giornale 2/2019_Layout 1 21/05/19 09.21 Pagina 1 TestaccioinTesta Associazione Culturale e Ricreativa

Anno V • numero 2 • Maggio 2019 • copia gratuita • cell. 340.0003069 www.testacciointesta.it • www.testacciointesta.eu • [email protected] • fb: testacciointesta

INFO POINT: TESTACCIO SOCIAL MARKET

l nostro Portierato del Rione Testaccio Il concorso BPA “Mamma Roma premia i altri Centri di aggregazione per il volonta- ci dà veramente molta, molta, soddisfa- suoi figli migliori” è giunto alla sua terza edi- riato sociale. Izione, infatti il 4 maggio scorso presso zione e quest’anno i progetti finalisti erano Le collaborazioni con altre realtà presenti l’Aula Magna della Facoltà di Architettura a in tutto 34 e centinaia i partecipanti, tra nel Rione, sono sempre più frequenti, rice- Testaccio, in occasione della cerimonia di pre- scuole, associazioni e singoli cittadini. viamo costantemente richieste di informa- miazione (vedi foto sopra) di “Best Practices Stiamo crescendo sempre di più, veniamo zioni, di aiuto, di consulenze e siamo vera- Awards 2019” il nostro progetto innovativo citati come esempio in tanti altri quartieri mente orgogliosi di poter aiutare così tanta di Portierato è risultato finalista nella cate- di Roma, e soprattutto veniamo contattati gente del Rione, che ci stima e ci apprezza goria “Roma accoglie bene”. per aprire altri Portierati come il nostro ed (segue a pag. 2) giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 2

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Via Bodoni, 31 • 00153 Roma • 06.57287399 • 340.5380253 e-mail: [email protected]

(segue da pag. 1) trovare tutte le informazioni sul nostro dedicarsi più serenamente alla spesa. I bam- Rione, sia turistiche che storiche o gastro- bini, seguiti con personale qualificato e con sempre di più. Finalmente possiamo confer- nomiche, ma soprattutto il box sarà anche a un regolamento che renderemo pubblico, mare che a Settembre 2019 avremo la nostra disposizione delle associazioni del Rione, che avranno la possibilità di svolgere alcune at- postazione fissa nel Rione, in Piazza Santa vogliono e possono presentare iniziative e tività che stiamo programmando in questi Maria Liberatrice, dove si installerà un box progetti sul territorio. giorni tenendo conto di tutte le caratteristi- di vetro, bello, moderno e funzionale, aperto Come TestaccioinTesta e per le attività di che specifiche per ogni fascia di età coinvolta. tutti i giorni, in cui potremo incontrare i cit- Portierato saremmo costantemente presenti Cerchiamo di essere sempre vicini a tutti tadini del Rione, ascoltare le loro necessità all’interno del box, dove potremo continuare gli abitanti del Rione e non solo, nel miglior e svolgere come sempre il nostro lavoro nel a ricevere i cittadini del nostro Rione ma an- modo possibile, e siamo contenti di consta- migliore dei modi. Inoltre, all’interno del che realizzare, grazie alla premiazione di “ tare che il nostro lavoro è stato apprezzato, Mercato Nuovo di Testaccio, l’11 maggio Best Practices Awards 2019”, un “baby park”, riconosciuto e stimato come vero esempio scorso, è stato inaugurato un Info Point, Te- previsto per i fine settimana, in cui le di aiuto gratuito e spontaneo. staccio Social Market, in cui sarà possibile mamme potranno lasciare i loro bambini e Mauro Coppola e Marina Tattoni

taggio o uno svantaggio ma sicuramente noi come le altre associazioni, che come CAMPO TESTACCIO: NOVITÀ noi, si sono in questi anni dedicate alla risoluzione della “matassa” Campo Testac- ome promesso torniamo a parlare Colpo di scena: l’Assemblea Capitolina, cio saremo attenti osservatori e speriamo del nostro amato Campo Testac- dopo aver ascoltato il parere del Primo Mu- attori dei prossimi passi istituzionali. Ccio… nicipio, ha deciso di destinare il campo ad Ci lasciamo quindi nella speranza che Vi avevamo lasciati in attesa di un in- impianto municipale (come era negli anni entro settembre venga livellato il terreno contro con l’assessore comunale Daniele in cui ci giocavamo un po’ tutti). come promesso dall’assessore Frongia in Frongia, Assessore Sport, Politiche Giova- La palla passa quindi alla Alfonsi che modo che il Municipio attivi subito il pro- nili, Grandi Eventi di Roma e con il Muni- dovrà occuparsi sia del livellamento del ter- getto transitorio ed il bando. cipio, per verificare e pianificare la siste- reno (chiedendo comunque risorse al Co- Vi terremo ovviamente informati su mazione e messa in sicurezza dell’area in mune), sia della stesura del bando. tutto. attesa del Bando di gara per l’assegnazione Al momento non siamo in grado di dire Coordinamento TestaccioinTesta ufficiale. se questo inaspettato cambio sia un van- #miglioriamoilrione giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.37 Pagina 3

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Musica che Passione! A Testaccio San-Saba con l’Associazione Culturale QUELLI DEL TÈ MUSICALE

bbiamo cominciato quasi per gioco e ci ritroviamo Il gruppo ha accolto tutti coloro che hanno voluto parte- a esibirci in qualche locale, e ora anche a Testaccio, cipare, considerando non il livello di bravura ma il desiderio A il nostro quartiere. Sempre per divertimento, con di crescere musicalmente, insieme, anche attraverso l’intento di “contagiare” chi suona uno strumento o canta e un’esperienza di questo genere. Il Concerto, intitolato iro- vuole condividere e sperimentare insieme ad altri la propria nicamente “Sette Note per Sette Sfracelli” è stato un suc- passione. cesso. Tutti ne sono usciti accresciuti, e non solo musical- Siamo convinti che la musica d’insieme, eseguita per mente. puro diletto, tra amici che la condividono come passione, E’ del giugno 2016 la costituzione del gruppo in Asso- sia il modo migliore per mettersi in gioco, conoscersi, ac- ciazione Culturale no-profit, rivolta a quanti vogliano fare cettarsi, valorizzare il meglio di ciascuno: la sua emozione. un’esperienza di musica d’insieme, qualunque sia il livello E questo, per noi, è al primo posto. raggiunto e il genere musicale praticato. La convinzione è L’Associazione culturale “Quelli del Tè Musicale” è nata che l’emozione condivisa sia altrettanto importante che il da un gruppo di amici, allievi della Scuola Popolare di Mu- perfezionismo esecutivo, anche in una prospettiva di crescita sica di Testaccio. Nel 2013 qualcuno ebbe l’idea di incon- musicale. trarsi ogni tanto per suonare e cantare insieme, di domenica Attualmente i Tè Musicali vengono organizzati a casa di pomeriggio, sorseggiando un buon tè. Rossella, ma anche in vari locali della città che sono stati L’idea è piaciuta al punto che a quella domenica ne sono messi a disposizione del progetto. Inoltre, l’Associazione seguite molte altre, sempre a casa di Rossella, a suon di tè allestisce eventi che costituiscono l’occasione per una esi- dalle esotiche misture, torte, pasticcini, pia- bizione musicale tra amici anche con finalità noforte, flauto, clarinetto, chitarra e sassofoni, sociali; organizza corsi musicali estivi; imma- il canto a cappella di Margherita e il Brindisi gina progetti musicali da realizzare… insieme! della Traviata eseguito in chiusura dal pa- drone di casa. SE HAI VOGLIA DI CANTARE O DI SUO- Arrivati a Natale 2015, “Quelli del Tè Musi- NARE, DI METTERTI ALLA PROVA IN- cale” decidono di organizzare un concerto vero SIEME AD ALTRI ANIMATI DALLA e proprio. L’idea è quella di suonare per gli STESSA PASSIONE, QUALUNQUE SIA IL amici, ma anche di aprirsi ad altri animati dallo GENERE MUSICALE CHE PREFERISCI, stesso spirito: niente velleità ma molto entu- CONTATTACI!!! siasmo e il desiderio di suonare insieme con www.quellideltemusicale.com impegno, ognuno secondo le proprie capacità, tel.: 333 449 7171 senza preclusioni per alcun genere musicale. giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.37 Pagina 4

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BREVE STORIA DEL NOSTRO AMATO E UNICO RIONE NEL SUO GENERE: TESTACCIO

a creazione del nostro amato Rione ri- erano; il “Gioco della Passione” manifestazione sale al 9 dicembre 1921. L’area inte- itinerante che terminava sul Monte dei Cocci Lressata era quella compresa nell’ansa dove in ricordo posero una croce (ancor oggi del Tevere fra Sublicio e oltre ponte presente) e le scampagnate delle ottobrate Testaccio, dalle mura Aureliane e dalle pendici dal carattere profano con rievocazioni di an- dell’Aventino. L’area fu in precedenza utiliz- tichi “Baccanali”, festività romana a sfondo zata nel II secolo a.C. come zona portuale propiziatorio dai rituali dedicati a Bacco. Sor- della città costruita dal censorio Lucio Emilio sero così nella zona numerose osterie, punto Lepido e Lucio Emilio Paolo nel 193 a.C. di riferimento di “Magnate e Bevute!” Nel sei- Alle sue spalle fu costruito il grande com- cento la zona era coltivata a orti e vigneti e plesso della “” in cui erano si- fu così che alle pendici del monte si ricava- stemate le merci che giungevano a Roma. Di- rono cantine per il deposito del vino. Iniziò venne così una zona a carattere economico una lenta trasformazione che vide la presenza per la presenza del porto e di grandi magaz- di nobili famiglie; i Torlonia, i Capizucchi, i zini. Alle spalle di questa zona avvenivano Gonzaga, i Pierleoni. Accanto alla delle sepolture, la più celebre delle quali e la di Caio Cestio fu costruito il cimitero acatto- cati sulla via . Altri edifici furono si- piramide di Caio Cestio inclusa nella cinta lico per la sepoltura di persone appartenenti tuati in Via Gustavo Bianchi, via Amerigo Ve- delle mura Aureliane. Fra il 140 a.C. e il III a confessioni o religioni diverse da quella cat- spucci, via Romolo Gessi e inoltre, verso secolo d.C. è datato una col- tolica che morivano a Roma. Con Roma-ca- Monte Testaccio, tra via Nicola Zabaglia, via lina artificiale formatasi nell’antichità presso pitale, Testaccio divenne concepito come Giovanni Branca e il mattatoio che fu la sola l’Emporio di Testaccio. Alto 35 metri con una “Quartiere Industriale” destinato alla costru- struttura industriale conforme al progetto circonferenza di 850 metri formatosi nei se- zione di stabilimenti industriali e di abita- del 1872. La chiusura del mattatoio ha com- coli con l’accumulo di anfore frammentate zioni per operai. pletamente cancellato l’a spetto industriale (da cui il nome Testae) alcune delle quali si Le costruzioni iniziarono nel 1879 furono del Rione. Nel 1929-1930 si costruirono altri rompevano casualmente durante il trasporto affidate a tre progettisti; Marotti, Frontini e due lotti progettati dal Sabbatini; via Mar- e quelle che contenevano olio erano rotte vo- Geisser. L’urbanizzazione di Testaccio, pur morata e via Vanvitelli. Le delimitazioni del lutamente perché non potevano essere riu- avendo complessivamente una forma irrego- Rione sono: Testaccio, Piazza tilizzate. Questa fiorente attività economica- lare, richiama in un certo modo, il concetto dell’Emporio, via Marmorata, Porta S. Paolo, commerciale fece sì della presenza di del “Cardo e del Decumano” e cioè l’interse- via del Campo Boario. Il campo sportivo, falegnami e soprattutto marmorari. Prospi- zione di assi ortogonali, nord-sud, est-ovest, dell’A.S. Roma calcio, fu inaugurato il 3 no- ciente al monte si estendeva un’area pianeg- in base ai quali, stabilito un nucleo centrale, vembre 1929 e demolito nell’ottobre del giante che i romani, dal Medioevo alla nascita le costruzioni si snodano intersecandosi si- 1940, fu costruito in un’area compresa tra del Rione, la destinarono a campo giochi, fe- milmente tra loro, dando luogo a strade di via Galvani, via Nicola Zabaglia, via Caio Ce- ste e scampagnate al punto che assunse il notevole ampiezza. stio e via Marmorata. La sua capienza totale nome “ del Popolo Romano”. Di rilevanza Agli inizi del secolo furono consegnati era di 25.000 spettatori. L’A.S.Roma vi di- nove isolati sul lungotevere; via Marmorata, sputò 161 incontri di campionato con 103 via Galvani e via Vanvitelli definiti decorosi. vittorie, 26 sconfitte, 32 pareggi, 337 reti se- TestaccioinTesta Nel 1890 fu premiato all’Esposizione di To- gnate e 111 subite. ANNO V - N. 2 rino un progetto, in seguito attuato dall’As- Goffredo Taricone MAGGIO 2019 sociazione Cattolica Artistica e Operaia di Sede: p.zza S. Maria Liberatrice, 27 - 00153 Roma Carità Reciproca in Roma, di quattro blocchi Presidente: Goffredo Taricone edilizi con una buona esposizione e con un’ot- Grafica e impaginazione: Franco Bottoni Studio - tima luminosità. Un altro blocco di edifici fu [email protected] - cell. 347.3099194 quello dell’Istituto Case Popolari che edificò ISCRIZIONI 2019 Hanno collaborato a questo numero: Francesco la zona situata lungo il fiume tra via Florio e Benincasa, Franco Bottoni, Claudio Bramati, Lia via Marmorata che in origine doveva essere Proseguono le iscrizioni Caruana, Anna Maria Ciferri Marcaccini, Mauro destinata ai nuovi mercati generali poi collo- Coppola, Gabriele Di Mario, Stefano Marinucci, alla nostra Associazione Maria Pia Mazziotti, Lorenzo Romano, Cesare Sa- grestani, Fausto Santini, Francesca Tari cone, Gof- per l’anno 2019. fredo Taricone, Marina Tattoni e tutti i poeti ro- La quota sociale maneschi che ci hanno permesso di godere della loro fantasia è di euro 20 annui. Cellulare Associazione: 340.0003069 Tutto il materiale pervenuto sarà considerato a Per informazioni: scopo gratuito e non sarà restituito anche se non [email protected] pubblicato. Le foto e gli articoli forniti saranno considerati in forma gratuita e liberi da privacy 340.0003069 giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 5

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i narra che questa zona, costituita da un semplice piano rono riportati alla luce nel 1952 dell’antico Emporium, in terra battuta lungo la sponda e, dopo analoga vicenda, nuova- Sfosse quella descritta da del fiume. All'epoca di Traiano mente a partire dal 1974. Virgilio nell’Eneide che vede l’in- le strutture vennero rifatte in Per essi è previsto ora il re- contro tra Enea ed Evandro. A opera mista, mentre la pianura stauro e la trasformazione in partire dall'inizio del II secolo del Testaccio si andò via via area archeologica aperta alle vi- a.C., in seguito all'impetuoso riempiendo di magazzini, in par- site del pubblico. I ritrovamenti sviluppo economico e demogra- ticolare quelli annonari, con consistono in un edificio con file fico della città, il vecchio porto un'impennata quando si inizia- di ambienti disposti su tre piani Tiberino, senza possibilità di rono le distribuzioni gratuite di e una banchina lunga circa 500 espansione verso il retroterra, grano e altri generi alimentari metri e profonda 90. Si tratta di divenne del tutto insufficiente. alla popolazione cittadina, a par- un esteso molo costituito da una Marco Emilio Lepido e Lucio tire dell'epoca dei Gracchi (Hor- serie di concamerazioni, il cui Emilio Paolo, edili nel 193 a.C., rea Sempronia, Galbana, Lol- estradosso era pavimentato da costruirono così il grande porto liana, Seiana, Aniciana). Resti grandi lastre di travertino e uti- fluviale di Roma, l'Emporium. dell'Emporium ora visibili emer- lizzato come piazzale di scarico Nel 174 a.C., probabilmente in sero per la prima volta nel corso e di smistamento. Un lungo occasione di un rifacimento degli scavi avvenuti negli anni muro inclinato chiudeva verso della porticus Aemilia, venne ri- 1868-1870, in concomitanza il fiume questi ambienti ed era coperta con un lastricato in pie- con la costruzione degli argini munito di pietre d'ormeggio fo- fatti, anche se inizialmente co- tra tutta l’area antistante l’Em- del fiume; interrati dai detriti rate per il fissaggio delle go- stituì il terminale urbano delle porium, che fino ad allora era trasportati dalla corrente, fu- mene. attività commerciali dei grandi Tutto questo complesso ri- porti marini, successivamente sulta addossato ad un più antico fu ridotto ad un semplice depo- muraglione in laterizio, che de- sito di materiali, specialmente limitava, verso il fiume, un'altra di marmi (tanto da far nascere serie di magazzini coperti a il nome di marmorata alla volta (Horrea) e aperti verso il e alla via) e, tra la prima metà quartiere commerciale del Te- del II secolo d.C. e la metà del staccio. Ai piani superiori si svol- III con la grande importazione gevano i veri e propri ambienti, di olio dalla Spagna, di anfore utilizzati probabilmente come usate e rottamate, così da dare uffici e stanze di stivaggio delle vita alla collina artificiale del merci. L'attività dell'Emporium Monte Testaccio. andò avanti fino all'entrata in Franco Bottoni funzione dei grandi porti di ricerche archeologiche Claudio e Traiano di Ostia: in- di Stefano Marinucci giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 6

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TRISTI RICORDI DI BAMBINA

l sole tardava a illuminare la finestra dove era spiegazzato ma la donna con un colpettino la piccola dormiva, in basso in giardino, non di mano abile e sicura lo sistema, le treccine sot- Iarrivava mai il sole durante l’inverno, si af- tili dove prima due fiocchi bianchi le tenevano facciava nei primi giorni di primavera, poi spa- sono sciolti. Si toglie il pettine dalla testa che Preparazioni galeniche riva. insieme alle forcelle teneva i suoi capelli e risi- Alimenti senza glutine Le piante crescevano soltanto per le amorose stema tutto. cure degli inquilini del palazzo, quando nasceva Sono lì davanti a quel palazzo così brutto, Omeopatia - Profumeria un fiore era una conquista per tutti. così scuro ma è lì che dovevano andare, Via della Nel centro una grossa palma messa lì alla Lungara n. 29, la donna si infila la mano nel Via Marmorata, 133-135 - 00153 Roma fine della costruzione dello stabile verde e bella, petto e tira fuori un foglietto, batte il grosso Tel. 06.574.09.41 cresceva alla faccia di chi pensava che non era lì tocco sul portone e aspetta… il suo habitat. Un rumore di catenacci fa trasalire la piccola Ma lei cresceva. che d’istinto si attacca alla gonna della donna, il In quel giardino di pochi metri quadrati non portone si apre, si presentano davanti a lei due potevano andare i bambini e le bambine, chiuso stivali, è questo che vede, due stivali lucidi neri da un cancelletto, la chiave era in consegna al che indietreggiano per far passare, facendo tanto portiere, quindi si poteva ammirarlo solo dalle rumore. finestre che davano sul cortile. Il sole illuminava la stanza e la piccola si sve- Si passa poi al controllo della sporta, man- gliava, un po’ per la luce che entrava dalle fessure darono sottosopra il tutto girando forte a fondo della persiana un po’ per il rumore che veniva con la punta di un coltello, che affondava nel dalla cucuina. cuore della donna, l’amore e la cura con cui aveva Scende dal letto cercando le piccole ciabat- sistemato il pranzo del prigioniero (suo figlio) tine, ne trova una poi cerca l’altra che tutte le era lì sparso sul tavolo del controllo. mattine per dispetto non era mai al suo posto, Cancelli che si aprivano, catenacci e il rumore la trova, la calza, contenta di averla trovata e va tremendo degli stivali che battevano sulle in- diretta in cucina. ferriate dei ballatoi dove in fila erano le celle dei La nonna era lì indaffarata, la sfoglia già detenuti. pronta, il sugo bolliva lentamente coperto e la “Mamma” un grido forte si udì. grassa paletta di legno appoggiata sopra il co- Alveari con mosconi dai grandi stivali, uo- perchio. mini senza volto perché i suoi occhi non anda- Da un lato il bricco del latte, sul tavolo la vano più su di lì. tazza grande, la sua preferita la marmellata fatta Paura è quello che sentiva in quel posto, in casa che la donna sapeva fare così buona, e il paura di non sapere il perché, paura di vedere e pane. sentire, la mano stretta alla donna che non la Quelli erano tempi duri, pochi avevano que- mollava. ste cose, Roberto il marito tornava dal lavoro Con il calcio del fucile vennero spinte in uno non portava soldi,in cambio chiedeva generi ali- stanzone, le finestre erano poste in alto con mentari: farina, uova, olio, sapone per il bucato, grandi inferriate, il sole rifletteva i suoi disegni non mancava nulla. Su, svelta, la richiama la sul pavimento, grandi travi di legno rifinivano nonna, oggi dobbiamo uscire, è domenica. il soffitto, lunghi tavoli con sedie di qua e di là. Sapeva dove sarebbero andate, la grande Tutti intorno gli uomini con gli stivali neri borsa di paglia appoggiata sulla sedia era pronta, controllavano i detenuti a colloquio con i parenti. aspettava di essere riempita di tutto quello che Uomini magri, vecchi e giovani spauriti più di la donna aveva cucinato. loro, pochi minuti per dirsi tante cose, pochi Il fazzoletto in testa e la sporta in una mano, minuti che venivano consumati dalle lacrime, con l’altra teneva la piccola. pochi minuti che passavano in un attimo. La gente affollava la strada, gente vestita alla E così si trovarono fuori da quel caos, la buona con scarpe scolorite e senza lacci o se donna e la bimba: avrò forse sognato? …per la c’erano lunghi spaghi unti, vestiti poco puliti, donna la guerra d’occupazione, per la bimba i era tempo di guerra, la piccola non capiva… grandi stivali lucidi e neri degli uomini senza guarda le sue scarpe sempre pulite e il vestitino volto. con due cannelli sul davanti e ben stirati. La po- Anna Maria Ciferri Marcaccini vertà a quei tempi era padrona. La camionetta arriva piena di gente appicci- cata una sull’altra, la donna afferra la bimba in braccio e con grande sforzo sale, tenendo stretta la borsa, le braccia strette al collo la piccola e si- cura, sente l’affanno della nonna, ogni tanto con un sorriso la tranquillizza. Il tragitto non è lungo, ogni tanto la mac- china si ferma per far salire altra gente, e giu, spintoni e gomitate. Finalmente sono arrivate con gran fatica sono salite e altrettanto per di- vincolarsi per scendere, l’abito con i cannelli si giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 7

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ANGLICANESIMO: CHIESA D’INGHILTERRA

Anglicanesimo è la chiesa ufficiale d’Inghilterra, conta all’incirca sessan- L’tatré milioni di fedeli sparsi in tutto il mondo ed in Inghilterra è chiesa di stato. La chiesa d’Inghilterra divenne autonoma in se- guito alla rottura avvenuta tra Enrico VIII e Clemente VII Papa perché costui si era op- posto all’annullamento del matrimonio tra Enrico VIII e Caterina D’Aragona richiesto dal Re motivando la richiesta per l’impossi- bilità di avere figli e quindi l’erede al trono. A seguito del rifiuto del Papa, Enrico VIII si li- mitò ad abrogare i privilegi della chiesa nei riguardi dello Stato e si fece proclamare “Capo Supremo della Chiesa Inglese” con la procla- mazione dell’atto di superiorità nel 1534. Il Re mantenne la gerarchia e il dogma catto- lico. L’Anglicanesimo si è poi sviluppato in combinazione di elementi Luterani, Calvinisti e Cattolici. Dal XIX secolo si sono disegnate, ai suoi interni tre correnti: 1) La “Low Church” o chiesa bassa che pone in primo piano l’atti- vità sociale e dal punto di vista dottrinale è principi del 1889 noti come “Il quadrilatero vicina alla teologia protestante. 2) La “High di Lambeth”: 1) La sacra scrittura come rive- STORIA DI Church” o chiesa alta a carattere conservatrice lazione di Dio agli uomini che contiene con elementi rituali e gerarchici vicini alla quanto necessario e sufficiente per essere MONTE TESTACCIO chiesa cattolica. 3) La “Broad Church” chiesa salvati per grazia mediante la fede e come larga che rappresenta la corrente liberale e suprema e ultima istanza di fede. 2) Il Per espressa volontà dell’autore, cioè aperta al confronto con la cultura mo- credo niceno-costantinopolitano come for- derna. La comunione Anglicana è oggi una mulazione adeguata e sufficiente della fede Giovanni Borgianelli Spina, sospen- famiglia di ventinove chiese autonome. Cia- cristiana e il credo apostolico come simbolo diamo la “Storia di Monte Testaccio”, scuna chiesa si autogoverna, ma tutte sono battesimale. 3) I due sacramenti del batte- in comunione e con se stesse e con la sede di simo e della cena del Signore. 4) L’episcopato. in forma cartacea. Sarebbe servito Canterbury. L’arcivescovo di Canterbury rap- Goffredo Taricone presenta l’intero anglicanesimo sul quale però molto più spazio per fornire, con im- non ha poteri di governo pur avendo un pri- magini, la storia completa. mato d’onore (Primus Inter Pares). Esercita una certa leadership spirituale, convoca le L’autore mette a disposizione gra- conferenze di Lambeth il cui palazzo a Londra tuitamente in forma .pdf il volumetto è la sua residenza. Le conferenze hanno luogo ogni dieci anni cui partecipano tutti i vescovi da lui prodotto. del mondo che sono oltre 600. A queste as- La richiesta va indirizzata a: semblee si discutono questioni teologiche, li- turgiche, etiche e disciplinari. Il loro potere è consultivo pur avendo un valore morale [email protected] nelle loro decisioni all’interno della cottro

Dott. Gabriele Di Mario Psicologo Sessuologo

Piazza Santa Maria Liberatrice, 18 00153 Roma cell. 3926677555 [email protected] - www.inpsicologia.it giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 8

POESIE ROMANESCHE a cura di Franco Bottoni

CLAUDIO RENZI ‘Sto pane, ma la spezza sempre ‘n due, ZONE DE GUERA la madre l’ha rimediato pe’ f’a a metà co’ lui! ‘Na stanzetta fredda e buija, ‘n mezzo a la battaija, “Mamma c’ho sonno”! co’ ‘na finestrella in arto tra le bbombe e la mitraija, Dormi amore bello, ‘ n do’ se vede n pizzico de celo. tant’è, pure mamma è troppo stanca ‘Na madre ch’a ‘n certo momento e c’ha tanta voija de dormì! cor fijoletto ‘n braccio, ha sentito come ‘na fitta, Passano l’ore, lo donnola pe’ fall’addormentà... proprio lì sur fianco; er pupo se sveija ha penzato: “Mamma c’ho fame”! e guardanno ‘n su, Eccote ‘r pane a mamma, sarà tutta corpa, de la corza verso quer quadro dipinto d’azuro, ce n’ho ‘n ber pezzo, c’ho fatto pe’ scappà... vede che s’è fatto ggiorno: famo metà per uno “Mamma c’ho ancora fame”! mamma guarda c’è ‘r zole, e lo spezza, Ecco amore mio, aricordannose però, còre de mamma, er celo s’è fatto più sereno, che c’era stato, c’ho sempre ‘sto pane, sarà ‘n ber sogno, già n’antra vorta ‘n ‘Omo famo metà per uno... posso annà fori a giocà? ch’aveva fatto lo stesso pe’ noi Er pupo però nu’ s’accorge, Mamma... Mamma! davanti a ‘na brace... che la metà de la madre, Ma la madre nu’ je po’ risponne, Ma co’ quer gesto Lui, che je rimane, è troppo stanca... voleva donà la Pace! nu’ la magna mai E c’ha tanta voija de dormì!

DINO RESTALDI intorno MARIO FERRARI LI CERCHI DELL’ ETA’ Indove li pensionati se vanno a dar er LA FONTANA DELLE ANFORE “Quante rughe che ciai”! Fa la nipotina ar nonno. bongiorno E’ bella sta fontana c’hè tornata su la “Ciò sai che pp’ogni ruga è n’anno che sto ar monno?” E indove quarche turista che va a cercà piazza “Ma te l’hai visto mai un arbero segato? freschezza Dopo che ,sballottata come na ogni cerchio sur tronco è n’anno c’ha campato.” Rimane a bocca aperta di fronte a sta pupazza, “Ma ‘n fronte n’ciai più posto ‘ndo li metti l’artr‘anni? bellezza. Era stata piazzata al centro de n’ Embè tesoro mio se nun c’iavrò malanni… E’ bella sta fontana quanno che cala er giardino pe n’antro par de rughe er posto jo trovamo sole Ch’è sempre stato er crocevia de n’gran magara sur barbozzo o sur pomo d’Adamo. E quanno piano piano nun ce so più casino. Sennò fò come mamma me faccio na puntura persone E’ bella sta fontana sotto ar sole e aridivento liscio siccome a’nna creatura. Ma resta solo er silenzio cor lieve Ch’è er simbolo concreto der Rione Così me faccio spazzio pe n’antro po’ de rughe sottofondo Er quale ha preso er nome de Testaccio e camperò cent’anni comm’alle tartarughe. Che nella lingua antica significava De n’ciuguettio sull’arberi che fanno coccio. da contorno. E’ bella sta fontana co tutte ste E’ bella sta fontana e nun me stanco de bocchette guardalla Che manneno giù l’acqua dentro a le Mentre c‘ho l’impressione che pure lei ROBERTO MARTINI me parla vaschette LA CONVINZIONE E me racconta storie de ‘n tempo ormai Indove li regazzini s’attaccheno "Nun je la faccio più, nun è più vita" lontano assetati Diceva un giovanotto a la ragazza Che ormai, seppure andato, nun è Dopo c’hanno giocato e so tutti sudati. "co' sta robba la vojo fa' finita dimenticato. E’ bella sta fontana co le panchine e finì così de fa' la testa pazza" "E’ stata 'na stronzata, mo mò che l'ho capita nun me frega più, co' 'na ramazza, me vojo ripulì da sta ferita GOFFREDO CIARALLI Eh... io me so’ affacciato dar cortile che si nun chiudi, primo o poi ER TEMPORALE E in celo nun sapevi sì che c’era! t'ammazza." Si che tempo stanotte... eh!... che bufèra!... Fatte conto er diluvio universale, A quella poraccia che a quer punto sbotta Ogni goccia pe’ crilla era un barile, Scrocchi de toni, lampi d’accecatte, "e io che te l'ho detto tante volte" L’acqua cascava a cuncoline, a pile, Me ne frego che boja temporale!... Lui j'arispose, lì, tutt'a 'na botta: Da potecce affogà tutta la tera. E invece oggi, trova le parole "Sò stato fesso, ma adesso so più forte, Va be’ che se vedeva da jèr sera, Pe’ dì’ ch’è ‘na giornata da incantatte, è mejo la vita che è 'na lotta Ma un tempaccio così... dico... d’aprile?... Senti sì ch’aria, guarda sì che sole!... che la tranquillità che dà la morte". giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 9

NADIA PUGLIELLI ‘sta città nun è quella se gode la sua libertà, GABRIELLA indove se viveva tant’anni fa. Nannarella se la ride, canta e balla, Ciumachèlla de Testaccio, Te sei isolata, ve dirà da li capelli colore de’ grano, forze t’eri stufata se po fà. romana verace e de còre. e Roma forastièra t’ha fatto mancà l’aria. Fabrizi co’ tanto còre ve prepara da magnà. La tua anima te susurava Te ne sei annata volànno So’ sicura che si sapevi le canzoni che ciài arigàlato, e ciài lassati de stucco. quanta gente te ama ancora te sei fatta strada co’ talento, Me te immaggino quer brutto giorno, nun te saresti sentita così...sola. pe’ lassà ‘na traccia de la tua esistenza, magàra volevi da prènne ‘na boccàta d’aria, T’arimpiango e te cerco aringrazziavi la vita che t’ha dato tanto. ‘na mancanza e sei svenuta, ne’ le tue canzoni. Si la manfrìna nun te piaceva sei volata come ‘n angelo. Ce sarai pe’ sempre. eri de pochi comprìmenti, Maledetto quer barcone che nun t’ha soretto. Nu’ sarai mai un vecchio ritornello sei stata sempre vera. Vojo da penzà che stai in bòna compagnìa che nisùno canta più. Sognavi de fà la modella, tra li granni de’ firmamento. Gabriè perdonace le luci te se so’ accese Duetterai co’ e’ Reuccio, de nun avette aricambiato co’ lo stesso còre tuo tra le corde de la tua amata chitàra, e le cento campane de Lando faranno... generoso e la tua voce pe’ anni cià fatto compagnìa. din don, che tu co’ amore Cantavi... er Califfo co’ la voce malandata ciài arigàlato.

CLAUDIO MORONI ENRICO CACCIAGLIA MARIO TIDEI LA PARTICELLA DI DIO LA DONNA GIUSTA LE MINENTI A TESTACCIO E’ sacrificio senza mai un lamento. Li primi tempi che ce vivi 'nzieme (ovvero da e su una strofa di Gabriella Ferri) E’ ‘no sguardo costante e premuroso. dentro quela casa penzi d'esse e re “Li Castelli Romani… diciamo, E’ concretezza mista a sentimento. che finarmente gnente ciai da tème sono un posto d’un tempo lontano, E’ mente saggia e core generoso. perchè è la donna giusta lei pe te. che pè annacce co’ Giggi e Righetto, E’ ninne nanne, coccole e cerotti. Allora cerca de godette quer momento se pijava, …diciamo, er tranvetto!!!” Pare severa, ma tu sai che è bona: prima che come ar teatro fà er sipario Carrettelle e Minenti infioccate si parte co’ le prediche e i rimbrotti, se chiude piano e nun te rendi conto Festeggiavano un dì le ottobbrate stai certo che, alla fine, te perdona. che n' sei più re ma Cristo sur carvario. E cantavano sopra ar birtoccio E, poi, è storielle, favole e canzoni; Così te trovi anno dopo anno Pè annà a beve sui prati a Testaccio. è la mano che m’accompagna a scola. a n'capì più si sei ospite o marito Clementina, Nunziata, Nannina E’ spaghetti cor tonno, è ciambelloni. si cerchi du biscotti nun ce stanno Poi Concetta, Maria e Teresina Sembrano tante, pure si è una sola. lei nun li magna sà da provà er vestito. Se recavano là nelle grotte E’ lei che, a sera, pure si è sfinita, Poi co l'arivo de li fij c'è na certezza Pè fa sbornie e pià appresso… le botte! riesce a regalamme un ber sorriso. che più su gnente potrai mette bocca. Che tristezza guardanno ‘sti posti, E’ lei che m’ha donato questa vita. Ma pe chi deve portà fori la monnezza se tu cerchi nun trovi più l’osti E’ lei che rassomija ar Pradiso. poi fà la conta co te stesso a chi je tocca. trovi oggi, laggiù ar mattatojo Stanno a cercà ner monno li scenziati Allora si penzavi d'esse dritto certi “pub” e te viene er cordojo, ‘na particella che è parte de Dio! e l'urtima parola fosse sempre tua e se pàssi pè tutte le vie Dico “Me spiace: sete sfortunati, li conti co’ la madre nun hai fatto nun se vedeno più le osterie, perché sta particella ce l’ho io.” che l'ha addestrata prima a casa sua. gira, gira, me vedo costretto a annà a casa e…. famme ‘n goccetto!!!

ROMANO GARBUTI TESTACCIO ALESSANDRO PAONE Testaccio, ‘sto quartiere ‘n pò antiquato Le bone grattachecche de Nannina ER TEMPO c’è sempre stato, è vecchio come’r mondo er bagno a fiume fino a Feragosto, Tu scori lento, le prime sigarette de nascosto, io je so’ affezzionato perché ‘n fondo e nun te fermi mai li primi baci a’la fidanzatina?” ce sto a abbità da quanno che so nato. pe’ gnente ar monno. Ce poi trova famije patriarcali Adesso che li tempi so cambiati Ce vedi craturelle e, ce lo sai, attaccate a le vecchie tradizioni: tutte ‘ste vecchie usanze se so perse che trascorenno ce trascini ‘n fonno. se riunischeno tutti li Natali c’è la macchina pe’ la passeggiatina E fermete ‘n momento, ma ‘ndo vai? formanno insieme gruppi d’amiconi. e l’esigenze pure so diverse. Si rallentassi ‘n tantinello, dai... Ritorneno a’la mente li ricordi Parlamo tutti l’italiano puro potressimo guardasse pure ‘ntorno, de quann’ereno tutti ragazzetti: “er dialetto romano è un po’ volgare” se metteressimo de meno ne li guai! tante speranze e ‘n tasca pochi sordi Pè dì c’hai fame devi dì mangiare Ma che te frega, nun rallenterai, su le panchine de li giardinetti! sì er pane è tosto devi dì ch’è duro! la giovinezza nun c’avrà ritorno, e come er vento, giorno dopo giorno “Te l’aricordi er poro do’ Schiaffino Nun ce so più Zinnona e Carolina, ‘ndo sei passato nun ritornerai! er sor Emidio Gioggi de’la pizza, Findi de’ le matite e li quaderni, l’ore passate ar gioco de’la nizza, adesso che li tempi so moderni... le passeggiate su pe’ l’Aventino? mo’ te lo dico... stavamo mejo prima!!! giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 10

10 TestaccioinTesta UN ITALIANO IN ANTARTIDE

erso metà degli anni ’80, vamo in elicottero, e in seguito, ebbe inizio l’avventura an- dopo che avevamo acquisito la co- Vtartica italiana nella Terra noscenza necessaria per costruire Vittoria settentrionale, mare di la pista sul ghiaccio marino, diret- Ross, esattamente nella Baia di tamente sul pack prospiciente la Terra Nova; le navi delle prime spe- base di Baia Terra Nova, poi dive- dizioni, ai primi di dicembre, parti- nuta Stazione Mario Zucchelli, dal vano dal porto di Lyttelton, in nome del compianto capo del Pro- Nuova Zelanda, ed impiegavano getto Antartide. circa due settimane per arrivare nei Attualmente, con 6 ore e 30 di pressi della Stazione di BTN (Terra volo, si passa dall’estate australe di Nova Bay, per gli ospiti stranieri), Christchurch alla relativa desola- da dove sarebbero ripartite verso la zione del Sesto Continente, guada- fine di febbraio, per evitare di rima- gnandone molto in termini di pro- nere intrappolate nel ghiaccio marino sta- guivano fedelmente e i primi incontri con duttività, ma perdendone molto di più in gionale che ricominciava a formarsi. Il viag- i pinguini sui banchi di ghiaccio via via termini di esperienza umana. I “pionieri” gio era lungo, ma ci dava modo di sempre più frequenti, man mano che pro- che hanno avuto la fortuna di vivere i primi avvicinarci gradualmente al continente cedevamo verso Sud. E poi, c’era la tanto anni dell’avventura antartica, non smette- bianco, e nonostante le difficoltà della na- attesa (per la festa danzante) cerimonia ranno mai di ringraziare la lentezza del vigazione, dovute all’attraversamento di dell’attraversamento del Circolo polare an- progresso tecnologico, che li ha “costretti” diversi paralleli dove soffiano vènti dai tartico, il parallelo a 66°33’39”, in cui Re a discendere il 180esimo meridiano a nomi non propriamente “amichevoli”, de- Nettuno consegnava ad ogni Spedizionista bordo della Polar Queen, Finn Polaris, Bar- rivanti dal rumore che essi producevano il Diploma, che per noi diventava di “esplo- ken, Italica, OGS Explora, Cariboo, con quando passavano tra il sartiame e le vele ratore antartico”. tutti gli inevitabili disagi che ciò ha com- delle navi (i 40 Ruggenti o Roaring Forties, Successivamente, per i trasferimenti di portato, ma anche e soprattutto con le fan- i 50 Urlanti o Furious Fifties, i 60 Stridenti personale e carichi leggeri, si fece uso del- tastiche emozioni di cui la Natura li ha gra- o Shrieking Sixties), la natura ci offriva l’aereo Hercules C-130 che all’inizio atter- tificati. spettacoli fantastici, come le aurore au- rava nella base americana di McMurdo, a Massimo Testa strali, gli Albatros e le Petrelle che ci se- circa 450 km da BTN, alla quale ci trasferi- (Logistica del Progetto Antartide-ENEA)

SEVEN CJ MONDIALE HIP HOP PHOENIX ove ragazze di 11/12 anni diventano campionesse italiane Ndi hip hop junior. Hanno acquisito il diritto di rappresentare l’Italia alle finali mondiali di Phoenix che si terranno dal 4 al 10 agosto. Non supportate dalla Federazione Danza e dovendo le fa- miglie accollarsi tutte le spese, hanno bisogno di un piccolo aiuto per realizzare il loro sogno. Anche uno sponsor sarebbe partico- lamente gradito. Sono le Seven Company Junior della ASD Studio 7. Go For Gold! Aiutiamole a portare l’Italia ai mondiali facendo una donazione sull’Iban IT31V0623003251000063648766. È stato anche creato un Crow Founding su Facebook al link:

https://facebook.com/donate/847840338948346/? fundraiser_source=external_url giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 11

TestaccioinTesta 11 STORIA DI S. MARIA LIBERATRICE

Per molti anni Ermete Bonardi, figura storica dell’istituto e della parrocchia salesiana del Testaccio e a lungo presidente dell’Unione Ex-allievi Don Bosco, percorse e fece conoscere “Itinerari Romani” - una rubrica così titolata e pubblicata a puntate nel Notiziario dell’associazione - noti a lui e a pochi altri. Uomo di studio da sempre, il suo passatempo preferito era però l’archeologia inesauribile “de Roma nostra”, in particolare sulle chiese della città. Così Ermete, prendendo spunto dai festeggiamenti del 75° della Parrocchia, percorse alla chetichella questi “suoi” itinerari quasi a sottolineare la giovinezza di ciò che è antico, quando si coniuga con il vero e con l’eterno. Il testo che segue è il contributo della sua ricerca orientata a Santa Maria Liberatrice, la Madonna onorata dai testaccini.

a chiesa di Santa Maria Liberatrice a Testaccio, nel 1908 quando fu ultimata, ereditò il titolo e l’immagine della Ma- Ldonna da una omonima chiesa che sorgeva al Foro Romano, proprio di fronte al tempio dei Dioscuri, e che era stata da poco demolita per riportare alla luce una precedente, antichissima chiesa. Era, questa, Santa Maria Antiqua, che ebbe sede in un edi- ficio imperiale attiguo al tempio di Augusto e che fu santuario della Vergine dal V-VI secolo fino al IX. Santa Maria Antiqua è riportata nel Catalogo Salisburgense del secolo VII, il più antico, ed è più volte menzionata nel Liber Ponti- ficalis.1 Il celebre archeologo Cecchelli avanzò addirittura l’ipotesi, suggestiva ma poco attendibile, che si trattasse della più antica chiesa dedicata in Roma al culto della Vergine. L’Armellini, parlando della chiesa allora ancora sepolta, annota che fu anche detta Sancta Maria de inferno ovvero in inferno perché era situata in una zona bassa. Questo de inferno ci ricollegherà, come vedremo, al titolo della nostra chiesa. 1899 - La chiesa di S. Maria Liberatrice al Foro prima della demo- Intorno alla metà del IX secolo, per lo stato di incuria e di rovina lizione in cui si trovava, Santa Maria Antiqua fu abbandonata, e il suo ti- tolo e i suoi privilegi furono trasferiti a Santa Maria Nova, oggi (1320 ca.), che la annota come Ecclesia sancte Marie de inferno e Santa Francesca Romana . aggiunge che non habet servitorem. Dopo circa quattro secoli, sul suo rudere semisepolto dalla Lo stesso titolo de inferno lo troviamo nell’elenco del Signorili, terra, fu costruita una nuova chiesa, che inizialmente prese il ti- del 1417-1431. Invece, nel Catalogo compilato sotto il pontificato tolo riportato dall’Armellini, Sancta Maria de inferno, modifican- di Pio IV (1599-1565), è scritto: S. Maria libera nos. Infine, nel Ca- dolo poi nel suo significato nel corso dei secoli. talogo di Pio V (1566-1572), è riportata come S. Maria libera nos La storia di questa seconda chiesa va ricercata nei cataloghi più a poenis inferni. Ed ecco che l’espressione de inferno, che origina- antichi delle chiese di Roma. Così, mentre non se ne ha traccia nel riamente stava forse a significare “zona bassa”, assume il signifi- libro De Censibus2 del 1192 e neppure nel Catalogo Parigino del cato di “liberazione dalle pene dell’inferno”. 1230 ca., la troviamo finalmente nell’elenco dell’Anonimo Torinese Con questo titolo la chiesa fu completamente restaurata nel 1617, e tale durò fino al 1899 quando fu demolita. (da: Testaccio e i Salesiani. Nel cuore e nell’anima - di Cesare Sagrestani e Giorgio Di Giamberardino)

RINGRAZIAMENTI Dal 1918 la pasticceria di Zio è presente nel cuore di Testaccio in via Ginori, 55. E' un riferimento a cui i testaccini non sanno rinunciare per la sua produ- zione artigianale talmente variegata da soddisfare qualsiasi gusto. La sua pasticceria contribuisce a ren- dere più piacevoli i momenti in compagnia di amici ed in famiglia. Grazie La chiesa di S. Maria Antiqua al Foro oggi giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 12

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FESTA DI SANTA MARIA LIBERATRICE untuale arriva l'ultima domenica di letto e in Piazza S. Maria Liberatrice musica maggio con la Festa di Santa Maria con i Discolours Band, con i Cugini di cam- La festa patronale de Testaccio Santa Maria Libberatrice * PLiberatrice che sin dalla consacra- pagna e la Big Band dell'Associazione Cul- zione della chiesa nel 1908, dopo primi anni turale "Quelli del Tè Musicale" e sabato po- Quanno che la Madonna stava ar Foro, non facili, unisce e fa coincidere il sacro con meriggio la maratonina testaccina riservata la Storia dice che, de quel’Urione, il profano. ai giovani. Lei era er perno de la devozzione. Tutta gente, in queli tempi d’oro, Quest'anno il programma laico della Festa Domenica dopo la messa delle 17.30, con ner procramalla Madre sua amorosa, prevede dal venerdì sul sagrato della chiesa l'Ave Maria cantata da Stefano Antonucci, se dimostrava più che generosa. il concerto della banda musicale, Arte e Bal- la tradizionale processione con la Statua della Per onoralla, er giorno de la Festa, Madonna portata dalla neocostituita Con- s’organizzava, in tempo, un Commitato, p’er quale er bon successo era scontato, fraternita di S. Maria Liberatrice passerà per perché fra tutti, negozzianti in testa, via Bodoni, via E. Torricelli, via G. Ferraris, c’era ‘na gara d’obboli e d’intenti, via G. Branca, via Rubattino, via A. Vespucci, pe’ fa’ più belli li festeggiamenti. via Marmorata, via G. Branca, piazza S. Ma- La Storia insegna, cari Testaccini, e la lezzione potrà da’ li frutti, ria Liberatrice, via Mastro Giorgio, piazza si ce mettemo in testa, dico a tutti, Testaccio, via A. Manuzio, via N. Zabaglia. de tirà fora un sacco de quatrini, Come sempre prima e durante lo spetta- dato ch’è risaputo ch’er Curato, colo pirotecnico i testaccini non manche- cià sempre er portafojo arivortato. Perciò damoje sotto co’ l’offerte; ranno di festeggiare in qualche osteria del nun rivangamo er fatto de la crisi…, Rione. la Festa sia un trionfo de sorisi, Comunque la poesia di Marchetti pubbli- ravvivi in quarche anima un po’ inerte, cata a lato riassume meglio di ogni discorso l’amore pe’ Maria Libberatrice, che veja sur Testaccio e benedice! le origini l'atmosfera dell'evento. Armando Marchetti Cesare Sagrestani dal Notiziario Testaccio Exallievi maggio 1977 FESTA DI PRIMAVERA NELL’AREA GIOCHI

omenica 7 marzo 2019. Al mat- nizzazione dell’Area Giochi a Testaccio tagonisti in un evento ove di norma i tino la giornata sembrava poco non si fece intimidire. “grandi” erano praticamente assenti, tranne Dpromettente per festeggiare l’ar- Appena una puntina di sole fece capo- qualche eccezione per i più piccoli! rivo della primavera ma la perfetta orga- lino, l’Area si riempi di bambine e bambini “I luoghi della Speranza”, certo l’Area gioiosi che saltellavano tra i numerosi Giochi è un Luogo della Speranza che ha giocattoli disseminati qua e là. trascinato anche i genitori in questa ma- E’ stato bello vederli transitare vi- gnifica festa nella quale si è ridotta la di- cino ai tavolino pieni di panini, pizzette, stanza tra genitori e figli, tra famiglie e dolci ed altro, offerti dagli esercenti di famiglie e così deve essere! Testaccio ma questa volta c’è stata una Un rigraziamento a tutte e a tutti co- interessante novità: le mamme hanno loro i quali resero possibile questa impor- ballato dando spettacolo ai bambini che tante serie di eventi... non solo per i più le guardavano meravigliati, risve- piccini e per le più piccine! gliando in loro la gioia di sentirsi pro- Lorenzo Romano giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 13

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Panchine Portierato

Abbiamo ancora una volta sollecitato per il ripristino Nelle ultime settimane è proseguita positivamente la delle panchine danneggiate. Con una mail sollecitato il ricerca di nuove soluzioni per il Portierato. Con l’occa- referente del Primo Municipio, Servizio Giardini, a prov- sione c’è stato un interessante incontro con il Centro vedere per sistemare definitivaente le sopraddette pan- Anziani della Vasca Navale, interessatissimi a collaborare chine. Rimaniamo in attesa di una risposta. e nuove prospettive con il Centro Anziani di S. Saba. Abbiao distribuito il nostro giornale e volantini descrittivi Pubblichiamo con l’occasione una delle tante foto che dei nostri progetti. dimostrano la situazione attuale. Professionisti per voi

Alcuni professionisti hanno offerto consulenze gratuite in vari campi. Sono a vostra completa disposizione: - Oculistica, dott.ssa Daniela Manca - 3402825771 - Consulenza legale, avv. civilista Stella Petrucci - 3387632228 - [email protected] - Psicologia e Sessuologia, dott. Gabriele Di Mario - 392.6677555 - [email protected] La richiesta iniziale potrà essere fatta anche a Testac- cioinTesta che provvederà a mettervi in contatto. Premiazione Come già descritto nella prima e seconda pagina, Te- staccioinTesta è stato premiato per i servizi svolti nel- l’ambito sociale del Portierato. Eventi testaccini Questa è la targa. Ringraziamo “Best Practices Awards Domenica 16 giugno dalle ore 9,30 al Cinema 2019”. Greenwich ci sarà la manifestazione per la premiazione dei migliori calciatori ed allenatori dei campionati pro- vinciali 2002/2003/2004/2005. Saranno premiati 132 calciatori, 3 per ogni ruolo e 12 allenatori. L’evento, organizzato dal giornale “Gazzetta Regio- nale” e dalla trasmissione televisiva “il calcio di Max” in collaborazione con “Sportuno articoli sportivi”, porterà a conoscenza i grandi progressi fatti in questi ultimi anni dal calcio giovanile provinciale. Interverranno personaggi del mondo sportivo che da- ranno lustro alla manifestazione. Alcuni testaccini saranno fra i premiati. giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 14

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GIULIANO MALIZIA te gonfio er grugno come ‘na zampogna! sonava a tutto spiano er campanello Poi quelli un po’ più meno affortunati e raccontanno quarche fatterello ER CINEMA DE LI PRETI finiveno cor posto in piccionara ce scancellava addosso er malumore. Me lo ricordo sì, me lo ricordo e daveno rinforzo alla caciara Noi, pe’ sentillo a bocca spalancata, e ce l’avrò ficcato sempre in testa: urlanno come tanti disperati: se scordavamo pure der “pirata”. ciannavo er doppopranzo de la festa - A Nandoooo, viè qua sopra che ciavemo Er firme poi tornava un’antra vorta co’ drento a le saccocce quarche sordo, da divertisse! - A ‘n vedi? E che so’ scemo? ‘na pagnottella, quarche callalessa Allora principiamio a fa’ la guera e s’azzittamio come per incanto. e er libretto cor timbro de la Messa. a cocce de fusaie e bruscolini, In quell’oscurità, rotta sortanto E ner cortile e sotto ar porticato d’aranci, de castagne, mandarini dar lumicino rosso della porta, trovavo tutti li compagni mia, e fiale co ‘na puzza da colera. sentivi appena appena un regazzino capaci, pe’ sbrigasse a scappà via, Bastava er prete e quarche scappellotto che rosicchiava l’ugne o un bruscolino. d’uscì da casa senza ave’ magnato. pe’ riportà la pace sopra e sotto. Più mejo era la comica finale. Giocamio fino a che ‘na campanella A un gesto che faceva a mano arzata Dovevi da sentì si che risate! nun ce chiamava all’Ave Maris Stella. la luce se smorzava e ar buio fitto Su quelle sedie mezze sganghenate Poi se mettemio cor libretto in mano ognuno stava ar posto, fermo e zitto, la panza ce faceva a tutti male. davanti ar prete, dritto su la porta, pe aspettà da dietro ch’er “pirata” che ce mannava in sala, uno pe’ vorta, mannasse Tomme Micche sur telone Pe ride un giorno proprio a ‘sta maniera, pijanno quattro sordi pe’ cristiano, oppure er Zeccardino cor Ciccione. so’ annato a finì longo giù per tera e li buttava drento a ‘na cassetta - E dàje, a Tomme Mi’, ma che sei finto? Sortimio poi de fora, a poco a poco, che se teneva in braccio, stretta stretta. - A mozzarella, fatte un antro sonno! co’ un livido de più, un bottone in meno, Dovevi da vedé si che macello - E datte ‘na girata, che te vonno! svociati, stracchi morti e er viso pieno facemio tutti pe’ mettesse a sede! - Ariveno li nostri, avemo vinto! d’un par de rossi belli come er foco. Un vero finimonno, m’hai da crede, Ma, appena principiaveno le botte, E tra de noi dicemio soddisfatti: ‘na spece d’arembaggio sur vascello: er firme se spezzava e... bona notte! - Se semo divertiti come matti! spintoni, carci in faccia, gommitate, Allora che vói vede? Tutti in piedi E chi se po’ scordà quer tempo bello, e nun te dico quante capocciate. cor fiato che ciavemio ancora in gola: fatto de quattro sordi de cagnara, - E lèvete, a regà! Sto posto è mio! - A sor pecione, appiccica la sóla, - Si ‘n te ne vai, mó becchi pure, becchi! ma méttete l’occhiali, che ‘n ce vedi! dell’allegria de tanta pipinara, - E provece: vedemo si ciazzecchi! E mannavamo giù er boccone amaro, d’un bravo salesiano e un campanello? - Perché? Sinnò che fai? Ce viè tu’ zio? danno l’assarto sur carammellaro. E quante vorte tornerebbe ancora - Mo quanno ch’eschi, pezzo de carogna, Pe fa’ tornà la carma er direttore a spenne quattro sordi come allora!

L’ALBERO DELLA CUCCAGNA

a storia del nostro amato Monte de’ soliti coprire le mani di gesso o di polvere Cocci, è stata caratterizzata da una in modo da garantire una miglior presa, Lserie di eventi e giochi tradizionali utilizzando sciarpe, fazzoletti e stringhe come le gare degli stornelli, il saltarello, il per una salita più sicura e veloce. gioco della “ruzzica” e non da meno il gioco In un sonetto di Giuseppe Gioachino della “Cuccagna”. Belli “L’incontro cor padrone vecchio”, il L’origine di questa tradizione popolare riferimento alla “Cuccagna” era riferito an- chiamata anche “l’albero della cuccagna”, ha che a una estremità di Piazza Navona, già come elemento fondamentale il culto del Circo di Alessandro Severo, in cui si ese- potere benefico contenuto nello spirito de- guiva il gioco della Cuccagna. gli alberi cosiddetti di maggio, che si pen- E’ importante evidenziare che molto sava potessero offrire doni e fortuna per spesso, nelle feste paesane attuali, i con- tutti. La caratteristica principale di questo tendenti che vincono la gara distribuiscono gioco consisteva nel posizionare su di un il premio anche ai propri amici e a coloro palo, ricoperto di grasso scivoloso, pro- che fanno parte del gruppo che si è formato sciutti, salami o altri generi alimentari che per dare la scalata all’albero. C’è in questo i contendenti dovevano tentare di accapar- il fenomeno della condivisione con altre rarsi. In diverse Regioni di Italia questo persone ritenute parte della stessa gente, gioco così particolare è ancora ampiamente ma anche quello della generosità verso i diffuso a onore della sua tradizione seco- meno fortunati. Questa caratteristica rap- lare. presenta bene il concetto di socializzazione Sono da ricordare alcuni divertenti espe- come “processo sociale di trasmissione e di dienti per raggiungere l’agognata meta: interiorizzazione delle informazioni sulla molti riempivano le tasche e gli abiti ca- realtà e sull’immaginario sociale (l’insieme di pienti che indossavano, con la segatura e valori, ruoli, norme, aspettative e credenze)” al momento della salita, si sbottonavano ma anche il valore della cooperazione e gli indumenti creando, all’altezza del to- della collaborazione. race, più aderenza. Altri concorrenti erano Francesca Taricone giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 15

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OSTERIE TESTACCINE DEL PASSATO

estaccio ha una tradizione di accogliere Ciaralli era la migliore del Testaccio a cui su- in osteria comitive, famiglie e persone bentrò negli anni ‘30 la gestione di Romolo Tin cerca di un buon bicchier di vino e di Cerqua che mantenne la tradizionale nomea una gustosa pietanza della cucina tipica che del predecessore. risale all’inaugurazione del Mattatoio Comu- Negli anni ‘20 conosciuta era l’osteria della nale del 1891. vedova Malanca in via Alessandro Volta, la Come già ho ricordato in precedenza tra le “Sora Assunta”. Il tipico locale, sede di una so- molte pubblicazioni che raccontano queste ori- cietà di ben 48 cacciatori, richiedeva un’arte gini non si possono non citare Domenico culinaria nel cucinare la cacciagione che solo Orano ed il testaccino Goffredo Ciaralli. la Sora Assunta sapeva allestire. I clienti erano Il nuovo quartiere nato con il Piano Rego- talmente ormai di famiglia che spesso la “Sora latore di Roma del 1882 prevedeva per Testac- Assunta” fatta un’ora tarda se ne andava a dor- cio una zona industriale con il Mattatoio, la mire con i suoi due figlioletti lasciando senza ditta Ferrebeton, in via Franklin, produzione problemi l’osteria in mano ai clienti che si ser- materiali edili, la Società Anglo Romana per vivano e depositavano il corrispettivo in un’ap- l’illuminazione di Roma con gas e altri sistemi, posita cassetta sul banco. la Società anonima cristallerie e vetrerie riu- Quasi tutte le osterie testaccine ospitarono nite, la fabbrica di carta Pitigliani oltre a con- più volte gli “amici della Cisterna” quando que- cerie di pellami, cantieri per la lavorazione del sti restituivano le visite ai testaccini con serate marmo, fabbriche di mattonelle, stabilimenti indimenticabili che si protraevano fino alle per la lavorazione del legno e del ferro oltre ai tradizionali bottai prime luci dell’alba. sotto il Monte dei Cocci. Immaginate brigate di decine di persone, tra cui macellai, boari, Con il primo insediamento di popolazione operaia proveniente addetti ai mercati generali intorno a tavolate immense con piatti dalla vicina e dal Lazio in massima parte, crebbero a colmi di “pajata co’ li rigatoni”, code di bue, fritture con cervelli, dismisura, ben oltre la tradizionale funzione della zona con le vi- schienali, carciofi con rapido succedersi di litri di vino. Ma il pasto gne dei Torlonia, le rivendite di vino, osterie e trattorie che por- eccezionale e per cui spesso venivano organizzati questi simposi tarono a consumi di circa 12000 litri di vino giornalieri. e al cui apparire si assumeva quasi un atteggiamento da cerimonia In questo contesto si affermò la cucina testaccina che Ciaralli era il celebre “padellotto”. Piatto assolutamente testaccino com- ricordava negli anni ‘40 attraverso trattorie purtroppo ormai posto da varie specie di frattaglie, polmone, milza, lombatelli e scomparse ma che qualche vecchio testaccino forse ha sentito ri- animelle, rognone, cuore, piccole code di vitella unite con carciofi. cordare dai loro nonni ad eccezione degli ultracentenari Checchino I “Romani della Cisterna” e poi i “Romanisti” erano entusiasti di e Perilli ancora in piena attività. quella specialità. La prima concorrente dell’osteria “Sora Firminia” ora Checchino Tempi in cui le osterie mettevano i tavoli lungo i marciapiedi e è stata la moglie di un vaccinaro, certo Alfredo Petrolli, che in il cenare fuori di casa era per le famiglie un diversivo piacevole. forma privata cucinava per decine di persone provvedendo a por- Ma era in occasione della Festa di S. Maria Liberatrice, patrona tare gli intingoli in una qualche cantina per la consumazione, del Rione, nell’ultima domenica di maggio, che i testaccini facevano erano i cosiddetti “fagottari “. sfoggio della loro veracità. Un’osteria accreditata era quella di In quel giorno musiche e gare canore, corse “Mommo”, Gerolamo Pacifici, in via Marmo- podistiche e ciclistiche non solo amatoriali, rata, famosa nel quartiere per l’ordine e la pu- addobbi floreali dai balconi, venditori di “por- lizia oltre che per le varie specialità della cu- chetta”, “er fusajaro”, “er coppiettaro”, ban- cina romana e nel secondo dopoguerra per carelle e carrettini con merci varie creavano gli eccezionali filetti di baccalà. Frequentata insieme alle lunghe file per i tavoli delle oste- da una scelta clientela, tra cui i “romanisti” rie e caffè un’atmosfera particolare. Taggi, Jandolo, Marcello Piermattei, Alessan- A sera poi dopo la processione, la facciata dro Tomassi, Ceccarius, lo scultore Fontana, della Chiesa s’illuminava di luce sotto gli archi Ernesto Buzzi e Armando Morici. di lampadine predisposti e montati dall’exal- Sempre su via Marmorata popolare era an- lievo salesiano Mario Giulianelli e le lumina- che quella di Alfredo Venditti per i vini eccel- rie erano esposte per tutto il Rione con l’im- lenti e per la sapientissima cucina a sorprese mancabile lancio di fuochi artificiali dal con pietanze gustose di carni e frattaglie che monte Testaccio o dalle banchine del Tevere serviva tra un bicchiere e l’altro di vino. Pur di che concludevano la Festa. in un ambiente piccolino era decorata nel sof- Tempi passati ma che il nostro Rione pur fitto con affreschi allegorici di una certa ori- con tutte le trasformazioni che lo hanno fatto ginalità. diventare “modaiolo” ne mantiene ancora Rinomata fu anche l’osteria di Michele Ro- viva la tradizione seppur rivisitata. sci in via Amerigo Vespucci che a parere del Cesare Sagrestani giornale 2/2019_Layout 1 20/05/19 09.29 Pagina 16

Telefono: 347.3099194/339.8419430 A.s.d. Email: [email protected] Real Testaccio Corriere dello Sport-Stadio - 3 maggio 2019 nche il Corriere dello Sport-Stadio si accorge di noi. I campionati in corso, ormai alle ultime battute, ci dipingono come una Società A in espansione, sia qualitativa che quantitativa, portandoci ai primi posti in ogni categoria a cui abbiamo partecipato. Fiore all’occhiello l’Un- der 14, che ha vinto, con due giornate di anticipo, il campionato e pro- mossa ai Regionali, seguita dagli Under 16 e Under 17 approdati ai play-off, gli Under 15 vicinissimi anche loro a conquistarli. Gli Juniores sono arrivati alla semifinale sempre nei play-off. La Società gestita dal Presidente Alessandro D’Antoni ed organizzata in modo magistrale dal Direttore Generale Fabio De Marco con l’apporto del Direttore Sportivo Giampiero Guarracino, vero guru nel calcio giovanile, sta tracciando le basi per il prossimo campionato. Verrà rinforzata a tutti i livelli, sia tecnici che organizzativi ed espanderà, con una organizzazione di primo piano, la Scuola Calcio per i più piccoli. Il Campo sarà sempre il Fiorini, in via Costantino 5 alla Garbatella, dove si effettueranno anche tutti i provini per i calciatori che vorranno mettersi alla prova per entrare a far parte di questa Società.

Tutti i Mister sono Patentati UEFA A e B

UNO PSICOLOGO FRA NOI - NOMOFOBIA

omofobia è la paura incontrollabile di rimanere senza internet. tempo inducono ad una modalità di stress che influisce su tutto il nostro Non c’è aspetto della nostra vita relazione che non passa attraverso sistema bio psico e sociale. Nlo smartphone e lo stesso sta cambiano radicalmente la nostra vita, Il nostro cervello ha bisogno di momenti di riposo per sedimentare ci sveglia la mattina ed è una delle ultime cose che guardiamo prima di ad- quello che abbiamo imparato, senza questi momenti siamo in continua sti- dormentarci, secondo delle ricerche passiamo circa 3 ore al giorno con il te- molazione disfunzionale. lefono sotto mano, diventando sempre di più come uno degli oggetti es- senziali della nostra vita. Quali accortezze potremmo usare per gestire meglio internet. Usiamo il telefono talmente tanto che sono sempre più in aumento gli Ormai i social sono diventati un modo per esprimere le nostre emozioni, incidenti di pedoni o di automobili dati da distrazione per l’utilizzo del cel- per dare informazioni sulla nostra vita, per buone o cattive notizie, per fini lulare, anche la postura corporea ne risente cambiando l’assetto funzionale commerciali o per esprimere il nostro dissenso o il nostro apprezzamento. visto che per usare il telefono siamo sempre più con la testa piegata verso il Ci sono delle piccole regole che potrebbero essere usate per gestire meglio basso e con le spalle incurvate in posizione di chiusura, una postura simile internet. influisce negativamente anche sull’umore. Intanto eliminare le notifiche e gli avvisi dal cellulare, non rispondere più ogni secondo a tutti i messaggi, possiamo prenderci il tempo per scegliere Siamo continuamente stimolati portando anche conseguenze ne- quando si può dedicare del tempo alle risposte dei messaggi o dei social. gative alla nostra attenzione! Usare il telefono quando si sta a tavola, oltre ad essere un gesto sconsigliato L’iper stimolazione che offre internet ci mette nelle condizioni spesso di dal galateo, porta le mani ad entrare in contatto con molti microbi e inoltre avere difficoltà nel fare delle scelte, ogni cosa che cerchiamo sull’etere, viene offerta in tantissime forme e tantissime modalità che spesso la difficoltà ci mette nelle condizioni di essere distratti e non dare la dovuta attenzione più grande è quella di saper capire quale cosa è più adatta alla nostra esigenza. al cibo o agli altri commensali. Limitare o evitare di dare il telefono ai bam- D’altra parte degli oggetti così piccoli ma sempre più complessi sono stati bini, se ci troviamo in una situazione che ci annoia evitare di sfuggire alla creati per non essere mai spenti, mettendoci spesso nelle condizioni che stessa con l’uso del cellulare. Se non sappiamo una cosa aspettiamo prima l’arrivo di un messaggio o di una chiamata interrompe altre attività che di andare a cercarla su internet, diamoci il tempo di stimolare le nostre ri- stiamo svolgendo, facendo perdere a noi il livello di concentrazione e di at- sorse. Non guardare il telefono durante la notte perché può disturbare il tenzione, l’attenzione può essere persa anche solo dando uno sguardo al te- nostro sonno. Se ogni tanto ci rechiamo in posti dove non c’è possibilità di lefono che si illumina o sentendo la vibrazione dello stesso, richiedendo rete non ci fa certamente male, anzi abbiamo tutto il tempo per prendere poi il tempo necessario per tornare a dare la giusta concentrazione alla cosa un po’ di spazio e per stare maggiormente in contatto con noi stessi. che si stava facendo, un dover riprendere con una certa frequenza le fila Internet è una risorsa facciamo in modo che un suo uso corretto ci possa dell’attività. agevolare e non ostacolare. In situazioni simili creiamo condizioni di stimolazioni che ripetute nel Dott. Gabriele Di Mario - Psicologo Sessuologo