COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

PARERE n. 14 del 10 marzo 2009 (o.d.g. 3 del 10 marzo 2009)

OGGETTO: Comunità Montana del Brenta (VI). Rapporto Ambientale al Piano di Assetto del Territorio Intercomunale dei Comuni di , , San Nazario, e .

PREMESSO CHE

– ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/42/CE, i Comuni, le Province e la Regione, nell’ambito dei procedimenti di formazione degli strumenti di pianificazione territoriale, devono provvedere alla valutazione ambientale strategica (VAS) dei loro effetti sull’ambiente al fine di “promuovere uno sviluppo sostenibile e durevole ed assicurare un elevato livello di protezione dell’ambiente”; – La Commissione Regionale VAS, individuata ex art.14 della LR n.4/2008, si è riunita in data 10 marzo 2009, come da nota n. 121037/45.06 del 4.03.09 del Dirigente della Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, segretario della commissione; – La Comunità Montana del Brenta, quale coordinatrice del PATI della Valle del Brenta tra i comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta e Pove del Grappa (VI), con note n.1460 del 13.08.08, n. 1844 del 03/11/08, n. 1946 del 25/11/08, n. 52 del 15/01/09 e n. 289 del 25/02/09, ha fatto pervenire la documentazione necessaria per ottenere il parere della Commissione VAS – I Comuni facenti parte della Comunità Montana del Brenta hanno approvato con le rispettive Deliberazioni di Giunta, nel particolare il Comune di Valstagna con DGC n.56 del 16.03.05, il Comune di Campolongo sul Brenta con DGC n.17 del 18.03.05, il Comune di Pove del Grappa con DGC n.44 del 17.03.05, il Comune di con DGC n.21 del 16.03.05, il Comune di San Nazario con DGC n.42 del 17.03.05, il Comune di Cismon del Grappa con DGC n.14 del 17.03.05, il “Documento Preliminare alla redazione del piano di assetto del territorio – P.A.T.” e lo “Schema di Accordo di copianificazione” ai sensi dell’art. 15 della legge urbanistica regionale, per la formazione del piano di assetto del territorio intercomunale, al fine di attivare la procedura concertata tra Comune e Regione per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale così come definito dalle stesse deliberazioni di giunta; Con nota prot. n. 211612/47.01 del 22.03.05 il dirigente della direzione urbanistica della Regione del ha espresso parere favorevole alla sottoscrizione dell’accordo di pianificazione per la redazione del P.A.T.I. in esame. In applicazione dell’art. 5 della legge urbanistica regionale 11/2004 è stata avviata la fase di concertazione e partecipazione con gli enti territoriali e le Amministrazioni interessate alla tutela degli interessi pubblici coinvolti nella redazione del P.A.T.I., oltre che con le associazioni economiche, sociali e politiche portatrici di interessi diffusi nel territorio comunale, mediante incontri di lavoro e pubbliche assemblee. Il Comune di Valstagna con DGC n.139 del 7.09.05, il Comune di San Nazario con DGC n.126 del 12.09.05, il Comune di Cismon del Grappa con DGC n.50 del 30.09.05, il Comune di Campolongo sul Brenta con DGC n.57 del 23.09.05, il Comune di Pove del Grappa con DGC n.159 del 15.09.05, il Comune di Solagna con DGC n.62 del 13.09.05 hanno espletato la fase di concertazione e partecipazione ai fini della redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale ai sensi dell’art. 15 della Legge Regionale n. 11 del 23 aprile 2004 e successive modificazioni, prendendo atto degli esiti

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dell’avvenuta concertazione e valutando le comunicazioni ed i contributi – diversamente pervenuti – da parte degli enti, amministrazioni, associazioni e soggetti interessati, intervenuti alla concertazione; Il Comune di Valstagna con DCC n.20 del 31.07.08, il Comune di San Nazario con DCC n.40 del 30.07.08, il Comune di Cismon del Grappa con DCC n.18 dell’1.08.08 , il Comune di Campolongo sul Brenta con DCC n.18 dell’1.08.08, il Comune di Pove del Grappa con DCC n.31 del 31.07.08, il Comune di Solagna con DCC n.20 dell’ 1.08.08, hanno adottato il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale secondo quanto previsto dall’art. 15 della LR n. 11 del 23.04.04 L’avviso di avvenuta adozione del Piano in parola è stato affisso all’albo pretorio dei Comuni e sui quotidiani “Corriere del Veneto”, “La Gazzetta dello Sport”, Corriere della Sera” e “Il Giornale di ” in data 9/08/08; Entro i termini sono pervenute 110 osservazioni, delle quali 73 inerenti il Rapporto Ambientale. – I territori comunali interessati dal piano rientrano all’interno della Comunità Montana del Brenta. Questi costituiscono il primo ambito montano della Valle del Brenta, o Canale del Brenta, posti immediatamente a nord di . Complessivamente la superficie dei comuni interessati si estende per poco più di 11.000 ettari, comprendendo i territori di Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, Pove del Grappa, San Nazario, Solagna e Valstagna, all’interno della provincia di Vicenza, in prossimità del confine regionale tra Veneto e Trentino Alto Adige. La valle rappresenta il percorso obbligato di comunicazione tra l’area pedemontana che si estende a partire da Bassano del Grappa e la direttrice per la Valsugana e Trento. La riqualificazione infrastrutturale prevede la riduzione del traffico nei centri e nella valle mediante un nuovo tracciato della strada SS47 in galleria. Il progetto di ammodernamento e di variante si è sviluppato all’interno di un arco temporale piuttosto lungo, da metà degli anni ’80, fino ad oggi, con la definizione di diversi interventi e la redazione di differenti alternative progettuali, che tenessero conto delle esigenze trasportistiche e delle particolarità del territorio. Tra le diverse soluzioni individuate successivamente, anche alla luce di valutazioni e una sensibilità sempre più approfondite, si è attualmente giunti alla definizione di un tracciato capace di allontanare il traffico dai punti di maggior conflitto con il tessuto urbano realizzando tre gallerie, una esterna all’abitato di Solagna, allacciandosi a monte e a valle di questo con l’attuale tracciato della SS47, e una seconda, con maggior sviluppo, capace di bypassare i diversi nuclei che si sviluppano lungo il corso del Brenta all’interno del territorio comunale di San Nazario, e un’ultima, di ridotta estensione, alle spalle dell’abitato di San Marino. – INQUADRAMENTO SOCIO-ECONOMICO La popolazione totale dell’area ammonta a poco più di 10.500, di cui circa un quarto risiede nel Comune di Pove del Grappa (poco più di 3.000 abitanti). San Nazario, Solagna e Valstagna hanno rispettivamente 1.785, 1.909 e 1.936 abitanti, Campolongo e Cismon rispettivamente 845 e 1034 abitanti (dati 2006). L’abbandono della valle da parte degli abitanti ha portato al conseguente degrado del territorio. Le conseguenze dell’emigrazione e del tracollo demografico sul patrimonio edilizio e sugli assetti insediativi erano già evidenti negli anni Settanta. In particolare i segni più evidenti dell’esodo e dell’abbandono, pur presenti in tutto il Canale del Brenta, si concentrano laddove la precarietà insediativa, dovuta alle proibitive condizioni morfologiche e aggravata da carenza di servizi e vie di comunicazione, ha assunto condizioni critiche rispetto ad aree di fondovalle prossime agli assi viari di collegamento con la pianura. Pur considerando l’aleatorietà di un confine tra aree abbandonate ed aree abitate (confine che spesso sfuma in forme di sottoutilizzazione di residenze secondarie quasi permanentemente chiuse o in sintomi di degrado parziale e selettivo degli ambienti terrazzati), oggi quasi ovunque nelle aree di versante del Canale si incontrano segni e geografie dell’abbandono che iniziano appena sopra gli abitati di

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fondovalle e si estendono fino ai primi lembi dell’Altipiano. La maggior parte degli edifici abbandonati o sottoutilizzati rispecchia la peculiare tipologia edilizia legata alla tabacchicoltura. Non mancano tuttavia edifici abbandonati appartenenti alla tradizionale tipologia di pendio tipica dell’area prealpina e preesistente alle trasformazioni per la tabacchicoltura. Essi si incontrano dove i terrazzamenti cessano, a quote più elevate (oltre i 500 – 600 m) o in versanti meno soleggiati: la presenza di questo tipo edilizio si lega più spesso ad aree di prato – pascolo. Allo svuotamento progressivo delle terre alte si affianca la sottoutilizzazione di molti edifici nel fondovalle. La crescita complessiva del numero di abitazioni negli ultimi decenni si spiega con l’utilizzo preferenziale di edifici monofamiliari, di costruzione recente e più confortevoli rispetto alle tradizionali dimore plurifamiliari tipiche dei tabacco-coltori, costruite aderendo a criteri di economia degli spazi colturali e di collaborazione costruttiva tra più famiglie ora messi in forte discussione dai nuovi stili di vita urbani. Questa tendenza è carica di implicazioni: molti edifici tradizionali tendono ad essere non utilizzati o abbandonati, mentre le nuove costruzioni tendono a saturare gli spazi liberi un tempo destinati alla coltivazione o alla divagazione fluviale, con conseguente aumento del rischio idraulico. Le attività produttive dell’area si basano principalmente su strutture di dimensioni medio-piccole, spaziando all’interno di vari campi di produzione tra cui meccanica, imballaggi in legno, tessile, ceramico e dell’oreficeria, oltre agli indotti della produzione agricola. Le stesse si concentrano quasi esclusivamente lungo la fascia più prossima al corso del Brenta, a diretto contatto con le principali infrastrutture – strada statale e ferrovia. Un apporto, seppur minimo, è dato anche dalle attività turistico-ricettive. In Valle del Brenta sono presenti circa 150 imprese artigianali, che interessano numerosi settori, fra i quali i maggiormente rappresentati sono quello edile, della lavorazione del legno e dei metalli. Si tratta di aziende in prevalenza a conduzione familiare, che mediamente impiegano dalle due alle tre persone, fra titolari, soci, collaboratori e dipendenti. Le attività industriali presenti lungo il fondovalle sono principalmente legate alla lavorazione del legno, alla meccanica e alla metallurgia, oltre che conciarie, geotessili e tessili, anche se con un numero limitato di aziende (poco meno di venti), di dimensioni ridotte. Considerando le diverse tipologie di allevamento si riscontra come l’allevamento di bovini, e secondariamente l’allevamento avicolo, abbia un peso rilevante per quanto riguarda il sistema di Pove. Per Cismon del Grappa particolare valore assumono gli allevamenti avicoli e di conigli. Le altre tipologie di allevamento non sembrano avere un rilevante peso. – IL QUADRO AMBIENTALE Per la redazione del Rapporto Ambientale sono stati utilizzati i dati forniti dalla Regione Veneto che ha fatto riferimento ai dati dell’ARPAV e dell’ISTAT. Difficoltà sono state riscontrate in fase di utilizzo di più dati contemporaneamente a causa del diverso grado di aggiornamento, dove è stato necessario omogeneizzare alcuni dati. Altri problemi sono sorti per l’elaborazione dei dati sul clima dal momento che non è stato possibile utilizzare i valori delle stazioni meteorologiche indicate dalla Regione per ovvi motivi di posizione geografica della valle,e per la sia particolare conformazione. Matrice suolo e sottosuolo Geomorfologia Tutto il sistema Altopiano di -Valle del Brenta-Massiccio del Grappa risulta formato da rocce dolomitiche e calcaree. A costituirne il basamento è la Dolomia grigia, seguita dalle serie calcaree del Giurese. Nella zona collinare bassanese, dove gli strati geologici sono stati piegati e inclinati verso la pianura, si trova una rapida successione di rocce vulcanoclastiche e altre rocce laviche, facies di marne arenarie e brecce intervallate da strati di calcari compatti e stratificati. Tale struttura è stata portata alla luce all’interno

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della valle dal fenomeno erosivo del Brenta che ha costruito l’attuale paesaggio, localizzando tale struttura all’interno delle zone di costa più basse, e più ripide. Si riscontra nella zone più alte e di altipiano una predominanza di litotipi carbonatici, quali calcari marnosi (molto sensibili all’aggressione dell’acqua) e dolomie che presentano un sistema complesso di fatturazione. Questa predominanza ha comportato una situazione in cui si registra l’assenza quasi totale di una circolazione idrica superficiale, sostituita da una complessa circolazione sotterranea carsica; si verifica così la non coincidenza fra la linea dello spartiacque superficiale e di quello sotterraneo, e quindi un’oggettiva difficoltà nel ricostruire il funzionamento del sistema idrico della valle. Sul Monte Grappa e soprattutto sull’Altipiano di Asiago si possono identificare numerosi fenomeni carsici: doline, inghiottitoi, voragini che si sono sviluppate grazie all’azione dell’acqua sulle rocce di natura calcarea degli strati più alti. Col passare del tempo, il fenomeno carsico si è notevolmente sviluppato, rendendo possibile la discesa dell’acqua prima attraverso lo stesso strato calcareo superficiale, poi nella dolomia degli strati di roccia più bassi, fino a raggiungere i livelli idrici in corrispondenza del letto del fiume Brenta, dando così origine ad esempio alle grotte di Ponte Subiolo ed Oliero (versante della destra orografica). Uso del suolo Per quanto riguarda l’uso del suolo all’interno della comunità montana è utile valutare la copertura in funzione degli Ambiti Territoriali Omogenei (ATO) dal momento che l’utilizzo del suolo è strettamente correlato alla morfologia del territorio. In corrispondenza degli ATO di fondovalle il 25,3% del suolo è destinato all’agricoltura, quasi il 30% è coperto da zone boscate mentre il fiume Brenta con i suoi affluenti copre il 13% dell’area totale di fondovalle. L’urbanizzato è presente con una percentuale del 18,5% e la viabilità costituisce il 10% del totale. Le altre tipologie di uso del suolo sono quasi assenti. L’ATO di mezza costa, comprendente generalmente i versanti a più ripida pendenza, generalmente compresi tra quota 200 – 250 e 1000 m s.l.m., è caratterizzato dalla scarsa presenza di aree suscettibili di utilizzazione (solo lo 0,2% del totale è urbanizzato e quindi in grado di ospitare abitazioni e/o attività economiche, lo 0,4 % è occupato dalla viabilità e meno dell’1% del suolo è coltivato). La quasi totalità del terreno è ricoperto da zone boscate (87,6%). La rimanente percentuale è ripartita tra zona improduttiva (8%), prati/pascoli sub – alpini (2,3%), area di cava (0,5%) e corsi d’acqua (0,1%). Ad una quota superiore ai 1000 m s.l.m. in destra orografica e ad una quota compresa tra i 1000 e i 1300 m in sinistra orografica si trova l’ATO di altipiano. Quest’ ultimo è caratterizzato per il 63,9% da zone boscate e per il 32,8% da pascoli/prati sub – alpini. Da osservare come in questo ambito la percentuale di suolo urbanizzato risulta essere superiore a quella calcolata nella zona di mezza costa cosi come l’area destinata alla viabilità (1,4%), il che sta a significare che le caratteristiche geomorfologiche dell’altipiano rispetto a quelle di mezza costa consentono una maggiore possibilità di insediamento. L’area di cava e l’improduttivo rappresentano rispettivamente lo 0,4% e lo 0,7%. L’ambito territoriale omogeneo definito come montano si sviluppa sul Massiccio del Grappa. In questo ambito è del tutto assente l’urbanizzato mentre la viabilità è presente per lo 0,8%. I quasi 2000 ettari di suolo sono ricoperti per il 70,5% da zone boscate e per il 27,8% da prati/pascoli sub – alpini. Il rimanente 0,9% è costituito da improduttivo. Infine si prende in esame l’ultimo ATO chiamato sommitale. Esso comprende i versanti a più ripida pendenza posti generalmente al di sopra dei 1300 m s.l.m.. Le caratteristiche geomorfologiche e climatiche di questa zona sono tali da giustificare una copertura del suolo che è rappresentata per l’88,6% da prati/pascoli sub – alpini e per l’ 11,3% da zone boscate. Attività estrattive All’interno dell’ambito del PATI si localizzano alcuni ambiti destinati a cava. Si evidenzia la presenza di un buon numero di attività all’interno del territorio comunale di Valstagna, all’interno dell’area di altipiano in relazione con gli ambiti situati a a sud, e a nord con le zone di cava di Asiago.

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Sempre all’interno del territorio comunale di Valstagna si trova una cava lungo la gola del Brenta nell’area nord del comune. A San Nazario si trova un ambito di considerevoli dimensioni, ed impatto visivo, a nord dell’abitato di Carpané, con la doppia attività di cava e miniera, la prima relativa all’estrazione di dolomia, la seconda utile all’approvvigionamento di Sali di Magnesio. Infine si trova un ambito estrattivo a monte della frazione di Primolano, all’interno del territorio comunale di Cismon del Grappa. Queste risultano all’oggi ancora in attività, una sola, localizzata nella zona centrale di Valstagna è dismessa. Questa presenta un livello di rinaturalizzazione buono, e dato la sua posizione e la composizione dei suoli, non presenta particolari rischi per la salute umana o l’assetto del territorio. Tutte le cave attive all’interno del territorio del PATI sono destinate alla coltivazione di materiali di detrito, con alcuni ambiti utilizzati per materiali da taglio. Discariche e siti contaminati All’interno dell’ambito di piano non sono presenti discariche. I rifiuti vengono inviati ai siti più vicini, ricadenti all’interno del bacino di raccolta rifiuti VI5, in particolare all’interno dei territori comunali di Romano d’Ezzelino e Bassano del Grappa. Matrice acqua Idrogeologia Il territorio del PATI rientra nel Bacino del Brenta-Bacchiglione e il Piano Stralcio del PAI individua alcune aree a pericolosità idrogeologica riferita a fenomeni di crollo e caduta massi provenienti dalle pareti aggettanti poste ai lati della valle e alcune aree a pericolosità idraulica legate invece al Brenta ed alle sue piene ricorrenti. Il fondovalle è anche interessato da alcune aree a pericolosità in fase di riclassificazione ai sensi dell’art. 6 del PAI medesimo. La rete idrografica Il fiume Brenta ha origine da due emissari che si formano a partire dai laghi di Caldonazzo. Dopo la confluenza di questi il corso d’acqua si sviluppa in direzione est-ovest, ricevendo un ulteriore apporto dalle acque che provengono dal lago di Levico. Da qui il corso prosegue verso sud, per andare ad imboccare la valle all’altezza di Primolano. Il tratto stretto tra i pendii montuosi, chiamato “Il Canale”, si sviluppa per una trentina di chilometri. Qui riceve un copioso apporto dai corsi d’acqua minori che scendono da entrambi i versanti: sulla sinistra idrografica dal fiume Cismon e dalle sorgenti dei fontanazzi che si susseguono lungo le pareti montane, dalla destra il Subiolo, l’Oliero e la Rea di Campese. Il profilo longitudinale del fiume presenta nel primo tratto, tra le sorgenti e Borgo Valsugana, una forma concava verso l’alto, per poi acquistare un andamento con una pendenza più costante – attorno al 2‰ – lungo il tratto compreso entro “il Canale”, fino al centro abitato di Bassano del Grappa. Il corso, data la particolare localizzazione, ha risentito di dinamiche evolutive ben precise, con limitate divagazioni contenute che hanno scavato l’attuale percorso della valle del Brenta. Il bacino del Brenta, alla sezione di chiusura di Bassano, è di 911 kmq, mentre quello del suo principale affluente, il Cismon, è di 567 kmq, per un totale di 1584 kmq. Va considerato come il sistema delle acque sia influenzato anche dai grandi apporti d’acqua, sotto forma di precipitazioni che cadono sull’Altipiano di Asiago e vengono immediatamente percolati e incanalati in questo grande sistema di inghiottitoi, doline, camini e gallerie gravitazionali che occupano l’intera sezione del versante montano, fino a raggiungere in breve tempo il Brenta. Ed è proprio questa velocità a comportare i rischi maggiori: basta un forte temporale per registrare a valle, nelle varie sorgenti che costituiscono il terminale punto di scarico del sistema carsico (Oliero, Subiolo nei pressi di Valstagna, Sorgente Nassa e Stue nei pressi dell’abitato di Campese, tutte in destra Brenta) un consistente aumento della portata d’acqua in uno stretto lasso di tempo. Il regime idraulico di queste sorgenti carsiche, caratterizzato da variazioni notevolissime di portata che si verificano in un ristretto periodo di tempo, evidenzia il forte rapporto sinergico presente nella valle tra il sistema carsico e quello delle acque superficiali.

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Le acque superficiali e la loro qualità Per quanto riguarda la qualità delle acque superficiali sono state prese in considerazione le analisi effettuate dall’ARPAV, nel periodo 2000-2005, nelle stazioni di monitoraggio previste dal Piano per il Rilevamento delle caratteristiche qualitative e quantitative dell’acqua (PRQA). In particolare, la valutazione dello stato di salute del tratto del fiume Brenta che attraversa le località di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta, Solagna e Pove del Grappa prende in esame le analisi effettuate dal 2000 al 2005 in due stazioni. La prima stazione (stazione n. 30) copre il territorio dalla confluenza del torrente Cismon all’ ingresso nella Regione Veneto e interessa i comuni di Cismon e Valstagna; la seconda stazione (stazione n. 49) si estende dalla derivazione del Canale Medoaco Centrale alla derivazione ad uso idroelettrico in comune di Solagna e ricopre i comuni di Campolongo sul Brenta, Pove del Grappa e Solagna. Come si osserva dai risultati delle analisi dell’IBE, il fiume Brenta appare nell’arco temporale 2000- 2005 in buone condizioni posizionandosi su un giudizio di qualità ottimo (classe I). Fanno eccezione gli anni 2001 e 2002 dove nella stazione n. 49 si è registrato un livello buono (classe II). Il LIM si è mantenuto sul livello 1 con una piccola parentesi negli anni 2000, 2003 e 2002, 2004 rispettivamente per le stazioni 30 e 49 dove l’indicatore si posizionava comunque sul livello 2 che attestava una buona condizione. Il SECA e il SACA si posizionano su un giudizio buono-elevato. Nell’ambito del Piano per il rilevamento delle caratteristiche qualitative e quantitative dell’acqua è stato oggetto di analisi anche il torrente Cismon che è il principale affluente del Brenta. La stazione di monitoraggio (stazione n. 31) segue il torrente dalla confluenza nel fiume Brenta all’uscita dal lago del Corlo. Anche in questo caso sono stati calcolati gli indici visti per il fiume Brenta. Dalle analisi effettuate negli anni 2000-2005 le acque del torrente sono risultate di buona qualità dal punto di vista chimico e biologico. L’ indice IBE si è mantenuto sempre al livello 1. Per quanto riguarda il LIM il giudizio si è modificato da buono (anni 2000-2002) a ottimo (anni 2003-2005). Lo stesso trend si è osservato per gli indici SECA e SACA. Il comune di Pove del Grappa è quello che presenta il carico potenziale organico civile più alto essendo il comune con il maggior numero di residenti. Seguono i comuni di Valstagna, San Nazario, Solagna e Cismon del Grappa. Il comune meno impattante sotto questo profilo è Campolongo sul Brenta con 837 abitanti nel 2001. Differente è l’ordine dei comuni se si prende in considerazione il carico organico industriale. Anche in questo caso nel comune di Pove del Grappa si notano livelli più elevati dal momento che qui si concentrano le maggiori attività industriali. Segue il comune di San Nazario dove si effettua l’attività estrattiva e Campolongo sul Brenta. Cismon del Grappa si colloca in una posizione intermedia mentre i comuni di Solagna e Valstagna si distinguono dagli altri comuni della comunità montana per un valore del carico organico industriale inferiore al carico potenziale organico civile. Altro indicatore del livello di inquinamento delle acque superficiali è il carico trofico potenziale che fornisce una stima, calcolata per azoto e fosforo, delle quantità potenzialmente immesse nell’ambiente appunto di azoto e fosforo, elementi derivanti da attività di origine civile, agricola e industriale. I dati evidenziano come l’attività che maggiormente contribuisce all’inquinamento da azoto in tutti e sei i comuni è quella industriale; unica eccezione è il comune di Valstagna dove invece il settore industriale sembra avere poco peso rispetto all’attività agro zootecnica e alle attività civili. La maggiore fonte di inquinamento da fosforo è rappresentata dal settore agro-zootecnico seguito da quello industriale. Per quanto riguarda invece il contributo di ciascun comune all’inquinamento delle risorse idriche da attività agro - zootecniche, il comune di Pove del Grappa è quello con la più alta emissione nell’ambiente di fosforo (8731.2 kg/anno) insieme a Valstagna (6284 kg/anno).

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Le acque sotterranee e la loro qualità In relazione al contesto all’interno del quale si inserisce l’ambito del PATI, tenendo conto della particolare struttura geologica e dell’assenza di falde, non risulta possibile considerare le acque sotterranee, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Infatti, il sistema di acque sotterranee qui presenti si sviluppa all’interno delle zone montuose in relazione alla natura calcarea delle stesse, e al fenomeno del carsismo, che si evidenzia in ragione delle grotte, soprattutto sulla destra Brenta, e delle diverse sorgenti che trovano verso fondovalle. Acquedotto e fognatura Osservando il sistema dei servizi idrici emerge una situazione piuttosto diversificata: • Campolongo sul Brenta e Cismon del Grappa hanno una percentuale di popolazione allacciata all’acquedotto del 71%, Pove del Grappa e Solagna una percentuale del 67%, San Nazario dell’89% e Valstagna del 97%. • Campolongo sul Brenta ha il 18% della popolazione servita da pubblica fognatura, Cismon del Grappa il 38%, Pove del Grappa il 5%, San Nazario il 17%, Solagna il 26%, Valstagna il 20%. Sulla base dei dati analizzati si evidenzia come non sussistano problematiche connesse alla distribuzione dei servizi idrici mentre per la rete fognaria la situazione appare più critica con evidenti carenze all’interno del territorio comunale di Pove del Grappa. Tale situazione, quanto quella degli altri comuni ricompresi nel PATI, sarà sanata con degli accordi che già attualmente le diverse amministrazioni comunali stanno stipulando con l’ente gestore ETRA Spa. Il Piano si inserisce quindi all’interno di una fase transitoria che sta trovando una soluzione a tale problema. In relazione alla gestione dei servizi idrici, con riferimento alla dotazione di sistemi di depurazione, si riporta come solamente all’interno del territorio comunale di Cismon del Grappa siano presenti impianti di depurazione, uno situato in prossimità del centro di Cismon e uno a valle di Primolano. Questo in considerazione di come questo sia il comune con la rete fognaria maggiormente sviluppata rispetto i rimanenti comuni. I rimanenti territori non presentano impianti di depurazione. La trattazione delle acque fognarie relative ai comuni attualmente non dotati di impianto di depurazione sarà affrontata in fase di adeguamento e potenziamento della stessa, tenendo conto delle prospettive di gestione in essere, secondo gli obiettivi già espressi dall’ente gestore del servizio, anche in accordo con le amministrazioni comunali. Studio di compatibilità idraulica Lo studio di compatibilità idraulica redatto per il PATI si è riferito al Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino idrografico Brenta-Bacchiglione, alla Carta del Rischio Allagamento del Genio Civile di Vicenza, alle informazioni del Servizio Forestale Regionale, a informazioni dei tecnici comunali, al PTRC, a rilievi eseguiti sul posto nel mese di gennaio 2008. Le disposizioni contenute in tale studio sono state recepite come norma ma non sono stati recepiti i pareri del Genio Civile e del Consorzio. Deflusso minimo vitale Nel tratto del fiume Brenta che ricade nell’area della Comunità Montana del Brenta sono posizionati tre sbarramenti che, non avendo l’obbligo di rilascio, mettono in crisi idraulica per circa otto mesi l’anno il fiume per ben 32 dei suoi 40 km di percorso in . Fin dal 1997 la Comunità Montana ha interessato gli Enti coinvolti perché venisse osservato l’obbligo di costruzione della scala di rimonta per i pesci sugli sbarramenti del Brenta (Pianello, Collicello, Mignano) e rilasciato il deflusso minimo vitale per la salvaguardia igienico-sanitaria dell’ambiente e per la sopravvivenza della fauna ittica. I progetti sono stati redatti, alcuni sono in fase di istruttoria, uno solo è stato realizzato ma non è ancora stato rilasciato il deflusso minimo vitale. È stato pertanto chiesto al genio Civile di attivarsi.

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Matrice clima I dati disponibili sulla base del monitoraggio ARPAV non permettono di ricavare informazioni utili sul clima dei comuni che ricadono nell’area della Comunità Montana del Brenta, data la particolare conformazione fisica del contesto. L’unico comune che dispone con precisione dei dati è Pove del Grappa dove si trova una stazione meteorologica in località Prà Gollin. La media delle precipitazioni medie mensili (anni 1996-2005) ha un picco massimo in corrispondenza della stagione autunnale e due picchi discreti nel periodo estivo e in primavera; la stagione meno piovosa è quella invernale con un minimo nel mese di febbraio (37.9 mm). La temperatura più bassa si registra nel mese di dicembre dove il valore medio dei valori minimi è di 6,5 °C; nel periodo estivo la temperatura minima raggiunge i 12 °C nel mese di agosto. Le temperature massime si registrano nei mesi estivi con un valore medio di 32 °C. L’aria presenta un’umidità relativa media più bassa in inverno e in estate mentre i valori più alti si osservano in autunno con un’umidità relativa superiore al 70%. Durante tutto l’anno la direzione prevalente del vento è il Nord e la velocità media, misurata a 5 metri dal terreno, è di 1 m/s. Matrice Aria Per definire la qualità della componente aria nei comuni della Comunità Montana del Brenta è stato preso in esame il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’ Atmosfera (PRTRA). Sulla base dei dati rilevati i comuni della Comunità montana del Brenta ricadono nella zona C per tutti gli inquinanti presi in esame. L’appartenenza alla zona C sta ad indicare che i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e sono tali da non comportare il rischio di superamento degli stessi. Pertanto in queste zone andranno applicati i soli Piani di Mantenimento. Da stime APAT si osserva come all’interno della Comunità Montana del Brenta le principali attività responsabili dell’emissione in atmosfera sono la combustione non industriale (35%) dovuta essenzialmente al riscaldamento degli ambienti interni durante gli inverni freddi, i trasporti stradali (30%) e la combustione industriale (28%). Valutando la situazione a livello spaziale va evidenziato come la maggior parte delle sostanze emesse in atmosfera sia prodotta nel territorio comunale di Pove del Grappa dove si registra il più alto numero di residenti e c’è la maggior concentrazione di imprese. Inoltre si nota come il comune di San Nazario si distingua dagli altri per il settore dei trasporti non stradali (altre sorgenti mobili) che a livello comunale contribuisce per il 9% alle emissioni atmosferiche. La SS47 “Valsugana” riveste una funzione rilevante nel sistema relazionale in quanto sistema di collegamento locale e interregionale. Interessata dalle componenti di traffico locale e di attraversamento, tale strada è caratterizzata da traffico sostenuto in particolar modo nelle ore di punta. Sulla base dei dati ottenuti dallo Studio di Impatto Ambientale della Variante di tracciato alla SS47 “Valsugana” tra Pian dei Zocchi e Solagna e dei progetti esecutivi delle varianti di Pove del Grappa e San Nazario relativi all’anno1996 è stato calcolato il flusso di traffico nell’anno 2006. I calcoli hanno evidenziato che il flusso di traffico giornaliero oscillerebbe tra i 13.500 e i 18.500 veicoli/giorno. Per ovviare a questo problema, accentuato dalla presenza dell’unico semaforo sull’intero tracciato in Comune di San Nazario, è stata pertanto prevista la realizzazione di una variante al tracciato che consentirà una ridistribuzione dei flussi di traffico. Matrice paesaggio Il sistema paesaggistico che identifica l’area è composto da diversi sottosistemi ben definiti, con elementi strutturanti e caratteristiche ambientali strettamente dipendenti dal contesto geomorfologico. In particolare si evidenziano tre sottosistemi di paesaggio, quello più strettamente di fondo valle, o paesaggio fluviale, quello dei versanti vallivi, caratterizzato dai terrazzamenti e quello montano e sub- alpino.

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Il Canale del Brenta è un solco vallivo glaciale angusto e racchiuso tra le pareti rocciose dei monti sovrastanti dai quali traggono origine valli scoscese, a volte impraticabili. Il fondovalle nel tratto più settentrionale ha una larghezza media di 200-300 metri e presenta avare porzioni di terreno pianeggiante, ma tale conformazione subisce una lenta trasformazione man mano che ci si avvicina alla pianura: il fondovalle si allarga e ospita aree pianeggianti sempre più ampie. Il paesaggio fluviale è costituito da un letto del corso principale, spesso riempito dalle acque solo in parte a causa delle captazioni cui è soggetto. Questo fa sì che all’interno del letto si siano formate isole, di varie dimensioni, ricche di vegetazione spontanea. Le zone golenali di conseguenza sono all’asciutto per la maggior parte dell’anno, per questo motivo si assiste ad un fenomeno di colonizzazione da parte di piccole foreste di arbusti ed alberi ad alto fusto. Gli argini richiedono attenzione sia nella loro costruzione sia nella manutenzione. Gli elementi che più caratterizzano il paesaggio agrario dei versanti vallivi sono i terrazzamenti. Per la loro costruzione sono state utilizzate come elemento base delle gradinate sostenute da muretti a secco (masiere). Numerosi sono i percorsi di collegamento tra le masiere stesse. Esistono inoltre numerosi collegamenti pedonali (mulattiere) tra il fondovalle e le parti sommitali dei versanti stessi, utilizzati un tempo per il trasporto del legname, utilizzato nella costruzione delle zattere. La lavorazione del tabacco, che ha avuto inizio nel XVI secolo, fino a qualche tempo fa permetteva la sopravvivenza economica (sia pure stentata) degli abitanti della valle, ma, essendo l’unica fonte di sostentamento per i valligiani, aveva costretto gli stessi a coltivare tutti gli angoli disponibili. Per questo, il paesaggio che ci si trova di fronte non appena varcata la soglia del Canale è costituito dai terrazzamenti, che si inerpicano fino negli angoli più impensabili, e dai relativi nuclei abitativi, costituiti per lo più da un numero esiguo di edifici. L’abbandono della coltivazione del tabacco, avvenuta a metà del XX secolo, ha portato ad un progressivo degrado causa della perdita di un’importantissima testimonianza storica dell’attività agricola e dell’identità della popolazione locale (va ricordato che la coltivazione di questa pianta avveniva lungo tutto il Canale, sia sulla sponda destra che su quella sinistra del Brenta). Al paesaggio agrario tipico della Valle del Brenta va aggiunto quello più meridionale rappresentato dagli oliveti, con qualche sporadico castagneto. Si tratta dunque di un paesaggio che si presenta costellato di appezzamenti agricoli di piccole dimensioni che, all’attività colturale, aggiungono spesso una altrettanto proficua attività di allevamento. Al fine di preservare il territorio con le sue peculiarità, il PATI – a partire dalle indicazioni della L.R. 11/04 – definisce le invarianti di natura geologica, paesaggistica, ambientale e storico monumentale. Sono invarianti di natura geologica i seguenti monumenti naturali: • i complessi ipogei di Ponte Subiolo • le grotte di Oliero • gli affioramenti basaltici. Come invarianti di natura paesaggistica sono stati indicati: • i terrazzamenti • le icone del paesaggio • la rete dei sentieri e i percorsi di interesse storico testimoniale e paesaggistico • i coni visuali Le invarianti di natura ambientale sono: • gli ecosistemi pecceta, ostrieto, faggeta, prato, pascolo; • gli elementi puntuali caratteristici dell’ecosistema (grandi alberi); • il bosco Fontane; • Col Fagheron; • Monte Campolongo; • aree di interesse naturalistico di mezza costa; • sistema tematico storico – naturalistico Val Frenzela e Val Gadena;

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• elementi puntuali (corso delle masiere e dell’arte della pietra, parco naturalistico dell’Oliero, specchio d’acqua di Subiolo, grotte di Ponte Subiolo, grotte di Oliero, museo speleologico regionale dell’Oliero, museo etnografico di Valstagna, chiesa dei Mori, ponte Subiolo, covoletto veneziano, porto storico fluviale dei zatterieri, salto d’acqua di S. Gaetano, campo fitness); • contrade di interesse ambientale; • ambiti agrari di interesse ambientale. Infine sono definite come invarianti di natura storico – monumentale: • le trincee; • i campi della Grande Guerra; • aree di interesse storico; • i centri storici; • gli edifici con valore storico – ambientale; • i manufatti di archeologia industriale; • le contrade di interesse storico – monumentale. Matrice flora, fauna, biodiversità Flora Il sistema ripariale del fiume Brenta presenta situazioni diverse lungo il tratto che scorre all’interno dell’ambito. Si susseguono sponde piatte e ampie in corrispondenza delle anse, e rive ripide o compromesse dal carico antropico o da opere di regimazione e difesa delle acque. Lungo tutto il corso, nonostante le diverse condizioni fisiche, si trovano specie arboree diffuse che caratterizzano il sistema fluviale. L’area più meridionale, ricadente quasi esclusivamente all’interno del territorio comunale di Pove del Grappa, che costituisce l’imboccatura della Valle del Brenta, favorita dalle condizioni microclimatiche, ed in particolar modo dall’insolazione, ospita una grande quantità di Ulivi, coltivati sia per scopo produttivo che, ed abbondantemente, come albero ornamentale e d’arredo urbano. All’interno di Pove in particolare poi si nota l’utilizzo di numerosi Pini domestici lungo gli assi stradali principali. Verso monte, e lungo i crinali più soleggiati, in prossimità dell’abitato, si trovano piccoli appezzamenti a vite. Le Grotte di Oliero sono inserite all'interno di un parco botanico immerso nella vegetazione naturale del versante realizzato dal naturalista Alberto Parolini nell'800. Alle quote più basse si possono osservare le specie tipiche che popolano le aree prealpine venete poste tra la pianura e le Dolomiti. Fauna Il valore ambientale della Valle del Brenta è enorme, considerando le numerose specie che vi compaiono. Da più di cent’anni l’Aquila Reale nidifica tra le pareti della Val Gadena; sono presenti il Falco Pellegrino e numerosi altre specie di rapaci. Lungo le pareti presenti nella parte bassa della valle sono poi presenti consistenti colonie di Rondini montane e qualche colonia di Rondone. Gli ambienti forestali annoverano numerose specie di uccelli, sia silvicoli sia legati soprattutto alle zone di margine del bosco nonché numerose specie di piccoli mammiferi. Ecosistemi All’interno dell’area si ritrovano alcuni ambiti con caratteristiche tali da permettere il riconoscimento di ecosistemi caratterizzati da una buona stabilità, di particolare valenza dal punto di vista ecologico e paesaggistico. Tali ecosistemi sono stati descritti ed individuati a seguito della redazione del Piano d’Area dei Sette Comuni (Altopiano di Asiago), per tale motivazione l’analisi appare maggiormente dettagliata e specifica per quanto riguarda la sinistra Brenta. E’ da considerare come sia possibile condurre uno specifico studio, finalizzato anche all’omologazione delle osservazioni, tra destra e sinistra Brenta grazie all’implementazione e gestione del PATI. SIC/ZPS

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All’interno dell’area interessata dal piano ricadono due ambiti identificati dalla Rete Natura 2000 di particolare valore ambientale, il SIC IT3220007 “Fiume Brenta dal confine trentino a Cismon del Grappa” e la ZPS IT3230022 “Massiccio del Grappa”. In particolare, il primo risulta composto da più ambiti che si sviluppano sulla destra idrografica del fiume Brenta all’interno del territorio comunale di Valstagna e un ambito di dimensioni più contenute nel fondo valle all’interno del comune di Cismon del Grappa, comprendendo i crinali montani che si sviluppano a partire dal Brenta dalla frazione di Oliero fino a nord del centro di Valstagna. La ZPS del Massiccio del Grappa rientra all’interno dell’area nei territori dei comuni di Pove del Grappa, Solagna e San Nazario, ad esclusione delle zone abitate e più prossime al fiume Brenta, nonché buona parte del comune di Cismon del Grappa, l’ambito risulta di particolare interesse quale sistema prealpino. Va inoltre considerato il sito IT3260018 “Grave e zone umide della Brenta”, individuato come SIC e ZPS, che si sviluppa lungo l’asta del fiume Brenta a valle dell’area del PATI, a poco più di 2 km, ma che proprio per la sua collocazione può risentire degli effetti che si vengono a generare in relazione all’ambito scolante all’interno del fiume. Matrice salute umana Inquinamento da Radon Nei comuni di Campolongo sul Brenta, San Nazario e Solagna più del 10% delle abitazioni presentano una concentrazione di radon superiore a 200Bq/mc e quindi sono considerate aree a rischio ad alto potenziale di radon. Inquinamento elettromagnetico il comune di Pove del Grappa non è attraversato da linee elettriche ad alta tensione e pertanto la popolazione residente non è soggetta all’esposizione di radiazioni non ionizzanti. I rimanenti comuni sono invece attraversati da linee elettriche e quindi sono tenuti ad osservare la legislazione di settore. il comune maggiormente esposto alle radiazioni non ionizzanti è Cismon del Grappa che è attraversato da tre linee elettriche ad alta tensione (due da 132 kV per un totale di 2,8 Km di lunghezza e una da 220 kV per 4,49 Km). Seguono i comuni di Valstagna, Solagna e Campolongo sul Brenta. Il comune di San Nazario, invece, si distingue dagli altri in quanto la popolazione non è esposta alle radiazioni non ionizzanti pur essendoci nel territorio comunale due linee elettriche ad alta tensione; ciò è dovuto alla localizzazione delle linee elettriche lontano dai centri abitati. Inquinamento luminoso Tenendo conto delle particolari conformazioni orografiche, e di come queste obblighino le realtà insediative a collocarsi all’interno del fondovalle, risulta evidente che le possibili fonti di inquinamento luminoso vengano a trovarsi qui. Va altresì rilevato come gli abitati qui localizzati risultino di dimensioni contenute, e quindi il peso di questi all’interno della valutazione relativa all’inquinamento luminoso appare poco rilevante. Le fonti di disturbo risultano infatti le abitazioni qui insediate, i sistemi di illuminazione pubblica per piazze o attrezzature particolari (attività sportive), quanto la rete viaria. Relativamente agli ambiti sottoposti a tutela sulla base del L.R. del Veneto n.22 del 27.06.1997, si evidenzia come non siano presenti, all’interno del territorio del PATI, ne in vicinanza di fonti luminose, osservatori. I più prossimi all’interno del comune di Asiago, rientrando pertanto i territori comunali all’interno della Zona Protezione dei 25 km dagli Osservatori professionali, secondo quanto indicato dalla DRG 2301 del 22.06.1998. La particolare conformazione fisica del territorio, inoltre, limita la propagazione del disturbo luminoso all’esterno della vallata. Rumore I Comuni che hanno il Piano di Zonizzazione Acustica sono Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, San Nazario, Solagna e Valstagna, mentre per Pove del Grappa è in fase di redazione. Industrie a rischio di incidente rilevante

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All’interno dei territori comunali del PATI non sono presenti attività produttive, così come altre tipologie di attività o impianti, che possano essere considerate e Rischio Rilevante, non individuate dalla pianificazione comunale e/o di livello superiore. Matrice beni materiali Energia All’interno del territorio del PATI vi sono delle centrali idroelettriche lungo la destra Brenta, in corrispondenza di Contrà Martini e di Oliero, a Valstagna, mentre sulla sinistra idrografica si trova la centrale di Cismon del Grappa. Rifiuti La raccolta differenziata dei rifiuti urbani è attestata ad oggi sulle seguenti percentuali: Campolongo sul Brenta: 35; Cismon del Grappa: 35, Pove del Grappa: 46; San Nazario: 39; Solagna: 42; Valstagna: 40.

− LE CRITICITÀ AMBIENTALI PRESENTI SUL TERRITORIO Acqua Dai dati riportati nel Piano di Tutela delle Acque emerge che il livello di qualità delle acque del fiume Brenta e del torrente Cismon sono buone. Per quanto riguarda la qualità dei servizi idrici si osserva in tutto il territorio una carenza nella rete fognaria. A tal proposito è in previsione la realizzazione e/o il completamento delle reti fognarie per i comuni della comunità montana come si evince dall’Aggiornamento del Piano Triennale Attuativo del Piano d’Ambito e relativo piano economico finanziario redatto dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale Brenta del novembre 2005. Suolo e sottosuolo Due sono principalmente le criticità legate al suolo e sottosuolo:la presenza delle cave e i rischi naturali. Per quanto riguarda le cave, esse sono localizzate nei comuni di Cismon del Grappa, San Nazario e Valstagna. I rischi naturali sono legati alle caratteristiche morfologiche e geomorfologiche del territorio. Essendo zona di montagna ed essendo per di più attraversata dal fiume Brenta che scorre nel fondovalle, il territorio è stato e può venire interessato da fenomeni quali esondazioni, frane e valanghe. Le aree critiche individuate nel Piano di assetto idrogeologico hanno evidenziato che le zone maggiormente a rischio idraulico e geologico sono localizzate nel fondovalle. Zone a rischio di percolazione azoto sono presenti nella zona a nord – est del comune di Pove del Grappa. Altro problema è il fenomeno dell’abbandono della terra, fortemente accentuato nel caso dei terrazzamenti che sono caratteristici della Val Brenta. Il collasso di tali infrastrutture idrogeologiche artificiali si accompagna alla cessazione della loro funzione protettiva nei confronti dell’erosione del suolo e del deflusso superficiale. Il crollo di terrazzamenti mette in moto un pericoloso meccanismo di degradazione del suolo e il disfacimento dei muretti di sostegno può determinare la formazione di movimenti franosi. Flora, fauna, biodiversità Aree di interesse naturalistico sono individuabili in buona parte del territorio ricadente nella Comunità Montana del Brenta. Oltre al “Massiccio del Grappa” che è stato designato come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) ed “il fiume Brenta dal confine con il Trentino a Cismon del Grappa” che è stato classificato come SIC, la Valbrenta ospita altre aree di interesse quali ecosistemi come la pecceta, la faggeta, l’ostrieto, i prati e i pascoli, i parchi naturalistici di Oliero e di Ponte

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Subiolo, il Monte Campolongo, la zona di Mezzacosta, gli ambiti agrari e i nuclei insediativi di interesse ambientale. Le aree suddette sono particolarmente sensibili e risentono della presenza umana e delle attività connesse. Le pressioni antropiche più rilevanti si concentrano nel fondovalle dove sono localizzate le maggiori fonti di pressione che sono identificabili nei centri abitati, nella S.S. 47 Valsugana e nella linea ferroviaria Bassano – Primolano. Più integre risultano le zone montane e sommitali dove la morfologia del territorio rende più difficoltosa la presenza umana. Salute Umana Radiazioni ionizzanti Il Centro di Riferimento Regionale per il coordinamento della rete di rilevamento della radioattività ambientale (CRR) ha stimato che più del 10% delle abitazioni presenti nei comuni di Campolongo, San Nazario e Solagna superano il livello di riferimento di 200 Bq/mc fissato dal DGRV n. 79 del 18/01/02 e quindi sono aree a rischio ad alto potenziale di radon. Radiazioni non ionizzanti Il territorio della Val Brenta – ad esclusione del comune di Pove del Grappa – è attraversato da tre linee elettriche: le linee Arsiè – e Arsiè – Cavilla di tensione uguale a 132 KW e la linea Vellai – Cittadella Cd Cavilla di tensione pari a 220 KW. Nella comunità montana del Brenta è stato localizzato un solo sito sensibile nel comune di Cismon del Grappa. Rumore Gli elementi generatori di rilevante inquinamento acustico sono essenzialmente individuabili nelle principali infrastrutture di trasporto. In particolar modo l’elemento che causa il maggior inquinamento acustico è rappresentato dalla SS47 Valsugana che attraversa i territori comunali di Pove del Grappa, Solagna, San Nazario e Cismon del Grappa e mette in collegamento Trento e Bassano del Grappa. Considerando il suo posizionamento, anche la linea ferroviaria Venezia – Trento diventa un elemento di alterazione del clima acustico dal momento che corre in sinistra idrografica nel fondovalle mettendo in comunicazioni i paesi che si trovano a nord e a sud della valle. I Comuni che hanno il Piano di Zonizzazione Acustica sono Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, San Nazario e Solagna. Risultano pertanto sprovvisti di tale strumento i Comuni di Pove del Grappa e Valstagna. – GLI AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI E IL DIMENSIONAMENTO Gli ATO sono in tutto 36, si elencano qui di seguito, gli insiemi nei quali sono stati raggruppati: 1. ATO di fondovalle : comprendono tutti gli elementi che definiscono la struttura insediativa, produttiva, infrastrutturale e le zone coltivate mediante terrazzamenti, posti al di sotto della quota di 250 m s.l.m. in sinistra orografica e al di sotto della quota di 200 m s.l.m. in destra orografica. Per la particolare conformazione della Valle tutta l’area a sud è caratterizzata dalla presenza degli ulivi, mentre la parte centrale è contraddistinta da un’agricoltura a carattere familiare insediata sulle aree terrazzate un tempo coltivate a tabacco. La previsione di nuovi insediamenti sarà soddisfatta prioritariamente attraverso il recupero dell’esistente. Qui si trovano anche le zone produttive di Cismon, a nord-est e Pove a sud-est per le quali il PATI prevede un completamento; 2. ATO di mezzacosta : comprende i versanti a più ripida pendenza, compresi tra quota 200-250 e 1000 m s.l.m. per i quali il PATI prevede la protezione dal dissesto idrogeologico e la tutela delle aree boscate essendo trascurabile l’accessibilità delle stesse da strade carrabili; 3. ATO di altipiano : comprende in destra orografica il territorio che sta al di sopra della quota 1000 m s.l.m. e in sinistra orografica quello compreso tra quota 1000 e 1300 m s.l.m. caratterizzato dalla presenza di attività agro-pastorali, malghe, pascoli e prati stabili per i quali il PATI prevede la loro conservazione;

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4. ATO montani : comprende il territorio che si sviluppa sul Massiccio del Grappa con versanti esposti a settentrione al di sopra della quota 1000 m s.l.m.. per il quale il PATI prevede la conservazione; 5. ATO sommitali : comprende i versanti a più ripida pendenza posti generalmente al di sopra dei 1300 m s.l.m. e caratterizzati da un clima ed un assetto vegetazionale con caratteri maggiormente alpini per i quali il PATI prevede la conservazione e il riuso delle malghe a fini agrituristici. Il fabbisogno complessivo, tradotto in carico insediativo aggiuntivo, è pari a 6.581 nuovi abitanti teorici così suddiviso: • 1.130.000 mc di residenziale di cui 570.000 mc già previsti dai PRG vigenti e non ancora realizzati; • 422.000 mq per le attività produttive, commerciali e direzionali di cui 243.000 mq già previsti dai PRG vigenti e non ancora realizzati. Si sottolinea che mentre nelle previsioni dei PRG Vigenti il ruolo di San Nazario è sostanzialmente sottostimato e il dimensionamento di Cismon risulta invece sovrastimato, con il carico insediativi aggiuntivo del PATI si ottiene un riequilibrio più generale.

GLI OBIETTIVI DEL PIANO/AZIONI/EFFETTI

Impatto nullo o voce non significativa Impatto positivo ☺ Impatto negativo ☻ Nel breve periodo ↓ Nel lungo periodo → Impatto che può essere mitigato ○ Impatto che non può essere mitigato ● Impatto reversibile □ Impatto non reversibile ■

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AZIONE (art. delle N. di A. di TIPOLOGIA DI SISTEMA OBIETTIVO STRATEGIA IMPATTO riferimento) IMPATTI Ridurre i rischi nelle Definire le specifiche condizioni delle Limitare le trasformazioni ☺☻ ↓ ● □ aree classificate con Messa in trasformazioni ammissibili (artt. 11, gradi di pericolosità Aumento della sicurezza la sicurezza del 15, 16) ☺ → idraulica popolazione sistema Ridurre i rischi nelle insediativo dai Limitare le trasformazioni ☺☻ ↓ ● □ aree classificate con rischi e Definire le specifiche condizioni delle gradi di pericolosità dissesti trasformazioni ammissibili (artt. 15, geologica o soggette a Aumento della sicurezza la idrogeologici 17) ☺ → rischi di frana o popolazione Fisico valanga Limitazione dei disturbi all'interno del Tutelare i monumenti naturali ed i Limitare le trasformazioni ☺☻ ↓ ● □ Tutela dei sistema geologico e geotipi (art. 9) valori geomorfologico geologici e Conservare i coni di Limitare le trasformazioni ☺☻ ↓ ● □ geomorfologici detrito e i detriti di Tutelare i coni di detrito ed i detriti di Conservazione dei siti e delle falda alla base delle falda alla base delle pareti (art. 10) ☺ → pareti relative caratteristiche naturali

AZIONE (art. delle N. di A. di TIPOLOGIA DI SISTEMA OBIETTIVO STRATEGIA IMPATTO riferimento) IMPATTI Formazione dei parchi e riserve Sottrazione di territorio alle naturali di interesse comune (artt. 13, ☺☻ ↓ ● □ trasformazioni Tutela della Tutelare gli 20) Ambiente biodiversità ecosistemi Mantenimento delle componenti Controllo dell'espansione boschiva naturalistico - ambientali del ☺ → territorio

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Salvaguardia Articolare la nuova espansione sulla dell’impianto Mantenimento della morfologia base della morfologia del territorio ☺ → morfologico caratteristica del territorio (artt. 13, 18, 20) dell’ambiente Salvaguardia e conservazione Mantenimento delle componenti dell’habitat naturale e Limitare le trasformazioni (art. 6 e 13) naturalistico - ambientali del ☺ → della flora e fauna territorio presenti nei SIC e ZPS

AZIONE (art. delle N. di A. di TIPOLOGIA DI SISTEMA OBIETTIVO STRATEGIA IMPATTO riferimento) IMPATTI Miglioramento della qualità Riduzione del traffico nei centri e Riqualificazione ambientale della valle con la Riordino della rete nella valle mediante nuovo tracciato ☺ → infrastrutturale riduzione dell'inquinamento SS 47 in galleria (art.19) acustico e delle polveri Rigenerazione dei tessuti edilizi Aumento del valore fondiario ☺ ↓ degradati (art.18) Intervenire all'interno Rilocalizzazione e ricomposizione Aumento della qualità urbana ☺ ↓ Territorio del tessuto esistente degli edifici incongrui (art.18) Riqualificazione Riorganizzazione dei servizi pubblici urbana Aumento del valore fondiario ☺ ↓ e commerciali (art.18) Articolare la nuova espansione sulla Guidare le nuove base della morfologia del territorio Limitare le trasformazioni ☺☻ ↓ ● □ espansioni (art. 18) Ridurre il Limitare la Disciplina degli interventi in zona Riqualificazione del territorio ☺ → consumo di sottrazione di suolo agricola (art. 21)

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suolo agricolo Limitare la sottrazione di SAU (art. Salvaguardia della produttività ☺ ↓ 25) agricola

AZIONE (art. delle N. di A. di TIPOLOGIA DI SISTEMA OBIETTIVO STRATEGIA IMPATTO riferimento) IMPATTI Limitare le trasformazioni (art. 18) Aumento del carico antropico ☻ ↓ ○ □ Evitare la Incremento della dispersione Favorire tipologie insediative densità territoriale delle risorse finalizzate a limitare l'uso di Aumento del valore fondiario ☺ ↓ superficie (art. 18) Sociali Incrementare la dotazione dei servizi Efficienze ed pubblici in funzione delle necessità Aumento del carico antropico ☻ ↓ ○ □ efficacia dei Intervenire all'interno (art. 18) servizi del tessuto esistente Aumentare l'accessibilità dei servizi pubblici Aumento della qualità urbana ☺ ↓ esistenti (art. 18)

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− GLI INDICATORI DEL PIANO INDICATORI DEL SISTEMA FISICO 1. Pericolosità Idraulica : per ciascun ATO è stato calcolata la superficie di territorio interessata da rischio idraulico differenziato per classi di pericolosità; tale indicatore assume valori da zero a tre, si avrà un valore uguale a zero se l’ATO in questione non è interessata da zone classificate a pericolosità idraulica e valore uguale a tre qualora tutta la superficie dell’ATO si stata classificata con grado di pericolosità P3. 2. Pericolosità Geologica : per ciascun ATO è stato calcolata la superficie di territorio interessata da dissesto geologico poichè vi sono delle aree classificate P4; in questo caso l’indicatore a ssume valori da zero a quattro. Indicatori del sistema territoriale 1. Miglioramento della qualità urbana e territoriale : questo indicatore valuta la percentuale di superficie di ciascuna ATO che per le sue caratteristiche risulta idonea ad essere oggetto di interventi di miglioramento della qualità urbana e territoriale a cui attribuire specifici obiettivi di riqualificazione e valorizzazione; 2. Riqualificazione o riconversione : questo indicatore valuta la percentuale di superficie di ciascuna ATO che per le sue caratteristiche risulta idonea ad interventi di riqualificazione o riconversione; 3. Indice di Recupero del Centro Storico: stima la superficie di centro storico per ciascun ATO che è sottoposta ad interventi di riqualificazione e riconversione; 4. Superficie Agricola : calcolata come il rapporto tra SAU e superficie territoriale; 5. Indice di Frammentazione : stima il grado di frammentazione dell’urbanizzato. Indicatori del sistema sociale 1. Superficie insediativa 2. Densità insediativa 3. Standard a servizi pubblici Indicatori del sistema ambiente 1. Pressione antropica: calcolata considerando come fattori di pressione le reti stradale e ferroviaria, l’urbanizzazione e le attività estrattive e relativo inquinamento visivo, acustico, atmosferico. Indicatori del sistema paesaggio 1. Pressione antropica sui terrazzamenti: calcolata come sopra. 2. Indice di Interesse Paesaggistico: misura la percentuale di superficie di ciascun ATO coperto dai terrazzamenti e dalle icone del paesaggio; 3. Indice di Valore Paesaggistico: assegna a ciascun ATO un valore che viene dato sulla base della tipologia di terrazzamento presente sulla sua superficie; 4. Indice di Continuità degli elementi lineari del paesaggio: calcolata come rapporto tra la lunghezza dei sentieri e strade panoramiche senza interruzioni e la lunghezza totale dei tratti moltiplicato per cento.

– LA VALUTAZIONE DEL PIANO La valutazione è stata fatta utilizzando gli indicatori sopra descritti: partendo dallo stato attuale si misurano gli effetti del Piano, per ciascun ATO, al 2030. Per semplicità si riportano qui di seguito tre risultati di analisi riferiti a tre indicatori diversi: Indicatore Superficie Agricola : nel 2030 la perdita di aree coperte da superficie agricola interesserà principalmente gli ATO di fondovalle dove si concentrano gli areali di espansione previsti dal PATI. In particolare, negli ATO di fondovalle n.19 e 21 (Comune di Pove del Grappa) e n.28 (Comune di Valstagna) la sottrazione di terreno agricolo sarà superiore al 10%. Negli ATO di tipo Mezza Costa, Altipiano, Sommitale e Montana la percentuale di superficie coperta da SAU rimarrà immutata. Indicatore Pressione Antropica: il calcolo della pressione antropica sugli ambiti degli ecosistemi evidenzia come, allo stato attuale, le porzioni di ecosistema che maggiormente risentono della presenza umana sono quelle che si espandono fino al fondovalle dove si concentrano le infrastrutture e le zone

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edificate. Gli ecosistemi presenti negli ATO di mezzacosta e di altipiano risentono di una pressione antropica bassa. Non sono soggetti a pressione gli ambiti che ricadano negli ATO di tipo sommitale e montana. Nel 2030 un aumento esiguo della pressione antropica si registrerà solo in 3 ATO su 36. Si avrà invece una diminuzione della pressione in 7 ATO, nei rimanenti ambiti territoriali la situazione rimarrà pressochè inalterata. Indice di Valore Paesaggistico: evidenzia come, allo stato attuale, l’ATO con valore maggiore è il numero 16 Mezza Costa di Solagna, seguito dagli ATO di Oliero, Contarini, Monte Campolongo e Campolongo che hanno un valore superiore a tre, in una scala che va da zero a cinque. Nel 2030 non si avranno variazioni di tale indice, ciò significa che le aree sottratte ai terrazzamenti e destinate a fini edificatori appartengono alla tipologia con peso più basso. Il risultato delle analisi degli indicatori e quindi la rappresentazione cartografica degli effetti del Piano ha portato al calcolo di un indice di qualità complessivo di ciascun ATO che evidenzia come il Piano modifichi, in modo positivo o negativo, tali ambiti. Le trasformazioni del Piano comportano in alcuni casi perdite della qualità ambientale e paesaggistica che risultano però bilanciate dallo sviluppo della qualità insediativa. Tale analisi permette di valutare in modo specifico dove e cosa si viene a guadagnare e dove e cosa si viene a perdere, permettendo anche di definire in modo più ampio il bilancio interno di tutta l’area compresa entro il confine del PATI. Osservando le elaborazioni, rappresentate nello specifico all’interno della TAV. 2 allegata al Rapporto Ambientale, si può affermare come si abbiano in sintesi due risultati principali. In primo luogo si mantiene inalterato lo stato qualitativo delle zone di mezza costa, dell’altipiano e le aree montane, perseguendo quindi strategie di tutela complessiva delle caratteristiche fisiche, naturalistiche e paesaggistiche. In secondo luogo si sviluppano processi di valorizzazione del fondovalle, in particolare delle zone con più alto grado di strutture insediative, mirate all’aumento della qualità ambientale e paesaggistica. Le trasformazioni previste sono mirate al riequilibrio tra le diverse componenti territoriali, i grafici ben esprimono tali logiche, evidenziando come alla perdita di qualità di una determinata componente sia legato l’aumento della qualità di un’altra componente. Come era attendibile, le ATO con gli aumenti di qualità dello spazio ambientale sono quelle che risentono maggiormente dei benefici della realizzazione della variante alla Valsugana. Valutando nel totale l’intero ambito del PATI il bilancio complessivo risulta positivo, con una netta prevalenza di aumenti della qualità delle componenti ambientali e paesaggistiche, evidenziando come gli interventi previsti siano volti da un lato alla valorizzazione di queste, e dall’altro alla minimizzazione delle ricadute negative all’interno delle aree di valenza naturalistica e paesaggistica.

– GLI SCENARI ALTERNATIVI L’ipotesi “Zero” Il disegno prefigurato dal quadro pianificatorio vigente risulta mirato, in larga misura, a riconfermare gli assetti insediativi che hanno portato all’attuale struttura del territorio. Le aree indicate come funzionali all’incremento del patrimonio edilizio risultano infatti limitate, e localizzate in modo tale da contenere l’espansione urbana entro ambiti ben circoscritti di fondovalle. Le nuove aree di espansione sono localizzate all’interno di pianori in prossimità dell’edificato esistente, in particolare a nord del centro di Valstagna e a valle del centro di Cismon. Non vengono previste particolari alterazioni, né l’inserimento di attività o infrastrutture, tali da modificare gli attuali assetti territoriali o da compromettere l’integrità della struttura insediativa esistente. Degne di attenzione risultano lo sviluppo dell’area produttiva localizzata nell’ambito sud di Pove del Grappa, in relazione con il contesto bassanese, e la proposta di variante della SS 47, utile per bypassare i centri abitati di San Nazario.

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Per quanto riguarda il quadro della tutela ambientale e paesaggistica i piani individuano ambiti di salvaguardia finalizzati al mantenimento dei valori storico-culturali che hanno conformato settori significativi del territorio, nello specifico il sistema dei terrazzamenti e gli ambiti di bosco e dei pascoli montani. In primo luogo si evidenzia come senza lo strumento del PATI venga meno una prospettiva di crescita e gestione unitaria della valle. Da un lato questo comporterebbe un’accentuazione degli squilibri che già oggi risultano evidenti. Si verrebbe infatti a confermare una situazione che vede una netta divisione dei pesi e delle funzioni; Pove del Grappa verrebbe ad accrescere la sua posizione di cintura del sistema territoriale che fa capo a Bassano del Grappa, mentre l’area interna del canale del Brenta manterrebbe un ruolo di zona puramente di transizione. Tale situazione confermerebbe inoltre la mancata visione di gestione ambientale di tutela e valorizzazione. La definizione delle azioni di salvaguardia ambientale, ed ancor più di recupero e valorizzazione, attraverso l’uso del territorio, sarebbero in questo modo frammentate e sottoposte a metodologie e tempistiche differenziate, essendo gestite in modo locale senza alcun vincolo di sistema. In definitiva verrebbero a mancare azioni coordinate di tutela e di sviluppo dei centri capaci di qualificare l’intero contesto definendone un immagine unitaria e riconoscibile. Scenario “A” Scenario Ambientale Il primo scenario deriva dalla valutazione di un contesto più ampio rispetto a quello definito dai confini dell’ambito del PATI, e da fenomeni di scala territoriale che dipendono dal piano solamente per il grado di tutela rispetto al quale il piano si può articolare. Si considera infatti lo stato dell’ambiente conseguente al massimo grado di rischio ambientale, valutando come sia incompatibile l’attività umana laddove si possano venire a generare fenomeni critici dal punto di vista naturale, in particolare in riferimento al rischio idraulico relativo al fiume Brenta e ai corsi d’acqua che scendono lungo i margini montani. A questi si sommano i rischi geologici in relazione alla morfologia e alle caratteristiche fisiche di costa: carsismo ed eventi franosi. Secondo tale scenario, nell’ottica di massima precauzione, si evidenzia la necessità di limitare al massimo lo sviluppo insediativo all’interno di zone individuate dal PAI come a medio e alto rischio, alle aree a rischio frana, nonché all’interno delle zone identificate sulla base delle analisi geologiche come caratterizzate da penalità edificatorie. Tale scenario prende quindi in considerazione un’evoluzione territoriale “naturale” dove l’intervento antropico si riduce al minimo, lasciando libera strada alle dinamiche fisiche, secondo un principio di sicurezza del territorio. Questo significa assicurare un elevato grado di sicurezza sia a livello locale che su scala territoriale, considerando le possibili ricadute che si potrebbero venire a generare in relazione al corso del Brenta, producendo effetti significativi lungo l’asta del fiume sia in prossimità della Valbrenta che all’interno del territorio di pianura. Essenziale diventa quindi, da un lato limitare le trasformazioni fisiche, dall’altro permettere un uso degli spazi laddove gli impatti siano estremamente limitati, e al tempo stesso incentivare il presidio territoriale più tradizionale. Scenario “B” Scenario Vincolistico Si considera lo scenario derivante dallo sviluppo di un quadro vincolistico basato sul principio di massima precauzione e attuazione puntuale di un sistema di tutele che pongano in primo piano la salvaguardia di una pluralità di emergenze naturistiche, paesaggistiche e culturali. Secondo tale ottica si prendono in considerazione le diverse componenti del quadro vincolistico e gli ambiti di tutela ed interesse salvaguardando gli elementi che a queste si riferiscono al fine di limitare gli impatti e i possibili degradi derivanti dall’espansione urbana e dall’alterazione dei contesti di riferimento. Allo stesso modo, considerando l’approccio di massima cautela e riduzione delle situazioni critiche verso la popolazione, vengono trattate con particolare riguardo le aree a rischio, anche nell’ottica di una maggiore qualità ambientale e paesaggistica.

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Lo scenario considera così come sottoposte ad un regime di minima trasformabilità e interveti di recupero: • ambiti degli ecosistemi e aree di interesse naturalistico di mezzacosta; • aree a medio e alto rischio idrogeologico e geologico in riferimento al PAI; • areali dei terrazzamenti; • fascia di tutela paesaggistica riferita al fiume Brenta e ai corsi d’acqua principali; • aree interne alle zone identificate come “icone del paesaggio”; • strade panoramiche e sentieri di interesse storico-testimoniale e paesaggistico; • ambito tematico storico-naturalistico Val Frenzela, Val Gadena; • ambiti dei Boschi delle Fontane, Fagheron di Monte Campolongo; • ambiti agrari di interesse ambientale; • contrade di interesse ambientale e storico; • centri storici; • spazi definiti dai coni visuali. Tale definizione porta a minimizzare le trasformazioni antropiche ad assoluto vantaggio della tutela e valorizzazione degli ambiti naturalistici. L’approccio così sviluppato non tende a congelare il territorio, quale museo, ma a salvaguardare le valenze ambientali e culturali restituendo un sistema indirizzato alla fruizione dei valori naturali e paesaggistici che strutturano il contesto. Scenario “C” Massimo Sviluppo All’opposto del primo scenario di riferimento si considera l’assetto territoriale che l’ambito verrebbe ad assumere nel caso in cui si definisse come di assoluta emergenza lo sviluppo insediativo residenziale e produttivo. Il recupero dell’attrattività insediativa risulta centrale al fine di invertire la tendenza demografica degli ultimi anni, che vede lo spostamento residenziale verso sud, in particolare verso valle, andando a rafforzare il tessuto di Pove e Bassano del Grappa. Tale risultato può essere conseguito da un lato aumentando le disponibilità abitative, dall’altro rendendo maggiormente appetibile l’insediamento accrescendo la qualità dei luoghi e la dotazione di servizi. Il disegno complessivo che ne consegue può essere in primo momento rappresentato come un progressivo sviluppo del carico all’interno del fondovalle, in risposta alle richieste abitative residenziali, consolidando i diversi nuclei, ed in particolare il centro di Solagna, San Nazario e Carpané, e del sistema produttivo che si concentra lungo la SS 47, in ragione del potenziamento dell’asse stesso, per quanto riguarda la sinistra Brenta. La destra Brenta risulta caratterizzata da un sistema dislocato tra il centro di Campolongo e l’abitato di Valstagna, con un sistema lineare misto, residenziale produttivo, a nord di quest’ultimo. Tale scenario tiene conto in larga parte delle attuali necessità abitative quanto di un incremento delle attività produttive e del comparto turistico legato al fenomeno della seconda casa e dell’affitto di alloggi per i periodi estivi o invernali. Il potenziamento della SS47 e la realizzazione del SFMR giocano un ruolo fondamentale all’interno di tale scenario, l’ambito viene così a definirsi quale baricentro dell’asse Bassano-Trento, con valenza all’interno del corridoio Venezia-Trento. Altra direttrice di collegamento che potrebbe assumere forza è quella che si sviluppa a partire dall’area di Primolano, lungo l’asse per Feltre, e quindi la Val Belluna. Sulla base di tali presupposti particolare valore strategico acquistano gli ambiti di Pove del Grappa e di Primolano, considerando la disponibilità di spazi utili all’espansione insediativa e il grado di accessibilità, costruendo cosi un sistema a bilanciere dove i pesi maggiori si localizzano alle due estremità della valle. Scenario di Piano Lo scenario assunto dal piano concilia le esigenze vincolistiche tanto quanto quelle di sviluppo. Salvaguardia e valorizza il contesto, facendo propri tutti gli ambiti di tutela e gli elementi che

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rappresentano testimonianza e documento dei valori naturalistici, storici e culturali, considerando quali siano le reali necessità di incremento residenziale e produttivo, in particolare tenendo conto delle potenzialità derivanti dalle ricadute che si possono avere in relazione all’asse di collegamento Bassano- Trento e alle potenzialità connesse allo sviluppo turistico dell’area. Questo significa interpretare il quadro vincolistico e delle invarianti secondo le potenzialità insediative, sviluppando un’ottica di compatibilità tra disegno del territorio e espansione, così i limiti all’espansione sono dati dagli elementi fisici del territorio, dislivelli e corsi d’acqua, manufatti storici, terrazzamenti. Lo sviluppo residenziale sarà quindi articolato in rapporto al contesto particolare all’interno del quale si viene ad agire, considerando le reali necessità di tutela e come valorizzazione ambientale e paesaggistica interagiscano con la qualità urbana e viceversa. Centrale è la necessità di non creare uno sviluppo squilibrato che venga a definire ambiti con maggior grado di appetibilità a discapito di aree bloccate da un sistema vincolistico rigido, la potenzialità di sviluppo viene articolata sulla base delle possibilità fisiche, ma mediata dalla creazione di un sistema di redistribuzione dei valori paesaggistico-ambientali. Valutando gli scenari 2 e 3, in relazione allo scenario di riferimento di piano va detto come quest’ultimo discenda dall’intersezione dei due scenari limite. Se nel primo caso infatti si considera il disegno complessivo sviluppato secondo l’ottica vincolistica più stretta, appare innegabile affermare come di fatto si configuri un “sistema museo”. L’attività residenziale appare estremamente limitata dal momento che l’unica possibilità di crescita residenziale risiede nel fondovalle, area sottoposta interamente a diversi gradi di tutela e vincolo, sia per quanto riguarda le esigenze di salvaguardia dai rischi che per la valorizzazione di elementi storico testimoniali. Tale situazione appare difficilmente sostenibile dal momento che il contesto non è caratterizzato, al momento, da un sistema turistico tanto strutturato e competitivo da sostituirsi ad altre fonti di reddito. L’applicazione di un sistema rigido basato sulla tutela porterebbe ad un progressivo abbandono dell’area che si caratterizzerebbe unicamente come zona di passaggio lungo le direttrici Bassano - Trento e Bassano – Altipiano dei 7 Comuni. All’opposto l’eccessivo sviluppo insediativo, sia residenziale che produttivo, verrebbe a minare un sistema di particolare valore naturalistico e storico, già oggi in parte compromesso, pregiudicando il fondovalle e di riflesso la qualità tanto dello spazio insediativo quanto del contesto ambientale. Si verrebbe così ad attuare una netta separazione tra contesto di fondovalle, definito da un continuo edilizio lungo i margini del Brenta, e ambito montano, con la conseguente perdita di quel sistema di margine di particolare valore visivo, capace di innalzare la qualità urbana e l’attrattività locale. Verrebbe inoltre a creare un sistema squilibrato lo sviluppo localizzato solamente ai margini della valle – Pove del Grappa e Primolano – con un progressivo impoverimento del fondo valle che, a seguito della realizzazione del nuovo tracciato della SS 47 in galleria, risulterebbe marginale rispetto ai flussi di passaggio.

– L’IMPRONTA ECOLOGICA Trattandosi di un territorio di superficie limitata si è utilizzato il metodo per componenti a partire dalla matrice messa a punto da M. Wackernagel, R. Dholakia, D. Deumling, e D. Richardson. L’impronta ecologica di tutti i comuni del PATI risulta pari a 4,43 ettari abitante, mentre nei singoli comuni i valori risultano i seguenti: Campolongo sul Brenta 4,56, Cismon del Grappa 3,76, Pove del Grappa 4,99, San Nazario 4,35, Solagna 4,53, Valstagna 4,25. Si tratta di valori mediamente superiori a quello della media nazionale (4,16 secondo il Living Planet Report 2006). L’impronta pro-capite del Veneto, stimata con la stessa metodologia risulta di 4,75 ettari pro capite, mentre quella della provincia di Vicenza risulta di 4,89 ettari pro-capite. Il deficit dell’impronta ecologica è pertanto attualmente pari a 2,097 ettari abitante.

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– MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE Per contenere l’inquinamento dell’aria causato dalle infrastrutture viarie si possono prevedere barriere verdi con piantumazione di specie con caratteristiche diversificate e utilizzando, per quanto possibile, quelle autoctone. Nella Val Brenta esistono comunque molti punti in cui queste barriere verdi già ci sono naturalmente; particolare attenzione verrà posta per gli interventi legati alla SS47. Le barriere antirumore possono essere costruite con materiali diversi, di legno, lamiera metallica e materiale fonoassorbente, con integrazione di vegetazione, etc.. In considerazione delle pendenze e dei contesti più particolari potranno essere realizzate barriere che ricalchino gli elementi tipici della zona, terrazzamenti, terrapieni o strutture lapidee. Per facilitare il passaggio della fauna attraverso le infrastrutture si ritiene utile creare delle piccole gallerie sotto il manto stradale e dei passaggi al disopra della sede stradale. Gli interventi di mitigazione riguardanti il paesaggio comprendono elementi di mascheratura con filari alberati o di integrazione visiva introducendo elementi di copertura capaci di richiamare le strutture di maggior valore. Per quanto riguarda gli ambiti di cava e miniera il valutatore non ha previsto opere di mitigazione poichè saranno soggetti, sulla base della vigente normativa, a progetto di ricomposizione ambientale. Per prevenire situazioni d’inquinamento dei corsi d’acqua e dei suoli si possono prevedere dei biorimedi e fitorimedi. Per stabilizzare i versanti in erosione si può agire con tecniche puntuali di sistemazione che utilizzano materiali biodegradabili e vegetazione senza deturpare l’ambiente e l’equilibrio naturale del territorio. Dette mitigazioni possono essere distinte di due tipi: • mitigazioni di tipo “strutturale”, strettamente connesse alle scelte di Piano e, quindi, integrate all’interno delle “strategie di Piano” quali gli sviluppi insediativi con interventi di ricostruzione e consolidamento delle aree terrazzate che si articolano a ridosso del fondovalle; • mitigazioni legate alla realizzazione puntuale di alcuni interventi.

– IL MONITORAGGIO Il monitoraggio si sviluppa sulla base degli indicatori proposti nel corso della valutazione (appositamente organizzati in schede per una immediata lettura dei risultati e dei trend), al fine di predisporre un quadro coerente tra fase analitica e gestione del piano, dove sia possibile confrontare direttamente lo stato di fatto ambientale iniziale con gli effetti derivanti dalla sua attuazione. Questo tipo di controllo permette di verificare progressivamente le scelte effettuate sulla base di coerenza obiettivo-risultato e attuazione- effetti, con la possibilità di intervenire progressivamente aggiustando il percorso attuativo del piano. Va considerata inoltre la possibilità di registrare situazioni discrepanti rispetto le dinamiche previste, queste devono essere considerate sulla base di una possibile ridefinizione delle strategie, configurando così il piano come uno strumento estremamente flessibile, basato sulla progressiva costruzione di un processo pianificatorio aperto. Al fine di realizzare un sistema di monitoraggio funzionale e attendibile si considerano quali soggetti attivi relativamente al reperimento e trattazione dei dati, in ragione della competenza e delle risorse disponibili, l’ARPAV, la Regione Veneto più in generale, la provincia di Vicenza, l’ASL, i Comuni che costituiscono la Comunità montana, per quanto riguarda la raccolta dati e l’elaborazione degli stessi. Allo stesso modo possono essere interessati altri enti e attori pubblici e privati interessati alle diverse componenti territoriali, come associazioni di categoria, comitati, università e soggetti portatori di interessi, nonché l’Osservatorio della pianificazione territoriale e urbanistica, sulla base di quanto previsto dall’art. 8 della LR 11/2004.

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– LA COERENZA INTERNA Gli obiettivi generali individuati dal piano, al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio sulla base delle specifiche vocazioni territoriali in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione territoriale di livello superiore ed alle esigenze delle comunità locali sono i seguenti: • la messa in sicurezza del territorio e del sistema insediativo dai rischi di dissesto geologico e idrogeologico; • la tutela degli ecosistemi; • la promozione della formazione di parchi e di riserve naturali di interesse comuni; • la salvaguardia dell’impianto morfologico dell’ambiente; • la tutela e la promozione del paesaggio naturale, fluviale, montano nonché del paesaggio urbano storico e della contemporaneità; • la riqualificazione degli insediamenti esistenti.

– LA COERENZA ESTERNA Il PTRC individua la Val Gadena, Calà del Sasso e i complessi ipogei di Ponte Subiolo quali ambiti da tutelare e valorizzare come patrimonio ambientale e paesaggistico. Non esistono altri vincoli per l’area della Valle del Brenta, in quanto il Piano ne demanda l’individuazione ai piani d’area, Massiccio del Grappa e Altopiano dei Sette Comuni, rispettivamente il primo sulla sinistra Brenta, comprende porzioni dei territori comunali di Cismon del Grappa, San Nazario, Pove del Grappa e Solagna, e il secondo sulla destra Brenta, comprendente i territori di Valstagna e Campolongo sul Brenta. Tra gli obiettivi del PTRC vi è non solo la tutela degli aspetti naturalistici del territorio, ma anche dei valori culturali e delle tradizioni, favorendo uno sviluppo economico del territorio equilibrato e armonico. L’area all’interno della quale ricade la zona definita dal PATI rientra nel contesto dei “territori di montagna” secondo il PTCP. Il Piano analizza il contesto di riferimento considerandone le specificità territoriali e gli assetti insediativi, proponendo come strategico uno sviluppo della Valbrenta che tenga conto delle sue potenzialità legate al settore turistico, compatibile con le eccellenze e le fragilità del territorio. Al tempo stesso si vede la necessità di valorizzare il territorio al fine di aumentare la qualità del vivere locale anche in considerazione di arginare lo spopolamento e l’abbandono delle aree montane. Il PRT individua all’interno della Valbrenta un corridoio rilevante per quanto riguarda i collegamenti interregionali, configurando la SS47, Valsugana, su due livelli, come asse primario di relazioni tra l’area di Trento e l’area del bassanese e come collegamento tra direttrice trentina, verso nord, e la pianura veneta. Per quanto riguarda il sistema ferroviario il PRT considera il ruolo di servizio locale della valle in relazione con i centri attrattori, in primo luogo Bassano del Grappa, e quindi l’area di Padova, Treviso e Venezia. Sulla base di tale considerazione si considera il possibile sviluppo del SFMR nella sua estensione più completa e generale (tratta inserita in 4° fase di realizzazione). Considerando quindi i collegamenti di ampio raggio e le relazioni trasregionali, il piano considera il livello territoriale dell’asse Trento-Venezia e il possibile collegamento vallivo Pimolano-Feltre. La Comunità Montana del Brenta ha redatto un Piano di Sviluppo che si articola secondo un arco temporale quadriennale, dal 2006 al 2010. Il documento è costituito da una serie di obiettivi utili alla rivalutazione umana, sociale, culturale ed economica di valori locali secondo una programmazione di azioni che coinvolgono la pluralità delle risorse disponibili, territoriali e sociali.

− IL MONITORAGGIO

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Al fine di misurare gli effetti derivanti all’ambiente dall’attuazione del Piano, si stati individuati i seguenti indicatori: Indicatori prestazionali Sistema Indicatore Ente Competente Aggiornamento Regione Pericolosità idraulica Veneto/Autorità di Quinquennale Bacino Fisico Regione Pericolosità geologica Veneto/Autorità di Quinquennale Bacino Pressione antropica sugli ambiti degli Comuni Triennale ecosistemi Pressione antropica sugli ambiti rilevanti Comuni Triennale

Pressione antropica sulle aree di interesse Comuni Triennale naturalistico di Mezza Costa Ambientale Pressione antropica sugli ambiti agrari Comuni Triennale

Pressione antropica sui Parchi Locali Comuni Triennale Indice di continuità degli elementi lineari Comuni Triennale ambientali Pressione antropica sulla Rete Natura 2000 Comuni Triennale Riqualificazione e riconversione Comuni Annuale Recupero Centro Storico Comuni Annuale Edifici puntuali Comuni Annuale Territoriale Miglioramento della qualità urbana e Comuni Annuale territoriale Indice di frammentazione Comuni Annuale Superficie agricola Comuni Annuale Superficie insediativa (mq/ab) Comuni Annuale Sociale Densità abitativa (ab/ettaro) Comuni Annuale Standard a servizi pubblici (mq/ab) Comuni Annuale Indice di Interesse Paesaggistico Comuni Triennale Indice di Valore Paesaggistico Comuni Triennale Indice di continuità degli elementi lineari Paesaggistico Comuni Triennale del paesaggio Pressione antropica sui terrazzamenti Comuni Triennale

Indicatori descrittivi Componente Indicatore Ente Competente Aggiornamento

CO ARPAV Annuale Aria 2 CO ARPAV Annuale

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PM 10 ARPAV Annuale NOx ARPAV Annuale SOx ARPAV Annuale Benzene ARPAV Annuale IBE ARPAV Annuale LIM ARPAV Annuale SECA ARPAV Annuale SACA ARPAV Annuale civile ARPAV Annuale carico organico industriale ARPAV Annuale Acqua civile ARPAV Annuale carico potenziale agro zootecnico ARPAV Annuale trofico azoto industriale ARPAV Annuale civile ARPAV Annuale carico potenziale agro zootecnico ARPAV Annuale trofico fosforo industriale ARPAV Annuale zona urbanizzata Comuni Annuale zona agricola Comuni Annuale bosco Comuni Annuale Suolo Uso del suolo pascoli Comuni Annuale improduttivo Comuni Annuale idrografia Comuni Annuale Radiazioni ionizzanti ARPAV Annuale Salute umana Radiazioni non ionizzanti ARPAV Annuale Rumore ARPAV Annuale Rifiuti prodotti ARPAV/ Etra S.p.a. Annuale Rifiuti Rifiuti destinati a raccolta differenziata ARPAV/ Etra S.p.a. Annuale Numero di abitanti Comuni Annuale Residenti per ettaro Comuni Annuale Stranieri per ettaro Comuni Annuale Tasso di natalità Comuni Annuale Demografia Tasso di mortalità Comuni Annuale Saldo migratorio Comuni Annuale Indice di vecchiaia Comuni Annuale Indice di ricambio Comuni Annuale Indice di dipendenza Comuni Annuale occupate Comuni Annuale Numero di abitazioni non occupate Comuni Annuale Numero di famiglie Comuni Annuale Società Numero medio di componenti per famiglia Comuni Annuale Numero di imprese Comuni Annuale Dimensione media delle attività Comuni Annuale

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– VALUTAZIONE D’INCIDENZA AMBIENTALE Per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere suI SIC IT 3220007 “Fiume Brenta dal confine Trentino a Cismon del Grappa” nonché sul SIC/ZPS IT3230022 “Massiccio del Grappa”, il Comitato per la Valutazione Ambientale Strategica ha espresso il proprio parere n. URB/2008/169 nella seduta del 16.06.2008 con le seguenti prescrizioni: 1. i piani degli Interventi o la Progettazione Definitiva, quando previsto dalla normativa in vigore e in particolare per le Aree di Sviluppo nn. 21, 22, 24 e 40, contengano la relazione di incidenza ambientale; 2. siano attuate le prescrizioni a pagg. 116 e 177 della VIncA allegata al PATI; 3. la progettazione dei “corridoi ecologici” sia eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie alloctone invasive; 4. in generale, in prossimità del fiume Brenta, siano rispettate le pozze, anche temporanee, non direttamente collegate al bacino acqueo principale in cui siano presenti elementi caratteristici e peculiari dell’erpetofauna veneta, insetti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat. – AGGIORNAMENTO DEGLI ELABORATI CARTOGRAFICI CON IL REALE UTILIZZO DEL TERRITORIO Come risulta dalla dichiarazione della Comunità Montana Valle del Brenta in data 25.02.2009, trasmessa con nota prot. n. 289 in pari data gli ’elaborati del PATI risultano conformi “alle più recenti acquisizioni disponibili”. – COERENZA DEI LIMITI FISICI DELLA NUOVA EDIFICAZIONE CON LE PREVISIONI DI PIANI REGIONALI/PROVINCIALI APPROVATI Come risulta dalla dichiarazione del Valutatore trasmessa dalla Comunità Montana Valle del Brenta con nota prot. n. 52 del 15.01.2009, il PATI “non prevede modifiche alle variazioni di destinazione d’uso delle aree in cui sono in corso autorizzazioni regionali e/o provinciali”.

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Osservazioni Entro i termini, sono state presentate n. 110 osservazioni delle quali n. 73 attinenti il Rapporto Ambientale. Per queste ultime viene riportato nella seguente tabella il numero dell’osservazione ed il nominativo del proponente, sintesi dell’osservazione, il parere tecnico espresso dal’Ufficio del Piano nonché quello della Commissione.

PARERE DELLA N° OSS. PRESENTATORE OGGETTO PARERE DELL’UFFIO DI PIANO COMMISSIONE COMUNE DI CISMON DEL GRAPPA Si segnala il mancato inserimento di un fabbricato L'osservazione è pertinente ed accoglibile localizzando l'edificio in Si prende atto del parere dell’Ufficio di 1 – Vanin Gisella Vanin Francesco in montagna oggetto nella cartografia del PATI. Piano. Si tratta di un insieme articolato di più osservazioni: A) si valuta l'area per gli insediamenti produttivi A) Il PATI indica in Cismon uno dei due Poli produttivi dell'Intera A) Si prende atto del parere dell’Ufficio di prevista nel piano (ATO3) sia più che sufficiente, Valbrenta, la cui attuazione è legata all'andamento della congiuntura Piano, tenendo presente che in sede di vista la sua estensione e considerato il trend di economica e non a quella demografica. Non si ritiene condivisibile attuazione del PATI dovranno essere crescita economica previsto per i prossimi anni nei l'osservazione. verificati i reali trend di crescita economica paesi della Valbrenta, e la prevista conferma con l’individuazione del reale fabbisogno dell'attuale popolazione di circa mille abitanti del di nuove aree di espansione (il PATI non è Comune di Cismon. conformativo delle proprietà). 2 - Fiorese Pier Egidio ed altri B) Si prende atto del parere dell’Ufficio di B) Si fa presente che la possibilità di trasformazione ad uso Piano. Appare opportuno che venga B) Tutta la zona a sud del canale di scarico produttivo dell'area in oggetto è stata soggetta a valutazione di considerata anche l’osservazione prot. n. E.N.E.L. è a rischio di esondazione in caso di piena compatibilità idraulica, che ne ha indicato le condizioni di 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008ndell’Autorità e soggetta ristagno idrico dovuto anche a tutta una trasformazione. di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, serie di apporti idrici di piccole valli che Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione. confluiscono in loco (vedi carta delle fragilità). C) Si prende atto del parere dell’Ufficio di Piano. Appare opportuno considerare C) Si fa presente che la possibilità di trasformazione ad uso anche l’assetto idrogeologico dell’area. C) La zona in oggetto è adiacente al Bosco delle produttivo dell'area in oggetto è stata soggetta a valutazione di

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Fontane ed alla zona SIC ZPS IT 3230022 (vedi incidenza ambientale, che ne ha indicato le condizioni di carta delle criticità), assolutamente priva di servizi trasformazione. fondamentali quali le fognature, e per ragioni morfologiche in comunicazione idraulica con la D) Si prende atto del parere dell’Ufficio di vicina Valnassa (zona di ricarica delle risorgive del Piano, ritenendo comunque che in sede di Bosco delle Fontane). attuazione del PATI per tale previsione se D) Si ritiene che, vista la generale conformazione della Valle, ne debba verificare la sostenibilità e/o D) L'area di sviluppo degli insediamenti produttivi l'eventuale trasformazione produttiva dell'area in oggetto non prevedere le opportune misure di di interesse locale è inoltre molto vicina al costituisca un particolare impatto sull'ex villaggio ENEL. mitigazione. sovrastante nucleo abitativo denominato Villaggio (ex villaggio E.N.E.L.) dal quale dista in linea d'aria E) Si prende atto del parere dell’Ufficio di circa 20 metri e nel quale abitano stabilmente una Piano. decina di famiglie.

E) Il canale di scarico E.N.E.L. dovrebbe essere E) L'assunzione di tale canale come limite invalicabile è un opinione considerato un limite invalicabile nel disegnare una non condivisibile. geografia del territorio che suddivida in modo razionale le diverse aree del Paese. Viene richiesta che l’area in comune di Valstagna ( Si ritiene l'osservazione non condivisibile per la presenza di Attesa la valenza paesaggistica dell’area in 3 - Fiorese Pier Egidio ed altri ATO 26) dal Collicello al confine con il comune di concessioni regionali nell'area ovvero in corso di istruttoria con esame, si ritiene che in sede di attuazione venga compresa come zona di invariante di parere favorevole del consiglio comunale di Valstagna. del PATI se ne debba verificare la natura paesaggistica e storico monumentale sostenibilità e/o prevedere le opportune misure di mitigazione. A) i coni di detrito e i detriti di falda che si A) L'osservazione è priva di fondamento tecnico, trattandosi A) Come noto, il PAI è sovraordinato nei trovano in comune di Cismon del Grappa, di una zona classificata come zona P4-P3 dal PAI. riguardi della pianificazione territoriale. 4 - Fiorese Pier Egidio ed altri (ATO3), alla base del Saccon, dal colle San Marco Con il PATI sembrerebbe, in ordine alla

fino ai piedi della Gusella, (all'interno della zona presente osservazione, che non siano stati

SIC ZPS 3230022), siano inseriti tra gli interventi di presi in considerazione i vincoli derivanti

natura paesaggistica, (art. 12 delle NTA). dallo stesso. Pertanto, in considerazione anche

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dell’osservazione dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008, le scelte di Piano, prima della sua approvazione, debbono essere valutate sulla scorta del parere della citata Autorità di Bacino.

B) L'area boscata sopra descritta, (particolarmente B) L'osservazione è priva di fondamento tecnico, trattandosi di una B) Come noto, il PAI è sovraordinata nei interessante anche sotto l'aspetto floro faunistico, zona classificata come zona P4-P3 dal PAI. riguardi della pianificazione sovraordinata. ostrieto con la presenza costante del capriolo e del Con il PATI sembrerebbe, in ordine alla camoscio), che finisce ai piedi della Gusella, presente osservazione, che non siano stati (sicuramente l'icona del paesaggio più significativa presi in considerazione i vincoli derivanti nella memoria collettiva dei cismonesi), sia inserita dallo stesso. tra i Coni visuali, (art. 12 comma 6° delle NTA). Pertanto, in considerazione anche dell’osservazione dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008, le scelte di Piano, prima della sua approvazione, debbono essere valutate sulla scorta del parere della citata Autorità di Bacino. C) Pur comprendendo le ragioni che stanno alla base dell'osservazione si ritiene che il disposto proposto non migliora C) Prima delle definitiva approvazione del C) I sottostanti terreni con trasformabilità nella sostanza quanto già contenuto nelle NTA del PATI e PATI occorre verificare presso la condizionata (terreni idonei a condizioni di tipo c), concertato con i competenti uffici della difesa del suolo della Direzione Regionale Attività di Cava se siano messi in sicurezza con tecniche e mezzi di Regione, poichè l'attività di cava resta disciplinata dalla normativa per l’area in oggetto vi siano agli atti minor impatto ambientale possibile modificando a regionale di riferimento mentre gli interventi di messa in sicurezza domande per la coltivazione di cave e/o se tal fine anche l'art. 17 comma 5° delle NTA, come dei siti restano di competenza delle autorità preposte, secondo le la stessa area ricade all’interno degli segue: "in tutto il territorio del PATI sulle aree procedure di legge. La norma del PATI si limita a non escludere per Ambiti Estrattivi di cui al Piano Regionale interessate da pericolosità e/o rischi per frana, ragioni urbanistiche specifiche tipologie di intervento per la messa in

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smottamenti, caduta massi, ecc..., ove queste siano sicurezza del territorio del PATI, le cui concrete modalità dovranno Attività di Cava adottato dalla Giunta abitate e vi sia un rischio reale per la popolazione, di volta in volta essere definite nei singoli progetti da redigere a cura Regionale con DGR n. 3121 del sono consentite unicamente la posa di reti degli enti territoriali competenti. Si ritiene pertanto l'osservazione non 23.10.2003 paramassi, i disgaggi, le chiodature in parete ecc.., condivisibile. Ai fini della validità della presente valutazione, si finalizzate alla messa in sicurezza dei luoghi; in via chiede comunque alla Regione di verificare se la normativa del tutto eccezionale, ove sia dimostrata l'inefficacia regionale preveda la possibilità di esercitare l'attività estrattiva nei siti dei suddetti metodi, sono consentite le attività di citati. movimentazione di materiali, finalizzate esclusivamente alla messa in sicurezza dei siti medesimi (realizzazione di valli paramassi). Sono assolutamente escluse le attività di asporto e vendita di materiali, nonchè le attività di cava." 1) Siano inseriti nei geotipi, oltre la Valgoccia 1) Si ritiene l'osservazione non condivisibile. L'individuazione dei 1) Si prende atto del parere dell’Ufficio di Valcesilla., la Valnassa, la Val dei Ponti e la geositi deve essere motivata da elementi geomorfologici e non Piano. Valgallina (ATO4) essendone la salvaguardia genericamente ambientali, dal momento che il PATI individua fondamentale per il movimento della zona umida precisamente le invarianti ambientali. del Bosco delle Fontane (zona di ricarica delle risorgive), oltre che molto interessanti sotto il profilo naturalistico ambientale. Si rileva che il piano ambientale esiste già, essendo stato dichiarato 6 - Fiorese Pier Egidio ed altri bosco delle fontane riserva naturale di interesse

locale, vedi art. 18 comma 16 e 17 delle norme di 2) Si prende atto del parere dell’Ufficio di

attuazione. 2) non pertinente in quanto il torrente Cismon e il Brenta sono già Piano. Si richiama, comunque, classificati come invarianti di natura idrogeologica ll’osservazione dell’Autorità di Bacino dei 2) Siano inseriti nelle varianti di natura fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, idrogeologica il torrente Cismon dalla diga del Piave, Brenta-Bacchiglione, prot. n. Corlo al ponte sullo stesso in località Pedancino 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008. (ATO3) (gole dei Fontanazzi), ed il tratto di fiume Brenta dalla confluenza con il canale di scarico 3) Si prende atto del parere dell’Ufficio di E.N.E.L. alla località Lupa, (limite sud dei confini 3) Si ritiene l'osservazione parzialmente accoglibile, limitatamente Piano, prescrivendo che in sede di

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comunali) in corrispondenza del Parco del Bosco all'inserimento dell'ambito dei Coli come sito di interesse storico- attuazione del PATI venga redatto per delle Fontane (ATO4). archeologico (già presente nel PRG vigente); non accoglibile il l’area in oggetto uno studio archeologico rimanente in quanto non pertinente col vincolo archeologico. Il secondo le indicazioni scientifiche fornite 3) Siano inseriti nei siti di interesse storico- Piano degli Interventi, sulla base di uno specifico studio dalla competente Soprintendenza. archeologico la località denominata Coli, non solo i archeologico, da effettuare secondo le indicazioni scientifiche fornite ripari scavati nella roccia e le tombe, ma anche la dalla Soprintendenza per i Beni archeologici, potrà individuare nel sorgente e le zone terrazzate adiacenti, nonchè la dettaglio le aree a potenziale rischio archeologico, determinando 4) Si prende atto del parere dell’Ufficio di mulattiera dei castelletti dal capoluogo alla Costa. l'ambito cronologico dei resti strutturali emergenti. Piano. Si evidenzia che l’art. 14, punto b) della LR 4/2008, nel dettare disposizioni 4) l'osservazione è parzialmente accoglibile, limitatamente alla parte transitorie in materia di VAS, chiarisce che sommitale; Il Piano degli Interventi, sulla base di uno specifico “per i piani e programmi di cui all’articolo 4) Siano inseriti sempre nei siti di interesse storico- studio archeologico, da effettuare secondo le indicazioni scientifiche 6 del decreto legislativo n. 4 del 2008 archeologico e nelle icone del paesaggio, la fornite dalla Soprintendenza per i Beni archeologici, potrà afferenti la pianificazione territoriale ed Rocchetta, non solo i resti di mura che si trovano individuare nel dettaglio le aree a potenziale rischio archeologico, urbanistica si applica l’articolo 4 della nella parte sommatale ma anche tutta l'area determinando l'ambito cronologico dei resti strutturali emergenti. legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 circostante fino alla base del monte e la Gusella. “Norme per il governo del territorio” . Pertanto, la Valutazione Ambientale Strategica è propria del PATI e non dei successivi Piani degli Interventi con i quali si darà attuazione al Piano esaminato nonché, mediante il Piano di Monitoraggio, a verificare se gli effetti ambientali sono quelli attesi ovvero, se significativamente diversi, intervenire sulle scelte di Piano con appropriate azioni correttive. Ciò posto, appare opportuno che prima dell’approvazione definitiva del Piano si proceda a verificare se tutti gli elementi non considerati possano determinare modifiche

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significative alle matrici considerate e se le stesse possano incidere nel giudizio di sostenibilità con le scelte di Piano assunte.

5) Come noto, il PAI è sovraordinata nei riguardi della pianificazione sovraordinata. 5) L'osservazione è priva di fondamento tecnico, trattandosi di una Con il PATI sembrerebbe, in ordine alla zona classificata come zona P4-P3 dal PAI. presente osservazione, che non siano stati presi in considerazione i vincoli derivanti dallo stesso. 5) Siano inseriti nelle invarianti di natura Pertanto, in considerazione anche paesaggistica (art 12 delle NTA), i coni di detrito e i dell’osservazione dell’Autorità di Bacino detriti di falda situati alla base dei "Moltoni" dalla ex dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, cava nei pressi della Valgoccia, fino alla Valnassa. Piave, Brenta-Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008, le scelte di Piano, prima della sua approvazione, debbono essere valutate sulla scorta del parere della citata Autorità di Bacino. 1. Si chiede di rivedere tutti i fabbricati del centro 1. Si ritiene di accogliere l'osservazione classificando come 1. Si prende atto del parere dell’Ufficio di storico, per l’esatta identificazione di edifici con storico testimoniali tutti gli edifici del centro storico classificati con Piano. valore storico-ambientale; grado di protezione nel PRG vigente. 2. Si prende atto del parere dell’Ufficio di 2. Si chiede di rivedere il numero dell'ambito 2. In realtà si tratta di una semplice indicazione relativa ad una Piano. destinato ad opere pubbliche compreso tra la linea possibile opera pubblica che non ha carattere prescrittivo. si ritiene 7 - Cavalli Geom. Renzo ferroviaria e la SS47 identificata attualmente con il non accoglibile l'osservazione. numero 86; 3. Si prende atto del parere dell’Ufficio di Piano. 3. Si segnala che è stato identificato un edificio 3. L'osservazione è accoglibile stralciando l'indicazione di edificio costruito negli anni ’70, come storico-ambientale, storico testimoniale in oggetto. attualmente in zona agricola e nel PATI all’interno delle linee preferenziali di sviluppo insediativo

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produttivo (PS-interesse strategico); 4. Si prende atto del parere dell’Ufficio di Piano. 4. Si segnala che non è stata segnalata la rete dei 4. L'osservazione è accoglibile inserendo la rete dei sentieri sentieri, percorsi e strade panoramiche, che parte dal principali, tra cui quello che parte dalla piazza di Cismon, come da 5. Si prende atto del parere dell’Ufficio di centro abitato; allegato grafico. Piano.

5. Si chiede di verificare il corretto inserimento nelle 5. Si ritiene condivisibile la richiesta di inserire nella cartografia del tavole del sistema dei forti (Forte della Tagliata, PATI gli elementi in oggetto come riportato nelle tavole di PRG Fontanella, il Covolo di Butistone), inoltre anche il vigente e nella cartografia allegata; 6. Si prende atto del parere dell’Ufficio di Monte Grappa e le Trincee; Piano.

6. negli elaborati del PATI non risultano evidenziati i vincoli storico monumentali dei “Merli” del 6. Si ritiene condivisibile la richiesta di indicare nella carta dei vincoli Covolo di Butistone e la “Lapide Veneziana” sita del PATI gli elementi in oggetto, come da allegato grafico. presso la sede del museo del Covolo (ex municipio) a Cismon del Grappa.

Rivedere il PATI in comune di Valstagna in loc. Si ritiene l'osservazione accoglibile localizzando gli impianti sportivi Si prende atto del parere dell’Ufficio di 8 - Cavalli Geom. Renzo Costa dove non vengono indicati impianti sportivi come da allegato grafico. Piano. esistenti. Rivedere l'opportunità di ubicare la passerella Pur trattandosi di una semplice indicazione, meglio precisabile in Si prende atto del parere dell’Ufficio di ciclabile individuata dal PATI a sud di quella sede attuativa, si ritiene accoglibile la proposta di spostare a nord Piano. 9 - Torresan s.n.c. esistente sul Brenta nella proprietà Torresan. della passerella pedonale esistente il nuovo viadotto; lasciando l'esistente con funzione ciclo pedonale e il nuovo come nuovo ponte carrabile, come da allegato grafico. Si chiede di rivedere la perimetrazione vincolo Il vincolo del PATI è un vincolo di carattere dinamico, e pertanto la Si prende atto del parere dell’Ufficio di idrogeologico (PAI) delle zona di Via Stazione a richiesta è accoglibile aggiornando i vincoli con le nuove modifiche Piano. 10 - Todesco Geom Giacomo Primolano sclassificata a seguitio di interventi già approvate dall'autorità di bacino a seguito dei lavori di messa in eseguiti . sicurezza. 11 - Vanin Antonio Si propone di comprendere tra le zone edificabili L'osservazione non è accoglibile trattandosi di un'area localizzata in Si prende atto del parere dell’Ufficio di una zona a valle di Via Vanini fascia di rispetto idraulico. Piano.

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1) Errori ortografici: Relazione Sintetica: pag. 17, 1) Trattandosi della correzione di alcuni errori ortografici 1) Si prende atto del parere dell’Ufficio di punto 5.3: Calderoni > Calieroni l'osservazione è accoglibile. Piano. Val Introna > Vallandrona, Relazione Tecnica: pag. 21, punto 5.3: Cascata dei Calderoni > Calieroni Val Introna > Vallandrona, V.A.S. - Sintesi non tecnica: pag. 3; 1.1; 3° punto: constante > costante, pag. 7; 2.2; 5° punto: sommatale > sommitale, pag. 20; 4.3; 2° capoverso: sommatale > sommitale.

2) Suggerimento toponomastico: Norme di 2) Si prende atto del parere dell’Ufficio di Attuazione, pag. 32, e Relazione tecnica; pag. 28; 2) Per quanto possa risultare utile alla migliore comprensione delle Piano. ATO Valstagna: si suggerisce di chiamarlo "Parco indicazioni del PATI si ritiene l'osservazione condivisibile del Subiolo": il laghetto si chiama "Subiolo", NON 3) le proposte relative a classificare come Invarianti parti del territorio 12 - Zanella Gianpaolo "di ponte Subiolo"! di cui alle lettere: a) b), c), d) ed e) sono a condivisibile e dunque accoglibili, come da allegati grafici. 3) Si prende atto del parere dell’Ufficio di Piano. 3) Invarianti:a) Si richiede di inserire come 3) le proposte relative a classificare come Invarianti parti del territorio invariante geologica-geomorfologica-paesaggistica di cui alle lettere: a) b), c), d) ed e) sono a condivisibile e dunque (o come icona del paesaggio) la guglia della accoglibili, come da allegati grafici. Gusella di Cismon, simbolo del paese, con relativa salvaguardia dei coni visuali. b) Similmente lo si propone per la Rocchetta di Cismon, su cui inoltre porre un vincolo storico - archeologico essendo stata incastellata in epoca medievale e probabilmente anche romana. c) Si richiede di porre sotto tutela il sito delle "tombe dei Cóli" di epoca probabilmente tardo - romana. d) Si propone di tutelare il punto panoramico, come dice il nome stesso, di veduta sulla piana di Cismon, del

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Finestrón. e) Si richiede di porre sotto tutela il 4) Come noto, il PAI è sovraordinata nei geotipo carsico dei Fontanazzi di Solagna, sorgente riguardi della pianificazione sovraordinata. già presa in considerazione a fine ottocento per la 4) La cartografia del PATI riporta il rischio idraulico definito dal Con il PATI sembrerebbe, in ordine alla realizzazione dell'acquedotto Bonaguro. PAI, che per sua natura è un vincolo dinamico, su cui il PATI non presente osservazione, che non siano stati ha competenza. presi in considerazione i vincoli derivanti 4) La piana cismonese è considerata zona a rischio dallo stesso. idraulico: essendo arginata da metà ottocento il Pertanto, in considerazione anche rischio si deve considerare basso, inoltre almeno la dell’osservazione dell’Autorità di Bacino zona fra la via Porteghetti e la ferrovia non è stata dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, allagata nemmeno nel 1966 quando ci fu un Piave, Brenta-Bacchiglione, prot. n. cedimento dell'argine, dovuto anche alla non 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008, le scelte di corretta manutenzione dello stesso. Piano, prima della sua approvazione, debbono essere valutate sulla scorta del parere della citata Autorità di Bacino.

5) Si prende atto del parere dell’Ufficio di Piano. E si prescrive che prima delle definitiva approvazione del PATI occorre 5) a):la fonte del PATI è la Carta Tecnica Regionale in formato riportare sugli elaborati cartografici il reale SHAPE. Eventuali aggiornamenti sono sempre ammissibili, stato dei luoghi. secondo la procedura indicata negli atti di indirizzo regionali. b): La Si evidenzia che l’art. 14, punto b) della fonte del PATI è il quadro conoscitivo regionale, e la corrispondente LR 4/2008, nel dettare disposizioni 5) Cartografia: Si rilevano alcune incongruenze: a) carta forestale. l'osservazione per poter essere accolta deve indicare transitorie in materia di VAS, chiarisce che innanzitutto si nota che, nella CTR di esattamente l'ambito che deve essere riclassificato, in presenza di una “per i piani e programmi di cui all’articolo base,soprattutto nelle aree montane, non tutti gli indicazione generica il PI ha la possibilità di precisare esattamente 6 del decreto legislativo n. 4 del 2008 edifici rurali sono presenti, forse per errori di l'ambito della parte forestata. c): l'osservazione è pertinente ed afferenti la pianificazione territoriale ed rilevamento o perché non censiti in catasto, accoglibile. d): le indicazioni sono contenute nel Piano d'area del urbanistica si applica l’articolo 4 della ancorché antichi; d'altro canto alcuni fabbricati Grappa e potranno meglio essere precisate in sede di PI. legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 censiti e presenti in carta sono in realtà “Norme per il governo del territorio” . completamente diruti con i muri a terra. b) Pertanto, la Valutazione Ambientale

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Riguardo all'area del monte Sorìst, sopra Fastro Strategica è propria del PATI e non dei Bassanese, nella carta dei vincoli e della successivi Piani degli Interventi con i quali pianificazione territoriale e nella carta delle si darà attuazione al Piano esaminato invarianti, vi sono numerose aree cartografate come nonché, mediante il Piano di boscate che in realtà sono prative. c) In cartografia il Monitoraggio, a verificare se gli effetti forte Tombión è posto sotto tutela solo nella parte ambientali sono quelli attesi ovvero, se fra la statale ed il fiume; il forte in realtà continua a significativamente diversi, intervenire sulle monte della strada ed anche oltre la ferrovia, fino scelte di Piano con appropriate azioni alle rocce soprastanti. d) In alta val Gallina, sotto al correttive. Finestrón, è segnata una grotta; in effetti lì c'è un Ciò posto, appare opportuno che prima grande covolo in parete, inesplorato, quindi il dell’approvazione definitiva del Piano si simbolo può rimanere, tuttavia probabilmente si proceda a verificare se tutti gli elementi non intendeva segnare la "Spiloncia del Finestrón", considerati possano determinare modifiche indicata nella CTR di base, circa 400-500 metri ad significative alle matrici considerate e se le est-sudest. Nei pressi, sul ciglio dei dirupi della val stesse possano incidere nel giudizio di Gallina, è segnato un punto di vista incongruente, sostenibilità con le scelte di Piano assunte. perché in zona dirupata e priva di sentieri; come sopra detto si dovrebbe porre presso l'ex albergo del 6) Si prende atto del parere dell’Ufficio di Finestrón, oltre la strada. Piano. 6) Per quanto possa risultare utile ad una migliore comprensione degli elaborati del PATI si ritiene condivisibile l'esigenza di assicurare la massima precisione alle indicazioni toponomastiche.

6) Si nota una probabile confusione circa l'uso dei termini Val Goccia e Valcesilla nelle invarianti e

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nei siti sottoposti a vincoli, e per una più corretta definizione toponomastica si precisa: 7) Si prende atto del parere dell’Ufficio di Valcesilla: nome generale dai dirupi occidentali di Piano. Cima Grappa alla confluenza col fiume Brenta; ma 7) In mancanza di una esatta indicazione cartografica da parte Si evidenzia che l’art. 14, punto b) della la sua denominazione si articola: - nel circo dell'osservante il PI conserva la facoltà di integrare la rete dei sentieri LR 4/2008, nel dettare disposizioni superiore è costituita dalle 3 larghe valli glaciali certificata dal PATI. transitorie in materia di VAS, chiarisce che chiamate: "Val del Busetto", "Val Granda" e "Val “per i piani e programmi di cui all’articolo del Termine"; - "Val Cesilla" propriamente detta: la 6 del decreto legislativo n. 4 del 2008 valle a "V" dalla confluenza delle suddette valli a afferenti la pianificazione territoriale ed quota 1150 circa fino alla diramazione del sentiero urbanistica si applica l’articolo 4 della per località "Moltóni" in località Faghèr ( quota 660 legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 circa); - "Val Goccia": la forra da quota 660 circa “Norme per il governo del territorio” . fino alla base della cascata terminale nel "Caldrón e Pertanto, la Valutazione Ambientale quindi fino al paese a quota 200 circa. Strategica è propria del PATI e non dei successivi Piani degli Interventi con i quali 7) Sentieri: Si propone di inserire i seguenti sentieri si darà attuazione al Piano esaminato o varianti di sentiero: nonché, mediante il Piano di 1: sentiero dei "Sassi suìvi" che risale le rupi della Monitoraggio, a verificare se gli effetti destra idrografica della Val della Nassa fino alle ambientali sono quelli attesi ovvero, se casère "da Sùco", per poi proseguire verso la significativamente diversi, intervenire sulle mulattiera della Val Goccia passando per località scelte di Piano con appropriate azioni Moltóni, oppure verso la mulattiera per Màgnola correttive. attraverso Casórda; vi sono pure tre diramazioni su Ciò posto, appare opportuno che prima cenge che portano all'interno della Val della Nassa. dell’approvazione definitiva del Piano si 2: aggiungere la variante diretta per case Costa sulla proceda a verificare se tutti gli elementi non mulattiera per il Col dei Prai considerati possano determinare modifiche 3: il sentiero "del Bosco della Madonna" fra "Prà significative alle matrici considerate e se le de Nanón" e "Costa del Col dei Prai". stesse possano incidere nel giudizio di 4: la mulattiera del Corlo dal "Ponte de Prìa" all'ex sostenibilità con le scelte di Piano assunte. "volta del Moro", presso il passaggio della Val della

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Madonna, in parte da ripristinare; e dal quarto 8) Si prende atto del parere dell’Ufficio di tornante della strada di Montagna al Corlo stesso. Piano. 5: la mulattiera del Col Cuchéto, dal 4° tornante predetto fino all'ex strada dei tedeschi. 8) Pur comprendendo le ragioni dell'osservante si tratta di 6: il sentiero del Collifón, da circa 800 metri a valle un'osservazione generica e priva di localizzazione e pertanto di località "4 cantoni" fino a San Vito di Arsié. tecnicamente non accoglibile. 7: il sentiero che sale ai "Gat" ( frazione di Arsié) 9) Si prende atto del parere dell’Ufficio di all'incirca di fronte alla val delle Fosse di Enego: nel Piano. caso si realizzasse un collegamento pedonale fra Forte Tombión e Covolo di Butistone, sarebbe interessante il suo ripristino. 9) gli interventi di messa in sicurezza dovranno essere eseguiti secondo le modalità previste da ciascun progetto, approvato dalle autorità competenti.

8) Osservazione: si ritiene opportuno che venga 10) Si prende atto del parere dell’Ufficio di prevista in valle un'area per discarica/riciclaggio di Piano. inerti da demolizione edilizia; data l'esiguità degli spazi in Valbrenta, tale area dovrebbe essere riservata alle ditte della valle o comunque a macerie risultanti da lavori effettuati 10) Per quanto interessante l'osservazione è priva di una specifica nella valle stessa. tecnica ovvero dell'indicazione di un tracciato che ne consenta un'effettiva condivisione. 9) Osservazione: si ritiene opportuna una prescrizione di massima per cave e messe in sicurezza che prevedano asporto di materiale dai 11) Si prende atto del parere dell’Ufficio di conoidi. I declivi dovrebbero essere modificabili Piano. nella parte superiore per assumere le funzioni di vallo, ma, a salvaguardia del paesaggio della valle,

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dovrebbero essere ricomposti con pendenze inferiori al limite di stabilità, e modellati secondo linee sinuose sia altimetricamente che in 11) Si tratta di un suggerimento attuativo già compatibile con le planimetria, evitando artificiosi piani e rettilinei, a indicazioni progettuali del PATI salvaguardia del paesaggio della valle.

10) Programmazione: anche se attualmente non realizzabile è apprezzabile la previsione dello spostamento nel lungo periodo della statale a monte dell'abitato di San Marino, con un netto miglioramento del paesaggio e della qualità della vita; ma allora, nella stessa ottica, si potrebbe prevedere a Cismon (per non effettuare interventi che ne precludano la fattibilità), allo scopo di razionalizzare il territorio di fondovalle e di recuperare estese aree residuali oggi inutilizzabili, lo spostamento della stessa statale sull'argine del fiume Brenta dal Tombión alla località "Al Cristo".

11) proposta di prevedere una sorta di "porta" di accesso alla Valbrenta da nord ( a Primolano o al forte Tombión) con parcheggi, informazioni turistiche e commerciali, vetrina per le attività artigianali, industriali ed agricole vallive e contermini, e punto vendita dei prodotti tipici. Anche se a sud c'è già la "piazza" di Bassano, eventualmente un'analoga "porta" si potrebbe fare a Pove nei pressi dei ristoranti Valsugana ed Europa. COMUNE DI POVE DEL GRAPPA 1 - Gazzola Giovanni, Moro Si chiede che l'area venga inserita nel PATI quale Si tratta di una richiesta ragionevole e di consistenza limitata, Si prende atto del parere dell’Ufficio di

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Wanda,Zonta Maria e Gazzola area a urbanizzazione consolidata. La richiesta è compatibile con i criteri che hanno portato all'individuazione delle Piano e si prescrive che in sede di Federico finalizzata a rendere possibile in futuro la zone di urbanizzazione consolidata del PATI, e che pertanto non attuazione vengano realizzate le misure di trasformazione della stessa in area edificabile. In modifica, neppure localmente, l'impianto del PATI medesimo. Si mitigazione-compensazione per l’area sostituzione dell'attuale destinazione agricola. ritiene l'osservazione accoglibile. interessata dal nuovo assetto. Inoltre, si ritiene che con l’’accoglimento dell’osservazione, unitamente ad altre osservazioni di pari oggetto, comporta una modifica al carico insediativo teorico previsto dal Piano, per il quale ne è stata verificata la sostenibilità. Pertanto, se tali osservazioni dovessero essere accolte, si dovrà procedere alla revisione, ove necessaria, del piano in conformità al parere motivato espresso dall'autorità competente, prima della presentazione del piano per l'approvazione, redigendo la dichiarazione di sintesi. Si chiede che l'area venga inserita nel PATI quale In questo caso la richiesta di riconoscere come urbanizzazione Si prende atto del parere dell’Ufficio di area a urbanizzazione consolidata. La richiesta è consolidata l'area in oggetto, appartenente ad un ambito agricolo, Piano. finalizzata a rendere possibile in futuro la contrasta con i criteri che hanno portato all'individuazione delle zone 2 - Piotto Maria Luisa trasformazione della stessa in area edificabile. In di urbanizzazione consolidata del PATI, pertanto si ritiene sostituzione dell'attuale destinazione agricola. l'osservazione non accoglibile.

Si chiede che l'area venga inserita nel PATI quale Si tratta di una richiesta ragionevole e di consistenza limitata, Si prende atto del parere dell’Ufficio di area a urbanizzazione consolidata. La richiesta è compatibile con i criteri che hanno portato all'individuazione delle Piano e si prescrive che in sede di finalizzata a rendere possibile in futuro la zone di urbanizzazione consolidata del PATI, e che pertanto non attuazione vengano realizzate le misure di 3 - Caron Lino, Caron Roberto trasformazione della stessa in area edificabile. In modifica, neppure localmente, l'impianto del PATI medesimo. Si mitigazione-compensazione per l’area sostituzione dell'attuale destinazione agricola. ritiene l'osservazione accoglibile. interessata dal nuovo assetto. Inoltre, si ritiene che con l’’accoglimento dell’osservazione, unitamente ad altre

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osservazioni di pari oggetto, comporta una modifica al carico insediativo teorico previsto dal Piano, per il quale ne è stata verificata la sostenibilità. Pertanto, se tali osservazioni dovessero essere accolte, si dovrà procedere alla revisione, ove necessaria, del piano in conformità al parere motivato espresso dall'autorità competente, prima della presentazione del piano per l'approvazione, redigendo la dichiarazione di sintesi. Si chiede che l'area venga inserita nel PATI quale Si tratta di una richiesta ragionevole per localizzazione e consistenza Si prende atto del parere dell’Ufficio di area a urbanizzazione consolidata. La richiesta è limitata, compatibile con i criteri che hanno portato Piano e si prescrive che in sede di finalizzata a rendere possibile in futuro la all'individuazione delle zone di urbanizzazione consolidata del attuazione vengano realizzate le misure di trasformazione della stessa in area edificabile. In PATI, e che pertanto non modifica, neppure localmente, l'impianto mitigazione-compensazione per l’area sostituzione dell'attuale destinazione agricola. del PATI medesimo. Si ritiene l'osservazione accoglibile. interessata dal nuovo assetto. Inoltre, si ritiene che con l’’accoglimento dell’osservazione, unitamente ad altre osservazioni di pari oggetto, comporta una modifica al carico insediativo teorico 4 - Favero Maria previsto dal Piano, per il quale ne è stata verificata la sostenibilità. Pertanto, se tali osservazioni dovessero essere accolte, si dovrà procedere alla revisione, ove necessaria, del piano in conformità al parere motivato espresso dall'autorità competente, prima della presentazione del piano per l'approvazione, redigendo la dichiarazione di sintesi. 5 - Bizzotto Giuseppe e Bellò Si chiede che l'area venga inserita nel PATI quale La richiesta di riconoscere come urbanizzazione consolidata l'area in Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano.

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Giuseppina area a urbanizzazione consolidata. La richiesta è oggetto, appartenente ad un ambito agricolo, contrasta con i criteri finalizzata a rendere possibile in futuro la che hanno portato all'individuazione delle zone di urbanizzazione trasformazione della stessa in area edificabile. In consolidata del PATI, pertanto si ritiene l'osservazione non sostituzione dell'attuale destinazione agricola. accoglibile.

Si contesta la decisione di “ mettere a disposizione La richiesta di riconoscere come urbanizzazione consolidata l'area in Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. della FAP srl le superfici necessarie alla oggetto, appartenente ad un ambito agricolo di pregio, contrasta con 6 - Zen Rosanna realizzazione ” della viabilità per il nuovo polo i criteri che hanno portato all'individuazione delle zone di ippico. urbanizzazione consolidata del PATI, pertanto si ritiene Viene suggerito di realizzare la viabilità prima dei l'osservazione non accoglibile. cantieri per il polo ippico. Si contesta la posizione del parcheggio pubblico. Si chiede che l'area venga inserita nel PATI quale La richiesta di riconoscere come urbanizzazione consolidata l'area in Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. area a urbanizzazione consolidata o in alternativa oggetto, appartenente ad un ambito agricolo, contrasta con i criteri 7 - Zen Rosanna venga compresa nell'ambito delle linee che hanno portato all'individuazione delle zone di urbanizzazione preferenziali di sviluppo insediativo. La richiesta è consolidata del PATI, pertanto si ritiene l'osservazione non finalizzata a rendere possibile in futuro la accoglibile. trasformazione della stessa in area edificabile. In sostituzione dell'attuale destinazione agricola. Si chiede che l'area venga inserita nel PATI quale La richiesta di riconoscere come urbanizzazione consolidata l'area in Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. area a urbanizzazione consolidata. La richiesta è oggetto, appartenente ad un ambito agricolo di pregio, pur in 8 - Basso Lucio e Andolfatto Cristina finalizzata a rendere possibile in futuro la adiacenza ad un nucleo di valore ambientale, contrasta con i criteri

trasformazione della stessa in area edificabile. In che hanno portato all'individuazione delle zone di urbanizzazione

sostituzione dell'attuale destinazione agricola. consolidata del PATI, pertanto si ritiene l'osservazione non accoglibile. Si chiede che l'area venga inserita nel PATI quale Si tratta di una richiesta compatibile con i criteri che hanno portato Si prende atto del parere dell’Ufficio di area interna ai limiti fisici di espansione del PATI al all'individuazione dei limiti fisici di espansione del PATI, e che Piano e si prescrive che in sede di 9 - Zonta Giovanni Lino fine di poterla in futuro destinare all'utilizzo pertanto può risultare accoglibile, fermo restando il attuazione vengano realizzate le misure di residenziale. In sostituzione dell'attuale destinazione dimensionamento complessivo dell'ATO. mitigazione-compensazione per l’area agricola. interessata dal nuovo assetto.

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Inoltre, si ritiene che con l’’accoglimento dell’osservazione, unitamente ad altre osservazioni di pari oggetto, comporta una modifica al carico insediativo teorico previsto dal Piano, per il quale ne è stata verificata la sostenibilità. Pertanto, se tali osservazioni dovessero essere accolte, si dovrà procedere alla revisione, ove necessaria, del piano in conformità al parere motivato espresso dall'autorità competente, prima della presentazione del piano per l'approvazione, redigendo la dichiarazione di sintesi. COMUNE DI SAN NAZARIO Modifica destinazione da area agricola ad area La richiesta di riconoscere come urbanizzazione consolidata l'area in Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. residenziale oggetto, appartenente ad un ambito agricolo, contrasta con i criteri 1 - Ceccon Fernando che hanno portato all'individuazione delle zone di urbanizzazione consolidata del PATI, pertanto si ritiene l'osservazione non accoglibile. Sostituire l'art. 12.7 con la dicitura: Il P.I. definisce L'osservazione non appare condivisibile poiché il PATI recepisce le Attesa la valenza paesaggistica dell’area in nel dettaglio le fasce di rispetto panoramico delle indicazioni del Piano di Area del Grappa e ne dispone la disciplina esame, si ritiene che in sede di attuazione strade panoramiche individuate dal P.A.T.I., anche attuativa, all'interno però del campo validità della norma di del PATI dovrà essere attentamente in eventuale maggiorazione delle fasce di rispetto riferimento che non può essere ampliato in maniera discrezionale e valutata la salvaguardia delle visuali 2 - Mocellin Mauro Ropelato Laura stradale, nelle more di ciò spetta all'ente competente senza motivazioni. dell’ambito soggetto a vincolo per territorio controllare che le eventuali costruzioni paesaggistico. ammesse, entro e fuori delle fasce di rispetto stradale, non costituiscano fattore di ingombro visivo per l'osservazione del panorama. Si chiede che la definizione delle aree di sviluppo Il PATI ha previsto adeguate soluzioni viarie di carattere generale Si prende atto del parere dell’Ufficio di 3 - Gruppo Salvaguardia Valbrenta industriale o comunque di nuovi insediamenti per l'intera Valle del Brenta, individuando due polarità produttive da Piano.

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produttivi (escavazioni o messe in sicurezza rinforzare, ai due estremi della valle medesima. Le modalità e tempi Si evidenzia che l’art. 14, punto b) della compresi) sia condizionata alla realizzazione di un di realizzazione delle scelte così delineate sono di competenza dei LR 4/2008, nel dettare disposizioni adeguato sistema viario e che diversamente non si singoli Piani degli Interventi transitorie in materia di VAS, chiarisce che possa concretizzarne la realizzazione. “per i piani e programmi di cui all’articolo 6 del decreto legislativo n. 4 del 2008 afferenti la pianificazione territoriale ed urbanistica si applica l’articolo 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio” . Pertanto, la Valutazione Ambientale Strategica è propria del PATI e non dei successivi Piani degli Interventi con i quali si darà attuazione al Piano esaminato nonché, mediante il Piano di Monitoraggio, a verificare se gli effetti ambientali sono quelli attesi ovvero, se significativamente diversi, intervenire sulle scelte di Piano con appropriate azioni correttive. Ciò posto, appare opportuno che prima dell’approvazione definitiva del Piano si proceda a verificare se tutti gli elementi non considerati possano determinare modifiche significative alle matrici considerate e se le stesse possano incidere nel giudizio di sostenibilità con le scelte di Piano assunte. Si propone di valutare dal punto di vista Pur comprendendo le ragioni che stanno alla base dell'osservazione Si prende atto del parere dell’Ufficio di economico e funzionale la realizzazione di un'unica si fa presente che il PATI non individua un nuovo tracciato della Piano. 4 - Carlo Moro + 82 firmatari galleria in alternativa alla seconda e alla terza, con Superstrada, ma si limita a recepirne il tracciato in galleria, in ingresso in località Fontanazzi ed uscita in località conformità allo specifico accordo programmatico tra gli enti locali

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Lupa, zona non abitata nel territorio del Comune di territoriali (accordo tra i Sindaci della Vallata + Bassano + CMB del Cismon del Grappa, evitando il problema di luglio 1999 cui è seguito lo studio di fattibilità, approvato dalle rumorosità ed emissioni di polveri sottili in Amministrazioni comunali della valle - tratto Pian dei zocchi - Pove prossimità dei centri abitati. del Grappa - e quindi il progetto preliminare redatto nel 2004). Inoltre il PATI indica la necessità di promuovere modifiche migliorative ai tratti di strada recentemente costruiti, al fine di un complessivo recupero ambientale della Valle. Il progetto definitivo ed esecutivo dell'opera dovrà essere oggetto di specifica Valutazione di Impatto Ambientale, che dovrà essere redatta in conformità alla normativa vigente, considerando le ragionevoli alternative. Per queste ragioni non si ritiene accoglibile l'osservazione. Si propone di valutare dal punto di vista Anche in questo caso, pur comprendendo le ragioni che stanno alla Si prende atto del parere dell’Ufficio di economico e funzionale la realizzazione di un'unica base dell'osservazione si ribadisce che il PATI non individua un Piano. galleria in alternativa alla seconda e alla terza, con nuovo tracciato della Superstrada, ma si limita a recepirne il tracciato ingresso in località Fontanazzi ed uscita in località in galleria, in conformità allo specifico accordo programmatico tra Lupa, zona non abitata nel territorio del Comune di gli enti locali territoriali. Inoltre il PATI indica la necessità di Cismon del Grappa, evitando il problema di promuovere modifiche migliorative ai tratti di strada recentemente 5 - Mocellin Patrizia + 16 firmatari rumorosità ed emissioni di polveri sottili in costruiti, al fine di un complessivo recupero ambientale della Valle. prossimità dei centri abitati. Il progetto definitivo ed esecutivo dell'opera dovrà essere oggetto di specifica Valutazione di Impatto Ambientale, che dovrà essere redatta in conformità alla normativa vigente, considerando le ragionevoli alternative. Per queste ragioni non si ritiene accoglibile l'osservazione. Inserimento nel P.AT.I. che qualsiasi progettazione Si ricorda che il PATI ha indicato un nuovo tracciato in galleria Si prende atto del parere dell’Ufficio di di ammodernamento della SS47 nel tratto alternativo all’attuale viadotto San Marino, che andrà Piano. interessante il territorio di San Nazario preveda la opportunamente precisato in sede di progetto preliminare, senza che 6 - Mocellin Fausto + 61 firmatari contemporanea realizzazione del tratto di galleria a ciò comporti variante al PATI medesimo. Tuttavia la competenza monte dell'abitato di San Marino. sulla priorità esecutiva degli interventi resta in capo agli enti istituzionalmente competenti. Non si ritiene condivisibile l'osservazione.

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1_ Si chiede di includere tra le invarianti il conoide 1_ L'area citata non è delimitata graficamente pertanto non è 1_ Si prende atto del parere dell’Ufficio di detritico a monte della linea ferroviaria che si possibile definire con precisione i limiti dell'area oggetto di Piano. estende a nord di contrà Turri fino a quasi Via osservazione. D'altra parte, rispetto ai conoidi di detrito il PATI ha Martiri della Libertà; certificato l'invarianza solo di quelli con valore paesaggistico, demandando al PI la possibilità di integrare localmente le singole scelte strategiche. Si ritiene l'osservazione non condivisibile. 2_ Attesa la valenza paesaggistica dell’area 2_ Si chiede di eliminare l'area di espansione 2_ L'osservazione non risulta condivisibile. La tutela dei valori storici citata, si ritiene che in sede di attuazione del residenziale inserita nell'ATO n. 10 area di e paesaggisti dei terrazzamenti presenti è precisamente nella PATI tale valenza dovrà essere trasformazione n. 19, in quanto incompatibile con i disciplina delle invarianti del PATI (art. 12 e 20 delle N.d'A.) attentamente valutata. valori storici e paesaggistici presenti 7 - Gruppo Salvaguardia Valbrenta 3_ Attesa la valenza paesaggistica dell’area 3_ L'osservazione non risulta condivisibile. Come per l'osservazione in esame, si ritiene che in sede di attuazione 3_ Si chiede di eliminare l'area di espansione n. 20 precedente si precisa che la tutela dei valori storici e paesaggisti dei del PATI dovrà essere attentamente in località Pianari, in quanto incompatibile con i terrazzamenti presenti è precisamente nella disciplina delle invarianti valutata la salvaguardia delle valenze valori storico-paesaggistici presenti. La viabilità del PATI (artT. 12 e 20 delle N.d'A.) che specifica le modalità paesaggistiche dell’area. d'accesso all'area (Via Battistini) risulta inadeguata, attuative degli interventi ammessi all'interno dei terrazzamenti. visto lo sviluppo urbanistico previsto lungo tale Inoltre gli interventi ammessi nell'area di cui all'osservazione sono asse. Ciò comporterebbe un adeguamento della stati oggetto di specifica valutazione di incidenza ambientale, oltre viabilità alle esigenze abitative, che non può che in termini generali valutati dal punto di vista della compatibilità avvenire senza compromettere l'ambito agrario di ambientale strategica. interesse ambientale. Trasformazione di un'area inserita nel P.R.G come Si tratta di un'osservazione che non rientra nel campo di Si prende atto del parere dell’Ufficio di 8 - Sguario Ilario Scotton Mirella Z.T.O. SP5 spazi a verde pubblico in ZTO C1 applicazione del PATI, poiché fa riferimento a cambi destinazione Piano. d'uso puntuali, di competenza del Piano degli Interventi. L'osservazione non è accoglibile. COMUNE DI SOLAGNA Si chiede la modifica della destinazione d'uso da L'osservazione non risulta condivisibile poiché propone una Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. 1 - Secco Livio area di "Ambiti agrari di interesse ambientale" a modifica di destinazione d'uso, in realtà di competenza del PI, in un sviluppo insediativo residenziale ambito di interesse ambientale senza fornire motivazioni specifiche.

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Si ricorda che il PATI è uno strumento che delinea le scelte strategiche e disciplina l'assetto del territorio in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione territoriale di livello superiore ed alle esigenze della comunità locale, non conformativo della capacita edificatoria e delle destinazioni d'uso dei suoli. Si fa presente inoltre che spetta al PI: a) definire nel dettaglio le aree di urbanizzazione consolidata nonché le specifiche zone insediative, b) definire nel dettaglio i limiti fisici della nuova edificazione sulla base di indicazioni morfologiche e di contesto, nel rispetto del dimensionamento di ciascun ATO. Si chiede la modifica della destinazione d'uso da Anche in questo caso si ritiene l'osservazione non condivisibile, sulla Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. 2 - Brian Angelo Lino area di "Ambiti agrari di interesse ambientale" a base delle motivazioni di cui alla precedente controdeduzione. sviluppo insediativo residenziale Si chiede la modifica della destinazione da L'osservazione non risulta condivisibile poiché propone una Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. Invarianti - coni di detrito - ad area produttiva modifica di destinazione d'uso, in realtà di competenza del PI, in un 3 - Serradura Rinaldo ambito classificato come invariante paesaggistica, in contrasto con le scelte metodologiche e programmatiche del PATI, senza fornire motivazioni specifiche. Si chiede la modifica della destinazione da area di L'osservazione non risulta condivisibile poiché propone una Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. "Ambiti agrari di interesse ambientale" a sviluppo modifica di destinazione d'uso, in realtà di competenza del PI, in un 4 - Todesco Eddy insediativo residenziale. ambito classificato come invariante paesaggistica, in contrasto con le scelte metodologiche e programmatiche del PATI, senza fornire motivazioni specifiche. COMUNE DI VALSTAGNA Viene contestata l'attendibilità dei dati relativi alle La fonte ufficiale dei dati sulle presenze turistiche in Valle è il quadro Si prende atto del parere dell’ufficio di presenze turistiche in Valle riportati nel quadro conoscitivo regionale. Il turismo per quanto importante, non può Piano. conoscitivo, tendenti secondo gli osservanti, a costituire l'unica possibilità per l'economia della Valle. Si ricorda 1 - Gruppo Salvaguardia Valbrenta sminuire il valore della risorsa turismo per la inoltre che in generale le presenze turistiche nella montagna veneta si Vallata, a beneficio di altre attività (cave ed aree stanno vistosamente riducendo (sia in inverno, sia in estate), ed in industriali). particolare le presenze nel vicino Altopiano di Asiago sono in netta

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flessione. Il turismo per la Valle resta una risorsa importante, tuttavia appare non condivisibile l'idea di sopravalutarne gli effetti dal punto di vista dell'economia della vallata. Si propone di modificare l'art. 17 delle Norme L'attuale formulazione del disposto delle norme di Attuazione Si prende atto del parere dell’ufficio di Tecniche di Attuazione, limitando a casi relative all'argomento in oggetto deriva da una approfondita Piano, facendo comunque presente che in eccezionali l'intervento con valli paramassi per la discussione tra gli uffici competenti di tutti gli enti che hanno sede di attuazione del PATI (Piano degli messa in sicurezza dei luoghi soggetti a pericolosità partecipato alla copianificazione del PATI (comuni, provincia di Interventi) venga attentamente valutata per frana, con divieto comunque di realizzare la Vicenza, regione Veneto). D'altra parte, pur comprendendo le l’eventuale criticità rappresentata e messa in sicurezza mediante attività di cava. ragioni che stanno alla base dell'osservazione si ritiene che il disposto derivante dal rischio di frana. proposto non migliora nella sostanza quanto già contenuto nelle NTA del PATI, poichè l'attività di cava resta disciplinata dalla normativa regionale di riferimento mentre gli interventi di messa in 2 - Gruppo Salvaguardia Valbrenta sicurezza dei siti restano di competenza delle autorità preposte, secondo le procedure di legge. La norma del PATI si limita a non escludere per ragioni urbanistiche specifiche tipologie di intervento per la messa in sicurezza del territorio del PATI, le cui concrete modalità dovranno di volta in volta essere definite nei singoli progetti da redigere a cura degli enti territoriali competenti. Si ritiene pertanto l'osservazione non condivisibile. Ai fini della validità della presente valutazione, si chiede comunque alla Regione di verificare se la normativa regionale preveda la possibilità di esercitare l'attività estrattiva nei siti citati. Si chiede di integrare le invarianti di natura Si ritiene che l'osservazione corrisponda nel merito ai temi sviluppati Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. geomorfologica con: Fontanazzi di Solagna, Cogol nel PATI e che pertanto sia accoglibile secondo le modalità riportate de Secia, Risorgenze minori Mori-Mattietti a negli allegati grafici. Valstagna, Risorgenza Fosso Grando a Primolano. 3 - Gruppo Grotte Giara Modon Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano. Integrare le invarianti paesaggistiche con coni I coni visuali proposti sono compatibili con l'impostazione delle visuali del forte Tombion verso nord e dal covolo invarianti paesaggistiche definite dal PATI pertanto sono accoglibili, di Butistone verso sud. Cono visuale dal Finestron come da allegati grafici.

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verso Cismon Si condivide il parere dell’Ufficio di Piano.

Si lamenta il mancato inserimento di numerosi Le invarianti storico-monumentali sono coerenti con la elementi storico-archeologici con elenco non pianificazione sovraordinata e con le indicazioni dei PRG vigenti, esaustivo. Inoltre si chiede l'inserimento delle tuttavia le integrazioni proposte sono compatibili con l'impostazione strutture di forte tombion a monte della ferrovia e dei singoli tematismi del PATI e pertanto accoglibili come da quelle arretrate di Valstagna. Si chiede anche allegati grafici. integrazione di numerosi luoghi della Grande Guerra. Si chiede che le nuove aree di sviluppo insediativo L'osservazione non riporta planimetrie che permettano di Si prende atto del parere dell’ufficio di previste in località Palazzon siano tutte di natura individuare con precisione il territorio interessato. In ogni caso il Piano. residenziale ed estese fino al Ponte sul Brenta verso PATI indica i limiti delle linee preferenziali di espansione del nord sistema insediativo (residenziale e produttivo) tenendo conto anche 4 - Pontarollo Michele delle attuali previsioni urbanistiche dei PRG vigenti. Destinazioni d'uso, disciplina urbanistica e modalità di intervento, tempi di attuazione sono di competenza dei successivi Piani degli Interventi. Si ritiene pertanto l'osservazione non condivisibile. Si chiede che le nuove aree di sviluppo insediativo Con le motivazioni di cui alla precedente controdeduzione si ritiene Si prende atto del parere dell’ufficio di previste in località Palazzon siano tutte di natura non condivisibile l'osservazione. Piano. 5 - Pontarollo Rino residenziale ed estese fino al Ponte sul Brenta verso nord Chiede che i terreni di proprietà siano inseriti L'osservazione non risulta condivisibile poiché propone una Si prende atto del parere dell’ufficio di all'interno di linee preferenziali di sviluppo modifica di destinazione d'uso, in realtà di competenza del PI, in un Piano. 6 - Cavalli Mariuccia residenziale ambito ora classificato come agricolo dal PRG vigente, in contrasto con l'impianto metodologico e con le scelte programmatiche del PATI, senza fornire motivazioni specifiche. Formula osservazioni circa la necessità di inserire L'osservazione non risulta condivisibile. L'area citata non è Si prende atto del parere dell’ufficio di tra le invarianti il conoide detritico in località Turri. delimitata graficamente e dunque non è possibile definire con Piano. 7 - Ggruppo Salvaguardia Valbrenta Inoltre contesta l'inserimento di due aree di precisione i limiti dell'area oggetto di osservazione. Rispetto ai Si evidenzia che l’art. 14, punto b) della trasformazione in località Merlo e Pianari, per la conoidi di detrito il PATI ha certificato l'invarianza solo di quelli con LR 4/2008, nel dettare disposizioni

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presenza di aree terrazzate e paesaggio agrario di valore paesaggistico, demandando al PI la possibilità di integrare transitorie in materia di VAS, chiarisce che interesse ambientale. localmente le singole scelte strategiche. D'altra parte si precisa che la “per i piani e programmi di cui all’articolo tutela dei valori storici e paesaggisti dei terrazzamenti presenti è 6 del decreto legislativo n. 4 del 2008 precisamente nella disciplina delle invarianti del PATI (artT. 12 e 20 afferenti la pianificazione territoriale ed delle N.d'A.) che specifica le modalità attuative degli interventi urbanistica si applica l’articolo 4 della ammessi all'interno dei terrazzamenti. Inoltre gli interventi ammessi legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 nell'area di cui all'osservazione sono stati oggetto di specifica “Norme per il governo del territorio” . valutazione di incidenza ambientale, oltre che in termini generali Pertanto, la Valutazione Ambientale valutati dal punto di vista della compatibilità ambientale strategica. Strategica è propria del PATI e non dei successivi Piani degli Interventi con i quali si darà attuazione al Piano esaminato nonché, mediante il Piano di Monitoraggio, a verificare se gli effetti ambientali sono quelli attesi ovvero, se significativamente diversi, intervenire sulle scelte di Piano con appropriate azioni correttive. Ciò posto, appare opportuno che prima dell’approvazione definitiva del Piano si proceda a verificare se tutti gli elementi non considerati possano determinare modifiche significative alle matrici considerate e se le stesse possano incidere nel giudizio di sostenibilità con le scelte di Piano assunte. Chiedono che il PATI preveda un L'osservazione non è condivisibile. Si ritiene che l'indicazione Si prende atto del parere dell’ufficio di approfondimento progettuale in merito all'ipotesi di contenuta negli elaborati del PATI corrisponda ai principi ordinatori Piano. galleria Fontanazzi-Lupa ed inoltre che qualsiasi dello stesso, e che, nel merito, la localizzazione di singoli tratti viari di 8 - Cavalli Renzo + 34 Firmatari ipotesi progettuale interessante il territorio di San interesse locale sia di competenza del PI, comportando sulle aree Nazario della SS47 preveda la realizzazione di una private la definizione di un vincolo urbanistico finalizzato galleria a monte dell'abitato di San Marino. all'esproprio e dunque necessariamente coordinato col piano

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triennale delle opere pubbliche. Formulano un insieme articolato di osservazioni Si riportano di seguito le specifiche considerazioni relative a ciascun (31) relative in primo luogo agli aspetti legati alla argomento trattato nell'osservazione: salvaguardia e valorizzazione del fiume Brenta dal punto di vista naturalistico-ambientale. Inoltre lamentano carenze e incoerenze nei vari elaborati del PATI circa obiettivi legati alla valorizzazione del fiume e del turismo ad esso legato, contrapposti a previsione di sviluppo sia residenziale che produttivo sulle rive del fiume. Formulano inoltre rilievi sul Rapporto Ambientale. In particolare 9.1 Si tratta valutazioni opinabili che comunque non comportano 9.1 Si prende atto del parere dell’ufficio di modifiche tecniche agli elaborati del PATI. Piano. 9.1 Non vengono formulate specifiche richieste, Si richiama, comunque, l’ottemperanza a ma si esprimono perplessità e preoccupazione circa quanto contenuto nell’osservazione 9 - Associazione Bacino Acque fiume le scelte inerenti il Brenta dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Brenta Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- 9.2 Vengono formulate generiche considerazioni Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del circa la "politica" di tutela e gestione dei corpi idrici, 19.09.2008, in le scelte di Piano, prima non tramutabile in "norme" cogenti. della sua approvazione, debbono essere valutate sulla scorta del parere della citata 9.3 Vengono sollevati dubbi di compatibilità Autorità di Bacino. ambientale circa la previsione dell'inserimento di alcune aree in vicinanza di siti ritenuti di pregio 9.2 Si fa presente che la gestione dei corpi idrici non è di competenza 9.2 Si prende atto del parere dell’ufficio di paesaggistico ed ambientale. del PATI. L'urbanistica non può essere utilizzata per ridisegnare il Piano. profilo delle competenze istituzionali degli enti pubblici. L'osservazione non è condivisibile. 9.3 Si prende atto del parere dell’ufficio di 9.3 L'utile esercizio del dubbio deve comunque considerare che il Piano. PATI, in quanto piano urbanistico, deve contemperare le ragioni 9.4 Lamenta la mancanza di valutazione da parte della tutela ambientale con quelle della tutela delle comunità locali,

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della RA di VAS dell'impatto del nuovo assetto della sostenibilità economica e sociale delle previsioni, indicando i territoriale limiti alle trasformazioni territoriali ammissibili e prevendendo le eventuali compensazioni. Le scelte del PATI sono corredate da specifico studio di compatibilità idraulica, valutazione ambientale strategica e incidenza ambientale. Si ritiene non condivisibile 9.4 Il PATI è stato opportunamente l'osservazione. assoggettato a procedura VAS e per i siti della Rete Natura 2000 è stata elaborata la 9.4 Non si ritiene condivisibile l'osservazione, poiché le scelte del VIncA.. PATI sono corredate da specifico studio di compatibilità idraulica, Si richiama, comunque, l’ottemperanza a valutazione ambientale strategica e incidenza ambientale. quanto contenuto nell’osservazione dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008, in le scelte di Piano, prima 9.5 Si rileva l'opportunità di prevedere misure di della sua approvazione, debbono essere salvaguardia specifica per aree quali i Fontanazzi di valutate sulla scorta del parere della citata Solagna ed altri siti di San Nazario e Tovi Autorità di Bacino.

9.5 In sede di Attuazione del Piano 9.6 Segnala preoccupazione circa la presenza di dovranno essere monitorati gli effetti aree a "parco urbano fluviale" lungo le rive del ambientali derivanti dalle relative azioni. Brenta 9.5 Si ritiene l'osservazione condivisibile con le modalità di cui all'allegato grafico. 9.6 La realizzazione del Parco è una delle azioni destinate a migliorare la sostenibilità ambientale del Piano. Si evidenzia che l’art. 14, punto b) della LR 4/2008, nel dettare disposizioni 9.6 Si ritiene non condivisibile l'osservazione. Il PATI indica la transitorie in materia di VAS, chiarisce che possibilità di localizzare un'area di interesse pubblico le cui modalità “per i piani e programmi di cui all’articolo realizzative sono di pertinenza del PI e delle Autorità preposte alla 6 del decreto legislativo n. 4 del 2008

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gestione dei corpi idrici. afferenti la pianificazione territoriale ed urbanistica si applica l’articolo 4 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio” . Pertanto, la Valutazione Ambientale Strategica è propria del PATI e non dei successivi Piani degli Interventi con i quali si darà attuazione al Piano esaminato nonché, mediante il Piano di Monitoraggio, a verificare se gli effetti ambientali sono quelli attesi ovvero, se significativamente diversi, intervenire sulle scelte di Piano con appropriate azioni correttive. Ciò posto, appare opportuno che prima dell’approvazione definitiva del Piano si proceda a verificare se tutti gli elementi non considerati possano determinare modifiche significative alle matrici considerate e se le stesse possano incidere nel giudizio di 9.7 Ritiene la formulazione della norma troppo sostenibilità con le scelte di Piano assunte. debole ai fini della tutela dei coni di detrito.

9.7 Si prende atto del parere dell’ufficio di Piano.

9.7 Si ritiene l'osservazione non condivisibile. Il disposto delle NTA del PATI è stato concertato con i competenti uffici della difesa del

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suolo della Regione, poichè l'attività di cava resta disciplinata dalla 9.8 Chiede l'inserimento di una norma, già oggetto normativa regionale di riferimento mentre gli interventi di messa in di osservazione in fase di preliminare, che persegua sicurezza dei siti restano di competenza delle autorità preposte, la navigabilità del fiume per zattere e traghetti secondo le procedure di legge. La norma del PATI si limita a non storici. escludere per ragioni urbanistiche specifiche tipologie di intervento 9.8 Si prende atto del parere dell’ufficio di per la messa in sicurezza del territorio del PATI, le cui concrete Piano. 9.9 Lamenta la presenza in località San Gaetano di modalità dovranno di volta in volta essere definite nei singoli progetti un'area con codice 84, adibita a impianti sportivi, in da redigere a cura degli enti territoriali competenti. Ai fini della vicinanza del fiume validità della presente valutazione, si chiede comunque alla Regione 9.9 Si prende atto del parere dell’ufficio di di verificare se la normativa regionale preveda la possibilità di Piano. esercitare l'attività estrattiva nei siti citati. 9.10 Auspica l'istituzione di un "Comitato di fiume" 9.10 Si prende atto del parere dell’ufficio di per gli interventi di tutela e valorizzazione 9.8 Si fa presente che la gestione dei corpi idrici non è di competenza Piano, ritenendo che, ove il l’Autorità ambientale del fiume. del PATI. L'urbanistica non può essere utilizzata per ridisegnare il Proponente dovesse considerare profilo delle competenze istituzionali degli enti pubblici. opportuno implementare gli interventi di L'osservazione non è condivisibile. miglioramento ambientale dei luoghi, potrebbero essere considerati anche quelli 9.9 L'osservazione non è condivisibile. Si fa presente che non si tratta relativi alla tutela e valorizzazione del di una previsione urbanistica ma di impianti esistenti e confermati fiume Brenta. dal PATI. 9.11 Lamenta l'assenza di approfondimento con le 9.11 Si prende atto del parere dell’ufficio di misure di altri Piani di settore Piano e si rimanda all’osservazione 9.10 L'osservazione non è di pertinenza del PATI. dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008 .

9.12 Lamenta che non è possibile ricostruire in che 9.12 Si prende atto del parere dell’ufficio di modo sono state tenute in considerazioni le Piano. osservazioni intervenute in fase preliminare

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9.11 Si fa presente che il PATI è uno strumento urbanistico che definisce le linee strategiche di tutela e trasformazione del territorio, 9.13 Lamenta l'assenza di obiettivi riportati in non uno strumento di gestione settoriale di singoli elementi tematici. 9.13 Si prende atto del parere dell’ufficio di documenti di natura ambientale di carattere Si ritiene non condivisibile l'osservazione. Piano. Si rimanda, comunque, sovraordinato all’osservazione dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008 . 9.12 Si ritiene non condivisibile l'osservazione. Le osservazioni al documento preliminare sono state valutate singolarmente dalle 9.14 Si prende atto del parere dell’ufficio di 9.14 Lamenta che il RA non riporta metodologie amministrazioni comunali e, per la parte condivisibile con tutti gli Piano. Si rimanda, comunque, né esiti dell'analisi di coerenza con obiettivi della enti che hanno coopianificato il PATI (Provincia di Vicenza e all’osservazione dell’Autorità di Bacino pianificazione sovraordinata Regione Veneto) sono state recepite negli elaborati del PATI dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, medesimo. Piave, Brenta-Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008 . 9.13 Si ritiene l'osservazione non condivisibile. Il PATI recepisce tutte le indicazioni di carattere ambientale della pianificazione 9.15 Si prende atto del parere dell’ufficio di 9.15 Lamenta l'obsolescenza dei dati sulla qualità sovraordinata (Vincoli, PTRC, PTCP, Piani d'area, Piani di settore). Piano. dell'aria

9.16 Si prende atto del parere dell’ufficio di Piano. 9.16 Lamenta l'incompletezza dei dati relativi allo 9.14 Si ritiene l'osservazione non condivisibile. Il PATI è stato stato del clima e chiede la realizzazione di un'analisi redatto in coerenza con tutti gli obiettivi di carattere ambientale microclimatica sulla base della quale valutare le definiti dalla pianificazione sovraordinata (Vincoli, PTRC, PTCP, 9.17 Si prende atto del parere dell’ufficio di possibili trasformazioni del territorio Piani d'area, Piani di settore). Si ricorda che si tratta di un PATI Piano. coopianificato con la Provincia di Vicenza e Regione Veneto e Si rimanda, comunque, all’osservazione 9.17 Lamenta lacune circa la caratterizzazione del fornito, prima dell'adozione, del parere positivo di tutti gli entri dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, sistema idrografico di cui al cap. 4.3 territoriali o settoriali competenti. Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del

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19.09.2008 . 9.15 Per il rapporto ambientale del PATI sono stati utilizzati i dati disponibili forniti dall'ARPAV. Si ricorda che il PATI non è un 9.18 Si prende atto del parere dell’ufficio di piano di settore, ma un piano urbanistico con contenuti strategici. Si Piano. ritiene l'osservazione non condivisibile. 9.18 Formula considerazioni circa il fatto che il futuro della Valbrenta deve puntare sull'attività 9.16 Per il rapporto ambientale del PATI sono stati utilizzati i dati turistica, lamentando lo scarso approfondimento sul disponibili forniti dall'ARPAV. Si ricorda che il PATI non è un tema del cap. 4.10.4 piano di settore, ma un piano urbanistico con contenuti strategici. Si ritiene l'osservazione non condivisibile. 9.19 Si prende atto del parere dell’ufficio di Piano. 9.17 Si ricorda che il PATI non è un piano di settore, né un piano di gestione dei corpi idrici, ma un piano urbanistico con contenuti 9.19 Lamenta l'incoerenza dell'analisi delle strategici. La caratterizzazione del sistema idrografico sviluppata nel problematiche ambientali con alcune evidenze Rapporto Ambientale è finalizzata alla gestione strategica del PATI 9.20 Si prende atto del parere dell’ufficio di circa le emissioni del traffico veicolare, la medesimo. Il piano settoriale delle acque dovrà sviluppare Piano. regimazione spinta dei corsi d'acqua ed il rumore da analiticamente le specifiche considerazioni di merito. Si ritiene Si rimanda, comunque, all’osservazione traffico. l'osservazione non condivisibile. dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta- 9.20 Chiede un esame da parte del RA della Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del localizzazione di alcuni siti produttivi in fregio al 19.09.2008 . Brenta, in particolare per le località Sarzè e 9.18 Non si ritiene condivisibile l'osservazione. Il turismo per quanto Valstagna nord e Campolongo importante, non può costituire l'unica possibilità per l'economia della 9.21 Si prende atto del parere dell’ufficio di Valle. Si ricorda inoltre che in generale le presenze turistiche nella Piano. montagna veneta si stanno vistosamente riducendo (sia in inverno, sia in estate), ed in particolare le presenze nel vicino Altopiano di Asiago sono in netta flessione. Il turismo per la Valle resta una risorsa importante, tuttavia appare non condivisibile l'idea di 9.21 Chiede che venga specificata l'azione delle sopravalutarne gli effetti dal punto di vista dell'economia della sistemazioni fluviali e delle piste ciclabili nella vallata.

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matrice degli impatti 9.22 Si prende atto del parere dell’ufficio di 9.19 L'osservazione non è condivisibile. Si fa presente che non si Piano. tratta di una previsione urbanistica ma di impianti esistenti e confermati dal PATI. 9.23 Si prende atto del parere dell’ufficio di Piano.

9.22 Non capisce come l'indicatore A1 tragga 9.20 Si fa presente che si tratta di aree esistenti ovvero di previsioni 9.24 Si prende atto del parere dell’ufficio di beneficio dall'implementazione dell'azione C1 contenute nella pianificazione vigente e valutate compatibili con le Piano. scelte strategiche del PATI, che d'altra parte localizza le maggiori 9.23 Non riscontra evidenze circa l'inversione di polarità produttive ai due estremi della Valle (Pove del Grappa e 9.25 Si prende atto del parere dell’ufficio di tendenza che sarebbe dovuta in forza dell'azione C2 Cismon del Grappa) mentre prospetta un'azione di riconversione di Piano. sull'indicatore A6. alcune aree o impianti produttivi presenti nel tessuto insediativo residenziali. L'osservazione non è condivisibile. 9.26 In sede istruttoria sono stati fornite 9.24 Ritiene sottodimensionato l'indicatore T2 integrazioni in ordine alla coerenza degli 9.21 Si ricorda che il PATI non è un piano di settore, né un piano di obiettivi con le azioni di Piano. gestione dei corpi idrici o delle piste ciclabili, ma un piano 9.25 Manca la pagina 187 urbanistico con contenuti strategici. La caratterizzazione del sistema 9..27 In sede istruttoria sono stati fornite idrografico sviluppata nel Rapporto Ambientale e la corrispondente integrazioni in ordine alla coerenza degli valutazione ambientale strategica è finalizzata a valutare le obiettivi con le azioni di Piano. indicazioni strategiche del PATI medesimo. Il piano settoriale delle 9.26 Manca un'analisi di coerenza tra obiettivi di acque, ovvero i singoli interventi localizzativi del sistema delle piste 9.28 Si condivide il parere dell’Ufficio di piano ed azioni ciclabili, dovranno sviluppare analiticamente le specifiche Piano. In sede istruttoria sono state considerazioni di merito. Si ritiene l'osservazione non condivisibile. acquisite le necessarie integrazioni al Rapporto Ambientale adottato che danno 9.22 L'osservazione non è condivisibile. Il rapporto tra gli indicatori e evidenza della procedura VAS seguita per 9.27 Rileva che dall'analisi degli indici risulti come le azioni prospettate è ben definito. la costruzione del PATI. il PATI sia scarsamente vocato alla riqualificazione ambientale 9.23 L'osservazione è del tutto opinabile e non è condivisibile. Il

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rapporto tra gli indicatori e le azioni prospettate è ben definito, così come è ben documentato in termini quantitativi l'effetto delle azioni 9.28 Lamenta che la valutazione delle alternative è sugli indicatori. 9.29 Si condivide il parere dell’Ufficio di condotta solo su base qualitativa e che la matrice Piano. In sede istruttoria sono state degli impatti è sviluppata solo per l'alternativa pre- 9.24 L'osservazione è del tutto opinabile e non è condivisibile. acquisite le necessarie integrazioni al selezionata, che tra l'altro ha carattere estremo Rapporto Ambientale adottato che danno evidenza della valutazione degli effetti 9.25 L'osservazione è pertinente. Si segnala comunque che si tratta ambientali derivanti dall’attuazione del del semplice riassunto di tutti gli indicatori precedentemente descritti PATI. e che dunque il Rapporto Ambientale è completamente intelligibile. 9.30 Come sarà indicato per il Piano di 9.26 L'osservazione è del tutto opinabile e non è condivisibile. Il Monitoraggio, verrà prescritto che per la 9.29 Lamenta che la matrice degli impatti non è rapporto tra gli indicatori e le azioni prospettate è ben definito, così verifica degli effetti delle azioni di Piano impostata secondo il sistema di indicatori come è ben documentato in termini quantitativi l'effetto delle azioni vengano misurati anche quelli cumulativi predefinito sugli indicatori. e, ove necessario, vengano adottate le necessarie misure correttive. 9.27 L'osservazione è del tutto opinabile e non è condivisibile. Si ricorda che il PATI non è un piano ambientale, ma un piano urbanistico soggetto a valutazione ambientale.

9.31 In sede istruttoria è stato richiesto, e 9.30 Lamenta che non è stata svolta un'analisi degli 9.28 L'osservazione è del tutto opinabile e non è condivisibile. Il presentato dall’Autorità Procedente, un effetti cumulati delle azioni di piano rapporto ambientale è corredato di specifica valutazione delle appropriato Piano di Monitoraggio. Per lo alternative, compatibili con la natura urbanistica dello strumento di stesso viene prescritto il suo inserimento, pianificazione. Si ricorda che la valutazione ambientale di un piano prima dell’approvazione definitiva del urbanistico di carattere strategico è cosa diversa dalla valutazione di Piano, nelle NTA del PATI. impatto di una singola opera. nel secondo caso si tratta di valutare l'impatto di un'opera finanziata con un progetto definito, nel primo caso al contrario si tratta di mettere a confronto azioni strategiche e invarianze lungo un arco temporale di lungo periodo e con priorità

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che potranno essere modificate in maniera congiunturale. D'altra 9.31 Lamenta che il sistema di monitoraggio non parte il Rapporto Ambientale è redatto in conformità alle direttive indica quali indicatori dovranno essere considerati vigenti. per la valutazione ex-post 9.29 L'osservazione è del tutto opinabile e non è condivisibile. Il rapporto tra gli indicatori e le azioni prospettate è ben definito, così come è ben documentato in termini quantitativi l'effetto delle azioni sugli indicatori.

9.30 L'osservazione è del tutto opinabile e non è condivisibile. Il rapporto ambientale è corredato di specifica valutazione degli effetti cumulati delle azioni di piano, compatibili con la natura urbanistica dello strumento di pianificazione. Si ricorda che la valutazione ambientale di un piano urbanistico di carattere strategico è cosa diversa dalla valutazione di impatto di una singola opera. nel secondo caso si tratta di valutare l'impatto di un'opera finanziata con un progetto definito, nel primo caso al contrario si tratta di mettere a confronto azioni strategiche e invarianze lungo un arco temporale di lungo periodo e con priorità che potranno essere modificate in maniera congiunturale. D'altra parte il Rapporto Ambientale è redatto in conformità alle direttive vigenti.

9.31 Ancora una volta si confonde la valutazione di un piano urbanistico strategico con quella di un intervento specifico. La gestione del monitoraggio non è di competenza del PATI, ma degli enti territoriali (ARPAV, Provincia di Vicenza, comuni, ecc.) e

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settoriali preposti. Si ritiene non condivisibile l'osservazione.

Chiede la modifica del perimetro di un'area di L'osservazione non è condivisibile. Si ritiene che l'indicazione Si prende atto del parere dell’ufficio di futura trasformabilità in via San Gaetano e contenuta negli elaborati del PATI corrisponda ai principi ordinatori Piano. l'inserimento di viabilità di accesso dello stesso, e che, nel merito, la localizzazione di singoli tratti viari di 10 - Lazzarotto Diego interesse locale sia di competenza del PI, comportando sulle aree private la definizione di un vincolo urbanistico finalizzato all'esproprio e dunque necessariamente coordinato col piano

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triennale delle opere pubbliche. Chiede la modifica del tracciato della variante alla Pur comprendendo le ragioni che stanno alla base dell'osservazione Si prende atto del parere dell’ufficio di SS47, prevedendo la realizzazione di un'unica si fa presente che il PATI non individua un nuovo tracciato della Piano. galleria tra Fontanazzi e Lupa Superstrada, ma si limita a recepirne il tracciato in galleria, in conformità allo specifico accordo programmatico tra gli enti locali territoriali (accordo tra i Sindaci della Vallata + Bassano + CMB del luglio 1999 cui è seguito lo studio di fattibilità, approvato dalle Amministrazioni comunali della valle, dalla Comunità montana, 11 - GIORGIO Cavalli + 232 dalla Provincia, dalla Regione, dall'ANAS - tratto Pian dei zocchi - Firmatari Pove del Grappa - e quindi il progetto preliminare redatto nel 2004). Inoltre il PATI indica la necessità di promuovere modifiche migliorative ai tratti di strada recentemente costruiti, al fine di un complessivo recupero ambientale della Valle. Il progetto definitivo ed esecutivo dell'opera dovrà essere oggetto di specifica Valutazione di Impatto Ambientale, che dovrà essere redatta in conformità alla normativa vigente, approfondendo i problemi evidenziati e considerando le ragionevoli alternative. Si ritiene l'osservazione non condivisibile. Formula alcune osservazioni relative ad errori od Si riportano di seguito le specifiche considerazioni relative a ciascun omissioni presenti nei vari elaborati che argomento trattato nell'osservazione: compongono il PATI, meglio sotto specificate:

A pag. 73 viene riportato il dato relativo agli Si ritiene l'osservazione condivisibile tuttavia si segnala che quanto Si prende atto del parere dell’ufficio di elettrodotti ad alta tensione che attraversano il indicato è contenuto negli elaborati grafici del PATI. Piano. 12 - Sindaco di Valstagna territorio comunale, indicando la presenza di un’unica linea a 132 kV. In realtà Valstagna è attraversata da due elettrodotti ad alta tensione, nonché dalla bretella di collegamento con la Cabina Primaria di Oliero di Sopra. Si ritiene l'osservazione condivisibile ed accoglibile con le modalità Si prende atto del parere dell’ufficio di

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Non è riportato il tracciato della bretella di di cui all'allegato grafico. Piano. elettrodotto ad altissima tensione, che collega l’esistente linea in località Spizzo alla cabina primaria di Oliero di Sopra. Si prende atto del parere dell’ufficio di L'osservazione non è condivisibile. La cartografia del PATI non Piano e si prescrive che prima Sono segnalate cave attive in loc. Col Noselari indica le cave attive ma le aree di degrado come meglio precisato dell’approvazione definitiva del PATI (dorsale tra Val Scausse e Valchiama), che nella TAV 4. devono essere aggiornate le cartografie di risultano viceversa chiuse da decenni. Piano nonché, unitamente alle modifiche determinate da tutte le osservazioni che saranno accolte, a verificare la coerenza delle azioni di Piano con gli obiettivi di sostenibilità.

Si prende atto del parere dell’ufficio di Piano e si prescrive che prima Non è riportato il tracciato della bretella di Si ritiene l'osservazione condivisibile ed accoglibile con le modalità dell’approvazione definitiva del PATI elettrodotto ad altissima tensione, che collega di cui all'allegato grafico. devono essere aggiornate le cartografie di l’esistente linea in località Spizzo alla cabina Piano nonché, unitamente alle modifiche primaria di Oliero di Sopra determinate da tutte le osservazioni che saranno accolte, a verificare la coerenza delle azioni di Piano con gli obiettivi di sostenibilità. Si prende atto del parere dell’ufficio di Piano e si prescrive che prima dell’approvazione definitiva del PATI Manca l’invariante di natura paesaggistica relativa Si ritiene l'osservazione condivisibile ed accoglibile con le modalità devono essere aggiornate le cartografie di al cono di detrito a sud dell’abitato di Collicello, che di cui all'allegato grafico. Piano nonché, unitamente alle modifiche è invece rappresentata nella carta 2.2. determinate da tutte le osservazioni che saranno accolte, a verificare la coerenza delle azioni di Piano con gli obiettivi di

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sostenibilità.

Premesso che l’art. 14, punto b) della LR 4/2008, nel dettare disposizioni transitorie in materia di VAS, chiarisce che “ per i Non sono rappresentate molte attività di natura piani e programmi di cui all’articolo 6 del pubblica, individuate quali “Servizi di interesse L'osservazione non è condivisibile, poiché il PATI indica decreto legislativo n. 4 del 2008 afferenti la comune di maggiore rilevanza”, che vengono di semplicemente alcuni impianti di interesse pubblico di maggiore pianificazione territoriale ed urbanistica si seguito elencate: rilevanza e non tutti. Al contrario nella cartografia del PI vanno applica l’articolo 4 della legge regionale • Area camper di via Mons. Dalla Zuanna (98) riportate tutte le aree pubbliche. 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il • Scuola elementare di via Mons. Dalla Zuanna governo del territorio” . (03) Pertanto, la Valutazione Ambientale • Campo sportivo di via Mons. Dalla Zuanna (85) Strategica è propria del PATI e non dei • Palestra di via Mons. Dalla Zuanna (84) successivi Piani degli Interventi con i quali • Municipio (37) si darà attuazione al Piano esaminato • Ufficio Postale (52) nonché, mediante il Piano di • Museo etnografico di via Garibaldi (14) Monitoraggio, a verificare se gli effetti • Scuola Materna di via 7 comuni (03) ambientali sono quelli attesi ovvero, se • Scuola Media di via D. M. Ferrazzi (03) significativamente diversi, intervenire sulle Viene invece rappresentato un parco urbano scelte di Piano con appropriate azioni fluviale (86) nella zona di Oliero di Sotto, tra le case correttive. ATER e la Chiesa, del quale non si ha notizia, Ciò posto, appare opportuno che prima almeno in quell’ubicazione. dell’approvazione definitiva del Piano si proceda a verificare se tutti gli elementi non considerati possano determinare modifiche significative alle matrici considerate e se le stesse possano incidere nel giudizio di sostenibilità con le scelte di Piano assunte. 13 - Valbrenta team + 8 Associazioni Ripete in sostanza gli stessi argomenti Poiché l'osservazione riproduce gli stessi argomenti di cui alla Vedi quanto già espresso per (solo 3 firmano) dell'osservazione n. 9 precedente n. 9 si rinvia alle valutazioni e considerazioni tecniche l’osservazione n. 9.

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sviluppate nelle corrispondenti controdeduzione.

Lamenta l'assenza dell'area sportivo-ricreativa Si ritiene l'osservazione condivisibile ed accoglibile con le modalità Vedi quanto già espresso sull’osservazione 14 - Cavalli Renzo lungo il Brenta in via Costa. di cui all'allegato grafico. 9/31.

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Per il mancato aggiornamento cartografico in ordine ai rilievi posti nelle osservazioni sopra riportate si dovrà procedere, prima dell’approvazione definitiva del PATI, ad inserirvi le criticità ambientali sopra evidenziate ed, unitamente alle modifiche determinate da tutte le osservazioni che saranno accolte, a verificare la coerenza delle azioni di Piano con gli obiettivi di sostenibilità. Infine, per quanto riguarda l’osservazione formulata, con nota prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008, dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione si ritiene, attesa la delicatezza delle questioni poste, che la coerenza delle azioni previste dal Piano venga verificata anche alla luce di quanto nella nota stessa evidenziato. − La Direzione Valutazione Progetti ed Investimenti, esaminati i documenti trasmessi ha elaborato la propria istruttoria dalla quale emerge: − Premesso che uno degli aspetti fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione consiste nella definizione delle criticità del territorio oggetto di pianificazione, le stesse hanno rappresentano gli elementi che hanno meritano una particolare attenzione in fase di pianificazione. − Il Rapporto Ambientale del PATI della Comunità Montana Val Brenta (Comuni di Campolongo sul Brenta, Cismon del Grappa, Pove del Grappa, San Nazario, Solagna a Valstagna) ha opportunamente considerato le criticità presenti sul territorio nonché quelle derivanti dalle scelte di Piano. − La metodologia risulta correttamente impostata e rispetta tutti i passaggi necessari alla Valutazione. − Il Rapporto Ambientale conferma i criteri assunti dal PATI, che, con le azioni individuate, conduce ai seguenti obiettivi specifici: Sistema fisico : • Messa in sicurezza del sistema insediativo dai rischi e dissesti idrogeologici; • Tutela dei valori geologici e geomorfologico. Sistema ambientale • Tutela della biodiversità. Sistema territorio • Riqualificazione infrastrutturale; • Riqualificazione urbana; • Ridurre il consumo di suolo. Sistema socio-economico Per il raggiungimento di tali obiettivi il PATI prevede una serie di strategie mediante specifiche azioni inserite nelle NTA. Tali azioni si ritengono idonee a mitigare e compensare adeguatamente il consumo di suolo agricolo che, va ribadito, risulta contenuto. La verifica della coerenza esterna è stata fatta sia in relazione alla pianificazione sovraordinata (segnatamente, in rapporto al PTCP di Vicenza già adottato ed al successivo nuovo Documento Preliminare ed all’elaborando nuovo PTRC) che ai vigenti strumenti urbanistici dei Comuni limitrofi. Per il Piano di Assetto Idrogeologico sembrerebbe, in ordine all’osservazione dell’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008, che non siano stati presi in considerazione i vincoli derivanti dallo stesso. Pertanto, prima dell’approvazione definitiva dal PATI occorrerà adeguare i relativi elaborati alle osservazioni/considerazioni contenute nella citata osservazione. Per quanto riguarda le problematiche connesse alla rete fognaria, soprattutto per quella del Comune di Pove del Grappa si prende atto della sottoscrizione di accordi con l’ente gestore per dotare i Comuni interessati di una estesa rete fognaria. Sul punto, tenendo conto delle criticità presenti sul territorio esaminato nonché degli obiettivi di sostenibilità assunti con il PATI, si ritiene che ciascuna Amministrazione comunale, coinvolgendo le competenti Autorità Ambientale, debba applicare nel corso di attuazione del Piano il monitoraggio sopra evidenziato. Per misurare gli effetti attesi dalle azioni vengono individuati alcuni indicatori per la fase di attuazione del Piano.

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VISTE

- la Direttiva 2001/42/CE ; - la LR 11/2004; - la DGR n. 3262 del 24.10.2006; - il D.Lgs. n.152/2006; - la LR 4/2008;

RITENUTO

che dalle analisi e valutazioni effettuate, nel suo complesso, la proposta di Rapporto Ambientale sia correttamente impostata e contenga le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva 2001/42/CE, nonché la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che l’attuazione del PAT potrebbe avere sull’ambiente come prescritto dall’art. 5 della medesima Direttiva.

TUTTO CIÒ CONSIDERATO LA COMMISSIONE REGIONALE VAS

ESPRIME PARERE POSITIVO

sulla proposta di Rapporto Ambientale del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale dei Comuni di Cismon del Grappa, Valstagna, San Nazario, Campolongo sul Brenta e Pove del Grappa (VI), a condizione che siano ottemperate le seguenti

PRESCRIZIONI

1. prima dell’approvazione del Piano: 1.1. si dovrà procedere all’aggiornamento degli elaborati di Piano in ordine agli errori cartografici riportati nelle osservazioni sopra evidenziate. 1.2. atteso che il territorio del PATI è caratterizzato da significativi fenomeni di fragilità geologica (instabilità dei versanti, fenomeni di carsismo, presenza di cave e miniere) ed idraulica, dovrà essere verificata la coerenza delle azioni di Piano con quanto rappresentato, con nota prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008, dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione. In relazione a quanto sopra nonché a quanto espresso sulle osservazioni sopra evidenziate, si dovrà procedere alla revisione del Piano adottato ed alla sua valutazione anche in relazione alle sotto riportate ulteriori prescrizioni. 1.3. le Norme Tecniche di Attuazione dovranno essere integrate con tutte le prescrizioni poste dalle competenti Autorità Ambientali, con quelle specifiche poste dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione di cui alla nota prot. n. 1697/B.5.5/4 del 19.09.2008 nonché con la seguenti ulteriori disposizioni: 1.3.1. Criteri di verifica e modalità di monitoraggio delle previsioni di sostenibilità del Piano in rapporto alla Valutazione Ambientale Strategica: “Al fine di assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano nonché la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e, quindi, adottare le opportune misure correttive, è redatto il Piano di Monitoraggio. In sede di attuazione del Piano dovranno essere verificati i sotto riportati indicatori nonché gli obiettivi di sostenibilità contenuti negli schemi relativi agli ambiti di trasformazione”:

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Indicatori prestazionali Sistema Indicatore Ente Competente Aggiornamento Regione Pericolosità idraulica Veneto/Autorità di Quinquennale Bacino Fisico Regione Pericolosità geologica Veneto/Autorità di Quinquennale Bacino Pressione antropica sugli ambiti Comuni Triennale degli ecosistemi Pressione antropica sugli ambiti Comuni Triennale rilevanti Pressione antropica sulle aree di interesse naturalistico di Mezza Comuni Triennale Costa Ambientale Pressione antropica sugli ambiti Comuni Triennale agrari Pressione antropica sui Parchi Comuni Triennale Locali Indice di continuità degli Comuni Triennale elementi lineari ambientali Pressione antropica sulla Rete Comuni Triennale Natura 2000 Riqualificazione e Comuni Annuale riconversione Recupero Centro Storico Comuni Annuale Edifici puntuali Comuni Annuale Territoriale Miglioramento della qualità Comuni Annuale urbana e territoriale Indice di frammentazione Comuni Annuale Superficie agricola Comuni Annuale Superficie insediativa (mq/ab) Comuni Annuale Densità abitativa (ab/ettaro) Comuni Annuale Sociale Standard a servizi pubblici Comuni Annuale (mq/ab) Indice di Interesse Comuni Triennale Paesaggistico Indice di Valore Paesaggistico Comuni Triennale Paesaggistico Indice di continuità degli Comuni Triennale elementi lineari del paesaggio Pressione antropica sui Comuni Triennale terrazzamenti Indicatori descrittivi Componente Indicatore Ente Competente Aggiornamento

CO2 ARPAV Annuale CO ARPAV Annuale Aria PM10 ARPAV Annuale NOx ARPAV Annuale

DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 68

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

SOx ARPAV Annuale Benzene ARPAV Annuale IBE ARPAV Annuale LIM ARPAV Annuale SECA ARPAV Annuale SACA ARPAV Annuale civile ARPAV Annuale carico organico industriale ARPAV Annuale Acqua civile ARPAV Annuale carico potenziale agro trofico azoto zootecnico ARPAV Annuale industriale ARPAV Annuale civile ARPAV Annuale carico potenziale agro trofico fosforo zootecnico ARPAV Annuale industriale ARPAV Annuale zona urbanizzata Comuni Annuale zona agricola Comuni Annuale Suolo Uso del suolo bosco Comuni Annuale pascoli Comuni Annuale improduttivo Comuni Annuale idrografia Comuni Annuale Radiazioni ionizzanti ARPAV Annuale Salute umana Radiazioni non ionizzanti ARPAV Annuale Rumore ARPAV Annuale Rifiuti prodotti ARPAV/ Etra S.p.a. Annuale Rifiuti Rifiuti destinati a raccolta differenziata ARPAV/ Etra S.p.a. Annuale Numero di abitanti Comuni Annuale Residenti per ettaro Comuni Annuale Stranieri per ettaro Comuni Annuale Tasso di natalità Comuni Annuale Demografia Tasso di mortalità Comuni Annuale Saldo migratorio Comuni Annuale Indice di vecchiaia Comuni Annuale Indice di ricambio Comuni Annuale Indice di dipendenza Comuni Annuale Numero di occupate Comuni Annuale abitazioni non occupate Comuni Annuale Numero di famiglie Comuni Annuale Società Numero medio di componenti Comuni Annuale per famiglia Numero di imprese Comuni Annuale Dimensione media delle attività Comuni Annuale

DIREZIONE VALUTAZIONE PROGETTI E INVESTIMENTI 69

COMMISSIONE REGIONALE VAS AUTORITÀ AMBIENTALE PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Ciascuna Amministrazione comunale del PATI attiva il processo di verifica del monitoraggio delle varie azioni e prevede che le variabili individuate debbano essere assoggettate a verifica con le cadenze individuate e, comunque, nel caso di specifici eventi turbativi. Per la misurazione degli indicatori edilizio/urbanistici ciascun Comune attiverà una specifica sezione dell’ufficio tecnico, mentre per i parametri ambientali individuati si avvarrà dell’ARPAV e degli Enti gestori di servizi pubblici (ENEL, AATO, ULSS, ecc.). 1.3.2. per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, occorrerà ottemperare all’applicare delle indicazioni contenute nella LR 22/1997, inserendo le relative disposizioni nelle NTA del Piano. 1.3.3. atteso che il territorio del PATI viene considerato area a rischio ad alto potenziale di radon, le NTA del Piano dovranno essere integrate con appropriate disposizioni. 1.3.4. per le aree soggette a fenomeni di dissesto geologico, nelle NTA del Piano dovrà essere inserita la seguente norma: “Sulle aree interessate da rischio e/o pericolosità per frane, smottamenti, cadute massi, ecc., possono essere consentite le attività di movimentazione e/o trasporti di materiali, comprese le attività di cava, finalizzate alla messa in sicurezza dei siti medesimi previo apposito progetto.”. 1.3.5. per quanto riguarda la valutazione dell’incidenza che l’attuazione del Piano potrebbe avere suI SIC IT3220007 “Fiume Brenta dal confine Trentino a Cismon del Grappa” nonché sul SIC/ZPS IT3230022 “Massiccio del Grappa”, dovrà essere inserito un articolo riportante le seguenti prescrizioni: • i piani degli Interventi o la Progettazione Definitiva, quando previsto dalla normativa in vigore e in particolare per le Aree di Sviluppo nn. 21, 22, 24 e 40, contengano la relazione di incidenza ambientale; • siano attuate le prescrizioni a pagg. 116 e 177 della VIncA allegata al PATI; • la progettazione dei “corridoi ecologici” sia eseguita con l’obiettivo di sviluppare una diversità fitocenotica il più possibile elevata, controllando le specie utilizzate al fine di limitare lo sviluppo di specie non autoctone o di specie alloctone invasive; • in generale, in prossimità del fiume Brenta, siano rispettate le pozze, anche temporanee, non direttamente collegate al bacino acqueo principale in cui siano presenti elementi caratteristici e peculiari dell’erpetofauna veneta, insetti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat. 2. il provvedimento di approvazione dovrà essere pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione con l’indicazione della sede ove si possa prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto di istruttoria. 3. ciascun Comune del PATI deve provvedere alla pubblicazione nel proprio sito web del presente parere, della Dichiarazione di Sintesi, delle misure adottate per il monitoraggio. 4. in sede di attuazione del PATI: 4.1. il Piano degli Interventi di ciascun Comune dovrà garantire la contestualità degli interventi previsti dal PATI stesso in ambito urbano con carattere di perequazione ambientale in ambito rurale. 4.2. in sede di monitoraggio, dando applicazione alle modalità e criteri contenuti nel precedente punto 1.3.1., dovranno essere misurati gli effetti cumulativi nonché quelli derivanti dalle scelte di Piano per verificare gli effetti previsti in relazione agli obiettivi descritti nel Rapporto Ambientale.

FIRMATO FIRMATO Il Presidente Il Vice Presidente della Commissione Regionale VAS della Commissione Regionale VAS (Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità) (Segretario Regionale all’Ambiente e Territorio)

Ing. Silvano Vernizzi Ing. Roberto Casarin FIRMATO Il Segretario della Commissione Regionale VAS (Dirigente della Direzione Valutazione Progetti e Investimenti) Avv. Paola Noemi Furlanis

Il presente parere si compone di 70 pagine

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