COMUNE DI PANTIGLIATE (MI) PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO - RELAZIONE

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DOCUMENTO DI PIANO - RELAZIONE indice pag. 01

1. IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO – PGT pag. 04

2. INQUADRAMENTO – LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA 2.1 LA PIANIFICAZIONE A LIVELLO REGIONALE: IL PTR pag. 07 2.2 LA PIANIFICAZIONE A LIVELLO PROVINCIALE: IL PTCP pag. 09 2.3 LA PIANIFICAZIONE DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO pag. 10 2.4 IL P.I.F. PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE pag. 12 2.5 IL S.I.C. “SORGENTI DELLA MUZZETTA” pag. 12

2 bis ADEGUAMENTO DEL PROGETTO DI PGT CONSEGUENTE A PARERI ISTITUZIONALI ESPRESSI DAGLI ENTI PREPOSTI IN SEDE DI

VALUTAZIONE DI INCIDENZA E DI PROCESSO DI VAS.

2.6 ADEGUAMENTO DEL PROGETTO DI PGT ALLE PRESCRIZIONI DELLA DELIBERAZIONE DELLA G. P. 82 IN DATA 20/03/2012 pag. 13

2.7 ADEGUAMENTO DEL PROGETTO DI PGT ALLE INDICAZIONI ESPRESSE DA ARPA IN SEDE DI 2° CONFERENZA DI VALUTAZIONE con sua prot. 89568 in data 28/06/2012. pag. 14

2.8 ADEGUAMENTO DEL PROGETTO DI PGT AL CONTRIBUTO AL PROCESSO DI VAS ESPRESSO DALLA PROVINCIA (Area Programmazione Territoriale) con sua prot. 123611 in data 5/07/2012 pag. 15

3. ANALISI STORICA DEL TERRITORIO 3.1 PREMESSA – IL TERRITORIO pag. 18 3.2 IL SISTEMA DELLE ACQUE E LE COLTURE pag. 19 3.3 I PERCORSI pag. 20 3.4 GLI INSEDIAMENTI RURALI E PADRONALI pag. 21 3.5 GLI INSEDIAMENTI RELIGIOSI pag. 22 3.6 IL NUCLEO ANTICO DI PANTIGLIATE pag. 25 3.7 L’ABITATO DI SERENISSIMA pag. 34 3.8 RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI pag. 35

4. EVOLUZIONE DEMOGRAFICA DEL COMUNE 4.1 ANDAMENTO POPOLAZIONE - CONSIDERAZIONI E GRAFICI pag. 49 4.1.1 Dati in serie storica riferiti alla popolazione pag. 49 4.1.2 Popolazione straniera residente pag. 52 4.1.3 Matrimoni pag. 54 4.1.4 Incremento del numero delle famiglie pag. 54 4.1.5 Incremento medio dei componenti il nucleo familiare pag. 55 4.1.6 Indice di vecchiaia della popolazione pag. 58 4.1.7 Dati occupazionali pag. 58 4.2 DATI CENSIMENTO 1991 pag. 60 4.3 DATI CENSIMENTO 2001 pag. 66 4.4 INDAGINE DEMOGRAFICA PER COMPARTI EDILIZI RESIDENZIALI ESISTENTI pag. 72

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5. LA DOMANDA DI ABITAZIONI 5.1 PREMESSA – QUADRO DI RIFERIMENTO pag. 80 5.2 LA SITUAZIONE DEMOGRAFICA DI PANTIGLIATE pag. 82 5.3 LA DOMANDA ABITATIVA PREGRESSA pag. 84 5.4 LA DOMANDA ABITATIVA AGGIUNTIVA pag. 85 5.5 LA DOMANDA ABITATIVA TOTALE pag. 85

6. LA PIANIFICAZIONE PREGRESSA COMUNALE pag. 87 6.1 STATO DI ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI pag. 87

7. LO SVILUPPO DELLA CONURBAZIONE – CARATTERISTICHE pag. 89 7.1 ANALISI DEL TESSUTO URBANO pag. 92 7.2 TESSUTO STORICO E DI MEMORIA STORICA pag. 93 7.3 CONFINI AMMINISTRATIVI pag. 96

8. IL TERRITORIO LIBERO 8.1 CARATTERISTICHE STRUTTURALI E PAESAGGISTICHE pag. 97 8.2 IL SISTEMA DELLE ACQUE SUPERFICIALI 8.2.1 I fontanili pag. 98 8.2.2 Le marcite pag. 98 8.2.3 Le rogge pag. 99 8.2.4 L’attività agricola pag. 100 8.3 IL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA (S.I.C.) pag. 101 8.3.1 La fauna pag.103 8.3.2 Il patrimonio arboreo pag.103 8.4 IL SISTEMA DELLE ANTICHE CASCINE pag.103 8.5 LA CAVA (Ambiti Territoriali Estrattivi) pag.108 8.6 AMBITI DI DEGRADO PAESISTICO ESISTENTI E POTENZIALI pag.110 8.7 CONNESSIONI CON LA RETE ECOLOGICA pag.111

9. CLASSI DI SENSIBILITÀ PAESISTICA pag.114

10. VINCOLI pag.116 10.1 VINCOLI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO pag.117 10.2 VINCOLI DI INTERESSE NATURALISTICO pag.117 10.3 VINCOLI/SERVITÙ INFRASTRUTTURALI pag.117 10.4 VINCOLI DI DIFESA DEL SUOLO pag.119

11. IL SISTEMA DELLA MOBILITA’ 11.1 LA MOBILITÀ SU GOMMA pag.119 11.2 PROLUNGAMENTO LINEA METROPOLITANA M3 pag.122 11.3 LA MOBILITÀ DOLCE pag.122 11.4 RAZIONALIZZAZIONE DELLA MOBILITÀ pag.123 11.5 IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO pag.126

12. IL SISTEMA COMMERCIALE 12.1 FENOMENI IN ATTO NEL TERRITORIO pag.127 12.2 OBIETTIVI INDIVIDUATI PER IL SETTORE pag.128

13. OBIETTIVI E INDIRIZZI DI PIANO pag.129 13.1 INDIRIZZI PER IL SISTEMA INSEDIATIVO pag.130 13.2 INDIRIZZI PER IL SISTEMA AMBIENTALE pag.130 13.3 INDIRIZZI PER IL SISTEMA DEI SERVIZI pag.131

14. GLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE pag.133 14.1 AMBITI DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE pag.134 ______2 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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14.2 AMBITI DI TRASFORMAZIONE COMMERCIALE/TERZIARIO/ARTIG. pag.1 40 14.3 SCENARIO DI INDIRIZZO FUTURO pag.144 AMBITO DI TRASFORMAZIONE PER ATTREZZATURE PUBBLICHE

15. VERIFICA DEI PARAMETRI DI COMPATIBILITA’ DEL PTCP pag.147 15.1 VERIFICA UTILIZZO PREVISIONI DI ESPANSIONE PRG VIGENTE pag.147 15.2 DATI RELATIVI AL CONSUMO DI SUOLO pag. 1 4 8

16. PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE URBANISTICA 16.1 IL PRINCIPIO DI PEREQUAZIONE pag.150 16.2 IL PRINCIPIO DI COMPENSAZIONE URBANISTICA pag.150 16.3 IL PRINCIPIO DI COMPENSAZIONE AMBIENTALE pag.151 16.4 IL PRINCIPIO DI INCENTIVAZIONE pag.151 16.5 MODALITA’ DI APPLICAZIONE DEI PRINCIPÌ pag.151

17. ALLEGATO: ISTANZE PERVENUTE A SEGUITO DELL’AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO pag.152

18. BIBLIOGRAFIA pag.161

19. ELENCO ELABORATI pag.162

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1. IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO – PGT

Il Piano di Governo del Territorio è stato introdotto in Lombardia con la Legge Regionale n.12 in data 11 marzo 2005.

Tale nuovo strumento di pianificazione ha sostituito il Piano Regolatore Generale come strumento di pianificazione urbanistica a livello comunale: esso ha il fine di definire l’assetto dell’intero territorio comunale, nell’ambito delle sue tre componenti.

Secondo l’art. 2 comma 1 della legge regionale “il governo del territorio si attua mediante una pluralità di piani, fra loro coordinati e differenziati, i quali nel loro insieme, costituiscono la pianificazione del territorio stesso”.

Il PGT si compone di tre atti distinti:

- il Documento di Piano

- il Piano dei Servizi

- il Piano delle Regole

I tre atti hanno finalità differenti e sono strettamente relazionati tra loro.

In fase di prima applicazione, secondo una modifica alla L.R. 12/05 apportata con L.R. 14/03/08, i Comuni con popolazione superiore ai 2.000 abitanti, approvano il Documento di Piano, il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole mediante un unico procedimento.

La pianificazione comunale si esplica e si attua mediante il Piano delle Regole, il Piano dei Servizi e i Piani Attuativi.

Il Documento di piano definisce il quadro generale della coerenza nell’ambito del quale si pongono gli altri strumenti.

Il Documento di Piano, in coerenza con quanto stabilito dall’art.8 della L.R. 12/05 e s.m.i. definisce:

- il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del territorio di Pantigliate, tenuto conto anche delle proposte di cittadini singoli o associati e tenuto conto degli Atti di pianificazione e programmazione di livello superiore;

- il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute, individuando l’appartenenza a grandi sistemi territoriali definiti a livello regionale e provinciale, il sistema della mobilità, i beni di interesse paesaggistico o storico monumentale, le aree di interesse archeologico, i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario, la struttura del paesaggio agrario, l’assetto morfologico e tipologico del tessuto urbano, e ogni altra emergenza del territorio che condizioni la trasformabilità del suolo e del sottosuolo, ivi comprese le fasce di rispetto e i corridoi per i tracciati degli elettrodotti;

- l’assetto geologico e idrogeologico, mediante rinvio ad appositi studi.

Sulla base di tali elementi il Documento di Piano:

- individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica da attuarsi sul territorio specifico; ne indica le condizioni di sostenibilità ambientale e di coerenza con le previsioni di livello sovracomunale;

- determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo, tenendo conto della riqualificazione del territorio, dell’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche e quindi di un contenimento del consumo del suolo, della definizione dell’assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e di miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico e generale, anche a livello sovracomunale;

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- determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di intervento per la residenza, ivi comprese le politiche per l’edilizia residenziale pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, ivi comprese quelle della distribuzione commerciale;

- dimostra la compatibilità delle politiche di intervento con le risorse economiche attivabili da parte della pubblica amministrazione, e anche in relazione agli effetti indotti sul territorio contiguo;

- individua gli ambiti di trasformazione, definendone in linea di massima gli indici edilizi e definendo i criteri e le modalità di intervento, preordinandoli alla tutela ambientale, storico monumentale, paesaggistica ed ecologica, laddove siano comprese in tali ambiti o ad essi limitrofe, aree qualificate come rilevanti a tali fini dalla documentazione conoscitiva;

- definisce i criteri di perequazione, di compensazione e di incentivazione e le modalità di applicazione dei medesimi;

- individua gli elementi caratterizzanti il territorio e il paesaggio, definendo interventi di tutela e riqualificazione del paesaggio stesso e di miglioramento della fruizione e percezione del medesimo;

Il Documento di Piano definisce il quadro della coerenza cui devono riferirsi gli altri livelli assumendo quindi un ruolo strategico, ma giuridicamente non conformativo (come è invece il Piano delle Regole).

Il Documento di Piano costituisce il quadro di riferimento per tutta la pianificazione del Comune – gli altri Atti del PGT, i Piani Attuativi, gli eventuali Piani di Settore – è formato e successivamente modificabile in funzione degli obiettivi e degli intendimenti dell’Amministrazione Comunale, che sviluppa una visione strategica riferita al suo territorio mediante una serie di obiettivi che vengono precisati tenuto conto delle peculiarità, delle criticità, delle esigenze espresse dal territorio stesso e che vengono acquisite mediante l’analisi e mediante il processo di partecipazione, oltre che derivare dalla pianificazione sovraordinata.

Il Documento di Piano costituisce l’elemento di raccordo tra la pianificazione comunale e quella sovra comunale, è uno strumento che esplicita obiettivi, strategie e azioni finalizzate al conseguimento di un quadro complessivo di sviluppo socio-economico e infrastrutturale, assumendo le risorse culturali, ambientali e paesaggistiche come elementi da conservare e valorizzare.

Principi nuovi, introdotti dalla legge regionale sono:

- la partecipazione: la legge prevede che i cittadini e le associazioni possano esprimersi e formulare proposte fin dalla fase iniziale di formazione del Piano; si tratta di costruire uno scenario territoriale condiviso dalla comunità;

- il criterio di perequazione: la legge introduce la possibilità di applicare il principio secondo cui i vantaggi derivanti dalle trasformazioni urbanistiche possano essere equamente ripartiti tra i proprietari dei suoli destinati all’uso urbano (escluse le aree a destinazione agricola e quelle non soggette a trasformazione urbanistica), e la conseguente cessione gratuita al Comune delle aree destinate alla realizzazione di opere di urbanizzazione e servizi e attrezzature pubbliche e di uso pubblico, da effettuarsi all’atto di utilizzazione dei diritti edificatori (commi 1, 2 e 2bis);

- il criterio di compensazione: la legge introduce la possibilità, a fronte di cessione gratuita di aree interessate dalla realizzazione di interventi di interesse pubblico o generale, non disciplinati da piani e da atti di programmazione, di attribuzione di aree in permuta o di diritti edificatori trasferibili su aree edificabili previste dal PGT anche non soggette a piano attuativo, nonché il principio di commerciabilità di tali diritti edificatori (commi 2 e 4 art. 11)

- l’incentivazione urbanistica: è la possibilità, prevista dal comma 5 dell’art.11 della L.R. 12/05, di prevedere - a fronte di rilevanti benefici pubblici, aggiuntivi rispetto a quelli dovuti e coerenti con

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gli obiettivi fissati - una disciplina di incentivazione, in misura non superiore al 15% della volumetria ammessa, per interventi ricompresi in piani attuativi finalizzati alla riqualificazione urbana e in iniziative di edilizia residenziale pubblica, consistente nell’attribuzione di indici differenziati in funzione degli obiettivi di cui sopra; analoga disciplina di incentivazione può essere ammessa per la promozione dell’edilizia bioclimatica e del risparmio energetico, in coerenza con i criteri e gli indirizzi regionali, nonché ai fini del recupero delle aree degradate o dismesse e ai fini della conservazione degli immobili di interesse storico artistico ai sensi del D.Lgs 42/04.

I contenuti del Documento di Piano fanno riferimento agli obiettivi che l’Amministrazione intende perseguire entro uno scenario territoriale condiviso con la comunità e all’interno degli obiettivi di vasta scala fissati dalla pianificazione territoriale sovraordinata.

Per gli aspetti connessi al sistema ambientale e paesaggistico gli approfondimenti a scala locale vengono inquadrati nel sistema più vasto di piani e programmi regionali e provinciali al fine di contribuire ai più vasti processi di governo del territorio con la partecipazione attiva alla definizione dell’assetto territoriale e della sua tutela.

Il Piano di Governo del Territorio costituisce uno strumento nuovo, che richiede un approccio innovativo e fertile alla pianificazione comunale: esso costituisce l’occasione per fare il bilancio dello stato di attuazione delle scelte operate sul territorio e per analizzare le criticità del sistema territoriale così come risulta oggi, al fine di far emergere le sue potenzialità.

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2. INQUADRAMENTO - LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA

2. 1 LA PIANIFICAZIONE A LIVELLO REGIONALE: IL PTR

Il Piano Territoriale Regionale (PTR) è stato approvato dal Consiglio Regionale il 19 gennaio 2010 con deliberazione n. 951 ed ha acquistato efficacia, a termini del comma 6 dell’art.21 della L.R. 12/05, dal 17 febbraio 2010, data della pubblicazione sul BURL n.7 Serie Inserzioni e Concorsi, dell’avviso di approvazione.

Il PTR, che ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico, ha assunto, consolidato e aggiornato, il PTPR approvato con deliberazione del C.R. VII/197 in data 6/03/2001 e successivamente integrato con le deliberazioni di G.R. n. 6447 in data 16/01/08 e n. 8837 del dicembre 2008, che ne avevano aggiornato i contenuti di carattere conoscitivo e di indirizzo, integrandone la normativa.

Per effetto del Piano paesaggistico del PTR, ai sensi dell’art. 145 del D.Lgs 42/04, è fatto obbligo ai Comuni di adeguare i PGT alla disciplina paesaggistica ivi contenuta entro due anni (scadenza prorogata al 31/12/2013 con L.R. 4/12).

Il PTR contiene la lettura del territorio, condotta attraverso una logica sistemica, entro la quale assumono maggior senso ed efficacia le azioni di progettazione urbanistica a livello degli Enti Locali. 0 Il PGT deve altresì confrontarsi con gli obiettivi tematici e specifici individuati per ciascun sistema territoriale, da perseguire da parte di tutti i soggetti presenti sul territorio e da declinare in tutte le sedi pianificatorie.

L’art.20 della L.R. 12/05 e s.m.i. riconosce infatti al PTR la valenza di quadro di riferimento per la valutazione di compatibilità degli atti di governo del territorio degli Enti territoriali, in particolare di Comuni e Province.

L’assunzione degli obiettivi del PTR all’interno delle politiche e strategie dei piani alle diverse scale, deve essere esplicitata e puntualmente riconoscibile.

Il PTR definisce tre macro-obiettivi quali basi delle politiche territoriali lombarde:

- rafforzare la competitività dei territori della Lombardia

- riequilibrare il territorio lombardo

- proteggere e valorizzare le risorse della regione per consentire a ciascun territorio di sviluppare al meglio il proprio potenziale.

Il Documento di Piano regionale ricorda che “il PTR orienta la pianificazione del territorio regionale a partire dalla visione sistemica e integrata degli spazi del non costruito che sovente vengono considerati per ambiti frammentati e letti attraverso approcci settoriali”. Tali spazi “compongono un sistema complesso, che assolve funzioni diverse”; “nella definizione dell’organizzazione territoriale risulta fondamentale considerare le relazioni tra le diverse parti del territorio libero dalle urbanizzazioni secondo la pluralità di funzioni presenti, in quanto tali ambiti possono essere identificati come elementi fondamentali di un sistema più ampio che può essere denominato sistema rurale-paesisticoambientale”. Il PTR identifica come fondamentale il riconoscimento di tale visione di sistema all’interno di tutti gli strumenti di governo del territorio e come orientamento delle politiche di settore (vedi DdP, 1.5.1).

Il PTR opera una classificazione dei caratteri tipologici del paesaggio lombardo.

Esso individua tre grandi fasce che “emergono dalle tavole geomorfologiche e naturalistiche e dalle carte dei tematismi antropici, relativi cioè al paesaggio agrario, al tessuto socio-culturale, alle qualità percettive dell’ambiente. Questa suddivisione riguarda, in altre parole, aree territoriali nelle quali si

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riconosce una costante di contenuti e di forma e una loro congruenza paesistica, come risultati delle implicazioni insieme naturali e antropiche inscindibilmente connesse”.

Il sistema territoriale individuato dal PTR e in cui rientra il territorio di Pantigliate è quello della “pianura irrigua”, caratterizzato in particolare da una elevata qualità paesistica frutto di secolari bonifiche e sistemazioni idrauliche.

Una rappresentazione di grande scala del territorio, ricompreso nell’area limitata dai tre corpi idrici: Lambro, Muzza e Martesana.

Gli obiettivi di governo locale del territorio, per essere coerenti con le linee espresse dal PTR per i territori di pianura irrigua, devono favorire il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- il mantenimento dell’equilibrio tra produttività agricola, qualità dell’ambiente e fruizione antropica;

- la conservazione e valorizzazione delle aree naturalistiche e delle aree prioritarie per la biodiversità (riserve naturali, zone umide, etc.) importanti per la costituzione della rete del verde regionale;

- la tutela e la valorizzazione delle aree agricole, delle tessiture verdi e della rete idrografica artificiale che le innervano, quali elementi connotativi della pianura, presidio del paesaggio rurale lombardo, fonte di valori culturali ed identitari delle popolazioni e del consolidato rapporto tra sviluppo antropico e gestione delle acque;

- il recupero e la valorizzazione dell’ingente patrimonio culturale e paesaggistico rappresentato dai nuclei rurali e dal sistema delle cascine, quali componenti del sistema insediativo storico, sapientemente integrato nel paesaggio e testimonianza della cultura locale;

- l’applicazione sistematica di modalità di progettazione integrata, che assumano la qualità paesistico-culturale, la tutela delle risorse naturali e l’efficienza energetica nel settore edilizio, come opportunità di qualificazione progettuale.

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Valorizzazione del sistema ambientale

Il territorio di Pantigliate rientra (tav. A del PTR) nell’ambito geografico n. 20 del “Milanese”, appartiene alla fascia della bassa pianura e all’unità tipologica di paesaggio della pianura cerealicola.

RER: RETE ECOLOGICA REGIONALE (per stralcio)

Il PTR individua la rete ecologica regionale nell’ambito della quale sono individuati i corridoi primari a livello regionale, uno dei quali lambisce il territorio di Pantigliate sul lato est.

Dallo schema planimetrico della RER si evince che buona parte del territorio comunale, quella che ricade nel Parco Agricolo Sud Milano è considerata come elemento di primo livello.

2. 2 LA PIANIFICAZIONE A LIVELLO PROVINCIALE: IL PTCP

Il Piano Territoriale Comprensoriale Provinciale della Provincia di Milano è stato approvato con deliberazione della G.R. n. 55 in data 14/10/2003.

Il Piano ha assunto il tema dello sviluppo sostenibile quale base dell’azione pianificatoria.

Persegue finalità di valorizzazione paesistica, di tutela dell’ambiente, di supporto allo sviluppo economico e all’identità culturale e sociale di ciascun ambito territoriale, di miglioramento qualitativo del sistema insediativo e infrastrutturale.

Il piano è vigente; essendo stato approvato ai sensi della L.R.1/2000 è in corso il suo adeguamento alla L.R. 12/05 e s.m.i.

Indicazioni su alcune tematiche del PTCP sono riportate nelle tav. 2a e 2b.

Il processo di adeguamento era stato avviato con deliberazione n. 884 del 16/11/05 e il processo di VAS con avviso del 20/09/06; il Consiglio Provinciale con deliberazione n. 26 del 13/07/06 aveva approvato il “Documento di indirizzo e linee guida per l’adeguamento del PTCP vigente” e il progetto di adeguamento era stato presentato alla Conferenza dei Comuni e degli Enti gestori delle aree regionali protette nel 2008.

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Sulla base delle linee di indirizzo programmatiche l’Amministrazione Provinciale ha ritenuto di rivedere la proposta tecnica elaborata e con deliberazione G.P. 606 in data 28/07/09 ha avviato una nuova procedura di adeguamento del PTCP e ha formalmente riavviato il procedimento di adeguamento del Piano alla L.R. 12/05 e la contestuale procedura di V.A.S. che accompagna e integra l’elaborazione del medesimo, mediante pubblicazione dell’Avviso sul BURL n.34 in data 26/08/09.

Il Consiglio Provinciale con deliberazione n. 45 in data 23 settembre 2010 ha approvato le Linee Guida PTCP 2010; la Proposta Tecnica di adeguamento alla L.R. 12/05 e s.m.i. è stata approvata dalla Giunta Provinciale il 27/10/2011. Il PTCP in adeguamento L.R.12/05 è stato adottato in data 7/06/2012.

L’obiettivo conclamato è la valorizzazione delle realtà locali mediante la loro integrazione nella “grande Milano” entro una visione infrastrutturale a rete (e non radiocentrica), che privilegia le connessioni trasversali, la messa in rete delle infrastrutture esistenti e il rafforzamento del territorio mediante la politica dei “poli attrattori”e quella della specializzazione e della conservazione delle identità dei centri urbani.

Nell’ambito dei documenti citati vengono esplicitati sei macro-obiettivi, all’interno dei quali sono confermati gli obiettivi di “Compattazione della forma urbana “ e di “Innalzamento della qualità insediativa” del PTCP vigente, cui si aggiungono in particolare quelli di compatibilità paesistico- ambientale delle trasformazioni, di riduzione dell’uso delle energie primarie a favore delle rinnovabili e di incremento dell’housing sociale.

Vi è la conferma di politiche non dissipative del suolo, orientate alla sostenibilità ambientale, alla salvaguardia di gangli e corridoi ecologici, al risanamento della risorsa acqua e alla tutela degli aspetti ambientali connessi; per gli ambiti agricoli inclusi nel suo perimetro, saranno assunte come strategiche le indicazioni del Parco Agricolo Sud Milano.

Obiettivo primario del progetto di adeguamento è ”perseguire un’elevata qualità delle trasformazioni territoriali per mantenere un territorio sano e vario”: per la verifica e il monitoraggio della qualificazione delle trasformazioni nei PGT comunali, si prevede l’utilizzo di un rinnovato set di indicatori di sostenibilità.

2.3 LA PIANIFICAZIONE DEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO

Il Parco Agricolo Sud Milano è stato istituito con la legge regionale 23 aprile 1990 n. 24 “Istituzione del Parco regionale di cintura metropolitana Parco Agricolo Sud Milano”, confluita nella L.R. 17/07/07 n. 16 “Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi”.

Il P.T.C. Piano Territoriale di Coordinamento del Parco, è stato approvato con decreto della Giunta Regionale 7/818 in data 3/08/2000 (pubblicato sul BURL 2° suppl. straord. al n. 38 del 21/09/2000) e successive modifiche/integrazioni.

Con deliberazione del Consiglio Direttivo n. 27 in data 30/09/2010, ritenuto opportuno procedere all’aggiornamento complessivo delle disposizioni normative e cartografiche del PTC, sono state avviate le procedure di variante al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale Agricolo Sud Milano ai sensi della L.R. 86/83 e relativa VAS.

A vent’anni dalla sua istituzione, riscontrata l’evoluzione naturale delle componenti fisico-ambientali del relativo territorio rurale, una maggior conoscenza dei valori storici e culturali presenti nel Parco determinati dagli studi di settore prodotti dal Parco stesso e l’evoluzione del concetto di tutela verso forme di valorizzazione del paesaggio necessarie alla vitalizzazione del Parco, oltre ad alcuni aspetti legati all’evoluzione urbana dei comuni che necessitano di razionalizzare la delimitazione del Parco a fronte di non corrispondenze reali della morfologia degli appezzamenti rurali o fisici naturali, il Parco procederà all’aggiornamento complessivo delle disposizioni normative e cartografiche, tenuto conto

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anche di quanto richiesto dall’art.33 della normativa del Piano Paesaggistico Regionale, onde pervenire ad una coerenza tra piani paesaggistici di diverso livello.

Strumento di attuazione del P.T.C. del Parco è il P.S.A. Piano di Settore Agricolo del Parco, approvato con deliberazione del Consiglio Direttivo 17 luglio 2007 n. 33, ai sensi dell’art.7 delle N.T.A. del PTC.

Quella del Parco Agricolo Sud Milano è la gestione di una realtà complessa e articolata, che punta al sostegno dell’attività agricola e alla conservazione e al potenziamento degli ambienti naturali: particolare attenzione viene rivolta alla fruizione culturale e ricreativa del territorio da parte dei cittadini, finalità contenuta nella legge istitutiva del Parco.

Tra gli obiettivi:

- la tutela e recupero paesistico e ambientale della fascia di collegamento tra città e campagna, nonché la connessione delle aree esterne con i sistemi urbani;

- l’equilibrio ecologico dell’area metropolitana milanese;

- la salvaguardia, la riqualificazione e il potenziamento delle attività agro-silvo-colturali, in coerenza con la destinazione dell’area;

- la fruizione culturale e ricreativa dell’ambiente da parte dei cittadini.

Il Parco Sud costituisce in Lombardia la seconda area di interesse naturalistico, dopo il Parco del Ticino, non solo per estensione, ma anche per ricchezza di ambienti umidi, boschi, fontanili e relativi margini arborei e arbustivi oltre che campi coltivati abitati da quella fauna che nel corso della storia si è adattata agli ambienti modificati dalla presenza delle attività umane (quaglia, allodola, raganella e ramarro, germano reale, donnola, topolino delle risaie e molti altri)

Nell’ambito della classificazione operata dal PTC del Parco, il territorio di Pantigliate rientra nei “Territori agricoli di cintura metropolitana” cui fa riferimento l’art. 25 della normativa (vedi tav. 3 del Documento di Piano).

Ai sensi dell’art. 1 della normativa, il P.T.C. individua la “Proposta di parco naturale”per le aree delle Sorgenti della Muzzetta, che interessa all’estremità meridionale il territorio di Pantigliate (la proposta interessa per la gran parte i territori dei Comuni di e ).

Una piccola porzione di area è interessata dal Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) “Sorgenti della Muzzetta” IT 2050009 (cfr. paragrafo 2.5). Tale porzione di area ed altre limitrofe sono regolate dall’art. 32 della Normativa “Zona di transizione tra le aree della produzione agraria e le zone di interesse naturalistico”, finalizzate al mantenimento e al potenziamento di situazioni ecotonali ed alla costituzione di corridoi ecologici: in tali zone deve essere incentivato il permanere delle attività agricole tradizionali e favorito il potenziamento e il miglioramento naturalistico delle fasce alberate, della vegetazione di ripa, dei filari e ogni intervento atto ad incrementare l’interesse naturalistico dei luoghi senza modificare le caratteristiche dell’ambiente rurale tradizionale.

A sud di queste una modesta porzione di area è classificata come “Zona di tutela e valorizzazione paesistica”, regolata dall’art. 34.

Ancora più a sud, ad ovest della Cascina Cassinazza, in aree limitrofe all’asse viabilistico della nuova Paullese, una porzione di area è regolata dall’art. 36 “Impianti sportivi e ricreativi esistenti”: il Piano di Settore “Fruizione” potrà inserirle nel programma di fruizione.

Il titolo II della Normativa del Parco, dagli artt. da 15 a 23, fornisce le norme generali di tutela del territorio.

Nel territorio di Pantigliate ricadono una serie di elementi naturali e di manufatti regolati dal titolo III della Normativa, Capo IV “Elementi puntuali di tutela ambientale, paesistica, architettonica e monumentale”. ______11 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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In particolare gli insediamenti delle Cascine denominate Nuova, Roverbella, Crocina e Cassinazza sono classificati come “Insediamenti rurali isolati di interesse paesistico” regolati dall’art. 39, l’ex Molino di Sopra è classificato tra i “manufatti della storia agraria” regolati dall’art.40, i fontanili e gli ambiti vegetazionali ad essi connessi di cui è ricco il territorio comunale, sono tutelati dall’art.41 “Fontanili e zone umide”, i “Percorsi di interesse storico-paesistico” presenti nel territorio sono tutelati dall’art. 43. Nel territorio comunale sono altresì compresi tratti di corsi d’acqua minori indicati con apposito segno grafico, che per le particolari qualità paesistiche sono sottoposti alla tutela di cui all’art. 42 “Navigli e corsi d’acqua”.

L’area interessata dal pozzo di monitoraggio del deposito sotterraneo di gas naturale in giacimento profondo di Eni-Stogit è classificata nel PTC come “Aree in abbandono o soggette ad usi impropri” (art. 47 della Normativa): per tale area si rimanda al documento IRIR - Elaborato di Rischio Incidente Rilevante, facente parte del PGT.

2.4 IL P.I.F. - PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE

Il Piano di Indirizzo Forestale trova la sua origine nell’art. 19 della L.R.8/76 come modificata dalla L.R. 80/89, che prevede due livelli di pianificazione forestale:

- il piano generale di indirizzo forestale: P.I.F. - il piano pluriennale P.A.F.

Il P.I.F. ai sensi dell’art.63, costituisce piano di settore del PTCP.

La tav. 3 sopracitata, che riporta i vincoli paesaggistici e naturalistici, riporta uno stralcio del P.I.F. Piano di Indirizzo Forestale della Provincia di Milano che nel territorio di Pantigliate individua e tutela in particolare un bosco di formazione antropogena.

Tale formazione boscata è all’interno dell’aggregato urbano, in diretta connessione con aree destinate alla ricreazione e allo svago. Le alberature che lo costituiscono sono state piantumate nella prima metà del secolo scorso.

Il P.I.F. individua anche fasce boscate minori e formazioni longitudinali all’interno delle aree agricole.

Individua anche la Riserva della Muzzetta, ma con una perimetrazione più ristretta e che non comprende le aree del S.I.C. che ricadono nel Comune.

2.5 - IL S.I.C “SORGENTI DELLA MUZZETTA”

Il territorio di Pantigliate è in piccola parte, all’estremo nord-est, interessato dalle aree facenti parte del Sito di Importanza Comunitaria S.I.C. denominato IT2050009 “Sorgenti della Muzzetta”.

E’ stato quindi necessario procedere secondo quanto stabilito dalla DGR n. 7/14106 in data 8/08/03 e s.m.i., nonché della L.R. n.7 in data 5/02/10, alla Valutazione d’Incidenza dello strumento urbanistico sul Sito (cfr. p.2.6 in relazione deliberazione G.P.82/12).

Per le caratteristiche del sito si rimanda al punto 8.3. e alla tav. 4.

______12 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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Foto aerea con l’individuazione delle aree del S.I.C. “Sorgenti della Muzzetta” e il suo rapporto con il territorio comunale

2 bis ADEGUAMENTO DEL PROGETTO DI PGT CONSEGUENTE A PARERI ISTITUZIONALI ESPRESSI DAGLI ENTI PREPOSTI IN SEDE DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA E DI

PROCESSO DI VAS.

2.6 - ADEGUAMENTO DEL PROGETTO DI PGT ALLE PRESCRIZIONI DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE N. 82 IN DATA 20 MARZO 2012.

La Provincia di Milano, Ente competente per la Valutazione di Incidenza riguardo al S.I.C. “Sorgenti della Muzzetta” n. IT2050009, che ricade per una piccola parte nel territorio di Pantigliate, ha espresso, ai sensi dell’art.5 del D.P.R. 357/97 e s.m.i., la “Valutazione di Incidenza positiva, ovvero assenza di possibilità di arrecare una significativa incidenza negativa del Piano di Governo del Territorio di Pantigliate, a condizione che siano rispettate una serie di prescrizioni”.

Tale valutazione è stata espressa dalla Giunta Provinciale con propria deliberazione n. 82 in data 20 marzo 2012 avente per oggetto: “Comune di Pantigliate. Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.) del Piano di Governo del Territorio ai sensi dell’art. 25bis della L.R.86/83.”

La deliberazione è stata assunta mediante presa d’atto dei contenuti della relazione tecnica redatta dal Direttore del Settore Pianificazione Territoriale e Programmazione delle Infrastrutture, resa ai sensi dell’art. 25bis della L.R. 86/83, che ha tenuto conto del parere obbligatorio del Parco Agricolo Sud Milano, espresso in data 21/02/2012. ______13 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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La Valutazione di Incidenza è stata effettuata dalla Provincia anteriormente all’adozione del PGT, come prescritto dalla recente L.R. 12/2011 che ha apportato modifiche alla L.R. 86/83. La D.G.R. 7/14106 in data 8/08/2003 all’art.3 dell’all.C, prevede infatti che l’approvazione dei Piani sia condizionata all’esito positivo della Valutazione di Incidenza. Ne risulta che la V.Inc.A. e le sue prescrizioni hanno carattere vincolante.

Le prescrizioni contenute nella V.Inc.A. sono state puntualmente recepite in sede di messa a punto degli elaborati che costituiscono la presente proposta di PGT.

In particolare:

- le indicazioni relative al mantenimento delle aste di fontanili interni o delimitanti Ambiti di Trasformazione e la costituzione delle relative fasce riparie sono state introdotte nelle Schede degli Ambiti di Trasformazione (art.8 della Normativa del Documento di Piano);

- la costituzione di fasce arboreo-arbustive della larghezza di 15 metri, interne agli Ambiti, lungo i perimetri prospicienti ambiti rurali o aperti, nonché le prescrizioni riferite all’intorno della piattaforma ecologica prevista nell’Ambito “E”, sono state altresì introdotte nelle Schede sopracitate e negli “elementi morfologici ordinativi” in esse contenuti;

- le prescrizioni relative all’alberatura delle zone a parcheggio già previste nella normativa (art. 25, 26 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole) sono state specificamente introdotte con la richiesta di idonei progetti ambientali all’art. 8 della Normativa del Documento di Piano (schede riferite agli ambiti di trasformazione);

- le prescrizioni riferite all’utilizzo di specie arboree e arbustive autoctone con riferimento al Repertorio B del PTCP, sono contenute nella schede sopracitate riferite agli Ambiti e nella Normativa del Piano delle Regole per quanto concerne gli “insediamenti isolati di interesse paesistico” (art.31.3), oltre che all’art.38.1 relativo alla tutela e conservazione del verde;

- le prescrizioni relative all’obbligo di sottoporre i progetti a Valutazione di Incidenza, sono contenute nella Normativa del Documento di Piano (art.8) relativamente ad Ambiti di Trasformazione e in quella del Piano delle Regole (art. 31.3) per quanto riguarda i piani di recupero degli insediamenti agricoli di interesse paesistico;

- per quanto riguarda i requisiti anti inquinamento luminoso dell’illuminazione esterna secondo quanto previsto dalla L.R.17/2000 e s.m.i. vi si fa riferimento a livello generale nel titolo V della normativa del Piano delle Regole e sono stati specificatamente prescritti nelle singole Schede relative agli Ambiti di trasformazione (art.8 della Normativa del Documento di Piano – schede Ambiti).

2.7 - ADEGUAMENTO DEL PROGETTO DI PGT ALLE INDICAZIONI ESPRESSE DA ARPA IN SEDE DI 2° CONFERENZA DI VALUTAZIONE con sua prot. 89568 in data 28/06/2012.

L’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) della Lombardia, Dipartimento di Milano, nell’ambito della fase di valutazione del Documento di Piano e del Rapporto Ambientale relativi al progetto di PGT, ha fornito al Comune le proprie osservazioni in qualità di Ente con competenze in materia ambientale.

Viene richiesta (p.2 del parere) un’integrazione dei dati del Documento di Piano, relativamente alla popolazione residente, con le previsioni di popolazione derivanti dall’attuazione degli Ambiti di Trasformazione del PGT e da interventi interni al tessuto urbano/rurale consolidato: la valutazione di tali previsioni, già contenuta nella Relazione del Piano dei Servizi al cap. 16 (nell’ambito della dimostrazione della sostenibilità delle previsioni insediative in relazione alla dotazione di standard di servizi esistente e prevista) viene quindi inserita anche nella relazione del Documento di Piano.

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Il documento ARPA prosegue con una serie di note afferenti il Rapporto ambientale (p.3) toccando argomenti riferiti alla pianificazione e per i quali si intende dar conto anche in questa sede:

- si precisa che il Comune è dotato del Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale che è stato approvato con deliberazione CC n.7 in data 22/03/2012 (p.3.3);

- relativamente al tema dell’inquinamento luminoso (p. 3.3.6) si rimanda alla Normativa del Piano delle Regole art.40 (requisiti minimi) e all’art.46 che prevede una serie di incentivi per favorire la riduzione dell’inquinamento luminoso esistente;

- in merito alla richiesta di equilibrare la perdita di superficie agricola con interventi di compensazione ambientale e di mitigazione (p.3.6): nelle schede dei singoli Ambiti di Trasformazione (contenute al p.8 della Normativa del Documento di Piano) in aggiunta alle opere di urbanizzazione interne all’Ambito, sono individuate le opere di compensazione previste su aree esterne al perimetro dell’Ambito, così come richiesto (cfr. pag. 9, 10 e 11 per l’Ambito “A”, pg. 12, 13 e 14 per l’Ambito “B” etc.). Al Titolo IV della Normativa del Piano delle Regole vengono inoltre specificati, nell’ambito della disciplina delle aree di valore paesaggistico-ambientale, gli interventi di mitigazione e rinaturalizzazione. Al Titolo VI la normativa prevede inoltre incentivi e premialità per la realizzazione di interventi di riequipaggiamento ambientale e incremento della naturalità.

- relativamente agli Ambiti di Trasformazione, in particolare per quelli vincolati dal parere della Provincia in sede di Valutazione di Incidenza relativa al S.I.C. “Sorgenti della Muzzetta” (p. 3.8) le schede relative ai singoli Ambiti allegate alla Normativa del Documento di Piano dettagliano le misure di mitigazione e compensazione sia interne all’Ambito che su aree esterne ai medesimi (cfr. p.8 Normativa del Doc. di Piano).

- in merito al rispetto degli elettrodotti presenti negli Ambiti di Trasformazione “A” e “C”: nella tav. 5 del Doc. di Piano – repertorio dei vincoli - sono state indicate le fasce di rispetto con indicazione grafica delle Dpa (distanze di prima approssimazione) ai sensi D.M. 29/05/08 nel rispetto dell’obiettivo di qualità di non superare il valore di induzione magnetica di 3 microtesla, come indicate dal Gestore, che si è impegnato a fornire il calcolo del rispetto reale, tridimensionale, in fase successiva, in riferimento alla progettazione planivolumetrica degli interventi che verranno programmati. A tal fine l’art. 4.3 lett.”d” della Normativa del Piano delle Regole, al 2° comma recita infatti: “Nell’ambito della fascia di rispetto indicata, qualunque nuova edificazione e gli ampliamenti di edifici esistenti, ivi compreso l’utilizzo degli spazi sottotetto, dovrà essere sottoposta per il parere all’Ente Gestore Terna che farà le opportune verifiche puntuali sulla base del “calcolo mirato” della fascia di rispetto in corrispondenza della localizzazione puntuale specifica.”

- Ambito “E”: vengono indicate puntualmente al p.8 della Normativa del Documento di Piano le opere di compensazione ambientale esterne all’Ambito: nella tav. 21 del Doc. di Piano erano peraltro già indicate, su aree esterne all’ambito, opere di “pulizia/riordino area orti esistenti”, per la riqualificazione dei margini del Parco lungo la via De Gasperi e il completamento di un percorso ciclo-pedonale in terra battuta di collegamento con la “strada del Duca”, l’asse storico di collegamento nord-sud tra le antiche cascine. Ad esse si aggiungono opere di riqualificazione degli argini del reticolo idrico da effettuarsi entro uno specifico progetto.

2.8 - ADEGUAMENTO DEL PROGETTO DI PGT AL CONTRIBUTO AL PROCESSO DI VAS espresso dalla PROVINCIA (Area Programmazione Territoriale) con sua prot. 123611 in data 5/07/2012.

La Provincia di Milano, Area di programmazione territoriale - Settore pianificazione territoriale e programmazione infrastrutture, quale contributo al processo di VAS, premesso che le previsioni del ______15 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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PTCP con efficacia prescrittiva e prevalente ai sensi art. 18, comma 2 della L.R.12/05 e s.m.i. si applicano a titolo di salvaguardia agli strumenti urbanistici adottati successivamente alla data di pubblicazione sul BURL del PTCP stesso, evidenzia alcuni elementi di criticità per l’approfondimento, in vista di un’ottimale coerenza delle strategie territoriali comunali rispetto agli obiettivi del PTCP. Si riportano qui di seguito le verifiche effettuate e/o le integrazioni introdotte nel progetto di PGT in relazione agli argomenti riferiti alla pianificazione:

- il rispetto dei parametri relativi al consumo di suolo definiti dall’art.84 del PTCP vigente risulta ampiamente verificato (vedi p. 15.1 e 15.2 della relazione del Doc. di Piano); verrà introdotto nell’ambito del processo di VAS un progetto di monitoraggio coerente con le indicazioni della proposta di adeguamento del PTCP adottata;

- al fine di garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni previste e di riequilibrare la perdita di superfici agricole, sono state previste opere aggiuntive, di compensazione, su aree esterne al perimetro degli Ambiti (cfr. schede p.8 Normativa del Documento di Piano) in aggiunta alle opere interne all’ambito già prescritte con deliberazione G.P.82/12 (vedi p.2.6);

- relativamente ai vincoli sul Reticolo Idrico Minore, essi sono previsti nella tav. 5 del Documento di Piano e agli artt.4 e 5 della Normativa del Piano delle Regole nonché negli elaborati relativi alla componente geologica, idrogeologica e sismica che costituiscono parte integrante del PGT;

- le condizioni di accessibilità, ottimali, di tutti gli Ambiti di trasformazione previsti, sia residenziali, che per le attività economiche, che di attrezzature pubbliche, dimostrano un impatto minimo sul sistema della mobilità (distanze ben inferiori al parametro dei 2,5 km. da uscite dalla rete principale, raggiungibili utilizzando strade urbane).

- per il rispetto delle indicazioni della Valutazione di Incidenza di cui alla D.G.P. n.82/2012 si rimanda al precedente p. 2.6;

- in merito alle misure per il consolidamento del ruolo ecologico del territorio e in particolare alla valorizzazione degli elementi del paesaggio agrario, quali corsi d’acqua, siepi e filari e la costituzione di adeguate fasce di mitigazione con formazioni arboreo arbustive negli Ambiti di Trasformazione “A”, “B”, “C” ed “E”, si rinvia al p.8 della Normativa del Documento di Piano e alle schede morfologiche dei singoli Ambiti ivi allegate, in cui sono specificati gli interventi in merito da prevedere nell’ambito delle convenzioni (art. 7.2 della Normativa del Doc. di Piano), sia su aree interne all’Ambito medesimo, che su aree esterne;

- per quanto riguarda le indicazioni per la qualificazione delle trasformazioni dal punto di vista architettonico e tecnologico, esse sono indicate puntualmente nelle schede morfologiche allegate alla Normativa del Documento di Piano (cfr. p.8 sopracitato) in cui sono specificati una serie di elementi morfologici ordinativi (allineamenti, giaciture, etc.), mentre l’utilizzo di materiali e tecnologie adeguate al contesto è regolata dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole (artt. 19.1, 31.5 e 39, 40);

- la necessità di prevedere un’offerta differenziata di alloggi per le varie categorie della domanda residenziale e per il soddisfacimento della domanda sociale è previsto mediante l’imposizione di una quota di edilizia convenzionata pari al 40% della SLP prevista per tutti gli Ambiti di trasformazione residenziale (cfr. p.14 della Relazione e art. 7.3 della Normativa del Documento di Piano).

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3. ANALISI STORICA DEL TERRITORIO

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3.1 PREMESSA - IL TERRITORIO

La pianificazione del territorio non può non tenere conto del complesso tessuto della sua storia. Queste pagine costituiscono un breve excursus storico al fine di valorizzare e salvaguardare al meglio gli elementi che concorrono a definire l’identità del territorio di Pantigliate e in particolare del suo nucleo storico.

Nel Medioevo e per tutta l’Età Moderna il territorio di Pantigliate ha fatto parte della giurisdizione ecclesiastica della Pieve di , ricadente sotto il dominio del Ducato di Milano.

La documentazione storica pertinente a questo territorio deve essere quindi individuata principalmente nelle Visite Pastorali degli Arcivescovi di Milano, conservate presso l’Archivio Storico Diocesano, e nei Catasti sette e ottocenteschi conservati presso l’Archivio di Stato di Milano.

A parte le Visite Pastorali degli Arcivescovi di Milano, i primi dati sistematici e le prime rilevazioni catastali e topografiche di questo territorio risalgono al XVIII secolo, ai tempi della fine della dominazione spagnola, poco prima che il Ducato di Milano fosse inglobato nella Lombardia Austriaca nel 1735. A Carlo VI, imperatore d’Austria, si deve infatti il cosiddetto Catasto Teresiano del 1721 (denominazione che deriva invece da sua figlia l’imperatrice Maria Teresa, che continuò e completò l’opera paterna).

Gli insediamenti di Pantigliate nacquero innanzitutto come strutture agricole: ciò vale sia per il nucleo principale dell’abitato che per gli insediamenti sparsi nel territorio circostante, costituiti per lo più da cascine e mulini.

Come in tutta l’area della pianura irrigua, il rapporto tra aree coltivate e aree incolte, variabile nel tempo, è direttamente proporzionale all’entità della popolazione.

I processi di arresto o diminuzione della popolazione sono quasi sempre da ascrivere ad eventi esterni alla realtà locale, quali guerre, epidemie e carestie; in particolare, si ritiene che la peste del 1630 e le successive ondate di epidemia possano verosimilmente essere responsabili del calo di popolazione riscontrato in Pantigliate nel corso del XVII secolo.

La popolazione del territorio di Pantigliate risulta aumentare nei secoli fino a un punto di equilibrio. Se nel 1578 risultano 538 abitanti, al 1721 la popolazione è ridotta a poco più di

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due terzi: 391 abitanti, di cui 251 adulti e 140 ragazzi (come risulta da uno stato delle anime), corrispondenti a 100 famiglie.

Inoltre, le modifiche dei tipi di coltura praticati nei secoli sono state influenzate anche da mutamenti climatici quali i raffreddamenti del clima attestati nel secondo quarto del XVI secolo e poi nei primi decenni dell’800.

Le basi catastali storiche utili allo studio del territorio di Pantigliate sono il Catasto Teresiano del 1721, il Lombardo Veneto nelle due redazioni del 1855-57 e del 1866-87 e il Cessato Catasto del 1897 1.

I dati delle rilevazioni catastali consentono di analizzare gli elementi strutturanti il territorio:

- il sistema delle acque; - le colture in atto; - i percorsi; - gli insediamenti rurali e padronali (in particolare le cascine sparse sul territorio); - gli insediamenti religiosi.

3.2 IL SISTEMA DELLE ACQUE E LE COLTURE

IL SISTEMA DELLE ACQUE

La cartografia sette - ottocentesca permette di individuare, procedendo in senso orario: - roggia Cassignanica; - roggia Cassigne; - fontanile Malaspina; - roggia Bergamasca; - cavo fontanile; - roggia Parazzola; - roggia Calcora (poi Calchera); - fontanile detto di Pantigliate. LE COLTURE

* Abbreviazioni utilizzate: ASDM = Archivio Storico Diocesano di Milano; ASMi = Archivio di Stato di Milano. 1 Rispettivamente in ASMi, Catasto, cart. 3385; ASMi, Catasto, cart. 5388; ASMi, Catasto, cart. 2744. Si vedano inoltre i registri catastali e le rubriche dei possessori in ASMi, Registri catastali, cartt. 949, 1476. ______19 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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Oltre alla fondamentale distinzione tra colture asciutte (campi e vigne) e colture irrigue (prati e risi), l’esame dei registri catastali relativi al territorio di Pantigliate permette di rilevare una molteplicità di colture:

- aratorio; - aratorio vitato; - prato a marcita; - prato adacquatorio; - zerbo e prato adacquatorio a vicenda; - risara; - pascolo; - bosco forte da taglio.

Tra XVIII e XIX secolo si riscontra una amplissima diffusione delle coltivazioni irrigue, in particolare tramite l’impiego del cosiddetto “prato marcitorio”.

3.3 I PERCORSI

Nelle mappe catastali sette e ottocentesche il territorio risulta attraversato da una rete di percorsi storici, parte dei quali di collegamento tra gli insediamenti e altri con assi di viabilità maggiore: si evidenzia un reticolo omogeneo di collegamento tra le cascine, ove non sembra possibile leggere una vera e propria gerarchia di percorsi.

I percorsi consolidati rilevabili dalla cartografia storica sono i seguenti:

- strada comunale che da Vigliano mette a Pantigliate;

- strada consorziale Molino di Sopra;

- strada comunale del Loghetto;

- contrada dei Fogini;

- strada comunale da Pantigliate a Cassignanica;

- strada da Pantigliate alla Cascina S. Maria e poi a Vigliano;

- strada da Pantigliate alla Cassina Brusada;

- strada del Duca.

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3.4 GLI INSEDIAMENTI RURALI E PADRONALI

Le tipologie edilizie attestate nel territorio di Pantigliate, secondo le definizioni tratte dalle rilevazioni catastali, sono le seguenti:

- case da bracciante;

- case da pigionante;

- case da nobile;

- case da massaro (aventi caratteristiche analoghe a quelle da nobile, salvo una minore qualità architettonica e dei materiali).

All’inizio del Settecento il nucleo di Pantigliate era costituito da un aggregato di edifici rurali, caratterizzato però già dallo spazio vuoto longitudinale della piazza. Possono formularsi diverse ipotesi circa le ragioni della formazione di tale spazio: esso potrebbe avere avuto origine rurale, per esempio a partire da una grande corte comune per la lavorazione delle derrate, oppure – come è forse più probabile – derivare da uno spazio di mercato.

L’altro elemento di spicco del territorio di Pantigliate è la cultura irrigua delle aree circostanti: nel corso del secolo XIX si assiste ad un progressivo accentramento dei fondi agricoli nelle mani di pochi latifondisti, soprattutto esponenti del patriziato milanese decisi a investire in terreni della pianura irrigua.

Nella seconda metà dell’Ottocento i proprietari delle particelle catastali del territorio di Pantigliate sono solo 16, di cui tre (conti Bethlen, famiglia Marazzi e famiglia Vittadini) risultano proprietari della gran parte dei terreni. I maggiori accentramenti di proprietà terriera alla soglia storica del 1887 sono a nord tra le cascine Roverbella e Crosina, quasi tutta la parte est del territorio fino alla strada del Duca e a sud fino alla Cassinazza (proprietà conti Bethlen); a nord-ovest del centro storico verso il Molino di Sopra e la Cascina Roverbella, più un altro gruppo di terreni a nord-est del centro, verso la cascina Crosina (proprietà Marazzi); i terreni intorno al centro storico e quelli a nord verso la cascina Crosina e tutta la porzione sud intorno alla Cassinazza (proprietà Vittadini).

Una delle conseguenze più evidenti di tale fenomeno di accentramento delle proprietà fondiarie è l’abbandono di alcune cascine e la loro successiva scomparsa.

Gli insediamenti consolidati di cascine e mulini nel territorio di Pantigliate giunsero ad essere fino a otto: ridottisi a quattro nel corso del XX secolo (cascine Roverbella, Nuova, Crocina e Cassinazza), sono oggi soltanto tre (Roverbella, Nuova e Crocina).

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LE CASCINE SPARSE SUL TERRITORIO

Gli insediamenti rurali sparsi nel territorio di Pantigliate, secondo quanto riportato dalla Visita Pastorale del 1607, erano i seguenti:

- cassina S. Marie;

- cassina dicta la Cassinaccia:

- cassina dicta la Cassinetta;

- cassina nuncupata Brusata;

- cassina Roborisbelle;

- cassina dicta la Crucina;

- molandinum de Mezzastrada.

Nelle mappe del Catasto Teresiano del 1721 troviamo il seguente riscontro:

- cascina Crosina;

- cascina Rovorisbelle;

- cascina Nuova;

- cascina S. Maria;

- cascina Brusada;

- cascina Cassinetta;

- cascina Cassinazza;

- Molino di Sopra.

2 3.5 GLI INSEDIAMENTI RELIGIOSI (evidenziati nella tav. 6)

PANTIGLIATE - CHIESA PARROCCHIALE DI S. MARGHERITA

L’attuale Santuario della Madonna della Provvidenza giace su un sito adiacente a quello che ospitò per secoli la chiesa parrocchiale di S. Margherita (di cui rimangono alcune vestigia nell’ambito dell’edificio oggi adibito a cinema parrocchiale). Non si conosce la data di costruzione della chiesa di S. Margherita: nelle prime Visite Pastorali degli Arcivescovi di Milano alla Pieve di Segrate risalenti al 1569 essa viene

2 Fonti archivistiche: ASDM, Visite Pastorali, Pieve di Segrate, voll. 1, 5, 9, 16, 21, 22. ______22 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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descritta come nuova parrocchiale in contrapposizione all’antica, ormai diroccata, ma senza alcun riferimento cronologico.

In precedenza, infatti, la parrocchiale aveva sede presso la cascina S. Maria: in un momento non precisamente individuabile e comunque sicuramente precedente la metà del XVI secolo, la chiesa parrocchiale fu trasferita presso quello che diventò il nucleo principale di Pantigliate.

Tra i documenti preparatori della Visita Pastorale del 1569 è pervenuta una pianta della chiesa parrocchiale di allora: si tratta di un disegno a penna su carta (cm. 43 x 56) raffigurante la chiesa di S. Margherita e gli edifici annessi (v. fig. 1). La chiesa risulta orientata (cioè con l’abside rivolta ad est) e compresa tra i due corsi d’acqua, con una peschiera a settentrione.

La chiesa fu poi ampliata per ordine del cardinale arcivescovo san Carlo Borromeo, che nel 1571 rilevò la necessità di aumentarne la capienza. Già nel 1582 i lavori risultano a buon punto, se il visitatore monsignor Abbate Foreri ebbe a dichiarare nel 1582 che l’anno prima la chiesa era stata ampliata in direzione sud e che non risultava più orientata; contestualmente si disponeva la costruzione di una nuova cappella maggiore a nord, che risulta compiuta entro il 1607, come attestato dalla Visita Pastorale di monsignor Ottaviano Baronio, vicario del cardinale Federico Borromeo.

Il mutamento dell’asse di giacitura della chiesa, nord-sud anzichè il canonico est-ovest, derivò evidentemente dalla presenza delle rogge, che impedivano l’ampliamento della chiesa lungo l’asse originario. La chiesa parrocchiale che compare nelle mappe del Catasto Teresiano del 1721 (tav. A) e in quelle del Lombardo-Veneto del 1866 (tav. B, con la navata parallela ai corsi d’acqua esistenti) è dunque la nuova struttura realizzata tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, con giacitura lungo l’asse nord-sud, in ampliamento della chiesa precedente, che era invece disposta lungo l’asse est-ovest.

PANTIGLIATE - ORATORIO DI S. ROCCO

Nel nucleo storico di Pantigliate esistette almeno fino al 1640 una piccola chiesa dedicata a S. Rocco, nominata come “oratorium” (la stessa denominazione riservata a quello di S. Zenone presso Roverbella) e descritta nel 1582 come chiesa costruita nel luogo di Pantigliate (“in loco Panteliate”). L’ultima menzione di S. Rocco risale alla Visita Pastorale del 1640.

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Gli elementi pervenuti non sono sufficienti a localizzarla con sicurezza, anche se si può forse ipotizzare che si trovasse a sud della parrocchiale, al di là della strada (v. infra).

PANTIGLIATE - ORATORIO DEI MERLI

A sud della parrocchiale, all’angolo tra la strada comunale del Loghetto e la piazza principale, a nord della contrada, si trovava l’oratorio dei Merli. Con giacitura parallela a quella della chiesa parrocchiale attuale, cioè est-ovest, la cartografia ottocentesca (Lombardo Veneto del 1866 e Catasto Cessato del 1897) riporta una cappella (assente nelle tavole del Catasto Teresiano del 1721) che nei registri catastali corrispondenti risulta denominata oratorio dei Merli.

Considerando che l’oratorio di S. Rocco prima citato, di cui non conosciamo con certezza la posizione, nel 1753 non risulta più esistente, si può forse formulare l’ipotesi che la cappella ottocentesca dei Merli possa essere sorta sul sedime dell’antico oratorio.

PANTIGLIATE - CAPPELLA DELLA MADONNA

All’estremità est della piazza, all’angolo con la contrada dei Fogini, dove il fontanile detto di Pantigliate gira verso est, si trovava la cappelletta della Madonna, anch’essa con giacitura parallela a quella della chiesa parrocchiale attuale, cioè est-ovest. Essa compare per la prima volta nelle mappe catastali della seconda metà dell’Ottocento (Lombardo Veneto del 1866 e Catasto Cessato del 1897): poiché manca nelle rilevazioni del 1855, la sua costruzione deve ascriversi al periodo dell’Unità d’Italia.

CASCINA S. MARIA - CHIESA CAMPESTRE DEI SS. GIOVANNI BATTISTA E MARGHERITA (ANTICA PARROCCHIALE DI PANTIGLIATE)

Le Visite Pastorali cinque e seicentesche la descrivono come l’antica parrocchiale di Pantigliate, allora chiesa campestre in rovina situata vicino alle case della famiglia Capra: non si conosce la data dell’effettiva demolizione della chiesa, che deve comunque essere avvenuta tra il 1721, quando ancora compare nelle mappe catastali, e il 1753, data della prima Visita Pastorale in cui essa non è più citata. La chiesa risulta orientata (asse est-ovest), di piccole dimensioni (la facciata era ampia circa 4 m), dotata di una cappella dedicata alla Madonna sul lato sud e circondata dal cimitero; nel Seicento le strutture risultano gravemente ammalorate (la chiesa è priva di copertura; discrete invece le condizioni della cappelletta della Madonna, ancora esistente alla fine dell’Ottocento).

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CASCINA ROVERBELLA - ORATORIO DI S. ZENONE

L’oratorio dedicato a S. Zenone vescovo e martire sorgeva presso la cascina Roverbella. La prima menzione di questa chiesetta risale al 1607, mentre non ve ne è traccia nelle precedenti Visite Pastorali: la sua costruzione va quindi probabilmente ascritta agli ultimi anni del Cinquecento. Disponiamo di un’accurata descrizione del 1753: constava di un’unica nave di forma quasi quadrata (dimensione prevalente di circa 4 m) ed era dotato di una campanile e di una piccola sacrestia.

TERRITORIO DI PANTIGLIATE - CHIESA DEI SS. NABORE E FELICE

Di un’altra chiesa dedicata ai SS. Nabore e Felice si ignora la localizzazione: essa è citata esclusivamente in una Visita Pastorale del 1571, ove è sommariamente descritta quale chiesa campestre (cioè certamente al di fuori del nucleo principale), ma senza alcun riferimento topografico.

3.6 IL NUCLEO ANTICO DI PANTIGLIATE

Nel corso dei secoli il nucleo storico di Pantigliate ha progressivamente assunto funzioni di aggregazione e di servizi: fra tutte, le presenze di maggior spicco sono quelle della chiesa parrocchiale dedicata a S. Margherita e dell’edificio padronale detto “il Palazzo”, oggi “villa Mora”.

Deve essere osservato che l’attuale nucleo storico di Pantigliate costituisce un aggregato post-medievale sviluppatosi attorno alla chiesa di S. Margherita, attestata come abbiamo visto, solo a partire dal XVI secolo, e costruita in data ignota in sostituzione della precedente chiesa parrocchiale dedicata ai SS. Giovanni Battista e Margherita, che si trovava nella zona della cascina S. Maria (dove tale chiesa più antica rimase fisicamente in piedi anche se diroccata fino al Settecento).

L’attuale assetto morfologico dell’aggregato di Pantigliate, in particolare gli edifici che gravitano attorno alla piazza, conservano un chiaro rapporto con il tessuto storico dei secoli passati, come evidenziato nel confronto con la cartografia storica di riferimento (elaborazione grafica tavv. A, B, C).

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La tav. A illustra l’area come appariva nelle tavole del catasto Teresiano, elaborate nel 1721: vi si leggono il sistema dei corsi d’acqua, la chiesa parrocchiale di S. Margherita situata tra due di essi e disposta parallelamente ai medesimi (orientata cioè lungo l’asse nord-sud), il Palazzo (poi “villa Mora”) costituito da un fabbricato a corte chiusa, con sul retro, al margine del giardino, la peschiera, ed altri fabbricati che delimitavano la piazza con la conformazione che si è poi conservata nel tempo.

L’edificazione continuava nella zona ad ovest dell’edificio religioso: si rileva la presenza di altri fabbricati, tra cui il “mulino di sotto” sulla roggia Calchera, ancora oggi esistente e recentemente restaurato, e un insediamento agricolo appartenuto ai conti Candiani (noto in tempi recenti come cascina Riva).

La tav. B costituisce una elaborazione grafica del catasto Lombardo Veneto di metà Ottocento (rilevazioni del 1866), in sovrapposizione ad una base fotogrammetrica recente.

Dallo studio della cartografia e della documentazione superstite si può rilevare come la piazza si sia strutturata attorno ad alcuni edifici-chiave:

- la chiesa di S. Margherita (n.1 nelle tavv. A,B,C): orientata fino alla seconda metà del Cinquecento, poi ampliata e riposizionata lungo l’asse nord-sud tra il 1581 e il 1607, di cui rimangono alcune vestigia nell’ambito dell’edificio oggi adibito a cinema parrocchiale; nei pressi dell’attuale parrocchiale sono state dunque erette tre diverse chiese: la prima parrocchiale nuova (v. fig. 1), disegno cinquecentesco sopra citato), orientata (asse est-ovest); la chiesa Cinque-Seicentesca, di cui restano oggi alcune vestigia (asse nord-sud), che costituisce un ampliamento e riposizionamento della precedente; la chiesa attuale, occidentata (asse ovest-est);

- l’edificio a corte chiusa detto “il Palazzo” (n.2 nelle tavv. A,B,C): sicuramente antecedente al XVI secolo, appartenuto alla famiglia Capra e successivamente passato ai Clerici (a metà ‘700 i registri del Catasto Teresiano attestano la proprietà di Giorgio Clerici), esso è in gran parte conservato, ad esclusione del lato del quadrilatero parallelo alla piazza e ad essa prospiciente, demolito in epoca successiva agli anni 1866-87 in quanto ancora presente nella cartografia cosiddetta “Lombardo-Veneto” riferita a quelle date. Per l’edificio, oggi denominato “villa Mora” (v. fig. 2), sono in corso di ultimazione interventi di restauro-risanamento, nel corso dei quali sono recentemente stati rinvenuti reperti riferibili ad una fase gotica o tardo-gotica dell’edificio. Sono infatti venuti alla luce parte di un’apertura ogivale nella parete sud del corpo nord dell’edificio e un “merlo”, appartenente al coronamento difensivo della parete perimetrale lato nord del

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medesimo corpo, oltre ad aperture più tarde (vedi fig. 3). Tali ritrovamenti suggeriscono una datazione più alta dell’edificio o di parte di esso, ancora da precisare.

- l’edificazione a lato della chiesa, nella cortina nord della piazza (n.3 nelle tavv. A,B,C): essa comprendeva case con “molino a pale”, in seguito definite “casa da massaro”, e nel ‘700 risulta quale proprietà di Antonio Della Croce; alcuni elementi ancora esistenti, quali la porzione di portico residuata sul lato settentrionale dell’edificio, con colonne in pietra (v. fig. 4), l’arco a sesto acuto ancora visibile dentro una muratura interna e altri elementi minori rinvenuti in situ (si segnalano in particolare due nicchie di forma pentagonale scavate nella muratura), fanno pensare ad un’edificazione medievale o post-medievale: potrebbe trattarsi quindi dell’edificio più antico di Pantigliate, o comunque coevo al “palazzo”;

- il “molino a pale” annesso all’edificio da massaro, che nelle planimetrie settecentesche aveva una consistenza maggiore dell’attuale (esisteva anche un’ala in direzione nord): ne resta probabilmente traccia nel piccolo rustico a nord dell’edificio;

- l’edificazione nella parte nord della piazza riprende alcuni elementi presenti nella prima metà del ‘700 e sicuramente riconoscibili nell’assetto della seconda metà dell’800 (vedi tav. B, confronto planimetria del catasto Lombardo Veneto);

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CHIESA DI SANTA MARGHERITA

DISEGNO A PENNA SU CARTA VISITA PASTORALE 1569 (',),&,225,(17$7235(6(17(),12$//$6(&21'$0(7¬'(/

COMUNE DI PANTIGLIATE FIG.1 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 IL COMPLESSO DI "VILLA MORA" VISTO DALLA PIAZZA COME APPARIVA PRIMA DEGLI INTERVENTI DI RISANAMENTO

LEONE SULLA RECINZIONE D'INGRESSO

COMUNE DI PANTIGLIATE FIG.2 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 COMPLESSO "VILLA MORA" DETTO "IL PALAZZO"

LA CORTINA SUD RESTAURATA CON ELEMENTI MEDIEVALI RITROVATI DURANTE IL RECENTE RESTAURO

PARTICOLARE FINESTRELLE E "MERLO" DIFENSIVO

CORNICE (PARZIALE) IN COTTO FINESTRA OGIVALE FACCIATA NORD

COMUNE DI PANTIGLIATE FIG.3 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 EDIFICIO DI ORIGINE MEDIEVALE NELLA CORTINA NORD DELLA PIAZZA (VEDI N.3 NELLE TAVV. A,B,C) LATO SETTENTRIONALE: PARTICOLARE RESIDUO DEL PORTICO INTERNO

PARTICOLARE CAPITELLO COLONNE PORTICO

COMUNE DI PANTIGLIATE FIG.4 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417

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- anche una parte dell’edificazione del lato sud della piazza, al di là di “villa Mora”, pur presentando oggi caratteri di discontinuità notevole per caratteristiche tipologiche e altezza degli edifici, potrebbe essere fatta risalire al tratto di cortina storica.

Si è inoltre confrontato l’assetto del tessuto oggi esistente con l’edificazione censita nel Catasto del 1897: si veda la tav. C, che riporta le rilevazioni catastali del 1897 sulla base fotogrammetrica recente della stessa area. A questa soglia storica l’edificazione presenta già notevoli evoluzioni nell’assetto morfologico, non ultima la demolizione del fronte de “il Palazzo”, che assume così la caratteristica forma ad “U” rovesciata che lo connota ancor oggi, e il prolungamento del braccio est dell’edificio, con caratteristiche ed altezze differenti rispetto all’edificazione originaria. Permane ancora a questa data il risvolto della cortina nord sul lato est della piazza e sulle aree retrostanti il sedime ove sorge l’attuale Municipio.

Gli antichi toponimi rilevati relativi alla viabilità che si immette e diparte dall’invaso della piazza sono la “strada comunale del Laghetto o Loghetto” e la “contrada della Piazza”. La zona era ricca di corsi d’acqua: le giaciture dell’edificazione originaria, come pure quella dei percorsi stradali, sono visibilmente condizionati dal loro andamento (basti pensare al già descritto ampliamento cinque-seicentesco della parrocchiale di S. Margherita, che, proprio a causa dell’esistenza delle acque di un fontanile, di una roggia e di una peschiera ai lati, comportò addirittura la rotazione di 90° dell’asse della chiesa).

La struttura dell’aggregato è inoltre strettamente legata alla partitura delle aree agricole che, poiché la zona fu oggetto di insediamento fin dall’epoca romana, potrebbe essere fatta risalire alle “centuriazioni” del II secolo a. C. A questo proposito, si potrebbe addirittura ipotizzare che l’andamento longitudinale della piazza possa derivare da un antico “decumano”.

Tra il 1721 e il 1866, date di riferimento delle rilevazioni catastali storiche, è avvenuto un processo di consolidamento degli edifici preesistenti con la formazione di grandi corti rurali. Si tratta di piccoli nuclei a tipologia rurale localizzati lungo la rete irrigua storica e lungo i percorsi consolidati, in rapporto armonico con il paesaggio. Tali insediamenti comprendono strutture edilizie e architettoniche legate sia alla funzione abitativa che alla funzione agraria e di lavorazione dei prodotti (mulini), in presenza anche di edifici religiosi e abitazioni padronali.

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Nelle cascine denominate S. Maria e Roverbella (Rovorisbelle), come abbiamo già illustrato, erano infatti presenti edifici per il culto, rispettivamente l’antica chiesa parrocchiale di Pantigliate dedicata ai SS. Giovanni Battista e Margherita (la struttura, ormai in rovina, restò in piedi fino al Settecento, mentre la parrocchia era stata già trasferita da secoli presso l’attuale nucleo storico) e l’oratorio di S. Zenone vescovo e martire. La presenza dell’antica parrocchiale presso la cascina di S. Maria, nella zona dei possedimenti della famiglia Capra, dimostra come lo spostamento del baricentro di Pantigliate in direzione ovest, ove è ancora oggi, debba essere avvenuto in età medievale o post-medievale, e comunque entro la metà del Cinquecento.

Nel XX secolo le trasformazioni più rilevanti si sono verificate presso le cascine Crocina e Roverbella:

- alla Crocina si riscontra l’ampliamento della corte nel periodo tra il 1901 e il 1956;

- alla Roverbella si riscontra la demolizione di numerosi rustici.

Tali trasformazioni rientrano nel fenomeno di dismissione di edifici abitativi o del loro utilizzo improprio a causa del mutamento dei processi lavorativi agricoli e della diminuzione della manodopera ivi impiegata.

Per quanto riguarda invece il nucleo storico, al periodo tra il 1866 e il 1901 va ascritta una maggiore e più precisa definizione della piazza mediante la costruzione di edifici al suo intorno ed espansioni in direzione est.

Tra il 1901 e il 1956 la piazza è stata ridefinita nella sua forma con due edifici rappresentativi: la nuova chiesa e il Municipio; nella stessa epoca si assiste ad un’espansione edilizia verso sud-ovest.

Dopo il 1956, infine, si avvia una forte espansione verso sud (consolidamento delle zone già urbanizzate e realizzazione di nuovi tracciati viari), a costituire un continuum urbanizzato che raggiunge la vecchia Paullese.

Nel secolo XX, col passaggio ad un’economia non esclusivamente agricola, si sono insediate nel nucleo di Pantigliate anche funzioni diverse dalla residenza e dalle attività legate all’agricoltura, in particolare attività artigianali e commerciali.

Lo sviluppo dell’insediamento di attività commerciali e negozi ha interessato la piazza comunale, le vie Risorgimento, Roma e D’Annunzio, oltre al tracciato storico della Paullese a Serenissima.

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3.7 L’ABITATO DI SERENISSIMA

Il nucleo abitato di Serenissima presenta caratteristiche peculiari. Data la sua formazione relativamente recente, esso si pone come un elemento di alterità rispetto al nucleo di Pantigliate e alle cascine. L’abitato di Serenissima risale ai primi decenni del ‘900: al 1914 l’area risultava ancora totalmente inedificata, vedi cartografia IGM - tav. 8 -, mentre al 1924 si riscontra la presenza di una “osteria” attorno a cui si svilupperà negli anni successivi l’insediamento residenziale. Esso ha origine e si sviluppa secondo una logica diversa da quella degli altri insediamenti di Pantigliate, nati in tempi più antichi in relazione alle attività agricole, e si caratterizza quale insediamento strettamente legato alla viabilità della Paullese. Tra le due Guerre furono realizzati i primi edifici con tipologia di case a ballatoio lungo l’asta della Paullese e nei terreni a nord di questa, con la realizzazione delle vie Battisti, Turati e Matteotti. Nel secondo dopoguerra si concretizzarono sia gli interventi di completamento all’interno dell’area che lo sviluppo a villini al di là della roggia, con conseguente formazione di un nuovo reticolo stradale a seguito della lottizzazione dei terreni agricoli. Dalla metà del secolo XX ad oggi si è invece assistito a una fase di completamento di carattere minuto, relativo in particolare alla chiusura della cortina edilizia sulla Paullese e all’edificazione dei lotti residui.

Le attività artigianali risultano pressochè assenti nel nucleo di Serenissima, in cui il solo fronte sulla Paullese veniva successivamente interessato da attività commerciali.

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3.8 RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI

Nel corso dei lavori, eseguiti nel 2008, per la realizzazione del metanodotto SNAM Rodano- Settala, che interessa marginalmente il territorio di Pantigliate nella porzione nord-est (vedi ricognizione del relativo tracciato nella tav. 5 - repertorio dei vincoli), sono stati eseguiti scavi archeologici sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia che hanno messo in luce resti di età romana, tardo romana e moderna nei Comuni di Settala, Rodano e Pantigliate.

LA FORNACE

La localizzazione degli scavi in territorio di Pantigliate è indicata nella tav. 6; in tale zona sono stati scoperti sotto lo strato di humus i resti di una fornace post-rinascimentale, destinata alla fabbricazione di mattoni, classificata come “fornace C – settore 11” – contraddistinta nella carta archeologica con l’ID: 15167E04.

La fornace, situata fuori dal tracciato del metanodotto, è stata individuata durante lavori di regolarizzazione idrica; i suoi resti presentano un mediocre stato di conservazione in quanto danneggiati dal passaggio di un fosso regolamentato da una chiusa ancora in loco.

Essa risulta peculiare per la sua struttura: gli archeologi hanno infatti individuato tre prefurni e canali di irradiazione orientati in direzione E-W e, ortogonali a questi, altri due prefurni, che si sviluppano in direzione N-S. Non rimane traccia della camera di combustione, la cui posizione ad est dei prefurni si può ipotizzare in base alla rubefazione del terreno sterile. Le dimensioni complessive della fornace sono di quasi 9 metri in direzione N-S e di poco più di 8 metri in direzione E-W. La sua particolare conformazione suggerisce o che si tratti di un unicum o che vi siano state due fasi di costruzione, con differenti orientamenti della fornace.

I reperti sarebbero da ascrivere ad una fornace di epoca rinascimentale, anche se la sua datazione risulta incerta.

Per nessuna delle tre fornaci ritrovate nella zona è stato possibile reperire informazioni sul luogo di estrazione dell’argilla ed è possibile anche l’ipotesi che fossero state costruite in presenza di una grande disponibilità di legna utilizzabile per la combustione e che si rendesse così economicamente vantaggioso l’eventuale trasporto dell’argilla. 3

3 le notizie e l’illustrazione in calce sono tratte da: Laura Simone Zopfi, Remo Bitelli, Agnese Pittari, Anna Simoncelli 2009 “Resti di età romana, tardo romana e moderna lungo il tracciato del metanodotto Settala- Rodano (MI)”, www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-151.pdf

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planimetria fornace C – settore 11

I resti della fornace, idoneamente ricoperti, sono stati conservati in situ.

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ALTRI RITROVAMENTI

Nel territorio di Pantigliate sono stati oggetto di ritrovamento piccoli reperti più antichi, risalenti all’età romana, oltre ad una dracma insubre.

La localizzazione dei ritrovamenti è indicata nella tav. 6, con la specificazione dell’identificativo riferito alla carta archeologica, secondo la tabella sotto riportata.

ID SITO

15167 B01 C.na Molino di Sopra - dracma insubre sporadica

15167 C02 C.na Molino di Sopra - reperti di età romana da ricognizione di superficie

15167 C03 Periferia N-E - reperti di età romana da ricognizione di superficie

15167 E04 Metanodotto - fornace post-rinascimentale

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1 3

2

1 PARROCCHIALE S.MARGHERITA 2 PALAZZO (VILLA MORA) 3 EDIFICIO ORIGINE MEDIEVALE

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV.A ELABORAZIONE CATASTO TERESIANO 1721 (FOGLI 7 E 8 PER STRALCIO) PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA

CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI NUCLEO STORICO DI PANTIGLIATE DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 1 3

2

SCALA 1/2000 NUCLEO STORICO DI PANTIGLIATE LEGENDA ELABORAZIONE CATASTO LOMBARDO-VENETO 1866-1887, PER STRALCIO

STATO ATTUALE FABBRICATI ACQUE

1 PARROCCHIALE S.MARGHERITA 2 PALAZZO (VILLA MORA) 3 EDIFICIO ORIGINE MEDIEVALE

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV.B ELABORAZIONE GRAFICA RIASSUNTIVA CONFRONTO TRA STATO ATTUALE ED EDIFICAZIONI PRECEDENTI PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 1 3

2

SCALA 1/2000 NUCLEO STORICO DI PANTIGLIATE LEGENDA ELABORAZIONE CATASTO 1897 , PER STRALCIO

STATO ATTUALE FABBRICATI ACQUE

1 PARROCCHIALE S.MARGHERITA 2 PALAZZO (VILLA MORA) 3 EDIFICIO ORIGINE MEDIEVALE

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV.C ELABORAZIONE GRAFICA RIASSUNTIVA CONFRONTO TRA STATO ATTUALE ED EDIFICAZIONI PRECEDENTI PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 ,/18&/(26725,&2',3$17,*/,$7((/(&$6&,1(3,Ô35266,0(

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV. D CATASTO LOMBARDO VENETO 1865 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 CASCINA CROCINA - SITUAZIONE ATTUALE CATASTO TERESIANO 1721

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV. E CASCINA CROCINA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 CASCINA ROVERBELLA - SITUAZIONE ATTUALE CATASTO TERESIANO 1721

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV. F CASCINA ROVERBELLA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 CATASTO TERESIANO 1721

CASCINA NUOVA - SITUAZIONE ATTUALE CATASTO LOMBARDO VENETO 1865

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV. G CASCINA NUOVA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 CATASTO TERESIANO 1721

CATASTO LOMBARDO VENETO 1865

LA CASCINA S.MARIA NON PERVENUTA AI GIORNI NOSTRI

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV. H PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 CATASTO LOMBARDO VENETO (1866-87)

CATASTO TERESIANO 1721 MOLINO DI SOPRA - SITUAZIONE ATTUALE MOLINO DI SOPRA ACCESSIBILE DA SUD CON STRADA VICINALE CHE LO COLLEGA AL NUCLEO DI PANTIGLIATE (VEDI TAV.3)

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV. I MOLINO DI SOPRA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417 CATASTO LOMBARDO VENETO (1866-87)

CESSATO CATASTO (1897-1901)

RUDERE ESISTENTE

EDIFICATO PREESISTENTE

CATASTO TERESIANO 1721 CASCINA CASSINAZZA - SITUAZIONE ATTUALE

COMUNE DI PANTIGLIATE TAV. L CASSINAZZA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO / ANALISI STORICA CIONI MORI E GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI DOTT. ARCH. MARIAEMMA CIONI MORI DOTT. ARCH. FRANCO GROSSI STUDIO VIA SAVONA 67/A 20144 MILANO e-mail : [email protected] tel+fax : 02-4234417

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4. EVOLUZIONE DEMOGRAFICA DEL COMUNE

4.1 ANDAMENTO POPOLAZIONE - CONSIDERAZIONI E GRAFICI

4.2 DATI CENSIMENTO 1991

4.3 DATI CENSIMENTO 2001

4.4 INDAGINE DEMOGRAFICA PER COMPARTI EDILIZI RESIDENZIALI ESISTENTI

______48 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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4.1. ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE – CONSIDERAZIONI E GRAFICI

4.1.1 DATI IN SERIE STORICA RIFERITI ALLA POPOLAZIONE DEL COMUNE

Sono stati reperiti dati riferiti alla popolazione del periodo storico che va dal XVI secolo ai nostri giorni (anche se con qualche lacuna).

I dati risultano sistematici solo a partire dall’unità d’Italia, secondo i censimenti della popolazione.

anno abitanti variazioni raffronto variaz. perc. percentuali su dati Provincia MI * 1578 538 1721 391 1861 691 1871 689 - 0,3 % 7,1 % * 1881 720 4,5 % 12,4 % * 1901 755 4,9 % 34,8 % * 1911 757 0,3 % 23,1 % * 1921 813 7,4 % 10,8 % * 1931 962 18,3 % 15,8 % * 1936 1.029 7,0 % 11,2 % * 1951 1.198 16,4 % 15,7 % * 1961 1.818 51,8 % 28,4 % * 1971 2.942 60,9 % 24,9 % * 1981 4.170 42,4 % 3,0 % * 1991 4.877 16,9 % - 2,6 % * 2001 5.163 5,8 % - 0,8 % * 2011 (dato 31/12 6.046 17,1 % anagrafe) * dato elaborato Centro Studi PIM su dati ISTAT

La popolazione del territorio è stata nel passato strettamente relazionata all’andamento dell’attività agricola: per quasi quattro secoli le variazioni sono state modeste, di ordine inferiore ai duecento abitanti.

Si riscontra un calo di popolazione nel corso del XVII secolo, verosimilmente correlato alla peste del 1630 e alle successive ondate di epidemia; i processi di arresto o diminuzione della popolazione sono infatti quasi sempre da ascrivere ad eventi esterni alla realtà locale, quali guerre, epidemie e carestie .

La popolazione del territorio di Pantigliate risulta aumentare gradatamente, fino a un punto di equilibrio, e poi nella seconda metà del XX secolo subire un’impennata di crescita che, sia pure a livelli inferiori, è ancora in atto.

Si veda il grafico relativo alla popolazione in serie storica allegato.

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DALLA SECONDA META’ DEL XX SECOLO

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MOVIMENTI DI POPOLAZIONE DALLA SECONDA META’ DEL SEC. XX AD OGGI (dati Ufficio Anagrafe comunale)

anno nati morti immigrati. emigrati m f totale famiglie 1953 14 13 94 69 1.266 1954 17 8 70 47 1.296 1955 16 12 203 110 1.404 1956 25 10 163 79 1.503 1957 22 13 202 171 1.543 1958 33 14 240 144 1.658 1959 32 14 199 176 1.695 1960 39 20 218 176 1.756 1961 34 8 201 144 1.832 1962 34 18 198 167 1.879 1963 42 17 243 116 2.058 1964 52 16 327 151 2.269 1965 57 29 300 190 2.407 1966 64 17 204 174 2.484 1967 62 29 251 209 2.559 1968 52 18 248 193 2.648 1969 56 24 231 116 2.795 1970 65 22 187 133 2.902 1971 61 19 101 142 2.943 1972 53 28 119 117 2.964 1973 46 23 148 127 3.008 1974 56 27 151 106 3.082 1975 68 27 201 110 3.214 1976 57 32 288 133 1.673 1.721 3.394 1977 68 20 242 10 1.781 1.793 3.574 1.240 1978 55 27 304 129 1.876 1.901 3.777 1.323 1979 63 19 241 130 1.976 1.986 3.962 1.380 1980 67 33 261 195 2.030 2.032 4.062 1.419 1981 64 26 2.068 2.102 4.170 1.371 1982 45 24 126 95 2.102 2.129 4.231 1.470 1983 36 25 191 177 2.122 2.119 4.241 1.448 1984 40 22 206 207 2.115 2.143 4.258 1.498 1985 44 31 169 139 2.132 2.159 4.291 1.527 1986 43 34 162 135 2.162 2.165 4.327 1.545 1987 39 33 266 191 2.193 2.219 4.412 1.604 1988 48 31 217 153 2.218 2.276 4.494 1.643 1989 36 34 221 106 2.280 2.331 4.611 1.659 1990 41 29 296 131 2.379 2.409 4.788 1.717 1991 50 27 165 265 2.390 2.487 4.877 1.706 1992 47 27 215 134 2.453 2.525 4.978 1.766 1993 44 25 298 210 2.524 2.561 5.085 1.832 1994 53 43 153 189 2.522 2.537 5.059 1.846 1995 54 34 181 191 2.515 2.554 5.069 1.858 1996 51 33 177 240 2.487 2.538 5.025 1.839 1997 54 29 256 226 2.512 2.567 5.079 1.870 1998 61 31 210 258 2.489 2.572 5.061 1.860 1999 40 28 345 247 2.557 2.614 5.171 1.922 2000 45 34 230 227 2.586 2.599 5.185 1.937 2001 54 39 208 183 2.563 2.600 5.163 2.024 2002 49 35 279 204 2.614 2.638 5.252 2.062 2003 45 21 391 235 2.176 2.716 5.432 2.149 2004 57 29 357 276 2.759 2.782 5.541 2.236 2005 66 44 318 244 2.807 2.830 5.637 2.278 2006 78 38 353 326 2.839 2.865 5.704 2.329 2007 70 41 247 272 2.853 2.855 5.708 2.364 2008 72 37 272 213 2.891 2.911 5.802 2.398 2009 65 31 248 212 2.908 2.964 5.872 2.441 2010 63 49 293 196 2.967 3.016 5.983 2.450 2011 65 29 276 248 2.974 3.072 6.046 2.507

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Si allega anche un grafico relativo all’andamento delle nascite, che evidenzia un andamento in salita assoluta dal 1953 al 1967, un periodo stazionario con episodi di contrazione dal ’67 all’82, un calo sensibile nei primi anni ’80, una ripresa discontinua fino al 2000 e una ripresa decisa negli ultimi anni.

4.1.2. POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE

Sono stati esaminati i dati messi a disposizione dall’Ufficio Anagrafe relativi alla popolazione straniera residente nel Comune.

La popolazione straniera al 31/12/11 ammonta a 540 unità (251 maschi e 289 femmine) e rappresenta una percentuale pari all’ 8.93 % della popolazione.

L’incidenza percentuale è in crescita costante: si veda il dato del 2008, pari al 6,20% della popolazione totale, quello del 2006 pari al 4,98% e soprattutto il dato censuario 2001 in cui il valore percentuale si attestava sull’1,70%.

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Riportiamo qui i dati riferiti agli ultimi quattro anni, con una disaggregazione della popolazione straniera per fasce di età:

fascia di età 2008 % 2009 % 2010 % 2011 % 0 - 18 77 21,39 99 24,75 111 24,67 156 28,89 19 – 30 103 28,61 87 21,75 75 16,67 91 16,85 31 – 64 175 48,61 205 51,25 249 55,33 285 52,78 > 65 5 1,39 9 2,25 15 3,33 8 1,48 totale 360 400 450 540

I dati appaiono coerenti con le caratteristiche migratorie che interessano le fasce di età in età lavorativa e che recentemente sono state caratterizzate anche da ricongiungimenti familiari. Il dato delle nascite riferito agli ultimi anni mostra infatti un incremento.

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4.1.3 MATRIMONI

Si allega anche un grafico relativo all’andamento del numero dei matrimoni nel Comune: i dati reperiti sono riferiti al periodo dal 1970 al 2011. Si tratta dei matrimoni celebrati nell’ambito del Comune, sia religiosi che civili.

Il dato non appare sufficientemente significativo rispetto all’entità della formazione di nuovi nuclei familiari nel territorio, in quanto non tiene conto del fenomeno, diffuso negli ultimi anni, delle convivenze.

4.1.4 INCREMENTO DEL NUMERO DELLE FAMIGLIE

2001 2010 variazione variazione percentuale n° fam percentuale abitanti Lombardia (°) 3.652.964 4.306.626 17,9 % 9,8 %

Pantigliate (*) 2.024 (*) 2.450 17,38 % 13,7 %

(°) elaborazione CRESME su dati ISTAT (*) dati Ufficio anagrafe comunale

Anche se più contenuto rispetto al fenomeno che si riscontra nell’intera regione Lombardia nel periodo 2001-2010, si riscontra il fenomeno di un incremento percentuale del numero delle famiglie molto più elevato rispetto al corrispondente incremento della popolazione.

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L’incremento del numero delle famiglie, nel periodo considerato, a Pantigliate è analogo a quello regionale, ma con un divario meno consistente tra la crescita del numero delle famiglie e quello dell’incremento di popolazione. Una recente ricerca CRESME-Ance Lombardia 4 riferisce il fenomeno a due fattori: l’accelerazione dei fenomeni migratori e un fenomeno dipendente dall’evoluzione della struttura per età della popolazione, il raggiungimento dell’età di uscita dalla famiglia di origine da parte del folto contingente dei nati nel periodo del baby boom degli anni ’60.

Il Comune di Pantigliate ha invece anticipato il fenomeno, che ha toccato il massimo nel decennio ’91-2001 ove l’incremento del numero delle famiglie è stato pressocchè triplo rispetto all’incremento di popolazione, con una variazione percentuale del 18,64 % a fronte di un incremento di popolazione del 5,8 %.

4.1.5 NUMERO MEDIO DI COMPONENTI IL NUCLEO FAMILIARE

Il numero medio dei componenti il nucleo familiare risulta in continua costante diminuzione. Si sono qui riportati i dati desumibili dagli ultimi tre Censimenti della popolazione e dai dati comunali (fonte: anagrafe comunale) riferiti agli anni successivi all’ultimo censimento.

1981 1991 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 censimento censimento censimento

3,04 2,85 2,53 2,547 2,527 2,478 2,474 2,449 2,415 2,419 2,405 2,404 2,411

Dati comunali disponibili indicano che negli anni ’70 del XX secolo il numero medio dei componenti la famiglia si attestava su un numero medio di componenti pari a 3,5.

Si riporta un’analisi svolta con i dati disponibili riferiti agli ultimi tre censimenti oltre che a due soglie temporali successive (2006 e 2010) per evidenziare le variazioni nella composizione dei nuclei familiari.

4 “Il mercato immobiliare in Lombardia” – CRESME – ANCE Lombardia - maggio 2011 ______55 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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FAMIGLIE RESIDENTI PER NUMERO COMPONENTI

data 1 2 3 4 5 6 o più

1971 8,1% 18,5% 30,2% 26,1% 10,8% 6,3% 1981 13,6% 20,8% 29,7% 24,9% 8,6% 2,4% 2001 18,99% 30,28% 28,01% 18,59% 3,32% 0,81% dati censimenti

31/12/2006 25,23 % 30,31 % 24,47 % 16,70 % 2,56 % 0,73 %

31/12/2010 18,90 % 32,45 % 25,36 % 18,90 % 5,20 % -

elaborazione di dati forniti dall’anagrafe comunale

L’istogramma evidenzia in tre soglie temporali (censimento 2001, 31/12/06 e 31/12/2010) la struttura delle famiglie residenti suddivise per numero di componenti.

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Il grafico sottostante visualizza la percentuale di famiglie per numero di figli.

(elaborazione di dati forniti dall’anagrafe comunale)

Esaminando le fasce di età, suddivise per sesso, delle persone che costituiscono i nuclei monocomponenti si evidenzia come nelle fasce giovani e in età lavorativa sia più alta la percentuale maschile (riferibile in prevalenza ad immigrazione senza o ante ricongiungimenti familiari) mentre nella fascia “over 65” i nuclei costituiti da una donna siano di gran lunga più numerosi di quelli maschili.

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4.1.6 INDICE DI VECCHIAIA DELLA POPOLAZIONE

Sono significative le variazioni dell’indice di vecchiaia della popolazione negli ultimi decenni:

Esso è definito dal rapporto tra la popolazione oltre 65 anni di età e la popolazione giovanissima di età compresa tra 0 e 14 anni. Il trend del grado di invecchiamento della popolazione è in aumento costante, anche se i dati riferiti a Pantigliate, sono ben al di sotto dei dati riferiti alla provincia di Milano, come appare dalla tabella sottostante.

anno 1961 1971 1981 1991 2001

Provincia Milano 42,9 59,7 105,2 143,5

Pantigliate 26,71 49,93 91,37

1961 pop. > 65 101 1991 pop. > 65 414 2001 pop. > 65 678 pop. < 14 anni 378 pop. < 14 anni 829 pop. < 14 anni 742

4.1.7 DATI OCCUPAZIONALI

Dati occupazionali riferiti al Comune - presenza di addetti nei diversi settori

dati censimento 1961 dati censimento 1981 dati censimento 2001

n. addetti percentuale n. addetti percentuale n. addetti percentuale industria 597 67,68 % 1.415 74,87 % 877 36,42 % commercio terziario 156 17,68 % 442 23,39 % 1.495 62,04 % agricoltura 129 14,6 % 33 1,74 % 36 1,50 %

Dai dati in oggetto, riferiti ad un lasso temporale di quarant’anni, emerge innanzitutto il forte calo degli addetti alle attività agricole e il netto capovolgimento delle percentuali degli addetti tra il settore industria a quello commerciale/terziario. Dall’esame dei dati di dettaglio riferiti al 1961 risulta che gli uomini costituiscono il 70% circa degli addetti all’industria, il 66% nelle altre attività e il 98% nelle attività agricole.

Non è reperibile il dato di dettaglio riferito al 2001 per il confronto.

Al 1961 risultano 662 unità di popolazione non attiva maggiore di 10 anni, di cui 145 uomini (il 78% era composto da donne), mentre al 2001 risultano 2.004 unità di popolazione non ______58 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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attiva maggiore di 15 anni. Il raffronto non è significativo in quanto la fascia di età considerata per la popolazione è differente (> di 10 e > di 15 anni) e la percentuale per sesso non è reperibile al 2001 (risulta solo il dato riferito alle casalinghe pari a 553 unità).

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4.2 DATI CENSIMENTO 1991

riferiti al Comune di Pantigliate

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SUPERFICIE TERRITORIALE 5,73 KMQ DENSITA’ ab/kmq. 850

DATI RIFERITI ALLA POPOLAZIONE

POPOLAZIONE RESIDENTE

PER CLASSE DI ETA’ E SESSO

< 5 5 - 9 10 – 14 15 - 24 25 - 34 35 – 44 45 - 54 55 - 64 65 - 74 > 75 totale

117 117 183 396 410 383 377 256 98 49 M 2.386

127 124 161 374 436 405 354 236 154 113 F 2.484

tot. 4.870

PER TITOLO DI STUDIO

titolo laurea diploma media inf. lic. elem. senza tit. di cui analfab. di cui studio studio >65 >65

maschi 2.042 65 418 874 685 187 27 13 3 2.242

femmine 2.046 24 423 810 789 261 76 27 11 2.334

totale 4.088 89 841 1.684 1.474 448 103 40 14 4.576

PER SESSO E STATO CIVILE

MASCHI FEMMINE celibi coniug. separati separati divorz. vedovi nubili coniug. separati separati divorz. vedove di fatto legalm. di fatto legalm.

1.041 1.274 12 22 15 34 913 1.289 9 28 13 243

totale 2.398 totale 2.501

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FAMIGLIE

NUCLEI FAMILIARI PER TIPO

coppie coppie padre madre totale senza figli con figli con figli con figli

326 952 32 102 1.412

FAMIGLIE RESIDENTI PER NUMERO COMPONENTI

1 di cui non 2 3 4 5 6 > 7 totale in coabit.

250 246 383 504 421 96 21 7 1.682

senza nucleo un solo nucleo senza altre persone

tot. unipers. coppie coppie padre madre coppie coppie padre madre 2 o più con figli senza figli con figli con figli con figli senza figli con figli con figli nuclei

286 250 55 29 10 8 856 286 19 87 16

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE

POPOLAZIONE ATTIVA E NON ATTIVA PER SESSO

attiva non attiva

totale occup. disocc. in cerca totale casaling. studenti ritir. altri totale 1° occup. lavoro

femmi 957 856 58 41 1.529 643 212 246 428 2.486 ne masch 1.439 1.336 65 38 947 - 190 313 444 2.386 i

2.396 2.194 123 79 2.476 643 402 559 872 4.872

ATTIVI IN CONDIZIONE PROFESSIONALE PER ATTIVITÀ ECONOMICA

agricolt. estratt. manifatt. prod/distr costruz. commer. alberghi trasporti minerarie energia rip. autov. ristor. magazzin/comun.

maschi 13 6 530 18 105 257 45 448

femmine 4 1 274 11 15 197 41 52

M + F 17 7 804 29 120 454 86 200

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ATTIVI PER CLASSI DI ETA’

AGRIC. AGRIC. INDUS INDUS ALTR. ATT. ALTR. ATT. TOTALE TOTALE MF M MF M MF M MF M 4/19 1 - 44 35 35 22 80 57

20/29 4 4 249 186 402 177 655 347

30/54 9 6 609 465 835 472 1.453 889

> 55 3 3 58 53 68 52 129 108

totale 17 960 1.340 2.317

IMPRENDITORI E LIBERI PROFESSIONISTI

agricoltura industria altre attività totale

MF M MF M MF M MF M lavoratori in proprio 3 3 28 24 72 57 103 84

soci coop. - - 1 1 6 5 7 6 coadiuvanti 2 2 10 5 31 12 43 19

LAVORATORI DIPENDENTI

agricoltura industria altre attività totale

MF M MF M MF M MF M

dirigenti - - 10 10 27 23 37 33

quadri 1 1 294 156 506 217 801 374

altri lavor. 7 5 523 385 476 268 1.606 858 dipendenti

ATTIVITA’

IMPRESE

imprese istituz. unità locali

numero addetti numero addetti numero addetti

282 727 3 34 316 882

Popolazione residente 4.872 numero addetti 882 pari al 18,1%

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DATI RIFERITI AL PATRIMONIO EDILIZIO

ABITAZIONI PER EPOCA DI COSTRUZIONE

ante ‘19 19/45 46/60 61/71 72/81 82786 post 86 TOTALE

81 49 217 487 515 176 153 1.678

ABITAZIONI OCCUPATE: STANZE E OCCUPANTI PER TITOLO DI GODIMENTO

proprietà/usufrutto/riscatto affitto altro titolo abitaz. stanze famiglie componenti abitaz. stanze famiglie componenti abitaz. stanze famigl. compon.

1.189 4.898 1.191 3.597 403 1.255 405 1.054 86 320 86 218

ABITAZIONI OCCUPATE

numero superficie abitanti stanze occupanti

mq. cucina altri usi totale con cottura famiglie componenti

1.678 150.899 4.982 1.444 47 6.473 226 1.682 4.869

ABITAZIONI NON OCCUPATE

numero stanze con angolo cottura

122 371 11

ABITAZIONI CON STANZE

1 2 3 abitaz. famiglie componenti abitaz. famiglie componenti abitaz. famiglie componenti

127 27 45 203 203 438 405 406 1.033

______64 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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ABITAZIONI – DOTAZIONE DI SERVIZI IGIENICI

1 gabin. 2 o più totale coll. rete fuori abit. di cui totale 1 bagno 2 o più totale gabin. fognaria collegati bagni

1.136 489 1.635 1.489 26 19 1.661 1.232 418 1.650

DOTAZIONE ALLOGGI

acqua riscaldamento

con parte totale acqua imp.riscald. interna esterno totale pozzo central. auton. appar. abitaz. calda comune

1.661 11 1.672 4 448 1.006 171 31 1.656 1.643 922

ABITAZIONI NON OCCUPATE utilizzo lavoro altri non disponibili non disponibili vacanza studio motivi utilizzate totale vendita affitto vendita/ né vendita affitto né affitto

9 17 39 57 122 8 11 9 94

abitazioni 122 stanze 371

ABITAZIONI PER SOGGETTO PROPRIETA’ persona Impresa Coop. IACP Ente altri di cui in affitto fisica Ediliz. Comune Previd. propr. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (1) (2) (3) (4) (5) (6) abitazioni 1.571 26 26 41 1 13 389 25 23 40 - 12 stanze 6.105 103 92 127 4 42 1.243 93 78 123 - 38

______65 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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4.3 DATI CENSIMENTO 2001

riferiti al Comune di Pantigliate

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SUPERFICIE TERRITORIALE 5,73 KMQ DENSITA’ ab/kmq 899

DATI RIFERITI ALLA POPOLAZIONE

POLAZIONE RESIDENTE

5.154 (di cui minorenni 881)

maschi 2.559 femmine 2.595 numero famiglie 1.985

PER CLASSE DI ETA’

< 5 5 - 9 10 – 14 15 - 19 20 - 24 25 – 29 30 - 34 35 - 39 40 - 45 45 - 49

247 241 254 234 335 417 432 489 365 377

50 - 54 55 - 59 60 – 64 65 - 69 70 - 74 75 – 79 80 - 84 > 85

393 355 337 257 180 138 55 48

PER TITOLO DI STUDIO

laurea diploma media inf. lic. elem. senza tit. di cui analfab. di cui totale studio >65 >65 pop. > 6 anni 252 1.420 1.565 1.220 377 107 28 16 4.862

PER SESSO E STATO CIVILE

celibi/ coniugati separati separati divorziati vedovi nubili di fatto legalm.

1.934 2.372 13 77 83 328

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FAMIGLIE

NUCLEI FAMILIARI PER TIPO

coppie coppie padre madre totale senza figli con figli con figli con figli

505 928 33 124 1.590

FAMIGLIE RESIDENTI

1 di cui non 2 3 4 5 6 o più totale componen in coabit. famiglie ti

377 377 601 556 369 66 16 1.985 5.151 (98 persone)

senza nucleo un solo nucleo senza altre persone tot. unipers. coppie coppie padre madre coppie coppie padre madre 2 o più con figli senza figli con figli con figli con figli senza figli con figli con figli nuclei

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE

ATTIVA E NON ATTIVA

occupati in cerca studenti casalinghe ritirati altra totale occupaz. lavoro condiz. pop. > 15 anni 2.408 147 269 553 901 134

2.555 1.857 4.412

ATTIVI PER CONDIZIONE PROFESSIONALE dipendenti imprendit. lavorator in soci Coop. coadiuv. totale totale liberi prof. proprio famil. non dipend.

1.891 118 321 56 22 517 2.408

78,53 % 21,47 % 100 %

OCCUPATI PER SEZIONE DI ATTIVITA’ ECONOMICA agricoltura industria commercio trasporti/ credito/assi altre attiv. totale comunicaz. curazioni/se rv. imprese

36 877 541 247 275 432 2.408

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POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE PER AREA GEOGRAFICA DI CITTADINANZA

Totale Europa Africa Asia America

88 38 20 6 23

DATI RIFERITI AL PATRIMONIO EDILIZIO

PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

edifici ad uso abitazioni abit. occupate da vuote abitativo residenti

662 596 2.064 1.985 73

EDIFICI AD USO ABITATIVO PER EPOCA DI COSTRUZIONE

ante ‘19 19/45 46/61 62/71 72/81 82/91 post 91 TOTALE

20 25 92 170 209 50 30 596

ABITAZIONI OCCUPATE: STANZE E OCCUPANTI PER TITOLO DI GODIMENTO

proprietà/usufrutto/riscatto affitto abitazioni stanze occupanti abitazioni stanze occupanti

1.568 6.120 4.177 314 952 726

ABITAZIONI OCCUPATE DA PERSONE RESIDENTI

numero stanze occupanti

1.985 7.427 5.151

______69 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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ABITAZIONI OCCUPATE DA PERSONE RESIDENTI SECONDO NUMERO STANZE

1 stanza 2 stanze 3 stanze abitazioni famiglie componenti abitazioni famiglie componenti abitazioni famiglie componen ti

37 37 50 280 280 550 483 483 1.156

4 stanze 5 stanze 6 stanze o più abitazioni famiglie componenti abitazioni famiglie componenti abitazioni famiglie componen ti

740 740 2.021 324 324 997 121 121 377

totale abitaz famiglie componenti

1.985 1.985 5.151

DOTAZIONE ALLOGGI

acqua riscaldamento

totale con parte totale acqua superfi interna esterno totale pozzo central. auton. apparecchi abitaz calda cie singoli mq.

1.985 1.984 1 400 1.484 81 106 1.984 1.981 175.64 da 1 acquedot.

popolazione maschi femmine famiglie edifici abitazioni residente totale 5.154 2.559 2.595 1.985 662 2.084 nucleo princip. 5.111 2.534 1.973 652 2.046 cascina Nuova 27 14 13 8 3 9

case sparse 16 11 5 4 7 9

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DATI 8° CENSIMENTO GENERALE DELL’INDUSTRIA E DEI SERVIZI 2001

DATI RIFERITI AD UNITA’ LOCALI E ADDETTI

Unità locali delle imprese per settore di attività economica Tavola 4.7 (per stralcio)

Energia, Commercio Alberghi e ATTIVITÀ Agricoltura Industria Industria Trasporti e Credito e gas e Costruzioni e pubblici Altri servizi Totale ECONOMICHE e pesca (a) estrattiva manifatturiera comunicazioni assicurazioni acqua riparazioni esercizi

Pantigliate 2 - 51 - 46 110 12 36 9 110 376 Provincia di 598 103 47.266 316 33.744 87.796 14.182 17.232 10.216 146.622 358.075 Milano

Addetti alle unità locali delle imprese per settore di attività economica Tavola 4.8 (per stralcio)

Energia, Commercio Alberghi e ATTIVITÀ Agricoltura Industria Industria Trasporti e Credito e gas e Costruzioni e pubblici Altri servizi Totale ECONOMICHE e pesca (a) estrattiva manifatturiera comunicazioni assicurazioni acqua riparazioni esercizi

Pantigliate 7 - 268 - 170 262 28 196 25 150 1.106 Provincia di 1.236 3.302 448.895 8.991 93.526 302.603 63.636 126.001 89.200 434.487 1.571.877 Milano

______71 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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4.4 INDAGINE DEMOGRAFICA PER COMPARTI EDILIZI RESIDENZIALI ESISTENTI

______72 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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INDIVIDUAZIONE COMPARTI RESIDENZIALI OGGETTO DELL’ANALISI DEMOGRAFICA per numero abitanti, numero nuclei familiari, popolazione suddivisa per classi di età risultanze di densità abitativa reale

______73 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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DATI DEMOGRAFICI PER COMPARTI TERRITORIALI OMOGENEI

Nella fase iniziale delle analisi preparatorie per il Piano di Governo del Territorio si sono indagati aspetti del tessuto urbano di Pantigliate e del tessuto sociale presente nel territorio. Si è svolta un’indagine estesa a tutto il tessuto residenziale del Comune, tesa a rapportare una serie di dati demografici, numero abitanti, numero nuclei familiari, composizione della popolazione per fasce di età, con le caratteristiche del tessuto urbano esistente.

Lo studio è stato svolto mediante l’elaborazione dei dati forniti dall’Ufficio Anagrafe del Comune, disaggregati per via e numero civico. I dati sono riferiti al 2006 con aggiornamenti 2007.

Si ritiene di proporre ancora oggi quest’indagine, anche se non se ne sono aggiornati i dati, in quanto essa rappresenta una fotografia del rapporto reale tra il tessuto edificato del Comune nelle sue singole parti e le caratteristiche della popolazione che vi abita.

Le zone oggetto di studio sono state suddivise e delimitate in n. 12 ambiti, tenuto conto di caratteristiche per quanto possibile omogenee del tessuto urbano (vedi elaborato grafico).

A parte sono stati raggruppati i dati relativi agli insediamenti rurali e quelli relativi alla residenza commista al tessuto produttivo.

Il dato relativo alla composizione media delle famiglie (numero componenti il nucleo familiare) va confrontato con quello medio a livello dell’intero Comune che all’epoca dell’analisi era pari a 2,434.

Per ciascuno degli ambiti si sono anche ricavati dati relativi alle densità territoriali in termini di abitanti.

1 - PRRIP 1 centro di Pantigliate

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

112 52 16 19 58 19

media 2,15 14,28% 16,96% 51,78% 16,96% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 21.293 190,11 52,59

______74 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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2 - SERENISSIMA

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

165 75 25 25 68 47

media 2,2 15,15% 15,15% 41,21% 28,48% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 21.301 129,09 77,46

3 - ISOLATO OBERDAN/RISORG/MISSORI/XXV APRILE

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

905 391 168 106 441 190

media 2,31 18,56% 11,71% 48,72% 20,99% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 39.284 43,40 230,37

4 – LARGO DELLA PACE/via PAPA GIOVANNI XXIII n. 12 di recente insediamento

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

345 154 77 49 193 26

media 2,57 22,31% 14,20% 55,94% 7,53% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 21.193 61,42 162,78

______75 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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5 – vie MANZONI / PERTINI / VERDI insediamento recente PL3 e PL4

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

521 210 140 56 298 27

media 2,48 26,87% 10,75% 57,20% 5,18% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 39.814 76,41 130,85

6 – vie MARCONI / VOLTA / CACCIATORI / ALIGHIERI / F.LLI CERVI / BRODOLINI / D’ANNUNZIO / TOGLIATTI / ROMA / FOSCOLO / DI VITTORIO

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

929 378 134 118 479 198

media 2,46 14,42% 12,70% 51,56% 21,31% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 134.119 144,36 69,26

7 – vie GRAMSCI / PISACANE / SOLFERINO / RISORGIMENTO / BELFIORE

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

393 159 57 59 204 73

media 2,47 14,50% 15,01% 51,91% 18,58% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 29.518 75,11 133,14

______76 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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8 – vie MAZZINI / GIOVANNI XXIII / VIGORELLI / DI VITTORIO / RISORGIMENTO

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

349 145 51 42 170 86

media persone 14,61% 12,03% 48,71% 24,64%

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 30.748 88,10 113,50

9 – vie F.lli BANDIERA / OBERDAN / S. FRANCESCO / DI VITTORIO / RISORGIMENTO

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

637 236 135 76 330 96

media 2,70 21,19% 11,93% 51,81% 15,07% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 60.785 95,42 104,79

10 – vie GRAMSCI / SAFFI / ARMELLINI / NIGRA / CALATAFIMI / DEI MILLE / MANARA / BELFIORE / SOLFERINO / S. MARTINO / REPUBBLICA / DI VITTORIO

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

952 343 152 132 516 152

media 2,78 15,97% 13,87% 54,20% 15,97% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 169.331 177,86 56,22

______77 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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11 – Largo DEI FONTANILI (via Gramsci da 18 a 40) insediamento Piano di Zona PT2 popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

228 131 55 27 126 20

media 1,74 24,12% 11,84% 55,26% 8,77% persone

densità superficie mq/ab abit/ha territoriale mq. 14.917 65,42 152,84

12 – vie RISORGIMENTO – SAFFI PP1 (dati parziali – popolazione già insediata) / REPUBBLICA

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

134 71 25 30 71 8

media 1,89 18,86% 22,39% 52,99% 5,97% persone

densità superficie mq/ab abit/ha dato distorto in quanto territoriale mq. il PP non era 33.237 248,03 40,31 completato

RESIDENZA SPARSA IN ZONE PRODUTTIVE (vie De Gasperi/Galvani e Artigianato/Volontari del sangue)

popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65 zona est 13 5 2 9 2

Zona ovest 25 8 8 4 12 1

totale 38 13 10 4 21 3

media 2,92 persone

INSEDIAMENTI RURALI popolazione per fasce di età n° abitanti n° nuclei famil. 0 - 18 19 - 30 31 - 64 oltre 65

27 10 5 7 12 3

media 2,70 persone 18,51% 25,92% 44,44% 11.11%

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5. LA DOMANDA DI ABITAZIONI

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5.1. PREMESSA – QUADRO DI RIFERIMENTO

Nell’ambito degli studi e delle indagini per l’adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale alla L.R. 12/05 e s.m.i. è stato da tempo messo a punto dal CRESME un sistema informativo per la definizione degli scenari della domanda residenziale nella Provincia di Milano per il periodo 2007 – 2016 5.

Esso parte dalla stima della domanda pregressa al 2001, con valutazione dei dati dell’ultimo censimento della popolazione e delle abitazioni.

Per i Comuni del tavolo interistituzionale Sud-Est Milano la domanda abitativa è stata valutata in quella sede mediante la definizione di due differenti scenari per il decennio 2007 – 2016 e porta ad una stima complessiva che si aggira attorno ai 12.000 alloggi.

La suddivisione di questa domanda abitativa per aree e per i singoli Comuni è stata effettuata secondo due modelli: un’ipotesi denominata di “base” e un’ipotesi con “poli attrattori”.

La stima della domanda totale ipotizzata nell’ambito di tale studio per il periodo citato in riferimento al Comune di Pantigliate è di poco inferiore ai 700 alloggi (671 alloggi nell’ipotesi cosiddetta di base e 643 alloggi nell’ipotesi dei poli attrattori).

I dati della ricerca evidenziano nel gruppo di Comuni del Sud-Est Milano una popolazione residente al 2006 di 163.851 abitanti in 66.569 famiglie, contro i 153.155 abitanti in 60.220 famiglie registrati nel Censimento 2001. La crescita di popolazione nell’area è risultata superiore a quella della media provinciale.

Considerando l’ampio periodo, la dinamica demografica è stata vivace nell’ultimo trentennio e ha interessato come Pantigliate quasi tutti i Comuni del Sud-Est.

Si sono infatti verificati sia un processo di mobilità della popolazione dal nucleo centrale metropolitano verso il Sud-Est milanese che, a livello di asta territoriale, un processo di mobilità dai principali centri ai Comuni di dimensioni inferiori.

Fattori di attrazione sono stati la disponibilità del suolo e di residenze a costi relativamente contenuti, la buona dotazione di servizi a livello locale e una buona accessibilità alla città di Milano.

L’incremento medio annuo del numero delle famiglie per il sud-est nel periodo post censimento 2001 è stata di 1.263 unità.

Il numero medio dei componenti l’unità familiare nell’area ha registrato una diminuzione, da una media di 2,5 componenti al 2001 ad una media di 2,3 nel 2006 (attestandosi comunque su livelli superiori a Milano città che ha registrato una media di 2,1 componenti al censimento 2001e di 2,00 componenti al 2006).

L’ulteriore contrazione del numero medio di componenti il nucleo familiare allora prevista ha avuto conferma nei dati attuali riferiti al territorio.

La domanda pregressa al 2006 ha costituito nell’ambito dello studio CRESME il dato di base dello scenario previsionale, cui si è aggiunta la domanda insorgente generata dall’evoluzione dei due scenari demografici considerati.

5 Rapporto di ricerca Cresme “Un nuovo sistema informativo per la definizione degli scenari della domanda residenziale nella Provincia di Milano 2007-2016” ______80 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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In confronto con altre aree territoriali, l’area del sud-est è risultata anche attrattiva di flussi migratori con l’estero, in particolare per quanto riguarda i Comuni di più ampie dimensioni.

Si allegano qui due elaborazioni del Cresme che illustrano le proiezioni possibili di tale situazione.

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5.2. LA SITUAZIONE DEMOGRAFICA DI PANTIGLIATE

Si sono effettuate una serie di elaborazioni specifiche sui dati resi disponibili dall’Ufficio Anagrafe del Comune, sia a livello generale, riferiti cioè all’intero territorio comunale, che riferiti a singole porzioni di tessuto urbano per meglio conoscere le dinamiche interne al tessuto residenziale esistente.

Si riportano qui alcuni dati generali.

Popolazione al 31 dicembre 2006: 5.704 abitanti (per raffronti coi dati della ricerca CRESME)

Popolazione al 31 dicembre 2010: 5.983 abitanti

Popolazione al 31 dicembre 2011: 6.046 abitanti

Si è indagata la struttura della popolazione con i dati disponibili al 2010 sulla base di fasce di età mirate:

- popolazione in età non lavorativa (0-18)

- popolazione giovane (19 – 30) nei trend attuali prevalentemente ancora inserita nella famiglia di origine

- popolazione adulta (31 – 64) in età lavorativa e facente parte di nucleo autonomo

- popolazione over 65

Il numero medio dei componenti il nucleo familiare in Comune di Pantigliate al 2006 risultava superiore alla media riscontrata nell’area del Sud-Est, essendo pari a 2,43 componenti > dei 2,3 componenti registrato in riferimento all’area più ampia.

Al 31 dicembre 2011 tale dato è risultato pressocchè stabile, subendo una modestissima contrazione, coll’attestarsi a 2,41.

La popolazione straniera al 31/12/2010 ammontava a 450 unità e al 31/12/2011 ammonta a 540 unità (251 maschi e 289 femmine), con un ulteriore consistente livello di incremento nell’ultimo anno. Essa rappresenta una percentuale pari al 8,93 % della popolazione totale di 6.046 unità, in netta crescita rispetto al dato del 2006 pari al 4,98 %.

Si fa notare che i dati comunali attuali superano abbondantemente le previsioni di incremento formulate dal CRESME (vedi tabelle 7 e 8) nella ricerca citata, in particolare quelle relativa all’ipotesi dei poli attrattori.

INCIDENZA popolazione straniera sul totale (dati 31/12/2011) popolazione totale 6.046

popolaz. 8,93 totale maschi femmine straniera % 540 251 289

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I dati disponibili relativi alla popolazione per classi di età sono quelli al 31/12/2010: si riscontra dalla lettura dei dati sotto riportati come per la popolazione straniera si tratti di popolazione prevalentemente giovane, di recente insediamento.

La lettura dei dati è evidenziata nelle tabelle di seguito riportate:

POPOLAZIONE TOTALE al 31/12/2010 per fasce di età età 0 - 18 1.144 pari al 19 % età 19 - 30 703 pari al 12 % età 31 - 64 3.124 pari al 52 % più di 65 anni 1.012 pari al 17 % popolazione 5.983 totale

POPOLAZIONE STRANIERA al 31/12/2010 per fasce di età età 0 - 18 111 pari al 24,67 % età 19 - 30 75 pari al 16,67 % età 31 - 64 249 pari al 55,33 %

più di 65 anni 15 pari al 3,33 % popolazione 450 straniera totale

La forte crescita delle famiglie verificatasi nel primo quinquennio del 2000 (il valore assoluto di incremento nel quinquennio in Pantigliate risulta superiore a quello relativo al decennio precedente) è dovuta in particolare alla struttura per età della popolazione, dovuta al baby boom degli anni ’60 cui ha poi corrisposto un trend di ritardo nell’età di formazione di una nuova famiglia, determinando così, dopo un periodo di stasi, un incremento del numero delle famiglie.

A questo dato di tipo strutturale si è aggiunto poi il fenomeno dell’afflusso di popolazione straniera, in particolare per effetto dei ricongiungimenti familiari (sanatoria 2002).

La crescita del numero delle famiglie si è mantenuta costante anche nell’ultimo scorcio del decennio. L’incremento del numero delle famiglie dal 31/12/2000 al 31/12/2010 è stato di 551 unità.

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5.3. LA DOMANDA ABITATIVA PREGRESSA

In attesa dei dati del nuovo Censimento in corso, siamo in possesso dei dati relativi al sovraffollamento del patrimonio edilizio esistente al 2001 (data dell’ultimo Censimento).

Le abitazione ove si verifica un disagio grave sono: n. 32 (pari all’1,6 %) quella con modesto disagio sono: n. 58 (pari al 2,9 %) quelle comunque sottostandard risultano: n. 105 (pari all’5,3 %) totale n. 195 di cui n. 90 di fabbisogno reale

A fronte di queste situazioni di disagio risultano fenomeni di sottoutilizzo del patrimonio esistente di una certa consistenza: 278 alloggi, pari al 14 % del parco alloggi del Comune.

Nella valutazione della situazione di disagio, evidenziata nella tabella sottostante, ci si è discostati per alcune situazioni dalla classica valutazione di 1 abitante per stanza, tenuto conto di alcune disomogeneità delle situazioni (per esempio nel caso di tre occupanti un alloggio in cui scatta la necessità di una camera letto in più).

dati censimento 2001 n. stanze(*) numero occupanti 1 2 3 4 5 6 o più 1 25 11 1 0 0 0 37 2 110 98 46 24 2 0 280 3 116 157 132 66 7 5 483 4 93 223 249 146 24 5 740 5 27 83 88 94 28 4 324 6 o più 6 29 40 39 5 2 121 totale 377 601 556 369 66 16 1.985

(*) per stanza l’Istat considera un vano illuminato naturalmente, di dimensioni tali da contenere un letto, ivi compresa la cucina.

disagio grave modesto disagio sottostandard

sottoutilizzo

Nel calcolo della domanda pregressa da sovraffollamento la ricerca CRESME tiene conto di ipotesi correttive (per esempio in termini di riuso dello stock abitativo mediante valutazione di percentuali di frazionamento di unità sottoutilizzate), che a scala territoriale ampia hanno un fondamento di attendibilità, ma che presentano una maggiore rigidità di valutazione in un territorio ristretto e con caratteristiche come quello di Pantigliate (ampia presenza di edifici unifamiliari).

La domanda da coabitazione non risulta presente nel territorio (secondo i dati censuari).

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La domanda senza casa e sistemazione precaria, che non risulta dai dati censuari risulta interessare, anche se con variazioni contingenti, una decina di nuclei familiari (la situazione è in costante monitoraggio da parte dei Servizi Sociali del Comune).

La domanda pregressa, tenuto conto delle due categorie di “disagio” sopra evidenziate, si attesta attorno alle 90 unità.

5.4. LA DOMANDA ABITATIVA AGGIUNTIVA

In merito alla valutazione della domanda aggiuntiva, le previsioni della ricerca CRESME citata individuano per Pantigliate una domanda al 2016 pari a 581 alloggi nell’ipotesi cosiddetta di “base” e 555 alloggi nell’ipotesi cosiddetta dei “poli attrattori” nell’ambito della disaggregazione della domanda totale individuata.

Esaminando oggi i dati dello scenario allora individuato dalla ricerca CRESME, che forniva anche una proiezione intermedia al 2011 in termini di popolazione prevista: - popolazione 6.204 unità nell’ipotesi dei poli attrattori - popolazione 6.256 unità nell’ipotesi dei poli attrattori si riscontra che la situazione attuale della popolazione al 31/12/11 pari a 6.046 unità si è mantenuta al di sotto di entrambe le ipotesi dello scenario.

Il trend di incremento del numero dei nuclei familiari, la tendenza in atto alla frammentazione dei nuclei conseguente a separazioni/divorzi e all’indipendenza dal nucleo familiare di origine della popolazione giovane, porta a valutare la concreta ipotesi per il Comune della persistenza del trend registrato nell’ultimo decennio, con una previsione quindi attorno ai 500 alloggi.

5.5. LA DOMANDA ABITATIVA TOTALE

La domanda totale di abitazioni potrebbe quindi essere realisticamente valutata in 590 alloggi.

La consistenza volumetrica dell’offerta abitativa da prevedere nel decennio per soddisfare tale domanda di abitazioni risulta pertanto pari a circa 47.200 mq. di SLP considerando una dimensione media degli alloggi attorno agli 80 mq. di SLP (valutati secondo il sistema di calcolo proposto – vedi normativa del Piano delle Regole).

Si tratterebbe, per una quota, di un reinsediamento di popolazione già presente, oltre all’insediamento dei nuovi nuclei familiari e di nuova popolazione.

E’ necessario evitare il fenomeno di esodo dal territorio comunale dei nuovi nuclei in assenza di un’offerta abitativa valida.

La situazione attuale del Comune che fruisce di una ottima dotazione di standard è tale da consentire incrementi di popolazione mantenendo comunque un’ottima offerta di servizi con una dotazione pro capite più che soddisfacente.

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6-13 ANALISI DEL TERRITORIO E INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

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6. LA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE PREGRESSA

La prima strumentazione urbanistica di cui si è dotato il Comune risale al 1973 con il Programma di Fabbricazione con annesso Regolamento Edilizio, adottato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 40 in data 15/06/1973 e approvato con deliberazione della G.R. n. 5041 in data 18/09/1973.

Successivamente il Comune si è dotato di un Piano Regolatore Generale, adottato con deliberazione CC n. 54 in data 19/07/1990, che è stato approvato con deliberazione della G.R. n. 34103 in data 16/03/1993.

Il PRG è stato in seguito oggetto di modeste successive modificazioni approvate con successivi provvedimenti dalla Regione medesima.

6.1 STATO DI ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI

Le previsioni di espansione del P.R.G. sono state attuate per la massima parte, come è evidenziato al p.12 in sede di verifica dei parametri richiesti dalla normativa del PTCP, cui si rimanda.

Di seguito si allega uno schema che evidenzia, suddivisi per destinazioni, residenziale e produttivo/commerciale, lo stato di attuazione dei singoli piani attuativi, sia di espansione che di recupero del tessuto edilizio esistente.

SITUAZIONE PIANI ATTUATIVI PREVISTI DAL P.R.G. VIGENTE

RESIDENZA

PIANI ATTUATIVI ATTUATI e/o convenzionati in corso di attuazione denominazione volumi residenziali in corso di attuazione previsti mc. mc. zone C1

PL 1 46.204

PL 2 35.434

PZ 1 24.500

106.138 zone C2 PL 3 /PL 4 62.104

PL 5 13.636

PL 6 14.280

PRRIP 2 27.800

117.820 zone C3 PP 1 Area Centrale 33.325

P.I.I. P.I.I. Marconi/F.lli Cervi 8.000 8.000 convenzionato in corso attuazione

totale 257.283 8.000

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P.A. VIGENTI DA ATTUARE denominazione volumi residenziali convenzionati note mc. mc.

PRRIP 1 34.650 6.676 (vol. esistente mc. 23.664)

PR Cassinazza 30.836 30.836

PL 11 - PZ 11 12.846 8.329

totale 78.332 45.841

PREVISIONI CHE NON HANNO AVUTO CORSO (non è stata predisposta la pianificazione attuativa)

mc.

PRRIP 3 – 4 – 5 58.000

PR 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 6 50.300

totale 108.500 > volumetria esistente

PRODUTTIVO/COMMERCIALE

PIANI ATTUATIVI PREVISTI DAL P.R.G. VIGENTE E ATTUATI denominazione SLP mq. dati tabella PRG note

zona D2 PL 7 33.608 mc. 110.907 con presenza di residenza zona D4 PL 8 9.750

commerciale grande zona D5 PL 9 33.600 distribuzione PP 1 Area Centrale 2.111 commerciale

totale 79.069

PREVISIONI CHE NON HANNO AVUTO CORSO

SLP mq.

zona D3 PIP 1 10.150 zona D4 PL 10 4.400

totale 14.550

totale previsioni P.R.G. 93.619

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7. LO SVILUPPO DELLA CONURBAZIONE – CARATTERISTICHE

Come tutto il sud-est milanese, il territorio di Pantigliate è stato interessato negli ultimi decenni da una dinamica urbana di crescita, come si evince dai dati di sviluppo della popolazione e delle attività insediate (vedi capitoli Dati demografici e Domanda di abitazione)

La dinamica demografica è stata vivace nell’ultimo trentennio e ha interessato Pantigliate come quasi tutti i Comuni del Sud-Est Milano.

Ha avuto atto un processo di mobilità della popolazione dal nucleo centrale metropolitano verso il sud-est milanese e a livello locale dai principali centri ai comuni di dimensioni inferiori.

Hanno costituito fattori di attrazione :

- la disponibilità del suolo e di residenze a costi relativamente contenuti;

- la buona dotazione di servizi a livello locale;

- la buona accessibilità alla città di Milano.

Lungo la Paullese lo sviluppo dei nuclei non ha portato (al contrario di quanto accaduto lungo l’asta dell’Emilia) alla saldatura dei centri, che presentano tuttora una chiara riconoscibilità e sono contornati dal paesaggio agrario.

La notevole estensione di spazio aperto, riservato alla funzione agricola, rappresenta un forte elemento di caratterizzazione, che deve essere conservato.

Può essere interessante confrontare lo sviluppo del Comune con quello dell’intera area del Sud-est cui appartiene, facendo riferimento ad alcuni dati elaborati in sede di studi per l’adeguamento del PTCP (la Provincia ha istituito nove tavoli interistituzionali di confronto con le Amministrazioni interessate, fra cui il Sud-est Milano): la crescita della popolazione nell’area nel periodo 2001-2005 è stata pari a + 14,74 % , superiore alla media Provinciale che si attesta a + 10,91%.

La crescita per il medesimo arco temporale in Pantigliate è invece pari a + 9,18%, attestandosi su valori appena inferiori alla media provinciale.

Il Sud-est copre il 9% della superficie territoriale della Provincia e ha una popolazione pari al 4% di quella dell’intera Provincia.

Il territorio del sud-est compreso nei Parchi è di 120,83 kmq, pari al 67,2 % dell’intera superficie territoriale.

Il territorio di Pantigliate ha una superficie di ha 5,76 e le aree comprese nella perimetrazione del Parco Agricolo Sud Milano sono pari al 74,02 % della sua superficie.

La configurazione dell’insediamento si presenta oggi come un unico e compatto nucleo abitativo, radicato a sud all’asta di viabilità delle due Paullesi, contornato da un sistema di cascine storiche di rilevanza ambientale, retaggio dell’origine storica del territorio a configurazione agricola.

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Lo sviluppo dell’aggregato, che nei periodi precedenti si era attestato su una crescita graduale e fisiologica (vedi p.3 Analisi storica e p.4 Dati demografici) si è manifestato prepotentemente a partire dagli anni ‘50/’60 del secolo scorso ed è poi proseguito costante negli anni ottanta e in parte negli anni novanta, per continuare ancora la sua crescita anche se con minore intensità.

Si è operato il confronto tra la cartografia disponibile in serie storica, mappe dei catasti sette- ottocenteschi (vedi p.3 Analisi storica) e cartografia dell’Istituto Geografico Militare, rilievi IGM alle soglie storiche del 1988, del 1914, 1924 e 1937 e cartografia regionale C.T.R. al 1981 e 1994 (vedi tav. 8).

Dall’analisi si evidenziano in modo molto chiaro le fasi successive:

- il lento fisiologico sviluppo del tessuto urbanizzato, nucleo storico e cascine, legato prevalentemente alle attività agricole;

- il nascere di un insediamento sulla Paullese nei primi decenni del ‘900 (Serenissima);

- lo sviluppo successivo di un’urbanizzazione legata all’asse viabilistico radio centrico di collegamento con Milano, che ha portato allo sviluppo del tessuto urbano a partire da tale asse, fino al congiungimento con il nucleo storico principale, a sua volta espansosi in quella direzione.

A partire dalla metà del secolo scorso si erano caratterizzati due insediamenti distinti, quello a nord di espansione del nucleo storico, sviluppatosi attorno alla piazza con chiesa e municipio e quello nuovo appoggiato alla Paullese: ne è testimonianza la presenza delle due chiese, la parrocchiale di S. Margherita nella piazza storica e la chiesa con annesso oratorio nella parte sud di Pantigliate, a Serenissima.

Con lo sviluppo residenziale recente nei territori limitrofi a sud ovest, in località Bettolino di , si è creato un sistema unico di conurbazione continua, di forma pressocchè triangolare, ancorato a sud agli assi di mobilità costituiti dalla vecchia e dalla nuova Paullese in corso di potenziamento e trasformazione e culminante a nord col nucleo storico di Pantigliate.

Il progetto del prolungamento della linea M3 della metropolitana, e la previsione di una stazione adiacente all’abitato di Pantigliate, costituirà nel prossimo futuro un ulteriore fattore di pressione allo sviluppo insediativo.

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C.T.R. 1981

C.T.R. 1994

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7.1 ANALISI DEL TESSUTO URBANO

Il tessuto urbano di Pantigliate, pur avendo avuto un’origine essenzialmente agricola ed essendosi sviluppato in due aggregati distinti, l’uno mediante una crescita progressiva attorno al nucleo storico e l’altro con la formazione di un nuovo insediamento gravitante sulla Paullese, poi arrivati a congiungersi, presenta una distribuzione delle funzioni abbastanza netta.

La parte mediana, da nord a sud, è quasi totalmente residenziale, innervata da un’ottima dotazione di servizi e dall’asse di via Risorgimento, in parte porticato e caratterizzato dalla presenza della piccola rete distributiva commerciale, con esercizi di vicinato al piano terra.

Gli insediamenti produttivi e quelli commerciali della grande e media distribuzione sono localizzati in zone che la strumentazione urbanistica che si è susseguita ha riservato per le aree destinate alle attività economiche e risultano ben compattati nell’ambito di quattro zone, a nord-ovest tra le vie Di Vittorio e dell’Artigianato, nella fascia est a lato della provinciale SP 182 via De Gasperi, parte nord e parte sud, e nella porzione di area all’estremo sud, compresa tra i due assi viabilistici delle Paullesi.

I contatti con le zone residenziali sono scarsi, fatta eccezione per un tratto della via F.lli Cervi.

Fuori da queste zone vi è solo la presenza di qualche edificio isolato, di cui uno dismesso adiacente al nucleo storico e di cui è già prevista la trasformazione all’interno del Piano di Recupero di Interesse Pubblico denominato PRRIP1.

Nella tav. 9 – stato di fatto del sistema insediativo: funzioni e tipologie residenziali – sono state evidenziate le diverse funzioni presenti sul territorio e per la residenza sono state individuate una serie di categorie tipologiche per la identificazione del tessuto urbano:

1 rada – mono e bifamiliare

2 a schiera

3 edificazione di memoria storica

4 edifici 2/3/4 piani in tessuto fortemente disomogeneo

5 aperta in linea o a torre

oltre a queste, l’edilizia rurale, quasi interamente di memoria storica e di interesse paesistico.

Su alcuni fronti, in particolare quello a nord, il sistema urbano è scarsamente integrato al sistema agricolo: il fronte urbano presenta discontinuità, presenza di accessori e superfetazioni e non dialoga correttamente con lo spazio aperto; lo skyline che si percepisce è di valore molto scarso (vedi foto).

La connessione dell’edificato con i grandi sistemi ambientali e con i parchi urbani e la qualificazione dei margini urbani è un obiettivo del piano e costituisce un tema da sviluppare nel concreto, alla scala adeguata, attraverso un ridisegno di qualità dei margini dell’edificato.

Devono essere rispettati i rapporti, anche percettivi e visuali, con il contesto del paesaggio.

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Skyline dell’aggregato urbano dal comparto agricolo a nord

Il collegamento tra i due sistemi, quello urbano e quello ambientale è scarsamente integrato; in molti casi il collegamento è puramente viabilistico.

Si intende reinterpretare il rapporto tra i due sistemi anche tramite collegamenti ciclo- pedonali tra il tessuto urbano e la trama agricola, per la fruizione del paesaggio.

7.2 TESSUTO STORICO E DI MEMORIA STORICA

Il “Sistema Paesistico Ambientale” indicato dal PTCP vigente (cfr.tav. 3/h) e confermato nel PTCP adeguato alla L.R.12/05 e adottato (cfr. tav.2), individua la presenza dei seguenti ambiti ed elementi di interesse storico-paesaggistico presenti nel territorio comunale:

- centri storici e nuclei di antica formazione (art. 36 delle NdA) con indicazione di: - architettura religiosa (art. 39 delle NdA); - architettura civile residenziale (art. 39 delle NdA); - architettura civile non residenziale (art. 39 delle NdA); in relazione al nucleo originario di Pantigliate;

- insediamenti rurali di interesse storico (art. 38 delle NdA) con l’indicazione delle cascine Nuova, Crocina, Roverbella e Cassinazza e di rilevanza paesistica (art. 39 delle NdA) per le cascine Nuova, Roverbella e Cassinazza.

- percorsi di interesse paesistico (art. 40 delle NdA);

L’obiettivo di Piano, coerente con gli indirizzi del PTCP e del PTR, è quello della tutela e valorizzazione degli insediamenti storici e di memoria storica nel quadro della strategia di tutela paesaggistica complessiva del Documento di Piano.

Si intendono valori prioritari la conservazione delle caratteristiche storiche e architettoniche, il mantenimento del paesaggio urbano, il rispetto di specifiche connotazioni identitarie, la tutela del reticolo viario di memoria storica e la conservazione dei caratteri di tipicità architettonica, come materiali, componenti edilizi, colori.

Nell’ambito del Documento di Piano e del Piano delle Regole si sono individuati:

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- gli edifici e i complessi soggetti a tutela ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs 42/04 e s.m.i. individuati nella tav. 5 del Documento di Piano “Repertorio dei vincoli” e nella tav. 1R del Piano delle Regole;

- edifici meritevoli di tutela sulla base delle risultanze dell’analisi storica e soggetti ad intervento di restauro;

- gli edifici classificati come soggetti a risanamento conservativo, in quanto significativi dal punto di vista della memoria storica, testimoniali cioè della formazione del nucleo;

- spazi pubblici con struttura formale unitaria e riconoscibile, di derivazione storica, come la piazza comunale;

- tratti viari che conservano l’andamento dei percorsi storici che hanno determinato l’impianto originario del tessuto storico e lungo i quali è prescritto il mantenimento degli allineamenti dell’edificato, anche al fine di assicurare la permanenza, la continuità e la leggibilità del tracciato medesimo.

tutti individuati nella tav.9 del Documento di Piano e nelle tavv. 1R, 2R e 3R del Piano delle Regole.

I N.A.F.

Si definisce N.A.F. Nucleo di Antica Formazione, il tessuto consolidato che costituisce la componente originaria dell’insediamento urbano.

Il PTCP vigente indica nel territorio di Pantigliate come “nuclei di antica formazione” (art. 36 NdA) l’area del centro originario, formatosi attorno alla piazza Comunale; tale perimetrazione, la cui trasposizione sulla cartografia di Piano a scala più ravvicinata, presenta una serie di imprecisioni di confine, non comprende aree già oggetto di vincolo, come il giardino storico di Villa Mora (facente parte del complesso vincolato ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 42/04 con apposito Decreto regionale in data 25/06/07) e altre aree connesse all’edificazione di memoria storica.

Sulla base dell’analisi della situazione di fatto, dell’analisi storica e del confronto con la cartografia storica (cfr. Relazione del Documento di Piano cap. 3 “Analisi storica del territorio” e tav. 6 del medesimo DdP, oltre alle risultanze delle tav. 7 - catasto Teresiano 1721, e tav.8 - cartografia storica IGM alle varie levate), si propone pertanto una perimetrazione del NAF 1, modificata rispetto a quella del PTCP, che pare considerare, come il PTR, unicamente la cartografia IGM di prima levata al 1888. Sono esclusi rispetto al PTCP:

- alcuni fabbricati di recente edificazione con caratteristiche di disomogeneità - - immobili di recente edificazione su via D’Annunzio sulle cui aree non risulta comunque alcuna edificazione storica (vedi anche confronto con le cartografie IGM alle soglie 1888, 1914 e 1924) .

Vengono invece incluse nel NAF 1 aree non comprese nella perimetrazione del PTCP, ma oggetto di vincolo specifico, come parte del già nominato complesso di “villa Mora”, in particolare le aree che ne costituiscono il giardino storico e le aree ove era l’antica “peschiera”.

Vengono inclusi anche altri immobili meritevoli di tutela e le aree retrostanti la cortina nord della piazza e funzionali al suo recupero (aree tutte già incluse nel piano di recupero di iniziativa pubblica PRRIP 1 vigente). ______94 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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Si ritiene inoltre di individuare nell’ambito del PGT un secondo N.A.F. nella zona sud, a ridosso dell’asse originario della Paullese, comprendendovi l’aggregato di “Serenissima”, formatosi agli inizi del secolo XX e che presenta in alcune sue parti, caratteristiche morfologiche e tipologiche di memoria storica.

Le aree di Serenissima erano già state classificate come “zone B1 nuclei di antica formazione” nel Piano Regolatore 1993, che aveva assoggettato buona parte della zona proposta per il NAF 2, a Piani di Recupero di Iniziativa Pubblica, pianificazione attuativa che non ha mai avuto corso.

Si sono individuati gli edifici e i complessi edificati testimoniali della formazione storica del nucleo, che si intendono assoggettare al mantenimento delle caratteristiche morfologiche e degli allineamenti originari.

La viabilità interna, in particolare le vie Turati, Matteotti e Battisti, costituiscono spazi pubblici riconoscibili di derivazione storica.

GLI INSEDIAMENTI RURALI DI INTERESSE STORICO E PAESAGGISTICO

Gli insediamenti rurali esistenti costituiti da complessi edilizi di antica formazione meritevoli di tutela sono i seguenti: cascina Roverbella, cascina Nuova e cascina Crocina.

Per la cascina Cassinazza, già oggetto di pianificazione esecutiva, Piano di Recupero vigente, si rinvia a tale strumento. Per i confronti con l’edificazione storica della Cassinazza, vedi tav. L al capitolo 3 “Analisi storica” della presente Relazione.

La tav. 23 del Documento di Piano analizza i rapporti delle edificazioni presenti con le edificazioni alle soglie storiche documentate (catasto Teresiano 1721e catasto Lombardo Veneto 1866-87). Tutte gli insediamenti rurali sopra menzionati sono classificati come “insediamenti rurali di interesse paesistico” nel PTC del Parco Agricolo Sud Milano e soggetti alla Normativa del PTC medesimo (art.39).

Per quanto le connotazioni del sistema delle antiche cascine e le sue caratteristiche, cfr. il seguente p. 8.4. Esse costituiscono la testimonianza architettonica dell’organizzazione storica delle attività agricole sul territorio.

L’obiettivo è quello della valorizzazione e del recupero delle strutture insediative e produttive qualificanti il paesaggio agrario. A tal fine, nell’ambito dell’attribuzione delle classi di sensibilità paesistica, a tali insediamenti è stata assegnata la “classe 5”, quella più elevata (cfr. tav.14 del Documento di Piano).

Il Piano delle Regole attraverso le Norme Tecniche di Attuazione ne disciplina la tutela.

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7. 3 CONFINI AMMINISTRATIVI

Il confine amministrativo del territorio comunale con quello del Comune di Mediglia presenta qualche anomalia lungo la via Oberdan. Storicamente il confine correva lungo un canale adacquatore tra appezzamenti agricoli, come è riscontrabile dall’esame delle mappe settecentesche.

Il processo di urbanizzazione dell’area e la formazione del reticolo della viabilità, nel caso di specie la via Oberdan, hanno rettificato certi andamenti originari.

Oggi si riscontra sulle mappe catastali, vedi F. 5 relativo al Comune di Pantigliate, che il confine amministrativo taglia il tessuto urbanizzato, secando addirittura un fabbricato che risulta in parte entro i confini di Mediglia e in parte (F.5 mapp. 615 e 409 il terreno di ______96 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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pertinenza) in territorio di Pantigliate; per altri edifici ricadenti in Mediglia parte delle aree di pertinenza risultano in Pantigliate. Il confine riportato sulle restituzioni aereofotogrammetriche ricade invece sulla mezzeria della via Oberdan.

Nella cartografia di Piano si riporta la linea di confine desunta dalle risultanze catastali (ancorchè non probatorie) in quanto essa è già stata utilizzata negli elaborati del PGT del Comune di Mediglia, in attesa della maturazione di accordi tra i due Comuni per eventuali rettifiche di confine.

8. IL TERRITORIO LIBERO

8.1 CARATTERISTICHE STRUTTURALI E PAESAGGISTICHE

Lo spazio aperto, in prevalenza agricolo, rappresenta un elemento caratterizzante il territorio con un sistema idrico superficiale ben strutturato da una fitta rete di corsi d’acqua minori, che qualificano il territorio sia dal punto di vista paesaggistico, che da quello delle pratiche agricole.

L’area del sud-est milanese in cui si trova Pantigliate è contornata da presenze forti di corsi d’acqua, costituite dal fiume Lambro ad ovest, dal canale Muzza e dal colatore Addetta ad est, dal Naviglio Martesana a nord, tutti esterni al territorio comunale.

Il territorio di Pantigliate rientra nella Unità paesistico territoriale denominata dal PTCP come “media pianura irrigua e dei fontanili”.

Il Piano Territoriale Regionale, PTR, contenente il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) redatto ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D.L. n.42/04 e s.m.i.), che ha acquisito efficacia dal 17 febbraio 2010, individua il territorio di Pantigliate (vedi tav. 1) come: - appartenente all’ambito geografico n. 20 del Milanese

- appartenente alla fascia della bassa pianura,

- appartenente al paesaggio della pianura cerealicola (tav. A)

Nella tav. C - Istituzioni per la tutela della natura – del PTR, il territorio è classificato fra quelli interessati da un “parco regionale istituito, con PTCP vigente” (il Parco Agricolo Sud Milano) e vi sono indicate una riserva naturale (n. 34) Riserva naturale della Muzzetta e il S.I.C. Sito di Importanza Comunitaria (n. 91) “Sorgenti della Muzzetta”.

La “fascia delle risorgive”, cui appartiene il territorio di Pantigliate, si origina nell’area di passaggio tra l’alta e la bassa pianura, dove le acque di falda raggiungono spontaneamente la superficie: è un terreno formato da strati di materiali leggeri (sabbia e argilla) che, nel corso dei millenari processi di formazione della pianura padana, i fiumi hanno depositato nella cosiddetta bassa pianura, rendendo il terreno più impermeabile.

L’acqua penetra nel sottosuolo nell’alta pianura - la zona ove sono stati depositati materiali più pesanti (ciottoli e sassi) - e quindi nel suolo permeabile, e va a formare una falda acquifera che scorre verso la bassa pianura ove, incontrando strati di argilla impermeabile, ritorna in superficie.

Qui si erano infatti formate distese palustri presenti fino all’età medievale quando, a partire dal secolo XI, grandi lavori di bonifica e di regimentazione delle acque condotti dalle comunità monastiche, fecero fiorire un’economia agricola tra le più fiorenti in Europa.

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I monaci Cistercensi di Chiaravalle e gli Umiliati di Viboldone misero infatti mano a una grandiosa opera di bonifica dei terreni paludosi e malsani, trasformandoli in terre feconde.

A loro va il merito di aver saputo costruire un sistema di captazione e incanalamento delle acque sotterranee per l’uso agricolo, poi sviluppato nei secoli successivi, attraverso scuole di tecnica idraulica, da cui attinse anche Leonardo da Vinci: da queste tecniche è stata modellata la geografia dei luoghi che è pervenuta fino a noi, e che abbiamo il dovere di tutelare.

Lo sfruttamento della risorsa costituita dalle acque che scorrono in falda, in sottosuolo e affioranti, ha contribuito a definire la storia e il paesaggio di queste terre.

La redazione della carta della sensibilità del paesaggio (vedi tav. 14 ) non costituisce solo una catalogazione di beni da tutelare, ma definisce il quadro di riferimento e di indirizzo per orientare i progetti di trasformazione territoriale.

La fase di valutazione della sensibilità del paesaggio è tesa a coglierne le potenzialità di sviluppo, orientate al corretto impiego produttivo e alla fruizione pubblica degli spazi agrari e delle presenze storico-architettoniche che vi si trovano.

Il paesaggio agrario presenta una componente antropica costituita dagli insediamenti rurali storici e dai manufatti della storia agraria, ben presenti sul territorio di Pantigliate, e da una componente morfologica, prodotta dalle pratiche agrarie, quali trame campestri, dotazioni arboree (filari), rete irrigua e una componente naturale costituita dalle aree boschive e dal sistema delle acque sorgive.

8.2 IL SISTEMA DELLE ACQUE SUPERFICIALI

8.2.1 I FONTANILI

Elementi caratteristici del paesaggio della bassa pianura irrigua sono i fontanili. Per la raccolta delle acque di fuoruscita spontanea vennero scavati dei bacini, chiamati “testa di fontanile”, nei quali furono inseriti dei tubi in ferro del diametro di 10/12 centimetri, per una profondità di 10/12 metri o più.

L’acqua in uscita dai tubi forma delle polle o “occhi di fonte”, un bacino che viene convogliato in un canale detto “asta di fontanile” che la rende disponibile per l’irrigazione.

Gli elementi che caratterizzano la zona sono le numerose teste e aste di fontanili che formano un fitto reticolo idrografico con andamento prevalentemente nord-sud.

Molti fontanili sono recentemente scomparsi a causa di una serie di fenomeni concomitanti, quali l’abbassamento della falda acquifera e la scarsa manutenzione e/o l’abbandono di molte teste di fontanile a seguito di cambiamenti nelle pratiche agricole.

Fino a qualche decennio fa (anni ’70 del secolo scorso) nella zona erano ancora in essere le marcite, memoria dello storico paesaggio che perdurava da secoli (vedi mappe del catasto teresiano – tav. 7).

8. 2.2 LE MARCITE

Le marcite costituiscono una tra le più importanti opere di ingegneria rurale; esse hanno avuto il massimo sviluppo nei secoli XVIII e XIX, con la costruzione di opere idrauliche di

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collegamento tra terreni di cui venivano utilizzate le pendenze, che venivano mantenute e/o costruite su piani particolari tra loro collegati.

La disponibilità di acqua continua e con una temperatura costante sia in inverno che in estate ha portato allo sviluppo di un particolare tipo di coltura: le “marcite”.

Quella delle “marcite” è stata infatti una coltura tipica della zona del sud Milano, resa possibile dalla presenza dei fontanili, le cui acque sotterranee si mantengono ad una temperatura costante di circa 8/10 gradi centigradi lungo tutto il corso dell’anno.

L’acqua, immessa nel canale irrigatore di testa della marcita stessa, alimenta i canali adacquatori, disposti a pettine, perpendicolarmente al canale di testa.

Questa coltura richiede una sistemazione del terreno molto accurata, in modo che l’acqua immessa nei campi scorra sotto forma di un velo continuo: i prati, realizzati sapientemente in leggera pendenza, risultano così coperti da un velo d’acqua che scorre su tutta la loro superficie e si scarica sulle ali del prato stesso per confluire poi, tramite i canali di scolo, nell’adacquatore della marcita più a valle.

La cura sapiente dei livelli del terreno e una perfetta manutenzione del sistema, consentivano di realizzare una produzione eccezionale, mediante 7 o 8 sfalci di erba da foraggio nel corso dell’anno, mediante lo sfruttamento dell’effetto termoregolatore dell’acqua di risorgiva, più calda del terreno in inverno e più fresca di questo in estate.

Il cambiamento dell’organizzazione colturale delle aziende agricole e la sempre maggior meccanizzazione hanno reso la marcita, che richiede una costante e gravosa manutenzione manuale, un ordinamento colturale scarsamente remunerativo, portando al suo progressivo abbandono. In territorio di Pantigliate non sono più presenti da tempo prati marcitori.

I fontanili hanno così perso parte della loro funzione e molti di essi sono stati abbandonati, o non sono oggetto di costante manutenzione, come si riscontra anche nel territorio di Pantigliate.

La funzione di fontanili, al di là delle pratiche agricole, è anche quella di garantire ecosistemi particolari dal punto di vista naturalistico: essi costituiscono pertanto un patrimonio storico- ambientale che deve essere salvaguardato.

8. 2.3 LE ROGGE

A completamento della rete irrigua, alla rete dei fontanili si sovrappone un articolato sistema di rogge e canalizzazioni minori che prendono origine dagli adduttori principali, costituiti da corsi d’acqua naturali o artificiali: le opere presenti nel territorio comunale fanno parte del “bacino irriguo” del Naviglio Martesana, che attinge l’acqua dal fiume Adda.

La distribuzione dell’acqua ai singoli utenti avviene attraverso i Consorzi di bonifica ed irrigazione che gestiscono le reti degli adduttori principali. I sistemi di distribuzione dell’acqua sono: “a turno” quando ogni utente ha un intervallo prestabilito di giorni e per una durata anch’essa prestabilita (orari di consegna dell’acqua stabiliti in base all’estensione delle superfici da irrigare e al tipo di coltura) e “a bocca tassata” quando è prevista la fornitura di una determinata quantità di acqua in maniera continua, lasciando agli utenti la facoltà di usare l’acqua secondo orari liberi, anche con portata elevata.

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I sistemi di irrigazione utilizzati sono a “scorrimento”, il più diffuso nelle aree del Parco Sud, e ad “aspersione”.

FATTORI DI CRITICITÀ: mediamente gli agricoltori lamentano oggi una riduzione della disponibilità di acqua pari al 20%. Ciò va imputato in parte alle avverse condizioni climatiche degli ultimi anni, in parte alla presenza di infrastrutture che hanno influito negativamente sulla falda e che deviando i corsi d’acqua spesso compromettono l’irrigazione di ampie zone e in parte alla scarsa manutenzione dei canali da parte sia dei Consorzi di bonifica che degli stessi agricoltori, che generano perdite di acqua anche ingenti.

Il SIAS, Sistema Informativo Acque Superficiali, messo a punto dalla Provincia di Milano (database SITPAS informazioni sulla qualità dell’acqua ai sensi D.L. 15/99 su monitoraggio della Provincia) indica per il territorio di Pantigliate una classificazione di qualità “sufficiente” per l’acqua irrigua.

8.2.4 L’ATTIVITA’ AGRICOLA

La presenza di una fitta maglia agricola produttiva, storicamente consolidata, fa parte dei valori ambientali dell’area del Parco, che sono quelli caratteristici della pianura irrigua milanese.

L’agricoltura milanese è l’erede vitale di una tradizione secolare e contribuisce a rendere vivibile Milano e la sua area metropolitana.

L’agricoltura che si è sviluppata nel tempo nella pianura irrigua è caratterizzata da strutture atte a garantire alti livelli produttivi dovuti prevalentemente alle preziose risorse idriche presenti. L’irrigazione come fattore produttivo è testimoniata dalle imponenti opere idrauliche che sono state realizzate e che hanno garantito nel tempo passato una specializzazione delle produzioni agricole stesse; manufatti idraulici storici (evidenziati nella tav. 12) sono frequenti nel territorio comunale.

Il territorio è caratterizzato da una fitta rete di canali che attraverso il prelievo di acqua dai fiumi o sfruttando l’affioramento naturale delle acque di falda, ha consentito una capillare distribuzione dell’acqua su tutto il territorio. Il reticolo svolge una duplice funzione, quella di irrigazione dei terreni e quella di scolo delle acque in eccesso.

Il sistema agricolo presenta oggi una serie di criticità dovute:

- al deterioramento progressivo delle linee d’acqua;

- alla presenza di grandi infrastrutture;

- alla notevole discontinuità esistente delle aree verdi e agricole per la presenza di infrastrutture e urbanizzato;

- alla perdita delle caratteristiche di ruralità della Provincia di Milano, ai fini della programmazione dei finanziamenti dell’Unione Europea.

La competitività richiede l’innovazione nei vari settori, dalla produzione cerealicola, all’agriturismo, all’agricoltura biologica; il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 potrebbe essere uno strumento valido per le aziende agricole. Nel quinquennio 2000-2005 in Provincia di Milano sono stati erogati finanziamenti e premi per un totale di 48 milioni di euro.

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E’ necessaria l’applicazione delle scelte colturali e agrotecniche proprie di un’agricoltura integrata nell’ambito di una visione economica dell’impresa e della sostenibilità ambientale.

L’incentivazione dell’agricoltura biologica potrebbe costituire un obiettivo; si tratta di un metodo di coltivazione disciplinato dal Regolamento CEE n. 2092/91 valido in tutta la Comunità Europea e attuato in ogni paese membro attraverso leggi nazionali. “L’agricoltura biologica riduce drasticamente l’impiego di input esterni attraverso l’esclusione di fertilizzanti, pesticidi e medicinali chimici di sintesi. Al contrario utilizza la forza delle leggi naturali per aumentare la resa e la resistenza alle malattie” (definizione dell’IFOAM Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Organica).

I motivi ispiratori dell’agricoltura biologica riguardano molteplici aspetti:

- l’ambiente: mediante la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto degli equilibri naturali riduzione dell’inquinamento apportato da sostanze chimiche normalmente utilizzate dall’agricoltura convenzionale

- la salute: salvaguardia della salute degli operatori agricoli eliminazione di residui di sostanze tossiche negli alimenti miglioramento delle caratteristiche nutrizionali e organolettiche dei prodotti coltivati (riduzione dei nitrati, maggior apporto vitaminico, maggior contenuto di sostanza secca)

- l’etica: valorizzazione del benessere psicofisico dell’uomo attraverso l’utilizzo di sostanze naturali.

Nel territorio sono presenti 4 Aziende agricole, di cui nessuna pratica allevamento.

Dalla presenza di attività produttive agricole sane, in piena attività, discende la salvaguardia e la conservazione dell’ambiente che ci è stato tramandato e che caratterizza il territorio.

8. 3 IL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA (S.I.C.)

Il territorio di Pantigliate è in piccola parte, all’estremo nord-est, interessato dalle aree facenti parte del Sito di Importanza Comunitaria S.I.C. denominato “IT2050009 Sorgenti della Muzzetta”.

E’ stato quindi necessario procedere, prima dell’adozione del PGT, secondo quanto stabilito dalla DGR n. 7/14106 in data 8/08/03 e s.m.i., nonché della L.R. n.7 in data 5/02/10, alla valutazione d’incidenza dello strumento urbanistico generale sul Sito.

La Provincia di Milano, Ente competente per la Valutazione di Incidenza, ha espresso, ai sensi dell’art.5 del D.P.R. 357/97 e s.m.i., “Valutazione di Incidenza positiva, ovvero assenza di possibilità di arrecare una significativa incidenza negativa, del Piano di Governo del Territorio del Comune di Pantigliate, a condizione che siano rispettate” una serie di prescrizioni.

Tale valutazione è stata deliberata dalla Giunta Provinciale con atto n. 82 in data 20 marzo 2012 avente per oggetto: “Comune di Pantigliate. Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.) del Piano di Governo del Territorio ai sensi dell’art. 25bis della L.R.86/83.”

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Per l’adeguamento del progetto di PGT alle prescrizioni contenute nella deliberazione citata, si rimanda al punto 2. La pianificazione sovraordinata, 2.6.

I S.I.C. con le ZPS costituiscono la Rete ecologica europea, istituita con la Direttiva Habitat (92/42/CEE) e denominata Rete Natura 2000. Si tratta di un complesso si siti caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animale che vegetali, di interesse comunitario, la cui funzione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine delle biodiversità presenti nel continente europeo.

Nell’ambito del Piano di Gestione "Sorgenti della Muzzetta" approvato nel 2010, vengono descritti i confini del SIC e al p. 2.11 si puntualizza che l’area interessata dal Sito si trova "nei Comuni di Rodano e Settala e solo in minima parte Pantigliate"

Nel suddetto piano (pag. 19) si legge: " da segnalare è la bassa rappresentatività in termini quantitativi del tratto comunale di Pantigliate che, pur rientrando nei confini del Sito, riveste una rilevanza contenuta".

L’area del SIC che ricade in territorio di Pantigliate ha una superficie di 49.560 metri quadrati.

Il Piano intende salvaguardare e tutelare al meglio questa area di modeste dimensioni che introduce al Sito ben più ampio. L’insediamento più vicino all’area del S.I.C. è quello rurale storico della Cascina Crocina, la cui strada di accesso porta ai limiti dell’area medesima.

A partire dal 1983 con la L.R. 86/83 era stato istituito il vincolo di riserva Naturale delle Sorgenti della Muzzetta, che ricade prevalentemente nei territori dei vicini Comuni di Rodano e di Settala: una modestissima porzione di area, l’estremo lembo a sud, in parte coincidente con il S.I.C. che verrà istituito negli anni successivi, ricade nel territorio di Pantigliate.

La riserva è costituita da un territorio di circa 90 ettari, di cui 22,2 costituiscono il cuore della Riserva e circa 68 la fascia di rispetto: le “Sorgenti della Muzzetta” costituiscono un biotopo in cui la natura, libera da interventi antropici, ha potuto instaurare l’equilibrio naturale delle specie che ospita.

Zone di pregio naturalistico come i fontanili, i boschetti naturali, le radure e altri ambienti suggestivi, rappresentano un ambiente distintivo del paesaggio lombardo della fascia delle risorgive, che rimane ancora in buona parte incontaminato.

Le “sorgenti” sono costituite da 7 fontanili: Molino, Vallazze e Regelada nella parte interna e Busca, Nuovo, Boscana e Schenone nella parte più esterna.

Per quanto riguarda le specie vegetali ne sono state censite 312, di cui alcune rare.

Nelle acque dei fontanili si trovano ancora: il crescione, la veronica d’acqua, l’erba gamberaia, la peste d’acqua.

Nel Sito di importanza comunitaria della Muzzetta, dove l’acqua ristagna e il fondo è fangoso si trovano varie specie di giunco, la canna di palude, la mazza sorda; la superficie dell’acqua è spesso ricoperta dalla lenticchia d’acqua dal caratteristico colore verde chiaro.

Sulle ripe dei canali si possono trovare l’iris giallo o giaggiolo e la rara orchidea palustre. Zona particolarmente ricca di specie vegetali e animali nelle aree limitrofe al territorio di Pantigliate è quella del fontanile Rile.

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8.3.1 LA FAUNA

Nella Riserva è stata censita la presenza di 90 specie di uccelli, di cui 30 nidificano in loco. Nell’ambito di questa rilevante presenza di uccelli, fra gli altri: picchio rosso maggiore, usignolo, cuculo, gallinelle d’acqua, fagiani, airone cinerino, garzette, germani reali, gheppio, martin pescatore, pettirosso, scricciolo, tuffetto.

Tra l’avifauna notturna si riscontrano: civette, allocchi,gufi.

Dove è abbondante la presenza d’acqua si trovano anfibi, non solo rane e rospi, ma anche tritoni e insetti come farfalle e libellule e larve del raro tricottero.

8.3.2 IL PATRIMONIO ARBOREO

Il patrimonio arboreo della zona è costituito in prevalenza da faggi, querce (di cui esistono esemplari di rilievo in territorio di Pantigliate alla cascina Roverbella), olmi, carpini, pioppi, ontano nero, pioppo bianco, noccioli, salici, roverelle, farnie.

Risulta evidente che le aree in territorio di Pantigliate che si trovano in continuità naturale con quelle del Sito, necessitano di una salvaguardia particolare, tesa a non mutare le condizioni di equilibrio che hanno consentito e consentono ancora oggi la sopravvivenza di una flora e di una fauna così ricche.

8. 4 IL SISTEMA DELLE ANTICHE CASCINE

La cascina lombarda, è tradizionalmente costituita da elementi che corrispondono alle attività essenziali dell’azienda: la casa padronale, le abitazioni dei salariati, le stalle con portici e i magazzini.

Spesso erano presenti le officine in cui lavoravano fabbri e falegnami, la ghiacciaia per la conservazione dei cibi e il mulino, utilizzato soprattutto per pilare il riso. Questi fabbricati erano disposti attorno alla “corte”, uno spazio quadrangolare chiuso, che fungeva da aia, pavimentata con pendenze per un buon deflusso dell’acqua piovana, ove venivano fatti essiccare al sole i cerali.

La casa padronale era spesso dotata di portico, loggia e giardino privato sul retro e in alcuni casi di una piccola chiesa (vedi la presenza dell’oratorio di S. Zenone alla cascina Roverbella citata nell’Analisi storica di cui al p.3 e visualizzabile nella tav.6).

Le case dei contadini erano di forma stretta e allungata, su due piani: la tipologia di alloggi era costante, e dava luogo a prospetti caratterizzati dall’alternarsi al piano terra di una porta e una finestra; l’alloggio era dotato di un’ampia cucina dotata di camino e al piano superiore una o due stanze da letto. I servizi igienici erano in comune, nella corte.

Le stalle erano a due livelli: il ricovero degli animali e un portico per il ricovero degli attrezzi, al piano superiore il fienile per lo stoccaggio dei foraggi per l’inverno.

Si trattava cioè di un insediamento edilizio articolato, che era funzionale alle esigenze sia di produzione agricola che di residenza per i suoi abitanti. Si allegano schede relative agli insediamenti rurali di natura storica presenti nel territorio comunale, con l’indicazione grafica di raffronto della loro evoluzione storica e di una serie di perimetrazioni legate a normative di tutela (vedi legenda a pag.100).

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Il recupero dei beni architettonici ad un uso confacente alla loro origine rappresenta una grande opportunità per il Comune e per il Parco Agricolo Sud Milano.

Il sistema delle cascine deve essere tutelato nella integrità delle sue caratteristiche intrinseche, mediante interventi attenti, di qualità, tesi al recupero della sua funzionalità e valorizzazione.

Le esigenze delle moderne aziende agricole non sempre sono compatibili con tali strutture, per l’utilizzo di macchine agricole di notevoli dimensioni e per la necessità di ampie strutture per lo stoccaggio della produzione.

Molti immobili concepiti per accogliere un numero elevato di salariati e stalle di vecchia concezione, si ritrovano quindi oggi vuoti e difficilmente convertibili ai nuovi utilizzi agricoli.

Si riscontra pertanto una pressione per un utilizzo residenziale di tali manufatti, esteso non solo al nucleo familiare dell’agricoltore, ma a residenza comune. Ciò implica notevoli rischi di criticità, sia legate ad incompatibilità tra le funzioni (rumore in orari incompatibili, lontananza dalla localizzazione dei principali servizi pubblici) che di inquinamento e snaturamento delle aree agricole interessate. Contrasta anche con l’opportunità, fatta propria dalla Provincia, di evitare insediamenti isolati. ______107 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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8. 5 LA CAVA

La cava denominata ATEg26 (Ambiti Territoriali Estrattivi) è presente nel limitrofo territorio di , in località cascina Fornace, al confine occidentale del territorio comunale: per tale area nel Piano Provinciale Cave approvato dalla Regione con deliberazione C.R. 16/05/06 n. VIII/166 è previsto l’ampliamento sul territorio di Pantigliate per un’area “estrattiva sotto falda” (vedi scheda sottostante pubblicata sul BURL 3° suppl. strord. al n.26 in data 30/06/06).

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PROBLEMATICHE ATTUALI

Una serie di problematiche relative alla presenza della cava ricadono già oggi, allo statu quo, sul territorio di Pantigliate, prima fra tutte la presenza della viabilità di accesso alla cava stessa.

Si è infatti in presenza di traffico pesante di attraversamento del territorio al confine occidentale, lungo la via delle Rimembranze (viabilità sorta come servizio alla cava che ha in seguito assunto caratteristiche di viabilità portante di accesso ai nuclei abitati, principalmente di Pantigliate, ma anche del recente insediamento del Bettolino di Mediglia).

Sarà quindi necessario esplorare congiuntamente ai Comuni limitrofi di Peschiera B. e di Mediglia eventuali possibilità di percorsi alternativi di accesso alla cava medesima.

L’espansione prevista interessa una vasta area agricola e le sue propaggini sono prossime alla parte nord-occidentale dell’abitato.

Le problematiche che emergono riguardano in primo luogo il periodo di attività della cava, in termini di movimentazione mezzi pesanti e soprattutto di compromissione del territorio in quello che avrebbe dovuto essere, coerentemente con le previsioni del PTCP, un importante corridoio ecologico, entro un ganglio primario della Rete Ecologica provinciale, compreso negli elementi di 1° livello della R.E.R.

Sarà necessario un attento controllo delle misure di mitigazione che dovranno essere previste in sede di convenzionamento ex art. 15 della L.R. 14/98 oltre che in sede di Progetto Attuativo di cui all’art. 14 comma 1 lett.”f” della medesima legge, al fine di garantire una fascia verde di mitigazione aggiuntiva allo scopo di salvaguardare la percezione visiva del territorio.

PROSPETTIVE FUTURE

Risulta altresì importante considerare fin d’ora la programmazione degli interventi necessari per la fase successiva, quella della dismissione dell’attività.

L’attività di cava è infatti costituita dal prelievo di materiali, sabbia e ghiaia, in aree in cui la falda freatica è molto superficiale e prossima al piano di campagna.

Quando l’estrazione, regolata dalle norme regionali, viene interrotta, i laghi di cava, che sono molto frequentati dalla fauna, in particolare dagli uccelli acquatici, possono essere trasformati in ambienti di grande interesse naturalistico e paesaggistico attraverso una serie di interventi di “rinaturalizzazione”.

Il tema è di grande interesse per evitare episodi di abbandono o di gestioni lesive della vegetazione naturale (es. laghetti di pesca sportiva). Al momento dell’abbandono di cava, spesso i corpi idrici che si presentano sono piuttosto profondi, con sponde molto inclinate e innaturali, rettilinee.

La riqualificazione deve prevedere la riprofilatura delle sponde, la riduzione della pendenza per consentire alla vegetazione palustre di insediarsi, e la modifica del profilo delle sponde.

Solo attraverso queste azioni di miglioramento ambientale, integrato da semplici interventi quali la realizzazione di siepi con specie autoctone nei pressi del bacino, con funzione di protezione dal disturbo antropico, potrà verificarsi la conservazione e/o l’incremento dell’avifauna acquatica.

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8. 6 AMBITI DI DEGRADO PAESISTICO ESISTENTI E POTENZIALI

Il PTCP adottato alla tav.3 conferma le indicazioni del PTCP vigente per il territorio di Pantigliate individuando le seguenti criticità: ambiti di degrado in essere:

a) “ambiti soggetti ad usi impropri” si tratta dell’area di un pozzo di monitoraggio del deposito sotterraneo di gas naturale in giacimento profondo, gestito da ENI-Stogit, per il quale si rimanda all’Elaborato di Rischio di Incidente Rilevante (ERIR). L’area circostante, entro la recinzione, deve essere mantenuta libera.

b) area di espansione cava prevista dal Piano Provinciale Cave approvato dalla Regione con deliberazione C.R. 16/05/06 n. VIII/166 (cfr. par. 8.5), per la quale il PGT - Normativa del Piano delle Regole art. 32.2 introduce l’obbligo di prevedere, nell’ambito della convenzione che il Comune andrà a stipulare, una serie di condizioni relative al riassetto ambientale da prevedersi al termine della coltivazione. Per le criticità riscontrate in relazione alla cava ATEg26 esistente nel limitrofo territorio di Peschiera B. cfr. p. 8.5

c) l’area della Cascina Cassinazza, allo stato attuale interessata dai ruderi della cascina stessa, è regolata da uno strumento di pianificazione attuativa vigente, Piano di Recupero, che ne disciplina la trasformazione (cfr. tav. 1R Piano delle Regole).

d) “altri siti contaminati”: il sito di via Risorgimento 46 è stato bonificato: in ottemperanza all’Ordinanza comunale n.16/1999 è stata eseguita la bonifica del sito. La verifica è stata condotta dalla ASL Distretto n.3 nel luglio 2000 e a seguito di analisi con piezometro sono stati riscontrati livelli di idrocarburi inferiori ai limiti (cfr. prot. ASL 6817/2000).

e) “elettrodotti”: i vincoli relativi sono indicati nella tav. 5 del Documento di Piano e nella Normativa del Piano delle Regole al Titolo II art. 4.3 lett. d). Da contatti con l’Ente Gestore, allo stato attuale non ci sono previsioni di rimozione delle linee presenti.

f) i “centri commerciali” presenti nell’area compresa tra le due Paullesi: il PGT prevede per tale area un “Ambito di riorganizzazione funzionale produttivo/commerciale/terziario” per una riqualificazione degli insediamenti, prevedendo incentivi per la riqualificazione e la piantumazione delle aree esterne e dei parcheggi. L’area è ben delimitata dalle strutture viarie esistenti cui è direttamente collegata e non ha ripercussioni o interferenze con il centro abitato e la funzione residenziale e i relativi servizi.

ambiti a rischio di degrado oggetto di attenzione particolare nel PTCP:

g) sono indicate le infrastrutture viarie della nuova Paullese ex SS 415 e la metropolitana di progetto per il tratto in superficie, all’estremità est del territorio comunale: la gestione di tali infrastrutture e delle misure di mitigazione relative, sono attinenti alla pianificazione sovraordinata.

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8.7 CONNESSIONI CON LA RETE ECOLOGICA

RER - Rete Ecologica Regionale

La Giunta Regionale con sua deliberazione n.8/10962 in data 30/12/2009 ha approvato la definitiva RER – Rete Ecologica Regionale, che costituisce un elemento prioritario del PTR (cfr. cap. 2.1 della presente relazione, in cui sono indicati una serie di obiettivi di livello locale in coerenza con le linee espresse dal PTR per i territori di pianura irrigua).

La salvaguardia della continuità della Rete Ecologica Regionale è un obiettivo che deve essere garantito e promosso anche al livello comunale.

Si riporta la mappa della struttura della RER nel settore 73, ambito nel quale ricade il territorio di Pantigliate. Il Comune è lambito ad ovest dal corridoio regionale primario a bassa o moderata antropizzazione che interessa i territori di Peschiera Borromeo e Rodano. Le aree comprese nel Parco Agricolo Sud Milano interessate dalla presenza di fontanili e contraddistinte da un reticolo idrografico rilevante, sia naturale che artificiale, ricadono all’interno di un elemento di primo livello della RER.

Il progetto regionale mira a definire strategie per la conservazione della natura, ai fini di recuperare e preservare il livello di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei luoghi

Il PTR indirizza verso azioni di ricomposizione paesaggistica del paesaggio rurale e naturale tramite il potenziamento della rete verde, con specifica attenzione ai sistemi verdi correlati all’idrografia superficiale. Esso indirizza verso la tutela e la valorizzazione, anche mediante idoneo equipaggiamento vegetale, della viabilità minore e della rete dei percorsi di fruizione del territorio, quale sistema di relazione tra i centri e nuclei di antica formazione, tra gli insediamenti rurali di interesse paesaggistico. Favorisce azioni di recupero paesaggistico e ambientale di aree degradate o in abbandono, con attenzione prioritaria al territorio contermine alla rete verde provinciale e alla rete irrigua.

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REP – Rete Ecologica Provinciale

Tav. 4 del PTCP adeguamento alla L.R.12/05 adottato

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La REP Rete Ecologica Provinciale è costituita da elementi di collegamento (corridoi ecologici e direttrici di permeabilità) tra ambienti naturali e ambienti agricoli diversificati tra loro da differenti caratteristiche ecosistemiche.

Nella REP il territorio di Pantigliate risulta interessato dall’indicazione di un ganglio primario (art.44) coincidente con l’elemento di primo livello della RER citato più sopra e che comprende quasi interamente le aree interne alla perimetrazione del Parco Agricolo Sud Milano. Tra le “aree protette” è indicato il sito di importanza comunitaria S.I.C. IT2050009 “Sorgenti della Muzzetta”, che ricade nel territorio comunale per una modesta porzione di area (cfr. capitoli 2.5 e 8.3 della presente relazione).

Nella parte orientale del territorio comunale è indicato un “corso d’acqua minore con caratteristiche attuali di importanza ecologica”.

ELEMENTI DI CONNESSIONE ECOLOGICA ALLA SCALA COMUNALE

Il PGT individua alla tav. 12 “Lettura del sistema paesaggistico esistente – aree naturalistiche e sistema agricolo, sistema idrografico, margini verdi e filari” gli elementi di rilevanza naturalistica e paesaggistica presenti nel territorio.

Il reticolo irriguo, i filari storici di alberature, la vegetazione lungo i fondi agricoli e i tracciati stradali di accesso ai vecchi nuclei, le macchie boschive, le teste dei fontanili e i sistemi verdi di ripa sono elementi testimoniali di grande rilievo per la complessità e la durata dell’intervento necessario alla loro realizzazione e si configurano come sistema di altissimo valore ecologico e naturalistico. Obiettivo primario da perseguire è la loro tutela entro un contesto più ampio, di connessioni ecologiche, quale è quello delle Reti Ecologiche sovraordinate, all’interno delle quali trova spazio una rete ecologica di livello comunale.

Gli elementi sopra citati sono da considerare alla base della realizzazione di un sistema funzionale interconnesso di unità naturali sul quale fondare gli interventi necessari al miglioramento e al potenziamento dell’equilibrio ecologico ancora sostanzialmente presente nell’area.

La presenza di una porzione del sito di Rete 2000 (il S.I.C. citato) al margine nord del territorio e la presenza di una vasta area ricadente in elementi del primo livello della RER, rende oltremodo necessario individuare delle strategie per ammortizzare le pressioni antropiche nei riguardi di queste aree attraverso il miglioramento delle capacità di assorbimento degli impatti da parte del sistema.

Si ritiene possa svolgere un ruolo essenziale l’utilizzo del principio della compensazione ambientale previsto dalla Normativa del Documento di Piano, al fine di reintegrare la continua perdita di biodiversità e naturalità causata dal consumo di suolo e dagli impatti delle attività antropiche.

Alla realizzazione degli interventi previsti negli Ambiti di Trasformazione deve corrispondere la realizzazione di adeguate opere di compensazione ambientale in aree esterne agli ambiti, in aggiunta alle opere di urbanizzazione previste all’interno dei medesimi. Ciò in quanto il recupero della naturalità risulta più efficace se volto a raggiungere degli obiettivi precisi, individuati entro un’azione complessiva rivolta a parti del territorio non urbanizzate.

Ciò non esclude che le opere di urbanizzazione, verde attrezzato, parchi urbani, che costituiscono elementi di naturalità strettamente associati agli ambiti urbani, possano svolgere un ruolo rilevante nel sistema complessivo dei diversi livelli della rete ecologica.

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9 CLASSI DI SENSIBILITA’ PAESISTICA

Con deliberazione della Giunta regionale n.7/11045 in data 8 novembre 2002 sono state approvate “Le linee guida per l’esame paesistico dei progetti” che indicano anche modi e chiavi di lettura per la valutazione della sensibilità paesistica dei luoghi.

La Regione indica cinque classi di sensibilità paesistica:

1 = sensibilità paesistica molto bassa

2 = sensibilità paesistica bassa

3 = sensibilità paesistica media

3 = sensibilità paesistica alta

5 = sensibilità paesistica molto alta

La classificazione del territorio comunale secondo criteri di natura paesaggistica è finalizzata a dare attuazione al Piano Territoriale Paesistico Regionale fornendo strumenti per una più attenta considerazione delle implicazioni paesaggistiche delle trasformazioni del territorio attraverso una analisi/valutazione dell’importanza del contesto.

Tale classificazione del territorio comunale è stata definita sulla base delle analisi effettuate relativamente ai beni storici e di memoria storica (vedi tav. 6 – Emergenze storiche e archeologiche, percorsi storici consolidati e p.3 della relazione - Analisi storica del territorio) e sulla base delle analisi delle caratteristiche naturalistiche (vedi tav. 12 – lettura del sistema paesaggistico esistente - aree naturalistiche e sistema agricolo, sistema idrografico, margini verdi e filari), nonché sulla base di elementi del PTC del Parco Agricolo Sud Milano.

Tenuto conto dei criteri espressi nelle linee guida regionali, si sono individuate le varie classi di sensibilità paesaggistica sul territorio come indicate nella tav. 14..

Si è ritenuto di non assegnare la classe 1 (sensibilità paesistica molto bassa) in quanto sul territorio comunale non ricorrono aree per le quali la soglia di attenzione alle trasformazioni sia così bassa, in relazione alle peculiarità dell’intero territorio che non presenta sacche di tessuto privo di potenziale, sia intrinseco che di connessione con l’intorno.

Sono state classificate in classe 2 le zone di concentrazione produttiva/commerciale/terziaria, per le quali è prevista la riorganizzazione funzionale, che dovrà tener conto della loro collocazione in relazione sia all’intorno che a criteri di fruibilità urbana.

Sono state classificate in classe 3 le zone del tessuto urbano a destinazione prevalentemente residenziale valutate come tessuto consolidato con sufficienti caratteristiche di riconoscibilità.

Sono classificate in classe 4 (sensibilità paesistica alta) tutte le aree comprese nel Parco Agricolo Sud Milano, per le loro qualità intrinseche e paesaggistiche, riferite al paesaggio storico agrario consolidatosi nel tempo, nonché alle zone di verde e parco urbano consolidato, e parti di tessuto urbano di memoria storica.

La classe 5 (sensibilità paesistica molto alta) è stata riservata:

- alle aree di particolare rilevanza naturalistica: il S.I.C. Sito di Importanza Comunitaria, la “Proposta di parco naturale” e la “zona di transizione tra le aree della produzione agraria e le zone di interesse naturalistico”(artt.1 e 32 della normativa del PTCP), il bosco antropico interno al tessuto urbano, tutelato dal P.I.F. e l’Oasi del Fontanile;

- agli insediamenti rurali di interesse paesistico, già classificati tali nell’ambito del PTC del Parco e del PTCP della Provincia;

- al nucleo storico originario del Comune.

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10. VINCOLI

Nella tav. 5 Repertorio dei vincoli, sono evidenziati i vincoli, sia di carattere storico-artistico, che naturalistico, che di natura infrastrutturale, che di difesa del suolo, che interessano il territorio comunale.

Per le aree sottoposte a regime di vincolo si rimanda al Titolo II – Disciplina dei vincoli - della Normativa del Piano delle Regole.

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10.1 - VINCOLI DI INTERESSE STORICO ARTISTICO

Il bene denominato “Casa Mora” di proprietà del Comune di Pantigliate è stato dichiarato di interesse storico artistico ai sensi dell’art. 10 comma 1 del D.Lgs. 22/01/04 n.42 e s.m.i. con decreto del Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia in data 25 giugno 2007. Il bene vincolato comprende l’edificio denominato “villa Mora” e il relativo giardino storico.

La chiesa di S. Margherita e le vestigia limitrofe risalenti all’edificio originario, il Municipio e parte delle strutture cimiteriali, sono soggetti a tutela ai sensi art.10 comma 1 D.Lgs 42/04.

10.2 - VINCOLI DI CARATTERE NATURALISTICO

Sono indicate le aree interessate dal S.I.C. IT2050009 “Sorgenti della Muzzetta”, dalla Riserva naturale della Muzzetta, dal Parco Agricolo Sud Milano, dal P.I.F. (vedi punti relazione e tavole cartografia specifica).

Sono indicate le aree soggette a vincolo venatorio ex lege 26/93, indicate nel PTCP.

ALBERI MONUMENTALI

L’art. 65 della normativa del PTCP individua, ai fini della loro tutela, gli alberi di interesse monumentale: la tavola 3h riporta l’indicazione, nei pressi dell’Oasi del Fontanile di un esemplare di populus nigra (pioppo nero) rilevato nel 1999.

FONTANILI

Sono indicate le fasce di rispetto delle teste e delle aste di fontanile, disciplinate dall’art. 41 del PTC del Parco Agricolo Sud Milano

10.3 - VINCOLI/SERVITU’ INFRASTRUTTURALI

METANODOTTO

Il territorio di Pantigliate è interessato dal metanodotto Snam Rodano – Settala, realizzato per potenziare il metanodotto di collegamento Peschiera Borromeo – , per far fronte al notevole incremento dei consumi registrato negli ultimi anni.

L’opera è di interesse pubblico ai sensi del D.Lgs. 23/05/2000 n. 164 del Ministero delle Attività Produttive, in attuazione della Direttiva n.98/30/CE recante norme comuni per il mercato interno del gas naturale, a norma art.41 della legge 17/05/1999 n. 144.

L’opera risponde ai disposti del D.M. 24/11/1984 del Ministero dell’Interno “Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8”.

Il diametro nominale del metanodotto in acciaio API 5L è DN 300 mm, con una pressione massima di progetto di 75 bar.

La fascia di servitù è di 19,5 + 19,5 metri.

Il tracciato interessa le aree a nord-est del territorio comunale, in prossimità della Riserva naturale delle Sorgenti della Muzzetta.

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STOCCAGGIO SOTTERRANEO DI GAS NATURALE

Nel territorio sono presenti pozzi per il monitoraggio del deposito sotterraneo di gas naturale in giacimento profondo, gestito da ENI – STOGIT. E evidenziata l’area dei pozzi e il tracciato con relativa fascia di rispetto delle condotte che collegano i pozzi che ricadono in Pantigliate a quelli in territorio di Settala (di cui uno è adiacente al confine comunale). Per maggiori dettagli si rinvia alla relazione geologica e all’Elaborato di Rischio di Incidente Rilevante ERIR.

ELETTRODOTTI

Nel territorio sono presenti due linee elettriche ad alta tensione appartenenti al gestore TERNA:

- linea elettrica in doppia terna a 220 kV n. L01/L02 con andamento nordest – sudovest, tratto compreso tra il palo 40 e il palo 47;

- linea elettrica in semplice terna a 132 kV n. 578, che interessa aree agricole nella porzione orientale del territorio comunale e incrocia la linea a 220 kV nei pressi della Cascina Crocina (tratto compreso tra il palo 1 e il palo 7).

La normativa di riferimento è la seguente:

- Legge n. 36 del 22/02/2001 (G.U. 55 del 7.03.2001) legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;

- D.P.C.M. 8 luglio 2003 (G.U. n.200 del 29.08.2003) recante i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50HZ) generati dagli elettrodotti;

- D.M. del 29 maggio 2008 (S.O. n.160 alla G.U. n.156 del 5.07.08) recante la metodologia di calcolo delle fasce di rispetto degli elettrodotti.

Nella progettazione di aree gioco per l’infanzia, ambienti abitativi, ambienti scolastici e luoghi adibiti a permanenze non inferiori alle quattro ore giornaliere in prossimità di linee ed installazioni elettriche presenti sul territorio, dovrà essere rispettato l’obiettivo di qualità di 3 microtesla di induzione magnetica, valore previsto dall’art.4 del DPCM 8 luglio 2003, nonché le fasce di rispetto determinate ai sensi dell’art. 6 del decreto stesso.

Sono state indicate graficamente le DpA, distanze di prima approssimazione, indicate dall’Ente gestore, in attesa del calcolo mirato delle fasce di rispetto che sarà richiesto all’Ente gestore per le campate interessate da aree di trasformazione.

ALTRE ZONE DI RISPETTO

Sono indicate le fasce di rispetto stradale e cimiteriale, per le quali si rimanda all’art.4 della Normativa del Piano delle Regole.

In riferimento all’aeroporto di Linate sono indicati i vincoli aeronautici ex art. 707 del Codice di Navigazione.

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10.4 - VINCOLI DI DIFESA DEL SUOLO

POZZI PRELIEVO ACQUA POTABILE

Le norme di riferimento per la salvaguardia delle fonti di approvvigionamento acqua sono: R.D. 368/1904, D.Lgs 3 aprile 2006 n. 152 come modificato con D.Lgs. 16/01/08 n. 4 RR 8/02/2010 n.3 - D.G.R. 6/15137/06 e D.G.R. 10/04/2003 N. 7/12693.

E’ stabilita una zona di tutela assoluta nell’area immediatamente circostante il pozzo di captazione dell’acqua; essa dovrà essere adeguatamente protetta e adibita esclusivamente ad opere di captazione o presa e ad infrastrutture di servizio connesse: raggio 10 mt.

E’ indicata la zona geometrica di rispetto di raggio 200 mt. all’interno della quale non possono essere localizzate funzioni che provochino: - dispersione di fanghi o olii - inquinamento della falda

Per il nuovo pozzo recentemente realizzato nella zona est, in forza delle caratteristiche con cui è stato realizzato, vale unicamente la zona di tutela di 10 metri.

Si rimanda alle prescrizioni contenute nella Carta di fattibilità geologica e nella relativa relazione illustrativa che costituisco parte integrante del PGT.

11. IL SISTEMA DELLA MOBILITA’

11. 1 LA MOBILITA’ SU GOMMA

La mobilità del Comune di Pantigliate è caratterizzata dall’ingente traffico veicolare presente sull’asse primario di attraversamento e connessione alle medie e lunghe distanze tra Milano e i capoluoghi di provincia della Lombardia orientale, costituito dalla “nuova Paullese”.

Il territorio è infatti attraversato all’estremità meridionale dall’asse di interesse regionale diretto verso l’area cremonese, costituito dalla SP ex SS 415 Paullese, di cui è in fase di ultimazione il potenziamento del tratto interessato dal Comune.

Esso costituisce un asse di livello primario nella rete delle comunicazioni regionali.

Altri assi importanti di livello inferiore sono:

- la SP 39 Cerca (esterna al territorio comunale) che connette (e quindi l’Autosole) all’area settentrionale in direzione -Monza e che scorre ad est del Comune;

- la strada consortile ex SP 15 “vecchia paullese” che delimita parzialmente il confine sud del territorio comunale;

- la SP 182 in direzione nord-sud, di connessione a rete degli assi trasversali della zona est milanese, in particolare tra la Paullese, la Cassanese e la Rivoltana; di essa sono presenti nel territorio comunale anche tratti urbani.

Risultano significativi i livelli di congestione del traffico veicolare lungo la maglia viaria citata che interessa sia il livello locale che quello dei collegamenti a più lunga percorrenza, con situazioni pesanti che riguardano in particolare il tracciato della Paullese.

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POTENZIAMENTO DELLA SP EX SS 415 PAULLESE

L’intervento è compreso tra quelli strategici della Provincia, finalizzati al rafforzamento delle direttrici di mobilità ad andamento “radiale”. La Paullese costituisce l’asse di connessione tra l’area milanese e il comprensorio cremasco.

Negli obiettivi conclamati contenuti nelle scelte di indirizzo per l’adeguamento del Piano Territoriale Comprensoriale della Provincia è la valorizzazione delle realtà locali mediante la loro integrazione nella “grande Milano” entro una visione infrastrutturale a rete (e non solo radiocentrica), che andrà a privilegiare anche le connessioni trasversali, mediante la messa in rete delle infrastrutture esistenti.

Il progetto della tratta della SP ex SS 415 Paullese da Peschiera Borromeo a Spino d’Adda ha seguito le procedure della Legge Obiettivo (la n. 443 del 21/12/01) ed è stato approvato dal CIPE il 2/12/05.

I lavori per la tratta che interessa il territorio di Pantigliate, cioè quella da Peschiera a Settala, fino all’intersezione con la SP 39, sono in fase avanzata di esecuzione, come pure le opere accessorie previste (accessi alle aree commerciali, attraversamenti pedonali, fermate attrezzate mezzo pubblico).

LA CERCA

L’asse della Cerca (SP 39) è esterno al territorio comunale, si presenta oggi come l’unico itinerario tangenziale alternativo alle sature tangenziali est ed ovest, e per il tratto che attraversa l’aggregato di Caleppio in Comune di Settala sono previste modificazioni in relazione anche alla previsione di una bretella alternativa da realizzarsi ad est dell’aggregato stesso.

VIABILITA’ LOCALE

Le altre strade di collegamento intercomunale interne al territorio comunale sono classificabili come strade locali, di appartenenza pubblica e anche privata con possibilità di percorrenza pubblica.

Si tratta di strade comunali che prendono origine all’interno del nucleo abitato, di collegamento con i centri rurali, strade vicinali di collegamento tra centri abitati, strade poderali o interpoderali di collegamento con la campagna.

Tra queste se ne riscontrano di interesse storico-paesaggistico (vedi tav. 6 - percorsi storici), per le quali sono opportuni interventi di manutenzione e di riqualificazione ambientale (es. la strada del Duca, un antico itinerario di collegamento tra possedimenti padronali ora fruibile come itinerario pedonale e ciclabile di interesse naturalistico in direzione nord-sud e di collegamento con le “sorgenti della Muzzetta”).

La strada che collega le cascine Roverbella e Crocina alla viabilità provinciale, fa parte dei percorsi storici individuati nella tav. 6. E’ caratterizzata per il primo tratto dalla presenza di filari di rovere (da cui deriva il toponimo della prima cascina), attraversa con un andamento particolare, che ne consente ampie visuali, l’ambito di rilevanza paesistica di cui all’art. 32 delle NdA del PTCP e si estende fino alle aree della Riserva naturale delle “Sorgenti della

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Muzzetta” e in particolare alla porzione di area del Sito di Importanza Comunitaria che ricade nel territorio di Pantigliate. E’ interessata dalla previsione di una percorrenza ciclabile e, viste le caratteristiche delle aree che attraversa e dei siti di memoria storica che collega, dovrà essere oggetto di particolare attenzione e tutela ai fini di non snaturarne le peculiarità.

TIPOLOGIA DELLA MAGLIA VIARIA INTERNA

La maglia viaria urbana si differenzia in:

- assi storici su cui si è strutturato l’insediamento

- collegamenti tra la maglia extraurbana e quella urbana

- con andamento nord-sud: viale Risorgimento, via Marconi, via D’Annunzio, via De Gasperi (funzioni di raccolta dei maggiori flussi interni e di attraversamento e connessione con la viabilità extraurbana, di cui alcuni tratti fanno parte)

- trasversali: via Di Vittorio, F.lli Cervi e via Gramsci

- strade di quartiere: tratti urbani di collegamento tra il livello superiore (strade di interquartiere) e la maglia locale (es. le vie Oberdan, Brodolini, Repubblica, Armellini).

Le vie Di Vittorio e Risorgimento costituiscono gli assi principali degli itinerari urbani sia per la presenza dei principali servizi pubblici che dell’offerta di attrezzature commerciali al minuto e della media distribuzione.

Sono già stati realizzati interventi di razionalizzazione degli incroci, le rotonde di via Risorgimento/Di Vittorio e di via Repubblica e sono previsti altri nuovi interventi di razionalizzazione delle situazioni critiche (via Di Vittorio/Rimembranze).

L’asse laterale ovest in direzione nord-sud, di collegamento con la “vecchia paullese” è costituito da una viabilità privata di uso pubblico, via delle Rimembranze, che presenta una serie di criticità, fungendo da collegamento con la cava ATEg26 (situata in territorio di Peschiera Borromeo) del Piano Cave Provinciale approvato dalla Regione nel 2006 ed essendo perciò interessata dalla percorrenza di mezzi pesanti, legata sia all’attività estrattiva che ad attività a questa collaterali.

Il traffico pesante che vi si genera è fonte infatti di notevole inquinamento acustico, nei pressi di aree residenziali esistenti e previste, sia in Comune di Pantigliate che di Mediglia.

SPOSTAMENTI CHE INTERESSANO L’AREA

Dati provinciali relativi al Sud-est indicano per la relazione tra spostamenti e popolazione residente un valore poco superiore alla media provinciale, Milano esclusa (uno spostamento ogni 2 abitanti). I movimenti considerati non includono i transiti (la cui incidenza è elevata nel territorio in oggetto), ma solo quelli che hanno origine/destinazione all’interno dell’area.

Dai dati del censimento 2001 relativi agli spostamenti abituali per motivi di lavoro o studio: - emerge che quelli interni all’area sono poco più di 14.000 (18,4% del totale) - che sono maggiori gli spostamenti verso Milano (32,1 %).

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Forti anche le relazioni inverse di attrazione di flussi dal capoluogo alla periferia, per una percentuale pari al 9,2%, la più elevata dopo quella dell’area Sud Milano.

Modalità spostamenti: trasporto pubblico poco al di sopra del 20%.

Tempo spostamento: mezzi pubblici tra i miglior a livello provinciale, superiore di soli 15 min rispetto mezzo privato, che è invece tra i più elevati a scala metropolitana.

11.2 PROLUNGAMENTO LINEA METROPOLITANA M3

Nel quadro di riassetto del sistema della mobilità, e in particolare della rete di trasporto pubblico su ferro, è stato sottoscritto nel 2003 un Accordo tra Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano, per il rafforzamento delle comunicazioni in senso radiale da e verso Milano.

L’accordo prevedeva l’approfondimento della fattibilità del prolungamento della linea M3 ed ha portato alla redazione del progetto preliminare della tratta; è oggi in corso la redazione del progetto definitivo e sono in corso di reperimento le risorse necessarie alla sua realizzazione (cfr. DSA - Documento Strategico Annuale 2012 della Regione).

Nel territorio di Pantigliate il progetto prevede che il tracciato si sviluppi prevalentemente in galleria e si affianchi all’asse esistente della nuova Paullese.

Il progetto approvato prevedeva un tracciato che risale in superficie nel tratto est che interessa il territorio di Pantigliate, fino alla stazione di superficie prevista in territorio di Settala: una serie di problematiche recentemente emerse hanno reso opportune modifiche al progetto, prevedendone il prolungamento della tratta interrata.

Il territorio di Pantigliate è interessato principalmente dalla stazione prevista denominata “Pantigliate-Mediglia” localizzata lungo la vecchia Paullese, presso Serenissima. La stazione di Settala costituisce un ulteriore punto di riferimento, in particolare per l’accessibilità ad attività e servizi della parte orientale del territorio comunale.

Per quanto riguarda i tempi di realizzazione di questa tratta, si ipotizza una scadenza attorno al 2015/2016, subordinatamente alla disponibilità delle risorse finanziarie necessarie.

Il tracciato del progetto preliminare è stato inserito negli elaborati di Piano.

11. 3 MOBILITA’ DOLCE - CICLABILITÀ

In tema di ciclabilità è opportuno considerare la doppia funzione della rete ciclabile, la cui fruizione è rivolta sia agli spostamenti quotidiani (casa/lavoro, casa/scuola, casa/commercio) che alla mobilità legata al tempo libero (raggiungimento strutture ricreative e sportive, ciclo- turismo, fruizione del verde, dei parchi, di percorsi paesaggistici).

La Regione con L.R. 30 aprile 2009 n.7 “Interventi per favorire la mobilità ciclistica” ha previsto di dotarsi di un Piano regionale della mobilità ciclistica, tenendo conto delle indicazioni del PTR, allo scopo di perseguire, attraverso la creazione di una rete ciclabile regionale, obiettivi di intermodalità e di miglioramento della fruizione del territorio e di garantire lo sviluppo in sicurezza dell’uso della bicicletta sia in ambito urbano che extraurbano.

L’art. 3 prevede che i Piani comunali individuino la rete ciclabile e ciclopedonale quale elemento integrante le reti regionale e provinciale, prevedendo la connessione dei grandi

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attrattori di traffico di livello locale, quali il sistema scolastico, i centri commerciali, il sistema della mobilità pubblica e gli elementi di interesse sociale, storico, culturale.

La Regione promuove accordi coi gestori del trasporto pubblico locale per il trasporto combinato di passeggeri e cicli sui mezzi ferroviari e metropolitani.

Nel quadro delle indicazioni del Piano Regionale Mobilità e Trasporti, una quota non inferiore al 10% dei posti auto previsti, adeguatamente attrezzata, dovrà essere riservata al parcheggio delle biciclette. I Comuni sono tenuti a inserire nei Regolamenti Edilizi norme per la realizzazione di spazi comuni negli edifici adibiti a residenza e attività terziarie o produttive, per deposito biciclette (art. 6 c.4), a prevedere spazi comuni per deposito bici presso le strutture pubbliche (c.5).

La mobilità ciclo-pedonale permette anche la fruizione del sistema agricolo, che pur mantenendo e adempiendo alla sua funzione produttiva, viene utilizzato e percepito anche come un parco fruibile nel tempo libero.

Attraverso il recupero e la qualificazione delle strade interpoderali, è possibile raggiungere tale obiettivo senza grossi aggravi di costo e senza interferire o indurre modificazioni nell’attività produttiva agricola.

Il potenziamento della rete di piste ciclabili, costituisce un efficace incentivo al decremento degli spostamenti su mezzi motorizzati.

Nel territorio di Pantigliate sono stati recentemente realizzati nuovi tratti di piste ciclabili in sede protetta:

- a lato della via Risorgimento e della via Di Vittorio, nell’ambito del PP1 Area Centrale;

- il tratto dalla via Oberdan alla via Risorgimento all’interno del parco Chico Mendès; tali tratti di percorrenza ciclabile mettono in collegamento le aree verdi del parco Mendès, l’area pedonale, la piazza e l’area giochi del PP1 e il complesso scolastico di via Di Vittorio.

Le strutture realizzate fanno parte di una percorrenza più ampia di collegamenti a livello intercomunale che ha tra i suoi obiettivi l’offerta di percorrenze alternative, soprattutto per le percorrenze brevi, all’uso dell’auto.

Il piano della ciclabilità previsto (vedi tav. 15) tiene conto e si coordina con le reti previste a scala territoriale dal Piano MiBici approvato dal Consiglio Provinciale in data 15/12/08 e con il Piano di Fruizione del Parco Agricolo Sud Milano.

Il Comune ha recentemente stipulato una convenzione col Comune di per la programmazione di una ciclabilità intercomunale.

Il tema della ciclabilità presenta significative relazioni con la pianificazione paesistica, in riferimento alle forme di valorizzazione proposte dalla normativa per i luoghi e percorsi di interesse paesistico.

E’ necessario prevedere la messa in rete di piste ciclabili con valenza ricreativo ambientale a integrazione della rete esistente e prevista nel Parco.

11.4 RAZIONALIZZAZIONE MOBILITA’

L’area è interessata dai nuovi progetti relativi alla mobilità di tipo intercomunale, la riqualificazione della nuova Paullese per quanto riguarda il traffico su gomma e la previsione del prolungamento della M3 per quanto riguarda il trasporto pubblico su ferro.

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La criticità principale che il PGT deve affrontare sul tema della viabilità sono le viabilità di collegamento nord-sud con la Paullese:

- via delle Rimembranze, viabilità privata di uso pubblico di connessione alla cava esistente in territorio di Peschiera (di cui è previsto l’ampliamento nel territorio di Pantigliate – cfr. p. 8.5), è interessata da traffico pesante legato all’attività estrattiva e alle altre attività presenti ad essa complementari; nell’ambito del progetto di razionalizzazione e potenziamento della nuova Paullese, in corrispondenza di tale asse sono state realizzate una rotonda per la connessione alla vecchia Paullese, ed una bretella di collegamento alla SP ex SS 415 nuova Paullese.

- via De Gasperi, tratto urbano della SP 182, al limite est dell’insediamento, al margine del Parco Agricolo Sud Milano, che sarà altresì interessata da razionalizzazione degli innesti nell’ambito del potenziamento della ex SS 415 Paullese.

La SP 182 sarà nei prossimi anni interessata da limitate trasformazioni, con la razionalizzazione di due incroci, che interessano i tratti denominati via De Gasperi e via Pertini.

Sono infatti previste (progetto esecutivo approvato e parzialmente finanziato dalla Provincia) due rotatorie che interessano accessi alla viabilità urbana:

- il primo in prossimità della via Gramsci, di accesso in direzione ovest alle aree urbane e alla zona produttiva e in direzione est alle aree ove è prevista la rilocalizzazione delle attrezzature sportive entro un’area a parco urbano, nell’ambito di un progetto di fruizione di aree del Parco;

- il secondo a nord ove è prevista una rotatoria che interessa la via Pertini, la nuova viabilità di previsione in direzione ovest e l’accesso alle aree centrali del nucleo storico di Pantigliate.

Un intervento di razionalizzazione degli innesti è anche previsto sull’asse di via delle Rimembranze, all’immissione della via Di Vittorio in corrispondenza del collegamento previsto con la viabilità dell’insediamento del Bettolino di Mediglia.

Il Piano prevede l’introduzione di un nuovo tratto di viabilità, nella zona a nord del nucleo urbano, di collegamento tra tratti della viabilità esistente.

Il nuovo tratto di viabilità est-ovest collega, al margine nord dell’edificazione attuale, la via Pertini alla via Giovanni XXIII, con funzione di accesso anche all’Ambito di Trasformazione “A” previsto.

Il percorso si pone prevalentemente come completamento di una viabilità urbana ed è caratterizzato da un tracciato mistilineo, naturalmente vocazionato a mitigarne la velocità di percorrenza.

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11.5 IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO

L’offerta del trasporto pubblico attualmente è debole, tanto che l’uso del mezzo privato da parte dei cittadini è superiore alla media dell’area.

Attualmente la linea di trasporto pubblico su ferro raggiungibile in minor tempo da Pantigliate è la fermata della linea M3 a S. Donato Milanese.

Un deciso salto di qualità del livello del servizio pubblico si compirà all’attuazione del prolungamento previsto della linea M3 citata, di cui sono in corso la progettazione definitiva e il reperimento delle risorse economiche necessarie.

Il prolungamento della linea previsto (riportato nelle tavole di piano) prevede due stazioni in prossimità dell’aggregato urbano, in particolare quella di Pantigliate-Mediglia a contatto con il tessuto urbano esistente a sud, e quella di Caleppio-Cerca in territorio di Settala nella parte est del territorio.

Attualmente il servizio di trasporto pubblico è costituito da un servizio di trasporto su gomma; sono in funzione tre linee, i cui percorsi sono evidenziati nella tav. 10 e sintetizzati nella figura sottostante:

- la Z 410 - percorso Pantigliate – Peschiera B. – Milano

- la Z 411 - percorso Settala – Pantigliate – Milano (S. Donato M3)

- la Z 412 - percorso Paullo – Mediglia – Peschiera – Milano (S. Donato M3)

Nell’ambito delle opere accessorie alla riqualificazione della SP ex SS 415 Paullese è in corso la predisposizioni di fermate bus attrezzate lungo l’asse viabilistico.

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12. IL SISTEMA COMMERCIALE

La L.R. 6/2010 - Testo Unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere - all’art. 150 individua i compiti degli strumenti urbanistici comunali, cui competono:

- l’individuazione delle aree da destinare agli insediamenti commerciali e in particolare delle aree in cui consentire gli insediamenti di medie e grandi strutture di vendita nonchè la disciplina per la loro realizzazione;

- le prescrizioni cui devono uniformarsi in relazione alla tutela dei beni artistici, culturali e ambientali, nonché all’arredo urbano;

- le misure per una corretta integrazione tra strutture commerciali e servizi e attrezzature pubbliche;

- le quantità minime di spazi per parcheggi, relative alle diverse strutture di vendita.

12.1 FENOMENI IN ATTO NEL TERRITORIO

Nel territorio di Pantigliate sono in corso da anni una serie di fenomeni:

- chiusura esercizi della piccola distribuzione di vicinato

- frequenti cambi merceologici

- introduzione di nuove attività alimentari specializzate (prodotti regionali o stranieri) tali fenomeni sono indice delle criticità che si riscontrano a causa della debolezza del settore della piccola distribuzione nei confronti degli insediamenti della media e grande distribuzione che si sono insediati nell’area negli ultimi decenni.

Si tratta di tendenze generalizzate, che interessano non solo il Comune di Pantigliate, ma l’intera realtà territoriale.

I punti di concentrazione delle attività commerciali nel territorio comunale, si riscontrano in affaccio ai principali assi infrastrutturali, sia di scala locale che di scala superiore (Paullese),.

Per quanto riguarda la media e la grande distribuzione, la situazione nel territorio comunale è sostanzialmente stabile, le strutture principali sono insediate nella fascia di territorio a sud, compresa tra i due assi di viabilità, la nuova e la vecchia Paullese.

In tale fascia c’è un’area residua, vocazionata ad un completamento degli insediamenti, (parte dell’area ex PL10 di P.R.G. destinata a funzioni produttive) che costituisce l’Ambito di Trasformazione denominato “D”, previsto per funzioni commerciale/terziario-ricettivo.

La tav. 10 dà un rilievo dell’offerta commerciale al dettaglio nel territorio comunale (aggiornato alla primavera 2011), suddivisa in:

- esercizi di vicinato

- media distribuzione

- grande distribuzione e con l’indicazione delle relative categorie merceologiche.

Per dati di maggior dettaglio si rimanda al Piano dei Servizi.

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12.2 OBIETTIVI INDIVIDUATI PER IL SETTORE

Considerato che le attività commerciali sono attività aggreganti e quindi componenti essenziali della vita comunitaria, oltre che attività economiche, si individuano una serie di obiettivi:

- rafforzamento e difesa degli esercizi di vicinato esistenti;

- promozione e rafforzamento dell’insediamento di attività di vicinato a sostegno degli spazi di memoria storica o comunque consolidati, con particolare riferimento a:

- piazza Comunale, via Risorgimento, piazza Area Centrale, vie Roma e D’Annunzio e vecchia Paullese nell’ambito del nucleo di Serenissima; gli strumenti attuativi vigenti (PP1 Area Centrale attuato e PRRIP 1 in corso di attuazione nel nucleo storico di Pantigliate) hanno confermato e introdotto nuovi spazi per attività commerciali/terziarie nelle aree consolidate;

- incentivo alla trasformazione di aree produttive esistenti in aree produttivo/ commerciali/terziarie, mediante l’offerta della possibilità di sviluppo:

a) in termini di introduzione di nuove attrezzature per la distribuzione dei prodotti (spazi di vendita e di esposizione), sia per le Aziende già insediate che per quelle di nuovo insediamento;

b) in termini di ampliamento delle funzioni amministrative (spazi per uffici)

in particolare per l’ambito di riorganizzazione funzionale di via Volontari del Sangue connesso all’Ambito di Trasformazione “C”, si intende promuovere una riqualificazione complessiva, anche e soprattutto dal punto di vista qualitativo degli spazi urbani, in forza anche della vicinanza al nucleo storico;

- riqualificazione e razionalizzazione del sistema delle aree a parcheggio del comparto di attività compreso tra le due Paullesi, per i quali è in atto la modificazione degli accessi carrabili (nell’ambito dei lavori di riqualificazione dell’asse) e la creazione di una passerella pedonale di attraversamento della viabilità veloce in corso di riqualificazione e potenziamento; si intende incentivare la previsione di adeguate piantumazioni con funzione sia di ombreggiatura degli stalli di sosta che di mitigazione ambientale dell’asse della mobilità;

- rilocalizzazione dell’area da destinare al commercio su aree pubbliche, in aree che formino una continuità con il polo commerciale storico della via Risorgimento, recentemente rafforzato dai nuovi insediamenti dell’Area Centrale, e che svolgano una funzione di collegamento con l’insediamento del Bettolino di Mediglia, già collegato a queste da un itinerario ciclabile (aree di via Oberdan e parco Chico Mendès)

La partecipazione del Comune alla formazione di un Distretto per il Commercio di rilevanza intercomunale (D.I.D.), ai sensi dell’art. 5 della L.R. 6 in data 2/02/2010 “Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere” modificato da L.R. 3 in data 21/02/2011 all’art.23, nell’ambito del 4° Bando della Regione Lombardia, e la sua ammissione ai contributi finanziari (D.D.uu.oo. 9149 del 7/10/11) costituisce uno strumento privilegiato per il rafforzamento del sistema della rete commerciale.

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13. OBIETTIVI E INDIRIZZI DI PIANO

Obiettivo dell’Amministrazione Comunale è che Pantigliate conservi le sue caratteristiche qualitative, attraverso un’equilibrata organizzazione del territorio comunale, garantendo il soddisfacimento dei fabbisogni essenziali della collettività, ivi compresa la domanda di abitazioni generata a livello locale, senza pregiudicare la qualità ambientale del territorio: è la sostenibilità urbanistica da coniugare con la sostenibilità ambientale.

Un’ampia tutela delle caratteristiche del territorio attraverso la valorizzazione e la salvaguardia delle connotazioni naturali e paesaggistiche che lo caratterizzano è il presupposto per uno sviluppo equilibrato dell’area che tenga conto e soddisfi le esigenze primarie della popolazione insediata.

Si intende operare all’interno di una salvaguardia totale delle aree del Parco Agricolo Sud Milano, che verranno interessate unicamente dalla creazione di una zona a parco urbano con attrezzature sportive.

Al fine di garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni previste e di riequilibrare la perdita di superfici agricole conseguente, il Piano prevede l’applicazione del principio di “compensazione ambientale” (art. 6 della Normativa del Documento di Piano) che prevede la realizzazione, in aggiunta alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, di opere di riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, in particolare opere di riequipaggia mento ambientale, di forestazione, di recupero delle sponde dei corsi d’acqua.

La sostenibilità urbanistica si realizza anche attraverso la riqualificazione dello spazio costruito nel quale è insediata la gran parte della popolazione, obiettivo per il quale è necessario prevedere modalità e incentivi. In particolare si intende praticare una politica adeguata di incentivi per innescare operazioni di adeguamento dal punto di vista energetico e qualitativo del patrimonio edilizio esistente.

Il Piano delle Regole offre strumenti atti a consentire e incentivare tali trasformazioni.

Per quanto riguarda il tessuto residenziale, l’attenzione deve essere rivolta in particolare a quelle parti in cui esso si presenta disomogeneo (alle parti cioè dove l’edificazione, pur non essendo di antica formazione, si è sviluppata in buona parte in epoca antecedente la formazione della strumentazione urbanistica e della regolamentazione delle distanze tra pareti finestrate) e a quelle parti in cui l’utilizzo del territorio presenta basse densità. Si tratta, per la prima fattispecie, di un tessuto disordinato ma fortemente consolidato, per il quale esistono oggettive difficoltà a promuoverne la riqualificazione: occorrono meccanismi incentivanti, ma che garantiscano il controllo e il riequilibrio della morfologia urbana.

Per la parte relativa alle zone in cui sono insediate attività produttive, l’attenzione deve essere rivolta a consentire una riorganizzazione funzionale produttiva/commerciale/terziaria in cui le singole attività non siano vincolate da limiti percentuali legati alle singole funzioni.

L’evoluzione nel tempo delle caratteristiche delle attività insediate, le esigenze via via emerse in relazione a profonde modificazioni della struttura produttiva e alle nuove esigenze della distribuzione commerciale, rendono infatti necessario prevedere la possibilità di una riqualificazione anche funzionale degli insediamenti esistenti, con l’introduzione di una maggior quantità di funzioni amministrative e commerciali.

Si intende garantire l’evoluzione e le possibilità di ampliamento delle strutture in essere (limitandone solo in parte la convertibilità verso funzioni di logistica e deposito merci)

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promuovendo la qualificazione sotto il profilo ambientale dello spazio ad esse destinato, anche al fine di elevare il livello qualitativo dei comparti produttivi.

Si elencano qui i principali indirizzi riferiti alle diverse componenti del territorio, in coerenza anche con gli obiettivi del PTCP.

13.1 INDIRIZZI per il sistema insediativo:

- favorire per i cittadini la possibilità di trovare in Pantigliate risposte alle proprie esigenze di crescita naturale e di qualità di vita, al fine di contenere fenomeni di esodo dal territorio comunale in particolare dei nuclei familiari in formazione, in assenza di un’offerta abitativa valida;

- garantire la corrispondenza dell’offerta abitativa alle diverse tipologie della domanda;

- tutelare e valorizzare il patrimonio storico, di “memoria storica” e archeologico presenti nel territorio comunale;

- valorizzare il sistema delle cascine storiche e di interesse paesistico presente sul territorio;

- rilanciare la qualità urbana, attraverso incentivi per il rinnovo urbano, la riqualificazione edilizia e il rinnovamento tecnologico del patrimonio esistente, per un miglioramento della qualità dell’abitare, del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente e della salute;

- garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni e il loro inserimento paesistico;

- mantenere luoghi con forte centralità di servizi all’interno del tessuto urbano;

- rinnovare e sostenere i sistemi commerciali di quartiere e di commercio su aree pubbliche;

- favorire la riqualificazione delle aree produttive esistenti con un’offerta differenziata di funzioni, all’interno di un obiettivo di contenimento del consumo di suolo;

- favorire la sostenibilità degli interventi edilizi attraverso la promozione del risparmio energetico e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili.

13.2 INDIRIZZI per il sistema ambientale:

- garantire e potenziare la rete ecologica esistente con particolare riferimento ai corridoi liberi con valenza ecologica e naturalistica presenti sul territorio;

- tutelare e valorizzare le aree di elevato valore naturalistico, con particolare riferimento alle aree incluse nel S.I.C. IT2050009 “Sorgenti della Muzzetta”;

- promuovere il ripristino e la valorizzazione del sistema irriguo con particolare riferimento alla rete dei fontanili, oggi in condizioni di parziale criticità;

- tutelare gli ambiti agricoli e promuovere pratiche agricole rispettose dell’ambiente, tutelando così la qualità dei terreni e della falda acquifera; - - realizzare e potenziare un sistema continuo di aree verdi, sia interne al tessuto urbano che di collegamento con quelle esterne del Parco Agricolo Sud Milano;

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- promuovere il ripristino dell’equipaggiamento a verde delle aree agricole (filari di alberature, siepi, bordi a prato, fasce boscate), salvaguardare e consolidare la vegetazione di ripa presente ai bordi del reticolo idrico;

- proporre ulteriori efficaci misure di tutela e mitigazione a fronte dell’espansione sul territorio comunale dell’ATE G26 (cava Manara) esistente in Peschiera B. (previsione del Piano Provinciale Cave approvato dalla Regione).

13.3 INDIRIZZI per il sistema dei servizi:

- completamento della ristrutturazione e riqualificazione per servizi pubblici del complesso storico presente nella zona centrale (villa Mora);

- creazione di un “punto Parco” all’interno del centro cittadino (nel giardino storico di villa Mora);

- rilocalizzazione e potenziamento dell’offerta di attrezzature sportive e ludico-ricreative, all’interno di un progetto di fruizione delle aree del Parco;

- miglioramento della fruibilità di alcuni spazi verdi attraverso la riqualificazione dei medesimi attraverso sinergie (parco Chico Mendès);

- potenziamento della rete di mobilità leggera, attraverso il completamento dei percorsi di penetrazione e attraversamento ciclabile dell’aggregato urbano con connessione alla rete dei servizi pubblici e delle aree verdi; collegamento della medesima rete a quella di connessione intercomunale per favorirne il ruolo di canale di trasporto per spostamenti di lavoro;

- organizzazione della rete ciclo-pedonale di raccordo con le stazioni previste dal progetto della linea M3 metropolitana e previsione di servizi di parcheggio sicuro delle biciclette;

- potenziamento e razionalizzazione del sistema dei parcheggi auto;

- attenzione particolare alle opportunità di servizio per l’infanzia e l’adolescenza (vedi risultanze questionario scuole inserite nella Relazione del Piano dei Servizi);

- recupero e rispetto degli spazi di socialità, per favorire la creazione di condizioni più favorevoli alla buona convivenza civile;

- sostegno delle attività commerciali di vicinato; rilocalizzazione e qualificazione delle aree per il commercio su suolo pubblico;

- attenzione alla qualità dell’arredo urbano e promozione degli standard qualitativi e di risparmio energetico del sistema di illuminazione pubblica;

- promozione di sistemi innovativi di manutenzione delle aree pubbliche a verde.

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14 AMBITI DI TRASFORMAZIONE

15 VERIFICHE DI COMPATIBILITA’ CON IL PTCP

16 PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE URBANISTICA

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14. AMBITI DI TRASFORMAZIONE

Considerata la domanda abitativa da soddisfare nel prossimo decennio, tenuto conto del trend in atto e della domanda di alloggi pregressa, si ritiene che la quota da programmare nel decennio nell’ambito di nuovi Ambiti di Trasformazione, possa corrispondere ad un incremento di popolazione tra le 760 e le 850 unità.

Ciò in particolare tenuto conto del trend degli ultimi anni, in crescita meno spiccata, ma soprattutto delle condizioni intrinseche del territorio comunale, in particolare alla scarsa disponibilità di aree passibili di trasformazione, esterne alla perimetrazione del Parco Agricolo Sud Milano e dell’obiettivo generale di contenimento del consumo di nuovo suolo, fatto proprio dalla Provincia di Milano nei suoi atti di pianificazione e programmazione.

Si considera qui l’andamento teorico della popolazione residente, dato significativo relativo al numero di abitanti di cui è previsto l’insediamento nel territorio a seguito dell’attuazione sia delle previsioni edilizie vigenti che di quelle proposte dal PGT (vedi anche cap. 16 Relazione del Piano dei Servizi):

- previsioni PRG vigente confermate dal PGT: abitanti n. 445

- ipotesi insediativa Ambiti di Trasformazione: abitanti valutabili da n. 766 a 842 (cfr. SLP prevista e massima mediante utilizzo meccanismi di incentivi)

- potenziamento tessuto esistente: incremento abitanti valutabile in 300 unità per una previsione totale in incremento pari a un massimo di 1.587 abitanti, che sommati alla popolazione insediata di 6.046 unità (al 31/12/2011) forniscono una previsione complessiva pari a 7.633 abitanti.

Dall’analisi dell’offerta di attrezzature pubbliche e di uso pubblico puntualmente analizzata nel Piano dei Servizi e visualizzabile nella tav. 11 del Documento di Piano, emerge una situazione quantitativamente ottimale e qualitativamente più che soddisfacente e ben localizzata, che permette di soddisfare largamente gli incrementi di popolazione ipotizzati (cfr. cap 16 Piano dei Servizi).

Per quanto riguarda gli ambiti delle attività economiche, si è inteso consentire l’opportunità di poter insediare funzioni di tipo commerciale/terziario e terziario ricettivo, in relazione alle necessità di crescita fisiologica del settore economico che si sono evidenziate nel tempo e per costituire un volano per la riconversione e riqualificazione prevista del tessuto esistente.

Le previsioni di trasformazione del territorio per queste funzioni sono state localizzate su aree già da tempo preordinate alla trasformazione nella strumentazione urbanistica pregressa.

La necessità di salvaguardare le aree del Parco agricolo e la volontà politica di realizzare tale obiettivo, con particolare riferimento alle aree dei corridoi liberi con valenza ecologica di collegamento alla RER (Rete Ecologica Regionale) e ai gangli della rete ecologica provinciale individuati, comprendenti zone a vocazione agricola consolidata facenti parte di estesi comprensori agricoli, la carenza di aree produttive dismesse utilizzabili per la trasformazione, e gli indirizzi della pianificazione sovracomunale di contenimento del consumo del suolo, hanno indirizzato nel medio termine a contenere la crescita dell’aggregato urbano, prevedendo solo mirate aree di trasformazione strategica.

Ne è conseguita la ricerca di fattibilità di aree per la trasformazione in zone strategiche, tali da ottimizzare l’uso delle risorse fisso-sociali esistenti e i valori di prossimità.

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14.1 - AMBITI DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE

Per l’individuazione delle aree di trasformazione per utilizzo residenziale si sono utilizzati i seguenti criteri: per l’ambito “A”:

- vicinanza centro storico e ottima accessibilità ai servizi;

- condizioni ottimali di accessibilità;

- utilizzo di aree libere tra quelle a minor vocazione agricola (di margine);

- possibilità di inserimento immediato in PGT dell’area di trasformazione (aree non comprese nel Parco). per l’ambito “B”:

- riutilizzo dell’area che verrà dismessa a seguito della rilocalizzazione delle attrezzature sportive;

- inserimento delle nuove previsioni residenziali in un’area centrale, urbanizzata e ben infrastrutturata, con condizioni di accessibilità ottimali;

- occasione per la valorizzazione delle aree a verde naturalistico presenti al suo contorno che dovranno essere mantenute di ragione pubblica.

AMBITI DI TRASFORMAZIONE RESIDENZIALE – DATI QUANTITATIVI

ambito di superficie SLP prevista SLP max con valutazione area a servizi calcolo superficie trasformazione territoriale utilizzo abitanti (>18 mq./ab.) in riduzione mq. mq. incentivi n° mq. agricolo/verde mq. mq

A 32.600 14.818 16.300 423/465 8.600 24.000 (185 alloggi) (203 alloggi) da localizzare

B 28.580 12.000 13.200 343/377 6.935 21.645 (150 alloggi) (165 alloggi) localizzati

totale 61.180 26.818 29.500 766/842 15.535 45.645 residenza (335 alloggi) (368 alloggi)

Per la valutazione del n° abitanti previsto si è assunto il parametro di 1 ab/35 mq di SLP.

Per la valutazione approssimata del n° degli alloggi previsti si è assunto il parametro medio di 80 mq/alloggio.

Nella tabella sono stati inseriti due dati quantitativi in riferimento alla SLP realizzabile: - una SLP di previsione, che è la minima cui dovrà essere riferito il Piano Attuativo dell’Ambito; - una SLP massima, raggiungibile attraverso i meccanismi premiali di incentivazione previsti dalla Normativa del Documento di Piano (art.7.2) e da quella del Piano delle Regole.

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In considerazione della necessità di prevedere un’offerta differenziata di alloggi per le varie categorie della domanda, con particolare riferimento alla capacità economica di accesso al mercato, si prevede per gli ambiti di trasformazione residenziali – ambiti A e B - una quota di edilizia convenzionata pari al 40% per una SLP complessiva minima pari a mq. 10.727, incrementabile mediante i meccanismi incentivanti fino a mq. 11.800, cui corrisponde un insediamento valutabile in termini di abitanti dalle 306 alle 337 unità (vedi anche Normativa del Documento di Piano artt. 7.3 – edilizia convenzionata e 8 - schede degli Ambiti di Trasformazione).

AMBITO “A”

L’ambito “A” è costituito da un’area compatta a nord dell’aggregato urbano di memoria storica, cui è strettamente connessa mediante percorrenze pedonali e ciclabili già di fatto esistenti e che, per la vicinanza, usufruisce dei valori di servizio e urbani del centro stesso.

Essa è connessa alla previsione del nuovo tratto di viabilità urbana est-ovest di raccordo tra la viabilità esistente SP 182 e la porzione nord-ovest dell’abitato.

L’edificazione prevista conclude l’abitato verso nord, relazionandosi con le aree del Parco, e deve costituire un forte margine, attraverso un’edificazione di alta qualità architettonica, allo scopo di concludere il tessuto sfrangiato esistente sull’attuale fronte nord, ricostruendone lo skyline.

Nella parte mediana e al margine nord dell’Ambito è prevista la realizzazione di un percorso ciclopedonale, in parte lungo l’argine del fontanile Parazzola, di collegamento tra il nucleo originario di memoria storica e gli insediamenti rurali (le cascine di interesse storico- paesaggistico).

Nelle schede riferite all’Ambito, contenute nella normativa del Documento di Piano, che contengono gli “elementi morfologici ordinativi” per la progettazione dell’ambito stesso, sono state inserite le prescrizioni contenute nella deliberazione della Giunta Provinciale 82/2012 con cui è stato espresso il parere favorevole condizionato della Valutazione di Incidenza Ambientale riferita al S.I.C. “Sorgenti della Muzzetta”, nonché gli adeguamenti richiesti da ARPA e dalla Provincia in sede di Valutazione di compatibilità con il PTCP .

In particolare si sono previste una fascia riparia con ripristino/completamento della vegetazione lungo il fontanile Parazzola e delle fasce arboreo arbustive della larghezza di 15 mt interne all’Ambito, lungo i perimetri prospicienti gli ambiti rurali, nonché indirizzi per la valorizzazione ecologico naturalistica di tali elementi. Si sono anche individuate misure di compensazione ambientale, al fine di garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni previste e di riequilibrare la perdita di superficie agricola.

L’ambito “A” è interessato nella porzione sud-est dalla presenza di una linea di alta tensione della Soc.Terna: nella tav. 5 - repertorio vincoli sono rappresentate le fasce di rispetto con indicazione grafica delle Dpa (distanze di prima approssimazione ai sensi del D.M. 29/05/08) indicate dal gestore, nel rispetto dell’obiettivo di qualità di non superare il valore di induzione magnetica di 3 microtesla (cfr. anche art. 4.3 lett. d della Normativa del Piano delle Regole).

Una porzione di aree ad est rientra nella fascia geometrica dei 200 mt di rispetto cimiteriale, previsti dall’art. 8 del R.R.(Regolamento Regionale) n.6/04, che potrà essere ridotta, ai sensi del terzo comma del medesimo articolo, fino ad un minimo di 50 mt a seguito dell’adozione

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del Piano Cimiteriale da parte del Comune (previo pareri ASL e ARPA), non interessando così l’ambito in oggetto i cui margini distano dal Cimitero mt. 120.

Nell’Ambito è stata individuata una quantità di aree per attrezzature pubbliche che dovrà essere localizzata puntualmente in sede di pianificazione esecutiva, tenuto conto dei vincoli presenti, delle percorrenze pedonali e ciclabili di collegamento col centro urbano previste, della previsione di aree per la sosta ad est e della funzione di marginatura urbana del nuovo edificato.

SCENARIO DI INDIRIZZO FUTURO

Per tale zona nord si è valutata, come indirizzo, la possibilità di intraprendere un percorso di concertazione con gli organismi del Parco Agricolo Sud Milano al fine di verificare la possibilità di potenziare la dimensione dell’Ambito verso ovest, su aree oggi interne al Parco.

Ciò attraverso l’utilizzo di meccanismi di permuta di aree, in modo tale da consentire la possibilità di rafforzamento dell’ambito di trasformazione denominato “A” e la ricucitura del tessuto urbano sfrangiato del margine dell’edificato esistente.

Un’operazione di permuta di aree nei confronti del Parco potrebbe consentire l’utilizzo ai fini dell’insediamento di funzioni residenziali ed attrezzature pubbliche, delle aree immediatamente ad ovest dell’ambito “A”, marginali per il Parco, di basso pregio e scarsamente utilizzabili per l’attività agricola.

A compensazione di tali aree potrebbero essere inserite nel perimetro del Parco aree equivalenti, di maggior pregio naturalistico, in diretto rapporto con tratti del reticolo idrico ad alta valenza paesaggistica, che oggi risultano esterne alla perimetrazione medesima.

Dovranno essere previste, di concerto col Parco, anche misure di mitigazione e compensazione tramite interventi di riequipaggiamento ambientale.

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AMBITO “B”

L’ambito “B” è localizzato all’interno del tessuto edificato su aree di proprietà pubblica, per le quali è prevista la dismissione degli impianti sportivi esistenti, non più rispondenti agli standard attuali necessari in materia di sicurezza, di dotazione di servizi igienici e di spogliatoi, di spazi per il pubblico, di illuminazione, di spazi per parcheggio.

L’area residenziale individuata è contornata da aree di ragione pubblica a verde, su parte delle quali insistono manufatti (servizi igienici, spogliatoi, etc. oggi a servizio delle attività sportive); di esse è previsto il recupero e la riconversione per altre attività di servizio e/o di interesse pubblico.

Le condizioni di accessibilità dell’area sono ottimali e non richiedono interventi sulla viabilità.

L’edificazione residenziale prevista dovrà tener conto del contesto in cui va ad inserirsi, in particolare delle caratteristiche della zona residenziale che la fronteggia; potranno essere previste altezze variabili che non superino i quattro piani fuori terra.

Gli interventi residenziali previsti saranno occasione per l’attivazione di interventi di riordino e valorizzazione delle aree verdi e naturalistiche limitrofe, mediante la razionalizzazione delle percorrenze ciclo-pedonali, interventi di pulizia degli argini naturali dei due corsi d’acqua presenti e implementazione della vegetazione di ripa con essenze autoctone.

Nelle schede riferite all’Ambito “B” contenute nella Normativa del Documento di Piano, sono contenuti gli “elementi morfologici ordinativi” che dovranno essere adeguatamente sviluppati nell’ambito della pianificazione attuativa dell’ambito medesimo.

L’ambito è adiacente ad aree di pregio naturalistico inserite in ambito urbano, l’oasi del Fontanile e due corsi d’acqua ad andamento parallelo con consistenti unità arboreo-arbustive lungo le ripe, con la presenza di un albero monumentale.

Nelle schede riferite all’Ambito, contenute nella normativa del Documento di Piano, che contengono gli “elementi morfologici ordinativi” per la progettazione dell’ambito stesso, sono stati inseriti gli adeguamenti richiesti da ARPA e dalla Provincia in sede di Valutazione di compatibilità con il PTCP .

In particolare si è prevista la riqualificazione delle aree a verde pubblico comprese tra l’Ambito e le attrezzature ludico-sportive esistenti, con particolare riferimento alla conservazione e ripristino della vegetazione di ripa dei corsi d’acqua. Si sono anche individuate misure di compensazione ambientale, al fine di garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni previste.

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14.2 AMBITI DI TRASFORMAZIONE COMMERCIALE/TERZIARIO/ARTIGIANALE

Le aree di trasformazione a destinazione commerciale/terziaria/artigianale sono state individuate secondo criteri:

- di conferma parziale, seppur con caratteristiche e modalità differenti, di aree già individuate per trasformazioni nell’ambito delle previsioni previgenti (P.R.G.);

- di utilizzo di aree residuali vocazionate al completamento della fascia già urbanizzata tra gli assi viari delle due Paullesi (ambito “D”);

- di ampliamento al di là della via dell’Artigianato e di rafforzamento dell’insediamento già esistente imperniato sulla via Volontari del Sangue, di cui è prevista la riqualificazione funzionale, (ambito “C”);

- di accessibilità ottimale.

DATI QUANTITATIVI

ambito superficie SLP SLP max nota calcolo sup. in trasformazione territoriale prevista con utilizzo riduzione mq. mq. incentivi mq. agricolo/verde mq.

C 19.730 9.875 10.862 previsione di - 570 espansione zona (mq. 20.300 – “D” PIP 1 nel 19.730) sup.rilocalizzata P.R.G. vigente sup. mq. 20.300

D 7.135 4.280 4.650 previsione di - 1.665 espansione zona (mq. 8.800 – 7.135) “D” PL 10 nel sup. rilocalizzata P.R.G. vigente sup. mq. 8.800

totale 26.865 14.155 15.512 - 2.235 comm/terz

totale generale superficie in riduzione di aree agricolo/verde 43.410 (ambiti A, B, C, D)

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AMBITO “C”

L’area di trasformazione “C”, ha forma pressocchè triangolare e costituisce la naturale integrazione nei confronti della zona esistente di riqualificazione funzionale che la fronteggia lungo la via dell’Artigianato.

Essa è interessata all’estremità nord-ovest dalla presenza di una linea di alta tensione della Soc. Terna (cfr. tav. 5 - Repertorio vincoli e art. 4.3 lett.”d” della normativa del Piano delle Regole) e per quella porzione di area è pertanto soggetto alle prescrizioni del D.M. 29/05/2008.

L’ambito è in diretta connessione con le aree del Parco: dovrà essere posta particolare cura alla “forma urbana” e l’edificazione dovrà costituire un margine edificato leggibile; dovranno essere previsti interventi per la formazione di margini verdi verso le aree agricole del Parco.

Nelle schede riferite all’Ambito, contenute nella normativa del Documento di Piano, che contengono gli “elementi morfologici ordinativi” per la progettazione dell’ambito stesso, sono state inserite le prescrizioni contenute nella deliberazione della Giunta Provinciale 82/2012 con cui è stato espresso il parere favorevole condizionato della Valutazione di Incidenza Ambientale riferita al S.I.C. “Sorgenti della Muzzetta”, nonché gli adeguamenti richiesti da ARPA e dalla Provincia in sede di Valutazione di compatibilità con il PTCP.

In particolare si sono previste una fascia riparia con ripristino/completamento della vegetazione lungo il fontanile e delle fasce arboreo arbustive della larghezza di 15 mt interne all’Ambito, lungo i perimetri prospicienti gli ambiti rurali. Si sono anche individuate misure di compensazione ambientale, al fine di garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni previste e di riequilibrare la perdita di superficie agricola.

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AMBITO “D”

L’ambito “D” è costituito da un’area residuale situata nel cuneo tra le viabilità intercomunali delle due Paullesi. Essa costituisce un’occasione per la realizzazione di un intervento che costituisca elemento di visibilità e riconoscibilità dal punto di vista morfologico, dell’intero insediamento produttivo/terziario/commerciale esistente tra i due assi viabilistici, in particolare nei confronti della percorrenza viabilistica da Milano in direzione Paullo.

Su parte dell’area vi è la presenza di costruzioni esistenti di origine agricola (la Cascina Rosa) oggi riutilizzate per un esercizio di somministrazione; la restante area è oggi utilizzata temporaneamente come spazio di servizio per il cantiere della Paullese. L’accesso alle aree dell’Ambito dalla strada comunale consortile ex SP15 (vecchia Paullese) viene confermato.

In relazione al ruolo strategico dell’area dal punto di vista del paesaggio urbano percepibile dalla percorrenza verso l’esterno dell’area metropolitana in direzione Paullo-Crema, come sopra accennato, dovrà essere posta particolare attenzione alla progettazione degli aspetti morfologici e architettonici dell’insediamento previsto, in quanto questo costituisce il cuneo di impatto visivo dell’intero insediamento.

Nelle schede riferite all’Ambito “D” contenute nella normativa del Documento di Piano, sono contenuti gli “elementi morfologici ordinativi” che dovranno essere adeguatamente sviluppati nell’ambito della pianificazione attuativa dell’ambito medesimo.

Secondo gli adeguamenti richiesti da ARPA e dalla Provincia in sede di Valutazione di compatibilità con il PTCP, si sono previsti il mantenimento e la tutela dell’asta del fontanile Saresano e il ripristino ecologico naturalistico delle sue ripe.

Si sono anche individuate misure di compensazione ambientale, al fine di garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni previste.

14.3 SCENARIO DI INDIRIZZO FUTURO AMBITO DI TRASFORMAZIONE PER ATTREZZATURE PUBBLICHE

AMBITO “E”

Si inserisce a livello di indirizzo futuro la proposta di un Ambito esteso, finalizzato ad accogliere progetti e programmi di fruizione ricreativa, sportiva e sociale, nell’ambito di una proposta unitaria da localizzarsi in aree marginali del Parco, nella zona immediatamente ad est del tracciato della provinciale SP182, tratto urbano di via De Gasperi, all’altezza della rotatoria prevista.

Tale proposta costituisce uno scenario di indirizzo, che dovrà essere valutato in sede di variante generale al P.T.C. del Parco Agricolo Sud Milano, le cui procedure sono state avviate con deliberazione del Consiglio Direttivo del Parco n. 27 in data 30/09/2010.

Tale Ambito comprenderebbe al suo interno le aree individuate dal Piano dei Servizi e destinate a “parco urbano e attrezzature sportive”, nell’ambito delle quali è stata prevista la rilocalizzazione delle attrezzature sportive (campi di calcio e relativi spogliatoi) oggi presenti nelle aree limitrofe alla via Marconi.

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Tale previsione consentirebbe l’integrazione, entro un polo ludico-sportivo, con altre attrezzature di interesse comunale, mediante un’estensione del parco urbano e la previsione di attrezzature per la ricreazione e lo svago.

L’area risulta in posizione strategica dal punto di vista dell’accessibilità in quanto servita da una rotatoria (da tempo programmata e parzialmente finanziata) di razionalizzazione degli incroci della provinciale SP 182; è inoltre lambita da una previsione di mobilità dolce, una pista ciclabile prevista a margine della provinciale stessa, direttamente connessa ad altri tratti di ciclabilità per il collegamento con i servizi esistenti, oltre che al percorso ciclo-pedonale di scavalcamento dell’asse di mobilità veloce SP ex SS 415 Paullese e al futuro accesso alle stazioni previste del trasporto pubblico su ferro, linea M3.

Le attività ludico/sportivo/ricreative che saranno previste nell’area sono compatibili con i vincoli del Parco e la loro progettazione dovrà essere oggetto di intesa col Parco stesso.

La progettazione complessiva dell’assetto dell’ambito e delle attrezzature previste, dovrà essere impostata con cura particolare, tenendo conto del contesto in cui esse vanno ad inserirsi e dovrà porre particolare cura al rapporto di queste con le aree agricole del Parco e alla marginatura delle medesime.

Gli interventi che si andranno a prevedere saranno comunque soggetti ad Autorizzazione paesaggistica ai sensi del D.Lgs. 42/2004 ed a Valutazione di Incidenza sul S.I.C. IT2050009 “Sorgenti della Muzzetta”.

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SCENARIO DI INDIRIZZO FUTURO

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15. VERIFICA DEI PARAMETRI DI COMPATIBILITA’ CON IL PTCP

Il PGT deve perseguire la compatibilità con la pianificazione sovraordinata e deve pertanto adeguarsi a una serie di criteri da questa fissati, in particolare dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).

Nell’ambito delle disposizioni contenute nel PTCP vigente, in tema di sostenibilità dell’assetto insediativo, il piano provinciale impone delle disposizioni relative al consumo di suolo non urbanizzato e alle condizioni di sostenibilità degli interventi di trasformazione urbana (artt. 83 e seguenti delle NdA del PTCP).

Al fine di contemperare le esigenze di tutela del territorio con le istanze di sviluppo insediativo, il PTCP all’art. 84 della normativa sopracitata dispone dei limiti al consumo di suolo, attraverso una serie di parametri quantitativi.

E’ fissata una precondizione all’ammissibilità di incrementi delle espansioni urbanizzative: essa è costituita dall’avvenuto utilizzo di almeno il 75% delle previsioni di espansione dello strumento urbanistico previgente.

15.1 – VERIFICA UTILIZZO DELLE PREVISIONI DI ESPANSIONE DEL PRG VIGENTE

Si procede pertanto alla verifica della condizione imposta dal Piano Provinciale, verificando lo stato di attuazione delle previsioni di espansione pregresse della strumentazione urbanistica comunale.

L’art. 84 delle NdA chiede la verifica dell’avvenuta attuazione o della programmazione in atto, di una quota almeno pari al 75% della slp residenziale ed extraresidenziale delle previsioni di espansione. Si procede alla ricognizione (cfr. tav.16).

Previsioni di espansione contenute nello strumento urbanistico vigente, riferite alle sole zone territoriali omogenee “C” e “D” di cui al D.M. 1444/68 e assoggettate a piano attuativo: residenza di espansione zona denominazione volumetria pari a. SLP non attuati o prevista mc. mq. program. mq

zone C1 PL 1 46.204 PL 2 35.434 PZ 1 24.500 106.138 32.163 zone C2 PL 3 29.495 PL 4 32.609 PL 5 13.636 PL 6 14.280 zona C3 PP 1 33.325 123.345 37.377 PII 8.000 2.424 PL/PZ 11 12.846 3.893 1.369

totale residenza 250.329 75.857 1.369

risultano attuati e/o programmati mq. SLP 74.488 (mq.75.857 – mq. 1.369) pari al 98,20 % delle previsioni di espansione del P.R.G. ______147 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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produttivo/commerciale di espansione

non attuati o zona denomin. mc. mq. SLP programmati

pari a zone D2 PL 7 110.907 33.608

(quota comm.) PP 1 2.111 zone D3 PIP 1 10.150 10.150 zone D4 PL 8 9.750

PL 10 4.400 4.400 zone D5 PL 9 33.600

totale produttivo 93.619 14.550

SLP attuata: mq. 79.069 (mq. 93.619 – mq. 14.550) pari all’84,46 % delle previsioni di espansione del P.R.G.

L’attuazione delle previsioni di espansione supera quindi abbondantemente il 75% richiesto dall’art. 84 della normativa citata, sia per la residenza (98,20%) che per l’extraresidenziale (84,46%), e complessivamente risulta pari al 90,61 %.

Verificata quindi la possibilità di espansione, si procede alla determinazione della quota percentuale di incremento consentita per il Comune di Pantigliate, secondo la tab. 3 allegata alle NdA del PTCP.

15. 2 - DATI RELATIVI AL CONSUMO DI SUOLO

Si riporta per stralcio la tab. 3 citata, che indica i valori di variazione massima ammissibile assegnati alle classi di Comuni individuate sulla base di intervalli omogenei dell’indice di consumo del suolo, che esprimono il rapporto percentuale tra superficie urbanizzata e superficie territoriale comunale.

TABELLA 3 – CLASSI DI CONSUMO DI SUOLO E RELATIVI INCREMENTI PERCENTUALI AMMESSI DI SUPERFICIE URBANIZZATA

TAVOLI INTER_ INTERVALLI DI ESTENSIONE DELLE CLASSI DI CONSUMO DEL SUOLO ISTITUZIONALI (ICS – indice del consumo del suolo: rapporto tra la superficie urbanizzata e la superficie

territoriale comunale)

classe A - ICS classe B - ICS classe C - ICS classe D - ICS classe E - ICS

10 sud-est Milano 0 - 15 ● 16 - 25 26 - 35 36 - 45 46 - 100 incremento percentuale 5 ● 4 3 2 1 ammesso superficie urbanizzata

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Il Comune di Pantigliate appartiene al tavolo del Sud-est Milano, e risulta in classe B per quanto attiene il consumo del suolo, secondo i valori sotto riportati: l’incremento consentito di suolo urbanizzato è pertanto pari al 4%.

Dimostrazione della collocazione del Comune nella tabella 3 sopra riportata in base agli indici in essa contenuti:

SU: superficie urbanizzata esistente o programmata con P.A. (ad uso residenziale, extraresidenziale, per infrastrutture viabilità, per servizi e attrezzature pubbliche urbane, nonché per attrezzature di interesse generale ad esclusione di parchi urbani e territoriali)

Area urbanizzata SU = mq. 1.376.065 + area P.A. adottati e vigenti: (PL 11 mq. 9.017 + PR Cassinazza mq. 40.102) = mq. 1.425.184.

Le aree considerate sono visualizzate nella tav. 17 del Documento di Piano.

Calcolo dell’ICS - indice di consumo del suolo.

ICS è pari al rapporto tra la superficie urbanizzata e la superficie territoriale del Comune: superficie urbanizzata pari a mq. 1.425.184 / superficie territoriale pari a mq. 5.738.642 = ICS 24,83

Per l’area del Sud-est Milano, cui appartiene il Comune di Pantigliate, la tab. 3 allegata alla normativa del Piano Territoriale Comprensoriale della Provincia, e che indica una serie di intervalli di estensione delle classi di consumo del suolo, prevede per valori di ICS compresi tra 16 e 25, la classe B.

La possibilità di incremento della superficie urbanizzata per il Comune di Pantigliate è pertanto pari al 4%.

Il 4 % della superficie di mq. 1.425.184 è pari a mq. 57.007.

Tale percentuale può essere suscettibile di incremento mediante l’attivazione del meccanismo premiale previsto dall’art. 93 delle NdA.

Verifica della SE < SE max

Le superfici di trasformazione/espansione che determinano riduzione delle zone a destinazione agricola o verde nel PRG vigente sono calcolate pari a SE mq. 43.410 come risulta dalle tabelle relative agli ambiti di trasformazione (tenuto conto delle superfici già destinate ad espansione dal PRG vigente e riconfermate o rilocalizzate nel PGT).

Il totale delle superfici previste oggetto di trasformazione, che comportano riduzione di aree agricolo/verde (cfr. p. 14.1 e 14.2) rientra pertanto largamente nella quota consentita per il Comune dal PTCP:

SE = mq. 43.410 < mq. 57.007.

Nella quota ammessa potrebbe quindi rientrare largamente anche l’ipotesi di potenziamento dell’ambito “A” di cui allo “scenario di indirizzo futuro” di cui al punto 14.1, perseguibile attraverso un percorso di concertazione con gli organismi del Parco Agricolo Sud Milano per l’utilizzo di meccanismi di permuta di aree.

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16. PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE URBANISTICA

L’art. 11 della L.R. 12/05 e s.m.i. prevede la possibilità che i piani attuativi e gli atti di programmazione negoziata con valenza territoriale possano ripartire tra tutte le proprietà interessate dagli interventi, sia i diritti edificatori che gli oneri per la dotazione di opere di urbanizzazione; nel piano delle Regole è regolamentata al contempo la cessione gratuita al Comune e/o l’asservimento delle aree destinate alla realizzazione di servizi e infrastrutture.

16.1 IL PRINCIPIO DI PEREQUAZIONE.

Il principio è applicato a tutti gli ambiti di trasformazione, sia a destinazione residenziale, che produttiva/commerciale/ricettivo/terziaria, denominati: A, B, C, D.

Esso è applicato in via principale all’interno di ciascun Ambito, ove vengono ripartiti proporzionalmente tra tutte le proprietà degli immobili in esso compresi, sia i diritti edificatori che gli oneri derivanti dalla realizzazione degli interventi previsti, in termini di cessione aree, di realizzazione di opere di urbanizzazione e delle eventuali opere di compensazione ambientale previste.

A tutte le aree di ragione privata comprese negli Ambiti corrispondono dei diritti edificatori in termini di SLP edificabile, che si generano a favore della proprietà, secondo le quantità indicate come “SLP teorica” nelle schede relative a ciascun ambito (normativa del Documento di Piano, art. 8).

Tali diritti edificatori devono essere esercitati nell’ambito delle aree di concentrazione volumetrica indicate e possono essere trasferiti e commerciati.

16.2 IL PRINCIPIO DI COMPENSAZIONE URBANISTICA

Alle aree private destinate a servizi e viabilità non comprese in ambiti sottoposti a pianificazione esecutiva è attribuita una capacità edificatoria teorica a compensazione della loro cessione al Comune senza corrispettivo in denaro, come previsto dal Piano delle Regole.

Tali diritti edificatori si generano giuridicamente al perfezionamento dell’atto notarile di cessione gratuita al Comune delle aree.

16.3 IL PRINCIPIO DI COMPENSAZIONE AMBIENTALE

Tale principio è volto ad assicurare la compensazione ambientale in relazione alle trasformazioni del territorio comportanti consumo di suolo.

Esso deve essere applicato in particolare all’attuazione degli ambiti di trasformazione, con particolare riferimento alle aree che ricadono in prossimità della perimetrazione del Parco Agricolo Sud Milano e in prossimità di aree di valore naturalistico.

Tale principio prevede la realizzazione, in aggiunta alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, di opere di riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, in particolare opere di riequipaggiamento ambientale, di forestazione, di ripristino filari, di pulizia dei corsi d’acqua, oltre che di opere di riqualificazione della struttura urbana.

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16.4 IL PRINCIPIO DI INCENTIVAZIONE

Si applica in tutte le aree edificabili, sia negli ambiti di trasformazione che nel tessuto consolidato, sia per nuove costruzioni che per interventi sull’esistente.

Esso è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi contenuti nel Documento di Piano, in termini di riqualificazione ambientale e naturalistica, di conservazione del patrimonio storico e di memoria storica, di perseguimento del risparmio energetico, di incentivazione dell’utilizzo delle risorse rinnovabili e di sostituzione di componenti edilizi verificati come nocivi alla salute umana.

Esso si applica secondo i criteri stabiliti dal Titolo VI delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole.

16.5 MODALITA’ DI APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE

L’applicazione dei principi di perequazione e compensazione urbanistica agli Ambiti di Trasformazione è regolata dagli artt. 5 (5.1 e 5.2) e 7 della Normativa del Documento di Piano.

Le modalità di applicazione generali dei principi di perequazione e compensazione urbanistica sono regolate dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole, Titolo VII “Regolamentazione dei diritti edificatori”, con particolare riferimento agli artt. 47 e 48.

I diritti edificatori derivanti dall’applicazione dei principi di perequazione, compensazione e incentivazione sono liberamente commerciabili ai sensi dell’art. 11 comma 4 della L.R.12/05 e s.m.i. Essi sono annotati su un Registro pubblico a cura del Comune, che ha il compito di tenuta, aggiornamento e messa a disposizione dei suoi contenuti per la consultazione, a chi ne faccia richiesta (cfr. art.48 sopracitato).

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17. ISTANZE PERVENUTE A SEGUITO DELL’AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

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ISTANZE PERVENUTE A SEGUITO DELL’AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (rappresentate cartograficamente nella tav. 18)

n° n° data soggetto proponente / sintesi proposte protocollo

1 1169 13/02/07 Imm.re Roverbella srl con sede in Milano - amm. unico Arrigoni Fermo

Località Roverbella Proposte: valorizzazione compendio immobiliare attraverso uno sviluppo compatibile: salvaguardia e sviluppo dell’attività attuale di agriturismo con offerte multifunzionali della azienda agricola biologica; oltre offerta eno-gastronomica, sviluppo turismo rurale, svago/culturale, conciliando uso agricolo e altri usi (tra cui anche abitativo) – modalità: laboratorio progettazione eco-sostenibile, complesso autosufficiente dal punto di vista energetico.

2 1892 13/03/07 Soc. Agricola Cassinazza srl con sede in Monza - leg. rappr. Monica Gavazzi Cascina Crocina Proposte: Circoscrizione del comparto utile per attività produttiva e recupero residenziale dei volumi attualmente degradati con insediamento di 30 unità abitative e riqualificazione aree di pertinenza. Conservazione dei profili planivolumetrici esistenti, nel rispetto materiali e tipologie prescritti, utilizzo tecnologie risparmio energetico e uso energie alternative.

3 0154 9/01/08 Pietro GANDINI, Germana GANDINi

area F.1 mapp. 39 e 41 Proposta: chiede di considerare, nell’ambito del PGT, per una destinazione diversa da quella agricola essendo immobili scomodi da condurre, dei terreni in comproprietà nelle adiacenze di zone edificate.

4 3123 22/04/08 Soc. SIELTE s.p.a. Immobile via Galvani 8/10 Proposte: azienda settore telecomunicazioni, locatore di contratto leasing dell’immobile, ha stabilito la propria sede operativa per la Lombardia e gran parte nord Italia in Pantigliate, per posizione geografica strategica, viabilità su gomma in fase potenziamento e vicinanza aeroporto Milano Linate. Chiede di valutare l’ipotesi di modificare i “vecchi” indici di PRG in merito alla quota stabilita per la slp destinata ad uffici, che a parere dello scrivente e per l’attività svolta risulta molto esigua: chiede di inserire in tali aree omogenee di PGT ampie superfici da destinare ad uffici.

5 3296 30/04/08 Donatella MAGENIS lotto terreno via Volta F.4 mapp. 360 inserito in PR5 (PRG vigente) Proposte: assegnazione di una capacità edificatoria residenziale al lotto di proprietà.

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n° n° data soggetto proponente / sintesi proposte protocollo

6 0374 22/01/09 Azienda Agricola del Parco srl con sede a Lodi Vasto compendio aree zona est (circa 960.000 mq.) Formula una proposta, tenuto conto dei contenuti della recente delibera n.58 del C.D. del Parco Sud, per offrire un’alternativa al progetto provinciale per il nuovo plesso scolastico su aree di proprietà, proponendo una alternativa alla localizzazione del medesimo e formulando una proposta di trasformazione che consenta di soddisfare fabbisogni abitativi endogeni e la domanda all’affitto all’interno di un processo avviato dalla stessa Provincia di Milano con il Piano Casa Provinciale. La proposta prevede: previsione di volumetrie residenziali (con quota commercio e funzioni compatibili) per mc. 75.000 (di cui mc. 25.000 per edilizia convenzionata) e cessione gratuita delle aree per il plesso scolastico (circa 8.500 mq) e di aree di pregio ambientale al Parco per la compensazione ambientale per circa 170.000 mq. (individuate G.M. 48/08) e cessione aree per la residenza pubblica per circa 15.000 mq.

7 2408 20/04/09 FORTI Livio

Immobile via D’Annunzio n. 34 – NCEU fg. 4 mapp. 525 Il fabbricato, attualmente adibito ad uso deposito, risulta nel PRG in fascia di riproposta rispetto cimiteriale: visto che in tale zona sono consentiti unicamente interventi di 6495 25/10/11 ordinaria e straordinaria manutenzione, vietando implicitamente la destinazione del fabbricato ad usi diversi, chiede nell’ambito delle previsioni del PGT l’attribuzione di una destinazione d’uso che consenta lo svolgimento di attività lavorative nel fabbricato.

8 - 25/01/05 GARGARO Saverio

1549 27/02/07 via dell’Artigianato 8 F.5 mapp. 819 Chiede un incremento della percentuale di volume residenziale nell’area a

destinazione D1 (nomina suo rappresentante l’arch. Michele Ricupati)

9 2366 17/04/09 Don Edoardo Colombo Parroco

via S.Giovanni Bosco 8 – immobile F.5 mapp.711 Per l’unità immobiliare della palestra (zona B1 – attrezzature e servizi pubblici)

chiede l’utilizzo per ambulatori e spazi per attività mediche.

10 7751 24/11/09 Don Edoardo Colombo Parroco

via S.Giovanni Bosco 8 – immobile F.5 mapp.711 In relazione non utilizzo dell’immobile per servizi parrocchiali, chiede cambio

destinazione d’uso per attività compatibili con la residenza

11 1941 19/03/10 Don Edoardo Colombo Parroco via S.Giovanni Bosco 8 – immobile F.5 mapp.711 idem precedente

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n° n° data soggetto proponente / sintesi proposte protocollo

12 7353 5/11/10 Don Edoardo Colombo Parroco Immobili via S.Giovanni Bosco 6 e 8 – F.5 mapp.711 – 712 - 713

Facendo seguito alle istanze già presentate (prot. 7751/09 e 1941/10,) visto che attualmente gli immobili destinati a servizi religiosi non vengono più utilizzati per scopi connessi alle attività parrocchiali ed è previsto l’accentramento delle diverse funzioni presso il complesso annesso alla chiesa centrale di Pantigliate, chiede il cambio di destinazione d’uso da standard per servizi religiosi ad attività compatibili con la residenza o a residenza, ritenendolo consono alla riqualificazione della zona.

13 3116 5/05/10 F.lli MORANDI e F.lli CICCONE 3486 20/05/10 Immobili via Risorgimento 7 – F.4 mapp. 216, 278, 239 Premesso che gli immobili sono inseriti in zona B2 del PRRIP 1 vigente e che gli altri proprietari del comparto non sono disponibili ad un accordo, chiedono di poter intervenire mediante la demolizione del capannone esistente, la costruzione di nuova palazzina e ristrutturazione parziale dell’immobile di cui alla particella 239 per la parte di proprietà, ricavando al piano terra anche superfici non residenziali.

14 4485 28/06/10 Rosa Maria COLANGELO Via Armellini 8

Proposta di P.I.I. Funzioni: reception /abitazione / uffici / 4 aule/ attesa (superata da 5423/10)

5423 5/08/10 Rosa Maria COLANGELO 15 Via Armellini 8 - F.5 mapp. 389 sub 1 e F.5 mapp. 672 Chiede che l’immobile di proprietà F.5 mapp. 389 sub 1, destinato dal PRG vigente a zona B4 ”residenziale di completamento a bassa densità di recente formazione” unitamente al mapp. 672 del medesimo foglio, vengano inseriti in Zona omogenea assimilabile a “direzionale-terziario” con adeguamento dei parametri urbanistici di riferimento ( Rc 30% - If.= 1,20 mc/mq – Rp 60% - H=11mt. - sup. standard 75% SLP e sup. a parcheggio 50% del 75% SLP) Ciò per poter affiancare alla residenza, che viene in parte mantenuta, un comparto assimilabile a direzionale-terziario per una scuola di specializzazione informatica, di tipo privato, mediante la costruzione di un corpo di fabbrica aggiunto al PT e

seminterrato, di circa 230 mq. per aule e laboratori informatici.

16 4996 20/07/10 SINGECO srl e IM’S IMPREDIL SERVICE Aree P.R. Cassinazza – F.55 mapp. 30 e 201

Premesso: - che per l’area a ridosso della Paullese, individuata come “subzona parchi urbani – impianti sportivi e ricreativi esistenti” normata dall’art.36 del Piano del Parco, unitamente a quelle ove esisteva la Cascina Cassinazza, è stata stipulata una convenzione in data 13/11/07 per l’attuazione di un Piano di Recupero unitario; - che all’interno di questa area sono state effettuate cessioni di aree per opere di urbanizzazione primaria e secondaria e che l’area è stata

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n° n° data soggetto proponente / sintesi proposte protocollo

16 segue 4996 20/07/10 interessata da esproprio da parte della Provincia di Milano per l’ampliamento della Paullese e la costruzione di un nuovo accesso alla Casc. Cassinazza (che aveva accesso dalla Paullese stessa) con riduzione dell’area da 22.385 mq. a 10.000 mq.; - che l’area residua in oggetto è stata ceduta alle Soc. scriventi da Edimi srl con atto notaio Rinaldi in data 11/06/2010; si richiede che nell’ambito della redazione del PGT venga presa in considerazione la possibilità di destinare tale area a zona commerciale o in alternativa a zona residenziale convenzionata, entrambe destinazioni ritenute congrue, la prima con la destinazione prevalente lungo il tratto di Paullese che fronteggia l’area, la seconda con la nuova

destinazione residenziale della Casc. Cassinazza.

17 317 19/01/11 CARBONI Daniele, Cristina Maria, Isidoro Immobile via F.lli Cervi n. 4 – 4a F.6 mapp. 137 Propongono di incrementare la possibilità edificatoria del loro lotto e, se richiesto, anche dei lotti adiacenti. Ciò allo scopo di contenere il consumo di nuovo territorio, di permettere l’ampliamento di unità immobiliari esistenti per esigenze famigliari, di incrementare le unità abitative senza un corrispondente sensibile aumento della superficie coperta, di favorire le entrate dell’A.C. con oneri e successivamente imposte sulla casa, di creare unità immobiliari a basso impatto ambientale, ampliandole e migliorandone le prestazioni energetiche.

18 1977 28/03/11 Soc. Imm.re Roverbella srl, rappresentata Sig. Fermo Arrigoni Località Roverbella F.1 mapp.1,2,3,4,5,10 F.2 mapp. 1,2,4,5,6,8,10,12,13,14,

16,36,37,39,41,42,45,50,51,52,53 F.3 mapp. 29,32. La Cascina Roverbella ha rappresentato nel tempo un punto importante, grazie alle attività di ospitalità e ristorazione e di occasione di lavoro; attualmente mantenendo le caratteristiche e le funzioni originarie ed essendo la residenza della famiglia Arrigoni, è utilizzata in parte ad agriturismo. Intenzione della proprietà è valorizzare tutto il sito immobiliare, per il quale interventi di manutenzione ordinaria non sono sufficienti e graverebbero sulla economia familiare. Vorrebbero realizzare un sistema ambientale integrato, in cui tutela e sviluppo coesistano attraverso un progetto rivolto a conciliare l’uso agricolo con quello ricreativo, abitativo e di servizi (attività didattica, educazione ambientale), valorizzando gli aspetti storico-artistici delle preesistenze con percorsi ciclabili.

L’ampia corte e il viale alberato potrebbero ospitare serre per la coltura biologica, con abitazioni per mezzadri e relative famiglie. Auspica la promozione delle aree protette, con percorsi di sviluppo locale improntati alla qualità e alla sostenibilità. Chiede la revisione dell’attuale destinazione urbanistica per eliminare i “vincoli” che limitano lo sviluppo controllato del territorio. Dall’83 a oggi nell’ambito del Parco non ci sono state proposte di programmazione modulate sui bisogni manutentivi e di novità e cambiamento. Chiede di segnalare nel Documento di Piano una strategia adatta a ricercare soluzioni che consentano facoltà di intervento utilizzando sistemi energetici ad impatto 0.

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n° n° protocollo data soggetto proponente / sintesi proposte

19 3092 17/05/2011 Soc. IMMOBILIARE 2c spa con sede in Pioltello, in persona del Presidente CdA Angelo Cassinelli Immobile via vecchia Paullese 5/a e 5/b - NCEU F.6 mappali 343 e 344

La Soc. proprietaria di immobili azzonati in PRG in “zona D4 – Artigianale e industriale di espansione”, pur non necessitando attualmente le attività insediate di ampliamenti funzionali di destinazione d’uso, considerato lo sviluppo delle aree attigue con prevalente destinazione commerciale compresa la grande distribuzione, chiede l’inserimento nella classificazione delle destinazioni d’uso per funzioni direzionali e commerciali, oltre a quelle previste dalle NTA vigenti. Ciò per una futura riqualificazione d’uso dell’immobile nel contesto prevalentemente commerciale.

20 3376 30/05/2011 Associazione Amici dell’Airone con sede in Pantigliate, nella persona del Presidente Galdino Cassavia.

Istanza di carattere generale: aree varie

Disponibili per incontri e collaborazione con l’A.C. formulano le seguenti proposte e argomentazioni: 1) considerato l’inizio di procedure di variante al P.T.C. da parte del Parco Sud Milano, formulano proposte di modifica del perimetro del parco: a) prolungamento strada di gronda in direzione ovest fino al congiungimento con via delle Rimembranze per regolarizzarne l’andamento; b) a sud della suddetta strada si delimiterebbe spazio per nuove aree a vocazione edificatoria. Viene inoltre proposto uno scambio di aree col Parco per rendere residenziali aree sul lato est della via Pertini. 2) Propongono lo spostamento del percorso della linea ad alta tensione a nord dell’abitato (che attraversa una zona già urbanizzata ove sono localizzati edifici residenziali pluripiano e il campo sportivo dell’oratorio) in modo tale da non condizionare l’utilizzo di aree di possibile edificazione, in quanto il passaggio di dette linee crea inquinamento elettromagnetico. 3) Esprimono viva contrarietà alla previsione regionale di estensione della cava esistente, in quanto a ridosso del centro abitato e dell’eventuale possibilità di sviluppo. Propongono uno slittamento verso nord dell’eventuale ampliamento, in aree ai confini con Peschiera B. e Rodano. 4) Ritengono necessaria la realizzazione di uno sbocco sulla Cerca in alternativa all’utilizzo della Paullese per il traffico locale e propongono il prolungamento verso est della viabilità di accesso alla Cascina Cassinazza. 5) Richiedono la realizzazione di una pista ciclo-pedonale che da via De Gasperi prosegua fino a collegarsi con lo “stradun del Duca”. 6) Chiedono l’impegno del Comune di Pantigliate per la valorizzazione del corridoio ecologico lungo l’asse dello “stradun del Duca”, da tutelare dalla tenuta di Trenzanesio (Cassanese-Rivoltana) fino alla Cassinazza, secondo il progetto “percorso ciclabile delle opere idrauliche” formulato con il Punto Parco “Casa dell’Acqua” di Paullo e l’Associazione Culturale “Il fontanile” di Rodano.

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n° n° protocollo data soggetto proponente / sintesi proposte

20 segue 3376 30/05/2011 7) Chiedono di concertare con il Comune di Mediglia il confine lungo la via Oberdan, in modo da non arrecare problemi alle proprietà degli edifici interessati. 8) Ritengono di grande importanza per decongestionare il traffico in entrata nel Comune la controstrada da via Risorgimento a via De Gasperi, stralciata nei progetti di riqualificazione della Paullese. Venuti a conoscenza di un’ipotesi per una scuola di formazione professionale a ridosso della Paullese, vorrebbero conoscerne gli accessi. 9) Nell’ipotesi dello spostamento del campo sportivo comunale di via Marconi in aree ad est di via De Gasperi, e relativa edificabilità dell’area dismessa, considerata la presenza nei pressi, di rogge, fontanili e dell’Oasi del Fontanile, si rendono disponibili a concertare destinazioni d’uso degli edifici esistenti.

21 3589 8/06/2011 ENEL – Divisione Infrastrutture e Reti

istanza di carattere generale

Enel chiede di inserire nel PGT che nella realizzazione di nuove lottizzazioni, siano previsti spazi per nuove cabine di trasformazione e riservate aree per elettrodotti.

22 4680 27/07/2011 Immobiliare Amedea di F. Della Rosa e C. s.a.s. via consortile vecchia Paullese – F. 6 mapp.33, 34, 35, 36, 37, 63 e 161.

Fiorenzo Della Rosa, a.u. dell’Imm.re Amedea s.a.s., ribadisce e integra quanto già espresso in una sua del 12/05/2008 in cui, premesso: - che detti immobili si trovano tra la veccha Paullese, da cui hanno accesso, e la ex S.S. 415 “nuova paullese” e che sono inseriti nel PRG in zona D4 per attività produttive e artigianali e industriali di espansione e costituiscono l’intero comparto PL 10;

- che detti immobili consistono in parte in aree urbanizzate ed edificate (ex cascina Rosa ora adibita a locale di pubblico esercizio - mq. 3.590 di cui mq. 842 edificati - complesso oggetto di autorizzazioni edilizie in sanatoria n.182/1/C e n.182/1/d in data 10/07/91 che a seguito dei relativi pagamenti di oblazioni e oneri ne avrebbero definito la variazione di destinazione d’uso ad attività commerciali) e in parte di terreni agricoli dismessi (mq.5.820); - che il compendio immobiliare è interessato da espropri finalizzati alla riqualifica e potenziamento della nuova Paullese e che parte dell’area (33% circa) è già stata sottoposta ad occupazione d’urgenza; considerato che le aree residue sia per la ridotta dimensione complessiva (mq. 6.580) sia per la presenza di un insediamento commerciale attivo, sia per i vincoli determinati dall’esigenza di completamento in sede di eventuale PL del parcheggio pubblico già esistente sul confine est (nell’ex PL8) mal si prestano alla realizzazione di insediamenti produttivi che richiederebbero aree più ampie, chiedeva che detti immobili venissero inseriti nel nuovo strumento urbanistico con una destinazione atta a consentire l’insediamento di attività commerciali, eventualmente in unione con attività produttive artigianali.

A integrazione di ciò informa in data 26/07/11 che oggi gli espropri citati sono stati perfezionati comportando anche la demolizione di un fabbricato di circa 220 mq. del complesso della ex Cascina Rosa (mapp. 33 F.6) e che l’Impresa ______158 CIONI MORI e GROSSI ARCHITETTI ASSOCIATI

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n° n° protocollo data soggetto proponente / sintesi proposte

che sta eseguendo i lavori stradali ha occupato con contratto di affitto a scadere 22 segue 4680 27/07/2011 gennaio 2012 le aree dei mapp. 63 e 161 F.6 e realizzato ai fini cantieristici la completa pavimentazione delle stesse, rendendone impossibile l’eventuale riconversione agli usi agricoli.

Conferma la richiesta di una destinazione che consenta l’insediamento di attività commerciali con una normativa che permetta la realizzazione degli interventi con Permesso di Costruire (libero o convenzionato) e consenta di operare separatamente nelle due zone corrispondenti alle aree residue dei mapp. 34, 35, 36 e 37 (ex cascina Rosa) e 63 e alle aree residue dei mapp. 63 e 161.

23 5288 8/09/2011 Società & Ambiente

Istanza di carattere generale: aree varie.

S&A crede in un PGT imperniato sul mantenimento delle aree verdi e attento alla riorganizzazione e sviluppo strutturati delle aree a servizi e commerciali (per quanto riguarda le piccole realtà esercenti). Propongono: - gestione consapevole del territorio edificabile mediante un’analisi del reale fabbisogno di case, che tenga conto dello sfitto e del ristrutturabile, e mediante lo sfruttamento delle aree (disincentivo costruzione villette, a favore palazzine) - individuazione di aree centrali da sfruttare al massimo della loro potenzialità (area centro anziani e servizi sociali – collocazione proposta farmacia comunale) - apprezzando la rivalutazione effettuata della vecchia casa cantoniera destinata agli anziani bisognosi, chiedono analoghe individuazioni per giovani coppie e la destinazione di alloggi al co-housing (per giovani e persone sole). Progetto di Cascina Brugnatelli,“fiore all’occhiello” del Comune, potrebbe essere da rivedere per nuove esigenze e problematiche dei nostri anziani: es. collocazione di una “casa famiglia”. - Tutela aree verdi esistenti: esprimono perplessità per la collocazione in aree del Parco di servizi di pubblica utilità; sono contrari alla previsione di spostamento del campo sportivo, sia per la sua centralità nella vita del paese che per garantire la tutela dell’Oasi del Fontanile. Ritengono che la costruzione di una cava nel Parco sia di eccessivo impatto sul territorio. - Piste ciclabili: incentivo dell’utilizzo della bicicletta. Primo passo con piste ciclabili interne e in collegamento con quelle esistenti dei Comuni vicini. - Zone industriali e tutela del lavoro: attrattiva di Pantigliate è la mancanza di grosse Aziende che comprometterebbero la qualità della vita in termini di traffico, rumore, inquinamento. Aspetto negativo è il mancato introito di risorse finanziarie e carenza di posti lavoro. Propongono di recuperare e sfruttare le aree di via Galvani e dell’Artigianato per dare impulso ad attività artigiane, un tempo presenti sul territorio e ormai quasi scomparse.

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n° n° protocollo data soggetto proponente / sintesi proposte

24 4918 24/08/2012 Società & Ambiente (2° contributo) Istanza di carattere generale.

S&A riprende alcuni concetti e istanze già espresse nella nota precedente, in particolare la necessità di luoghi di incontro (riapertura Centro di Aggregazione Giovanile, riorganizzazione spazi sociali esistenti per migliorarne la fruizione), incremento delle piste ciclabili finalizzato al collegamento intercomunale prevalentemente come canale di trasporto per spostamenti di lavoro, tutela aree verdi in particolare dell’Oasi del Fontanile, contrarietà allo spostamento dei campi sportivi esistenti. Esprime la propria posizione sui fenomeni urbanizzativi residenziali, auspicando il semplice mantenimento dell’esistente. Sollecita interventi dell’Amministrazione, attraverso il PASM, per il ridimensionamento delle aree di ampliamento della cava che sono ritenute troppo impattanti. Propone l’utilizzo del parco Chico Mendès per promuovere la vendita di prodotti locali diffondendo la cultura della produzione agricola a km 0 e la promozione di orti sociali come integrazione al reddito delle famiglie. Fornisce le risultanze di un questionario da loro proposto ai cittadini, da cui emerge una sostanziale soddisfazione per la qualità della vita e tra i desiderata: la tutela delle aree verdi e agricole del paese, la ricerca di un’edilizia sostenibile (utilizzo energie rinnovabili), lo sviluppo di piste ciclabili e aree pedonali. Si schiera per la difesa del Parco Sud e citando fenomeni di sottrazione di aree al medesimo in altri contesti ( e ) fornisce da ultimo una tabella di confronto con altri PGT della zona circa le aree che sarebbero sottratte al Parco, inserendovi per Pantigliate le aree di espansione della cava e le aree dell’Ambito “E” (NdR: le prime semplicemente ricognite nel PGT dal Piano Cave Prov. approvato dalla Regione e le seconde proposte come aree di fruizione del Parco stesso).

L’iter procedurale del PGT prevede la raccolta delle istanze da parte dei cittadini a seguito dell’avvio del procedimento di formazione del Piano.

Sono pervenute 24 istanze, formulate da cittadini, da soggetti interessati, da Associazioni.

Le istanze sono state evidenziate nella tav. 18 del Documento di Piano.

L’analisi delle istanze ha consentito di avere un quadro dei bisogni emersi nei confronti delle previsioni territoriali vigenti (Piano Regolatore Generale) e nei confronti delle realtà territoriali.

L’esame delle istanze è stato fatto con l’intento di soddisfarle ove possibile, tenuto conto degli obiettivi generali del PGT e compatibilmente con le normative nazionale e regionale vigenti, con gli indirizzi della pianificazione sovraordinata regionale e provinciale e con il Piano Territoriale del Parco Agricolo Sud Milano.

Esse hanno costituito un prezioso contributo alla formazione del progetto di PGT.

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18. BIBLIOGRAFIA

FONTI ARCHIVISTICHE 6

ADSM, Visite pastorali, Pieve di Segrate voll. 1, 5, 9, 16, 21, 22

ASMi. Catasto, cart. 3385; Catasto,cart. 5388; Catasto, cart. 2744; Registri catastali, cartt. 949, 1476.

ALTRE FONTI:

IGM mappe – F.45 II NE 1888 IGM mappe – F.45 II NE 1914 IGM mappe – F.45 II NE 1924 IGM mappe – F.45 II NE 1937

ISTAT Censimento della popolazione 1961 ISTAT Censimento della popolazione 1971 ISTAT Censimento della popolazione 1981 ISTAT Censimento della popolazione 1991

Piano Regolatore Generale, Comune di Pantigliate, 1993 e s.m.

ISTAT Censimento dell’agricoltura 2000 ISTAT Censimento della popolazione 2001 ISTAT 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi 2001

PTCP vigente della Provincia di Milano, 2003

P.I.F. Piano di Indirizzo Forestale, 2004

Rapporto di ricerca CRESME “Un nuovo sistema informativo per la definizione degli scenari della domanda residenziale nella Provincia di Milano 2007-2016”, 2007

L.Simone Zofti, R.Bitelli, A.Pattari, A.Simoncelli “Resti di età romana, tardo romana e moderna lungo il tracciato del metanodotto Settala-Rodano (MI)” – www.fastionline.org/docs/FOLDER-it- 2009-151.pdf

Piano di Gestione “Sorgenti della Muzzetta”, 2010

Google Earth 2010 (immagini satellitari)

PTR, Regione Lombardia, 2011

Rapporto di ricerca CRESME – ANCE Lombardia “Il mercato immobiliare in Lombardia”, 2011

6 Abbreviazioni utilizzate: ADSM = Archivio Storico Diocesano di Milano; ASMi = Archivio di Stato di Milano

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19. ELENCO ELABORATI DEL DOCUMENTO DI PIANO

Relazione

Normativa

tav. 1 La pianificazione sovraordinata - Piano Territoriale Regionale P.T.R. scala: varie tav. 2a La pianificazione sovraordinata Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano P.T.C.P. – sistema insediativo infrastrutturale – difesa del suolo scala: varie tav. 2b La pianificazione sovraordinata Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano P.T.C.P. – sistema paesistico ambientale – rete ecologica – sistema dei vincoli paesistici e ambientali scala: varie tav. 3 Vincoli paesaggistici e naturalistici: Piano Territoriale di Coordinamento Parco Agricolo Sud Milano - P.I.F. scala: varie tav. 4 Vincoli paesaggistici e naturalistici: S.I.C. IT2050009 “Sorgenti della Muzzetta” scala: varie tav. 5 Repertorio dei vincoli scala 1: 5.000 tav. 6 Emergenze storiche e archeologiche - percorsi storici consolidati scala 1: 5.000 tav. 7 Catasto teresiano – censimento 1721 scala 1: 10.000 tav. 8 Cartografia storica I.G.M. – fasi espansione edificato scala 1: 25.000 tav. 9 Stato di fatto del sistema insediativo: funzioni e tipologie residenziali scala 1: 2.000 tav. 10 Rilievo offerta commerciale al dettaglio e servizio trasporto pubblico scala 1: 2.000 tav. 11 Situazione esistente offerta attrezzature pubbliche e di uso pubblico scala 1: 5.000 tav. 12 Lettura sistema paesaggistico esistente - aree naturalistiche e sistema agricolo - sistema idrografico, margini verdi e filari scala 1: 5.000 tav. 13 Schema degli interventi sul sistema paesaggistico scala 1: 5.000 tav. 14 Classi di sensibilità paesistica scala 1: 5.000 tav. 15 Mobilità e sistema percorsi ciclabili scala 1: 5.000 tav. 16 Verifica parametri PTCP: stato di attuazione espansioni P.R.G. vigente scala 1: 5.000 tav. 17 Verifica parametri PTCP: consumo del suolo scala 1: 10.000 tav. 18 visualizzazione istanze pervenute a seguito avviso avvio procedura PGT scala 1: 5.000 tav. 19 ambiti di trasformazione e riorganizzazione funzionale, tessuto urbano consolidato, ambiti agricoli, sistema mobilità scala 1: 5.000 tav. 20 ambiti di trasformazione zona nord scala 1: 2.000 tav. 21 ambito di trasformazione “B” scala 1: 2.000 tav. 22 ambito di trasformazione zona sud scala 1: 2.000 tav. 23 insediamenti rurali di interesse paesistico e di interesse storico confronto situazione nelle soglie storiche significative scala 1: 2.000

tav. 24 Visualizzazione aree interessate osservazioni al PGT scala 1: 5.000

Per la COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA e SISMICA che costituisce parte integrante del Documento di Piano, si rimanda alla “Relazione geologica illustrativa e norme geologiche di piano” e relative tavole e allegati.

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