Andy E Ivan: Un'impresa D'altri Tempi
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Anno XII - n.24 - 22 giugno 2016 Il test della Head versione Zverev Una Limited Edition della Speed MP ridisegnata per la next generation Pag.23 Andy e Ivan: un’impresa d’altri tempi Mai nessuno come Murray al Queen’s, con l’aiuto di Lendl Pag.4 La squadra per Rio B.I.O.M.E.C. l’alfabeto con le Cichi 2.0 della biomeccanica In azzurro per l’Olimpiade torna Impara le sei parole chiave il doppio del Career Grand Slam per analizzare il gesto tecnico Pag.10 Pag.21 Promozioni: ecco GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: Pochi millimetri Pag.3 - Batch-point: chi va in serie A Supercoach e supermarketing Pag.5 - Focus: Coco I sei squadroni che hanno vinto Wandeweghe Pag.6 - Terza pagina: Norman Brookes i play-off e giocheranno in A1 Pag.8 - I numeri della settimana Pag.12 - Il tennis in TV Pag.14 - Circuito Fit-Tpra: Riparte il Kia Trophy Pag.19 Paddle: intervista a Gustavo Spector Pag.20 - La regola Pag.16 del gioco: da dove si può rispondere al servizio? Pag.25 prima pagina Questione di millimetri Qui l’austriaco Dominic Thiem; sotto, Alexander Zverev con Roger Federer DI ENZO ANDERLONI - FOTO GETTY IMAGES em in semifinale. Per lui un trionfo valgono di più, soprattutto Zverev, che così potrebbe essere il classico canto si è conquistato “last minute” una te- rmai è questione di millime- del cigno. Per Zverev invece, l’ultimo sta di serie per la prossima settimana, tri, come quelli della volée scivolone prima di consacrazioni defi- a Wimbledon. Nessuno di questi due di Milos Raonic che poteva nitive, visto come era riuscito a supe- aveva una seria esperienza sull’erba: Ovalere il 4-1 nel secondo set rare Roger Federer in semifinale. Non l’austriaco, gran terraiolo, ha vinto sui (dopo che il canadese aveva vinto il era un Roger d’annata (era pur sempre prati di Stoccarda e fatto “semi” ad Hal- primo) contro Andy Murray nella fi- un signore che ha vinto 8 volte il tor- le. Il tedesco ha estromesso il Migliore nale del Queen’s. Mancano davvero neo, nella buona o meno buona condi- di sempre dal giardino di casa sua. pochi millimetri alla generazione dei zione) ma nei “quarti” aveva battuto in Nelle stesse giornate la statunitense successori per raggiungere quella dei due set il solido talento di David Gof- Madison Keys, 21 anni, imponendosi “padri”, sportivamente parlando. Men- fin, che ormai bussa alla porta dei Top (sempre sull’erba) a Birmingham è en- tre il gigante di Podgorica (25 anni, tra- 10 (è n.11 del mondo). trata tra le prime 10 del mondo, facen- piantato in Canada quando ne aveva 3) Dunque i tempi stanno proprio cam- do compagnia alle sorelle Williams. Tre sfiorava il colpaccio, il gigante di Am- biando: Thiem è n.8, Zverev n.28. E già americane nell’élite non si vedevano burgo Alexander Zverev (19 anni, na- dal 2005 e considerando che Venus ha to e cresciuto in Germania da genitori compiuto 36 anni la scorsa settimana e russi) arrivava a un passo dal primo Serena ne farà 35 in settembre, aspet- successo Atp della carriera, battuto tarsi prossimamente un cambio della sull’erba di Halle dal redivivo conna- guardia non è gran premonizione. zionale Florian Mayer. Per quest’ulti- Certo, i padri resisteranno (anche gra- mo la classica “settimana della vita”, zie all’aiuto della “scienza tennistica” in cui tutto riesce bene: rientrato a dei grandi nonni cui si sono rivolti: 32 anni dopo un serio infortunio agli Becker, Lendl, McEnroe...). Ma sul ver- adduttori come n.192 del mondo ha de dei prati, i campi più antichi del infilato super prestazioni a partire da mondo, la linea verde del tennis sta quella nei “quarti” contro il nostro An- mostrando che nel giro di un paio di dreas Seppi, per continuare con l’altra stagioni al massimo sarà pronta per “rising-star”, l’austriaco Dominic Thi- accompagnarli al capolinea. DIRETTORE COORDINAMENTO REDAZIONALE HANNO COLLABORATO REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONE Manoscritti e fotografie, anche se non Angelo Binaghi Angelo Mancuso Giovanni Di Natale, Max Fogazzi, GAME Comunicazione & Media S.r.l. pubblicati, non si restituiscono. SUPER TENNIS TEAM Andrea Nizzero, Gabriele Riva, COMITATO DI DIREZIONE Antonio Costantini (foto editor), Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, REDAZIONE E SEGRETERIA Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Amanda Lanari, Annamaria Pedani Piero Valesio Stadio Olimpico - Curva Nord Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, (grafica) Ingresso 44, Scala G La rivista è disponibile Massimo Verdina A CURA DI 00135 Roma in formato digitale sui siti www. FOTO Sportcast srl Info: [email protected] federtennis.it e www.supertennis.tv DIRETTORE RESPONSABILE Getty Images, Archivio FIT, Antonio Via Cesena, 58 - 00182 Roma Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 e spedita via newsletter. Per riceverla Enzo Anderloni Costantini, Angelo Tonelli [email protected] dell’ 8 gennaio 2004 scrivere a [email protected] 3 circuito mondiale La (grande) sfida infinita È quella cominciata tra un Murray da record al Queen’s e un Milos Raonic in netta crescita (anche per i bookmakers) che prosegue tra i loro due coach, Lendl e McEnroe, che sull’erba di Londra si “affrontati” per la... 37a volta DI ANDREA NIZZERO - FOTO GETTY IMAGES endl-McEnroe atto 37. Nella fi- nale del torneo che si è dispu- tato al Queen’s Club di Londra, Ldomenica scorsa, Ivan Lendl ha nuovamente battuto John McEn- roe, nel loro primo scontro Atp dai quarti di finale dell’Open del Canada del... 1992. Questo assurdo flash d’agenzia va più vicino alla realtà di quanto non sem- bri. Certo, sui campi da tennis della Regina (che non si vede mai) hanno giocato Milos Raonic e Andy Murray, assistiti rispettivamente dall’ame- ricano McEnroe e dal ceco Lendl. Lo scozzese si è portato a casa il suo quinto titolo, record assoluto di un torneo che vanta 126 anni di storia. E anche se John e Ivan non si sono tirati nessuna pallata ma al massimo qualche sguardo, c’è da scommette- re che l’ex Super Brat di New York non si è divertito molto nel vedere il Qui sopra, lo scozzese Andy Murray (destra) e il canadese Milos Raonic, i due finalisti suo neo-assistito Raonic rimontato e del torneo del Queen’s (Londra), che il britannico ha vinto cinque volte sconfitto da un tizio che, con l’aiuto proprio di Lendl, gli ha pure sottratto nella considerazione di coloro che sta di serie a Wimbledon. Quello che il record di titoli vinti (Mac si ferma sono imparziali per definizione: i bo- invece non le ha portato è stato un a 4): “Normalmente John è in cabina okmakers. Al momento, un successo bel trofeo: il braccio mozzato che fa di commento a dirci cosa dobbiamo di Federer nel torneo dove ha vinto da coppa a questo Mallorca Open è fare meglio - ha scherzato Andy du- 7 volte paga di più (leggi: è giudicata forse l’unica cosa davvero da rivede- rante la premiazione, giusto per rin- meno probabile) di uno di Raonic. re di una prima edizione per il resto carare la dose - quindi ogni volta che ben riuscita. riesci a fare qualcosa meglio di lui, è La primavera di Caro una sensazione incredibile. Non che Che primavera si è regalata Caroline Usa, tripletta Top 10 mi stia paragonando a lui!”. Garcia! Il suo titolo a Mallorca, nel La neo Top 10 statunitense Madison neo-nato torneo su erba, completa Keys è un’altra che fa dimenticare Raonic “supera” Federer una striscia di successi che l’ha vista la sua giovane età. È stata semifina- Sarà pure uscito dal Queen’s Club trionfare a Strasburgo in singolare, al lista agli Australian Open nel 2015, sconfitto e con l’amaro in bocca, ma Roland Garros in doppio con la con- ha centrato la finale a Roma poche Milos Raonic ha decisamente fatto nazionale Mladenovic e ora e sull’er- settimane fa ed è un nome di spic- capire di meritare attenzione, in vi- ba balearica per il suo terzo titolo co del circuito femminile da almeno sta del prossimo Wimbledon. A Lon- WTA, il secondo dell’anno. Caroline è tre anni. Anche per questo già nes- dra ha perso il servizio solo in finale un nome che si legge ormai da anni suno la considera più una promes- e solo a un passo dalla vittoria, mo- nei main draw degli Slam, ma è una sa, anche se è nata nel 1995. Con strando i soliti problemi di gestione classe 1993 con un brillante futuro, una vittoria convincente su Barbo- della tensione. Ma il suo torneo è almeno in potenza. La vittoria la ren- ra Strycova ha conquistato l’Aegon stato di livello talmente elevato da de la n.1 di Francia e, portandola al Classic di Birmingham, il suo secon- spingerlo davanti a Federer, almeno n.32 del ranking, le garantirà una te- do titolo in carriera (anche il primo, 4 circuito mondiale Eastbourne 2014, era arrivato su erba) e quello che la lancia definiti- vamente nell’élite mondiale. Tra le altre cose, conquistandosi un posto tra le prime dieci dietro a Serena e Venus, permette agli Stati Uniti di tornare ad avere un grande trio per la prima volta dal 2005. Federer e l’eterno dilemma “Ma che problema avete?” Il 2016, povero di soddisfazioni e gravido di acciacchi, ha riportato ogni conversazione che riguardi Ro- ger Federer al solito amletico dubbio: si dovrebbe ritirare? Dagli Australian Open ha giocato pochissimo, e mai in maniera davvero convincente. Su erba, a Stoccarda e Halle, ha perso due semifinali dai due giovanotti più brillanti del momento, Thiem e Zverev: di semifinali su erba, prima di queste, ne aveva vinte 21 di fila.