DERIVAZIONI D'ACQUA IN PROVINCIA DI . Stato attuale e prospettive di gestione

E. Dello Vicario, M. Libriani, F. Bronzetti, D. Parlani, G. Di Biagio, M. Paola, E. Ferri, E. Ricci, D. Carletti

1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE da della risorsa, innanzitutto mediante la ricognizio- Assicurare un utilizzo durevole ed equo della ne del "sommerso" (pozzi e prelievi non denunciati), risorsa idrica senza distinzioni di tipologia di utiliz- quindi la successiva regolarizzazione (ove possibi- zo, e rispondere in maniera adeguata ai requisiti di le): in questo modo è possibile esercitare una azione sviluppo sostenibile rappresenta un impegno priori- di controllo diretta su un crescente numero di deri- tario di questo Assessorato fortemente impegnato in vazioni d'acqua, requisito fondamentale per miglio- campo ambientale. rare la gestione della risorsa. L'impegno è ancora maggiore, se si tiene conto Il campo di applicazione è rappresentato dai dati che l'Assessorato Ambiente della Provincia di delle denunce dei pozzi che, a norma del D. Lgs n° Viterbo ha da qualche anno intrapreso la strada di un 275/1993 (vedi par 2), a partire dal 1994 sono state sistema di Ecogestione ed Audit su base volontaria indirizzate dapprima alla Regione Lazio (ex Genio (EMAS): in quest'ottica la gestione della risorsa Civile di Viterbo) ed in copia alla Amm.ne Prov.le, idrica è certamente uno degli strumenti più impor- e, dal 1999, direttamente alla Provincia di Viterbo. tanti su cui intervenire per rincorrere l'obiettivo prin- Sono stati quindi analizzati i dati relativi alle cipale della riduzione dell'impatto ambientale pro- concessioni pluriennali di piccola derivazione vocato da attività sulle quali la Provincia esercita d'acqua ai sensi del R.D. n° 1775/1933, ovvero i una influenza diretta e, soprattutto, indiretta. dati delle utenze idriche per le quali l'utilizzo del- La precarietà delle risorse, infatti, è un dato con l'acqua è diverso dal domestico: costituiscono quin- il quale sempre più spesso ci dobbiamo confrontare; di una quota parte dei prelievi complessivi da falda i mutamenti climatici contribuiscono a rendere fre- sotterranea. quenti episodi che negli anni passati venivano consi- Le concessioni di derivazione d'acqua sono però derati eccezionali, quali periodi siccitosi prolungati, rilasciate anche per prelievi da sorgenti o corsi d'ac- in grado di provocare crisi idrica su alcuni importati qua (prelievi superficiali). corsi d'acqua del territorio provinciale. Il quadro dei prelievi da corpi idrici superficiali è Per contro, è in continua crescita lo sfruttamento completato dalle licenze di attingimento annuali, del suolo e parallelamente la richiesta di risorsa idri- che possono essere rilasciate (per portate non supe- ca, che nel nostro territorio provinciale, prevalente- riori ai 100 lt/sec) alle condizioni indicate al par. 2. mente agricolo, è utilizzata in gran parte per l'irriga- La Provincia è competente dal 1999, ai sensi del zione delle colture. vigente quadro normativo nazionale e regionale, al Lo scopo del presente studio è quindi quello di rilascio delle concessioni di piccola derivazione, fornire un quadro aggiornato e completo della distri- delle licenze di attingimento annuali (art. 56 del buzione delle utenze idriche sul territorio della pro- R.D. 1775/33) e delle autorizzazioni alla ricerca di vincia di Viterbo, partendo dai dati dei pozzi denun- acque sotterranee (art. 95 del R.D. 1775/33). ciati ed i prelievi regolarmente autorizzati o in corso di autorizzazione. 2. RIFERIMENTI NORMATIVI Il successivo, ma non certo meno importante La denuncia del pozzo è obbligo introdotto dal- passo, sarà quello di individuare nel modo più detta- l'art. 10 del D.Lvo 275/93, il quale stabilisce che gliato ed esaustivo possibile, i confini della doman- "Tutti i pozzi esistenti, a qualunque uso adibiti,

207 Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003

ancorché‚ non utilizzati, sono denunciati dai pro- tingimento di acqua pubblica a mezzo di pompe prietari, possessori o utilizzatori alla regione o pro- mobili o semifisse, di altri congegni elevatori o di vincia autonoma nonché alla provincia competente sifoni, posti sulle sponde ed a cavaliere degli argini, per territorio entro dodici mesi dall'entrata in vigore purché: del presente D. Lgs."; l'omessa denuncia viene puni- 1. la portata dell'acqua attinta non superi i 100 litri ta, salvo che nel caso di cui all'art. 93 del R.D. a minuto secondo; 1775/1933 (pozzi per uso domestico) con la sanzio- 2. non siano intaccati gli argini, né pregiudicate le ne amministrativa da 103,29 a 516,46 Euro. difese del corso d'acqua; Il termine di cui al citato art. 10 per denuncia dei 3 non siano alterate le condizioni del corso d'acqua pozzi esistenti è stato prorogato dapprima con la con pericolo per le u-tenze esistenti e sia salva- Legge n° 290/1999 al 20/08/2000, quindi successi- guardato il minimo deflusso costante vitale del vamente più volte posticipato da una serie di prov- corso d'acqua, ove definito". vedimenti legislativi, l'ultimo dei quali la Legge n° Le licenze di attingimento non possono essere con- 209/2002 (finanziaria 2003) che fissava la data ulti- cesse per più di cinque anni, per irrigare lo stesso ma per la presentazione delle denunce dei pozzi esi- appezzamento di terreno. stenti al 30/06/2003. La Provincia di Viterbo ha inoltre adottato il I nuovi pozzi vanno anch'essi denunciati ai sensi Regolamento per il rilascio delle licenze di attingi- del R.D. n° 1775/1933 che all'art. 103 recita mento, che stabilisce i tempi del procedimento e "Quando in seguito a ricerche siano state scoperte fissa le spese istruttorie a carico del richiedente la acque sotterranee ……deve essere avvisato l'ufficio licenza. del Genio civile …". Per i nuovi pozzi diversi dal domestico esiste Legge Regionale 1° Dicembre 2000 n° 30 l'obbligo di richiedere l'autorizzazione alla ricerca Tale legge riconosce agli utenti che abbiano pre- di acque sotterranee e tale obbligo è stato esteso a sentato entro il 31/12/2000 (data prorogata da suc- tutto il territorio nazionale nell'ottobre 2000, con cessivi provvedimenti legislativi al 30/06/2001) do- l'entrata in vigore del D.Lgs n° 258/2000, che all'art. manda di concessione di derivazione d'acqua o sem- 7 modifica l'art. 23 del D. Lgs n° 152/1999 plice denuncia di pozzo, e che alla data di entrata in ("Modifiche al Regio Decreto 11 dicembre 1933 n° vigore del D.P.R. n° 238/1999 (ovvero il 1775"). 10/08/1999) captavano acque sotterranee divenute L'autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee pubbliche ai sensi dell'art. 1 della Legge n° 36/1994, è prevista e normata dall'art. 95 del R.D. 1775/33, per una portata inferiore ai 20 lt/sec, il diritto di uti- che dispone che "salva la facoltà attribuita al pro- lizzare e derivare le acque stesse per un periodo di prietario nell'art. 93, chi, nei comprensori soggetti a dieci anni, nei limiti di portata indicati nella doman- tutela, voglia provvedere a ricerche di acque sotter- da o nella denuncia. E' in corso un atto ricognitivo ranee o a scavo di pozzi nei fondi propri o altrui, della Amm.ne Prov.le, a norma dell'art. 5 della cita- deve chiederne l'autorizzazione all'ufficio del Genio ta Legge, al fine di verificare le utenze che possono civile, corredando la domanda del piano di massima usufruire dei benefici della stessa Legge n° 30/2000. dell'estrazione e dell'utilizzazione che si propone di eseguire". Il procedimento di concessione è regolato dal ANNO 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 combinato disposto del R. D. 1775/33 (Testo Unico DENUNCE 10198 11621 289 335 310 266 1344 657 delle leggi sulle Acque ed Impianti Elettrici) e del R.D. 1285/1920 (Regolamento per le derivazioni e Denunce pozzi 12000 11.621 utilizzazioni di acque pubbliche). La Provincia di 10.198 10000 Denunce presentate al Denunce presentate alla Viterbo ha inoltre adottato il Regolamento per il rila- Genio Civile e Prov. Provincia 8000 scio delle concessioni di piccola derivazione, che 6000 stabilisce i tempi del procedimento e fissa le spese 4000 istruttorie a carico del richiedente la concessione. 2000 1.344 657 626 Le licenze di attingimento annuali sono previ- 289 335 310 266 259 0 ste e regolate dall'articolo 56 del R.D. 1775/33, il 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 quale stabilisce che "compete all'ingegnere capo del Genio civile la facoltà di concedere licenze per l'at- Fig. 3.1.1: Andamento negli anni delle denunce dei pozzi

208 Le derivazioni d’acqua in provincia di Viterbo

Denunce di pozzi: ripartizione per utilizzi prescritte dalla legge. Sono compresi negli usi domestici l'innaffiamen- to di giardini ed orti inservienti direttamente al pro-

27,3% prietario ed alla sua famiglia e l'abbeveraggio del DOMESTICO bestiame." DIVERSO DAL DOMESTICO Come mostra la fig. n° 3.1.2 le denunce per uti-

72,7% lizzo domestico sono la maggior parte, pari a quasi il 75% del totale, con un numero superiore a 18.000 denunce. Con ogni probabilità questa proporzione è leg- Fig. 3.1.2: Ripartizione delle denunce di pozzi ad uso domesti- germente maggiore rispetto al reale, a causa di una co e diverso dal domestico maggiore semplicità di adempimento agli obblighi di legge per i pozzi ad uso domestico rispetto agli 3. PRELIEVI DA FALDA SOTTERRANEA altri utilizzi. 3.1 DENUNCE DEI POZZI Denunce di pozzi per usi diversi dal domestico Il numero complessivo delle denunce dei pozzi pervenute alla Provincia di Viterbo dal mese di gen- naio 1999 a Novembre 2003 è di ca. 3.050; a queste 10,5% IRRIGUO si aggiungono quelle indirizzate al Genio Civile di 3,7% ITTIOGENICO 2,7% VERDE PUBBLICO Viterbo ed in copia alla Provincia nel periodo aprile INDUSTRIALE 1994 - dicembre 1998 pari al conside-revole numero 3,9% ZOOTENCICO 0,3% 77,8% POTABILE 1,1% di 22.850, per un totale complessivo di quasi 26.000 ALTRO denunce di pozzo. Nel seguito, per semplificazione di rappresenta- Fig. 3.1.3: Ripartizione percentuale delle denunce di pozzi ad zione, le denunce presentate prima del 1999 al Genio uso diverso dal domestico Civile ed alla provincia, potranno essere contrasse- gnate con la dicitura "Genio Civile". Come ricordato al par. 2, infatti, per i pozzi ad Come mostrato nella figura n° 3.1.1 la maggior uso domestico, non esistono (nei confronti della parte delle denunce sono state presentate entro i Amm.ne Prov.le) altri obblighi aggiuntivi oltre la primi due anni dall'entrata in vigore del D. Lgs. denuncia stessa del pozzo, fatti salvi gli adempimen- 275/1993. ti di legge relativi ai nulla osta o autorizzazioni per Il numero si è quindi stabilizzato negli anni suc- movimento terra del comune di appartenenza e l'e- cessivi attorno ad una media di circa 300 ventuale nulla-osta regionale per zone sottoposte a denunce/anno, per poi subire una nuova impennata vincolo idrogeologico. negli anni 2000, 2001 e 2002 in concomitanza con L'escavazione di un pozzo ad uso diverso dal le riaperture dei termini della sana-toria per la domestico è invece soggetta a specifica autorizza- denuncia dei pozzi esistenti. zione all'escavazione da parte dell'Amm.ne Prov.le (il territorio nazionale è divenuto nell'intera totalità RIPARTIZIONE DEI DATI DELLE DENUNCE SECONDO soggetto a tutela dall'entrata in vigore del D.Lgs. n° GLI USI 258/2000) ed il prelievo dell'acqua del pozzo è vie- tato in assenza del provvedimento di concessione. Viene dapprima riportata una ripartizione delle E' quindi ipotizzabile che, a fronte di un iter tec- denunce in relazione all'uso domestico ed a quelli nico amministrativo per il rilascio della concessione diversi dal domestico. di derivazione d'acqua che, a norma di legge, risulta Si ricorda che, ai sensi dell'art. 93 del R.D. n° particolarmente lungo ed oneroso per l'utente (si 1775/1933, "il proprietario di un fondo, anche nelle pensi che sono previ-sti più di 20 atti tecnico-ammi- zone soggette a tutela della pubblica amministrazio- nistrativi ufficiali), sia scoraggiata, nonostante le ne, a norma degli articoli seguenti, ha facoltà, per gli numerose sanatorie previste dal legislatore in questi usi domestici, di estrarre ed utilizzare liberamente, ultimi anni, la regola-rizzazione dei pozzi esistenti e anche con mezzi meccanici, le acque sotterranee nel la richiesta dei necessari pareri per quelli nuovi. suo fondo, purché osservi le distanze e le cautele Per quanto attiene i pozzi ad uso domestico, va

209 Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003

comunque ricordato che la normativa vigente La concessione di derivazione non può essere (D.Lgs 275/1993), non sanziona l'omessa denuncia, illimitata nel tempo, ma comunque la durata è consi- e questo indubbiamente è un elemento che poten- derevole essendo pari ad un massimo di anni 30, zialmente riduce il numero delle denunce dei pozzi ovvero 40 per uso irriguo. escavati. Questo significa che alcune delle concessioni in La semplificazione normativa è uno degli scopi istruttoria riguardano dei "rinnovi" di concessioni ed impegni principali dell'Amm.ne Prov.le, che si è precedentemente concesse. fatta promotrice di un progetto che la vede impegna- Nel numero complessivo delle concessioni sopra ta in prima linea nella collaborazione alla stesura di indicato non sono comunque presenti "doppioni" di una Legge Regionale di semplificazione del R.D. prelievo, nel senso che l'apertura di un fascicolo per 1775/33, che riduca sensibilmente i tempi tecnico- l'istruttoria di rinnovo, integra e sostituisce il vec- amministrativi dell'iter istruttorio garantendo chio fascicolo della concessione in scadenza. comunque la salvaguardia della risorsa idrica. Una percentuale inferiore al 20% delle conces- Nel grafico 3.1.3. è mostrata la ripartizione degli sioni riguarda prelievi da corpi idrici superficiali. usi per i pozzi diversi dal domestico. Si può notare Circa il 65% delle concessioni in istruttoria pres- che l'uso prevalente è quello irriguo. so l'Amm.ne Prov.le (più di 500) sono concessioni Questo dato è conforme alla vocazione prevalen- preferenziali. Il numero delle concessioni preferen- temente agricola del territorio provinciale. ziali presentate antecedentemente al febbraio 1997 Nella tabella seguente è riportato il dettaglio al Genio Civile di Viterbo è quasi pari a 1.500 (ca. delle denunce pervenute alla Regione Lazio-Settore 1/3 del totale). Decentrato di Viterbo (Genio Civile) ed alla Provin- cia prima del 1999, e quelle presentate dopo il 1999 Il "riconoscimento" e la "concessione preferenziale" solamente alla Provincia suddivise in relazione all'u- Il R.D. n° 1775/33 all'art. 2 parla del riconosci- so dell'acqua. mento all'uso dell'acqua per: Nel grafico 3.1.4 è mostrata la ripartizione delle "a)coloro che posseggono un titolo legittimo; denunce dei pozzi in funzione della localizzazione b) coloro i quali, per tutto il trentennio anteriore alla geografica del pozzo, ed in particolare in funzione pubblicazione della legge 10 agosto 1884, n. del comune di appartenenza. 2644 , hanno derivato e utilizzato acqua pubbli- Il dato è ovviamente influenzato dalla grandezza e/o ca, limitatamente al quantitativo di acqua e di importanza strategia del comune. forza motrice effettivamente utilizzata durante il Più rappresentativo il dato relativo alla densità dei trentennio;" pozzi, che viene mostrato nella tabella 3.1.2 oltre che ovviamente a "coloro che ne ottengono regolare concessione, a norma della presente legge". 3.2CONCESSIONI PLURIENNALI DI PICCOLA DERIVA- L'art. 3 dello stesso R.D. cita "gli utenti di acqua ZIONE D'ACQUA pubblica menzionati alle lettere a) e b) e nell'ultimo Il numero delle concessioni pluriennali di picco- comma dell'articolo precedente, che non abbiano già la derivazione d'acqua richieste all'autorità compe- ottenuto il riconoscimento all'uso dell'acqua debbo- tente, assentite, ovvero ancora in corso di istrutto-ria no chiederlo, sotto pena di decadenza, entro un anno è pari a quasi 5.500. dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Di queste più di 800 sono successive al 1 gennaio Regno dell'elenco in cui l'acqua è inscritta". 1999 e quindi sono state istruite dagli uffici compe- All'art. 4 si parla di utenti "che non siano in grado tenti della Amm.ne Prov.le (vedi par. 2). di chiedere il riconoscimento del diritto all'uso del- l'acqua ai termini dell'art. 3" e che derivino da USO prima del 1999 dopo il 1999 TOTALI DOMESTICO 16.583 1.610 18.193 "acque pubbliche, le quali, non comprese in prece- IRRIGUO 4.640 677 5.317 denti elenchi siano incluse in elenchi suppletivi" ZOOTECNICO 172 14 186 ITTIOGENICO 16 2 18 hanno comunque "diritto alla concessione limitata- VERDE PUBBLICO 66 11 77 mente al quantitativo di acqua e di forza motrice INDUSTRIALE 245 22 267 effettivamente utilizzata"; tali utenti devono quindi POTABILE 222 28 250 ALTRI USI 707 11 718 presentare domanda "entro i termini stabiliti dall'art. NON INDICATO 215 277 492 3 e sarà istruita con le procedura delle concessioni" TOTALE 25.518 Riassumendo la legge riconosce il diritto all'u- Tab. 3.1.1: Dettaglio delle denunce di pozzi in relazione agli usi so dell'acqua a chi possiede un "titolo legittimo"

210 Le derivazioni d’acqua in provincia di Viterbo

G.C. e Prov. Provincia G.C. e Prov. Provincia

ACQUAPENDENTE

ARLENA DICASTRO G RAFFIGNANO

G RO TTE DICASTRO ISCHIA DICASTRO

BASSANO ROMANO MARTA

BLERA M O NTALTO DICASTRO

BO LSENA M O NTEFIASCONE MONTEROMANO

CANINO

CAPODIMONTE CAPRANICA SAN LORENZO N.

CASTEL SANT'ELIA

CASTIGLIONE IN TEVERINA

TARQUINIA

CIVITELLA D'A.

CORCHIANO

VETRALLA FABRICA DIROMA VIG NANELLO VILLA S.G.INT. FARNESE VITERBO

G ALLESE

0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000

Fig. 3.1.4/a: N° denunce di pozzo per comune di prelievo Fig. 3.1.4/b: N° Denunce per Comune di Prelievo ovvero eserciti una derivazione di "antico uso" o da cessivamente ancora più complesso, poiché il rego- acque pubbliche comprese in "elenchi supplitivi" e lamento attuativo della Legge n° 36/1994 (D.P.R. n° fissa dei termini entro i quali chiedere il riconosci- 238/1999) è stato emanato solo dopo 5 anni ed è mento o la concessione pena la decadenza del dirit- entrato in vigore il 10/08/1999: gli utenti che aveva- to stesso. no in atto un sistema di derivazione continuata nel Il concetto è ripreso dalla Legge n° 36/1994, che tempo da acque pubbliche di cui all'art. 1 della all'art. 1 rende pubbliche "tutte le acque superficiali Legge 36/1994, non iscritte negli elenchi delle acque e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo". pubbliche alla data di entrata in vigore dello stes- La pubblicità delle acque sotterranee, introdotta con so regolamento attuativo (10/08/1999), potevano tale articolo, impone, questa volta anche per i pozzi, chiedere il riconoscimento o la concessione prefe- ai sensi degli art. 3 e 4 del R.D. 1775/1933, "il dirit- renziale entro un anno dall'entrata in vigore dello to al riconoscimento o alla concessione" (preferen- stesso regolamento. ziale) "di acque che hanno assunto natura pubblica a I termini per la presentazione della domanda di norma dell'articolo 1, comma 1, della presente concessione preferenziale sono stati prorogati da una legge" e fissa (norma transitoria all''art. 34) "entro serie di atti legislativi successivi, l'ultimo dei quali tre anni dall'entrata in vigore della presente legge" i in occasione della finanziaria 2003, che fissava i ter- termini per la richiesta, pena la decadenza dello stes- mini al 30/06/2003. so diritto. Si capisce quindi che, ancora in questa fase, Il risultato pratico di tale novità normativa è che buona parte delle concessioni in istruttoria riguarda- più di 1.000 richieste di concessione preferenziale no derivazioni esistenti (vale a dire antecedenti al (ed in misura minore riconoscimenti) sono state 10/08/1999, per quanto detto sopra) che hanno, a inoltrate in un arco di tempo strettissimo, entro feb- norma di legge, riconosciuto il diritto all'utilizzo braio 1997 alla autorità competente. dell'acqua, limitatamente al quantitativo effettiva- Se possibile il quadro normativo è divenuto suc- mente utilizzato.

211 Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003

In sostanza ci si trova ancora in una fase non USO Provincia G.C. n° ancora a completo regime, in cui una preminente IRRIGUO 730 3.983 4.713 ZOOTECNICO 25 137 162 attività nella gestione delle risorse idriche è quella di IGIENICO SANITARIO 38 118 156 acquisire ed inventariare i dati delle derivazioni VERDE PUBBLICO E PRIVATO 13 11 24 oggetto delle molteplici sanatorie di questi ultimi POTABILE 27 122 149 INDUSTRIALE 30 151 181 anni (e che forse saranno riproposte in un prossimo IDROELETTRICO 1 19 20 futuro). ALTRO 5 20 25

0,4% 2,9% 2,7% IRRIGUO Superficie Densità 0,4% 3,3% 0,5% 3,0% COMUNI n° Denunce 2 ZOOTECNICO comunale (km ) (n°/km2) 81 131,150 0,618 IGIENICO SANITARIO 59 21,820 2,704 VERDE PUBBLICO E PRIVATO BAGNOREGIO 127 72,630 1,749 POTABILE BARBARANO ROMANO 135 37,470 3,603 INDUSTRIALE BASSANO IN TEVERINA 152 12,140 12,521 518 37,460 13,828 IDROELETTRICO 241 92,710 2,600 86,8% ALTRO 545 63,380 8,599 BOMARZO 223 39,540 5,640 CALCATA 42 7,680 5,469 Fig. n° 3.2.1: ripartizione percentuale delle concessioni in CANEPINA 79 20,790 3,800 relazione agli usi 424 123,740 3,427 CAPODIMONTE 218 60,750 3,588 CAPRANICA 403 40,860 9,863 Ripartizione Concessioni per tipologia di utilizzo CAPRAROLA 360 57,420 6,270 CARBOGNANO 246 17,360 14,171 Nella tabella 3.2.1 viene indicata la suddivisione CASTEL SANT'ELIA 343 23,860 14,376 delle concessioni in relazione all'utilizzo richiesto. CASTIGLIONE IN T. 56 19,920 2,811 CELLENO 104 23,770 4,375 È evidente l'utilizzo prevalente irriguo. CELLERE 20 37,120 0,539 CIVITA CASTELLANA 1014 84,000 12,071 CIVITELLA D'AGLIANO 129 32,800 3,933 Ripartizione geografica delle concessioni di deriva- 899 32,940 27,292 FABRICA DI ROMA 1310 34,680 37,774 zione d'acqua FALERIA 133 25,550 5,205 Nella tabella n° 3.2.2/a è indicato il dettaglio delle FARNESE 35 52,290 0,669 445 37,150 11,978 concessioni ripartite per comune di prelievo.

Superficie Densità Ripartizione geografica in relazione ai principali COMUNI n° Denunce 2 comunale (km ) (n°/km2) utilizzi GRADOLI 43 43,710 0,984 Nelle tavole allegate viene specificata in dettaglio la 275 29,010 9,479 80 33,470 2,390 ripartizione sul territorio delle concessioni in rela- 106 104,710 1,012 LATERA 26 22,380 1,162 zione ai principali utilizzi, indicando la densi-tà dei LUBRIANO 66 16,690 3,954 prelievi o la somma delle portate derivate; in parti- MARTA 202 33,450 6,039 1148 189,080 6,072 colare: 514 104,680 4,910 MONTEROMANO 81 85,950 0,942 - Tav. 1: concessioni irrigue e zooteniche; MONTEROSI 116 10,590 10,954 - Tav. 2: industriali / igienico sanitarie e potabili NEPI 856 83,590 10,240 ONANO 21 24,530 0,856 verde pubblico ORIOLO ROMANO 138 19,290 7,154 Dalla Tav. n° 1 si distinguono le aree di maggiore ORTE 785 69,660 11,269 PIANSANO 18 26,550 0,678 prelievo irriguo; un'area di prelievi molto intensi è PROCENO 9 41,900 0,215 RONCIGLIONE 408 52,390 7,788 quella pedemontana a sud-est dei monti Cimini 81 26,670 3,037 (comuni di Corchiano, , Vallerano, SORIANO NEL CIMINO 1510 78,070 19,342 SUTRI 513 60,800 8,438 Fabrica di Roma etc.) ove avviene per lo più, la col- 1629 278,760 5,844 tivazione delle nocciole. TESSENNANO 57 14,700 3,878 TUSCANIA 1055 208,230 5,067 Notevoli sono i prelievi anche nell'area maremma- VALENTANO 75 43,830 1,711 VALLERANO 123 15,410 7,982 na, nei comuni di Tuscania e Montalto di Castro e VASANELLO 391 28,880 13,539 della parte ovest del territorio di Viterbo; i bassi valo- 102 44,210 2,307 1561 112,480 13,878 ri riscontrabili nel territorio del comune di Tarquinia VIGNANELLO 455 20,470 22,228 VILLA SAN GIOVANNI IN T. 126 5,270 23,909 non debbono trarre in inganno, visto che buona parte VITERBO 4019 406,500 9,887 di questo territorio è servito dal Consorzio di Bonifica VITORCHIANO 487 30,090 16,185 della Maremma Etrusca, tramite una derivazione di Tab. 3.1.2/a: Dettaglio delle denunce di pozzi in relazione agli usi notevole entità dal fiume Marta. Simile considerazio-

212 Le derivazioni d’acqua in provincia di Viterbo

COMUNE DI PRELIEVORICHIESTA PRESENTATA TOTALI SUP. DENSITA' Genio Civile Provincia COMUNE PRELIEVI n° n° n° km 2 n°/km 2 A CQUA PENDENTE 39 5 44 131,150 0,34 A RLENA DI CA STRO 15 11 26 21,820 1,19 BAGNOREGIO 34 0 34 72,630 0,47 BA RBA RA NO ROMA NO 808 37,470 0,21 BA SSA NO IN TEV ERINA 23 8 31 12,140 2,55 BA SSA NO ROMA NO 718 37,460 0,21 BLERA 22 6 28 92,710 0,30 BOLSENA 91 7 98 63,380 1,55 BOMARZO 37 8 45 39,540 1,14 CA LCA TA 224 7,680 0,52 CA NEPINA 13 6 19 20,790 0,91 CA NINO 236 29 265 123,740 2,14 CA PODIMONTE 33 3 36 60,750 0,59 CA PRA NICA 17 2 19 40,860 0,47 CA PRA ROLA 91 12 103 57,420 1,79 CA RBOGNA NO 134 34 168 17,360 9,68 CASTEL SANT'ELIA 19 0 19 23,860 0,80 CA STIGLIONE IN TEV ERINA 13 0 13 19,920 0,65 CELLENO 19 3 22 23,770 0,93 CELLERE 14 2 16 37,120 0,43 CIV ITA CA STELLA NA 113 14 127 84,000 1,51 CIVITELLA D'AGLIANO 17 2 19 32,800 0,58 CORCHIA NO 493 124 617 32,940 18,73 FA BRICA DI ROMA 301 73 374 34,680 10,78 FALERIA 628 25,550 0,31 FA RNESE 22 4 26 52,290 0,50 GALLESE 128 43 171 37,150 4,60 GRADOLI 36 7 43 10,25 4,20 GRAFFIGNANO 15 0 15 10,25 1,46 Fig. 3.2.2/a: Distribuzione concessioni per comune di prelievo ne per il comune di , per il quale un'a- zione sul territorio di altre tipologie di utilizzo delle rea irrigua piuttosto estesa (ca. 250ha) è gestita con concessioni (igienico sanitario, potabile ed ittiogenico). un'unica concessione dell'ordine di 100lt/sec a nome dello stesso comune di Monte Romano. 4. I PRELIEVI DA CORPI IDRICI SUPERFICIALI Ciò detto è possibile ed anzi probabile che in alcu- Come detto al capitolo precedente, i prelievi da ne aree a caratterizzazione prevalentemente agricola, corpi idrici superficiali costituiscono una percentua- il numero delle concessioni richieste sia piuttosto le modesta (<20%) rispetto al numero totale delle inferiore rispetto ai reali prelievi. Proprio in queste concessioni richieste. zone inizierà con mag-giore impegno l'attività di rico- Come anticipato al cap. 2, il prelievo dai corsi gnitiva per il "recupero del sommerso" (prelievi non d'acqua superficiali può essere attuato anche attra- denunciati e non autorizzati). verso le "licenze di attingimento annuali", che pos- Nella Tav. n° 2 sono riportati, tra gli altri dati, le sono essere rilasciate per non più di 5 anni per irri- concessioni industriali, localizzate maggiormente, gare lo stesso appezzamento di terreno. come era lecito aspettarsi, in corrispondenza del polo Il dettaglio dei dati delle licenze di attingimento industriale di Civita Castellana. rilasciate nel 2003 è mostrato nella tabella n° 4.2.. Nella tavola viene anche rappresentata la distribu- L'importanza strategica dei prelievi da corpi idri-

213 Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003

COMUNE DI PRELIEVORICHIESTA PRESENTATA TOTALI SUP. DENSITA' Genio Civile Provincia COM. PRELIEVI n° n° n° km 2 n°/km 2 GROTTE DI CA STRO 59 7 66 33,470 1,97 ISCHIA DI CA STRO 64 10 74 104,710 0,71 LATERA 14 0 14 22,380 0,63 LUBRIANO 617 16,690 0,42 MA RTA 28 1 29 33,450 0,87 MONTA LTO DI CA STRO 488 49 537 189,080 2,84 MONTE ROMA NO 516 104,680 0,06 MONTEFIA SCONE 167 19 186 85,950 2,16 MONTEROSI 202 10,590 0,19 NEPI 182 24 206 83,590 2,46 ONANO 12 5 17 24,530 0,69 ORIOLO ROMA NO 202 19,290 0,10 ORTE 65 17 82 69,660 1,18 PIA NSA NO 718 26,550 0,30 PROCENO 415 41,900 0,12 RONCIGLIONE 117 17 134 52,390 2,56 SA N LORENZO NUOV O 42 4 46 26,670 1,72 SORIA NO NEL CIMINO 269 96 365 78,070 4,68 SUTRI 69 18 87 60,800 1,43 TA RQUINIA 121 20 141 278,760 0,51 TESSENNA NO 18 3 21 14,700 1,43 TUSCANIA 270 39 309 208,230 1,48 VALENTANO 37 3 40 43,830 0,91 V A LLERA NO 32 13 45 15,410 2,92 VASANELLO 83 17 100 28,880 3,46 VEJANO 101 44,210 0,02 VETRALLA 159 10 169 112,480 1,50 VIGNANELLO 222 42 264 20,470 12,90 VILLA S. G. IN TUSCIA 000 5,270 0,00 VITERBO 595 66 661 406,500 1,63 V ITORCHIA NO 55 9 64 30,090 2,13 Fig. 3.2.2/a: Distribuzione concessioni per comune di prelievo ci superficiali, a dispetto dell'esigua percentuale uso idroelettrico, che comportano una totale restitu- delle concessioni richieste rispetto al numero totale, zione nel corpo idrico. è comunque notevolissima, a causa della maggiore Nella tabella è riportato il dettaglio delle licenze vulnerabilità rispetto alle falde sotterranee. Ciò è di attingimento concesse nell'anno 2003, sui corsi maggiormente vero se si tiene conto dei periodi di d'acqua. crisi idrica che sempre più spesso interessano i corsi Nella Tav. n° 3 è riportata la distribuzione sul ter- d'acqua provinciali durante le stagioni particolar- ritorio delle concessioni superficiali e delle licenze mente siccitose. di attingimento annuali, relativamente al bacino del I quantitativi complessivi di portata delle richie- fiume Marta, il più grande tra i corsi d'acqua inte- ste concessioni di derivazioni d'acqua da corpi idrici ramente ricadenti sul territorio provinciale superficiali, assentite, ovvero ancora in corso di (1.173km2). istruttoria, ripartiti per macro bacino sono indicati I dati si riferiscono sia a concessioni assentite, nella tab. n° 4.1. che in corso di istruttoria, che, relativamente a quel- Nei dati non sono conteggiate le concessioni ad le richieste al Genio Civile di Viterbo, riguardano

214 Le derivazioni d’acqua in provincia di Viterbo

per lo più rinnovi o subentri di concessioni prece- drografico è georeferenziato e vettorializzato, il che dentemente assentite dalla Regione Lazio; occorre consente immediatamente di passare da una rappre- tener presente che i valori delle portate che saranno sentazione cartografica alla classificazione codifica- concesse dall'ufficio istruttore, potranno essere infe- ta e viceversa. riori rispetto ai valori richiesti dall'utente o a quelli Gli ordini che possono essere assegnati al corso concessi con il precedente disciplinare della vecchia d'acqua attraverso il codice, sono 5: concessione. Corsi d'acqua del I ordine sono quelli che sfocia- La riduzione dei quantitativi d'acqua concessi no nel mar Tirreno; del II Ordine quelli che sfociano rispetto a quelli richiesti, è invero, una necessità nei corsi del I Ordine e cosi via. sempre più pressante in questi ultimi anni, in cui Graficamente gli ordini vengono individuati maggiormente che in passato si sono verificati seve- attraverso una differente colorazione (dal blu scuro ri periodi siccitosi, in grado di provocare magre pro- al celestino chiaro passando dal I al V ordine ed lungate di alcuni importanti corsi d'acqua. oltre). Gli spessori delle linee sono invece variabili Si consideri, come esempio indicativo, che la in funzione dell'importanza del corso d'acqua. somma delle portate concesse con le licenze di attin- Per ciascun corpo idrico vengono inoltre inventa- gimento annuali nel 2003 (pari ad un totale di ca. riate altre ulteriori informa-zioni, in un archivio 180lt/sec) è pari a meno del 60% della somma delle informatico per la Classificazione Corsi d'acqua, tra portate richieste dall'utente. cui la "pubblicità" del corpo idrico in funzione del Nella tavola n° 3 non sono riportate le concessio- vincolo paesistico (L. 431/85): su queste ulteriori ni ad uso idroelettrico, visto che per esse è prevista informazioni non vengono comunque presentati dati la restituzione completa delle portate derivate, che riepilogativi non essendo di interesse ai fini del pre- generalmente avviene alcune centinaia di mt più a sente studio. valle rispetto al punto di presa: per queste conces- Il sistema di classificazione dei corsi d'acqua sioni è importante verificare che sia garantito il rila- viene messo in relazione con un sistema di georefe- scio di una portata superiore a quella che caratteriz- g Corpo idrico N Somma lt Macro Sub Bacino za il "minimo deflusso vitale" del corso d'acqua. Bacino

FOSSO ARRONCINO 1 5 BR1 ARRONCINO - ARRONE Classificazione-codificazione dei corsi d'acqua LAGO DI BOLSENA 10 12,08 BR1 BOLSENA - MARTA FOSSO CANESTRACCIO 1 0,6 BL1 TIMONE - FIORA della provincia FOSSO CAPECCHIO 2 4,2 BR1 MARTA FOSSO CHIARE FONTANE 1 0,5 BN TEVERE E' in corso di elaborazione un sistema di classifi- FOSSO CIPOLLARA 1 1,5 BR1 MARTA cazione-codificazione dei corsi d'acqua della provin- FOSSO DEL BORGHETTO 1 0,3 BR1 MARTA FOSSO DEL PONTICELLO 1 1,5 BR1 MARTA cia di Viterbo, che avrà termine entro il primo seme- FOSSO DELL'ORTACCIO 1 1,5 BR1 ARRONE FOSSO DELLA PERCOSSA 1 0,6 BL1 FIORA stre del 2004, realizzata a partire da un sistema di FOSSO DELLE FONTANE 2 2,25 BR1 LAGO DI BOLSENA FOSSO DELLE QUADRETTE 1 0,5 BN TORRENTE RIGO codificazione regionale individuato dalla L.R. n° FOSSO DELLE TAVOLE 1 1 BL1 FOSSO D. SORCELLE FOSSO DI CASTIGLIONE 1 3 BN TEVERE 2598/95. FOSSO DI PONTE PANATO 1 1,6 BN VALDIANO Nella Tav. n° 4.3, è riportato un esempio di tale FOSSO DI PROCOIO (CRUE') 1 0,3 BN TEVERE FOSSO DI VALLE MUGLIE 1 0,4 BR1 LAGO DI BOLSENA classificazione, essendo riportata la cartografia delle FIUME FIORA 1 1 BL1 FIORA FONTANILE DELLE DONNE 1 1 BR1 MARTA aste fluviali del bacino del fiume Marta. FOSSO FORMALE 1 1,3 BR1 BIEDANO FOSSO DELL'ISOLA 1 2 BN TREIA In pratica a ciascun corpo idrico è assegnato un FOSSO DELLE CHIARE 1 7 BN FERRIERE FONTANE codice a 16 cifre, che fornisce un ordine gerarchico FOSSO GRIGNANO 1 2,5 BR1 BIEDANO per il reticolo idrografico provinciale. Il reticolo i- FOSSO IL RIGO 2 1,35 BR1 LAGO DI BOLSENA FOSSO DELL'INFERNETTO 1 0,25 BR1 ARRONE FOSSO LA MOLINELLA 1 3 BN FOSSO CHIA SORGENTE LE LAME 2 0,73 BN TEVERE BN BR1 BI1 FIUME MARTA 7 76 BR1 MARTA FOSSO MARTELLUZZO 5 4,05 BN VEZZA FOSSO MIGNATTARO 1 2,5 BR1 MARTA 3.350 8.500 1.500 FIUME MIGNONE 8 15,75 BR1 MIGNONE FOSSO MOLA SOLIS 3 0,7 BN TEVERE RIO CHIARO 1 0,5 BN TEVERE RIO PARANZA 1 0,5 BN PARANZA - BR1: Bacini Regionali del Lazio SENZA NOME 1 0,5 BR1 MARTA FIUME TEVERE 6 12,93 BN TEVERE - BN: Bacino Nazionale del Fiume Tevere TORRENTE TREIA 1 1,7 BN TREIA - BI1: Bacino interregionale del fiume Fiora BN: Bacino Nazionale del fiume Tevere BR1: Bacini Regionali del Lazio BL1: Bacino interregionale del fiume Fiora Tab. n° 4.1: Somma delle portate di derivazione d'acqua da corsi superficiali (lt/sec) Tab. 4.2: Licenze attingimento 2003

215 Seconda relazione sullo stato dell’ambiente - aggiornamento 2003

Ordine Codice Regionale es. Corso dacqua bile estrapolare dei dati riepilogativi sufficientemen- 1 013_000_000_000_0000 Fiume Marta te omogenei ed attendibili. Analoga considerazione 2 013_050_000_000_0000 Torrente Traponzo per quanto riguarda ulteriori informazioni di det- 3 013_050_007_000_0000 Fosso Biedano taglio (ad esempio la profondità del pozzo, la poten- 4 013_050_007_005_0000 Fosso dellAcqua Alta za della pompa etc.). 5edoltre 013_050_007_005_0012 Fosso di Pile Tale carenza potrà essere colmata in breve tempo Tab. 4.3: esempio di codificazione delle aste fluviali (entro il prossimo semestre 2004), grazie ai risultati dell'atto ricognitivo che l'Amm.ne Prov.le sta ese- renziazione dei punti di prelievo, e con la comples- guendo in ottemperanza all'art.5 della Legge n° sità delle restanti informazioni necessarie per la 30/2000 (vedi par. 2): di fatto, la gran mole di dati completa definizione di una concessione di deriva- raccolti mediante tale lavoro consente l'acquisizione zione d'acqua (informazioni dettagliatamente ripor- di un gran numero di dettagliate informazioni sui tate in uno specifico archivio informatico prelievi, originariamente non riportate nelle schede "Concessioni"). di denunce di pozzo. A questo punto è immediato collegare i prelievi In questo modo si potrà pervenire ad una cono- al corso d'acqua, ovvero i prelievi al bacino cui il scenza territoriale più completa e dettagliata dei pre- corso d'acqua appartiene, onde poter eseguire i lievi per usi diversi dal domestico esercitati sul terri- necessari bilanci idrologici, sulla base di studi sui torio provinciale. dati di portata caratteristica dei corpi idrici che le Relativamente all'uso domestico è da segnalare Autorità di Bacino competenti per territorio e la che è in fase di studio e valutazione una proposta stessa Provincia di Viterbo hanno eseguito in passa- delle Autorità di Bacino, che prevede la limitazione to e che si apprestano ad eseguire in un prossimo dei volumi prelevati per uso domestico fino ad un futuro. massimo di 90mc/anno; se tale proposta verrà effet- Basta infatti "isolare" le aste fluviali (affluenti tivamente adottata ufficialmente nei Piani di Bacino compresi) a monte di una assegnata sezione di chiu- di prossima attuazione, si avrà a disposizione un sura (coincidente ad esempio con un dato prelievo), efficace strumento di controllo dei prelievi da falda e ricavare mediante delle semplici "query" di ricer- sotterranea. ca, i prelievi che insistono a monte. Ciò comporta, tra l'altro, che in funzione della accresciuta rilevanza percentuale dei quantitativi 5. CONCLUSIONI d'acqua prelevati, le derivazioni per usi diversi dal I dati delle denunce dei pozzi e delle concessioni domestico, acquisteranno un'importanza strategica di derivazione rappresentati ai paragrafi precedenti nella gestione delle risorse idriche ancora maggiore. forniscono un quadro sufficientemente dettagliato ed Il successivo, ma certamente non meno impor- esaustivo della distribuzione sul territorio dei prelie- tante passo, è quello di individuare nel modo più det- vi, nonché della ripartizione percentuale in relazione tagliato ed esaustivo possibile, i confini della alle diverse tipologie d'uso dell'acqua. domanda della risorsa idrica; potrà essere attuato Si è messo in evidenza come la preminente tipo- uno studio per la valutazione delle aree ove si presu- logia delle derivazioni d'acqua è attuata per uso me sono maggiori i prelievi non denunciati o non domestico; si è anche visto che l'utilizzo principale autorizzati, facendo anche uso di adeguata cartogra- per uso diverso dal domestico è senza dubbio quello fia relativa alla caratterizzazione d'uso del territorio, irriguo; si è quindi constatato come la distribuzione alle aerofotogrammetrie, nonché ovviamente alla dei prelievi in relazione alle diverse tipologie di uti- conoscenza diretta del territorio. lizzo risponde abbastanza fedelmente alla differente In questo modo sarà possibile pervenire ad una caratterizzazione socio-economica del territorio pro- valutazione migliore delle reali esigenze irrigue del vinciale: i prelievi irrigui sono maggiormente loca- territorio, in relazione alle colture praticate, da net- lizzati in corrispondenza delle aree prevalentemente tere a confronto con la disponibilità effettiva della agricole del territorio, così come i prelievi indu- risorsa idrica. striali sono fortemente focalizzati in corrispondenza Ci si riferisce in particolar modo ai prelievi da del polo industriale di Civita Castellana. corpi idrici superficiali, che come accennato ai In riferimento alle denunce dei pozzi, va invece paragrafi precedenti, sono soggetti a maggiore vul- segnalata una certa carenza di dati riguardo alle por- nerabilità, specie in occasione dei sempre più fre- tate ed i volumi di prelievo; non è stato infatti possi- quenti periodi siccitosi estivi.

216 Le derivazioni d’acqua in provincia di Viterbo

In questo contesto, la codificazione dei corsi acqua da uno stesso corso d'acqua, ricorrendo alla d'acqua, unitamente alla georeferenziazione dei rotazione oraria (o giornaliera) dei prelievi, soluzio- punti di prelievo (vedi par. 4), fornisce uno strumen- ne che alleggerisce la pressione irrigua sul corso to fondamentale per l'attuazione dei necessari bilan- d'acqua, garantendo l'irrigazione dei terreni di tutti. ci idrici. Questa soluzione è applicabile in senso generale, Già adesso si sta attuando una politica che, in anche per utenze che derivino da una stessa falda accordo con le indicazioni delle Autorità di Bacino, acquifera ritenuta vulnerabile: indiscutibilmente si vede ridurre le portate ed i quantitativi volumetrici esercita una azione di controllo più diretta sulle con- richiesti, quando palesemente superiori alle specifi- cessioni, migliorando la gestione. che esigenze. In futuro, ove necessario, una rimo- dulazione delle concessioni potrà essere attuata anche alle vecchie concessioni assentite a suo tempo dal Genio Civile. Una strada percorribile per scongiurare le crisi idriche da corpi idrici superficiali (già è stato attiva- to in tal senso con successo un progetto pilota sul fiume Arrone, in occasione del periodo siccitoso del- l'estate 2002) è quello delle comunioni d'utenze. Si tratta di consorziare più utenti che derivano

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