Regione di Provincia di Roma ______Per info: www.comune.colleferro.rm.it e_mail:[email protected] tel. 06.97203210-61-30 – 06.97207300-02

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 1 INDICE

Presentazione pag. 4

Capitolo I

Eda – Educazione degli Adulti pag. 5

Capitolo II

Gli obiettivi e la metodologia della ricerca pag. 7 2.1 Analisi del territorio pag. 7 2.2 Analisi del Sistema Locale di Formazione pag. 8 2.3 Metodologia pag. 8 2.4 Indagine sulle Imprese pag. 9 2.5 Metodologia pag. 9

Capitolo III

Analisi socio economica del territorio provinciale pag. 11 3.1 Descrizione Morfologica del territorio pag. 11 3.2 Distretto Socio Sanitario G4 pag. 11 3.3 Descrizione del territorio dal punto di vista demografico pag. 12 3.4 Distretto Socio Sanitario G6 pag. 13 3.5 Descrizione del territorio dal punto di vista demografico pag. 16 3.6 Immigrazione pag. 17

Capitolo IV

La Formazione Permanente pag. 20 4.1 Il campo di indagine pag. 21 4.2 Il sistema formale dell’offerta pag. 22 4.2.1 I Centri Territoriali Permanenti pag. 22 4.2.2 Gli Istituti d’Istruzione Superiore pag. 25 4.2.3 Le Agenzie Formative pag. 27 4.2.4 Le Università pag. 29 4.3 L’offerta non formale pag. 30

Capitolo V

Le Imprese pag. 32 5.1 Il Campione pag. 32 5.2 Il Report di ricerca pag. 33 Riflessioni conclusive pag. 40 Appendice pag. 43 Bibliografia pag. 48

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 2 INDICE DELLE FIGURE

CAPITOLO II

Tabella 1 Sequenza delle domande del questionario pag. 10

CAPITOLO III

Figura 1 Mappa territorio pag. 11 Tabella 2 Caratteristiche del territorio distretto G4 pag. 12 Grafico 1 Ripartizione della popolazione distretto G4 pag. 13 Tabella 3 Caratteristiche del territorio distretto G6 pag. 14 Grafico 2 Ripartizione della popolazione distretto G6 pag. 15 Tabella 4 Distribuzione popolazione per sesso e classe di età distretto G6 pag. 15 Tabella 5 Distribuzione popolazione per sesso e classe di età distretto G4 pag. 16 Grafico 3 Stranieri presenti nel territorio distretto G6 pag. 18 Grafico 4 Stranieri presenti nel territorio distretto G4 pag. 18 Tabella 6 Tasso di disoccupazione Provincia sud-est pag. 19

CAPITOLO IV

Grafico 5 Distribuzione percentuale corsi EdA CTP Subiaco pag. 24 Grafico 6 Distribuzione percentuale corsi EdA CTP Colleferro pag. 24 Grafico 7 Distribuzione percentuale corsi EdA Istituti di Istruzione Superiore G6 pag. 27 Grafico 8 Distribuzione percentuale corsi EdA Istituti di Istruzione Superiore G4 pag. 27 Grafico 9 Distribuzione percentuale corsi EdA Agenzie formative G6 pag. 28 Grafico 10 Distribuzione percentuale corsi EdA CIRPS Consortium pag. 30 Grafico 11 Distribuzione percentuale corsi EdA Univeristà della Terza età pag. 31

CAPITOLO V

Grafico 12 Distribuzione delle aziende per settore merceologico e numero addetti pag. 32 Tabella 7 Distribuzione percentuale delle aziende per settore pag. 33 Tabella 8 Distribuzione percentuale delle aziende per classe di addetti pag. 33 Tabella 9 Distribuzione percentuale delle aziende che hanno ridotto il personale pag. 34 Tabella 10 Distribuzione percentuale delle aziende che prevedono assunzioni di pag. 34 personale Tabella 11 Distribuzione percentuale delle motivazioni di assunzione di personale pag. 34 Tabella 12 Distribuzione percentuale delle potenziali figure professionali pag. 35 richieste dalle aziende Tabella 13 Distribuzione percentuale delle attività formative svolte negli ultimi pag. 36 tre anni dalle aziende Tabella 14 Distribuzione percentuale delle iniziative formative utilizzate dalle pag. 37 aziende per la formazione negli ultimi tre anni Tabella 15 Distribuzione percentuale delle attività formative utili per pag. 37 l'aggiornamento del personale Tabella 16- Distribuzione percentuale della tipologia di formazione preferita dalle pag. 38 17-18 aziende Tabella 19 Distribuzione percentuale delle aziende disposte ad ospitare soggetti pag. 38 per tirocinio formativo Tabella 20 Distribuzione percentuale delle figure professionali dei tirocinanti pag. 39

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 3 PRESENTAZIONE

L’Educazione degli Adulti in tutto il territorio della Provincia di Roma ha una lunga tradizione di offerte attivate dai più diversi soggetti.

Le grandi potenzialità di questa situazione, manifestazione di una solida rete di rapporti sociali, non sempre sono state in grado di rispondere a nuovi bisogni derivanti dai numerosi e rapidi cambiamenti delle realtà produttive e della società.

In questo contesto è di rilevante interesse l’accordo tra Governo e Autonomie locali del 2 marzo

2000 che sottolinea l’ importanza dell’Educazione degli Adulti e intende la formazione non come la sommatoria di un insieme di iniziative, ma come un insieme di offerte stabili e interdipendenti,

“volte a favorire l’inserimento professionale dei giovani tenendo conto delle peculiarità occupazionali locali”1.

In questa prospettiva si inserisce l’indagine “Formare per Fare - EdA7c” elaborata dal Comune di

Colleferro, quale Comune capofila nell’ambito 7c Provincia sud – est che comprende i seguenti comuni: , Agosta, , , , , , Camerata

Nuova, , , , , Colleferro, ,

Gorga, Jenne, , , , , , ,

Rocca Santo Stefano, , , , Subiaco, , , ,

Vivaro Romano. L’indagine sintetizza le informazioni raccolte sulle caratteristiche demografiche, sull’offerta formativa e occupazionale del territorio e analizza i punti di criticità del sistema al fine di attivare dei percorsi formativi volti all’inserimento lavorativo (formare per fare).

Il Comune di Colleferro, in quanto Comune Capofila della Provincia sud-est, intende garantire il raggiungimento degli obiettivi EDA attraverso una proposta formativa accessibile, sostenendo iniziative di accompagnamento dei cittadini e rendendo stabile il sistema di Educazione degli

Adulti.

1 Cfr.: Conferenza Unificata (ex art. 8 del D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281), 2 marzo 2000

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 4 CAPITOLO 1

EDA – EDUCAZIONE DEGLI ADULTI

L'Educazione degli Adulti può essere definita come l'insieme organico di opportunità educative formali (che si svolgono negli istituti d’istruzione e di formazione e portano all’ottenimento di diplomi e qualifiche riconosciute) non formali (formazione nella vita associativa) e informali (corollario naturale della vita quotidiana) , finalizzate a garantire un libero ed autonomo esercizio del diritto all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. In questa prospettiva la formazione permanente guarda all’apprendimento come ad una dimensione "costitutiva" e "costruttiva" che sollecita e riesamina il rapporto tra conoscenza acquisita e percorsi di sviluppo in termini evolutivi sia per il singolo che per la comunità. L'alfabetizzazione culturale ipotizzata alla Conferenza di Tokyo nel 1972, infatti, intendeva "fugare l'equilibrio di un'educazione degli adulti funzionale ad un sistema economico dato", precisando e integrando quanto era stato sostenuto al Congresso Mondiale di Téhéran del 1965 e cioè che "l'alfabetizzazione degli adulti, elemento essenziale dello sviluppo generale, deve essere strettamente legata alle priorità economiche e sociali, ed anche ai bisogni presenti e futuri della mano d'opera. In conseguenza tutti gli sforzi devono tendere verso l'alfabetizzazione funzionale”. Lungi dall'essere un fine a sé, essa deve essere pensata in modo da preparare l'uomo a un ruolo sociale ed economico che superi largamente l'alfabetizzazione rudimentale ridotta all'insegnamento della lettura e della scrittura. Il sapere è divenuto un fattore competitivo molto rilevante tanto per le imprese che per le economie locali e nazionali, di conseguenza la formazione ha acquistato un carattere centrale. Allo stesso tempo, dati i ritmi dello sviluppo tecnologico che rendono le conoscenze velocemente obsolete, il ruolo stesso della formazione appare uno strumento di garanzia della qualità del lavoro e una requisito necessario per il mantenimento stesso dell’occupazione. Il sistema EDA, attraverso la sua articolazione, offre accoglienza, informazione e orientamento di base, sostiene e accompagna l’adulto lungo tutto il suo percorso formativo garantendo anche una ricaduta occupazionale. Più specificatamente il sistema EDA è finalizzato a costruire una banca dati e una rete di collaborazione tra i vari soggetti attivi nell’ambito della formazione, delle politiche attive del lavoro e dei processi educativi, ovvero:  garantire a tutti un facile accesso all’informazione e all’orientamento sulle opportunità di istruzione e formazione;  guidare nella scelta di un percorso formativo conciliabile con il lavoro;

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 5  aiutare ad acquisire conoscenze e competenze adeguate per esprimere al meglio le proprie potenzialità;  accompagnare le persone fino al conseguimento di un titolo di studio e/o di una qualifica professionale;  valorizzare tutte le forme di apprendimento;  offrire agli adulti informazioni e conoscenze per dotarli degli strumenti utili a esercitare attivamente e consapevolmente il diritto di cittadinanza attiva. “L'educazione degli adulti si pone intenzionalmente e consapevolmente all'interno di una serie di realtà che si comprendono e sovrappongono reciprocamente, e che possiamo così rappresentare”2:

2 Cfr.: Apprendere sempre, Formare gli adulti per educare i giovani, Albano, Arti grafiche, p. 89

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 6 CAPITOLO 2

GLI OBIETTIVI E LA METODOLOGIA DELLA RICERCA

L'indagine “Formare per Fare”- EdA 7c risponde all’esigenza della Regione Lazio per tramite della Provincia di Roma di disporre di un’analisi dettagliata e specifica dell’offerta e della domanda di formazione/educazione permanente sul territorio provinciale, che risulti strumento funzionale alla programmazione integrata delle relative e future attività. Ricordiamo come la Formazione Permanente sia riconducibile a tre esigenze: • Bisogno Individuale di accesso permanente all’informazione e al sapere; • Necessità Economica di aggiornamento costante della professionalità; • Esigenza Sociale di prevenzione all’esclusione e al disagio.

La ricerca, nello specifico, consente di effettuare l'analisi: ✗ socio-economica del territorio; ✗ dell'offerta formativa; ✗ delle esigenze formative e occupazionali delle imprese. Analizzando l'offerta formativa e le esigenze delle imprese è possibile individuare quante e quali discrepanze esistono tra domanda ed offerta; al fine di attivare percorsi EDA utili a promuovere una cittadinanza attiva. Gli obiettivi della ricerca sono rappresentati all'interno dei seguenti schemi esemplificativi.

2.1 Analisi del Territorio

OBIETTIVI CONTENUTI ATTIVITA’ OBIETTIVO OPERATIVI ATTIVITA’ SPECIFICO Indagine conoscitiva del Analisi socio-economica Reperimento dati: Descrizione specifica territorio: “Ambito 7c del territorio - Popolazione dell’area di ricerca. Provincia Sud Est” - Territorio

Lo Studio del Territorio risponde al principio del “primato del contesto”, ovvero all’insieme dei fattori sociali ed economici che incidono sulla vita e sulle scelte dei singoli.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 7 La formazione può agire: - a livello individuale, limitando il rischio per le singole persone di essere escluse, causa la mancanza di determinate conoscenze e competenze danneggiando la loro capacità di controllare l’ambiente professionale e di vita (si consideri, ad esempio, la questione delle key competencies, affrontata a livello europeo e nei singoli contesti nazionali). - a livello collettivo, migliorando la qualità della vita ed aumentando la competitività economica della società.

2.2 Analisi del Sistema Locale di Formazione

OBIETTIVI OPERATIVI CONTENUTI ATTIVITA’ OBIETTIVO ATTIVITA’ SPECIFICO Indagine conoscitiva Offerta È imprescindibile -Mappatura dei Costruzione Banca Formativa del territorio: nell’elaborazione di diversi enti Dati dei corsi EDA ambito 7c Provincia Sud Est una ricerca il formativi presenti attivi sul territorio considerare la realtà già sul territorio; esistente. Tale realtà è -Intervista libera ai una fonte di ricchezza responsabili dei da cui poter trarre vari enti formativi informazioni, bias, suggerimenti per l’implementazione dei nuovi corsi life long learning

2.3 Metodologia

La raccolta delle informazioni relativa ai corsi è possibile tramite un'intervista libera3 ai responsabili degli enti formativi; questo al fine di venir a conoscenza non solo dell'offerta EDA, ma anche per capire quali siano le problematiche degli enti stessi. Scopriamo come la loro logica sia in sintonia con quella di Schwartz4 che definisce il principio fondamentale della formazione degli adulti: “un adulto accetta di formarsi a condizione di trovare nella formazione una risposta ai suoi problemi”.

3 Nell’ambito delle scienze sociali si intende con intervista “un’interazione diretta (visiva o vocale) tra due soggetti che assumono ciascuno un ruolo specifico (intervistatore e intervistato) allo scopo di produrre informazioni rilevanti su un oggetto cognitivo ai fini di ricerca”. Cfr.: L’intervista come relazione Franco Angeli, Milano 2006, p.19 4 Schwartz B. Modernizzare senza escludere, Roma 1995

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 8 2.4 Indagine sulle Imprese

OBIETTIVO OBIETTIVI OPERATIVI CONTENUTI ATTIVITA’ SPECIFICO ATTIVITA’ Indagine fabbisogni Tale sezione -Costruzione Conoscenza dei Formativi delle aziende sul dell’indagine è centrata questionario Bisogni Formativi e territorio: ambito 7c alla definizione dei -Mappatura delle occupazionali delle Provincia Sud Est fabbisogni formativi del aziende sul territorio aziende territorio legati al -Somministrazione mondo del lavoro. questionario Si cercherà di -Analisi dati identificare quali siano i settori, gli ambiti o i temi in cui emerge la necessità di intervenire con specifici percorsi formativi

2.5 Metodologia

La costruzione del questionario5 rappresenta un momento particolarmente delicato nel corso della pianificazione dell’indagine di valutazione dei fabbisogni formativi delle aziende. La mappatura delle aziende sul Territorio avviene tramite: − analisi on-desk; − dati reperiti nei Centri Orientamento Lavoro. Per la progettazione del questionario sono state pianificate le seguenti operazioni:  Fase preliminare: costruzione dello schema concettuale del questionario.  Seconda fase: progettazione e costruzione del questionario  Terza fase: verifica del questionario

Nella Fase Preliminare si individuano i concetti operativi in base alle esigenze conoscitive dell’indagine e si definisce la popolazione oggetto di studio, nel nostro caso le aziende.

Nella Fase di progettazione e costruzione del questionario si presta particolare attenzione all’ordine e alla successione dei quesiti all’interno del questionario.

5 I questionari sono “strumenti di raccolta delle informazioni, definiti come un insieme strutturato di domande e relative categorie di risposta definite a priori da chi lo costruisce, ovvero di domande cosiddette “chiuse” dove all’intervistato viene chiesto di individuare tra le risposte presentate quella che più si avvicina alla propria posizione, e/o di domande aperte, che non prevedono cioè delle risposte predeterminate” (Zammuner, 1996)

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 9 I criteri generali sono: − successione logica dei temi; in modo da facilitare il passaggio del rispondente da un tema all’altro. − diminuzione del condizionamento nella disposizione dei temi del questionario, si è cercato di evitare che una domanda condizionasse la risposta alle successive, − particolare attenzione alla forma e layout del questionario − particolare attenzione al linguaggio utilizzato nella formulazione dei quesiti; poiché i rispondenti possono avere livelli culturali differenziati.

Nella fase di verifica del Questionario; viene sottoposta a verifica una bozza del questionario, tramite somministrazione ad un campione di 10 soggetti. La procedura di verifica permette di dare un giudizio sulla validità del questionario, ed ha lo scopo di fornire eventuali indicazioni operative prima della stesura definitiva dello stesso. Una delle modifiche apportate riguarda l'aumento delle categorie di attività, nella prima parte del questionario; Sezione conoscitiva.

Tabella 1. Sequenza delle domande all’interno del questionario Sezione Conoscitiva Informazioni sull’azienda Forma giuridica Anno inizio attività Distretto di appartenenza Settore di attività con relativa descrizione Numero degli addetti

Sezione Fabbisogni di Personale e Mercato del Lavoro Indagine sulle Figure professionali Ridotte, Difficili da reperire, Assunte. Indagine sulle Modalità di Reperimento del personale Indagine sulle potenziali Figure Professionali richieste dal mercato del lavoro Sezione Formazione del Personale e Fabbisogni Indagine sulle attività formative svolte; Formativi argomenti Indagine sulla prospettiva futura di attività formative; argomenti Tipologia di Formazione: esterna - interna, occasionale-continua, pratica-teorica Indagine sulla disponibilità ad ospitare tirocini- formativi

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 10 CAPITOLO 3

ANALISI SOCIO ECONOMICA DEL TERRITORIO PROVINCIALE

1 Descrizione morfologica del territorio

La superficie totale del territorio dell'ambito 7c provincia sud-est di Roma, comprendente i comuni dei distretti socio-sanitari G4 e G6, è pari a 815,2 kmq. I comuni maggiormente estesi risultano essere Carpineto Romano per quel che riguarda il distretto territoriale G6 e Subiaco per il distretto G4. Il territorio del comune di Labico, con i suoi 12 kmq è il meno esteso del distretto G6, mentre nel territorio G4 è Canterano (7,3 kmq) ad essere classificato come comune meno esteso. In questa nostra analisi, al fine di garantire una facile lettura riteniamo utile analizzare separatamente i territori e la popolazione dei due distretti presi in esame ed effettuare successivamente dei confronti tra i dati stessi. Pertanto iniziamo questa lettura del territorio partendo dall'area sublacense, ovvero quella parte della provincia di Roma che fa capo al Distretto Socio- Sanitario G4.

2 Distretto Socio-Sanitario G4

Il territorio si estende per buona parte all’interno del Parco Naturale Regionale dei , per cui il bacino territoriale è interamente montuoso, con viabilità corrispondente piuttosto scarsa. In quest'area è elevata la presenza di comuni di piccole dimensioni, per cui all'interno del distretto sono racchiusi un numero sostanzioso di comuni. Per tale motivo si evidenzia come la popolazione sia prettamente concentrata nei comuni dove sono presenti il maggior numero di servizi, a scapito dei comuni ubicati nella zona montana. Le comunicazioni sono assicurate con pullman di linea di sufficiente frequenza sul percorso da e per Roma, ma scarsa verso i piccoli centri abitati, risultando poco agevoli e con tempi di percorrenza alquanto elevati. Il territorio si estende per un diametro

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 11 massimo di circa 60 Km. con una popolazione di poco superiore ai 35.000 abitanti. Le limitate possibilità occupazionali nella zona spingono i giovani a trasferirsi altrove e ciò determina il progressivo invecchiamento della popolazione e un abbassamento del tasso di natalità. Nello specifico il territorio del distretto G4 si estende per circa 460 Kmq (tabella 2) e si compone di 22 comuni: Affile, Agosta, Arcinazzo Romano, Anticoli Corrado, Arsoli, Bellegra, Canterano, , Cervara di Roma, Cineto Romano, Jenne, Marano Equo, Olevano Romano, Riofreddo, Rocca Canterano, , Roiate, Roviano, Subiaco, Vallepietra, Vallinfreda e .

Tabella 2: Caratteristiche del territorio

Comune Estensione in Km2 Comune Estensione in Km2 Affile 15 Marano Equo 7,7 Agosta 9,5 Olevano Romano 26,1 Anticoli Corrado 16,3 Riofreddo 8,4 Arcinazzo Romano 28,3 Rocca Canterano 15,8 Arsoli 12,1 Rocca Santo Stefano 9,7 Bellegra 18,8 Roiate 10,4 Camerata Nuova 40 Roviano 15,8 Canterano 7,3 Subiaco 63,4 Cervara di Roma 31,6 Vallepietra 51,7 Cineto Romano 10,5 Vallinfreda 12,5 Jenne 31,5 Vivaro Romano 16,8 TOTALE 459,2 Km2 Fonte: Osservatorio Sociale Distrettuale – SISS

3.3 Descrizione del territorio dal punto di vista demografico

Considerando l'ampiezza demografica (figura 1), si evidenzia una notevole frammentazione della popolazione all'interno del territorio, infatti la metà dei Comuni presi in esame ha una popolazione inferiore ai 1000 abitanti e soltanto Olevano Romano e Subiaco superano le 5000 presenze cittadine all'interno dei propri confini comunali.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 12 Grafico 1: Ripartizione della popolazione del distretto socio-sanitario G4

AGOSTA 5% AFFILE 5% ANTICOLI CORRADO 3% VIVARO ROMANO 1% VALLEINFREDA 1% VALLEPIETRA 1%

ARCINAZZO ROMANO 4% ARSOLI 5%

SUBIACO 27%

BELLEGRA 9% CAMERATA NUOVA 1%

CANTERANO 1% CINETO ROMANO 2% JENNE 1%

MARANO EQUO 2% ROVIANO 4% ROIATE 2% ROCCA S. STEFANO 3% OLEVANO ROMANO 20% RIOFREDDO 2% ROCCA CANTERANO 1%

AFFILE AGOSTA ANTICOLI CORRADO ARCINAZZO ROMANO ARSOLI BELLEGRA CAMERATA NUOVA CANTERANO CINETO ROMANO JENNE MARANO EQUO OLEVANO ROMANO RIOFREDDO ROCCA CANTERANO ROCCA S. STEFANO ROIATE ROVIANO SUBIACO VALLEPIETRA VALLEINFREDA VIVARO ROMANO

Fonte: Dati ISTAT Popolazione residente al 1 Gennaio 2009 per età e sesso

3.4 Distretto Socio-Sanitario G6

Il territorio corrispondente ai nove comuni del Distretto G6 è costituito da una zona prevalentemente montuosa, caratterizzata da elementi di interesse storico, artistico, archeologico e culturale che la rendono interessante dal punto di vista turistico e da una zona prevalentemente di pianura, caratterizzata da insediamenti legati all'industria pesante, dalla piccola e media impresa. I nove comuni del distretto sono: Artena, Carpineto Romano, Colleferro, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni e Valmontone. I comuni facenti parte della zona di montagna del distretto, gravitano sull'asse Colleferro- Valmontone: per la fruizione dei servizi sanitari, di quelli scolastici, commerciali e lavorativi. L'area del distretto G6 è attraversata da importanti sistemi viari e ferroviari, quali la s.s. Casilina, l' e la rete ferroviaria che congiunge Roma a Napoli. L'intera superficie è di circa 356 km2 (tabella 3). Il comune maggiormente esteso risulta essere Carpineto Romano, seguito da Segni che ha una zona rurale molto vasta. I comuni meno estesi sono Labico e Gavignano, mentre Colleferro ha un'estensione di circa 28 km2.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 13 Tabella 3: Caratteristiche del territorio

Comune Estensione in Km2 Artena 54 Carpineto Romano 84 Colleferro 28 Gavignano 15 Gorga 26 Labico 12 Montelanico 35 Segni 61 Valmontone 41 TOTALE 356 Km2 Fonte: Osservatorio Sociale Distrettuale, su dati Uffici Tecnici comunali

La città di Colleferro è nata agli inizi del secolo scorso intorno alla fabbrica “Parodi Delfino”, per ospitare gli operai dei paesi limitrofi che vi lavoravano. Prima nacque come città-dormitorio per questi ultimi che appena potevano tornavano a casa; successivamente si sviluppò una vera e propria cittadina dalle caratteristiche “moderne”, dove andavano ad insediarsi questi lavoratori con le loro famiglie. I problemi del territorio più evidenti, che emergono da questa sua prima descrizione, riguardano il congestionamento di servizi e strutture. Infatti, da un punto di vista della distribuzione degli abitanti all’interno del territorio, si osserva una dinamicità del fenomeno e un continuo mutamento, caratterizzato da una progressiva concentrazione nei centri maggiori a scapito essenzialmente dei comuni montani. Tale scelta è legata principalmente alla presenza o meno di servizi di pubblica utilità sul territorio che sono maggiormente concentrati nei comuni più grandi, Colleferro, Valmontone, Olevano Romano.

3.5 Descrizione del territorio dal punto di vista demografico

La configurazione demografica dei comuni considerati indica la presenza di due comuni, Colleferro e Valmontone, (figura 2) che complessivamente raccolgono un bacino di popolazione vicino alla metà dell'intero numero di cittadini del distretto G6. Tale indicazione è chiarificatrice del fatto che la popolazione del distretto tende a lasciare i comuni della zona montana per vivere nei territorio dove c'è maggior presenza di servizi. Di seguito si presenta il grafico con i dati riguardanti la ripartizione della popolazione del Distretto, per ogni singolo comune:

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 14 Grafico 2: Ripartizione della popolazione del distretto socio-sanitario G6

ARTENA 18%

VALMONTONE 20%

CARPINETO ROMANO 7%

SEGNI 13%

COLLEFERRO 30% MONTELANICO 3%

LABICO 7% GORGA 1% ARTENA CARPINETO ROMANO COLLEFERRO GAVIGNANOGAVIGNANOGORGA 3% LABICO MONTELANICO SEGNI VALMONT ONE

Fonte: Osservatorio Sociale Distrettuale, su dati Uffici Tecnici comunali

Per quanto riguarda i dati relativi alla distribuzione della popolazione nei singoli comuni, suddivisi per sesso e classi di età, analizzeremo contemporaneamente i due distretti.

Tabella 4: Distribuzione popolazione per sesso e classe di età distretto G6

Comune Classi di età (anni) Totale Indice di Comune Classi di età (anni) Totale Indice di Vecchiaia Vecchiaia 0-14 15-64 >65 0-14 15-64 >65 Artena M 1054 4624 898 6576 Labico M 488 1896 299 2683

F 1037 4458 1148 6643 F 447 1880 387 2714 T 2091 9082 2046 13219 97,85 T 935 3776 686 5397 73,37 Carpineto M 249 1610 494 2353 Montelanico M 123 679 167 969

Romano F 279 1511 657 2447 F 124 685 244 1053 T 528 3121 1151 4800 217,99 T 247 1364 411 2022 166,4 Colleferro M 1491 7259 1794 10544 Segni M 640 3133 786 4559

F 1419 7456 2437 11312 F 592 3005 1142 4739 T 2910 14715 4231 21856 145,4 T 1232 10098 1928 9298 156,49 Gavignano M 157 700 139 996 Valmontone M 5398 5033 960 7139

F 145 644 185 974 F 5116 5065 1210 7308 T 302 1344 324 1970 107,28 T 2179 10098 2170 14447 99,59 Gorga M 50 262 81 393 TOTALE M 5398 25196 5618 36212

F 40 271 110 421 F 5116 24975 7520 37611 T 90 533 191 814 212,22 T 10514 50171 13138 73823 124,96 Fonte: Osservatorio Sociale Distrettuale, su dati Uffici Tecnici comunali

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 15 Tabella 5: Distribuzione popolazione per sesso e classe di età distretto G4

Comune Classi di età Totale Indice di Comune Classi di età (anni) Totale Indice di (anni) Vecchiaia Vecchiaia 0-14 15-64 >65 0-14 15-64 >65 Affile M 92 530 144 766 Olevano M 490 2315 616 3421 Romano F 98 522 211 831 F 451 2233 766 3450 T 190 1052 355 1597 186,84 T 941 4548 1382 6871 146,87 Agosta M 125 583 146 854 Riofreddo M 46 261 68 375 F 99 578 211 888 F 44 254 103 401 T 224 1161 357 1742 159,38 T 90 515 171 776 190 Anticoli M 64 320 99 483 Rocca M 10 88 18 116

Corrado F 56 309 126 491 Canterano F 4 61 35 100 T 120 629 225 974 187,5 T 14 149 53 216 378,57 Arcinazzo M 84 491 174 749 Rocca M 70 361 109 540 Romano F 69 483 197 749 Santo F 68 304 130 502 T 153 974 371 1498 242,48 Stefano T 138 665 239 1042 173,19 Arsoli M 97 572 151 820 Roiate M 37 263 82 382 F 113 568 191 872 F 30 259 108 397 T 210 1140 342 1692 162,86 T 67 522 190 779 283,58 Bellegra M 215 1025 263 1476 Roviano M 66 472 138 676 F 215 1033 321 1569 F 95 464 210 769 T 403 2058 584 3045 144,91 T 161 936 348 1445 216,15 Camerata M 36 152 58 246 Subiaco M 573 3298 776 4647 Nuova F 27 136 67 230 F 541 3148 1095 4784 T 63 288 125 476 198,41 T 1114 6446 1871 9431 167,95 Canterano M 27 124 30 181 Vallepietra M 9 101 53 163 F 24 109 41 174 F 16 89 57 162 T 51 233 71 355 139,22 T 25 190 110 325 440 Cineto M 26 232 81 339 Vallinfreda M 11 97 42 150 Romano F 41 199 102 342 F 16 86 49 151 T 67 431 183 681 273,13 T 27 183 91 301 337,04 Jenne M 19 120 67 206 Vivaro M 6 60 26 92 F 9 118 94 221 Romano F 9 54 39 102 T 28 238 161 427 575 T 15 114 65 194 433,33 Marano M 46 269 106 421 TOTALE M 2122 11734 3247 17103 Equo F 31 218 141 390 F 2056 11225 4294 17575 T 77 487 247 811 320,78 T 4178 22959 7541 34678 180,49 Fonte: Dati ISTAT 1°gennaio 2009

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 16 Un dato interessante viene fornito osservando l'indice di vecchiaia. L'ultima colonna di destra delle tabelle 4 e 5 illustrano l'indice di vecchiaia, che misura il rapporto tra la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 14 anni. Valori superiori a 100 indicano una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi. Il rapporto di composizione tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0-14 anni); valori superiori a 100 indicano una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi Tale indicatore permette di analizzare il ricambio generazionale all'interno dei singoli comuni; ovviamente dobbiamo sempre tenere a mente tutte le variabili che influiscono su tale indice. Ovvero l'allungamento delle aspettative di vita della popolazione e le condizioni di difficoltà dei giovani nel creare una famiglia. Alla luce di quanto esposto sopra rileviamo un indice di vecchiaia superiore nel distretto G4 (180,49%) rispetto al distretto G6 dove abbiamo 124,96%, ma entrambi gli indici sottolineano la massiccia presenza di popolazione anziana all'interno dei due distretti. Nello specifico, paesi come Vallepietra, Vivaro Romano, Rocca Canterano, ma soprattutto Jenne (indice di vecchiaia pari a 570) mostrano dei valori nettamente superiori alla media del distretto che mostra già di suo come sia massiccia la presenza della popolazione anziana. Nell'altro distretto i comuni di Gorga e Carpineto Romano mostrano valori doppi rispetto alla media del territorio, proprio ad evidenziare come ci sia una migrazione verso quei comuni che garantiscono maggiore facilità di comunicazione con Roma. Tale dato si evince dall'indice di vecchiaia di Labico (73,37%), considerata per molti fattori come la località privilegiata per la popolazione in età lavorativa, anche se, come vedremo successivamente, tra i molti fattori che influiscono su tale dato di notevole rilievo risulta essere la presenza di popolazione immigrata.

3.6 Immigrazione

Di sicuro interesse per leggere le dinamiche demografiche bisogna prendere in considerazione i dati relativi alla presenza di popolazione immigrata nel territorio dei due distretti. Da più di un decennio, ormai, anche il nostro territorio è interessato dalla presenza di flussi migratori, non solo riguardanti la popolazione italiana, ma anche la popolazione straniera, in particolare extra-comunitari. Dopo un primo flusso migratorio, cosiddetto di prima generazione, riguardante soprattutto uomini in età lavorativa, negli ultimi anni si assiste ad una trasformazione del fenomeno riguardante la popolazione straniera che man mano si è andato sempre più caratterizzando come “immigrazione di seconda generazione”, riguardando così i ricongiungimenti familiari ed andando così ad incidere sulla presenza della popolazione straniera, con una maggiore presenza di donne e minori.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 17 Grafico 3: Stranieri presenti nel territorio del distretto G6

Stranieri presenti nel territorio del distretto G6

ARTENA

CARPINETO ROMANO

COLLEFERRO

GAVIGNANO

GORGA

LABICO

MONTELANICO Stranieri residenti per 100 abitanti

SEGNI Comune

VALMONTONE

DISTRETTO G6

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0

Come si evince dal grafico 1, notiamo una percentuale di immigrati superiore alla media del Distretto nei territori di Valmontone e Labico, superiore ad 8 immigrati ogni 100 abitanti residenti nel territorio.

Grafico 4: Stranieri presenti nel territorio del distretto G4

Stranieri presenti nel territorio del distretto G4

AFFILE AGOSTA ANTICOLI CORRADO ARCINAZZO ROMANO ARSOLI BELLEGRA CAMERATA NUOVA CANTERANO CERVARA DI ROMA CINETO ROMANO JENNE MARANO EQUO OLEVANO ROMANO RIOFREDDO Stranieri residenti per 100 abitanti ROCCA CANTERANO

Comune ROCCA SANTO STEFANO ROIATE ROVIANO SUBIACO VALLEPIETRA VALLINFREDA VIVARO ROMANO DISTRETTO G4

0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0

Percentuale immigrati

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 18 Per quanto riguarda il distretto G4 il comune con maggior presenza di immigrati è Cineto Romano, dove più del 10% della popolazione risulta essere straniera, a fronte di una media del territorio totale del distretto inferiore al 6%.

Tabella 6: Tasso di disoccupazione per la popolazione della provincia di Roma sud-est, 7c

Affile 10,60 Labico 15,00 Agosta 11,80 Marano Equo 15,38 Anticoli Corrado 14,20 Montelanico 16,32 Arcinazzo Romano 10,14 Olevano Romano 15,57 Arsoli 11,77 Riofreddo 9,74 Artena 22,16 Rocca Canterano 9,18 Bellegra 28,57 Rocca Santo Stefano 20,11 Camerata Nuova 16,03 Roiate 22,26 Canterano 13,51 Roviano 13,52 Carpineto Romano 18,47 Segni 15,30 Cervara di Roma 10,65 Subiaco 17,10 Cineto Romano 15,10 Vallepietra 6,11 Colleferro 14,34 Vallinfreda 18,97 Gavignano 14,49 Valmontone 15,72 Gorga 11,36 Vivaro Romano 10,17 Jenne 16,55 Totale Provincia Sud-Est 7c 12,28

Misura la percentuale della forza lavoro che non riesce a trovare lavoro e viene definito come:

dove la “forza lavoro” è data dalla somma delle persone in cerca di occupazione e dagli occupati.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 19 CAPITOLO 4

LA FORMAZIONE PERMANENTE

Nel contesto europeo in questi ultimi anni l'istruzione e la formazione permanente hanno assunto un'importanza cruciale nelle strategie di sviluppo delle risorse umane. L'obiettivo è di rispondere positivamente alla necessità di dare, all'uomo una posizione centrale nella vita economica, sociale e anche politica, in senso ampio, vale a dire una formazione quale condizione per una consapevole espressione dei diritti di cittadinanza. La formazione permanente, pertanto, si può ricondurre a tre esigenze fondamentali: ✗ un bisogno individuale di accesso permanente all'informazione e al sapere; ✗ una necessità economica di aggiornamento continuo della professionalità nell'interesse sia delle imprese che dei lavoratori; ✗ un'esigenza sociale di risposta positiva ai rischi di esclusione e discriminazione. Il concetto di lifelong learning sta assumendo una posizione centrale tanto a livello comunitario quanto a livello di politiche nazionali, a partire dalla consapevolezza che il carattere specifico dell’educazione/formazione è proprio l’apprendimento. L'apprendimento permanente è stato riconosciuto come fattore chiave per favorire la competitività e la crescita economica, la cittadinanza attiva, la coesione sociale e la realizzazione delle aspirazioni degli individui, nonché come principio guida per la realizzazione degli obiettivi comuni delle politiche educative. La formazione può essere definita come “la costruzione nel soggetto adulto di una identità matura capace di analisi razionale, coscienza, soggettività e intenzionalità”6; e rievoca l’antico significato di acquisizione processuale di forma come costruzione del sé, attraverso il medium della cultura e della società. Partecipare ad eventi di formazione per un adulto significa avere la possibilità di “plasmare” (formare) la propria personalità nella dimensione professionale e individuale, nel senso della crescita e dell’arricchimento. L’idea di formazione continua consente alla formazione di uscire dal modello razionalistico per incorporare i valori della flessibilità e dell’innovazione, per tale ragione il processo formativo va inteso nella sua complessità considerando rilevante anche l’educazione informale7.

6 Cfr.: Giuditta Alessandrini, Comunicare Organizzando, Roma, Seam, 1996, p. 46. 7 Si distingue tra educazione formale, finalizzata al conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica riconosciuta erogata all’interno di istituti e centri di formazione ; educazione non formale svolta al di fuori delle principali strutture d’istruzione e di formazione e di solito non porta a certificati ufficiali, educazione informale corollario naturale della vita associativa. Cfr.: Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente, ottobre 2000.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 20 L’educazione degli adulti infatti, “è costituita dall’insieme di opportunità educative, formali e no, rivolte ai cittadini in età adulta, aventi per obiettivo la formazione di conoscenze, competenze e abilità personali di base nei diversi campi, e di conoscenze, competenze e abilità di base trasferibili e certificabili”8. Il sistema della formazione continua deve agevolare il rientro nel sistema di istruzione e, la formazione professionale facilitare l’ampliamento dei saperi delle competenze e delle abilità per favorire l’acquisizione di specifiche capacità professionali connesse al lavoro e alla vita sociale. Questo sistema si fonda sull’utilizzazione di risorse strumentali e umane provenienti dalle diverse strutture e dai diversi agenti pubblici e privati che concorrono alla sua attuazione e al suo funzionamento, al fine di realizzare un programma di sostegno delle potenzialità territoriali. “Una pedagogia del corso della vita è chiamata a riflettere sulle modalità dell’educazione alla transizione nelle stagioni dell’esistenza e a valorizzare tutti i significati della formazione continua per migliorare la qualità del vivere quotidiano dei singoli e della comunità”9.

4.1 Il campo di indagine

Il campo di indagine, è stato classificato utilizzando la ripartizione proposta nel Memorandum sull’istruzione e la formazione permanente tra sistema formale, sistema non formale e informale dell’offerta. All’interno di tale ripartizione, si è poi ritagliato come preciso campo di indagine, il settore dell’offerta formale e in misura minore dell’offerta non formale, escludendo le attività educative informali, ritenute troppo sfuggenti per essere analizzate in modo esaustivo. Esse, infatti, si distinguono proprio per essere attività non esplicitamente formative, quindi non strutturate, e per essere caratterizzate dall’ampiezza di opportunità risultanti dalle occasioni “fortuite” di apprendimento offerte all’individuo nella vita di ogni giorno. Nelle pagine seguenti sono pertanto descritte le diverse tipologie di soggetti erogatori coinvolti nel campo di indagine della ricerca, suddivise in due macro-aree, quella del sistema formale e quella del sistema non formale di educazione permanente. L’indagine sul fabbisogno formativo è stata essenzialmente una attività diagnostica finalizzata ad individuare le eventuali carenze formative presenti nel territorio della Provincia sud-est al fine di progettare successivamente i percorsi del formare per fare, ovvero, attivare per gli adulti percorsi formativi adeguati alle necessità professionali del territorio, favorendo in tal modo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

8 Cfr.: Giuditta Alessandrini, Comunicare Organizzando, Roma, Seam, 1996, p. 175 9Cfr.: Annali dell’Istruzione Lessico della Riforma, Firenze, Le Monnier, 2004, p. 89.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 21 4.2 Il sistema formale dell’offerta

L’offerta di istruzione e formazione permanente nel nostro territorio si presenta, alquanto diversificata, per tale motivo l’indagine intende effettuare una prima ricostruzione sulla formazione permanente nella Provincia sud-est, mediante l’individuazione dell’offerta attualmente esistente in ambito formale e non formale. La ricerca ha coinvolto i seguenti soggetti analizzando le attività da essi realizzate:

✗ i Centri Territoriali Permanenti ✗ gli Istituti sedi dei corsi serali ✗ le Agenzie Formative Pubbliche e Private ✗ le Università ✗ l’Università della III Età

4.2.1 I Centri territoriali Permanenti

I CTP (Centri Territoriale Permanenti per l’istruzione e la formazione in età adulta ) sono stati istituiti con O.M. 455 del 1997 come centri di servizio del sistema di istruzione deputati all’attuazione dell’offerta formativa integrata, attraverso raccordi di scuole di diverso ordine e grado. “I Centri promuovono la domanda, la valutano e predispongono adeguate risposte ad essa. In un contesto che costituisca opportunità di interazione sociale, essi svolgono attività di:  alfabetizzazione primaria funzionale e di ritorno, anche finalizzata ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e di formazione professionale;  apprendimento della lingua e dei linguaggi;  sviluppo e consolidamento di competenze di base e di saperi specifici;  recupero e sviluppo di competenze strumentali culturali e relazionali idonee ad una attiva partecipazione alla vita sociale;  acquisizione e sviluppo di una prima formazione o riqualificazione professionale;  rientro nei percorsi di istruzione e formazione di soggetti in situazione di marginalità”10. Alle attività formative possono accedere tutti coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, privi del titolo di scuola dell’obbligo o che, pur avendo tale titolo, intendano rientrare nei percorsi di istruzione e formazione.

10 Cfr.: O.M. 455 del 1997, art. 3 punto 1.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 22 Oltre a coloro che intendono conseguire un titolo di studio, negli ultimi tempi l’utenza dei CTP è sempre più costituita da: • Adulti immigrati, occupati e disoccupati, con esigenza di inserimento e integrazione attraverso l’apprendimento della lingua italiana. • Adulti , italiani e non, bisognosi di migliorare la loro competenza in informatica e lingue straniere. La dislocazione dei CTP è definita dalle regioni, d’intesa con gli Enti Locali e con il Dirigente dell’ufficio scolastico regionale. Nel territorio della Provincia Sud-est sono presenti n. 02 CTP, rispettivamente nel Comune di Colleferro e nel Comune di Subiaco. Le tipologie di intervento realizzate dai CTP del territorio possono essere così riassunte: ✗ corsi per il conseguimento della media (corsi annuali) ✗ corsi di alfabetizzazione (lingua italiana, lingue straniere, informatica) ✗ corsi pre - professionalizzanti (corso per servizi domiciliari di assistenza alle persone, corso di assistente educativo)11 ✗ altri corsi (corsi di musica, corsi di storia del territorio, corsi di cinematografia)12 L’offerta formativa risulta sostanzialmente limitata a corsi di formazione in presenza; nessuna delle due sedi infatti ha sperimentato modalità di erogazione a distanza. Come si può notare prendendo in analisi i grafici seguenti, il CTP dove viene proposta la maggior tipologia di corsi è quello di Subiaco, questo perchè il compito di fare cultura nel territorio (comprendente i comuni di: Affile, Agosta, Articoli Corrado, Arcinazzo Romano, Arsoli, Bellegra, Camerata Nuova, Canterano, Cervara di Roma, Cinto Romano, Jenne, marano Equo, Olevano Romano, Rifreddo, Rocca Canterano, Rocca Santo Stefano, Roiate, Roviano, Subiaco, Vallepietra, Vallinfreda, Vivaro Romano) è essenzialmente affidato a due Istituti Scolastici e al Centro Territoriale Permanente, i quali cercano di rispondere in modo esaustivo alla richiesta di formazione.

11 Questa tipologia di corsi viene erogata solo nel 24° CTP (Subiaco). 12 Ibidem

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 23 Grafico 5:Distribuzione percentuale dei corsi EdA offerti dal CTP di Subiaco

licenza media 6%

altri corsi 24%

corsi pre-professionalizzanti 12%

corsi di alfabetizzazione 59%

licenza media corsi di alfabetiz- corsi pre-professiona- altri corsi zazione lizzanti

Grafico 6: Distribuzione percentuale dei corsi EdA offerti dal CTP di Colleferro

17%

licenza media corsi di alfabe- tizzazione

83%

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 24 Il Centro Territoriale Permanente di Colleferro è inserito in un contesto territoriale portatore di una più ampia offerta formativa, in quanto la sua attività è coadiuvata dagli Istituti Scolastici, dalle Agenzie Formative e dall’Università presenti sul territorio. Per le proposte di formazione il 25° CTP registra un elevato numero di richieste di accesso ai corsi sia perchè è facilmente raggiungibile e quindi accoglie l’iscrizione di utenti non residenti solamente nei Comuni del territorio di pertinenza (Artena, Colleferro, Gavignano, Gorga, Labico, Montelanico, Segni, Valmontone), sia perché costituisce un importante riferimento per un bacino di utenza fortemente popolato con flussi migratori importanti e consistenti situazioni di abbandono scolastico. E’ da sottolineare infatti, l’importanza che tali strutture assumono nell’integrazione e nella formazione degli stranieri che intendono stabilirsi e lavorare nel nostro paese. Ovviamente la maggior parte degli stranieri si concentra nei corsi di alfabetizzazione alla lingua italiana per poi passare nella Licenza Media, ed in misura minore negli altri corsi.

4.2.2 Gli Istituti d’Istruzione Superiore

Un ritaglio importante dell’offerta di educazione degli adulti è erogata nei corsi serali di istruzione secondaria, finalizzati principalmente al conseguimento del diploma di istruzione secondaria superiore, che si sviluppano prevalentemente nell’ambito dell’istruzione tecnica e professionale. A livello nazionale, sono state avviate alcune sperimentazioni volte ad eliminare le rigidità dei corsi per adolescenti e a migliorare le competenze acquisite, in particolare il progetto Sirio negli istituti tecnici ha permesso di pianificare in maniera più flessibile i piani di studio. Presentato dal Ministero nel dicembre del 1995, il progetto SIRIO è una sperimentazione assistita destinata agli studenti adulti dei corsi serali che tiene conto non solo delle difficoltà, ma anche delle potenzialità di un pubblico studentesco adulto. Il progetto SIRIO risponde, quindi, ai bisogni di coloro che intendono rientrare nel sistema formativo per conseguire la maturità tecnica, (commerciale, per geometri e industriale) attraverso un percorso flessibile che migliori le esperienze professionali e le conoscenze culturali di ciascun lavoratore - studente. Il nuovo percorso didattico si caratterizza per la sua differenza con i curricoli istituzionali, esso infatti, deve assolvere più funzioni: concreto recupero della dispersione scolastica; costituire un'occasione per far riprendere il percorso formativo a quei giovani che hanno abbandonato gli studi; qualificare giovani e adulti privi di professionalità aggiornata; formare adulti o immigrati privi di titolo di studio; offrire opportunità di aggiornamento delle competenze. I corsi sono caratterizzati da: riduzione dell’orario, integrazione con la formazione professionale, crediti formativi, flessibilità, tutoring, formazione a distanza.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 25 Nell’indagine, non sono stati considerati tutti gli istituti secondari superiori (anche se potenzialmente tutti potrebbero, nell’ambito della propria autonomia, aver erogato attività rientranti nel campo della formazione/educazione permanente), ma solo quelli sicuramente attivi nel campo della educazione degli adulti che, nel territorio della provincia sud-est, viene erogata da alcuni istituti di Istruzione Secondaria Superiore offrendo concrete opportunità di apprendimento a chi, per diverse ragioni, vuole aggiornare la propria preparazione e le proprie competenze alle richieste del mercato del lavoro, soddisfare le proprie aspirazioni e partecipare attivamente allo sviluppo della società in cui vive. Sono attivi infatti sul territorio corsi serali per ottenere il diploma di scuola superiore o una qualifica professionale; rivolti a coloro che sono in possesso del diploma di scuola media inferiore o del diploma di scuola superiore, o a coloro che hanno interrotto gli studi; la durata dei corsi è variabile in base al percorso scelto e i titoli di studio hanno lo stesso valore di quelli che si ottengono nei corsi tradizionali diurni. Oltre alla formazione per il conseguimento del diploma, altri corsi erogati sono quelli di lingua e informatica e, negli Istituti Scolastici del Comune di Colleferro, i corsi per cassaintegrati, utili tanto per il lavoratore quanto per le aziende che potranno contare su forza lavoro informata e al passo con i tempi. I grafici successivi mostrano come la maggiore concentrazione dell’offerta formativa è nei corsi pre - professionalizzanti e nei corsi di informatica, tuttavia gli Istituti di Istruzione Superiore del distretto G6 presentano una distribuzione più omogenea dei corsi EdA rispetto agli Istituti del distretto G4 i quali convogliano l’offerta formativa principalmente intorno alle aree tematiche dell’informatica e dei corsi pre-professionalizzanti (corsi per: Assistenti Sclerosi Laterale Amiotrofica, Animatore di Reti Locali a supporto dell’integrazione interculturale e protezione sociale, Tecnico Superiore della commercializzazione dei prodotti agroindustriali). È interessante inoltre sottolineare che, nel Comune di Colleferro, vengono erogati corsi per cassaintegrati quali: installatore e manutentore di impianti solari, lingua inglese.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 26 Grafico 7: Distribuzione percentuale dei corsi EdA offerti dagli Istituti d’Istruzione Superiore del distretto G6

10%

10% lingua inglese informatica 20% guida del ciclomotore corsi per il conseguimento del diploma 25% corsi pre-professionalizzanti corsi per cassaintegrati

20%

15%

Grafico 8: Distribuzione percentuale dei corsi EdA offerti dagli Istituti d’Istruzione Superiore del distretto G4

18%

27% lingua inglese informatica guida del ciclomotore corsi per il conse- guimento del diploma corsi pre-professiona- lizzanti 36% 9%

9%

4.2.3 Le Agenzie Formative

Nate per rispondere alle esigenze di formazione ed inserimento nel mondo del lavoro di diversi target, le agenzie formative creano il punto di raccordo tra il territorio nel quale operano ed i diversi attori locali pubblici o privati quali, il Comune, Gli Assessorati, le Scuole di ogni ordine e grado, l’Università, le Imprese, le Associazioni di categoria.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 27 L'obiettivo principale è realizzare attività formative al servizio delle persone e delle imprese, le agenzie possono avvalersi di contributi regionali ed europei per attivare progetti formativi che contribuiscano alla qualificazione di nuove professionalità; possono altresì realizzare corsi su “commessa” nella maggior parte dei casi richiesti dalle imprese per la formazione o l’aggiornamento del proprio personale. I potenziali utenti sono: neo laureati, diplomati, giovani in uscita dalla scuola dell'obbligo, giovani che non hanno terminato gli studi, adulti disoccupati da oltre 12 mesi, giovani esposti a rischio di deviazione sociale, imprenditori e liberi professionisti, pubblici dipendenti. Nel territorio del distretto G6 sono presenti molte agenzie formative (concentrate principalmente nel Comune di Colleferro) che propongono un’ampia tipologia di corsi, sia gratuiti (erogati da Albafor S.p.A. e Ciofs FP Lazio) che a pagamento (Agenzie di Formazione Private e Istituti Paritari) diversamente nel distretto G4 sono completamente assenti Centri di Formazione. Come si evince dal seguente grafico la maggiore concentrazione di corsi offerti è nell’area “tecnica” (operatore meccanico auto, installatore e manutentore di impianti elettrici, meccanico riparatore veicoli a motore, responsabile e addetto servizio prevenzione e protezione…); nell’area “benessere” (estetista, ricostruzione unghie artificiali, acconciatore, tatuaggio e piercing…) seguita da quella “informatica” ( informatica di base, operatore con terminale video, operatore desk top publishing, progettista web…).

Grafico 9: Distribuzione percentuale dei corsi EdA erogati dalle Agenzie Formative – Distretto G6

area amministrativa-contabile 4% area lingue straniere 6%

area informatica 14% area tecnica 38% area tecnica area del benessere area del turismo area informatica area del turismo 6% area lingue straniere area amministrativa-con- tabile

area del benessere 33%

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 28 4.2.4 Le Università

Il territorio del distretto G6 vede la presenza di alcuni Istituti Universitari che erogano oltre ai corsi di laurea, anche master, corsi di specializzazione e altri corsi. Nello specifico sono:  Università degli Studi di Tor Vergata, sede di Colleferro - Corso di Laurea triennale in Ingegneria Meccatronica –  Università degli Studi di Roma La Sapienza, sede di Colleferro - Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche -  Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Colleferro - Corso di laurea in Tecnico per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro –  CERI (Centro di ricerca previsione prevenzione e controllo dei rischi geologici) - Università degli Studi di Roma La Sapienza, sede di Valmontone – Corsi di Specializzazione e Master  CONSORZIO I CASTELLI DELLA SAPIENZA13, sede di Valmontone - Corso per Operatore Socio Sanitario, Corsi di Aggiornamento PA.  CIRPS Consortium - 14, sede di Valmontone -

Il CIRPS Consortium eroga corsi tecnici (Tecnico Esperto di Sistemi Fotovoltaici, Prevenzione e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro…), corsi per cassaintegrati (Tecnico addetto al Controllo Qualità, Lingua inglese livello base, corso di preparazione Patente Europea del computer…) e corsi pre- professionalizzanti, tra i quali emerge il progetto “Fai la scelta giusta”, un programma di orientamento formazione e tirocinio in azienda della durata di 6 mesi da scegliere tra le seguenti

13 E' costituito, ai sensi degli articoli 30 e 31 del d.lgs n. 267/00, un consorzio fra i Comuni di Artena, Carpineto Romano, , Labico, Valmontone e , Cave, , e Paliano, per attuare, nell'ambito delle rispettive competenze anche territoriali, iniziative comuni nella gestione dei servizi pubblici aventi per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo delle comunità locali. Il Consorzio ha sede legale presso il Comune di Valmontone, nel Palazzo Doria Pamphili. Il Consorzio deve provvedere, nel rispetto degli indirizzi degli Enti Locali aderenti, delle direttive e dei piani regionali, nonché dei protocolli sottoscritti tra il rettore dell'Università La Sapienza ed i sindaci a progettare e programmare: servizi di interesse pubblico, mostre, conferenze, corsi di I livello; corsi post-lauream/master; corsi di formazione permanente laboratori tecnici o umanistici; servizi di foresteria; istituzione e gestione di biblioteche. Cfr.: Statuto Consorzio http://www.consorzioicastellidellasapienza.it

14 Il Centro Interuniversitario di Ricerca per lo Sviluppo sostenibile CIRPS è stato costituito nell’aprile del 1988 per iniziativa congiunta delle Università di Cassino, "Della Tuscia" di Viterbo e "Sapienza" di Roma, con la denominazione di "Centro Interuniversitario di Ricerca sui Paesi in via di Sviluppo". Il CIRPS coordina e partecipa a progetti di ricerca e attività di sviluppo locale a livello internazionale e svolge la sua attività attraverso collaborazioni ed accordi con Università, Centri di ricerca, Aziende ed Istituzioni nazionali ed internazionali. Il CIRPS svolge attività di Ricerca, Didattica, Formazione, Aggiornamento e Fornitura di Servizi tecnico-scientifici, anche attraverso l'apporto congiunto degli Atenei afferenti, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, con particolare riguardo non solo ai Paesi in Via di Sviluppo, ma anche a quelli di Nuova Industrializzazione o Quasi Nuova Industrializzazione, ai Paesi Emergenti, in collaborazione con i Paesi industrializzati e gli Organismi Internazionali. Le attività del CIRPS sono finalizzate alla ricerca, alla messa a punto ed alla diffusione di conoscenze scientifiche, soluzioni tecnologiche e metodi di lavoro, organizzazione o vita sociale in grado di consentire lo sviluppo sostenibile. Cfr.: http://www.cirps.it/

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 29 aree (addetto servizio mensa, apicoltore, installatore elettrico, installatore pannelli fotovoltaici, programmatore reti informatiche). Il progetto è rivolto a quanti si trovano in condizioni di svantaggio dovute ad esperienze pregresse di dipendenza da sostanze stupefacenti, alcool, gioco, internet…, possono fare domanda di selezione uomini e donne di maggiore età disoccupati o inoccupati.

Grafico 10: Distribuzione percentuale dei corsi EdA erogati dal CIRPS Consortium

corsi pre-professionalizzanti 38% corso tecnico 23%

corsi pre-professiona- lizzanti corsi per cassaintegra- ti corso tecnico

corsi per cassaintegrati 38%

4.3 L’offerta non formale

All’interno del sistema non formale dell’offerta formativa è stata considerata nell’indagine l’ Università della terza età (Comune di Colleferro). Le università della terza età sono nate in Francia all’inizio degli anni ‘70, con la creazione nel 1973 dell’“Université du troisième age” presso l’Università di Tolosa, esempio che venne presto imitato in tutta la Regione Francese. Dalla Francia il fenomeno si estese ad altri Paesi europei e in Italia la prima università della terza età sorse a Torino nel 1975. A differenza di molti Paesi europei, dove tali istituzioni sono state promosse dalle Università degli Studi, in Italia tali strutture sono nate indipendentemente, come emanazioni di centri culturali, gruppi di volontariato, associazioni culturali e sindacati. Da ciò ne consegue l’estrema vivacità e parallelamente la fragilità delle università della terza età italiane, aderenti ai bisogni degli utenti e del territorio in modo estremamente diversificato. Ogni università adotta, liberamente, un proprio statuto per definire le finalità, le linee guida, nonché le norme relative ai propri organi, le competenze e le procedure relative al proprio funzionamento. Le finalità che generalmente le diverse università della terza età si propongono sono quelle di una

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 30 più ampia diffusione della cultura, per il pieno sviluppo della personalità dei cittadini e l’inserimento delle persone anziane nella vita socio-culturale, sia mediante la realizzazione di corsi, seminari ed altre attività culturali, sia attraverso la promozione ed il sostegno di studi, ricerche ed occasioni di incontro per lo sviluppo della formazione permanente e per il confronto tra culture generazionali diverse. Le università della terza età hanno autonomia gestionale, finanziaria e contabile, oltre che una totale autonomia organizzativa e didattica sia nella scelta dei corsi di insegnamento che dei relativi docenti. A seconda dei propri modelli culturali di riferimento, la maggior parte delle Università ha scelto di unirsi o di aderire ad organizzazioni di rappresentanza di livello nazionale. L’Università della terza età di Colleferro fa parte dell’organizzazione Unitre. Il logo, la sigla e la filosofia dell’Unitre, che si pone come associazione di agenzie formative potenzialmente “aperte alle tre età”, nasce nel 1975 con la realizzazione della prima struttura a Torino, che affianca fin dall’inizio alla denominazione Università della terza età quella con significato più ampio di “Unitre”. Le finalità dell’Associazione nazionale sono: “formare, informare, promuovere la ricerca, aprirsi al sociale e al territorio, contribuire alla promozione culturale dei soci attraverso l’attivazione di corsi e laboratori su argomenti specifici, favorire la partecipazione attiva dei propri iscritti…; L’Università della terza età di Colleferro offre diversi corsi di formazione nelle aree tematiche tecnico scientifica, del benessere, umanistica (come illustrato nel grafico). La percentuale maggiore di corsi è relativa all’area umanistica (filosofia, letteratura, salotto letterario, misteri miti e leggende…), seguita dall’area tecnico scientifica (architettura, fisica e metafisica cosmologica…) e da quella della salute e del benessere. Grafico 11: Percentuale corsi erogati dall'Università della III età

area tecnico scientifica 24%

area tecnico scienti- fica area salute e area salute e benessere 6% benessere area umanistica

area umanistica 71%

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 31 CAPITOLO 5

LE IMPRESE

5.1 IL CAMPIONE

Per la formazione del campione si è fatto riferimento all’elenco delle imprese fornite dal Centro di Orientamento al Lavoro includendo piccole e medie imprese di quasi tutti i settori di attività, sicuramente di tutti quelli maggiormente presenti nel tessuto produttivo della Provincia sud-est, ambito 7c. I questionari sono stati somministrati ai responsabili/ titolari delle imprese costituenti il campione . Il totale dei questionari somministrati è pari a 100; nello specifico sono state intervistate principalmente aziende artigiane (15,1%) e imprese commerciali (25,3%) e servizi (17%) poiché maggiormente presenti nel territorio (tab. 7).

Grafico 12: Distribuzione delle aziende per settore merceologico e numero di addetti

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 32 Tabella 7: Distribuzione percentuale delle aziende per settore

Settore merceologico Frequenza Percentuale agricoltura/ambiente 9 9,0 altro 4 4,0 artigianato 15 15,0 industria 6 6,0 edilizia 11 11,0

Ristorazione/industria alimentare 5 5,0 servizi 13 13,0 commercio 25 25,0 terzo settore 10 10,0 turismo 2 2,0

Totale 100 100,0

5.2 Il report di ricerca I questionari sono stati raccolti e controllati, i dati sono stati registrati ed elaborati su supporto magnetico. I risultati della ricerca sono illustrati in questo documento. I 100 questionari somministrati consentono di dare solo una prima valutazione circa la situazione reale del territorio e le previsioni di richiesta nel medio periodo delle principali figure professionali indicate dalle aziende. Delle 100 aziende intervistate il 58% dichiara un numero di addetti compreso tra 1 e 5 ed il 36% ha tra 6 e 15 addetti (Tab.8).

Tabella 8: Distribuzione percentuale delle aziende per classi di addetti

Numero addetti Frequency Percent

1-5 58 58,0

6-15 36 36,0

16-49 4 4,0

50-249 2 2,0

Total 100 100,0

Negli ultimi tre anni il 33% delle aziende dichiarano di aver ridotto alcune figure professionali al loro interno, soprattutto per far fronte ad una diminuzione della domanda e per cause di turn-over. Queste figure fanno riferimento principalmente a ruoli poco specializzati (tab.9)

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 33 Tabella 9: Distribuzione percentuale delle aziende che hanno ridotto il personale

Frequency Percent

Valid no 67

si 33

Total 100

Per quanto concerne la previsione di future assunzioni nei prossimi tre anni, il 32% delle aziende del campione esclude possibili nuovi ingressi, il 59% prevede di effettuare da 1 a 3 assunzioni, il restante ancora di più (tab.10). Le previsioni positive sull’aumento di personale sono basate soprattutto su una maggiore produzione dovuta nel 39% ad una espansione della domanda, nel 21% dovuta a picchi produttivi da fronteggiare, mentre nel 7% dei casi saranno dovute a sostituzioni del personale (tab.11). Le figure professionali per le quali le aziende in futuro pensano di effettuare una ricerca sono soprattutto quelle relative a ruoli tecnici con caratteristiche di specializzazione non molto elevate tipo elettricista, tornitore, verniciatore, operaio (tab. 12).

Tabella 10: Distribuzione percentuale delle aziende che prevedono assunzioni di personale

Frequency Percent nessuna 32 32,0

Da 1 a 3 59 59,0

Da 4 a 6 7 7,0

Da 7 a 10 1 1,0

Oltre 10 1 1,0

Total 100 100,0

Tabella 11: Distribuzione percentuale delle motivazioni di assunzione di personale

Frequency Percent

Casi non validi 32 32,0

Espansione (domanda aggiuntiva) 39 39,0

Picchi produttivi (stagionalità) 21 21,0

Sostituzione personale 7 7,0 (dimissioni/pensionamenti) altro 1 1,0

Total 100 100,0

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 34 Tabella 12: Distribuzione percentuale delle potenziali figure professionali richieste dalle aziende

Frequency Percent

Casi non validi 34 34,0 gommista 1 1,0 operaio/muratore 5 5,0 addetto ricevimento 1 1,0 educatore 7 7,0 commesso/a 9 9,0 parrucchiera 1 1,0 operaio/verniciatore 1 1,0 operaio 14 14,0 ingegnere 2 2,0 infermiere 1 1,0 tipografo 1 1,0 magazziniere 2 2,0 informatico 1 1,0 idraulico 1 1,0 operaio/agricolo 1 1,0 lievitista 1 1,0 autista 5 5,0 segretaria contabile 8 8,0 perito tecnico 1 1,0 operaio/elettricista 3 3,0

Total 100 100,0

Delle aziende intervistate, oltre l’82% negli ultimi tre anni ha svolto formazione professionale. Gli argomenti che la formazione ha toccato sono stati soprattutto la sicurezza sul lavoro (36,%), competenze tecnico/specialistiche (33%), marketing/comunicazione (6%) (tab. 13).

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 35 Tabella 13: Distribuzione percentuale delle attività formative svolte negli ultimi tre anni dalle aziende

Frequency Percent

Casi non validi 18 18,0 tecnico/specialistico 33 33,0 formazione manageriale 1 1,0 formazione imprenditoriale 1 1,0 marketing/comunicazione 6 6,0 sicurezza sul lavoro 36 36,0 amministrazione 1 1,0 lingue straniere 1 1,0 informatica 3 3,0

Total 100 100,0

La formazione risulta attivata soprattutto attraverso iniziative private delle aziende tramite tecnici delle aziende di fornitura (44%) e associazioni di categoria (27%) (tab. 14). Quasi la totalità del campione (91%) delle aziende intervistate ritiene utile che la formazione venga effettuata regolarmente, incentrata su argomenti tecnico/specialistici (42%), sicurezza sul lavoro (20%), marketing/comunicazione (12%) e formazione imprenditoriale (7%) (tab. 15). Le aziende ritengono più rispondente alle loro esigenze una formazione continua e di tipo pratico, e si dicono disponibili ad ospitare soggetti per tirocinio formativo nel 55% dei casi (tab. 16, tab. 17, tab.18, tab.19). Dall’esame dei risultati dell’indagine si possono evidenziare alcune indicazioni di fondo che riguardano le previsioni di richiesta nel medio periodo delle principali figure professionali indicate dalle aziende. Le figure maggiormente richieste sono quelle relative a ruoli tecnici soprattutto riguardanti figure con caratteristiche di specializzazione non molto elevate che, però, ugualmente sono di difficile reperimento sul mercato del lavoro e che attraggono poco i giovani (tab. 20).

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 36 Tabella 14: Distribuzione percentuale delle iniziative formative utilizzate dalle aziende per la formazione del personale

Frequency Percent

Casi non validi 18 18,0

Iniziative finanziate dalla Provincia di Roma tramite il 3 3,0 Fondo Sociale Europeo

Iniziative private organizzate da Associazioni di 27 27,0 categoria/agenzie formative/business school

Iniziative private organizzate da Università/istituti scolastici 3 3,0

Iniziative private dell'azienda tramite tecnici delle aziende di 44 44,0 fornitura

altro 5 5,0

Total 100 100,0

Tabella 15: Distribuzione percentuale delle attività formative utili per l'aggiornamento del personale

Frequency Percent

Casi non validi 9 9,0

tecnico/specialistico 42 42,0

formazione manageriale 3 3,0

formazione imprenditoriale 7 7,0

cambiamenti organizzativi 1 1,0

marketing/comunicazione 12 12,0

sicurezza sul lavoro 20 20,0

amministrazione 2 2,0

lingue straniere 1 1,0

informatica 3 3,0

Total 100 100,0

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 37 Tabella 16: Distribuzione percentuale della tipologia di formazione

Frequency Percent

Casi non validi 9 9,0

In azienda 57 57,0

Esterna 34 34,0

Total 100 100,0

Tabella 17: Distribuzione percentuale della tipologia di formazione

Frequency Percent

Casi non validi 9 9,0

Occasionale 31 31,0

Continua 60 60,0

Total 100 100,0

Tabella 18: Distribuzione percentuale della tipologia di formazione

Frequency Percent

Casi non validi 9 9,0

Pratica 68 68,0

Teorica 23 23,0

Total 100 100,0

Tabella 19: Distribuzione percentuale delle aziende disposte ad ospitare soggetti per tirocinio formativo

Frequency Percent no 45 45,0 si 55 55,0

Total 100 100,0

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 38 Tabella 20: Distribuzione percentuale delle figure professionali dei tirocinanti

Frequency Percent

Casi non validi 47 47,0

operaio/muratore 2 2,0

addetto ricevimento 1 1,0

educatore 9 9,0

commesso/a 4 4,0

Operaio generico 13 13,0

ingegnere 3 3,0

ragioniere 1 1,0

infermiere 2 2,0

operatore socio sanitario 1 1,0

operaio agricolo 1 1,0

operaio/tipografo 2 2,0

estetista 1 1,0

lievitista 1 1,0

autista 1 1,0

segretaria contabile 4 4,0

perito tecnico 2 2,0

operaio/elettricista 2 2,0

tecnico audio 2 2,0

gommista 1 1,0

Total 100 100,0

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 39 Riflessioni conclusive

Sono stati indagati diversi settori merceologici: l’artigianato, il commercio, la produzione industriale, il turismo, il servizio alle imprese e alla persona, l’edilizia, il terzo settore, l’agricoltura. E’ un panorama ampio e costituisce un piccolo giacimento di informazioni utili alla programmazione e all’orientamento delle attività formative. Il questionario somministrato alle 100 aziende fornisce diversi elementi sulle prospettive dei fabbisogni professionali del settore. Diversamente da altre indagini, si è scelto di intervistare anche imprese di piccole e medie dimensioni, vista la loro importanza nel tessuto economico della nostra provincia. I dati attuali, considerando l’epoca in cui è caduta la rilevazione, sono improntati alla moderazione, e i trend sono complessivamente stabili, infatti, come era facile attendersi i risultati rivelano in particolare un universo disomogeneo che esprime una domanda debole e non sempre ben delineata di figure professionali (l’esigenza di assunzioni nell’immediato dipende principalmente dall’esigenza di sostituire il personale). Vi sono tuttavia risultati interessanti relativamente ad alcuni settori merceologici. Dalle risposte risulta che nel loro complesso le imprese hanno difficoltà a reperire figure professionali qualificate; nello specifico la domanda occupazionale si concentra su figure tecnico specialistiche dell’area servizi alla persona (educatore) e amministrativa (contabile, impiegato), ma anche su figure professionali come operai semplici e specializzati (elettricisti, tornitori, idraulici, operai agricoli, autisti) - tab. 12 Le grandi industrie ricercano personale altamente qualificato (ingegneri, commerciale esperto con ottima conoscenza della lingua inglese), e demandano la formazione a ditte di fornitura che erogano corsi di aggiornamento del personale secondo un calendario concordato. Le previsioni future sono positive, infatti la maggior parte della aziende prevede e auspica un’espansione nei prossimi tre anni (39%), con conseguente bisogno di nuovo personale. Il settore del commercio è uno dei più importanti settori economici di riferimento, in termini di numero di imprese e di persone occupate, la richiesta di personale è continua, in particolare le posizioni maggiormente ricercate sono: addetto alle vendite e visual merchandiser. Si registra anche una discreta richiesta relativamente a figure legate all’industria quali: operai specializzati nella meccanica, metalmeccanici, tornitori, fresatori e magazzinieri, per quest’ultima figura professionale in particolare si cercano: carrellisti, magazzinieri in accettazione, contabili di magazzino, addetti alla logistica. La formazione sarà sia interna (con affiancamento) che esterna (erogata dalle aziende di fornitura). Il territorio della nostra provincia è saturo di corsi di formazione nel settore del benessere pur non avendo un riscontro in termini occupazionali.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 40 Relativamente alla formazione al termine dall’analisi dei dati possiamo pervenire ad alcune brevi riflessioni. La quasi totalità delle imprese intervistate concorda nel ritenere la formazione indispensabile per l’aggiornamento del proprio personale ed è erogata esternamente all’azienda, questo dato potrebbe indicare una maggiore consapevolezza del ruolo della formazione da parte delle imprese. È in aumento il numero di aziende che ritiene il tirocinio strumento utile di inserimento, infatti molte di esse si dimostrano disponibili ad accogliere apprendisti. Due nuove realtà economiche saranno presenti nel nostro territorio in tempi brevi: il Parco a Tema di Valmontone “Rainbow Magicland” e lo SLIM di Colleferro. L’apertura in Aprile 2011 del parco a tema di Valmontone, ormai in fase di avanzata realizzazione su un’area di 600.000 mq all’interno del Polo Turistico Integrato, porterà una forte espansione nel settore del turismo. Il nuovo parco propone 35 attrazioni (3 attrazioni per coraggiosi, 17 per le famiglie, 15 per bambi- ni); 3 teatri tra cui un palaghiaccio, numerosi servizi di ristoro, (ristoranti, bar, punti snack). Rainbow MagicLand è una terra composta da mondi fantastici che portano il visitatore a scoprire la magia del divertimento e dell’avventura. L'apertura di un complesso così importante offrirà numerose opportunità occupazionali (occupazio- ne a regime 2000 addetti); le figure ricercate saranno inserite nell’area amministrativa (Risorse umane, ufficio acquisti, ufficio prenotazioni); nell’area operativa (addetti alle attrazioni, manuten- zione, sicurezza); nell’area ristorazione (cuoco, aiuto cuoco, camerieri…) nell’area commerciale (commessi, cassieri…); è previsto inoltre l’inserimento di figure con qualifica di alto livello (inge- gneri) necessarie per il collaudo delle attrazioni. Il Sistema Logistico Integrato Multimodale. (SLIM) di Colleferro è considerato il più importante polo logistico dell'Italia centrale, al centro dei flussi delle merci del Corridoio Tirrenico. Il Polo logistico si colloca in una posizione geografica particolarmente vantaggiosa per il trasporto e la distribuzione: Colleferro è infatti la "porta d’accesso" all’Italia Centrale e al “Sistema Roma”, trovandosi al centro della direttrice nord-sud, costituita dall’A1 e dalla Casilina, e della trasversale fra l’area pontina e l’Abruzzo. Lo SLIM, coerentemente con l'evoluzione della logistica a livello europeo, testimonia il passaggio dalla tradizionale logica "distributiva" alla innovativa logica "integrata" (con elevati contenuti di servizi a valore aggiunto e trattamento delle merci nelle fasi di lavorazione intermedia e finale) e "multimodale" (attraverso il raccordo ferroviario che lo collega direttamente al Corridoio Tirrenico per favorire lo scambio gomma-ferro). La nascita del Consorzio "Colleferro Logistica" costituito tra i soggetti proprietari delle aree (le società SPL Sistemi e Progetti Logistica srl, titolare dell'iniziativa denominata "Centro Logistico Multimodale" e la società CAVER srl) ed il Comune di Colleferro, è caratterizzato per la gestione

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 41 imprenditoriale privatistica e competente per la gestione integrata dei servizi consortili nelle aree comuni, con il conseguimento di rilevanti economie di scala. Le prime attività partiranno agli inizi del 2011 ed è previsto un assorbimento a pieno regime di circa 1000 operatori all'interno delle strutture che andranno via via a comporre l'area dello SLIM. I settori di maggior ricettività lavorativa riguarderanno: servizio idrico, pubblica illuminazione, manutenzione viabilità, servizio di smaltimento dei rifiuti, servizio di smaltimento e depurazione delle acque, servizio manutenzione aree a parcheggio e sosta, aree a verde. Tali prospettive conducono a modifiche socio-economiche rilevanti, si evidenzia un'importante passaggio da una società altamente industrializzata ad un'economia logistica e del turismo, in grado di poter accogliere ed assorbire un buon numero di persone ormai in esubero nel settore industriale.

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 42 APPENDICE

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 43 COMUNE DI COLLEFERRO Provincia di Roma

Comitato Locale EDA ambito 7C Provincia Sud Est - Comune capofila

QUESTIONARIO FABBISOGNI FORMATIVI

1. INFORMAZIONI SULL’AZIENDA

RAGIONE SOCIALE______CITTÀ______

Distretto

✗ G4 ✗ G6

Forma giuridica______Anno inizio attività______

RUOLO DELLA PERSONA INTERVISTATA______

Settore

Potrebbe indicarci in quale settore opera la Sua azienda?

✗ Ambiente/agricoltura ✗ Commercio ✗ Artigianato ✗ Edilizia ✗ Industria ✗ Turismo ✗ Ristorazione/industria alimentare ✗ Terzo settore ✗ Servizi (specificare) ✗ Altro (specificare)

Potrebbe brevemente descrivere in che cosa consiste l’attività dell’azienda? ……………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………

Numero addetti:

✗ 1-5 ✗ 6-15 ✗ 16-49 ✗ 50-249 ✗ 250 e oltre

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 44  MERCATO DEL LAVORO E FABBISOGNI DI PERSONALE

2.1 Negli ultimi tre anni, sono scomparse alcune figure professionali nella Sua azienda?

✗ SI ✗ NO

2.1.1) Se sì, quali figure?

1) …………………………………………………………………………………………………………………………… 2) …………………………………………………………………………………………………………………………… 3) ……………………………………………………………………………………………………………………………

2.1.2) Se sì, per quali motivi:

✗ innovazione di processo ✗ innovazione di prodotto ✗ esternalizzazione dei servizi ✗ esternalizzazione di fasi produttive ✗ altro ………………………

Negli ultimi tre anni, vi sono state delle riduzioni di personale nella Sua azienda?

✗ SI ✗ NO

2.2.1) Se sì, rispetto a quali figure professionali la Sua azienda ha effettuato riduzioni di personale? 1) …………………………………………………………………………………………………………………………… 2) …………………………………………………………………………………………………………………………… 3) ……………………………………………………………………………………………………………………………

2.2.2) Se sì, per quali motivi la Sua azienda ha dovuto effettuare una riduzione di personale?

 riduzione della domanda  innovazione tecnologica  ristrutturazione organizzativa  aumento del costo del lavoro  esternalizzazione del servizio/processo  altro……………………………

2.3 Negli ultimi tre anni, nella Sua azienda è stato assunto nuovo personale?

✗ SI ✗ NO

2.3.1) Se sì, per quali motivi?

✗ aumento della domanda del prodotto ✗ innovazione di prodotto e/o di processo ✗ necessità di accrescere l’efficienza aziendale ✗ sostituzione per turn-over ✗ criticità nella gestione delle risorse umane ✗ altro ………………………………

2.4 Negli ultimi tre anni, la Sua Azienda ha avuto difficoltà di reperimento di alcune figure professionali?

✗ SI ✗ NO

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 45 2.4.1) Se sì, per quali figure professionali e indichi il motivo o i motivi che hanno determinato queste difficoltà di reperimento:

Figura professionale : …………………………………………………………………………

✗ i candidati non avevano le qualifiche minime richieste (formazione e/o esperienza) ✗ i candidati non hanno accettato la proposta contrattuale ✗ non si sono presentati candidati ✗ altro……………………………………………………………………………………

2.4.2) Come ha reagito la Sua azienda all’eventuale difficoltà/impossibilità di reperimento?

 abbiamo allungato i tempi di ricerca  abbiamo promosso qualcuno dall’interno che più si avvicinava alle caratteristiche richieste  abbiamo ridistribuito le mansioni in modo che le funzioni relative a quella particolare figura professionale venissero svolte da diversi lavoratori  abbiamo semplicemente rinunciato a quella figura professionale  abbiamo utilizzato queste figure tramite agenzie/società esterne  altro……………………………………………………………………………………

2.4.3) Come individua i candidati da inserire in azienda?

 Banca dati  società di selezione del personale  rapporti diretti con il mondo della formazione  altro......

2.5 Sono previste assunzioni nella Sua azienda nei prossimi tre anni? ✗ Nessuna ✗ Da 1 a 3 ✗ Da 4 a 6 ✗ Da 7 a 10 ✗ Oltre 10

2.5.1) Se sono previste assunzioni, specifichi i motivi: ✗ Espansione ✗ Picchi produttivi ✗ Sostituzione personale ✗ Altro…...... (domanda (stagionalità) (dimissioni/pensionamenti) aggiuntiva)

2.6 Profili professionali dei potenziali assunti:  Figura professionale ………………………………………………………………………..  Inquadramento: ✗ Dirigente ✗ Quadro ✗ Impiegato Amministrativo ✗ Impiegato Commerciale ✗ Impiegato Tecnico ✗ Operaio Generico ✗ Operaio Specializzato ✗ Altro

 Livello istruzione richiesto: ✗ obbligo ✗ diploma superiore ✗ laurea − post-laurea

 Fascia di età richiesta: ✗ Meno di 25 ✗ Da 25 a 30 ✗ Da 31 a 45 − Da 46 a 60 − Oltre 60

Richiesta: ✗ Esperienza ✗ SI ✗ NO ✗ Lingue straniere ✗ SI ✗ NO ✗ Conoscenze informatiche ✗ SI ✗ NO

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 46 3. FORMAZIONE DEL PERSONALE E FABBISOGNI FORMATIVI 3.1 La Sua azienda ha svolto attività formative per i lavoratori negli ultimi tre anni?

✗ SI ✗ NO

3.1.1) Se sì, su quali argomenti?

✗ tecnico/specialistico...... ✗ sicurezza sul lavoro...... ✗ formazione manageriale...... ✗ amministrazione...... ✗ formazione imprenditoriale...... ✗ lingue straniere (specificare)……………....… ✗ cambiamenti organizzativi...... ✗ informatica (specificare) .…………………… ✗ marketing/comunicazione...... ✗ altro (specificare)…………………………....

3.2 Negli ultimi 3 anni che tipo di iniziative formative ha utilizzato la Sua azienda? Iniziative finanziate dalla Provincia di Roma tramite il Fondo Sociale Europeo Iniziative private organizzate da Associazioni di categoria/Agenzie formative/ business school Iniziative private organizzate da Università/ istituti scolastici Iniziative private dell’azienda tramite tecnici delle aziende di fornitura Altro ______. 3.3 Per il futuro, ritiene utile per la Sua azienda svolgere regolare aggiornamento/formazione?

✗ SI ✗ NO

3.3.1) Se sì, su quali argomenti?

✗ tecnico/specialistico...... ✗ sicurezza sul lavoro...... ✗ formazione manageriale...... ✗ amministrazione...... ✗ formazione imprenditoriale...... ✗ lingue straniere(specificare)………………… ✗ cambiamenti organizzativi...... ✗ informatica (specificare) ..…………………… ✗ marketing/comunicazione...... ✗ altro (specificare)……………………………..

3.4 Tipologie di formazione al personale che la Sua azienda ritiene più adatte:

In azienda ✗ SI ✗ NO Esterna ✗ SI ✗ NO Occasionale ✗ SI ✗ NO Continua ✗ SI ✗ NO Pratica ✗ SI ✗ NO Teorica ✗ SI ✗ NO

3.5 La Sua azienda è disposta ad ospitare soggetti per un periodo di tirocinio formativo? ✗ SI ✗ NO

3.5.1) Se sì, specifichi per quali profili professionali: 1 …………………………………………………………………………………………………………………………… 2 ……………………………………………………………………………………………………………………………

Indagine Fabbisogno Formativo Provincia sud-est (Alessia Petrucci, Lorenzo Bianchi, Nadia Bonuglia) 47 BIBLIOGRAFIA

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DOCUMENTI

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