DIREZIONE TERRITORIO Servizio Urbanistica

______

O AL PIANO DI INDIRIZZO

NTO URBANISTICO PER TRE AREE CHE BBLICO IN ANTICIPAZIONE DEL PIANO

Gruppo di progettazione

Arch. Marco Vannocci

Arch. Laura Ermini

Geom. Gabriele Comacchio

Geol. Lucia Buracchini LRT 65/2014 GLI ARTT. 30 E 32 DELLA

Sistema Informativo Territoriale Mauro Lusini

Il Dirigente (Arch. Massimo Betti)

Il Responsabile del Procedimento (Arch. Rolando Valentini)

DI VERIFICA PER L’ADEGUAMENT

VARIANTE SEMPLIFICATA AL REGOLAME

______DOCUMENTO 65/2014 Art.30 L.R.T. Gennaio 2018 TERRITORIALE CON VALENZA DI PIANO PAESAGGISTICO

VV.F. - VIALE CAVOUR, AI SENSI DE VV.F. - VIALE RIVESTONO UN GENERALE INTERESSE PU UN GENERALE INTERESSE RIVESTONO SCHEDA TU4 – CASERMA DEI DELLA ADOZIONE, DI SIENA,– DEL COMUNE OPERATIVO

Indice

Premessa

Normativa di riferimento...... 1

Conformazione/adeguamento degli atti di governo al PIT/PPR...... 10

Vincoli per decreto...... 12

Adeguamento aree di variante al DM.35 del 1976...... 14

Adeguamento area di variante al DM. 129 del 195624...... 23

Vincoli per legge Art.142 42/2004…...... 38

Disciplina d’uso di indirizzo territoriale con valenza di Piano Paesaggistico (PIT/PPR)...... 44

Sito UNESCO “Centro storico di Siena” – Linee strategiche del Piano di Gestione………………………………………………………………50

Premessa

Il Comune di Siena ha avviato la variante semplificata al RU per le tre aree future …” Questa concezione di patrimonio territoriale si trova espressa che rivestono un generale interesse pubblico (punto a) Caserma dei VV.F. in pienamente nel “PIT con valenza di Piano Paesaggistico”, il quale nei suoi Viale Cavour, punto b) Ex Macelli di Fontebranda e punto c) ex Garage Bassi principi cardine persegue: la promozione e la realizzazione di uno sviluppo in Via Camollia), redatta in conformità con l’art. 30 della L.R.T 65/2014 e al socio-economico sostenibile e durevole; un uso consapevole del territorio contestuale documento di verifica e assoggettabilità alla VAS L.R. 10/2010 attraverso la riduzione dell’impegno di suolo; la conservazione e il recupero (fase di screening), è oggetto di valutazione e adeguamento al PIT/PPR, degli aspetti e dei caratteri peculiari della identità sociale, culturale e come previsto dall’accordo tra Regione e MIBACT, sottoscritto il 16 Dicembre ambientale dai quali dipende il valore del paesaggio toscano. Il PIT, quale 2016. strumento di pianificazione con specifica considerazione dei valori Secondo quanto disposto dall’art. 5 ‘La Conferenza paesaggistica nell’iter del paesaggistici, contiene il riconoscimento e la disciplina per la gestione, la procedimento urbanistico’ comma 3: salvaguardia, la valorizzazione e la riqualificazione del patrimonio territoriale della Regione; persegue la salvaguardia delle caratteristiche paesaggistiche e “Per le varianti semplificate, di cui al Titolo II, Capo IV della L.R. n 65/2014, la promozione dei valori paesaggistici coerentemente inseriti nel singoli si rende, invece, necessario un avvio, laddove la variante comprenda contesti ambientali. Beni paesaggistici, ai soli fini di cui all'articolo 21 della Disciplina del PIT- PPR. Qualora questa fattispecie di variante non comprenda Beni Nella consapevolezza dei profondi cambiamenti in atto e la scadenza del paesaggistici, non sarà necessario l'avvio ai sensi dell'articolo 21, comma Regolamento Urbanistico del 6 Aprile 2016 per effetto del decorso del 1, della Disciplina del PIT-PPR e la variante sarà oggetto di valutazione di quinquennio, il Comune di Siena ha intrapreso un duplice percorso di adeguamento al PIT-PPR nell’ambito del procedimento urbanistico, a rinnovamento della strumentazione urbanistica, con l’elaborazione del Piano seguito della sua adozione, contestualmente a quanto previsto dalla L.R. n. 65/2014, art. 20.” Operativo e variante per l’aggiornamento del Piano Strutturale. In questo scenario è stata proposta una variante semplificata al RU per tre aree che rivestono un generale interesse pubblico dislocate in varie zone del territorio Il Comune di Siena è dotato di Piano Strutturale approvato con delibera di comunale, in anticipazione del Piano Operativo del Comune di Siena, ai sensi C.C. n.32 del 13/02/2007 e di Regolamento Urbanistico adottato con dell’Art.30 della L.R.T. 65/2014. Tutte le aree di variante sono ricomprese Deliberazione del C.C. n.131 del 18/05/2010 e successivamente approvato all’interno del territorio urbanizzato individuato ai sensi dell’art. 224 della con Deliberazione del C.C. n.2 del 24/11/2011, strumenti attualmente in fase L.R.T. 65/2014. di aggiornamento in seguito all’entrata in vigore della L.R.T. 65/2014 “Norme per il governo del Territorio”, nonché per l’approvazione con deliberazione del Nel corso dell’iter di formazione della variante semplificata in oggetto si sono Consiglio Regionale 27 marzo 2015 n.37, del Piano di Indirizzo Territoriale maturate le seguenti condizioni: con valenza di Piano Paesaggistico. • che per quanto attiene il punto b) degli argomenti oggetto dell’avvio del procedimento della variante semplificata in parola, inerente la modifica dell'art. 54 - Questi due strumenti della Regione Toscana, sono tra loro fortemente Tessuto del Centro Storico 3, comma 2 riferimento 56 – Ex Macelli di Fontebranda, complementari e vanno letti in modo comparato, essi propongono una con inserimento per l'edificio polifunzionale, di proprietà del Comune di Siena, anche concezione rinnovata di approccio al territorio quale quella di “patrimonio della destinazione d'uso Sa – Servizi Amministrativi, l'Amministrazione Comunale territoriale” definito all’art. 3 della L.R.T. n. 65/2014: “… l’insieme delle ritiene che, per procedere all'adozione, sono necessarie e improrogabili ulteriori attività di approfondimento; strutture di lunga durata prodotte dalla coevoluzione fra ambiente naturale e insediamenti umani di cui è riconosciuto il valore per le generazioni presenti e • che tali attività di approfondimento comportano tempistiche tali da ritenere necessario un rinvio dell'adozione del citato punto b) a successivo atto Consiliare;

• che il punto c) degli argomenti oggetto dell’avvio del procedimento della variante semplificata in parola, come già esplicitato, riguarda la rideterminazione della destinazione d'uso dell'immobile posto in Via Camollia, 76 denominato “Garage Bassi”, in ottemperanza della sentenza del TAR Toscana n.986/2016 sulla base del ricorso n. 1262 dei Sig.ri Bassi-Checcacci contro il Comune di Siena e nei confronti della Contrada dell'Istrice, al fine di definire per l'edificio in questione la destinazione d'uso compatibile, con il tessuto edilizio di appartenenza “Centro Storico 2” (CS2);

• che per ottemperare alla sopracitata sentenza, è stato proposto di attribuire all’edificio del Garage Bassi, oltre alle destinazioni d’uso già ammesse, anche la destinazione d’uso Tc1 (comprendente esercizi di vicinato, bar ristoranti locali per servizi bancomat agenzie di cambio valute attività inerenti alle telecomunicazioni e la telematica l’artigianato di servizio);

• che gli interessati, ritenendo che la sentenza TAR n.986/2016 non fosse stata attuata dal Comune di Siena hanno proposto ricorso per l'ottemperanza;

• che il TAR della Toscana, con sentenza n.1356/2017 notificata a questa Amministrazione il 23.11.2017, definitivamente pronunciandosi sul ricorso degli interessati lo ha accolto, ritenendo che con la deliberazione GC n.318/2017 di avvio del procedimento della variante semplificata in oggetto non sia stata attuata pienamente la sentenza n. 986/2016 e ha confermato l’annullamento della delibera di approvazione del Regolamento Urbanistico, per la destinazione d’uso dell’immobile Garage Bassi;

• che pertanto viene stralciato dalla fase di adozione della variante semplificata in oggetto il punto c) riguardante l’immobile del Garage Bassi per il quale l’Amministrazione sarà chiamata a definire un apposito separato atto di approvazione onde ottemperare alla citata sentenza TAR Toscana n.1356/2017;

Per quanto sopra evidenziato la presente variante si riferisce pertanto al solo punto a), ossia alla modifica relativa alla scheda progetto TU4 – Caserma dei VV.F. - Viale Cavour, prevedendo il cambio della destinazione d'uso ammissibile dei locali posti al piano terra dell'ex caserma, di proprietà dell'Amministrazione Provinciale di Siena, verso la residenza anziché l’attività commerciale e della tipologia d'intervento per l'edificio di testa a chiusura di viale Mameli e Viale Cavour.

La relazione che segue, farà parte degli elaborati della delibera di adozione, è finalizzata alla definizione del procedimento per la procedura di adeguamento della Variante al PIT/PPR come previsto al comma 1 dell’art. 21 della Disciplina del Piano, come indicato all’art.5 dell’Accordo tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la Regione Toscana per lo svolgimento della Conferenza Paesaggistica nelle procedure di conformazione o di adeguamento degli strumenti della pianificazione.

Normativa di riferimento

I nuovi strumenti urbanistici dei comuni toscani devono necessariamente essere adeguati al Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano 4. I comuni, le città metropolitane, le province e gli enti gestori delle aree Paesaggistico della Regione Toscana e alle normative regionali vigenti. In naturali protette conformano o adeguano gli strumenti di pianificazione questo scenario il Comune di Siena ha avviato il procedimento di urbanistica e territoriale alle previsioni dei piani paesaggistici, secondo le conformazione e adeguamento al PIT/PPR dei nuovi strumenti urbanistici, il procedure previste dalla legge regionale, entro i termini stabiliti dai piani Piano Operativo e la variante per l’aggiornamento del Piano Strutturale. medesimi e comunque non oltre due anni dalla loro approvazione. I limiti alla Inoltre è in corso una variante al Regolamento Urbanistico per tre aree, che proprietà derivanti da tali previsioni non sono oggetto di indennizzo. verranno adeguate al PIT/PPR. Il presente documento ne costituisce l’avvio. 5. La regione disciplina il procedimento di conformazione ed adeguamento degli strumenti urbanistici alle previsioni della pianificazione paesaggistica, Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42 assicurando la partecipazione degli organi ministeriali al procedimento Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della medesimo. legge 6 luglio 2002, n.137 [...] [...] Legge regionale 10 novembre 2014, n.65 Art. 145. Coordinamento della pianificazione paesaggistica con altri Norme per il governo del territorio (Bollettino Ufficiale n.53, parte prima, strumenti di pianificazione del 12.11.2014)

1. La individuazione, da parte del Ministero, delle linee fondamentali […] dell’assetto del territorio nazionale per quanto riguarda la tutela del paesaggio, con finalità di indirizzo della pianificazione, costituisce compito di rilievo Art.31 Adeguamento e conformazione al piano paesaggistico nazionale, ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di principi e criteri direttivi per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali. 1. Con riferimento agli strumenti di pianificazione territoriale, agli strumenti di pianificazione urbanistica dei comuni e alle relative varianti che costituiscono 2. I piani paesaggistici possono prevedere misure di coordinamento con gli adeguamento e conformazione al piano paesaggistico ai sensi dell'articolo 143, strumenti di pianificazione territoriale e di settore, nonché con i piani, commi 4 e 5, dell'articolo 145, comma 4 e dell'articolo 146, comma 5 del programmi e progetti nazionali e regionali di sviluppo economico. Codice, la Regione convoca una conferenza di servizi, detta "conferenza paesaggistica", a cui partecipano la Regione e gli organi ministeriali 3. Le previsioni dei piani paesaggistici di cui agli articoli 143 e 156 non sono competenti. Alla conferenza sono invitati le province interessate o la città derogabili da parte di piani, programmi e progetti nazionali o regionali di metropolitana e i comuni. La conferenza paesaggistica è regolata dalle sviluppo economico, sono cogenti per gli strumenti urbanistici dei comuni, delle disposizioni di cui al presente articolo e in base ad appositi accordi stipulati con città metropolitane e delle province, sono immediatamente prevalenti sulle gli organi ministeriali competenti ai sensi dell'articolo 15 della legge 7 agosto disposizioni difformi eventualmente contenute negli strumenti urbanistici, 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di stabiliscono norme di salvaguardia applicabili in attesa dell’adeguamento degli diritto di accesso ai documenti amministrativi). strumenti urbanistici e sono altresì vincolanti per gli interventi settoriali. Per quanto attiene alla tutela del paesaggio, le disposizioni dei piani paesaggistici [art31-com3] 2. Nel caso in cui gli organi ministeriali si esprimano in senso sono comunque prevalenti sulle disposizioni contenute negli atti di negativo, l’approvazione degli strumenti o delle varianti di cui al comma 1, non pianificazione ad incidenza territoriale previsti dalle normative di settore, ivi comporta gli effetti di cui all’articolo 143, comma 4, o di cui all’articolo 146, compresi quelli degli enti gestori delle aree naturali protette. comma 5, del codice.

1 [art31-com3] 3. Qualora le varianti agli strumenti di cui al comma 1, c) la definizione di regole per la conservazione e valorizzazione dei beni costituiscano mero adeguamento e conformazione al piano paesaggistico, alle paesaggistici; stesse si applica il procedimento di cui all'articolo 32. d) la definizione degli indirizzi strategici per lo sviluppo socio-economico del territorio orientandolo alla diversificazione della base produttiva regionale e alla Piano di Indirizzo Territoriale regionale con valenza di Piano piena occupazione; Paesaggistico (PIT /PPR) e) le disposizioni relative al territorio rurale. In data 2 luglio 2014 il Consiglio Regionale ha adottato, con Deliberazione del 1 luglio 2014, n.58, la nuova integrazione del PIT con valenza di Piano Paesaggistico; il 16 luglio 2014, sul BURT n. 28 parte II, è stato pubblicato l'avviso di adozione dell'integrazione del nuovo piano regionale. LE CARATTERISTICHE DELLE DISPOSIZIONI DEL PIT

Nella seduta del Consiglio Regionale del 27 marzo 2015, con D.C.R. n. 37 •gli indirizzi per le politiche contenuti nelle schede di ambito costituiscono (BURT n.28 del 20 maggio 2015), si è concluso l’iter per l’approvazione riferimento per l'elaborazione delle politiche di settore, compresi i relativi atti di definitiva del PIT/PPR. programmazione;

Il piano di indirizzo territoriale (PIT) integra, nella legislazione toscana, la •le direttive presenti nella disciplina generale, quelle correlate agli obiettivi di pianificazione territoriale e la pianificazione paesaggistica, in applicazione: qualità d’ambito e quelle contenute nella disciplina dei beni paesaggistici costituiscono disposizioni che impegnano gli enti territoriali all'attuazione di • delle Norme sul governo del territorio; quanto in esse previsto al fine del raggiungimento degli obiettivi generali e di qualità indicati dal piano, lasciando a detti enti la scelta sulle modalità per il loro • della Convenzione europea sul paesaggio; raggiungimento; • del Codice dei beni culturali e del paesaggio. •le prescrizioni costituiscono disposizioni alle quali è fatto obbligo di attenersi Il PIT con valenza di piano paesaggistico si qualifica come “strumento di puntualmente; pianificazione territoriale con specifica considerazione dei valori •le prescrizioni d’uso costituiscono disposizioni sul regime giuridico dei beni paesaggistici”. Il PIT, riconosce gli aspetti e i caratteri peculiari del paesaggio paesaggistici, di cui all’artico 134 del codice dei beni culturali, cui è fatto regionale, ne delimita i relativi ambiti, individua obiettivi di qualità e ne definisce obbligo di attenersi puntualmente. la normativa d’uso; ha contenuto ricognitivo, descrittivo e rappresentativo, normativo e progettuale. Disciplina di piano CAPO I

Finalità e contenuti del PIT Finalità, contenuti, natura e articolazione della disciplina

Il PIT disciplina, con specifica considerazione dei valori paesaggistici, Articolo 4 - Carattere delle disposizioni l'intero territorio regionale e contempla tutti i paesaggi della Toscana e contiene: 1. Il piano contiene obiettivi generali, obiettivi di qualità, obiettivi specifici, direttive, orientamenti, indirizzi per le politiche, prescrizioni, nonché, con a) l’interpretazione della struttura del territorio della quale vengono riconosciuti i riferimento ai beni paesaggistici di cui all’articolo 134 del Codice, specifiche valori e le criticità degli elementi fisici, idrogeologici, ecologici, culturali, prescrizioni d’uso. insediativi, infrastrutturali che connotano il paesaggio regionale; 2. Ai fini del presente Piano: b) la definizione di regole di conservazione, di tutela e di trasformazione, a. gli obiettivi generali costituiscono il riferimento generale per il sostenibile e compatibile con i valori paesaggistici riconosciuti, della suddetta perseguimento delle finalità di tutela e valorizzazione previste per struttura territoriale; ciascuna invariante strutturale:

2 b. gli obiettivi di qualità di cui alla disciplina d’ambito costituiscono, ai sensi del Codice, riferimento per l'applicazione delle norme a livello di Articolo 18 - Efficacia del Piano rispetto agli atti di governo ambito al fine di garantire la qualità paesaggistica delle trasformazioni del territorio vigenti c. gli obiettivi specifici dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee 1. A far data dalla pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del di cui all'invariante strutturale “Il carattere policentrico e reticolare dei presente Piano: sistemi insediativi urbani e infrastrutturali" integrano gli obiettivi di qualità di cui alla disciplina d’ambito rappresentano lo strumento a. le prescrizioni, e le prescrizioni d'uso e le direttive contenute nella conoscitivo e il riferimento tecnico-operativo per l’elaborazione degli disciplina relativa allo Statuto del territorio prevalgono sulle strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica ai fini della disposizioni difformi contenute negli strumenti della pianificazione formazione degli strumenti della pianificazione urbanistica, con territoriale e urbanistica, negli atti di pianificazione degli enti gestori riferimento alla qualificazione dei tessuti urbani e al disegno dei loro delle aree naturali protette, nei piani e programmi di settore margini; qualificabili come atti di governo del territorio ai sensi della normativa regionale; d. gli orientamenti contenuti nelle schede di ambito costituiscono b. le direttive contenute nella disciplina dello Statuto del territorio relativa esemplificazioni non vincolanti di modalità di attuazione delle direttive ai beni paesaggistici, in conformità con le disposizioni del comma 3 di ambito a cui gli enti territoriali possono fare riferimento dell’articolo 145 del Codice, integrano la disciplina dello statuto del nell'elaborazione degli strumenti della pianificazione territoriale e territorio contenuta negli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica; urbanistica, e prevalgono sulle eventuali disposizioni difformi. e. gli indirizzi per le politiche contenuti nelle schede di ambito costituiscono riferimento per l'elaborazione delle politiche di settore, Articolo 19 Efficacia del Piano rispetto agli interventi da realizzarsi sugli compresi i relativi atti di programmazione, affinché esse concorrano immobili e sulle aree sottoposti a tutela paesaggistica al raggiungimento degli obiettivi del piano; 1. Dalla data di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del f. le direttive presenti nella disciplina generale, quelle correlate agli presente piano gli interventi da realizzarsi nelle aree e sui beni di cui all’articolo obiettivi di qualità d’ambito e quelle contenute nella disciplina dei beni 134 del Codice sono consentiti solo se conformi alle prescrizioni e alle paesaggistici costituiscono, in analogia ai valori regolamentari come prescrizioni d’uso della disciplina dei beni paesaggistici del presente Piano. attribuiti nell’ambito delle direttive europee, disposizioni che impegnano gli enti territoriali all'attuazione di quanto in esse previsto Articolo 20 - Conformazione e adeguamento al Piano degli atti di governo al fine del raggiungimento degli obiettivi generali e di qualità indicati del territorio dal piano, lasciando a detti enti la scelta sulle modalità per il loro raggiungimento; 1. Gli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica, gli atti di g. le prescrizioni costituiscono disposizioni alle quali è fatto obbligo di pianificazione degli enti gestori delle aree naturali protette, i piani e programmi attenersi puntualmente; di settore qualificabili come atti di governo del territorio ai sensi della normativa regionale, da adottarsi successivamente alla data di pubblicazione sul BURT h. le prescrizioni d’uso costituiscono disposizioni sul regime giuridico dei della delibera di approvazione del presente Piano, si conformano alla disciplina beni paesaggistici, di cui all’artico 134 del codice dei beni culturali, cui statutaria del piano, perseguendone gli obiettivi, applicandone gli indirizzi per le è fatto obbligo di attenersi puntualmente. politiche e le direttive e rispettandone le prescrizioni e le prescrizioni d'uso, ai sensi dell’art.145 del Codice. 3. Nella formazione degli atti di governo del territorio di cui all'articolo 10 della L.R. 65/2014, la Regione e gli enti territoriali competenti, al fine del 2. Dalla data di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del raggiungimento degli obiettivi del piano, fanno riferimento agli indirizzi presente piano, i piani e i programmi di settore e gli atti della programmazione per le politiche, applicano le direttive e rispettano le prescrizioni e le comunque denominati che producono effetti territoriali sono formati nel rispetto prescrizioni d'uso contenute nella presente disciplina statutaria. della disciplina statutaria del presente Piano. CAPO VII 3. Gli strumenti di cui al comma 1, vigenti alla data di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del presente piano, adeguano i propri contenuti Disposizioni generali

3 assicurando il rispetto delle prescrizioni e delle prescrizioni d'uso, e la coerenza con le direttive della presente disciplina statutaria. ACCORDO 4. Le varianti agli strumenti di cui al comma 1, sono adeguate per le parti del territorio interessate, ai sensi del precedente comma 3 e secondo quanto Ai sensi dell’art.31, comma 1, della L.R. n.65/2015, e ai sensi dell’art.21, previsto dall’articolo 21. comma 3, della Disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale con Valenza di Piano Paesaggistico (PIT-PPR) (art. 11 e 15 della Legge n.241/1990), tra il Articolo 21 - Procedura di conformazione o adeguamento degli atti di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e la Regione Toscana, governo del territorio per lo svolgimento della conferenza paesaggistica nelle procedure di conformazione o di adeguamento degli strumenti della pianificazione. 1. Gli enti competenti trasmettono alla Regione e agli organi ministeriali competenti l’atto di avvio del procedimento di conformazione degli strumenti L’Accordo, entrato in vigore dal momento della sua Sottoscrizione il 16 della pianificazione territoriale e urbanistica o di adeguamento di quelli vigenti. dicembre 2016, specifica e chiarisce i passaggi procedurali introdotti dall’Art. 21 della Disciplina del PIT/PPR e ne declina gli specifici campi di applicazione 2. Conclusa la fase delle osservazioni, gli enti di cui al comma 1 trasmettono in riferimento alla molteplicità di fattispecie di Atti di cui alla LRT 65/2014 alla Regione il provvedimento di approvazione contenente il riferimento puntuale alle osservazioni pervenute e l’espressa motivazione delle In particolare stabilisce che: determinazioni conseguentemente adottate. Art. 1 - Essenzialità delle premesse 3. Ai sensi dell'articolo 31 della L.R.65/2014, entro 15 giorni dal ricevimento della documentazione di cui al comma 2, la Regione convoca la conferenza [...] paesaggistica a cui partecipano la Regione e gli organi ministeriali competenti. Alla Conferenza è invitato l'ente che ha adottato il provvedimento di Art. 2 - Oggetto dell’Accordo approvazione, al fine di rappresentare i propri interessi, la provincia o la città metropolitana interessata. Il presente Accordo regola il funzionamento della Conferenza paesaggistica nell’ambito delle procedure di conformazione od adeguamento al PIT-PPR 4. I lavori della conferenza devono concludersi entro il termine di 60 giorni dalla degli Strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. data di convocazione.

5. La valutazione della conformazione o dell'adeguamento dell'atto è effettuata: Art. 3- (Composizione ed attività della Conferenza paesaggistica) a) dagli organi ministeriali competenti e dalla Regione in forma congiunta per le parti che riguardano i beni paesaggistici; 1. Alla Conferenza partecipano con diritto di voto: b) dalla Regione per le parti diverse da quelle di cui alla lettera a). - in rappresentanza del MiBACT, il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente per territorio, o suo delegato; 6. Qualora, all'esito della conferenza di cui al comma 3, l'atto adottato non sia - in rappresentanza della Regione Toscana, il Direttore della Direzione ritenuto adeguato o conforme al piano, la Conferenza ne dà atto evidenziando Urbanistica e Politiche abitative, o suo delegato, con funzione di gli elementi ostativi. Presidente.

7. In caso di mancata partecipazione alla conferenza o di parere negativo da 2. I rappresentanti del Ministero e della Regione possono essere assistiti da parte degli organi ministeriali, l'approvazione degli strumenti della funzionari delle rispettive Amministrazioni. pianificazione territoriale e urbanistica non comporta gli effetti di cui all'articolo 146 comma 5 del Codice. 3. Alla Conferenza partecipano, al fine di rappresentare i propri interessi, senza diritto di voto, l’Amministrazione Comunale interessata e la 8. Ai fini della conformazione o adeguamento degli atti di pianificazione degli Provincia/Città Metropolitana. enti gestori delle aree naturali protette si applicano i commi del presente articolo in quanto compatibili.

4 4. Gli atti posti all’esame della Conferenza e la relativa documentazione b. i nuovi piani operativi comunali; vengono inoltrati tramite posta certificata, a cura della Amministrazione c. le varianti generali agli strumenti di cui sopra, così come definite dalla proponente, a tutte le Amministrazioni che partecipano alla Conferenza, L.R. n. 65/2014, rispettivamente, dall’art. 93, comma 4 e dall’art. 96, con adeguato anticipo rispetto alla data di convocazione della stessa. In comma 3. particolare, la documentazione andrà inviata alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente per territorio anche su 3. La procedura di adeguamento, di cui all’articolo 21, si applica a: supporto elettronico firmato digitalmente. Tale documentazione dovrà d. le varianti agli strumenti della pianificazione territoriale vigenti che prevedere un apposito elaborato nel quale viene dato conto delle modalità interessino Beni paesaggistici, finalizzate esclusivamente di recepimento della disciplina statutaria del PIT-PPR con puntuale all’adeguamento dello strumento al PIT-PPR (il c.d. “mero riferimento alle disposizioni aventi carattere di Obiettivo, Indirizzo, adeguamento” di cui all'articolo 31, comma 3, della L.R. n. 65/2014); Direttiva e Prescrizione, come elencate nell’articolo 4 della Disciplina del d. le varianti ai regolamenti urbanistici o piani operativi comunali vigenti Piano. che interessino Beni paesaggistici, finalizzate esclusivamente all’adeguamento dello strumento al PIT-PPR (il c.d. “mero 5. La Conferenza si riunisce ed opera presso la sede della Regione Toscana adeguamento” di cui all'articolo 31, comma 3, della L.R. n. 65/2014); ed il suo funzionamento è assicurato dalla Regione stessa mediante lo d. le varianti agli strumenti della pianificazione di cui sopra che svolgimento di azioni di supporto tecnico- organizzativo, sulla base di un interessino Beni paesaggistici, non ascrivibili alla categoria di “variante calendario delle sedute da concordare preventivamente. generale” ai sensi della L.R. n. 65/2014.

6. Di ciascuna seduta viene redatto un Verbale che riassume fedelmente e 4. Le casistiche di adeguamento di cui alle lettere d) ed e) (c.d. “mero sinteticamente le fasi essenziali della seduta. Nel Verbale è indicato: adeguamento”, ai sensi dell'articolo 31, comma 3, della L.R. n. 65/2014) - il luogo, la data, l’orario di inizio e di termine della seduta; seguono, per la loro adozione ed approvazione, il procedimento - l’oggetto degli argomenti esaminati; semplificato di cui all'articolo 32 della L.R. n. 65/2014, fermo restando, - il nome dei componenti presenti ed assenti; comunque, lo svolgimento della Conferenza paesaggistica ai sensi - il nome dei soggetti invitati e presenti; dell'art. 21, come definito nei successivi articoli. - i pareri espressi, con riferimento a ciascuna proposta o argomento, specificando, per ciascuno di essi, le motivazioni alla base delle 5. La verifica di conformità/adeguamento al PIT-PPR della previsione di valutazioni operate; piani attuativi, comunque denominati, contenuta nel Piano operativo, o nel - le decisioni di rinvio, sospensione o ritiro di previsioni oggetto di Regolamento urbanistico, o in loro Varianti generali, viene operata in sede valutazione, le osservazioni e le decisioni assunte; di procedimento di conformazione/adeguamento del Piano operativo, del - in sede di riunione conclusiva, la valutazione sulla conformazione o Regolamento urbanistico, o di loro Varianti generali, a condizione che tali adeguamento espressa in forma congiunta dal MiBACT e dalla strumenti siano provvisti di appositi elaborati atti ad illustrare i criteri e le Regione, per le parti di territorio che riguardano i Beni paesaggistici, e modalità di inserimento paesaggistico degli interventi ivi previsti da attuare dalla sola Regione per le restanti parti di territorio. mediante piani attuativi comunque denominati; tali elaborati dovranno contenere riferimenti puntuali a Direttive e Prescrizioni contenute nella 7. Vengono inserite nel Verbale anche le note scritte, eventualmente Disciplina dei Beni Paesaggistici. La Conferenza potrà stabilire direttive, presentate. condizioni e prescrizioni da adottare nella successiva redazione di tali piani attuativi. 6. L’articolo 20, comma 1, della Disciplina di Piano, stabilisce in che cosa consista la conformazione al PIT-PPR per i nuovi strumenti di Art. 4 - (Oggetto della Conferenza paesaggistica) pianificazione territoriale e per i nuovi strumenti di panificazione urbanistica. Per “conformarsi” al PIT-PPR è necessario: 1. L’articolo 20 della Disciplina del PIT-PPR individua il campo di - perseguire gli obiettivi; applicazione della Conferenza paesaggistica prevista dall’articolo 21 della - applicare gli indirizzi per le politiche e le direttive; Disciplina stessa. - rispettare prescrizioni e prescrizioni d’uso. 2. La procedura di conformazione, di cui all’articolo 21, si applica a: 7. L’articolo 20, commi 3 e 4, della Disciplina di Piano, stabilisce in che cosa a. i nuovi strumenti della pianificazione territoriale; consista l’adeguamento al PIT-PPR per gli strumenti di pianificazione

5 territoriale e per gli strumenti di panificazione urbanistica vigenti e per le riferisce all’atto iniziale del procedimento che coincide con l’avvio del loro varianti. Per “adeguarsi” al PIT-PPR è necessario: procedimento ai sensi dell’articolo 17 della L.R. n. 65/2014 per: - rispettare prescrizioni e prescrizioni d’uso; - i nuovi strumenti della pianificazione territoriale; - essere coerenti con le direttive. - i nuovi piani operativi comunali; - le varianti generali agli strumenti di cui sopra; 8. L’articolo 4 della Disciplina di Piano definisce obiettivi, indirizzi per le - le varianti agli strumenti della pianificazione di cui sopra che interessino politiche, direttive e prescrizioni. Beni paesaggistici.

9. Nell’ambito delle procedure di conformazione degli strumenti della 2. Pertanto, nelle ipotesi sopra citate, deve essere formalizzato un atto di pianificazione territoriale e urbanistica, gli Enti territoriali e gli altri soggetti avvio del procedimento contestuale, sia ai fini urbanistici, sia ai fini della pubblici con competenze incidenti sul territorio, propongono con idonea e procedura di VAS (L.R. n. 10/2010), nonché ai fini di cui all’articolo 21 autonoma documentazione: della Disciplina del PIT/PPR. I contenuti dell’atto di avvio sono riportati al • le individuazioni, i riconoscimenti, le precisazioni e le definizioni di comma 3 dell’art. 17 della L.R. n. 65/2014 ed elaborati tenuto conto delle dettaglio previste nella Sezione 4, lettera C, delle Schede di vincolo Definizioni di cui all’art. 6 della Disciplina del PIT-PPR. (Allegato 3B del PIT/PPR); gli stessi, qualora condivisi e validati dal Ministero e dalla Regione, come previsto dall’art. 4 della Disciplina dei 3. Per le varianti semplificate, di cui al Titolo II, Capo IV della L.R. n. Beni paesaggistici (Allegato 8B), saranno recepiti negli elaborati del 65/2014, si rende, invece, necessario un avvio, laddove la variante PIT-PPR; comprenda Beni paesaggistici, ai soli fini di cui all'articolo 21 della • le individuazioni, i riconoscimenti e le precisazioni previsti nelle Disciplina del PIT-PPR. Qualora questa fattispecie di variante non direttive della specifica disciplina delle aree tutelate per legge e un comprenda Beni paesaggistici, non sarà necessario l'avvio ai sensi quadro conoscitivo di maggior dettaglio; gli stessi, una volta validati dal dell'articolo 21, comma 1, della Disciplina del PIT-PPR e la variante sarà MiBACT e dalla Regione Toscana, come previsto dall’art. 5 della oggetto di valutazione di adeguamento al PIT-PPR nell’ambito del Disciplina dei Beni paesaggistici (Allegato 8B), saranno recepiti negli procedimento urbanistico, a seguito della sua adozione, elaborati del PIT/PPR. contestualmente a quanto previsto dalla L.R. n. 65/2014, art. 20.

10. I Comuni, in fase di adeguamento e conformazione, comunicano e 4. Al fine di coordinare il funzionamento della Conferenza paesaggistica sottopongono gli esiti della ricognizione dei “corpi idrici non rinvenuti nel con il procedimento urbanistico si stabilisce che l’atto di “adozione” dello sistema delle acque” (art. 4.4 - Allegato 7B del PIT-PPR). Gli esiti della strumento o variante ad esso, completo di tutti gli elaborati, deve essere ricognizione, qualora validati, saranno recepiti negli elaborati del PIT- trasmesso alla Regione Toscana e alla competente Soprintendenza, PPR. che formulano le proprie osservazioni e le eventuali proposte integrative o correttive. 11. Dovrà essere data evidenza, in un’apposita sezione del PIT, di tutti gli aggiornamenti e le individuazioni di cui ai precedenti punti 9-10 e di cui al Art. 6 successivo art. 7, intervenuti successivamente alla data del 27 marzo 2015. L’elenco degli aggiornamenti, con collegamento ipertestuale, (Svolgimento della Conferenza) consentirà l’accesso immediato ai contenuti del PIT. 1. In via ordinaria, la Conferenza paesaggistica viene convocata dopoché Art. 5 l’Amministrazione procedente ha completato l’elaborazione delle controdeduzioni alle osservazioni pervenute a seguito della adozione (La Conferenza paesaggistica nell’”iter” del procedimento urbanistico) dello strumento da parte del proprio Consiglio. A tal fine l'Amministrazione dovrà trasmettere il riferimento puntuale a tutte le 1. L’atto di avvio del procedimento di conformazione od adeguamento, di osservazioni pervenute e l’espressa motivazione delle determinazioni cui al comma 1 dell’art. 21 della Disciplina del PIT-PPR, deve essere conseguentemente adottate, oltreché ai soggetti di cui all'art. 8 della trasmesso, alla Regione Toscana ed alla competente Soprintendenza L.R. n. 65/2014, nell'ambito del procedimento urbanistico di cui all'art. 20 Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che hanno facoltà di fornire i propri della legge, anche alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e contributi ed elementi conoscitivi. L’avvio di cui al citato comma 1 si Paesaggio competente per territorio.

6 2. La Regione provvede alla convocazione della prima seduta della l’art. 23, comma 3 della Disciplina del PIT, in quanto detto strumento di Conferenza paesaggistica entro giorni quindici dall’inoltro completo di pianificazione territoriale non ha natura conformativa ai sensi dell’art. 92, tali atti a tutti i soggetti interessati. comma 7, della L.R. n. 65/2014.

3. In ogni caso, la Regione Toscana, entro quindici giorni dal ricevimento Art. 7 dell’atto di definitiva approvazione dello strumento di pianificazione territoriale o urbanistica, prima della sua pubblicazione sul B.U.R.T., (Individuazione delle aree di cui all’art. 143, comma 4 del Codice) convoca nuovamente la Conferenza paesaggistica. A tal fine l'Amministrazione comunale dovrà trasmettere tali atti di approvazione, [...] oltreché ai soggetti di cui all'art. 8 della L.R. n. 65/2014 e nell'ambito del procedimento urbanistico di cui all'art. 20 della medesima, anche alla Art. 8 competente Soprintendenza, dando conto di aver dato adeguata (Particolari varianti ai piani attuativi) applicazione a quanto richiesto nel corso della prima seduta della Conferenza paesaggistica, laddove si sia tenuta. [...]

4. La Conferenza paesaggistica dovrà concludersi entro 60 giorni, salvo Art. 9 sospensioni eventualmente resesi necessarie per integrazioni documentali, svolgimento di accertamenti tecnici, richiesta di modifiche, (Piani attuativi che interessino Beni paesaggistici) o in attesa dell’approvazione dello strumento di pianificazione. [...] 5. Il Verbale di cui all’art. 3, comma 6 del presente Accordo, contiene le determinazioni conclusive di ogni seduta della Conferenza e riporta la Art. 10 dichiarazione in ordine all’esito della verifica di conformazione o adeguamento espressa dagli Organi ministeriali per le parti di territorio (Accordi di Programma ed Accordi di Pianificazione che comportino che riguardano i Beni paesaggistici, al fine di attivare l'accesso alle varianti ad atti di governo del territorio che interessino Beni procedure semplificate previste dal Codice. paesaggistici)

6. In caso di parere negativo espresso dal MiBACT: Art. 11 - non trovano applicazione le procedure semplificate di cui all’art. 143, comma 4 del Codice; (Varianti mediante approvazione del progetto o mediante procedimento - il parere obbligatorio della Soprintendenza espresso nel attivato presso lo Sportello Unico per le attività produttive che interessino procedimento autorizzativo ai sensi dell’art. 146 del Codice, ha Beni paesaggistici) natura vincolante. [...] - continua a trovare applicazione l’art. 23, comma 3 – Disposizioni transitorie - della Disciplina del PIT-PPR.

7. Qualora, a seguito dell’espletamento delle procedure previste dal Statuto del territorio toscano presente Accordo, sia stata verificata la non conformità o adeguamento dello strumento approvato dal Comune, per gli effetti stessi dell’art. 145, Le schede d'ambito comma 3, del Codice, le norme del PIT-PPR restano comunque prevalenti sulle disposizioni difformi (…) contenute negli strumenti Articolo 13 - Ambiti di paesaggio e relativa disciplina urbanistici. Gli Ambiti di paesaggio individuati dal PIT/PPR sono: 8. Resta fermo che la conformazione del solo Piano Strutturale, o l’adeguamento di sua variante generale o puntuale che interessi Beni Ambito 1. Lunigiana paesaggistici, non produce gli effetti di cui all’art. 143, comma 4 e Ambito 2. Versilia e costa apuana dell’art. 146, comma 5 del Codice, e continua a trovare applicazione

7 Ambito 3. Garfagnana, Valle del Serchio e Val di Lima 3.1 – I caratteri idrogeomorfologici dei bacini idrografici e dei sistemi morfogenetici Ambito 4. Lucchesia 3.2 – I caratteri ecosistemici del paesaggio Ambito 5. Val di Nievole e Val d'Arno inferiore 3.3 – Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi Ambito 6. Firenze-Prato-Pistoia urbani e infrastrutturali

Ambito 7. Mugello 3.4 – I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali Ambito 8. Piana Livorno-Pisa- Pontedera

Ambito 9. Val d'Elsa • Sezione 4 - Interpretazione di sintesi

Ambito 10. Chianti 4.1 – Patrimonio territoriale e paesaggistico

Ambito 11. Val d'Arno superiore 4.2 – Criticità

Ambito 12. Casentino e Val Tiberina • Sezione 5 – Indirizzi per le politiche

Ambito 13. Val di Cecina • Sezione 6 - Disciplina d’uso

Ambito 14. Colline di Siena 6.1 -Obiettivi di qualità e direttive

Ambito 15. Piana di Arezzo e Val di Chiana 6.2 - Norme figurate

Ambito 16. Colline Metallifere e Elba 6.3 - Rappresentazione cartografica dei beni paesaggistici di cui all’art.136 del Codice Ambito 17. Val d'Orcia e Val d'Asso - Obiettivi generali → tutela e valorizzazione invarianti strutturali Ambito 18. Maremma grossetana - Obiettivi di qualità → garantire qualità paesaggistica trasformazioni a Ambito 19. Amiata livello di ambito Ambito 20. Bassa Maremma e ripiani tufacei - Obiettivi specifici → integrano gli obiettivi di qualità su specifiche Ad ogni Ambito corrisponde una scheda articolata come segue: invarianti

• Sezione 1 - Profilo dell’ambito - Direttive → disposizioni che impegnano enti territoriali a perseguire gli obiettivi nei piani • Sezione 2 – Descrizione interpretativa: - Orientamenti → esemplificazioni non vincolanti per l'attuazione delle 2.1 – Strutturazione geologica e geomorfologica direttive di ambito

2.2 – Processi storici di territorializzazione - Indirizzi per le politiche → riferimento alle politiche di settore per 2.3 – Caratteri del paesaggio raggiungimento obiettivi

2.4 – Iconografia del paesaggio

• Sezione 3 - Invarianti strutturali:

8 Profilo dell’ambito 14 – Colline di Siena

Tre tipologie di paesaggio strutturano l’ambito delle Colline di Siena. La caratterizzazione principale è data dalle Crete, un vasto territorio - prevalentemente agricolo - situato nella Collina dei bacini neo-quaternari; circondano le Crete le colline sabbiose o stratificate (la porzione meridionale del Chianti ed i rilievi al limite orientale dell’ambito), con mosaici di aree forestali, seminativi e diffusi vigneti; nella parte sud ovest si trova un sistema collinare e alto collinare densamente boscato, segnato da un generale aumento dei livelli di naturalità e dalla conservazione di paesaggi agro-pastorali tradizionali. Il territorio delle Crete disegna uno dei paesaggi di maggior pregio dell’intera regione, con fenomeni di straordinario valore scenico e geologico, quali balze, calanchi, biancane. L’importanza strategica che l’erosione ha avuto nel modellare questo paesaggio e nel costituirne l’identità ci pone di fronte ad un “conflitto” tra esigenze diverse. Da un lato, quella di tutelare forme straordinarie ed uniche, dall’altro la necessità di contenere i processi di erosione del suolo, allo scopo di conservare la risorsa e di non sovraccaricare un sistema idrologico con aspetti di criticità. L’impianto insediativo ha al centro la città di Siena, la cui localizzazione sullo spartiacque ha determinato una posizione chiave nel sistema di comunicazioni. Attraversata dalla Francigena, asse generatore del sistema insediativo e dello sviluppo urbano ed economico- politico della città e dei borghi di origine medievale (Monteriggioni, Monteroni d’Arbia, Buonconvento), da Siena si diramano in modo radiocentrico le strade principali, lungo il cui tracciato si è sviluppata la maggior parte degli insediamenti residenziali e industriali. Particolarmente accentuata, in direzione della Val d’Elsa e della Val d’Arbia, l’espansione delle frazioni e dei nuclei urbani posti a corona intorno al capoluogo; in buona parte caratterizzati da sfrangiamento dei margini urbani e con tendenza alla dispersione insediativa, le espansioni residenziali e produttive dei centri lungo la SS2 e nella Montagnola senese.

9 Conformazione/adeguamento degli atti di governo al PIT/PPR

Artt. 20-21 –Disciplina di Piano

La procedura di conformazione di cui all’art. 21 si applica a: a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare; • i nuovi strumenti della pianificazione territoriale (PTC, PTCM, PS, PSI) • i nuovi piani operativi comunali (PO) b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 • le varianti generali agli strumenti di cui sopra (art. 93 co. 4 e art. 96 co. 3 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; L.R. n. 65/2014) c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico La procedura di adeguamento di cui all’art. 21 si applica a: delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per • le varianti agli strumenti della pianificazione territoriale vigenti che una fascia di 150 metri ciascuna; interessino Beni paesaggistici, finalizzate esclusivamente all’adeguamento dello strumento al PIT-PPR (il c.d. “mero adeguamento” d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la di cui all'articolo 31, comma 3, della L.R. n. 65/2014); catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per • le varianti ai regolamenti urbanistici o piani operativi comunali vigenti che le isole; interessino Beni paesaggistici, finalizzate esclusivamente e) i ghiacciai e i circhi glaciali; all’adeguamento dello strumento al PIT-PPR (il c.d. “mero adeguamento” di cui all'articolo 31, comma 3, della L.R. n. 65/2014); f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione • le varianti agli strumenti della pianificazione di cui sopra che interessino esterna dei parchi; Beni paesaggistici, non ascrivibili alla categoria di “variante generale” ai sensi della L.R. n. 65/2014. g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo I beni paesaggistici, ai sensi del Decreto Legislativo 42/2004 e s.m.i., sono 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227; suddivisi in: h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; • beni vincolati con provvedimento ministeriale o regionale di "dichiarazione di notevole interesse pubblico" (art. 136) costituiti dalle i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal d.P.R. 13 marzo 1976, n. 448; cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica, le ville, i giardini e i parchi che si distinguono per la l) i vulcani; loro non comune bellezza, i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, le bellezze m) le zone di interesse archeologico. panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle L’articolo 31 della L.R. n. 65/2014 stabilisce che il funzionamento della stessa bellezze; venga regolato anche in base a specifico Accordo stipulato ai sensi dell’art. 15 • beni vincolati per legge (art. 142) e cioè elementi fisico-geografici (coste della legge 7 agosto 1990, n. 241; e sponde, fiumi, rilievi, zone umide), utilizzazioni del suolo (boschi, La procedura introdotta dall’art. 21 della Disciplina del PIT-PPR si innesta foreste e usi civici), testimonianze storiche (università nell’”iter” procedurale consolidato (procedimento urbanistico ordinario) che, ai • agrarie e zone archeologiche), parchi e foreste. Ai sensi dell'art. 142 le sensi della L.R. n. 65/2014 (artt. 17, 19, 20, 25, 49, 53) si fonda sui tre aree tutelate per legge sono: passaggi fondamentali, rispettivamente definiti “avvio, adozione,

10 approvazione”; nell’ambito di ciascuno di essi le strutture tecniche della dell'articolazione prevista dal D. Lgs 42/2004 ed ereditati dalla L.431/1985, Regione Toscana collaborano nel procedimento “pianificatorio” attraverso nota come legge Galasso. un’attività istruttoria tradotta in contributi e la presentazione di eventuali osservazioni; Ciascuna categoria di beni è stata oggetto di una specifica ricognizione, delimitazione e rappresentazione, nonché dell’elaborazione di una specifica disciplina, raccolta nell'elaborato 8B: “Disciplina dei beni paesaggistici ai sensi La Disciplina dei Beni Paesaggistici degli artt.134 e 157 del Codice.”

Ai sensi del Codice, il Piano contiene la cosiddetta “vestizione”, ovvero la Particolarmente importanti nella disciplina dei beni paesaggistici sono le parti codificazione della descrizione, interpretazione e disciplina dei beni prescrittive che entrano immediatamente in vigore ed alle quali devono paesaggistici vincolati ai sensi di specifici decreti (art.136 del Codice) o di legge attenersi gli strumenti urbanistici elaborati successivamente all'adozione del (art.142 del Codice). PIT.

Come indicato nella relazione generale del piano paesaggistico “la vestizione Si rileva che la rappresentazione cartografica delle aree di cui all'art.142 lettere dei vincoli per decreto” è costituita dai seguenti elaborati: a), b), c), d), g) del Codice per la metodologia utilizzata e per la natura stessa dei beni ha valore meramente ricognitivo e che nelle procedure di • Elenco dei vincoli relativi alle aree di notevole interesse pubblico di cui adeguamento e conformazione degli strumenti urbanistici al piano all’art. 136 del Codice; paesaggistico possono essere proposte le precisazioni previste nelle direttive • Elenco delle aree per i quali, alla data di entrata in vigore del Codice, della specifica disciplina e un quadro conoscitivo di maggior dettaglio che, una risulta avviato il procedimento di dichiarazione di notevole interesse volta validate dal MIBACT e dalla regione toscana, sono recepite negli pubblico e relative Schede identificative; elaborati del piano. • Schede relative alle aree di notevole interesse pubblico di cui all'art. 136 del Codice, contenenti:

- Sezione 1 - Identificazione del vincolo

- Sezione 2 - Analitico descrittiva del vincolo

- Sezione 3 - Cartografia identificativa del vincolo scala 1:10.000

- Sezione 4 – Elementi identificativi, identificazione dei valori e valutazione della loro permanenza-trasformazione, disciplina d’uso articolata in Indirizzi, Direttive, Prescrizioni d’uso.

Completano infine questa parte l’Elenco dei vincoli da sottoporre alla commissione paesaggistica regionale; l’Elenco dei vincoli ai sensi della legge 778/1922 e relative schede identificative; e infine il Modello di scheda di rilevamento delle aree gravemente compromesse o degradate formalmente condivisa con il Ministero.

Per quanto attiene invece ai beni paesaggistici di cui all’art.142 del Codice, le cosiddette ”aree tutelate per legge”, essi sono stati individuati sulla base

11 Vincoli per decreto

Il territorio del Comune di Siena presenta numerose aree tutelate per decreto, con discipline degli immobili e delle aree di notevole interesse pubblico. In particolare l’area oggetto della variante semplificata al Regolamento Urbanistico (Caserma dei VV.F. in Viale Cavour (TU4)) ricade all’interno del perimetro del territorio urbanizzato, dove non sono presenti vincoli per legge ma un vincoli per decreto:

Codice Codice Ricognizione D.M. – G.U. Provincia Comune Superficie Ambiti di Tipologia regionale ministeri delimitazione (ha) Paesaggio art. 136 D.Lgs. 42/04 ale rappresentazione

DM 14/05/1956 9052039 90562 90520932_ID G.U. 129 del Siena Siena 1766,15 14 Colline di Siena a b c d 1956 D.M. 05/01/1976

denominazione Zona sita nel territorio del comune di Siena (circostante l’abitato di Siena).

[…] la zona predetta ha notevole interesse pubblico perché oltre a formare un quadro naturale di singolare bellezza panoramica, offre motivazione numerosi punti di vista accessibili al pubblico dai quali si può godere lo spettacolo di quella bellezza.

12

Adeguamento area di variante al DM. 129 del 1956

CASERMA DEI VV.F. VIA CAVOUR (TU4)

B) IDENTIFICAZIONE DEI VALORI E VALUTAZIONE DELLA LORO PERMANENZA/TRASFORMAZIONE

Elementi di valore Valutazione della permanenza dei valori Strutture del paesaggio e relative componenti evidenziati nella descrizione del vincolo descritti dal piano dinamiche di trasformazione / elementi di rischio / criticità

Struttura idrogeomorfologica

Il provvedimento non riconosce esplicitamente elementi di L’area di vincolo comprende i rilievi e i fondovalle circostanti il centro Permanenza del valore del vincolo ad esclusione delle zone antropizzate e delle valore da ricondurre a tale struttura storico di Siena, appartenenti paleogeograficamente al Bacino marino aree industriali che localmente costituiscono un elemento di degrado pliocenico di Siena. Morfologicamente si presentano come paesaggistico. un’alternanza morfologica di dorsi collinari sabbiosi, valli interposte,

ripiani arenacei e fondovalle, caratterizzata dalla presenza di scarpate Le principali criticità sono da riscontrarsi anche nella presenza di aree a naturali e artificiali. Questo settore del Bacino di Siena è costituito in pericolosità geomorfologica da elevata a molto elevata e pericolosità idraulica da prevalenza dalla formazione delle Sabbie e arenarie gialle (osservabili media ad elevata lungo i corsi d’acqua. nel geosito delle “Arenarie laminate di Porta San Marco”) alla cui base

Geomorfologia si trovano argille sabbiose e argille lignitifere plioceniche. In alcune Si riscontrano, inoltre, problematiche relative agli sbancamenti e movimenti di zone, soprattutto lungo la viabilità che conduce alle porte di accesso al terra per opere di urbanizzazione (compreso realizzazione di muri a retta, centro storico, è possibile osservare lungo scarpate sub-verticali, garages interrati, rampe, viabilità). conosciute come “balze” (geosito “Balza della strada delle Grotte”), alcune delle 8 sequenze rocciose che costituiscono il substrato Rischio di abbandono delle scarpate artificiali e naturali. litologico dell’abitato di Siena e che comprendono arenarie a vario grado di cementazione e conglomerati. Localmente sono presenti Tendenza alla marginalizzazione dei corsi d’acqua per l’insediamento di aree sistemi di faglie (geosito “Sistema di faglie tra Porta S. Marco e produttive e infrastrutture di trasporto, in particolare nel fondovalle del torrente Colonna S. Marco”). Tressa a ovest, e nel fondovalle dei sistemi dei fossi a nord-est di Siena.

T. Sorra, T. Tressa e sistema di fossi e impluvi delle valli interposte. Idrografia naturale

Sistema di scoline e numerosi specchi d’acqua artificiali. Idrografia artificiale Struttura eco sistemica/ambientale Il provvedimento non riconosce esplicitamente elementi di I rilievi collinari circostanti il centro abitato di Siena presentano ancora, Ridotta permanenza del valore con elementi di criticità legati a: nonostante l’elevato grado di urbanizzazione, un caratteristico mosaico valore da ricondurre a tale struttura ambientale costituito da agroecosistemi tradizionali (oliveti, seminativi, intensi processi di sviluppo urbanistico residenziale e di servizi prati permanenti, incolti, colture promiscue), nuclei forestali di latifoglie Componenti naturalistiche (prevalentemente lungo i crinali) e artigianale/commerciale (prevalentemente e sclerofille, denso reticolo idrografico minore con vegetazione lungo i fondovalle), con elevato consumo di suolo agricolo e frammentazione ripariale. Presenza di parchi e giardini storici. ecologica; elevata densità delle infrastrutture lineari stradali e ferroviari con elevata frammentazione del territorio; abbandono e successiva chiusura di aree agricole periurbane con semplificazione del mosaico ambientale e perdita di valore naturalistico; perdita dei caratteristici elementi vegetali lineari del paesaggio agricolo quali siepi, alberature, alberi camporili; alterazione della vegetazione ripariale e degli ecosistemi torrentizi per inidonea gestione delle sponde, inquinamento delle acque e sviluppo Aree di riconosciuto valore naturalistico insediamenti produttivi/commerciali e assi stradali in aree di pertinenza fluviale; (Aree Protette, Siti Natura 2000) scarsa qualità delle formazioni forestali, con bassi livelli di maturità, elevata frammentazione, diffusione di cenosi esotiche a robinia e rischio di incendi.

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Struttura antropica

Il provvedimento non riconosce esplicitamente elementi di Sistema insediativo storico di crinale tipico extra-moenia, composto da All’ottima conservazione del centro storico di Siena si rilevano nell’area Insediamenti storici valore da ricondurre a tale struttura aggregati costituiti da residenze signorili, ville e fattorie con parchi e sottoposta a vincolo consistenti processi di urbanizzazione che hanno

giardini, edifici rurali e religiosi con orti, oliveti e piccole vigne disposto interessato sia il sistema insediativo storico di crinale, sia le aree di versante lungo la viabilità principale in uscita dalla città di Siena. agricole meno acclivi, sia i fondovalle. Tale sviluppo urbano, non sempre In prossimità delle mura del centro storico, lungo la viabilità di crinale contestualizzato dal punto di vista paesaggistico e con utilizzo di varie tipologie in uscita dalle porte della città, si sono sviluppate le prima espansioni insediative, si è concentrato in particolare a nord/nord-ovest del centro storico di otto-novecentesche di Siena, che vanno a costituire quasi dei filamenti Siena ed è accompagnato da una pesante infrastrutturazione del fondovalle del urbani. torrente Tressa (Superstrada/bretelle – aree produttive). Una urbanizzazione formatasi da nuove regole insediative non coerenti con la Insediamenti contemporanei struttura di impianto storico di Siena. Lo spostamento del sistema viario dai Via Francigena (Itinerari della fede), viabilità storica minore, presenza crinali ai fondovalle della Stazione Ferroviaria e della Superstrada Firenze-Siena Viabilità storica di strade bianche. con strade a servizio di aree artigianali, bretelle di circonvallazione, e rotatorie di servizio alle nuove espansioni rischia di alterare il ritmo di pieni e vuoti del

Viabilità contemporanea, sistema insediativo storico e le relazioni spaziali – funzionali storiche tra città e impianti ed infrastrutture campagna (“Masse di Siena”). Il paesaggio agrario è caratterizzato da un mosaico colturale Si rileva una massiccia trasformazione degli insediamenti rurali in residenze. Le

tradizionale tipico del contado senese, molto vario e articolato che coloniche diventate “ville” si chiudono in recinzioni continue e si circondano di vede l'alternanza di oliveti, vigneti, seminativi, resti di coltura giardini in cui gli elementi funzionali dell’unità agricola, come il pozzo, l’aia o il promiscua. Permangono consistenti porzioni di tessuto agrario forno, diventano elementi decorativi dell’arredo. tradizionale con presenza di sistemazioni idraulico agrarie come Una delle trasformazioni più frequenti è il frazionamento degli edifici colonici e

muretti a secco e terrazzi. La struttura della maglia agraria è delle ville in più unità immobiliari le cui conseguenze sono soprattutto leggibili sottolineata da filari alberati, fasce di bosco e siepi. Il tessuto agricolo nelle aree di pertinenza, con un proliferare di recinzioni, vialetti d’accesso, penetra all'interno. Presenza di elementi di arredo minore quali cippi, cancelli e garage, l'introduzione di elementi di arredo architettonico e vegetale di Paesaggio agrario croci e tabernacoli. tipo ornamentale decontestualizzati, secondo un modello abitativo suburbano. In particolare i garages interrati costituiscono un elemento di forte alterazione delle pertinenze (sbancamenti, rampe di accesso, muri a retta e lastrici solari). Semplificazione della maglia agraria che pure mantiene un elevato grado di articolazione e complessità interne. Limitata espansione del bosco nel tessuto coltivato. Forte tendenza all'abbandono dei coltivi tradizionali e delle sistemazioni idraulico-agrarie.

Elementi della percezione

L’area sottoposta a vincolo forma un insieme visivo Il sistema delle visuali si presenta molto articolato: alcune si aprono La consistente urbanizzazione altera i diversi rapporti di visibilità che la viabilità

strettamente connesso al centro storico di Siena tale da all’interno delle valli interposte e sono delimitate dai crinali sui quali instaura sia internamente che esternamente all’area sottoposta a vincolo, in formare un’unica immagine percettiva. poggia il sistema insediativo storico. Altre, più ampie, si aprono sia in direzione sia del centro storico di Siena, sia del paesaggio delle Crete. direzione del centro storico di Siena, con il circuito murario e i suoi Visuali panoramiche ‘da’ e ‘verso’, Presenza di visuali panoramiche interne. monumenti, sia in direzione del paesaggio delle crete e del paesaggio La recinzione di spazi aperti, l’introduzione di alberature ad uso privato, porta ad percorsi e punti di vista panoramici e/o agrario circostante. Anche la visibilità dei fondovalle in prossimità del a privatizzare le viste ed a occultare quelle dai luoghi accessibili al pubblico. di belvedere centro storico di Siena si presenta significativa per le viste in direzione L’inserimento di nuovi viali di cipressi a corredo di molti poderi o edifici, storici e delle scarpate morfologiche e del circuito murario della città o del non, tende ad alterare il carattere di panoramicità aperta dell’area a vincolo, oltre sistema insediativo storico di crinale. che a banalizzare il carattere semantico degli elementi costitutivi del paesaggio.

Il sistema della viabilità e delle diverse percorrenze quali L’intero sistema viario si presenta come l’asse di maggior fruizione Presenza di pali e tralicci delle linee telefoniche ed elettriche che possono punti di accessibilità pubblica. collettiva dal quale si aprono punti sia panoramici che abbracciano Strade di valore paesaggistico disturbare la percezione dello spazio rurale dell’area a vincolo. l’insieme campagna – centro storico , sia scorci su particolari caratteristici del paesaggio urbano e agricolo.

14 C) OBIETTIVI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE - DISCIPLINA D’USO (art.143 c.1 lett. b, art.138 c.1)

Strutture del paesaggio e relative A - obiettivi con valore di indirizzo B - direttive C - prescrizioni componenti 1.a.1. Mantenere i caratteri geomorfologici delle Colline di 1.b.1 Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della

1 - Struttura idrogeomorfologica Siena con particolare riferimento alla protezione dal dissesto pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, Geomorfologia idrogeologico. ciascuno per propria competenza, provvedono a: Idrografia naturale 1.a.2. Tutela dei geositi come testimonianza della storia - tutelare l’integrità degli affioramenti; L’area di variante non è collocata nei pressi di affioramenti. Idrografia artificiale geologica delle colline di Siena.

- non precludere la visibilità del geosito mediante infrastrutture o altro che possa impedirne la fruibilità. Nell’area di variante non sono presenti geositi

2 - Struttura 2.a.1. Migliorare i livelli di permeabilità ecologica del territorio. 2.c.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 2.c.1. Sia tutelata l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, ove eco sistemica/ambientale pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di presente, costituita da elementi vegetali lineari (siepi, siepi alberate, - Componeneti naturalistiche 2.a2. Conservare gli agroecosistemi tradizionali ed il settore, ciascuno per propria competenza, provvedono a: vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, grandi alberi - Aree di riconosciuto valore caratteristico rapporto con gli ambienti forestali. - individuare e tutelare gli elementi vegetali relittuali del paesaggio camporili, piccoli laghetti e pozze). naturalistico (Aree Protette, Siti Nell’area di variante non si prevedono modifiche incidenti o interferenze agrario (siepi, filari alberati, alberi camporili, boschetti, boschi con la struttura ecologia esistente. Natura 2000) 2.a.3. Aumentare i livelli di qualità e maturità degli ecosistemi ripariali, ecc.) al fine di migliorare i livelli di permeabilità ecologica forestali. diffusa del territorio, anche programmando interventi di loro nuova 2.c.2. Non sono ammessi interventi sulla vegetazione ripariale e sugli realizzazione; eco- sistemi fluviali in contrasto con le specifiche norme in materia. 2.c.4. Tutelare il reticolo idrografico minore, la vegetazione L’area di variante non interessa elementi vegetali del paesaggio agrario. Eventuali interventi in tale contesto dovranno porsi l’obiettivo della ripariale e l’integrità degli ecosistemi torrentizi salvaguardia della vegetazione ripariale, della continuità longitudinale e - individuare soglie di trasformabilità dell'infrastrutturazione trasversale degli ecosistemi fluviali valorizzando le tecniche di ingegneria ecologica, anche sulla base della struttura agraria riconosciuta dal naturalistica, fatti salvi gli interventi per la messa in sicurezza idraulica delle sponde. Detti interventi dovranno garantire la conservazione degli presente Piano; habitat faunistici presenti. Nell’area di variante non si prevedono modifiche incidenti o interferenze con la struttura ecologia esistente. L’area di variante non interessa ecosistemi fluviali.

- Individuare e tutelare/riqualificare i corridoi ecologici ancora esistenti e gli elementi del paesaggio agrario e forestale in grado di impedire la saldatura dell’urbanizzato (varchi ecologici); L’area di variante non interessa corridoi ecologici ed elementi del paesaggio agrario.

- ridurre i livelli di impermeabilità ecologica e dell’effetto barriera degli elementi infrastrutturali lineari mediante realizzazione di interventi di mitigazione; L’intervento prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica al posto degli edifici recenti, pertanto eventuali opere di mitigazioni saranno coerenti con le strategie.

- valorizzare le aree verdi presenti all’interno degli insediamenti e ai margini degli stessi; conservazione ed ampliamento delle stesse; L’area di variante non interessa aree verdi.

- programmare una gestione selvicolturale di tipo naturalistico finalizzata alla conservazione degli ecosistemi forestali, delle emergenze vegetazionali, nonché alla difesa da incendi e altre cause avverse; Nell’area di variante non si prevedono modifiche incidenti o interferenze con l’ecosistema forestale.

- incentivare il mantenimento/recupero degli agroecosistemi; L’area di variante non interessa agroecosistemi.

15 - garantire una gestione idraulica compatibile con la conservazione delle formazioni ripariali e con la tutela degli ecosistemi torrentizi; L’area di variante non interessa gli ecosistemi torrentizi.

- gli eventuali interventi in ambito agricolo sono vincolati alla realizzazione di interventi di ricostituzione degli elementi lineari e puntuali del paesaggio agricolo (siepi, siepi alberate, boschetti, filari alberati). L’area di variante non interessa elementi agricoli. 3 - Struttura antropica 3.a.1. Tutelare il rapporto che l’area panoramica circostante 3.b.1. Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 3.c.1. Sono ammessi interventi di trasformazione del patrimonio edilizio 3 Insediamenti storici Siena instaura con la città intramoenia e con la sua cinta pianificazione, negli atti del governo del territori e nei piani di settore, del sistema insediativo storico urbano extra-moenia ivi comprese le 4 Insediamenti contemporanei muraria. ciascuno per propria competenza, provvedono a: prime espansioni otto-novecentesche lungo la viabilità di crinale, a 5 Viabilità storica condizione che: 6 Viabilità contemporanea, 3.a.2. Tutelare e valorizzare il basamento della città entra- - individuare, anche sulla base delle indicazioni del Piano impianti ed infrastrutture moenia costituito da aree verdi e agricole. paesaggistico, il centro storico di Siena e il relativo intorno - siano garantiti la coerenza con la struttura insediativa di impianto 8Paesaggio agrario territoriale, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, da storico, il mantenimento dei caratteri tipologici e architettonici di 3.a.3. Tutelare il sistema insediativo storico urbano extra- intendersi quale area fortemente interrelata al bene medesimo sul impianto storico degli edifici e l'utilizzo di soluzioni formali, finiture moenia ivi comprese le prime espansioni otto-novecentesche, piano morfologico, percettivo, identitario e storicamente su quello esterne e cromie, anche con il ricorso a tecnologie e materiali mantenendo la leggibilità dell’impianto morfologico, i caratteri storico-architettonici del patrimonio edilizio, al fine di funzionale; moderni, coerenti con il contesto e con i valori espressi dall'edilizia salvaguardarne l’integrità storico-culturale, le sue relazioni L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto locale; figurative con il centro storico adiacente, con la viabilità e la urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto morfologia dei luoghi, la percezione visiva e la valenza anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Si intende, urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli identitaria anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Si intende, quindi, quindi, preservare il carattere identitario dell’ambiente nel quale si 3.a.4. Garantire che gli interventi di trasformazione inserisce. preservare il carattere identitario dell’ambiente nel quale si inserisce urbanistica ed edilizia non compromettano la leggibilità della forma e l’immagine della città storica, nonché gli elementi - riconoscere i margini degli insediamenti e dei tessuti urbani sulla - sia garantita la tutela e la conservazione dei caratteri storici e strutturanti il paesaggio, concorrano alla riqualificazione del base delle indicazioni del Piano Paesaggistico, quali limite morfologici degli spazi aperti di impianto storico evitandone la sistema insediativo, assicurino qualità architettonica e rappresentino progetti di integrazione paesaggistica. percepibile dell’insediamento urbano rispetto al territorio rurale e frammentazione e l’introduzione di elementi di finitura e di arredo in naturale; contrasto con il contesto paesaggistico; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Si intende, quindi, l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. preservare il carattere identitario dell’ambiente nel quale si inserisce.

- le regole generative degli insediamenti, gli elementi strutturanti il - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle paesaggio, nonché quelli espressivi dell'identità dei luoghi; pertinenze originarie o comunque storicizzate, siano mantenuti i L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento del urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli sottofondo, i manufatti presenti e il sistema del verde (vegetazione anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Si intende, arborea ed arbustiva, aiuole, giardini) e i viali di accesso alla città quindi, preservare il carattere identitario dell’ambiente nel quale si storica; inserisce. L’area di variante non interessa parchi e/o giardini storici.

- individuare zone di compromissione relative ad interventi non - siano conservati e riqualificati gli spazi e le aree libere e quelle a correttamente inserite nel contesto e a elementi di disturbo delle verde a margine degli edifici o intercluse nel tessuto storico, visuali da e verso il centro storico di Siena e orientare gli mantenendone i caratteri e le qualità distintive (arredi, corredi interventi alla riqualificazione dell'immagine della città e degli vegetazionali, pavimentazioni, percorsi); elementi significativi del paesaggio circostante; L’intervento prevede un’area aperta interna pertinenziale al complesso L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto edilizio nel rispetto delle strategie. urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto - siano mantenuti i percorsi storici, i camminamenti, i passaggi, gli l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. accessi storici al centro storico di Siena e le relative opere di arredo; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto - i coni visivi che si aprono verso la 'città storica', con particolare urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli riguardo alle visuali prospettiche apprezzabili dalle vie di anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto accesso. l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie.

16 L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto - siano conservati i valori identitari dello skyline dell’insediamento urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli storico; anni ‘50e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto rispetto dei limiti e delle strategie, non impedirà visuali prospettiche. urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Si intende, 3.c.2. Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: quindi, preservare il carattere identitario dell’ambiente nel quale si inserisce. orientare gli interventi di trasformazione e manutenzione del patrimonio - edilizio verso la conservazione dei caratteri morfologici, - le nuove aree di sosta e parcheggio, elaborate sulla base di architettonici, cromatici e tipologici storici; progetti di integrazione paesaggistica, non compromettano l’integrità L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto della percezione visiva da e verso la città storica e le emergenze, urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli garantendo il mantenimento di ampie superfici permeabili. anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel L’intervento non prevede la realizzazione di parcheggi pubblici, quelli rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari privati invece saranno realizzati in modo da rispettare le strategie. dell’ambiente nel quale si inserisce.

3.c.2. Gli interventi di trasformazione urbanistica ed sono ammessi - assicurare la compatibilità delle forme del riuso con la tipologia edilizia a condizione che: degli edifici di valore storico; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto - siano mantenuti i caratteri connotativi della trama viaria storica e i urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli manufatti che costituiscono valore storico-culturale; anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Il recupero L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto dell’edificio storico a fini residenziali è stato debitamente studiato in modo urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli da non stravolgere il sistema insediativo. anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire sulla viabilità. - orientare gli interventi, nell’intorno territoriale del centro storico di Siena, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, verso la - siano mantenuti i coni e i bersagli visivi (fondali, panorami e conservazione dei caratteri di matrice storica e delle relazioni skylines); percettive tra l'insediamento storico e il contesto paesaggistico, L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto garantendo coerenza e continuità con i valori espressi dal urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio storico paesaggio contermine, anche attraverso la riqualificazione del sistema e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto dei delle percorrenze dolci tra l’insediamento storico e il suo contesto; limiti e delle strategie, non impedirà visuali prospettiche. L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli - siano mitigati gli effetti di frattura indotti dagli interventi anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto infrastrutturali, sul paesaggio; l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli - limitare i completamenti edilizi orientando quelli ammissibili verso anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire interventi coerenti e compatibili con il contesto in cui si inseriscono, nel sistema infrastrutturale. sia sul piano delle forme architettoniche che della qualità insediativa, garantendo l'integrità morfologica ed estetico- percettiva del centro - mantengano l’accessibilità ai luoghi da cui è possibile godere delle storico di Siena, la conservazione e qualificazione dei margini urbani visuali a maggiore panoramicità; riconosciuti, valutandone la dimensione in relazione alla consistenza e L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto alle relazioni dimensionali dell’insediamento esistente; urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli rispetto dei limiti e delle strategie, non impedirà visuali prospettiche. anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari - sia garantita qualità insediativa attraverso un’articolazione dell’ambiente nel quale si inserisce. equilibrata tra spazi aperti e costruito con particolare riferimento alla qualità progettuale degli spazi di fruizione collettiva; - orientare gli interventi alla riqualificazione dell'immagine della città L’intervento prevede un’area aperta interna pertinenziale al complesso e degli elementi significativi del paesaggio circostante, in particolare al edilizio nel rispetto delle strategie. recupero e riqualificazione delle aree interessate dalla presenza di manufatti incongrui per tipologia, dimensione e caratteri formali; - non costituiscano previsioni di nuova edificazione che costituiscano L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato; urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli L’intervento dell’area, si pone in condizione di soddisfare le strategie. anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. 17 - contenere i processi di urbanizzazione incentivando interventi di - riqualifichino le aree rurali interstiziali e periurbane limitrofe all’area di recupero del patrimonio edilizio esistente e la riqualificazione intervento, privilegiando il mantenimento delle pratiche agricole, paesaggistica delle aree produttive e commerciali dei fondovalli, garantendo la connessione delle aree verdi interne e/o a margine anche attraverso interventi di integrazione visiva e funzionale con gli dell’edificato con la struttura di impianto rurale presente o da assi di percorrenza tra la città e la campagna; ripristinare. L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza influire sul l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. paesaggio agricolo.

- impedire saldature lineari di sistemi insediativi storicamente distinti e non realizzare nuovi insediamenti che possano competere gerarchicamente e visivamente con l’aggregato storico; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie non competerà con il primo.

- prevedere adeguate opere di integrazione paesaggistica e mitigazione per i parcheggi pubblici e privati; L’intervento non prevede la realizzazione di parcheggi pubblici, quelli privati invece saranno realizzati in modo da rispettare le strategie.

- assicurare che i nuovi interventi si armonizzino per forma, dimensione, partitura, allineamento ed orientamento con il tessuto consolidato e si rapportino con le modalità insediative storiche e con i segni significativi del paesaggio; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce.

- garantire qualità insediativa anche attraverso un'articolazione equilibrata tra costruito e spazi aperti, ivi compresi quelli di fruizione collettiva; L’intervento prevede un’area aperta interna pertinenziale al complesso edilizio nel rispetto delle strategie.

- evitare che nuovi insediamenti erodano l’integrità degli assetti figurativi del paesaggio agrario di valore; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza influire sul paesaggio agricolo.

- limitare all’interno delle aree di massima visibilità, trasformazioni morfologiche ed edilizie, prevedendo, per quelle ammissibili, una valutazione dell’impatto visivo; L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce.

- migliorare la transizione tra paesaggio urbano e territorio aperto. L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, non ostacolerà la transizione tra il paesaggio urbano e il territorio aperto.

18 3.a.5. Conservare i caratteri morfologici, tipologici, Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, 3.c.3. Per gli interventi che interessano le ville, i complessi monumentali e architettonici delle ville e i relativi giardini/parchi nelle loro negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per relativi parchi, orti e giardini di valore storico-architettonico sono prescritti: configurazioni storiche, nonché le relative aree di pertinenza propria competenza, provvedono a: paesaggistica. - il mantenimento dell’impianto tipologico/architettonico l’utilizzo di

soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia 3.a.6. Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, 3.b.3. riconoscere : storica di riferimento; percettive) tra ville padronali, case coloniche, viabilità storica e L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto la campagna. - i caratteri morfologici, tipologici, architettonici che contraddistinguono gli edifici e i complessi monumentali di valore storico-paesaggistico, urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli ville, relativi parchi e giardini storici; anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto - la compatibilità tra destinazioni d’uso, anche rispetto alla l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. realizzazione di cantine interrate e aree di servizio ad esse funzionali; - l’ambito di pertinenza paesaggistica (intorno territoriale) da intendersi L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto quali aree fortemente interrelate al bene medesimo sul piano urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli morfologico, percettivo e storicamente su quello funzionale; anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. La destinazione L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto d’uso residenziale è studiata in modo da soddisfare le strategie. urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto - Il mantenimento dell’unitarietà delle aree libere e degli spazi l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. pertinenziali; L’intervento prevede un’area aperta interna pertinenziale al complesso - il sistema delle relazioni (gerarchiche, funzionali, percettive) tra ville edilizio nel rispetto delle strategie. padronali, case coloniche, viabilità storica e la campagna. L’area di variante non interessa ville padronali, case coloniche e - in presenza di parchi, di giardini storici o di sistemazioni delle campagna. pertinenze originarie o comunque storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel loro andamento che nel trattamento delle finiture, dei manufatti presenti (serre storiche, limonaie, grotti, 3.b.4. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: fontane, annessi per usi agricoli, opifici, muri di perimetrazione) e del sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, aiuole, giardini), - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la il mantenimento dei viali di accesso, e degli assi visivi. riconoscibilità delle relazioni tra ville padronali, case coloniche, L’area di variante non interessa parchi e/o giardini storici. viabilità storica e la campagna e la conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici delle ville, dei parchi, orti,/giardini, degli altri manufatti ad esse legati (limonaie e altri 3.c.4. Per gli interventi relativi a edifici di valore storico, tipologico e annessi di valore storici, cappelle); architettonico appartenenti ad un sistema storicamente consolidato è prescritto il mantenimento del carattere distintivo del rapporto di gerarchia L’area di variante non interessa ville padronali, case coloniche e tra edifici principali e di pertinenza attraverso la conservazione dei caratteri campagna. estetico-percettivi che contraddistinguono tale sistema; non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi costituenti il - nell’intorno territoriale, ovvero ambito di pertinenza paesaggistica, sistema storicamente consolidato che ne comportino la destrutturazione. delle ville, orientare gli interventi che interessano i manufatti, le opere L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto di valore storico, le aree agricole e boschive, verso la conservazione urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli dei caratteri di matrice storica. anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli dell’ambiente nel quale si inserisce. anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. 3.c.5. Gli interventi dovranno garantire :

- il recupero degli edifici esistenti e la conservazione dell’impianto tipologico, l’utilizzo di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la tipologia storica di riferimento; L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire sulla viabilità.

19 - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia mantenuta l’unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni strutturali, con pavimentazioni non omogenee, e l’introduzione di elementi di finitura e di arredo in contrasto con la leggibilità del carattere strutturante del sistema; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica e un’area interna pertinenziale al complesso edilizio nel rispetto delle strategie.

- il recupero e il mantenimento della viabilità storica. L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire sulla viabilità. 3.a.7. Tutelare gli edifici, i complessi architettonici e i Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, 3.c.6. Per gli interventi che interessano gli edifici, i complessi architettonici manufatti di valore storico e architettonico ivi inclusi gli negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per e i manufatti di valore storico, architettonico e testimoniale ivi inclusi gli aggregati rurali. propria competenza, provvedono a: aggregati urbani e/o rurali, sono prescritti:

3.a.8. Conservare le relazioni (gerarchiche, funzionali, 3.b.5. riconoscere la struttura insediativa storica di crinale, i caratteri - il mantenimento dell’impianto tipologico/architettonico e l’utilizzo di percettive) del sistema insediativo storico (urbano e morfologici, tipologici, architettonici e la rilevanza visiva e identitaria soluzioni formali, finiture esterne e cromie, anche con il ricorso a nel contesto paesaggistico con particolare attenzione alla gerarchia dei rurale). tecnologie e materiali moderni, coerenti con i valori espressi centri urbani maggiori e minori, nelle loro interrelazioni e nel rapporto figurativo con il territorio aperto, e a definire strategie, misure e regole dall'edilizia locale e con i caratteri storici; /discipline volte a: L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto - orientare le trasformazioni, compresa la manutenzione, verso la urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli conservazione dei caratteri morfologici, tipologici, architettonici, anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel storici e identitari, appartenenti alla consuetudine dei luoghi e rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari incrementando il livello di qualità là dove sussistono situazioni di dell’ambiente nel quale si inserisce. degrado; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto - in presenza di sistemazioni delle pertinenze originarie o comunque urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli storicizzate, il mantenimento dei percorsi interni sia nel loro anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel andamento che nel trattamento del sottofondo, dei manufatti presenti rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari e del sistema del verde (vegetazione arborea ed arbustiva, dell’ambiente nel quale si inserisce. aiuole, giardini); L’intervento prevede un’area aperta interna pertinenziale al complesso - assicurare la compatibilità tra forme del riuso, destinazioni d’uso e edilizio nel rispetto delle strategie. caratteri tipologici degli edifici e delle aree di pertinenza; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto - in presenza di un resede originario o comunque storicizzato, sia urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli mantenuta l’unitarietà percettiva delle aree e degli spazi pertinenziali anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni rispetto delle strategie, assicura la compatibilità con il primo. strutturali, con pavimentazioni non omogenee conservare i manufatti accessori di valore storico-architettonico; - il corretto uso delle aree pertinenziali, disciplinando la L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto realizzazione di garages, tettoie, recinzioni e schermature, la urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli sistemazione della viabilità di servizio e l’impianto di vegetazione anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica e un’area interna arborea, al fine di evitare rilevanti cesure con il territorio agricolo; pertinenziale al complesso edilizio nel rispetto delle strategie. L’intervento prevede un’area aperta interna pertinenziale al complesso edilizio, che nel rispetto delle strategie non influirà negativamente sul - la leggibilità dell’impianto storico e il suo grado di rilevanza visiva paesaggio agricolo. all’interno del contesto paesaggistico. L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto - a riconoscere l’assetto delle relazioni (gerarchiche, funzionali, urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli percettive) del sistema insediativo nel suo complesso, urbano e anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto rurale, di impianto storico; l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce.

20 - definire strategie, misure e regole/discipline volte a orientare le trasformazioni verso la riconoscibilità delle relazioni del sistema insediativo di impianto storico comprensivi dei rapporti tra città e campagna e tra centri, nuclei, complessi, aggregati, ecc., storici L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Nel rispetto delle strategie gli interventi saranno mirati a preservare le relazioni del sistema insediativo. 3.a.9. Conservare i percorsi della viabilità storica quali Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, 3.c.7. Gli interventi che interessano i percorsi della viabilità storica sono elementi di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per ammessi a condizione che: territorio aperto, che tendono a qualificare l’identità e la propria competenza, provvedono a: riconoscibilità dei percorsi. - non alterino o compromettano l’intorno territoriale, i tracciati di 3.b.6. riconoscere i percorsi della viabilità storica, i relativi caratteri collegamento nella loro configurazione attuale, evitando modifiche strutturali/tipologici (gerarchie, giacitura, tracciato, …), le opere d’arte degli andamenti altimetrici (fatta eccezione per gli interventi necessari (quali muri di contenimento, ponticelli, …) e le dotazioni vegetazionali di per la messa in sicurezza idraulica), delle sezioni stradali e degli corredo di valore storico-tradizionale quali elementi fondamentali di caratterizzazione del paesaggio. sviluppi longitudinali e che per la messa in sicurezza vengano L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica . urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica. Inoltre riconosce urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli i caratteri degli elementi del paesaggio. anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire sulla viabilità. 3.b.7. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: - siano conservate le opere d’arte (muri di contenimento, ponticelli,…) - limitare, su tracciati di particolare visibilità e valore storico, gli e i manufatti di corredo (pilastrini, edicole, marginette, cippi, ...) di interventi di adeguamento, circonvallazioni, innesti sul tracciato valore storico-tradizionale; storico ecc., nonché la localizzazione di impianti di distribuzione L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto carburante; urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire sulla viabilità. - sia conservato l’assetto figurativo delle dotazioni vegetazionali di corredo di valore storico-tradizionale; - conservare, anche per gli eventuali interventi di cui sopra, i caratteri L’area di variante non interessa elementi vegetali di valore storico- strutturali/tipologici, le opere d’arte e i manufatti di corredo di valore tradizionale. storico-tradizionale, le relazioni storiche funzionali tra i tracciati, le emergenze architettoniche/insediamenti da essi connessi (pievi, ville, - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del manto corti, monasteri, borghi,…) e i luoghi aperti; stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni stradali L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con il carattere urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli (di naturalità e di ruralità) del contesto; anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli dell’ambiente nel quale si inserisce. anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire sulla viabilità. - valorizzare la viabilità minore, le strade vicinali, poderali e campestri, i sentieri. - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta i L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, i caratteri strutturali/tipologici urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli della viabilità storica e non comporti significativo aumento della anni ‘50 la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire superficie impermeabile; sulla viabilità. L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce.

- la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per dimensione, tipologia e materiali, ai caratteri naturali (di ruralità) dei luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, garantendo l’intervisibilità e l’integrità percettiva delle visuali panoramiche; 21

L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ‘50e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie.

- il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il valore paesaggistico del contesto e non enfatizzato con installazioni di natura varia. L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie.

3.a.10. Mantenere, recuperare e valorizzare la via Francigena Gli enti territoriali, i soggetti pubblici nei piani di settore, negli strumenti 3.c.8. Gli interventi che interessano la via Francigena sono ammessi a e le relative opere e manufatti storici che in quanto elementi della pianificazione e negli atti del governo del territorio, ciascuno per condizione che: rappresentativi della rete di fruizione storica del territorio, propria competenza, provvedono a: salvaguardando altresì le relazioni con il contesto - siano conservate le opere d’arte (muri di contenimento, ponticelli ) e paesaggistico ed individuando azioni compatibili e mirate 3.b.8. adeguare i propri piani con il tracciato della via Francigena così di pertinenza stradale (pilastrini, edicole, marginette, cippi) di valore all’accrescimento della fruizione come determinato da Ministero per i Beni culturali (MiBAC),fatta salva la storico quali elementi fondamentali di caratterizzazione degli assetti possibilità motivata di adottare varianti ,sulla base di documentazione paesaggistici; storica, a tale percorso ufficiale secondo le procedure stabilite; L’intervento non prevede opere d’arte. La via Francigena, già individuata nel territorio senese, passa su viale Cavour come emerge dal Piano Strutturale nelle NTA all’art.39, ma - sia mantenuto il tracciato nella sua configurazione attuale l’intervento non incide su di essa. determinata dal MiBAC, le eventuali modifiche saranno ammesse se utili alla sicurezza degli utenti e/o migliorativi in termini di valore 3.b.9. individuare e riconoscere i caratteri strutturali/tipologici e le opere paesaggistico; d’arte connesse; La via Francigena, già individuata nel territorio senese, passa su viale L’intervento non prevede opere d’arte. Cavour come emerge dal Piano Strutturale nelle NTA all’art.39, ma l’intervento non incide su di essa. 3.b.10. individuare il sistema degli edifici specialistici (pievi, stazioni di posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, …) connessi e funzionali al tracciato. - nei tratti in cui il percorso si sviluppa su viabilità ordinaria, l’eventuale L’intervento non prevede destinazioni d’uso connessi al tracciato della via l’introduzione di sistemi, opere e manufatti per la regolazione del Francigena. flusso veicolare (rotatorie, svincoli, circonvallazioni, innesti, dissuasori) deve garantire la percorrenza escursionistica anche in 3.b.11. Definire strategie, misure e regole /discipline volte a: sede separata; - adottare azioni mirate all’inserimento della via Francigena nella La via Francigena, già individuata nel territorio senese, passa su viale Rete Escursionistica Toscana (R.E.T.) di cui alla L.R.n.17/1998; Cavour come emerge dal Piano Strutturale nelle NTA all’art.39, ma La via Francigena, già individuata nel territorio senese, passa su viale l’intervento non incide su di essa. Cavour come emerge dal Piano Strutturale nelle NTA all’art.39, ma l’intervento non incide su di essa. - per la viabilità non asfaltata sia mantenuta l'attuale finitura del manto stradale; nella necessità di inserire nuove pavimentazioni stradali - riqualificare i tratti dove il tracciato storico coincide con la viabilità dovranno essere utilizzati materiali e tecniche coerenti con il carattere carrabile contemporanea prevedendo sistemazioni coerenti con il (di naturalità e di ruralità) del contesto; significato della Via ed eventuali percorsi alternativi per la L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto fruizione; urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli La via Francigena, già individuata nel territorio senese, passa su viale anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire Cavour come emerge dal Piano Strutturale nelle NTA all’art.39, ma sulla viabilità. l’intervento non incide su di essa. - la realizzazione di aree di sosta e di belvedere non comprometta il - definire criteri modalità ,limiti e per eventuali interventi di valore simbolico e i caratteri dei luoghi, i caratteri strutturali/tipologici adeguamento del tracciato esistente, che dovranno comunque della viabilità storica e non comporti significativo aumento della mantenere i caratteri strutturali-tipologici, le opere d’arte ed i superficie impermeabile; manufatti di corredo di valore storico-tradizionale; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto La via Francigena, già individuata nel territorio senese, passa su viale urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli Cavour come emerge dal Piano Strutturale nelle NTA all’art.39, ma anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel l’intervento non incide su di essa. rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce. - conservare, anche per gli eventuali interventi di adeguamento, i caratteri strutturali/tipologici, le opere d’arte e i manufatti di corredo di valore storico-tradizionale;

22 - evitare la localizzazione,lungo il tracciato della via francigena di - la cartellonistica e i corredi agli impianti stradali siano congrui, per strutture incongruenti e squalificanti rispetto al valore simbolico dimensione, tipologia e materiali, al valore simbolico e ai caratteri dei riconosciuto anche attraverso l’individuazione di adeguati ambiti di luoghi, ai caratteri strutturali/tipologici della viabilità storica, rispetto territoriale; garantendo l’intervisibilità e l’integrità percettiva delle visuali La via Francigena, già individuata nel territorio senese, passa su viale panoramiche; Cavour come emerge dal Piano Strutturale nelle NTA all’art.39, ma L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto l’intervento non incide su di essa. urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto - salvaguardare le relazioni storiche-funzionali tra il tracciato e gli l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. edifici specialistici ad esso connessi (pievi, stazioni di posta, ricoveri di pellegrini, ostelli, …), privilegiando, nel riuso del patrimonio - il trattamento degli spazi interclusi nelle rotatorie sia coerente con il edilizio, funzioni qualificanti e di eccellenza coerenti con il valore valore simbolico e paesaggistico del contesto e non enfatizzato con simbolico del percorso (quali ad esempio attività di tipo museale, installazioni di natura varia. religioso, documentaristico, didattico, informativo,…) assicurandone L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto la compatibilità con la tipologia edilizia e, ove possibile, la fruizione urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli pubblica; anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto L’intervento non prevede destinazioni d’uso connessi al tracciato della via l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. Francigena.

- valorizzare il ruolo di itinerario storico-culturale del tracciato garantendone, ove possibile, la fruizione pubblica, favorendone mobilità di accesso, la percorribilità e la fruibilità con forme di mobilità lenta. La via Francigena, già individuata nel territorio senese, passa su viale Cavour come emerge dal Piano Strutturale nelle NTA all’art.39, ma l’intervento non incide su di essa. 3.a.11. Mantenere gli assetti figurativi del paesaggio agrario Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, 3.c.9. Gli interventi incidenti sull’assetto idrogeologico che comportano tradizionale salvaguardandone le relazioni storicamente negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno per trasformazioni della maglia agraria e dei suoli agricoli sono ammessi a consolidate di tipo funzionale e percettivo con l’insediamento propria competenza, provvedono a: condizione che: storico, in particolare di crinale. 3.b.12. riconoscere, anche sulla base delle indicazioni del Piano - garantiscano l’assetto idrogeologico e si accordino con le 3.a.12. Tutelare il patrimonio rurale sparso di valore storico- paesaggistico, la struttura consolidata del paesaggio agrario quale esito caratteristiche morfologiche proprie del contesto quanto a forma, dell'interazione tra caratteri idrogeomorfologici, insediativi e colturali, alla tipologico nonché le relazioni spaziali-funzionali con le aree e dimensioni, orientamento; quale sono associate forme e modalità di gestione agricola. Con gli spazi pertinenziali. particolare riferimento a: L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, nel rispetto delle strategie, intende - la maglia agraria letta rispetto alla sua dimensione, alla rete della conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce. viabilità poderale e interpoderale, al grado di infrastrutturazione ecologica di valenza paesaggistica (siepi, filari, alberi isolati, - sia garantita la continuità della viabilità interpoderale sia per finalità di formazioni vegetali di corredo); servizio allo svolgimento delle attività agricole sia per finalità di L’area di variante non interessa elementi vegetali del paesaggio agrario. fruizione del paesaggio rurale. Gli eventuali nuovi percorsi dovranno essere coerenti con il contesto paesaggistico per localizzazione, - le sistemazioni idraulico-agrarie (ciglionamenti, lunette, dimensioni, finiture, equipaggiamento vegetale, evitando la terrazzamenti, acquidocci, scoline, fossi, ...), con particolare banalizzazione dell'uso del cipresso e l'utilizzo di specie non riferimento a quelle ancora funzionanti; coerenti con il contesto rurale L’area di variante non interessa elementi vegetali del paesaggio agrario. L’area di variante non interessa elementi del paesaggio agrario.

- le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e - sia garantita la continuità della rete di infrastrutturazione ecologica a insediamento, sia sul piano morfologico-percettivo che su quello valenza paesaggistica (anche attraverso l’inserimento di nuove siepi, funzionale; fasce boscate e fasce di vegetazione riparia come compensazione L’area di variante non interessa elementi vegetali del paesaggio agrario. rispetto a quelle rimosse); L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto - gli assetti colturali. urbano di rilevante interesse, nel rispetto delle strategie, intende L’area di variante non interessa elementi vegetali del paesaggio agrario. conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce.

- riconoscere, all’interno delle superfici boscate, le isole di coltivo, i - siano limitati i rimodellamenti della configurazione orografica pascoli, i prati e i pascoli arborati non assimilabili a bosco. preesistente (livellamenti) che provochino l'eliminazione complessiva L’area di variante non interessa elementi vegetali del paesaggio agrario. delle opere di sistemazione e regimentazione dei suoli.

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3.b.13. Individuare le aree caratterizzate dalla permanenza di assetti L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto agrari tradizionali (struttura consolidata del paesaggio agrario di impianto urbano di rilevante interesse, consiste nel mantenimento dell’edificio degli tradizionale e pastorale di interesse storico). anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, non prevede L’area di variante non interessa elementi del paesaggio agrario. rimodellamenti della configurazione orografica.

3.b.14. Riconoscere il patrimonio edilizio rurale sparso o aggregato di valore storico, tipologico e architettonico. 3.c.10. Gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio rurale e delle L’area di variante non interessa elementi del patrimonio edilizio rurale. relative aree pertinenziali sono ammessi a condizione che:

- venga mantenuta la relazione spaziale funzionale e percettiva tra 3.b.15. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa- fattoria,…) e paesaggio agrario circostante, storicamente strutturante il contesto - promuovere e incentivare le attività agricole, quali pratiche di territoriale; conservazione e miglioramento del paesaggio e dell'ambiente L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto rurale; urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel urbano di rilevante interesse, non interessa elementi del paesaggio rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari agrario e dell’ambiente rurale. dell’ambiente nel quale si inserisce.

- definire gli interventi di conservazione e miglioramento del paesaggio - sia mantenuta l’unitarietà percettiva delle aree e degli spazi e dell'ambiente rurale finalizzati al mantenimento dei caratteri di pertinenziali comuni evitandone la frammentazione con delimitazioni valore paesaggistico espressi dall'area di vincolo, da attuarsi anche strutturali, con pavimentazioni non omogenee (sia vietato il dell'ambito dei PAPMAA (Programma Aziendale Pluriennale di frazionamento, con delimitazioni strutturali, dei resedi pavimentati Miglioramento Agricolo Ambientale); originariamente ad uso comune); L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, non interessa elementi del paesaggio urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli agrario e dell’ambiente rurale. anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari - gestire le trasformazioni edilizie assicurando il mantenimento dell’ambiente nel quale si inserisce. della relazione spaziale funzionale e percettiva tra insediamento ( piccolo nucleo di crinale o di poggio, villa-fattoria, …) e paesaggio - nella realizzazione di tettoie, recinzioni, garages e schermature, agrario circostante, storicamente strutturante il contesto territoriale viabilità di servizio, corredi vegetazionali, elementi di arredo nelle aree e la conservazione dell’impianto tipologico e architettonico, l’utilizzo pertinenziali, sia garantito il mantenimento dei caratteri di ruralità, di soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con la delle relazioni spaziali, funzionali e percettive con l’edificato e con il tipologia storica di riferimento; contesto nella continuità visiva tra gli aggregati rurali; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce. dell’ambiente nel quale si inserisce.

- mantenere in presenza di un resede originario la caratteristica unità - sia tutelata l’efficienza dell’infrastrutturazione ecologica, ove tipologica, conservando i manufatti accessori di valore storico- presente, costituita da elementi vegetali lineari, (siepi, siepi alberate, architettonico; vegetazione ripariale) e puntuali (piccoli nuclei forestali, grandi alberi L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto camporili, piccoli laghetti e pozze). urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie. anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari - mantenere, nei contesti spiccatamente caratterizzati da varietà dell’ambiente nel quale si inserisce. colturali, il mosaico agrario. L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, non interessa elementi del paesaggio 3.c.11. Non sono ammesse demolizioni e relativi accorpamenti dei volumi agrario e dell’ambiente rurale. demoliti che comportino la destrutturazione del sistema insediativo storico- funzionale costituito.

- privilegiando la semplicità delle soluzioni d’impianto, l'utilizzo della viabilità esistente, le proporzioni degli edifici tradizionali riferibili a modelli locali, assecondando la morfologia del terreno limitando gli interventi di sbancamento;

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L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce.

3.c.12. I nuovi edifici rurali a carattere residenziale siano realizzati:

- in coerenza con le modalità insediative storicamente consolidate lette nelle componenti e relazioni principali (allineamenti, gerarchie dei percorsi, relazioni tra percorsi, edificato e spazi aperti) e con le tipologie edilizie appartenenti alla tradizione dei luoghi; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie.

- nella progettazione delle cantine siano evitate soluzioni monumentali e fuori scala dei fronti, e i piazzali di pertinenza siano strettamente dimensionati in rapporto alle necessità di servizio, valutando, sui crinali e nelle aree ad elevata intervisibilità, la compatibilità con la morfologia dei luoghi, privilegiando una localizzazione prossima ad una idonea rete viaria esistente; L’intervento non prevede la progettazione di cantine, inoltre prevede un’area aperta interna pertinenziale al complesso edilizio nel rispetto delle strategie. Per quanto riguarda l’intervisibilità e la compatibilità con la morfologia dei luoghi, l’intervento non comporta alcuna modifica e si pone in condizione di soddisfare le strategie.

- con la particolare attenzione a che l’installazione di impianti solari termici e fotovoltaici sulle coperture sia limitata esclusivamente ad ambiti non in posizioni tali da alterare la percezione di unitarietà dei manti di copertura del centro storico di Siena. L’intervento non comporta alcuna modifica e si pone in condizione di soddisfare le strategie.

3.c.11. I nuovi annessi agricoli siano realizzati:

- assecondando la morfologia del terreno e limitando gli interventi di sbancamento; L’area di variante non interessa annessi agricoli.

- non interferendo negativamente con i manufatti di valore storico e architettonico e loro aree di pertinenza; L’area di variante non interessa annessi agricoli.

- con il ricorso a soluzioni tecnologiche e materiali che assicurino la migliore integrazione paesaggistica privilegiando edilizia eco- compatibile e favorendo la reversibilità dell’installazione, la riciclabilità delle componenti riutilizzabili e il risparmio energetico relativo all’intero ciclo di vita. L’area di variante non interessa annessi agricoli.

3.c.12. Non sono ammessi gli interventi che trasformino le serre esistenti e i manufatti temporanei in volumetrie edificate. L’intervento di variante non prevede la realizzazione e/o trasformazione di serre e manufatti temporanei.

25 4 - Struttura percettiva 4.a.1. Salvaguardare e valorizzare le visuali Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della 4.c.1. Gli interventi di trasformazione sono ammessi a condizione - Percorsi e punti di vista panoramici e/o panoramiche che storicamente si aprono versopianificazione, che non interferiscano negativamente con le visuali panoramiche, di belvedere l’insediamento murato della città di Siena e in direzione negli atti del governo del territori e nei piani di settore, ciascuno limitandole o occludendole e sovrapponendosi in modo incongruo del paesaggio circostante. per con gli elementi significativi del paesaggio. propria competenza, provvedono a: L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un In particolare tutela delle visuali che si aprono dai - Strade di valore paesaggistico tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento rilievi collinari i quali, mantenendo una direzione da - Visuali panoramiche ‘da’ e ‘verso’ 4.b.1. individuare : dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di nord-ovest a sud-est, formano con i crinali di via fabbrica, il quale, nel rispetto dei limiti e delle strategie non (nel Terzo di Città) e di Santa Regina (nel - i tracciati, i principali punti di vista (belvedere) e le visuali ostacolerà visuali panoramiche. Terzo di San Martino) due “quinte” che sono, rispetto panoramiche (fulcri, coni e bacini visivi quali ambiti ad alta allo sperone centrale dominato intervisibilità), connotati da un elevato valore estetico- 4.c.2. L'inserimento di manufatti non dovrà interferire negativamente dalla presenza delle mura urbane, in relazione visiva percettivo; o limitare le visuali panoramiche. Le strutture per la diretta con la città. L’intervento di variante dell’area non prevede l’individuazione di cartellonistica e la segnaletica non indispensabili per la sicurezza punti di vista e di visuale panoramica. stradale dovranno armonizzarsi per posizione, dimensione e 4.a.2. Tutelare il ruolo visivo che le aree agricole e le materiali con il contesto paesaggistico e mantenere l'integrità aree verdi acquisiscono nella visione di insieme tra la - i punti di vista (belvedere) di interesse panoramico accessibili percettiva delle visuali panoramiche. città storica e il suo contesto paesaggistico. al pubblico presenti lungo il sistema viario, e all’interno degli L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un insediamenti. tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento L’intervento di variante dell’area non prevede l’individuazione di dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di punti di vista e di visuale panoramica. fabbrica, il quale, nel rispetto dei limiti e delle strategie non ostacolerà visuali panoramiche.

4.b.2. Definire strategie, misure e regole/discipline volte a: 4.c.3. Non sono consentiti interventi che comportino la privatizzazione dei punti di vista (belvedere) accessibili al pubblico. - salvaguardare e valorizzare i tracciati (tratti stradali e L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un ferroviari) e le visuali panoramiche che si aprono dai punti tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento di belvedere accessibili al pubblico; dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un fabbrica, il quale, nel rispetto dei limiti e delle strategie non tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento ostacolerà visuali panoramiche. dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto dei limiti e delle strategie non 4.c.4. Non sono consentite installazioni luminose puntuali o diffuse in ostacolerà visuali panoramiche. grado di alterare in maniera significativa la percezione del paesaggio notturno dell’area contermine alla città storica, caratterizzata da basso - pianificare e razionalizzare il passaggio delle infrastrutture inquinamento luminoso. tecnologiche (impianti per telefonia, sistemi di trasmissione Secondo le strategie l’intervento cercherà di contenere radio- televisiva,…) al fine di evitare/minimizzare l’interferenza l’illuminazione notturna. visiva con il valore estetico-percettivo del vincolo, anche mediante soluzioni tecnologiche innovative che consentano la riduzione dei dimensionamenti e la rimozione degli elementi obsoleti e privilegiando la condivisione delle strutture di supporto per i vari apparati dei diversi gestori; L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ‘50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica senza intervenire sulla viabilità.

- regolamentare la realizzazione di nuovi depositi a cielo aperto al fine di non introdurre ulteriori elementi di degrado, privilegiandone la localizzazione in aree destinate ad attività produttive e attraverso interventi che prevedano soluzioni progettuali paesaggisticamente integrate; L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, in assenza di depositi a cielo aperto. L’intervento è, pertanto, compatibile con le strategie.

26 - privilegiare la riqualificazione paesaggistica dei depositi a cielo aperto esistenti, anche attraverso interventi di mitigazione visiva e la loro eventuale delocalizzazione se collocati in aree in stretta relazione visiva con i valori riconosciuti dalla scheda di vincolo; L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, in assenza di depositi a cielo aperto. L’intervento è, pertanto, compatibile con le strategie.

- evitare, nei tratti di viabilità panoramica, la previsione di nuovi impianti per la distribuzione di carburante di grande scala e delle strutture commerciali-ristorative di complemento agli impianti; L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, in assenza di impianti e strutture lungo la viabilità panoramica.

- prevedere opere volte all'attenuazione/integrazione degli effetti negativi sulla percezione dei contesti panoramici indotti da interventi edilizi e/o infrastrutturali; L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto dei limiti e delle strategie non ostacolerà visuali panoramiche.

- contenere l’illuminazione notturna nelle aree extra-urbane al fine di non compromettere la naturale percezione del paesaggio; Secondo le strategie l’intervento cercherà di contenere l’illuminazione notturna.

- regolare la localizzazione e realizzazione degli impianti per le produzione di energia da fonti rinnovabili al fine di minimizzare l'impatto visivo degli stessi e non interferire con le visuali da e verso...(i centri e nuclei storici, le principali emergenze architettoniche, le eccellenze naturalistiche,...); L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, in assenza di impianti per la produzione di energia che impediscano le visuali.

- tutelare gli spazi inedificati situati lungo la viabilità di crinale che scandiscono il ritmo dell’edificato storico; L’intervento dell’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, il quale, nel rispetto delle strategie, intende conservare e tutelare i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce.

- riqualificare gli insediamenti produttivi attraverso una maggiore compattezza del disegno organizzativo, la creazione di margini ben identificati, il massimo riutilizzo degli edifici esistenti e opportune sistemazioni arboree. L’intervento sull’area, esterna al centro storico ma parte di un tessuto urbano di rilevante interesse, prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica, pertanto l’intervento si pone in condizione di soddisfare le strategie.

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Vincoli per legge Art. 142 42/2004

Le aree interessate dalla variante sono escluse da perimetrazioni di vincoli per legge dichiarati di notevole interesse ai sensi dell'art. 142. a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare;

b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; c) i fiumi, i torrenti, i corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; e) i ghiacciai e i circhi glaciali; f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi; g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227; h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; i) le zone umide incluse nell'elenco previsto dal d.P.R. 13 marzo 1976, n. 448; l) i vulcani; m) le zone di interesse archeologico.

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BENI ARCHITETTONICI TUTELATI AI SENSI DELLA PARTE II DEL D.LGS. 42/2004

L’area soggetta a variante CASERMA DEI VV.F., all’interno del PIT non è considerata come un bene architettonico tutelato. In merito l’immobile è stato realizzato nei primi anni ’50, quindi non è soggetto a tutela.

31 Disciplina d’uso di indirizzo territoriale con valenza di Piano Paesaggistico (PIT/PPR) 6.1 Obiettivi di qualità e direttive

Legenda • i processi di urbanizzazione sono da evitare lungo la viabilità principale (con particolare attenzione all’asse Siena - Firenze in direzione di Casema dei VV.F. Viale Cavour Monteriggioni, alla Siena-Bettole in direzione Castelnuovo Berardenga e alla Cassia verso Monteroni d’Arbia) e secondaria (con riferimento ai Obiettivo 1 tessuti residenziali isolati lungo le strade provinciali di Montevarchi e quali , , Pianella, Tutelare i valori paesaggistici della città di Siena, del suo territorio e delle San Piero); Masse della Berardenga, costituiti dalle relazioni tra un sistema insediativo denso e ramificato di centri, nuclei ed emergenze storico- - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna culturali disposti sui crinali, il mosaico tradizionale delle colture arboree e modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città. La demolizione e un complesso sistema di valori geomorfologici ed ecologici. successiva costruzione del nuovo corpo di fabbrica a destinazione residenziale, lungo l’asse stradale Via G.Mameli, sarà conforme a tale direttiva;

Direttive correlate 1.3. salvaguardare la struttura insediativa d’impianto storico che si snoda lungo Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli i percorsi a raggiera in uscita, localizzati prevalentemente sui crinali sabbiosi, in atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria direzione delle principali polarità (Arezzo, Firenze, Grosseto) e dei territori del competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 4 della Disciplina del Piano, a: contado (Masse-Berardenga, Montagnola-Val di Merse, Crete e Val d’Orcia)

1.1 evitare i processi di urbanizzazione diffusi lungo la viabilità principale e Orientamenti: secondaria e lo sfrangiamento del tessuto urbano, anche attraverso la riqualificazione del margine della città e il mantenimento dei varchi inedificati • preservare la continuità tra l’insediamento, le aree coltivate situate nelle esistenti, e contrastare interventi edilizi che possano ostacolare la fruizione valli interposte e adiacenti al circuito murario, e il tessuto agricolo visiva da e verso Siena al fine di tutelare l’integrità percettiva e morfologica circostante articolato in un mosaico di appezzamenti occupati da della città di Siena quale fulcro territoriale di eccezionale valenza paesistica ed seminativi, oliveti e piccoli vigneti e punteggiato da numerose ville-fattoria esempio paradigmatico della regola storica dei centri di crinale strettamente e case coloniche; connessi con il paesaggio rurale;

- la variante relativa alla Caserma VV.F. risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna quanto l’intervento prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ‘50 e la modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non ricostruzione di un nuovo corpo di fabbrica nel rispetto delle strategie, ricade all’interno del territorio agricolo; conservando i caratteri identitari dell’ambiente nel quale si inserisce;

1.4. mantenere la leggibilità della struttura insediativa di crinale, evitando 1.2. assicurare che eventuali nuove espansioni e nuovi carichi insediativi siano nuove espansioni che alterino l’integrità morfologica e percettiva dei centri e coerenti per tipi edilizi, materiali, colori ed altezze, e opportunamente inseriti nel nuclei storici (con particolare riferimento a Castelnuovo Berardenga), nonché la contesto paesaggistico senza alterarne la qualità morfologica e percettiva loro relazione con il supporto geomorfologico; tutelare, altresì, le visuali panoramiche che traguardano tali insediamenti e i rapporti di reciproca Orientamenti: intervisibilità;

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- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’intervento prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ‘50 e la ricostruzione di un 1.9. negli interventi di nuova edificazione assicurare la coerenza con il contesto nuovo corpo di fabbrica che non comporta alterazione all’integrità morfologica paesaggistico per forma dimensione e localizzazione; e percettiva.

1.5. tutelare l’integrità morfologica e architettonica degli aggregati minori e dei - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna manufatti edilizi di valore storico/ testimoniale o di carattere tradizionale (pievi, modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città. La costruzione del nuovo borghi e fortificazioni, ville-fattoria, case coloniche) e la relazione tra questi e il fabbricato residenziale in Via G.Mameli, dovrà essere conforme alle presenti loro intorno territoriale; direttive;

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città. In particolare il corpo 1.10. riqualificare i contesti interessati da fenomeni di semplificazione principale propriamente adibito a caserma su Viale C.B.C. Cavour,verrà dell’infrastrutturazione ecologica e paesaggistica anche al fine di mantenere e conservato come edificio realizzato nei primi anni cinquanta.; recuperare le direttrici di connettività ecologica;

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna 1.6. tutelare le relazioni fra viabilità storica e supporto geomorfologico, modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area risulta assicurando che eventuali modifiche del tracciato stradale posto sulle dorsali esterna alle direttrici di connettività ecologica; mantengano una posizione di crinale e si adattino alla morfologia del terreno. Tutelare e riqualificare le relazioni tra viabilità storica e territorio agricolo mediante la conservazione o ricostituzione del corredo arboreo, dei manufatti minori, delle opere di sostegno dei versanti 1.11. garantire l’equilibrio idrogeologico valutando modalità di impianto dei vigneti che assecondino la morfologia del suolo e prevedendo, ove necessario, - la variante risulterà conforme a tali direttive, non comportando nessuna l’interruzione delle pendenze più lunghe anche al fine di contenere i fenomeni modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città; erosivi;

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna

modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città; 1.7. valorizzare i caratteri identitari del paesaggio agrario delle colline senesi favorendo il mantenimento di un’agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio.

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna 1.12. tutelare e valorizzare la rete dei percorsi e delle infrastrutture storiche modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non anche prevedendo la sua integrazione con una rete di mobilità dolce per la ricade all’interno del territorio agricolo; fruizione delle risorse paesaggistiche dell’ambito.

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna 1.8. negli interventi di rimodellamento, soggetti ad autorizzazione modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’intervento non idrogeologica ed incidenti sull’assetto idrogeomorfologico, garantire, nel caso di prevede alcuna modifica alla viabilità; modifiche sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni funzionali individuate siano coerenti (per forma e dimensione) con il contesto paesaggistico, prevedendo altresì adeguate dotazioni ecologiche in grado di Obiettivo 2 migliorarne i livelli di permeabilità; Tutelare i caratteri strutturanti il paesaggio delle Crete Senesi connotato - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna da straordinari valori estetico-percettivi dati dall’associazione tra modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, sia dal punto di vista idrogeomorfologico che della maglia agraria; 33 morfologie addolcite, uniformità dei seminativi nudi, rarefazione del 2.2. tutelare le relazioni morfologiche, percettive e, ove possibile, funzionali fra sistema insediativo, nonché da importanti testimonianze storico-culturali manufatti rurali e paesaggio agrario, contenendo gli effetti di trasformazione e da significative emergenze geomorfologiche e naturalistiche. paesaggistica dei processi di deruralizzazione dell’edilizia storica, evitando la dispersione insediativa e perseguendo modalità di corretto inserimento paesaggistico per le nuove volumetrie; Direttive correlate - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria ricade all’interno del territorio agricolo. Per concerne la nuova volumetria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 4 della Disciplina del Piano, a: seguirà le suddette direttive;

2.1. tutelare l’integrità morfologica e percettiva del sistema insediativo storico, costituito da centri, nuclei, complessi di valore architettonico-testimoniale 2.3. preservare la combinazione tra morfologia dei suoli, seminativi nudi, evitando nuove espansioni al di fuori del territorio urbanizzato, sui versanti e calanchi, crete, biancane, e residue isole di bosco storicamente note come nelle aree di fondovalle, contrastando la saldatura lungo gli assi infrastrutturali “banditelle” per il proprio valore fortemente identitario espresso nel contesto dell’ambito. Orientamenti: Orientamenti: • tutelare in particolar modo i centri storici di Asciano, San Giovanni • evitare con la creazione e l’ampliamento di campi da golf, rimodellamenti d’Asso, Rapolano, Lucignano d’Arbia, Buonconvento, nonché i complessi dei suoli che alterano l’identità dei luoghi e gli equilibri idrogeomorfologici; di matrice rurale di Serravalle, della fattoria Piana, della villa-fattoria • mantenere o introdurre gli elementi di diversifica- zione paesaggistica ed Chigi-Saracini, l’abbazia di Monte Oliveto Maggiore e la Grancia di Cuna; ecologica (corredo vegeta- zionale della maglia agraria, zone tampone • evitare i fenomeni di saldatura lungo gli assi infra- strutturali con rispetto al reticolo idrografico, “banditelle”) con particolare riferimento alle particolare attenzione alle urbanizzazioni nella valle dell’Arbia/ Ombrone direttrici di connettività da ricosti- tuire e da riqualificare (individuate nella lungo la via Cassia, quali isola d’Arbia, , Cuna, Monteroni Carta della rete ecologica), alle aree di pertinenza fluviale e ai terrazzi d’Arbia e Buonconvento; ghiaiosi con particolare riferimento alle aree classificate come corridoi • predisporre forme di riqualificazione degli interventi edilizi non ecologici fluviali da riqua- lificare (individuati nella Carta della rete correttamente inseriti nel contesto o dis-sonanti rispetto ai valori storici di ecologica); riferimento; - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna • salvaguardare le visuali panoramiche che traguardano gli insediamenti modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non storici, i rapporti di reciproca intervisibilità e le valenze percettive legate ricade all’interno del territorio agricolo; anche alla presenza di elementi di corredo arboreo attorno a emergenze storico-architettoniche e lungo tratti di viabilità fondativa;

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna 2.4. tutelare integralmente le residue forme erosive, (particolarmente rilevanti modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’intervento nel territorio di Asciano e San Giovanni d’Asso) evitandone la cancellazione e prevede il mantenimento dell’edificio degli anni ’50 e la ricostruzione di un prevedendo fasce di rispetto destinate ad attività a basso impatto; nuovo corpo di fabbrica che non comporta alterazione all’integrità morfologica, percettiva e storico-architettonica; - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non ricade all’interno del territorio agricolo;

34 • migliorare la gestione delle superfici boscate, pasco- live e quelle coltivate a bassa intensità; 2.5. nei processi di trasformazione che interessano le aree coltivate delle • migliorare la sostenibilità delle attività estrattive; Colline dei bacini neo-quaternari ad argille dominanti e a litologie alternate (individuate nella Carta dei sistemi morfogenetici) garantire sistemazioni - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non geomorfologiche che prevengano fenomeni erosivi anche attraverso appropriati sistemi di gestione delle acque di deflusso. ricade all’interno delle aree carsiche;

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non 3.2. migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli ambienti fluviali e il ricade all’interno del territorio agricolo; loro grado di continuità ecologica trasversale e longitudinale, riducendo i processi di artificializzazione degli alvei, delle sponde e delle aree di pertinenza fluviale, con priorità per l’area classificata come corridoio ecologico fluviale da 2.6. tutelare le aree tartufigene per il valore agricolo, economico e storico- riqualificare nella Carta della rete ecologica, con particolare riferimento al fiume culturale di questa produzione di eccellenza, tradizionalmente legata ad alcuni Ombrone e alla Merse; contesti. - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area è esterna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non agli ambienti fluviali; ricade all’interno del territorio agricolo e delle aree tartufigene; 3.3. arginare i processi di abbandono e di rinaturalizzazione del mosaico agrosilvopastorale composto da semimativi e pascoli a campi chiusi, Obiettivo 3 riccamente infrastrutturati dal punto di vista paesistico ed ecologico, che costituiscono il vasto nodo della rete degli agroecosistemi compreso tra Tutelare l’elevato valore paesistico, naturalistico e idrogeologico del e (individuato nella Carta della rete ecologica), favorendo territorio della Montagnola, dei rilievi di Monticiano e dell’alta valle del lo sviluppo di un’agricoltura innovativa che coniughi competitività economica Merse, attraversato dall’importante sistema idrografico dei fiumi Merse e con ambiente e paesaggio; Farma, e favorire il mantenimento del mosaico di coltivi e pascoli che interrompono la copertura forestale - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non

Direttive correlate ricade all’interno del territorio agricolo compreso tra Chiusidino e Monticiano;

Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 4 della Disciplina del Piano, a: 3.4. migliorare il valore paesistico ed ecologico delle aree boscate a prevalenza di castagneti, boschi mesofili misti e pinete. 3.1. Tutelare il sistema di aree carsiche della Montagnola (Collina Calcarea individuata nella carta dei Sistemi Morfogenetici), a cui soggiace un sistema di Orientamenti: acquiferi di importanza strategica a livello regionale. • migliorare le aree boscate con particolare riferimen- to ai nodi primari e Orientamenti: secondari della rete ecologica forestale individuati nella carta della rete ecologica (comprensivi delle Riserve Naturali e dell’Alto Merse) • contrastare i processi di impermeabilizzazione delle superfici di ricarica anche attraverso la gestione forestale sostenibile delle matrici forestali e delle falde; la conservazione dei castagneti da frutto;

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- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area è esterna ricade all’interno del territorio boscato; agli stabilimenti termali e agli impulvi naturali;

3.5. preservare i valori paesistici e storico-culturali di significative emergenze 4.2. individuare zone di rispetto delle sorgenti termali ove limitare gli culturali quali l’Abbazia di San Galgano, Monteriggioni, la Pieve di San emungimenti; programmare forme di valorizzazione turistica sostenibile e Giovanni a Sovicille e dei nuclei storici di Chiusdino, , Stigliano, San predisporre piani di gestione complessiva delle attività termali in grado di Lorenzo a Merse contornati da piccole isole di coltivi per lo più di impianto tutelare anche le importanti emergenze geomorfologiche e naturalistiche legate tradizionale che interrompono la continuità del manto boschivo; alle risorse geotermali.

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna - la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area non modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area è esterna ricade all’interno delle suddette aree storico-culturali; a gli stabilimenti termali;

3.6. contenere i processi di urbanizzazione e consumo di suolo al di fuori del territorio urbanizzato nelle aree di pertinenza fluviale del fiume Merse, nella Obiettivo 5 pianura di Pian di Rosia e nella relativa fascia pedecollinare, limitando ulteriori espansioni degli insediamenti residenziali e produttivi (anche attraverso la loro Razionalizzare e migliorare i livelli di sostenibilità ambientale delle attività riconversione in “aree produttive ecologicamente attrezzate”) e salvaguardando estrattive marmifere e dei relativi impianti di lavorazione nella Montagnola i varchi inedificati. Senese, dei vasti bacini estrattivi di travertino della zona di Rapolano e delle cave situate nelle aree di pertinenza fluviale.

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area è interna Direttive correlate al perimetro del territorio urbanizzato ed esterna agli ambienti fluviali; Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria Obiettivo 4 competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 4 della Disciplina del Piano, a:

Garantire la permanenza e la riproduzione delle risorse geotermali, 5.1. valorizzare le produzioni marmifere di pregio e limitare la realizzazione di nonché la preservazione dei valori estetico-percettivi ad esse legate. nuove attività estrattive, recuperando i siti dismessi e le aree di discarica.

- la variante risulta conforme a tali direttive, non comportando nessuna Direttive correlate modifica ed effetto negativo al paesaggio e alla città, in quanto l’area è esterna alle aree marmifere e estrattive; Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 4 della Disciplina del Piano, a:

4.1. salvaguardare i valori scenografici dei numerosi affioramenti presenti con particolare riferimento a Rapolano e Petriolo, anche attraverso una corretta gestione del ciclo delle acque dalle sorgenti agli stabilimenti termali e agli impluvi naturali;

36 1. Ripensare la modalità complessiva di comunicazione della città e del suo centro storico patrimonio Unesco

SITO UNESCO “CENTRO STORICO DI SIENA”

Linee Strategiche del Piano di Gestione 2015/2018 2. Attivazione di una nuova strategia di conoscenza, attraverso studi specialistici relativi a problematiche culturali, artistiche, storiche, ambientali, Legenda scientifiche e tecniche, finalizzati all’implementazione del coordinamento del sito ed alla sua comunicazione TU4 Casema dei VV.F. Viale Cavour – esterna al Sito UNESCO ricompresa nella buffer zone.

Le previsioni della variante semplificata inerente la TU 4 Caserma dei VV.F. 3. Intercettare con maggiore efficacia le opportunità Creazione ufficio non interferiscono in maniera negativa con le azioni di tutela, conservazione e UNESCO preposto al reperimento finanziamenti,capace anche di valorizzazione del Sito UNESCO “Centro Storico di Siena”. raccogliere risorse che possano essere destinate alla valorizzazione del patrimonio storico artistico ed alla messa in opera di iniziative culturali

Piano di azione per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio 4. Attivare studi e ricerche sperimentali

1. Salvaguardare e migliorare la pavimentazione in pietra arenaria del centro

Piano di azione per la valorizzazione culturale (turismo)

2. Tutela e valorizzazione del centro storico 1. Sviluppo Sostenibile e competitivo del turismo

3. Coordinamento delle attività manutentive (pubbliche/Comune di Siena e 2. Destagionalizzazione del turismo private/Enti)

3. Decentramento dei flussi turistici rispetto alla zona monumentale della città Piano di azione per la sicurezza dell’ambiente urbano

1. Assicurare ancora maggiore protezione e vivibilità del centro Piano di azione per la mobilità

1. Rafforzare la regolamentazione del traffico veicolare ed il sistema della 2. Riduzione del fenomeno del randagismo (cani e gatti) sosta entro le mura

3. Miglioramento del servizio di pronto soccorso 2. Check point – parcheggi scambiatori

Piano di azione per la ricerca e la conoscenza

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