abbondanza, che modo che si ritrova di presente"(4) . venti sono conservati assieme, senza alcuna gruppo di benedettini nello stesso sito, an- sobissò tutto il convento, eccettuata la chie- Il contenuto della stessa appare nella tra- spartizione, anzi sono interposti negli stessi che se filtrato da toni fiabeschi, è il raccon- sa, assieme con i monici di modo tale, che scrizione manoscritta di una pagina degli fascicoli. Il trasferimento delle due famiglie to, che di seguito si trascrive, di quale sia questi popoli si ritrovarono senza religiosi, Annali dell'Ordine dei Serviti in cui viene di religiosi nel vacante complesso conven- stata l'origine del convento dei Servi, e con che gl'amministrassero i Santissimi Sagra- indicata anche una data per tale avvenimen- tuale di S. Chiara in Como sul finire del Set- il quale l'anonimo frate servita iniziava la menti. Il che sucede mentre il nostro glo- to: il 1272(5). Altre fonti bibliografiche in- tecento sembra poter giustificare un intrec- stesura del volume B l'anno 1627: " Origi- rioso San Filippo si ritrovava in Germania formano della presenza nell'elenco dei cio del materiale archivistico che i frati por- ne del convento di S. Vincenzo della Badia (...) mandato dal Sommo Pontefice (... ) conventi serviti della Provincia di Lombar- tarono con sé, dato che anche le quattro di Mandello. Nota come il convento di S. mandò due padri della nostra religione per dia del convento di Mandello alla data del cartelle provenienti dal convento di S. Chia- Vincenzo della Badia di Mandello, Diocesi participare col S. Padre (...) et pervenuti i 1420(6). Anche gli storici comaschi come ra(9) e depositate all'Archivio di Stato di Mi- di Como, quale anticamente era de mona- predetti padri alla ripa di Chiavena s'em- Primo Tatti e Giovanni Battista Giovio ri- lano conservano documenti che riguarda- ci, fu donato alla religione de Servi di Ma- barcarono con un'impetuoso vento, che li portano dell'antica fondazione benedetti- no esclusivamente i Serviti di Mandello e di ria Vergine assieme alla chiesa, et alcuni portò in puoche hore sin alla vicinanza di na, ma non è possibile, dalle ricerche fino S. Gerolamo. Non è però da escludere che stabili da registrarsi in questo libro, et da questo convento, e vedendo una chiesa ad- ad oggi effettuate, verificare l'attendibilità fra i due conventi ci fossero dei contatti più notarsi con questo segno +, dalla Sedia dimandarono se si potesse celebrare la San- seppur parziale del racconto sopra trascrit- stretti anche nei secoli precedenti, di cui si Apostolica libero da qualsivoglia aggravio ta Messa fu risposto da popoli de si, pen- to, anche se fonti agiografiche riportano trova solo qualche traccia in alcuni docu- overo recognitione ecclesiastica, et ciò si è sando che Dio gl'avesse mandato questi che S. Filippo Benizzi si recò più volte in menti"). Certamente è un'ipotesi che ri- racolto dalli libri antichi del sudetto con- religiosi per salute dell'anima loro, et tan- Germania, regione in cui vennero fondati chiede ulteriori approfondimenti.

114 115 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo VI - Il complesso conventuale dei SS. Vincenzo ed Anastasio

6.2 LA CHIESA SEICENTESCA L'attuale chiesa parrocchiale di Abbadia La- riana è il risultato di una serie di interventi edilizi che hanno trasformato la preesisten- te chiesa dedicata ai SS. Vincenzo ed Ana- stasio dall'epoca in cui essa era officiata dai padri dell'ordine dei Servi di Maria per al- cuni secoli fino alla soppressione del con- verta e alla mutazione della chiesa in par- rocchiale. L'ampliamento di tale edificio, progettato nel 1887 dall'ingegnere Stoppaniol), forni-

Il portico. sce un interessante disegno in pianta in cui 19,60 in lunghezza divisa in tre campate ret- la realizzazione dei muri perimetrali della che proseguiva fino alla facciata, inclinato ri- Il giardino del convento. compaiono elementi essenziali per poter tangolari coperte da volte a crociera, che tro- navata di spessore contenuto, tali da permet- spetto alla parete perimetrale della chiesa sei- ipotizzare quale fosse l'impianto planivolu- vano riscontro e un'attendibile datazione nel tere l'inserimento di cappelle devozionali centesca, di difficile comprensione: forse un metrico della chiesa dei frati. Esso costitui- già citato volume B: "l'anno 1616 dal fu prio- poco profonde, non sporgenti dal corpo di elemento di raccordo tra due parti di fabbri- sce l'unico disegno fino ad oggi ritrovato re Vincenzo Galli figlio del sudetto convento fabbrica. Infatti i frati realizzarono sei cap- ca realizzate in periodi diversi. Se infatti ve- che, parallelamente alle informazioni fram- fu fatta fare la volta della chiesa sudetta et pelle, delle quali parleremo più ampiamen- nisse confermata l'ipotesi di un insediamen- mentarie contenute nelle cartelle archivisti- alcuni pilastri di spesa, e valuta di scudi due- te in seguito, durante il XVII secolo e di cui to benedettino nello stesso sito, sarebbe inte- che del convento, consente la ricostruzione cento e questo a spese proprie del sudetto non compare traccia in sporgenza del peri- ressante ipotizzare quale aspetto planivolu- di un quadro, se non esaustivo almeno plau- priore!" (12) I pilastri menzionati erano vero- metro della navata nel disegno del 1887, tran- metrico avessero sia la chiesa che il monaste- sibile della storia della fabbrica. similmente quelli necessari per sopportare i ne che per la prima cappella in prossimità ro, per i quali peraltro non esistono, allo sta- Dall'osservazione della pianta del 1887 emer- carichi delle volte a crociera che, per confi- dell'altar maggiore verso sud. Questa, eviden- to attuale delle ricerche, fonti coeve. Purtrop- ge che la chiesa dei frati era costituita da una gurazione strutturale, vengono convogliati ziata nel medesimo disegno come opera da po il volume B a tal proposito fornisce po- navata unica di m 7,09 in larghezza per m nei pilastri di sostegno. Questi consentono demolire, è delimitata da un setto murario chissime indicazioni: "La chiesa era antica et

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mensioni non dovevano essere sostanzial- mente diverse da quelle della chiesa seicen- tesca: infatti non è emersa alcuna indicazio- ne specifica riguardante i lavori di amplia- mento, considerevoli ma, come già descrit- to, solo relativi alle coperture e alla articola- zione con cappelle poco profonde. Inoltre, anche se così sommariamente descritto, l'im- pianto supposto per la chiesa medievale non era certamente insolito in quei secoli nell'area comasca, e non solo. Qualche altra informa- zione relativa alla chiesa prima dei lavori sei- centeschi viene fornita dalla relazione della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguar- da nel 1593, in cui si legge che la "chiesa del- li frati de Servi (...) per il luogo è assai bella ma il choro qual'è di dietro dell'altare ma- giore ha bisogno di ristoro non havendo se- die convenienti, oltre che in cappo al choro è tutt'humido. Questa chiesa oltre l'altare maggiore ha cinque altri altari tre dalla parte dell'epistola et duoi della parte dell'evange- lo et vi sono tre porte l'una in fronte et le altre della parte dell'evangelo, et la terza die- tro i cancelli del choro ch'entra in sacristia et anco in convento") . Allo stato attuale delle ricerche, come già accennato, le prime modifiche agli edifici che costituivano il complesso monastico medie= vale avvennero per iniziativa del padre Vin- Sopra. cenzo Galli(15) e di frate Alessandro Molte- Al fine di ricostruire quale aspetto avesse Sopra. Porta di comunicazione ni(16), divenuto in seguito priore, i quali ot- la chiesa seicentesca si è ritenuto opportu- Il portico. fra il dormitorio no utilizzare come schema narrativo due A fianco. e il vano scala. tennero dai superiori dell'Ordine il permes- so di intraprendere tali lavori nel 1607: "Re- descrizioni della chiesa dei SS.Vincenzo ed Il dormitorio. A fianco. verendissimo Padre Generale desiderando gli Anastasio contenute nel volume B - datate Porta di una cella humili servi di S.P. Reverendissima frate Vin- approssimativamente l'una intorno al 1627 del convento. cenzo e frate Alessandro da Mandello ridur- l'altra al 1663(18)- sulle quali poter intrec- re il suo monasterio mal acconcio a qualche ciare le frammentarie informazioni desun- meglior stato di quello ch'al presente si trova te da lasciti, brevi annotazioni dei frati, di- (...) si degni concedergli licenza che dell'ele- pinti e oggetti devozionali in parte fortu- mosine che vengono offerte tanto alla Ma- t natamente conservati tuttora nelle chiese donna quanto a detto monastiero et delle sue della parrocchia di Abbadia. entrate ancora possino fabricari la chiesa et Oltre all'altare maggiore vi erano "sei capel- convento et in oltre sendo li beni stabili divisi lete: la prima verso il convento è intitolata in più parti (il che risulta in gran danno d'es- alla Madonna, S. Gioachino et S. Anna et vi è so convento) gli concedi licenza di poterne l'altare con la pietra consacrata con una an- far contratto si in contracambiari, si in alie- cona assai bella con le figure delli sopranno- nari rimettendo però sempre il valore in minati santi, et si chiama l'altare delli sig.ri maggior utilità"). Entro pochi anni i lavori Pastoni, al qual altare non vi è obbligo alcu- modificarono gradualmente la chiesa medie- no salvo che il sig. Giovanni Pietro Pastoni senza volta et vi era una sola cappella qual vale adattandola alle esigenze liturgiche e te- lassò al sudetto altare un campo che si chia- namenti, anteriormente alla realizzazione haveva fatto fare il sig. Evangelista Mazza et ologiche di un ordine religioso a prevalente ma nella vale de una pertica e mezza in circa della volta della chiesa stessa, avvalorando alcuni altari appoggiati alla muraglia senza carattere contemplativo, quale quello de Servi acciò si spenda la recavata a benefitio di det- l'ipotesi che i lavori intrapresi per il rinnovo alcun ornamento salvo che l'altare maggio- di Maria, in un secolo, come il XVII, in cui ta cappella et altare"(19) . La cessione di tale della chiesa nel corso del Seicento non l'ab- re qual è nella cappella grande che sempre erano ancora profondamente sentite le esi- terreno ai frati avvenne nel 1605 ad opera di biano ampliata in modo cospicuo. ha servito anco per coro" t13 . La chiesa me- genze formulate dalla cultura post-tridentina Sebastiano Pastoni erede di Giovanni Pietro "La seconda cappella verso il convento è inti- dioevale presentava quindi un impianto lon- nell'ambito delle profonde trasformazioni so- Pastoni deceduto l'anno precedente (2°); que- tolata a S. Steffano, nella quale vi è il suo alta- gitudinale a navata unica probabilmente con dalli, culturali e più strettamente religiose det- sto consente di porre la data della costruzio- re novo si chiama il Crocifisso con la sua im- copertura lignea a capriate a vista, le cui di- tate dal nuovo spirito della Controriforma. ne dell'altare, anche se non completo di or- magine senza l'ancona et si chiama l'altare

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Lato del dormitorio con di Botazzi, overo di Cotta al quale altare non tioni, ho anco inteso dalli nostri antecesso- la porta che comunica vi è obbligo alcuno che si sappia"("). La dedi- ri che vi è obbligo una messa alla settima- con la scala secondaria. cazione della cappella a S. Stefano non com- na"(26) . L'altare della Madonna delle Grazie pare nei documenti successivi, probabilmen- era già indicato in un lascito del 1566(27), te in quanto sostituita da quella al SS. Croci- poi la cappella venne adornata con stucchi fisso, che invece ricorre frequentemente nei nel 1706 per iniziativa del priore magistro lasciti. Nel 1673 il prete Domenico Alippi fece Gioachino Benedetto Borsa(28), ma a causa stuccare la cappella del SS. Crocifisso a pro- dell'umidità gli stucchi si deteriorarono pre- prie spese, e realizzare sul fronte di detta cap- cocemente e 1'8 aprile 1733 "s'incominciò pella lo'stemma della famiglia con licenza dei a fare la cappella della Madonna delle Gra- superiori del convento(22). Nel suo testamen- zie di legno in quadratura e di macchia, to del 6 agosto 1682(23) dispose diversi prov- mentre li stuchi a causa dell'umido cadeva- vedimenti che interessarono la cappella: chie- no et avevano reso l'altare sospeso"(29) . se che vi venisse trasportata l'immagine di S. Nella seconda metà del Seicento(30) venne- Filippo Neri custodita nella propria casa e la ro dotate di altare e di immagini sacre an- celebrazione di una messa cantata nella ri- che le prime due cappelle della chiesa dei correnza della festa del santo; dispose poi af- SS.Vincenzo ed Anastasio, una dedicata al- finchè venisse accesa ogni venerdì una lam- l'Angelo Custode, la cui immagine venne pada all'altare del Crocifisso, oltre alle ricor- donata dal prete Domenico Alippi nel renti celebrazioni di messe in suffragio della 1676(31), l'altra alla Madonna dei sette dolo- sua anima e di quella dei suoi parenti defunti. ri(32) dell'abito dei servi di Maria "con l'an- La descrizione dell'anonimo frate continua cona adornata d'intaglio che in tutto sarà con la prima cappella: "verso il sagrato è inti- di valore di duecentocinquanta scudi"(33) . E' tolata a S. Alessio e a S. Carlo, et vi è un qua- a questo altare che i frati facevano profes- dro di S. Alessio e S. Carlo e S. Pietro Martire sione per entrare a far parte della famiglia qual quadro è stato donato dal sig. Bonacore del convento e la cui statua veniva portata Arigoni della Valsasina et vi è l'altare et si in solenne processione annuale. chiama l'altare di S. Alessio et S. Carlo al qual I lavori intrapresi nella chiesa nella secon- altare non vi è obligo nissuno"(24) . La pala da metà del secolo, cioè tra il 1640 e il 1663, d'altare, raffigurante S. Carlo con abiti pon- vennero eseguiti per iniziativa del priore tificali al centro e ai lati S. Alessio e S. Pietro Anastasio Galli(34), che si distinse nella sto- martire, è tuttora esposta al culto nella chie- ria del convento di Abbadia per aver con- sa di S. Rocco ed è possibile ancora leggere tribuito in modo considerevole all'amplia- su un cartiglio la seguente dicitura: "Bonaco- mento degli spazi conventuali. Per quanto rius Arrigonus anconam hanc faciendam concerne l'edificio chiesastico egli provvi- curavit et capelle sanctorum Alexy Caroli et de ad adornare "l'altare maggiore d'una Pi martins donavit - anno 1616". Successiva- balaustra con la sua scalinata di pietra mac- mente, nel 1708, la cappella nella chiesa di chiata di valore di ducento scudi. Fu pari- S. Vincenzo venne restaurata e decorata con menti dal medesimo priore abbellito il su- stucchi, parallelamente ad una serie di inter- detto altare d'un tabernacolo con la sua venti di ripristino e di nuove decorazioni che scalinata e due reliquiari posti a lati del det- interessarono l'edificio nel suo insieme. In- to tabernacolo, il tutto d'intaglio di valore fatti tra il mese di aprile e quello di maggio di duecento scudi. Dal medesimo come so- "si è fatta ristaurare la chiesa con cornicione pra fu posto nella nicchia della somità del nuovo e fregi in stucco, si è fatta imbiancare, tabernacolo un reliquiario d'ebano di tre si sono messi agli altari li gradini di marmo, ordini d'altezza di brazza tre e due di lar- ed i piedistalli di marmo alle colonnete e fat- ghezza di valore di duecento scudi". (35) te rinovare a stucco le capelle di S. Carlo e La pur ricca documentazione esaminata non della Madonna della Neve"(25) , dedicazione, ha fornito indicazioni circa la soluzione for- quest'ultima di cui non si ritrova altra cita- male e dimensionale della cappella maggio- zione. Si presume si sia trattato di una modi- re della chiesa dei frati, che fungeva anche fica nella dedicazione di una delle cappelle a da coro. Nel citato disegno planimetrico del seguito di una donazione, ma non sono emer- 1887 il presbiterio è di forma quadrangolare si altri dati per verificare tale ipotesi. e presenta una copertura a crociera; era si- "La seconda cappella verso il sagrato è inti- curamente elevato di almeno due gradini ri- tolata alla Madonna et vi è Fimagine della spetto alla quota della navata, in quanto nel Madonna, qual fa e ha fatto molte gratie, 1693 il priore Giuseppe Maria Boiardi fece nella qual cappella vi è l'altare et ogni saba- "lastricare il presbiterio di marmo rosso, bian- to si dice la messa della Madonna per devo- co, et nero, et la scalinata dell'altare maggio-

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re di due scalini fatti fare di Brocadello" (36) 6.3 IL CONVENTO La deposizione. Nel coro trovava posto anche l'organo di se- L'affresco è posizionato Nonostante i due secoli trascorsi dall'abban- sulla parete di fondo dici piedi fatto realizzare nel 1640 dal priore dono da parte dei frati e dalle inevitabili del piccolo vano scala Alessandro Molteni(37). Era di dimensioni ec- trasformazioni dovute ai cambiamenti di il cui accesso è illustrato cessive, poichè nel 1728 i frati decisero di so- destinazione d'uso subite nel tempo, in nella fotografia stituirlo, invece che ripararlo, con un altro di buona parte il convento è ancora ricono- precedente. dimensioni contenute e posto in un andito scibile negli edifici che circondano l'attua- diverso della chiesa. (38) le chiesa parrocchiale di Abbadia Lariana. Il testamento del prete Domenico Alippi del Infatti, oltrepassando l'alto muro di cinta 1676 consente di appurare che anche nella che si affianca alla chiesa, si apre un vasto chiesa dei SS. Vincenzo ed Anastasio il sepol- giardino, delimitato a ovest dal lago, e dove cro riservato ai frati trovava collocazione nel verso est fa da sfondo ad alberi secolari il coro, come era consuetudine per le chiese piccolo convento(43). Sei colonne di serizzo conventuali; probabilmente era stato realiz- di dimensioni contenute, monolitiche, rit- zato da Anastasio Galli nella seconda metà mano la facciata e segnano la scansione del Seicento insieme ad altri tre sepolcri(39). delle campate quadrate coperte con volte Invece il pulpito "ricco d'intagli" era già a crociera del chiostro seicentesco costitui- presente in chiesa nei primi decenni del to, come è ancora evidente, da una sola ala. secolo, in quanto era stato fatto realizzare Al primo piano il prospetto sul giardino pre- da Vincenzo Galli insieme ad un confessio- senta una serie di finestre rettangolari in nale che fungeva da piedistallo, del valore asse con le campate del portico e i due pia- di quattrocentocento scudi(4o) ni sono raccordati da sottili lesene e corni- La documentazione consultata ha consen- ci marcapiano. Dal tetto spiovente, che co- tito di ricostruire a grandi linee le vicende pre per tutta la loro lunghezza le stanze del che nel tempo hanno contribuito ad arri- primo piano, emerge, per la maggiore al- chire ed ornamentare gli interni della chie- tezza, il dormitorio del convento, posto al sa dei Serviti, soprattutto fornendo datazio- centro del corpo di fabbrica che prende ni e notizie sui frati che vi hanno contribu- luce dalle finestre poste nelle lunette della ito nel tempo. E' risultata però carente di volta e che proseguono nel prospetto la informazioni dettagliate riferite sia alle so- scansione descritta ai piani inferiori. Pre- luzioni formali adottate per gli altari e per senta una composizione simile, ma senza le decorazioni della chiesa, sia relativamen- portico, anche il prospetto opposto, che si te alle maestranze, totalmente anonime, affaccia oggi su una stradina pedonale po- non consentendo quindi di approfondire i sta alla quota del primo piano del conven- rapporti tra i committenti e le maestranze to e che corre parallela alla strada statale. che la critica più aggiornata accredita come I locali ad uso dei frati comprendevano an- traccia di studio preferenziale, se non indi- che quelli che circondano tuttora la parte pre- spensabile, per le architetture del passato. sbiteriale della chiesa, i quali presentano ca- La documentazione relativa alla configura- ratteri morfologici meno peculiari e dove è zione dei prospetti esterni è senz'altro carente quindi più difficile verificare eventuali per- in quanto l'unica fonte è risultata essere un manenze delle strutture originarie. Infatti la disegno planimetrico del circondario del con- documentazione conservata(44) fornisce diver- vento, datato circa alla metà del Settecento, se indicazioni frammentarie e non sempre da- in cui viene raffigurata in prospettiva la chie- tabili con precisione relative alla realizzazio- sa dei frati. Questa si presenta come un uni- ne del piccolo convento a partire dal 1630 co corpo senza cappelle sporgenti, avvaloran- circa fino alla metà del Settecento. do la soluzione a navata unica prima descrit- Per questa parte del complesso conventua- disegno planimetrico o di altro tipo che solo là dove era necessario, data la difficoltà ta, con un tetto a doppia falda; in facciata pre- le, come per la chiesa, resta insoluta la veri- potesse consentire di documentare lo stato o il valore simbolico dell'opera, si affronta- senta, sopra il portale quadrangolare, una fi- fica di eventuali permanenze delle struttu- del convento ad una certa data, anche se cer- va; altrimenti si usava proporre `uno schiz- nestra semilunare tripartita, che attesta un ag- re precedenti, di fondazione benedettina o tamente almeno il rilievo della planimetria zo', quasi un'idea del lavoro da compiersi, giornamento rispetto a soluzioni tardocin- meno, in quanto dal punto di vista metodo- del piano terra è stato redatto nel 1788 dal che doveva essere modificata o approfondi- quecentesche, anche se tale elemento è stato logico questo avrebbe richiesto la necessità perito Antonio Nolfi, in allegato alla docu- ta direttamente in cantiere."(46) Inoltre nel ampiamente adottato nel Seicento. Da que- di rielaborare dati e informazioni di natura mentazione necessaria alla procedura am- caso in questione l'edificio è stato oggetto sto corpo di fabbrica compatto si stacca solo diversa attingibili, oltre che dalle tradizionali ministrativa relativa alla soppressione del di almeno due interventi di una certa entità un piccolo locale, probabilmente la sagre- fonti storiche, documentarie e bibliografi- convento(45). Probabilmente non è stato mai e di frequenti opere di manutenzione e di stiac41>, e il campanile, che nel 1627 veniva che, anche dall'osservazione attenta dello realizzato un progetto d'ampliamento in piccole modifiche planimetriche con la rea- ancora indicato come il "campanile antico stato di fatto e dei documenti di fabbrica, quanto "fare eseguire un disegno preciso, lizzazione di nuovi locali(47). In questo senso con due campane bone, ne vi è memoria chi del tutto inesistenti allo stato attuale delle un progetto preparato da un architetto o è opportuno ricordare che esigenze econo- li habbi fatte fare" (42). ricerche. Inoltre non è stato ritrovato alcun ingegnere costituiva un costo aggiuntivo che miche, unite a logiche cantieristiche, con-

122 123 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo VI - Il complesso conventuale dei SS. Vincenzo ed Anastasio

sentivano più frequentemente di interveni- rizzo del portico, ma anche la descrizione La nascita del Battista. re parzialmente sull'edificio esistente e ra- del piano superiore trova riferimenti con Tela ad olio (dim. metri 1,23x1,37) ramente con progetti e realizzazioni che tra- l'attuale. E' infatti riconoscibile l'ampio dor- esposta al culto nella sformassero radicalmente la struttura. Non mitorio coperto con una volta ribassata e chiesa di Linzanico, è sempre possibile ricostruire l'iter che ha unghiata, molto diffusa negli ambienti ce- sec. XVII. portato l'edificio al suo stato attuale, per la nobitici, soprattutto nei refettori(52), che di- povertà delle fonti documentarie e per la stribuisce diversi locali su entrambi i lati, complessa interpretazione dei dati, in assen- dove in particolare, sul lato verso la strada za, come nel caso in esame, di documenti statale, sono ancora riconoscibili, per le di- specifici della fabbrica e di disegni. mensioni contenute, le piccole celle dei fra- Per il convento di Abbadia il materiale ar- ti. Il dormitorio è stato oggetto di un ulte- chivistico ha consentito alcune interessanti riore intervento edilizio, realizzato tra il 1704 considerazioni, lasciando però insoluti alcu- e il 1705, quando "dal padre magistro Gioa- ni aspetti. Alla fine del Cinquecento il Nin- chino Benedetto Borsa priore fu fatto il dor- guarda riferisce che il convento aveva "biso- mitorio nuovo e inalzato nella forma che si gno di socorso per non havere se non un vede e fatte mettere tutte le invetriate alle ala"(4 S), ma è più dettagliata la descrizione finestre delle camere verso il giardino" 53) fatta dall'anonimo frate che iniziò la com- La scala principale che metteva in comuni- pilazione dei volumi d'archivio nel 1627, cazione i due piani era posta all'estremo sud nella quale alcuni elementi del convento, del portico, come testimonia non solo il.per- che ancora oggi permangono, sembrano già manere ancora di qualche gradino in un lo- essere riconoscibili: al piano terra le stanze cale ripostiglio ricavato al piano terreno, ma erano distribuite solo dal portico ed erano anche l'importanza della decorazione che al poste in sequenza e comunicanti l'una con piano superiore dà risalto alla porta di co- l'altra: "il convento ha due cantine nella municazione fra il vano scala e il dormitorio, prima si tiene le tine, et nella seconda le dove per dare risalto plastico all'apertura ad botte del vino, vi è un refettorio antico, una arco è stato raffigurato un portale con colon- cucina, et tutte queste a piano di terra; et si ne, arricchito di decorazioni diverse. Tale sca- va di una nell'altra, vi è un portico abasso la venne sostituita, in seguito al cambiamen- grande quanto tutte le sopra nominate stan- to di destinazione d'uso a residenza privata, ze"(49). Il piano superiore presentava un da un'altra collocata sul lato opposto, dove si ambiente di distribuzione delle diverse ca- apriva l'accesso alla "scala secreta dalla cuci- SCHEDA soltanto fino alla prima La tradizione ci ha storico premetto mere che, come verrà descritto, in seguito na nel dormitorio"(54) . Anche tale accesso è metà del XVI secolo. tramandato l'origine alcune considerazioni. assolveva a più funzioni: "di sopra vi sono riccamente decorato con dipinti raffiguranti L'abbazia Ci troviamo di fronte longobarda dei due La distinzione tra il sei camere antiche et una camera grande un portale e un motivo di angeli che culmi- a sette secoli di cenobi, costruiti, si comune di Abbadia fatta fabricare dal sopranominato fra Vin- na con un grande orologio inserito nell'un- oscurità quasi assoluta. dice, con l'apporto Lariana e quello di cenzo Galli, et vi è il dormitorio che abbraz- ghia della volta, sopra al quale si legge anco- La ricostruzione all'anno 833, in piena Questo periodo è decisivo dell'ultimo re Mandello è una za tutte queste camere" (50) ra chiaramente la sigla "MS"(55) . Il piccolo del periodo età carolingia. stato in parte barbaro, Desiderio; distinzione che risale A partire dal 1633 l'ala del convento fu og- andito coperto a crociera, punto di arrivo medioevale nella zona Un attento esame illuminato grazie al nessuna prova all'epoca moderna; nel getto di un intervento di ristrutturazione della scala secondaria che si affaccia sul dor- di Abbadia Lariana è delle fonti lavoro di Giovanni documentaria ha mai medioevo in consistente, di cui il frate annota gli estre- mitorio, presenta sulla parete di fondo un un tipico caso in cui documentarie, Spinelli, storico delle permesso però di particolare si parla mi: "dal medesimo priore magistro Anasta- affresco, raffigurante la Deposizione, sagoma lo storico riesce a conservate presso istituzioni religiose raggiungere qualche soltanto di pieve e sio Galli fu a spese proprie cominciato a ri- to ad arco che ripete la forma del vano por- intuire sulla base di l'Archivio di Stato di lombarde'>. certezza su questo territorio di Mandello novare da fondamenti in sudetto monaste- ta, probabilmente al fine di ottenere un ri- indizi precisi Milano - in particolare Una lettura innovativa, fatto. e quindi di monastero ro l'anno 1633, e continuò in fabbrica sino cercato effetto prospettico. lo svolgersi di il fondo di S.Vincenzo e sotto alcuni aspetti Spinelli riesce a di S. Pietro di al 1663. Primieramente fece fare un'ala di Anche le porte delle stanze sono contor- istituzioni e eventi in Prato di Milano, a geniale, delle fonti valorizzare e dare Mandello. claustro di longhezza di brazza cinquanta, nate da decorazioni pittoriche cha danno di un certo rilievo, ma cui come vedremo permette allo Spinelli nuova luce a un Questo monastero, et otto di larghezza, con sei colone di pietra lieve risalto plastico, disegnando contorni deve poi scontrarsi Abbadia Lariana era di raggiungere, in elemento fino a quel per la sua importanza viva sopra quale ha fatto fabbricare di nuo- in marmo. con la sconfortante legata, e i cospicui chiave di ipotesi, ma di momento quasi è l'unica istituzione di vo sette camere, cioè due salette, e cinque Nei locali del piccolo convento dei Serviti vi scarsità delle cartari dei conventi dei ipotesi ricca di completamente Abbadia che abbia camere divise in due appartamenti con le erano poi alcuni appartamenti riservati come testimonianze, che Servi di Maria di fondamento, nuove e trascurato, l'abbazia lasciato qualche traccia volte di pietra, e dette camere anno il suo quello del padre Alessandro Molteni, collo- impedisce una S.Vincenzo ed preziose conclusioni. benedettina di nel periodo che stiamo sfogo al lato sinistro del dormitorio. Dall'al- cato in fondo al dormitorio dalla parte del ricostruzione puntuale Anastasio a Mandello, Egli parte dalla S. Pietro nel territorio analizzando. tro lato il sudetto priore ha fatto fabbricare campanile (56) , oppure come quello che il prio- e dettagliata. di S.Gerolamo e di fondazione di due di Mandello, abbazia da Nella presente scheda altre sette camere della qualità delle prime, re Anasatasio Galli aveva fatto fabbricare ne- La prima notizia che la S.Chiara a Como - importanti monasteri cui l'odierna Abbadia riporto inoltre, per le quali sono tutte finite, stabilite, et abitate gli stessi anni del dormitorio. L'appartamen- storiografia medievale non ha però fruttato altomedievali Lariana prende il maggiore chiarezza, dai padri"(51) . L'indicazione delle sei colon- to era costituito da diverse stanze che sono ci fornisce intorno a gli esiti sperati; nella lombardi, S. Vincenzo nome. solo le conclusioni che ne di pietra sembra non lasciare dubbi sulla state accuratamente descritte negli arredi, questa località è molto ricostruzione storica è a Milano e S. Pietro sul Prima di sintetizzare le lo storico raggiunge, possibilità di riconoscere le colonne in se- negli oggetti d'uso, nei numerosi quadri che antica: risale infatti possibile risalire infatti monte Pedale. conclusioni dello rinviando al saggio

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le addobbavano in alcune pagine del volu- quadri con li cornici neri uno del Signore, et un Gallo con la testiera parimenti intagliata". appartamento di riserva, che consiste in me C del convento,(57) di cui si trascrivono l'altro della Madonna della Pietà. Un'altro In assenza di un disegno planimetrico di una sala grande, e due camere annesse alla per brevità solo alcune parti: "nella prima quadro con li cornici come sopra di Santo riferimento risulta arduo ricostruire l'orga- sinistra della scala, corritore in mezzo, che camera situata verso il fiume si ritrova una Francesco. Un'altro quadro come sopra di nizzazione dei locali di servizio come le prende il lume da alto, e lateralmente, stan- lettiera di noce con le sue colone tutte co- Santa Maddalena. Un'altro quadreto come cantine, il granaio, il forno, la ghiacciaiah8l, ze per li padri in testa al dormitorio, scala perte in radica, et alla sommità di dette colo- sopra de Cinque Santi. Tre fruttiere (...) che vengono però attentamente descritti segreta, che discende e mette alla cantina, ne vi sono sopra cadauna un Centauro (...) Nella saletta se vi ritrova: quattro quadri gran- nella relazione del perito Antonio Nolfi del e tinera, e infine della tinera, stanza, che Un tavolino di noce unito con l'armario del- di de quattro Evangelisti (...) un quadreto di 1788: "Porta d'ingresso, giardino, portico serviva per scuola a fanciulli, della prima la libraria (...) un inginochiatoio di noce la- S.Gerolamo (...) un quadro grande di Santo con sei colonne, atrio, refettorio, stanze di scala segreta altra scala, che mette a due vorato d'intaglio, et ornato di machia con un Vincenzo ed Anastasio con la cornice di noce seguito e piccoli ripostigli annessi, andito stanze per i conversi, e questa scala mette Cristo (...) un Cenacolo con le cornici nere (...) un tavolino di marmo nero con il suo che mette in chiesa, e campanile con scala al granaro sopra alla tinera, e stanza per la senz'altro ornamento. Un altro quadro della piede di legno (...) due scrittorii coperti di segreta per il superiore, e da questo si pas- scuola suddetta. Tutto il convento è in buon Conversione di S. Paolo con le cornici nere machie con suoi tavolini (...) due sedelini di sa alla cantina, cucina, e scaldatoio. Altra ordine, e involtato ai due pianil59 ". come sopra. Due quadretti fatti in'otto ango- maiolica dipinti un catino di rame con il tri- stanza per la cucina vecchia, in seguito la- L'unico disegno fino ad oggi ritrovato negli li l'uno della Samaritana, et l'altro della Pe- piede di legno. (...) nella prima camera pas- vandino, e pozzo, sotto la scala della cuci- archivi mostra la planimetria della zona cir- catrice. Un'altro quadretino della Natività del sata la saletta per andare verso il dormitorio na vecchia con strada sotterranea si và al costante, dove compare sul margine destro il Signore con le cornici addorati (...) una ne si ritrova come segue: una lettiera intaglia- trotto, e con scala segreta si và al dormito- piccolo convento in vista prospettica dalla Madonna d'alabastro (...) Nella seconda ca- ta con collone alla sommità de quali vi è rio superiore, al scaldatoio vecchio, e sito quale è possibile osservare una parte del con- mera si ritrova una lettiera intagliata di noce un'aquila con la sua testiera parimenti inta- del forno e stanza in seguito, cortile con vento verso il giardino, circondato dal muro con le colone alla somità de quali vi è un ca- gliata (...) un acqua santino di maiolica di- porta di uscita, e stanza in seguito, cortile di cinta che "nel 1663 dal medesimo priore vallo la sua testiera parimenti di noce con i pinto con una croce nera (...) Cinque qua- con porta di uscita, e due siti per dispensa, [Anastasio Galli] fu fatta fare attorno al giar- suoi ornamenti, et machia. Un pagliariccio, dri grandi tutti d'una qualità con suoi corni- altro sito per legnera, giardinetto per agru- dino quale consiste tra l'altezza e circuito di un materazzo, un letto di piume con il suo ci neri, un de quali è Santo Gerolamo, uno mi, altro portico per legnera, altro giardi- brazza mille e ottocento in circa. (...) Susse- capezzale et un catino, una coperta di lanna, Giuditta et Oloferne, uno di Nostra Signora netto per agrumi, sito per il lavandino, e guentemente dal medesimo priore fu fatta et una copertina di fillo (...) un inginocchia- alla colona, et l'altra di Santa Appolonia, et stanza per foresteria per le donne; dal giar- fare un ala di fabbrica staccata dal claustro toio di noce intagliato con un Cristo d'alaba- uno di Santa Caterina, e un più picciolo del- dino grande si passa alla vigna cinta di per la foresteria, quale consiste in una saletta stro, et due figurine d'avolio, et un quadrati- l'Annociata (...) Nella seconda camera passa- muro, con peschiera in angolo verso il lago. con due camere con le sue volte di pietra, e no con li cornici neri. Un quadro grande ta la saletta si ritrova una lettiera di noce con Che mette al superiore vi sono due scale suoi superiori della medesima qualità" i60), di d'una Madonna Santissima di Reggio. Due le colone entagliate alla sommità de quale vi è segrete, e scala nobile in faccia a questo cui non sembra sia oggi rimasta traccia.

L'abbazia oltre alla dedicazione annis XXXV. l'arcivescovo di Milano ancora alla fine del XIII fu conservato nel Mandello, ormai in appartenevano (S. Vincenzo in Prato) al primo degli apostoli, De licentia istius mirava ad estendere la secolo veniva chiamata tempo, pur avendo completo abbandono. Mandello e quindi soggetto ritroviamo inoltre archiepiscopi sua influenza sul "abbatia Sancti perso ogni sua Alla fine del XIII Abbadia Lariana? all'arcivescovo di anche il culto di alcuni monasterium Sancti contado di Lecco Vincentii", ossia feudo funzione reale. secolo Goffredo da Erano sotto l'inflenza Milano. stesso per ogni nacque ex novo ma santi riscontrabili Petri de Mandello e quindi sui passi abbaziale di S. Vincenzo Sopravvisse l'antica Bussero, nel Liber dell'arcivescovo di Il cerchio magico, di eventuale chiarimento con tutta probabilità soltanto nell'area della unitum fuit cum alpini. Risultò di Milano. chiesa di S. Pietro ma Sanctorum Milano o del vescovo cui l'abbazia sulle questioni sorse su una Padania orientale. monasterio Sancti funzionale a tale Con tutta probabilità scomparve Mediolanihi, di Como? benedettina di metodologiche e sulla preesistente cella del La prima menzione Vincentii anno Domini progetto l'unificazione questo atto segnò la probabilmente già dalla riportando un E' molto pericoloso S. Pietro ad Abbadia lettura e l'utilizzo delle ben più importante diretta del monastero DCCCXXXIII tra il monastero fine dell'esperienza metà del IX secolo la dettagliato elenco di parlare di confini Lariana rappresenta il fonti. cenobio di S.Pietro in abbadese risale al 833 (Nell'anno di Cristo milanese di S.Vincenzo monastica di Abbadia presenza cenobitica. Il chiese, cappelle ed ecclesiastici nel centro, si chiude non L'abbazia di S. Pietro Ciel d'Oro di Pavia. I ed è ricavabile dalla 826, sedendo sul al Prato sorto, Lariana. La comunità territorio di Mandello altari sotto la medioevo e in senza domande ed fu fondata tra il 770 e contatti tra la zona di Chronica soglio pontificio a secondo l'ipotesi di monastica, divenne uno dei tanti giurisdizione dei particolare prima interrogativi forse per il 772, quasi al termine Mandello e il Archiepiscoporum Roma Gregorio III, e Spinelli, nel decennio probabilmente in complessi fondiari del successori di dell'anno Mille. sempre nascosti nelle della lunga vita del complesso monastico Mediolanensium di governando in Italia compreso tra 1'814 e disaccordo con monastero cittadino di Ambrogio, citò per la Nel nostro caso, e non pieghe segrete della regno longobardo sulle rive del Ticino, Lampugnano da Ludovico il Pio, 1'824 fuori dalle mura l'arcivescovo S. Vincenzo. pieve di Mandello ben è un caso unico, due storia. nell'Italia anch'esso fondazione Legnano, poi ripresa Angilberto, il secondo di Milano nei pressi di ambrosiano che le I due monasteri, quello IO chiese e due altari sfere di influenza Guido Cariboni settentrionale, qualche longobarda, sono più dallo storico milanese di questo nome, fatto Porta Ticinese, e San aveva imposto la milanese e quello di nella zona detta religiosa ma anno prima della di uno. Pergamene del trecento, Galvano arcivescovo di Milano, Pietro in Mandello, sottomissione al S. Pietro in , pur Abbadia Sancti probabilmente anche Note definitiva conquista di altomedievali Fiamma: "Christi anno rimase in carica 35 abbazia meno cenobio milanese, fondati in epoca Vincentii; tra le chiese politica ed economica I . G. SPINELLI, L'origine Pavia da parte di Carlo testimoniano DCCCXXVI, anni. Con il permesso importante ma che abbandonò la località carolingia, riuscirono a una è ancora dedicata si intrecciano e si desideriana dei monasteri di Magno. La fondazione sostanziosi possessi eminente in Roma di questo arcivescovo poteva vantare per trasferirsi sulla riva retrodatare la loro a S. Pietro, nessuna compenetrano. S. Vincenzo in Prato di Milano e di S. Pietro di Civate, venne beneficata dei religiosi pavesi Gregorio tertio, il monastero di tradizioni ben più opposta del ramo origine, e ad traccia però dei Ad una tradizionale in "Aevum", I 986, 60, probabilmente da re lungo le sponde del imperante in Italia S. Pietro di Mandello antiche. Di questa lecchese e fondare accrescere quindi il monaci. appartenenza della pp. 198-2 17. Desiderio e da lui fatta ramo orientale del Ludovico Pio, fu unito al monastero fusione rimase traccia quindi, nel 936, il loro prestigio perchè Rimane a questo zona alla diocesi 2. G. VIGOTTI, La diocesi di consacrare lago di Como, via Angilb'ertus, huius di S. Vincenzo nel toponimo assunto monastero di S. Pietro entrambi erano stati punto ancora un di Como si viene a Milano alla fine del secolo XIII. Chiese cittadine e pievi forensi all'arcivescovo fondamentale per i nominis secundus, nell'anno del Signore dal territorio su cui in Civate alle pendici legati da uno stretto problema aperto: a sovrapporre una serie nel "Liber sanctorum" di Tommaso di Milano. rapporti tra Italia e factus archiepiscopus 833). sorgeva l'abbazia di del monte Pedale. II vincolo al monastero quale circoscrizione di diritti reali di un Goffredo da Bussero, Il monastero non Germania; a Mandello, Mediolanensis sedit In piena età carolingia S. Pietro, zona che toponimo di Abbadia di S. Pietro di ecclesiastica monastero Roma 1974, pp.389-392.

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L'assunzione. La natività. Tela ad olio Tela ad olio (dim. metri 1,23x1,37) (dim. metri 1,23x1,37) esposta al culto nella esposta al culto nella chiesa di Linzanico, chiesa di Linzanico, sec. XVII. sec. XVII.

6.4 I SERVITI Parma. Sono elementi che contribuiscono un "regresso" di fiume da cui si ricavavano lontani e circonvicini. Si fecce dal padre Va- Le dimensioni del piccolo convento di Ab- ad appurare che è stato il Seicento il perio- delle pietre (67) lentino Zoccolante erudito panegirico. Ap- badia consentono di supporre che il nume- do di maggiore attività del convento, come L'organizzazione interna del convento pre- parato sontuoso alla chiesa, quattro salvi di ro dei frati che lo hanno abitato nel tempo è meglio evidenziato da diversi fattori: in vedeva una serie di incarichi che venivano mortaletti fra la vigilia et il giorno della so- non sia mai stato elevato. Tale ipotesi sem- primo luogo l'attività edilizia che interessò assegnati periodicamente ai frati riuniti in lennità, quantità di saiettoni, fontane, et bra confermata dalle notizie, peraltro fram- il complesso conventuale, ma anche altri assemblea: oltre al priore venivano eletti il tronero di fuoco artificiali et anco due fal- mentarie, che è possibile estrapolare dal edifici che i frati possedevano nel territo- sacrestano, il procuratore, il primo e il se- lò".(71) Analogamente, il 21 giugno 1665 "il materiale archivistico a disposizione, da cui rio circostante, adibiti ad attività produtti- condo revisore, un "granatiero", un "canti- Presbitero Luc'Antonio Valle studente fi- emergono alcuni dati in proposito: nel ve; un accrescimento del patrimonio; la naro" e un "cucinaro", un infermiere, un glio del convento dei Servi di Bologna can- 1627(61) la famiglia di religiosi contava solo concessione di indulgenze, la consegna di "portinaro" e un "dispensiere".(68) tò la sua prima messa all'altare maggiore tre componenti, due regolari e un laico; ma reliquie, la possibilità di coinvolgere in fe- Per quanto riguarda i rapporti con gli abi- della nostra chiesa il giorno sudetto che fu certamente essi aumentarono nel corso del ste religiose e processioni la popolazione tanti di Abbadia è possibile sostenere che la terza domenica giorno della nostra pro- secolo(62), come documentato dalle diverse di Abbadia. fossero buoni almeno in tutto l'arco del cessione generale; e vi fu musica, sbarro annotazioni riportate nel volume C relati- I beni immobili dei frati erano collocati ad XVII secolo, mentre si incrinarono succes- d'archibugi, e grandissimo concorso di tut- ve all'entrata in convento di ciascun fra- Abbadia e nelle zone limitrofe e proveni- sivamente, come alcune dispute hanno con- to il paese. Il padrino all'altare, oltre li due te(63). Per quanto riguarda il Settecento i vano per lo più da donazioni o da permu- sentito di documentare (69). Più volte nei ministri, fu il magistro Michel'Angelo de dati a disposizione sono quelli desunti dai te, ma sovente da acquisti. Di alcuni terre- volumi del convento, a commento di una Capitani Vimercati priore e suo lettore e li documenti relativi alla soppressione del ni l'anonimo frate autore dei volumi del celebrazione particolare nella chiesa di altri due padrini furono dottor Camillo convento, sui quali il numero indicato si convento non è in grado di indicare la pro- S.Vincenzo, viene fatto riferimento alla Aijroldi da Molino e signor Nicolò Lanfran- approssima intorno alle dodici presenze, venienza e si limita ad indicarli come anti- partecipazione entusiasta degli abitanti di coni".(72) Il ricevimento di ben 14 reliquie, che costituiva il limite minimo per mante- chi. Si tratta di prati, campi coltivati, frut- Abbadia come avveniva ad esempio in oc- di cui sono conservate le autentiche(73) e la nere attivo il convento. E' interessante no- teti, vigneti, e molti uliveti, alcuni boschi, casione della processione dei frati ogni ter- concessione dell'indulgenza plenaria(74) a tare che in uno degli elenchi compilato in che per la maggior parte non superavano za domenica del mese(70), o dei festeggia- chi avesse visitato la chiesa dei SS. Vincen- questi anni, cioè nel 1770 circa, i frati sono singolarmente le dimensioni di poche per- menti del 13 settembre 1671, quando "si zo ed Anasatasio nel giorno di S.Apolllonia quasi tutti di provenienza milanese, men- tiche, ciascuno con gli edifici rurali annes- fece pubblica solennità della canonizzazio- contribuirono ad avvicinare i fedeli all'atti- tre solo uno è comasco. Nel Seicento, inve- si, come una "frangia""), diversi torchi per ne di S. Filippo Beniti nostro glorioso pro- vità religiosa dei frati, che talvolta veniva- ce, il priore Giuseppe Maria Baiardi era il vino, un mulino per il grano(65). Era di pagatore e si portò lo stendardo processio- no chiamati a celebrare funzioni liturgiche oriundo di Pola in Borgogna e Francesco propretà dei frati anche una "calchera" (66) nalmente fuori dalla nostra giurisdizione anche in altre chiese. Ad esempio il sacer- Formentini, priore nel 1661, proveniva da posta in prossimità del convento stesso e con concorso d'infinità di popolo de paesi dote don Carlo Bellini, nel suo testamento

128 129 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA.

Sopra. Il matrimonio della Vergine. Tela ad olio (dim. metri 1,23x1,37) esposta al culto nella chiesa di Linzanico, sec. XVII. Pagina a fianco. Gioachino, Anna e la Madonna bambina. Tela dipinta a olio (dim. metri 2,50x1,67) esposta al culto nella chiesa di Borbino, sec. XVII.

datato 8 maggio 1680, incaricò i serviti di sono sottoposti a tutti gli aggravi"(78) . Più com- Mandello di celebrare quattro messe la set- plessi erano certamente i rapporti con il par- timana all'altare del Crocifisso nella parroc- roco, di cui purtoppo si hanno solo pochi chiale di Mandello e un'altra all'altare del- accenni nella documentazione disponibile(79). la Beata Vergine del Rosario nell'oratorio La corrispondenza con i Serviti di altri con- di S. Marta attiguo alla parrocchia(75) venti è documentata con le trascrizioni di I Serviti erano stati scelti anche da Giovan- alcune lettere nel volume C, che conten- ni Angelo Pensa per celebrare alcune mes- gono per la maggior parte prescrizioni per se all'oratorio di Borbino di patronato del- i frati, come quella che prevedeva la clau- la famiglia Pensa(76) sura del giardino del convento salvo nei In merito alla celebrazione dei funerali è sta- giorni delle processioni(S0), o le modalità ta conservata una corrispondenza tra i par- con cui i padri di Abbadia dovevano opporsi rocchiani di Abbadia, il vescovo di Como, il alla volontà episcopale di visitare i conven- parroco di S. Lorenzo sopra'Adda e i Padri ti de Regolari (81) . Serviti, che presentarono ricorso ad una di- Dalle fonti bibliografiche riguardanti la sto- sposizione del Vescovo reclamando la leggi- ria dell'Ordine non sono emersi elementi mità dei parenti dei defunti di invitare, per che possano far supporre che i frati di Ab- le esequie, i religiosi che ritenevano oppor- badia abbiano rivestito un ruolo significa- tuno senza condizioni pregiudiziali(77). I par- tivo in seno all'ordine, ma l'unico episo- rocchiani presentarono a loro volta una di- dio la cui importanza probabilmente ha chiarazione in merito che consente di avva- superato i confini del lecchese è datato al lorare gli stretti legami con i frati: "sarà di 1665, quando "il 25 ottobre, giorno di do- grande loro consolazione se verranno chia- menica fu diffesa una cattedra da conclu- mati i padri Serviti dell'Abbadia alli monito- sioni di teologia, filosofia e logica dal frate rii ed uffici liturgici che si celebrano nella loro Luc'Antonio Valle studente da Bologna fi- parrocchia, giacchè essi coh prontezza am- glio del convento de Servi, sotto l'assisten- ministrano li sagramenti della Confessione e za del padre magistro Michel'Angelo de Comunione, danno il popolo il comodo di Capitani Vimercati figlio e priore di que- molte messe, pagano le decime al parroco, e sto convento di Mandello, e furono dedi-

130 Capitolo VI - Il complesso conventuale dei SS. Vincenzo ed Anastasio TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA.

cate le sudette conclusioni all'Illustrissimo sig. Cesare Aijroldi di Mandello Tesoriere generale dello Stato di Milano. Li arguenti furono il M.R. magistro Loriolo Domeni- cano fatto dal nostro sig. Medico, et M.R.Sig. Dottor Pensa de Mandello alla Teologia. MM.R. Magistro Giovanni Sanzi- no da priore del Lavello in terzo luogo alla filosofia e M.Sig. Giovanni Aijrol- di figlio del sudetto don Cesare alla logica.Tutti egregiamente con infinito ho- nore e concorso di tutto il paese"(82).

6.5 LA SOPPRESSIONE La politica riformista di Maria Teresa d'Au- stria e di suo figlio Giuseppe rivolta alla sop- pressione di molti enti religiosi e all'inca- meramento delle proprietà relative, segnò il destino,di molti conventi e monasteri dif- fusi nelle diverse diocesi del regno, provo- cando conseguentemente anche la disper- sione e a volte la perdita di un notevole pa- trimonio storico-archivistico ed artistico(83). In tale ambito prese avvio con il Dispaccio Reale del 20 marzo 1769 l'articolata prassi amministrativa e burocratica che portò alla soppressione anche del convento dei SS. Vincenzo ed Anastasio. La Curia Vescovile di Como(84) preparò il piano di soppressio- ne del convento facendo appello alle dispo- e nell'esercizio di attività scolastiche a van- Pagina a fianco. sizioni di Papa Innocenzo X, che nel 1652, taggio dei bambini del paese "insegnando Sopra: Ultima cena. con l'enciclica "Instauranda", richiamata loro a leggere, scrivere e far conti". Inoltre Sotto: Pentecoste. nel dispaccio del 1769, prevedeva la sop- era previsto il pagamento di una parte del- Tele dipinte a olio (dim. metri 1,85x1,33) pressione dei piccoli conventi, cioè di quel- la rendita vitalizia assegnata ai frati serviti, esposte al culto nella le famiglie di religiosi che non raggiunge- computata nella somma di 214.10 lire, in- chiesa di S. Lorenzo, vano il numero di dodici(85) e che non era- feriore alle 300 previste dalle disposizioni sec. XVII. no in condizioni tali da garantirne la sussi- generali della Curia Arcivescovile di Mila- In questa pagina. stenza. no in merito, in quanto la rendita comples- Sopra: Sant'Agostino. Il piano era articolato in otto punti in base siva del convento non consentiva tale cifra. Tela a olio ai quali i benefici e i carichi del convento 623 lire in perpetuo vennero invece asse- (dim. metri 1, 90x2, 68) sarebbero stati ripartiti a vantaggio di di- gnate ai parroci di Abbadia che si sarebbe- esposta al culto nella chiesa di S. Lorenzo, verse comunità parrocchiali della diocesi ro succeduti nel tempo, ai quali veniva affi- sec. XVII. di Como. In primo luogo il piano prevede- data la celebrazione di alcune messe ed al- Sotto: San Carlo. va l'istituzione di un beneficio coadiutora- tri obblighi, come le riparazioni eventual- Tela a olio le in cura d'anime nella stessa chiesa del mente necessarie alla chiesa, alla sagrestia (dim. metri 2, 25x1, 60) convento a vantaggio dei parrocchiani di e al convento. Venne inoltre prevista la pro- esposta al culto nella S.Lorenzo sopra l'Adda, bisognosi di tale fanazione della chiesa parrocchiale di S. chiesa di S. Rocco, 1616. sussidio in quanto per la maggior parte Lorenzo sopra'Adda, officiata fino a que- abitavano dispersi a distanza notevole dal- sta data, e il trasferimento del titolo par- la loro chiesa parrocchiale. Il beneficio rocchiale alla chiesa annessa al soppresso consisteva nella somma di £ 775.6.9 e pre- convento, evidenziando come questa solu- vedeva diversi obblighi, tra i quali la cele- zione avrebbe evitato di effettuare gli in- brazione di 320 messe nella chiesa del con- terventi di riparazione che urgevano nella vento e una collaborazione attiva con il par- vecchia parrocchiale (86). lo, oltre ad una cappellania alla parrocchia- roco nell'amministrazione dei Sacramen- Gli altri punti del piano di soppressione pre- le di Colico e a quelle di S. Giorgio e di S. ti, e in particolar modo quello della peni- vedevano di istituire un altro beneficio coa- Salvatore di Como; era previsto che una par- tenza, nell'assistenza agli infermi e ai mo- diutorale, articolato in modo simile al pre- te della rendita dei possedimenti che il con- ribondi, nelle lezioni di Dottrina Cristiana cedente, in assistenza al parroco di Mandel- vento aveva a Mandello, comprendente il

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torchio e la calchera, sarebbe stata concessa Pagina a fianco. al parroco di Crebbio, mentre la rendita del Sopra: i sette santi fondatori dell'ordine. molino era a vantaggio dell'arciprete di L'affresco è posizionato Mandello. Infine al convento dei Padri Ser- sulla parete del portico viti di S. Gerolamo di Como, che si sarebbe- confinante con la chiesa. ro assunti l'onere di pagare la pensione vi- Sotto: Sant Apollonia. talizia al padre Francesco Pecoroni e quella Tela a olio di padre Francesco Pini, una parte delle ren- (dim. metri 1, 92x1,13) esposta al culto nella dite da capitali e la possessione di . parrocchiale di S. Lorenzo, Gli arredi e i paramenti sacri in dotazione sec. XVII. alla chiesa dei SS.Vincenzo ed Anastasio vennero assegnati essenzialmente alla par- In questa pagina. Planimetria settecentesca rocchia di Abbadia, suggerendo però di del porto. metterne parte a disposizione di altre chie- Conservata in archivio se che ne avessero fatto richiesta, come ad parrocchiale. esempio la parrocchiale di Crebbio. Il piano dovette affrontare il malcontento di molti, ma incontrò il consenso di altri(" e nell'arco di circa dieci anni, nonostante i tentativi d.ei frati di Mandello di dimostrare la loro leggittimità, il convento venne sop- 3, Zar.. hrfrf 1fraf, ministro plenipotenziario della Regina, pro- ~2 2, ,~ . r >re pose un piano di annessione del convento a?~de e

dre servita Angelo Maria Pozzi fece richie- a•.. ,1 s..r; ~ .,01...4.;;, x. -u , ... sta al vescovo Giovanni Battista Muggiasca :. ;'~~¢ per la traslazione dei legati ed obblighi di messe gravanti sui frati del convento di S. w a< -•~.~ Girolamo e del convento dei frati di Abba- dia per la necessaria officiatura della chiesa e del convento vacante di S. Chiara(89). E' di poco successiva la verbalizzazione del- _~.~ la passaggio dei frati provenienti dai due n ,„ í > kti •Jl .1. conventi serviti in quello di S. Chiara, come 4 attesta l'atto del notaio di Como Carlo Ses- sa in data 15 dicembre 1788, in cui Tomma- so Giani, Preposto della Regia Generale Am- ministrazione del Fondo di Religione in vA, 24, Como da una parte e dall'altra padre Ange- lo Maria Pozzi, ex presidente della Congre- gazione dei Servi di Maria, in vigore dei de- creti del Regio Imperial Consiglio di Gover- no, stipularono la permuta della chiesa e cir- rio dei PP. Serviti dell'Abbadia e di alcuni il 30 giugno e il 14 agosto dello stesso condario del soppresso convento di S. Chia- terreni limitrofi tra padre magistro Angelo anno(92). Inoltre le parti stipularono un con- ra con la chiesa e il convento di S. Girolamo Maria Pozzi, presidente della congregazio- tratto di livello perpetuo in cui i fratelli in Como. Il passaggio della famiglia di frati, ne dei Servi di Maria da una parte, e i fra- Bianchi, rappresentati dal fratello Antonio ai quali si erano già aggiunti quelli prove- telli Fisico Ernesto, Galdino, Giuseppe An- Maria, si impegnarono a pagare un annuo nienti dal convento soppresso di Abbadia, tonio, Giovanni Battista e Antonio Maria canone di affitto per i terreni di ragione era già avvenuta una settimana prima(90). Bianchi, figli di Giovanni, abitanti in Man- dei frati posti nelle località di Linzanico, Per quanto riguarda invece gli edifici del dello e rappresentati dal fratello C. C. Gae- Crebbio e Mandello. La stipulazione del- complesso conventuale di Abbadia, la chie- tano, notaio di Milano abitante in Lecco. Il l'atto avvenne alla presenza di Tommaso sa divenne la parrocchiale (91) mentre il cir- valore dei beni acquistati venne fissato a £ Gianni, Preposto della Regia Generale Am- condario venne venduto a privati: infatti il 16.200 in sede di asta pubblica gestita dal- ministrazione del fondo di religione. 4 dicembre 1788 venne stipulato un con- l'Ufficio della Regia Amministrazione del La descrizione di tali beni venne redatta il tratto di vendita del caseggiato e circonda- Fondo di religione, che aveva avuto luogo 20 dicembre 1788 dall'agrimensore di Mila-

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NOTE quali però è possibile conoscere solo la dedicazione. E' proba- 37. Ibidem. bile che alcuni di essi facciano ancora parte delle opere artisti- 1. ASDCo, Monasteri soppressi, cc. B e C; ASMi, Culto, p.a., che di cui sono ricchi gli oratori e la chiesa parrocchiale di 38. Ibid. vol. C. c. 1797 e ibid., Amministrazione del fondo di religione, c. 1827. Abbadia. Ad esempio nell'inventario degli arredi di alcune 39. Ibid. volume B: "Ultimamente da esso priore furono fatte 2. ASMi, Fondo di religione, p.a., cc. 3776 - 3783. camere del convento (vedi in seguito il paragrafo relativo) fare quattro sepolture in detta chiesa di spesa di cento scu- compare un quadro di S. Apollonia che potrebbe essere quel- di: sicchè la spesa fatta dal sodetto priore ad onore di Dio, 3. "Dio te salve Santissima Maria Madre de Dio Regina de lo oggi esposto al culto nella seconda cappella a destra della et abbellimento della sudetta chiesa sarà di scudi mille e Celi / porta del Paradiso Madonna del Mundo pura e sola / chiesa parrocchiale. Anche la serie di quadri di motivo maria- settecento incirca". BENI DA LIVELLARSI. tu sei Virgine tu concepistiJesu senza peccado tu par/toristi il no che sembrano tutti realizzati dallo stesso pittore, simili an- Creatore e Salvatore del mundo in el qual / non dubito libera che per dimensioni e cornici, esposti al culto nella chiesa di 40. Ibidem. 1 migliaio dare i Lia:lo perpetuo li mn tocco dekn"i Reni di ragioni dei v:oaa RR PP. Semiti def.' Ai,hadia M Mu..d'o: Chinini= afpin i raie me de ogni male e prega per li miei pecadi." Ibid., c. 3778. Linzanico è probabile che provenga da una delle cappelle dei contratto aachc ipartin me Ivi R f obIdasionr nel termine di n, k prnRme (V.. negli ani ddí lafralcriaa Cnn hcrc orafo cui tono li 41. Ibidem: "contiguo a detta cappella maggiore vi è la sa- Cromo,' •n Serviti, che erano appunto un ordine mariano. danno iteria .ri .ad adid re. Al edano Beata Vergine nella chiesa dei Serviti di S.Vincenzo secon- de Monte di Milano, è in ASDCo, Monasteri soppressi, c.B. do il disposto da Giovanni Pietro Pastoni morto l'anno de- 44. ASMi, Fondo di religione, p.a., c. 3783, con particolare A.GIANI - L.GARBI, Annalium sacri Ordinis fratrum Servo- corso per istrumento rogato dal notaio Giovanni Pietro Sca- riferimento ai volumi B e C più volte citati. rum B.Mariae Virginis a suae institutionis exordio centuriae qua- nagatta di Milano." tuor, Lucca 1719-1725, 3 voll. 45. Nella descrizione del convento redatta nel 1788 dal pe- 15.4 21. Ibid., c.3783, vol. B. rito Antonio Nolfi - in seguito trascritta in parte - viene fatto .o. n, ,e..(l.,sa,y. 6. Cfr. A.ROSSI, Manuale di storia dell'Ordine dei Servi di espressamente riferimento alla planimetria del piano terra Maria (1233-1954), Roma 1956, p.239. 22. Ibidem. La spesa per la mano d'opera complessivamen- del complesso conventuale, disegno che veniva come pras- te ammontò a scudi 40 e 2 brente di vino, come era solito si realizzato per formulare la stima dell'immobile che dove- 7. Cfr. P.L.TATTI, Annali sacri della città di Como, Como 1663, I] Rlp rnicu 5,15 fa, per le maestranze. va essere alienato: "chiesa, campanile e la stanzetta n. 21 vo1.I, pp.834-835; G.B.GIOVIO, Como e il Lario, in Larius, Torno .. . del tipo del piano terreno che si adatterà ad uso di sagre- 555. rv k"s. r..a.. II, vol.I, Como 1966, p.329. Per quanto riguarda la figura di 23. Ibid. c. 3558, rogito del 1682 agosto 6, notaio Francesco stia": ASMi, Amministrazione del fondo di Religione, c. 1827. Il S.Filippo Benizi e le vicende dell'Ordine dei Serviti vedi al- Curione di Milano abitante ad Asso. L'atto è molto detta- disegno non è stato ritrovato, ma per completezza d'infor- fo.iv0...Uco k..aaa imef. meno EDAL PINO, I frati Serviti di Santa Maria dalle origini gliato ed i lasciti vengono devoluti a diverse chiese della am mazione è opportuno segnalare che non è stato possibile all'approvazione (1233 c.a.-1304), Lovanio 1972, 2 voll.; Servi pieve di Mandello e alle confraternite. Anche le disposizio- consultare una cartella del fondo di religione, la n.3781, in di Maria, in G.PELLICCIA, G.ROCCA (a cura di), Dizionario ni per il funerale sono precise, al punto da specificare i di- quanto è in fase di restauro. I documenti in essa contenuti, Sin degli Istituti di perfezione, Roma 1975, vol.III, pp. 1398-1423. versi pesi che dovevano avere le candele dei partecipanti. i secondo l'inventario del fondo, sono relativi a rapporti con a le « 8. Nei documenti viene quasi sempre indicato come con- 24. Ibid., c.3783, vol.B.. i fratelli Bianchi, che acquisteranno il convento dopo l'ab- m k. vento di Mandello o della Badia di Mandello. Solo in pochi bandono dei frati serviti. Non è da escludere che il disegno m. 25. Ibidem. sia conservato in questa cartella. Add Territorio di nR dc//, C.apo do Pie "I. casi viene identificato con la località di Abbadia. 26. Ibidem. 9. ASMi, Fondo di religione, p.a., cc. 3555 - 3558. 46. Cfr.V.PRACCHI, Tecnologia ed organizzazione edilizia nel legato di Pietro Gardino del 1566 "da impiegar- territorio di Como: appunti e considerazioni, in S. DELLA TOR- 10. Vedi ad esempio la prima pagina del volume B sopra 27. Ibidem, si nel mantenimento dell'altare, o sia a beneficio dell'alta- RE (a cura di) , Il mestiere di costruire. Documenti per una storia . o trascritta o l'appendice documentaria n.2 del presente sag- Como 1992, pp.29-76; in partico- amo re della Madonna delle Grazie, eretto nella chiesa dei servi- del cantiere. Il caso di Como, I. M/ Ter irork do Alandola Cepo ~U' in-~ _ gio. lare la citazione è a p.31. BENI 1. aa

PleD 5.551. 11. ASCo, Sub economato dei benefici vacanti, e.177. In merito pietre". 47. Stanze sopra i mantici dell'organo. vedi il saggio di Michela Capitani nel presente volume. Pdra (uv. 28. Ibidem; anche questo priore si distinse per iniziative di- 48. ASDCo, Visite Pastorali, c.XII

Ia , elw" 12. ASMi, Fondo di religione, c. 3783, vol.B. La Visita Pastora- verse per migliorare la chiesa e il convento dei frati; infatti den, Pcn, le del vescovo Carafino del 1627 conferma che la chiesa è l'anno successivo fece realizzare per gli altari "7 palij di com- 49. ASMi, Fondo di religione, p.a., c. 3786, vol. B. voltata. ASDCo, Visite Pastorali, posizione marmorata" oltre a significativi interventi al chio- MI Territorio dii Afendr//e C. po ci Pire. c. XLVI. 50. Ibidem. stro. Morì nel 1709. 13. ASMi, Fondo di religione, c 3783, vol.B. 51. Ibidem. 29. Ibidem. E' interessante riportare che la spesa affrontata 14. ASDCo, Visite Pastorali, c. XII. per tali lavori fu di circa 100 scudi, in quanto venne riutiliz- 52. Si ritiene di poter escludere la destinazione a refettorio E: Detrae Cori. 110 Canralierc. 15. ASMi, Fondo di religione, zata una parte del legno di cui era costituito il vecchio orga- del locale in esame in quanto le diverse indicazioni ritrova- c. 3783, vol.B. Entrò in conven- no della chiesa, per un valore di circa 200 scudi. to il giorno 16 ottobre 1594 facendo la professione alla pre- te nei documenti archivistici danno ripetute indicazioni del senza del priore Ludovico da S. Bernardo, come documen- refettorio, in alcuni casi di due refettori, ma sempre al pia- 30. Infatti compaiono nella seconda descrizione datata al no terreno: "a lato del sudetto claustro dal sudetto priore tato dall'atto rogato dal notaio Giovanni Antonio Salandi, 1663 circa, e non nella prima, datata approssimativamente di Milano. fu fatta una cucina con due refettori": ibidem. Questo locale al 1627. invece viene sempre indicato come dormitorio benchè in 16. Ibidem. Entrò in convento facendo la professione il gior- 31. Ibidem. Il valore del quadro era di circa 100 lire, come realtà venisse usato anche per depositare alcuni materiali: no 24 luglio 1606 come attestato dall'atto del notaio Ber- riporta il libro B del convento ed anche in questo caso, come "1671. Il priore Giulio Cesare Crespi ordinò di perfeziona- nardino Vasti di Reggio Emilia. Morì nel 1664 mentre era per l'altare del SS.Crocifisso, Domenico Alippi ottenne il re i camerini sopra il giardino di detto monastero atti a ri- Avviso d'asta. no Ferdinando Provasi su incarico dell'agri- priore del convento di Mendrisio. permesso di far raffigurare il proprio stemma. porre le pagliate, le spalliere e i legni che di presente sono Conservato in ASCO, del dormitorio" e che rappresentavano un evidente perico- Notarile, c. 5024. mensore Carlo Buzzi, perito d'ufficio della 17. Ibid., c. 3776: "Licentiam construendi ac etiam permu- 32. Ibidem. Le indicazioni desunte dai documenti fino ad lo d'incendio: ibid., vol. C. Regia Generale Amministrazione del Fon- tandi, et alienandi (...) concedimus (...). Datum in conven- oggi ritrovati non consentono però di stabilire quale fosse tu S. Maria Hoè die XVIII mensis decembris MDCVII Si- a destra e quale a sinistra. 53. Ibid., vol. B. Un'annotazione precedente, del 1696, rela- do di Religione, affinchè fosse consegnata gnatum E Philippus de Alexandria Generalis Servorum" tiva ad una riunione dei frati, già sollecitava interventi nel ai signori fratelli Bianchi, che avevano in 33. Ibidem. dormitorio: "Bisogna fabbricare una legnara per il legname 18. La stesura del volume B non è stata certamente ante- Anastasio Galli entrò nel convento di Abbadia il che serve alla cucina e al convento. Attualmente il legname precedenza sottoscritto il contratto di livel- riore al 1627 ma è proseguita per circa un secolo. Se non è 34. Ibidem. 29luglio 1611 evi mori il 6 maggio 1664. "La spesa fatta dal viene depositato nel dormitorio, non ancora perfezionato lo perpetuo di suddetti beni a decorrere espressamente indicata la data di alcune annotazioni la si sudetto priore in detta fabbrica ascenderà alla somma di con pericolo che si possa accendere il fuoco, mentre vi pas- dall' i l novembre dello stesso anno(93). può solo dedurre, come in questi casi. cinque mille scudi e più". sano i Padri nottetempo con lumi accesi, e di più sarebbe necessario perfezionare il dormitorio": ibid., vol. C. Nonostante le alterne vicende, il piccolo 19. Ibidem. E' probabile che il quadro sopra descritto sia la 35. Ibidem. In precedenza l'altare maggiore esponeva al cul- convento costituisce un segno significativo pala d'altare oggi esposta al culto nella piccola chiesa di Borbi- to un tabernacolo acquistato dal padre Lorenzo Piacentini; 54. "Fu proposto a padri conventuali il partito se fosse bene, sul territorio in grado di testimoniare an- no raffigurante Gioacchino e Anna rivolti verso il centro della non si conosce però l'anno, nè di quale materiale fosse co- e di beneficio al monastero che si fabricasse il forno per fare composizione dove è dipinta Maria Bambina awolta da un stituito. il pane ad uso di casa in fondo al giardino del convento dalla cora oggi parte della storia della comunità trionfo di nubi con dei cherubini. Non solo nella chiesa, ma parte meridionale e di comune consenso fu conchiuso di si. di Abbadia. anche negli altri locali del convento vi erano molti quadri, dei 36. Ibidem. Item fu anco proposto se fosse d'utilità, e maggior comodo

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di tutti fabbricare la scala secreta dalla cucina nel dormito- 78. Ibidem. Copia dell'atto notarile del notaio Joseph Cor- rio, e considerate tutte le circostanze fu stabilito doversi fab- radinus datato 13 gennaio 1678, firmato "dalla maggior APPENDICE DOCUMENTARIA bricare": ibid. ,vol. C,annotazione del 6 novembre 1664. parte de Capi di Casa di detta Cura, e dalli Offitiali della Confraternita del SS. Sacramento". 55. E' la sigla di Servi di Maria. INVENTARIO DELLA LIBRARIA 79. Cfr. appendice documentaria n.2. 56. Ibid. vol. C. L'annotazione da cui è desunta la notizia è DEL PRIORE MAGISTRO ANASTASIO GALLI, 1666 del 1666. 80. Ibidem, lettera del provinciale di Lombardia per ordi- Fonte: ASMI, Fondo di Religione, p.a., c.3783, vol. C. ne del R.Vicario generale datata 19 ottobre 1615. 57. Ibidem. L'inventario è stato compilato il 10 giugno 1666, quando dette stanze vennero assegnate ad uso vitalizio al 81. Ibidem, lettera del Priore Generale dell'Ordine padre padre Gioseffo Maria Baiardi per espressa volontà del pa- Callisto Maria Palombella datata 11 agosto 1736. dre màgistro Anastasio Galli, morto due anni prima. 82. Ibid., c. 3783, vol. B. 58. In una riunione dei frati in data 20 marzo 1686 venne deciso di realizzare una "nevera" per conservare le carni 83. Per quanto concerne l'amministrazione austriaca cfr. d'estate. Calcolarono che avrebbero ammortizzato la spesa S. CUCCIA, La Lombardia austriaca alla fine dell'Ancien Regi- in circa 10 anni: ibidem. me. Ricerche sulla situazione amministrativa e giudiziaria, Firen- ze 1971; in merito alla dispersione del patrimonio artistico Adì 10 giugno 1666 Speculum Confessorum Compendium Diana della zona di Como cfr. M. RIZZINI, Vicende del patrimonio 59. ASMi, Amministrazione del fondo di Religione, c. 1827. Un leggendario de Santi rotto artistico comasco tra 1770 e 1895, in Il Seicento a Como. Dipinti II Decamerone del Boccaccio Torno uno Problematum Arisytotelis 60. ASMi, Fondo di religione, p.a., c.3783, vol. B. Per il dise- dai Musei Civici e dal territorio, Catalogo della mostra, Como Pa- La Suma del Toleto Difese delle Censure del P.M.ro Paolo Ludii fastorum gno cfr. nota 42. lazzo Volpi, 18 novembre 1989/ 31 gennaio1990, Como 1989, servita da Venetia La Logica del dettoToleto Benefici dell'Angelo Custode 61. ASDCo, Visite Pastorali, c. XLVI. pp.81-95. Vita di Santo Francesco Libri due Concilio di Trento Dioscoridis de medica materia 84. ASMi, Culto, p.a., c. 1797 e ASDCo, Monasteri soppressi, Bonacina torni cinque cioè de Legibus, 62. Non è possibile fornire dati precisi. Il Barbosa c.B. de Sacramentis, de Matrimonio, Compendium Emanuelis Navari 63. ASMi, Fondo di religione, p.a., c. 3783, vol.C. Ciascun frate 85. Cfr. E. BpAGA, La soppressione innocenziana dei piccoli Trattato de Giudici Regolari da Francesco de contractibus, de censuris con il suo Rose d'Amore di Francesco Mosè doveva seguire, pare, una prassi piuttosto consolidata: era pre- Ghisilerio compendio liminare l'accettazione da parte dei frati del convento del can- conventi in Italia, Roma 1971. Aphorismi Confessariorum Emanuelis Comentario di Galeazzo Capollo per Masuthelus de Casibus reservatis didato, che veniva presentato durante una delle visite provin- Opera Theologica Laurentii Parmensis 86. Cfr. nel presente volume il saggio di Michela Capitani. la restituzione di Francesco Sforzali Duca di ciali che awenivano periodicamente; in seguito aveva luogo Axiomatum Henrici Gandaleusis servita Milano Torni duo una cerimonia all'altare della Madonna nella chiesa di S. Vin- 87. Infatti negli incartamenti relativi alla soppressione dei delucidatio cenzo, in cui veniva professata una precisa formula di giura- convento sono conservate alcune lettere di ricorso, come quella Un'Esemplario per ensegnare a scrivere Eiusdem opera poetica in Laudem mento conforme a quella che nel 1629 venne trasmessa dal presentata all'Eccelsa Real Giunta Economale dai deputati Summa Rodriguez D.M.Longe tomus primo Maioli de Irregularitate Priore Generale dell'Ordine al convento di Abbadia. L'awe- dell'estimo della comunità di Abbadia, Burbino e Linzanico Decisiones aura Grafii Lettere del Rao nimento veniva verbalizzato con un atto notarile: ibid., c. 3776. nel 1769 oppure quella presentata da frate Bernardo Maria Candelabrum Aureum Beneggi dei Servi di Maria Vergine e dal priore del convento Suma Lezzana Sermones Quadragesimales Flagellum Demonum 64. Frantoio per le olive. dell'Abbadia frate Carlo Bignetta, le quali in primo luogo af- Misale Romanum novum Gabrielis Berleta 65. Ibidem., Si tratta di una scrittura privata datata 25 otto- fermavano che abitavano il convento dodici frati, poi faceva- Compendium Maleficorum Apparatus concionatorum Lebata Torni due Il Platina della vita de Pontefici bre 1754 di mastro Ambrogio Mainaro che attesta di aver no leva sull'inesistenza di altri conventi sul territorio circostante L'Immortalità dell'anima da Giovanni Annalia fratrum Servorum Tomo uno Corona di Gioie di Domenico Ferrero realizzato un molino per macinare grani per i frati. e quindi il conforto spirituale che i frati serviti offrivano agli Battista Fedeli Pogliese abitanti della zona nell'assistere gli infermi e i moribondi, nel- De eminentia Beatae Virginis Baptistae servita Leggendario de Sancti del Voragine 66. Fornace da calce. l'amministrazione dei sacramenti, soprattutto della peniten- Novati tomi primo et secondo Vita dell'Archiduchessa d'Austria za. Opposta è la posizione del vicario foraneo della pieve di Cathalogus Sanctorum ltaliae del p.M.ro Fainardi 67. Parte di una sponda di fiume. Proveniva dal legato di Mandello, che non si limitò a negare ogni conforto spirituale Eucharistici anchoris Baptistae Novati Pietro Gardino del 1566. Cfr. nota 27. dovuto alla presenza dei frati, ma al contrario li deprezzava Corona Virtutum Caroli Ill Ducis Lotarinzia Comenti sopra I'Eneide di Virgilio Compendium Theologia veritatis Joannis per le eccessive e prolungate liti che li avevano visti protagoni- de Combiis 68. Sono cariche previste in un'assemblea dei frati del 1724, Bibia Sagra Opere di Virgilio con li comenti ma è opportuno precisare che in alcuni casi allo stesso fra- sti. Nel 1770 i deputati dell'Estimo di Linzanico presentarono Homilie Catolici del Cartagena del Febrino sopra la Bucolica Sumula Casum Conscientia Decrii te venivano affidati più incarichi, e che questi potevano va- una dichiarazione diversa dalla precedente, in cui sosteneva- Civilii riare negli anni: ibid., c. 1783. Nel 1666 venne incaricato no che non era mai stata utile la presenza dei frati, in quanto Parte prima seconda e terza della Città Teologia del Sotto tomo uno Il Pastore Fido anche un conservatore: ibid., vol. C, annotazione del 7 lu- i parrocchiani potevano contare sul conforto spirituale di tre di Dio de Vicenzo Gilberti Comentarii de diversi sopra l'Epistole glio 1666. confessori, ed inoltre la raccolta delle elemosine che facevano familiari di Cicerone La Grammatica di Giovanni Paolo Vechio i frati privava la chiesa parrocchiale della somma necessaria Somma delle similitudini del Geminiano 69. Per quanto riguarda la disputa relativa alla realizzazio- alle manutenzioni: ASDCo, Monasteri soppressi, c.B. pro predicatoribus Comedia Petri Terrentii Affatrii Prete Conclusiones D.Thoma Aquinati ne del molo cfr. ibid., c.3780 e APA, Istrumenti, c.II. La Genealogia delli Dei limpidissimi Theologica in primam partem 88. Ibidem. 70. "La terza domenica d'ogni mese vi è concorso grande Impresi dell'Aresio Tomi Cinque La fabrica del mondo di Francesco Opere Bartolomei Sibitta de Animabus 89. ASCo, Notarile, c.5024, notaio Carlo Sessa, atto del 21 Alunno da Ferrara de Colo, Inferno di popolo alla sudetta chiesa per la processione che si fa del Libri due dell'Afforismi d'Inquisitori nostro abito": ASMi, Fondo di religione, p.a., c.3783, vol. B. giugno 1788. In allegato all'atto dello stesso notaio datato 4 Opera quinta Oratii Flavii dicembre 1788. L'intero incartamento relativo all'aliena- Logica lavelli Antiquità di Roma del Contarini 71. Ibidem. Festeggiamenti simili avvennero anche il "14 set- zione del convento di Abbadia è conservato in ASMi, Fondi Explicationes Chatolica Veteri Alfabetto Historico di Gregorio Alasia Due libri Tedeschi tembre 1727. Cannonizzazione del nostro S. Pellegrino La- Camerali, p.a., c. 142 con le copie integrali degli atti del ac novi Testamenti ziosi". Sommariva servita Ludovici Vinis notaio Carlo Sessa. Comentaria diversorum in Ciceronem Publii Virgilii Maronis opera Augustini Terzaghi Compendium 72. Ibidem. Il convento di S.Chiara venne abitato dalle monache del- de officii Epistolae familiares Ciceronis in Pronacinam 73. Si tratta delle reliquie di b. Bernardo da Corleone, S. l'ordine delle clarisse fino al 1782, quando ne venne decre- Platonis opera a Marcalio Ficino traducta tata la soppressione. Cfr. M.GIANONCELLI, Como e la sua Tesoro della Sanità del Castore Durante Giuseppe Sposo, Sette fondatori dell'Ordine, S. Filippo Be- Inquisizione del Rio Concordanzia Biblia nizi, SS. Croce, S. Giuliana Falconieri, SS. Vincenzo ed Ana- convalle. Indagine storica sull'origine ed evoluzione urbanistica Suma Theologica moralis Antonii dei borghi e corpi santi di Como, Como 1975, p.63. Il Prencipe de Nicolò Macciavelli Virgilio con comento latino stasio, S. Pellegrino Laziosi, S. Lucia, S. Apollonia Vergine consegnato al P.R.mo Inquisitore Descubar e Martire, S. Antonio Abate, b. Gianangelo Porri, S. Agata La selve de varie lettioni 90. Ibidem. De Arbitriis Confessariorum del Graffio Hironimi Ghilini Practica Conscientiae Vergine e Martire, b. Tommaso d'Orvieto: ibid., c. 3776. Francisci Toleti comentaria 91. Cfr. nel presente volume il saggio di Michela Capitani. Dictionarius Pauperum pro Il fuggi l'ozio di Tomaso Cosso Breve di Benedetto XIV del 13 settembre 1741. 74. Ibidem. Predicatoribus Fiore della vita de Santi del Razzo 92. ASCo, Notarile, c. 5024, notaio Carlo Sessa. Francesco Princianense fierentino 75. Ibid., c. 3782. Compendio della Chirurgia di Ludovico Scrutinium sacerdotale Fabii Incorniati della Lingua Latina 93. Ibidem. Medeci 76. APA, Circolari vescovili. Confessio di pagamento del Epistole famigliari de Cicerone volgari Il Breviario Romano di Camera diviso priore Giuseppe Maria Boiardi per la.celebrazione di alcu- Teatro del Cielo, et della Terra del Comentaria in Aphorismos Hipocratii in due parti ne messe nell'oratorio di Borbino, datata 21 ottobre 1695. Rosaccio torni due Desidero ringraziare Joannis Olorii Societatis Jesu Concionum 77. ASMi, Fondo di religione, p.a., c. 3776. Copia del decreto il prof. Stefano Della Torre per la disponibilità dimostratami Fioretti d'Astrologia di Fedele Onofrio De Grammatica Instituzione Vincenti Galli Tomus primus del Vescovo di Como con cui viene accolto positivamente il nella discussione degli aspetti più strettamente architettonici Opere di Vincenzo Gallo Dicerie poetiche del Careffo II Caleppino delle sette lingue ricorso dei frati, datata 16 novembre 1677. del presente saggio.

138 139 APPENDICE DOCUMENTARIA TENSIONI TRA RELIGIOSI SULLA PROCESSIONE, 1740 Fonte: ASMi, Fondo di Religione, p.a., c. 3776

Molto Reverendo Presbitero Priore, dimando di nuovo, e s'ella me la nega, io in ed Amico Carissimo presenza di questi signori le intimo la nullità della negativa, come contraria ai nostri Le rendo vive grazie della notizia Privilegi, e alle decisioni della Sagra recatami circa la Processione, ed io sarei di Congregazione onde la farò non ostante, e la parere, quand ella stimi bene, che si regolasse riverisco. nel modo seguente. Siccome è necessario Se poi il Parroco avesse, il che non chiedere licenza al Parroco ed aliunde non si credo, cavato da questa curia qualche ordine è chiesta più dopo la prima volta, sembra contro la detta Processione, e senza accettar potersi argomentar, che il Parroco l'abbia l'invito del Pranzo, senza entrar in discorso concessa la prima volta per sempre, della Funzione, aspettasse al tempo, che si altrimenti negl'anni susseguenti avrebb'egli principia, ed intimasse l'Ordine; allora ella con riclamato: Ella dunque prepari tutto per la sua due tre testimonj dica al Parroco: questa Festa,'e la mattina di essa vada con due, o tre Processione è stata introdotta già da tanti anni amici, che facciano figura di farle compagnia, fa colla licenza di V.S. e se pur vuole, che se la ma in ve possan essere testimonj di quanto chiami un altra volta, io gliela dimando ora, occorre, ad invitar il Parroco a venir a Pranzo non avendola prima dimandata per la passata in Convento, nulla però dicendogli di consuetudine, onde intimo nullità alla Processione: se il Parroco, o accetti o no, di lei negativa, all'ordine della Curia, ed ogni della Procession non parla, ella faccia pur al ogn'altra opposizione, come contrarie a nostri dopo Pranzo tutto secondo `I solito degl'altri privilegi; quindi ella seguiti la Processione anni; se poi egli entrasse in discorso della senz'altro. Processione, domandando, s'ell'ha intenzion di farla, risponda che si, per seguir la Questo mio parere lo sottopongo al di consuetudine introdotta col suo stesso lei giudizio, e con riverirla unitamente consentimento; se egli soggiunge, o pur, cogl'altri Padri Maestri, a nome ancora del senza farle la prima dimanda, le dice in Padre Capra, resto di vero core. parlando da se sopra la processione, che non Di V.P.M.R intende, che si faccia, e che non vuol Como, 26 luglio 1740 permetterla ella replichi: Già i padri anno da lei avuta da principio la licenza, e s'elle vuole, Divotissimo Obbligatissimo Servo ed Amico che nuovamente si cerchi, io stesso gliela Frate Antonio Maria Peregrino

140 Le "due" chiese di Abtiadia Michela Capitani

Singolari e complesse sono le vicende sto- riche e le trasformazioni architettoniche che nel corso dei secoli hanno caratteriz- zato e definito le chiese parrocchiali di Abbadia Lariana. L'attuale edificio religio- so, che mantiene la primigenia dedicazio- ne a S. Lorenzo martire, è infatti in ordine di tempo la seconda sede della chiesa della comunità(1) • La prima parrocchiale, della quale sono an- cora visibili le vestigia poste in località de- nominata "chiesa soppressa" -toponimo che ben ne identifica la presenza sul territorio- , è infatti documentabile dalla fine del Quattrocento ma non se ne esclude una più antica datazione, pur dipendendo inizial- mente dalla chiesa plebana di Mandello dedicata all'omonimo santo (2) . L'anno 1495 costituì infatti una data importante per la comunità di Abbadia, in quanto S. Loren- zo venne eretta canonicamente parrocchia- le e come tale mantenne nei secoli l'auto- nomia religiosa separandosi, come altre fra- zioni circostanti, dalla vicina Plebana. La separazione fu peraltro contrassegnata da alcuni iniziali contrasti intercorsi tra le due comunità(3). Un altro momento significativo per la sto- ria religiosa del borgo fu la soppressione del monastero dei Serviti, nell'ultimo ven- tennio del XVIII secolo, e il successivo cam- bio di sede: i frati infatti cedettero alla co- munità di Abbadia la chiesa conventuale dedicata ai SS. Vincenzo e Anastasio, che assunse la nuova dedicazione a S. Lorenzo, abitato e continua a popolare questo terri- L'antica parrocchiale di S. Lorenzo in località attuale parrocchiale, profondamente mo- torio dalla particolare e complessa confor- denominata "chiesa dificata da ampliamenti e rifacimenti otto- mazione geomorfologica(e). La fabbrica sa- soppressa". novecenteschi(4). cra è infatti la testimonianza visibile del la- Gli edifici in esame, e purtroppo la primi- voro nei secoli di maestranze, spesso ano- tiva parrocchiale (chiamata comunemen- nime, di progettisti di fama non sempre ri- te "chiesa rotta") (5) è quasi interamente de- conosciuta, di capimastri, stuccatori, inta- molita e quindi poco leggibile nel suo im- gliatori, artefici delle realizzazioni, decora- pianto planimetrico e volumetrico, sono co- zioni e adattatamenti della stessa alle esi- munque il risultato delle numerose strati- genze di culto e di devozione delle comu- ficazioni succedutesi nel corso dei secoli, nità parrocchiali. Quale principale punto espressione tangibile delle ragioni econo- di riferimento e polo di aggregazione per miche e sociali di una collettività che ha la vita religiosa, ma non solo, la chiesa co-

143 TRA LAGO E MONTAGNA. LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA. Capitolo VII - Le "due" chiese di Abbadia

L'antica parrocchiale di Mandello, anzi pare che a quest'epoca, fatta in volta (...) et nell'istessa sacristia si è di S. Lorenzo nelle mappe il prete fosse qui residente. (...) Come fos- trovato un santuario vechio nel quale era- del catasto teresiano. se la chiesa non so, se bella o brutta, se va- no le reliquie santi trovati nelli altari di novo sta, se decorata, non so. So che al tempo redificati. Il resto della chiesa è fatto sopra della visita di Monsignor Ninguarda era in. duoi archi con sopra il tetto et soffitta di cattivo stato e bisognosa di restauro"). legno, tra un arco et l'altro, nel resto le Con queste parole nel 1895 il parroco Ce- pareti sono rozze (...). Ha due porte, l'una sare Grisoni riportava nel Liber chronicus al- in fronte dell'altare magiore et l'altra late- cune informazioni circa l'antica chiesa di rale et tutte due hanno all'intrare da mano Abbadia, per la quale non sono emerse, al- dritta li navelli dell'acqua santa. Ha un cam- meno allo stato attuale delle ricerche, in- panille di fuori doppo l'altare di S. Anto- dicazioni specifiche e documenti relativi nio con due campane, et a torno cemiterio alla primitiva edificazione, quali ad esem- murato„ c" pio confessio di pagamenti o contratti di Non sembra quindi che la chiesa a questa appalto lavori alle maestranze. In partico- data presentasse problemi strutturali né fos- lare le fonti storiche finora consultate, sia se bisognosa di restauri, come pure li alta- stituiva inoltre l'edificio simbolo e, come documentarie che bibliografiche, sono ca- ri. Pare invece confermata la necessità di tale, quello in cui si intrecciavano molte- renti di disegni o planimetrie che possano rimediare continuamente, sia per la parroc- plici variabili economico-sociali attivate dai illustrarne la conformazione originaria e le chiale, sia per la canonica, ai molteplici diversi soggetti che ne promuovevano la eventuali trasformazioni avvenute nel tem- danni provocati dall'umidità: infiltrazioni, realizzazione e dalle maestranze che con- po. Le ipotesi sulla probabile configurazio- fessurazioni e scrostamento delle pareti per cretamente ne definivano l'aspetto. ne della chiesa sono così possibili a seguito la presenza del lago a ponente, e soprattut- Ad Abbadia, ma era prassi quasi ovunque di una rielaborazione critica dei dati, in to del torrente Paino che lambiva il fianco consolidata, i tempi molto "dilatati" di edi- primo luogo quelli forniti dalle visite pa- meridionale della fabbrica sacra. Molto ficazione e dotazione delle parrocchiali fu- storali che ne tratteggiano le principali ca- spesso infatti i documenti, in particolare i ronò dettati non solo dalle logiche di can- ratteristiche architettoniche e la dotazione sopralluoghi vescovili, richiamavano l'ur- tiere ma anche, e soprattutto, dalle condi- in termini di paramenti, arredi sacri, ope- genza di interventi di manutenzione all'edi- zioni economiche, che permisero general- re d'arte. In tal senso la prima descrizione ficio per il ripristino di parti ammalorate, mente piccole fasi di intervento e di modi- esaustiva0°), citata perciò quasi interamen- per opere di consolidamento del terreno e fiche, di volta in volta sostenute da elemo- te, è proprio quella del Ninguarda del 1593. di deviazione delle acque(12). sine, modesti lasciti o più consistenti dona- Il Vescovo afferma infatti .essere la chiesa S. Lorenzo era in origine, presumibilmen- zioni di confraternite e famiglie benestan- "fatta in una sola nave et in fronte all'orien- te, un edificio ad archi trasversi, soluzione ti che in cambio si assicuravano suffragi e te una capella fatta in volta nova fatta dop- tipologica molto diffusa nel XV secolo, non privilegi presso altari e cappelle(7). po l'ultima visita del S. Vic. Luccino, sicco- solo in Lombardia, strutturalmente basata Per meglio definire la complessità delle vi- me anco è refatta la magiore parte della sul principio dell'arco posto trasversalmen- cende storico - architettoniche è sembrata chiesa con tutti li altari. In detta capella vi te all'asse longitudinale della chiesa e reg- opportuna una analisi separata delle due è un altare non consecrato come li altri per gente i carichi verticali delle coperture li- chiese, per le quali le visite pastorali, oltre essere tutti rifatti di novo. Duoi altri altari gnee e dei soprastanti manti in piode o cop- alla fondamentale documentazione ritro- laterali, quello della parte dell'evangelio pi, così da lasciare alle pareti perimetrali la vata nei diversi archivi - compreso quello dell'altare magiore dedicato a S. Antonio, sola funzione di tamponamento, ed even- parrocchiale- testimoniano nei secoli gli et l'altro alla Beata Vergine, tutti con can- tualmente permettere l'apertura di cappel- aspetti più significativi sia per la vita reli- celli et bradella non dotati, ne vi è carico le laterali tra un arco e l'altro(13). Inoltre le giosa, sia per le vicende architettoniche e di celebrare (...). All'altare magiore non vi superfici degli archi venivano generalmen- artistiche, costituendo le stesse un impor- è ancona ne pittura alcuna ne anco alla ca- te affrescate e arricchite dalla presenza di tante punto di partenza nello studio delle pella ma solo imbiancata (...). All'altare di immagini sacre, crocifissi lignei, lampade "fabbriche" sacre (8). S. Antonio vi è un'anconetta vechia pinta pensili(14). Dopo la descrizione del Ninguar- da le successive visite pastorali forniscono parallelamente la funzionalità dell'aula Altare in legno policromo in tila con l'imagine di S. Antonio con un proveniente dalla 7.1 L'ANTICA PARROCCHIALE ulteriori notizie che definiscono un edifi- unica quale spazio assembleare e di racco- DI S. LORENZO "A RIPA" puoco di cornice adorata ma vechia. All'al- primitiva parrocchiale, tare della Madonna vi è un'altra ancona cio di modeste dimensioni, ad aula rettan- glimento che obbligava l'attenzione dei fe- sec. XVII. "La chiesa di S. Lorenzo a Ripa, così chia- pinta in tavola vechia et adorata con le ima- golare di circa 9 m di lunghezza e 6 m di deli verso l'altare maggiore". In seguito mata per distinguerla dalla plebana di Man- gini in mezzo della Beata Vergine; et dal larghezza", orientato a est, con piano di anche il resto dell'edificio fu provvisto di dello, era stata edificata lungo la riva del lato destro di S. Michele et S. Giovanni calpestio ad un livello inferiore rispetto al quadri e decorazioni, in buona parte frut- lago, nel luogo, che chiamasi oggidì, chie- Battista, et dall'altro S. Bartolomeo et S. sagrato esterno e con la zona presbiteriale to di elemosine, donazioni e legati di signo- sa soppressa (...). Dire quando fosse edifi- Lorenzo con altre imagini più alte (...) . Il rialzata di tre gradini dalla navata(16). Tale ri locali e delle due confraternite che con- cata la chiesa (...) non è cosa facile. L'ar- battistero è posto in una capella fatta in vol- soluzione sottolineava l'importanza della cordavano con il parroco, sotto forma di chivio parrocchiale nulla mi dice, non con- ta, da mano sinistra nell'entrare, vicino alla cappella maggiore, che in quanto luogo atto legale il più delle volte controfirmato servando memoria (...). Fatto sta che sul sacristia et è un vaso di marmo semplice destinato alla celebrazione liturgica era, da testimoni, messe di suffragio e talvolta finire del secolo XV la chiesa sussisteva, era (...). Vicino anci dentro del principio della almeno inizialmente, la sola voltata e me- sepoltura in chiesa(18). funzionata da un prete, forse un canonico, capella d'esso batistero vi è una sacristia glio provvista di arredi e suppellettili, e Nel corso del XVII e XVIII secolo la par-

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In questa pagina. revole quantità di dati circa le spese soste- San Lorenzo, nute, tra il 1594 e il 1647, dalla confrater- (ora in San Rocco) nita del Ss. Sacramento eretta alla fine del sec. XVI, olio su tela. XV secolo presso l'altare maggiore della Pagina a fianco. parrocchiale (23) . La stessa ebbe infatti un im- Statua lignea raffigurante portante ruolo nella gestione economico- la Madonna della Cintura, sec. XVII. amministrativa della chiesa, oltre che nel- l'ambito organizzativo delle numerose at- tività liturgiche e devozionali della parroc- chia e nella pratica di funzioni religiose e momenti di incontro riservati ai confratel- li. Questo "quaderno" contabile testimonia i numerosi interventi, compresa la manu- tenzione ordinaria di paramenti, arredi ec- clesiastici e oggetti sacri, che assicurarono la continuità fisica e funzionale dell'edifi- cio nel tempo, registrando anche avveni- menti significativi per la comunità: proces- sioni e festività religiose, in particolare quel- la del "Corpus Domini", pagamenti dei ter- rieri alla confraternita e al parroco, spese di nuove realizzazioni talvolta accompagna- te dal nome dell'artefice (24) . Per l'anno 1594 il registro segnala che "è stato consegratto rocchiale subì infatti innumerevoli trasfor- lo altare magior de Santo Lorenzo sopra mazioni: venne interamente voltata, forse Ada adi 28 novembre 1594 et è statuito di affrescata almeno in alcune sue parti quali far la festa per la consegratione di deto al- il battistero, con la caratteristica immagine tare"(25) . Il riferimento ad un preesistente del Battesimo di Cristo; lo spazio planivo- altare cinquecentesco, costituito quasi cer- lumetrico venne articolato con due capel- tamente da una mensa con sovrastante an- le, realizzate in tempi diversi, che configu- cona, trova conferma nel fatto che succes- rarono un edificio assimilabile ad una pian- sivamente le visite pastorali, a partire dal ta centrale, e comunque con una zona pre- Ciceri nel 1685, descrivono l'altare ligneo sbiteriale maggiormente dilatata(19). La cap- intagliato e decorato ancora esistente ed pella posta a sinistra dell'altare maggiore, esposto al culto nella attuale chiesa parroc- e dedicata alla Beata Vergine e S. Giovanni chiale, altare commissionato presumibil- Battista, era di patronato della famiglia Am- mente verso la metà del XVII secolo -forse brosoni; l'altra, dedicata alla Beata Vergi- proprio dalla confraternita- a maestranze ne della Cintura e di patronato della fami- locali, in onore del santo titolare(26). Inol- glia Rappi, era riservata alla omonima con- tre l'anno successivo alla consacrazione di fraternita eretta alla fine del XVII secolo(20) detto altare viene registrata una spesa per Un'ulteriore conferma a quanto sostenuto il "telar per lo altare grande", che fu pro- relativamente all' impianto della chiesa e babilmente la somma impiegata per l'an- alla presenza della vicina canonica è forni- cona con l'immagine di S. Lorenzo per la ta anche dalla descrizione, redatta nel 1788 quale era stato lasciato un legato da "mes- dall'agrimensore Ferdinando Provasi a sco- sere Domenico Bianco"(27). Sono invece po di perizia, della "smantellata chiesa (...) datate 1601 le spese sostenute per "li scha- ora pervenuta di ragione del convento dei linij di pietra per l'altare magior, et a fare Reverendi Padri Serviti (...) traslocati a S. le predele et assi e chiodi"(25) . Chiara in Como"(21) , i quali cedettero in li- Nei medesimi anni vennero effettuati alcu- vello perpetuo "casa, chiesa, e fondi annes- ni interventi all' edificio, lavori eseguiti in si" ai fratelli Bianchi di Abbadia, divenuti più riprese e realizzati da "magistri" di Ab- proprietari, a quella data, anche dell'ex badia e del territorio circostante, i paga- complesso conventuale (22) . menti dei quali forniscono ulteriori infor- Analogamente preziosa e ricca di spunti si mazioni sulla fabbrica. Nello specifico è è rivelata, ai fini della ricerca, una signifi- possibile ipotizzare interventi di accomo- cativa fonte documentaria conservata in ar- damento del tetto e la probabile sostituzio- chivio parrocchiale, - ossia il Libro delle cose ne di piode per la copertura, operazioni di chiesa - in quanto fornisce una conside- svolte generalmente dai "conciatetti", come

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menti a materiali diversi nel corso dei se- ramente bisogno di essere ristaurata (...) -[s,.a.ÌaA.JWqw...... w...... u...... •.. ...N..,L.. coli, o generiche osservazioni sullo stato perciò procurino gli huomini di questo luo- delle stesse: laterizio per la navata e l'absi- go di fare anche questo, già che hanno de- de, almeno ai primi del XVII secolo, men- cintemente ristaurata la chiesa, et facino la tre ai due altari laterali, in origine addossa- cinta al giardino"(39) . L'edificio, prospettan- ti alle pareti in invasi poco profondi, vi era te il fianco settentrionale della soppressa "pavimento ligneo loco bredella" e "cancelli chiesa e ancora riconoscibile nei suoi prin- lignei"(32). I sepolcri della chiesa all'inizio cipali rapporti volumetrici, è attualmente del Seicento erano due, quello comune e destinato ad uso residenza. quello riservato alla Confraternita; in segui- Per quanto riguarda la dotazione artistica to ne furono scavati altri quattro per la di- di S. Lorenzo sono ancora le visite pastora- visione delle sepolture di uomini, donne, li quelle che meglio ne descrivono la quan- bambini, confratelli, imposta dai decreti tità, la qualità di fattura e di conservazio- vescovili, oltre a quelli di patronato privato ne, i materiali impiegati, le finiture. Nel- rispettivamente per le famiglie Ambrosoni l'inventario dei mobili e delle suppellettili e De Micheli(33). In aggiunta, alla fine del della chiesa, datato 1685, compaiono ad XVII secolo, si addossò alla chiesa una pic- esempio alcuni quadri: quello "di S. Carlo cola edicola con funzione di ossario, anco- (...) un quadro di S. Eurosia con un altare ra oggi esistente, comunicante sia con l'in- portatile (...) un quadro di S. Antonio", già terno che' l'esterno dell'edificio e sicura- menzionato, "con doi altri piccoli, l'anco- mente affrescata(34). Per le coperture, le so- na vechia di S. Lorenzo"(40) , e molti argen- glie, le cornici del portale e delle finestre, ti, suppellettili, paramenti e abiti ecclesia- tra le quali quella ad "oculo" della facciata, stici, crocifissi, confessionali. L'altare con- ci sono riferimenti rispettivamente alle sacrato della Beata Vergine, sotto l'invoca- "piotte di ", alla "pietra molera" e zione dell'Immacolata Concezione, era or- .. flfl...... ,. va M...- al "sarizzo", materiali molto diffusi in am- nato da un quadro rappresentante la Ver- Adorazione dei Magi comunemente venivano chiamate queste bito locale, cavati in Brianza e nei colli at- gine, S. Giovanni Battista, S. Fermo e gli 7.2 L'ATTUALE PARROCCHIALE: Presentazione al tempio (ora nell'oratorio di figure professionali nella pratica edilizia del torno a Como(35). In quanto alla sagrestia, Angeli. Alle pareti inoltre vi erano due al- 1788-1995 (ora nell'oratorio di Linzanico) passato. Le somme fanno infatti riferimen- che in origine era un locale annesso alla tri quadri raffiguranti l'adorazione dei Magi Linzanico) sec. XVII, olio su tela. piccola cappella ad emiciclo del fonte bat- e la Presentazione al tempio, attualmente "La chiesa di S. Lorenzo a Ripa de l'Abba- sec. XVII, olio su tela. to ai "conti al tegiaro per aver conzato [con- ciato?] il tetto dela giesa (...) in far conzar tesimale, e dalla quale era possibile l'acces- esposti al culto nella chiesa di Linzanico(41) dia doveva essere piccola, brutta, e minac- il tetto dela secrestia (...) a' fare lastricho so anche alla torre campanaria, venne rie- E ancora, in data 1712, si ricorda per la cap- ciare rovina, (...) il bisogno di una nuova ne la sachrestia (...) tanti spesi in piode per dificata alla destra del presbiterio e con que- pella maggiore: "primariamente un taber- chiesa doveva farsi assai sentire, e gli abi- il tetto della chiesa (...) tanti spesi in uno sto direttamente comunicante(36). Una sca- nacolo moderno di legno con intagli, e fi- tanti (...) dovettero pensarvi seriamente. chanale da metere ala gronda sopra la por- la in pietra conduceva poi ad un locale so- gure di varie sorti tutto colorito, e sopra- Senonchè la Provvidenza venne in loro soc- ta"(29) . E ancora per gli anni 1603-1606 esi- prastante coperto a volta, con aperture ad dorato (...) due angioli di legno intagliato, corso"(47) . Le difficoltà economiche della stono i pagamenti effettuati per la sistema- arco che permettevano la vista direttamen- e sopradorati, che stano sopra del primo comunità unitamente alle aumentate esi- zione, l'intonacatura e affrescatura del bat- te all'interno della chiesa, e provvisto di pic- gradino dell'altare, quali sostengono una genze liturgiche di un maggior numero di tistero, opera del non meglio identificato colo altare e altri paramenti. Era questo candella per parte (...) un quadro di S. Lo- fedeli furono in parte risolte con la cessio- Santino "dito Schietti di Badia"; quelli re- l'oratorio riservato alla confraternita della renzo, che altre volte serviva d'ancona (...) ne della chiesa dei Serviti, trasferiti nel con- lativi ai "maestri che hano fenito la sachre- Cintura, luogo di riunioni e attività cultua- due angioli adorati a canto dell'architra- vento comasco di S.Chiara a seguito delle stia (...) lavoranti che ano aiutato a como- li collettive, in cui i confratelli "cantano, o vo"(42) . In chiesa vi erano anche un quadro soppressioni di Giuseppe II, quale più ido- dare le balaustre (...) alli scarpelini a ben recitano (...) l'officio della Beatissima Ver- "grande che rapresenta il martirio di S. Eu- nea sede per l'esercizio del culto(48). La re- conto deli balaustri"(30) ' che presumibilmen- gine (...), e dallo strepito, che n'esce resta rosia"(43) , già ricordato, e "un quadro pico- lazione del parroco Antonio Butti, datata te furono realizzate in marmo, in sostitu- esso impedito [al parroco] nell'ascoltare le lo della Beata Vergine da Loreto"(44) . La cap- 1790, e compilata in occasione della visita zione di quelle ormai logore in legno. Cir- confessioni sagramentali", al punto che fu pella dedicata alla Madonna della Cintura, pastorale del vescovo Bertieri, ricorda in- ca vent'anni dopo vengono registrate spe- imposta la schermatura delle aperture con che presentava volta affrescata e ricche de- fatti che la parrocchiale, "essendo questa se di manutenzione alla cappella maggio- l'eccezione per alcune festività religiose(37). corazioni, viene così descritta nella prima da se stessa in gran parte rovinata e trovan- re, quelle per l'acquisto di un crocifisso, Il campanile stava sul lato opposto, alla si- metà del Settecento: "capella (...) con ni- dosi le dette communità [Linzanico e Ab- fatto realizzare a Como, per l'altare, e per nistra dell'altare, presentava struttura qua- chia stucata con entro la statua di legno badia] in circostanze da non poter fare la gli stalli da seduta, o cassepanche, da collo- drata "excelsa altitudinis" (38) ed era dotato adorato della Beata Vergine; avanti la sua spesa per la costruzione di una nuova chie- carsi nel coro" di almeno tre campane. vetriata dalle parti collaterali di detta ca- sa si degnò sua Maestà Giuseppe secondo Per quanto concerne la sistemazione e do- Una spesa altrettanto consistente per la fab- pella si trovano due quadri grandi con stuc- (...) di sostituire alla medesima la chiesa del tazione degli interni, i dati disponibili, nu- briceria fu la realizzazione della canonica, co all'intorno"(45) . Molti quadri e parte del soppresso convento dei RR. PP. de Servi di merosi ma estremamente disomogenei e di la cui edificazione prese avvio nel primo patrimonio artistico della pratica liturgica, Maria"(49) . L'edificio a tale data si presenta- complessa rielaborazione, permettono os- ventennio del XVII secolo e tra alterne vi- recentemente sottoposti a restauro, sono va completamente voltato, dotato di tre al- servazioni ed ipotesi limitatamente ad al- cende portata a termine negli anni seguen- tutt'oggi ancora esistenti nella chiesa di S. tari, rispettivamente il maggiore "traspor- cune parti della chiesa. Le pavimentazio- ti, anche se già nel 1647 il vescovo Carafi- Lorenzo o dislocati in alcuni degli oratori tato dalla chiesa demolita ed è tutto di le- ni, ad esempio, per le quali vi sono riferi- no afferma che la casa parrocchiale "ha ve- delle vicine frazioni(46) gno dorato", quello dedicato a S. Apollo-

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Martirio di S. Eurosia Utoz-e,,cìn c(e L t,', L. t zcoudla Pianta del progetto sec. XVII, olio su tela. di ampliamento 66„,„2E azu della parrocchiale di S. Lorenzo, ~~utilo Atitu. ~l~ìuu t7a3, C1 (ai D. LAUlìEt421u.D. t ing. Giovanni Maria Stoppani, 1887. 1. x a1 aat. ,.4_

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nia, addossato alla parete di sinistra, e sulla cesso diretto al campanile, apertura prin- l'aggiunta di due navate laterali di circa 4 Inoltre vennero aperte, in corrispondenza destra l'altare dedicato al Ss. Crocifisso; il cipale in facciata prospiciente il sagrato. m di larghezza, il rialzo dei muri perime- delle navate laterali, finestre di forma se- coro, sopraelevato di due gradini, con pa- L'allegato preventivo elenca nel dettaglio i trali e dei pilastri centrali a sostegno della micircolare, tre per ogni lato. Relativamen- vimento di marmo, era delimitato dai ca- rispettivi prezzi delle opere da realizzarsi, nuova volta, e conseguentemente la realiz- te agli interni si modificò lo spazio adiacen- ratteristici "cancelli"; "due porte, l'una di evidenziate sul progetto dai caratteristici zazione di una nuova facciata, per la quale te al presbiterio, al fine di realizzare una facciata alla chiesa medesima, ed è la porta colori della pratica architettonica, il giallo venne eseguito un prospetto in scala 1:100 sagrestia più funzionale alle esigenze litur- Lecco(52). Il disegno esecutivo, conservato e il rosso per demolizioni e nuove costru- con le indicazioni delle aperture e del tipo giche, con soprastante locale adibito a de- in Archivio di Stato di Como, illustra lo sta- zioni. Per le prime il dato più significativo di finiture previste(54). I cornicioni dell'in- posito; si fece una pavimentazione in "ta- to di fatto dell'edificio alla fine del XIX se- è quello relativo alla volta "sopra la navata tera facciata furono realizzati in pietra, velloni"; si eseguirono le volte a vela nelle colo: navata unica con cappelle di limitate principale e l'altare a destra", con conse- mentre per i contorni delle aperture circo- navate laterali, terminanti verso l'altare dimensioni non sporgenti rispetto al cor- guente disfacimento del tetto(53). L'inter- lari e del fastigio mistilineo di coronamen- maggiore con due crociere, e la volta a bot- po di fabbrica, abside rettangolare di 9 m vento realizzato, fedele alle indicazioni di to, per il basamento e per il profilo del te della navata centrale. Il tutto per una di lunghezza per 7 m di larghezza con ac- progetto, comportò infatti principalmente portale centrale fu impiegata l'arenaria. somma preventivata di circa £ 18.000(55)

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grande, l'altra di fianco alla medesima che tesche e le successive della prima metà del In questa pagina. Pianta della chiesa serve per gli uomini e si è aperta da poco XX secolo, hanno purtroppo quasi comple- di S. Lorenzo, rilievo tempo"(50). Così, sommariamente, dovette tamente cancellato ogni traccia della vec- eseguito nel 1986 apparire al vescovo la nuova parrocchiale chia chiesa conventuale: sorte peraltro si- dall'arch. Bruno Bianchi in occasione dei restauri di S. Lorenzo tre anni dopo la cessione della mile a quella di tante fabbriche sacre che della parrocchiale. stessa da parte dei frati; nella relazione ve- in quell'epoca subirono modificazioni e Si noti la mutata scovile si fa riferimento anche ad una pic- adattamenti". L'attuale parrocchiale, edi- conformazione del coro rispetto al disegno cola sagrestia comunicante con il lato sini- ficio eclettico che ripropone in alcune sue del 1887. stro del presbiterio, alla torre campanaria parti forme vagamente barocche, è infatti Pagina a fianco. con accesso nel retro coro, a quattro sepol- il risultato di una serie di consistenti inter- Prospetto del progetto cri, due dei quali riservati a privati. venti e modifiche che iniziarono nel 1888 di ampliamento della parrocchiale di S. Lorenzo, Le trasformazioni tipologiche, strutturali e con il progetto di ampliamento ad opera ing. Giovanni Maria decorative, in primo luogo quelle ottocen- dell'ingegnere Giovanni Maria Stoppani di Stoppani, 1887.

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Chiesa di S. Lorenzo: Chiesa di S. Lorenzo: esterno. interno.

Qualche anno dopo il parroco Cesare Gri- mezzo per aria, insomma è la negazione to oscuro, di forma quadrata (...). Chiamai e negli affreschi del catino absidale e della soni nel Liber chronicus, preziosa fonte che d'ogni regola architettonica. (...) La volta il capomastro signor Aristide Tagliaferri che navata dove venne rappresentato il trionfo testimonia non solo l'entità dei lavori ese- poi è fatta di piccole listarelle di legno in- mi consigliò di modificare la forma del di S. Lorenzo&58 . Ricorse anche in questo guiti alla parrocchiale, ma anche i soggetti chiodate alle travi, su cui gettossi la così coro, facendola rotonda, e modificando caso la prassi di affidare i lavori ad artisti -committenti e maestranze- che li resero detta stabilitura a guisa di un soffitto di ca- anche la volta del coro, demolendo e cam- locali, secondo una logica sia di tipo eco- possibili, annotava indispettito: "demolen- mera. Sopra poi ci si misero per tetto delle biando la forma di prima, e costruendo l'at- nomico, sia di affidabilità nei confronti di do la volta ed innalzando i muri, era cosa tegole di Voghera, che non danno alcuna tuale plafone con una apertura e finestra maestranze che lavoravano nei territori cir- ben fatta innalzare il pavimento per ren- garanzia di stabilità"(56 ). nel mezzo per dare un pò di luce alla chie- costanti e il cui operato era spesso visibile derla meno umida e meno soggetta alle Nel 1913 il successivo parroco scrisse che sa(57)". I lavori, intrapresi in quell'anno, ter- e valutabile. Gli artisti dalla comprovata tra- acque, e non lo si fece. Si las@iarono quat- la chiesa necessitava di nuovi interventi di minarono nel 1915 con l'esecuzione anche dizione familiare erano così generalmente tro enormi pilastri che stonano maledetta- restauro, in quanto era "spoglia, nuda, sen- del progetto decorativo del pittore Luigi preferiti ai "forestieri". mente; si fece una volta al coro, che è vera- za decorazioni, ne pitture, tranne l'affre- Tagliaferri, consistente in "guarnizioni di Gli affreschi in S. Lorenzo furono infatti mente il fondo d'un così detto comballo sco di Santa Giovanna d'Arco, il coro mol- cornici in stucco, capitelli, lesene, arcate", eseguiti da un esponente della famiglia Ta-

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gliaferri di , molto attiva dai primi dell'ex convento e dei fondi annessi in Pagina a fianco. dell'Ottocento nell'area del territorio lec- quanto gli stessi cedettero, in vista dell'am- 1. Chiesa di S. Lorenzo: chese; la pittura religiosa di Luigi Taglia- pliamento della chiesa, una striscia di ter- altare del crocifisso, sec. XIX. ferri (1841-1927), figlio del più noto pitto- reno per la realizzazione della navata late- Il simulacro di Cristo è di re Giovanni Maria, si caratterizza per un lin- rale confinante(62). Quasi un secolo prima epoca precedente, forse guaggio di tipo narrativo e devozionale, la fabbriceria aveva donato ai precedenti sec. XVII. molto diffuso in ambito locale(59). Unita- proprietari, i fratelli Bianchi, un appezza- 2. Chiesa di S. Lorenzo: mente all'operazione di affrescatura si co- mento di terra in cambio di "una porzione altare della Madonna pri il tetto con "doppie tegole", per il timo- della loro vigna di facciata all piccolo con- della cintura, sec. XIX. re che la volta a "cannette", e non in mura- sacrato per questo dilatare, renderlo ca- 3. Chiesa di S. Lorenzo: altare di S. Apollonia, tura, potesse favorire le infiltrazioni d'ac- pace alle parrocchiali processioni, come legno intagliato con qua in seguito alla rottura di qualche tego- pure di una stanza terrena con suo supe- ancona centrale la, arrecando seri danni alle decorazioni(6o) riore del caseggiato contiguo alla medesi- rappresentante il martirio L'incessante opera di manutenzione e adat- ma chiesa per fare un necessario passo, e della Santa. tamento della parrocchiale, a partire dagli scaletta per andare al pergamo, nonche di 4. Chiesa di S. Lorenzo: ultimi decenni dell'Ottocento, trova ampia- quella stanza superiore ala sagrestia per un pulpito ligneo, sec. XIX. mente conferma, come già ricordato, nel- ripostiglio de sacri arredi"(63) . Spese consi- In questa pagina. la documentazione conservata soprattutto stenti furono anche quelle per il ripristino L'agnello sul libro con i in archivio parrocchiale; ad esempio il Li- della torre campanaria, che al 1898 pare sette sigilli e circondato da angeli e santi: bro giornale della fabbriceria e i Registri dello fosse in uno "stato deplorevole"(64) . Succes- affresco dell'abside, stato patrimoniale ben illustrano l'oggetto, sivamente, nel primo ventennio del Nove- Luigi Tagliaferri, l'entità e gli artefici di tali interventi. In par- cento, un fulmine "cadde proprio sul cam- 1913 - 1915. ticolare per quanto riguarda la fabbrica si panile facendo rovinare e cadere la cupo- registrano, tra le altre, le spese per la chiu- la, e un grosso sasso, ruppe il soffitto del sura della tribuna del coro, una sorta di pal- coro e cadde davanti all'altare maggiore chetto con affaccio diretto sulla zona pre- rompendo i gradini di marmo"(65) . Per il ri- sbiteriale, dal quale la famiglia Lafranconi pristino dello stesso il Comune pagò circa assisteva alle funzioni('). Tale privilegio fu £ 7000, ma "la cupola non venne più rico- accordato dalla fabbriceria ai proprietari struita"(66) . E ancora il tetto richiese conti-

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A sinistra. nui interventi di riparazione, sostituzione ne. Che dire degli altari del Crocifisso e to; la costruzione, nel 1921, dei "sedili in Sopra. Chiesa di S. Lorenzo: di parti ammalorate, riposizionamento del- della Cintura? Qualche cosa di enorme- forma rotonda" del coro sormontati da "ar- Oratorio di S. Martino: organo. La cassa centrale le tegole, probabile conseguenza della scor- mente provvisorio. Un'apertura quadra tistiche cornicette, eseguite dall'intagliato- esterno. è attribuibile al sec. XVII. retta messa in opera del 1888. come una finestra usuale con telaio indo- re Giovanni Monti di Lecco"); le statue A sinistra. A destra. Altrettanto consistente e diversificata è la rato e con vetri, due gradini di legno a gui- del Sacro Cuore e di S. Antonio da Padova S. Martino: ancona Trionfo di S. Lorenzo: documentazione relativa al discreto patri- sa di sgabello, un tabernacolo (...) con una acquistate negli anni trenta del Novecento proveniente dall'omonimo affresco della navata monio artistico in dotazione alla parroc- mensa posta fuori di squadra eccovi l'alta- dalla ditta Obletter di Ortisei e quella di S. oratorio, (ora nella chiesa centrale, Luigi Tagliaferri, dell'Immacolata 1913 - 1915. chiale e percepito dalla collettività, come re del Crocifisso. (...) Trovai nel sig. Guar- Eurosia acquistata a Milano dalla ditta Cap- Concezione a Borbino), spesso accade, quale bene comune da tute- neri Battista un interprete delle mie idee, puccini. E ancora i due quadroni dell'absi- olio su tela. lare e conservare per i molti significati sim- mi fece un disegno in gotico-lombardo e de, eseguiti il decennio precedente dal pit- bolico-devozionali acquisiti nel corso degli glielo feci eseguire in stucco"(67) . L'altare, tore Buzzini di Novate Milanese, rappresen- anni. Una parte dello stesso fu sicuramen- attualmente collocato nella navata di sini- tanti due momenti della vita di S. Lorenzo te distrutta o andò dispersa, una parte è stra, conserva ancora sotto teca di vetro il e motivo di lite per la mediocre fattura de- attualmente esposta al culto dei fedeli an- crocifisso ligneo fatto ripristinare nel 1898 gli stessi" che nelle chiese oratoriali, e ripropone, dai "signori Mattarelli di Lecco (...). Di poi I lavori eseguiti nella prima metà del XX nonostante le inevitabili trasformazioni e si pensò alla decorazione, verniciatura, do- secolo e la dotazione in termini di statue, ripristini subiti dai manufatti, una discreta ratura, fatta secondo lo stile dal sig. Luigi quadri e arredi ecclesiastici meriterebbe- panoramica di modelli locali. Tagliaferri, compreso l'affresco su fondo ro un'analisi più approfondita soprattut- In primo luogo le fonti fanno riferimento oro"(68). Sono datate 1901 le spese relative to finalizzata all'indagine di una realtà "mi- agli altari: "l'altare di S. Apollonia è in le- al rifacimento dell'altare della Madonna nore", non solo locale, di figure professio- gno di stile barocco ed abbastanza bello. della Cintura, e 1931 quelle "per lavori di nali, di tecniche e metodologie di inter- L'altare della Madonna di Lourdes è in mar- demolizione e ricostruzione del'altare mag- vento impiegate da piccole imprese arti- mo bianco e verde. Questo era perfetta- giore", ossia i restauri eseguiti dalla ditta L. gianali a conduzione familiare, specializ- mente inutile perchè si aveva già l'altare Santifeller di Ortisei(69). Per quanto concer- zate sia in opere di consolidamento, sia della Cintura e le circa mille lire buttatevi ne la dotazione artistica e gli arredi si ri- nella realizzazione di manufatti e arredi dentro [per restauri?] potevano adoperar- cordano la realizzazione del pulpito in le- sacri. In particolare si ricordano i lavori l'organo, costanti per tutto il Novecen- si in qualche cosa di più necessario, tanto gno, su disegno di Alberto Vitali di Menag- di "riaffrescatura" delle decorazioni rea- to(72), che tra gli altri impegnarono la dit- più che l'altare riuscì talmente tozzo, che gio, commissionato dal parroco ai fratelli lizzati dal pittore Lurati di Mandello nel ta Galfetti di Como, che ingrandì la can- al vederlo fa una sgraditissima impressio- Micheli di Linzanico alla fine dell'Ottocen- 1929; quelli di pulitura e sistemazione del- toria, e la ditta Aletti di Monza che aggiun-

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se allo strumento una seconda tastiera. E ancora, nel 1941, sono registrate le spese per le "vetrate artistiche dipinte a fuoco dalla ditta Bertoia di Milano"), che ne- cessitarono quasi subito di interventi di riparazione, così come il tetto, i pavimen- ti e le aperture, in seguito ai danni provo-

Oratorio dell'Immacolata cati dalla guerra mondiale. 7.3 CHIESE ED ORATORI MINORI tivo di queste brevi note è semplicemente ca delle stesse, ma anche e soprattutto alla Oratorio dell'Immacolata Concezione in Borbino: L'opera continua di manutenzione e siste- DELIA PARROCCHIA: loro conservazione materiale che non per Concezione in Borbino: interno. quello di fornire una serie di informazioni mazione della fabbrica proseguì nel corso BREVI NOTE INTRODUTTIVE e dati su queste emergenze architettoniche, tutte può dirsi soddisfacente(77). In questo esterno. del Novecento con altrettanti interventi: il senza peraltro la pretesa di esurire l'argo- senso è auspicabile una ricerca archivistica ripristino, negli anni '60, degli affreschi ad Il carattere policentrico che rende peculia- mento, semmai quella di essere la traccia che possa avvalersi anche di rilievi precisi, opera del decoratore Oreste Broggi di Ab- re il territorio di Abbadia, suddiviso in nu- per futuri approfondimenti. Del resto la sia geometrici che materici, quali strumen- badia; il rifacimento completo del tetto nel merose frazioni relativamente vicine rispet- consistente documentazione ritrovata nei ti irrinunciabili per la conoscenza di una 1980, per la copertura del quale vennero to al centro lacuale e che definiscono inse- diversi archivi, unitamente alla mancanza fabbrica e prassi metodologica ormai con- utilizzate lastre di ardesia provenienti dalla diamenti autonomi e permanentemente di studi specifici su queste fabbriche "mi- solidata nel campo della tutela del patri- Valmalenco; i lavori di risanamento e di abitati, almeno fino al secolo scorso, è sot- nori", molto diffuse anche nei territori cir- monio architettonico. restauro, comprensivi del rifacimento del- tolineato anche dalla presenza di numero- costanti(76), potrebbero costituire un ulte- Gli elementi che accomunano gli oratori le pavimentazioni e di intonacatura della se chiesette, o oratori, poste sotto la "cura" riore stimolo per indagini più dettagliate, in esame, e in generale quasi tutte le chie-

facciata, opere da poco terminate(74) della parrocchia di S. Lorenzo(75). L'obiet- finalizzate non solo alla restituzione stori- sette di questo tipo, sia in ambito urbano

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ABffIOANGELVS, LT CAPOLVS FRATBES DE PENSIS SALAAM HANC ADEM PIETATE MOTI E T PP OPPIO PATRONATVS PRO SE 5VI S9E SVCCESSORIB: EPEXEPVNT, E rr DOT TAVERVNT ANNO 1651 IWEB I A C. C. Q.CAMILLW AlP OLDVM

Sopra. che rurale, sia di patronato privato che di caratteristici prospetti a "capanna", e soli- Particolare della lapide di diritto "comune"(78) , sono quelli riferibili tamente una finestra in facciata, sovrastan- fondazione dell'oratorio agli impianti, alle strutture e alle limitate te il portale, di forma rettangolare o semi- dell'Immacolata fatto erigere dalla famiglia dimensioni. Le differenze possono essere lunare. Le pareti esterne sono estremamen- Pensa alla fine del XVII legate all'arredo e alla ricchezza degli in- te spoglie e solo per alcune vi è un tentati- secolo. terni, alla dotazione cioè di un patrimonio vo di scansione dei piani con lesene o cor- Pagina a fianco. più o meno rilevante, al nome dei commit- nicioni aggettanti; in generale solo i profili Sopra: oratorio tenti che ne hanno promosso l'edificazio- dei portali e delle finestre presentano sem- di S. Bartolomeo: esterno. ne e che hanno provveduto al mantenimen- plici modanature in pietra. Le sobrie cor- Sotto: oratorio della to nel tempo del manufatto, agli artefici -le nici e le decorazioni degli interni sono in- Madonna Addolorata maestranze- talvolta anche di fama ricono- vece prevalentemente realizzate in stucco. in località Campelli: sciuta, che hanno definito il progetto, for- Le visite pastorali costituiscono anche per esterno. nito un personale apporto di conoscenze e questi edifici la fonte che meglio ne descri- capacità tecniche di realizzazione, e prov- ve e definisce la conformazione e la dota- veduto alla decorazione e e alle finiture. zione in termini di arredi sacri e suppellet- I sette oratori di Abbadia, escludendo la no- tili, in quanto, essendo dipendenti dalla vecentesca chiesa del Sacro Cuore ai Piani parrocchiale per esigenze liturgiche e di Resinelli, presentano tipologia molto simi- celebrazioni degli offici sacri, erano sogget- le: navata unica coperta a botte, abside ret- ti ai sopralluoghi vescovili e vincolati al ri- tangolare o a semicatino, un solo altare ap- spetto delle prescrizioni emanate sotto for- poggiato alla parete della cappella maggio- ma di "Decreti". re, sagrestia adiacente alla zona presbite- Gli oratori di fondazione più antica sono riale, campaniletto a vela con due o tre cam- senz'altro quelli di S. Martino, nella frazio- pane. Sono in genere edifici di modeste ne di Borbino, e quello di S. Bartolomeo dimensioni, di lunghezza non superiore a di Castello, che già compaiono nell'elenco 18 metri, e in origine certamente di mino- delle chiese della Pieve di Mandello redat- re profondità, e larghezza compresa tra i 5 to da Goffredo da Bussero nel 1288, e sono e gli 8 metri circa. All'esterno presentano indicati anche nell'atto di separazione del copertura a doppia falda, che definisce i 1495(79). Questi edifici, ancora presenti sul

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Oratorio dell'Annunciata Oratorio dell'Annunciata: in Linzanico: esterno. interno.

territorio, sono il risultato di notevoli tra- anche per una probabile confusione nel- le a vela per S. Bartolomeo e l'oratorio del- tavola mediocre"(82). sformazioni avvenute nei secoli, che non l'uso delle dedicazioni, o semplicemente la Beata Vergine della Neve, per il quale si Nel corso dei secoli queste chiese vengono escludono rifacimenti di alcune parti e for- per il cambiamento delle stesse nei secoli, specifica che "l'altare è fatto in volta, (...) sempre descritte in tutte le visite pastorali se ricostruzioni su preesistenze duecente- unitamente alle continue trasformazioni icona nella quale è depinta la concettione, e i decreti riportano spesso, oltre alle pre- sche(S°). Il vescovo Volpi registra la presen- subite dalle fabbriche nel tempo. cioè S. Anna et Ioachin con la Madonna in scrizioni relative alla pratica liturgica, la za, a fine Cinquecento, rispettivamente In questo senso la visita del Ninguarda del mezzo elevata dalli angeli (...) il resto della necessità di opere di manutenzione, in par- dell'oratorio di S. Maria di Borbino e quel- 1593 descrive almeno uno stato di fatto ri- chiesa con soffitto di larici"01). Per S. Bar- ticolare per i tetti, e di eliminazione del- lo di S. Maria di Linzanico, descritti il de- levato a quella data: per i quattro oratori tolomeo e S. Martino al posto di icone d'al- l'umidità quale principale causa dello scro- cennio successivo anche dal Ninguarda, che citati si fa riferimento ad un impianto a na- tare vengono indicati affreschi su muro: "un stamento delle pareti, di problemi fessura- denomina quello di Borbind oratorio del- vata unica con una sola cappella e un solo crucifisso, S. Maria Elisabeth et S. Bartolo- tivi e del degrado delle decorazioni. la Concezione. Purtroppo i dati a disposi- altare "attaccato al muro", cancelli lignei meo" per il primo, "crocifisso, et molte al- Nella prima metà del XVII secolo venne zione non consentono di formulare preci- che separano la zona presbiteriale dall'au- tre figure" per l'altro. A Linzanico l'orato- realizzato anche l'oratorio dedicato alla se ipotesi di datazione di queste chiese, la, finestre a "oculo" in facciata e campani- o rio era invece provvisto di "ancona pinta in Beata Vergine dei sette dolori, posto in

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A fianco. Oratorio di S. Rocco: esterno. Nell'altra pagina. Oratorio dedicato alla Madonna della Neve in Borbino: l'edificio venne demolito negli anni Sessanta.

località denominata comunemente Cam- vico (...) quadri n. 4 indorati che ripre- pelli, a notevole distanza dalla parrocchia- sentano li Misteri della Madonna. Doi al- le. L'edificio, di patronato della famiglia tri quadri uno di S. Antonio. L'altro di S. Ambrosoni, compare infatti in un elenco Eurosia. Doi cancelli avanti l'altare (...). che notifica il numero degli oratori nella L'oratorio di Campeglio della Madonna pieve di Mandello alla data 1659(83). Il ven- de 7 dolori (...) un palio di legno dipinto tennio successivo il vescovo Ciceri descri- (...) un quadro di S. Pietro (...). Oratorio ve la dotazione delle chiese oratoriali e il di Borbino della Beata Vergine della Neve patrimonio artistico, in parte ancora espo- (...) due ceroferarii da metere sopra l'ar- sto al culto, in un inventario che elenca, chitrave dove è un crocefisso con due fi- oltre alle numerose suppellettili e ai para- gure, o 3 (...). Oratorio di S. Martino sot- menti ecclesiastici, anche qualche quadro: to Borbino (...) un palio di pelo di tappez- "per l'oratorio dell'Annuntiata di Linza- zeria di Fiandra con sopra S. Martino sen-

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Sopra. za telaro (...) un campanelo alquanto gros- l'oratorio presenta un impianto non dis- Oratorio del Sacro Cuore: so attaccato in chiesa (...) una cassa dipin- simile da quello degli altri edifici, ai quali disegno dell arch. Paolo ta (...). Oratorio di S. Bartolomeo (...) ar- è assimilabile per tipologia, dimensioni e Mezzanotte, 1917. chi n. 7 di volta (...) una campana de pesi rapporti volumetrici. E' ipotizzabile che la Nell'altra pagina. 10 in circa sopra detta capella"(84). ristretta area a disposizione e le difficoltà Oratorio S. Cuore Un'attenzione particolare merita l'orato- economiche abbiano giocato un ruolo fon- ai Resinelli: esterno. rio di Borbino, dedicato all'Immacolata damentale, unitamente alle maestranze Concezione, fatto realizzare dalla famiglia cui venne affidata l'opera, quasi certamen- Pensa alla fine del XVII secolo. L'interno te qualche capomastro locale coaudiuva- dell'edificio mostra infatti una maggiore to dagli uomini della frazione, così come articolazione della navata, risolta agli an- spesso accadeva nella pratica di nuove re- goli con un profilo tondeggiante dove alizzazioni o di restauri. sono state ricavate quattro nicchie con sta- Infine la fabbrica dei Resinelli, che venne tue, unitamente al cornicione in stucco definita progettualmente nel 1915 e rea- che corre lungo le pareti e nell'abside; lizzata nell'arco di due anni. Successiva- quest'ultima presenta parete di fondo ret- mente, nel 1937, venne ampliata con l'ag- tilinea, alla quale è addossato un altare a giunta di due bracci laterali che definisco- tempietto(85). E ancora le due chiese di più no un impianto a croce capace di un mag- recente edificazione: quella ottocentesca gior numero di fedeli. La chiesa, come dedicata a S. Rocco e quella ubicata ai Pia- registra il Liber chronicus, "fu costruita su ni Resinelli. La prima venne realizzata at- artistico e geniale disegno presentato dal- torno alla metà del XIX secolo e la spesa l'ing. arch. Paolo Mezzanotte di Milano: venne in parte sostenuta con i proventi di fu consacrata al divin Cuore di Gesù, an- elemosine, lasciti e legati testamentari di che per ottenere la protezione (...) sulla cittadini devoti al Santo protettore delle nostra patria e sui nostri soldati"(87). Lo epidemie (86). stesso Mezzanotte curò i successivi inter- Pur non essendo di antica edificazione, venti e i lavori di ampliamento.

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NOTE zione fra loro, restituiscano informazioni disomogenee di pella della Madonna nella giesa di S. Lorenzo in Riva d'Ada tro, a due piani con pozzo annesso e portico al piano terra, non facile comprensione. Sull'argomento cfr. almeno "La (...) nostra parochia, et per tenir in cenzo la nostra giesa de era l'abitazione del parroco. I lavori di edificazione della 1. Non si conosce la data precisa dell'inizio delle celebra- conta" delle anime, a cura di C. GRANDI, Bologna 1989. Linzanego della Nonzia, et per tenir in cenzo la capella della casa parrocchiale sono dettagliatamente documentati nel zioni liturgiche nella chiesa ceduta dai Serviti alla comuni- Madonna de sette dolori in Campelli su li monti" (APA, c. Libro delle cose di chiesa, conservato in APA, che nel 1616 tà di Abbadia Indicativamente si può stabilire che nell'an- 9. APA, Liber chronicus. Atti di morte, 9 novembre 1620). Il legato Ambrosoni testi- registra l'avvio del cantiere: "nota deli dinari che si spendo- no 1788 "fu ceduta la chiesa dei SS. Vincenzo et Anastasio monia a tale data la presenza della cappella dedicata alla no de la scholla, per far la cassa dela giesa". dei serviti alla parrocchia di Abbadia" con trasporto del "ti- 10. In realtà il vescovo Volpi aveva visitato la parrocchiale Beata Vergine, a sinistra dell'altare maggiore, che nel 1699 tolo beneficiale di S. Lorenzo" (APA, Liber chronicus). Sulle nei decenni precedenti, riscontrando dissesti nella pavimen- 23. Cfr. APA, Libro delle cose di chiesa, n. 30. Il registro conta- era sicuramente voltata, pavimentata, divisa da balaustre in vicende riguardanti il complesso conventuale e la soppres- tazione, mancanza di "soffitta alla chiesa", problemi fessu- bile riporta per l'anno 1594: "libro tenutto per conto dela pietra, intonacata e "cum icone in telari depicta B.V.M., ac sione dello stesso si rimanda al saggio di P. Pappalardo in rativi nella cappella maggiore e di umidità in sacrestia. I sculla del Santisimo Sachramento da giesa del dar et haver alios Sanctos" (ASDCo, Visite pastorali, Bonesana, c. LXXXVI- questo stesso volume. decreti lasciati infatti impongono: "la capella maggiore s'im- di deta schola, et de fiti et lassi che sono lasati dà più perso- bianchi, con levarli con calcina quelle crepature che vi sono II, 1699). Anche il Ciceri, nel 1685, sostiene che la cappella ne". Il vescovo Volpi, dieci anni prima, aveva prescritto nei 2. ASDCo, Parrocchie, c. Mandello, atto di separazione 27 (...) la capella ove è riposto il fonte s'imbianchi tutta (...) la era di patronato degli Ambrosoni e che gli stessi, oltre al- decreti di insegnare la dottrina cristiana e di erigere la con- giugno 1495. La parrocchiale venne eretta canonicamente sacrestia qual resta troppo umida s'alzi almen un braccio, si l'edificazione e alla dotatazione sacra, si preoccuparono di fraternita del Ss. Sacramento, in seguito sempre ricordata, dal vescovo comense Antonio Trivulzio, il quale decretò fodri d'assi, et s'imbianchi (...) la facciata d'essa chiesa si riservarsi anche un sepolcro, fatto scavare all'esterno dei almeno fino al XIX secolo, come confraternita "sine habi- anche la separazione dei territori di "Burbino, Castro, Mo- depinghi di rosso co l'immagine del santo verso il lago". cancelli della stessa (ibid., Ciceri, c. LXVIII, 1685). turn" (ASDCo, Visite pastorali, Volpi, c. V, 1582-87. Sul ruolo lino, Gerunzano, Abbadia...Novebulo, Linzanico, e Crebio" (ASDCo, Visite pastorali, Volpi, c. V, 1582-1587 e c. VI, 1570- 19. Ipotesi supportata soprattutto dai dati ricavabili dalle delle confraternite, associazioni composte prevalentemen- e il passaggio della chiesa di S. Bartolomeo di Castello e di 1582). te da laici, e presenti, non solo nelle parrocchie, fin dal S. Martino di Borbino sotto la Cura di S. Lorenzo. Una co- visite pastorali effettuate tra la fine del XVII e il XVIII seco- 11. Ibid., Ninguarda, c. XII, 1593. Cfr. inoltre E NINGUAR lo. Le InstructionesFabricae et SupellectilisEcclesiasticae, fonda- Medioevo cfr. almeno G. ANGELOZZI, Le confraternite lai- pia in APA, Istrumenti, c. II e ASDCo, Visite pastorali, Archin- cali. Un'esperienza cristiana tra medioevo e età moderna, Brescia ti, c. XXII, 1600; numerose sono le trascrizioni di questo DA, Atti della visita pastorale di E Feliciano Ninguarda, 1589 mentale opera di Carlo Borromeo -edita nel 1577- che rap- 1593, ordinati e annotati dal Sac. Dott. Santo Monti, 2 voll, Como presentò in ambito lombardo una significativa voce nel pa- 1986; D. ZARDIN, Le confraternite in Italia settentrionale tra atto nei secoli successivi, proprio per l'importanza dell'av- XV e XVIII secolo, in "Società e storia", 1987, 35, pp. 81-137. venimento, conservate in APA. 1892-94 (rist. anast., Como 1992), vol. I, pp. 130-131. norama delle realizzazioni di fine Cinquecento e del Sei- cento, costituiscono ancora oggi un importante punto di 24. Molti sono i documenti attestanti nel corso dei secoli la 3. Cfr. ASDCo, Parrocchie, c. Mandello; APA, c. Istrumenti, 12. ASDCo, Visite pastorali, Torriani, c. L, 1670: "si faccino li riferimento per lo studio e l'analisi di molti edifici sacri ripari opportuni al fiume vicino, che minaccia ruina all'istes- consistenza del beneficio parrocchiale di Abbadia; in parti- in cui si ritrovano documenti attestanti nel corso dei secoli realizzati in questo periodo; in particolare il dibattito archi- colare APA, c. Circolari vescovili; ibid., c. Fabbriceria che con- alcune tensioni intercorse tra le due comunità in materia sa chiesa in tempo di piena, et inondazione"; ibid., Mugia- tettonico ha indagato i rapporti tra le le Instructiones e le sca, cc. CLXXIII e CLXXIV, 1764-1768: "posita est haec ec- serva anche il "Libro nel quale si contiene la nota della de- ad esempio di funzioni religiose, quali i funerali e il rito di diverse tipologie delle fabbriche sacre, preferibilmente a cima dovuta alla chiesa parochiale di S. Lorenzo", 1628; cfr. sepoltura, in quanto, non essendo sempre ben definiti i clesia ad littus lacus, et radices collis prominentis (...) et a navata unica coperta a botte, ampia zona presbiteriale e propinquo torrente defluentibus deturpatur (...) et conti- anche ASCo, Subeconomato dei benefici vacanti, cc. 174, 175, confini delle frazioni, altro motivo di polemiche accese, cappelle laterali di limitate dimensioni, unitamente all'ap- 176, 177, soprattutto per Ottocento e Novecento. sorsero problemi di competenze e di localizzazione. Del nuo madeant et fetent". Alla metà del XVIII secolo la par- parato decorativo e di arredo, elementi che risposero alle resto i pochi obblighi cui era soggetta la parrocchiale di rocchiale presentava gravi fessurazioni alle pareti e dissesti esigenze della pratica liturgica e spirtuale del periodo post- 25. APA, Libro delle cose di chiesa, n. 30. Abbadia nei confronti di Mandello, quali l'andata del par- nel tetto del presbiterio "che minaccia assaissimo". tridentino. In merito cfr. almeno M. L. GATTI PERER, Le 26. Sulle diverse tipologie degli altari cfr. M.L. GATTI PE- roco il sabato Santo a Mandello "per la benedizione del 13. Cfr. C. PEROGALLI, Chiese ad archi trasversi in Lombar- "Istruzioni" di San Carlo e l'ispirazione classica nell'architettura fonte battesimale e riceverne gli olii, e la acqua" (APA, Li- religiosa del `600 in Lombardia, in Il mito di classicismo nel Sei- RER, Cultura e socialità dell'altare...cit., pp. 26-40; A. BOR- dia, in Metodologia della ricerca: orientamenti attuali, Congresso GHI, Un secentesco `paradiso in terra", in "Abbadia Oggi", a. ber chronicus), non compensavano la chiesa plebana della Internazionale in onore di Eugenio Battisti (Milano, 27-31 mag- cento, Firenze 1963, pp. 102-124; J S ACKERMAN, Il contribu- consistente diminuzione della rendita per la perdita del to dell'Alessi alla tipologia della chiesa longitudinale, in Galeazzo VI, 21 nov. 1987, 6, p. 6; l'autore richiama alcuni altari simi- gio 1991), in "Arte Lombarda", 1993, 105-106-107, pp. 176- li nella fattura e nell'impianto, ancora visibili in primo luo- beneficio di S. Lorenzo e di alcuni territori circostanti. 181 e il fondamentale studio di L. FRANCHINI, Chiese ad Alessi e l'architettura del Cinquecento, Atti del convegno interna- Questa, almeno inizialmente, fu probabilmente la vera causa zionale di studi (Genova, 16-20 aprile 1974), Genova 1975, pp. go a e in alcune chiese del Lecchese, quali ad esem- arco diaframma in Lombardia, in "Storia e attualità", 1979, 2- pio quella di Mandello, Crebbio e quella di Bellagio. delle liti. 3, pp. 27-50. Cfr. inoltre O. ZASTROW, Architettura gotica 461-466; Id., Pellegrino Tibaldi, San Carlo Borromeo e l'architet- tura ecclesiastica del loro tempo, in San Carlo e il suo tempo, Atti 4. ASCo, Subeconomato dei benefici vacanti, c. 177, 11 otto- nella provincia di Lecco, Lecco 1992, per la consistente sche- 27. ASDCo, Visite pastorali, Ninguarda, c. XII, 1593. datura di chiese ad archi trasversi, che generalmente pre- del Convegno Internazionale nel IV centenario della morte (Mila- bre 1887, "progetto di ampliamento"; cfr. anche APA, Liber no, 21-26 maggio 1984), Roma 1986, pp. 574-586; S. DELLA 28. APA, Libro delle cose di chiesa, n. 30. chronicus; APA, Libro giornale della fabbriceria, 1887, solo per sentano intradosso ad ogiva, ubicati nel Lecchese. Tra que- sti si segnalano ad esempio S. Martino a Borbino di Abba- TORRE - R. SCHOFIELD, Pellegrino Tibaldi architetto e il S. citare le fonti che meglio illustrano le trasformazioni awe- Fedele di Milano. Invenzione e costruzione di una chiesa esempla- 29. Ibidem. nute. Per la ex chiesa dei Serviti si rimanda al saggio di P. dia, S. Giorgio a Crebbio di Mandello, S. Pietro martire a Bajedo di . re, Como 1994; cfr. anche S. LANGE'- G. PACCIAROTTI, 30. Ibidem. Pappalardo in questo volume. Barocco...cit., pp. 79-97, sullo spazio assembleare. 14. Cfr. APA, Libro delle cose di chiesa, n. 30, 20 marzo 1601, 31. Ibidem. 5. Cfr. C. CANDIANI, La chiesa parrocchiale di S. Lorenzo 20. La visita pastorale del Neuroni riporta per l'erezione (chiesa rotta), Abbadia 1989, e i numerosi articoli, pubblica- spese per "fare comodare et dipengere larchitravo del chru- cifixio". In precedenza infatti il vescovo Archinti aveva sta- della confraternita della Cintura, "gestant habitum nigri co- 32. ASDCo, Visite pastorali, Archinti, c. XXII, 1600; ASCo, ti sul periodico locale "Abbadia Oggi" nel decennio 1980- loris", l'anno 1698 (ASDCo, Visite pastorali, Neuroni, c. Notarile, c. 5024, 1788. 90, relativi alle vicende della soppressa e dell'attuale par- bilito nei decreti: "sotto l'arco della capella grande si mitta un architravo dipinto, sopra del quale si mitra un crocifisso CXXXVIII, 1756); cfr. anche APA, c. Istrumenti, 1705, fon- rocchiale, degli oratori delle frazioni circostanti e del mo- dazione del Beneficio della B.V. della Consolazione nella 33. ASDCo, Visite pastorali, Mugiasca, c. CLXXIII, 1768. nastero dei frati Serviti. L'autore degli articoli è, quasi sem- di rilievo", ASDCo, Visite pastorali, Archinti, c. XXIII, 1600. chiesa parrocchiale di S. Lorenzo; ASDCo, Visite pastorali, 34. Ibid., Ciceri, c. LXVIII, 1685: "avendo noi concesso che pre, il parrocco don Tullio Salvetti. Cfr. anche V. ZUCCHI, 15. Ibid., Mugiasca, c. CLXXIII, 1768-85. E' la sola segnala-- Olgiati, c. CVIII, 1712. La complessa vicenda relativa alla si facci l'ossario nel sito destinato in visita annoti il curato a Oppidum Mandelli, Mandello 1990, pp. 327-328 e Guide del zione dimensionale dell'edificio, espressa in cubiti, che non cappellania fondata da Antonio Rappi nel 1705 ("all'orato- fare che s'accerti la forma de simili ossari pratticata comu- territorio di Lecco. Lario orientale, Como 1993, pp. 35-36. specifica se le misure erano comprensive rispettivamente rio, o capella della Beata Vergine della Cintura, che si pen- nemente"; la piccola cappella, affrescata alle pareti con "pic- sa construere in questa chiesa medesima"), permette di 6. Cfr. nella presente pubblicazione i saggi di P. Tavec- del presbiterio e delle cappelle laterali. Per l'equivalenza turis mortuorum" e l'effige di "Cristo morto", viene descritta datare una ulteriore fase di ampliamento, o modifica, della chio e di G. Galli. in metri si è utilizzato il "braccio comasco", unità di misura anche nei successivi sopralluoghi vescovili e nella perizia di lunghezza pari a m 0.505, in uso fino al 1781. parrocchiale, registrando anche la presenza della confra- del 1788. 7. Cfr. in particolare APA, c. Atti di morte; ASCo, Subecono- ternita omonima, confermata successivamente dal Bonesa- Ibid., Archinti, mato dei benefici vacanti, cc. 174 e 176, per l'Ottocento e No- 16. c. XXII, 1600; ibid., Ciceri, c. LXVIII, 1685; na. La cappella, posta a destra rispetto all'altare maggiore, 35. ASCo, Notarile, c. 5024, 1788, unitamente alle visite pa- ibid., Bonesana, vecento; inoltre i numerosi documenti allegati alle visite c. LXXXVIII, 1699. "Unica constat navi (...) viene descritta come elegantemente ornata, voltata, pavi- storali. Cfr anche V. PRACCHI, Tecnologia ed organizzazione ad quam descenditur per quatuor gradus (...), maior [cap- pastorali a partire dalla fine del Cinquecento. La consisten- mentata e dotata di mensa consacrata, in pietra. Cfr. inol- edilizia nel territorio di Como: appunti e considerazioni, in Il me- pella maggiore] in capite ipsus ecclesia ad eamque ascendi- te documentazione relativa a lasciti, elemosine e legati ben tre nota 17. stiere di costruire. Documenti per una storia del cantiere. Il caso di tur per tres gradus" (ibid., Neuroni, c. CXXXVIII, 1756). Como, a cura di S. DELLA TORRE, Como 1992, pp. 29-75, illustra il legame e il sentimento religioso della comunità a ASCo, Notarile, c. 5024, atto 22 dicembre 1788. La fon- 21. per i materiali locali. sostegno delle due parrocchiali e in suffragio delle anime; 17. L'altare maggiore, diversificato per tipologie quale quel- damentale descrizione della "smantellata e parte dirocata le donazioni, discretamente elargite e spesso anonime, era- la a "tempietto" di S. Lorenzo, si carica nel corso del Sei- chiesa altre volte parrocchiale (...) e sito detto il consecrato 36. Cfr. APA, Libro delle cose di chiesa, n. 30; inoltre la docu- no talvolta anche la manifestazione tangibile dello status cento di importanti significati simbolico-devozionali, dive- della chiesa", chiarisce l'orientamento e le coerenze del- mentazione delle visite pastorali dalla prima metà del XVII sociale di qualche famiglia possidente. nendo il fulcro principale dello spazio interno della chiesa. l'edificio e fornisce informazioni sulle pavimentazioni, le secolo; cfr. anche ASCo, Notarile, c. 5024, 1788. In proposito cfr. M.L. GATTI PERER, Cultura e socialità del- 8. Con le visite pastorali, sopralluoghi periodici divenuti coperture, e alcuni ambienti quali la torre campanaria, il l'altare barocco nell'antica diocesi di Milano, in "Arte Lombar- 37. ASDCo, Visite pastorali, Simonetta, c. CXIX, 1736. obbligatori dopo il Concilio di Trento (1565), il vescovo coro, la sagrestia, la cappella dedicata alla Madonna della da", 1975, 42-43, pp. 11-16; in particolare per l'altare a tem- direttamente poteva conoscere l'andamento generale del- Cintura, "l'ossario dei morti". Inoltre segnala la presenza pietto pp. 30-40; S. LANGE'- G. PACCIAROTTI, 38. Ibid., Ciceri, c. LXVIII, 1685; ASCO, Notarile, c. 5024, la parrocchia sia da un punto di vista spirituale che relativa- Barocco al- di un passaggio sotterraneo che poneva in collegamento la pino. Arte e architettura religiosa del Seicento: spazio e fzgurativi- 1788 in cui si afferma: "luogo terraneo detto il campanile, mente alla conformazione architettonic t degli edifici sacri casa parrocchiale con la chiesa. tà, Milano 1994, pp. 13-21 e pp. 110-118. pavimento di gerone, porta di pioppo (...) soffitto de travi, e al loro patrimonio economico e artistico. Per le due par- 22. Ibid., 4 dicembre 1788. La casa canonica "con corte ver- ed asse di castano, e superiormente poi al detto soffitto tut- rocchiali di Abbadia le valutazioni fornite da questa docu- 18. Cfr. nota 7. Nel 1620 Francesco Ambrosoni stabiliva, so ponente (...) con il fondo cotticato avidato cinta da muri" to il campanile sino alla sommità coperto a tetto di piotte, e mentazione hanno facilitato la conoscenza delle stesse, no- con suo testamento, un lascito di "scudi vinticinque all'an- era costituita da due corpi di fabbrica rettangolari prospi- legnami bisognevoli (...) quatro finestroni quasi nella som- nostante i dati, talvolta molto discordanti e in contraddi- no, quali doveranno esser per tenir in cenzo la nostra ca- cienti, uno dei quali adibito a stalla e sostra di legnami l'al- mità del detto campanile".

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39. ASDCo, Visite pastorali, Carafino, c. XLVI, 1627-1648. 59. Cfr. G. MULAZZANI, Gli autori, in Cultura e immagine 76. Cfr., a titolo di esempio, V. MEZZERA, Gli oratori minori 81. Ibid., p. 134. Il vescovo Ninguarda afferma che l'orato- popolare nel territorio manzoniano tra i secoli XVI e XIX, Catalo- rio ubicato nella `villa di Borbino" era stato "fatto dalli si- 40. Ibid., Ciceri, c. LXVIII, 1685. e le confraternite della parrocchia di . Notizie storiche, in go della mostra (Lecco, villa Manzoni, 16 nov.-17 die. 1985), "Archivi di Lecco", a. XIV, lug.-sett. 1991, 3, pp. 322-358, gnori Pietro e fratelli Pastoni (...) sotto il titolo della Ss. 41. Ibid., Carafino, c. XLVI, 1627. Lecco 1985, pp. 93-98, in particolare sui Tagliaferri la sche- con un'ampia descrizione dei nove oratori esistenti nell'at- Concezione", ed era officiato, due volte la settimana, dai da che riporta un parziale censimento della produzione tuale circoscrizione di Bellano. Cfr. anche A. ALPAGO frati dell'abbazia dei SS. Vincenzo e Anastasio. 42. Ibid., Olgiati, c. CVIII, 1712; ibid., Bonesana, c. LXXXVIII, artistica della famiglia, molto attiva in area comasca e lec- NOVELLO, Richiami su alcuni "segni architettonici" popolari 1699. chese, in Brianza e in Valsassina, pp. 94-95; cfr. anche Guide di fede caratterizzanti il territorio manzoniano, in Cultura e im- 82. Ibid., p. 132. Nello specifico il Carafino ricorda che sul- del territorio cit., pp. 32-33. Oltre alla volta e al catino absida- le pareti dell'oratorio di S. Martino erano dipinte le figure 43. Ibidem. magine... cit., pp. 18-27, in cui l'autore ricorda l'importanza le si ricordano gli affreschi, sovrastanti le finestre, raffigu- di alcuni punti di riferimento per il territorio, "come sem- del SS. Crocifisso, della Beata Vergine, di S. Giovanni Evan- 44. Ibidem. ranti le quattro virtù cardinali, in proposito cfr. d. TULLIO plici croci sulle cime delle montagne e delle colline, delle gelista, della Maddalena ai piedi della croce di cristo, di S. SALVETTI, Le decorazioni del Tagliaferri in San Lorenzo, in "Ab- cuspidi dei campanili delle chiese dei villaggi o dei santuari Martino e di S. Rocco, cfr. in merito ASDCo, Visite pastorali, 45. Cfr. ASDCo, Visite pastorali, Simonetta, c. CXIX, 1736; badia Oggi", a. V, 21 lug. 1986, 4, p. 6. isolati, e delle più minute testimonianze della religiosità po- Caraffe, c. XLVI. ibid., Mugiasca, c. CLXXIV, 1764: "cappella (...) con statua 60. APA, Liber chronicus. polare, come edicole o santelle, cappelline, croci, dipinti 83. Ibid., Torriani, c. L. Il Carafino, nel 1648, descrive l'ora- della medesima eretta a spese delli scolari della V. confra- votivi", p. 20. Inoltre cfr. O. ZASTROW, L'architettura goti- ternita d'esa Cintura"; inoltre cfr. APA, c. Istrumenti, 1705. torio dei Campelli, comprovandone in tal modo l'esistenza 61. Ibid., Libro giornale della fabbriceria, 1933: "al muratore ca... cit., pp. 14-22. Anche il baldacchino o "trono per portare la sudetta statua già a quella data. Cfr. anche nota 18. Angelo Trincavelli per lavori in chiesa (chiusura tribuna) ". di legno", entrambi ancora custoditi nell'attuale parrocchia- 77. La documentazione relativa ai numerosi interventi di 84. Ibidem. le, viene ricordato in un inventario del 1786 (ibid., Carte 62. Ibid., Liber chronicus; cfr. anche ASDCo, Visite pastorali, restauro degli ultimi decenni, quale ad esempio quella del diverse, c. VI). Il "cielo" del baldacchino venne sicuramente Valfrè, c. CCXXIII, 1898 (una copia in APA, c. Visite pastora- recente ripristino del tetto di S. Bartolomeo, è conservata 85. Cfr. nota 26. La chiesa conserva la lapide di fondazione restaurato e forse modificato come appare da una nota spe- li). in APA. Per i restauri e gli interventi di manutenzione del dell'oratorio, datata 1695, con incisi i nomi dei fratelli An- se, comprensiva delle voci "indoratura" e "fattura della stel- secolo scorso esiste documentazione in ASCo, Subeconomato gelo e Carlo Pensa che "erexerunt, et dottaverunt" la stessa la intagliata con 32 raggi" (ibid., Carte diverse della fabbriceria, 63. Ibid., c. Atti di morte, 22 ottobre 1794; in allegato atto dei benefici vacanti, cc. 174 e 176. riservandosela "pro se suisque successoribus". c. VI, 20 giugno 1895). del notaio Girolamo Pini di Milano, 20 febbraio 1805, in cui si ricorda la transazione tra i Bianchi e la fabbriceria al 78. Il vescovo Mugiasca, in visita agli oratori nel 1768, ri- 86. Cfr. il saggio di A. Cappellini in questo volume; cfr. an- 46. Sono numerosi gli interventi relativi alla pulitura e al fine di "dilattare il consacrato a commodo delle funzioni, corda che due di questi sono filiali della parrocchiale, cioè che lo studio di Eugenio Guglielmi sul culto di alcuni santi, ripristino di quadri, arredi sacri e paramenti, effettuati so- di una stanza detta la scuola per formarvi il coro de confra- S. Bartolomeo e S. Martino, e quattro, vale a dire quello quali ad esempio S. Rocco, S. Sebastiano e S. Antonio Aba- prattutto a partire dagli anni Ottanta di questo secolo. telli ad effetto di rendere più capace la chiesa molto angu- dell'Immacolata Concezione, della Madonna della Neve, te, protettori delle malattie, in E. GUGLIELMI, Strutture an- sta, ed insufficiente per quella popolazione". della Beata Vergine Addolorata di Campelli e dell'Annun- tropologiche e ritmi culturali nella diffusione del culto dei santi 47. APA, Liber chronicus. ciata a Linzanico, sono tutti di patronato privato, rispettiva- come caratteristica del territorio, in Cultura e immagine... cit., pp. 64. ASDCo, Visite pastorali, Valfrè, c. CCXXIII, 1898. 48. Cfr. ASCo, Notarile, c. 5024, per la consistente documen- mente della famiglia Pensa, dei De Giorgi Bertola e degli 29-53. Cfr. inoltre ASCo, Subeconomato dei benefici vacanti, c. 174, 8 dicembre 1836: "legato di Agostino Lanfranconi di tazione riferita alle pratiche di soppressione del convento e 65. APA, Liber chronicus. Ambrosoni; cfr. anche nota 18. Si ricorda che l'oratorio della al trasferimento del beneficio parrocchiale di S. Lorenzo Beata Vergine della Neve è stato demolito negli anni Ses- Abbadia per la fabbrica del nuovo oratorio di S. Rocco che nella ex chiesa dei Serviti. Cfr. anche P. Pappalardo in que- 66. Ibidem. santa: cfr. in proposito Una chiesetta scompare: perchè? in "Ab- sarà da costruire"; in allegato vi è un atto degli eredi di Giu- sto stesso volume. badia Oggi", a. I, 21 sett. 1982, 4, p. 7. seppe Lanfranconi, datato 8 marzo 1842, che attesta il lasci- 67. Ibidem. to testamentario pér lo stesso, e quello di Lorenzo Dell'Oro 79. Cfr. G. VIGOTTI, La diocesi di Milano alla fine del secolo 49. ASDCo, Visite pastorali, Bertieri, c. CXCIV, 1790. Nel pia- 68. Ibidem. E' probabile che l'altare sostituito fosse quello del 1846 "per l'oratorio di S. Rocco che si va costruendo". no di soppressione del convento dei padri Serviti vi è un XIII. Chiese cittadine e pievi forensi nel "Liber sanctorum" di Gof- Per i lavori di restauro in detto oratorio cfr. anche APA, della chiesa conventuale, passato in dotazione a S. Loren- fredo da Bussero, Roma 1974, pp. 391-392, dove per Abbadia significativo riferimento, di chiari intenti, circa lo stato di zo, così come altri arredi, quadri, paramenti. Per la fram- Liber chronicus, 1909, e ibid., Libro giornale della fabbriceria. fatto di "chiesa rotta": "qualora venga approvata la profana- Lariana si ricordano, tra gli altri, gli oratori di S. Martino, mentarietà dei dati disponibili non sempre è stato possibile S. Bartolomeo e due chiese dedicate a Maria, presumibil- 87. Tutta la documentazione sul progetto e i lavori di edifi- zione, che si propone della chiesa attualmente parrocchia- individuare la provenienza di molte opere, in parte ancora mente quella di Linzanico e quella successivamente dedi- cazione della chiesa del Sacro Cuore è conservata presso le per essere in parte sotterranea, e però nuda assai, (...) si visibili nella parrocchiale e negli oratori, né tanto meno riconobbe il pericolo in cui è di probabile rovina, sfascian- cata a S. Maria della Neve, ubicata nella frazione di Borbi- APA. Cfr. anche i numerosi articoli pubblicati sul periodico risalire al nome degli artefici dei quadri e dei manufatti di "Abbadia Oggi" e sul quotidiano "l'Ordine" nel decennio dosi le muraglie per la loro antichità", in ASMi, Culto p.a., più antica datazione. no; cfr inoltre nota 2. Sulla chiesa di S. Martino cfr. O. ZA- c. 1797. STROW, Architettura gotica... cit., pp. 34-38 e pp. 208-209. 1980-1990. I lavori di edificazione della chiesa furono ap- 69. Ibidem. Gli oratori di fine Cinquecento, probabilmente riferibili alla paltati alla ditta Trincavelli Angelo di Linzanico, quelli di 50. ASDCo, Visite pastorali, Bertieri, c. CXCIV, 1790. tipologia delle chiese ad archi trasversi, presentavano volta- ampliamento, che comportarono un notevole aumento di 70. Ibidem. superficie utile, furono affidati al capomastro Ugo Ratti di 51. Cfr. P. Pappalardo in questo volume. ta solo la cappella maggiore; la restante parte della navata . Nel corso degli anni la chiesa del Sacro Cuore, 71. Ibidem: "i quadri non sono riusciti bene (...) ho avuto aveva generalmente copertura lignea a vista. Attualmente divenuta sacrario per i caduti della montagna, ha subito 52. ASCO, Subeconomato dei benefici vacanti, c. 177, progetto una forte questione col pitttore, e nel conto gli detrassi £ queste emergenze architettoniche, risultato di numerose ulteriori modifiche dimensionali. di ingrandimento e sistemazione della chiesa parrocchiale 500", su un totale stabilito in £ 3000; cfr. anche ibid., Libro trasformazioni e talvolta consistenti rifacimenti avvenuti nel di Abbadia sopra Adda. Il progetto è datato 11 ottobre 1887. giornale della fabbriceria; ibid., Registro dello stato patrimoniale, corso dei secoli, costituiscono ancora dei "segni" importan- Cfr. anche APA, Libro giornale della fabbriceria, in cui vi sono e ASCo, Subeconomato dei benefici vacanti, c. 177, 1894, per ti che individuano e caratterizzano il territorio. elencate tutte le spese effettuate per la parrocchiale e le Devo un ringraziamento l'istanza di sanatoria di spese per la costruzione del nuovo 80. ASDCo, Visite pastorali, Ninguarda, c. XII, 1593; inoltre al prof. Stefano Della Torre per la disponibilità e per i sempre "entrate" provenienti da rendite, elemosine, questue, do- pulpito realizzato "dal falegname Angelo Micheli". nazioni. Per la prima metà del XIX secolo esiste inoltre una F. NINGUARDA, Atti della visita... cit., pp. 133-134. preziosi consigli. documentazione relativa a modesti interventi di manuten- 72. Cfr. APA, Libro giornale della fabbriceria, dove sono regi- zione all'edificio, quali ad esempio quelli effettuati dal ma- strati dal 1888 i numerosi interventi di manutenzione e pu- gistro Antonio Barri e dai suoi collaboratori (ibid., Istrumenti, litura dell'organo. Un documento datato 1807 riporta la c. II). perizia dettagliata di un organo di "otto piedi (...) di ragio- ne delli soppressi Padri di Santa Maria in Campo a Germe- 53. Cfr. ASCo, Subeconomato dei benefici vacanti, c. 177. Nel nate ed ora di ragione del Sig. Giuseppe Raspini di Como", disegno viene indicato con un tratteggio il precedente an- che lascia aperta l'ipotesi, non supportata da altri dati, di damento della doppia falda di copertura, il cui colmo gros- provenienza dell'organo di Abbadia, in ibid., c. Atti di morte. so modo superava di poco la metà dell'attuale apertura cen- La documentazione sui recenti restauri eseguiti dalla ditta trale ad oculo. Mascioni di Cuvio (Va) è conservata in archivio parrocchia- 54. Ibidem. le; cfr. inoltre M. MANZIN, L'organo come servizio, in "Chiesa oggi. Architettura e comunicazione", 1994, 9, pp.100-102, 55. Ibidem. In allegato alla documentazione di progetto vi sulla bottega Mascioni che ha restaurato il manufatto ridu- sono le richieste di sussidi straordinari all'ufficio del Sube- cendolo dimensionalmente alla sola cassa centrale, proba- conomato di Lecco da parte del parroco e dei fabbriceri. bilmente del XVII secolo. Cfr. inoltre APA, Libro giornale della fabbriceria, dove compa- re, tra le voci di pagamenti, quella relativa allo Stoppani 73. APA, Libro giornale della fabbriceria; ibid., Registro dello sta- per "disegni e sorveglianza lavori". I lavori di ampliamento to patrimoniale. e decorazione comportarono in corso d'opera un presumi- 74. La documentazione relativa ai recenti restauri della chie- bile aumento rispetto alla somma preventivata. sa, comprensivi della sistemazione del sagrato, dei prospet- 56. Ibid., Liber chronicus. ti esterni e del campanile, è conservata in archivio parroc- chiale; cfr. inoltre La chiesa di S. Lorenzo, in "Abbadia Oggi", 57. Ibidem. a. VI, 21 lug. 1987, 4, p. 6. 58. Ibidem. 75. Cfr. il saggio di P. Tavecchio in questo stesso volume.

172 173 LA COMUNITÀ DI ABBADIA NELL'ETÀ MODERNA.

APPENDICE DOCUMENTARIA* campana. Ora è di patronato dei terrieri di 6° Se prendi la via che va a Linzanico, giunto Borbino, rappresentati dal Comune e dalla che sia in mezzo alle case, trovi un piccolo DESCRIZIONE DEGLI ORATORI UBICATI IN ALCUNE famiglia Alippi. Il Comune detratte le spese oratorio che non può avere oltre due secoli ha ancora in cartelle un capitale di £ 3600 d'età. Quando fu separata la parrocchia certo DELLE FRAZIONI DEL TERRITORIO DI ABBADIA, REDATTA che da una rendita liquida annua di £ 144 per non esisteva, non facendosene menzione. E' DAL PARROCO CESARE GRISONI NEL 1895. l'adempimento dei legati di messe; più un piccolo è barocco. Ha l'altare con pala in tela Fonte: APA, Liber chronicus capitale di £ 2800 tutto in rendita al racchiusa da cornice bella dorata, ed altri portatore che da una rendita liquida di £ 112 quadri grandi per la nave. E' dedicato alla per la manutenzione. Annunciazione della Beata Vergine Maria. Ora si adempiono le messe e si accudisce Era di patronato della famiglia Ambrosoni che all'oratorio. Le cappellanie laicali furono lo cedette alla parrocchia. Legati non ce ne fondate nel 1753. sono. Vi si va a cantar messane) terzo giorno "Le altre chiese della parocchia. morti, comprendendo il giorno di S. Martino. delle rogazioni. Il coadiutore ha l'obbligo di 4° Da Borbino portandosi al paese di Oltre la parochiale vi hanno nel perimetro Vi si va a cantar messa il giorno di S. Marco ed celebrarvi messa 6 volte all'anno in di festivo, Abbadia e salendo verso i monti, della parocchia altre sette chiesette od il primo delle rogazioni. come da istromento di fondazione, compresi propriamente ove finiscono le case havvi oratori, dei quali è pur necessario tenere in questi il di dell'Annunciazione e di Natale. 2° Prendendo la piccola strada che mette l'oratorio di S. Rocco. Fu edificato dietro voto qualche parola. all'abitato di Borbino trovasi in principio della fatto nel 1836 pel colera morbus. E' ad una 7° Finalmente su pei monti ad un'ora e La più antica fra esse è certamente quella di frazione l'oratorio della Madonna della Neve. sola nave di stile barocco. Ha un altare di mezzo ed anche più di salita vi è un' oratorio S. Martino. E' piccolino e l'architettura lo fa supporre del marmo bianco e nero con un'ancona dedicato all'Addolorata e chiamato la Madonna Essa è situata poco sopra la strada nazionale secolo XVI perchè dal testamento del fu contenente il simulacro di S. Rocco in legno de' Campelli. Dappoi son io al possesso della che da Lecco conduce ad Abbadia e Giovanni Pietro De Pastori fatto il 22 ottobre e di discreta fattura. Ha sagrestia con parocchia, fu innalzato il coro e restaurato il precisamente poco dopo gli avanzi delle torri 1604 si parla di quest'oratorio come già da comignolo e campana. In questo oratorio c'è quadro. Ma un povero diavolo impazzito, vi che ancora si veggono e detta la Torraccia, pezzo esistente. Ha la nave con soffitta a trave il legato di cantare la messa nel giorno di S. entrò, rovinò tutto conciando il quadro in allo sbocco della galleria praticata nel sasso scoperta, e il coro a volta concamerata di stile Rocco, e ci sarebbe un' altro legato per modo lagrimevole. Il pittore giovane Oreste detto appunto di gotico. Ha un solo altare con quadro cantare la messa nel giorno di S. Anna, ma Airoldi che viene in vacanza ad Abbadia, fece il S. Martino. Quando fosse edificata rappresentante la Beata Vergine in gloria ed ai che non da rendita sufficiente. quadro nuovo e lo donò alla parocchia. lo poi difficilmente si può stabilirlo. Esisteva certo lati con S. Giovacchino et Anna di discreta 5° Lasciato S. Rocco ed avviandosi verso il rifeci [?] tutti gli altri arredi. Legati non ce ne prima dell'erezione della parrocchia perchè è fattura. Ha un piccolo comignolo con due cimitero, si raggiunge Castello ove sopra un sono. E' un'oratorio piccolo, ha comignolo menzionata nell'istrumento di separazione, campanelle buone per campanile. Il legato De promontorio sta la chiesa di S. Bartolomeo. con campana, non ha sagrestia. come non solo esistente, ma anche fornita di Pastori importante messe e l'obbligo di tener E' una bella chiesa di stile barocco e che Tanto in questo come negli altri, ho riparato e beni, i quali vennero fusi nella prebenda accesa la lampada nelle vigilie e feste della evidentemente non è quella di cui si parla comperato pianete, biancheria, calici, messali, parrocchiale. L'architettura doveva essere Madonna, insieme al patronato dell'oratorio nello istromento di separazione. Ha un'altare in guisa che hanno tutto l'occorrente per le Longobarda e perciò risalire al XIV secolo. passò successivamente a varie famiglie, finchè in marmo con quadro (che val niente) funzioni che vi si fanno, e per cui ho speso Dissi doveva essere, perchè le riparazioni la quella di Dell'Oro Ignazio lo cedette alla Curia; rappresentante il martirio dell'Apostolo. Ha delle belle commette". sconciarono in modo da più lasciar capire la quale cura l'adempimento del legato sagrestia e comignolo con campana. Ha niente. Ha una sola navata, di mediocre corrispondendo annue £ 40,45. Vi si fa la festa ancora una stanza sopra la sagrestia. Vi si va grandezza. della Beata Vergine della Neve al 5 d'agosto. Le processionalmente a cantar messa nel giorno Un solo altare in cotto con gradino di legno * Si premette che non tutte le notizie fornite dal altre messe celebransi a commodo del secondo delle rogazioni. Vi si canta pur sacerdote sono documentariamente provate, affidandosi intagliato e con una tela per quadro parroco, il quale vi va qualche altra volta per messa nel giorno di S. Bartolomeo per un lo stesso, per alcune considerazioni, alla tradizione e al rappresentante S. Martino in paludamento personale giudizio. L'elenco non comprende la chiesa del commissione dei privati che hanno divozione a legato pagato dalla famiglia Bianchi Antonio. pontificale di poco valore, ed io ritengo non S. Cuore ai Piani Resinelli in quanto a fine Ottocento non questa Madonna. Altri legati sono scomparsi, non so come. era ancora stata edificata. risalga a più d'un secolo e mezzo. Forse dietro il medesimo esistevano dei dipinti del secolo 3° Dall'oratorio della Madonna della Neve XV, come ne danno indizio i due santi Rocco portandosi fin verso il mezzo dell'abitato e Martino che ancor si veggono. trovasi l'oratorio della Beata Vergine Qualche altra figura si vede nel muro a sinistra Immacolata. della navata che può essere del 1400, ed altre Fu fondato dalla famiglia Pensa che aveva la probabilmente coperte dalla imbiancatura casa poco discosta nell'anno 1695. E' un sovrapposta, ma nulla ci accerta. Non ha bell'oratorio, anzi una bella chiesetta di stile campanile. Dopo la visita di M. Carsana, non barocco. Ha un solo altare in marmo nero con rilevandosi se l'altare e la chiesa fossero sovrapposto un tabernacolo con due colonne consacrati, si ordinò sovrapporre un asse alla di alabastro e con entro una bella statuetta mensa con inserta una pietra a cautela. E' cinta della Madonna in marmo di Carrara. Nei all'intorno da un sagrato chiuso, nel quale si quattro angoli della nave ha quattro nicchie dice sieno seppeliti i morti dei secòli scorsi. con quattro statue in gesso. Ha bella Ora questa chiesa non possiede che una balaustrata in marmo nero e cancello di ferro rendita lorda di £ 50 annue, colla quale si lavorato. Pavimento del coro in marmo nero e celebrano messe ed offici dopo l'ottava dei bianco, sagristia con armadii, comignolo con

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